TA S I V R INTE
Un GIGANTE dalla lunga storia Ieri la passione di solo uomo, poi l’impegno e la capacità di una grande manager, oggi uno dei più importanti cantieri a livello mondiale. La storia della Beneteau è un susseguirsi di successi consolidati fra vela e motore, ma senza mai dimenticare la via tracciata 127 anni fa da quella prima barca…da pesca! Di Stefano Navarrini
O
ltre 125 anni di esperienza in campo nautico rappresentano un biglietto da visita che pochi possono vantare, ma a noi pescatori, che in fondo all’anima siamo sempre un po’ poeti, ci piace pensare alla Beneteau soprattutto con l’immagine del vecchio Benjamin: baffoni, basco, pizzetto, divisa da pescatore, e le sue prime barche, ovviamente da pesca. Perché quando Benjamin Beneteau, architetto navale e grande appassionato di mare, costruì la
sua prima barca a St.Hilaire de Riez, nel 1884, questa era proprio una barca da pesca, ed era a vela. E poiché buon sangue non mente, e il buon Benjamin aveva passione da vendere, nel 1912 realizzò anche la sua prima barca a motore: ed anche questa era una barca da pesca, e più esattamente per la pesca del tonno. Nasce così uno dei più grandi cantieri a livello mondiale, una bella storia di famiglia che ha saputo crescere ed emergere in un
L’Antares 7 offre spazi equilibrati per diporto e pesca, concetto ancor più elaborato nel nuovo Antares 8,80, foto sopra, dotato di carena Air Step.
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mercato sempre più competitivo, dove la professionalità e la solidità sono elementi basilari del passato e del futuro. Oggi la Beneteau è un gigante quotato in borsa fin dal 1984, che solo nel settore del motore ha prodotto oltre 36.000 imbarcazioni, oltre ad essersi attestato come leader mondiale nel settore della vela. A dirigerla e a svilupparla fino al 2004 (ma oggi è ancora presente come vicepresidente) è stata una vera e propria regina del diporto nautico, nipote del vecchio Benjamin e considerata la terza donna più ricca di Francia: quell’Annette Roux che entrata in azienda nel 1964, quando la Beneteau aveva solo 17 impiegati, ha trasformato il cantiere in un colosso da 2500 collaboratori, con un giro di affari di oltre un miliardo di euro, l’80% dei quali provenienti dall’esportazione. Un cantiere dalla lunga storia, quindi, diventato poi un gruppo industriale acquistando negli
anni ’90 il suo più agguerrito concorrente, la Jeanneau, e costruendo attorno a questa nuova situazione un gruppo di aziende e di prodotti in grado di soddisfare una fascia di mercato sempre più ampia e matura, sia nella vela che nel motore. Pur in una produzione fortemente articolata che, vela a parte, anche nel solo motore spazia dai trawler alle più classiche imbarcazioni per un diporto comodo e sportivo, la Beneteau è sempre rimasta legata alle sue radici nel settore pesca. Non solo fino alle recenti restrizioni dello sviluppo dovute al rinnovamento del mercato imposto dalle regole comunitarie, ha continuato a costruire pescherecci professionali, ma ha sempre mantenuto una gamma di piccole e medie imbarcazioni sviluppate per un perfetto abbinamento pesca-diporto, barche oggi presenti un po’ in tutto il mondo, a testimoniare l’apprezzamento per la qualità del prodotto.
er conoscere più a fondo il
P mondo della Beneteau, ab-
biamo intervistato Massimo Mariotti, Amministratore Delegato di Beneteau Italia. Dott. Mariotti, nell’ambito di una produzione molto articolata, la Beneteau ha sempre curato con interesse il settore pesca, ma a quale tipo di pescatore è indirizzata la linea Antares? Questa linea, che presenta modelli sia fuoribordo che entrobordo con una gamma che va dai 5,80 mt ai 13 mt, si indirizza ad un pescatore particolarmente
attento alla sicurezza ed alla robustezza dei materiali, con una carena equilibrata e sicura frutto di una esperienza che ha ormai oltrepassato i 120 anni. A fianco della gamma Antares si propone quella dei Flyer, barche indirizzate ad una clientela con vocazione più day-cruiser, ma con spazi ed allestimenti adatti anche alla pesca. Infine il cantiere presenterà una nuova gamma completamente nuova ed indirizzata ad un pubblico molto attento all’estetica ed alla fruibilità della barca. I dettagli sono al momento top secret, ma verranno svelati durante l’estate e la nuova gamma sarà presentata al pubblico ai saloni di autunno ed in particolare a Genova. Secondo voi per una barca da pesca la polivalenza d’uso è più un limite o un plus? La nostra gamma Antares è senza dubbio la risposta positiva ad una polivalenza del prodotto, e come tale particolarmente apprezzata sia da chi intende la pesca come un’integrazione alle
Gli interni dei modelli più grandi della linea Antares, in questo caso il 36’, hanno il comfort e l’eleganza di un motoryacht. A destra le linee della carena Air Step brevettata da Beneteau.
La Beneteau unisce l’amore per la tradizione ad una sofisticata lavorazione industriale. Un accurato e metodico controllo garantisce la qualità di ogni singola barca.
proprie attività marine, sia da chi vive questo sport come un’inguaribile passione. Saremo in grado di dimostrare la polivalenza di cui sopra nella veste di sponsor ufficiali dei prossimi giochi Olimpici di Londra, dove la Beneteau fornirà proprio con la gamma Antares tutte le barche di supporto per le attività a mare. Quale tipo di motorizzazione ritenete sia oggi più richiesta da un mercato simile a quello della linea Antares: fuoribordo, entrofuoribordo, o entrobordo? Non credo ci siano prerogative insindacabili, se non le scelte primarie del cliente, ma a seconda della dimensione è possibile proporre sia una motorizzazione entrobordo in linea d’asse, più adatta ai modelli di fascia alta, che una fuoribordo, singola o doppia, più adatta per le barche medio piccole. Cosa consente ad un cantiere di grandi numeri come la Beneteau, di offrire un rap-
porto prezzo/qualità decisamente competitivo? La chiave di volta della nostra competitività commerciale è senz’altro legata alle economie di scala del cantiere, che ricordo ha una produzione di ampia gamma che si estende anche al diporto e soprattutto alla vela con numeri di assoluto rilievo mondiale. A questo contribuisce poi l’importante industrializzazione del ciclo produttivo, che da decenni ci vede pionieri nel campo della nautica da diporto, e che consente una riduzione dei costi e dei tempi di progettazione e realizzazione, dandoci un reale vantaggio in termini di competitività e di qualità del prodotto. Dietro tutto questo c’è un sofisticato sistema informatico che consente l’analisi della barca su modelli digitali in 3D accelerando e semplificando notevolmente ogni fase della lavorazione. A sostegno dell’alta tecnologia su cui si muove il cantiere, basti ricordare che nel reparto prototipi ci si avvale di un robot digita-
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Un GIGANTE dalla lunga storia Ieri la passione di solo uomo, poi l’impegno e la capacità di una grande manager, oggi uno dei più importanti cantieri a livello mondiale. La storia della Beneteau è un susseguirsi di successi consolidati fra vela e motore, ma senza mai dimenticare la via tracciata 127 anni fa da quella prima barca…da pesca! Di Stefano Navarrini
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ltre 125 anni di esperienza in campo nautico rappresentano un biglietto da visita che pochi possono vantare, ma a noi pescatori, che in fondo all’anima siamo sempre un po’ poeti, ci piace pensare alla Beneteau soprattutto con l’immagine del vecchio Benjamin: baffoni, basco, pizzetto, divisa da pescatore, e le sue prime barche, ovviamente da pesca. Perché quando Benjamin Beneteau, architetto navale e grande appassionato di mare, costruì la
sua prima barca a St.Hilaire de Riez, nel 1884, questa era proprio una barca da pesca, ed era a vela. E poiché buon sangue non mente, e il buon Benjamin aveva passione da vendere, nel 1912 realizzò anche la sua prima barca a motore: ed anche questa era una barca da pesca, e più esattamente per la pesca del tonno. Nasce così uno dei più grandi cantieri a livello mondiale, una bella storia di famiglia che ha saputo crescere ed emergere in un
L’Antares 7 offre spazi equilibrati per diporto e pesca, concetto ancor più elaborato nel nuovo Antares 8,80, foto sopra, dotato di carena Air Step.
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mercato sempre più competitivo, dove la professionalità e la solidità sono elementi basilari del passato e del futuro. Oggi la Beneteau è un gigante quotato in borsa fin dal 1984, che solo nel settore del motore ha prodotto oltre 36.000 imbarcazioni, oltre ad essersi attestato come leader mondiale nel settore della vela. A dirigerla e a svilupparla fino al 2004 (ma oggi è ancora presente come vicepresidente) è stata una vera e propria regina del diporto nautico, nipote del vecchio Benjamin e considerata la terza donna più ricca di Francia: quell’Annette Roux che entrata in azienda nel 1964, quando la Beneteau aveva solo 17 impiegati, ha trasformato il cantiere in un colosso da 2500 collaboratori, con un giro di affari di oltre un miliardo di euro, l’80% dei quali provenienti dall’esportazione. Un cantiere dalla lunga storia, quindi, diventato poi un gruppo industriale acquistando negli
anni ’90 il suo più agguerrito concorrente, la Jeanneau, e costruendo attorno a questa nuova situazione un gruppo di aziende e di prodotti in grado di soddisfare una fascia di mercato sempre più ampia e matura, sia nella vela che nel motore. Pur in una produzione fortemente articolata che, vela a parte, anche nel solo motore spazia dai trawler alle più classiche imbarcazioni per un diporto comodo e sportivo, la Beneteau è sempre rimasta legata alle sue radici nel settore pesca. Non solo fino alle recenti restrizioni dello sviluppo dovute al rinnovamento del mercato imposto dalle regole comunitarie, ha continuato a costruire pescherecci professionali, ma ha sempre mantenuto una gamma di piccole e medie imbarcazioni sviluppate per un perfetto abbinamento pesca-diporto, barche oggi presenti un po’ in tutto il mondo, a testimoniare l’apprezzamento per la qualità del prodotto.
er conoscere più a fondo il
P mondo della Beneteau, ab-
biamo intervistato Massimo Mariotti, Amministratore Delegato di Beneteau Italia. Dott. Mariotti, nell’ambito di una produzione molto articolata, la Beneteau ha sempre curato con interesse il settore pesca, ma a quale tipo di pescatore è indirizzata la linea Antares? Questa linea, che presenta modelli sia fuoribordo che entrobordo con una gamma che va dai 5,80 mt ai 13 mt, si indirizza ad un pescatore particolarmente
attento alla sicurezza ed alla robustezza dei materiali, con una carena equilibrata e sicura frutto di una esperienza che ha ormai oltrepassato i 120 anni. A fianco della gamma Antares si propone quella dei Flyer, barche indirizzate ad una clientela con vocazione più day-cruiser, ma con spazi ed allestimenti adatti anche alla pesca. Infine il cantiere presenterà una nuova gamma completamente nuova ed indirizzata ad un pubblico molto attento all’estetica ed alla fruibilità della barca. I dettagli sono al momento top secret, ma verranno svelati durante l’estate e la nuova gamma sarà presentata al pubblico ai saloni di autunno ed in particolare a Genova. Secondo voi per una barca da pesca la polivalenza d’uso è più un limite o un plus? La nostra gamma Antares è senza dubbio la risposta positiva ad una polivalenza del prodotto, e come tale particolarmente apprezzata sia da chi intende la pesca come un’integrazione alle
Gli interni dei modelli più grandi della linea Antares, in questo caso il 36’, hanno il comfort e l’eleganza di un motoryacht. A destra le linee della carena Air Step brevettata da Beneteau.
La Beneteau unisce l’amore per la tradizione ad una sofisticata lavorazione industriale. Un accurato e metodico controllo garantisce la qualità di ogni singola barca.
proprie attività marine, sia da chi vive questo sport come un’inguaribile passione. Saremo in grado di dimostrare la polivalenza di cui sopra nella veste di sponsor ufficiali dei prossimi giochi Olimpici di Londra, dove la Beneteau fornirà proprio con la gamma Antares tutte le barche di supporto per le attività a mare. Quale tipo di motorizzazione ritenete sia oggi più richiesta da un mercato simile a quello della linea Antares: fuoribordo, entrofuoribordo, o entrobordo? Non credo ci siano prerogative insindacabili, se non le scelte primarie del cliente, ma a seconda della dimensione è possibile proporre sia una motorizzazione entrobordo in linea d’asse, più adatta ai modelli di fascia alta, che una fuoribordo, singola o doppia, più adatta per le barche medio piccole. Cosa consente ad un cantiere di grandi numeri come la Beneteau, di offrire un rap-
porto prezzo/qualità decisamente competitivo? La chiave di volta della nostra competitività commerciale è senz’altro legata alle economie di scala del cantiere, che ricordo ha una produzione di ampia gamma che si estende anche al diporto e soprattutto alla vela con numeri di assoluto rilievo mondiale. A questo contribuisce poi l’importante industrializzazione del ciclo produttivo, che da decenni ci vede pionieri nel campo della nautica da diporto, e che consente una riduzione dei costi e dei tempi di progettazione e realizzazione, dandoci un reale vantaggio in termini di competitività e di qualità del prodotto. Dietro tutto questo c’è un sofisticato sistema informatico che consente l’analisi della barca su modelli digitali in 3D accelerando e semplificando notevolmente ogni fase della lavorazione. A sostegno dell’alta tecnologia su cui si muove il cantiere, basti ricordare che nel reparto prototipi ci si avvale di un robot digita-
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UN GIGANTE DALLA LUNGA STORIA
L’Antares 5,80, e a destra l’Antares 13,80: il cucciolo e il gigante della famiglia, uniti da un comune feeeling che unisce pesca e diporto.
le a 5 assi che lavora in parallelo su tutte le componenti dello stampo. Proviamo ad entrare nell’ambito tecnico dei materiali: quali tipi di acciaio vengono utilizzati per la ferramenta di coperta, e quali tipi di legno per pozzetto e interni? La ferramenta di coperta e più in generale di bordo risponde ai requisiti del miglior acciaio inox (AISI 316) mentre per i legnami vengono utilizzati quelli miglior offerti sul mercato (teak, iroko, alpi) a seconda dei modelli e del loro utilizzo. Ricordo che la falegnameria è uno dei vanti della Beneteau, e vanta un know-how che si tramanda di generazione in generazione da oltre un secolo.
La lavorazione della resina è sempre fondamentale, anche ai fini di minimizzare possibili fenomeni di osmosi: quali accorgimenti utilizzate in proposito? Adottiamo un processo produttivo in un ambiente assolutamente controllato sia dal punto di vista termico che igrometrico e con il rispetto dei tempi chimici, mentre particolare attenzione viene posta alla scelta ed all’utilizzo delle resine. Inoltre negli ultimi tempi i metodi di stratificazione si sono arricchiti della metodica dell’infusione e del nostro sistema di info-iniezione sviluppato nel 2004, che sta dando grandi vantaggi sia produttivi che di certezza della qualità, oltre a garantire condizioni di lavoro ottimali per le maestranze.
Quali sono secondo la filosofia Beneteau e in senso prioritario le caratteristiche che determinano una buona barca da pesca: prestazioni, stabilità, tenuta di mare, allestimento di coperta, altro? Certamente per chi intende la pesca in modo serio la tenuta di mare, a cui si correla la stabilità della barca, è qualità primaria. Naturalmente sono importanti anche le prestazioni e il buon livello delle attrezzature di coperta, il tutto al servizio di un processo di progettazione all’avanguardia della fruizione per quanto riguarda sicurezza e piacevolezza della barca. In conseguenza di quanto sopra come sono impostate le vostre carene ?
Le nostre sono carene frutto di una consolidata esperienza, e nella gamma Antares si basano su un deadrise di 15°. Siamo tuttavia anche molto aperti all’innovazione , come dimostra la recente adozione del sistema Air Step brevettato dalla Beneteau. Queste particolari linee d’acqua a step rovesciato creano una sorta di cuscino d’aria nella parte posteriore della carena assicurando consumi ridotti, un’eccezionale tenuta di mare, un incremento nelle prestazioni per quanto riguarda accelerazione e velocità massima, e una navigazione più confortevole anche con mare formato. Al momento, per quanto riguarda la gamma pesca, l’Air Step è realizzato sull’Antares 8.80 e su diversi modelli della gamma Flyer.
Benjamin Beneteau disegnò la sua prima barca da pesca con le cognizioni d’architettura navale disponibili allora. Oggi la produzione Beneteau nasce con l’aiuto dei più sofisticati programmi informatici.
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