SWISSLIFE 6째 anno // Numero 2 // CHF 6.50
Estate 2015 // Ruolo principale
Negli anni ’60 dell’ultimo secolo la televisione si è definitivamente affermata come mezzo di intrattenimento. Venivano trasmesse – all’inizio ancora in bianco e nero – serie TV americane come Lassie, Flipper e Furia cavallo del West che conquistavano i cuori dei bambini.
Editoriale // 3
Buongiorno «I nostri collaboratori sono le nostre star», afferma Carole Hübscher, presidente del consiglio d’ammini strazione dell’impresa di tradizione Caran d’Ache, nel nostro ritratto a pagina 46 in questa edizione. Quanto ha ragione la signora! Collaboratrici e collaboratori qualificati sono i prota gonisti in ogni impresa. Sono il cuore di una ditta, la alimentano giorno dopo giorno di rinnovato slancio, di frizzante energia, di idee lungimiranti. Lo fanno di propria iniziativa: come, per esempio, i giovani talenti della cucina nella nostra rubrica «Il futuro comincia qui.», come Yannick Ecoeur, guardia di confine e sciatore estremo, a pagina 18, come il cantautore James Gruntz alla penultima pagina della rivista. Fungono da buoni esempi per il proprio stimolo, l’impegno e l’ambizione – vivono intensamente e naturalmente il loro ruolo. E sfruttano le loro occasioni, monitorati dall’organo più prezioso dell’uomo: il cervello che, ci auguriamo, vi concederà il tempo e la tranquillità per godervi questa rivista. Buona lettura.
SWISSLIFE Estate 2015
Ivo Furrer, CEO Swiss Life Svizzera: «La nostra storia di copertina vi porta in un viaggio affascinante quanto pieno di scoperte verso l’organo che è più efficiente di tutti i computer e che ha il ruolo di protagonista in ogni essere umano.»
08
Swiss Photo Selection:
Ruoli variabili
Nel progetto «I giorni La vita» Andreas Mader fotografa i suoi amici per molti anni. L’esempio di un uomo, di una donna e di sua figlia mostra come la vita proceda. E quali ruoli riserva per le persone. 18 Due facce della medaglia:
22
Un uomo, due ruoli
Una testa ben fatta 1400 grammi: è questo il peso della massa grigia nel cranio umano che controlla corpo, sensi e sensazioni – e, quindi, assume un ruolo principale. Il viaggio attraverso il nostro organo più prezioso lo dimostra: il cervello è al contempo macchina a elevate prestazioni e mistero. Storia di copertina:
32 Mix di numeri:
Eva e Herveva Nel 1988, Andreas Mader ha iniziato quasi per caso a fotografare i suoi amici. Nel corso degli anni ha ripreso sempre le stesse persone. Il risultato: una storia a puntate con i suoi fallimenti, la quotidianità e le sorprese.
Il ruolo principale nell’economia domestica
35 Concorso per apprendisti cuochi:
Il futuro comincia qui.
Responsabile del progetto: Swiss Life, Comunicazione Svizzera, Martin Läderach Commissione redazionale: Ivo Furrer, René Aebischer, Thomas Bahc, Monika Behr, Elke Guhl, Christian Pfister, Hans-Jakob Stahel, Paul Weibel Responsabile della redazione UPDATE: Dajan Roman Indirizzo della redazione: Rivista SWISSLIFE, Public Relations, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, rivista@swisslife.ch Coordinamento del progetto: Mediaform|Christoph Grenacher, Ittenthal/Zurigo Ideazione e progettazione: Festland Werbeagentur, San Gallo/Zurigo Traduzione: Swiss Life Language Services Stampa e spedizione: medienwerkstatt ag, Sulgen; stampato su carta FSC Inserzioni: Mediaform | Christoph Grenacher, Hauptstrasse 3, 5083 Ittenthal, mediaform@mediaform.ch Cambiamenti d’indirizzo/Ordinazioni: Rivista SWISSLIFE, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, rivista@swisslife.ch Tiratura: 100 000 Pubblicazione: 3 volte l’anno; primavera, estate, autunno. Avviso legale: le informazioni relative a servizi e prodotti contenute nella presente pubblicazione non costituiscono un’offerta in termini giuridici. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito a concorsi. Sono escluse le vie legali. ISSN 1664-5588
100 000 000 000 di «cellule grigie» Il cervello umano contiene 100 miliardi di cellule nervose o neuroni. E ogni neurone può essere collegato con migliaia di altri neuroni. L’uomo può creare nuove cellule cerebrali e neuronali fino a tarda età.
Sommario // 5
46
A Swiss Life:
Carole Hübscher
Per la prima volta una donna è a capo dal 2012 della rinomata impresa svizzera Caran d’Ache. Oltre ai classici quali Prismalo e Neocolor la ditta di Ginevra realizza sempre più prodotti per il segmento del lusso. 53 I piaceri della tavola: 55 Beni Frenkel: Madame Caran d’Ache A capo di 280 collaboratrici e collaboratori e madre di tre bambini in età scolare. Carole Hübscher ha la fortuna di condurre un marchio svizzero da sogno e di culto. «Noi produciamo bellezza, che a sua volta creerà solo bellezza.»
56
Fiabesca lezione di tedesco
Concorso:
58 Fuoriprogramma:
Allegato:
Il Sud in un piatto
In palio una camera GoPro
James Gruntz su «Heart Keeps Dancing»
UPDATE
Leggete in questa edizione sul tema immobili come Swiss Life Immopulse vi fornisce in ogni fase della vita una consulenza completa sulla proprietà d’abitazioni, su quale dei tre tipi di ipoteca è quello più adatto a voi e come potete risparmiare imposte con l’acquisto dell’abitazione propria. Philipp Urech di Swiss Life Immopulse: «Per molte persone l’abitazione propria è un grande sogno – che si realizza sempre più spesso. La proprietà d’abitazioni rientra nella pianificazione della previdenza. Pertanto, Swiss Life offre servizi immobiliari, che aiutano a realizzare il sogno di un’abitazione propria.»
SWISSLIFE Estate 2015
Leggete la rivista e UPDATE on line con l’app SWISSLIFE. Provate altre ricette di «I piaceri della tavola» e partecipate in via digitale al concorso. L’app per tablet e smartphone è disponibile nell’App Store, in Google Play e in www.swisslife.ch/rivista.
6 // Protagonisti
Pagina 18 // «Due facce della medaglia» Yannick Ecoeur
Pagina 46 // «A Swiss Life» Peter Rothenbühler
È un vero campione con la tecnica di un Dario Cologna, il coraggio di un Ueli Steck e l’eccellenza di un Didier Cuche: la guardia di confine Yannick Ecoeur è un campione inter nazionale dello sci alpinismo – una disciplina che richiede il massimo sforzo agli atleti. Le gare durano tre minuti (sprint), due ore (Coppa del mondo gara singola) e sei ore (gara di lunga distanza). Nella Coppa del mondo di quest’anno, Ecoeur si è classificato come miglior svizzero all’ingrato quarto posto.
Qui è considerato l’inventore del «giornalismo della gente», che per anni ha coltivato con successo come nessun altro in veste di caporedattore dello «Schweizer Illustrierte»: Peter Rothen bühler. Cresciuto bilingue a Pruntrut, dopo i suoi impieghi da caporedattore presso Ringier si è trasferito a Losanna, è stato capo del quotidiano «Le Matin» e poi membro della direzione della casa editrice «Edipresse» – e scrive ancora rubriche. Una prima per SWISSLIFE: Rothenbühler, 66 anni, ha incontrato per la prima volta Carole Hübscher, presidentessa del consiglio d’ammini strazione di Caran d’Ache.
Pagina 35 // «Il futuro comincia qui.» Concorso per apprendisti cuochi
Che promessa per il futuro: l’unico concorso per apprendisti cuochi in Svizzera è stato vinto da un uomo, Lukas Kaufmann (Waldhaus Flims Mountain Resort GR), – ma due giovani donne sono state due grandi concorrenti: Sara Gruosso (Inselspital Berna) è arrivata seconda, Corinne Heussi (Löwen Bubikon) terza – ed entrambe, contrariamente a Kaufmann (3° anno di apprendistato), sono solo al secondo anno di apprendistato.
Pagina 22 // «Storia di copertina» Annemarie Pieper
Il tema era complesso, la richiesta improvvisa, la risposta immediata: Annemarie Pieper, nota in Svizzera grazie a trasmissioni radio e TV (leggendaria la sua intervista al pro prietario della scuderia di Formula 1 Peter Sauber sui momenti fortunati nella trasmissione «Sternstunde Philo sophie»), ha avuto bisogno solo di un paio d’ore per rispondere a domande di massima complessità («Esisto solo se penso?»). Sta ancora riflettendo sull’argomento, ha fatto sapere, e da poco ha scritto un libro a riguardo («Nachgedacht», Schwabe Verlag). La filosofa che abita a Rheinfelden, la città dei birrai, è abituata a tutte le si tuazioni: discute regolarmente con bambini tra i 6 e i 12 anni domande impellenti come «Le pietre sanno parlare?»
Pagina 55 // «Beni Frenkel» Sarah von Blumenthal
Lei è il volto dietro le illustrazioni della rubrica SWISSLIFE. Sarah von Blumenthal vive a Zurigo e ha studiato illustrazione e fiction (narrazione) come materia principale all’Accademia delle belle arti a Lucerna. I suoi disegni nascono di solito nella testa, dopo un breve schizzo. Sarah von Blumenthal lavora soprattutto nell’ambito dei fumetti e dei libri illustrati. Il suo grande sogno è disegnare un giorno un proprio libro.
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Novità. Dall’estate 2015
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Io, tu, noi
Ogni persona ha i suoi ruoli. Ruoli, che cambiano nel corso della vita. Perché la vita va avanti, non indietro. Il fotografo Andreas Mader fotografa ripetutamente i suoi amici. Per esempio Eva, Hervé e Herveva. Li osserva come si ritrovano e separano. Come mettono al mondo dei figli. Come invec chiano. E come la vita preveda per loro continuamente nuovi ruoli principali.
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SWISSLIFE presenta in «Swiss Photo Selection» lavori di fotografi svizzeri, inviati allo «Swiss Photo Award – ewz.selection», il premio più importante della Svizzera nel settore della fotografia. www.ewzselection.ch
Swiss Photo Selection // 9
1993 Eva nella sua via al Prenzlauer Berg. Eva è l’amica di più lunga data di Andreas Mader, hanno studiato insieme fotografia. Desiderava una bella foto con la sua amata Opel Kadett verde. In questo senso la foto è venuta male, della Kadett non si vede molto.
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1998 Herveva aveva 14 giorni. La foto sopra e quella sulla pagina destra sono state scattate immediatamente una dopo l’altra.
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1998 Lo sguardo serio di Eva esprime ancora sorpresa ed estraneitĂ nei confronti del nuovo essere. Per il fotografo sono importanti i dettagli come la posizione dei piedi di HervĂŠ nelle pantofole e le impronte sul tappeto (foto a sinistra) o le mani aperte della bambina (sopra).
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1999 Eva e Herveva al parco Friedrichshain si godono l’aria fresca e il sole – più o meno.
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2002 In un parco giochi al Prenzlauer Berg. Non si tratta di un ritratto vero e proprio, perché le facce si vedono poco o affatto. L’intensità sta nel leggero sfioramento dei due volti, del reciproco abbraccio delicato e nel braccio chiaro della bambina appoggiato sulle spalle di Eva.
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2003 A estate inoltrata, i due hanno fatto volare un aquilone, poi è stata scattata la foto. Herveva ha deciso che lei, nonostante con i suoi quattro anni fosse troppo grande, dovesse essere tenuta da Eva. La foto le dà ragione. A Eva piace indossare orologi da polso per uomini. Herveva la imita.
2006/2007/2008/2009 (da sopra sinistra in senso orario) Eva e Herveva con il gatto Zippo nell’abitazione di EVA. / Nell’orticello di periferia di Eva vicino al Muro. / Madre e figlia nell’abitazione di Eva. / Una delle ultime foto nell’orticello di periferia, dove oggi sorgono appartamenti.
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2010 In questo anno Eva e Herveva hanno fatto visita al fotografo in Svizzera – viene scattata solo questa unica foto di Herveva.
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2013 Questa foto è stata fatta un mese prima del 15esimo compleanno di Herveva – la fine della sua infanzia. Herveva e Eva si trovano davanti alla stessa parete nell’appartamento di Eva, dove quindici anni prima si trovava il divano verde.
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«Le immagini dei miei amici sono una sorta di cronaca – una cronaca della loro e della mia vita, che desidero proseguire.» Il fotografo Andreas Mader lavora per agenzie, riviste e imprese. I suoi incarichi variano molto. Fotografa reportage per Volkswagen e Porsche, moda per nuda accessoires oppure è in viaggio per il report annuale del comune della Feuerschau Appenzello. Oltre al suo lavoro standard Andreas Mader sviluppa però anche progetti liberi, soprattutto il suo studio a lungo termine «Die Tage Das Leben» (I giorni La vita), che è già stato esposto in vari musei. Andreas Mader è nato nella Germania meridionale. Nel 2006 si è trasferito in Svizzera, oggi vive a Winterthur.
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I primi ritratti del lavoro «Die Tage Das Leben» (I giorni La vita), che Andreas Mader definisce l’opera della sua vita, sono nati nel 1988/89 – quasi per caso. All’epoca si interessava di persone nello spazio pubblico – lo attiravano stati di soli tudine, malinconia, sfinimento e vuoto interiore. Quando Mader si trovava con gli amici scattava spontaneamente fotografie. Nei primi anni le foto nascevano dalla convivenza. Poi gli amici si sono trasferiti, hanno avuto figli, hanno trovato lavo ro. Il tempo a disposizione si riduceva. La vita era cambiata. E anche l’originario modo di approc ciarsi: Mader utilizza una macchina fotografica a lastre con cui non è possibile scattare fotografie spontanee: «Le persone che fotografo devono esse re coinvolte e si mostrano a me sicure di se stesse. Non sono più un mero osservatore, partecipo a determinare gli eventi e sono di fronte alle persone.»
Di solito, un fotografo a contratto è spesso legato fortemente a un layout. Le possibilità espressive fotografiche sono limitate. Per i ritratti di città destinati alle relazioni sulla gestione di Volkswagen AG, Andreas Mader gode di un’inusuale libertà – come qui nella città Changchun nella Cina settentrionale: «Spesso nessuno sa come sono le condizioni in loco. Il tempo è poco, faccio un giro e fotografo quello che incontro improvvisamente e inaspettatamente.» www.andreasmader.ch
Testo: Yvonne Eckert foto: Kilian Kessler e Yves Garneau (a destra)
1 uomo, 2 ruoli Yannick Ecoeur (34 anni) dopo l’apprendistato di falegname, nel 2002 ha assolto la formazione di guardia di confine. Ha sempre vissuto vicino al confine.
«Del mio lavoro parlo solo con mio padre. Anche lui è una guardia di confine e cono sce il mestiere. Il crimine, però, è cambiato: in
passato qualcuno provava a contrabbandare oltre confine un maiale vinto alla lotteria, oggi sempre più spesso si tratta di armi e droga. Per la forza del franco, al momento si contrabban dano anche alcolici e carne. Inoltre, al centro dell’attenzione c’è la migrazione. Sono sempre in movimento: alla stazione, sulla barca di servizio e nel piccolo aeroporto di Losanna. A inizio giornata discutiamo sul da farsi, leggiamo le segnalazioni e ci infor miamo sulle novità delle forze dell’ordine. A quel punto usciamo, siamo sempre in due. So sempre quali controlli andremo a fare, ma non so mai cosa troveremo. Bisogna essere flessibi li, mantenere la calma e con il tempo si svilup pa una certa sensibilità per le persone. Quan do eseguo un controllo su persone ricercate per i delitti più disparati, naturalmente ci pos sono essere momenti di tensione, ma lo sport mi ha abituato alle scariche di adrenalina. Fi nora non mi è mai scappato nessuno. Se sono assegnato al turno pomeridiano, a volte vado al lavoro in bicicletta. 70 chilometri e 1000 metri di dislivello rappresentano un ot timo allenamento. Essendo nella Nazionale di sci alpinismo, durante l’inverno posso lavora re di meno. Questo mi permette di partecipare alle competizioni e di seguire la preparazione:
Due facce della medaglia // 19
25 giorni tra gennaio e fine aprile. Lo sport mi aiuta anche a elaborare il mio lavoro. Scarico lo stress e ricarico le batterie».
«Ho messo gli sci per la prima volta a 18 mesi. A quattro anni e mezzo ho partecipato al Tour des Portes du Soleil.
Sono partito alle 8 e alle 16 ero di nuovo a casa, ma non ero soddisfatto. Non ero riuscito a fare tutte le piste e volevo ripartire subito. Fino a 15 anni ho sempre partecipato a gare di sci. Poi ho iniziato con le corse in montagna, è stata una buona preparazione per lo sci al pinismo. Quando nel 2003 sono diventato guardia di confine, ho iniziato gradualmente a praticare lo sci alpinismo a livello agonistico. Nel 2005 sono entrato nella Nazionale. Durante le gare si è soli oppure si partecipa in due o in tre. Quando si gareggia in gruppo, i singoli sono impiegati a seconda delle loro qualità, ad esempio facendo fare la discesa al discesista migliore. Prima della gara viene spiegato il percorso e un giorno prima è anche possibile visionare la pista. La disciplina più breve è lo sprint che ha una durata di tre minuti. Quella più lunga è la Patrouille des Glaciers con una scalata fino a 3000/4000 metri. La gara può durare anche sei ore. A volte mi dico di non farlo, è troppo pericoloso. Conoscere i propri limiti e porre dei paletti serve a evitare problemi. Se finisco nella neb bia l’adrenalina sale, ma sono ben preparato. Il mio successo più grande è stata la vittoria alla Patrouille des Glaciers nel 2010. Il percorso misura 53 chilometri da Zermatt a Verbier. Non è semplice vincere questa competizione. Il fatto di aver vinto con la squadra delle guardie di confine rende la cosa ancora più bella per me». Yannick Ecoeur (34 anni), alpinista, di Morgins VS. Insieme a due colleghi guardie di confine detiene il record del percorso della Patrouille des Glaciers: 5 ore e 52 minuti.
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Grand Tour of Switzerland.
Dai ghiacciai alle palme, da cittĂ pulsanti a raritĂ incontaminate: esplora la varietĂ della Svizzera in un itinerario suggestivo. MySwitzerland.com/grandtour
Il nostro partner
Airolo, Tremola, Ticino
Storia di copertina // 23
1,4 kg di protagonista Il cervello è ciò che ci rende umani. Controlla il corpo, i sensi e le emozioni – ci dona la capacità di parlare e di ragionare logicamente. Più potente di qualsiasi computer, il cervello è costituito da miliardi di cellule – e rimane un mistero. Un viaggio nel nostro organo più prezioso che determina ogni momento della nostra vita.
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L’evoluzione del cervello Più di mezzo miliardo di anni fa, la natura ha fatto un’invenzione geniale: ha creato i neuroni, cellule in grado di percepire, elaborare e trasmettere stimoli. Con ciò ha posto le basi per la struttura più complessa nell’universo. Tuttavia, l’evoluzione ha impiegato più di 650 milioni di anni per trasformare il sistema nervoso, inizialmente molto semplice, del mondo animale nel cervello umano.
2)
Insetti: il loro sistema nervoso strutturato in modo semplice assomiglia a una scala di corda e manda stimoli al cervello (a sinistra).
3)
Piovre: tra tutti gli animali invertebrati esse hanno il cervello più sviluppato. Grazie a questo le piovre imparano in fretta e sono in grado di compiere movimenti virtuosi.
Il cervello si carica – come una batteria.
Pesce: i cervelli di tutti i vertebrati funzionano in modo simile. Mentre il proencefalo (grigio) valuta le informazioni, il cervelletto (rosa) coordina i movimenti. Il tronco encefalico (rosso) controlla il battito del cuore e il respiro.
5)
Coccodrillo: la parte a forma di mazza del proencefalo di questi rettili si occupa soprattutto di analizzare gli odori. Questo consente all’animale di distinguere anche le sfumature più acute delle essenze odorose.
6)
Anatra: molti uccelli hanno un cervelletto massiccio (rosa), che consente loro di orientarsi in modo preciso in aria. Anche la sede dell’intelligenza nella parte anteriore del cervello è fortemente ingrandita.
7)
Gatto: il cervello molto più sviluppato dei mammiferi si distingue grazie alla corteccia cerebrale rugosa. Essa contiene sia la coscienza che la capacità di apprendimento dell’animale.
8)
Antropoidi: la corteccia cerebrale di queste scimmie è simile a quella degli umani e fortemente corrugata. Nonostante la sua ampia superficie è adatta al cranio dell’animale.
9)
Illustrazione: Eric Tscherne aus GEOkompakt
Meduse: questi esseri invertebrati filogeneticamente antichi, non hanno cervello. Solamente una rete nervosa percorre il loro organismo.
4)
Uomo: durante l’evoluzione dell’uomo è cresciuta soprattutto la parte della corteccia cerebrale vicino alla fronte. Lì dove si svolgono i maggiori processi intellettivi, è probabilmente localizzata anche l’intelligenza umana.
Pur costituendo solo il 2 % del peso corporeo, il cervello consuma il 25 % degli zuccheri e il 20 % dell’ossigeno nel nostro corpo. L’elevato fabbisogno energetico è dovuto ai miliardi di cellule nervose che scam biano informazioni tramite segnali elettrici e chimici. Come in una batteria che si scarica un po’ ogni volta che viene inviato un segnale elettrico, il processo di ricarica richiede una quantità di energia corri spondente.
Fonte: www.hirnliga.ch
1)
foto: Schwabe Verlag, Basilea
Storia di copertina // 25
ALLENAMENTO PER IL CERVELLO
b) 2 1 3 5 9 8 6
pevolezza di essere io a cantare, pian gere, amare… In questo senso, l’essere e il pensiero sono indissolubilmente legati l’uno all’altro, per tutta la vita. Pensiamo più di quanto diciamo? Spesso è il contrario: nell’era della comunicazione si producono troppe parole, chiacchiere, ciance. Il cervello in tal caso soffre di una sorta di diar rea, perché non trova più il filo con duttore che tenga unito il flusso del discorso. Esistono, tuttavia, anche periodi di silenzio, in cui ci fermiamo e ci concentriamo su noi stessi. Il soliloquio come pensiero interno serve a chiarire la domanda sul senso delle cose. Dove si trovano i limiti del pensiero? Lì dove si cozza contro l’irrazionale e l’assurdo: quando si incontra il tra scendente che si rivela solo alla fede o il male la cui disumanità non è com prensibile.
d) 6 3 9 8 5 6 7 e) 4 6 7 9 1 3 5 f) 2 8 6 4 7 5 1
Quale cerchio interno è più grande?
I due cerchi sono grandi uguale.
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a) 9 7 8 4 6 9 4
c) 4 5 7 7 8 1 2
Annemarie Pieper è nota in Svizzera per le trasmissioni alla radio e in televisione. Ha condotto la trasmissione Sternstunde Philosophie alla televisione svizzera. Signora Pieper, come si genera il mio io? Annemarie Pieper L’«Io» maiuscolo è una parola artificiale che designa gli individui umani che si distinguono come soggetti indipendenti dal «noi». L’«io» minuscolo si genera con la co scienza di sé del bambino che indica sé stesso dimostrando una prima co noscenza della propria identità. Cosa ci distingue come persone? In passato, in teatro la «persona» indi cava la maschera indossata dagli attori sul palco. Oggi rappresenta il ruolo sociale attraverso cui siamo percepiti come persona pubblica. La personali tà, tuttavia, comprende caratteristiche intrinseche come il carattere, l’inte grità, la compassione e il senso di responsabilità. Esisto solo se penso? Anche se canto, piango, amo, sogno, lavoro – io esisto in tutto quello che faccio e allo stesso tempo ho la consa
Sommate i seguenti numeri (esempio: la somma di 6 8 4 5 6 è 6 + 8 + 4 + 5 + 6 = 29.) La soluzione a pagina 59 Fonte: P.M. Intelligenz Trainer. Riva Verlag, München. 2° edizione 2006.
Il mio io
Calcolo mentale
Fonte: Eye benders by Clive Gifford, published by Ivy Kids
Annemarie Pieper (74 anni) ha studiato anglistica, germanistica e filosofia. Nel 1981, in veste di professoressa di filosofia, ha ottenuto la cattedra Carl Jaspers presso l’Università di Basilea. Pieper è autrice di numerosi libri, l’ultimo dal titolo «Nachgedacht», edito da Schwabe Verlag, Basilea.
PER IL CERVELLO
Calcolo mentale 1. 53 – 18 = ___
4. 22 + 19 = ___
2. ___ – 41 = 16
5. 63 – ___ = 29
3. 35 + ___ = 52
6. 93 : ___ = 3
Completate le seguenti equazioni aggiungendo i numeri mancanti negli spazi vuoti. La soluzione a pagina 59
Da anni, oltre 130 istituti di ricerca eu ropei e internazionali di 23 Paesi cer cano di carpire i segreti del cervello. Il loro obiettivo è raccogliere tutte le conoscenze sul cervello umano e ripro durle – dal livello molecolare all’intera zione di intere zone del cervello – me diante modelli computerizzati in una simulazione su un supercomputer. Allo «Human Brain Project» (HBP) ricercatori del cervello, medici, infor matici, fisici e matematici collaborano per ottenere nuove informazioni sul cervello umano e sulle sue malattie nonché nuove tecnologie nell’informa tica e nella robotica che consentiranno di diagnosticare prima le malattie e di curarle in modo più mirato.
7400 fettine di cervello Il grande progetto già diretto dal PF di Losanna, però, fatica a fare progressi e l’anno passato ha rischiato di fallire, quando i neuroscienziati cognitivi sono stati separati dal progetto principale. Centinaia di ricercatori hanno criticato questa decisione in una lettera aperta alla Commissione europea – il progetto è stato rivisto. Ora il progetto ha un nuovo orien tamento: Losanna non è più responsa bile unica e, secondo quanto stabilito in un rapporto degli esperti, lo HBP deve innanzitutto costituire «un’infra struttura di tecnologie di informazione e comunicazione di livello mondiale. Solo in questo modo potrà essere ga rantito l’accesso alla piattaforma di un gran numero di utenti che contribuirà allo sviluppo della stessa». L’UE finanzia lo HBP con mezzo miliardo di euro e la stessa cifra viene fornita dagli Stati degli istituti di ricer ca coinvolti e dall’economia. Nel cam pus Biotech nell’ex edificio di Merck Serono a Ginevra sono già stati creati 220 posti di lavoro.
La nuova rappresentazione tridimensionale del cervello consente di osservarne anche gli angoli più nascosti. Per realizzare l’atlante 3D del cervello, gli scienziati hanno
tagliato il cervello di un uomo di 65 anni in 7400 fette sottili con uno spessore inferiore a quello di un capello umano. Si tratta di una risoluzione 50 volte superiore a quanto non fosse possibile ottenere in precedenza nel settore. Questo sarà utile anche ai medici: nella stimolazione cerebrale profonda, come ad esempio nel tratta mento del Parkinson, il posi zionamento preciso degli elettrodi spessi solo 2 millime tri è decisivo. L’atlante detta gliato facilita questo compito.
Fonte: www.humanbrainproject.eu
Grande sforzo per il progetto cervello
Fonte: P.M. Intelligenz Trainer. Riva Verlag, München. 2° edizione 2006.
ALLENAMENTO
Storia di copertina // 27
Quale tavolo è più grande?
Alla nascita, un neonato possiede 100 miliardi di cellule nervose nel cervello, ancora piccolo e con poche connessioni. Attraverso la formazione delle sinapsi, i collegamenti cellulari, il bambino sviluppa progres sivamente i sensi.
Fonte: Eye benders by Clive Gifford, published by Ivy Kids
Lo sviluppo dei sensi nei neonati
le due superfici sono grandi uguali. Come avrete intuito,
Una testa creativa e malata
Olfatto: dopo pochi giorni i neonati riescono a distinguere l’odore di limo ne da quello di vaniglia. Udito: alla nascita, questo senso è per fettamente adattato alle cantilene acu te del linguaggio dei bambini. L’udito raggiunge lo stesso livello di un adulto solo 6 anni più tardi. Gusto: il gusto si perfeziona solo con l’assunzione di cibi solidi. Vista: inizialmente, i neonati percepi
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scono il mondo senza colori e senza mettere a fuoco gli oggetti lontani. Solo a un anno vedono come gli adulti. Tatto: i neonati percepiscono quando vengono toccati, ma non riescono capire dove. Il tatto e l’equilibrio si svi luppano con il movimento. Capacità motorie: i neonati non sono in grado di coordinare i loro movimen ti. Le necessarie connessioni cerebrali si sviluppano dall’alto verso il basso.
superiore alla media di artisti. Gli psicologi pensa no che la patologia mentale sia dovuta a un’anomalia della funzione di filtro nel cervello. L’indebolimento di tale filtro, tuttavia, favorisce anche il pensiero creativo.
Fonte: www.dasgehirn.info
Il confine tra genio e follia è molto sottile, come documentato anche dalla scienza: ad esempio, tra le persone affette da distur bo bipolare o schizofrenia si riscontra un numero
Fare il giocoliere significa muovere gli emisferi cerebrali 1 Nella prima fase prendete in mano una sola palla. Lanciatela da una mano all’altra compiendo sempre lo stesso arco. Iniziate lanciando la palla con la mano destra e prendendola con la sinistra. È importante essere capaci di lanciare la palla sia con la destra che con la sinistra. Potrete iniziare con il prossimo esercizio solo quando avrete imparato a lanciare e a prendere la singola palla.
2
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1
1
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2
Prendete una palla per ogni mano ed esercitatevi a lanciarle una dopo l’altra. Iniziate con la palla nella mano destra. Lanciatela compiendo il solito arco. Quando la palla ha lasciato la vostra mano e si trova più o meno ad altezza occhi, lanciate anche la palla nella mano sinistra. Quindi dovete prenderle. Inizialmente compiete l’esercizio lentamente e aumentate gradualmente la velocità man mano che migliorate il lancio e la presa.
1 2
2
1
3 Prendete due palle nella mano destra e una nella mano sinistra. Lanciate la prima con la mano destra. Poco dopo segue la palla dalla mano sinistra. Poi prendete la prima palla con la mano sinistra e lanciate la seconda palla con la mano destra, quando la seconda palla si trova circa ad altezza occhi. Qundi prendete la terza palla con la mano sinistra in cui ora si trovano due palle.
Fonte: www.pagewizz.com/jonglieren
3
Storia di copertina // 29
Percorrere nuove vie – la migliore dieta per il cervello Mantenersi mentalmente in forma anche in età avanzata non è difficile, a condizione di percorrere nuove vie con il cervello: imparare cose nuove e fare cose diverse è la migliore ricetta per conservare anche nella vecchiaia la capacità del cervello sano di creare nuove connessioni tra i neuroni. Oltre all’allenamento mentale con i diversi esercizi riportati in queste pagine, SWISSLIFE vi mostra a cosa prestare attenzione.
Il cervello ama le novità Il cervello è stimolato in modo partico lare dall’apprendimento di cose nuo ve. Dal punto di vista della ricerca sul cervello, si raccomanda di aprirsi alle novità, percorrere strade nuove quan do si va a passeggio, imparare nuovi sport, altre lingue o strumenti musica li. Riducete al minimo la routine du rante la giornata e dedicatevi sempre a nuove sfide.
«Use it – or lose it!» (Usatelo o perdetelo!) Esattamente come per la forma fisica, per la salute mentale l’esercizio è tutto. Tutto ciò che non viene allenato e usa to costantemente, viene eliminato.
Curare le relazioni sociali Non usare il cervello è ciò che di peggio possiate fare. Se riuscite a conservare la naturale curiosità, partecipazione e apertura mentale, imparerete più facil mente e rimarrete più a lungo in forma mentalmente.
Mentre gli esercizi di sport mentale di solito allenano solo singoli settori della memoria, nelle interazioni sociali il cervello viene stimolato contempora neamente a diversi livelli. I colloqui e le discussioni attivano le capacità espres sive linguistiche e favoriscono la flessi bilità mentale.
Lo sport è anche allenamento per il cervello
Superare i limiti
Il cervello beneficia anche di un corpo sano. Fate regolarmente esercizio fisico per mantenere il tono muscolare, la resistenza e la mobilità. Allenando il corpo, fate del bene anche al cervello, perché il coordinamento degli arti e il mantenimento dell’equilibrio sono ge stiti dal cervello.
Vale la pena strapazzare il cervello ogni tanto. Ciò è possibile anche nelle picco le cose: mettete in discussione le opi nioni precostituite, affrontate i conflit ti latenti in un colloquio e trovate soluzioni costruttive per i problemi invece di arrabbiarvi. In altre parole: crescete con le sfide della vita.
ALLENAMENTO
PER IL CERVELLO
L’indovinello della sfinge La sfinge è una figura della mitologia greca con la testa di donna, il corpo di leone e le ali. Stava seduta su un’alta roccia nei pressi di Tebe e poneva un indovinello a chiunque volesse passare. «Qual è l’essere che al mattino avanza con quattro zampe, a mezzodì procede con due e quand’è sera cammina con tre? E più gambe utilizza, più lentamente procede». Di quale essere si tratta? La soluzione a pagina 59.
Fonte: www.blueprints.de/gehirnjogging/harte-nuesse
SWISSLIFE Estate 2015
Una start-up crea Google per ditte
PER IL CERVELLO
Daltonia a) La casa reale olandese. b) Il tradizionale abito da sposa. c) I capelli «pel di carota». d) L’abbigliamento dei tennisti a Wimbledon. e) Il colore legato all’energia fisica e mentale. Rosso, bianco o arancione? La soluzione a pagina 58.
Cervello maschile? Cervello femminile?
Fonte: www.starmind.com
Gli uomini vengono da Marte, le don ne da Venere? Non c’è nulla di vero, sottolinea la neuroscienziata britan nica di origini canadesi Cordelia Fine («Die Geschlechterlüge: Die Macht der Vorurteile über Mann und Frau», Verlag KlettCotta). Fine critica la tesi, ancora molto diffusa, per cui i cervelli degli uomini e quelli delle donne sono «collegati» in modo
In una finestra i dipendenti di una dit ta possono inserire la loro domanda. Il programma la inoltra al collaboratore dell’impresa che più probabilmente conosce la risposta. La startup «Star mind» fondata nel 2010 a Zurigo ha sviluppato questo software sulla base della ricerca sull’intelligenza artificiale. Il CEO e neuroscienziato Pascal Kauf mann: «Molte imprese non immagina no nemmeno quali siano i talenti dei loro collaboratori. Noi le aiutiamo a scoprire questo potenziale nascosto». L’algoritmo è stato programmato im piegando le conoscenze acquisite nell’ambito delle neuroscienze e dell’in telligenza artificiale e si basa sul lavoro sul tessuto cerebrale virtuale e sulle reti
neuronali autoapprendenti. In base all’esperienza con il programma che può essere interrogato tramite browser web o smartphone, il 90 % delle do mande trova una risposta e il 50 % ad dirittura entro due ore. Con ogni risposta alle domande fornita dai colla boratori, il programma impara a cono scerli meglio. In questo modo suddivi de i dipendenti in esperti dei settori più disparati. L’aspetto importante: le per sone che pongono le domande posso no assegnare un punteggio da 1 a 5 alla risposta. Pertanto, «Starmind» assicura la qualità delle risposte. «Starmind» opera già in oltre 40 Paesi e in Svizzera anno vera tra i suoi clienti anche Swisscom, UBS e Sunrise.
diverso. Secondo questa teoria, quin di, i maschietti hanno l’emisfero de stro più sviluppato, con un maggiore talento nella musica e nella mate matica, mentre le femminucce hanno l’emisfero sinistro più grande, il che le rende esseri sociali e talenti lingui stici. Fine fa riferimento a numerosi altri studi che non hanno riscontrato alcuna differenza tra gli emisferi cerebrali dei neonati. Inoltre, secondo Fine, l’attribuzione di determinate prestazioni mentali agli emisferi cere brali è discutibile esattamente come lo era in passato l’equazione tra le dimensioni del cervello e le capacità intellettuali.
Fonte: Casse-Tête – Enigmes. 2009. University Games Corporation.
ALLENAMENTO
Storia di copertina // 31
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falsi miti sul cervello
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Nel mondo animale le balene hanno il cervello più grande Se
si considera il peso è vero: il cervello del capodoglio raggiunge un peso di 9,5 chilogrammi. In rapporto al corpo, però, si tratta solo dello 0,005 % del peso. Nell’uomo, questo rapporto è del 2 %.
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Le persone intelligenti hanno il cervello più pesante Non esiste
alcuna relazione tra la massa del cer vello e l’intelligenza: il peso medio del cervello è di 1245 g nelle donne e di 1375 g negli uomini. I cervelli che sono più pesanti della media non apparten gono necessariamente a persone intelli genti. Molti grandi pensatori, anzi, ave vano un cervello relativamente leggero. 4
Fonte: www.bild.de
Con l’età, il cervello diventa notevolmente più piccolo Fino
ai 70 anni d’età si perde appena l’1,3 % delle cellule cerebrali. La riduzione delle prestazioni del cervello è dovuta alla mancanza di allenamento: chi tiene la mente in forma rimane mentalmente attivo anche nella vecchiaia. 5
Il cervello è composto per la maggior parte da connessioni complesse Falso; circa l’80 % del cer
SWISSLIFE Estate 2015
Sicuramente vedete un cubo, sebbene
corpo, le donne hanno il cervello più grande. Inoltre, i due emisferi sono col legati meglio tra loro. Gli uomini pos siedono, nel complesso, più neuroni che, però, muoiono prima di quelli femminili. A proposito di morire: la «materia grigia» diventa grigia solo dopo la morte, in vita è di colore rosa.
vello è composto da acqua. Il resto è grasso, altri composti organici ed elettroliti.
con aperture.
Gli uomini hanno un cervello più grande In rapporto al resto del
l’immagine contenga solo cerchi neri
1
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I computer eseguono i calcoli più rapidamente Con circa dieci biliardi di operazioni al secondo, il nostro cervello è molto più veloce di molti computer. Sebbene esistano ormai computer più veloci, il cervello si distingue soprattutto per l’ottimo collegamento e l’elaborazione parallela. 7
Il mal di testa è un dolore del cervello Il cervello non è in grado di provare dolore. La causa del mal di testa è dei ricettori in altre parti della testa. 8
Gran parte del cervello è inutilizzato È vero che raramente
viene attivato l’intero cervello, ma quasi non ci sono parti del cervello che non vengano utilizzate nel corso della vita. Quasi ogni stimolo sensoriale attiva di verse regioni del cervello. 9
L’essere umano ha solo un cervello In realtà nello stomaco,
nell’esofago e nell’intestino si trova il cosiddetto «cervello enterico». Questi 100 miliardi di cellule nervose sono collegate direttamente con la testa e re agiscono allo stress, al benessere e sono responsabili anche delle farfalle nello stomaco quando ci innamoriamo. 10
Quando dormiamo riposa anche il cervello Quando il corpo è a riposo, il cervello è in piena attività! Si rimette in equilibrio e fa ordine, re galandoci molti sogni.
Come funziona il lavaggio del cervello Il trattamento del lavaggio del cervello (dall’inglese «brainwashing») risale a una scoperta dell’Inquisizio ne in epoca medievale: più un prigioniero viene sotto posto a torture fisiche, più si rafforza la sua volontà di resistere. Però, più si dà a un prigioniero isolato la possi bilità di parlare e di discute re dettagliatamente della sua storia, più sarà disponi bile a parlare. Prima che l’odio spontaneo del prigio niero isolato nei confronti delle persone che lo interro gano si trasformi in simpa tia spontanea, chi esegue il lavaggio del cervello inizia un raffinato «trattamento iniziale» e la «spersonalizza zione» del prigioniero, diso rientandolo completamente. Alla vittima vengono fatti mancare tutti i contatti e gli stimoli sensoriali.
Fonte: Eye benders by Clive Gifford, published by Ivy Kids
Cosa vedete?
Appallottolata o piegata Lo studio di un produttore di carta igienica lo dimostra: l’80 % piega la carta igienica, il 10 % la appallottola e il 10 % passa da una tecnica all’altra. Ad ogni modo, nelle economie domestiche svizzere la carta igienica svolge un ruolo principale. Come dimostra uno sguardo ad altre cifre, gli svizzeri assicurano ottimi affari – ai produttori dei rotoli di carta igienica.
Ogni svizzero consuma almeno 20 fogli al giorno di carta igienica. Denner Soft / 4 veli / 180 fogli per rotolo
Un terzo circa della popolazione svizzera legge in bagno.
Si tratta di oltre un chilometro di carta igienica all’anno. Hakle Quilts / 4 veli / 140 fogli per rotolo
Le donne svizzere vanno in bagno 5 volte al giorno, gli uomini invece solo 3 volte.
Coop Oecoplan Premium / 4 veli / 160 fogli per rotolo Tempo / 5 veli / 100 fogli per rotolo
Mix di numeri // 33
Il consumo annuo in Svizzera si attesta a ben 21 chilogrammi pro capite. Migros Budget / 3 veli / 200 fogli per rotolo
Secondo Greenpeace, per una tonnellata di carta igienica sono necessari 24 alberi. CWS Premium / 3 veli / 250 fogli per rotolo
30 %
Per ogni «seduta», gli uomini impiegano in media 5 minuti, le donne 3,6 minuti.
Solo il 30 % della carta igienica è carta riciclata (che può essere molto morbida).
Coop Super Soft / 4 veli / 150 fogli per rotolo
Migros Soft Comfort / 3 veli / 200 fogli per rotolo
SWISSLIFE Estate 2015
L’app SWISSLIFE è disponibile in Google Play e nell’App Store oppure all’indirizzo www.swisslife.ch/rivista.
Concorso per apprendisti cuochi // 35
«Sono Il futuro troppo vecchio comincia qui. per girarmi i pollici.» Foto: Giorgio von Arb
Hanno cucinato per scommessa, hanno dato prova di grandi capacità e di grande destrezza artigianale – e quello che hanno fatto comparire per magia nel piatto era godimento allo stato puro: a metà marzo, nove appren disti cuochi provenienti da tutta la Svizzera si sono prodigati ai fornelli nell’ambito dell’unico concorso per apprendisti cuochi della Svizzera – e, al galà per la premiazione, Giorgio von Arb ha ritratto questi talenti, che hanno soprattutto un obiettivo: il ruolo da prota gonista in cucina.
Pensaci, ora tocca a te.
www.gustoevent.ch
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Spetta a ognuno di noi decidere in che modo vivere quando ci si è lasciati il lavoro alle spalle. Swiss Life vi sostiene in questo ambito con soluzioni individuali per chi è prossimo alla SWISSLIFE Estate 2015pensione. Scoprite i dettagli su pensacioratoccaate.ch/pensionamento
LUKAS KAUFMANN, 3° ANNO DI APPRENDISTATO, WALDHAUS FLIMS MOUNTAIN RESORT & SPA, FLIMS «Tutto ciò che è semplice è buono e tutto ciò che è buono è semplice. Secondo questa massima ho creato anche il menù che ho presentato a ‹gusto›.»
SARA GRUOSSO, 2° ANNO DI APPRENDISTATO, INSELSPITAL, BERNA «Daniel Humm è il mio modello di cuoco. Trovo molto bello il modo in cui porta in tavola e presenta i piatti. Farei di tutto per poter cucinare da lui per uno o due anni.» SWISSLIFE Estate 2015
CORINNE HEUSSI, 2° ANNO DI APPRENDISTATO, GASTHOF LÖWEN, BUBIKON «La mia massima in cucina è semplicissima: cucinare con il cuore e con l’anima.»
YANNIC AEBERSOLD, 2° ANNO DI APPRENDISTATO, AARREHA SCHINZNACH BAD, SCHINZNACH BAD «Mi piace Anthony Bourdain. Trovo entusiasmante che abbia girato molti paesi diversi e che abbia provato dal cibo raffinato al cibo di strada e che racconti tutto questo.» SWISSLIFE Estate 2015
CORINNE BÖSCH, 2° ANNO DI APPRENDISTATO, GASTHOF LÖWEN, BUBIKON «Sogno di lavorare in un ristorante presente nella classifica S. Pellegrino.»
MICHAELA FRANK, 3° ANNO DI APPRENDISTATO, PSI OASE, VILLIGEN «Il mio piatto preferito sono i Reiberdatschi (frittelle di patate) con passato di mele e cannella.»
SWISSLIFE Estate 2015
MICHAELA KAMMERMANN, 3° ANNO DI APPRENDISTATO, OSPEDALE CANTONALE, LUCERNA «La cucina asiatica è la cucina che amo di più, perché è un incontro di moltissimi sapori diversi e a me piace mangiare speziato.»
TIMMY PILIA, 3° ANNO DI APPRENDISTATO, BRASSERIE LIPP, GINEVRA «Amo più di tutto lavorare con la griglia, perché richiede rapidità e l’abilità di padroneggiare tutti i punti di cottura della carne.»
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FABIAN SCHÄRER, 2° ANNO DI APPRENDISTATO, VICTORIA-JUNGFRAU GRAND HOTEL & SPA, INTERLAKEN «Il mio grande sogno è gestire un ristorante tutto mio, un giorno o l’altro.»
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A Swiss Life // 47
Testo: Peter Rothenbühler, foto: Tom Haller
Madame Caran d’Ache
La donna ha nel sangue Prismalo e Neocolor ed è un caso fortunato per la manifattura svizzera di fama mondiale: Carole Hübscher, 45 anni, presidentessa del consiglio d’amministrazione di Caran d’Ache, madre di tre bambini, dal 2012 è la prima donna a capo dell’impresa di Ginevra, che occupa 280 collaboratori e quest’anno festeggia i suoi 100 anni.
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SWISSLIFE Estate 2015
U
na donna assume la direzione di Caran d’Ache», si meravigliavano i media nel 2012, quando suo pa dre Jacques Hübscher le ha passato il testimone. E si è subito distinta, perché dava tranquillamente un’intervi sta dopo l’altra. «I miei predecessori hanno comunicato poco, perciò è stato un po’ insolito che io comunicassi così apertamente», ride. Tuttavia, quando si parla di numeri, Madame tace cortesemente. Il suo fatturato viene stimato a 100 milioni di franchi. Allo stand del Salone mondiale dell’orologeria e della gioielleria Baselworld la capa saluta personalmente tutti gli ospiti, sta proprio arrivando in visita il direttore ginevrino del Dipartimento di giustizia e polizia Pierre Maudet, un consigliere di Stato di Ginevra: «Nel mio ufficio ho almeno dieci penne a sfera Caran d’Ache che mi sono state regalate da diverse persone», racconta. La signora Hübscher ne è deliziata, perché i suoi prodotti sono tra i regali più popolari. Le ditte possono far produrre le penne a sfera o le scatole Prismalo con la propria scritta. Caran d’Ache (dal russo: Caran d’Ache significa matita) ha fatto parte per decenni di locali scolastici e stanze per bambini, ma dagli anni ’90 il marchio conquista il mondo del lusso. «Haute Ecriture»: è così che Carole Hübscher defi nisce la tendenza in riferimento a Haute Couture e Haute Horlogerie. Chi vuole agghindarsi di stilografiche di ottima qualità può acquistarne una di Caran d’Ache per diecimila franchi e più. Ma le scatole Prismalo, le matite e le penne a sfera sono accessibili per tutti i budget, nonostante siano sulla breccia da generazioni: ogni colore, ogni matita rimane per sempre nell’assortimento, con l’identica qualità. «In fin dei conti, i nostri prodotti non sono affatto più costosi rispetto a quelli provenienti dalla Cina, che si rompono velocemente», affer ma Carole Hübscher. La nonna che ai suoi nipoti vuole dare in eredità una scatola di latta con matite colorate, trova per ogni matita mancante un’equivalente sostituzione nel «bar dei colori» di Caran d’Ache. Ma si scrive ancora nell’era di Twitter, SMS e Facebook? «Le nostre cifre delle vendite sono in aumento, tutti hanno una matita con sé. La scrittura è il prolungamento dell’anima. Tutti i veri creatori partono dallo schizzo, con una matita.» Caran d’Ache, anche con la sua folgorante entrata nel lusso, rimane fedele alla regola d’oro dell’artigianato: le ve trine sfoggiano i nuovi utensili di scrittura, anche vere opere
d’arte in lacca di Cina in edizione limitata, o penne stilogra fiche uniche con minuscole immagini di smalto. Tuttavia, alle pareti dello stand a Basilea non sono appese foto di Clooney o Brad Pitt, ma enormi foto dei collaboratori, dei molatori di penne, degli specialisti di smalti e dei misce latori di colore. Un’idea della capa: «Io dico sempre che siamo una real manufacture with real people» (una vera manifattura con persone vere). «I nostri collaboratori sono le nostre star». Non si tratta di una trovata pubblicitaria. Le persone stanno con noi in media per 14 anni – un’alta quota di fedeltà! Già sotto la direzione di Jacques Hübscher, che ha rileva to la ditta nel 1947 e l’ha resa grande, i collaboratori sentiva no di far parte di una grande famiglia. La figlia conferma: «È una fortuna lavorare per Caran d’Ache, facciamo prodotti utili che rendono felici. La nostra impresa con i suoi innu
«Le nostre cifre delle vendite sono in aumento, tutti hanno una matita con sé. La scrittura è il prolungamento dell’anima. Tutti i veri creatori partono dallo schizzo, con una matita.»
merevoli colori e l’incomparabile odore del legno di cedro è come ‹La fabbrica di cioccolato›. Produciamo bellezza, che a sua volta creerà solo bellezza. È un sogno.» Un vero sogno svizzero è il marchio con il logo rosso: le matite e le penne swiss made al 100 % di Ginevra (Thônex) sono parte del DNA del paese, come il coltellino svizzero, Rivella o Rolex. Quasi ogni bambino è cresciuto con Prisma lo, e il temperamatite di Caran d’Ache sulla cattedra della maestra è tuttora un cult. «Girare solo quattro volte, diceva la regola», afferma Carole Hübscher, «altrimenti i bambini ci giocano troppo.» Le chiedo se all’epoca mi sono avvelena to masticando nervosamente la matita: «No, non deve teme
«I nostri collaboratori sono le nostre star»: Carole Hübscher a colloquio con una delle star.
Per tutti gli «acquirenti di matite»: i pigmenti, le vernici e il legno sono sottoposti a rigorosi controlli e non sono nocivi. SWISSLIFE Estate 2015
Bei ricordi d’infanzia: le leggendarie figure Caran d’Ache nelle vetrine.
A Swiss Life // 51
re nulla, i nostri pigmenti, il legno e le vernici sono sottopo sti da sempre a un rigoroso controllo, per le matite colorate e i carboncini colorati vengono impiegati solo leganti natu rali.» Il legno per le matite e le matite colorate proviene dalla California. È legno di cedro certificato FSC, molto dritto e morbido, non ha quasi nodi, non scheggia ed è facile da tem perare – l’ideale per la produzione di matite. Il legno svizzero è meno adatto? «Sì, però abbiamo una matita di Swiss Wood, in faggio di Giura. Ed è molto divertente, ha un odore di Cenovis. Davvero molto swiss.» Già che siamo immersi nei ricordi: ho l’impressione che le vetrine con gli orsi, i conigli e i ricci in movimento siano diventate più semplici, meno interessanti nei movimenti. Hübscher ride: «No, no, sono esattamente uguali a 60 anni fa! Ma lei è cambiato, non è più un bambino meravigliato!»
«Dagli anni ’30 sono in giro per il mondo non meno di 400 complicati automi nelle sembianze di orsi, conigli, ricci e la Pantera Rosa. Una delle ultime vetrine animate è stata all’aeroporto di Singapore.»
Le figure furono sviluppate da un artigiano che lavorava in azienda e aveva già prodotto automi umoristici per l’espo sizione universale a Barcellona nel 1929, che rappresentava no la produzione di matite. Dagli anni ’30 sono in giro per il mondo non meno di 400 complicati automi nelle sembianze di orsi, conigli, ricci e la Pantera Rosa. Una delle ultime vetri ne animate è stata all’aeroporto di Singapore. E la più recen te boutique Caran d’Ache si trova a Ginza, Giappone. Dopo la scuola alberghiera e il PMD a Harvard, Carole Hübscher, ha lavorato abbastanza a lungo come responsabile dell’export dell’azienda per non sapere che nel segmento lusso
SWISSLIFE Estate 2015
non è sufficiente offrire prodotti eccellenti con garanzia. Questi prodotti devono essere accompagnati da una buona storia, soprattutto nell’area asiatica: «Possiamo raccontare una storia di cento anni. È questo che oggi si chiede nel seg mento lusso. L’autenticità. I prodotti sono perfetti, ma la gente vuole sapere cosa c’è dietro.» E questo ha la stessa importanza per una penna a biro e un orologio di lusso? «Sì, vale persino per una matita!» An che la storia con Picasso ha il sapore di una favola, ma è vera: il genio utilizzava sempre i pastelli Neocolor quando dise gnava con i suoi bambini. Carole Hübscher ha incontrato per caso il figlio Claude, che evidentemente compra ancora Neocolor: «Ne ha bisogno per identificare le tonalità utiliz zate, che Picasso impiegava per i disegni originali o per colo rare le litografie.» Ne è nata subito una feconda collaborazione: questa estate alla Kunsthaus di Interlaken sarà in mostra un’esposi zione di immagini Neocolor inedite di Picasso. Non c’è rac comandazione migliore: «Interlaken si trova al centro, nel cuore della Svizzera. Caran d’Ache è un Swiss love brand, organizzare un’esposizione al centro del paese è un dovere, lo dobbiamo alla Svizzera.» Le matite sono le migliori armi dei caricaturisti e questo ha lasciato il segno su Carole Hübscher. Sostiene la biennale «Cartooning for Peace», un’esposizione di caricature a Gine vra, diretta dai noti disegnatori Plantu (Le Monde) e Cha patte (Le Temps). Per finire, l’inevitabile domanda alla signora che è una presidentessa del consiglio d’amministrazione attiva e mo bile: come riesce, con tutti gli impegni che ha, a essere pre sente per i tre figli in età scolare? Afferma: «Questa domanda viene posta solo a una donna, non è vero? Sono a casa molto spesso. Di sicuro i miei bambini non sentono la mia man canza. Ma, per principio, non parlo di questioni private.» Solo questo: con il marito organizzano i loro impegni, affin ché uno dei genitori sia sempre a casa. Inoltre: potrebbe ben essere che anche il presidente del consiglio d’amministrazio ne della futura generazione sia una donna.
I piaceri della tavola // 53
Il Sud in un piatto
Illustrazione: Sylvia Geel
Ci vuole poco per deliziare il palato – bastano semplicemente i migliori prodotti.
Salvatore Frequente sul suo miglior team
Carpaccio di tonno con calamaretti, anguria, limone e cetriolo Tagliare il tonno crudo con l’affettatrice in fette di 5 mm, congelare e tagliare con lo stampo. // Tagliare il resto in piccoli cubetti. // Lavare i calamaretti, privarli delle interiora e tagliarli in anelli di 5 mm. // Tagliare in due i tentacoli e saltare brevemente, condire con poco sale e pepe. Marinare esattamente per 10 minuti i cubetti di tonno con salsa di soia e mirin (1:1). Tagliare il cetriolo in fette longitudinali e tagliare con un anello. // Sminuzzare con le mani l’insalata riccia lavata e marinare insieme alle fette di cetriolo con la marinata di limone. // Tagliare con uno stampo l’anguria in fette tonde. // Marinata di limone: Spremere limoni e lime. Battere e tagliare grossolanamente la citronella. // Tritare lo zenzero. // Lasciare riposare per un giorno, mixare brevemente e passare. // Emulsionare lentamente l’olio e poi aggiungere sale e pepe. // Gel di lime: Acqua, foglie di Kaffir lime, sale, zucchero, scorza di un lime – cuocere e far sobbollire per 10 minuti, passare. // Aggiungere mescolando agaragar e far bollire di nuovo. // Mettere in frigo per raffreddare. Con un mixer lavorare la gelatina fredda / dura fino a ottenere una crema, aggiustare con il succo di un lime fresco. // Infine passare con un colino. Preparazione: Passare un leggero strato di olio sulle fette di tonno, mettere punti di gel di lime, guarnire alternando calamaretti, il cetriolo e l’anguria, decorare con insalata, crescione e fiori e grattugiare la scorza di lime.
Tre sono per me le cose importanti: buoni prodotti stagionali, ospiti, che sanno apprezzare i nostri piatti – e una brigata molto affiatata. Con i miei collaboratori ho avuto una for tuna infinita. Per molto tempo sono stato chef di cucina al «Carlton» a St. Moritz. La maggior parte dei collaboratori mi ha seguito dall’Engadina in Ticino. Sanno esat tamente cosa voglio e cosa non voglio – e conosco la mia brigata, so come comportarmi con loro. Questo ti dà una sicurezza e una continuità che consentono di sviluppare conti nuamente la cucina, di diventare ancora più perfetti, migliori. E se poi abbiamo anche ottimi prodotti come qui al «La Brezza», ci vuole poco per creare una buona combina zione. Anche in questo frangente è importante il team: proviamo, spe rimentiamo finché tutti approvano – così il piatto sarà amato anche dai nostri ospiti.
Ingredienti per 4 persone: 200 g di tonno, fresco, 2 calamaretti (piccoli calamari), 1 cetriolo, 50 g di insalata riccia, marinata di limone, 100 g di anguria senza semi, gel di lime, crescione di coriandolo, fiori blu, scorza di lime fresca. Marinata di limone: 4 lime, 4 limoni, 5 citronelle, battere e tagliare grossolanamente, 70 g di zucchero, 1 cucchiaino di zenzero, 2 dl di olio di girasole 2 dl di olio d’oliva. Gel di lime: 500 g di acqua, 1 foglia di Kaffir lime, 1 pizzico di sale, 100 g di zucchero, 1 lime, 6 g di agar-agar.
Salvatore Frequente è chef di cucina al ristorante «La Brezza» nell’hotel 5 stelle Eden Roc ad Ascona. Per la sua arte culinaria è stato insignito con 17 punti Gault Millau e, nel 2015, è stato premiato come «Rivelazione dell’anno in Ticino». www.edenroc.ch
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Una festa per il cinema. Una festa per tutti. zff.com Supported by
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Illustrazione: Sarah von Blumenthal
Beni Frenkel // 55
Lasciamo perdere! Insegno in una scuola elementare ebraico ortodossa. La 4a classe. 16 maschi e neanche una ragazza. Il tedesco? Un disa stro! I ragazzi parlavano yiddish tra loro, in ebraico con il rabbino e in svizzero tedesco quando giocavano a calcio. Il tedesco di Goethe, invece? Un disastro. I temi? Da mettersi le mani nei capelli. Grammatica, sintassi, lessico? Lasciamo perdere! Per nove anni sono stato sull’orlo della disperazione. Come faccio a insegnare a questi ragazzi un tedesco corret to? Neanche il rabbino sapeva rispondermi. E nemmeno mia moglie. Spesso mi faceva coraggio. Mi diceva di non farne una questione personale. Dai, guardiamoci un film. In TV c’era «L’attimo fungente» con il defunto Robin Williams. Il film era sulla televisione commerciale tedesca «Sat 1». In altre parole, dieci interruzioni pubblicitarie e nove rifor nimenti di patatine. Alla decima interruzione mi venne in mente Shakespeare: Well roar’d Lion – Può ben dire la sua un leone! Ho pensato, e se facessi recitare a scuola la fiaba «Il lupo e le sette caprette»? Ognuno avrebbe un ruolo e imparerebbe il testo a memoria. Così ogni bambino avrebbe una piccola parte e il suo accesso personale alla lingua tedesca. Che insegnante eccellente che sono! Un pedagogo che non analizza la questione fino in fondo. Infatti, la fiaba pre vede un solo ruolo principale: il lupo. Lui ha molte battute. Le altre figure non fanno altro che nascondersi da lui. Que sto fu il mio primo errore. Il secondo fu quello di affidare a Moische il ruolo del lupo. A 10 anni Moische conosceva già
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mezza Bibbia a memoria. Tra vent’anni sarà certamente un grande rabbino. Ma il tedesco? Lasciamo perdere! Moische leggeva lentamente ad alta voce: BaBaBamBambini, apri, aprite, aprite… la poporta! Le sette caprette si nascosero sot to i banchi facendo un gran baccano (errore numero tre). Il rabbino corse su da noi per capire quale fosse la ragione di tanto rumore. Poi vide Moische. Il ragazzo aveva una sciarpa legata a mo’ di coda. Il lupo continuava a balbettare: caca cara nonononnina. In quel momento caddero a terra due pesanti banchi. Il rabbino mi guardava perplesso. «Stiamo provando una fiaba, rararabino», balbettai anch’io. A quel punto, però, avevo già perso il controllo. La piccola aula si trasformò in un campo di battaglia. Moische corse sotto i banchi, tirando fuori le caprette. Queste, però, non seguirono il copione e scapparono gridando per la stanza. All’improvviso qualcuno aprì la porta, urtando il rabbino. L’anziana nonnina, inter pretata da Janki, entrò zoppicando inseguendo Moische, il lupo. Il rabbino iniziò a urlare, a rimproverarmi per la confu sione e intimandomi di raggiungerlo al piano di sotto al termine della lezione. Sì, risposi ad alta voce. All’improvviso si udì un colpo. Una capretta aveva calpestato la coda del lupo cattivo che cadde e rimase steso a terra. La classe am mutolì. Moische non dovette andare all’ospedale. L’opera teatrale fu interpretata un po’ liberamente, ma almeno il finale era giusto. Soprattutto il protagonista risultò molto convincente.
Copione, regia, protagonista, fotografia, montaggio: voi ubito pate s i c e t r Pa e su on lin lif e.ch/ swiss www. ivista r ete! e vinc
Concorso // 57
Vincete una delle cinque GoPro HD Hero3+ Silver del valore di 299 franchi.
Era durante un viaggio in Australia nel 2002. Nick Woodman, il fondatore di GoPro, era seccato di non poter immortalare in foto e video le sue imprese spettacolari. Per registrare quei momenti irripetibili avrebbe avuto bisogno di una videocamera portatile e impermeabile. Era nata l’idea della action camera! La nostra domanda è: quale sport stava praticando Nick Woodman quando ebbe la straordinaria idea di sviluppare la piccola videocamera che fornisce immagini spettacolari dalla prospettiva del protagonista? Buona fortuna per il concorso! Partecipate al concorso con l’app SWISSLIFE oppure su www.swisslife.ch/rivista. Oppure inviateci la cartolina-risposta nell’UPDATE con la vostra soluzione. Il termine di partecipazione è il 31 agosto 2015. I vincitori saranno resi noti nella prossima edizione di SWISSLIFE. Congratulazioni a Joe Schmid di Illnau, per aver vinto l’ultimo concorso SWISSLIFE.
SWISSLIFE Estate 2015
58 // Fuoriprogramma
James Gruntz su «Heart Keeps Dancing»
«Sono soddisfatto di me stesso e della mia musica come mai prima d’ora» Oh my heart keeps on dancing Oh my heart, oh my heart Even though you are already gone Oh my heart, oh my heart I do not want it to march to no one else’s drum I got my own tune for it to sing along Oh my heart, oh my heart «Per ‹Heart Keeps Dancing› all’inizio non avevo altro che la melodia. Ho sperimentato con lo scat, in cui la voce assume la parte di uno strumento: si fanno susseguire in chiave ritmica e melodica fonemi senza significato compiuto. Ho provato un po’ e a un certo punto mi sono accorto che mi piaceva. L’ho interpretato come un segnale positivo. Per l’ultimo disco ho avuto un intero anno di tempo, avevo l’agenda vuo ta, nessun concerto, nessun altro impegno. Fortunatamen te, perché proprio per questa canzone ho speso molte ener gie. Intorno a questa introduzione melodica ho dovuto articolare una storia, scrivere un testo adatto. Avevo solo quel pezzo di melodia, nessun ritornello, nessuna strofa, nessun bridge, nulla. Ho dovuto elaborare tutto. È come... Faticoso sarebbe la parola sbagliata, ma richie de veramente molto tempo. Mi porto tutto dietro giorno e notte, la musica non mi lascia mai quando sono in viaggio, anche quando sono in treno o aspetto da qualche parte. Re gistro sempre un piccolo pezzo, può essere anche mentre vado in bicicletta. Porto con me sempre un piccolo registra tore e quando mi viene in mente qualcosa lo registro subito. A un certo punto ho trovato la cornice della storia, legata anche allo scat che lascia a ognuno molta libertà di improv visazione, individualità e particolarità. È così che è nato il motivo principale di «Heart Keeps Dancing»: ognuno ha il suo battito del cuore, individuale e inimitabile, ogni cuore
segue il suo ritmo, la sua melodia. Da questa idea si è svilup pata la canzone, un’arringa contro giusto / sbagliato, bianco / nero: chiunque suoni o canti questa canzone lo farà in modo leggermente diverso. Tutto quello che ne verrà fuori andrà bene: sarà inconfondibile, avrà la propria melodia. Si tratta di una delle canzoni più ritmate di «Belvedere», un disco che per il resto predilige suoni più morbidi. Sono convinto, infatti, che la forza stia nella calma. Penso che ci siano molte canzoni tranquille che provocano forti emozio ni, che hanno un forte impatto – forse più delle altre. «Heart Keeps Dancing» ha una sfumatura malinconica anche nel testo. Questa canzone e questo disco hanno attirato molta at tenzione su di me. Non so dire perché, non c’è una strategia dietro. Probabilmente fa parte semplicemente del mio svi luppo. Sono soddisfatto di me stesso e della mia musica come mai prima d’ora e probabilmente si sente. Penso di aver trovato la sicurezza, il mio ruolo per così dire. Mi piace il mio modo di fare la musica adesso, in un certo senso mi sento accettato».
James Gruntz è tra i più promettenti artisti della musica pop della Svizzera. Dopo essersi aggiudicato il Basler Pop-Preis 2014, quest’anno l’artista basilese che oggi vive a Zurigo è stato premiato due volte con il più importante riconoscimento musicale del Paese, lo «Swiss Music Award»: dalle musiciste e i musicisti svizzeri con il prestigioso «Artist Award» e nella categoria «Best Breaking Acts». Le date del tour sono disponibili all’indirizzo www.jamesgruntz.com
Soluzione della ginnastica per la mente: Pagina 25//Calcolo mentale: a) b) c) d) e) f)
47 34 34 44 35 33
Pagina 26//Calcolo mentale:
1. 35 2. 57 3. 17 4. 41 5. 34 6. 31
Pagina 29// L’indovinello della sfinge:
È l’uomo. Cammina su tutti e quattro gli arti, quando è bambino, cammina su due gambe da adulto e da vecchio utilizza un bastone come terza gamba.
Pagina 30//Daltonia: a) Arancione b) Bianco c) Rosso d) Bianco e) Arancione
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