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DENNY ROSE
by
Editoriale
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e dovessi pensare ad una parola che meglio identifica questo periodo, penserei senza ogni dubbio a “paura”. La leggo ogni giorno negli occhi di tante persone, alcune di esse spesso si lasciano talmente trasportare da essa che adottano dei comportamenti privi di razionalità: urlano, imprecano, si lasciano prendere dallo sconforto….ma da cosa nasce questa “paura”? L’idea di perdere qualcosa nella natura umana, ha spesso un effetto molto più impattante rispetto all’idea opposta. Soltanto immaginare la perdita, anche parziale, di questo status quo di benessere e prosperità che si è raggiunto nel corso degli ultimi decenni non fa dormire la notte ormai tante persone. C’è chi pensa addirittura che il sistema economico sia talmente danneggiato che saremo costretti a tornare a forme di scambio primitive come il baratto. La realtà dei fatti è ben diversa e il mondo per fortuna non finirà. Gli individui saranno sempre soggetti a bisogni, la presenza di una domanda e di un’offerta come sempre garantirà ad un’economia di mercato (che comunque va regolamentata) di sopravvivere. Ma per resistere, per stare in piedi, per poter andare avanti, qualsiasi attività ha bisogno di credere in ciò che rappresenta, di credere nella ricerca di prodotti/ servizi che più di altri stimolino la domanda, di credere nel Cliente, ma,
soprattutto, ha bisogno di credere nella comunicazione! Vedo tante attività che per sopravvivere si chiudono a riccio, talvolta azzerando la ricerca di prodotto e gli investimenti pubblicitari, sperando che questo periodo passi alla svelta, ma il sentore è che questa situazione economica non muterà tanto in fretta. Ci vorrà ancora parecchio tempo per tornare in una situazione di equilibrio; oggi l’offerta supera di gran lunga la domanda, siamo in tanti a proporre beni quasi del tutto equivalenti e tutto questo ci porta ad un’unica conclusione reale: il mercato è cambiato. Oggi resiste chi ha la capacità di presentarsi al meglio a tutti i propri potenziali clienti. Se davvero pensiamo che basti il passaparola o decenni di attività e di esperienza a far sì che una persona varchi l’ingresso della nostra attività….beh è veramente ora di cambiare mentalità! Bisogna essere dinamici, propositivi, è necessario saper comunicare a tutti cosa siamo capaci di fare, essere i primi a trasmettere al prossimo serenità anziché “paura” e forse, un giorno, speriamo non troppo lontano, penseremo al 2009 come ad un temporale in un giorno d’estate. Buon nuovo decennio a tutti! Matteo Margini g
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DIRETTORE RESPONSABILE Matteo Margini matteo.margini@styleup.it
in copertina
REDAZIONE
Moda: Paillettes e leggings, bozzetto di Ramona Ferrarini
Raffaella Calso raffaella.calso@styleup.it Barbara Iemmi barbara.iemmi@styleup.it
30. TOTAL LOOK
Alessandro Benassi alessandro.benassi@styleup.it
Shopping in Parma - Boutique Gian Bertone La Donna
COMMERCIALE Gabriele Pasini gabriele.pasini@styleup.it
CONTATTI DIRETTI Tel. 0522.320721 Fax 0522.286052 www.key-media.it AUTORIZZAZIONE n. 1227 del 27 Maggio 2009 del Tribunale di Reggio Emilia STAMPA Arbe Grafiche, Modena COPIA OMAGGIO Numero 2 - Anno 1 Dicembre - Gennaio - Febbraio COPYRIGHT
7. Editoriale 64. TRY TO FIND US Mappe 66. TRY TO FIND US Promozioni dedicate ai lettori
People 22. Intervista ad Annamaria Carè e Fabrizia Cantoni 34. Intervista a Marco Parizzi 50. Claudia Penoni 42. Intervista ad Aldo Piazza
Focus On 10. Paris Fashion Week 16. London Fashion Week 26. Tendenze Uomo PE 2010 58. Abercrombie sbarca a Milano
Music 40. Mario Biondi
E’ espressamente vietata ogni riproduzione del Magazine in qualunque forma. Rettifica del numero precedente, articolo pag. 20: si precisa che le primee linee di Scervino e Cavalli sono presenti in esclusiva a Parma presso Totola’s dog.
HANNO COLLABORATO Claudia Zambianchi, Claudia Penoni, Penelope Batley, Marco Parizzi, Aldo Piazza, Enrico Magnani, Gianni Castaldini, Maria Grazia Giambertone, Rosa Bertolotti, Barbara Barazzoni, Lorenzo Casoli, Giovanna Nieddu, Gabriella Contini, Ersilia Magri, Anna Maria Caré, Manuela Zambrelli, Annamaria Zucchi, Katiuscia Barbierato, Davide Pietroforte
Travels 44. Proposte di viaggio...
A/I 2009/10 24. Lo spirito dell’eleganza 56. Fabrizio Corona & 106 Collection
What’s Up! 62. Parma Night Life Entra nella nostra community! Iscriviti al nostro gruppo STYLEup! Su Facebook! Foto, video e aggiornamenti su tutti i nostri eventi e iniziative in tempo reale!
_FOCUS ON_PARIGI F.W.
PARIGI FASHION WEEK P/E 2010
DAL 30 SETTEMBRE ALL’8 OTTOBRE 2009, LA SETTIMANA DELLA MODA PARIGINA HA OSPITATO GRIFFES RINOMATE E PRESENTATO LE NOVITÀ PER UNA STAGIONE PIÙ “HOT” CHE MAI
In seguito all’exploit di Milano Moda Donna, dalle passerelle della settimana della moda parigina arrivano per noi altre novità per la primaveraestate 2010. Il calendario delle sfilate parigine è senza dubbio di grande richiamo e prestigio: tra gli appuntamenti imperdibili, le sfilate di Louis Vuitton, Nina Ricci, Givenchy, Christian Dior, Jean Paul Gaultier, Dolce & Gabbana e moltissimi altri. Degna di menzione la presenza in passerella di Naomi Campbell, che ha sfilato per lo stilista russo Igor Chapurin, e che ha senza dubbio dimostrato
di saper ancora attrarre su di sé l’attenzione dei media di tutto il mondo e di avere ancora un fascino e delle forme più che invidiabili, a quasi 40 anni. In generale, quello che l’occhio coglie dalle varie passerelle è la gran voglia di fare e di sperimentare, attraverso l’uso di temi che, di volta in volta, si rifanno ad immaginari futuristici, ottocenteschi, noir e quant’altro, in patchwork visionari e crossover tra stili e tendenze, aprendo ad un ampia possibilità di abbinamenti e di situazioni. Una moda concentrata sulla seduzione in nero, ma anche sulla spensieratezza di origami policromi.
Femme fatale algida ed enigmatica, la donna rappresentata da Christian Dior per la prossima primavera estate 2010. Una protagonista dei vecchi film noir à la Lauren Bacall, dai lunghi capelli biondi ondulati, lo sguardo seducente e distante. L’estro del fashion designer John Galliano dà molta visibilità alla lingerie, proprio come nella Haute Couture autunno inverno 2009/10. Guepière in raso che accompagnano abiti da sera in chiffon, trasparenze e ricami che lasciano intravedere collant autoreggenti, bustini con fantasie di ogni genere assieme a vestaglie semitrasparenti. 10
Più vicina al mondo teen, sbarazzina e flower power, la collezione Louis Vuitton per la primavera estate 2010,
sfila su modelle con esageratissime parrucche afro, con l’effetto dolls ancora più evidenziato dal trucco accentuato sulle guance e da fiocchi e fiocchetti nei capelli. Fantasia e mix & match di tessuti e grafiche nella quasi totalità dei capi, per la maggior parte abitini.
Fashion Star arigine P La top model Kate Moss era tra gli ospiti della sfilata Miu Miu Donna, in compagnia del suo nuovo fidanzato Jamie Hince, indossando un nil ille molto mollt lt sexy.Presenti lto sexy.Prese P nti ti completo nero in vinile nel parterre anche l’attrice Renée Zellweger, elegantissima con un abito in cady nero della collezione Miu Miu Primavera/Estate 2010, calzature nere Miu Miu e pochette in coccodrillo Prada, e una Jasmine Trinca molto anni Cinquanta, mentre si fanno notare, alla sfilata di Louis Vuitton, Camilla Belle in un estrosa composizione dai colori caldi, Frida Pinto (The Millionaire) totally blue, in una foto in compagnia del designer Marc Jacobs, e la cantante Katie Perry, in una delle sue mise preferite dalle spalle “a sbuffo”, la gonna tailleur e la scollatura generosa.
È senza dubbio la lingerie il trend per il prèt-à-porter primavera estate 2010. Capi di biancheria intima portati a vista, che si intravedono sotto trasparenze e diventano parte fondamentale di abiti da cocktail e da sera. Come gli esimi colleghi Dior e Dolce & Gabbana, anche Jean Paul Gaultier riscopre il corpetto, comunque sempre presente tra i suoi capi-feticcio, nella collezione scesa in passerella a Parigi, il corsetto da vita a salopette in denim e satine e diventa abito sirena da sera dalle fantasie etniche e cromie vivaci. 11
_FOCUS ON_PARIGI F.W.
Molto apprezzato il defilé Dolce & Gabbana, alle prese con una riscoperta delle origini e dei leit-motiv che hanno fatto il successo della coppia di designer italiani. Una sensualità che va dall’androgino al pudico, fatta di giochi di pizzo trasparente e con il bustier, il corpetto, tanto
amato da Madonna e Sophia Loren, a farla da padrone. Sulle note del flamenco sfilano giacche da torero declinati al femminile e mini dress ricchi di frange e trasparenze. Anche D&G danno risalto alla fantasie floreali, riprendendo i vecchi broccati nel colore rosso dominante.
La collezione primavera estate 2010 di Nina Ricci segna un punto di svolta del brand. La nuova donna di Nina Ricci è romantica e seducente, ispirata alla moda galante dell’Ottocento tra pizzi, merletti, macramè, seta, rouches, tulle, cachemire, chiffon con fiorellini in pelle, in tessuto, stampati, ricamati o applicati come cascate di soffici petali, il tut in delicate tutto soffusioni di ton tonalità pastello.
Il meglio della stampa di moda internazionale in prima fila ad applaudire a Parigi la collezione creata per la prossima primavera/estate da Riccardo Tisci per Givenchy, e tra i vips anche Rihanna. Una collezione in bianco e nero, dal disegno di volta in volta rigoroso nei tailleur senza revers, optical nei total look di minidress e collant che sembrano un all-over sul corpo, pop nelle giacche bianche con righe nere. Abiti da giorno che sembrano mini tute, tutte in bianco e nero in fluido jersey abbinate a giacche con spalle importanti. Da tener d’occhio anche le scarpe, altissime, con plateau e tacco a spillo, lacci e fasce a imprigionare i piedi, in un effetto bondage.
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_FOCUS ON_LONDON F.W.
LONDON FASHION WEEK P/E 2010 25° EDIZIONE DELLA KERMESSE LONDINESE, 18-25 SETTEMBRE Dopo le sfilate di New York, un altro appuntamento imperdibile per tutti i fashion addicted è la London Fashion Week, la settimana della moda che ha riscaldato il gelido settembre del Tamigi con le sue proposte per la prossima primavera/estate, nei suoi appuntamenti da venerdì 18 a mercoledì 23 settembre. La London Fashion Week è giunta ormai alla sua venticinquesima edizione, un’edizione storica non solo in virtù delle tante precedenti. Nel parterre, celebrities del calibro di Gwyneth Paltrow, Mary-Kate Olsen, Victoria Beckham, Emma Watson, Mario Testino, Anna Wintour hanno atteso con trepidazione la sfilata della collezione Burberry di Christopher Bailey, maison tornata suddita di Sua Maestà Britannica dopo molti anni passati a Milano.
E dall’Italia rientra in patria anche Pringle of Scotland, con un battage pubblicitario senza precedenti, così come il “figliol prodigo” Matthew Williamson, dalla Saint Martins agli Stati Uniti, e ora back in UK. Al richiamo di Londra, come suonavano i Clash, è difficile resistere.
Una collezione dove domina il quadretto vichy nei colori tenui e pastello, che accarezzano il tabacco, il rosa, il giallo e l’azzurro, quella ideata da Christopher Kane. Il motivo check della gonna è sempre caratterizzato da numerosi spacchi al quale si abbinano corpetto con inserti nudo, o combinazioni con bustier rubati al mondo intimo. La sera rimane colorata con gli stessi toni delicati e gli abitini diventano a doppio strato di chiffon con ricami bianchi in contrasto.
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Un’inaugurazione deluxe quella della piazza d’armi del Chelsea College of Art, nuovo, faraonico quartier generale che ha ospitato la sfilata primavera estate 2010 di Burberry. Le nuove meraviglie nate dalla matita di Cristopher Bailey. Perché di questo si tratta: una meravigliosa collezione fatta di panneggi e giochi di nodi, frisé, pellicciotti, sottili belt nere e abiti dai toni pastello, ad impreziosire i classici senza tempo con i quali Burberry torna a casa, per festeggiare i venticinque anni della London Fashion Week.
Colori, fantasie e grandi fiocchi sulla testa fanno il loro adorabile ingresso alla London Fashion Week, con abiti ironici, accessori vivaci e fantastiche modelle che percorrono la passerella agghindate come deliziose bamboline: è il favoloso mondo di Luella Bartley, una collezione palesemente ispirata agli anni sessanta e all’ideale femminile di quel periodo.
Molti lo ricorderanno per le sue celebri scarpe con platform senza tacco, originali e bizzarre, scelte ed indossate da moltissime celebrities internazionali. Per questa venticinquesima settimana della moda londinese, Antonio Berardi punta invece l’attenzione sul bustier, pezzo cardine su cui ruota la nuova collezione 2010 e con cui apre la sua sensualissima sfilata. Non manca in ogni caso il colore che, per le amanti delle tonalità accese, Berardi fa esplodere con vivacità in una serie di outfit blu Chelsea ed aragosta, con deliziose giacchine a kimono, boleri e ancora mini-dress dalla gonna a tubino.
I Vip della F.W.
Parterre non-solo-british di tutto rispetto per la prèmiere di Burberry a Londra. Emma Watson, star di Harry Potter che per Burberry è stata anche indossatrice, incanta con una mise all-gold con cintura, Liv Tyler preferisce un completo corto e scuro con i risvolti della camicia bene in vista, leggins e sandali altissimi, l’immancabile Victoria Beckham ha indosso un classico velluto nero, mentre i giovani divi di The Millionaire, Frida Pinto e Dev Patel fanno la loro distinta figura, in particolare lei, in un abitino giallo pastello che Mrs Obama gradirebbe molto. 17
_FOCUS ON_LONDON F.W. Decisamente paradigmatica, la collezione di Matthew Williamson, caratterizzata da lamé, colori accesi o persino fluorescenti, mini-dress e shorts cortissimi, a vita alta, che strizzano l’occhio allo stile anni ‘90. Quando poi si passa al lungo, fanno la loro comparsa pantaloni ultra-slim e abiti morbidi che, complici le fantasie fiorate, hanno il sapore di un deja vu dell’hippie-style, con un ulteriore salto indietro di ben 20 anni.
FASHION&SPORT by STELLA Mc CARTNEY La London Fashion Week, tra le tante sfilate, ha ospitato anche lo showroom della nuova collezione di Adidas by Stella Mc Cartney, fortunata collaborazione che continuerà anche per la stagione ventura. Una collezione che mixa sapientemente la tradizione sportiva di Adidas e lo stile “100% fashion” di una designer come Stella Mc Cartney. La collezione parte da questo assunto: le donne, anche quando sono in palestra, piuttosto che al parco a correre, House of Holland invece porta in non possono rinunciare passerella colori accesi, che giocano tra a essere fashion. Tra le proposte di abbigliamento, troviamo tute con loro con effetti bicolor e stampe ironiche. dettagli ultraglam, come tasconi e cerniere al Tonalità tendenti al neon, mix estremi ginocchio, leggings e spolverini lucidi e dai colori come il top arancio in pizzo portato con lo sgargianti, t-shirt aderenti dalle stampe casual. shorts in lattice. Osare e divertire sono da Le scarpe sono una vera gioia per gli occhi: splendide sempre le password di House of Holland. le sneakers zebrate, così come gli infradito viola. Attenzione particolare la meritano anche le borse che Stella McCartney declina in chiave tipicamente sportiva: ecco quindi sport bag per la palestra o la piscina, dalle linee semplici ma mai banali, in colori come bianco, grigio, blu e nero, con tasche e cerniere a zip dappertutto. Perché anche nello sport l’essere trendy non deve prescindere dalla comodità. Paul Costelloe resta molto easy questa primavera, mixando colori solidi a forme senza tempo, mantenendo ogni look molto pulito e strutturato. Alcuni abiti da sera sono adornati da farfallini oversized, con reminiscenze della storica collezione di Yves Saint Laurent del 1984, trendy ed originali, e che probabilmente rivedremo sul red carpet questa stagione. Una collezione all’insegna del relax, per Costelloe. 18
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ORA ANCHE A PARMA, UN RAFFINATO EMPORIO DEL BELLO INTERVISTA AD ANNAMARIA CARE’ E FABRIZIA CANTONI
Come è nata l’idea concept store …….? È nata perché ci sono sempre piaciuti questi spazi eterogenei, dove convivono oggetti apparentemente incompatibili, nati per primi in America e poi in Europa, che abbiamo sempre considerato raffinati empori del bello. Da qui l’esperimento, in cui crediamo, di aprirne uno a Parma, capitale del buongusto, dove in realtà non abbiamo solo abbigliamento e arredamento, ma questi si mescolano e si fondono con i profumi, gli oggetti, i tessuti, i bijoux e altri aromi di intenso piacere. Che obiettivi vi ponete nei confronti della vo-
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stra clientela? Con questa atmosfera desideriamo che il cliente si senta come a casa; concept viene dalla concezione per cui per noi il cliente è una persona che vogliamo che entri per il piacere di farlo, non è più per noi un concetto di strategia, ma una filosofia di commercio Ci sono linee guida comuni che orientano la scelta dei prodotti all’interno? No, ci lasciamo guidare dall’istinto e dal cuore perché per noi è tutto sperimentazione, realtà in movimento e tutto da esplorare.
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NATALE HARA KEI, LO SPIRITO DELL’ELEGANZA Quando lo shopping festivo è sinonimo di stile e qualità tà
Le festività natalizie costituiscono inequivocabilmente il momento migliore dell’anno per lo shopping, all’insegna sia dei regali per amici, fidanzati e parenti, sia per concedere qualche piccolo omaggio a sé stessi. Natale è un’occasione per affidarsi alla qualità e al richiamo di marche di abbigliamento ed accessori come Liu Jo e Moncler, e la boutique Hara Kei, a Salsomaggiore, è un ottimo posto dove trovare queste e molte altre. Nella scelta delle proposte per la propria clientela
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entrano in gioco molti elementi: c’è una parte “di pancia”, d’intuizione, una più razionale… Comunque uno dei punti fondanti è l’aver capito che le donne tornano ad aver voglia di contenuti, oltre alla consolidata voglia di giocare con il proprio look. Hara Kei presenta brand affermati o emergenti, come Fabrizio Lenzi, La Martina, Siviglia, i pantaloni Latino, la maglieria di Bea Yuk Mui, gli accessori Liu Jo, per un Natale vissuto con una certa eleganza e rivestito di bellezza.
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_FOCUS ON_UOMO P/E 2010
TENDENZE UOMO P/E 2010 CAVIGLIE SCOPERTE E COLORI ACCESI PER L’UOMO DELLA PROSSIMA ESTATE
ORLI ACCORCIATI Orli sù! Mancanza di tessuto o altro, l’orlo dei pantaloni si sposta in alto lasciando le caviglie scoperte. I pantaloni vengono indossati con scarpe basse senza calzini. Jeans, pantaloni di cotone o a
pinces, tutti si accorciano, con o senza risvolto. Una tendenza che ritroviamo da Enrico Coveri a Iceberg, da Ermanno Scervino a CP Company, da Trussardi a Frankie Morello a John Richmond o ancora a Vivienne Westwood.
IL JEANS Sulla scia di Dolce & Gabbana, trionfano i jeans strappati oppure “malmenati”. Un grande ritorno ad uno stile un po’ grunge, ma comunque rivisitato. I jeans si indossano con giacche blazer, camicie e cravatte. Dopo Dolce&Gabbana, sia Richmond che Dsquared2 li portano in passerella. Trussardi invece sceglie l’effetto délavé con lavaggi e colori sgargianti. Un modo più underground di vedere il denim per uno stile casual ma chic.
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_FOCUS ON_UOMO P/E 2010
LE GIACCHE In materia di giacche la tendenza va al doppiopetto. Un doppiopetto che spesso prende arie da divisa, come da Trussardi e i suoi bottoni dorati oppure da Roberto Cavalli con i galons. Ritroviamo la giacca doppiopetto anche sulle passerelle di Iceberg o di Giorgio Armani. Impermeabile, giacca a vento o trench non mancano mai in ogni collezione. Coloratissimi sono quelli proposti da Burberry, Dsquared2 oppure la giacca in nylon firmata Emporio Armani. Lungo, nero e doppiopetto l’impermeabile di Bikkembergs, argentato, leggero e contemporaneo quello di Ermanno Scervino oppure tradizionale e dai riflessi metallizzati, quello firmato Burberry.
I COLORI Per quanto riguarda i colori, l’azzurro e il rosso saranno al top accanto al bianco puro oppure al beige. I grandi della moda, da Giorgio Armani e Lanvin a Bottega Veneta e Salvatore Ferragamo, giusto per citarne alcuni, hanno illuminato le passerelle con rossi così intensi da folgorare lo sguardo. Carlo Pignatelli propone anche il rosa.
COMFORT E MORBIDEZZA Quello che soprattutto ricorderemo di queste tendenze primaveraestate 2010 è che le parole d’ordine sono: vestibilità, comfort, semplicità. Le materie sono morbide e piacevoli, le linee sono semplici per capi facilmente portabili e il design è assolutamente pulito. Tutto promette bene per questa stagione comoda e colorata! 28
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Visone grigio Xuod Xuod (€ 2500,00). Maglia Alpha (€ 200,00). Pantalone Vintage (€ 95,00). Scarponcino Yuma (€ 180,00). 31
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_PEOPLE_PARIZZI
IL PRESTIGIOSO FASCINO DELLA RISTORAZIONE INTERVISTA A MARCO PARIZZI, CHE CI PARLA DELLA TRADIZIONE, DELLA QUALITÀ E DELL’ELEGANZA DEL SUO RISTORANTE, UNO DEI LOCALI STORICI DI PARMA
Da quanto tempo è nel settore della ristorazione? Io personalmente ci sono da 20 anni quest’anno, e prima, c’ero con la mia famiglia, perché sono tre generazioni che facciamo ristorazione. Quali motivazioni l’hanno spinta a scegliere questa professione? Sicuramente per via della tradizione di famiglia, poi per il fatto che mi piaceva. Come è cambiata per lei la ristorazione in questi ultimi anni? Questo è un momento di grosso cambiamento per cui dove andrà a finire non lo sono ancora riuscito a capire, però la ristorazione è molto evoluta, passando sempre di più dalla trattoria al ristorante, si è trasformata soprattutto la concezione da parte dei clienti, perché se per noi ristoratori le novità sono recepite abbastanza velocemente, dal punto di vista dei clienti ciò avviene con molta più calma. Ci vuole molto più tempo a far capire un cambiamento al cliente, bisogna proprio che questo sia di costume a livello nazionale e, con questa crisi economica che ci ha tolto tutte le certezze, ci si ritrova a doversi rimettere sul mercato, mescolando un po’ le carte. 34
Per lei quanto contano passione e professionalità in questo campo? Contano tutto, questo non è un lavoro che riesci a fare, soprattutto se lo fai a un certo livello, per soldi; hai troppe ore, troppo lavoro da fare, e in un certo senso la tua vita, la famiglia e tutta la sfera degli affetti privati, girano intorno ad esso, tant’è vero che mia moglie lavora con me e abbiamo, grazie anche al suo apporto, ingrandito la nostra sfera di interessi, creando un residence, un bar e tante altre cose. Di cosa c’è bisogno per migliorare ulteriormente il settore della ristorazione in Italia? La grossa difficoltà è nel servizio. Se il cuoco è diventato abbastanza di moda, e non si fa fatica a trovare cuochi, si fa sempre più fatica a trovare camerieri o professionisti camerieri; bisogna avere del personale addetto ed istruito e può avvenire solo con persone che lavorano tutto il tempo con te, e riescono a recepire la filosofia del locale, anche per riuscire a personalizzarlo. Bisognerebbe che anche il cliente desse importanza al servizio, che è un aspetto che il cliente pretende ma che non si vuole pagare.
L’esperienza e l’entusiasmo che da tanti anni ci distinguono, ci fanno pensare sempre a nuove proposte per l’infanzia. Oggi abbiamo rispolverato la nostra competenza su oggetti e piccole cose che accompagnano i bimbi nella loro crescita. Nel negozio troverete piccoli doni per i vostri bambini, ricercati da noi tra le migliori ditte internazionali. Inoltre vi offriamo l’opportunità di creare il nido del vostro piccolo come preferite: rivestendo la vecchia culla di famiglia o scegliendo tra quelle da noi proposte...
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Qual è il rapporto tra la ristorazione offerta del Parizzi ed il territorio e la storia di Parma? Parizzi è un’icona della ristorazione da quasi sessant’anni, ben tre generazioni. Abbiamo seguito i tempi dal dopoguerra, forse siamo anche un po’ una memoria storica di quella che può essere la tradizione. Abbiamo cominciato come gastronomia arrivando poi a ristorante di un certo livello quindi siamo sempre stati apprezzati dalla città e dai parmigiani. Ultimamente ho rinnovato completamente il locale. L’ esigenza è sorta dai clienti, per creare qualcosa di diverso dagli altri. Nonostante volessi rimanere più tradizionalista, mi sono accorto che questo look di design moderno è stato ben accolto dai parmigiani, e questo mi ha fatto molto piacere. Che posto occupano i prodotti tipici e le specialità enogastronomiche nell’offerta ristorativa del Parizzi? Un posto fondamentale! Indipendentemente da quello che puoi fare in cucina con la tua fantasia, il tuo retaggio di gusto e la tua ideologia di cibo vengono da qua e non possono essere sradicati. Poi usando dei prodotti locali, puoi evitare di rifornirti dalla grande distribuzione, avendo a disposizione delle unicità di qualità superiore. Il ristorante Parizzi propone menù e/o giornate a tema? Ci può segnalare qualche iniziativa? Normalmente noi non facciamo né menù a tema né iniziative, il nostro menù è composto da una carta che rispecchia la stagione, non tanto il calendario, quanto la stagionalità effettiva delle verdure, anche perché ormai non si può più parlare di vera stagionalità, e ci troviamo ad avere una parte del menù che è in continua evoluzione, in base appunto a quello che il mercato ci propone, e poi anche un menù parmigiano che cerchiamo di tenere abbastanza fisso, anche 36
perché la nostra clientela non si compone solo di clienti che vengono da Parma ma siamo molto conosciuti anche fuori, quindi vogliamo dare un bigliettino da visita delle pietanze migliori che può offrire la nostra città. Dare una tipicità di menù è qualcosa che non fa parte della mia concezione, perché io stesso non saprei dire qual è il piatto che mi piace di più nel mio menù. E’ un po’ come per la moda, che è già vecchia appena uscita, per cui nel momento in cui un piatto è fatto, sto già pensando al prossimo. Concludendo, il Ristorante Parizzi in tre parole. Tradizione, eleganza e qualità.
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_MUSIC_MARIO BIONDI
Mario Biondi VENERDI 6 NOVEMBRE E’ USCITO IL NUOVO ALBUM “IF”
La voce black della musica italiana è tornato sulla scena il 6 novembre, dopo tre dischi di platino e oltre 300.000 copie vendute in tutto il mondo con i due precedenti album (Handful of Soul nel 2004 e I love you more – Live nel 2007). Pubblicato da Tattica, “IF” è composto da undici tracce inedite, tra cui il singolo di lancio “Be Lonely”, e tre classici della musica reinterpretati con l’inconfondibile stile dell’artista catanese. L’album, già disco di platino con 70.000 copie prenotate prima dell’uscita e new entry direttamente in terza posizione della classifica FIMI - Nielsen, preceduto solo da due miti assoluti del pop come Michael Jackson e Robbie Williams, è stato registrato tra Roma e Rio de Janeiro, masterizzato a New York e con il prezioso contributo degli archi registrati a Londra dalla Telefilmonic Orchestra London.
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Per la realizzazione di “If ”, Mario Biondi ha voluto accanto a sé tutti i musicisti che l’hanno accompagnato durante la sua carriera, insieme ai più grandi nomi del panorama musicale nazionale e internazionale: da Herman Jackson (piano) a Michael Baker (batteria), da Julian Mazzariello (pianoforte) a Ricardo Silveira (chitarra), da Sonny Thompson (basso e chitarra) a Lorenzo Tucci (batteria), da Fabrizio Bosso (tromba) a Giovanni Baglioni (chitarra) e molti altri ancora. La tracklist dell’album percorre la variopinta gamma di sensazioni e sfumature della vita contemporanea, sul filo del caso, dell’incertezza e della sorpresa come lo stesso titolo, sussurrato, sillabico, quasi sospeso, riesce perfettamente a suggerire, a cui la calda voce di Biondi riesce a dare verve e profondità: si passa dalla romantica e vivida sensualità di brani come “I Wanna Make It” ed “Ecstasy”, all’agrodolce retrogusto di un amore che finisce, come in “Be Lonely”, “Something That Was Beautiful”, scritta per Biondi dal grande Burt Bacharach, e “I Know It’s Over” (cover in inglese di “E se domani” di Carlo Alberto Rossi), all’acre amarezza di “Winter in America”, fino all’euforica freschezza dei pezzi “Serenity”, “Little B’s Poem” e di“Bon De Doer”, cantato in lingua portoghese, e che si avvale dei virtuosismi al violoncello di Jacqués Morelenbaum.
...l’album percorre la variopinta gamma di sensazioni e sfumature della vita contemporanea, sul filo del caso, dell’incertezza e della sorpresa come lo stesso titolo, sussurrato, sillabico, quasi sospeso... Dopo Renato Zero anche Mario Biondi ha scelto di non avvalersi di una major per la realizzazione del proprio album. Un altro artista multiplatino decide, dunque, di percorrere la strada di una progettazione artistica e commerciale a 360 gradi senza la mediazione di una casa discografica tradizionale.
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_PEOPLE_CLAUDIA PENONI
“Mah, insomma, più che un tornado, sei un temporale estivo, che dura poco ma riesce a rovinarti la giornata...”
CLAUDIA PENONI AL MATTINO SI SENTE PIU’ LA SIGNORA VARAGNOLO DURANTE IL GIORNO SONO LATENTI I TRATTI DI CRIPZTAK
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Da Cripztak alla signora Varagnolo, la tua comicità surreale e un po’ fuori dalle righe a che cosa si ispira? Molte volte si prendono spunti dalla realtà, anzi quasi sempre, e poi si esagera un pochettino. C’era una signora che abitava vicino a mia mamma tanti anni fa, che parlava un po’ così. Non era proprio così male, però non era un esempio di eleganza… Io ho esagerato un po’ tra la ciabatta consumata e il vestitino, però di base c’è sempre un modello al quale poi legarsi, che poi puoi modificare un po’ a tuo piacimento. Il vestitino della Varagnolo, così brutto e liso, piaceva molto a me e quindi l’ho esagerata così perché lo indossavo bene. Invece per Cripztak è stato abbastanza semplice perché ho cercato nell’armadio di mio marito cose che non metteva più, di diversi anni fa, le ho provate, mi andavano larghe a sufficienza, erano senza colori a sufficienza, mi stavano abbastanza male, ed erano ottimi per fare Cripztak che comunque non aveva tutto questo buon gusto, quindi l’importante era sembrare l’opposto della grazia, dell’eleganza, del gusto. Più o meno, insomma, ci siamo riusciti… Povera Cripztak! Cosa contiene la borsa della signora Varagnolo? C’è un messaggio particolare? Siete i primi a chiedermelo e mi fa molto piacere!! La signora Varagnolo, in qualche modo si sforza di essere un po’ alla moda...ecco il perchè della borsetta. Dentro c’è un enorme fazzolettone, che ogni tanto in passato aveva usato, poi probabilmente anche le chiavi di casa. Questa borsettina secondo me è di qualche prozia, rimasta nell’armadio, alla quale lei è molto affezionata. La borsetta è l’unico punto di vero gusto effettivo della signora con il quale va in giro. Rigida, che usa quasi come un’arma, la punta contro, la imbraccia quasi fosse un fucile, come puntare un’arma contro il mondo... A breve inizierà la nuova edizione... puoi darci qualche anticipazione? Presenterai dei personaggi nuovi a Zelig? Io spero di esserci come per l’edizione scorsa, incrociamo sempre le dita. Noi portiamo le nostre cose, le nostre idee e le sottoponiamo agli autori, se piacciono, noi speriamo di far parte del cast. Ho preparato alcuni monologhi come Claudia Penoni e mi
presenterò in jeans e camicetta. Nei miei monologhi racconterò i vari aspetti della vita... e speriamo che piacciano. Quanto c’è di Claudia Penoni nei personaggi che porti in scena? Tantissimo! C’è mio marito che la mattina, quando si sveglia mi chiede “No, ti prego, non farmi la Varagnolo in camicia da notte!”.
Claudia Penoni è nata a Torino in un afoso giorno d’estate sotto il segno del Leone. Ha frequentato per due anni il Laboratorio Teatrale di Torino, dove ha iniziato per gioco a conoscere la magia del teatro dietro le quinte, fino a quando, quel gioco, si è tramutato in un solido percorso di attrice, iniziando da diversi spettacoli per le scuole e lavorando in commedie brillanti e spettacoli di varietà, dove scopre di avere una buona vena comica che si rivelerà utilissima negli spettacoli di teatro-cabaret che seguiranno di lì a poco. Ha partecipato, in tandem con Leonardo Manera, alle ultime due edizioni di Zelig 2007-2008, interpretando il personaggio Cripztak nel fortunato sketch del “Cinema Polacco”. Il suo talento si è fatto ampiamente notare durante l’ultima edizione di Zelig 2008 e ad ArciZelig 2009 con il personaggio dell’abulica Signora Varagnolo, già “esordiente eccellente” alle ultime due edizioni di Zelig Off 2007- 2008. Sempre nel 2009 è nel cast del film del collega Checco Zalone “Cado dalle nubi” e nella pièce teatrale “Paradise ‘77” di e con Paolo Cevoli.
_PEOPLE_CLAUDIA PENONI Anche per questo credo che il mio matrimonio durerà a lungo, perché un uomo che ride molto e si diverte rimane legato a te più a lungo degli altri, e lui si diverte tantissimo!! Quindi, mi sento la Varagnolo al mattino, quando ti alzi che non ti sei ancora data una regolata, una botta di energia; Cripztak invece è latente durante l’arco della giornata, ma comunque anche lei è dentro al mio DNA. Hai lavorato con molti volti della tv e dello spettacolo, puoi raccontarci un aneddoto divertente che ti è capitato? Non è proprio un aneddoto, ma una cosa carina che è capitata con il mio ultimo partner lavorativo, Leonardo Manera. Io e lui in scena siamo marito e moglie, perché Cripztak e Petrektek si sono anche sposati nell’arco delle varie puntate di Zelig, ed eravamo insieme a Roma per lavoro senza i nostri marito e fidanzata. Ci fermano due ragazzi, stavamo entrando al cinema (si vede che andare al cinema insieme viene interpretato come una cosa molto intima...), uno dei due ci punta il dito e dice: “ Ahahhh!!! Ma allora state insieme anche nella vita!!! Vi ho becca-
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to!” – e subito abbiamo smentito, perché non volevamo venisse fuori una notizia falsa, essendo io sposata da un po’ di anni e avendo lui questa fidanzata deliziosa dalla quale tra l’altro ha avuto un bimbo che è nato a Giugno. Passiamo a Zelig, quando hai iniziato cosa ti aspettavi da questa esperienza? Ero felicissima, ma diciamo, non mi aspettavo così tanto! Seguivo ormai Zelig da tanto tempo, sia per divertimento mio, da spettatrice mi piaceva molto la trasmissione, che per lavoro perché lavorando nel campo del cabaret mi interessava vedere cosa facevano, ma quando mi sono trovata dentro questo mondo rutilante di Zelig ero felice, quasi incredula, ripeto: non mi aspettavo così tanto. Dopo la prima edizione la mia vita si è un po’ trasformata...ti capita di essere per strada e di sentirti chiamare Cripztak dalla gente...io non pensavo, non speravo che sarebbe andata così, per cui ho scoperto che Zelig è una vetrina immensa, è una cosa grande per chi fa questo mestiere, ti può cambiare la vita, ovviamente in senso positivo. Ma sentirti chiamare con il nome dei tuoi personaggi, ti fa piacere? Ma da matti, guarda! Anzi, quando non gli viene in mente il nome e mi chiamano Petrektek, che è il nome più facile da ricordare, glielo suggerisco io, gli faccio anche vedere come si scrive Cripztak! La mia fortuna, tra l’altro, è che essendo così bruttina Cripztak, quando sono per strada tutte le signore mi dicono “oh ma allora lei non è così brutta, è anche un po’ carina!”. Quindi per me c’è sempre il vantaggio di sembrare meglio di quello che vedono in tv. “Oh ma non è neanche così vecchia” – mi dicono che sono carina anche quando sono senza trucco che invece a parer mio sono bruttissima... Come descriveresti la tua esperienza di Zelig in tre aggettivi? Entusiasmante, “caricante”, che ti riempie di energia, non so come si può dire…ti carica in una maniera mostruosa. Infine in un certo senso è eterna, perché anche se ci fai un anno soltanto, ti rimane per sempre... Parliamo dell’esperienza di Disco Paradise 77 con Cevoli, com’è nata l’idea di questa commedia tragicomica? È nata da quella mente vulcanica che è Cevoli. Lui è veramente un uomo vulcanico perché fa mille cose insieme e le fa anche bene, non so come faccia, è carico di energia da spendere. E’ una sua idea, ha scritto il soggetto di questa commedia, poi la stesura è avvenuta a più mani con l’aiuto degli altri autori. Quando ci ha parlato di questo progetto siamo stati subito entusiasti, la sto-
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Zelig, dopo il successo della scorsa stagione, ritorna per registrare le nuove puntate dell’edizione 2010. Sul palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi di Milano (Viale dell’Innovazione 20 – 20126 Milano) Claudio Bisio e Vanessa Incontrada faranno da padroni di casa. Con loro i comici che hanno contribuito al percorso del “fenomeno Zelig’’ e le nuove leve che calcheranno per la prima volta questo prestigioso palcoscenico. Le registrazioni al Teatro degli Arcimboldi si terranno dalle 20.45 ogni lunedì e martedì, a partire da lunedì 11 gennaio. Ingresso consentito ai maggiori di anni 14. Da mercoledì 21 ottobre è possibile acquistare i biglietti sia online, sul sito www. ticketone.it, che direttamente presso le prevendite abituali del circuito Ticketone: Per maggiori info sulle prevendite è possibile contattare il call center TicketOne 892.101, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 20:00 e il sabato dalle 9:00 alle 17:30 oppure 02 2550 1262. Prezzi biglietti: platea € 25,00 - galleria € 20,00 compreso diritti di prevendita. Ingresso consentito ai maggiori di anni 14.
ria era molto divertente, ambientata negli anni ‘70, quindi un’epoca che tutti noi amiamo (per tutti noi intendo il nostro gruppo), fatta di quella musica che ha segnato le nostre adolescenze, quindi ci siamo trovati tutti d’accordo per dire “dai, facciamolo, può funzionare!”. Ci siamo buttati a capofitto in questo progetto che ci ha portato via tanto tempo e tanta energia, ma né è valsa la pena, ci siamo divertiti molto e la gente, il pubblico, con noi. È andata bene e lo rifaremo nel 2010! Parlaci un po’ di te: eri così “euforica” da ragazzina? (come dice di essere la signora Varagnolo…) Io in realtà sono stata molto timida fino ad una certa età, fino all’adolescenza. Ero una bimba molto chiusa e riservata, poi a quindici anni è scoppiata la bolla, ho incominciato a parlare e ho recuperato, ho incominciato ad avere i 7 in condotta, che non avevo mai avuto a scuola, ho incominciato per così dire a divertirmi. A 15 anni ho incominciato ad avere i primi fidanzatini, perché se sei troppo chiusa alla fine non ci sono neanche quelli, e lì c’è stata la svolta ed è iniziata l’euforia, quella vera! Comicità e impegno sociale si sono incontrati nel corso della tua carriera, è stata casualità o una scelta? Dapprima semplice casualità. Sono arrivata a conoscere queste campagne tramite amici. Di quella del banco farmaceutico me ne ha parlato Cevoli, che è un caro amico da tanti anni ormai. Avevo visto in tv lo spot, serviva un volto femminile e quando ne abbiamo parlato e mi ha spiegato di cosa si trattava ho subito accettato, anche perchè la causa mi sembrava giusta e, per di più, l’impegno che ci mettiamo noi è minimo. Chi prepara la campagna magari lavora per dei mesi, tu in un giorno registri una cosa, quindi il
tuo impegno è di un giorno soltanto, un solo giorno della tua vita per fare qualcosa che potrebbe essere utile, e devi dire di sì a quel punto e dare fiducia..e lo fai volentieri. È come quando fai una serata di beneficenza, ti informi per sapere dove va a finire il ricavato, perché non è sempre tutto chiaro e ben definito, ma quando sai che ti puoi fidare lo fai perché è una sera della tua vita e la usi volentieri. Tra parentesi, e non è per vantarmi, da quando siamo insieme con Cevoli, con il banco farmaceutico, i farmaci regalati alle opere delle varie città sono aumentati.. quindi siamo contenti, è servito. La tua battuta meglio riuscita? La più bella, quella alla quale sono più affezionata, è di Cripztak che risponde a Petrektek dopo un momento di amore intenso che magari avete già avuto modo di vedere, dove non sudiamo mai, lui dice: “Lo vedi? Sono stato come un tornado…” e lei gli risponde “mah, insomma, più che un tornado, un temporale estivo, che dura poco ma riesce a rovinarti la giornata!”.
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_AI 09/10_FABRIZIO CORONA
FABRIZIO CORONA LANCIA 106 COLLECTION Presentata ai giornalisti il 19 Novembre presso la discoteca Velvet Cafè di Perugia la nuova linea del funambolico personaggio.
106 Collection è la nuova linea di abbigliamento firmata Fabrizio Corona. Dopo I Corona’s, Fabrizio lancia una nuova linea di abbigliamento che si ispira al numero della cella a San Vittore in cui era stato recluso. Fabrizio, il numero 106, trasformato in logo, se lo è fatto tatuare sul petto proprio dopo l’uscita dal carcere. Da oggi anche tutti i suoi fans, con questa nuova linea di t-shirt, polo e cappellini, potranno indossarlo. 56
Ma la mente geniale di Fabrizio non si è fermata qui: attraverso la campagna promozionale “Diventa una star!“, infatti, tutti coloro che avranno acquistato un capo di abbigliamento del catalogo 106 Collection potranno partecipare all’estrazione per diventare loro stessi, assieme a Corona, testimonial nella campagna pubblicitaria che partirà nei prossimi giorni, probabilmente al suo rientro dal reality La Fattoria. Per partecipare a questo concorso basta inviare una propria foto al suo sito ufficiale con indosso una maglietta della linea 106. 57 np
_FOCUS ON_ABERCROMBIE
ABERCROMBIE & FITCH SBARCA A MILANO 29 OTTOBRE ’09 IN CORSO MATTEOTTI ARRIVA IL MARCHIO CASUAL TRA I PIU’ NOTI DEL MONDO Ha aperto i battenti giovedì 29 ottobre a Milano la prima sede italiana di Abercrombie & Fitch, marchio americano di abbigliamento sport e casual, che ha legato la sua immagine e il suo successo a uno stile di vita giovane, fresco, colorato, grintoso, molto “made in USA”. Il flagship store sarà il quarto nel mondo, dopo quelli di New York, Los Angeles e Londra, ed occuperà un palazzo storico di grande valore architettonico, in Corso Matteotti 12, disegnato nel 1939 da Giò Ponti. L’inaugurazione ha riscontrato un’enorme partecipazione da parte del pubblico, accorso a frotte per poter acquistare jeans, felpe e magliette con il celebre logo dell’alce senza doversi come minimo recare nella capitale britannica. Il flagship store si estende per 3500 metri quadri su quattro piani ed è il primo negozio
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al mondo a presentare la collezione A&F, sistemata su due piani, insieme ad ’Abercrombie Kids’, il marchio dedicato ai più piccoli, a cui è dedicato uno spazio di oltre 500 metri quadri. Già 300 i dipendenti all’attivo, di cui 150 con la fondamentale occupazione di scaricare i camion di merce, in arrivo da Londra, mentre altri, cosa unica al mondo, sono addetti alla profumazione manuale di ogni singolo capo con la fragranza ufficiale A&F. «L’Italia - afferma un portavoce di A&F- apprezza fortemente il lusso e la qualità». Il marchio, spiega il delegato A&F, «è incentrato su ottimismo, energia e gioventù. Il nostro scopo è di rispecchiare il nostro consumatore: brioso, privilegiato e pieno di aspirazione. Milano è la location perfetta per aprire le nostre porte all’Italia». Altro motivo di gran richiamo, specialmente per il pubblico femminile, è la presenza nello store di commessi d’eccezione, gli A&F Boys, dalla tradizionale camicia a scacchi di estrazione operaia, sbottonata sul petto nudo e definito. L’azienda americana raggiungerà le spiagge italiane per selezionare nuovi modelli da integrare nel negozio milanese. «I nostri ragazzi -conclude il portavoce di A&F- sono i più belli al mondo e rappresentano il nostro marchio e lo stile di vita americano che sono la nostra essenza».
_PEOPLE_ALDO PIAZZA
ALDO PIAZZA DA MARA MAIONCHI A AMY WINEHOUSE, SONO INNUMEREVOLI LE SUE GAG DEGLI ULTIMI ANNI
Studio il look del personaggio, i suoi movimenti e gesti abituali fino a creare la parodia, una simpatica e benevola presa in giro.
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Come ti è venuta l’idea di esibirti? Quali sono stati i tuoi inizi? Ho sempre avuto una predisposizione per lo spettacolo e un certo “senso del palcoscenico” che mi sono sempre portato dentro, fin da bambino quando ho cominciato con le prime imitazioni e le recite scolastiche sino ai primi spettacoli con gli amici. Poi all’inizio degli anni ’90 ho gestito un locale e ho cominciato ad animarlo, organizzando feste ecc.. Poi mi hanno voluto in altri locali e così via… Come ti prepari per i tuoi spettacoli? Hai un metodo per immedesimarti nelle tue parodie? Innanzi tutto studio il look del personaggio, i suoi movimenti e cerco di fare un labiale perfetto. Poi osservo quelli che sono i suoi gesti abituali e li amplifico sino a creare la parodia, che non è una vera e propria imitazione…è più una simpatica e benevola presa in giro… Sei diventato noto al pubblico nazionale imitando la Maionchi al Chiambretti Night. Ci sono però altre ‘maschere’ che interpreti con piacere e affetto? Durante le serate drag queen che faccio in giro per l’Italia quando non faccio la Mara mi diletto a fare altri personaggi…i miei preferiti sono la soprano impazzita, Amy Winehouse e tanti altri…sono innumerevoli le gags che ho messo a punto in questi anni. Hai mai sentito la vera Maionchi? Cosa ne pensa della tua imitazione? Ci conosciamo e credo che ci stimiamo a vicenda…io da parte mia la adoro…lei si diverte sempre, è una persona schietta e simpatica senza troppe ‘menate’…il servizio fotografico su Sorrisi e Canzoni Tv fatto con lei è stato molto divertente. Com’è lavorare nel Chiambretti Night, nella sua atmosfera così somigliante al varietà, all’avanspettacolo d’epoca?
Entusiasmante davvero! E’ una grande famiglia… tutti ci incoraggiamo a vicenda, tra di noi e con Piero. E’ uno dei segreti del successo della trasmissione, oltre alle capacità immense di Chiambretti, da cui è possibile imparare tanto anche solo guardandolo lavorare. Qual è il tuo rapporto con il pubblico, anche quando smetti i panni di Mara? Al pubblico il personaggio di Mara credo piaccia molto, almeno a giudicare dalle foto che faccio alla fine delle puntate o nelle serate… Struccato sono poco riconoscibile e quindi la privacy è salva…anche se a me piace essere riconosciuto e salutare le persone. Per questo dopo la puntata mi fermo sempre, perché so che la gente vuole conoscermi… Cosa ti riserba il futuro? Altri impegni televisivi? Il Chiambretti Night è per ora la mia realtà televisiva che può darmi tanto e alla quale io stesso voglio dare altrettanto. Non ti hanno mai contattato per andare ad X Factor? Certo…ma un fidanzato come il Chiambretti Night non si può tradire!!!
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