STUDIO 47 ARCHITETTI
Architectural Visualization Portfolio
Selezione di progetti 2015 | 2020
STUDIO 47 ARCHITETTI
Studio 47 nasce dall’idea di due giovani architetti e dalla loro passione per la visualizzazione architettonica e la grafica comunicativa, considerate come tramite tra l’immaginazione dello spazio fisico concepito nell’idea e la sua realizzazione. Dal disegno tecnico alla modellazione avanzata, dall’immagine statica fotorealistica al video rendering, dalla grafica comunicativa del prodotto alla direzione creativa e artistica dell’azienda: Studio47 offre una visione a 360° nel campo della grafica comunicativa del progetto. Le competenze offerte sono rivolte agli studi di progettazione, ai singoli progettisti, alle aziende del settore, alle agenzie di vendita e ai privati.
Architectural Visualization Portfolio
Modellazione 3D Render fotorealistici di interni e esterni Fotoinserimenti 3D Rendering Virtual Tour Video Rendering Graphic design - Direzione Artistica Progettazione architettonica
Selezione di progetti 2015 | 2020
Progetto degli interni: Concept design > Distribuzione degli spazi interni Interior design > Progetto di arredi interni e finiture
0.
chi siamo
Antonio Biagiotti Architetto
Lisa Da Rold Architetto
antoniobiagiotti.arch@gmail.com +39 392 3595843
lisadarold.arch@gmail.com +39 339 1488479
Nato nel 1991, si forma presso la Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, laureandosi con lodprima in Scienze dell’Architettura nel Febbraio 2015 e poi in Progettazione Architettonica nell’Aprile 2018. Appassionato di architettura e tutto ciò che è suo mezzo comunicativo, ha sviluppato negli ultimi otto anni una visione a 360°, dal disegno tecnico alla modellazione avanzata, dalla grafica comunicativa dell’immagine statica al video rendering.
Nata nel 1994, si forma presso la Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, laureandosi con lode prima in Scienze dell’Architettura nel Dicembre 2016 e poi in Progettazione Architettonica nel Febbraio 2020. Appassionata di interior design, visual design e grafica comunicativa, ha svolto negli ultimi tre anni attività lavorativa freelance in campo privato e della commessa contract, sviluppando capacità gestionali, di allestimento di interni e visualizzazione.
Per maggiori informazioni
Per maggiori informazioni
LinkedIN > Antonio Biagiotti Instagram > studio47architetti
LinkedIN > Lisa Da Rold Instagram > studio47architetti
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 03
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La creatività è contagiosa: trasmettila.
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Albert Einstein
AV/GD.
visual & graphic design Selezione di lavori nell’ambito della comunicazione del progetto Progetti selezionati - 2015 2020
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showroom EsA 06
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casa vp 08
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xenia hotels collection 36
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casa ps 10
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hotel burchianti 38
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o.a.s.i. 12
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kaltern kellerei cantina 40
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casa pdn 18
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textile design 42
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stand cdv 20
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events design 44
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design is 22
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tessuto è 24
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art cube district 26
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manifattura tabacchi 28
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social housing 30
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casa gt 32
Graphic Design
Architectural Visualization
AV/
tessuto è 34
AV / 1.
showroom EsA Progetto di restyling showroom ESSEAUTO a Pistoia Progetto architettonico - Arch. Lorenzo Saccomando Progetto grafico - Studio 47 Gennaio 2020
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 07
AV / 2.
casa vp Progetto di ristrutturazione e allestimento interno di residenza privata Progetto architettonico - Studio Arx Progetto grafico - Studio 47 Marzo 2017
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 09
AV / 3.
casa ps Progetto di restyling interno di casa privata Progetto architettonico - Arch. Patrick Stappers Progetto grafico - Studio 47 Febbraio 2017
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 11
AV / 4.
o.a.s.i. Progetto di nuova costruzione di residenze private a Firenze Progetto architettonico - Costruzioni Spagnoli Progetto grafico - Studio 47, in collaborazione con Arch. Lorenzo Saccomando Settembre 2016
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 13
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 15
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 17
AV / 5.
casa pdn Progetto di nuova costruzione di residenza privata e allestimento degli interni Progetto architettonico - Arch. Paolo Di Nardo - Studio Arx Progetto grafico - Studio 47 Marzo 2018
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 19
AV / 6.
stand cdv Progetto di allestimento di stand privato per un evento fieristico Progetto architettonico - Studio Arx Progetto grafico - Studio 47 Febbraio 2016
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 21
AV / 7.
design is Progetto di riqualificazione di ex edificio industriale Progetto architettonico - Arch. Antonio Biagiotti, Arch. Andrea Donati, Arch. Lorenzo Pucci Progetto grafico - Studio 47 Febbraio 2016
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Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 23
AV / 8.
tessuto è Progetto di riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci a Prato Progetto architettonico - Arch. Lisa Da Rold Progetto grafico - Studio 47 Dicembre 2019
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STUDIO47
C
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 25
AV / 9.
art cube district Progetto di riqualificazione architettonica nel Macrolotto 0 a Prato Progetto architettonico - Arch. Lisa Da Rold, Arch. Sara Contino, Arch. Giulia Brullo Progetto grafico - Studio 47, con la collaborazione di Arch. Sara Contino Luglio 2018
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Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 27
AV / 10.
manifattura tabacchi Progetto di recupero architettonico della Manifattura Tabacchi a Firenze Progetto architettonico - Arch. Antonio Biagiotti, Arch. Andrea Donati, Arch. Lorenzo Pucci Progetto grafico - Studio 47 Aprile 2018
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 29
AV / 11.
social housing Progetto di recupero di complesso residenziale a Rovezzano Progetto architettonico - Arch. Antonio Biagiotti, Arch. Andrea Donati, Arch. Lorenzo Pucci Progetto grafico - Studio 47 Luglio 2017
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Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 31
AV / 12.
casa gt Progetto di nuova costruzione residenziale Progetto architettonico - Arch. Gianluca Torrini Progetto grafico - Studio 47 Aprile 2019
STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 33
Museo del Design del Tessuto
TESSUTO È ...
Centro Tessuto Contemporaneo
Oggi abbandonata da oltre 40 anni, se ne propone il recupero in un progetto di riqualificazione del paesaggio urbano, che comprenda le permanenze di archeologica industriale e lo spazio aperto limitrofo: una ricucitura della maglia paesaggistica intelaiando l’ordito delle preesistenze territoriali con una nuova trama progettuale di percorsi e paesaggio, nell’ottica della creazione di un nuovo asse ecologico verso la Calvana e un asse di contemporaneità con il Centro Pecci. L’obiettivo è la creazione di un progetto pilota, che possa essere input per diffondersi all’interno della città, tessendo la trama identitaria degli spazi aperti urbani, trasformando quelli abbandonati secondo il principio della resilienza, sostituendo il concetto di produzione di CO2 con quello di produzione di O2, sensibilizzando al tema dei cambiamenti climatici: “Una nuova struttura dello spazio e del tempo”, citando B. Secchi, un nuovo modo di fare Landscape Urbanism, riqualificazione del paesaggio urbano, dove questo diventi cerniera della comunità, luogo dello stare e divenire. Un ordito ed una trama che formano un nuovo tessuto urbano, perché in fondo Tessuto è Prato.
Nasce da qui il concept di un ripristino di movimento, dinamismo, mormorio: una nuova vita in uno spazio che di tessuto ha molto da raccontare, un museo quindi centrato sul tema del design del tessuto contemporaneo, con degli spazi museali dinamici e tessili, in forte connessione al suo contesto di giovane contemporaneità.
Il concept
Il progetto architettonico
Pensando a quello che era il “tempo di fabbrica” degli anni ’50-’60 ci si immagina un ricco insieme di persone, un lavoro simultaneo per fasi di lavorazione, uno continuo scambio di competenze. Ci si immagina, quindi, il movimento: movimento di persone, movimento di balle, pezze, filati, cardati, tessuto. E ci si immagina anche il rumore: rumore dei telai, delle macchine, delle voci delle persone. Questo era ciò che faceva da padrone nel Lanificio Banci. Attraversando oggi quest’area abbandonata, la percezione che si ha è del tutto diversa: si respira l’immobilità, come se il tempo si fosse fermato ai gloriosi anni di boom economico. Tale immobilità ha fatto si che prendesse vita un vero esempio di quarta natura, crescita spontanea vegetativa disuniforme, sintomo dell’abbandono e del degrado degli spazi. Attraversando i grandi “corridoi vegetali” tra un padiglione e l’altro, si percepisce un silenzio quasi sacrale, di rispetto, per ciò che c’era e non c’è più, ma che meriterebbe di essere rispristinato e valorizzato.
Il progetto architettonico si fonda su due principi complementari: da una parte la logica del recupero degli elementi di pregio esistenti, lavorando per consolidamenti strutturali e ripristini di ciò che negli anni è andato distrutto; dall’altra la logica della valorizzazione della contemporaneità. Si noti quindi come esternamente si è deciso di ripristinare le lunghe pareti vetrate, scandite dalla ritmica degli infissi modulari, tenute insieme dai terminali in blocchi di pietra alberese locale consolidati. Tale cortina trasparente viene però interrotta dall’inserimento di un cono ottico materializzato, che sfonda l’edificio da una parte all’altra, costituendo quell’asse di contemporaneità che unisce in termini visuali il Centro Tessuto Contemporaneo con la sua ciminiera al Centro Pecci con la sua “antenna”, la sonda che capta i movimenti culturali. Si costituisce così un legame materiale e immateriale, di percorrenza e visivo, che fa perno sulla contemporaneità. All’interno del padiglione la chiave del recupero sposa sempre di più la chiave
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Tessuto è Prato, trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci
Museo del Design del Tessuto, Centro Tessuto Contemporaneo
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Tessuto è Prato, trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci
Museo del Design del Tessuto, Centro Tessuto Contemporaneo
5.01 Vista esterna, cono ottico sulla ciminiera 5.02 Keyplan, inquadramento
Capitolo 05
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Prato, trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci
TESSUTO È ...
La città di Prato, da sempre luogo di sperimentazioni urbane d’eccellenza, è oggi un laboratorio permanente di strategie territoriali che fondano le proprie basi sulla teoria del Landscape Urbanism. L’ibridazione tra ecologia, tecnologia e ambiente antropico e la sostituzione delle logiche ecologiche a quelle urbane mettono al centro le tematiche di re-use, re-cycling e climate change, focalizzando l’indagine sui vuoti della città, sulle porosità e sul loro valore di resilienza nel processo di trasformazione urbana e architettonica. In questo ambito strategico si inserisce l’Area Ex Banci, caratterizzata oggi da 80 anni di storia che raccontano come quella fabbrica e il suo fondatore siano emblemi di una prematura attenzione ai più contemporanei aspetti di una cultura ecologica, sostenibile, resiliente. Il bisogno di creare un forte legame con la natura, un organismo architettonico estroflesso verso la natura stessa, il grande sogno americano del self-made man: queste furono le suggestioni con le quali Walter Banci costruì l’omonimo lanificio tra il 1952 e il 1962, secondo un gioco di similitudini architettoniche che ci ricordano l’architettura contemporanea del maestro Frank Lloyde Wright.
All’interno del Centro sorge il Nuovo Museo del Design del Tessuto Contemporaneo: una nuova sede per l’esistente e pregevolissimo Museo del Tessuto della città di Prato, con una superficie d’allestimento di 15 000 mq, sviluppata su tre livelli, dando nuova vita ad uno dei padiglioni della Ex Banci, anche nel suo percorso sotterraneo.
Università degli Studi di Firenze DIDA | Dipartimento di Architettura | Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale in Architettura Curricula Progettazione dell’Architettura | A.A. 2019-2020 Tessuto è Prato Trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci a Prato Relatore Prof. Arch. Paolo Di Nardo Correlatore Prof. Arch. Tessa Matteini Laureanda Lisa Da Rold
Capitolo 05
5.11 Vista esterna, Il Museo del Design del Tessuto
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Accesso (BI) direzionale Centro Tessuto Contemporaneo
Principi di resilienza
1.16 Foto attuale interna ad uno dei padiglioni della Ex Fabbrica Banci 1.17 Foto attuale esterna ad uno dei padiglioni della Ex Fabbrica Banci
Agli anni ’70 si deve il declino della fortuna che fino a quel momento aveva avuto il Lanificio Banci: lotte sindacali e scioperi politici, a seguito delle rivolte del 1968, costrinsero Walter Banci ad un rientro forzato in Italia. Al suo ritorno trovò una situazione non più sotto controllo e l’azienda fortemente in crisi: di lì a poco l’imprenditore decise quindi di fermare la produzione e chiudere l’azienda. Walter Banci però, da sognatore quale era, cominciò subito a pensare ai passi successivi, al futuro che avrebbe potuto avere quell’area tanto progettata nei minimi dettagli per essere potenzialmente versatile e convertibile, anticipando ancora una volta una tematica fortemente contemporanea, come quella della resilienza. Fu così che iniziò a concretizzare il suo sogno, ovvero quello di creare un network di contatti, di investitori, di stakeholders, che avrebbe fatto sì che si realizzasse un cambio di destinazione d’uso, da fabbrica a grande polo fieristico del tessuto, della moda: riconvertire la fabbrica e spostare la grande esposizione fiorentina “Pitti” a Prato. Gli spazi e la centralità dell’area lo permettevano già allora, in primis per la vicinanza dell’autostrada e delle principali stazioni ferroviarie. A causa di motivi politici, non è stato possibile realizzare, almeno allora, tale grande obiettivo.
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Tempo di Fabbrica, storia dell’Area Ex Banci a Prato
1.15 Foto attuale interna ad uno dei padiglioni della Ex Fabbrica Banci
Tessuto è Prato, trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci
“Prato,
Fu così che l’area fu definitivamente abbandonata, per l’impossibilità alla conversione d’uso, e la rumorosa produzione lasciò spazio ad un sacrale silenzio, e il degrado e l’abbandono presero così il sopravvento. Nell’Ex Lanificio Banci ha prese così vita il cosiddetto Terzo Paesaggio, così come fu definito da Gilles Clément, nella pubblicazione “Il manifesto del Terzo Paesaggio” del 2005: “Luoghi abbandonati dall’uomo [...], i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili, le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie.” La pubblicazione di Clèment mostra i meccanismi evolutivi e le connessioni reciproche tra le parti abbandonate, e impone così degli interrogativi sul futuro: “Terzo paesaggio rinvia a Terzo stato.
Cos’è il Terzo Stato? Tutto. Cosa ha fatto finora? Niente. Cosa aspira a diventare? Qualcosa.” E tale è il principale obiettivo della ricerca progettuale oggetto di tesi: il futuro dell’area Ex Banci. Capitolo 01
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Tessuto è Prato, trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci
Il concept
Il progetto architettonico
Nell’ottica progettuale del ripristino, conseguentemente alla demolizione, si propone la ricostruzione in sagoma, mantenendo quindi la stessa volumetria dell’edificio esistente. Vista la posizione del padiglione e la memoria storica, si propone nuovamente la funzione di accesso, proponendone però una versione bi-direzionale. Il padiglione funziona infatti da filtro tra la parte Nord e la parte Sud, tra il parco e il Centro Tessuto Contemporaneo. Il concept si basa quindi sul cono ottico materializzato nella figura del cannocchiale materico che incanali e spinga l’utente al movimento bi-direzionale, abbattendo definitivamente la distinzione tra le due aree, dettata nello stato attuale dei luoghi, dalla presenza della tangenziale, unificando l’intera area. Come ha scritto Filippo Lambertucci “Lo spazio esiste per come lo vediamo e lo pensiamo. Senza qualcuno che lo attraversi lo spazio rimane inerte, lo attiviamo dunque con la
Dal punto di vista progettuale è stato quindi pensato un nuovo reticolo strutturale, costituito da travi e pilastri in acciaio, con una maglia strutturale di 7x7 m, costituita da un’orditura principale ed un’orditura secondaria. Nella mezzeria del nuovo padiglione la maglia strutturale si raddoppia, diventando 7x14 m, consentendo l’inserimento del cannocchiale: un cono ottico filtro tra il parco e la piazza. Il cannocchiale si presenta come un imbuto bidirezionale, vero protagonista della scena urbana del progetto, convogliando l’utente all’attraversamento e all’accesso in un nuovo sistema, portatore di informazioni grafiche contenutistiche e direzionali sia a parete che a terra. La pavimentazione si mostra uniforme, senza soluzione di continuità, con quella della piazza, riportando le lastre di pietra alberese in questo ambiente interno/esterno, appunto una zona di filtro, volto ad essere considerato parte integrande del paesaggio urbano.
Accesso (BI) direzionale, Centro Tessuto Contemporaneo
6.01 Vista esterna, accesso (bi)direzionale 6.02 Keyplan, inquadramento
Capitolo 06
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Ordire una trama / Tramare un ordito
Esplorazione a tema
Il progetto di architettura del paesaggio
L’evoluzione degli orti sociali urbani nell’Età Contemporanea Durante il periodo della Rivoluzione Industriale in Europa un elevato numero di lavoratori e le loro famiglie emigrò dalle zone rurali verso le città in cerca di lavoro nelle fabbriche. Vivendo in condizioni economiche precarie, ognuno allestì degli orti in appezzamenti di proprietà varia per alleviare la situazione economica con la coltivazione di frutta e ortaggi. La prima associazione ufficiale di singole persone, famiglie o piccole comunità dedite alla coltivazione di orti urbani fu costituita in Germania nel 1864, dove gli orti urbani prendono il nome di “Schrebergarten”. L’utilità e la diffusione degli orti urbani divenne ancora più importante nella prima metà del XX secolo, durante le due Guerre Mondiali, quando la situazione socio economica era sconvolgente soprattutto dal punto di vista alimentare. Molte città infatti erano isolate dalle zone rurali periferiche cosicché i prodotti agricoli non riuscivano più a raggiungere i mercati cittadini ed erano venduti a prezzi molto alti o al mercato nero. Tra gli anni ’70 e ’80 del XX secolo, periodo caratterizzato da una forte espansione industriale, gli orti urbani si sono sviluppati soprattutto dove era in atto un massiccio processo di inurbamento, connesso a fenomeni di immigrazione di massa. Gli orti urbani fornivano un prodotto che serviva in maniera preponderante all’autoconsumo, ma serviva anche da elemento di identificazione per gli immigrati e dava, inoltre, opportunità
Ciminiere/Landmark esistenti Ciminiere/Landmark demoliti
Tessuto è Prato, TESSUTO E(è)... Prato, tramatrama e ordito e ordito per la per riqualificazione la riqualificazione del paesaggio del paesaggio urbano urbano dell’Area dell’Area Ex Banci Ex Banci
nostra presenza e con l’esperienza che ne facciamo”: ad avvalorare la sfera sensoriale e dell’esperienza del luogo, viene proposto l’impiego di un rivestimento in membrana di ETFE che renda il Nuovo Accesso una vera e propria “lanterna urbana”. In questo modo l’edificio si articola in due componenti: il cannocchiale, che fa da attore principale nella scena urbana, e il rivestimento, che fa da attore sulla scena architettonica.
Le ciminiere pratesi
la città dalle cento ciminiere”
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Il padiglione centrale dell’ex lanificio fungeva da accesso carrabile all’area, per il carico e scarico dei materiali e come padiglione di spedizione per il prodotto finito. Si trattava quindi della porta dell’intera area, un centro di smistamento materiali bidirezionale. Attualmente le condizioni di tale padiglione appaiono però fortemente ammalorate e conseguentemente se ne propone quindi la totale demolizione.
Lettura interpretativa, Esplorazione a tema gli spazi aperti della città di Prato
Capitolo 02
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Tessuto è Prato, trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci
di svago, di impiego del tempo libero, occasioni di ritrovo. A partire dagli anni ’90, il crescente benessere nei paesi industrializzati ha collocato in secondo piano la produttività dell’orto. L’orticoltura urbana si è oggigiorno spesso evoluta svolgendo funzioni estetico ricreative, educative, sociali o terapeutiche in relazione alle mutate condizioni economiche e socio-culturali. I “community gardens” e gli “allotment gardens” dei paesi anglosassoni sono paradigmatici di questa evoluzione. I community gardens sono appezzamenti di terreno che sono curati collettivamente da un gruppo di persone. La maggior parte dei community gardens sono aperti al pubblico per la fruizione di spazi verdi in aree urbane con diverse opportunità di relazioni sociali, ricreazione, formazione, semplice relax e produzione di ortaggi e altre colture a cura diretta degli associati. I piccoli appezzamenti di terreno in ambito urbano adibiti ad orti amatoriali sono una realtà diffusa in tutto il mondo. L’agricoltura sociale comprende una pluralità di esperienze accomunate dalla caratteristica di integrare nell’attività agricola attività di carattere sociosanitario, educativo, di formazione e inserimento lavorativo, di ricreazione, diretti in particolare a fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione. In questo contesto rientrano gli orti a fini educativi, per detenuti, per anziani e terapeutici.
Ordire una trama/Tramare un ordito, il progetto di architettura del paesaggio Capitolo 08
8.01 Vista esterna, il parco e i pergolati vegetali 8.02 Keyplan, inquadramento
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GD / 1.
tessuto è Progetto di visual e grafica comunicativa relativo al progetto di tesi magistrale “Tessuto è: Prato, trama e ordito per la riqualificazione del paesaggio urbano dell’Area Ex Banci” Progetto grafico - Studio 47 Gennaio 2020
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STUDIO47
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Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 35
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hotel reception
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xenia hotels collection Direzione creativa artistica per la catena alberghiera Xenia Hotels Collection Progetto grafico - Studio 47 2017-2020
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Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 37
GD / 3.
hotel burchianti Progetto di rebranding di Hotel Burchianti a Firenze Nuovo logo e nuova grafica coordinata della struttura Progetto grafico - Studio 47 Settembre 2018
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STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 39
GD / 4.
kaltern kellerei cantina Concorso di idee “kunst stuck� Progetto grafico di una nuova etichetta per Cabernet Suavignon Riserva 2015, Cantina Kaltern Progetto grafico - Studio47 Aprile 2018
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Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 41
CADUTA LIBERA
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textile design Grafica tessile per maglie da mountain bike per il gruppo Caduta Libera Progetto grafico - Studio 47 2017-2019
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STUDIO47
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 43
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events design Grafica coordinata di eventi Grafica coordinata per gli eventi “Identità Versilia” e “Smart Your City” Progetto grafico - Studio 47 2017-2018
08.05.2017 IDENTITÀ VERSILIA
Promuovono il convegno: ANCE Toscana ANCE Toscana Nord ANCE Massa Carrara
TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ, riflessione a scena aperta sulla Versilia del futuro
Con il patrocinio di: Comune di Viareggio, Comune di Camaiore, Comune di Pietrasanta, Comune di Forte dei Marmi, Comune di Montignoso, Comune di Massarosa, Comune di Seravezza, Comune di Stazzema, Provincia di Lucca, Provincia di Massa Carrara, Fondazione La Versiliana, Fondazione Festival Puccini
Lunedì 8 Maggio 2017, ore 15.00, Pietrasanta, Via Sant’Agostino 1 Chiostro di Sant’Agostino, Sala dell’Annunziata
Con la partecipazione di: AND, Rivista di architetture, città e architetti EST, Economia | Società | Territorio
smart your city firenze
.
smart
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2017
con la partecipazione di Carlo Ratti
Innoviamo per rendere la città più intelligente. Sono premiati progetti innovativi di app, prodotti o servizi che apportino benefici sulla qualità della vita della Città Metropolitana di Firenze. Possono partecipare alla Smart Conference e al concorso, imprese, start up e persone fisiche.
STUDIO47
22.11.2017 promuovono l’evento Comune di Firenze Confindustria Firenze Confartigianato Imprese Firenze partner tecnico Enel con il patrocinio di Camera di Commercio Firenze
Architectural Visualization Portfolio | 2015 2020 45
STUDIO 47 ARCHITETTI
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