Magazine_Paesi_03_2007

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PERIODICO

DI

POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ

ANNO VII - N. 3 - Marzo/Aprile 2007

www.associazionehinterland.it

Distribuzione gratutita

Trasporti: il nodo che lega Loizzo ed Emiliano

Al fondo

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Il Tevere si sta prosciugando!

Gente di Puglia

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Il nodo della concordia

Cultura e Paesi

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L’arte di Giuseppe De Trizio La Ravera ci insegna ad invecchiare Per un giorno tutti ospiti del WWF Alla ricerca dei film perduti

Il tema del mese 8 Nodo ferroviario, una svolta anche per la Puglia

Voci di città

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Ds, mozione Fassino vince a Bari con Ginefra Italia-Russia. D’Alema: a Bari vertice importante

SANNICANDRO

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SPECIALE ELEZIONI: Vito Novielli candidato Sindaco

ADELFIA

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I DS verso il cambiamento Adelfiesi vandali o amministrazione incapace?

BITRITTO

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Call center INPS-INAIL Strade e costruzioni, chi rompe paga

CAPURSO

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Lo strano caso del comignolo misterioso

CASAMASSIMA

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La stazione cambia faccia

CELLAMARE

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Vigili urbani: un impegno costante per la serenità dei cittadini

VALENZANO Ringiovanire Valenzano? Basta poco

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AL FONDO

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

I laici italiani assistono smarriti alla controffensiva clericale

Il Tevere si sta prosciugando!

di Paolo Covella

È

proprio vero che l’effetto serra ci sta danneggiando. L’aria è sempre più irrespirabile, la desertificazione avanza, i fiumi sono diventati rigagnoli. Anche il Tevere si è molto, molto ristretto. E non per mancanza di acqua: ma per mancanza di coraggio da parte dei laici italiani d’ogni colore, che assistono smarriti ed impotenti alla controffensiva clericale che sta avvelenando il Paese. Quella del Tevere più largo, fu una felice affermazione di Spadolini, con la quale il grande intellettuale repubblicano dava atto al pontificato giovanneo, delle sue aperture sul Risorgimento nel centenario dell’Unità italiana. Spadolini prendeva atto della nuova disponibilità del Vaticano verso il mondo moderno nel suo complesso di valori e verso la nuova Italia, al di là di quelle che erano state le scomuniche e le intransigenze del pontificato pacelliano. Ma oggi? È deprimente assistere alla controf-

di Vito Antonacci*

M

ancano pochi giorni all’appuntamento nazionale di Firenze, ma un dato appare già chiaro dai lavori fin qui compiuti nelle diverse articolazioni delle fasi congressuali regionali. Una grande partecipazione di iscritti al nostro partito, circa 250.000 in tutta Italia, ha segnato a grande maggioranza, un percorso che non lascia dubbi o remore: avviare la fase costituente del Partito Democratico. Costruire un nuovo soggetto, che unisca le migliori culture politiche del vecchio secolo, quella comunista, socialista, cattolicodemocratica, laica, ambientalista, per lanciare insieme, quella che Fassino e D’Alema chiamano la “sfida riformista”. Un grande partito di massa, che lievita con le nuove generazioni e ad esse, al loro dinamismo, guarda con privilegio; una forza in grado di ridare stabilità al sistema politico italiano, affermare un nuovo bipolarismo competitivo e superare un quadro politico frammentato ed instabile, che nuoce all’azione dei governi; che possa assolvere a quella funzione omogenea di “guida” per un’idea compiuta di società e di sviluppo, modellata sul tornio dell’interesse nazionale, ma che abbia, per dimensione e contenuti, la capacità di rispondere all’ampiezza globale della sfida, affidandosi alla sintesi di un nuovo pensiero politico; un partito moderno, a base popolare, che contribuisca al radicamento di un nuovo umanesimo europeistico: nell’Europa, nelle sue ragioni e nei suoi valori, vi sono quelli di cui una forza italiana proiettata al futuro, finalmente “europea”, dovrebbe nutrirsi. Questo è il percorso che “la base” dei Democratici di Sinistra ha

Anno VII - n. 3 del Marzo/Aprile 2007 Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001 Direttore Editoriale Giuseppe Luca Basso Coordinamento redazione Angela Candela

fensiva clericale di una chiesa che, pur difendendo legittimamente la sua tradizionale visione di questo e dell’altro mondo, decide di oltrepassare il Tevere e di imporre, redarguire, minacciare. Anziché prendere atto con umiltà e realismo delle profonde trasformazioni sociali, culturali ed umane che attraversano la nostra epoca, e di porvi riparo con spirito di carità e di comprensione, alza il dito ammonitore e risponde col dogma e con l’intransigenza. Agita gli spettri del relativismo etico, accostando i Dico all’incesto e alla pedofilia (!). Nonostante questo, essa scaglia anatemi e suscita paure millenarie. Fermiamoli, finché siamo in tempo: con la ragione, la tolleranza il dialogo. Ma anche con pubbliche manifestazioni a difesa della laicità dello Stato e dei diritti sanciti costituzionalmente. Fermiamoli: o la

nostra vita quotidiana diverrà tra breve un enorme catechismo a reti unificate. Il Familiy Day è l’ultima grossolana prova di forza che l’episcopato vuole lanciare contro l’autonomia del Parlamento: cercheranno di far passare l’idea che il pensiero laico vuole la distruzione della famiglia reclutando una processione di politici interessati più a dare una spallata al governo che al bene della famiglia. Che si può difendere non agitando odiosi teoremi, ma assicurando il lavoro ai giovani, una casa per tutti, un futuro meno precario, una assistenza reale alla maternità, una migliore istruzione ecc. Ci sono voluti decenni per costruire una convivenza civile basata sulla tolleranza, sul riconoscimento delle differenze, sulla solidarietà, sulla pace. Ora dall’altra sponda del Tevere parte la crociata per difendere la

Partito Democratico: inizia una nuova storia deciso di intraprendere, dopo un confronto libero e a tratti, emozionante. Ebbene, sono convinto, che nonostante tutte le difficoltà, in questi dieci anni sia cresciuta, e non certo diminuita, la coesione di culture, esperienze e linguaggi all’interno del centrosinistra. L’abbattimento delle barriere ideologiche, ha consentito di far compiere passi in avanti a quel “meticciato” di tradizioni e storie, mettendoci oggi nelle condizioni di definire un nuovo “alfabeto” di valori comuni dal quale far discendere nuove scelte e proposte concrete. Ecco, è da questa convinzione che occorre partire: non siamo all’anno zero. Anzi, il popolo de l’Ulivo, in parte non riconducibile né ai Ds né alla Margherita, ha camminato più avanti dei suoi vertici e oggi chiede sintesi, spazio e nuova rappresentanza.

Il popolo dell’Ulivo per un nuovo umanesimo europeistico

Redattori Gigi Buonvino, Gianvito Rutigliano, Lillino Patano, Rosa Labellarte, Nicola Catalano, Maria Panza, Annalisa Carone, Vincenzo Macchia, Carmen Lananna, Antonella Gatti Betty Oreste

famiglia che viene minacciata. Ma da chi? Dalla disgregazione sociale, dalla disoccupazione, dal disagio delle periferie, dalle nuove povertà? Macchè: la famiglia, secondo i preti, viene scardinata da leggi liberamente votate dai Parlamenti che in tutta Europa da anni garantiscono la perfetta convivenza civile. Ma in Italia non si può: perchè il Tevere si è ristretto di nuovo. Allora questo è il momento di mobilitarsi per ricostruirne gli argini: libera chiesa in libero stato, ma nessuna pretesa di clericalizzare la società. E mentre costruiamo questi argini, continueremo a costruire i ponti del dialogo con le persone di buona volontà che rifiutano gli spauracchi e le intemerate. Sarà la dimostrazione che è ancora possibile essere laici senza essere laicisti ed essere credenti senza essere clericali. A patto che i laici escano allo scoperto e dicano chiaro e forte cosa vogliono fare.

Non più “se”o “ma”. E’ il tempo del “come”

Insomma, avverto che ora più che mai, non è più il tempo dei “se” o dei “ma”, quanto del “come” costruire, per davvero, un partito nuovo. Ecco perché, vitale importanza avrà questa fase costituente e cioè, la parentesi che dovrà trasformare questo nuovo pensiero, in concrete pratiche politiche. E’ in questa fase temporale che sarà vietato sbagliare. La fase in cui scrivere la tavola dei valori, il programma fondamentale, spiegare una vasta mobilitazione ed un paziente ascolto nel paese. Il momento in cui aprirsi, con coraggio e innovazione; includere le energie migliori, i fermenti vivi della società, con generosità e passione; promuovere talenti e selezionare, con lungimiranza, una nuova classe dirigente. Solo così non vi sarà alcun rischio di “fusione a freddo”, come spesso affermano coloro che, come le forze Socialiste, avanzano perplessità e preferiscono rifugiarsi in una progettualità orgogliosa, ma in ogni caso, di chiusura. La gente ci chiede di alzare lo sguardo oltre la “bandiera” e chiama la politica a riaffermare, con responsabilità, un suo nuovo primato che ponga fine ad una interminabile transizione politica. Dubbi? Guai se non vi fossero. Ma ai dubbi di “oggi”, esiste una sola risposta: costruire insieme il “domani” senza paure

Redazioni Valenzano, Via Capurso n. 34 Bari, Via Giandomenico Petroni, 33 paeseepaesi@libero.it Editore Associazione Culturale Hinterland Via Giandomenico Petroni, 33 - Bari

o ripiegamenti. Certo, partendo proprio dalle posizioni critiche, innanzitutto quelle interne, nella convinzione di tracciare un profilo di una forza dove tutte le sensibilità riformiste possono e debbono convivere. Avviare una discussione che sappia andare oltre il “contenitore” e che chiami tutti a misurarsi sul terreno concreto dei “contenuti”; dialogare spostando in avanti la linea di analisi, non più sulle formule ma sulle esigenze della gente. Già, l’individuo e le sue domande innanzitutto. E’ questa l’identità nuova di un grande forza riformista: vive nelle coscienze degli uomini che, a loro volta, chiedono a questa identità, semplicemente risposte ai propri bisogni. Una identità che non si limita alla semplice, quanto nostalgica, evocazione di un campo di appartenenza, ma che porta in sé quegli stessi valori irrinunciabili che da sempre alimentano il nostro agire politico e così guarda il mondo delle “cose a farsi”. E’ sul “come” si elaborano risposte effettive che potranno ancora porsi dei distingui identitari. Questo è quello che dobbiamo pazientemente promuovere e per cui vale la pena ancora spendersi. Inchiodandoci tutti all’arte del “fare”, dissolvendo resistenze con l’ambizione di organizzare strumenti comuni d’azione, emozionandoci all’idea di scrivere, a più mani, una “nuova storia”. *Capogruppo D.S. alla Provincia di Bari

Direttore Responsabile Silvestro Paolo Covella Foto Archivio Paese e Paesi Imagic Flickr

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GENTE DI PUGLIA

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Nessuna obiezione da parte del Centrodestra sulle opere della Giunta di Mario Loizzo

“L’

accordo con il quale si è posto fine alla quarantennale vicenda del nodo ferroviario di Bari, con la firma del protocollo del 17 scorso, ha ormai abbandonato definitivamente i dèpliant propagandistici e la convegnistica di occasione, per diventare progetto fattibile, concordato e finanziato. E lo stesso dicasi per l’altro accordo, ben più rilevante, riguardante la velocizzazione della linea BariNapoli, che ha rappresentato davvero un avvenimento di portata nazionale. I due eventi, rappresentano una novità importante per il futuro della Puglia e del Mezzogiorno d’Italia e per questo, al punto in cui si è giunti, tutte le popolazioni interessate, debbono prendere atto della svolta e confidare che i tempi di attuazione diventino rapidi, coerenti e forieri di benefici per i territori attraversati. Per agevolare questi obbiettivi, abbiamo deciso di creare strutture autorevoli che garantiscano la piena attuazione di quegli accordi, con una cabina di regia atta a prevenire ritardi, cadute di attenzione, lungaggini burocratiche. Nonostante questo, però, autorevoli esponenti di Forza Italia (La Gazzetta del Mezzogiorno, 24 marzo) preferiscono fare dietrologia, raccontando a modo loro, la storia che sta alle spalle di questi due grandi accordi. L’impresa in sé, oltre ad essere inutilmente faziosa, è anche rischiosa per chi la promuove, perché oltre a dimostrare un certo fastidio per i risultati raggiunti dai

Il

Protocollo d’intesa tra il ministero delle infrastrutture, la regione Puglia, il Comune di Bari e Rete Ferroviaria Italiana, rispettivamente rappresentati dal Ministro Di Pietro, dal presidente Vendola, dal Sindaco Emiliano e dall’Ing. Michele Mario Elia è stato firmato sulla prefettura di Bari il 17 marzo scorso. Ecco di seguito e per sintesi, il contenuto. In premessa, vengono richiamati tutti gli accordi preesistenti e l’iter tormentato che il progetto ha subito nel corso degli anni.

Il nodo della concordia

Il centrosinistra promuove e inaugura le opere infrastrutturali necessarie alla Puglia

Governi e dalle Giunte di Centrosinistra, svela un provincialismo che arriva persino a prefigurare il boicottaggio. L’On. Sanza per la Bari-Napoli e l’On. Di Cagno Abbrescia per il nodo di Bari, raccontano le favole del passato, che, appunto in quanto leggende, servono a tranquillizzare soltanto la loro malcelata delusione. Purtroppo per loro, sono costretti ad ammettere la verità. Ed infatti, per la BariNapoli, Sanza ammette “l’urgenza di questa infrastruttura, sulla quale peraltro non abbiamo obiezioni da muovere”; e per il nodo di Bari, Di Cagno Abbrescia è costretto a dire che si tratta di un “intento certamente positivo”. Ed è bene fermarsi qui, se non si vuole che il passato di cui i due esponenti di Fi si glorificano, riapra antiche ferite. Tutti conoscono infatti i danni provocati dai

due governi Berlusconi alla politica delle infrastrutture specie nel Mezzogiorno e l’impoverimento-fallimento procurato dalle politiche finanziarie di Tremonti, a danno dei bilanci di FS, dell’Anas, di Alitalia ecc. E tutti ricordano quanta attenzione le due

amministrazioni Di Cagno abbiano dedicato ai temi della mobilità e delle infrastrutture di Bari, quando è noto che per anni non si è spostato un solo segnale stradale e che i loro progetti del nodo, immaginavano percorsi che si sapeva dove nascevano e non si sapeva dove arrivassero; tanto che qualche volta si autorizzava la costruzione di edifici persino sulle tratte ferroviarie già progettate… I due parlamentari, inoltre, agitando lo spettro dei tempi lunghi, ben sapendo che certe opere richiedono anni per la loro realizzazione, sembrano suggerire la seguente ipotesi: se ci vuole così tanto tempo, sarebbe forse meglio non…farle. Non c’è male come logica. Così come privo di logica appare lo stupore dell’ex sottosegretario Sanza sull’ipotizzato Comitato Pro Tav: perché meravigliarsi se in questa circostanza, una ampia e variegata rappresentanza sociale ed istituzionale, anziché scontrarsi come in Val di Susa, si coalizza per favorire la velocizzazione degli interventi e per rimuovere con anticipo ogni ostacolo alla loro realizzazione? A meno che non si voglia sostenere la tesi del tanto peggiotanto meglio: per cui se è il centrosinistra a promuovere e ad inaugurare le opere, è meglio non farle. Ma questo è tutto un altro discorso.” (L’articolo è stato pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 28 marzo 2007).

L’accordo tra Governo, Regione, Comune e RFI Con l’arrivo della Giunta Vendola e la svolta impressa dall’Assessorato ai trasporti, in data 7 novembre 2005 si sottoscriveva un Accordo di programma che finalmente metteva d’accordo il Comune, la Regione e tutte le società ferroviarie interessate al riassetto del Nodo ferroviario di Bari. Il 21 dicembre successivo, forte di questo accordo, si fir-

mava il Protocollo di Intesa per la elaborazione degli studi di prefattibilità finalizzati alla individuazione delle possibili soluzioni tecniche e progettuali. Dopo l’insediamento di un apposito Tavolo tecnico, quest’ultimo il 21 marzo 2006 presentava la sua relazione conclusiva. In base a questi passaggi propedeutici, si è convenuto

quanto segue. All’art. 1 vengono ribadite le finalità dell’accordo, aventi come obbiettivo l’integrazione del trasporto ferroviario nel tessuto urbano e la riqualificazione urbanistica delle aree dismesse. All’art. 2, si prevede di interrrare in galleria artificiale la tratta S. Spirito-Palese (direzione Nord) e di realizzare

Congresso Regionale Michele Mazzarano è il nuovo Segretario

la variante Bari Centrale-Bari San Giorgio (Direzione Sud) in affiancamento alla circonvallazione stradale con ingresso in Bari all’altezza di via Oberdan. All’art 3, si ipotizza il costo complessivo delle opere in 1,800 mila euro di cui il 60% a carico del PON (Programma Operativo Nazionale) 20072013 e il 40% del Por (Programma Operativo regionale) 20072013. I tempi di realizzazione sono ragionevolmente previsti in circa quattro anni.

Al termine del 4° Congresso Regionale dei Democratici di Sinistra anche la Puglia ha scelto il rinnovamento generazionale eleggendo Segretario Michele Mazzarano di 34 anni. Un esempio di come si promuove una nuova classe dirigente. A Michele i migliori auguri di buon lavoro da parte della Redazione di Paese&Paesi.

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CULTURA E PAESI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Tradizione e tradimento L’arte di Giuseppe di Michele Ciavarella e Cristiano Marti

G

iuseppe De Trizio, compositore e poeta di lungo corso, chitarrista e mandolinista evaso dal “conservatorismo dei conservatori”, si definisce un anarchico, nella musica e nella vita divisa tra Bari, Napoli e Roma. Collaboratore di Teresa De Sio e dell’ex Almanegretta Rais, anima dei Radicanto, gruppo storico di Bari con cui è in finale al Premio Musicultura, Giuseppe sperimenta percorsi e stili nuovi in una ricerca che “ingloba” il passato nella coscienza di “uomo sociale”. Come ricordi i tuoi esordi? Ti senti un poeta dato alla musica o un musicista dato alla poesia? Mi sento un uomo dato alla poesia. Ho cominciato in conservatorio, da sette a sedici anni, con la chitarra. A quindici anni mi sono affacciato al folk d’autore. Mi piace la parte ibrida della musica, il trascendere i confini geografici, non la filologia tout court. Dopo il folk pugliese e irlandese ho cominciato col mandolino, chiave di svolta della mia carriera. Nei tuoi testi si nota un forte “sentimento del tempo”, che valore ha il tempo nella tua poetica?

Il tempo è l’altrove possibile di possibili vite. La mia arte è stilizzata, non verista; scrivere per me è trasfigurare. Sono un po’ decadente, uso metafore e simbolismi. Il mio tempo è tempo sociale. Coi Radicanto all’inizio facevamo ricerca filologica, oggi siamo un melange di minimalismo, jazz, classica. Siamo tutto ciò che mi va di essere nel momento in cui voglio esprimere una mia prospettiva. Abbiamo lavorato per monografie: nel nostro album “Terra arsa” ad esempio, registravamo realisticamente i suoni della città: era un’apertura “pasoliniana” al genere popolare. Cerco una poesia della quotidianità, alla Alda Merini più che alla Bevilacqua... Secondo te il pubblico è ormai vittima dell’induzione capitalistica del gusto o conserva una coscienza critica? C’è una mia canzone, “Libero”, andata per mesi in radio; nessuno ne ha capito il contenuto, ma ha colpito il motivo. La mia musica non vuole essere elitaria, è rivolta a tutti: ognuno ne dà libera interpretazione, e questo è il bello della musica. Come dice

Di

Il musicista Giuseppe De Trizio

Paolo Conte, “la lucertola è il riassunto del coccodrillo, come il tango è il riassunto della vita”. Per me una canzone è questo: è il riassunto della vita. Ad ogni modo, credo che il pubblico sia ben più critico di quanto non sembri… Quali sono stati i tuoi incontri più fecondi? Ho appena finito di collaborare ai nuovi

dischi di Rais e Teresa (De Sio ndr): le due persone con cui mi trovo meglio. Roma in questo aiuta. Bari vive la ferita gramsciana di non avere un rapporto diretto con le istituzioni, gli artisti vivono in maniera più isolata. Per questo ho deciso di fondare un consorzio di società artistiche: voglio lasciare qualcosa alla mia terra. Si chiamerà “La centrale dell’arte”, e ingloberà teatro, musica, cinema e danza. Cosa dici ai giovani musicisti di oggi? Ascolto molta musica, mi arrivano centinaia di dischi, che in larga parte non mi piacciono. L’identità del “diario”, nella musica e nella scrittura, mi infastidisce. È voyeuristica, televisiva: poca comunicazione e troppo manierismo. La verità non deve essere artefatta e stereotipata. Il cantautore non deve fare il cantautore, l’icona di altri o peggio di se stesso. È poi importante auto-promuoversi, farsi notare, fare un lavoro artigianale. Definisci i musicisti di oggi. Nella musica ci sono i “veri vecchi” e i “finti nuovi”, come nella politica. Non andiamo a fare scuole, andiamo oltre l’apparenza! È importante assomigliare a se stessi, e a nessun altro.

Incontro-dibattito a Bitritto con la scrittrice Lidia Ravera

di Antonio Valerio scena mercoledì 21 marzo la cultura con un incontrodibattito con la scrittrice Lidia Ravera, autrice del libro “Eterna Ragazza”. L’evento è stato organizzato da Comune di Bitritto e i Presìdi del libro di Bitritto, Bitetto e Sannicandro di Bari. Coordinatrice del dibattito la giornalista del Corriere del Mezzogiorno Lorena Saracino, intervallato dalle letture a cura di Gianna Grimaldi e Antonella Racanelli. ”Eterna ragazza” racconta una storia strutturata sul modulo del thriller; è un romanzo che affronta con intelligenza e una sensibilità raffinatissima il tema dell’amore,

De Trizio

Ritratti: la musica e la poetica di uno dei più rappresentativi esponenti del movimento musicale pugliese

in tutte le sue sfaccettature. Un argomento, questo, che compare oggi per la prima volta, nei diciotto anni d’opere della Ravera.

Amore tra generazioni, non sempre genitori e figli, ma anche mariti e mogli. E’ un romanzo sulla famiglia, sulle sue crisi e sulle sue asperità terribili e contemporaneamente sulle sue dolcezze. Sul tempo, su questo “contenitore vuoto”, come lo chiama Lidia, e che sta a noi riempire. Il tempo. Che gioca a sfavore delle donne, che perdono la loro bellezza; e a favore degli uomini, che conquistano denaro e potere. Da qui nasce l’invidia dell’autrice verso

ci insegna ad invecchiare

gli uomini, anche per la perdita della fertilità per le donne, al contrario del sesso opposto. La Ravera sostiene che la vecchiaia dura sempre di più, e quindi bisogna in qualche modo prepararsi: “attrezzarsi alla vecchiaia”, in modo tale che la donna “vecchia” possa essere fertile, almeno interiormente. La società discrimina gli anziani, eppure è “gente che ha una vita tutta la vita”. Le vicende umane contenute nel libro, come sempre complesse e problematiche, si svolgono con gran tensione narrativa, verso un finale che resta in ogni modo ambiguo e quasi segreto.

Lidia Ravera

FILOBUS

Perestroika, riso e cozze

A cena a casa Emiliano con i russi e Matarrese: ecco come sono andate le cose

di Cino Cirano

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uovo audace colpo del talpone di P&P, che è riuscito a intrufolarsi sotto le mentite spoglie di un cameriere filippino, alla cena organizzata dal Sindaco Emiliano a casa della madre (la signora Tagliatella Emiliana) per fare incontrare Vincenzo Matarrese con gli emissari di un noto petroliere russo interessato all’acquisto del Bari. Qui di seguito il ghiotto resoconto della serata in esclusiva per noi. V’è subito da dire che già la scelta della location non era proprio l’ideale: difatti invitare Matarrese a mangiare le bra-

sciole a casa della mamma di Emiliano, dopo l’antipatica storiella dell’ abbattimento di alcuni anonimi bugigattoli sul lungomare cittadino (non so se sapete), suonava come invitare Berlusconi e la Boccassini a mangiare la cassœla a casa della mamma di Follini. Comunque, al netto della gaffe, tra un dattero e un allievo, i commensali hanno affrontato l’argomento soldi. È stato Vincenzino ad aprire le danze sparando una richiesta ritenuta esosa dalla controparte: 90 miliardi e 732 mila lire (vecchio conio) più Bellavista e metà di Onofrio Loseto al Chelsea; i russi hanno

risposto “NIET!”, proponendo piuttosto uno scambio alla pari con un appalto per la costruzione di una fabbrica di caviale alla vodka da costruirsi dalle parti di Pane e Pomodoski, ritenendo simpatica l’idea di chiamare il complesso industriale Puntina Perottova,. Una provocazione inaccettabile per il povero Vincenzo, che indignato minacciava di lasciare la tavolata. Per stemperare il clima allora, Emiliano ha proposto di trasferire la discussione in salotto per il caffè e limoncello. Qui a sorpresa Matarrese è ripartito scendendo a 732 mila lire (vecchio conio) più tre quarti di Cuccovillo

alla Dinamo Tiblisi e De Trizio in prestito al Rutigliano. Rilancio dei russi allora, che hanno proposto la seguente permuta: loro rinunciavano a ogni pretesa sulla proprietà della Chiesa Russa e Matarrese si impegnava a reimbiancare gratis la facciata del Cremlino. A questo punto Vincenzino s’è incazzato e per la rabbia ha gettato in terra un bicchiere del servizio buono mandandolo in frantumi. I russi hanno equivocato il gesto d’ira del nostro scambiandolo per un brindisi alla russa, si sono eccitati e, già sconvolti da un cocktail assassino di vodka e primitivo,

hanno distrutto tutti i trentasei bicchieri in cristallo delle Murge della signora Tagliatella e suggellando il tutto con copiosi baci sulle labbra, un vortice di alcol e sbaciucchiamenti che ha coinvolto anche Sindaco e Presidente. La serata si è conclusa con Emiliano in colbacco a confortare Vincenzo Matarrese che, steso sull’ottomana del salotto in preda a sindrome preinfartuale, chiedeva si chiamasse il fratello vescovo per l’estrema unzione. A margine della cena il nostro inviato è arrestato per sfruttamento dell’immigrazione clandestina.


CULTURA E PAESI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Nato due anni fa in occasione delle elezioni Regionali il “Coordinamento degli Artisti Pugliesi” rilancia la sua iniziativa

Dalla parte dell’arte Nasce il CAP di Claudio Mundo

ue anni fa, in pieno clima da primarie regionali, Niki Vendola incontrò alcuni “artisti operatori” gettando le basi del “Coordinamento Artisti per Niki”, collettivo organizzato per manifestare la presenza di giovani produttori culturali in regione, capace di dar vita a diverse iniziative di portata nazionale. Questo coordinamento si costituì con 120 realtà; artisti e operatori a forte base regionale, oltre ad altre personalità sensibili a tematiche culturali: Folkabbestia, Negramaro, Africa Unite, Teresa De Sio, Serena Dandini e Dario Vergassola tra questi. Il collettivo promosse tour regionali a sostegno della campagna elettorale di Vendola con numerose serate gratuite nelle sei province. Tutto poi culminò con la “120 ore” (Taranto, Foggia, Brindisi, Gallipoli e Bari), 5 giorni di eventi a ridosso delle elezioni regionali del 3 e 4 aprile 2005. Ma passate le elezioni cosa è stato di questa formidabile unione di artisti? P&P lo ha chiesto Fabio Losito, violinista dei Folkabbestia, tra i principali animatori del coordinamento, che ci ha parlato di sviluppi e aspettative di questo movimento. Partiamo dall’inizio: come nasce il Coordinamento? Durante la campagna elettorale, il Collet-

D

Ancora qualche settimana per partecipare con le proprie creazioni A tutti i giovani artisti pugliesi in ascolto: c’è tempo fino al 30 di aprile 2007 per iscriversi alle selezioni pugliesi della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo di Alessandria d'Egitto. Il bando si rivolge a giovani artisti di età compresa tra i 18 e i 30

tivo fece da punto di riferimento per tanti giovani, artisti e no, che vi videro il giusto specchio per le loro aspirazioni e un possibile antidoto per la loro fruizione culturale. Il percorso produttivo culturale è stato solo il primo passo verso l’autodeterminazione della creatività regionale organizzata e verso la creazione di strutture permanenti di ascolto, dibattito, produzione e fruizione culturale per il rilancio della Puglia. Dopo le elezioni cosa è cambiato? Le realtà che hanno costituito il Coordinamento “Artisti per Niki” dopo le elezioni sono tornate a lavorare separatamente pur facendo tesoro dell’esperienza. Nell’ultimo documento ufficiale prodotto dal Coordinamento prima dell’estate 2005 però, era già

Biennale dei giovani artisti: c’è tempo fino al 30 aprile ! anni, impegnati nelle seguenti discipline: arti visive, musica, immagini in movimento (video e cinema), spettacolo (danza e teatro), scrittura, gastronomia, arti applicate. L’ARCI di Bari ha il compito di sele-

APOCALITTICI INTEGRATI

controinformazione fasulla sbarca su Matrix, il programma di Mentana e, com’era giusto e prevedibile, ne viene fuori a pezzi. Ma di questi tempi grami e neurolinguisticamente programmati (una volta parlerò diffusamente della PNL, promesso) è un precedente insidioso. Ma andiamo con ordine e cominciamo dai fatti. C’è un tale Massimo Mazzucco, italiano residente a Los Angeles,

La

di Stefano di Lauro con un passato di fotografo di moda e regista (Obiettivo indiscreto, Romance, Summertime) e oggi curatore del sito complottista www .luogocomune.net, nonché autore del documentario “Inganno Globale” sugli avvenimenti dell’11 settembre. Inutile dire che in “Inganno Globale” si sostiene la responsabilità del governo USA nei fatti del ‘dies irae’. Sul tema c’è un sito internet, www.crono911.org, curato da un anonimo che si presenta quale esperto di intelligence investigativa, nel quale si smantellano punto per punto le tesi del Mazzucco. Matrix, come si diceva, qualche settimana fa, ha dedicato una puntata a “Inganno Globale”, o meglio, allo ‘sputtanamento’ delle fantasiose tesi di Mazzucco, e ci sono

Fabio Losito: “Una nuova legge per lo spettacolo il primo obiettivo del coordinamento”

riemersa la necessità di aprire una vertenza regionale sugli “spazi”, intesi come luoghi di produzione e fruizione culturale, dove sensibilità, esigenze e competenze della nuova cultura pugliese potessero incontrarsi e alimentarsi reciprocamente. E adesso cosa sta succedendo? Il gruppo sta iniziando nuovamente a mobilitarsi col nome di “CAP - Coordinamento Artisti Pugliesi”. L’intento è quello di riprendere i ragionamenti dialogando con la Giunta regionale per la scrittura della nuova Legge sullo Spettacolo, nonché per monitorare nuovi spazi pubblici per la cultura; si parla della ex caserma Rossani (anche in virtù di quanto accaduto con il recente vertice bilaterale italo-

Folkabbestia in concerto

L’ARCI seleziona artisti under 30 di tutte le discipline per rappresentare la Puglia all’expo di Alessandria d’Egitto zionare gli artisti che rappresenteranno la Puglia nelle discipline: arti visive, musica, immagini in movimento, scrittura. Possono partecipare giovani artisti nati, residenti o domiciliati in Puglia, di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Il regolamento varia da disciplina a

russo), del Palamartino di via Napoli e di Largo Crispi. Ad oggi sono 65 i progetti di ristrutturazione di edifici pubblici a usi artistici; il problema della fruizione però resta, perché questi spazi sono più vicini alla produzione che alla fruizione. In sintesi qual è la vera missione del CAP? Quello che ci preme molto è fare bene luce su cosa sia patrimonio pubblico e cosa no; quindi metterne a frutto concretamente le potenzialità, evitando di ridursi solo a logiche di facciata. L’interesse inoltre è quello di ottenere risultati che siano duraturi, solidi, autonomi e cioè che non dipendano dall’esistenza del Coordinamento stesso né subiscano le pressioni di chi occuperà le stanze del potere pubblico. Crediamo che se la Puglia vuole crescere rispettando i suoi cervelli, le sue arti e il suo ambiente, deve puntare a un’integrazione tra produzione culturale, educazione alla fruizione culturale allargata, promozione culturale, rispetto dell’ambiente come risorsa, riscoperta dei beni culturali tesaurizzati dalla Regione e dai privati, promozione del turismo e incentivazione dell’imprenditoria etico-culturale.

disciplina, il bando e tutti i dettagli sono disponibili sul sito www.arcibari.it Per info: bari@arci.it. Lo opere dovranno essere ispirate al tema della XII Edizione della Biennale, che è “La nostra diversità creativa: kairos (parola greca - momento giusto, opportunità, tempo in cui il cambiamento è possibile).” Le opere che parteciperanno al concorso dovranno essere recapitate (in busta chiusa con la segnalazione della disciplina per cui si intende

Il complotto è un venticello ottime possibilità che non finisca lì. Il risultato per lo spettatore? Diciamo un match fra un aspirante superpiuma sottopeso (Mazzucco) e un peso massimo professionista (l’anonimo di crono911). Il tutto affidato a un lungo servizio che ricostruiva tesi e antitesi. Anche la controinformazione ha le sue pecore nere, pensavo assistendo al massacro, pardon, al programma, e mi chiedevo se almeno Mazzucco si fosse fatto pagare dalla CIA per aver sfornato un vulnerabilissimo documentario senza capo né coda, artefatto nelle conclusioni, e meno verosimile di una conversazione da Bar

dello Sport. Insomma, fatto apposta per essere smentito dal buon senso prima ancora che da un neocon. Maliziosi errori di traduzione, salti logici, assenze di fonti, e altro ben di dio (si fa per dire), fanno di “Inganno Globale” un magnifico capro sacrificale sull’altare dei filobush. Quel che temo: che il Mentana di turno, dinanzi alla bufala di turno, pensando di fare il suo dovere, finisca anche col minare la forza della controinformazione intelligente. Ovvero, come diceva mia nonna: ne sbagli una e ne perdi cento. Forse la tesi finale di Mazzucco può non essere una bufala, ma il modo in cui pretende

concorrere) al seguente indirizzo: Comitato territoriale ARCI Bari, Largo Ciaia 30 - 70120, Bari. La partecipazione al concorso è completamente gratuita. Gli artisti selezionati per ogni disciplina parteciperanno con la loro opera (viaggio e soggiorno a carico dell’organizzazione) alla XII Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo in programma quest’anno dal 25 novembre al 4 dicembre 2007 ad Alessandria d'Egitto.

di arrivarci è paurosamente ingenuo. È invece incontrovertibile che Bush sia stato eletto col sostegno delle lobbies delle armi. E che, com’è ormai noto, abbia cercato pretesti per muovere guerra all’Iraq. E che il suo vice Cheney abbia razzolato da sempre nelle PMC (Compagnie Militari Private, aziende che si accaparrano commesse di milioni di dollari in cambio di servizi mercenari). Tutto ciò è ben più che una congettura, e tuttavia non basta ad argomentare con certezza la collusione del Governo statunitense con gli attentati dell’11 settembre. Sebbene si siano rivelati estremamente funzionali alle logiche dell’Amministrazione. Apocalitticamente Vostro. www.stefanodilauro.it

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CULTURA E PAESI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Il prossimo 20 maggio anche in Provincia di Bari, la XVII edizione della Giornata delle Oasi

Giornata delle Oasi

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aranno i piccoli organismi viventi, quelli quasi invisibili, ma dall’inestimabile valore biologico i protagonisti della XVII Edizione della Giornata delle Oasi organizzata in tutta Italia dal WWF per il prossimo 20 maggio 2007. Sarà infatti “il Valore della biodiversità” il tema della edizione di quest’anno; un tema grazie al quale il WWF si propone di sottolineare l’importanza e il ruolo di tutte le specie viventi. La Giornata delle Oasi è realizzata in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e si avvale del supporto media di Animal Planet, il

Per un giorno tutti ospiti del WWF

canale satellitare di intrattenimento interamente dedicato agli animali. La Giornata delle Oasi, che avrà il suo momento conclusivo il 20 maggio, sarà preceduta dalla Settimana delle Oasi, iniziativa a favore delle scuole con visite gratuite nelle nostre aree protette dal 16 al 19 maggio. Per la provincia di Bari, l’Oasi che ospiterà l’evento è “Il Rifugio”, in località Mellito, sulla Murgia Suagna in agro di Grumo. Gli ospiti saranno accom-

In provincia di Bari evento conclusivo presso l’Oasi WWF “Il rifugio” di Mellitto

pagnati da guide esperte in un viaggio alla scoperta della natura e conosceranno così, da vicino, il patrimonio inestimabile di biodiversità che il WWF protegge da 40 anni. Per raggiungerla, da Bari seguire la S.S. 96 in direzione Altamura, all’incrocio per Cassano/ Mercadante, nei pressi della Stazione delle Ferrovie Appulo-Lucane, svoltare a sinistra e proseguire sulla Pronvinciale 97 per circa 3 Km, fino a trovare le indicazioni per l’Oasi Per informazioni: 0805210307, 0805749086, 3381070398. Su internet : www.wwf.it/educazione

Sulla croce Sulla croce hanno impiccato Saddam ricoperto come un povero cristo di tutte le nefandezze del mondo per consentire agli armati pilati di sempre di banchettare con bava sanguinolenta

delle ricchezze della rapina e dell’inganno sarà quella corda come una croce strumento di vergogna per gli empi e segnale di salvezza per gli uomini semplici

Nota dell’autore Dal mattatoio Iraq giungono, ogni giorno, con sequenza martellante, scene di orrore e di devastazione materiale e morale. Il popolo iracheno è stritolato, con implacabile ferocia, dall’imponente “macchina da guerra” che si è abbattuta sul suo territorio. Lo stesso Saddam, trasformato da un incontrastato apparato propagandistico, nell’essere più “abominevole” di questo mondo, è stato “impiccato” per “planetaria giustificazione” della guerra dei potenti e dei “prepotenti”, intenti a banchettare con i frutti della loro rapina.

Francesco Tanzi

IO, ME E MARIA

Qualcosa si muove... di Maria Panza* iao Maria, stavolta solo notizie positive, prometto. Finalmente! Di che si tratta? Cominciamo da lontano: hai presente Taiwan? Come no! “Made in Taiwan” è scritto ovunque: nelle scarpe, sui giocattoli… Non che sappia dove sia, ma me lo immagino come un posto pieno di fabbriche che producono di tutto. Quindi non di certo un parco nazionale! Eppure hanno preso una decisione importantissima: fermare il traffico. Perché? L’inquinamento dell’aria è troppo grave? Non farebbe notizia. Lo facciamo persino (?!) in Italia quando la quantità di smog e di polveri sottili supera i limiti previsti. Pensa a qualcosa di più originale. Lavori di rifacimento stra-

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dale? Una manifestazione con uomini politici importanti? Niente di tutto questo: farfalle. Nella loro rotta di migrazione verso il nord dell’isola, per andare a deporre le uova e quindi morire, 2 milioni di farfalle passeranno proprio da Taiwan fra una settimana e per non farne una strage verrà fermato il traffico. Certo, avranno valutato anche il rischio per gli automobilisti, ma resta la prova di una grande attenzione verso le esigenze della natura. Ed era ora! Bello pensare a migliaia di auto che restano ferme per far passare indenni delle farfalle! Delle pesanti scatole di metallo che si bloccano davanti a pochi grammi di esseri viventi! L’aspetto più interessante è che si tratta di una precisa risoluzione di una amministrazione pubblica. Non per-

Dialoghi con me stessa sul mondo intorno

ché la Natura si è dimostrata più forte dell’uomo, come è accaduto per alluvioni, terremoti e tzunami, ma per evitare un problema ambientale. Quindi è molto più significativa. E noi? Che facciamo noi per aiutare gli animali? Te l’avevo detto che stavolta era tutto positivo, e mantengo la promessa. In

tutta Italia gruppi di volontari, anche non appartenenti ad associazioni ambientaliste, si stanno impegnando in questo mesi per salvare i rospi. I rospi?! Quelli che si baciano e diventano principi?! Appunto: salviamo i rospi così maritiamo tutte le principesse del mondo! Battute a parte, i rospi sono utilissimi per l’equilibrio degli ambienti lacustri e fluviali perché mangiano gli insetti e, a loro volta, sono cibo per rettili e rapaci. I rospi. Ogni anno fra febbraio e aprirle, migrano, com’è nel loro istinto. Il problema è che l’uomo ha costruito strade ovunque e sempre più spesso ha asfaltato le strade di campagna; di conseguenza, nel corso dei loro spostamenti, mi-

gliaia di rospi vengono schiacciati. Il compito dei volontari è di recuperarli, con le mani o con l’aiuto di reti, e di riportarli in acqua, in salvo. E siccome i rospi si spostano di notte, spesso è così che passano le serate o le albe. Incredibile! Invece delle discoteche, delle pizzerie, dei videogames! Allora qualcosa sta cambiando in meglio! Non posso che augurarmelo per il bene delle generazioni future e per la nostra. Bisognerebbe dare più attenzione, più spazio, più importanza a queste azioni. Senza dimenticare i problemi, certo, ma anche senza “schiacciare” quei comportamenti virtuosi che fanno la differenza tra chi “parla” di ambiente e chi se ne “prende cura” sul serio. E se prendessimo esempio? * Educatrice WWF


CULTURA E PAESI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

L’Associazione Recidivi mette in rete i filmaker di Puglia

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opo il film muto ritrovato nella cassapanca di Villa Campanella, ad Acquaviva delle Fonti, quella della ricerca dei film perduti nei cassetti e negli armadi di Puglia è diventata la missione di RECIDIVI, l’associazione che si propone di mettere in rete i filmaker di Puglia e non solo. L’intento infatti non è solo quello di favorire la memoria e l’archiviazione di questi materiali (lo ricordiamo: RECIDIVI sta per Repertorio Cinematografico Digitale e Video) ma di fare anche archivio delle proprie produzioni e di farlo in una struttura autonoma e indipendente. Un modo concreto per creare una vera e propria Rete del Cinema che colleghi il nostro territorio alla tante diaspore che dall’esilio più o meno forzato si sono prodotte. Ieri storie di emigrazione oggi magari storie di globalizzazione. Infatti i materiali che per primi sono emersi da questa ricerca sono quelli che provengono dai flussi migratori che sia dalle Murgia sia dal Salento videro partire migliaia di pugliesi per l’America come per la Svizzera o altri posti. Quasi sempre nelle pieghe di queste vicende si nascondono archivi di immagini, ora girati in Super8, ora in formati semiprofessio-

A Maggio workshop, mostra e retrospettive del grande regista polacco

Il

13 marzo 1996 Krzysztof Kieslowski moriva improvvisamente per un attacco di cuore. Tutti i rapporti di Kieslowski con il cinema sono stati segnati da scelte – estetiche, etiche, economiche – che formano un percorso di una logica e di un rigore rari. Rari in un artista chicchessia e a maggior ragione rari in un regista, che spesso è costretto a girare secondo le commesse o le occasioni e, difficilmente, in solitudine creativa. Ma in Kieslowski la scelta è un’arte. Si può anzi dire che sia l’oggetto della sua arte, nel senso che il dubbio, l’atto di scegliere e la decisione costituiscono indiscutibilmente il tema centrale della sua opera. Arte di vivere, anche, ossia etica: il comportamento di Kieslowski nei confronti del cinema, e all’interno dei suoi film nei confronti dello sguardo, è completamente dettato da considerazioni di ordine morale, che vertono sulle buone o cattive domande da porre, sui buoni o cattivi modi di farlo. Come tutti i grandi registi, è contemporaneamente affascinato dal reale e obnubilato dall’idea di oltrepassare le apparenze. È esattamente la traiettoria che il suo sguardo compone in ognuno dei suoi film, e quella che ha seguito, in maniera più ampia, dal suo primo cortometraggiodocumentario al compimento che Film Rosso costituisce sotto tutti i punti di vista. Kieslowski è per tutti l’autore de Il Decalogo e di Tre Colori, ossia i dieci comandamenti in dieci film di un’ora l’uno con un grande condominio come scenario e il trittico Film Blu, Film Bianco e Film Rosso, i tre colori della bandiera francese, letta come simbolo di fraternità, eguaglianza e libertà,

Alla ricerca dei film perduti nali. Archivi di immenso valore che è opportuno catalogare e salvare. Oggi invece tanti giovani pugliesi trovano l’ambiente più idoneo per le loro aspirazioni non solo a Roma o Torino o Bologna ma spesso all’estero, a Toronto o a Montreal come a Londra oppure a Lisbona. Sono questi stessi giovani che possono entrare in contatto con i figli dei figli degli emigranti di ieri, oggi pienamente inseriti nei meccanismi produttivi del cinema e della televisione. Mettere in rete queste realtà è di per se un’occasione per far crescere il territorio regionale e dare ad esse maggiore possibilità di sviluppo. Internazionalizzazione e politica delle infrastrutture sono infatti i due obiettivi che i RECIDIVI pensano debbano essere perseguiti. Un esempio lo è stato la stessa battaglia perché il

Krzysztof Kieslowski a Bari

Comune di Bari acquisisse l’area strategica della ex Caserma Rossani per farne, sul modello delle metropoli europee, un Parco Polifunzionale con infrastrutture dedicate alla crescita culturale della Città nel suo ruolo, tutto da rilanciare, di capoluogo regionale. Una Casa del Cinema, abbiamo chiesto e continueremo a chiedere, ma non come luogo di mero consumo quanto di sviluppo ai attività produttive. Viene così ad essere ancor più motivata la scelta di aprire una nuova Sede di RECIDIVI a ridosso di Piazzale Diaz, individuato giustamente dalla Circoscrizione di Madonnella come area di vocazione cinematografica nel quadro di un percorso tra aree verdi che connetta il Parco di Punta Perotti con il centro della città e, diciamo noi, quindi anche con l’area della ex Caserma Rossani. Nell’immediato contiamo di fare di questa Sede

i tre principi fondativi della condizione moderna. film minori solo perché privi di un disegno altrettanto monumentale ma non per la loro densità, sia visiva sia di contenuti, quali Il Cineamatore, opera quanto mai attuale per l’universo dei giovani che oggi si sperimentano attraverso le tecnologie di ripresa e montaggio digitali, e La doppia vita di Veronica, una delle sue opere più emblematiche. Il cinema di Kieslowski possiede anche la forza di indicare nuove strade da percorrere per un diverso e più profondo rapporto fra il cinema e la società, la macchina da presa e l'uomo. Trans TV/Re.Ci.Di.Vi dà avvio a questo

Inaugurata la nuova sede Hinterland a Bari

Il 22 Marzo l’Associazione Hinterland ha inaugurato la nuova sede in via Giandomenico Petroni 33. Durante manifestazione il presidente Vito Susca (al centro nella foto tra i rappresentanti di Slow Food e Recidivi) ha tracciato un bilancio delle attività svolte e dei futuri programmi tra cui la collaborazione con le associazioni Recidivi, per la promozione cinematografica di filmati e d’epoca e d’essai, e Slow Food, per la valorizzazione della cultura alimentare. Le future attività in comune si svolgeranno presso la nuova sede, che così vuole proporsi come punto d’incontro di più interessi e saperi per una migliore qualità della vita culturale e sociale della Terra di Bari.

aperta al pubblico un luogo di ritrovo per chi gravita intorno al cinema e all’audiovisivo con collegamenti wireless e rivisteria specializzata. In estate inizierà il RECIDIVI TOUR in partenariato con le maggiori Associazioni di Cinema di tutta la Regione per raccogliere informazioni e materiali provenienti dagli archivi famigliari, vecchi Super 8 o Video di particolare valore. Questa ricerca avrà il suo momento di maggiore risalto nell’HOME MOVIES DAY, un appuntamento nato negli USA e che si sta diffondendo in tutto il mondo. In Italia lo organizza l’Archivio Nazionale del Cinema Famigliare di Bologna, quest’anno in Puglia con la nostra collaborazione. Il secondo sabato di Agosto tutti potranno portare i propri filmini su pellicola ed ottenere una loro copia su DVD. Una copia digitale di questi film finirà nell’Archivio nazionale ma una selezione di questi verrà proiettata nella piazza del Paese che vorrà ospitare l’iniziativa. RECIDIVI non sa ancora quale amministrazione raccoglierà l’appello. Intanto tutti siete invitati a rovistare nei vostri cassetti o in quelli dei vostri zii, nonni o genitori. Per trovarci potete scriverci in Via Giandomenico Petroni 33 o contattarci sul sito www.recidivi.it. Vi aspettiamo, come sempre. Recidivi

percorso attraverso un workshop, una mostra e una serie di retrospettive a partire dal mese di maggio e tutti in prima assoluta in Italia. Lavorare con Krzysztof Kieslowski ha significato per molti lavoratori del mondo del cinema degli anni ‘80 e ‘90 avere una grande opportunità per creare e donare racconti estetici straordinari, denotando una sperimentazione e una estrema libertà di azione filmica le quali hanno lasciato un segno indelebile nelle vite di chi ha fatto parte delle sue troupe. Attraverso le parole di artisti e tecnici che mantengono vivo il ricordo professionale e affettivo dei confronti del regista polacco col quale hanno collaborato, si vuole analizzare questa preziosa scambievolezza nata nella celebre Scuola di cinema di Lòdz. Il workshop, rivolto a trenta studenti di cinema, si svolgerà a Bari nell’arco di una settimana e si svilupperà con i professionisti delle seguenti discipline: sceneggiatura; cinematografia; recitazione; suono; montaggio; assistentato; la scuola di Lòdz. Allestita negli spazi della Pinacoteca di Bari, la mostra sulla vita e le opere di Kieslowski, creata dal museo cinematografico di Lòdz è composta da circa 200 elementi, rappresenta inizialmente un toccante itinerario nella vita personale del regista dove piccoli oggetti personali, lettere, testimonianze fotografiche, scritti e fogli di lavorazione dei suoi film, segmentano il racconto di una vita dedicata al cinema. Il percorso continua attraverso 48 fotografie rigorosamente in bianco e nero, scattate nella città di Lòdz nei suoi anni giovanili. Infine un lungo e suggestivo cammino di decine e decine di manifesti che raccontano i suoi film distribuiti in tutto il mondo. Per informazioni e dettagli sugli eventi www.recidivi.it oppure 3349786329.

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IL TEMA DEL MESE

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Nodo ferroviario, una svolta anche per la Puglia

La

risoluzione del nodo ferroviario di Bari, con la firma del protocollo tra Ministero delle Infrastrutture, Regione Puglia, Comune di Bari e Rfi spa e' parte fondamentale di un impegno piu' ampio del Governo nei confronti della Puglia. Lo ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro a Bari per la stipula dell'intesa. "Non e' un aiuto ma un dovere da parte del Governo completare le infrastrutture prioritarie per la Puglia, e nell'ambito della Puglia per la citta' di Bari - ha affermato ancora il ministro - interrare la linea ferroviaria intorno alla stazione con uno sforzo che, tra Governo e Regione comporta circa 800 milioni di euro, vuol dire ridare fiato alla citta', respiro alla mobilita' e anche sul piano della mobilita' urbana sara' molto importante. Soprattutto e' importante per la scorrevolezza delle linee ferroviarie, ma non e' solo questo: l'intera Puglia ha bisogno di

Siglata intesa in Prefettura nei giorni scorsi. Ora, finalmente, ci sono i finanziamenti disponibili

Di Pietro firma a Bari il protocollo risolutivo, grazie all’impegno dell’assessore Loizzo completamenti di interventi e abbiamo trovato le risorse". "In Puglia, come in altre parti d'Italia abbiamo lavorato su piu' fronti, sull'intermodalita' infrastrutturale - ha aggiunto Di Pietro - quindi sui porti perche' riteniamo la Puglia al centro delle opportunita' in quello che viene considerato il porto d'Europa per l'Asia e il porto dell'Asia per l'Europa" in particolare per i porti di Bari, Brindisi, Taranto ma si punta anche "alle ferrovie, al sistema ferroviario con due grandi interventi che stiamo finanziando e di cui uno abbiamo ideato come Governo di centrosinistra: il collegamento, Bari Napoli, per collegare il tirreno con l'Adriatico. Ci sono 5 miliardi d'investimento, in questa operazione anche di Pon stiamo pre-

vedendo gia' i primi interventi ed e' gia' in corso la progettazione". La rete ferroviaria Bari - Napoli sara', dunque, secondo Di Pietro, "ad alta capacita', passando per Foggia" ed a questa si accostera' il miglioramento della sicurezza e dell'agibilita' del collegamento da Lecce vero il Nord. In questo quadro, ha proseguito il ministro, "sbloccare il nodo di Bari e' uno di quegli interventi importanti sul piano stradale e autostradale ci sono una serie di interventi specifici sia per i collegamenti veloci per completare le tratte stradali e autostradali verso il sud della Puglia ma, soprattutto, gli interventi previsti sono quelli che vogliono intervenire sulle stragi, dove ci sono le strade a grosso rischio di sicurezza", come sulla

strada provinciale Putignano - Casamassima. I finanziamenti serviranno per rotonde, varianti, per tangenziali, per mettere in sicurezza le strade, creare le corsie d'emergenza e di sosta, spartitraffico, etc. "Ora - ha concluso Di Pietro - c'e' bisogno di progetti tecnici, percio' mi auguro che tutte le amministrazioni facciano il loro dovere, come dobbiamo farlo noi, in sinergia, perche' questi soldi ci sono". Le risorse Pon sono circa 1 miliardo e 800 milioni ancora a cui si aggiungono le risorse gia' stanziate con la legge Obiettivo, con la Finanziaria, con il programma quadriennale per le Ferrovie e per l'Anas". Alla firma del protocollo erano presenti il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’assessore ai Trasporti della Regione Puglia,, Mario Loizzo, il sindaco di Bari, Michele Emiliano e l'amministratore delegato Rfi, Michele Mario Elia. c.mor.

Tredici stazioni baresi cambiano volto

Presentato il progetto, finanziato dalla regione, che riguarda l’area barese e ionico - salentina

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ono 30 le stazioni delle Ferrovie del Sud Est nelle aree barese e ionico – salentina che saranno interessate dal restyling strutturale e conservativo previsto dal primo lotto d’interventi finanziato dalla Regione Puglia, assessorato ai Trasporti e Infrastrutture, (Accordo di Programma Quadro “Trasporti, aeroporti e Viabilità” – IV atto integrativo) con fondi Cipe per un importo pari a 7,1 milioni di euro. Il progetto è stato presentato a Bari, dall’amministratore unico delle Ferrovie del Sud Est, Luigi Fiorillo, dall’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Puglia, Mario Loizzo, dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dal progettista, ing. Vito Prato, con un testimonial speciale, Sergio Rubini, attore e regista legato da trascorsi cinematografici e familiari alle ferrovie. Le stazioni interessate dal primo lotto d’interventi, che saranno rinnovate nell’immagine e nei servizi, sono quelle di Bari Sud – Est, Rutigliano, Conversano, Castellana Grotte, Noci, Alberobello, Locorotondo,Valenzano, Casamassima, Sammichele, e Turi (in provincia di Bari) di Martina Franca, Taranto Galese, Manduria (in provincia di Taranto) e di Novoli, Copertino, Nardò città, Galatone, Parabita, Casarano, S. Cesario, S. Donato, Galugnano, Sternatia, Zollino, Soleto, Corigliano, Galatina, Maglie e Otranto in (provincia di Lecce). I lavori di ristrutturazione delle stazioni delle FSE s’inquadrano all’interno di una più ampia operazione di rilancio e rinnovamento delle Ferrovie del Sud Est, come ha spiegato l’amministratore unico delle FSE ,

Trenta edifici e piazzali delle Ferrovie del Sud Est saranno ristrutturate completamente

Fiorillo, e “che punta a migliorare la qualità dei servizi partendo dalle stazioni e proseguendo con il rinnovo del materiale rotabile e con l’elettrificazione delle linee. Lo sforzo maggiore – ha sottolineato

Fiorillo – è indirizzato alla qualità del servizio percepita”. “Questo è un intervento di civiltà - ha detto l’assessore Loizzo – Le stazioni, finora degradate allontanavano la gente, e saranno

Soddisfazione del presidente della Regione Puglia e del Sindaco di Bari dopo la firma dell’intesa

Nodo, un obiettivo storico raggiunto Vendola: “Ora riprogettazione urbanistica sulla ricucitura, per qualita' della vita a Bari” É un obiettivo davvero storico per la citta' e per la regione. E' storico per la regione perchè, a parte il muro che spacca in due la città di Bari e che aggroviglia tutto il nodo dei trasporti ferroviari in Puglia, significa guardare con concretezza a quella Puglia che punta sull'intermodalita', sulla relazione tra i punti fondamentali degli scambi, che punta d diventare piattaforma logistica dell'Europa nel Mediterraneo". Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola ha commentato la firma del protocollo d'intesa con cui il Ministero delle Infrastrutture rende disponibili le risorse per la soluzione dell'annosa questione del nodo ferroviario di Bari. "E' una grande giornata per la Puglia - ha aggiunto Vendola - l'evento del nodo ferroviario riguarda nella stessa maniera i cittadini di Bari, di Lecce, di Taranto, di Brindisi e di Foggia, perchè crea una razionalizzazione, una modernizzazione

dell'intera rete trasportistica regionale che ha, nella sua porzione barese, il nodo decisivo, lo snodo cruciale e stragico. Poi, è per Bari un'occasione per riappropriarsi di un pezzo della citta'. Non è soltanto la citta' spaccata da un muro ma è anche tutto il territorio sottratto" per cui, secondo il presidente, si tratta di realizzare anche "una grandissima riprogettazione urbanistica sulla ricucitura che potra' giocare una partita straordinaria di benessere e qualita' della vita per Bari. I nostri progetti - ha concluso Vendola - hanno incrociato nel ministro Di Pietro un interlocutore attento, tempestivo. Siamo, qui, con un cronoprogramma rispettato al millimetro e al ministro va il ringraziamento della citta' e della regione". "Oggi -ha affermato il sindaco di Bari, Michele Emiliano - quello che molti dicevano fosse impossibile sta diventando realta'". c.mor.

ristrutturate e rese accessibili. La nostra – ha aggiunto - diventa una sfida in termini di politica industriale e per la buona occupazione”. Rubini ha ricordato il suo vissuto in una famiglia fatta di ferrovieri e come figlio di ferroviere delle ferrovie calabro lucane, “la concorrenza” - ha detto simpaticamente - e il suo profondo legame con le stazioni e i treni. “In particolare ricordo il colore nobile dei treni delle Sud Est, più belli di quelli delle altre”. Il restyling delle stazioni, a cui Rubini è legato anche dal film “La Stazione”, è importante per l’attore e regista, perché “non distrugge ma ricostruisce, mantenendo la memoria ma proiettati verso il futuro. Chissà, potrei fare – ha concluso scherzando – un film sulle Ferrovie del Sud Est, così il mio papà si ammazza davvero”. L’importanza dell’operazione di ristrutturazione, interna ed esterna, delle stazioni, è stata sottolineata con enfasi nelle conclusioni dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “Le stazioni sono luoghi che aiutano a riflettere e che influiscono sulla qualità della vita delle persone che le frequentano, spesso studenti, pendolari”, ma anche turisti. Secondo Vendola è importante per questo renderle luoghi “più civili” e accoglienti, cioè renderle “più belle, dotate di coperture, servizi igienici, senza barriere architettoniche e con energie rinnovabili” che possano riscaldare o raffreddare gli ambienti. Tutto questo ora sarà possibile grazie al progetto di restyling delle FSE avviato con i finanziamenti regionali. c.mor.


VOCI DI CITTÁ

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

La città metropolitana, in vista delle elezioni amministrative, tra le priorità del suo mandato

DS, mozione Fassino vince a Bari con Ginefra

BARI

Intervista al nuovo segretario provinciale della Quercia proiettato verso il Partito Democratico

“I

congressi delle sezione della Terra di Bari hanno confermato l’adesione della maggioranza del nostro partito alla proposta avanzata dal segretario Piero Fassino”. Queste le parole del nuovo segretario provinciale dei DS di Bari, Dario Ginefra, all’atto finale del Congresso che lo ha eletto. Segretario ci spieghi perché un militante dovrebbe aderire al PD? Il Partito Democratico nasce anche per ricollocare al centro del dibattito nazionale il bipolarismo del nostro sistema politico e per questo non piace a tanti nostalgici della prima Repubblica. Tutti coloro che nel sistema delle maggioranze variabili hanno fortemente condizionato, anche con percentuali di rappresentanza assai modeste, lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Noi stiamo ridando impulso a quella visione della politica del nostro Paese che colloca i riformisti ed i conservatori come controparti in un sistema politico bipolare. La costruzione del Partito Democratico non deve essere allora interpretata come un obbligo da assolvere ad ogni costo, ma come un’effettiva opportunità di dar vita ad un Partito “popolare e di massa” la cui funzione storica sia la base della sua identità. Siamo dentro una di quelle grandi mutazioni che fanno epoca, rimescolando valori, culture, gerarchie, rapporti di forza, da cui l’Italia può uscire seriamente ridimensionata. O il partito democratico serve a vincere questa sfida o non è. Ma vi è di più! Con questa costituente si tenta di riportare al centro della

I numeri del Congresso Provinciale DS di Bari Dario Ginefra è stato eletto segretario provinciale con il 75,6%, 205 voti su 285 votanti (e 288 delegati congressuali. Rosaria Lopedote (mozione Mussi) ha ottenuto il 24,4%, 66 voti. Schede bianche 9 e nulle 2. In provincia di Bari si sono svolti 58 congressi di sezione e la mozione di maggioranza è risultata essere quella di Fassino con il 73,02%; alla mozione Mussi è andato il 23,67%; alla mozione Angius il 3,30%. www.dsbari.it - e-mail: info@dsbari.it politica quei tanti nostri concittadini che da tanti anni hanno deciso di allontanarsi dai partiti tradizionali. Quali saranno le priorità del suo lavoro di segretario proviciale? Il mio compito sarà quello di riportare il partito al centro dell’iniziativa politica, dando seguito a quel comportamento fortemente unitario che ha caratterizzato il mandato di Pinuccio Rossiello al quale io credo dovremmo tributare il nostro più sincero ringraziamento. La prima sfida saranno le prossime elezioni amministrative in alcuni comuni che

Altri 60 posti riservati, per bandi pregressi, (dopo sentenza Tar) per chi è laureato prima del 1998

Concorsi Regione, novità assoluta la domanda in Puglia Onper line partecipare ai 4 concorsi

Un bagno di folla per Igor, capocannoniere della serie A con la maglia del Bari a metà anni novanta

inoltrabile esclusivamente on line la domanda per partecipare ai 4 concorsi per 70 dirigenti banditi dalla Regione Puglia in questi giorni, per poi passare alla due fasi preselettive già in primavera. Un modo per risolvere il problema delle lunghe code per la consegna delle richieste di partecipazione. “E’ la prima volta che in Puglia si procede – secondo i vertici regionali – ad assunzioni attraverso concorsi”. Saranno allestiti due desk informativi, uno presso la presidenza della Regione, e uno in assessorato, ma è anche disponibile il portale della Regione Puglia, www.concorsiregionepuglia.it. I concorsi sono divisi per 4 macro aree: 22 dirigenti dell’area legislativa e amministrativa, 16 dirigenti area territorio e infrastrutture, 20 dirigenti are economia e lavoro, e 12 dirigenti di area socio sanitaria. Dei 70 posti disponibili la metà è destinata a personale interno mentre altri 60 posti sono riservati, per bandi pregressi, (dopo sentenza Tar) per chi è laureato prima del 1998. Solo una prima tappa di un traguardo ambizioso; quello di svolgere un concorso giusto e trasparente, giusto nella capacità di selezionare le risorse umane più qualificate e trasparente rispetto ai passaggi e alle procedure. Il messaggio nuovo lanciato dalla regione Puglia è che “la forma ordinaria di evoluzione professionale è il concorso e non un atto discrezionale o giurisdizionale”. c.mor.

Italia-Russia D'Alema, a Bari vertice importante

Al calciatore la cittadinanza onoraria di Bari, in occasione del match Italia - Scozia.

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ombattente di razza, Igor Protti è il classico passionale del pallone per il quale ogni partita è una storia da raccontare. Il suo modo di stare in campo è unico così come unico è quel suo “dare l'anima” fino a trovare l'attimo giusto per lasciare il segno. Inconfondibile, inimitabile, segna ma quel che più conta è che fa sognare. Il Bari è in B ma con uno come lui ha la certezza di finire in serie A. Con Tovalieri forma una coppia in sincronia che fa vincere e divertire con i suoi sette gol nel primo campionato e 24 nel secondo in un'annata indimenticabile che, seppure conclusasi con la serie B, lo vede lottare quasi da solo con il sostegno della tifoseria che fa festa con lui. E’ questo che ha fatto di Protti un fenomeno unico nella storia biancorossa. Bari non può dimenticare le emozioni irripetibili che egli ha fatto vivere e che sfuggono alle regole del calcio perchè sono molto di più di un’avventura sportiva: sono una bella storia di vita”. Queste le motivazioni con cui il sindaco di Bari, Michele Emiliano, in occasione di Italia Scozia, ha conferito la cittadinanza onoraria a Igor Protti, oltre che per i suoi ben noti meriti sportivi anche per il rapporto affettuoso che ha mantenuto con Bari.

conferenza di programma e dovremo confrontarci con la coalizione a partire dalla lista civica del Sindaco di Bari e della Margherita. Il Partito Democratico potrà nascere anche attraverso momenti di forte condivisione su temi nazionali e locali. In Terra di Bari l’eventuale costituzione della Città Metropolitana potrà essere una delle occasioni di tale confronto. Tornando, quindi, al PD…. Vi è l’esigenza di una radicale riforma della politica ed è di tutto ciò che il Congresso avrebbe dovuto sino in fondo discutere evitando cristallizzazioni correntizie. Soltanto in questo modo si potrà contrastare il crescente sentimento antipartitico e antipolitico che è sotto i nostri occhi, sottraendo le persone meno informate all’influenza del populismo e del fondamentalismo delle destre. Si potrà ricomporre la frattura fra elettorato e classi dirigenti che fa perdere consensi alla sinistra quando governa. Si potrà affermare il “riformismo di popolo” indispensabile per far rinascere l’Italia. I riformismi italiani nacquero prima di tutto per rappresentare il mondo del lavoro e affermarne i diritti e la dignità. E’ dunque ora di dar vita ad una stagione che veda protagonisti tutti coloro che in questa sfida credono, donne e uomini che nelle primarie per le legislative hanno voluto testimoniare con il loro voto l’appartenenza all’Ulivo e la loro disponibilità alla costruzione di una nuova storia capace di investire per il futuro del nostro Paese. c.mor.

Il ministro: “una scelta molto giusta”, perché “il rapporto dei russi con Bari ha dato in più”

Protti, fenomeno unico nella storia biancorossa

per 70 posti da dirigente

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non sono tra i più grandi della nostra provincia, ma che rivestono un‘importanza enorme nella valutazione della capacità di governo espressa da un lato ovvero di una opposizione sempre propositiva dall’altro. Concentrati sulle mozioni molto spesso non siamo stati in grado di promuovere un dibattito sulla qualità del nostro governo nazionale, regionale e locale e credo che per questa ragione, anche al fine di dare al futuro gruppo dirigente un pieno mandato, verificabile in ogni momento, che propongo di promuovere nel prossimo autunno una conferenza programmatica che faccia sintesi del già fatto, ma che soprattutto ponga in agenda ciò che dovremo fare nella fase finale del Governo Provinciale e soprattutto individuare i programmi e gli impegni con i quali ricandidarci al governo delle nostre istituzioni locali. Anche la nuova città metropolitana la impegnerà… In una recente conferenza stampa con Rossiello ed capogruppo provinciale Antonacci abbiamo giudicato con grande favore il varo del “Codice delle Autonomie” da parte del Consiglio dei Ministri. Il Governo, a tal proposito, ha deciso di ripartire proprio dal Codice delle Autonomie, riconoscendo quindi l’importanza dei governi territoriali. Occorre ora organizzare un incontro tra i diversi attori istituzionali, compresi quelli che nelle ultime ore hanno espresso perplessità sul suddetto disegno di legge, per definire modalità e tempi di costituzione del nuovo soggetto istituzionale. Anche di questo dovrà occuparsi la nostra

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L’apprezzamento del Ministro degli Esteri dopo la tappa barese di Putin

ministro degli Esteri Massimo D'Alema, accolto con grande affetto da alcuni cittadini ricordando la sua lunga permanenza barese, ha sottolineato l'importanza del vertice italo-russo nel capoluogo pugliese che tanti legami ha con la Russia soprattutto grazie a S. Nicola. “Senza dubbio è stata una riunione di grandissimo significato - ha rilevato D'Alema - sia per il livello di convergenza politica, per la concretezza e il rilievo degli accordi che sono stati raggiunti e anche, credo, per questa dimensione culturale, umana, religiosa, che il rapporto dei russi con Bari ha dato in più al vertice. E non c'è dubbio - ha aggiunto - che in nessuna città noi avremmo potuto avere, dopo le riunioni ufficiali, l'intensità, l'emozione della visita prima alla Basilica di S.Nicola e poi alla Chiesa Russa come la chiamiamo noi" ha spiegato riferendosi a come la chiesa ortodossa realizzata nei primi del '900 è comunemente chiamata a Bari. "Io credo che sia stata una scelta molto giusta venire qui - ha detto ancora D'Alema - d'altro canto i pellegrini russi vengono qui, direi che il Presidente Putin nell'ultima parte del suo viaggio si è comportato come i pellegrini, compiendo quegli atti di devozione tipici del pellegrinaggio religioso". c.mor.

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VOCI DI QUARTIERE

Picone-Poggiofranco: obiettivi raggiunti

BARI Terzo anno di attività: bilancio della III Circoscrizione. Importante successo di un progetto sulla legalità

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terzo anno di attività, Franco Polemio, presidente della III Circoscrizione, Picone Poggiofranco, traccia un bilancio delle attività svolte dall’insediamento ad oggi. La progettualità della III Circoscrizione Picone Poggiofranco si è incentrata prioritariamente su due direttrici: dotare il territorio circoscrizionale di servizi per la residenza, completamente privo di strutture sportive, sociali, di tutela per la famiglia e poi sviluppare al massimo la tutela socioassistenziale per i cittadini diversamente abili, senza dimenticare ovviamente la programmazione delle attività sportive e culturali, a cominciare dal festival Popul'aria.

Il presidente: “la progettualità si è incentrata prioritariamente su due direttrici” Nel campo dei servizi sociali cosa è stato fatto esattamente? Nel campo dei servizi sociali già da due anni stiamo portando avanti un progetto di “tutoraggio formativo”, che ha coinvolto 10 ragazzi. Ebbene questo progetto ha avuto un grande successo in quanto sono stati collocati al lavoro tutti i 10 ragazzi-e partecipanti, risultato che solo questa Circoscri-

Presentata dall’assessore Abbaticchio per il “Piano particolareggiato della “maglia” numero 22

“La

zione ha raggiunto nella nostra città. Per la prosecuzione e l’ampliamento del progetto in questi giorni abbiamo inoltrato una richiesta di finanziamento all’assessorato alle politiche sociali, che ha dato segni di disponibilità. Sul fronte dell’educazione alla legalità ci sono traguardi raggiunti… Importante anche il successo ottenuto da un progetto sulla le-

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Picone Poggiofranco

galità che ha coinvolto tre scuole medie. Sono stati prodotti 4 cortometraggi, tre dei quali sono stati selezionati dalla rassegna Sottodiciotto festival di Torino, ed uno è stato premiato dalla giuria di esperti. Alla selezione finale i nostri filmati erano gli unici provenienti dalla Puglia. Sempre nel settore sociale, quest’estate siamo stati premiati dall’associazione di volontariato “Volare Piu’ in Alto”, in quanto siamo stati i soli a prevedere un progetto di estate ragazzi per diversamente abili. C’è, però, anche una parte importante che riguarda i la-

vori pubblici dei due quartieri... Per quanto concerne la parte progettuale di lavori pubblici, solo in questo anno abbiamo inaugurato il giardino di via Pappacena, intitolato a Michele Campione, poi il giardino sino in stradella del Caffè; il parcheggio interrato di piazza Giulio Cesare. Inoltre sono ripartiti i lavori per una pista di footing, mountain bike e cicloturismo in via Mitolo; per il giardino di via Gandhy; per il centro sportivo polifunzionale di via Lucarelli; per la struttura di trattamenti per la persona Villa Camilla. Infine, unica Circoscrizione in Puglia, abbiamo presentato un progetto di PIS per un parco archeologico per l’ipogeo di Santa Candida, che è stato recepito dal Comune di Bari e inserito nel percorso Normanno-Svevo della Regione. Tale progetto ha avuto un finanziamento di 700.000 euro. c.mor.

Politiche abitative, tappa importante per Japigia

Firmata la convezione con il Consorzio S. Anna, per firma della convezione con il “maglia” n. 22. Consorzio S. Anna costituisce Alla fine di febbraio era stata pubblicata categorie economicamente una tappa importantissima delle la graduatoria provvisoria relativa al bando più deboli

politiche abitative che l’amministrazione ha realizzato a favore delle categorie economicamente più deboli - giovani coppie, anziani, nuclei familiari che ospitano portatori di handicap - che potranno tornare ad abitare a Bari, in case di qualità costruite con criteri di bio-edilizia a prezzi ragionevoli”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica, Ludovico Abbaticchio, durante la presentazione alla stampa della prima convenzione urbanistica, firmata il 16 marzo, per il “Piano particolareggiato della

per l’assegnazione dei suoli per le “maglie” 20, 21 e 22 e le zone di espansione C1 e C2 del Piano Regolatore Generale. Quello del Consorzio S. Anna è il primo comparto ad essere edificato: la convenzione riguarda infatti la zona di Japigia ed ha una estensione di circa 24 ettari. Saranno realizzati complessivamente 700 alloggi: 400 dai privati, 200 dalle cooperative edilizie (edilizia convenzionata), 100 dallo IACP (edilizia sovvenzionata). Complessivamente verranno costruiti circa 240.000 metri cubi.

QUARTIERE

Japigia

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ntro l’estate l’area attrezzata di Punta Perotti, ad un anno dalla demolizione, sarà a disposizione della città. Il progetto predisposto dall’amministrazione comunale ha un importo complessivo di 1.250.000 euro. I lavori inizieranno a fine aprile per concludersi entro quattro mesi e comprendono la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale di 1.700 metri lungo tutto il perimetro dell’area con due bretelle interne di collegamento. Il percorso sarà pavimentato, per la parte ciclabile, con superficie con-

Abbaticchio ha anche ricordato il lungo e difficile iter burocratico del cosiddetto “Mix”che è iniziato nel lontano 1997. Il Mix prevede, nella stessa maglia di espansione, tre tipologie edilizie. Una quota pari al 60% della volumetria viene destinata, tramite i Consorzi, all’edilizia privata, il 15% allo IACP per la costruzione di case popolari e il restante 25% alle cooperative edilizie. Per l’attuazione del Mix è stato necessario mettere a punto procedure amministrative assolutamente innovative: nel giugno del 2006 è stata approvata dal Consiglio

Comunale la delibera con la quale, oltre a mettere a punto in maniera dettagliata la procedura, è stata stabilita la possibilità di stipulare contratti preliminari di assegnazione per reperire le risorse necessarie agli espropri e disegnata la complessa architettura finanziaria che consente di far quadrare il bilancio del Mix. “Si tratta di un progetto pilota - ha ribadito Abbaticchio - che verrà messo a disposizione anche di altri Comuni.”

Entro l’estate l’area sarà attrezzata con piste ciclabili e campetti tinua in calcestruzzo con ghiaia a vista e, per la parte pedonale, con masselli autobloccanti prefabbricati (tipo Betonella). Saranno anche pavimentate tre diverse aree destinate alla sosta, coperte con strutture leggere impermeabili a forma di vela, e tre campetti da gioco, uno dei quali polivalente e gli altri due attrezzati per la pallavolo e la pallacanestro. Saranno realizzate rampe per il superamento delle barriere architettoniche e posizionati elementi di arredo urbano quali

panchine e cestini porta-rifiuti. Anche la viabilità laterale sarà oggetto di interventi, con la previsione di rifacimento del marciapiede e del piano viabile. L’intera area sarà illuminata: lungo viale Imperatore Traiano saranno posizionati nuovi pali per la pubblica illuminazione; i percorsi ciclo-pedonali saranno illuminati con plafoniere a pavimento che emettono luce radente; infine, in corrispondenza delle tensostrutture, saranno posizionati fari proiettori.


PAESE CHE VAI

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Progettiamo insieme il nostro futuro

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abato 17 Marzo in una Piazza Moro gremita come non si vedeva da tempo, Vito Novelli è stato presentato ufficialmente ai cittadini, quale candidato Sindaco del Centro sinistra scelto con le primarie del 24 e 25 Febbraio ed a fare le presentazioni è stato Michele Racanelli, l’altro candidato delle primarie, proprio a rappresentare che in queste consultazioni il vero vincitore è lo spirito democratico dell’ampia partecipazione popolare, come ha ben spiegato Vito Novelli nel suo intervento. Un discorso diretto, ricco di emozioni, valori ed aspirazioni di un uomo di Sannicandro, scelto da tanti concittadini per dare finalmente a tutti la possibilità di partecipare e vivere in un Paese migliore e possibile che sino ad ora è mancato a troppi appuntamenti. E questo hanno voluto testimoniare i rappresentanti delle Istituzioni e delle forze politiche che si sono avvicendati sul palco, garantendo a Sannicandro l’esercizio di tutti i diritti che spettano ad un Governo cittadino se aperto, sensibile e determinato a cambiare il piccolo localismo di oggi in una ampia prospettiva di collaborazione ed intesa con le Istituzioni che oggi, è bene ricordare, governano con unione di intenti la Nazione, la Regione, la Provincia e tanti comuni della futura Area Metropolitana.

La presentazione del candidato Sindaco È una straordinaria occasione che Vito Novielli si è impegnato a cogliere per tutti i cittadini, uniti insieme per Sannicandro, come rappresenta ufficialmente da oggi proprio il simbolo della lista che lo appoggerà nelle prossime elezioni. Con passione ed affetto per il nostro candidato, si sono avvicendati sul palco i Senatori Donato Piglionica, suo compagno

Le idee di Vito Novielli Care concittadine, cari concittadini, non posso nascondere l’emozione di vivere questo momento, un’emozione che nasce non solo dall’essere insieme a tanti illustri ospiti, uomini le cui iniziative e i cui impegni misuriamo ogni giorno nella cronaca dei nostri quotidiani, ma la mia emozione nasce dal sentire forte la responsabilità che dapprima una indicazione e poi una conferma popolare e partecipata mi hanno assegnato. Tutto è incominciato nei primi giorni di febbraio, quando l’insistenza di alcuni amici mi ha spinto a misurarmi con un impegno che non immaginavo potesse essere stimolante sia sul fronte della passione, che su quello della responsabilità. Si , perché è di passione e sentimenti sinceri e profondi che la politica ha bisogno. La politica, quella dalla quale tutti vogliamo fuggire, ma con la quale ogni giorno ci confrontiamo. Si perché la politica scrive le regole , quelle che ci aiutano a vivere, a lavorare,ad avere relazioni nella nostra comunità, nel luogo di lavoro, nei rapporti

interpersonali, nei nostri progetti, nelle nostre aspirazioni. La politica non è quella sporca cosa dalla quale rifuggire. Della Politica abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno della politica che sa progettare, che sa prospettare, che sa essere capace di far sperare e perché no, di far sognare. E’ a questa politica che voglio ispirare la mia azione e quella della coalizione che mi onoro di rappresentare, perché su questi sogni ho incominciato da giovane studente ad occuparmi di ciò che mi accadeva intorno, e come ogni giovane sono stato capace di impegno generoso, di sogni irrealizzabili e di grandi passioni. Da questa esperienza, che ho vissuto insieme ad una generazione ho trasferito

di studi, e Giovanni Procacci, amico di vecchia data, che pur impegnati a sostenere il governo nazionale hanno mantenuto un forte legame con la gente di Puglia. Michele Emiliano, vero protagonista della “Primavera Pugliese” e che proprio come Vito Novelli rappresenta l’impegno politico vincente della società civile, quale Sindaco di Bari, comune capofila dell’Area

sionista disposto e competente, vi chiedo scusa se qualche volta così non è stato. Tutti quanti sappiamo quanto sia importante nei momenti del bisogno non ritrovarsi soli, per poter affidare anche a chi ti è vicino la soluzione dei tuoi problemi. Il mio essere farmacista in questo paese, si è ispirato

naturalmente a questo modo di fare, trasferito da una tradizione familiare dalla quale ho fatto mia una paziente capacità di ascoltare, un grande rispetto per il dolore e la sofferenza e una grande passione per la

www.vitonoviellisindaco.it la supremazia dei valori sui fatti, dell’uomo sulle cose, la voglia infinita di perseverare per raggiungere un obiettivo. Gli anni che sono seguiti sono quelli che voi conoscete, dell’impegno professionale, che non sta a me valutare. Tutti voi chi più , chi meno siete passati dalla mia farmacia, per raccontarmi le vostre angosce, i vostri bisogni di salute, e spero che ognuno di voi abbia trovato un profes-

professione stessa. Proprio questa passione mi ha portato ad impegnarmi sui tanti fronti che la professione mi ha offerto: mi sono occupato in particolare di distribuzione del farmaco a livello aziendale, dando vita anche qui ad una realtà cooperativa tra le più importanti dell’intero territorio regionale, e occupando i vari livelli di rappresentanza, sempre con grande passione e serietà. Con lo stesso spirito di servizio e di serietà sto

SANNICANDRO EZIONI L E E L A I SPEC

Metropolitana ne ha spiegato l’importanza per il nostro paese. Il Consigliere Provinciale Vito Antonacci ha rivendicato l’impegno presente e futuro della Provincia ed il suo personale per aiutare concretamente il futuro Sindaco a dare a Sannicandro un nuovo futuro. Ed a sottolineare il ruolo cardine della Regione Puglia gli Assessori all’Ambiente Michele Losappio, alla Sanità Alberto Tedesco ed ai Trasporti, e nostro concittadino, Mario Loizzo hanno spiegato come il buon governo della “Puglia Migliore” pur rispettando l’ambiente ed il diritto alla salute è una grande opportunità di sviluppo con infrastrutture moderne e mobilità sicura. Dopo questa lunga ed appassionante serata, finalmente si è sentita tra la gente presente in piazza, la sensazione che veramente si può avere una nuova visione per Sannicandro, dove si posa vivere, lavorare e stare bene. Dove si può tornare a fare e vivere la politica “che non è quella sporca cosa dalla quale rifuggire, perchè della Politica abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno della politica che sa progettare, che sa prospettare, che sa essere capace di far sperare e perché no, di far sognare” come ha detto Vito Novelli il nostro candidato per una Sannicandro, finalmente, Unita.

affrontando questo nuovo impegno, difficile ed esaltante al tempo stesso. Con la stessa serietà trasferita dalla professione, vi dico che non sarò l’amministratore che dovrà dire si a tutti , pronto a conciliare le cose possibili con quelle impossibili, che sostituirà un gruppo di amici, con un altro gruppo di amici, che dirà delle cose, per farne poi delle altre. Cercherò di non illudere, nella consapevolezza che la grande scommessa di questo paese è la piena applicazione delle regole esistenti, prima ancora di pensare di modificarle e riscriverne delle altre. Non voglio essere per Sannicandro né notaio , né capo-condomino. L’obiettivo che più mi esalta , è quello rappresentato dalla possibilità che anche a Sannicandro sia possibile raccogliere le energie positive, le tante intelligenze che anche questo paese ha, le eccellenze, la parte propositiva di questa comunità, fatta di donne e uomini che non si arrendono, di artigiani, di agricoltori, di professionisti tutti quanti capaci di guardare avanti, bene, questa comunità vogliamo indirizzarla verso progetti che ci facciano uscire dal localismo, progetti capaci di agganciare Sannicandro ad un contesto che anche se a fatica sta cambiando, agganciare cioè Sannicandro a quella Puglia capace di non rassegnarsi, capace di utilizzare con la tenacia tipica della nostra terra, tutte quelle opportunità che i vari livelli istituzionali ci concedono. Vogliamo cioè agganciare Sannicandro ad un ciclo virtuoso che lo leghi ai progetti più importanti dell’Area metropolitana, della nostra Provincia, del nostro Ente regionale, così ampiamente rappresentato in questo continua a pagina 12

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PAESE CHE VAI SANNICANDRO

EZIONI L E E L A I SPEC

di Claudio Di Giglio gni paese ha una sua storia attraverso la quale può interpretare lo sviluppo costruendolo sulla base di quelle che sono le sue esigenze, di quella che è la sua storia, la propria voce. Lo sviluppo, nella sua “declinazione europea”, rimanda le sfide che le regione e i territori – in una prospettiva di ampliamento dei mercati e di forte decentramento politico – si trovano ad affrontare: capacità di investire sui propri fattori di competitività; definire obiettivi e strategie di intervento di medio e lungo periodo, sperimentando forme innovative orizzontali di cooperazione tra gli attori locali; tutelare e valorizzare le vocazioni del proprio territorio in una prospettiva di crescita rispettosa delle risorse ambientali e naturali. Questi ed altri gli argomenti affrontati nell’incontro “Per una nuova idea di sviluppo” tenutosi il 30 marzo scorso nella Sala Convegni del Castello di Sannicandro organizzato dal comitato elettorale “Scegli Sannicandro Unita”

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Per un nuovo sviluppo al quale hanno partecipato il candidato Sindaco Vito Novielli, l’Assessore Regionale ai Trasporti Mario Loizzo, l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive Sandro Frisullo, il Presidente della Confindustria Puglia Di Bartolomeo, il Segretario Regionale CGIL Pantaleo, il Presidente della Fiera del Levante Lacirignola e il prof. Vito Peragine. Per fare ciò è indispensabile individuare percorsi decisionali partecipati attraverso forme e metodi di concertazione e confronto stabile tra i diversi attori socio-economici. Si tratta, in altre parole, di un processo che cerca di coinvolgere tutti coloro che vogliono partecipare attivamente a definire il futuro del proprio territorio. Un processo – secondo Novielli – che deve dividersi idealmente i tre fasi distinte:

la fase di ricerca e analisi del territorio che rilevi attraverso il contatto diretto con gli attori locali le caratteristiche del contesto territoriale dal punto di vista delle progettualità presenti, delle opportunità e delle risorse da valorizzare ma anche dal punto di vista dei rischi da considerare ed affrontare; la fase di verifica dei punti di forza e debolezza e la costruzione di una visione comune del territorio con l’individuazione delle prime linee strategiche di intervento; la definizione, nonché l’attuazione di un progetto organico che sappia integrare gli aspetti economici, sociali ed ambientali, che guardi al territorio come sistema aperto, ricettivo, in grado di filtrare e interpretare gli stimoli esterni, che sappia valorizzare le capacità endogene di innovazione e favorire il

Progettiamo insieme il nostro futuro posizionamento del nostro territorio in un network di rapporti nazionali ed internazionali. Il passaggio dalla fase di analisi a quella di elaborazione rappresenta il momento più importante dell’intero processo perché prevede il coinvolgimento dei soggetti locali e l’apertura di una fase di confronto e dialogo tra istituzioni, forze economiche e sociali del territorio, associazioni e singoli cittadini. “Una nuova idea di governo di un paese – come afferma Loizzo - che abbia quindi la capacità di relazionarsi, fare sistema, determinandone la crescita.” “Fare di Sannicandro – continua l’Assessore – un grande polo logistico forte del suo posizionamento geografico tra l’asse adriatico e l’asse tirrenico”. Sannicandro riuscirà ad emergere solo quando avrà trovato una specifica caratterizzazione economico-produttiva: a partire da potenzialità già esistenti e quindi puntando sul rafforzamento dell’identità e delle vocazioni del territorio oppure sfruttando nuove opportunità e orientando di conseguenza il proprio sviluppo.

Le idee di Vito Novielli segue da pagina 11

contesto. Le nostre attenzioni andranno prevalentemente alle fasce più deboli, perché proprio mostrando attenzione ai loro bisogni, è possibile riscrivere le fondamenta del vivere civile. Una comunità attenta alle persone più fragili, più indifese, è una società che da più sicurezza, che ti fa sentire meno solo, è l’essenza stessa del vivere civile insieme con gli altri Mostrare attenzione, non vuol dire risolvere tutti i problemi della gente, mostrare attenzione, vuol dire cercare le soluzioni possibili, vuol dire tentare soluzioni che mettono insieme integrando servizi sociali e sanitari, coordinandoli e guardandoli nel loro insieme.Esiste in questo paese un mondo meraviglioso rappresentato dai tanti volontari che a vari livelli e in tante associazioni prestano il loro tempo, le loro attenzioni ai problemi degli altri, e lo fanno con la generosità che questa terra di Puglia è capace di offrire in tanti contesti, lo fanno con assoluto disinteresse, e con spirito di sacrificio. A tutti questi volontari, va il grazie di noi tutti, sono l’esempio più vero del nostro spirito di collaborazione, da questi esempi positivi dobbiamo ripartire, ricreare le condizioni per una convivenza che sa ritrovare soluzioni aldilà di artificiose contrapposizioni. Con altrettanta determinazione andremo ad occuparci degli insediamenti produttivi in questo paese, o più semplicemente faremo in modo che sia data una spinta energica ad una attività economica in grande difficoltà. Abbiamo anche qui la possibilità non di risolvere certamente ogni aspettativa e ogni esigenza, ma siamo convinti che forse risolvendo i problemi più grandi di Sannicandro, sia possibile avviare a soluzione anche quelli piccoli, che tengono in ap-

prensione ogni singola famiglia, si perché ogni famiglia ha un problema, una sofferenza, un bisogno, che in questo momento fa bene ad evidenziare, il più delle volte con dignità e forse un pizzico di rassegnazione. Avviare a soluzione i problemi più grandi, per intervenire efficacemente su quelli che riguardano le singole famiglie. Con la stessa logica vogliamo raccogliere tutto quello che di positivo si è realizzato o anche pensato in questo paese, per avviarlo in una fase concreta, che recuperi, riproponga, avvii a soluzione e soprattutto dia prospettive, perché è di queste che ha bisogno Sannicandro, che non può guardare al suo futuro, rimanendo isolata, slegata, divisa, arroccata, sola, piegata su se stessa. Anche Sannicandro ha voglia di riscatto, di recupero, di aggancio ad un contesto che intorno a noi si muove e si sviluppa. E vogliamo far questo non con la voglia di demolire, non con la forza cieca della contrapposizione, ma solo con una attenta opera di recupero di energie positive, propositive, capaci di rimboccarci le maniche e iniziare un percorso che ha bisogno di guardare avanti, di raccogliere i volenterosi, di indirizzare la forza di riscatto che io sento in ognuno di voi, giovani e meno giovani. Ma allo stesso modo con cui dichiaro la piena, convinta apertura alle energie positive, rifiuto fermamente le logiche del gruppo, del circolo degli amici che si relaziona solo con gli amici, la democrazia, quella vera, è confronto leale, e va accettata anche quando non si è capaci di far passare la propria opinione. La democrazia ha le sue regole, a volte scomode, ma che vanno sempre rispettate. Rispettare la democrazia, vuol dire ri-

spettare chi pensa cose diverse, rispettare la democrazia vuol dire accettare il confronto anche quando non si è in maggioranza. E’ questa la grande rivoluzione di questo paese, smetterla con le contrapposizioni e aprirsi al confronto, stimolare la partecipazione ai fatti pubblici con strumenti in parte già esistenti nel nostro meraviglioso statuto comunale, che vi invito a leggere, ma che vi dico ampiamente disatteso. Quando abbiamo proposto le primarie per la designazione del candidato sindaco, voi Sannicandresi avete dato una risposta prevalentemente spontanea, che ha sottolineato una volta di più, che anche Sannicandro sa rispondere alle spinte di partecipazione, e su queste sa costruire percorsi nuovi. Con questa sfida voglio confrontarmi, su questi argomenti chiamo i cittadini volenterosi di Sannicandro a dare il loro contributo. Vi invito questi giorni a prender parte a tutte le occasioni che offriremo di approfondimento su almeno tre grandi aree di problemi che noi pensiamo di trasformare in progetti e soluzioni. Infatti non vorremo proporre il solito elenco disatteso di cose che occorrono. Molte di queste io le annovero tra i doveri di un amministratore. Vanno cioè riferite all’ordinaria amministrazione. I nostri approfondimenti, che trasformeremo in altrettanti progetti, saranno riferiti alle attività economiche, all’inclusione sociale, ai contenitori culturali, al nostro Castello, che rappresenta una risorsa di questa comunità, ma perché questo accada, dobbiamo farlo essere il palcoscenico per eventi che vivono un giorno o qualche ora, ma questa struttura va messa in vetrina e

offerta alle migliori risorse nazionali, va agganciata ai percorsi più esaltanti che legano cultura e valorizzazione del territorio, solo così uscendo ancora una volta dal localismo sarà possibile utilizzare a pieno le potenzialità di una struttura forse troppo grande e troppo importante per essere mal utilizzata. Ecco quindi l’ascolto, i progetti , il metodo, su queste linee guida stiamo costruendo il nostro percorso politico, su queste basi nuove vogliamo chiamare la parte propositiva del paese a ritrovarsi, per essere contagiosi con tutti, per far ritornare in tutti la voglia di fare, di pensare positivo in questo paese, di progettare, di investire in questa nostra comunità. Mi ha sconvolto un dato, uno dei primi sui quali si è soffermata la mia attenzione, il rapporto tra denaro depositato e denaro investito è di 9 a 1: questo vuol dire che non c’è fiducia nel futuro, non c’è voglia di crescere. Bene la mia scommessa, la nostra scommessa, è di riequilibrare questi numeri, ridando prospettive e capacità di pensare positivo. Io ci credo, noi ricrediamo. In questo modo stiamo raccogliendo il consenso, non solo quello coeso e solidale dei partiti del centro sinistra, ma anche quello di parte della società civile, del mondo cattolico e del volontariato. Con questo messaggio chiaro nella prospettiva, nuovo nel metodo e fortemente radicato nella nostra realtà abbiamo individuato il nostro simbolo, che è la sintesi del nostro cammino. La scelta, che è partecipazione, condivisione, finalizzata ad una Sannicandro che riparte, e soprattutto che riparte unita, raccogliendo gli atteggiamenti positivi che anche noi sappiamo esprimere. Insieme ce la faremo Grazie a voi tutti


PAESE CHE VAI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Per un grande partito occorrono grandi idee

di Enzo Pietrantonio

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Tre Q per il PD

orrerei il rischio di essere ripetitivo ed inconcludente se facessi partire il mio discorso sul Partito Democratico dal classico perchè "s'ha da fare". E sarei poco originale se continuassi a porre gli stessi, legittimi, interrogativi che ormai da tempo si pongono militanti, iscritti e simpatizzanti. Eviterò quindi di parlare della collocazione in ambito europeo del nuovo soggetto politico, né tanto meno intendo impostare il discorso sui problemi etici che spesso dividono gli interessati. Cercherò un approccio diverso. sopratutto al futuro che occorre tendere il Sono tra quelli convinti che il nostro pensiero se si vuole trovare una giustificapaese necessiti di una riforma morale e zione al PD. politica, che ripensi l'Italia, che riformi le Un futuro che abbraccia il passato e che sue istituzioni e la sua costituzione materiale, vive attivamente il presente. E il nostro preriallacciandoci nei nuovi orizzonti sente ci parla di gente delusa dalla politica, dell'integrazione europea, per usare le parole di una classe dirigente terribilmente vecchia, del Segretario dei di donne quasi escluse DS Piero Fassino. Occorre guardare alle enormi dai luoghi della rapSiamo tutti certi presentanza politica, che l'Italia di oggi potenzialità di questo paese di un universo giovanon è rappresenin piena difficoltà, e puntare tutto sulla qualità nile tativa delle sue di una profonda crisi ambizioni e le di valori, di un mondo conferme di ciò ci arrivano giorno dopo del lavoro troppo chiuso e troppo precario, giorno, da più settori. di una università poco competitiva e poco Tutti avvertiamo questo enorme scolla- formativa. mento tra partiti e società civile, quel famoso Mi chiedo COME il Partito Democratico rapporto interrotto tra politica ed elettori intende interagire con chi fatica a costruirsi tutto da ricostruire di cui parlava il Presidente un futuro, COME intende avvicinare quei Giorgio Napolitano nel messaggio lanciato tanti miei coetanei sfiduciati e delusi dalla la notte di Capodanno. politica, quelle migliaia di giovani che conNon possiamo continuare ad assistere tinuano giorno per giorno ad imbattersi nei inerti a questo inesorabile declino. Non giochi di potere, nei privilegi che caratterizpossiamo più digerire le ingiustizie, le iniquità zano la nostra società, dal mondo del lavoro, a cui siamo quotidianamente sottoposti e a passando attraverso quello universitario e cui nessuno da una seria risposta. arrivando a quello della politica. E non è fossilizzandoci sulle sigle, sui Mi chiedo COME un lavoratore possa valori e sui simboli della Sinistra che si può ritrovare quella fiducia calpestata e smarrita invertire la rotta, che si può spiegare la nel corso del tempo nei confronti della necessità del Partito Democratico. politica o ancora COME il nuovo partito La storia, l'identità di un partito vanno intende promuovere la partecipazione e la di sicuro salvaguardate e preservate ma è selezione di una nuova classe dirigente che

QUALITÀ QUALITÀ QUALITÀ

sappia traghettare il nostro paese in questo insidioso "villaggio globale" per usare le parole del sociologo Mc Luhan. Non di certo fondendo i vertici di due partiti. Non di certo cercando di sfondare il 30% dei consensi elettorali. Non di certo iniziando a parlare di leadership e di segreterie. Per un grande partito occorrono grandi idee. Idee nuove, al passo coi tempi. Occorre guardare alle enormi potenzialità di cui questo paese pullula. Occorre puntare tutto sulle "tre Q", come sostiene il prof. Battiston, "Qualità, Qualità e Qualità".

Occorre pertanto un partito con radici profonde che sappia investire sulle risorse umane, sui suoi giovani. Un partito che guardi in faccia la gente, capace di garantire e valorizzare le diverse culture che lo animano e che sappia tenere assieme i valori della sinistra di cui si fa portatore. Insomma se il Partito Democratico si porrà tra i suoi obiettivi quello di riaccendere gli animi della gente, avvicinandosi ai problemi e alle esigenze dei cittadini e focalizzando la propria attenzione sui giovani allora sarà una bella scommessa altrimenti penso

Progettiamo insieme il nostro futuro Calendario Eventi ed Incontri Aprile - Maggio 2007 23 APRILE Incontro in P.zza Unità d’Italia sul tema “L’Agricoltura a Sannicandro”. 26 APRILE Presentazione della lista e dei 16 candidati. Sede da definire.

16 MAGGIO Incontro sul tema Per La Cultura del Territorio Il Castello, Le Tradizioni ed i Nuovi Saperi presso il Castello Normanno interverrà l’assessore regionale D.ssa Silvia Godelli.

SANNICANDRO

che non incontrerà ampi consensi. Per far ciò occorre lavorare sin da ora, con un processo di costruzione che vada dal basso verso l'alto, che sia aperto ad un'ampia consultazione, che rilanci la centralità del cittadino e la sua intelligenza senza le continue mediazioni dei vertici dei partiti. E' necessario che si arrivi alla libera scelta dei candidati per la Costituente attraverso le "primarie", secondo il principio "una testa un voto", proprio come proposto dai tre coordinatori dell'Ulivo e ora al vaglio dei partiti. I delegati al congresso, che dovrebbe tenersi nella primavera 2008, al termine della fase costituente, dovranno essere espressione dei DS, della Margherita, ma anche di movimenti e associazioni che oggi non fanno capo a nessun partito ma che si riconoscono nel Partito Democratico. Mi riferisco a quelle associazioni tipo "Cittadinanza Attiva", "Parte Civile" , il coordinamento "Cittadini per l'Ulivo" e tutti quelli che temono di essere stretti e soffocati dalla fusione dei vertici dei due maggiori partiti. Penso ad una fase costituente che sappia superare le vecchie separazione e che inglobi le tante culture del centro sinistra da quella socialista riformista a quella repubblicana, liberaldemocratica, a quella cattolicodemocratica, ambientalista passando attraverso il mondo dei sindacati, quello dell'associazionismo e del movimento cooperativo. Un melting pot di culture politiche e non, propositivo e rinnovatore che tenda la mano a tutti coloro che si sono riconosciuti nell'Ulivo e sopratutto al Grande popolo delle Primarie. Ai quei quattro milioni e mezzo di persone che nel ottobre 2005 ribadirono a voce alta e con il loro voto la loro presenza e la loro ambizione ad essere considerati parte integrante di questa avvincente sfida. Insieme ed uniti perchè il futuro è già qui. E noi ci siamo dentro!

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PAESE CHE VAI SANNICANDRO Nel suggestivo scenario del castello Normanno–Svevo di Sannicandro il prof. Cardini presenta il suo nuovo libro di Celiberti Graziana-Chimienti Nella

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el contesto de “Il viaggio per Itaca”, percorso tematico sulla storia e sulla cultura dei Paesi del Mediterraneo, si è inserita la presentazione del libro “Europa e Islam” del prof. Cardini, curata dall’associazione Scalera. Nel suggestivo scenario del castello Normanno–Svevo di Sannicandro, oltre all’illustre autore del volume, medievalista di fama internazionale, sono intervenuti i professori Isidoro Mortellaro, Antonio Brusa e , padrone di casa, Franco Magistrale tutti delll’Università di Bari. L’incontro sostanzialmente è stato un approfondimento delle radici storiche alla base delle differenze tra europei e musulmani; differenze che portano a maturare sentimenti d’inquietudine e paura. Il prof. Cardini fa però notare che “I cristiani occidentali sono sempre meno tali, il modo di vivere non è più improntato alla cristianità (…), nel mondo musulmano - invece - la fede è più pervasiva, la religione impregna la gente.” Nel mondo musulmano, infatti, la saldezza della fede religiosa alimenta il rifiuto dei modelli occidentali sul piano politico, economico e sociale ed è grande l’esigenza di riaffermare una rinnovata identità islamica fondata sul testo

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Europa e Islam

Le differenze tra i cristiani occidentali e la fede musulmana

sacro e sulla tradizione. Il rifiuto dell’Occidente e dei modelli occidentali di sviluppo è un rifiuto approfondito ed argomentato. I movimenti rivoluzionari islamici esprimono un rigetto contro la società occidentale in quanto modello unico di società mondiale. Episodio significativo, e per certi versi punto di rottura con l’occidente come modello socio-economico, è la nazio-

nalizzazione da parte del governo di Muhammad Mossadeq, nel 1951, dell’industria petrolifera iraniana fino a quel momento completamente nelle mani dell’ AngloIranian OilCompany. I filo-occidentali, per rispondere a tale provvedimento, mossi da grandi interessi, avviarono, comunque, un processo di modernizzazione in tutto il Paese e la politica di buon vicinato con lo Stato d’Israele provocando l’opposizione del mondo arabo e del credo sciita, sostenitore di una concezione integralista dell’Islam e contrario ad ogni apertura verso i valori del mondo occidentale. Tale tensione sfociò in sommosse, rivolte ed atti di terrorismo. Oggi, i movimenti insurrezionalisti islamici sono mossi principalmente da due fattori: la rivendicazione di una legittimità di fondo dell’Islam e l’esistenza di due vuoti: quello delle strutture tradizionali e quello dei modelli importati dall’Occidente. Non meno significativa è poi l’esclusione dal tavolo dei “vincitori” della guerra fredda di quella parte del mondo arabo che si era alleata al blocco occidentale. Si è innescata così una tragica spirale di conflitti.

BELVEDERESANNICANDRESE

Uscire dall’isolamento si può, si deve di Massimo Zuccaro*

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er Sannicandro è giunto il momento di uscire dall’isolamento istituzionale a cui questa maggioranza lo ha condannato. In questi anni Baccellieri ha sacrificato un serio percorso di sviluppo per una personalissima ambizione: primeggiare nello scenario politico locale. Questo discutibile obiettivo ha fatto sì che prevalessero le ragioni personali sul bene comune determinando uno stato di incoscienza degli attuali amministratori che, ignari delle opportunità offerte dalla Regione Puglia, concentrano i loro interventi pubblici su beghe personali. Per citare solo alcune delle opportunità: il Piano dei Trasporti Regionale. Come opportunamente fa rilevare Vito Novielli “Sannicandro è collocata a pieno titolo sull’asse che collega BariTaranto, due città, due mari, ma soprattutto due porti che movimentano persone e merci”. Ciò può rappresentare una grande occasione per la nostra comunità che con la sua Area Industriale può senza alcun timore candidarsi a divenire un grande polo logistico di movimentazione merci. La vicinanza con la linea

ferroviaria Bari-Taranto e l’autostrada a pochi chilometri la rendono senza dubbio il punto di maggiore attrazione per investitori del comparto logistico. Del resto, come sottolinea Loizzo – Assessore Regionale ai Trasporti – la logistica è tecnologia, è piena e buona occupazione che necessita di figure altamente specializzate (e non solo) con competenze nell’ambito dell’economia, dell’informatica, della gestione, dell’ingegneria. 2.199.300 mq di estensione dell’Area Industriale di cui solo 400 mila urbanizzati. C’è ancora molto da fare, ma è necessario avere le idee chiare su quale ruolo la nostra comunità debba avere nell’economia pugliese, idee fattibili che partano da una attenta valutazione delle reali potenzialità del nostro territo-

rio. Sannicandro ha bisogno di immaginare il proprio sviluppo e di immaginarlo in modo globale, una visione di insieme che disegni le linee giuda dello sviluppo di Sannicandro nei prossimi anni. L’autoreferenzialismo di questo ultimo periodo non ha portato ad alcun risultato, anzi, investimenti occasionali come l’indebitamento a favore dell’asfalto, avulso da una visione globale di sviluppo e basato su una cultura populista tanto aberrante quanto nauseante, ha portato solo ad una riduzione delle potenzialità di investimento della nostra comunità non avviando alcun processo economico per la creazione di impiego di cui oggi c’è tanto bisogno. Lo stesso discorso vale per gli investimenti in agricoltura

che dovrebbero essere più aderenti agli indirizzi della Regione Puglia e alla prossima programmazione dei Fondi Strutturali Europei. Per questo è indispensabile recuperare e preservare i tratti distintivi di un territorio, quello rurale, che ha peculiarità uniche che risiedono nelle antiche masserie, nei muretti a secco, negli alberi di olivo secolari che possono rilanciare l’agricoltura lungo l’asse della multifunzionalità che in altre regioni italiane, vedi la Toscana, ha reso fortuna e ricchezza agli agricoltori, trasformando la loro regione in un marchio esso stesso garanzia di qualità e tradizione. Il successo dell’agricoltura è strettamente legato all’immagine del territorio. Non può esistere un’agricoltura ricca e prospera senza la conservazione del paesaggio e senza la valorizzazione di colture tipiche, autoctone organizzate all’interno di una filiera corta che abbia come obiettivo la sola produzione di prodotti di qualità. Solo così è possibile confrontarsi con la globalizzazione e la standardizzazione dei mercati agroalimentari, conservando e valorizzando ciò che ci contrad-

distingue, fondendo l’agricoltura alla cultura, alla gastronomia, al turismo. In molte parti d’Italia si sta facendo, anzi si è già fatto da tempo. Scrivo questo intervento in treno, al ritorno dal Vinitaly di Verona dove ho visitato centinaia, migliaia di produttori vitivinicoli e olivicoli provenienti da tutta Italia che promuovono efficacemente il loro prodotto ed il loro territorio. L’unica considerazione che sento di fare brevemente e che forse meriterebbe un attento approfondimento è: …perché noi no!?! In questo possibile rilancio il Comune potrà avere un ruolo se saprà coordinare i vari attori e se saprà dotarsi in tempi brevi di una struttura che offra servizi agli agricoltori e che promuova ciò che oggi sembra essere una chimera: la cooperazione, quella fattiva, quella che non è frantoio ma che ha strategie comuni di intervento. Dell’agricoltura è necessario che si interessi qualcuno che tiene a cuore le sorti del settore. Non abbiamo bisogno di persone disinteressate. Quando nel 2013 la Puglia non sarà più considerata dalla Comunità Europea Regione Obiettivo e le integrazioni sull’olio saranno solo un ricordo allora ci pentiremo degli anni in cui non abbiamo fatto nulla per collocarci al meglio nel mercato. E’ tempo di svegliarsi, è tempo di collaborare ed essere uniti. E’ tempo di scegliere Sannicandro Unita. *Consigliere Comunale de l’Ulivo


PAESE CHE VAI

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4° Congresso cittadino dei Democratici di Sinistra di Adelfia di Antonella Gatti

I DS verso il cambiamento

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innovamento: è questa la parola che ha caratterizzato il 4° Congresso dei Democratici di Sinistra di Adelfia, svoltosi in data 10 e 11 marzo scorso. Due giorni in un clima si può dire di festa, con la vigorosa partecipazione degli iscritti, dei partiti del centrosinistra e della cittadinanza, per un confronto intenso, sereno e appassionato sulle scelte da compiere circa il futuro del partito, nella consapevolezza dell’importanza e della storicità dell’evento e del momento. Numerosi gli interventi al dibattito, a cominciare da chi, dopo anni di militanza prima nel PCI, poi nel PDS e ora nei DS, analizzando la storia e le scelte sin qui compiute, si dice pronto ad un’apertura del partito verso le altre culture riformiste e la società civile, con la saggia aspirazione a quell’unità e a quella compattezza che possono finalmente dare compimento alle idee, nell’unico modo che mette alla prova il valore che queste hanno, ossia attraverso l’azione di governo; il tutto sentito come la naturale prosecuzione di un processo iniziato sin dal 1989; passando da chi si oppone alla proposta del nuovo soggetto politico, preoccupato per la scomparsa della parola “sinistra” e per l’eventuale deriva

Eletto nel 4° Congresso cittadino il dott. Francesco Cafarchia di Antonella Gatti

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egretario, il congresso le ha affidato la guida dell’Unità di base di Adelfia. Una sfida ambiziosa? Ritengo di dover, ancora una volta, ringraziare tutti i compagni. So bene di ereditare ed assumere una grandissima responsabilità. I DS hanno dimostrato di essere in questi anni un partito robusto, dalle radici solide e con un consenso politicoelettorale che è riconoscibile e innegabile. Tra l’altro, i legami con i massimi livelli istituzionali del partito, fanno della nostra unità di base un punto di riferimento importante che sta dando i primi risultati storici per la nostra comunità. Sento pertanto il dovere di ripartire da questa realtà per consolidarla e rafforzarla nel progetto di costruzione del nuovo Partito Democratico. A proposito del PD, che cosa può significare per Adelfia?

centrista del partito; per giungere a noi giovani che, distanti dalla visione del mondo suddiviso in blocchi contrapposti, est-ovest, e quindi dalle ragioni principali su cui si è fondata la divisione e la competizione tra le culture riformiste e i partiti che le rappresentavano, guardiamo con naturalezza alla scelta del Partito Democratico, a quella forma nuova, cioè, in cui si esplicherebbero i valori della sinistra e del socialismo, non rinnegati, ma elaborati in un pensiero nuovo, capace di leggere e raccogliere le sfide del nuovo secolo.

La proposta politica del nuovo segretario dei DS di Adelfia Il PD è una grande opportunità per Adelfia e per l’intero Paese. Sono bastate poche iniziative anche qui nella nostra cittadina, per apprendere le straordinarie potenzialità di questo progetto che ci impegna nella creazione di un grande partito di massa, di un grande partito del popolo e per il popolo. Sono tanti, infatti, i cittadini che oltre la logica dell’appartenenza politica ai DS o La Margherita, manifestano grande interesse a

ADELFIA Quasi il 90 % dei votanti sceglie per il Partito Democratico Chiusa la fase del confronto, si è passati al voto. L’esito dello spoglio ha confermato quella volontà di rinnovamento emersa nel dibattito, indicando in modo significativo la direzione che questo partito intenderà seguire: con 89 voti - su 99 - a favore della mozione Fassino “Per il Partito Democratico”, la maggioranza degli iscritti ha scelto di aprirsi al cambiamento e di accettare una nuova sfida: quella di ricercare una lingua nuova in grado di governare un mondo nuovo, quella di impegnarsi a far incontrare le parole storiche della sinistra e delle forze di progresso, come pace, libertà, democrazia, uguaglianza, lavoro, solidarietà, con l’alfabeto del nuovo secolo: multilateralismo, integrazione, sostenibilità, multietnicità, laicità, pari opportunità, per costruire una nuova storia. Decisamente inferiori invece i consensi per le altre due mozioni, “A Sinistra. Per il Socialismo europeo” e “Per un Partito Nuovo, Democratico e Socialista”, che hanno ottenuto rispettivamente solo 8 e 2 voti. In linea con il suddetto criterio generale, il Congresso si è concluso con l’elezione dei nuovi organismi dirigenti del partito e l’investitura del dottor Francesco Cafarchia quale nuovo segretario politico dell’unità di base.

Il nuovo Comitato Direttivo dei DS di Adelfia

Tre domande per saperne di più

Cafarchia Francesco Segretario Politico

questa autentica novità nel panorama politico. Cercheremo di aggregare le migliori energie e risorse del paese. Sono infatti, insieme al nuovo organismo dirigente, già al lavoro su questo argomento: ho moltiplicato i contatti per avviare un confronto per la fase costituente del nuovo soggetto politico. Qual è il primo impegno che intende assumere? Rilanciare il ruolo dell’opposizione ferma e decisa a questa maggioranza che mal governa il nostro paese - impegnandomi nella formazione del gruppo de l’Ulivo in consiglio comunale - e allo stesso tempo essere sistematicamente propositivi per la risoluzione degli annosi problemi che affliggono la nostra comunità. I cittadini devono poter percepire con chiarezza che siamo una forza politica seria, che guarda essenzialmente agli interessi collettivi.

Attolico Raffaella Bellini Filippo Carella Giuseppe Cosola Saverio De Santis Giuseppe Ferente Nunzio Presidente Commissione di Garanzia

Gasparro Francesco Gatti Antonella Guantario Giovanna Lacasella Nicola Mariella Vito Raddi Giuseppe Timeo Michele Ursini Massimo

Francesco Cafarchia

A proposito delle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’Amministrazione Nicassio nrico Berlinguer parlava di questione morale. Noi riteniamo molto più semplicemente che si possa affermare il ragionevole dubbio, in ordine alla trasparenza dell’azione amministrativa nel nostro comune. Siamo convinti che la magistratura debba fare rapidamente luce e chiarezza sull’accaduto e che i coinvolti possano difendersi ed eventualmente dimostrare la loro estraneità ai fatti che vengono loro contestati. Ma resta il nodo politico. Oggi non si può non prendere atto di un imbarazzante silenzio dell’intera maggioranza di centrodestra, sia sul decreto penale di condanna sulla questione alveo torrentizio, sia sugli ultimi avvisi di garanzia.

Una questione morale?

E

Il silenzio diventa poi assordante se si valuta l’atteggiamento assunto dal movimento “Adelfia Libera e Democratica”, che ha eletto l’esponente politico coinvolto, e che sulla “vicenda alveo” nel passato aveva palesato una posizione di netta contrarietà. Non noi, ma i cittadini, meritano un atto di chiarezza e di responsabilità.

Purtroppo anche in questo caso emerge un quadro politico di un centrodestra che, oltre che risicato nei numeri, è chiuso nelle stanze del potere e latita sulla necessità di un confronto continuo e permanente su tutti gli atti amministrativi. Adelfia non ha bisogno di “ombre” ma di nuova “luce”. Dimissioni?

La Magistratura deve fare chiarezza rapidamente

Riteniamo che sarebbe il gesto giusto in questo momento. È un problema di etica politica che affidiamo alla sensibilità degli attori protagonisti di questa infelice parentesi. Ma su una cosa crediamo non si debba transigere: che le forze del centrosinistra, con i cittadini tutti, debbano avviare da subito una nuova stagione di confronto che ponga al centro della discussione la sicurezza, la legalità e la moralità dell’agire politico. I Democratici di Sinistra saranno impegnati a creare le condizioni affinché ciò avvenga. Democratici di Sinistra

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PAESE CHE VAI ADELFIA Traffico: dilemma irrisolto di Antonella Gatti

Il

problema del traffico ad Adelfia è ormai di grossa portata. In tanti, tra cittadini esasperati, commercianti imbestialiti e politici in cerca di consensi nell’ultima campagna elettorale, hanno espresso i loro pareri, giudizi e personalissime soluzioni. Sull’argomento è intervenuto (e forse anche con un certo ritardo) nientemeno che il primo cittadino di Adelfia, Francesco Nicassio, durante un incontro con i cittadini in piazza Roma (organizzato da Alleanza Nazionale il 17 Marzo 2007) affermando che: “…il problema del traffico non lo nego, ma non è risolvibile con interventi drastici: occorre studiare un piano traffico con pon-

Depositato il progetto per l’interramento dei binari della Ferrovia Sud-Est

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Adelfiesi vandali o amministrazione incapace? Curiosa teoria del Sindaco sull’annoso problema che tormenta il paese

Sappiamo quanto il sindaco ci tenga al suo paese, viste le enormi spese per le opere stradali, marciapiedi inclusi! Suggeriamo però, come recita un vecchio proverbio, di non dare giudizi affrettati che inevitabilmente si ritorcono contro, perché caro Sindaco, i primi responsabili di tali azioni selvagge sono proprio coloro che dovrebbero garantire un servizio di pubblica sicurezza per gli anziani del paese, così come si evince dalla foto. Siamo proprio sicuri della maleducazione di tutti gli adelfiesi?…O forse la teoria dell’incapacità dell’amministrazione, è più che una semplice ipotesi? A noi cittadini l’arduo giudizio!

derazione, e realizzare nuove aree parcheggio, che sarebbero vane se non ci imponiamo di camminare!Il problema non può attribuirsi solo alla carenza del corpo dei Vigili Urbani -che il sindaco ha definito “esaurito”!- o all’incompetenza dell’amministrazione, ma soprattutto alla maleducazione degli adelfiesi, che parcheggiano come dei vandali in doppia e tripla fila e poi addirittura sui marciapiedi!…” Parole sante o forse pillole di saggezza!

è tenuto a Marzo, presso il Municipio di Adelfia l’incontro tra l’Assessore Regionale ai Trasporti Mario Loizzo, funzionari e tecnici della Ferrovie Sud-Est, il consigliere provinciale Vito Antonacci ed il sindaco Francesco Nicassio, in cui si è provveduto al deposito del progetto definitivo per l’interramento del fascio di binari che attraversa l’abitato di Adelfia.

Si

Pertanto il Consiglio Comunale dovrà recepire tale progetto in tempi brevi, onde consentire alle Ferrovie Sud Est di avviare le procedure che consentiranno l’inizio dei lavori entro il 2007. L’investimento previsto ammonta a14 milioni di euro e consentirà la risoluzione dell’annoso problema che soffoca lo sviluppo urbano del nostro paese.

PAESE CHE VAI BITRITTO di Gianvito Rutigliano

A

lla presenza di rappresentanti di partiti e associazioni, i Democratici di Sinistra bitrittesi concludono il loro congresso con alcune sicurezze e alcuni dubbi. Si parte con quella della conferma di Giovanni Diana a guida della sezione “Di Vittorio”, ennesima prova della fiducia degli iscritti. La discussione sulla posizione della sezione sul partito democratico si è fatta subito viva. Nel suo discorso di apertura il segretario è stato molto chiaro:

di Luca Lembo

C

ome da tradizione, anche quest’anno, il 19 marzo Bitritto ha festeggiato San Giuseppe attraverso il suggestivo rituale dei falò. Tradizione religiosa, ma soprattutto folcloristica, in grado di coinvolgere la popolazione, oggi come un tempo, e far condividere momenti di aggregazione. Il visitatore a spasso per le vie del paese ha avuto l’opportunità di capitare in spazi chiusi al traffico ed utilizzati dalle famiglie più devote per l’allestimento di un focolare,

DS, il futuro PD e le presenti certezze “Il partito unico è un’esigenza delle no, dettosi a nome del proprio parnuove generazioni, come dimostra- tito “molto disponibile, grazie agli to dai risultati elettorali in cui alla ottimi rapporti, a Bitritto, tra MarCamera, gherita e DS, sia L’Ulivo ha a livello politico o t t e n u t o Congresso cittadino con che personale”. più dei voti Diana ancora segretario Poi il via alla descrizione delle singoli al Senato di DS e Margherita sommati. mozioni. Pacata e in linea con la È una grossa possibilità di dialogo corrente maggioritaria quella e di creazione di una base forte per “Fassino”, volta allo stretto e impoter governare senza la troppa mediato incontro in primis con il instabilità di oggi”. Sulla stessa linea partito di Rutelli, per una veloce il presidente della Margherita Bru- fusione nel partito democratico.

Tutti intorno ai falò, incontro e tradizione

Il falò centrale di piazza Moro

con 17 voti. Quelli per la mozione del La presidenza di congresso al lavoro m i n i s t r o p e r l’università sono Più sanguigna quella “Mussi”, pro- stati 3. Uno solo per la mozione pensa invece ad una riaffermazione “Angius”. più massiccia dei valori fondanti il Poi la già descritta designazione partito, prospettando un cambio di Diana a segretario per acclamadei vertici e un rafforzamento dei zione. Da segnalare la successiva DS senza PD. Il dibattito è stato indicazione, nel congresso provinpiuttosto lungo ed articolato, ed ha ciale, del segretario Diana, del viportato poi alla votazione con cesindaco Angelo Natuzzi e di Maria l’affermazione della mozione Cattedra nella nuova direzione prodell’attuale segretario nazionale vinciale.

Undicesima edizione di “I Legumi e la Bruschetta” il falò appunto, su cui cuocere a S. Giuseppe falò giudicati più belli, quelli dei la i tipici legumi, ed un altare con l’effigie del santo. In questa edizione i falò presenti sono stati una ventina circa, alcuni dei quali nel centro storico; come accade da diversi anni, la manifestazione è stata ampliata dall'allestimento di un falò centrale in piazza Moro. L’apparato organizzativo di questa undicesima edizione di “I Legoum e La Bruschett” ha visto partecipare, oltre al Comune, le associazioni

locali Misericordia Bitritto, Arcobaleno e Lurlo. Nei tre giorni, dal 17 al 19 marzo, è stata proposta, attorno al fuoco la degustazione dei cibi tipici, una mostra fotografica sul tema, nonché musica popolare dal vivo nella serata di domenica 18 con i Barincanto. Lunedì sera la conclusione con l'estrazione dei premi della lotteria abbinata alla manifestazione e l’attribuzione di targhe ricordo ai

signori Scalera di via Crispi, Alidoro di via Toscanini e Valerio di via Pio XII. Il fuoco è simbolo di rigenerazione e purificazione, in un momento di passaggio dalla stagione fredda alla primavera. L’offerta di pane, dolci tipici e vino ai vicini di casa o ai passanti è segno di un antico senso di ospitalità e convivialità, riproposto ancora oggi in questa bella occasione di tradizione ed incontro.


PAESE CHE VAI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

di Gianvito Rutigliano

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Smentite sulla presunta crisi de La Margherita

opo i congressi di marzo proviamo a tastare il polso de La Margherita.. A tendere l’orecchio alle voci di corridoio, il partito del sindaco Lucarelli parrebbe essersi impantanato su vari proquelli alle attività blemi al suo Respinte le voci di scontri produttive, ai servizi interno. Per su assessorati e Partito sociali e alla sicurezza democratico capirne di e ambiente, attualpiù ci siamo mente coperti dagli fatti aiutare dal coordinatore citta- assessori Giulitto, Siciliani e Sacino dino Vitantonio Bruno. In sintesi (a dir la verità non iscritto alla le questioni più chiacchierate. Margherita), per far spazio ai conSecondo accordi presi al mo- siglieri Gazaneo, Bozzi e Bruno. Lo mento dell’insediamento in Comu- stesso consigliere Bruno, nonché ne tra i consiglieri della DL, a metà presidente della sezione locale, ci legislatura ci sarebbe dovuta essere informa che in questi mesi ci sono una rotazione nei tre assessorati stati frequenti incontri tra sindaco, assegnati loro. Con precisione in assessori e consiglieri coinvolti,

di Luigia Gatti

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all center nazionale Inps-Inail, ubicato a Bitritto (Ba), gestito dalla società Omnia Call, occupa 200 lavoratori, che hanno un contratto a progetto. Tale contratto, contemplato dalla legge Biagi e ampiamente diffuso dal governo di centro-destra, prevede un rapporto di lavoro parasubordinato, ossia una via di mezzo tra lavoro dipendente e lavoro autonomo. Esso non garantiva alcuni diritti, fra i quali: la retribuzione in caso di malattia, ferie, permessi per allattamento, astensione facoltativa di maternità. Con la finanziaria 2007 sono state apportate varie modifiche al fine di migliorarne alcuni tratti. diffusa dal Ministro del lavoro Damiano, i lavoratori dei contact center in-bound, che ricevono telefonate, devono a livello contrattuale essere inquadrati come dipendenti a tutti gli effetti, poiché i ritmi e i tempi di lavoro sono scanditi dalle telefonate; di conseguenza non vi è alcuna possibilità di gestire autonomamente l’attività. In seguito ad un’iniziativa del governo

costruzione di case e strade residenziali è in continuo aumento negli ultimi anni. Il paese si sta obiettivamente allargando a macchia d’olio. Basta osservare le periferie, dal quartiere Madonna della Speranza alla zona campo “Scirea”, per rendersene conto. Due importanti opere, di diversa autorità, campeggiano su tutti. Il primo riguarda la ricostruzione del ponte Bitritto - Adelfia, crollato dopo la grande alluvione di fine ottobre 2005. I lavori, cominciati a inizio anno e di competenza della

La

I lavori sulla Bitritto-Adelfia

L’attuale situazione dei diellini bitrittesi, dalla voce del presidente cittadino

per determinare l’opportunità o meno di tale avvicendamento. Tra i vari argomenti discussi, in particolare, la mancanza di tempo per gli assessori nell’avvalersi del piano regolatore e dei piani sociali di zona (documenti basilari rispettivamente per attività produttive e per servizi sociali), a causa delle loro approvazioni avvenute solo di recente. “Cambiare adesso significherebbe non dare la possibilità agli attuali assessori di poter lavorare con questi importanti documenti; come se non bastasse i nuovi assegnatari sarebbero costretti a utilizzare del tempo prezioso per potersi ambien-

tare nel nuovo ruolo”. Pare a questo punto, dopo diverse valutazioni concrete, che gli assessori succitati rimarranno al loro posto. Altro argomento di discussione sarebbe quello della collocazione degli attuali iscritti diellini nel futuro Partito democratico. Qualcuno vociferava di uno scarso interesse al progetto di alcuni, più interessati alla formazione di un asse più centrista, e di una rottura all’interno de La Margherita stessa. “Sono solo chiacchiere infondate, nessuna

Call center INPS-INAIL di Bitritto: speranze per una stabilità lavorativa

la maggior parte dei call center d’Italia, compreso quello di Bitritto, sono stati sottoposti alle ispezioni degli Ispettori del Lavoro, al fine di controllare il tipo di contratto applicato agli operatori.

BITRITTO

La finanziaria 2007 mira alla regolarizzazione dei call center, entro aprile, e alla stabilità la-

vorativa. Probabilmente gli incentivi economici previsti per i contratti a tempo indeterminato, spingeranno le aziende, di qualsiasi settore, ad orientarsi in questa direzione. I lavoratori del call center Inps-Inail di Bitritto a dicembre 2006 organizzarono una manifestazione a Roma incontrando i vertici degli enti in questione per far luce sulle proprie richieste: l’internalizzazione del servizio, e quindi l’assunzione diretta da parte dei due istituti. Questa iniziativa non produsse una risposta negativa ma una possibilità di discussione. L’Inail, infatti, manifestò l’intenzione favorevole all’eventualità’di un’assunzione diretta di una parte dei lavoratori(il 30%) e l’Inps si mostrò disponibile

Lavori in corso e situazioni sbloccate nei lavori pubblici

Strade e costruzioni, chi rompe paga

Via Paolo VI va ripristinata dalle aziende di fibre ottiche di Gianvito Rutigliano Provincia, sono a pieno regime. Dopo l’ormai classica attesa burocratica, il paese dovrebbe riavere il collegamento diretto con Adelfia, senza passare per Bari-Loseto, come succede oggi. I tempi di realizzazione, secondo il planning del cantiere, dovrebbero consentirne la conclusione a fine luglio. La seconda opera importante è relativa all’ormai eterna questione caserma dei carabinieri. Dopo gare d’appalto, lavori non portati a termine, idee di cambio di destinazione e inadempienze, pare di essere alla conclusione. La nuova programmazione contabile realizzata

dal Comune, aggiornata alla normativa attuale, consentirà la consegna della caserma completa alle fine di quest’anno. Il contenzioso con la vecchia ditta inottemperante agli impegni presi è già avviato. Un altro piccolo caso riguarda via Paolo VI. La grande strada che unisce la periferia alla strada per Loseto era stata totalmente ricostruita a metà 2006. Verso la fine di quell’anno alcuni lavori per l’inserimento di fibre ottiche con relativi scavi, sono stati fatti proprio lungo quel tratto di manto stradale. Il ripristino dell’asfalto mancante da parte delle aziende,

spaccatura” ribatte Bruno “Il nostro voto compatto a favore del PD, sia nel congresso cittadino, sia in quello provinciale, la dice lunga sull’interesse che riserviamo al nuovo partito”. E a precisa domanda “Quindi se si formasse domani il Partito democratico, l’intera sezione della Margherita convoglierebbe nella nuova formazione?” la risposta lapidaria del coordinatore è “Direi proprio di sì!”. Più chiaro di così….

ad una trattativa, senza però garantire alcuna certezza. In realtà, però, l’unico risultato concreto raggiunto dopo una serie di trattative tra la C.G.I.L. e la società che gestisce il contact center di Bitritto, è stato l’accordo relativo alla trasformazione del contratto a progetto in contratto subordinato a tempo indeterminato, a partire da aprile 2007 per tutti i 200 operatori. A questo punto gli interrogativi dei lavoratori sono due: se l’appalto non dovesse essere rinnovato dall’Inps e dall’Inail, alla società per cui prestano la propria attività ci sarà l’opportunità di essere ricollocati dalla stessa in altre attività? O eventualmente essere assorbiti dall’azienda che subentrerà nella gestione del servizio? Al momento non c’è nessun elemento che possa fornire loro risposte certe. I lavoratori non possono far altro che attendere lo sviluppo degli eventi, con un po’ di ottimismo in più rispetto al passato; con la speranza che il termine precarietà faccia sempre meno parte del proprio linguaggio quotidiano e che si pongano le basi per un futuro più dignitoso.

però, lascia molto a desiderare. È ben visibile, oggi, un’autentica “cicatrice” che attraversa tutta la via, oltre ad alcuni punti laterali in cui le imperfezioni nella ricostruzione sono evidenti in modo imbarazzante. Dopo una dichiarazione al riguardo, il Comune ci informa che, secondo gli accordi presi a inizio scavi, sono stati previsti sei mesi per il ripristino dello status originario ad opera delle aziende utilizzatrici. Il che significa che prima dell’estate via Paolo VI deve tornare come era, di fatto una strada nuova. In caso di mancanze non sarebbe giusto mollare la presa su un diritto naturale del paese. Come infatti confermatoci dagli avvocati Durso e Scalioti del CODACONS Puglia, anche senza accordi preliminari, il Comune avrebbe comunque diritto a ricevere le riparazioni o almeno il risarcimento dei danni sofferti, in quanto Ente gestore della sede stradale comunale. Confidiamo in una risoluzione rapida di tutte le questioni.

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PAESE CHE VAI BITRITTO Festa patronale 2007, ospite Alex Zanotelli di Gianvito Rutigliano

B

arba e capelli bianchi. Maglia verde da fricchettone. Voce flebile. Minuto nel corpo, ma grandissimo nello spirito. Padre Alex Zanotelli è proprio come ce lo si aspetta. Un sacerdote comboniano di 70 anni, con un’esperienza e una sapienza da grande maestro, come quei vecchi saggi di cui si legge nei romanzi. L’incontro nella parrocchia Maria SS. di Costantinopoli, letteralmente stracolma, è riassumibile con un’unica parola: illuminante. Il 5 marzo, in occasione delle iniziative per la festa patronale, Bitritto ha conosciuto di persona una grande anima. Il racconto della sua vita nelle baraccopoli di Nairobi e in giro per il pianeta a favore dei bisognosi, la sua visione totale sul mondo e le sue risorse, contro gli sfruttamenti, le povertà e le violenze. Contro i potenti che schiacciano per interessi i diritti della gente che soffre.

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Zanotelli, la voce di chi non ce l’ha

Ma anche una visione diversa della Chiesa, più concreta portata ad affrontare i problemi quotidiani della gente. “Voi avete un potere immenso” ha paternamente affermato più volte, rivolgendosi al numerosissimo pubblico. Collaborazione per aiutare, ecco la parola d’ordine di padre Alex. Lucidissima e ampiamente documentata la sua lettura del nostro presente, diviso in zone in cui si muore di obesità e in altre in cui si muore di stenti. Un’insostenibile situazione che non potrà mai cambiare senza l’impegno di tutti. Non parole vaghe, ma dati concreti, nomi, cifre, collegamenti, senza paura di esporre la verità. E una disponibilità straordinaria nel confronto con i presenti, caricati per la presenza di un tal interlocutore. Tante le domande postegli, dalla pace, alla politica, all’economia, finanche a interrogarsi sul

Bitritto-Mosca di Luca Lembo

Un

importante appuntamento da segnalare è l’assemblea pubblica con Amnesty International, organizzata e promossa dall'associazione culturale Lurlo, tenutasi nella serata di martedì 13 marzo presso la Sala Castello, con il patrocinio del Comune. Al centro del dibattito il tema dei diritti umani nella federazione russa, argomento scelto non a caso visto il concomitante arrivo di Putin in Italia ed il vertice col premier Prodi nel giorno successivo a Bari. Si è trattato di un momento di approfondimento e riflessione circa le controverse questioni che la classe politica di Mosca non è stata in grado di risolvere o di cui, in molti casi, si è resa e si rende ancora

L’esperienza del sacerdote comboniano in una grande assemblea ruolo della Chiesa nella nostra società e in Italia in particolare. Un fiume su tanti temi: le esigenze di un’informazione più oculata e vasta, per non accontentarsi di quello “che ci vogliono passare”; andare direttamente alle fonti e studiare, per trovare valide soluzioni e dare il proprio contributo per migliorare la situazione mondiale, in modo imbarazzante più interessata ad aspetti economici che sociali; il problema dell’acqua, i finanziamenti nelle industrie belliche, il controllo della borsa per ogni singolo movimento, la morsa di

Don Antonio Ruccia e padre Alex Zanotelli

pochi sul mondo di tutti. Talmente tanti input da non poter riportare una mera cronaca di un evento così straordinario. L’incontro con un grande uomo di nome Alex Zanotelli. Una voce fuori dal coro che desta gli animi sopiti della gente, andando dritto al cuore, mantenendo però una grandissima praticità. Disarmante la sua semplicità. Irrinunciabile l’esperienza di ascoltarlo.

Interessante iniziativa de Lurlo e Amnesty International per la visita barese di Putin

Sulla difficile via dei diritti umani diretta responsabile. Relatori sono stati due giovani attivisti: Dino Mangialardi, del gruppo 70 di Amnesty Bari, e Massimo Lospinoso, referente Tematiche Internazionali per la Puglia. La negazione di elementari diritti umani in Russia è imbarazzante, e le relazioni degli ospiti hanno argomentato concretamente questo aspetto così delicato. Insieme hanno tracciato una visuale pano-

ramica più ampia possibile, comprendendo le testimonianze dei crimini nell'ambito del conflitto russo-ceceno, svoltosi nella più totale sconfessione delle leggi internazionali, e la citazione dei casi più clamorosi riguardo l'inefficienza del sistema giudiziario; esso ad oggi non può, o non vuole, dare tutela ai prigionieri politici ed ai detenuti comuni, alle donne sempre di più vittime di

Massimo Lospinoso e Dino Mangialardi di Amnesty International

Che significa PD???

violenza domestica, ai giornalisti minacciati o uccisi (come nel recente caso dell’omicidio insoluto di Anna Politkovskaja, cronista che si è occupata per anni di Cecenia, in rotta col Governo russo) per i loro reportage troppo scomodi. L'obiettivo di Amnesty è quello di documentare queste situazioni, richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, fare pressione sui governi. L’iniziativa bitrittese è servita nel suo piccolo allo scopo, riuscendo perlomeno a creare interesse ed alimentare il dibattito su temi di cui si parla sempre troppo poco.

www.lurlo-bitritto.tk www.amnesty.puglia.it

BELVEDEREBITRITTESE

di Gianvito Rutigliano

P

er alcuni può significare Pericolose Differenze, Poca Dinamicità o Personalità Dimenticata. Per altri Proseguimento Doveroso, Piattaforma di Dialogo o Possibilità del Domani. Per tutti, necessariamente, il Partito Democratico è Passaggio Delicato. Lo è a livello nazionale, ma anche nelle piccole realtà come la nostra. Si tratta di concretizzare collaborazioni precedenti quasi solamente elettorali. Nei congressi si è

parlato di grande disponibilità. E per agire ce ne vorrà davvero tanta. Perché un partito unico è ben più che una coalizione e in un paese come Bitritto pone problemi pratici, oltre che ideologici. Sede, organigramma, programma totalmente condiviso. Mettersi attorno a un tavolo e capire da che parte della barricata stare. Capire quali partiti costituiranno questo protagonista politico, non ancora nato, ma già con un mucchio di responsabilità a carico.

Fare la conta di chi è interessato al progetto e chi no. Perché più attaccato alla propria identità o perché interessato a creare nuove (o no?!) realtà sul territorio. In un clima quanto mai anomalo. Oggi governa ancora quell’ ”Ulivo allargato” capeggiato da Lucarelli che nel 2004 stravinse su una lista civica di chiaro stampo di centrodestra, guardando i tesseramenti di alcuni dei protagonisti. E in quella campagna elettorale fu-

rono urla, accuse, corsa al voto e dita puntate. Poi l’insegna Forza Italia divenne Bitritto Futura (il nome di quella lista sconfitta) che poi nella sostanza divenne Udeur. Poi tornarono le bandiere tricolori con scritte bianche su una terrazza, insieme ad altri stendardi di centrodestra. E riecco i partiti di opposizione, fuori dal palazzo (o no?!), ma forti di nuovi vertici. E all’alba del Partito Democratico pare che all’interno di uno dei due

protagonisti principali, La Margherita, scoppino i dubbi. Dove si va, quando si va, con chi si va? Appare ben visibile che la chiarezza non è ai massimi livelli in molti dei partiti bitrittesi, ma tra i tanti dubbi che pone il PD, sicuramente c’è una certezza: l’occasione di prendere una posizione netta, è senza ripensamenti questa. Chi ha qualcosa da dire parli ora. O taccia per sempre. Vabbe’, rimaniamo sul “parli ora”…


PAESE CHE VAI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

A cosa mai servirà quel curioso comignolo spuntato qualche mese fa sul terrazzo del Municipio?

Lo strano caso del comignolo misterioso

CAPURSO

È un periscopio? È un camino per un forno la legna? Nulla di tutto questo, la spiegazione è un’altra…

osa sarà mai quel misterioso pennone bianco che da qualche mese fa bella mostra di sé sul tetto del Palazzo di Città? È un periscopio con cui l’amministrazione vigila sulla sicurezza dei cittadini? È il camino di un forno a legna montato in Municipio ad uso dei dipendenti comunali? I Capursesi si interrogano sull’arcano. “Più che di arcano - dice il consigliere comu-

allora perché l’Amministrazione ha adottato questo espediente? “È questo, semmai, il vero mistero: perché fare le cose di nascosto? Si tratta di un nuovo sconfortante esempio della mancanza di programmazione del gruppo De Natale: indub-

nale Gioacchino Carella - parlerei di mistero buffo, di un segreto di pulcinella: quella colonna bianca nasconde due antenne per la telefonia mobile.” Una procedura eccentrica e un po’ goffa per un intervento quasi ordinario; ma

biamente la presenza in paese di antenne UMTS è una necessità, da conciliare però con la salute e la sicurezza dei cittadini, tanto più che probabilmente in futuro saranno necessari altri interventi simili.” Allora?

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“Allora ancora una volta il problema è la pianificazione, la regolamentazione: la Regione è più volte intervenuta diramando norme e regole al fine di organizzare l’installazione delle antenne in modo da ridurre al minimo l’esposizione dei cittadini all’inquinamento elettromagnetico e invitando gli enti locali a dotarsi di criteri certi per pianificare simili interventi.” E questo a Capurso non è avvenuto… “E non avendo stabilito un criterio di intervento ecco che l’amministrazione combina cose tipo il famoso “comignolo”. Qualche settimana fa ha presentato al Sindaco un’interpellanza sul tema proprio (testo integrale su www.capurso-online.it ndr) nella speranza di favorire la redazione di un regolamento comunale che stabilisca dove e come sistemare le antenne…” Certo esteticamente non è il massimo… “L’aspetto estetico sarebbe l’ultimo problema: ahimè ci sono cose ben più preoccupanti…” Prego. “Primo problema: il Palazzo di Città è troppo basso per ospitare le antenne, circondato come è da edifici più alti investiti in pieno dalle onde irradiate. La realizzazione della colonnina avrebbe infatti esattamente lo scopo di mimetizzare le antenne e innalzarle in modo da superare le abitazioni civili.” Metodo un po’ artigianale, possiamo

Biblioteca comunale: riflessioni su una occasione mancata… di Lillino Patano

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ome sarebbe bello se un giorno la Biblioteca Comunale tornasse a vivere veramente, se all’improvviso diventasse un vero presidio culturale, cuore della nostra comunità, casa di tutte le associazioni culturali, teatro di incontri, mostre, cineforum, concerti e rappresentazioni. E invece, purtroppo, non è così che vanno le cose. Oggi un luogo così bello e di pubblica utilità, sopravvive muto e dimenticato nella Villa Comunale. Una scatola vuota priva ormai del più pallido interesse. Diciamo la verità: tra noi cittadini e la nostra Biblioteca l’amore non è mai sbocciato. Fin dall’inizio c’è sempre stata una certa diffidenza verso quell’edificio, a cominciare dalle incertezze degli stessi amministratori al tempo dell’apertura: “Apriamo? Non apriamo? Conviene o è meglio di no?”. Dopo un lungo travaglio, la decisione fu presa la porta si aprì, ma da allora poco è accaduto. La Biblioteca sopravvive in una specie di limbo, inspiegabile e deprimente. Dentro e intorno ci sarebbero tutti gli ingredienti necessari per farla funzionare, ma a mancare sono gli utenti, i

destinatari di tante buone intenzioni. A pensare a cosa potrebbe essere per noi Capursesi questa struttura mi viene da piangere; se ripenso alle lotte fatte da noi di “Maschere e Tamburi” per farla aprire, per metterla a disposizione dei cittadini mi prende una grande malinconia. Ricordo che all’inizio, davanti alla grande vetrata che guardava il Santuario, c’era pure una bella fontana zam-

stare sicuri? “Seconda questione: altrove è già accaduto che gli inquilini di un palazzo abbiamo scelto liberamente e consapevolmente, anche a fronte di un rimborso fornito dalle compagnie telefoniche, di ospitare un’antenna sul tetto e di vivere con un ripetitore sulla testa. A Capurso però le antenne sono state montate sull’immobile del Municipio (a fronte di un modesto guadagno per le casse comunali) e il personale del Comune non ha avuto la possibilità di valutare l’opportunità di lavorare per tutta la settimana, sotto un’antenna telefonica…” Un problema complesso. “Personalmente continuerò a lavorare per l’approvazione rapida anche da noi di un regolamento comunale che individui collocazioni migliori, meno invadenti, non solo per gli impianti nuovi, ma anche per quelli già esistenti.” Mar. Cav.

BELVEDERECAPURSESE

pillante con tanto di pesci rossi. Quella nuovissima Biblioteca doveva essere il fiore all’occhiello di Capurso, per il luogo in cui era stata realizzata, per la bellezza della struttura e per gli ambiziosi progetti che sognavamo di realizzare. Poi il sogno si è arenato. Lentamente alcune parti del progetto originario sono scomparse. I primi a soccombere sono stati i pesciolini, “sfrattati” da qualche teppistello che amava esercitarsi con la pistola. Poi è toccato alla povera fontana, smantellata perché funzionava a singhiozzo e spesso si “ammalava” per omessa manutenzione. La Biblioteca è sempre stata per noi Capursesi una creatura fredda, emarginata anche dai giovani del paese. Eppure il luogo in cui si trova è bellissimo, al centro del paese, con tanto verde intorno e con tanti libri in attesa di una visita, di una lettura. Ma il paese non risponde. L’apertura, la funzionalità, i servizi, sono stati affidati a cooperative che non riescono a coinvolgere le anime “vive” di Capurso. Da qualche tempo infine, per colpa di ripetuti atti di vandalismo, anche la bella vetrata è stata murata e al centro del grande scempio in cemento è stato scritto in maiuscolo, quasi fosse una

cappella cimiteriale, “BIBLIOTECA COMUNALE”. Similitudine forse non casuale, a me personalmente infatti, fa pensare alla morte di un caro congiunto: la Cultura, appunto. Mi fa pensare alla resa incondizionata della gente “per bene” di questo paese di fronte alla prepotenza di chi non vuole intrusi tra i piedi e spudoratamente si ingegna per far proliferare il vizio della illegalità. Ed è assurdo che il cuore di una comunità sia lasciato in balia di quell’invisibile mostro che alligna nel nostro tessuto sociale. Un luogo così bello, uno dei pochi spazi utilizzabili per promuovere cultura, non interessa più a nessuno. Giace dimenticato nel suo recinto, tra le panchina sfondate, imbrattato da scarabocchi offensivi. Inconsciamente ci siamo come rassegnati e non riusciamo più a immaginare la nostra Biblioteca come luogo di aggregazione. Tra qualche tempo, nessuno ricorderà più com’era in origine, con la sua bella vetrata eliminata, la fontana sparita. Servirebbe un atto di coraggio da parte delle associazioni culturali di Capurso: solo loro, impegnandosi con passione e amore, potrebbero invertire questa inesorabile agonia e ridare lustro e dignità alla nostra cara Biblioteca.


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PAESE CHE VAI CAPURSO

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A Capurso un interessante e partecipato dibattito organizzato dall’AVIS

TFR e fondi pensione: che fare?

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ntro il 30 giugno i lavoratori dipendenti del settore privato saranno chiamati a decidere se e come aderire alla previdenza complementare. Un problema importante che riguarda il futuro di tante famiglie, ma del quale poco si parla, e con l’avvicinarsi della data fatidica crescono tra i lavoratori, la preoccupazione e la voglia di informarsi. Anche per questo era veramente affollata, lo scorso 15 marzo, la biblioteca comunale per l’incontro “Riforma previdenziale: la scelta giusta”, organizzato della locale sezione dell’AVIS, l’associazione dei donatori del sangue, impegnata da tempo anche in iniziative culturali. È stato un dibattito interessante e molto concreto, soprattutto grazie all’autorevolezza dei relatori: il professor Tommaso Germano, docente di Diritto del Lavoro

AVIS - Un momento del dibattito

Annarita Fatone rieletta a capo dei DS

Non cambia l’atteggiamento dei Ds nei confronti della maggioranza di centro

Al Congresso cittadino della quercia si afferma la mozione Mussi, i fassiniani si fermano al 37%

Al

all’Università di Bari; il dottor Dino Di Gennaro, segretario territoriale della CISL Bari; Paolo Vella della CONFAPI Puglia. Tre diversi punti di vista, quello del giuslavorista, quello dei lavoratori e quello delle imprese, che hanno consentito di inquadrare la questione da angolature differenti, mettendo in luce la complessità di un tema che tocca problematiche importanti come l’età pensionabile, l’aumento dell’aspettativa di vita, la precarietà e la flessibilità del lavoro, ma anche lo sviluppo economico e la competitività delle imprese in un mercato globalizzato. Per i Capursesi un’importante occasione di informazione, per l’AVIS di Capurso e per il suo infaticabile presidente Mauro Monelli un nuovo successo e un nuovo motivo di soddisfazione. GR

termine di un congresso partecipato e di un dibattito a tratti molto aspro, Annarita Fatone si riconferma a capo dei DS di Capurso. A contendere fino all’ultimo alla professoressa barese la segreteria è stato, anche grazie all’aiuto di alcuni iscritti dell’ultim’ora, l’ex assessore comunale Rocco Rossini, sostenitore della giunta De Natale e nemico storico della Fatone e del consigliere Gioacchino Carella; alla fine però i numeri hanno stabilito chiaramente i rapporti di forza all’interno della quercia capursese. La Fatone, esponente della area Mussi, è stata rieletta

segretaria con il 19 voti (23 in tutto quelli riportati dalla mozione Mussi); solo 13 voti invece per il fassiniano Rossini (14 quelli ottenuti in totale dalla sua mozione). In virtù dei risultati del congresso dunque, almeno per ora, non cambierà, come sperato da Rossini, l’atteggiamento di opposizione dei DS nei confronti della maggioranza di centro che oggi governa Capurso; lo ha ribadito da ultima, con nettezza, anche la direzione provinciale del partito. Ne sa qualcosa l’assessore Di Mauro, a cui la direzione provinciale non ha concesso la tessera considerando il suo sostegno a De Natale incompatibile con l’iscrizione ai DS.

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Puglia


PAESE CHE VAI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie

PIRP ai nastri

di Lucrezia Mallardi

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rande partecipazione alla prima conferenza cittadina organizzata dal Comune di Casamassima il 29 marzo scorso, presso la Sala Cappella di via Marconi, per discutere di “Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie (P.I.R.P.)”. Alla conferenza sono intervenuti il sindaco, prof. Vito Domenico De Tommaso, l’assessore all’urbanistica avv. Alessio Nitti, e i consulenti dell’amministrazione dr.ssa Scianatico e arch. Sgobba. I PIRP, è stato affermato, sono lo strumento con il quale la Regione Puglia ha inteso avviare una politica di pianificazione urbanistica “concertata” per il sostegno alla riqualificazione urbana e per

Ambienti più accoglienti con il finanziamento della Regione

CASAMASSIMA

di partenza

il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, ferma da anni. Riqualificazione dell’ambiente costruito, riorganizzazione dell’assetto urbanistico, miglioramento della qualità ambientale, promozione dell’occupazione e dell’iniziativa imprenditoriale locale e contrasto all’esclusione sociale. Questi gli obiettivi dei P.I.R.P. Un’opportunità, ha affermato il Sindaco, che il Comune di Casamassima intende cogliere coinvolgendo i cittadini che vivono e operano nel paese, i professionisti e le imprese. Un percorso coerente con il bando predisposto dalla Regione che prevede espressamente che nella elaborazione e attuazione dei PIRP siano coinvolti non

solo i Comuni, gli IACP e altri enti pubblici, ma anche le imprese, associazioni, cooperative, organizzazioni sindacali e, soprattutto, gruppi e individui che vivono e operano nei quartieri. Numerose le proposte formulate dai cittadini, alcune delle quali riguardano il recupero del centro storico, della villa comunale, di alcune zone 167, in particolare di quella di via Bari e di via Rutigliano, la realizzazione di una nuova scuola. Ora la parola passa al Comune per la formulazione di una proposta progettuale da discutere con i cittadini nella prossima conferenza che dovrà essere convocata a breve.

La stazione cambia faccia

di Andrea Palmieri

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ra qualche anno prendere un treno dalla stazione ferroviaria di Casamassima sarà più bello e confortevole. Sì, perché, dopo il finanziamento della Regione Puglia per la realizzazione di infrastrutture a superamento della linea ferroviaria, arriva un’altra grande novità: la stazione sta per rifarsi il look. Ambienti più accoglienti, ammodernamento degli impianti, facciate colorate contornate da pensiline. Queste

tutti dotati di pensiline d’acciaio colorate di verde; la messa a norma degli impianti e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tra non molto, quindi, anche a Casamassima, sarà possibile attendere i treni in luoghi più confortevoli, in spazi più sicuri e accessibili a tutti i passeggeri. Prossimo passo, è stato annunciato, sarà l’immissione in servizio di treni più moderni e carrozze più confortevoli.

Rete “Lame e dintorni” Le scuole “Marconi” e “Pende” insieme per un progetto sul territorio

di Giancarlo D’Addabbo

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le novità. La regione Puglia ha, infatti, finanziato un progetto di ammodernamento di un terzo delle stazioni ferroviarie dislocate lungo i quasi 500 Km di binari delle ferrovie del Sud Est, che collegano Bari al Salento. Tra i Comuni interessati c’è anche Casamassima. Il progetto prevede il recupero dell’edificio centrale della stazione, dove è collocata la biglietteria e la sala d’attesa, che verranno rimesse a nuovo; il rifacimento dei piazzali esterni che saranno

Una scelta importante, per la modernizzazione della nostra Regione, coerente con la politica di valorizzazione del trasporto su rotaia, che l’assessore regionale ai trasporti Mario Loizzo e la Giunta Vendola stanno portando avanti con convinzione. Un contributo significativo alla lotta contro l’inquinamento ambientale. Perché il treno, si sa, è l’unico mezzo che abbiamo per far viaggiare persone e merci in modo più sicuro, più economico, e meno inquinante.

he cos’è una rete? Nell’art 7 della legge 275/99 sull’Autonomia è prevista la possibilità che scuole ed Enti, firmino intese per lavorare insieme ad un progetto costituendo una RETE. La Rete “Lame e dintorni” è nata così quasi per caso. A giugno 2006 la Scuola Elementare “Marconi” di Casamassima e la Media “Pende” di Noicattaro decisero di avviare un progetto per studiare e promuovere la conoscenza delle caratteristiche geologiche, naturali e biologiche del passato del nostro territorio con l’osservazione di quel che resta di esso all’interno di quel solco che prende il nome di Lama San Giorgio. Ricevuto il patrocinio della Provincia, degli Uffici Scolastici, Regionale e Provinciale, si decise di proporre l’idea a tutte le scuole e gli Enti interessati dal percorso della Lama. Vi hanno aderito con entusiasmo 13 scuole di Sammichele, Casamassima, Rutigliano, Noicattaro e Triggiano, la Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Monte Sannace, i Comuni interessati. Certamente la “mena” del 22 ottobre 2005 che, fra l’altro, spazzò via come un fuscello il muro di cemento all’ingresso

Settimana dell’Ambiente del bosco di “Marcedd” trascinandolo a metri di distanza ha invitato ad una riflessione. Il ripetersi nel frattempo di altre “mene” ha convinto a riconsiderare la proposta del parco regionale “Lame San Giorgio e Giotta”. Nelle varie scuole si lavora alla riscoperta di questa parte del territorio dimenticata. Di questi giorni, l’adesione di “Italia nostra” e la stampa di 200 manifesti per annunciare la “Settimana dell’Ambiente”. Tutte le scuole parteciperanno il 17 aprile ad una visita guidata lungo il percorso della Lama. Ogni Comune ha poi un proprio polo di coordinamento. A Casamassima il 20 aprile presentazione al pubblico del libro “Lama San Giorgio” di Bartolo Servodio con la presenza dei docenti universitari: arch. N. Martinelli e F. D’Amico. Poi: passeggiata in bicicletta degli alunni per raggiungere la Lama, Consigli Comunali congiunti (Adulti e Ragazzi). Sono previsti corcorso di: poesia, disegno, fotografia con mostra finale nel palazzo della Provincia. L’ARCI ha lanciato una petizione per l’approvazione del Parco. Alunni e scout riscoprono: la Voragine del Serpente, la Grotta del Brigante, il Pentimone.

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PAESE CHE VAI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

CELLAMARE

Polizia Municipale:

Vigili urbani Un impegno costante per la serenità dei cittadini

in arrivo nuovi mezzi e impegno dei cittadini per la sicurezza e la prevenzione

di Michele De Santis*

La

Polizia Municipale assolve numerosi compiti istituzionali e rappresenta l’immediato e più diretto contatto del cittadino con l’istituzione Comune. La Polizia Locale deve, come compito prioritario, garantire, compatibilmente con le scarse risorse disponibili, il controllo e il presidio del territorio, la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, nella consapevolezza che la città sicura non è quella blindata, ma quella vissuta serenamente. Perciò l’Amministrazione Comunale sta lavorando per creare un sistema di analisi dei bisogni, per mantenere attivo un tavolo di consultazione e di coordinamento tra la locale stazione dei Carabinieri, comandata dal maresciallo Roberto Laterza, e la Polizia Locale, diretta dal Tenete Pietro Pacifico. Le competenze della Polizia Municipale trovano radici nelle funzioni conferite dalla legge: Polizia Stradale, Polizia Giudiziaria e Polizia Amministrativa in primo luogo. Funzioni che abbisognano, oltre che di competenze, di mezzi e strumenti concreti. Ed è proprio in tale ambito che sono stati predisposti e presentati presso gli uffici competenti della Regione Puglia specifici progetti. Uno di questi, approdato a positiva conclusione con grande sollievo del Comandante Pacifico, assegna alla Polizia Municipale di Cellamare, grazie alla Legge 6 giugno 1980 n. 61 (Contributi sulla spesa di attrezzatura per il potenziamento delle strutture della Polizia Urbana e rurale) 35.000,00 Euro. Tale somma servirà a dotare la Polizia di più mezzi, tra i quali fari notturni,

idrovore a motore, transenne e un sistema di videosorveglianza e allarme con 5 punti video, senza dimenticare gli utili computer, per garantire migliori servizi alla cittadinanza. La domanda di sicurezza dei cittadini si indirizza sempre più verso gli amministratori locali, obbligati a fare precise scelte politiche per garantire tranquillità e sicurezza, senza trasformarsi in “sceriffo”. Per questa Amministrazione il diritto alla sicurezza dei cittadini comporta anche interventi precisi in altri ambiti, tutti decisivi per l’eliminazione o la riduzione dell’allarme sociale: struttura e assetto del paese, servizi alla persona, mobilità e circolazione stradale, libertà di spazi pubblici e momenti di aggregazione. Rendere più fruibili determinate aree del nostro paese, anche nelle ore notturne, con un adeguamento dell’illuminazione, garantire la manutenzione dello spazio verde e del patrimonio pubblico, sostenere iniziative in ambito sociale, culturale e sanitario: questo è l’obiettivo prefissato. Ma per rendere tutto concreto, occorre una collaborazione fattiva: che le associazioni del nostro territorio agiscano, ognuna secondo le proprie competenze, in funzione di obiettivi chiari: il miglior assetto della città, il miglior servizio alla persona. Tuttavia, per la piena attuazione dei propositi, per il buon esito dei progetti, occorre l’intervento e la collaborazione del cittadino; soprattutto quale coautore nella vita della comunità, portatore di doveri verso sé e verso gli altri,

L’importante è partecipare di Agostino Costanza*

I

stituzioni e partecipazione. Il programma e il consenso: due pilastri della vita democratica. Termini tanto abusati quanto poco tenuti in conto nella vita pratica. Un po’ perché vanamente vantati in rituali troppo spesso stanchi e sterili, un po’ perché ormai scarsi di credito presso la gente. La politica ha operato una sorta di harakiri, si è autodistrutta per troppa presunzione. Eppure la “Politica” è l’arte del saper governare lo Stato. E se lo Stato è fatto di cittadini, l’attacco alla politica è un attentato ai cittadini. Per questo “i Cittadini” hanno il diritto e il dovere di riappropriarsi della politica, perché politica è programmare il futuro, partecipare alla costruzione del futuro. Si sono svolti in questi giorni i Congressi delle sezioni dei Democratici di Sinistra della Provincia di Bari, suggellati dal 4° Congresso Provinciale: al

centro del dibattito la necessità di sperimentare una via nuova alla politica e al convivere civile o la ineluttabilità di rimanere legati a ideologie che, se pure antiche, hanno scritto la storia d’Italia, esaltato il valore della libertà, emancipato il mondo del lavoro. I giornali, spesso, riempiono le pagine, più che con analisi serie, con stucchevoli resoconti di retroscena e bisticci. Attorno una sostanziale disinformazione, l’apatia della gente e la lontananza delle istituzioni impegnate nel duro lavoro quotidiano del governare. Oggi un senso di smarrimento ci accompagna tutti; viaggiamo senza meta in un mondo in cerca di valori. Eppure il fermento del nuovo ci sollecita e tiene viva la speranza di poter

essere protagonisti del cambiamento. Ma cambiare significa anche rivedere criticamente le proprie posizioni, fare un passo indietro per dar spazio alle ragioni degli altri. Cambiare vuol dire non rinnegare se stessi, il proprio passato, ma metterlo a disposizione di tutti, per renderlo fruttuoso.

diffusore del rispetto delle regole. Per realizzare tutto questo abbiamo bisogno di vedere concretamente la mano dei cittadini tendersi collaborativi verso di noi. E il significato dell’aiuto non ha bisogno di essere illustrato con parole altisonanti e difficili da comprendere. Il significato dell’aiuto si nutre di parole facili e di buon senso, e ci dice: non si può parcheggiare in spazi non consentiti; non si può imbrattare le vie lasciando buste a terra con il “bidone” a pochi metri; non si può attentare al decoro e all’igiene di tutti noi per inerzia o indifferenza. Non si può inveire contro i vigili quando cercano di far rispettare le regole. Consideriamo la Polizia Locale come una risorsa aggiuntiva della nostra vita quotidiana. Serviamoci della sua competenza, sfruttiamone la collaborazione. Ma usiamo quel rispetto che noi stessi giustamente pretendiamo, pensiamo agli Organi di Polizia non come a soggetti di repressione, ma come a operatori di sensibilizzazione al rispetto delle leggi ed educatori dei futuri utenti della strada. Un’opera, quella relativa alle problematiche dell’educazione stradale, condotta in sinergia con varie istituzioni. Merita un plauso l’iniziativa scolastica di corsi di “Educazione Stradale” e di “Primo Soccorso”, in collaborazione con alcune associazioni cellamaresi, che cerca di preparare i nostri ragazzi al rispetto delle regole, all’esercizio di diritti e doveri, ma anche alla solidarietà verso gli altri. *Vice Sindaco di Cellamare

BELVEDERECELLAMARESE Le ragioni dei “pro” e dei “contro”, in questa difficile scelta, sono lunghe da esaminare e possono portare alla paralisi. Se il vecchio non ha dato i frutti attesi possiamo tentare col nuovo, a patto di non abbandonare le nostre convinzioni, di rimanere noi stessi in mezzo agli altri. D’altro canto siamo ormai obbligati a convivere in un mondo di diversi. Ogni tipo di rapporto, economico o commerciale, di religione o di scienza, di lavoro o di svago, ha di fronte lo scenario della globalità, l’orizzonte di un mondo aperto. I partiti hanno smarrito la loro funzione di aggregazione e di indirizzo, di ricerca dei mezzi per soddisfare i bisogni e le esigenze della gente. Per abuso dei portenti sì, ma anche per inerzia dei cittadini e delle istituzioni. I sistemi elettorali, gli scandali e i soprusi dei politici possono dare l’ultimo colpo alla credibilità delle istituzioni ed esasperare lo scetticismo degli

elettori. Abbiamo biso gno allora di un partito nuovo, che non sia un fine, ma un mezzo per costruire una società più eguale e più giusta. Un partito aperto al contributo e alla militanza di ognuno, che accolga giovani, donne e vecchi, movimenti e opinioni, che sia protagonista attivo nella società. Ma le istituzioni e i movimenti, come le idee, devono avanzare sulle gambe dell’uomo, che continua a essere “la misura di tutte le cose”. Nella piccola Cellamare abbiamo più volte sperimentato la validità delle liste dell’Ulivo: a Cellamare l’Ulivo ha portato fortuna, ha mobilitato la gente, ha vinto. Perché non ritentare una via già percorsa insieme, costruendo un luogo unitario che sia punto di aggregazione e rilancio di una sana passione politica? Noi ci prendiamo il compito di bussare all’uscio dei volenterosi; se qualcuno c’è si faccia vivo. Ma per vincere la scommessa abbiamo bisogno di tutti, delle istituzioni, della gente. * Segretario DS di Cellamare


PAESE CHE VAI

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

DS Valenzano, inizio di un nuovo corso Pinuccio Lonigro nuovo Segretario della Sezione di Valenzano dei Democratici di Sinistra

di Pinuccio Lonigro e Natale Castrovilli

Si

è svolto, domenica 11 marzo, il 4° Congresso dei Democratici di Sinistra dell’unità di base di Valenzano. I lavori, che hanno registrato la presenza di una nutrita schiera di associati, sono stati introdotti dall’intervento della Segretaria uscente, l’insegnante Franca Damiano, che ha presentato una breve relazione sul significato politico del Congresso e sul bilancio dell’attività della Sezione di Valenzano da lei retta in questi anni. Sono seguiti gli interventi ed i saluti dei numerosi ospiti presenti in rappresentanza dei vari Partiti (Margherita, Rifondazione Comunista, Alleanza Nazionale, Liste Civiche locali). Dopo i saluti introduttivi, il secondo punto all’ordine del giorno è stato l’illustruzione, nonché la votazione, delle tre Mozioni (Fassino, Mussi, Angius). Dopo un’ampia discussione, la votazione, aperta ai soli iscritti aventi diritto di voto,

di Natale Castrovilli

Si

scrive “partecipazione”, si legge “impegno”. Parte da questo semplice presupposto il tentativo di ridare linfa all’azione giovanile della sezione Ds di Valenzano. L’idea di base è quella di fondare un gruppo eterogeneo, un incontro fra diverse capacità e conoscenze, al fine di rendere il più variegata possibile l’offerta culturale per chi si mostrerà interessato alle iniziative che ci si propone di organizzare. Dove nasce il disamore dei ragazzi per Valenzano? Qual è la causa scatenante? Valenzano è un paese tendenzialmente “vecchio”. Adagiatosi per anni al fatto di

ha visto prevalere la Mozione presentata dall’On. Fassino. I lavori congressuali sono proseguiti con l’elezione, all’unanimità degli iscritto, di Pinuccio Lonigro a nuovo segretario. 51 anni, lungo passato da Dirigente Sindacale aziendale CIGL, già Consigliere Comunale nel ’97 e ormai decennale militanza nel Partito. Nel suo primo intervento, tenuto a distanza dal congresso, il neo-Segretario si è espresso sulla necessità di crescita a livello locale, del Partito con l’ormai indifferibile apertura verso tutta quella parte di cittadini che guarda, con interesse sempre più crescente, all’azione politica svolta dai DS a livello locale. Quella parte di cittadini che, tra l’altro, considera il costituendo Partito Democratico come un naturale approdo per l’inizio di una partecipazione attiva alla politica auspicabile da tempo. “È giunto il momento”, ribadisce il Segretario, “ di

Ringiovanire Valenzano? Basta poco Serate in musica, cineforum e incontri. Un gruppo di ragazzi per riavvicinare i giovani alla vita del paese. essere l’ultima “frontiera” prima del capoluogo regionale, il paese vive una fase in cui non sa essere né base di lancio per le potenzialità creative e culturali dei giovani né tanto meno polo attrattivo per i comuni limitrofi. Il ragazzo valenzanese affamato di cultura

VALENZANO Il primo intervento del neo-Segretario segna la strada da seguire per ridare peso all’azione politica del Partito

guardare con attenzione a tutte quelle professionalità e a tutte quelle intelligenze che, seppur presenti sul territorio cittadino, non sono state sinora particolarmente stimolate e coinvolte nell’azione politica di opposizione a cui il Partito è chiamato a rispondere”. “Occorre uno sforzo da parte di tutti”, continua il Segretario, “per tentare di ridurre quella grande distanza che si è venuta a creare tra politica e cittadini che, in un paese ‘anestetizzato’ come il nostro, assume toni ancor più preoccupanti, perché permette il dilagare continuo e incontrollato del malgoverno e del malaffare che regna nel Palazzo e che si ripercuote sulla mancata crescita e sul mancato sviluppo di questo paese”. La nomina dei membri della Segreteria e del Direttivo ha chiuso i lavori di questo 4° Congresso. Tali nomine si sono contraddistinte per una larga rappresentanza femminile (30%) e per il discreto segno di continuità con il passato.

Un paese muore senza la spinta culturale. E i ragazzi si allontanano ed iniziative è costretto ad emigrare o a Bari o in altri paesi della zona, magari non più ricchi di risorse ma certamente più propensi all’ascolto delle giovani generazioni. La mancanza di risorse è spesso tirata in ballo come causa per il mancato “coinvolgimento” dei ragazzi nella vita socio-culturale di Valenzano. I “pochi soldi” si traducono in ridotte possibilità per i gruppi locali di esibirsi, praticamente zero occasioni per videomaker, attori, scrittori di farsi conoscere per finire con la totale assenza di manifestazioni, incontri e seminari con esponenti del mondo culturale. In realtà Valenzano vive da anni l’utopia

che siano le strade, le piazze, i palazzetti e i palazzi a creare incontro, scambio, cultura. La storia, però, ci insegna che non è stata la scrittura a creare il progresso, bensì la possibilità che la maggior parte delle persone sia in grado di interpretare quei segni a prima vista incomprensibili. Un luogo d’incontro, come Largo Plebiscito, è solo un monumento al silenzio se non ci si impegna anche a creare occasioni per stare insieme. Occasioni che costano molto meno di calce e cemento, ma che certamente sono capaci di edificare con molta più sostanza l’animo delle persone e lo spirito cittadino.

Lunedì, 23 Aprile 2007, ore 19 · Cinema Kursaal Santalucia, Largo Adua, 5/9 - Bari · ingresso libero fino ad esaurimento posti Carmine DE BENEDITTIS presenta

Massimo GHINI

Anna GALIENA

Gianmarco TOGNAZZI

Mattia SBRAGIA

Guido che sfidò le Brigate Rosse Un film di Giuseppe FERRARA - con Elvira GIANNINI, Fabrizio CONTRI, Andrea BRUSCHI, Claudio RADICA musiche Pino Donaggio - produttori esecutivi Manolo Bolognini e Daniele De Benedittis sviluppo e stampa Cinecittà Studios S.p.A. - prodotto da Carmine DE BENEDITTIS - Regia di Giuseppe FERRARA

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Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007


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