CREATIVE STORY N° 3
Il Brisket in Texas ha una storia molto più giovane di quanto si creda Se si pronuncia il nome Brisket quasi in automatico la nostra mente associa concetti come rub SPG, Aaron Franklin, Lockhart o Austin, che potremmo riassumere in una parola: Texas. Il Texas è uno dei capisaldi della cultura barbecue USA, che si distingue però in modo netto da tutte le altre per un’interpretazione più “pura” della materia: poche salse e rub molto semplici, che lascino parlare il rapporto viscerale che il texano ha per la carne di manzo, di cui naturalmente il Brisket è l’esemplificazione più famosa. Normale quindi concepire il Brisket come un piatto nativo di questa cultura, sviluppato come espressione originale dei primi tentativi di fare barbecue in quei luoghi. Niente di più sbagliato. In realtà le linee di congiunzione tra la triade Texas-barbecue-Brisket sono stati tracciati in un’epoca molto, molto più recente, quasi moderna. Ma andiamo con ordine. La punta di petto di manzo è presente nella tradizione gastronomica di moltissime nazioni del mondo, e noi italiani stessi ne abbiamo un esempio nel nordico lesso da biancostato. La ragione è semplice: è uno dei tagli di manzo più economici in assoluto. Quindi il modo per avere una carne di pregio per le occasioni più importanti ad un prezzo sostenibile anche dalle famiglie più povere.
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