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NUOVA CITROËN C3
EDITORIALE STYLE UP! CASA
EDITORIALE
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Viviamo in un periodo particolarmente difficile, dove, oltre ad affrontare l’attuale crisi economica e sociale, il brutto ricordo del sisma pervade la nostra mente. C’è l’esigenza di respirare aria di ottimismo, c’è il bisogno di dare speranza. Dal Governo, finalmente, sembrano arrivanare buone notizie. I bonus fiscali per la ristrutturazione di immobili sono prorogati fino al 31 Dicembre 2013, ma la vera novità è un’altra: l’estensione delle detrazioni del 50% sull’acquisto di mobili e arredi, come parte integrante del progetto di ristrutturazione. Si potranno, quindi, detrarre librerie, scrivanie, divani, cucine, ecc. Questa misura anti-crisi, che va ad aggiungersi a quella in vigore da tempo che riguarda porte, infissi e serramenti, potrebbe dare un forte slancio al settore arredamento, che sta attraversando una crisi profonda. I titolari di fabbriche e rivendite di mobili sono sempre più in difficoltà e questi sgravi fiscali potrebbero rappresentare l’ultima ancora di salvezza per molti. Credo che l’obiettivo da raggiungere con questa manovra sia duplice: dare vitalità, soprattutto a quelle aziende che lavorano per la quasi totalità su progettazione, e far riacquistare fiducia a tutte quelle famiglie che oggi hanno un basso potere d’acquisto. Qualcosa si sta muovendo, ma c’è ancora molto da fare. ologia, grazie agli innovativi motori 3 cilindri: 52 brevetti per capito ridurre il il peso, Pare che il Governo abbia modo corretto per intervenire su quepacità di sviluppare le migliori tecnologie per farti godere la strada fino in sto fronte, ma basterà? Nel 2014 sifondo. potrà davvero tirare un sospiro di solionarie Citroën che aderiscono lievo? Prevedere ciò che sarà è sempre più difficile, non possiamo far altro itroën C3 1.0 VTi 68 (AM40). che sperare e, perchè no, provare a pensare positivo.
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Matteo Margini
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Ogni progetto lavorativo è unico. Per questo l’impegno è focalizzato nel soddisfare il cliente fornendo consulenze sulle scelte da adottare e i materiali delle migliori qualità nel massimo rispetto delle esigenze ambientali.
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IN QUESTO NUMERO STYLE UP! CASA
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In Copertina: Design Museum Holon, Ron Arad Direttore Responsabile MATTEO MARGINI Progetto Grafico SILVIA CEDDIA RICCARDO RUFFINI EDITORE STYLEUP srl via Mameli, 15 42123 - Reggio Emilia Tel. 0522 320721 Fax 0522 286052 www.styleup.it AUTORIZZAZIONE n° 1227 del 27 Maggio 2009 del Tribunale di RE STAMPA Arti Grafiche Picene Maltignano (AP) COPIA OMAGGIO Numero 16 - Anno 5 Giugno - Luglio - Agosto © COPYRIGHT
È ESPRESSAMENTE VIETATA OGNI RIPRODUZIONE DEL MAGAZINE IN QUALUNQUE FORMA.
SOMMARIO
8 PROGETTI Abitcoop
12 ZOOM
Design Young
16 ZOOM
Euroluce
20 ZOOM
Salone del mobile
26 ZOOM Fab
30 ZOOM
Design 2.0
36 GOD OF DESIGN Ron Arad
44 ARTE
Mirabilia Art Gallery
50 FOTOGRAFIA EUROPEA ReFoto
54 FOTOGRAFIA EUROPEA David Stewart
60 PROGETTI
Rubiera, Via Cavour
62 PROGETTI House C
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PROGETTI
ABITCOOP
ABItCOOP VIA NONANTOLA 520 Concepita come un fabbricato a bassissimo consumo energetico e con una limitata impronta ecologica, ma anche comodo da usare, confortevole per chi vi lavora e che rappresenti alla città il ruolo e la missione della cooperativa. Attraverso l’immagine esterna e interna della nuova sede abbiamo cercato di trasmettere la filosofia e il senso etico della cooperativa, che si distingue nel panorama immobiliare perchè propone uno sviluppo sostenibile, equilibrato ed etico, offrendo ai propri soci non case qualsiasi, ma case a loro volta sostenibili, confortevoli in tutte le stagioni, non inquinanti ed economiche da mantenere. La nuova sede di Abitcoop è stata Certificata in Classe Gold di efficienza energetica da parte dell’Agenzia CasaClima di Bolzano. E’ il primo fabbricato in regione Emilia Romagna uno dei pochi edifici per uffici in Italia ad ottenere questa certificazione . ARCHITETTURA E IMMAGINE DEL FABBRICATO Per la nuova sede di Abitcoop a Modena abbiamo disegnato un fabbricato ben protetto dagli agenti atmosferici grazie agli ampi sporti che proteggono 8
PROGETTI
le facciate, ben isolato dal freddo invernale attraverso spessori importanti di isolamento termico e ben ombreggiato dal sole estivo grazie ai sistemi attivi e passivi di protezione solare. Allo stesso tempo abbiamo cercato per il nuovo edificio un’immagine leggera e trasparente, perché pensiamo che la trasparenza dell’edificio evochi la trasparenza e l’etica nel lavoro della cooperativa.
Trasparenza ed etica sono valori fondamentali, da esprimere e rappresentare nell’architettura, valori di cui la nostra società ha oggi più che mai bisogno e che sono alla base dell’idea stessa della cooperazione. Valori che dovranno tornare al primo posto per superare il momento difficile che stiamo attraversando. Abbiamo dunque lavorato per un’immagine esterna del fabbricato molto pulita,
ABITCOOP
semplice, in cui ogni elemento ha una precisa funzione ma allo stesso tempo anche una forte valenza estetica. Le linee prevalentemente orizzontali delle facciate contribuiscono ad accentuare la leggerezza dell’insieme e negano qualsiasi forma di monumentalità, in particolare per il fronte nord, la facciata principale dell’edificio attestata su via Nonantolana, una importante e trafficata strada che conduce al centro di Modena. Su questo fronte è affacciata la sala del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa attraverso una grande facciata vetrata: un modo per simboleggiare la trasparenza dell’operato degli amministratori, senza però incidere sulle prestazioni energetiche e sul comfort. La vetrata è infatti altamente isolante sia termicamente che acusticamente e ben protetta dal sole con tende esterne in tessuto a basso coefficiente di trasmissione solare. Il terrazzino a servizio della sala d’attesa del secondo piano è racchiuso in un 9
PROGETTI
ABITCOOP
gono i locali dal surriscaldamento, evitando così dover impegnare energia per climatizzare gli ambienti per periodi troppo prolungati nel corso dell’anno. Su questo lato sono previsti frangisole esterni a regolazione individuale per ogni ufficio, che fungono da protezione solare contro l’eccessiva insolazione estiva e contro l’introspezione, filtrando allo stesso tempo la luce ed evitando l’abbagliamento nelle giornate più luminose, pur consentendo di lavorare il massimo numero delle ore senza bisogno della luce artificiale. I tagli più sottili in facciata mascherano le piccole finestre dei servizi igienici e dei locali di servizio, dove non c’è permanenza stabile di persone e la ridotta dimensione delle aperture consente di limitare le dispersioni di energia. NOTE SU ABITCOOP Abitcoop è la principale coop.va di abitazione della provincia di Modena, con oltre 18.500 soci e circa 6.900 alloggi realizzati in oltre 35 anni di attività. E’ partner CasaClima dal 2009 e per la realizzazione delle proprie costruzioni si avvale di tre Consulenti Esperti CasaClima, dipendenti della cooperativa. Tutto l’apparato tecnico e commerciale è costituito da tecnici che hanno svolto corsi di formazione CasaClima. A sua volta la cooperativa ha organizzato corsi di formazione CasaClima per tecnici e capi cantiere delle imprese di costruzione che realizzano i propri interventi.
involucro di lamiera forata color oro, un tocco di colore nella facciata principale, che attrae l’attenzione di chi passa e scherma la vetrata della sala d’attesa rispetto alla strada. L’insegna della cooperativa è appesa a un tessuto metallico leggerissimo, in modo da sembrare galleggiante nel vuoto, contribuendo così al senso di leggerezza che è un elemento distintivo del fabbricato. Per la finitura esterna dell’edificio ci siamo orientati su un sistema di facciata ventilata, che garantisce maggior durata agli elementi strutturali e di isolamento termico del fabbricato e consente di limitare al minimo le opere di manutenzione negli anni. Il materiale di rivestimento esterno è costituito da pannelli di rivestimento ecologici a base di fibra di cellulosa, in un color rame invecchiato che si sposa bene con i colori del contesto, e di color bianco lucido per la parte più interna e protetta dagli sporti. Anche sul fronte sud, questa volta per motivi di protezione solare, sono stati riproposti aggetti molto profondi, che creano ombre lunghe quando il sole è alto in estate e proteg10
GLA_Gabriele Lottici Architetto
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I pavimenti in pietra ricostruita di provenienza inglese di alta qualità sono realizzati con sistema di produzione semi-artigianale.
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ZOOM
DESIGN YOUNG
design Young Si comincia in bottega sperando di finire in un’azienda, senza però scordare le proprie origini e lasciando l’impronta delle proprie mani sul prodotto. Eccoli qua i giovani talenti che vogliono entrare nel mondo del grande design. Entusiasti e ricchi di idee, fiduciosi in se stessi e nel futuro i 700 designer under 35 (più 17 scuole internazionali) presenti al SaloneSatellite 2013 hanno portato a Milano centinaia di prototipi in linea con il tema Design e artigianato: insieme per l’industria. Fuga dalla produzione standardizzata? No, piuttosto la voglia di recuperare e integrare la tradizione del lavoro manuale con le infinite possibilità offerte dalla progettazione e produzione moderne. Uno scambio equo, un arricchimento reciproco.
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ZOOM
DESIGN YOUNG
Tra i numerosi espositori provenienti da tutto il mondo è stato decretato il vincitore del Satellite Award.
Tania Da Cruz
www.taniadacruz.com
Tania Da Cruz, che mostra un progetto che oltre ad evidenziare l’aspetto ecologico e territoriale, rivela estrema adattabilità alla produzione industriale. “Braque” è il nome del progetto vincitore, una piastrella modulare fono e termo assorbente in sughero espanso materiale 100% ecologico, “un materiale usato già nell’edilizia come isolante, ma che di solito viene nascosto – spiega Tania – io ho voluto invece usarlo anche come elemento decorativo”. Questo prodotto grazie alla sua elegante semplicità oltre ad essere adattabile a diversi contesti non rinuncia di certo al concetto di personalizzazione, è possibile customizzare liberamente i moduli su pareti o soffitti creando un grande impatto grafico e decorativo.
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ZOOM
DESIGN YOUNG
ReStudio
www.re-designstudio.net
Al secondo posto ReStudio, il team delle tre ragazze egiziane Mariam Hazem, Hend Riad, Hadwa Omran che hanno affrontato – e vinto – la sfida del riutilizzo di un materiale spesso trascurato come i sacchetti di plastica. Il tessuto ‘Plastex’ cambia il significato della materia e diventa un prodotto forte, durevole, impermeabile e tollerante a sole, sabbia e polvere, revitalizza il campo della tessitura locale egiziana e veicola in modo diretto e comcreto un importante messaggio di responsabilità etica.
Poetic LAB
www.poetic-lab.com
Sfruttando la naturale proprietà di riflessione del vetro, il taiwanese Hanhsi Chen di Poetic LAB ha conquistato il terzo posto con lalampada ‘Wave’. La lampada “Wave” interpreta in modo emozionale il rapporto fra la luce, il vetro e il movimento, riuscendo a basarsi esclusivamente su un semplice dispositivo disponibile sul mercato e sfruttando la naturale proprietà di riflessione del materiale. Il risultato è un semplice dispositivo in cui luce, vetro e movimento entrano in sinergia.
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Nata nel 1976, Euroluce illumina ad anni alterni il palcoscenico del Salone Internazionale del Mobile, e rappresenta l’unico evento di riferimento italiano del settore e il più importante a livello mondiale. Uno scenario a 360° sul mondo luce, che spazia dagli apparecchi per l’illuminazione da esterni e da interni agli apparecchi per l’illuminazione a uso industriale, per l’illuminazione di spettacoli ed eventi, per usi speciali, oltre ai sistemi di illuminazione e alle sorgenti luminose. Stand, installazioni e mostre speciali: spazi illuminati e popolati da mille riflessi che incantano e affascinano per colori, atmosfere e giochi di luce. L’illuminazione ha un ruolo fondamentale, scegliere la lampada giusta permette non solo di illuminare al meglio gli spazi, ma anche di aggiungere un tocco di design agli ambienti. La tendenza principale riscontrata in giro è un ritorno al minimalismo. Le geometrie sono semplici e lineari, si gioca con le asimmetrie e gli effetti della luce (diretta o riflessa). I fili (gli eterni nemici) diventano protagonisti e risolvono così il problema sulla loro sistemazione. 16
Emozioni in liberta'...
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EUROLUCE
Ad esempio Michael Anastassiades, con le sue String Lights, trasforma la luce in un evento spaziale includendo con un semplice filo teso il mondo intero nella sua opera!
String Lights di Michael Anastassiades
Per il resto la lunga corsa delle sorgenti a Led appare ormai inarrestabile. Il Led ha radicalmente modificato il modo di progettare lampade, portando a soluzioni assolutamente inedite, come Empatia di Carlotta Bevilacqua, una bolla di vetro-cristallo soffiato a mano che dal bianco sfuma verso la trasparenza svelando una fonte led che passa attraverso un cilindro di plexiglass. Un perfetto esempio di come la tradizione artigianale delle vetrerie veneziane riesce a sposarsi con le pi첫 moderne tecnologie.
Empatia di Carlotta Bevilacqua 18
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EUROLUCE
Data la mancanza di volume della sorgente, Led significa da un lato “svuotamento”, come messo in evidenza da Jörg Boner con la sospensione Empty per Oluce, dall’altro “appiattimento”, vedi Lake di Ludici&Pevere per Foscarini.
Empty di Jörg Boner
Il rame è il nuovo ottone, proposto in diversi toni. L’equilibrio diventa spunto di ispirazione per oggetti che hanno un appoggio in più del necessario, o uno in meno. Frequenti i “giochi di ruolo”, con lampade che sembrano lanterne, o candele, o vere opere d’arte contemporanea.
Lake di Ludici&Pevere
Meridiano di Jordi Vilardell
La collezione Meridiano disegnata da Jordi Vilardell è il risultato di un approccio progettuale che ha sintetizzato molteplici funzioni in un unico oggetto ibrido. Con Meridiano, si è voluto creare un oggetto ibrido: per metà fonte di luce, per metà seduta. Il principio alla base del progetto si fonda sul contrasto tra la luce emessa da una fonte luminosa e le ombre proiettate dalla stessa struttura della lampada nello spazio circostante. La ricerca iniziale si è basata sul tentativo di ottenere una lampada da esterni che emettesse una luce confortevole e, allo stesso tempo, generasse un gioco di ombre dal carattere fortemente decorativo.
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SALONE DEL MOBILE
Design: Forme avveniristiche, materiali sperimentali... sono gli oggetti ibridi, originali idee per personalizzare gli ambienti. Un pouf? No forse un tavolino. Una sedia? Ma si trasforma in gioco.
suo interno un lettino gonfiabile per gli ospiti inattesi.
Per capire la vera natura di questi oggetti bisogna toccarli con mano. Si tratta di mobili trasformisti, ibridi, dalle forme ludiche o inedite. Come il letto Cabana di Edra: un baldacchino “selvaggio” rivestito con veli di filo di rafia sintetica, caratterizzato dall’inconfondibile tratto dei fratelli brasiliani Campana. Più funzioni per gli arredi di Campeggi: come Pisolotta, la poltrona che contiene al
“Non ci deve essere un’arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare” affermava il grande maestro Munari. Ed è questo il messaggio lanciato in occasione dell’ultima edizione del Salone del mobile: i mobili devono essere sì funzionali, anzi devono avere più funzioni in poco spazio, ma senza perdere quell’effetto di stupore dato dall’estetica ricercata, dalla for-
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ma inaspettata, dalla sperimentazione. Gli esempi riportati sono frutto della costante ricerca di aziende di altissimo livello made in Italy. Aziende pionieristiche perché, sempre parole di Munari, “quando qualcuno dice: questo lo so fare anch’io, vuol dire che lo sa rifare altrimenti lo avrebbe già fatto prima”.
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APERTI ANCHE LA DOMENICA POMERIGGIO
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SALONE DEL MOBILE
Muffin
By Bonaldo Muffin si ispira alla semplice geometria degli stampi del famoso dolce americano. Disegnato da Ryosuke Fukusada, è un complemento versatile, fungendo da seduta, tavolino o contenitore. Muffin ha una struttura in polietilene colorato in massa disponibile nei colori bianco, antracite, rosso, tortora e verde. Misure: Diametro massimo 50 cm, Altezza 42 cm.
Carry On
By OfficinaNove Un oggetto ironico, utile e provocatorio ideato da Francesco Faccin per OfficinaNove. CARRY ON è una carriola a tutti gli effetti, un mezzo da lavoro a trazione umana adatto a trasportare qualsiasi tipo di materiale. È un oggetto che fa riflettere e induce a pensare al momento storico che stiamo vivendo e che ci porta a mettere in discussione il nostro stile di vita ed il sistema economico globale. Lasciando spazio alla fantasia può essere trasformata in un eclettico e curioso portaoggetti collocabile indistintamente sia in ambienti esterni che interni.
Pisolotta
By Campeggi Pisolotta si fa in due per gli ospiti inattesi. Dalla poltrona al momento giusto si estrae un pouf per essere utilizzato come poggiapiedi o come seduta per un ospite improvviso. Se poi si fa tardi, il pouf si apre e al suo interno si nasconde un letto gonfiabile per un’ospitalità senza fine. 22
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SALONE DEL MOBILE
Anomaly By Moroso
Una serie di sedute, la cui espressione artistica è legata in qualche modo alle forme animali o a qualche creatura sconosciuta. Oggetti che evocano la nostra curiosità, il nostro affetto o la nostra repulsione. Il cuoio bovino in tinta naturale viene steso sopra una sagoma in legno. La schiuma all’interno è fresata digitalmente per riempire le forme alla perfezione e creare una morbida seduta.
Twist
By Kartell Disegnata da Ferruccio Laviani per Kartell, questa scenografica lampada da tavolo rievoca l’immagine di un drappo di tessuto che si avvolge su se stesso, che il suo stesso creatore racconta così: “Twist è una massa di materiale in evoluzione attorno ad un immaginario centro che nel suo involarsi verso l’alto ad un certo punto si solidifica offrendosi in una forma inaspettata e preziosa”.
Cabana By Edra
Sonni immersi nella natura con Cabana letto di Edra. Ideato dai fratelli Campana. Letto con struttura in tubolare metallico verniciato e rivestito con veli di filo di rafia sintetica. Cinturini, in pelle con aggancio magnetico, per il controllo del drappeggio. Pannellorete in legno di multistrati rivestito. 24
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FAB
Fab è stato fondato nel febbraio 2010 da Jason Goldberg. Inizialmente si chiamava Fabulis ed era nato come rete social gay. A giugno 2011 c’è stata una grande trasformazione di mission e nome: insieme a Bradford Shellhammer (Chief Design Officer) e Nishith Shah (Chief Technology Officer), Fabulis diventa Fab con il suo attuale modello di ispirazioni di design e vendite giornaliere. Da allora il successo è stato incredibile: da 1,5 milioni di iscritti a Dicembre 2011 a 10 milioni nel dicembre 2012; passando da 2.000 a 15.000 prodotti, con 5 pezzi venduti al minuto e toccando più volte il milione di dollari in un giorno. Dalla sede di New York, si è ingrandito aprendo uffici anche a Berlino, Londra e Pune. Mai un sito di e-commerce è cresciuto tanto velocemente, forse proprio perché 26
non si tratta di un sito di e-commerce ma di un modello vincente di socialcommerce. Un mondo di desideri che fa sognare le persone, dove non si trova ciò che si stava cercando, ma quello che non si sapeva di star cercando. I fondatori sono stati definiti “scrittori travestiti e venditori”: per i primi 3 mesi non hanno guardato i risultati di vendita per definire dei trend, hanno seguito l’istinto nella loro continua ricerca di colore, stile e bellezza. E a quanto pare hanno centrato l’obiettivo, facendo diventare Fab il sito in cui acquistare emozioni e stili di vita. Per il 2013 è previsto un ulteriore cambiamento su cui il team ha la bocca serrata, accennando solo al principio del “Think mobile first”. Fab ha una serie di caratteristiche che
lo differenziano da altri online store di design. Innanzitutto, un’ottima user experience: facile da navigare, con immagini grandi e invitanti, indispensabili per un sito che vende oggetti in cui i dettagli fanno la differenza. Anche tecnicamente il sito è ben progettato, perché il graphic design è il primo biglietto da visita per presentare ciò che si vende, e per i fondatori il vero punto di forza è il team di tecnologia che sta dietro il progetto. Inoltre, il sito è accessibile anche senza essere registrati. L’iscrizione è richiesta solo al momento dell’acquisto. Il vero plus è il cuore social di tutto il progetto. Sono proprio i social network che hanno rappresentato il fattore chiave della sua rapida crescita, permettendo di portare online l’esperienza dello shopping: come riprodurre una passeggiata per
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FAB
negozi, quando ci si ferma per far vedere a un amico qualcosa che ci piace in una vetrina? Attraverso i Feed Live, una serie di Mi piace e raccomandazioni social che popolano la pagina e permettono di esplorare le offerte in corso, anche quelle che abbiamo ignorato, e scoprire cosa i nostri amici stanno acquistando o gradendo. Ma non solo. Su Fab c’è anche l’inspiration wall, un muro su cui postare ciò che amiamo e che definiamo design: utilissima idea che i primi iscritti alla versione beta, nei 3 mesi prima del lancio del sito, hanno sfruttato tantissimo. Un successo annunciato, visto che chi è alla continua ricerca del design non aspetta nemmeno la Newsletter, che arriva ogni giorno e spesso più volte al giorno: oggi il 50% degli utenti proviene dalla condivisione social. 28
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By Ikuko Nakazawa Eccentrici e affascinanti, questi piatti sono stati progettati per assomigliare ai fumetti di conversazione dei manga giapponesi. Questi “Chat Plates” sono infatti ispirati ai celebri fumetti nipponici e fanno parte di “Destination Japan”, una collezione realizzata in esclusiva per il MoMA, ed in vendita anche nel suo store.
Dropit Hooks
By Normann Copenhagen Dropit è un appendiabiti realizzato in legno di faggio a forma di goccia, di forte impatto visivo e con un’attraente finitura, che ne fa una piccola opera d’arte sulla parete. Si può appendere una goccia singola alla parete o creare un disegno utilizzando più appendiabiti Dropit.
Pillow Talk Pillowcases By Cushions Covered
Le federe ‘My Side’ e ‘Your Side’ sono perfette per qualsiasi tipo di letto, non importa come dormi! Una coppia di copricuscini stampati, 100% cotone. Dimensioni standard: 75cm x 50cm. Lavabili in lavatrice a 40 gradi.
Scuriosando su Fab e altri siti di design, abbiamo selezionato per voi alcune proposte uniche ed originali che uniscono design e ironia. 30
ZOOM
DESIGN 2.0
Balcony Desk balKonzept By Michael Hilgers
Bunny Light
By Aaron Norman
Sticky Lamp By Droog
Sticky Lamp di Chris Kabel per Droog Design, un oggetto tanto semplice quanto geniale nella sua immediata funzionalità. Una lampada originale ideale per comporre liberamente effetti di luce e superfici scintillanti. Le lampadine sono ricoperte da una struttura plastica trasparente con un bordo adesivo, mentre un cavo nero con interruttore completa il progetto. Basta accostare più lampade l’una all’altra per personalizzare con creatività intere pareti, per un effetto incisivo e d’impatto.
Amate il vostro balcone, ma dovete ammetterlo, non fornisce un sacco di spazio per “divertirsi”. Con il balKonzept Balcony Desk, si può praticamente impostare un intero bar là fuori e avere ancora spazio per i fiori. Fatto di materiale riciclabile, è composto da un semplice pezzo che si aggancia facilmente sul vostro balcone e non richiede installazione.
Una lampada a forma di coniglio, in porcella bianca, che a prima vista potrebbe sembrare un originale suppellettile ma in realtà la sua coda funge da vera e propria lampadina. Bunny Light è anche sicuro poiché nonostante la luce rimane freddo al tatto grazie al led ad alta efficienza energetica, ed è inoltre possibile ricaricarlo via USB in modo da poterlo utilizzare in qualsiasi momento.
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ZOOM
DESIGN 2.0
Stop Doorstop
Octopus Bloom
Salva la tua casa alle porte che sbattono!! Il fantasioso fermaporte di silicone potrà diventare il tuo superesoe!! Puoi anche sceglierlo in diversi colori, come giallo, blu, rosa e verde.
Sticky Lamp di Chris Kabel per Droog Il momento della doccia è sacro, e di solito si sborsano tanti soldi per il “momento doccia”. Caratterizzato da immagini tipicamente audaci di DENY Design che vanta un impressionante elenco di artisti emergenti, queste tende da doccia sono un modo molto più duraturo ed economico per svegliare il vostro bagno.
By Alex Piepe
Equilibrium Bookcase By Malagana
Equilibrium Bookcase by Malagana sfida la gravità con i suoi moduli impilati gli uni sugli altri in un singolo punto. Questa libreria è un pezzo unico di arredamento che cattura immediatamente l’attenzione, creando un senso di divertimento e sorpresa. I cinque moduli differenti tengono i libri e le riviste organizzate in una posizione inclinata in modo tale che non ci sarà più bisogno di reggilibri.
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By Deny Design
ZOOM
DESIGN 2.0
C’est chouette! By Quarch Atelier
È un oggetto rubato al mondo delle fiabe, una lampada emotiva che sembra emergere da una foresta incantata. È la citazione di un nido dentro il quale si affaccia una civetta, spirito dei boschi, signora della luna. La lampada “c’est chouette!” si compone di due parti in porcellana bianca di faenza: l’involucro esterno, con una forma morbida e senza asperità che ammorbidisce la luce diretta diffondendola nell’ambiente e la chouette all’interno che scherma la lampadina e rende la luce più morbida con un effetto eclissi. entrambe assolvono una specifica funzione per la costruzione della qualità della luce: una luce morbida, mai invasiva con due diverse intensità.
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Macho Man CD Holder By Wrapables
Hai pile e pile di CD sparse per tutta casa? Macho Man è fatto apporta per riordinare tutto ciò! A seconda di quale si sceglie, sarà lui a Lift, Push o Climb suo modo di organizzazione CD! Ogni porta CD è a forma di uomo (ci piace che venga chiamato Macho Man) e ti toglierà lo stress di mettere a posto i CD.
A Different World By sunny side up
I wall stickers o adesivi murali sono semplici adesivi colorati in vinile applicabili su qualsiasi superficie. Sono la nuova tendenza nel campo dell’arredamento, si applicano in 5 minuti senza l’uso di colle e possono essere rimossi e riapplicati senza rovinare il fondo. Il risultato è un “tatuaggio” colorato sul muro. Le lettere sono tagliate singolarmente e c’è un’attenta cura del particolare. Dimensioni 175 cm x 108.
GOD OF DESIGN
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RON ARAD
GOD OF DESIGN
RON ARAD
Ron Arad è considerato oggi una delle menti più brillanti e creative del design mondiale. Sin dai primi progetti Arad ha mostrato una innata creatività che ne ha presto fatto diventare l’astro nascente del design moderno. Corteggiato dalle grandi aziende pronte ad affidargli a occhi chiusi intere produzioni. Inizia i suoi studi all’accademia artistica di Gerusalemme fino al 1970, quando decide di lasciare israele e di studiare architettura in inghilterra. Ben presto però capisce che la sua vera passione non è l’architettura ma il design. Nel 1981 è tra i fondatori di One Off ltd uno studio di produzione e design insieme a Caroline Thorman, con la quale nel 1989 costituisce, invece, la Ron Arad Associates uno studio che si occupa di design, architettura e allestimenti. Gli anni Novanta rappresentano per Ron Arad gli anni della consacrazione a livello mondiale. Nel 1994 decide di aprire a Como un altro studio di produzione e design il Ron Arad Studio. La scelta è motivata dallo stesso professionista che ritiene il Nord
Italia e Milano in particolare la capitale mondiale del design e della produzione di oggetti di design. E afferma infatti che “…per la cultura di fabbricazione non c’è altro posto al mondo come l’Italia dove si possano trovare artigiani e industrie, industrie vere e proprie, che conoscono il valore del design...”
Ron Arad rappresenta un designer fuori dagli schemi, che rompe radicalmente con le vecchie scuole legate al funzionalismo degli oggetti. Per Arad accade l’esatto contrario. La sua sperimentazione è continua nello sviluppo e ricerca di nuovi materialie
tecnologie avanzate. Considera i suoi pezzi come delle creazioni uniche al pari di una scultura o di un quadro, non gli interessa se lo stesso sarà utilizzato o meno ciò che gli interessa è suscitare delle emozioni in chi lo osserva o lo possiede. I lavori di Arad sono esposti in diversi Musei di Arte Contemporanea e Gallerie d’Arte sparsi nel mondo e alcuni suoi pezzi sono presenti in alcuni templi dell’Arte come il Centre Georges Pompidou di Parigi, il MoMa Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria & Albert Museum di Londra e il Vitra Design Museum di Weil am Rhein in Germania, non molto distante da Basilea.
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GOD OF DESIGN
RON ARAD
Design Museum Holon Un oggetto di Design su scala urbanistica. Inserendosi in un centro culturale che include già il Museo Nazionale del Fumetto, un teatro, una cineteca ed una biblioteca pubblica, la caratteristica principale del museo sono le linee sinuose e avvolgenti che accompagnano il visitatore attraverso l’edificio, conferendone un aspetto scultoreo che esprime tutta la forza del design contemporaneo, senza perdere i tratti caratteristici della personalità artistica israeliana. L’effetto è stato ottenuto realizzando cinque bande curve in acciao Cor-ten, di diverse gradazioni di rosso in base al tipo di ossidazione scelta, che piegandosi armoniosamente scandiscono spazi e luci, in una totale continuità tra interno ed esterno, con l’effetto di un abbraccio avvolgente e caldo.
Springs collection Ron Arad prosegue il suo personale percorso di sperimentazione sull’eyewear, per il brand Pq, nato nel 2012 e votato alla ricerca di ‘nuove idee’ nel campo. Al Salone del Mobile 2013 viene presentata la “Springs collection”, serie di occhiali ottenuto partendo esclusivamente da un unico pezzo di materiale “stampato” in 3d. Qualunque elemento dell’occhiale fa parte di un solo blocco, senza l’aggiunta di parti metalliche e con la sola inclusione a posteriori delle lenti. La struttura dunque si presenta con forme curvilinee e volumi pieni ed è leggerissima.Se la tecnica della stampa 3d offre mai come in questo momento nuove sfide ai designer, Arad va considerato un ‘pioniere’ di questa direzione: già dal 1999, infatti, aveva iniziato a realizzare oggetti come vasi, illuminazione e gioielli. 38
Bookworm Bookworm è una libreria progettata nel 1993 da Ron Arad per Kartell. Rappresenta un’importante innovazione nella storia dell’oggetto libreria in quanto spezza la rigidità che tradizionalmente la caratterizza ed introduce un nuovo concetto, quello della flessibilità. La flessibilità della forma coincide con la possibilità di modellare la libreria desiderata e di personalizzare così la propria parete. Caratterizzata da linee sinuose, Bookworm è realizzata in PVC colorato in massa e “flame retardant”.
GOD OF DESIGN
RON ARAD
Médiacité Il complesso commerciale Médiacité è uno tra i più importanti del Belgio con più di 160.000 mq di superficie. La concezione degli edifici accessibili al pubblico è stata affidata al noto architetto-designer Ron Arad, insieme allo studio d’architetti Jaspers-Eyers. La galleria commerciale lunga 450 metri è caratterizzata dalla sua imponente vetrata ondulante, formata da nastri in acciaio intrecciati. Il Barrisol Laccato rosso è stato utilizzato per dinamizzare i movimenti di questo nastro su tutta la sua lunghezza così come al centro per rivestire alcuni rombi. Questo centro commerciale, dalle forme innovative ed audaci, associa la tecnologia ai materiali di costruzione più moderni.
Rotator Rotator, uno spazio inedito e una nuova esperienza di piacere dove l’acqua è protagonista. Rotator è ciò che non ti aspetti: la vasca, ruotando lentamente, si trasforma in una doccia per poi diventare di nuovo vasca, e l’acqua, in continuo movimento, diventa elemento essenziale della bellezza del prodotto. Un pavimento di luce specchiata e pareti bianche con inserti di linee rosse fanno da sfondo a questa creazione. Il bagno cambia, gli ambienti domestici diventano dei veri e propri spazi architettonici, che nascono nella mente creativa di talenti indiscussi come Ron Arad e che prendono forma grazie al know how di un’azienda come Teuco, leader di mercato da oltre 30 anni. 40
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ARTE
MIRABILIA ART GALLERY
ANOTHER ART GALLERY
Mirabilia Art Gallery Il 4 maggio 2013 ha inaugurato a Reggio Emilia la Galleria d’arte Mirabilia (in Via Plauto 1/A): l’inizio di una grande passione per l’arte che si esprimerà attraverso più percorsi. In un momento di congiuntura economica particolarmente difficile, che sta affliggendo in maniera particolare il mondo dell’arte, è una scelta coraggiosa. E allora perché aprire una galleria d’arte? Prima di tutto perchè, come ci dicono gli esperti, è proprio nei momenti di crisi che bisogna investire nell’arte come bene di rifugio, che attualmente può essere acquistata a quotazioni più accessibili rispetto al passato. Ma anche per rispondere ad un’esigenza ben precisa: a Reggio Emilia mancava
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una galleria d’arte “giovane” (fatta dai giovani per i giovani...e non solo!) che proponesse progetti innovativi, svolgendo un costante lavoro di ricerca e selezione degli artisti esposti. Una realtà culturale che si rivolge a collezionisti ed appassionati d'arte di tutte le età e per tutte le tasche. Un luogo di incontro e confronto di generi espressivi diversi, con una proposta artistica che varia dalle nuove tendenze contemporanee ai grandi maestri del passato, ed uno sguardo attento sia a livello globale che locale. Una fucina di idee varia e dinamica, che si impegna per incentivare e diffondere la conoscenza dell'arte con pubblicazioni, eventi, conferenze e mostre. La Mirabilia Art Gallery nasce da una
maturata esperienza nell’organizzazione di mostre ed eventi culturali in sedi pubbliche e private, oltre che nel campo dell'editoria e della grafica d'autore.Il team, che con entusiasmo lavora per garantire ai clienti la massima soddisfazione, è infatti composto da specialisti del mondo dell'arte: Antonio Cecora (Direttore Generale della Mirabilia Arte e Cultura), Chiara Iemmi (Direzione Artistica, curatrice ed organizzatrice di mostre ed eventi artistici nazionali) e Roberta Morini (Consulente Amministrativa e Pubbliche relazioni). La Mirabilia Art Gallery ha inaugurato la sua attività espositiva con una mostra fotografica bi-personale inserita all’interno del circuito off di fotografia euro-
ARTE
MIRABILIA ART GALLERY
Maurizio Sapia “E’ ora di smettere di giocare” 2013 stampa inkjet su carta cotone montata su alluminio cm 116 x 116) pea: “BEYOND REALITY Luca Cervini e Maurizio Sapia alla Mirabilia Art Gallery”. La mostra (dislocata su due piani) che sarà visibile fino al 16 giugno 2013, è dedicata a due artisti visivi emergenti, ma già molto conosciuti sia in Italia che all'estero: Luca Cervini (Merate, 1984) e Maurizio Sapia (Sanremo, 1966). Luca Cervini crea visioni oniriche dal forte impatto visivo, collocate in scenari apocalittici dominati dal buio, mondi liquidi che sono una sorta di proiezione 46
“Stelle” dell’artista Milanese Marta Bordonali (100x70 cm tecnica mista)
una delle opere in vendita alla Mirabilia Art Gallery
psichica di un mondo mentale, capaci di risvegliare immagini interiori archetipiche. I suoi lavori sono realizzati in più sessioni: scenari costruiti nella realtà con l'ausilio di un acquario, e poi fotografati, a cui vengono aggiunte altre foto fatte separatamente in studio. Maurizio Sapia mette in scena fotograficamente se stesso moltiplicandosi all’infinito, sostituendo la rielaborazione digitale alla tecnica di fotomontaggio tipica dei fotografi surrealisti. Self-portrait ironici e diretti, connotati da una composizione estetica che ricorda lo
still-life, in cui si prende gioco dell’identità dell’individuo che vive nella nostra epoca, al quale la società dominata dal mondo dei media, impone di “essere” in rapporto con l’immagine di se stessi che si vuole comunicare agli altri. Il risultato è una fotografia onirica dal sapore “oltre il reale”, che cortocircuita surrealmente il senso di realtà e la nozione di finzione. E allora..vi invitiamo a visitarla, il biglietto si paga solo per NON entrare!
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ARTE
MIRABILIA ART GALLERY
Foto Opere Luca Cervini: il Funambulo (a sinistra) e Uno di Noi (a destra) fotografia digitale, stampa di giclée di belle arti sul d-bond 100x70cm
Info: 0522 454018 – info@artemirabilia.com Indirizzo: Via Plauto 1/A, Reggio Emilia (Pieve Center, vicino all’Eurospin) Date: dal 4 maggio al 16 giugno 2013 Orari: dal Lunedì al Venerdì 9.30-13.00; 14.30-18.30 48
FOTOGRAFIA EUROPEA
REFOTO
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FOTOGRAFIA EUROPEA
REFOTO
Refoto
Illustrazione Italiana Maria Cecilia Azzali Marzia Barattini Gabriella Becchi Samanta Braga Annalisa Califano Ivan Cantamessi Monica Carrozzi Maura Catellani Sabrina Chatham Enrico Gasparini Mauro Gilioli Daniela Guidetti Mirca Lazzaretti Oscar Lolli Cinzia Tassetto Marco Veronesi
Fin dalla antichità le vicissitudini e gli eventi che hanno variato il corso della storia o condizionato in modo significativo le società sono stati raccontati e scritti. Le donne e gli uomini appartenenti alla nostra comunità, che rappresentano la loro arte nel mondo, proprio per la loro riconosciuta esperienza e capacità, costituiscono le figure elettive per una attenta esegesi del contemporaneo, attraverso la scelta di alcuni testi che lo raccontano.
sua capacità di sintesi e di evocazione, può restituire una serie di suggestioni emblematiche del cambiamento, che in modo non lineare e più o meno consapevole da parte nostra, continuamente ci circonda e ci coinvolge.
Da queste considerazioni nasce il progetto Refoto "Illustrazione Italiana", per la cui realizzazione sono stati interpellati sedici importanti artisti esponenti della cultura nazionale e internazionale appartenenti alla società reggiana ai quali è stato chiesto L'interpretazione di questi testi attra- di indicare un libro per loro particoverso il linguaggio fotografico, che larmente significativo che rientrasse maggiormente rappresenta il modo nel genere della narrativa italiana dal della comunicazione odierna, nella '900 ad oggi, con riferimento a una
qualche dimensione del cambiamento sociale. Dai testi scelti, gli autori fotografi Refoto hanno preso spunto per la realizzazione delle loro opere. Lavori svolti anche attraverso il confronto con Daniele De Luigi critico di fotografia e arte contemporanea, Fabrizio Orsi fotografo, Piergiorgio Paterlini scrittore che ringraziamo per l'importante supporto alla realizzazione di questo progetto. Mostra promossa da Associazione Refoto, Curatore Alberto Cucchi Palazzo Frumentaria - Via San Pietro Martire, 2 - Reggio Emilia 51
CENTRO CUCINE
Via P. P. Togliatti Togliatti 42/1/a 42/1/a 42020 42020 Quattro Quattro Castella Castella (( RE RE )) Via Tel. 0522-578807Fax 0522-250648 Tel. 0522-578807- Fax 0522-250648 APERTO LA LA DOMENICA DOMENICA POMERIGGIO POMERIGGIO APERTO
FOTOGRAFIA EUROPEA
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DAVID STEWART
FOTOGRAFIA EUROPEA
DAVID STEWART
bante malessere di fronte alla diversità. “Perturbante” qui ha tutto il senso freudiano del familiare che tutt’a un tratto ci appare estraneo, di un altro mondo, distante eppure al tempo stesso proprio intorno a noi, e forse al cuore stesso di ciò che non pensavamo di essere, estranei a noi stessi, come un sosia, come un fantasma. di fronte alla diversità. “Perturbante” qui ha tutto il senso freudiano del familiare che tutt’a un tratto ci appare estraneo, di un altro mondo, distante eppure al tempo stesso proprio intorno a noi, e forse al cuore stesso di ciò che non pensavamo di essere, estranei a noi stessi, come un sosia, come un fantasma L’inglese David Stewart si concentra sulle persone, sulla loro “stranezza”, che sia di comportamento, quando fanno qualcosa di eccentrico, o anche solo di immagine, se guardate con occhio curioso. In questo modo ci appaiono come familiari e al tempo stesso singolari e diversi, inducendo la nostra attenzione ad interrogarsi su quello che sta guardando, su un senso che sembra sfuggirci e al tempo stesso ci pare evidente. E’, questa, la molla stessa dell’interrogazione sul cambiamento: non solo come, ma perché le cose cambiano e che cosa porta con sé la differenza? Un misto di senso della vita e di perturbante malessereL’inglese David Stewart si concentra sulle persone, sulla loro “stranezza”, che sia di comportamento, quando fanno qualcosa di eccentrico, o anche solo di immagine, se guardate con occhio curioso. In questo modo ci appaiono come familiari e al tempo stesso singolari e diversi, inducendo la nostra attenzione ad interrogarsi su quello che sta guardando, su
un senso che sembra sfuggirci e al tempo stesso ci pare evidente. E’, questa, la molla stessa dell’interrogazione sul cambiamento: non solo come, ma perché le cose cambiano e che cosa porta con sé la differenza? Un misto di senso della vita e di pertur-
David Stewart nasce nel 1958 a Lancaster, in Inghilterra. Esordisce fotografando gruppi punk come i Clash e i Ramones, oltre che personaggi variopinti a passeggio sulla Morecambe Promenade. Questi primi lavori contribuiscono fortemente a definire il suo stile, oggi molto riconoscibile. Dopo essersi laureato pres-
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FOTOGRAFIA EUROPEA
DAVID STEWART
so il Blackpool and The Fylde College, nel 1981 Stewart si trasferisce a Londra dove si lancia nel mondo della fotografia intesa come forma d’arte, guadagnandosi ben presto una posizione tra i migliori fotografi del Regno Unito. Nel 1995, dirige e produce il cortometraggio “Cabbage” che ottiene una nomination ai BAFTA (British Academy of Film and Television Arts). Il filmato è corredato da una serie di immagini fotografiche surreali che vogliono essere un tributo al tanto bistrattato ortaggio. 56
Nel 2001, pubblica la serie “Fogeys” che contiene fotografie kitsch, simili a un cartoon, di persone anziane a cui l’età non ha particolarmente giovato. Esposta presso l’Institute of Contemporary Arts a Londra, la serie vince un Silver Award conferito dall’Art Directors Club di New York. Nel 2007, Stewart è finalista del National Portrait Prize che si tiene alla National Portrait Gallery di Londra. Nel 2009, pubblica la raccolta “Thrice Removed”. Pur essendo sempre originale e irriverente, questa serie propone imma-
gini dai colori più sobri e con un’impostazione più intima. Le ultime raccolte dell’autore, “Indecision” e “Intension”, virano di nuovo al surreale offrendoci un intrigante studio di giovani donne. Attualmente, Stewart sta lavorando al progetto “Teenage Pre-occupation” che osserva gli adolescenti e i cambiamenti a cui vanno incontro. Quattro immagini di questa serie sono state inserite nella rosa del Portrait Prize della National Portrait Gallery nel 2010, 2011 e 2012.
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A seguito di sopralluogo effettuato il 22 aprile 2013, qui di seguito indichiamo i ns. suggerimenti ed i cicli pittorici e protettivi della ditta COVEMA Vernici s.p.a. L’oggetto della presente è relativo soltanto alle opere da pittore in quanto si ritiene acquisito che le superfici interessate al tinteggio siano stabili, asciutte, solide e non vengano successivamente ammalorate da infiltrazioni d’acqua discendente o ascendente veicolante gli inquinanti e sali distruttivi l’intonaco ed il tinteggio sopra applicato. Su la quasi totalità delle superfici esterne sono evidenti i seguenti segni di degrado:
· Elevato spolverìo dei supporti tinteggiati · Cartellamenti e distacchi · Sottofondi irregolari e con assorbimenti differenziati Un tinteggio uniforme e continuo, oltre a garantire la corretta protezione delle murature e strutture portanti, permette di mantenere una buona coibentazione termica delle stesse. Infatti finiture altamente assorbenti, intonaci non pitturati o crepe e cavillature, permettono all’acqua e all’umidità atmosferica di insinuarsi nelle murature, degradandole in profondità e mantenendole più fredde ed umide, il calore interno così viene dissipato più in fretta, innescando pro-
cessi di proliferazione di muffe anche all’interno dei manufatti. E’ fondamentale, quando si opera con prodotti vernicianti, valutare attentamente lo stato di conservazione dei supporti, quando questi dovessero già presentare dei vizi importanti, considerare obbligatorie tutte quelle operazioni che rendano quest’ultimi compatti, solidi e coesi, privi di elementi polverosi che possano pregiudicare la corretta adesione dei prodotti vernicianti di finitura. Raccomandazioni: a) Attendere la completa stagionatura di precedenti interventi di intonacatura b) Operare con temperature dell’ambien-
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PROGETTI
te e del supporto comprese tra i 10 e 35°C ed al riparo dalle avversità climatiche. c) I supporti debbono essere totalmente liberati degli strati superficiali di pittura in fase di distacco e dalle polveri. d) Quando si realizza un intervento di finitura in esterno, come quello previsto, bisogna soprattutto procedere per intere campiture, su supporti coesi, compatti e assolutamente non polverosi. e) Rispettare i consumi e le rese dei prodotti da scheda tecnica. f) E’ responsabilità degli operatori saggiare e valutare, le variabili che emergo-
no in corso d’opera ed individuare le soluzioni più appropriate in ottemperanza a quanto prescritto nelle schede tecniche dei prodotti impiegati o contattando direttamente il servizio tecnico ai recapiti presenti in relazione. Superfici esterne Le murature intonacate o in mattoni a vista, richiedono preferibilmente cicli protettivi che privilegino la diffusività al vapore ma al tempo stesso in grado di impedire l’assorbimento dell’acqua. Da anni i nostri Laboratori hanno messo
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a punto Prodotti che sanno unire le necessità di elevate prestazioni nel tempo con effetti estetici gradevoli e di grande impatto. Decorivestimento Silossanico a pennello si ispira alla profondità di tinta, all’opacità, ai movimenti cromatici e materici dei sistemi minerali più tradizionali ai quali unisce un ciclo applicativo particolarmente semplice, pensato per tutte le casistiche della ristrutturazione edilizia, ed in particolar modo per quella storico/monumentale. Articolo estratto di una relazione tecnica più ampia. 61
PROGETTI
HOUSE C
A piedi nudi sul tetto
Ci sono alcune case che fanno sognare. Questa è una di quelle. Sale dalla terra di cui è fatta e ospita un prato fiorito su cui passeggiare di fronte al mare. Hiroshi Nakamura è uno degli architetti emergenti del momento. Indipendente già a 24 anni, ha ottenuto un consenso unanime in seguito alla progettazione della LANVIN Boutique Ginza intrapresa due anni dopo, nel 2004, e da quel momento in poi ha prodotto opere di spicco una dopo l’altra. Tutti i suoi progetti hanno un punto in comune: il costante impatto emotivo di sorpresa o di gioia che genera l’esperienza spaziale. 62
Afferma Nakamura: «Credo sia importante per l’architettura invitare le persone a prendervi parte attivamente per evocare in loro emozioni e sensibilità uniche legate allo spazio». Un brivido dinamico che né un romanzo né un film possono trasmettere, ma solo l’architettura. La beach house (casa a strati costruita sulla spiaggia) portata a termine lo scorso anno, è nata proprio da un approccio così originale.
Il committente è una famiglia (marito, moglie e una figlia) che vive in un condominio a Tokyo, e che fino ad ora ha trascorso la maggior parte del proprio tempo senza quasi avere contatto con la terra. La coppia ha comprato questo terreno poiché sognava una vita in cui avvertire il cambiamento delle stagioni grazie al contatto con la natura, rilassandosi e guardando il mare. Le uniche condizioni richieste prelimi-
PROGETTI
narmente erano l’utilizzo di una struttura in cemento armato e la costruzione di un ampio ponte di legno; il resto del progetto si è deciso in seguito attraverso il dialogo tra le due parti. L’indicazione cruciale è stata però una frase del committente: «Vogliamo lavorare con la terra nel giardino». Nakamura ha interpretato questa affermazione e ha cercato di ideare un progetto che facilitasse un’esperienza possibile solo in un ambiente di quel tipo. Il risultato è stata una casa da vacanze con un prato sul tetto. È evidente che l’immagine di un giardino sospeso è di forte impatto, ma Nakamura afferma che è derivato in parte da un’inevitabile necessità funzionale. Innanzitutto, per far apprezzare appieno il panorama naturale, che è poi l’attrattiva maggiore, ha creato una struttura a forma di “U”
in cemento armato aperta verso l’oceano e le montagne, e inserito ampie vetrate su entrambi i lati. Il tetto, dotato di isolamento esterno, è stato ricoperto di una protezione di terra su cui sono state seminate piante selvatiche ed erba per evitarne la dispersione. Il verde del tetto è quindi stato l’esito inevitabile dell’uso della terra come elemento principale del progetto, e il fatto di aver usato terra locale ha anche avuto l’effetto di ridurre i costi. Nakamura ha avuto un’idea brillante anche per la parete esterna. Poiché era necessario un rivestimento anche di quella parete per evitare la corrosione salina, ha mescolato e impastato la terra di quell’area con un materiale di rivestimento al quale ha poi aggiunto conchiglie e ciottoli raccolti sulla spiaggia an-
HOUSE C
tistante. Ha applicato uno spesso strato di questa mistura (55mm nella parte più spessa) e poi ha raschiato la parete con vari utensili tra cui una spazzola e un pettine metallici. La famiglia ha partecipato al lavoro di raschiamento, entusiasmandosi come in uno scavo archeologico per il divertimento che offriva l’affiorare progressivo delle conchiglie e dei sassi. La parete esterna presentava dunque qua e là una composizione e una tessitura paragonabili a strati geologici. Un progetto senza eguali realizzato grazie all’approccio architettonico di Nakamura che dichiara: «Si provano emozioni uniche prendendo parte attivamente al lavoro di architettura.» Nakamura non è certo un ecologista accanito, ma ritiene che la missione dell’architetto, in un contesto di relazione tra architettura e natura, sia quella di diver63
PROGETTI
HOUSE C
sificare i metodi di dialogo con il paesaggio. La salvaguardia dell’ambiente è di certo un tema incalzante anche per l’architettura, ma se ci si interessa solamente a questo aspetto, si ha come risultato una costruzione monotona e noiosa. La cosa più importante, secondo la sua opinione, è la comunicazione, il dialogo, dopo aver compreso non solo la ricchezza e la bellezza della natura ma anche il suo aspetto più duro, minaccioso e brutto. È in questo senso che Nakamura aggiunge: «Sono più simile a un giardi64
niere che a un architetto». Un giardiniere, infatti, crea giardini studiando fattori come la crescita dei rami e il movimento delle piante in risposta alla natura. Per quanto riguarda la creatività, assume una posizione completamente diversa rispetto a quella dell’architetto, il quale comincia con un abbozzo, come un artista, prendendo in considerazione l’area come se fosse uno spazio vuoto, una tabula rasa. Nakamura insiste invece sulla necessità di vivere fisicamente il luogo e disegnare in seguito le soluzioni sug-
gerite da quel dialogo. Anche la “Casa a strati” è un esempio di soluzioni scaturite da un tale dialogo.
L’ARTE DEL COLORE TRA IERI E OGGI
La Rifino & C. è stata insignita del premio di Impresa Eccellente nel 2009, ma la stima che la città di Parma nutre nei confronti di Nicola Rifino è attestata anche dalla carica di consigliere che Nicola stesso ricopre presso la Camera di Commercio cittadina, oltre a quella di docente alla Scuola Edile.
Laboratorio del colore si occupa di pittura e decorazione architettonica. All’interno di questi settori lo studio offre soluzioni raffinate che rielaborano tradizione e moderno, un mix dal quale è nato uno stile assolutamente personale e apprezzato, tanto da essere citato anche in alcune prestigiose riviste di arredamento. Tutto quanto il laboratorio realizza, viene sempre progettato dopo aver conosciuto e ascoltato il cliente. Le esigenze dei clienti sono per Laboratorio del colore la maggior fonte di ispirazione per poter realizzare un ambiente nel quale il cliente possa riconoscersi fin dal primo istante. Il nostro laboratorio è in grado di studiare e individuare soluzioni per tutte le superfici. Dopo tanti anni di operatività, possiamo garantire eccellenti risultati attraverso il ricorso a tecniche quali: Tinteggiatura tradizionale e decorativa per interni, tinteggiatura di facciate, decorazioni, cartongesso, fornitura e posa di cornici in gesso, polistirene e polistirolo, verniciature per strutture in ferro e legno, fornitura e posa di battiscopa. Mettiamo inoltre tutta la nostra attenzione e meticolosità alla creazione: talento stucchi, calci lucide, stucco mantovano marmorino, velature.
rifinonicolalaboratoriodelcolore Piazza Golda Meir, 15 - 43100 Parma ITALY www.rifino.it info@rifino.it 338 4160333 - 0521 775969
STYLE UP! CASA
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WEEGEE. MURDER IS MY BUSINESS
MACEF - Salone Internazionale della Casa
Omicidi della m alavita, tragici i ncidenti stradali, d evastanti incendi d i caseggiati popolari sono i p rincipali soggetti degli scatti in bianco e nero illuminati dal f lash d el fotografo Weegee (1899-1968) nella sua attività d i fotoreporter freelance a m età degli anni ’30.
La manifestazione si tiene con cadenza semestrale nelle due edizioni di Primavera e Autunno. Il suo punto di forza è legato allo stile italiano, alle produzioni di piccola serie e di grande qualità, alle importanti innovazioni di un mondo che continua a stupire per la sua incessante creatività. Macef è pensato per le aziende e per gli operatori che da una mostra cercano soprattutto idee commerciali e prodotti originali e utili, capaci di sollecitare i consumatori e di rivitalizzare i consumi.
FIERA DELLA CASA Una gamma diversificata di prodotti per il mondo della casa: dai mobili ai complementi d’arredo, alle tecnologie per la casa, all’arredo giardino; ed anche beni di consumo, gastronomia, attrazioni per ragazzi ed ogni sera spettacoli dal vivo inclusi nel prezzo del biglietto.
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