Touring 13/2010 italiano

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5 agosto 2010 touring 13 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilitĂ

Vacanze in Islanda

In sella sotto il vulcano

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Traffico davanti alle scuole

Meglio in bici o a piedi

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Mercato delle auto usate

Quante belle occasioni 8 Concorso: in palio un moderno aspirapolvere a traino Test della Kia Venga Dinamica minimonovolume ben modulabile 12

Soggiorno in Liguria Ad Alassio tra spiaggia e sapori genuini

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Formazione due fasi Un giorno tra i giovani conducenti a Lignières

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5 agosto 2010 | touring 13 | editoriale e sommario

12 Test Kia Venga 1.6 CVVT Style

Con un design studiato per l’Europa questa minimonovolume offre tanto comfort e spazio grazie al suo concetto modulare. Pratico il sistema start-stop.

Il TCS si batte per un inizio delle scuole sicuro

16 Trottare attraverso l’Islanda

Un modo originale di conoscere un’isola è di montare a cavallo e condividere l’esperienza con cavallerizzi di ogni nazionalità. Tra geyser, cascate e vulcani.

primo piano

4 Scuola: nelle prossime settimane riprenderà il via-vai di auto nei perimetri delle scuole.

società e mobilità

7 Test tunnel: ben valutate tre gallerie esaminate in Svizzera dagli esperti europei. 8 Auto d’occasione: si registra il doppio di vendite rispetto ai veicoli nuovi.

test e tecnica

14 Maserati: si respira più tradizione che alta tecnologia sulle auto del «Tridente». 15 Gran monovolume: VW offre comfort da berlina con la comoda e spaziosa Sharan.

viaggi e tempo libero

19 Route du Bonheur: soggiorni individuali nelle strutture «Relais & Châteaux». 21 Al mare vicino casa: ad Alassio sulla costa ligure tra spiagge, colline e gastronomia.

club e soci

22 Formazione due fasi: una coppia di fratelli segue la prima giornata di corso al TCS. 25 Bike-sharing a Lugano: un progetto di bici a noleggio in città sponsorizzato dal club. 7 27 29 30

il consulente contatti TCS forum, il concorso, impressum l’incontro: Anja Friedrich, la sommeliere di formaggi

Philipp Hufschmid/Zürcher Landzeitung

Ancora alcune settimane, poi migliaia di allievi affronteranno di nuovo il percorso casa–scuola sulle proprie gambe o in bicicletta. Purtroppo questo tragitto non è privo di insidie: l’anno scorso, in Svizzera 295 bambini hanno subito un incidente a piedi o in bicicletta, riportando ferite gravi o addirittura mortali. È tragico, ma dagli anni Settanta questi incidenti sono calati dell’85% grazie anche alle iniziative e alle campagne del TCS e altri partner, fra cui l’Ufficio prevenzione infortuni (upi) e la polizia. Dal 1908, il TCS s’impegna per garantire la sicurezza stradale e dal 2006 coordina le campagne per l’inizio scolastico. Il TCS dal 1975 ha distribuito oltre 4 milioni di cinture rifrangenti a tutti i bambini dell’asilo e della prima elementare. In ogni luogo della Svizzera per l’inizio scolastico vengono affissi 15 000 manifesti e 4000 striscioni con la scritta «Inizio scuole! Attenzione bambini!»; così come vengono diffusi diversi spot radiofonici. Inoltre, centinaia di poliziotti distribuiscono ai genitori dei volantini informativi e agli automobilisti 200 000 salviettine detergenti per i vetri con trascritte le misure preventive più importanti. Una campagna, dunque, molto ampia e con un impegno che non può mai dirsi eccessivo. Ora tocca agli utenti della strada guidare con prudenza, in modo che anche i piccoli un giorno, quando saranno loro stessi alla guida di un’auto, faranno attenzione ai bambini. Felix Maurhofer, caporedattore

False targhe svizzere infestano l’Albania

Foto di copertina Autore: Pascale Marder

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Contando sull’ignoranza delle autorità locali, in Albania è diventata una vera moda apporre targhe svizzere taroccate. In foto un esempio pacchiano: la sigla è quella di Lucerna... ma lo stemma è di Berna. Scopo: targare veicoli rubati o eludere i dazi.


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primo piano | touring 13 | 5 agosto 2010

Troppe auto davanti alle scuole Docente alla facoltà di medicina dell’Università di Basilea, Charlotte Braun-Fahrländer si preoccupa per il numero crescente di familiari che portano i figli a scuola in auto. Incoraggiando così una carenza di attività fisica.

» Quali sono i principali risultati del suo studio?

Charlotte Braun-Fahrländer*: Analizzando i micro censimenti effettuati ogni cinque anni dall’Ufficio federale di statistica, abbiamo costatato una modifica del comportamento degli scolari nel corso del periodo 1995–2005: la quota di biciclette è diminuita sull’insieme della Svizzera, principalmente in città; contemporaneamente i tragitti in auto sono diventati più frequenti.

i loro figli a scuola quando al mattino partono per il lavoro: d’altra parte, avere una seconda vettura incita a portare il proprio figlio a scuola. Dal suo studio emerge che la bici è meno popolare in Svizzera romanda e in Ticino rispetto alla Svizzera tedesca. Perché?

È una differenza di comportamento che non si riesce realmente a spiegare tramite fattori esterni, quali la conformazione del

Quali i motivi di questa evoluzione?

Un timore fondato?

Nella maggior parte dei casi sì. La gente non è irrazionale. Conosce le strade da attraversare per recarsi a scuola. Sanno anche giudicare se c’è un incrocio delicato, una strada troppo larga o un forte traffico. Altri fattori entrano in gioco per spiegare l’aumento dei tragitti in auto?

Sì. Se i due genitori esercitano un’attività professionale – cosa sempre più frequente – ne approfittano generalmente per deporre

«Certi genitori ritengono che la via di scuola non sia sicura» territorio oppure la densità di traffico. Deriva innanzitutto da una differenza di mentalità. Qualche anno fa, abbiamo analizzato il modo di spostarsi degli scolari romandi e svizzero-tedeschi a Bienne. Abbiamo costatato che i Romandi erano meno inclini a spostarsi in bici e a piedi che i loro compagni svizzero-tedeschi, benché l’ambiente urbano e le distanze da percorrere fossero identiche.

Andar a piedi abitua ai pericoli della strada Il flusso di veicoli ai bordi delle scuole pone un problema di sicurezza stradale: «Questo andirivieni crea un pericolo per i bambini che arrivano a piedi», nota René Wittwer, responsabile dell’educazione stradale al TCS. E aggiunge: «D’altra parte ci si può chiedere se tutti i genitori penseranno a dotarsi dei seggiolini rialzati previsti dalla nuova legge. Per un bambino, andare a scuola a piedi rappresenta un’esperienza importante, che consente in particolare di fare un apprendistato dei rischi della strada». Su mandato del Fondo di sicurezza stradale, il TCS coordina la campagna «Rientro a scuola» che si compone di vari capitoli: manifesti che invitano gli automobilisti a bloccarsi completamente davanti ai passaggi pedonali, strofinacci recanti il motto del manifesto, spot radiofonici diffusi sulle reti locali di tutto il Paese, come pure la posa di striscioni e la distribuzione delle tradizionali pettorine. jop

Pia Neuenschwander

Principalmente, secondo me, certi genitori considerano pericoloso il tragitto verso la scuola. Temono per la sicurezza dei loro bambini.

Ciò vuol forse dire che in Romandia i tentativi di incoraggiare la bici o i percorsi a piedi sono votati al fallimento?

Assolutamente no. Lo prova il fatto che è proprio in Romandia che si è sviluppato «Pédibus», questo sistema originale di accompagnamento a piedi dei bambini a scuola da parte dei genitori. Per la salute dei bambini, vi è stato un reale beneficio a recarsi a scuola a piedi o in bici?

Sì. Molti indizi dimostrano che l’attività fisica riduce i rischi di malattie cardiovascolari in età adulta. Ciò si conferma anche attraverso uno studio scandinavo che ha osservato lo stato di salute di un gruppo di persone sull’arco di diversi anni; quelle che si recavano al lavoro in bici – usandola per lo svago – presentavano una speranza di vita più alta. Questo guadagno in salute è particolarmente importante al giorno d’og-


5 agosto 2010 | touring 13 | primo piano

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Portare i bambini a scuola in macchina significa anche privarli di esercizio fisico e di occasioni per allacciare relazioni sociali.

gi, poiché un numero crescente di scolari soffre di sovrappeso. A parte una buona forma fisica, quali altri benefici traggono i bambini che vanno a scuola a piedi o in bici?

Fanno l’apprendistato dell’indipendenza e sperimentano i loro dintorni. Istaurano relazioni sociali con i compagni e giocano all’aperto con loro. Come incoraggiare i bambini a recarsi a scuola in bici?

Conviene sviluppare piste ciclabili sicure, separate dal traffico automobilistico. E, vista la differenza di mentalità, potrebbero essere lanciate in Romandia e in Ticino campagne di sensibilizzazione specifiche. Nel campo della bicicletta, quali sono i paesi europei più dinamici?

«Un numero crescente di scolari soffre di sovrappeso corporeo» Si tratta principalmente dell’Olanda e della Danimarca, dove quasi il 30 percento della gente va al lavoro in bicicletta; mentre in Svizzera ci situiamo attorno all’11 percento. E non crediate che resteranno fermi lì. Una larga fascia dell’opinione pubblica di quei due paesi pensa che bisogna continuare a promuovere la bici. Olanda e Danimarca approfittano di una topografia molto favorevole...

Certamente, ma il forte vento rallenta la progressione e richiede un impegno fisico come per scalare un’altura. La vera ragione del successo della bici in questi paesi non

deriva dalla topografia, ma da una miscela di incentivi pubblici, di mentalità e di civismo. Dove si situa la Svizzera nel confronto internazionale?

Siamo nella media. Con due terzi degli scolari che vanno a scuola a piedi oppure in bicicletta, facciamo nettamente meglio che in Inghilterra o negli Stati Uniti. Per contro, siamo inferiori ai paesi scandinavi, dove la bicicletta è un fenomeno di società. Dobbiamo promuovere meglio questo mezzo di trasporto di cui approfitta la salute pubblica. Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

«

* Charlotte Braun-Fahrländer insegna alla facoltà di medicina dell’Università di Basilea. È specialista nelle questioni di salute pubblica e di interazioni tra l’ambiente e la salute.


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5 agosto 2010 | touring 13 | società e mobilità

Tunnel svizzeri a pieni voti

il consulente

Urs-Peter Inderbitzin

In collaborazione con l’ADAC e altri 14 club automobilistici, il TCS ha testato tre gallerie autostradali in Svizzera, che ottengono voti compresi tra «molto buono» e «buono».

› A partire dai terribili incendi nelle galle-

rie stradali d’inizio millennio (incluso il San Gottardo nel 2001), i club europei conducono controlli a campione negli impianti. Il TCS è l’unica organizzazione svizzera che vi partecipa. Così facendo, le autorità competenti dovrebbero essere spronate ad adempiere il proprio dovere. E gli sviluppi sono tendenzialmente soddisfacenti.

punta affinché nei prossimi anni vengano esaminati anche i tunnel sulle strade principali. Sono stati controllati 26 tunnel in 13 Paesi europei. Per 16 volte è stato conferito il voto «molto buono», quattro volte «buono», due volte «sufficiente», tre volte «sufficiente» e una volta «insufficiente». In fondo alla lista si trova un tunnel in Islanda con il nome «Hvalfjörour». Il migliore invece si trova nella regione di Parigi. hwm

I criteri di valutazione La lista per la valutazione delle gallerie è così composta: sistema della galleria (ponderazione 14%), illuminazione e di alimentazione (7), volume di traffico e sorveglianza (17), comunicazione (11), vie di fuga e uscite d’emergenza (14), protezione antincendio (18), ventilazione (11) e gestione emergenza (8). Nonostante ciò in Svizzera si devono migliorare 126 dei 220 tunnel sulle strade nazionali per un investimento di 1,2 miliardi di franchi. Dettagli: www.tcs.ch (Sicurezza > Infrastrutture e studi). tg

foto ald

Sempre meglio | Nel quadro di EuroTAP (European Tunnel Assessment Programme) quest’anno sono state esaminate da cima a fondo anche tre gallerie in Svizzera: i tunnel Murgwald (A3, Basilea–Flums), Witi (A5, Bienne–Soletta) e Mont Terri (A16, Bienne– Boncourt). Murgwald e Witi hanno ottenuto un «molto buono», Mont Terri un «buono». Nota dolente: in tutti e tre i casi, per indicare la chiusura della galleria c’erano solo dei semafori davanti ai portali e nessun altoparlante all’interno del tunnel. Il Witi non dispone inoltre di piazzole di sosta né di corsie di emergenza. Nel Mont Terri e nel Murgwald l’impianto di ventilazione non soddisfa gli standard tecnici più moderni, ma già quest’anno sono previsti interventi di miglioria. Sulla base dei buoni risultati ottenuti dalle gallerie autostradali, il TCS

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Test superato: i tunnel svizzeri (da sinistra) Murgwald (A3), Witi (A5), Mont Terri (A16).

Verificare i fatti menzionati in una sentenza Chi viola in maniera grossolana i limiti di velocità e viene «beccato», sa bene che dovrà subire un procedimento penale. Ciò comporta per l’indisciplinato, sempre che non sia recidivo, una pena pecuniaria sospesa condizionalmente e una multa di diverse centinaia di franchi. In una seconda fase entra in gioco l’ufficio cantonale della circolazione, che provvede al ritiro della patente. Per la sua decisione, esso si basa sui fatti accertati dalla giustizia penale. Un elemento a prima vista poco interessante, ma che può avere conseguenze assai sgradevoli. Qualora l’accertamento scritto in una sentenza fosse viziato da errori, ciò non potrà in nessun modo essere modificato nell’ambito della procedura di ritiro della patente. In una recente sentenza, il Tribunale federale ha stabilito una volta ancora che le autorità competenti possono scostarsi dai fatti accertati nell’ambito del procedimento penale soltanto in via eccezionale, ad esempio qualora emergano fatti nuovi (1C_129/ 2010) . È quindi rischioso per l’automobilista prendere sottogamba la pena pecuniaria sospesa condizionalmente e la multa, accettando la sanzione penale anche se fondata su fatti non del tutto esatti. Se nell’ambito della procedura per il ritiro della patente volesse farli rettificare, si scontrerebbe contro un muro. È l’esperienza che ha dovuto affrontare un’automobilista che andava a 123 km/h al posto degli 80 consentiti. Nell’ambito della procedura per il ritiro della patente ha spiegato che non aveva visto il segnale degli 80 km/h poiché nascosto da un camion che stava superando mentre era pressata da dietro da un veicolo che chiedeva strada. Argomenti entrambi vani per l’interessata, poiché le fattispecie in questione non erano state indicate nella sentenza del giudice penale e i fatti accertati nell’ambito del procedimento penale sono vincolanti per l’autorità competente per il ritiro della patente.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


società e mobilità | touring 13 | 5 agosto 2010

foto Keystone, TCS

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Attualmente il mercato dell’usato presenta un’offerta straripante di automobili di alta gamma, meno richieste delle piccole vetture.

Come orientarsi sul mercato dell’occasione Nel 2009 in Svizzera sono state vendute 600 000 auto usate, più del doppio rispetto a quelle nuove. E la tendenza è all’aumento. Nella giungla delle svariate offerte allettanti è difficile orientarsi, ma le ricette esistono.

› Il direttore di Eurotax Peter Ballé (*) rileva

che la vendita di auto usate nel primo trimestre di quest’anno è aumentata del 12% rispetto al 2009. Le analisi di mercato mostrano un’evidente tendenza a favore delle auto più piccole e a buon mercato: «Mentre i veicoli di piccola cilindrata nel 2009 hanno aspettato in media solo 87 giorni prima di ottenere un acquirente, le occasioni della gamma di lusso ne hanno dovuti attendere 127», indica Ballé. Sono richieste vetture nella fascia di prezzo 20–27 000 franchi.

Boom dovuto alla crisi | Dai colloqui con i garagisti è risultato che attualmente nel campo dell’offerta regna addirittura una situazione di scarsità, in particolare per auto nella categoria di prezzo inferiore ai 20 000 franchi. Una ragione del boom è da ricercare, tra l’altro, negli anni di crisi. I ga-

rage, infatti, come risposta alle vendite stagnanti di auto nuove, hanno aumentato il livello di qualità delle occasioni. Anche le alte quote di ammortizzazione per le auto nuove nei primi anni di esercizio hanno spaventato la clientela rendendo più attrattivi i veicoli usati. Chi circola pochi chilometri l’anno di regola sceglie un’auto usata, spiegano la maggior parte dei venditori. «Molte auto sono vendute in Svizzera, ma sono destinate al resto d’Europa, dato che le occasioni ben curate del nostro paese sono molto apprezzate», spiega il giornalista specializzato Michael Rehsche. Chi vuol comprare un’auto usata si trova di fronte a una giungla oscura di offerte, di prezzi di permuta, prezzi speciali e varianti di credito, dato che i venditori (alcuni senza proprie officine di riparazione) sono liberi di decidere il prezzo. Gli esperti del settore

sono della stessa opinione: i garage guadagnano con la vendita di usato più che con le auto fresche di fabbrica. Nel «panorama del mercato dell’occasione» le offerte vengono presentate come «bellezze», e alcuni rivenditori sono veri e propri artisti nel «ripulire» le carrozzerie. Con uno sguardo estasiato, di colpo i compratori si trovano di fronte alla loro auto dei sogni, mentre il venditore esclama: «È come nuova!»; cosicché il cartello del prezzo e le condizioni sotto il cofano diventano di secondaria importanza. Stando a uno studio di mercato, ciò succede agli uomini piuttosto che alle donne.

Sogni pericolosi | Design e colore, ma anche le foto di fabbrica non dovrebbero rendere ciechi al momento dell’acquisto di un’auto usata. Ballé consiglia vivamente di confrontare i prezzi di diversi offerenti. Chi


5 agosto 2010 | touring 13 | società e mobilità

vuole comprare un’auto usata, dovrebbe informarsi a fondo, perché solo così può approfittare della situazione sul mercato. Jürg Thrier del Centro tecnico del TCS a Emmen considera che lo studio approfondito dell’opuscolo del TCS «Acquisto e vendita auto» sia indispensabile.

Eurotax come guida | Prima dell’acqui-

sto, i prezzi delle auto usate dovrebbero venire in ogni caso comparati con le tariffe Eurotax (www.eurotaxglass.ch). Un prezzo maggiore rispetto a quello di Eurotax può essere pagato solo in casi ben motivati. Stando a Peter Ballé, le auto usate registrano «una perdita di valore che va dall’uno al due percento al mese, a seconda del segmento e del modello». Quote di ammortamento notevolmente più alte si giustificano solo in presenza di condizioni di mercato particolari (crisi finanziaria, problemi gravi di qualità, dibattiti ecologisti, condizioni quadro legislative, come ad esempio la tassa sul CO2).

sta». Le relative assicurazioni sinora non hanno trovato una grande risonanza – nemmeno presso il TCS, che in passato aveva offerto questa prestazione.

Vecchie e inquinanti | Michael Rehsche

rileva che l’importanza economica del mercato dell’occasione è notevole: attorno a 300 000 persone lavorano in questo settore economico. Interpellato sul futuro del mercato, Rehsche afferma: «Sulla base delle disposizioni relative alle emissioni inquinanti, ci saranno dei cambiamenti». Tutti i veicoli molto vecchi con un consumo relativamente alto, in futuro saranno difficilmente vendibili non appena arriveranno sul mercato dell’usato vetture che consumano al massimo quattro litri su 100 chilometri.

Ricerca online in auge | Se l’acquirente

sa di cosa ha bisogno e quanto vuole spendere, gli conviene dare un’occhiata su Internet e fare i suoi paragoni. Nella rete si possono trovare 20 mercati online per veicoli d’occasione. Tra i maggiori offerenti ci sono oltre che AutoScout24, anche Car4you e Auto Ricardo. Con un sorriso smagliante, Christoph Aebi, direttore di AutoScout24, rileva che: «Ogni mese, oltre 4,5 milioni di persone visitano il sito di AutoScout24. 5000 garage e oltre 35 importatori di marchi offrono le loro auto usate, ma anche auto nuove». Aebi ritiene che il commercio dei privati, anche se copre solo una quota del dieci percento del volume di mercato, offra buone opportunità agli acquirenti, «anche se nelle vendite dei privati non esistono prestazioni di garanzia come dal garagi-

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Isola dei prezzi alti | La ricerca di «Tou-

ring» mostra con chiarezza che vale certamente la pena confrontare i prezzi, richiedere diverse offerte, fare ricerche su Internet, visitare i garage e consultare le stime del TCS, dato che come negli altri settori anche nel mercato dell’usato la Svizzera è un’isola dai prezzi alti. In nessun altro paese europeo sono richiesti prezzi così alti per le occasioni. Gli esperti interpellati hanno spiegato che il potere d’acquisto relativamente alto della clientela svizzera gioca un ruolo talmente importante, che oggi le differenze di prezzo rispetto all’estero spesso sono addirittura di due cifre percentuali. Markus Peter, responsabile del settore Tecnica dell’automobile e dell’ambiente dell’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA), conferma: «Il mercato dell’occasione in Svizzera è più caro e stabile rispetto a molti altri paesi europei». Ma cosa succede se i venditori e i garagisti comprano all’estero a prezzi più bassi e poi rivendono qui ai prezzi fissati dal mercato? In merito Michael Rehsche spiega che: «Il venditore svizzero può comprare all’estero e, dall’introduzione di direttive europee unitarie, non deve più impazzire a causa delle pastoie burocratiche». In generale vale la regola: «Un veicolo immatricolato in un paese dell’Ue è immatricolato anche in Svizzera». Importante: «Il cliente può richiedere un’indicazione di provenienza. Il paese d’origine deve risultare nei documenti del veicolo», spiega Markus Peter. Conclusione: con più tempo si investe in chiarimenti prima dell’acquisto di un’auto d’occasione, con più si è armati contro le delusioni. Kurt Venner

Prima di comprare definitivamente una vettura usata si consiglia di farla controllare dal TCS.

* EurotaxGlass’s International SA, Sezione Svizzera, è un offerente indipendente di dati di mercato sulle automobili, di analisi e soluzioni software.

Acquisto di veicoli d’occasione: il TCS consiglia # Comprare l’usato Nel mercato delle occasioni il rischio è di prendere una decisione sbagliata che può costare caro, molto di più rispetto all’acquisto di un’auto nuova. Con una minima prestazione di garanzia di tre mesi per pezzi di ricambio e lavoro oppure 12 mesi di garanzia può ridurre il rischio finanziario per gli acquirenti di occasioni. # Finanziamento dell’usato Non è consigliabile concludere un contratto di leasing per veicoli d’occasione, dato che alle rate mensili spesso si aggiungono costi di riparazione per guasti e usura. I garage possono assicurare i veicoli usati per i costi di riparazione presso diversi offerenti. Queste assicurazioni offrono diversi vantaggi complementari alla prestazione di garanzia minima «pezzo e lavoro». Una condizione è però che tutta l’auto, inclusi i costi di lavoro, sia assicurata. Nelle assicurazioni di garanzia è tutto assicurato a parte ciò che è elencato come «non coperto».

# Acquisto dell’usato da privati senza garanzia Di regola, i rivenditori privati non offrono alcuna prestazione di garanzia, dato che in genere non sono nemmeno in grado di riparare eventuali difetti. Si consiglia di concordare con il venditore una clausola secondo cui il veicolo viene controllato entro un termine fissato (ad esempio un mese) in un Centro tecnico del TCS o in una concessionaria di marca. I costi per il controllo sono sostenuti dall’acquirente. Il venditore si assume i costi per la riparazione di eventuali difetti. L’accordo deve essere esteso per iscritto sulla fattura oppure sul contratto di acquisto.

Nell’opuscolo «Acquisto e vendita auto» (10 fr. e gratuito per i soci) si trovano i punti più decisivi per prima, durante e dopo il cambio del veicolo. Da ordinare presso il TCS (www.infotechtcs.ch > Pubblicazioni oppure tel. 0844 888 111).


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5 agosto 2010 | touring 13 | società e mobilità

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«Non potevo crederci» Nel 2005 lo scooterista Fabien Dézalos (17 anni) si uccide urtando una barriera di sicurezza. Oggi la madre appoggia gli sforzi del TCS per rendere sicuri i guardrail.

Il 28 giugno 2005, rue de la Source 55 a Vallorbe (VD), poco dopo le 6 del mattino, Fabien Dézalos (17 anni) e il suo amico di lunga data stanno per recarsi a Bussigny in scooter dove svolgono l’apprendistato di carrozziere. La sera prima, erano usciti con altri amici. Il collega di Fabien ha passato la notte da lui. Il tempo preme e l’inevitabile accade all’uscita di Croy, sulla strada principale che serpeggia lungo i binari della ferrovia. I due scooteristi scivolano in una curva stretta e cadono. Urtando il bordo inferiore di una barriera di sicurezza, Fabien riporta ferite mortali. Alle 10 la polizia dà il funesto annuncio a Nadine Dézalos-Penseyres che ha già avuto sentore dell’incidente dalla nonna dell’amico di Fabien.

Fuga in avanti | In seguito a questa tragedia, la madre di Fabien sostiene ogni sforzo intrapreso per rendere meno pericolosi i guardrail. È la ragione per cui reagisce all’articolo di «Touring» sugli schermi protettivi dei guardrail per i motociclisti e suggerisce che il suo caso sia evocato. «La realizzazione dei dispositivi di protezione, sostenuta dal TCS, è una buona cosa»,

dichiara Nadine Dézalos. Ma la qualità del materiale è altrettanto importante, sia per quanto riguarda la moto o lo scooter che gli indumenti: «Qui non bisogna risparmiare».

La ricostruzione | Questa signora, che al momento del fatto era in congedo malattia e la cui professione di aiuto-sanitaria esige che si sposti in auto, non osava quasi più prendere il volante dopo l’incidente. Con il sostegno di un amico, è nel frattempo riuscita a superare il trauma. Lei stessa ex motociclista, sale come passeggera sulla moto dell’amico e percorre la strada intrapresa dal figlio quel giorno fatale per «meglio capire la situazione». Quando passa di là in automobile, si ferma spesso sul luogo del sinistro. Nadine Dézalos ha fatto anche un gran lavoro di ricostruzione, tanto che in moto con l’amico affronta anche le curve dei passi. Inoltre, mantiene un buon rapporto con gli amici di Fabien, che si riuniscono una volta all’anno a casa sua «per far rivivere i bei ricordi di Fabien». Heinz W. Müller

Heinz W. Müller

Sotto choc | «Non potevo crederci», racconta questa madre ancora provata poco prima del quinto anniversario della morte del figlio. Seduta sul divano della sala del piccolo appartamento che Fabien condivideva con il fratello e la madre, tiene in

mano una fotografia scattata alla vigilia dell’incidente da un’amica di Fabien. È l’immagine di un apprendista intraprendente e spensierato che amava approfittare della vita nella misura dei propri mezzi. «Ma lasciami vivere, la vita è così corta, diceva a volte come se avesse avuto un presentimento», ricorda Nadine Dézalos. Il dolore dell’assenza è immenso, la camera di Fabien è rimasta praticamente intatta dal giorno dell’incidente: qualche poster da adolescente attaccato al muro, una televisione, un apparecchio per il fitness e un piccolo memoriale eretto dagli amici e dalla mamma.

Nadine Dézalos tiene in mano la fotografia del figlio scattata alla vigilia del mortale incidente in scooter.


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test e tecnica | touring 13 | 5 agosto 2010

Scheda tecnica !

m 7c –8 64

"

passo 262 cm

"

lungh. 407 cm (larg. 177 cm)

"

160 cm

"

"

cm 09 –1 89 "

"

!

97 cm !

106 cm

! !

larghezza interna: ant. 147 cm, post. 145 cm bagagliaio: 422–1341 litri pneumatici: 205/55 R 16, min. 195/65 R 15

VEICOLO PROVATO Kia Venga 1.6 CVVT Style; 5 porte, 5 posti; 30 600 fr. (auto del test: 35 740 fr.) Gamma: dalla Trend 1.6 (26 600 fr.) alla Style 1.6 CRDi (33 600 fr.) Opzioni: cambio automatico (1600 fr.), vernice metallizzata (550 fr.), tettuccio panoramico elettrico (1750 fr.), sistema di navigazione + telecamera di retromarcia (2450 fr.) Garanzia: 7 anni di fabbrica, 7 anni mobilità, 5 anni vernice, 3 anni sistema audio, 2 anni batterie; 12 anni antiruggine (condizioni) Importatore: Kia Motors AG, Industriestrasse, 5745 Safenwil, www.kia.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri 1.6 l benzina, 125 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marce Peso: 1305 kg (auto del test), totale ammissibile 1710 kg, carico rimorchiabile 1300 kg

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 11,0 s Elasticità: 60–100 km/h (4a) 11,1 s 80–120 km/h (4a) 11,5 s Diametro di sterzata: 10,9 m Insonorizzazione: 60 km/h: 60 dBA 11113 120 km/h: 71 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 37,5 m Equipaggiamento

11111 11111

COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore

mano d’opera (fr.)

20 000/12 1,0 145.– 40 000/24 1,4 203.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/an 24,6 5882.–

Amore a... seconda vista Il suo aspetto esteriore studiato per il mercato europeo piace, ma le vere qualità della Kia Venga 1.6 CVVT Style si scoprono soltanto dopo averla provata.

› Eccola qui: fuori grigio topo, dentro molta

plastica. Per farla breve, non è affatto un’auto che fa palpitare il cuore a prima vista. Al contrario, lo scetticismo iniziale ha bisogno di qualche chilometro al volante della Kia Venga ma poi svanisce. Infatti, nonostante uno sterzo un po’ poco sensibile, il motore gira che è un piacere e il cambio è morbido. E se per disattenzione si dovesse spegnere il motore al primo semaforo, il sistema start-stop si inserisce automaticamente evitando situazioni penose. Seduti dietro o davanti, su questa minimonovolume da 4 metri si viaggia comodamente. Grazie al tetto rialzato, anche passeggeri di alta statura si possono accomodare senza problemi pure sul sedile posteriore, mentre le persone che amano l’ordine, gradiranno senza dubbio i numerosi vani e contenitori porta oggetti. Come opzione, a 1750 franchi, è pure ottenibile un ampio tetto panoramico in vetro che rischiara ulteriormente l’abitacolo facendolo apparire ancora più spazioso. Anche col bagagliaio si è lavorato bene: grazie al doppio fondo, offre un piano di carico supplementare oppure vani modulabili per gli oggetti. In generale quindi la questione dello spazio è stata studiata in modo appropriato.

Veloce, ma rumorosa | Altrettanto positivo in casa Kia è stato l’approccio alla strumentazione di bordo. Gli strumenti sono

COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

fr./mese fissi variabili

15 000 30 000

68 46

538.– 538.–

Più o meno

311.– 623.–

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

CONSUMO DEL TEST 6,9 l/100 km serbatoio: 48 litri

6,3 6,2 146 g/km 167 g/km B 11113

autonomia 696 km

Più valore | Il montante anteriore limita la

visibilità frontale. I potenziali acquirenti di un veicolo familiare sapranno tuttavia certamente apprezzare il fatto che i 37,5 metri di spazio d’arresto hanno valso alla Kia Venga la menzione «molto buono». Inoltre la minimonovolume si caratterizza per consumi di carburante contenuti e una dotazione comfort di serie ampia per questa categoria di prezzo. Last but not least, occorre menzionare come degna di nota la garanzia di fabbrica e di mobilità di 7 anni. Impianto audio e batterie sono invece garantite per, rispettivamente, tre e due anni.

+ –

Pascale Marder

Concetto modulare degli interni, spazio per i passeggeri e i bagagli, styling europeo, ampia dotazione per il comfort, prestazioni di garanzia, comfort delle sospensioni, ecotecnologia del sistema start/stop.

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Kia da 85 a 160 franchi

TCS 7,9 5,4 fabbrica 7,4 5,5 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G):

ben leggibili e di facile utilizzo. E cosa c’è di meglio che collegare il proprio i-phone all’apposito cavetto e far partire la playlist di proprio gradimento? La piccola monovolume diventa un po’ rumorosa dal momento in cui si entra in autostrada. È vero che il motore offre buona spinta dai 3500 giri/min garantendo la necessaria ripresa, ma si sente il bisogno di una sesta marcia e il sottofondo acustico dell’autostrada avrebbe potuto essere meglio contenuto. Non del tutto intuitivo nell’uso, il sistema di navigazione che unitamente alla perfetta telecamera per la retromarcia, è disponibile in opzione a 2450 fr. La capienza del serbatoio con i suoi 48 litri, si situa al limite inferiore.

!

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

Visibilità ridotta dal montante anteriore, manca la 6.a marcia, rumore a 120 km/h, tenuta laterale sedili anteriori, sterzo poco sensibile, capienza serbatoio, ammortizzatori posteriori morbidi, buona ripresa solo da 3500 giri/min.

Accesso al bagagliaio senza scalino.


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Il gradevole design della Kia Venga è studiato appositamente per il mercato europeo.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»

Kia Venga 1.6 CVVT Style

Citroën C3 Picasso 1.6i Exclusive

Nissan Note 1.6 tekna

Skoda Roomster 1.2 TSI Scout

30 600.– 1591 92/125 156/4200 6,2 B2 71 –.68 11133 13/2010

26 490.– 1598 88/120 160/4250 6,91 C2 715 –.63 11111 7/20105

28 390.– 1598 81/110 153/4400 6,61 C2 726 –.68 11333 9/20066

26 940.– 1197 77/105 175/1550 5,71 A2 717 –.60 11111 18/20067

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Citroën C3 II 1.6 Exclusive 6 Nissan Note 1.6 16V tekna 7 Skoda Roomster 1.6 16V Magic

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Armonia: elementi in pelle e plastica sul cockpit.

Kia Venga 1.6 CVVT Style in dettaglio

foto Andrés Morya

ABITACOLO 11112 In soli 4 metri, offre un uso dello spazio intelligente. Libertà di movimento per testa e gambe garantita per tutti i passeggeri. Sedile posteriore scorrevole e bagagliaio con doppio fondo.

Buono spazio per testa e gambe anche sui sedili posteriori.

COMFORT 11113 Sospensioni non proprio equilibrate, ma buona capacità di assorbimento e comodità. Sedili comodi e ben dimensionati, seppure con tenuta laterale non ideale. Equipaggiamento per il comfort molto buono. Mancanza della sesta marcia. Ottime rifiniture in pelle. PRESTAZIONI 11113 Il motore da 1.6 litri è maneggevole e con buona ripresa. Acusticamente dominante. Cambio morbido, consumi piuttosto ridotti, sistema start/stop ineccepibile.

COMPORTAMENTO 11113 Tenuta di strada senza problemi con buone qualità dinamiche. Sterzo poco sensibile. ESP ben tarato. EQUIPAGGIAMENTO 11111 La versione Style è equipaggiata in modo ricco e completo, ma non si tratta comunque di un affare dal prezzo imbattibile. Eccezionale la copertura della garanzia. SICUREZZA 11113 Dotazione di sicurezza completa, ai massimi livelli tecnici. Tutti i poggiatesta con possibilità di regolazione della giusta altezza. Il montante anteriore, nonostante il finestrino triangolare, riduce un po’ la visibilità. Distanza di arresto di assoluto valore con 37,5 metri.


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Maserati, l’altro lusso Vettura di prestigio non fa rima necessariamente con sofisticazione tecnologica ad oltranza. Nella scia di Ferrari, Maserati perpetua i valori tradizionali dell’automobile.

› Un modello di lusso dopo l’altro, le case

automobilistiche si danno battaglia tecnologica senza quartiere. Ma non Maserati. La casa del tridente rifiuta di giocare questo gioco al massacro. Questione di tradizione, ma anche di prezzi esorbitanti che la casa del gruppo Fiat dovrebbe sborsare per dotarsi dei sistemi di assistenza alla guida all’ultimo grido. «Le nostre macchine sono molto sincere», spiega Piergiorgio Cecco, direttore di Maserati Svizzera. «Non si appoggiano in modo eccessivo sull’assistenza alla guida, per cui sono meno confrontate

«Un ferrarista viaggia essenzialmente per il piacere e s’accontenta di fare circa 6000 km l’anno. Una Maserati si può usare ogni giorno. Numerosi clienti fanno oltre 20 000 km l’anno», precisa Cecco, aggiungendo che la clientela in cerca di esclusività apprezza il portamento un tantino più discreto delle Maserati rispetto ad altre vetture di prestigio. Discreta anche grazie ad una produzione limitata (4900 unità lo scorso anno), Maserati prosegue comunque con orgoglio il suo cammino nel solco della diversità automobilistica. Marc-Olivier Herren

coi problemi elettronici delle loro omologhe tedesche». La marca italiana punta dunque sui suoi valori intrinsechi: design, tenuta di strada e motori d’antologia. In quest’ultimo campo, la casa di Modena può contare sull’appoggio indefettibile della sua vicina di Maranello, dato che gli stabilimenti Ferrari distano soltanto una ventina di chilometri. Se questi due gioielli sono molto uniti sul piano tecnologico, l’approccio alla clientela è tuttavia assai diverso, non fosse altro che per il fatto che per una Maserati occorre sborsare 100 000 franchi in meno.

Il modello A6G Frua Spyder inaugurava nel 1950 una linea di cabriolet Maserati sintesi dell’italianità.

Discendente di un’augusta stirpe Con la GranCabrio, Maserati lancia una decappottabile 4 posti nella quale l’atmosfera ricercata va di pari passo con la sonorità favolosa del V8 Ferrari.

spetto al bagagliaio, a causa della ripartizione dei carichi. Ma il risultato è un volume del bagagliaio di soli 173 litri. I lunghi viaggi si faranno in due o… senza bagagli.

Questa cabrio è ovviamente ben messa sulla carreggiata. Se ne apprezza il buon compromesso comfort/sportività del telaio. Ma il non plus ultra è il V8 Ferrari i cui 440 CV non sono certo troppi per imprimere il dinamismo richiesto da questa vettura dalla stazza di ben 2 tonnellate. La bella sonorità iniziale diventa sublime a 3000 giri/ min, quando una valvola a gestione pneumatica si schiude negli scarichi producendo un rauco ruggito che è un vero concerto. Viene voglia di togliere la cappotte soltanto per gustarsi questa musica tanto deliziosa quanto politicamente scorretta. MOH

› Questa possente cabrio rompe con la tra-

foto ald

dizione delle spider Maserati a 2 posti. Lunga quasi 5 metri e con un passo enorme, la GranCabrio disegnata da Pininfarina regala spazio più che dignitoso a quattro occupanti. Coccolati, questi ultimi avranno la possibilità di godere ampiamente di un universo in pelle finemente imbottito, con rifiniture che trasudano artigianato. Maserati ha mantenuto la cappotte in tela, opzione che riduce il peso della vettura di un centinaio di chilogrammi. Radicale anche la scelta di mettere il serbatoio di traverso ri-

La Maserati GranCabrio riprende la linea del coupé.

Maserati GranCabrio: cabriolet, 4 posti; lunghezza: 4,88 m; bagagliaio: 173 l Motore: V8 4,7 l, 440 CV, 490 Nm a 4750 giri/min; cambio automatico a 6 rapporti; da 0 a 100 km/h in 5,3 s Prezzo: 210 000 fr.


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L’ultima dei Mohicani ha stile La VW Sharan fronteggia il declino delle grandi monovolume proponendo una modularità riuscita e un comfort di prim’ordine. Degna di un’ammiraglia di alta gamma.

› Volkswagen è uno dei pochi costruttori a

Tenuta di strada | Questo cambio di filosofia è immediatamente percettibile sui sedili anteriori, dove la posizione di guida, appena sopraelevata, ricorda quella di un’automobile tradizionale. Allo stesso modo, la gradevolezza del sistema di sospensioni – vellutato con il telaio regolabile in opzione – e l’eccellente livello di insonorizzazione fanno della Sharan un’ammiraglia per lunghi viaggi. Con in più la modularità, che inizia con le portiere posteriori scorrevoli, per un accesso facilitato. Inoltre, funzionalità moderna oblige, i tre sedili individuali dietro non sono più smontabili, come in passato, ma si ribaltano facilmente grazie ad un sofisticato meccanismo. Piccoli dettagli: i passeggeri della seconda fila beneficiano di sedili più ampi. Idem la terza fila (opzionale) alla quale due adulti accedono senza troppe contorsioni. L’au-

foto ald

riproporre una grande monovolume, segmento in costante erosione (v. riquadro). Non senza essersi presa il tempo necessario, dato che la versione precedente, sviluppata insieme a Ford, risaliva al 1995. La nuova Sharan se ne distanzia peraltro fortemente, specie dallo stile di «furgoncino familiare». Se la modularità dell’abitacolo rimane una delle caratteristiche essenziali, la Sharan punta ad offrire comfort e comportamento simile a quello di una berlina.

Senza sorprese, la monovolume Sharan riprende l’identità stilistica comune ai prodotti VW.

mentata lunghezza (+22 cm) va anche a beneficio dell’immenso bagagliaio configurabile in vari modi e dotato di una superficie di carico piana. La cura della praticità dei dettagli è onnipresente, dai molteplici vani portaoggetti al sistema di climatizzazione a tre zone di cui è dotato questo abitacolo dalle rifiniture molto curate. La Sharan offre anche alta tecnologia con l’assistente di parcheggio che permette di posteggiare quest’auto molto larga (+9 cm) anche per-

pendicolarmente. Fortunatamente, la Sharan non è aumentata di peso, per cui il turbo 1,4 l da 150 CV fa bella figura. Il diesel da 140 CV rivendica addirittura un consumo sorprendente di 5,5 l /100 km. Una vera grande monovolume in evoluzione. MOH

VW Sharan: monovolume; 5, 6 o 7 posti; lunghezza: 4,85 m; bagagliaio: 809–1339 l Motori: benzina 1,4 l, 150/200 CV; diesel 2 l, 140/170 CV Prezzi: da 45 200 fr. (TSI 150 CV) a 50 800 fr. (TDI DSG); lancio il 25 settembre.

L’inesorabile declino delle grandi monovolume indicata come «inventrice» di questo segmento, è rivelatore. Sono finiti i tempi in cui Renault Espace e Chrysler Voyager suRenault ha sospeso il lancio di un successore del modello attuale, scitavano i desideri sfrenati delle famiglie più alla moda. L’esploil quale in pratica è rimasto lo stesso dal 2003. I dirigenti francesi sione delle dimensioni delle monovolume ha progressivamente hanno infatti rilevato che questo segmento si è «drammaticamenspento gli ardori degli utenti che avevano anche bisogno di un’aute» modificato. Senza dimentito funzionale per tutti i giorni. care che le prescrizioni in mateUn’evoluzione dettata altresì ria di CO2 non potranno miglioradall’emergere di monovolume compatte, le cui dimensioni di re le cose. fatto corrispondevano alle priSe la salvezza delle monovolume versioni delle monovolume me presuppone di contenerne il originarie. Inoltre, non va dimenpeso, passa anche da forme che ticata la moda delle SUV (Sport ricordino meno le utilitarie. Un utility vehicle), con il loro look look che non attira più gli autocertamente più trendy, che hanmobilisti odierni. Una prima rino ripreso in gran parte le virtù sposta è stata data dalla Ford degli abitacoli modulabili. S-Max la cui linea affusolata ha Fenomeni sufficienti, questi, a convinto. Gli abitacoli modulabili far crollare l’apprezzamento e le hanno infatti sempre un mercavendite delle grandi monovoluto, purché si riesca a trovare un Il fattore modularità resiste: la versione 6 posti della Sharan. me. Il caso dell’Espace, sovente buon modo per vestirli. MOH


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Al galoppo islandese L’Islanda è nota per la sua natura straordinaria. Chi non vuole veder scorrere il Paese dei troll e degli elfi fuori dal finestrino dell’auto, può salire in sella di un tenace pony isolano e lasciare che l’avventura abbia inizio.

I cavalli islandesi sono tenaci, hanno un passo sicuro e non si lasciano impressionare nemmeno dai ruscelli ghiacciati che attraversano.

› Susanne esclama «Ja… Ja…» e le teste dei

cavalli si alzano di scatto mentre i cavalieri si mettono sull’attenti, perché tutti sanno che è il segnale ufficiale per la partenza. E quando Susanne decide che è ora di cominciare, allora è meglio non perdere tempo. In men che non si dica, gli ospiti internazionali circondano il suo branco di 50 pony e Susanne legge ad alta voce il programma che ha elaborato la sera prima: «Andy riceve Trölli, Elsa Kröggur. E tu, Mathieu, prendi Kringla… Kringla significa ‹biscottino› in islandese». Mathieu, un medico francese che a casa possiede dei cavalli, dopo tre ore di cavalcata sulla delicata Kringla, ha il sorriso stampato sul viso, mentre la faccia del tedesco Andy è contratta in una smorfia. Ciò che per uno è un godimento, per l’altro può essere una tortura. E, dunque, una o due volte al giorno è meglio cambiare cavallo; così Mathieu si deve congedare, volente o nolente, da Kringla. La cavalcata attraverso ghiacciati ruscelli di montagna, selvaggi paesaggi vulcanici e un tappeto d’erba verde vivo, riesce a far stancare anche cavalli resistenti e dal passo sicuro, rendendo perciò necessario un

cambio di cavaliere. Allora Susanne, in mezzo a un habitat naturale intriso di libertà, ritira fuori la sua lista e comunica alla squadra: «Dörte riceve Spurning, Bettan cavalca Börlur e Anette prende Aron». Ovunque si guardi, si incontrano visi raggianti – un effetto dovuto anche a uno speciale talento del cavallo islandese: il tölt. Mentre la maggior parte delle razze ha «solo» tre andature – il passo, il trotto e il galoppo – gli islandesi hanno una quarta «marcia». Con il tölt la cavalcata è rilassante senza sbalzi

su e giù tipici del trotto: si rimane praticamente appiccicati alla sella, come se si fosse seduti comodamente su un divano. In questo modo i cavalli guadagnano velocità. «È come volare!», esclama Dörte sul suo Spurning, mentre il vento le solletica gli occhi facendoli lacrimare.

Tenaci compagni | I provetti cavalieri

sono entusiasti, quando parlano dei loro cavalli isolani. I piccoli quattro zampe, non superano il metro e mezzo di altezza e non

Da sapere Stagione: da giugno a settembre. Esperienza ippica: almeno tre anni, anche in sella a cavalli sconosciuti e ad ogni andatura. Viaggio: ogni giorno si cavalca da quattro a otto ore. Il tour nell’Islanda meridionale offre diverse attrazioni: la valle dei cavalli, la cascata di Gullfoss, il vulcano Hekla oppure l’Assemblea nazionale islandese. Pernottamenti: si alloggia in posti molto semplici, come ad esempio all’interno di sale comunali multiuso oppure di capanne di montagna con impianti sanitari improvvisati. Bagaglio: equipaggiamento da equitazione pulito e disinfettato a fondo prima della partenza. Prenotazioni: www.equitour.com, telefono 061 303 31 01.


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afferma Gert, il maniscalco, «perché se arrivi bagnato, i vestiti asciugano solo il mattino seguente». In questo luogo, infatti, non esiste riscaldamento, né doccia e tantomeno qualsiasi possibilità d’intrattenimento. Questa sera perciò l’unico diversivo è una breve passeggiata verso la collina dietro la capanna: alle dieci, dunque, sotto un sole radioso – una lode al sole di mezzanotte – si seguono le condutture dell’acqua sino in cima alla collina dove sono state interrate per attingere a una fonte di montagna. Il passatempo preferito in serate come queste sono giochi di società e canzoni in coro. Qui si può imparare, oltre a vecchie saghe di troll e fate, anche qualche parola d’islandese. Per tradizione si comincia e si finisce di cantare con una canzone locale che racconta di cavalieri dal titolo «A Sprengisandi». Anche se sull’isola scarseggiano gli impianti sanitari, per fortuna nessuno deve rinunciare all’igiene del proprio corpo, grazie alle tante fonti termali offerte dalla natura. Non si deve però essere troppo vergognosi, dato che nel programma è incluso uno spogliarello davanti agli escursionisti che già immergono i loro piedi doloranti nell’acqua calda. Ma dopo una settimana di pernottamenti in dormitori e di «bisogni» all’aria aperta, anche in situazioni come queste ci si sente meno a disagio.

sono solo resistenti, ma anche incredibilmente sociali. Dei cinquanta esemplari che partecipano alla gita venti sono sellati, mentre i trenta restanti cavalcano senza sella e finimenti in mezzo al branco. Ciò richiede alle assistenti svedesi, Julia e Maria, alcune qualità di cow-girl per tenere i cavalli liberi sotto controllo sulla stessa linea dietro a quelli montati. Verso la fine della giornata si giunge ai piedi di una collina, da dove si intravvede l’alloggio. Una semplice capanna di legno, in cui i cavalieri esausti pernottano in letti a castello. L’unico impianto sanitario è una toilette un po’ discosta dalla capanna. L’acqua proviene da una conduttura provvisoria, che parte dalla cima della collina e funziona a singhiozzo. «Sono sempre molto contento quando arriviamo qua asciutti»,

Pascale Marder Info Touring Il tour descritto è stato organizzato dall’operatore islandese www.eldhestar.is.

Basso rischio eruzione

Reykjavik

50 km

Dall’alto in senso orario: sciogliere i muscoli induriti dalla cavalcata bagnandosi in una delle numerose fonti termali. Lungo il percorso si trova anche un geyser. Gli alloggi per la notte sono molto semplici.

foto Pascale Marder, carta TCS Visuell

ISLANDA

L’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull non ha avuto praticamente alcuna conseguenza sul trekking a cavallo offerto da Equitour. Solo l’itinerario del viaggio «Tutto attorno al ghiacciaio» ha dovuto essere adattato leggermente. Il percorso descritto qui «L’Islanda meridionale: il tour classico» continua ad essere offerto senza limitazioni. Anche l’interesse dei visitatori non ha subito contraccolpi: chi vuole partecipare al tour ancora quest’anno, deve sbrigarsi perché sono rimasti solo alcuni posti liberi. Bisogna comunque dire che l’attività vulcanica è calata notevolmente dalla fine di maggio, ma non è comunque escluso che possa riattivarsi di nuovo. In tal caso, i viaggiatori provvisti di Libretto ETI sono preparati al meglio per eventuali disagi: il Libretto ETI è una delle poche assicurazioni che copre anche le cause di forza maggiore e offre assistenza nel rimpatrio in seguito a catastrofi naturali. pam


Vacanze in Italia

Liguria


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il consulente di viaggio

Urs-Peter Inderbitzin

Troppi russi non sono motivo di rimborso

Info Touring www.relaischateaux.com, www.relais.com/walther, www.relais.com/chaste, www.relais.com/sonnenhof

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.

Christian Bützberger

Walther. Da 103 anni di proprietà della stessa famiglia ed uno dei tratti distintivi della stazione turistica engadinese, vi si fermano singoli escursionisti e famiglie. Chi desidera una cucina straordinaria e un’atmosfera rilassata è all’indirizzo giusto. Gli eloquenti padroni di casa, AnneRose e Thomas Walther, lui appassionato cacciatore, guidano gli ospiti anche dove crescono i più bei rododendri e si aggirano i più robusti stambecchi. Prima di intraprendere il viaggio di ritorno in auto attraverso il passo della Flüela, si consiglia un’altra nottata allo Schlosshotel Chastè, nel paesino di Tarasp in bassa Engadina. Un gioiello di albergo, a due passi dall’imponente castello di Tarasp, dotato di undici camere e da oltre 500 anni di proprietà della famiglia Pazeller, che è quasi come un simbolo dell’intera regione. Tra l’altro: il castello di Tarasp, oggi di proprietà di una ricca famiglia di imprenditori tedeschi, dovrebbe essere riacquistato dalle istituzioni svizzere e restituito alla regione per usi turistici. Christian Bützberger

Cribbio! Ma cos’è sta roba? Nell’albergo prenotato in Turchia si parla praticamente solo russo. L’80 percento degli ospiti sono russi. Devo accettarlo oppure siamo in presenza di un «deficit» del viaggio, che dà diritto ad un ribasso sul prezzo pagato? Specie se, come si dice di solito, i russi si comportano male, arraffano le prelibatezze dal buffet e sono pure maleducati? Tuttavia la giustizia tedesca ha stabilito che un sovraffollamento di ospiti di altre nazionalità non costituisce una deficienza del viaggio. In altre parole, i turisti di massa devono fare i conti e accettare che altre nazionalità siano in sovrannumero e «dettino il ritmo» nell’hotel. Diverso invece sarebbe stato se l’agenzia di viaggio avesse promesso che in quel luogo non si fosse incontrato quasi nessun russo. Al contrario gli svizzeri o, per meglio dire, il folclore svizzero su una nave da crociera può rappresentare una mancanza nel contratto di viaggio. Alcuni turisti tedeschi avevano prenotato una crociera, ma non era stato loro spiegato che la nave serviva quasi esclusivamente ad una manifestazione speciale di gruppi folcloristici svizzeri. Infatti: 500 dei 560 passeggeri facevano parte di un gruppo di viaggiatori che non aveva voluto rinunciare alle proprie musiche natie neppure mentre si trovavano in crociera. Al posto dei suoni caraibici, i croceristi tedeschi si erano dovuti sorbire in ogni momento della giornata trombe, corni alpini, balli in costume e jodel. Un tribunale tedesco aveva statuito che i passeggeri delusi avevano diritto a un rimborso del 40 percento del prezzo: 25 percento a causa degli effetti nocivi provocati dalla manifestazione folcloristica e 15 percento perché – al contrario delle loro aspettative e del programma della crociera – non avevano potuto ascoltare nessuna musica latinoamericana e, oltretutto, erano stati isolati in un bar separato.

Carpentieri al lavoro lungo la «Route du Bonheur» che porta a Tarasp.

Quando la via è bella come la meta Relais & Châteaux indica la strada agli individualisti: chi vuole sperimentare i piaceri dell’Europa su itinerari selezionati sceglie la «Route du Bonheur».

› Una premessa: questa forma di viaggio

non è a buon mercato, ma è anche vero che quasi non esiste di meglio. Quindi, è giunto il momento di dare uno sguardo alla nuova cartina stradale «Route du Bonheur», elaborata dall’Associazione degli albergatori. Gli individualisti la amano perché pianificano la propria strada a dipendenza del proprio gusto e del proprio tempo e possono mangiare e pernottare in una delle case della catena Relais & Châteaux. La novità della mappa stradale è che ora assieme all’Italia sono riportati anche hotel e ristoranti in Svizzera e Liechtenstein.

Si inizia da Vaduz | Partenza di questa piccola «gita in montagna» è l’hotel Sonnenhof a Vaduz. Il parco garantisce pace, il giovane Hubertus Real cucina amorevolmente e personalmente per i suoi ospiti, mentre i suoi genitori lavorano dietro le quinte. E se il maltempo dovesse sconvolgere il programma quotidiano, il simpatico signore organizza una gita in città o una visita alla cantina vinicola del Principato. Dopo la prudente guida sul passo dell’Albula, dove i ciclisti che arrancano ci colpiscono quanto il paesaggio, la prossima meta è Pontresina – per la precisione l’Hotel


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5 agosto 2010 | touring 13 | viaggi e tempo libero

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Tra il mare e gli olivi La costa della Liguria rappresenta il mare più vicino alla Svizzera. E Alassio ne è una delle mete più ambite. Tra spiaggia e collina nel segno dei veri sapori italiani.

› Chi non ricorda le classiche vacanze ita-

liane degli anni Sessanta e Settanta, con intere settimane trascorse nelle caratteristiche «pensioni» a conduzione familiare. Vere e proprie progenitrici degli odierni hotel «all inclusive», queste strutture esistono tuttora benché aggiornate con prestazioni e servizi al passo dei tempi. Se una volta, infatti, la clientela si accontentava di ripetere passivamente giorno dopo giorno il tragitto albergo-spiaggia, i clienti d’oggi hanno bisogno di un’offerta variegata che li distragga dal classico «sdraio e ombrellone» in riva al mare. Una delle zone d’Italia che meglio hanno saputo cogliere questa tendenza è la costa ligure che si allunga a occidente di Genova. Non mancano qui le alternative all’insegna della riscoperta del territorio e dei suoi sapori.

ca via romana Iulia Augusta, tracciata sul fianco dei colli a un centinaio di metri sopra il mare. A parte la magnifica vista sulla baia e sulla solitaria isola Gallinaria, che fa da sfondo a tutto il percorso, si trascorrono due ore immersi nel verde fiancheggiando monumenti romani e chiesette medievali. Un angolo di Liguria che pochi turisti hanno la fortuna di conoscere.

Medioevo hi-tech | Conosciuto dai Vip di tutto il mondo è invece il piccolo borgo medievale di Colletta, a pochi km dalla costa. Arroccato tra i fitti boschi collinari, divenne famoso per essere la prima località italiana completamente telematica, dove ogni abitazione è dotata di tecnologia «wireless». Completamente ristrutturato usando

solo materiali naturali, Colletta oggi è abitato perlopiù da artisti e liberi professionisti stranieri. Le sue casette in pietra e il suo labirinto di vicoli emanano un’atmosfera in bilico tra futuro e passato remoto. Infine, non si può fare a meno di dedicarsi ai sapori della Liguria, celebre per pietanze relativamente semplici, come il pesto o la focaccia, ma ricche di gusto grazie a ingredienti di assoluta genuinità. Un esempio ne sono le famose olive Taggiasche e il loro olio delizioso. Mentre una vera scoperta inattesa sono i vini liguri, a cominciare dai bianchi corposi, come il Pigato e il Vermentino. Antonio Campagnuolo

Questo reportage è stato organizzato dalla catena NI Hotels; www.ni-hotels.com

Dalle palme agli olivi | Adagiata su una lunga spiaggia di sabbia, che in queste zone di ciottoli e scogli rappresenta una rarità, Alassio attira da oltre un secolo visitatori da tutta Europa. Quasi inutile ricordare la bellezza del suo romantico borgo, che gli ha valso il titolo di «città degli innamorati». Meglio per una volta andare alla scoperta dei dintorni, magari inoltrandosi per pochi chilometri tra le dolci colline ricoperte di olivi. Una passeggiata classica è quella verso la vicina cittadina di Albenga, lungo l’anti-

In auto ad Alassio: 3 h 30 dal Gran San Bernardo e dal Sempione, 2 h 45 da Chiasso Alloggio: l’Hotel Rosa***, a 100 m dalla spiaggia privata, propone diverse formule di soggiorno; ideale per le famiglie; www.hotelrosa.it, tel. 0039 018 264 0821 Wellness: la nuova spa Aquarosa dell’Hotel Rosa offre diversi trattamenti benessere oltre a un esclusivo settore sauna e idromassaggi Escursioni: su richiesta l’hotel organizza gite guidate sulle colline e nei borghi della zona Vino: degustazioni e acquisto di vini pregiati presso l’azienda agricola biologica «Vio» a Bastia; www. biovio.it Olio: olio extravergine d’oliva direttamente dal frantoio di Armando Garello a Nasino Prodotti tipici: confetture di frutta e verdure sott’olio da Graziella Silvestri a Nasino.

foto Antonio Campagnuolo

Da sapere

Foto grande: l’isola Gallinaria tra Albenga e Alassio vista dall’antica Via Iulia Augusta. In basso a sinistra: il fiabesco borgo collinare di Colletta. A destra: la spiaggia di Alassio.


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club e soci | touring 13 | 5 agosto 2010

I fratelli Fallot alla prova Il primo giorno di formazione in due fasi per neoconducenti è una miscela di teoria e pratica. Nel centro TCS di guida di Lignières assieme a Sylvie e Jérôme Fallot. dazione Touring, oggi è un giorno alquanto speciale: al posto di restarsene in redazione concentrata davanti allo schermo a smistare traduzioni, correggere pagine di giornale o dare informazioni per telefono ai lettori, sta spingendo sull’acceleratore in tutt’altro posto. Per la precisione nel nuovo centro di perfezionamento di guida del TCS a Lignières (NE). Sulla pista di esercitazione al volante dell’auto del suo amico o nella sala di teoria. Da quelle parti c’è anche suo fratello Jérôme, più giovane di un anno, che è arrivato con la macchina del padre. Eppure la coppia di fratelli Fallot non frequenta questa giornata spontaneamente: in qualità di giovani conducenti devono assolvere entro tre anni due giorni di formazione complementare nel quadro della formazione in due fasi. Solo in questo modo la patente verrà loro consegnata definitivamente. Sylvie e Jérôme non vogliono brutte sorprese, ecco perché frequentano già adesso la prima giornata di corsi, nonostante abbiano superato l’esame solo nell’autunno 2009.

Nuova esperienza | Nella sala di teoria

che dovrebbe rappresentare un bambino, cade a terra. «Qui si vede come una velocità adeguata anche all’interno dei centri abitati sia decisiva per salvare una vita», spiega Michel Beerli. I presenti rimangono colpiti da questo fatto. Il 64enne maestro di guida ginevrino, che ogni tanto lavora anche a Lignières, forma dal 1972 nuovi conducenti e da quando è in vigore il sistema in due fasi esercita la cosiddetta funzione di animatore. È quindi particolarmente competente per impartire simili corsi ai neoconducenti nell’ambito della formazione in due fasi.

Conseguenze impreviste | A proposito di «essere toccati»: nella parte teorica il responsabile del corso Michel («Siete d’accordo se oggi ci diamo del tu?») parla in modo approfondito dei rischi per i giovani conducenti: secondo le statistiche quelli tra i 18 e i 24 anni subiscono più incidenti. Innanzitutto a causa della mancanza di pratica al volante, del consumo di alcol e del superamento dei limiti di velocità. Molti giovani automobilisti sembrano non essere consapevoli che gli incidenti comportano enormi

foto Mathias Wyssenbach

› Per Sylvie Fallot (21), assistente alla Re-

Sylvie siede accanto al fratello, mentre sulla pista all’aperto si esercita in auto da sola oppure sale a bordo con un’altra partecipante al corso. I dodici neoconducenti – molti con l’autovettura dei propri padri – sperimentano sulla pista situazioni che sulle strade normali non avrebbero probabilmente l’occasione di vivere: sotto la direzione del responsabile del corso Michel Beerli, che resta in contatto radio con tutti coloro che si esercitano, ciò vuol dire «frenata a fondo su strada bagnata o asciutta». Sylvie non può ancora contare su molta pratica di guida. Stringe un po’ i denti, ma la sua prova di coraggio è brillante.

Dieci km/h di troppo | Tramite una moltitudine di giri sulla nuova pista i partecipanti al corso riescono anche a rendersi conto come la distanza di frenata diventa più lunga se si circola a 50 km/h invece di 40 km/h. Nel primo caso il cuneo arancione,

Michel Beerli discute con i partecipanti sulle infinite conseguenze di un incidente.


5 agosto 2010 | touring 13 | club e soci

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Sylvie e Jérôme Fallot dopo i primi esercizi pratici sulla pista del centro TCS di Lignières, sulle alture del lago di Bienne.

conseguenze, osserva Michel Beerli in tono paternalistico. Jiajia Loro: «Questo corso permette di provare i limiti di un’auto su una pista sicura».

Liliana Aubry: «Guido relativamente poco e sono felice di poter imparare qualcosa in più».

Lionel Peseaux: «Trovo positivo che si possa esercitare una frenata d’urgenza, perché la mia auto non dispone di ABS».

Vite distrutte | Una lezione la fornisce la

triste storia di un 24enne coinvolto in un incidente nel 2006, un anno dopo aver ottenuto la patente. Stava tornando a casa dopo una festa con gli amici – senza aver ingerito alcol – quando improvvisamente schiacciò sul pedale del gas. Ad una curva la sua auto finì fuori strada schiantandosi contro un albero. Bilancio: tre morti. L’autista sopravvisse. Oltre al fatto che rimarrà traumatizzato per tutta la vita, Beerli segnala le altre conseguenze: revoca della patente, processo e retrocessione dei danni alle assicurazioni. A ciò si aggiunge che ogni volta che si candida a un posto di lavoro deve certificare una cattiva reputazione. «È un caso impressionante», commenta Sylvie Fallot, «spesso ci si dimentica che

l’intera famiglia viene colpita dall’incidente». Tutta l’esistenza viene distrutta, le fa eco il fratello Jérôme, che sa come comportarsi rispetto all’alcol al volante. Per Sylvie è dunque chiaro: «Quando vado in macchina non bevo alcolici». Alla fine della lunga e intensa giornata i fratelli Fallot stilano un bilancio: «È una buona cosa che si sia obbligati a frequentare questo corso. Così si possono anche esercitare delle situazioni in pista con un controllo e non solamente in caso di emergenza, quando è troppo tardi». Nel frattempo Sylvie e Jérôme si sono già annunciati per la seconda giornata di corso, durante la quale si svolge anche una guida di controllo. Se tutto va bene, in autunno i due fratelli avranno in tasca la patente definitiva. Heinz W. Müller

Info Touring Informazioni sui corsi «due fasi» del TCS: tel. 043 843 10 00.


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5 agosto 2010 | touring 13 | club e soci

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L’Ustra si muove dopo test del TCS Lo stato di degrado di alcune aree di sosta lungo l’A2 era stato denunciato l’anno scorso dal TCS. Ora l’Ustra stanzia il denaro per realizzare alcune migliorie.

foto ald, tipress

Schiere di bici con il logo del TCS saranno stazionate in vari punti di Lugano e a Paradiso.

Bike-sharing a Lugano con il TCS Il TCS di Lugano ha sponsorizzato il progetto di bikesharing appena inaugurato nella città. Una sessantina di bici a disposizione con lo sconto per i soci del club.

«Il TCS torna alle origini»: così si potrebbe intitolare il progetto di bike-sharing realizzato a Lugano grazie al contributo fondamentale del locale gruppo del Touring Club Svizzero, un club che nacque nel 1896 su iniziativa di un gruppo di ciclisti ginevrini con l’intento di promuovere il turismo sulle due ruote. Il TCS della regione Luganese ha, infatti, donato tutte le 58 biciclette messe a disposizione del pubblico. In concreto, il servizio inaugurato a fine luglio contempla quattro stazioni con 12 bici l’una, situate nei punti nevralgici di Lugano (Centro, Stadio Cornaredo, Campo Marzio e Fornaci) ed una postazione con 10 bici a Paradiso. Le biciclette – della marca Merida, partner del TCS a livello nazionale nel programma «Vantaggi soci» – saranno facilmente riconoscibili grazie all’emblema del club posto in bella evidenza su più parti del telaio e del cestello (v. foto). Per noleggiarle e spostarsi da una stazione all’altra, basta acquistare la tessera magnetica ricaricabile rilasciata dalla Città di Lugano.

Riduzione soci | Naturalmente i soci del TCS di tutta la Svizzera, che visitano la città ticinese e vogliono approfittare del servizio di biciclette in comune, usufrui-

scono di uno sconto a loro riservato. La riduzione TCS è del 20% sul prezzo dell’abbonamento annuale (prezzo normale: 25 fr. con prima mezz’ora gratuita e poi 1 fr./ora). Inoltre, unicamente per il mese di agosto è in vigore una promozione speciale, con lo sconto del 50% sulla tariffa della carta giornaliera (3 fr. al posto di 6 fr., senza supplemento orario).

Ammonta a circa 340 000 franchi l’investimento stanziato dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) per eseguire una serie di interventi a favore di una maggiore sicurezza nella aree di sosta situate sull’autostrada A2 a Viglio (Muzzano) e sul Monte Ceneri (nelle due direzioni). In particolare le condizioni di degrado dell’area di sosta «Al Sasso» (direzione Sud del Monte Ceneri) erano state evidenziate dal TCS nell’ambito dell’EuroTest 2009 sulle aree di sosta autostradali. L’area in questione era stata l’unica in Svizzera ad essere valutata «insufficiente» a causa, in particolare, dell’atmosfera ambigua che vi regnava di notte, della sporcizia delle toilette, come pure della scarsa illuminazione. Ora l’Ustra è corsa ai ripari stanziando il denaro indispensabile al potenziamento dell’illuminazione all’esterno e all’interno dei servizi igienici, al taglio della folta vegetazione e alla posa di nuove cinte e segnalazioni. ac

Info Touring I risultati dello studio europeo sulle aree di servizio 2009 al sito www.tcs.ch (rubrica: Sicurezza > Infrastrutture e studi).

Contributo ambientale | Contattata da

«Touring», la presidente del gruppo TCS del Luganese, Graziana Rigamonti Villa, ha sottolineato l’importanza per gli spostamenti urbani di questo sistema di bike-sharing, il primo in assoluto in Ticino. Si tratta di «un piccolo, ma significativo contributo alla diminuzione del carico ambientale», ha affermato Rigamonti Villa. Infatti, usando questo mezzo di trasporto per tutti i brevi tragitti quotidiani (scuola, lavoro, tempo libero) si contribuisce a ridurre il traffico... e si arriva a destinazione rilassati! ac

Info Touring Informazioni sul servizio di bike-sharing a Lugano e Paradiso sul sito Internet del Gruppo TCS del Luganese: www.tcs-lugano.ch o presso la Sezione Ticino del TCS: tel. 091 935 91 35.

L’Ustra si è impegnata a risanare condizioni di degrado come queste.



5 agosto 2010 | touring 13 | club e soci

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Panoramica prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch

Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr.55.–* * camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–

Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.– ASSISTA www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione Fam. Fr. 96.– Individuale Fr. 66.– Privata Fam. Fr. 215.– Individuale Fr. 192.– Immobili Fr. 95.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio su richiesta Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno responsabilità civile (RC) bici Fr.6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner

Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–

Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del club informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre definitiva. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch

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ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura Mondo Fr. 45.–

Sulla sabbia col TCS Il 14 e il 15 agosto 2010 al centro sportivo del camping del TCS a Buochs si gioca a calcio sulla sabbia: assieme allo Swiss Beach Soccer, il campeggio del TCS organizza un torneo di beach soccer di due giorni per visitatori e soci TCS. Non mancheranno tensione e divertimento: durante lo Junior Day possono allenarsi bambini e ragazzi tra 8 e 16 anni; mentre sabato, dalle 17 alle 18, la nazionale svizzera di beach soccer darà spettacolo con il suo allenamento. Rappresentanti del TCS e politici si sfideranno sulla sabbia in una partita tra VIP. Inoltre c’è una zona riservata alle famiglie in cui si trovano aree relax, bancarelle, un castello gonfiabile per i bambini, spettacoli di danza e altri giochi per grandi e piccini. Informazioni: Camping TCS, Ginevra-Vernier, tel. 022 417 25 20 (Michaela Kessler), cpg@tcs.ch wi

Un regalo per i vostri figli

Si è spento Rodolfo Plozza

Combinazione Cooldown Club ed ETI

In lutto la sezione Grigioni del TCS

Fino al 31 agosto 2010 i ragazzi tra 16 e 25 anni proprietari di un veicolo a motore (scooter, moto o automobile) possono diventare soci del Cooldown Club del TCS e nel contempo essere anche assicurati con il Libretto ETI. L’offerta combinata costa 135 franchi e dà diritto per un anno a tutte le prestazioni di assistenza stradale in caso di panne o incidente fornite dal TCS, come pure alla copertura per ogni disguido legato ai viaggi in Europa, da Gibilterra agli Urali, compresi tutti i paesi del bacino Mediterraneo. E non è finita: il nuovo socio riceve come regalo di benvenuto un bellissimo zainetto «Crumpler» del valore di 130 fr... pari in pratica all’intera somma pagata. Per maggiori dettagli: www.135.cooldownclub.ch o al numero di telefono 0844 888 111. tg

Lo scorso 7 luglio è deceduto in seguito a infarto Rodolfo Plozza, presidente della Sezione Grigioni del Touring Club Svizzero. Aveva solo 60 anni. Già sindaco di Brusio, in Val Poschiavo, dove svolgeva la professione di avvocato, Plozza era da poco stato rieletto nel Gran Consiglio grigionese nelle file del PPD. Da decenni era impegnato in seno al TCS, sia a livello locale che nazionale. Al momento della scomparsa, Rodolfo Plozza era membro del Consiglio delle Sezioni del TCS e della Commissione della mobilità e dell’ambiente, che definisce i temi politici del club. Un impegno, quello politico, che ha visto Plozza battersi con forza in difesa degli automobilisti, rivendicando le migliori e più efficienti vie di comunicazione per la sua regione. ac


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Vi è da chiedersi a cosa servono le lezioni impartite agli allievi conducenti quando poi, una volta ottenuta la patente, gli stessi non le mettono in pratica. La maggior parte degli automobilisti, per esempio, non sa comportarsi nelle rotonde. Molti sono convinti che all’interno permane la precedenza da sinistra, cambiando così direzione dalla corsia interna a quella esterna tagliando la strada a chi procede nella loro stessa direzione. Non ho mai visto un solo agente di polizia appostato nelle rotonde per segnalare il modo corretto di comportarsi. Ho visto, però, auto della polizia, di scuola guida, bus e taxi uscirne senza segnalare la manovra. Le frecce dovrebbero essere un «optional», visto che quasi più nessuno le usa anche perché spesso la mano che dovrebbe azionarle è occupata con il cellulare. In autostrada è raro vedere sorpassi e rientri con la freccia attivata. Chi deve svoltare, prima frena, poi magari segnala ed infine svolta. La regola di segnalare per tempo le intenzioni è scomparsa. Un capitolo a parte lo meritano molti scooteristi, i quali invece del codice della strada si direbbe che si sono studiati il libro della giungla. Districarsi nel traffico è diventata una cosa allucinante, si potrebbe credere che assieme alle lezioni di guida molti abbiano anche imparato ad essere maleducati, arroganti e prepotenti. Roberto Bontà, Cugnasco I pericoli del «senza freccia»

Evidentemente per molti automobilisti non è più di moda mettere la freccia. Quando ci si vuole spostare a destra e ci si dimentica di azionare la luce gialla intermittente, non

Impressum

Il concorso è tragico, ma quando invece si vuole andare a sinistra e non si mette la freccia, allora le conseguenze possono essere catastrofiche. Un esempio: poco tempo fa, quando circolavo sull’autostrada alla velocità di 120 km/h e volevo superare due o tre auto, un conducente davanti al mio naso si è spostato sulla corsia di sorpasso senza segnalarlo. Se non avessi reagito prontamente frenando si sarebbe verificato un terribile incidente. Non capisco questa mancanza di disciplina, che tutti avrebbero dovuto imparare a scuola guida. Jürg Schmid (@) Contro il raddoppio del San Gottardo «Touring» 12/2010, Editoriale

Con filtro antiallergie e alta forza d’aspirazione

Durante i tre anni di lavori di costruzione necessari per il programmato risanamento della galleria autostradale del San Gottardo, dal 2017 può essere offerta una soluzione adeguata grazie alla nuova galleria ferroviaria di base, sulla quale possono essere caricati i camion, e grazie alla strada del passo tra Göschenen e Airolo, sulla quale possono transitare le auto. Per contro, una seconda galleria autostradale sposterebbe semplicemente la coda sulle rampe di accesso e soprattutto sarebbe da ostacolo a un pieno sfruttamento della nuova ferrovia transalpina NFTA per il trasferimento del traffico merci dalla gomma alla rotaia.

L’aspirapolvere a traino Dyson City è equipaggiato di filtro Hepa, ideale per chi soffre di allergie, che rimuove così più polvere, sporco e allergeni. Oltre ad essere pratico, non ha costi supplementari dato che non occorre acquistare e sostituire sacchetti e filtri. Il Dyson City non perde mai potenza d’aspirazione, occupa una superficie grande come un foglio A4 e pesa solo 3,5 kg. Il contenitore si svuota con una semplice pressione di un pulsante e consuma poca energia (1300 Watt). In palio vi è un Dyson City del valore di 549 franchi.

Konrad Meyer-Usteri, Bolligen

Sponsor del premio: www.dyson.ch

foto ald, mw

Dalla teoria alla pratica

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touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Sabine Rothacher (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. Quante auto d’occasione sono state vendute nel 2009 in Svizzera? 2. In quale regione italiana si trova Alassio? 3. In quale centro TCS i fratelli Fallot hanno seguito il corso due fasi? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS, e-mail o www.touring.ch, indicando le generalità. Concorso 11/10: il grill a gas è stato vinto da Denise Jolissaint di St. Imier. Complimenti! Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (soggetto: concorso) Termine d’invio: 15 agosto 2010


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l’incontro | touring 13 | 5 agosto 2010

C’è formaggio e formaggio

Durante la formazione abbiamo conosciuto due stagionatori, i quali hanno un’ampia rete di contatti con i produttori, che io utilizzo volentieri. Questo lavoro significa anche imparare con la pratica.

L’assaggiatrice di formaggio Anja Friedrich è affascinata dal formaggio e da cosa riescono a realizzare mani creative con questo prodotto. Se ben presentato, gli ospiti non resistono.

» Come si diventa assaggiatrice di formaggi?

Anja Friedrich: Lavoro da tempo nella ristorazione, da tre anni al Palace Hotel a Lucerna e di recente ho concluso con successo la formazione di Sommelier Maître Fromager. Non ci sono ancora tanti sommelier di formaggio in Svizzera. Questa professione deve ancora essere accettata dalla clientela?

Non vedo tanto bene l’assaggiatore di formaggi come una professione autonoma, poiché è piuttosto parte di una più ampia formazione. Cerca di convincere un ospite a provare un determinato formaggio o lo indirizza assecondando i suoi desideri?

Assecondo i suoi desideri. Ma cerco anche di renderlo attento ai formaggi regionali.

Quello del formaggio è un campo ampio e sfaccettato, oltre che molto interessante, e non si può imparare solamente in teoria, bisogna sperimentare e sviluppare un gusto. Quale sono i migliori abbinamenti tra vini e formaggi?

Le preferenze personali sono fondamentali. Ritengo i vini bianchi e dolci più appropriati dei rossi, ma anche uno sherry dolce può essere un abbinamento ideale. Oggi è tornato in voga bere, dopo il rosso con la portata principale, il vino bianco con il formaggio, anche perché è rinfrescante. Il formaggio non arriva automaticamente sul comodino del letto come un cioccolatino?

Il formaggio va offerto. Anche l’occhio mangia. Passo tranquillamente con il carrello dei formaggi davanti all’ospite e lui vede 10–15 sorte che emanano profumo e attirano il naso. Allora gli viene l’acquolina in bocca e ne ordina una porzione. Alcuni amano gustare il formaggio prima del dessert, altri come dessert, altri ancora li mangiano entrambi uno dopo l’altro. Il formaggio è un argomento di vendita?

Assolutamente. Un dolce tentatore viene apprezzato dalla maggior parte dei clienti, è parte fissa di un buon pasto. Se però il formaggio è ben presentato, gli uomini lo prendono volentieri. Basandomi sull’esperienza circa l’80% degli uomini lo ordinano. I formaggi di latte crudo e quelli regionali sono ancora molto richiesti?

In Svizzera vengono prodotti essenzialmente formaggi con latte crudo, diversamente dalla Francia. La maggior parte dei formaggi a pasta dura sono di latte crudo. I formaggi a pasta molle di latte crudo sono già prodotti delicati. Quelli regionali, poco conosciuti, vengono provati volentieri. Qual è il suo formaggio preferito e cosa ci beve assieme?

È un tipo di gorgonzola, assieme mi piace un Petite Arvine con una bella dolcezza residua. Intervista: Christian Bützberger

Christian Bützberger

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L’assaggiatrice di formaggio Anja Friedrich ama offrire il proprio assortimento di formaggi.

In pillole La 28enne tedesca impiegata d’albergo Anja Friedrich ha lavorato in diversi esercizi della Svizzera, da tre anni è all’Hotel Palace di Lucerna. Durante il tempo libero ama andare in moto e apprezza mangiar bene come pure un buon bicchiere di vino. Ciò pur non essendo una sommeliere di vino... perlomeno non ancora.



celebrate the spirit of street parade! saturday . 14.08.2010 13.00 h . zurich eric prydz (swe) . Paul kalkbrenner (d) fedde le grand (nl) . tocadisco (d) . moonbootica (D)

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