“Al caro Giacomo”
L’Arte è anche fantasia e gioco e questo è stato il motivo per cui come Presidente dell’Associazione Marchigiani e Umbri di Milano e Lombardia nel 1998, in occasione del Bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi, avevo invitato con una richiesta alquanto particolare i miei colleghi Artisti ad inviare idealmente una cartolina al Poeta da oltre la “siepe” che gli sbarrava l’ultimo orizzonte mentre vagheggiava la fuga dall’opprimente e selvaggio “Borgo natio”, idealizzando il Mondo che era oltre quella “siepe”. L’idea era anche scaturita dal fatto che nell’immaginario collettivo il grande Poeta Recanatese è visto, complici reminiscenze per lo più scolastiche, con lo stereotipo dell’Artista confinato dietro la Siepe ed è talmente forte quest’immagine che non è difficile nel percorrere i vicoli di Recanati vedere virtualmente il Poeta e sentire la sua presenza mentre vi si aggira o mentre fugge adirato per la derisione dei suoi concittadini a causa del suo particolare aspetto fisico.