Percorso di andrologia e immulogia

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Programma Operativo Regionale 2007IT051PO007 FSE Puglia

Percorso di Andrologia e Immunologia



IPPOCRATE 2012

Dirigente Scolastico: Prof.ssa Giovanna Caretto D.S.G.A.: Dott. Valterluigi Carluccio Coordinatore logi. e org. e Responsabile piattaforma Ansas Resp. PubblicitĂ : Prof. Rollo Antonio Facilitatore: Prof. Enrico Peccarisi


Tutor scolastiche: Prof.ssa Maria Rosaria Arlotta Prof.ssa Alessandra Galizia Prof.ssa Luciana Tesorone Prof.ssa Patrizia Tommasi Gruppo di lavoro: Valentina Pesce Barbara Irno Consalvo Roberta Iovino Francesca Erroi Katia Monteduro


Percorso di Andrologia e Immunologia Tutor d’azienda:

Dott. Vincenzo Pellegrino




Lo spermatozoo flagellato si caratterizza per : -­‐ : ha una forma ovale le cui dimensioni lunghezza e larghezza sono rispettivamente 4/5 µm e 2.5/3.5 µm. La testa è composta da due parti : il nucleo contenente cromatina e l’acrosoma che contiene enzimi litici in grado di aprirsi un varco nella parete dell’ovulo. La regione acrosomiale rappresenta il 40/70 % della lunghezza totale della testa. : deve

possedere una larghezza inferiore ad 1µm e una lunghezza pari a 1.5 volte la testa. Il reperto più importante del tratto intermedio rimane tuttavia la cosiddetta guaina mitocondriale: tanti mitocondri si pongono tra la membrana plasmatica e le nove colonne fibrose a formare un rivestimento che fornisce energia per il movimento dello spermatozoo. : si caratterizza per una lunghezza approssimativa di 45 µm, dritta, uniforme e più sottile del pezzo intermedio. -


Gli spermatozoi dopo essere stati prodotti nei testicoli passano in na struttura chiamata epididimo, nel quale rimangono fino a raggiungere la maturazione completa. Durante l’eiaculazione, con le contrazioni muscolari, gli spermatozoi sono spinti in un altro dotto chiamato vaso deferente. In prossimità della vescica, il vaso deferente si unisce alla vescicola seminale. Il dotto eiaculatore in corrispondenza della prostata riversa il proprio contenuto nell’uretra. Gli spermatozoi unitamente ai prodotti delle varie ghiandole accessorie costituiscono lo sperma che fuoriesce con l’eiaculazione.



-­‐ Volume -­‐ Reazione -­‐ Viscosità -­‐ Coagulazione -­‐ liquefazione -­‐ Concentrazione -­‐ Mobilità -­‐ Morfologia -­‐ Mar test -­‐ Swelling test Dall’esame liquido seminale si possono avere informazioni riguardan@ : -­‐ Pervietà e funzionalità dell’apparato escretore -­‐  aCvità delle ghiandole accessorie -­‐ Eiaculazione -­‐ Produzione di spermatozoi nei tes@coli


VISIONE AL MICROSCOPIO DEL LIQUIDO SEMINALE


Rotonda Senza acrosoma

Amorfa

Piccola

Vacuolata

Area acrosomiale piccola


Inserzione Collo angolato asimmetrica

Spesso

Breve

SoCle

Angolata

Goccia citoplasma@ca

Avvolta


Aneuploidie

Difetti di condensazione del DNA

Mutazioni cromosomiche

Delezioni cromosomiche

‌e i relativi test per identificarle

FISH

T. al blu di anilina T. all’arancio di acridina T. di resist. alla decondensazione cromatinica

PCR + Sistemi di rivelazione

PCR PRINS


PCR

FISH

1

2

3

1.  Test al blu di anilina 2.  Test di resistenza alla decondensazione croma@nica 3.  Test all’arancio di acridina


E’ una tecnica che permette la misurazione e la caratterizzazione delle cellule sospese in un mezzo fluido in modo molto rapido e dettagliato sia a livello quantitativo che qualitativo. Le cellule dopo essere state marcate con un colorante fluorescente, vengono iniettate in singola fila nella camera di flusso che passa davanti ad un sistema ottico che interroga le cellule mediante un raggio laser. Il fascio di luce polarizzata del laser nel momento in cui attraversa la cellula riflette la luce e genera dei segnali,che vengono raccolti, filtrati e amplificati. Un software converte i segnali in valori digitali e li invia al pc per avere una rappresentazione grafica e statistica.


“uno su mille ce la fa….”

Le fasi della fecondazione sono schematicamente evidenziabili nei seguenti passaggi: •  Avvicinamento degli spermatozoi all’oocita •  Reazione acrosomiale (dispersione del contenuto enzimatico della testa dello spermatozoo) per sciogliere il rivestimento dell’oocita •  Riconoscimento ovvero adesione dello spermatozoo all’oocita •  Fusione tra la membrana plasmatica dell’oocita e la membrana plasmatica dello spermatozoo •  Ingresso del nucleo dello spematozoo nel citoplasma dell’oocita •  Formazione e fusione dei due pronuclei •  Realizzazione dello zigote


Dopo circa 26 ore dall’incontro tra spermatozoo e ovocita iniziano le divisioni mitotiche che portano alla formazione delle cellule embrionali(blastomeri)


Il 14° giorno si completa l’annidamento nella mucosa del corpo uterino; inizia la formazione di organi e tessuti che porta, al termine della ottava settimana, all’embrione ormai completo di circa 22 mm di lunghezza.


La fecondazione artificiale è anche chiamata Procreazione Medicalmente Assistita (PMA); con questo termine si intende qualsiasi procedura che comporta la manipolazione dell’oocita e dello spermatozoo o dell’embrione con lo scopo di indurre una gravidanza. Una delle possibili tecniche utilizzata è la ICSI ovvero una microiniezione diretta in un oocita di uno spermatozoo o di uno spermatide.



L’immunologia è un settore delle scienze biomediche che si occupa principalmente dei meccanismi di funzionamento del sistema immunitario dei viventi; essa ricopre una notevole importanza nella comprensione del complesso sistema biologico, a tal punto che viene definita “basic science “


Il sistema immunitario ha il compito di difendere l’organismo da eventuali agenti patogeni che penetrano nell’organismo (come virus, batteri, parassiti ) o dalla formazione di tumori. Essenzialmente costituisce una barriera verso tutto ciò che è per il nostro organismo viene riconosciuto come nonself .



B T NK Neutrofili Basofili Eosinifili


Cellule presentanti l'antigene (APC) :

sono cellule specializzate nella cattura di antigeni e la loro successiva esposizione dopo opportuna elaborazione sulla loro superficie. A questa categoria appartengono le cellule dendritiche, presenti nei tessuti epiteliali.



Si tratta di un esame del sangue che viene eseguito comunemente per individuare la presenza e la natura di un'infezione o di una malattia del sistema immunitario. Per l'analisi leucocitaria viene utilizzato uno specifico colorante fluorescente in grado di marcare il DNA e il RNA contenuti nel nucleo e negli organuli dei leucociti. Il colorante penetra all'interno delle cellule grazie all'azione combinata di un secondo reagente ( che lisa le emazie e le piastrine lasciando intatti i leucociti ), quindi il campione è pronto per la lettura che viene eseguita da un determinato dispositivo.


Il macchinario, analizzando l'indice di rifrazione della luce laser e l'intensità della fluorescenza, è in grado di dare una descrizione grafica di parametri come: concentrazione, morfologia e complessità cellulare.





Le malattie autoinfiammatorie sono dovute a un'eccessiva risposta immunitaria messa in atto dai meccanismi immunitari innati. Esse sono caratterizzate da febbre periodica, eruzioni cutanee ed amiloidosi (Sindrome di Muckle Wells, febbre familiare mediterranea ed altre) Gli antagonisti dell’IL-1 sono dei trattamenti molto efficaci per questi disordini.



L'immunitĂ adattativa attiva due diverse modalitĂ di difesa:

Umorale Cellulo-mediata



I linfociti B sono i protagonisti dell'immunitĂ umorale; essi sono coinvolti nella produzione di anticorpi, che hanno la funzione di attaccare e neutralizzare l'antigene. PiĂš precisamente gli anticorpi sono prodotti dalle plasmacellule (particolari cellule con reticolo endoplasmatico molto sviluppato, che derivano da una trasformazione dei linfociti B dopo l'interazione con l'antigene) e favoriscono l'eliminazione dell'antigene attraverso diversi meccanismi (neutralizzazione, agglutinazione, precipitazione).

I linfociti, stimolati dal legame con l'antigene oltre alle plasmacellule danno anche origine alle cosiddette cellule della memoria, che conferiscono un' immunitĂ a lungo termine.


Gli anticorpi appartengono alla classe delle gammaglobuline , suddivise in cinque sottogruppi che differiscono per la loro funzione e localizzazione nell'organismo:

Sono proteine la cui forma ricorda quella di una "Y": ogni molecola è costituita da quattro catene polipeptidiche ( due "pesanti" e due "leggere" ) legate da legami a ponte di solfuro. Gli anticorpi presentano due zone: 

IgA

IgD

IgE

IgG

IgM

una variabile FAB dove si lega l'antigene; Una costante FC, che partecipa comunque all'eliminazione dell'antigene. Anticorpi monoclonali: prodotti in laboratorio da un'unico linfocita B, sono molto utili nella ricerca biologica in diversi tipi di dosaggi di marcatori, ormoni, ecc..





I linfociti citotossici uccidono direttamente le cellule infettate. Una volta attivati, essi identificano le cellule presentanti l'antigene (APC); Quindi grazie ai loro recettori si legano al complesso self-non self e innescano cosĂŹ la produzione di proteine nuove (tra cui la perforina ), che apre alcuni fori sulla membrana della cellula infettata. Alcuni enzimi del linfociti T entrano infine nella cellula infetta causandone la morte per apoptosi.



Evitare una eccessiva attivazione linfocitaria ed un danno tissutale durante normali risposte protettive contro le infezioni. Prevenire reazioni inappropriate contro antigeni self (self-tolleranza). Il fallimento dei meccanismi di controllo è la causa soggiacente di malattie infiammatorie soprattutto immuno-mediate.


Normalmente, il sistema immunitario reagisce soltanto contro molecole estranee e non contro le proprie. Le cellule di ogni individuo presentano sulla superficie caratteristiche proteine ( proteine self di classe I e II ) codificate da geni localizzati in diversi loci cromosomici che insieme formano il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC). Ogni individuo ha dunque una propria impronta molecolare a causa della quale può rigettare organi trapiantati perchÊ costituiti da cellule riconosciute come estranee dai linfociti.



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