Tomoko Nakami, 2014, Max Ferrigno
new POP IN THE CASTLE Max Ferrigno Art Show
Gran Via Editore Palermo
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Tomoko Nakami, 2014, Max Ferrigno
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NEW POP In the Castle Max Ferrigno Art Show
Castello Lanza di Trabia - 30 Giugno - 30 Settembre 2016 Curatore e presentazione della retrospettiva Igor Zanti Curatore degli allestimenti e delle postazioni multimediali Ario Mendolia (Artwarez - Palermo) Altri contributi Luca Piatti e Christian Gangitano a cura di Gran Via Editore Palermo Progetto editoriale Ferdinando Calaciura Ideazione grafica e impaginazione Luigi Mennella (Studiomennella) Ricerca iconografica Giuseppe Caruso Il Catalogo New Pop in the Castle - Max Ferrigno Art Show - è stato realizzato con il concorso di Solfin S.p.A e della Fondazione Jobs di Palermo. Finito di stampare nel mese di giugno 2016 per i tipi di Gran Via srl nello Stabilimento Grafico Editoriale di Contrada Zaccanelli - AREA P. I. P. 90020 Roccapalumba (PA)
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new POP IN THE CASTLE
Max Ferrigno Art Show
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prefazione Di giuseppe forello
Apri gli occhi! Ho conosciuto Max Ferrigno per caso, per gioco. Di lui avevo sentito parlare in giro: alcune sue tele erano finite in mostre importanti del Continente o acquistate da collezionisti d’esperienza e di gusto. Una sua opera, in particolare, l’avevo vista in un’asta, mi aveva conquistato ma non riuscii a comprarla. Cercai di contattarlo, ma invano. Poi, il caso mi aiutò e arrivai al suo cellulare. La telefonata ci fece ridere di pancia: io ero a Torino palermitano e Max e torinese a Palermo che ci cercavamo per concludere un acquisto, all’inizio fortunoso e, poi, fortunato. I suoi quadri sono densi eppure leggeri, di chi, ancora si nutre di sogni e ricordi; di chi persiste in questa dimensione di ricerca, surreale e fantasmagorica, ma con il linguaggio illustrativo della pubblicità a cui si fonde l’ironia sarcastica della nostra generazione. Inaugurare la Galleria d’Arte del Castello Lanza Branciforte di Trabia con l’Art Show dedicato ad un’artista, giovane e più che emergente, diventato un amico, come Max Ferrigno, costituisce, per noi della Fondazione Jobs, e per l’imprenditoria sana e aperta di questa città (Palermo), un punto di grande orgoglio e di partenza di un sogno più grande, ma con gli occhi aperti. Il Castello Lanza, nella storia della Sicilia, è sempre stato un luogo magico e ricco di anticipazioni. Con la Fondazione Jobs lo vogliamo proiettato sul futuro, con una carica di innovazione e di svecchiamento che apre gli occhi sul mondo dell’Arte contemporanea, sulle nuove tendenze e nuovi stili di vivere l’Arte e la comunicazione. La stessa realizzazione di questa retrospettiva, con un percorso multimediale interattivo che svela, annuncia e provoca lo spettatore, cerca di affermare un nuovo modo di “immersione”, con un allestimento che diventa esso stesso parte integrante della visione sull’artista. Questa mostra vive in una dimensione totale, amplificandone il significato in un gioco di contaminazioni, anche siciliane, che trovano l’apice in una Santa Rosalia diventata cosplayer, richiamando il fenomeno - tutto
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PREFAZIONE
Di GIUSEPPE FORELLO
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PREFAZIONE
Di GIUSEPPE FORELLO
giapponese - delle ragazzine che indossandone gli abiti o imitandone le movenze - danno sangue e corpo ai personaggi dei loro Anime preferiti. La “Santuzza” di Max Ferrigno - opera speciale di questa esposizione e non contenuta in Catalogo - è una ragazza di Palermo come tante, alternativa, ha i suoi tatuaggi e il piercing, si sente alternative-fashion ed appassionata fan della sua eroina preferita, che vuole vivere il suo sogno magico e salvifico di una Santa Rosalia contemporanea e surreale, come è questa vita. Max Ferrigno, così, ha sentito di dare ai palermitani un segno di vicinanza e amicizia, condividendo una religiosità multietnica e multiculturale che oggi la Santa rivela, giorno per giorno, alla città di Palermo. Con New Pop in the Castle diamo vita ad un progetto a tutto tondo, dove si potranno vivere delle esperienze importanti. Certamente, una caratteristica che pensiamo possa far identificare questo luogo straordinario e vitale, sta nella capacità di rappresentare quel “passo diverso” si cui la nostra Terra ha bisogno, iniziando a realizzare quel polo d’attrazione d’eccellenza per l’Arte, la Cultura e l’Intraprendenza imprenditoriale di una Sicilia dagli occhi aperti sul mondo.
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preamble by giuseppe forello
Open your eyes! I met Max Ferrigno by chance, for fun. I had heard of him: some of his paintings had ended up in important continental exhibitions or had been purchased by collectors with experience and gusto. I had seen one of his works, in particular, in an auction, it had won me over but I could not buy it. I tried to contact him, but in vain. Then, it so happened that I managed to reach him on his mobile. The phone call made us laugh out loud: I was in Turin, from Palermo, and Max, from Turin, was in Palermo, and we were trying to conclude a purchase, initially fortuitous and, then, fortunate. His paintings are dense yet light, created through inspiration of an artist who still feeds on dreams and memories; who persists in this dimension of research, surreal and phantasmagoric, but with the illustrative language of advertising that blends with the sarcastic irony of our generation. Inaugurating the Art Gallery of the Castle Lanza Branciforte of Trabia with the Art Show dedicated to an artist, young and more than emerging, who has become a friend, like Max Ferrigno, is for us at the Jobs Foundation, and for the healthy and open entrepreneurs in this city (Palermo), a point of great pride and departure for a larger dream, but with open eyes. Castle Lanza, in the history of Sicily, has always been a magic place rich in anticipations. With the Jobs Foundation we want it projected into the future, with a boost in innovation and renewal that opens eyes on the world of contemporary art, on new trends and new styles of experiencing art and communication. The realization of this retrospective, with an interactive multimedia journey that reveals, announces and provokes the spectator, seeks to affirm a new way of “immersion�, with a staging that itself becomes an integral part of the artist’s vision. This exhibition lives in a total dimension, amplifying the significance in a game of contaminations, also Sicilian, that culminate in a Santa Ro-
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salia who has become cosplayer, recalling the phenomenon - entirely Japanese - of the little girls who, by wearing the clothes or imitating the movements, give flesh and blood to their favourite Anime characters. Max Ferrigno’s “Santuzza” - special work in this exhibition and not included in the catalogue - is a Palermo girl like any other, alternative, she has her tattoos and piercings, she is interested in alternative-fashion and is a passionate fan of her favourite heroine, who wants to live her magic and saving dream of a Santa Rosalia, contemporary and surreal, like this life. Max Ferrigno, thus, wanted to give the inhabitants of Palermo a sign of closeness and friendship, sharing a multiethnic and multicultural religiosity that the Santa reveals today, day by day, to the city of Palermo. With New Pop in the Castle we are giving rise to a project in the round, where one can live important experiences. Certainly, a characteristic that we think can identify this extraordinary and vital place lies in the capacity to represent that “different step” our earth needs, starting to realize that pole of attraction par excellence for the art, culture and entrepreneurial resourcefulness of a Sicily with eyes open on the world.
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Di GIUSEPPE FORELLO
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E-pop-pea Di Igor Zanti
Prologo Siamo nel 1989 quando un giovane artista di ventisette anni, che studia pittura tradizionale all’università di Tokio, presenta il suo lavoro in una prima mostra personale. Da lì a poco questo artista si sarebbe trasferito a New York dopo aver vinto una borsa al PS1 del Moma, una delle più importanti realtà di ricerca e promozione nel campo dell’arte contemporanea. Proprio a New York questo giapponese, dagli occhiali irrimediabilmente tondi, rimane folgorato sulla strada di Koons e di Wharol e da lì nasce una vera e propria rivoluzione che, a distanza di quasi vent’anni, fa sentire ancora i suoi effetti. Questo giovane artista si chiamava Takashi Murakami 1 Takashi il rivoluzionario Difficile è definire l’anima della cultura artistica giapponese contemporanea e difficile è capire come mai, nel giro di vent’anni, l’unico che si sia distinto in modo forte e decisivo a livello internazionale sia proprio Takashi Murakami. Se si mostrano i suoi lavori a un giapponese medio, con molta probabilità, la risposta sarà un sorriso imbarazzato e condiscendente, perché, inevitabilmente, Murakami in patria è il frutto di una sottocultura. Per quanto non sia questo il luogo adatto per definire quale sia la differenza tra cultura e sottocultura - per inciso, personalmente, non trovo che in questa epoca così caratterizzata dall’approccio postmoderno possa ancora sussistere questa dicotomia - necessariamente bisogna registrare che, nel sentire comune, la ricerca artistica di Murakami sia inevitabilmente percepita come distante dalla cultura “alta” e piuttosto affine alla realtà di diverse sottoculture, prima tra tutte della cultura otaku. Otaku è, infatti, un termine della lingua giapponese che dagli anni ottanta indica una subcultura di appassionati in modo ossessivo di manga, anime, e altri prodotti ad essi correlati. In Occidente il termine viene usato
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E-pop-pea Di Igor Zanti
per indicare sia specificatamente i fan di cartoni animati e fumetti giapponesi, sia le persone appassionate, in generale, di quello che proviene dal Giappone, senza le implicazioni negative che il termine ha in patria in riferimento a persone monomaniache o socialmente isolate. Fin dagli anni ottanta gli appassionati di manga e anime hanno fatto esperienza di una blanda forma di disapprovazione sociale e stigmatizzazione, un fenomeno di intensità non paragonabile a quello giapponese. Proprio in questa dimensione dell’otaku, nasce si evolve e si sviluppa la ricerca di Murakami. Lui stesso può essere definito un otaku, e di questa tribù sociale sposa appieno alcune caratteristiche, quale una certa difficoltà di integrazione a livello sociale, un costante ed ossessivo interesse per il mondo manga ed anime con tutte le sue accezioni giocoso/erotiche. La rivoluzione compiuta da Murakami è stata quella di rendere “alta” una matrice culturale che non aveva nessuna speranza di esserlo e che nasceva quasi come reazione alle rigidezze della cultura “alta”. Nella sua ricerca Murakami tenta di integrare le influenze dell’ambiente otaku con le sue esperienze e la sua profonda conoscenza della cultura e dell’arte tradizionale. Compie, in questo senso, in seno alla società giapponese tradizionalmente gerarchica e poco incline alla mobilità, che fonda le sue basi nell’atto di riproduzione ossessiva del modello, un atto rivoluzionario, perché annulla le barriere e rimescola le carte, introducendo un approccio postmoderno che fino a quel momento era relativamente estraneo al mondo giapponese. Naturalmente, nemo profeta in patria e possiamo dire che prima di sbarcare in Giappone Murakami ha iniziato la sua rivoluzione in occidente. La sua lezione, il suo approccio e la sua produzione artistica sono infatti stati conosciuti ed apprezzati in prima istanza nel mondo occidentale per poi, forti del successo e del riconoscimento, penetrare influenzare anche la cultura orientale. 2 Da Tokio a Trabia passando per Los Angeles Tra i molti che si sono dovuti confrontare, proprio nel momento fondamentale di formazione del proprio ego artistico, con Murakami, troviamo sicuramente Max Ferrigno, che al maestro giapponese dedica pure tra le sue molte opere anche un omaggio, quasi ad affermare la sua ascendenza stilistica e culturale.
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Anche il più distratto e impreparato degli osservatori, visitando una mostra di Ferrigno, non potrà non notare che l’influenza della cultura manga e anime è fortissima. Per dirla in parole povere, poverissime, misere: a Ferrigno piacciono i cartoni animati. Proprio quelli che i comuni mortali chiamano cartoni animati e i più ricercati anime (termine con cui in giapponese si designano i manga animati) sono però, per un artista della generazione di Max Ferrigno, un elemento fondamentale e costituente del suo background ed humus culturale. Ferrigno, come tutti i suoi coetanei, è cresciuto vedendo cartoni animati prodotti in Giappone: Goldrake, Mazinga, ma anche Creamy o Candy Candy, son elementi costituenti del suo immaginario. L’incontro con il new pop giapponese, l’inevitabile influenza di Murakami e, evidentemente, anche di molte esperienze della Kai Kai Kiki (la factory di artisti creata da Murakami su ispirazione e modello della factory di warholiana memoria) hanno avuto terreno fertile e comune nell’immaginario infantile di Ferrigno che ne condivide l’estetica. Ma questo è solo un punto di partenza per analizzare il lavoro di Max. Il neopop giapponese, sebbene molto presente, sembra fondersi in maniera irrimediabile con un altro elemento, questa volta tipico della cultura occidentale e cioè con la cultura lowbrow. Il lowbrow, o anche lowbrow Art, è un movimento culturale delle Arti visive che sorse a Los Angeles sul finire degli anni ‘70. Appartenente alle arti popolari, questo movimento ebbe le sue radici culturali nel fumetto underground, nella musica punk rock e nelle culture hot-rod e di strada. La Lowbrow art è conosciuta anche con il nome di Pop Surrealismo o Pop Surrealism. Gli autori che si rifanno a questa corrente adottano, infatti, toni umoristici e fumettistici. Il lavoro di Max sembra unire questi due aspetti e queste culture e trarne una sintesi dove però permangono fortissimi elementi tipici della cultura decorativa e pittorica italiana. Una nota interessante è anche data dal declinazione gotic/punk che assumono le opere di Ferrigno, dove l’elemento infantile entra talvolta in forte contrasto con una dimensione pacatamente horror. I suoi personaggi, che appaiono sweety sembrano perdersi in un ironico demoniaco, in una dimensione all’American Horror Story. E proprio in questa ingannevole fusione tra elementi infantili e un sapore acido di gusto punk rock si evolve e si alimenta la ricerca artistica di
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E-pop-pea Di Igor Zanti
Ferrigno. Un po’ come nel vecchio film di Frank Capra Arsenico e vecchi merletti sotto l’aspetto rassicurante si nasconde l’inganno. L’umanità e la disumanità che Ferrigno rappresenta nel suo mondo immaginario è irrimediabilmente freak e surreale. Animali e vegetali antropomorfizzati, ragazze sexy e diaboliche, pagliacci tristi e demoniaci, mettono in scena uno spettacolo di una umanità ambigua, con un sottile messaggio che pervade tutto e che mette in guardia sulle apparenze, sul non fermarsi mai al primo approccio perché dietro la facciate c’è sempre un’altra storia, una seconda faccia della medaglia, non necessariamente migliore o peggiore ma inevitabilmente diversa. Della tradizione giapponese Ferrigno sembra recuperare in pieno la dicotomia tra innocenza e perversione, dicotomia che è alla base di tutta la cultura erotica del Sol Levante, tanto che le sue “Lolite” si mostrano molto meno innocenti di quanto i loro grandi occhi sognanti farebbero pensare, mostrando corpi segnati da tatuaggi degni di ruvidi motociclisti. Sembra che il mondo di Ferrigno sia frutto di un olocausto batteriologico e tutto pare degradare, disfarsi, consumarsi, imputridire, una sorta di vanitas continua che ci ammonisce rispetto alla caducità della nostra esistenza fatta solo di ingannevoli apparenze. La stessa pasta pittorica, così asfitticamente ricercata, quasi plastica e sotto vuoto, curata nel suo effetto superflat, ma, al tempo stesso, ricca e sontuosamente barocca nelle decorazioni, nelle cornici, entra in contrasto con la intrinseca drammaticità del circo esistenziale messo in scena da Ferrigno. Il voler dividere il percorso in macro temi concettuali ed estetici pare preludere ad un susseguirsi di capitoli, atti di una umana commedia che proprio nel racconto della sua disumanità freak diviene paradigma della più banale delle umanità, perché nulla è come sembra. Una ricerca complessa, a tratti circolare nel suo susseguirsi di rimandi, un lavoro che ha il pregio di avere, pur nella singolarità di ogni suo pezzo, una sua organicità complessa, dove ogni parte collabora con l’altra nella definizione di un messaggio e di una visione precisa. Max Ferrigno, si fa, secondo la propria cifra stilistica, cantore della sua epoca, cogliendo spunti che provengono da diverse parti del mondo, traducendoli in un italiano, a tratti vernacolare, e dando vita ad una Epop-pea contemporanea.
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Igor Zanti Curatore e critico d’arte Igor Zanti è nato a Milano nel 1973. Si è laureato all’Università Statale di Milano in lettere moderne con una tesi in Storia dell’arte medievale e moderna, dedicata alla pittura del secondo Quattrocento in Lombardia. Svolge da diversi anni attività di critico e curatore di mostre d’arte contemporanea e di arti applicate, firmando più di cento mostre, collaborando con gallerie private, spazi istituzionali in Italia ed all’estero. È curatore della Galleria Barbara Mahler di Lugano( Svizzera), del Premio Arte Laguna,, ed è consulente artistico dell’associazione culturale Undergallery di Daverio (Varese), e dell’Art Club International di Lugano. Nel 2008 ha assunto l’incarico annuale di direttore artistico del Museo del Brolo Centro di Arte e Cultura di Mogliano Veneto (TV). Ha ideato all’inizio del 2008 il progetto New Art, New Pop dedicato alla definizione ed alla promozione del movimento New Pop in Italia. Ha curato l’edizione 2009 e 2010 del premio Ceres for Art e nel 2011 e 2012 del premio Artgallery Nel 2010 ha assunto l’incarico di co-curatore della fiera internazionale AAM promossa da Arte Ispe dixit di Como e Ginevra. Ha curato nei primi mesi del 2011, su incarico del MAE, dell’Ambasciata di Italia in India e dell’Istituto italiano di cultura di New Delhi, la mostra Dadaumpop, una retrospettiva sul neo pop italiano, che è stata esposta a Mumbai, a Calcutta ed a New Delhi. Collabora con Kanchi Metha, curatrice del Padiglione Indiano della Biennale di Praga e fondatrice della società Camaleont, su progetti di promozione dell’arte indiana ed italiana nei rispettivi paesi. Insegna Comunicazione visiva contemporanea e Fenomenologia dell’arte contemporanea allo IED di Milano nei corsi con riconoscimento del Miur. Scrive sulla rivista Espoarte, collabora con la rivista InsideArt e con il sito della rivista AD. Nel 2013 ha ideato e scritto il format televisivo Grand Tour dedicato ai beni del FAI, in onda su Sky Art Hd. Dal dicembre 2013 è direttore dello Istituto Europeo di Design di Venezia.
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E-pop-pea by Igor Zanti
Prologue We are in 1989 when a young twenty-seven-year-old artist, who is studying traditional painting at the University of Tokyo, presents his work in his first solo exhibition. After a while this artist moved to New York after winning a scholarship at Moma PS1, one of the most important research and promotion realities in the field of contemporary art. It was in New York that this Japanese, with irremediably round glasses, was dazzled along the path of Koons and Warhol and from there a real revolution was born whose effects are still being felt today, almost twenty years later. This young artist’s name was Takashi Murakami. 1 Takashi the revolutionary It is difficult to define the soul of Japanese contemporary artistic culture and difficult to understand why, in the course of twenty years, the only artist who has distinguished himself in a strong and decisive way at an international level is precisely Takashi Murakami. If you show his works to an average Japanese, most likely, the answer will be an embarrassed and condescending smile because, inevitably, at home Murakami is the fruit of a subculture. Although this is not the right place for defining the difference between culture and subculture - incidentally, personally, I do not think this dichotomy can still exist in this epoch that is characterized so much by the postmodern approach - necessarily one has to record that, in the mainstream view, Murakami’s artistic research is inevitably perceived as being distant from the “high” culture and somewhat akin to the reality of different subcultures, otaku culture first and foremost. Otaku is, in fact, a term in the Japanese language that since the eighties has indicated a subculture of obsessive fans of manga, anime and other products related to them. In the West the term is used to indicate both
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specifically the fans of Japanese animated cartoons and comics, and, in general, the fans of what comes from Japan, without the negative implications that the term has at home referring to monomaniacal or socially isolated people. Since the eighties fans of manga and anime have experienced a mild form of social disapproval and stigmatization, a phenomenon with an intensity incomparable to the Japanese one. Murakami’s research was born, evolved and developed precisely in this dimension of otaku. He himself can be defined as an otaku, and fully embraces some characteristics of this social tribe, such as some difficulty in social integration, a constant and obsessive interest in the manga and anime world with all its playful/erotic meanings. The revolution accomplished by Murakami was to make “high” a cultural matrix that had no hope of being it, and that was born almost as a reaction to the rigidity of the “high” culture. In his research Murakami attempts to integrate the influences of the otaku environment with his experiences and his deep knowledge of culture and traditional art. He performs, in this sense, within the Japanese society, traditionally hierarchical and little inclined to mobility, which bases its foundations on the act of obsessive reproduction of the model, a revolutionary act because it annihilates the barriers and shuffles the cards, introducing a postmodern approach that was relatively alien to the Japanese world until then. Naturally, nemo profeta in patria - no one is a prophet at home and we can say that before arriving in Japan Murakami began his revolution in the West. His lesson, his approach and his artistic production were, in fact, recognized and appreciated in the first instance in the western world to then, strengthened by this success and recognition, also penetrate and influence Oriental culture. 2 From Tokio to Trabia passing through Los Angeles Among the many people who had to come face to face with Murakami, precisely during the crucial moment of the formation of their artistic
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ego, we definitely find Max Ferrigno who, among his many works, has also dedicated a homage to the Japanese master, as if to affirm his stylistic and cultural ancestry. Even the most distracted and unprepared observers, visiting a Ferrigno exhibition, can not fail to note that the influence of manga and anime culture is very strong. To put it simply, very simply, meagrely: Ferrigno likes cartoons. The very ones that mortals call cartoons and the more sought after anime (term used in Japanese to designate animated manga) are, however, for an artist of Max Ferrigno’s generation, a fundamental and constituent element of his cultural background and breeding ground. Ferrigno, like all his contemporaries, grew up watching cartoons produced in Japan: Goldrake, Mazinga, but also Creamy or Candy Candy are constituent elements of his imagery. The meeting with Japanese new pop, the inevitable influence of Murakami and, of course, also the many experiences of Kai Kai Kiki (the artist’s factory created by Murakami on inspiration and model of the Warhol memory factory) had fertile and common ground in Ferrigno’s childlike imagery that shared the aesthetic. But this is only a starting point for analysing Max’s work. Japanese new pop, although very present, seems to blend irremediably with another element, this time typical of the western culture, namely with the lowbrow culture. Lowbrow, or also Lowbrow Art, is a cultural movement in the visual arts that arose in Los Angeles in the late ‘70s. Belonging to popular arts, this movement had its cultural roots in the underground comic, in punk rock music and the hot rod and street cultures. Lowbrow Art is also known by the name Pop Surrealism. The authors inspired by this trend adopt, in fact, humorous and comic tones. Max’s work seems to combine these two aspects and these cultures and draws a synthesis where, however, very strong elements typical of the decorative and pictorial Italian culture remain. An interesting note is also given by the Gothic/punk tendency in Ferrigno’s works, where the childlike element sometimes comes in strong contrast with a dimension of quiet horror. His characters, who appear sweety, seem to get lost in an ironic demoniac, the dimension of American Horror Story. And Ferrigno’s artistic research evolves and nourishes itself in this de-
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E-pop-pea Igor Zanti
ceptive fusion between childlike elements and a sour taste of punk rock gusto. A bit like in the old movie directed by Frank Capra, Arsenic and Old Lace, deceit hides under the reassuring appearance. The humanity and inhumanity that Ferrigno represents in his imaginary world is irremediably freaky and surreal. Anthropomorphic animals and vegetables, sexy and diabolic girls, sad and demonic clowns stage a performance of an ambiguous humanity, with a subtle message that pervades everything and warns about appearances, about never stopping at the first approach because behind the facade there is always another story, a second side of the coin, not necessarily better or worse but inevitably different. Of the Japanese tradition Ferrigno seems to fully retrieve the dichotomy between innocence and perversion, a dichotomy that is the basis of all the erotic culture of the Land of the Rising Sun, so much so that his “Lolitas� look a lot less innocent than their big dreamy eyes would suggest, showing bodies marked with tattoos fit for rough motorcyclists. It appears that Ferrigno’s world is the fruit of a bacteriological holocaust and everything seems to degrade, discard, wear, rot, a sort of continuous vanitas warning us about the transience of our existence that is just made up of deceptive appearances. The same pictorial paste, so feebly tasteful, almost plastic and vacuum-sealed, with a painstakingly superflat effect but, at the same time, with rich and sumptuously baroque decorations, frames, comes into conflict with the intrinsic dramatic nature of the existential circus staged by Ferrigno. Wanting to split the path into conceptual and aesthetic macro themes seems to prelude a succession of chapters, the acts of a human comedy that, precisely during the telling of its freak inhumanity, becomes the paradigm of the most banal humanity, because nothing is as it seems. A complex research, circular at intervals in its succession of references, a work that has the virtue of having, even in the uniqueness of every piece, its own complex organic unity, where every part is collaborating with the other towards the definition of a message and a precise vision. Max Ferrigno is, according to his own stylistic code, cantor of his time, taking ideas from different parts of the world, translating them into Italian, vernacular at intervals, and giving rise to a contemporary E-pop-pea.
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Igor Zanti Curator and art critic Igor Zanti was born in Milan in 1973. He graduated in modern literature from the State University in Milan with a dissertation on Medieval and Modern Art History, dedicated to the painting of the second half of the Quattrocento in Lombardy. He has been carrying out activities as a critic and curator of exhibitions of contemporary art and applied arts for several years, signing more than a hundred exhibitions, collaborating with private galleries, institutional spaces in Italy and abroad. He is the curator of the Galleria Barbara Mahler, Lugano (Switzerland), Arte Laguna Prize, and artistic consultant of the cultural association Undergallery, Daverio (Varese) and Art Club International, Lugano. In 2008 he held the position as artistic director of the Brolo Museum Art and Culture Centre, Mogliano Veneto (TV). At the beginning of 2008 he conceived the New Art, New Pop project dedicated to defining and promoting the New Pop movement in Italy. He curated the 2009 and 2010 editions of the Ceres for Art prize, and the Artgallery prize in 2011 and 2012. In 2010 he was appointed co-curator of the international exhibition AAM promoted by Arte Ipse Dixit, Como and Geneva. During the first months of 2011 he curated, in collaboration with the Ministry of Foreign Affairs, the Italian Embassy in India and the Italian Cultural Institute in New Delhi, the Dadaumpop exhibition, an Italian neo pop retrospective, that was staged in Mumbai, Calcutta and New Delhi. He collaborates with Kanchi Metha, curator of the Indian Pavilion at the Prague Biennale and founder of The Chameleon, on projects for the promotion of Indian and Italian Art in their respective countries. He teaches Contemporary Visual Communication and Phenomenology of Contemporary Art at IED, Milan, in courses recognized by the Ministry of Education, University and Research. He writes for Espoarte magazine, he collaborates with InsideArt magazine and with AD magazine’s website. In 2013 he conceived and wrote the television format Grand Tour dedicated to FAI properties, broadcast on Sky Art HD. Since December 2013 he has been director of the European Institute of Design, Venice.
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MAX FERRIGNO BIOGRAFIA
Max Ferrigno è nato a Casale Monferrato il 14 Novembre 1977. Comincia a lavorare come decoratore subito dopo aver conseguito il diploma artistico, riuscendo così a manternere un forte legame con l’arte. Nel suo piccolo laboratorio artistico, per tredici anni, dà forma alle fantasie dei suoi sempre più numerosi clienti. Disegna trompe - l’oeil per negozi e appartamenti, fondali per le agenzie teatrali, realizza scenografie per Gardaland, Eurodisney, MiniItalia, Cow Boy Guest. Viaggia moltissimo. Parallelamente prende forma la prima parte del suo percorso artistico: una lunga serie di lavori dedicati al Messico, all’Africa e al Sud America, incentrati sul “burro”, l’asino simbolo della speranza di rinnovamento del panorama sociale, culturale e storico del mondo. Ma è nel 2005 che la sua sensibilità artistica subisce una forte scossa, talmente forte da definire tutto ciò che aveva creato fino a quel momento “passato”. Riprende a guardare i vecchi cartoni animati giapponesi, ad ascoltare le sigle tv. Improvvisamente gli echi della memoria infantile diventano la sorgente di un’esplosione di idee e di progetti. Inizia così la fase “popsurrealista” di Max Ferrigno, dove i personaggi dei cartoni animati, le merendine ed i giochi di una generazione diventano “attori attivi” nelle sue opere in un tripudio di colori accesi, intensi e dissonanti. Un linguaggio che sembra destinato ai bambini ma che in realtà è rivolto agli adulti. Ciò che colpisce, infatti, è la forza espressiva che trapela dalle sue tele: emozioni, stadi d’animo, profumi e sapori. Nel novembre del 2010 espone la sua prima importante collezione a Milano “Les Sucreries”, un successo che richiama l’attenzione di molti critici e appassionati di popsurrealismo. Aprile 2016 - Taormina - Palazzo Corvaja - POPISM (Group Show a cura di Giuseppe Stagnitta, Julie Kogler e Giancarlo Carpi) Marzo 2016 - Bucarest RO - Palazzo del Parlamento di Romanina Sala Espositiva “Constantin Brancusi” - EUROPEAN CUTENESS ART (Group Show a cura di Giancarlo Carpi)
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MAX FERRIGNO BIOGRAFIA
Novembre 2015 - Milano, SilberNagl Gallery - Up..Docking..Transformation (Solo Show a cura di Mario Manduzio e Flavia Vago) Settembre 2015 - Torino, Galleria Davico - Fuori Menù (Group Show a cura di Carlotta Canton) Agosto 2015 - Savoca (Me) - Private Collection (Group Show a cura di Alessandro Riva) Agosto 2015 - Messina, GAM - PANDORA’S BOX (Group Show a cura di Alessandro Riva) Giugno 2015 - Basilea (CH) - Kunst Kubel (in collaborazione con Silbernagl Gallery, Milano - Art Basel) Giugno 2015 - Torino, Palazzo Marenco - Art for Excellence (Group Show a cura di Carlotta Canton) Giugno 2015 - Milano, Museo Diocesano - PopIcon (Group Show a cura di Christian Gancitano) Giugno 2015 - Soriano, Palazzo Chigi-Albani - Tavola Imbandita\Tavola Bandita (Group Show a cura di Valeria Arnaldi) Maggio 2015 - Castello Paleologo di Casale Monferrato - I Lumi di Chanukkah (Group Show) Maggio 2015 - Milano, Orsorama Gallery - Souvenir d’ Italie (Group Show) Marzo 2015 - Milano, Affordable Art Fair - White Noise Gallery Stand Dicembre 2014 - Palermo, Galleria Giuseppe Veniero - Super pop women (Group show a cura di Silvia Fabbri) Dicembre 2014 - Roma, White Noise Gallery - Sistema Kunrei (Double shot con Tomoko Nagao) Ottobre 2014 - Torino, Galleria Davico - This is not a toy (Group show a cura di Carlotta Canton) Luglio 2014 - Pietrasanta, Gestalt Gallery - Palazzo Bertelli, Superheroes 2.0 (Group show a cura di Silvia Fabbri) Giugno 2014 - Porto Cervo, MDM Museum,PopUp Revolution, (Group show a cura di Achille Bonito Oliva) Maggio 2014 - Torino, Cortile del Maglio, Dart Human Fener (Group show, padrino Luca Argentero) Gennaio 2014 - Carrara, Palazzo Binelli, Surreal Parade (Solo show) Ottobre 2013 - Singapore, WestGate Mall, WallPainting. Settembre 2013 - Roma, Mondo Bizzarro Gallery, Bizzarro Festival (group show) Settembre 2013 - Carrara, Exp Gallery, Luchadores (solo show)
26. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
Luglio 2013 - Roma, Mondo Bizzarro Gallery, Eros & Thanatos (double) Febbraio 2013 - Torino, Galleria Davico, Circus Maximus (solo show) Novembre 2012 - Castello Paleologo di Casale Monferrato, Max Ferrigno Art Show (solo show) Settembre 2012 - Berlino, Stroke Urban Art Fair (Exp Gallery Carrara\ XLab Berlino) Giugno 2012 - Detroit, Fun House Gallery, Poisoned Apple, (group show) Giugno 2012 - Carrara, Exp, The Silence of candy Apple,(solo show) Giugno 2012 - Pimp my Mary 2012, Mondo Bizzarro Collection Dicembre 2011 - Roma, Macro - C’era una volta (a cura di Valeria Arnaldi) Novembre 2011 - Carrara , Exp Gallery - Venghino Sìori (solo show) Ottobre 2011 - Roma, Mondo Bizzarro Gallery, - Italian Pop Surrealism (group show) Maggio 2011 - Torino, “Max Ferrigno Exhibition in Turin” Novembre 2010 - Milano, presentazione 1^ collezione NewPop
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 27
MAX FERRIGNO biography
Max Ferrigno was born in Casale Monferrato, 14 November 1977. He began work as a decorator immediately after obtaining his artistic diploma, thus managing to maintain a strong bond with art. In his small art studio, for thirteen years, he gave shape to the fantasies of his ever increasing number of clients. He drew trompe-l’oeil for shops and apartments, backdrops for theatrical agencies, he created sets for Gardaland, Eurodisney, MiniItalia, Cow Boy Guest. He travelled a lot. In parallel with this, the first part of his artistic path took shape: a long series of works dedicated to Mexico, Africa and South America, centred on “butter”, the donkey symbol of hope for renewal of the social, cultural and historical panorama of the world. But it was in 2005 that his artistic sensibility underwent a strong jolt, so strong that everything he had created up to that time was defined as “past”. He started watching old Japanese cartoons and listening to TV theme tunes again. Suddenly the echoes of the memories of his childhood became the source of an explosion of ideas and projects. That is how Max Ferrigno’s “popsurrealist” phase began, where the cartoon characters, the snacks and the toys of a generation became “active actors” in his works in a blaze of bright, intense and dissonant colours. A language that seems intended for children but that is actually directed towards adults. What is striking, in fact, is the expressive strength that transpires through his paintings: emotions, moods, perfumes and tastes. In November 2010 he exhibited his first important collection “Les Sucreries” in Milan, a success that attracted the attention of many critics and fans of popsurrealism. Aprile 2016 - Taormina - Palazzo Corvaja - POPISM (Group Show a cura di Giuseppe Stagnitta, Julie Kogler e Giancarlo Carpi) Marzo 2016 - Bucarest RO - Palazzo del Parlamento di Romanina Sala Espositiva “Constantin Brancusi” - EUROPEAN CUTENESS ART (Group Show a cura di Giancarlo Carpi)
28. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
Novembre 2015 - Milano, SilberNagl Gallery - Up..Docking..Transformation (Solo Show a cura di Mario Manduzio e Flavia Vago) Settembre 2015 - Torino, Galleria Davico - Fuori Menù (Group Show a cura di Carlotta Canton) Agosto 2015 - Savoca (Me) - Private Collection (Group Show a cura di Alessandro Riva) Agosto 2015 - Messina, GAM - PANDORA’S BOX (Group Show a cura di Alessandro Riva) Giugno 2015 - Basilea (CH) - Kunst Kubel (in collaborazione con Silbernagl Gallery, Milano - Art Basel) Giugno 2015 - Torino, Palazzo Marenco - Art for Excellence (Group Show a cura di Carlotta Canton) Giugno 2015 - Milano, Museo Diocesano - PopIcon (Group Show a cura di Christian Gancitano) Giugno 2015 - Soriano, Palazzo Chigi-Albani - Tavola Imbandita\Tavola Bandita (Group Show a cura di Valeria Arnaldi) Maggio 2015 - Castello Paleologo di Casale Monferrato - I Lumi di Chanukkah (Group Show) Maggio 2015 - Milano, Orsorama Gallery - Souvenir d’Italie (Group Show) Marzo 2015 - Milano, Affordable Art Fair - White Noise Gallery Stand Dicembre 2014 - Palermo, Galleria Giuseppe Veniero - Super pop women (Group show a cura di Silvia Fabbri) Dicembre 2014 - Roma, White Noise Gallery - Sistema Kunrei (Double shot con Tomoko Nagao) Ottobre 2014 - Torino, Galleria Davico - This is not a toy (Group show a cura di Carlotta Canton) Luglio 2014 - Pietrasanta, Gestalt Gallery - Palazzo Bertelli, Superheroes 2.0 (Group show a cura di Silvia Fabbri) Giugno 2014 - Porto Cervo, MDM Museum,PopUp Revolution, (Group show a cura di Achille Bonito Oliva) Maggio 2014 - Torino, Cortile del Maglio, Dart Human Fener (Group show, padrino Luca Argentero)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 29
MAX FERRIGNO biography
Gennaio 2014 - Carrara, Palazzo Binelli, Surreal Parade (Solo show) Ottobre 2013 - Singapore, WestGate Mall, WallPainting. Settembre 2013 - Roma, Mondo Bizzarro Gallery, Bizzarro Festival (group show) Settembre 2013 - Carrara, Exp Gallery, Luchadores (solo show) Luglio 2013 - Roma, Mondo Bizzarro Gallery, Eros & Thanatos (double) Febbraio 2013 - Torino, Galleria Davico, Circus Maximus (solo show) Novembre 2012 - Castello Paleologo di Casale Monferrato, Max Ferrigno Art Show (solo show) Settembre 2012 - Berlino, Stroke Urban Art Fair (Exp Gallery Carrara\ XLab Berlino) Giugno 2012 - Detroit, Fun House Gallery, Poisoned Apple, (group show) Giugno 2012 - Carrara, Exp, The Silence of candy Apple,(solo show) Giugno 2012 - Pimp my Mary 2012, Mondo Bizzarro Collection Dicembre 2011 - Roma, Macro - C’era una volta (a cura di Valeria Arnaldi) Novembre 2011 - Carrara , Exp Gallery - Venghino Sìori (solo show) Ottobre 2011 - Roma, Mondo Bizzarro Gallery, - Italian Pop Surrealism (group show) Maggio 2011 - Torino, “Max Ferrigno Exhibition in Turin” Novembre 2010 - Milano, presentazione 1^ collezione NewPop
30. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
New Pop in the Castle
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 31
New Pop in the castle
L’allegoria dell’irresistibile fascinazione proveniente dalle culture OTAKU del Sol Levante. Archeologia della memoria dell’infanzia e dell’adolescenza fatta di reperti a fumetti, di Pin Up, di Mecha riattualizzati in modalità “glocal”, sapientemente miscelati con la cultura siciliana, ultima frontiera anch’essa POP dell’esplorazione artistica di Max Ferrigno. Saltano subito all’occhio i reperti dei “componenti” dei grandi Robot dove piccoli ragazzi pilotavano, con sindrome lillipuziana l’eroe che avrebbe salvato il mondo dai “mostri disumani”. Già pronipote dell’incredibile Hulk interpretato nella storica serie televisiva anni’80 da Mr Universo, la cultura POP il “nostro” ce l’ha nel sangue. L’epopea di Go Nagai e delle anime proposte dalla fine degli anni 70 per tutti gli ’80 e oltre sulle TV locali prima dell’avvento delle Tv commerciali, Lamù in onda e in cartaceo tra il 1978 al 1987, scritto e disegnato da Rumiko Takahashi e soprattutto la potenza estetica di Gundam (ガンダム) divengono “modello” per un’intera generazione creativa in Europa e nel mondo, il comune denominatore di diversi anime realizzati dalla casa di produzione giapponese Sunrise caratterizzati dalla presenza nella trama di ROBOT da combattimento antropomorfi giganti, altrimenti denominati Mobile Suit che anno lasciato un segno indelebile, hanno nipposuggestionato Max, che ne diviene devoto cultore, come per la “sua “AS Roma”. The allegory of irresistible fascination comes from OTAKU culture of the Land of the Rising Sun. Archaeology of the memory of childhood and adolescence made up of the remains of comics, Pin Ups, Mecha reactualized in a “glocal” manner, skilfully blended with Sicilian culture, the latest frontier, also POP, of Max Ferrigno’s artistic exploration. The remains of the “components” of the big Robots where small boys piloted immediately catch the eye, with the Lilliputian syndrome the hero would have saved the world from the “inhuman monsters”.Already the great-grandchild of the Incredible Hulk played by Mr Universe in the historic ’80s television series, POP culture has “our” in its blood. The Go Nagai epic and the anime proposed on local TV before the advent of commercial TV from the late ‘70s through the ’80s and after, Lamù broadcast and printed between 1978 and 1987, written and designed by Rumiko Takahashi and especially the powerful aesthetic of Gundam (ガンダム) became the “model” for an entire creative generation in Europe and the world, the common denominator of different anime created by the Japanese production company Sunrise characterized in the plot by the presence of giant anthropomorphic combat ROBOTS, also known as Mobile Suit that left an indelible mark, “nipposuggestionato” Max, who became a devoted fan, as for “his AS Roma”. Christian Gangitano #nipposuggestioni
32. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
TIGER MASK 2015, acrylic on canvas, 100x100 (Courtesy of G.Forello) new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 33
TIGER MASK II 2015, acrylic on canvas, 100x100 (Courtesy of G.Forello) 34. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
BIG TIGER 2015, acrylic on canvas, 100x100 (Courtesy of G.Forello) new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 35
SICILIAN TIGER MASK 2016, acrylic on canvas, diam 70 36. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
SICILIA MECHA ROBOT 2015, acrylic on canvas, 80x80
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 37
SICILIA MECHA ROBOT #02 2015, acrylic on canvas, 80x80 38. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
RELIC OF GRENDIZER 2015, acrylic on canvas, 40x80
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 39
RELIC OF JEEG 2015, acrylic on canvas, 40x80 40. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
RELIC OF MAZINGA Z 2015, acrylic on canvas, 40x80
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 41
42. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
KAMIKAZE GIRL 2014, acrylic on canvas, 70X100 (Courtesy of Alessio Redoglia)
NANAMI 2014, acrylic on canvas, 80x40
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 43
TOMOKO NANAMI 2014, acrylic on canvas, 80x40 44. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
THE GREAT GUNDAM 2014, acrylic on canvas, 80x40 (Courtesy of SilberNagl Under Gallery)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 45
SWEET KITSUNE 2014, acrylic on canvas, 40x40 46. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
DARUMA 2014, acrylic on canvas, diam 50
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 47
ONI omi 2014, acrylic on canvas, 40, semple 48. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
MEDUSA HIMIKA 2014, acrylic on canvas, 40, semple
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 49
DORONJO 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 50. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
EVIL LYN 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 51
NANAKO 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 52. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
Oscar Franรงois de Jarjayes 2015, acrylic on canvas, 30x40
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 53
YUKI KEI 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 54. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
SAILOR MOON 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 (Courtesy of Bolognesi\Garoni)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 55
CHAPPY WAND 2015, acrylic on canvas, 20x50
Creamy WAND 2015, acrylic on canvas, 20x50
56. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
SAILOR WAND 2015, acrylic on canvas, 20x50
SANDY WAND 2015, acrylic on canvas, 20x50
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 57
58. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
DARTH VADER’ ASCENSION 2014, acrylic on wood, 50x70
TRINACRIA 2016, acylic on canvas, 40x40 Courtesy of of M.Tolentino
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 59
PENNYWISE 2012, acrylic on canvas, 30x40 60. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
CAMPBELL #04 ( Apple Soup) 2014-acrylic on canvas, 120x80
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 61
New pop In Castle Max Ferrigno Art Show
62. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
CELEBRATION BRAND
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 63
Celebration Brand
Ecco l’effetto della grande intuizione artistica e comunicativa di Andy Warhol, il protagonismo qualificato del Packaging-Porn che oggi affolla le gallery di instagram e l’omaggio al neo mecenatismo da parte del “brand”: la linea già sottile tra ADV e Arte contemporanea che si assottiglia sempre più, con tocchi di sapiente gusto per il colore e coraggiosa resa antropomorfa di una lattina di salsa di pomodoro fino a poco tempo fa insignificante oggetto da scaffale della GDO. Here is the effect of Andy Warhol’s great artistic and communicative intuition, the qualified protagonism of Packaging-Porn that now throngs the instagram galleries, and the homage to the new patronage from the “brand”: the already fine line between ADV and Contemporary Art that increasingly tapers, with touches of wise gusto for the colour and courageous anthropomorphic surrender of a can of tomato sauce that was an insignificant object on a large-scale retail trade shelf a little while earlier. Christian Gancitano #nipposuggestioni
64. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
CAMPBELL #0 ( Crazy Soup) 2014-acrylic on canvas, 120x80.2 (Courtesy of G. Forello)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 65
66. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
CAMPBELL #03 ( Crazy Soup) 2014, acrylic on canvas, 120x80 (Courtesy of Di Zillo\Bazzana)
MUTTI ‘s TOMATO SAUCE 2015, acrylic on canvas 30x40
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 67
MADE IN ITALY 2015, acrylic on canvas, 80x100 68. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
SOUVENIR D’ ITALIE 2015, acrylic on canvas, 100x100 (Courtesy of Orsorama Milano) new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 69
70. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
WE CAN DO IT ! 2015, acrylic on canvas,50x40 (Courtesy of L.Piatti)
MENABREA’s BOTTLE 2015 - acrylic on canvas, 80x120 (Courtesy of Birra Menabrea SPA)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 71
BOMBAY GIN 2015, acrylic on canvas, 70x100 72. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
DOM PERIGNON, VINTAGE 1969 2016, acrylic on canvas, 50x100
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 73
74. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
GAME OVER 2014, acrylic on wood, 30X40 (Courtesy of N.Rustico)
SKELETOR #01 2014 - acrylic on wood, 50x40 new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 75
KRUMIRI ROSSI 2015, Openbox (Courtesy of Krumiri Rossi - Portinaro) 76. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
MANGA CINEMA - ANIME
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 77
Manga - Cinema - Anime
Soggetti e oggetti Cult, memorabilia e attualità che si fondono per dichiarare l’immaginario generazionale di Max Ferrigno di cui ho già detto la genesi, soggetti e oggetti che divengono protagonisti di una narrazione Ultra Pop e cifra stilistica della sua arte nella quale ci possiamo identificare. Manga e Anime dal Giappone e Cinema come originario linguaggio Europeo pompato dalla cultura made in U.S.A sono il mix che rende palese il baricentro multiculturale di Max, tra oriente e occidente, che attraverso una meticolosa e raffinata pittura di tecnica tradizionale riscalda i media freddi dove le molteplici figure soggetto privilegiato di questa produzione artistica hanno abitato. Cult subjects and objects, memorabilia and topicality that blend to declare Max Ferrigno’s generational imaginary whose genesis I have already spoken of. Subjects and objects that become protagonists of an Ultra Pop narration and the stylistic code of his art that we can identify ourselves with. Manga e Anime from Japan and Cinema as the original European language pumped by the made in U.S.A. culture are the mix that make clear Max’s multicultural centre of gravity, between East and West, that through a meticulous and refined painting using a traditional technique warms the cold media where the multifarious figures, privileged subjects of this artistic production, have lived. Christian Gancitano #nipposuggestioni
78. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
YASMINE 2016, acrylic on canvas, 70x100 (Courtesy of T.Coppo)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 79
YES, WE PACS 2014, acrylic on canvas, 120x100. 80. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
GaySkull 2010, acrylic on wood, 120x 180 (Courtesy of K. Arbia)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 81
ACAB 2014, acrylic on wood, 35x24 (Courtesy of G.Veniero) 82. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
PLAYMOBIL RIOT 2014, acrylic on wood, 35x24 (Courtesy of G.Veniero)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 83
EDWARD 2016, acrylic on canvas, 30x40 84. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
JUMP IN THE LINE 2012, acrylic on canvas, 50x70 new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 85
86. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
yoda’s pentecoste 2012, acrylic on wood, 50x70 (Courtesy of G. Schettino)
SUPER SLOTH 2012, acrylic on wood,100X80 (Courtesy of G. Forello)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 87
88. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
A.L.F. 3 (ANIMAL LIBERATION ) 2012, acrylic on canvas, 40X50
A.L.F. 1 ( BATTLE CAT) 2012, acrylic on canvas, 40x50 (Courtesy of T.Coppo)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 89
SWEET STRONGMAN 2012+1, acrylic on canvas, 30x40
90. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
@MEOWROAR95 2014, acrylic on canvas, 100x100 Courtesy of Molghea\ Gottardo new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 91
RUSSIAN ARMY’s GIRl 2014, acrylic on canvas, 100x100 (Courtesy of M. Sartirana) 92. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
WEHRMACHT’s GIRL 2014, acrylic on canvas, 100x100 (Courtesy of M. Sartirana) new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 93
HO, MY GOD! 2012+1, acrylic on canvas, 25x30 (Courtesy of L.Piatti) 94. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
Pollon love sugar 2010, oil on wood, 122x90 new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 95
YU’s FIRST PERIOD 2012+1, acrylic on canvas, 25x30 (Courtesy of Corbo\Frascarolo)
96. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 97
PLAY WITH ME 2014 - acrylic on wood, 50x40 (Courtesy of T.Coppo)
98. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
HITOMI KISUGI 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 (Courtesy of Berni\Savino)
SAYAKA YUMI 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 (Courtesy of Bolognesi\Garoni)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 99
100. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
LUM 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 (Courtesy of F. Galvagno)
YU MORISAWA 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 (Courtesy of F. Galvagno)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 101
MINERVA X 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 102. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
SIMONE LORENE 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 103
IAN LOVE LEIA M. & E. Portrait, 2016, acrylic in canvas, 100x70 (Courtesy M. Tolentino) 104. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
SURREAL POP
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 105
Surreal pop
Pop surrealismo direttamente dall’ “Occidente estremo”, etichetta nata per definire un culture –mix di linguaggi e suggestioni laddove la West Coast degli Stati Uniti si fronteggia con il Giappone, con l’Asia, dove la fossa delle Marianne nell’Oceano Pacifico diventa oggi la linea ideale, la Nuova Frontiera dove operano alcune delle più vive e fervide menti creative e artistiche, così questa parte della personalità eclettica di Max Ferrigno si posiziona in una decisa scelta figurativa e psico-geografica, annunciando insieme ad altri, in coro, l’ ultimo sussulto del grande monopolio e Egemonia Culturale della Super Potenza a Stelle e Strisce. Pop surrealism directly from the “Far West”, a label born to define a culture mix of languages and suggestions where the West Coast of the United States faces Japan, Asia, where the Mariana Trench in the Pacific Ocean is now becoming the ideal line, the New Frontier where some of the most lively and fervent creative and artistic minds operate. Thus, this part of Max Ferrigno’s eclectic personality positions itself in a resolute figurative and psycho-geographical choice, announcing along with others, in chorus, the last jolt of the great monopoly and Cultural Hegemony of the Superpower with Stars and Stripes. Christian Gancitano #nipposuggestioni
106. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
Cactus Ice Cream 2012, acrilyc on canvas, 40x50 (Courtesy of A. Zavanone)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 107
WHITE RABBIT 2012, acrylic on canvas, 30x40 108. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
OWL GIRL 2012+1, acrylic on canvas, 30x40 (Courtesy of M. Della Torre)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 109
SWEET SISTERS 2012, acrylic on canvas, 30X60 (Courtesy of Corbo\Frascarolo) 110. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
CYCLOP IRENE 2012+1, acrylic on canvas, 20x30 new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 111
112. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
evil marine theatre 2011, acrylic on wood, 50x70 (Courtesy of Saoud Janahi)
SWEET BAKED 2014 - acrylic on wood, 50x40 new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 113
EVIL APPLE 2012, Acrilyc on wood, 25X30 (Courtesy of V. Adrignola) 114. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
CHOCOLATE’s STRAWBERRY 2015, acrylic on wood, 25x29
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 115
The silence of candy apple 2012, acrilyc on wood, 40x50 116. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
My Sweet Apple 2012, acrylic on wood, 40x50 (Courtesy of Moro\Guidi)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 117
New pop In Castle Max Ferrigno Art Show
118. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
CANDY APPLE
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 119
CANDY APPLE
Se il noto adagio “una mela al giorno leva il medico di torno” vorrei che il mio frutto quotidiano fosse quello che Max Ferrigno ha ideato nel marmo, una mela caramellata e infiocchettata. Ero avvezzo alle tele raffiguranti le mele dalla buccia rosso cupo e laccata, dagli occhi grandi ed espressivi, ammiccanti, per lo più malconce, sempre protagoniste al centro del quadro, raffigurate come foto segnaletiche dopo aver commesso chissà quale crimine, certamente uno dei più gravi, le conoscevo tatuate sulla pelle dell’avambraccio del sentimentale collezionista, ma questa, bianca di marmo di Carrara, lucida e brillante, causerebbe difficoltà a qualunque regina cattiva, desiderosa di impiegarla nel più oscuro sortilegio e che dire alla strega che penserà di avvelenarla? If the well-known saying “an apple a day keeps the doctor way” I wish my daily fruit was the one that Max Ferrigno created in marble, a candied and embellished apple. I was accustomed to the paintings depicting apples with dark red and lacquered peel, with big and expressive eyes, alluring, usually in bad shape, always protagonists in the centre of the picture, depicted as mugshots after having committed who knows what crime, certainly one of the most serious. I knew them tattooed on the forearm of the sentimental collector, but this one, white Carrara marble, polished and brilliant, would cause difficulties to any wicked queen, eager to use it in the darkest witchcraft, and what can we say to the witch who will think of poisoning it? Luca Piatti
120.new new pop the Castle. Max Ferrigno Art Show 120. pop InIn the Castle. Max Ferrigno Art Show
new pop In In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 121 new pop the Castle. Max Ferrigno Art Show. 121
122.new new pop the Castle. Max Ferrigno Art Show 122. pop InIn the Castle. Max Ferrigno Art Show
new pop In In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 123 new pop the Castle. Max Ferrigno Art Show. 123
Indice delle opere Index of works
New pop in castle
31
Sailor Moon [Courtesy of Bolognesi\Garoni]
55
Tiger Mask [Courtesy of G.Forello]
33
Chappy Wand
56
Tiger Mask II [Courtesy of G.Forello]
34
Creamy Wand
56
Big Tiger [Courtesy of G.Forello]
35
Sailor Wand
57
Sicilian Tiger Mask
36
Sandy Wand
57
Sicilia Mecha Robot
37
Darth Wader’ Ascension
58
Sicilia Mecha Robot #02
38
Trinacria [Courtesy of of M.Tolentino]
59
Relic of Grendizer
39
Pennywise
60
Relic of Jeeg
40
Campbell #04 (Apple Soup)
61
Relic of Mazinga Z
41
Kamikaze Girl [Courtesy of Alessio Redoglia]
42
CELEBRATION BRAND
63
Nanami
43
Campbell #02 (Crazy Soup)
65
Tomoko Nanami
44
[Courtesy of G. Forello]
The Great Gundam
45
Campbell #03 (Crazy Soup)
[Courtesy of SilberNagl Under Gallery]
66
[Courtesy of Di Zillo\Bazzana]
Sweet Kitsune
46
Muttis ‘s Tomato Sauce
67
Daruma
47
Made in Italy
68
Oni Omi
48
Souvenir d’Italie [Courtesy of Orsorama Milano] 69
Medusahimika
49
We Can Do It ! [Courtesy of L.Piatti]
70
Doronjo
50
Menabrea’s Bottle
71
Evil Lyn
51
[Courtesy of Birra Menabrea SPA]
Nanako
52
Bombay Gin
72
Oscar François de Jarjayes
53
Dom Perignon, Vintage 1969
73
Yuki Kei
54
Game Over [Courtesy of N.Rustico]
74
124. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
Skeletor #01
75
Hitomi Kisugi [Courtesy of Berni\Savino]
98
Krumiri Rossi
76
Sayaka Yumi [Courtesy of Bolognesi\Garoni]
99
[Courtesy of Krumiri Rossi - Portinaro]
Lum [Courtesy of F. Galvagno]
100
Yu Morisawa [Courtesy of F. Galvagno]
101
MANGA - CINEMA - ANIME
77
Minerva X
102
Yasmine [Courtesy of T.Coppo]
79
Simone Lorene
103
Yes We Pacs
80
Ian Love Leia [Courtesy of M. Tolentino]
104
GaySkull [Courtesy of K. Arbia]
81
ACAB [Courtesy of G.Veniero]
82
SURREAL POP
105
Playmobil Riot [Courtesy of G.Veniero]
83
Cactus Ice Cream [Courtesy of A. Zavanone]
107
Edward
84
White Rabbit
108
Jump In the Line
85
Owl Girl [Courtesy of M. Della Torre]
109
yoda’s pentecoste [Courtesy of G. Schettino]
86
Sweet Sisters [Courtesy of Corbo\Frascarolo]
110
Super Sloth [Courtesy of G. Forello]
87
Cyclop Irene
111
A.L.F. 3 (Animal Liberation)
88
Evil marine theatre [Courtesy of Saoud Janahi] 112
A.L.F. 1 (Battle Cat) [Courtesy of T.Coppo]
89
Sweet Baked
113
Sweet Strongman
90
Evil Apple [Courtesy of V. Adrignola]
114
@Meowroar95 [Courtesy of Molghea\ Gottardo] 91
Chocolate’s Strawberry
115
Russian Army’s Girl [Courtesy of M. Sartirana]
92
The silence of candy apple
116
Wehrmacht’s Girl [Courtesy of M. Sartirana]
93
My Sweet Apple [Courtesy of Moro\Guidi]
117
Ho, My God! [Courtesy of L.Piatti]
94
Pollon love sugar
95
CANDY APPLE
119
Yu’s First Period [Courtesy of Corbo\Frascarolo] 96 Play With Me [Courtesy of T.Coppo]
97
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 125
ringraziamenti
Dedico New Pop in the Castle a mia figlia Dafne e a mia moglie Irene. Ringrazio Giuseppe Forello per essersi dimostrato, oltre che un appassionato estimatore delle mie opere, un amico, un fratello, oserei dire. Ringrazio mio padre e mia madre per avermi sempre sostenuto e la famiglia di mia moglie per avermi accolto a Palermo come un figlio. Ringrazio Giuseppe Veniero e Francesca Becchini per la splendida accoglienza, Domenico Pellegrino per avermi raccontato una Sicilia mitica. Ringrazio Luciano Massari, Studi D’ Arte Cave Michelangelo, Marco Pedri e Marco Nani per aver plasmato un sogno, trasformando sostanza onirica in maestoso marmo. Luca Piatti e Christian Gangitano per sostegno ed amicizia e per rispondere a tutte le mie domande nipposuggestionate, indispensabili per assolvere al mio compito di “sacerdote otaku”. Nicola Molghea e la famiglia Portinaro per essere sempre stati al mio fianco, sin dalla prima collezione. Krystel Arbia e Diego Andreis per aver creduto per primi alle mie visioni. Mauro Di Gregorio per aver seguito il mio percorso degli ultimi anni con il suo obbiettivo. Marco Della Torre per i preziosi consigli. L’ amicizia di Enzo e Fabiano, di Matteo e Marta. Ringrazio Silbernagl Under Gallery di Milano, Galleria Davico di Torino, Galleria Orsorama di Milano. Ringrazio la Fondazione JOBS per aver sostenuto il mio progetto. Ringrazio Ario Mendolia di Artwarez per avere curato l’allestimento della mostra al Castello di Trabia. Infine voglio ringraziare quanti, con Gran Via, hanno lavorato e reso possibile la realizzazione di questa esposizione, del Catalogo e dell’Art Show dell’inaugurazione, Ferdinando Calaciura e Anna Maria Terenghi.
126. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
Acknowledgements
I dedicate New Pop in the Castle to my daughter Dafne and to my wife Irene. I thank Giuseppe Forello for having proved himself to be, as well as a passionate admirer of my works, a friend, a brother, I dare say. I thank my father and mother for always supporting me, and my wife’s family for having welcomed me to Palermo like a son. I thank Giuseppe Veniero and Francesca Becchini for their splendid reception, Domenico Pellegrino for having told me about a mythical Sicily. I thank Luciano Massari, Studi D’ Arte Cave Michelangelo, Marco Pedri and Marco Nani for having shaped a dream, transforming oneiric substance into majestic marble. Luca Piatti and Christian Gangitano for their support and friendship and for answering all my “nipposuggestionate” questions, essential in order to fulfil my duty as an “otaku devotee”. Nicola Molghea and the Portinaro family for always being at my side, ever since the first collection. Krystel Arbia and Diego Andreis for being the first people who believed in my visions. Mauro Di Gregorio for following my path in recent years with his lens. Marco Della Torre for his precious advice. My friendship with Enzo and Fabiano, Matteo and Marta. I thank Silbernagl Under Gallery in Milan, Galleria Davico in Turin, Galleria Orsorama in Milan. I thank the JOBS Foundation for having supported my project. I thank Ario Mendolia di Artwarez for having taken care of the preparation of the exhibition at the Castle of Trabia. Lastly I want to thank those who, with Gran Via, have worked on and made possible the realization of this exhibition, the Catalogue and the Art Show of the inauguration, Ferdinando Calaciura and Anna Maria Terenghi.
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 127
NEW POP IN THE CASTLE
Celebration Brand
128. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
MANGA CINEMA ANIME
SURREAL POP
CANDY APPLE new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 129
130. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 131
NEW POP In the Castle Max Ferrigno Art Show
ISBN 978-88-941789-0-6
9 788894 178906 Gran Via Editore Palermo 132. new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show
24,00 € (i.i.)
new pop In the Castle. Max Ferrigno Art Show. 133
NEW POP In the Castle Max Ferrigno Art Show
Gran Via Editore Palermo
ISBN 978-88-941789-0-6
9 788894 178906
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