Saharaui, los hijos de las nubes

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Saharaui

"Los hijos de las nubes" Fotografie di Martino Buzzi


Questo Reportage fotografico é stato realizzato a Smara, nei campi profughi di Tinduf, Algeria nel febbraio del 2009. Durante lo stesso periodo si é svolta la nona edizione della Sahara marathon, una maratona di solidarietà alla quale hanno partecipato più di 300 corridori di diverse nazionalità per dimostrare il loro appoggio alla causa Saharaui. Ogni anno il 27 febbraio si celebra l'anniversario della nascita della Repubblica Arabe Saharaui Democratica (RASD). Fotografie di Martino Buzzi Fotografo italiano, vive e lavora a Valencia, Spagna. buzzi@tripodart.net

These photographic images were produced in 2009 in Smara, at the Saharaui refugee camp, in the province of Tinduf in Algeria during the Sahara Marathon, which was ongoing at the time and made it possible for the photographer to be there. The marathon was a solidarity marathon, where more than 300 participated, coming from all over the world to support the Saharaui. Every year on the 27th of February the saharaui people celebrate the anniversary of the Democratic Saharaui Arab Republic (RASD). Martino Buzzi, photographer lives in Valencia, Spain. buzzi@tripoart.net

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“Ellos se llaman hijos de las nubes, porque desde siempre persiguen la lluvia. Desde hace más de treinta años persiguen, también, la justicia, que en el mundo de nuestro tiempo parece más esquiva que el agua en el desierto.” Eduardo Galeano (Escritor Uruguayo)

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Il popolo Saharaui occupava il territorio del Sahara Occidentale molto tempo prima che Spagna e Francia esistessero come stati, erano allevatori e commercianti nomadi e seminomadi. A partire dal 1910, la Spagna cominciò l'occupazione del Sahara Occidentale, e in un primo tempo le tribu Saharaui accettarono il protettorato. Nel 1958 il territorio diventa la provincia spagnola numero 53, e i suoi abitanti ottengono nazionalità e documenti spagnoli. Nel Maggio del 1973 nasce il Fronte Popolare per la Liberazione, POLISARIO che inizia una lotta armata per l'indipendenza. La situazione in Spagna, a causa della malattia del dittatore Francisco Franco, è caratterizzata da una fase di vuoto di potere. Nel 1975 viene firmato l'accordo tripartito nel quale la Spagna, potenza responsabile del territorio, abbandona il Sahara Occidentale permettendo l'occupazione militare per parte del Marocco e della Mauritania, in cambio di una partecipazione nello sfruttamento delle risorse. L'esercito saharaui riesce, grazie alla profonda conoscenza del territorio, a respingere una prima offensiva da parte della Mauritania.

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Nel Novembre del 1975, il Marocco organizza la Marcia Verde, invadendo il territorio saharaui con una crudele strategia militare e civile. Le principali città saharaui vengono bombardate con napalm e fosforo, a migliaia gli abitanti vengono assassinati, e buona parte della popolazione è costretta all’esodo verso il sud dell’Algeria. Il Fronte Polisario, riunendo tutti i rappresentanti delle tribu saharaui, si dichiara determinato a lottare per ottenere indipendenza e libertà e il 26 Febbraio 1976 proclama la nascita della Repubblica Araba Saharaui Democratica (R.A.S.D.). Questo nuovo stato é riconosciuto da più di 80 paesi, compresi Cuba, Venezuela, Messico. Negli anni successivi i saharaui continuano a lottare per riconquistare la loro terra riuscendo a recuperare una parte del loro territorio vicino al confine . Nel 1980 il Marocco comincia la costruzione di un muro di 2720 Km nel deserto per contenere le offensive saharaui ed evitare che possano riconquistare le zone con maggiori risorse (le miniere di fosfato e le zone di pesca). Il muro é preceduto da un corridoio con 9 milioni di mine anti uomo. L' ONU nel 1991 approva un piano di pace e riconosce il diritto del popolo saharaui a realizzare un referendum per l'indipendenza del Sahara Occidentale. Viene creato la MINURSO la Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale. Nonostante le dichiarazioni l'azione dell' ONU é lenta e inefficace nell'attuare la risoluzione. I rifugiati che vivono nel deserto Algerino vengono assistiti dall' UNHCR (United Nation High Commissioner for Refugees).

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The Saharaui people’s connection to Western Sahara predates the Euopean states. As a nomadic and seminomadic people, they are known as the “children of the clouds” because they have always been chasing the rain. However, for more than 30 years they have also been chasing justice. “In their present world, justice seems to be more elusive than water in the desert.” (Eduardo Galeano) Spain occupied their homeland, the Western Sahara from1910, and in the beginning the people accepted a protectorate . As a result, in 1958 their homeland became the province n. 53 of Spain, therefore the people had Spanish nationality and documents. In May 1973, the National Popolare Front for Liberation (POLISARIO) began a fight for independence. And in 1975 a tripartite agreement was signed by Spain with Morocco and Mauritania in exchange for the participation in the exploitation of Saharaui resources. With this agreement Spain abandoned the Western Sahara and the Saharaui. Without the Spanish protection, the military invasion of Marocco and Mauritania became possible. Even though the Saharaui army managed to withstand the first offensive from Mauritania, in November 1975 Morocco invaded the Saharaui territory using Napalm and phosphorous gas bombs against the Saharaui cities and its people. Thousands of Saharaui were killed or displaced to the south of Algeria, becoming refugees. The Polisario front representing all Saharaui tribes fights for freedom and independence and on the 26th of February 1976 proclamed the birth of the Democratic Arab Republic of Saharaui. This new state is recognised by more than 80 countries, including Cuba, Venezuela and Mexico. Continuation of their struggle to regain their homeland has resulted in conquest of some border land. Morocco’s reaction of this was in 1980 to begin to build a wall 2720 km. long and reinforced with land mines, in the desert to prevent attacks, contain the Saharaui and prevent them from acquiring areas with more resources. In 1991 UN approved a peace plan and recognized the right of the Saharaui people to have a referendum for the indipendence of Western Sahara. MINURSO was created by UN Mission for Refendum in the Western Sahara. Because of the many declarations Un’s action has been slow ineffective therefore in putting the resolution into practice. The refugees who live in the Algerian desert are assited by UNHCR. The Saharaui, a once proud and self sufficient nomadic people in the last century have been reduced to people without a homeland and indipendence. Your attention to these landless people is necessary.

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Attualmente la popolazione Saharaui si trova separata in tre diverse zone: A) Territori occupati B) Territori liberati C) Campi Rifugiati

At present the Saharaui population is separated in three areas: A) Occupied territory B) Freed territory C) Refugees camps

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A) Due terzi del Sahara Occidentale, controllati dal Marocco, sono quelli con maggiori risorse, le città più importanti e l'accesso al mare. In questa zona i diritti umani dei saharaui sono costantemente violati, gli attivisti vengono imprigionati e torturati dalla polizia marocchina. B) Un terzo del Sahara Occidentale é sotto il controllo del Fronte Polisario. Tifariti é una delle città liberate nella quale vivono più civili. C) I Campi dei rifugiati si trovano nel deserto Algerino, nella provincia di Tinduf, vicino al confine con il Sahara Occidentale e la Mauritania. É diviso in 4 province (Wilayas secondo la denominazione Saharaui) che hanno il nome delle principali città del Sahara Occidentale: Smara, El Alauin, Dajla, Auserd. Nei Campi dei rifugiati vivono al giorno d'oggi circa 200.000 saharaui, in grande maggioranza donne, anziani e bambini.

A) Two thirds of the Western Sahara is controlled by Marocco, is the area with most resources, the most important cities and access to the sea. In this area human rights of Saharaui people are constantly violated, activists are imprisoned and tortured by the police of Marocco. B) A third of The desert is controlled by the Polisario Front. Tifariti is one of the liberated cities in which most civilians live. C) The refuggee camps are in the Algerian Sahara, the names of the main cities in western Sahara are: Smara, El Alauin, Dajla, Auserd in the province of Tinduf, near the border with Western Sahara and Mauritania 200.000 Saharaui, primarely woman, the elderly and children live In the refugees camps.

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La vita nei Campi profughi é molto dura. Le altissime temperature in estate e il forte vento che produce tempeste di sabbia rendono molto difficile lo sviluppo di qualsiasi attività. I rifugiati Saharaui dipendono completamente dall'aiuto internazionale, che viene fornito sial dall'ONU che da molte ONG. Grazie alla particolare attenzione del Fronte Polisario verso l'infanzia e l'istruzione, tutti i bambini saharaui ricevono l'educazione di base. Gli studenti possono ottenere borse di studio per continuare gli studi all'estero, in particolare in Algeria e Cuba. Ogni Campo ha un ospedale e ogni quartiere un centro di salute. L'alimentazione é il problema più importante. Gli alimenti forniti dal aiuto internazionale (farina, ceci, lenticchie...), sono appena sufficienti; la mancanza di prodotti freschi e di vitamine è causa di malattie tra i più deboli. As to be expected, life in the camps is hard with very high temperatures in the summer and strong winds that produce sand storms making it very difficult to develop self sustaining activity such as farming, so refugees depend on International aid. Food, which consists of mostly grains is provided by international aid, but is insufficient in fresh food products and vitamins. This insufficiency is the cause of many illnesses to the weakests: children and the elderly.

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La donna ha acquisito un ruolo importante nei Campi profughi, derivato dall'antica distribuzione dei compiti delle tribĂš nomadi, nelle quali l'uomo si occupava della guerra e dell'allevamento mentre la donna aveva a suo carico le responsabilitĂ della casa (haima, tenda). Oggigiorno le donne si occupano dell'educazione dei figli, dell'ordine della casa, dell' amministrazione economica della famiglia e di tutte le questioni pratiche.

Woman has acquired additional relevance in the refugee camps. In the old distribution of roles in the nomadic tribes, man would deal with war and rearing animals whilst woman would have the responsibility of the home (haima a tent). Nowadays women deal with education of children, keep the house‌. Today woman act or have a role as the organizer for the education of children, the house finance and day by day living.

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Per saperne di pi湛 e per appoggiare la causa: To know more and to support Saharaui people:

http://www.wsrw.org/ Western Sahara Resource Watch. Italiano - English http://www.saharawi.org Associazione italiana EL Ouali. Italiano http://www.saharamarathon.org Sito della Maratona del Sahara. Italiano - English http://www.festivalsahara.com/ Festival internazionale di cinema del Sahara - Espa単ol http://www.arso.org Notizie dal Sahara. Italiano - English http://www.todosconelsahara.com/ Raccolta firme in appoggio alla causa - Espa単ol http://www.saharaindependiente.org/ Coordinatrice associazioni saharaui - Espa単ol http://www.minurso.unlb.org/ Missione dell'ONU per il referendum - English 36


Pag. 6: Bambini giocano nella strada tra le case costruite con fango nel campo profughi di Smara. Pag. 7: Un bambino di fronte ai contenitori dell'acqua che vengono riempiti una volta alla settimana dal camion dell UNHCR (alto commissariato dell ONU per i rifugiati) Pag. 8: Un ragazzo prende acqua dal contenitore della sua famiglia. Pag. 13: Nefri gioca su un vecchio autobus abbandonato. I ragazzi si ritrovano in questo luogo per passare il tempo tra vetri rotti e lamiere arrugginite. Pag. 14: Netu, ĂŠ stata due volte in Spagna con il programma "Vacaciones en Paz".

Pag.19-20: Bambini vestiti da soldato durante la sfilata del 27 Febbraio. In questa data viene ricordata la fondazione della RASD (Repubblica Arabe Saharaui Democratica). Pag. 21-22-23: Ragazze di Smara. Pag. 24-25-26: Donne Saharaui durante la sfilata del 27 Febbraio. Pag. 27-28: Festeggiamenti per la premiazione della Sahara Marathon. Pag. 29: La donna con il velo scuro festeggia le sue nozze il 27 Febbraio. Pag. 30-31: Uomini Saharaui a Smara.

Pag. 15: Bambini che giocano per strada, davanti ad un autobus abbandonato.

Pag. 32: Un anziano e una scena durante la premiazione della Sahara Marathon.

Pag. 16: Ragazzi in una scuola elementare.

Pag. 33: Due anziani in un negozio di Smara.

Pag. 17: Un ragazzo con un pallone nel mezzo di una tempesta di sabbia. Quando soffia lo scirocco diventa molto difficile respirare.

Pag. 34: Mohamed ĂŠ fuggito dalla sua terra oltrepassando il muro per fuggire dalla rappresaglia della polizia marocchina. Ha rischiato la sua vita e abbandonato la sua famiglia

Pag. 18: Hama sul tetto dell'autobus durante una tempesta di sabbia.

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Pag. 6: Children playing in the street near the houses built with mud in refugee camp Smara.

Pag.19-20: Children dressed as soldiers during the parade of 27th February. The Saharaui people celebrate the anniversary of the foundation of the RASD (Saharaui Arab Democratic Republic)

Pag.7: A Child in front of water containers which are filled each week by UNHCR

Pag. 21-22-23: Girls in Smara.

Pag. 8: A boy collecting water from his family's container.

Pag. 24-25-26: Saharaui women during 27th February parade.

Pag. 13: Nefri plaing in an old abandoned bus. Children meet here and play near scattered broken glass.

Pag. 27-28: Enjoyment at the Sahara Marathon awards.

Pag. 14: Netu has spent two summers in Spain with the programme “vacaciones en paz�.

Pag. 29: The woman with the dark veil has just celebrated her wedding.

Pag. 15: Children playing in the streets in front of the abandoned bus.

Pag. 30-31: Saharaui in Smara.

Pag. 16: Children at school.

Pag. 32: Left - An old Saharaui an a scene during the celebration of Sahara Marathon prizes.

Pag. 17: A boy with a ball during a sand storm. When sirocco wind blows is very difficult to breathe.

Pag. 33: Two elderly Saharaui in a shop in Smara.

Pag. 18: Hama on the roof of an abandoned bus during the sand storm.

Pag. 34: Mohamed has left his homeland escaping trough the wall built in 1980 as he was persecuted by moroccan police.

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