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SOMMARIO
42 Un Presidente a cinque cerchi 20 3 is a magic number / 28 Dopietta azzurra / 38 Alla ricerca del pass olimpico
Taekwondo e Olimpiadi
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50 A un passo dal sogno olimpico 54 Sempre più in alto 58 Uno storico debutto 62 La prima da Direttore Tecnico
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di Angelo Cito Presidente Fita
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Insieme verso nuovi obiettivi. Sono stati mesi difficili, che ci hanno messo davanti a una realtà fatta di privazioni e dolore. Ognuno di noi ha dovuto rinunciare alla propria libertà e convivere con una paura perenne per la propria salute e per quella dei propri cari. Abbiamo dovuto interrompere tutto e allo stesso tempo creare le condizioni necessarie per proteggere ciò che in tanti anni avevamo costruito con passione e determinazione. In me c’è sempre stata la convinzione di poter contare su una struttura federale solida e al passo con i tempi, frutto di un lungo ed efficace lavoro, garanzia sulla quale basare la ripartenza nel momento della ripresa. Ognuno di voi ha dato il proprio contributo in base alle proprie responsabilità: di ciò sono fiero prima come vostro Presidente e poi come Taekwondoin. Ancora una volta, nella storia della FITA, abbiamo dimostrato di che stoffa siamo fatti! Oggi posso dire che la FITA, che sono onorato di dirigere, si è dimostrata in grado di parare il colpo di questa terribile pandemia. Non è stato affatto facile ma, grazie a tutti voi, ci siamo riusciti. Ho potuto costatare durante l’Assemblea Nazionale quanta maturità e consapevolezza sussiste nel nostro movimento nell’obiettivo comune di proteggere il Taekwondo Italiano; nuovamente, vi ringrazio per la vostra fiducia. In un anno così difficile, siamo riusciti a riportare l’Italia ai Giochi Olimpici e contestualmente realizzare dei progetti importanti che contribuiranno a sviluppare ancora di più il Taekwondo nel nostro Paese come ad esempio, la Scuola Nazionale di Formazione e la THF Italia. Forti della nostra storia, combatteremo per il Taekwondo del futuro e lo faremo, come sempre, insieme.
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Nasce THF Italia - La Fondazione Umanitaria Italiana di Taekwondo
Siamo lieti e orgogliosi di annunciare la nascita della THF Italia! L’accordo è stato firmato durante una cerimonia online. Secondo i termini dell’accordo, le due parti si scambieranno idee e si sosterranno a vicenda in favore di iniziative sociali e umanitarie tramite il Taekwondo. La Fondazione Umanitaria Italiana contribuirà a rafforzare la presenza della THF in Italia e nell’Unione Europea, con il suo nuovo quartier generale nel cuore di Roma. Il Progetto THF nasce nel 2016 e da anni opera a sostegno delle popolazioni disagiate dando loro un’opportunità di ripresa proprio grazie al nostro sport. www.thfitalia.org
Taekwondo Art Tournament e Tornei On-Line Le crisi e le avversità spesso diventano occasioni di crescita e opportunità. È quello che è successo al nostro mondo in pieno periodo pandemico. La Fita ha inaugurato ufficialmente le competizioni on line di Taekwondo sin da subito ed è stata la prima a organizzare quelle di Freestyle. Le quattro edizioni di Taekwondo Art Tournament e le due di ParaTaekwondo hanno visto
Il M° Park Young Ghil insieme ai ragazzi in gara all’Open Challenge Poomsae Cadetti, Beatrice Coradeschi e Matteo Compagnone
l’iscrizione di oltre duemila atleti suddivisi in ogni fascia d’età e ha fatto debuttare le prove di creatività e potenza in stile Urban Games. In seguito anche la WT ha seguito la scia di queste competizioni inaugurando i suoi “On line WT Taekwondo Poomsae Championships” dove la Nazionale Italiana guidata dal DT Andrea Notaro ha subito fatto vedere al mondo le proprie qualità: in attesa del torneo cadetti e di quello senior, gli junior del Freestyle, Giuditta Carlini e Luca Matellini hanno conquistato la finalissima del prossimo dicembre dove sfideranno i “TOP 8” di ogni categoria. Un plauso va fatto anche al Maestro Gennaro Patrone che, insieme al Comitato Regionale Toscana, con la sua “Coppa Chimera” ha permesso a tantissimi atleti di continuare ad allenarsi superando i momenti più difficili di questo periodo.
TaekwonTekken Dalla sinergia tra FITA Federazione Italiana Taekwondo e ITL Italian Tekken League è nato, durante il lockdown, “TaekwonTekken” il primo Torneo on-line di Tekken 7, il famoso videogioco in stile picchiaduro in cui i protagonisti partecipano a un torneo di arti marziali per ambire al titolo di “The King of Iron Fist Tournament”. Un evento storico dedicato a tutti gli appassionati di Taekwondo italiani che nel periodo di isolamento hanno affinato la loro tecnica di gioco in compagnia di Hwoarang e soci! Il torneo ha visto
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la partecipazione di 128 player che si sono affrontati in combattimenti a eliminazione diretta, proprio con il metodo usato per i sorteggi delle classiche gare di Taekwondo! I giocatori più esperti (ITL TEKKEN 7 Agonisti-Pro Player) sono stati divisi da quelli amatoriali (Tesserati FITA) in due differenti tornei. Inoltre c’è stato un terzo torneo aggiuntivo, aperto a tutti che ha decretato il miglior Hwoarang di ITL! Gli incontri più avvincenti e le fasi finali del Torneo sono stati trasmessi in diretta streaming sul canale Twitch di Italian Tekken League. 5
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Il nuovo Consiglio Federale
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CAMpIONAtI euROpeI 2021
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Nella prima gara ufficiale dopo la pandemia, la Nazionale Italiana sale 3 volte sul podio con Alessio, Botta e Crescenzi.
Testo di Eraldo Marcelli Foto di Amandine Lauriol e Denis Secretev
arafrasando il motto olimpico di De Coubertin, non c’è cosa peggiore di non partecipare. L’incubo di qualsiasi agonista si è concretizzato a causa della pandemia, che ha costretto a mettere tra parentesi gare e competizioni in varie discipline, taekwondo compreso. Dopo tanta attesa, il momento di tornare sul tatami è finalmente arrivato in occasione degli Europei 2021, organizzati all'inizio di aprile in Bulgaria. La sospensione dei tornei è una circostanza che costringe gli atleti a rinunce pesanti: senza gare si deve fare a meno della carica adrenalinica garantita dagli incontri, degli utili insegnamenti forniti dal confronto con avversari di pari livello, dello stimolo ad allenarsi legato alla consapevolezza di un test imminente.
Gli Europei di Sofia hanno quindi rappresentato una prova particolarmente importante, perché, al di là delle medaglie, c’era in palio anche la capacità di dimostrarsi all’altezza della ripresa, maturi psicologicamente e fisicamente, pronti a ricominciare a vincere quasi come se il vuoto di quest’anno di pandemia non pesasse affatto. Questa prova, la più importante, l’Italia l’ha vinta senz’altro. Quattordici gli azzurri che si sono rimessi in gioco al Grand Hotel Millennium di Sofia, in gara contro altri 362 atleti provenienti da tutto il continente. Alla fine, oltre alla soddisfazione di scoprire che la grinta e le capacità dei nostri ragazzi non sono venute meno, abbiamo avuto anche la gioia di mettere le mani su un buon numero di medaglie. I trofei sono stati
tre in altrettanti giorni di gara: tutti bronzi, un risultato ottimo considerando le circostanze. La prima medaglia in ordine di tempo l’ha conquistata Simone Crescenzi nella categoria -63kg. Per gli azzurri ha avuto l’effetto di un’iniezione di fiducia dopo il lungo stop della pandemia. L’ottimismo si è diffuso in fretta in tutto il team e lo stesso Crescenzi si è reso conto in fretta che la sua prestazione poteva fare del bene all’intera squadra: “i miei sentimenti sono intensi e pieni di felicità”, ha commentato a caldo, “conquistare una medaglia dopo tanto tempo mi ha dato una carica incredibile. Ringrazio i miei compagni di squadra, il direttore tecnico, i coach, la Federazione e il Centro Sportivo dell’Esercito. Molto è dovuto al lavoro di squa-
dra. Uniti possiamo fare tutto!” L’avventura di Simone è cominciata contro il cipriota Ioannis Pilavakis, sconfitto per 29 a 8. Ai quarti Crescenzi ha superato il tedesco Ior Kostantinidis per 11-2, arrendendosi solo in semifinale: Simone ha venduto cara la pelle in un match combattutissimo contro lo spagnolo Joan Jorquera. Il giorno dopo il podio di Crescenzi anche Simone Alessio è andato a medaglia, mettendosi al collo un bronzo nella categoria -80kg. Dopo i quarti di finale vinti contro il serbo Stefan Takov, Alessio si è sbarazzato del bulgaro Zdravkov con un eloquente 15-2. Molto più teso il match dei quarti, con Simone che ha avuto la meglio sul greco Telikostoglou per 15-13. In semifinale, nonostante il suo avversario fosse il numero uno del 21
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dopo tanto tempo mi ha dato una carica incredibile
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Avrei voluto “regalare qualcosa
in più a tutti quelli che ci sostengono, soprattutto a tutti quei ragazzi che per tantissimo tempo non si sono potuti allenare e sognano di calpestare di nuovo questi quadrati
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ranking olimpico, Alessio è partito alla grande, mettendo in difficoltà Khramtcov: il russo, però, ha dimostrato di avere grinta ed esperienza, facendo leva su un momento di stanchezza del nostro atleta per rimontare e chiudergli in faccia la porta d’accesso alla finale. Per Simone c’è sicuramente di che gioire, soprattutto dopo un anno lungo e difficile: “il quadrato di gara ormai lo sognavo anche la notte. Il bronzo lascia un po’ l’amaro in bocca perché mi stavo giocando l’Europeo alla pari con l’atleta che nella mia categoria è il più forte al mondo”. Neanche il tempo di festeggiare le due medaglie azzurre che arriva la terza. La vince Roberto Botta, ed è ancora un bronzo. Il podio 24
di Roberto ha dell’incredibile se si considera che oltre allo stop dovuto alla pandemia, Botta ha subito due infortuni consecutivi che hanno pesantemente minato la sua preparazione. “Ero determinato a far bene e a lasciarmi questo brutto periodo alle spalle”, racconta, “avrei voluto regalare qualcosa in più a tutti quelli che ci sostengono, soprattutto a tutti quei ragazzi che per tantissimo tempo non si sono potuti allenare e sognano di calpestare di nuovo questi quadrati. Questo è solo l’inizio!” Il capitano azzurro ha superato di slancio gli ottavi contro lo sloveno Karol Partik Dvkovic, battendo il turco Atesli ai quarti e perdendo per 4-8 in semifinale contro un altro sloveno, Khodabakhshi.
quadrato “diIlgara ormai
lo sognavo anche la notte. Il bronzo lascia un po’ l’amaro in bocca perché mi stavo giocando l’Europeo contro l’atleta più forte al mondo
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Al termine della trasferta la soddisfazione delle autorità sportive e federali è palpabile. “L’Italia del taekwondo riparte”, twitta il Presidente del Coni Giovanni Malagò. Secondo il Presidente della Fita Angelo Cito, oltre a gioire per i podi “è stato bello rivedere i nostri atleti sul campo di gara. Non era affatto scontato, ma ci sono riusciti”. Secondo Massimiliano Campo, Segretario Generale della Federazione, “andare a medaglia non era semplice, ma la forza del gruppo vince su tutto”. Ora il taekwondo italiano guarda al futuro, e lo fa con rinnovato entusiasmo. Di ritorno dalla trasferta di Sofia infatti, gli azzurri pensavano già alle Qualificazioni Olimpiche. 25
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dOPPIeTTA AZZURRA L’Italia del Taekwondo conquista il secondo pass per le Olimpiadi grazie alla qualificazione di Simone Alessio: “è incredibile! Non ho parole per descrivere queste emozioni” Testo di Lorenzo Colonna Foto di Amandine Lauriol e Denis Secretev
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Italia raddoppia. Dopo Vito dell’Aquila (categoria -58kg) anche Simone Alessio conquista il pass per le Olimpiadi di Tokyo. Un risultato tutt’altro che scontato che oltre a galvanizzare l’intero ambiente del taekwondo italiano premia i duraturi sforzi della Federazione. Le qualificazioni azzurre, infatti, non sono il frutto di un caso fortunato, ma l’esito di una strategia di lungo termine iniziata dopo le due medaglie italiane di Londra 2012: in seguito a quello straordinario successo, la Fita decise di investire sui giovani talenti, prendendoli 29
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QuAlIFIcAzIONI OlIMpIche TOkyO 2020 – per così dire – nella culla e guidandoli passo dopo passo verso la grandezza. N el 2016 la nuova generazione azzurra non era ancora sufficientemente matura per i Giochi di Rio, ma l’impegno della Federazione sta dando frutti ormai da qualche anno e adesso gli appassionati di taekwondo sanno bene che in Italia si trovano alcuni dei più validi atleti di tutto il mondo. N on si tratta solo di ragazzi promettenti, ma in alcuni casi anche di campioni affermati che portano già al collo un pesante grap30
polo di medaglie. Prendiamo lo stesso Simone Alessio. Il suo oro iridato del 2019 nella categoria -74kg è passato alla storia di questa disciplina, per non parlare del bronzo europeo vinto appena poche settimane prima delle qualificazioni di Sofia. Certo il percorso di Alessio verso la qualificazione non è stato affatto in discesa. Il campione livornese ci ha fatto tremare, ma i brividi che hanno accompagnato la sua marcia trionfale rendono in qualche modo ancora più prezioso il suo 31
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successo: senza sudore che vittoria sarebbe? Filip Dodevski, atleta macedone, era sicuramente alla portata di Alessio, ma agli ottavi ha venduto cara la pelle, rimanendo in gioco fino alla fine del match. Simone, un po’ rigido e deconcentrato, è passato per appena un punto, vincendo 10-9. Da cardiopalma anche i quarti, con il belga Corten che ha tentato la fuga portandosi sul 3-0 e poi lo scatto d’orgoglio di Alessio, in grado prima di rimontare e poi di tenere viva la battaglia fino all’ultimo, piazzando il colpo decisivo a due secondi dalla fine. La posta in gioco era altissima ed è del tutto comprensibile che questo possa rappresentare un ostacolo psicologico di difficile gestione per un atleta. Dopo essersi affacciato sul baratro, però, il ventunenne livornese ha trovato l’energia e la volontà per allontanarsene in fretta. Il campione che conosciamo si è rivisto proprio quando il gioco ha cominciato a farsi veramente duro, in semifinale. Il tedesco Tahir Guelec, infatti, è un veterano dei tornei e appariva come un avversario di tutto rispetto, eppure Simone Alessio è riuscito a sbarazzarsene con un’abilità tecnica e caratteriale che era rimasta nascosta nei match precedenti. Due calci al capo e il nostro eroe volava subito in vantaggio, chiudendo alla fine il primo parziale avanti di ben nove punti. N ella seconda frazione poco è cambiato, con il livornese in grado di portarsi sul quindici a uno. Il terzo round si è aperto con Guelec apparentemente consapevole della sconfitta incombente. Oltre a dover fare i conti con lo sconforto, il tedesco se l’è dovuta vedere con un avversario che non mollava la presa: Simone è stato continuamente all’attacco, fino a quando ha piazzato un durissimo calcio al volto che ha portato addirittura a un conteggio. Il match si è chiuso con il netto punteggio di 21-2 e un preziosissimo passaporto per i Giochi tra le mani di Alessio. “E’ incredibile”, ha commentato il livornese a caldo, “non ho parole per descrivere queste emozio-
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ni”. Adesso che è sicuro della sua qualificazione, Simone può concentrarsi sulle Olimpiadi, cominciando ad allenare corpo e mente per una sfida che non sarà facile ma che lo vede sicuramente tra gli atleti da tenere d’occhio. L’unico rammarico è legato al fatto che l’atmosfera dei prossimi Giochi sarà inevitabilmente rovinata dalla pandemia. “Saranno strani, lo so”, ha detto Simone, “ci saranno gli spettatori giapponesi ma sarà brutto senza il nostro pubblico e senza il tifo dell’Italia. Per me però è importante partecipare ai primi Giochi. Finora ho perso con i primi due atleti al mondo: mi manca ancora qualcosa per raggiungere il top, ma cercheremo di colmare il gap”. Enorme, e del tutto comprensibile, la felicità del Presidente Fita per la qualificazione: “Una soddisfazione assoluta”, ha commentato Angelo Cito,
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sua qualificazione, Simone può concentrarsi sulle Olimpiadi
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QuAlIFIcAzIONI OlIMpIche TOkyO 2020 “confermare una qualificazione olimpica dopo la sosta di oltre un anno non era affatto scontato. I ragazzi l’hanno sofferta. Complimenti al Direttore Tecnico N olano e soprattutto a Simone perché ha saputo reggere bene e ha fatto un crescendo con un capolavoro nell’incontro decisivo”. Il Torneo di Qualificazione Olimpica continentale si è svolto al Grand Hotel Millennium di Sofia, in Bulgaria, con un totale di 120 atleti provenienti da 39 paesi più una squadra di rifugiati. Sedici i nuovi pass Olimpici in palio, otto per i maschi e altrettanti per le ragazze. Peccato per Maristella Smiraglia (categoria +67kg) e Paulina Armeria Vecchi (cat. -57kg), che non sono riuscite a centrare il bersaglio. 36
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ALLA RICeRCA deL PASS OLIMPICO
Enea e Spinelli non saranno presenti al debutto dei Giochi Paralimpici a Tokyo ma nonostante tutto regalano all’Italia un nuovo sogno.
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Testo di Lorenzo Colonna Foto di Amandine Lauriol e Denis Secretev
e il senso più profondo dello sport è legato alla capacità di migliorarsi, di superare i propri limiti, di andare oltre le difficoltà contingenti e di fornire una testimonianza di carattere, tenacia e resistenza, allora chi meglio degli atleti paralimpici riesce a incarnare il vero spirito dell’agonismo? L’ennesima conferma di questo teorema, davvero difficile da contestare, è arrivato dal Grand Hotel Millennium di Sofia, in Bulgaria, dove si è tenuto il Torneo di Qualificazione Paralimpica valido per i Giochi di Tokyo.
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L’Italia ha deciso di schierare Sara Enea (categoria K44 con peso -58kg) e Davide Spinelli (cat. K44 con peso +75kg). Purtroppo nessuno dei due ha centrato l’obiettivo, con Enea – partita dalla trentunesima posizione del ranking mondiale - che si è fermata ai quarti e Spinelli giunto fino in finale. “Sara e Davide”, come ha ricordato il direttore tecnico della N azionale Claudio N olano, “sono pionieri che hanno contribuito ad aprire le danze nell’ambito del parataekwondo a livello nazionale”.
alle prime esperienze “ Sono internazionali e l’impatto, anche se senza pubblico, potrebbe essere forte
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Il pass sfuggito di mano non macchia una prestazione comunque eccellente, soprattutto considerando che la trasferta di Sofia non era certo delle più semplici. Prima della partenza lo stesso Nolano aveva sottolineato che sia Enea che Spinelli “sono alle prime esperienze internazionali e l’impatto, anche se senza pubblico, potrebbe essere forte”. Sara e Davide, sempre secondo Nolano, “insieme ad Antonino Bossolo sono la dimostrazione del lavoro che stiamo compiendo in maniera capillare, con molte società e maestri che stanno dedicando impegno, tempo e risorse per lo sviluppo di questa disciplina”. Parliamo proprio di Bossolo: Antonino è già qualificato alle Olimpiadi, grazie all’aggiornamento del ranking seguito all’ottava edizione degli Europei, organizzata a Bari nel 2019, in cui gli azzurri misero le mani su ben sette trofei. Il 26enne di Palermo si presenterà in Giappone forte del suo sesto posto nel ranking internazionale categoria K44, aperta ad atleti con disabilità ad un arto superiore. Bossolo ha già detto più volte di puntare all’oro, e ha tutte le carte in regola per ottenerlo, ma a prescindere da come andrà a Tokyo per l’Italia queste paralimpiadi rappresentano già un successo storico. I Giochi in Giappone saranno infatti i primi aperti al parataekwondo, che è stato confermato anche per le paralimpiadi di Parigi 2024. Il valore agonistico dei Giochi paralimpici è talmente evidente che ogni torneo si traduce in fretta in un successo di spettatori. Certo a Sofia l’assenza del pubblico dovuta alle restrizioni antipandemia si è fatta sentire, ma si è fatta sentire proprio perché la partecipazione entusiasta di una platea nutrita è diventata ormai una costante anche nelle gare degli atleti con disabi-
lità. Il taekwondo paralimpico sta crescendo, sia come numero di spettatori sia come numero di praticanti, e il merito è soprattutto degli atleti: sempre carichi, sempre grintosi, sempre pronti a dare il tutto per tutto. Il cuore batte forte, e il pubblico lo sente.
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Intervista ad Angelo Cito, Presidente FITA Testo Marco Alcini Foto Amandine Lauriol
on sono trascorsi i canonici 4 anni, ma 5. Un anno che fa tutta la differenza perché è stato un periodo di cui il mondo intero avrebbe fatto volentieri a meno. Ora si riparte. E’ corretto dire che si riprende il discorso da dove era stato interrotto? Marzo 2020… Esattamente. Devo necessariamente aggiungere che si tratta, purtroppo, di un anno che nessuno potrà mai restituirci. Un anno
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che ha comportato, per tutti, grandi limiti alla libertà personale e, per alcuni, perdite insostituibili. A questi ultimi, in particolare, voglio rivolgere un pensiero di vicinanza, con una rinnovata consapevolezza di quanto sia importante tutelarci e tutelare i nostri cari. A guardare bene, per l’Italia c’è un filo conduttore che lega i due anni. Il 2020 chiuso - forza-
tamente - con la qualificazione di Vito Dell’Aquila alle Olimpiadi e Antonino Bossolo per le Paralimpiadi. Il 2021 aperto con quella di Simone Alessio, nell’all-in disputato in Bulgaria a maggio. Un grande risultato che permette all’Italia di tornare sui quadrati olimpici. Con quali possibilità? Si, questo senso di continuità ci ha permesso di “riconnetterci alla nostra vita” in maniera immediata. In questo lo Sport è straordinario. Sono davvero felice che Simone Alessio, già Campione del Mondo 2019, abbia anche lui centrato la qualificazione Olimpica; non era affatto facile dopo un anno come quello appena trascorso. Per quanto riguarda Vito, durante l’ultimo quadriennio è stato prodigioso, scalando la classifica fino ad arrivare al terzo posto del Ranking Mondiale, come ha fatto anche Antonino per qualificarsi per le Paralimpiadi. Possiamo assolutamente dire di avere degli atleti eccezionali, con un grande futuro davanti. Lei ha alle spalle 4 edizioni dei Giochi: Sydney, Atene, Pechino e Londra. Che esperienze sono state, quali emozioni e ricordi le hanno lasciato? Sydney ha rappresentato un momento storico, per me e per tutto il Taekwondo mondiale: l’ingresso del nostro Sport nel programma ufficiale dei Giochi Olimpici. Esserci come nazione è stato qualcosa di incredibile, un sogno che diventava realtà: il Taekwondo era finalmente sport Olimpico e l’Italia era lì, in Australia! Atene è stata la conferma che il movimento del Taekwondo Italiano continuava la sua crescita. Lì abbiamo percepito quanta differenza passi tra uno sport olimpico e uno che non lo è. I numeri crescevano vertiginosamente ed il livello degli atleti era sempre più alto. In quell’occasione ho capito che la concorrenza degli altri Paesi sarebbe diventata sempre più agguerrita e pertanto bisognava attrezzarsi in modo adeguato.
Pechino è stata l’edizione dei Giochi dove, finalmente, l’Italia ha conquistato la sua prima medaglia olimpica come sport ufficiale. È stata una edizione dei Giochi stratosferica dal punto di vista organizzativo, che ha consentito alla Cina di mostrarsi al mondo realizzando qualcosa di veramente grandioso. Londra sarà invece ricordata per sempre come l’Olimpiade dove il Taekwondo italiano ha conquistato il suo primo Oro; un risultato che, come ho già evidenziato in altre occasioni, tutto il movimento meritava. Un oro sofferto, desiderato e costruito con impegno e sacrificio. Sapeva che in Italia quei secondi finali in cui Carlo conquistava l’oro sono stati il momento televisivo più seguito di tutte le Olimpiadi? Può immaginare cosa abbia significato per noi. La prossima sarà senza dubbio un’Olimpiade diversa: con gli atleti costretti a vivere in una bolla, dopo essere stati costretti a saltare Rio per mancata qualifi cazione, dopo un ciclo che aveva portato ben 3 medaglie. Impossibile distrarsi, forse anche troppo… Come se la immagina? Lo Sport è fatto anche di sconfitte. I Giochi di Rio sono stati, per quanto ci riguarda, i Giochi della “non qualificazione”. Dopo l’Oro e il Bronzo di Londra, non essere riusciti a qualificarci non è stato facile da digerire. È stata tuttavia una conferma di quanto il Taekwondo internazionale fosse cresciuto sia dal punto di vista tecnico che per numero di praticanti. Abbiamo dovuto pertanto confrontarci con la realtà dei fatti e prendere decisioni difficili, eliminando tutto ciò che avrebbe potuto rischiare di frenare il nuovo corso, rinnovando lo staff tecnico e il parco atleti. Per tornare alla sua domanda, mi immagino delle Olimpiadi che simboleggino la libertà e un punto di ripartenza che determinino la ripresa per l’intera umanità. Lo sport spesso ha costruito pagine storiche, sarà così anche questa volta. E la Fita ci sarà!
è cambiato nel corso di questi 20 anni - e molto - anche il taekwondo. Siamo al punto che vi aspettavate grazie alle novità introdotte nel corso degli anni? Il Taekwondo è forse lo Sport che si è maggiormente evoluto nel corso degli ultimi anni e dovrà farlo ancora, se non altro per il motivo che oggi… chi si ferma è perduto. L’interesse delle persone e dei giovani, continuamente alla ricerca di innovazioni e sfide, ci impone di guardare sempre oltre, anche in considerazione del fatto che lo stesso programma del CIO non è più blindato come un tempo ma aperto a nuove discipline. Un altro grande traguardo per il Taekwondo sono state le Paralimpiadi. Le Paralimpiadi sono il traguardo più importante che come WT abbiamo raggiunto negli ultimi anni. E’ stato un processo lungo e complicato ma la nostra determinazione ha fatto si che il Parataekwondo entrasse nel programma ufficiale dei Giochi. Vedere l’entusiasmo e la gioia degli atleti durante le gare ci ha ripagato di tutti gli sforzi fatti. A Tokyo sarà la prima edizione per il Taekwondo ed esserci con Antonino Bossolo è un grande orgoglio per tutti noi. Vito Dell’Aquila, Simone Alessio e Antonino Bossolo. Tre atleti giovani che lasciano ben sperare anche per il futuro. Quali sono i punti di forza che gli hanno permesso di raggiungere Tokyo? Sono tre atleti giovanissimi, con caratteri diametralmente diversi, accomunati da una determinazione d’acciaio. La forte personalità ha consentito loro di raggiungere risultati straordinari, così come il talento e la costanza. Cosa molto importante: hanno tutto il tempo necessario per maturare e migliorarsi ancora! Ho molta fiducia in loro. Rispetto al passato, per la prima volta l’Italia si presenta ai Giochi con un Direttore Tecnico italia-
anno “Un che ha
comportato, per tutti, grandi limiti alla libertà personale e, per alcuni, perdite insostituibili
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no: Claudio Nolano, già capitano azzurro e protagonista di molti successi in Nazionale. Vuol dire che l’Italia è arrivata a un livello tecnico in cui non ha più da imparare da chi storicamente è stato ed è il punto di riferimento del Taekwondo? Ritengo che nello Sport, così come nella vita, ci sia sempre da imparare. Lo sport appartiene per natura ad una dimensione globale, dove non esistono confi n i e i risultati, così come i record, sono solo quelli assoluti. Per me non è importante che un tecnico sia italiano o meno, ma conta che sia valido e che sia in grado di portare valore aggiunto ai nostri atleti. Rivendico fortemente la validità della scuola italiana e della nostra struttura organizzativa, oggi tra le migliori al mondo. E ciò di cui sono veramente orgoglioso è che grazie a questo, un ex-Atleta come Claudio N olano, sia diventato oggi uno dei migliori tecnici al mondo in grado di riportare l’Italia ai Giochi Olimpici. Previsioni in certi casi non si fanno o le piace sbilanciarsi, Presidente? N o, non mi piace. Lo fanno già abbastanza gli atleti! 43
Testo di Alice Maestri Foto di Denis Secretev
tAekWONdO e OlIMpIAdI
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Quali sono i criteri di accesso ai Giochi?
128 “Saranno gli atleti che
andranno a Tokyo 2020, suddivisi equamente in 64 uomini e 64 donne
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ancano pochi giorni ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Per il Taekwondo l’appuntamento si svolgerà dal 24 al 27 luglio 2021 e il teatro di quest’importante kermesse sarà il Makuhari Messe Hall nella cittadina di Chiba, nel sud-est di Tokyo, che fa parte della Grande Area metropolitana di Tokyo. Sono tre gli azzurri qualificati ai Giochi: Vito Dell’Aquila (Taekwondo, -58kg) e Antonino Bossolo (Parataekwondo -61kg K44) hanno infatti strappato i pass tramite il ranking Olimpico, mentre Simone Alessio (Taekwondo, -80kg) si è qualificato vincendo il Torneo di Qualificazione Olimpica Continentale che si è tenuto a Sofia lo scorso maggio. Ma andiamo a scoprire, con ordine, quali sono i criteri di qualificazione che permettono ad un atleta di accedere alle Olimpiadi. 45
SpeCIAle OlIMpIAdI
SpeCIAle OlIMpIAdI NUMERI Saranno 128 gli atleti che prenderanno parte a Tokyo 2020, suddivisi equamente in 64 uomini e 64 donne. Ogni Nazione può qualificare al massimo 8 atleti, uno per ogni categoria di peso. Il limite minimo di età è pari a 17 anni. Per quanto riguarda invece i Giochi Paralimpici, saranno invece 72 gli atleti che vi prenderanno parte, 36 uomini e 36 donne. Il Giappone, in qualità di Paese ospitante, avrà a disposizione, senza passare da alcun sistema di qualificazione, 4 pass olimpici, 2 per gli uomini e 2 per le donne. Ai paesi in difficoltà, una commissione bilaterale (CIO/WT) assegnerà altri 4 pass (Wild Cards) per il Taekwondo e 6 per il ParaTaekwondo. CRITERI Il regolamento di qualificazione prevede come primo criterio la classifica tramite ranking olimpico, già ormai ufficialmente chiuso: i migliori 5 atleti di ogni categoria di taekwondo e migliori 4 della categoria K44 di parataekwondo (più i primi due K43) sono infatti andati a conquistare i primi pass disponibili per Tokyo 2020. Tra questi anche Vito Dell’Aquila e Antonino Bossolo, qualificati con il ranking 46
di dicembre 2019 rispettivamente nella categoria -58 kg di Taekwondo e nella -61 kg di ParaTaekwondo. Altre 8 card olimpiche sono state ufficialmente assegnate ai vincitori delle Grand Slam Series: in questo caso, dove l’atleta è risultato già qualificato tramite ranking, il biglietto è passato al sesto classificato del ranking olimpico. COME FUNZIONA IL PUNTEGGIO RANKING Si sommano i punteggi delle Competizioni Ufficiali WT di classe “G” organizzate durante il Quadriennio Olimpico. Le competizioni G1 e G2 sono “Open”, aperte cioè anche agli atleti tesserati con i propri club, mentre alle competizioni G4/ G14 possono accedere solo le Nazionali. La classe G14 è destinata solo ai Mondiali di categoria e la classe G20 è solo per i Giochi Olimpici. (I punteggi sono aggiornati all’ultima assemblea WT).
Posizione
G1
G2
G4
G8
G12
G20
1° posto
10.00
20.00
40.00
80.00
120.00
200.00
2° posto
6.00
12.00
24.00
48.00
72.00
120.00
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SpeCIAle OlIMpIAdI
SpeCIAle OlIMpIAdI PRINCIPALI EVENTI RANKING G20: Olympic Games G14: World Taekwondo Championships G10: Youth Olympic Games G10: World Taekwondo GP Final G6: World Taekwondo Junior Championships G6: World Taekwondo GP Series G4: Continental Championships G2: Universiade, CISM World Games, WT G2 tournaments G2: Continental Junior Championships G1: WT G1 Tournaments, World University & Military Championships, Multi-sport Games 48
TORNEI DI QUALIFICAZIONE Per tutti gli atleti non qualificati tramite ranking esiste un’ulteriore possibilità: il Torneo di Qualificazione Olimpica Continentale. Questa competizione consente a 72 atleti, 36 uomini e 36 donne, di accedere ai Giochi in questo modo: i due migliori piazzamenti di ogni categoria per il continente Africano, Americano, Asiatico, Europeo e il vincitore di ogni categoria per l’Oceania. Per quanto riguarda le Paralimpiadi, si qualifica invece unicamente l’atleta che è salito sul primo gradino del podio. Ogni Nazione può portare alle qualificazioni continentali al massimo 4 atleti, 2 uomini e 2
donne, sempre che non abbiano già qualificato degli atleti tramite ranking. Se un paese ha qualificato un minimo di due atleti uomini e un minimo di due donne attraverso la classifica, non può partecipare al rispettivo Torneo Continentale di Qualificazione, a meno che non rinunci ai posti ottenuti attraverso la classifica. TIMELINE WT Olympic Rankings - 7 dicembre 2019 WT Grand Slam Series Rankings 20 dicembre 2019 African Qualification Tournament - 22,23 febbraio 2020, Ra-
bat, Marocco Oceania Qualification Tournament - 29 febbraio 2020, Gold Coast, Australia Pan American Qualification Tournament - 11,12 maggio 2021, Heredia, Costa Rica European Qualification Tournament - 7,8 maggio 2021, Sofia, Bulgaria Asian Qualification Tournament - 21,22 maggio 2021, Amman, Giordania CALENDARIO 24 luglio, -58kg M: VIto Dell’Aquila 26 luglio, -80kg M: Simone Alessio 2 settembre, -61kg K44 M: Antonino Bossolo
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INtERvIStE
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A uN pASSO dAl SOgNO
OlIMpICO Intervista a Vito Dell’Aquila Foto di Roberto Zazzara
1) Innanzitutto, come stai? Cosa provi in questo periodo? Sto molto bene, soprattutto mentalmente, dopo un periodo molto duro, avaro di soddisfazioni e in cui la pandemia ha influito non poco. Sono felice perché finalmente sento l’obiettivo molto vicino, sotto pressione sto meglio. Fisicamente sto bene, un po’ stanco ma stiamo spingendo tanto per arrivare al top all’appuntamento importante. 2) Quali sono gli obiettivi per queste Olimpiadi? Il mio obiettivo è vincere le Olimpiadi. Ho questo obiettivo forte e chiaro nella testa dal 2017, quando ho iniziato a combattere tra i senior e conquistato i primi punti utili alla qualificazione tramite ranking. Inoltre è un sogno che avevo sin da bambino. Ho fatto tantissimi sacrifici, in particolare in questo anno e mezzo, quindi punto al massimo. 51
INtERvIStE
INtERvIStE 3) In poche parole, illustrarci il tuo pregio più grande e il lato del tuo carattere che vorresti modificare… Il mio pregio più grande è sicuramente la determinazione, sono pronto a tutto ed ho un forte senso del sacrificio. Il lato del carattere che vorrei invece cambiare è sicuramente la tendenza a preoccuparmi e a stare in tensione per cose futili, con il rischio di strafare e a volte compromettere le mie prestazioni. 4) Cosa rappresenta per te il taekwondo e quanto peso ha avuto nella tua vita? Il taekwondo è sicuramente la mia vita, può sembrare una frase banale ma è proprio così. Ha avuto un peso enorme in quanto inizialmente mi ha formato a livello caratte52
riale. Grazie a questo sport, ho battuto dapprima la timidezza, poi mi ha regalato una carriera e infine anche un lavoro, in quanto sono nell’Arma dei Carabinieri. Mi piace tanto quello che faccio e non potrei chiedere di meglio, sarò sempre grato a questo sport qualunque risultato avrò ottenuto. 5) Cosa consiglieresti ad un bambino che ha appena iniziato questo sport e che guardandoti sogna di partecipare un giorno ad un’Olimpiade? Al bambino che sogna le Olimpiadi consiglio fortemente di continuare a farlo perché sono i sogni a dare forma al mondo. Così come lo esorto a dare il suo meglio quotidianamente in palestra, a seguire le sue passioni e soprattutto a essere sempre se stesso.
mio obiettivo è “ Ilvincere le Olimpiadi.
Ho questo obiettivo forte e chiaro nella testa dal 2017, quando ho iniziato a combattere tra i senior e conquistato i primi punti utili alla qualificazione tramite ranking
”
Cat Atleta
Cont.
Qualifica
-58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg -58 kg
Asia Europa Europa Asia Europa Europa Africa Africa Oceania America America Asia Europa Europa Asia Asia
Ranking Ranking Ranking Ranking Ranking Ranking Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Host Country Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT
Jang Jun (KOR) Vito Dell’Aquila (ITA) Jesús Tortosa (ESP) Armin Hadipour (IRI) Mikhail Artamonov (ROC) Jack Woolley (IRL) Solomon Demse (ETH) Mohamed Khalil Jendoubi (TUN) Safwan Khalil (AUS) Lucas Guzmán (ARG) Jefferson Ochoa (COL) Sergio Suzuki (JPN) Omar Salim (HUN) Rui Bragança (POR) Ramnarong Sawekwiharee (THA) Kurt Barbosa (PHI)
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INtERvIStE
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SeMpRe pIu'
IN AltO Intervista a Simone Alessio Foto di Roberto Zazzara
1) Innanzitutto, come stai? Cosa provi in questo periodo? Mi sento bene, a parte qualche acciacco fisico sto seguendo una preparazione per il grande obiettivo. Parlare di Olimpiade adesso mi sembra come vivere un sogno, mi vengono in mente tutti i momenti più importanti della mia vita, tutte le emozioni che ho provato e che sto provando. Le gare che ho fatto le ho sempre considerate come trampolini per un volo più alto, e, ora che sto volando, sento tutto il brivido del meraviglioso viaggio, ma anche la grandezza dell’occasione che mi si presenta. 2) Quali sono gli obiettivi per queste Olimpiadi? L’obiettivo è non avere rimorsi, dare il massimo e puntare in alto! Come già detto, l’occasione è ghiotta e sto lavorando per il bottino pieno: comunque vada, voglio uscire da quel quadrato soddisfatto, cercando di ripagare al meglio tutti gli sforzi, i sacrifici e gli anni passati in palestra a cercare di conseguire uno scopo tanto ambito quanto complicato da raggiungere: essere il migliore! Voglio indubbiamente continuare a scrivere la storia. 55
INtERvIStE
INtERvIStE 3) In poche parole, illustraci il tuo pregio più grande e il lato del tuo carattere che vorresti modificare… Il mio pregio più grande è la sincerità. Anche se ciò che faccio può essere sbagliato per qualcuno (o anche per me), non mento mai perché non ne sento la necessità. So che se faccio una cosa c’è un motivo ben preciso. Il lato che vorrei modificare del mio carattere sono certamente le mie reazioni istintive (se si parla di rapporti interpersonali, perché in gara sono quelle che mi salvano l’incontro tante volte) e la mia innata voglia di non voler faticare. Sembra strano, ma è vero: fatico solo se c’è un obiettivo ben preciso o molto importante, altrimenti non 56
spreco energie inutilmente. 4) Cosa rappresenta per te il taekwondo e quanto peso ha avuto nella tua vita? Il taekwondo per me è tutto, ed è giusto così. Come dice il nostro Direttore Tecnico, per avere delle buone possibilità di raggiungere la vetta, non puoi avere un piano B. Grazie a questo sport non ho solo appreso le regole della vita, ma ho anche avuto compagni con cui condividere lo stesso importante obiettivo. Mi ha dato l’opportunità di crescere, mostrandomi che le difficoltà della vita, anche quelle più ardue, possono essere superate. Non è solo uno sport o una pas-
sione, è un modo di vivere: e lo devi scegliere, ogni giorno. Non è facile, ma le soddisfazioni sono tante. 5) Cosa consiglieresti ad un bambino che ha appena iniziato questo sport e che guardandoti sogna di partecipare un giorno ad un’Olimpiade? Gli direi che i miei sogni sono iniziati così, guardando nel lontano 2012 Carlo Molfetta in finale alle Olimpiadi di Londra. Guardandolo, mi sono detto: “anche io voglio essere lì”. Gli consiglierei, poi, di credere nei suoi sogni, di lavorare duramente ogni giorno, perché ogni giorno è importante ed è un fondamentale tassello che ci divide da quell’obiettivo.
vada, “Comunque voglio uscire da quel
quadrato soddisfatto, cercando di ripagare al meglio tutti gli sforzi fatti
”
Cat Atleta
Cont.
Qualifica
-80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg -80 kg
Europa Europa Africa Asia Europa Europa Africa Africa Oceania America America Europa Europa Asia Asia -
Ranking Ranking Ranking Ranking Ranking Ranking Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Invitational
Maksim Khramtsov (ROC) Milad Beigi (AZE) Cheick Sallah Cissé (CIV) Nikita Rafalovich (UZB) Raúl Martínez (ESP) Toni Kanaet (CRO) Seif Eissa (EGY) Achraf Mahboubi (MAR) Jack Marton (AUS) Ícaro Miguel Soares (BRA) Moisés Hernández (DOM) Simone Alessio (ITA) Richard Ordemann (NOR) Saleh Al-Sharabaty (JOR) Liu Wei-ting (TPE) -
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INtERvIStE
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uNO StORICO
debuttO Intervista ad Antonino Bossolo Foto di Roberto Zazzara
1) Innanzitutto, come stai? Cosa provi in questo periodo? Sto abbastanza bene sia fisicamente che mentalmente, ovviamente ho qualche acciacco come giusto che sia, ma sono tranquillo e concentrato. 2) Quali sono gli obiettivi per queste Paralimpiadi? Gli obiettivi per questa Paralimpiade sono due: il primo è quello di continuare a fare bene il lavoro che sto svolgendo al Centro di Preparazione Olimpica di Roma grazie a tutto lo staff che ci sta seguendo, il secondo per scaramanzia non lo voglio dire, ma penso che possiate immaginarlo! 3) In poche parole, illustraci il tuo pregio più grande e il lato del tuo carattere che vorresti modificare… Sono una persona molto testarda: quando mi prefisso un obiettivo, faccio di tutto per raggiungerlo. Questo pregio, a volte, è un’arma a doppio taglio. Sono infatti convinto che nella vita sia necessario trovare il giusto equilibrio e spero di trovarlo insieme alla mia famiglia e allo staff della FITA. 59
IntervIste
IntervIste 4) Cosa rappresenta per te il taekwondo e quanto peso ha avuto nella tua vita? Il taekwondo rappresenta tutto per me. Ho iniziato a 11 anni e adesso, all’età di 26 anni, sto per partecipare alla mia prima Paralimpiade. Questo sport mi ha formato come uomo e mi ha fatto crescere. Mi ha fatto diventare una persona migliore, facendomi sentire meglio con me stesso e con gli altri. 5) Cosa consiglieresti ad un 60
bambino che ha appena iniziato a praticare Parataekwondo e che guardandoti sogna di partecipare un giorno ai Giochi? Il consiglio è che nulla è impossibile. Con determinazione e con tanto - ma tanto - sacrificio si può arrivare ovunque. Bisogna credere sempre a tutto quello che si fa. Ci saranno momenti bui, ma la vera forza sarà proprio li. Bisogna reagire ai problemi e non scappare mai. Questo è quello che ho imparato ed è quello che mi sentirei di dirgli.
convinto “ Sono che nella vita sia
necessario trovare il giusto equilibrio e spero di trovarlo insieme alla mia famiglia e allo staff della FITA
”
Cat
Atleta
Cont.
Qualifica
-61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44 -61kg k44
Ganbatyn Bolor-Erdene (MNG) Mahmut Bozteke (TUR) Daniil Sidorov (ROC) Antonino Bossolo (ITA) Bopha Kong (FRA) Alejandro Vidal Alvarez (ESP) Mohamed Yasser (EGY) Solomon Jagiri (SOL) Nathan Torquato (BRA) Imamaddin Khalilov (AZE) Zukhriddin Tokhirov (UZB) -
Asia Europa Europa Europa Europa Europa Africa Oceania America Europa Asia -
Ranking Ranking Ranking Ranking Ranking Ranking Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Continental QT Invitational
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lA pRIMA dA dIRettORe
teCNICO Intervista a Claudio Nolano, Direttore Tecnico FITA Foto di Roberto Zazzara
1) Innanzitutto, come stai? Cosa provi in questo periodo? In questo particolare periodo preolimpico, non c’è nulla di diverso dal solito, anche se mi sento come se fossi in una sorta di limbo. Se penso allo scorso anno o al periodo in cui ancora tutto questo non si era ancora realizzato, ricordo che avvertivo molta pressione; adesso che manca così poco mi sembra tutto quasi normale. C’è una cosa che forse è diversa. Io nel mio lavoro sono abituato a impegnarmi e a stare attento ad ogni aspetto e a qualsiasi sfaccettatura, ma con quest’Olimpiade l’impegno è diventato un qualcosa in più, che va al di là della professionalità e le competenze, è uno slancio che mi sta facendo andare oltre il 100% dell’impegno che posso dare normalmente sul lavoro. 2) Quali sono gli obiettivi per queste Olimpiadi? Come tutti i grandi impegni e appuntamenti le sensazioni sono spesso contrastanti. Ci sono dei giorni che vedo una squadra forte e preparata e altri in cui mi accorgo che ci sono delle lacune da colmare. A livello organizzativo stiamo facendo in modo che tutto venga ottimizzato al massimo, perché anche se la perfezione non esiste nulla deve essere lasciato al caso. 63
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“ Conoscendo il valore
di Vito, Simone e Antonino è ovvio che pretendo un risultato importante e ambisco a quello
”
Da poco sono stato in Inghilterra insieme alla squadra e ho visto che non abbiamo nulla invidiare ai loro campioni e alla loro rinomata organizzazione, che altro non è che un’ottimizzazione di quello che noi facciamo da anni. Detto questo e per rispondere alla domanda, dico che conoscendo il valore di Vito, Simone e Antonino è ovvio che pretendo un risultato importante e ambisco a quello. 3) Hai partecipato ai Giochi da Atleta, come ci sente ora a stare al confine del quadrato? Da atleta ho partecipato ai Giochi avendo coscienza del mio valore e della mia quotazione. Questa è sempre stata una prerogativa che ho avuto sin da gio64
vane, la quale, purtroppo, alle volte ha anche inficiato il mio rendimento sportivo. Come sappiamo, per essere Campioni bisogna avere un po’ di autostima in più rispetto alla media e io non ero da meno. Ero il terzo al mondo nella mia categoria e sapevo che c’erano degli atleti preparati, esperti e molto forti che nel momento in cui si confrontavano con me restavano sorpresi nel non riuscire ad esprimersi come sapevano; magari la spuntavano, ma di un solo punto, con fatica e non come avrebbero voluto. Tutto questo mi ha dato subito l’idea della difficoltà nell’affrontare un’Olimpiade (Sydney 2000 n.d.r.) e quando non sono riuscito a conquistare un podio, ci sono rimasto molto male. La mia ambizione non mi ha fatto subi-
to accettare il verdetto del quadrato, ma a distanza di anni, ripensandoci, posso dire che forse quelli che mi sono passati avanti avevano un qualcosa in più. Ora sono molto più tranquillo e non ho nulla da rimpiangere e da recriminare, ma da Direttore Tecnico posso fare tesoro della mia esperienza da atleta Olimpico e ho tre “cartucce” importantissime che guideranno il mio riscatto: Simone, Vito e Antonino. 4) Cosa rappresenta per te il taekwondo e quanto peso ha avuto nella tua vita? Spesso gioco a minimizzare l’impatto che il taekwondo ha avuto nella mia vita, anzi, più che il taekwondo stesso, le persone che ne hanno fatto parte e che
hanno cambiato la mia vita. Adesso ringraziando queste persone che sto per nominare può sembrare che io stia facendo delle lusinghe inutili, ma posso assicurarvi che me lo posso permettere sia perché non l’ho mai fatto pubblicamente nella mia vita visto che non sono troppo “social”, sia perché non faccio dei ringraziamenti particolari durante le occasioni, ricorrenze o altro. Io sono abbastanza indipendente nell’affrontare il mio impegno lavorativo nel mondo del taekwondo così tanto da prendermi oneri e onori, ma in realtà sarebbe giusto ricordare che il taekwondo ha rappresentato tantissimo per me grazie a mio padre che da semplice amatore di questo sport mi ha portato nella palestra del Maestro
Park Young Ghil e mi ha fatto incontrare due persone che hanno fatto molto e hanno avuto un impatto positivo nella mia vita: il già citato Maestro Park, a cui devo la mia formazione da atleta di Taekwondo, e l’attuale Presidente FITA, Angelo Cito. E non lo dico perché è la persona per la quale lavoro oggi, in passato con lui ho anche avuto delle sane discussioni e dei disaccordi (contrasti utili e indispensabili anche questi alla crescita e alla mia formazione), ma per ribadire che il Taekwondo e le persone che hanno vissuto per questo sport come il Presidente Cito e il Mastro Park sono state il denominatore comune nell’indirizzare la mia vita in una strada molto chiara e ben definita. Sono molto felice di sentirmi stimato
da tante persone, ma se non lo fossi, me ne farei comunque una ragione, in quanto mi ci sento e tutto questo mi rende una persona completa. 5) Cosa consiglieresti ad un bambino che ha appena iniziato questo sport e che incontrandoti ti chiede un consiglio o un segreto per poter sognare un giorno di conquistare i Giochi Olimpici. Vado un po’ in controtendenza con quello che di solito i campioni affermati dicono. Viviamo in un mondo in cui molti bambini subiscono pressioni dalle famiglie, pressioni che li caricano subito di aspettative che li spronano ad essere fin da subito i migliori, i più belli e talentuosi o delle eccellenze sportive.
Io credo che invece bisogna dire loro, almeno per quella che è stata la mia esperienza, di essere “normali”, di praticare lo sport amandolo e di diventare bravi in quello che si fa. Solo dopo essere diventati bravi e nella continua e inesauribile ricerca di questo che si può diventare eccellenti o dei numeri 1. Invece oggi tutti vogliono essere campioni o fuoriclasse sin da subito. Nessuno pensa che prima di diventare un campione a livello olimpico bisogna essere “bravi”. Ribadisco il termine perché calzante, bisogna essere bravi a tirare i calci, a difendersi, a imparare a soffrire in allenamento e superare la routine sfiancante e piena di difficoltà che un giovane atleta deve affrontare ancor prima dei suoi coetanei che
non praticano uno sport agonistico. Vi racconto un aneddoto, un nostro atleta in un momento di crisi mi ha detto: “e se io dopo non ci riesco? Se tutto questo non basterà Maestro?”, io gli ho semplicemente risposto che bisogna sempre essere i migliori e preparati in ciò che si fa. Io non ho conquistato il podio Olimpico, eppure oggi sono il Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di Taekwondo, e qualora non lo fossi, sarei il DT delle Fiamme Oro e, qualora non fossi entrato in Polizia sarei comunque il Maestro di una palestra che si è fatta ammirare in tutta Italia per i suoi risultati e atleti. In realtà l’eccellenza non è altro che una conseguenza agli stimoli e al duro lavoro che il nostro Taekwondo ci regala. 65
SOCIAL
SOCIAL
Intervista a Giuseppe Caputo che lo scorso luglio si è aggiudicato il primo posto nella challenge Fighting from Home L’iniziativa “Fighting from Home” è stata una challenge veicolata sui social network federali della FITA durante il primo lockdown nazionale del 2020, causato dalla pandemia. Una challenge dinamica che consisteva nel dimostrare le proprie abilità agonistiche, combinate a tecnica e velocità di esecuzione dei movimenti. Una competizione social creata per spronare gli atleti, soprattutto i più giovani, a svolgere attività sportiva anche da casa, nonostante il difficile periodo. Tra i numerosi partecipanti, a vincere, è stato l’atleta Giuseppe Caputo, che ha espresso la sua gioia per il risultato finale così: 1) Sei il vincitore della #fightingfromhome challenge. Qual è il tuo rapporto con i social e come valuti questa iniziativa che ha coinvolto le persone a distanza attraverso lo schermo? Anche se i social hanno invaso la nostra vita reale, io li uso poco e quando lo faccio è per vedere cose inerenti al Taekwondo. Il Fighting from Home è stata un’iniziativa che mi ha riacceso l’entusiasmo, in un periodo difficile per tutti noi. 2) Come ti sei allenato da casa nel periodo di quarantena e quali erano le motivazioni che ti hanno spinto ad allenarti con costanza? Mi sono allenato costantemente con il mio maestro Caputo Gaetano (nonché mio padre) nella nostra palestra Blue World, dedicandomi a migliorare aspetti che mi potessero completare come atleta. 3) Sei tornato in palestra? Che sensazioni hai provato nel tornare a praticare Taekwondo? Si, ed è stato bello rivedere tutti i miei compagni di squadra. Il taekwondo mi dà sempre belle emozioni, ormai è vita. 4) A quanti anni hai iniziato a fare Taekwondo? Ho iniziato a praticare taekwondo all’età di 4 anni. 5) Qual è stata la tua prima competizione? La mia prima competizione è stata il torneo Kim e Liù a 5 anni, dove ho conquistato la medaglia d’argento. 6) Che obiettivi hai in questo sport? Quelli che abbiamo un po’ tutti, arrivare in alto!
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7) Qual è il tuo ricordo più bello relativo al Taekwondo? Vincere il Kim e Liù al Foro Italico nello Stadio dei Marmi. @giuseppe_caputo_tkd
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prossIMo nuMero Speciale Tokyo 2020 Corsi Insegnanti Tecnici Scuola Formazione FITA THF Italia
Federazione Italiana Taekwondo Organigramma Presidente Cito Angelo Consiglio Federale Chiodo Salvatore Marinosci Nicoletta Martinetti Isabella Pescante Gianluca Trovarelli Antonio Ragona Lorenzo Consiglio Federale in rappresentanza degli Atleti Molfetta Carlo Smiraglia Maristella Consiglio Federale in rappresentanza dei Tecnici Nolano Claudio Collegio dei revisori dei Conti Loioli Renato Segretario Generale Campo Massimiliano Presidente Onorario Park Young Ghil Federazione Italiana Taekwondo Viale Tiziano, 70 - 00196 ROMA Tel. +39 0687975111 Fax. +39 063233673 sport@taekwondoitalia.it www.taekwondoitalia.it twitter: @taekwondo.it Comitati regionali Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Veneto
Ennio Cotturone Tommaso Petrelli Giancarlo Mascaro Domenico Laezza Maria Giovanna Chiappelli Giovanni Lucchese Marcello Pezzolla Delfino Bruno Delfino Stefano Ferrario Marco Porcarelli Edoardo Greco Martino Montanaro Salvatore Bussu Pietro Cannizzo Domenico Mazzocca Leonardo Albanesi Roberto Lodi Filippo Inglima
Taekwondo the olympic dream n. 1 - 2021 Registrazione al Tribunale di Roma n. 488/2010 del 31/12/2010 Editorialista: Angelo Cito Direttore responsabile: Marco Alcini Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Colonna, Eraldo Marcelli, Alice Maestri, Luigi Fattizzo. Fotografi e grafi Roberto Zazzara, Denis Secretev, Amandine Lauriol, Elis Hobdari, Marica Morzilli. Progetto grafico e impaginazione Adversign Srl Piazza dei Carracci 1- tel. 06 39721986 info@adversign.it - www.adversign.it Stampa Alfa Grafica - Napoli Viale delle Industrie, 40 80040 San Sebastiano al Vesuvio (NA) Stampato a giugno 2021
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