PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ
ANNO IX - N. 6 - Ottobre 2009
www.associazionehinterland.it
2 Al fondo Mistero buffo e mistero Boffo Il vero assente? Il Sud
9 Adelfia Intervista a Vito Antonacci Il passaggio a livello è un ricordo
3 Il tema del mese L’appello dei tre giuristi Cobianchi: in piazza per il pensiero libero
10 Bitritto Intervista a Marina Pietragallo Sicurezza e vivibilità urbana sulla buona strada
Distribuzione gratuita
4 Cultura e paesi Biennale di Skopje: grande successo di Apulia Caravan Intervista a Michele Cuonzo
11 Palo del Colle L’analisi degli effetti della crisi sul territorio
6 Voci di città Trasporti in Puglia: nuovi mezzi e nuovi collegamenti
12 Palo del Colle Nuove luci sulla Cava di Maso Santa Scorese: un racconto del teatro civile
7 Voci di città A Bari il più alto numero di sfratti d’Italia Teatro Petruzzelli riapre
14 Sannicandro Gravi disagi per l’assenza dei parcheggi Lettera aperta sulla criminalità
8 Voci di città No al referendum per la candidatura di Vendola Le ombre e le luci della Sanità
15 Valenzano Criminalità: sparatorie, arresti e novità cinematografiche L’opposizione rompe il silenzio
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AL FONDO
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
di Paolo Covella
Un
“mistero buffo” è la “rappresentazione di temi sacri in chiave grottesco-satirica” e la definizione, potrebbe adattarsi anche alla vergognosa aggressione di Feltri contro il direttore dell’Avvenire. Una parte della gerarchia, infatti, con i suoi tentennamenti, continua a trattare temi assai delicati, in modo spesso grottesco e, forse involontariamente, satirico. E’ questa ambiguità infatti, che rende inaffidabile le gerarchie vaticane, nel tentativo di legittimarsi agli occhi del Papa come le protagoniste di compromessi politici a favore degli interessi della chiesa (intesa, lo ripetiamo, come gerarchia e non come comunità). Le questioni assai “materiali” come l’8 x mille, le scuole e gli ospedali cattolici, l’esenzione Ici, i favori fiscali agli enti ecclesiastici, il mantenimento di 25.000 posti di lavoro degli insegnanti di religione (tutto questo costa alla collettività oltre 5 miliardi di euro), si intrecciano alle questioni “spirituali” come quelle relative alla bioetica. E per questo “scambio”, vale la pena trasformare il mistero Boffo in mistero buffo, fatto di reticenze e mezze frasi, anche
Mistero buffo e mistero Boffo Dino Boffo, ex direttore dell’Avvenire
a costo di scoperchiare i contrasti tra i santi padri, per mettere le mani sulla agenda politica dell’Italia. Non ci vuole Dan Brown per capire cosa accade dietro le mura leonine. Ha alluso a questo forse il papa quando l’altro giorno ha affermato: “La chiesa soffre perché molti vescovi lavorano per sé e non per il bene comune”? Può darsi. Una cosa è certa: per inseguire risultati di principio che invece vanno affidati alla
coscienza dei singoli, alle libertà individuali e alle leggi dello Stato, la chiesa dimentica di essere altrettanto determinata nella lotta al malgoverno del Paese, che discrimina i deboli, impoverisce le famiglie, tratta i migranti come rifiuti umani, predica e pratica l’edonismo più sfrenato. Insomma, altro che sacrosanto diritto ad intervenire sulle questioni di fede. Qui la chiesa interviene sulle fondamenta laiche e civili della società. E lo fa con
la solita, curiale spregiudicatezza. Il tutto in nome dei “suoi” valori, naturalmente. Anche se essi cozzano con quelli, altrettanto fondamentali, della libertà e della laicità dello Stato. E, da un editoriale ecumenico, ad una cena della Perdonanza, da un incontro disdetto ad un altro accordato, prima o poi, il segretario della Cei, trova il tempo di dire che siccome “ stiamo attraversando una crisi dai molteplici risvolti” e si va verso “ nuovi assetti ed inedite prospettive” occorre “ritrovare legami e connessioni del vasto mondo cattolico”. E poi dicono che la chiesa non si immischia nelle faccende politiche. Un po’ come, negli anni ’50 facevano certi preti di campagna per invitare a votare DC: non potendolo affermare espressamente, dal pulpito invitavano a votare per un qualsiasi partito. Purché fosse democratico e cristiano. Sarà per questo che il prode Brunetta ha detto che “Non collaboreremo con chi gioca al massacro, facendo ideologia politica con la tonaca”? Mistero buffo.
Il vero assente? Il Sud di Mario Loizzo
Si
è scritto molto sulla assenza di Berlusconi alla inaugurazione della Fiera del Levante. In realtà quel giorno, gli assenti erano più di uno: il premier e l’impegno del Governo nazionale verso la Puglia e verso il Mezzogiorno. Il ministro Scajola non è riuscito con la sua abilità retorica a nascondere questo dato. Meno che mai il Ministro Fitto, convitato di pietra, come al solito: tanto che persino la vasta platea degli imprenditori si è trovata d’accordo nel definire generico ed elusivo il suo intervento. Questo perché, sino a quando il Governo si ostina a non capire che il Mezzogiorno, rappresenta davvero una ricchezza per il Paese, prevarranno i ricatti della Lega. La Puglia, grazie alla esperienza di Governo di questi anni, è unanimemente riconosciuta come la Regione più vitale del Mezzogiorno e il Governo regionale, è considerato quello che ha saputo meglio fronteggiare la crisi senza piagnistei e senza perdite di tempo. Il presidente Vendola, nel suo intervento, ha richiamato i progressi compiuti nel settore del turismo, della cultura, della innovazione,
Anno IX - n. 6 Ottobre 2009 Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001 Direttore Editoriale Giuseppe Luca Basso Coordinamento redazione Betty Oreste
dei giovani, della scuola, del lavoro, della protezione civile, dell’accoglienza, dell’ambiente, dell’energia, della difesa del territorio. Ha dimostrato che la manovra anti-crisi della nostra Regione è consistita nell’impiego di 700 milioni di euro di fondi pubblici, che sono stati iniettati nel sistema produttivo. A proposito delle infrastrutture, Vendola ha poi affermato: “…abbiamo investito su un network di voli e di scali
che ha visto una lievitazione del traffico passeggeri fino a superare il 20% a Bari e il 13% a Brindisi, i nostri porti hanno smesso di farsi, l’un contro l’altro armati, una demenziale e distruttiva concorrenza e hanno cominciato a funzionare come sistema portuale integrato e Bari è tornata ad avere il porto più trafficato dell’Adriatico, abbiamo investito centinaia di milioni di euro nel rinnovo del materiale rotabile e
ora cominciamo ad avere treni che non sono scatole per sardine, in alcuni casi treni attesi da quarant’anni come il Lucera-Foggia; in altri casi abbiamo tagliato nastri di storia e di civiltà, come quello della metropolitana che nella città capoluogo rompe la solitudine e l’abbandono della sua più famosa periferia, cioè il San Paolo”. Anche le vicende di questi mesi legate alla sanità, non possono oscurare i passi in avanti compiuti in questo settore, con alcuni primati ed eccellenze che ci vengono riconosciuti. Perciò le risposte che non sono arrivate dal ministro, ora le attendiamo dal Governo: il Cipe deve assolutamente assegnare le ingenti risorse dei Fondi Aree Sottoutilizzate destinate ai progetti inseriti nel Piano Attuativo Regionale pugliese con le quali finanziare altre opere essenziali per la nostra Regione. Questo è quello che chiediamo al Governo: e di questo occorrerà parlare durante il prossimo confronto elettorale. La politica dei fatti deve alzare la testa su quella del gossip e delle polemiche.
Nichi Vendola, Presidente Regione Puglia con Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo economico
Redattori Gigi Buonvino, Gianvito Rutigliano, Lillino Patano, Nicola Catalano, Maria Panza, Annalisa Carone, Vincenzo Macchia, Carmen Lananna, Antonella Gatti, Betty Oreste, Natale Castrovilli, Rosalia Marchionna, Rocco Rossini.
Redazioni Valenzano, Via Capurso n. 34 Bari, Via Giandomenico Petroni, 33 paeseepaesi@libero.it Editore Associazione Culturale Hinterland Via Giandomenico Petroni, 33 - Bari
Direttore Responsabile Silvestro Paolo Covella
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IL TEMA DEL MESE
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
L'appello dei tre giuristi L’
attacco a "Repubblica", di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l'ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l'opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un'eccezione della democrazia. Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo.
Se le si considera "retoriche", perchè suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c'è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere. Invece, si batte la strada dell'intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di "cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee", come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell'informazione
in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso. Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d'informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto. Franco Corsero Stefano Rodotà Gustavo Zagrebelsky
Anche l’ ARCI tra i promotori della manifestazione del 3 ottobre, abbiamo sentito presidente regionale dell ARCI Puglia
Cobianchi: in piazza per difendere il pensiero libero di Leo Maggio
P
residente Cobianchi, anche l’Arci è fra le promotrici della manifestazione del 3 ottobre a favore della libertà di Stampa. Perchè? Perchè non possiamo assistere ad un sistematico attacco ai valori dell art 21 della nostra Costituzione sulla libertà di stampa e di opinione, e non scendere in piazza per difenderlo. delle L’informazioni può solo fare danni seri e mettere in pericolo la stessa democrazia. L’anomalia italiana, dove un Presidente del Consiglio dei Ministri, controlla tv e giornali è già una vera limitazione della democrazia, se poi il potere esecutivo cerca di intimidire la libera stampa l’asticella della democrazia si abbassa ancor di più. Quando alcuni giornali (Repubblica e altri) conducono una inchiesta ben argomentata sul malcostume del nostro Presedente del Consiglio, questi, anzichè dimettersi, cerca di mettere a tacere le voci critiche con querele e citazioni in giudizio e con altri discutibili mezzi come l’invito agli imprenditori a non investire in pubblicità in quei giornali. C’è sempre da preoccuparsi quando la politica vuole condizionare la libera stampa. Si respira un clima pesante, di attacchi e di intimidazioni a mezzo stampa. Anche l’Arci ha subito gli attacchi del Giornale di Feltri. Perchè? L’attacco è in corso da qualche mese e viene ancora
L’indipendenza dell informazione fondamentale nel Mezzogiorno per difendere la Legalità dai giornali berlusconiani, come il Giornale di Feltri, che vanno contro tutti coloro che non sono asserviti o allineati al pensiero unico. Tutto nasce dal fatto che abbiamo invitato i nostri soci a firmare l’appello in favore della libertà di stampa
lanciato dai tre giuristi, per loro tutti quelli che dissentono sono iscritti nella lavagna dei cattivi e devono essere additati come tali. Quanto è importante una corretta informazione per lo sviluppo del nostro Mezzogiorno? Non è solo importante, è fondamentale. In qualsiasi altro paese l’informazione libera è un baluardo da difendere. In Italia no, non si può fare, altrimenti sei un farabutto. Sono fortemente convinto che, insieme alla scuola, l’informazione sia il principale fattore di crescita culturale di un popolo. In questa situazione di profonda anomalia, quali prospettive abbiamo in Italia? Al momento le tinte sono fosche, c’è molto inquietudine. In questa fase la cosa più importante è che la politica faccia le riforme necessarie per il sistema informativo. Ma è difficile che le regole corrette possa scriverle uno dei giocatori più coinvolti. Informazione e legalità. Com è la situazione in Puglia alla luce anche delle inchieste che coinvolgono la Giunta Regionale Pugliese? Anche nelle inchieste in corso nella nostra regione i giornalisti ricoprono un ruolo fondamentale, è giusto che la gente venga informata ma non si deve confondere l’ansia della notizia con la notizia stessa. E comunque, si deve distinguere fra un fatto di rilevanza penale ed uno di rilevanza etica. Mi pare che da questo versante ci sia più chiarezza rispetto ad altre vicende. Poi è sempre importante raccontare come va finire. Raccontare qualcosa, lanciare uno scoop è non prevede il diritto del lettore di conoscere l’epilogo.
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CULTURA E PAESI
Apulia Caravan: la nuova creatività pugliese alla conquista di Skopje
Alla XIV Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo di Skopje grande successo per Apulia Caravan, il progetto dell’Arci Puglia.
Dal
3 al 12 settembre scorsi la città di Skopje in Macedonia ha ospitato la XIV edizione della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, forse la più importante vetrina mediterranea della creatività giovanile. Durante i dieci giorni della manifestazione, oltre 700 giovani artisti provenienti da 46 paesi dell'Europa e del Mediterraneo, in età compresa tra i 18 e i 30 anni, attivi nei più disparati ambiti artistici che hanno trasformato Skopje nella capitale della creatività ed il dialogo interculturale. In questo vivace contesto internazionale la Puglia ha giocato un ruolo considerevole soprattutto grazie al progetto “Apulia Caravan” voluto dall’ARCI Puglia e realizzato in collaborazione con l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e con il Comune di Alberobello, per la direzione artistica di Luca Basso. Il progetto, molto composito, prevedeva l’invio a Skopje di una “pattuglia” di 14 giovani artisti pugliesi (sei musicisti, tre scrittori, due registi, due artisti visuali e un cuoco) più due giovani scrittori africani “adottati” dall’ARCI Puglia. Il gruppo ha raggiunto Skopje con un viaggio in nave attraverso l’Adriatico e in bus attraverso i Balcani con la missione di “fecondare i luoghi”, creando pretesti per collaborazioni tra artisti di paesi diversi e situazioni di animazione nei quartieri periferici della città. I risultati, presto documentati in un documentario realizzato da Andrea Clausere e Rossella Piccinno, ha di gran lunga superato le aspettative della vigilia, e gli artisti pugliesi hanno “conquistato” Skopje con il loro carico di gioia, di fantasia e di umanità. Pubblichiamo di seguito il resoconto di viaggio di Marthia Carrozzo, la poetessa salentina dell’Apulia Caravan. P&P Metti uno studentato fermo nel tempo, immobile, a sfarinare i giorni vissuti tra le pareti usate.
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
P&P pubblica il testo della scrittrice salentina Marthia Carrozzo
Metti il confondersi delle chiavi, delle camere, come dei letti, più ancora dei volti, delle voci, più ancora. Metti il concentrarsi concentrico delle lingue. Diverse. Indistinte. Da non trovarci più un bandolo. Metti la musica, la musica, sempre. La musica, tanta, ovunque l’orecchio si tenda. Metti la musica che scatta a mezzanotte. Metti il percuotere di mani, il ritmo esatto. Metti che a un tratto ti ritrovi ad ascoltare “vava nouva”* e non capisci esattamente. Metti che allora, ti balena la certezza, d’essere uno, uno soltanto e senza credo. Senza nazione, residenza, senza carta. Solo la musica, il respiro, stretti insieme. Forse, il senso riposto della Biennale appena trascorsa, è da rintracciare proprio lì, tra le camere e la hall di una Student House che all’inizio non era stata molto simpatica a nessuno, e che ora, a giochi fatti e nel silenzio di una Skopje deserta, nel post Bjcem, andremo forse a ricercare in ciò che resta, come ad accorrervi, ogni tanto, come si accorre ad una vecchia melodia, un canto antico e mai saputo, mai imparato, sempre cantato biascicando un po’ le strofe, buffi
e coscienti del segreto vincolo che unisce. Da poeta, ho viaggiato questa biennale facendo incetta di parole, rovistando, frugando, latrando più a fondo, nel suono intimo, nell’incedere ritmico del respiro, ricercando, ogni volta, un sillabare che chiosasse il senso vero e più leggero dell’incontro. Partiti da Bari con un visto in meno, con l’amarezza di una piccola sconfitta che ancora dovesse cedere il passo alle ragioni della politica, ci trovavamo a rifarci cosi, nello scandirsi dei giorni, di un gruppo denso d’espressioni e umanità molteplici. Le nostre, certamente: con due poetesse, un narratore, due occhi attenti, intenti e veri all’obbiettivo. Poi due regie divertite e curiose, che scovassero il salto che esiste tra ogni artista e la vita. E la musica, ancora, la nostra, far gancio, chiamare nel cerchio. I Leitmotiv si facevano treno e motrice di incastri possibili, nel linguaggio più esatto che soltanto le note concedono appieno. Non sta a me ricordare la bellezza di Skopje, la dolcezza melanconica e immobile dei vicoli inghiottiti della città vecchia; non sta a me dire dei colori del bazar, delle voci confuse in un caleidoscopico gioco di rimandi; Non sta a me dire del silenzio ammaliante delle moschee a far eco alla preghiera; Non sta a me dire della saggezza delle volte altissime dell’amam, custode antico d’antiche parole. Piuttosto, dirò della curiosità dei suoi abitanti, della durezza stemperata in sorriso, del tè caldo, del caffè turco in cui farsi leggere il futuro. Il bila ncio di questo viaggio si traccia
così, nitido tra le lacrime di commozione che hanno accompagnato il nostro ritorno, nel silenzio carico di troppe luci e troppa pelle accolta e scambiata negli abbracci. Perché era questa, a mio avviso, la forza e la bellezza della delegazione pugliese, di quello che è stato l’Apulia Caravan a Skopje: una dolcezza da ricercare nell’abbraccio, nel corpo tutto di ventitrè umanità, a lasciar intendere che si è certamente più belli, più vari e possibili nell’essere in tanti; Questa, la scommessa dell’abbraccio pugliese, con 2 poeti, ed altri 2 ancora, adottati da prima, in un sorriso più largo, più caldo, a far casa da subito, fare viaggio da subito e insieme; e un narratore, 2 registi, con 2 visual artists, con il nostro chef, le nostre tradizioni e i nostri costumi a farsi eco nel bel canto ed ancora on la musica, quella vera, che parte dal sangue, che ricorda De Andrè e si scioglie nel gioco più intimo e dolce di un’acqua di luna, che canta il posto delle nuvole a guidare la bellezza e la saggezza dello scambio. A questo scambio ben riuscito, allora, a tutti gli occhi belli che ci hanno creduto, al rischio insito sempre nell’accettare l’incontro e tutto ciò che verrà: ad Alessandro, a Grazia, a Tommy, a Luca, a Rossella, ad Andrea, a Valentina, a Lorena, a Salvatore, a Mariella, a Cinzia, a Francesco, a Niky, a Giorgio, a Dino, a Dario, a Natty, a Peppino, a Giovanni, a Margherita, ad Emna e Omar. A ciascuno di loro il mio grazie, per aver fatto di questa Biennale, il bellissimo viaggio che è stato. Ancora nel riverbero. Ancora nella capacità di germinare. Marthia da ARCIREPORT 15/09/09 * “vava nouva” è una delle canzoni più note di Idir (Algeria)
APOCALITTICI INTEGRATI di Stefano di Lauro
Meno male che Murdoch c’è È
quanto meno paradossale ridursi a celebrare un ultrareazionario come Murdoch, ma tant’è. E meno male che ci sono anche Zappadu e le procure. Dalla scorsa campagna elettorale ad oggi mi vengono spesso alla mente alcuni quesiti. Come può un galantuomo degno di tal nome schierarsi con un “partito” espressamente (e irreversibilmente) intitolato al suo presidente? Ma che partito del cazzo è un partito intitolato? Perché Vespa non ha paura dell’Inferno? Perché ascoltare Furio Colombo (accade così di rado) titilla i neuroni mentre ascoltare la banda del fantasista offende
l’intelligenza e procura ribrezzo? Comincio a fare sogni ilarotragici. Ho sognato Ghedini col megafono in un mercato rionale. Saliva su una bancarella del pesce e arringava le plebi affannandosi a dimostrare il teorema dell'utilizzatore finale. Dalla folla è uscito Totò e gli ha detto “Utilizzatore finale?!? Ma mi faccia il piacere...” e giù con una delle sue memorabili pernacchie. Caro Tremonti, lei asserisce che spiare dal buco della serratura non fa bene al Paese, fingendo di dimenticare una cosetta. E cioè che il privilegio del potere richiede l’implicita (e ovviamente ipocrita) accettazione di una certa irreprensibilità di facciata. Il vecchio “si fa ma non si dice”, per intenderci. Con la conseguente assunzione del rischio
che se il vaso dovesse scoperchiarsi si esce di scena senza strepitare e con la coda fra le gambe. Accade così in tutti i PaesI civili meno che da noi. Dunque, caro Tremonti, in un Paese civile la inviterebbero a inginocchiarsi sui ceci in pubblica piazza. Così, tanto per riprendere contatto con la realtà. Ed ecco un paio di refusi rilevati nel periodo della recente consultazione elettorale. Refuso n. 1. Un tale letteralmente svendutosi al Pdl come rappresentante di lista, alla vigilia delle elezioni mostrava con orgoglio il kit ricevuto dalla sezione. Fra i gadgets c’era un righello con una sovrastampa: “difensore della libertà”. Ho subito pensato a un errore della tipografia:
ragionevolmente, c’era un sostantivo sbagliato e non era “difensore”. Mi sono quindi chiesto cosa potesse assonare con libertà. Ho chiamato nel cuore della notte un mio amico fanatico enigmista e senza tirarla per le lunghe abbiamo convenuto che la parola originale doveva essere “impunità”. Difensore dell’impunità, ecco, così tornava tutto. Refuso n. 2. A urne chiuse la Gazzetta del Mezzogiorno commentava
i risultati parlando di un maggioritario che usciva rafforzato dalla consultazione (sic). Lingottini? No, grazie, preferisco il pane duro. Al tempo del referendum, lo confesso, ho votato per il maggioritario, e mi annovero tra i pentiti della prima ora. Occorre constatare che il “progetto” Pd fino ad ora non ha sortito i risultati sperati; che non è concepibile tenere insieme un riformismo laico e uno filopapale; che c’è una cospicua percentuale di sinistra confinata fuori dal Parlamento (mercé anche le becere lotte intestine); che il passaggio del Po della Lega ha anche pescato nello scontento d’un certo elettorato di sinistra; che il successo della Lega dipende essenzialm ente da un serrato dialogo con la sua base della quale la dirigenza interpreta i disagi reali e alla quale la dirigenza inculca demagogicamente disagi virtuali. Ciò detto, chi ha orecchie per intendere intenda, o ci ritroveremo a leccarci le ferite e fronteggiare invano lo sconcio del governo in carica ancora e ancora. Apocalitticamente vostro.
CULTURA E PAESI
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
Michele Cuonzo, professione attore
di Giovanna Cutrone
M
ichele Cuonzo inizia il suo percorso artistico nel 1990 con una compagnia teatrale tutta palese “Omnium”e prosegue con “l’Atellana” compagine che fu costretta a sciogliersi nel ’98, tra i vari motivi quello di non potersi più esibire nell’Aula Magna del “Forges Davanzati”. Nel ’98 non fu più possibile usare l’Aula Magna dell’edificio scolastico per ragioni di sicurezza, l’unica soluzione era sciogliere la compagnia? Purtroppo sì, e ci fu anche la defezione di alcuni componenti. Aldilà di tutto il paese soffre da sempre la mancanza di infrastrutture adatte. È un grande problema questo a cui l’amministrazione, più volte sollecitata, non ha mai saputo fornire risposte adeguate. Hai continuato ad investire nella tua formazione. Sì, era indispensabile che io affinassi le tecniche (dizione, movimento, interpretazione, respirazione), infatti nel CUTAMC (centro universitario arti visive musica e cinema) ho trovato la professionalità che mi serviva grazie agli insegnanti Ugo Rubini, Paola Martelli e Paolo Panaro. Poi con Paola Martelli ho fondato a Bari la compagnia “Apiùvoci”, nome scelto proprio per dare risalto ai timbri caratteristici e alle tante tonalità delle varie voci. Importante la tua presenza nell’ “A.d.A. teatro-Amici dell’arte” di Grumo, forieri dell’ormai noto attore e regista Sergio Rubini. È una compagnia storica nata nel ’67 nel paese di Rubini, che mi ha dato una maggiore visibilità in tutta la regione. Ho stretto relazioni che durano tutt’ora con persone fantastiche, approfondito
Aperte le iscrizioni per il concorso letterario atteso da numerosi scrittori di Angela Barbara de Palma
A
nche quest’anno l’Associazione culturale “Teatro Osservatorio” di Bari, organizza il Premio letterario “Osservatorio”, giunto alla sua XII edizione. Nato nel 1998 grazie all’interesse letterario di alcuni membri dell’Associazione, il Premio è diventato ormai un appuntamento imperdibile per gli scrittori dilettanti o semiprofessionisti di tutta Italia, almeno a giudicare dal numero sempre crescente delle opere partecipanti a ogni edizione. Il prestigio del Premio è testimoniato anche dal patrocinio concesso ancora una volta da importanti istituzioni pubbliche, quali la Regione Puglia, la Provincia di Bari
L’attore Michele Cuonzo
l’amicizia con Ugo Rubini e con lo stesso Sergio, rincontrato poi nel film “Tutto l’amore che c’è” in cui ho partecipato come figurante” A proposito di film, parlaci del “Ritorno di Ulisse”, il tuo ultimo lavoro cinematografico. E per adesso anche il mio debutto vero e proprio al cinema. È una storia barese ed è quindi girato a Bari, la regia è di Pietro Loprieno, regista italiano ma tra i più popolari in Messico. Io sono Mario, un amico del protagonista che torna a trovarlo dopo tanti anni su invito del figlio, Ulisse. Il film adesso è in fase di post-produzione, si sta lavorando al montaggio ma l’uscita dovrebbe essere imminente”. I tuoi ultimi lavori ti hanno visto coinvolto in “Chiave per due” con il quale
hai vinto il premio come “miglior attore protagonista” nella rassegna “Amattori …insieme” di Gravina. E sei stato anche Momus nella “Bohème” di Puccini messa in scena dalla Fondazione Petruzzelli al Piccinni. Da ultimo questa estate “Trani di scena” dove con la compagnia “Mimesis” di Marco Pilone sei stato il giudice di “Forum”(recentemente in scena anche a Palo) e con l’”A.d.A. teatro-Amici dell’arte” di Grumo il protagonista di “Interno con limoncello”, tutto nella splendida cornice del Monastero di Colonna. Sì, abbastanza impegnato, per fortuna. Poi a giugno ho concluso la frequenza di un corso “Storie e mestieri del Cinema”, organizzato dalla Spegea-Bari e finanziato dalla Regione, tenuto dagli insegnanti: Massimiliano Martiradonna, Francesco Lopez (responsabile della casa di produzione cinematografica OZ FILM di Bari ndr), Silvio Maselli, Raffaella Delvecchio (Apulia Film Commission ndr) e Carlo D’Ursi, attore, produttore nonché in passato aiuto regista di Pedro Almodòvar” Il tuo impegno sul territorio? Oltre a spettacoli ed eventi vari, a ottobre partiranno due laboratori teatrali rivolti a 30 allievi di scuole medie e superiori. Mi propon-
go di riuscire a dare loro i primi accenni di teatro e di coinvolgerli in uno spettacolo di fine corso. Non è facile coinvolgere i giovani: partono con tanto entusiasmo e poi demordono davanti alle prime difficoltà, anche se questo paese ha non poche problematicità” È difficile fare cultura a Palo? Abbastanza. L’amministrazione si dimostra sensibile solo se sollecitata, invece dovrebbe lei stessa pungolare la cittadinanza e fornire più occasioni alla cultura, intesa anche come semplice scambio di idee e opinioni. Potrebbe fare molto di più anche per i giovani e in questi mesi, a dir la verità sta cercando di farlo. La politica e le istituzioni spesso dimenticano che la cultura è il vero motore per il rilancio di un paese, perché in grado di promuovere sia l’economia che lo sviluppo. L’amministrazione dovrebbe essere più partecipe in quest’ambito e potrebbe farlo attivando una serie di progetti e iniziative che costantemente le vengono proposti” Che volto pensi possa avere un moto di rinascita culturale a Palo? Il rilancio può e deve partire dalle scuole, offrendo un maggiore sostegno che permetta di tenere occupati i ragazzi negli orari extra-scolastici con laboratori culturali, di musica e cinema, di arti visive, fotografia e pittura. Non penso che siano necessari ingenti capitali per attuare tutto ciò e in questo modo potremmo seriamente tentare di debellare il fenomeno del bullismo. Ma non solo, credo sia importante anche creare una sorta di “Casa della Cultura”, come una dimora che accolga il fermento delle idee che sono sicuro siano presenti nelle menti e nelle coscienze di ciascuno di noi.
Premio “Osservatorio”: al via la XII edizione e il Comune di Bari. Le sezioni di concorso sono cinque: A) poesia inedita in lingua italiana; B) poesia inedita in vernacolo; C) racconto inedito; D) testo teatrale inedito; E) libro edito di poesia, narrativa, teatro. Il Comitato organizzativo di questa edizione del
Premio ha apportato significative modifiche rispetto alle passate edizioni: la prima consiste nell’abbassamento della quota di partecipazione, per consentire la partecipazione anche a scrittori più giovani. Altre importanti modifiche sono: l’ampliamento dell’estensione massima degli elaborati e la riduzione del numero di copie dei libri editi richiesti. Per quanto riguarda le modalità di valutazione, si è passati da una a tre giurie di merito, al
fine di assicurare ad ogni elaborato la valutazione adeguata e più attenta. Come ogni anno, la cerimonia di premiazione si terrà in un teatro cittadino e comprenderà anche momenti di spettacolo. Per partecipare c’è tempo fino al 17 ottobre. Ulteriori notizie e informazioni sono disponibili sul sito Internet: www.premiosservatorio.it 328.721.05.94 / 340.215.33.72
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VOCI DI CITTÁ
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
BARI
Aerei: 13 nuove rotte da scali pugliesi
Bari e Brindisi nuove basi italiane di Ryanair. Nuovi posti di lavoro in Puglia
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ari e Brindisi basi italiane di Ryanair, tredici nuove rotte dai due scali pugliesi a partire dal 2010, la possibilita' di creare complessivamente 1.850 posti di lavoro e 1 milione di biglietti promozionali a 1 euro per i mesi di ottobre e novembre 2009. É quanto è stato comunicato dal vice direttore generale della compagnia aerea irlandese, Michael Cawley, dall'assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Mario Loizzo, e dall'amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Domenico di Paola. Presente dal 2004 in Puglia, Ryanair ha deciso di investire sugli aeroporti di Bari e Brindisi "promuovendoli" a basi (9ª e 10ª in Italia, 35ª e 36ª in Europa). Da gennaio 2010 al Karol Wojtyla di Bari stazioneranno due aeromobili; al Papola-Casale una. Dallo scalo barese, inoltre, il 14 gennaio saranno inaugurati i voli per Bruxelles (Charleroi), Cagliari, Dusseldorf (Weeze), Genova, Karlsruhe-Baden Baden, Parigi (Beauvais), Trapani, Treviso e Valencia; da quello brindisino, il 4 febbraio, le
rotte per Barcellona (Girona), Eindhoven, Trapani e Treviso. "Un'operazione da 210 milioni di dollari ha detto Cawley - che portera' la base di Bari a far crescere il traffico di Ryanair fino a 1,2 milioni di passeggeri all'anno e a sostenere 1.200 posti di lavoro locali, e quella di Brindisi fino a 650mila passeggeri e 650 posti di lavoro". "Siamo sulla buona strada per far diventare gli aeroporti di Bari e Brindisi” un riferimento per il Mediterraneo e i Balcani, ha commentato Loizzo. “Una svolta storica, fondamentale per la crescita turistica, commerciale e scientifica del territorio. La Regione cercava da tempo un accordo con Ryanair - ha aggiunto - e questa iniziativa sara' supportata dalla qualità dei servizi a terra, a partire dal collegamento ferroviario
Novità presentate, nell'ambito della Giornata nazionale del Trasporto Regionale
Il
nuovo collegamento veloce da Bari a Foggia, in partenza dal capoluogo alle 18.50 circa, che consente di raggiungere Foggia in meno di 75' con le sole fermate di Trani e Barletta e’ una delle novita presentate, nell'ambito della Giornata nazionale del Trasporto Regionale, dall'assessore a Trasporti della Regione Puglia, Mario Loizzo, e dal direttore regionale di Trenitalia, Sabrina De Filippis, per fare il punto sulle novita' relative alla offerta ferroviaria, in vigore dal 5 ottobre. Il treno corrispondente parte da Foggia alle 21.50 ed effettua tutte le fermate intermedie consentendo all'utenza del bacino delle province di Bari, Foggia e BAT di usufruire di un comodo collegamento di tarda serata. Il treno, inoltre, e’ in coincidenza con l'arrivo dell'ES City proveniente da Torino e quindi rappresentera' un'ulteriore opportunita' per la clientela che potra' beneficiare di un'offerta integrata tra lunga percorrenza e trasporto locale. La nuova offerta, con 2 nuovi treni e 822 posti offerti
I mezzi regionali circolano nelle 4 province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto dal 14 settembre
S
L’assessore Loizzo: Ryanair, ha deciso di scommettere sul sistema-Puglia con l'aeroporto di Bari, la terza citta' in Italia ad averlo". "La decisione di Ryanair di aprire due nuove basi italiane a Bari e Brindisi, dove saranno avviate rispettivamente altre nove rotte a gennaio e altre quattro rotte a febbraio, assume una grande importanza perchè contribuirà a consolidare e migliorare notevolmente il gia' efficiente sistema aeroportuale pugliese". Secondo l'assessore ai Trasporti, Loizzo, "l'accordo lungamente ricercato, ha trovato nella conferenza stampa la sua formale definizione, dando avvio ad una svolta strutturale
Treni: nuovi collegamenti veloci da Bari Possibile viaggiare da Bari a Lecce, passando da Taranto e Brindisi, senza cambiare treno aggiuntivi al giorno, si inserisce nell'attuale maglia di collegamenti fra il capoluogo dauno e Bari che gia' conta 30 treni al giorno ed oltre 14.000 posti offerti. Sempre dal 5 ottobre e' previsto un nuovo collegamento che consentira' di partire da Bari alle 12.40 circa ed arrivare a Taranto alle 13.50. Lo stesso treno prosegue per Brindisi con arrivo alle 15.01 e sostituisce l'attuale collegamento tra Taranto e Brindisi. Il treno corrispondente, che attualmente parte da Brindisi alle 7.04 e arriva a Taranto alle 8.09, prosegue dal 5 ottobre per Bari. L'arrivo nel capoluogo e' previsto per le 9.20 circa. Grazie all'ottimizzazione dell'attuale offerta, e’ possibile viaggiare da Bari a Lecce, passando
da Taranto e Brindisi, senza dover cambiare treno. La partenza da Bari e' prevista alle 7.14. Gli arrivi invece sono previsti per le 8.45 a Taranto, le 9.48 a Brindisi e le 10.25 a Lecce. Il treno corrispondente parte da Lecce alle 11.10 e arriva a Bari alle 13.36. Le fermate intermedie a Brindisi e Taranto, sono rispettivamente per le 11.41 e le 13.01. Con la nuova struttura dell'offerta, cosi' come descritta, vengono forniti maggiori servizi nelle fasce pendolari e verranno incrementati i collegamenti tra piu' capoluoghi di provincia della Regione senza passaggi da un treno ad un altro. La clientela, che gia' beneficia di servizi similari (2 collegamenti tra Foggia-Barletta-Bari-Brindisi-Lecce e 10 tra
Trasporto, 40 nuovi autobus FSE Loizzo: “è un messaggio di buon governo regionale”
ono 40 i nuovi autobus delle Ferrovie Sud Est, con carrozzeria Noge e meccanica Irisbus, che circolano nelle 4 province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto dal 14 settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, presentati alla stampa nella Rimessa FSE di Bari dall’Amministratore Unico delle FSE Luigi Fiorillo, e dall’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Mario Loizzo. “E’ un momento importante per l’Azienda – ha detto Fiorillo - grazie agli sforzi che la Regione Puglia con l’assessore Loizzo, sta facendo per il rinnovo del parco rotabile: altri 40 nuovi bus acquistati con il contributo regionale insieme a quelli di un paio di anni fa. Se ricordo quello che era il trasporto pendolare degli anni scorsi, oggi mi sembra di assistere ad un miracolo”. “Ho voluto presentare quest’altro investimento straordinario
per la nostra aeroportualita', attraverso l'incremento dei voli e il miglioramento della qualita' dei servizi a terra e grazie alla lungimiranza di Ryanair, che ha deciso di scommettere sul sistema-Puglia e all'ottimo lavoro del management di Areoporti di Puglia, e' possibile riconfermare il trasporto aereo in Puglia, come una leva fondamentale per incrementare le relazioni turistiche, culturali e commerciali con gli altri Paesi". "Sicuramente - ha proseguito Loizzo- non e' estraneo alle decisione di Ryanair, il fatto che tra pochi mesi, l'aeroporto di Bari sara' dotato di un passante ferroviario, terza citta' in Italia, che consentira' il collegamento rapido con l'aerostazione, grazie alla interoperabilita' delle reti ferroviarie". "Cosi' come non e' secondaria la decisione della Regione Puglia di rendere strutturali e permanenti i collegamenti su gomma tra le principali citta' della Puglia e Matera e gli aeroporti”. c.mor.
I nuovi autobus delle FSE
di 40 nuovi bus della Sud Est – ha spiegato Loizzo - alla vigilia dell’anno scolastico per sottolineare agli studenti l’ulteriore miglioramento con autobus più confortevoli ed efficienti. Studenti che per il quarto anno trovano la
riduzione dell’abbonamento del 10%”, grazie ai 4 milioni di euro di fondi regionali. Fiorillo ha, quindi, ricordato che grazie all’impegno della Regione per il rinnovo complessivo del trasporto FSE (treni bus e infrastrutture) il trasporto pubblico, in particolare FSE, “quest’anno ha avuto un’impennata. Gli autobus – ha specificato l’Amministratore Unico – non sono un duplicato dei treni ma un adduttore. Lavoreranno sempre più in sinergia per aumentare la qualità del servizio complessivo per gli utenti FSE”. Alla presentazione degli autobu erano presenti il Direttore di Esercizio
Taranto-Brindisi-Lecce.), puo’ effettuare viaggi in continuita' riducendo i tempi di percorrenza. Nel corso dell'incontro, sono state presentate le vetture ristrutturate, in applicazione del nuovo Contratto di servizio che prevede la ristrutturazione di 63 carrozze a "piano ribassato" e di 13 "semipilota piano ribassato". Le consegne del materiale saranno ultimate nel 2011. A regime, quando tutte le nuove vetture "piano ribassato" saranno consegnate, il 60% dei treni in Puglia sara' effettuato con materiale nuovo o ristrutturato ed i servizi che offriranno idonea climatizzazione costituiranno la totalita' dei collegamenti ferroviari regionali.
delle Ferrovie Sud Est, Luciano Rizzo, e Miguel Genebat per la Noge. Tra autobus e treni nuovi acquistati in questi 4 anni, “credo che abbiamo cominciato una svolta vera – ha detto Loizzo – ovviamente non abbiamo risolto tutti i problemi di un settore complesso, ma credo che siamo sulla strada buona della svolta strutturale e faremo ancora altri interventi per consegnare alla regione un settore completamente rinnovato. In questo momento questo è un messaggio di buon governo regionale considerando che la Puglia ha, oggi, il parco rotabile più giovane d’Italia”. Gli autobus Noge Touring interurbani con motore Irisbus Eurorider sono costruiti in ogni sottoinsieme con materiali privi di componenti tossici, sono dotati di sistema di aria condizionata con climatizzazione automatica, hanno un allestimento del vano passeggeri (rivestimenti, sedili ecc.) che offre un ambiente complessivamente gradevole ed accogliente per l’utenza, e con complessivi 95 posti passeggeri, di cui 61 seduti e 33 in piedi. c.mor.
VOCI DI CITTÁ
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
Al vaglio del Governo l’approvazione del Contratto per la realizzazione dell’opera più importante del Mezzogiorno
I
deputati Costantino Boffa e Dario Ginefra, entrambi della Commissione trasporti Camera dei Deputati, hanno chiesto al Cipe di inserire nell’ordine del giorno di una seduta di settembre la discussione, l’aggiornamento e l’approvazione del Contratto di programma tra Stato e Ferrovie dello Stato. “In tale Contratto di programma – scrivono i deputati - è infatti previsto il finanziamento del progetto definitivo e del primo lotto del progetto di riqualificazione e sviluppo della linea ad Alta capacità ferroviaria NapoliBari. Già in aprile, in occasione della presentazione del progetto preliminare dell’opera a Benevento, il Ministro Matteoli ha annunciato che le risorse per far partire il progetto con il finanziamento di una prima tratta, 1,3 miliardi di euro, sono già disponibili. Con il miliardo e trecento milioni di euro garantiti dal governo dovrebbero essere coperti la progettazione definitiva ed un primo tratto della linea con la realizzazione della variante del comune di Acerra della linea CancelloNapoli e la tratta Cancello-Frasso Telesino”. Numero degli sfratti in Puglia nel 2008 è di 3.157, il 51,20% in più rispetto all’anno precedente
Il
numero degli sfratti in Puglia nel 2008 è di 3.157, il 51,20% in più rispetto all’anno precedente, ed è in percentuale il numero di sfratti più alto d’Italia. A comunicare il dato, di fonte ministeriale, è il Sunia sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari, secondo cui le esecuzioni di sfratti, invece, richieste nel 2008 sono 2.982 mentre sono stati eseguiti tramite ufficiale giudiziario 1.163 sfratti, rispetto al 2007 un aumento del 101%. Nel capoluogo pugliese nel 2008 sono stati emessi 1.513 sfratti di cui 1.198 sono per morosità e “questo denota che c’è un caro affitti – secondo il Sunia - e che in Puglia la situazione si sta aggravando anche a causa della crisi. A fronte di cio’ non abbiamo alcun intervento da parte del Governo che, nonostante le nostre richieste, e quelle dei sindacati, di intervento di riforma della legge sulle locazioni, non e’ intervenuto”, come ha fatto per “caro mututi”. Il Sunia ritiene urgente questo con-
Ferrovie: Bari-Napoli, interpellato il CIPE Regione Puglia
Regione Campania
Garantiti 1 miliardo e 300 milioni di euro dal governo per coprire la progettazione definitiva ed un primo tratto della linea L’approvazione del Contratto di programma tra Stato e Ferrovie dello Stato è dunque, secondo i parlamentari Boffa e Ginefra, “un passaggio necessario alla realizzazione della più grande opera pubblica prevista per il Mezzogiorno. “L’opera costituisce infatti il
tassello centrale di una nuova strategia di sviluppo per il Mezzogiorno e le sue aree interne, una strategia basata sul trasporto ferroviario che rappresenta il futuro di uno sviluppo duraturo e sostenibile, e che ha l’obiettivo di ridurre il gap infrastrutturale
BARI
che impedisce il decollo competitivo del Sud del Paese. Un progetto – spiegano ancora che, una volta a regime, non solo dimezzerà le distanze abbattendo drasticamente i tempi di percorrenza, ma aumenterà notevolmente la quantità d i merci e persone in transito sulla tratta consentendo, al contempo, di congiungere la direttrice Napoli-Bari, assicurata dall’alta capacità ferroviaria, con l’alta velocità Napoli-Roma Milano-Torino e connettere finalmente la direttrice est-ovest con la dorsale tirrenica nord-sud” ed anche le tre grandi aree metropolitane del centro sud, Napoli, Bari e Roma e il sistema dei porti pugliesi e campani, così come sostenuto nei programmi delle Regioni Campania e Puglia e negli accordi tra queste ed il governo nazionale. L’opera consentirà infine di prolungare il tracciato del Corridoio europeo n. 8 BariVarna fino a Napoli. “Così – concludono - il Mezzogiorno d’Italia, connesso con tutto il suo sistema dei trasporti (strade, ferrovie, porti) e della catena logistica, diventa la chiusura naturale delle grandi reti transeuropee che interessano l’Italia”.
Caro affitti, Bari al top fronto e che “si consenta anche all’ inquilino e ala proprietario di casa di accedere a sgravi fiscali e ad abbattere il canone di locazione dal reddito”. Per quanto riguarda il Fondo affitti, la Regione Puglia ha approvato il 4 agosto scorso la delibera di ripartizione del Fondo regionale, mentre “il Governo – ha sottolineato Zambetti – ha tagliato le risorse. Per la Puglia nel 2008 sono arrivati circa 8oomila euro in meno. Quindi, aumentano i canoni d’affitto, la richiesta è sempre piu’ alta, il Governo taglia i trasferimenti del Fondo alle Regioni e la Giunta regionale pugliese, per andare incontro alle esigenze delle famiglie in locazione ha integrato nel 2008
questo fondo con oltre 15 milioni di euro”. Risorse, secondo il sindacato inquilini, “comunque insufficienti” e alle oltre 50mila famiglie “che partecipano a questo bando di concorso a livello regionale sara’ riconosciuto solo il 30% d quanti ne hanno diritto. Però anche i Comuni devono partecipare a questa vicenda” perchè in Puglia tutti i Comuni, insieme, integrano il Fondo con circa 1 milione di euro. Dopo Bari, in Puglia, come “caro affitti” segue la cittadina di Molfetta, mentre Brindisi e’ la meno cara sempre rispetto al reddito pro capite di ogni città. Il Sunita, intanto, mettera’ a disposizione un legale per chiunque abbia problemi di finita locazione. c.mor.
Nel capoluogo pugliese nel 2008 sono stati emessi 1.513 sfratti di cui 1.198 sono per morosità
Petruzzelli, si rialza il sipario
Il
Teatro Petruzzelli rialza il sipario e lo fa, probabilmente, prima del previsto, dopo l’avvenuta consegna ufficiale tra le istituzioni coinvolte: Commissario delegato per ricostruzione, Ministero dei Beni Culturali Direzione regionale, Comune di Bari e Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. “Adesso – dice il sindaco di Bari, Michele Emiliano - bisogna voltare pagina e dare a questo avvenimento valore di pacificazione cittadina e nazionale. Finalmente le generazioni nate dopo il 1992 potranno conoscere questo straordinario patrimonio di cultura e spettacolo, un luogo dove la bellezza prende il posto della mafia. Anche se non c’è una sentenza che individua un mandante mafioso del rogo, dal punto d vista storico l’incendio che distrusse il Petruzzelli maturò nel contesto di una Bari che a quel tempo era nelle mani della camorra”. Secondo il Commissario straordinario per la ricostruzione,
Angelo Balducci, con poche ma sentite parole: “l’emozione, quella vera, è l’unico sentimento che accomuna tutti noi riuniti qui oggi” ha dichiarato, ringraziando il sindaco per la fiducia accordata al gruppo di lavoro impegnato nella ricostruzione. Ilsindaco ha, quindi, ricorda il giorno in cui fu inaugurato il cantiere e il gruppo di lavoro guidato dal Commissario prese un impegno solenne con la città: “allora avevo tante speranze, ma nessuna garanzia che saremmo riusciti ad arrivare sin qui. Grazie per aver mantenuto quell’impegno, lavorando senza sosta, anche in condizioni difficilissime. Non posso dimenticare che, anche quando fu chiaro che la data della riapertura non sarebbe più stata il 6 dicembre 2008, gli operai hanno comunque continuato a lavorare giorno e notte per rispettare quel termine. Una foto con tutte le maestranze, scattata proprio il 6 dicembre –ha
aggiunto il sindaco - è la testimonianza più limpida e commovente della promessa mantenuta. Mantenere la parola data nel nostro Paese rappresenta il valore più alto e costituisce un esempio fondamentale per le giovani generazioni”. Lo schema adottato per la consegna delle chiavi del teatro è il frutto di una complessa trattativa tecnico-giuridica che si è svolta, su richiesta del Governo, nella massima riservatezza. La consegna riguarda l’intero immobile, inclusi i locali pertinenziali. L’Amministrazione Comunale, che ha ricevuto in consegna le chiavi dalla Direzione regionale del Ministero per i Beni culturali, le ha consegnate a sua volta alla Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari per adempiere agli oneri che derivano dal verbale di consegna. La Fondazione è infatti l’unico soggetto individuato dalla legge in grado di assumere la gestione, la manutenzione e l’assicurazione del bene. c.mor.¬
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VOCI DI CITTÁ BARI Sergio Blasi, lo ha detto presentando il proprio documento programmatico a Bari
“C
redo che sia per primo lo stesso presidente Vendola che si rende conto per primo che dobbiamo provare ad allargare i confini. Credo che non sia utile allo stesso presidente Vendola se oggi affrontiamo una discussione che diventa un referendum sul suo nome e credo che la qualita’ dei gruppi dirigenti di questo partito comprenda bene che non e’ il caso di andare oltre in questa discussione”. Il candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico in Puglia per la mozione Bersani, Sergio Blasi, presentando a Bari il proprio documento programmatico, ha risposto cosi’ ai giornalisti che gli chiedevano come ricucire le posizioni differenti sulla ricandidatura del presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “Il tema non e’ quello di fare un referendum, ma di fare una discussione feconda dentro il quale c’è anche questo tema – ha spiegato Blasi – ma che va affrontato come se fossimo il vecchio Rischiatutto: la
Strumento che permette agli elettori e a tutti i cittadini di conoscere i propri rappresentanti
La
proposta di istituire un’anagrafe degli eletti al comune di Bari, uno strumento di democrazia diretta che permette agli elettori e a tutti i cittadini di conoscere i propri rappresentanti per seguire la loro attività politica e monitorare le loro scelte e i loro interessi economici, e’ di Pietro Petruzzelli, consigliere comunale di Bari del Partito Democratico. Un modo, ha spiegato il consigliere Pd per dare “tutte le informazioni indispensabili a garantire un voto consapevole”. “Il consiglio comunale di Bari, se la mia proposta passasse, verrebbe messo in rete in due modi: Primo – ha spiegato il consigliere comunale - sul sito istituzionale del Comune sarebbero liberamente consultabili: il bilancio interno con relativi allegati, la composizione dell’istituzione, le presenze e il comportamento di voto degli eletti sui singoli provvedimenti, gli atti presentati in tutte le articolazioni dell’istituzione, i loro iter e le relative conclusioni”. Secondo, in relazione a ciascun
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
Regionali: no referendum su candidatura Vendola prima risposta e’ quella che conta, ma provando a fare una discussione e un dibattito entro il quale troviamo la soluzione piu’ congeniale”. “Variamo questo nostro progetto - ha aggiunto illustrando il proprio documento programmatico - e dentro questo proviamo a consegnare un contributo di riflessione, di analisi, di idee alla discussione congressuale. E’ qualcosa che non accade piu’ normalmente. Spesso la politica si affida alle performance dei leader e non ad un pensiero anche scritto che provi appunto a fare l’analisi del contesto in cui una forza politica opera, agisce, si trova ad operare”. “E’ un documento –ha spiegato Blasi - che fa un richiamo fortemente alle storie dei partiti cofondatori del partito democratico, provando a segnalare un rischio: abbiamo gia’ avuto una falsa partenza e, come in atletica, non sono ammesse seconde false partenze altrimenti si e’ fuori dalla competizione”.
Allora, secondo Blasi, “dobbiamo provare ad essere in grado di far comprendere l’idea di fondo del nostro progetto – ha chiarito – a far percepire utile il Partito
democratico per questo territorio e per gli uomini e le donne che vivono questo territorio”. c.mor.
“Spesso la politica si affida alle performance dei leader e non ad un pensiero anche scritto”
Anagrafe eletti, da sogno a realtà
Pietro Petruzzelli, consigliere comunale
consigliere comunale, sul sito sarebbero pubblicati: i dati anagrafici; il codice fiscale (dato identificativo al fine di disporre appunto - di un’anagrafe degli eletti); gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo; la dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, agli anni in cui ricopre l’incarico e a quelli successivi; la dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti, dei doni, dei benefici o di altro assimilabile; il registro delle spese degli eletti, comprensive di quelle per lo staff, spese telefoniche e dotazione informatica, gli atti presentati con iter fino alla conclusione; il quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dall’istituzione cui appartiene”. Questo ultimo punto è per me fondamentale, perché – ha sottolineato Pe-
Pietro Petruzzelli: “tutte le informazioni indispensabili a garantire un voto consapevole”
truzzelli - consente al cittadino di controllare le specifiche iniziative di ciascun consigliere e in che misura esse corrispondano al programma elettorale. Tutti questi dati dovranno essere accessibili e in un formato standard aperto, così da poter essere elaborati e incrociati. La moralizzazione della politica passa anche da una maggiore trasparenza in Comune. “L’amministrazione cittadina può lavorare sul proprio territorio – ha concluso - affinché si sviluppi al suo interno “un clima sociale aperto, positivo, dinamico, dove le persone trovino si sentano stimolate a proporre, a provare, a misurarsi”. L’idea si ispira ad una iniziativa dei Radicali Italiani, ma ha raccolto un consenso trasversale, ed è piuttosto semplice: grazie alle nuove tecnologie e a Internet è oggi possibile recuperare il rapporto diretto tra elettori ed eletti, a tutti i livelli istituzionali. c.mor.
Sanità: Vendola, ombre ma anche luci
“A
nche nel sistema sanitario, al netto di tutte le indagini in corso, dobbiamo saper vedere le ombre , ma anche le luci. "Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, lo ha detto parlando delle inchieste giudiziarie in corso a Bari sulla sanita' in Puglia, durante il discorso che ha tenuto all'inagurazione della Fiera del Levante. Secondo Vendola bisogna vedere "i passi in avanti, in alcuni casi i primati e le eccellenze che possiamo vantare - ha sottolineato il presidente della Regione Puglia - nuove strutture e infrastrutture, pezzi di offerta sanitaria per le malattie del cuore e del cervello, un salto in avanti che, per la prima volta nell'ultimo biennio, ci ha fatto registrare l'interruzione della crescita, che era stata esponenziale, della mobilita' passiva cioe' i ricoveri
fuori regione". Per la prima volta in Puglia, secondo quanto riferito dal presidente Vendola, "si e' visto diminuire quel numero percentuale che corrisponde alla fatica e spesso all'umiliazione dei cosiddetti viaggi della speranza". "Il sud non puo' essere raccontato dalle metafore nordiste". Il presidente della Regiopne Puglia, Nichi
Vendola, lo ha affermato in occasione della cerimonia d'inaugurazione della Fiera del Levante di Bari, in corso da circa mezz'ora, alla presenza del ministro Scajola. "Non e' vero che il sud ha proseguito Vendola - non era capace di costruire cantieri a partire dalla spesa comunitaria. Si è costruita, per esempio, una discreta narrazione leggendaria. E' vero che i trasferimenti ordinari al Mezzogiorno - ha concluso - sono dimagriti costantemente sotto qualunque Governo". c.mor.
PAESE CHE VAI
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
Intervista a Vito Antonacci a tre mesi dall'eclatante risultato elettorale delle Provinciali.
Piedi per terra e testa sulle spalle
“T
utti Pacci per Anto-nacci”. In questo modo, centinaia di cartelli multicolore innalzati al cielo, salutavano simpaticamente Vito Antonacci, durante il suo comizio di ringraziamento, sottolineando l’euforia e l’affetto con cui, quasi cinquemila adelfiesi, il 6 e 7 giugno, si erano recati alle urne rinnovandogli la fiducia. Si è conclusa così, con una grande festa di popolo, la sua straordinaria campagna elettorale. Ma anche in questa circostanza, Antonacci ha dato prova di grande equilibrio. Nel porgere la gratitudine alla sua città, nonostante l’esito elettorale avrebbe legittimato altro atteggiamento, si è guardato bene dall’assumere toni trionfalistici, ribadendo dal palco che nel suo cammino manterrà “piedi per terra e testa sulle spalle… consapevole che è complicato raccogliere il consenso tra i cittadini, ma ancor più difficile è mantenerlo”. Un fiume in piena, composto, lucido, determinato, è apparso così il viaggio elettorale compiuto dal Capogruppo del PD alla Provincia di Bari, che gli ha portato un suffragio storico, risultando il primo degli eletti in assoluto con 8624 voti nel collegio e facendo balzare Adelfia agli onori delle cronache nazionali. A tre mesi dal voto, gli abbiamo posto qualche domanda. Avvocato Antonacci, se l’aspettava un risultato di queste proporzioni? In tutta onestà, devo dire che alla vigilia del 6 giugno, era davvero difficile ipotizzare un consenso così largo. Certo, vi erano tutte le premesse per una campagna elettorale tranquilla, ma il voto della quasi metà degli adelfiesi, considerando la presenza di altri candidati locali, è un risultato andato oltre ogni previsione. Immagino la sua soddisfazione, secondo lei perché tanta gente l’ha votata? I cittadini spesso sono più avanti di buona parte della politica e dimostrano di essere molto più lucidi di tanti suoi protagonisti. Viviamo un’epoca in cui, specie nelle competizioni amministrative, l’elettore non avverte più vincoli ideologici ed esprime un consenso valutando il candidato, la sua storia e, soprattutto, il suo impegno per la comunità. Per questo, la scelta di non aprire un banale comitato eletto-
Divelti i binari e attivato il servizio di collegamento temporaneo.
N
onostante l’ultimazione dei lavori per l’interramento dei binari e la realizzazione della nuova stazione sia prevista per marzo 2010, gli adelfiesi hanno potuto già apprezzare che il passaggio a livello non si chiuda più, interrompendo il regolare flusso del traffico. Di lunedì 20 luglio scorso, l’ultimo atto, che ha visto il divellimento delle sbarre e dei segnali luminosi. Questo pezzo di storia del nostro paese si appresta ora a diventare un ricordo. È infatti volontà delle Ferrovie del Sud Est donare al Comune di Adelfia il vecchio passaggio a livello a manovella che, in memoria di un’antica barriera finalmente caduta, potremo collocare dove più ci farà
Il capogruppo Pd alla Provincia di Bari conferma il suo impegno per il futuro di Adelfia.
Vito Antonacci e Mario Loizzo
rale, ma una “galleria delle opere fatte”, portandola in giro per il collegio e chiedendo su questo un giudizio agli elettori, è risultata essere una impostazione chiara e molto apprezzata. Ecco, penso che la ragione fondamentale di questo risultato, risieda essenzialmente nel fatto, che i miei concittadini hanno voluto premiare il lavoro compiuto e i risultati prodotti per Adelfia durante i primi cinque anni. Inoltre, non vi è dubbio, che rispetto all’avversario del PDL, il voto ha assunto anche le caratteristiche di una consultazione che ha misurato il gradimento sul governo locale e posso serenamente affermare, che ho raccolto in ogni angolo dell’abitato, un giudizio fortemente negativo sull’ammini-strazione comunale e ciò, di riflesso, ha trasferito consenso alla mia persona. Come intende proseguire nel suo impegno in favore di questi territori e per Adelfia in particolare? Ripartendo da dove avevo interrotto e con le stesse motivazioni. Ci sono opere pubbliche che vanno ultimate ed altre che vanno cantierizzate in tempi brevi. I lavori per l’interramento della ferrovia stanno rapidamente avanzando e sono certo che la scadenza del marzo 2010
verrà rispettata. Inoltre, ho ragionato a lungo con il Presidente Schittulli, concordando un percorso amministrativo che continui ad assegnare importanza al nostro territorio, partendo dall’adeguamento della S.P. Adelfia-Rutigliano, per la quale eravamo riusciti negli scorsi anni ad ottenere un finanziamento di 11 milioni di euro, utili all’allarga-mento del tratto sino alla statale Bari-Taranto. Ed ancora, la ripresa della verifica di fattibilità di un nuovo edificio di scuola media-superiore, l’avanzamento della bretella di unione tra via Valenzano-via Ceglie e, con la pianificazione strategica, il raccordo della viabilità attraverso la creazione di un’importante mediana di collegamento tra la statale 100 ed il casello autostradale Barisud, passando per Adelfia. Queste grandi opere, saranno accompagnate da un monitoraggio continuo dei piccoli e grandi bisogni della nostra comunità e il costante impegno, per quanto di competenza della Provincia, nel soddisfare ogni nuova esigenza. Di una cosa, in definitiva, i cittadini possono essere sicuri: Adelfia mi ha dato tanto e io saprò ripagarla. E sul versante della politica locale,
ADELFIA
qual è il suo giudizio e come intende spendersi? Il centrodestra ha accumulato pesanti responsabilità politiche in questi otto anni di amministrazione comunale. Adelfia vive una condizione di abbandono e paralisi che non ha precedenti e quel che più sorprende, è l’accanito tentativo dei nostri amministratori di difendere ciò che ormai appare indifendibile agli occhi di tutti i cittadini. Basta guardare i livelli di crescita che hanno conosciuto comuni a noi vicini, alcuni governati, come il nostro, da coalizioni di centrodestra, per comprendere quanto siamo rimasti indietro. Una maggioranza numerica, attualmente composta da soli 11 consiglieri, che ormai è minoranza nell’opinione pubblica, sempre più insofferente a metodi ed azioni di governo incapaci di dare prospettiva e sviluppo al nostro territorio. Oggi più che mai, quindi, avverto la responsabilità di assicurare il mio contributo ad una svolta radicale, nell’interesse degli adelfiesi ed in particolare delle giovani generazioni. Questo è il suo impegno personale, ma il centrosinistra è pronto ad affrontare questa sfida? Il centrosinistra può essere vittima solo di se stesso e della sua strana vocazione all’autolesio-nismo. In questi anni, gli accaniti personalismi che caratterizzano l’agire di talune forze politiche, hanno assicurato la vittoria agli avversari. Ma ora è giunto il momento della responsabilità collettiva, di recuperare un po’ di amor proprio oltre che per il nostro paese. Con questo spirito la sfida può essere agevolmente vinta. Chi non riuscirà ad essere in sintonia con questo sentimento diffuso, perché serba rancore politico, non ha senso del limite e per interessi di visibilità propria sacrifica il bene comune, penso sia giusto che si fermi e faccia spazio ad una nuova classe dirigente. Sono convinto, in ogni caso, che il PD dovrà continuare il suo lavoro soprattutto nel tessuto sociale della nostra comunità, avvicinando tanta parte di cittadinanza rassegnata, giovani soprattutto, chiedendo a ciascuno di tornare ad essere protagonista. Non c’è molto tempo, Adelfia ha perso già troppe occasioni.
Ad Adelfia il passaggio a livello è già un ricordo
Procedono alacremente i lavori alla ferrovia tra qualche disagio del tutto previsto
piacere. Come preannunciato dai tecnici della ditta esecutrice dell’opera e dallo stesso Assessore Regionale Mario Loizzo, in occasione della presentazione del progetto, l’enorme portata dell’intervento, purtroppo, non sta risparmiando disagi di vario ordine ai cittadini. Un particolare encomio va a coloro che in prossimità del cantiere hanno le loro abitazioni e che con comprensione li stanno sopportando pazientemente.
Intanto, per rispondere alle esigenze dei viaggiatori e ridurre al massimo gli inconvenienti legati all’interruzione della linea ferroviaria, è attivo il servizio di autolinee che collega la stazione di Valenzano Lamie con quella temporanea di Adelfia Coppolarossa, che prevede, lungo il tragitto all’interno del paese, tre fermate: via Bari, via Gen. Scattaglia (pressi Campo Sportivo), via Gen. Dalla Chiesa. A questo punto l’invito a portare ancora pazienza è d’obbligo. Marzo 2010 è vicino e, visti i ritmi di lavoro del cantiere, c’è davvero da confidare che per quel tempo si sarà fatta la storia.
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PAESE CHE VAI BITRITTO di Luca Lembo
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mostra pittorica dell’artista Renato Sciolan, e la lettura di alcune poesie contenute nella raccolta “Il Viandante E Il Mare” di Cosimo Mattencini, guidati dalla presentazione della professoressa Luigia Cavone; ecco l’ultimo appuntamento della rassegna culturale estiva, tenutosi il 20 settembre scorso presso il Castello Normanno, in cui ho potuto incontrare Marina Pietragallo, nuova titolare dell’assessorato alla cultura ed alla pubblica istruzione al comune di Bitritto per questa breve intervista. Si è appena conclusa la rassegna di eventi dell’ “Estate Bitrittese”. Che bilancio si potrebbe tracciare di questa prima edizione da lei curata? I tempi per organizzarla sono stati brevissimi, è stato faticoso, si tratta del mio primo impegno ma posso ritenermi assolutamente soddisfatta. Fare scelte per gli altri non è mai cosa semplice, mi sono lasciata spesso guidare dai miei gusti, nella convinzione che bisogna cercare di accontentare tutti ma anche di sollecitare l’interesse per generi diversi; ho scelto dunque parecchio teatro e cinema. La partecipazione è stata in alcuni casi davvero sostanziosa, altre volte meno, ad esempio nella rassegna di cinema i film più popolari sono stati apprezzati più di quelli meno noti, ma in ogni caso la scelta è sempre caduta su pellicole che avevano un messaggio da trasmettere e non di solo intrattenimento. Il teatro è andato molto bene, è un’esperienza che voglio incrementare aumentando e diversificando le proposte; non dimentichiamo che può essere utile per i giovani, per la loro crescita culturale, e sa attrarre un pubblico trasversale e variegato. Infine voglio incentivare iniziative come quest’ultima serata di arte e poesia insieme: sono esperienze che rappresentano un salto di qualità nell’offerta culturale. Come interpreta il suo ruolo di assessore alla cultura in una piccola realtà come quella di Bitritto? Che rapporto c’è o ci può essere con il modo dell’associazionismo? Accolgo questoruolo con grande senso di responsabilità, le scelte culturali lasciano il segno ma non si può fare tutto da soli, è necessario coinvolgere il territorio. Ho potuto constatare che le associazioni locali non sono molto propositive, non hanno una progettualità reale, alcune vivono solo di eventi ormai consolidati ma che dovrebbero essere più propositive durante tutto l’anno. La mia idea
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nche quest’anno il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale Territoriale Sud e Sicilia ha proposto un’iniziativa incentrata sulla questione della sicurezza stradale, ponendosi in egual misura dal punto di vista e dei pedoni, e da quello dei conducenti. L’Assessorato alla Polizia Municipale, Sicurezza e Vivibilità Urbana del Comune di Bitritto ha aderito all’iniziativa rendendo la cittadina scenario di questo progetto di sensibilizzazione sociale. La giornata svoltasi in data 21 agosto, dalle 17:30 alle 22:30, in Piazza Moro ha trovato l’attiva e sentita partecipazione della maggior parte della cittadinanza, che nonostante il gran caldo si è recata in piazza. La puntuale disposizione delle
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Intervista all’assessore alla cultura e pubblica istruzione Marina Pietragallo
Pietragallo “Soddisfatta dell’Estate bitrittese. L’amministrazione è vicina alle scuole” L’organizzazione della rassegna culturale estiva, i rapporti con gli altri amministratori e le associazioni è quella di incontrarle al più presto e sollecitarle a collaborare con l’amministrazione comunale; altrimenti non riusciremmo a soddisfare le attese di tutti e ottenere risultati migliori. Ha accennato al fatto che si tratta della sua prima esperienza da amministratrice, peraltro è in carica da appena tre mesi; qual è il suo giudizio su questa avventura di governo? Quali sono i rapporti col resto degli amministratori? Il rapporto con gli altri è positivo, vedo grande voglia di fare, una tensione ideale sostanziosa considerando che ci sono nuove risorse giovani in questa amministrazione. In questi primi mesi ho dovuto impegnarmi nel mio assessorato, ora inizia una fase in cui credo dovremmo aumentare il tempo di confronto tra di noi, finora non è stato così agevole dato che abbiamo avuto tutti molto lavoro da compiere. Lei ha assunto anche la delega alla Pubblica Istruzione, com’è andato l’avvio di questo anno scolastico? Sul versante scuola si tratta di un momento molto delicato; ci sono stati forti tagli alle spese con la conseguente riduzione del personale insegnante in tutta Italia; io per prima, in quanto mamma, mi sono sentita coinvolta nel problema con riferimento alla scuola materna: a fronte dell’esigenza di costituire una seconda sezione di tempo prolungato per i bambini di scuola materna di 3 anni, si è riusciti a farne una a tempo prolungato ed una a tempo ridotto a causa della mancata assegnazione di una docente; abbiamo affrontato il problema con la direttrice della scuola e a seguito di un incontro con i genitori si è convenuto di garantire il servizio mensa a anche a questa seconda sezione i cui bambini usciranno alle ore 13.30 piuttosto che alle ore 15.30. Per la scuola media l’avvio del presente anno scolastico ha registrato una prima classe
in meno; è anche qui un problema di tagli del personale ma anche di un leggero calo delle iscrizioni. Ciò ha comportato naturalmente l’aumento del numero degli allievi distribuiti nelle altre classi con conseguenti problemi di gestione degli spazi esistenti. L’amministrazione comunale ha in-
contrato una rappresentanza della scuola più volte per cercare di esperire ogni tentativo di sua competenza per l’assegnazione della classe in più. Preso atto della mancata assegnazione, stiamo monitorando con particolare attenzione la situazione nell’ottica della massima collaborazione con la Preside ed il corpo docente.
Da quest’anno scolastico, vigilanza anche alla scuola media
Polizia municipale, aumenta il controllo fuori dalle scuole
Una
inizia il nuovo Anno garantire, prioritariamente, ordine alla viaScolastico con impor- bilità attraverso un invito esplicito agli autanti novità sul fronte tomobilisti ad usare la massima prudenza della sicurezza pubblica ed il rispetto necessario delle norme relative e dell'attenzione nei confronti dei giovani alla circolazione stradale e poi, a seguito di studenti che frequentano la Scuola Elemen- diverse segnalazioni, prevenire la formazione tare "Giovanni MODUGNO" e la Scuola Media di fenomeni “anomali” ed emergenti quali, "Dante ALIGHIERI" di Bitritto. Infatti la ad esempio, atti di bullismo che possano Polizia Municipale ha avviato una intensa mettere a rischio la sicurezza degli alunni attività di controllo e vigilanza non solo nei all'entrata e all'uscita della scuola. pressi della Scuola Elementare Il piano sta suscitando (servizio di vigilanza che è grande interesse e approvasempre stato garantito nel corso zione da parte di genitori e di questi ultimi anni..) ma, a famiglie che da tempo avepartire da quest'anno scolastico, vano sollecitato una presenza anche nei pressi della locale più costante della Polizia Scuola Media "Dante Alighieri" Municipale anche nei pressi grazie anche alla maggiore della locale Scuola Media. disponibilità di unità derivante Soddisfatto il Sindaco Vito dal recente aumento della doLUCARELLI il quale è fermatazione organica. L'innovativo mente convinto di come piano, messo a punto importanti e significativi ridall'Assessore alla Polizia Musultati sul fronte della sicunicipale, Angelo NATUZZI e dal rezza pubblica e la vivibilità Comandante Tenente Salvatore urbana, nell'ambito di speVIESTI, prevede infatti una cifiche competenze, si possono costante presenza di raggiungere solo Agenti di Polizia attraverso una efL’aumento delle Municipale nei pressi ficace collaboradell'ingresso princizione tra Amminiunità dei vigili ha pale della locale strazione Comuportato all’estensione Scuola Media con nale e Polizia Mualla “D. Alighieri” l'intento specifico di nicipale. P&P
Mettiamoci sulla buona strada postazioni operative ha dato vita ad un percorso informativo che partiva dal gazebo munito di televisore, che passava immagini riguardo rischi e pericoli della circolazione, e di apposito tavolino provvisto di fascicoli e libretti di approfondimento, e terminando con un autoarticolato. Questo itinerario si apriva con il monito alla prevenzione dei rischi legati alla circolazione stradale, come l’uso di droghe e
alcool, e con l’invito all’uso dei sistemi di sicurezza passiva. Vi era l’apposita strumentazione (come l’etilometro) per verificare le adeguate condizioni psico-fisiche del conducente, materiale informativo e di approfondimento riguardante la prevenzione e la sicurezza stradale. Infine era possibile eseguire una simulazione con le schede-quiz ministeriali e lasciare un commento scritto riguar-
dante l’iniziativa. Erano, inoltre, presenti un centro mobile per sottoporre i veicoli ad un controllo tecnico gratuito e una postazione di crash-test che simulava uno scontro a 10 km/h. Quest’ultima è stata di gran coinvolgimento per tutta la cittadinanza che si è dimostrata attenta e partecipe a temi di gran attualità come la sicurezza e la prevenzione stradale; temi che non hanno lasciato indifferenti molti giovani presenti all’iniziativa. Un particolare ringraziamento va al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture – Direzione Generale Territoriale Sud e Sicilia, ma soprattutto alla Motorizzazione Civile e al Comando Polizia Municipale di Bitritto per l’adesione al progetto e per la fattiva collaborazione.
PAESE CHE VAI
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Gli effetti della crisi internazionale sul territorio di Palo del Colle L’analisi del Coordinatore della Camera del Lavoro Cgil cittadina di Saverio Gramegna
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ella vita di una organizzazione fondamentale è la capacità di analisi, il saper fare il punto della situazione, al fine di poter meglio capire come proseguire. Purtroppo l’attività sindacale, da un anno a questa parte, ha incontrato e si è dovuta confrontare con la durezza di una crisi economica che sta seminando rovine sociali. Pertanto fare un resoconto è duro poiché significa ripercorrere i drammi sociali che in una Camera del Lavoro si vivono quando tanti lavoratori e lavoratrici perdono il lavoro. Un lavoro che non è solo una fondamentale fonte di reddito per cui quando viene meno, specie in famiglie monoreddito, significa fare i conti direttamente con la quotidianità dei beni di prima necessità; ma un lavoro che è anche una ragione esistenziale della persona, della sua dignità e del suo valore sociale. Ecco perché sono portato a parlare di drammi sociali. Palo ha già di suo una fondamentale fragilità economica, nei dati statistici della provincia di Bari è fra i paesi più poveri. Ovviamente questa sua strutturale fragilità la espone maggiormente ai colpi della crisi internazionale. Una crisi che, iniziata con i beni più esposti alla concorrenza dei mercati, ha colpito per primi i lavoratori occupati nella grande industria e poi si è diffusa a macchia d’olio in ogni settore. Ho dovuto assistere nella Camera del Lavoro alla processione dei tanti giovani lavoratori precari che sono venuti a fare domanda per disoccupazione, sono stati i primi “poveretti” ad essere messi fuori dalle aziende. Un duro colpo questo che rende evidente quanto ridicole siano le nuove forme contrattuali fantasiosamente messe in campo negli ultimi dieci anni. Infatti, questi contratti, quasi mai fanno maturare importanti percorsi professionali, non danno diritto ad alcuna copertura sociale e disseminano malessere laddove uomini e donne non sono messi nelle condizioni di costruire validi progetti di vita. Dopo i giovani precari si sono aggiunti i lavoratori delle piccole e piccolissime aziende dei settori più diversi, spesso lavoratori a nero o lavoratori che pur avendo subito e sopportato condizioni di lavoro e di paga difficili per tanti anni, sono stati comunque scaricati. Pensavano ingenuamente, che la loro condizione di sfruttati sarebbe stata una qualità in più per non essere licenziati. Molti di questi ultimi casi sono particolarmente presenti nell’edilizia e nell’agricoltura. Nel primo caso è palese il rallentamento nelle vendite delle case, anche se non dappertutto in provincia di Bari, ma a Palo direi che siamo ad una fase di stallo. A mio avviso questo paese subisce l’effetto di decenni di depredamento e imbarbarimento del territorio, ed oggi ha tante più ragioni per veder fuggire gli abitanti piuttosto che accoglierne di altri. Nel settore agricolo la contrazione della domanda, il calo del prezzo dei prodotti, porta a diminuire i lavori nelle campagne, a farli in economia o a non farli affatto. In termini generali posso dire che nel territorio palese non abbiamo economie importanti, pur in presenza di realtà aziendali di tutto rispetto. Aziende
PALO DEL COLLE
La crisi, il momento utile per cambiare
interessanti sono nel settore agricolo, agroalimentare, meccatronico, edile ed altro, ma tutte presentano la caratteristica di basso profilo industriale. Bassi salari da minimo tabellare laddove va bene, altrimenti lavoratori a nero, oppure buste paga raccapriccianti dove il netto in busta non ha nulla a che fare con i soldi che entrano in tasca, orari di lavoro indefiniti, e condizioni di lavoro e di sicurezza difficili. Cartina di tornasole è il fatto che nessuna azienda ha sviluppato una dialettica sindacale, preferendo tenere i lavoratori sotto ricatto in svariate maniere che non sto qui ad elencare. Tutte queste caratteristiche portano le aziende a posizionarsi sul livello basso del mercato, laddove la competizione si fa sul basso costo non certo sulla qualità del prodotto. Qualità peraltro che è il risultato di un ambiente di lavoro sano e stimolante per il lavoratori, che è impraticabile in aziende dove il lavoratore è frustato e preso per fame. Ovviamente non mancano situazioni di sfruttamento particolarmente odiose, specie ai danni di lavo-
ratori stranieri e irregolari. Questi tornano estremamente comodi perché sottopagati e invisibili. Più di una volta aextracomunitari sono venuti dalla CGIL di Palo cercando di capire se potevano tirarsi fuori dalla condizione di “semischiavitù” in cui si trovano. Infatti, l’assenza di decreti per la regolarizzazione li espone al ricatto della denuncia che il datore di lavoro gli intima di fare. Ricordo il caso particolarmente penoso di un ragazzo nordafricano venuto da me per chiedermi se potevo fare qualcosa, viveva in campagna in una torre abbandonata con la sua compagna, lavoravano per pochi euro a giornata. Chiedeva la possibilità, in qualche modo, di vivere decentemente con la sua ragazza. O i casi delle tante badanti dell’Est anch’esse ostaggio di una condizione disgraziata: con il desiderio di voler vedere la famiglia da cui mancavano da qualche anno e il pericolo, se tornavano in patria, di essere scoperte e non poter più fare ritorno a Palo per continuare a lavorare e mandare i soldi alle loro famiglie. Per fortuna lo spirito pietista e coloniale di questo governo ha concesso la “grazia” della regolarizzazione per questa categoria di lavoratori; qualcuno ha preso consapevolezza che privarsi di chi si
occupa dei lavori domestici e/o dell’assistenza alle persone inabili, poteva tornare molto scomodo. O, ancora, il caso di lavoratori che pur lavorando in aziende Palesi con una dimensione nazionale, non hanno un normale orario di lavoro, senza il riconoscimento dello straordinario, del sabato o della domenica, senza indennità alcuna per il lavoro notturno o serale, e altre condizioni contrattuali similari. Questi casi insieme ad altri ancora che potrei fare, rendono il quadro di una situazione socio-economica complicata, dove la gara è al ribasso, e dove il lavoratore sicuramente ci perde poiché è costretto a vivere in situazione di continua emergenza. Tuttavia, sono convinto che questa è una condizione perdente anche per le aziende, che, invece, dovrebbero creare un clima di fiducia e di intesa con i soggetti sociali e politici presenti sul territorio, così da rappresentare al meglio le istanze del territorio verso i governi regionali e nazionali. Blocco sociale che invece hanno ben capito e saputo costruire nell’Italia del Nord. Voglio concludere sperando che la crisi porti a rivedere gli usi e i costumi generali nel mondo del lavoro. Sicuramente siamo di fronte a un momento utile per cambiare al meglio il panorama delle cose fin qui viste. Ovviamente per concorrere a questo fine serve la volontà, la pazienza e la partecipazione di tutti. *Coord. CGIL Palo.
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PAESE CHE VAI PALO DEL COLLE Importante novità nella lunga vicenda della discarica
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una vittoria dei cittadini e dei Comitati di Palo del Colle, Bitetto e Modugno quella sancita dal l’Ufficio Regionale del Servizio Ecologia il 1 settembre 2009. “A seguito delle numerose osservazioni pervenute”in merito alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativa all’impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, il responsabile regionale del settore, ing. Antonicelli, ha dichiarato che la ditta proponente, la Lombardi Ecologia, deve “necessariamente provvedere a effettuare nuove pubblicazioni” che dovranno avvenire questa volta “su quotidiani letti dalla cittadinanza nel territorio interessato e riportanti una sommaria descrizione del progetto con l’indicazione dei termini e luoghi di deposito”della documentazione. Rammentiamo in breve le vicissitudini della pubblicazioni degli atti. Essi vennero depositati nella primavera del 2007, oltre che presso Regione e Provincia, presso il solo Comune di Palo del Colle, nonostante l’impianto sia previsto nella cava Di Maso, al confine tra Palo, Bitetto, Modugno e Bitonto. Solo pochissimi ebbero modo di conoscere la notizia e nessuna notizia dell’avvenuto deposito fu affissa agli Albi Pretori dei Comuni – con buona pace della legge sulla partecipazione dei cittadini al procedimento amministrativo – e la pubblicità legale, peraltro avvenuta su quotidiani non sufficientemente diffusi, non avven-
La drammatica storia di Santa Scorese diventa un’opera teatrale di Leonardo Maggio
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vevo una compagna di scuola, figlia di un agente di polizia, cattolica fervente. Io, militante rivoluzionario, lei seguace del Vangelo, io sempre in mezzo ai casini, lei che pregava per me”. Sono le parole di Vincenzo, un amico di Santa Scorese, uccisa a Palo del Colle il 16 marzo 1991. La sua vita è diventata un’opera teatrale, “Santa delle Perseguitate”, scritta e diretta da Alfredo Traversa, in scena in prima assoluta a Palo del Colle il 22 settembre, davanti agli occhi della famiglia e degli amici della ragazza. Attraverso gli attori della Compagnia Teatro della Fede, Traversa mette a fuoco la spiritualità di Santa, i suoi drammi interiori, il suo percorso di fede, i suoi tormenti. La storia di Santa si fa strada nel racconto del teatro civile, per rivolgersi direttamente alle coscienze attraverso la narrazione di una verità che, negli anni, è diventata sempre più bisognosa di giustizia. La trama è tratta direttamente dal suo diario e sono le stesse parole di Santa a comporre l’opera; pagine piene di cose, fatti
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Cava di Maso: informazione insufficiente, interviene la Regione ne secondo i crismi previsti dalle norme. Le intenzioni della Lombardi Ecologia, sepolte per due anni sotto una cappa di opacità e silenzio, sono venute a galla solo nell’aprile 2009, quando i Comuni di Palo e Bitetto sono stati chiamati alla Conferenza dei Servizi indetta dalla Regione per decidere sul da farsi, Il risultato è stata una lunga serie di proteste dei cittadini che, unitisi intorno ai comitati cittadini di Palo del Colle, Bitetto e Modugno, hanno fatto arrivare la loro voce alle istituzioni (la petizione popolare ha raccolto 3000 firme) e convinto i Consigli Comunali di Palo e Bitetto a dire un irrevocabile “no” a una discarica che da un lato comprometterebbe l’economia attuale e le prospettive di vero sviluppo dei nostri paesi, dall’altro regalerebbe a questi centri le scorie dello sviluppo altrui, appunto i rifiuti speciali non pericolosi. Il 23 giugno scorso, i tre Comitati hanno affidato all’avv. Attilio Converso, già impegnato con successo in battaglie di partecipazione, legalità e ambientalismo, un esposto alla regione, alla Procura della Repubblica ed alla Commissione Europea, contestando le irregolarità delle procedure eseguite nell’ambito dell’informazione e della partecipazione di tutti i soggetti interessati. Ad Agosto la Commissione Europea ha co-
Esultano i comitati dei cittadini: una vittoria della partecipazione municato all’avv. Converso i nomi del gruppo di lavoro cui è stato affidato l’esposto. La Regione è stata anche raggiunta dalle lagnanze di altri gruppi – tra questi l’Archeoclub di Palo del Colle – e di privati cittadini. È stata pertanto una vittoria della società civile quella segnata dalla lettera con cui l’ing. Antonicelli chiede alla Lombardi Ecologia di depositare gli atti anche presso il Comune di Modugno –fin qui sonnacchioso - e Bitonto (che fin qui è stata all’oscuro dei suoi diritti) - in quanto anche loro “potrebbero
essere interessati dagli impatti ambientali dell’intervento proposto”. Che succederà ora? Dopo che la Lombardi Ecologia avrà depositato gli atti così come richiesto, e provveduto alla diffusione della notizia nei termini previsti dalla legge, scatteranno 30 giorni entro i quali tutti – cittadini e istituzioni – potranno produrre le loro osservazioni. Insomma, dopo la lezione di partecipazione che i cittadini hanno dato alle istituzioni l’orologio è stato rimesso indietro di 2 anni e la partecipazione del cittadino torna finalmente in carreggiata.
Santa delle perseguitate: diario di una vocazione Un lavoro di Alfredo Traversa per la compagnia Teatro della Fede
Santa Scorese, assassinata a Palo nel 1991
e sensazioni che nessuno avrebbe mai dovuto leggere. Il sipario si apre e Santa muore sotto i colpi del suo assassino. È il 1991, mancano pochi giorni alla Settimana Santa, siamo a Palo, nel quartiere Spirito Santo.
È il punto di partenza, si scopre il diario e, da quelle pagine, pian piano, prende forma una storia autentica, fatta di amore, fede e devozione. Del suo nome, “Santa”, scrive: “Dio forse mi ha dato questo nome perché contribuisse alla mia santità”, una riflessione soffocata dalla lucida follia del suo assassino che si definisce “figlio di Dio”, che imbratta i muri scrivendo frasi blasfeme, che la perseguita per tre anni “nel nome di Dio”. Vent’anni dopo, tra le pagine del diario di Santa, ritroviamo le sue paure e Traversa le mette in scena. Santa scrive “il pericolo che l’attende”, racconta la sua impotenza, “nessuno lo vuol far curare, nessuno interviene, …, non ho niente per fermarlo”. Una impotenza che
trova un simbolo nel suo papà, un agente di polizia, costretto dalla legge e dallo stato a non intervenire, a non poter far nulla ma che in un beffardo gioco degli eventi arresterà la mano dell’assassino di sua figlia. Santa Scorese, “martire per la dignità della donna”, con questa motivazione è in corso in Vaticano la causa di beatificazione per la giovane ragazza palese, vittima di una persecuzione gratuita ed ingiustificata. L’opera, come il suo diario, si conclude con le sue ultime parole “bisogna essere pronti a donare se stessi”. É la morte di Santa. “Andremo tutti via con una profonda cicatrice” dice il regista Alfredo Traversa “per noi uomini quanto accaduto è una sconfitta tremenda, sulle nostre spalle grava una pesante responsabilità. Solo 20 anni dopo, una legge dello stato, istituirà il reato di stalking.”
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PAESE CHE VAI PALO DEL COLLE
di Francesco Minerva
V
ito Azzone, ex calciatore di belle speranze, adesso preparatore atletico di ottimo presente e con un futuro che si preannuncia roseo. Sin da piccolo il nostro si appassiona allo sport e quando comincia incontra il calcio è amore vero: arriva a giocare sino in Promozione (fra Capurso, Castellaneta, Polignano e Oppido Lucano, memorabili un paio di tunnel all’ex Bari Collauto in amichevole) ma nel frattempo, dopo un percorso scolastico “complesso” consegue il diploma ISEF di Foggia. Poi, desideroso di completare gli studi, si trasferisce a Roma e qui frequenta il master intitolato “Metodologia dell’allenamento e del fitness”, conseguendo successivamente la Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche dello Sport. Vito, come nasce questo lavoro da preparatore atletico? Fin da giovane sono sempre stato affascinato dalla figura del preparatore fisico, così quando grazie ai miei studi ho avuto la fortuna di collaborare con personalità molto conosciute in ambito sportivo (cito fra tutti il prof. Roberto Colli), sono riuscito a farmi apprezzare e il prof. Colli stesso mi ha proposto di iniziare una collaborazione con la Cisco Roma(ex Lodigiani, ndr); il mio compito consisteva nel fare interventi mirati allo sviluppo della forza negli arti superiori, relativamente agli atleti della squadra Primavera. Il mister Enrico Fabbroha valutato positivamente il mio lavoro e così sono diventato il preparatore della squadra a tempo pieno, curando tutti gli aspetti della preparazione fisica. Quell’anno (2004-05) abbiamo raggiunto le semifinali nazionali, sconfitti dal Napoli poi campione italiano. Poi sei andato in Algeria. Non subito: sono rimasto alla Cisco e ho allenato sia gli Allievi Nazionali che la Primavera finché non mi è arrivata questa strana ma interessantissima proposta. Infatti, nel 2007 Fabbro era stato chiamato alla guida del Moloudia Club d’Alger, la Juventus d’Algeria, e mi ha voluto con sé. Com’è stata quest’esperienza in un mondo ben diverso dal nostro? Positiva, e da un punto di vista umano e da uno
Azzone, storie di calcio, di viaggi e di persone
Una chiacchierata con Vito Azzone, ex calciatore, preparatore atletico di calcio in Italia all’estero con soggezione. Siamo rimasti in Algeria tre mesi nei quali abbiamo vissuto il periodo del Ramadan, periodo in cui i calciatori non potevano né bere né mangiare sino al tramonto. Così, al fine di conciliare un’adeguata preparazione con questo aspetto religioso abbiamo deciso di allenarci di sera, al termine dell’ultima preghiera e della cena tipica del Ramadan. Avete anche vinto un trofeo. Sì, sapevamo già di dover andar via per problemi personali del mister però il giorno prima della nostra partenza (posticipata per non perdere questo importantissimo appuntamento) abbiamo vinto 4-0, in casa, nella finale della Supercoppa d’Algeria: un’emozione incredibile. Oltretutto io, tifoso dell’Inter, fino a quel momento avevo vinto ben pochi trofei importanti. Bella esperienza, però a inizio novembre senza squadra… Sì, infatti io ero in procinto di Vito Azzone durante un allenamento con il Moloudia Club d’Alger organizzarmi una bella vacanza, però mi si è subito professionale: i tifosi sono molto calorosi offerta una possibilità ancor più stimoe per la prima volta nella mia vita ho lante: un altro professore della mia facoltà, sperimentato un briciolo di notorietà. Veni- il prof. D’Ottavio, era stato assunto dal vamo guardati con molto rispetto, quasi Livorno come preparatore e mi ha pro-
Passato il Santo
spettato la possibilità di entrare nello staff labronico (il mister era Camolese) con il ruolo di addetto al recupero degli infortunati. La serie A… Sì, la serie A: sogni per tutta la vita di calcare quei campi e poi ci riesci. Sì, non sei un calciatore, però non è un’emozione da poco… Una esperienza che, nonostante l’amara retrocessione, è stata davvero importante. Non è la stessa cosa confrontarsi col ragazzino di belle speranze e con Galante o Tavano che hanno anni di calcio alle spalle. Ma nel calcio contano i risultati e, una volta retrocessi, tutto lo staff tecnico è andato via. Questo nel 2007-2008: e il 20082009? Tra una serie di offerte, anche di serie C, ho scelto di tornare alla Cisco dove ho svolto il ruolo di responsabile del settore giovanile, oltre che quello di preparatore della squadra degli Allievi Nazionali. Mi piace molto lavorare coi giovani e poi ho avuto il piacere e l’onore di avere accanto a me, nel ruolo di mister degli Allievi, Gigi Di Biagio, una grande persona che mi ha insegnato molto. E per quanto riguarda la stagione che è appena iniziata? Ho accettato la proposta del Benevento (formazione di Prima Divisione, la rx C1, ndr) e parto con grandi aspettative. Sono responsabile del settore giovanile e preparatore della Berretti, allenata dall’ex calciatore di Torino, Bologna e Cagliari Danilo: la società è ambiziosa, basti pensare all’ingaggio di Acori come tecnico della prima squadra, e inoltre ha molte attenzioni per il settore giovanile (lo scorso anno la Berretti del Benevento ha vinto il Campionato Nazionale di Lega Pro, ndr).
BELVEDEREPALESE
di Mimmo Tullo
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nche quest’ anno in un clima di grande serenità e gioia si sono svolti i festeggiamenti in onore del nostro Patrono, il “ S.S. Crocifisso di Auricarro”, organizzati con cura ed attenzione dal comitato feste patronali con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Bari e, naturalmente, del Comune di Palo del Colle. Come da tradizione, domenica 20 settembre, si è svolta la solenne processione di gala del S.S. Crocifisso con al seguito le autorità civili e militari.
E proprio durante la processione, molti cittadini si sono resi conto di come quest’anno, a differenza degli anni scorsi, tra le autorità vi era l’assenza importante di esponenti della Provincia di Bari, in primis quella del presidente Schittulli. Ciò non vorremmo significasse la scarsa considerazione che Palo del Colle ha da parte dell’amministrazione provinciale, o, anche, di quanto i rappresentanti del centrodestra di Palo siano così poco influenti da non poter riuscire ad avere al loro fianco il presidente Schittuilli durante la Processione.
A questo punto ci piacerebbe sapere il perché di queste assenze visto che, fino all’ anno scorso, la presenza del Presidente della Provi cincia di Bari era costante. Per contro, non si poteva non notare lo stuolo di politici locali che, devotamente, seguivano la processione, atti a compiere un dovere fondamentale per un politico cittadino,
consigliere o assessore che sia. Sembrava di assistere a un Consiglio Comunale, erano tutti presenti e camminavano al fianco del Sindaco. Concludo, dicendo che proprio il Sindaco, in quest’ ultimo periodo, ci sembra un po’ solo e abbandonato, soprattutto dalla sua maggioranza. Consigliamo allora, al signor Sindaco, di convocare qualche riunione di Giunta o un Consiglio Comunale durante una processione, visto che solo allora assessori e consiglieri dimostrano quanto tengano ai loro compiti istituzionali.
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PAESE CHE VAI SANNICANDRO Sannicandro, carenza di parcheggi
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
C’è posto per te?
di Marcello Tinelli
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annicandro. Le piazze attorno al castello, a lavori ultimati, sono tornate ad essere parcheggio e non è difficile trovarsi difronte allo scenario per cui sullo sfondo di una fotografia che vuole fissare nei ricordi personali il nostro magnifico castello c'è l'auto di un privato cittadino parcheggiata tranquillamente. Inciviltà degli automobilisti? Certo gli utenti della strada sannicandresi non brillano per il rispetto delle regole, e spesso anche la polizia urbana è tollerante, raramente infatti vedi una multa sul lunotto posteriore di un auto parcheggiata in area di divieto di sosta, nonostante si creino gravi intralci alla circolazione, come per Corso Vittorio Emanuele III (la via per Bari) tutta a divieto di sosta, su ambo i lati, puntualmente con auto in sosta, tolleranza da zero a cento - cento, problemi di circolazione ogni mezz'ora con l'arrivo degli autobus di
Loizzo: il Sud soffre anche per l’inadeguatezza della sua classe dirigente linea o dei mezzi pesanti. Non vi voglio parlare poi di una segnaletica arretrata e in certi casi errata, forse studiata e adatta a quando si andava ancora in calesse o a cavallo: la maggior parte delle viuzze che si affacciano sulle strade principali del paese non hanno il segnale di stop, viene un po' lasciato fare alle tacite regole tra automobilisti, ma a voler essere rispettosi della legge, quella vera, il codice della strada, ogni piccola strada che si affaccia da destra sulle strade principali, ha diritto di precedenza. Per i parcheggi poi va di male in peggio. E' vero che le opulente abitudini occidentali non fanno di Sannicandro un'eccezione, e che tutti, venendo meno a quella che dovrebbe essere una sana azione per noi e per l'ambiante,
abbiamo abbandonato olio di gambe (per dirla come paragone ad olio di gomito) o biciclette, e ci muoviamo in macchina per percorrere qualche centinaia di metri (il nostro centro urbano non è così ampio da richiedere immani fatiche), ma se volessimo preservare il castello verrebbero meno importanti aree a parcheggio, e l'amministrazione non ha ad oggi provveduto a trovare una soluzione, ecco perché a volte comprendo chi anche per necessità, parcheggia all'ombra del maniero federiciano. Si poteva pensare già da tempo ad un pass per i residenti, o magari ad istituire una zona riservata, invece a tutt'oggi nulla si sa. Il problema maggiore e che spesso le abitazioni del centro storico, quelle insomma che risentirebbero maggiormente del disagio, non hanno a disposizione un garage. Facendomi un giro per Piazza Cesare Battisti, per Via Arciprete Giammarella, per via Muro, ho visto le auto
quasi parcheggiate una sull'altra, magari si potesse sfruttare il posto anche in altezza. Peggiore la situazione all'inizio di Via Giovanni XXIII, in divieto di sosta per il primo tratto a causa di una “strettoia”, dove vedi puntualmente parcheggiati i veicoli, e se arrivi attorno alle 12,00 o alle 19,00, devi essere anche fortunato, altrimenti rischi di parcheggiare a circa un Km da casa. A ciò si aggiunge l' odiosa abitudine, questa non tollerabile, di parcheggiare all'imbocco delle stradine del centro storico, limitando anche la circolazione delle persone, atto che costituisce una vera e propria violenza privata, e che può costituire grave intralcio in caso di emergenza, ma che viene puntualmente lasciato cadere nel “che si può fare”, chiediamo gentilmente all'automobilista (se riusciamo a raggiungerlo) di spostare per un attimo l'auto e lasciarci passare.
Lettera aperta sulla criminalità a Sannicandro
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iamo al terzo grave episodio di cronaca che nel volgere degli ultimi due mesi ha colpito un altro esercizio commerciale del nostro paese. Il terzo incendio doloso che questa volta ha compromesso seriamente l’attività stessa. Noi tutti abbiamo la possibilità di fronte a questi episodi di continuare a comportarci come se nulla fosse accaduto, girar la testa dall’altra parte, oppure cercare di capire, parlare, prendere coscienza di uno strisciante pericolo criminoso che sta attraversando anche la nostra comunità. La scorsa estate furono addirittura i colpi di pistola a farci
capire che anche Sannicandro può essere vicina a fatti di cronaca criminosi. Far finta di niente, comportarsi come se nulla fosse accaduto, è il comportamento che più favorisce la penetrazione di certi “fenomeni”. Il nostro appello giunga forte a tutti affinché ognuno nelle sue responsabilità assuma impegni e comportamenti in contrasto con questo fenomeno. Le forze dell’ordine, gli amministratori, le associazioni, i luoghi di raccolta della nostra comunità come le parrocchie sappiano reagire ognuno per il suo e sappiano costruire quella rete delle conoscenza e
della denunzia che sono indispensabili per isolare e sconfiggere la criminalità. Noi democratici, riteniamo che nessuna prospettiva di progresso possa essere costruita se non si ritrovano e condividono le regole della civile convivenza e della sicurezza. Saremo affianco di tutte le iniziative che si muoveranno in questa direzione, e su questo terreno consumeremo il nostro impegno di donne, di uomini, di giovani, che continuano a credere che anche una Sannicandro più vivibile e sicura sia possibile. Il circolo cittadino del PD Sannicandro di Bari 17.09.2009
PAESE CHE VAI
Anno IX n. 6 - Ottobre 2009
Valenzano: fatti e misfatti di Betty Oreste
VALENZANO
Tra sparatorie, arresti e crime-movie…
D
elle vicende criminose che si susseguono per le strade di Valenzano, vi avevamo già parlato nelle pagine di questo giornale. Il nostro giornale si è concesso, come ogni anno, una pausa nei mesi estivi, ma a Valenzano fatti criminosi o comunque avvenimenti legati al mondo della criminalità non hanno conosciuto un attimo di tregua. Il 28 luglio c’è stata l’ennesima sparatoria, in pieno giorno e tra la gente nei pressi di via Santa Caterina da Siena; è stato ferito un uomo di 30 anni con precedenti penali che a sua volta è stato accusato di detenzione e porto abusivo di armi, poiché trovato in possesso di una pistola calibro 38, priva di matricola. In concomitanza con questi episodi criminosi, arriva un segnale forte da parte dello stato a favore dell’ Amministrazione comunale: l’Agenzia del Demanio ha comunicato l’elenco dei beni confiscati al boss Stramaglia. Si tratta di immobili e terreni che l’Amministrazione intende utilizzare destinandoli a fini sociali ed ecologici. Intanto, nella famiglia Stramaglia,
I gruppi di opposizione rompono il silenzio
L’
attività politica dei gruppi di opposizione di Valenzano questa estate non si è concessa vacanza: dopo il susseguirsi di una lunga serie di vicende criminose per le strade di Valenzano, il Partito Democratico, Sinistra e Libertà, l’IdV e l’UdC hanno deciso di rompere il silenzio sottoscrivendo e divulgando un manifesto per le vie del paese. Nel manifesto i gruppi sopraccitati denunciano la mancanza di una buona amministrazione che sia in grado di creare una rete di attività socio-culturali-produttive tale da innescare processi prima di confronto e poi di crescita. Questa mancanza ha inevitabilmente creato una serie di conseguenze in vari ambiti: la Guardia di Finanza, per esempio, ha notificato nella Casa Comunale ben quattro avvisi di conclusioni di indagini per peculato e non è un caso che lo stesso Sindaco e alcuni funzionari già rispondano alla Magistratura per altre ipotesi di reato. Non è nemmeno un caso che negli ultimi anni nel comune di Valenzano si siano succeduti ben quattro direttori di ragioneria. Si pensi poi che la spesa per l’immondizia (TARSU) è raddoppiata a fronte di una diminuzione dei servizi stessi. E che dire dei bisticci e delle minacce nell’ambito della maggioranza per abusi edilizi che si vogliono comunque condonare. Pensiamo poi alle diverse associazioni che hanno chiuso i battenti, a quelle storiche che sono in notevole difficoltà e quindi alle forze più giovani che stanno perdendo ogni legame con il proprio paese.
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disposti a recitare ruoli molto vicini alla realtà che vivono. Ovviamente la notizia dell’inizio di queste riprese ha scatenato le reazioni di alcuni politici locali, legati soprattutto all’opposizione, e hanno interessato anche i carabinieri che hanno subito avviato indagini. Proprio sul fronte delle
L’attività dei carabinieri è continuata su tutti i fronti ed è notizia di qualche giorno fa che sono stati eseguiti tre provvedimenti amministrativi di sospensione dell’attività nei confronti di altrettanti esercizi pubblici. Sono stati previsti dai 15 ai 30 giorni di chiusura nei confronti di tre bar che, nel corso di accertamenti da parte dei militari, sono risultati luogo di ritrovo abituale di persone con precedenti penali e sottoposte a misure di prevenzione. I provvedimenti per il momento hanno
…un’estate incandescente! il giovane Michelangelo, omonimo del padre il quale fu ucciso la scorsa primavera, ha deciso di non seguire le orme del padre ma di intraprendere l’attività di sceneggiatore….“Ma la vita che cos’è” è il crime-movie su cui starebbe lavorando; il casting dell’evento è stato ampliamente pubblicizzato attraverso un poster affisso nelle vetrine di molti negozi di Valenzano. Si cercavano attori non professionisti
indagini, a fine agosto si è registrata una importante novità: finiva la latitanza del presunto assassino di Michelangelo Stramaglia. Grazie alla collaborazione dell’Interpol, e della Polizia tedesca, i carabinieri hanno catturato Giovanni Pancotto, ritenuto responsabile dell’uccisione dello stesso Stramaglia, avvenuta lo scorso 24 aprile nei pressi di via Caduti di via Fani ad angolo con via Capurso.
carattere provvisorio, ma se la situazione alla riapertura dovesse ripresentarsi potrebbe scattare la chiusura definitiva. Sarà lungo il cammino per riaffermare la cultura della legalità e per liberare Valenzano dalla dittatura delle organizzazioni criminali, ma superando la legge dell’omertà e con l’aiuto di associazioni e di un’Amministrazione più presente, le forze sane del nostro paese si riapproprieranno finalmente del loro territorio.
PD, Sinistra e Libertà, Italia dei Valori e Unione di Centro sottoscrivono un manifesto L’Amministrazione non è nelle condizioni per affrontare i problemi del paese
REATILLEGALITÁPECULATO
IMMONDIZIADISSERVIZIO
COSAPUBBLICA
ABUSIEDILIZI CRIMINALITÁ Insomma, con il manifesto sottoscritto le forze di opposizione ritengono che questa Amministrazione, sia per le vicende giudiziarie di cui è oggetto, sia perché ha esaurito ogni
carica propositiva non è nelle condizioni di poter affrontare i problemi in cui versa il paese; perciò sarebbe meglio, in nome del bene comune e prima che i processi in atto diventino
irreversibili, che questa amministrazione faccia un passo indietro, si metta da parte per ricercare nel cambiamento una nuova proposta per amministrare la Cosa Pubblica. Oretty
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