The Reader Atelier Bovisa Enzo Cucchi

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THE READER

Editrice Abitare Segesta

N. 16 Luglio-Agosto 2009 / July-August 2009 Allegato a / Supplement to Abitare n. 494

La Triennale di Milano presenta: Atelier Bovisa - Enzo Cucchi

La Triennale di milano presents: Atelier Bovisa - ENZO CUCCHI

abitare.it


I disegni sono inediti e sono stati realizzati appositamente da Enzo Cucchi per questa pubblicazione. The sketches by Enzo Cucchi have been created especially for this publication and have never been shown previously.

ATELIER BOVISA ENZO CUCCHI

Enzo Cucchi, Note biografiche

Con la mostra dedicata a Enzo Cucchi si è inaugurato il progetto Atelier Bovisa, un

di Enzo Cucchi “…anche il vuoto non si fissa in un disagio metafisico, ma si inclina veloce

ciclo di esposizioni e incontri per vivere l’arte contemporanea in maniera molto diretta

tra i volumi, perché il paesaggio è dipinto per correggere l’aria, per renderla più profumata

e coinvolgente, attraverso una serie di esperienze dal vivo a stretto contatto con gli

e luminosa…”.

artisti e il loro lavoro. Gli ospiti dell’Atelier Bovisa non si limitano infatti a esporre le loro

Agli artisti che partecipano all’Atelier Bovisa chiediamo di donarci la cosa più importante

opere, ma incontrano il pubblico, dialogano, si confrontano e permettono a tutti di vivere

e preziosa che possiedono: il loro tempo. Enzo Cucchi ha accettato con entusiasmo,

l’esperienza della creazione, eliminando le barriere che dividono la gente dal laboratorio

lasciando che il pubblico lo interrogasse e che dalle sue parole nascessero disegni e

segreto delle loro menti.

improvvisazioni musicali. Mi ha molto colpito il suo discorso sulla pazienza, e mi ha al-

Il carattere dell’Atelier è proprio quello del laboratorio, della bottega d’arte dove il mae-

trettanto colpito la ricerca dei musicisti presenti al workshop di rendere attraverso un uso

stro si rivela gli allievi nella dimensione intensa della quotidianità. I suoi pensieri si ma-

inconsueto delle percussioni il ritmo di quella pazienza. Una qualità che non appartiene

nifestano attraverso il succedersi delle azioni; gesti semplici che in bottega tutti possono

solo all’artista, ma soprattutto alle persone che gli vivono accanto, permettendogli di cre-

vedere, capire e imitare.

are senza l’assillo della quotidianità, liberato dai continui inciampi che nella vita di tutti i

Nessuno meglio di Enzo Cucchi poteva inaugurare Atelier Bovisa, esaltandone i con-

giorni annebbiano la vista e offuscano il pensiero.

tenuti e anticipandone le possibili evoluzioni. Cucchi è infatti uno degli artisti italiani

Cucchi ha ribadito con grande semplicità e sincerità quanto sia importante e attuale per

contemporanei più importanti e apprezzati nel mondo, l’esponente forse più visionario

lui la dimensione della bottega; ha ricordato come nessuna sua opera nasca da una

e immaginifico della Transvanguardia. Ma al di là delle etichette e dei riconoscimenti

condizione d’isolamento ma come siano invece tutte il frutto di un lavoro collettivo, gui-

ufficiali, la vita e l’arte di Cucchi sono un paradigma straordinario di contemporaneità.

dato dall’artista ma sorretto dal contributo di tante persone che vivono e lavorano al suo

Cucchi si muove con disinvoltura tra le più diverse discipline dell’espressività, dalle arti

fianco; persone pazienti, che lo accompagnano nel cammino, consentendogli di naviga-

visive alla scrittura, dall’architettura al design, dalla moda alla comunicazione, collabo-

re in profondità nelle pieghe più nascoste dei territori più ignoti. L’arte diventa allora lo

rando con molti artisti e realizzando spesso opere ed esposizioni collettive. Nel suo la-

strumento di cui l’uomo dispone per lanciarsi in volo alla ricerca di se stesso, lasciando

voro si percepisce un vibrante senso di sospensione, di rallentamento, quasi di assenza

che le immagini diventino il linguaggio universale dei sentimenti. Un linguaggio che Enzo

di gravità che sembra cristallizzare nel lampo di un’emozione l’inquietudine che increspa

Cucchi conosce molto bene. Un codice ibrido, fatto di segni spesso appena abbozzati,

la superficie della vita contemporanea. Cucchi scavalca questa superficie, ne rompe la

materiali grezzi, gesti incompiuti e pensieri sospesi: parole di una lingua che nessuno può

crosta e si addentra nelle viscere dell’uomo alla ricerca delle origini e dei misteri della

insegnare ma che tutti possiamo imparare a parlare.

sua esistenza. Come sottolinea Achille Bonito Oliva, curatore della mostra, nelle opere

Atelier Bovisa è nato soprattutto per questo.

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Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano

Considerato l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi diviene, a partire dagli anni Ottanta, artista di fama internazionale. Già dalla fine degli anni Settanta l’artista, trasferitosi a Roma e abbandonata momentaneamente la poesia per dedicarsi quasi esclusivamente alle arti visive, entra in contatto con gli artisti Francesco Clemente e Sandro Chia, con i quali instaurerà uno scambio dialettico ed intellettuale. L’interesse per l’interazione tra arti e discipline diverse ha portato l’artista a muoversi in ambiti diversi (dalle arti visive all’architettura, al design, alla moda), e a cogliere l’importanza e la fertilità di alcuni incontri. E' da tali intuizioni che nascono le collaborazioni con Alessandro Mendini ed Ettore Sottsass per l’ideazione di progetti editoriali (I Disuguali, progetto di Cucchi e Sottsass dell'edizione periodica di tavolette in ceramica), la realizzazione di opere a quattro mani e la condivisione di esperienze espositive. Negli ultimi anni, ben quattro opere permanenti sono state appositamente realizzate dall’artista per quattro diverse città: il mosaico per il Museum of Art di Tel Aviv, la ceramica monumentale per l’Ala Mazzoniana della Stazione Termini a Roma, i due lavori in ceramica per la Stazione Salvador Rosa, progettata da Mendini, nella metropolitana di Napoli, e il mosaico per l’aula delle udienze del nuovo Palazzo di Giustizia di Pescara. Lavori che dimostrano come l’attualità di un linguaggio fondato sul cortocircuito tra forza narrativa del segno e seduzione formale della materia, possa rapportarsi con la complessità dello spazio urbano e con i singoli contesti culturali con i quali questo entra in comunicazione. Tra i lavori significativi in questo senso vanno inoltre citati gli affreschi della Cappella di Monte Tamaro, vicino a Lugano, progettata dall’architetto Mario Botta (1992-1994) e l’ideazione del sipario del teatro La Fenice di Senigallia (1996). Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali, e ha preso parte a mostre collettive, nei più importanti spazi espositivi italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli (To), il Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l’Accademia di Francia a Roma, il Musée d’art moderne di Saint-Étienne Métropole. Ha partecipato inoltre alle rassegne d’arte contemporanea più significative a livello internazionale tra cui La Biennale Internazionale d’arte di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale d’Arte di Roma. Le sue opere si trovano nelle maggiori collezioni museali del mondo e nelle più prestigiose collezioni private nazionali e internazionali. Nel 2007 il Museo Correr di Venezia ha celebrato l’opera di Enzo Cucchi dedicandogli una mostra monografica inauguratasi in concomitanza con l’apertura della 52a Biennale Internazionale d’Arte. L’archivio ufficiale di Enzo Cucchi è consultabile presso il Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea.

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Enzo Cucchi, Biography

ATELIER BOVISA ENZO CUCCHI The exhibition devoted to Enzo Cucchi raised the curtain on the Atelier Bovisa project, a

Bonito Oliva, points out, in the works of Enzo Cucchi we find that “...even emptiness is not

series of exhibitions and meetings that allow the public to experience contemporary art

fixed in metaphysical malaise, for it slants swiftly between the volumes, for the landscape

in a very direct and engaging manner, with a series of live encounters with the artists and

is painted to correct the air, to make it more fragrant and radiant...”

their works. This is because the artists hosted at Atelier Bovisa will not just be showing

What we are asking from the artists who take part in Atelier Bovisa is to give us the most

their works: they will be meeting the public, interacting and entering into dialogue, allow-

important and precious thing they have: their time. Enzo Cucchi accepted enthusiastically,

ing everyone to experience the moment of creation and doing away with the barriers that

allowing the public to question him and letting his words lead to the creation of drawings

separate people from the secret studios of their minds.

and musical improvisations. I was particularly struck by his words on patience, and I was

The approach adopted by the Atelier is that of the workshop, the artist’s studio where the

equally struck by the research carried out by the musicians who took part in the workshop

master appears to his pupils in the intense dimension of everyday work. His thoughts

and creating the rhythm of this patience through the most unusual use of percussion. This

emerge through the sequence of his actions: those simple gestures that everyone in the

is a quality possessed not only by the artist, but especially by those who live around him,

studio can see, understand, and imitate.

allowing him to create without the constant worries of everyday life, freeing him from the

And no one better than Enzo Cucchi could have opened Atelier Bovisa, exalting its content

endless impediments that blur the mind and obfuscate the mind in the life of every day.

and anticipating its possible developments. Cucchi is indeed one of Italy’s most important

Cucchi reaffirmed with great simplicity and sincerity how important and topical the dimen-

contemporary artists and he is acclaimed around the world as possibly the most vision-

sion of the studio is for him. He recalled how none of his works ever comes from a state

ary and imaginative members of the Transavanguardia movement. But quite apart from

of isolation, but that they are all the result of collective work, guided by the artist and yet

such labels and official honours, Cucchi’s life and art are an extraordinary example of a

always supported by the contribution of many people who live and work at his side. Patient

contemporary approach. Cucchi moves self-assuredly through the most diverse forms

people who accompany him on his way, allowing him to navigate in depth through the

of expression, from the visual arts to writing, through to architecture and design, fashion

most hidden folds of the most unknown worlds. Art thus becomes the instrument with

and communication, working with many artists and often creating group works and setting

which man launches himself off on a flight of research into himself, letting the images

up group exhibitions. In his work we can perceive a vibrant sense of discontinuance and

become a universal language of feelings. A language that Enzo Cucchi knows very well. A

deceleration, almost an absence of gravity that seems to crystallise in a flash of emotion

hybrid code, made of signs often only barely sketched out, unrefined materials, unfinished

the apprehension that ruffles the surface of contemporary life. Cucchi passes over this

gestures and suspended thoughts: the words of a language that no one can teach but that

surface and then breaks through its crust and delves deep into the bowels of man in

we can all learn to speak.

search of the origins and mysteries of existence. As the curator of the exhibition, Achille

Atelier Bovisa was set up with this, more than anything, in mind.

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Davide Rampello, President of the Triennale di Milano

Considered to be the most visionary of the Transavanguardia group, Enzo Cucchi became an artist of international renown in the 1980s. Right from the end of the 1970s, after he had moved to Rome and momentarily left aside poetry in order to devote himself entirely to the visual arts, he came into contact with the artists Francesco Clemente and Sandro Chia, with whom he entered into an intellectual and dialectic relationship. His interest in the interaction between different disciplines and art forms led him into a variety of arenas, ranging from architecture to design and fashion, and he fully understood the importance and potential of these encounters. These insights led to his collaboration with Alessandro Mendini and Ettore Sottsass for the creation of publishing projects (I Disuguali, a project by Cucchi and Sottsass for the periodical publication of ceramic tiles), and of works by four hands and joint exhibition experiences. In recent years, he has made four permanent works for four different cities: a mosaic for the Museum of Art in Tel Aviv, a monumental work in ceramic for the Mazzoni wing of Stazione Termini in Rome, two ceramic works for the Salvador Rosa station designed by Mendini in the Naples subway system, and a mosaic for the audience chamber of the new law courts in Pescara. These works show how the modernity of a language based on a short-circuiting between the narrative power of the sign and the formal allure of the material can relate to the complexity of urban spaces and to the individual cultural contexts with which it communicates. Important examples of these works also include his frescoes in the chapel of Monte Tamaro, near Lugano, designed by the architect Mario Botta (1992-1994), and his design for the stage curtain of the La Fenice theatre in Senigallia (1996). Enzo Cucchi has put on numerous solo exhibitions and has taken part in many group shows in leading venues in Italy and abroad. These include the Kunsthalle in Basle, the Solomon R. Guggenheim in New York, Tate in London, the Centre Georges Pompidou in Paris, Castello di Rivoli (Turin), Palazzo Reale in Milan, the Sezon Museum of Art in Tokyo, the Académie de France in Rome, and the Musée d’Art Moderne in Saint-Étienne Métropole. He has also taken part in the most significant contemporary-art festivals at the international level, including the Biennale International Art Exhibition in Venice, Documenta in Kassel, and the Quadriennale d’Arte in Rome. His works are now in the most important museum collections around the world and in the most prestigious private collections in Italy and abroad. In 2007, the Museo Correr in Venice celebrated Enzo Cucchi’s works with a monographic exhibition that opened at the same time as the 52nd Biennale International Art Exhibition. The official Enzo Cucchi archives can be consulted at Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea.

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Enzo Cucchi di Achille Bonito Oliva Enzo Cucchi, nel suo costante esercizio del disegno, accetta il movimento, inscrive le cifre del proprio linguaggio concavo sotto il segno dell'inclinazione, letteralmente del clinamen, dove la caduta non avviene mai a picco, dove non esiste pondus, ma sempre movimento ancorato alla curva di una caduta rallentata, in cui microcosmo e macrocosmo si attraversano, in cui caos e cosmos trovano fuoco per la propria combustione. Nell'opera di Cucchi l'immagine è il fuoco che determina la temperatura dell'opera, che porta a combustione molti materiali e tecniche diverse per approdare alla fine all'abbaglio di una apparizione lampante e lacerante, che fonda il suo particolare erotismo, conseguenza di un desiderio retto da un'altra economia rispetto a quella del quotidiano. L'arte infatti paventa un'economia mossa da un immaginario che svolge una funzione erompente, quella di bloccare nella sosta lunga, nella posa stupefatta della contemplazione l'occhio dello spettatore che così precipita nell'immagine. Questa serve a marcare la soglia e la sua forza risiede nel suo presentarsi senza sforzo, nello sfarzo di un abbigliamento che denuncia un naturale abbandono. "L'arte è un aspetto della ricerca della grazia da parte dell'uomo: la sua estasi a volte, quando in parte riesce; la sua rabbia ed agonia, quando a volte fallisce" (G. Bateson, Stile, grazia e informazione). L'estasi prende innanzi tutto Cucchi, l'artista, quello stato particolare e necessario affinché egli possa portare il travestimento dell'immagine nella condizione dell’epifania. L'immagine è portatrice da una parte The Reader N. 16 Luglio-Agosto / July-August 2009

di uno scompenso tra se stessa e quelle esterne ad essa, dall'altra produce successivamente, dopo l'esibizione della propria differenza, uno stato di integrazione attraverso l’estasi che modifica la relazione dell'uomo con la realtà. L'arte possiede una sua interna natura correttiva che la porta a correggere il gesto prorompente della sua apparizione iniziale e a stabilire un rapporto socializzante nel momento della contemplazione. Molti temi e titoli abitano il paesaggio di Enzo Cucchi, dislocati in maniera ariosa e costipata, rotolanti e fissati a barche, tronchi e cascate di colore: Albero Santo, Alta Finanza, Festa Ebra, Inchiesta, Micidiale, Morsa, Paura, Propaganda, Sogna. Naturalmente il disegno accetta la contaminazione di diversi materiali: rete metallica, gomma pigmentata, telaio di ferro e segni colorati. In tal modo l'immaginario esprime la sua carica di totalità, il bisogno di trascinare nel suo movimento turbinoso anche la radice della vita che è la morte. “Grande paese scopersi nella malattia", dicevano i manieristi. Per confermare l'ampiezza di sguardo sensibile oltre ogni fenomenologia del vivente. Essere vivi, per Cucchi, significa proprio allargare il campo di una iconografia del quotidiano che rimuove la morte e la malattia, per garantirsi un controllo dell'esistente. Funzione dell'arte, per Cucchi, è proprio la possibilità di poter corrompere tale sbarramento, aprirlo verso la decomposizione vitale di altre immagini che contengono, come scatole cinesi, dinamiche imprevedibili e non progettabili, aperte a un'economia dissipante e non garantita

da nessuna forma, inquinate da un cupio dissolvi che ribalta tutto nella vitalità dell'arte. "Nell'arte c'è una gioia che porta in sé il piacere della distruzione" (F. Nietzsche, II crepuscolo degli idoli). L'artista per costituzione parte da un paesaggio di rovine, soltanto da questo può partire per praticare anche un intento costruttivo. Per Cucchi, l'arte abbisogna di una preventiva catastrofe che azzera l’esistente e lo riduce nella cordialità di reperti rovinosi da manipolare successivamente con gli attrezzi di un'opera che ormai si muove liberamente tra pittura e scultura. La potenza creativa non può inventare nulla dal nulla, ma può umanamente assemblare insieme elementi estranei tra loro. "...Poter sovrastare anche la morale: e non soltanto starcene impalati lassù con l'angosciosa rigidità di chi teme all'istante di scivolare e di cadere; ma, inoltre, ondeggiare e giocare su di essa!" (F. Nietzsche). In questo senso l'opera di Cucchi - pittura, disegno o installazione - si muove sotto la forma di un'onda interna che disarticola i suoi pae-saggi e li sottopone a una combustione che non conosce leggi di gravità. Una felice sintesi tra la scorrevolezza di segno di Licini e l'addensamento figurativo di Scipione con inciampi in altre materie. La gravità significa ancoraggio a norme di sicurezza morale che l'arte non conosce e non vuole conoscere, in quanto non si lascia garantire da nessun valore preesistente e da nessuno status quo. Così l'opera diventa il grimaldello che scava dentro le rovine e ricompone i reperti secondo leggi di "ondeggiamento perenne", non assimilabile a nessuna statica dell'ordine. 4


Enzo Cucchi by Achille Bonito Oliva In his constant focus on drawing, Enzo Cucchi accepts movement and inscribes the characteristic features of his concave language in a celebration of the incline. Literally, this is the clinamen, in which the drop is never precipitous. There is no space for pondus, for movement is anchored to the curve by a decelerated fall, in which microcosm intersects with macrocosm. In which chaos and cosmos find the fire of their own combustion. In Cucchi's work, the image is the fire that sets the temperature, igniting many different techniques and materials. It leads to the dazzling sight of a glaring, lacerating apparition which lays the foundations for its own particular eroticism. This is the direct consequence of a desire upheld by an economy that is very different from that of everyday life. Indeed, art dreads an economy prompted by a world of the imagination with the eruptive function of locking the observer's eye onto a long pause or a stunned pose, thus precipitating him or her into the image. It is used to indicate a threshold, and its power lies in the way it presents itself effortlessly in the opulence of an apparel that embodies a form of natural abandonment. "Art is part of man's quest for grace; sometimes his ecstasy in partial success, sometimes his rage and agony at failure" (G. Bateson, Style, Grace and Information). Ecstasy primarily pervades Cucchi the artist. It is a state that he finds essential when raising the disguise of the image to the heights of revelatory manifestation. On the one hand, the image introduces an imbalThe Reader N. 16 Luglio-Agosto / July-August 2009

ance between itself and those outside it, but on the other hand, after manifesting its own difference, it subsequently produces a state of integration through an level of ecstasy that modifies man's relationship with reality. Art has an inner remedial nature of its own which leads it to correct the irrepressible gesture of its initial apparition and to establish a form of socialising interaction during the act of contemplation. Enzo Cucchi's landscape is filled with many themes and titles arranged in a manner that is both breezy and cramped, rolling along and fastened to boats, tree trunks and cascades of colour: Albero Santo, Alta Finanza, Festa Ebra, Inchiesta, Micidiale, Morsa, Paura, Propaganda, Sogna. His drawing naturally accepts the contamination of a variety of materials: wire netting, pigmented rubber, iron framework and coloured signs. Imagination expresses the power of its totality, and it feels the need to drag into its whirlwind movement the very root of life – which is death. "A great land I found in disease", the mannerists used to say, thus confirming the breadth of a sensitive vision beyond all phenomenology of life. In Cucchi's view, being alive means precisely this: the opening out of an iconography of everyday existence, which removes death and disease, and ensures control over existence. The function of art, as Cucchi sees it, is precisely the ability to corrupt this barrage, opening it out to the dynamic decomposition of other images that, like nested Chinese boxes, contain unpredictable and unplannable mechanisms which take in a dissipating economy. One that is not guaranteed by any form, and that is polluted by a cupio dissolvi,

overturning everything in the vitality of art. "In art there is a joy that brings with it the pleasure of destruction" (F. Nietzsche, Twilight of the Idols). By his very nature, the artist starts out from a landscape of ruins, which is the only place he can start from in order to build. For Cucchi, art demands prior catastrophe in order to clear away the past, reducing it to the amiability of disastrous ruin. This can later be manipulated with the tools of a work that is then free to move at will between painting and sculpture. The power of creativity cannot invent anything from nothing, but it is humanly capable of putting together elements that have nothing in common. "...Be able to stand above morality, and not only stand with the painful stiffness of one who every moment fears to slip and fall, but we should also be able to soar and play above it!" (F. Nietzsche). In this sense, Cucchi's works - paintings, drawings, and installations move as an inner wave that dislocates its landscapes, submitting them to a form of combustion that is not subject to the laws of gravity. A perfect fusion of Licini's flowing style and Scipione's figurative agglomeration, with forays into other disciplines. Gravity means making fast, in accordance with the standards of a morality of which art knows nothing – and wishes to know nothing – for it will not allow itself to be guaranteed by any existing value, nor by any status quo. And so the work becomes a pick, burrowing its way through the ruins and reassembling finds, always subject to the laws of "perennial wavering". And this cannot be likened to the statics of order. 5



Enzo Cucchi, Paura / Fear, gomma acrilica su rete di alluminio / acrylic rubber on aluminium netting, 380x280 cm, 2009


29 Giugno, incontro con l'artista / 29 June 2009, meeting with the artist

Alessandro Mendini, Enzo Cucchi, Achille Bonito Oliva

4 giugno 2009, videoincontro con l'artista, Davide Rampello e Enzo Cucchi in collegamento da Roma / 4 June 2009, video-meeting with the artist, Davide Rampello and Enzo Cucchi online from Rome

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Performance calcistica di Achille Bonito Oliva / Soccer "performance", by Achille Bonito Oliva

Enzo Cucchi firma le opere create con i bambini del MUBA / Enzo Cucchi signs works created with children of MUBA

Studenti della NABA e del Politecnico di Milano al tavolo da disegno / Students from NABA and Politecnico di Milano at the drawing board

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Enzo Cucchi, Davide Rampello

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20 Aprile / April

20 Aprile / April

20 Aprile / April

Il giornale della mostra (Diario di viaggio in sintesi) 10 Marzo – 11 Maggio 2009 10 Marzo Qui comincia l’avventura… Davide Rampello racconta ai collaboratori l’idea di Atelier Bovisa. Sarà una serie di mostre aperte e dinamiche, con artisti che incontrano il pubblico, gli studenti di accademie, università, licei – ma anche i bambini delle scuole – in una specie di atelier in continuo divenire dove davvero si capisca, o almeno si intravveda, ‘come si fa l’arte’. Gli artisti che ci stanno sono subito tanti e diversi, dai protagonisti della leggendaria stagione della Transavanguardia, Cucchi e Chia, internazionalmente famosi, a sperimentatori che seguendo percorsi più sotterranei inventano nuovi linguaggi, come la tedesca-milanese Elisabeth Scherffig, a protagonisti del nuovo design, come Martino Gamper, ma anche Gualtiero Marchesi. Il primo appuntamento sarà proprio con Enzo Cucchi. Lo curerà l’inventore della Transavanguardia in persona, Achille Bonito Oliva: colto e sottile provocatore intellettuale ma anche “toro scatenato”, se non lo si prende per il verso giusto. Per un’iniziativa del genere è difficile pensare a un catalogo: meglio un ‘giornale’, più immediato, diretto, in grado di cogliere velocemente le cose e raccontarle quasi in tempo reale. E anche il giornale dovrà essere una specie di opera d’arte, o almeno un pezzo di mostra, realizzato con l’artista di volta in volta in gioco non solo per i contenuti ma anche per l’impostazione grafica. Renderà conto della preparazione della mostra e di tutto quanto la mostra metterà in moto, a partire dagli incontri degli artisti con i visitatori, periodicamente organizzati o estemporanei: della mostra, dunque, il giornale sarà una sorta di risultato finale The Reader N. 16 Luglio-Agosto / July-August 2009

4 Maggio / May

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e a mostra conclusa sarà allegato – come Reader – ad “Abitare”, stampato in collaborazione con la storica rivista d’architettura e design. Questo l’antefatto. Poi si comincia davvero, con Cucchi e Bonito Oliva, appunto. Ad Achille si chiede un breve testo critico di presentazione, a uso dell’Ufficio Stampa ma anche della mostra stessa (sarà stampato all’ingresso e sul Reader); a Cucchi di comunicare i pezzi da richiedere a completamento del nucleo di opere in corso di realizzazione nei laboratori della Mekane di Roma, dalla quale si attendono costanti aggiornamenti sulla lavorazione dei disegni, con documentazione dei progressivi ‘stati’ della loro elaborazione. 17 Marzo Cucchi indica i prestiti integrativi: tre opere appartengono a collezioni private romane, una al Castello di Rivoli. Si preparano e si mandano le richieste formali, già preannunciate dall’artista agli interessati. 27 Marzo Dai contatti telefonici con i prestatori risulta che due opere sono in deposito da un trasportatore specializzato. Allora bisognerà che tutto si svolga alla presenza di un restauratore di fiducia, per verificare le condizioni di conservazione all’atto del ritiro delle opere; e tutte dovranno essere trasferite a Milano in imballi rigidi (gabbie o casse) che bisognerà costruire apposta. 3 Aprile Arriva la comunicazione ufficiale che il Castello di Rivoli non presta perché non ci sono i tempi tecnici di approvazione. Intanto, si avviano i contatti con “Abitare” per la realizzazione del Reader. Impaginazione e redazione saranno a carico di Triennale. 8 Aprile Viene indetta la gara per il servizio di imballo e trasporto da

5 Maggio / May

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5 Maggio / May

Roma (dodici opere in tutto, otto di grandissimo formato): quattro società specializzate sono invitate a sottoporre un’offerta. 16 Aprile Si aggiudica la gara dei trasporti: il servizio viene affidato alla Crown Fine Arts, che si impegna a coinvolgere Panzironi Art Transport – compagnia specializzata di fiducia di uno dei collezionisti privati – per il montaggio a parete e l’indicazione del restauratore che dovrà verificare le condizioni dei pezzi all’atto del prelievo e stendere i condition report. 17 Aprile Arrivano in più riprese dalla Mekane (Cucchi, l’anima arcaica della transavanguardia, non usa né fax, né computer), le fotografie che documentano le opere in corso di realizzazione e le informazioni necessarie per comporre le didascalie (titoli, dimensioni, tecnica) e ideare la grafica di comunicazione. Si decide di trovare un logo Atelier-Bovisa che evidenzi nel modo più immediato le caratteristiche nuove del progetto, rendendolo riconoscibile rispetto alle altre attività. Si moltiplicano nel frattempo i contatti con Intesa Sanpaolo, fortemente interessata all’iniziativa. 22 Aprile Tramite la Progress Fine Art si affida la copertura assicurativa ai Lloyd’s, che non impongono il frazionamento del trasporto. 23 Aprile Rampello riunisce gli uffici Iniziative, Stampa e Marketing per l’organizzazione degli incontri/happening da tenere durante il periodo di apertura. 29 Aprile In un incontro nella sede di via Romagnosi si definiscono nei dettagli la partnership di Intesa Sanpaolo e le modalità con cui sarà resa visibile in tutta la comunicazione.

4 Maggio Imballo e ritiro delle opere a Roma. Condition reporting. 5 Maggio Consegna delle casse a Milano. Primo imprevisto. Le sei grandi opere con telaio metallico e rete, contenute in una gabbia aperta, per il peso cospicuo e la fragilità del contenitore devono essere estratte a una a una e introdotte (con gran fatica) nello spazio espositivo attraverso le uscite di sicurezza sul retro dell’edificio, più ampie dell’ingresso principale. La cassa maggiore – le cui dimensioni superano la luce delle porte – dev’essere anch’essa svuotata all’esterno: ancora imballata in morbido, l’opera è sattamente (e miracolosamente) a misura della diagonale delle porte di sicurezza! 7 Maggio Cucchi arriva a Milano. Si fanno il disimballo, il condition reporting e il posizionamento provvisorio. La scelta di Enzo di collocare tre dei sei pesanti telai metallici su pareti costruite in cartongesso monolastra consigliano di rinunciare all’originario progetto di allestimento; bisognerà costruire una base in legno che ne garantisca la tenuta delle attaccaglie. Il fissaggio a parete di queste opere è necessariamente rinviato. 8 Maggio Si montano le opere più leggere e i telai metallici destinati alle pareti più solide (i setti in doppio strato di cartongesso). Ultimati i sostegni in legno, si completa l’allestimento delle opere. 9 Maggio Puntamento delle luci. 11 Maggio Press preview (11:30-17:00) e inaugurazione (19:00-22:00) con secondo imprevisto: manca l’artista. Enzo Cucchi non può muoversi da Roma per motivi di salute. RS 10


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Exhibition Bulletin (A Brief Travelogue) 10 March – 11 May 2009 10 March The adventure begins: Davide Rampello tells his assistants about the idea for Atelier Bovisa. It is to consist of a series of open and dynamic exhibitions, where artists meet the public, students from the academies, universities, and high schools, as well as schoolchildren. It will be a sort of constantly evolving studio where it is really possible to see, or at least to catch a glimpse of how “art” is created. Many and very diverse artists immediately sign up to the idea. They range from those from the legendary years of the Transavanguardia, like the internationally famous Cucchi and Chia, to experimenters who move along the most subterranean paths to invent new languages, like the German-Milanese Elisabeth Scherffig, through to the protagonists of new design, like Martino Gamber, and Gualtiero Marchesi too. The first encounter will be with Enzo Cucchi and it will be curated by the inventor of Transavanguardia himself, Achille Bonito Oliva: an erudite and subtle intellectual provocateur, but also a “raging bull” if one doesn’t take him the right way. For an event of this kind, it is hard to think in terms of a catalogue: far better a “bulletin”, which is more immediate and direct, and instantly able to grasp things and tell them almost in real time. The bulletin too needs to be a sort of work of art, or at least part of the exhibition, and it will be created together with the artist involved in the event, not only in terms of content but also in terms of design. It will talk about the preparations being made for the exhibition and all that the event will entail, starting out with the meetings between the artists and visitors, which may be extemporary or scheduled. The bulletin will thus itself be a result of the exhibition and when the The Reader N. 16 Luglio-Agosto / July-August 2009

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event comes to an end it will be included as a Reader supplement with Abitare, printed in collaboration with the historic architecture and design magazine. This is the build-up. Then comes the real launch: with Cucchi and Bonito Oliva, as we have seen. Achille is asked to write a brief critical introduction for use by the Press Office, but also for the exhibition itself (it will be printed at the entrance and in the Reader), and Cucchi is asked to say which items need to be requested to complete the set of works being created in the Mekane workshops in Rome. Continuous updates on the progress of the drawings are requested, together with photos showing the various different stages of their completion. 17 March Cucchi tells us that three works need to be requested from private collections in Rome, and one from Castello di Rivoli. The artist has already been in contact with those concerned, and formal loan requests are sent. 27 March Telephone calls to the lenders reveal that two of the works are in storage at a specialised forwarders'. This means that everything will need to be done in the presence of an authorised restorer, to verify the state of conservation when the works are picked up. They will all need to be transported to Milan in rigid packaging (travel frames or crates) which will need to be specially made for the purpose. 3 April Due to insufficient time for approval procedures, Castello di Rivoli officially advises that the loan cannot be made. In the meantime, Abitare is contacted for creating the Reader. It is agreed that La Triennale will be responsible for layout and editing. 8 April Bids are called for the packaging and transport from Rome

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(twelve works in total, eight of which are of extremely large format). Four companies are invited to submit their quotations. 16 April The task of forwarding is entrusted to Crown Fine Arts, which undertakes to involve Panzironi Art Transport, trusted by one of the private collectors, in hanging the works, and a restorer for assessing their condition upon collection and for drafting condition reports. 17 April Photographs showing progress in the creation of the works trickle in regularly from Mekane (Cucchi, the archaic soul of Transavanguardia, uses neither fax nor computer) together with information for the captions (titles, measurements, techniques) and for creating the graphics. It is decided to devise an Atelier-Bovisa logo to make the new features of the project instantly recognisable, distinguishing the event from other activities. Contacts intensify with Intesa Sanpaolo, which is very interested in supporting the event, to decide upon the details of its participation. 22 April Through Progress Fine Art, insurance cover for the works is entrusted to Lloyd’s, which does not require the transport to be split up. 23 April President Rampello assembles the Initiatives, Press, and Marketing departments to organise meetings/happenings to be held while the exhibition is running. 29 April Details of the partnership with Intesa Sanpaolo, and the way in which it will be given visibility in all forms of communication, are worked out at a meeting at the Via Romagnosi headquarters.

4 May Packing and collection of the works in Rome. Condition reporting. 5 May Delivery of the crates in Milan. The first hitch pops up. The six big works with metal frame and netting are in an open travel frame, but their considerable weight and the fragility of the container means they need to be extracted one by one and, with great difficulty, taken into the exhibition area through the emergency exits at the back of the building, which are larger than the main entrance. The largest case, which is bigger than the doorway itself, also needs to be emptied outside: still in its soft packing, the work fits precisely (and miraculously) through the diagonal opening of the emergency exits! 7 May Cucchi arrives in Milan. The works are unpacked, condition reports are drafted, and provisional positions are assigned. Enzo's decision to place three of the six heavy metal-frame works on the single-layer plasterboard walls leads to a realisation that the original display arrangement needs to be abandoned: it will be necessary to construct a wooden base to ensure that the fasteners are firmly attached. Mounting of these works on the walls needs to be postponed. 8 May The lighter works and the metal frames for the more solid walls (partitions with two layers of plasterboard) are mounted. Once the wooden supports are in place, the mounting is completed. 9 May The lighting fixtures are arranged. 11 May Press preview (11.30 a.m.-5 p.m.) and opening (7 p.m.-10 p.m.), but there is a second hitch: the artist is not here. Enzo Cucchi is unable to leave Rome for health reasons. RS 11


Triennale Bovisa, Milano

ABITARE The Reader allegato a / supplement to Abitare n. 494, 7-8/2009

Atelier Bovisa Enzo Cucchi 11 maggio – 14 giugno 2009

Direttore Responsabile / Editor in chief: Stefano Boeri

Curatore / Curator Achille Bonito Oliva

Co-editor and art director Mario Piazza

Coordinamento organizzativo / Coordination Roberta Sommariva, Settore Iniziative, La Triennale di Milano

Spedizione in a.p.DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione presso il Tribunale di Milano n.286 del 12.8.1976 Stampa: roto 2000 casarile (MI) Numero speciale dedidato alla mostra Atelier Bovisa Enzo Cucchi, interamente curato da Triennale Milano / Special issue devoted to the Enzo Cucchi studio-exhibition, edited by La Triennale di Milano Art director per questo numero/ Art director of this issue: Francesco Carli Traduzioni / Translations: Simon Turner Fotografie / Photo credits: Pagg. 1-7: Riccardo Buzzanca Pagg. 8,9,12: Massimiliano Pandullo Pag. 10: Riccardo Buzzanca, Roberta Sommariva Pag. 11: Roberta Sommariva

Progetto d’allestimento e coordinamento tecnico / Layout and technical coordination Nick Bellora, Ufficio Servizi Tecnici, La Triennale di Milano Progetto grafico / Graphic design Francesco Carli Rapporti con la stampa / Press Office Damiano Gullì, Marco Martello, Mattia Pozzoni, Ufficio Stampa, La Triennale di Milano Telai metallici / Metal frames Mekane, Roma Assicurazioni / Insurance Lloyd’s tramite Progress Fine Art

Trasporti / Transport Crown Fine Arts, Settimo Milanese Servizi tecnici / Technical Services Koiné, Milano Si ringraziano / Thanks to: Riccardo Buzzanca, Roma Massimo D'Alessandro, Roma Stefano D’Ercole, Roma Augusto Frachey, Roma Emanuela Nobile Mino, Volume!, Roma Daniela Taglialatela, Roma Partner per / for Atelier Bovisa:

Il primo appuntamento di Atelier Bovisa è dedicato a Enzo Cucchi, artista di fama internazionale, esponente della Transavanguardia, movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva nel 1979. Con Atelier Bovisa Triennale Bovisa si trasforma in un laboratorio vivo dove il visitatore ha la possibilità di attingere direttamente al lavoro e alle parole dell’artista in un confronto dialettico aperto. Il “fare” è messo al centro della mostra: le opere e una serie di incontriworkshop organizzati all’interno degli spazi espositivi faranno conoscere i processi creativi dell’artista per rivelarne aspetti inediti, fornendo nuove modalità di lettura del suo lavoro. Ma non solo: gli incontri permetteranno di creare momenti di scambio e confronto creativo fra le discipline, mettendo in contatto l’artista con pubblici disparati ed interlocutori eterogenei. In occasione di ogni Atelier Bovisa sarà realizzato, in collaborazione con Abitare, un quartino d’artista progettato con i protagonisti dell’atelier. Anche questa è una formula nuova che consente di ridefinire l’idea di catalogo attraverso un approccio progettuale più creativo e libero.

The first event of Atelier Bovisa is dedicated to Enzo Cucchi, who rose to international fame as a leading exponent of Transavanguardia, the movement theorised by Achille Bonito Oliva in 1979. Atelier Bovisa is turning Triennale Bovisa into a living studio, where the visitor will be able to go straight to the source, entering into open dialogue with the artist’s works and words. The action of art is at the heart of the exhibition: the works and a series of workshop-meetings organised within the exhibition area will examine the artist’s creative processes, revealing new aspects and providing fresh ways of interpreting his work. But there is more to it than this, for these meetings will provide moments of creative interchange and dialogue between disciplines, bringing the artist into contact with a most variegated public and a range of different participants. For each Atelier Bovisa, a twelve-page art publication will be drafted with the protagonists of the workshop, with the collaboration of Abitare. Here too we have a new formula, for it revisits the concept of the catalogue by adopting a more creative and free approach to its design.

Prossimi appuntamenti: Next dates: Sandro Chia Martino Gamper Elisabeth Scherffig Gualtiero Marchesi Tuttofuoco, Roccasalva, Pivi & Co. Triennale Bovisa via R. Lambruschini 31 - Milano Apertura spazi espositivi: martedì - domenica 11.00 - 21.00 giovedì 11.00 - 23.00 Opening hours: Tuesday-Sunday 11 a.m.-9 p.m. Thursday 11 a.m.-11 p.m.

Per tutto il 2009 ingresso libero alle mostre di Triennale Bovisa. Free admission to all 2009 Triennale Bovisa exhibitions.


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