Ferrovia retica – rivista Contura

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Ferrovia retica SA Bahnhofstrasse 25 CH-7002 Coira Tel +41 (0)81 288 65 65 Fax +41 (0)81 288 61 05 railservice@rhb.ch www.rhb.ch

Contura La rivista della Ferrovia retica

La Gola del Reno

Tra rocce e acqua

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Patrimonio mondiale UNESCO

In viaggio nel tempo nel nuovo Museo ferroviario

Glacier Express

Visita alla cucina di bordo

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La FR nella rete www.rhb.ch

Community Promozioni in corso, rapporti di viaggio, impressioni e video della Ferrovia retica e dei suoi fan si trovano sulla pagina facebook «Rhätische Bahn AG». Diventate anche voi fan! www.rhb.ch/facebook

Come fa lo spazzaneve a vapore a pulire i binari durante l’inverno? Quali paesaggi attraversano i nostri treni con diverse condizioni meteo? Come si combinano i viaggi in treno con gli aspetti culinari? www.rhb.ch/youtube

Saoseo: il leggendario lago blu Salendo in alto nella Val Poschiavo, tra Poschiavo e il Passo del Bernina, deviando nella Val di Campo si trova il lago di Saoseo, un luogo incantevole dove la tranquillità regna sovrana. Al mattino, le rocce che circondano il lago si specchiano nel blu intenso e cristallino delle sue acque. Alcuni sostengono che nel lago sia possibile scorgere il volto di uno spirito. Secondo una leggenda, molto tempo fa lo vide anche la principessa che desiderava ardentemente sposare il principe. Gettò nell’acqua dei fiori blu e da allora il lago ha conservato l'intenso colore blu che ancora oggi possiamo ammirare. Il principe le aveva detto che solo quando fosse riuscita a vedere il volto dello spirito avrebbe potuto sposarlo. Chissà, forse funziona ancora oggi.

La Ferrovia retica è la più grande ferrovia alpina della Svizzera. Grazie ai suoi incredibili percorsi attraverso le montagne, al patrimonio mondiale UNESCO e a famosi prodotti quali il Glacier Express e il Bernina Express, la FR è garanzia di esperienze ferroviarie di prim’ordine. Inoltre, essa offre fantastici panorami. www.rhb.ch/flickr

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FR come patrimonio mondiale UNESCO: App per iPhone Guida di viaggio mobile sul percorso che è patrimonio mondiale UNESCO. L’App per iPhone della FR vi mostra la strada, mediante GPS, lungo le linee dell’Albula e del Bernina. Con un clic potete ricevere informazioni su ferrovia, località e cose interessanti da vedere. www.rhb.ch/app

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Lago di Saoseo, 2 028 m s.l.m. È possibile raggiungerlo in autobus dalla fermata di Poschiavo oppure a piedi partendo da Sfazù.

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Tutto scorre Allegra, cari lettori e lettrici

Sapete dove si trova la sorgente del Reno nei Grigioni? Esatto, si trova presso la località di Sedrun, nella Surselva e, per essere precisi, la sorgente è il lago di Toma. E sapete anche che l’imponente Gola del Reno, il Grand Canyon della Svizzera, è opera del Reno Inferiore, ancora un piccolo corso d'acqua prima di diventare un grande fiume? Hans Amacker Perché ve lo chiedo? Perché sono queste le domande che Direttore da tempo ci spingono a muoverci con la Ferrovia retica. Proprio quest'anno celebriamo il 100° anniversario della tratta Coira – Disentis lungo il Reno, sulla rotta del famosissimo Glacier Express. Per il turismo svizzero il 2012 è anche «l'anno dell'acqua». Tanti contorni, sempre in movimento, energico eppure capace di adattarsi, questo elemento affascina sempre. Ecco perché il nuovo «Contura» è tutto all’insegna dell’acqua. Vi diamo un caloroso benvenuto nei Grigioni e vi auguriamo buona lettura!

Di tanto in tanto la FR prepara il terreno e accelera di nuovo per coinvolgere anche voi. Questo e molto altro ci ha spinto a scoprire nuovi orizzonti e nuovi modi di comunicare con voi. Il risultato? L’annuario che avete tra le mani, una via di mezzo tra una rivista e un catalogo che svela tutti i segreti legati ai corsi d’acqua e ai bacini che Martin Sturzenegger si incontrano lungo la nostra rete ferroviaria. Sfogliatelo Direttore vendite e lasciatevi incantare dalle 40 sorgenti minerali di Scuol, e marketing dal vento che vi scompiglia i capelli sullo spartiacque del Bernina o dal fascino misterioso del ghiaccio perfettamente liscio dello stadio di casa dell’Hockey Club Davos. Abbiamo preparato per voi moltissimi spunti di ispirazione e consigli di viaggio. Pronti a viaggiare con la fantasia? Buon divertimento e arrivederci presto nei Grigioni.

P.S.: avete scoperto nuove sorgenti? Inviateci i vostri feedback, contura@rhb.ch foto e suggerimenti a:

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In quale direzione?

Indice

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Ruinaulta Dove il Reno smuove le montagne

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Linea del Bernina Convergenza di fronti climatici

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Anniversario della tratta Coira – Disentis Su e giù da cent’anni

42 Glacier Express Sull’ espresso più lento del mondo la cucina viaggia velocissima

Note redazionali: © Copyright / Editore: Ferrovia retica SA, Bahnhofstrasse 25, 7002 Coira | Informazioni tecniche: Ferrovia retica | Testo: panta rhei pr gmbh | Grafica: Süsskind SGD Coira | Fotografie: Archivio Ferrovia retica, A. Badrutt, B. Baltis, R. Canal, P. Donatsch, H. Egger, M. Felder, M. Galli, Foto Geiger, M. Haas, U. Homberger, Sammlung F. Huonder, T. Keller, J. Langhans, J. Menolfi, A. Mettler, R. Moiola, K. Redmond, I. Rütten, Chr. Sonderegger, J. Schweizer (SLF), M. Vogel, M. Wildi, M. Zanghellini | Stampato in Svizzera, prima edizione, 2012

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16 Senza acqua nulla può esistere Scena 12 Questione di vocazione Il Mastro Lindo della Ferrovia retica 16 Collegamenti Sette in un colpo solo: da St. Moritz a Venezia 19 Lo sapevate? Un fiume di numeri 20 Museo ferroviario dell’Albula Una nuova casa per il «Coccodrillo» 26 Linea del Bernina Convergenza di fronti climatici 30 Panorami da scoprire 32 Ruinaulta Dove il Reno smuove le montagne 38 Anniversario della tratta Coira – Disentis Su e giù da cent’anni 42 Glacier Express Sull’espresso più lento del mondo la cucina viaggia velocissima 48 Via Veltliner: vino nobile del Nord Italia 50 Il posto al sole di Arosa: terrazze assolate, vitamina D alla massima potenza

54 Che cosa fanno … … d'estate gli studiosi di valanghe e slavine? … d'inverno l'addetto al green del campo da golf di Kulm? 58 Powerplay Nei sotterranei dell’HCD 64 Prossima fermata … … Scuol! 68 Nomi famosi Un posto d’onore per gli ambasciatori dei Grigioni 69 Num reg. WR-S 3820 Un pianoforte tra i bagagli 70 Perché il treno non scivola? Il segreto si chiama «adesione» 72 Design Vrin, Vals e Inghilterra uniti in un treno 76 In partenza Rete di collegamenti della Ferrovia retica 78 Per il vostro programma Sintesi delle manifestazioni 80 Concorso 81 Rail Shop 82 FR a portata di mano opuscoli, cartine e guide per il tempo libero 83 La FR nella rete informazioni

Ulteriore informazioni riguardo al Bernina Express: Webcode 33

Come funziona il Webcode? Nella pagina web www.rhb.ch, inserite il relativo codice nel campo «Webcode» e otterrete maggiori informazioni sull’offerta desiderata.

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Senza acqua nulla può esistere

Scena Bernina Express: la vista migliore sul Lago Bianco.  33

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Lago Bianco, 2 253 m s.l.m.

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Il giardino dei ghiacciai di Cavaglia: uno straordinario spettacolo della natura.  1754

Cavaglia, 1 752 m s.l.m.

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Glacier Express: lungo ampie distese di neve attraverso le Alpi svizzere.  34

Val Bever, 1 815 m s.l.m.

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Treno per slittini da Coira: 6 chilometri di divertimento sullo slittino da Preda a Bergün.  223

Preda, 1 789 m s.l.m. – Bergün, 1 373 m s.l.m.

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Biglietto combinato per il Parco Nazionale: lungo il fiume Inn per raggiungere il Centro visitatori a Zernez.  1039

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God Carolina presso Brail, 1 568 m s.l.m.

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Via Albula / Bernina: a piedi verso l’area di ristoro in riva al lago.  1317

Lago di Palpuogna sopra Preda, 1 367 m s.l.m.

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Questione di vocazione

Il Mastro Lindo della Ferrovia retica

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Rudi Pargetzi è un fornaio qualificato. Tuttavia, ha detto addio al forno per lavorare sui binari della Ferrovia retica. Come guardalinee ha controllato per anni le rotaie tra Coira e St.Peter. Oggi è nel vero senso della parola il «Mastro Lindo» della FR: con la sua squadra provvede ogni giorno a garantire treni pulitissimi. Due vagoni panoramici del Glacier Express e un nostalgico vagone blu del Pullman Express procedono a passo d’uomo nel «Tunnel». È così che gli addetti alla manutenzione della FR chiamano l’impianto di lavaggio dei treni di Landquart. Infatti il vagone entra da un lato e, dopo quattro cicli di pulizia, esce da un altro perfettamente pulito. Come in un enorme autolavaggio, una grossa spazzola rotante passa sopra il tetto e lungo le pareti laterali rumoreggiando e spruzzando acqua e detergenti, mentre alla pulizia dei respingenti e degli scalini provvedono gli addetti con appositi spazzoloni. «La macchina danneggerebbe i rac«Mi ero stancato di cordi e i cavi dei vagoni, per questo si procede a mano», dichiara Ruedi Pargetzi, capogruppo della fare il fornaio, cercamanutenzione della FR di Landquart. All’interno vo un lavoro manuale dei vagoni il rumore è assordante. Un collaboratospecializzato.» re con aspirapolvere portatile sulla schiena pulisce Ruedi Pargetzi, capogruppo le imbottiture dei sedili. I sei uomini della squadra hanno un’ora di tempo per pulire cinque vagoni. Sempre treni puliti: questo l’obiettivo della FR. Di conseguenza il sistema di pulizia è organizzato in modo intelligente. Durante i viaggi è sempre presente una squadra mobile di pulizie che controlla i WC e svuota i cestini. I treni vengono puliti ogni giorno nelle stazioni durante le soste più lunghe. Una volta alla settimana tutti i vagoni e le locomotive attraversano il «Tunnel» di Landquart, dove vengono puliti sia dentro che fuori e sottoposti a controlli tecnici. La grande pulizia generale viene effettuata una volta all’anno.

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In viaggio sulle rotaie con qualsiasi tempo «In dieci mesi, qui a Landquart, abbiamo effettuato 14700 servizi di pulizia settimanali (di routine) e 362 annuali (di fino)», dichiara con orgoglio Ruedi Pargetzi. Da dieci anni lavora nella manutenzione. Ma questa non è la sua prima occupazione. Pargetzi, 50 anni, lavora presso la Ferrovia retica già da 30 anni. All’inizio aveva scelto di fare il fornaio/pasticcere. «Ma mi ero stancato di fare il panettiere, cercavo un lavoro manuale specializzato», racconta. Così decise di presentare domanda come lavoratore edile presso la FR. In seguito Pargetzi divenne guardalinee. Ogni giorno, alle 4 del mattino percorreva la tratta di 12 km da St.Peter a Coira con una dresina, una bicicletta su rotaia, per il primo controllo dei binari. Assicurava che il percorso per il trenino rosso fosse libero, eliminando eventuali pietre e rami dal percorso. Infine percorreva di nuovo la stessa tratta a piedi per verificare eventuali rotture o danni sui binari. «Uscivo con qualsiasi tempo e naturalmente, grazie al lavoro, ero in piena forma», dichiara. Gli gnomi della FR A un certo punto, tuttavia, Pargetzi, padre di tre figli, sentì l’esigenza di lavorare in un posto fisso. «Amavo il mio lavoro, ma ero stanco di essere sempre in giro», dichiara. Così decise di presentare domanda all’interno dell’azienda per un posto vacante a Coira come addetto alla pulizia dei vagoni. Poco tempo dopo venne assunto come capogruppo della manutenzione a Landquart. «Amo la pulizia e la piacevole sensazione che tutto torni lindo», dichiara. Spesso i passeggeri non si accorgono nemmeno del lavoro di Partgetzi e della sua squadra. «Siamo, per così dire, gli gnomi della FR, che puliscono di notte, così che il giorno seguente tutto sia pronto.» Per lui la cosa peggiore è sentire le persone parlare in modo sprezzante degli addetti alle pulizie. «È un lavoro molto impegnativo, anche fisicamente», dice Pargetzi. Richiede competenze specialistiche dei materiali e delle sostanze chimiche contenute nei detergenti. «Non passiamo nei vagoni solo con uno strofinaccio in mano a spolverare.»

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Una volta alla settimana ogni vagone attraversa il «Tunnel» di Landquart, dove viene pulito e sottoposto a controlli tecnici.

Un insolito «messaggio di errore» A dimostrarlo è la squadra di Pargetzi questa mattina, durante le operazioni di pulizia dell’elettrotreno ALLEGRA «Carlo Janka». C’è chi, inginocchiato sul pavimento pulisce le superfici che di solito restano coperte da un tappeto, chi invece lava i sedili con un apposito strumento. «I nostri addetti provengono dalle più svariate categorie professionali», spiega il capogruppo. Tra questi vi sono cuochi, imbianchini o ex impiegati nella gastronomia, dato che in «Amo la pulizia e Svizzera non esiste ancora una formazione per il la piacevole sensazione personale addetto alle pulizie. Pertanto, la Ferrovia che tutto torni perfettaretica promuove al proprio interno vari corsi formente pulito.» mativi per i collaboratori. «Formiamo i nostri specialisti, ad esempio, per la rimozione dei graffiti. Ruedi Pargetzi, capogruppo Circa 50 collaboratori, distribuiti su tre turni, provvedono ogni giorno alla pulizia dei treni rossi durante la notte. Quando salgono sul treno, la prima cosa che vedono gli ospiti, anche se inconsapevolmente, è il nostro lavoro», dice Pargetzi. Infatti ci si accorge subito se il treno è pulito o no. Qualche volta capita invece che i viaggiatori si accorgano del lavoro che si nasconde dietro l’impeccabile pulizia dei vagoni. Allora la squadra riceve un insolito messaggio di errore: alcuni, infatti, utilizzano il sistema di segnalazione errori della FR, con il quale è possibile segnalare eventuali guasti, per lodare la pulizia dei treni, spiega Pargetzi ridendo. «Questi messaggi li stampiamo e li appendiamo sulla nostra bacheca e ce ne rallegriamo.»

Lavorare per la FR: cerchiamo persone con una marcia in più; info su:  89

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Collegamenti

Sette in un colpo solo: da St. Moritz a Venezia

Dalla mondana St.Moritz alla città lagunare di Venezia in otto ore: oggi è possibile grazie alla Ferrovia retica e a una fitta rete di mezzi di trasporto pubblici. Questo singolare viaggio culturale collega tra loro ben sette Patrimoni mondiali UNESCO. Non si tratta del giro del mondo in 80 giorni, ma dalle Alpi al Mediterraneo in otto ore, da St.Moritz a Venezia. Grazie ai collegamenti con i mezzi di trasporto pubblici in Italia, arrivarvi è semplice. Tuttavia vale la pena concedersi più tempo per visitare in tutta tranquillità i tanti luoghi di interesse che si incontrano. Da St. Moritz la linea del Bernina si dirige verso sud lungo la tratta del Patrimonio mondiale UNESCO, ovvero la più alta traversata delle Alpi su rotaia che raggiunge il suo culmine con Ospizio Bernina a 2252 m s.l.m. Qui, i passeggeri sono catturati dal fascino di due laghi che sorgono uno accanto all’altro, il piccolo Lej Nair (lago nero), dalle acque scure e il lattescente Lago Bianco. Ed è qui che alcuni percorsi si dividono: l’acqua da un

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Collegamento diretto: il tour sulla linea del Bernina porta al sud.  963

lato scorre verso est riversandosi nel Danubio, dall’altro verso sud nel Po, il confine meteorologico determina pioggia o siccità e sul confine linguistico si incontrano il retoromancio e l’italiano. Da qui il treno serpeggia fino a valle per incontrare le palme del sud affrontando con maestria e semplicità pendenze fino al 70%. «Prossima fermata: Tirano», si sente annunciare dopo poco più di due ore. È appena passata la frontiera italiana e la località mediterranea si trova a soli 429 m s.l.m. Un pezzo di Italia antica Quattro volte al giorno l’autobus italiano Perego parte da Tirano, attraversa il passo dell’Aprica, percorre una tratta panoramica mozzafiato e conduce i turisti a Edolo. Da qui parte il treno per la Val Camonica, dove un altro sito attende i visitatori: le incisioni rupestri del «Parco Nazionale Naquane» a Capo di Ponte, ovvero il più grande sito Patrimonio mondiale archeologico preistorico in Europa, mostrano animali, armi o attrezzi agricoli. I più antichi dal 2011: Brescia un mix risalgono a 6 000 anni a.C. Per indimenticabidi antichità, Medioevo, li momenti di relax alle terme, Boario Terme Rinascimento e Barocco. è una tappa irrinunciabile. Di sicuro interesse per gli amanti della quiete è «Montisola», sul vicino Lago d’Iseo. Quest’isola lacustre, interdetta alle auto, affiora dall’acqua per 400 m. La città d’arte Brescia appartiene dal 2011 al Patrimonio mondiale UNESCO ed è impreziosita da opere architettoniche del mondo antico, del Medioevo, del Rinascimento e del Barocco. Per un tuffo nell’antichità vale la pena visitare il Monastero di Santa Giulia. Il moderno museo, un tempo monastero di suore benedettine, ospita reperti di varie epoche storiche della città.

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La città d'arte Brescia.

Da un Patrimonio mondiale UNESCO all’altro Da Brescia parte il treno Intercity «Freccia Bianca» con capolinea Venezia. Su questa tratta si sussegue un Patrimonio mondiale UNESCO dopo l’altro: ad esempio, il centro storico di Verona con l’antico anfiteatro o l’Orto Botanico di Padova, in cui si possono ammirare numerose piante ultracentenarie. Chi decide di percorrere l’intero tour senza fare sosta, raggiungerà il capolinea, ovvero la città di Venezia in otto ore. Il tour si conclude nel Mediterraneo dove milioni di palafitte sostengono sopra l’acqua la città lagunare, anch’essa Patrimonio mondiale UNESCO. Qui, invece di strade e binari, tra le case si snoda una fitta rete di canali. I gondolieri conducono gli ospiti attraverso la città, passando sotto una serie interminabile di ponti, costeggiando sontuosi palazzi o approdando alla nota Piazza San Marco. In una delle caffetterie sotto le arcate che incorniciano la piazza c’è tempo per fare un primo resoconto del tour appena concluso.

10 Patrimoni mondiali in 6 giorni Da Venezia a Parigi in 6 giorni passando da St. Moritz. Con il Glacier Express si attraversa il Patrimonio mondiale UNESCO FR fino a Briga e si prosegue con l’Intercity verso Interlaken fino allo Jungfraujoch. www.rhb.ch/welterbe-tour

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Lo sapevate?

Un fiume di numeri

3207 km2 è l’estensione del bacino idrografico del Reno Posteriore e Anteriore, pari alla superficie del Canton Vaud. La Ferrovia retica si snoda lungo l’Inn per 60 km, il doppio del fiume Landwasser che la FR segue dall’inizio alla fine. Da 25 anni la Valser Wasser scorre per 1000 m sotto terra prima di affiorare dalla sorgente di St.Petersquelle. Con un volume di 1,2 km3, quello del Morteratsch (insieme al Ghiacciaio Persa) è il ghiacciaio più grande delle Alpi Orientali. A 1796,61 m s.l.m. sorge lo specchio d’acqua più alto d’Europa, il Lago di Sils nell’Alta Engadina, dove è attiva una società di navigazione commerciale. Al Diavolezza, con acqua a 40° C si trova l’idromassaggio più alto d’Europa. A Davos, la più grande pista di ghiaccio naturale d’Europa si estende su una superficie di 18000 m2. Lungo la sua rete, la FR attraversa ben 592 ponti. 3 locomotive a vapore sono a servizio della FR. L’altezza totale del manto nevoso più elevata registrata nei Grigioni è di 641 cm nel 2001 sul Passo del Bernina.

Confluenza del Reno Posteriore e Reno Anteriore a Reichenau, 592 m s.l.m.

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Museo ferroviario dell’Albula

Una nuova casa per il «Coccodrillo»

Coccodrillo: da giugno 2012 un viaggio virtuale lungo la Vallle dell’Albula.  1924

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Informazioni sul nuovo Museo ferroviario: www.rhb.ch/bahnmuseum

Salire, conoscere, partecipare: per gli amanti della ferrovia il Museo ferroviario dell’Albula, ospitato nell’ex Zeughaus (arsenale) di Bergün, offre un viaggio nel passato con oltre 400 reperti della storia della FR. Da giugno 2012, grazie al Museo ferroviario Bergün, la tratta del Patrimonio mondiale UNESCO dell’Albula si arricchirà di una nuova attrazione (apertura: 2 giugno 2012). Su una superficie di 1 300 m2, Con il modello l’installazione fa rivivere la storia della Ferrovia retica. Il visitatore può passeggiare lungo valli e gallerie, leggere del famoso viadotinteressanti nozioni sulla costruzione della tratta, visitare to Landwasser, i una stazione e un’officina, o partecipare a una discussiobambini costruisne tra un ingegnere in pensione e un macchinista ancora cono un’armatura. in attività. Infatti, le persone che ruotano attorno alla FR rivestono un ruolo importante nel museo: il Museo ferroviario dell’Albula raccoglie storie personali trovate negli archivi e testimonianze dell’epoca, in frammenti di film storici e fotografie, in servizi radiofonici e articoli di giornale. Anche i visitatori possono condividere le proprie storie: inoltrando tramite il sito web, oltre alle foto, anche resoconti di gite scolastiche, incontri con persone sul treno o altre esperienze indimenticabili fatte lungo la FR. Il «viaggiatore nel tempo» fa parte dell’avventura del Museo ferroviario: è invitato a riflettere e intervenire, ad esempio, in dibattiti sulla gestione delle tratte, nello specifico tramite il simulatore topografico sviluppato per il Museo ferroviario che, oltre alle simulazioni, stimola la partecipazione. L’installazione riserva ai bambini un percorso ad hoc, con informazioni o compiti adatti a loro: utilizzando il modello del famoso viadotto Solis, i piccoli possono costruire un’armatura, mentre nell’ufficio della stazione, giovani capostazioni si mettono alla prova con cabina di manovra e segnali.

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Landwasserv wasser iadukt wasserv iaduk 142 m

Filisur 1080 m ü.M. ü.

Via Albula/Bernina

Treno avventura: sui vagoni panoramici aperti al Museo ferroviario, aria fresca e buon umore.  1858

Simulatore di guida: gli ospiti guidano il «Coccodrillo» Il programma combinato alla mostra promette anche momenti divertenti. Infatti, grazie alla posizione, i treni d'epoca procedono direttamente sui binari e in una delle ultime locomotive conservate della serie FR Ge 6/6, chiamata «Krokodil», grazie al simulatore di viaggio installato nella cabina di guida, è possibile intraprendere viaggi virtuali lungo la Valle dell’Albula. Naturalmente, dopo la visita al museo, vi attendono un piccolo snack e un rinfresco, serviti con stile. Accanto alle sale espositive, il museo ospita anche l’area rinfreschi, arredata con sedili originali di varie carrozze salotto e ristorante.

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Via Albula/Bernina

Museo ferroviario dell’Albula

Bergün/Bravuogn 1373 m s.l.m.

Galleria di Plaz 262 m

Galleria di God 487 m

Avventura ferroviaria Albula Scoprirete qui i segreti della tratta del Patrimonio mondiale UNESCO e le sue opere architettoniche. Percorrerete circa 8 km da Preda a Bergün. Scoprirete da vicino viadotti, montagne e uno scrosciante torrente alpino. www.rhb.ch/bahnerlebnisweg

Viadotto di Val Tisch

Avventura ferroviaria

Galleria di Rugnux 686 m

Galleria di Toua 677 m Galleria di Zuondra 515 m

Viadotto dell’Albula I-IV

Naz

Preda 1789 m s.l.m. Galleria dell’Albula 5865 m

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«La storia e la tecnica della Ferrovia retica sono semplicemente affascinanti!»

Yves Broggi (58), Presidente del consiglio della Fondazione Museo ferroviario dell’Albula, è responsabile della raccolta di materiale ferroviario di interesse storico e degno di conservazione. Nel Museo ferroviario dell’Albula la collezione è accessibile al pubblico. Secondo Broggi il museo ha una grande importanza, sotto molti aspetti. Signor Broggi, quale importanza riveste il Museo ferroviario dell’Albula per la regione? Dal punto di vista turistico ed economico riveste la massima importanza. Il museo porterà nuovi posti di lavoro e un incremento dei turisti giornalieri; in estate la visita al Museo ferroviario è un’interessante proposta da associare all’avventura ferroviaria Albula. Cosa rende il Museo dell’Albula così speciale? Le installazioni del museo entusiasmeranno i visitatori di tutte le età perché la storia e la tecnica della Ferrovia retica sono affascinanti! Che importanza riveste la componente di interazione che viene richiesta ai visitatori? Per noi è importante che i visitatori interagiscano attivamente. Ad esempio, con il simulatore di frenata, possono testare la propria abilità nell’arrestare un treno tramite un freno a vuoto. Vi sono varie possibilità di interazione sia digitale che analogica, di sicuro stimolo anche per le scuole. Quale tra gli oltre 400 pezzi espositivi è il suo preferito? Sono molti i pezzi interessanti, ma il «Coccodrillo» dotato di simulatore sarà un’attrazione particolarmente apprezzata. Nel museo si possono ammirare anche modellini e utensili, donati da ex ferrovieri e amici della ferrovia.

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Un capolavoro datato 1902: a 65 metri di altezza il viadotto Landwasser attraversa la roccia.  21.8

Secondo Lei qual è il fascino della FR? L’aspetto che mi affascina di più è lo spirito pionieristico che si aveva oltre 100 anni fa. Chiunque è colpito dall’opera della Ferrovia retica. Fiore all’occhiello del Patrimonio mondiale UNESCO sono il viadotto Landwasser e la tratta tra Bergün e Preda con le gallerie elicoidali. La tratta FR è come un ecomuseo immerso nella natura.

Itinerario

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Pass gratuito: 2 giorni di viaggi illimitati su tutti i treni tra Tirano e Thusis (esclusi Bernina Express e Glacier Express).

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e dell’Albula ferroviaria fatto di : la tratta tecnica in affascinato unico della a rimanere raffinate capolavoro raggi su è il solo profano in ampi naria, è un Qui non ripide ormai ultracente il paesaggio si fondono inerpica attraverso o e del Bernina, ferrovia fisico ci si del Patrimoni civile. La principio fanno parte ingegneria i di un puro e del Bernina e servendos retica. opere d’arte UNESCO la linea dell’Albula la Ferrovia o mondiale luglio 2008 miliare per Patrimoni valli. Da e il viauna pietra tratta del e Bergün UNESCO, lungo la tra Preda mondiale rinomate elicoidali nze più r, le gallerie Le testimonia interesLandwasse niche con il viadotto architetto sono oggi azioni pioniealtre opere di Brusio. le e queste le dotto circolare grafici illustrano nel dettaglio mappe e modo autentico descrive mostra in La guida retica tecnici. Foto, storici e guida compatta UNESCO Ferrovia , santi retroscena predecessori. La o mondiale chilometro dopo nostri Patrimoni il lungo chilometro ristiche dei unica dopo pagina, i valori molteplici alpina ferroviaria culture e nina. Pagina trasversale Albula/Ber lungo questa nel paesaggio na il lettore . accompag sfogliando la guida comincia Il viaggio al mondo.

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Linea del Bernina

Convergenza di fronti climatici

Chi viaggia con la FR sulla linea del Bernina è testimone di un curioso fenomeno: il confine meteorologico, ovvero la separazione delle condizioni meteo tra il versante settentrionale e quello meridionale delle Alpi. In un’intervista, il meteorologo Thomas Bucheli (50) della Televisione Svizzera spiega l’importanza rivestita dal Massiccio del Bernina per le condizioni atmosferiche in Svizzera e il motivo per cui egli spesso porta con sé la macchina fotografica quando si trova sul confine meteorologico. Signor Bucheli, cosa s’intende per confine meteorologico? Secondo la definizione si tratta della «denominazione di una parte di paesaggio che con il proprio influsso determina differenti condizioni atmosferiche nell’ambiente circostante». Tale influsso dev’essere abbastanza efficace da influenzare temperature e umidità dell’aria nel suo percorso da una parte all’altra di questo versante del paesaggio. I crinali delle montagne sono i confini meteorologici più noti. Ma anche le sezioni delle valli con fasce altitudinali e / o cambiamenti direzionali con strettoie e addirittura laghi più grandi possono rappresentare confini meteorologici.

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Come si sviluppa un tale fenomeno? Quali fattori vi contribuiscono? I confini meteorologici più significativi sono le alte catene montuose che si frappongono trasversalmente alla direzione delle correnti del vento. L’aria portata viene bloccata dalla loro presenza, quindi deve spostarsi lateralmente o è costretta a salire. La temperatura e le variazioni di umidità correlate determinano, sul versante della montagna esposto al vento, una maggiore formazione di nebbia, nubi e piogge. Per contro, sul versante sottovento, l’aria è più secca, più calda e di solito il tempo è migliore (effetto Föhn). Del resto, alcuni deserti del nostro pianeta si trovano alle spalle di confini meteorologici: ad esempio, l’altipiano del Tibet, caratterizzato da un clima secco, si trova nell’area poco piovosa dell’Himalaya, il Deserto di Atacama, nel Cile settentrionale, si trova sottovento alle Ande. Qual è la rilevanza del confine meteorologico del Bernina per la Svizzera? Il gruppo del Bernina, catena montuosa più alta delle Alpi orientali, agisce, rispetto al flusso di correnti meridionali, come principale confine meteorologico, influenzando in particolare le condizioni atmosferiche nell’Alta Engadina. Tuttavia, riesce senz’altro a far sentire la propria azione anche a nord. Sono tipiche le precipitazioni ininterrotte sul versante alpino meridionale, mentre in Alta Engadina piove o nevica di rado e nella regione Grigioni centrale soffia il Föhn. Il confine meteorologico sul Bernina esercita massimo influsso quando l'umidità negli strati più alti dell’aria non è elevata. In questo caso Poschiavo e le valli meridionali presentano spesso fenomeni di nebbia alta, mentre in Engadina il sole splende tutto il giorno.

Thomas Bucheli è caporedattore dal 1995 del programma SF Meteo della Televisione Svizzera.

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In che modo il confine meteorologico caratterizza il paesaggio? I confini meteorologici esercitano un’ influenza duratura sulla concentrazione di umidità e di precipitazioni. Sottovento alla montagna è decisamente più secco che sopravvento con una ricaduta anche sulla vegetazione, sullo stato dei terreni e sull’agricoltura. Circondata da entrambi i lati da alte catene montuose, l’Engadina, insieme al Vallese, è considerata tra le regioni più asciutte della Svizzera. Quali possono essere le ricadute del confine meteorologico per gli sportivi della montagna, quali, escursionisti, cicloamatori o alpinisti? Non bisogna contare ciecamente sull’azione protettiva del confine meteorologico del Bernina. Quando la direzione del vento cambia o quando aumenta la concentrazione di umidità, ci si può trovare in breve tempo immersi nella nebbia. Pertanto occorre valutare al momento la situazione, consultando le previsioni del tempo prima di pianificare la propria escursione. In qualità di meteorologo, in che misura tiene conto del confine meteorologico nei suoi calcoli e previsioni? I confini meteorologici fanno sempre parte dei miei calcoli. Il nostro paese è costituito di fatto solo da confini meteorologici, siano essi ad esempio il Giura, le catene collinari del Mittelland, la prima catena delle prealpina o tutte le catene montuose delle Alpi. Quando si prepara una previsione per una località, occorre innanzitutto sapere da dove soffia il vento e poi, quale montagna si interpone nel flusso d’aria.

Percorso didattico dell’ecoenergia: come arriva la corrente nella presa? Le risposte su 12 tavole informative lungo il percorso.  1749

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Alp Grüm: L’unico ristorante collegato «solo con il treno» che serve pizzoccheri.  1038

Per Lei qual è il confine meteorologico che esercita maggior fascino? Ogni qualvolta si costituisce un muro di Föhn su un confine meteorologico, sento di doverlo fotografare. Si tratta di una barriera nuvolosa significativa davanti al cielo pressoché blu. Ho un numero considerevole di splendide foto di muri di Föhn dalle diverse regioni della Svizzera. Per concludere: vuole provare a fare una previsione su come sarà il tempo nel 2012? Per la variazione della posizione del sole, anche nel 2012 passeremo inevitabilmente attraverso le diverse stagioni. In che modo si esprimerà concretamente dal punto di vista meteorologico e se soddisferà le nostre aspettative, è ancora tutto affidato alle stelle …

Dai ghiacciai alle palme La linea dell’Albula e del Bernina collega l’Europa del nord e del sud senza cremagliera in un susseguirsi di zig-zag. Un piacere particolare è il viaggio panoramico sul Bernina Express, lungo i ghiacciai, attraverso 55 gallerie e oltre 196 ponti fino ad arrivare alle palme. Nell'estate da Coira a Tirano a partire da CHF 41.00 (2a classe, l'abbonamento metà prezzo, incl. prenotazione del posto obbligatoria)

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Un posto accanto al finestrino

Martina Jägli, 17 anni, disegnatrice AFC indirizzo architettura, Fideris.

«Mi piace la compagnia in treno. È noto che le donne parlino molto!» Possiamo sederci? Certamente, prego! Viaggia spesso con la FR? Quattro volte alla settimana, due volte al giorno e talvolta durante il fine settimana quando vado a sciare. Quale tratta percorre? Al mattino mi reco in auto alla stazione di Fideris con il mio vicino, poi prendo il treno per Coira. Da lì prendo l’autobus che mi porta praticamente davanti al mio ufficio. La sera ritorno a Coira e con la FR arrivo a Jenaz, dove mi attende il mio ragazzo che mi porta a casa. Qual è la vista dal finestrino che finora Le è piaciuta maggiormente? Al mattino con il sole che sorge dietro le montagne. Quando i caldi raggi del sole, attraversando il finestrino, riscaldano il volto di un passeggero, è uno spettacolo assolutamente unico.

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Quale tratta FR suggerirebbe ad un turista che chiede consigli? È sempre bello viaggiare attraverso la Prettigovia, la mia terra. Vi sono diverse opportunità per i turisti, come ad esempio andare in slittino sui Fideriser Heubergen o fare un’escursione sul sentiero dei contrabbandieri fino alla frontiera austriaca. Quando viaggia in treno, qual è il suo passatempo preferito? Mi piace conversare. È noto che le donne parlano molto e volentieri. Per me non vale tanto al mattino, quanto la sera, durante il ritorno (ride). Quando viaggio da sola, invece, mi piace molto leggere. Secondo Lei, quanti ponti ci sono sull’intera rete di trasporto della FR? Lo abbiamo studiato alla scuola elementare, ma è passato molto tempo. Credo siano circa 150. Sono 592. Davvero? Così tanti? Mi sono proprio sbagliata, e di molto anche.

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«Viaggiare con il Glacier Express è un’esperienza da vivere assolutamente!» È ancora libero questo posto? Certamente. Dov’è diretto? Sono in viaggio con la mia compagna sul Glacier Express da Zermatt a St. Moritz. Abbiamo ricevuto in regalo dei buoni e un conoscente ci ha fatto innamorare del Glacier Express. Quante volte ha già viaggiato con la FR? Per me questo è il primo viaggio a bordo di un treno FR e mi piace molto! E non mi dispiace affatto se di tanto in tanto ci si trova avvolti dalle nuvole o banchi di nebbia. Qual è la vista dal finestrino che finora Le è piaciuta maggiormente? Nessuna in particolare; trovo che tutto il paesaggio sia straordinario. Non ho mai visto questa parte della Svizzera. Inoltre trovo molto interessanti le spiegazioni fornite tramite le cuffie. Con quali parole descriverebbe a casa il Suo viaggio sul Glacier Express? Difficile da descrivere. Suggerirei a tutti di intraprendere il viaggio, perché è un’esperienza da vivere assolutamente!

Servizio a bordo: dopo un menù a tre portate, il caffè è d’obbligo.  34

Christian Rais, 52 anni, turista ticinese.

Vediamo se indovina? Quanti ponti ci sono sull’intera rete di trasporto della FR? Hum … non né ho idea. Direi 200, ma non mi meraviglierebbe se fossero 500. Sono addirittura di più: complessivamente 592. In effetti. Niente male!

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Ruinaulta

Dove il Reno smuove le montagne

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Ruinaulta-Ticket: su e giù, con il RuinaultaTicket potete viaggiare a piacere in treno o auto postale per tutto il giorno.  776

Vista dalla piattaforma panoramica «Il Spir» (il rondone) nella Gola del Reno, 580 m s.l.m.

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Tradotto dal retoromancio Ruinaulta significa «alta fascia detritica». Dove oggi, attraverso le bianche rocce dell’imponente Grand Canyon svizzero, si snoda il Reno anteriore con le sue acque turchesi, in passato una quantità di rocce grande come dieci Cervino è slittata tutta in una volta a valle. «Contura» ha attraversato il Grand Canyon della Svizzera. Il treno della Ferrovia retica sferraglia sui binari costeggiando il sentiero che dalla stazione di Versam Safien conduce nella Gola del Reno. Esattamente da 100 anni la linea della FR attraversa la gola conducendo i viaggiatori da Coira a Disentis o, con il Glacier Express, fino a Zermatt. Il treno in corsa crea un potente spostamento d’aria che solleva il fogliame. Il rosso intenso dei vagoni crea un forte contrasto con l’acqua turchese del Reno Anteriore che si snoda lungo le ripide pareti della gola, mentre chiari banchi ghiaiosi fiancheggiaIl volume della frana no le curve. Il sole illumina le bianche rocce calcaree. di Flims è pari a circa L’impressionante frana di Flims, avvenuta circa 10000 anni fa dopo il ritiro del ghiacciaio del Reno, dieci volte il Cervino. è considerata il momento della nascita della Gola del Reno. Probabilmente, tra il Flimserstein e il Piz Grisch

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Sentiero Ruinaulta: Da Reichenau a Trin e da Versam a Ilanz.

franarono contemporaneamente oltre 10 000 milioni di metri cubici di roccia che sommersero la valle del Reno Anteriore. La frana di Flims è stata la più grande frana alpina, con un volume corrispondente a quello di dieci volte il Cervino. Patria di rari uccelli e di orchidee Poiché dopo la frana il Reno Anteriore non riusciva più a scorrere, l’acqua si arrestò determinando la nascita del lago di Ilanz. Del lago oggi è rimasto il nome; sul suo letto infatti sorge l’attuale località di Ilanz. Dopo circa 1 000 anni il Reno ha eroso la roccia aprendo una breccia nella diga naturale che formava il lago. È vero che l’acqua non è defluita del tutto, ma lo specchio d’acqua è sprofondato. Nel corso dei millenni il fiume si è fatto strada tra la massa di roccia franata e il lago è scomparso lasciando al suo Nei boschi della posto un paradiso naturale: la Gola del Reno. Il Reno Anteriore si Ruinaulta è possibile snoda dalla sua sorgente (il lago di Toma, presso il passo di Obe- trovare il raro cipripedio. ralp) per oltre 76 km attraverso la Ruinaulta fino a Reichenau, punto di confluenza con il Reno Posteriore. Nelle ripide pareti rocciose che raggiungono i 350 m di altezza l’acqua ha scavato numerose gole. Una rete di sentieri con vari punti panoramici e aree attrezzate per il piacere di una grigliata attraversa questo paradiso naturale. Quattro tratti delle sponde del Reno Anteriore sono zona protetta, in quanto i suoi habitat costituiscono importanti siti di riproduzione per specie rare di uccelli, come il corriere piccolo o il piro-piro piccolo. Inoltre, nei vasti boschi di aghifoglie che ricoprono i pendii della gola crescono varie specie di orchidee, come la rara orchidea «scarpetta di Venere» (Cypripedium calceolus). La roccia non smette di franare Ruinaulta: è così che si chiama la Gola del Reno in retoromancio. Il nome è composto dalle parole «ruina» (ghiaione) e «aulta» (alto). Questo nome rende merito alla natura della Gola del Reno. La roccia, che a prima vista appare omogenea, non lo è affatto. Durante la gigantesca frana, infatti, si è frantumata in una quantità infinita di piccoli pezzi che hanno tra-

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La roccia è l’elemento distintivo della maestosa Gola del Reno.

sformato la valle in una ghiaione e oggi costituiscono una sorta di puzzle tridimensionale. I pezzi di questo puzzle sono tenuti insieme da calcare, originariamente sciolto nell’acqua che scorreva attraverso il ghiaione e si è accumulato («concrezionato», dicono i geologi) nel corso dei millenni. Questa sostanza non è comunque stabile come la roccia massiccia: con le sole mani è possibile staccare dei pezzi da una delle superfici rocciose presenti ai margini del sentiero. Date le caratteristiche irregolari della roccia è necessaria molta cautela se si intendono L’attuale località erigere costruzioni in questa zona; i singoli strati della massa di Ilanz sorge di roccia precipitata presentano infatti diversi gradi di consul letto di un sistenza ed è quindi necessario analizzare la roccia presenantico lago. te nei singoli punti, prima di mettere al lavoro le ruspe per eventuali costruzioni. Per analizzare la qualità della roccia, i geologi sono sempre al lavoro tra le pietre, misurano fenditure e crepacci, eseguono calcoli e simulano al computer, sulla base dei risultati, possibili cadute di massi e frane rocciose. La Ferrovia Retica fa affidamento su questi esperti per la costruzione dei propri binari. Piccole frane si verificano in continuazione, soprattutto in primavera o in autunno inoltrato. L’acqua penetra poi nelle fessure e nelle crepe della roccia e quando poi si ghiaccia, si dilata e provoca il distacco di pezzi di roccia. Anche il percorso della Ferrovia Retica è stato spesso interessato da questo fenomeno. Nel 2007, ad esempio, si è verificata una consistente frana sui binari nei pressi di Valendas. Di conseguenza si è deciso di ampliare qui la galleria, per proteggere la linea ferroviaria dalla caduta di massi.

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In «volo» sul rondone Lungo la Chrummwag, come viene chiamata la brusca ansa del Reno anteriore, il sentiero conduce attraverso un ponte in direzione Conn. Il percorso attraversa un bosco costituito prevalentemente da pini silvestri. Quasi tutti gli alberi sono privi della cima, e questo per colpa della neve: quando nel corso dell’inverno il peso della bianca coltre diventa eccessivo, le cime dei pini si spezzano e gli alberi poi ne crescono privi. Una volta giunti a Conn, la piattaforma panoramica «il Spir» (che significa «il rondone») offre una magnifica vista della Ruinaulta. Con i suoi 12,5 metri di altezza, la piattaforma che sporge sul precipizio, assomiglia ad un rondone con le ali distese in procinto di spiccare il volo. 400 metri più sotto scorre il Reno Anteriore. Sul percorso da Conn a Flims si incontrano altre testimonianze della famosa frana: i laghi di Cauma e Cresta, imperdibili d’estate per una nuotata rinfrescante. Per chi lo desidera, il tour prosegue su uno dei tanti sentieri, ad esempio, in direzione Ilanz e, se la stanchezza si fa sentire, un autobus in partenza da Flims riporta a valle gli escursionisti.

Orizzonti mozzafiato: Sdalla terrazza panoramica «Il Spir» (Conn) la vista è imperdibile.

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Anniversario della tratta Coira – Disentis

Su e giù da cent’anni

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Viaggi nel passato: splendidi treni d'epoca percorrono ancora oggi i Grigioni, non solo nel centenario.  235

Disentis anno 1912, 1 014 m s.l.m.

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Da qui parte la ferrovia. Il 16 e 17 giugno 2012 la FR celebra il 100° anniversario della tratta Coira – Disentis. Per l’occasione saranno allestite otto piazze in festa con eventi a tema: folklore, cultura, natura, cucina o tecnica. Sul palcoscenico mobile che attraverserà la Surselva, «Marie Louise Werth and the Rolling Mountain Swing Big Band» intratterranno gli ospiti con i loro successi. Un altro evento di punta delle celebrazioni sarà la Gola del Reno illuminata artificialmente, uno spettacolo unico che si ripeterà solo tra 100 anni. E la sorpresa migliore: durante questo fine settimana, con il biglietto dell’anniversario della FR potrete viaggiare a piacere da una piazza in festa all’altra.

Sull’intera linea viaggeranno treni extra Diversi «treni avventura» offriranno collegamenti interessanti da una piazza in festa all’altra. Durante il fine settimana, oltre ai treni in corsa ordinaria, viaggeranno «treni avventura» aggiuntivi:  Alpine Classic Pullman Express L’amato mondano treno di lusso degli anni ’30 viaggerà sfoggiando la più bella carrozza della FR: il piano bar. Durante questo fine settimana i biglietti dell’anniversario di 2a classe saranno validi anche per questo treno di lusso!  Treno storico Come in passato, la leggendaria locomotiva «Coccodrillo» condurrà i verdi vagoni di terza classe attraverso la gola.  Railrider Per una volta, gli speciali vagoni panoramici condurranno i passeggeri nella romantica e selvaggia Gola del Reno e nella Surselva. Qui il cielo dei Grigioni è a portata di mano.

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Il biglietto dell’anniversario Questo biglietto (giornaliero 2a classe) è disponibile in tutte le piazze in festa negli Info point delle stazioni FR lungo il percorso dell’anniversario. Prezzo speciale CHF 10.00 per bambini (6 – 16 anni) e adulti con abb. a metà prezzo; CHF 20.00 per adulti. www.rhb.ch/chur-disentis

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Glacier Express

Sull’espresso piÚ lento del mondo la cucina viaggia velocissima

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Bahn frei für den Genuss: Jeder Handgriff sitzt in der Bordküche des Glacier Express.  1587

Cucina di bordo del Glacier Express, treno 910

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Essere cuoco o cameriere sul treno espresso più lento del mondo non è certo una professione per dilettanti. I minuti sono sempre contati, ogni movimento dev’essere ben calcolato e, date le numerose curve che prevede la tratta, serve un buon equilibrio. Una giornata tipo nella cucina del Glacier Express, dove i piatti sono preparati al momento. Briga: l’arrosto viene tagliato. Sono le 11.20 quando il Glacier Express parte dalla cittadina dell’Alto Vallese dove altri passeggeri salgono sul treno in direzione St. Moritz. Sono carichi di attesa ed entusiasmo per il viaggio sul famoso treno panoramico e l'appetito non manca. Dalle 9.52, ora di partenza da Zermatt, lo chef Sinthusan Tharumalingam è pronto per preparare il menù: arrosto di maiale ripieno di prugne secche, gnocchetti al prezzemolo e spinaci al vapore, «Occorre un buon come primo consommé con Backerbsen (pasta fritta per equilibrio perché brodo) ed erbe di montagna, infine torta di ciliegie di nulla deve risultare Domleschg. troppo salato.» Regno del ventottenne chef originario dello Sri Lanka, la cucina di bordo del Glacier Express è un ambiente Sinthusan Tharumalingam, stretto, non più lungo di 10 metri con un metro scarso chef di bordo di spazio tra le superfici di lavoro, due finestrini e tanti piccoli vani utili: stoviglie, posate, pentole e tutti i macchinari sono alloggiati in uno spazio molto piccolo. Qui, Tharumalingam prepara da solo tutti piatti freschi per gli ospiti provenienti da tutto il mondo. «Oggi serviamo circa 40 menù e una decina di piatti a-la-carte», dichiara lo chef. Ora di pranzo: non un minuto da perdere Poco dopo mezzogiorno il Glacier Express arriva a Oberwald. Ora la frenesia in cucina aumenta, anche se oggi il treno non è tutto completo. E mentre i passeggeri, dopo avere ordinato il pranzo, si rilassano comodamente in poltrona, lo chef cuoce i gnocchetti e gli spinaci in una grande padella, prepara l’acqua per il consommé e controlla costantemente l’arrosto infornato poco prima di raggiungere Briga per mantenerlo caldo. A differenza dei passeggeri, non ha molte opportunità di godersi il paesaggio dal fine-

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Sul Glacier Express serviamo menù a tre portate preparati al momento, direttamente al posto.  34

strino della cucina. Oltre alla preparazione dei piatti, infatti, ci sono altre mansioni da svolgere: le cameriere presentano di continuo le ordinazioni cercando al contempo di mantenere la calma: «Due minestre di gulasch e due piatti di formaggi, ma senza fretta», rassicura Margarita Thoma. I camerieri scherzano spesso con lo chef, lo aiutano a guarnire i piatti o intervengono subito se, ad esempio, una minestra d’orzo rischia di scuocere, mentre Tharumalingam sta preparando un piatto del contadino della Prettigovia con carne dei Grigioni, prosciutto affumicato e formaggio d’alpe. Importante: molto equilibrio Nonostante la frenesia e lo spazio limitato, il team addetto alla cucina, composto, oltre allo chef Tharumalingam, dal capocameriere Mijo Maric e dalle cameriere Margarita Thoma e Birgit Wellig, opera in grande sintonia. Talvolta si trovano tutti e quattro insieme nella piccola cucina, eppure il programma procede senza intoppi. Di quando in quando si sente qualche detto simpatico. Tuttavia, chi osserva il team proveniente da quattro paesi diversi, nota subito che la rapidità dei movimenti e lo svolgimento di più mansioni in contemporanea, richiedono la massima attenzione. Inoltre, non bisogna dimenticare che il treno oscilla di continuo. Sulla tratta

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Menù a tre portate o piatto del giorno: sul Glacier Express i cuochi preparano tutti piatti freschi.

ricca di curve è necessario dimostrare grande equilibrio e mano ferma per evitare di salare troppo le pietanze o addirittura rovesciare qualcosa. «Indosso scarpe molto robuste», spiega lo chef Tharumalingam. I membri del team, che in passato hanno lavorato perlopiù in ristoranti, dicono di essersi abituati in fretta alle oscillazioni del treno. E se talvolta non funziona qualcosa, ad esempio, se il capotreno deve frenare bruscamente, non è poi la fine del mondo, commenta il capocameriere Maric, perché «i viaggiatori sono comprensivi». È possibile prenotare il menù Comunque, oggi funziona tutto perfettamente. Quando il Glacier Express arriva ad Andermatt poco prima delle 13.00, i camerieri hanno già fatto la spola dalla cucina ai vagoni varie volte. Talvolta si spostano da soli, talvolta in due o anche in tre, quando servono il menù con l’arrosto, i gnocchetti e gli spinaci direttamente al posto, dove il tavolo è già stato preparato per il pranzo. Al più tardi, mentre viene servita la portata principale, anche ai viaggiatori che fino a quel momento non hanno ordinato nulla, viene l’acquolina in bocca. «Certo che l’arrosto ha un ottimo aspetto, hai visto?», commenta una passeggera, mentre i camerieri le passano davanti. Purtroppo è tardi: il menù con l’arrosto è già esaurito; molti ospiti lo hanno prenotato (ogni giorno un menù diverso) all’acquisto del biglietto. Tutto storto: il famoso bicchiere del Glacier Express è disponibile a CHF 22.00 nel Rail Shop.  541 46

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Chi non ha prenotato può comunque scegliere a-la-carte varie specialità dei Grigioni e del Vallese, i cantoni attraversati dal Glacier Express. I menù e i piatti sono scelti da RailGourmino SwissAlps AG di Coira, società gastronomica del Glacier Express, della Ferrovia retica e della Matterhorn Gotthard Bahn. La cucina non offre solo patatine fritte. «Friggere sarebbe troppo pericoloso per via dell’olio bollente e dell’oscillazione del treno», spiega lo chef Tharumalingam. «Meglio del ristorante» Alle 14.00 la frenesia del pranzo è passata. Il treno si ferma per una sosta di alcuni minuti a Disentis, dove sono previsti lavori di manovra. Lo chef di bordo sfrutta la pausa per una boccata d’aria fresca. Anche molti viaggiatori si sgranchiscono un po' le gambe. Tuttavia, nella cucina di bordo del Glacier Express la giornata di lavoro è ancora lunga. Il viag«Non potrei gio riprende e, lungo il percorso verso la Gola del Reno, vengono serviti caffè e dolce. È tempo di fare un primo lavaggio. mai tornare a Mentre per piatti e posate c’è la lavalavorare in un stoviglie, le pentole si lavano a mano ristorante.» perché serve sempre qualcosa. Anche Mijo Maric, nel pomeriggio, infatti, c’è sempre capocameriere qualche passeggero che ha appetito. L’espresso più lento del mondo Il viaggio di sette ore e mezzo «Solo quando arriviamo a St. Moritz, si imprime nella mente, con capolinea del Glacier Express, possiamo considemomenti clou all’inizio e alla rare conclusa la nostra giornata di lavoro», dice il fine. A St. Moritz, i viaggiatori capocameriere Maric, che saluta sempre personalsono accolti dal mondo dei ricchi e belli, a Davos dall’aria montana mente gli ospiti. E il giorno successivo, in direzione e a Zermatt dal Cervino. Tra queopposta, sono pronti con piacere ed entusiasmo ste mete vengono serviti antipaad assicurare nuove esperienze culinarie a bordo sto, portata principale e dessert, del Glacier Express, perché al personale addetto freschi dalla cucina di bordo. alla cucina piace lavorare sull’espresso più lento In inverno da St.Moritz a Zermatt a partire da CHF 124.00 del mondo. «È divertente. Ogni giorno è diverso e incl. menù a tre portate abbiamo molti ospiti internazionali a bordo», dice direttamente al posto il capocameriere Maric. «Non potrei mai tornare a (2a classe, l'abbonamento metà prezzo, incl. prenotazione del posto obbligatoria) lavorare in un ristorante.» www.rhb.ch/glacierexpress

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Via

Veltliner: nobile vino del Nord Italia

Il Veltliner è un vino dalla storia movimentata: nel XIX e nel XX sec. la viticoltura era un importante

Sentiero dei contrabbandieri: sulle tracce dei somieri attraverso i Grigioni – da CHF 590.00 (4 notti).  520

fattore commerciale per la Valtellina; alla fine del secolo scorso vi fu poi un periodo di crisi, mentre ora i vini di questa valle soleggiata sono molto richiesti, soprattutto nella vicina Svizzera. In Valtellina la viticoltura è onnipresente: 2 500 km di muri a secco circondano i ripidi vigneti a terrazza presenti nella valle e ne caratterizzano il paesaggio. Già gli antichi abitanti della regione sapevano perché le viti vanno coltivate non sul fondo valle, bensì in posizione rialzata: sulle colline terrazzate il numero di ore di sole annue è simile a quello delle zone dell’Italia meridionale: 1 900. Ancora oggi, i vigneti prosperano in Valtellina fino a 700 m di altitudine e beneficiano, oltre che del molto sole, del terreno granitico ricco di minerali. Gli svizzeri sono stati ben presto tra principali acquirenti di questi vini maturati al sole; dal XVI alla fine del XVIII sec. il Veltliner cresceva persino

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Pass patrimonio mondiale UNESCO: 2 gg. gratis tra Thusis e Tirano – da CHF 53.00.  1069

su territorio elvetico: fino al 1797 la valle a sud della Valposchiavo fu sotto il dominio della Signoria Grigionese. Anche dopo l’indipendenza la Valtellina continuò ad essere legata ai vicini, almeno economicamente. Due terzi dei raccolti della vendemmia giungevano in Svizzera all’interno di botti. Il trasporto era effettuato prima con muli e poi con le carrozze della Ferrovia del Bernina. Negli anni ’80 il Veltliner attraversò una fase di crisi, allorché le bottiglie di vino guadagnarono quote di mercato a scapito delle classiche botti. Ma oggi il Veltliner sta vivendo un suo Rinascimento e gli esperti prevedono un futuro solido per questa regione vinicola. Il merito va anche ai giovani viticoltori che hanno immesso in Valtellina nuovi tipi di uve; insieme alle cantine tradizionali, questi formano un mix bilanciato e coltivano in tutto 800 ettari di terra. Tra le aziende più famose figura quella del vigneto La Gatta dei F.lli Triacca di Bianzone. Il podere venne costruito 500 anni fa come monastero domenicano. Fu la famiglia di viticoltori dei Mascioni a trasformare La Gatta in un podere vinicolo. «I Veltliner sono vini La storia dell’azienda ebbe inizio nel 1897; oggi i fratelli eleganti e versatili.» Triacca (Giovanni e Luca) producono 300 000 bottiglie Giovanni Triacca, viticoltore all’anno. Quali sono le speciaConsiglio li caratteristiche di questi vini? «Sono estrePizzoccheri: la specialità mamente eleganti, con una di Poschiavo. forte identità, versatili, di razza I pizzoccheri sono di casa nella Valposchiavo. La pasta a base e vi si trova traccia degli arodi farina di frumento e di grano mi della Valtellina: lamponi e saraceno è servita con verza, frutti di bosco nei vini novelli, patate e formaggio. G.Triacca funghi porcini, foglie e fieno in consiglia di accompagnare i pizzoccheri con il suo Casa La quelli invecchiati.» Gli esperti Gatta: «È un vino di razza dal possono consigliare qual è il profumo fresco e intenso e una più adatto ai pizzoccheri. nota di lampone: l'ideale per i piatti di pasta.»

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Un posto al sole

Il posto al sole di Arosa: terrazze assolate, vitamina D alla massima potenza

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Il sole ride dentro lo stemma di Arosa: rappresenta la posizione ben assolata di questa località della regione di Schanfigg. La nostra rivista vi presenta 7 «terrazze invernali» di Arosa, da quelle per il comfort a quelle trendy; in tutte, la vitamina D è garantita.

Weisshorngipfel La più alta terrazza di Arosa Vicini al cielo: la terrazza di Arosa numero 1 per altitudine (2 653 m s.l.m.) offre un panorama di 400 cime. Molto allettanti anche le proposte culinarie: i croissant sono preparati sul posto, nella più alta forneria d’Europa. il cuoco Jürg Gadient addolcisce la pausa al sole sulla piattaforma panoramica con torte e pasticcini.

Tschuggenhütte Terrazza trendy sulla spiaggia di neve La Tschuggenhütte è il punto di ritrovo «in» della stagione invernale di Arosa. Niente di strano: sulla spiaggia di neve sono collocate sedie a sdraio a perdita d’occhio; sono 300, a disposizione di sciatori, snowboarder ed escursionisti amanti del sole. I numerosi bar e ristoranti presso il villaggio di Tschuggen, dietro l’enorme terrazza, offrono da mangiare per tutti i gusti: dal fast food alla raclette. Molto amato dagli appassionati di feste è il Kuhbar: divertimento fino alle 19.00.

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Ferrovia Arosa: 1 000 m di alt. e 1 ora da Coira a CHF 7.10.  552

Sattelhütte Rilassarsi al riparo dal vento Ora che il dolce far niente è tornato di moda, Arosa dedica un'intera montagna a questo nuovo trend, eleggendo il Brüggerhorn a cima del relax. Sulle piste, la parola d’ordine è comodità. Nella lounge al riparo dal vento della terrazza presso il Sattelhütte (2 401 m s.l.m.), regna una tranquillità senza pari: poltrone enormi invitano a fare degli ottimi sonnellini e il menu offre del the rilassante. Per finire, si gode di una vista favolosa sui dintorni.

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Brüggerstuba Un posto per tutte le esigenze La terrazza a metà strada verso il Weisshorn si presta ad essere utilizzata anche quando non splende il sole, grazie al giardino invernale chiudibile del Brüggerstuba. Gli sciatori si possono rinvigorire con vari piatti a base di pasta, prima di tornare sulle piste. Per chi desidera fermarsi più a lungo, lo Sternenbar assicura un’atmosfera da party sotto il grande ombrellone, magari sorseggiando uno «Schneeflöckli» (liquore al caramello).

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Carmennahütte Per buongustai e festaioli Gustare e festeggiare: questo il motto del Carmennahütte. I gestori hanno persino creato un proprio drink, il «Munggapfupf», preparato nel locale per party, il Munggaloch. Fuori, la scena è affidata intrattenitori e band. I buongustai possono ordinare delle leccornie sulla terrazza del ristorante oppure farsi servire della cioccolata calda sulla sdraio. Chi è a piedi più arrivare a questo punto di ritrovo per sciatori (2 131 m s.l.m.) con il gatto delle nevi che parte dall’albergo Erzhorn. Hörnlihütte Una terrazza non solo per assi dello sci Questo rifugio in pietra troneggia sulla cima dell’Hörnli, a 2 513 m s.l.m. Sulla comoda terrazza che circonda l’edificio si gode il panorama e la fresca aria di montagna. La cucina offre «Hörnli» (cornetti

di pasta, ad esempio con ragù, pomodoro oppure come contorno dei wurstel), serviti al tavolo o alla sedia a sdraio. Per finire, se vedete sciatori molto abili, non meravigliatevi: l’Hörnlihütte è anche il locale dello sci-club di Arosa. Sit Hütte La scranna degli snowboarder con Burg’Air Il raduno degli snowboarder presso lo Tschuggen ha quasi l’aria di «un’assemblea ufficiale». Qui, a 2 000 m s.l.m., si può praticare del «jibbing» presso il funpark, oppure oziare nella lounge sulla terrazza. Per rinvigorirsi al sole si possono ordinare un’insalata «Freeride», un «MC Twist Burg’Air» o un «Homeboy Z’morge»; i drink si chiamano «caffè Voodoo» o «Holdrio». Di contorno, musica «cool», secondo i gusti degli snowboarder.

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Che cosa fanno d’estate ...

… gli studiosi di valanghe e di slavine? D’inverno, gli scienziati WSL dell’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe di Davos (SLF) sono sempre molto impegnati: misurano le slavine con GPS, scanning laser o altri sensori di analisi a distanza e cercano di rispondere a domande quali «Da dove si sono originate?», «Quale percorso si sono aperte?», «Con che velocità sono scese a valle?», «Che distanza hanno percorso?». Con queste informazioni sviluppano gli struYves Bühler (33), collaboratore scientifico menti per pianificare misure protettive delle aree coinpresso il SLF. volte, in Svizzera e anche all’estero. Un lavoro adatto a chi ama l’inverno: «siamo spesso fuori, nelle montagne e al freddo, e la maggior parte di noi ama i paesaggi innevati più dei verdi prati alpini», afferma Yves Bühler (33 anni), collaboratore del SLF. Ma che cosa fanno questi studiosi quando la neve si è sciolta ed anche l’ultima valanga è rotolata a valle? Chi pensa che d’estate i ricercatori se ne stanno in panciolle per mesi lungo la riva del lago di Davos si sbaglia. Durante la stagione senza neve gli esperti di valanghe non stanno affatto in ozio: «Analizziamo le conoscenze acquisite nel corso dell’inverno, realizziamo modelli e simulazioni di laboratorio e compiliamo rapporti», spiega Bühler. Inoltre, l’ambito di ricerca degli scienziati di Davos non si limita solo alla minaccia della neve. «Analizziamo anche colate detritiche e cadute di massi. Il nostro istituto ha esteso le attività di ricerca ad altri pericoli naturali alpini.» Per il lavoro estivo sugli smottamenti di fango e di

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Divertimento con 1 franco: lo ski-pass giornaliero diventa anche biglietto ferroviario.  222

Stazioni meteoreologiche automatiche forniscono dati di misurazione importanti per il bollettino valanghe.

pietra, l'istituto può sfruttare le esperienze acquisite con le slavine di neve. «Abbiamo sviluppato un modello a computer che, con gli opportuni adeguamenti, può essere impiegato per tutti e tre i processi», spiega Bühler. Nessun dato viene trascurato Nonostante la discreta mole di lavoro anche dopo lo scioglimento della neve, la gente del SLF fa le proprie ferie soprattutto nella stagione calda. «In linea teorica potrei prendermi le ferie anche in inverno, ma mi perderei dei dati importanti della ricerca sulle valanghe», dice Bühler, che per questo motivo fa le ferie soprattutto in primavera. «In questo periodo in montagna è quasi tutto tranquillo, mentre le principali attività fervono in pianura.» Inoltre, lo scienziato ha sempre in mente il suo lavoro anche in vacanza. «Quando sono sulle piste, il mio interesse passa presto alle caratteristiche del paesaggio e della neve. Diciamo che soffro di deformazione professionale.»

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Che cosa fa d’inverno …

… l’addetto al green del campo da golf di Kulm? D'estate, tutta l’attenzione di Bart Davey, l’addetto al green del campo da golf di Kulm a St.Moritz, è rivolta alla cura del prato. La sua giornata comincia tra le 6 e le 8: «A seconda che vi siano tornei o molte prenotazioni, devo essere pronto più presto del solito.» Da metà aprile a fine ottobre Davey, originario della Nuova Zelanda, garantisce che l’erba dei campi sia sempre in condizioni ottimali. Per far questo falcia e concima il terreno. «È Bart Davey (43) è il responsabile per un erba necessario stare all’aperto con ogni condizione meteo; perfetta nel campo da questa è una cosa che mi piace del mio lavoro estivo. golf Kulm di St. Moritz. Inoltre, l’erba è un materiale organico che reagisce in modo diverso agli influssi atmosferici o alle sollecitazioni. Tutto ciò, unito ai contatti con i giocatori di golf, rende il mio un lavoro molto versatile», afferma Davey. Sul «suo» green gli capita spesso di vedere persone famose, come le star del golf C. Rominger e R. Baker, oppure la squadra di calcio del FC Basilea. In N. Zelanda, Davey ha conseguito un titolo di studio in economia agraria. Vive in Svizzera da 20 anni e qui, dopo diversi impieghi ed un corso per addetti ai green, è arrivato all’impianto golfistico di Kulm. «Il posto è favoloso», dice entusiasta. Si trova al confine di St.Moritz e tuttavia è molto tranquillo. Inoltre, ha una storia interessante: realizzato nel 1891, è uno dei più antichi campi da golf dell’Europa continentale. D’inverno, la pista da bob olimpionica attraversa il campo ed il driving range. Nel 1928 e nel

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Suggerimento: sentiero panoramico da Muottas Muragl al rifugio Segantini.  1609

Il golf su un grande palcoscenico: uno dei campi più alti d’Europa offre le condizioni ideali per giocare.

1948 questo posto è stato utilizzato per lo stadio olimpico. «Trovo molto bello anche l’antichissimo patrimonio arboreo presente nell’impianto», afferma l’addetto al campo. D’inverno, il prato resta isolato dalla neve Anche se è d’estate che Davey si prende cura del campo da golf, la stagione invernale non lo infastidisce. «D’inverno, la neve funge da sistema di isolamento per il prato e lo protegge dal freddo. In primavera, la coltre di neve previene il disseccamento del terreno», spiega Davey. «Quindi non è poi così male come si potrebbe pensare.» L’importante è che il prato si trovi in uno stato ottimale prima che cada la prima neve. A partire dalla metà di aprile, l’addetto al green pulisce il terreno dal suo bianco splendore. «Il prato ha bisogno di sole e di luce.» Fino ad allora, il campo da golf riposa sotto una spessa coperta di neve; durante questo periodo Davey lavora presso una società sportiva dove si occupa di manutenzione e noleggio sci.

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Powerplay

Nei sotterranei dell’HCD

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Treno extra: per le partite di casa dell’HC Davos, con sconto del 20 % per i tifosi!  974

La Vaillant Arena è la casa del leggendario Hockey Club Davos (HCD). Uno sguardo dietro le quinte ci spiega perché il tappeto rosso è sinonimo di duro lavoro, che cosa ci fa un carrello della spesa negli spogliatoi delle star dell’hockey e perché i quattro tecnici del ghiaccio sono anche degli artisti. Il disco sibila sulla superficie ghiacciata. La mazza dell'attaccante dell'HCD Dino Wieser vibra, il disco schizza e va a sbattere davanti alla lastra in plexiglas a bordo campo. Un canestro pieno di dischi è al centro del campo e viene usato dai due giocatori dell’HCD che si stanno allenando stamattina nella Vaillant Arena. Solo sul campo c’è movimento; in tutto il resto dello stadio regna la calma. Soltanto una persona è presente sulle tribune che durante le partite sono affollate da migliaia di tifosi che incitano la squadra: spruzza del detergente su ogni sedile e lo pulisce con un panno. In alto, sotto l’imponente cupola di legno dell’arena, pende la divisa con il numero 5, in onore di Marc Gianola, l’ex difensore e capitano dell’HCD: una leggenda dell’hockey che ha terminato la sua carriera due anni fa dopo vari successi. Oggi è responsabile per il marketing del club. «A volte sento già la mancanza del periodo in cui ero nella squadra», afferma. «Ora sono un combattente solitario; una cosa alla quale mi sono dovuto abituare. Ma è bello poter lavorare nell'ambito dell'HCD anche Marc Gianola (39), al termine della carriera sportiva.» Stamane ci consente di dare responsabile marketing ed ex giocaun’occhiata dietro le quinte della «sua» squadra e ci porta in un tore dell’HC Davos mondo solitamente nascosto agli spettatori.

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L’importanza di una corretta affilatura Il cuore della casa dell’HCD è lo spogliatoio. Pattini e caschi pendono dal soffitto, le divise e le casacche da allenamento sono negli armadietti. Dominano i colori sociali (giallo-blu) e ovunque campeggia il logo con lo stambecco. Sul pavimento è disegnato (non poteva essere altrimenti) un campo di hockey. Al centro c’è un «Smussati o affilati: carrello della spesa vuoto, che però non viene utilizzato ognuno ha le dai giocatori per fare acquisti: «È la nostra cesta della sue preferenze.» biancheria», spiega Gianola. «Dopo l’allenamento, ogni Marc Gianola, responsabile giocatore vi getta dentro la divisa e il tutto viene pormarketing per l’HC Davos tato nella nostra lavanderia privata.» Là, in ordine sulle grucce, stanno appese le divise per il match, pronte in attesa del prossimo incontro. Nella sala ricreativa siede il famoso attaccante Reto von Arx. Il televisore è acceso è c’è odore di caffè. Gianola scambia un paio di parole con l’ex compagno e continua la sua visita attraverso le «catacombe» del club: stanza massaggi, wellness e l’officina di affilatura dei pattini. «Questa stanza è molto importante», sottolinea Gianola. «È essenziale che le lame abbiano la giusta affilatura.» L’addetto al materiale Stefan Steiner sa esattamente come deve affilare i pattini per ciascun giocatore. «Ognuno ha le sue preferenze», spiega Gianola. Alcuni li preferiscono smussati, altri molto affilati; alcuni fanno affilare la lama quasi dopo ogni seduta di allenamento, altri invece solo tre volte l’anno.

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In alto: Tutto viene pulito: le divise da gioco in lavanderia e i posti a sedere per gli spettatori. In basso: sul tappeto rosso i giocatori allenano la propria forza e coordinazione. La porta rossa è il bersaglio per gli allenamenti di tiro quotidiani.

Ogni giorno: allenamento di tiri nella «sala controllo» Marc Gianola apre poi una porta con la scritta «Sala controllo». Una scala di legno porta in basso in uno scantinato quasi vuoto. Nella parete posteriore è situata una porta da hockey. «Durante le partite, questa è la centrale della polizia e della security», spiega Gianola. «Ma quando non si gioca, questa è la nostra stanza per allenare i tiri. Ogni giocatore deve esercitarsi qui mezz’ora al giorno, facendo tiri in porta e cercando di migliorare la propria tecnica.» 72000 litri: ogni ora i tecnici del ghiaccio puliscono il campo L’atrio dell’ingresso sud, affollato dagli spettatori durante l'intervallo della partita, è buio e vuoto. Una corsia formata da materassini in espanso si snoda come un tappeto rosso lungo tutto il corridoio. Ma l’HCD non sta aspettando ospiti importanti; questo «tappeto rosso» significa duro lavoro per i giocatori. «Su questi materassini la squadra fa allenamento di salti, per migliorare la velocità e la coordinazione», spiega Gianola lungo la via che porta nel garage della macchina per il ghiaccio, che sta partendo proprio ora. Al posto di guida c’è Reto Fümm, uno dei quattro tecnici del ghiaccio della Vaillant Arena. 72000 litri di acqua sono congelati nella superficie ghiacciata, che ha un’area di 1800 m2 ed uno spessore di 5 cm.

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Due forti messaggeri grigionesi: dal 2006 la FR sostiene l’HC Davos come co-sponsor.

Solo da aprile ad agosto il palazzetto è senza ghiaccio. Allora si svolgono i lavori di manutenzione dell’impianto di refrigerazione. Con sicurezza, Fümm si dirige in retromarcia verso una vasca di cemento nel terreno. Il prossimo carico di neve sta per arrivare. «Pulire il ghiaccio è un’arte», afferma Fümm. «Dobbiamo stimare quanto siano pro«Niente regole per la fondi i graffi e le scanalature nel ghiaccio, quanto acpulizia del ghiaccio: qua dobbiamo fare uscire e quanto dobbiamo raschiare il ghiaccio con la lama della macchina.» Non sempre conta l’esperienza.» valgono le stesse regole: ciò che conta è l’esperienza. Reto Fümm, Quando il tecnico esce dal campo, non deve rimanere tecnico del ghiaccio alcuna pozzanghera e tutta l’acqua deve essere nuovamente ghiacciata. «Anche i giocatori ci danno il loro parere sulle caratteristiche della superficie ghiacciata», afferma Fümm. «Ci alterniamo continuamente, per avere un risultato ottimale.» La macchina fa un’ora di pausa; poi inizierà il nuovo turno.

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«Sicuramente molti pagherebbero per avere questa visuale.»

Piotr Caviezel (38) è il responsabile per la gestione del mercato svizzero/internazionale della Ferrovia retica. Il suo cuore batte per l’Hockey Club Davos, del quale la FR è uno degli sponsor. Durante la leggendaria Spengler Cup tra Natale e Capodanno, Caviezel assiste le squadre ospiti quali lo Spartak Mosca o, nel 2011, il Vitkovice Steel. Signor Caviezel, come si svolge la sua giornata quando fa da assistente alle squadre? Molto dipende dal calendario delle partite. Punti fissi sono allenamento, colloqui all’interno del team e pasti. Intorno a questi punti ruotano poi tutti gli altri lavori, ad esempio l’organizzazione di appuntamenti con i media, dei trasporti, del servizio lavanderia, le riunioni quotidiane degli assistenti ai team e così via. I momenti topici sono le partite che si vivono insieme alla squadra, ai bordi del campo e in panchina. Sicuramente molti pagherebbero per avere questa visuale.» Nel suo ruolo di assistente, lei sta molto vicino alle squadre straniere. C’è un aneddoto che ama ricordare? Ce ne sono vari, anche se uno in particolare mi è rimasto impresso. Prima della partita d’esordio dello Spartak Mosca nel 2012 mi sono accorto che l’allenatore dei russi, Andrej Jakovenko, non conosceva affatto la squadra dell’HC Davos. Gli chiesi se voleva che gli dessi qualche informazione sui giocatori più forti dell’HCD. Jakovenko, in modo un po’ sprezzante, rispose: «È soltanto una squadra svizzera». Io insistetti e gli descrissi in due parole le caratteristiche dei più forti giocatori svizzeri quali Reto von Arx o Beat Forster. Ma lui ripeté: «È soltanto una squadra svizzera.» Lo Spartak perse la partita per 2-4, senza avere

alcuna possibilità di vittoria. Mattatore della gara fu Reto von Arx con 2 gol e 2 assist. Dopo la partita, Jakovenko mi batté sorridendo sulla spalla dicendo: «Piotr, avrei dovuto ascoltare quello che avevi da dirmi su questo Von Arx.» Le è capitato di fare amicizia con giocatori stranieri? Ho instaurato degli ottimi rapporti con alcuni giocatori dello S.Mosca. Sono tuttora in contatto mail con la star slovacca Branko Radivojevic e con il più grande portiere di sempre, il ceco Dominik Hasek. Purtroppo Mosca non è a due passi da qui, altrimenti avrei già accettato gli inviti di Radivojevic e Co. e sarei andato a trovarli. Che cosa fa vedere, alle squadre straniere, dei Grigioni? Tra partite, allenamenti, riposo e appuntamenti con i media non resta molto tempo. Sono richieste soprattutto escursioni nelle località vicine, ad esempio una passeggiata in carrozza in una valle laterale di Davos, una gita con la Ferrovia retica per fare shopping a Coira per le giocatrici oppure sulle montagne panoramiche di Davos. La star mondiale Dominik Hasek mi ha però assicurato che prima o poi vuole assolutamente fare un viaggio con il Glacier Express.

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Prossima fermata …

… Scuol!

D’estate gorgoglia, zampilla e scorre, d’inverno mostra il suo lato ghiacciato: l’acqua (minerale) di Scuol. Chi scende alla stazione termine delle FR della Bassa Engadina, si trova letteralmente alla fonte del moderno turismo dei bagni termali, e ha di che placare la propria sete: sempre e ovunque. Luzius, Carola e Bonifazius: è grazie a questi nomi altisonanti che Scuol è divenuta ciò che è oggi; sono tre delle circa 20 fonti che sgorgano dal terreno nella regione intorno alla famosa località termale e che hanno fatto di Scuol un paese di acque minerali. Luzius e co. trasportano l’acqua alla luce del sole: questa fuoriesce dal terreno dopo un percorso nel sottosuolo che dura fino a 25 anni, ed è arricchita di minerali quali solfato, carbonio o magnesio. Una grande ricchezza su un territorio così piccolo, il tutto a causa di un fenomeno geologico unico nelle Alpi: la finestra della Bassa Engadina. Si tratta di uno strato geologico sotterraneo formatosi a seguito dello scontro tra la placca europea e quella africana.

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Combinazione: ferrovia e bagno tutto in uno; con la FR una convenienza del 20 %.  553

Dove una volta c’era il primo bagno romano-irlandese della Svizzera, nel 2012 apre l’Engadin Bad Scuol con nuove offerte.

Acqua con una storia Nel XIV sec. l’acqua salutare di Scuol fu citata per la prima volta in un documento ufficiale e ben presto iniziò ad esercitare la sua attrattiva sulla borghesia che ogni anno faceva un viaggio termale in Bassa Engadina. Il massimo splendore del turismo termale giunse però più tardi: dopo la costruzione della Talstrasse nella seconda metà del XIX sec., le persone più ricche si recavano a Scuol, per un trattamento diL’acqua scorre sintossicante (acque minerali e bagni termali). Tra queste anche nel sottosuolo molti nobili, come Guglielmina, regina d’Olanda, oppure Carola, per circa 25 anni regina della Sassonia, che vi si recò più di una volta: una delle prima di uscire fonti di Scuol reca il suo nome. Naturalmente, i benestanti desideravano poter bere l’acqua curativa anche a casa propria a dal terreno. Berlino, Londra o New York; fu così che l’acqua di Scuol divenne un forte prodotto di esportazione. Scuol era famosissima e come «Regina termale delle Alpi» i turisti la preferivano persino a St. Moritz. Ancora oggi il padiglione di Tarasp, realizzato 150 anni fa, e l’albergo Scuol Palace sono testimonianza di quell’epoca. Nel frattempo, l’ordine gerarchico si è invertito: oggi Scuol non può competere con la sua nobile sorella dell’Alta Engadina con il suo «clima champagne». Nella Bassa Engadina, comunque, l’acqua continua ad essere una fonte di turismo; ed ora non è più esclusiva dei ricchi. Oggi gli ospiti fanno le cure termali presso il Bogn Engiadina Scuol, situato nel cuore del paese. Dopo una completa ristrutturazione all’inizio degli anni ’90, i gestori hanno trasformato l'antico edificio con le sue vasche in legno in un moderno tempio per il benessere, precursore delle moderne oasi per il wellness, soprattutto grazie al bagno romano-irlandese, il primo in Svizzera.

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L’acqua gorgoglia incessantemente: una visita guidata del paese fornisce ai visitatori le informazioni principali sull’acqua e sulle fonti della zona.

Si tratta di un tipo di bagno termale «interculturale», nel quale ci si rilassa combinando vapori caldi di diverse temperature (come facevano gli antichi romani) con un trattamento di calore secco (tecnica di origine irlandese). I visitatori del Bogn possono distendersi anche nei 6000 m2 di acqua delle 12 vasche esterne ed interne, con vista panoramica sul mondo alpino della Bassa Engadina. Il Bogn è stato soggetto fino al 2012 ad un graduale processo di ristrutturazione e si presenta con nuove offerte. Una questione di gusto Anche nella sua nuova veste rinnovata l’acqua rimane quello che è sempre stata: sana e benefica. Molte sono le proprietà benefiche attribuite all’oro blu: un bagno minerale ha effetto ritemprante, favorisce la circolazione, massaggia la pelle, rilassa i muscoli ed aumenta la resistenza. I suoi effetti si fanno sentire anche all’interno del corScuol è conosciuta po, per esempio sulla vescica: l’acqua Bonifazius ha effetto come «Regina terdiuretico ed è consigliata come integratore in caso di camale delle Alpi». renza di ferro. Lucius ed Emerita sono tra le principali fonti di sale di Glauber in Europa e sono impiegate per i dolori di stomaco, intestino e cistifellea. Per i processi metabolici e la regolazione di muscoli e sistemi nervosi si ricorre alla fonte Lischana, con il suo alto contenuto di magnesio. In ogni caso, una degustazione di acqua minerale a Scuol è un’esperienza da provare. Regola generale: quanto più l’acqua è mineralizzata, tanto più è necessario abituarsi al sapore. Le varie tipologie di acqua possono essere degustate praticamente ovunque a Scuol: ad esempio nel padiglione di acque termali del Bogn Engiadina Scuol oppure in quello magnifico di Tarasp, costruito negli anni 1875/76. Questa esperienza è una vera e propria cura idropinica. Anche

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dalle fontane del paese esce di continuo il benefico liquido che placa la sete. Durante la visita guidata del centro storico si ricevono informazioni sulle diverse acque delle fonti presenti in zona. Anche i ristoranti di Scuol servono «l’Aua Minerala»: dal rubinetto oppure imbottigliata dalla fonte Carola. Per gli assetati di sapere Chi vuol conoscere l’origine dell’acqua che scorre dalle condutture del padiglione di acque termali o dalle fontane del paese, può ricevere tutte le informazioni lungo il percorso dell’acqua minerale. La passeggiata didattica inizia presso la fonte Bonifazius, nel piccolo edificio di presa della sorgente ad ovest di Scuol e prosegue poi per 30 km lungo le varie fonti della Bassa Engadina. Tavole informative bilingui spiegano l’origine del nome, il tipo di sorgente, le principali sostanze contenute e le possibili applicazioni. Il percorso è stato realizzato dalla «Fundaziun Pro Aua Minerala», istituita da Scuol e da alcuni comuni limitrofi il 22 marzo 2002, nella giornata mondiale dell’acqua. La Fundaziun si pone diversi obiettivi: la tutela delle sorgenti e quindi della qualità delle acque e la promozione dell’interesse e della conoscenza sul tema dell’acqua minerale. Il fine primario della fondazione è però quello di mostrare quale tesoro possieda, con le sue sorgenti di acqua minerale, la Bassa Engadina.

Castello di Tarasp: visitare le mura millenarie con lo sconto del 20 % e pasti a prezzo speciale.  1269

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Nomi famosi

Un posto d’onore per gli ambasciatori dei Grigioni

Dario Cologna attraversa i Grigioni tutti i giorni: non su sci da fondo, ma sui binari della FR, che ha dedicato a questo sportivo d’eccezione l’elettrotreno ALLEGRA con il numero 3504. Da allora, questo treno rosso porta il nome del vincitore olimpionico di sci da fondo, originario dei Grigioni. Il 26enne Cologna è stato il primo fondista svizzero a vincere, nel 2009, il Tour de Ski e la Coppa del Mondo, ripetendo questa impresa nel 2011 e nel 2012. Nel 2010 ha vinto l’oro olimpico a Vancouver. Per questo motivo, la Ferrovia retica ha dato il nome del fondista della Val Müstair a uno dei suoi elettrotreni ALLEGRA. «La Ferrovia retica appartiene alla mia patria, i Grigioni, come lo stambecco o le montagne. È un onore vedere il mio nome su uno dei famosi treni rossi», dichiara orgoglioso Cologna. Personalità di rilievo Questo onore è stato concesso a due sportivi: oltre a Cologna, anche lo sciatore Carlo Janka ha il «suo» treno. La FR ha assegnato un posto d’onore su uno dei 15 elettrotreni ALLEGRA a personalità che hanno segnato in modo particolare la storia dei Grigioni e della FR. Il numero 3501, ad esempio, è dedicato al capitano e commerciante olandese Willem Jan Holsboer, che ha posto la pietra miliare per la FR. Hanno dato il loro nome ad un elettrotreno ALLEGRA anche Alberto Giacometti e Giovanni Segantini, la co-fondatrice dell’ospedale cantonale Anna von Planta e Simeon Bavier, primo consigliere federale originario dei Grigioni.

Su che treno viaggiate? Qui tutti i nomi dei treni:  1395

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Num. reg. WR-S 3820

Un pianoforte tra i bagagli

Il numero di registro WR-S 3820 nasconde un pianoforte, sedili di pelle neri, un morbido tappeto, un bancone in legno di noce ed una macchina per il caffè: è il numero di registro della vettura piano bar della FR. In questa carrozza nostalgica i viaggiatori possono assaporare un bicchiere di vino rosso di Malans oppure di Röteli di Coira, mentre sui tavoli verdi di steatite ci sono dei delicati bocconcini. Un pianista condisce l’atmosfera con morbide note di jazz o un allegro swing. Questa curiosa carrozza è testimone della storia del turismo nei Grigioni negli anni ’20. Il vagone con piano-bar fu costruito nel 1928 dalla Fabbrica di Vetture di Schlieren e viaggiava sulla Ferrovia del Bernina dell’epoca come vettura salone-ristorante. Venduta e poi riacquistata dalla Ferrovia retica, nel 2000 fu trasformata in vettura salone. Solo 10 anni dopo, l’associazione per le vetture salone FR, insieme con la FR stessa, la trasformò in un piano bar che ora funge da vettura charter per eventi particolari. Oggi questo gioiello storico è parte, nel suo stile autentico, dell’Alpine Classic Pullman Express, con cui viaggia attraverso i Grigioni.

Viaggi charter: viaggiare insieme. Con la Ferrovia retica è possibile combinare viaggi ed eventi. Godetevi i Grigioni con l’intera azienda, la vostra associazione o con gli amici. Tutte le informazioni sono reperibili nel nostro opuscolo sui charter oppure su internet: www.rhb.ch/charterwagen

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Perché il treno non scivola? Il segreto si chiama «adesione»

I treni della FR salgono e scendono dai monti su rotaie in forte pendenza. Ma come riescono a salire senza scivolare e tornare indietro? Perché le ruote di ferro non slittano sui binari lisci, nonostante questi salgano ripidi sulla montagna? La parola magica è «adesione». Questo termine tecnico indica una forza con la quale le ruote della ferrovia restano attaccate ai binari; la si potrebbe definire anche come un adesivo invisibile. Quando i binari diventano troppo ripidi, questo adesivo non tiene più; il treno sarebbe in grado di salire, ma non può farlo perché la forza non è sufficientemente potente. Allora può accadere che le ruote slittino o che Senza ruota dentata ma non senza trucchi, la FR supera il treno vada indietro, scivolando giù dalla montagna. grandi dislivelli.

Una mossa astuta: il viadotto circolare rende più piano il percorso Per evitare questo, la FR ha costruito varie strutture che rendono meno ripido il percorso delle rotaie. Il viadotto circolare di Brusio, ad esempio, conduce il treno attraverso una spirale; con questo tipo di percorso la ferrovia deve compiere un tragitto molto più lungo ma meno ripido che nel caso in cui i binari salissero direttamente sulla montagna. Quando un percorso è troppo ripido per un treno e l’adesione non esercita più il suo effetto, allora ha bisogno di aiuto: si utilizza ad esempio una ruota dentata o una fune che tira il treno su per la montagna. La Ferrovia retica, tuttavia, è realizzata in modo da non aver mai bisogno, nel suo tragitto sui monti, di una ruota dentata o di una fune. È questo che la rende tanto speciale. Il percorso del Bernina Express rappresenta l'attraversamento alpino all'aperto e percorribile tutto l'anno più alto del mondo per quanto concerne le ferrovie.

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Su un percorso di 100 metri la FR può superare al massimo sette metri di altitudine.

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Grazie al viadotto circolare, la FR si arrampica di oltre 20 metri in poco spazio. La struttura allunga il percorso, riducendo cosĂŹ la pendenza. Il grafico mostra come apparirebbe il viadotto su un percorso retto.

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Design

Vrin, Vals e l’Inghilterra uniti in un treno

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Nel 2012 la FR mette in funzione 5 nuovi elettrotreni ALLEGRA, i cui interni richiamano i materiali da costruzione tipici dei Grigioni: legno e pietra. Per il rivestimento dei sedili, però, il designer Christian Harbeke si è ispirato ai modelli a quadri inglesi: furono proprio gli inglesi che un tempo portarono in auge il turismo montano svizzero. Il tessuto è realizzato dall’azienda Lantal Textiles, nel cantone di Berna. Harbeke fu entusiasta quando, dopo aver percorso i Grigioni in bici, si trovò per caso a salire sul «suo» elettrotreno ALLEGRA: «Sebbene fossimo stati proprio noi a progettare i modelli per sedili, pavimenti e pareti, viaggiare in questo treno è stato particolare», afferma. Harbeke è un designer industriale presso la Nose AG di Zurigo ed è il creatore dei nuovi interni per la FR. Il tessuto dei rivestimenti dei sedili è stato da lui appositamente creato per i nuovi treni. «Per il modello a quadri mi sono ispirato ai tessuti inglesi», spiega Harbeke. In questo modo è riuscito a immortalare nei treni della FR un pezzo di storia: gli inglesi sono infatti considerati gli inventori del turismo di montagna in Svizzera da quando, con i loro pantaloni a quadri, scalavano le cime dei Grigioni. «Ancora oggi è possibile vedere questo modello tipico, per es. nei pantaloni dei golfisti o nelle coperte dei cavalli da slitta», afferma il designer. Ha così preso il modello a quadri e lo ha reinterpretato in chiave moderna per i treni della FR: la 1a classe in elegante nero con accenti a colori, la 2a classe in un fresco color blu. 3 744 rocchetti per un tessuto La FR ha affidato la produzione del tessuto per i sedili alla Lantal Textiles AG di Melchnau (Berna). «Insieme al team della Lantal abbiamo concretizzato l’idea trasformandola in tessuto», afferma Harbeke. Nel locale stabilimento tessile le bobine ruotano vivacemente sui loro supporti liberando, metro dopo metro, il loro filo. Il telaio sferraglia instancabilmente e combina i singoli colori. Un rullo, infine, avvolge il tessuto finito.

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107 telai sono in funzione. Il dispositivo Jacquard produce il tessuto per la FR ad un ritmo di circa 10m/h. Si tratta di un velluto che viene prodotto con un certo spessore e poi tagliato al centro dalla macchina tessitrice, in modo da formare la superficie felpata e raddoppiare la metratura del tessuto. Per ottenere questo, i lavoratori collocano 3744 rocchetti sui rispettivi supporti: ogni filo deve trovarsi esattamente al giusto posto, affinché il modello finale sia corretto. Quattro addetti lavorano per 6 ore per commutare la macchina da un design all’altro. «Offriamo la massima qualità», spiega T.Hofer, responsabile per le vendite Lantal. «Per questo puntiamo su una produzione svizzera dall’inizio alla fine.» Qui tutte le fasi vengono svolte sul posto: nella tin«Gli inglesi: inventori del toria dell'azienda il tessuto grezzo riceve il colore turismo montano svizzero. desiderato e nell’officina di torcitura i fili vengoUn tempo, con i loro panno accoppiati a due a due a formare il filato. Alla taloni a quadri, scalavano fine, gli addetti lo stendono all’interno del telaio. Una volta finito, gli addetti verificano con precile cime dei Grigioni.» sione, su enormi tavoli di controllo, ogni metro Christian Harbeke, designer del tessuto a quadri per la FR. Sotto le loro sedie si accumulano fili e filacce di ogni colore. A mano intervengono poi anche sui piccoli errori di tessitura, mediante un’operazione nel corso della quale ogni addetta controlla 50 m2 di tessuto all’ora. A questo punto il tessuto è pronto per i sedili dell’elettrotreno ALLEGRA, dove dovrà durare per circa 10 anni senza apparire vecchio.

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I designer testano il materiale con il Birchermüesli Nei moderni sedili degli elettrotreni ALLEGRA gli ospiti della FR possono godere sia dell’esterno, sia dell’atmosfera interna. Adattandolo al panorama che scorre fuori dal finestrino, il designer C. Harbeke ha fatto confluire il paesaggio culturale dei Grigioni nella nuova struttura degli interni per la FR. Ispirandosi al lavoro di architetti di fama mondiale quali Gion A. Caminada o Peter Zumthor, il designer ha dato vita ad un interno che incarna il carattere del cantone montano. È per questo motivo che il rivestimento della parete, che sembra formato da veri listelli di legno, si chiama «Vrin», il luogo in cui è nato e lavora Caminada: il rivestimento della parete attraversa tutto il treno come una delle sue massicce facciate in legno. «Vals» è invece il rivestimento degli armadi tecnici, un nome ispirato alle impressionanti terme Vals dell’architetto Zumthor: il motivo ricorda gli strati di pietre caratteristici delle terme. Il tappeto della 1a classe riprende ancora una volta il modello a quadri. In 2a, il rivestimento del pavimento deve essere robusto: poltiglia di neve, polvere o sassolini che si staccano dalla suola degli scarponi non devono intaccare il pavimento e la sporcizia deve essere il più possibile invisibile. Per verificare se il rivestimento è idoneo, i designer svolgono un test molto particolare: la prova del Birchermüesli. «Prendiamo una manciata di Birchermüesli asciutto e lo spargiamo sul pavimento», spiega Harbeke. «Se i fiocchi d’avena e l'uva passa restano quasi invisibili, il rivestimento è adeguato ed il treno è attrezzato per l’inverno e per l’estate.»

Ispirati ai modelli a quadri inglesi: i sedili degli elettrotreni ALLEGRA.

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La rete di collegamenti della Ferrovia Retica Momenti clou

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Per la vostra agenda

Novità

Panoramica della manifestazioni

Museo ferroviario Albula

Pronti a partire

Aperto dal 2 giugno 2012

Senza camminare, ma con una semplice

Fatevi sedurre da un viaggio nel passato,

serie di clic potete avvicinarvi alla

con oltre 400 articoli in esposizione della

Via Albula / Bernina.

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Speciale

storia della FR.

Bernina Express Bus

Ferrovia per la pista da slittino Preda – Bergün

Dal 1 aprile al 21 ottobre 2012

Aperta dal 14 dicembre 2012

Un viaggio panoramico da Tirano

Su binari di fama mondiale, verso un divertimento

a Lugano, o viceversa.

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puro sulle lame degli slittini.

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Novità Treno avventura Albula (ogni domenica)

100 anni di Coira – Disentis / Mustér

Dal 3 giugno al 2 settembre 2012

16 / 17 giugno 2012

Viaggiate nelle nostalgiche vetture in legno

Divertimento dalle parti del Reno: la

e panoramiche (aperte) nel mezzo del para-

Ferrovia retica festeggia la sua linea

diso delle ferrovie, il patrimonio mondiale

centenaria Coira – Disentis. Vi attende

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un programma emozionante.

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Speciale

UNESCO della FR.

Viaggio con Babbo Natale

Viaggio del plenilunio

1 / 2 dicembre 2012

gennaio, febbraio, marzo 2013

Nel folto del bosco alla ricerca di Babbo

Una luce si accende: viaggi al chiaror della luna

Natale.

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piena lungo il percorso del Bernina.

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Conosci bene la FR? Vinci ogni mese uno stambecco di peluche!

Ecco come funziona: Rispondi alle nove domande. Le iniziali delle risposte corrette (dall’alto in basso) daranno la parola risolutiva. Invia la soluzione con l’oggetto «Concorso» all’indirizzo contura@rhb.ch oppure invia una cartolina postale a: Ferrovia retica, Marketing e comunicazione, Bahnhofstrasse 25, 7002 Coira. Estrarremo a sorte ogni mese uno stambecco di peluche; l’ultima estrazione avverrà il 31 dicembre 2012. Condizioni di partecipazione: la partecipazione è gratuita e non vincolante. I vincitori saranno avvisati per iscritto. Non è possibile un pagamento in contanti. Non sarà tenuta alcuna corrispondenza in relazione al concorso; si esclude il ricorso alle vie legali. I dati personali saranno trattati con riservatezza e non saranno ceduti a terzi.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 1. Il treno espresso più lento del mondo 2. Località in cui l’acqua zampilla e scorre 3. Vettura FR con numero di registro WR-S 3820 4. Viaggia da Coira / Davos / St. Moritz a Tirano 5. Squadra di hockey partner della FR 6. Dove si trova il famoso viadotto circolare 7. Il più famoso viadotto della FR 8. Famoso castello 9. Perché il treno non scivola all’indietro?

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Guida escursionistica Via Albula / Bernina 10 escursioni attraverso il patrimonio mondiale UNESCO «Ferrovia retica nel paesaggio Albula / Bernina»: questo è quanto illustrato da questa pratica guida, su 224 pagine con accattivanti descrizioni dei sentieri ed informazioni di contorno.

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FR a portata di mano: opuscoli e cartine www.rhb.ch/broschueren

Volete altre idee? Scoprite i nostri opuscoli e le nostre cartine da scaricare all’indirizzo www.rhb.ch/broschueren Bernina Express Dai ghiacciai alle palme Vivete uno dei più spettacolari attraversamenti delle Alpi: il percorso dell’Albula e del Bernina della Ferrovia retica. Un’esperienza particolarmente piacevole è il viaggio panoramico con il Bernina Express: a fianco dei ghiacciai e poi giù fino alle palme.

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Glacier Express Il treno espresso più lento del mondo Salite fin sulle nuvole, attraverso paesaggi incontaminati, sopra poderosi corsi d'acqua alpini e passando a fianco di pareti di roccia impervie. Il viaggio panoramico del Glacier Express attraverso le Alpi svizzere vi resterà impresso, dall’inizio alla fine.

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Disentis/ Mustér

St.Moritz

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Davos Dorf

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Sommer 2012

Rothorn

Thusis

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Lenzerheide Sommer 2012

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Contura La rivista è fonte di ispirazione, mostra gli angoli più belli e le storie più emozionanti della Ferrovia retica. Sempre qualcosa di nuovo.

Cartine per le avventure Le nostre nuove cartine vi mostrano i percorsi e le mete escursionistiche più belle sulla rete della FR.

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Community Promozioni in corso, rapporti di viaggio, impressioni e video della Ferrovia retica e dei suoi fan si trovano sulla pagina facebook «Rhätische Bahn AG». Diventate anche voi fan! www.rhb.ch/facebook

Come fa lo spazzaneve a vapore a pulire i binari durante l’inverno? Quali paesaggi attraversano i nostri treni con diverse condizioni meteo? Come si combinano i viaggi in treno con gli aspetti culinari? www.rhb.ch/youtube

Saoseo: il leggendario lago blu Salendo in alto nella Val Poschiavo, tra Poschiavo e il Passo del Bernina, deviando nella Val di Campo si trova il lago di Saoseo, un luogo incantevole dove la tranquillità regna sovrana. Al mattino, le rocce che circondano il lago si specchiano nel blu intenso e cristallino delle sue acque. Alcuni sostengono che nel lago sia possibile scorgere il volto di uno spirito. Secondo una leggenda, molto tempo fa lo vide anche la principessa che desiderava ardentemente sposare il principe. Gettò nell’acqua dei fiori blu e da allora il lago ha conservato l'intenso colore blu che ancora oggi possiamo ammirare. Il principe le aveva detto che solo quando fosse riuscita a vedere il volto dello spirito avrebbe potuto sposarlo. Chissà, forse funziona ancora oggi.

La Ferrovia retica è la più grande ferrovia alpina della Svizzera. Grazie ai suoi incredibili percorsi attraverso le montagne, al patrimonio mondiale UNESCO e a famosi prodotti quali il Glacier Express e il Bernina Express, la FR è garanzia di esperienze ferroviarie di prim’ordine. Inoltre, essa offre fantastici panorami. www.rhb.ch/flickr

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FR come patrimonio mondiale UNESCO: App per iPhone Guida di viaggio mobile sul percorso che è patrimonio mondiale UNESCO. L’App per iPhone della FR vi mostra la strada, mediante GPS, lungo le linee dell’Albula e del Bernina. Con un clic potete ricevere informazioni su ferrovia, località e cose interessanti da vedere. www.rhb.ch/app

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Lago di Saoseo, 2 028 m s.l.m. È possibile raggiungerlo in autobus dalla fermata di Poschiavo oppure a piedi partendo da Sfazù.

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Contura La rivista della Ferrovia retica

La Gola del Reno

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Patrimonio mondiale UNESCO

In viaggio nel tempo nel nuovo Museo ferroviario

Glacier Express

Visita alla cucina di bordo

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