4 minute read
Un sistema che elimina l’80% del particolato prodotto nella fresatura
tecnologie&sistemi
UN SISTEMA CHE ELIMINA L’80% DEL PARTICOLATO
Advertisement
PRODOTTO NELLA FRESATURA
TRA LE NOVITÀ PRESENTATE DA BOMAG AL BAUMA 2019 C’È LA TECNOLOGIA ION DUST SHIELD PER RIDURRE LE POLVERI FINI GENERATE NELL’UTILIZZO DI FRESE A FREDDO, FACENDOLE PASSARE ATTRAVERSO UN CAMPO ELETTRICO
LE POLVERI SOTTILI PRODOTTE CON LA FRESATURA A FREDDO
Nei cantieri viene generata una grande quantità di polveri, in parte visibili e in parte invisibili. In particolare, il processo di fresatura a freddo e il successivo riciclaggio di vecchi manti stradali ne producono molte di più rispetto a un motore diesel. I sistemi finora disponibili sul mercato aspirano la polvere nelle immediate vicinanze e successivamente la espellono dal nastro di trasporto: in questo modo, l’operatore è protetto ma le polveri fini, particolarmente nocive per le vie respiratorie, non vengono eliminate. Contrariamente a quelle grossolane, le polveri sottili rimangono infatti sospese nell’aria come una nuvola invisibile e si abbassano molto lentamente a terra. Ne consegue il fatto che il personale del cantiere, i residenti e i passanti vi siano esposti a lungo. Per diminuire questo rischio, Bomag ha sviluppato la tecnologia Ion Dust Shield. Il sistema, applicabile a tutte le frese a freddo da 1 m e oltre, riduce la polvere sfruttando la sua stessa circolazione.
ION DUST SHIELD: UNA SOLUZIONE PER LE POLVERI SOTTILI
Il particolato è costituito da particelle molto fini con un diametro di un centesimo di millimetro ed è diviso in due classi. Il PM10, con un diametro aerodinamico inferiore a 10 μm, è la proporzione di tutte le particelle presenti nell’aria respirabile che vengono inalate attraverso la bocca e il naso. Più piccole sono le particelle, maggiore è il rischio che causino malattie, dal momento che possono penetrare più in profondità nel tratto respiratorio.
1. La parte invisibile delle polveri prodotte sui cantieri è la più pericolosa per la salute degli operatori e dei residenti, perché costituita dalle polveri fini che penetrano più in profondità nei tessuti polmonari
ABBATTIMENTO PARTICOLATO
4A e 4B. Le fasi di aspirazione delle polveri
2. Bomag ha sviluppato la tecnologia Ion Dust Shield per la riduzione delle polveri prodotte nel processo di fresatura a freddo e nel riciclaggio, che sono di molto superiori a quelle dei motori diesel 3. Lo schema di funzionamento dell’Ion Dust Shield
Il PM2.5, che ha una dimensione inferiore a 2,5 μm, è anche chiamato particolato respirabile. Queste particelle fini possono essere assorbite attraverso il tratto respiratorio e raggiungere il flusso sanguigno attraverso il tessuto polmonare, portando a gravi problemi di salute. Il problema sta diventando sempre più rilevante per le città e per l’ambiente: livelli di particolato sempre più alti vengono rilevati di volta in volta, specialmente all’interno di agglomerati urbani. Quando oltrepassano un certo limite, vengono adottate misure di prevenzione che arrivano anche al blocco della circolazione parziale o totale. Bomag è il primo Produttore a offrire una soluzione per ridurre le polveri sottili generate nel processo di fresatura a freddo, attraverso un sistema basato su un unico separatore che converte il particolato in polveri con diametri maggiori, meno pericolose per l’ambiente e per la salute. La polvere viene risucchiata immediatamente dopo la sua formazione e diretta all’interno dell’Ion Dust Shield. A differenza di quanto avviene con gli estrattori di polvere convenzionali, con questo sistema il particolato non viene semplicemente aspirato nell’area di lavoro e smaltito, ma trasportato attraverso un campo elettrico, dove si aggrega in particelle di dimensioni più grandi, che possono essere smaltite insieme al fresato. Contenuto in una cassetta, l’Ion Dust Shield è integrato direttamente sul nastro di trasporto. Le particelle di polvere aspirate passano attraverso il campo elettrico, dove si caricano positivamente e vengono attirate dalla cassetta carica negativamente. Le polveri fini si legano stabilmente in particelle di polveri grossolane che non costituiscono un rischio per l’operatore e per l’ambiente circostante, perché non possono più penetrare nelle vie respiratorie. Il risultato è emerso da una rilevazione pilota condotta dall’Istituto per la Ricerca sulle Sostanze Pericolose (IGF) dell’Università della Ruhr di Bochum: utilizzando questo metodo, oltre l’80% del particolato può essere rimosso, permettendo così di ridurre in modo significativo l’inquinamento prodotto dal riciclaggio di manti stradali, con benefici sia per gli operatori che per le popolazioni residenti. n
5. Una volta attirato nella cassetta carica negativamente, il particolato si aggrega in particelle di polveri grossolane, per poi essere smaltito insieme al fresato d’asfalto