Addio a Gregotti, Maestro legato al territorio

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Addio a Gregotti, Maestro legato al territorio


Vittorio Gregotti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Vittorio Gregotti (Novara, 10 agosto 1927 – Milano, 15 marzo 2020[1]) è stato un architetto, urbanista e teorico dell'architettura italiano.

Indice Biografia Elementi teorici Opere principali Progetti Scritti Note Bibliografia

Vittorio Gregotti nel 1975

Voci correlate Altri progetti Collegamenti esterni

Biografia Laureato in architettura al Politecnico di Milano, Gregotti ha insegnato architettura a Venezia, Milano e Palermo, e animato conferenze nelle università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna, Harvard, Filadelfia, Princeton e Cambridge, tra le altre. La sua prima esperienza lavorativa la fa durante un soggiorno di sei mesi a Parigi nel 1947 dove presso l'importante studio dei fratelli Gustave, Claude e Auguste Perret, lavora per due settimane.[2] Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1952. Poi continua nel lavoro presso lo studio BBPR, considerando Ernesto Nathan Rogers il suo maestro.[2] Nel 1951 firma insieme a Rogers la sua prima sala alla Triennale di Milano per poi sbarcare al CIAM di Londra. Come Aldo Rossi inizia la sua carriera collaborando con la storica rivista Casabella, diretta da Ernesto Nathan Rogers e di cui diverrà a sua volta direttore a partire dal 1982 fino al 1996. Negli anni '50 partecipa ad un seminario internazionale a

Casabella n. 489 del marzo 1983, a direzione Gregotti


Hoddesdon, dove ebbe modo di conoscere Le Corbusier, Ove Arup, Cornelis van Eesteren, Gropius, ma soprattutto il maestro dello stile liberty Henry van de Velde. Dal 1953 al 1968 ha svolto la sua attività in collaborazione con Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino (Architetti Associati). La sua opera si lega inizialmente a quei movimenti come il Neoliberty di reazione al Movimento moderno ed alla sua interpretazione italiana definita Razionalismo italiano, di questo genere l'esempio più significativo è il palazzo per uffici a Novara del 1960. Giungerà poi, a progettare una megastruttura architettonica per le università di Palermo (1969), di Firenze (1972) e della Calabria (1974). Gran premio internazionale alla 13a Triennale di Milano nel 1964, Vittorio Gregotti è stato direttore delle arti visive alla Biennale di Venezia dal 1974 al 1976. Nel 1974 crea il suo studio professionale "Gregotti Associati International", che da allora ha realizzato opere in una ventina di paesi. Nel 1999, Gregotti Associati International ha fondato la società Global Project Development, specializzata in progettazione e sviluppo architettonico sostenibile per i paesi in boom turistico, con l'obiettivo di rispettare l'ambiente.

Centro Culturale di Belém, Lisbona, 1988

Stadio Luigi Ferraris, Genova, 1990

Gregotti è ideatore del controverso progetto del quartiere ZEN di Palermo, di cui anni dopo Massimiliano Fuksas proporrà la demolizione. Gregotti ha sempre dato la responsabilità del fallimento del progetto dello ZEN al fatto che non fosse mai stato ultimato a causa di infiltrazioni mafiose nella fase di appalto[3]. È morto a 92 anni il 15 marzo 2020 a Milano in (https://www.corr iere.it/cultura/20_marzo_15/gregotti-progetto-illuminista-dell-arc hitettura-come-arte-4ac72ecc-66a0-11ea-a26c-9a66211caeee.sht ml) seguito a una polmonite contratta durante la pandemia di Coronavirus.[4][5]

Sede della Pirelli Real Estate nel quartiere Bicocca a Milano, 1999

Elementi teorici Come architetto, Gregotti prese le distanze dalle teorie e dai modelli dominanti, ereditati dal movimento moderno, per trovare ispirazione nelle culture locali e regionali. Nei suoi progetti adotta un approccio volto a metterli in relazione con la storia del luogo e non a un'astrazione che mira alla sua riproducibilità in qualsiasi sito. Gli sono stati attribuiti diversi orientamenti nel suo lavoro. A volte è considerato legato ai nuovi razionalisti italiani, come Giorgio Grassi, riferendosi alle tesi di Jane Jacobs, Robert Venturi e Aldo Rossi, che avevano indotto un riorientamento della creazione architettonica in relazione ai dati del sito, questo già negli anni '60 e '70. L'interesse di questi teorici per la vita urbana e per la pianificazione urbana ha trovato un'eco nei successi dei membri della scuola del Ticino e di Tendenza - nome dato a questo gruppo di architetti storicisti.


I valori ad esso attribuiti si basano su due principi anti-modernisti: da un lato, il rifiuto della tendenza universalizzante del razionalismo modernista e, dall'altro, il potenziamento delle fonti storiche, l'accoglienza delle tradizioni locali nelle logiche dei progetti e costruzione. Questi aspetti sono visibili sia nei progetti della sua agenzia, sia nella sua densa produzione bibliografica.

Opere principali Il territorio dell'architettura (1a edizione 1966) È un classico della letteratura del XX secolo sull'architettura. In esso, Gregotti discute alcune delle principali domande nella pratica architettonica: la complessità dei materiali da costruzione in architettura, il suo rapporto con la storia, la genesi del concetto di razionalità e la delimitazione della "tradizione dei moderni", la complessità del concetto di tipologia e geografia come tema centrale che costituisce sia il materiale che il motore delle intenzioni del progetto. Tenendo conto nelle sue riflessioni delle categorizzazioni tracciate in fenomenologia, strutturalismo e semiologia, Gregotti sviluppa una concezione della pratica architettonica che, dice, non viene praticata "come [da un] trattato, ma piuttosto come un esercizio”, volto a definire “il campo di competenza e l'articolazione esistente tra le discipline del progetto architettonico”. Manfredo Tafuri (Progetti e architettura, 1982) ha scritto che il tema principale dell'opera è il dialogo tra geografia e segni architettonici, imponendo un cambio di scala implicando una nuova metodologia nella progettazione architettonica, di cui la poetica resta la base. La città visibile (Torino 1991) Come scrive lo stesso Gregotti nell'introduzione, "negli ultimi quarant'anni, la trasformazione più significativa derivante dalla critica positiva della modernità nell'architettura è stata il riconoscimento dell'importanza di tener conto del contesto - storico e geografico - nonché di specifici elementi significativi del sito. Il moderno progetto architettonico diventa quindi consapevole della sua stessa natura, un dialogo tra l'esistente e le modifiche che farà. " Questo libro cerca quindi risposte ai problemi posti dal progetto urbano e più in generale dalle trasformazioni che ha subito l'attuale contesto fisico. Tali riflessioni non sono esclusivamente teoriche e sono supportate da esempi di progetti architettonici che riflettono i diversi modi di costruire una nuova città "a partire dalla città stessa e dalla sua storia". Gregotti è guidato dalla convinzione che è sempre possibile "per la cultura della pianificazione urbana e territoriale proporre un nuovo stato di equilibrio", basato sul "riordino e chiarezza, che sono gli strumenti più importanti dell'architettura ".

Progetti 1960 Palazzo per uffici in via San Gaudenzio 17, Novara[6] 1969 Quartiere per 20.000 abitanti (ZEN), Palermo 1969 Dipartimento di Scienze dell'Università di Palermo 1973 Campus Università della Calabria, Rende (CS) 1974 Fondazione Feltrinelli, Milano 1976 Piano edilizia economica popolare, Cefalù (PA) 1977 Boutique Missoni, Milano 1978 Piano centri ricerche ENEA, Portici (NA)


1980 Uffici industria Bossi, Cameri (NO) 1981 Quartiere per abitazioni a Cannaregio, Venezia 1982 Centro ricerche ENEA 1, Portici 1983 Ampliamento filatura Bossi, Cameri 1983 Piano particolareggiato zona Corassori, Modena 1984 Installazioni sportive olimpiche, Barcellona 1984 Parco archeologico ai Fori Imperiali, Roma 1984 Mostra di Arnaldo Pomodoro al Forte di Belvedere, Firenze 1984 Sistemazione area Cadorna, Milano 1984 Appartamento a Manhattan, New York 1984 Residenze a corte in Lützowstraße, Berlino-Tiergarten (per l'esposizione IBA 84) 1984 Piano Regolatore Generale, Arezzo 1984 Piazza Vittorio Emanuele III ed edifici storici, Menfi (AG) 1984 Quartiere fieristico (Fiera di Ferrara), Ferrara 1985 Trasformazione area Pirelli Bicocca, Milano 1985 Centro ricerche ENEA alla Casaccia, Roma 1986 Stadio di calcio e rugby, Nîmes 1986 Stadio olimpico, Barcellona 1987 Mostra "L'idea Ferrari" al Forte di Belvedere, Firenze 1987 Sede della Regione Marche, Ancona 1987 Sede Azienda Municipalizzata, Parma 1987 Trasformazione area industriale ex SAE, Lecco 1987 Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Accademia Carrara, Bergamo 1987 Ospedale Unico del Valdarno, San Giovanni Valdarno (AR) 1987 Palazzetto dello sport - Palababele, Cantù (CO) 1988 Centrale per teleriscaldamento, Genova 1988 Nave da crociera "Costa Classica" 1988 Centro Culturale a Bélem, Lisbona 1988 Centro urbano Piazzale Kennedy, La Spezia 1988 Ristrutturazione sede del "Corriere della Sera", Milano 1989 Centrale policombustibile off-shore 1989 Palazzetto dello sport, Nîmes 1989 Centrale sperimentale AEM alla Bicocca, Milano 1989 Padiglione per fiere ed esposizioni, Nîmes 1989 Trasformazione area ex-zuccherificio, Cesena 1990 Stadio Comunale Luigi Ferraris, Genova 1990 Ristrutturazione area portuale centro storico, Venezia 1990 Opération Sextius-Mirabeau, Aix-en-Provence 1991 Workshop Praga'91, Praga 1991 Risistemazione Potsdamer Platz e Leipziger Platz, Berlino 1991 Salle des Etats e ala Denon al Louvre, Parigi 1991 Place de l'Etoile, Strasburgo 1991 Impianto di trattamento rifiuti Cà del Bue, Verona 1991 Sede CNR alla Bicocca, Milano 1991 Nave da crociera "Costa Romantica"


1991 Chiesa ed edifici parrocchiali a Baruccana di Seveso (MB) 1992 Una nuova città sul Mar Nero, Ucraina 1992 Residenza e uffici nell'area ex SAE, Lecco 1992 Piano Regolatore Generale, Livorno 1993 Tre torri a Donau City, Vienna 1993 Residenze via Emanueli alla Bicocca, Milano 1993 Piano Parco tecnologico e scientifico Polaris, Pula (CA) 1993 Edilizia convenzionata area ex SAE, Lecco 1993 Edifici residenziali a Spandau, Berlino 1993 Centro COOP ex Zuccherificio, Cesena 1994 Restauro e ampliamento South Bank Centre, Londra 1994 Torre per uffici sul Goerdelerring, Lipsia 1994 Nave da crociera "Costa Vittoria" 1994 Dipartimenti umanistici alla Bicocca, Milano 1994 Residenze via Sesto San Giovanni alla Bicocca, Milano 1994 Torre per il terziario alla Bicocca, Milano 1994 Dipartimenti scientifici alla Bicocca, Milano 1994 Centro ricerche Pirelli alla Bicocca, Milano 1994 Residenze "Esplanade P" alla Bicocca, Milano 1994 Residenze "Esplanade O" alla Bicocca, Milano 1994 Sede Gruppo Siemens alla Bicocca, Milano 1995 Residenza studentesca sul Péripherique, Montreuil 1995 Magazzini Decathlon sul Péripherique, Montreuil 1995 Piano Regolatore Generale, Pavia 1995 Residenze economiche area ex Zuccherificio, Cesena 1995 Acquario comunale Diacinto Cestoni, Livorno 1996 Piano Regolatore Generale, Gorizia 1996 Parco tecnologico e scientifico Polaris, Pula 1996 Parcheggi e verde pubblico area ex Zuccherificio, Cesena 1997 Centro ricerche ENEA 2, Portici 1997 Centro affari, Abidjan 1997 Casa per anziani area ex Zuccherificio, Cesena 1997 Teatro degli Arcimboldi alla Bicocca, Milano 1997 Centro Commerciale e residenze area ex SAE, Lecco 1997 Centro direzionale area ex Zuccherificio, Cesena 1997 Sede della Protezione Civile, Napoli 1997 National Grand Theater, Pechino 1998 Piano Regolatore Portuale di Savona-Vado, Savona 1998 Residenza privata area ex Zuccherificio, Cesena 1998 Trasformazione area Cecchetti, Civitanova Marche 1998 Sede della Banca Lombarda, Brescia 1999 Salle des Etats al Louvre, Parigi 1999 Residenza studentesca alla Bicocca, Milano 1999 Sede Pirelli RE alla Bicocca, Milano 1999 Albergo-Residence area ex Zuccherificio, Cesena


1999 Stadio di calcio e atletica, Marrakech 1999 Stadio di calcio e atletica, Agadir 2000 Municipio e nuovo centro urbano, Nizza 2000 Torre in viale Innovazione alla Bicocca, Milano 2000 Torre in via Pirelli alla Bicocca 2000 Uffici Air France sul Périphérique, Montreuil 2001 Nuova città di Jiangwan per 100.000 abitanti, Shanghai 2001 Nuova sezione Museo Accademia Carrara, Bergamo 2002 Nuovo museo archeologico, Patrasso (Grecia) 2002 Ampliamento del Museo dell'Opera di S. Maria del Fiore, Firenze 2002 Complesso amministrativo del comune, Mosca 2002 Nuovo quartiere residenziale nell'area di Pujiang, Shanghai 2002 Piano di recupero dell'area di Wai Tan Yuan, Shanghai 2002 Promotion Center di Pujiang, Shanghai 2002 Nuova centralità Acilia-Madonnetta, Roma 2003 Teatro dell'opera, Aix-en-Provence 2003 Bund Central Business District, Shanghai 2008 Chiesa di san Massimiliano Kolbe, Bergamo 2012 Ristrutturazione e trasformazione da ex fabbrica a teatro del Teatro Fonderia Leopolda, Follonica

Scritti Quando il moderno non era uno stile, Archinto, 2018 (presentazione di) Noi sogniamo il silenzio, Roma, Edizioni di Comunità, 2015 Contro la fine dell'architettura, G. Einaudi editore 2008 Autobiografia del XX secolo, Ginevra-Milano, Skira, 2005; L'architettura del realismo critico, Bari, Laterza, 2004; Sulle orme di Palladio. Ragioni e pratica dell'architettura, Bari, Laterza, 2003; Architettura, tecnica, finalità, Bari, Laterza, 2002; Diciassette lettere sull'architettura, Bari, Laterza, 2001, 2a ed; Sulle orme di Palladio. Ragioni e pratica dell'architettura, Bari, Laterza, 2000; Identità e crisi dell'architettura europea, Torino, Einaudi, 1999; Vittorio Gregotti al Festival Recinto di fabbrica, Torino, Bollati Boringhieri, 1996; dell'Economia di Trento nel 2016 Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni nell'architettura, Torino, Einaudi, 1994; Il territorio dell'architettura, Feltrinelli, 1993, 4ª ed.; Città visibile, Einaudi, 1993; Dentro l'architettura, Torino, Bollati Boringhieri, 1991; Cinque dialoghi necessari, Milano, Electa, 1990; Il disegno del prodotto industriale. Italia [1860-1980], Milano, Electa Mondadori, 1986;


Questioni di architettura. Editoriali di Casabella, Torino, Einaudi, 1986; Quattordici lettere a proposito della P, Bompiani; con Valerio Castronovo, Rossana Bossaglia, Cento anni di industria, Milano, Electa Mondadori. Il territorio dell'architettura, Feltrinelli, Milano, 1966 L'ultimo hutong, lavorare in architettura nella nuova Cina, Skira, Milano, 2009

Note 1. ^ È morto l’architetto Vittorio Gregotti, 15 marzo 2020. 2. Libri, Arte e Cultura: ultime notizie - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/cultura/14_lugl io_06/destino-l-architettura-simbolo-poetico-possibile-necessario-22083246-0504-11e4-915 b-77c91b2dfa50.shtml) 3. ^ VITTORIO GREGOTTI Lo Zen e Gropius, Bicocca ed Eco Un grande progettista si racconta - Repubblica.it (http://www.repubblica.it/cultura/2013/06/09/news/vittorio_gregotti_l o_zen_e_gropius_bicocca_ed_eco_un_grande_progettista_si_racconta-60718080/) 4. ^ Coronavirus: morto Vittorio Gregotti, maestro dell’architettura del Novecento, Corriere della Sera.it, 15 marzo 2020. URL consultato il 15 marzo 2020. 5. ^ È morto l'architetto Vittorio Gregotti, su Il Post, 15 marzo 2020. URL consultato il 15 marzo 2020. 6. ^ architetturadelmoderno.it (http://www.architetturadelmoderno.it/scheda_nodo.php?id=427 &lang=_eng) Archiviato (https://web.archive.org/web/20160308123933/http://architetturadel moderno.it/scheda_nodo.php?id=427&lang=_eng) l'8 marzo 2016 in Internet Archive.

Bibliografia P. Colao e G. Vragnaz [a cura di], Gregotti associati 1973-1988, Milano, Electa, 1990, pagg. 164-166; Manfredo Tafuri, Vittorio Gregotti, progetti e architetture, Documenti di architettura, Electa, Milano, 1988; Agostino Renna, Antonio De Bonis e Giuseppe Gangemi, Costruzione e progetto, La valle del Belice, CULP, Milano, 1979, pagg. 258-261; G. Marinoni, Metamorfosi del centro urbano, Il caso Gibellina, Lotus, n. 69, pagg. 74-75; Pierre Alain Croset, Salemi e il suo territorio, Casabella 536, giugno 1987, pag. 18; Progetto per un parco urbano a Salemi, Casabella 536, giugno 1987, pag. 24; U. Graf e W. Blaser, Gibellina nuova, Docu-bullettin, n. 4, 1990; Antonello Marotta, Cinquanta domande a Vittorio Gregotti, Clean, Napoli, 2002; Antonio Angelillo, Verso una primavera siciliana?, Casabella 617, novembre 1994, pag. 5051; S. Crotti [a cura di], Vittorio Gregotti, Bologna, Zanichelli, 1986; Joseph Rykwert, Gregotti Associati, Milano, Rizzoli, 1995; Guido Morpurgo, Gregotti Associati [1953-2003], Milano, Rizzoli, 2004; La forme du territoire : une analyse de paysage à travers de l'œuvre de Vittorio Gregotti (1989). Bulletin de l'Association de Géographes Français. 66. 3. 199-204.

Voci correlate BCV Progetti srl.


Altri progetti Wikiquote contiene citazioni di o su Vittorio Gregotti Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini o altri file su Vittorio Gregotti (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category: Vittorio_Gregotti?uselang=it)

Collegamenti esterni Vittorio Gregotti, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Vittorio Gregotti, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Vittorio Gregotti, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. Opere di Vittorio Gregotti, su openMLOL, Horizons Unlimited srl. (EN) Opere di Vittorio Gregotti, su Open Library, Internet Archive. Registrazioni di Vittorio Gregotti, su RadioRadicale.it, Radio Radicale. Gregotti associati, su gregottiassociati.it. intervista all'architetto Gregotti sullo ZEN di Palermo, su it.youtube.com. traarchit - architetture - Vittorio Gregotti, su traarchit.it. Intervista a Gregotti sulle trasformazioni urbanistiche di Milano, su milanomag.it. Obituary sul "Corriere della Sera" di Pierluigi Panza (https://www.corriere.it/cultura/20_marz o_15/gregotti-progetto-illuminista-dell-architettura-come-arte-4ac72ecc-66a0-11ea-a26c-9a 66211caeee.shtml)

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Addio a Gregotti, Maestro legato al territorio Le città in cui aveva lavorato, nelle quali aveva lasciato un segno, la sua particolare visione. Torino, il piano regolatore; Genova, lo stadio Luigi Ferraris; Palermo, il quartiere Zen; Ferrara, la zona fieristica; Livorno, il piano strutturale approvato nel 2019. Milano soprattutto, dove Vittorio Gregotti aveva studiato e scelto di vivere. Milano che in una domenica di silenzio e angoscia ha ricordato con tante voci il maestro dell’architettura scomparso ieri in seguito a una polmonite da coronavirus. Il «suo» illustre urbanista. Nato a Novara, milanese d’elezione. Le istituzioni, i colleghi, gli amici. «Lascia una grande eredità in difesa della città e del suo territorio.Vittorio Gregotti, profondo e autentico, come sono sempre stati i grandi maestri» ed è stato «un amico e una guida severa». Parola di Renzo Piano, che fu suo allievo. Al Politecnico di Milano.


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