24th artecinema — international contemporary art film festival

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a cura di Laura Trisorio NAPOLI 9 OTTOBRE 2019 TEATRO SAN CARLO 10.11.12.13 OTTOBRE TEATRO AUGUSTEO

TRISORIO Associazione Culturale | via Riviera di Chiaia 215, Napoli | tel. 081 414306 | info@artecinema.com | www.artecinema.com

Medaglia del Presidente della Repubblica con il contributo di: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il Cinema con il sostegno di: Institut Français Napoli Goethe Institut Neapel Instituto Cervantes Nápoles con il patrocinio di: Senato della Repubblica Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Regione Campania Comune di Napoli Università degli Studi di Napoli Federico II Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa Accademia di Belle Arti di Napoli Ordine Architetti P.P.C. di Napoli e Provincia

segreteria organizzativa: Lucia Trisorio, Valeria Cacciapuoti, Helga Sanità, Fabrizio Tramontano redazione catalogo: Lucia Trisorio traduzioni simultanee: Donatella Baggio, Monica Carbone traduzioni catalogo: Angela Federico visual design: Paola Trisorio, Paola Cagnetta ufficio stampa: R.A.R.E Comunicazioni di Raffaella Tramontano e Alfredo d’Agnese sito web: Paolo Altieri social media: Monica Bruno - SiiSocial impianti audiovisivi: Isi Congress in copertina: Cy Twombly, dettaglio di Untitled (Say Goodbye, Catullus, to the Shores of Asia Minor), 1994 © Cy Twombly Foundation, Archives Nicola Del Roscio

Ai Weiwei, artista dissidente cinese, arrestato e rinchiuso per mesi in una località segreta, ci parla di diritti umani e dei prigionieri politici di tutto il mondo. La sua mostra ad Alcatraz ha coinvolto quasi un milione di visitatori che sono stati invitati a mandare un messaggio di speranza a molti di quei detenuti reclusi per aver lottato contro le ingiustizie a favore di una società migliore.

Il festival prosegue toccando i temi più svariati e mostrando un ampio spaccato dell’attuale panorama artistico internazionale. Continua anche il suo impegno nel sociale portando l’arte nelle prigioni, nelle scuole, in periferia, proponendosi come serbatoio di valori per stimolare soprattutto i giovani a far parte di un progetto più ampio che vede l’arte come motore di cambiamento, di crescita e di libertà.

Carlo Alfano. Tra l’io e l’altro, prodotto da Artecinema, è la prima monografia sull’artista napoletano scomparso prematuramente nel 1990; Cy dear, ci mostra per la prima volta l’immaginario poetico del grande artista americano Cy Twombly, che ha scelto l’Italia come suo luogo di adozione. Riservati e lontano dai riflettori, entrambi abbandonano la pittura come rappresentazione, scegliendo il segno e la parola scritta come campo di indagine per parlare dell’uomo e del suo tempo interiore.

Laura Trisorio

La 24° edizione di Artecinema si apre con tre film di grande rilievo.

Laura Trisorio

The 24th annual Artecinema opens with three outstanding films.

Carlo Alfano. Tra l’io e l’altro, produced by Artecinema, is the first monograph about the Neapolitan artist who prematurely passed away in 1990; Cy dear, for the first time unveils the poetic imaginary of Cy Twombly, the great American artist who chose Italy as his adopted homeland. Reserved and far removed from the spotlight, both artists abandoned painting as a form of representation and chose to use signs and the written word as their spheres of inquiry to speak of man and his internal tempo.

Ai Weiwei, Chinese artist and dissident, arrested and held for months in a secret location, speaks to us about human rights and political prisoners all over the world. His exhibit at Alcatraz attracted almost a million visitors who were invited to send messages of hope to many of these prisoners detained for having fought against injustice for a better society.

Artecinema continues to span a variety of subjects revealing a broad spectrum of the current international artistic panorama. The Festival also pursues its commitment to social issues by bringing art to prisons, to schools and to the suburbs with the intention of serving as a reservoir of values in order to stimulate people, especially the young, to become part of a larger project which views art as a driving force for change, growth and freedom.

Sebbene un film non possa replicare la stessa esperienza, ha comunque la capacità di illuminare alcuni aspetti della pratica di un artista e di accrescere il nostro apprezzamento per il suo lavoro. I film possono rivelare l’intento emotivo di un artista, offrire approfondimenti sul suo processo creativo, restituire il contesto storico di un progetto e rivelare gli effetti che le opere d’arte possono avere sugli spettatori.

Il film del mio debutto alla regia, Ai Weiwei: Yours Truly inizia con la storia di un artista che ha scoperto che la sua vita e il suo lavoro sono stati plasmati dalle esperienze personali di prigionia e di isolamento. Queste esperienze alla fine ci hanno portato a lavorare insieme a una grande mostra intitolata @Large Ai Weiwei on Alcatraz. Nella mostra veniva chiesto al pubblico di riflettere sulla fragilità dei diritti umani fondamentali mostrando immagini di prigionieri politici di tutto il mondo e offrendo ai visitatori un modo per mettersi in contatto con loro.

Il film ci mostra non solo le opere d’arte, ma tramite le immagini ci fa conoscere anche i volti di queste persone coraggiose che hanno difeso le loro idee e sono state imprigionate per questo. Sentiamo anche i visitatori che ci raccontano di come hanno scritto le cartoline e dell’impatto che questo semplice gesto ha avuto su di loro. Intrecciare questi vari avvenimenti è stata un’esperienza molto forte.

Avendo lavorato come gallerista e curatrice di arte pubblica negli ultimi tre decenni, ho avuto l’opportunità di collaborare con gli artisti a progetti che coinvolgono il pubblico in dibattiti sulla condizione umana: dagli interventi site specific di Andy Goldsworthy sul paesaggio a quelli a sfondo politico e umano dell’artista e attivista cinese Ai Weiwei.

AI WEIWEI: YOURS TRULY

Cheryl Haines

Una delle cose che Ai Weiwei ha richiesto sin dall’inizio della nostra collaborazione è stata quella di portare il suo lavoro, e le questioni che solleva, a un pubblico che vada oltre i confini del mondo dell’arte. La cosa meravigliosa del cinema è di poter raggiungere un pubblico più vasto. Spero che il mio film, specie in questi tempi di crescente incomprensione globale, riesca a trasmettere il messaggio di non lasciarci sopraffare dalle difficoltà. Se riusciamo a ricordare la nostra comune umanità e a dimostrare la nostra empatia per gli altri attraverso semplici gesti di gentilezza, il mondo sarà un posto migliore.

AI WEIWEI: YOURS TRULY

In the case of my directorial debut, Ai Weiwei: Yours Truly, the film begins with the story of an artist whose life and work have been shaped by his own experiences of detainment and isolation. These experiences ultimately led to our work together on a large-scale exhibition called @Large Ai Weiwei on Alcatraz. The exhibition asked audiences to consider the fragility of our fundamental human rights, depicting prisoners of conscience from around the world and offering visitors a way to reach out to them.

Having worked as a gallerist and public art curator for the past three decades, I have had the opportunity to collaborate with artists on projects that engage the public in conversations about the human condition - from Andy Goldsworthy’s site-specific interventions within the landscape to the politically and humanistically driven works of the Chinese artist and activist Ai Weiwei. Though film cannot replicate experience, it does have the ability to illuminate aspects of an artist’s practice and to deepen our appreciation of their work. Films can reveal the emotive intent of an artist and offer insights into the creative process, provide vital historical context for a project, and reveal the effects that artworks can have on viewers.

As we watch the film, we learn not only about the artworks, but also about the prisoners depicted in the exhibition, meeting these brave people who stood up for their beliefs and were imprisoned as a result. We also hear from exhibition visitors who describe writing postcards and talk about the impact that this simple gesture made on them. Weaving together the various strands of this story was a very powerful process.

Cheryl Haines

One of the things that Weiwei requested early on in our collaboration was that we try to bring his work - and the questions that it raises - to audiences far beyond the confines of the art world. The wonderful thing about cinema is that one can reach a broader audience. As I hope my film suggests, during this time of increasing global misunderstanding, it’s all the more important that we not be overwhelmed by the difficulties we encounter. If we can remember our common humanity and demonstrate our empathy for others through simple acts of kindness, the world will be a better place.

AI WEIWEI: YOURS TRULY ARTE A SAN PATRIGNANO ART21 - KARA WALKER & JASON MORAN: SENDING OUT A SIGNAL ART21 - KEVIN BEASLEY’S RAW MATERIALS

- THIS MOVIE IS A GIFT ESCHER - JOURNEY INTO INFINITY GETTYS: THE WORLD’S RICHEST ART DYNASTY HITLER CONTRO PICASSO E GLI ALTRI JAMES TURRELL- HEAVEN ON EARTH KUSAMA INFINITY MIRÓ, DANS LA COULEUR DE SES RÊVES PLAKAT - LA NASCITA DELLA PUBBLICITÀ MODERNA REBECCA HORN - GLOWING CORE THE DIVINE WAY THE GREENAWAY ALPHABET THE LIFE OF THE ARTWORK UNSTOPPABLE. SEAN SCULLY & THE ART OF EVERYTHING VASARELY, L’ILLUSION POUR TOUS BAUHAUS SPIRIT MARIO BOTTA: OLTRE LO SPAZIO RENZO PIANO - L’ARCHITETTO DELLA LUCE LOVE, STEFANOCECILCERIO - AQUILA

ARTEedintorni FOTOGRAFIAARCHITETTURA 575652515046454443424140393837363534333231302928272625242322

ART21 - LUCHITA HURTADO: HERE I AM ART21 - OLAFUR ELIASSON: BECOME YOUR OWN NAVIGATOR A TOUCHING SIGHT BOTERO CARLO ALFANO: TRA L’IO E L’ALTRO CHRISTO - WALKING ON WATER CY DANIELDEARSPOERRI

Matteo Frittelli, Italia, 2019, 21’, italiano Il film ripercorre il lavoro di Carlo Alfano ri componendo uno spaccato dell’immaginario dell’artista napoletano, scomparso prematura mente nel 1990. La voce dell’artista, interpretata dall’attore Lino Musella, ci guida alla scoperta delle sue opere.

19.00 - INAUGURAZIONE

Andrea Bettinetti, Italia, 2018, 92’, inglese, italiano, tedesco Cy Twombly (1928-2011) è stato pittore, disegnatore, scultore e fotografo. La sua arte è un dialogo tra pittura, poesia e mitologia. Accompagnati dal racconto di Nicola Del Roscio, presidente della Cy Twombly Foundation, seguiamo le varie fasi della sua vita e del suo processo creativo. Questo è il primo film realizzato sull’artista statunitense.

21.30 - ARTE E DINTORNI CY DEAR

AI WEIWEI: YOURS TRULY Cheryl Haines, USA, 2019, 78’, inglese Il film racconta la straordinaria mostra @Large: Ai Weiwei on Alcatraz, organizzata nel 2014 da Cheryl Haines, che ha coinvolto quasi 900.000 visitatori sensibilizzandoli sulla difficile situazio ne dei prigionieri politici in tutto il mondo.

TEATRO SAN MERCOLEDÌCARLO | 9 OTTOBRE 2019

19.30 - ARTE E DINTORNI CARLO ALFANO: TRA L’IO E L’ALTRO

20.00 - ARTE E DINTORNI

UNSTOPPABLE. SEAN SCULLY & THE ART OF EVERYTHING

Il film ci accompagna nell’onirico mondo di Maurits Cornelis Escher attraverso animazioni che mostrano i principi matematici alla base del suo lavoro. Le sue opere hanno ispirato molti musicisti negli anni ‘60 e ‘70 e continuano a es sere un riferimento costante nella grafica e nel cinema contemporanei.

Ilaria Di Carlo, Germania, 2018, 15’ Liberamente ispirato alla Divina Commedia di Dante, The Divine Way ci accompagna lungo la discesa epica della protagonista attraverso un labirinto infinito di scale. Durante la discesa, le scale si trasformano in un paesaggio sempre diverso.

GIOVEDÌ | 10

Mino Carbone, Italia, 2019, 5’, italiano Gli artisti Vanessa Beecroft, Alessandro Busci, Alberto Garutti, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Luca Pignatelli e i ragazzi della comunità di recupero di San Patrignano raccontano la loro esperienza di condivisione attraverso l’arte.

16.00 - ARTE E DINTORNI

Nick Willing, Regno Unito, 2019, 84’, inglese Il film riprende Sean Scully nell’arco di un anno mentre prepara numerose mostre museali. Il pittore racconta i suoi cinquant’anni di attività, dall’infanzia vissuta in povertà per le strade di Dublino e Londra, fino a diventare un artista di successo.

Robin Lutz, Olanda, 2018, 90’, inglese, sottotitoli in italiano

21.30 - ARTE E DINTORNI CHRISTO - WALKING ON WATER Andrey Paounov, Stati Uniti, Italia, 2018, 100’, inglese, sottotitoli in italiano Nel 2018 Christo ha realizzato l’installazione The Floating Piers, un ponte galleggiante che univa le sponde del lago d’Iseo. Il film segue la realizzazione di quest’opera titanica: le difficili trattative politiche, le sfide ingegneristiche, le imprese logistiche e l’avverarsi del sogno dell’artista.

TEATRO AUGUSTEO

OTTOBRE 2019

17.00 - ARTE E DINTORNI ESCHER - JOURNEY INTO INFINITY

Jean-Michel Meurice, Francia, 2018, 52’, francese

ARTE A SAN PATRIGNANO

THE DIVINE WAY

19.25 - ARTE E DINTORNI

Joan Miró (1893-1983) è stato uno dei prota gonisti del movimento surrealista. Questo documentario esamina gli anni decisivi della sua vita, rivelando le diverse fasi creative di questo artista poliedrico che ha elaborato un vero e proprio sistema poetico di simboli.

MIRÓ, DANS LA COULEUR DE SES RÊVES

19.00 - ARTE E DINTORNI

19.45 - ARTE E DINTORNI

THE GREENAWAY ALPHABET

TEATRO AUGUSTEO

Saskia Boddeke, Paesi Bassi, 2017, 69’, inglese, sottotitoli in italiano L’artista e regista Saskia Boddeke ritrae il marito Peter Greenaway, pittore e regista, formulando un alfabeto che ripercorre la sua vita e la sua arte in dialogo con la figlia Zoë.

Marion Kollbach, Germania, 2018, 52’, inglese, tedesco Seguendo Christian Scheidemann, meglio noto come “Art Doctor” e considerato tra i più grandi esperti mondiali nel campo del restauro, il film affronta il tema della difficile conservazione delle opere d’arte contemporanea realizzate spesso con materiali deperibili.

VASARELY, L’ILLUSION POUR TOUS

Catherine Benazeth, Francia, 2018, 52’, francese Un approfondimento sulla carriera di uno degli artisti più importanti del XX secolo, Victor Vasarely (1906-97), considerato il padre della Optical Art.

20.00 - ARTE E DINTORNI REBECCA HORN - THE GLOWING CORE

21.00 - ARTE E DINTORNI

THE LIFE OF THE ARTWORK

Heather Lenz, Stati Uniti, 2018, 85’, inglese, sottotitoli in italiano

18.45 - ARTE E DINTORNI

OTTOBRE 2019

Rebecca Horn, Germania, 2016, 50’, inglese Rebecca Horn ci accompagna in un viaggio attraverso le sue opere a Palma de Maiorca, a Napoli e a Salisburgo dove ha realizzato le scenografie dell’opera Luci mie traditrici di Sciarrino.

DANIEL SPOERRI - THIS MOVIE IS A GIFT

16.00 - ARTE E DINTORNI

| 11

Utilizzando materiali d’archivio inediti, il film racconta la vita dell’artista giapponese Yayoi Kusama che vive per scelta in un manicomio.

VENERDÌ

22.30 - ARTE E DINTORNI KUSAMA INFINITY

Anja Salomonowitz, Austria, 2019, 72’, tedesco, sottotitoli in inglese

Daniel Spoerri realizza opere d’arte con oggetti di scarto che hanno perso la loro funzione originaria. In questo film il lavoro della regista Anja Salomonowitz e quello dell’artista, figlio di un ebreo rumeno che fu imprigionato e ucciso, si intrecciano in modo molto personale.

17.30 - ARTE E DINTORNI

20.45 - ARTE E DINTORNI A TOUCHING SIGHT

16.00 - ARTE E DINTORNI JAMES TURRELL. HEAVEN ON EARTH Armin Kratzert, Florian Holzherr, Germania, 2013, 44’, tedesco Nel deserto dell’Arizona, l’artista James Turrell ha trasformato un vulcano spento, il Roden Crater, in una gigantesca scultura dove il visitatore può immergersi nella luce per vivere un’esperienza sensoriale unica.

MODERNA

Adolfo Conti, Italia, 2018, 54’, italiano Un documentario sulla nascita e l’evoluzione della pubblicità moderna attraverso le carriere di tre pionieri della prima metà del Novecento: Lucian Bernhard, Ludwing Hohlwein e Julius Klinger che resero famosi marchi quali Audi e Bosch.

SABATO | 12 OTTOBRE 2019 TEATRO AUGUSTEO

Niels Bolbrinker, Thomas Tielsch, Germania, 2018, 90’, tedesco, inglese, spagnolo, sottotitoli in italiano Cento anni fa nasceva la Bauhaus, una delle scuole architettoniche più influenti del secolo scorso che continua a essere un modello di riferimento. Gropius, Klee, Kandinsky, Mies Van der Rohe e molti altri illustri nomi ne fecero il centro propulsore dell’arte e del design moderni.

17.00 - ARCHITETTURA MARIO BOTTA: OLTRE LO SPAZIO

Loretta Dalpozzo, Michèle Volontè, Svizzera, 2018, 78’, italiano, inglese, francese, coreano, cinese L’architetto svizzero Mario Botta riflette sul bisogno di luoghi di silenzio e di preghiera, interrogandosi sull’esigenza sempre più sentita di costruire edifici di culto in una società globalizzata.

David Shulman, Regno Unito, 2018, 74’, inglese Mark Getty, fondatore dell’impero mediatico Getty Images, racconta la storia della sua famiglia. Il film segue tre generazioni di questa dinastia attraverso storie personali, scandali, filantropia e il rapimento nel 1973 di Paul Getty III, nipote del patriarca J. Paul Getty.

23.00 - ARTE E DINTORNI PLAKAT - LA NASCITA DELLA PUBBLICITÀ

21.15 - ARTE E DINTORNI GETTYS: THE WORLD’S RICHEST ART DYNASTY

Alberto Amoretti, 2019, 15’, italiano, inglese Il corto racconta il progetto VIBE - Voyage Inside a Blind Experience, una mostra che ha reso accessibili a un pubblico di non vedenti le opere dei due grandi artisti del Bauhaus Josef e Anni Albers.

18.45 - ARCHITETTURA BAUHAUS SPIRIT

OTTOBRE 2019

Ian Forster, Stati Uniti, 2018, 9’, inglese Kara Walker e il musicista Jason Moran conversano sul lavoro realizzato per la triennale di New Orleans. L’opera, intitolata Katastwóf Karavan, rende omaggio agli africani venduti come schiavi in quel luogo nel ‘700.

Il film mostra come Hitler e Göring fossero ossessionati collezionisti d’arte e di come parteciparono al grande furto di opere nei musei e nelle case di collezionisti ebrei.

STEFANO CERIO - AQUILA

19.45 - FOTOGRAFIA

DOMENICA | 13

Il documentario ci mostra l’immaginario artistico e la vita privata del pittore e scultore colombiano Fernando Botero, nato nel 1932 a Medellín. Famoso per le sue figure tondeggianti e voluttuose, è uno degli artisti contemporanei di maggior successo internazionale.

22.40 - ARCHITETTURA RENZO PIANO - L’ARCHITETTO DELLA LUCE Carlos Saura, Spagna, 2018, 65’, italiano, spagnolo, sottotitoli in italiano Nel 2010 la Fondazione Botín di Santander, sulla costa settentrionale della Spagna, ha affidato a Renzo Piano l’incarico di costruire un centro culturale che porti il nome del suo fondatore.

20.35 - ARTE E DINTORNI ART21 - LUCHITA HURTADO: HERE I AM Ian Forster, Stati Uniti, Regno Unito, 2019, 11’, inglese

20.10 - ARTE E DINTORNI ART21 - KEVIN BEASLEY’S RAW MATERIALS

20.30 - ARTE E DINTORNI ART21 - OLAFUR ELIASSON: BECOME YOUR OWN NAVIGATOR

17.45 - FOTOGRAFIA LOVE, CECIL

Don Millar, Canada, 2018, 82’, inglese, italiano, spagnolo, francese

Il film segue le varie fasi della realizzazione del centro inaugurato nel 2017.

TEATRO AUGUSTEO

20.00 - ARTE E DINTORNI ART21 - KARA WALKER & JASON MORAN: SENDING OUT A SIGNAL

Ian Forster, Rafael Salazar, Ava Wiland, Stati Uniti, Germania, 2019, 5’, inglese Olafur Eliasson invita gli spettatori a interagire con le sue opere di luce e colore. L’artista ci racconta le sue esperienze d’infanzia nel paesaggio islandese e l’importanza per il suo lavoro di artisti come James Turrell e Robert Irwin.

16.00 - ARTE E DINTORNI

Claudio Poli, Italia, 2018, 96’, italiano

HITLER CONTRO PICASSO E GLI ALTRI

Lisa Immordino Vreeland, Stati Uniti, 2017, 99’, inglese, sottotitoli in italiano Fotografo, regista, scrittore, pittore, vincitore di Oscar per la scenografia e i costumi del film My Fair Lady, Cecil Beaton ha seguito i più significativi cambiamenti culturali e politici del XX secolo.

Nel suo studio di Santa Monica l’artista Luchita Hurtado, giunta alla soglia dei cento anni, riflette sulla sua lunga carriera, discutendo sul rapporto tra uomo e natura, fulcro del suo ultimo lavoro.

21.00 - ARTE E DINTORNI BOTERO

Pierluigi Amato, Italia, 2019, 11’, italiano Stefano Cerio racconta il progetto fotografico incentrato sull’installazione di alcuni gonfiabili, tipici dei parchi giochi, sulle montagne circostanti l’Aquila, colpita nel 2009 da un forte terremoto.

Christine Turner, Stati Uniti, 2019, 9’, inglese Vediamo l’artista Kevin Beasley al lavoro nel suo studio durante la preparazione della recente personale al Whitney Museum di New York.

Stati Uniti, 2019, 78’, inglese

MONTAGGIO Gina Leibrecht

The film tells the story of the extraordinary @Large: Ai Weiwei on Alcatraz exhibit, organized by Cheryl Haines in 2014, which attracted almost 900,000 visitors and focused on the difficult situation of political prisoners all over the world. One of the eight works included in the show, the Yours Truly installation, invited visitors to write messages of hope to many of those prisoners and at the end of the exhibit, over 90,000 postcards were sent. The film follows their course, while the director meets with former prisoners and their families to discuss the difficult choices they made and the comfort they found in the messages sent by persons they would never meet. Interviews with Ai Weiwei, his mother and life-long friends reveal the moving story of his childhood years spent in exile and his subsequent detention after being arrested by Chinese authorities in 2011.

Cheryl Haines è fondatrice, direttore esecutivo e curatrice della Fondazione FOR-SITE. Da oltre trent’anni organizza mostre ed eventi pubblici site specific contribuendo ad avvicinare nuovo pubblico all’arte contemporanea. Ha curato mostre multimediali stimolanti e provocatorie di artisti impegnati in questioni culturali e ambientali quali James Turrell e Andy Goldsworthy. Il film Ai Weiwei: Yours Truly segna il suo debutto come regista.

PRODUZIONE FOR-SITE Foundation

AI WEIWEI: YOURS TRULY

Il film racconta la straordinaria mostra @Large: Ai Weiwei on Alcatraz, organizzata da Cheryl Haines nel 2014, che ha coinvolto quasi 900.000 visitatori in una riflessione sulla difficile situazione dei prigionieri politici in tutto il mondo. Una delle otto opere incluse nella mostra, l’installazione Yours Truly, invitava i visitatori a scrivere un messaggio di speranza a molti di quei prigionieri e al termine della mostra sono state spedite oltre 90.000 cartoline. Il film segue il loro percorso, mentre la regista incontra gli ex prigionieri e le loro famiglie per discutere delle loro scelte difficili e del conforto che hanno trovato nei messaggi ricevuti da persone che non avrebbero mai incontrato. Le interviste con Ai Weiwei, sua madre e gli amici di una vita svelano la commovente storia della sua infanzia trascorsa in esilio e dei mesi di detenzione dopo l’arresto avvenuto nel 2011 da parte delle autorità cinesi.

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MUSICA Wendy Blackstone

REGIA Cheryl Haines

FOTOGRAFIA Dana Smillie, Jan Stürmann

SUONO Bijan Sharifi

Alex Nasser, Edoardo Tirotti

SUONO Giulio Bacci, Omar Mariucci

Beauty is one of the corner stones of the path to recovery undertaken by the young people at San Patrignano, a community established more than 40 years ago by Vincenzo Muccioli. In order to ensure that they can once again begin to love life, it is indispensable that they be shown the beauty in all that surrounds them and in what they do. For this reason, in this situation, art has always been an extremely fertile breeding ground. There have been many internationally renowned artists such as Vanessa Beecroft, Alessandro Busci, Alberto Garutti, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Luca Pignatelli who have, over time, decided to visit the community, collaborate with the young people here exposing themselves to the community’s energy which has resulted in an extremely creative exchange.

MUSICA Epic Soul Factory - March to Glory

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Italia, 2019, 5’, italiano

MONTAGGIO Alex Nasser, Edoardo Tirotti

REGIA Mino FOTOGRAFIACarbone

PRODUZIONE Settore Regia Comunità San Patrignano

ARTE A SAN PATRIGNANO

La bellezza è un cardine del percorso di recupero che i ragazzi intraprendono a San Patrignano, comunità fondata oltre quarant’anni fa da Vincenzo Muccioli. Per far sì che tornino ad amare la vita è indispensabile mostrare loro il bello in tutto ciò che li circonda e in ciò che fanno. Per questo motivo l’arte ha sempre trovato terreno estremamente fertile in questa realtà. Sono stati tanti gli artisti di fama internazionale, come Vanessa Beecroft, Alessandro Busci, Alberto Garutti, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Luca Pignatelli, che nel tempo hanno deciso di farsi contagiare dall’energia della comunità, visitandola e collaborando con i suoi ragazzi in uno scambio creativo estremamente positivo per entrambi.

Mino Carbone da oltre vent’anni è impegnato all’interno della comunità di San Patrignano. Responsabile sociale e dei lavori del settore formativo “Regia” che si occupa della produzione di filmati e spot sulla comunità e sul problema della tossicodipendenza, trasmette ai ragazzi la sua passione per il cinema, la bellezza nel creare filmati professionali, creando così un’opportunità di crescita personale e professionale, spendibile per un reinserimento sociale e lavorativo.

ART21 - KARA WALKER & JASON MORAN:

Kara Walker e il musicista Jason Moran conversano sulla loro collaborazione per il progetto Katastwóf Karavan presentato alla triennale Prospect.4 di New Orleans nel febbraio 2018. Installato ad Algiers Point sulla riva del fiume Mississippi e attivato per tre giorni consecutivi, il lavoro consisteva in un piccolo organo a vapore con trentadue note installato su un carro. I due artisti raccontano come Katastwóf Karavan volesse essere un omaggio alla memoria degli africani portati ad Algiers Point per essere venduti come schiavi nel ‘700.

Kara Walker and musician Jason Moran discuss their collaboration for the project Katastwóf Karavan, presented at the Prospect.4 triennial in New Orleans. Installed at Algiers Point on the bank of the Mississippi River and activated daily across three days in February 2018, the work featured a thirty-two-note steam calliope housed in a wagon. The two artists share how performing Katastwóf Karavan at Algiers Point pays tribute to Africans who were brought there to be sold into slavery in the 1700s.

REGIA Ian FOTOGRAFIAForsterJoshua

SUONO James Page & Michael Smedes

SENDING OUT A SIGNAL

Stati Uniti, 2018, 9’, inglese

MONTAGGIO Rosie Walunas

PRODUZIONE ART21

Bagnall, Sean Brown, Mason Cash, Ian Forster, Andrew Whitlatch

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Ian Forster è produttore e regista presso la società di produzione Art21 a New York. Dal 2009, anno in cui è entrato a far parte della società, ha partecipato a cinque stagioni di Art in the Twenty-First Century e al film William Kentridge: Anything Is Possible, vincitore del Peabody Award. Dal 2012 supervisiona la serie digitale Extended Play producendo oltre cento brevi ritratti di artisti. Nel 2013 ha creato e diretto Artist to Artist una serie di video online di conversazioni tra artisti registrate durante le varie biennali internazionali in Italia, Turchia, Emirati Arabi e Stati Uniti.

REGIA Christine Turner

FOTOGRAFIA Jon Chen & Nick Fitzhugh

RAW MATERIALS

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SUONO Edward Morris II

Kevin Beasley juxtaposes sound, silence, and sculpture to examine the legacy of cotton in the American South. The film shows the artist at work in his Queens studio finishing his multipart exhibition, A view of a landscape, at the Whitney Museum of American Art. The installation is centered around the motor of a modern cotton gin, a machine originally invented in the late 1700s that streamlined the most labor-intensive part of cotton production, separating the fiber from the seed. Housed in a glass soundproof chamber, the running motor is a visual, yet silent experience. The industrial roar is channeled into an adjacent gallery, recorded by an array of specialized microphones surrounding the motor in the vitrine. Three big sculptures complete the exhibition.

ART21 - KEVIN BEASLEY’S

MUSICA Troy Herion

Stati Uniti, 2019, 9’, inglese

Nel film vediamo Kevin Beasley nel suo studio del Queens mentre prepara la mostra

A view of a landscape per il Whitney Museum of American Art. L’artista indaga il lavoro nelle piantagioni di cotone nell’America del Sud. Fulcro dell’installazione è il motore di una sgranatrice inventata alla fine del ‘700 che ha snellito la parte più laboriosa della produzione del cotone separando la fibra dal seme. Installato in una camera di vetro insonorizzata, il motore in movimento è un’esperienza visiva ma silenziosa. Il suo frastuono infatti, registrato da una serie di microfoni, viene incanalato in una galleria adiacente. Tre grandi sculture completano la mostra.

Christine Turner è una cineasta di New York. Ha diretto la serie Art in the Twenty-First Century prodotta da ART21 per PBS e Dead is Better per la serie Lenny della HBO e prodotto l’episodio finale di Tricky Dick, una mini-serie per la CNN. Il suo documentario Homegoings, su un impresario di pompe funebri di Harlem, è stato presentato in anteprima al Documentary Fortnight al MoMA ed è stato trasmesso a livello nazionale nella serie POV di PBS. I cortometraggi di Christine Turner sono stati proiettati in vari festival internazionali tra cui Sundance e Tribeca. Con oltre un decennio di esperienza televisiva, collabora anche a serie di saggistica e documentari per la televisione.

PRODUZIONE ART21

MONTAGGIO Troy Herion

REGIA Ian FOTOGRAFIAForsterMatt Conway, Christoph Lerch

HERE I AM

ART21 - LUCHITA HURTADO:

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SUONO Christoph Lerch

MUSICA Blue Dot Sessions

Nata in Venezuela nel 1920, Luchita Hurtado racconta la sua infanzia a New York, le sue prime lezioni di arte e la sfida di continuare a occuparsi contemporaneamente della carriera artistica e della famiglia. Parlando con il direttore del suo studio, Ryan Good, l’artista spiega che solo negli ultimi anni il suo lavoro ha iniziato a ricevere maggiore attenzione da curatori e musei. La seguiamo alla Serpentine Galleries di Londra, dove inaugura la sua prima personale in un’istituzione pubblica, con oltre cento dipinti e disegni. Di ritorno a Los Angeles, la vediamo dipingere all’aperto in un parco e riflettere sul rapporto tra uomo e natura, fulcro del suo ultimo lavoro.

Born in Venezuela in 1920, Luchita Hurtado describes her childhood growing up in New York City, her first art classes, and the challenges of starting a family while maintaining an artistic practice. Speaking with her studio director, Ryan Good, Hurtado explains that it was not until recent years that her work began receiving more attention from curators and museums. The artist travels to the Serpentine Galleries in London to celebrate her first solo exhibition at a public institution, showcasing over one hundred works and charting her many styles of painting and drawing. Back in Los Angeles, Hurtado paints en plein air in a local park and elucidates on the tenuous relationship between humans and nature, which is the focus of her newest work.

PRODUZIONE ART21

Ian Forster è produttore e regista presso la società di produzione Art21 a New York. Dal 2009, anno in cui è entrato a far parte della società, ha partecipato a cinque stagioni di Art in the Twenty-First Century e al film William Kentridge: Anything Is Possible, vincitore del Peabody Award. Dal 2012 supervisiona la serie digitale Extended Play che ha prodotto oltre cento brevi ritratti di artisti. Nel 2013 ha creato e diretto Artist to Artist una serie di video online di conversazioni tra artisti registrate durante le varie biennali internazionali in Italia, Turchia, Emirati Arabi e Stati Uniti.

MONTAGGIO Morgan Riles

Stati Uniti, Regno Unito, 2019, 11’, inglese

FOTOGRAFIA Christoph Lerch, Rafael Salazar, Marc Levy

MONTAGGIO Morgan Riles

ART21 - OLAFUR ELIASSON: BECOME YOUR OWN NAVIGATOR

Ian Forster è produttore e regista presso la società di produzione Art21 a New York. Dal 2009, anno in cui è entrato a far parte della società, ha partecipato a cinque stagioni di Art in the Twenty-First Century e al film William Kentridge: Anything Is Possible, vincitore del Peabody Award. Dal 2012 supervisiona la serie digitale Extended Play che ha prodotto oltre cento brevi ritratti di artisti. Nel 2013 ha creato e diretto Artist to Artist una serie di video online di conversazioni tra artisti registrate durante le varie biennali internazionali in Italia, Turchia, Emirati Arabi e Stati Uniti.

PRODUZIONE ART21

SUONO Rasmus Damsgaard

Working with elements such as light and color, Olafur Eliasson invites viewers to project their own subjective context onto the reading of his artwork. Eliasson attributes this approach to his childhood experiences traveling through the Icelandic landscape and his discovery of artists like James Turrell and Robert Irwin. On site for an exhibition at Tanya Bonakdar Gallery in New York, the artist describes how his installation, The Listening Dimension appears to hover in space. Viewers are able to look behind each installation to see the mechanics of how this optical illusion is created. Through colorful installations such as Your Rainbow Panorama and Reality Projector, the artist instead encourages the public to move through space, become enveloped in light and color, and experience their own emotional journey.

Rafael Salazar e Ava Wiland - RAVA Filmssono un team produttore-regista-direttore della fotografia di New York, specializzato in docu mentari sull’arte e sugli artisti contemporanei. Collaborano con Art21, TATE, Arte TV, il Diparti mento di Stato americano, il Bronx Museum e il Whitney Museum of American art.

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REGIA Ian Forster, Rafael Salazar, Ava Wiland

Lavorando con elementi come la luce e il colore Olafur Eliasson invita gli spettatori a interagire con le sue opere. Eliasson riconduce la sua ispirazione alle esperienze d’infanzia nel paesaggio islandese e alla scoperta di artisti come James Turrell e Robert Irwin. Ripreso durante la preparazione di una mostra alla Tanya Bonakdar Gallery di New York, l’artista commenta l’installazione The Listening Dimension che sembra librarsi nello spazio. Gli spettatori sono invitati a guardare dietro l’opera per vederne la meccanica e capire come viene creata questa illusione ottica. Attraverso le sue installazioni colorate, come Your Rainbow Panorama e Reality Projector, l’artista incoraggia il pubblico a muoversi nello spazio, a immergersi nella luce e nel colore e vivere un’esperienza emotiva.

Stati Uniti, Germania, 2019, 5’, inglese

Il documentario racconta il progetto VIBE - Voyage Inside a Blind Experience, una mostra che ha reso accessibile a un pubblico di non vedenti l’arte astratta dei due grandi artisti del Bauhaus Josef e Anni Albers. Attraverso interviste e testimonianze, il documentario esplora l’importanza di rinnovare l’approccio alla fruizione dell’arte moderna e contemporanea anche per i visitatori non vedenti.

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FOTOGRAFIA Giovanni Hänninen

Alberto Amoretti, nato nel 1982, è sceneggiatore, autore e regista. Dopo il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano nel 2010, inizia a collaborare con il regista Stefano Reali sulla scrittura di serie tv per RAI e Mediaset. Nel 2017 è ospite di Thread, la residenza d’artista di The Josef and Anni Albers Foundation. Per la Albers Foundation realizza, con Giovanni Hänninen, la video installazione Anni’s Loom, presentata al Guggenheim Museum Bilbao e la serie di corti documentari Senegal/Sicily.

MONTAGGIO Alberto Amoretti

MUSICA Michel Petrucciani

SUONO Tommaso Barbaro

The documentary describes the VIBE - Voyage Inside a Blind Experience project, an exhibit which made the abstract works of two great Bauhaus artists, Josef and Anni Albers, accessible to a public of blind persons. Moreover, through interviews and personal accounts, the documentary explores the importance of renewing the approach and access of blind visitors to modern and contemporary art.

Stati Uniti, Italia, 2019, 15’, italiano, inglese

A TOUCHING SIGHT

REGIA Alberto Amoretti

PRODUZIONE The Josef and Anni Albers Foundation

Canada, 2018, 82’, inglese, italiano, spagnolo, francese

DISTRIBUZIONE ITALIANA Feltrinelli Real Cinema, Wanted Cinema

SUONO Richard Ochoa

Don Millar è un regista canadese e vive a Vancouver. Ha studiato letteratura inglese, pittura e cinematografia ed è stato membro del consiglio di amministrazione della Vancouver Contemporary Art Gallery. Ha diretto tra l’altro Oil Slick, un documentario sui cambiamenti climatici, il film biografico Full Force sulla star del rugby Harry Jones e Off The Clock, oltre a numerosi spot pubblicitari.

MUSICA David Bertok

PRODUZIONE Hogan Millar Media

Fernando Botero is one of the world’s most famous living artists. His art is immediately recognizable, but his personal history is, for the most part, unknown. The film explores previously uncharted moments of his life through rare films, family photos and archive videos. The artist himself talks about the tragic death of his four-year-old son, how he overcame poverty and withstood decades of fierce criticism. His personal testimony is embellished by the commentary of historians, curators and scholars. Despite his fame, recognition and financial success, Botero claims that he has never stopped learning through his painting.

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REGIA Don FOTOGRAFIAMillarJohan Legraie, Joe Tucker

Fernando Botero è uno degli artisti viventi più famosi al mondo. La sua arte è immediatamente riconoscibile, ma la sua storia personale è in gran parte sconosciuta. Il film esplora aspetti inediti della sua vita attraverso rari filmati, foto di famiglia e video d’archivio. L’artista stesso racconta della tragica morte del figlio di quattro anni e di come abbia superato la povertà e resistito a decenni di aspre critiche. La sua testimonianza diretta è arricchita dalle riflessioni di storici, curatori e accademici. Nonostante la fama, i riconoscimenti e il successo finanziario, Botero dichiara di non aver mai smesso di imparare attraverso la sua pittura.

MONTAGGIO Hart Snider

BOTERO

The film retraces the oeuvre of Carlo Alfano by reconstructing a complete crosssection of the complex imaginary of the Neapolitan artist who prematurely passed away in 1990. The documentary strives to approach an intense, elusive artistic path and deliberately refuses to provide definitions. The artist’s voice, interpreted by actor Lino Musella, guides us in the discovery of his works which arose from the constant tension in exploring the significance of representation, of painting and, in a more philosophical sense, of the existence of man suspended on the undefinable threshold between ego and others.

PRODUZIONE Artecinema, Archivio Alfano

Il film ripercorre l’opera di Carlo Alfano ricomponendo uno spaccato dell’immaginario dell’artista napoletano scomparso prematuramente nel 1990. Il documentario è il tentativo di avvicinare un percorso artistico intenso e sfuggente rinunciando deliberatamente a fornire definizioni. La voce dell’artista, interpretata dall’attore Lino Musella, ci guida alla scoperta dei suoi lavori scaturiti dalla costante tensione a interrogarsi sul significato della rappresentazione, del dipingere e, in senso più filosofico, dell’esistenza umana sospesa sull’indefinibile soglia fra l’io e l’altro.

Matteo Frittelli nasce a Firenze nel 1973. Durante gli studi universitari comincia ad occuparsi di produzioni audiovisive. Il suo percorso formativo sarà caratterizzato da un’assidua frequentazione del mondo dell’arte contemporanea. Nel 2012 presenta alla Triennale di Parigi il documentario La personne de Georges Adéagbo. Nel 2017 riceve il primo premio al Festival Now You See Me, presso il Louvre, con il film Black Circle Square su un’opera di Massimo Bartolini. Nello stesso anno apre a Milano, insieme all’amico e fotografo Agostino Osio, lo studio Alto Piano: una piattaforma di produzione incentrata sulla creazione e lo sviluppo di progetti mediatici per la moda e l’arte contemporanea.

CARLO ALFANO: TRA L’IO E L’ALTRO

FOTOGRAFIA Matteo Frittelli

MUSICA Luca Di Volo

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REGIA Matteo Frittelli

MONTAGGIO Fabrizio Farroni

Italia, 2019, 21’, italiano

REGIA Andrey M Paounov

SUONO Tyler Evans, Mike Karas, Roberto Marelli, Fabio Russo

CHRISTO - WALKING ON WATER

MONTAGGIO Anastas Petkov, Andrey Paounov

Stati Uniti, Italia, 2018, 100’, inglese

Ten years after the death of his wife and artistic partner Jeanne-Claude, Christo realized The Floating Piers, a project they had conceived together a long time before: a floating bridge uniting the shores of Lake Iseo. The film presents the construction of one of the most grandiose works of art ever realized. In the background of this massive installation, we see the complex negotiations midway between art and politics, the engineering challenges, the logistic feats and watch as the artist’s dream comes true.

FOTOGRAFIA Martina Cocco, Pietro Daviddi, Simone D’Arcangelo, Antonio Ferrera, Snejina Latev, Anastas Petkov, Franco Piroli, Nevena Rashkova, Wedigo von Schultzendorff, Debora Vrizzi

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PRODUZIONE Izabella Tzenkova, Valeria Giampietro Per Kotva Films; Coproduzione Ring Film

DISTRIBUZIONE ITALIANA I Wonder Pictures, Unipol Biografilm Collection

MUSICA Saunder Juriaans, Danny Bensi

Dieci anni dopo la scomparsa della moglie e partner artistica Jeanne-Claude, Christo realizza The Floating Piers, un progetto che avevano concepito insieme molto tempo prima: un ponte galleggiante che unisce le sponde del lago d’Iseo. Il film presenta la costruzione di una delle opere d’arte più imponenti che siano mai state realizzate. Sullo sfondo di questa installazione titanica vediamo le complesse trattative fra arte e politica, le sfide ingegneristiche, le imprese logistiche e l’avverarsi del sogno dell’artista.

Andrey Paounov è uno scrittore e regista bulgaro, noto per i suoi film Georgi and the Butterflies, The Mosquito Problem, Other Stories e The Boy Who Was King. I suoi documentari sono stati proiettati in oltre 150 festival internazionali e hanno ricevuto più di 40 premi. Attualmente è in fase di pre-produzione il suo primo lungometraggio, January.

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PRODUZIONE Good Day Films con Sky Arte

Andrea Bettinetti. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano con Achille Castiglioni, studia cinema alla London International Film School. Dal 2000 ad oggi realizza più di trenta documentari per tutti i maggiori canali italiani così come per diverse televisioni straniere. Sul mondo del cinema e dell’arte ha realizzato Indagine su un cittadino di nome Volonté (2008), L’importanza di essere scomodo Gualtiero Jacopetti (2009), Piero Manzoni, Artista (2013), Swinging Roma (2015), Fabio Mauri, ritratto a luce solida (2017), tutti selezionati a festival e rassegne nazionali e internazionali. Dal 2007 è docente presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.

Italia, 2018, 92’, inglese, italiano, tedesco

REGIA Andrea Bettinetti FOTOGRAFIA Pierluigi Laffi

CY DEAR

Partendo da Gaeta e facendo tappa a Parigi, Roma, New York e Lexington, il film si sviluppa come un viaggio al seguito di Nicola Del Roscio, presidente della Cy Twombly Foundation, nei luoghi cari all’artista americano, dove incontriamo grandi protagonisti del mondo dell’arte che lo hanno conosciuto e frequentato. Il viaggio diventa anche l’occasione per Nicola Del Roscio per ricostruire un ritratto intimo di Cy, riflettere sulla sua fama, sul processo creativo delle sue opere, sulla poesia del vivere e sull’amicizia e l’affetto che lo hanno legato a lui per tutta la vita, dopo essersi incontrati per caso tra le vie di Roma all’inizio degli anni ’60.

Departing from Gaeta and making stops in Paris, Rome, New York and Lexington, the film unfolds as a journey in the retinue of Nicola Del Roscio, president of the Cy Twombly Foundation, to the sites the American artist cherished most, where we encounter leading protagonists of the world of art who knew and associated with him. For Nicola Del Roscio, this voyage also becomes an opportunity to reconstruct an intimate portrait of Cy, to reflect on his fame, on the creative process of his works and on the poetry of living, friendship and affection that tied him to the artist a lifetime, after their chance meeting on the streets of Rome in the early Sixties.

MONTAGGIO Giovanna Ferrara MUSICA Eraldo Bernocchi

SUONO Massimo Pozzoli

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SUONO Veronika Hlawatsch

MUSICA Bernhard Fleischmann

Anja Salomonowitz ha studiato cinema a Vienna e Berlino. Tiene corsi di perfezionamento sul documentario d’arte presso Università come la Aalto University di Helsinki, l’Università per le arti applicate di Vienna e presso festival cinematografici internazionali. È stata presidente dell’Austrian Documentary Film Alliance nel 2014 e dell’Austrian Directors Association nel 2016. I suoi film, proiettati in festival di tutto il mondo, sono esplicitamente a sfondo politico e mettono sempre in discussione i limiti e le possibilità del cinema documentario. Ha ricevuto numerosi premi.

Austria, 2019, 72’, tedesco

Eleonora Camizzi, Petra Zöpnek AEA

PRODUZIONE Sixpackfilm

REGIA Anja MONTAGGIOFOTOGRAFIASalomonowitzMartinPutz

Daniel Spoerri realizza opere d’arte con oggetti di uso quotidiano che hanno perso la loro funzione originaria. In questo film il lavoro della regista Anja Salomonowitz e quello di Spoerri si intrecciano in modo molto personale. Il titolo, This Movie is a Gift, allude al fatto che il film vuole essere un dono che la regista fa all’artista attraverso un ritratto che lega spesso la sua opera artistica a oggetti riconducibili al suo vissuto. Spoerri, nato Feinstein, è figlio di un ebreo rumeno che fu imprigionato e ucciso. Oskar, il figlio della regista, nel film diventa la controfigura dell’artista, evidenziando così che la vita e la memoria volgono lo sguardo al futuro.

DANIEL SPOERRI – THIS MOVIE IS A GIFT

Daniel Spoerri realizes works of art with discarded objects which have lost their original function. In this film, the work of director Anja Salomonowitz and that of the artist intertwine in a very personal manner. The title, This Movie is a gift, alludes to the fact that the film is intended as a gift for the artist with a portrait which frequently ties his artistic works to objects ascribable to his life experiences. Spoerri, who original surname was Feinstein, is the son of a Romanian Jew who was imprisoned and executed. In the film Oskar, the director’s son, becomes the artist’s double, thus highlighting the fact that life and memories look to the future.

Olanda, 2018, 90’, inglese, tedesco

MONTAGGIO Moek de Groot, NCE

This film about Maurits Cornelis Escher leads us into his dream-like world. Through his writings, his words and the recounts of two of his children, the documentary reconstructs the life of the Dutch artists and accompanies us to the places which were sources of great inspiration to him. The animations clearly demonstrate the mathematical and scientific principles which provided the basis for the works of this artist-scientist. His oeuvre inspired many musicians during the Sixties and the Seventies and still today continues to influence the world of graphic novels, advertising and contemporary cinema.

REGIA Robin FOTOGRAFIALutzRobin Lutz

SUONO Louis Zarli

ESCHER – JOURNEY INTO INFINITY

Dopo aver lavorato in Francia per 16 anni, nel 1988 Robin Lutz fonda una sua compagnia di produzioni audiovisive focalizzata su documentari d’autore, culturali e di informazione che hanno vinto numerosi premi. Tra questi ricordiamo: Spinoza, a Free Thinker, 2016; Aquarius, 2012; 24 hours Meavita, 2008; Walking with Vincent van Gogh in The Hague, 2005; Johan Barthold Jongkind: a Dutchman in Honfleur, 2003; Glass is Leerdam, 2002; Jugendstil in Den Haag, 2001; Life out of death, 1997.

Questo film ci conduce nel mondo onirico di Maurits Cornelis Escher. Attraverso i suoi scritti, le sue parole e i racconti di due dei suoi figli, il documentario ricostruisce la vita dell’artista olandese e ci accompagna nei luoghi che sono stati per lui fonte di grande ispirazione. Le animazioni mostrano i principi matematici e scientifici alla base del lavoro di questo artista-scienziato. Le sue opere hanno ispirato molti musicisti negli anni ‘60 e ‘70 e ancora oggi continuano a influenzare il mondo della graphic novel, della pubblicità e del cinema contemporanei.

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PRODUZIONE Marijnke de Jong, Robin Lutz

DISTRIBUZIONE ITALIANA Feltrinelli Real Cinema, Wanted Cinema

Using previously unpublished archive materials, the film spotlights the cultural impact of three generations of the Getty family. The family patriarch, J. Paul Getty, founder of the Getty Oil Company, was an obsessive collector and was frequently defined as the richest man in the world. After his death, he left the largest financial endowment in history which would secure the future of the Getty Center in Malibu and build the Getty Center in Los Angeles which is now one of the wealthiest and most popular art institutions in the world. In the film, J. Paul Getty’s grandson Mark, founder of the visual media empire Getty Images, and composer Gordon Getty, the last surviving son, tell the story of their family. We follow three generations of this dynasty of art lovers through their personal successes, scandals, philanthropy and the kidnapping of J. Paul Getty III in Rome in 1973.

Regno Unito, 2018, 74’, inglese

Attraverso materiali d’archivio inediti, il film rivela il forte impatto culturale di tre generazioni della famiglia Getty. Il capostipite, J. Paul Getty, fondatore della Getty Oil Company e ossessivo collezionista, è stato spesso definito come l’uomo più ricco del mondo. Alla sua morte, lasciò la più cospicua donazione finanziaria della storia che avrebbe assicurato il futuro del Getty Center a Malibu e la costruzione del Getty Center a Los Angeles, oggi una delle maggiori istituzioni d’arte al mondo. Nel film il nipote Mark, fondatore dell’impero mediatico Getty Images, e il compositore Gordon Getty, ultimo figlio sopravvissuto, raccontano la storia della loro famiglia. Seguiamo tre generazioni di questa dinastia amante dell’arte attraverso i loro successi personali, gli scandali, la filantropia e il rapimento del nipote J. Paul Getty III a Roma nel 1973.

Kevin Robertson, Owen Scurfield

David Shulman è originario di New York e risiede nel Regno Unito. È regista e produttore. I suoi documentari spaziano tra storia, scienza e arte, con particolare interesse verso i mutamenti sociali. È vincitore del BAFTA e del Television Academy Award. Per BBC 1, 2, 4, Channel Four, PBS e Discovery ha diretto e prodotto tra l’altro A Fresh Guide To Florence with Fab 5, 2019; Basquiat: Rage To Riches, 2018; A Day In the Life of Andy Warhol, 2015; Dirt & Deeds in Mississippi, 2015. Ha lavorato con scrittori, artisti e registi di fama mondiale tra cui Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Ronnie Wood, Studs Terkel e ha realizzato numerosi programmi televisivi.

GETTYS: THE WORLD’S RICHEST ART DYNASTY

REGIA David FOTOGRAFIAShulman

MONTAGGIO Michael Nollet, Lennaart Von Oldenborgh

SUONO Paul PRODUZIONENathanDavid Shulman, BBC Studio

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E GLI ALTRI

Nel 1937 il regime nazista mise definitivamente al bando la cosiddetta arte degenerata. Contestualmente, su indicazione di Hitler e Göring, cominciò la razzia di opere classiche e antiche, capolavori che avrebbero dovuto occupare gli spazi di quello che il Führer immaginava come il Louvre di Linz, un progetto architettonico che rimase solo sulla carta. Le opere requisite vennero invece vendute alle aste e i proventi utilizzati per l’acquisto dell’arte preferita dal regime. Cominciarono i sequestri nei musei dei territori occupati e nelle case dei collezionisti, soprattutto ebrei. Accompagnati dalla voce narrante di Toni Servillo, attraversando quattro grandi mostre, scopriamo materiali d’archivio e facciamo il punto su quanto è rimasto di quel tesoro trafugato dai nazisti.

Claudio Poli, classe 1986, dopo gli studi in Design della Comunicazione Visiva e i corsi di specializzazione in Ripresa e Montaggio, comincia la sua esperienza nell’ambito cinematografico in 3D Produzioni seguendo le riprese e i montaggi di documentari in onda su Sky Arte: Biennale di Venezia; MAXXI di Roma; Piccolo Teatro di Milano; De.Sign, pillole di Fuorisalone per la Milano Design Week; Emilio Isgrò; Casa Manzoni; Expo 2015; Mimmo Rotella. Ha curato inoltre la regia e il montaggio di: Music & Cocktail, 4 stagioni di 5 puntate per SKY ARTE HD; Exhibition, serie di 8 documentari su grandi mostre per SKY ARTE HD; ArtBox, magazine di Sky Arte in onda da gennaio 2017.

In 1937 the Nazi regime definitively banned so-called degenerate art. At the same time, on orders by Hitler and Göring the looting of classical and antique works of art began, masterpieces that were to occupy the spaces the Führer envisaged as the Louvre of Linz, an architectural project which was to remain on paper. The requisitioned works were, instead, sold at auction and the proceeds were used for the purchase of art more in keeping with the ideals of the regime. Thus began the looting in the museums located in occupied territories and in the homes of collectors, especially Jewish ones. Accompanied by the narrating voice of Toni Servillo, viewed from the perspective of four major exhibits, we discover archive material and take stock of how much is left of the treasures looted by the Nazis.

REGIA Claudio Poli FOTOGRAFIA Mateusz Stolecki MONTAGGIO Claudio Poli

MUSICA Remo Anzovino PRODUZIONE 3D Produzioni, Nexo Digital, in collaborazione con Sky Arte

HITLER CONTRO PICASSO

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Italia, 2018, 96’, italiano

Armin Kratzert è nato ad Augsburg nel 1957. È giornalista, scrittore e regista e vive a Monaco. Tra i suoi film ricordiamo Ein Tag im Leben von Martin Fengel, 2012; Ayzit Bostan Palast, 2013; Florian Süssmayr Soloalbum, 2015. Ha realizzato inoltre documentari su Tony Cragg, Françoise Gilot, Andreas Feininger, Per Kirkeby, Maria Lassnig, Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, Herb Ritts, Wolfgang Tillmans, Emilio Vedova, Michael Wesely, Bernd Zimmer.

SUONO Edwin Maier

JAMES TURRELL - HEAVEN ON EARTH

Florian Holzherr è nato a Monaco nel 1970 ed è fotografo. Dal 1996 documenta le opere di artisti di fama internazionale come Chris Burden, Olafur Eliasson, Dan Graham, Keath Sonnier e riprende le installazioni di luce di James Turrell in tutto il mondo. È riconosciuto come uno dei dieci migliori fotografi di architettura tedeschi.

REGIA Armin Kratzert, Florian Holzherr

FOTOGRAFIA Sorin Dragoi

In the Arizona desert, artist James Turrell realized the planet’s largest work of art, transforming the crater of an extinct volcano, the Roden Crater, into a gigantic sculpture where visitors are immersed in the light of the sun, the moon and the stars in an oncein-a-lifetime sensory experience. The project, which took form over time, is composed of various hypogeal installations aimed at exalting the phenomena of light, observing constellations and the perception of sounds from the universe. A unique visionary work in which architecture, engineering, astronomy, physics, geology, anthropology and archaeo-astronomy merge. For the first time, the film illustrates the completed sections of the project in detail and includes interviews with James Turrell and his collaborators, collectors such as Donald Hess and Clifford Einstein and with the American scholar Michael Govan.

Nel deserto dell’Arizona James Turrell sta realizzando da oltre quarant’anni la più grande opera d’arte del pianeta, trasformando il cratere di un vulcano spento, il Roden Crater, in una gigantesca scultura dove il visitatore si può immergere nella luce del sole, della luna e osservare le stelle, vivendo un’esperienza sensoriale unica. Il progetto, che ha preso forma nel tempo, si compone di diverse installazioni ipogee destinate all’esaltazione dei fenomeni luminosi, all’osservazione delle costellazioni e alla percezione dei suoni dell’universo. Un’opera visionaria unica in cui architettura, ingegneria, astronomia, fisica, geologia, antropologia e archeo-astronomia si fondono. Il film ci mostra per la prima volta in dettaglio le parti completate del progetto e include interviste con James Turrell e i suoi collaboratori, con collezionisti come Donald Hess o Clifford Einstein e con lo studioso americano Michael Govan.

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Germania, 2013, 44’, tedesco

MONTAGGIO Thomas Rothneiger

PRODUZIONE Bayerischer Rundfunk

The film explores Yayoi Kusama’s rise to success. The use of previously unpublished archive materials, the artist’s own words and interviews with museum and gallery directors, curators, critics, collectors, friends and collaborators provide an intimate view of the Japanese ninety-year-old artist’s story. The result of over a decade of activity, this new documentary shines new light on one of the absolute protagonists of our period and twentieth century contemporary art. Known for her fanciful polka dot creations, her enormous coloured pumpkins and her Infinity Rooms, Kusama relentlessly continues to dedicate her energies to art, realizing innumerable works which embrace various disciplines ranging from painting, sculpture, and performing arts to design.

PRODUZIONE Tokyo Lee Productions, Goodmovies Entertainment, Lenz Films, Submarine DISTRIBUZIONEEntertainmentITALIANA

Stati Uniti, 2018, 85’, inglese

KUSAMA INFINITY

MONTAGGIO Keita Ideno, Shinpei Takeda, Carl Pfirman, Heather Lenz, Sam Karp, John Northrup, Nora Tennessen MUSICA Allyson Newman

Feltrinelli Real Cinema, Wanted Cinema

Heather Lenz, scrittrice, regista e produttrice, è appassionata di documentari e film biografici. È laureata in Storia dell’Arte presso la Kent State University e ha conseguito un Master in cinematografia presso la University of Southern California. Il suo primo cortometraggio su un inventore di biciclette, Back to Back, è stato nominato per gli Academy Awards studenteschi ed è stato proiettato in festival cinematografici di tutto il mondo.

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REGIA Heather Lenz FOTOGRAFIA Hart Perry

Il film esplora l’ascesa verso il successo di Yayoi Kusama. Utilizzando materiali d’archivio inediti viene raccontata in modo intimo la storia della novantenne artista giapponese attraverso le sue stesse parole e interviste a direttori di musei, galleristi, curatori, critici, collezionisti, amici e collaboratori. Esito di oltre un decennio di lavoro, il documentario getta una nuova luce su una protagonista assoluta dell’arte contemporanea della nostra epoca. Conosciuta ai più per le fantasiose creazioni a pois, le enormi zucche colorate e le sue Infinity Rooms, Kusama continua a dedicarsi all’arte a tempo pieno realizzando innumerevoli opere e abbracciando svariate discipline, dalla pittura alla scultura, dalla performance al design.

PRODUZIONE Cinétévé, Centre Georges Pompidou

Joan Miró fu uno dei protagonisti del movimento surrealista. Questo documentario esamina i vent’anni decisivi della sua vita, analizzando le sue diverse fasi creative, dal realismo alla creazione di un sistema poetico di segni simbolici. Attraverso le opere, ritagli di carta e quaderni, il film esplora il fascino di questo artista brillante e poliedrico.

FOTOGRAFIA Valentin Caron

Joan Miró was one of the leaders of the surrealist movement. This documentary examines the 20 decisive years in Miró’s life, revealing his different creative phases, from realism to a poetic system of symbolic signs. Through tangible pieces, bits of paper, and notebooks, the film explores the fascination with this brilliant, multifaceted artist.

Pittore e cineasta, Jean-Michel Meurice espone regolarmente in Francia e all’estero dal 1963. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Ha realizzato numerosi documentari vincendo il Grand Prix National de la Création Audiovisuelle nel 1992. È stato capo della programmazione documentaria dell’emittente francese Antenne 2 e uno dei fondatori e direttori del canale culturale ARTE.

MUSICA Gérard Cohen-Tannugi, Joël Drouin, Richie Faret

Francia, 2018, 52’, francese

MONTAGGIO Jean-Michel Meurice, Luca Miller

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MIRÓ, DANS LA COULEUR DE SES RÊVES

REGIA Jean-Michel Meurice

PLAKAT - LA NASCITA DELLA PUBBLICITÀ MODERNA

The young, attractive characters, the product clearly in view together with its trademark, and an entertaining, amusing presentation: these are the three corner stones of the advertising which appears before our eyes every day. This is not a recent invention but dates back to more than a century ago when a group of talented artists in Germany gave rise to the golden age of advertising graphics. Lucian Bernhard, Ludwig Hohlwein and Julius Klinger: these are the three artists who revolutionized the manner of creating advertising and left a legacy of ideas which are still in use today. Each of them created a different style, invented original solutions and made choices in their personal lives. In the film, their works and their destinies are used to tell the story of the birth of modern advertising.

MUSICA Pasquale Catalano

Autore e regista di documentari, Adolfo Conti è nato a Milano nel 1962. È laureato in Storia della critica d’arte e diplomato in regia cinematografica. Dal 1998 al 2004 ha realizzato numerosi programmi televisivi e documentari per Rai3 e Rai2 ottenendo diversi riconoscimenti in festival internazionali. Dal 2004 collabora con Doc Art come autore e regista e tiene conferenze e seminari di regia del documentario presso il Laboratorio di antichità e comunicazione dell’Università di Ferrara. La sua esperienza nel campo del documentario include anche la scrittura e l’insegnamento. Nel 2013 ha tenuto un corso di produzione di documentari archeologici alla Scuola Archeologica Italiana ad Atene.

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I protagonisti belli e giovani, il prodotto ben in evidenza insieme al suo marchio, una presentazione divertente e spiritosa: questi sono tre cardini della pubblicità che tutti i giorni ci passa davanti agli occhi. Non sono un’invenzione recente ma risalgono a più di un secolo fa, quando un gruppo di talenti artistici diede vita in Germania all’epoca d’oro della grafica pubblicitaria. Lucian Bernhard, Ludwig Hohlwein e Julius Klinger: furono questi tre artisti a rivoluzionare il modo di fare pubblicità e a lasciarci un patrimonio di idee valide ancora oggi. Ognuno di loro creò uno stile diverso, inventò soluzioni originali, fece scelte di vita personali. Attraverso le loro opere e i loro destini il film ci racconta la nascita della pubblicità moderna.

REGIA Adolfo Conti FOTOGRAFIA Eugenio Persico MONTAGGIO Eugenio Persico

SUONO Jan PRODUZIONESchmiedtDocArt

Italia, 2018, 54’, italiano

PRODUZIONE Rebecca Horn, Moontower Foundation

FOTOGRAFIA Jan Betke, Pappi Corsicato, Pol Gachon, Bodo Kessler

MONTAGGIO Oliver Gieth

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REGIA Rebecca Horn

Germania, 2016, 50’, inglese

Directed by Rebecca Horn, the film offers an insight into her creative process and her versatility as an artist. It begins in la Llotja, Palma de Mallorca’s former exchange building, which in 2015 housed Horn’s site-specific installation Glowing Core. Large circular mirrors form an endless tower within the 15th century gothic vaults, accompanied by a constellation of mechanical sculptures featuring lenses and skulls, as well as music for voice and saxophone. Horn traces the origins of this work back to Naples, where she first used skulls (or ‘capuzzelle’) in her work Spiriti di Madreperla (2002). Naples was also the setting of the tragic story behind Salvatore Sciarrino’s contemporary opera Luci mie Traditrici (1996). Horn directed and designed set and costumes for a staging of the opera at the Salzburg Festival in 2008.

Rebecca Horn è nata a Michelstadt, in Germania, nel 1944. Ha esposto nei maggiori musei internazionali e ha partecipato a diverse edizioni di Documenta a Kassel e della Biennale di Venezia. Le sue opere sono conservate in importanti musei come il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e la Nationalgalerie di Berlino. Una sua installazione site specific fa parte della collezione permanente del Museo Madre di Napoli. Nel 2017, è stata la prima donna a ricevere il prestigioso Premio Wilhelm Lehmbruck. Nel 2019 si sono svolte contemporaneamente due retrospettive al Centre Pompidou Metz e al Museum Tinguely di Basilea.

MUSICA Hayden Chisholm, Salvatore Sciarrino

Diretto da Rebecca Horn, il film offre uno spaccato del suo processo creativo e della sua versatilità. La scena si apre a La Llotja, l’ex edificio della Borsa di Palma di Maiorca, dove nel 2015 l’artista ha esposto l’installazione Glowing Core. Grandi specchi circolari e imbuti dorati formano una torre infinita sormontata dalle volte gotiche del XV secolo; una costellazione di sculture meccaniche con lenti e teschi si muove al ritmo della musica. Rebecca Horn riconduce le origini di questo lavoro a Napoli, dove nel 2002 ha usato per la prima volta i teschi in ghisa (le “capuzzelle”) per l’opera pubblica Spiriti di Madreperla. Napoli è stata anche teatro della tragica vicenda che ha ispirato l’opera lirica di Salvatore Sciarrino Luci mie traditrici presentata al Festival di Salisburgo nel 2008, per la quale l’artista ha curato la regia e disegnato le scenografie e i costumi.

REBECCA HORN - GLOWING CORE

Loosely based on Dante’s Divine Comedy, the film takes viewers down the protagonist’s epic descent into an infinite labyrinth of stairs. During the descent, the stairs mutate into a winding landscape, dragging us to more than fifty magnificent sites.

MONTAGGIO Sofia Angelina Machado

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SUONO Demetrio Castellucci

PRODUZIONE L.H.O.O.Q. Film

REGIA Ilaria Di Carlo

Ilaria Di Carlo è un’artista italiana che vive e lavora a Berlino dal 2009. Si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e la Central Saint Martins di Londra e diplomata in produzione cinematografica all’Istituto SAE di Berlino. Il suo lavoro artistico mescola i linguaggi del cinema, della performance e dell’arte visiva. Ha realizzato e diretto le proprie performance teatrali e ha collaborato come regista, attrice, scenografa e costumista in vari progetti artistici internazionali. Dal 2011 lavora a Berlino come attrice e scenografa con i registi norvegesi Vegard Vinge & Ida Müller. Nel 2017 realizza The Black Book of L, suo primo cortometraggio. The Divine Way, suo secondo film, è stato premiato in numerosi festival.

THE DIVINE WAY

Germania, 2018, 15’, senza dialoghi

FOTOGRAFIA Jean Klein

MUSICA Demetrio Castellucci

Liberamente ispirato alla Divina Commedia di Dante, il film ci accompagna lungo la discesa epica della protagonista attraverso un labirinto infinito di scale. Durante la discesa le scale si trasformano in un paesaggio tortuoso conducendoci in più di cinquanta magnifici luoghi.

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L’artista e regista Saskia Boddeke riprende il marito Peter Greenaway formulando un alfabeto che ripercorre la sua vita in un dialogo con la figlia Zoë. Prima pittore, poi cineasta, il regista inglese non smette mai di creare: la sua sconfinata vena artistica entra continuamente in contatto con la quotidianità e con i suoi affetti; la sua figura, poliedrica e ambigua, viene raccontata con occhio ironico e profondo facendone emergere passioni e debolezze. Il documentario fa riflettere sul significato della creazione artistica e sul rapporto tra vita e morte. Grazie al talento visionario di Saskia Boddeke entriamo nel mondo eclettico di una personalità tanto complessa quanto Artistaffascinante.Saskia

Paesi Bassi, 2017, 69’, inglese

PRODUZIONE I Wonder Pictures

DISTRIBUZIONE ITALIANA I Wonder Pictures, Unipol Biografilm Collection

THE GREENAWAY ALPHABET

Saskia Boddeke è un’artista multimediale e regista olandese. Dal 1986, dopo essersi formata ad Amsterdam come regista, ha lavorato alla Netherlands Opera con artisti come Dario Fo, Peter Stein e Pierre Audi. Negli ultimi 25 anni ha sviluppato un linguaggio che prevede l’uso delle proiezioni su più schermi, sofisticati programmi e spettacoli visivi come i lavori su Second Life. Le sue opere sono delle vere e proprie esperienze che coinvolgono lo spettatore con suoni, luci, odori e oggetti d’arte. Nel 2015 Saskia ha ricevuto il premio russo TANR per l’installazione multimediale The Black Square, The Golden Age of the Russian Avant-garde, come miglior esposizione del 2014. Per il Festival di Spoleto 2017, ha realizzato H is for Horse, un’installazione immersiva sui Quattro Cavalieri dell’Apocalisse.

Boddeke depicts her husband Peter Greenaway by formulating an alphabet that retraces his life and his art in a dialogue with their daughter Zoë. First a painter, then a film-maker, the English director never stops creating: his boundless artistic streak continuously comes into contact with day-to-day life as well as with his loved ones. His multi-faceted, ambiguous figure is described with an ironic, indepth view which brings the director’s passions and weakness to the surface. The documentary elicits reflection on the profound significance of artistic creation and the relationship between life and death. Thanks to Saskia Boddeke’s talented vision, we enter into the eclectic world of a personality who is as complex as he is fascinating.

REGIA Saskia Boddeke

MUSICA Luca D’Alberto

FOTOGRAFIA Ruzbeh Babol, Saskia Boddeke, Sander MONTAGGIOSnoepGys Zevenbergen

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A film about the fascinating life of an art work seen from the perspective of the star conservator Christian Scheidemann who is in high demand all over the world, also known as the “Art Doctor”. He takes us on a journey backstage of the world of contemporary art. Works of art of the most renowned artists such as Stingel, Stella, McCarthy, Gober, are lining up in his studio like patients in the doctor’s waiting room. In the film this serves as an intro into the fascinating world of the materials used in contemporary art, such as rare butterflies, elephant dung, fruit skins, dust, egg shells, latex. With Scheidemann, the film addresses the question where art begins and where it ceases to be just that.

SUONO Robert Sandow

THE LIFE OF THE ARTWORK

REGIA Marion Kollbach

Un film sull’affascinante vita di un’opera d’arte, raccontata dal punto di vista del noto restauratore Christian Scheidemann, richiesto in tutto il mondo per la sua fama di “Art Doctor”. Entriamo con lui nel backstage del mondo dell’arte e nel suo studio troviamo schierate, come pazienti nella sala d’aspetto di un medico, opere di artisti come Stingel, Stella, McCarthy, Gober. Con Scheidemann esploriamo tutta la gamma dei materiali usati nell’arte contemporanea come farfalle rare, sterco di elefante, bucce, polvere, gusci d’uovo, lattice, interrogandoci su dove inizi l’arte e dove smetta di essere tale.

FOTOGRAFIA Chris Valentien

Germania, 2018, 52’, inglese, tedesco

MONTAGGIO Anne Kliem

PRODUZIONE 3B-Produktion

Marion Kollbach ha studiato letteratura tedesca e storia dell’arte a Colonia e Berlino. È autrice, cineasta, editrice di libri, moderatrice, esperta di media. In qualità di direttore di produzione ha partecipato a film indipendenti di Heinz Emigholz e Klaus Wyborny, tra cui The Open Universe con Tilda Swinton e Hanns Zischler. Vive ad Amburgo.

PRODUZIONE Kismet Film Production for BBC, Michele Camarda

Seguiamo nel corso di un anno Sean Scully in giro per il mondo per inaugurare quindici mostre in spazi museali, in un viaggio che rivela la straordinaria storia della sua vita. L’artista, oggi settantatreenne, è fra i più quotati sul mercato internazionale, racconta come ha costruito la sua carriera partendo dal nulla, in un contesto artistico spesso ostile. Ci descrive la sua infanzia in povertà trascorsa per le vie di Dublino e di Londra, l’adolescenza con le gang di strada e come poi abbia raggiunto un enorme successo con i suoi dipinti astratti.

Nick Willing sceneggiatore e regista, ha realizzato film, thriller, drammi a sfondo sociale e documentari. Per Secrets & Stories, ha trascorso un anno intervistando e filmando sua madre, la pittrice Paula Rego. Il film ha vinto i premi Grierson e RTS come miglior programma di arte e lo ha incoraggiato a realizzare Unstoppable. Sean Scully & the Art of Everything, un film altrettanto rivelatore e schietto sulla vita del celebre artista.

SUONO Chad Orororo

Regno Unito, 2019, 84’, inglese

REGIA Nick Willing

FOTOGRAFIA Juvenal de Figueiroa MONTAGGIO Nick Willing

A year in the life of abstract artist Sean Scully, one of the world’s most famous artists, as he flies around the world to open 15 major museum exhibitions - a journey that also reveals his extraordinary life story. Now, at the age of 73, Scully opens up about his unique experiences spanning 55 years in an often hostile art world, how he built a reputation from nothing, having grown up penniless on the streets of Dublin and London, often homeless as a child and running with street gangs as a teenager, to turn his striped paintings into the huge success they are today.

MUSICA Madison Willing

UNSTOPPABLE. SEAN SCULLY & THE ART OF EVERYTHING

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SUONO Benjamin Haïm

Victor Vasarely was one of the outstanding artists of the 20th century. Master and inventor of geometric abstraction, he was the incredible creator and leader of Optical Art. The three forms he claims - the triangle, the round, and the square - refer to the three fundamental elements of the graphic language defined by Kandinsky at the Bauhaus. From these forms, Vasarely will invent a plastic alphabet and a method allowing a universal language. After a meteoric rise that culminated in 1976 with the opening of his foundation in Aix-en-Provence, he sank into oblivion in the mid-80s until his death in 1997. His work today is slowly, again, re-evaluated and valued, new artists are part of his revolutionary vision of art and the Georges Pompidou Centre in Paris dedicated to him a large retrospective.

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Victor Vasarely è stato uno degli artisti di spicco del XX secolo. Promotore dell’astrazione geometrica, fu creatore e leader dell’Optical Art. Dalle tre forme, il triangolo, il cerchio e il quadrato, i tre elementi fondamentali del linguaggio grafico definito da Kandinsky al Bauhaus, Vasarely inventò un alfabeto plastico e un linguaggio universale. Dopo un’ascesa meteorica che culminò con l’apertura della sua fondazione ad Aix-en-Provence nel 1976, cadde nell’oblio a metà degli anni ‘80, fino alla sua morte nel 1997. Il suo lavoro oggi viene lentamente rivalutato, nuovi artisti condividono la sua visione rivoluzionaria dell’arte e il Centre Georges Pompidou di Parigi gli ha dedicato un’ampia retrospettiva.

VASARELY, L’ILLUSION POUR TOUS

Francia, 2018, 52’, francese

MONTAGGIO Sylvie Bourget

MUSICA Francis Larue

Catherine Benazeth ha una lunga esperienza in marketing e comunicazione. Appassionata di documentari e cinema, dirige gli studi di Boulogne Billancourt e diventa direttore del marketing presso Unifrance, un’organizzazione che promuove il cinema francese all’estero. Dal 1996, nell’ambito della Mission for the Year 2000 diretta da Jean-Jacques Aillagon, organizza numerosi eventi culturali, co-produce programmi televisivi e cinematografici, curandone anche la comunicazione. Negli ultimi quindici anni ha scritto e prodotto documentari audiovisivi per canali come Arte, France 5 o Canal + e per varie società di produzione.

PRODUZIONE Kuiv Productions, Centre Pompidou

FOTOGRAFIA Raphaël O’ Byrne

REGIA Catherine Benazeth

Germania, 2018, 90’, tedesco, inglese, spagnolo

Cento anni fa nasceva un’utopia artistica radicale, la Bauhaus, una delle scuole di architettura più influenti del nostro secolo. Gropius, Klee, Kandinsky, Mies van der Rohe e molti altri illustri nomi ne fecero il punto di riferimento dell’arte e del design moderni. Nel film, giovani architetti, insegnanti, designer, sociologi riflettono sulla loro esperienza e sull’influenza che la Bauhaus ha avuto e ha nel nostro modo di concepire l’arte, la musica, il design e l’architettura. La sintesi di libera immaginazione e rigida struttura, ricchezza e semplificazione, luce e chiarezza, trasformò la Bauhaus in un modello di riferimento in grado ancora oggi di condizionare il modo di abitare e di vivere.

Niels Bolbrinker ha studiato fotografia e cinema all’Università di Belle Arti di Amburgo. Lavora come regista dal 1983 e i suoi film sono riconosciuti a livello internazionale.

SUONO Jörg Theil

REGIA Niels Bolbrinker, Thomas Tielsch FOTOGRAFIA Niels Bolbrinker

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Thomas Tielsch è il fondatore della Filmtank Productions e ha firmato circa ottanta documentari per la televisione e per il cinema. I suoi film hanno ricevuto numerosi premi, tra cui il famoso Prix Italia.

BAUHAUS SPIRIT

PRODUZIONE Filmtank

A hundred years ago, a radical artistic utopia came into being, Bauhaus, one of this century’s most influential architectural school which still serves as a model of style. Gropius, Klee, Kandinsky, Mies van der Rohe and many other illustrious names made Bauhaus a point of reference in art and modern design. In the film, young architects, teachers, designers, sociologists reflect on their experiences and the influence that Bauhaus had and still has on our manner of conceiving art, music, design and architecture. A synthesis of freedom of the imagination and rigid structure, abundance and simplicity, light and clarity all served to transform Bauhaus into a frame of reference capable of conditioning lifestyles on a cosmopolitan scale.

MONTAGGIO Niels Bolbrinker, Thomas Tielsch

MUSICA Jarii van Gohl

Svizzera, 2018, 78’, italiano, francese, inglese, coreano, cinese

PRODUZIONE Swissbridge Productions

MONTAGGIO Michael Glowacki

REGIA Loretta Dalpozzo, Michèle Volontè

SUONO Marco Monti

Mario Botta has found the essence of architecture in sacred locations. The Swiss architect reflects on the need for sites of silence and prayer, on the contradictions of our time, but also on his own faith as he contemplates the increasing need of a globalized society to build places of worship. His thoughts mutate into an analysis of sacred sites of the past, of those currently under construction and those to be built in the future. In a journey between the past, the present and the future, he describes his most recent project for a mosque in China and the churches, chapels and a synagogue realized over the last 50 years. The documentary is a voyage into “the space beyond” and the famous architect’s very private, personal world.

FOTOGRAFIA Mauro Boscarato, Chris McMillon, Ariel Salati

Loretta Dalpozzo è una giornalista e produttrice svizzera, attiva all’estero da vent’anni anni. Prima dal Regno Unito e ora dall’Asia, lavora come corrispondente freelance della Radiotelevisione Svizzera (RSI) per la quale ha realizzato centinaia di reportage. Tra i documentari più recenti citiamo La Cambogia nel sangue e Family in Pieces, un cortometraggio sulla persecuzione della minoranza musulmana dei Rohingya in Myanmar, premiato in vari Festival.

MUSICA Bruno Brugnano

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Mario Botta ha trovato negli spazi sacri l’essenza dell’architettura. L’architetto svizzero riflette sul bisogno di luoghi di silenzio e di preghiera, sulle contraddizioni del nostro tempo, ma anche sulla sua fede, interrogandosi sull’esigenza sempre più sentita di costruire luoghi di culto in una società globalizzata. I suoi pensieri si trasformano in analisi degli spazi sacri del passato, di quelli in cantiere e di quelli che verranno. In un cammino tra passato, presente e futuro, ci racconta del suo recente progetto per una moschea in Cina e delle chiese, delle cappelle e di una sinagoga realizzati negli ultimi cinquant’anni. Il documentario è un viaggio “oltre lo spazio”, dentro il mondo inedito e personale del famoso architetto.

Svizzera-canadese, Michèle Volontè è una giornalista con una lunga esperienza alla Radiotelevisione Svizzera di Lingua Italiana dove attualmente lavora per il dipartimento di Cultura e Società. Per molti anni anche volto del Telegiornale, nella sua carriera ha curato servizi, inchieste e interviste principalmente per il settore dell’Informazione.

MARIO BOTTA: OLTRE LO SPAZIO

SUONO Jesús Espada, David Mantecón, Juan Luis Cordero, Nicolàs de Poulpiquet PRODUZIONE Morena Films e Morena 1 A.I.E. DISTRIBUZIONE ITALIANA I Wonder Pictures, Unipol Biografilm Collection

Carlos Saura è nato nel 1932. Alla fine della Guerra Civile si trasferisce a Madrid e si diploma all’Istituto di studi e ricerche cinematografiche. In netto contrasto con la dittatura franchista e influenzato dal cinema neorealista italiano e dal cinéma verité francese, nel 1960 realizza I monelli, una storia di ragazzi della periferia di Madrid interpretato da attori non professionisti. Con Geraldine Chaplin, sua musa e compagna, realizza Cria Cuervas che nel 1976 vince il premio speciale della giuria a Cannes. Il sodalizio con la Chaplin continua con Elisa, vita mia, 1977; Gli occhi bendati, 1978 e Mamà compie 100 anni, 1979, che verrà candidato agli Oscar. Nel 1981, con In fretta in fretta vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino.

In 2010, The Botín Foundation in Santander, affiliated with the large Spanish banking institution, entrusted the construction of a cultural centre bearing the name of its founder to Renzo Piano. In this documentary, director Carlos Saura, together with the famous architect, follows the project from laying the foundation to the its inauguration. The Botìn Centre has redesigned the city’s profile and has fostered an active, emotional dialogue with local residents. Saura delves into the experience of ideation and the realization of such an imposing work as well as the reaction of the in habitants of Santander regarding the radical change which took place in the bay of their city.

Nel 2010 la Fondazione Botín di Santander, legata al grande gruppo di credito spagnolo, affida a Renzo Piano l’incarico di costruire un centro culturale che porti il nome del suo fondatore. In questo documentario il regista Carlos Saura segue il progetto affiancando il famoso architetto dalla posa delle fondamenta fino all’inaugurazione dell’edificio, avvenuta nel 2017. Il Centro Botín ha ridisegnato il profilo della città, in dialogo attivo ed emotivo con la cittadinanza. Saura indaga l’esperienza dell’ideazione e della realizzazione di un’opera così imponente e la reazione degli abitanti di Santander rispetto al cambiamento radicale della baia della loro città.

Spagna, 2018, 65’, italiano, spagnolo

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REGIA Carlos Saura FOTOGRAFIA Raúl Bartolomé MONTAGGIO Vanessa Marimbert

RENZO PIANO - L’ARCHITETTO DELLA LUCE

LOVE, CECIL

MONTAGGIO Bernadine Colish

Fotografo, regista, scrittore, pittore, vincitore di Oscar per le scene e i costumi del film My Fair Lady, Cecil Beaton non è stato solo un cronista ma un testimone attivo degli avvenimenti del suo tempo. Da giovane esponente della gioventù londinese aristocratica e bohémien, è passato alle prime linee di guerra per poi finire sulle pagine di Vogue e diventare il fotografo ufficiale della Regina. In questo modo Beaton ha testimoniato i cambiamenti culturali e politici del XX secolo. Nel film la regista abbina filmati d’archivio e fotografie alla lettura dei suoi famosi diari. L’obiettivo è quello di mostrare l’eredità dell’artista in tutta la sua potenza e l’unicità della sua forza creativa.

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REGIA Lisa Immordino Vreeland FOTOGRAFIA Shane Sigler

Lisa Immordino Vreeland è regista e produttrice. Negli ultimi venticinque anni si è dedicata pienamente al mondo della moda e dell’arte. Ha debuttato come regista nel 2012 con il documentario Diana Vreeland: The Eye Has To Travel ispirato al suo primo libro. Ha vinto il premio Silver Hugo al Chicago Film Festival e la categoria moda al Design of the Year Awards presso il Design Museum di Londra. Nel 2015 ha realizzato Peggy Guggenheim: Art Addict. Come corredo al film ha pubblicato il suo secondo libro Love, Cecil.

MUSICA Phil PRODUZIONEFranceFischio Films Production

Stati Uniti, 2017, 99’, inglese

DISTRIBUZIONE ITALIANA Feltrinelli Real Cinema, Wanted Cinema

Photographer, director, writer, painter, Oscar winning stage designer for the film My Fair Lady, Cecil Beaton was not only a reporter but an active witness of the events of his time. As a young exponent of the young, bohemian, aristocratic social set, he went from the front lines of the war to the pages of Vogue and, ultimately, the Queen’s official photographer. In this manner, Beaton portrayed the cultural and political changes of the twentieth century. In this warm portrait, the director combines archive films and photographs to excerpt from Beaton’s famous diaries. The objective is to show the artist’s legacy with all the force and uniqueness of his creative spirit.

MONTAGGIO Thalamus Charles

REGIA Pierluigi Amato

The film delves into the work of Stefano Cerio in the Abruzzo area struck by the earthquake of 2009, in particular the mountains surrounding Aquila. The project is centred upon the installation of inflatable objects representing houses, castles, football pitches and sliding boards. In earlier works, the artist had already focused on play, depicting a few sites dedicated to amusement: aqua parks, cruise ships, amusement parks, all rendered surreal by the absence of persons. There is an evolution in the Aquila series: we find ourselves contemplating a work where photography serves to document rather than create a process. The act of inflating and deflating, a metaphor of birth and collapse, is an attempt to represent a sort of new life in a place where this has been destroyed.

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Pierluigi Amato è nato a Salerno nel 1988. Dopo la laurea in Ingegneria dei Trasporti, segue la sua passione per la fotografia e completa la sua formazione fotografica diplomandosi presso la REA Academy. Inizia a lavorare come assistente fotografo e postproducer presso lo studio YOUNG BLOOD di Paolo Emilio Cenciarelli con il quale nel 2017 fonda lo studio Thalamus Charles che ha realizzato video per conto della Regione Lazio, Il Ministero della Salute, L’università La Sapienza di Roma. È tornato più volte presso la REA Academy, in qualità di docente di postproduzione fotografica.

FOTOGRAFIA Thalamus Charles

Italia, 2019, 11’, italiano

STEFANO CERIO - AQUILA

MUSICA Cinematic Music

PRODUZIONE Thalamus Charles

Il film tratta del lavoro di Stefano Cerio sul territorio abruzzese colpito dal terremoto del 2009, in particolare sulle montagne circostanti l’Aquila. Il progetto è incentrato sull’installazione di giochi gonfiabili che riproducono case, castelli, campi di calcio e scivoli. Nei precedenti lavori l’artista si è già occupato del gioco, ritraendo alcuni luoghi dedicati al divertimento: aquapark, navi da crociera, lunapark, resi surreali dall’assenza di persone. Nella serie Aquila c’è un’evoluzione: siamo di fronte a un lavoro dove la fotografia serve a documentare un processo, non a crearlo. L’azione di gonfiare e sgonfiare, metafora della nascita e del collasso, è un tentativo di rappresentare una sorta di nuova vita in un luogo dove questa era stata distrutta.

Proiezioni e dibattiti per gli studenti del Liceo Artistico Suor Orsola Benincasa / screenings and debates for students at Suor Orsola Benincasa Artistic High School

Proiezioni per gli studenti delle scuole secondarie di Napoli e provincia presso l’Institut français Napoli / screenings at the French Institute for secondary school students of the city and province of Naples

11 OTTOBRE / OCTOBER

15 OTTOBRE / OCTOBER

Proiezioni per le scuole superiori del Comune di Anacapri presso il cinema Paradiso / screenings for the secondary schools in Anacapri at the Cinema Paradiso

10 OTTOBRE / OCTOBER

EVENTI IN PROGRAMMA

14 OTTOBRE / OCTOBER

Proiezioni e dibattiti per gli studenti del Liceo Vittorio Emanuele II / screenings and debates for students at Vittorio Emanuele II High School

16 OTTOBRE / OCTOBER

/ screenings and debates for students at the Academy of Fine Arts

Proiezioni e dibattiti per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti

18 OTTOBRE / OCTOBER

17 OTTOBRE / OCTOBER

Proiezioni e dibattiti per gli studenti dell’Università Suor Orsola Benincasa

/ screenings for inmates at the Youth Detention Centre in Nisida

Proiezioni per i detenuti presso il Carcere minorile di Nisida

/ screenings and debates for the students at Suor Orsola Benincasa University

CON IL CONTRIBUTO DI

PARTNER ISTITUZIONALI

MAIN SPONSOR

MEDIA SPONSORPARTNER

Finito di stampare nel mese di ottobre 2019 presso Officine Grafiche Francesco Giannini & figli S.p.A., Napoli

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