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Magazine per il Destination Marketing in Alto Adige N o v e m b r e / d i c e m b r e 2 0 1 0
più Mobilità meno traffico Inchiesta sulla raggiungibilità dell’Alto Adige
5.792.051 KM percorsi in treno nel 2010 in Alto Adige
Âť Nel 2003 i km percorsi in treno erano stati appena 2.712.401
Meditazioni
s o m m a r i o 4 Mailbox 5 Metro La stazione di Plaus 6 Monitor Più mobilità, meno traffico 15 Mosaico Nell'occhio dei media 16 Menti La giramondo 18 Marchio Alto Adige da indossare 21 Movimento Riconversione riuscita 22 Mercato
Solo chi è raggiungibile, esiste… … per i clienti, e lo dico in tono provocatorio e in parte esagerato. Questo vale sia per una destinazione turistica che per un polo d'interesse e per tutti gli eventi di una certa grandezza, siano essi sportivi che culturali. La raggiungibilità riguarda non solo le persone ma anche merci e dati. Per uomini e merci bisogna valutare i canali di traffico nel loro complesso: strada, ferrovia, cielo. Qui non si tratta di dire sì o no all’aeroporto, sì o no al tunnel di base del Brennero, sì o no alla terza corsia dell’Autobrennero. Valutare queste strutture come realtà a se stanti, scollegate dalle altre, non ha senso. L’Alto Adige ha invece bisogno di un progetto globale di raggiungibilità. Anche perché la nostra società è destinata a diventare sempre più mobile. La mobilità è un megatrend che non riguarda nel breve periodo la società occidentale, ma che a lungo termine sarà decisiva nelle società del benessere. La mobilità non serve solo ad un settore o una lobby, e men che meno ad una élite. È una questione di attrattività di una località, ed una località attraente ed una buona connessione alla lunga portano vantaggi all’intera popolazione. In questo numero M non offre soluzioni o concetti definitivi, ma cerca di capire, interpellando esperti e guardandosi attorno, quali sono i punti forti e deboli dell’Alto Adige. è ora di analizzare la situazione e decidere di fare le mosse decisive verso quel livello di raggiungibilità che può consentire, ad una regione situata nel cuore dell’Europa, di affrontare il futuro. Christoph Engl, direttore SMG
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Mailbox
i cannocchiali di Merano
Un altro modo di vedere l’architettura
L'altro modo di guardare l'architettura: 32 cannocchiali puntati su Merano e dintorni
sentres.com
Scoprire l'Alto Adige on line sentres.com, il nuovo portale di informazioni per la vacanza e il tempo libero in Alto Adige, è attivo dal 22 ottobre 2010. Il sito presenta tutte le regioni turistiche altoatesine, oltre 2000 tour nelle categorie bici, camminate, alpinismo, inverno e città nonché luoghi di interesse culturale e paesaggistico. Gli itinerari vengono proposti su cartine digitali e corredati da informazioni dettagliate, testi e materiale fotografico. “Il visitatore deve subito sentirsi a proprio agio e trovare con pochi clic le informazioni che cerca”, ha detto l’amministratore delegato Manuel Demetz durante la presentazione avvenuta in occasione della Fiera Hotel di Bolzano. Questa iniziativa privata di Athesia e Tappeiner si rivolge sia ai turisti che alla popolazione locale. www.sentres.com
Originalità & Innovazione I Mercatini di Natale del 2010
La novità di quest'anno consiste in un’applicazione mobile dedicata ai Mercatini di Natale. Prendendo spunto dal calendario d’Avvento, gli abbonati al servizio riceveranno ogni giorno sul proprio smart 4 m | Novembre, dicembre 2010
phone una figurina natalizia con vari contenuti: immagini, ricette o pensierini sull’Avvento altoatesino. Dal 26 novembre inoltre partirà un gioco a premi destinato a creare l’atmosfera natalizia: raccogliendo 30 figurine, gli abbonati partecipano all’estrazione finale. www.suedtirol.info/mercatini
il patrimonio Dolomitico
Mostra fotografica itinerante
La mostra fotografica "Dolomiti – Il cuore di pietra del mondo" propone da metà settembre gli scatti relativi alla storia di copertina dedicata alle Dolomiti (pubblicata nel marzo 2010) e realizzati dal fotografo meranese Georg Tappeiner. Si tratta di cinquanta immagini che, grazie alla cooperazione tra NATIONAL GEOGRAPHIC DEUTSCHLAND e le regioni Alto Adige, Trentino e Veneto, vengono esposte in una mostra itinerante. Da notare che già il reportage dolomitico realizzato da NATIONAL GEOGRAPHIC DEUTSCHLAND ad inizio anno è stato un successo: il numero di marzo infatti è stato il più venduto dopo quello di luglio 2009. Adesso si cerca di bissare il successo con la mostra fotografica, che vuole mostrare la bellezza delle Dolomiti ed al contempo sensibilizzare la gente sulla conservazione delle Dolomiti come patrimonio mondiale dell’UNESCO. La prossima tappa è in programma alla ITB di Berlino. www.nationalgeographic.de
Vedere Merano e dintorni attraverso 32 cannocchiali: lo scopo del progetto elaborato da Merano Marketing (MGM) è di focalizzare l’attenzione di residenti e forestieri sull’architettura della città del Passirio e dei suo dintorni. I cannocchiali, in acciaio e senza lenti, sono puntati su un particolare oggetto architettonico. La scelta degli oggetti è stata effettuata da un gruppo di lavoro composto da specialisti del settore. “I risultati del gruppo di lavoro sono stati sorprendenti, perché ci hanno fatto scoprire la varietà degli stili architettonici di Merano e del suo circondario”, dice Thomas Aichner, direttore di MGM. I cannocchiali sono puntati su edifici noti, oasi di tranquillità attorno a Merano o ancora ensemble storici, senza tuttavia trascurare alcune novità architettoniche come il Bunker Mooseum in val Passiria o il Lido di Scena. I cannocchiali si possono incontrare sulle passeggiate e sui sentieri più frequentati come ad esempio la Passeggiata Tappeiner a Merano, in vari “waalweg” dei dintorni e anche sulla Via dei Masi in val d’Ultimo. www.meranodintorni.com (jm)
La mostra fotografica sulle Dolomiti sarà ospitata dalla fiera del turismo ITB 2011 di Berlino
Metro
la sc h eda
Opera: Stazione di Plaus
Committente �������������������������������������������� Comune di Plaus Architetti ������������������������������� Kathrin Gruber, Richard Veneri Località ������������������������������������������������������������������ Plaus Cubatura �������������������������������������������������������������� 800 m³ Apertura �����������������������������������������������������������������2006 Con la rimessa in funzione della ferrovia della Venosta, le stazioni lungo la linea ferrata sono state rinnovate e, in alcuni casi, hanno ricevuto nuove funzioni. La ristrutturazione della stazione di Plaus punta sull’effetto visivo e colpisce per la sua architettura
contemporanea ed al contempo essenziale. Il vecchio edificio è stato interamente demolito fino ai binari, conservando solo i locali scantinati. La nuova costruzione è semplice e squadrata, con un tetto ricoperto di verde; decisamente inconfondibili sono le grandi lettere a grandezza d’edificio. La nuova struttura è ora un luogo polifunzionale: la stazione vera e propria occupa solo una piccola parte della cubatura, mentre il resto della costruzione – che si trova nello scantinato – viene usato dai giovani come laboratorio o come sala per prove musicali. www.architects.bz.it
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Monitor
più Mobilità,
meno traffico. Il megatrend mobilità rappresenta uno dei principali motori della nostra società. In qualità di polo economico e località turistica, l’Alto Adige è atteso da grandi sfide. Testo: Maria Cristina De Paoli Illustrazioni: Julia Pfaller
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"L'uomo era un essere in costante movimento, prima di diventare stanziale", ricorda il professore universitario tedesco Ulrich Reinhardt.“E anche in futuro non rimarrà chiuso tra le quattro mura di casa a far niente”. Il problema è proprio questo: i flussi di traffico aumentano. Uomini, merci e dati percorrono distanze sempre più grandi sulla faccia della terra. I numeri di questo fenomeno li fornisce l’istituto di futurologia di Kelkheim: nel 1960 venivano coperti – in auto, bus, aereo e treno – 5,5 bilioni di chilometri. Nel 1990 eravamo già a 23,4 bilioni e nel 2050 la cifra potrebbe arrivare a quota 103 bilioni di km. Una vera e propria valanga, che rotola senza tregua, aumenta costantemente la velocità, trascina con sé ogni cosa e non si ferma
neanche di fronte all’Alto Adige. Solamente il traffico leggero sulla A22 è passato, in circa 30 anni, da 7,7 a 20,4 milioni di veicoli. Stesso discorso per il traffico commerciale: se nel 1980 attraverso il Brennero furono trasportati 15,47 milioni di tonnellate di merci, nel 2009 siamo passati a 41,10. La mobilità rappresenta uno dei principali motori della nostra società, ed è decisamente qualcosa di più che la semplice voglia di movimento, libertà e indipendenza. Questo megatrend sta assumendo altresì un ruolo economico decisivo, in quanto senza mobilità non c’è crescita economica e non c’è benessere. “La massa di merci trasportate sta crescendo più velocemente del prodotto interno lordo”, dichiara Oswald Lechner dell’Istituto di ricerca economica (IRE) della Camera di commercio di Bolzano. Per continuare ad essere concorrenziale, l’Alto Adige necessita di collegamenti nazionali ed internazionali ottima- » Novembre, dicembre 2010 | M 7
li nonché di una fluida circolazione interna di persone, merci e dati. “Senza questi requisiti, in futuro non potremo più essere concorrenziali non solo come polo economico e destinazione turistica, ma anche come sede per grandi eventi sportivi o culturali”, dice Lechner. Possedere questi requisiti sarebbe vantaggioso anche per la popolazione: “In fin dei conti oltre la metà degli altoatesini fa quotidianamente la spola tra l’abitazione ed il posto di lavoro o la scuola”. Ancor più rilevante è il fatto che per quanto riguarda la raggiungibilità non siamo messi per niente bene, come dimostra il confronto internazionale. L’istituto di ricerca svizzero Bak di Basilea relega l’Alto Adige all’ultimo posto tra le regioni alpine, mentre l’Istituto Tagliacarne giudica le nostre strutture viarie inferiori persino alla media italiana. Il responsabile principale per questa brutta pagella romana è senz’altro il “malato cronico” aeroporto di Bolzano (vedasi articolo sottostante).
MeBo raccoglie consensi in tutta la provincia. Infine, un utilizzo decisamente superiore alla media ed un giudizio altrettanto positivo caratterizzano il trasporto pubblico, che negli ultimi anni ha conosciuto un incremento esponenziale. Oggi una buona raggiaeroporto di Bolzano: ungibilità presuppone serve un piano di sviluppo però anche un veloce collegamento informatico. E l’Alto Adige si garantirebbe una buona raggiunL’aeroporto di Bolzano è stato ed è un tema qui la nostra regione arrangibilità, così come richiesto dalla Camera di scottante per la politica altoatesina. Tanto che ca al di sotto della media nel 2008 la Provincia, preso atto che l’aeroporto commercio di Bolzano e da altre istituzioni e asnazionale, Trentino comsociazioni economiche del territorio. La ragè aspramente criticato, coordina un tavolo di preso. “Un’azienda altoamediazione per raccogliere le opinioni favorevo- giungibilità via cielo non è solo di enorme imtesina su quattro non ha portanza per il turismo, ma è necessaria anche li e contrarie alla struttura. Ma non si arriva ad ancora un collegamento a nel caso di eventi sportivi, culturali ed economialcun accordo tra le parti. banda larga, e sopratci di grande spessore. Quello che in pochi sanLa Provincia di Bolzano, tutto in periferia no, è che l’aeroporto bolzanino non potrebcome unico azionista delbe mai essere chiuso totalmenla società di gestione Aite. Se dovessero sparire i voli di rport Bolzano-Dolomiti (ABD), è linea e charter, ossia il traffico ora obbligata a presentare all’ENAC un commerciale, rimarrebbero comunpiano di sviluppo per poter mantenere la conque attivi i voli militari e privati, che potrebbero cessione pluriennale per l’utilizzo dell’aeroporto, anzi essere incrementati. Già oggi l’86% dei moche è di proprietà dello Stato. “Questo decisivo vimenti aerei bolzanini è da attribuire al volo piano di sviluppo è attualmente in fase di discussportivo e militare. Un esempio significativo in sione”, afferma il direttore di ABD Mirko Kopfsguter. La soluzione che si prospetta è quella tal senso arriva dall’aeroporto di Trento: pur non essendo uno scalo aperto al pubblico, ogni anno di un piccolo aeroporto regionale con collegasi contano 25.000 movimenti, mentre a Bolzano menti a Roma ed altri scali internazionali come sono appena 14.000. (bp) Francoforte, Vienna, Zurigo o Milano. Solo così
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Ma ci sono anche delle criticità interne, come ad esempio la statale della Pusteria, quella della Venosta, la linea ferroviaria del Brennero e le pessime possibilità di carico merce, dice l’IRE. Solo la
Monitor
"Oltre la metà degli altoatesini fa quotidianamente la spola tra l'abitazione ed il posto di lavoro o la scuola", dice il dirigente IRE Oswald Lechner, a sua volta pendolare: ogni giorno raggiunge Bolzano in treno
questa situazione causa una notevole che rinunciare alla macchina. Questo tenso della nostra provincia viene perperdita di concorrenzialità”, conclude episodio deve servire a riflettere su que- cepito in maniera negativa, mentre Oswald Lechner. sta contraddizione, che in futuro dovrà sono apprezzate le iniziative di limitaessere superata. “Muoversi rispettando zione del traffico. il clima e senza sprechi”: questa frase Un equilibrio difficile dell’ex ministro dei trasporti tedesco Attenti al traffico La Giornata senz’auto del 22 Wolfgang Tiefensee inquadra alla persettembre scorso ha concluso la fezione la situazione, in quanto il mon- “Bisogna che sia chiaro: la val Badia, con il traffico che si ritrova, non potrà più Settimana europea della mobi- do è sempre più in movimento ma, con lità, l’iniziativa che ha coinvol- le attuali condizioni, non potrà sostene- reggere a lungo la concorrenza delle altre località turistiche di punta”, ammonito l’Unione Europea, i singo- re molto a lungo questo sviluppo. li Stati e parecchie città. Forse già tra 50 anni le riserve di pe- va già qualche anno fa l’assessore proL’eco mediatica è stata trolio potrebbero non essere più suffi- vinciale Thomas Widmann. Nel frattemgrande anche in Alto Adige, cienti. Certo, si tratta solo di un’ipotesi. po qualcosa è stato fatto in Badia. dove le notizie sulle varie Adesso siamo però già in grado di preve- “L’ospite che all’arrivo consegna le chiavi iniziative però si contrap- dere che i costi “indotti” della mobilità, della macchina – racconta Damiano Dapunt dell’associazione turistica Alta Baponevano in maniera para- legati a cambiamenti climatici, danni dossale ai bollettini della ambientali, malattie o perdite finanzia- dia – viene premiato dal suo albergatore. Inoltre in estate vengono chiusi al trafcentrale viabilità: nella gior- rie dovute alle code, in futuro avranno fico, dalle 16.30 in poi, i centri di San Casnata senz’auto, infatti, già al un peso maggiore rispetto ad oggi. siano e Corvara”. mattino presto si sono forC’è poi un’altra componente che Un’iniziativa, quest’ultima, che semate code di auto e mezzi pe- proprio una regione turistica come l'Alsanti agli accessi dei centri ab- to Adige non deve sottovalutare. La sop- condo Dapunt viene apprezzata più dai turisti che dai residenti. Così come un itati di Bolzano e Bressanone. portazione del traffico, con tutte le sue grande successo ha avuto, tra gli ospiti, Nel corso dell’intera giornata in- ricadute negative, si abbassa sempre oltre la A22 è stata bloccata in ent- più, almeno nel nostro mondo occiden- la nascita del cosiddetto Mountain Pass, rambi i sensi di marcia, mentre nel tale. A questa conclusione è arrivato an- che consente “l’utilizzo di tutti gli imtardo pomeriggio è toccato alla statale che l’istituto demoscopico Allensbach, pianti di risalita della valle ad un prezzo tra Bolzano e Laives trasformarsi in un nell’ambito di un sondaggio tra gli ospi- giusto”. E l’estate scorsa ne sono stati serpentone sovraccarico di veicoli. ti. L’80% della clientela altoatesina con- venduti già 15.000 pezzi. Gli sforzi fatti in Alta Badia sono L’Alto Adige non è stato certamente tinua ad arrivare in auto e, soprattutto solo uno dei tanti progetti esistenti su l’unico posto in Europa in cui, nella in estate, si sposta quotidianamente in giornata senz’auto, si è fatto tutt’altro macchina. Ciononostante il traffico in- tutto il territorio provinciale, da » Novembre, dicembre 2010 | M 9
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Solda a Plan in Passiria, dall’Alpe di Siusi all’area vacanze Gitschberg-Jochtal fino alla val Gardena. La strada per una mobilità sostenibile passa comunque attraverso un ampio e articolato pacchetto di misure, in cui le iniziative di limitazione del traffico danno il loro contributo al pari di altre realtà come la borsa dei transiti alpini di recente istituzione, la tanto apprezzata ferrovia della Venosta, una rete ciclabile pressoché ininterrotta, una flotta di mezzi pubblici sempre più alimentati a gas o ancora la Mobilcard, che nel periodo aprile-agosto 2010 è stata attivata ben 154.405 volte.
passeggeri annoverò anche l’imperatore Francesco Giuseppe, impegnato nelle grandi manovre in Val di Non. Quattro anni dopo arrivò la funicolare che da Bolzano portava al Virgolo, quindi la ferrovia del Renon, quella tra Brunico e Campo Tures e ancora quella tra Merano e Lana, la prima linea elettrificata dell’Alto Adige. Nel 1908 fu realizzata la prima funivia alpina per il trasporto di Legati alla tradizione persone, che collegava “In una terra come l’Alto Adige – dice Bolzano al Colle. DuranOswald Lechner – anche il treno dovreb- te la prima guerra monbe avere un ruolo importante. E non sto diale partirono i lavori pensando solo ad un migliore collega- della ferrovia della val mento internazionale, ma a proposte Gardena, tra Chiusa e concrete che consentano di raggiunge- Plan; quasi contempore in treno la località di vacanza. Non raneamente Vienna dimentichiamoci in fin dei conti che dava il via libera alla persino gli Asburgo raggiungevano le costruzione della ferroTir in coda sulla A22: complessivamente nel 2009 hanno Dolomiti in treno”. via della val di Fiemme attraversato il Brennero 41,10 milioni di tonnellate di merci Eccoci allora per la prima volta non fino a Predazzo. Entrampiù proiettati nel futuro ma rivolti al pas- be furono dismesse nesato. E che passato. All’inizio del XX se- gli anni Sessanta, così come la “Lepsdecifrare. Si farà un Minimetro? Oppucolo infatti l’Alto Adige ha scritto pagine re un tram? è però anche possibile che bahnl” (trenino del vino) che collegava importanti nella storia dei trasporti. Il 19 non si faccia niente di tutto questo, viBolzano e Caldaro. E 50 anni dopo la ottobre del 1903 entrava in funzione la sto che mancano le risorse finanziarie. ferrovia dell’Oltradige è di nuovo alla funicolare della Mendola, che tra i suoi Essendo mobilità e traffico strettaribalta, anche se il suo futuro è tutto da mente legati a quasi tutti gli aspetti della vita, non esistono “ricette miracolose e grandi scoperte”, afferma Hartmut Topp T u n n e l d i b a s e d e l B r e n n e r o : dell’istituto per la mobilità e il traffico t r a s p o r t o m e r c i s u r o ta i a dell’Università tecnologica di Kaiserslautern nel suo studio “Gli scenari del La galleria di base del Brennero rappresenta il tratto centrale del nuovo asse ad alta 2030”. Nel documento il professore tecapacità per la linea ferroviaria da Berlino a Palermo. Sarà utilizzata soprattutto per il desco mette nero su bianco diverse protrasporto merci, ma è stata pensata anche per il trasporto veloce delle persone. Il tunposte, che vanno dall’utilizzo nel di base del Brennero collega Fortezza a Innsbruck ed è riservato esclusivamente al dell’idrogeno al pedaggio stradale per le traffico ferroviario. Lungo 55 km e con un tracciato pianeggiante, è composto da due auto fino alla mobilità integrata come canne principali, nelle quali i treni viaggiano a senso unico. I tempi di realizzazione completa alternativa all’auto privata. ammontano a circa 14 anni; il via definitivo ai lavori della struttura principale da parte “Il mondo ha bisogno di nuove propodei governi di Roma e Vienna è atteso ancora entro il 2010. ste e di svolte innovative”, consiglia Topp, Per quanto riguarda i lavori in corso, sono stati appaltati 23 chilometri di tunnel (pari al anche perché il lassismo e la trascu10% dell’intero sistema di gallerie), 14 dei quali sono già stati realizzati. In Tirolo inoltre ratezza potrebbero condurci nel vicolo è in fase di realizzazione il nuovo tracciato della Bassa Valle dell’Inn, lungo 40 km, che cieco della “autodipendenza”, fungerà da tratta d’accesso al tunnel di base del Brennero. all’esaurimento dell’energia fossile, a Per avere informazioni dettagliate e visionare progetti, bandi di gara e grafici, visitate cambiamenti climatici e catastrofi natuil sito www.bbtinfo.eu. (bp) rali. E la lista dei possibili sviluppi negativi potrebbe andare avanti a lungo.
A22: origine, transito, destinazione
28,6 % 26,7 % 7.625.169 veicoli
7.101.146 veicoli
26,1 % 18,6 % 6.940.120 veicoli
4.960.807 veicoli
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Fonte dei dati: A22, IRE, Camera di commercio di Bolzano / Infografica: www.arnekluge.de
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T r a f f i c o i n t e r n o a l l ' A l t o A d i g e Traffico di destinazione
Traffico di origine Traffico di transito
numero complessivo dei veicoli sull'autobrennero: 26.627.242 (100 %)
Traffico: poco transito, tanta produzione locale Ogni anno 27 milioni di veicoli circolano sul tratto altoatesino dell'Autobrennero. Decisamente sorprendente la composizione del traffico tra la barriera del Brennero e il casello di Egna: la quota più alta del flusso veicolare è da attribuire non già al traffico di passaggio, bensì a spostamenti interni, ovvero da viaggi di auto e camion che hanno origine e destinazione nella nostra provincia. Nel 2009
sono stati quasi 8 milioni, e con il 28,6 per cento rappresentano la quota più alta del volume di traffico (1). Sette milioni di veicoli - traffico di destinazione (2) - provengono da fuori provincia e si fermano in Alto Adige. Altri 7 milioni di veicoli - (3), traffico di origine - partono dall'Alto Adige con destinazione extraprovinciale. Con meno del 20% infine (4), il traffico di transito rappresenta la quota più bassa del traffico totale: 5 milioni di mezzi transitano lungo la A22 dirigendosi fuori dall'Alto Adige. Novembre, dicembre 2010 | M 11
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La politica dei piccoli passi. Qual è la situazione della mobilità in Alto Adige? Cosa c'è in previsione e quali risultati sono già stati ottenuti? Rispondono l'assessore provinciale Thomas Widmann e l'esperto di pianificazione del traffico Robert Ulzhöfer.
t hom a s Wi dm a n n Thomas Widmann è assessore provinciale alla mobilità e pertanto responsabile del trasporto di persone in Alto Adige ma anche delle funivie locali, dell’aeroporto di Bolzano e della ferrovia della Venosta.
Assessore Widmann, qual è a suo parere la priorità principale? Che anche in futuro si riesca a coniugare mobilità con qualità della vita. Quali sono i risultati già raggiunti? Per gli utenti tradizionali, ossia studenti e lavoratori pendolari, abbiamo messo a disposizione in brevissimo tempo un’ottima offerta di trasporto pubblico locale. Abbiamo così recuperato il ritardo accumulato in passato e non temiamo più il confronto con le altre regioni dell’Europa centrale. Quali sono i punti di forza e le debolezze dell’Alto Adige? L’Alto Adige ha molti punti di forza. Nel settore della mobilità vantiamo una rete di trasporto pubblico decisamente
colare i giovani, sull’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico. Siamo invece decisamente indietro – in confronto ad altre regioni dell’Europa centrale con un’offerta paragonabile alla nostra – per quanto riguarda le tariffe, che in alcuni casi sono ferme da quindici anni e sono assolutamente bassissime. Cosa si può ancora migliorare? Adesso si tratta di migliorare la qualità del trasporto locale. Attualmente ci stiamo concentrando su tre punti: il miglioramento dell’informazione alla clientela, l’utilizzo di energia pulita e l’elaborazione di offerte innovative ed attraenti per il turismo ed il tempo libero. Puntiamo anche a combinare diversi progetti relativi al trasporto locale: i concetti di mobilità innovativi dovrebbero incastrarsi tra di loro alla perfezione, per far sì che in Alto Adige ci si possa spostare in ogni momento senza ricorrere all’auto. Come si immagina l’Alto Adige ideale? Ho una visione di Alto Adige come terra ad alta qualità di vita, con uno splendido paesaggio antropizzato, che
Anche in futuro sarà prioritario coniugare mobilità con qualità della vita. sostanziosa ed estesa, che collega tutte le zone della provincia comprese quelle periferiche e parecchie località turistiche. Unica è poi l’introduzione degli abbonamenti gratuiti per scolari e anziani, che ci ha permesso di sensibilizzare la generalità della popolazione, e in parti12 m | Novembre, dicembre 2010
tramite tecnologie innovative e l’utilizzo di energie sostenibili sia in grado di raggiungere l’autarchia energetica, anche nella mobilità. Cos’è invece destinato a rimanere utopia? La richiesta o il sogno, che arriva da al-
cune parti, di ridurre il volume di traffico. La mobilità individuale, ovvero la possibilità di andare in qualsiasi posto in qualsiasi momento, è una conquista della società moderna ed è alla base del funzionamento della nostra economia. Da qui non si può tornare indietro; si può invece fare di tutto affinché questa mobilità sia accessibile a tutti, flessibile e soprattutto quanto più possibile ecosostenibile e sicura.
Rober t Ulz höf er In qualità di membro dell’ufficio di progettazione 'Lang + Burkhardt' di Monaco, Robert Ulzhöfer ha partecipato all’elaborazione dei concetti di mobilità per i comuni altoatesini di Plan, Solda e Riva di Tures.
Robert Ulzhöfer, l’Alto Adige è in grado di avere sotto controllo in maniera duratura la situazione del traffico? Senz’altro. Ma un territorio con 500.000 abitanti e 5,5 milioni di arrivi all’anno non può farcela con un semplice colpo di mano, bensì con tanti piccoli passi e facendo molto lavoro di informazione. E questo è un lungo processo. Per le singole amministrazioni comunali invece è più semplice: prendiamo l’esempio di Plan. Il paesino della val Passiria era nelle condizioni ideali per introdurre una limitazione del traffico. Tanto più che era stato già fatto il primo passo, ossia il divieto di transito notturno per residenti e ospiti: il paese è così piccolo che si può senz’altro ipotizzare che una persona, anche rientrando a tarda ora, lasci l’auto nel par-
Questione di coincidenze: le varie forme di mobilità dovrebbero incastrarsi alla perfezione per consentire spostamenti senza utilizzare l'auto
cheggio e percorra a piedi le ultime centinaia di metri. A Solda al contrario una simile misura non è praticabile, in quanto case e alberghi sono molto sparpagliati. E non credo che qualcuno potrebbe osare di dire ad un cuoco d’albergo, ad esempio, che alla fine del suo turno deve farsi mezz’ora a piedi
serve veramente e come sarà finanziato. Faccio solo un esempio: a Serfaus, un paesino di 1.100 abitanti nel Tirolo del Nord, è stata realizzata una piccola metropolitana. Per una località grande e importante come Cortina un progetto simile potrebbe avere un senso, per Solda molto probabilmente no.
La ferrovia della Venosta è un pezzo forte, un passo importante nella giusta direzione. per tornare all’auto: molto probabilmente si cercherebbe un posto di lavoro più comodo. Per durare nel tempo, quindi, i progetti sul traffico necessitano di soluzioni su misura? In linea di massima tutto si può fare ovunque. Ci si deve però chiedere se
Quali sono a suo parere i punti di forza e le debolezze dell’Alto Adige? La ferrovia della Venosta rappresenta sicuramente un pezzo forte. È stato un passo importante nella giusta direzione, anche se pure qui qualcosa potrebbe essere perfezionato. E mi riferisco ad un ulteriore aumento della frequenza delle corse ed a tariffe più interes-
santi. Molto bene sta funzionando pure il trasporto integrato dell’Alto Adige, che è riuscito a incastrare alla perfezione i vari servizi. Decisamente negativo invece risulta essere il massiccio traffico veicolare. E anche il tipico pragmatismo delle autorità stradali altoatesine in molti progetti dovrebbe essere usato come rafforzativo. Cosa pensa dell’impatto dell’autostrada del Brennero? Se si esclude quel paio di fine settimana estivi in cui è tutto bloccato sia sulla carreggiata sud che su quella nord, il volume di traffico sull’Autobrennero non è poi molto più alto di quello della MeBo o di qualsiasi autostrada tedesca. In effetti ci si aspetterebbe un traffico decisamente maggiore. Quale errore non deve commettere l’Alto Adige nel campo della viabilità? Non importa se si tratta di un paesino, di una zona pedonale o di una strada di montagna dolomitica: nel momento in cui si decide di attuare un progetto di limitazione del traffico, non bisogna commettere l’errore di depotenziarlo rilasciando troppi permessi. Novembre, dicembre 2010 | M 13
Uno sguardo oltre i confini Panoramica dei progetti di mobilità più riusciti in Europa.
La metropolitana di SERFAUS Dal 1985 nel paesino nordtirolese di Serfaus (circa 1100 abitanti) esiste una piccola metropolitana interrata a levitazione su cuscinetto d’aria. I binari corrono sotto la strada principale e collegano il parcheggio all’ingresso est del paese con la stazione a valle del comprensorio sciistico Komperdell. Il tracciato è lungo 1,3 km e prevede quattro fermate. In inverno la ferrovia effettua, dalle 8 alle 18, una corsa ogni sette minuti. Il viaggio è gratuito; ogni anno vengono trasportate mediamente 900.000 persone. www.serfaus-fiss-ladis.at un’app sul car pooling Lo scorso 18 settembre la Daimler ha dato il via a Ulm al progetto “Car2gether”, che consente di scambiare su Internet tramite pc o smart phone le offerte di car pooling. Entro la fine del 2010 la casa automobilistica tedesca intende allargare il servizio ad un’altra città. Per poter utilizzare “Car2gether” è necessaria la registrazione dell’utente sul sito, dopodichè si possono inserire la data di partenza e la meta. Il sito provvede poi automaticamente a mettere in contatto il guidatore con il passeggero; il pagamento viene effettuato in contanti. Con “Car2gether” Daimler punta anche
Le bici color rosso-argento delle Ferrovie tedesche si possono noleggiare con una telefonata
ad incentivare la propria attività di autonoleggio, in quanto il sito segnala le auto in affitto ancora a disposizione. www.daimler.com CYCLE SUPERHIGHWAYS Le nuove ciclabili di Londra si chiamano “Cycle Superhighways”. Nell’estate del 2010 sono state inaugurate le prime due tratte, entro il 2015 dovrebbero arrivarne altre 10. Le strade riservate alle due ruote collegheranno il centro londinese con i quartieri periferici; lungo i percorsi sono previsti cartelli segnaletici relativi ad altri percorsi ciclabili e punti di noleggio. Le piste saranno di colore blu, larghe almeno un metro e mezzo e dotate di piazzole di sosta; nei punti di noleggio si potranno anche affittare bici elettriche. Le “Cycle Superhighways” fanno parte del programma “Cycling Revolution”, con il quale si punta ad incrementare entro il 2025 fino al 400% il traffico di biciclette elettriche, tradizionali e reclinate. www.tfl.gov.uk In vacanza senza smog L’obiettivo principale di Werfenweng, un piccolo centro del Salisburghese, è di promuovere un turismo sostenibile e senz’auto. Il paesino di 280 abitanti, situato a quota 900 metri, è uno dei 21 comuni che si fregiano del marchio “Alpine Pearls”. Ai turisti che giungono in treno, o che all’arrivo consegnano le chiavi della macchina, vengono messi a disposizione gratuitamente dei mezzi di trasporto ecologici, nell’ambito del progetto “Sanft MobilAngebot” - SAMO (mobilità dolce). È altresì possibile noleggiare auto elettriche, bici, carrozze con cavalli, slitte e l’attrezzatura per fare fondo. www.werfenweng.org
Telefona, monta, pedala Nel progetto “Call a Bike”, il servizio di bici a noleggio delle Ferrovie tedesche, il telefono cellulare rappresenta il principale mezzo di comunicazione. Le tipiche bici rosso-argento che si possono vedere a Berlino, Francoforte s.M., Karlsruhe, Monaco, Colonia, Stoccarda, Amburgo ed in molte stazioni servite dai treni ICE, possono essere infatti noleggiate e riportate con una semplice telefonata. E chi vuole fare ancora più in fretta, può scaricare sul proprio telefonino l’applicazione Android dedicata, che grazie alla tecnologia GPS consente di localizzare automaticamente, o anche tramite inserimento manuale, le bici a disposizione e il posto in cui si trovano. www.callabike-interaktiv.de Ferrara, la città delle bici La città di Ferrara (Emilia Romagna), il cui centro storico è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, fa parte della rete europea “Cities for Cyclists”. Secondo una rilevazione, l’89,5 per cento dei ferraresi per spostarsi utilizza le due ruote. Il sindaco e gli assessori comunali hanno a disposizione delle bici di servizio, e parecchi alberghi consegnano agli ospiti già al loro arrivo, assieme alla chiave della stanza, anche quella della bicicletta. La maggior parte delle bici viene messa a disposizione gratuitamente. www.comune.fe.it (mdp)
Mosaico
Nell'occhio dei media. L’Alto Adige visto da fuori: ecco dove gli avelignesi si
sentono a casa loro, i bambini preparano i canederli e sono alle prime armi con le vie ferrate, le montagne hanno un gusto particolare e i passerotti fanno della musica. Italia: Meridiani Rivista monotematica Il periodico di 160 pagine si occupa delle Dolomiti, dichiarate patrimonio naturale dall’UNESCO. Uno dei capitoli è dedicato all'enorme successo dei Kastelruther Spatzen. Edizione di luglio 2010
Germania: Luna Rivista di moda e costume per la famiglia Un reportage di sei pagine racconta la gita di una famiglia sui monti attorno a Scena. I bambini sono alle prese per la prima volta con l’imbracatura da arrampicata e con la preparazione dei canederli nel maso Zmailer. Edizione di settembre/ottobre 2010 Belgio: Nest Mensile di arredamento e tempo libero – Reportage di 5 pagine, nelle edizioni in fiammingo e francese, dedicato al trekking in sella ai cavalli avelignesi. Il percorso parte da San Genesio, costeggia gli “Stoanernen Mandln” e si conclude ad Avelengo, dando ampio spazio all’aspetto gastronomico. Edizione di settembre 2010
Inghilterra: The Times Quotidiano – Nella rubrica dei viaggi si parla della versione estiva del Sellaronda. In sella ad una mountain bike il giornalista attraversa il massiccio montuoso che solitamente viene percorso d’inverno con gli sci a piedi, scoprendo posti straordinari. Edizione del 29 agosto 2010
Inghilterra: Condé Nast Traveller Rivista di viaggi – Il reportage di 10 pagine è dedicato alle vette del gusto in Alta Badia in versione invernale. Foto in grande formato mostrano i cuochi stellati all’opera nonché le più belle escursioni sulle innumerevoli piste, abbinate alle prelibatezze culinarie. Edizione di novembre 2010 Novembre, dicembre 2010 | M 15
Menti
In Tibet mi sono ammalata di mal di montagna e nel corso di quel viaggio ho anche incontrato Reinhold Messner 16  m | Novembre, dicembre 2010
La giramondo. Renate Kostner Pizzinini è una donna decisamente originale. Coraggio-
sa, energica, erudita, curiosa e impegnata. Sempre in movimento tra il suo albergo ed il resto del mondo. Prossimo obiettivo: un viaggio in Alaska trainata dalle renne.
Testo: Barbara Platzer e Ruth Torggler Foto: Max Lautenschläger
Le esperienze vissute le sgorgano dalla bocca in maniera veloce e irruenta, come le vertiginose cascate del Niagara. È stata in Africa, Cina, Tibet e Nepal. E poi ancora in Groenlandia, Patagonia, Madagascar, Laos, Mali, Yemen e Iran. E ovviamente ha girato anche l’Europa. Con il suo Pepi al seguito, la 70enne albergatrice sanguigna parte all’esplorazione di paesi e luoghi sconosciuti armata di tenda, pick up e guida. Non viaggia per consumare, ma per conoscere e imparare. La passione per i viaggi l’ha ereditata dal nonno Josef e dal di lui fratello Franz Kostner: già nel 1902 i due fratelli giravano il mondo e realizzavano cartografie. All’epoca percossero migliaia di chilometri, in gran parte a cavallo oppure, quando c’era la possibilità, in nave o in treno. Quando tornavano dalle loro avventure, narravano alla piccola Renate di paesi lontani, instillando nel sangue della bambina la passione per i viaggi. E ancora oggi la vivace badiota dice:
sioma è stato vissuto e interiorizzato dalla signora Renate. I viaggi l’hanno plasmata in maniera evidente, aiutandola a far diventare il suo albergo ed i suoi dipendenti quello che sono oggi: una piccola oasi di pace in un mondo senza pace.Uomini di stato e famosi chirurghi italiani si rifugiano da Renate Kostner Pizzinini, per tirare il fiato e per poter essere come veramente sono. Lei invece ama viaggiare al fianco di suo marito Pepi, per un mese intero dalla fine di ottobre fino a tutto novembre, equipaggiata di tenda, sacco a pelo e stuoia isolante. “Io sono una provocatrice ed una guerriera, ma combatto soprattutto per difendere la giustizia”. Oppure per sopravvivere. “In Tibet mi sono ammalata di mal di montagna. Non sentivo più nulla, né con le mani né in viso. Dopo due giorni la nostra guida ci ha portato da quota 5.000 a 3.600 metri, dove mi hanno fatto riposare in una stalla. Ho trascorso due giorni come unica donna in mezzo a un bel po’ di uomini, "Quando sarò in pensione voglio anda- ma ciò che conta è che sono sopravvissuta”. Il fatto poi di re in Inghilterra, e poi ancora in Franavere casualmente incontrato cia e Spagna, e imparerò le lingue per proprio durante questo viagpoter viaggiare meglio". gio Reinhold Messner, che stava recandosi in Cina, Renate lo interCuriosissima, semplicemente incapreta come un segno del destino: è stapace di tenere la bocca chiusa, Renate to infatti proprio un amico di Messner Kostner Pizzinini ha rivolto la parola a salvarla quando si ammalò di mal di alla moglie del sultano dell’Oman e anmontagna. A Renate piacerebbe tornache alla sorella del Dalai Lama. Inutilre una seconda volta nei paesi che ha mente la guida turistica ha cercato di visitato, perché ogni incontro con farla tacere dandole calci sotto il tavolo, luoghi e persone è diverso dall’altro. per farle capire che ogni paese ha le sue Tutti i viaggi sono documentati da reusanze. D’altronde proprio questo assoconti fotografici, e lei pensa prima o
poi di pubblicare con una casa editrice una serie di libri fotografici. Prima però le piacerebbe andare in Alaska o in Siberia, per farsi trainare dalle renne a meno 40 gradi. Ma qual è il posto dove le piacerebbe vivere? Il suo sogno si chiama Australia. Là tutto è placido e pulito, la gente è amichevole e “una donna può attraversare da sola in auto l’intero continente senza avere paura”. Renate è affascinata dagli australiani perché riescono a vivere ogni giorno come fosse una porzione di paradiso; l’oceano, le montagne, i paesaggi unici e in parte sconfinati e incontaminati. Per il momento però il posto della vivace badiota è alla guida del suo Hotel Cappella. L’imponente edificio, con tanto di galleria d’arte, si trova a Colfosco in mezzo alle Dolomiti e conserva tesori da tutto il mondo. Arte, cultura, fotografie e piccoli regali sono custoditi in cassette disseminate nei lunghi corridoi dell’albergo, per essere mostrati agli ospiti. E non per dimostrare chissà cosa e men che meno per vantarsi. Sono là per stimolare, per tramandare. Rispecchiando completamente la personalità di Renate Kostner Pizzinini.
R e n at e Ko s t n e r P i z z i n i n i Art Hotel Cappella Pecei 17 | I-39030 Colfosco Tel. +39 0471 836 183 Fax. +39 0471 836 561 info@hotelcappella.com www.hotelcappella.com
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Marchio
Alto Adige da indossare. Il Marchio Ombrello Alto Adige è sempre più
di moda. Altoatesini e non, tutti ci tengono a mettere ben in mostra il marchio, diventando automaticamente dei testimonial con berretti e sciarpe e da poco anche con polo e felpe firmate Alto Adige. Il marchio Alto Adige, dall'inconfondibi le scritta verde ed il panorama colorato, viene visto quotidianamente da milioni di telespettatori in Germania e Italia. Su Internet migliaia di navigatori di nove nazioni sfogliano pagine web realizzate con il corporate design del Marchio Ombrello oppure si imbattono in inserzioni pubblicitarie con l'Alto Adige e la catena montuosa stilizzata. Piccoli gadget come i pins di gomma o i portachiavi con la scritta Alto Adige spopolano nei grandi eventi altoatesini. La borraccia, l'agenda o il memory game targati Alto Adige sono utilizzati come regalo per gli ospiti, sia in patria che all'estero. Il marchio Alto Adige insomma tira, e viene anche indossato volentieri: i partner più giusti nel settore dell'abbigliamento per lo sport e il tempo libero vengono selezionati con cura, per mettere in vendita e diffondere gli articoli di merchandising griffati. Dice Hansi Felder, della Ripartizione 18 m | Novembre, dicembre 2010
Commercio della Provincia nonché presidente del gruppo ristretto del Marchio Ombrello: “Noi cerchiamo partner che siano in grado di mettere sul mercato prodotti adeguati al posizionamento dell'Alto Adige. La nostra è una terra attiva e amante del gusto, con caratteri alpini e mediterranei. Il prodotto deve quindi rispecchiare tutto questo e possedere altresì il necessario valore in termini di qualità”. Nel settore del merchandising attualmente l'Alto Adige collabora con la ditta Norton, che nella stagione invernale 2010/11 lancerà sul mercato una nuova collezione di berretti e sciarpe destinati ad essere venduti in tantissimi negozi altoatesini accanto ai teli multiuso. “La strada è ormai tracciata: noi non vogliamo a tutti i costi mettere in commercio prodotti marchiati Alto Adige. L'assortimento viene ampliato a piccoli passi, e sempre in sintonia con i
valori di mercato”, dice Felder.
Accordo con Robe di Kappa Ad ogni modo, secondo il regolamento del Marchio Ombrello, gli articoli con il logo Alto Adige che si trovano in vendita possono essere distribuiti esclusivamente da produttori che hanno siglato un contratto di licenza per prodotti con il Marchio Ombrello. Gli articoli pubblicitari generici vengono inoltre utilizzati per scopi istituzionali oppure nell'ambito di accordi di sponsorizzazione. Questa scelta si rifà ai principi cardine del regolamento del Marchio Ombrello, secondo i quali un forte management del marchio deve basarsi su prodotti di qualità a produzione limitata, nei quali siano riconoscibili i valori principali del marchio Alto Adige. Da alcune settimane nei negozi di Bressanone e Vipiteno si possono ac-
A p r o p o s i t o d i Merchandising Per merchandising (in inglese identifica l'azione tesa a promuovere la vendita di un prodotto) si intende – nell'ambito della politica di comunicazione del marketing dei beni di consumo – la produzione, la vendita e la reclame di articoli griffati che veicolano lo stesso logo o lo stesso messaggio di un famoso prodotto di marca, senza offrirne lo stesso utilizzo. In questo modo è possibile trasferire continuamente, su un numero infinito di beni di uso comune, una ideale immagine positiva del marchio.
quistare felpe e polo della Robe di Kappa con il logo Alto Adige, frutto della collaborazione sancita da un contratto di licenza. Su questi capi d'abbigliamento il marchio Kappa è in primo piano, mentre il logo “Alto Adige” è presente in più punti in varie dimensioni. Questa situazione è stata voluta: essendo un produttore di capi per diversi sport e per il tempo libero molto quotato, Kappa si adatta alla perfezione all'Alto Adige ed ecco spiegato l'affiancamento dei due marchi. Le felpe e le polo sono state disegnate dai designer grafici di SMG in collaborazione con la casa madre di Milano. I contratti di licenza sono oltretutto redditizi per l'Alto Adige, anche se si tratta di cifre modeste: i licenziatari si impegnano a versare alla Provincia di Bolzano una quota predefinita di quanto fatturato con i prodotti con il Mar(mb) chio Ombrello.
Alto Adige e moda: collezione autunno-inverno 2010/11 firmata Alto Adige Novembre, dicembre 2010 | M 19
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Trionfo di 'Pur Südtirol'. 200 ospiti hanno assistito alla ceremonia di premiazione dell'SMG Marketing Award 2010 all'Hotel Four Points. Giuria e pubblico concordi: il Mercato dei sapori 'Pur Südtirol' di Merano è il miglior progetto del 2010.
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1 L'assessore Hans Berger, i vincitori Ulrich Wallnöfer e Günther Hölzl di 'Pur Südtirol', i rappresentanti dei progetti finalisti Johanna Gutwenger e Heinrich Gapp di 'aria pulita di Solda: Pure Mountain' e Franz Stolz Presidente dei 'Familienhotels Alto Adige/Südtirol' 2 Il presidente SMG Reinhold Marsoner, il direttore TIS Hubert Hofer 3 Philipp Waldthaler, Marita Wimmer, Maximilian Alber 4 Markus Perwanger - coordinatore RAI Sender Bozen, Charlotte Zuegg - Apparthotel Grafenstein/Cermes, l'assessore Hans Berger 5 Boris Frei e Georg Pircher 6 Il conduttore Martin Bertagnolli 7 Daniel Gufler e Ruth Alber - Zeppelin Group Merano 20 m | Novembre, dicembre 2010
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Movimento
Riconversione riuscita. Da officina meccanica ad azienda internazionale: ecco il grande salto che è riuscita a compiere la ditta Autotest di Lana. Il 9 novembre a Bolzano ci racconterà tutto il fondatore e presidente Josef Unterholzner.
AUTOTEST s pa Fondazione: 1983 come officina meccanica settore: autoaccessori, parti di auto, lavorazione di plastica e metallo presidente: Josef Unterholzner prodotti: paraurti, spoiler, modanature laterali, minigonne posteriori, componentistica per auto in plastica, metallo e ibrida. fatturato: ca. 25 milioni di euro Dipendenti: 136 Sedi: Lana, Fortezza (i), Bratislava (sk), Eisenach (d)
La ditta Autotest ha realizzato il sogno di tante aziende: a metà degli anni Novanta un semplice meccanico riesce a diventare personalizzatore creativo di auto.
L'impresa c h e c a mb i a La nuova serie di appuntamenti propone testimonianze di imprenditori che hanno affrontato con successo una particolare svolta aziendale. Sul tema “Cambio di produzione” saranno Peter Kowalsky, ad di Bionade (Ostheim/Röhn), e Josef Unterholzner, fondatore e presidente della ditta Autotest (Lana), a raccontare per 60 minuti agli spettatori le loro esperienze dirette sull’impresa che cambia. chi: TIS, EURAC e SMG dove: EURAC, Foyer quando: mar 9 novembre alle ore 19 Iscrizione: events@suedtirol.info
Oggi la ditta conta su oltre 100 collaboratori che in 4 diversi stabilimenti si occupano di paraurti, spoiler, modanature laterali, minigonne posteriori, profili cromati, convogliatori d’aria, canali di condizionamento e prodotti ibridi. La favola inizia nel 1983, quando Josef Unterholzner fonda a Foiana la ditta Autotest, una piccola officina meccanica. A partire dal 1989 Unterholzner propone ai suoi clienti il controllo della qualità delle auto (p.es. motore, freni, ecc.) e questo servizio fa sì che il suo giro di clienti si allarghi oltre i confini provinciali. Contemporaneamente inizia a personalizzare le vetture di serie. Nel 1994 Unterholzner riceve la prima grande commessa: per Autogerma, l’importatore italiano della Volkswagen, la ditta di Lana (che allora contava 7 dipendenti) realizza una versione speciale della Golf Variant, la “Golf Yachting”. Oggi il gruppo Autotest sviluppa e produce parti originali, serie speciali e kit per molte rinomate case automobilistiche come Audi, VW, Seat, Skoda, Bentley, Porsche, Lamborghini e Mercedes.
“Funzionalità, idee convincenti e alta qualità sono i presupposti fondamentali per lo sviluppo di un prodotto di successo”, afferma il fondatore Josef Unterholzner. Il suo obiettivo è quello di mettere in pratica le richieste del mercato. Il patron di Autotest comunque non si ferma qui: durante il workshop “Best Minds Meet” organizzato dal TIS a Merano nel maggio 2009, con la partecipazione di 80 imprenditori di successo bavaresi, nordtirolesi e altoatesini, Unterholzner conosce Josef Gunsch, patron dell’azienda nordtirolese produttrice di cabine a raggi infrarossi Physiotherm. Il contatto serve a Unterholzner per siglare, ancora l’anno scorso, un accordo di cooperazione con Physiotherm, in base al quale le due aziende svilupperanno assieme prodotti per la salute e la medicina. Siamo quindi di fronte ad una simbiosi promettente, in cui Autotest metterà a disposizione il proprio pluriennale know how nel campo dello sviluppo, della produzione e dei materiali. Autotest è anche riuscita, da piccolo fornitore del settore (jm) auto, a superare la crisi del 2009. Novembre, dicembre 2010 | M 21
mercato
berlino, germania Ah, è così l'Alto Adige?... sembra domandarsi l'ospite dell'incontro con la stampa organizzato a Berlino, dopo aver toccato con mano il fieno di montagna altoatesino. Nel corso dell'iniziativa itinerante “Alto Adige ospite a...”, quest'anno SMG fa scoprire ancora più intensamente l'Alto Adige: grazie ad un percorso dei sensi con diverse “stazioni sensoriali”, i giornalisti possono assaporare a occhi chiusi lo speck, il vino e l'olio altoatesini nonché tastare in un apposito contenitore la pietra dolomitica, la lana di pecora o appunto il fieno. All'invito di Berlino hanno aderito testate come 'Arte Kultur', 'AD - Architectual Digest', 'Tagesspiegel', 'VOX' e 'Spiegel TV'. 22 m | Novembre, dicembre 2010
“La mobilità di persone e cose non è l'effetto, bensì la causa del nostro benessere”. Eberhard von Kuenheim Top manager tedesco della BMW (*1928)
Alto Adige Marketing S.c.p.a., piazza della Parrocchia 11, I-39100 Bolzano Direttore responsabile: Reinhold Marsoner | Redazione: Martin Bertagnolli, Maria C. De Paoli, Jasmin Mathà, Barbara Prugger Coordinamento: Ruth Torggler | Traduzioni: Paolo Florio | Layout: Lukas Nagler | Design: Arne Kluge | Infografica: Arne Kluge Illustrazioni: Julia Pfaller Fotografie: Frieder Blickle, Alex Filz, Marion Lafogler, Max Lautenschläger, Othmar Seehauser, www.bbtinfo.eu Stampa: Karo Druck, Pillhof 25, 39010 Frangarto Se non desidera più ricevere questa rivista, è sufficiente inviare una disdetta contenente il proprio indirizzo a m@suedtirol.info Registrazione presso il Tribunale di Bolzano n. 7/2005 del 9 maggio 2005
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Avvicina l’orizzonte
...con la bicicletta elettrica :-)
Una scelta ecologica ed economica.