STYLEup! Casa nr 9

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Editoriale Settembre, quasi per tutti, coincide con l’arrivederci a spiagge ed ombrelloni, a passeggiate nei monti e più in generale al nostro esiguo attimo annuale di relax. Spesso e volentieri, però, proprio in questi momenti nasce la voglia di modificare il nostro quotidiano, dal lavoro al tempo libero e, perché no, la casa. Solo fermandoci un attimo può nascere in noi lo spirito e la voglia di cambiare angoli e ambientazioni della nostra abitazione o riprendere in mano lavori da tanto tempo sospesi. In fondo credo che il desiderio di tutti coloro che si trovano sotto un ombrellone, sia quello di aumentare al massimo il benessere quotidiano, sebbene lontano dalle mete di vacanza. È proprio con l’intento di stimolare questo desiderio latente che nasce questo nuovo numero di Style Up! Casa, forte di tante novità provenienti direttamente dalla recente edizione del Salone del Mobile di Milano, di nuove collaborazioni con importanti studi di architettura e progettazione della nostra Provincia, di una rinnovata voglia di stupirvi ed entusiasmarvi nel vostro vivere casa. Qualora, poi, siate a caccia di occasioni, non fatevi mancare un click su www.styleup.it, gli showroom reggiani presentano i loro pezzi di design provenienti direttamente dalle sale mostra, a prezzi mai visti! Buona lettura a tutti!



AUTORIZZAZIONE n. 1227 del 27 Maggio 2009 del Tribunale di RE. STAMPA Arbe Grafiche, Modena COPIA OMAGGIO Numero 9 - Anno 3 - Agosto - Settembre - Ottobre COPYRIGHT

E’ espressamente vietata ogni riproduzione del Magazine in qualunque forma.

LA REDAZIONE EDITORE Keymedia Communication Via Mameli, 15 - 42123 RE Tel. 0522.320721 Fax 0522.286052 www.key-media.it

CEO Matteo Margini matteo.margini@styleup.it ART DIRECTOR Raffaella Calso raffaella.calso@styleup.it

I Cover In di Casa Pieve Il progetto Studio a cura dello iati. itetti Assoc Arteas Arch

agosto

SOMMARIO 7. EDITORIALE 10. FOCUS ON Il Salone del Mobile 2011 16. FOCUS ON Fuorisalone: molto più che design 22. FOCUS ON Il suono del design 24. STYLE Vivere lo spazio senza barriere

VISUAL DEVELOPER Barbara Iemmi barbara.iemmi@styleup.it VIDEO EDITOR Valeria Reverberi valeria.reverberi@styleup.it BRAND DEVELOPER Patrizia Setti patrizia.setti@styleup.it SEO Damiano Congedo assistenza@styleup.it

Work with us! Se vuoi entrare anche tu nello staff di STYLE UP! mandaci il tuo cv con foto all’indirizzo job@styleup.it

26. DESIGN GURU Alfonso Femia e Gianluca Peluffo 32. HOME Decem con lode 36. PROJECT Dialogo tra tradizione e innovazione 42. IN&OUT Valorizzare interno ed esterno casa 48. SPECIAL A trip to Berlin

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54. LOUNGE Viaggio tra i sapori 56. HOME Una storia scritta tra le mura 58. PROJECT Tra sostenibilità e ricerca tecnologica 64. FOCUS ON Collezione 7x11 68. HOME Palazzo Mongardini 70. ART Shozo Shimamoto 74. HOME Abitare il lusso 76. IN&OUT La natura che ti sta intorno 78. IN&OUT Stile e praticità per la casa 82. COMING NEXT I prossimi appuntamenti

HANNO COLLABORATO Tiziana Menozzi, Pierluigi Torricelli, Andrea Chiavolelli, Carla Iori, Annamaria Bonori, Luisa Corradini, Davide Faccia, Annalisa Benassi, Elisabetta Vezzani, Mauro Romoli, Giuseppe Iannò, Adolfo Spaggiari, Paolo Pavarini, Achille Franceschini, Lisa Pergetti, Lauro Belli, Mariateresa Costi, Poluzzi Davide, Xu Lei, Luca Vezzali, Ursula Frigeri, Francesca Azzali, Simona Musazzi, Fabrizio Novellani, Marco Petucco, Andrea Rinaldi, Luciano De Nardis, Vincenza Gualtieri, Federica Franceschini, Alessandro Mattioli.


_FOCUS ON_IL SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE

ILSALONEINTERNAZIONALEDELMOBILE FESTEGGIA50ANNIAMILANO UNO SPAZIO DI RIFLESSIONI SUL DESIGN, SUL MONDO DELL’INDUSTRIA, SULLA CREATIVITÀ E SULLA CULTURA

50 anni fa, dall’intuizione di una piccola schiera di mobilieri, nasceva il Salone del Mobile; organizzato da Cosmit per promuovere le esportazioni italiane di mobili e dei suoi complementi. In breve il Salone del Mobile diventa sinonimo di successo e garanzia, punto di riferimento a livello mondiale del settore Casa-Arredo.

1961 - 2011

Al Salone del Mobile, divenuto “internazionale” dal 1967, negli anni sono state strategicamente affiancate altre 6 manifestazioni fieristiche, tra cui Euroluce, Salone Ufficio, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e SaloneSatellite, rivelatisi protagonisti nell’ultima edizione. Un “compleanno” festeggiato con un’edizione di grande successo, non solo quantitativo, ma testimoniato dalla grande soddisfazione degli espositori.

Interessante l’appuntamento di mercoledi 13 aprile: una serata Tomodachi itxjp, al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi 10, dedicata al Giappone. Tomodachi, parola che in giapponese significa amicizia, è stato un evento promosso da Frigoriferi Milanesi, in cui tantissimi designer, si sono presentati a brevi talk show condotti dalla dj La Pina. Durante la serata sono state vendute le magliette con il disegno (in immagine) dedicato da Giulio Iacchetti al Giappone.

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_FOCUS ON_IL SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE In occasione del Salone del Mobile di Milano, Elmar presenta un ambiente dove essere protagonisti e interpreti di una nuova e ritrovata voglia di gioia. Un inedito sistema d’arredo componibile, in cui i moduli sono rinnovati nelle dimensioni per rispondere alle più attuali esigenze abitative. Pensato per chi ama vivere uno spazio in modo pratico e ricerca idee nuove, design d’eccellenza e qualità di dettaglio.

Playground di Elmar

Dedicato a Marcel Junot, famoso navigatore francese, Marcel di emu, presentato al Salone del Mobile 2011, è un progetto di divano componibile interamente realizzato in acciaio che evoca un parapetto su un oceano immaginario, un balcone dove stare comodamente appoggiati a scrutare l’orizzonte, come un’accogliente barriera e, al contempo, cornice sull’esterno.

Marcel di Emu

Lo scintillante stand di Kartell è frutto del genio creativo di Ferruccio Laviati , ecco così comparire sulla scena nuovi prodotti firmati dai principali designer internazionali, tra cui: Philippe Starck, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Mario Bellini e tanti altri.

Ripples di Toyo Ito La panca Ripples di Toyo Ito, cambia veste diventando panca da esterno grazie all’utilizzo del legno okumè. Un oggetto già icona che, plasmato con maestria artigianale, trasmette la poesia sempre più delicata di Toyo Ito. Presentata al Salone del Mobile da Horm: una realtà ormai consolidata nel panorama di design internazionale. 12

Next Edition Se avete ancora nel cuore la design week 2011 ma già state facendo il conto alla rovescia per l’edizione 2012, vi comunichiamo già da ora le date da segnare in calendario! Il Salone del Mobile 2012 giunto alla sua 51esima edizione, avrà luogo a Milano, presso la Fiera di Rho, come consuetudine, dal 17 al 22 aprile 2012 e l’ingresso resterà riservato ad addetti ai lavori, espositori, giornalisti ed accreditati vari dal 17 al 21, mentre domenica 22 aprile, l’ingresso sarà aperto al pubblico.


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_FOCUS ON_IL SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE

GT_2P Quello che viene definito “il DNA del design”, ovvero la crazione di architettura e design attraverso algoritmi matematici, consentendo lo sviluppo di elementi progettuali di varia natura.

PHILLIP GRASS “Loopy” è costituito da un unico elemento e ricorda un dinamico personaggio dei fumetti: una linea giocosa che si espande e trasforma in una lounge chair.

700 giovani designer, 20 scuole internazionali di design 9 installazioni con uno sguardo al futuro e un concorso dedicato alla luce e all’ufficio: questa la 14° edizione del Salone Satellite. Una celebrazione alla creatività giovanile, che quest’anno ripropone ai partecipanti di presentare in aggiunta ai loro prototipi uno o più progetti attinenti alle merceologie delle biennali che affiancano il salone internazionale del mobile, Euroluce e SaloneUfficio. Un ulteriore passo per facilitare il contatto tra domanda e offerta, tra imprenditori e designer, tra creatività e produzione.

TUYO DESIGN STUDIO

Una giuria, composta da personalità di rilievo internazionale nel mondo del design, della progettazione e della produzione, ha scelto i 3 progetti migliori . Il primo premio è andato a Elisa Strozyk (Germania) con il progetto “According Cabinet”, per la sorpresa che provoca l’utilizzo dei materiali, e la leggerzza che impone nella gestualità. Secondo premio a Rober Hoffman (Germania) con la sua “Modular Light”, per la combinazione riuscita tra semplicità e presenza teatrale. Infine premiata Irena Kilibarda (Serbia), perl la scommessa sul futuro con “Lamped”.

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“Frigg” è una serie di lampade che abbinano legno e tessuti variopinti per creare una sfumatura, dando vita a una forma organica geometrica ottenuta da un unico pezzo lavorato un 2D.

BASHOK TRYBEK Numerose sono le combinazioni di motivi, con 5 colori di sfere in poliuretano e una struttura in filo metallico che rappresenta un telaio per la creazione di disegni.


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_FOCUS ON_FUORISALONE

Fuorisalone:MOLTOpiùCHEdesign IL DESIGN PER LE STRADE MILANESI SI È ESPRESSO IN INSTALLAZIONI ORIGINALI CHE HANNO MISCHIATO BRAND FAMOSI E CREATIVITÀ DANDO VITA A CREAZIONI SUGGESTIVE.

Durante la settimana del Salone del Mobile, le vie della città di Milano sono state animate da un insieme di eventi. Stiamo parlando del Fuorisalone, l’evento che da oltre 20 anni registra la maggior affluenza di persone per la città di Milano, che si danno appuntamento per scoprire e condividere le nuove tendenze del design contemporaneo. Se la fiera rappresenta il luogo del business per gli operatori del settore, il Fuorisalone rappresenta il luogo dove le aziende possono sperimentare, innovare e investire per raggiungere un pubblico internazionale concentrandosi in azioni mirate in un tempo e spazio definito. Le installazioni si sono disperse nelle varie zione della città, ma il popolo del design è accorso nelle location più conosciute di zona Tortona, Brera e Lambrate, dove si sono ammirate le grandi aziende e i grandi nomi del design.

Elita, associazione culturale milanese, ha eletto l’installazione di Canon come la più innovativa tra quelle presentate. Il progetto ha preso il nome di Neoreal Wonder ed è frutto della collaborazione tra professionalità differenti come quelle dello studio di giovani architetti giapponese Torafu Architects e quelle dei membri di Wow.

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Il risultato è stata la nascita di due progetti dove le vere protagoniste sono state la luce e la leggerezza: Light Loom, una sorta di schermo di fasci luminosi su cui sono state proiettate immagini da diverse angolazioni, utilizzando circa 25 proiettori Canon.roiettate le immagini dell’opera Circle of light.


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_FOCUS ON_FUORISALONE

Mini si è presentata con un’installazione che non manca di attirare l’attenzione dei visitatori verso il marchio BMW. Il “MINI Family Mobile” in Zona Tortona, ha visto quattro modelli della famiglia Mini sospesi a diversi metri d’altezza, tenuti assieme da alcuni cavi d’acciaio legati ad un’altissimo braccio di gru. Sopra ad ognuno era sospeso un enorme lampione che illuminava le vetture durante le ore notturne creando un suggestivo gioco di riflessi nelle colorate carrozzerie. Tutta l’installazione dava un senso di dinamismo e leggerezza grazie alle vetture in bilico tra cielo e terra.

Una piccola casa dalle forme elementari. Una capanna, archetipo dell’edificio, con interno ed esterno in forte contrasto: fuori grezza e nera, dentro illuminata di rosso. Così Enel é tornata al Salone del mobile e ha raccontato attraverso l’installazione Ablaze, sentimento (s)travolgente, del designer tedesco Ingo Maurer, la continua evoluzione delle nuove tecnologie legate all’energia, la trasformazione degli edifici attraverso la luce del fuoco e il lavoro quotidiano per portare elettricità nelle case.

Nidi sospesi e liane per l’allestimento estero Dedon, firmato Daniel Pouzet e Fred Frety, due tra i più intriganti designer di Parigi. Nello showroom poi ogni sala è stata allestita seguendo un tema, dall’ atmosfera estiva e colorata di Capri, all’allestimento arabeggiante e magico.


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_FOCUS ON_EN&IS

ILSUONODELDESIGN DESIGN PULITO E LINEE SEMPLICI PER ACCOGLIERE LA PIÚ CONTEMPORANEA DELLE TECNOLOGIE Megaphone è un progetto dello studio En&Is design (Enrico Bosa e Isabella Lovero) presentato all’ultimo Salone Satellite. Si tratta di un amplificatore passivo in ceramica per iPhone. La forma è disegnata per amplificare ed ottimizzare al meglio l’uscita del suono. L’amplificatore poggia su una sottile struttura in legno che consente all’oggetto di fluttuare dal tavolo. Questo al fine di aumentare le vibrazioni dell’oggetto in fase di utilizzo e ottimizzare le emissioni del suono.

Pensato per l’iPhone, è l’ideale per ascoltare la musica senza cuffie e audio-conferenze, per sentire le persone al telefono come se stessero parlando nella stessa stanza.

Uffo è una dock station ricarica via usb che può caricare la maggior parte dei nostri device: iPhone, cellulari, iPod, iPad, macchine fotografiche, etc…. Nuovo soprammobile funzionale, realizzato in legno e ceramica, consente di appogiare al suo interno gli oggetti da ricaricare nascondendo allo stesso tempo tutti i cavi.

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Grazie al disco in ceramica che poggia sulla base in legno, è possibile tramite una semplice rotazione, avvolgere tutti i cavi collegati all’interno alle prese USB. In apparenza è un semplice centrotavola, ma al suo interno racchiude un’ anima tecnologica. L’uso dei materiali naturali vuole rendere amichevole l’oggetto celando la sua anima hightech.



_STYLE_ORLANDINI L’ARREDAMENTO

VIVERELOSPAZIO SENZABARRIERE Alto livello tecnologico, nuovi materiali, un dialogo elegante tra linee minimal e tonalità ricercate. In questo numero Orlandini L’Arredamento presenta l’ambiente cucina declinato in uno stile moderno che vive gli spazi senza barriere.

La cucina si pone al centro della casa e si articola nelle varie funzioni definendo di volta in volta spazi di lavoro, di cottura, di preparazione e di utilizzo. Un tutto fluido dove la separazione delle funzioni e nello stesso tempo l’accentramento delle ritualità rende gioiosa e cosciente il vivere quotidiano. Un paesaggio segnato dalla forza dei contenitori, caldi ed espressivi, e dai freddi riflessi dell’acciaio, usato per la cappa. Un ambiente caratterizzato dalla trasparente leggerezza delle lunghe mensole in legno. I cassetti sono una collezione completa di funzioni specializzate. L’attrezzatura interna, in legno o metallo, dà una collocazione precisa ad ogni utensile da cucina, creando il presupposto per un lavoro ordinato e veloce. Dietro la semplicità dei frontali c’è tutta la moderna tecnica del contenere, con guide scorrevoli e chiusura accompagnata negli ultimi centimetri. 24

VIVA


Arka si articola in Project-A, un sistema cucina di grande versatilità compositiva, dove la filosofia “minimal” si gioca su una doppia valenza, come stile d’arredo e come simbolo di alta funzionalità, mentre l’incontro con il programma Moon porta la cucina a un elevato impatto estetico.

ARKA

Un’ essenza con venature che sembrano segni di matita, gesti antichi racchiusi nel legno, il flusso continuo delle linee di forza. Un accenno decorativo in un contesto quasi astratto. C’è una cura per il dettaglio che scende fin nei minimi particolari, studiando anche il modo in cui si incontrano i materiali.

Vivendo spazi spesso aperti, la cucina contemporanea allarga le sue possibilità cromatiche, comprendendo colori che le permettono nuovi orizzonti per nuove dimensioni estetiche. Le tinte forti e i contrasti raffinati rendono Arka una soluzione dal gusto molto personale, informale e insieme elegante.

ORLANDINI L’ARREDAMENTO VIA TOGLIATTI 44/A - MONTECAVOLO TELEFONO 0522 880610 - FAX 0522 250648 APERTO LA DOMENICA POMERIGGIO 25


_DESIGN GURU_FEMIA E PELUFFO

ALFONSO FEMIA GIANLUCA PELUFFO ABBIAMO INTERVISTATO I DUE GIOVANI ARCHITETTI ITALIANI CHE HANNO FATTO DELLA LORO AMICIZIA L’INGREDIENTE SEGRETO DEI LORO SUCCESSI La vostra carriera vi vede collaborare con importanti risultati già da molti anni, lasciando intuire un’importante amicizia che fa da collante... É vero? Senza dubbio l’amicizia e la solidarietà nate dall’università, quando studiavamo insieme alla facoltà di Genova, lavorando insieme, invece che perdersi sono aumentate. Amicizia, fratellanza e solidarietà sono molto importanti. Se poi si pensa che fare questo mestiere in questo paese è quasi una missione, bisogna avere un solido appoggio nella battaglia! 26

5+1AA AGENZIA DI ARCHITETTURA Alfonso Femia Gianluca Peluffo Alfonso Femia e Gianluca Peluffo sono soci fondatori dello studio 5+1 a Genova nel 1995. Tra il 1998 e il 2005 realizzano il Museo del Foro di Aquileia, il Campus universitario di Savona, le direzioni del Ministero degli interni di Roma. Nel 2003, per l’attività di ricerca, sono stati insigniti del Titolo di Benemerito della scuola della Cultura e dell’Arte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nel 2005 creano 5+1AA e vincono, con Rudy Ricciotti, il concorso per il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia. Nel 2006 Simonetta Cenci diventa partner e nello stesso anno aprono un Atelier a Milano, dedicato allo studio e alla sperimentazione sulla città contemporanea. Nel 2007 aprono un’Agence a Parigi e sviluppano il Master Plan per l’Expo 2015 di Milano. Nel 2008 vincono con IC il concorso per le nuove strutture direzionali per la Fiera di Milano. Nel 2009 vincono i concorsi per le riqualificazoni dei Docks di Marsiglia, delle OGR di Torino, del Castello degli Orsini di Rivalta.Tra i progetti principali realizzati: il Leb di Vado Ligure, la Villa Sottanis e il Centro espositivo di Casarza Ligure, la ricostruzione di San Giuliano di Puglia, la Marina Residence a Cotonou, con Peia associati; il padiglione Wyler Vetta; il retail park D4 ad Assago, il Blend Building per Generali Properties a Milano, il Palazzo del Ghiaccio e dei Frigoriferi Milanesi, la Fabbrica del Gioco e delle Arti a Cormano. Sono attualmente invitati in programmi pubblici e privati in Francia, Belgio e Spagna.


©Fondazione Fiera Milano

©Ernesta Caviola

©5+1AA

Qual è il pensiero alla base dei vostri progetti? Spesso affrontiamo il rapporto con la realtà. Quello che noi diciamo sempre, anche se può sembrare una banalità, è che il nostro mestiere ha il dovere di trasformare la realtà. Per fare questo occorre entrarci in contatto, conoscerla, capirla. Il progetto di architettura non è soltanto uno strumento di trasformazione, ma anche di conoscenza della realtà; molto spesso i nostri edifici sono, infatti, o macchine di percezione, o elementi che attraversano il tema del contrasto, dell’emozione, che mettono in forma la realtà per quella che è, qualcosa che magari si è abituati a vedere, ma che non si percepisce più. Gli edifici che noi progettiamo hanno questo scopo: descrivere, entrare in rapporto con la realtà, metterla in forma e quindi trasformarla... Un obiettivo concreto, ma con modalità molto emozionali e sentimentali. Non soltanto architetture, ma anche pezzi di design originali, con i quali spesso giocate con la luce... Diciamo che non abbiamo la velleità di fare design; il tema della luce per noi è sempre stato importante e quasi fin da subito abbiamo trovato difficoltà a reperire elementi che potessero dialogare con lo spazio dei nostri progetti, o perchè erano oggetti troppo di design o perchè erano elementi da catalogo che non si rapportavano molto bene con lo spazio. É allora incominciato a nascere questo

La nuova Torre Orizzontale di Fiera Milano (oggi terminata) è cresciuta in poco più di 15 mesi. La struttura color oro che completa il “parco delle architetture” disegnato dal quartiere espositivo di Massimiliano Fuksas, i parcheggi multipiano di Mario Bellini, gli alberghi di Dominique Perrault, e il verde pubblico di Andreas Kipar, è frutto del progetto vincitore di un concorso internazionale ad inviti e firmato dallo studio 5+1AA, con il francese Jean Baptiste Pietri. “Una lama monolitica che si frammenta “spogliandosi” da nord a sud rivelandosi come due edifici uniti e separati al contempo da un importante foyer a tutta altezza”. “Come un codice a barre, il progetto si stratifica orizzontalmente nella successione continua dei “due edifici” uniti dal foyer inciso verticalmente da un “taglio” che diviene un “buco” a due terzi della sua altezza come in un “concetto spaziale” di Fontana”.


_DESIGN GURU_FEMIA E PELUFFO Nell’immagine a sinistra, uno dei sistemi di illuminazione all’interno della nuova torre orizzontale di Fiera Milano: elementi unici che sottolineano e moficano gli spazi, ai quali è sempre data importanza primaria.

desiderio di disegnare cose molto semplici, che prevalentemente enfatizzassero e costruissero all’interno degli spazi. Da questa prima sperimentazione abbiamo avuto una serie di risultati interessanti e siamo arrivati ad avere uno studio della luce nella quasi totalità dei nostri progetti, con corpi che nascono per lo specifico edificio, ma che sono poi in grado di ripetersi. Da questo, poi, è emerso un approccio sul design che ci ha portato ad essere chiamati in causa anche per altri temi. Da un’esigenza semplicemente dedicata al nostro progetto, siamo arrivati a qualcosa che non insegue l’oggetto come fine a se stesso o come pura estetica, cerchiamo più che altro di lavorare con gli spazi. Quali sono le fasi che sottostanno alla progettazione e ideazione dei vostri lavori? Sono il risultato di due menti che pensano insieme o che si compensano? Noi diciamo sempre che ciò che comanda è il progetto, quindi ciò che sta al centro del tavolo è questo. Tra di noi abbiamo un dialogo che spazia tra diverse modalità: dal ritrovarsi sul tavolo da disegno, all’sms, a skype, alla cena. Possiamo dire che ci completiamo, soprattutto perchè cerchiamo sempre il dialogo sul progetto, fatto di azione e reazione. Chi sta seguendo più direttamente il lavoro, può essere più coinvolto e quindi, magari, perdere una certa visione più critica. Chi lo vede passandoci sopra, invece, riesce in trenta secondi a cogliere ciò che funziona e ciò che non funziona. Abbiamo bisogno di questo dialogo perchè abbiamo notato che ogni volta che ci confrontiamo sui nostri progetti, questi acquistano la profondità che vogliamo. Possiamo definire la nostra come una complementarietà fatta di mille aspetti ai quali abbiamo cercato di non rinunciare nonostante la difficoltà di dover essere sempre in tanti posti diversi, anche se ggi gli strumenti tecnologici ci permettono di seguire forse ancora meglio questa logica di dialogo... Anzi, paradossalmente, ci capita di riuscire a seguire meglio un progetto se siamo lontani; magari da Parigi seguiamo meglio i progetti di Genova e vice versa, anche perchè strumenti come skype o il telefono, ti obbligano necessariamente al dialogo. Facciamo sempre in due anche le conferenze e non per un vezzo, ma perchè è comunque un modo per nutrire un confronto e alimentare un’amicizia che a nostro parere ha sempre portato a buoni risultati 28



_DESIGN GURU_FEMIA E PELUFFO

C’è un progetto al quale siete più affezionati? Da un certo punto di vista è sempre il primo, non perchè sia più importante, ma perchè è anche la prima volta che si ragiona sul tavolo con il pragmatismo e la realtà e poi ci si confronta con il cantiere... Il Nuovo Campus di Savona, quindi, è una realizzazione che ricordiamo sempre volentieri, anche perchè è stato l’inizio di un nostro modo di dialogare con altri soggetti, in questo caso lo studio Chaix & Morel et associés, di Parigi. Pur essendo un progetto che ha ormai tanti anni e nel frattempo pur essendo cambiati certi nostri modi di pensare e certe modalità - ma comunque non l’approccio - rimane un lavoro che ricordiamo sempre con piacere. Ad aggiungersi a questa esperienze iniziale, poi, c’era quella dimensione avventurosa e incosciente di chi si chiede: “Ma cosa stiamo facendo?” e che cerchiamo di ritrovare tutt’oggi, ogni volta... In più era la prima volta che andavamo a Parigi per lavorare con colleghi di là, esperienza interessante visto che dieci anni dopo abbiamo aperto uno studio parigino. Ma ricordiamo questo semplicemente perchè è stato il primo, ognuno dei nostri progetti ha particolarità ed elementi che ci hanno segnato... Un’esperienza, per così dire, diversa, è quella che ci sta coinvolgendo ultimamente: negli ultimi anni, per esempio, abbiamo iniziato a creare libri sui nostri lavori, collaborando con la fotografa Ernesta Caviola. Questi volumi ci obbligano al confronto e alla riflessione, non si limitano a mostrare un progetto ma diventano un vero e proprio momento conclusivo del nostro lavoro. Pensare ad un libro significa doversi obbligatoriamente fermarsi a riflettere, dover rallentare in un mondo velocissimo, ed è anche una specie di medicina che stiamo utilizzando da qualche anno; questo lavoro porta fatica, ma allo stesso tempo anche grandi benefici perchè ci obbliga a mantenere viva quella riflessione e quel dialogo che stanno alla base del nostro metodo di lavoro. 30

Campus Universitario e Centro di Formazione, ex caserma Bligny La riconversione della vecchia Caserma Bligny in campus universitario ha avuto lo scopo di trasformare un complesso, fino ad allora completamente chiuso rispetto all’esterno, in un insieme di edifici aperti sul quartiere, creando una continuità tra gli spazi interni ed esterni. Una scommessa sul valore paesaggistico della località, in rapporto con la sua nuova funzione. Gli edifici ciechi ed opachi sono diventati luogo d’attività e di scambio.

©Maritati

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_HOME_LA BETULLA

DECEMCONLODE A MONTECCHIO EMILIA, EFFETTO URBANO SECONDO NATURA In questo numero, La Betulla presenta una riqualificazione residenziale adiacente all’abitato storico di Montecchio Emilia, sull’area già occupata da immobili della società Fratelli Dieci. Si tratta di un insediamento composito, denominato “DECEM”, comprensivo di case a schiera, appartamenti, lotti per ville singole e abbinate. Il quartiere si sviluppa in due parti: una esclusivamente residenziale caratterizzata da case con giardino e una parte più pubblica nella quale si trova una piastra commerciale a piano terra con appartamenti ai tre piani superiori. Questa seconda si affaccia su via Landini, avendo un accesso diretto per le automobili, ed è lambita verso nord da un cuneo verde alberato di 1.500 metri quadrati nel quale si sviluppa il principale percorso ciclo-pedonale che collega la zona commerciale ai vicini quartieri

residenziali. Qui si trovano i negozi e un edificio per appartamenti con il piano terra a servizio dei residenti, due piani di alloggi medio-piccoli e un piano con gli attici. L’offerta tipologica delle variabili residenziali contempla quattro tipi di schiere differenti: due con garage a raso e due con garage interrato, due modelli di edifici per appartamenti e tre tipi di ville unifamiliari e bifamiliari. Nella parte prettamente residenziale si trovano le ville, le case a schiera e piccoli edifici per appartamenti su tre piani che concorrono a formare una dimensione dell’abitare più intima e privata. Esteticamente il progetto si compone di una grande varietà di tipi, i cui elementi comuni sono i basamenti che cingono le case e i giardini sul retro nella fascia dei piani terra.


Il cromatismo dei basamenti ridimensiona, percettivamente, l’altezza degli edifici, riconducendo l’immagine del quartiere a un’idea più domestica e tranquilla, nonostante la densità. Tutti gli alloggi hanno spazi privati situati all’aperto, che a seconda della tipologia e del piano a cui si abita si declinano in logge o terrazze o giardini privati. Il parco al centro delle abitazioni rappresenta un cuore verde per la residenza, con alberi ad alto fusto, panchine e qualche gioco per i bambini.

Il masterplan prevede per il quartiere due accessi su via Landini: quello a ovest ingresso prettamente residenziale, mentre quello a est è l’ingresso più pubblico, che dà accesso ai negozi e alla piazzetta antistante. I collegamenti ciclopedonali sono due in direzione nord-sud: uno in prossimità delle ville e uno nel cuneo verde; e uno a ovest verso via Grandi. Queste connessioni favoriranno la riappropriazione di questa zona, per anni, quindi chiusa e isolata dal contesto, alla vita di relazione.

LA BETULLA VIA M.K. GHANDI , 16 - 42123 REGGIO EMILIA TELEFONO 0522 290711 - FAX 0522 290712 www.labetulla.it 33


_IN&OUT_SOFIT

L’IMPORTANZA di SENTIRE meglio TECNOLOGIE AVANZATE PER I RIVESTIMENTI PERMETTONO ACUSTICHE PERFETTE ANCHE IN LOCALI DAGLI AMPI VOLUMI COME QUELLO PRESENTATO IN QUESTO NUMERO L’intervento più importante effettuato da Sofit all’interno del “Negresco”, nuovo locale di Scandiano, è sicuramente l’installazione della controsoffittatura fonoassorbente. Realizzata con lastre forate e fessurate Knauf, in gesso rivestito, risponde alle più evolute esigenze di forma, estetica e confort ambientale. Questo tipo di lastra, che può avere una foratura regolare, sparsa o alternata, rappresenta la soluzione tecnologica ideale

per progettare e realizzare soffitti con elevate prestazioni acustiche. Il tessuto Viledon applicato sul retro, garantisce una grande fonoassrobenza . A tutto questo si aggiunge un pannello in poliestere termo legato che ne aumenta ulteriormente le caratteristiche. Lungo il perimetro esterno si trova, poi, una gola per il contenimento dei faretti che in questo modo non sono direttamente visibili e creano effetti di luce particolari sulle pareti.

In questi dettagli: l’effetto di luce creato dai faretti e un dettaglio della gola che li contiente. Nella foto in basso si nota, inoltre, la cornice libera dalla traforatura nella controsoffittatura: un dettaglio prettamente estetico che però denota la forte attenzione anche nelle rifiniture.

ABITASISTEMA® è nato per rispondere alle esigenze di confort abitativo senza rinunciare alla qualità estetica. Il sistema è stato creato con l’obiettivo di ottenere performance elevate in termini di isolamento termico, abbinate alla massima qualità estetica, consentendo ai progettisti di proporre edifici “tradizionali”, ma tecnologicamente moderni ed efficenti da un punto di vista energetico, liberi da vincoli tecnici e strutturali.


Nell’immagine di sinistra si può notare un’altra particolarità: la controparete di fibro gesso sulla quale è appeso il televisore (un’apposita lastra in grado di sopportare i carichi).

Altre eleganti logge con faretti ricavate da pannelli in cartongesso. Nell’immagine qui sotto, ecco una soluzione pratica ed elegante per alloggiare i sistemi di aerazione. Completamente ispezionabile, questo “cassettone” con doghe rivestite in gesso Corridor di Knauf, a soffitto, permette un semplice e comodo accesso a tutti i macchinari presenti al suo interno e al contempo si inserisce perfettamente nelle linee moderne e nello stile del locale.

É di Sofit anche la parete a fianco dei forni per le pizze: una lastra ignifuga anti calore permette di gestire ogni cottura nella massima sicurezza.

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_PROJECT_ARTEAS PROGETTI

PROGETTARE

Creare

DIALOGO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE: IL PROGETTO DI CASA PIEVE. Il luogo di casa Pieve è contraddistinto da un grappolo di edifici situati nei pressi della chiesa romanica nella frazione di Pieve rossa - Bagnolo in Piano - Reggio Emilia. La campagna è scandita da orizzonti verdi: i prati, le siepi, gli alberi da frutto e i pioppi cipressini, sono le emergenze naturalistiche di questo paesaggio di pianura. Il progetto nasce dalla consapevolezza di voler ricercare soluzioni tecniche ecocompatibili attente al contesto geoclimatico, al risparmio energetico, all’utilizzo dei materiali. Contestualmente vi è un’accurata sensibilità compositiva che cerca il dialogo tra tradizione e innovazione, tra astrazione e natura. La pianta riporta una tipologia a corte aperta formata da due volumi posti ortogonalmente tra loro: il corpo principale della casa, dove trovano collocazione i locali abitabili, e il corpo secondario dell’autorimessa. L’ingresso a piano terra, posto sul fronte principale della casa, dà accesso a tre ambiti: un alloggio a piano terra, una zona servizi con locali pluriuso per il tempo libero e il relax e l’accesso al secondo alloggio posto al primo piano, dotato di terrazza e soppalco. La casa si

pone come un grande guscio che si apre a sud verso il sole, la luce. Le ampie vetrate sono protette dall’aggetto della copertura e da un sistema frangisole in grado di portare il calore e la luce del sole in un contesto rispettoso del confort domestico.

L’INFLUENZA CLIMATICO-GEOGRAFICA Le analisi conoscitive in merito all’area di intervento hanno affrontato il reperimento dei dati relativi alla localizzazione geografica e dei dati climatici al fine di conoscere le principali caratteristiche che influenzano il microclima zonale e, in particolare: la localizzazione geografica dell’area, per la costruzione della carta solare funzionale alla progettazione, all’orientamento e al controllo solare degli alloggi; l’andamento dei venti prevalenti, per il controllo dei venti invernali e lo sfruttamento delle brezze estive; l’andamento delle temperature, funzionale al dimensionamento delle coibentazioni dell’involucro e alla progettazione e regolazione dell’impianto di riscaldamento.


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_PROJECT_ARTEAS PROGETTI

IL RISPARMIO ENERGETICO E IL CONFORT IGROTERMICO Si realizza mediante l’impiego di materiali che consentono un ottimo isolamento contro la dispersione di calore invernale e una inerzia termica tale da ottenere lo sfalsamento della penetrazione del calore nel periodo estivo, intervenendo soprattutto nella scelta delle murature, nella tipologia dei serramenti e nella accurata analisi dei ponti termici e delle dispersioni.

IL CONTROLLO SOLARE Il progetto dell’edificio ha privilegiato la ricerca della corretta esposizione in funzione dell’uso degli ambienti. I soggiorni, esposti a sud, sono protetti dal loggiato o dall’aggetto della copertura al fine di impedirne il surriscaldamento estivo senza ostacolare il passaggio della luce naturale, mentre, nei mesi invernali, quando il sole raggiunge altezze inferiori, beneficiano del massimo degli apporti solari. Le superfici maggiormente esposte sono schermate da sistemi frangisole in legno al naturale. 38


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ARTEAS PROGETTI Arteas Architetti Associati è uno studio di architettura fondato dal 1991, sviluppa da sempre un approccio multidisciplinare alla progettazione, le cui attività spaziano dall’urbanistica, al restauro architettonico, dagli studi di fattibilità, ai piani urbanistici e di recupero, dalla progettazione architettonica alla direzione delle opere. Pone particolare attenzione ai temi dello sviluppo sostenibile dell’ambiente e del territorio nel rispetto della qualità e dell’armonia dell’architettura. La ricerca e l’innovazione si concretizzano attraverso rapporti di collaborazione ormai consolidati con diverse Facoltà di Architettura tra cui Parma, Firenze, Milano, Ferrara. Oltre alle attività di progettazione, Arteas Progetti opera attraverso la società di servizi Arteas Sistemi.

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LE MURATURE ESTERNE Nel progetto si realizzerà un involucro murario di due tipologie: le parti in mattone f.v. avranno una parete in laterizio porizzato in pula di legno di 30 cm con isolante in pannelli di sughero espanso con leganti di 7 cm e mattone faccia a vista di 12 cm per uno spessore complessivo, compreso intonaco e rinzaffo, di 51 cm; le parti in cemento a vista con la stessa tipologia di costruzione:La rilevante inerzia termica ottenuta permette una forte protezione nei periodi invernali e il necessario sfasamento termico nel periodo estivo, consentendo così un non trascurabile risparmio energetico nella regolazione del clima interno dell’edificio.L’utilizzo di pannelli di fibra di legno mineralizzata nei punti in cui la struttura riproduce la discontinuità di isolamento permette il controllo dei ponti termici.

LA COPERTURA La copertura è composta da un sistema strutturale leggero in materiale ligneo e da un rivestimento superiore in rame ossidato Tecu; ha forma curva per garantire una buona abitabilità, una doppia orditura di ventilazione e uno strato coibente fortemente ecocompatibile e ad alto valore isolante.

IL RISPARMIO ENERGETICO Negli edifici è nascosto un notevole potenziale di risparmio energetico. Gli edifici attuali sono veri e propri divoratori di energia, ne consumano circa il 40% per il riscaldamento, la climatizzazione, l’illuminazione e la produzione di acqua calda. L’efficienza energetica di un edificio è data dal consumo energetico specifico cioè dal consumo energetico annuale al metro quadrato di superficie abitabile e riscaldata (Kwh/m2a). Il consumo di energia di un edificio residenziale italiano ammonta a circa 160 Kwh/m2a di cui 106 per il riscaldamento. Casa Pieve richiede un consumo energetico di 29 Kwh/ m2a collocandosi in classe A. Questo risultato è ottenuto attraverso: un forte isolamento termico dell’involucro che riduce perdita e scambio di calore;-la compattezza del volume che riduce lo scambio termico; l’assenza di ponti termici; l’attenzione alla trasmittanza termica delle pareti vetrate; lo sfruttamento passivo dell’energia solare e delle fonti interne per il riscaldamento; una ventilazione meccanica controllata che recupera calore dall’aria in uscita; la produzione di acqua calda con collettore solare o pompa di calore; l’uso di apparecchiature elettriche ad alta efficienza energetica. 41


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VALORIZZARE L’INTERNO E L’ESTERNO CASA Realizzazioni di grande pregio, con un occhio di riguardo alla funzionalità. Oltre 40 anni di esperienza hanno permesso ad Archer Messori di raggiungere livelli d’eccellenza nel settore della lavorazione di marmo, granito e pietra. 40 anni in cui numerosi professionisti hanno lavorato con cura e scrupolosità individuando il segreto del successo nel giusto connubio tra conoscenza e tecnologia. Una maestria dedicata nel tempo che ha saputo evolversi negli anni ed adattarsi alle infinite esigenze imposte dalla modernità.

Pavimentazione d’ingresso in Pietra Piasentina spazzolata con realizzazione inserto con water-jet in marmo Biancone spazzolato e marmo Giallo Atlantide


Scala elicoidale in marmo Biancone spazzolato, con abbinato pavimento in Pietra Piasentina spazzolata. I primi due gradini sono sagomati per assecondare la forma circolare dell’ingresso

Il granito ed il marmo sono materiali classici per definizione. L’uso di queste pietre risale ad un passato lontano. Oggi il mercato offre però una vasta gamma di colori, sfumature, venature che donano peculiarità insolite e originali a questi materiali, rendendoli adatti per ogni tipo di arredamento. Il granito, ad esempio, presenta caratteristiche di grande pregio ed è un materiale particolarmente indicato per la pavimentazione e la realizzazione di scale, grazie alla perfetta levigatezza della superficie, alla durezza e durevolezza nel tempo. Inoltre accostandolo a materiali “caldi”, come il legno, assume un aspetto attuale e moderno, rendendo il contesto estremamente elegante ed accogliente.

Gradini in marmo Biancone spazzolato. Il battiscopa abbinato dello stesso materiale è stato realizzato a “scivolo” per ottenere un effetto più lineare

Top cucina in granito Tropic Brown lucido con relativo schienale 43


_IN&OUT_ARCHER MESSORI Base camino in marmo Biancone spazzolato

Ma questi materiali sono perfetti anche per l’esterno casa. Materiali naturali, come la pietra, sono capaci di trasformare lo spazio outdoor e renderlo accogliente e ricercato. Infatti la loro naturalezza fa si che certe sfumature di colore, certe venature e disegni siano unici e irripetibili, donando alla realizzazione finale un risultato di sicuro effetto e pregio. La pietra naturale è da sempre utilizzata per lavorazioni e progettazioni di ambienti esterni grazie a caratteristiche uniche come la resistenza e la praticità.

Pavimentazione esterna in Pietra di Luserna a cubetti, materiale antigelivo ideale per l’uso esterno nelle nostre zone

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Pavimentazione esterna in Pietra di Luserna in piastre nel formato a correre di h. cm 25. Di colore grigio verde con intrusioni rossastre si abbina perfettamente con il mattone a faccia vista

Materiali di questo tipo sono superfici ideali, in quanto grazie a finiture come la fiammatura, la sabbiatura e lo spacco di cava, vengono rese ruvide e perciò antiscivolo. Con queste pietre è possibile realizzare molti tipi di interventi, come logge, camminamenti, marciapiedi e pavimentazioni. Visitando lo Showroom di Reggio Emilia è possibile visionare una vasta gamma di marmorei, con progettisti pronti e disponibili a suggerire le giuste soluzioni tecniche ed estetiche per ogni tipo di esigenza.

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©Veronica Ferrari

NOSTRA REDAZIONE

pg

Passare qualche giorno a Berlino equivale a camminare sempre con il naso all’insù, ammirando la fusione tra le costruzioni futuristiche della quasi completamente nuova Berlino Est e i palazzi storici della Ovest. Significa buttare l’occhio quasi in ogni negozio perché praticamente in ogni vetrina si respira l’aria dell’innovazione e della voglia di creare. Significa riuscire a respirare l’aria giovane e frizzante che caratterizza questa grande città al centro dell’Europa, vero e proprio simbolo del progresso.


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Ed è esattamente quello che è successo a me, nonostante la pioggia incessante. Berlino è in continua evoluzione e, soprattutto oggi, è in piena fase realizzativa in seguito a un processo di cambiamento iniziato dall’unione della Berlino Est con la Berlino Ovest. La Porta di Bradeburgo è sicuramente il monumento simbolo della città, ma passeggiare seguendo la linea del vecchio muro e vedere come alcuni pezzi di questo si fondano con le modernissime architetture, per esempio, di Postdamer Platz, permette di avere una visione chiara di quella che è stata una vera e propria rivoluzione strutturale della città. La capacità di Berlino credo sia proprio questa: riuscire a non perdere la memoria di un passato anche piuttosto scomodo, ma riuscire a farlo proiettandosi al futuro. Il Memoriale dell’Olocausto di Peter Eisenman, un campo con 2751 stele dedicato agli ebrei che hanno perso la vita durante il periodo nazista, è qualcosa in grado di far emozionare senza retoricità, semplicemente grazie alla maestosità della distesa di questi blocchi di cemento e alla loro rigida e allo stesso tempo morbida disposizione. L’impressione che si ha passeggiando sugli Unter den Linden (Viale sotto i tigli), gli Champs Èlysée berlinesi, per così dire, è quella di essere in una città estremamente accogliente e a misura d’uomo. E’ come se Berlino ti lasciasse un promemoria per ricordarti che prima o poi dovrai tornare per vedere come sia stata in grado di evolversi e trasformarsi. 50



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A PROVA DEL CONNUBIO TRA BERLINO E DESIGN... ECCO LA CREAZIONE DI UNA GIOVANE DESIGNER BERLINESE, NINA-OLIVIA WICHER, ESEMPIO PRATICO DEL CLIMA CREATIVO CHE SI RESPIRA IN QUESTA CITTA’ Questa struttura per l’illuminazione in edizione limitata e dal carattere duale, combina la semplicità dell’eleganza con adorabili accenti decorativi. Così come le altre creazioni di Nina - Olivia Wicher, Wicher, questo lampadario utilizza interessanti pattern colorati per dare un tocco tradizionale alla forma pulita e moderna della base, illuminando la stanza con effetti di colore e luci affascinanti e piacevoli. Vista da lontano, B.ZARR è una forma di luce con una linea robusta che, avvicinandosi, rivela un più mite e colorato carattere, mentre lo sguardo è portato verso gli affascinanti fantasie e le ombre traslucide.

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_LOUNGE_RISTORANTE LOU

Viaggio

TRA I SAPORI

IL MEGLIO DELLA CUCINA ORIENTALE E LA SEMPLICITÀ DELLA BUONA PIZZA ITALIANA FINALMENTE INSIEME Il Ristorante Asiatico “Lou”, di recente inaugurazione, offre una ristorazione ricercata e originale, proponendo specialità cinesi e thailandesi. Il locale, elegante e spazioso, include una sala fumatori coperta, da 70 posti, che nella stagione calda si tramuta in distesa estiva. Il ristorante prevede due tipologie di consumazione: un menù alla carta e il tradizionale buffet assortito, tra cui è possibile scegliere ogni genere di specialità. Le pietanze di qualità certificata e l’ampia scelta, che spazia dal Tepan Yaki (grigliata di carne o pesce) al Sushi, dagli antipasti ai primi, secondi e dessert, rendono il locale unico nel suo genere. Durante il fine settimana nel buffet è compreso anche l’astice, inoltre per il periodo estivo è previsto l’inserimento nel menù di nuovi piatti freschi e carne alla griglia. Il ristorante “Lou” è aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.00 alle 24.00 e si trova in via Ferruccio Ferrari 12, in zona Meridiana, precisamente accanto al Centro Obi. Per info e prenotazioni potete chiamare allo 0522 304323.

Da quest’estate il ristorante Lou propone inoltre una grande novità: la pizza. Partendo da un prezzo fisso, potrete degustare le pizze più variegate servendovi direttamente dal buffet e, inclusi nel prezzo di 7.90 €, avrete anche caffè e dolce.

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Una Storia

scritta nelle mura

IN CENTRO STORICO O IMMERSO NELLA NATURA, SE IL LUOGO IN CUI ABITIAMO TRASPIRA STORIA IL VALORE AGGIUNTO È INESTIMABILE. In questo numero l’Immobiliare Iannò ci illustra due proposte agli antipodi, ma comunque estremamente interessanti: un appartamento in un palazzo storico del centro città e un antico casale ristrutturato all’inizio delle nostre montagne.

In un palazzo storico del centro atrio e chiostro di città, con rappresentanza, troviamo la prima delle due proposte di questo numero. Si tratta di un ampio appartamento su due livelli, all’interno di uno stabile derivante dalla ristrutturazione con recupero conservativo di un antico convento.

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L’appartamento è composto al primo piano da un ingresso con scalone nobile, salone con camino, studio, cucina abitabile con travi a vista, disimpegno, bagno, camera e due ripostigli, al piano superiore si trovano, invece, una camera matrimoniale, stanza guardaroba, disimpegno, bagno e ampia zona sottotetto. A tutto questo si aggiunge la cantina. Silenzioso e rifinito con accuratezza nei dettagli, è già fornito di climatizzazione, predisposizione per un sistema di allarme ed è possibile ripristinare due unità distinte.


Spostandosi invece verso la collina, ecco la seconda delle due proposte dell’Immobiliare Iannò di questo numero: un casale antico del ‘600, ristrutturato, con due unità indipendenti e una splendida vista panoramica, a Cà Bertacchi, Regnano. La casa si sviluppa in due unità, come detto sopra, dagli ingressi indipendenti; il corpo principale è composto da un portico (dal quale si accede ad un vano al piano rialzato con ampie vetrate e vista panoramica, ideale per uno studio), cucina abitabile in muratura, sala con camino antico e ampie vetrate che si affacciano sul giardino e la lavanderia; al piano superiore troviamo tre ampie camere matrimoniali di cui una con balcone, una camera singola adibita a cabina armadio, due bagni (di cui uno con doccia e uno con vasca). La dependance attigua gode di un viale d’ingresso autonomo e qui troviamo: al piano terra un soggiorno e una cucina abitabile, mentre al piano superiore ci sono due camere matrimoniali e un bagno. In un ulteriore corpo staccato, si trova un deposito attrezzi con portico, cantina e con una camera insonorizzata, ideale per gli appassionati di musica. A tutto questo si aggiunge un ampio giardino con impianto di irrigazione automatico e un pozzo antico in muratura.

Per avere informazioni in merito a queste due proposte o per trovare un aiuto esperto nella ricerca della vostra abitazione ideale, contattate l’Immobiliare Iannò o visitate il loro sito: www.ianno.comozzo antico in muratura.

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_PROJECT_IOTTI+PAVARANI ARCHITETTI

PROGETTARE

Creare

TRASOSTENIBILITÀERICERCATECNOLOGICA IN QUESTE PAGINE VI PRESENTIAMO IL PROGETTO: DOMUS TECHNICA IMMERGAS Il progetto Domus Technica, Centro di Formazione Avanzata dell’azienda emiliana Immergas, realizzato a Brescello nel 2010 e progettato dallo studio Iotti e Pavarani di Reggio Emilia, è stato selezionato quale vincitore della prima edizione del premio riservato ai talenti italiani under 40, promosso dalla Fondazione Renzo Piano. Il progetto ricerca la migliore interpretazione del luogo in termini di

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impianto, scala, linguaggio, scelte tecniche e materiali; si persegue infatti l’obiettivo di una architettura essenziale e sobria, che sappia interagire con l’ambiente circostante, integrandosi con esso, ma anche affermando un principio di novità. La posizione strategica affacciata sulla strada fa, infatti, di tale nuova struttura un’interfaccia anche comunicativa tra azienda e territorio.


SOSTENIBILITÀ ABIENTALE La Domus Technica inoltre è stata concepita come “laboratorio” in cui toccare con mano i risultati della ricerca e della produzione di tecnologie legate allo sfruttamento di risorse rinnovabili; al fine di produrre un intervento fortemente sostenibile dal punto di vista ambientale. L’edificio produce infatti l’energia necessaria al proprio fabbisogno attraverso il funzionamento delle tecnologie esposte, contribuendo anche a erogare l’energia in eccesso all’edificio, per uffici esistenti.

L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI L’organizzazione interna degli spazi è distribuita su due livelli. Il piano terra, ospita un ampio atrio, le quattro sale dimostrative e una sottocentrale tecnologica, destinata allo “stoccaggio dell’energia”. Al primo piano si colloca un’ulteriore sala, quale ambiente ristoro o per incontri più informali, aperta sulla terrazza, che si 59


_PROJECT_IOTTI+PAVARANI ARCHITETTI

configura come “paesaggio artificiale”, in cui si alternano parti pavimentate e parti a tetto verde nelle quali sono integrati i pannelli solari e fotovoltaici. La parte in elevazione dell’edificio, traslucida e compatta, appoggia su uno zoccolo scuro e pesante, rivestito di lamiera di zinco, che sradica l’edificio dal terreno. Tale volume traslucido vuole richiamare la vocazione industriale del contesto e, al tempo stesso, riscattarla con un’immagine innovativa ed evocativa. Il rivestimento in lastre U-glass reagisce infatti in modo sempre diverso alle condizioni di luce e atmosferiche, acquisendo, a seconda delle ore del giorno e dello scorrere delle stagioni, un carattere diafano e inconsistente o, viceversa, solido e materico. La sera, un sistema d’ illuminazione (alimentato intaremente dall’ energia prodotta dai pannelli fotovoltaici) trasforma l’edificio in un corpo di luce.

LE SOLUZIONI IMPIANTISTICHE Le apparecchiature installate internamente ai locali dimostrativi, produrranno, sfruttando varie tecnologie, fluidi primari caldi e freddi totalmente recuperati, stoccati e riutilizzati per soddisfare i fabbisogni energetici dell’intero edificio, nonché per contribuire a quelli dell’edificio per uffici esistenti. Tecnologicamente saranno installate, nelle varie sale, caldaie murali e a basamento di produzione corrente, impianti a pompa di calore, impianti a pompa di calore reversibile applicate alla geotermia, apparecchiature di nuove tecnologie in sviluppo ed in copertura pannelli solari termici. I vari fluidi caldi e freddi prodotti nelle sale didattiche e di ricerca, verranno rispettivamente stoccati in accumulatori, da qui saranno distribuiti agli impianti di climatizzazione e di consumo sanitario del fabbricato in progetto.


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LO STUDIO IOTTI + PAVARANI ARCHITETTI Studio associato costituito nel 2001 da Paolo Iotti e Marco Pavarani, che opera nei settori della progettazione architettonica, per committenze pubbliche e private. In particolare lo studio si occupa di temi legati al progetto ambientale, al landscape, al recupero urbano, partecipando a numerosi concorsi e workshop e segnalandosi con progetti particolarmente attenti all’integrazione del nuovo con l’esistente, nel tentativo sempre perseguito di conferire nuove “energie” ai contesti in cui si opera, “energie” coerenti con le potenzialità spesso inespresse dei luoghi stessi. Nel 2003 Paolo Iotti e Marco Pavarani ricevono la Menzione d’onore per la sezione spazi e infrastrutture pubbliche, nell’ambito del premio Medaglia d’oro all’architettura italiana della Triennale di Milano. Nel 2004 lo studio si aggiudica il primo premio nel concorso internazionale di progettazione per il Nuovo Stadio di Siena, con un progetto che si afferma per il riuscito inserimento paesaggistico di una infrastruttura, generalmente invasiva, nel contesto delicato e stimolante delle colline toscane intorno a Siena. Infine nel 2011 ricevono il premio Mipim Architectural Review future projects Award e il premio Inarch/Ance 2011 – categoria under 40 – per la Domus Technica Immergas.

Iotti e Pavarani con l’architetto Renzo Piano

L’impianto di climatizzazione previsto sarà del tipo a soffitto e pareti, radiante ad alto rendimento, integrate da aria primaria per ricambio fisiologico ambientale. A tale proposito verrà installata una unità di trattamento aria, dotata di prefiltrazione e filtrazione, trattamento termico dell’aria e trattamento di umidificazione invernale.


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La Poesia degli Artisti

Il 7 Ottobre dalle 18,30 PM Interni, a Reggio Emilia, sarà protagonista di un importante evento itinerante promosso da Valcucine: l’inaugurazione della mostra 7 x 11 “La poesia degli artisti”. Il secondo piano dell’importante showroom reggiano ospiterà la tappa reggiana della manifestazione che coinvolge 77 artisti italiani sulla poesia. Ognuno di questi artisti è stato invitato a scegliere uno e un solo poeta che gli sta a cuore per produrne un ritratto, cogliendone un’espressione, un atteggiamento, una postura, un gesto, oppure per ispirarsi a un testo particolare, sentendosi libero di operare creativamente attraverso contaminazioni tra immagini e parole utilizzando vari medium (olio, acquerello, acrilico, foto, tecniche miste…). Oltre all’interpretazione, rigorosamente di 7 x 11 cm, agli artisti è stato chiesto di scegliere un testo del poeta prescelto e di scrivere qualche riflessione personale in merito a questa scelta. Promotori di questa importante iniziativa, Valcucine e Gaggenau.

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_FOCUS ON_PM INTERNI

Obiettivi

…indagare ciò che di letterario, e di poetico in particolare, sta dietro al mondo degli artisti contemporanei… …rafforzare e diffondere una sinergia tra arte e poesia spesso sommersa… …rivalutare poeti dimenticati o sottaciuti, permettendo di rimetterne in circolazione l’operato e il contesto nel quale hanno operato…

Perchè 7x11?

Perché il movimento ed il respiro della poesia italiana e della poesia straniera in traduzione italiana si esprimono per forza di cose, da sempre, attraverso i metri portanti della nostra tradizione: il settenario e l’endecasillabo.

Artisti coinvolti (Attila Yozesf); Alessandro Mendini (Leopardi); Fulvia Mendini (S. Aleramo); Ayako Nakamiya (Tsukiko); Gaetano Orazio (Dante); Tullio Pericoli (Beckett); Scafiti (Gesualdo Bufalino); Livio Scarpella (Kavafis); Doriano Scazzosi (Evtushenko).... Per l’elenco completo degli artisi coinvolti, basta visitare la sezione eventi del sito del main sponsor di questa manifestazione, ovvero www.valcucine.com

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Utilizza il tuo smarphone per leggere questo QR code e visualizzare l’elenco completo degli artisti di 7x11

Alessandro Mendini ha scelto Leopardi

Paolo Annibali (R.M. Rilke); Gabriella Benedini (Emily Dickinson); Ivana Bomben (Quasimodo); Sandro Bracchitta (R. Tagore); Deisa Centazzo (Dickinson); Bruno Chersicla (Leonardo Sinisgalli); Sandro Chia (Celan); Alex Corno (Merini); Riccardo Dalisi (Dickinson); Ottorino De Lucchi (Merini); Stefano Di Stasio (Holderlin); Fernando Di Stefano (Ungaretti); Franco Dugo (Pasolini); Enrico Della Torre (Erba); Ilario Fioravanti (Balestra); Gaetano Fracassio (Ungaretti); Giovanni Frangi (Testori); Michelangelo Galliani (G.R. Manzoni); Omar Galliani (Merini); Paola Gandolfi (Cavalli); Paolo Iacchetti (Szymborska); Silvio Lacasella (Montale); Ernesto Lamagna (Quasimodo); Matteo Massagrande


Sandro Chia ha scelto Celan

Guests Importante anche l’ospite presente durante la serata di presentazione di questa mostra: Omar Galliani, l’artista di origine reggiana divenuto uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea, interverrà all’evento. Le sue opere, pervase dal dualismo luce-tenebre del chiaroscuro, lasciano apparire e dissolvere le immagini, che assumono così la valenza alchemica di visioni, simboli. In particolare, per 7 x 11 Galliani ha scelto di ricordare Alda Merini con un ritratto a matita su carta, in grado di esprimere l’intensità del pensiero della grande poetessa italiana. All’evento, inoltre, interverrà anche il critico d’arte Maurizio Vanni, che da anni svolge l’attività di curatore e di project organization, con la creazione di progetti culturali e sviluppo del relativo piano strategico e di comunicazione. Ha tenuto conferenze, creato progetti museologici e curato più di 400 esposizioni d’arte in musei, fondazioni, università o importanti gallerie in Italia e nel mondo e sarà tra i Curatori dei “Progetti Speciali” per la Biennale di Mosca 2011. Attualmente è direttore del Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art).

Pills

Omar Galliani ha scelto Alda Merini

Durante la serata sarà possibile scoprire un’altra opera di Omar Galliani, strettamente legata al mondo dell’arredamento: i più attenti potranno riconoscere una delle sue opere dedicata agli angeli sulle ante del blocco cucina firmato Valcucine. Realizzata su vetro tramite una particolare tecnica simile all’intarsio, si tratta di pezzo unico.

Venerdi 7 Ottobre - dalle 18,30 c/o PM Interni Collezione 7 x 11, La Poesia degli Artisti La mostra sarà visitabile fino a domenica 16 Ottobre, nel periodo dell’esposizione lo showroom rimarrà

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aperto anche la domenica. 67


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PALAZZO Mongardini UN RECUPERO CONSERVATIVO DI UNO DEI PALAZZI PIENI DI STORIA ALL’INTERNO DELLE ANTICHE MURA DELLA NOSTRA CITTA’, UNA PROPOSTA CHE UNISCE AMPI AMBIENTI A RIFINITURE DI LUSSO, IL SAPORE SPECIALE DELL’ABITARE LA STORIA In questo numero Prima Immobiliare ci fa entrare all’interno di uno dei palazzi più storici della nostra città: Palazzo Mongardini. In queste pagine le immagini e le piante ci illustrano l’attico ricavato dal restauro di questo prestigioso palazzo e che Prima Immobiliare propone: l’appartamento si sviluppa tra il secondo e il terzo piano su una superficie di ben 200 metri quadrati. Dall’ingresso posto al secondo piano si accede ad un ampio salone che può essere suddiviso tra zona soggiorno e sala da pranzo, a una cucina abitabile, a una camera matrimoniale con cabina armadio, ampio bagno e un ripostiglio/lavanderia. Un disimpegno accoglie la scala che porta al secondo piano dell’attico dove troviamo ben tre camere matrimoniali, un ampio studio e un grande bagno con vasca; il sottotetto con travi in vista rende ancora più particolare questo elegante e storico appartamento.

I Dettagli

L’attico qui illustrato sarà completato con un pavimento di legno in plancia, con sanitari Boffi e Nic Design mentre la rubinetteria sarà firmata Fantini, le porte saranno invece di Rimadesio, in cristallo e verniciate in tonalità; il tutto sarà poi completato da mosaici di Casa dolce casa e da corpi illuminanti di design. Il progetto degli interni è curato da BB Studio degli Architetti Andrea Bergianti e Francesco Bombardi.

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La Storia ed il recupero

Situato tra Via Emilia Santo Stefano e Via Guasco, a poca distanza da Piazza Gioberti e nei pressi della Chiesa di Santo Stefano, si trova all’interno dell’antica cinta muraria del centro storico. Se già in una mappa del 1591 si trovano tracce dell’edificio, sicuramente nel 1720 ci sono conferme della presenza de la “Casa delle Putte”, che nel 1907 prende il nome di Palazzo Mongardini a seguito dell’acquisto fattone da Giovanni Mongardini dalla Marchesa Ines d’Affitto. Attualmente il complesso restaurato risulta composto da un blocco principale derivato dalla prima costruzione sulla Via Emilia, che si sviluppa fino al grande cortile interno sotto al quale sono stati ricavati i posti auto, con un androne passante voltato a crociera, sui cui affacciano gli scaloni e gli accessi agli altri tre cortili. L’intervento di restauro di questo Palazzo, si è proposto di recuperare l’intero complesso nel pieno e completo rispetto

VIALE TIMAVO 2/C - 42100 REGGIO EMILIA TEL. 0522/406135 - FAX 0522/433745 WWW.PRIMAIMMOBILIARE.COM INFO@PRIMAIMMOBILIARE.COM

delle parti originali e/o modificazioni storiche progressivamente intervenute, valorizzandone le componenti architettoniche e materiche. Il fine del progetto di restauro è sempre stato quello del completo riutilizzo del complesso secondo gli usi originari: commerciale nelle “botteghe” del piano terra sulla Via Emilia, principalmente residenziali nelle altre parti e in tutti gli altri livelli. Gli interventi sono stati comunque limitati, grazie al buono stato di conservazione delle parti, sono state infatti effettuate opere di consolidamento che non hanno mai leso gli elementi storicamente importanti della struttura come, per esempio, le pregevoli pavimentazioni in “terrazzato veneziano” e i soffitti finemente decorati per i quali è stato previsto il fedele recupero. Considerando che già in origine il complesso risultava suddiviso in unità abitative, il mantenimento di tutti i pregevoli vani scala esistenti permette un accesso molto frazionato, quasi indipendente, a tutte le nuove unità abitative, servite da ascensori.


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Shozo Shimamoto

OPERE 1950-2011. ORIENTE E OCCIDENTE

80 TRA DIPINTI, SCULTURE E VIDEO INSTALLAZIONI DEL GRANDE MAESTRO DEL GUTAI; UN EMOZIONANTE PERCORSO LUNGO TUTTA LA SUA PRODUZIONE ARTISTICA FIRMATO ACHILLE BONITO OLIVA Dal 25 Settembre 2011 all’8 Gennaio 2012, a Palazzo Magnani sarà protagonista la mostra del famoso artista giapponese. La mostra Shozo Shimamoto. Opere 1950-2011. Oriente e Occidente, promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani

70 pg

in collaborazione con l’Associazione internazionale Shozo Shimamoto si propone di documentare il percorso artistico del maestro, dalle prime innovative sperimentazioni degli anni quaranta e cinquanta, fino alle performance degli ultimi anni. Un lavoro che intende indagare la nozione di movimento fisico nello spazio sul quale l’artista viaggia e perlustra poeticamente i luoghi.

L’ampia superficie della tela accoglie ogni segno, ogni colore vibrato di cui conserva le tracce sugli spazi e le impronte allusive dei gesti. Nulla è casuale, le azioni sono sottoposte ad un ordine rigoroso, seguono un principio combinatorio eufonico, evocando uno spazio classico che sfida il tempo e che richiede sguardi prolungati per decantarne l’interpretazione. In mostra saranno esposti lavori di grande importanza storica, dalle tele degli anni ’50, alle straordinarie esplosioni di colori di punta Campanella (Sorrento) Capri, ai lavori realizzati nella splendida cornice di Palazzo Ducale a Genova, al Museo Di Villa Croce nel 2008 e all’ultima performance di Stoccolma. Vi saranno due inedite sezioni: verranno esposti per la prima volta alcuni lavori su carta degli anni ‘50 del Maestro e le Associazione Shozo Shimamoto sculture, i violini, i costumi che hanno accompagnato le coinvolgenti performances di Punta Campanella e Capri.


PIAZZA ZANTI 10/A - CAVRIAGO (RE) - TEL. 0522 577460


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La mostra è la prima e unica grande antologica dedicata in Italia a Shimamoto, farà percepire al pubblico il suolo internazionale e avanguardistico che il nostro Paese rappresenta nel Mondo.

Biography SHOZO SHIMAMOTO è co-fondatore, con Jiro Yoshihara, del movimento Gutai - Associazione d’Arte Concreta, nato nel 1954 con l’intento di rinnovare la tradizione artistica giapponese (in particolare la cultura zen) e di accogliere e superare, attraverso una ricerca di maggiore identità, gli stimoli innovatori provenienti da occidente. Gutai significa “concretezza”: sigla che vuole porsi in opposizione all’astrazione, intesa come approccio mentale all’opera, e orientarsi verso un legame diretto con il fare dell’artista e la qualità della materia. Fin dalle prime opere Shimamoto dichiara quelli che saranno i leitmotiv di tutta la sua produzione: l’interazione che lega da un lato casualità e volontà della materia, dall’altro l’atto performativo dell’artista. I suoi Buchi sono il frutto di un evento in cui l’atto creativo è in stretta relazione con la materia del colore e del supporto. L’opera è il risultato e la testimonianza di un processo di relazione tra gesto e materia. Il colore è applicato su strati di carta sovrapposti con uno sfregamento che ne provoca la lacerazione. La ricerca di Shimamoto continua a esplorare l’ambito pittorico attraverso nuove sperimentazioni: nel 1956 i Cannon works, opere ottenute dall’accidentale disposizione del colore sulla tela, sparato da un cannone appositamente costruito dall’artista. Infine completa la gamma dell’esplorazione artistica di Shimamoto negli anni cinquanta, il film “Film che non esiste in nessuna altra parte del mondo”; interventi segnici e gestuali tracciati direttamente sulla pellicola e accompagnati da una colonna sonora ottenuta riproducendo suoni tratti dalla quotidianità. Il decennio si chiude con la visita in Giappone di Michel Tapié e Georges Mathieu, che contribuiscono a diffondere il Gutai in tutto il mondo, inserendolo in quella “sensibilità diffusa” posta sotto l’etichetta generica di Informale. L’assimilazione degli esponenti del Gutai all’Informale e la promozione di Tapié - che espone le loro tele in Europa e negli Stati Uniti - sposta l’accento sui valori prettamente


Biography pittorici dei dipinti di Shimamoto e compagni, per i quali, tuttavia, il processo creativo rimane elemento essenziale. I Bottle Crash, ad esempio, si basano su una metodologia operativa inaugurata nel 1956 su principi analoghi a quelli dei Cannon Works: l’artista asseconda l’azione della materia senza alcuna preesistenza progettuale, facendo deflagrare sulla tela bottiglie piene di colore. Dopo la morte di Jiro Yoshihara, nel 1972, il gruppo Gutai si scioglie e i suoi componenti intraprendono carriere separate. Shimamoto inizia ad interessarsi alla Mail Art e alla creazione di una rete di artisti in tutto il mondo. In questo modo Shimamoto porta avanti sia un progetto di tipo collettivistico com’era nello spirito del Gutai, sia la volontà degli esordi di gettare un ponte culturale tra Europa, Stati Uniti e Giappone. A partire dagli anni Novanta Shimamoto recupera la tecnica del Bottle Crash, che manterrà fino ad oggi evolvendone il carattere performativo. La sua produzione più recente è realizzata unicamente in occasione di performances pubbliche, eventi collettivi in spazi di grande respiro che mettono insieme le prime sperimentazioni delle esposizioni all’aperto con il percorso di ricerca pittorica, coinvolgendo emozionalmente lo spazio, il pubblico e il gesto artistico in un grande “teatro della pittura”, come definito da Lorenzo Mango, autore di un testo in catalogo.

L’inaugurazione, il 24 Settembre, alla presenza del curatore Achille Bonito Oliva, sarà arricchita da una performance di Shimamoto (alle 16,00) che onorerà Reggio Emilia della sua presenza.

SHOZO SHIMAMOTO. OPERE 1950-2011. ORIENTE E OCCIDENTE 25 settembre 2011 - 8 gennaio 2012 Reggio Emilia, Palazzo Magnani Ingressi: Intero - 9 euro; Ridotto - 7 euro; Studenti - 5 euro Orari: dal martedì al venerdì: 10-13/15.30-19 sabato e domenica: 10-19 lunedì chiuso

Corso Garibaldi, 31 - 42121 Reggio Emilia - Italia Tel. 0522 444 406 /408 - Fax 0522 444 436 Email: info@palazzomagnani.it - Web: www.palazzomagnani. it


_HOME_STUDIO DE NARDIS

ABITARE IL LUSSO Due delle soluzioni di maggior pregio proposte dallo Studio De Nardis di Rivalta In questo numero Studio De Nardis propone 2 diverse soluzioni sempre all’insegna del lusso e della ricercatezza. La prima, situata in zona Pieve, riguarda un ampio e luminoso attico composto da un’ ampia sala di 70 mq con terrazzo, una spaziosa cucina abitabile con loggia, disimpegno, camera matrimoniale con terrazzo, bagno, seconda camera matrimoniale, camera 3/4, secondo bagno. E, per concludere, due cantine e garage doppio per il largo.


La seconda soluzione, in posizione centralissima a Rivalta, all’interno di una palazzina con poche unità, riguarda sempre un attico, posto però su due livelli con terrazzino e piscina pensile. Mq. 200, è composto, al piano inferiore da un’ampia zona giorno, zona pranzo con cucina, due camere matrimoniali, una stanza per gli ospiti, lavanderia e bagno; al piano superiore camera matrimoniale e guardaroba, piccola palestra e bagno. Il terrazzino è al piano inferiore, di mq. 70 circa; al piano superiore piscina con solarium e altro terrazzino il tutto su ulteriori mq. 94 circa. Infine garage e tre cantine.

STUDIO IMMOBILIARE DE NARDIS Via S.Ambrogio, 4/2 42123 Rivalta (Reggio Emilia) Tel. 0522/363346 - Fax 0522/363211 www.studiodenardis.it - info@studiodenardis.it 75


_IN&OUT_HOBBY GARDEN

La Natura CHE TI STA INTORNO... SERRE E STUFE: ACCUMUNATE DAL PIACERE DI VIVERE LA NATURA E DAL RISPETTO DOVUTO A QUEST’ULTIMA In questo numero Hobby Garden vi illustra due ambiti che con l’arrivo dell’autunno saranno particolarmente interessanti: le serre e le stufe. Per quanto riguarda la prima area, in questa pagina sono presentati alcuni modelli di SerreGiardini, un’azienda esclusivista per l’Italia di serre amatoriali, giardini d’inverno (detti anche orangerie), verande e coperture per piscine. Caratterisrica principale è quella di avere profili di alluminio di alta qualità, con angoli arrotondati, in alluminio naturale oppure verniciato, assemblabili e intercambiabili tra loro. Viti e bulloni sono in acciaio inossidabile, le porte a tenuta perfetta grazie alle spazzole a lama, le finestre coibentate con guarnizioni in gomma. Il canale di scolo esterno, la canalina della condensa, lo scarico dell’acqua, l’irrigazione e la fondazione in alluminio sono finiture perfette per questi prodotti. Nel corso degli ultimi anni i vantaggi della “casetta di vetro” hanno incantato tante persone. Oggi serre, verande ed orangeries si trovano in qualsiasi misura, colore e forma. Per ricreare una particolare biosfera che possa accogliere piante, persone ed animali, occorre combinare in modo ideale i materiali adatti.

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Per quanto riguarda le stufe, in queste immagini vediamo alcuni modelli firmati Ravelli: una grande attenzione per la tutela dell’ambiente e l’equilibrio dell’ecosistema guida da sempre questa azienda italiana nella realizzazione di prodotti che possano conciliare nel migliore dei modi le esigenze dello sviluppo economico con la salvaguardia dell’ambiente.

L’azione di questa azienda si inserisce in una più ampia tendenza che mira alla riscoperta globale ed individuale delle istanze ecologiche, al fine di garantire quello sviluppo sostenibile volto a preservare lo stesso mondo in cui oggi viviamo. Le stufe a pellet e a legna rappresentano uno dei più innovativi e vantaggiosi sistemi per il riscaldamento domestico. Da un lato sono pratiche e facili da usare: il loro funzionamento è infatti completamente automatico e viene gestito elettronicamente, permettendo anche un controllo a distanza. Ma, soprattutto, il loro utilizzo abbatte enormemente i costi di riscaldamento rispetto ai tradizionali combustibili fossili, generando risparmio. La convenienza del riscaldamento a biomassa è data dal fatto che, a parità di calore prodotto, pellet e legna risultano essere significativamente più economici rispetto a petrolio o gas metano. Per avere ulteriori informazioni sulle proposte di queste pagine e per tastare con mano la qualità e l’ampiezza dell’offerta per tutto ciò che riguarda l’esterno casa, affidatevi all’esperienza e alla competenza di Hobby Garden.

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_IN & OUT_SISTEL

STILEEPRATICITÀ PERLACASA QUALITÀ E STILE PER SOLUZIONI INNOVATIVE ALL’ALTEZZA DI OGNI ESIGENZA Sistel Centro Automazioni propone soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate, progettate su misura per ogni tipo di abitazione. La qualità dei portoni Palpebra, della collezione Domus Line Breda, è certificata; inoltre l’ampia gamma di prodotti offre la possibilità di scegliere unendo comodità, raffinatezza e originalità.

Sirio

La gamma Domus Line si compone di nove modelli: SirIo: campione di consensi perchè elegante e incredibilmente versatile; Iris: con pannelli cassettati in una simmetria perfetta; Persus: in acciaio perfettamente liscio, con o senza doghe orizzontali; Athes: geometrie rigorose si incrociano su pannelli cassettati. Ares: semplice e luminoso grazie a un design sobrio; Antares: il portone cassettato essenziale nella sua bellezza; Cupis: la porta garage in cui la forza e la solidità dell’acciaio si fondono sapientemente con le antiche suggestioni del legno. Venus: portone solido, sicuro e pratico, con l’armonia del simil legno

Venus

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Cupis


Vera e propria alternativa ai portoni basculanti e alle serrande avvolgibili per autorimesse, garage e box auto, Palpebra di Breda offre la massima adattabilità grazie alla straordinaria possibilità di personalizzazioni con colori, materiali, accessori e soluzioni anche “su misura”, che consentono così di ottenere un risultato sempre perfetto in ogni contesto, unico sia dal punto di vista estetico che progettuale. In più è facilmente automatizzabile e il comfort diventa assoluto.

Persus Orus

Palpebra di Breda non ingombra come un comune portone perchè scorre sul soffitto, inoltre permette di utilizzare al meglio lo spazio interno del garage. Offre facilità di apertura e totale sicurezza, in quanto progettato per essere a prova di bambino grazie a sistemi di protezione nei pannelli e nelle guide. Tutto ciò senza trascurate l’aspetto estetico, poichè ogni portone è curato nei minimi dettagli.

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AbitaMi, è il salone laboratorio, dove architetti e designer insieme a imprenditori, rivenditori, giornalisti, analisti e trend setter saranno pronti a testare con mano le migliori produzioni creative pensate per il sistema casa. Si terrà dall’ 8 al 11 settebre nell’ ambito di Macef-Salone Internazionale della casa. AbitaMi intende rappresentare il punto di convergenza e d’incontro fra design e decorazione, architettura e interior design, dando spazio alle espressioni d’eccellenza che ne animano lo sviluppo, un appassionante intreccio di tradizione e innovazione.

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8 - 11 settembre 2011

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