Pagina 25. Un quarto di secolo del Premio Ernest Hemingway Lignano Sabbiadoro

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un quarto di secolo del Premio Ernest Hemingway Lignano Sabbiadoro

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Lignano per la Cultura

I GIORNI DI HEMINGWAY Jack ÒB umbyÓ Hemingway (1923-2000, primogenito di Ernest), Carlo Teghil, Steno Meroi (sindaco di Lignano Sabbiadoro), Joan (ÒM uffetÓ) Hemingway (scrittrice, figlia di Jack e sorella delle attrici Margaux e Mariel Hemingway). Roma, sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mercoled“ 20 giugno 1984. Il sindaco di Lignano Steno Meroi e il presidente dell'Azienda di soggiorno Carlo Teghil, annunciano alla stampa nazionale l'inaugurazione, di lì a qualche giorno (23 giugno 1984) del parco dedicato a Ernest Hemingway a trent'anni dalla visita lignanese dello scrittore, di cui verrà scoperto un busto in bronzo, opera della scultrice Joan Fitzgerald. A Lignano (come durante l'anteprima nella sede romana della Regione) sarà presente anche il primogenito di Hemingway, Jack, insieme alla figlia Margaux, attrice e modella. Un concerto sinfonico, una mostra fotografica e una rassegna cinematografica completano il programma dei “Giorni di Hemingway”, festival culturale ante litteram.

Lignano per la Cultura

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MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR PARCO HEMINGWAY

Lignano per la Cultura

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MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR PARCO HEMINGWAY


COUP DE THEATRE Carlo Teghil (presidente dell'Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Lignano, primo da sinistra). Mario Brancati (assessore al turismo del Comune di Lignano), Jenny Tamburi, Elio Bartolini, il critico letterario Scannavino. Roma, sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mercoled“ 20 giugno 1984. FOTO FLAVIO DI PIETRO Il 20 giugno 1984, nella sede romana della Regione Friuli Venezia Giulia, poco dopo l'annuncio alla stampa della prossima inaugurazione, a Lignano Sabbiadoro, di un parco dedicato a Ernest Hemingway, si tiene la presentazione di “Storie di laguna”, testo a metà tra il racconto letterario (Elio Bartolini) e la quello storico (Furio Bianco), edito da Mario Casamassima e finanziato dall'Azienda di soggiorno: ed è proprio il presidente di quest'ultima, Carlo Teghil, ad annunciare, con un vero e proprio coup de thŽ ‰ tre, la nascita, per il maggio del 1985, del premio giornalistico letterario “Ernest Hemingway-Lignano Sabbiadoro”.

LA PAROLA AI GIURATI Da sinistra a destra: Vittorino Meloni, Roberto De Sio (semicoperto), Maria Rosaria Omaggio, Antonio Spinosa, Luigi Mattei, Carlo Teghil, Giovanni Ruggeri, Giorgio Calcagno, Arturo Fratta. FOTO FLAVIO DI PIETRO

Il diciassette porta bene. Almeno a Lignano Sabbiadoro: tanti, infatti, sono i giurati chiamati ad assegnare, domenica 19 maggio 1985 (con riunione finale, aperta al pubblico, il sabato sera) il primo premio Hemingway. Tra loro, oltre al giornalista della Gazzetta di Parma, Lugi Mattei, ininterrottamente segretario del premio, figurano anche i nomi del regista Michelangelo Antonioni (che “salì” a Lignano una sola volta), del regista e sceneggiatore Pasquale Festa Campanile, di Giorgio Lago e Vittorino Meloni (rispettivamente direttori del Gazzettino e del Messaggero Veneto) e del presidente onorario, il giornalista e scrittore Antonio Spinosa.


COUP DE THEATRE Carlo Teghil (presidente dell'Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Lignano, primo da sinistra). Mario Brancati (assessore al turismo del Comune di Lignano), Jenny Tamburi, Elio Bartolini, il critico letterario Scannavino. Roma, sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mercoled“ 20 giugno 1984. FOTO FLAVIO DI PIETRO Il 20 giugno 1984, nella sede romana della Regione Friuli Venezia Giulia, poco dopo l'annuncio alla stampa della prossima inaugurazione, a Lignano Sabbiadoro, di un parco dedicato a Ernest Hemingway, si tiene la presentazione di “Storie di laguna”, testo a metà tra il racconto letterario (Elio Bartolini) e la quello storico (Furio Bianco), edito da Mario Casamassima e finanziato dall'Azienda di soggiorno: ed è proprio il presidente di quest'ultima, Carlo Teghil, ad annunciare, con un vero e proprio coup de thŽ ‰ tre, la nascita, per il maggio del 1985, del premio giornalistico letterario “Ernest Hemingway-Lignano Sabbiadoro”.

LA PAROLA AI GIURATI Da sinistra a destra: Vittorino Meloni, Roberto De Sio (semicoperto), Maria Rosaria Omaggio, Antonio Spinosa, Luigi Mattei, Carlo Teghil, Giovanni Ruggeri, Giorgio Calcagno, Arturo Fratta. FOTO FLAVIO DI PIETRO

Il diciassette porta bene. Almeno a Lignano Sabbiadoro: tanti, infatti, sono i giurati chiamati ad assegnare, domenica 19 maggio 1985 (con riunione finale, aperta al pubblico, il sabato sera) il primo premio Hemingway. Tra loro, oltre al giornalista della Gazzetta di Parma, Lugi Mattei, ininterrottamente segretario del premio, figurano anche i nomi del regista Michelangelo Antonioni (che “salì” a Lignano una sola volta), del regista e sceneggiatore Pasquale Festa Campanile, di Giorgio Lago e Vittorino Meloni (rispettivamente direttori del Gazzettino e del Messaggero Veneto) e del presidente onorario, il giornalista e scrittore Antonio Spinosa.


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I GIORNI DI HEMINGWAY Jack ÒB umbyÓ Hemingway (1923-2000, primogenito di Ernest), Carlo Teghil, Steno Meroi (sindaco di Lignano Sabbiadoro), Joan (ÒM uffetÓ) Hemingway (scrittrice, figlia di Jack e sorella delle attrici Margaux e Mariel Hemingway). Roma, sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mercoled“ 20 giugno 1984. Il sindaco di Lignano Steno Meroi e il presidente dell'Azienda di soggiorno Carlo Teghil, annunciano alla stampa nazionale l'inaugurazione, di lì a qualche giorno (23 giugno 1984) del parco dedicato a Ernest Hemingway a trent'anni dalla visita lignanese dello scrittore, di cui verrà scoperto un busto in bronzo, opera della scultrice Joan Fitzgerald. A Lignano (come durante l'anteprima nella sede romana della Regione) sarà presente anche il primogenito di Hemingway, Jack, insieme alla figlia Margaux, attrice e modella. Un concerto sinfonico, una mostra fotografica e una rassegna cinematografica completano il programma dei “Giorni di Hemingway”, festival culturale ante litteram.

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MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR PARCO HEMINGWAY

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curatore della mostra, ricerche e testi Davide Lorigliola - Studio Terre da inventare progetto grafico e allestimento mostra Bruno Morello Design stampa Grafiche Filacorda ringraziamenti Luigi Mattei, Mirella Vignando, Carlo Teghil, il personale della Biblioteca di Lignano Sabbiadoro

Si ringraziano:

Le citazioni dei premiati sono tratte dalla rassegna stampa del premio, conservata presso la sede Aiat di Lignano Sabbiadoro.


curatore della mostra, ricerche e testi Davide Lorigliola - Studio Terre da inventare progetto grafico e allestimento mostra Bruno Morello Design stampa Grafiche Filacorda ringraziamenti Luigi Mattei, Mirella Vignando, Carlo Teghil, il personale della Biblioteca di Lignano Sabbiadoro

Si ringraziano:

Le citazioni dei premiati sono tratte dalla rassegna stampa del premio, conservata presso la sede Aiat di Lignano Sabbiadoro.


«L’obiettivo è quello di valorizzare tutte le forme nelle quali gli uomini possano raccontare e raccontarsi: dalle parole scritte, all’immagine, alla musica, alla poesia. Perché comunicare è la prima via del conoscere, e conoscere è strada privilegiata per una vita migliore»: chiamati a introdurre lo storico appuntamento con la venticinquesima edizione del premio “Ernest Hemingway-Lignano Sabbiadoro”, facciamo ancora una volta nostre le intenzioni espresse in forma così convincente dai componenti della Giuria nel 2003, in occasione dell’edizione del ventennale, che ha peraltro segnato una svolta decisiva per l’Amministrazione comunale, chiamata a ricoprire il ruolo di organizzatore e promotore del premio esercitato fino ad allora, con straordinaria capacità e competenza, dalla gloriosa Azienda autonoma di soggiorno. Il nesso tra la trasmissione delle notizie e dei saperi e la maturazione consapevole del proprio io e della società in genere era del resto già stato dichiarata, con la densa epigraficità che gli è propria, da uno dei maestri del giornalismo italiano e mondiale che l’ “Hemingway” si onora di avere ospitato a Lignano: «Essere inviato speciale è un mestiere difficile, quanto quello di essere uomo», spiegava infatti il grande Ettore Mo nel maggio 1985, a margine della prima cerimonia di premiazione. Mutatis mutandis, altrettanto difficile è stato, per l’Azienda di soggiorno prima (oggi idealmente rappresentata in Giunta dall’Assessore Carlo Teghil, nel 1985 Presidente dell’Azienda) e per il Comune poi, assicurare che questo principio continuasse a tradursi, anno per anno, diremmo pagina per pagina, in tipologie organizzative, scelte culturali e forme di coinvolgimento capaci di cogliere lo spirito dei tempi che trascorrono senza venire meno a quella «utopia», a quel «sogno impossibile» che i promotori del premio, alla vigilia della seconda edizione, constatavano con soddisfazione essersi fatte «realtà». La realtà, cioè, di un dibattito di idee, di un confronto tra persone che, nel nome dal respiro globale di Ernest Hemingway, scrittore di calibrata perfezione stilistica, sì, ma anche uomo aperto agli orizzonti avventurosi della vita, ha superato i tradizionali steccati tra ciò che chiamiamo “cultura” e ciò che chiamiamo “turismo”, per ricomprendere entrambi in un nuovo modo di guardare a una delle maggiori località balneari dell’Alto Adriatico come a un corpo vivo di stimoli e iniziative: rivolte, oltre che a un ospite sempre più alla ricerca di alternative al mero ombrellone, anche a quell’insieme di residenti che vogliano dirsi comunità. Per continuare a vincere questa sfida oltre la venticinquesima pagina di una storia autentica e intensa come le migliori prodotte dal genio hemingwayano, fondamentali saranno, come già in passato, le risorse fin qui dispiegate: la Giuria del premio, tra le cui fila si sono alternati negli anni grandi uomini e grandi giornalisti, retti e moderati da oltre un quarto di secolo, con l’elegante efficacia che lo contraddistingue, dall’insostituibile Segretario Luigi Mattei; gli sponsor pubblici e, soprattutto, quelli privati, «senza i quali – come già saggiamente scrivevano gli organizzatori della prima edizione – questo premio non sarebbe mai nato»; il personale e i collaboratori dell’allora Azienda autonoma di soggiorno e quelli dell’Amministrazione comunale, in particolare tutti coloro che hanno lavorato e continuano a lavorare all’interno del vero cuore pulsante del premio, la Biblioteca Civica che, con un’opera talora oscura ma, come ben sa chi è destinato alla luce dei riflettori, assolutamente imprescindibile, rappresentano una garanzia di puntualità, serietà e disponibilità su cui si reggono i pilastri organizzativi (e non solo) dell’ “Hemingway”; ancora, i mezzi di comunicazione, siano essi rappresentati da stampa, radio e televisione o, fenomeno più recente, dal Web, mezzi che sono stati fin dal 1985 il partner naturale del premio, tanto per il lungo e privilegiato sodalizio con la Rai, quanto per il fatto che, scorrendo l’albo d’oro sotto la voce “giornalismo”, appaiono nomi illustri (e, se possiamo permetterci, a noi sinceramente cari) come quelli di Indro Montanelli, Enzo Biagi, Sergio Zavoli, Gianni Brera, Candido Cannavò; infine, le case editrici che, con un crescendo il cui picco di oltre cinquanta opere all’anno si è registrato proprio durante le ultime edizioni del premio, hanno inviato all’attenzione della Giuria testi di una qualità comprovata dal fatto che, come si può leggere nelle pagine di questo catalogo e nelle didascalie della mostra fotografica open air allestita anche quest’anno al parco Hemingway, romanzi e racconti finalisti o vincitori a Lignano Sabbiadoro hanno, pochi mesi dopo, sbaragliato più volte la concorrenza allo Strega e al Campiello. Appuntamento a pagina 26. Il Sindaco Dott. Silvano Delzotto L'Assessore alla Cultura Avv. Lanfranco Sette


«L’obiettivo è quello di valorizzare tutte le forme nelle quali gli uomini possano raccontare e raccontarsi: dalle parole scritte, all’immagine, alla musica, alla poesia. Perché comunicare è la prima via del conoscere, e conoscere è strada privilegiata per una vita migliore»: chiamati a introdurre lo storico appuntamento con la venticinquesima edizione del premio “Ernest Hemingway-Lignano Sabbiadoro”, facciamo ancora una volta nostre le intenzioni espresse in forma così convincente dai componenti della Giuria nel 2003, in occasione dell’edizione del ventennale, che ha peraltro segnato una svolta decisiva per l’Amministrazione comunale, chiamata a ricoprire il ruolo di organizzatore e promotore del premio esercitato fino ad allora, con straordinaria capacità e competenza, dalla gloriosa Azienda autonoma di soggiorno. Il nesso tra la trasmissione delle notizie e dei saperi e la maturazione consapevole del proprio io e della società in genere era del resto già stato dichiarata, con la densa epigraficità che gli è propria, da uno dei maestri del giornalismo italiano e mondiale che l’ “Hemingway” si onora di avere ospitato a Lignano: «Essere inviato speciale è un mestiere difficile, quanto quello di essere uomo», spiegava infatti il grande Ettore Mo nel maggio 1985, a margine della prima cerimonia di premiazione. Mutatis mutandis, altrettanto difficile è stato, per l’Azienda di soggiorno prima (oggi idealmente rappresentata in Giunta dall’Assessore Carlo Teghil, nel 1985 Presidente dell’Azienda) e per il Comune poi, assicurare che questo principio continuasse a tradursi, anno per anno, diremmo pagina per pagina, in tipologie organizzative, scelte culturali e forme di coinvolgimento capaci di cogliere lo spirito dei tempi che trascorrono senza venire meno a quella «utopia», a quel «sogno impossibile» che i promotori del premio, alla vigilia della seconda edizione, constatavano con soddisfazione essersi fatte «realtà». La realtà, cioè, di un dibattito di idee, di un confronto tra persone che, nel nome dal respiro globale di Ernest Hemingway, scrittore di calibrata perfezione stilistica, sì, ma anche uomo aperto agli orizzonti avventurosi della vita, ha superato i tradizionali steccati tra ciò che chiamiamo “cultura” e ciò che chiamiamo “turismo”, per ricomprendere entrambi in un nuovo modo di guardare a una delle maggiori località balneari dell’Alto Adriatico come a un corpo vivo di stimoli e iniziative: rivolte, oltre che a un ospite sempre più alla ricerca di alternative al mero ombrellone, anche a quell’insieme di residenti che vogliano dirsi comunità. Per continuare a vincere questa sfida oltre la venticinquesima pagina di una storia autentica e intensa come le migliori prodotte dal genio hemingwayano, fondamentali saranno, come già in passato, le risorse fin qui dispiegate: la Giuria del premio, tra le cui fila si sono alternati negli anni grandi uomini e grandi giornalisti, retti e moderati da oltre un quarto di secolo, con l’elegante efficacia che lo contraddistingue, dall’insostituibile Segretario Luigi Mattei; gli sponsor pubblici e, soprattutto, quelli privati, «senza i quali – come già saggiamente scrivevano gli organizzatori della prima edizione – questo premio non sarebbe mai nato»; il personale e i collaboratori dell’allora Azienda autonoma di soggiorno e quelli dell’Amministrazione comunale, in particolare tutti coloro che hanno lavorato e continuano a lavorare all’interno del vero cuore pulsante del premio, la Biblioteca Civica che, con un’opera talora oscura ma, come ben sa chi è destinato alla luce dei riflettori, assolutamente imprescindibile, rappresentano una garanzia di puntualità, serietà e disponibilità su cui si reggono i pilastri organizzativi (e non solo) dell’ “Hemingway”; ancora, i mezzi di comunicazione, siano essi rappresentati da stampa, radio e televisione o, fenomeno più recente, dal Web, mezzi che sono stati fin dal 1985 il partner naturale del premio, tanto per il lungo e privilegiato sodalizio con la Rai, quanto per il fatto che, scorrendo l’albo d’oro sotto la voce “giornalismo”, appaiono nomi illustri (e, se possiamo permetterci, a noi sinceramente cari) come quelli di Indro Montanelli, Enzo Biagi, Sergio Zavoli, Gianni Brera, Candido Cannavò; infine, le case editrici che, con un crescendo il cui picco di oltre cinquanta opere all’anno si è registrato proprio durante le ultime edizioni del premio, hanno inviato all’attenzione della Giuria testi di una qualità comprovata dal fatto che, come si può leggere nelle pagine di questo catalogo e nelle didascalie della mostra fotografica open air allestita anche quest’anno al parco Hemingway, romanzi e racconti finalisti o vincitori a Lignano Sabbiadoro hanno, pochi mesi dopo, sbaragliato più volte la concorrenza allo Strega e al Campiello. Appuntamento a pagina 26. Il Sindaco Dott. Silvano Delzotto L'Assessore alla Cultura Avv. Lanfranco Sette


PAGINA UNO. GENESI DI UN PREMIO DAL NOME MAGICO ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// “We have thought the larger thoughts / and gone the shorter way”, “abbiamo pensato i pensieri più lunghi / e preso la via più corta”. I due versi, tratti da “Three Stories and Ten Poems”, il primo libro pubblicato (in 300 copie) nel 1923 dall’inviato americano a Parigi del quotidiano canadese “Toronto Star”, Ernest Hemingway, aprono il paragrafo iniziale dell’opuscolo di sala dell’edizione inaugurale, datata 1985, del premio lignanese a lui intitolato. «È noto l’amore che l’autore di “Addio alle armi” – si legge nell’opuscolo - ebbe per l’Italia, e per Venezia, il Veneto e il Friuli in particolare. Quanti sono i bar, i ristoranti, i locali veneti e friulani nei quali Hemingway amava sostare: vi si fermava per ricordare, vi si fermava per pensare, per ideare le sue storie dalle quali, ostinatamente, cercava di ottenere ogni volta l’emozione della vita vera. Devono essere state queste cose, questi fatti, questi ricordi, ad orientare gli ideatori del premio di giornalismo, narrativa e spettacolo che sarà attribuito solennemente per la prima volta il 19 maggio, convinti che il nome di Hemingway è un nome magico». Magico per letteratura e saggistica tanto, che fino dalla prima edizione, a esso si accompagna il claim “Lignano Sabbiadoro per la cultura”. Magico anche per turismo e commercio, nascendo l’Hemingway sotto l’ala protettiva dell’Azienda autonoma di soggiorno, che l’organizzerà fino all’anno (2002) della sua sostituzione ex lege con l’Agenzia di informazione e accoglienza turistica, con passaggio definitivo, nel 2003, al Comune e alla Biblioteca civica. Ma, ancora, «perché l’Hemingway?», come titola l’apertura di quel prezioso libretto. «Dopo anni di silenzio – rispondevano gli organizzatori – si è ricominciato a parlare dell’autore de “Il vecchio e il mare” da ogni parte», riferimento che rimanda all’allora recente “riscoperta editoriale” di Mr. Papa derivante dalla pubblicazione di inediti (lettere, poesie e il reportage di ambientazione spagnola, scritto per la rivista “Life”, “Un’estate pericolosa”), della prima biografia italiana, naturalmente a firma di Fernanda Pivano, e dell’organizzazione, al «favoloso hotel “Ritz” di place Vendôme a Parigi, dove lo scrittore usava scendere», di un altro premio intitolato a suo nome. Quest’ultimo, presentato ufficialmente alla stampa l’11 gennaio 1985 e riservato ad autori di spirito “hemingwayano” e di lingua inglese, avrebbe gratificato con 50.000 (cinquantamila!) dollari, messi a disposizione dal facoltoso Mohamed al-Fayed, proprietario del Ritz, e da un suo buon amico, il Sultano del Brunei, i vincitori Mario Vargas Llosa (1985), Marguerite Duras (1986) e Peter Taylor (1987), prima di chiudere i battenti nel 1988 con un diplomatico “no contest”. L’unico, altro consistente riconoscimento letterario intitolato al premio Nobel per la letteratura 1954 era allora (ed è ancora oggi) l’ “Hemingway Foundation - PEN Award”, fondato nel 1976 (prima edizione 1977) da Mary Welsh, la vedova di Ernest, membro anch’essa del PEN Club, e che assegna annualmente 8.000 dollari al miglior inedito narrativo di autore americano. 2.000, invece, i “dollari” (anche se, nel regolamento ufficiale, si indica correttamente la cifra in 4.000.000 di lire) che, rendono noto i principali quotidiani italiani, saranno assegnati a ciascuno dei vincitori delle tre sezioni (giornalismo, narrativa, spettacolo) del primo “Hemingway-Lignano Sabbiadoro”: l’annuncio avviene, quasi a sorpresa, il 20 giugno 1984, nella sede romana della Regione Friuli Venezia Giulia, dove si è appena conclusa una seguitissima conferenza stampa in cui il Sindaco di Lignano, Steno Meroi, e il Presidente dell’Azienda di soggiorno, Carlo Teghil, hanno presentato il programma delle manifestazioni previste per l’inaugurazione, di lì a qualche giorno (23 giugno) del parco dedicato dal Comune di Lignano Sabbiadoro a Ernest Hemingway. Al termine di questo primo incontro con la stampa, se ne apre subito un altro, dedicato al volume “Storie di laguna”, di cui sono autori il poeta, filologo, sceneggiatore e romanziere Elio Bartolini e lo storico Furio Bianco, ed editore Mario Casamassima. Terminati gli interventi degli oratori, Carlo Teghil (la cui Azienda di soggiorno aveva sponsorizzato il libro), saluta pubblico e stampa e annuncia, quasi en passant, l’istituzione, per il

maggio del 1985, del premio giornalistico - letterario “Ernest Hemingway – Lignano Sabbiadoro”. Al “colpo di teatro” di Teghil seguirà, di lì a un anno, la comunicazione ufficiale delle prime terne finaliste, con forte e conseguente impatto mediatico: al titolone de “Il Giorno” («A Lignano il premio Pulitzer si legge Hemingway»), si affiancano altri 216 «ritagli di stampa, «contati – scrivono gli organizzatori sul libretto di sala dell’edizione successiva – dal “Corriere della Sera” del primo settembre 1985». Se si va al di là di ciò che appare in superficie, tuttavia, la decisione di istituire l’Hemingway appare tutt’altro che improvvisata. //////////////////////////////////////////////// Le radici del nuovo albero, infatti, hanno profondità insospettabili, che ne datano l’origine al lontano 1948, un’origine che lo stesso Teghil, allora, ignorava del tutto. Per afferrare pienamente la genesi del premio, occorre quindi introdurre nel nostro discorso l’altro uomo-chiave di una vicenda fatta di premi letterari vecchi e nuovi, di amicizie strette tra il Friuli e Roma: quest’uomo è Luigi Mattei, segretario dell’Hemingway dalla prima edizione a oggi. Mattei, che lavora a Roma come giornalista, de “La Gazzetta di Parma” viene chiamato a Lignano nella primavera 1984 dall’amico Elio Bartolini che, insieme all’editore Casamassima, vuole organizzare la presentazione nella Capitale del già citato “Storie di laguna”. Bartolini e Mattei si sono conosciuti nel 1948, al caffè Centrale di Codroipo: Mattei, nativo di Tramonti di Sotto, abitava in quel periodo a Valvasone; terminati gli studi, e lasciato il Friuli per lavorare come giornalista a Roma, ritroverà lì, a metà degli anni’50, l’amico Elio, impegnato nella stesura delle sceneggiature di alcuni tra i film di maggior successo di Michelangelo Antonioni. //////////////////////////////////////////////////////////// In un pomeriggio di quella primavera del 1984, Carlo Teghil, Luigi Mattei e Luigi Di Pietro, storico direttore del periodico “Sette Giorni in Friuli” e collaboratore dell’Azienda di soggiorno, si siedono dunque attorno a un tavolino del bar “San Carlo”, di proprietà dello stesso Teghil, per decidere la “scaletta” della presentazione di “Storie di laguna”: la data e la sede coincidono, come detto, con quella della conferenza stampa in cui il Sindaco di Lignano Sabbiadoro, Steno Meroi, annuncerà ai giornali e tv di tutta Italia l’inaugurazione del parco Hemingway. Siamo all’epoca della Prima Repubblica. Meroi è socialista, Teghil democristiano. A pensare male, recita la celeberrima massima andreottiana, si fa peccato, ma ci si azzecca (quasi) sempre. “Loro inaugurano il parco, noi istituiamo il premio”, si sente sibilare dai tavolini del bar San Carlo. Detto, fatto. Solo che il, o meglio “un” premio Hemingway, ricorderà successivamente Mattei, in Italia non era una novità. Per capirlo, ritorniamo per un’ultima volta al 1948. È autunno: Mattei e Bartolini hanno stretto amicizia da qualche mese; Ernest Hemingway, reduce da Cortina (a dicembre sarà per la prima volta in Friuli, ospite a Percoto dei conti Kechler per alcune battute di caccia), va a Milano per lanciare una generosa proposta al suo editore italiano, Arnoldo Mondadori: centomila lire, detratti dai suoi diritti d’autore per l’Italia, messi in palio ogni anno per un premio, battezzato con il suo nome, da assegnare al miglior manoscritto inedito di narrativa nostrana. Mondadori, entusiasta, accetta, aggiungendo che il romanzo vincitore verrà pubblicato nella prestigiosa collana “La Medusa degli italiani” (in cui figurano, tra gli altri, i nomi di Elio Vittorini, Vasco Pratolini e Ignazio Silone), e compone la giuria come un parterre des rois: Dino Buzzati, Remo Cantoni, Giacomo Debenedetti, Alberto Mondadori, Eugenio Montale, Fernanda Pivano e Elio Vittorini. «Alla fine del 1949 - come si può leggere in “Sergio Maldini. Biografia della nostalgia”, di Paolo Simoncelli (Marsilio 2008)” – i giurati assegnarono il premio al romanzo di Romualdo Romano, “Scirocco” e “segnalarono”», tra gli altri, «”Icaro e Petronio”, di Elio Bartolini». Il “primo” premio Hemingway, che cesserà di esistere nel 1952, quando a vincerlo sarà il “friulano d’adozione” Sergio Maldini (in vecchiaia vicino di casa di Elio Bartolini nel minuscolo borgo di Santa Marizza, Comune di Varmo), è dunque legato al “secondo” Hemingway, quello varato dall’Azienda di soggiorno di Lignano, attraverso il casuale eppure saldissimo filo doppio rappresentato dalla figura di Elio Bartolini. Ancora: Bartolini e Maldini rimangono, insieme allo scrittore di origine dalmata Enzo Bettiza, premio “Hemingway-Lignano Sabbiadoro” per la carta stampata 1997 e tra i “segnalati” del (non assegnato) ”Hemingway-Mondadori” 1951, gli unici ad avere “vinto” entrambe le manifestazioni. Da ultima, ma non ultima, in questo complesso e affascinante incastro temporale creatosi attorno


PAGINA UNO. GENESI DI UN PREMIO DAL NOME MAGICO ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// “We have thought the larger thoughts / and gone the shorter way”, “abbiamo pensato i pensieri più lunghi / e preso la via più corta”. I due versi, tratti da “Three Stories and Ten Poems”, il primo libro pubblicato (in 300 copie) nel 1923 dall’inviato americano a Parigi del quotidiano canadese “Toronto Star”, Ernest Hemingway, aprono il paragrafo iniziale dell’opuscolo di sala dell’edizione inaugurale, datata 1985, del premio lignanese a lui intitolato. «È noto l’amore che l’autore di “Addio alle armi” – si legge nell’opuscolo - ebbe per l’Italia, e per Venezia, il Veneto e il Friuli in particolare. Quanti sono i bar, i ristoranti, i locali veneti e friulani nei quali Hemingway amava sostare: vi si fermava per ricordare, vi si fermava per pensare, per ideare le sue storie dalle quali, ostinatamente, cercava di ottenere ogni volta l’emozione della vita vera. Devono essere state queste cose, questi fatti, questi ricordi, ad orientare gli ideatori del premio di giornalismo, narrativa e spettacolo che sarà attribuito solennemente per la prima volta il 19 maggio, convinti che il nome di Hemingway è un nome magico». Magico per letteratura e saggistica tanto, che fino dalla prima edizione, a esso si accompagna il claim “Lignano Sabbiadoro per la cultura”. Magico anche per turismo e commercio, nascendo l’Hemingway sotto l’ala protettiva dell’Azienda autonoma di soggiorno, che l’organizzerà fino all’anno (2002) della sua sostituzione ex lege con l’Agenzia di informazione e accoglienza turistica, con passaggio definitivo, nel 2003, al Comune e alla Biblioteca civica. Ma, ancora, «perché l’Hemingway?», come titola l’apertura di quel prezioso libretto. «Dopo anni di silenzio – rispondevano gli organizzatori – si è ricominciato a parlare dell’autore de “Il vecchio e il mare” da ogni parte», riferimento che rimanda all’allora recente “riscoperta editoriale” di Mr. Papa derivante dalla pubblicazione di inediti (lettere, poesie e il reportage di ambientazione spagnola, scritto per la rivista “Life”, “Un’estate pericolosa”), della prima biografia italiana, naturalmente a firma di Fernanda Pivano, e dell’organizzazione, al «favoloso hotel “Ritz” di place Vendôme a Parigi, dove lo scrittore usava scendere», di un altro premio intitolato a suo nome. Quest’ultimo, presentato ufficialmente alla stampa l’11 gennaio 1985 e riservato ad autori di spirito “hemingwayano” e di lingua inglese, avrebbe gratificato con 50.000 (cinquantamila!) dollari, messi a disposizione dal facoltoso Mohamed al-Fayed, proprietario del Ritz, e da un suo buon amico, il Sultano del Brunei, i vincitori Mario Vargas Llosa (1985), Marguerite Duras (1986) e Peter Taylor (1987), prima di chiudere i battenti nel 1988 con un diplomatico “no contest”. L’unico, altro consistente riconoscimento letterario intitolato al premio Nobel per la letteratura 1954 era allora (ed è ancora oggi) l’ “Hemingway Foundation - PEN Award”, fondato nel 1976 (prima edizione 1977) da Mary Welsh, la vedova di Ernest, membro anch’essa del PEN Club, e che assegna annualmente 8.000 dollari al miglior inedito narrativo di autore americano. 2.000, invece, i “dollari” (anche se, nel regolamento ufficiale, si indica correttamente la cifra in 4.000.000 di lire) che, rendono noto i principali quotidiani italiani, saranno assegnati a ciascuno dei vincitori delle tre sezioni (giornalismo, narrativa, spettacolo) del primo “Hemingway-Lignano Sabbiadoro”: l’annuncio avviene, quasi a sorpresa, il 20 giugno 1984, nella sede romana della Regione Friuli Venezia Giulia, dove si è appena conclusa una seguitissima conferenza stampa in cui il Sindaco di Lignano, Steno Meroi, e il Presidente dell’Azienda di soggiorno, Carlo Teghil, hanno presentato il programma delle manifestazioni previste per l’inaugurazione, di lì a qualche giorno (23 giugno) del parco dedicato dal Comune di Lignano Sabbiadoro a Ernest Hemingway. Al termine di questo primo incontro con la stampa, se ne apre subito un altro, dedicato al volume “Storie di laguna”, di cui sono autori il poeta, filologo, sceneggiatore e romanziere Elio Bartolini e lo storico Furio Bianco, ed editore Mario Casamassima. Terminati gli interventi degli oratori, Carlo Teghil (la cui Azienda di soggiorno aveva sponsorizzato il libro), saluta pubblico e stampa e annuncia, quasi en passant, l’istituzione, per il

maggio del 1985, del premio giornalistico - letterario “Ernest Hemingway – Lignano Sabbiadoro”. Al “colpo di teatro” di Teghil seguirà, di lì a un anno, la comunicazione ufficiale delle prime terne finaliste, con forte e conseguente impatto mediatico: al titolone de “Il Giorno” («A Lignano il premio Pulitzer si legge Hemingway»), si affiancano altri 216 «ritagli di stampa, «contati – scrivono gli organizzatori sul libretto di sala dell’edizione successiva – dal “Corriere della Sera” del primo settembre 1985». Se si va al di là di ciò che appare in superficie, tuttavia, la decisione di istituire l’Hemingway appare tutt’altro che improvvisata. //////////////////////////////////////////////// Le radici del nuovo albero, infatti, hanno profondità insospettabili, che ne datano l’origine al lontano 1948, un’origine che lo stesso Teghil, allora, ignorava del tutto. Per afferrare pienamente la genesi del premio, occorre quindi introdurre nel nostro discorso l’altro uomo-chiave di una vicenda fatta di premi letterari vecchi e nuovi, di amicizie strette tra il Friuli e Roma: quest’uomo è Luigi Mattei, segretario dell’Hemingway dalla prima edizione a oggi. Mattei, che lavora a Roma come giornalista, de “La Gazzetta di Parma” viene chiamato a Lignano nella primavera 1984 dall’amico Elio Bartolini che, insieme all’editore Casamassima, vuole organizzare la presentazione nella Capitale del già citato “Storie di laguna”. Bartolini e Mattei si sono conosciuti nel 1948, al caffè Centrale di Codroipo: Mattei, nativo di Tramonti di Sotto, abitava in quel periodo a Valvasone; terminati gli studi, e lasciato il Friuli per lavorare come giornalista a Roma, ritroverà lì, a metà degli anni’50, l’amico Elio, impegnato nella stesura delle sceneggiature di alcuni tra i film di maggior successo di Michelangelo Antonioni. //////////////////////////////////////////////////////////// In un pomeriggio di quella primavera del 1984, Carlo Teghil, Luigi Mattei e Luigi Di Pietro, storico direttore del periodico “Sette Giorni in Friuli” e collaboratore dell’Azienda di soggiorno, si siedono dunque attorno a un tavolino del bar “San Carlo”, di proprietà dello stesso Teghil, per decidere la “scaletta” della presentazione di “Storie di laguna”: la data e la sede coincidono, come detto, con quella della conferenza stampa in cui il Sindaco di Lignano Sabbiadoro, Steno Meroi, annuncerà ai giornali e tv di tutta Italia l’inaugurazione del parco Hemingway. Siamo all’epoca della Prima Repubblica. Meroi è socialista, Teghil democristiano. A pensare male, recita la celeberrima massima andreottiana, si fa peccato, ma ci si azzecca (quasi) sempre. “Loro inaugurano il parco, noi istituiamo il premio”, si sente sibilare dai tavolini del bar San Carlo. Detto, fatto. Solo che il, o meglio “un” premio Hemingway, ricorderà successivamente Mattei, in Italia non era una novità. Per capirlo, ritorniamo per un’ultima volta al 1948. È autunno: Mattei e Bartolini hanno stretto amicizia da qualche mese; Ernest Hemingway, reduce da Cortina (a dicembre sarà per la prima volta in Friuli, ospite a Percoto dei conti Kechler per alcune battute di caccia), va a Milano per lanciare una generosa proposta al suo editore italiano, Arnoldo Mondadori: centomila lire, detratti dai suoi diritti d’autore per l’Italia, messi in palio ogni anno per un premio, battezzato con il suo nome, da assegnare al miglior manoscritto inedito di narrativa nostrana. Mondadori, entusiasta, accetta, aggiungendo che il romanzo vincitore verrà pubblicato nella prestigiosa collana “La Medusa degli italiani” (in cui figurano, tra gli altri, i nomi di Elio Vittorini, Vasco Pratolini e Ignazio Silone), e compone la giuria come un parterre des rois: Dino Buzzati, Remo Cantoni, Giacomo Debenedetti, Alberto Mondadori, Eugenio Montale, Fernanda Pivano e Elio Vittorini. «Alla fine del 1949 - come si può leggere in “Sergio Maldini. Biografia della nostalgia”, di Paolo Simoncelli (Marsilio 2008)” – i giurati assegnarono il premio al romanzo di Romualdo Romano, “Scirocco” e “segnalarono”», tra gli altri, «”Icaro e Petronio”, di Elio Bartolini». Il “primo” premio Hemingway, che cesserà di esistere nel 1952, quando a vincerlo sarà il “friulano d’adozione” Sergio Maldini (in vecchiaia vicino di casa di Elio Bartolini nel minuscolo borgo di Santa Marizza, Comune di Varmo), è dunque legato al “secondo” Hemingway, quello varato dall’Azienda di soggiorno di Lignano, attraverso il casuale eppure saldissimo filo doppio rappresentato dalla figura di Elio Bartolini. Ancora: Bartolini e Maldini rimangono, insieme allo scrittore di origine dalmata Enzo Bettiza, premio “Hemingway-Lignano Sabbiadoro” per la carta stampata 1997 e tra i “segnalati” del (non assegnato) ”Hemingway-Mondadori” 1951, gli unici ad avere “vinto” entrambe le manifestazioni. Da ultima, ma non ultima, in questo complesso e affascinante incastro temporale creatosi attorno


1985 alla figura di Mr. Papa, si registra la testimonianza di una conoscenza personale, datata 1948-1949 a Codroipo, tra Luigi Mattei e lo stesso Hemingway, ricordato dall’attuale segretario del premio lignanese come «una figura imponente e massiccia, un uomo a cui piacevano smodatamente il bere e le donne»: e sarà proprio Mattei, nel 1985, a portare nella giuria del primo “Hemingway” lignanese l’altrimenti appartato Michelangelo Antonioni, la cui presenza si spiega tramite la comune amicizia con Elio Bartolini. A un travaglio insieme così intimamente complesso e così apparentemente semplice segue la storia del premio, raccontata anno per anno nella mostra fotografica open air allestita in venti gigantografie al parco Hemingway e dalle pagine di questo catalogo. Un premio che ha saputo resistere nel tempo (si veda la prematura fine del ricchissimo Ritz-Hemingway-Prize citato in apertura), anticipando di decenni analoghe iniziative promosse solo molto di recente in terra americana, come l’Ernest Hemingway Museum di Oak Park, sua città natale, inaugurato nel 1999 insieme agli eventi a esso correlati, o l’Hemingway Festival di Sun Valley in Idaho (prima edizione nel 2005), che ha tra le sue sedi la città di Ketchum, ultima residenza dello scrittore, gemellata da un quarto di secolo con Lignano. Un premio il cui racconto per testi e per immagini, voluto dall’Amministrazione comunale per celebrarne il venticinquesimo anniversario attraverso il ricordo dei protagonisti che l’hanno reso grande e longevo, ha innanzitutto dovuto fare i conti con le inevitabili imperfezioni del materiale fotografico di partenza: incaricati di produrre nel minor tempo possibile immagini da affidare al giro effimero di quotidiani e riviste, costretti, durante il lungo periodo (1985-1996) in cui la cerimonia di premiazione venne ripresa dalle telecamere, a rispettare i “rigidi protocolli” disposti da registi e funzionari Rai, i fotografi del premio “Hemingway” non potevano certo produrre esiti artistici, né tantomeno autoriali, ma i loro scatti, pur con tutte le limitazioni sopra riportate, rimangono testimoni preziosi ed eloquenti di un’evoluzione anche del mezzo (dalla pellicola al digitale, dal bianco e nero al colore) e del linguaggio (dalle panoramiche di insieme ai primissimi piani) della fotografia di cronaca. Oltre all’agenzia Anteprima di Udine, incaricata dal quotidiano “Messaggero Veneto” di seguire fin dalla prima edizione le cerimonie di premiazione, negli anni si sono divisi equamente il lavoro dell’Hemingway gli studi fotografici noti a Lignano Sabbiadoro con le assonanti denominazioni di “Odone” (l’attuale Parisotto) e “Odino” (l’attuale DigitSmile). Riguardo a quest’ultimo studio, non essendosi potuti identificare con certezza gli autori di tutte le foto selezionate, conviene qui precisare che le immagini, della mostra e del catalogo, in cui non compare esplicita menzione dell’autore, sono con tutta probabilità attribuibili ad esso. L’albo d’oro dell’”Hemingway-Lignano Sabbiadoro”, riportato in appendice a questo volume e nel pannello di apertura della mostra, è stato infine ricostituito in base all’esame puntuale dei libretti di sala stampati per ciascuna delle ventiquattro edizioni e alla rassegna stampa sul premio meticolosamente prodotta a cura dell’Azienda di soggiorno (1985-2002) e del Comune di Lignano Sabbiadoro (2003-2008). Nell’apportare le necessarie integrazioni e correzioni e per la realizzazione dell’intero lavoro, determinante è stato l’aiuto prestato dalla memoria storica e segretario del premio, Luigi Mattei, cui va un caloroso ringraziamento. //////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Davide Lorigliola

Ornella Vanoni


1985 alla figura di Mr. Papa, si registra la testimonianza di una conoscenza personale, datata 1948-1949 a Codroipo, tra Luigi Mattei e lo stesso Hemingway, ricordato dall’attuale segretario del premio lignanese come «una figura imponente e massiccia, un uomo a cui piacevano smodatamente il bere e le donne»: e sarà proprio Mattei, nel 1985, a portare nella giuria del primo “Hemingway” lignanese l’altrimenti appartato Michelangelo Antonioni, la cui presenza si spiega tramite la comune amicizia con Elio Bartolini. A un travaglio insieme così intimamente complesso e così apparentemente semplice segue la storia del premio, raccontata anno per anno nella mostra fotografica open air allestita in venti gigantografie al parco Hemingway e dalle pagine di questo catalogo. Un premio che ha saputo resistere nel tempo (si veda la prematura fine del ricchissimo Ritz-Hemingway-Prize citato in apertura), anticipando di decenni analoghe iniziative promosse solo molto di recente in terra americana, come l’Ernest Hemingway Museum di Oak Park, sua città natale, inaugurato nel 1999 insieme agli eventi a esso correlati, o l’Hemingway Festival di Sun Valley in Idaho (prima edizione nel 2005), che ha tra le sue sedi la città di Ketchum, ultima residenza dello scrittore, gemellata da un quarto di secolo con Lignano. Un premio il cui racconto per testi e per immagini, voluto dall’Amministrazione comunale per celebrarne il venticinquesimo anniversario attraverso il ricordo dei protagonisti che l’hanno reso grande e longevo, ha innanzitutto dovuto fare i conti con le inevitabili imperfezioni del materiale fotografico di partenza: incaricati di produrre nel minor tempo possibile immagini da affidare al giro effimero di quotidiani e riviste, costretti, durante il lungo periodo (1985-1996) in cui la cerimonia di premiazione venne ripresa dalle telecamere, a rispettare i “rigidi protocolli” disposti da registi e funzionari Rai, i fotografi del premio “Hemingway” non potevano certo produrre esiti artistici, né tantomeno autoriali, ma i loro scatti, pur con tutte le limitazioni sopra riportate, rimangono testimoni preziosi ed eloquenti di un’evoluzione anche del mezzo (dalla pellicola al digitale, dal bianco e nero al colore) e del linguaggio (dalle panoramiche di insieme ai primissimi piani) della fotografia di cronaca. Oltre all’agenzia Anteprima di Udine, incaricata dal quotidiano “Messaggero Veneto” di seguire fin dalla prima edizione le cerimonie di premiazione, negli anni si sono divisi equamente il lavoro dell’Hemingway gli studi fotografici noti a Lignano Sabbiadoro con le assonanti denominazioni di “Odone” (l’attuale Parisotto) e “Odino” (l’attuale DigitSmile). Riguardo a quest’ultimo studio, non essendosi potuti identificare con certezza gli autori di tutte le foto selezionate, conviene qui precisare che le immagini, della mostra e del catalogo, in cui non compare esplicita menzione dell’autore, sono con tutta probabilità attribuibili ad esso. L’albo d’oro dell’”Hemingway-Lignano Sabbiadoro”, riportato in appendice a questo volume e nel pannello di apertura della mostra, è stato infine ricostituito in base all’esame puntuale dei libretti di sala stampati per ciascuna delle ventiquattro edizioni e alla rassegna stampa sul premio meticolosamente prodotta a cura dell’Azienda di soggiorno (1985-2002) e del Comune di Lignano Sabbiadoro (2003-2008). Nell’apportare le necessarie integrazioni e correzioni e per la realizzazione dell’intero lavoro, determinante è stato l’aiuto prestato dalla memoria storica e segretario del premio, Luigi Mattei, cui va un caloroso ringraziamento. //////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Davide Lorigliola

Ornella Vanoni


1986

Da sinistra a destra: Roberto Pazzi, Natalia Ginzburg, Carlo Sgorlon, Michele Prisco

Da sinistra a destra: Baldassarre Molossi, Betty Risaliti, Vittorio Emiliani, Alberto Mucci, Biagio Agnes

MIRACOLO A LIGNANO/////////////////////////////////////////////////////////// Ornella Vanoni. terrazza a mare, domenica 19 maggio 1985 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// I grandi protagonisti della scena italiana sono particolarmente impegnati nei grandi spettacoli che chiudono la stagione invernale o in quelli, altrettanto grandi, che aprono la stagione estiva, ma il grande richiamo del passaggio in “Domenica in…” riuscirà sicuramente a fare il miracolo» Comunicato stampa ufficiale Premio Hemingway 1985

Domenica 19 maggio 1985, doppio miracolo a Lignano: nel nome del premio Nobel che il 15 aprile 1954 conobbe Lignano ribattezzandola “Florida d’Italia”, debutta il premio “Ernest Hemingway” che, assieme a giornalisti e narratori di fama e caratura nazionale, laurea anche un personaggio dello spettacolo. Ornella Vanoni (1934), reduce dal recente successo di pubblico e critica per il disco e i concerti insieme a Gino Paoli, canta di fronte a Natalia Ginzburg, Giampaolo Pansa, Fernanda Pivano e alle telecamere di Rai1, collegate in diretta con la seguitissima “Domenica in…” condotta da Pippo Baudo. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Gianni Letta


1986

Da sinistra a destra: Roberto Pazzi, Natalia Ginzburg, Carlo Sgorlon, Michele Prisco

Da sinistra a destra: Baldassarre Molossi, Betty Risaliti, Vittorio Emiliani, Alberto Mucci, Biagio Agnes

MIRACOLO A LIGNANO/////////////////////////////////////////////////////////// Ornella Vanoni. terrazza a mare, domenica 19 maggio 1985 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// I grandi protagonisti della scena italiana sono particolarmente impegnati nei grandi spettacoli che chiudono la stagione invernale o in quelli, altrettanto grandi, che aprono la stagione estiva, ma il grande richiamo del passaggio in “Domenica in…” riuscirà sicuramente a fare il miracolo» Comunicato stampa ufficiale Premio Hemingway 1985

Domenica 19 maggio 1985, doppio miracolo a Lignano: nel nome del premio Nobel che il 15 aprile 1954 conobbe Lignano ribattezzandola “Florida d’Italia”, debutta il premio “Ernest Hemingway” che, assieme a giornalisti e narratori di fama e caratura nazionale, laurea anche un personaggio dello spettacolo. Ornella Vanoni (1934), reduce dal recente successo di pubblico e critica per il disco e i concerti insieme a Gino Paoli, canta di fronte a Natalia Ginzburg, Giampaolo Pansa, Fernanda Pivano e alle telecamere di Rai1, collegate in diretta con la seguitissima “Domenica in…” condotta da Pippo Baudo. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Gianni Letta


1987

Mario Soldati e Maria Rosaria Omaggio, madrina del premio

Primo a sinistra, Carlo Teghil; quarta da sinistra, Maria Rosaria Omaggio, alla sua sinistra Antonio Spinosa, presidente della giuria; primo da destra Edilio Rusconi

DALLA TERRAZZA AL COLLE///////////////////////////////////////////////////// Gianni Letta ritira il premio “Hemingway” per il giornalismo dal presidente della giuria, Antonio Spinosa. Terrazza a Mare, domenica 18 maggio 1986 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «La sua immagine pubblica, un tempo sfocata e vaga, si è precisata netta. E la televisione se ne giova» Dalla motivazione ufficiale del premio Hemingway a Gianni Letta, 1986

Gianni Letta (1935), abruzzese, giornalista, «corrispondente provinciale da Sulmona», nel 1973 eredita la direzione del quotidiano romano “Il Tempo” dalla mitica figura del fondatore Renato Angiolillo, che aveva avviato le rotative pochi giorni dopo l’entrata a Roma degli Alleati (1944). La lascerà un anno dopo aver ricevuto l’Hemingway, per entrare in Fininvest e, più di recente, in lista di attesa per il Quirinale. A Lignano, nel frattempo, dove la palma della narrativa va a Mario Soldati e in platea compare Jack Hemingway, primogenito di Ernest, continua il revival di Mr. Papa, con la seconda conferenza internazionale della “The Hemingway Society” (22-28 giugno), a cui l’ambasciatore Maxwell Raab porta il saluto dell’America reaganiana. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Giovanni Spadolini


1987

Mario Soldati e Maria Rosaria Omaggio, madrina del premio

Primo a sinistra, Carlo Teghil; quarta da sinistra, Maria Rosaria Omaggio, alla sua sinistra Antonio Spinosa, presidente della giuria; primo da destra Edilio Rusconi

DALLA TERRAZZA AL COLLE///////////////////////////////////////////////////// Gianni Letta ritira il premio “Hemingway” per il giornalismo dal presidente della giuria, Antonio Spinosa. Terrazza a Mare, domenica 18 maggio 1986 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «La sua immagine pubblica, un tempo sfocata e vaga, si è precisata netta. E la televisione se ne giova» Dalla motivazione ufficiale del premio Hemingway a Gianni Letta, 1986

Gianni Letta (1935), abruzzese, giornalista, «corrispondente provinciale da Sulmona», nel 1973 eredita la direzione del quotidiano romano “Il Tempo” dalla mitica figura del fondatore Renato Angiolillo, che aveva avviato le rotative pochi giorni dopo l’entrata a Roma degli Alleati (1944). La lascerà un anno dopo aver ricevuto l’Hemingway, per entrare in Fininvest e, più di recente, in lista di attesa per il Quirinale. A Lignano, nel frattempo, dove la palma della narrativa va a Mario Soldati e in platea compare Jack Hemingway, primogenito di Ernest, continua il revival di Mr. Papa, con la seconda conferenza internazionale della “The Hemingway Society” (22-28 giugno), a cui l’ambasciatore Maxwell Raab porta il saluto dell’America reaganiana. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Giovanni Spadolini


1988

Giovanni Arpino, sulla destra

Carlo Sgorlon, sulla destra

ADDIO ALLE ARMI!///////////////////////////////////////////////////////////////// Giovanni Spadolini al suo arrivo al Kursaal, domenica 17 maggio 1987 Foto Parisotto

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

«Se fossi ancora ministro alla Difesa, direi subito “Addio alle armi”!» Giovanni Spadolini al premio Hemingway 1987

Trenta giorni dopo aver lasciato il Ministero della Difesa e meno di sessanta giorni prima dell’elezione a Presidente del Senato, Giovanni Spadolini (1925-1994) riceve a Lignano un premio che lo «riempie di gioia, perché è un riconoscimento all’uomo di cultura, come io principalmente mi considero». Ma nel 1987, al Kursaal (dove la cerimonia di premiazione riapproderà soltanto dieci anni dopo), a calamitare l’interesse è soprattutto la novità del “premio Hemingway-Europa”: una Giuria di sapore internazionale (ne fa parte anche Joaquin Navarro Vals, futuro addetto stampa di Papa Wojtyla e vincitore dell’Hemingway 2005), vacanze studio nella Penisola offerte ai giovani reporter di lingua tedesca e un vincitore, l’austriaco Fritz Molden (1924), giornalista, editore, diplomatico, scrittore, viaggiatore, dal profilo schiettamente hemingwayano. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Monica Vitti


1988

Giovanni Arpino, sulla destra

Carlo Sgorlon, sulla destra

ADDIO ALLE ARMI!///////////////////////////////////////////////////////////////// Giovanni Spadolini al suo arrivo al Kursaal, domenica 17 maggio 1987 Foto Parisotto

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«Se fossi ancora ministro alla Difesa, direi subito “Addio alle armi”!» Giovanni Spadolini al premio Hemingway 1987

Trenta giorni dopo aver lasciato il Ministero della Difesa e meno di sessanta giorni prima dell’elezione a Presidente del Senato, Giovanni Spadolini (1925-1994) riceve a Lignano un premio che lo «riempie di gioia, perché è un riconoscimento all’uomo di cultura, come io principalmente mi considero». Ma nel 1987, al Kursaal (dove la cerimonia di premiazione riapproderà soltanto dieci anni dopo), a calamitare l’interesse è soprattutto la novità del “premio Hemingway-Europa”: una Giuria di sapore internazionale (ne fa parte anche Joaquin Navarro Vals, futuro addetto stampa di Papa Wojtyla e vincitore dell’Hemingway 2005), vacanze studio nella Penisola offerte ai giovani reporter di lingua tedesca e un vincitore, l’austriaco Fritz Molden (1924), giornalista, editore, diplomatico, scrittore, viaggiatore, dal profilo schiettamente hemingwayano. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Monica Vitti


1989

Foto di gruppo, da sinistra a destra: Igor Man, Giuseppe Goryux, Dino Basili, Fulvio Tomizza, Roberto Ciuni, Monica Vitti

Foto Agency Anteprima Udine

Andreas Wittam Smith, direttore quotidiano inglese “The Indipendent”, premio “Hemingway -Europa”1988

LA BELLEZZA E L’INQUIETUDINE ////////////////////////////////////////////// Monica Vitti. Terrazza a Mare, domenica 15 maggio 1988 Foto Edilfoto

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Vorrei che l’infortunio di “Le Monde” non fosse l’argomento della serata. Anche se ritengo che un incidente del genere, a un giornale italiano, non sarebbe mai accaduto» Monica Vitti al premio Hemingway 1988

Il 4 maggio 1988 il prestigioso quotidiano francese “Le Monde” pubblica in prima pagina la notizia del suicidio di Monica Vitti (1931), con relativo “coccodrillo” (poeticamente intitolato “La beauté et l’inquiétude”), rivelatasi poi un falso clamoroso, architettato da uno sconosciuto spacciatosi per l’agente dell’attrice. Che, meno di due settimane dopo, è presentata come «viva e vegeta» dal conduttore Rai Claudio Angelini al pubblico dell’Hemingway, chiamato ad applaudire anche i “pezzi da novanta” vincitori delle sezioni giornalismo (Igor Man) e letteratura (Fulvio Tomizza). Forfait all’ultimo minuto da parte del premiato speciale, onorevole Giulio Andreotti, “gemello” di Roberto Benigni, che un anno prima aveva ugualmente snobbato la platea lignanese. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Carlo Rossella


1989

Foto di gruppo, da sinistra a destra: Igor Man, Giuseppe Goryux, Dino Basili, Fulvio Tomizza, Roberto Ciuni, Monica Vitti

Foto Agency Anteprima Udine

Andreas Wittam Smith, direttore quotidiano inglese “The Indipendent”, premio “Hemingway -Europa”1988

LA BELLEZZA E L’INQUIETUDINE ////////////////////////////////////////////// Monica Vitti. Terrazza a Mare, domenica 15 maggio 1988 Foto Edilfoto

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Vorrei che l’infortunio di “Le Monde” non fosse l’argomento della serata. Anche se ritengo che un incidente del genere, a un giornale italiano, non sarebbe mai accaduto» Monica Vitti al premio Hemingway 1988

Il 4 maggio 1988 il prestigioso quotidiano francese “Le Monde” pubblica in prima pagina la notizia del suicidio di Monica Vitti (1931), con relativo “coccodrillo” (poeticamente intitolato “La beauté et l’inquiétude”), rivelatasi poi un falso clamoroso, architettato da uno sconosciuto spacciatosi per l’agente dell’attrice. Che, meno di due settimane dopo, è presentata come «viva e vegeta» dal conduttore Rai Claudio Angelini al pubblico dell’Hemingway, chiamato ad applaudire anche i “pezzi da novanta” vincitori delle sezioni giornalismo (Igor Man) e letteratura (Fulvio Tomizza). Forfait all’ultimo minuto da parte del premiato speciale, onorevole Giulio Andreotti, “gemello” di Roberto Benigni, che un anno prima aveva ugualmente snobbato la platea lignanese. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Carlo Rossella


1990

Da sinistra a destra: Francesca Duranti, Sergio Gervasutti, Vincenzo Ceppellini (De Agostini) Foto Parisotto

Da sinistra a destra: Enrico Manca, Nerio Nesi, Valentino Bompiani, Alois Mock, Ministro degli Esteri della Repubblica Austriaca, vincitore del Premio “Hemingway Europa” 1989 Foto Edilfoto

ROTATIVE VS. TUBO CATODICO//////////////////////////////////////////////// Carlo Rossella intervistato da Tiziana Ferrario. Terrazza a Mare, sabato 20 maggio 1989 Foto Parisotto

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Aiutare il lettore a capire i fatti attraverso le parole crea una partecipazione e un’emozione che l’immagine televisiva, per quanto in diretta, non riesce a dare» Carlo Rossella al premio Hemingway 1989

Il dualismo tra giornalisti della carta stampata, tra cui si annovera il vincitore del premio 1988 Carlo Rossella (1942), e della Tv è stato spesso un tormentone dell’Hemingway. Alimentato anche dalle polemiche: una giovane Tiziana Ferrario, in forza al Tg1, chiamata a intervistare il “premiato speciale” Enrico Manca, presidente della Rai che aveva indirettamente accusato pochi giorni prima la partigianeria dei giornalisti della Prima rete, evita la domanda più scomoda e se ne esce con: “Signor Presidente, si sa che lei ama i cavalli. Ma preferisce andare a cavallo o governare il cavallo di Viale Mazzini?”, oggetto di un memorabile elzeviro di Beniamino Placido su “Repubblica”. Nella narrativa prevale, su Fernanda Pivano, Francesca Duranti, che di lì a poco coglierà il “bis” al Campiello. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Pippo Franco


1990

Da sinistra a destra: Francesca Duranti, Sergio Gervasutti, Vincenzo Ceppellini (De Agostini) Foto Parisotto

Da sinistra a destra: Enrico Manca, Nerio Nesi, Valentino Bompiani, Alois Mock, Ministro degli Esteri della Repubblica Austriaca, vincitore del Premio “Hemingway Europa” 1989 Foto Edilfoto

ROTATIVE VS. TUBO CATODICO//////////////////////////////////////////////// Carlo Rossella intervistato da Tiziana Ferrario. Terrazza a Mare, sabato 20 maggio 1989 Foto Parisotto

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Aiutare il lettore a capire i fatti attraverso le parole crea una partecipazione e un’emozione che l’immagine televisiva, per quanto in diretta, non riesce a dare» Carlo Rossella al premio Hemingway 1989

Il dualismo tra giornalisti della carta stampata, tra cui si annovera il vincitore del premio 1988 Carlo Rossella (1942), e della Tv è stato spesso un tormentone dell’Hemingway. Alimentato anche dalle polemiche: una giovane Tiziana Ferrario, in forza al Tg1, chiamata a intervistare il “premiato speciale” Enrico Manca, presidente della Rai che aveva indirettamente accusato pochi giorni prima la partigianeria dei giornalisti della Prima rete, evita la domanda più scomoda e se ne esce con: “Signor Presidente, si sa che lei ama i cavalli. Ma preferisce andare a cavallo o governare il cavallo di Viale Mazzini?”, oggetto di un memorabile elzeviro di Beniamino Placido su “Repubblica”. Nella narrativa prevale, su Fernanda Pivano, Francesca Duranti, che di lì a poco coglierà il “bis” al Campiello. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Pippo Franco


1991

Da sinistra a destra: Demetrio Volcic, Peter Bartels, Claudio Angelini, Hermann Tiedje, Franco Venturini, Gian Franco Svidercoschi

PERESTROJKA E BIBERON/////////////////////////////////////////////////////// Pippo Franco. Terrazza a Mare, sabato 5 maggio 1990 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «C’è stata qualche censura su “Biberon”? Assolutamente no, siamo in un Paese democratico, puoi dire quello che vuoi: tanto non ti ascolta nessuno» Pippo Franco al premio Hemingway 1990

Tra il novembre del 1989 e il maggio del 1990, con la caduta del muro di Berlino, le rivoluzioni in Cecoslovacchia e Romania, e la fine del Pcus, comincia a calare il sipario sulla cortina di ferro e la guerra fredda: i giurati dell’Hemingway rispondono all’appello della Storia assegnando, per la prima e unica volta, un triplice ex aequo nella sezione giornalismo a Demetrio Volcic (corrispondente Rai da Mosca), Franco Venturini (inviato speciale de “Il Corriere della sera” nell’Europa orientale) e Gian Franco Svidercoschi (vaticanista alla corte del papa polacco). L’Hemingway-Europa va ai tedeschi Tiedje e Bartels, caporedattori della Bildzeitung, che devolvono i 5 milioni di lire a una famiglia della (quasi ex) Ddr, mentre Pippo Franco (1940) vince l’ultima edizione del premio per lo spettacolo. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Agostino Casaroli e Oriana Fallaci


1991

Da sinistra a destra: Demetrio Volcic, Peter Bartels, Claudio Angelini, Hermann Tiedje, Franco Venturini, Gian Franco Svidercoschi

PERESTROJKA E BIBERON/////////////////////////////////////////////////////// Pippo Franco. Terrazza a Mare, sabato 5 maggio 1990 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «C’è stata qualche censura su “Biberon”? Assolutamente no, siamo in un Paese democratico, puoi dire quello che vuoi: tanto non ti ascolta nessuno» Pippo Franco al premio Hemingway 1990

Tra il novembre del 1989 e il maggio del 1990, con la caduta del muro di Berlino, le rivoluzioni in Cecoslovacchia e Romania, e la fine del Pcus, comincia a calare il sipario sulla cortina di ferro e la guerra fredda: i giurati dell’Hemingway rispondono all’appello della Storia assegnando, per la prima e unica volta, un triplice ex aequo nella sezione giornalismo a Demetrio Volcic (corrispondente Rai da Mosca), Franco Venturini (inviato speciale de “Il Corriere della sera” nell’Europa orientale) e Gian Franco Svidercoschi (vaticanista alla corte del papa polacco). L’Hemingway-Europa va ai tedeschi Tiedje e Bartels, caporedattori della Bildzeitung, che devolvono i 5 milioni di lire a una famiglia della (quasi ex) Ddr, mentre Pippo Franco (1940) vince l’ultima edizione del premio per lo spettacolo. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Agostino Casaroli e Oriana Fallaci


1992

Da sinistra a destra: Mario Varca, Renato Minore, Gino Agnese, cardinale Agostino Casaroli, Oriana Fallaci, Livio Caputo Foto Parisotto

PAROLE E CROCIATE/////////////////////////////////////////////////////////////// Il cardinale Agostino Casaroli e Oriana Fallaci. Terrazza a Mare, sabato 25 maggio 1991 Foto Parisotto

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

«Non ho mai conosciuto Hemingway, ma mi piacevano la sua faccia e i suoi occhi tristi. Gli arabi? Hanno più fede di noi, e questo basterebbe per sopraffare le avanzate tecnologie occidentali» Oriana Fallaci al premio Hemingway 1991

Tra il gennaio e l’aprile del 1991 si consuma la (prima) Guerra del Golfo. Il Kuwait è libero e «a Lignano - scrive il segretario del premio Luigi Mattei - tutti i premiati hanno per la prima volta qualcosa in comune: la politica internazionale». Così è per Oriana Fallaci (1929-2006), autrice del recente bestseller di sfondo libanese “Insciallah”, così per il cardinale piacentino Agostino Casaroli (1914-1998), premio Hemingway-Europa «per i suoi anni di intenso lavoro diplomatico teso a ricostruire le file di un’Europa religiosamente e politicamente lacerata», così per Livio Caputo, inviato del Corriere della Sera sul fronte del Golfo. La “selezione Hemingway” continua intanto a produrre scelte tutt’altro che effimere: il “Rimbaud” di Renato Minore sarà finalista al Campiello 1991. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Elio Bartolini


1992

Da sinistra a destra: Mario Varca, Renato Minore, Gino Agnese, cardinale Agostino Casaroli, Oriana Fallaci, Livio Caputo Foto Parisotto

PAROLE E CROCIATE/////////////////////////////////////////////////////////////// Il cardinale Agostino Casaroli e Oriana Fallaci. Terrazza a Mare, sabato 25 maggio 1991 Foto Parisotto

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«Non ho mai conosciuto Hemingway, ma mi piacevano la sua faccia e i suoi occhi tristi. Gli arabi? Hanno più fede di noi, e questo basterebbe per sopraffare le avanzate tecnologie occidentali» Oriana Fallaci al premio Hemingway 1991

Tra il gennaio e l’aprile del 1991 si consuma la (prima) Guerra del Golfo. Il Kuwait è libero e «a Lignano - scrive il segretario del premio Luigi Mattei - tutti i premiati hanno per la prima volta qualcosa in comune: la politica internazionale». Così è per Oriana Fallaci (1929-2006), autrice del recente bestseller di sfondo libanese “Insciallah”, così per il cardinale piacentino Agostino Casaroli (1914-1998), premio Hemingway-Europa «per i suoi anni di intenso lavoro diplomatico teso a ricostruire le file di un’Europa religiosamente e politicamente lacerata», così per Livio Caputo, inviato del Corriere della Sera sul fronte del Golfo. La “selezione Hemingway” continua intanto a produrre scelte tutt’altro che effimere: il “Rimbaud” di Renato Minore sarà finalista al Campiello 1991. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Elio Bartolini


1993

Da sinistra a destra: Elio Bartolini, Francobaldo Chiocci, Maria Corti, Corrado Stajano, Paolo Barbaro, Gianni Brera e l’ambasciatore della Repubblica Cecoslovacca (ritira il premio a nome di Vaclav Havel)

HEMINGWAY PRIMA E DOPO/////////////////////////////////////////////////// Elio Bartolini. Terrazza a Mare, sabato 16 maggio 1992 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Avevo già cominciato, dopo la cotta per Hemingway, obbligatoria in quegli anni, il mio primo libro, “La cartiera”. Il secondo, “Icaro e Petronio”, fu tra i vincitori del premio Hemingway 1949» autografo di Elio Bartolini, tratto da www.eliobartolini.it

Nell’autunno del 1948 Ernest Hemingway propone al suo editore italiano, Arnoldo Mondadori, di offrire in palio ogni anno centomila lire, da detrarsi sui diritti d’autore delle traduzioni italiane, per un premio di inediti narrativi. Una giuria di cui fanno parte, tra gli altri, Fernanda Pivano ed Eugenio Montale, segnala tra i cinque finalisti anche un giovane Elio Bartolini (1922-2006). Il “primo” Hemingway chiuderà i battenti nel 1953, ma il 26 giugno 1984, durante la presentazione, a Roma, di un altro testo di Bartolini, “Storie di laguna”, risorgerà idealmente dalle ceneri, con l’annuncio a sorpresa, da parte di Carlo Teghil, presidente dell’Azienda di soggiorno di Lignano, sponsor del volume, del nuovo premio dedicato a Mr. Papa, che nel 1992 incorona anche Gianni Brera e un contumace Vaclav Havel. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Vittorio Gassman e Indro Montanelli


1993

Da sinistra a destra: Elio Bartolini, Francobaldo Chiocci, Maria Corti, Corrado Stajano, Paolo Barbaro, Gianni Brera e l’ambasciatore della Repubblica Cecoslovacca (ritira il premio a nome di Vaclav Havel)

HEMINGWAY PRIMA E DOPO/////////////////////////////////////////////////// Elio Bartolini. Terrazza a Mare, sabato 16 maggio 1992 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Avevo già cominciato, dopo la cotta per Hemingway, obbligatoria in quegli anni, il mio primo libro, “La cartiera”. Il secondo, “Icaro e Petronio”, fu tra i vincitori del premio Hemingway 1949» autografo di Elio Bartolini, tratto da www.eliobartolini.it

Nell’autunno del 1948 Ernest Hemingway propone al suo editore italiano, Arnoldo Mondadori, di offrire in palio ogni anno centomila lire, da detrarsi sui diritti d’autore delle traduzioni italiane, per un premio di inediti narrativi. Una giuria di cui fanno parte, tra gli altri, Fernanda Pivano ed Eugenio Montale, segnala tra i cinque finalisti anche un giovane Elio Bartolini (1922-2006). Il “primo” Hemingway chiuderà i battenti nel 1953, ma il 26 giugno 1984, durante la presentazione, a Roma, di un altro testo di Bartolini, “Storie di laguna”, risorgerà idealmente dalle ceneri, con l’annuncio a sorpresa, da parte di Carlo Teghil, presidente dell’Azienda di soggiorno di Lignano, sponsor del volume, del nuovo premio dedicato a Mr. Papa, che nel 1992 incorona anche Gianni Brera e un contumace Vaclav Havel. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Vittorio Gassman e Indro Montanelli


1994

Da sinistra a destra: Alcide Paolini, Renato Besana

Da sinistra a destra: Giuseppe Zaccaria, Paolo Rumiz

LA STRANA COPPIA//////////////////////////////////////////////////////////////// Vittorio Gassman e Indro Montanelli. Terrazza a Mare, sabato 15 maggio 1993 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Quaranta minuti tirati sotto l’occhio delle telecamere, altri settanta a ruota libera in un crescendo di confidenze, battute, ricordi e intensa umanità: una coppia di geni contemporanei, Indro Montanelli e Vittorio Gassman» Trieste Oggi, 16 maggio 1993

«Nel caso del premio Hemingway, sono due volte soddisfatto: per il riconoscimento in sé e perché è legato a una figura che ammiro»: Indro Montanelli (1909-2001), che aveva conosciuto l’Hemingway reporter durante la guerra di Spagna e il romanziere a Cortina è la star, insieme a Vittorio Gassman (1922-2000, barba e capelli fluenti perché sul set di una Bibbia televisiva), di un’edizione che porta anche i segni di Tangentopoli (quindici giorni prima, a Roma, le monetine contro Craxi all’hotel Raphael, con Montanelli che dichiara «io non ho taciuto e ho sul gobbo 63 processi per non aver taciuto!») e, nel premio a Rosaria Schifani, vedova di un agente di scorta morto con il giudice Falcone nella strage di Capaci (23 maggio 1992), quelli dell’attacco mafioso allo Stato. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Enzo Biagi e Andrea De Carlo


1994

Da sinistra a destra: Alcide Paolini, Renato Besana

Da sinistra a destra: Giuseppe Zaccaria, Paolo Rumiz

LA STRANA COPPIA//////////////////////////////////////////////////////////////// Vittorio Gassman e Indro Montanelli. Terrazza a Mare, sabato 15 maggio 1993 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Quaranta minuti tirati sotto l’occhio delle telecamere, altri settanta a ruota libera in un crescendo di confidenze, battute, ricordi e intensa umanità: una coppia di geni contemporanei, Indro Montanelli e Vittorio Gassman» Trieste Oggi, 16 maggio 1993

«Nel caso del premio Hemingway, sono due volte soddisfatto: per il riconoscimento in sé e perché è legato a una figura che ammiro»: Indro Montanelli (1909-2001), che aveva conosciuto l’Hemingway reporter durante la guerra di Spagna e il romanziere a Cortina è la star, insieme a Vittorio Gassman (1922-2000, barba e capelli fluenti perché sul set di una Bibbia televisiva), di un’edizione che porta anche i segni di Tangentopoli (quindici giorni prima, a Roma, le monetine contro Craxi all’hotel Raphael, con Montanelli che dichiara «io non ho taciuto e ho sul gobbo 63 processi per non aver taciuto!») e, nel premio a Rosaria Schifani, vedova di un agente di scorta morto con il giudice Falcone nella strage di Capaci (23 maggio 1992), quelli dell’attacco mafioso allo Stato. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Enzo Biagi e Andrea De Carlo


1995

Terzo da sinistra, Sergio Romano

LE TRE CORONE ///////////////////////////////////////////////////////////////////// Enzo Biagi (alla sua destra, Andrea De Carlo). Terrazza a Mare, sabato 24 maggio 1994 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «C’è chi ha detto che basta un fiammifero per riscaldarmi. Quello di oggi, qui a Lignano, è un falò con una serie di attenzioni non richieste e quindi doppiamente gradite!» Enzo Biagi al premio Hemingway 1994

Il premio a Enzio Biagi (1920-2007) che «si distingue tra i giornalisti italiani per signorilità, cultura e senso dell’ironia» rappresenta, dopo il riconoscimento a Indro Montanelli, la seconda delle “tre corone” della stampa italica, terna completata nel 1998 con la vittoria di Sergio Zavoli. Accanto a Biagi, l’Andrea De Carlo di “Arcodamore”, romanzo ambientato «in una Milano sconvolta da Tangentopoli», richiama a un’attualità che nei vicini Balcani si fa tragedia. Marco Lucchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo, della Rai di Trieste, il 28 gennaio dello stesso anno muoiono sotto un colpo di mortaio croato mentre cercano di documentare il dramma dei bambini bosniaci a Mostar: al Comitato benefico costituito in loro memoria vanno i cinque milioni del premio speciale. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Vittorio Feltri


1995

Terzo da sinistra, Sergio Romano

LE TRE CORONE ///////////////////////////////////////////////////////////////////// Enzo Biagi (alla sua destra, Andrea De Carlo). Terrazza a Mare, sabato 24 maggio 1994 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «C’è chi ha detto che basta un fiammifero per riscaldarmi. Quello di oggi, qui a Lignano, è un falò con una serie di attenzioni non richieste e quindi doppiamente gradite!» Enzo Biagi al premio Hemingway 1994

Il premio a Enzio Biagi (1920-2007) che «si distingue tra i giornalisti italiani per signorilità, cultura e senso dell’ironia» rappresenta, dopo il riconoscimento a Indro Montanelli, la seconda delle “tre corone” della stampa italica, terna completata nel 1998 con la vittoria di Sergio Zavoli. Accanto a Biagi, l’Andrea De Carlo di “Arcodamore”, romanzo ambientato «in una Milano sconvolta da Tangentopoli», richiama a un’attualità che nei vicini Balcani si fa tragedia. Marco Lucchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo, della Rai di Trieste, il 28 gennaio dello stesso anno muoiono sotto un colpo di mortaio croato mentre cercano di documentare il dramma dei bambini bosniaci a Mostar: al Comitato benefico costituito in loro memoria vanno i cinque milioni del premio speciale. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Vittorio Feltri


1996

Gianni Amelio

ALLINEATI O SCOPERTI?////////////////////////////////////////////////////////// Vittorio Feltri. Terrazza a Mare, sabato 13 maggio 1995 Foto Agency Anteprima Udine

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

«Dietro al mio successo non c’è nessun segreto: il fatto è che non ho paura di circondarmi di giornalisti più bravi di me» Vittorio Feltri al premio Hemingway 1995

Quello del 1995 è, come titola il Gazzettino, “l’Hemingway dei dissensi”. Vittorio Feltri (1943), dal 20 gennaio del 1994 occupa a “Il Giornale” la poltrona che fu di Montanelli (la sua “Voce” ha chiuso i battenti nell’aprile 1995): una specie di mago per la giuria (ha salvato da tirature disperate prima “L’Europeo” e poi “L’Indipendente”, raddoppiando le copie vendute dal Giornale), simbolo della lottizzazione berlusconiana per parte della stampa, soprattutto “Il Piccolo”, il cui direttore Mario Quaia si dimette da una giuria stravolta da altre tre “sostituzioni”. Bersaglio di ferocissime polemiche da parte de “La Vita Cattolica” è invece il premio speciale all’editorialista Saverio Vertone, reo di essersi burlato della segreteria telefonica fatta registrare in “marilenghe” dal Presidente leghista della Regione, Pietro Fontanini. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Vittorio Zucconi


1996

Gianni Amelio

ALLINEATI O SCOPERTI?////////////////////////////////////////////////////////// Vittorio Feltri. Terrazza a Mare, sabato 13 maggio 1995 Foto Agency Anteprima Udine

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«Dietro al mio successo non c’è nessun segreto: il fatto è che non ho paura di circondarmi di giornalisti più bravi di me» Vittorio Feltri al premio Hemingway 1995

Quello del 1995 è, come titola il Gazzettino, “l’Hemingway dei dissensi”. Vittorio Feltri (1943), dal 20 gennaio del 1994 occupa a “Il Giornale” la poltrona che fu di Montanelli (la sua “Voce” ha chiuso i battenti nell’aprile 1995): una specie di mago per la giuria (ha salvato da tirature disperate prima “L’Europeo” e poi “L’Indipendente”, raddoppiando le copie vendute dal Giornale), simbolo della lottizzazione berlusconiana per parte della stampa, soprattutto “Il Piccolo”, il cui direttore Mario Quaia si dimette da una giuria stravolta da altre tre “sostituzioni”. Bersaglio di ferocissime polemiche da parte de “La Vita Cattolica” è invece il premio speciale all’editorialista Saverio Vertone, reo di essersi burlato della segreteria telefonica fatta registrare in “marilenghe” dal Presidente leghista della Regione, Pietro Fontanini. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Vittorio Zucconi


1997

Da sinistra a destra: Frediano Sessi, Vittorio Zucconi, Vittoria Ronchey, Roberto Piumini, Giancarlo Perna, Piero Fortuna, Francesco Alberoni

AFFARI DI FAMIGLIA ////////////////////////////////////////////////////////////// Vittorio Zucconi. Terrazza a Mare, sabato 11 maggio 1996 Foto Agency Anteprima Udine

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

«Mio padre è un giornalista di grande successo e non c’era posto per tutti e due: siccome lui è rimasto in Italia, io ho scelto il resto del mondo» Vittorio Zucconi al premio Hemingway 1996

Vittorio Zucconi (1944), figlio d’arte (Guglielmo fu direttore della “Domenica del Corriere” e del “Giorno”) «è forse – scrive la giuria di Lignano Sabbiadoro - il giornalista italiano che, per passionalità e protagonismo, più di ogni altro dell’ultimo decennio può essere paragonato a Hemingway». L’inviato speciale negli Usa prevale sull’editorialista di Epoca Giancarlo Perna e, soprattutto, su Bruno Vespa che, tra gentilezza e polemica, declina l’invito a Lignano, devolvendo i 2.500.000 lire del premio alla ricerca contro il cancro. Oltre a Vittoria Ronchey (narrativa), salgono sul palco di Terrazza a Mare anche i premi speciali Piero Fortuna, patriarca del giornalismo friulano, che il 9 aprile 1954 fu al tavolo udinese di Hemingway, e il sociologo Francesco Alberoni, firma di punta del Corriere della sera. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Sandro Ciotti


1997

Da sinistra a destra: Frediano Sessi, Vittorio Zucconi, Vittoria Ronchey, Roberto Piumini, Giancarlo Perna, Piero Fortuna, Francesco Alberoni

AFFARI DI FAMIGLIA ////////////////////////////////////////////////////////////// Vittorio Zucconi. Terrazza a Mare, sabato 11 maggio 1996 Foto Agency Anteprima Udine

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«Mio padre è un giornalista di grande successo e non c’era posto per tutti e due: siccome lui è rimasto in Italia, io ho scelto il resto del mondo» Vittorio Zucconi al premio Hemingway 1996

Vittorio Zucconi (1944), figlio d’arte (Guglielmo fu direttore della “Domenica del Corriere” e del “Giorno”) «è forse – scrive la giuria di Lignano Sabbiadoro - il giornalista italiano che, per passionalità e protagonismo, più di ogni altro dell’ultimo decennio può essere paragonato a Hemingway». L’inviato speciale negli Usa prevale sull’editorialista di Epoca Giancarlo Perna e, soprattutto, su Bruno Vespa che, tra gentilezza e polemica, declina l’invito a Lignano, devolvendo i 2.500.000 lire del premio alla ricerca contro il cancro. Oltre a Vittoria Ronchey (narrativa), salgono sul palco di Terrazza a Mare anche i premi speciali Piero Fortuna, patriarca del giornalismo friulano, che il 9 aprile 1954 fu al tavolo udinese di Hemingway, e il sociologo Francesco Alberoni, firma di punta del Corriere della sera. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Sandro Ciotti


1998

Da sinistra a destra: Enzo Bettiza, Antonio Caprarica, Vincenzo Mollica, Sergio Maldini, Paolo Maurensig, Sandro Ciotti, Gaetano Afeltra, Gino Agnese

CLAMOROSO AL CIBALI ////////////////////////////////////////////////////////// Sandro Ciotti. Kursaal, sabato 10 maggio 1997 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Tra giornalista e scrittore c’è la stessa differenza che corre tra un centometrista e un mezzofondista» Sandro Ciotti al premio Hemingway 1997

Dopo il successo di Vittorio Zucconi nel 1996, la sezione giornalismo dell’Hemingway si sdoppia: carta stampata da una parte e televisione e radio dall’altra. In quest’ultima Lignano rende onore a Sandro Ciotti (1928-2003), “la” voce per eccellenza (arrochita dopo dodici ore di diretta alle Olimpiadi messicane del 1968) dello sport a onde medie e in modulazione di frequenza, mentre le rotative laureano il dalmata Enzo Betizza che, insieme gli scrittori Sergio Maldini (vincitore del Campiello 1992 e finalista nella sezione narrativa vinta da “Canone inverso” di Paolo Maurensig) ed Elio Bartolini (premiato nel 1992), rimane l’unico ad aver vinto il “primo” (organizzato da Mondadori tra il 1947 e il 1952) e il “secondo” premio Hemingway; Gino Agnese, già finalista nel 1991, prevale nella neonata sezione dedicata alla saggistica. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Sergio Zavoli


1998

Da sinistra a destra: Enzo Bettiza, Antonio Caprarica, Vincenzo Mollica, Sergio Maldini, Paolo Maurensig, Sandro Ciotti, Gaetano Afeltra, Gino Agnese

CLAMOROSO AL CIBALI ////////////////////////////////////////////////////////// Sandro Ciotti. Kursaal, sabato 10 maggio 1997 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Tra giornalista e scrittore c’è la stessa differenza che corre tra un centometrista e un mezzofondista» Sandro Ciotti al premio Hemingway 1997

Dopo il successo di Vittorio Zucconi nel 1996, la sezione giornalismo dell’Hemingway si sdoppia: carta stampata da una parte e televisione e radio dall’altra. In quest’ultima Lignano rende onore a Sandro Ciotti (1928-2003), “la” voce per eccellenza (arrochita dopo dodici ore di diretta alle Olimpiadi messicane del 1968) dello sport a onde medie e in modulazione di frequenza, mentre le rotative laureano il dalmata Enzo Betizza che, insieme gli scrittori Sergio Maldini (vincitore del Campiello 1992 e finalista nella sezione narrativa vinta da “Canone inverso” di Paolo Maurensig) ed Elio Bartolini (premiato nel 1992), rimane l’unico ad aver vinto il “primo” (organizzato da Mondadori tra il 1947 e il 1952) e il “secondo” premio Hemingway; Gino Agnese, già finalista nel 1991, prevale nella neonata sezione dedicata alla saggistica. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Sergio Zavoli


1999

Giancarlo Santalmassi, al centro

HEMINGWAY.IT////////////////////////////////////////////////////////////////////// Sergio Zavoli. Kursaal, sabato 9 maggio 1998 Foto Agency Anteprima Udine

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«La nostra è una società sempre più informatizzata, ma questo non significa che sia più informata: comunicare oggi è difficile, ma ancora più urgente » Sergio Zavoli a “L’Eco di Bergamo”, 10 maggio 1998

Se nelle parole di Sergio Zavoli (1923) si coglie in controluce la prepotente affermazione del fenomeno-Web a fine anni ’90, il vincitore della sezione carta stampata Alberto Pasolini Zanelli, corrispondente esteri de “Il Giornale”, secondo le «leggende» «non scrive al computer e neppure a macchina ma va a braccio, dettando al dittafono, da un quarto di secolo, dai più svariati angoli del mondo». Le nuove tecnologie sono richiamate per contrasto anche ne “Il caso Courrier” di Marta Morazzoni, Campiello 1997 e Hemingway 1998 per la narrativa, il cui soggetto, la vita quotidiana in un piccolo villaggio francese dei primi ‘900, sembra ai giurati «preistoria nell’epoca di Internet e della globalizzazione». Il 1998 passa agli annali anche per l’assenza, caso fino a oggi unico, di premi speciali. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Fernanda Pivano


1999

Giancarlo Santalmassi, al centro

HEMINGWAY.IT////////////////////////////////////////////////////////////////////// Sergio Zavoli. Kursaal, sabato 9 maggio 1998 Foto Agency Anteprima Udine

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«La nostra è una società sempre più informatizzata, ma questo non significa che sia più informata: comunicare oggi è difficile, ma ancora più urgente » Sergio Zavoli a “L’Eco di Bergamo”, 10 maggio 1998

Se nelle parole di Sergio Zavoli (1923) si coglie in controluce la prepotente affermazione del fenomeno-Web a fine anni ’90, il vincitore della sezione carta stampata Alberto Pasolini Zanelli, corrispondente esteri de “Il Giornale”, secondo le «leggende» «non scrive al computer e neppure a macchina ma va a braccio, dettando al dittafono, da un quarto di secolo, dai più svariati angoli del mondo». Le nuove tecnologie sono richiamate per contrasto anche ne “Il caso Courrier” di Marta Morazzoni, Campiello 1997 e Hemingway 1998 per la narrativa, il cui soggetto, la vita quotidiana in un piccolo villaggio francese dei primi ‘900, sembra ai giurati «preistoria nell’epoca di Internet e della globalizzazione». Il 1998 passa agli annali anche per l’assenza, caso fino a oggi unico, di premi speciali. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Fernanda Pivano


2000

Da sinistra a destra: Nantas Salvalaggio, Sergio Saviane, il presidente dell’Azienda di soggiorno Mario Manera, Paola Capriolo, Roberto Cotroneo, Giuliano Zincone, Eugenio Segalla

IL MIO HEMINGWAY/////////////////////////////////////////////////////////////// Fernanda Pivano osserva il busto di Ernest Hemingway al parco di Lignano Sabbiadoro, 9 settembre 1985. Foto Parisotto

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«I media hanno stravolto un personaggio che in realtà era fragile, dolce, umanamente semplice nell’intimità» Fernanda Pivano al convegno “Incontro con Hemingway”, 9 settembre 1985

Nell’anno del centenario della nascita (1899-1999), Hemingway viene celebrato a Lignano da una tavola rotonda a cui dovrebbe partecipare Fernanda Pivano (1917), sua prima traduttrice italiana, studiosa e amica, chiamata anche a ritirare un premio speciale alla cerimonia del Kursaal, prevista per il 15 maggio. Della sua presenza, tuttavia, non rimangono tracce fotografiche: poco prima della premiazione dell’Hemingway (in cui Giuliano Zincone si aggiudica la sezione giornalismo e Paola Capriolo quella dedicata alla narrativa) un malore la costringe a far ritorno a Milano. La Pivano detiene tuttora il “record di presenze” alla manifestazione lignanese: premio speciale della prima edizione e finalista 1989 per la narrativa, il 9 settembre 1985 aveva anche partecipato al convegno “Incontro con Hemingway”, organizzato dall’Azienda di soggiorno. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Giorgio Forattini


2000

Da sinistra a destra: Nantas Salvalaggio, Sergio Saviane, il presidente dell’Azienda di soggiorno Mario Manera, Paola Capriolo, Roberto Cotroneo, Giuliano Zincone, Eugenio Segalla

IL MIO HEMINGWAY/////////////////////////////////////////////////////////////// Fernanda Pivano osserva il busto di Ernest Hemingway al parco di Lignano Sabbiadoro, 9 settembre 1985. Foto Parisotto

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«I media hanno stravolto un personaggio che in realtà era fragile, dolce, umanamente semplice nell’intimità» Fernanda Pivano al convegno “Incontro con Hemingway”, 9 settembre 1985

Nell’anno del centenario della nascita (1899-1999), Hemingway viene celebrato a Lignano da una tavola rotonda a cui dovrebbe partecipare Fernanda Pivano (1917), sua prima traduttrice italiana, studiosa e amica, chiamata anche a ritirare un premio speciale alla cerimonia del Kursaal, prevista per il 15 maggio. Della sua presenza, tuttavia, non rimangono tracce fotografiche: poco prima della premiazione dell’Hemingway (in cui Giuliano Zincone si aggiudica la sezione giornalismo e Paola Capriolo quella dedicata alla narrativa) un malore la costringe a far ritorno a Milano. La Pivano detiene tuttora il “record di presenze” alla manifestazione lignanese: premio speciale della prima edizione e finalista 1989 per la narrativa, il 9 settembre 1985 aveva anche partecipato al convegno “Incontro con Hemingway”, organizzato dall’Azienda di soggiorno. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Giorgio Forattini


2001

Da sinistra a destra: Ottavio Missoni, Renzo Cianfanelli, Enrica Bonaccorti, Giorgio Forattini; Fosco Maraini, il primo sulla destra: dietro di lui, Luigi Mattei, segretario del Premio

VOLTARE PAGINA Giorgio Forattini premiato da Enrica Bonaccorti. Terrazza a Mare, sabato 27 maggio 2000 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Questo di Lignano Sabbiadoro è il primo premio che ho preso, perché non è politicizzato. Gli altri li ho sempre rifiutati» Giorgio Forattini al quotidiano “Libertà”, 9 giugno 2000

Se la vittoria di Sergio Zavoli nel 1998 e il premio speciale nel 1999 a Fernanda Pivano (ripartita per Milano in ambulanza, a causa di un malore, prima di poterlo ricevere) confermano una certa inclinazione dell’Hemingway verso il premio alla carriera, la targa per il giornalismo assegnata al vignettista Giorgio Forattini (1931) dimostra anche l’attenzione a «nuovi generi di comunicazione giornalistica come la satira politica, che si avvale dell’uso congiunto di immagini e di brevi, fulminanti battute scritte». Oltre a Forattini, su cui pesa una richiesta di risarcimento di tre miliardi (in lire) dell’allora Presidente del consiglio Massimo D’Alema (che in seguito ritirerà la querela, riguardante il dossier Mitrokhin), vincono anche l’antropologo e scrittore Fosco Maraini (padre di Dacia) e gli stilisti Ottavio e Rosita Missoni. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Mario Luzi


2001

Da sinistra a destra: Ottavio Missoni, Renzo Cianfanelli, Enrica Bonaccorti, Giorgio Forattini; Fosco Maraini, il primo sulla destra: dietro di lui, Luigi Mattei, segretario del Premio

VOLTARE PAGINA Giorgio Forattini premiato da Enrica Bonaccorti. Terrazza a Mare, sabato 27 maggio 2000 //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Questo di Lignano Sabbiadoro è il primo premio che ho preso, perché non è politicizzato. Gli altri li ho sempre rifiutati» Giorgio Forattini al quotidiano “Libertà”, 9 giugno 2000

Se la vittoria di Sergio Zavoli nel 1998 e il premio speciale nel 1999 a Fernanda Pivano (ripartita per Milano in ambulanza, a causa di un malore, prima di poterlo ricevere) confermano una certa inclinazione dell’Hemingway verso il premio alla carriera, la targa per il giornalismo assegnata al vignettista Giorgio Forattini (1931) dimostra anche l’attenzione a «nuovi generi di comunicazione giornalistica come la satira politica, che si avvale dell’uso congiunto di immagini e di brevi, fulminanti battute scritte». Oltre a Forattini, su cui pesa una richiesta di risarcimento di tre miliardi (in lire) dell’allora Presidente del consiglio Massimo D’Alema (che in seguito ritirerà la querela, riguardante il dossier Mitrokhin), vincono anche l’antropologo e scrittore Fosco Maraini (padre di Dacia) e gli stilisti Ottavio e Rosita Missoni. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Mario Luzi


2002

Da sinistra a destra: Mario Manera, Marco Buticchi, Francesco Fantini, Anna Migotto, Luigi Pintor, Mario Luzi, Alfio Caruso, Giuseppe Pontiggia

Foto Agency Anteprima Udine

PROFUMO DI NOBEL ////////////////////////////////////////////////////////////// Mario Luzi. Terrazza a Mare, sabato 26 maggio 2001 Foto Agency Anteprima Udine

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«Sono grato e riconoscente a Hemingway: la lettura, da ragazzo, di “Addio alle armi” mi introdusse in un filone di realtà che in quegli anni aveva molta sostanza contro il vuoto e la retorica» Mario Luzi al premio Hemingway 2001

Là dove non arrivano gli Accademici di Svezia, ecco i giurati di Lignano. Che, all’ottantasettenne Mario Luzi (1914-2005), «una delle più alte voci poetiche dell’ultimo secolo». ripetutamente in odore di Nobel, assegnano uno dei due riconoscimenti speciali della prima edizione del nuovo millennio (l’altro andrà, caso rimasto finora unico, a un fotografo, Francesco Fantini). Nella narrativa vittoria a sorpresa di Alfio Caruso su Giuseppe Pontiggia (che si rifarà a settembre trionfando al Campiello) con un libro dedicato ai caduti di Cefalonia, tema “fresco” di celebrazione da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; giornalista dell’anno è un commosso Luigi Pintor («in cinquant’anni non avevo mai ricevuto premi»), fondatore de “Il Manifesto”. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Toni Capuozzo


2002

Da sinistra a destra: Mario Manera, Marco Buticchi, Francesco Fantini, Anna Migotto, Luigi Pintor, Mario Luzi, Alfio Caruso, Giuseppe Pontiggia

Foto Agency Anteprima Udine

PROFUMO DI NOBEL ////////////////////////////////////////////////////////////// Mario Luzi. Terrazza a Mare, sabato 26 maggio 2001 Foto Agency Anteprima Udine

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«Sono grato e riconoscente a Hemingway: la lettura, da ragazzo, di “Addio alle armi” mi introdusse in un filone di realtà che in quegli anni aveva molta sostanza contro il vuoto e la retorica» Mario Luzi al premio Hemingway 2001

Là dove non arrivano gli Accademici di Svezia, ecco i giurati di Lignano. Che, all’ottantasettenne Mario Luzi (1914-2005), «una delle più alte voci poetiche dell’ultimo secolo». ripetutamente in odore di Nobel, assegnano uno dei due riconoscimenti speciali della prima edizione del nuovo millennio (l’altro andrà, caso rimasto finora unico, a un fotografo, Francesco Fantini). Nella narrativa vittoria a sorpresa di Alfio Caruso su Giuseppe Pontiggia (che si rifarà a settembre trionfando al Campiello) con un libro dedicato ai caduti di Cefalonia, tema “fresco” di celebrazione da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; giornalista dell’anno è un commosso Luigi Pintor («in cinquant’anni non avevo mai ricevuto premi»), fondatore de “Il Manifesto”. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Toni Capuozzo


2003

Toni Capuozzo (secondo da destra), Sergio Gervasutti, Luigi Mattei, Ulderico Bernardi (secondo alla destra di Mattei)

Ettore Mo (secondo da destra), Katia Ricciarelli, Giuseppe Conte (secondo alla destra della Ricciarelli)

OCCHIAIE DI RIGUARDO////////////////////////////////////////////////////////// Toni Capuozzo (alla sua sinistra il giornalista e giurato Sergio Gervasutti). Kursaal, sabato 15 giugno 2002 Foto Agency Anteprima Udine

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« Partendo da Palmanova ho intrapreso i primi passi nella professione Non ho una biografia romanzesca come Mo, ma mi piaceva viaggiare e amavo scrivere » Toni Capuozzo al premio Hemingway 2002

Se il premio Hemingway per il giornalismo 2002 va a Ettore Mo, decano degli inviati speciali e già finalista nell’edizione inaugurale, Toni Capuozzo (1948) rimane l’unico friulano a essere entrato nella terna finale oltre a Sergio Gervasutti (nel 1989). Capuozzo (nel 2007 membro della giuria) e Mo ritorneranno a Lignano nel 2006, per una tavola rotonda tra inviati speciali. Quella del 2002 è anche l’edizione delle novità, con lo slittamento temporale (a giugno) e spaziale (dalla Terrazza a Mare all’attuale sede del Kursaal) della cerimonia finale, il record di partecipazione (oltre 50 opere) alla sezione narrativa vinta da Giuseppe Conte, i premi assegnati in euro e il ritorno, a oltre 10 anni di distanza, di un riconoscimento speciale per lo spettacolo, consegnato alla cantante lirica Katia Ricciarelli. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Giovanna Botteri


2003

Toni Capuozzo (secondo da destra), Sergio Gervasutti, Luigi Mattei, Ulderico Bernardi (secondo alla destra di Mattei)

Ettore Mo (secondo da destra), Katia Ricciarelli, Giuseppe Conte (secondo alla destra della Ricciarelli)

OCCHIAIE DI RIGUARDO////////////////////////////////////////////////////////// Toni Capuozzo (alla sua sinistra il giornalista e giurato Sergio Gervasutti). Kursaal, sabato 15 giugno 2002 Foto Agency Anteprima Udine

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« Partendo da Palmanova ho intrapreso i primi passi nella professione Non ho una biografia romanzesca come Mo, ma mi piaceva viaggiare e amavo scrivere » Toni Capuozzo al premio Hemingway 2002

Se il premio Hemingway per il giornalismo 2002 va a Ettore Mo, decano degli inviati speciali e già finalista nell’edizione inaugurale, Toni Capuozzo (1948) rimane l’unico friulano a essere entrato nella terna finale oltre a Sergio Gervasutti (nel 1989). Capuozzo (nel 2007 membro della giuria) e Mo ritorneranno a Lignano nel 2006, per una tavola rotonda tra inviati speciali. Quella del 2002 è anche l’edizione delle novità, con lo slittamento temporale (a giugno) e spaziale (dalla Terrazza a Mare all’attuale sede del Kursaal) della cerimonia finale, il record di partecipazione (oltre 50 opere) alla sezione narrativa vinta da Giuseppe Conte, i premi assegnati in euro e il ritorno, a oltre 10 anni di distanza, di un riconoscimento speciale per lo spettacolo, consegnato alla cantante lirica Katia Ricciarelli. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Giovanna Botteri


2004

In piedi, da sinistra a destra: Gian Antonio Stella, Paolo Longo, Guido Barbujani, Nicola Lecca; seduti, da sinistra a destra: Marcello Veneziani, Giovanna Botteri, Renato Balestra

Foto Agency Anteprima Udine

LA RIVOLUZIONE É DONNA ///////////////////////////////////////////////////// Giovanna Botteri. Kursaal, sabato 5 luglio 2003 Foto Agency Anteprima Udine

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« Durante il lavoro in sede Rai a Trieste, ero proprio io a fare i servizi sui vincitori dell’Hemingway: oggi mi sembra di vivere un film!» Giovanna Botteri al premio Hemingway 2003

Nell’anno del centenario delle spiagge lignanesi (1903-2003) il premio cambia data (luglio) e “padrone” (dalla dissolta Apt al Comune), aumenta il “montepremi” (3.500 euro per i vincitori assoluti) e consegna per la prima volta nella storia la palma della sezione giornalismo a una donna: Giovanna Botteri (1957), unica inviata occidentale a trasmettere in diretta le immagini di Baghdad in fiamme durante la seconda guerra del Golfo grazie a un videofonino di contrabbando, convince una giuria conscia che «l’informazione televisiva sull’Iraq è stata quasi monopolizzata dalle signore». Marcello Veneziani e il suo bestseller “La sconfitta delle idee”,«in linea – scrive “Il Secolo d’Italia” - con l’anticonformismo praticato dallo scrittore de “Il vecchio e il mare”», spopolano nella sezione saggistica; allo stilista Renato Balestra l’unico premio speciale. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Candido Cannavò


2004

In piedi, da sinistra a destra: Gian Antonio Stella, Paolo Longo, Guido Barbujani, Nicola Lecca; seduti, da sinistra a destra: Marcello Veneziani, Giovanna Botteri, Renato Balestra

Foto Agency Anteprima Udine

LA RIVOLUZIONE É DONNA ///////////////////////////////////////////////////// Giovanna Botteri. Kursaal, sabato 5 luglio 2003 Foto Agency Anteprima Udine

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« Durante il lavoro in sede Rai a Trieste, ero proprio io a fare i servizi sui vincitori dell’Hemingway: oggi mi sembra di vivere un film!» Giovanna Botteri al premio Hemingway 2003

Nell’anno del centenario delle spiagge lignanesi (1903-2003) il premio cambia data (luglio) e “padrone” (dalla dissolta Apt al Comune), aumenta il “montepremi” (3.500 euro per i vincitori assoluti) e consegna per la prima volta nella storia la palma della sezione giornalismo a una donna: Giovanna Botteri (1957), unica inviata occidentale a trasmettere in diretta le immagini di Baghdad in fiamme durante la seconda guerra del Golfo grazie a un videofonino di contrabbando, convince una giuria conscia che «l’informazione televisiva sull’Iraq è stata quasi monopolizzata dalle signore». Marcello Veneziani e il suo bestseller “La sconfitta delle idee”,«in linea – scrive “Il Secolo d’Italia” - con l’anticonformismo praticato dallo scrittore de “Il vecchio e il mare”», spopolano nella sezione saggistica; allo stilista Renato Balestra l’unico premio speciale. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Candido Cannavò


2005

Da sinistra a destra: Renato Farina, Mauro Mazza, Piero Ostellino, Pasquale Chessa (ritira il premio per Francesco Cossiga), Adalberto Baldoni, Valerio Massimo Manfredi, Franco Cardini, Candido Cannavò, Milena Gabanelli Foto DigitSmile

UNA VITA IN ROSA ///////////////////////////////////////////////////////////////// Candido Cannavò (alla sua sinistra la presentatrice lignanese Monica Samassa). Kursaal, sabato 3 luglio 2004 Foto Agency Anteprima Udine

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Ho tifato per il Milan, per la Juve, per l'Inter e per la Roma. Tutto purché il campionato fosse vivace, nell'interesse della mia ditta, la Gazzetta dello Sport» Candido Cannavò a “Sette”, 12 dicembre 2002

L’edizione del ventennale segue quella (2003) del passaggio di consegne tra Azienda di soggiorno (abolita nel 2002) e Comune, che sposta la data delle premiazioni a luglio, nel cuore della stagione balneare. I propositi dei giurati («secondo lo stile hemingwayano, sempre nuovi “sentieri di caccia” vanno attraversati») si concretizzano nel premio giornalistico (ex aequo con Piero Ostellino) a Mauro Mazza, che ha rivoluzionato il Tg2 «abolendo il teatrino dei mezzibusti» e importando dagli Usa il “rullo” di notizie sottopancia, e in quello, speciale, all’arrembante Milena Gabanelli di Report. Con l’indimenticabile direttore Candido Cannavò (1930-2009) entrano nell’albo d’oro lo storico Franco Cardini e, per la narrativa, Valerio Massimo Manfredi. In platea c’è John Hemingway, nipote di Ernest. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Joaquin Navarro Vals


2005

Da sinistra a destra: Renato Farina, Mauro Mazza, Piero Ostellino, Pasquale Chessa (ritira il premio per Francesco Cossiga), Adalberto Baldoni, Valerio Massimo Manfredi, Franco Cardini, Candido Cannavò, Milena Gabanelli Foto DigitSmile

UNA VITA IN ROSA ///////////////////////////////////////////////////////////////// Candido Cannavò (alla sua sinistra la presentatrice lignanese Monica Samassa). Kursaal, sabato 3 luglio 2004 Foto Agency Anteprima Udine

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Ho tifato per il Milan, per la Juve, per l'Inter e per la Roma. Tutto purché il campionato fosse vivace, nell'interesse della mia ditta, la Gazzetta dello Sport» Candido Cannavò a “Sette”, 12 dicembre 2002

L’edizione del ventennale segue quella (2003) del passaggio di consegne tra Azienda di soggiorno (abolita nel 2002) e Comune, che sposta la data delle premiazioni a luglio, nel cuore della stagione balneare. I propositi dei giurati («secondo lo stile hemingwayano, sempre nuovi “sentieri di caccia” vanno attraversati») si concretizzano nel premio giornalistico (ex aequo con Piero Ostellino) a Mauro Mazza, che ha rivoluzionato il Tg2 «abolendo il teatrino dei mezzibusti» e importando dagli Usa il “rullo” di notizie sottopancia, e in quello, speciale, all’arrembante Milena Gabanelli di Report. Con l’indimenticabile direttore Candido Cannavò (1930-2009) entrano nell’albo d’oro lo storico Franco Cardini e, per la narrativa, Valerio Massimo Manfredi. In platea c’è John Hemingway, nipote di Ernest. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Joaquin Navarro Vals


2006

Renato Farina (vincitore nel 2004, giurato a partire dal 2005) Foto DigitSmile

Stefano Zecchi Foto DigitSmile

TOTUS TUUS ////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Joaquin Navarro Vals, premio Hemingway-Europa 2005. Kursaal, sabato 21 maggio 2005 Foto DigitSmile

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Molti hanno ricevuto l’Hemingway per aver fatto un lavoro che volevano fare, io per un’attività che non avrei mai voluto compiere: informare sugli ultimi giorni di vita di Giovanni Paolo II» Joaquin Navarro Vals

Senza quell’evento, accaduto alle 21.37 del 2 aprile, quella del 2005 sarebbe stata ricordata come “l’edizione dei professori” (Stefano Zecchi, che insegna estetica, vince il premio speciale, Angelo Panebianco, ordinario di relazioni internazionali, si aggiudica ex aequo la sezione saggistica con Francesco Perfetti, allievo di De Felice), oppure come l’edizione del ritorno (definitivo, almeno fino a oggi) alla quadripartizione tra carta stampata (dove si impone Aldo Cazzullo), radio-tv (Luciano Onder), narrativa (Maurizio Maggiani, nello stesso anno dello “Strega”) e saggistica. E invece, a causa di quell’evento, Joaquin Navarro Vals, direttore della sala stampa del Vaticano e portavoce di Karol Wojtyla dal 1984, diventa il simbolo muto del cordoglio per il ritorno di Karol Wojtyla “alla casa del padre”. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Ilaria D’Amico


2006

Renato Farina (vincitore nel 2004, giurato a partire dal 2005) Foto DigitSmile

Stefano Zecchi Foto DigitSmile

TOTUS TUUS ////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Joaquin Navarro Vals, premio Hemingway-Europa 2005. Kursaal, sabato 21 maggio 2005 Foto DigitSmile

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Molti hanno ricevuto l’Hemingway per aver fatto un lavoro che volevano fare, io per un’attività che non avrei mai voluto compiere: informare sugli ultimi giorni di vita di Giovanni Paolo II» Joaquin Navarro Vals

Senza quell’evento, accaduto alle 21.37 del 2 aprile, quella del 2005 sarebbe stata ricordata come “l’edizione dei professori” (Stefano Zecchi, che insegna estetica, vince il premio speciale, Angelo Panebianco, ordinario di relazioni internazionali, si aggiudica ex aequo la sezione saggistica con Francesco Perfetti, allievo di De Felice), oppure come l’edizione del ritorno (definitivo, almeno fino a oggi) alla quadripartizione tra carta stampata (dove si impone Aldo Cazzullo), radio-tv (Luciano Onder), narrativa (Maurizio Maggiani, nello stesso anno dello “Strega”) e saggistica. E invece, a causa di quell’evento, Joaquin Navarro Vals, direttore della sala stampa del Vaticano e portavoce di Karol Wojtyla dal 1984, diventa il simbolo muto del cordoglio per il ritorno di Karol Wojtyla “alla casa del padre”. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Ilaria D’Amico


2007

Da destra a sinistra: Marc Fumaroli, Magdi Allam, Melania G. Mazzucco, Ilaria D’Amico, Attilio Brilli Foto DigitSmile

BULLI E PUPE //////////////////////////////////////////////////////////////////////// Ilaria D’Amico. Kursaal, sabato 2 settembre 2006 Foto Agency Anteprima Udine

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Ho superato da tempo il tabù di essere bella» Ilaria D’Amico al premio Hemingway 2006

«Chissà cosa avrebbe detto in proposito quel maschilista incallito che era Mr. Hemingway», si chiede la giuria di Lignano Sabbiadoro che assegna per la seconda volta nella storia (dopo Giovanna Botteri, nel 2003) il premio giornalistico a una donna. Ilaria D’Amico vince per la sezione tv nell’anno del trionfo della Nazionale di calcio ai Mondiali tedeschi, mentre a “Un giorno perfetto” di Melania Mazzucco va l’alloro della narrativa. L’inusuale slittamento a fine stagione non porta fortuna a un’edizione che pure annovera all’albo d’oro anche i nomi di Ferruccio De Bortoli, Magdi Allam e Marc Fumaroli, vincitore della seconda, “rediviva” edizione dell’Hemingway Europa: calato il sipario sulla cerimonia del Kursaal, dalla Germania fa infatti il giro del mondo la notizia della prossima pubblicazione di un epistolario in cui Mr. Papa mena vanto (vero o falso, non si sa) di avere ucciso 112 tedeschi dopo lo sbarco in Normandia. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Folco Quilici


2007

Da destra a sinistra: Marc Fumaroli, Magdi Allam, Melania G. Mazzucco, Ilaria D’Amico, Attilio Brilli Foto DigitSmile

BULLI E PUPE //////////////////////////////////////////////////////////////////////// Ilaria D’Amico. Kursaal, sabato 2 settembre 2006 Foto Agency Anteprima Udine

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «Ho superato da tempo il tabù di essere bella» Ilaria D’Amico al premio Hemingway 2006

«Chissà cosa avrebbe detto in proposito quel maschilista incallito che era Mr. Hemingway», si chiede la giuria di Lignano Sabbiadoro che assegna per la seconda volta nella storia (dopo Giovanna Botteri, nel 2003) il premio giornalistico a una donna. Ilaria D’Amico vince per la sezione tv nell’anno del trionfo della Nazionale di calcio ai Mondiali tedeschi, mentre a “Un giorno perfetto” di Melania Mazzucco va l’alloro della narrativa. L’inusuale slittamento a fine stagione non porta fortuna a un’edizione che pure annovera all’albo d’oro anche i nomi di Ferruccio De Bortoli, Magdi Allam e Marc Fumaroli, vincitore della seconda, “rediviva” edizione dell’Hemingway Europa: calato il sipario sulla cerimonia del Kursaal, dalla Germania fa infatti il giro del mondo la notizia della prossima pubblicazione di un epistolario in cui Mr. Papa mena vanto (vero o falso, non si sa) di avere ucciso 112 tedeschi dopo lo sbarco in Normandia. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Folco Quilici


2008

Da sinistra a destra: Giuseppe Sottile, Licia Colò, Folco Quilici, Gemma Calabresi, Pierluigi Battista, Umberto Veronesi Foto Agency Anteprima Udine

RECUPERARE LE TRACCE //////////////////////////////////////////////////////// Folco Quilici. Kursaal, sabato 8 settembre 2007 Foto DigitSmile

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«Cara signora, ci tengo a dirle che non sono io, ho la sensazione che si tratti di qualcun altro o che sia stata apposta la mia firma senza interpellarmi» Folco Quilici a Gemma Calabresi, lettera del 1991

La migliore risposta alle polemiche sull’inedita figura di un Ernest Hemingway «cattivo», nate in coda al premio di un anno prima, arriva dalle scelte della giuria: sul palco sfilano Pierluigi Battista, che con il saggio “Cancellare le tracce” ha riproposto il tema del «passato scomodo» di tanti uomini di cultura; Gemma Calabresi, vedova del commissario Luigi, vittima del terrorismo nel 1972, chiamata a ritirare il premio per la narrativa vinto dal figlio Mario (a New York per lavoro); Folco Quilici (1930), il più grande documentarista italiano vivente, a cui fu erroneamente attribuita la firma sul famigerato “appello degli 800” contro lo stesso Calabresi. Quella del 2007 è l’ultima edizione a svolgersi a settembre: a partire dal 2008, l’Hemingway ha infatti “ritrovato casa” nel primo sabato di giugno. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Angelo Scola


2008

Da sinistra a destra: Giuseppe Sottile, Licia Colò, Folco Quilici, Gemma Calabresi, Pierluigi Battista, Umberto Veronesi Foto Agency Anteprima Udine

RECUPERARE LE TRACCE //////////////////////////////////////////////////////// Folco Quilici. Kursaal, sabato 8 settembre 2007 Foto DigitSmile

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«Cara signora, ci tengo a dirle che non sono io, ho la sensazione che si tratti di qualcun altro o che sia stata apposta la mia firma senza interpellarmi» Folco Quilici a Gemma Calabresi, lettera del 1991

La migliore risposta alle polemiche sull’inedita figura di un Ernest Hemingway «cattivo», nate in coda al premio di un anno prima, arriva dalle scelte della giuria: sul palco sfilano Pierluigi Battista, che con il saggio “Cancellare le tracce” ha riproposto il tema del «passato scomodo» di tanti uomini di cultura; Gemma Calabresi, vedova del commissario Luigi, vittima del terrorismo nel 1972, chiamata a ritirare il premio per la narrativa vinto dal figlio Mario (a New York per lavoro); Folco Quilici (1930), il più grande documentarista italiano vivente, a cui fu erroneamente attribuita la firma sul famigerato “appello degli 800” contro lo stesso Calabresi. Quella del 2007 è l’ultima edizione a svolgersi a settembre: a partire dal 2008, l’Hemingway ha infatti “ritrovato casa” nel primo sabato di giugno. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Angelo Scola


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Da sinistra a destra: patriarca Angelo Scola, Luca Ricolfi, Fiamma Nirenstein, Maurizio Martinelli, Andrea Vitali, Guido Conti

albo dÕ oro premio Ernest Hemingway Lignano Sabbiadoro

Foto DigitSmile

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INCONTRO TRA CIVILTÁ ////////////////////////////////////////////////////////// Il Patriarca di Venezia Angelo Scola. Kursaal, sabato 7 giugno 2008 Foto Agency Anteprima Udine

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «La chiave della convivenza tra i popoli è fare spazio agli altri: non vedo assolutamente un popolo italiano xenofobo e razzista» (Il Patriarca Angelo Scola al premio Hemingway 2008)

Dopo il cardinale Casaroli (1991), il Patriarca di Venezia Angelo Scola (1941) è il secondo “principe della Chiesa” a ricevere il premio Hemingway, sempre nella sezione Europa, i cui 3.500 euro si trasformano in borsa di studio per un liceale bisognoso. E, come nel 1991, a fianco di un prelato che predica «l’equilibrio fra sicurezza e accoglienza, fra noi cristiani e altre realtà religiose», c’è una giornalista e scrittrice impegnata a denunciare l’assenza di democrazia e tolleranza di certo mondo islamico, la fiorentina Fiamma Nirenstein, vincitrice della sezione carta stampata e ideale erede della concittadina Oriana Fallaci. Alla cerimonia di premiazione, riportata in apertura della stagione balneare, fanno passerella anche “mister 1.000.000 di copie” Andrea Vitali (narrativa), Guido Conti (saggistica) e il politologo Luca Ricolfi (premio speciale). ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////


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Da sinistra a destra: patriarca Angelo Scola, Luca Ricolfi, Fiamma Nirenstein, Maurizio Martinelli, Andrea Vitali, Guido Conti

albo dÕ oro premio Ernest Hemingway Lignano Sabbiadoro

Foto DigitSmile

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INCONTRO TRA CIVILTÁ ////////////////////////////////////////////////////////// Il Patriarca di Venezia Angelo Scola. Kursaal, sabato 7 giugno 2008 Foto Agency Anteprima Udine

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// «La chiave della convivenza tra i popoli è fare spazio agli altri: non vedo assolutamente un popolo italiano xenofobo e razzista» (Il Patriarca Angelo Scola al premio Hemingway 2008)

Dopo il cardinale Casaroli (1991), il Patriarca di Venezia Angelo Scola (1941) è il secondo “principe della Chiesa” a ricevere il premio Hemingway, sempre nella sezione Europa, i cui 3.500 euro si trasformano in borsa di studio per un liceale bisognoso. E, come nel 1991, a fianco di un prelato che predica «l’equilibrio fra sicurezza e accoglienza, fra noi cristiani e altre realtà religiose», c’è una giornalista e scrittrice impegnata a denunciare l’assenza di democrazia e tolleranza di certo mondo islamico, la fiorentina Fiamma Nirenstein, vincitrice della sezione carta stampata e ideale erede della concittadina Oriana Fallaci. Alla cerimonia di premiazione, riportata in apertura della stagione balneare, fanno passerella anche “mister 1.000.000 di copie” Andrea Vitali (narrativa), Guido Conti (saggistica) e il politologo Luca Ricolfi (premio speciale). ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////


///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 18-19 maggio, Terrazza a Mare _ 1985 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giorgio Fattori (direttore La Stampa) Giampaolo Pansa (editorialista La Repubblica) Ettore Mo (Inviato speciale Il Corriere della Sera) NARRATIVA Natalia Ginzburg (La città e la casa - Einaudi) Michele Prisco (Lo specchio cieco - Rizzoli) Roberto Pazzi (Cercando l’imperatore - Marietti) PREMI SPECIALI Biagio Agnes (direttore generale Rai) Alberto Mucci (giornalista economico Il Corriere della Sera) Vittorio Emiliani (direttore Il Messaggero) Baldassare Molossi (per i vent’anni di La Gazzetta di Parma) Betty Risaliti (per la terza pagina del quotidiano Il Messaggero Veneto) Fernanda Pivano (Hemingway – Rusconi) PREMIO SPETTACOLO Ornella Vanoni (attrice-cantante) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 17-18 maggio, Terrazza a Mare _ 1986 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Gianni Letta (direttore Il Tempo) Franco Cangini (direttore Il Resto del Carlino) Lucio Lami (inviato speciale Il Giornale Nuovo) NARRATIVA Mario Soldati (L’architetto - Rizzoli) Italo Alighiero Chiusano (Il vizio del gambero - Rusconi) Dino Buzzati (premio postumo per Lettere a Brambilla - De Agostini) PREMI SPECIALI Salvatore Biamonte (per quarant’anni di attività giornalistica nella deivulgazione del Jazz) Luca Di Schiena (direttore del Tg3) Edilio Rusconi (per i trent’anni di attività dell’omonima casa editrice) Giorgio Lago (per il quotidiano Il Gazzettino di Venezia) Lino Carpinteri e Mario Faraguna (curatori settimanale Cittadella inserito ne Il Piccolo di Trieste) Mario Martone (regista teatrale e cinematografico) PREMIO SPETTACOLO Roberto De Simone (direttore artistico Teatro San Carlo di Napoli) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 16-17 maggio, Kursaal _ 1987 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Antonio Ghirelli (direttore Tg2) Luca Goldoni (inviato speciale Il Corriere della Sera) Francesca Zambonini (caporedattore La Famiglia cristiana) NARRATIVA Giovanni Arpino (Passo d’addio - Einaudi) Dante Troisi (L’inquisitore dell’interno sedici - Studio Tesi) Nico Orengo (Dogana d’amore - Rizzoli) PREMI SPECIALI Giovanni Spadolini (per l’attività di giornalista e storico) Emmanuele Milano (vicedirettore generale Rai) Carlo Sgorlon (scrittore) Marco Borsa (fondatore Italia Oggi) Gianbattista Lanzani (direttore Il Giornale di Brescia) PREMIO SPETTACOLO Roberto Benigni (attore) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Fritz Molden (scrittore e giornalista austriaco, direttore quotidiano Courier) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 14-15 maggio, Terrazza a Mare _ 1988 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Igor Man (editorialista e inviato speciale La Stampa) Roberto Ciuni (direttore La Nazione) Giuseppe Goryux (direttore La Gazzetta del Mezzogiorno) NARRATIVA Fulvio Tomizza (Quando Dio uscì di Chiesa - Mondadori) Gaspare Barbiellini Amidei (I nuovi ragazzi - Rizzoli) Alice Oxman (L’amore, le armi - Mondadori) PREMI SPECIALI Giulio Andreotti (per la sua attività di scrittore) Dino Basili (giornalista e scrittore) Giuseppe Brugnoli (direttore quotidiano L’Arena) Nuccio Fava (direttore TG1) Giovanni Giovannini (presidente Federazione Italiana Editori Giornali) Gianni Locatelli (direttore Il Sole 24 Ore) Gaetano Salvatore (per l’attività svolta nell’ambito del comitato tecnico ordinatore per l’istituenda Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Udine) Volker Hassemer (senatore agli affari culturali della Città di Berlino) PREMIO SPETTACOLO Monica Vitti (attrice) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Andreas Wittam Smith (direttore quotidiano inglese The Indipendent) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 19-20 maggio, Terrazza a Mare _ 1989 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Carlo Rossella (inviato speciale e capo servizi esteri Panorama) Sergio Gervasutti (direttore La Provincia di Como) Dino Maffia (giornalista La Gazzetta del Mezzogiorno) NARRATIVA Francesca Duranti (Effetti personali - Rizzoli) Fernanda Pivano (La mia Kasbah - Rusconi) Stefano Jacomuzzi (Un vento sottile - Garzanti) PREMI SPECIALI Valentino Bompiani (fondatore e direttore dell’omonima casa editrice) Enrico Manca (presidente della Rai) Nerio Nesi (presidente della Banca Nazionale del Lavoro) Istituto Geografico De Agostini (casa editrice di Novara) Carlo Bo (scrittore e curatore del romanzo postumo di Enrico Emanuelli “Ancora la vita”) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Alois Mock (ministro degli Esteri della Repubblica austriaca) / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / ////////////////////////////////////////////////

///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1990 _ 4-5 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Demetrio Volcic (corrispondente Rai da Mosca) Franco Venturini (inviato speciale Il Corriere della Sera Europa orientale) Gian Franco Svidercoschi (vaticanista) NARRATIVA Carlo Fruttero e Franco Lucentini (La verità del caso D. - Einaudi) Carlo Laurenzi (Celeste come l’inferno - Camunia) Mino Milani (L’uomo giusto - Rizzoli) PREMI SPECIALI Gae Aulenti (architetto) Monsignor Andrea Spada (direttore L’Eco di Bergamo) Sandro Meccoli (giornalista e scrittore) PREMIO SPETTACOLO Pippo Franco (attore) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Peter Bartels e Hans Hermann Tiedje (capi redattori Bildzeitung di Amburgo e Monaco) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1991 _ 25 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Livio Caputo (responsabile esteri Il Corriere della Sera) Mario Varca (caposervizio esteri La Stampa) NARRATIVA Oriana Fallaci (Insciallah - Rizzoli) Agnese (Marinetti - Camunia) Renato Minore (Rimbaud - Mondadori) PREMIO SPETTACOLO Maria Tipo (pianista) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Cardinale Agostino Casaroli ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1992 _ 16 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Gianni Brera (editorialista sportivo La Repubblica) Francobaldo Chiocci (inviato Il Tempo di Roma e L’Europeo) Andrea Purgatori (inviato speciale Il Corriere della Sera) NARRATIVA Maria Corti (Cantare nel buio - Bompiani) Paolo Barbaro (Ultime isole - Marsilio) Corrado Stajano (Un eroe borghese - Einaudi) PREMI SPECIALI Elio Bartolini (scrittore, poeta, regista, sceneggiatore e traduttore) Gianni Bisiach (giornalista, regista radiofonico e televisivo) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Vaclav Havel (presidente della Repubblica cecoslovacca) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1993 _ 15 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Indro Montanelli (direttore Il Giornale) Paolo Rumiz (inviato speciale Il Piccolo) Giuseppe Zaccaria (inviato speciale La Stampa) NARRATIVA Vittorio Gassman (Mal di parola - Longanesi) Renato Besana (Frontiera di nebbia - Camunia) Rosaria Schifani e Felice Cavallaro (Lettera ai mafiosi - Tullio Pironti) PREMI SPECIALI Alcide Paolini (scrittore e poeta) Michele Meloni (giornalista Messaggero Veneto) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1994 _ 14 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Enzo Biagi (giornalista) Sandro Scabello (inviato politica estera Il Corriere della Sera) Curzio Maltese (inviato La Stampa) NARRATIVA Andrea De Carlo (Arcodamore - Bompiani) Filippo Ceccarelli (Il letto e il potere - Longanesi) Giuseppe Pederiali (Marinai - Rizzoli) PREMI SPECIALI Comitato Marco Lucchetta, Alessandro Ota, Dario D’Angelo per i bambini vittime della guerra Sergio Romano (diplomatico, giornalista, storico, scrittore) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1995 _ 13 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Vittorio Feltri (direttore Il Giornale) Paola Cacianti (redattrice Tg1) Antonio Ferrari (inviato esteri Corriere della Sera) NARRATIVA Davide Ferrario (Dissolvenza al nero - Longanesi) Piero Meldini (L’avvocata delle vertigini - Adelphi) Luca Doninelli (Le decorose memorie - Garzanti) PREMI SPECIALI Saverio Vertone (pubblicista ed editorialista politico) Gianni Amelio (regista cinematografico) Piera Detassis (collaboratrice Gianni Amelio, giornalista e scrittrice) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1996 _ 11 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Vittorio Zucconi (inviato esteri La Stampa) Giancarlo Perna (editorialista di Epoca) Bruno Vespa (giornalista Tg1) NARRATIVA Vittoria Ronchey (La fontana di Bachcisaray - Mondadori) Roberto Piumini (La rosa di Brod - Einaudi) Frediano Sessi (L’ultimo giorno - Marsilio) PREMI SPECIALI Piero Fortuna (giornalista ed editorialista Il Messaggero Veneto) Francesco Alberoni (sociologo ed editorialista Il Corriere della Sera) /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////


///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 18-19 maggio, Terrazza a Mare _ 1985 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giorgio Fattori (direttore La Stampa) Giampaolo Pansa (editorialista La Repubblica) Ettore Mo (Inviato speciale Il Corriere della Sera) NARRATIVA Natalia Ginzburg (La città e la casa - Einaudi) Michele Prisco (Lo specchio cieco - Rizzoli) Roberto Pazzi (Cercando l’imperatore - Marietti) PREMI SPECIALI Biagio Agnes (direttore generale Rai) Alberto Mucci (giornalista economico Il Corriere della Sera) Vittorio Emiliani (direttore Il Messaggero) Baldassare Molossi (per i vent’anni di La Gazzetta di Parma) Betty Risaliti (per la terza pagina del quotidiano Il Messaggero Veneto) Fernanda Pivano (Hemingway – Rusconi) PREMIO SPETTACOLO Ornella Vanoni (attrice-cantante) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 17-18 maggio, Terrazza a Mare _ 1986 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Gianni Letta (direttore Il Tempo) Franco Cangini (direttore Il Resto del Carlino) Lucio Lami (inviato speciale Il Giornale Nuovo) NARRATIVA Mario Soldati (L’architetto - Rizzoli) Italo Alighiero Chiusano (Il vizio del gambero - Rusconi) Dino Buzzati (premio postumo per Lettere a Brambilla - De Agostini) PREMI SPECIALI Salvatore Biamonte (per quarant’anni di attività giornalistica nella deivulgazione del Jazz) Luca Di Schiena (direttore del Tg3) Edilio Rusconi (per i trent’anni di attività dell’omonima casa editrice) Giorgio Lago (per il quotidiano Il Gazzettino di Venezia) Lino Carpinteri e Mario Faraguna (curatori settimanale Cittadella inserito ne Il Piccolo di Trieste) Mario Martone (regista teatrale e cinematografico) PREMIO SPETTACOLO Roberto De Simone (direttore artistico Teatro San Carlo di Napoli) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 16-17 maggio, Kursaal _ 1987 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Antonio Ghirelli (direttore Tg2) Luca Goldoni (inviato speciale Il Corriere della Sera) Francesca Zambonini (caporedattore La Famiglia cristiana) NARRATIVA Giovanni Arpino (Passo d’addio - Einaudi) Dante Troisi (L’inquisitore dell’interno sedici - Studio Tesi) Nico Orengo (Dogana d’amore - Rizzoli) PREMI SPECIALI Giovanni Spadolini (per l’attività di giornalista e storico) Emmanuele Milano (vicedirettore generale Rai) Carlo Sgorlon (scrittore) Marco Borsa (fondatore Italia Oggi) Gianbattista Lanzani (direttore Il Giornale di Brescia) PREMIO SPETTACOLO Roberto Benigni (attore) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Fritz Molden (scrittore e giornalista austriaco, direttore quotidiano Courier) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 14-15 maggio, Terrazza a Mare _ 1988 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Igor Man (editorialista e inviato speciale La Stampa) Roberto Ciuni (direttore La Nazione) Giuseppe Goryux (direttore La Gazzetta del Mezzogiorno) NARRATIVA Fulvio Tomizza (Quando Dio uscì di Chiesa - Mondadori) Gaspare Barbiellini Amidei (I nuovi ragazzi - Rizzoli) Alice Oxman (L’amore, le armi - Mondadori) PREMI SPECIALI Giulio Andreotti (per la sua attività di scrittore) Dino Basili (giornalista e scrittore) Giuseppe Brugnoli (direttore quotidiano L’Arena) Nuccio Fava (direttore TG1) Giovanni Giovannini (presidente Federazione Italiana Editori Giornali) Gianni Locatelli (direttore Il Sole 24 Ore) Gaetano Salvatore (per l’attività svolta nell’ambito del comitato tecnico ordinatore per l’istituenda Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Udine) Volker Hassemer (senatore agli affari culturali della Città di Berlino) PREMIO SPETTACOLO Monica Vitti (attrice) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Andreas Wittam Smith (direttore quotidiano inglese The Indipendent) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 19-20 maggio, Terrazza a Mare _ 1989 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Carlo Rossella (inviato speciale e capo servizi esteri Panorama) Sergio Gervasutti (direttore La Provincia di Como) Dino Maffia (giornalista La Gazzetta del Mezzogiorno) NARRATIVA Francesca Duranti (Effetti personali - Rizzoli) Fernanda Pivano (La mia Kasbah - Rusconi) Stefano Jacomuzzi (Un vento sottile - Garzanti) PREMI SPECIALI Valentino Bompiani (fondatore e direttore dell’omonima casa editrice) Enrico Manca (presidente della Rai) Nerio Nesi (presidente della Banca Nazionale del Lavoro) Istituto Geografico De Agostini (casa editrice di Novara) Carlo Bo (scrittore e curatore del romanzo postumo di Enrico Emanuelli “Ancora la vita”) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Alois Mock (ministro degli Esteri della Repubblica austriaca) / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / ////////////////////////////////////////////////

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Rizzoli) Agnese (Marinetti - Camunia) Renato Minore (Rimbaud - Mondadori) PREMIO SPETTACOLO Maria Tipo (pianista) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Cardinale Agostino Casaroli ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1992 _ 16 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Gianni Brera (editorialista sportivo La Repubblica) Francobaldo Chiocci (inviato Il Tempo di Roma e L’Europeo) Andrea Purgatori (inviato speciale Il Corriere della Sera) NARRATIVA Maria Corti (Cantare nel buio - Bompiani) Paolo Barbaro (Ultime isole - Marsilio) Corrado Stajano (Un eroe borghese - Einaudi) PREMI SPECIALI Elio Bartolini (scrittore, poeta, regista, sceneggiatore e traduttore) Gianni Bisiach (giornalista, regista radiofonico e televisivo) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Vaclav Havel (presidente della Repubblica cecoslovacca) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1993 _ 15 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Indro Montanelli (direttore Il Giornale) Paolo Rumiz (inviato speciale Il Piccolo) Giuseppe Zaccaria (inviato speciale La Stampa) NARRATIVA Vittorio Gassman (Mal di parola - Longanesi) Renato Besana (Frontiera di nebbia - Camunia) Rosaria Schifani e Felice Cavallaro (Lettera ai mafiosi - Tullio Pironti) PREMI SPECIALI Alcide Paolini (scrittore e poeta) Michele Meloni (giornalista Messaggero Veneto) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1994 _ 14 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Enzo Biagi (giornalista) Sandro Scabello (inviato politica estera Il Corriere della Sera) Curzio Maltese (inviato La Stampa) NARRATIVA Andrea De Carlo (Arcodamore - Bompiani) Filippo Ceccarelli (Il letto e il potere - Longanesi) Giuseppe Pederiali (Marinai - Rizzoli) PREMI SPECIALI Comitato Marco Lucchetta, Alessandro Ota, Dario D’Angelo per i bambini vittime della guerra Sergio Romano (diplomatico, giornalista, storico, scrittore) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1995 _ 13 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Vittorio Feltri (direttore Il Giornale) Paola Cacianti (redattrice Tg1) Antonio Ferrari (inviato esteri Corriere della Sera) NARRATIVA Davide Ferrario (Dissolvenza al nero - Longanesi) Piero Meldini (L’avvocata delle vertigini - Adelphi) Luca Doninelli (Le decorose memorie - Garzanti) PREMI SPECIALI Saverio Vertone (pubblicista ed editorialista politico) Gianni Amelio (regista cinematografico) Piera Detassis (collaboratrice Gianni Amelio, giornalista e scrittrice) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 1996 _ 11 maggio, Terrazza a Mare ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Vittorio Zucconi (inviato esteri La Stampa) Giancarlo Perna (editorialista di Epoca) Bruno Vespa (giornalista Tg1) NARRATIVA Vittoria Ronchey (La fontana di Bachcisaray - Mondadori) Roberto Piumini (La rosa di Brod - Einaudi) Frediano Sessi (L’ultimo giorno - Marsilio) PREMI SPECIALI Piero Fortuna (giornalista ed editorialista Il Messaggero Veneto) Francesco Alberoni (sociologo ed editorialista Il Corriere della Sera) /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////


///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 10 maggio, Kursaal _ 1997 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Enzo Bettiza (giornalista, editorialista, inviato speciale, scrittore) Alberto Pasolini Zanelli (inviato esteri Il Giornale) Bernardo Valli (caporedattore La Repubblica a Parigi) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Sandro Ciotti (giornalista radio e Tv Rai) Antonio Caprarica (corrispondente esteri Tg1) Antonio Foresi (corrispondente esteri Tg1) NARRATIVA Paolo Maurensig (Canone inverso - Mondadori) Isabella Bossi Fedrigotti (Magazzino vita - Longanesi) Sergio Maldini (Bologna brucia - Marsilio) SAGGISTICA Gino Agnese (Vita di Boccioni - Camunia) Pietro Buscaroli (La morte di Mozart - Rizzoli) Matteo Collura (Il maestro di Regalpietra - Longanesi) PREMI SPECIALI Gaetano Afeltra (giornalista Il Corriere della Sera) Vincenzo Mollica (giornalista Tg1) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 9 maggio, Kursaal _ 1998 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Alberto Pasolini Zanelli (corrispondente esteri Il Giornale) Guido Rampoldi (inviato speciale La Stampa e La Repubblica) Barbara Spinelli (editorialista La Stampa) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Sergio Zavoli (giornalista stampa, Tv e radio, editorialista, saggista) Giancarlo Santalmassi (giornalista stampa, Tv e radio) Pino Scaccia (inviato speciale Tg1) NARRATIVA Marta Morazzoni (Il caso Courrier - Longanesi) Gina Lagorio (Inventario - Rizzoli) Claudio Magris (Microcosmi - Garzanti) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 15 maggio, Kursaal _ 1999 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giuliano Zincone (editorialista Il Corriere della Sera) Sergio Saviane (critico televisivo, narratore) Eugenio Segalla (giornalista Il Messaggero Veneto) NARRATIVA Paola Capriolo (Il sogno dell’agnello - Bompiani) Roberto Cotroneo (L’età perfetta - Rizzoli) Nantas Salvalaggio (Ricco a parole - MondadorI) PREMIO SPECIALE Fernanda Pivano (saggista, scrittrice, traduttrice italiana di Ernest Hemingway) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 27 maggio, Terrazza a Mare _ 2000 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giorgio Forattini (vignettista satirico Panorama e La Stampa) Renzo Cianfanelli (inviato Il Corriere della Sera) Ennio Remondino (inviato speciale Rai) NARRATIVA Fosco Maraini (Case, amori, universi - Mondadori) Luca Canali (Finzioni e memoria - Longanesi&C) Sante Rossetto (Totila l’Immortale - Canova) PREMI SPECIALI Rosita e Ottavio Missoni (stilisti) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 26 maggio, Terrazza a Mare _ 2001 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Luigi Pintor (editorialista Il Manifesto) Anna Migotto (inviata Tg4) Gianni Riotta (condirettore La Stampa) NARRATIVA Alfio Caruso (Italiani dovete morire - Longanesi) Marco Buticchi (Profezia - Longanesi) Giuseppe Pontiggia (Nati due volte - MondadorI) PREMI SPECIALI Mario Luzi (poeta) Francesco Fantini (fotografo) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 15 giugno, Kursaal _ 2002 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Ettore Mo (inviato speciale Il Corriere della Sera) Tiziana Ferrario (inviata e conduttrice Tg1) Toni Capuozzo (inviato Tg5) NARRATIVA Giuseppe Conte (Il terzo ufficiale - Longanesi) Ulderico Bernardi (Addio Patria - Biblioteca dell’Immagine) Ugo Ricciarelli (L’angelo di Coppi) PREMIO SPECIALE Katia Ricciarelli (cantante lirica) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 5 luglio, Kursaal _ 2003 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giovanna Botteri (inviata Tg3) Paolo Longo (inviato Tg1) Gian Antonio Stella (giornalista Il Corriere della Sera) NARRATIVA Marcello Veneziani (La sconfitta delle idee - Laterza) Guido Barbujani (Questione di razza - Mondadori) Nicola Lecca (Ho visto tutto - Marsilio) PREMIO SPECIALE Renato Balestra (stilista) /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2004 _ 3 luglio, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Mauro Mazza (direttore Tg2) Piero Ostellino (editorialista Il Corriere della Sera) Renato Farina (editorialista Libero) NARRATIVA Valerio Massimo Manfredi (Il Tiranno - Mondadori) Adalberto Baldoni (Due volte Genova - Vallecchi) Francesco Cossiga (Per carità di Patria - Mondadori) PREMIO SPECIALE Franco Cardini (storico) PREMIO SPECIALE DEL VENTENNALE Candido Cannavò (ex direttore La Gazzetta dello Sport, scrittore) Milena Gabanelli (giornalista Rai3) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2005 _ 21 maggio, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Aldo Cazzullo (inviato speciale Il Corriere della Sera) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Luciano Onder (giornalista Tg2) NARRATIVA Maurizio Maggiani (Il viaggiatore notturno - Feltrinelli) SAGGISTICA Francesco Perfetti (Assassinio di un filosofo - Le Lettere) Angelo Panebianco (Il potere, lo stato, la libertà - Il Mulino) PREMIO SPECIALE Stefano Zecchi (professore universitario di Estetica) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Joaquin Navarro Vals (direttore sala stampa vaticana e portavoce Giovanni Paolo II) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2006 _ 2 settembre, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Ferruccio De Bortoli (direttore Il Sole 24Ore) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Ilaria D’Amico (giornalista Sky) NARRATIVA Melania G. Mazzucco (Un giorno perfetto - Rizzoli) SAGGISTICA Attilio Brilli (Viaggio in Italia. Storia di una grande tradizione culturale - Il Mulino) PREMIO SPECIALE Magdi Allam (vicedirettore Il Corriere della Sera) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Marc Fumaroli (studioso retorica, accademico di Francia) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2007 _ 8 settembre, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Giuseppe Sottile (responsabile inserto culturale Il Foglio) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Licia Colò (giornalista Rai) NARRATIVA Mario Calabresi (Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo - Mondadori) SAGGISTICA Pierluigi Battista (Cancellare le tracce. Il caso Grass e il silenzio degli intellettuali italiani dopo il fascismo - Rizzoli) PREMIO SPECIALE Folco Quilici (documentarista, giornalista, scrittore) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Umberto Veronesi (oncologo, fondatore Istituto Europeo di Oncologia) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2008 _ 7 giugno, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Fiamma Nirenstein (inviata in Israele La Stampa) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Maurizio Martinelli (giornalista e conduttore Tg2) NARRATIVA Andrea Vitali (La modista - scrittore e medico) SAGGISTICA Guido Conti (Giovannino Guareschi: biografia di uno scrittore - Rizzoli) PREMIO SPECIALE Luca Ricolfi (professore di analisi dei dati Università di Torino, editorialista La Stampa) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Cardinale Angelo Scola (Patriarca di Venezia) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2009 _ 13 giugno, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????? /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////


///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 10 maggio, Kursaal _ 1997 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Enzo Bettiza (giornalista, editorialista, inviato speciale, scrittore) Alberto Pasolini Zanelli (inviato esteri Il Giornale) Bernardo Valli (caporedattore La Repubblica a Parigi) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Sandro Ciotti (giornalista radio e Tv Rai) Antonio Caprarica (corrispondente esteri Tg1) Antonio Foresi (corrispondente esteri Tg1) NARRATIVA Paolo Maurensig (Canone inverso - Mondadori) Isabella Bossi Fedrigotti (Magazzino vita - Longanesi) Sergio Maldini (Bologna brucia - Marsilio) SAGGISTICA Gino Agnese (Vita di Boccioni - Camunia) Pietro Buscaroli (La morte di Mozart - Rizzoli) Matteo Collura (Il maestro di Regalpietra - Longanesi) PREMI SPECIALI Gaetano Afeltra (giornalista Il Corriere della Sera) Vincenzo Mollica (giornalista Tg1) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 9 maggio, Kursaal _ 1998 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Alberto Pasolini Zanelli (corrispondente esteri Il Giornale) Guido Rampoldi (inviato speciale La Stampa e La Repubblica) Barbara Spinelli (editorialista La Stampa) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Sergio Zavoli (giornalista stampa, Tv e radio, editorialista, saggista) Giancarlo Santalmassi (giornalista stampa, Tv e radio) Pino Scaccia (inviato speciale Tg1) NARRATIVA Marta Morazzoni (Il caso Courrier - Longanesi) Gina Lagorio (Inventario - Rizzoli) Claudio Magris (Microcosmi - Garzanti) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 15 maggio, Kursaal _ 1999 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giuliano Zincone (editorialista Il Corriere della Sera) Sergio Saviane (critico televisivo, narratore) Eugenio Segalla (giornalista Il Messaggero Veneto) NARRATIVA Paola Capriolo (Il sogno dell’agnello - Bompiani) Roberto Cotroneo (L’età perfetta - Rizzoli) Nantas Salvalaggio (Ricco a parole - MondadorI) PREMIO SPECIALE Fernanda Pivano (saggista, scrittrice, traduttrice italiana di Ernest Hemingway) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 27 maggio, Terrazza a Mare _ 2000 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giorgio Forattini (vignettista satirico Panorama e La Stampa) Renzo Cianfanelli (inviato Il Corriere della Sera) Ennio Remondino (inviato speciale Rai) NARRATIVA Fosco Maraini (Case, amori, universi - Mondadori) Luca Canali (Finzioni e memoria - Longanesi&C) Sante Rossetto (Totila l’Immortale - Canova) PREMI SPECIALI Rosita e Ottavio Missoni (stilisti) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 26 maggio, Terrazza a Mare _ 2001 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Luigi Pintor (editorialista Il Manifesto) Anna Migotto (inviata Tg4) Gianni Riotta (condirettore La Stampa) NARRATIVA Alfio Caruso (Italiani dovete morire - Longanesi) Marco Buticchi (Profezia - Longanesi) Giuseppe Pontiggia (Nati due volte - MondadorI) PREMI SPECIALI Mario Luzi (poeta) Francesco Fantini (fotografo) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 15 giugno, Kursaal _ 2002 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Ettore Mo (inviato speciale Il Corriere della Sera) Tiziana Ferrario (inviata e conduttrice Tg1) Toni Capuozzo (inviato Tg5) NARRATIVA Giuseppe Conte (Il terzo ufficiale - Longanesi) Ulderico Bernardi (Addio Patria - Biblioteca dell’Immagine) Ugo Ricciarelli (L’angelo di Coppi) PREMIO SPECIALE Katia Ricciarelli (cantante lirica) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 5 luglio, Kursaal _ 2003 ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Giovanna Botteri (inviata Tg3) Paolo Longo (inviato Tg1) Gian Antonio Stella (giornalista Il Corriere della Sera) NARRATIVA Marcello Veneziani (La sconfitta delle idee - Laterza) Guido Barbujani (Questione di razza - Mondadori) Nicola Lecca (Ho visto tutto - Marsilio) PREMIO SPECIALE Renato Balestra (stilista) /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2004 _ 3 luglio, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO Mauro Mazza (direttore Tg2) Piero Ostellino (editorialista Il Corriere della Sera) Renato Farina (editorialista Libero) NARRATIVA Valerio Massimo Manfredi (Il Tiranno - Mondadori) Adalberto Baldoni (Due volte Genova - Vallecchi) Francesco Cossiga (Per carità di Patria - Mondadori) PREMIO SPECIALE Franco Cardini (storico) PREMIO SPECIALE DEL VENTENNALE Candido Cannavò (ex direttore La Gazzetta dello Sport, scrittore) Milena Gabanelli (giornalista Rai3) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2005 _ 21 maggio, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Aldo Cazzullo (inviato speciale Il Corriere della Sera) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Luciano Onder (giornalista Tg2) NARRATIVA Maurizio Maggiani (Il viaggiatore notturno - Feltrinelli) SAGGISTICA Francesco Perfetti (Assassinio di un filosofo - Le Lettere) Angelo Panebianco (Il potere, lo stato, la libertà - Il Mulino) PREMIO SPECIALE Stefano Zecchi (professore universitario di Estetica) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Joaquin Navarro Vals (direttore sala stampa vaticana e portavoce Giovanni Paolo II) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2006 _ 2 settembre, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Ferruccio De Bortoli (direttore Il Sole 24Ore) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Ilaria D’Amico (giornalista Sky) NARRATIVA Melania G. Mazzucco (Un giorno perfetto - Rizzoli) SAGGISTICA Attilio Brilli (Viaggio in Italia. Storia di una grande tradizione culturale - Il Mulino) PREMIO SPECIALE Magdi Allam (vicedirettore Il Corriere della Sera) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Marc Fumaroli (studioso retorica, accademico di Francia) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2007 _ 8 settembre, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Giuseppe Sottile (responsabile inserto culturale Il Foglio) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Licia Colò (giornalista Rai) NARRATIVA Mario Calabresi (Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo - Mondadori) SAGGISTICA Pierluigi Battista (Cancellare le tracce. Il caso Grass e il silenzio degli intellettuali italiani dopo il fascismo - Rizzoli) PREMIO SPECIALE Folco Quilici (documentarista, giornalista, scrittore) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Umberto Veronesi (oncologo, fondatore Istituto Europeo di Oncologia) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2008 _ 7 giugno, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// GIORNALISMO DELLA CARTA STAMPATA Fiamma Nirenstein (inviata in Israele La Stampa) GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO Maurizio Martinelli (giornalista e conduttore Tg2) NARRATIVA Andrea Vitali (La modista - scrittore e medico) SAGGISTICA Guido Conti (Giovannino Guareschi: biografia di uno scrittore - Rizzoli) PREMIO SPECIALE Luca Ricolfi (professore di analisi dei dati Università di Torino, editorialista La Stampa) PREMIO HEMINGWAY EUROPA Cardinale Angelo Scola (Patriarca di Venezia) ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 2009 _ 13 giugno, Kursaal ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// ???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????? /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////


un quarto di secolo del Premio Ernest Hemingway Lignano Sabbiadoro

Õ 09

Lignano per la Cultura

I GIORNI DI HEMINGWAY Jack ÒB umbyÓ Hemingway (1923-2000, primogenito di Ernest), Carlo Teghil, Steno Meroi (sindaco di Lignano Sabbiadoro), Joan (ÒM uffetÓ) Hemingway (scrittrice, figlia di Jack e sorella delle attrici Margaux e Mariel Hemingway). Roma, sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mercoled“ 20 giugno 1984. Il sindaco di Lignano Steno Meroi e il presidente dell'Azienda di soggiorno Carlo Teghil, annunciano alla stampa nazionale l'inaugurazione, di lì a qualche giorno (23 giugno 1984) del parco dedicato a Ernest Hemingway a trent'anni dalla visita lignanese dello scrittore, di cui verrà scoperto un busto in bronzo, opera della scultrice Joan Fitzgerald. A Lignano (come durante l'anteprima nella sede romana della Regione) sarà presente anche il primogenito di Hemingway, Jack, insieme alla figlia Margaux, attrice e modella. Un concerto sinfonico, una mostra fotografica e una rassegna cinematografica completano il programma dei “Giorni di Hemingway”, festival culturale ante litteram.

Lignano per la Cultura

Õ 09

MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR PARCO HEMINGWAY

Lignano per la Cultura

Õ 09

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un quarto di secolo del Premio Ernest Hemingway Lignano Sabbiadoro

Õ 09

Lignano per la Cultura

I GIORNI DI HEMINGWAY Jack ÒB umbyÓ Hemingway (1923-2000, primogenito di Ernest), Carlo Teghil, Steno Meroi (sindaco di Lignano Sabbiadoro), Joan (ÒM uffetÓ) Hemingway (scrittrice, figlia di Jack e sorella delle attrici Margaux e Mariel Hemingway). Roma, sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mercoled“ 20 giugno 1984. Il sindaco di Lignano Steno Meroi e il presidente dell'Azienda di soggiorno Carlo Teghil, annunciano alla stampa nazionale l'inaugurazione, di lì a qualche giorno (23 giugno 1984) del parco dedicato a Ernest Hemingway a trent'anni dalla visita lignanese dello scrittore, di cui verrà scoperto un busto in bronzo, opera della scultrice Joan Fitzgerald. A Lignano (come durante l'anteprima nella sede romana della Regione) sarà presente anche il primogenito di Hemingway, Jack, insieme alla figlia Margaux, attrice e modella. Un concerto sinfonico, una mostra fotografica e una rassegna cinematografica completano il programma dei “Giorni di Hemingway”, festival culturale ante litteram.

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MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR PARCO HEMINGWAY

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