&Dintorni IL SALUTO DEL SINDACO E DELL’ASSESSORE AL TURISMO DI TERMOLI Basso AntonioDi Brino Sindaco di Termoli
Michele Cocomazzi Assessore al Turismo
Luca De Gaetano
Cari ospiti, Termoli vi accoglie con la consapevolezza che il vostro benessere durante la permanenza in città è il nostro miglior biglietto da visita per promuovere il turismo. Per questa ragione siamo stimolati a fare sempre meglio. Buone vacanze a tutti! “La valorizzazione di questo territorio, tramite iniziative culturali e turistiche, è ormai al centro del mio lavoro quotidiano. Spero che questa guida possa piacerti ed esserti utile. Ringrazio come sempre tutte le aziende che hanno contribuito alla realizzazione e ad una distribuzione gratuita”
&Dintorni
Edizione 2013
Editore responsabile Luca De Gaetano 392 7410139 Direttore Andrea Nasillo Fotografie Michael De Sanctis Impaginazione grafica Studio Baboon
Sommario La storia............................pag.. 2 Origini del toponimo.......pag. . 5 Borgo Antico....................pag. . 6 La Cattedrale....................pag. . 8 Il Castello Svevo...............pag. .12 I Trabucchi.......................pag. .14 Estate termolese..............pag. .16 San Basso.........................pag. .22 Ferragosto........................pag. .29 Sagra del pesce................pag. .31 La cartina di Termoli........pag. .34 Vernacolo termolese........pag. .36 Detti termolesi.................pag. .40 Numeri utili......................pag. .43 le Associazioni.................pag. .44 Orario traghetti................pag. .45 Comune di Termoli
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Comune di Campomarino
comunicazione politics & viral strategy
Campomarino...................pag. .46 Portocannone...................pag. .50 San Martino......................pag. .52 Larino...............................pag. .54 Montecilfone....................pag. .56 Guglionesi........................pag. .57 Serracapriola....................pag. .58 Isole Tremiti.....................pag..60 Cartina Isole Tremiti.........pag..62 Storia Isole Tremiti...........pag..64 1
la Storia La città di Termoli si estende sulla costa della regione Molise, verso l’interno, seppur il suo “cuore”, il paese antico, si affaccia sul mare. I primi segni della vita nella cittadina adriatica risalgono all’età preistorica, documentate da ritrovamenti risalenti alle necropoli, nelle zone di Porticone e Difesa Grande. A Difesa Grande, inoltre, ci sono anche
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diverse testimonianze di vita romana. In seguito alle razzie dei barbari e ai momenti della crisi socio-economica del basso impero, gli abitanti di questo luogo si rifugiarono sul promontorio, una zona di terra facilmente difendibile, poichè legata dalla terra ferma da un unico accesso. Su questo promontorio sorse la Cattedrale, datata XII o XIII secolo.
Fulcro del borgo e testimonianza della presenza di una diocesi, è il centro del paese vecchio stesso, verso la quale confluiscono tutte le vie. Federico II fece, in seguito, costruire il castello, come torre di vedetta sul mare Adriatico. Anche questo testimonia lo splendore di Termoli nel XII e nel XIII secolo. In seguito ci furono invasioni veneziane e turche che
portarono a saccheggi e devastazioni. Seguirono poi passaggi di proprietà tra dinastie e famiglie nobili, che segnarono un calo, fino al 1770, quando ai termolesi fu concesso di edificare anche lungo le due direttrici, verso la costa e verso l’interno.
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Origini del
Toponimo
Esistono diverse ipotesi sull’origine del nome della città: Arcidiacono Tommaso da Termoli fa derivare il nome Termoli sia dalle tre torri (Castello Svevo, Torre Belvedere e Torre Tornola) che da alcune terme che la decorarono, esistenti nella zona di Rio Vivo; Durante l’antico dominio della città da parte del monastero di Cassino, la città prese la denominazione di Termolantes, cioè terra appartenente alla chiesa, libera e immune dalla podestà secolare; Altra ipotesi sull’origine della parola Termoli, la stessa di Tremiti, era per la frequenza di terremoti;
Secondi altri Termoli ha origini greche e quindi le tre lettere finali “oli” sono riconducibili a polis come nei nomi di Napoli o Gallipoli e la radice invece deriva da Terma, limite o confine e quindi città di confine; Un’altra tesi sostiene che il nome derivi da Ter Molitus, distrutta tre volte. In ogni caso non si hanno attestazioni certe. Inoltre, un’antica carta geografica risalente al 1745 ritraente tutta la costa molisana, rinvenuta in un archivio americano, riporta per la città i toponimi Termole o Termine.
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Borgo Antico Il borgo antico di Termoli sorge sulla sommità di un piccolo promontorio che si protende quasi a picco sul mare e risale al V secolo. Termoli visse tra le mura che lo recintano fino al 1847, quando re Ferdinando II di Borbone autorizzò i termolesi a costruire fuori le cinta murarie della città. Il nucleo antico si presenta come una suggestiva cittadella fortificata, caratterizzata da un intricato sistema di vie e vicoli; tra questi, degno di nota è Vico II Castello, il più stretto d’Europa. Cuore pulsante del paese vecchio è la piazza del Duomo che ha mantenuto immutato nei secoli il suo naturale splendore con i colori
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caldi della pietra chiara con cui è costruita la cattedrale. Interessante è la testimonianza del vescovo Tommaso Giannelli, vissuto a Termoli nel 1765 che a proposito del borgo antico scrisse: “il suo giro, che forma la figura di circolo, è di 300 passi circa. Vi abitano con angustia 1400 cittadini, mentre la povera gente, che forma la parte maggiore, per quanto sia numerosa la famiglia, non suole avere più di una o due stanze, nelle quali si ha l’asino, il porco e quanto gli occorre. La città era circondata di muri e di passo in passo vi erano torri: si vede ancora un edificio che ha la forma di castello”.
Tanti anni sono passati da allora. Oggi il paese vecchio è uno scrigno di case rimodernate che custodiscono la storia di secoli. Due sono gli ingressi che permettono l’accesso al borgo, uno sito a nord, ai piedi del castello e l’altro posto sul lato del porto, caratterizzato da un arco e dalla torretta del belvedere. Passando sotto l’arco d’ingresso e procedendo tra le case ci si ritrova ad un bivio e scendendo verso destra si raggiunge l’istituto Gesù e Maria, gestito da suore. Nella piazzetta antistante il convento, c’è la scala a chiocciola, di moderna costruzione, che conduce al porto. Continuando a camminare lungo le mura del borgo si arriva al faro. Già da questo punto è possibile ammirare la maestosità del Castello Svevo. Procedendo di qualche metro in direzione del castello, sulla sinistra, si arriva al famoso
vicolo più stretto d’Europa. Usciti dal vico, ci si trova in prossimità di piazza Duomo. Alla sinistra della cattedrale si può osservare anche la piccola chiesa di sant’Anna. Procedendo su quello stesso lato, si arriva all’ex carcere. Se invece dalla cattedrale si va verso sinistra, camminando verso nord, si trova un particolare cortile attorniato da case: Largo Tornola, un posto affascinante dove ogni estate si svolge la rassegna cinematografica. D’estate il paese vecchio fa da scenario alle diverse e innumerevoli manifestazioni che la città adriatica offre, rendendo le serate nel borgo vivaci e romantiche per i migliaia di turisti che passano il tempo tra i locali e i negozi aperti fino a tarda notte.
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La Nel cuore del Borgo Antico si innalza l’imponente Cattedrale, sorta intorno al V secolo che richiama uno stile nato dalla combinazione tra arte bizantina e arte normanna. La sua costruzione però risale alla prima metà del XIII secolo ed è attribuito ad Alfano di Termoli, sulle rovine di due templi sacri: uno del decimo secolo, di cui non ci sono tracce, e l’altro del dodicesimo secolo a cui appartengono mosaici tricomi in bianco, rosso e nero che riportano elementi zoomorfi. Il pavimento, invece, è sorto negli anni trenta a seguito di un restauro in cui, durante le operazioni, sono state rinvenute le reliquie di San Timoteo, santo patrono della città. L’interno della Cattedrale si discosta notevolmente da quello originario. La storia della sua ricostruzione ci porta al dicembre 1464 quando un violentissimo terremoto è stato la causa del crollo della parte superiore della facciata. Il luogo sacro è stato oggetto anche di invasioni nemiche,
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Cattedrale come quella dei Turchi nell’agosto del 1566. L’imponente struttura che si erge davanti a piazza Duomo è dedicata a Santa Maria della Purificazione e nel 1885 è stata dichiarata monumento nazionale. Il progetto di restauro degli anni trenta, voluto dall’allora monsignore Oddo Bernacchia, rivedeva tutto l’edificio e parte della facciata e delle pareti perimetrali. Ma si suppone che la costruzione sia avvenuta gradualmente negli anni. La facciata è alta circa 22 metri, poggia su di un basamento posto a circa due metri da
terra ed è costituita da una parte inferiore, dove vi sono sette arcate che si snodano con una continuità ritmica orizzontale ed una parte superiore, più recente ed avente solo un rosone. La parte frontale che si affaccia in piazza Duomo, illustra il tema religioso del ciclo del Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. La scena della purificazione di Maria è posta in alto, sul portale. Negli ornamenti ogni bifora è diversa dall’altra, lavorate ed arricchite sono fiancheggiate da leoni e grifoni. Sul portale poi ci sono le statue dei santi Basso (nel 1760) e Sebastiano (nel
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1962) mentre le iscrizioni lungo le mensole indicano i donatori. Delle statue, invece, che in origine erano quattro e poste a coppie, ne resta solo una, quella che raffigura San Basso. Il 15 febbraio 2012 è stata ritrovata una statua che potrebbe appartenere a San Timoteo. La statua sparì nel 1948 dalla parte destra del portale facendo perdere le tracce di se, ma l’anno scorso, mentre si ripulivano dei locali
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siti nell’episcopio, è stata rinvenuta una botola che immetteva in una specie di fossa. Lungo gli anni e soprattutto nel dopoguerra, è stata ricoperta di ogni cosa. Durante le operazioni di pulizia, tra il materiale sepolto nella fossa, sono stati rinvenuti un capitello integro e tre pezzi di una statue lapidea. I pezzi rinvenuti saranno restaurati e in parte ricollocati sulla facciata durante i lavori.
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Il Castello
Svevo
Il castello di Termoli venne probabilmente costruito nel XIII secolo, nello stesso luogo dove prima sorgeva un torrione di epoca longobarda. L’edificio, fatto costruire da Federico II di Svevia, è costituito da una base piramidale munita di torrette cilindriche ai lati e sormontata da una torre parallelepipeda di minori dimensioni. La struttura si sviluppa soprattutto in altezza sul lato nord a ridosso del mare. Questo lascia comprendere, insieme agli altri elementi architettonici, che il castello aveva una funzione di postazione
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d’avvistamento, ma soprattutto difensiva. Il portale era custodito da un ponte levatoio e da un fossato che si estendeva sul lato nord-est. La parte inferiore del castello, invece, era adibita a magazzino e deposito. La parte superiore del castello era sfruttata come deposito e abitazione, ma soprattutto aveva un ruolo difensivo. Gli ambienti siti al primo piano, infatti, prendono il nome di “corridoi degli arcieri” e sono caratterizzati da diverse feritoie che permettevano agli arcieri e balestrieri di colpire i nemici dall’alto. Sempre su questo stesso piano si
sviluppano le torrette circolari, dove originariamente si apriva l’unico accesso al castello. Restano ancora visibili, infatti, delle mensole che servivano a fare scorrere le funi e gli argani del ponte levatoio. Alla fine del periodo 1241- 1246, quello di Termoli viene citato tra i castelli del Giustizierato di Monte Sant’Angelo. Il castello è comunemente definito Svevo, probabilmente a causa della ristrutturazione avvenuta nel 1247 a opera di Federico II di Svevia, come testimoniava la lapide ritrovata all’interno di una delle torrette angolari. Durante i recenti lavori, è stata rinvenuta, nella parte inferiore della torre belvedere, una cannoniera posta a livello della scogliera che doveva assicurare la copertura difensiva dell’intero muraglione occidentale. Quando il castello perse il suo ruolo difensivo, le feritoie vennero trasformate in finestre. Dal 1902 il castello di Termoli è divenuto monumento nazionale e designato come museo storico regionale e nel 1909 la Marina Militare ha posto, sulla parte più alta dell’edificio, una stazione metereologica.
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I Trabucchi I trabucchi possono essere annoverati come parte inscindibile della storia di Termoli e immagine rappresentativa di un popolo, quello termolese, vissuto da sempre in stretta simbiosi con il mare. Sembrano delle casette galleggianti, sospese sull’acqua, alle quali si trova accesso tramite una passerella in legno. Si tratta, in realtà , di vere e proprie piattaforme ben stabili, poggiate su diversi assi di legno
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che fungono da sostegno e che vanno a incastrarsi direttamente tra gli scogli. L’interno del trabucco, composto quasi sempre da un’ambiente unico, custodisce tutti gli attrezzi per la pesca. La struttura esterna del trabucco, invece, vede due lunghe aste estendersi per diversi metri sopra il livello del mare , alle quali sono attaccate le reti dei pescatori che ogni giorno le calano e le issano.
La tradizione dei Trabucchi pare risalire al lontano 1850 per mano di un pescatore, Felice Marinucci. Secondo l’antica leggenda, Felice trasportava verso Ancona carrube e agrumi che aveva caricato sul Gargano. Ma di ritorno da quel viaggio, decise di posizionare un trabucco anche a Termoli, scegliendo, come luogo, proprio la scogliera che cinge ad est del borgo vecchio, che a quel tempo era l’unica zona abitata. Molti furono i trabucchi che da quel giorno furono costruiti da altri marinai per poter pescare senza il pericolo di scendere in mare.
Al giorno d’oggi, i trabucchi che continuano ad essere in attività, sono solo due, il primo è posizionato sul molo del porto, il secondo, invece, è alla marina di Sant’Antonio, visibile anche dal belvedere del borgo antico. È stato poi creato di recente un terzo trabucco, che però di queste “casette” ne conserva solo la passerella in legno e le aste lunghe per le reti, in quanto è stato costruito con una tecnica molto più recente rispetto agli altri due, con l’idea da parte dei proprietari di farne un luogo di valorizzazione dell’ambiente marino termolese.
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Estate
Termolese ♫. Venerdì 19 Luglio ♫. NOTTE BLU - SPORT, MUSICA E SPETTACOLO 21.00
♫. RASSEGNA CINEMARE IL COMANDANTE E LA CICOGNA di Silvio Soldini 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Sabato 20 Luglio ♫. Sagra del Pesce di quartiere 19.30 Bar Panoramik Difesa Grande
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RASSEGNA CINEMARE DJANGO UNCHAINED di Quentin Tarantino 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
♫. “A TUTTA BIRRA” Degustazione di birra e arrosticini Con concerto di musica folk irlandese “The reebers” 21.00 - Piazza Vittorio Veneto
Domenica 21 Luglio ♫. VII^ EDIZIONE FESTIVAL CANORO “CASTELLO D’ARGENTO” 21.00 Scalinata del Folklore
♫. RASSEGNA CINEMARE REALITY di Matteo Garrone 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
♫. VI° MEMORIAL NICOLA PIUNNO REGATA VELICA Circolo vela surf VII^ EDIZIONE FESTIVAL CANORO “CASTELLO D’ARGENTO” 21.00 Scalinata del Folklore
Martedì 23 Luglio ♫. SPETTACOLO PEPPE SERVILLO 21.00 Teatro Verde
Mercoledì 24 Luglio ♫. RASSEGNA CINEMARE IL CAVALIERE OSCURO IL RITORNO DI CHRISTOFER NOLAN 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Venerdì 26 Luglio ♫. RASSEGNA CINEMARE QUELLO CHE SO SULL’AMORE - di Gabriele Cuccino 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Dal 26 al 28 Luglio ♫. 30° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE 21.00 Scalinata del Folklore
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Sabato 27 Luglio ♫. RASSEGNA CINEMARE UNA FAMIGLIA PERFETTA di Paolo Genovese 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Dal 27 al 8 Agosto ♫. MOSTRA PERSONALE di Lucia Miceli 22.00 / 23.00 Via Marconi 2
Sabato 27 Luglio ♫.
SPETTACOLO TEATRALE MARCO PAPA “300 e mezzo – La vera storia di Camill Bill Capill” 21.00 Teatro verde
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♫. 8^ EDIZIONE FESTA DI QUARTIERE ZONA NORD Via Giovanni Pascoli
♫. CONTRADA IN FESTA SAGRA DEL TARTUFO 17.00 Difesa Grande Piazzale antistante chiesa S.Maria degli Angeli
Domenica 28 Luglio ♫. RASSEGNA CINEMARE STRADE PERDUTE di David Lynch 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
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Dal 28 Luglio al 1 Agosto ♫. MOSTRA FOTOGRAFICA “TERMOLI COME LA VEDO“ Gabriella Tutolo Castello Svevo
Martedì 29 Luglio ♫. FESTIVAL “MARZIO ROSI” I Virtuosi di Piazza Vittorio e Ludovico Manzo in “Bocca baciata non perde ventura” 21.00 – Porto Turistico Marina di San Pietro
Martedì 30 Luglio ♫. CACCIA AL TESORO
21.00 Piazzale antistante Chiesa S.Maria degli Angeli
♫. ATTENTI A NOI DUE Spettacolo teatrale Con Martufello e Mauruzio Mattioli 21.00 Teatro Verde
♫. RASSEGNA CINEMARE WATCHMEN di Zack Snyder 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Mercoledì 31 Luglio ♫. GIOCHI SENZA BARRIERE Esibizione Hip pop – Break Dance 21.00 Piazzale antistante Chiesa S.Maria degli Angeli
♫. RASSEGNA CINEMARE LA MIGLIORE OFFERTA di Giuseppe Torantore 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Giovedì 1 Agosto ♫. RASSEGNA CINEMARE DIAZ di Daniele Vicari 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
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È strettamente legata alla tradizione marinara il culto di San Basso, patrono della città di Termoli insieme a San Timoteo. La vera data ricorrente da calendario è il 5 dicembre ma i festeggiamenti avvengono in estate, il 3 e il 4 agosto. Della vita di San Basso si sa che fu vescovo di Nizza e che il suo corpo venne ritrovato la sera del 31 dicembre 1760, in Cattedrale a Termoli, durante i lavori di scavo per posizionare un nuovo altare maggiore. Mentre si eseguivano i lavori, infatti, venne rinvenuta una lapide di marmo che arrecava un’iscrizione di quattro righe che recitava in latino: “Qui riposa il corpo del Beato Basso vescovo e martire”. Il giorno dopo si completò lo scavo e venne ritrovata l’urna che conteneva le ossa di San Basso, che attualmente sono custodite nella cripta della cattedrale. Ci sono ancora dei misteri sull’arrivo del corpo del vescovo a Termoli, dopo che venne ucciso a Nizza la notte del 5 dicembre sul fiume Varo. Le ipotesi sono tante, dalla volontà del Santo di voler arrivare sulla costa termolese, al furto o all’acquisto delle reliquie. Ciò nonostante Termoli continua
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San Basso a venerare San Basso come suo patrono almeno dal XII secolo e lo fa nei due giorni di festa: il 3 e il 4 agosto. Il 3 agosto è il giorno della processione. Al mattino, dopo la messa in cattedrale, si procede con la processione a mare dove, la statua del santo viene portata a bordo di un peschereccio, estratto a sorte alcuni giorni prima. Il natante viene addobbato degnamente per la manifestazione che raduna battelli e navi che lo seguono con a bordo la gente. A metà percorso, verso Campomarino, dall’imbarcazione col santo viene gettata in acqua una corona di fiori in onore del protettore. Al porto si rientra verso mezzogiorno e li inizia la festa con tanto di ostriche e pesce fresco.
L’appuntamento successivo è per le stradine del borgo: a spalla i pescatori portano la statua al mercato ittico e li resta fino al giorno dopo, per essere ‘vegliata’ e venerata. Il 4 agosto, infatti, alle 6 del mattino, viene celebrata la Santa messa davanti al mercato ittico e alle 19, dopo l’altra funzione religiosa in Cattedrale, ci si riunisce in processione con San Basso. La sera del 4 agosto, tanti falò vengono organizzati sulla spiaggia di Rio Vivo, dove migliaia di ragazzi si ritrovano per passare la notte, attendendo gli spari di mezzanotte e festeggiando con un bagno notturno il loro Santo Basso.
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♫. FESTIVAL “MARZIO ROSI” Percussioni Ketoniche in collaborazione con Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone 21.00 Basilica Cattedrale Piazza Duomo
♫. BALLO IN PIAZZA CON ORCHESTRA DI LISCIO 21.30 Piazzale antistante Chiesa S.Maria degli Angeli
dal 1 agosto al 30 settembre ♫. 58^ EDIZIONE MOSTRA NAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA “PLUSULTRA” 18.00 inaugurazione Galleria Civica
Venerdì 2 Agosto ♫. TIZIANO IN CONCERTO
21.00 Piazzale antistante Chiesa S.Maria degli Angeli
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Venerdì 2 Agosto FUOCHI PIROTECNICI 00.30
♫. RASSEGNA CINEMARE UNA DOMENICA NOTTE di Giuseppe Marci Albano 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Dal 2 al 8 Agosto ♫. MOSTRA ARTIGIANATO ORAFO di Jessica Fontana Castello Svevo
Dal 3 al 9 Agosto ♫. II° TORNEO DI TENNIS NAZIONALE CITTà DI TERMOLI Parco Comunale
Sabato 3 Agosto ♫. Festività San Basso
09.00 Processione in mare
♫. CONCERTO BANDISTICO Banda città di Bracigliano 21.00 Piazza Duomo
Domenica 4 Agosto ♫. 8^ TRAVERSATA AMATORIALE DI SAN BASSO 10.00 Lido Oasi
♫. EVENTO DI INTRATTENIMENTO CON STAND VIDEO SU “SPORT EQUESTRE” Ore 19.30 Piazza del Papa
Martedì 6 Agosto ♫.
FUOCHI PIROTECNICI
IL RE SONO IO Spettacolo Teatrale Con Gianfranco D’Angelo 21.00 Teatro verde Parco Comunale
Lunedì 5 Agosto ♫.
Mercoledì 7 Agosto ♫.
24.00 Banchina porto lato sud
FRANCESCO DE GREGORI in concerto 21.00 Piazza del Papa
RIVENDITORE AUTORIZZATO CONTRATTI AZIENDALI PER CELLULARI CENTRO ASSISTENZA TECNICA
TELEFONIA PROFESSIONALE SICUREZZA NETWORKING
NEGOZIO
FESTIVAL”MARZIO ROSI” Fatum bajantrio con Massimiliano Pitocco, Giuseppe Scagliano e Angelo Miele ORE 21.00, Largo Tornola
Corso F.lli Brigida, 133 A/B Termoli (CB) tel/fax 0875.706735 www.telefonomaniasrl.it commerciale@telefonomaniasrl.it Corso F.lli Brigida, 133 A/B Termoli (CB) tel/fax 0875.706735 mob 348.3412209 www.telefonomaniasrl.it info@telefonomaniasrl.it via Martiri della Resistenza, 118/120 tel/fax 0875.81047 wind@telefonomaniasrl.it
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Giovedì 8 Agosto ♫.
Dal 9 al 11 Agosto ♫.
MUSICAL “LA BELLA E LA BESTIA“
“MESSAGGI DAL MARE” Roberto Regnoli Castello Svevo
21.00 Teatro Verde
♫. RASSEGNA CINEMARE LA FINESTRA SUL CORTILE di Alfred Hitchcock 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Dal 10 al 22 Agosto ♫.
♫.
MOSTRA PERSONALE “Dal profondo del cuore l’argilla racconta” di Cleofino Casolino 22.00 - 23.00 Via Marconi 2
BEER FESTIVAL VIA FIRENZE JACKSON BANDA MANIA LIVE 21.00 Bar Via Firenze
Sabato 10 Agosto ♫.
Venerdì 9 Agosto ♫. MOSTRA SU BEATLES
17.00 – 24.00
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SPETTACOLO TEATRALE “RICCARDO III” con Massimo Ranieri e le musiche di Ennio Morricone 21.00 - Teatro Verde Parco Comunale
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♫. RASSEGNA CINEMARE NON è UN PAESE PER VECCHI di Etan & Joel Coen 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
Domenica 11 Agosto ♫. V^ RASSEGNA CORI
21.00 Piazza Tornola
♫. RASSEGNA CINEMARE INCEPTION - di Christofer Nolan 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
♫. SAGRA DELLA FIORENTINA
17.00 Difesa grande
Piazzale antistante Chiesa S.Maria degli Angeli
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Lunedì 12 Agosto ♫. SPETTACOLO TEATRALE ITINERANTE “Sogno di una notte di mezza estate” 20.30 Trabucchi e Borgo Antico
Martedì 13 Agosto ♫. RASSEGNA CINEMARE LE NOTTI DEI CORTI 21.30 Cortile Scuola Bernacchia
♫. SUMMER EVENT Diocesi Termoli Larino
23.00 Cattedrale Piazza Duomo
Ferragosto Termoli, la sera del 15 di agosto, si infiamma. Lo fa attraverso uno spettacolo entusiasmante: suggestivo, infatti, l’incendio artistico del castello. Viene, così, riproposto l’evento storico legato all’attacco turco sulle coste termolesi ad opera di Pialj Pascià e del suo esercito. La vicenda rievocata risale al 1566 quando Solimano II il Magnifico incaricò lo stesso Pialj Pascià di annientare la costa meridionale del mare Adriatico. Le truppe fecero prima razzia di tutto ad Ortona e Vasto e poi scesero fino a Termoli. Non appena comparvero in lontananza circa 150 galere i termolesi abbandonarono la città riuscendo a rifugiarsi nelle aree più interne. Le case del centro storico furono distrutte dalle fiamme, ma l’atto più grave
interessò la Cattedrale di Termoli: le statue e le decorazioni della chiesa madre furono solo un ricordo. La furia dei turchi provocò danni innumerevoli e questo assedio rappresenta una delle pagine più tristi della storia di Termoli. Dopo aver incendiato il borgo, le galere turche abbandonarono la città per riprendere il mare. E proprio quelle fiamme e quegli spari reali rivivono nei colori, nei suoni e nel calore della sera di Ferragosto con lo spettacolo pirotecnico. Tantissima gente raggiunge Termoli per assistere all’evento: le mura della città si ‘tingono’ di rosso e infinite ‘cascate di fuoco’ illuminano il borgo. Tra le migliaia di turisti rivive il passato.
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Mercoledì 14 Agosto ♫.
Venerdi 16 Agosto ♫.
MARIO BIONDI in concerto
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4^ EDIZIONE SBARCO DEI TURCHI Cortometraggio e corteo storico 20.00 Vie del centro Largo Piè di castello
RIEVOCAZIONE STORICA DI SAN SEBASTIANO 20.00 Vie del centro
Sabato 17 Agosto ♫.
Giovedì 15 Agosto ♫.
VINICIO CAPOSSELA & LA BANDA DELLA POSTA 21.00 Piazza Duomo
21.00 Teatro Verde
FESTA DEL MARE
21.00 Concerto
Tribute band “Sogno Modà” 24.00 Fuochi pirotecnici (incendio del Castello) Lungomare Cristoforo Colombo
♫. SAGRA DEL CALAMARETTO Lido la lampara
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♫. CONTRADA IN FESTA SAGRA COZZE E FAGIOLI 17.00 Difesa Grande Piazzale antistante Chiesa S.Maria degli Angeli
Domenica 18 Agosto ♫. FESTIVAL “MARZIO ROSI” Swing big band di Lecce diretta dal Maestro Bubbico 21.00 Porto Turistico
Sagra del Pesce Nella scenografia naturale ed esclusiva del porto, nell’ultimo fine settimana di agosto, si svolge la festa che conclude tutti gli eventi dell’estate termolese. Stiamo parlando della rinomata ‘Sagra del pesce’ che attira nella città adriatica numerosi turisti nelle due serate di svolgimento. Dietro a questa manifestazione c’è un grande lavoro: grazie al contributo della cooperativa dei pescatori locali che vanno a pescare in mare aperto, ogni anno, nel piazzale del porto, vengono posizionate due ‘sartagne’, padelle di dimensioni notevoli sistemate su dei mattoni refrattari che in passato servivano alla frittura del pesce.
Questi tegami oggi rappresentano solo il simbolo della festa tradizionale, perché in realtà, la frittura di pesce viene eseguita in tante friggitrici elettriche in modo tale che l’alimento offerto è anche più igienico. Calamari, scampi e triglie sono solo alcune tipologie di pescato che viene cucinato da uomini e donne e poi distribuito tra i tanti banchetti, allestiti appositamente per l’occasione, che vanno ad occupare l’intero piazzale del porto. Come ogni sagra che si rispetti, non mancano concerti e balli, e per concludere a mezzanotte, una ditta si occupa di riscaldare l’ambiente con i fuochi d’artificio che tengono tutti con il naso rivolto all’insù.
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♫. SERATA TANGO ARGENTINO Esibizione maestri argentini 21.30 Largo Piè di Castello
Lunedi 19 Agosto ♫. OPERETTA “LA SCUGNIZZA” Ore 21.00 Teatro Verde
Dal 20 al 26 Agosto ♫. MOSTRA PERSONALE di De Stefano Giuseppe Castello Svevo
Sabato 24 Agosto ♫. MUSICAL FORZA VENITE GENTE Con Michele Paulicelli & Band
21.00 Teatro Verde
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Dal 24 Agosto al 12 Settembre ♫. MOSTRA PERSONALE Antonio Marcovicchio 19.00 - 20.30 Via Marconi
Dal 28 al 2 Settembre ♫. MOSTRA PITTURA E SCULTURA di Angela Laudato Castello Svevo
Sabato 31 Agosto ♫. TRADIZIONALE SAGRA DEL PESCE Piazzale del Porto
21.00 Concerto 24.00 Fuochi pirotecnici
Domenica 1 Settembre ♫.
dal 7 al 10 Settembre ♫.
Finale Miss Italia Molise
Vino e olio nel Borgo antico Degustazione di vino e olio molisani 19.00 - 23.00 Borgo Antico
21.00 Porto Turistico
Dal 5 al 11 Settembre ♫. Mostra fotografica di Giovanna De Benedictis Castello Svevo
Domenica 7 Settembre ♫. CANTI POPOLARI TERMOLESI 19.00 Piazza Vittorio Veneto
Sabato 14 Domenica 15 Settembre ♫. FESTA PARROCCHIALE GESù CROCIFISSO Piazzale Sant’Alfonso Maria de Kiguri
Sabato 21 Settembre ♫. TERMOLI MEDIEVALE: RIEVOCAZIONE STORICA 20.00 Borgo Antico
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Lungomare C. Colombo
VIA SANNITICA
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VIA DEL NUOTO
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VIA ADRIATICA
VIA MARATONA
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VIA SANNITICA
VIA FRATELLI BRIGIDA
CORSO NAZION ALE
VIA OLIVIERO
VIA ADRIATICA
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PORTO TURISTICO
CORSO UMBER TO I
VIA CAIROLI
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Vernacolo Termolese • • • •
GUIDA PER LA LETTURA La vocale e (in grassetto) rappresenta il suono dialettale ‘e’ in noce (nòce). La vocale u (in grassetto) rappresenta il suono dialettale di ‘u’ in muro (múre). La consonante h è utilizzata soltanto nei gruppi ‘ghe’ ‘ghi’ ‘sh’. I gruppi ‘che’, ‘chi’, ‘ca’, ‘co’, ‘cu’ sono sostituiti da ‘ke’, ‘ki’, ‘ka’, ‘ko’, ‘ku’. Con l’accento acuto ( / ) la vocale va pronunciata stretta. Con l’accento grave ( \ ) la vocale va pronunciata larga.
B
BAGGIANÉTE
BÈCE Bacio BESHÀRDE
BALEKÒNE
BESHÍ
BALLATÚRE
BRASHÓLE
BANKARÍLLE
BRAVÚRE Bravura BREDÉTTE
Baggianata, azione sciocca Balcone
Ballatoio
Banchetto
BÀNKE
Banca - tavolo
BÈVE Bere
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Bugiardo Bugia
Involtino
Brodetto di pesce
BREGUEGNÚSE
Vergognoso, timido
BRELLÒKKE
CECENÍLLE
BUJÀKKÚ
CEFFELARÍLLE
Gioiello
Impasto molto fluido di acqua e cemento
BÚNE
Bene
BURÍNE
Vento da nord
Epiglottide Fischietto
CEKÉLE Cicala
CEKÉTE
Cieco, cieca
CELLÚCCE
Uccellino
C
CEMENTÉ
Rametti da ardere
Straccio
Dare fastidio, stuzzicare.
CÉPPE
CENCIÒNE
CEBÉTE
CENTRÒNE
Sazio
Grosso chiodo, individo avaro
37
CEPPEKÉ
CÍLE
CERÉCE
CÍSTE
CETRÒNE
CÍTE
CIAMBÉNE
CÍTELE
CIAMMAJÍKE
CIÚCCE
CIAMÓRRE
CIÓMME
CIÀNCE
CIÚPPE
CIAPPÉTTE
CIÚTTE
Zoppicare Ciliegia Cocomero Zanzara Lumaca
Raffreddore Moina Gancetto
CÍCE
Ceci
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Cielo Cesto Aceto Bimbo(a) Asino
Gobba
Goppo Grasso, sovrappeso.
D
DENÚKKJE
DAMMÀJE
DERMÍ
DANDÓ
DETÒNE
DÉBBETE
DIÀVELE
DÈNTE
DIAVELÍLLE
DEBÒTTE
DÍNDE
Danno
Da dove Debito Dente Improvvisamente
DEKUAZIÒNE
Buona educazione
DEMÉNEKE
Domenica
Ginocchio Dormire Dito grosso, pollice Diavolo Peperoncino piccante Dentro
Continua sulla Guida 2014 Termoli&Dintorni
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Detti Termolesi Vizie de natura fine ‘a morte dure Vizio di natura fino alla morte dura
Passe ‘u vove e dice cuernute a l’asene
Chi guarde ‘n terre è tradetöre
Chi vä cu ciuppe ce ‘mpäre a ceppecä
Chi guarda a terra è traditore
Chi nasce tunne ‘n po’ merì quädre Chi nasce tondo non può morir quadro
Guappe e vine bbune feniscene preste
Guappi e vino buono finiscono presto
‘U müle ‘a notte ce sonne ‘u padrone
Il mulo di notte sogna il suo padrone
Passa il bue e dice cornuto all’asino
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare
Pizzich’ e bäce nen fan pertuse
Pizzicotti e baci non compromettono la ragazza
‘U carvone o coce o tegne Il carbone o brucia o sporca
Cäsa strette femmena ‘ngegnose
Casa stretta donna ingegnosa
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‘A case annasconne ‘n’ arrobbe La casa nasconde ma non ruba
Guäje a la cäse andò ‘u cappille nce träsce
‘U sorge che nen tè’ cavute more subbete
Il topo che non ha buco (non ha rifugio) muore subito
Guai alla casa in cui non entra il cappello
Fä ‘u passe come è ‘a cosse
Criste mene c’a bbacchette de vammäce
‘U munne e tunne chi vä a galle e chi vä a ffunne
Cristo picchia con la bacchetta d’ovatta
Chi lasse ‘ a sträda vecchia p’a nove, sä quille che lasse e nen sä quille che trove
Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia e non sa quel che trova
‘U guappe nen more a na cäsa su’ Il guappo non muore nella sua casa
Fai il passo come è (lunga) la gamba
Il mondo è tondo chi va a galla e chi a fondo
Su ‘briste fusse bbune ce ‘mbrestasse ‘a mojje Se il prestito fosse buono si prestasse la moglie
Quande ‘a femmene vo’ ‘u deiavele nen cia ppò Quando la donna vuole, il diavolo non ce la fa
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Numeri Utili Capitaneria di porto Carabinieri
0875.706484
Polizia di Stato
113 - 0875.71551
112 - 0875.706340
Polizia Stradale
0875.71541
Guardia di Finanza Guardia medica Garage interporto
0875.706267 0875.7159472 0875.703345
Pronto soccorso 118 - 0875.7159267 Stazione F.S.
0875.706432
Taxi
0875.703296
Municipio
0875.7121
Vigili del fuoco
115 - 0875.751200
Ospedale
0875.71591
Vigili urbani
0875.712253
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Le Associazioni Endurance Sailing Team è una scuola di vela fondata dallo skipper termolese Alberto Baccari, presente a Termoli presso Lido Panfilo. www.endurancesailingteam.com 4FUN è un’associazione di promozione sociale con l’obiettivo di valorizzare una delle risorse più importanti del nostro territorio: il mare. www.4funtermoli.com Turismol è un’associazione di promozione turistica e culturale nata con lo scopo principale di sensibilizzare i cittadini e i turisti alla conoscenza del nostro territorio. www.turismol.it Terzo Millennio è un’associazione culturale che si pone come obiettivo il preservare e mantenere vive le tradizioni popolari termolesi. www.terzomillenniotermoli.it Create è un’associazione culturale con l’obiettivo di creare ed organizzare eventi d’arte, teatro, musica, moda e promozione turistica. Facebook: Ass.CulturaleCreate
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Orario traghetti Tremiti Jet
IdroJet
50’
dal 14/06 al 01/08
lun-mar-mer-gio
ven-sab e festivi
DA TERMOLI DA TREMITI
08:40 - 16:00 09:45 - 17:40
08:40 - 10:45 - 17:30 09:45 - 16:20 - 18:45
dal 02/08 al 08/09
tutti i giorni
DA TERMOLI DA TREMITI
08:40 - 10:45 - 17:30 09:45 - 16:20 - 18:45
dal 09/09 al 29/09
tutti i giorni
DA TERMOLI DA TREMITI
08:40 16:55 www.navlib.it Isola di Capraia
Mezzo Veloce
dal 01/07 al 31/08
lun-mar-mer-gio
ven-sab-festivi
DA TERMOLI DA TREMITI
09:15 18:15
09:15 - 16:45 10:45 - 18:15
60’
www.tirrenia.it
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Campomarino CAMPOMARINO Campomarino è un comune della provincia di Campobasso di circa 7.154 abitanti. Rispetto ai quattro paesi di cultura arbereshe, come Ururi, Montecilfone e Portocannone, Campomarino ha una storia a sé. Distrutta diverse volte dalle incursioni barbariche, Campomarino riuscì a diventare un centro di grande importanza longobarda e normanna. Il terremoto del 1456 danneggiò duramente il paese che divenne quasi disabitato fino al 15esimo secolo, quando fu ripopolato da profughi albanesi che, a seguito di invasioni e migrazioni, rifondarono le terre e vissero pacificamente con la popolazione locale.
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I resti più antichi di Campomarino sono le absidi e la cripta che appartengono alla prima costruzione, in cui c’è un affresco del 400 che raffigura San Nicola e San Demetrio. CAMPOMARINO LIDO è una frazione di Campomarino, nonché località di villeggiatura in cui gli stabilimenti balneari sono l’attrazione turistica d’eccellenza. Ha poco meno di mille abitanti in un chilometro circa di paese, ma è meta di turismo estivo ed ha anche un piccolo porto. La particolarità di Campomarino lido è la pineta che costeggia la spiaggia e arriva fino alla foce del Biferno.
Termoli
Campomarino
Programma estivo 19 Luglio
20 Luglio
23 - 24 - 25 Luglio
ESCURSIONE NATURALISTICA Bosco Le Fantine PARTY SOTTO LE STELLE 21:30 Via Kennedy Campomarino Lido
XIII TROFEO SANTA CRISTINA 15:30 FIERA PRODOTTI TIPICI 20:00 P.zza Municipio VIA IN FESTA 21:30 Via G. Paolo II
FESTA PATRONALE S. CRISTINA Campomarino Paese
dal 19 al 25 Luglio MOSTRA COLLETTIVA DI PITTURA 19:00 Palazzo Norante
21 Luglio
dal 25 al 30 Luglio CAMPUS SCUOLA DI MUSICA Scuola Civica Santa Cristina Palazzo Norante
1° DUATHLON TROFEO S. CRISTINA 17:00 Campomarino
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26 Luglio
2 Agosto
8 Agosto
FESTIVITÀ S. ANNA Campomarino Lido HANGOVER Spettacolo musicale 21:30 P.zza Falcone Campomarino Lido
MOSTRA “L’istruzione a Campomarino nel ventennio Fascista” a cura di Pasquale Di Giulio 18:30 Palazzo Norante
PARTY SOTTO LE STELLE 21:30 Via Kennedy Campomarino Lido
27 Luglio NOTTE BIANCA DELLA SOLIDARIETà Campomarino Paese
ESCURSIONE NATURALISTICA Bosco Le Fantine
BICICLETTATA 18:30 P.zza Falcone Campomarino Lido
8^ MOSTRA opere cultura ARBËRESHË di Ibrahim Kodra e Liliana Corfiati PRESENTAZIONE LIBRO “NON TI AMO PIÙ” di Fernanda Pugliese 19:00 Palazzo Norante
29 Luglio
5 Agosto
28 Luglio
TEATRO DEL M° CIARFEO “PARTITA A QUATTRO” 21:30 L.go S. M. a Mare
REVIVAL EVER GREEN 21:30 P.zza A. Moro Campomarino Lido
30 Luglio
6 Agosto
SERATA JAZZ 21:30 P.zza V. Veneto
31 Luglio CONCERTO Scuola Civica di musica S. Cristina 21:30 P.zza S. M. a Mare
1 Agosto CONCERTO Scuola Civica di musica S. Cristina 21:30 Nuova Cliternia
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ACID LIKE Musica sotto le stelle 21:30 P.zza Municipio CONCERTO SOTTO LE STELLE P.zza Falcone ore 21:30 Campomarino Lido
7 Agosto SERATA RADIO NORBA DJ E MUSICA 21:30 P.zza Falcone Campomarino Lido
9 Agosto SERATA SELEZIONI MISS ITALIA 21:30 P.zza Falcone Campomarino Lido
10 Agosto V° FESTA DEL CACCIATORE A.N.L.C. 20:30 P.zza S. M. a Mare MARATONA 18:30 P.zza Falcone Campomarino Lido
12 Agosto TEATRO ”FUORI DI TESTO” O tuono ‘e marzo 21:30 P.zza S. Maria a Mare
13 Agosto FESTA DELLA CANTINA Nuova Cliternia
14 Agosto MUSICA E BALLI IN PIAZZA 21:30 P.zza A. Moro Campomarino Lido
15 Agosto
19 Agosto
23 Agosto
FESTIVITÀ MADONNA GRANDE Nuova Cliternia
ACCORDIAN & VOICE Jazz e dintorni 21:30 Giardino Chiesa S. Anna (Lido)
MUSICA & BALLI TRADIZIONALI 21:30 Nuova Cliternia
20 Agosto
BICICLETTATA 18:30 P.zza Falcone Campomarino Lido
16 Agosto MUSICA E BALLI IN PIAZZA Ore 21:30 P.zza Falcone Campomarino Lido FESTIVAL CANORO DEI BAMBINI 21:30 Nuova Cliternia
17 Agosto FESTA DI QUARTIERE LA MADONNINA
18 Agosto MEMORIAL ANTONIO MARIANO 21:30 P.zza Sedati
FESTA DEL COCOMERO C’era una volta Campomarino - tra le vie del Paese
21 Agosto 9° GARA DI BALLO AMATORIALE 21:30 P.zza Falcone Campomarino Lido
24 Agosto
25 Agosto BALLIAMO IN PIAZZA 21:30 P.zza V. Veneto
22 Agosto PARTY SOTTO LE STELLE 21:30 Via Kennedy Campomarino Lido
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In un colle a 148 metri sul livello del mare sorge Portocannone, uno dei quattro comuni in provincia di Campobasso appartenenti alla minoranza etnica e linguistica albanese, insieme a Ururi, Campomarino e Montecilfone. Portocannone, che si estende nei pressi del fiume Biferno, ospita 2.561 abitanti, esisteva già in epoca medioevale anche se nel 1456 un violento sisma la rase quasi completamente al suolo e dieci anni dopo fu ricostruita interamente da una colonia albanese. La chiesa costruita è stata donata alla Madonna di Costantinopoli e in memoria di questo evento, ogni anno, il lunedì successivo al giorno della Pentecoste, si svolge la Carrese, la corsa dei carri trainati dai buoi, seguiti da giovani che sono a cavallo. LA CORSA DEI CARRI La corsa dei carri è una vera e propria gara che si svolge durante le prime ore del pomeriggio e che fa divertire cittadini e appassionati che si dividono in tre grandi fazioni nutrite da rivalità folkloristica: i ‘giovani’ , con i colori biancoceleste, i ‘giovanotti’ che si distinguono dal colore giallorosso ed il carro dei ‘xhuventjelvet’, che porta il colore arancione.
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Termoli
Portocannone
Portocannone In base al racconto si narra che gli arbëreshe, giunti sulle coste dell’Adriatico, non conoscendo i confini del territorio, decisero di far decretare la scelta ad una coppia di buoi che trascinavano un carro con l’effigie della Beata Vergine di Costantinopoli. La festa inizia la domenica di Pentecoste quando i sostenitori di ogni carro si esibiscono in uno spettacolo di fuochi pirotecnici nella piazza centrale. Si conclude con l’accensione di una catena di polvere pirica di circa 100 metri che viene trascinata dal ‘cateniere’, il cavaliere che guiderà i buoi il giorno successivo, fin sotto
l’arco del Borgo. Il tutto è benaugurante per l’evento del giorno successivo: la catena di fuochi, infatti, non dovrà spezzarsi. Il lunedì è il giorno più atteso dell’anno e la partenza è il momento più difficile di tutto l’evento, perché i carri non sono posizionati in modo tale che al ‘via’ del sindaco si proceda con la gara, ma sono ‘girati’ di 180 gradi. è indispensabile quindi che, per iniziare, il carro debba essere girato e lanciato a forte velocità. Ovviamente vince chi arriva per primo in paese.
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San Martino San Martino in Pensilis è un piccolo comune molisano di 4901 abitanti. Il paese è situato su un’altura a 281 metri sopra il livello del mare. Il nome, secondo illustri studiosi, sembra derivare da una Chiesa posta su un colle, dedicata a San Martino di Tours. L’appellativo “in Pensilis”, che significa “posto sopra la collina”, indica, appunto, la sua conformità territoriale. Dopo che San Martino, nel tempo, venne sottoposta al predominio di diversi invasori come Goti, Longobardi e Normanni, nel 1811, insieme agli altri paesi della Capitanata quali Ururi, Portocannone, Campomarino e Termoli, entrò a far parte del Contado di Molise. Simbolo, tra gli altri, di San Martino in Pensilis anche il Palazzo del Conte o Palazzo Baronale, appartenente in parte ai signori Tozzi e in parte al Conte Cattaneo, anche se un antico manoscritto del 1590 designava il castello di proprietà di Ferdinando de Capua, quarto Duca di Termoli.
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Santo protettore del paese è San Leone Confessore, conosciuto e celebrato come San Leo che si festeggia il 2 maggio. Questa ricorrenza è preceduta dalla tradizionale Carrese di San Martino in Pensilis, a lui dedicata, che si svolge ogni 30 aprile. Per ciò che riguarda la cucina tipica sammartinese, sicuramente la “pampanella” occupa un posto rilevante. Si tratta di carne di maiale cotta al forno e condita con sale, aglio e peperoncino. Una delizia gastronomica che porta alto il nome del paese in Italia, se non addirittura all’estero. LA CARRESE La corsa dei carri di San Martino in Pensilis detta anche “Carrese”, è una gara tra tre carri trainata da buoi. Le diverse fazioni avversarie si distinguono per il nome e i colori sociali. Secondo la tradizione, la Carrese vanta origini antiche. La leggenda parla di quattro nobili, il conte di San Martino, il barone
Termoli
San Martino
di Chieuti, il duca di Larino e il marchese Ramitelli che un giorno si ritrovarono per una battuta di caccia. Vedendo una sorgente d’acqua si incamminarono verso di essa per dissetarsi, lasciando legati i loro cavalli a una quercia e posando archi e frecce su di un grande masso nelle vicinanze. Al loro ritorno, però, trovarono il corpo di un monaco schiacciato dal masso che portava al collo un medaglione con su scritto Leone. Il monaco era conosciuto in zona perché aveva compiuto numerosi miracoli. Nacque così una lite tra i ricchi per scegliere chi doveva tenersi il corpo. Alla fine il monaco venne adagiato su un carro trainato da buoi. Questi animali si sarebbero poi fermati su un terreno.
Le reliquie del monaco sarebbero andate appunto al proprietario del podere. Destino volle che il carro si fermasse a San Martino, dove il monaco venne proclamato Santo e canonizzato come San Leo. La Carrese, dunque, è un forte simbolo di San Martino che ogni anno attira persone da tanti posti diversi. Durante la gara del 30 aprile che dura circa 21 minuti, si crea un’atmosfera surreale che sfocia nella gioia e nel tripudio dei colori del carro vincitore che per primo passa sotto l’arco che porta al piazzale antistante la Chiesa di San Pietro Apostolo, dove sono conservate le reliquie di San Leo.
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Larino Secondo gli storiografi più accreditati l’origine di Larino risalirebbe a cinque secoli prima della fondazione di Roma e per mano degli Etruschi che immigrarono verso le Puglie e diedero, quindi, il primo sviluppo alla realtà frentana. Facendo riferimento alle prime monete utilizzate in quei tempi e, rinvenute attraverso degli scavi, si ritiene che il primo nome della città derivasse dal latino Frenter, attribuito dagli Etruschi in ricordo della loro città Fèrento. Gli Etruschi credevano in Marte come divinità più importante e per tale ragione la prima religione dei Frentani fu quella pagana. In onore di Marte fu eretto anche un tempio che successivamente divenne una chiesa cristiana, proprio lì dove ora c’è la chiesa di San Primiano. Frenter venne distrutta e la città ricostruita prese il nome prima di Ladinod e poi di Larinum: sia da un punto di vista culturale che politico Larino ebbe sempre particolare rilevanza anche per la sua posizione topografica.
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L’anfiteatro romano e le terme erano sicuramente gli elementi caratterizzanti della città. è difficile stabilire il numero di abitanti in quel tempo: si presume fossero circa 100mila. L’approvvigionamento idrico avveniva attraverso le acque del grande serbatoio situato sotto il Pretorio da cui partiva il rifornimento per le tantissime fontane, per l’Anfiteatro e le terme. Lo stemma cittadino, come simbolo di Larino, è costituito da un’ala d’argento in campo azzurro. L’evoluzione della città La prima Larino sorgeva su un colle, proprio dove ora si impone la città nuova. Soltanto qualche secolo dopo la fondazione della città, il popolo si spostò a valle. E questo esodo avvenne probabilmente tra la fine del IX secolo e l’inizio del X secolo dopo le distruzioni compiute dai Saraceni.
Termoli
Larino
Il periodo di maggiore floridità urbanistica si registra tra il XIII e il XIV secolo attraverso la costruzione della Cattedrale, la chiesa di San Francesco con annesso convento, quella di Santo Stefano e il Castello conosciuto oggi come Palazzo ducale. Anche nel XVI secolo l’attività edilizia e sociale frentana mantenne la sua vivacità: nel 1535 fu aperto il convento dei frati Cappuccini, nel 1564 vennero aperte le porte del Seminario, il primo nel mondo cattolico, e poi nel 1573 prese corpo il nuovo Episcopio. Poi per due secoli l’assetto urbanistico rimase immutato
riprendendo vigore soltanto alla fine del XVIII secolo allargandosi oltre la “Porta di Piano”. Con l’Unità d’Italia Larino fu indicata come capoluogo del basso Molise e importanti istituzioni si radicalizzarono in città, come la sede della Sottoprefettura e il tribunale civile e penale. Attualmente a Larino ci sono anche l’ospedale “Vietri”, il carcere, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps, imponenti sedi delle forze di polizia e scuole di ogni ordine e grado.
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Termoli
Montecilfone
Montecilfone Montecilfone è un comune di 1.472 abitanti situato su di una collina a 405 metri sopra il livello del mare. Il clima è temperato, per cui la vegetazione è rigogliosa, tanto da essere presenti 80 ettari di bosco sul colle Corundoli dal quale è possibile scorgere le catene degli Appennini abruzzesi, il promontorio del Gargano, le colline molisane, il Mar Adriatico e le Isole Tremiti visibili a occhio nudo nei giorni sereni. Reperti di epoca romana sono assai frequenti nell’agro di Montecilfone, infatti sono state rinvenute monete di Caligola (imperatore romano dal 37 al 41 dopo Cristo), una lapide romana pentagonale, statuette di bronzo e argento, numerose tombe e vasi di terracotta. La Chiesa di San Giorgio, l’unica del paese, è stata realizzata nel 1861 su riedificazione di una precedente, più antica. Altri edifici interessanti da vedere sono il Castello con la Torre e il Palazzo Ducale.
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Storia e leggenda segnano la festività di San Giorgio a Montecilfone, il 23 aprile. E’ una delle prime feste di primavera, nata dalla fantasia popolare e tramandata con un’aurea di leggenda: la storia di San Giorgio, in lotta contro il drago, è declamata in un antico inno che vuole il Santo difensore del Cristianesimo. La tradizione iconografica rappresenta il Santo di Cappadocia in sella ad un bianco destriero nell’atto di trafiggere un drago dalle fauci infuocate; questa rappresentazione simboleggia la vittoria del Cristianesimo contro le religioni pagane. Tra le altre tradizioni di Montecilfone abbiamo il culto in onore di S. Antonio di Padova, che si festeggia il 13 giugno con una suggestiva sfilata di carri trainati da buoi, simboli del duro lavoro. I carri, riccamente addobbati con fiori e drappi, vengono portati in processione dietro la statua del Santo, aspettando la benedizione del sacerdote.
Termoli
Guglionesi
Guglionesi Guglionesi è un comune di 5.380 abitanti e si estende per cento chilometri quadri. L’origine del nome vede gli studiosi cimentarsi in appassionanti dibattiti: per alcuni deriva dalla “guglia”, una pianta caratteristica che nasceva sulle sponde del fiume Biferno; per altri il nome deriva dalla combinazione di colle-nisyus (Colle di Nisio). Collenisio infatti fu uno dei suoi nomi prima di assumere il nome attuale di Guglionesi. In passato fu abitata dai Frentani, popolo italico affine ai Sanniti, di cui sono stati anche trovati reperti archeologici.
Nel medioevo le prime abitazioni furono costruite nella parte più alta del colle in maniera orizzontale, ma con l’aumentare della popolazione si dovette fabbricare anche in direzione nord, verso il Sinarca, dove i resti delle mura sono ancora oggi visibili. Inoltre, furono costruite 2 porte: una che conduceva al fiume, ora non più presente, e un’altra che portava al tratturo l’AquilaFoggia, oggi ancor presente, anche se modificata dalle guerre. Una particolarità importantissima le hanno le strade perchè già nel medioevo sono state fatte come sono presenti oggi.
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Serracapriola Al confine tra il Molise e la Puglia, su una collina di quasi 300 metri sorge Serracapriola, il comune in provincia di Foggia che conta 4.492 abitanti. Ospitale e con un clima di tipo mediterraneo, Serracapriola fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Sul nome del paese è ancorata una leggenda:
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si narra che un conte che amava la caccia, inseguÏ un capriolo che lo condusse in una grotta dove fu ritrovato un altare con l’immagine della Madonna. Per questo, gli abitanti costruirono una chiesetta, in onore di Santa Marina in Silvis, ed accanto ad essa
Termoli
Serracapriola
diedero vita al centro abitato che prese il nome di Serracapriola. Un elemento che caratterizza il paese è il castello costruito nel XI secolo, dove dalla piazza antistante si snoda la via del Borgo, un viale alberato opera di Nicola Maresca, il
primo duca di Serracapriola. Serracapriola ospita anche un convento di padri cappuccini, nel quale per un periodo si recò anche Padre Pio da Pietralcina. E’ possibile infatti visitare la sua stanza situata all’interno del convento.
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Isole Tremiti Le isole Tremiti, o Diomedee, costituiscono un arcipelago del mare Adriatico, posto a circa 22 miglia da Termoli. Si tratta di bellezze naturali facenti parte del Parco Nazionale del Gargano. L’arcipelago è composto dall’isola di San Nicola, sulla quale risiede la maggior parte della popolazione, da San Domino, la più estesa e con l’unica spiaggia sabbiosa, da Capraia, seconda per dimensione e disabitata, da Pianosa, e dal Cretaccio. La morfologia costiera delle Isole Tremiti varia da isola a isola. Le quattro isole maggiori sono tutte formate da rocce di origine marina e continentale. Di grande impatto visivo sono i cosiddetti
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“pagliai”, ossia degli enormi faraglioni a forma conica che insieme alle caratteristiche grotte rendono unico il paesaggio. ISOLA DI SAN DOMINO Il suo territorio si sviluppa su una superficie di circa 208 ettari ed è la più grande isola dell’arcipelago. In parte coperta da una pineta, l’isola di San Domino è la più ricca di vegetazione e, a detta di molti, la più bella dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Lungo il perimetro dell’isola si aprono diverse insenature e grotte che si possono scoprire grazie alle escursioni in barca.
Isole Tremiti Termoli
ISOLA DI SAN NICOLA Il suo territorio si sviluppa su una superficie di circa 42 ettari ed è storicamente ed artisticamente la più importante. Dal porticciolo, attraverso un possente
portale, ci si addentra all’interno dello spazio delimitato dalla cinta muraria. In questa zona si trovano il convento-castello fortificato e la chiesa di Santa Maria a Mare
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Le Isole
Tremiti Cala Tamariello
Scoglio del Monaco
Cala Tonda Cala Tramontana I Pagliai
Cala degli Inglesi
Cala dei Benedettini
Cala delle Arene
Cala delle Rondinelle
Cala dello Spido Cala Matano
Cala del Bue Marino
Cala del Pigno Scoglio Elefante Cala del Sale Cala delle Rosette Cala delle Morene
Cala di Zio Cesare
Isola San Domino
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Isola Capraia Il Grottone Cala dei Turchi
L’Architiello
il Cretaccio
Isola San Nicola
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la storia Abitate già in antichità, le isole erano note con nome Trimerus che deriverebbe dal greco trimeros, ossia “tre posti” o “tre isole”. In epoca romana, l’imperatore Augusto vi relegò la nipote Giulia che vi morì dopo vent’anni di soggiorno forzato. Nel 780 Carlo Magno vi esiliò Paolo Diacono che, però, riuscì a fuggire.
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La storia dell’arcipelago non è però solo legata agli esiliati più o meno illustri che qui furono confinati, ma soprattutto alle vicende storiche, politiche ed economiche dell’abbazia di Santa Maria a Mare. Secondo il Chartularium Tremitense il primo centro religioso fu edificato nel territorio delle isole adriatiche nel
IX secolo ad opera dei benedettini come dipendenza diretta dell’abbazia di Montecassino e nell’XI secolo il complesso abbaziale raggiunse il massimo splendore.
La magnificenza di questo periodo è testimoniata dalla presenza tra le mura del monastero di ospiti illustri, tra i quali Federico di Lorena (divenuto poi papa Stefano IX) e Dauferio Epifani
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(successivamente papa Vittore III). Nel 1334 l’abbazia fu depredata dal corsaro dalmata Almogavaro e dalla sua flotta, proveniente dalla città dalmata di Almissa, i quali trucidarono i monaci mettendo fine alla presenza cistercense nell’arcipelago. Nel 1412, in seguito a pressioni e lettere apostoliche, e su diretto ordine di papa Gregorio XII, dopo il rifiuto di diversi ordini religiosi, una piccola comunità di Canonici Lateranensi, proveniente dalla chiesa di San Frediano in Lucca e guidata da Leone da Carrara, si trasferì sull’isola per ripopolare l’antico centro religioso. Nel 1567 l’abbazia-fortezza di San Nicola
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riuscì a resistere agli attacchi della flotta di Solimano il Magnifico. L’abbazia fu soppressa nel 1783 da re Ferdinando IV di Napoli che nello stesso anno istituì sull’arcipelago una colonia penale. Nel periodo napoleonico l’arcipelago fu occupato dai murattiani che si trincerarono all’interno della fortezza di San Nicola resistendo validamente agli assalti di una flotta inglese (anno 1809). Di questi attacchi sono visibili ancora oggi i buchi delle palle di cannone inglesi sulla facciata dell’abbazia.
In seguito a tale evento, Murat concesse la grazia ai deportati che avevano collaborato alla resistenza contro gli inglesi. Fu così che ebbe fine la prima colonizzazione delle Tremiti, effettuata mediante l’insediamento di colonie penali. Nel 1843 re Ferdinando II delle Due Sicilie, con l’intento di ripopolare le isole, vi fece insediare molti indigenti provenienti dei bassifondi napoletani, che poterono così sfruttare proficuamente la pescosità di quell’area marittima, dando luogo così ad una seconda colonizzazione delle Tremiti.
Nel 1911 furono confinati alle Tremiti circa milletrecento libici che si opponevano all’occupazione coloniale italiana. A distanza di un anno circa, un terzo di questi erano morti di tifo esantematico. L’autonomia comunale risale al 1932. Nel 1987 Mu’ammar Gheddafi, in virtù delle deportazioni di cittadini libici effettuate soprattutto dal governo Giolitti a partire dal 1911, dichiarò che l’arcipelago era parte della Libia. Tali pretese territoriali seguivano la tensione diplomatica che sussisteva con l’Italia.
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