Notiziario dell'Associazione Sulla Strada - dic 2023

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“Ci sentiamo ogni giorno più fortunati di poterci emozionare davanti ad una Vita che ci sta regalando tanto...“

Guatemala

Italia

Scuole medie al villaggio La Grandilla: il futuro è già qui!

CoiNVolGi Un progetto che cambia il mondo


Io e tutti i bambini della scuola abbiamo fatto e dipinto questo ciondolo. E‘ un regalo per te! Buon Natale! Victor Pirir Choc

Sede Operativa Piazzale B. Avanzini, 13 Roma

9:00 - 17:00 +39 335 600 6640 INFO@SULLASTRADA.ORG SULLA STRADA ONLUS SULLA STRADA ONLUS

SULLA STRADA INFORMA n.2/2023 Registrazione Tribunale di Terni n.15/2009 Direttrice: Claudia Fanti Direttrice responsabile: Lorella Pica Redazione: Camilla Sansonetti, Lorella Pica, Ilaria Seganti Redazione e Amministrazione: Piazza Baldassarre Avanzini, 13 - 00157 Roma

INDICE 3 Editoriale di Carlo Sansonetti

Guatemala

4-6 La scuola media farà la differenza 7 Ritorno al futuro: dopo 13 anni sono ancora qui 8 Un prezioso insegnamento 9 Noi sosteniamo a distanza 10 Alessandro ha di nuovo fatto canestro 11 Servizio civile universale: un vero tesoro

Italia Coinvolgi:

12-15 portiamo il volontariato in tutta Italia 16 A Natale scegli i nostri prodotti solidali


CREARE LE CONDIZIONI PERCHÉ CIASCUNO DIA IL MEGLIO DI SÉ

EDITORIALE di Carlo Sansonetti

Il 6 novembre scorso, il giovanissimo cantante russo Xolidayboy (20 anni), svenendo, è crollato sul palco durante un suo concerto a Stavropol, in Russia: aveva appena ricevuto l’ordine di arruolarsi e andare in guerra e non ha retto al senso di terrore che quell’annuncio gli ha inferto. A vent’anni, con tutta l’energia possibile per trasmettere vita con la sua musica e il suo canto, è stato messo nelle uniche condizioni di uccidere o di essere ucciso. Pessimo, orrendo modo di trattare la nostra gioventù. L’altro ieri, qui in Guatemala, sono andato a cercare e ho incontrato Julio Elías Uyú, 17 anni, nella sua baracca di assi di legno, lamiere arrugginite e teli di nylon nero, nel fondo di uno dei tanti canaloni di queste zone, neri di acque sudicie e di immondizia. Aveva frequentato la nostra scuola fino alla sesta elementare, ma non era riuscito poi ad andare avanti. Gli ho detto con emozione che a febbraio del 2024 avremmo avviato gli studi medi e gli ho chiesto se voleva iscriversi: gli si sono riempiti gli occhi di lacrime: “Certo!”, mi ha risposto subito, “ormai non credevo più che la mia vita sarebbe cambiata. Invece, oggi, tu hai riacceso la speranza nella mia vita”. Due esempi limite per ricordare e mettere sempre al centro dell’attenzione di noi adulti il dovere esistenziale di creare le condizioni perché ciascuno dia il meglio di sé. Di fatto, anche l’ambiente e le altre condizioni esterne (tra le quali la pace e la cultura) influiscono in modo determinante a fare di questo mondo un luogo vivibile, anzi: piacevole da frequentare, oppure un inferno dal quale fuggire il prima possibile. In realtà, molti indicatori ci stiano gridando che siamo immersi fino al collo dentro questa seconda situazione e i nostri politici non sembra che tengano in alcuna considerazione quegli indicatori, non fanno assolutamente nulla per guidarci decisi verso la pace. Tutto, oggi, porta alla guerra, condizione nella quale ciascuno dà il peggio di sé. Nessun’altra condizione, se non la pace, ci permette di essere sempre noi stessi e di conservare la nostra umanità. Al di là della meschina idea che la pace sia assenza di guerra, soffermiamoci brevemente per vedere cosa invece essa sia. La pace è un’utopia, meta lontana verso la quale però ci sentiamo spinti a dirigerci ogni giorno. La pace è conquista quotidiana da difendere con il dialogo (opposto al decisionismo), con la pazienza (opposta all’ira), con l’inclusione (opposta al respingimento), con il servizio (opposto all’egoismo), con la cultura (opposta all’ignoranza), con le regole democratiche (opposte al fascismo), con i diritti umani (opposti ai privilegi), con l’umiltà (opposta all’orgoglio della propria condizione sociale o economica), con l’impegno (opposto all’indifferenza).

Queste condizioni, solo queste, consentiranno a tutti e in particolare ai giovani di dare il meglio di sé.

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GUATEMALA LA SCUOLA MEDIA FARA’ LA DIFFERENZA

Giovedì 14 novembre

non avevano la certezza di poter continuare a studiare. Mentre ragionavamo su questo anche con la direttrice della scuola, arriva una telefonata del Responsabile del Dipartimento del Ministero dell’Educazione del Guatemala che ci dice che la nostra richiesta, presentata tantissimo tempo fa, di poter aprire le scuole medie al villaggio è stata approvata e che il 15 febbraio potevano iniziare la prima media alla Granadilla.

Mancano pochi giorni alla ripartenza per l’Italia e i lavori procedono frenetici come sempre. Cerchiamo di dare il meglio e di mettere a disposizione tutto il tempo che abbiamo per migliorare il progetto che stiamo portanto avanti da tanto, senza tralasciare l’essenziale: i rapporti umani. Uno dei sogni che abbiamo nel cassetto da tanto è quello di poter dire ai nostri bambini che finiscono la scuola elementare che avranno la possibilità di seguire gli studi qui, al villaggio, nella nostra scuola. Molti di loro non continuano a studiare perchè le medie pubbliche più vicine sono raggiungibili solo con lunghi viaggi in bus e inoltre anche le scuole pubbliche chiedono contributi per i libri, per la divisa scolastica e per tante altre cose.

Quasi non ci credevamo! Ci sembrava impossibile che finalmente avremmo potuto dare ai nostri bambini la notizia che, non solo potevano continuare a studiare ma lo avrebbero potuto fare nello stesso istituto dove avevano fatto le elementari. I bambini felicissimi! L’unico problema e farlo sapere anche a quelli degli scorsi anni che non avevano avuto la possibilità per questioni economiche, di andare a scuola media a San Raymundo a al Carrizal, il paese più vicino.

Il 23 novembre finiscono le scuole elementari e i nostri bambini e bambine della sesta (in Guatemala le elementari hanno sei classi)

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GUATEMALA

Un gruppo di noi si è messo subito in azione e siamo andati nelle case dei ragazzi che sapevamo avevano un gran desiderio di studiare ma non avevano potuto. Siamo andati nelle case e capanne più sperdute, tra i più miseri e abbiamo detto ai nostri ragazzi, sorpresi e felici di rivederci, che finalmente a La Granadilla, già dal prossimo 15 febbraio ci sarebbe stata la scuola media. Che emozione vederli correre a prendere i loro documenti per consegnarceli e iscriverli a scuola: la ESCUELA PRIMARIA E INSTITUTO NACIONAL DE EDUCACIÓN BÁSICA ABUELITA AMELIA PAVONI è ora una realtà.

ABBIAMO BISOGNO DI COSTRUIRE 3 AULE!

Vogliamo per i nostri ragazzi una scuola bella e di grande qualità per sconfiggere il lavoro sui fuochi d’artificio

DONA ORA!


Julio Elìas Uyù Cubulè: il primo iscritto alla scuola media Ha 17 anni e da quando ha terminato la sesta elementare nella nostra scuola sta aspettando questo momento. Quando Carlo gli ha detto che c’era la possibilità di iscriversi da noi gratuitamente alla scuola media gli ha risposto: “Credevo ormai, dopo tanto tempo che ho terminato le scuole elementari, che il mio sogno di continuare a studiare, non si sarebbe mai più avverato. Invece ... “ e si e commosso e noi insieme a lui. Un abbraccio ha sciolto tutte le tensioni e finalmente eccolo: primo iscritto alla Scuola media Abuelita Amelia Pavoni.

50€ per un mattone E’ una quota simbolica, perchè sappiamo che per costuire le tre aule che mancano abbiamo bisogno di circa 37.000 euro. Sono tantissimi ma lo siamo anche noi, sopratutto il nostro entusiasmo e la voglia di dare una mano ai bambini della Granadilla a liberarsi della schiavitù dei fuochi d’artificio è enorme.


GUATEMALA RITORNO AL FUTURO: DOPO 13 ANNI SONO DI NUOVO QUI

di Maurizio D’Isanto

Sono passati 13 anni dall’ultima volta che sono venuto a La Granadilla. Sono partito la prima volta nel 2003 e sono tornato durante le estati dei successivi 7 anni. Ho visto nascere il progetto della scuola e ne ho visto gli sviluppo.. Sono stato spettatore e protagonista della gioia di tanti bambini nel prendere in mano un colore o un foglio da disegnare. C’ero anche quando abbiamo portato la luce e l’acqua in tutte le case e le capanne del villaggio. Ho mangiato la prima volta che si è apparecchiato alla mensa per 180 bambini e insieme a loro ho assaporato il cibo che le mamme preparavano per tutti. Sono tornato dopo 16 anni come Operatore Locale di Progetto per i ragazzi in Servizio Civile ed è stata un’esperienza fantastica. Credevo di essere preparato a questo ritorno e le mie emozioni erano ferme al passato. Invece è stato un ritorno al futuro che mi ha colpito ancora di più. Non sono mancate le forte sensazioni di rabbia di fronte alle condizioni pietose e ingiuste in cui ancora vivono tante famiglie ma la gioia grande che ho provato nell’incontrare i bambini e i ragazzi che ho conosciuto 16 anni fa, già grandi e che accompagnavano i loro figli a scuola, è indicibile. Ne ho incontrati tanti e tutti mi hanno riconosicuto e, la contentezza più grande, nessuno di loro lavorava nei fuochi d’artificio. C’è ancora tanto da fare ma la certezza che quello che si fa sta cambiando fino a rivoluzionare questo luogo che sembrava senza speranza mi da la misura che dobbiamo andare avanti nella strada della condivisione e della partecipazione partendo dagli ultimi.

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GUATEMALA UN PREZIOSO INSEGNAMENTO

HO SCELTO GLI ULTIMI di Agnese Sabattino 20 Maggio 2016. Ero stata ricoverata la sera prima, dopo aver passato un'intera giornata tra il pronto soccorso e i vari reparti. Ricordo a mala pena tutte le visite specialistiche, alle quali sono stata sottoposta. Già da qualche giorno avevo raggiunto la consapevolezza, che quello che mi stava accadendo non era niente di buono. Quella mattina il primario di neurologia mi guardò negli occhi e senza girarci troppo intorno mi disse: "Lei è affetta da sclerosi multipla". Il mio corpo non mi obbediva più, avevo perso completamente la sensibilità dalla vita in giù e il mio essere autosufficiente era solo un ricordo. L'unica domanda che mi venne in mente in quel momento fu' : "Dottore, le mie gambe torneranno a funzionare come prima?" La risposta arrivò quasi un mese dopo, quando il cortisone cominciò ad adempiere al proprio compito. La sensibilità tornò lentamente, mi diede il giusto tempo, per metabolizzare e capire, quanto fossi fortunata ad avere la possibilità di potermi curare. La sclerosi multipla, è una malattia autoimmune, dalla quale non si può guarire definitivamente, ma grazie alla ricerca oggi, la si può tenere a bada.

Mi piace parlare del prezioso insegnamento che questa esperienza mi ha lasciato. Ho imparato a guardare questa "compagna", come un'opportunità, a non perdere più tempo, a rispettare me stessa e a non mettermi più al secondo posto, ad amare la vita anche quando non è troppo gentile, a respirare, quando è il momento di aspettare e non di agire. Se dicessi che in questi anni è stata una passeggiata, non sarei sincera, ci sono stati tanti momenti difficili, ma tutte le volte che mi sono sentita vulnerabile, spaventata, insicura, ci sono state tante spalle su cui piangere, tanti abbracci su cui contare e l'amore incondizionato delle persone più importanti. Da questa esperienza ho imparato a scegliere e ho scelto gli ultimi. Ho scelto di dedicare la mia vita a chi ha più bisogno, essere strumento per dare una mano a chi non ce la fa e cercare di regalare allegria e gioia di vivere. Per questo sono qui, vivo qui, alla Granadilla accanto ai più piccoli dei poveri con Sulla Strada. Voglio essere voce per chi non ne ha e voglio fare del tutto per cambiare la condizione di tanti bambini che soffrono e sono costretti a lavorare come schiavi. Sulla Strada mi ha dato questa possibilità e, insieme al mio compagno stiamo vivendo un’avventura meravigliosa. Grazie alla vita!

Non starò qui ad elencare tutti gli aspetti negativi di questa malattia, come gli effetti collaterali che ogni cura ti regala o la paura di una ricaduta dalla quale potresti non riprenderti, non sarebbe da me!

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GUATEMALA NOI SOSTENIAMO A DISTANZA! Caro Edwin come stai tu e la tua famiglia? Ci auguriamo tutto bene, (anche se con qualche difficolta'). La scuola e'di nuovo aperta e cosi' puoi giocare con i tuoi compagni, a proposito quale e' il tuo preferito in questo momento? Siamo contenti che stai affrontando bene la scuola: le verifiche di meta' anno come sono andate? Noi tutti stiamo bene,ringraziando il cielo, ed anche se viviamo lontano ti vogliamo molto bene e ti mandiamo un grande bacio e un caro abbraccio alla tua famiglia. Un abbraccio, Ezio e Simonetta

Prima di partire in missione, inviamo sempre un messaggio ai nostri sostenitori a distanza per chiedere se volgiono mandare un saluto o una foto ai bambini che stanno aiutando. Lo facciamo con tanto piacere perchè, vedere lo stupore negli occhi dei bambini è qualcosa di indescrivibile. Ci fanno tante domande sui loro amici che li aiutano da lontano e ci chiedono sempre delle loro famiglie e anche dei fiori, degli alberi o dei fiumi o laghi che vedono nella foto. I bambini del Guatemala hanno un legame bello con la natura e, come in questo caso, rimangono affascinati anche dal Lago che si vede sullo sfondo

ACCENDI UNA LUCE NEL FUTURO DI UN BAMBINO! Con 30€ al mese puoi far uscire un bambino dall'oscurità Se vuoi sostenere a distanza un bambino chiamaci 335 600 66 40 6


GUATEMALA

ALESSANDRO HA DI NUOVO FATTO CANESTRO! Conosco da sempre Alessandro e la sua morte è stato un vero colpo al cuore per me e per tutti i ragazzi del Paese dove vivo: Ploaghe in Sardegna. Ho da sempre il ricordo di Alessandro, un ragazzo intelligente, educato e come dicevano tutti in paese, bello come il SOLE. Quei lineamenti latini difficili da trovare in un piccolo borgo dell entroterra sardo. Quel maledetto giorno, il 12 gennaio 2006, lo ricordo ancora come se fosse oggi Andavo verso Sassari e vidi una colonna di macchine ferma a qualche km dal nostro paese con vigili del fuoco, polizia, ambulanze. Non immaginavo neanche lontanamente che in quell incidente avessero perso la vita due dei ragazzi simbolo del nostro paese: Alessandro e la sua fidanzata Nicoletta lasciando un vuoto incolmabile all interno della nostra piccola comunità. Negli anni poi, il fratello Angelo con la sorella Valentina insieme al gruppo di amici piu stretti decise di ricordarlo facendo nascere un torneo dello sport che lui piu amava: il Basket. Mai avrei pensato che a distanza di tanti anni il destino e la stima reciproca da sempre avuta con il fratello Angelo mi avrebbe portato ad esaudire uno dei sogni della famiglia di Alessandro: Costruire un campo da basket con il ricavato dei memorial in suo onore, qui in America centrale, in Guatemala, in un piccolo villaggio nel cuore della foresta, cosi vicino al paese di provenienza di Alessandro, la Colombia. Un campo da basket per i bambini della scuola La Granadilla, che purtroppo non hanno la possibilità di vivere una vita gioiosa, se non grazie all’Associazione Sulla Strada che da anni si occupa di dare dignita opportunità e attenzioni ai piu piccoli del mondo dei poveri. Al mio rientro dall’ultima missione le strade mie e di Angelo si sono re-incontrate in maniera cosi intensa, che la loro Associazione ha deciso di studiare un progetto che oltre a costruire il campo di basket a Ploaghe in memoria Alessandro ne avrebbe costruito uno anche qui in Guatemala per i ragazzi della nostra scuola. Unire due mondi cosi lontani è sicuramente uno dei messaggi che Alessandro avrebbe voluto dare soprattutto attraverso un pallone da Pallacanestro.

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di Alessandro Carta


GUATEMALA

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE E CORPI CIVILI DI PACE

In tutte le classi delle elementari c’è il supporto dei ragazzi italiani e i bambini della scuola sono felici di avere accanto giovani che li aiutano a superare le incertezze e le lacune che tre anni di chiusura completa delle scuole a causa della pandemia hanno causato.

Sin dai primi anni della costituzione del Servizio Civile Universale, tra le caratteristiche principali c’è quella femminile: ancora oggi circa il 60% dei giovani che lo svolgono sono donne. Dal 2001 ad oggi sono oltre 700.000 i giovani volontari che sono stati impegnati in progetti di servizio civile e di questi circa 8.000 hanno operato all’estero. Oggi al Villaggio La Granadilla ci sono 7 ragazze e un ragazzo Servizio Civile e Corpi Civili di Pace “armati” di tanta voglia di fare la differenza. Siamo sicuri che ci riusciranno perchè stanno facendo un grande lavoro di integrazione, di supporto e di crescita. I giovani ci insegnano, i giovani imparano, i giovani sono il seme che ha dato frutto.

Il progetto più importante che si sta portando avanti è quello del doposcuola. E’ un momento di divertimento ma anche di formazione. Sopratutto i bambini che si fermano a scuola fino al pomeriggio stanno lontani dalla polvere da sparo di cui sono piene le loro case. Il 2024 sarà dedicato alla pace e alla nonviolenza con i progetti delle ragazze dei Corpi Civili di Pace.

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ITALIA

COINVOLGI: LE TESTIMONIANZE DEI VOLONTARI Issogne, Aosta 14 e 15 ottobre 2023

Non eravamo soltanto individui con un obiettivo comune, eravamo una comunità coesa, animata dalla voglia di fare la differenza. Ognuno di noi portava con sé una storia, una passione, un talento e ciò che ci univa era la consapevolezza che ognuno può contribuire al cambiamento.

Trascorriamo gran parte della nostra esistenza immersi in un vortice di doveri e aspettative.

Carlo e Lorella ci hanno portato in Guatemala a fianco di chi aveva più bisogno. Ci hanno raccontato della loro esperienza e unita a questa Agnese ed Alessandro ci hanno commossi con la loro storia d’amore vissuta proprio in missione in quel luogo.

Ci costringiamo a essere sempre al massimo delle nostre capacità sul lavoro, temendo il licenziamento come una spada di Damocle pronta a cadere.

Le distanze si abbreviano e il Guatemala diventa un luogo dietro l’angolo ricco di qualsiasi emozione positiva in cui non vedi l’ora di scappare per poter trovare la felicità. A posteriori mi dispiace non aver posto loro, forse la domanda più semplice e banale, “Che cosa vi ha spinti a partire? Perché una persona, un giorno nella vita, sente questa chiamata a lasciare tutto e andare?”

Ci sforziamo di ottenere voti eccellenti a scuola, come se il nostro valore fosse misurato solo da numeri su un foglio di carta. Ci pieghiamo per soddisfare le attese degli altri, dimenticando troppo spesso i nostri desideri. Ci conformiamo ai dettami della società, rinunciando a pezzi preziosi di noi stessi nel tentativo di adattarci a uno stampo che forse non ci appartiene. E mentre ci affanniamo a rispondere a tutte queste costrizioni auto generate, rischiamo di smarrire il senso profondo della nostra esistenza, di lasciarci sfuggire quei valori fondamentali che rendono la vita degna di essere vissuta. Ci dimentichiamo del significato autentico di ciò che facciamo, spingendo in secondo piano ciò che davvero conta.

Alla fine, però, è andata meglio così, almeno posso e potrò trovare la mia risposta per dare un senso alla mia possibile futura voglia di affrontare lo stesso percorso. La decisione di intraprendere una missione di questo tipo può nascere dalla consapevolezza della propria fortuna e privilegio, spingendo a condividere queste risorse e opportunità con chi ne possiede di meno. Partire significa aver capito che la vera felicità deriva dalla connessione con gli altri e dalla capacità di apportare un contributo positivo al mondo, al di là delle ricompense materiali. La decisione di intraprendere questo viaggio è, dunque, alimentata semplicemente dalla volontà di condividere la propria armonia.

Il 14 e il 15 ottobre scorso Agnese, Alessandro, Carlo e Lorella mi hanno ricordato che siamo fatti di sogni, di passioni, di emozioni che vanno al di là di un semplice elenco di doveri. Grazie alla disponibilità del Comune di Issogne, situato in Valle d’Aosta, alla Cittadella Bassa Valle, al CSV Valle d’Aosta, alle associazioni della rete CoInVolgi e Sulla strada, ha preso vita un progetto di abbellimento di una delle numerose fontane che caratterizzano lo skyline del paese immerso tra le montagne. Dietro a pennelli e pittura c’era una storia raccontata con il gorgoglio incessante dell’acqua che scorreva e la luce del sole che illuminava il nostro operare. In due giorni abbiamo condiviso e creato.

Sono supposizioni, le mie, che derivano dalle loro storie, dai loro sguardi, dai colori e dalla scelta del soggetto per il nostro murale. In quel piccolo comune della Valle d’Aosta abbiamo deciso di rappresentare ciò che ci ha uniti mettendo insieme immagini di Issogne e del Guatemala: partendo dalla fontana del melograno simbolo centrale del castello del paese, alla Piata, dolce tipico del luogo preparato con mele e uvetta, alle orme raffiguranti il famoso cammino della Via Francigena, il cui percorso incontra proprio quella strada, fino al variopinto Quetzal, uccello caratteristico del Centro America.

L'atmosfera era carica di entusiasmo!

Dovunque possiamo seminare amore, il desiderio di felicità ci guida e l'atto di condividere è la chiave che apre ogni porta.

La missione era nobile: trasformare un muro anonimo in un capolavoro di ispirazione, abbellire una fontana che avrebbe lanciato, e mostrato a tutti gli abitanti, il messaggio che insieme avevamo condiviso.

Sylvie Bonel

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ITALIA

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ITALIA CASA COMUNITÀ SPERANZA - MAZZARA DEL VALLE Caserta e Mazzara del Valle Hiba: “Il percorso di formazione al volontariato mi ha insegnato a sviluppare la mia creatività i miei “talenti” per aiutare gli altri e mi ha fatto cambiare la visione della vita facendomi capire che l’umanità e la gentilezza esistono ancora e sono possibili.” I campi di volontariato a cui ho partecipato sono stati un esperienza di belle amicizie, di scambio di culture e tradizioni (c'erano anche ragazzi del sud America). È stata un' esperienza che mi ha dato degli insegnamenti fondamentali, soprattutto nei giorni a Caserta dove abbiamo fatto un' esperienza un po’ particolare e interessante. Mi ha colpito molto conoscere ragazzi che hanno vissuto momenti difficili e che si sono fatti trascinare dentro percorsi pericolosi ma che hanno riconosciuto il loro errore e hanno cercato di rimediare ai loro sbagli chiedendo aiuto.” Mootez: “Quest’anno ho avuto l’occasione di essere coinvolto in due viaggi di volontariato: a Caserta e ad Orbetello grazie a Coinvolgi. Sono state esperienze molto interessanti. L'esperienza in un agriturismo mi ha offerto un connubio unico tra natura e tradizione locale. Durante il mio soggiorno ho avuto l'opportunità di immergermi completamente nella vita rurale. Le giornate iniziavano con il cinguettio degli uccelli e il profumo dell'aria fresca. Ho partecipato attivamente alle attività agricole. Le serate, invece, erano all'insegna del riciclaggio con cene preparate con ingredienti freschi provenienti direttamente dalla fattoria. L'ospitalità dei gestori e la genuinità dell'ambiente hanno reso questa esperienza indimenticabile, regalandomi un'immersione autentica nella vita di campagna. L’esperienza di Caserta invece è stata molto Con una donazione aiuterai tante realistica, misemplice hanno colpito questi giovani che davanti donne e bambini a uscire dalla spirale della allo sbaglio commesso avevano deciso di rimediare e Per saperne di associazione più vai sul nostro di violenza. farsi aiutare grazie all' chesito li prendeva https://sullastrada.org/2022/03/10/sportello in carico in tutte le loro necessità per poter -di-ascolto-contro-la-violenza/ riprendere una vita buona.

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ITALIA VOLONTARIATO: UNA SCELTA DI NONVIOLENZA

Roma, 28 e 29 ottobre 2023

preparativi della festa della consegna dei diplomi per i ragazzi latinoamericani che vivono in Italia e che frequentano la scuola “Fe y Alegria” di Roma.

Due giornate intense e colorate. Tanti giovani interessati e coinvolti dal convegno: “Volontariato: una scelta nonviolenta” dove abbiamo ascoltato la presidente del CIPAX (Centro intercofessionale per la pace) Cristina Mattiolo e il vicepresidente CIPAX Luciano Ardeni che ci hanno fatto riflette e stimolato sui temi della nonviolenza. Con Alice Mele, esperta del Teatro dell’Oppresso ci siamo messi aalla prova con giochi e dinamiche di gruppo. E’ stata un’esperienza nuova per me e mi è piaciuto molto. Sorpatutto è stato un momento di Conpersonale. una semplice donazione aiuterai tante crescita donne e bambini a uscire dalla spirale dellafatto Milton Kwami e Kassis Deguess ci hanno violenza.iPer saperne di più vai sul Abbiamo nostro sitofatto assaporare sapori musicali africani. beihttps://sullastrada.org/2022/03/10/sportello cori con parole sconosciute ma che ci hanno unito tutti -di-ascolto-contro-la-violenza/ con le melodie dell’Africa. La giornata di domenica ci ha visto impegnati nei

Non ci hanno fatto lavorare tanto perchè erano molto organizzati però siamo stati insieme ed è stato bello cononscerli e scambiarci le idee, i sogni e ragionare sulle possibili collaborazioni. Sono stati due giorni veramente speciali che mi hanno molto emozionato. Sono nate amicizie speciali che porteranno, sono sicuro, vere novità nella mia vita. Ho idee nuove da condividere con altri giovani per trasformare questo mondo in cui viviamo che a volte sembra rifiutarci. Grazie

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Lorenzo D’Amico


Sono le nostre scelte a fare la differenza A Natale scegli solidale! Tante novità dal Guatemala realizzate dalle donne maya dell’Emporio de las Mujeres

Coppia di tovagliette Juana con torrone equosolidale e biologico €18,00

Zaino Esmeralda con caciotta da azienda colpita dall‘alluvione del 2023 €20,00

Beauty triangolari Leidi in tela tipica Maya €8,00

Set bagno Lemà (asciugamano viso e ospite, guanto e beauty) €42,00

Marsupio Edelberta in tela tipica maya €20,00

Coppia di presine con torrone equosolidale e biologico €14,00

Sacchetta Eva con lenticchie del commercio equo e solidale €9,00

Cuscini Princesa in tela tipica Maya €15,00

Tracollina Evelyn in velluto e tela tipica €20,00

Sacca porta tappetino da yoga con tappetino e borsellino coordinato €25,00

Elastici per capelli in tela tipica Maya €4,00

Coppia di Beauty combo Alice con portatovaglioli in tela torrone equosolidale e tipica Maya biologico €5,00 €20,00

Visita il sito www.sullastrada.org chiama il numero 335 600 6640 o scrivi a regalisolidali@sullastrada.org


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