Touring 14/2010 italiano

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19 agosto 2010 touring 14 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

Campi di guida del TCS per adolescenti

I debuttanti del volante

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Arriva il «tutor» anche in Svizzera

Radar su velocità media 4 Batterie per auto elettriche

Il futuro sta nel litio 8

Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS Il TCS vince il ricorso Sull’A2 nel Mendrisiotto restano i 120 km/h

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Test della Peugeot RCZ Un coupé sbarrazzino non solo per il suo design 10

22–23 Sulla Costa Azzurra Nel Sud della Francia tra cultura e guida sportiva 16


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Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; per domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni per telefono). Ditta partner/spedizione: Max Versand AG, 8340 Hinwil, tramite posta, solo in Svizzera e nel Liechtenstein.


19 agosto 2010 | touring 14 | editoriale e sommario

10 Test della Peugeot RCZ

Il coupé francese RCZ esibisce forme esuberanti ed è il primo di modelli fuori serie che conquisteranno sicuramente numerosi conducenti. Il nostro test.

Al volante dai 16 anni non è un’idea balorda

16 In pista in Costa Azzurra

Vacanze ricche di adrenalina nel Sud della Francia provando il circuito Paul Ricard a Le Castellet. Questa regione offre svariate attività tra cultura, natura e gastronomia.

primo piano

4 Controlli di velocità su tratti: un test pilota dell’Ufficio federale delle strade.

società e mobilità

7 A2 nel Mendrisiotto: il limite resta a 120 km/h, grazie ad un ricorso del TCS. 8 Batterie al litio: per far circolare sempre più automobili elettriche.

test e tecnica

13 Auto francesi: i costruttori percorrono nuove vie con modelli fuori dal comune. 15 Pieno sbagliato: consigli e astuzie per evitare rifornimenti di carburante errato.

viaggi e tempo libero

20 Stazione Alp Grüm: i passeggeri del trenino del Bernina vi fanno volentieri una sosta. 21 Terme argoviesi: acqua salina o minerale a Rheinfelden, Bad Zurzach e Baden.

club e soci

24 Prima volta al volante: uno sguardo ai campi di guida per giovani a Scruengo. 27 Spese di cura all’estero: un complemento al Libretto ETI per viaggiare più tranquilli. 7 27 29 30

il consulente contatti TCS forum, il concorso, impressum l’incontro: Hans Moser, pilota del mitico aereo «Tante Ju-52»

ald

L’idea è coraggiosa e ha provocato nel panorama mediatico svizzero svariate reazioni e in parte anche commenti caustici. Il TCS propone che i giovani di 16 anni accompagnati da una persona possano guidare l’automobile. Si tratta di un progetto, che deve ancora essere definito in dettaglio, con lo scopo di permettere ai giovani un periodo di formazione più lungo. L’idea è da ritenersi valida, se si considera l’esempio della Germania che prevede che i 17enni possono sedersi al volante se accompagnati da un automobilista con esperienza. I risultati dell’esperimento tedesco sono notevoli: il numero delle infrazioni al codice della strada dei nuovi conducenti nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni si è ridotto del 20%, mentre il numero degli incidenti stradali addirittura del 22%. Sulla base di questi risultati, la Germania ha deciso di introdurre questa possibilità dal 2011. Guidare a partire dai 16 anni accompagnati da una persona con esperienza ha ancora un altro aspetto positivo: l’accompagnatore deve aggiornarsi a riguardo della circolazione stradale, un fatto che ha di sicuro degli effetti benefici sul suo comportamento al volante. Inoltre il TCS si impegna da oltre 30 anni con il tema auto e gioventù offrendo la possibilità ai giovani conducenti di 16 e 17 anni di partecipare a corsi «Junior Driving» che hanno luogo durante le vacanze scolastiche. Felix Maurhofer, caporedattore

Foto di copertina Autore: Gabriele Putzu, Ti-Press

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«Transition»: l’auto volante diventa realtà

Riservata sinora solo ai film di 007, l’auto volante è oggi realtà grazie all’azienda americana Terrafugia. Il velivolo «a quattro ruote» è stato omologato per i cieli dalle autorità USA. Il prezzo parte da 200 000 fr. Neanche troppo per un «due in uno»...


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primo piano | touring 14 | 19 agosto 2010

Una nuova specie di controlli di velocità Giro di vite per gli spericolati dell’asfalto: l’Ufficio federale delle strade effettuerà prossimamente un test pilota di «controllo della velocità su tratti». Un sistema che calcola l’andatura media lungo vari chilometri.

› È un nuovo capitolo della saga dei con-

trolli radar quello che sta per aprirsi in Svizzera. Tra qualche settimana, l’Ufficio federale delle strade (Ustra) testerà il «controllo di velocità su tratti» (CVT), un dispositivo che calcola la velocità media per svariati chilometri percorsi. L’istallazione, dal costo di 1,6 milioni di franchi, si compone di un portale d’entrata e di uscita munito di telecamere collegate a un computer. Confrontando il tempo effettivo al tempo di riferimento, essa identifica i veicoli troppo veloci, li fotografa e trasmette automaticamente i dati alla polizia cantonale. Quest’ultima s’incarica di inviare la multa e gli elementi di prova – foto della targa e del segnale del limite di velocità – ai conducenti in infrazione. Per quanto riguarda gli automobilisti che non hanno commesso niente,

conformemente alla legge sulla protezione dei dati le informazioni che li riguardano saranno immediatamente cancellate. Il test pilota si svolgerà nel tunnel di Arisdorf (BL) (vedi foto), un tratto di 1,8 km, come pure sull’autostrada A9 tra Aigle e Bex (VD), lungo 8 km. In vista delle esperienze positive registrate all’estero, le attese sono elevate: «Il dispositivo avrà la facoltà di diminuire gli incidenti, di ridurre la velocità e di migliorare la fluidità del traffico», commenta Françoise Tschanz, portavoce dell’Ufficio federale delle strade.

Effetto fisarmonica ridotto | I paesi

europei che hanno adottato il CVT – Italia (il cosiddetto «Tutor»), Austria, Olanda e Gran Bretagna – traggono un bilancio molto positivo in materia di sicurezza stradale.

Oltre alla riduzione degli incidenti – che può arrivare fino al 54%, in Austria – ci si rallegra per la quasi scomparsa delle brusche frenate all’entrata della zona di controllo, un riflesso che genera una circolazione «a fisarmonica». Il CVT offre pure la possibilità di aumentare l’andatura per qualche centinaio di metri, allo scopo ad esempio di superare svariati veicoli pesanti, per poi ritornare alla velocità consentita. Ma cosa succederà se alcuni imprudenti dovessero circolare a tutta velocità su una parte del tratto prima di ridurre drasticamente la velocità o «truccare» arrestandosi al prossimo autogrill? «Grazie alle spie induttive disposte su tutto il troncone, reperiremo queste manovre – precisa Françoise Tschanz –. La serie di test che inizierà


19 agosto 2010 | touring 14 | primo piano

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Nella galleria di Arisdorf (BL) ci si prepara a istallare dei dispositivi collegati al «controllo di velocità su tratti».

in autunno mira proprio a mostrare l’effetto del CVT sul comportamento al volante. La decisione di adottare questo sistema in Svizzera dipenderà dai risultati ottenuti».

foto Keystone

Bilancio nel 2011 | L’esperimento pilota

Gli automobilisti sono avvertiti: passando questo portale del tunnel di Arisdorf, devono adeguare la loro velocità su vari chilometri, perché verrà fatta una media.

Quanto si sborsa per un radar?

Controlli su tratti

Radar fisso «classico»

1,6 milioni

150 000 fr. (*)

Radar fisso Radar mobile high-tech laser (Traffistar SR 590) 30 000 fr. (*) 90 000 fr. (*)

Radar mobile su treppiede 100 000 fr. (*)

Le tariffe includono l’omologazione e l’installazione «chiavi in mano». Quelle marcate con (*) possono variare sensibilmente da caso a caso, poiché le polizie cantonali mettono in concorrenza i fabbricanti e acquistano sempre i dispositivi radar al prezzo migliore, dopo una gara pubblica d’appalto. Di conseguenza, i prezzi marcati con (*) rappresentano più un ordine di grandezza che importi esatti al centesimo.

comincerà con una fase iniziale di verifica tecnica, prima di passare alla gestione operativa: i flash saranno allora attivati e i dati dei conducenti indisciplinati trasmessi alla polizia. Contemporaneamente, l’Ustra testerà un’istallazione di controllo su tratto mobile, destinata al cantiere. Il bilancio dell’insieme dell’operazione dovrebbe intervenire a metà dell’anno 2011. In caso di adozione del CVT in Svizzera, esso andrebbe a completare il campionario a disposizione delle polizie cantonali, ma non sarebbe destinato a sostituire i tradizionali radar fissi. Il campo d’applicazione privilegiato dal CVT sono i tratti autostradali con un alto tasso di incidenti o con circolazione a singhiozzo: «È anche possibile impiegarlo sulle strade cantonali o nelle località – rileva la portavoce dell’Ustra – a patto che il tratto sia relativamente rettilineo e a velocità unica».

TCS favorevole | Il TCS seguirà con interesse l’esperimento pilota. In seno al club si ritiene che questo tipo di controlli dovrebbero permettere di sanzionare i conducenti che infrangono cronicamente i limiti prescritti, evitando nel contempo di colpire coloro che circolano troppo rapidamente per distrazione e in modo eccezionale. Il TCS ricorda tuttavia che i luoghi scelti devono rispondere a criteri di sicurezza stradale, non mirati a distribuire continue multe. Jacques-Olivier Pidoux



19 agosto 2010 | touring 14 | società e mobilità

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il consulente

Urs-Peter Inderbitzin

Ti-Press

Sanzione mite se la segnaletica è fuorviante

Anche grazie al TCS nel Mendrisiotto continueranno a vigere i 120 km/h.

Stop a limiti inutili grazie al TCS Il Tribunale federale amministrativo accoglie un ricorso del TCS e sulla A2 nel Mendrisiotto mantiene il limite di velocità a 120. Il club aveva già vinto battaglie analoghe in passato.

› Il governo ticinese voleva introdurre un

limite di velocità permanente a 100 km/h al posto di 120 sull’A2 tra Bissone e Chiasso. Motivo: con questa misura l’inquinamento atmosferico si sarebbe ridotto. Contro la decisione aveva inoltrato ricorso anche la Sezione Ticino del TCS, secondo la quale una simile riduzione della velocità non era conforme alla legge. Il Tribunale federale amministrativo ha dunque giudicato negativamente la limitazione duratura della velocità sul tratto di 18 km. Motivazione: i giudici dubitano che una velocità di 100 all’ora sia il mezzo giusto tramite il quale migliorare in modo decisivo la qualità dell’aria. Di conseguenza una riduzione permanente della velocità è immotivata.

Questione delicata | Già nel 2006 l’Uffi-

cio federale delle strade (Ustra), fondandosi su basi giuridiche, aveva dato parere negativo al Consiglio di Stato ticinese, tuttavia dopo alcuni interventi di Bellinzona sul consigliere Moritz Leuenberger, il permesso di ridurre la velocità era stato accordato. Nel frattempo il ricorso presentato dal TCS aveva avuto come effetto la sospensione del provvedimento. Con la sua decisione, il Tribunale federale amministrativo ha accolto

gli argomenti avanzati dai ricorrenti, secondo cui le riduzioni della velocità non sono il mezzo adeguato per ridurre il carico di sostanze inquinanti nell’aria.

Grande impegno | Già in passato il TCS

si era battuto con successo contro simili misure «placebo»: nel 1992 si era schierato contro gli 80 all’ora al posto dei 120 sull’A2 presso Emmen (LU); oggi lì vigono i 100 km/h e nel frattempo sono stati posti dei ripari fonici, cosicché il TCS non vi si oppone. Altre battaglie del TCS sono state condotte a Berna e Zurigo, grazie alle quali è stato possibile evitare l’introduzione di riduzioni della velocità non conformi alle regole su alcuni tratti autostradali. L’Ufficio federale delle strade e il dipartimento di Leuenberger chiariranno quali conseguenze potrebbe avere questa sentenza sulla rete di strade nazionali. In ogni caso, il TCS continuerà a battersi per il mantenimento delle basi giuridiche, im modo che vengano evitate immotivate riduzioni della velocità su singoli tratti autostradali. hwm

Cosa ne pensate? Scrivete a: touring@tcs.ch. Oppure a Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna.

Anni fa, il Tribunale federale ha determinato limiti precisi a partire dai quali i superamenti di velocità vanno sanzionati in modo più severo. Chi supera il limite di 25 e più km/h nell’abitato commette un’infrazione grave della Legge sulla circolazione e va sanzionato anche con il ritiro della patente per almeno 3 mesi. Fuori abitato o in autostrada tale limite sale a 30 e 35 km/h, sempre dedotto il margine di tolleranza. Una normativa chiara è benvenuta: tutti sanno in che sanzione incorrono qualora dovessero trasgredire in misura eccessiva. Il punto debole risiede nella segnalazione dei limiti di velocità. Ogni automobilista avrà infatti notato che a seconda della regione o del Cantone le modalità di segnalazione variano notevolmente. Dove ci si aspetta di trovare i 50 km/h sono indicati gli 80 all’ora, viceversa su strade larghe e con buona visibilità troviamo cartelli indicanti 60 km/h. In una recente sentenza, il Tribunale federale ha sancito che una segnaletica inusuale va presa in considerazione nella sanzione e ha quindi prosciolto un automobilista (sentenza 6B_622/2009). L’uomo era stato intercettato dal radar a 94 km/h all’interno dell’abitato dove il limite era di 60 km/h. Dedotta la tolleranza di 5 km/h, il superamento era di 29 km/h. Le autorità cantonali hanno condannato il guidatore per infrazione grave delle norme della circolazione. Il Tribunale federale le ha però smentite. Considerato che la strada in questione era ben strutturata e poteva apparire come un tratto fuori dall’abitato, e che al momento dei fatti c’erano buona visibilità e condizioni atmosferiche nonché poco traffico, al conducente non andava rimproverato di aver guidato in modo irresponsabile. Il suo comportamento va semmai considerato imprudente e non rispettoso delle regole. È quindi stato riconosciuto colpevole di violazione semplice delle norme della circolazione.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


società e mobilità | touring 14 | 19 agosto 2010

foto Keystone

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La materia prima per le batterie pare assicurata, ma lo sfruttamento (qui un deserto di sale in Bolivia) porta in sé potenziali conflitti.

Litio, la «benzina» per auto elettriche Il futuro appartiene all’auto elettrica. Ma a che punto è la disponibilità di materie prime per fabbricare le batterie, il cuore del motore elettrico? Le ricerche di «Touring» danno segnali positivi, ma restano aperti vari interrogativi.

› La via verso la mobilità elettrica è una

lunga maratona. Su questo la maggior parte degli esperti sono concordi. Il fattore critico riguarda le batterie che alimentano i motori. Quasi ogni utente di notebook o smartphone conosce le lacune di questi magazzini di corrente elettrica. Specie chi naviga su Internet si arrabbia di quanto velocemente il suo apparecchio si scarichi. E chi compra batterie di ricambio, ad esempio, per la macchina fotografica digitale, si ritrova confrontato ad un paradosso: due batterie costano quasi tanto quanto una nuova fotocamera. Considerati questi esempi, è piuttosto normale immaginarsi le sfide alle quali si è confrontati nel settore dei veicoli elettrici puri, ossia di VEL che non dispongono anche di un motore a scoppio come riserva. Tradotto in termini di batterie da trazione

ciò significa: raggio d’azione troppo ristretto, durata di vita troppo corta e prezzi troppo alti. Ad ogni modo: ci si meraviglia del tempo d’autonomia raggiunto nel frattempo. E non è un caso che ora il litio venga introdotto nei moderni apparecchi: dura molto di più di altre batterie al nichel oppure al piombo.

Raggio d’azione | Anche le auto elettriche

dovrebbero dunque correre con batterie agli ioni di litio. I progressi tecnologici dovrebbero condurre ad ulteriori miglioramenti. Nel frattempo il raggio di percorrenza si stabilisce tra i 100 e i 200 chilometri. Un altro handicap è il lungo tempo che ci vuol per ricaricare le batterie. Inoltre, una batteria da trazione può ricaricarsi al massimo tra le 500 e le mille volte, ciò vuol dire che è già inutilizzabile dopo circa quattro

anni. Infine, sullo sfondo vi è l’aspetto ambientale e quello legato all’incentivazione del riciclaggio. L’industria sta già pensando a come riciclare le batterie per un secondo scopo. Le batterie al litio delle autovetture potrebbero successivamente essere adoperate come magazzini di energia per turbine eoliche o pannelli solari. Attualmente le batterie non sono a buon mercato, ad esempio una batteria al litio per una nuova Smart elettrica costa circa 15 000 franchi (14 kwh di capacità di accumulo). Gli analisti di Credit Suisse calcolano, però, che questi costi saranno dimezzati nei prossimi cinque anni. Poi c’è la materia prima: il litio, un metallo alcalinico leggero, che si lascia tagliare con un coltello da cucina. La sua percentuale all’interno della crosta terreste si attesta sullo 0,006%. È dunque più presente di


19 agosto 2010 | touring 14 | società e mobilità

cobalto, stagno o piombo. Le riserve sfruttabili dall’uomo sono stimate tra 13 e 30 milioni di tonnellate. La garanzia di avere sufficiente materia prima viene ancora vista come un fattore limitativo. Ma molte personalità relativizzano. Secondo Tom Baloga, di BMW Nordamerica, la scarsità di litio è un mito: «Se ipotizziamo che ogni batteria ha bisogno di quattro chilogrammi di litio, allora 30 milioni di tonnellate bastano per 7,5 miliardi di automobili elettriche».

Il mercato | Abbastanza facile è estrarre il litio dai sali di litio che si trovano nelle cosiddette lagune salate. Attualmente il litio viene prodotto in Cile, Argentina, USA, Canada e Cina, per una produzione annua di 10 000 tonnellate. In Bolivia sono stati trovati giacimenti che, secondo alcuni dati, ammontano ad una riserva gigantesca dell’ordine di oltre cinque milioni di tonnellate. Si prevede che il presidente boliviano Evo Morales voglia nazionalizzare le miniere come si fa per i pozzi di petrolio. È invece ancora incerto in quale forma parteciperanno all’affare le maggiori imprese oggi attive nella commercializzazione del litio. Il mercato delle batterie al litio è attualmente dominato da LG Chem (Corea del Sud), Bolloré (Francia), Mitsubishi e Sumitomo (Giappone), oltre che dalle aziende statali cinesi. Nel settore si dice che è sbagliato parlare di auto elettriche molto care. La nuova compagnia americana Li-ion Motors Corp, che

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percorrono quotidianamente meno di 100 chilometri». La stessa obiezione sulla minore dinamicità dei motori elettrici non è valida, secondo Li-ion Motors. Così l’impresa ha sviluppato un motore che non solo raggiunge i 270 km/h ed un’autonomia di 320 chilometri, ma riesce a sfrecciare da 0 a 100 km/h in tre secondi.

Questo pacchetto di batterie al litio alimenta le automobili elettriche della Nissan.

produce batterie, ha calcolato durante una recente presentazione a Zurigo che le batterie costeranno presto mediamente circa 10 mila dollari. Le spese di gestione sono ancora minori: una ricarica costa meno di tre franchi. E il cambio dell’olio non è necessario. Inoltre in molte nazioni vi sono sgravi fiscali. Anche la problematica dell’autonomia viene relativizzata. Una portavoce di Li-ion Motors Corp: «Il 95% dei conducenti

Le prospettive | Per molto tempo i veicoli elettrici erano messi sul mercato da operatori di nicchia. La cosa è cambiata: una serie di gruppi automobilistici ha, come riferito da «Touring», progettato veicoli elettrici che dovrebbero andare presto in produzione di serie. In futuro bisognerà fare i conti con alti prezzi del petrolio e carburanti più cari. Ciò rende più a buon mercato l’avanzata dei veicoli elettrici. Altri miglioramenti della tecnologia delle batterie, della costruzione di stazioni di ricarica come pure di prezzi di vendita meno cari dovrebbero far decollare le vendite. Eppure le previsioni sono tuttora contrastanti: l’Agenzia internazionale dell’energia ritiene che nel 2030 solo il 40% di tutte le auto vendute saranno equipaggiate solamente con motori a scoppio. Il 60% delle auto vendute saranno ibride o puri veicoli elettrici. Il gruppo Volkswagen, invece, stima per il 2020 una quota di mercato mondiale di circa il 3% di auto elettriche. Hans Peter Arnold

Info Touring Altre analisi sulla mobilità elettrica al sito Internet www.mobilityacademy.ch.

Lo scetticismo di Kurt Hug, professore all’Alta scuola di Berna » Quale tecnologia per batteria è in vantaggio per

l’autovettura elettrica? Kurt Hug: È fuori discussione che sarà la batteria al litio a vincere la gara. La dizione batteria agli ioni di litio riassume in sé un’intera famiglia di batterie. Ora si discute relativamente tanto su quale tipo potrebbe imporsi alla fine. Quali sono i punti forti e quelli deboli della batteria agli ioni di litio? La densità di energia è tre volte maggiore che in un accumulatore al piombo. È la situazione della tecnica odierna. È in corso una corsa mondiale per aumentare ancora la densità. I punti deboli della batteria al litio: è costosa, necessita di una gestione e si hanno ancora pochi dati empirici. È immaginabile una penuria di litio? Entro il 2050 è inverosimile, dopo si dovrà approntare un concetto di riciclaggio. In definitiva una batteria necessita di una quantità relativamente bassa di litio. In Cina si riconoscono già delle tendenze protezionistiche. Davvero le batterie sono l’elemento centrale affinché i veicoli elettrici possano imporsi? Sì, assolutamente, ma non l’unico. A cosa sta pensando? L’industria automobilistica ha poca o nessuna esperienza con i

motori elettrici. Tensioni maggiori di 50 volt costituiranno delle alte tensioni. Quali fattori critici graveranno sul boom delle automobili elettriche? I fattori prezzo, comodità di ricarica e il timore per il raggio di autonomia. Cosa spronerebbe lo sviluppo? Vari sistemi di stimolo; potrebbero essere sia delle corsie speciali come delle possibilità di ricarica. Naturalmente pure le sovvenzioni hanno un certo influsso. Ma secondo me non dovrebbero essere sopravvalutate. Quale sarà tra dieci anni la quota di veicoli ibridi o elettrici sul totale delle vendite? È come poter vedere nella sfera di cristallo. Ma se dovesse definire una percentuale? Saremmo contenti se fosse del 10%. Intervista: hpa

«

Kurt Hug è professore di elettronica e veicoli elettrici all’Alta Scuola bernese.


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test e tecnica | touring 14 | 19 agosto 2010

Scheda tecnica 77 cm !

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101 cm

136 cm

m 9c –5 35

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cm 17 –1 91 "

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passo 261 cm long. 429 cm (larg. 185 cm)

! !

larghezza interna: ant. 150 cm, post. 128 cm bagagliaio: 321–639 litri pneumatici: 235/40 R 19, min. 235/45 R 18

VEICOLO PROVATO Peugeot RCZ 1.6 Turbo; 2 porte, 2+2 posti; 39 600 fr. (auto del test: 51 050 fr.) Gamma: dalla 1.6 Turbo 156 CV (39 600 fr.) alla 1.6 Turbo 200 CV (44 600 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (650 fr.), interno in pelle (da 3500 fr.), sistema di navigazione, cellulare ecc. (3250 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica, 2 anni mobilità; 12 anni antiruggine (condizioni) Importatore: Peugeot Suisse SA, 3302 Moosseedorf (BE), www.peugeot.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri 1,6 l turbo a iniezione diretta (benzina), 156 CV; trazione anteriore, cambio a 6 marce Peso: 1415 kg (auto del test), totale ammissibile 1740 kg, carico rimorchiabile 500 kg

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 7,8 s Elasticità: 60–100 km/h (4a) 7,0 s 80–120 km/h (4a) 7,3 s Diametro di sterzata: 11,5 m Insonorizzazione: 60 km/h: 61 dBA 11113 120 km/h: 70 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 34,4 m

11111

Equipaggiamento

11113

COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore

Coupé irriverente in agguato

mano d’opera (fr.)

30 000/24 1,4 203.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 16,5 4189.–

La Peugeot RCZ non si limita a esibire forme esuberanti. Il rigore di questo divertente coupé fa onore al nome della marca. Anche nella versione da 156 CV.

› Ci rallegriamo di veder nascere i prossimi

modelli «fuori serie» di Peugeot. Il coupé RCZ, primo della nuova generazione, è di una specie rampante. Non fosse che per le forme stravaganti di tetto e lunotto posteriore con doppia bombatura, il tutto completato dai due archi d’alluminio laterali che delimitano il tetto. Il risultato è un predatore pronto a detronizzare l’inamovibile Audi TT. Senza contare che il coupé concepito da Magna Steyr può fregiarsi di uscire dalle stesse catene di montaggio austriache dell’Aston Martin Rapide e Mercedes SLS.

Elitismo moderato | A giudicare dalla

qualità di certe plastiche e dalla grafica arancione del computer di bordo, non si può certo affermare che la Peugeot RCZ sia altrettanto raffinata dell’Audi TT. Ciò detto, l’abitacolo è gradevole. Specie se ci si toglie lo sfizio della selleria in cuoio integrale dal costo supplementare di 5000 franchi. Il rischio è tuttavia quello di fare esplodere il prezzo molto mirato, inferiore ai 40 000 franchi, uno degli argomenti a favore di questa vettura. In tutti i modi, i passeggeri davanti godono di uno spazio assolutamente dignitoso. E visto che le sospensioni offrono una buona progressività e il motore è discreto, questo coupé si comporta bene anche sui lunghi percorsi. Meno fortunati i piccoli passeggeri che riescono a trovare un varco per sedersi sul

COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

fr./mese fissi variabili

15 000 30 000

81 56

626.– 626.–

Più o meno

386.– 772.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Peugeot da 108 a 185 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

TCS 8,8 4,9 fabbrica 9,3 5,2 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2:

6,3 6,7 147 g/km 167 g/km

etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 6,8 l/100 km serbatoio: 55 litri

C 11113

autonomia 809 km

!

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

sedile posteriore di questo autentico coupé 2+2. Pazienza: è comunque utile in caso di bisogno e vi si gode della vista attraverso lo scultoreo lunotto bombato. Decisamente migliore la situazione per quanto riguarda il bagagliaio ben rifinito, la cui capienza potrebbe fare dei proseliti tra i coupé.

Che tenuta! | A priori, si potrebbe dubitare della superbia del telaio ripreso dalla 308 (semplice barra di torsione posteriore). Timore infondato. Il coupé dal telaio ribassato e rielaborato si allinea nel solco delle vetture piacevoli da guidare, grazie alla precisione e alla reattività dello sterzo – grazie Peugeot di aver pensato ad un’assistenza idraulica! Perfettamente piantato in curva, il telaio si dimostra stabile e propone di preferenza un comportamento neutro. Le curve vengono affrontate a buona andatura ma in tutta sicurezza. E in caso di bisogno, la frenata è potente. Soprattutto la versione da 200 CV, ma anche la declinazione da 156 CV dell’1.6 turbo proposta in tutte le salse dal gruppo Peugeot, trasudano armonia. Dolce e disponibile in città, fuori porta regala riprese robuste. E, pur non essendo di una potenza estrema, offre un bel po’ di dinamismo. Visto inoltre che il consumo medio rilevato è inferiore a 7 l/100 km. Non serviva altro alla Peugeot RCZ per entrare a far parte del club dei coupé irriverenti. Marc-Olivier Herren

+ – ‹

Stilismo marcato, prestazioni e disponibilità dell’1,6 l turbo, consumi moderati, telaio rigoroso, buono sterzo e frenata, capacità del bagagliaio, equipaggiamento di serie, rapporto prezzo/ prestazioni.

Visione periferica e in altezza ridotta, comandi nascosti dal volante (cruise control, radio), sedili posteriori d’appoggio e poco accessibili, sospensioni su strade dissestate, volante grande, freno a mano fastidioso.

In opzione: la bella selleria in cuoio.


19 agosto 2010 | touring 14 | test e tecnica

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Archi laterali in alluminio e tetto a doppia bombatura, il coupé Peugeot RCZ non cede a compromessi stilistici. Un vero vettore d’immagine.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring» 1 3

Il posteriore nasconde lo spoiler retrattile.

Peugeot RCZ 1.6 Turbo

Audi TT 1.8 TFSI

Honda CR-Z ibrida 1.5 GT Plus

VW Scirocco 1.4 TSI

39 600.– 1598 115/156 240/1400 6,3 C2 70 –.81 11113 14/2010

47 100.– 1798 118/160 250/1500 6,71 C2 715 –.85 11111 2/20075

36 900.– 1497 91/124 175/1500 5,01 A2 72 –.74 11133 10/2010

36 800.– 1390 118/160 240/1500 6,61 B2 — –.74 11113 —

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno)

5

Audi TT 2.0 TFSI

Peugeot RCZ 1.6 Turbo in dettaglio ABITACOLO 11113 Davanti lo spazio è più che sufficiente, benché un po’ tirato per le grandi taglie. Striminzito, il sedile posteriore è da bambini e ci si può istallare il seggiolino. Ben rifinito, il bagagliaio è abbastanza capiente per un coupé. Lo schienale si ribalta solo integralmente.

foto MOH, ald

COMFORT 11123 Logicamente rigide, le sospensioni di questo coupé sportivo offrono un comfort accettabile, anche con gomme da 19 pollici. Ben insonorizzata, la RCZ fa bella figura anche in autostrada.

La plancia di bordo, tra fluidità e sportività.

EQUIPAGGIAMENTO 11113 Buona dotazione di serie. Peccato che taluni comandi siano nascosti dietro l’imponente volante.

PRESTAZIONI 11112 Potente, con buona coppia e reattivo: l’1,6 turbo si rivela molto equilibrato ed economico. Bel compromesso tra sportività e guida quotidiana, in buona sintonia col cambio finalmente dotato di precisione. COMPORTAMENTO 11112 Un coupé che privilegia il piacere della guida. Da neutro a leggermente sottosterzante, il telaio entusiasma per precisione e spontaneità. In particolare grazie allo sterzo assistito e all’impianto frenante gestibile ed efficace. SICUREZZA 11113 L’equipaggiamento completo va di pari passo col telaio rigoroso. La visibilità periferica è limitata dai larghi montanti anteriori. Buona invece, la visibilità posteriore.


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19 agosto 2010 | touring 14 | test e tecnica

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Le francesi si distinguono Tradizionalmente poco a loro agio nell’alta gamma, i costruttori francesi esplorano nuove strade immaginando automobili dal carattere decisamente distintivo.

› Proporre modelli fuori dal comune a prez-

zi inferiori delle lussuose tedesche: ecco la ricetta ora applicata da Peugeot-Citroën. Con successo, visto che la prima nata di questa nuova stirpe, la scintillante Citroën DS3 (v. prova in basso), promette di sfondare. L’obiettivo di produzione annuale è peraltro appena stato rimpolpato da 50 000 a 80 000 unità. Una cifra tanto più rispettabile se si pensa che questo modello dal design estroverso non è altro che un derivato della

cittadina C3, invece la DS3 prende di petto la Mini, distinguendosi tuttavia come auto «anti-retrò». In futuro, tutta la gamma Citroën avrà al vertice un modello della linea DS, di cui prossimamente vedremo la DS4 e la crossover DS5. Politica simile in casa Peugeot il cui sorprendente coupé RCZ (v. test) inaugura la gamma «fuori serie». Quest’ultima sarà costituita, negli anni a venire, da altri modelli dalla forte identità, all’insegna della stessa RCZ che si innesta

nella scia del coupé Audi TT, ma ad un prezzo inferiore. Da parte sua, Renault ha riproposto il marchio sportivo Gordini e si distingue per i suoi cabriolet. La Mégane CC (la prova qui sotto) è appena stata affiancata dalla roadster Wind. Questa due posti si caratterizza per le sue forme bombate e il cockpit di ispirazione corsaiola. Il prossimo appuntamento al Salone di Parigi dove il prototipo DeZir svelerà il nuovo linguaggio stilistico della marca. MOH

Come un pesce nell’acqua

Cabrio con tetto trasparente

Citroën DS3 1.6 THP Montante centrale a pinna di squalo e fari LED ammiccanti: la city-car DS3 mostra un registro anticonformista e seduttore, a giudicare dal suo abitacolo dove si alternano in modo indovinato rivestimenti laccati e materiali cromati. In più, quest’arma anti-Mini è personalizzabile a piacimento grazie agli adesivi all’ultima moda. La DS3 si smarca peraltro dall’icona britannica grazie alla polivalenza e al bagagliaio generoso. E non bisogna temere sospensioni rigide, poiché gli ammortizzatori offrono un buon compromesso tra piacere di viaggiare e sportività, con in più agilità e guida piacevoli. Mossa da una versione leggermente meno potente del 1,6 turbo (156 CV), questa city-car mostra una buona disponibilità fin dai bassi regimi e prestazioni da GTI, nonostante una certa mancanza di carattere ad alti regimi. Il tutto a un prezzo abbordabile. MOH

Renault Mégane CC Una cabrio è divertente soprattutto col bel tempo. Con la nuova Mégane CC dotata di un tetto panoramico in vetro, Renault è riuscita ad andare oltre questa regola. Infatti anche con il cielo grigio, nell’abitacolo entra tanta luce anche quando piove. E quando splende il sole in soli 21 secondi ci si può «liberare» del tetto, benché il meccanismo funzioni solamente con l’auto ferma. Gli ingegneri francesi hanno però avuto un occhio di particolare riguardo per gli amanti dell’aria aperta, evitando di prolungare eccessivamente all’indietro il parabrezza. In questo modo il guidatore siede sotto il cielo azzurro e non sotto il lunotto anteriore. E non manca neppure il piacere della guida, già a partire dalla più ridotta delle quattro motorizzazioni disponibili. Il turbo offre ottime accelerazioni grazie ai 130 CV della Mégane, tuttavia in frenata i 100 kg supplementari del tetto in vetro si fanno sentire. pam Positivo: tetto panoramico in vetro, adatta all’uso quotidiano, bagagliaio voluminoso Negativo: sistema di apertura del tetto soltanto ad auto ferma, il cofano del bagagliaio si inclina molto all’indietro quando si ripiega il tetto.

Tecnica: cittadina, 3 porte, 5 posti; lunghezza: 3,95 m; bagagliaio: 285 l; 4 cilindri turbo 1,6 l, 156 CV, 240 Nm a 4000/min; cambio a 6 marce; da 0 a 100 km/h in 7,3 s Consumo in prova: 7,7 l/100 km, autonomia di 623 km Prezzo: 29 900 fr. (1.6 THP Sport Chic).

Tecnica: coupé-cabriolet; 2 porte, 4 posti; lunghezza: 4,48 m; bagagliaio: 417 l/211 l; 1,4 l turbo 4 cilindri, 130 CV, 190 Nm a 2250/min; cambio a 6 marce; da 0 a 100 km/h in 10,7 s Consumo in prova: 7,6 l/ 100 km, autonomia di 789 km Prezzo: 37 300 fr. (CC TCe 130)

City-car predatrice: la DS3 col montante centrale a pinna di squalo.

Con o senza tetto: sempre un’ottima visibilità sulla Renault Mégane.

foto MOH, pam

Positivo: stile trendy, interni di qualità, comportamento agile ma confortevole, volume utile, costo degli optional, possibilità di personalizzazione Negativo: abitabilità dei sedili posteriori limitata, salite di regime un po’ faticose, nessun ripiegamento automatico dei sedili, modularità del sedile posteriore.



19 agosto 2010 | touring 14 | test e tecnica

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Lotta al pieno sbagliato Non è cosa rara che gli automobilisti facciano il pieno di benzina al posto del diesel. Il TCS ha testato alcuni accessori che aiutano a prevenire queste sgradevoli sviste.

› In Svizzera si registrano 10 000 errori al-

l’anno nel rifornimento di carburante. È vero che gli automobilisti che sono appena passati al motore diesel faticano sovente a perdere il riflesso di servirsi di benzina. Un comportamento erroneo che non colpisce soltanto i conducenti di auto a noleggio o aziendali. Anche le famiglie che possiedono diversi veicoli sono toccate dal problema. Di fronte a queste sbadataggini programmate, il commercio specializzato propone diversi accessori per avvisare gli utenti di ricordarsi di fare il pieno di gasolio.

quella del diesel, più larga. Questo dispositivo è disponibile per diversi modelli. Soluzione più rudimentale, i marchi «diesel» di plastica applicati attorno al bocchettone. Bisogna prestare attenzione a scegliere un modello che non dia troppo fastidio nell’operazione di svitare il tappo. È peraltro anche possibile applicare un adesivo ben visibile in prossimità del serbatoio. Da notare che Ford e Range Rover pro-

pongono dal 2007 bocchettoni che impediscono errori di rifornimento. All’acquisto di un nuovo veicolo, meglio fare attenzione a tale aspetto. Un’altra misura preventiva consiste, per i titolari di carte-carburante, nel bloccarle per l’acquisto di un solo tipo di carburante, o diesel o benzina. Un modo diverso per premunirsi contro i gravi danni o i costi di svuotamento che può occasionare un pieno sbagliato. MOH/TCS c+p

Test comparativo TCS: evitare errori di rifornimento

Tre metodi | Il TCS ha preso in considera-

zione tre tipi di accessori che forniscono un avviso acustico, meccanico o ottico. In formato carta di credito, l’avviso acustico DieselGuard si incolla facilmente all’interno dello sportellino del serbatoio. Al momento dell’apertura, attivata dalla luce, una voce chiaramente udibile rammenta – purtroppo solo in inglese – che bisogna fare il pieno di gasolio. Il DieselGuard è adatto solo agli sportellini che si chiudono molto bene. Basato su un sistema meccanico, il coperchio SoloDiesel si innesta sul bocchettone del serbatoio. Due anelli di sicurezza sono configurati sul diametro della pistola del gasolio. Queste ultime bloccano l’entrata della pistola della benzina, benché più stretta, e lasciano passare senza problemi

Designazione Prezzo Particolarità

DieselGuard™ 29.95 fr. (+porto) + polivalente, adattabile a quasi tutti gli sportelli del serbatoio + resistente al freddo — voce in inglese — l’avviso attira l’attenzione di terze persone — rischio di smarrimento se la colla si scioglie

Distribuzione

www.dieselguard.ch

SoloDiesel 86 fr. (+porto) + disponibile per diverse marche e modelli di autovetture + accessorio discreto — la parte superiore può staccarsi (ma si rimonta facilmente) — ancoraggio della pistola meno stabile che con il bocchettone originale www.alois-galliker.ch

Marchio sul bocchettone 10.80 fr. (+porto) + indicazione ben piazzata e in buona evidenza — eccesso di iscrizioni se sono presenti anche altre indicazioni — rischio che si sporchi e che diventi poco leggibile — grado di visibilità ridotto a seconda del colore dell’automobile www.schriften24.ch

touring

Benzina nel diesel: cosa fare?

I pattugliatori del TCS si incaricano di svuotare il serbatoio.

La presenza di benzina provoca gravi danni ai moderni motori diesel a iniezione diretta, perché la benzina annulla l’azione lubrificante del diesel sottoposto a iniezione ad alta pressione. Ciò causa un alto rischio di grippaggio dei componenti ultrasensibili. Nessuna garanzia copre i danni conseguenti ad un errore del genere. Al minimo dubbio, è saggio evitare di riavviare il motore o anche solo reinserire il contatto, anche se la quantità di benzina introdotta dovesse essere inferiore a 2 litri. La cosa migliore è limitarsi a spingere l’auto per liberare il posto alla pompa. Se ci si accorge dell’errore mentre si sta viaggiando, occorre subito fermarsi nel momento in cui il motore si mette a «sbattere» violentemente. In ogni caso, occorre chiedere aiuto al numero 140. Ogni anno, la Patrouille TCS si occupa di oltre 5000 casi di pieni sbagliati. Il veicolo viene trainato al centro d’assistenza più vicino. Lì la miscela benzina-diesel viene pompata con un’attrezzatura speciale e riciclata da una ditta specializzata. Se non è disponibile un centro d’assistenza, il pattugliatore svuota il serbatoio sul posto. A carico dell’automobilista i costi di smaltimento, che ammontano a 3 franchi per ogni litro di miscela. tg


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viaggi e tempo libero | touring 14 | 19 agosto 2010

Caccia di emozioni in Costa Azzurra Sfrecciare per qualche giro sul circuito di Le Castellet dà adrenalina alla vacanza. Ma chi preferisce non spingere troppo sull’acceleratore, nel sud della Francia trova alternative in abbondanza: mare, vino, cultura e natura.

› Chi passeggia fino a raggiungere la chiesa

di Le Castellet, percorrendo stradine strette, ripide e piene di negozietti, boutique e ristoranti, viene premiato con una vista a 360 gradi su vasti vigneti, uliveti e il Massiccio della Sainte-Baume. Situato sulla collina, il paesino centenario tenuto ben curato, non lamenta di certo una carenza di turisti, ed è anche presente in ogni calendario di eventi sportivi a motore. Oggi i fan dei motori possono di nuovo fare un giro sulla pista riaperta nel 2009, il circuito Paul Ricard, scegliendo tra il volante della propria auto, un bolide, o in sella a una moto. E i più giovani hanno di che divertirsi: i ragazzi dai 7 ai 15 anni possono partecipare a corsi di go-kart, che sono uno spasso. «In offerta abbiamo di tutto: dalle corse di auto d’epoca, a eventi solo per donne, sino a Gran Premi internazionali», ci spiega la responsabile della comunicazione Marie Dupasquier-Damagnez. Con orgoglio, la giovane aggiunge che il circuito, dal lato tecnico, in particolare per garanzia di sicurezza e rispetto dell’ambiente, è all’avanguardia e non teme confronti a livello internazionale.

Impronta Svizzera | Così come sulla pista si possono sentire sicuri gli «Schumacher del tempo libero» o i «Lüthi della domenica», altrettanto protetti e coccolati si possono sentire gli ospiti nel resto dell’enorme struttura, che comprende due hotel e un campo da golf. Chi non desidera arrivarci in auto, può parcheggiare il suo aereo in un hangar sullo scalo internazionale: ci sta di tutto, perfino un Airbus 319. Il presidente della società gerente è lo svizzero Claude Sage, che per anni ha presieduto il Salone internazionale dell’auto di Ginevra. Il circuito Paul Ricard appartiene all’impero del re della Formula Uno Bernie Ecclestone. L’anziano e magro signore è presente con il suo circo anche ogni primavera a Monte Carlo, e il Principato come d’incanto si trasforma in un palcoscenico di due chilometri quadrati. Quando Jenson Button, Lewis Hamilton, Sébastien Buemi e

compagnia fanno rombare i motori allo start del circuito cittadino con le spettacolari curve contornate da una folla di gente, milioni di spettatori guardano a occhi spalancati e sentono scorrere l’adrenalina nelle vene.

Metropoli e villaggio | La località turistica e mondana attira stelle e stellette del cinema, industriali miliardari e gente comune, e tutti questi partecipano al gioco del vedere e dell’essere visti. Ai VIP fa veramente piacere quando i curiosi sulla Piazza del Casinò non sono mai sazi di guardare le loro scintillanti Maserati e Bentley. A proposito della Piazza del Casinò: sotto di essa, nelle cantine di entrambi gli hotel Paris ed Hermitage, sono conservate 600 000 bottiglie del più nobile vino proveniente dalle migliori regioni di Francia. Durante la Seconda Guerra Mondiale molti oggetti di valore furono nascosti in un angolo della cantina che poi venne murata, per proteggere il tesoro dai soldati tedeschi. Naturalmente, si deve prendere con sé il portafoglio delle grandi occasioni per poter mangiare nel ristorante giapponese Yoshi dell’Hotel Metropole. A Monte Carlo, si continua a pagina 19

SVIZZERA Ginevra

ITALIA FRANCIA

Le Castellet Aigues Mortes Les Arcs Saintes-Maries Marsiglia 100 km

Monte Carlo

Bandol

Dal panettiere a comprare una «parisette».


19 agosto 2010 | touring 14 | viaggi e tempo libero

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Per sei ore questi piloti di Maggiolini provano l’ebbrezza della velocità in tutta sicurezza sul circuito Paul Ricard a Le Castellet.

Vigneti e olivi del podere di Souviou a Le Beausset.

Un’immagine classica: scafi che dondolano nel vecchio porto di Monte Carlo.


Vacanze in Italia

Isola d’Elba

Riviera Ligure Liguria

Laghi Italiani

Toscana


19 agosto 2010 | touring 14 | viaggi e tempo libero

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foto Christian Bützberger, carta TCS Visuell

La Camargue: gitani, cavalli e molta natura

I cavalli bianchi sono un simbolo della Camargue, come i tori neri e le eleganti cicogne.

continua da pagina 16

gusta il sapore sia della metropoli sia del paesino, e così si può mangiare anche in un bistrot a buon mercato. Come a Zurigo, Berna e Ginevra, la variegata offerta culturale è largamente sovvenzionata. Con 30 euro, il prezzo di entrata per un concerto estivo dei gruppi filarmonici è appena più caro di un musical o di un concerto all’aperto in una cittadina svizzera.

Bianco, rosso e rosato | Nell’entroterra collinare della Provenza i curiosi s’imbattono in rarità enologiche. Chi beve solo vini rossi o bianchi, trova di certo il nettare di proprio gusto, ma il sud della Francia è la zona del vino rosato. Vini fruttati e frizzanti, rallegrano ogni palato e possono essere serviti come aperitivo o anche per accompagnare un saporito pesce di mare. Nella casa del vino a Les Arcs sur Argens si possono degustare la maggior parte dei prodotti dei viticoltori regionali. Lo stesso vale per la Maison des Vins Coteaux Varois più

a ovest a La Celle. Nel paesino i turisti fanno volentieri sosta per una visita all’antica e stupenda abbazia, nelle cui vicinanze si trova l’omonima Hostellerie, un’azienda del cuoco Alain Ducasse. Gli ospiti mangiano in giardino all’ombra di alberi frondosi con i vitigni davanti ai propri occhi. Nello sfondo una schiera di pini, uno in fila all’altro, che formano una vera e propria barriera naturale di protezione dal mistral. A nord, della pittoresca cittadina di Bandol, lontano dalla strada in direzione di Le Beausset, si trova il podere coltivato a vite di Souviou. Un tappeto di lavanda blu accoglie l’ospite sulla via, mentre la ginestra gialla fiancheggia una parte dei vigneti, attorniati dalle mura storiche. Un incanto degli occhi sono i centinaia di ulivi, e un piacere per il palato è il loro olio. Alcuni esemplari sono più che millenari.

Christian Bützberger Info Touring www.vinsdeprovence.com, www.sainte-roseline.com, www.abbaye-celle.com, www.hotelducastellet.com, www.grandprixhotel.fr, www.domaine-souviou.com

Da sapere Viaggio: da Ginevra in auto si giunge in Provenza in cinque ore. Il TGV o gli aerei sono alternative valide. Hotel: alberghi di lusso come il Metropole (www.metropole.com) o il Fairmont (www.fairmont.com) si possono facilmente trovare a Monte Carlo. Ci sono però anche alternative come il Novotel con prezzi per camera doppia da 130 euro o il Columbus, albergo di stile con vista sulla tenda del circo, dove la camera doppia costa da 205 euro. Wellness: al sito www.montecarlospa.com si trova di tutto per il benessere. Shopping: oltre alle boutique lussuose c’è anche il Fontvieille Shopping Mall. Attorno al supermercato Carrefour ci sono oltre 30 altri negozi. Viaggio sulla costa: la Costa Azzurra mostra il suo lato migliore sulle strade regionali lungo il mare. Ad esempio, dalla cittadina costiera Bandol attraverso La Ciotat e Cassis sino al vecchio porto a Marsiglia.

In maggio migliaia di zingari vanno in pellegrinaggio a Saintes-Maries-de-laMer. È uno spettacolo intriso di tradizioni segrete che attira anche i turisti sulla costa provenzale. Nelle calde serate d’estate può anche capitare di assistere a un flamenco improvvisato in un angolo di strada e che un’atmosfera malinconica si impossessi del paesino. Naturalmente non deve per forza essere maggio, per viaggiare nella Camargue. Gli straordinari paesaggi disegnati dal fiume e dal mare, i cavalli bianchi e i tori neri sui prati verde vivo e il costante vento che soffia, sono elementi che rendono sempre magico questo fazzoletto di terra. A ovest del piccolo Rodano, nella piccola Camargue, si riuniscono migliaia di uccelli migratori prima di spiccare il volo per attraversare l’oceano. Lunghe passeggiate sulla spiaggia, una visita al parco ornitologico con 400 diverse specie di volatili, valgono la pena così come una gita nella vicina Aigues Mortes. Le mura imponenti hanno resistito per secoli a tutti gli aggressori e ora i turisti si sono impossessati con facilità della pittoresca cittadina. Per i viaggiatori individuali, che apprezzano vacanze sostenibili in un ambiente piacevole e che desiderano conoscere la Camargue senza stress, si consiglia come punto di partenza il piccolo Hotel L’Estelle a Saintes-Maries-de-laMer. In un giardino di tre ettari con ulivi e un laghetto privato, il 45enne svizzero Philipp Genner e il suo partner in affari Sven Fuhrmann hanno creato un gioiellino. Fuhrmann e il suo team creano come per incantesimo una cucina mediterranea leggera e gustosa, che ben si combina con il paesaggio e il suo terreno fertile dal quale spuntano riso, verdure e frutta. Bü Info Touring Hotel L’Estelle, prezzi in camera doppia da 147 a 364 fr., www.hotelestelle.com

Aigues Mortes, a pochi km da SaintesMaries: una gita che val la pena di fare.


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viaggi e tempo libero | touring 14 | 19 agosto 2010

Prevenire in genere aiuta In determinate destinazioni molti viaggiatori si ammalano di diarrea. Proteggersi è però possibile.

Compensare la perdita | Una ulteriore protezione dalla diarrea è offerta dall’assunzione di medicamenti probiotici, che si possono ottenere anche in farmacia senza ricetta. Questi medicamenti impediscono che i microbi nocivi possano annidarsi sulle pareti dell’intestino. Inoltre è efficace l’assunzione per tempo di carbone attivo. Per sicurezza si può anche mettere nella farmacia da viaggio polvere elettrolitica. Se nonostante tutte le precauzioni, la digestione non funziona, allora si deve provvedere subito a compensare la perdita di importanti sostanze minerali. Adrian Zeller

ald

Dal 30 al 50 per cento dei visitatori di Africa, Asia e Sudamerica durante il viaggio soffrono di disturbi all’apparato digerente. Generalmente, l’origine del malessere sono batteri che rompono il sensibile equilibrio della flora intestinale. Come hanno dimostrato varie ricerche, oltre ai saccopelisti ne sono colpiti al di sopra della media anche gli ospiti di alberghi nel segmento di lusso. L’ambiente particolarmente curato negli hotel induce, infatti, a non rispettare appieno le misure igieniche di prevenzione. «Bollire, sbucciare o lasciare stare», è la semplice regola di sempre per la prevenzione della diarrea in viaggio: nel dubbio, in particolare nei Paesi del sud del mondo e nelle destinazioni esotiche, gli alimenti dovrebbero essere consumati solo se sono stati bolliti, arrostiti o fermentati, mentre la frutta soltanto se ancora da sbucciare. Si deve fare attenzione ai buffet freddi: meglio rinunciare a insalate, uova, formaggio fresco così come a gelato e ghiaccioli, perché spesso sono portatori di microbi che provocano la diarrea. Per lavare i denti si dovrebbe usare, in via precauzionale, acqua minerale in bottiglia. Bisogna comunque dire che anche se si seguono pedissequamente tutte le misure preventive, non è garantita al cento per cento l’immunità, ma diminuisce di molto la probabilità di stare male.

Il Bernina Express si ferma alla stazione Alp Grüm, sullo sfondo il Piz Palü.

Le donne al potere sull’Alp Grüm «Ho trovato il mio luogo prediletto», dice Elisabeth Erber che da un paio di anni vive nell’imponente edificio della stazione ferroviaria sull’Alp Grüm lungo la linea del Bernina.

› Un colpo di genio dell’arte ingegneristica:

tra Tirano e l’Ospizio Bernina la ferrovia elettrica del Bernina sormonta un’altezza di 1800 metri su una lunghezza di soli 22 chilometri. È un capolavoro di ingegneria alpina e da poco anche patrimonio mondiale dell’Unesco. Su questa linea percorribile in qualsiasi stagione, da esattamente cento anni i turisti viaggiano dall’Engadina alla Val Poschiavo e poi oltre il confine nazionale sino alla città italiana di Tirano. Suscitano grida di ammirazione i paesaggi da cartolina che scorrono lungo le rotaie, il ghiacciaio del Morteratsch, l’Ospizio con il Lago Bianco, la pittoresca Poschiavo o Le Prese sul piccolo lago.

Frenesia e calma | Nel secolo trascorso,

lungo la linea del Bernina sono state scritte storie non solo ferroviarie, ma anche di vita. La 34enne Elisabeth Erber ha cominciato un nuovo capitolo della sua esistenza quattro anni fa come gerente del buffet della stazione ferroviaria sull’Alp Grüm. Quando la donna originaria della Bassa Austria per la prima volta si trovò di fronte all’impressionante edificio in pietra naturale, se ne innamorò: «Qui ho trovato il mio luogo, qui voglio rimanere». Per raggiunge-

re questo discosto angolo di mondo, gli escursionisti salgono a piedi o prendono la Ferrovia del Bernina. Nei giorni di sole splendente Elisabeth Erber con il suo team lavora senza sosta. I 70 posti a sedere sulla terrazza con la stupenda vista sul Piz Palü sono ricercati, e in men che non si dica sono occupati anche i 100 posti all’interno del buffet. In due ore tutti desiderano aver mangiato per poi proseguire. Se piove un paio di giorni o si alza una nebbia fitta, allora cambia decisamente il ritmo. In questo caso, Elisabeth Erber ha tutto il tempo per chiacchierare con i clienti, che arrivano con il contagocce. «Chi vive e lavora in un posto come questo, riflette spesso sulle scelte di vita delle persone», ci confessa la giovane donna, che prende la vita dal lato pratico. A lei in ogni caso, piace ancora tantissimo qui sopra, e se un giorno le batterie saranno scariche, allora si metterà a pensare sul da farsi. «E non ho nemmeno bisogno di uscire, dato che sono loro a venire quassù, anche di propria spontanea volontà», sorride divertita. Christian Bützberger

Info Touring www.mybernina.ch, www.alpgruem.ch.vu, www.rhb.ch, www.valposchiavo.ch


19 agosto 2010 | touring 14 | viaggi e tempo libero

Le terme argoviesi

Vigne del Locarnese

Acqua minerale o salina: da secoli l’Argovia è la meta degli appassionati dei bagni termali, a Rheinfelden, Baden o Bad Zurzach. Un fatto noto anche a varie personalità storiche.

Il canton Argovia è chiamata «Rüebliland», «terra delle carote». Ma un altro bene prezioso si trova in questa regione della Svizzera: l’acqua. In effetti, in Argovia confluiscono non solo i fiumi Reuss, Aare e Limmat, ma qui scorre anche acqua termale in abbondanza. Dalle 18 fonti della città di Baden sgorga l’acqua più ricca di minerali della Svizzera, un fluido benefico che già i Romani impiegavano per la cura dei loro acciacchi. Chi non teme l’odore di zolfo, può bersi un goccio alla fontana accessibile a tutti. Le terme costruite nel 1964 portano ormai i segni del tempo e sono solamente un ricordo gli anni in cui vi soggiornavano per diverse settimane personalità come gli scrittori Gottfried Keller e Hermann Hesse o l’imperatore etiope Hailé Selassié. È rimasto l’Hotel Blume in stile liberty e la speranza riposta nell’architetto ticinese Mario Botta, che vuole far tornare a nuova vita il quartiere dei bagni sulla Limmat grazie a terme super moderne.

Come al mare | Non lontano da Baden si trova Bad Zurzach, già meta di ospiti piuttosto giovani attirati dalle svariate offerte wellness. Le piscine di sale alcalino di

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Glauber servono a lenire i dolori fisici, ma con l’adiacente Medical Wellness Center si punta naturalmente anche su trattamenti di benessere. Per poter soddisfare la sempre crescente domanda da parte di coppie che desiderano godersi insieme il programma di benessere, non si è esitato a trasformare una sala di sedute curative in un romantico locale di trattamento. Dal massaggio al cioccolato caldo sino a quello al miele, qui si possono prenotare svariate offerte. È stato trasformato anche il serbatoio sopraelevato risalente al 1958: dove prima si immagazzinava l’acqua, oggi ci si mangia con vista sul Reno che scorre nella vicina Germania. A 45 chilometri giù per il fiume, si trova Rheinfelden un’altra stazione termale, rinomata per i suoi bagni salati. Attorniate da una moderna architettura, si trovano vasche, saune e un hamam con tutto il suo sapore mediorientale. E per chi non può viaggiare sino al Mar Morto, Rheinfelden fa al suo caso: nella vasca con il 12% di contenuto salino, si sta a galla proprio come in quel salatissimo lago. pam

Info Touring www.thermalbaden.ch, www.thermalbad.ch, www.kurzentrum.ch.

Strada del vino Un itinerario che parte da Tenero e arriva ad Ascona, fuori dai consueti richiami turistici del Locarnese. Infatti, il tema portante è il vino e le tappe sono cantine ed enoteche che tengono alto il nome del Merlot. Lungo questa Strada del vino si incontrano alcuni dei maggiori produttori ticinesi: Matasci a Tenero, Poroli e Haldemann a Brione, Caverzasio a Verscio, Delea a Losone per finire nell’Azienda Terreni alla Maggia di Ascona. L’opuscolo «Nel Cuore verde del Locarnese» è scaricabile dal sito di Ticino Turismo: www.ticino.ch > Gastronomia.

Veri sapori ticinesi Tavole tipiche All’insegna del motto «I frutti saporiti dell’albero Ticino», la Conferenza agroalimentare in collaborazione con Gastro Ticino propone il programma «Sapori del Ticino in tavola». Per il 2010, 104 ristoranti del cantone partecipano al progetto di valorizzazione dei prodotti tipici, proponendo gustosi piatti regionali. L’opuscolo-guida, con l’elenco di questi ristoranti e una scelta di ricette regionali elaborate dallo chef Daniele Meni, si può ritirare presso Gastro Ticino o tutti gli enti turistici.

Via Alta Vallemaggia Trekking sul crinale Nuova, importante, possibilità di escursioni in Ticino grazie all’appena inaugurata Via Alta Vallemaggia, che si snoda per 53 km e consente di intraprendere trekking di cinque o sei giorni. Il percorso è accessibile sia da Cimetta, con la funivia Locarno-Cardada, o a ritroso da Fusio. Il sentiero, a quota 1500–2500 m, passa spesso sul crinale fra Vallemaggia e Verzasca. Depliant con cartina e dislivelli scaricabile su: www.vialtavallemaggia.ch.

Il Ceresio in kayak

foto ald

Camping e pagaia Fino al 30 settembre, scoprite il Lago di Lugano, grazie a un «campeggio nautico» della durata di tre giorni. Ci si sposta pagaiando in kayak per 60 km e si pernotta in tenda sulle sponde del Ceresio. Partenza dal camping TCS di Muzzano. Tutte le informazioni al sito: www.kayaklugano.com.

Foto grande: Bad Zurzach con serbatoio sopraelevato. Sopra: le terme di Baden, attualmente ancora in letargo. Sotto: «Sole Uno» a Rheinfelden con i getti dell’idromassaggio.


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sezione ticino | touring 14 | 19 agosto 2010

Trent’anni di successi! I corsi Junior Driving compiono 30 anni. Lanciati nel 1980, oggi sono uno dei punti di forza dell’intero programma di formazione di guida proposto dal TCS.

› Era un’attività nata in sordina, ma forte-

mente voluta dall’allora presidente sezionale, Avv. Franco Felder, per istruire e sensibilizzare i nostri giovani a guidare in modo consapevole, prudente e rispettoso. Con l’aiuto finanziario del Dipartimento dell’educazione della Sede centrale, diretto dal compianto Gérald Foresti, fu organizzato, nel Centro della Sezione Vodese di Cossonay, il primo corso d’introduzione alla guida per 21 giovani ticinesi, non ancora diciottenni, dal 17 al 23 agosto 1980. La novità trainante di quel corso era il fatto che i giovani guidassero per la prima volta da soli in pista chiusa. Le altre materie insegnate durante i campi erano la teoria della circolazione, i primi soccorsi, nozioni basilari di meccanica, oltre a due conferenze sugli aspetti giuridici ed assicurativi ed il ruolo educativo della polizia. Il successo fu immediato. Infatti, al rientro in Ticino, molti genitori chiesero subito la possibilità d’iscrivere già i loro figli per l’anno successivo.

Da Vaud al Ticino | Per un paio d’anni si

era continuato ad organizzare un solo campo guida all’anno, aumentando vieppiù i partecipanti fino a quaranta a corso. In seguito i corsi divennero due, poi tre, quattro, cinque fino agli attuali sette con una partecipazione annua di 280 giovani. Anche le sedi cambiarono, da Cossonay, si passò a Aurigeno, Gluringen, Davos, Rivera e Losone, fino a trovare la sede definitiva ad Ambrì-Piotta, prima alla Casermetta e poi nel 1994, grazie alla lungimiranza dell’allora presidente sezionale Avv. Bruno Notari a Scruengo, dove la Sezione Ticino rinnovò

Il gruppo di giovani partecipanti ticinesi al primo corso Junior Driving del 1980. Sull’auto al centro in camicia bianca si riconosce l’attuale segretario sezionale Renato Gazzola.

completamente un baraccamento militare, dando vita all’odierno Villaggio di vacanza TCS. In totale, in 30 anni si sono svolti circa 160 corsi ai quali hanno partecipato quasi 5000 ragazzi.

Al passo coi tempi | I contenuti dei campi guida seguirono l’evoluzione dei tempi e si adattarono sempre più alle esigenze dei giovani. Da qualche anno i partecipanti fanno una vera preparazione all’esame teo-

Un impegno continuo L’attività di formazione, soprattutto per i giovani, continuerà ad essere una delle maggiori attenzioni della Sezione. L’attuale «sistema di circolazione stradale» non permette più di improvvisare. L’approccio alla strada impone una preparazione adeguata e attenta. Negli ultimi anni la Sezione s’è dotata delle infrastrutture necessarie e del personale competente al fine di impartire una formazione all’altezza delle Leggi vigenti e a completa soddisfazione degli utenti. Oltre ai corsi «Junior e Senior Driving» e alla Scuola guida, la Sezione organizza i corsi per la seconda fase della licenza di condurre, i corsi di perfezionamento della guida GB=RM, i corsi ECOMIX per la guida ecologica ed i corsi di aggiornamento per gli anziani. Nella foto: Marco Gazzola (sinistra), responsabile del settore Educazione stradale, formazione, perfezionamento di guida e attività per i giovani, con il suo braccio destro Matthias Brantschen. rega

rico, che sostengono alla fine del corso presso la Sezione della Circolazione a Camorino, seguendo tutta la formazione necessaria, non trascurando però la guida pratica che effettuano sulla Pista TCS sull’aerodromo di Ambrì. È una settimana impegnativa, ma che i giovani affrontano, con profitto, per raggiungere il traguardo finale col superamento dell’esame teorico di guida, primo e importante tassello della licenza di condurre definitiva. Renato Gazzola


19 agosto 2010 | touring 14 | sezione ticino

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foto ald

Corso per anziani del Bellinzonese

Attenzione: bambini a scuola! Le vacanze estive sono quasi giunte alla fine. Centinaia di scolari riprenderanno ad andare a scuola e molti di loro per la prima volta. I consigli del TCS. Il Touring Club Svizzero (TCS), l‘Ufficio per la Prevenzione degli infortuni (UPI) e l’Associazione delle Polizie riprendono, per l’occasione, la campagna di prevenzione indirizzata agli automobilisti ed ai genitori degli scolari con manifesti e opuscoli. Lo scopo che si vuol raggiungere è quello di rendere più attenti gli automobilisti a prestare maggiore attenzione agli scolari sul tragitto casa-scuola e sollecitare i genitori ad indicare ai loro figli la strada più sicura. All’apertura dell’anno scolastico, gli agenti e gli ausiliari delle Polizie comunali ticinesi distribuiranno agli automobilisti 10 000 panni per pulire i vetri (per meglio vedere i bambini!) e un opuscolo con le seguenti raccomandazioni:

Per i conducenti # Date l’esempio. # Riducete la velocità e tenetevi pronti a

frenare. # Fermatevi al passaggio pedonale, così il bambino potrà attraversare in sicurezza. # Mantenete una distanza di sicurezza da un bambino in bicicletta. Per i genitori # Indicate ai vostri figli la strada più

sicura per andare a scuola. # Mostrate ai vostri bambini il modo più sicuro per attraversare la strada. # Mandate i vostri figli a scuola lasciando loro un margine di tempo e controllate che indossino vestiti chiari e possibilmente con parti riflettenti. # Rinunciate ad accompagnare a scuola vostro figlio in auto. Il percorso casascuola è un’esperienza importante per un bambino.

Trittico Alpino del TCS con 640 ciclisti Una splendida giornata di sole ha arriso quest’anno ai numerosi ciclisti che hanno affrontato la diciassettesima edizione del «Trittico Alpino», organizzata come sempre dalla nostra Sezione, in collaborazione con il Servizio CicloSvago della Sede centrale e la Sezione Urana del TCS. Il 27 giugno, questi intrepidi ciclisti hanno percorso i 165 km con 3340 m di dislivello con sano agonismo ed ammirando le bellezze naturali della regione del San Gottardo dell’Oberalp e del Lucomagno. Abbiamo notato fra gli intervenuti molti volti conosciuti e affe-

Il Gruppo di Bellinzona, Valli e Moesano organizza per i soci della 3° età della sua giurisdizione due corsi di aggiornamento della guida presso il Centro sezionale di Rivera. Il costo del corso, pranzo compreso, è di 20 fr. per persona. La differenza è presa a carico dal Gruppo medesimo e dalla Sezione Ticino del TCS. Le date previste sono il 23 e il 28 settembre 2010. L’appuntamento è fissato per le ore 8.45. Il corso terminerà verso le ore 16.00. Raccomandiamo ai partecipanti di controllare la pressione delle gomme secondo il libretto delle istruzioni del veicolo e di fare il pieno di carburante. Nella quota del corso è compresa un’assicurazione casco totale con franchigia a carico del proprietario dell’auto di 500 fr. Iscrizioni presso il Segretariato del TCS a Rivera, tel. 091 935 91 21. I posti sono limitati.

zionati alla manifestazione che hanno avuto parole di plauso per la perfetta riuscita della giornata. Assolte le formalità di punzonatura e ritirati gli omaggi (borraccia e maglia) i ciclisti sono partiti alla spicciolata per la scalata dei tre passi con soste per controllo, rifornimento a Airolo, Andermatt, Disentis e Acquacalda. Per la cronaca, nessun incidente di rilievo e normale lavoro per gli addetti al soccorso tecnico, ciò ha permesso di coronare una giornata di ciclismo amatoriale caro al TCS in ricordo delle sue origini.

In gita nell’Oltrepò col Gruppo Momò Il Gruppo TCS del Mendrisiotto, organizza per sabato 09 ottobre 2010, una visita lungo le dolci colline dell’Oltrepò Pavese con visita e degustazione in una tipica cantina sociale della zona. Al termine della visita alla cantina verrà organizzato un pranzo presso il RistoranteCaffè Torino di Varzi, con specialità culinarie della zona. Prezzo tutto compreso (viaggio in torpedone – pranzo – bibite): fr. 60.–. I soci e i loro familiari che volessero partecipare sono pregati di telefonare allo 079 444 5 666 oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica: tcs.mendrisiotto@bluemail.ch Ultimo termine di iscrizione: giovedì 30 settembre 2010. Si veda il programma in dettaglio su www.tcs-ticino.ch (Mendrisiotto).


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club e soci | touring 14 | 19 agosto 2010

Sotto l’occhio vigile dell’istruttore, due ragazze si accingono a svolgere gli esercizi di guida sulla pista dell’aerodromo di Ambrì.

Primo contatto con il volante È il sogno di ogni adolescente: provare finalmente a guidare un’auto. Una realtà possibile durante i campi di guida per giovani di 16 e 17 anni organizzati dalle Sezioni del TCS. E alla fine si ha già in tasca l’esame di teoria.

› Non aver ancora compiuto 18 anni e saper

già guidare l’automobile! E non solo: poter tornare a scuola o al posto di apprendistato mostrando ai compagni invidiosi l’attestato del corso Samaritani e quello che certifica il superamento dell’esame di teoria per allievi conducenti. Quale giovane non lo vorrebbe! Eppure è una mera formalità, possibile in meno di una settimana grazie ai campi di iniziazione alla guida organizzati da molte sezioni cantonali del TCS durante le vacanze estive ed autunnali.

La sede prediletta per questi campi è sicuramente il Villaggio di vacanze del Touring Club Svizzero a Scruengo (TI), nel cuore della Val Leventina. Un gruppo di chalet immerso nel verde, che ogni estate ospita centinaia di ragazzi provenienti da oltre Gottardo per trascorrere una settimana sognando la licenza di condurre. Una settimana intensa, scandita da lezioni in sala di teoria, nozioni di sicurezza stradale e di primi soccorsi con, naturalmente, molta e molta pratica al volante. Un’esperienza,

quest’ultima, che da sola ripaga ampiamente questi 16/17enni che hanno deciso di investire parte delle vacanze unendo l’utile al dilettevole.

Programma intenso | L’entusiasmo è palpabile, quando li incontriamo sulla pista dell’aerodromo di Ambrì, dove il TCS ha delimitato un’area d’esercitazione. Stretti slalom tra i coni arancioni, parcheggi millimetrici, manovre a marcia indietro, «stop and go» a ripetizione… tutti eseguiti a regola d’arte. Quasi pensiamo d’aver sbagliato corso. «Davvero, hanno tutti preso il volante in mano per la prima volta quattro giorni fa», ci rassicura Hermann Villiger, il maestro di guida zughese che via radio ricetrasmittente impartisce gli esercizi da svolgere ai giovani guidatori seduti nell’abitacolo. «E già domani pomeriggio andranno a Bellinzona per sostenere l’esame ufficiale di teoria valido per la patente di guida», aggiunge Roger Stoll, anche lui maestro di guida, al suo sesto anno come istruttore di guida e di teoria durante il campo organizzato dalle sezioni Zugo, Svitto e Uri. «Almeno il 95% di


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foto Gabriele Putzu/Ti-Press

19 agosto 2010 | touring 14 | club e soci

Dall’alto in senso orario: momento di pausa nel grazioso Villaggio TCS di Scruengo. Ragazzi durante il corso primi soccorsi. Il gradito appuntamento con la cucina ticinese. La camera di uno chalet di Scruengo. Slalom perfetto tra i coni con la piccola Chevrolet Spark.

loro sarà promosso», afferma Stoll dimostrando grande sicurezza. E se si dà uno sguardo al programma di studio si capisce che tanta sicurezza non è fuori luogo. Da quando sono arrivati in Ticino, domenica mattina, le giornate di questi quasi 40 ragazze e ragazzi sono scandite da: teoria della circolazione, corso di primi soccorsi (anche detto corso Samaritani), esercizi di guida e lezioni di teoria automobilistica. Colpisce, fra l’altro, vedere elencate lezioni intitolate «Aggressività nel traffico stradale», sicuramente un tema molto attuale al giorno d’oggi. Come pure di grande attualità sono materie quali «In forma al volante» oppure «Auto e ambiente». Né poteva mancare una lezione su «Assicurazioni e statistiche degli incidenti», argomento che potrebbe incidere non poco sul portamonete dei futuri automobilisti. E poi tantissimo esercizio al PC sui questionari dell’esame di teoria.

Gradevole soggiorno | Poche le pause dopo la sveglia alle 6.45 seguita dalla colazione, a parte il sempre gradito momento in

cui ci si ritrova tutti in mensa. A proposito: «A Scruengo si mangia come in un hotel a cinque stelle», osserva entusiasta Konrad Schuler, presidente della Sezione Svitto del TCS, qui in veste di responsabile del corso. A giudicare da come i giovani si lanciano sul ricco buffet sembra che abbia ragione. Naturalmente, però, qualche ora per visitare i dintorni la si trova. Ad esempio, il mercoledì pomeriggio è stato dedicato a un classico ticinese: la discesa in rafting del fiume Ticino tra Biasca e Bellinzona. E i giovani che si aggirano a gruppetti nel Villaggio TCS mostrano di apprezzare questo intenso impiego del tempo. Durante una settimana lontani da casa, infatti, hanno anche l’occasione di conoscere altri coetanei della propria regione, di viverci fianco a fianco ed eventualmente di stringere nuove amicizie. Insomma un campo-guida del TCS diventa anche una piccola scuola di vita. Dal canto suo Adriano, 17 anni, non ha dubbi: «Un’esperienza assolutamente piacevole e positiva. Aver potuto guidare finalmente un’auto è… super! Ringrazio moltissimo i miei genitori per avermi man-

dato qui». Come molti genitori sanno, è già raro che un figlio adolescente sia davvero contento di qualcosa… Allora non è un caso che il TCS organizza questi campi ormai da 30 anni. Antonio Campagnuolo

Info Touring Informazioni sui Campi guida per giovani (anche detti Junior Driving o Corsi Juniors) presso le sezioni TCS d’appartenenza. Per contatti si veda anche la rubrica «Sezioni» del sito www.tcs.ch

Chevrolet sostiene i futuri conducenti Chevrolet Suisse, già fornitrice di parte delle vetture della Patrouille TCS, ha messo a disposizione anche le automobili per le prove in pista durante i campi-giovani a Scruengo. Si tratta dei nuovissimi modelli Spark e Aveo, dai bassi consumi di carburante. Inoltre a fine corso, i partecipanti ricevono un buono di 500 fr. da spendere in una concessionaria Chevrolet entro il 30 giugno del 2012. ac


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Termine di invio: 11 novembre 2010 fino ad esaurimento delle scorte invece di Fr. 229.–/set (N art. 90013.00) invece di Fr. 98.–/pz. (N. art. 90013.10) invece di Fr. 98.–/pz. (N. art. 90013.11)

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Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand AG, Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.


19 agosto 2010 | touring 14 | club e soci

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Panoramica prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch

Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr.55.–* * camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.– ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura Mondo Fr. 45.– Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.–

Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio su richiesta Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno responsabilità civile (RC) bici Fr.6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner

Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–

Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del club informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre definitiva. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch

Musica e motori

Da venerdì 3 a domenica 5 settembre 2010 si svolgerà a Wohlen (AG) un grande festival musicale all’aperto. Sul palco dell’«Allrad & Music Festival» si esibiranno interpreti country, dixie e blues fra i più rinomati al mondo, come: Popa Chubby, Mustang Sally, John Kay & Steppenwolf, Rosanne Cash (nella foto). Ma ci saranno pure nomi della scena musicale svizzera, come il sempre verde Polo Hofer, i Kummerbuben o Marc Sway. Durante l’open air di tre giorni, sponsorizzato dagli importatori d’auto Amag ed Emil Frey e al quale «Touring» collabora come media-partner, sarà allestito un percorso sterrato di 800 metri, sul quale si potranno provare i propri veicoli fuoristrada. Inoltre, sotto un enorme tendone saranno esposti veicoli 4!4 di diverse marche. Programma completo al sito: www.allrad-music-festival.ch. ac ald

ASSISTA www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione Fam. Fr. 96.– Individuale Fr. 66.– Privata Fam. Fr. 215.– Individuale Fr. 192.– Immobili Fr. 95.–

Spese di cura ETI: i Paesi coperti Uno dei prodotti del TCS più richiesti è il Complemento spese di cura legato al Libretto ETI. Importante è però sapere qual è la variante che fa al caso vostro. Come tutti sanno il complemento «Spese di cura» di ETI copre senza limiti di costi e per tutta la famiglia, le spese impreviste di trattamenti ambulatoriali o di ricoveri ospedalieri mentre ci si trova in viaggio. Vengono così colmate eventuali lacune della propria assicurazione di base obbligatoria. È però importante scegliere la versione corretta relativamente al paese di viaggio. La variante Spese di cura «Europa» (32 fr.

l’anno, abbinata al Libretto ETI Europa) è valida per tutti i paesi europei, inclusa la Russia e Kazakistan fino agli Urali, oltre ai paesi del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia). La variante «Mondo» (fr. 45 l’anno con ETI Mondo) copre tutti gli altri paesi del pianeta, compresi quelli del bacino mediterraneo inclusi anche nella versione Europa. Le varianti sono acquistabili separatamente. Attenzione: nessuna delle due è valida per la Svizzera e il Liechtenstein. ac Info Touring Tutti i dettagli e le condizioni di assicurazione su www.eti.ch o tel. 0844 888 111.


Teeniecontest 2010 Il contest giovanile per le qualità morali!

La finale avrà luogo il 13 novembre a Oensingen in BLACKOUT.

Recalls:

Sabato 14 agosto 11h00 – 16h00 Centro commerciale Seepark, Kreuzlingen Sabato 04 settembre 11h00 – 16h00 Centre commercial Passage, Frauenfeld

Sabato 11 settembre 11h00 – 16h00 Centro commerciale Amriville, Amriswil

I vincitori del 2009 Olivia & Fabio

Sabato 18 settembre 11h00 – 16h00 Centro commerciale Pilatusmarkt, Kriens Sabato 25 settembre 11h00 – 16h00 Centro commerciale Züri-Oberland-Märt, Wetzikon Sabato 02 ottobre 11h00 – 16h00 Centro commerciale Rheinpark, St. Margarethen

150 Teenies si confronteranno in questi Recall, compreso di Foto + Film e solo 10 ragazze e Ragazzi andranno in finale. Questi Recall sono liberi a tutti e gratis.

www.teeniecontest.ch


19 agosto 2010 | touring 14 | la pagina dei lettori

Forum

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Il concorso Scommetto che la maggior parte di loro si rifiuterebbero di firmare. Reinhold Heimgartner (@)

I fari accesi costano

«Formazione 2-fasi»: una precisazione «Touring» 13/2010

Anche se all’inizio di autunno i fratelli Fallot avranno assolto in modo esemplare il secondo giorno di corso nel quadro della formazione cosiddetta «2-fasi», non avranno ancora in tasca la patente definitiva: deve prima trascorrere il periodo di prova di tre anni. In assenza di incidenti stradali o altre gravi infrazioni, si può richiedere la licenza di condurre definitiva un mese prima della scadenza del termine. Per Sylvie e Jérôme Fallot sarebbe, dunque, l’autunno del 2012. La redazione Il grande affare dei radar

Per chi l’ha inventato è di sicuro un buon affare, così come per i Cantoni che lo istallano, dato che grazie al radar di ultima generazione vengono incassate multe per milioni di franchi. Inoltre, i nuovi apparecchi saranno causa di molti inconvenienti e faranno aumentare di nuovo il numero degli incidenti. Gli automobilisti non si concentreranno più su quello che succede sulla strada, bensì sul tachimetro e sui luoghi dove si può incappare in queste «macchinette spilla soldi». Albert Stähli (@)

Non è solamente il fatto che i fari accesi in permanenza, addirittura anche durante le belle giornate estive, sembrano un’aberrazione, ma anche che le lampadine non sono poi così resistenti. Ognuno noterà il numero di automobili «guerce» in circolazione. In tre anni, e 20 000 km, ho dovuto cambiare tre volte le lampadine. Che costo! Claude Roth @

«Touring» 10/2010

A condizione di non mettere in ricarica tutte le auto elettriche tra le 11 e mezzogiorno durante le giornate di canicola (con l’aria condizionata accesa), la rete elettrica risulta essere talmente sovradimensionata da essere in grado di ricaricare miliardi di auto elettriche! Basta, dunque, installare nel proprio garage una presa trifase in parallelo con lo scaldabagno trifase per fare il pieno in modo semplice ogni notte a tariffa ridotta o anche di giorno da mezzogiorno alle 13. Ossia durante le ore in cui non si sa veramente cosa fare della sovrapproduzione delle centrali termiche.

Impressum

Compatta, divertente, cittadina. La i:SY della Flyer è pratica da guidare come le sue «grandi sorelle» e la sua taglia ridotta cattura gli sguardi. È disponibile nei colori rosso, bianco, nero ed argento oltre che nel modello Light oppure nella versione lussuosa Tour. Colpisce soprattutto grazie alla guida silenziosa e confortevole. In palio vi è una bici elettrica i:SY bianca, del valore di oltre 3490 franchi a seconda del modello. Sponsor del premio: Biketec, Huttwil, www.biketec.ch

Jean-François Morf, Charrat

foto mw, ald

Più coerenza sui limiti d’età

I giovani automobilisti richiedono regolarmente l’introduzione per gli anziani dell’obbligo di riconsegna della licenza di condurre al raggiungimento di un determinato limite d’età. Tuttavia, adesso mi aspetto da queste persone che s’impegnino con una firma a dar poi seguito alle proprie richieste quando sarà giunto il loro momento.

Una moderna mini bicicletta elettrica

Ricaricare l’auto elettrica costa poco

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).

touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Sabine Rothacher (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. Di quanti cavalli dispone la Peugeot RCZ del nostro test? 2. Come si chiama il circuito automobilistico di Le Castellet, situato in Costa Azzurra? 3. Quale vecchio aereo tedesco viene presentato dal pilota Hans Moser? Si possono fornire le risposte per posta (solamente su cartolina postale), tramite SMS, e-mail o www.touring.ch, indicando le proprie generalità. Concorso 12/10: il pacchetto Val Poschiavo e Ferrovie retiche è stato vinto da Ulrich Stricker di Zizers. Complimenti! Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (soggetto: concorso) Termine d’invio: 29 agosto 2010


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l’incontro | touring 14 | 19 agosto 2010

«Tante Ju»: avventura d’epoca

suo finestrino, contrariamente al DC-3 sul quale ci sono anche sedili in corridoio, e dunque alcuni passeggeri non hanno un posto con vista. Da noi si riesce a respirare qualcosa di più del volo. Lo Ju-52 è un’avventura pura. Inoltre, facciamo solo voli a vista, mai strumentali, per questo non siamo mai immersi in nuvole fitte.

Per 40 anni, l’aereo tedesco Ju-52 è stato in servizio anche nell’aviazione svizzera. Da allora la JU-AIR offre dei giri in cielo con quattro veicoli degli anni Trenta.

» Come ci si sente a guidare i vecchi trimotori Ju-52?

Hans Moser: È una gran bella sensazione, una cosa completamente diversa dai nuovi tipi di aereo. Guida e meccanica sono ancora le stesse del 1939, quando entrò in servizio questo Ju-52. Cosa distingue uno Ju-52 da un altro pezzo d’epoca, come ad esempio il DC-3?

Come reagiscono i passeggeri al primo volo?

Lo Ju-52 è di una generazione più vecchia del DC-3. Non ha un sistema idraulico ed è più limitato nelle possibilità di guida. Di volo strumentale, sbrinamento e tanto altro ancora non se ne parla con lo Ju-52. Quali sono le caratteristiche dei voli turistici a bordo della «Tante Ju» («la zia Ju»)?

Lo Ju-52 è chiaramente un aereo per giri turistici, dato che ogni passeggero ha un

Con entusiasmo. Ne rimangono completamente affascinati. Anche per i piloti qui sta l’enorme differenza tra i voli con aerei di linea e con la «Tante Ju»: sui voli di linea i passeggeri reclamano a causa del caffè freddo o dell’aria troppo calda. Sullo Ju-52 in estate è molto caldo, rumoroso e spesso si subiscono scossoni, e nonostante ciò, i passeggeri sono più che contenti. Ha già vissuto situazioni difficili nei panni di pilota di Ju-52?

A dire il vero no. Al massimo ho avuto a che fare con condizioni meteorologiche ostiche. In presenza di forte vento laterale il pilotaggio diventa difficoltoso, mai pericoloso; diciamo che è solo più impegnativo. Qual è l’itinerario più bello che ha percorso volando sullo Ju-52?

Il volo più affascinante è sempre quello sulle Alpi svizzere con il bel tempo. Le Alpi sono così variegate che ogni zona è ideale per un giro turistico. Far combaciare la manutenzione e i costi deve essere una vera e propria sfida...

… è un grande problema. Dei 180 collaboratori della JU-AIR, solo una manciata lavora in pianta stabile. Tutti gli altri, piloti, assistenti di volo, e meccanici, lo fanno perlopiù per proprio diletto. Altrimenti non sarebbe possibile mantenere in vita questi velivoli. Per quanto ancora potrà volare lo Ju-52?

Dal lato puramente tecnico, non esiste un limite, ma diventa sempre più difficile dal lato giuridico. Siamo un esercizio commerciale e sono necessarie innumerevoli eccezioni alle regole in modo che questi velivoli d’epoca possano solcare i cieli. Al contrario delle automobili, nell’aviazione non esiste una classe d’epoca, dove si godono particolari diritti di vecchiaia.

«

Heinz W. Müller

Intervista: Heinz W. Müller

Il capitano Hans Moser sulla pista di Samedan davanti ad un HB-HOS del 1939.

In pillole Hans Moser (63) è stato pilota di Swissair per 32 anni. Ha pilotato DC-9, DC-8, Fokker 100, Airbus A310, MD-11. Inoltre, dal 1969 al 1999 è stato pilota militare. Oltre ad un apparecchio privato guida anche, per passione, lo Ju-52 della JU-AIR. Attualmente volano ancora otto Ju-52, di cui quattro in Svizzera; www.airforcecenter.ch, tel. 044 823 20 17.



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