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Noi lo speravamo, lui ci credeva ed è riuscito nell’impresa! Ha conquistato l’Oro Olimpico a soli 20 anni e se lo è meritato per davvero! Ha saputo superare le difficoltà che la pandemia ha imposto a tutti, ha saputo restare concentrato e determinato per raggiungere quello che per uno sportivo è il risultato massimo: conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Vito Dell’Aquila non ha saputo solo conquistare l’Oro, ma è stato il primo azzurro a salire sul gradino più alto del podio in questi Giochi terribilmente complicati dove tutto è stato stravolto, dove nessuno poteva fare affidamento sull’esperienza passata perché un’Olimpiade così era veramente la prima per tutti… nessuno escluso! La cosa che ci ha dato la forza di affrontare i Giochi di Tokyo è stata la responsabilità di rappresentare, per il mondo intero, la speranza! L’immagine dell’umanità capace di non arrendersi mai nonostante le immani difficoltà da attraversare Il mondo dello sport incarna perfettamente questo ed è pronto a tutto pur di dimostrarlo. L’Olimpiade insieme al messaggio straordinario che solo questa manifestazione riesce a trasmettere era l’occasione giusta per dare un punto di svolta, un segnale; proprio per questo era assolutamente necessario disputarla. L’Oro del Taekwondo Italiano. Cari atleti, maestri e dirigenti ce l’abbiamo fatta! Noi della Fita, con la medaglia di Vito, abbiamo conquistato il primo Oro per la spedizione italiana, abbiamo saputo aprire la strada ad una straordinaria Olimpiade per il nostro paese, la più ricca di sempre, con 10 Ori , 10 Argenti e 20 Bronzi. Tutti noi siamo orgogliosi e fieri di questo. Un intero paese, grazie a questi bellissimi risultati, è stato in festa e soprattutto si è sentito orgoglioso della propria storia e speranzoso per il proprio futuro. Tokyo 2020 era per noi il ritorno ai Giochi dopo un rinnovamento totale sia sul piano tecnico sia su quello organizzativo; avremmo potuto persino conquistare ulteriori risultati con Simone Alessio e completare il quadro con Antonino Bossolo nei giochi Paralimpici, ma per entrambi l’appuntamento con il podio è solo rimandato! Per finire un grande plauso va allo sta f tecnico guidato da Claudio Nolano che ha portato onore e gloria al Taekwondo e a tutto il mondo dello sport italiano!
Angelo Cito
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Giochi Olimpici Tokyo 2020/ La mia Olimpiade
SOMMARIO
2 Editoriale 6 Giochi Olimpici Tokyo 2020/Poker d’assi
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Campionati Italiani Junior
24 Giochi Olimpici Tokyo 2020/Play by play 32 Corsi Insegnanti Tecnici
Campionati Italiani Senior 60 Campionati Europei Poomsae e Freestyle 66 Speciale Ibrahimovic 68 Kim e Liù
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NEWS World T aek wondo Women’s
O pen Championships
hanno mostrato quanto di meglio potesse offrire il Taekwondo internazionale”. A questa storica competizione hanno preso parte anche quattro azzurre della Nazionale Italiana Taekwondo: Martina Corelli “Eravamo impazienti e fieri di presentare i primi orld Taekwondo (-49kg), Giada Al Halwani (-57kg), Natalia D’Angelo (-67kg) e Maristella Smiraglia (-73kg) Women’s Open Championships”, ha dichiarato il Presidente WT Chungwon Choue: “Il Taekwondo è uno sport globale aperto a Risultati tutti e siamo orgogliosi di avere una vera uguaglianza tra sessi. Otto le categorie di peso in gara e il gradino più alto del podio è Sappiamo di poter sviluppare ulteriormente questo tema, ma sicuramente ospitando questi campionati a Riyadh abbiamo aiutato stato conquistato da: Mi-reu Kang (-46kg KOR), Galina Medvedeva a promuovere l’uguaglianza di genere in Medio Oriente e in tutto (-49kg RUS), Merve Dincel (-53 kg TUR), Zahra Sheidaei (-57kg IRI), Caroline Santos (-62kg BRA), Ruth Gbagbi (-67kg CIV), Polina Khan il mondo. Abbiamo avuto atlete olimpioniche, campionesse del mondo e atlete promettenti provenienti da quattro continenti che (-73 kg RUS), Bianca Walkden (+73kg GBR) È stato il primo evento di Taekwondo organizzato in Arabia Saudita e ha visto la partecipazione di 170 atlete provenienti da 36 Comitati Olimpici differenti più il team delle rifugiate.
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Agli Europei Juniores che si sono svolti in Bosnia ed Erzegovina, dal 12 al 15 novembre 2021, continua il momento d’oro del Taekwondo azzurro: Antonio Gerrone nei pesi massimi e Dennis Baretta nella categoria -63 kg sono i nuovi Campioni Europei 2021! Dopo il successo agli ultimi Campionati Italiani andati in scena nel mese di ottobre, Baretta e Gerrone confermano il risultato anche in ambito internazionale contribuendo in maniera determinante a regalare all’Italia i primi due ori di questa competizione. Le medaglie d’argento vanno a Giulia Galiero nella -42 kg e a Elisabetta Badioli nella categoria -46 kg. La medaglia di bronzo arriva invece da Teodoro Del Vecchio nella -55 kg. Nazionale Italiana in gara -42 kg Galiero Giulia -44 kg Bertagnin Elisa -46 kg Badioli Elisabetta -49 kg Biserni Letizia -52 kg Maestro Virginia -55 kg Guarna Rossella -59 kg Schiano Fabiana -63 kg Traversi Valentina -68 kg Maggiore Gulia +68 kg Ascolese Simona
-45 kg Cariati Biagio -48 kg Ioviero Samuele -51 kg Lo Cacciato Marco -55 kg Teodoro Del Vecchio -59 kg Lomartire Matias -68 kg Scamolla Francesco -63 kg Baretta Dennis -73 kg Bugugnoli Elia -78 kg De Angelis Lorenzo +78 kg Gerrone Antonio
A ngelo Cito eletto al WT Council Member, alla vicepresidenza ETU e membro del Consiglio THF Il Presidente Angelo Cito è stato eletto membro del Consiglio della World Taekwondo ad ottobre dopo che era stato rieletto Vicepresidente ETU lo scorso settembre. Queste le dichiarazioni del Presidente subito dopo l’elezione:“Innanzitutto i miei complimenti, insieme a tutti quelli della Federazione Italiana Taekwondo, vanno a Chungwon Choue che è stato oggi rieletto Presidente della World Taekwondo per il mandato 2021-2025, felicitazioni che vanno anche a tutto il nuovo consiglio eletto durante l’assemblea mondiale. Voglio inoltre ringraziare tutti coloro che mi hanno dato fiducia eleggendomi come WT Council Member, il mio obiettivo resta sempre quello di contribuire allo sviluppo di un Taekwondo sempre più inclusivo e innovativo. Grazie a tutti i paesi che mi hanno sostenuto e agli amici che hanno creduto in me!”. Sempre ad ottobre, a Losanna, durante l’incontro, Angelo Cito, Presidente della Fondazione Umanitaria Italiana di Taekwondo e Presidente della FITA, è stato eletto
membro del Consiglio THF per un mandato di tre anni. Il presidente di THF Chungwon Choue ha dichiarato: “Siamo lieti di dare il benvenuto ad Angelo nel consiglio THF. Angelo porta molta esperienza e competenza e ci aiuterà a rafforzare il supporto che forniamo ai rifugiati in tutto il mondo, attraverso il taekwondo”. Oltre a questo, il Board ha discusso sulla partnership del THF con l’Olympic Refugee Foundation che vedrà l’implementazione di un progetto per i rifugiati all’interno di un consorzio di altre cinque ONG a Parigi. Il progetto partirà al più tardi entro la fine di gennaio 2022 e durerà tre anni. Il progetto sarà un programma collegato ai Giochi di Parigi 2024. Tripletta importante per Cito che conferma l’ottimo stato di salute del Taekwondo Italiano.
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Super Italia a Sarajevo: 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo!
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A thletica Vaticana - Vatican Taekwondo è ufficialmente il 211° paese affiliato W L’Assemblea generale della Federazione Mondiale Taekwondo ha approvato, dopo una votazione in modalità online, l’affiliazione d “Athletica Vaticana - Vatican Taekwondo” come 211° membro effettivo della federazione stessa. “Siamo felici che il Vaticano sia entrato a far parte della nostra famiglia” queste le parole del Presidente WT dopo la decisione dell’Assemblea Generale. Il Taekwondo promuove da sempre l’inclusione e parla un linguaggio universale a prescindere da ogni distinzione di razza e fede. Ci battiamo da sempre, e con forza, per promuovere valori come rispetto, amicizia e pace, e non importa da dove un atleta proviene”. 5
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Cartoline di Tokyo2020 dei quattro protagonisti Azzurri Testo di Marco Alcini Foto di Roberto Zazzara, Amandine Lauriol e Denis Secretev
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Il direttore tecnico Claudio Nolano e insieme a lui i tre qualificati Vito Dell’Aquila, Simone Alessio e Antonino Bossolo. Un poker azzurro che ha reso grande l’Italia alle ultime Olimpiadi di Tokyo. Aldilà della bellissima medaglia d’oro di Vito (la prima per l’Italia ai Giochi di Tokyo e la prima per un Generazione Z o nuovo Millennial o, più semplicemente, nato nel terzo millennio), l’Italia può vantare altri due qualificati e un Direttore Tecnico che dopo la vittoria di un Europeo e un Mondiale, può ora fregiarsi anche di un trionfo olimpico. A loro quattro abbiamo posto altrettante domande per capire cosa resta di quei giorni magici.
La prima fotografia di Tokyo che ti viene in mente? Cosa è cambiato dopo i Giochi per te e per il taekwondo italiano? Un’Olimpiade diversa dalle altre, è stata come l’avevi immaginata? Regalaci uno “scoop”, qualcosa che ancora nessuno sa... 7
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“laViviamo poesia
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di raggiungere un risultato non per avere qualcosa in cambio
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Claudio nolano dir ettore Tecnico nazio nale italiana Taekwondo Penso a quel momento in cui la medaglia in una gara così importante diventa realtà. A come lo avevamo immaginato e a come in realtà è stato. Sembra assurdo forse dirlo ma ti rendi conto che, alla fin , è solo una gara. Ricordo i momenti successivi di me e Vito. Un grande abbraccio e poi via, negli spogliatoi: stanchi, sporchi con le nostre cose buttate qua e là. Ricordo il trasferimento in hotel nel villaggio al termine di una giornata lunghissima e poi la cena io e lui. Ci siamo guardati e in quel momento abbiamo detto: “cavolo, abbiamo fatto una grande 8
cosa!” È stato forse il momento più bello. Non ci sono soldi, titoli di giornali, premi e niente altro che ti possa ripagare più della gratificazione personale con te stesso. Ci siamo goduti quel momento io e Vito, in silenzio. Non c’era nessun altro e ce lo siamo goduti fino in fondo, non volevamo andare a letto. Dopo i Giochi non è cambiato sostanzialmente nulla. Quando ero giovane ed ero ancora un atleta che doveva gareggiare a Sydney, pensavo che una cosa del genera avrebbe potuto stravolgere la vita. Ma in realtà non è stato così. Ed è una cosa che per noi è la normalità. Viviamo la poesia di raggiungere un risultato non per avere qual-
cosa in cambio. Lo facciamo e basta. Ricordo Vito ospite alla Domenica Sportiva, quando Marco Tardelli gli ha domandato cosa avrebbe fatto dopo la medaglia. “N iente, mi alleno per Parigi 2024”, è stata la risposta di Vito. Tardelli ha allargato le braccia, come per arrendersi e allo stesso complimentarsi davanti a tanta semplicità. Per chi interpreta lo sport come facciamo noi è giusto così. Vito, aldilà dei risultati, è un esempio per tutti. Per il movimento del taekwondo italiano qualcosa invece è sicuramente cambiato. Possiamo parlare di taekwondo in qualsiasi contesto a testa alta e petto in fuori. Anche con un pizzico di sana “arroganza”, per raccontare come non siamo supportati come forse dovremmo. N on temiamo paragoni. Forse con qualche aiuto in più a livello mediatico potremmo avere molti più seguaci. Ma dal momento che noi veniamo fuori nelle difficolt , riusciamo nel nostro piccolo a raggiungere lo stesso risultato che raggiunge una federazione più forte, più grande, con maggiori mezzi rispetto a noi. E spesso anche fare meglio. N on tutti hanno vinto una medaglia d’oro mi sembra! Questo ci rende orgogliosi. Possiamo dire che siamo Campioni Olimpici. Ma, sia chiaro, questo non basta per ottenere grandi risultati. Dobbiamo impegnarci di più per fare in modo che tanti Vito Dell’Aquila vengano fuori e non piangerci addosso perché di taekwondo si parla ogni 4 anni. Con tanti campioni saremo noi stessi a fare in modo che si parli continuamente di taekwondo. In realtà non avevo immaginato niente e quindi non mi ha sorpreso nulla alla fine. Potevamo anche pensare che le Olimpiadi non ci sarebbero state, come ricordate era una situazione talmente delicata che tutto sarebbe potuto cambiare da un momento all’altro… Aldilà delle “normali” difficoltà per il continuo monitoraggio, i continui tamponi etc, niente di particolare direi.
Sì, ho uno scoop… Vito era in formissima. E vi garantisco che arrivare a un'Olimpiade così pronti dal punto di vista fis co, soprattutto per uno sport come il nostro, non è affatto facile. Prima della gara mi sono cambiato e messo a disposizione per un breve riscaldamento. Il primo incontro sulla carta era il più difficile perché non sapevamo praticamente nulla del nostro avversario e perché c’erano molte aspettative per Vito. Arriva il momento di entrare: Vito è carico a mille. Lo chiamano e lui: “arrivo!”. Prima di andare, tira un calcio a vuoto e …”Ahia!”. Mi dice di aver sentito qualcosa di strano. Prova di nuovo e sente nuovamente un dolore. Mi guarda e mi dice: “Maestro, mi sono fatto male….”. N on so rendere bene l’idea di quello che ho provato in quel momento ma poi entra, gareggia e vince. Nessun problema particolare perché era ancora caldo. Al secondo incontro è stato necessario un antinfi mmatorio. Al terzo il più potente toradol e prima della finale ci ha chiesto di averne ancora perché aveva dolore ma il medico ha detto che non era il caso. Cosa fai a quel punto? Gli abbiamo dato un bicchiere d’acqua e l’effetto placebo è stato…oro!
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Giochi Olimpici Tokyo 2020 Vito d ell’aqu ila or o nella categoria -58kg La mia fotografia è una vera e propria fotografia, quella scattata vicino ai cinque cerchi a Tokyo. Il sogno di una vita, un' emozione unica e indescrivibile. Essere lì, dentro il villaggio olimpico, è un’esperienza che ti trasmette qualcosa che è difficile raccontare. Ricordo tutto con molto piacere. Mi sono talmente innamorato dei cinque cerchi che me li sono tatuati. Adesso li ho sempre con me. L’esperienza olimpica ha rafforzato in me il sogno olimpico. Voglio a tutti i costi qualificarmi e vincere Parigi. Per il resto la vittoria mi ha sicuramente reso più 10
popolare. Interviste, titoli, televisione, serate di festa… Ma la mia vita, fatta di allenamenti e passione per lo sport ma anche di esperienze di un semplice ragazzo di venti anni, rimane sostanzialmente uguale. Dopo un periodo di riposo sono tornato a Roma al centro di preparazione, ho ripreso gli allenamenti e conduco la stessa vita di prima. Unica differenza che ho avuto finalmente il tempo di prendere la patente a ottobre! Per il movimento italiano spero che questo nuovo successo rappresenti una spinta ulteriore per crescere, a partire da chi si avvicina per la prima volta al taekwondo. La mia medaglia è il segno che tutto il movimento ha lavorato bene; non rende più fa-
Bisogna “ continuare
a lavorare in questa direzione e anche meglio se possibile per replicare questo oro
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cili le cose per il futuro ma è un ottimo risultato da cui ripartire. Bisogna continuare a lavorare in questa direzione, e anche meglio se possibile, per replicare questo oro. È stato anche meglio di come avevo immaginato. L’Olimpiade ha rappresentato per me la luce in fondo al tunnel dopo un anno e mezzo molto duro. Preparare un evento talmente importante tra lockdown e restrizioni, vi garantisco che è stato per tutti difficilissimo. E non solo dal punto di vista fi ico. All’inizio ci siamo allenati a casa, attraverso le videochiamate, poi in palestra evitando i contatti fisici e già que-sto è per noi assurdo. Per non parlare dello stress mentale in un anno che era quello che tutti noi aspet-
tavamo, al termine di un percorso lungo 4 anni fatto di tanti sacrifici Poi però è cominciato tutto e alla fi e nonostante le numerose restrizioni che abbiamo incontrato a Tokyo, è stato bellissimo. Il clima e le esperienze del villaggio e dei Giochi sono state fantastiche. N on oso immaginare come sarebbe stato senza la pandemia… N on tutti lo sanno, ma prima di salire sul quadrato per il mio debutto olimpico ho avuto un imprevisto a causa di un’infiammazione del legamento collaterale mediale. Ma quel giorno ero veramente determinato a vincere quella medaglia e nemmeno un infortunio così mi avrebbe potuto impedire di salire su quel podio.
Giochi Olimpici Tokyo 2020
Giochi Olimpici Tokyo 2020 S imone A lessio categoria -80kg L’immagine che mi porto dentro, a cui ripenso ogni tanto, è il momento in cui sono entrato nel quadrato. Tiro il naso e sono pronto per la battaglia. Mi vengono ancora i brividi a pensare a quell’attimo, tanto atteso, per il quale avevamo fatto davvero tanti sacrifici in un periodo particolarmente difficile Ero lì, era la realtà non un sogno. Un momento atteso ma anche amaro, per come è andata. Il rammarico è ancora vivo….ahimè. Ora mi sento più… tranquillo. È stato un percorso travagliato. Sono partito come un talento ancora inesploso nei primi anni del quadriennio, secondo la maggior parte degli addetti ai lavori. Dopo la consacrazione nel mondiale di Manchester era successo qualcosa che inevitabilmente mi aveva proiettato tra i primi al mondo. 12
Ma evidentemente non sufficie te per vincere un’Olimpiade. Ora spero che questa esperienza mi permetta di non sbagliare in futuro. Forse non tutti possono comprendere quello che voglio dire, ma mi sento di aver toccato il fondo a Tokyo. Non mi sento di aver completato il percorso per cui ho lavorato per tanto tempo. Adesso però devo viverla come una spinta in più per raggiungere la medaglia d’oro. Il successo di Vito ha dato molto più lustro a uno sport bellissimo, da vedere. Diventa però allo stesso tempo più difficile perché adesso il taekwondo italiano ha delle aspettative in vista di Parigi, dopo aver portato 3 atleti a Tokyo. Un grande risultato. Ma sono sicuro che nessuno di noi è rimasto soddisfatto di aver portato una sola medaglia a casa. Per questo noi tutti, anche Roberto che non è venuto, sogniamo di andare a Parigi.
E di non sbagliare. Diversa dalle altre sicuramente, anche se per me era la prima volta. L’avevo immaginata e sognata diversamente, con tutto il pubblico ad applaudirmi in una finale.. Invece niente pubblico e niente finale, soprattutto. Ma vincere una Olimpiade alla fine è una cosa unica. Vincere, per chi come Vito non si è fatto influenzare da questo clima da “day after” , è vincere. A me avrebbe fatto piacere avere il pubblico, sono convinto che sentire gridare il nome avrebbe aiutato molto uno come me ma, non si può certo dire che è stata una brutta esperienza. Amara, sì. Non è uno scoop ma voglio chiarire quello che è successo durante la sfida contro il brasilia o. A un certo punto ho tirato un calcio e a lui è uscito il sangue. Io ho allargato le braccia ma non era un’esultanza, tutt’altro. Ho pensato a quello che ci aveva spiegato il Maestro durante la preparazione, ovvero che in quei casi l’incontro viene interrotto. E il mio pensiero è stato quello. Ho allargato le braccia quasi in segno di disappunto per non poter continuare. A qualcuno forse può essere sembrato un gesto irriverente ma non era questo il senso.
me avrebbe “Afatto piacere
avere il pubblico, sono convinto che sentir gridare il nome avrebbe aiutato molto uno come me
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Giochi Olimpici Tokyo 2020 A ntonino Bossolo categoria -61kg K 44 La fotografia che mi viene in mente è quella del display in cui ho letto “Italia”. In quel momento ti senti una responsabilità enorme e al tempo stesso l’orgoglio di indossare l’azzurro in un contesto così importante, unico, irripetibile… Essere arrivato alla massima competizione per la vita di un atleta, l’essere lì a calpestare il tatami olimpico e leggere il nome del tuo Paese è stata una fortissima emozione. Sono tornato da Tokyo con maggiore consapevolezza e più fiducia in me stesso e nelle mie capacità, pensare che sono andato molto vicino alla finale olimpica mi spinge a continuare su questa strada e a dare ancora di più per compiere 14
quegli ultimi metri che mi separano dalla meta. Senza dubbio la nostra esperienza e la vittoria di Vito ha portato il taekwondo nelle case di molti italiani che prima non lo conoscevano. L’Olimpiade è la vetrina più importante per discipline come la nostra. Adesso la speranza è che delle tante persone che per la prima volta ci hanno visto, si sono emozionate e hanno gioito, molte restino al nostro fianco. Per fare il tifo e perché no, per entrare a far parte di questa bellissima famiglia avvicinandosi al nostro sport. Sinceramente no, c’è chi sostiene che si possa imparare molto di più da una sconfitta che da una vittoria. E forse in questo caso è stato proprio così per me. La delusione è stata tanta: essere ad un passo dal sogno e vederlo sfumare nelle tue mani ti fa pensare molto. Senza dubbio ho capito che le Olimpiadi non sono una competizione qualunque perché l’emozione può giocare brutti scherzi . No, niente da rivelare francamente. Ho condiviso tutto con le persone che hanno avuto il piacere di seguirmi, ma quello che mi è accaduto lo tengo per me, in modo da poter fare tesoro di questa esperienza e sperare di ripeterla nel 2024 a Parigi. Ovviamente con un risultato migliore.
arrivato “Essere alla massima
competizione per la vita di un atleta, l’essere lì a calpestare il tatami olimpico e leggere il nome del tuo Paese è stata una fortissima emozione
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LA MIA OLIMPIADE Un viaggio tra sogni, speranze e sacrifi i
Testo di Vito Dell’Aquila Foto di Amandine Lauriol
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ttesa e desiderio sono le parole giuste per descrivere la vigilia di questi anomali Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Eravamo rimasti al 2019 quando avevo messo in cassaforte la qualificazione tramite ranking per l’evento sportivo planetario più ambito e che ogni atleta, da bambino, sogna di raggiungere. L’Oro Olimpico è un po’ come il Nobel per uno scienziato, l’Oscar per un attore, il Grammy per un cantante; l’atleta lavora una vita per raggiungere la vetta dell’olimpo, mettendo da parte tantissimo della propria vita personale.
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Avevo vinto il Grand Prix Final nella freddissima Mosca di inizio dicembre e mi apprestavo ad affrontare l’anno nuovo, pieno di aspettative e con una carica mai avuta. Agli albori del 2020 un altro importante step era stato compiuto, in quanto Antonino Bossolo si era qualificato alla prima edizione delle Paralimpiadi per quanto riguarda il nostro sport. Poi, tutto ad un tratto, quando le cose andavano per il verso giusto e si aspettavano con ansia e trepidazione le qualifiche continentali europee che si sarebbero svolte in casa, nella capitale della moda, Milano, un virus ignoto, denominato Covid19 si diffonde su scala mondiale, causando la chiusura di qualsiasi attività, della socialità, della nostra bella vita, a cui eravamo dolcemente abituati, fatta di esperienze, scuola, lavoro, sport. È stato un anno e mezzo molto duro e per questo penso che le Olimpiadi di Tokyo abbiano assunto un valore umano e sociale molto più ampio. Hanno rappresentato la luce in fondo al tunnel, l’arcobaleno dopo la pioggia, il risveglio dopo il letargo, la rinascita dopo la morte di qualsiasi attività. Sono felice che sia toccato allo sport il ruolo di accendere nella società
quella voglia e quella speranza di ripartenza che per tanti mesi si era perduta. Dobbiamo certamente ringraziare la comunità scientific che, con l’istituzione dei vaccini, ha cercato di contenere la pandemia, con risultati ragguardevoli. All’inizio del 2021 ci sono stati timidi segnali di ripresa in ogni ambito, le attività hanno cominciato a riaprire e lo sport non è stato lì ad aspettare. N el mese di maggio Simone Alessio ha strappato il ticket per Tokyo alle qualifiche continentali raggiungendo la finale in quel di Sofia e andando a completare la rosa della squadra italiana di Taekwondo in viaggio verso il Sol Levante. È difficile cercare di rimanere estranei al vissuto quando scrivo queste righe ma 18
felice “cheSono sia toccato
allo sport il ruolo di accendere nella società quella voglia e quella speranza di ripartenza che per tanti mesi si era perduta
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Giochi Olimpici Tokyo 2020 credo che le Olimpiadi di Tokyo sono state uno dei momenti più emozionanti mai vissuti e mi perdonerete se vi faccio entrare un po’ dentro il mio viaggio. Entrare nel villaggio olimpico, insieme a Simone, il Maestro Giovanni Lo Pinto e il Direttore Tecnico Claudio N olano e scattare quelle foto vicino ai cinque cerchi mi ha fatto pensare per un attimo che stessi solo sognando. Invece era tutto reale. Era la nostra prima esperienza olimpica. Per me, Simone e il M° Lo Pinto in generale, per il M° Nolano come tecnico. Lui ha sempre rimarcato 20
quanto ci tenesse a vincere da coach quella medaglia che gli era scappata dalle mani da atleta. Era molto teso, ma sempre sorridente e giocherellone. Sia lui sia il maestro Lo Pinto, nonostante magari dentro volessero darsela a gambe, volevano farci vivere quest’avventura con spensieratezza, ovviamente facendo sì che dessimo il nostro massimo. N on ricordo di esser mai stato così tranquillo sia la sera prima sia il giorno della mia gara. Sicuramente è stata quella la chiave. Le Olimpiadi sono una gara a sé, molto particolare, dove la tensio21
Giochi oliMpici tokyo 2020
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Ho imparato, visto “il risultato finale, che
ne gioca brutti scherzi e i favoriti cadono come birilli. Io ho cercato solo di godermela al massimo, dando tutto me stesso. Forse avevo una motivazione in più: mio nonno diceva che sicuramente avrei vinto e così non volevo deluderlo. Quella motivazione in più mi permetteva di essere molto concentrato e di non pensare a quanto di grosso stavo andando a fare. Ho imparato, visto il risultato finale, che bisogna essere semplici e che per raggiungere grandi cose devi percorrere piccoli passi ma costantemente. Sono contento di aver vinto questa medaglia e di averlo fatto nel modo in cui mi sento più a mio agio con la mia personalità. Sicuramente c’è voluto tanto lavoro sotto tutti i punti di vista, ma ne è valsa la pena. Un lavoro frutto di uno staff molto coeso e professionale, aiutato e coadiuvato dalla FITA e tutti i suoi membri, che lavorano dietro le quinte e non si vedono, ma sono necessari e fondamentali. Un lavoro che ripaga e ed è palpabile nelle lacrime del maestro Nolano a fine incontro, nella soddisfazione del Presidente Cito e che si è visto tutto anche nelle ottime prestazioni di Simone Alessio alle Olimpiadi e Antonino Bossolo alle Paralimpiadi, fermati ai piedi del podio. Questo successo olimpico, inteso come la partecipazione di ben tre atleti a questo evento, perché nel nostro sport non è per niente facile qualificarsi, coinvolge tutto il movimento italiano e getta le basi per il futuro. Ora non bisogna cullarsi, ma sfruttare Tokyo come un trampolino di lancio verso ulteriori e migliori successi. È ora di percorrere la Road to Paris 2024. Au revoir.
bisogna essere semplici e che per raggiungere grandi cose devi percorrere piccoli passi ma costantemente. Sono contento di aver vinto questa medaglia e di averlo fatto nel modo in cui mi sento più a mio agio con la mia personalità. Sicuramente c’è voluto tanto lavoro sotto tutti i punti di vista, ma ne è valsa la pena
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…che per fare “bene le cose bisogna farne una alla volta
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PLAY BY PLAY La cronistoria di una vittoria
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Testo di Valerio Piccioni Foto di Amandine Lauriol
okyo, sala stampa del Makuhari Messe Halle, padiglione A, mezzogiorno, è in corso di svolgimento il torneo olimpico di taekwondo. Un pugno di giornalisti lavora al computer. Da lontano arrivano le grida del tatami. Ad un certo punto ascoltiamo distintamente qualcosa di simile a una radio che però trasmette una sola voce. La voce parla italiano, la percepiamo sempre più distintamente. Sembra un fiume (di parole) in piena, una strepitosa voglia di raccontare. Finalmente ci voltiamo, cerchiamo di svelare il mistero: basta un attimo ed eccolo, è proprio lui, Vito Dell’Aquila, fresco Campione Olimpico. È passato un giorno e mezzo dalla sua medaglia d’oro e risponde alle domande di un giornalista, è una specie di terzo grado al contrario perché l’intervistato subissa l’intervistatore di concetti, puntualiz-
zazioni, metafore. Vito ce l’ha detto più volte: dopo lo sport verrà il giornalismo, almeno quella è la sua aspirazione. Ma non c’è fretta, diceva Pietro Mennea, che era pugliese come Dell’Aquila, che per fare bene le cose bisogna farne una alla volta. Tutto sembra essersi calmato, come un mare agitato che è diventato una tavola piatta. Vito è davvero un ragazzo “tranquillo”, la parola è sua, può ricordare un compagno di banco o un vicino di pianerottolo, non “esibisce” la sua impresa, più che altro se la coccola, con discrezione. Quando rimaniamo a tu per tu, e la lunga intervista con un nostro collega è terminata, ci dice candido che “si sente di aver vinto una gara come tutte le altre”. Anche se si chiama Olimpiade. La forza dei nervi distesi, anche Lorenzo Patta, uno degli staffettisti d’oro della 4 x 100, prima della finale, ha detto ai compagni Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu: “In fondo è come un campionato italiano”. Solo che l’ha detto prima. Vito, invece, porta questa calma anche nel dopo. Ma siamo ancora a Tokyo, ci sarà tempo per gridare tutta la sua felicità. A Mesagne, al ritorno a casa, con mamma e papà perché “questo sogno non era solo il mio, ma anche il loro”. Già, il sogno. La realizzazione di un sogno è una storia lunga. All’inizio tutto sembra lontano, e in realtà lo è. Il 2008, il momento in cui Vito viene accompagnato in palestra si perde nella notte dei tempi. Ma poi c’è un momento in cui tutto prende ad accelerare, e lo fa paradossalmente quando il mondo è costretto ad andare piano, anzi a fermarsi. In quel momento, Vito si arrampica sulla parete del ranking mondiale e prende a scalarla in fretta fino ad arrivare nella griglia di partenza olimpica nelle primissime posizioni, per qualche pronosticatore persino in pole position. Anche la gara olimpica è una scalata che attraversa tutta la giornata. Vito avanza e in un’altra Tokyo il suo unico predecessore d’oro è impegnato in una specie di macumba propiziatoria. Carlo Molfetta non
ha l’accredito per essere là, a bordo tatami, ma in compenso può seguire le gare da Casa Italia. Lo fa in posizione accovacciata, con una specie di radiocronaca creativa fatta di telegrammi di incitamento come se Vito fosse là vicino e potesse sentirlo. Uno spettacolo. Siamo in finale. Siamo perché c’è un po’ tutta l’Italia su quel tatami. Potrebbe essere primo oro, sia per Vito che per la spedizione italiana a Tokyo e prenderselo non sarebbe male. E allora sotto con il tunisino Mohammed Jendoubi, l’outsider della situazione, l’ammazza favoriti, che scatta subito davanti. Ma anche questo fa parte del copione: l’oro più bello è quello che si conquista rimontando. E farlo nella “gara come tutte le altre” è davvero speciale. Vito è concentratissimo, va sotto ma non si dà per vinto e l’ultimo round è tutto, completamente, suo. 27
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Giochi Olimpici Tokyo 2020 E ci viene in mente quando l’abbiamo visto forse per la prima volta, nel giugno del 2018, allo stadio N icola Pietrangeli, quello degli Internazionali d’Italia di tennis. Il grande taekwondo fece tappa a Roma per il Grand Prix in una cornice stupenda. E Vito era già qualcuno, i piccoli aspiranti Dell’Aquila gli chiedevano un autografo o volevano mettersi in posa con lui. Perse agli ottavi e un po’ gli rodeva, eppure quel giorno, aveva solo 17 anni, ci ap28
parve come una persona che conosce già la strada. La strada per il sogno. La strada per Tokyo. La strada per quel momento magico, lui che insieme al presidente federale Angelo Cito, con tanto di tricolore, va dalla sottosegretaria plurolimpionica Valentina Vezzali e le dice: “Grazie campionessa! Non sono abituato a vincere”. Che poi non è neanche vero, avrebbe dovuto dire “non sono abituato a vincere questa gara come tutte le altre…”
Ora cambiamo scena, il tempo passa in fretta e ti ruba tutto quello che hai, canta Edoardo Bennato. Ma una medaglia d’oro per fortuna non te la ruba nessuno, resta per sempre. Vito deve capirlo un giorno di settembre quando è una delle star della festa al Quirinale, il momento in cui viene restituita la bandiera al Presidente della Repubblica e naturalmente il capo dello Stato fa i complimenti a tutti i medagliati. Quel giorno ci siamo pure noi, la giacca deve essere quella di Tokyo perché è rimasto nella tasca un depliant. Una miniguida di tutto ciò che c’è da sapere sul taekwondo. N oi, che alla scuola elementare avevamo 10 in geografia, siamo irresistibilmente attratti dalla lista di tutti i partecipanti nelle otto categorie, anzi dalla colonnina della loro nazione di provenienza. N e contiamo 54, 54 nazioni, un bel po’ di mondo, solo il mondo che si è qualificato, perché ce n’è uno molto più grande che è rimasto a casa perché non è riuscito a qualificarsi C’è l’Asia, la culla del taekwondo, ma anche tanta Africa, la vecchia Europa, il Sudamerica, l’Australia. Uno sport davvero universale, dove la concorrenza è pazzesca. Vista da questo depliant, l’impresa di Dell’Aquila diventa enorme. No, caro Vito, non hai vinto “una gara come tutte le altre”.
Questo “sogno
non era solo il mio, ma anche il loro
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corsi inseGnAnTi Tecnici
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siAmo TornATi! La ripresa delle attività in presenza riparte con gli Insegnati Tecnici
Testo di Lorenzo Colonna Foto di Roberto Di Tondo
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incere stimola la voglia di migliorarsi, la voglia di migliorarsi spinge ad imparare e imparare significa andare avanti verso nuove vittorie. È un circolo virtuoso che la FITA conosce bene. N on solo agonismo, quindi, ma anche formazione. La Federazione l’ha sempre saputo e non appena la pandemia ha allentato un po’ la sua morsa è ripartita con i corsi d’aggiornamento nell’assolata e piacevole cornice di Formia, a sud di Roma. Tre gli eventi, per un totale di 643 partecipanti e con 325 giovani neo-allenatori. 33
Corsi Insegnanti Tecnici
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La voglia “ di guardarsi
negli occhi era tanta, così come quella di incoraggiarsi a vicenda e di respirare la stessa atmosfera
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Il primo ad andare in scena è stato il corso per i Maestri e gli Istruttori, a fine giugno. Un workshop, tenuto al Centro di Preparazione Olimpica Zauli, durante il quale tutti i tecnici hanno potuto seguire lezioni teoriche e pratiche, ma anche passare di grado e qualifica Organizzato a pochi giorni dalle attesissime Olimpiadi di Tokyo, il corso si è svolto in un’atmosfera particolare, ventata di ottimismo per le ambizioni di una squadra validissima e di orgoglio per la prima volta di un atleta italiano alle Paralimpiadi. I risultati dei Giochi, come sappiamo, non hanno deluso le aspettative e d’altra parte se i campioni vengono incoronati alle Olimpiadi il movimento che li porta fino in cima al podio si sviluppa nel corso di eventi come quello di Formia. Corpo e mente, anche la FITA è un po’ come un atleta. Inutile sottolineare che, dopo le restrizioni imposte dalla lotta al virus, la voglia di guardarsi negli occhi era tanta, così come quella di incoraggiarsi a vicenda e di respirare la stessa atmosfera. Il Presidente FITA lo sapeva e ha fatto di tutto perché il corso si svolgesse in presenza. “Questa emergenza”, ha detto Angelo Cito, “ci ha insegnato tanto e dobbiamo farne tesoro per creare nuove opportunità. L’evolversi dello scenario pandemico che ha coinvolto il mondo intero, compreso lo slittamento delle Olimpiadi e relative Qualificazioni al 2021 ha creato cooperazione tra i nostri atleti e quelli di altre N azioni, a prescindere da chi si è qualificato e da chi invece non ci è riuscito. Solo cooperando tra Federazioni e atleti potremo raggiungere l’obiettivo comune di vincere per il bene e la crescita del nostro sport e dello spirito olimpico”. Tradizione e innovazione sono tornati a incontrarsi a luglio, in occasione del Corso Nazionale per Aspiranti Allenatori, con lezioni teoriche e pratiche organizzate ancora una volta nel Centro Bruno Zauli di Formia. Diversi i moduli formativi previsti dal programma, tra cui quelli dedicati all’alimentazione per gli agonisti e al modello d’allena-
mento per i più giovani. L’appuntamento di Formia è stata anche l’occasione per presentare il Progetto Scuola Nazionale di Formazione. Insegnare a insegnare è di per sé un’arte, un’abilità che la FITA tiene nella massima considerazione e per la quale profonde il massimo impegno. Diventare un Maestro significa assumersi la grande responsabilità di custodire i sogni dei più giovani e contribuire a trasformarli in realtà. Significa saper essere un modello come atleta ma anche come persona, e conservare la capacità di imparare dai propri allievi, in un processo che è sempre a doppio senso. I corsi FITA insegnano anche e soprattutto questo, come sottolineato dallo stesso Cito: “Il taekwondo è un’arte e l’arte viene insegnata dai Maestri, in ogni
settore, senza alcuna distinzione. Il Maestro è colui che crea qualcosa di nuovo per far evolvere la propria arte, in tutti i campi. Tutto questo va fatto con correttezza, lealtà e sacrificio” Nel corso dell’affollatissimo workshop di luglio è stato possibile vedere vecchie e nuove generazioni del taekwondo toccarsi, come in un fecondo ed emozionante scambio di informazioni e sensazioni: presente e il futuro di questo sport immortalati in un’istantanea di grande effetto. L’entusiasmo, già elevato nei due appuntamenti appena citati, ha toccato le stelle nel terzo corso del 2021. A ottobre, infatti, l’oro olimpico era già al collo di Vito Dell’Aquila e tutti gli appassionati italiani di taekwondo sentivano come proprio quel grande trionfo. 35
Corsi Insegnanti Tecnici
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Il successo di Tokyo ha rappresentato un ulteriore stimolo in uno sport individuale che però viene giustamente vissuto e praticato come l’attività di un gruppo affi tato e coeso. Strano a dirsi dopo una vittoria così clamorosa, ma tra gli obiettivi dei corsi FITA c’è anche quello di insegnare la capacità di perdere e di imparare dai propri errori, trasformando una sconfitt nella radice di un futuro successo. Quando si trionfa ai Giochi si ottengono d’improvviso le luci della ribalta e per una disciplina in crescita questo vuol dire attenzione e sostegno, ma anche pressione e distrazioni: i corsi della FITA insegnano anche questo, a gestire gli impegni e le lusinghe in una realtà in cui l’agonismo passa anche per la condivisione e la comunicazione. Oggi, poi, le gare e gli impegni annuali sono frequenti e vanno gestiti con maggiore intensità rispetto al passato. Per questo
servono tecnici sempre più validi e preparati oltre ad una classe dirigente in grado di capitalizzare i risultati portando sempre più valore al taekwondo. N ell’ultimo appuntamento a Formia sono stati oltre quattrocento i partecipanti, impegnati nelle lezioni organizzate per lo più all’aperto. Oltre alla formazione di Aspiranti Maestri, Istruttori e Allenatori si sono tenuti anche gli esami dal quarto all’ottavo DAN . Al termine del corso le immagini degli iscritti che mostravano orgogliosamente i propri attestati ha rappresentato la migliore prova del fatto che l’obiettivo della Fita era stato raggiunto: costruire il taekwondo del domani tutti insieme, sfruttando ogni opportunità a disposizione. I Giochi di Parigi sono dietro l’angolo e rimanere nel programma Olimpico in vista di Los Angeles 2028 è una sfida il cui esito dipende da tutti.
“unDiventare Maestro
significa assumersi la grande responsabilità di custodire i sogni dei più giovani e contribuire a trasformarli in realtà
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I NUOVI ALLENATORI Al Halwani Sarah Alicata Giuseppe Altamura Annalisa Aquili Adele Arabesco Desirè Arlotti Valentina Baglioni Ilaria Bari Francesca Barletta Simona Barone Angelo Giuseppe Bastoni Sara Baudo Barbara Bedogni Federico Bello Roberta Biancalani Samuele Bicchiri Giovanni Boffa Giovanni Bonaccorso Giuseppe Bondì Roberta Bonora Cristiano Bossolo Antonino Botrugno Nicolò Brandini Alessia Bua Chiara Bucci Chiara Bucci Marica Buratti Sara Burgi Antonia Buzzotta Francesco Paolo Calò Giulia Cammarata Matteo Campanella Mara Campo Salvatore Capodiferro Mario Caratozzolo Antonio Mattia Carenza Raffaele Caria Federico Carollo Federico Giuseppe Carreca Marina Carreca Roman Carroccia Serena Carturan Alessio Carvelli Gaia Francesca Casabianca Alessandra Casciaroli Carlos Cascione Valentina Castaldo Luca Castaldo Michele Casula Tomaso Andrea Catalano Aurora
Cataldo Luigi Cavaniglia Marco Cecaro Vittorio Celeste Antonio Ceruso Lucio Chiara Manuel Cilluffo Domenico Cirillo Mattia Colella Gabriele Colletti Tiziana Colnago Giada Colucci Daniela Conigliaro Emanuele Consiglio Vito Consonni Nicolò Conte Umberto Cozzolino Francesca Cramarossa Federica Cricchio Emanuele Cuzzani Sara D’Aluisio Antonello Daino Alessandro De Carlo Domenico De Carlo Michele De Gregorio Assunta De Leonardis Sara De Luca Flavia De Matteo Luna Deevasis Giulia Deidda Marcella Del Vecchio Alessandro Demuru Gian Paolo Di Costanzo Maurizio Di Francesco Maria Di Furia Mariano Di Giacomo Vincenzo Di Lorenzo Fabiano Di Meo Fabiana Di Pasquale Alessia Di Salvo Fabiana Diamanti Susanna Dimarcobernardino Vincenzo Dragan Andreai Duccamelia Patrizia Esposito Afeltra Claudio Esposito Giuseppe Faraone Pietro Faretta Francesco Alessandro Fiordelmondo Serena Foroni Alberto
Fossa Andrea Franchetti Giulia Franzolini Giada Fuscaldo Giacomo Gallo Alessandro Galluccio Domenico Pio Gancitano Alessandro Genitoni Ilaria Giacalone Francesco Gianasso Fabio Giannotta Giorgio Giovanni Giordano Massimo Giovenco Alessandro Giunta Giada Goitre Alessandro Guerrieri Federico Guerrini Filippo Guidi Stefano Guizzetti Angelo Iaia Martino Roberto Iannello Domenico Iiarraz Millan Maria Gabriella Ikhelef Nour El Houda Imparato Diego Improta Sabrina Ivone Fabio Jannon Stefano La Monica Alberto La Mura Nicola Laera Sara Lahbiri Abdelaziz Lani Chiara Lanzi Roberto Lanzilotti Giuseppe Legari Ballerini Nicolas Leo Emma Lionetti Michele Lo Cicero Rosario Lodato Giuseppe Lorini Rosa Viola Margherita Ludovico Filippo Maiello Salvatore Marano Antonio Marano Mario Brian Marcato Giacomo Marchese Alessandro Marchetti Claudio Marchetti Miriam Marchiori Christian Marcia Giulia
Marinaro Marco Marino Laura Mariotti Patrizio Marletta Giuseppe Martina Francesco Martina Mattia Marulli Umberto Maugeri Antonino Mauriello Maria Laura Mazzola Alessandro Mazzotta Cosimo Mele Gianluca Merlin Sophia Miccoli Antonio Miceli Davide Millefiori Ale Minaudo Davide Mollo Francesco Morina Avdi Moschetti Marco Mulana Manuel Notaro Alessio Nouralden Ibrahim Onorato Massimiliano Pacuvio Marco Palumbo Marco Pandolfo Gabriele Pangallo Angela Pastore Luca Patrizi Otello Pau Veronica Pellegrini Luca Pelucchini Alessia Peluso Mario Marcello Pepa Roberto Pernice Annalisa Perrone Giorgia Petrolito Mirko Pezzolla Aaron Pezzolla Giosuè Pezzolla Jason Pezzotti Riccardo Pilypenko Anton Pipieri Pasquale Pirino Giorgia Polverino Fortunato Pompeo Daniela Preite Francesca Prezzavento Simone Quarato Roberto
Quinto Raffaele Ragni Caterina Ranieri Riccardo Reale Ruben Ricci Giusy Romano Aurora Romano Gabriele Romiti Patrizia Rotola Giorgio Sadid Ayoub Sambuco Domenico Sampognaro Michelangelo Scalco Gioacchino Scavelli Domenico Sciacca Davide Sciortino Alessandro Sciortino Antonio Seminara Claudio Semprini Martina Sguerri Gabriele Sidki Ismail Solorzano Raul Soraci Silvano Sottile Fabio Sozzo Diletta Spataro Federica Sperandio Luana Spinaci Giordano Spinosa Davide Spreca Andrea Spreca Tommaso Tassone Elisa Tenderini Lorenzo Tittarelli Elisa Torres Francesco Tosoni Matteo Tosti Valentina Trainito Alessandro Tramontano Clara Tumbiolo Piero Turturro Giuseppe Vaccaro Fabio Vaccaro Giulia Vadalà Roberto Valentino Claudio Vazquez Briones Alessandro Vigo Daniele Viola Federico Zacheo Alessia Zacheo Demetra
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BlaCK La passione torna di nuovo a battere sui campi di gara con i Campioni Juniores 2021! Testo di Eraldo Marcelli Foto di Roberto Zazzara
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opo quasi due anni, ne sentivamo la mancanza. Gli applausi, i sospiri, gli slogan, i boati e le urla degli atleti quando si scioglie la tensione. Lo sport, durante il covid, non è stato più lo stesso. Adesso, mentre il mondo cerca faticosamente di mettersi alle spalle la pandemia, anche lo sport ritrova una desideratissima normalità. Il taekwondo non è da meno.
Il primo appuntamento della ripartenza è andato in scena a Giugliano, in Campania, in occasione dei Campionati Italiani Juniores. Sul tatami tutte le cinture nere nate tra il 2004 e il 2006, ragazzi che avevano una gran voglia di ritrovarsi e di ritrovare il pubblico, e soprattutto di far vedere a tutti gli appassionati di che stoffa sono fatti. Venti le categorie in gara, equamente divise tra maschile e femminile, per una due giorni piena di emozioni, entusiasmo e grande spettacolo. Inutile dire che l’emergenza covid non è ancora passata e che la necessità di fronteggiare il virus ha richiesto l’applicazione di una serie di regole: nello specific l’ammissione sugli spalti delle sole persone accreditate e l’obbligo di green pass per tutti gli spettatori. Queste semplici e inevitabili restrizioni, comunque, non hanno certo rovinato lo show, né impedito alla 42
Gli applausi, “i sospiri,
gli slogan, i boati e le urla degli atleti quando si scioglie la tensione
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Dopo “il distanziamento imposto dalla pandemia la voglia di riunirsi era più intensa che mai
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kermesse di svolgersi in un clima sereno e coinvolgente. In tutto gli atleti iscritti alle gare erano 250. Tutti ragazzi che avevano più di un motivo per essere agguerriti e motivati: al di là del campionato in sé, infatti, all’orizzonte si delineava anche un altro torneo: quello europeo di Sarajevo. Il Direttore Tecnico della N azionale era a Giugliano per visionare gli atleti, così i giovani hanno combattuto sognando di fatto non uno ma due podi. Per non parlare, poi, del “fattore Vito”. Dopo l’oro conquistato da Dell’Aquila alle Olimpiadi di Tokyo, infatti, l’entusiasmo in tutto il mondo del taekwondo italiano è cresciuto a dismi44
sura, contagiando soprattutto gli atleti più giovani. Al termine di un’estate magica per tutto lo sport italiano, nell’ambito della quale la medaglia olimpica di Vito ha rappresentato per i dobok azzurri il trionfo più ambito, la grinta all’interno del movimento è palpabile, e a Giugliano è stato facile accorgersene. Dopo il distanziamento imposto dalla pandemia la voglia di riunirsi era più intensa che mai, e le restrizioni anti covid hanno reso evidente per tutti noi quanto lo sport sia importante come mezzo per mettere i giovani in contatto fornendo loro una passione comune. In questo senso l’attività agoni-
stica ha un elevato valore sociale, tanto che anche le istituzioni si sono affacciate al PalaGiugliano per sottolineare l’importanza dei Campionati Juniores anche al di là del loro significat sportivo. Il Presidente del Comitato regionale campano di taekwondo, Domenico Laezza, ha ricevuto una targa celebrativa dal sindaco di Quarto. Un’altra targa è stata consegnata dal Sindaco di Giugliano al Presidente Federale Angelo Cito. “Questo Palazzetto”, ha detto il Primo Cittadino, “è un gioiello di questo territorio e i valori di questa disciplina consentono di esaltare al meglio una meravigliosa competizione come quella cui stiamo assistendo”. In contesti difficil lo sport può rappresentare un’ancora di salvezza, perché al di là dell’agonismo rappresenta anche un modo per educare alla legalità, come ha ricordato lo stesso Cito: “avete rimarcato l’importanza sociale dello sport come presidio alla legalità e ne sono orgoglioso perché questo legame è per noi imprescindibile oltre ogni cosa”. Parole che gettano luce sul significat più profondo di un torneo come quello di Giugliano, soprattutto se considerato nell’ambito del difficil periodo che stiamo tutti vivendo. Alla fin della due giorni i nomi dei medagliati sono dunque un elemento importante, ma non esclusivo, di una kermesse riuscitissima. Scopriamoli insieme: nel femminile hanno conquistato l’oro Giulia Galiero (-42kg), Elisa Bertagnin (-44kg), Elisabetta Badioli (-46kg), Letizia Biserni (-49kg), Virginia Maestro (-52kg), Rossella Guarna (-55kg), Fabiana Schiano (-59kg), Valentina Traversi (-63kg), Giulia Maggiore (-68kg) e Alessandra Ilic (+68kg). N el maschile i campioni sono Biagio Cariati (-45kg), Samuele Ioviero (-48kg), Marco Lo Cacciato (-51kg), Teodoro Del Vecchio (-55kg), Matias Lomartire (-59kg), Dennis Baretta (-63kg), Francesco Scamolla (-68kg), Elia Bugugnoli (-73kg), Lorenzo De Angelis (-78kg) e Antonio Gerrone (+78kg). 45
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RISULTATI risultati
JUNIOR Categorie Femminili
Junior -42 kg femminile 1. Giulia Galiero - Scuola Tkd Nolano 2. Matilde Puggioni - Olympic Tkd Alghero 3. Rosa Giordano - ASD Bentis Junior -44 kg femminile 1. Elisa Bertagnin - Hwarang Sporting Club
Junior -46 kg femminile 1. Elisabetta Badioli - Tkd Olympic Cattolica 2. Eva Monatanaro - New Marzial Mesagne 3. Chiara Andrea Liscio - SS Lazio Tkd 3. Anna Cuorvo - Pol. Pozzuoli Junior -49 kg femminile 1. Letizia Biserni - Edera Tkd 2. Diana Calugareanu - Edera Tkd 3. Erika Parisi - CS Canguro 3. Martina Ladduca - GS FF.OO.
Junior -52 kg femminile 1. Virginia Maestro - Torino Tkd Union 2. Ilenia Elisabetta Matonti ASD Bentis 3. Ivana Ciccarelli - Centro Tkd Celano 3. Valeria Cutrupi - Tkd 2018 Reggio Calabria Junior -55 kg femminile 1. Rossella Guarna - ASD Athlon 2. Noemi Manzolli - Taekwondo 16 3. Dafne Cutugno - New Marzial Mesagne 3. Martina Mennella - Taekwondo 16 Junior -59 kg femminile 1. Fabiana Schiano - Olimpo Futurama Tkd 2. Hajar Chekkar - Fun Sport Center 3. Mariangela Fabiano - ASD Athlon 3. Sophia Spagnoletti - Tkd Rozzano
Junior -63 kg femminile 1. Valentina Traversi - Hwarang Sporting Club 2. Aurora Ceccantini - GS S.Bartilomeo Di Staglieno
3. Celeste Sicilia - New Marzial Mesagne 3. India Piccinetti - Team Aurora
Junior -68 kg femminile 1. Giulia Maggiore - Tkd Olympic Giannone 2. Anastasia D’Ovidio - ASD Lo Zen 3. Emma Duranti - Nrgym Tkd Arezzo 3. Maressa Facchin - Tkd Smile
Junior +68 kg femminile 1. Alessandra Ilic - Acc. Veneta Tkd Team 2000 2. Simona Ascolese - ASD Bentis 3. Agnese Ruggiero - Centro Tkd DI Lauro 3. Irene Donati - Nrgym Tkd Arezzo
PER SOCIETA'
Femminile 1. Edera Taekwondo 2. ASD Athlon 3. Torino Tkd Union 3. Accademia Veneta Tkd Team 2000
ULTATI risultati JUNIOR Categorie MASCHILI
3. Alessandro Parisi - CS Canguro 3. Elia Torre - Tkd Tricolore
Junior -45 kg maschile 1. Biagio Cariati - Tkd In Fiore 2. Daniel Congiattu - Tkd Terranova
Junior -59 kg maschile 1. Matias Lomartire - Tkd Talenti 2. Valerio Ginesi - Centro Tkd Ostia 3. Daniele Caruso - Cs Canguro 3. Gabriele Rau - Chisari Tkd Dojang Paternò
Junior -48 kg maschile 1. Samuele Ioviero - Squadra Mediterranea 2. Enea Costarelli - Pol. Libertas Jesi 3. Dario Geloso - Tkd Sport Center 3. Flavio Gilenardi - Accademia Tkd Perulli Junior -51 kg maschile 1. Marco Lo Cacciato - Tkd Sport Academy 2. Vincent De Domenico - New Marzial Mesagne 3. Simone Calabrese - Tiger’s Den Sicilia 3. Salvatore Scandura - Chisari Tkd Dojang Paternò Junior -55 kg maschile 1. Teodoro Del Vecchio - New Marzial Mesagne 2. Ettore Lenzo - Dream Team Tkd
Junior -63 kg maschile 1. Dennis Baretta - Taekwondo 16 2. Manuel Millefior - Taekwondo 16 3. Marco Caliò - Young Club Tkd Catanzaro 3. Giuseppe Corrao - Champions Tkd Lo Iacono Junior -68 kg maschile 1. Francesco Scamolla - Centro Tkd Celano 2. Nicola Sicilia - New Marzial Mesagne 3. Matteo Marinaro - Tkd Sport Academ 3. Davide Destino - New Marzial Mesagne Junior -73 kg maschile 1. Elia Bugugnoli - All Blacks Tkd
2. Davide Stefanazzi - Centro Tkd Olimpico 3. Aldo Riccardo Polizzi - Gymnasium Club 3. Francesco Cordeschi - ASD Colosseum Junior -78 kg maschile 1. Lorenzo De Angelis - Hwarang Sporting Club 2. Antonio Cotugno - Scuola Tkd Sirignano 3. Gabriele Raia - Pol. Pozzuoli 3. Vincenzo Balsamo - ASD Condor Junior +78 kg maschile 1. Antonio Gerrone - Olimpo Futurama Club 2. Mario Covello - Tkd Olympic Giannone 3. Simone Montinaro - Centro Tkd Olimpico 3. Mattia Molin - Tkd Città del Piave
PER SOCIETA' Maschile 1. New Marzial Mesagne 2. Taekwondo 16 3. Tkd Sport Academy 3. Taekwondo Talenti
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AMAZING TAEKWONDO! L’E-Work Arena di Busto Arsizio per due giorni è stato teatro di spettacolo e emozioni con i Campionati Italiani di Taekwondo e il demo team Kukkiwon Testo di Alice Maestri Foto di Roberto Zazzara
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Campionati Italiani Senior sono tornati! Dopo quasi due anni di stop dovuti al periodo pandemico, il complesso sportivo Maria Piantanida, meglio noto come E-Work Arena, ha ospitato la gara che ogni atleta e appassionato di Taekwondo aspetta sempre con ansia e fibrillazione: quella dedicata alle cinture nere! Su cinque campi ottagonali si sono affrontati infatti i migliori atleti del panorama nazionale, ognuno con il proprio obiettivo. C’era chi cercava di confermare i propri titoli e affermare la propria posizione, chi voleva rialzare la testa dopo il periodo difficile e chi sperava di segnare la strada per futuri successi sognando una convocazione in Nazionale. Qualcuno ce l’ha fatta, altri no, certamente quelli che
non sono rimasti delusi sono stati gli spettatori (presenti e collegati su piattaforma live streaming) che hanno seguito la competizione: la passione e l’impegno messi in campo da ciascuno dei ragazzi in gara sono stati tali da garantire un elevato livello di spettacolarità in entrambi i giorni di competizione. Da un evento come quello di Busto Arsizio ci si aspettavano indicazioni importanti su vari fronti: il livello generale del Taekwondo in Italia dopo l’emergenza Covid-19, la sana e virtuosa competizione fra le varie società in gara e l’emergere di uno o più ragazzi promettenti su cui puntare. Su tutti questi fronti il torneo non ha deluso le aspettative: grinta, determinazione e fair play, sono stati gli ingredienti che hanno
caratterizzato l’intero evento, dal primo minuto fino al momento delle premiazioni. Dopo tanto tempo anche il pubblico è tornato a riempire gli spalti, soffrendo e gioendo insieme a chi era in gara. Alla fine, come prevedibile, sono arrivate molte conferme, ma ovviamente non sono mancate alcune sorprese. Alcuni titoli erano inaspettati, altri sono una preziosa tappa in una carriera già avviata. Per alcuni atleti il podio vuol dire anche la possibilità di vedere l’azzurro, dato che laurearsi campione italiano dà spesso l’opportunità di testare le proprie doti in campo internazionale e proprio per questo ai Campionati italiani era presente anche il direttore tecnico della N azionale Claudio Nolano, che insieme
Grinta, “determinazione e fair play, sono stati gli ingredienti che hanno caratterizzato l’intero evento
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Campionati Italiani senior al suo staff ha seguito con attenzione tutti gli incontri. “I ragazzi che hanno vinto il titolo, insieme a quelli che hanno dato prova del loro valore”, ha spiegato N olano al termine del torneo, “saranno gradualmente inseriti nei nostri prossimi raduni, visti in azione e monitorati insieme agli altri azzurri che già fanno parte dei nostri gruppi di lavoro. È il momento di ampliare e continuare a pieno ritmo tutto quello che la pandemia ci ha tolto”. Ma a scaldare gli animi dell’EWork Arena non sono stati solo gli atleti in gara. In occasione dell’evento “Le Giornate Coreane del Taekwondo 2021” si è esibita la squadra di atleti professionisti del KUKKIWON, ente nazionale coreano di Taekwondo. Un’esibizione di puro 52
spettacolo che ha rappresentato un’occasione unica per assistere in Italia alle straordinarie performance sportive ed acrobatiche del team coreano. Il Presidente Angelo Cito è intervenuto durante l’evento: “Ringrazio le istituzioni e il Presidente del Comitato Regionale Taekwondo Lombardia, Stefano Ferrario, per aver contribuito con passione all’organizzazione di questo evento che rappresenta per tutti gli atleti una vetrina di assoluto prestigio. L’esibizione del Demo Team KUKKIWON è una splendida opportunità per veicolare al meglio il taekwondo.” Prima dell’esibizione sono intervenuti per un saluto istituzionale il Sindaco di Busto Arsizio, dott. Emanuele Antonelli e il Console generale della Repubblica di Co-
Un elevato “livello
di spettacolarità in entrambi i giorni di competizione
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rea Hyung Shik Kang, ai quali è stato consegnato il trittico di medaglie dell’evento come segno di gratitudine e riconoscenza. Ritornando alla gara, i titoli assegnati sono stati 16 per i Campionati Italiani Taekwondo, 1 per il Campionato Italiano ParaTaekwondo e 1 per il Torneo Nazionale ParaTaekwondo che vedeva in gara le nuove leve di questo sport: Andrea Conti (-54kg), Antonio Flecca (-58kg), Daniel Lo Pinto (-63kg) e Simone Crescenzi (-68kg), Samuele Baliva (-74kg), Simone Alessio (-80kg), Matteo Marjanovic (-87kg) e Alfredo Talotti (+87kg), oltre a Veronica Pau (-46kg), Martina Corelli (-49kg), Sarah Al Halwani (-53kg) e Giada Al Halwani (-57kg), Paulina Armeria (-62kg), Daniela Rotolo (-67kg), Maristella Smiraglia (-73kg) e Laura Giacomini (+73kg). I tricolori paralimpici sono stati vinti rispettivamente da Antonino Bossolo (K44 M) e Margherita Borsoi (K44 F). La classifica per società premia il Gruppo Sportivo Fiamme Rosse in campo maschile, mentre le Fiamme Oro trionfano nel femminile.
il momento “diÈampliare
e continuare a pieno ritmo tutto quello che la pandemia ci ha tolto
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Campionati italiani Senior
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riSulta riSultati
Senior Categorie Femminili
Senior -46 kg femminile 1. Veronica Pau - Centro Tkd San Sperate 2. Martina Ladduca - GS FF.OO 3. Chiara Lezzi - Centro Tkd Ascanio 3. Greco Alessia - Pol. Libertas Jesi Tkd Club Senior -49 kg femminile 1. Martina Corelli - CS Esercito 2. Ilaria Genitoni - Taekwondo Tricolore 3. Clara Forma - Pol. Barbagia di Ollolai 3. Sofia Ciarlo - ASD Olimpia
Senior -53 kg femminile 1. Sarah Al Halwani - Pol. Libertas Jesi Tkd Club 2. Virginia Maestro - Torino Tkd Union 3. Ilenia Elisabetta Matonti - ASD Bentis
3. Noemi Manzolli - Taekwondo 16
Senior -57 kg femminile 1. Giada Al Halwani - GS FF.OO. 2. Giada Lagi - Taekwondo Viareggio 3. Mariangela Fabiano - ASD Athlon 3. Giorgia Cancellieri - Accademia Dorica
Senior -62 kg femminile 1. Paulina Armeria - GS FF.OO 2. Giada Giunta - Soc. Coop. Activa Fit 3. Giorgia Pirino - Scuola Tkd Genova 3. Elisa Al Halwani - Pol. Libertas Jesi Tkd Senior -67 kg femminile 1. Daniela Rotolo - GS FF.OO 2. Luna De Matteo - Dragons Tkd Academy 3. Cristina Gaspa - CS Esercito 3. Elisabetta Nestovito - ASD Blue World
Senior -73 kg femminile 1. Maristella Smiraglia - CS Carabinieri 2. Martina Di Palma - Centro Arti Marziali Pavia 3. Stefanie Kerschbamer - Zadra Fighting 3. Natalia D’Angelo - GS FF.OO Senior +73 kg femminile 1. Laura Giacomini - CS Carabinieri 2. Alessandra Ilic - Accademia Veneta Tkd Team 2000 3. Simona Ascolese - ASD Bentis 3. Eleonora Locci - Aesse Tkd Academy
per SoCieta' Femminile 1. GS FF.OO 2. CS Carabinieri 3. Pol. Libertas Tkd Jesi 4. CS Esercito
torneo para taeKWonDo - K44 Femminile 1. Margherita Borsoi - Accademia Tkd Treviso 2. Giulia Cassar - GS FF.OO
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tati riSultati Senior Categorie maSCHili
Senior -54 kg maschile 1. Andrea Conti - Nrgym Taekwondo Arezzo 2. Nicolas Legari Ballerini - Taekwondo Tricolore 3. Mario Veneziano - Aerodance Sport Libertas 3. Davide Ditta - CS Esercito
Senior -58 kg maschile 1. Antonio Flecca - GS Fiamme Rosse 2. Giuseppe Foti - Tiger’s Den 3. Giorgio Giovanni Giannotta - Evolution Palermo 3. Matias Lomartire - Tkd Talenti Senior -63 kg maschile 1. Daniel Lo Pinto - Taekwondo 16 2. Agostino Ferrara - Gold Team 3. Antonio Falco - CS Esercito
3. Ibrahim Nouralden - Olympic Tkd Academy Senior -68 kg maschile 1. Simone Crescenzi - CS Esercito 2. Angelo Adda - CS Canguro 3. Gabriele Caulo - CS Esercito 3. Emanuele Venelante - ASD Sport Village Senior -74 kg maschile 1. Samuele Baliva - Centro Tkd Celano 2. Davide Spinosa - GS FF.OO 3. Lorenzo De Angelis - Hwarang Sporting Club 3. Luciano Bonacorso - Tkd Sport Center Senior -80 kg maschile 1. Simone Alessio - GS Fiamme Rosse 2. Moreno Monticelli - Marassi Tkd 3. Luigi Valentino - ASD Condor 3. Gabriele Calandrino - Taekwondo Sport Center
Senior -87 kg maschile 1. Matteo Marjanovic - Olympic Tkd Verona 2. Daniele Leardini - Fesam San Marino 3. Jacopo Berneschi - Taekwondo Tricolore 3. Francesco Irco - Tkd Medicina Senior +87 kg maschile 1. Alfredo Talotti - Olimpo Futurama 2. Luigi Della Pia - Squadra Mediterranea 3. Nicola La Mura - D&F Arabesque 3. Lanzi Roberto - Centro Tkd Pezzola
per SoCieta'
Maschile 1. GS Fiamme Rosse 2. CS Esercito 3. Taekwondo 16 4. Centro Taekwondo Celano
torneo para taeKWonDo - K44 maSCHile 1. Antonino Bossolo - GS FF.OO 2. Amerigo Pelozzi - New Stars Tkd Carnago 3. Siro Marinelli - Taekwondo Club Schio
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le istituzioni e il Presidente “delRingrazio Comitato Regionale Taekwondo
Lombardia, Stefano Ferrario, per aver contribuito con passione all’organizzazione di questo evento che rappresenta per tutti gli atleti una vetrina di assoluto prestigio. L’esibizione del Demo Team KUKKIWON è una splendida opportunità per veicolare al meglio il taekwondo
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E' quasi magia... Poomsae!
Campionati Europei Poomsae e Freestyle
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Pioggia di medaglie tra tecnica, precisione e creatività per la Nazionale di Forme e Freestyle in gara ai Campionati Europei 2021 Testo di Valerio Piccioni Foto di Amandine Lauriol
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Campionati Europei Poomsae e Freestyle
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e parole più azzeccate, probabilmente, sono quelle scelte dal Segretario Generale della Fita, Massimiliano Campo, per commentare l’esito della trasferta azzurra agli Europei di Forme e Freestyle: quanta Italia! Eh, già. Quanta Italia, quante medaglie, quanto spettacolo, quanto orgoglio! I trofei finiti al collo degli azzurri sono addirittura quattordici, una pioggia di allori che premia i nostri atleti in una specialità in cui il tricolore ha sempre sventolato bello alto, regalandoci anche in passato soddisfazioni e onori. Le medaglie d’oro sono state due, quattro quelle d’argento, otto i bronzi, il tutto conquistato da una squadra di ventotto atleti in un torneo durato tre giorni. Due, come detto, le specialità: Forme e Freestyle, con i migliori agonisti del panorama internazionale che si sono dati battaglia a Seixal, in Portogallo. Prima della partenza il Direttore Tecnico Andrea N otaro si era dimostrato fiducioso, pur con una comprensibile dose di scaramantica cautela: “abbiamo lavorato
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Quanta Italia, quante “ medaglie, quanto spettacolo, quanto orgoglio! ”
bene con i ragazzi ed abbiamo tutti sensazioni positive per ben figurare nelle diverse categorie. Trattandosi di un Europeo le ambizioni sono tante e faremo del nostro meglio per raccogliere i frutti del lavoro svolto in queste ultime settimane”. Le sensazioni di cui parla N otaro sono subito confermate e l’avvio è da urlo, tanto da superare le più rosee previsioni. I due ori conquistati dagli azzurri arrivano infatti già nel primo giorno di gare. Il duo junior composto da Claudia Cianci e Giuseppe Cannatella ottiene il titolo dopo un percorso praticamente privo di sbavature: superata una buona semifinale che li ha visti piazzarsi al terzo posto, i due italiani si sono resi protagonisti di una finale super63
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lativa, piazzandosi davanti agli avversari spagnoli e alla coppia tedesca. Qualche ora dopo gli azzurri fanno il bis. Giuditta Carlini si laurea campionessa d’Europa nella categoria Under 17 Freestyle piazzandosi davanti all’ucraina Lavreniuk e alla spagnola Sanchez. N on finisce qui. Michelangelo Sampognaro e Valentina Arlotti ottengono l’argento nel Freestyle Over 17, finendo al secondo posto per un soffio: il loro punteggio di 6.43 è infatti vicinissimo al 6.67 dei campioni turchi Kubra Dagli e Emirhan Muran. Dopo un avvio così la seconda giornata è iniziata comprensibilmente sulle ali dell’entusiasmo. Si parte alla grande con l’individuale Under 60 di Forme, categoria nella quale il Direttore Tecnico Andrea Notaro scende in campo come atleta mettendo a frutto la sua esperienza: è bronzo. Sempre nell’individuale maschile, ma nell’Under 40, arriva un altro bronzo, quello di Hyeon Wook Kang. Ancora un bronzo da Francesco De Marco, Individuale Junior Maschile. Terzo posto per Claudia Cianci, che accede alla Finale nello Junior Femminile e finisce di pochissimo dietro alla spagnola Suarez e alla danese Pedersen. N el Trio Femminile le campionesse sono turche, con le atlete spagnole subito dietro: al terzo posto, però, ci sono le italiane Simona Truddaiu, Maria Cristina Laera e Claudia Bruzzi. Un podio che vale il quinto bronzo di giornata. Archiviate le Forme, spazio al freestyle. Vinciamo comunque. Il sesto sigillo di giornata, ancora un bronzo, finisce al collo della coppia Under 17, Alessandro Rizza e Giuditta Carlini. Quando il sole tramonta lo slancio azzurro non si è ancora esaurito, così la terza giornata si apre con gli italiani ancora affamatissimi di medaglie: alla fine ne arrivano altre cinque, tre d’argento e due di bronzo. Luigi Parisella ottiene uno splendido secondo posto nell’Under 65. Stesso risultato, nei team, per il freestyle mixed
“cosìTotalizzare tante
medaglie premia le prestazioni di tutti i ragazzi che hanno dato tutto per questa competizione
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team Over 12 composto da Alessandro Rizza, Morgana Piccinetti, Luca De Mattia, Alessandro Mazzola e Valentina Arlotti. Argento anche per Hyeon Wook Kang e Claudia Bruzzi nella coppia Over 30. Gli ultimi allori arrivano da junior e cadetti: il trio maschile composto da Luca Ferella, Giuseppe Cannatella e Francesco De Marco si piazza terzo, così come il trio femminile cadetti di Dafne Votino, Camilla Carla Scalabrini e Miriam Apicella. Quanta Italia! Vale la pena ripeterlo ancora. Per il Presidente della Fita Angelo Cito gli azzurri sono stati “semplicemente straordinari”. Al termine di una trasferta di grande successo N otaro ci tiene a sottolineare come un risultato del genere sia sempre un premio allo spirito di gruppo e al duro lavoro. “Siamo felici e soddisfatti”, afferma, “perché totalizzare così tante medaglie premia le prestazioni di tutti i ragazzi che hanno dato tutto per questa competizione”.
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SpeCiale iBraHimoViC
SpeCiale iBraHimoViC
ritorno al primo amore per il Campione roSSonero Ibrahimovic incontra Dell’Aquila e gli azzurri del taekwondo
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Il piccolo Jules festeggia i suoi 12 anni con l’autografo del suo idolo Ibrahimovic. Un compleanno che di sicuro non dimenticherà! 66
Voglio farvi un grandissimo in bocca al lupo, per il taekwondo italiano e per la vostra carriera. Il segreto? Dare sempre il massimo e tutto andrà bene
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attaccante del Milan, aspettando la gara con la Roma in programma lo scorso 31 ottobre, ha voluto incontrare gli atleti della nazionale italiana di taekwondo, nell’hotel dove si trovava in ritiro la squadra. Per la Federazione erano presenti il presidente Angelo Cito, il segretario Massimiliano Campo, il direttore tecnico della nazionale, Claudio N olano, e gli atleti Vito Dell’Aquila, medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo, il campione del mondo Simone Alessio e il capitano della nazionale Roberto Botta. Per il Milan, insieme a Zlatan Ibrahimovic, i dirigenti Paolo Maldini e Frederic Massara, che hanno donato la maglia dei rossoneri personalizzata al Presidente Cito. Per il campione del Milan si è trat-
tato di un ritorno al suo primo amore, la disciplina che ha praticato da bambino insieme al calcio, fino a diventare cintura nera. E che proprio nel calcio gli è spesso servita per contrastare i difensori e sorprenderli con azioni veloci e giocate volanti. “Voglio farvi un grandissimo in bocca al lupo, per il taekwondo italiano e per la vostra carriera. Il segreto? Dare sempre il massimo e tutto andrà bene”, le parole di Ibrahimovic ai giovani campioni della nazionale. Agli “ordini” del direttore tecnico N olano, il campione del mondo, Simone Alessio, ha poi tirato qualche calcio dimostrativo. Prima di una divertente sfida alla bilancia a tre, vinta da Ibra, 100 kg contro gli 82 dei pesi massimi, Roberto Botta e Simone Alessio.
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proSSimo numero Campionati Italiani Poomsae e Freestyle Taekwondo e ParaTaekwondo Italy Open Campionati Italiani Cadetti Intervista ai Campioni Europei Junior Intervista al Capitano Roberto Botta
Federazione Italiana Taekwondo Organigramma Presidente Cito Angelo Consiglio Federale Chiodo Salvatore Marinosci Nicoletta Martinetti Isabella Pescante Gianluca Trovarelli Antonio Ragona Lorenzo Consiglio Federale in rappresentanza degli Atleti Molfetta Carlo Smiraglia Maristella Consiglio Federale in rappresentanza dei Tecnici Nolano Claudio Collegio dei revisori dei Conti Loioli Renato Segretario Generale Campo Massimiliano Presidente Onorario Park Young Ghil Federazione Italiana Taekwondo Viale Tiziano, 70 - 00196 ROMA Tel. +39 0687975111 Fax. +39 063233673 sport@taekwondoitalia.it www.taekwondoitalia.it twitter: @taekwondofit Comitati regionali Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Veneto
Ennio Cotturone Tommaso Petrelli Giancarlo Mascaro Domenico Laezza Maria Giovanna Chiappelli Giovanni Lucchese Marcello Pezzolla Delfin Bruno Delfin Stefano Ferrario Marco Porcarelli Edoardo Greco Martino Montanaro Salvatore Bussu Pietro Cannizzo Domenico Mazzocca Leonardo Albanesi Roberto Lodi Filippo Inglima
Taekwondo the olympic dream n. 2 - 2021 Registrazione al Tribunale di Roma n. 488/2010 del 31/12/2010 Editorialista: Angelo Cito Direttore responsabile: Marco Alcini Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Colonna, Eraldo Marcelli, Alice Maestri, Valerio Piccioni, Luigi Fattizzo. Fotografi e grafi Roberto Zazzara, Roberto Di Tondo, Denis Secretev, Amandine Lauriol, Elis Hobdari, Marica Morzilli. Progetto grafico e impaginazione Adversign Srl Piazza dei Carracci 1- tel. 06 39721986 info@adversign.it - www.adversign.it Stampa Alfa Grafica - Napol Viale delle Industrie, 40 80040 San Sebastiano al Vesuvio (NA) Stampato a dicembre 2021
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