Top To p Italy Ita aly a al ly y TORINO
COME IN BRASSERIE Il Pastis, in piazza Emanuele Filiberto. Il locale è aperto dal primo mattino �ino a tarda notte come caffè, ma è anche ristorante, con menu d’impronta siciliana.
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Viaggio perfetto in: 2 giorni COORDINATE GEOGRAFICHE LONGITUDINE: 45° 4’ 15.07’’ N LATITUDINE: 7° 41’ 3.62’’ E
ANCHE TORINO VAL BENE UNA MESSA di Michele Neri
Foto Giacomo Bretzel
La stessa capacità di Parigi di rinnovarsi, modernizzarsi, riconvertirsi. Così il capoluogo piemontese ha recuperato i luoghi simbolo della sua storia industriale per trasformarli in cultura, design, arte. Per non parlare del mercato delle pulci, della gastronomia, delle sponde del Po... 83
È FAC I L E C A M M I N A R E E P E N S A R E , P E R U N G IO C O S O S C A M B IO DI L AT I T U DI N I , DI T ROVA R S I P E R S T R A DE E B OU L E VA R D PA R IG I N I . È L A C O M U N E QUA L I TÀ DI O G G E T T I , PA L A Z Z I , G U S TO , C A F F È S TOR IC I , L ’ UG UA L E R I S P E T TO DE L L E T R A DI Z ION I
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LA STORIA È QUI La facciata di Palazzo Carignano su piazza Carlo Alberto, davanti alla statua equestre del re. L’edi�icio ospita il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, riaperto dopo 5 anni di ristrutturazioni.
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arà il cielo, che si apre all’improvviso, creando una chiazza respirante nella coltre grigia. Oppure il vento, che sfiora la grande tettoia argentata del mercato di Porta Palazzo 1, a rendere il pensiero volatile e a trasformarlo per un attimo in un pensiero parigino. A quel punto è naturale che lo sguardo si alzi sopra le bancarelle di un coloratissimo marché aux puces nostrano, per cercare, sopra le colline, un equivalente della basilica di Montmartre, e lo trovi nella sagoma bianca di Superga 2. È facile camminare per Torino e pensare, grazie a un giocoso scambio di latitudini, di trovarsi per strade e boulevard di Parigi. È l’assonanza linguistica e culturale, la comune qualità di oggetti, palazzi, gusto, di corsi ombreggiati e caffè storici, l’uguale rispetto delle tradizioni. La prima Dame di Francia è stata la torinese Carla Bruni. Due capitali, avvicinate da secoli di storia comune: quella dei Savoia, più discreta, tascabile, ma non per questo inferiore di rango. Rinfrescata dai lavori per l’Olimpiade 2006 e i 150 anni dell’Unità d’Italia, Torino mostra, ora più che mai, la sua felice pariginità. Dopo la crisi dell’industria, una metropoli leggera: il termine con cui i cittadini amano descriversi, quel bugia nen (non ti spostare), dal francese bouger (muoversi), non è più conservatorismo, ma LO SPETTACOLO il sapersi rialzare dopo le difficoltà. Con CONTINUA… FUORI allegria. La sala centrale (nella pagina accanto) Spingendo l’immaginazione più in là, una e una collezione di passeggiata nel Quadrilatero Romano (il macchine fotogra�iche centro dell’Augusta Taurinorum), tra piazza (a destra) del Museo Nazionale del Cinema, Castello 3 e piazza Statuto 4, a nord di all’interno della Mole quell’infinita e disorientante via Garibaldi Antonelliana. Al centro della sala, l’ascensore 5 (la più lunga strada pedonale d’Euroche porta alla terrazza pa), ora restaurato e pieno di ristorantini, panoramica a 85 metri di quota. A realizzare botteghe, brocante, ricorda Saint-Germain l’allestimento è stato in miniatura. Letture e chiacchiere nei delo scenografo svizzero hors dei caffè, aperti fino alle quattro di François Con�ino, nel 2000 e nel 2006. mattina. Si parta, per esempio, dal Bed & La Mole, che doveva Breakfast al 4 di Via Stampatori, ospite del ospitare una sinagoga, si deve invece palazzo rinascimentale Scaglia di Verrua. al progetto del 1863 Si scenda in cortile, circondati da quella dell’architetto novarese Alessandro Antonelli. sensazione che nell’arte si sia insediato un modo di vivere bohémien, si superi una grande portineria che con i suoi vapori, le donne che chiacchierano, una luce soffusa e calda, sembra l’inizio di un romanzo di Simenon. Usciti, a sinistra, su via Sant’Agostino 6, prima di raggiungere piazza Emanuele Filiberto 7, si avverte già il brusio cosmopolita di uno dei locali più piacevoli, il Pastis: bottiglie di Ricard bene in vista, i tendoni di quell’amaranto tipico delle brasserie francesi, le 86
sedie di ferro laccato verde, un coin – angolo – felice. Così tutta l’area pedonale e le strette vie del Quadrilatero, dove si alternano ristoranti di ogni gastronomia (il libanese El Mir di piazza Corpus Domini, il siberiano Otium & Siberiaki di via Bellezia); antiquari, la persistenza di artigiani orgogliosi, insegne curate come a Parigi, e che, se vecchie e smangiate, lo sono in modo chic. Siamo a pochi passi dal mercato di Porta Palazzo, dove ogni mattina si vede il mondo. E da un noto appuntamento che si celebra il sabato mattina e la seconda domenica del mese: il «Balon» 8, il mercato delle pulci dell’adiacente, popolare, ruvido Borgo Dora. La stessa capacità di Parigi di rinnovare, assegnando un senso contemporaneo a spazi e attività desuete, Torino l’ha mostrata nella riconversione del vicino cortile dell’ex Arsenale Militare, diventato il Cortile del Maglio 9. Qui, una scenografia arditamente metallica ospita negozi etnici, locali e gallerie d’arte. In tutt’altra zona, al Lingotto 0, il recupero dell’area industriale della Fabbrica Carpano ha offerto lo spazio per il grande bazar di Eataly, undicimila metri quadri di piemontese gusto per il cibo. Torino, con il Salone del Libro, è sempre capitale della lettura. Una realtà fatta di numeri, amore e quella solitudine ben coltivata che accomuna il bibliofilo torinese al colto flâneur parigino. Affacciati alle vetrine di una delle numerose librerie antiquarie,
RISALENDO VIA PO VERSO P I A Z Z A C A S T E L LO , S P U N TA L A M OL E A N TON E L L I A N A , “ TOU R E I F F E L” C ON M U S E O DE L C I N E M A . A NC H E QU E S TA PA S S ION E C H I A M A PA R IG I
C O N DE ´ N A S T T R AV E L L E R
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dalla Drogheria dei Libri in via San Dalmazzo, nel Quadrilatero, alla celebre Gilibert, cuore della Galleria Subalpina – ancora un’illusione parigina, con i suoi passages –, si può vedere la passione all’opera: proprietari accucciati in eleganti, stanche poltrone, impegnati in discussioni di ore con il cliente, perduti in chissà quale anfratto dell’inesauribile desiderio libresco. Parigina città dei libri anche per COLORI E SAPORI i bouquinistes che non abbandonano le loDA COMPRARE ro postazioni sotto i portici di via Po q. È Qui a destra, un’opera dell’artista biellese stato il poeta Guido Gozzano a cogliere la Ugo Nespolo, esposta chiave in una poesia, Torino: «Un po’ vecnel suo atelier in via Susa 12/14 (nespolo. chiotta, provinciale, fresca tuttavia d’un tal com). Dal 2010, garbo parigino...». Il garbo. Nespolo è socio Se si cerca la Torino discreta, in cui le case onorario del movimento culturale si ritraggono dai passanti come, a Parigi, Immagine & Poesia. nel VII arrondissement, si raggiunga il Po Nella pagina accanto, la gastronomia lasciando la centrale via Roma in prossimità Steffanone, dal 1886 di piazza Castello. Oltrepassata piazza Cain via Maria Vittoria 2, a pochi passi da rignano w , sede, oltre che dell’omonimo piazza San Carlo. palazzo seicentesco, del celebre ristorante In basso, una scultura Del Cambio, dove velluto, ori e stucchi sono del Museo Egizio di Torino e, accanto, così ben conservati da renderlo il più parigiil mercato no dei locali storici italiani, si scenda lungo ortofrutticolo biologico di Porta Palazzo. via Maria Vittoria, che incrocia prima via Bogino, dove al 9, nel Palazzo Graneri della Roccia e, c’è l’elegante Circolo dei lettori, poi piazza Carlo Emanuele II r, dove apre una vera e propria brasserie, la Société Lutèce. Proseguendo verso il Po, è un alternarsi di slarghi e giardini, dall’Aiuola Balbo, poi piazza Cavour fino alla nascosta e neoclassica piazza Maria Teresa, formando insieme un Jardin du Luxembourg diviso su più spazi: bambini che giocano, antiquari, silenzio, platani ordinati, gallerie d’arte, palazzi bianchi, cancelli lustri. Questa calma s’interrompe appena ci si affaccia su piazza Vittorio Veneto t. Grande come metà Place de la Concorde parigina, doppia per emozioni: tra i locali sotto i portici e quel piacere di smarrirsi, in una sera di primavera, tra le luci discrete dei lampioni che illuminano quanto basta; poi il fiume, il ponte Vittorio Emanuele I (vogliamo dire che è il corrispondente dell’Alexandre III parigino?), l’altra sponda del Po, prima l’amata Chiesa della Gran Madre y e poi la collina che sale dolcemente. Se ci si ferma a bere più del necessario in uno dei tanti locali sulla piazza, per esempio al Lab o La Drogheria, il gioco delle analogie con Parigi prosegue: dalla Reggia di Venaria Reale che pare Versailles al mercato di corso Racconigi che ricorda Belleville... Tornati con i piedi per terra, risalendo via Po verso piazza Castello, si raggiunge (ma l’avrete vista tutto il giorno, spunta come la Tour Eiffel) la Mole Antonelliana u, con il suo Museo del Cinema. Anche questa passione chiama Parigi. Con il cine-bar King Kong di via Po, la sopravvivenza di sale di quartiere, come l’Eliseo e il Due Giardini, e la stessa Sala Massimo, in via Montebello, accanto alla Mole e gestita dal Museo. Come a Parigi, occorre soltanto trovare una bella pioggia e una ancor migliore compagnia. 88
Vero set cinematografico all’aperto, il quartiere di San Salvario i, fino a pochi anni fa zona a rischio, ha subito un’incalzante trasformazione. Risultato, una piccola Saint-Denis, un melting pot riuscito, dove botteghe, alimentari, abitudini locali e magrebine, africane, orientali vivono in pace una fianco all’altra. Per iniziare la serata, cenare da Scannabue in largo Saluzzo; percorrere via Baretti, dove apre il piccolo e curato cinema e teatro omonimo; scoprire AL MERCATO CON STILE all’incrocio con via Sant’Anselmo un altro Qui sotto, il mercato di coin pieno di locali notturni. È quartiere Porta Palazzo, di gusto di convivenza anche religiosa: ospita due Art Nouveau, in ghisa e ferro. Con oltre 1.000 moschee, la sinagoga, la chiesa valdese. Tre bancarelle, è il mercato indirizzi francesi: la gastronomia Si Vu Plé all’aperto più grande (nome che pasticcia con il francese) di via di tutta Europa. Berthollet 11, dove la normanna Elsà è orgogliosa di presentare la sua crème fraîche, oltre a cento formaggi; e su via Baretti un micro-bar, La Cuite («la sbronza») e la Brasserie Bordeaux. Nell’impossibilità di esaurire tutti i luoghi fisici che alludono alla capitale francese (le gallerie d’arte contemporanea e le pasticcerie, per dirne un paio), l’analogia più immediata è in un aggettivo comune: romantica. Torino offre molteplici spunti per quell’incontro tra intimità e grandezza, scenario e stato d’animo: presupposti della passione. Che sia la visione, dalla sala del Ga-
L ’ A N A LO G I A P I Ù I M M E DI ATA C ON L A C A P I TA L E D ’ OLT R A L P E È U N AG G E T T I VO C O M U N E : RO M A N T IC A . M OLT I G L I S P U N T I P E R QU E L L ’ I NC ON T RO F R A I N T I M I TÀ E G R A N DE Z Z A , S C E N A R IO E S TATO D ’ A N I M O : P R E S U P P O S T I DE L L A PA S S ION E binetto Cinese dentro il «francese» Palazzo Reale, della Mole che sale tra gli alberi del Giardino Reale. O passare le ore a leggere, seduti in uno degli imbarcaderi sul Po, guardando la primavera che occupa pian piano la collina. Magari dentro il Parco del Valentino o (romantico per definizione): all’Imbarchino o al Fluido. Non si potrà lasciare Torino senza essere entrati in un caffè storico. Cercando di accontentare palato e poetica, si scelga il minuscolo e nutriente Al Bicerin, di fianco al Santuario della Consolata, sull’omonima, dolce, piazza. Se è l’ora dell’aperitivo, a pochi metri, un intimo angolo veneziano: la vineria Il Bacaro.
DOVE & QUANTO
Mappa Cristiano Lissoni
CHARME E GRAN LUSSO Per ritrovare il fascino della Torino più nobile, si può prenotare una delle camere del B&B al 4 di Via Stampatori (tel. 339 2581330; 100 €), ricavate nel cinquecentesco Palazzo Scaglia di Verrua. Più contemporaneo lo stile del Town House 70 (via XX Settembre 70, tel. 011 19700003, townhouse.it; 120 €), di gran lusso quello del Golden Palace (via dell’Arcivescovado 18, tel. 011 5512111, goldenpalace. it; da 200 €), in un edi�icio del secondo dopoguerra di ispirazione déco. LA FINANZIERA D’EPOCA Anche una città ai piedi delle Alpi come Torino offre locali con spazi verdi o all’aperto dove è possibile godere di una bella giornata di sole. Come per esempio il Pastis (piazza Emanuele Filiberto 9/b, tel. 011 5211085; 35 €), pochi arredi, atmosfera anni Cinquanta, menu siciliano, ma soprattutto un dehors estivo spalancato sulla piazza. Da qui si arriva in pochi passi nella zona pedonale del Quadrilatero Romano, dove si trovano alcuni ristoranti etnici, il libanese El Mir (piazza Corpus Domini 17, tel. 011 5624496; 30 €), con un ottimo meze e qualche tavolino all’aperto dove si cena a lume di candela, e l’Otium & Siberiaki (via Bellezia 8g, tel. 011 4360738, sibir.it; 35 €), con piatti russi e siberiani, fra cui la piastra dei popoli mongoli, mix di verdure, gamberi, maiale, tacchino, vitello e agnello. Per una selezione del meglio dell’enogastronomia nostrana si va invece nella zona del Lingotto, da
GIUGNO 2012
Eataly (via Nizza 230, tel. 011 19506801, torino.eataly. it), che ospita una serie di ristoranti fra cui lo stellato GuidoperEataly – Casa Vicina (tel. 011 19506840; 45 €). Superclassico, e dai tempi di Cavour e Mazzini, è Del Cambio (piazza Carignano 2, tel. 011 546690; 75 €), che da allora, in ambiente e menu, ha cambiato ben poco. In carta anche i piatti preferiti dei fondatori della patria, come gli agnolotti fatti a mano al sugo d’arrosto e la �inanziera. Francese nello spirito, nel décor e a tavola è la Société Lutèce Brasserie (piazza Carlo Emanuele II 21, tel. 011 887644, societe-lutece.it; 45 €), un angolo bohémien nell’elegante �piazza Carlina�, che con il bel tempo accoglie anche qualche tavolo. Nel quartiere di San Salvario, un’altra eco francese si ritrova alla Brasserie Bordeaux (via Giuseppe Baretti 15, tel. 011 5539793; 25 €), mentre si torna in Piemonte da Scannabue (largo Saluzzo 25/h, tel. 011 6696693, scannabue.it; 35 €), con tartare di fassona al rosso d’uovo crudo e senape, tonno di coniglio e formaggi di alpeggi regionali. IN PIAZZA O SUL PO Sotto i portici di piazza Vittorio si trovano due dei locali più movimentati della città, il Lab (tel. 011 8170669), famoso per i suoi cocktail speziati e i dj set, e, al civico 18, La Drogheria (tel. 011 8122414, la-drogheria.it). Sotto i colonnati di via Po c’è invece il King Kong Microplex (via Po 21, tel. 011 19780675), storico cinema ma anche bar e ristorante con dehors.
In via Baretti 11/g si va per la grande carta dei vini e l’ottima scelta di tapas de La Cuite. Lungo gli imbarcaderi del Parco del Valentino, romantici ma anche perfetti per tirar tardi, i bar Imbarchino (tel. 011 6566359) e Fluido (tel. 011 6694557). Sulla �piazza� dal 1763 è Al Bicerin (piazza della Consolata 5, tel. 011 4369325), dove da 200 anni si beve l’omonima bevanda al caffè e cioccolato, mentre al civico 3/f si cambia scena
casalinghi. Il sabato, in piazza Borgo Dora, si tiene invece il Balon, variopinto mercato dell’usato che ogni seconda domenica diventa il Gran Balon, con mobili, tappeti, argenti, cartoline, bijoux e vestiti vintage. Per antichità, ma di libri e incisioni, gli indirizzi da segnare sono La Drogheria dei Libri (via San Dalmazzo 7/g) e Gilibert (Galleria Subalpina 17), con rarità di letteratura, scienze, storia locale italiana, montagna ed economia.
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i 0 con Il Bacaro (tel. 011 4969064, bacaropanevino. com), un angolo di Venezia all’ombra della Mole, fra cicchetti e frittini di pesce da gustare all’aperto. VINTAGE & FROMAGE Prima ancora che in boutique, a Torino gli acquisti si fanno all’aperto, per strada. Imperdibile il mercato di Porta Palazzo, dal lunedì al venerdì in piazza della Repubblica, noto oltre che per essere il più grande d’Europa fra quelli en plein air, per la varietà dei prodotti che vanno da frutta e verdura ad abbigliamento e
o Per chi punta alle crème fraîche e alle decine di formaggi francesi selezionati dalla normanna Elsà c’è la bottega gastronomica Si Vu Plé, in via Berthollet 11. DA VISITARE E VIVERE Per visitare lo splendido Palazzo Graneri della Roccia e conoscere il programma culturale del Circolo dei Lettori, tel. 011 4326827, circololettori.it. Per conoscere mostre ed eventi del Museo Nazionale del Cinema, tel. 011 8138560, museo nazionaledelcinema.it. Lorenza Scalisi
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