menu / magazine
DALLA TERRA ALLA TAVOLA Idee e piatti di Pietro Parisi
DALLA TERRA DEI FUOCHI ALLA TERRA DEI CUOCHI. IMPRESA IMPOSSIBILE? CAMPANIA FELIX di Rossella Muroni
TERRA, CHE BELLA PAROLA! di Donatella Bernabò Silorata
inverno primavera 2014
26/01/2004 - 26/01/2014
EraOra
Incomincia tutto come una scommessa in un territorio estraneo alle rotte enogastronomiche ufficiali. Erano tante le perplessità e soprattutto tanta la paura di non riuscire. Di certo non è stato facile e ripensando ai momenti duri attraversati non so se lo rifarei. Devo dire sempre grazie ai veri amici, ai miei collaboratori, alla mia famiglia, per quanto mi sono stati vicini. Abbiamo attraversato momenti molto difficili, ma oggi voglio dire grazie anche a chi non ha creduto in noi, spingendoci a mettere ancora piÚ cuore e, se non bastasse, la faccia. Oggi, guardandomi indietro, penso ai risultati che mi rendono fiero e orgoglioso, soprattutto per il riconoscimento e la visibilità positiva acquisiti dal nostro territorio.
Oggi, guardandomi indietro, penso ai risultati che mi rendono fiero e orgoglioso, soprattutto per il riconoscimento e la visibilitĂ positiva acquisiti dal nostro territorio.
Dopo dieci anni ho deciso di festeggiare rimettendomi in gioco. Desidero compiere una “missione impossibile”, portare la Cucina Autentica delle nostre terre all’estero, in Oman, con lo stesso entusiasmo di sempre. Mi sembra di essere tornato agli anni della nascita di Era Ora, con una differenza, il confronto con culture diverse. Al momento non so se sarà un successo, ma c’è qualcosa che mi prende e mi fa innamorare di questa terra straniera, che lega Palma a Muscat. Le tradizioni contadine e una cultura gastronomica alla ricerca di una identità riconosciuta. Volevo nuovamente ringraziare tutti coloro che in questi anni ci hanno supportato, i nostri amici clienti, credendo nel progetto Era Ora. Un grazie va anche a te, nonna Nannina che stai facendo innamorare il mondo intero. Lavoro ogni giorno per far conoscere ad ancora più persone le tue opere e consuetudini. E poi grazie alla Parmigiana, la vera anima di questo gran successo, ambasciatrice di sapori e semplicità. Grazie a tutti. Pietro Parisi
LA TERRA, CHE BELLA PAROLA Comincia tutto da qui. È il grembo universale della vita. Una zolla, un seme, l’acqua e il sole. E poi l’amore per un lavoro che è il più antico del mondo: arare, zappare, seminare, aspettare e poi raccogliere a schiena china e con le mani nel terreno. È questa la terra a cui mi piace pensare, a cui voglio pensare. Terra di vita e non di morte. Terra di fatica quotidiana. Di contadini onesti e appassionati, col viso bruciato dal sole e le mani sporche. È questa la terra che dobbiamo ricominciare ad amare.
È la terra di Assunta, di Lorenzo, di zi’ Francischiello, di Aniello, di zi’ Mimì e di zi’ Tore. Mi sembra di conoscerli, anzi li ho conosciuti uno a uno attraverso i racconti di Pietro Parisi che dà volti, nomi e storie ai friarielli, alle melanzane, alle uova, alle patate, alle mele annurche che porta in tavola. Un folle, un visionario? C’è racconto, passione, sogni, antropologia nel lavoro quotidiano che fa. Altro che marketing. Non è questione di clean label, di filiera corta o di km zero. La chiamerei piuttosto vita vera. Qualcuno lo ha definito lo chef contadino, Pietro Parisi. Ma a me piace chiamarlo il cuoco rivoluzionario. Perché le rivoluzioni, si sa, si compiono dal basso. Dalla terra, appunto. Donatella Bernabò Silorata giornalista di la Repubblica
5
INDICE MENU
PAGINA
Piatti sempre in carta
6
Menu dell’Alleanza
9
Menu del giorno a sorpresa secondo i prodotti reperiti al mercato
9
Menu degustazione dei Volti
13
Antipasti
17
Primi
18
Secondi
23
Dolci
24
Fritture e Pizze gourmet al lievito fujuto
27
Menu degustazione pizza
29
Pizze della tradizione
32
Un panino vero
35
PIATTI SEMPRE IN CARTA
PARMIGIANA DI MELANZANE COTTA A VAPORE 8€ PROVOLA AL CARTOCCIO 8€ FOIE GRAS DEI POVERI CON ALICI DI CETARA E POMODORI DEL PIENNOLO 6€ BRUSCHETTA CON ALICI DI CETERA, BURRO DI BUFALA E POMODORO DEL PIENNOLO 6€ MOZZARELLA DI BUFALA IN CARROZZA 8€ GAMBERI LOCALI SCOTTATI AL MATTONE DI SORRENTO 15€ MOZZARELLA DI BUFALA DA 500/600 GR. 10 €
7
ALLEANZA TRA I CUOCHI E I PRESÌDI SLOW FOOD
OLTRE 300 CUOCHI DIFENDONO LA BIODIVERSITÀ IN TUTTO IL MONDO
Il progetto dell’Alleanza tra i cuochi e i Presìdi Slow Food è nato in Italia nel 2009, e riunisce oltre 300 cuochi di osterie, ristoranti e bistrot determinati a sostenere i Presìdi Slow Food e i piccoli produttori locali, custodi della biodiversità, impiegandone ogni giorno i prodotti. Il progetto ha riscosso interesse anche in altri Paesi europei. Nel 2012, il convegno dei cuochi italiani all’Alberese è stato una tappa di riflessione fondamentale per l’Alleanza: alcuni cuochi olandesi erano presenti e, tornati a casa, hanno deciso di avviare il progetto anche nel loro Paese, portando alla ribalta i temi della difesa della biodiversità, della necessità di appoggiare l’agricoltura sostenibile e locale. E così il progetto si è diffuso in Olanda, poi in Marocco e via via nascerà in altri paesi del mondo. Pietro Parisi partecipa al progetto e propone un menu realizzato con prodotti dell’Alleanza.
8
VOLTI
CAMPANIA TERRA FELIX
È giunto il momento, dopo tanti “bocconi” amari, di gustare e assaporare la speranza. Rossella Muroni
direttrice generale di Legambiente
La Campania è la regione che ha dato i natali alla dieta mediterranea. Un piatto di pastasciutta, una pizza margherita con tanto basilico, una fetta di pane fresco con un filo d’olio di oliva extravergine oggi evocano nell’immaginario mondiale la sana alimentazione legata a saperi antichi e prodotti genuini. La Campania è la regione dove sono prodotti 25 Dop e Igp certificati, tra cui l’albicocca vesuviana, la pizza napoletana, la mozzarella di bufala campana, la noce di Sorrento, i limoni di Amalfi e 15 vini Doc e Docg, tra cui il Lacryma Christi e il Vesuvio Doc.
In Campania si coltivano eccellenze che il mondo ci invidia: da qui, regione-simbolo di una cucina sana, gustosa, fatta di prodotti di grande qualità. È la Terra Felix seminata di una moltitudine di prodotti tipici testimoni della sapienza dei contadini che li hanno coltivati e dei cuochi campani che sono in grado di valorizzarli al meglio per tradurre l’agricoltura pulita in buona economia. I fumi che si alzano da anni su questo territorio, su quella frazione di territorio campano tra le province di Napoli e Caserta detta Terra dei Fuochi, rischiano di spazzare via i confini naturali di una terra che
offre pietanze enogastromiche e ospita produttori virtuosi. Uomini e donne che si difendono a denti stretti dalla crisi, che ha proiettato un cono d’ombra su questo territorio che però continua orgogliosamente a contribuire al Made in Italy sul piano economico, sociale e culturale. È giunto il momento, dopo tanti “bocconi” amari, di gustare e assaporare la speranza. Una speranza concreta ha il gusto delle tante ricette raccolte da Legambiente in un libro che abbiamo voluto intitolare Campania Terra dei Cuochi (www.legambiente.campania.it/ terradeicuochi). Una varietà di cibi in cui affondano le radici di un futuro diverso, pulito, sano. Insieme ai tanti amici chef – tra cui Pietro Parisi – che ci hanno regalato una ricetta per coltivare la speranza e la bellezza per una nuova rivoluzione gentile che onora nei fatti l’antico nome della Campania: Terra Felix.
MENU DELL’ALLEANZA SLOW FOOD BABY PARMIGIANA COTTA AL VAPORE CON POMODORO SAN MARZANO D.O.P. E FIOR DI LATTE NOBILE LO SPAGHETTO AGLIO E OLIO, ALICI DI CETARA E BUCCE DI MELANZANE IN CONSERVA, VERSIONE 2014 CIANFOTTA DI VERDURE E PANE CAFONE IN ZUPPETTA DI CANNELLINI ACERRANI
20 €
MENU DEL GIORNO A SORPRESA SECONDO I PRODOTTI REPERITI AL MERCATO ANTIPASTO PRIMO SECONDO PICCOLA PASTICCERIA
30 €
10
VOLTI
I VOLTI DELLE NOSTRE TERRE
13
MENU DEGUSTAZIONE
DEI VOLTI Baby parmigiana con pomodoro di Alfonso e fior di latte Nobile Zuppetta di fagioli cannellini, scarole e gamberi rossi con crostini di pane cafone di Viola Ravioli di Nonna Nannina alla ricotta di fuscella in salsa di burro di bufala e parmigiano con tartufo nero L’agnello di Giovanni ‘o pecoraro in tre versioni: salsiccia, hamburger, polpetta Degustazione di formaggi e confetture di Pietro L’interpretazione della mela annurca di Aniello
35 €
14
VOLTI
DALLA TERRA DEI FUOCHI ALLA TERRA DEI CUOCHI. IMPRESA IMPOSSIBILE?
qui per smaltirla a pochi soldi. Ma qualche campo contaminato non è niente rispetto a migliaia di ettari che oggi i contadini coltivano con amore.» Però, io Nola e tante zone limitrofe le ricordo per ben altro che le melanzane: i bidoni tossici sottoterra e i camion di Gomorra che scaricano veleni nella notte. «I miei nonni hanno insegnato ai miei genitori l’omertà» ora Pietro Certo che è difficile raccontare si rabbuia. «Per molto tempo la terra di Pietro a un gourmand abbiamo creduto che tacere che cresce nel mito di Ducasse aiutasse a proteggerci. Invece ci o di Carlo Cracco, delle oche ha rovinati, ci ha reso codardi. del Périgord o dei muschi Incapaci di difendere le nostre saporiti della nuova gastronomia scandinava. Non lontano da Palma terre.» Poi, mentre lasciamo Sarno, indica Campania c’è la terra dei fuochi, i campi che ci corrono accanto e dove discariche tossiche fumano mi spiega cose che non conoscevo: veleni e pire di plastica accese «Se un terreno è contaminato, il esalano tossine. Ci sono campi maledetti e sottosuoli contaminati. contadino lo sa. Perché un terreno avvelenato dai rifiuti è ricco di «Molta di quella merda viene anidride carbonica e gli ortaggi dalle industrie del Nord, portata
crescono senza l’aiuto dell’uomo. Invece la verdura dei miei contadini è il risultato del lavoro e della fatica. Non si utilizzano fertilizzanti perché costano troppo, anche 100 euro a bidone: si usa acqua e un po’ di zolfo. Si usano gli innesti, per far mangiare i parassiti si impiegano api e vermi. Poi si concima coi pastoni, rapa e favetta. E si zappa e rizzappa finché l’anidride carbonica monta sottoterra e fa crescere il raccolto. Poi, l’anno dopo, si seminano fave e piselli per formare altro gas. Se il sottosuolo è pulito, serve la zappa dell’uomo per renderlo fertile e produttivo». Ecco perché la terra sana produce i suoi frutti con fatica. Quella malata, invece, li regala. Corrado Formigli Impresa impossibile Mondadori 2013
17
ANTIPASTI Tempura con ortaggi e carciofi di stagione
8€
Carpaccio di vitella podolica marinato al vino rosso con maionese all’arancia e colatura di alici di Cetara e croccante di verdure
8€
Baccalà con carciofi e polenta bianca
9€
Zuppetta di fagioli cannellini con scarole, gamberi rossi e crostini di pane cafone
10 €
Maiale bianco preparato a lenta cottura, servito con salsa tonnè e pinzimonio tiepido
8€
Suprema di tonno stagionato con mousse di ricotta e ketchup di pomodoro San Marzano
9€
Prosciutto artigianale di vitella con erba pucchiacchella, alici e giardiniera della casa
8€
Cartoccio di cipollotti e stoccafisso con patate gratin alla frutta secca
10 €
Tartara di podolica con salsa mediterranea e tartufo nero di Bagnoli Irpino
10 €
Degustazioni di salami di nostra produzione affinati in cantina, palla di Nola e salsiccia dolce e piccante
8€
I nomi che i nostri nonni davano a ingredienti e piatti sono i miei “effetti speciali” trovati andando a frugare nelle antiche ricette di famiglia come nelle piccole aziende che riscoprono antichi semi e frutti. Ricostruire un circuito virtuoso di produzione, trasformazione, commercio che rispetti e racconti una filiera chiusa: territorio, radici, identità. È questa la chiave di volta del futuro.
18
VOLTI
PRIMI Ravioli della Nonna Nannina alla ricotta di fuscella in salsa di burro di bufala e parmigiano con tartufo nero
12 €
Linguine alle alghe con trippa di vitello e julienne di seppie su salsa alla puttanesca
10 €
Pasta e patate con munnezzaglia e provola gratinata alla frutta secca
8€
Risotto mantecato con seccamienti di ortaggi e pancetta di maiale bianco napoletano
10 €
Candele spezzate con scarola sarnese saltata alla tradizione contadina
9€
Spaghetti aglio e olio versione 2014
8€
Spaghetti alla chitarra di grano Senatore Cappelli con fave in conserva artigiana, guanciale e pecorino
9€
Paccheri alla genovese dei due maiali: di terra e di mare
12 €
Maltagliati con ragù di pomodoro corbarino e stoccafisso al cartoccio
12 €
“Parisi ha preso Ducasse e ci ha infilato dentro sua nonna.”
20
VOLTI
IMPRESA IMPOSSIBILE Formigli racconta Parisi
Era Ora. Così si chiama il suo ristorante. E fra poco ci entreremo. Ma prima dobbiamo seguire le melanzane. Perché sono le melanzane il segreto di tutto. Arrivo sparato dall’autostrada, guidando come un pazzo, con Alessandra Buccini al mio fianco aggrappata al navigatore in cerca dell’uscita per Sarno. È stata lei – giovane e sveglia cronista di «Piazzapulita» – a parlarmi di Parisi per prima: «è uno chef contadino, mi pare figo». Così partiamo da Roma, sbagliamo strada cinque volte e a Pietro quasi viene l’infarto a furia di aspettarci mentre la concorrenza gli porta via l’oro viola: cassette di melanzane da competizione. Lo trovo lì, al casello dell’autostrada. Polo celeste, pantaloni di acetato Asics stretti alla caviglia e scarpe da barca. Mi presenta l’inseparabile Paolo, che prima faceva il casaro, le mozzarelle di bufala, «e poi le multinazionali l’hanno buttato sotto terra, gli hanno fregato un sacco di soldi e lui è fallito». Montano su un’Apetta bianca scalcagnata e si fanno seguire fino alla miniera: il mercato agricolo di Sarno.
Al riparo di una gigantesca pensilina, un cielo di cemento armato, centinaia di contadini sgasano su trabiccoli Piaggio stipati all’inverosimile. Arrivano a frotte. All’improvviso mi si apre un mondo ignoto. Peperoni, cavolfiori, zucche, zucchine, scarole, verze, gli ultimi pomodori, cipolle, insalata. «I friarielli, acchiappa i friarielli!»: Pietro lancia Paolo nell’arena campagnola. Con un obiettivo sopra ogni cosa: le melanzane. L’oro viola acquistato da commercianti assatanati che trattano con i contadini le ultime cassette. Pietro è vagamente incazzato con noi per il ritardo. Paolo corre in ogni angolo toccando e annusando, in cerca del viola perfetto. Il tempo scorre, il prezzo scende: «Pensa che qui le melanzane ora stanno 50 centesimi al chilo. Vuol dire 5 euro una cassetta da dieci chili, 50 euro al quintale. Lo capisci quanto li strozzano i nostri contadini? Lo sai quanto costa un chilo di melanzane a Milano?». Almeno un paio di euro al chilo, immagino. E certo non sono belle come queste, le melanzane
21 che compriamo al supermercato. La verdura che si trova qui è coltivata e raccolta solo nella campagna intorno. Roba locale. Oggi parte sui camion e rifornisce i mercati di Napoli e Roma. Tutta stagionale, niente serre a gas. I mediatori laziali si aggirano come lupi. Ma il bottino più sfavillante resta qui, fra le mani di Parisi: «Te ne accorgi subito, se la melanzana è buona». Pietro, dopo aver visto il casaro acquistarne
a prezzo ribassato dieci cassette, è di nuovo sereno. «Perché è sottile. Invece la melanzana da scaffale spesso è grossa e gonfia di ormoni e fitofarmaci.» Lui ne compra un paio di quintali a botta, tanto al ristorante le conservano sotto vuoto e possono consumarle entro novanta giorni. E si capisce che quando arriva lo chef, la Wall Street degli zappatori si rianima, prende vigore. «Per me il ristorante è un modo per dare sostegno a un territorio che non ce la fa più. Comprare dieci casse a un contadino alle 9 del mattino vuol dire farlo campare, evitare che arrivi lo squalo delle 13.30 e si accatti tutto a 2 centesimi.» Ogni cosa il suo prezzo, ma Parisi evita di prendere gli agricoltori per il collo. La filiera, qui controlli la filiera. Della melanzana sai tutto, nome e cognome, sudore e masseria. Il ristoratore, secondo Parisi, non può tagliare le sue radici. Ma se entra nella galleria delle stelle Michelin, il legame con il territorio si interrompe: «Scendono in campo le multinazionali del gusto che comprano dove vogliono loro, al prezzo che vogliono loro». E in tavola ti arrivano vitelli e pomodori senza storia. Corrado Formigli Impresa impossibile Mondadori 2013
23
SECONDI Cilindro di hamburger glassato al Lacryma Christi e funghi
10 €
Agnello in tre versioni: salsiccia, hamburger, polpetta
12 €
Pollo al mattone con mélange di salse mediterranee
12 €
Baccalà arrosto su polenta bianca con papacella e crunch di frutta secca
14 €
Carciofi, stoccafisso e pecorino al cartoccio
12 €
Bistecca di podolica con contorni di stagione Cianfotta di verdure e pane cafone in zuppetta di fagioli cannellini acerrani
25 € per 2 pax
9€
Trancio di pescato in farina di tarallo napoletano e scarola
14 €
Gamberi scottati con ricotta di fuscella e agrumi
15 €
Maiale a lunga cottura gratinato con croccante di tarallo e friarielli in guazzetto di fagioli cannellini acerrani
15 €
Degustazione di formaggi a latte crudo di pecora, capra, mucca con composte artigianali di nostra produzione
12 €
24
VOLTI
DOLCI Babà artigianale in zuppetta di crema inglese con gelato alla cannella e rhum Millefoglie artigianale con crema gialla e ciliegie del monte con noci e fichi Biscotto di nocciole della comunità del nocciolo con ricotta e ceveze Latte Nobile in piedi con salsa di arancia e vaniglia con gelato al cioccolato L’interpretazione della mela annurca Soufflé al cioccolato e gelato con vaniglia e noci Sempre accompagnati da pre dessert
6€
27
LE FRITTURE DELLA TRADIZIONE Street food composto da arancino, crocchè, frittelle di pasta cresciuta, mozzarella in carrozza Cuoppo di fritto di pesce Patata fritte fresche gratinate con mozzarella e salsiccia di maiale bianco
PIZZE GOURMET AL LIEVITO FUJUTO
3€ 12 €
5€
8€
Pizza con pomodoro corbarino e fior di latte di Agerola Pizza fritta con cigoli artigianali di maiale bianco, salame palla di Nola e ricotta di fuscella Pizza con zucca, prosciutto cotto aertigianale di maiale e tartufo di Bagnoli Irpino Ripieno con scarola stufata alla moda contadina con alici di Cetara Margherita con pomodoro dei Volti e mozzarella di bufala Marinara con pomodoro dei Volti, origano di Tribucchi, aglio intrecciato e alici di Cetara Montanara fritta con pomodoro del piennolo, pecorino, basilico, fonduta di bufala La pizza a portafoglio: olio, aglio, pomodoro, origano, formaggio
5€
29
MENU DEGUSTAZIONE PIZZA
20 €
Baby parmigiana cotta al vapore con pomodoro San Marzano Montanara fritta al lievito fujuto con pomodoro dei Volti e pecorino di Giovanni Mozzarella di bufala in carrozza Pizza al lievito fujuto con peperoncini verdi, alici e provola
oppure Pizza al lievito fujuto con ragù pippiato e ricotta Babà artigianale in guazzetto di crema inglese agli agrumi e sorbetto
L’impasto al lievito fujuto: una lievitazione naturale ottenuta dall’azione dei fermenti contenuti nell’acqua di governo della mozzarella.
30
VOLTI
LA NOSTRA PIZZA AL LIEVITO FUJUTO Tre spicchi Gambero Rosso. Come anche della mozzarella (nella pizza) non si butta via nulla.
È leggera e appetitosa, per questo la nostra pizza al lievito fujuto ha ottenuto il riconoscimento dei tre spicchi dal Gambero Rosso. Impasto, lievitazione, condimento, infornatura. Tutto secondo tradizione, con la differenza che, per l’approccio che intendo avere ai prodotti, anche al più apparentemente comune, cerco di superare le pratiche tradizionali attraverso il riuso di elementi che della tradizione fanno comunque parte. In che modo? Il segreto, per
così dire, è nell’impasto. Per ottenere maggiore leggerezza e digeribilità, oltre che un sapore unico, ho eliminato il lievito, sostituendolo con acque di governo e filatura della mozzarella. Sino a oggi il siero della mozzarella era stato utilizzato nell’impasto soprattutto per arricchirne il sapore, con sperimentazioni come quelle fatte dall’amica Teresa de Masi. Io ho provato ad andare oltre. Niente lievito madre, niente lievito di birra, semplicemente
il siero di latte che, in modo completamente naturale, esercita la sua azione attraverso i fermenti in esso presenti. La nuova tecnica di lievitazione permette una notevole alveolatura, anche nelle parti più sottili così, al palato, l’impasto tende a sparire per la sua notevole leggerezza. L’idea è piaciuta al Consorzio Mozzarella di Bufala, che ringrazio per il sostegno.
32
VOLTI
PIZZE DELLA TRADIZIONE Margherita: pomodoro, mozzarella
3,5 €
Marinara: pomodoro, aglio, alici, origano
3€
Capricciosa
6€
Pizza fritta: ricotta, provola, pomodoro, cigoli, pepe
5€
Ripieno al forno: ricotta, salame, pomodoro, provola
5€
Diavola: pomodoro, mozzarella, salame piccante
5€
Pizza con fonduta di bufala: speck di maiale
7€
Montanara fritta: pomodoro, mozzarella
5€
Pizza con friarielli: mozzarella, broccoli, salsiccia
6€
Ortolana
5€
33
PIZZE DELLA TRADIZIONE Pescatora: frutti di mare e polipo
10 €
Casertana: pancetta, mela annurca, provola
6€
Porcina: funghi porcini, provola, pancetta
5€
Pizza peperoni e salsiccia
5€
Pizza con parmigiana di melanzane
6€
Pizza del territorio: prosciutto di vitello, rucola
6€
Pizza gamberi e zucchine
8€
Tronchetto: mozzarella, prosciutto crudo, rucola, grana
6€
Degustazione di vari gusti secondo la fantasia del pizzaiolo. Formato maxi
Tutte le pizze sono condite con grana e basilico
15 €
35
UN PANINO VERO Pane al lievito fujuto con semola di grano duro Senatore Cappelli. Gustosissimo, con una varietà di grano ricca di proteine saporita e tenace. Farcito con hamburger di carne podolica, friarielli, pomodori secchi, fonduta bianca di mozzarella di bufala campana DOP, ketchup di pomodoro San Marzano e maionese all’arancia. Non manca un contorno di qualità, delle vere patate fritte tagliate a spicchio, il tutto insaporito con sale di Trapani e, in chiusura, un bicchierino di panna cotta al latte Nobile con fichi del monte Somma. Il primo, provocatorio cibo FastFood dell’Alleanza SlowFood, un panino sano e vero, da qualsiasi lato lo si guardi. Il menu completo a soli 7,99 euro, pensato per avvicinare i giovani alla qualità e ai sapori del proprio territorio. La differenza si vede, si sente, si gusta.
IL “CLASSICO” RIVISITATO
Hamburger di podolica, provola di bufala, friarielli, maionese all’arancia, ketchup di San Marzano, patate fresche, latte Nobile in piedi con fichi del Parco del Vesuvio
oppure IL VEGETARIANO
Insalata croccante di scarola, maionese di agrumi, ketchup di San Marzano, hamburger di provola di bufala, pomodoro secco e melanzane sott’olio
+ Patate fritte del territorio
+ Panna cotta di latte Nobile ai fichi del Parco del Vesuvio MENU A SOLI
7,99 €
Grafica e impaginazione Studio Alessandro Leone / Adversa www.adversa.it Testi Corrado Formigli, Rossella Muroni, Pietro Parisi, Donatella Bernabò Silorata raccolti e adattati da Adversa Foto Vittorio Guida, Alessandro Leone, Carmen Meoli, Ilaria Rucco per Adversa
Era Ora Ristorante Via Trieste, 147 80036 - Palma Campania (NA) Italia 339 85 87 591 www.pietroparisi.it consultingrestaurant@gmail.com