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SWISSLIFE 6째 anno // Numero 1 // CHF 6.50

Primavera 2015 // Dopodomani


Stai ancora cucinando o stai già stampando? Secondo i ricercatori di tendenza tra due, tre anni le stampanti alimentari 3D costeranno quanto una macchina da caffè. Mentre la pasta sarà presto sul mercato a prezzi convenienti, la stampa di carne è attualmente ancora molto costosa. Tuttavia, già nel 2012 una start-up statunitense aveva presentato una soluzione per il dilemma della carne: una tecnologia per ottenere carne e cuoio da inchiostro biologico. Ci limitiamo ad augurare «Buon appetito».


Editoriale // 3

Buongiorno Viviamo qui e ora. Siamo, e spero anche voi, in viaggio fiduciosi, sani, pieni di energia, abbiamo ancora molti progetti. Ma dove ci porta questo viaggio? Consumeremo presto alimenti prodotti con la stampante 3D, come ci mostra la copertina di questa edizione di SWISSLIFE? Cosa dobbiamo aspettarci? Cosa ne sarà di noi? «Le strade voleranno e avranno uscite sulla terra», sostiene in questo numero Jolanda, 12 anni, della scuola seconda­ ria polivalente di Geltwil nel Canton Argovia. «Ci saranno di nuovo i draghi e li si potrà cavalcare», profetizza Elena. È una visione innocente ed esprime la speranza in un futuro in cui i desideri si avverano. Credere che quel che si pensa, in effetti poi si avveri. Sappiamo, però, fin troppo bene che non tutti i nostri de­ sideri si realizzano. Tuttavia, il progresso tecnico – basti pensare, ad esempio, alla comunicazione con i nostri dispositivi mobili – e il mutamento sociale ci fanno evol­ vere verso un dopodomani pieno di opportunità – forse persino con un’uscita sulla terra. Vi auguro di fare grandi scoperte, forse anche per il vostro personale dopodomani.

SWISSLIFE Primavera 2015

Ivo Furrer, CEO Swiss Life Svizzera: «Qualche volta il dopodomani è lontano galassie, così come in ‹Guerre Stellari›. Altre volte è proprio dietro l’angolo e quasi afferrabile. Non importa quanto vicino o lontano sia: attendo con gioia il nostro dopodomani.»


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Swiss Photo Selection:

Energia – del tutto naturale

«Rinnovabile» è la parola magica quando si parla di produzione di energia di dopodomani. Il fotografo Michel Jaussi ha cercato fonti energetiche pulite. Le sue immagini mostrano come il sole, il vento e l’acqua vengono sfruttati nei paesaggi europei. 18 Due facce della medaglia:

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Storici contro specialisti di tendenza

Storia di copertina:

Paesaggi con guasti tecnici Producono energia pulita e senza emissione di CO2, eppure proprio le centrali eoliche sono una spina nel fianco per molti ambientalisti. Ma lo sfruttamento delle energie rinnovabili non è possibile senza intaccare il paesaggio.

Il lato oscuro del progresso

Per il giovane ticinese Léonard Roy, partecipante a Fumetto – Internationales Comix­Festival di Lucerna, la vertiginosa evoluzione della tecnica non presenta solo lati positivi. Essa, infatti, cela anche il pericolo che l’umanità si autodistrugga. 30 Mix di numeri:

48 ore bestiali

33 Scuola secondaria polivalente Geltwil:

il futuro comincia qui.

Responsabile del progetto: Swiss Life, Comunicazione Svizzera, Martin Läderach Commissione redazionale: Ivo Furrer, René Aebischer, Thomas Bahc, Monika Behr, Elke Guhl, Christian Pfister, Hans-Jakob Stahel, Paul Weibel Responsabile della redazione UPDATE: Dajan Roman Indirizzo della redazione: Rivista SWISSLIFE, Public Relations, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, rivista@swisslife.ch Coordinamento del progetto: Mediaform|Christoph Grenacher, Ittenthal/Zurigo Ideazione e progettazione: Festland Werbeagentur, San Gallo/Zurigo Traduzione: Swiss Life Language Services Stampa e spedizione: Heer Druck AG, Sulgen; stampato su carta FSC Inserzioni: Stämpfli AG, management inserzioni, Wölflistrasse 1, casella postale 8326, 3001 Berna, 031 300 63 84, inserate@staempfli.com Cambiamenti d’indirizzo/Ordinazioni: Rivista SWISSLIFE, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, magazin@swisslife.ch Tiratura: 100 000 Pubblicazione: 3 volte l’anno; primavera, estate, autunno. Avviso legale: le informazioni relative a servizi e prodotti contenute nella presente pubblicazione non costituiscono un’offerta in termini giuridici. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito a concorsi. Sono escluse le vie legali. ISSN 1664-5588

Il rischio è quello di trovarsi di fronte a situazioni indesiderate. La ricerca del progresso e lo sviluppo di nuove tecnologie possono fare sì che la situazione ci sfugga di mano. I fumetti dalle linee diritte di Léonard Roy mostrano le conseguenze negative che potrebbero risultare.


Sommario // 5

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A Swiss Life:

Claudia Stocker

Il tempo è un argomento popolare, in mancanza di altro. Chiacchiere appunto. Per la meteorologa Claudia Stocker è, invece, una questione complessa, in cui conta una sola cosa: azzeccare le previsioni – per domani e dopodomani. 53 I piaceri della tavola:

Modelli e misurazioni in luogo della magia Claudia Stocker non si vede come semplice annunciatrice meteorologa e non tiene in grande considerazione i detti contadini sul tempo. Per le sue previsioni si affida a modelli elaborati al computer. I radioascoltatori e i telespettatori non tardano a scatenare un temporale se prevede sole invece di pioggia.

55 Beni Frenkel:

56

Una granata da una recluta

Concorso:

58 Fuoriprogramma:

Allegato:

Nessuno vive più a lungo degli svizzeri Le svizzere hanno una speranza di vita media di quasi 85 anni, gli svizzeri pur sempre di 80,5 anni. E questo è un record del mondo. Ma chi vive a lungo, è confrontato con numerosi interrogativi: troverete le risposte nell’intervista – e naturalmente presso Swiss Life.

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Il pesce san Pietro incontra la seppia

In palio una macchina del tempo

Noah Veraguth dei Pegasus su «Digital Kids»

UPDATE

In un’intervista, due generazioni discutono sul vivere più a lungo e sul vivere le proprie scelte, sul motivo per cui la previdenza professionale assume un ruolo sempre più importante e sul perché con Swiss Life myWorld si accede in qualsiasi momento al proprio certificato di previdenza.

Leggete la rivista e UPDATE on line con l’app SWISSLIFE. Provate altre ricette di «I piaceri della tavola» e partecipate in via digitale al concorso. L’app per tablet e smartphone è disponibile nell’App Store, in Google Play e in www.swisslife.ch/rivista.


6 // Protagonisti

Pagina 18 // «Due facce della medaglia» Kilian Kessler

Pagina 30 // «Mix di numeri» Alexander Schmidt

È uno della prima ora: il fotografo di Zurigo Kilian Kessler ha lavorato già per il primo numero di SWISSLIFE nel 2011 – allora aveva fotografato tutti gli alunni della prima elementare nel Canton Obvaldo. Questa volta la strada per il designer diplomato, che da quasi dieci anni ha il suo proprio studio a Zurigo, è stata breve: per la rubrica «Due facce della medaglia» ha fotogra­ fato a Zurigo la grande signora della ricerca delle tendenze, Monique R. Siegel, e lo storico Wendelin Brühwiler.

L’illustratore e disegnatore di temi di scienze naturali Alexander Schmidt, nato a Eisenach (D), è al suo secondo contributo per la rubrica «Mix di numeri». Dopo i cittadini nell’edizione di primavera 2012, questa volta ha creato una composizione di undici animali. «Creo le illustrazioni prima come acquarelli di piccolo formato, prima di digitalizzarle e rielaborarle», afferma Schmidt. Le undici immagini singole vengono poi raggruppate per formare un’immagine unica.

Pagina 33 // «Il futuro comincia qui.» Scuola secondaria polivalente Geltwil

Con appena 200 abitanti il comune di Geltwil lotta con impegno per la soprav­ vivenza della sua scuola secondaria polivalente; una scuola con meno di 15 alunni non è possibile nel Canton Argovia. Bambini di altri comuni vi­ vono ora con i bambini locali le lezioni interclassistiche grazie a giovani inse­ gnanti nella «più piccola scuola naturale e d’avventura nel Freiamt» – con esat­ tamente 17 alunni.

Pagina 46 // «A Swiss Life» Michèle Binswanger

Con il «Mamablog», lanciato nel 2009 insieme alla collega Nicole Althaus, Michèle Binswanger ha acquistato notorietà in Svizzera; nel 2010, quin­ di, l’accollata come «giornalista dell’anno» – la 42enne originaria di Olten è considerata oramai una delle più autorevoli voci nel settore media­ tico. La giornalista, che a Basilea ha studiato filosofia e germanistica e oggi lavora per il «Tages­Anzeiger», ritrae in questo numero la meteorologa Claudia Stocker: È stato un incontro tra due donne impegnate molto simili – perché entrambe non solo svolgono il loro lavoro, ma lo prendono sul serio.

Pagina 53 // «I piaceri della tavola» Jérôme Manifacier

Dalle labbra del cuoco stellato Jerôme Manifacier sgorga un fiume di parole quando racconta del suo lavoro: que­ sto cuoco vive con passione e la quoti­ diana fame di perfezione. La stella della scena culinaria della Svizzera romanda è un grande talento: tre anni dopo il suo inizio nel ristorante gine­ vrino Vertig’O ha ricevuto la prima stella della guida Michelin, l’attuale Gault Millau gli conferisce 17 punti.


design: greutmann bolzern

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Energia con un futuro Il parlamento ha dibattuto lo scorso autunno sulla futura politica energetica. La strategia energetica 2050 punta all’uscita a lungo termine dall’energia atomica, a una maggiore efficienza energetica e allo sfruttamento di energie rinnovabili. Il fotografo Michel Jaussi si è dedicato a quest’ultimo tema. Le sue immagini mostrano un impressionante contrasto, ma anche la comunione di natura e tecnica.

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SWISSLIFE presenta in «Swiss Photo Selection» lavori di fotografi svizzeri, inviati allo «Swiss Photo Award – ewz.selection», il premio più importante della Svizzera nel settore della fotografia. www.ewzselection.ch


Swiss Photo Selection // 9

Centrale fotovoltaica e parco eolico presso Villa de Arico, Tenerife, Isole Canarie (Spagna).

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Diga di sbarramento Emosson, Finhaut, Canton Vallese (Svizzera).


Swiss Photo Selection // 11

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Grande centrale solare termodinamica Gemasolar, La Campana, Andalusia (Spagna).


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Parco eolico presso Villa de Arico, Tenerife, Isole Canarie (Spagna).


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Centrale Ryburg-Schwรถrstadt presso Mรถhlin, Canton Argovia (Svizzera).


Swiss Photo Selection // 17

«Vedo le centrali non come corpi estranei, ma come parte integrante del paesaggio.»

Il fotografo Michel Jaussi, nato il 1972 a Brugg, dopo la scuola e il tirocinio è diventato fotografo indipendente nel 1992. Ha colto i primi successi con le fotografie di automobili scattate all’aperto. Michel Jaussi, inoltre, realizza regolarmente lavori liberi su diversi temi; i paesaggi ampi e aperti sono la sua passione. Altri campi di lavoro di Michel Jaussi sono l’architettura, i trasporti, l’industria, CGI e il mondo imprenditoriale. Michel Jaussi fa parte dei «200 Best Ad Photographers Worldwide by Lürzers Archive».

SWISSLIFE Primavera 2015

Lo scorso anno Michel Jaussi ha realizzato sul tema «energie rinnovabili» continuamente nuove immagini in diversi luoghi in Europa. Nelle fotografie di questa serie le centrali sono collocate in paesaggi ampi e aperti, diventando­ ne parte integrante. In questo modo ogni im­ pianto guadagna un particolare dinamismo. La conduzione della luce è determinata dalla bassa posizione del sole, cosa che conferisce alle fotogra­ fie un effetto di profondità, ma anche di calore. Dopo una lunga ricerca sono state scelte le loca­ lità per gli scatti. Spesso il fotografo ha dovuto visitare diverse volte le località per catturare la giusta atmosfera luminosa. Molte persone e imprese si occupano dei temi «sostenibilità» e «energie rinnovabili». La serie di immagini, per la quale Patrick Salonen ha curato la post pro­ duzione, è intesa a mostrare come è allettante mettere in atto questo tema.

Michel Jaussi ha realizzato diversi motivi in diversi continenti per il cliente ZEISS (agenzia di pubblicità KSP). Per questo lavoro è andato a New York, in Spagna, in Sudafrica e nelle Alpi svizzere. Anche per questo progetto ha puntato sull’ampiezza delle vedute e sui paesaggi aperti. Si vedono tre dei quattro motivi della campagna. www.jaussi.com


Testo: Yvonne Eckert, foto: Kilian Kessler

Guardare in avanti significa guardarsi indietro Quali tendenze o cambiamenti di paradigma sono stati, secondo lei, quelli più incisivi negli ultimi 30 anni? Monique R. Siegel, specialista di trend: «Silver Society»: anziani

emancipati reinventano l’invecchiare. E secondo: «Female Shift»: in tutto il mondo le donne conquistano funzioni decisionali in tutti i settori – grazie alla loro eccellente formazione. Wendelin Brühwiler, storico: Forse siamo nel bel mezzo di una svolta epocale relativa alla struttura comunicativa. Da un lato, la disponibilità di informazioni ha disorientato vecchi monopoli interpretativi. Dall’altro, il rilevamento e il collegamento sistematici di dati rivelano rapporti di potere i cui effetti sono difficili da valutare.

È necessario reinventare continuamente la ruota? Ovviamente no. Ma chi non vuole questo deve conoscere il passato e imparare ad apprezzarlo come base per nuovi sviluppi. Per certi versi, sì. Per esempio, la diplomazia commerciale del XIX secolo non serve come modello per l’odierna politica estera. Oppure prendete le installazioni tecniche come la telegrafia. È stata scalzata da altre tecnologie, che però in parte si basano sulla vecchia tecnologia.

Se potesse, cosa riscriverebbe della storia? Darei spazio al ruolo delle madri, delle sorelle e delle figlie nella storia. La storia viene continuamente riscritta. Questo salta subito all’occhio quando ci si confronta con la letteratura di ricerca più vecchia. Il ricordo è un processo dinamico. In questo senso lo storico lavora inevitabilmente alla riscrittura della Monique R. Siegel, dr. phil., specialista di trend, 76 anni


Due facce della medaglia // 19 storia. Io indago la nascita del concetto moderno del marchio nel XIX secolo, perché in quel periodo nasce qualcosa che oramai per noi è diventato assolutamente naturale.

Cosa dovremmo affrontare oggi a tutti i costi, perché dopodomani non sia troppo tardi? Nuovo-vecchio: la formazione di testa, cuore e mano e, quindi, la rivalutazione urgentemente necessaria dell’artigianato. Dal gruppo Tocotronic proviene la validissima frase: l’urgenza esiste sempre. Tuttavia, l’urgenza è soggettiva. Nel contesto politico la si può formulare al più come obbligo. Se ora qualcuno argomenta nella retorica apocalittica della domanda, la mia prima reazione è lo scetticismo.

Quali tre caratteristiche dei nativi digitali la impressionano di più? Il loro cosmopolitismo, la capacità di lavorare in team e la resilienza. Questo concetto lo lascio alle agenzie di pubblicità.

Come ci prepariamo al meglio per le sfide del XXI secolo? Accettare che siamo «collegati» a livello globale e che dipendiamo gli uni dagli altri. Questa domanda la lascio ai politici.

Il futuro sarà al femminile? Sì. E sa una cosa? Agli uomini piacerà. La ricerca suggerisce che i ruoli di genere sono in movimento, lo sviluppo è una questione aperta. Non so che farmene di fantasie di predominanza sociale.

C’è qualcosa che avrebbe sempre voluto chiedere a una specialista di tendenza o a uno storico? Sì. Perché sembra che agli storici non importa che la maggior parte delle alunne e degli alunni trovi le lezioni di storia noiose? Attualmente mi interesserebbe sapere cosa cambia nel loro campo d’attività a causa di Big Data.

Quale sarebbe la prima frase di una ragazza del 2115? C’era una volta una piccola nazione in mezzo all’Europa che non voleva giocare insieme alle altre nazioni – finché un giorno nessun’altra nazione volle più giocare con questa nazione. Forse per allora le favole non conteranno più nulla. Anche le forme di racconto hanno la loro data di scadenza.

Wendelin Brühwiler, lic. phil., storico, 32 anni SWISSLIFE Primavera 2015


La mia città – da conoscitore a esploratore.

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Scopri il fascino di città svizzere: con gli occhi e il cuore di un loro abitante. Personalità locali ti svelano i loro luoghi e divertimenti preferiti: MySwitzerland.com/LaMiaCitta


Maurice Maggi, urban gardener, Regione di Zurigo


Senza parole Come vedono il futuro i giovani fumettisti? In occasione di Fumetto – Internationales Comix­Festival di Lucerna, 1031 talenti hanno presentato i loro fumetti sull’argomento «Dopodomani». Qui trovate uno dei 45 lavori nominati. Altri sono al sito www.fumetto.ch

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Léonard Roy, 17 anni, di Cavigliano, è da sempre interessato all’arte e alle materie artistiche. Adora disegnare, fotografare e, in particolare, ama i fumetti. Proprio per questo ha deciso che in futuro vuole lavorare come designer e disegnatore di videogame.


Storia di copertina // 23

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Storia di copertina // 25

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Storia di copertina // 27

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Storia di copertina // 29

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48 ore bestiali Nel mondo animale può succedere molto fino a dopodomani – oppure no. Se, per esempio, un piccione depone un uovo, passano esattamente due giorni prima che ne deponga un altro. Ci vogliono 48 ore anche per i piccoli di eloderma prima che riescano a uscire dalle uova. Ma cosa sono 48 ore se si pensa che questo rettile abita la terra già da 100 milioni di anni e, quindi, è contemporaneo dei dinosauri.

Mucca Una mucca «entra in calore» ogni 21 giorni e questo stato dura 48 ore. In questo tempo deve andare dal bue se vuole partorire un vitellino.

Struzzo Le uova di struzzo sono 23 volte più grandi delle uova di gallina. I pulcini necessitano di 48 ore per schiudere completamente il guscio.

Piccione di città Il piccione che vive in quasi ogni città depone quasi sempre due, qualche volta tre uova. E sempre a distanza di 48 ore.

Illustrazioni: Alexander Schmidt

Eloderma I piccoli di questi contemporanei dei dinosauri necessitano fino a 48 ore per uscire dalle uova.

Vedova nera Dopo il morso di questo ragno i gonfiori e i crampi muscolari possono durare fino a 48 ore.

Ghepardo Dopo il parto una femmina di ghepardo è molto affamata. Per questo motivo va a caccia per 48 ore.


Mix di numeri // 31

Ape Se le api danno da mangiare a un uovo entro le prime 48 ore con la loro particolare pappa reale, ne uscirà una regina.

Cavallo L’intestino crasso di un cavallo è lungo otto metri e gli alimenti vi si fermano esattamente 48 ore.

Pangolino Questi strani animali partoriscono solo un piccolo. Le loro morbide squame induriscono entro 48 ore dopo la nascita.

Tupaia Le femmine di questi animali vanno al nido per appena 10 minuti ogni 48 ore per dar da mangiare ai piccoli.

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Cane Il miglior amico dell’uomo è dotato di un olfatto molto sviluppato. Fino a 48 ore è in grado di seguire qualsiasi traccia.


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Scuola secondaria polivalente Geltwil // 33

«Anziché semiIl futuro nare nella sabbia, comincia qui. consolidiamo la nostra casa.» Foto: Giorgio von Arb

Sono una promessa per il futuro: in rappresentanza di tutti i loro compagni in tutta la Svizzera le 17 alunne e alunni della scuola secondaria polivalente di Freiamt, nel Canton Argovia, hanno disegnato un’immagine su come immaginano il mondo del futuro. Giorgio von Arb ritrae magnifici bambini non erano Pensaci, orachetocca a te. affatto imbarazzati nel dare le risposte alla madre di tutte le domande: Cosa sarà dopodomani? www.geltwil.ch

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TEAGAN KNIGHT (10 ANNI), GELTWIL «Avremo un mucchio di nuova tecnologia e ci sarà una guerra spaziale.»


LEVIN BURKET (10 ANNI), MURI «Giocherò nella maggiore lega di hockey su ghiaccio, con i New York Rangers.»

NINA APPERT (8 ANNI), GELTWIL «Le case saranno vive e le auto potranno volare.»

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ZARA KNIGHT (8 ANNI), GELTWIL «Ci sarà un grande albero con molti animali.»

ELENA AMMANN (12 ANNI), MURI «Voglio continuare a fare danza classica.»


MARKUS APPERT (11 ANNI), GELTWIL «Il rapper Hase conquisterà il mondo!»

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JOLANDA EGLI (12 ANNI), GELTWIL «Le strade voleranno e avranno uscite sulla terra.»

ALICIA DÜRIG (11 ANNI), GELTWIL «Nel futuro non ci saranno più guerre e cresceranno più alberi.»


RAPHAEL EGLI (13 ANNI), GELTWIL «Un giorno gestirò una bella fattoria.»

KEVIN FUNK (13 ANNI), GELTWIL «Sarò astronauta.»

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DANIELLE DÜRIG (9 ANNI), GELTWIL «Sarò una sirena.»


MASCHA APPERT (7 ANNI), GELTWIL «Pomi e Momi saranno molto ricchi, perché avranno rapinato tutto.»

LUCAS STIEHLER (7 ANNI), GELTWIL «Voglio diventare calciatore, attaccante, e il migliore!»

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MARTINA EGLI (10 ANNI), GELTWIL «Tra 20 anni vivrò in questa casa disegnata su questo foglio – con mio marito e due figli.»

SOPHIE NÄF (12 ANNI), GELTWIL «Un giorno voglio avere degli animali.»


ELENA NÄF (12 ANNI), GELTWIL «Ci saranno di nuovo i draghi e li si potrà cavalcare.»

SWISSLIFE Primavera 2015


GIAN CHRISTEN (9 ANNI), GELTWIL «Ci saranno auto che guidano da sole o volanti e tutto sarà più veloce.»


«Anziché seminare nella sabbia, consolidiamo la nostra casa.» Pensaci, ora tocca a te.

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A Swiss Life // 47

Testo: Michèle Binswanger, foto: Tom Haller

Parafulmine della nazione

A dispetto di immagini satellitari, carte meteorologiche e modelli di simulazione: qualche volta le prognosi dei meteorologi sono sbagliate. E quando succede, piovono e­mail infuriate. Claudia Stocker sa che gli svizzeri hanno una relazione particolare con il tempo: vogliono sapere esattamente come sarà.

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C

hi vuol sapere cosa porta il futuro, deve essere in grado di interpretare le ombre del presente. Le ombre non si trovano solo nel cielo carico di nuvole di pioggia, ma anche sui computer davanti ai quali Claudia Stocker rimugina di buon mattino nello studio televisivo Leutschenbach. In veste di meteorologa RSI, siede per così dire nell’ufficio centrale per il tempo svizzero. Alle sue previsioni si affidano i cittadini svizzeri. Se il maltempo perdura, i meteorologi sono i messaggeri della cattiva notizia e se sbagliano le previsioni, sono loro i colpevoli. Per Claudia Stocker naturalmente è un po’ diverso. Nel linguaggio popolare la si definirebbe come la fata del meteo. Ma il lavoro non riguarda la magia, bensì numeri oggettivi. Si tratta di scoprire come sarà il tempo mediante modelli e misurazioni il più possibile esatti. Per questo la 28enne siede in ufficio su una sfera che funge da sedia. Una bionda alta, con frangetta e capelli raccolti, davanti a sé tre schermi raffiguranti immagini satellitari, carte meteorologiche, dati delle stazioni meteorologiche e modelli di simulazione. Ovviamente solo per quelli che ne capiscono qualcosa. Per un dilettante le ombre del futuro sembrano strisciate guizzanti in diversi colori e tonalità di grigio. Per Stocker è una partitura da cui legge una sinfonia di eventi meteorologici. Avanzate di aria fredda, tendenze di venti di nord-est, oscillazioni di temperatura. Legge, annota, ingrandisce per non perdere alcun dettaglio. Si tratta solo di tempo. Ma è un’arte anche prevederlo correttamente. Le previsioni del tempo sono un problema. Riguardano tutti, per alcuni sono interessanti, per altri meno, a seconda di cosa si pensi delle chiacchiere. A Claudia Stocker non piacciono le chiacchiere. Ma per lei i fenomeni meteorologici sono molto interessanti. Da tre anni elabora previsioni per la radiotelevisione svizzera. E anche nel lavoro preferisce arrivare subito al dunque. All’inizio del turno di mattina è necessario prima capire la situazione effettiva del tempo, poi la raffronta con il suo modello di scelta. «In base alla concomitanza capisco subito quanto sia corretto il mio modello.» Quindi passa ai prodotti. Si tratta di bollettini che redige per le diverse stazioni radio, siti web e altri meteorologi. Appena ha finito la sua prima analisi, va in onda dietro di lei il collega del primo turno. Centinaia di migliaia di svizzeri in tutto il paese bevono il caffè e apprendono che oggi rimarrà fresco

e nuvoloso. I bollettini meteorologici hanno qualcosa di rassicurante, perché forniscono un primo punto fermo su come sarà la giornata. Perché traducono in schemi comprensibili ciò che in realtà non è ponderabile come i fronti di aria fredda e calda, i venti e le cellule di temporale. È molto abile con i numeri, afferma Stocker, che per altro è un’entusiasta sportiva. Da appassionata giocatrice di pallavolo ha portato nel suo lavoro ambizione e spirito di squadra. È una persona gioiosa piuttosto che maniacale, esuberante, ma del tipo razionale. Ma soprattutto è una persona cui piace stare all’aperto, in estate la si incontra nelle pale-

Centinaia di migliaia di svizzeri in tutto il paese bevono il caffè e apprendono che oggi rimarrà fresco e nuvoloso. I bollettini meteorologici hanno qualcosa di rassicurante, perché forniscono un primo punto fermo su come sarà la giornata. stre di roccia e sulle Alpi a fare escursioni e trekking. Ma forse preferisce la montagna in inverno, quando è possibile vivere la sua grandiosità con le escursioni sugli sci. Chi trascorre così tanto tempo all’aperto sviluppa una relazione intima con il tempo. All’interno del quartiere generale meteorologico è caldo e c’è odore di caffè. Qualcuno apre le finestre ed entra aria fresca. È l’ora della prima riunione del team. Sugli scaffali si trovano «letteratura meteorologica», «cartine», «detti contadini sul tempo e sciocchezzai bio». Il meteorologo del primo turno inoltra ai colleghi ciò che ha scoperto. Il tempo è una grandezza molto volatile. Chi vuole tenere il passo non deve mollare mai e così il team si accorda, si passa le informazio-


La proprietaria della voce: Claudia Stocker elabora le previsioni meteo per la radiotelevisione svizzera.

Numeri, svolgimenti fisici e modelli su modelli: le previsioni meteorologiche sono una scienza a parte. SWISSLIFE Primavera 2015


Che piova o che non piova: Claudia Stocker ama immergersi nella natura – soprattutto se azzecca le previsioni.


A Swiss Life // 51

ni. Qui non si tratta di soppiantare gli altri. Meglio è il team, migliori saranno le previsioni. Ciò che succede nei cieli è per i meteorologi una permanente recensione critica del loro lavoro. «Nella Svizzera orientale il vento del nord-est ha completamente fallito», afferma il collega. «La temperatura massima oggi dovrebbe essere di dodici gradi.» «Undici», ribatte Stocker con uno sguardo sulle proprie misurazioni. Dopo la riunione con i colleghi segue la grande riunione di coordinamento con i giornalisti dei notiziari delle diverse emittenti da qualche parte all’interno degli studio radiotelevisivi. Vengono discussi, ordinati e soppesati i grandi temi

«Gli svizzeri hanno una relazione particolarmente emotiva con il tempo», afferma Stocker. A causa della sua geografia, la Svizzera è caratterizzata da condizioni climatiche particolarmente diversificate.

geopolitici. Il tempo non può ovviamente concorrere in rilevanza con questi temi. Raramente il tempo influisce sugli avvenimenti del mondo, ma interessa le persone. Gli svizzeri hanno «una relazione particolarmente emotiva con il tempo», afferma Stocker. A causa della sua geografia, la Svizzera è caratterizzata da condizioni climatiche particolarmente diversificate. Ogni valle alpina ha le sue particolarità – chi vuole fare delle previsioni, deve avere molta esperienza. Qual è il tema che più interessa le persone? «Il sole», risponde Stocker. «Rispettivamente la pioggia o l’assenza di pioggia. Questo è, senza alcun dubbio, il tema principale.» Soprattutto in estate gli svizzeri vogliono sapere se possono trascorrere le miti serate all’aperto, senza essere sorpresi da un temporale. E in inverno vogliono sapere se c’è neve, come sono le condizioni della neve e come sarà il tempo

SWISSLIFE Primavera 2015

in montagna. Sembra più ovvio di quanto in effetti lo sia. Perché ogni nazione ha le proprie preferenze e ossessioni riguardo al tempo. «Sono appena stata in Islanda» racconta Stocker. «Gli islandesi si interessano meno del fatto se piove o non piove. Vogliono sapere tutto sul vento. Vogliono sapere quanto è forte, da quale direzione soffia e così via.» Qualche volta i meteorologi della RSI subiscono le conseguenze della speciale relazione che gli svizzeri hanno con il tempo. Le previsioni sbagliate o inesatte fanno adirare così tanto le persone che queste danno sfogo alla loro frustrazione con furibonde e-mail. Come se i meteorologi fossero colpevoli del tempo. «Questo dipende certamente anche dalla personalizzazione. Sul sito web della RSI siamo rappresentati con nome e viso», afferma Stocker. «Così si diventa facilmente il parafulmine della nazione.» All’inizio Claudia Stocker non aveva previsto di diventare meteorologa. Ha studiato geografia a Zurigo e solo poco alla volta ha trovato la sua vocazione. Per esclusione. La geografia antropica e quella economica le sembravano troppo aleatorie, quindi rimanevano le scienze dell’atmosfera. Anche qui si parla di numeri, ma anche di svolgimenti fisici. E questi possono essere osservati. E come meteorologa può applicare correttamente quello che ha imparato nello studio, diversamente da molti dei suoi commilitoni. «Un caso fortunato», afferma. Dopo lo studio sono seguiti i tirocini, si è candidata per il posto presso l’RSI nella speranza di essere chiamata per un colloquio di presentazione. Ha avuto il lavoro. «Per le mie capacità comunicative», ride. Tuttavia, la giovane donna doveva ancora abituarsi al pensiero di parlare davanti a centinaia di migliaia di persone. Oramai la comparsa in video è diventata abitudine. Per le persone è comunque importante che le previsioni siano giuste. Per quanto riguarda il suo futuro, Claudia Stocker si tiene alla pianificazione semestrale – e poiché le piace molto dove si trova, probabilmente non cambierà molto nel prossimo futuro. Il lavoro perfetto l’ha già trovato, solo che le piacerebbe vedere ancora di più del mondo, visitare i mari, i deserti e le alte montagne. In particolare le piacerebbe vedere l’Himalaya o la Patagonia. E probabilmente lo farà, si potrebbe prevedere. Tutto sembra indicare che Claudia Stocker realizzerà presto questo sogno.


Trovate SWISSLIFE anche sul tablet. App SWISSLIFE disponibile su Google Play, nell’App Store o al sito www.swisslife.ch/rivista.


I piaceri della tavola // 53

Una brezza marina incontra la regina delle piante

Illustrazioni: Sylvia Geel

La primavera manda saluti: prelibatezze del mare si sposano con l’inconfondibile odore dello zafferano, la regina delle piante; il rafano candito integra il piatto leggero.

Filetto di pesce san Pietro, rafano candito con zafferano di Taliouine e rotolini di seppia ripieni Sfilettare l’intero pesce o refrigerare singoli filetti. // Tagliare il sedano a dadini, far saltare brevemente nel burro, cuocere bene nel fondo di cottura di pollo, infine passare finemente con un po’ di panna incorporata. // Tagliare la rapa bianca in fine strisce // foglie, cuocere brevemente con zafferano e fondo di cottura di pollo, arrotolare, pillottare con un po’ di peperoncino d’Espelette e olio d’oliva. // Passare finemente 4 seppie, l’impasto di salsiccia, un peperone rosso marinato e l’erba cipollina, inserire la massa così ottenuta in quattro seppie, cuocere a fuoco lento nel forno per alcuni minuti. // Per la salsa di vino bianco far rosolare degli scalogni nel burro, aggiungere dello Chardonnay, sale, un po’ di panna. Ridurre, aggiungere alcuni pistilli di zafferano, far sobbollire per 20 minuti, poi passare finemente, mettere in caldo. // Cuocere i filetti di pesce sul lato della pelle. Preparazione: Preparare nel piatto i rollini di rapa bianca con pochi pistilli di zafferano, le seppie ripiene tagliate in piccoli pezzi e con puntini di purea di sedano, aggiungere il pesce e la schiuma di salsa di vino bianco e guarnire con alcune foglie di spinaci. Ingredienti per 4 persone: 1,2 kg di pesce san Pietro (Saint-Pierre) o 4 filetti di pesce san Pietro, 2 rape bianche, ½ sedano, 8 seppie di media grandezza, 200 g di impasto di salsiccia, 3 pezzi di peperoni rossi marinati, erba cipollina, salsa di vino rosso, fondo di cottura di pollo, panna, 100 g di spinaci a foglie, scalogni, zafferano di Taliouine.

SWISSLIFE Primavera 2015

Jérôme Manifacier sulle radici della sua cucina

Per me la cosa più importante è il rispetto del prodotto: stagionale, regionale, di ottima qualità, questo è il mio credo. Il mio stile è una cucina classica, che però guarda allo sviluppo della gastronomia moderna e alle esigenze dei clienti, senza togliere al prodotto il suo caratteristico sapore: mi piace declinare i prodotti, li preparo in diversi modi, compongo piatti complessi, così come la ricetta qui accanto, cui il meraviglioso zafferano del Marocco conferisce una nota particolare. In un piatto i sapori devono armonizzarsi, un aspetto che ho imparato sempre di nuovo durante i miei anni di tirocinio. Per fortuna ho avuto degli straordinari maestri di tirocinio nel Sud della Francia, da dove provengo. Nel leggendario «Martinez» a Cannes e, naturalmente, presso Gérard Rabaey, eletto per due volte cuoco dell’anno in Svizzera, dove per cinque anni sono stato capocuoco. E ora sono qui, al centro di Ginevra e al Vertig’O sono al settimo cielo: è ottimo per tutta la squadra qui e geniale per me. Il francese Jérôme Manifacier è cuoco dal 2006 al ristorante ginevrino «Vertig’O», che fa parte dell’«Hotel de la Paix». Il ristorante vanta 17 punti Gault Millau; nel 2015 Manifacier è stato premiato come «Rivelazione dell’anno» nella Svizzera romanda. Ristorante Vertig’O, 11, Quai du Mont-Blanc, 1211 Ginevra 1, telefono 022 909 60 73, chiuso la domenica e il lunedì. www.geneva.concordehotels.de/de


archithese

Internationale Zeitschrift und Schriftenreihe für Architektur International thematic review for architecture

Più spazio per i grandi.

L’uscita della Swiss Performance dell’archithese presenta progetti eccezionali, che sono stati realizzati nel corso dell’anno precedente in Svizzera.

ORDINATE A UN A B BO N MENTO DI PROVA: h archithese.c

Foto: Andreas Buschmann

Alcuni progetti emergevano, lo scorso anno, inequivocabilmente per loro dimensione. Come la grande cupola della Casa degli elefanti allo zoo di Zurigo o la compattezza del complesso di studi del Toni-Areal. Anche numerosi nuovi insediamenti di grandi dimensioni costringono a riflettere sulla proporzione e sulle potenzialità o sui problemi che ne derivano per l’architettura e l’urbanistica. E come sempre, archithese offre, anche in questo numero, non solo una collezione colorata di foto, ma anche una precisa critica architettonica.


Illustrazioni: Sarah von Blumenthal

Beni Frenkel // 55

«Dopodomani, GRAN MANO 85», ci urlò il maggiore. Noi reclute trasalimmo. Quindi dopodomani avremmo lanciato una granata a mano 85! Una vera granata a mano! Ci trovavamo nella decima settimana della scuola reclute e già ci conoscevamo tutti per cognome. Recluta Frenkel, recluta Häberli, recluta Sommerhalder e così via. Fui assegnato alla Ter-Div-qualcosa e ho svolto il mio servizio a Romont. Le giornate passavano gradevolmente. Come soldato informatore non ho mai vissuto situazioni brutte. Nella classifica interna il soldato informatore è poco sopra ‹non idoneo al servizio›. Ai primi posti ci sono i granatieri, i conducenti di blindati e ciclisti militari. Ovvio, avevamo comunque l’appello del mattino e tempi brevi per fare la doccia. Per il resto era tutto tranquillo. Una volta dovemmo fare una marcia di 5 chilometri. Dietro di noi seguiva a passo lento un veicolo militare che raccoglieva gli esausti soldati informatori. Come soldato informatore bisogna saper leggere e raggiungere un pessimo risultato alla giornata dello sport. Avevamo tutti la maturità e nostalgia della mamma. Nel mio plotone tre reclute hanno svolto il servizio non armato. Già solo la vista di un fucile d’assalto causava loro indisposizione. Da noi le reclute pacifiche e senza armi erano benvenute. E poi questa GRAN MANO 85! All’inizio era divertente. Eravamo da qualche parte nella Svizzera romanda su un prato e tiravamo palle da tennis. Il caporale ci urlò: «Al riparo!». A questa esercitazione hanno partecipato anche le reclute non armate. Dovevamo gridare a voce alta «uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette». Un altro soldato strillava: «Bumm!». Al pomeriggio poi abbiamo pranzato. Mi piaceva fare il militare. Le persone erano tutte comprensive. Persino

SWISSLIFE Primavera 2015

il capitano era gentile. Per un breve momento ho pensato di diventare un vero soldato ossia istruttore e o brigadiere. Dopo la pausa pranzo abbiamo tirato altre palle. Avevano un perno che si poteva estrarre. Non erano, però, più pericolose delle palle da tennis. Tuttavia facevano ‹bumm!› e saliva un po’ di fumo. I non armati si guardavano confusi. Queste palle possono già essere considerate delle armi? Dopo una discussione concordavano che sì, si potevano tirare. E in fondo era anche un po’ divertente! Nel pomeriggio ci ha raggiunti improvvisamente il maggiore Bössli. Lui non era gentile. Ci ha urlato contro prima ancora di salutarci! «Dopodomani GRAN MANO 85! Dopodomani GRAN MANO 85! E tutti parteciperanno, anche voi molli non armati!» Oh mio Dio! Una vera granata a mano, come in guerra. Oh mio Dio! Ovviamente nessuno è stramazzato a terra. Anche i soldati informatori hanno il loro orgoglio. I nostri caporali, però, notarono l’atmosfera angosciata. Non dovevamo preoccuparci, ci consolarono, lo farete bene, siete forti, ce la farete! La sera ho vomitato. Chiamai mia madre e piangevo al telefono. Ma anche lei non seppe consolarmi. Ero a letto e il sergente maggiore gridò in tutte le stanze: «SpeLu!», ossia spegnere le luci. Al buio ci infondevamo coraggio dicendo che tutto sarebbe andato bene con la granata a mano. Per la prima volta sperimentai che anche come uomo si potevano avere sentimenti. Anche al servizio militare. Povero me.


Vincete una macchina del tempo di Maurice Lacroix

L’elegante orologio da polso di Maurice Lacroix con calendario perpetuo vi dirà anche dopodomani quale giorno è oggi. La nostra domanda del concorso riguarda tutt’altra macchina del tempo: nel film «Ritorno al futuro» Marty doveva ritornare al futuro dagli anni ’50. Ma la macchina del tempo non disponeva più della necessaria energia – solo un fulmine poteva risolvere la questione. Da un articolo di giornale del futuro Marty conosceva l’ora esatta al minuto in cui il fulmine avrebbe colpito il palazzo del comune. Lo sapete anche voi? In bocca al lupo!


Concorso // 57

Partecipate al concorso con la app SWISSLIFE oppure su www.swisslife.ch/rivista. Oppure inviateci il tagliando di risposta inUPDATE con la vostra soluzione. Ultimo termine di partecipazione è il 30 aprile 2015. I vincitori saranno resi noti nel prossimo numero di SWISSLIFE. Congratulazioni a Jost Wenk di Schmerikon e a Catherine Jeanneret di Hausen am Albis, i due vincitori dell’ultimo concorso SWISSLIFE.


58 // Fuoriprogramma

Noah Veraguth dei Pegasus su «Digital Kids»

«La professione del musicista è in pericolo come non mai» Cause we are so beautiful We are so beautiful Digital boys love digital girls We are digital kids in a digital world «Quando abbiamo scritto l’album sentivamo che in qualche modo la musica degli anni ’90 avrebbe avuto nuova vita. Volevo scrivere una canzone come all’epoca i Nirvana, un inno nello stile di ‹Smells Like Teen Spirit›. Ho cercato, quindi, una canzone che fosse punk, ma allo stesso tempo rispecchiasse la tendenza musicale. La traccia è ora molto elettronica e su un tema che rispecchia la nostra generazione. Noi comunichiamo in gran parte tramite dispositivi digitali. Uso Facebook, Twitter e Internet come fonte d’informazione e per vedere la televisione e guardare i film. Trovo bello che si possono fare scambi così veloci e che ognuno può esprimersi a modo suo. Se hai un’opinione su qualcosa, vai su Facebook, la posti e puoi essere sicuro che altre persone ne prenderanno atto o addirittura reagiscano. Il problema è senz’altro l’inondazione, la saturazione e naturalmente rappresenta un problema anche per l’industria musicale. La professione del musicista è in pericolo come non mai, perché la musica non viene più pagata. Questo è il rovescio della medaglia di questo presente digitale. All’inizio di una canzone mi affido unicamente alla mia tastiera. È sempre una lotta, molto intensa. Devi tirare fuori quello che hai dentro la testa, sebbene non sia sempre facile suonarlo poi con le mani. Così nasce un piccolo modello musicale e questo riff ispira istintivamente una melodia. Solo allora arrivano le parole. Capita molto di rado che io mi sieda a un tavolo e dica, bene, oggi scrivo una canzone sulle

Stefan Brenner (batteria), Noah Veraguth (canto, chitarra, pianoforte), Gabriel Spahni (basso) e Simon Spahr (chitarra)

foreste o sui fiori. Nasce piuttosto dalla melodia, quindi canto le parole su questa melodia che si adattano a questo modello. ‹Digitale› era una parola che si adattava benissimo al ritmo della canzone. Così si arriva a una fusione di musica e testo, il vero messaggio è il quadro generale di un pezzo. La musica, le parole, il ritmo, i passaggi, l’atmosfera. Quindi da questo insieme creo un demo, prima con il beat, poi la chitarra, il basso o quello che è necessario. Ne nasce una specie di idea semplice di quello che dovrebbe essere alla fine. Poi ci incontriamo nello studio di registrazione, ci lavoriamo, fino a rendere la canzone più raffinata, infiocchettandola in maniera accattivante, con un arrangiamento intelligente – affinché diventi un viaggio interessante nei tre minuti in cui si ascolta la canzone.»

Il gruppo PEGASUS fondato nel 2003 a Bienne – tutti i membri sono cresciuti nella stessa strada – è stato insignito nel 2010 con lo Swiss Music Award come miglior gruppo emergente. Il penultimo CD «Human. Technology» ha raggiunto il disco di platino, la canzone «Skyline» contenuta in quel CD è stata la canzone olimpica ufficiale della Svizzera per le Olimpiadi di Londra 2012. Con l’album di successo «Love & Gunfire» (disco d’oro) i Pegasus si esibiranno nell’estate 2015 nei festival svizzeri, prima di ritirarsi per lavorare al loro quinto album. www.pegasustheband.com



www.swisslife.ch/rivista

Fonti fotografiche: ©Philips


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