Come, perché e con chi cambiare ora in Basilicata

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Come, perchĂŠ e con chi cambiare ora in Basilicata. Note e proposte per una spending review regionale innovativa e non convenzionale



Come, perchĂŠ e con chi cambiare ora in Basilicata. Note e proposte per una spending review regionale innovativa e non convenzionale



Indice

Premessa

5

1. Ridisegno organizzativo delle funzioni pubbliche, presupposto e risultato

8

dell’applicazione della Spending Review

2. Riassetto e redistribuzione delle funzioni istituzionali sul territorio (Regione,

Provincia e Unione dei Comuni)

3. Una Regione di governo e “committenza”, la nuova Provincia e le Unioni dei

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Comuni attori di una nuova funzione di “produzione” dei servizi

4. Revisione, accorpamento e riduzione delle funzioni degli Enti strumentali di

10

14

gestione

5. Verso un sistema allargato di governance: partire dall’esistente per cambiare

16

6. Un nuovo modello di relazioni istituzionali e sindacali: le cose da fare subito

19

7. Check list del progetto di cambiamento istituzionale e dei servizi pubblici locali

21

allegati

1. Leggere le norme della Spending Review

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2. Scheda tecnica. Unione dei Comuni

35

3. Scheda tecnica. Proposta di riordino del sistema regionale di

40

istruzione-formazione-lavoro. Istituzione di una Agenzia regionale

4. Tutela e valorizzazione degli ecosistemi regionali: istituzione di una Agenzia

regionale agro-forestale

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

Premessa È un momento molto delicato per il Paese: mai la

ricchezza nazionale, erosa da un debito pubblico

prospettiva di un suo verticale declassamento nel

storico e crescente, ma anche alla ricostruzione del

novero dei Paesi sviluppati è stata più vicina, e la

prestigio e del decoro delle istituzioni, gravemente

terapia di emergenza per scongiurare il default ha

discreditate dai comportamenti scandalosi di

comportato addirittura una sorta di sospensione

tanta parte della rappresentanza politica e della

della normale dialettica politica ed una sottrazione

burocrazia pubblica, ad ogni livello. Ora, superando

temporanea della sfera politica dagli affari di

le banalizzazioni che equiparano il settore pubblico

governo. E forse nessun governo, espressione delle

al sistema degli sprechi e dei privilegi, occorre

forze politiche sarebbe stato in grado di concepire

rintracciare nella strategia della spending review

una terapia d’urto tanto severa ed impietosa, in

il filo rosso di un disegno di cambiamento da

particolare nel settore pubblico (istituzioni ed

intendere non come compressione radicale dei

amministrazioni). Una terapia dolorosa, quasi

servizi sociali, bensì come percorso di autoriforma

drammatica quanto inevitabile, le cui misure

di tutta la sfera pubblica, più vigile ed attenta a

possono apparire talora discutibili (alcune di quelle

ripensare le sue funzioni all’interno di una società

pensate per la P.A. lo sono), ma il più delle volte più

e di una economia che non possono soccombere

che condivisibili (quelle attinenti ai costi esorbitanti

di debito pubblico. La spending review va presa

della politica sono sacrosante): un passaggio

da questo verso: lavorare per tenere strettamente

cruciale che, tuttavia, può accelerare l’allineamento

collegate le norme, per attuarle in un succedersi

del nostro Paese agli standard dei Paesi occidentali

di adempimenti non frammentati, senza il furore

più avanzati. Questa strategia di razionalizzazione

della riduzione e dei tagli comunque e dovunque,

e risanamento ha conosciuto il suo momento

sapendo, tuttavia, che la sua attuazione organica e

culminante nella c.d. spending review. In effetti,

costruttiva deve determinare una revisione profonda

l’insieme dei provvedimenti contenuti nella legge

degli assetti dei servizi pubblici, un ridisegno della

n. 135/2012 fornisce una impalcatura importante, di

loro organizzazione e del loro funzionamento, una

rilevanza storica, per il confronto ed il lavoro politico,

più razionale impostazione delle strutture pubbliche

sociale e sindacale. L’obiettivo di eliminare ogni

centrali e periferiche, una loro riprogrammazione

forma di spreco o di dissipazione ed ogni sacca di

con meno risorse, ma anche con una visione più

inefficienza delle organizzazioni pubbliche, risponde

larga. Una soluzione che opera in verticale, per ogni

a stringenti necessità non solo di ordine finanziario,

amministrazione e per settori omogenei di funzioni e

ma anche di ordine morale. Per questo una forte

competenze, e trasversalmente sull’intero apparato

azione di razionalizzazione dei costi del settore

amministrativo centrale mediante il metodo della

pubblico allargato concorre non solo al risanamento

compensazione e della concentrazione delle attività

delle finanze pubbliche ed alla difesa della

e dei servizi, che devono permanere ai livelli attuali


Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

di prestazione. Non può sfuggire che una lettura

necessari risparmi.

fatta così della legge n. 135 coglie la finalità di una

La revisione della spesa è strutturale. Ciò che si

selettività e non di una arbitrarietà del contenimento

deve chiarire è dove finisce il guadagno di efficienza

dei costi. La sfida profonda è mutare gli assetti ed

organizzativa, che è dato tecnico, e dove comincia

i comportamenti per il recupero di efficienza e di

la riduzione del servizio, che è dato politico, e

efficacia attraverso l’alleggerimento delle attività

perciò difficilmente affrontabile in sede solo

e lo snellimento delle organizzazioni. Il ridisegno

amministrativa. L’obbligo di migliorare i saldi va

delle funzioni tocca naturalmente il tema dei

inteso non solo per contenere temporaneamente la

rapporti tra poteri pubblici e “mondi vitali”, sfera

spesa, ma per avviare processi di cambiamento della

degli interessi sociali ed il tema della funzione della

spesa pubblica. La debolezza dello Stato sta nel

spesa pubblica. Il fallimento dei Paesi occidentali

non avere avuta la forza necessaria per avviare un

è la moltiplicazione inutile dei centri di spesa e la

processo di modernizzazione. Restano da valutare

conseguente riduzione delle risorse da destinare ai

gli effetti prevedibili della manovra sullo stato e sulle

servizi. Il Paese, in particolare dalla metà degli anni

strutture pubbliche. Se si riesce a tenere insieme

‘80 in poi, ha conosciuto una crescita esponenziale

la revisione e riqualificazione della spesa con gli

dei costi di funzionamento dello Stato ed una

aspetti legati alla razionalizzazione degli organici si

riduzione netta delle risorse destinate ai servizi.

può sortire una nuova calibratura della capacità di

Dalla metà degli anni ‘90 il numero delle pubbliche

programmazione e di gestione efficiente dei fattori

amministrazioni, ivi compresi enti strumentali (enti,

della produzione di ogni amministrazione, purché si

agenzie, consorzi, unioni) e soggetti partecipati,

tenga fermo l’obiettivo di non restringere i servizi.

aumenta

procedimenti

E ciò per l’effetto di misure che nella legge n.135

amministrativi vengono frammentati tra più centri

riguardano, tra l’altro, i seguenti punti (v. allegato 1):

amministrativi. In altre parole, si è avuta una

• Revisione dei programmi di spesa e dei

crescita della spesa pubblica, specie quella che

trasferimenti;

riguarda il “funzionamento del sistema” a discapito

• ristrutturazione degli organici;

dei servizi da erogare ai cittadini. Sono cresciuti

• razionalizzazione delle attività e dei servizi

i livelli di governo regionali e locali, con le loro

offerti sul territorio e all’estero, anche attraverso

articolazioni, ed in eguale maniera il livello centrale

concentrazioni dell’offerta e dei relativi uffici;

di Governo non è diminuito. Prima ancora si è avuta

• riduzione, mediante accorpamenti, degli enti

una “crisi da inefficienza”, dovuta alla scarsa cultura

strumentali e vigilati e delle società pubbliche;

manageriale presente nell’amministrazione italiana.

• riduzione in termini monetari della spesa per

Dunque si tratta di operare una spending review

acquisto di beni e servizi attraverso l’individuazione

“storica”, volta a dare rilevanza più al ridisegno

di responsabili unici della programmazione della

organizzativo delle funzioni che ai conseguenti e

spesa e un più adeguato utilizzo delle centrali di

del

30%

mentre

i


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acquisto ed una più efficiente gestione delle scorte; • ricognizione degli immobili in uso; riduzione della spesa per locazioni, controllo dei contratti, definizione del rapporto ottimale tra superfici e numero degli occupanti; • ottimizzazione dell’utilizzo degli immobili di proprietà pubblica anche attraverso aggregazioni di uffici e amministrazioni.


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1. Ridisegno organizzativo delle funzioni pubbliche, presupposto e risultato dell’applicazione della Spending Review

spesa. La valutazione delle politiche deve coinvolge-

I campi di azione più significativi, centrali

b. Cambiamento organizzativo e gestione del personale

anche

per

cambiamento

l’azione

sindacale,

di

dell’amministrazione

questo pubblica

attengono principalmente a tre grandi questioni: l’attuazione la

gestione

risorsa-lavoro

della del

contabilità personale,

economica, inteso

dell’organizzazione,

la

come sempli-

ficazione e la digitalizzazione delle funzioni.

re i cittadini e, per questo, occorre decidersi a rendere trasparenti i dati relativi alla spesa pubblica, come è avvenuto in altri paesi europei.

La gestione delle risorse umane deve essere guidata e favorita da processi e da scelte strategiche relative alle funzioni pubbliche ed ai programmi che devono interessare la macro organizzazione. È assurdo parlare, come spesso accade, di assegnazione di personale, di mobilità collettiva o di licenziamento per giustificato motivo economico senza avere

avviato veri processi di riorganizzazione. Si tratta

a. Bilanci e contabilità economica Tutto il ciclo della programmazione e della assegnazione degli obiettivi, connesso alla riforma del bilancio degli anni ’90, rimane sulla carta, così come il sistema di valutazione della dirigenza. La mancanza di dati utili, economici e non finanziari,

di suscitare, proprio nel momento di maggiore restringimento delle risorse un vero processo di cambiamento organizzativo, sapendo che il prodotto del cambiamento sono le persone e che la gestione strutturale del cambiamento è

e il non utilizzo dei pochi dati disponibili, hanno

progettazione congiunta:

impedito l’avvio di un processo reale ed efficace

• di

della programmazione e della spesa. La mancanza

organizzazione, ambienti di lavoro e azione

di analisi e benchmark sulla base dei quali

partecipata per cambiare;

rivedere la spesa ha lasciato lo spazio alla logica

• prassi lavorative, culture, mentalità, competenze.

dei tagli lineari deresponsabilizzando i vertici

Le azioni devono quindi:

politici e amministrativi. Il non radicarsi della

• incoraggiare e finanziare i progetti di cambiamento

contabilità economica e del controllo di gestione

delle singole amministrazioni;

porta ad una applicazione teorica ed astratta del

• fornire o convogliare supporti tecnici e risorse per

new public management in Italia. Le proposte

la pianificazione, progettazione, implementazione

e gli interventi sull’open data costituiscono

del cambiamento sui territori;

un’occasione per rendere trasparente la gestione

• offrire un sistema di informazioni e scambio

delle amministrazioni pubbliche a monte, sulla

di conoscenze su architetture, soluzioni, best

programmazione e non a valle, sulle singole voci di

practices;

procedimenti,

tecnologia,

persone,


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• promuovere

la

professionalizzazione

delle

dall’art. 16 del DL n. 98/2011 costituiscono una

persone a tutti i livelli;

occasione per avviare dei piani di razionalizzazione

• offrire “protezioni normative” per la realizzazione

“industriali” e far nascere relazioni sindacali alte

del cambiamento.

nel settore pubblico, non più fondate sul deficit

Le amministrazioni dovranno, intanto, applicare per i

spending review ma sulle funzioni e i servizi che il

prossimi tre anni le disposizioni di razionalizzazione

pubblico dovrà assicurare, coinvolgendo e dando

contenute nei Decreti legge n. 78/2010, n. 98/2011 e

valore al personale: una battaglia culturale ed

n. 138/2011, misure in parte diverse per comparto e

una nuova visione di un “sindacato delle reti” che

per livello di governo. Le amministrazioni dello Stato

individua nell’ammodernamento complessivo della

dovranno razionalizzare i propri uffici periferici,

funzione pubblica una frontiera che apre nuove

ridurre gli organici, accorpare gli enti previdenziali.

relazioni industriali per un nuovo profilo del lavoro,

La sperimentazione della spending review, per gli

fattore di cambiamento e di avanzamento sociale.

Enti locali prevede maggiori limiti nelle assunzioni,

Per questo sarà necessario che le amministrazioni

l’inclusione delle spese di personale per le

imparino ad adottare piani di miglioramento

“societa partecipate” nei vincoli di riferimento, la

organizzativo anche in sede di contrattazione

razionalizzazione delle medesime, la realizzazione

integrativa, luogo costruttivo e responsabile per

di Unioni per i Comuni sotto i 1.000 abitanti e la

il miglioramento delle forme organizzative e della

gestione associata delle funzioni fondamentali per i

qualità del lavoro.

Comuni da 1.000 a 5.000 abitanti. A questo, inoltre,

Nello specifico ciò vuol dire agire su:

occorre aggiungere per gli enti locali gli effetti dei

• organizzazione del lavoro;

tagli ai trasferimenti e gli obiettivi del “patto di

• sistemi di pianificazione degli obiettivi e delle

stabilità”.

prestazioni e condivisi sistemi di valutazione;

È chiaro che suscita preoccupazione la tendenza

• redistribuzione

di talune amministrazioni locali ad assorbire i

finanziarie;

minori trasferimenti riducendo i servizi erogati e

• soppressione di strutture, enti, uffici non più

aumentando le imposte. Elemento cruciale per

necessari;

limitare questa tendenza è l’applicazione quanto

• riqualificazione del personale.

delle

risorse

strumentali

e

più estesa possibile dei costi standard alle gestioni pubbliche.

c. Digitalizzazione - semplificazione

Il quadro è quindi tale da richiedere piani di

Un vasto programma di digitalizzazione delle

razionalizzazione strutturali e nuovi modelli di

Amministrazioni Pubbliche può avere un effetto

gestione. La migliore riorganizzazione è quella che

importante, da un lato sulla riduzione strutturale della

viene dal basso perchè è in grado di scegliere tra

spesa corrente e, dall’altro sul recupero di maggiori

spesa buona e spesa cattiva. Le misure previste

entrate, grazie alla digitalizzazione end to end della


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Pubblica Amministrazione (dalla riorganizzazione

• realizzare lo switch-off eliminando l’erogazione

dei processi produttivi all’erogazione finale dei

tradizionale di quei servizi accessibili in forma

servizi pubblici on-line). Dal lato della produttività

digitale;

vale la pena citare il caso dell’INPS, dove grazie alla

• promuovere la diffusione della banda larga con

digitalizzazione dei servizi primari, la produttività

un consistente risparmio per le famiglie lucane

nei processi di erogazione è aumentata dell’8,7%

superiore al bonus benzina e gas;

medio annuo nel periodo 2006-2010. Ciò dimostra

• consolidare i sevizi per superare il digital devide

che lo switch-off dalla gestione cartacea a quella

radicando il Sit (Servizio informativo territoriale)

digitale delle pratiche e un approccio end to end

provinciale, base essenziale per programmare e

dell’informatizzazione è in grado di aumentare

sistema conoscitivo a disposizione dei cittadini e

significativamente l’efficienza.

dei professionisti per velocizzare ogni transazione

Considerando che il valore aggiunto medio per

e modificazione con una proiezione territoriale

addetto nella Pubblica Amministrazione è pari

(Es. catasto e schede tecniche delle abitazioni

a 40mila euro/anno un aumento di produttività

urbane e rurali).

anche solo del 5% avrebbe un impatto positivo

sul PIL (calcolato al costo dei fattori e a valori

2. Riassetto e redistribuzione

concatenati al 2000) dello 0,5% annuo, pari a 6 miliardi. Risulta chiaro che un processo “totale”

delle funzioni istituzionali sul

dei procedimenti, dell’organizzazione e dalla

(Regione, Provincia e Unione dei Comuni)

riqualificazione del personale e avere un impatto sui

Questi processi di profonda revisione organizzativa

cittadini e sull’organizzazione con recuperi elevati

e programmatica del sistema pubblico sono

di produttività ed efficienza.

stati consegnati con chiarezza dalla norma che

Una governance per la digitalizzazione del sistema

ridefinisce le funzioni delle Province e dei Comuni,

pubblico, come è evocata dalle norme della

riconfigurando l’arco delle attività pubbliche sul

Spending Review, deve essere orientata a:

territorio.

• raggiungere la piena condivisione e interoperabi-

In un momento di riassetto e di ripresa dello Stato

lità tra le banche dati delle diverse amministrazioni

di funzioni corpose come l’energia, i tributi, ecc., la

per rendere unica la PA davanti a cittadini e

dimensione regionale dello sviluppo va raccolta e

imprese;

rilanciata a partire dalle funzioni di Piano e di gestione

di digitalizzazione debba partire dalla revisione

territorio

tutte

le

del territorio. Un potenziale di progettualità e di

effetti

di

cose da fare che ancora non è stato completamente

razionalizzazione dei costi anche negli stessi servizi

sprigionato, con una condivisione-partecipazione

ITC delle amministrazioni;

degli attori, pubblici e privati, dello sviluppo.

• offrire

soluzioni

amministrazioni

standard

pubbliche

per con

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

L’intero mondo delle relazioni tra Regione, Province

partecipazione.

ed Enti Locali è rimesso in moto ed in qualche modo

Questa nuova quadratura delle relazioni tra

in discussione: è la realtà stessa della sostenibilità

Regione ed Enti Locali è adesso più fondata, perche

della Regione, della sua credibile consistenza

la spending review colma una lacuna di fondo

economico-finanziaria che viene sottoposta a

una sfasatura tra l’approvazione della legge di

vaglio. Torna la sfida sulla pianificazione e sulla

attuazione dell’art. 119 Cost. e gli adempimenti che

riorganizzazione funzionale della Regione, del suo

non sono stati mai eseguiti.

sistema di guida politica, dei suoi apparati che

È evidente che il quadro si deve completare con un

appaiono non centrati e convergenti, dell’impiego

nuovo intervento legislativo regionale che integri le

più finalizzato e trasparente delle risorse, della

norme della legge n. 135 per i profili organizzativi

definizione di una governance regionale che sia

e per l’attribuzione di funzioni amministrative

in grado di accompagnare tutti gli attori nella

da riconoscere agli Enti Locali, salvaguardando

realizzazione delle politiche.

le esigenze di unitarietà e di coordinamento,

La spesa del sistema pubblico allargato locale

stabilendo principi semplici in modo da non togliere

va, insomma, riqualificata riducendo gli sprechi e

spazio alle scelte di autorganizzazione degli stessi

spostando risorse verso i luoghi dello sviluppo e

enti.

della produttività, senza le quali ed a partire dalle

È vero che con la legge n. 135 sono state così

questioni del manifatturiero e dell’industria ci si

individuate le funzioni delle Province:

potrà attendere ben poco. Insomma, è necessario

• pianificazione territoriale di coordinamento,

rilanciare i compiti del governo-guida, riportando

nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per

ad una superiore unità ed uniformità il modello

gli aspetti di competenza;

policentrico, attraverso un nuovo patto statutario

• pianificazione

che veda la Regione intesa come holding di

autorizzazione e controllo di quello privato, piena

funzioni alte di governo, la Provincia con il compito

competenza sulle strade provinciali, regolazione

di pianificazione di area vasta, e le Unioni dei

della circolazione stradale;

comuni, anticipate dalla Basilicata con le cosiddette

• programmazione della rete scolastica e gestione

Aree-Programma, con funzioni intermedie.

dell’edilizia scolastica relativa alle scuole secondarie

La riforma è l’occasione per compiere scelte

di secondo grado.

lucide e lungimiranti. Al di là del preoccupante

È

conflitto territoriale intervenuto per la sede della

ridimensionamento delle funzioni delle Province e

Provincia Unica, si dia alla Provincia una funzione

da trasferire alle Regioni o ai Comuni. Si pensi, a

di vero raccordo tra amministrazioni territoriali e

titolo esemplificativo, a quelle concernenti:

di “luogo” privilegiato delle attività del Consiglio

• la tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed

delle Autonomie Locali, una sorta di garante della

energetiche;

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altrettanto

dei

vero

servizi

che

vi

di

è

trasporto,

un

ampio


Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

• la valorizzazione dei beni culturali;

enti di gestione, riordinati per settori e mission,

• la protezione della flora e della fauna, parchi e

riferiti anche ai nuovi ambiti delle Unioni. La

riserve naturali;

ricostituzione delle Province non può risolversi in un

• la caccia e la pesca nelle acque interne;

mero cambio formale. Essa è la base ordinamentale

• l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti,

per rafforzare e riconnettere sul territorio le funzioni

il rilevamento, la disciplina e il controllo degli

svolte precedentemente da più enti e soggetti, una

scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche

riconquista di spazi di regolazione e partecipazione

e sonore;

in un ambito più vasto, con l’individuazione ed

• i servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica,

attivazione di “luoghi ottimali” per il trasferimento

proprie dello Stato e delle Regioni.

di deleghe e funzioni, e per distrettualizzare le

Resta aperta la questione della riorganizzazione di

politiche.

funzioni significative, come:

Spetta alla legge regionale stabilire gli ambiti

• l’istruzione secondaria di 2° grado, artistica e la

ottimali di territorio, sulle orme delle Aree

formazione professionale;

Programma ma superandole, favorendo, senza

• i servizi del mercato del lavoro.

il problema di giustificare le scelte compiute per

istituire le Aree, la costituzione delle Unioni, nella

3. Una Regione “committenza”

di governo e

loro nettezza derivata dalla legge statale, senza commistioni e compromessi tra Unioni ed Aree

La nuova Provincia e le Unioni dei Comuni attori di una nuova funzione di “produzione” dei servizi

come sembrano adombrare alcuni documenti

La considerazione di partenza è che vi è necessità

di governo locale, consentendo subito l’esercizio

di ricalibrare il sistema istituzionale, secondo i

delle funzioni previste, sprigionando in tal modo

principi di sussidiarietà ed adeguatezza, così da

la forza e la capacità di governo e di gestione

rimodulare l’atteggiarsi delle istituzioni sui territori,

degli interventi su base territoriale, prevedendo la

proprio quando si ripresentano i nodi di un sistema

possibilità per i Comuni più grandi, “non obbligati”

regionale che nei momenti di crisi acuta rivela

per legge a partecipare all’Unione, di convergere

una “incompiutezza strutturale” dello sviluppo.

sulla modalità di gestione associata, secondo

Occorrono nuove regole e politiche che attestino

profili da stabilire nella legge. Ciò nella più ampia

sull’apparato regionale attività, risorse e dotazione

prospettiva della semplificazione istituzionale,

organica di maggiore qualità: un nuovo “insieme

costruendo il profilo di un unico ente di imputazione

di energia

pubblica” che configuri la regione

di funzioni locali, ben radicate sul piano del diritto

come trust, polo di committenza di un complesso

e su quello programmatico e gestionale: un vero

di servizi e di “prodotti dell’industria pubblica”:

ente intermedio di area omogenea, rifondato in

prodotti affidati a strutture allineate di service, di

un ambito provinciale, rileggendo e riaggregando

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regionali. Così si può fare spazio ad un nuovo livello


Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

l’esercizio delle funzioni delle Unioni intorno all’asse

rifiuti;

di tenuta del nuovo ordinamento locale. È chiaro

• grande distribuzione commerciale;

che tutto si gioca sulla dimensione e consistenza

• sistemi di gestione di beni ed attività culturali di

territoriale e sulla capacità di governo delle Unioni.

area sovra comunale;

In Basilicata esse non possono che ricondursi alle

• pianificazione d’uso delle fonti rinnovabili di

storiche ed evidenti quattro realtà urbano-rurali,

energia;

“quattro cantoni” con l’aggiunta magari di altri due

• rilevazione del fabbisogno e programmazione

moduli territoriali. Le Unioni hanno come compito

dell’edilizia residenziale pubblica;

primario quello di leggere e comporre il quadro

• gestione delle riserve naturali a carattere regionale

programmatico “attivo” del proprio sviluppo intorno

ricadenti nel proprio territorio.

ai “nuovi cittadini” che le abitano, ritessendo il

Insomma è da preferire una Provincia meno

reticolo dei servizi dal trasporto e mobilità sovra

istituzionale e più “comunità”, rifondata come

comunali, alla scuola ed alle infrastrutture collettive,

Provincia regionale delle Unioni dei comuni sulle

ai servizi idrico energetici alla risorsa ambiente ed

quali attestare i poteri e le funzioni decisionali.

agro forestale, ai servizi per l’impresa e per il lavoro

Al passo con questo riordino si delinea una

e la formazione.

rivisitazione degli assetti dei Consorzi di Bonifica e

Un caso virtuoso di comparazione è quello della

dei Consorzi ASI da ricalibrare rispetto alle nuove

Regione Umbria, che ha individuato un unico

Unioni, semplificandone il governo, accentuandone

nuovo soggetto istituzionale: un ambito territoriale

la componente tecnico-gestionale, trasformandoli

integrato titolare delle funzioni dei Comuni, che

in soggetti “produttori” di programmazione dei

esercita i compiti secondo un reticolo che tiene conto

sistemi produttivi locali e dei contratti di rete, come

anche di funzioni regionali e provinciali incidenti

previsto dalla nuova legge regionale n. 20/2012.

nell’area territoriale per le seguenti materie:

Legge sicuramente promettente, che occorre

• pianificazione territoriale d’area, nel rispetto dei

rincentrare sul nuovo asse Regione-Provincia-

piani territoriali provinciali e regionali, dei servizi a

Unione dei Comuni, accentuando le previsioni del

rete, inclusi quelli sociali;

“come fare” concretamente a muovere risorse certe

• tutela e valorizzazione dell'ambiente e rilevamento

verso la produzione e meno sulla logistica delle

dell'inquinamento atmosferico;

piccole e medie imprese che vogliono crescere.

• piani di viabilità, trasporto e traffico comunali ed

Le funzioni dei Consorzi Asi rifondati anche con

intercomunali;

l’apporto delle Unioni dei Comuni devono essere

• interventi di difesa del suolo e di tutela

divise e redistribuite; quelle di tipo urbanistico

idrogeologica;

vanno ricondotte alle nuove Unioni, quelle più

• raccolta, distribuzione e depurazione delle acque;

semplici di servizio diretto alle imprese possono

• smaltimento e coordinamento della raccolta dei

essere gestite dalla rete stessa delle imprese per

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

lotto e su base “condominiale”, le altre funzioni più

definizione dei trasferimenti in sede di bilancio di

fini di promozione e di servizi innovativi possono

previsione della Regione a cui sono allegati i piani

rifluire in un nuovo e potenziato Dipartimento

di attività dei singoli enti, senza alcun ancoraggio

regionale denominato “competitività del sistema

ad un piano degli obiettivi e quindi con una

regionale e sviluppo delle competenze” (come in

palese “irresponsabilità” degli amministratori e

Toscana). Tale operazione oltre a ridare corpo ed

dei dirigenti e senza una valutazione del rapporto

efficienza ad attività seguite ora con un taglio più

obiettivi definiti–risorse impiegate.

burocratico e verticistico consentirebbe di iniziare

La spending review, con il riassetto delle funzioni

da un “punto zero”, una volta chiusa l’operazione di

provinciali e comunali e con la previsione normativa

assorbimento dell’ingente debito accumulato, una

di “accorpare e ridurre” rende insostenibile una linea

sorta di “bolla debitoria” che altrimenti non

di Enti strumentali, che nell’ambito del “sistema

avrebbe termine per l’alimentarsi perverso di un

pubblico regionale” è parcellizzato tra circa 180

sistema-consorzio che non ha più riscontro di utilità

soggetti e con l’impiego di circa 14.700 addetti.

economica e di servizio.

Questo sistema procede in modo autoreferenziale,

4. Revisione,

accorpamento e

riduzione delle funzioni degli

Enti strumentali di gestione

senza legami con l’esercizio di funzioni di governo della Regione e di governance, programmazione locale dei Comuni e delle Unioni. Persistere nello stato di fatto, senza addurre modifiche rende vana

È chiaro che questa opera, prima di revisione

la possibilità di costruire quel reticolo virtuoso tra

istituzionale, poi di revisione di processi organizzativi

attività di progetto e di costruzione delle politiche

e decisionali, deve aprire una fase di cambiamento

di sviluppo al grado e con le difficoltà del tempo

istituzionale che investe anche la ridefinizione degli

della crisi. È indispensabile ed urgente un’alta

Enti strumentali e di gestione, già possibile secondo

sintesi politica che superi l’azione dispersiva e

la previsione della spending review che impone di

modesta della gestione di tanta parte dell’attività

“accorpare e ridurre” agendo su modelli alternativi

degli organi regionali. Occorre immaginare una vera

di gestione efficace ed efficiente.

committenza della Regione verso enti strumentali

Passando all’impianto degli Enti strumentali della

razionalizzati e da accorpare, che abbiano sistemi di

Regione, il dato evidente che risalta è lo scarso o

vera gestione, che eroghino servizi di produzione,

inesistente rapporto funzionale tra la mission di

ridisegnati secondo le figure giuridiche previste nel

tali enti e le linee programmatorie della Regione

TUEL (Agenzie, Uffici comuni etc).

da un lato e l’assenza di relazioni interistituzionali

Serve una vera sessione di riordino degli enti

con l’insieme degli enti locali. Le relazioni con

strumentali. Si tratta di esplicitare con modernità ed

la Regione sono prevalentemente incentrate

incisività le funzioni, le modalità di relazione con i

sull’aspetto finanziario: in buona sostanza la

soggetti dell’economia. Una prima ipotesi può essere

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

quella di riunire le funzioni di assistenza e sostegno

In coerenza con questo scadenzario di riforma

dei settori produttivi in un unico “Dipartimento

regionale, le proposte di ridisegno degli enti

regionale della competitività del sistema regionale

strumentali per passare a modelli di gestione

e sviluppo delle competenze” (come in Toscana),

più “accorpata e ridotta” possono partire da

magari decentrato per nuclei territoriali nelle Unioni,

una sperimentazione in campi strategici come

avviando esperienze di Sportello unico per le attività

la formazione e il lavoro, l’energia e le risorse

produttive (Suap). Un sistema che preveda anche un

idriche. Sono da ipotizzare accorpamenti funzionali

Dipartimento regionale di integrazione europea ed

e selettivi, per aree e per filiere nei campi idro-

internazionalizzazione, nel quale far rifluire risorse

energetici, nei campi della mobilità e delle

umane e strumentali, disattivando organismi

infrastrutture e dei rifiuti, anche valutando modelli

superati come l’ALSIA. Identica operazione nel

di nuove aziende giustificate per la fattibilità

campo turistico a fronte di una APT che, al di là

economica ed al mandato che può derivare dalle

di brillanti intuizioni o iniziative, fatica a rendere

nuove Unioni chiamate a valutare la gestione a

vincente un comparto regionale davvero decisivo.

scala più ampia dei servizi nelle forme più avanzate

È chiaro che questa azione di riallineamento degli

e convenienti. Tra queste interessanti ipotesi si

enti strumentali in una ottica di “committenza”

prefigurano i campi seguenti:

del “gruppo pubblico Regione-Unione dei Comuni-

• lo studio di fattibilità di una Agenzia unica

Provincia” deve essere esercitata verificando la

regionale

coerenza della mission e dell’attività espletata

(v. allegato 3);

rispetto agli obiettivi strategici regionali attraverso

• lo studio di fattibilità di un’Agenzia agro-forestale

il monitoraggio dei servizi resi. L’ente trasformato

che superi l’attuale intervento frammentato e

o accorpato nelle forme previste dal TUEL, viene

non finalizzato nel campo forestale assicurando

regolato con un sistema di rendicontazione dei

interventi integrati nella tenuta e gestione del

risultati di gestione, degli scostamenti rispetto alle

bosco e del sottobosco ed interventi di salvaguardia

scelte pianificate, ma sopratutto viene inserito in un

ambientale (v. allegato 4);

ciclo di public governance che dia valore ai rapporti

• la previsione di piccole agenzie di scopo per la

con la Regione–committente e con i cittadini.

gestione della raccolta differenziata dei rifiuti per

Servono il contratto di servizio o gli accordi che

iniziativa delle Unioni dei Comuni come contributo

prevedano livelli e standards di prodotti, i servizi

pratico in attesa di rivedere e completare su

attesi, i mezzi e le risorse assegnate incluso il

scala regionale provinciale tutto l’assetto della

personale, i sistemi di monitoraggio della qualità

pianificazione e gestione della materia;

dei servizi. Così vengono finanziate solo le attività

• la ripubblicizzazione dell’intero sistema degli

coerenti con gli obiettivi assegnati, in una logica di

acquedotti e di gestione degli invasi, ivi comprese la

efficienza della spesa.

gestione della depurazione e la salvaguardia idrica,

15

per

la

formazione

ed

il

lavoro


Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

istituendo un’unica struttura, totalmente pubblica,

infrastrutturale e della viabilità.

con la riduzione dei costi di gestione, capace

È

di applicare un piano tariffario equo, erogando

di razionalizzazione ed accorpamento funzionale

gratuitamente a tutti i lucani una quota minima

degli Enti

di acqua, secondo un indirizzo programmatico

contenimento dei costi diretti ed indiretti di circa 40

pubblico integrandosi con altri enti delle regioni con

mln di euro su base annua.

termini per ridurre i costi di erogazione spalmandoli

Questa

su utenze più vaste;

“funzione pubblica locale” e del “gruppo pubblico

• ipotesi di nuove combinazioni tra Regione

allargato” Regione-Provincia-Unione è la premessa

nello specifico Basilicata Sviluppo ed Università

fondamentale della revisione degli assetti e della

con la modalità delle società in spin-off al fine

organizzazione del lavoro, degli organici e dei piani

di sospingere l’attività di ricerca ed innovazione

di fabbisogno del personale. In questo modo si può

sul modello di altre esperienze quali quella di

aprire una stagione di contrattazione integrativa

West Aquila società partecipata che opera nel

che possa codecidere con la parte pubblica sulle

settore della ricerca, progettazione, realizzazione

materie di competenza contrattuale allargando lo

e commercializzazione di prodotti e servizi

sguardo ad una sorta di contrattazione sociale e

nell’ambito dei sistemi che integrano componenti

territoriale. Al termine di questa fase si dovrebbero

di telecomunicazioni, di elettronica, di controllo e

ottenere due risultati fondamentali:

automazione, con particolare riferimento a sistemi

• una nuova fisionomia degli Enti e delle funzioni

embedded e wireless;

regionali, semplificate, più efficienti, meno costose

• ipotesi di riorganizzazione dei servizi socio-

e dentro il circuito delle trasformazioni sociali…

sanitari su base distrettuale per adeguare i servizi

• una visione unitaria degli organici ridisegnati sulle

partendo dallo svolgimento attuale delle attività per

funzioni rivisitate, con tutte le posizioni lavorative

riqualificare senza tagli lineari ed orientare meglio

riposizionate, direzionali, intermedie e di base,

le prestazioni sui bisogni del cittadino recuperando

anche con processi di riconversione professionale o

fiducia e riducendo la mobilità sanitaria recuperando

di trasformazione dei posti.

risorse.

Nell’ottica di una migliore esplicazione dei servizi

5. Verso

e di recupero dell’efficienza sono da sperimentare,

verosimile

che

questo

processo

strumentali possa generare un

profondo

cambiamento

della

un sistema allargato

anche in altri campi formule di accorpamento e

di governance: partire dall’esi-

di concentrazione di funzioni di supporto o di

stente per cambiare

integrazione, quali la gestione del personale, la rete

È proprio il tempo che la Regione assuma finalmente

dei sistemi informatici e dei Sit, la rete della logistica

un ruolo di big-player dello sviluppo attraverso un

e degli autoparchi, i servizi di manutenzione

coordinamento alto e lungimirante del Sistema

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

Basilicata: un complesso di soggetti istituzionali

aiutandoli a vincere la sfida della competitività e le

e non, un telaio di relazioni tipiche di “network

criticità dell’economia. Una strategia multilivello

governante”.

di governo del territorio capace di perseguire

Una visione di permanente cooperazione tra i diversi

contemporaneamente:

livelli pubblici che guardi all’esterno del recinto

• una visione “forte” sostenuta dalla Regione di

degli apparati burocratici per cogliere la ricchezza

grande apertura del sistema locale ai contesti

degli apporti ai programmi ed ai progetti di soggetti

esterni, nei luoghi della competizione, facendone

e di pubblici più vasti.

crescere la produttività intorno ai punti: più

Una sorta di trasformazione istituzionale, nella quale

infrastrutture e mobilità, più investimenti nelle

vi sia spazio per una visione unitaria, integrata,

Ict e nella ricerca, più attenzione ai settori più

cooperativa del lavoro da fare anche negoziando,

promettenti dell’economia regionale quali l’agro-

concertando, muovendo le cose tra i vari livelli in

industria, il turismo di qualità, la formazione e la

modo interattivo, secondo la logica di governance

protezione sociale, i servizi all’impresa-rete ed

multilivello promossa dall’Unione Europea.

all’occupazione;

È come costruire per ogni ambito di territorio e di

• un consenso istituzionale, frutto di cooperazione

settore delle “camere di compensazione” fra diversi

e negoziazione tra i vari livelli territoriali e tra gli

livelli istituzionali e diversi attori sociali, anche

enti con responsabilità settoriali (Governo, Regione

esterni alla regione: ecco perche è necessario

Basilicata, Soprintendenze, Comuni, enti ed aziende

spingersi oltre fino al dato statutario. Il Consiglio

gestori di servizi, etc.);

delle Autonomie locali potrebbe avere un ruolo

• un consenso sociale maturato attraverso l’impegno

centrale in questo sistema. Il Consiglio e la Giunta

nella comunicazione e nell’interazione negoziale

regionale, attraverso il meccanismo dei pareri e delle

dell’amministrazione regionale e provinciale con i

sessioni dedicate “di scopo”, impostate in maniera

soggetti sociali;

partecipata e consultiva, potranno migliorare la

• politiche multisettoriali integrate: urbane, fiscali,

discussione e la decisione su enti regionali, livelli e

di compensazione sociale o ambientale, nuove

risorse per i servizi ed esercitare la funzione di guida

politiche energetiche, centrate sull’indotto e i

e di committenza, allo stato carente, superando

derivati del petrolio, ad esempio, ed ancora politiche

i veti contrapposti, ispirandosi ai principi della

di sviluppo dell’occupazione;

sussidiarietà, adeguatezza e soprattutto di leale

• l’attenzione alle risorse fisiche ed ecologiche, in

collaborazione.

termini di valore, di vulnerabilità, di capacità di

Quel che serve è uno stile ed una carica nuova,

carico e di potenzialità;

una “centrale” illuminata dello sviluppo capace

• l’attenzione alle risorse finanziarie in una visione

di guidare, attraverso la qualità della proposta,

di lungo periodo, trovando le modalità giuste per

l’integrazione tra i luoghi forti e i Comuni più piccoli

sbloccare la spesa imbrigliata dal Patto di stabilità

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

e salvando risorse europee come fondi FEASR,

alla realizzazione di modelli di organizzazione del

la capacità di generare redditività attraverso

lavoro efficaci in sede di contrattazione aziendale.

l’attrattività di investimenti, cercando investimenti

Un obiettivo concreto della spending review

privati o partenariati sovralocali, agendo sulle

regionale deve essere quello del piano della qualità

esternalità positive create dagli investimenti

delle prestazioni e quello del programma triennale

pubblici.

per la trasparenza.

Certo, vi è molto da cambiare e da inventare. Si passa

L’attività di misurazione e riduzione degli oneri

da una dimensione statica ad una più dinamica,

amministrativi (MOA) può costituire una delle

il passaggio dallo stato di fatto al nuovo modello

linee di intervento della politica regionale di

di riordino del sistema di governance regionale

semplificazione, con l’avvio di un programma di

coniugata con la spending review.

misurazione e riduzione degli oneri amministrativi

La Regione Basilicata ha avviato dal 1997 un

derivanti dalle norme regionali. Questa attività, da

processo di riorganizzazione a più livelli con un

svolgersi in stretta collaborazione con le associazioni

intreccio normativo ed una riorganizzazione degli

di categoria, consente di quantificare l’incidenza

apparati che, in qualche modo, tiene conto dei

di tali oneri nella varie fasi delle procedure

principi di sussidiarietà, di riordino e miglioramento

amministrative, ricavando un ordine di priorità

dell’azione dell’intero sistema pubblico locale

degli interventi da realizzare e le informazioni di

ispirato all’autogoverno ed al protagonismo dei

base necessarie per l’elaborazione di proposte di

territori.

semplificazione mirate.

Il punto è che nella situazione attuale gli strumenti

Eguale azione di miglioramento può avvenire con un

di governance interna e quelli di pianificazione

rinnovato e più convinto impiego dell’AIR (Analisi di

strategica quali il Piano regionale di sviluppo

Impatto della Regolazione), che costituisce una delle

e il Documento annuale di programmazione

principali metodologie di valutazione a supporto

economica, sono incomprensibilmente disapplicati

delle decisioni pubbliche e, come tale, rappresenta

mentre avrebbero richiesto di essere coordinati

uno strumento chiave per garantire il miglioramento

con il sistema di pianificazione e del controllo di

della qualità della regolazione. Se utilizzata

gestione.

correttamente, tale metodologia contribuisce a

Anche il sistema di valutazione della dirigenza e

misurare preventivamente vantaggi ed eventuali

del comparto esige di essere rivisitato come una

svantaggi delle norme e dei regolamenti, al fine di

tessera fondamentale nel ciclo di programmazione

orientare i decisori politici verso scelte efficaci e

e controllo della gestione ancorandolo al piano

rispondenti alle esigenze dei cittadini. Si consideri

delle performances, legando meglio la duttilità

che in alcune Regioni che lo praticano con serietà

delle prestazioni al miglioramento dei servizi e la

(ad es. la Toscana), l’AIR ha portato ad una riduzione

compartecipazione delle rappresentanze sindacali

degli oneri burocratici sulle imprese fino al 25%.

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

6. Un nuovo modello di relazioni

istituzionali e sindacali: le cose

oggi fuori dai circuiti del potere locale. Nell’immediato

è

necessario

portare

subito

a compimento nelle Unioni territoriali livelli

da fare subito

e strumentazioni di piano ora assolutamente

In modo concreto si può partire dallo spirito di

separati o non operanti, ad es. gli strumenti della

“0biettivo 2012” e presentare in una assise di nuova

integrazione socio-sanitaria, i piani di salute, i

costituente del sistema delle autonomie regionali,

piani di distretto della salute e tutte quelle misure

un progetto 2020 da costruire in progress che

che hanno lasciato incompiuto il sistema di welfare

contenga idee e traguardi in circoscritti e qualificanti

locale, ma soprattutto ricostruendo le azioni di

campi strategici. Un progetto che descriva le

pianificazione e di gestione dei servizi nel campo

modalità e gli adempimenti della riformulazione e

dei settori produttivi, delle infrastrutture in una

riorganizzazione delle funzioni regionali, rivedendo

visione di pianificazione strutturale provinciale e di

il modello di costruzione delle politiche regionali,

area.

ridefinendo lo schema dei servizi e degli uffici,

Il punto vero è la capacità delle istituzioni e del

prevedendo momenti di codeterminazione con le

più ampio contesto di forze che partecipano

forze sociali e sindacali, tracciando le linee, le fasi

ad un nuovo percorso di sviluppo, di mettere a

e gli strumenti per stimolare una partecipazione

servizio delle persone e delle decisioni un quadro

nuova dei territori (tavoli di partecipazione, avvio di

di conoscenze e di opportunità, oltre l’attività

sistemi di e-democracy, ecc…).

ordinaria, e di contribuire a fare sistema, partendo

Una opzione di cambiamento istituzionale forte

dai risultati raggiunti, dalle criticità e dagli ostacoli.

e coerente, a partire dallo Statuto regionale che

La chiave di volta è il rovesciamento dell’ottica

ridisegni una Regione più protesa al sociale con

“auto-centrata” della P.A. regionale. Contano

nuovi e veri strumenti di partecipazione anche

invece le relazioni, i fenomeni, la percezioni della

informali, pensiamo al popolo delle scuole, delle

realtà delle trasformazioni; conta un’attività di

fabbriche e degli uffici e per altro verso ai nuovi

auditing dei bisogni e della domanda del territorio;

“attendamenti” come dice De Rita delle “partite iva”

serve una sorta di “barometro sociale” in grado di

ed alla “società di mezzo” od ai “Comuni polvere” di

cogliere i cambiamenti della vita delle persone e del

Aldo Bonomi. Uno Statuto che radichi nelle decisioni

sociale per rimodulare e ripresentare una offerta dei

fondamentali della Regione (bilanci, riparto di

servizi, meglio collegati alle nuove condizioni delle

fondi, etc) il ruolo di un qualificato Comitato per la

persone, delle famiglie e del lavoro.

programmazione, l’economia ed il lavoro, magari

In tal senso ci si attende un cambio di rotta: una sorta

con un rango di organo regionale, uno Statuto che

di canalizzazione di risorse e di azioni, in linea anche

preveda un sistema di Authority indipendenti che

con le recenti scelte regionali di trasferimento alle

liberino l’apporto di forze autonome e qualificate

autonomie locali di mezzi finanziari reinterpretando

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

il “patto di stabilità” e di risorse reperite dal

garante, cambierà completamente di segno la sua

risparmio e dai mercati, su quattro punti delicati del

funzione e la sua incidenza nel governo dei processi

sistema regionale:

di cambiamento nella nostra Regione.

• la rete della protezione sociale, dello stato sociale locale, riqualificato e reso efficiente (ci sono esempi in Emilia-romagna ed in Toscana di Aziende locali del sociale che producono servizi validi con competenza e sostegno dei costi); • una dote alla formazione dei giovani ed ai loro percorsi di studio e di ricerca del lavoro; • una dote familiare che accompagni le persone nei loro momenti di fragilità e di bisogno ed investa sulle famiglie come presidio demografico; • un sistema di strumenti innovativi a sostegno delle imprese e della capitalizzazione aziendale ed a progetti di crescita a medio termine con modalità che partano dal territorio, quali i sistemi di “private equità” e di nuovi fondi di investimento raccolti sul territorio in combinazione tra impresa, banche e, perché no, enti pubblici. “People first”, prima la persona ed un buon grado di benessere, è il valore guida nei pronunciamenti europei per il “sociale” degli ultimi anni. Tradotto nell’impegno dei programmi di governo locale significa cercare di delineare un intervento vicino alle condizioni, ai bisogni ed ai disagi d’oggi finalizzando i programmi e le misure organizzative alle persone e meno alla generalità dei casi, puntando a superare quella sorta di refrattarietà a cambiare e ad accettare le sfide sociali, culturali ed economiche, unico modo per andare oltre il piccolo segmento della regione ed oltre gli elementi distorsivi del sistema pubblico. Se di questo mutamento radicale di ottica e di prospettiva il sindacato riuscirà a farsi promotore e

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

7. Check

list del progetto di

cambiamento istituzionale e dei

Regione, riportando ad una superiore unità ed uniformità il modello policentrico, attraverso un nuovo patto statutario che veda la Regione intesa

servizi pubblici locali

come holding di funzioni alte di governo, la Provincia

a) L’applicazione della spending review deve essere

con il compito di pianificazione di area vasta,

una occasione di una revisione profonda degli

e le Unioni dei comuni con funzioni intermedie.

assetti dei servizi pubblici, un ridisegno della loro

Un nuovo insieme di energia pubblica che configuri

organizzazione e del loro funzionamento, una più

la Regione come trust, polo di committenza di un

razionale impostazione delle strutture pubbliche

complesso di servizi e di “prodotti dell’industria

centrali e periferiche, una loro riprogrammazione

pubblica”: prodotti affidati a strutture allineate di

con meno risorse. Un disegno di cambiamento da

service, di enti di gestione, riordinati per settori e

intendere non come compressione radicale dei

mission, riferiti anche ai nuovi ambiti delle Unioni.

servizi sociali, bensì come percorso di autoriforma

d) Modello “forte” delle Unioni dei Comuni: tutto si

di tutta la sfera pubblica, più vigile ed attenta a

gioca sulla dimensione e consistenza territoriale e

ripensare le sue funzioni all’interno di una società

sulla capacità di governo delle Unioni. In Basilicata

e di una economia che non possono soccombere di

quattro-sei realtà urbano-rurali. Le Unioni hanno

debito pubblico.

come compito primario quello di leggere e comporre

b) Partire da “piani di razionalizzazione strutturali”

il quadro programmatico “attivo” del proprio

e

migliore

sviluppo intorno ai “nuovi cittadini” che le abitano,

riorganizzazione è quella che viene dal basso

ritessendo il reticolo dei servizi dal trasporto

perché è in grado di scegliere tra “spesa buona

e mobilità sovra comunali, alla scuola ed alle

e spesa cattiva”, e di focalizzare su quali punti

infrastrutture collettive, ai servizi idrico energetici

dell’organizzazione investire.

alla risorsa ambiente ed agro forestale, ai servizi

Generare relazioni sindacali “alte” nel settore

per l’impresa e per il lavoro e la formazione.

pubblico, non più fondate sul deficit spending

e) Questa profondo cambiamento della “funzione

review ma sulle funzioni e i servizi che il pubblico

pubblica

dovrà assicurare, coinvolgendo e dando valore al

allargato”

personale: una battaglia culturale ed una nuova

premessa fondamentale della revisione degli assetti

visione di un “sindacato delle reti” che individua

e della organizzazione del lavoro, degli organici e

nell’ammodernamento complessivo della funzione

dei piani di fabbisogno del personale. Al termine

pubblica una frontiera che apre nuove relazioni

di questa fase si dovrebbero ottenere due risultati

industriali per un nuovo profilo del lavoro, fattore di

fondamentali:

cambiamento e di avanzamento sociale.

• una nuova fisionomia degli Enti e delle funzioni

c) Rilanciare i compiti del governo-guida della

regionali, semplificate, più efficienti, meno costose

nuovi

modelli

di

gestione.

La

21

locale”

e

del

“gruppo

Regione-Provincia-Unione

pubblico è

la


Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

e dentro il circuito delle trasformazioni sociali;

• le funzioni dei Consorzi Asi rifondati anche con

• una visione unitaria degli organici ridisegnati

l’apporto delle Unioni dei Comuni sono divise

sulle funzioni rivisitate, con tutte le posizioni

e redistribuite; quelle di tipo urbanistico vanno

lavorative riposizionate, direzionali, intermedie

ricondotte alle nuove Unioni, quelle più semplici

e di base, anche con processi di riconversione

di servizio diretto alle imprese possono essere

professionale o di trasformazione dei posti.

gestite dalla rete stessa delle imprese per lotto e

f ) Schemi

di

e

su base “condominiale”, le altre funzioni più fini di

riduzione delle funzioni degli Enti strumentali.

promozione e di servizi innovativi possono rifluire

Gli Enti strumentali sono inseriti in un ciclo di

in un nuovo e potenziato Dipartimento regionale

“public governante” che privilegi i rapporti con la

denominato “competitività del sistema regionale e

Regione–committente e con i cittadini. La Regione

sviluppo delle competenze”;

stipula con l’Ente “riformato” o accorpato il contratto

• studio di fattibilità di una Agenzia unica regionale

di servizio che prevede livelli e standards di prodotti,

per la formazione ed il lavoro (v.allegato 3);

i servizi attesi, i mezzi e le risorse assegnate incluso

• studio di fattibilità di una Agenzia agro-forestale

il personale, i sistemi di monitoraggio della qualità

che superi l’attuale intervento frammentato e

dei servizi. Così vengono finanziate solo le attività

non finalizzato nel campo forestale assicurando

coerenti con gli obiettivi assegnati, in una logica

interventi integrati nella tenuta

di efficienza della spesa. Si prefigurano i campi

bosco e del sottobosco ed interventi di salvaguardia

seguenti di revisione degli Enti:

ambientale (v.allegato 4);

• una prima ipotesi è quella di riunire le funzioni

• previsione di piccole agenzie di scopo per la

di assistenza e sostegno dei settori produttivi in un

gestione della raccolta differenziata dei rifiuti per

unico “Dipartimento regionale della competitività

iniziativa delle Unioni dei Comuni come contributo

del sistema regionale e sviluppo delle competenze”

pratico in attesa di rivedere e completare su

(come in Toscana) decentrato per nuclei territoriali

scala regionale provinciale tutto l’assetto della

nelle Unioni dei Comuni, avviando esperienze di

pianificazione e gestione della materia;

Sportello unico per le attività produttive (Suap).

• ripubblicizzazione

Un sistema che preveda anche un Dipartimento

acquedotti e di gestione degli invasi, ivi comprese la

regionale

ed

gestione della depurazione e la salvaguardia idrica,

internazionalizzazione, nel quale far rifluire risorse

istituendo un’unica struttura, totalmente pubblica,

umane e strumentali, disattivando organismi

con la riduzione dei costi di gestione, capace

superati come l’ALSIA. Identica operazione nel

di applicare un piano tariffario equo, erogando

campo turistico a fronte di una APT che, al di là

gratuitamente a tutti i lucani una quota minima

di brillanti intuizioni o iniziative, fatica a rendere

di acqua, secondo un indirizzo programmatico

vincente un comparto regionale davvero decisivo;

pubblico integrandosi con altri enti delle regioni con

di

revisione,

integrazione

accorpamento

europea

22

dell’intero

e gestione del

sistema

degli


Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

termini per ridurre i costi di erogazione spalmandoli

fine di pervenire a proposte e programmi condivisi

su utenze più vaste;

intorno ai seguenti punti:

• ipotesi di nuove combinazioni tra Regione

• più infrastrutture e mobilità, più investimenti

nello specifico Basilicata Sviluppo ed Università

nelle Ict e nella ricerca, più attenzione ai settori

con la modalità delle società in spin-off al fine

più promettenti dell’economia regionale, quali

di sospingere l’attività di ricerca ed innovazione

l’agro-industria,il turismo di qualità, la formazione

sul modello di altre esperienze quali quella di

e la protezione sociale, i servizi all’impresa-rete ed

West Aquila società partecipata che opera nel

all’occupazione;

settore della ricerca, progettazione, realizzazione

• politiche multisettoriali integrate: urbane, fiscali,

e commercializzazione di prodotti e servizi

di compensazione sociale o ambientale, nuove

nell’ambito dei sistemi che integrano componenti

politiche energetiche, centrate sull’indotto e i

di telecomunicazioni, di elettronica, di controllo e

derivati del petrolio, ad esempio, ed ancora politiche

automazione, con particolare riferimento a sistemi

di sviluppo dell’occupazione;

embedded e wireless;

• l’attenzione alle risorse fisiche ed ecologiche,

• ipotesi di riorganizzazione dei servizi socio-

in termini di valore, di vulnerabilità, di capacità di

sanitari su base distrettuale per adeguare i servizi

carico e di potenzialità;

partendo dallo svolgimento attuale delle attività per

• l’attenzione alle risorse finanziarie in una visione

riqualificare senza tagli lineari ed orientare meglio

di lungo periodo, trovando le modalità giuste per

le prestazioni sui bisogni del cittadino recuperando

sbloccare la spesa imbrigliata dal Patto di stabilita

fiducia e riducendo la mobilità sanitaria recuperando

e salvando risorse europee come per i fondi FEASR,

risorse.

la capacità di generare redditività attraverso

• formule di accorpamento e di concentrazione

l’attrattività di investimenti, cercando investimenti

di funzioni di supporto o di integrazione, quali la

privati o partenariati sovralocali, agendo sulle

gestione del personale, la rete dei sistemi informatici

esternalità positive create dagli investimenti

e dei Sit, la rete della logistica e degli autoparchi,

pubblici.

i servizi di manutenzione infrastrutturale e della

h) In modo concreto si può partire dallo spirito di

viabilità.

“0biettivo 2012” e presentare in una assise di nuova

È verosimile che questo processo di razionalizzazione

costituente del sistema delle autonomie regionali,

ed accorpamento funzionale degli Enti strumentali

un “progetto 2020” da costruire in progress

possa generare un contenimento dei costi diretti ed

che contenga idee e traguardi in circoscritti e

indiretti di ca 40 mln di euro su base annua.

qualificanti campi strategici, prevedendo momenti

g) Nelle Unioni dei Comuni ed in sede provinciale si

di codeterminazione con le forze sociali e sindacali,

attua un sistema di “camere di compensazione” fra

(tavoli di partecipazione, avvio di sistemi di e

diversi livelli istituzionali e diversi attori sociali, al

democracy, etc...). Nell’immediato è necessario

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Spending review e i processi di cambiamento in Basilicata Il ruolo e lo spazio dell’azione sindacale

portare subito a compimento nelle Unioni territoriali livelli e strumentazioni di piano ora assolutamente separati o non operanti, ad es. gli strumenti della integrazione socio-sanitaria, i piani di salute, i piani di distretto della salute e tutte quelle misure che hanno lasciato incompiuto il sistema di welfare locale, ricostruendo le azioni di pianificazione e di gestione dei servizi nel campo dei settori produttivi, delle infrastrutture in una visione di pianificazione strutturale provinciale e di area. i) Cose da fare subito per un cambio di rotta: una sorta di canalizzazione di risorse reperite dal risparmio e dai mercati, su quattro punti delicati del sistema regionale: • la rete della protezione sociale, dello stato sociale locale, riqualificato e reso efficiente (ci sono esempi in Emilia-romagna ed in Toscana di Aziende locali del sociale che producono servizi validi con competenza e sostegno dei costi); • una dote alla formazione dei giovani ed ai loro percorsi di studio e di ricerca del lavoro; • una dote familiare che accompagni le persone nei loro momenti di fragilità e di bisogno ed investa sulle famiglie come presidio demografico; • un sistema di strumenti innovativi a sostegno delle imprese e della capitalizzazione aziendale ed a progetti di crescita a medio termine con modalità che partano dal territorio, quali i sistemi di “private equity” e di nuovi fondi di investimento raccolti sul territorio in combinazione tra impresa, banche e, perché no, enti pubblici.

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Allegati


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

Allegato 1

Pubblici: sono illegittimi i criteri che fissano, senza limitazione, limiti di accesso connessi al fatturato

Leggere le norme della Spending Review D.L. 6.07.2012 n. 95 pubblicato il 6.07.2012 entrato in vigore il 7.07.2012 convertito in Legge 7.08.2012 n. 135 pubblicata il 14.08.2012 entrata in vigore il 15.08.2012 deliberazione del Consiglio dei Ministri (in breve CdM) del 20.07.2012 pubblicata

aziendale; comma 3: in caso di mancata disponibilità della convenzione Consip e delle convenzioni delle centrali di committenza regionali, le PP.AA. possono procedere allo svolgimento di autonome procedure di acquisto alle seguenti condizioni:

il 24.07.2012.

• solo in caso di motivata urgenza certificata dal Di seguito le disposizioni più innovative per gli Enti

responsabile del procedimento;

Pubblici Territoriali.

• per contratti aventi durata e misura strettamenti necessari;

Riduzione della spesa per l’approvvigionamento

• per contratti sottoposti a condizione risolutiva

di beni e servizi (art. 1): rafforzamento del sistema

che opera nel caso di avvenuta disponibilità della

centralizzato degli acquisti tramite la Consip SpA o

convenzione Consip o delle centrali di acquisto

tramite le centrali regionali di acquisto

regionali;

comma 1: acquisti extra-Consip (quindi stipulati

comma 4: i Comuni fino a 5000 abitanti possono

senza avvalersi delle convenzioni Consip SpA)

effettuare gli acquisti anche attraverso gli strumenti

successivi all’entrata in vigore della Legge 135/2012

gestiti da altre centrali di committenza o a mezzo

- ipotesi di nullità:

del mercato elettronico della PA;

• a partire dal 15.08.2012 -> estensione dell’ambito

comma 7-8-9: detta

di applicazione della nullità dei contratti extra

l’approvvigionamento di determinate categorie

Consip (già prevista dalla L. 111/2011) e conseguente

merceologiche tassativamente indicate ritenute di

illecito disciplinare e responsabilità amministrativa:

particolare rilevanza a livello di spesa pubblica:

l’ipotesi di nullità non opera più soltanto in caso

1. energia elettrica;

di mancata adesione alle convenzioni Consip,

2. gas;

ma anche in caso di mancata adesione a tutti gli

3. carburanti rete ed extra rete;

strumenti di acquisto messi a disposizione dalla

4. combustibili per riscaldamento;

Consip per l’approvvigionamento di beni e servizi;

5. telefonia fissa e mobile.

• non sono nulli i contratti stipulati tramite altra

(Con futuri decreti, il Ministero dell’Economia e delle

centrale di committenza a condizioni economiche

Finanze in breve MEF può individuare altre categorie

più favorevoli;

merceologiche da sottoporre a questa disciplina).

comma 2: detta una norma di favore per le piccole e

• Tutti gli enti pubblici italiani;

medie imprese, modificando il Codice dei Contratti

• Tutte le società a partecipazione pubblica diretta

26

la

disciplina

per


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

e indiretta sono tenuti ad approvvigionarsi di beni

• entro il 30.06 di ogni anno la PA deve comunicare

e servizi:

alla Corte dei Conti il mancato esercizio del diritto

1) o attraverso le convenzioni Consip SpA o delle

di recesso;

centrali di committenza regionali;

commi 19-20: il MEF avvalendosi della Consip S.p.A.

2) ovvero ad esperire proprie autonome procedure;

deve realizzare un programma per l’efficientamento

3) ovvero tramite affidamenti purché prevedano

delle procedure di dismissione di beni mobili delle

corrispettivi

PP.AA.;

inferiori

a

quelli

indicati

nelle

convenzioni o accordi quadro messi a disposizione

comma 23: l’art. 1 non si applica agli enti del SSN in

da Consip Spa o dalle centrali di committenza

quanto destinatari di una specifica normativa;

regionali. In tal caso i contratti sono sottoposti

comma 24: contiene una novella al T.U. sul pubblico

a condizione risolutiva che opera nel caso di

impiego (D.lgs 165/2001) con riguardo alle funzioni

intervenuta disponibilità della convenzioni Consip o

dei dirigenti generali in materia di misure di

delle centrali di committenza regionali nell’ipotesi

prevenzione della corruzione negli uffici pubblici;

in cui prevedano condizioni di maggior vantaggio

comma 26: riduzione della spesa per l’acquisto di

economico.

beni e servizi.

La violazione di questa disciplina è comminata con:

Il Ministero della Giustizia deve adottare misure

• la sanzione della nullità dei contratti;

volte alla riduzione dei seguenti costi:

• la previsione della responsabilità amministrativa e

• costi dei servizi di intercettazione telefonica

disciplinare in capo al dirigente responsabile;

attuando un risparmio non inferiore a:

comma 10: pone a carico delle PP.AA. un onere

- 25 milioni per l’anno 2012;

informativo qualora le stesse abbiano stipulato

- 40 milioni a decorrere dall’anno 2013;

contratti - tramite centrali di committenza - ad un

• distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari

prezzo inferiore a quello previsto dalle convenzioni

- 30 milioni per l’anno 2012;

stipulate dalla Consip SpA; comma 11: dispone la istituzione, tramite Consip SpA, di un albo delle centrali di committenza; comma 13: acquisti

extra-Consip

assicurando risparmi non inferiori a:

già

stipulati

all’entrata in vigore della Legge 135/2012 - diritto di recesso: • nuova ipotesi di diritto di recesso inserita ipso iure nei contratti ai sensi dell’art. 1339 c.c. per aderire ai parametri prezzo-qualità delle convenzioni Consip

- 70 milioni a decorrere dall’anno 2013; (si confrontino i D.Lgs nn. 155 e 156 del 7.09.2012 rispettivamente con riguardo al Tribunale e all’ufficio del Giudice di Pace); • procedure di acquisto dei beni e servizi assicurando risparmi non inferiori a: - 5 milioni per l’anno 2012; - 10 milioni a decorrere dall’anno 2013.

se migliorativi rispetto a quelli del contratto già stipulato;

27


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

Riduzione delle dotazioni organiche delle PP.AA.

riorganizzazione (comma 10). Sono coinvolti nel

(art. 2)

processo di riduzione organica:

comma 1-3: impone alle amministrazioni dello

• gli uffici dirigenziali e le dotazioni organiche del

Stato una riduzione delle dotazioni organiche nelle

personale non dirigenziale:

seguenti misure:

• delle PP.AA. dello Stato;

• 20% per i dirigenti anche generali;

• delle agenzie;

• 10% per il personale non dirigenziale;

• degli enti pubblici non economici;

• non inferiore al 10% per gli organici delle forze

• degli enti di ricerca;

armate;

• degli enti pubblici ex art. 70 comma 4 del D.Lgs

commi 4-5-6-7-10:

165/2001;

• entro il 31.10.2012: il Presidente del Consiglio dei

• gli organici delle forze armate (comma 2);

Ministri (in breve PCdM) su proposta del Ministro

• le amministrazioni interessate dalla riduzione ex

per la pubblica amministrazione e la semplificazione

art. 23 quinquies D.L. 95/2012 e quindi:

e di concerto con il MEF emana uno o più decreti per

• MEF;

attuare le riduzioni organiche.

• Agenzie fiscali;

Il Legislatore ha opzionato per i “tagli differenziali”

• il personale degli enti locali al quale si applica

tra le singole amministrazioni a condizione che

l’art. 16 comma 8 del D.L. 95/2012.

complessivamente il tetto previsto sia raggiunto.

Sono escluse dal processo di riorganizzazione le

Quindi, tenuto conto delle specificità delle

strutture e il personale:

amministrazioni, sono consentite riduzioni inferiori

• del comparto scuola a AFAM alle quali si applica

rispetto alle percentuali indicate al comma 1, a

la disciplina di settore;

condizione che siano compensate, per la differenza,

• del comparto sicurezza;

dalle maggiori riduzioni delle rispettive dotazioni

• del corpo nazionale dei vigili del fuoco;

organiche di altre amministrazioni;

• personale amministrativo operante presso gli

• divieto di assunzione: in mancanza della

uffici giudiziari;

emanazione del suddetto decreto, è fatto divieto

• personale di magistratura;

procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi

comma 11: il personale in sovrannumero (tale

titolo e con qualsiasi contratto;

disposizione si applica anche agli enti locali ex art.

• entro sei mesi dall’entrata in vigore del suddetto

16 comma 8).

decreto: a seguito delle riduzioni apportate,

Descrizione delle procedure per le unità in

le amministrazioni devono rivedere l’assetto

soprannumero all’esito delle riduzioni ex comma 1.

organizzativo nel suo complesso mediante appositi

Gli strumenti previsti per il riassorbimento delle

regolamenti di organizzazione.

eccedenze sono:

A tal fine il Legislatore ha dettato alcuni criteri di

• collocamento in quiescenza: l’ente può provvedere

28


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro;

l’esame congiunto.

• mobilità verso PP.AA. che presentano vuoti in

In ogni caso, su tutte le materie oggetto di

dotazione organica.

partecipazione sindacale previste dai contratti

Divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo

collettivi, nelle more della nuova disciplina

per la durata del soprannumero.

contrattuale, è comunque dovuta l’informazione

comma 12: dichiarazione di esubero e quindi

sindacale.

collocamento in disponibilità entro il 30.06.2013 del

comma 20-quater: imposizione di tetti massimi

il personale non riassorbibile ai sensi del comma

ai compensi degli amministratori e dei dipendenti

11;

delle società controllate dalle PP.AA.

comma 13: • affidamento, al Dipartimento della Funzione

Riduzione della spesa, messa in liquidazione e

Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei

privatizzazione di società pubbliche (art. 4)

Ministri, dell’attività di monitoraggio dei posti

comma 1: previsione di misure restrittive in materia

vacanti presso le PP.AA. e di consequenziale

di società in house (società partecipate direttamente

redazione di un elenco;

o indirettamente dalle PP.AA.) che svolgono servizi

• possibilità per il personale iscritto nel suddetto

nei confronti della P.A. e che abbiano conseguito

elenco, di presentare domanda di collocazione nei

nell’anno 2011 un fatturato da prestazione dei

posti di cui al medesimo elenco con obbligo delle

servizi superiore al 90% dell’intero fatturato:

PP.AA. di accogliere le domande;

• entro il 31.12.2013 si procede allo scioglimento;

• divieto di assunzione di personale per le PP.AA.

in alternativa

che non accolgono le suddette domande;

• entro il 30.06.2013 si procede alla privatizzazione

comma 15: sospensione delle procedure concorsuali

con

per l’accesso alla dirigenza di prima fascia fino alla

partecipazioni detenute alla data del 7.07.2012 e

conclusione del processo di riorganizzazione, e

alla contestuale assegnazione del servizio per 5

comunque non oltre il 31.12.2015;

anni a decorrere dal 1°.01.2014;

commi 17-18-19: relazioni sindacali.

comma 2: previsione di un sistema sanzionatorio in

Introduzione di alcune modifiche agli artt. 5 e 6 del

caso di inosservanza degli obblighi posti dal citato

dlgs n. 165/01 (Norme generali sull’ordinamento

comma 1:

del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni

• divieto di ricezione di affidamenti diretti di

pubbliche) al fine di estendere alcuni istituti

servizi;

di partecipazione

• divieto di rinnovo di affidamenti di cui sono

sindacale

alla

materia

procedure

di

evidenza

pubblica

delle

dell’organizzazione delle amministrazioni, nonché di

titolari.

gestione degli esuberi e della mobilità. Si alternano

comma 3: sottrae all’ambito di applicazione del

la semplice informazione ai soggetti sindacali con

comma 1, escludendone l’operatività, le:

29


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

1. società che svolgono particolari attività;

della L. 289/2002;

2. società che saranno individuate con DPCM sulla

4. le cooperative sociali ex art. 5 della L. 381/1991;

base di particolari esigenze;

5. le organizzazioni non governative ex L. 48/1987;

comma 3-sexies: entro il 13.11.2012, le PA

• l’affidamento in house (quindi l’affidamento

possono predisporre piani di ristrutturazione e

diretto) può avvenire solo a favore di società a

razionalizzazione delle società controllate.

capitale interamente pubblico per l’acquisizione

commi 4-5: riduzione della composizione dei

di beni e servizi di valore inferiore a 200.000 Euro

consigli di amministrazione delle società pubbliche

annui. Sono fatti salvi:

con decorrenza dal primo rinnovo dei Consigli di

1) gli affidamenti attualmente in corso fino alla

Amministrazione, successivo al 7.07.2012 (entrata

scadenza naturale del rapporto e comunque fino al

in vigore del decreto legge).

31.12.2014;

In luogo del CDA è consentita la nomina

2) le acquisizioni in via diretta di beni e servizi il cui

dell’Amministratore Unico.

valore complessivo sia pari o inferiore a 200.000

comma 6: a decorrere dal 1°.01.2013 le PP.AA. di

Euro in favore delle associazioni di promozione

cui all’art. 1 comma 2 del D.Lgs 165/2001, possono

sociale, degli enti di volontariato, delle associazioni

acquisire a titolo oneroso servizi da associazioni

sportive dilettantistiche, delle cooperative sociali e

e fondazioni solo in base a procedure improntate

delle organizzazioni non governative;

alla più ampia concorrenzialità tale da assicurare

commi 9-10-11-12: misure di contenimento della

le migliori condizioni economiche per la stazione

spesa di personale per le società controllate.

appaltante.

• a decorrere dal 7.07.2012 e fino al 31.12.2015 i

commi 7-8: a tutela della concorrenza e del mercato:

limiti assunzionali previsti per l’amministrazione

a decorrere dal 1°.01.2014

controllante si applicano anche alle società

• limitando l’affidamento in house dei servizi,

controllate direttamente o indirettamente dalle

si dispone l’acquisizione sul mercato di beni e

pubbliche amministrazioni di cui al comma 1 che

servizi strumentali all’amministrazione mediante

abbiano conseguito un fatturato da prestazione dei

le procedure concorrenziali previste dal codice

servizi nei confronti di pubbliche amministrazioni

appalti;

superiore al 90%, escluse quelle quotate e le loro

• restano consentite le acquisizioni in via diretta di

controllate;

beni e servizi mediante convenzioni con:

• a decorrere dal 1°.01.2013 le società pubbliche

1. le associazioni di promozione sociale ex art. 30

possono procedere alle assunzioni di personale a

della L. 383/2000;

tempo determinato, con contratti co.co.co. nel limite

2. le associazioni di volontariato ex art. 7 della L.

del 50% della spesa sostenuta per le medesime

266/1991;

finalità nell’anno 2009;

3. le associazioni sportive dilettantistiche ex art. 90

• a decorrere dal 1°.01.2013 e fino al 31.12.2014

30


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

pone dei limiti al trattamento economico dei

3. per i servizi istituzionali di tutela dell’ordine e

dipendenti delle società di cui al comma 1;

della sicurezza pubblica;

• previsione di responsabilità in capo agli

4. per i servizi istituzionali svolti nell’area tecnico-

amministratori esecutivi e dirigenti in caso di

operativa della difesa; II

omessa vigilanza sul rispetto dei suddetti vincoli; comma 14: dal 7.07.2012

cessione alle Forze di Polizia dei contratti di

• opera il divieto, a pena di nullità, di inserire

locazione e noleggio in corso alla data di entrata in

clausole arbitrali nei contratti di servizio tra lo

vigore del D.L. 95/2012;

Stato e le Regioni, da una parte e le società a

III

totale partecipazione pubblica diretta o indiretta

revoca delle gare espletate da Consip Sp.A. nell’anno

dall’altra;

2012 per la prestazione del servizio di noleggio a

• è prevista la caducazione delle suddette clausole,

lungo termine;

salvo che non si siano già costituti i relativi collegi

commi 3: concessione dell’utilizzo delle autovetture

arbitrali.

di

servizio per le sole esigenze di servizio del

titolare; Riduzione

delle

spese

delle

pubbliche

amministrazioni (art. 5) comma 1: sui

ruoli

commi 4: ipotesi di responsabilità amministrativa e disciplinare del dirigente in caso di violazione delle

emessi

dall’1°.01.2013,

disposizioni di cui ai commi 2 e 3;

diminuzione di un punto della percentuale di aggio

comma 5: razionalizzazione

sulle somme riscosse dalle società agenti del

autista

servizio nazionale della riscossione;

all’amministrazione di appartenenza e, in mancanza,

comma 2: riduzione del parco auto

assegnato a mansioni differenti;

restituito

con

del

decorrenza

personale immediata

I

comma 7: a decorrere dal 1.10.2012 i buoni pasto di

a decorrere dall’anno 2013 riduzione del parco

tutte le PP.AA., ivi compresi quelli per i dirigenti, non

auto delle PP.AA., delle autorità indipendenti e

possono superare il valore nominale pari ad Euro

delle società dalle stesse controllate. Le spese per

7,00;

il parco auto non potranno superare il 50% della

comma 8: a decorrere dal 7.07.2012 operatività

spesa sostenuta nell’anno 2011;

del divieto per le PP.AA. e le autorità indipendenti

eccezione: sono sottratte all’ambito di applicazione

di monetizzare le ferie non godute e quindi

di questa norma le autovetture utilizzate:

introduzione dell’obbligo di fruizione.

1. dall’ispettorato centrale della qualità e repressione

La violazione è fonte di responsabilità disciplinare

frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle

ed amministrativa del dirigente;

politiche agricole alimentari e forestali;

comma 9: divieto per le PP.AA. e per le autorità

2. dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;

indipendenti di attribuire incarichi di studio e di

31


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

consulenza a soggetti già appartenenti ai ruoli

l’acquisto di beni e servi e alla riduzione della spesa

delle stesse e collocati in quiescenza che abbiano

pubblica. Le principali sono:

svolto, nell’ultimo anno di servizio il ruolo oggetto

• entro il 2013: riduzione delle comunicazioni

dell’incarico;

cartacee per un importo pari al 50% delle spese

comma 10: modifiche all’art. 11 del D.L. 98/2011

sostenute nel 2011;

conv. in L. 111/2011 in materia di razionalizzazione

• riduzione delle spese di telefonia mobile e fissa

dei servizi di pagamento delle retribuzioni le PP.AA.

attraverso la razionalizzazione dei contratti e

devono:

riduzione degli apparati telefonici;

• o stipulare convenzioni con il MEF e ciò eviterebbe i costi di gestione delle procedure di gara e di eventuali contenziosi; • ovvero utilizzare i parametri di qualità e prezzo definiti con D.M. I contratti aventi ad oggetto servizi di pagamento in essere alla data del 7.07.2012, sono rinegoziati con un abbattimento del costo del 15%; commi 11-11-sexies: nuove norme in materia di valutazione delle performance del personale dirigenziale e non dirigenziale con previsione di attribuzione di un trattamento accessorio maggiorato solo per i più meritevoli; comma 13: abrogazione della normativa in materia della vice dirigenza; comma 14: a decorrere dall’1.01.2013 riduzione del 5% dei compensi degli organi delle autorità

• razionalizzazione del patrimonio immobiliare; • dematerializzazione degli atti; comma 3: riduzione dei trasferimenti in materia di spesa per consumi intermedi dal bilancio dello Stati agli enti e alle autorità indipendenti con esclusione degli enti locali, degli enti del SSN, delle università e degli enti di ricerca, nelle seguenti misure: • 5% nell’anno 2012; • 10% nell’anno 2013; • della spesa sostenuta per consumi intermedi nell’anno 2010; comma 3-bis: modifiche alla disciplina del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Razionalizzazione

amministrativa.

Divieto

di

istituzione e soppressione di enti, agenzie e organismi (art. 9) comma 1: soppressione o accorpamento degli

portuali;

enti, delle agenzie e degli organismi delle Regioni,

comma 14-bis: le norme in materia di riduzione della

Province e Comuni nella misura non inferiore al 20%

spesa dettate dal D.L. 95/2012 non si applicano

che esercitano anche in via strumentale le funzioni

alla Banca d’Italia e per essa costituiscono solo dei

ex art. 117 comma 2 lettera b Cost.:

principi di riduzione della spesa.

• entro il 7.10.2012: ricognizione dei suddetti enti, agenzie ed organismi;

Riduzione della spesa degli enti pubblici (art. 8)

• entro il 7.04.2013: in caso di inadempimento, i

comma 1: individuazione di una serie di iniziative

suddetti enti, agenzie ed organismi sono soppressi

finalizzate al contenimento della spesa per

ipso iure.

32


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

Riduzione della spesa degli enti territoriali (art. 16):

• entro il 30.09.2012: su deliberazione della

concorso degli enti territoriali alla realizzazione

Conferenza Stato-Città ed autonomie locali sulla

degli obiettivi di finanza pubblica

base della istruttoria condotta dall’ANCI, con decreto del Ministro dell’Interno, sono determinate

Regioni a statuto ordinario:

le riduzioni del fondo sperimentale di riequilibrio,

tagli:

del fondo perequativo e i trasferimenti erariali dovuti

1. 2012: 700 mln di Euro;

ai Comuni della Regione Sicilia e della Regione

2. 2013: 1000 mln di Euro;

Sardegna, da imputare a ciascun comune;

3. 2014: 1000 mln di Euro;

• entro il 15.10.2012: in mancanza della deliberazione

4. a decorrere dal 2015: 1050 mln;

della Conferenza, è comunque emanato il decreto

• entro il 30.09.2012: su deliberazione della

del Ministero dell’Interno.

Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, con decreto

Province delle Regioni a statuto ordinario:

del MEF, è determinato l’ammontare del concorso

tagli:

finanziario di ciascuna regione;

1. 2012: 700 mln di Euro;

• entro

il

15.10.2012:

in

mancanza

della

2. 2013: 1000 mln di Euro;

deliberazione della Conferenza permanente, è

3. 2014: 1000 mln di Euro;

comunque emanato il decreto del MEF;

4. a decorrere dal 2015: 1050 mln;

• con decreto del MEF sentita la Conferenza

• entro il 30.09.2012: su deliberazione della

permanente sono individuate le risorse dovute

Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, con

dalla Stato alle Regioni a statuto ordinario escluse

decreto del Ministro dell’Interno, sono determinate

le risorse destinate al SSN e al trasporto pubblico

le riduzioni del fondo sperimentale di riequilibrio,

locale;

del fondo perequativo e i trasferimenti erariali dovuti

• entro il termine definito perentorio del 10.09.2012

alle province della Regione Sicilia e della Regione

le Regioni comunicano al MEF gli elementi informativi

Sardegna, da imputare a ciascuna provincia;

occorrenti per la verifica del mantenimento

• entro il 15.10.2012: in mancanza della deliberazione

dell’equilibrio dei saldi di finanza pubblica.

della Conferenza, è emanato il decreto del Ministero dell’Interno.

Comuni:

comma 9: pone il divieto transitorio, per le province,

tagli:

di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato

1. 2012: 500 mln di Euro;

sino alla definizione del loro riordino.

2. 2013: 2000 mln di Euro; 3. 2014: 2000 mln di Euro;

Enti Locali:

4. a decorrere dal 2015: 2100 mln;

• entro il 31.12.2012: con decreto del PCdM d’intesa

33


Allegato 1 Leggere le norme della Spending Review

con la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, sono stabiliti i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche tenendo conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente: • gli enti che risultano collocati ad un livello superiore al 20% rispetto alla media non possono effettuare assunzioni a qualsiasi titolo; • gli enti che risultano collocati ad un livello superiore al 40% rispetto alla media devono applicare le misure di gestione delle eventuali situazioni di soprannumero ex art. 2 comma 11 del D.L. 95/2012.

34


Allegato 2 Scheda tecnica. Unione dei comuni

Allegato 2

Tuttavia può consentire, in caso di successo

Scheda tecnica. Unione dei Comuni

accrescere la qualità e quantità dei servizi erogati,

Il D.L. 6 luglio 2012 n. 95 all’art. 19, convertito

a parità di risorse, o addirittura di aumentare le

nella Ln.135/2012 ha introdotto importanti novità

risorse finanziarie a disposizione nel caso in cui

sulle funzioni fondamentali e modalità di esercizio

siano previsti specifici contributi finanziari, di tipo

associato di funzioni e servizi comunali e sulle

governativo, da assegnare alle Unioni.

Unioni dei Comuni.

Poiché lo statuto dell’Unione disciplina le risorse

Già con il D. Lgs. 267/2000 vi era stata la previsione

finanziarie e la possibilità di accedere a contributi,

di unione spontanea di comuni di dimensioni ridotte.

si dovrebbe raggiungere una capacità organizzativa

Con il successivo D. L. 78/2010 l’unione delle

e gestionale dell’Unione di fornire servizi migliori

funzioni dei piccoli enti non sarebbe più avvenuta

rispetto a quanto avrebbero saputo fare da soli i

in maniera spontanea, allo scopo di garantire una

comuni.

compattezza da un punto di vista amministrativo.

Diversamente, la convenzione tra i Comuni al

Le attuali misure urgenti in tema di risparmio e

momento potrebbe apparire la strada più praticabile,

riduzione della spesa, così come il raggiungimento

anche alla luce delle esperienze già consolidate

di obiettivi di riduzione del debito, hanno portato

in diversi Comuni, dove le convenzioni per alcuni

in ultima analisi a riconsiderare questa previsione,

servizi sono già una realtà.

comprendendo maggiori competenze all’interno di

I piccoli enti verranno divisi in due categorie: i

quelle previste per la ripartizione.

comuni con popolazione al di sotto di 1000 abitanti,

Si stabilisce per i piccoli Comuni l’obbligo di

e i comuni con popolazione compresa tra 1000 e

esercitare insieme, attraverso le unioni o le

5mila abitanti. I comuni non possono trattenere

convenzioni ed entro il 1 gennaio 2014, tutte le

nemmeno in parte le funzioni, che devono essere

funzioni fondamentali loro spettanti.

trasferite integralmente ai moduli di cooperazione.

L’Unione dei Comuni, che potrebbe sembrare

I moduli ammessi sono soltanto l’unione e la

la strada migliore da seguire, comporta diverse

convenzione, a loro volta oggetto di innovazioni

problematiche legate alla perdita della autonomia

normative da parte del D.L. n. 95.

per le piccole realtà, a partire dalla autonomia

La dimensione demografica minima delle Unioni,

finanziaria a quella di stazione appaltante e

dovrà essere di 10.000 abitanti.

ridurrebbe l’Ente locale a semplice rappresentanza

Il comma 1 dell’art. 19 individua le funzioni

della Istituzione Locale. L’adesione all’unione riduce

fondamentali

il grado di controllo diretto del singolo comune sulle

obbligatoriamente in forma associata attraverso

risorse finanziarie e sulle modalità di fornitura del

Unioni di Comuni (ai sensi dell’articolo 32 del D. L.

servizio.

n. 67/2000) o convenzioni.

organizzativo

35

e

gestionale

comunali,

dell’Unione,

da

di

svolgersi


Allegato 2 Scheda tecnica. Unione dei comuni

In particolare si tratta delle seguenti funzioni:

di licenze per il software, la formazione informatica

a) organizzazione generale dell’amministrazione,

e la consulenza nel settore dell’informatica.

gestione finanziaria e contabile e controllo;

Per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti,

b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse

ovvero fino a 3000 abitanti se appartengono o sono

generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi

comunità montane, entro il 31 dicembre 2012 tre

di trasporto pubblico comunale;

di queste funzioni, con esclusione di anagrafe e

c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute

stato civile, dovranno obbligatoriamente essere

allo Stato dalla normativa vigente;

esercitate in forma associata, tramite unione di

d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di

comuni o mediante convenzione.

ambito comunale nonché la partecipazione alla

Gli stessi comuni obbligatoriamente entro il 31

pianificazione territoriale di livello sovracomunale;

dicembre 2013, dovranno esercitare tutte le funzioni

e) attività, in ambito comunale, di pianificazione

fondamentali, fatta salva la citata esclusione.

di protezione civile e di coordinamento dei primi

Il comma 2 con riferimento ai piccolissimi Comuni

soccorsi;

con popolazione fino a 1.000 abitanti delinea

f ) l’organizzazione e la gestione dei servizi di

un nuovo percorso per la gestione associata

raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti

delle funzioni. Viene meno l’obbligatorietà della

urbani e la riscossione dei relativi tributi;

soluzione delineata dall’art. 16 del D.L. 138/2011

g) progettazione e gestione del sistema locale

che prescriveva la gestione associata di tutte le

dei servizi sociali ed erogazione delle relative

funzioni ed i servizi; tale soluzione, infatti, diviene

prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto

alternativa rispetto a quella delineata dall’art.

dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione;

14 del d.l 78/2010 (comma 27) con riferimento ai

h) edilizia scolastica, organizzazione e gestione dei

piccoli Comuni.

servizi scolastici;

Ciò significa, in definitiva, che i piccolissimi Comuni

i) polizia municipale e polizia amministrativa

possono decidere, nel pieno rispetto della propria

locale;

autonomia, se gestire in maniera associata le sole

j) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione

funzioni fondamentali, di cui al novellato art. 14 del

e compiti in materia di servizi anagrafici.

dl 78/2010, attraverso le convenzioni o l’Unione, ex

Se l’esercizio di tali funzioni è legato alle tecnologie

art. 32 d. lgs. 267/2000, oppure tutte le funzioni ed

dell’informazione e della comunicazione, i comuni le

i servizi tramite l’Unione speciale, ex art. 16 del d.l.

esercitano obbligatoriamente in forma associata,

138/2011 o una o più convenzioni.

fermo restando che tali funzioni comprendono

Viene meno la natura eccezionale e derogatoria

la realizzazione e la gestione di infrastrutture

della scelta della convenzione, che dovrebbe avere

tecnologiche, rete dati, fonia, apparati di banche

durata almeno triennale.

dati, di applicativi software, l’approvvigionamento

Le

36

Regioni

sono,

protagoniste

attive

del


Allegato 2 Scheda tecnica. Unione dei comuni

cambiamento che coinvolge la razionalizzazione dei

2. unioni ex art. 16 D.L. 138/2011, i Comuni devono

Comuni, poiché a loro spetta stabilire, nell’ambito

avanzare alla Regione una proposta di aggregazione

della propria attività legislativa:

per l’istituzione della rispettiva unione, nel termine

a) l’individuazione, previa concertazione con i

perentorio di sei mesi dalla data di entrata in vigore

Comuni interessati nell’ambito del Consiglio delle

del D.L. 95/2012, con deliberazione del consiglio

Autonomie Locali, delle dimensioni territoriali

comunale. Nel termine perentorio del 31 dicembre

ottimali e omogenee che consentano lo svolgimento

2013 la Regione provvede a sancire l’istituzione

delle funzioni fondamentali dei Comuni in forma

delle unioni del territorio.

associata secondo i principi di efficacia, economicità,

L’unione sembra essere la strada maestra per la

efficienza e riduzione delle spese;

collaborazione

b) il limite demografico minimo di 10.000 abitanti per

demografica minima delle unioni è di 5.000

le Unioni, salvo diversa determinazione regionale;

abitanti, dovrebbe raggiungere i 10000 abitanti,

c) la durata triennale delle convenzioni e la verifica

salvo che le Regioni stabiliscano limiti diversi entro

della loro efficienza ed efficacia al termine di detto

i tre mesi antecedenti il primo termine di esercizio

periodo, a pena di obbligatoria trasformazione in

associato obbligatorio delle funzioni fondamentali.

Unione;

Il Presidente dell’Unione è scelto tra i Sindaci dei

intercomunale.

La

dimensione

funzioni

Comuni associati, la giunta deve essere costituita

fondamentali: 3 entro il 1° gennaio 2013 e le restanti

dai componenti dell’esecutivo dei comuni associati

entro il 1° gennaio 2014.

ed il consiglio deve essere composto da un numero

d)

I

la

tempistica

comuni

applicativa

interessati,

delle

potranno

avvalersi

di consiglieri, eletti dai singoli consigli dei comuni

alternativamente delle seguenti soluzioni:

associati tra i propri componenti, non superiore

1. gestione associata art. 14 del D.L.78/2010,

a quello previsto per i comuni con popolazione

dovranno provvedere a dar vita alle gestioni

pari a quella complessiva dell’ente, garantendo la

associate entro il 1° gennaio 2013 con riguardo ad

rappresentanza delle minoranze e assicurando, ove

almeno tre delle funzioni fondamentali ed entro il

possibile, la rappresentanza di ogni comune.

1° gennaio 2014 con riguardo alle restanti funzioni

L’Unione adegua la propria azione, per il

fondamentali.

perseguimento degli obiettivi di sua competenza, ai

Saranno i Comuni, nel rispetto dei requisiti, a

metodi della programmazione e collaborazione con

proporre alla Regione la forma associativa e l’ambito

gli altri livelli di governo, nel reciproco rispetto delle

territoriale, ma è stata introdotta la facoltà, per la

relative sfere di competenza, curando in particolare

Regione, di intervenire in una fase successiva per

il raccordo tra i propri strumenti operativi e quelli

favorire il raggiungimento dell’ambito ottimale e

degli altri Enti Pubblici.

impedire che un Comune obbligato resti fuori da

L’atto costitutivo e lo statuto dell’unione sono

forme di gestione associata.

approvati dai consigli dei comuni partecipanti con

37


Allegato 2 Scheda tecnica. Unione dei comuni

le procedure e con la maggioranza richieste per le

Riflessioni

modifiche statutarie. Lo statuto individua le funzioni

1) Inquadrare il contesto urbano-territoriale e

svolte dall’unione e le corrispondenti risorse.

socio-economico:

Vi è l’obbligo per ogni comune di poter far parte di

la dimensione demografica dei Comuni interessati;

una sola unione di comuni e si prevede che le unioni

la tipologia e l’articolazione delle attività produttive

di comuni possono stipulare apposite convenzioni

(agricoltura, forestazione, artigianato, industria,

tra loro o con singoli comuni. Sono applicate

turismo); la struttura dell’occupazione; i servizi

all’Unione, che ha autonomia regolamentare,

scolastici, socio sanitari e assistenziali, servizi

oltre che statutaria in quanto compatibili,

culturali, ricreativi e religiosi.

“i principi previsti per l’ordinamento dei comuni, con

2) Struttura del territorio:

particolare riguardo allo status degli amministratori,

Individuazione diretta della legge regionale quale

all’ordinamento finanziario e contabile, al personale

fonte atta a stabilire un diverso, eventuale limite

e all’organizzazione”. Competono alle Unioni gli

demografico per definire la popolazione complessiva

introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai

residente nel territorio dell’unione; caratteristiche

contributi sui servizi ad esse affidati.

geografiche, morfologiche ed orografiche dei

L’Unione ex art. 16, deve essere un ente “a costo

territori dei Comuni interessati; assetto urbanistico

zero”, infatti, i suoi organi devono essere formati

di tali territori; viabilità e reti di trasporto e di

“senza nuovi o maggiori oneri per la finanza

comunicazione tra i Comuni; la sicurezza urbana e

pubblica, da amministratori in carica dei comuni

stradale.

associati e a essi non possono essere attribuite

3) Realtà organizzative ed economico-contabili

retribuzioni, gettoni e indennità o emolumenti”.

delle

I mezzi e il personale delle unioni devono provenire

interessate alla fusione:

dai comuni associati.

a. dimensioni organizzative e tecniche (le dotazioni

È vietato alle Unioni “il superamento della somma

organiche, i mezzi e le attrezzature, le dotazioni

delle spese di personale sostenute precedentemente

informatiche, le funzioni in gestione associata);

dai singoli comuni partecipanti” inoltre, attraverso

b. analisi

specifiche misure di razionalizzazione organizzativa

interessati;

e una rigorosa programmazione dei fabbisogni,

c. l’organizzazione e la modalità di gestione dei

devono essere assicurati progressivi risparmi di

servizi pubblici in senso stretto nei diversi Comuni

spesa in materia di personale.

(acqua, gas, nettezza urbana, ecc.);

I Comuni che opteranno per l’unione di cui all’ex art.

d. la quantità e qualità di servizi erogati (quest’ultima

16 del D.L. 138/2011 saranno assoggettati al Patto

nozione deve essere posta in relazione al grado di

di Stabilità a decorrere dal 2014.

soddisfazione dell’utenza ed alla rispondenza dei

singole

dei

Amministrazioni

dati

di

bilancio

servizi alle esigenze dei cittadini).

38

Comunali

dei

Comuni


Allegato 2 Scheda tecnica. Unione dei comuni

4) Possibili impatti delle fusione sulle: attività economiche

(individuazione

delle

possibili

sinergie e degli aspetti di crescita economica) e attività formative per l’avviamento al lavoro; riorganizzazione delle strutture comunali; gestione del territorio (potenziale crescita abitativa, possibile sviluppo urbanistico, effetti su viabilità e trasporti); bilancio del nuovo ente, derivanti dal necessario allineamento di imposte, tasse e tariffe, nonché dalla modifica dei trasferimenti statali (in conseguenza del mutare dei parametri di riferimento); offerta di servizi pubblici. 5) Informazione ai cittadini del progetto di unificazione dei territori comunali interessati attraverso

convegni,

dibattiti,

manifestazioni,

workshop e coinvolgimento delle popolazioni interessate al dibattito (associazioni sportive, culturali, economiche e sociali.

39


Allegato 3 Scheda tecnica. Proposta di riordino del sistema regionale di istruzione-formazione-lavoro

Allegato 3

lavoro regionale, prevedendo il ruolo delle Agenzie Provinciali per la Formazione, quali organismi di

Scheda tecnica.

diretta emanazione delle Province.

Proposta di riordino del sistema regionale di istruzione-formazione-lavoro.

La Regione gestisce la fase del decentramento

Istituzione di una Agenzia regionale

attraverso la definizione dei tempi e delle modalità di trasferimento delle competenze alle

Premessa ed inquadramento normativo A partire dagli anni ‘90 si manifesta nelle materie della istruzione, formazione e lavoro un progressivo decentramento delle competenze dallo Stato alle Regioni ed agli Enti locali. La legge n. 142/90 confluita poi nel TUEL (d.lgs. 267/2000) definisce in capo a ciascun Ente la competenza specifica in relazione alle diverse

Province, riservandosi un ruolo di programmazione multidisciplinare, per il quale assegna una funzione di proposta alle Province. Per tutto quanto attiene alla formazione ed alle politiche attive del lavoro, la Regione conserva le funzioni di monitoraggio, vigilanza e controllo, definisce le modalità e la gestione dell’accreditamento degli enti di formazione,

tematiche. Con i d.lgs. n. 59/97 e n. 118/98 si delineano per

regolamenta la certificazione professionale e degli

le Regioni e le Province le specificità in materia

standard formativi.

di lavoro e formazione, con il riconoscimento del

A questo si aggiunge la competenza relativamente

ruolo delle Province sul tema “lavoro” attraverso il

agli incentivi alla formazione ed alla occupazione

coordinamento dei servizi per l’impiego.

e degli interventi sperimentali, quella in materia di

Inoltre la legislazione nazionale pone in capo alle

programmazione, controllo e certificazione delle

Regioni la possibilità di esercitare la delega in

spese, monitoraggio e valutazione, nonché funzioni

materia di formazione, cosa che seppur con qualche

connesse all’attività di sorveglianza nel quadro

difficoltà avviene anche in Basilicata.

dell’attuazione dei programmi comunitari.

In Basilicata, con la L.R. n. 29/98 si definisce la funzione

Alle Province spetta un ruolo di concorso nella

di programmazione, indirizzo e coordinamento

programmazione delle attività impostate dalla

della Regione in materia di collocamento e politiche

Regione, l’effettivo controllo dei Centri per l’impiego

attive del lavoro, assegnando contestualmente alle

nell’attuazione delle politiche del lavoro e dei

Province le funzioni previste dal d.lgs. 469/97.

servizi previsti dalla normativa, l’attuazione della

Con la legge regionale n. 15/99 vengono definite

programmazione regionale nell’ambito del territorio

le modalità di finanziamento dei diversi livelli

provinciale, assumendo direttamente la gestione

istituzionali coinvolti nel processo di decentramento,

dei finanziamenti.

e con la l.r. n. 33/2003 si delinea il nuovo sistema integrato di orientamento, formazione e politiche del

40


Allegato 3 Scheda tecnica. Proposta di riordino del sistema regionale di istruzione-formazione-lavoro

Nuovo inquadramento delle funzioni in attuazione

individuate nelle seguenti:

di provvedimenti di spending review

a) funzioni generali di amministrazione, di gestione

In questa dinamica irrompe la normativa di

e di controllo;

riordino del sistema istituzionale introdotto dalla

b) funzioni di istruzione pubblica, ivi compresa

spending review con l’accorpamento e la riduzione

l’edilizia scolastica;

del numero delle Province che può indurre una

c) funzioni nel campo dei trasporti;

razionalizzazione

d) funzioni riguardanti la gestione del territorio

della

complessiva

struttura

organizzativa dell’Amministrazione periferica dello

(viabilità e pianificazione territoriale);

Stato, organizzata su base provinciale.

e) funzioni nel campo della tutela ambientale;

Resta il tema fondamentale del reticolo delle

f ) funzioni nel campo dello sviluppo economico

funzioni, purtroppo ancora una volta trascurato,

relative ai servizi del mercato del lavoro”.

affrontato in modo superficiale e sommario,

Il comma 10 dell’art. 17 del D. L. 95/2012 trascura

procurando disorientamento e sospensione di

in particolare:

giudizio in talune materie strategiche come la

• La formazione professionale;

formazione e lavoro dove invece occorre linearità di

• Le funzioni in materia di mercato del lavoro e in

intenti e di prospettiva.

particolare la gestione dei Centri per l’Impiego.

Se appare ormai acquisito, anche dal Governo

In tale contesto normativo queste funzioni non

Monti, il principio di un Ente di area vasta, con

possono che essere ritenute di “area vasta”, o

adeguate dimensioni, intermediario tra Regioni e

meglio sovra comunali. Infatti per il mercato del

Comuni, cui assegnare le funzioni strategiche, non

lavoro è stato recentemente predisposto dalla

si comprende la superficialità con la quale vengono

COPAFF,

individuate le funzioni fondamentali delle nuove

l’attuazione del federalismo fiscale, nella seduta

Province, limitandole a quelle indicate al comma 10

del 28 giugno scorso, il documento tecnico

dell’art. 17 del D.l. n. 95.

metodologico relativo ai fabbisogni standard per la

Ancora una volta appare chiaro come a livello centrale

funzione Sviluppo economico–centri per l’impiego

non si conoscono le funzioni svolte dagli Enti Locali.

attribuite alle Province. Un punto di riferimento,

È possibile infatti trovare una indicazione precisa

previsto dalla legge, per valutare l’efficienza dei

e più articolata nella vigente normativa, approvata

servi resi.

nell’attuale legislatura, in corso di attuazione: l’art.

Risulta fondamentale, dunque, per dare senso alla

21 della Legge 5 maggio 2009 n. 42, prevede:

riforma delle Province, integrare le funzioni disegnate

“Per le province, le funzioni, e i relativi servizi, da

nel provvedimento di spending, riproponendo

considerare ai fini della determinazione dell’entità

quanto già previsto dalla Legge 42/2009. In ogni

e del riparto dei fondi perequativi in base al

caso, in attesa di una ridefinizione delle funzioni e

fabbisogno standard o alla capacità fiscale sono

competenze degli Enti locali, appare evidente come

41

Commissione

tecnica

paritetica

per


Allegato 3 Scheda tecnica. Proposta di riordino del sistema regionale di istruzione-formazione-lavoro

il sistema “istruzione, formazione e lavoro” non

alla definizione delle politiche di ambito, in stretta

può prescindere da un intermediario che colleghi

relazione con il livello provinciale, sia pure dando

il

comunale.

maggiore corposità al concorso degli stessi alla

Si osserva infatti che in caso di conferma dell’art. 17,

programmazione formativa ed ai servizi ed interventi

le funzioni in materia di lavoro passeranno ai comuni

in tema di politiche dell’impiego.

e/o regione, come manifestato in commenti di

Per l’attuazione delle politiche programmate, si

convegnistica, potrebbe registrarsi il passaggio dei

può prevedere la costituzione di una nuova Agenzia

CPI all’interno di una apposita struttura ministeriale

Regionale per l’istruzione, la formazione, il lavoro e

collegata con l’INPS. Per il contesto locale, visto gli

l’internazionalizzazione(1). Tale struttura, di diretta

sforzi fatti negli ultimi anni per far convergere le

emanazione della Regione, supera le Agenzie

attività della Regione con quelle delle Province, si

provinciali APof-Il e Ageforma e diventa lo strumento

tratterebbe di un azzeramento totale di tutto quanto

operativo unico della Regione e delle istituzioni

finora programmato.

locali per le materie in questione, ispirato ad una

livello

regionale

con

quello

maggiore interazione del mondo della scuola, della Ipotesi di riorganizzazione della filiera “istruzione,

formazione, dell’Università e del lavoro, con il

formazione e lavoro”

superamento della legge regionale n. 33/2003.

Per tali motivazioni, sull’esempio di altre Regioni

La missione dell’Agenzia sta nel porre al centro delle

virtuose, si propone di riorganizzare la filiera

attività il sostegno diretto al cittadino, alla famiglia

istruzione - formazione - lavoro secondo lo schema

ed all’impresa, ampliando e diversificando l’offerta

seguente.

formativa, predisponendo un ventaglio di proposte

La Regione preserva le funzioni e le competenze

più ampio, adatto a rispondere meglio agli effettivi

già attualmente svolte, con una estensione

bisogni del mercato e delle persone. Si tratta di un

delle

ed

sistema basato non solo su finanziamenti economici,

all’apprendistato. Alla Provincia (o Province) viene

ma anche su servizi di coordinamento tra operatori

riconosciuto un ruolo centrale nella pianificazione

della formazione, istituzioni e imprese, nonché

territoriale e quindi un ruolo di animatore territoriali

di consulenza tecnica e informativa finalizzata a

delle dinamiche che attengono all’istruzione (già

orientare le persone sul mercato del lavoro. Il nuovo

riconosciuta e confermata dal d.l. 95/2012) alla

sistema di organizzazione in una unica rinnovata

formazione (funzione attualmente delegata dalla

Azienda prevede un intervento a supporto diretto

Regione) e al lavoro (attendendo di conoscere la

delle singole persone, garantendo loro sostegno

competenza e il ruolo sui CPI).

nel tempo con servizi e criteri di sostegno (dote),

I Comuni e le Unioni dei Comuni, nel rispetto delle

assicurando i percorsi di istruzione e formazione

prerogative riconosciute dalla legge nazionale, dalla

più congeniali.

normativa e dallo Statuto regionale, partecipano

L’azione dell’Agenzia unica, perciò, è caratterizzata

competenze

all’ambito

“istruzione”

42


Allegato 3 Scheda tecnica. Proposta di riordino del sistema regionale di istruzione-formazione-lavoro

da attività tecnico-scientifiche a supporto dei

istruzione e formazione, in attesa di definire la

cittadini, ma anche degli operatori privati e

competenza in materia di lavoro. L’Agenzia attua gli

dell’azione politica e amministrativa di Regione

interventi secondo le modalità operative suggerite

Basilicata in tutti e tre i settori dell’istruzione, della

dalla nuova governance. In particolare alla Agenzia

formazione e del lavoro. La strategia operativa della

unica in (1) spetterebbero tra le altre le seguenti

Agenzia unica è animata da tre linee di indirizzo:

funzioni:

• Internazionalizzazione: Supporto nel campo della formazione e del lavoro per gli scambi di

1. la gestione degli interventi formativi e dei cicli di

conoscenze e di tecniche con gli altri paesi del

programmazione relativi a Istruzione e formazione

mondo, promozione delle proprie eccellenze

professionale, e Poli Tecnici per:

all’estero e contributo per attrarre investimenti e

a) monitoraggio,

capitale umano sul territorio regionale;

rendicontazione

• Innovazione: L’Agenzia punta a valorizzare

concessione;

economicamente

b) vigilanza tecnico-didattica e amministrativa sulle

la

ricerca,

ad

attivare

la

verifiche delle

attività

finanziarie

e

affidate

in

sperimentazione di modelli di sviluppo e a favorire

attività formative;

l’uso di tecnologie innovative, soprattutto delle ICT,

c) verifica delle sedi di svolgimento delle attività di

nell’ambito della formazione e del lavoro. Inoltre

formazione;

valuta l’impatto e l’efficacia delle nuove tecnologie

d) rilevazioni di placement e valutazione degli esiti

applicate in questi settori;

progettuali.

• Integrazione: Cooperazione nel trovare soluzioni che integrino al meglio il mondo dell’educazione con

2. la gestione operativa degli interventi formativi

quello del lavoro. Obiettivo è quello di individuare

nel sistema unificato di istruzione e formazione,

strumenti e modelli organizzativi adatti a finalizzare

sulla base di risorse statali, regionali e provinciali

i percorsi di istruzione e formazione alla crescita

loro assegnate, nonché con il ricorso a fondi

delle persona, allo sviluppo socio-economico del

comunitari, con particolare riguardo alla:

territorio, all’aumento della competitività delle

a) formazione iniziale;

PMI. Nell’Agenzia si riassorbono anche le funzioni

b) obbligo formativo;

dell’ARDSU e dei principali enti preposti alla

c) interventi nel campo dell’offerta formativa rivolta

gestione degli organismi di istruzione, formazione

a gruppi svantaggiati;

e supporto alla ricerca, condensando in una unica

d) formazione permanente;

struttura tutte le fasi del processo istruzione-

e) sviluppo di attività di orientamento;

formazione-lavoro. In tale modello la Regione

f ) progettazione e gestione di progetti integrati di

conserva il ruolo di programmazione, la Provincia

politica attiva del lavoro.

esercita le funzioni ad essa rimesse in materia di

43


Allegato 3 Scheda tecnica. Proposta di riordino del sistema regionale di istruzione-formazione-lavoro

3. la gestione operativa degli interventi relativi all’istruzione e formazione universitaria e per il diritto allo studio. A queste funzioni è opportuno affiancare interventi di marketing territoriale e attrazione di investimenti per i progetti di innovazione tecnologica e/o di processo. L’Agenzia è sottoposta alla supervisione diretta della struttura regionale che nella ridefinizione degli assetti organizzati dell’Ente erediterà le attuali competenze del Dipartimento Attività Produttive e del Dipartimento Formazione Lavoro, anche per racchiudere le attività a valere sui fondi europei con programmazione integrata. Tale modello consentirebbe inoltre una flessibilità nella gestione del personale nel rispetto dei parametri imposti dalla spending review, ridurrebbe i costi di apparato di tanti enti e strutture ora esistenti, preservando il personale in servizio e favorendo meccanismi di aggiornamento professionale e di riconversione.

44


Allegato 4 Tutela e valorizzazione degli ecosistemi regionali: istituzione di una Agenzia regionale agro-forestale

Allegato 4

degrado ed il consumo e forniscano i riferimenti per

Tutela e valorizzazione degli ecosistemi regionali: istituzione di una Agenzia regionale agro-forestale Premessa È sempre più estesa la consapevolezza dell’opinione pubblica qualificata, del mondo politico e di quello economico sulla necessità di produrre ed utilizzare beni e servizi di qualità ecologica e a ridotto impatto ambientale, al fine di tutelare le risorse naturali, riconoscendone la scarsità, di conservare i servizi della natura e mitigare la crisi climatica con una

una riforma urbanistico-ambientale, stabilendo, fra l’altro, che è vietato utilizzare nuove aree per edifici o infrastrutture se prima non si dimostra di non poter far fronte alle nuove esigenze recuperando il costruito, le aree dismesse e promuovendo una dotazione di vaste aree peri-urbane verdi. Da tali premesse discende che la Regione come soggetto regolatore dei fenomeni socio-economici oltre che assumere una impostazione pianificatoria ispirata da una visione ecologica dello sviluppo deve dotarsi di uno strumento gestionale unico, efficiente

economia a basse emissioni di carbonio.

ed avanzato che persegua un taglio innovativo ed

La road-map europea per lo sviluppo della green

una conduzione economica conveniente che traduca

economy dedica grande attenzione al ruolo del

l’ampio ventaglio di interventi agro-forestali in

capitale naturale e dei servizi eco sistemici: la nuova

progetti anche sostenibili e collocabili sul mercato,

economia deve puntare ad una elevata qualità

evitando duplicazione e costruendo una rete di

ecologica mantenendo o ricostruendo gli stock di

poli specialistici e produttivi legati al trasferimento

capitale naturale, tutelando e valorizzando i servizi

dell’innovazione, come avviene nella Regione

forniti dagli ecosistemi, basi indispensabili per una

Toscana: una rete che riunisca i centri aziendali delle

condizione di benessere sostenibile.

diverse realtà regionali che operano nel campo del

Occorre cosi puntare ad una elevata visione di

collaudo e del trasferimento dell’innovazione nel

qualità dei sistemi ecologici come elemento

settore agricolo-forestale. Possono essere coinvolti,

primario dei processi di programmazione e di

i poli di riferimento dell’ente Regione, i poli di

gestione ambientale, come priuis di ogni scelta

altri enti e quelli del mondo scientifico operante

programmatoria: dalle filiere più propriamente

in Basilicata (Università, CNR…). Tutte queste

agricole

fino

strutture in rete possono rappresentare un punto di

all’agro-energia, alla produzione di materiale

riferimento non solo per il collaudo dell’innovazione

biodegradabile, all’agriturismo ed alla gestione

ma anche per organizzare momenti informativi

forestale e del territorio. Per mantenere questo

e formativi come seminari, workshops, giornate

patrimonio, interrompere i processi di degrado ed

dimostrative e incontri tecnici.

alle

produzioni

alimentari

alimentare le attività di risanamento e recupero, occorre dare forza di legge a linee fondamentali che tutelino l’assetto del territorio, che ne fermino il

45


Allegato 4 Tutela e valorizzazione degli ecosistemi regionali: istituzione di una Agenzia regionale agro-forestale

Organizzazione di una Agenzia agro-forestale

di anidride carbonica (ETS ) oppure dalle risorse

La figura organizzativa che occorre può essere

derivate dalla carbon tax. Il grande patrimonio

definita come Agenzia agro-forestale regionale,

boschivo

entità compartecipata anche da altri enti e da privati

valorizzato per la negoziazione di crediti di carbonio

e che abbia nelle istituende Unioni dei Comuni una

da offrire alle grandi realtà produttive che operano

gamba significativa essendo presumibili ambiti

in loco (in primis le grandi multinazionali che si

di intervento omogenei tipo “Bacini ecologici”

occupano di estrazioni petrolifere) ma anche da

con vettori di azione prioritari, ma non esaustivi

“offrire” ai siti produttivi delle Regioni limitrofe

come la gestione dei boschi e del “sottobosco”, la

e dell’intero territorio nazionale sfruttando la

collocazione dei residui animali, e degli scarti di

vocazione del territorio lucano a divenire una sorta

lavorazione agricola.

di “grande polmone verde nazionale”.

L’Agenzia assume come mission innanzitutto quella

Occorre attivare un meccanismo di Certificazione di

di tutelare e valorizzare l’ambiente ed il territorio

sostenibilità della gestione forestale, assicurando

regionale che, col suo straordinario patrimonio

la tutela del patrimonio forestale e il controllo della

storico e artistico, paesaggistico e naturale,

filiera del legname; incrementare la produzione

nonostante i fattori di pressione e di degrado

di legname di qualità e utilizzare gli scarti di

presenti in diverse aree, mantiene un grande valore

lavorazione come biomassa ad uso energetico

e fornisce servizi di grande importanza per la qualità

valorizzando anche i prodotti forestali non legnosi,

della vita e per le diverse attività economiche.

fino alla Certificazione dei boschi come premessa

L’Agenzia si occupa di tutelare e valorizzare le

di valorizzazione della risorsa boschiva a fini di

aree naturali protette di terra e di mare: dai parchi

protezione ambientale oltre che a fini produttivi.

alle riserve, dalle zone di protezione speciale ai

Operativamente sarebbe necessario rivedere le

siti di importanza comunitaria, anche a seguito

potenzialità del “Piano di assestamento forestale

della estesa diffusione territoriale, svolgendo

regionale”

un importante ruolo strategico di tutela della

burocratica ed elevandolo a mezzo operativo di

biodiversità e di parti importanti del territorio.

valorizzazione delle risorse disponibili. Il piano

La superficie forestale complessiva in Basilicata è di

dovrebbe prevedere non solo la gestione della

circa 355.409 ettari, con un indice di boschività del

parte pregiata delle colture proveniente dal taglio

35,6% che richiede necessarie misure di sostegno

a rotazione ma mirare ad individuare attività di

con un nuovo sistema di incentivi, non più orientato

riutilizzo dei residui provenienti da tale attività,

unicamente alla produzione, ma finanziato con

il più delle volte abbandonati in loco. Al fine di

una quota delle risorse risparmiate anche grazie

un’ottimale valorizzazione energetica di tali residui

alla contabilizzazione degli assorbimenti forestali,

si potrebbero abbinare agli stessi gli scarti agricoli

con risorse derivanti dal mercato delle emissioni

e zootecnici, risorse di cui il tessuto produttivo

46

lucano

potrebbe

svincolandolo

utilmente

dalla

mera

essere

attività


Allegato 4 Tutela e valorizzazione degli ecosistemi regionali: istituzione di una Agenzia regionale agro-forestale

regionale dispone in maniera capillare e diffusa su

l) realizzazione e gestione della rete irrigua;

larga parte del territorio.

m) ogni attività per l’ottimale gestione degli ambiti

Operativamente L’Agenzia dovrà mirare ad attuare:

silvo-pastorali, montani e del verde pubblico.

a) una gestione dei beni agro-forestali, appartenenti

La Regione, le province, i comuni e altri soggetti

al demanio e al patrimonio della Regione, finalizzata

possono affidare all’Agenzia, mediante convenzione

alla tutela ed al miglioramento degli stessi;

di durata almeno triennale, la gestione di attività

b) interventi di tutela e miglioramento dei boschi

omogenee o analoghe a quelle proprie della Agenzia

esistenti e delle attività connesse;

medesima.

c) l’imboschimento ed il rimboschimento e le relative

Inoltre l’Agenzia agro-forestale regionale deve

cure colturali;

essere in grado di gestire non solo le attività

d) gli interventi di prevenzione e lotta attiva contro

tipiche della forestazione ma anche assicurare una

gli incendi boschivi ed altre avversità del bosco.

gestione ottimizzata delle risorse irrigue, tutelare le

L’Agenzia, su espressa delega ed anche previo

risorse idriche, realizzare usi efficienti e migliorare

accordo o protocollo di intesa con l’ente o soggetto

la qualità delle acque, attuando le Direttive

interessato, può svolgere compiti operativi nei

europee del settore, adeguando la dotazione

seguenti ambiti:

idrica pro-capite agli standard europei, i sistemi di

a) sistemazioni idraulico-forestali e idraulico-

approvvigionamento, il risanamento e la qualità dei

agrarie;

corpi idrici nonché adeguando la dotazione degli

b) gestione dei beni agro-forestali appartenenti al

impianti di fognatura e depurazione.

demanio e al patrimonio dei comuni e di altri enti

L’Agenzia lucana sull’esempio dell’agenzia di

pubblici;

forestazione pugliese (ARIF Puglia) sarà chiamata a

c) tutela,

valorizzazione

e

incremento

del

gestire le seguenti attività:

patrimonio tartuficolo;

a) la gestione e l’esercizio degli impianti di irrigazione

d) valorizzazione delle biomasse agricole e

già dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e

forestali;

della trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania

e) gestione faunistica;

e Irpinia, trasferiti alla Regione Puglia ai sensi del

f ) sistemazione e miglioramento delle aree verdi

d.p.r. 18 aprile 1979, e degli impianti direttamente

da destinare ad uso pubblico;

condotti dalla Regione, con connesse attività di

g) supporto tecnico ed operativo in materia di

progettazione e di manutenzione;

protezione civile;

b) le azioni di salvaguardia ambientale e di

h) sperimentazione e progetti dimostrativi nelle

risanamento delle acque, al fine della loro

materie di competenza;

utilizzazione irrigua, con attività di monitoraggio

i) conservazione degli ecosistemi naturali e

delle acque destinate all’irrigazione;

salvaguardia dell’equilibrio ecologico;

c) la promozione di iniziative e la realizzazione di

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Allegato 4 Tutela e valorizzazione degli ecosistemi regionali: istituzione di una Agenzia regionale agro-forestale

interventi per l’informazione e la formazione degli

agronomiche che consentono di tutelare le risorse

utenti, nonché per la valorizzazione e la diffusione

sotto il profilo qualitativo e quantitativo, aumentare

della conoscenza dell’attività di irrigazione al fine di

e mantenere la qualità del territorio, la fertilità

promuovere l’uso corretto e ottimale della risorsa

organica del suolo ed il sequestro di carbonio.

“acqua”;

Con circa il 12% della superficie agricola utilizzata

d) l’ammodernamento degli impianti, il risanamento

destinata ad agricoltura biologica (poco meno di 100

delle reti di adduzione, anche con l’installazione di

mila ettari), la Basilicata si colloca fra le regioni con

apparecchiature per evitare perdite d’acqua nei

il più elevato e variegato potenziale, dati i diversi

nodi delle infrastrutture irrigue e per inserire idonei

orientamenti produttivi delle aziende convertite.

strumenti di misurazione dell’acqua nei gruppi di

Altra importante opportunità per la Basilicata

consegna (il solo risparmio di acqua ad uso potabile

verde è il rilancio della filiera delle biomasse tesa

legato a perdite di sistema potrebbe risultare del

a valorizzare l’uso sostenibile delle risorse locali,

35%, mentre il risparmio idrico imputabile a cattivi

ponendo freno a importazioni ambientalmente non

sistemi irrigui è pari a ben il 70% per un totale di 35

controllate e non sostenibili. L’Italia è fra i primi

Mln di mc di acqua risparmiata pari a 20,2 Mln di

importatore mondiali di legno per usi industriali

euro (dati Lavoro Progettuale Viggiano Sustainable

e termici e utilizza appena un terzo della sua

Development School, Ottobre 2012));

disponibilità annua di biomassa. Sviluppando una

e) il riuso dell’acqua riveniente dagli impianti di

gestione sostenibile del nostro ingente patrimonio

affinamento;

forestale, è possibile, da una parte, incrementare

f ) la realizzazione di opere volte a ottenere la

la disponibilità di biomassa, utilizzabile anche per

produzione da fonti alternative di energia elettrica

produrre energia e, dall’altra, presidiare un territorio sempre più vulnerabile.

per il funzionamento degli impianti; g) tutte le iniziative e le azioni strumentali finalizzate all’ottimale esercizio degli impianti di irrigazione. L’Agenzia agro-forestale inoltre deve farsi carico di sviluppare attività di green economy coerenti con le finalità di elevata tutela ambientale (agricoltura di qualità ecologica, turismo formativo, uso di energie rinnovabili, raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti) nelle aree dove sono presenti insediamenti e attività economiche e contribuire a mantenere, aumentare la qualità dell’ambiente ed offrire occasioni di sviluppo e di lavoro soprattutto ai giovani. Si pensi all’agricoltura biologica e alle buone pratiche

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Calando queste impostazioni nelle aree territoriali della regione si possono indurre nuovi e più radicati processi di sviluppo: si pensi ad esempio all’area del Vulture con il Bacino idrominerario, l’area vitivinicola Doc, il comprensorio agro-forestale dei laghi di Monticchio, un insieme di preesistenze produttive ed ambientali non ancora a sistema e dove la priorità di una Certificazione territoriale che si aggiunge alle certificazioni ISO dei diversi settori o delle singole attività, sicuramente potrebbe indurre una ulteriore crescita di qualità e di servizi che moltiplicano risorse ed occupazione significativa.



Centro Studi UIL Basilicata Sede Piazza Gorizia, 1 85100 Potenza t. 0971 650496 f. 0971 51098 cstudiuilbasilicata@tiscali.it www.centrostudiuilbasilicata.it

Hanno contribuito al lavoro tutti i componenti del Centro Studi UIL di Basilicata Antonella Albano Giusy Lucido Maria Lucia Pace Cristina Pietrantuono Raffaele Tantone Gianpiero Tetta Laura Tullipano Giancarlo Vainieri Vincenzo Venezia


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