Sedia Rossa e Blu

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Un'icona del "De Stijl"

gerritthomasrietveld | 1917-18

SEDIA ROSSA E BLU La "Sedia Rossa e Blu", progettata e realizzata dal falegname-architetto Gerrit Thomas Rietveld negli anni 1917-18, può essere definita come l'icona, l'opera d'arte più importante ed espressiva del Neoplasticismo olandese (Nieuwe Beeldende), non uno stile artistico, bensì "lo" stile, "De Stijl" in olandese, come definito dai suoi stessi fondatori: il designer Rietveld, gli architetti Theo van Doesburg e Jacobus Johannes Pieter "JJP" Oud e il pittore Pieter Cornelis "Piet" Mondrian.

De Stijl è una corrente fi g u rat i v a p r i n c i p a l m e n t e architettonica, e gli artisti neoplastici si proponevano come intenzione primaria quella di creare manufatti costituiti da elementi primari e proporzioni bilanciate per creare un senso di armonia e di equilibrio tra le diverse parti che compongono l'opera d'arte. Tutto ciò perchè il linguaggio figurativo del Neoplasticismo mirava ad essere universale, a riflettere l'ordine cosmico dell'universo e al contempo compenetrare nell'esistenza umana, perchè "l'obiettivo della natura è l'uomo, l'obiettivo dell'uomo è lo stile". Nel Manifesto del "De Stijl", l'arte è definita come "astratta, essenziale, geometrica"

"L'obiettivo della Natura è l'Uomo. L'obiettivo dell'Uomo è lo Stile." - MANIFESTO DEL "DE STIJL", 1917

ARMONIA EQUILIBRIO SEMPLICITÀ PROPORZIONE ORDINE COSMICO


Un'icona del "De Stijl"

"Architetto, vorrei una casa senza muri." -TRUUS SCHROEDER-SCHRAEDER

gerritthomasrietveld | 1917-18

Per far sì che questo avvenga, le opere neoplastiche sono composte da semplici forme geometriche, e principalmente da colori primari, oltre che al bianco e al nero. Le forme delle opere d'arte sono quasi sempre basate sull'ortogonalità, e sono pressochè assenti elementi realistici e/o decorativi.

Tra gli artisti neoplastici -autodidatti nella maggior parte dei casi, come Rietveld e van Doesburg- ci fu uno stretto rapporto di collaborazione: l'attività del "De Stijl" inizia nel 1916 con un progetto di una villa da parte di Robert van't Hoff e di una fabbrica, da parte di Jacobus Johannes Pieter Oud nel 1919. La città dove il movimento artistico è nato, e dove si conservano la maggior parte delle opere è Utrecht, patria di Rietveld e van Doesburg, autori di un progetto per un hotel nel 1923. Mondrian, invece, si dedicò alla pittura astratta. Rietveld, nato a Utrecht nel 1888, lavorò, da autodidatta, dapprima nella falegnameria di famiglia, dove mise a punto la "Sedia Rossa e Blu", il tavolino "Divan Tafel", e la sedia "Zig-Zag", per poi diventare un architetto e progettare opere del calibro della Casa Schroeder e le Row-Houses a Utrecht e il museo Van Gogh ad Amsterdam. Le sue opere sembrano dare volume ai dipinti di Mondrian. L a " S e d i a Ro s s a e B l u " f u costruita, insieme al tavolino " D i v a n Ta f e l " , p e r l a Ca s a Schroeder, commissionata a Rietveld dalla signora Truus Schraeder, che aveva esigentemente chiesto una casa "senza muri". La struttura è stata costruita nel 1917, per poi essere colorata successivamente. Applicazione rigorosa delle regole del "De Stijl", la Sedia è composta da 13 listelli in legno di faggio a sezione quadrata di raggio 3 cm, e da altri due a sezione rettangolare 3x9 cm, che fungono da braccioli, oltre alla seduta e allo schienale, composti da due fogli di compensato a densità media (MDF), di spessore 2 cm.


Un'icona del "De Stijl"

Tutti i componenti della Sedia sono assemblati con una tecnica particolare: essendo di forma semplice, senza incisioni e/o incavi, tutti i listelli non sono collegati tra di loro ad incastro, bensì in accosto, l'uno appoggiato e fissato sull'altro e formano una griglia tridimensionale. In questo modo non esiste alcuna subordinazione tra i vari componenti, tutti sono coordinati tra di loro per contribuire alla stabilità e al sostegno di un peso anche notevole. questa tecnica - qui originalmente sperimentata - verrà universalmente conosciuta, in seguito, come "nodo Cartesiano", poiché ad ogni listello corrisponde una direzione ortogonale dello spazio, o "giunto Rietveld", dal nome del suo ideatore.

gerritthomasrietveld | 1917-18

"Recollection in Tranquillity" - WILLIAM WORDSWORTH

Rietveld, inizialmente, lasciò la sedia senza laccature colorate, per dar risalto all'essenza del legno di faggio naturale, ma nel 1918, circa un anno dopo aver realizzato la struttura, decise di verniciarla con le tinte dell'ultimo (all'epoca) quadro dell'amico Mondrian: egli usò il nero per la struttura, e il giallo per le sezioni a vista dei vari listelli, ad indicare i raggi solari. Lo schienale fu dipinto in rosso, colore prevalente all'alba e al tramonto, per far risaltare subito l'opera alla vista; e il blu, simbolo dell'orizzonte e dell'incognito, fu scelto per la seduta. Il colore, quindi, non assume più l'entità di elemento puramente decorativo (peraltro assente nel De Stijl), ma di elemento costitutivo dell'opera, che concorre alla tensione degli opposti e ad una superiore armonia che si realizza nella completezza dell'opera. Per Aristotele la realtà era un "sinolo di forma e materia in equilibrio", mentre per Rietveld questo equilibrio è mobile, e si orienta di più verso la forma. Essendo i pannelli in MDF - utilizzati per lo schienale e la seduta - molto rigidi, essi consentono, una volta seduti sulla Sedia un relax discreto, ideale per la lettura e il riposo pomeridiano, ma assolutamente non comfortevole per un lungo riposo: la Sedia è assolutamente scomoda per addormentarsi, essendo "nata per essere scomoda". Rietveld diceva di essere "costantemente concentrato sulla straordinaria idea del risveglio della coscienza", e questa meditazione non è possibile nel sonno, ma soltanto nella "recollection in tranquillity" (cit. William Wordsworth), ovvero soltanto nella meditazione consentita dal leggero riposo sulla Sedia.

T.Guglielmi, 2018-2020


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