2 settembre 2010 touring 15 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilità
Dossier speciale vetture 4"4
Fuoristrada in capo al mondo
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Ricostruita l’auto del telefilm
La KITT diventa realtà 10 Il Ticino che piace ai turisti
Vini e formaggini 30 Concorso: in palio cinque set di macchine da caffè a capsule Sull’A1 in Romandia Corsia d’emergenza usata per smaltire il traffico 9
Test della nuova Touareg Meno peso e più comfort per tutti i tipi di strade 22
41 Assicurarsi con Auto TCS Consigli per stipulare una polizza conveniente 37
2 settembre 2010 | touring 15 | editoriale e sommario
22 Test della VW Touareg V6 3l TDI
Cura dimagrante per la seconda generazione della SUV ammiraglia di VW. Oltre ad essere stata ottimizzata per l’aspetto ecologico la Touareg offre molto comfort.
I custodi del tesoro non vogliono spartire il bottino
primo piano
4 Appassionati del fuoristrada: vacanze avventurose sulle sabbie dei deserti.
società e mobilità
9 Autostrada A1: funziona il progetto pilota della terza corsia in caso di colonna. 10 Replica della supercar: due bernesi stanno costruendo la mitica K.I.T.T.
test e tecnica
12 Speciale 4!4: il futuro delle grandi SUV sta forse nell’ibrido? Nostra intervista. 15 A due o a quattro ruote motrici: paragonato il consumo delle due diverse trazioni.
viaggi e tempo libero
30 Mendrisiotto: cultura al Museo Vela e gastronomia in Valle di Muggio. 31 Alsazia: tra cucina, cicogne e cantine o alla scoperta del Nord ancora poco turistico.
club e soci
33 Gite estive-autunnali: sconti per i soci allo Swiss Holiday Park, Walter Zoo e Rigi. 37 Assicurazione auto: i consigli dell’esperto per concludere la giusta polizza. 9 39 41 42
il consulente contatti TCS forum, il concorso, impressum l’incontro: Werner Stucky, viticoltore in Ticino
ald
Il tema è stato sollevato più volte: investire una parte degli introiti delle multe nella sicurezza stradale. Un’idea a dire il vero accattivante, che tra l’altro potrebbe placare un po’ l’ira di chi ha ricevuto la contravvenzione. Tuttavia, le proposte fatte sinora in questa direzione non hanno incontrato il favore dei politici. Recentemente, il parlamento cantonale zurighese ha votato contro il principio «pagare una multa e fare del bene». L’iniziativa popolare, lanciata dall’Automobile Club Svizzero (ACS), aveva l’intenzione di far confluire in un fondo un terzo delle entrate provenienti dalle multe nelle città di Winterthur e Zurigo. Con questo denaro si sarebbero sostenuti progetti per la promozione del traffico stradale senza incidenti. Anche il Touring Club Svizzero vede di buon occhio la destinazione vincolata delle somme raccolte con le multe. Ritiene pensabile di impiegare una parte di queste «entrate» tra l’altro per l’educazione stradale o per la prevenzione. Gli argomenti contro la destinazione vincolata delle multe non sono convincenti: si sostiene infatti che non sarebbe sensato fare qualcosa di buono con dei fondi raccolti in seguito a un’infrazione alle regole, o si teme che si faccia scoppiare una lotta per la distribuzione dei fondi. Il sospetto è che i responsabili delle finanze vogliano non solo custodire, ma anche utilizzare per sé il «tesoro delle multe». Punto e basta! Felix Maurhofer, caporedattore
26 A bordo del treno La Robla
Da Bilbao a León con «El Expreso de la Robla», un viaggio tranquillo e confortevole tutto da gustare. Un modo diverso per conoscere questa regione spagnola.
Abitacolo da nababbo in oro e carbonio
Foto di copertina Autore: Christian Bonzon
Designer di auto tra i più eccentrici, il preparatore Mansory ha superato se stesso in sfarzo con la sua versione della Bugatti Veyron. Ribattezzata Linea Vincerò d’Oro, rigurgita di dorature ed elementi in carbonio. Maggiori dettagli su: www.vincero.com.
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primo piano | touring 15 | 2 settembre 2010
I fuoristradisti svizzeri costretti Praticare il 4!4 in Svizzera è impossibile o lo è solo in rarissime occasioni. E poiché l’Europa occidentale chiude a poco a poco i suoi spazi, gli adepti del fuoristrada si trasformano in viaggiatori di lunga percorrenza. Una cambio d’abitudini irreversibile.
› L’Occidente rende ormai molto dura la
vita degli appassionati di fuoristrada. La Svizzera vieta da molto tempo questa pratica. E non è questione di avventurarsi su percorsi periferici, la maggior parte dei quali sono sottoposti a un divieto generale di circolazione. Sono tollerate solo rare manifestazioni qua e là. L’uso del proprio 4"4 è quindi in piena evoluzione. L’appassionato si volge ormai verso altri Paesi e o addirittura altri continenti per praticare il suo «sport» favorito. Non può più partire un week-end oppure un’intera settimana
alla scoperta di regioni poco popolate dell’Europa occidentale. Tutti gli danno la caccia rimproverandogli di distruggere i sentieri e di inquinare l’aria. Solo alcune categorie di professionisti possono continuare a usare dei 4"4 sullo sterrato. Così, per mantenere la sua passione, chi pratica il 4"4 ha scelto di limitare il numero di uscite. Pare più lontano e più a lungo. Lascia da parte le modifiche tecniche complesse per rivolgersi verso quelle che gli consentono di spostarsi in tutta autonomia. Parte alla scoperta di paesi dell’Est
come la Croazia oppure la Romania. Altri si dirigono più volentieri verso le sabbie del deserto. Destinazioni nordafricane come la Tunisia o il Marocco sono molto apprezzate. Più raramente, gli adepti dei grandi spazi al volante fanno rotta sull’America del Sud o l’Australia.
Regole da rispettare | Il viaggio in 4"4 non si improvvisa. Conviene conformarsi a un certo numero di regole allo scopo che il veicolo fuoristrada sia preparato per affrontare i grandi spazi sui quali dovrà
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all’esotismo
Vista l’assenza di opportunità alle nostre latitudini, gli adepti del 4!4 fanno volentieri rotta verso le sabbie del deserto.
muoversi. Il 4"4 è al tempo stesso mezzo di trasporto e alloggio in cui si dorme o ci si ripara dal maltempo. Partire all’avventura si può fare da soli oppure in gruppo, con o senza assistenza di un’agenzia specializzata. Per la prima volta, si raccomanda di privilegiare le agenzie specializzate e di prendere un veicolo a noleggio. Si eviteranno così preoccupazioni una volta intrapreso il lungo periplo. L’agenzia di viaggio 4"4 – ve ne sono alcune molto valide in Svizzera – spiegherà ogni dettaglio del raid. Può noleggiare di-
rettamente il veicolo o consigliare delle compagnie che noleggiano veicoli. L’adepto del fuoristrada sarà «preso a carico» come durante un viaggio organizzato in pullman. A differenza che al volante ci sarà lui. I 4"4 a noleggio destinati al viaggio sono completamente equipaggiati. Non manca niente all’appello e si beneficia di un’assicurazione e di assistenza per il veicolo. L’altra soluzione consiste nell’acquistare un proprio 4"4 ed equipaggiarlo per il viaggio con tutto l’indispensabile. La preparazione necessita di rigore e attenzione al det-
taglio, affinché il veicolo possa far fronte alle difficoltà di viaggi spesso esigenti. In generale, gli appassionati di 4"4 possiedono un proprio veicolo e lo utilizzano due o tre volte l’anno. Sono piuttosto dei pick-up o delle station wagon preparati specificamente. Il nemico del 4"4 che viaggia è il peso. Dunque va equipaggiato con materiali più leggeri possibili. Vi si troverà molto alluminio o pannelli doppi resistenti agli sbalzi di temperatura e continua a pagina 6
primo piano | touring 15 | 2 settembre 2010
continua da pagina 5
all’umidità. Il posto per dormire deve essere oggetto di un’attenzione particolare. Si trovano specialisti come Fanello che fabbrica cuccette per 4"4 combinate a materassi concepiti per questo tipo di utilizzo. Lanciarsi nell’avventura con il proprio 4"4 è una sfida personale e allora: bisogna fare delle scelte!
Spazio all’autenticità | Da soli o in
gruppo, il 4"4 permette di scoprire tesori inaccessibili grazie alla sua mobilità. L’avventuriero del 21mo secolo cerca sensazioni autentiche. Incontrerà persone fuori dalle zone turistiche. Il suo obiettivo è di scoprire nuove zone di viaggio. Cerca lo spaesamento e vuole agire sul proprio viaggio. Così il mondo del 4"4 ritorna alle origini. Esso è un mezzo e non uno status. Oggi chi pratica il 4"4 preferisce la qualità alla quantità. Per far ciò, sceglie con cura la destinazione dell’anno successivo. Il viaggio in fuoristrada fa ormai parte degli svaghi allo stesso titolo del noleggio di un battello sui canali, di una gita a piedi di una settimana in Corsica oppure di un trekking sull’Himalaya. Viaggiare in 4"4 non è più riservato ai puri e duri ma a ogni persona desiderosa di riprendere una sfida. All’interno di un riparo efficiente si possono scoprire in tutto relax le gioie di un viaggio nel cuore della Foresta dei Carpazi o ritrovarsi nel bel mezzo delle sabbie del deserto marocchino. Jean-Pierre Pasche
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Gli indirizzi utili per un viaggio in 4!4 Qualche agenzia è specializzata in viaggi avventurosi con veicoli fuoristrada. In Ticino: African Adventures, Via Geretta 8, Giubiasco, tel. 091 857 31 15; Internet: www.africanadventures.ch. In Romandia: Desert Aventure (noleggio veicoli) di Yves Borter a Ginevra, www.desertaventure.ch. In Svizzera tedesca: Training Off Road Consulting di Martin Krauer, www.krauertours.ch; Atlas Travel Shop, Jürg Sollberger a Berna, www.atw.ch. Oltre al viaggio propriamente detto, esistono società che si incaricano dell’equipaggiamento dei veicoli fuoristrada. Accessorista di 4!4: Off Road Accessoires, route des Jeunes 5c, Ginevra: Internet: www.offroadaccessoires .ch. Un fabbricante artigianale di veicoli da viaggio: Off-Road-Böhlen, Seestrasse 4, 3600 Thun; Internet: www. o-r-b.ch. jpp
Colleziona viaggi in 4!4 » Qual è il fattore scatenante dei suoi
viaggi in 4!4? E da quanto tempo li effettua? Lucien Romagnoli*: È stato il rallysta Thierry Sabine, all’inizio degli anni 80 con i suoi raid Parigi-Dakar, che ha risvegliato il mio interesse per l’avventura in 4!4 in Nord Africa e più precisamente tra le dune di sabbia. A parte che l’aspetto «gara» non m’interessava assolutamente. Con l’idea di attraversare le piste del Maghreb facendo il suo tragitto, ho comprato il primo 4!4 nel 1994. L’ho preparato molto sommariamente e nel 1995 siamo partiti in famiglia per il nostro primo raid avventura con una coppia di amici e i loro bambini. Siamo partiti da Ginevra, abbiamo attraversato la Spagna poi abbiamo effettuato un grande giro in Marocco. Ci sono paesi che l’hanno colpita in particolar modo? I miei viaggi in 4!4 sono avvenuti essenzialmente nei paesi del Maghreb, tra cui Marocco, Mauritania, Tunisia e Libia. Ma pure i paesi del nord come la Norvegia, la Scozia e l’Islanda. Ho avuto la fortuna di partire per la Libia non appena tolto l’embargo, all’inizio degli anni 2000. Poiché il paese era rimasto anni in autarchia, i libici non erano ancora «inquinati» dal turismo di massa. Ho potuto apprezzare non solo delle persone autentiche ma anche paesaggi da mozzare il fiato. Miscela di sabbia, rocce e laghi in mezzo a dune, il sud-ovest resta per me il più bel deserto mai visto. Durante il nostro ultimo viaggio in Libia, tre mesi prima dell’incidente diplomatico, l’esercito non ha esitato ad inviarci un elicottero per evacuare dal deserto uno cittadino svizzero rimasto gravemente ferito.
Per quanto tempo all’anno utilizza il suo fuoristrada per i viaggi? In linea di principio, cerco di partire due o tre settimane nel deserto in autunno oppure in primavera. Se posso, parto anche in estate due o tre settimane nei paesi del Nord e qualche week-end durante l’anno. Altrimenti non uso mai il mio 4!4. I suoi consigli a coloro che desiderano lanciarsi nell’avventura e adattare il loro veicolo fuoristrada... Per i puristi della trazione su quattro ruote che vorrebbero un veicolo nuovo, il solo modello accessibile in Svizzera resta la Land Rover ma, in termini di affidabilità, sembrerebbe che i veicoli giapponesi siano i migliori. Per quanto riguarda l’equipaggiamento il peso resta il peggior nemico di viaggio sulle piste, il confort resta importante e gli accessori (frigo, tenda, tavolo ecc.) contribuiscono completamente a un raid riuscito. Comunque, la regola di base resta una preparazione molto seria e un controllo accurato di veicolo e pneumatici. Quali difficoltà riscontra durante i suoi raid in Europa e Africa? I problemi legati al terrorismo, ai rapimenti o al banditismo si situano in paesi come l’Algeria o il sud della Mauritania, che è meglio evitare. Altrimenti i gruppi di veicoli fuoristrada non sono generalmente infastiditi nei paesi del Nord Africa. In Europa, uscire dai sentieri battuti non è praticamente più autorizzato, in modo che i 4!4 sono da considerarsi come un mezzo di trasporto tale e quale ai camper. Intervista: Jean-Pierre Pasche
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* Il ginevrino Lucien Romagnoli è un grande appassionato di viaggi in 4!4.
foto Christian Bonzon, barbaradesign@mac.com
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Una grande passione: il ginevrino Lucien Romagnoli al volante del suo «Range».
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2 settembre 2010 | touring 15 | società e mobilità
Nuovo rimedio anti-colonne
il consulente
Urs-Peter Inderbitzin
Nei sorpassi attenti al traffico in senso inverso
Sull’A1 tra Morges ed Ecublens (VD) si circola sulla corsia d’emergenza durante le ore di punta. Un progetto pilota volto a fluidificare il traffico che si rivela già positivo.
› Dal gennaio 2010 il tratto autostradale
dell’A1 tra Morges ed Ecublens dispone di una terza corsia aperta al traffico durante le ore di punta. Appena inizia ad esserci un sovraccarico, ossia a partire dai 3500 veicoli/ora, scatta un allarme al centro di gestione del traffico della polizia cantonale vodese; l’impiegato incaricato della sorveglianza dell’autostrada si assicura innanzitutto che la corsia d’arresto in casi d’emergenza sia libera, poi segnala agli automobilisti che possono utilizzarla attivando le frecce verdi poste sui pannelli elettronici sopra le carreggiate (v. foto). Un mezzo pragmatico per alleggerire questo asse di 4 km tra i più saturi del Paese, attraversato quotidianamente da circa 82 000 veicoli.
un’autostrada a tre corsie. Il risultato positivo dimostra che gli utenti hanno capito perfettamente il funzionamento del dispositivo e l’utilizzano coscienziosamente. L’altra faccia della medaglia: poiché il traffico ha ritrovato la sua fluidità, ne consegue che la maggioranza degli automobilisti superano i 100 km/h su questo tratto. Se il fenomeno dovesse persistere: attenzione ai controlli radar!
Quarto d’ora in meno | Verrà mantenuta questa panacea contro gli ingorghi? Stefano Coraducci resta prudente: «La sicurezza in caso di panne e d’incidente diminuisce se si circola sulla corsia d’emergenza. E il sistema è inapplicabile laddove vi sono viadotti. Detto ciò, a dipendenza dei casi, vale la pena esaminare l’adeguamento di un dispositivo del genere». Per quanto riguarda gli automobilisti che circolano regolarmente tra Morges ed Ecublens, si rallegrano di questa innovazione che fa guadagnare loro circa 15 minuti di tempo.
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Jacques-Olivier Pidoux Info Touring Per sapere tutto sul funzionamento della corsia d’emergenza attiva, digitate l’indirizzo internet www.a1-morges-ecublens.ch.
Keystone
Buon uso | E funziona! Incaricato di valutare l’efficacia del progetto pilota, l’Ufficio federale delle strade (Ustra) stila un primo bilancio positivo dopo tre mesi: «Il tasso di incidenti è sceso del 75% e le colonne sono scomparse nelle ore di punta», si rallegra Stefano Coraducci, capo della filiale dell’Ustra di Estavayer-le-Lac. Quando è aperta al traffico, la corsia d’emergenza registra tassi di occupazione del 20%, una proporzione equivalente alla corsia di destra di
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Tra Morges ed Ecublens (A1), le code vengono evitate grazie alla corsia d’emergenza attiva.
Fuori dalle autostrade, in particolare quando la strada presenta molte curve, sorpassare non è cosa semplice. Intanto bisogna rispettare i limiti di velocità – 80 km/h fuori dalle località –, ma anche rispettare i divieti di sorpasso e le linee di sicurezza. Inoltre, il conducente deve prestare molta attenzione al comportamento dell’automobile che intende superare. Il rischio più grande risiede tuttavia nel traffico in senso inverso. Se il conducente vede dei veicoli che gli vengono incontro, può sorpassare soltanto se ha la possibilità di rientrare in tempo sulla corsia di destra. Chi viaggia nell’altro senso di marcia non va esposto a pericoli. Valutare la velocità dei veicoli in senso inverso e lo spazio necessario al sorpasso richiede esperienza e colpo d’occhio. Un errore può portare ad uno scontro frontale. Per questo motivo in caso di dubbio non bisogna rischiare. Prudenza ancora maggiore richiede il caso di un sorpasso nei pressi di una curva senza visibilità. Il Tribunale federale su questo tema ha emanato una sentenza che farà giurisprudenza (6B_272/2010). Lungo una strada con molte curve, un automobilista ha operato un sorpasso in un tratto con visibilità di 150 metri circa. Appena prima della curva successiva, era riuscito a rientrare sulla sua corsia, ma aveva urtato l’automobile sorpassata. Il Tribunale federale ha chiesto che il guidatore fosse condannato anche per aver eseguito un sorpasso in un luogo senza visibilità. Quando si sorpassa prima di una curva senza visibilità, infatti, non basta assicurarsi di avere lo spazio per superare e rientrare in tempo nella corsia di destra, ma bisogna anche tenere conto dello spazio che un veicolo in senso inverso può percorrere dal momento in cui appare dietro la curva. In altre parole: non basta che la manovra di sorpasso possa terminare subito prima della curva.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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società e mobilità | touring 15 | 2 settembre 2010
La supercar «Made in Switzerland» Un’auto, un computer, due uomini. Così potrebbe essere descritto l’hobby dei fratelli che stanno ricostruendo la quattro ruote di culto K.I.T.T. della serie Supercar.
› Le auto parlanti non sono più una rarità
grazie al GPS, che con voce cordiale ci guida sino alla meta prescelta e ci avvisa quando superiamo i limiti di velocità. E i veicoli moderni diventano sempre più intelligenti, indicano la presenza di un’altra vettura nell’angolo cieco, riconoscono ordini vocali o spaventano il conducente quando rischia di addormentarsi. La lunghezza della lista delle capacità dell’auto di culto K.I.T.T. non è raggiunta sinora da nessun nuovo veicolo. La Pontiac nera pensante Fire Bird Trans Am è apparsa nel pieno del suo splendore sul piccolo schermo dal 1982 al 1986 al fianco dell’allora ancora riccioluto David Hasselhoff entusiasmando milioni di telespettatori. Tra questi, anche Roland e Michael Hirter… e con effetto duraturo. Ancora oggi i due fan di Lyss (BE) guardano le 48 puntate della serie televisiva «Knight Rider», ma non per mero diverti-
Il Knight Rider era a Zurigo In occasione della manifestazione denominata «Pure 80s», dedicata agli anni Ottanta, il cantante e attore David Hasselhoff ha reso visita giovedì 26 agosto a Zurigo con un’originale K.I.T.T. accolto da diversi appassionati. Con un’ora di ritardo si è poi esibito in un concerto. Nelle prime file degli spettatori naturalmente si trovavano anche Michael e Roland Hirter, che desideravano incontrare il Knight Rider David Hasselhoff e fargli autografare un modellino della K.I.T.T.
mento: l’elettrauto Roland e il meccanico d’auto Michael si può dire che abbiano un interesse «scientifico», dato che la missione che si sono imposti consiste nel ricostruire nei minimi dettagli K.I.T.T. Un’impresa che richiede soldi e tempo.
Verniciatura di lusso | I due appassio-
nati hanno già investito 17 000 franchi nel clone della K.I.T.T. «Quando si guarda il veicolo così com’è adesso, ci si può chiedere dove siano finiti tutti i soldi», riflette Michael. Ma 900 euro per il cofano, 4000 franchi per i cerchioni, e tanto altro ancora vanno a comporre un cospicuo gruzzolo. E una buona fetta deve essere ancora investita: la verniciatura nera, che verrà applicata nei prossimi mesi. «Ci costa 10 000 franchi – afferma Roland – e abbiamo dovuto risparmiare a lungo». Già da un anno i due fratelli si rimboccano le maniche e si lambiccano il cervello, dato che si deve fare attenzione a molti dettagli. Ad esempio, il rombo del motore, che loro imitano per mezzo di speciali altoparlanti. Se si pigia il pulsante «Silent Mode» come nella serie, si annulla il rumore del motore, e il bolide nero sembra scivolare via in assoluto silenzio. I due fan pianificano di ricostruire una altra particolarità dell’originale K.I.T.T. Come il modello futuristico, anche il replicante può cambiare i numeri di targa. «In questo modo, per determinate occasioni possiamo usare la targa californiana Knight. Ma sulla strada naturalmente circoliamo con una regolare targa bernese», spiega Roland.
Nessun dialetto | L’obiettivo dichiarato dei due Knight Rider svizzeri è ricostruire la K.I.T.T. della seconda serie, dato che l’esperto Michael sa che: «Nelle 48 puntate sono stati utilizzati vari veicoli con diversi standard di fabbricazione». Naturalmente, il dato caratteristico è la voce. I due appassionati copiano le tracce acustiche del telefilm su DVD curando tutti i particolari in modo che K.I.T.T. alla fine possa parlare in lingua originale e non in dialetto bernese.
L’elettrauto Roland Hirter ottiene effetti speciali grazie a molti cavi.
2 settembre 2010 | touring 15 | società e mobilità
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foto Mathias Wyssenbach, dukas/abacaba
La K.I.T.T. svizzera è ancora multicolore, ma dopo l’operazione di verniciatura sarà ricoperta da un nero omogeneo. Sulle strade elvetiche la targa californiana dovrà venire sostituita da quella bernese.
Michael Hirter: «Non possiamo dire con esattezza quante ore abbiamo investito».
«Ci aspettiamo che la nostra K.I.T.T. a una domanda sia in grado di rispondere con 20 risposte alternative», spiega Roland. E ancora un altro problema attende una soluzione: Knight Rider alias David Hasselhoff era in grado di chiamare a rapporto il suo veicolo mediante un orologio. Una ricostruzione dell’orologio è già in possesso dei due fan, ma devono ancora installare un sensore nel cronografo in modo che la porta si apra automaticamente. Il sensore risulta essere troppo grande per l’orologio, ma questo non è certo un ostacolo che possa fermare i due fratelli: «Anche in questo caso troveremo una soluzione», affermano fiduciosi i due, che possono godere del sostegno per il loro progetto da parte del loro entourage. Per i suoi figli, la madre ricama magliette con l’emblema Knight Rider, il capo di Roland mette loro a disposizione un garage. Ma entrambi sono coscienti che: non riusciranno a ricostruire tutto fedelmente
al cento per cento. Ad esempio, hanno già rinunciato all’idea di installare un Turbo Booster che fa accelerare il veicolo a 480 km/h. I due possono ripiegare con un lanciatore di fumo. «Un marchingegno che useremo soltanto durante gli spettacoli», afferma Michael con una strizzatina d’occhi. Fra due anni, i fratelli prevedono di aver terminato la creazione del loro eroe televisivo. I costi materiali sino allora avranno raggiunto la ragguardevole somma di 45 000 franchi. E dopo di cosa si occuperanno? «Forse un giorno – afferma sorridente Michael – ricostruiremo la rivale della K.I.T.T.: la K.A.R.R.». Roland aggiunge poi un’affermazione tutta da interpretare: «Io sono anche un appassionato di ‹Back to the Future›». Pascale Marder
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Info Touring Per saperne di più sul progetto dei fratelli Hirter e su come proseguono i lavori basta consultare il sito www.swisskitt.ch.
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speciale 4!4 | touring 15 | 2 settembre 2010
L’ibrido, salvezza delle grandi SUV La propulsione ibrida sta interessando l’alta gamma delle 4!4. Incaricato dello sviluppo e della gestione dell’energia per Porsche, Matthias Lederer ricorda il potenziale e le prospettive di queste SUV a doppia motorizzazione.
» Le SUV (sport utility vehicles) ibride
frutto di una logica tecnica oppure rappresentano soltanto una semplice misura alibi?
Matthias Lederer: I veicoli con un peso elevato e un forte attrito di marcia esigono motorizzazioni potenti. Queste ultime tuttavia presentano l’inconveniente di essere poco efficaci con poco carico, ad esempio a bassa velocità. L’apporto del motore elettrico, dunque della tecnologia ibrida, permette appunto di ottimizzare le prestazioni in queste situazioni. Perché questo passaggio tardivo all’ibrido?
A nostro parere, la tecnologia non era sufficientemente sviluppata. Il peso delle batterie costituiva un impedimento decisivo. D’altra parte, i costruttori tedeschi si concentravano soprattutto su sistemi che funzionano anche ad alta velocità. Oggi, lavoriamo allo sviluppo della tecnologia ibrida in parallelo (ndr: motore termico e motore elettrico accoppiati).
Qual è il potenziale di sviluppo delle SUV ibride?
Nel caso della Porsche Cayenne, stimiamo che il passaggio al motore ibrido e altre misure annesse possano generare ancora ulteriori riduzioni dei consumi. L’idea è di aumentare la potenza elettrica e integrare nuove batterie. Per esempio, gli accumulatori agli ioni di litio aumenteranno l’efficienza producendo quindi un risparmio di peso. A questo punto, sarà possibile utilizzare batterie più grandi e aumentare in questo modo il raggio d’azione. A medio termine, le SUV si concentreranno sulla tecnologia ibrida. I motori termici costituiscono la soluzione migliore in termini di prestazioni, mentre i loro inconvenienti saranno compensati da motori elettrici più potenti. Grazie a questa associazione, si potranno mantenere le prestazioni, producendo un risparmio in termini di consumi. Al contrario, l’elettrificazione integrale resterà soprattutto destinata alle vetture urbane.
L’insolente egemonia delle fuoristrada compatte Evidente, la tendenza verso le 4!4 di taglia ridotta si traduce in una supremazia delle SUV compatte, promosse a punta di diamante del segmento. La top ten delle immatricolazioni in Svizzera tra le fuoristrada nel primo semestre 2010 parla chiaro: 8 veicoli sono SUV compatte e 2 SUV di fascia alta di dimensioni medie. Al contrario, i mastodonti che guidavano le classifiche ancora poco tempo fa, hanno visto le loro vendite andare a picco. Il successo della crossover BMW X1, al primo posto nelle vendite, rivela molto sulle attese dei clienti: disporre di un veicolo di tendenza, ma anche sobrio e poco ingombrante. Anche l’altera Range Rover si muove in questa direzione e questo mese presenta il modello Evoque, che si presenta compatto (4,35 m) e con una silhouette dal tetto inclinato. In crescita, il segmento delle SUV compatte comprende sia
modelli dalle rifiniture standard sia versioni di alta gamma. E l’apparizione del low-cost, con la Dacia Duster, offerta a partire da 20 mila fr. con trazione 4!4, promette di catturare l’attenzione degli adepti delle fuoristrada rustiche che popolano le vallate elvetiche. Una sola parola d’ordine fa l’unanimità di tutto il segmento: riduzione dei consumi. Se si
Il Range Evoque sarà in vendita nel 2011.
osserva da un lato l’apparizione di motori «downsizing», si costata dall’altro che i costruttori puntano ad oltranza sul diesel. E i risultati sono convincenti: per esempio la possente VW Touareg annuncia consumi di 7,4 l (ciclo misto). Parallelamente, sulle grandi SUV si costata una tendenza ad aumentare fino a 8 il numero dei rapporti nei cambi automatici. Queste ultime vetture ricorrono poi alla propulsione ibrida (benzina/elettrica), ma si tratta di una tendenza in atto nella gamma molto alta. Su più larga scala, il futuro sembra appartenere alle piccole 4!4 a vocazione urbana. In questo segmento chiamato a crescere, annotiamo il lancio delle crossover Mini Countryman e Nissan Juke. Posto sotto il Nissan Qashqai, questo modello riassume l’evoluzione delle fuoristrada: un look da 4!4 e una diffusione che avverrà prioritariamente in versione 4!2. MOH
2 settembre 2010 | touring 15 | speciale 4!4
La Porsche Cayenne ibrida è essenzialmente una SUV stradale, ma affronta anche lo sterrato.
La Cayenne ibrida baratta il suo V8 con un V6. Un problema per i «porschisti» più incalliti?
Riteniamo che il cliente sia soprattutto interessato alle cifre oggettive e alle prestazioni. Per questo motivo abbiamo puntato sulla risposta del motore. E a questo proposito, il gruppo elettrico fornisce un importante apporto. Soggettivamente, la versione ibrida mostra un’eccellente reattività. La rinuncia al V8 è quindi ben compensata.
«Il passaggio alla trazione ibrida nelle SUV cela un gran potenziale di risparmio» E che ci dice delle prestazioni delle SUV ibride sul terreno?
La Cayenne è dotata di una trazione integrale meccanica e non di un asse posteriore a trazione elettrica come la concorrenza. Per Porsche, era primordiale che l’elettrificazione del veicolo non comportasse inconvenienti sul terreno. È tuttavia chiaro che la motorizzazione ibrida non sviluppa a pieno i suoi vantaggi nel fuoristrada, in particolare in termini di recupero di energia in caso di guida moderata. Come per la versione diesel, la Cayenne ibrida dispone di un differenziale Torsen. Le SUV ibride hanno un futuro anche nei segmenti inferiori?
Da un punto di vista squisitamente tecnico, appare assolutamente sensato introdurre la
Infiniti EX30d La marca di lusso di Nissan era rimasta praticamente l’unico costruttore a proporre esclusivamente motorizzazioni a benzina. Ora si è allineata alla concorrenza convertendo al diesel i suoi due fuoristrada turistici EX e FX. Una decisione che dovrebbe lanciare per davvero questa marca in Europa. Con i V6 da 3 litri con una coppia prodigiosa (550 Nm), Infiniti non è andata per il sottile. Ciò detto, la crossover EX30d oggetto della nostra prova ha barattato le accelerazioni prepotenti della sua omologa a benzina in cambio di dolcezza e morbidezza in ogni condizione. Meno esplosivo, l’apporto di potenza si esprime prevalentemente in progressione. Ma che efficacia! Tanto più che il telaio di questa 4!4 di lusso sembra sempre ugualmente incisivo. È quindi un vero piacere guidare anche su tracciati sinuosi questo veicolo da 2 tonnellate, a priori piuttosto goffo. Il consumo registrato certo non è affatto spettacolare (anche se la nostra vettura ha verosimilmente pagato il dazio del basso chilometraggio). Per il resto, questa autentica crossover seduce grazie al suo abitacolo molto accogliente che dovrebbe conquistare gli europei. Altro atout, un equipaggiamento più completo rispetto alla concorrenza tedesca, anche se bisogna adeguarsi alla capacità ri-
propulsione ibrida anche su modelli di categorie inferiori, quali l’Audi Q5 oppure la Nissan X-Trail. Lo spazio per accogliere le batterie e l’elettronica di gestione è tuttavia più ridotto. Senza contare l’aumento del costo, che penalizza maggiormente queste categorie. Per concludere, qual è il potenziale di riduzione dei consumi per le SUV classiche?
Il downsizing promette bene. Questa strategia permette di aumentare la potenza riducendo la cilindrata. Si tratta per esempio di rimpiazzare un V8 atmosferico con un V6 sovralimentato. Questa tendenza implicherà una diminuzione sostanziale dei consumi, in particolare a regimi intermedi. Esiste anche un grande margine di riduzione grazie a misure annesse (aerodinamica, riduzione degli attriti di marcia ecc.). È pure possibile migliorare i sistemi Start/Stop, per esempio spegnendo il motore termico ancora prima, quando il veicolo è ancora in movimento. Buone prospettive esistono anche nel thermomanagement (gestione termica). Da una parte, l’obiettivo è di anticipare la temperatura di servizio ideale delle componenti. D’altra parte, lavoriamo per ritardare il raffreddamento di queste stesse componenti.
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Intervista: Marc-Olivier Herren
Matthias Lederer è responsabile dello sviluppo della gestione energetica dei veicoli Porsche, un dipartimento creato nel 2007.
dotta del bagagliaio. Il lato esclusivo di questa crossover deliziosa le cui forme arrotondate non sono l’ultimo degli atout. MOH Positivo: confort da ammiraglia, comportamento incisivo, diesel dolce con grande coppia, rifiniture interne, equipaggiamento ricco Negativo: visibilità posteriore ridotta, volume del bagagliaio minimalista, raggio di sterzata, assistenza alla guida allarmista. Tecnica: crossover; 5 posti; lunghezza: 4,65 m; bagagliaio: 340 l; diesel V6 3,0 l, 238 CV, 550 Nm a 1750 giri/min; trazione integrale, cambio automatico a 7 rapporti, da 0 a 100 km/h in 7,9 s Consumo in prova: 9,6 l/ 100 km; autonomia di 833 km Prezzo: da 73 650 fr. (EX30d).
foto MOH, ald
Infiniti in cerca di redenzione grazie ai motori diesel
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La crossover Infiniti diesel presenta un frontale ridisegnato.
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speciale 4!4 | touring 15 | 2 settembre 2010
L’altra faccia della crossover La Mitsubishi ASX costituisce uno stimolo per il mondo delle SUV compatte. Prova del diesel 1.8 Instyle 4!4.
foto MOH
› Prendete una Mitsubishi Outlander, accorciatela di 35 cm, ab-
La Dacia Duster dimostra che si può proporre un’auto low-cost con uno stile gradevole. Il dazio da pagare è una certa rusticità.
La SUV low-cost quasi chic Inedita SUV low-cost, la Dacia Duster è spartana ma per niente antidiluviana. Prova della 4!4 1.5 dCi Lauréate.
› Design piacevole e calandra cromata: la Duster non sembra
davvero un’auto low-cost. Purché non si guardi sotto la carrozzeria dalle finiture rustiche. A 19 900 franchi, la versione 4"4 di base è ovviamente spartana, offre il minimo indispensabile. Si punterà quindi di preferenza sulla versione Lauréate, dotata di 4 airbag, alzacristalli elettrici anteriori e climatizzatore. Il prezzo con motore diesel sale allora a 26 100 fr., sufficiente a sbaragliare la concorrenza. A patto di tornare indietro di una generazione in fatto di tecnica e comfort, la Duster fa perfettamente il suo dovere, seppur con qualche dettaglio arcaico: sistemazione troppo bassa della ventilazione, copri bagagli senza avvolgitore, lunga antenna radio dall’aspetto retrò. La presentazione interna è semplice ma dignitosa. I passeggeri posteriori inoltre apprezzano l’abitabilità, anche se non il sedile troppo ritto e la sua modularità solo parziale. Relativamente rumoroso, il diesel da 110 CV piace per il vigore delle riprese e la gradevolezza di marcia. Unico neo: la prima marcia ultra corta, che supplisce l’assenza di riduttore, impone praticamente di partire in seconda. Questa 4"4 dotata di un’altezza da terra di 21 cm non disdegna di affrontare lo sterrato. Anche se la trasmissione integrale con frizione elettromagnetica è piuttosto adatta a una SUV. Ma la Duster si distingue soprattutto per la sua polivalenza a un prezzo eccezionale. MOH
bassate la linea del tetto e otterrete una crossover dallo stile esuberante. Lunga 4,30 m, l’ASX si inserisce nella media delle SUV compatte. Oltre alla sua linea affermata, nella versione Instyle propone un equipaggiamento ultra completo, come dimostrano i fari allo xeno a portata ampliata o il tetto panoramico in vetro circondato da un’illuminazione LED. Ma anche le versioni di base dispongono di una dotazione di sicurezza di prima categoria (airbag per ginocchia, carrozzeria deformabile per salvaguardare i pedoni). Un tantino austero, ma dalla qualità percepita assolutamente corretta, l’abitacolo offre dimensioni generose. Se la modularità non è molto elaborata, il sistema di ribaltamento del sedile posteriore si rivela funzionale e la capacità del bagagliaio è nella media del segmento. Il passo è lo stesso dell’Outlander, ma la compatta ASX si distingue per il telaio ben piantato sulla carreggiata e la buona motricità offerta dalla trazione integrale a gestione elettronica. L’agilità è nella media, ma la precisione di guida è ottima. Senza rivoluzionare il mondo delle 4"4 compatte, la Mitsubishi ASX esce dal branco grazie al suo diesel da 1,8 litri a fasatura variabile delle valvole. Il gruppo motore da 150 CV si rivela piuttosto morbido e sviluppa ottime prestazioni. Diverse misure quali il recupero dell’energia di frenata e il sistema Start/Stop contribuiscono a moderare i consumi di questa crossover ben equilibrata. MOH
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Positivo: rapporto prezzo/dotazione, design di carattere, comportamento equilibrato, buone prestazioni, consumi moderati, abitabilità Negativo: visibilità posteriore, ambiente scialbo, insonorizzazione mediocre, grafica computer di bordo, cattiva ricezione radio. Tecnica: crossover; 5 posti; lunghezza: 4,30 m; bagagliaio 416 l; turbodiesel 1,8 l, 150 CV, 300 Nm a 2000/min; cambio a 6 marce, trazione integrale inseribile; da 0 a 100 km/h in 10 s; carico trainabile: 1400 kg Consumo in prova: 6,9 l/100 km, autonomia di 913 km Prezzo: 38 690 fr. (1.8 DID Instyle).
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Positivo: prezzo choc, stile non troppo low-cost, buone riprese del motore, comportamento equilibrato, comfort delle sospensioni, abitabilità Negativo: diesel rumoroso, 1a marcia corta, rifiniture sommarie, sistemazione della ventilazione, angolo morto del retrovisore. Tecnica: SUV; 5 posti; lunghezza: 4,32 m; bagagliaio: 408 l; turbodiesel 1,5 l, 110 CV, 240 Nm a 1750/min; cambio a 6 marce, trazione integrale inseribile; da 0 a 100 km/h in 12,5 s; carico trainabile: 1500 kg Consumo in prova: 6,7 l/100 km, autonomia di 746 km Prezzo: 26 100 fr. (1.5 dCi Lauréate).
Con il muso massiccio e le dimensioni raccolte, la Mitsubishi ASX ha tutti i numeri di una crossover come si deve.
2 settembre 2010 | touring 15 | speciale 4!4
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Le auto sono più sobrie Sull’arco di 20 anni, i consumi di flotta delle vetture nuove sono scesi da 9 litri a meno di 7. Siamo vicini all’obiettivo fissato insieme al Consiglio federale.
› Queste cifre provenienti dalla sta-
Le versioni 4!4 si distinguono per un asse posteriore più sofisticato e differenziali che assicurano la gestione della coppia tra i due assi.
Non tutte le 4!4 sono assetate Un numero crescente di SUV esiste anche in versione 4"2, più sobria. Una statistica del TCS dimostra però che le differenze nei consumi sono relativamente modeste.
› La
diffusione delle SUV (sport utility vehicle) è molto legato alla moda. Al punto che numerosi automobilisti rinunciano alla trazione integrale e si accontentano del design espressivo e della posizione sopraelevata. La maggioranza delle SUV sono, infatti, disponibili anche in versione a due ruote motrici, generalmente nelle fasce iniziali della rispettiva gamma.
Meno di un litro | Al fine di verificare la differenza di consumo tra le versioni 4"4 e 4"2, il TCS ha confrontato i dati nel ciclo misto di 26 veicoli (SUV e vetture a trazione integrale). Risultato: la differenza di consumo medio tra le due modalità di trazione si situa sul mezzo litro ogni 100 km. Questa differenza si spiega in particolare
con il maggior peso registrato dai modelli 4"4, ossia 90 kg in media. Occorre poi precisare che numerose 4"4 possono funzionare anche in modalità 4"2, il che attenua le perdite dovute all’attrito. Per taluni SUV, si rilevano perciò scarti di consumi davvero infimi (da 0,1 a 0,2 l/100 km). Le disparità sono invece più nette a livello di prezzi: la differenza media raggiunge i 4205 fr. Gli automobilisti che non traggono particolare beneficio dalla trazione integrale (migliore motricità su fondo bagnato o innevato, carico trainabile) possono quindi puntare sulle versioni 4"2. A questo proposito, la tabella qui sotto basata sulla Nissan Qashqai Acenta fornisce un esempio rivelatore della differenza dei costi di gestione tra una 4"4 e una 4"2. MOH TCS/c+p
tistica elaborata dal 1989 dagli importatori riuniti in auto-suisse sono rivelatrici dei progressi tecnici nello sviluppo dei motori. Ma sono anche imputabili all’offerta di una gamma di modelli più sobri nelle flotte delle varie marche. Il consumo di flotta definisce il consumo medio delle automobili vendute ogni anno. Dal 1996, esso si basa sul dato «misto» del ciclo europeo.
Un bilancio | Tre marche regi-
strano una riduzione spettacolare dei consumi su 20 anni. Si tratta di BMW (–4,1 l), Chrysler/Jeep/Dodge (–3,5 l) e Toyota (–3 l). Globalmente un quarto delle marche soddisfa il valore limite fissato nella convenzione sottoscritta tra il Consiglio federale e auto-suisse. Con una media inferiore ai 7 l, un terzo delle marche sono vicine all’obiettivo. Sebbene il valore di 6,4 l avrebbe dovuto essere raggiunto nel 2008, occorre sottolineare che la media attuale di 6,86 l non è affatto distante. Anche se i tempi non sono stati rispettati, il TCS ritiene quindi che occorra mettere in valore i progressi fatti. All’inizio degli Anni ’90, l’accento era posto sulla sicurezza, ciò che ha causato un aumento del peso medio delle automobili. Con il successivo rafforzamento delle norme antinquinamento, le vetture sono invece diventate più pulite. Una tendenza chiamata a durare nel tempo. tg
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Confronto tra le 2 e le 4 ruote motrici Prezzo (fr.) Potenza (kW/CV) Consumi (l/100 km) Peso a vuoto (kg) Costi chilometrici (fr./km)1 Costi di gestione1 1
Nissan Qashqai +2 2.0 dCi 4!2
Nissan Qashqai +2 2.0 dCi 4!4
40 150.– 110/150 8,0 1520 –.86 12 876.–
43 100.– 110/150 8,4 1625 –.89 13 416.–
Stima basata su TCS/SERKO per 15 000 km/anno
Le auto vendute nel 2009 registravano una media di consumi di 6,86 l/100 km.
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2 settembre 2010 | touring 15 | speciale 4!4
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Panoramica di SUV e 4!4 L’offerta di veicoli fuoristrada proposti sul mercato svizzero non cessa di allargarsi. La tendenza va verso crossover e SUV a vocazione essenzialmente stradale, vedi urbana, mentre i veri fuoristrada si limitano allo stretto necessario. potenza (CV) da 143 (d) a 270 (d) da 240 (d) a 500 (d) da 143 (d) a 258 da 150 a 286 (d) da 245 (d) a 555 da 245 (d) a 555 485 (h) da 136 a 230 da 160 (d) a 170 da 105 a 110 (d) 105 da 120 a 135 (d) da 140 (d) a 200 da 143 (d) a 156 (d) da 150 (d) et 150 da 136 (d) a 184 (d) da 174 a 197 (d) 240 (d) da 238 (d) a 320 da 238 (d) a 390 da 163 (d) a 170 da 140 (d) a 170 da 177 (d) a 199 da 177 (d) a 205 da 218 (d) a 427 150 (d) da 174 a 197 da 152 (d) a 233 122 (d) da 210 (d) a 375 da 245 (d) a 510 da 312 (d) a 510 277 299 (ibrida) da 173 (d) a 260 277 143 da 170 (d) a 272 da 204 (d) a 510
prezzo da 55 050 a 73 200 fr. da 82 400 a 215 150 fr. da 39 900* a 58 900 fr. da 52 900 a 76 200 fr. da 84 900 a 162 000 fr. da 89 400 a 165 000 fr. 162 000 fr. da 32 490* a 52 290 fr. da 37 900 a 50 600 fr. da 17 400* a 26 100 fr. da 25 990 a 30 390 fr. da 25 990 a 31 590 fr. da 36 500* a 45 800 fr. da 31 990 a 47 140 fr. da 37 300 a 53 900 fr. da 29 990* a 42 990 fr. da 37 490 a 51 490 fr. 62 990 fr. da 73 500 a 84 175 fr. da 87 000 a 108 150 fr. da 36 350 a 42 550 fr. da 36 800 a 42 700 fr. da 39 900 a 56 450 fr. da 46 990 a 52 990 fr. da 64 990 a 98 400 fr. da 39 990 a 41 990 fr. da 41 950 a 51 950 fr. da 45 900 a 68 500 fr. da 42 750 a 53 600 fr. da 72 600 a 94 900 fr. da 93 700 a 133 400 fr. da 132 900 a 185 900 fr. da 74 900 a 92 900 fr. da 85 600 a 103 500 fr. da 42 900 a 50 350 fr. 58 000 fr. da 29 950 a 40 170 fr. da 53 800* a 72 700 fr. da 82 900 a 166 700 fr.
Marca/modello Mercedes-Benz GL Mini Countryman Mitsubishi ASX Mitsubishi Outlander Mitsubishi Pajero Mitsubishi L200 Nissan Juke Nissan Qashqai Nissan X-Trail Nissan Murano Nissan Pathfinder Nissan pick-up Opel Antara Peugeot 4007 Porsche Cayenne Porsche Cayenne S Hybrid Renault Koleos Seat Altea Freetrack Skoda Yeti Ssang Yong Actyon Ssang Yong Actyon pick-up Ssang Yong Kyron Ssang Yong Rexton Subaru Forester Suzuki Jimny Suzuki SX4 Suzuki Grand Vitara Toyota Urban Cruiser Toyota RAV4 Toyota Land Cruiser Toyota Land Cruiser V8 Toyota Hilux Volvo XC60 Volvo XC90 VW Tiguan VW Touareg VW Touareg Hybrid con riserva di modifiche
Le crossover vanno di moda: queste fuoristrada da svago si distinguono per le loro forme sagomate.
potenza (CV) da 211 a 388 da 90 (d) a 184 da 117 a 150 (d) da 147 (d) a 170 200 (d) da 136 (d) a 178 (d) da 110 (d) a 190 da 117 a 150 (d) da 150 (d) a 173 (d) da 190 (d) a 256 da 190 (d) a 231 (d) da 133 (d) a 231 (d) da 140 a 227 da 156 (d) a 170 da 240 (d) a 500 380 (h) da 150 (d) a 171 da 105 (d) a 211 da 105 a 170 (d) da 141 (d) a 150 141 (d) da 141 (d) a 220 da 165 (d) a 220 da 147 (d) a 150 da 85 a 86 (d) da 112 a 120 (d) da 106 a 233 da 90 (d) a 100 da 150 (d) a 177 (d) da 173 (d) a 282 286 (d) da 144 (d) a 171 (d) da 163 (d) a 304 da 163 (d) a 315 da 140 (d) a 200 da 240 (d) a 340 (d) 380 (h)
prezzo da 114 600 a 147 900 fr. da 27 900* a 39 400 fr. da 26 990* a 41 690 fr. da 30 990* a 53 490 fr. da 47 990 a 73 790 fr. da 31 990 a 42 990 fr. da 23 900* a 34 900 fr. da 28 900* a 46 900 fr. da 41 440 a 51 690 fr. da 65 200 a 71 200 fr. da 54 920 a 75 600 fr. da 31 130 a 63 000 fr. da 39 450 a 52 450 fr. da 37 900 a 50 200 fr. da 82 600 a 171 000 fr. 116 700 fr. da 39 100 a 47 600 fr. da 38 950 a 42 150 fr. da 24 990* a 42 990 fr. da 31 900* a 43 500 fr. da 32 900 a 36 500 fr. da 34 500* a 53 800 fr. da 42 900 a 58 900 fr. da 33 300 a 47 600 fr. da 19 990 a 24 990 fr. da 21 490* a 30 490 fr. da 29 990 a 43 990 fr. da 25 600* a 35 400 fr. da 35 100 a 53 100 fr. da 58 000 a 99 800 fr. da 112 300 a 128 900 fr. da 30 800 a 48 200 fr. da 53 600* a 68 600 fr. da 63 600* a 91 900 fr. da 39 950 a 48 050 fr. da 75 000 a 104 900 fr. 109 400 fr. *modello a due ruote motrici
ald
Marca/modello Audi Q5 Audi Q7 BMW X1 BMW X3 BMW X5 BMW X6 BWM X6 Active hybrid Chevrolet Captiva CitroĂŤn C-Crosser Dacia Duster Daihatsu Terios Fiat Sedici Ford Kuga Ford Ranger Honda CR-V Hyundai ix35 Hyundai Santa Fe Hyundai ix55 Infiniti EX Infiniti FX Jeep Patriot Jeep Compass Jeep Wrangler Jeep Cherokee Jeep Grand Cherokee Kia Sportage Kia Sorento Land Rover Freelander Land Rover Defender Land Rover Discovery Range Rover Sport Range Rover Lexus RX350 Lexus RX450h Mazda CX-7 Mazda CX-9 Mazda BT-50 Mercedes-Benz GLK Mercedes-Benz ML
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speciale 4!4 | touring 15 | 2 settembre 2010
Le trazioni integrali Si registrano pochi movimenti nella categoria delle vetture a trazione integrale. Le innovazioni sono essenzialmente dovute a rinnovamenti di gamma. Alla testa di questo segmento troviamo sportive care e super potenti. Marca/modello Alfa Romeo 159 Q4 Alfa Romeo Brera Q4 Audi A3/S3 quattro Audi A4/S4 quattro Audi A4 Allroad Audi A5/S5 quattro Audi A6/S6 quattro Audi A6 Allroad Audi A8 quattro Audi TT/TTS quattro Audi R8 quattro Bentley Continental GT/GTC Bentley Flying Spur/Supersports BMW 3 xDrive BMW 5 GT xDrive BMW 7 xDrive Chrysler 300C Touring AWD Daihatsu Sirion eco-4WD Daihatsu Materia eco-4WD Fiat Panda 4"4 Honda Legend PubblicitĂ
potenza (CV) 260 260 da 140 (d) a 265 da 143 (d) a 333 da 143 (d) a 240 (d) da 170 (d) a 450 da 190 a 435 da 190 (d) a 350 da 250 (d) a 372 da 170 (d) a 340 da 420 a 525 da 560 a 610 da 560 a 630 da 184 (d) a 306 da 245 (d) a 408 408 360 91 104 da 60 a 70 (d) 295
prezzo da 65 100 a 67 600 fr. da 59 450 a 64 450 fr. da 41 040 a 60 150 fr. da 49 950 a 81 620 fr. da 57 350 a 69 500 fr. da 59 100 a 118 400 fr. da 62 650 a 130 650 fr. da 80 250 a 110 300 fr. da 110 700 a 137 600 fr. da 56 500 a 95 900 fr. da 167 500 a 243 000 fr. da 291 970 a 359 900 fr. da 289 500 a 389 900 fr. da 54 200 a 73 700 fr. da 86 800 a 118 700 fr. da 147 200 a 153 300 fr. 84 500 fr. da 20 990 a 22 750 fr. 25 990 fr. da 19 000 a 25 050 fr. 74 900 fr.
Marca/modello Infiniti GS37 AWD Lamborghini Gallardo Lamborghini Murcielago Lexus LS Mercedes-Benz C 4Matic Mercedes-Benz E 4Matic Mercedes-Benz S 4Matic Mercedes-Benz CL 4Matic Mercedes-Benz R 4Matic Mitsubishi Lancer/Evo Nissan GT-R Opel Insignia 4WD Porsche 911 Porsche Panamera Saab 9-3 XWD Saab 9-3X Saab 9-5 XWD Seat Altea 4"4 Seat Alhambra 4"4 Skoda Octavia 4"4 Skoda Superb 4"4
potenza (CV) 320 560 da 640 a 670 da 367 a 445 (ibrida) da 204 (d) a 272 da 231 (d) a 388 da 258 a 388 435 da 211 a 388 da 240 a 295 485 da 220 a 325 da 345 a 530 da 300 a 500 da 210 a 280 da 180 (d) a 210 da 190 (d) a 300 da 105 (d) a 211 115 (d) da 105 (d) a 160 da 160 a 260
prezzo da 67 390 a 69 990 fr. da 275 200 a 303 200 fr. da 448 500 a 558 500 fr. da 137 800 a 180 400 fr. da 59 900 a 73 200 fr. da 82 900 a 109 200 fr. da 128 900 a 170 200 fr. 190 900 fr. da 89 200 a 117 500 fr. da 43 990 a 69 990 fr. da 119 000 a 124 200 fr. da 49 750 a 65 500 fr. da 139 700 a 283 150 fr. da 131 800 a 216 100 fr. da 48 900 a 61 000 fr. da 54 400 a 57 600 fr. da 56 600 a 76 900 fr. da 32 700 a 42 150 fr. 39 950 fr. da 33 590 a 45 290 fr. da 42 600 a 50 600 fr.
2 settembre 2010 | touring 15 | speciale 4!4
Marca/modello Ssang Yong Rodius Subaru Impreza Subaru Impreza XV Subaru Legacy Subaru Outback Subaru Tribeca Suzuki Swift 4"4 Suzuki Kizashi Volvo S/V60 AWD
potenza (CV) 165 (d) da 107 a 300 150 e 150 (d) da 150 a 265 da 150 (d) a 260 258 92 178 da 163 (d) a 304
prezzo 49 990 fr. da 26 900 a 59 900 fr. da 30 900 a 33 900 fr. da 35 500 a 53 000 fr. da 42 000 a 57 500 fr. 67 500 fr. da 19 490 a 21 990 fr. 39 990 fr. da 57 800 fr.
Marca/modello Volvo V70 AWD Volvo XC70 AWD Volvo S80 AWD VW Golf 4Motion VW Passat/CC 4Motion VW Phaeton 4Motion
con riserva di modifiche
ald
La trazione integrale assicura una motricitĂ senza problemi alle automobili con motorizzazioni potenti.
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potenza (CV) da 205 (d) a 304 da 163 (d) a 304 da 205 (d) a 315 da 105 (d) a 270 da 140 (d) a 300 da 240 (d) a 450
prezzo da 67 600 a 67 900 fr. da 62 300 a 69 200 fr. da 65 000 a 83 500 fr. da 36 850 a 52 140 fr. da 44 250 a 68 650 fr. da 95 900 a 175 000 fr.
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speciale 4!4 | touring 15 | 2 settembre 2010
Una Touareg per ogni fondo La seconda generazione della VW Touareg ha perso peso, acquistato eleganza e fa buona impressione su ogni tipo di terreno. Test della VW Touareg Blue Motion V6 3l TDI FAP. minore accettazione. Non sorprende, quindi, che Volkswagen abbia cercato di ottimizzare da un punto di vista ecologico la seconda generazione della sua ammiraglia SUV, la Touareg. Pesa 200 chili in meno della prima, ciononostante la VW Touareg Blue Motion V6 3l TDI oggetto del test, rispetto alla sorella maggiore, risulti leggermente più larga e lunga, ma più bassa. Il nuovo fuoristrada del costruttore di Wolfsburg è infatti lungo 4,8 metri e largo quasi due metri. Una dimensione che si trasforma in un rompicapo soprattutto al momento di parcheggiare negli autosili più angusti. Nonostante le sue dimensioni, la Touareg tuttavia non si presenta goffa, anzi sorprende per la sua carrozzeria elegante e nel contempo sportiva.
Abitacolo di pregio | Anche all’interno la Touareg fa bella mostra. Sul modello oggetto del test non si è infatti risparmiato in fatto di materiali pregiati: ogni cosa che ci si aspetta su un’automobile di questo livello è stato creato con pelle, alluminio e legno pregiati e materie sintetiche della migliore qualità. Come nelle attese, tutti i comandi e gli indicatori sono ordinati in modo logico e visibile. Soltanto gli elementi principali quali il tachimetro e il contagiri non sono piazzati in modo ottimale, poiché in parte coperti dal volante. Brilla vistosamente al centro della plancia il grande schermo tattile, assai lontano dalla maneggevolezza di un iPhone. Anziché reagire al minimo tocco, ci vuole in effetti una certa pressione per azionare i tasti. Per quanto riguarda l’equipaggiamento di serie, la Touareg offre ad esempio il sistema Start/Stop, l’assistente di guida in salita, i sensori della pioggia, il dispositivo per il traino e il climatizzatore a due zone. Consigliabili, in opzione, l’area view con assistenza di parcheggio (1570 fr.) e le sospensioni pneumatiche (3960 fr.). Queste
ultime aumentano sensibilmente il comfort di guida e trasformano questa SUV in una vera ammiraglia per i lunghi tragitti. Principeschi risultano sia la disponibilità di spazio sia la libertà di movimento delle gambe per guidatore e passeggeri. Gli occupanti posteriori dispongono di una panca che può essere regolata longitudinalmente e per quanto riguarda lo schienale. Lo spazio non manca nemmeno per quanto riguarda il bagagliaio, che può contenere ben 580 litri di volume. E se non dovesse bastare, è estendibile più del triplo, fino a 1642 litri. Il piano di carico davvero alto fortunatamente si lascia abbassare un tantino grazie alle sospensioni opzionali ad aria.
Diesel o no? | Al momento di azionare
l’avviamento, la cui chiave è grande quasi quanto un telefonino, non si sente praticamente il minimo rumore del motore, cosicché la domanda sorge spontanea: «Ma è davvero un diesel?». Il propulsore da 3 litri TDI con i suoi 240 CV entra prepotentemente in azione e garantisce una ripresa soddi-
+ –
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Più o meno
foto Mathias Wyssenbach
› Le imponenti SUV godono di una sempre
Motore potente in combinazione con il cambio automatico a 8 rapporti, interni ricchi, comfort di guida elevato con le sospensioni ad aria, spaziosità, versatilità d’uso, consumi adeguati, carico trainabile di 3,5 t.
Grandi dimensioni del veicolo, prezzi elevati degli optional, alcune opzioni dovrebbero essere offerte di serie, visibilità scarsa, leggero ritardo nella risposta in occasione di forti accelerazioni.
Il bagagliaio da 580 litri.
2 settembre 2010 | touring 15 | speciale 4!4
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Nonostante la stazza imponente, la nuova Touareg è diventata più leggera e si presenta con una carrozzeria molto elegante.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»
VW Touareg 3.0 V6 TDI
BMW X5 xDrive 30d
Toyota Land Cruiser 3.0 D L.Sol.
Volvo XC90 D5 Momentum
75 000.– 2967 176/240 550/2000 7,41 C2 66 1.19 11111 15/2010
84 900.– 2993 180/245 520/1750 7,41 B2 685 1.29 11111 13/20075
79 900.– 2982 127/173 410/1600 8,11 B2 — 1.28 11133 —
76 000.– 2400 136/185 400/2000 8,51 D2 696 1.20 11111 9/20056
dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 BMW X5 3.0 aut. 6 Volvo XC 90 2.5 T
1
La comoda presa da 220 Volt sulla console centrale.
Stop all’umidità e alla muffa i ettor er i l p a t r O f fe u ri n g di To
40% l e d o z sconFtr. 298di.F8r.049/p8.– invece
Cantina Dati tecnici: Volume ambiente Portata d’aria Potenza assorbita deumidificatore Potenza assorbita riscaldamento Capacità di deumidificazione in 24h
fino a 40 m2 215 m3/h 370 Watt 830 Watt 20 litri (a 30º C, 80%) Temperatura d’esercizio 5-35° C Capacità tanica 5,5 litri Emissione sonora 45 db Scarico condensa tanica o tubo flessibile Riscaldamento attivabile e lampada a raggi UV Dimensioni (L x P x A) 41 x 21 x 54,5 cm Peso 12,5 kg
Lavanderia
Deumidificatore per ambienti
Locale hobby
La maggior parte delle persone vive bene in un ambiente con un tasso di umidità relativa tra il 45% e il 65%. Lo stesso vale per computer, mobili, tende, tappeti, quadri e oggetti d’arte. Piogge incessanti o umidità costante possono compromettere seriamente l’equilibrio climatico in casa o nell’appartamento. Le conseguenze? Muffa in lavanderia e alimenti avariati, solo per citarne alcune. Ma anche dopo aver fatto il bucato, aver stirato, cucinato, fatto il bagno o la doccia l’aria è eccessivamente carica di umidità. Wellcraft DC20EPT è un deumidificatore altamente performante per combattere umidità e ristagni d’acqua. Inoltre, la lampada a raggi UV integrata contrasta efficacemente il proliferare di batteri. La condensa può essere recuperata nella tanica integrata di 5,5 litri oppure scaricata in modo continuo mediante il tubo flessibile.
Tagliando d‘ordinazione Ordino a prezzo speciale (+ Fr. 9.50 per spese di spedizione): pz Deumidificatore
Termine di invio: 25 novembre 2010 fino ad esaurimento delle scorte
Wellcraft DC20EPT Fr. 298.80/pz invece di Fr. 498.–/pz (N. art. 90085.00)
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N. socio TCS: Data: Firma: Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand AG, 8340 Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.
2 settembre 2010 | touring 15 | speciale 4!4
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Scheda tecnica !
170 cm
m 4c –9 69 "
"
passo 290 cm lungh. 480 cm (larg. 194 cm)
"
" "
cm 18 –1 95 "
"
!
105 cm !
108 cm
!
sfacente. Particolarmente confortevole l’impiego del cambio a otto rapporti, cosa che si ripercuote positivamente sui consumi. Durante il test, malgrado le sue 2,3 tonnellate di peso, la SUV ha consumato in media appena 8,8 litri per 100 km.
!
larghezza interna: ant. 156 cm, post. 152 cm bagagliaio: 580–1642 litri pneumatici: 275/45 R 20, min. 235/65 R 17
VEICOLO PROVATO VW Touareg 3.0 V6 TDI Blue Motion; 5 porte, 5 posti; 75 000 fr. (auto del test: 112 590 fr.) Gamma: dalla 3.0 V6 TDI (75 000 fr.) alla 3.0 V6 ibrida (109 400 fr.) Opzioni: sospensioni pneumatiche (3960 fr.), area view (telecamera periferica) e sensori di distanza di parcheggio (1570 fr.) Garanzia: 2 anni garanzia, mobilità a vita; 12 anni corrosione (condizioni) Importatore: AMAG, Aarauerstrasse 20, 5156 Schinznach-Bad, www.volkswagen.ch DATI TECNICI Motore: V6 3 l turbodiesel, 240 CV; trazione integrale (differenziale Torsen), cambio automatico a 8 rapporti Peso: 2290 kg (auto del test), totale ammissibile 2860 kg, carico rimorchiabile 3500 kg
Una per tutte | Distinta, calma e silenzio-
sa, la Touareg viaggia sull’asfalto offrendo un elevato comfort di guida, sia su tratte scorrevoli sia sui percorsi più movimentati. Ma anche in campo aperto, questa SUV si muove come un agile scalatore esperto, che sa destreggiarsi quasi ovunque sui percorsi sterrati. Sotto l’aspetto raffinato esterno e interno, si nasconde infatti una vera macchina da lavoro, che non teme né pietre né fango. La trazione integrale di serie con il
differenziale autobloccante garantisce senza problemi una pendenza superabile di 31 gradi. Utile per chi non è abituato al fuori strada il programma di guida Offroad adatta la gestione elettronica al tipo di percorso, attiva l’assistente per la salita e adegua di conseguenza il cambio automatico. Resta da sapere: chi si cimenterà davvero nella guida fuori strada? La nuova Touareg è diventata, dunque, più leggera e agile e beneficia di un allestimento raffinato, elevato comfort di guida, ampissima spaziosità e una motorizzazione con ottima ripresa. Il consumo di carburante per la sua categoria è moderato. Chi tuttavia vuole fare ancora un passo in direzione dell’ecologia, può optare per la versione ibrida. Stando alle indicazioni del fabbricante, il consumo si riduce così a 8,2 l/100 km. Felix Maurhofer
‹
Buona visibilità su indicatori e comandi ben ordinati. Il tachimetro tuttavia è in posizione non ottimale. Lo schermo tattile è grande, ma denota insufficiente sensibilità al tatto.
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 7,6 s Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 4,1 s 80–120 km/h (in posizione D) 5,2 s Diametro di sterzata: 11,7 m Insonorizzazione: 60 km/h: 57 dBA 11111 120 km/h: 66 dBA 11111 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36,2 m Equipaggiamento
11111 11113
COSTI DEI SERVIZI servizi gratuiti fino a 100 000 km/10 anni, poi: manutenzione (km/mese) ore
mano d’opera (fr.)
30 000/24 1,6 232.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 10,5 3341.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi variabili
VW Touareg 3.0 V6 TDI in dettaglio
15 000 30 000
119 78
1009.– 474.– 1009.– 948.–
ABITACOLO 11111 Otticamente gli interni appaiono degni di un’auto di lusso. I materiali sono pregiati e la lavorazione precisa. L’offerta di spazio dietro, per quanto riguarda la larghezza, è sufficiente per tre persone, anche se per la loro marcata forma a guscio, sui sedili siedono davvero comodi soltanto due passeggeri.
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie VW da 98 a 183 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
fabbrica 8,8 6,5 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 8,8 l/100 km serbatoio: 85 litri
7,4 195 g/km 167 g/km C 11113
autonomia 966 km
!
TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger
25
PRESTAZIONI 11112 Nonostante le 2,3 t a vuoto, il V6 impressiona per potenza, enorme capacità di ripresa, silenziosità unita a buona capacità di salire di giri, e pure con consumi moderati. I cambi sono precisi e morbidi grazie agli otto rapporti del cambio automatico.
COMFORT 11112 Con le sospensioni ad aria opzionali, il comfort di guida è sorprendente. I sedili anteriori in versione «Comfort» sono ideali per lunghi viaggi e offrono buona tenuta laterale.
COMPORTAMENTO 11112 Sorprendentemente agile date le sue dimensioni e il suo peso. Nonostante la SUV sia principalmente ideata per le strade asfaltate, si comporta molto bene anche nel fuori strada.
EQUIPAGGIAMENTO 11123 Climatizzatore, sistema Start/Stop e assistente di salita sono offerti di serie. Anche talune opzioni dovrebbero tuttavia essere comprese nel pacchetto di base.
SICUREZZA 11113 Buona dotazione di serie in materia di sicurezza. Lo standard di sicurezza diventa molto elevato soltanto provvedendo ad istallare i relativi equipaggiamenti opzionali.
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viaggi e tempo libero | touring 15 | 2 settembre 2010
L’Expreso de la Robla diventa una macchia di colore nel paesaggio cangiante dei Paesi Baschi.
La prima colazione viene servita in uno dei tre vagoni adibiti a salone.
Paesaggi selvaggi fanno da cornice al confortevole viaggio in treno.
2 settembre 2010 | touring 15 | viaggi e tempo libero
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La Spagna per intenditori Un paesaggio selvaggio che scorre a un ritmo tranquillo e piatti locali preparati con prodotti freschi e gustosi: queste le immagini più vivide del viaggio in treno di quattro giorni a bordo dell’«Expreso de la Robla», da Bilbao a León.
› L’aggettivo «espresso» non si deve inten-
dere in senso letterale quando lo si mette in relazione con il treno spagnolo equipaggiato di vagoni letto chiamato, appunto, «El Expreso de la Robla». Se si confronta con i convogli ad alta velocità che circolano oggi, allora «La Robla» dà proprio l’impressione di non aver fretta di arrivare a destinazione. E non deve nemmeno farlo. I viaggiatori che salgono a bordo della Robla se la prendono, infatti, comoda. È un treno con cuccette sul quale il turista si gode il paesaggio dei Paesi Baschi, dal nord di Bilbao a Léon, lasciando che la sua atmosfera faccia effetto lentamente. E ne vale la pena. Non appena il treno abbandona le poco attraenti zone industriali, appaiono al loro posto territori selvaggi e poco abitati, che in un certo senso ricordano i pascoli del nostro Giura, intercalati da gole e villaggi solitari.
In treno come in hotel | Questa tratta ferroviaria venne inaugurata nell’Ottocento allo scopo di collegare le varie miniere della Cantabria con gli impianti dell’industria pesante situati nei Paesi Baschi. La tratta originaria esiste ancora oggi e parte dalla cittadina di La Robla nella regione di León. Tra León e Bilbao adesso circola il traffico passeggeri, mentre il tratto tra Matallana e La Robla viene ancora utilizzato esclusivamente per il trasporto merci. Con una lunghezza totale di 330 chilometri, si
Bilbao
POR TOG A
LLO
León
Madrid
SPAGNA
tratta forse di uno dei più lunghi tracciati ferroviari a scartamento ridotto esistenti in Europa. Il percorso è di importanza cruciale per i comuni discosti che in inverno, spesso, non sono più raggiungibili in automobile a causa delle forti precipitazioni nevose. L’«Expreso de la Robla» è provvisto di aria condizionata e comprende quattro vagoni letto composti da sette scompartimenti ciascuno dotati di letti a castello. Nei tre spaziosi e confortevoli vagoni destinati a salone, bar e club, viene servita anche la prima colazione. Le cabine, provviste di doccia e toilette, sono strette e se sono occupate da due persone è opportuno organizzare bene la disposizione dei propri effetti personali. Trascorsa la notte, i passeggeri si godono il resto del tempo in una delle carrozze-salone (con accesso ad Internet). La Robla non è un treno con molti orpelli e suppellettili. Ha un aspetto moderno e funzionale, ma nonostante ciò confortevole e luminoso. Il personale è attento e cordiale. Durante il nostro viaggio di quattro giorni in primavera purtroppo siamo stati accompagnati costantemente dalla pioggia. L’ombrello può, però, rimanere in valigia, perché prima di ogni gita viene consegnato dal personale del treno.
Un viaggio spensierato | Il viaggio in
treno è paragonabile ad una crociera: l’albergo viaggia assieme al turista. Il quale non deve trasportare valige, non deve riempire formulari alla ricezione, tutte cose che «disturbano» le vacanze. A bordo di un bus vengono intraprese escursioni nelle immediate vicinanze delle fermate e per pranzo e cena si va in un «vero» ristorante. Di notte il treno sosta in stazioni tranquille, così che è possibile uscire a fare una passeggiata ed è garantito un sonno senza scossoni. Ogni giorno si va alla scoperta di un posto tipico della regione. Ad esempio, la visita delle grotte con la piccola cappella Ojo Guarena nel complesso carsico di Soto-
200 km
La cappella di Ojo Guarena a Sotoscueva.
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Vacanze in Italia
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2 settembre 2010 | touring 15 | viaggi e tempo libero
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foto wi, Bü, ald, carta TCS Visuell
Siviglia: gelati creativi e flamenco bollente
L’imponente cattedrale gotica di Santa Maria de Regla a León è lunga 90 metri e larga 30.
continua da pagina 27
scueva. Oppure la visita del museo delle miniere e della siderurgia a Sabero, nella regione di Castilla y León; la locale miniera venne chiusa nel 1991. Il museo del mondo degli animali a Boñar non è certamente un elemento originale della regione, ma è ben allestito e vale la pena visitarlo: si viene proiettati di sorpresa in sorpresa percorrendo i cinque continenti. Sono impressionanti anche le formazioni di stalattiti e stalagmiti nelle grotte di Valporquero. Da visitare, inoltre, assolutamente la cattedrale di León e la Basilica di Sant’Isidoro. Da non perdere, poi, la più grande collezione al mondo di Rolls Royce nel castello di Torre de Loizaga a Galdames. Un’altra attrazione: per 100 anni esatti – dal 1892 al 1992 – la fabbrica «La Encartada» ha prodotto a Balmaseda la «Boina», il tipico copricapo dei baschi. La visita del museo testimonia l’importanza che questo settore tessile rivestiva allora.
Gustoso e nutriente | Le specialità culi-
narie basche ricalcano il paesaggio aspro e selvaggio. Un sano appetito e una buona digestione sono indispensabili per superare il viaggio senza cattive sorprese. Serve un esempio? Nel ristorante di campagna «El Venado» nella piccola località di montagna Valdehuesa viene servita come antipasto una «Morcilla», una crema di sanguinaccio. Poi sul tavolo arrivano due zuppe, una di funghi e pane con molto aglio e una di patate e carne, seguite dal «rabo de toro» (coda di toro) e da un delicato ragù di cervo. Come dessert, una crema di vaniglia con la cannella e il limone. Ed è chiaro che tutti i pasti vengono «bagnati» da rinomati vini regionali. Per far assorbire dal corpo questi ingredienti, alla fine in genere ci concediamo ancora un Orujo, una grappa spagnola trasparente paragonabile alla grappa italiana. Da notare che l’esempio descritto si riferisce ad un solo pasto… Peter Widmer
‹
Il viaggio è stato offerto da Turespaña, l’Ufficio del turismo spagnolo di Zurigo.
La «Carmen» messa in musica da Georges Bizet è un’opera ambientata a Siviglia. Qui Cervantes, l’autore del Don Chisciotte, è stato rinchiuso in carcere per un paio d’anni. E Santiago Calatrava, con il suo ponte di Alamillo sopra il fiume Guadalquivir, ha attirato su Siviglia l’attenzione del mondo dell’architettura all’avanguardia. Ogni turista, che visita per la prima volta o per l’ennesima la capitale andalusa, non si perde la terza più grande cattedrale del mondo e affronta le 33 rampe di scale per salire sulla Giralda e godersi la stupenda vista panoramica sulla città. Per fortuna, Joaquin Liria un paio di anni fa abbandonò gli studi di architettura per dedicarsi alla creazione di gelati dai gusti insoliti e sofisticati. Vi è mai capitato di assaggiare un gelato con l’inconfondibile gusto di zafferano, di olio di oliva o di aceto? Si consiglia in ogni caso una sosta alla Calle Zaragoza 16, nella Heladeria Artesana «La Fiorentina» di Joaquin Liria. Siviglia è anche sinonimo di flamenco. Una delle grandi interpreti di questa danza, Cristina Hoyos, nel 2006 ha fondato qui il Museo del Flamenco, unico nel suo genere. L’origine di questo ballo è molto antica, e la versione che conosciamo oggi risale a 300 anni fa. Il flamenco non è solo la musica dei gitani, ad esempio in Romania non esiste una tradizione di flamenco, come spiega Francisco Javier Andrade, direttore del Museo del Baile Flamenco sulla Calle Manuel Rojas Marcos 3. A lui sta a cuore anche un’altra cosa: «Il flamenco non è folclore come il lancio delle bandiere e lo jodel da voi in Svizzera». Comunque sia, il flamenco a Siviglia affascina e incanta. Christian Bützberger
Da sapere Viaggio: volo con Iberia da Zurigo verso Madrid, poi un volo di un’ora verso Bilbao. Due treni – due itinerari: la società ferroviaria FEVE gestisce due treni, uno di lusso «El Transcantabrico» e uno comfort con le cuccette «El Expreso de la Robla». Il pacchetto di quattro giorni descritti in questo articolo Bilbao–León–Bilbao a bordo de «La Robla» viene offerto da aprile a metà giugno e da metà settembre sino a novembre. Da metà giugno sino a metà settembre il treno percorre «Il cammino di San Giacomo» tra Gijón ed El Ferrol. Maggiori informazioni: direttamente ai siti: www.trenesturisticosdelujo.com, www.elexpresodelarobla.com. Prezzi/prenotazioni: 1100 franchi a persona in cabina doppia (senza volo) per 4 giorni/3 notti, pasti inclusi e gite. Prenotazioni in tutte le filiali Kuoni o al numero di telefono 0844 888 333. wi
A Siviglia si può acquistare facilmente tutto il vestiario per ballare il flamenco.
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viaggi e tempo libero | touring 15 | 2 settembre 2010
Nei grotti e nei canvetti ticinesi i turisti mangiano volentieri piatti locali, che a casa propria non riceverebbero mai in tavola. Ma a chi in vacanza vuole concedersi qualcosa di speciale sia dal lato culinario sia dell’atmosfera, si consiglia il Ristorante Santabbondio a Sorengo. Assaporare le pietanze e le creazioni mediterranee dello chef Martin Dalsass, al riparo dei vecchi alberi di castagno, rende la vita molto più godibile. Un nipote dell’ultimo imperatore tedesco Guglielmo II costruì nel 1926 a Lugano una villa e gli diede il proprio nome, ovvero: Principe Leopoldo. E solo in seguito la villa, con una vista panoramica fenomenale su Ceresio e le Prealpi, venne trasformata in raffinato albergo. Mentre il giovane chef Dario Ranza crea piatti leggeri con ingredienti freschi, che prima o poi verranno consacrati con ancora nuovi premi, l’esperto maître d’hôtel Claudio Vecchia serve i vini che si sposano al meglio con le pietanze. Bü Info Touring www.ristorante-santabbondio.ch, www.leopoldohotel.com
Richiami Momò Per appassionati Spesso lo straniero che pensa al Ticino, non pensa per prima cosa al Mendrisiotto. Ma ciò sta cambiando, dato che la regione è già meta di escursionisti, ciclisti e interessati alla cultura. E per gli appassionati del vino, il Mendrisiotto è una destinazione obbligatoria.
Shopping e cultura A Lugano Chi passeggia nel centro attraverso Via Nassa e Via Pessina, soffermandosi davanti alle numerose boutique, negozi e bancarelle di frutta, alla fine arriva alla Chiesa di Santa Maria degli Angioli, con i suoi affreschi rinascimentali di Bernardino Luini. Dietro la chiesa è in costruzione il nuovo simbolo di Lugano, l’imponente centro culturale.
Christian Bützberger
Arte culinaria al Principe Leopoldo
Marialuce Valtulini conserva gli Zincarlin nella sua cantina scavata nella roccia del Monte Generoso a Morbio Superiore appena sopra Mendrisio.
Il gusto saporito dello Zincarlin Nel sud del Ticino si possono scoprire tesori sia culinari che culturali: nella valle di Muggio si trova il formaggio a pasta fresca Zincarlin e a Ligornetto il Museo Vincenzo Vela.
› Con gesti ampi e veloci, Marialuce Valtulini
ci fornisce spiegazioni su come viene prodotto lo Zincarlin. Zincarlin? Mai sentito? Nel resto della Svizzera il formaggio prodotto prevalentemente con latte vaccino e con l’aggiunta di pepe nero è semi sconosciuto. Infatti Marialuce Valtulini ci tiene a fare la seguente precisazione: «Il tradizionale Zincarlin proviene solo dalla Val da Mücc!»... perché il tradizionale formaggio della Valle di Muggio si può assaporare meglio se servito in dialetto. Dalla fine di luglio sino a ottobre Marialuce utilizza oltre al latte di mucca dei contadini della valle anche il latte di capra per i formaggini di 450 grammi dalla forma che ricorda una tazza di caffè rovesciata. Ogni giorno e per due mesi, la signora ticinese al cento per cento bagna con il vino bianco i piccoli Zincarlin, in modo che non possano essere intaccati dalla muffa.
Un bene culturale | Sino al 2002, lo Zin-
carlin dal gusto piccante veniva prodotto in Val di Muggio praticamente solo per consumo personale. Poi, in occasione di una festa
delle castagne, un contadino locale ha proposto di mettere sul mercato anche lo Zincarlin. «Poco dopo Luca Cavadini di Slow Food, il movimento che si oppone ai Fast Food, è arrivato da noi e ha dichiarato in men che non si dica lo Zincarlin un bene culturale», spiega così Marialuce Valtulini l’importanza del formaggino. Un bene culturale non solo in senso lato è il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto, ai piedi del Monte San Giorgio, nelle immediate vicinanze del confine italiano. Il noto scultore, che nella sua villa creò anche notevoli ritratti, volle piazzare una statua anche a Palazzo federale a Berna. «Purtroppo la sua proposta venne respinta», si rammarica Gianna A. Minna, la direttrice del museo. Vale comunque la pena fare una visita alla villa rinnovata da Mario Botta con lo stupendo parco. A dire il vero, agli occhi dei visitatori, tutto il complesso risulta essere un’opera d’arte ben riuscita.
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Christian Bützberger Info Touring http://zincarlin.valledimuggio.ch, telefono: 079 731 31 05; www.museo-vela.ch; www.ticino.ch.
2 settembre 2010 | touring 15 | viaggi e tempo libero
Cicogne onnipresenti Il formaggio Munster e il dolce Gugelhopf sono tipici dell’Alsazia. Così come i vini bianchi e le cicogne sui tetti delle case. Il nord dell’Alsazia è un po’ meno turistico.
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Una lepre saltella agile nel sottobosco, due caprioli brucano l’erbetta fresca sul prato verde vivo, freschi ruscelletti scorrono placidi: questo il quadretto, incorniciato da foreste imponenti, offerto dal parco naturale regionale dei Vosgi settentrionali. Chi tiene aperti occhi e orecchie può incontrare il mondo degli animali e degli uccelli passo dopo passo. Dal 1998 la riserva biosferica transfrontaliera dei Vosgi settentrionali in Francia e la Foresta del Palatinato in Germania (Pfälzerwald) è protetta dall’Unesco. Tra i piacevoli paesaggi si possono citare anche i villaggi cesellati come gioielli: Morsbronn-les-Bains, Cleebourg, Obersteinbach o Hunspach, che è considerato uno dei più bei paesini di Francia. Vale la pena anche fare una gita nella cittadina di frontiera Wissembourg. Nel nord dell’Alsazia la vicinanza alla Germania si sente ovunque, ma i più anziani parlano soprattutto il più simpatico tedesco alsaziano.
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Da sapere Alberghi/ristoranti: in Alsazia si trova di tutto, dal ristorante a buon mercato alla tavola pluripremiata, come pure alberghi rinomati. Una selezione: www.lasourcedessens.fr, www.moulinwalk.com, www.restaurant-anthon.fr, www.lechambard.fr, www.hoteldesberges.com Viticoltori/cantine: alcuni tra i più noti tra quelli visitati: www.hugel .com, www.cave-cleebourg.com, www. domaineweinbach.com, www.dopff-aumoulin.fr Indirizzi utili: www.biosphere-vosges-pfaelzerwald.org e www.turismo-alsazia.com Bü
I concorrenti eleggono da sé i propri campioni Al risuonare del nome Domaine Steinbach in Alsazia, i premiati viticoltori e i pluridecorati chef alzano gli occhi al cielo perché sanno che è un posto che mantiene sempre le promesse. Le loro reazioni segnalano che siamo di fronte alla migliore qualità in assoluto e aggiungere qualcosa sarebbe presuntuoso. Ma ci ha impressionato anche l’impegno profuso da Catherine Faller nel presentare con fascino, entusiasmo e sensibilità, i suoi vini. Assieme alla sorella Laurence, la madre 80enne Colette e dodici dipendenti, le tre donne gestiscono con il vigneto di proprietà della famiglia dal 1898. Tre persone molto riservate, ma a parlare sono i loro vini, così buoni che vengono lodati anche dai concorrenti. Jean-Pierre Haeberlin con i suoi 85 anni ancora oggi saluta ogni mezzogiorno e ogni sera gli ospiti del suo «Auberge de I’Ill» a Illhäusern. Lo fa dal 1950, quando con il fratello Paul aprì il ristorante. Nel 1952 Paul Haeberlin ottenne la prima stella Michelin, nel 1957 la seconda e nel 1967 la terza. Da 43 incredibili anni gli Haeberlin cucinano a livello di tre stelle Michelin. Oggi Marc Haeberlin rappresenta la quinta generazione in cucina e controlla ogni piatto prima che venga portato in tavola. Viene servita una cucina francese classica in stretto legame con la regione. Se al momento dell’aperitivo è ancora consigliato di bisbigliare, il vigoroso JeanPierre Haeberlin passa con leggerezza da un tavolo all’altro e con il suo modo di fare accattivante rompe subito il ghiaccio, ad esempio raccontando una barzelletta piccante. Almeno una volta nella vita si dovrebbe dedicare una giornata solo a sé stessi, godendosi il meglio... in Alsazia da Haeberlin. Bü
foto Bü
Cucine e cantine | Chi viaggia in Alsazia lo fa anche per motivi gastronomici. Una serie di giovani e ambiziosi cuochi, che hanno assunto la guida dei locali dei genitori, convincono con la loro arte (v. riquadro). Nel nord ci sono ancora 200 viticoltori che fanno il vino solo come attività accessoria, racconta Fréderic Orth, direttore del-
la cantina vinicola a Cleebourg. I vigneti però sono dominanti nel sud della regione. Durante una degustazione Philippe Durst, della rinomata casa vinicola Dopff a Riquewihr, spezza una lancia in favore del Crémant, il locale vino spumante che stuzzica il palato. Qualsiasi attività scelga di fare il visitatore in Alsazia (bici, escursioni e gallerie d’arte), è costantemente accompagnata dalle cicogne che volano in modo maestoso oppure si riposano all’interno di enormi nidi sui tetti. Christian Bützberger
La simpatica cittadina di frontiera di Wissembourg (a sinistra e in alto a destra) fa sfoggio del suo inconfondibile bilinguismo. In basso: paesaggio collinare nelle vicinanze di Illhäusern.
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Sono molte le vie del gusto...
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2 settembre 2010 | touring 15 | club e soci
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Proposte d’autunno col TCS Anche per la fine dell’estate e l’imminente autunno proponiamo alcune mete di svago e relax con riduzioni per i soci TCS. Da una visita agli animali del Walter Zoo a una sana escursione sul Rigi. Iniziando dai bagni dallo Swiss Holiday Park.
› Un soggiorno nella Svizzera primitiva,
breve o lungo che sia, è un’esperienza che ogni «buon svizzero» dovrebbe fare. Come tutti sanno il Lago dei Quattro Cantoni è la «culla» della Confederazione elvetica. Base ideale per visitarne gli spettacolari dintorni è sicuramente lo Swiss Holiday Park di Morschach, che domina il lago e le vette che gli fanno da corona. Un vasto complesso alberghiero e di appartamenti che offre qualsiasi possibilità per trascorrere qualche giorno di relax, sport e divertimento. Ristoranti, bar e self service, negozi e poi ancora sala giochi, bowling, campi da squash e da tennis, parete di arrampicata e perfino una pista di go-kart... tutti trovano il loro momento di svago. Ma lo Swiss Holiday Park è altrettanto famoso per il suo grande parco acquatico con piscine riscaldate al coperto e all’esterno, cascate, scivoli d’acqua e quant’altro per garantire un divertimento «bagnato» a grandi e piccini. Per i più esigenti del wellness c’è invece lo spazio
Avventure ed esotismo al Walter Zoo › Lasciatevi sedurre dal portamento mae-
sauna, con tutto il necessario per tonificarsi. Ma da non perdersi è un percorso nelle terme romano-irlandesi, una delle rare esistenti in Svizzera. ac
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Allo Swiss Holiday Park i soci TCS hanno lo sconto del 20% alle terme romano-irlandesi, allo spazio sauna e alla piscina-avventura. Dettagli su: www.swissholidaypark.ch.
Sul Rigi al centro della Svizzera › Un Paradiso! Solo così si può definire il
paesaggio del Rigi, la splendida montagna che domina la Svizzera Centrale. Vi si sale da Viznau (magari dopo una gita in battello sul Lago dei Quattro Cantoni) tramite la ferrovia costruita 140 anni fa, la prima di montagna in tutta Europa. A proposito: per chi volesse respirare l’atmosfera di
quei tempi, ancora oggi si organizzano corse a bordo di un treno a vapore, con il macchinista rigorosamente in divisa d’epoca. Una volta giunti in vetta o ad una delle stazioni intermedie, accompagnati durante tutto il tragitto da un panorama mozzafiato, si può intraprendere uno dei sentieri che per oltre 100 chilometri si snodano sui fianchi della montagna con svariati gradi di difficoltà. Alcuni sono talmente facili da potersi percorrere con le carrozzine per bambini o degli handicappati. Bastano pochi passi e subito ci si ritrova completamente fuori dal caotico mondo moderno, immersi in un’oasi naturale celebre per la sua biodiversità. E chi volesse godere appieno del contatto con la natura si porti con sé tutto il necessario per un bel pic-nic; sul Rigi non mancano i posti al coperto dotati di grill. ac
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I soci del TCS hanno uno sconto del 25% sui biglietti delle Rigibahnen e sulle corse speciali del treno storico a vapore (prenotare in anticipo). Attività e itinerari escursionistici su: www.rigi.ch.
stoso delle tigri o intimorire dall’aspetto feroce dei coccodrilli e divertitevi ad ammirare le evoluzioni acrobatiche dei simpatici scimpanzé... immersi nella pace della campagna sangallese! Ebbene sì, non ci troviamo in un paese tropicale ma al Walter Zoo, il giardino zoologico privato più grande della Svizzera, situato a Gossau, nel Canton San Gallo. L’ideale per far scoprire il mondo degli animali selvaggi ai vostri bambini in tutta tranquillità, lontani dagli affollati zoo delle grandi città. Con il vantaggio supplementare che al Walter Zoo si può pure pernottare, dormendo all’interno di una grande tenda degli indiani d’America (tepee), magari dopo una divertente grigliata di gruppo sotto le stelle. E l’indomani mattina si può girare tra i viali dello zoo ammirando zebre, lama e struzzi dall’alto delle gobbe di un cammello o in sella a un piccolo pony; e perfino godersi uno spettacolo del circo istallato stabilmente all’interno del perimetro del parco. Magnifico e istruttivo anche il padiglione tropicale, dove ad esempio si possono ammirare i più grossi serpenti della Terra: i temibili pitoni e anaconda. ac
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I soci e le loro famiglie godono del 15% di sconto sull’entrata esibendo alla cassa la tessera TCS 2010. Orari d’apertura su: www.walterzoo.ch.
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Camping: il TCS fa tendenza Con 29 campeggi di proprietà il TCS è il leader del settore in Svizzera. Negli investimenti ha un occhio di riguardo per i materiali naturali e i comportamenti ecologici. Ne parliamo con André Ginzery, responsabile di Camping TCS.
› Oramai da nove anni André Ginzery è il
«campeggiatore capo» del Touring Club Svizzero. Il settore del turismo impregna da anni la sua lunga carriera professionale. E il campeggio è diventato un settore turistico in grande espansione. Lo sente anche André Ginzery, che è responsabile per la direzione e la strategia di 29 camping del TCS in tutta la Svizzera. Per la quinta volta consecutiva Camping TCS ha totalizzato cifre record con 1,2 milioni di pernottamenti e 19 milioni di franchi di fatturato. «In tempi in cui l’economia va peggio, un settore confrontato con piccoli tassi di crescita fa più bella figura», dice Ginzery con modestia. Ma, aggiunge, non bisogna neppure sottovalutare che oggi vi è una grande tendenza a favore di vacanze poco complicate nella natura.
Ancora incompleto | Sei anni fa l’esperto di turismo Ginzery aveva elaborato un approfondito concetto sul campeggio, posto sotto lo slogan «Qualità invece di quantità». Esso era legato alla riduzione degli allora 43 camping a 29. Una fase del progetto che è ora praticamente conclusa. «Alcuni anni fa in Svizzera – e così pure al TCS – si era iniziato ad ampliare i campeggi, come era successo nel resto d’Europa dieci anni prima. Oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo e non si può tornare più indietro», dice André Ginzery. «Ma non avevamo semplicemente i mezzi per adattare 43 siti alle odierne esigenze», aggiunge il capo del settore camping. Allora vi erano tre possibilità: 1° Dismissione del posto. 2° Ammodernamento e ampliamento dove c’era sufficiente terreno a disposizione. 3° Nuove opzioni strategiche, ad esempio l’hotel per saccopelisti a Interlaken o le mobilhome a Martigny. A disposizione di Ginzery vi sono circa tre milioni di franchi l’anno. «È chiaro che non possiamo permetterci di costruire 30 nuovi servizi igienici sanitari entro tre anni. Vanno poste delle priorità, gli investimenti vanno scaglionati», riassume Ginzery. Visto che il concetto non è mai stato completato, lo standard di qualità richiede un processo permanente di rinnovamento e miglioramento.
nostro Paese abbiamo un problema di spazio. Spesso non riusciamo ad ampliare un campeggio come vorremmo, nonostante la domanda esista. I veicoli da svago diventano sempre più grandi, la richiesta di parcelle più grosse aumenta. Ma mi potrei immaginare, se riusciamo a conquistare altri due o tre ettari su un campeggio, di allestire un’oasi wellness – seppur in mini formato e su non più di tre campeggi del TCS!».
Qualità e divertimento | Ma cosa rende unici i 29 camping di proprietà del Touring Club Svizzero? Anche questo è uno dei punti del concetto: tutti i siti dovrebbero possedere un certo standard di qualità. Ad esempio, tutti i campeggi TCS sono contrassegnati con livello massimo del marchio di qualità di Svizzera Turismo, ciò significa che «si presta attenzione ad un servizio di alta qualità».
Prestazioni caratteristiche del TCS in ogni campeggio, quali attività sportive, sistema wireless, angolo Internet, giochi gonfiabili per bambini, bici a noleggio, dovrebbero essere estese ulteriormente. Anche la tendenza di offrire comodi bungalow in affitto è stata introdotta in diversi camping, quest’anno ad esempio a Sempach. Peter Widmer
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In pillole André Ginzery (50) è esperto di turismo con diploma federale e dalla fine del 2001 dirige il dipartimento Camping presso la sede centrale del TCS a GinevraVernier. Dopo la formazione di base come impiegato di commercio ha lavorato presso diverse imprese di viaggi in svariati ambiti turistici. Nel frattempo ha conseguito un diploma in gestione aziendale. Altre informazioni sui 29 campeggi TCS e i 18 camping club regionali: www.campingtcs.ch, www.campingclubtcs.ch
un campeggio si ritrova non di rado in un vero e proprio parco benessere e di divertimenti. E in Svizzera? Spiega Ginzery: «Nel
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Mancano terreni | All’estero l’ospite di
Veleggia verso il successo con i suoi 29 campeggi: André Ginzery, direttore di Camping TCS.
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2 settembre 2010 | touring 15 | club e soci
L’assicurazione auto su misura
Tutto sotto controllo con Auto TCS
Nel concludere un’assicurazione auto vale sempre la pena confrontare i premi. L’esperto in materia Dominic Mathis spiega a cosa si deve ancora fare attenzione. Assicurare l’auto in modo adeguato e a buon prezzo non è impresa facile. Per l’assicurazione responsabilità civile obbligatoria bisogna mettere sotto la lente, oltre alla copertura, anche il premio. Nell’assicurazione casco, facoltativa, bisogna chiedersi quali estensioni della copertura abbiano senso. Lo specialista Dominic Mathis del Vermögens Zentrum (VZ) ci rivela i punti più importanti su ciò che si deve considerare nello stipulare un’assicurazione auto.
» Qual è la durata consigliata di un contratto?
Dominic Mathis: Consigliamo unicamente contratti di un anno, che si rinnovano tacitamente annualmente se non si disdicono entro i termini. Essi permettono di rimanere flessibili perché si può approfittare di un’offerta più vantaggiosa. Un contratto pluriennale, invece, si può rescindere entro i termini pattuiti solamente nel caso di un cambio di veicolo e se viene comunicato un aumento del premio. Nell’assicurazione RC obbligatoria la somma minima coperta è di 5 milioni ma può essere aumentata fino a 100, vero?
Sì, cento milioni di franchi di copertura sono oggi lo standard comune ed è anche molto raccomandabile.
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A cosa devono fare particolare attenzione i nuovi conducenti?
Le differenze di premio più notevoli riguardano proprio i nuovi conducenti, perciò dovrebbero raccogliere più offerte possibili. È consigliabile anche una protezione del bonus e una garanzia di rinuncia alla riduzione delle prestazioni in caso di colpa grave. Non tutti offrono queste coperture a conducenti giovani o alle prime armi.
«Non bisognerebbe farsi influenzare troppo da eventuali sconti» Vale la pena di approfittare di offerte per auto ecologiche (poche emissioni di CO2) o di sconti per corsi di perfezionamento di guida?
Non ci si dovrebbe far distrarre da sconti generosi. Decisivo è sempre quale premio si deve pagare dopo aver sottratto tutti i ribassi. continua a pagina 39
L’assicurazione per veicoli a motore del TCS offre molti vantaggi sotto vari punti di vista. I soci automobilisti che non hanno causato incidenti approfittano già nei primi anni di uno sconto che può arrivare sino al 70%. Stando a David Winteler, direttore dei Servizi finanziari del TCS, vengono premiate anche le auto ecologiche che non emettono più di 130 grammi di CO2 al chilometro con uno sconto sino al 30% sull’assicurazione RC e sulla casco collisione. «Ricompensiamo – spiega Winteler – anche i conducenti che continuano a formarsi». Chi frequenta un corso di perfezionamento alla guida, ottiene sul premio uno sconto sino al 20%. Winteler elenca ulteriori prestazioni speciali di Auto TCS: anche nella casco parziale possono venire assicurati i fari più moderni e spesso molto più cari. La nuova copertura nel caso di cambiamento dell’auto fa sì che il conducente possa godersi i primi chilometri sull’auto appena acquistata con una copertura casco totale senza dover subito pensare a tutte le incombenze burocratiche. E anche nel caso di sinistro per propria colpa, il cliente deve far fronte a una franchigia minore se si reca presso un garage partner. Inoltre, i soci campeggiatori del TCS, che hanno assicurato presso Auto TCS i due veicoli (auto e roulotte o camper), possono chiedere il rimborso della tassa di socio. E infine, nell’autunno 2010, Auto TCS lancerà una campagna speciale. Chi in questo periodo sceglie Auto TCS, approfitta sino a fine anno di un’offerta «2 per 1»: oltre all’assicurazione auto, è compresa anche l’assicurazione di protezione giuridica circolazione, Assista TCS, per un anno.
Disdire l’assicurazione
imago
In linea di principio, sia l’assicurazione RC che l’assicurazione casco possono essere disdette senza motivazione tre mesi prima della scadenza. Dato che la maggior parte dei contratti di assicurazione scadono per fine anno, devono essere disdetti già in settembre. Nel caso in cui non si inoltri la disdetta, la polizza si rinnova tacitamente per un anno. Altri motivi di disdetta: cambiamento dell’auto, aumento del premio e in caso di sinistro.
Per non rischiare nulla vale la pena assicurare la propria automobile in modo adeguato.
Auto TCS: al sito internet www.autotcs.ch, telefono 0800 801 000.
2 settembre 2010 | touring 15 | club e soci
Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch Affiliazione* www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–) *Termine di disdetta 30 settembre 2010 ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura Mondo Fr. 45.– Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.– ASSISTA www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Fam.» Fr. 96.– «Ind.» Fr. 66.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Immobili Fr. 95.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio su richiesta Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno RC bici Fr. 6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner
Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–
Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch
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Quando bisogna scegliere un casco parziale e quando ha senso scegliere una assicurazione di casco totale?
Una casco totale vale la pena soprattutto per auto nuove o di lusso. Un passaggio dalla casco totale alla casco parziale si dovrebbe considerare al più tardi quando il casco risarcisce solo il mero valore attuale invece del valore venale maggiorato, cosa che la maggior parte degli assicuratori fa scattare dal settimo anno d’esercizio dell’auto. Una casco parziale è sempre raccomandabile, perché copre danni che il conducente spesso non può influenzare. Quali assicurazioni facoltative dovrebbero venire concluse nel caso di auto nuove?
Di regola sono molto raccomandabili la protezione del bonus e la garanzia di rinuncia alla riduzione delle prestazioni in caso di colpa grave. Per la casco si dovrebbe fare attenzione soprattutto al risarcimento del valore venale maggiorato il più alto possibile in caso di sinistro. A dipendenza, può essere vantaggiosa anche un’assicurazione che copre i danni di rigature alla carrozzeria e di parcheggio, specie se si circola spesso in città. Con auto fornite di fari allo xeno, notoriamente cari, si dovrebbero assicurare nella casco anche i piccoli vetri.
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Ci si deve proprio assicurare contro la riduzione delle prestazioni in caso di colpa grave?
Noi lo consigliamo. Anche a un conducente prudente e di lungo corso può capitare di fare un incidente per colpa grave, anche solo perché ha schiacciato troppo sul gas quando pioveva oppure è passato con il rosso o ha attraversato una doppia linea di sicurezza. Le pretese di riduzione delle prestazioni dell’assicuratore possono avere conseguenze molto salate a seconda della gravità dell’infrazione. Quanto è importante l’assicurazione occupanti?
Ognuno dovrebbe assicurarsi bene contro i sinistri, non solo nel caso di un incidente d’auto. Un’assicurazione occupanti ha senso solo se vengono presi a bordo dei passeggeri senza sapere se sono assicurati in modo adeguato – ad esempio nel caso di persone residenti all’estero. Vale la pena stipulare una protezione del bonus?
Si dovrebbe sempre chiarire se la protezione del bonus vale solo per la responsabilità civile o anche per la casco totale. I pirati della strada devono sapere che l’assicuratore deve, comunque, informare la polizia del sinistro. Felix Maurhofer
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Dimissioni soci per iscritto
Nuovo partner del TCS
È meglio star dentro che fuori dal club
Grandi sconti per i soci a Saas Fee
Il TCS è un club, dunque un’associazione i cui affiliati devono versare una quota sociale annua per usufruire di tutte le prestazioni gratuite previste per loro. Ad ogni modo, qualsiasi socio che volesse dare le proprie dimissioni ed uscire dal TCS può farlo senza problemi annunciandole «per iscritto al più tardi tre mesi prima della scadenza annuale». Le lettere di dimissioni vanno, perciò, spedite entro il 30 settembre 2010 a: TCS Societariato, Chemin de Blandonnet 4, Casella Postale 820, 1214 Vernier (GE). Naturalmente, saremmo molto felici se tutti i nostri attuali 1,6 milioni di associati rimanessero fedeli al nostro club, la maggiore organizzazione nel settore della mobilità esistente in Svizzera. I motivi per farlo non mancano di certo: a partire dall’impareggiabile soccorso stradale in caso di panne o incidente fornito dalla Patrouille TCS, proseguendo con gli sconti riservati ai soci da innumerevoli partner in tutto il mondo, per finire con il nostro giornale «Touring» che vi arriva regolarmente a casa. tg
Una delle regioni alpine più belle e rinomate della Svizzera, quella vallesana di Saas Fee, è diventata di recente partner del Touring Club Svizzero. Ciò significa che i soci del TCS godono – da subito – di particolari condizioni vantaggiose per quanto riguarda alcune prestazioni. Ad esempio, fino al 25 novembre 2010, tutte le teleferiche di Saas Fee, Saas Grund e Saas Almagell concedono ai soci TCS il 25% di sconto sui biglietti. La riduzione sulle teleferiche vale anche in inverno e comprende uno sconto del 15% su ski-pass giornalieri e di mezza giornata. Inoltre, fino al 31 ottobre, oltre 30 hotel di quattro e cinque stelle della regione concedono ai soci del club uno sconto del 20% nella forma di «cinque notti al prezzo di quattro», inclusa la prima colazione. In alcuni alberghi il prezzo comprende l’uso delle funivie e dell’autopostale nella Valle di Saas. La lista degli hotel che partecipano all’offerta speciale per i soci TCS è visionabile al sito: www.risparmi.tcs.ch (rubriche: Soggiorno > Alberghi). ac
2 settembre 2010 | touring 15 | la pagina dei lettori
Forum
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Il concorso I fari accesi non costano «Touring» 14/2010, Forum
Velocità media: una complicazione «Touring» 14/2010
Il controllo della velocità su tratti consente, secondo «Touring» di accelerare per alcune centinaia di metri, ad esempio per sorpassare vari camion, per poi rallentare riprendendo la corretta velocità. Ma allora, o in autostrada abbiamo un limite di velocità a 120 oppure non l’abbiamo. Inoltre, nessuno ha bisogno di andare più veloce dei 120 all’ora per sorpassare vari camion. Quali sarebbero questi «vantaggi» del controllo della velocità su tratti? Ritengo l’intera spiegazione sulla velocità media più che discutibile. Chi mai può calcolare a quale velocità media sta circolando su un determinato tratto, se una volta va a più di 120 orari e poi torna a meno di 120. Circolare a oltre 120 km/h e poi scendere sulla corretta velocità non funziona: in media infatti si va a più di 120 all’ora. Vale allora la pena fermarsi. Walter Kern (@)
Io rispetto quanto scritto da Claude Roth. Il sottoscritto però ha una esperienza contraria. Ho guidato una Volvo V40 per 11 anni e 187 000 km, sempre con i fari accesi e senza mai sostituire una sola lampadina! Da un anno e mezzo possiedo una Skoda Octavia con la quale ho percorso 26 000 km, sempre con i fari accesi e ancora nessuna lampadina cambiata. Per quanto riguarda i fari «guerci», ciò è dovuto alla geniale trovata delle nostre autorità, quando hanno abolito il controllo obbligatorio annuo dei fari. Faccio effettuare regolarmente la convergenza delle luci, e sempre occorre dare una piccola regolata. Non è certo per i fari accesi giorno e notte che ci sono auto «guerce». Quindi nessun costo ma tanta sicurezza in più! Claudio Croci, Rancate
Il vero gusto del caffè italiano Il caffè DaVito è sinonimo di gustoso, italiano ed aromatico. Ci si può preparare in ogni momento un caffè come lo si desidera: forte, lungo, crema o senza (caffeina). Queste quattro varianti di capsule rendono estremamente facile l’uso della macchina da caffè e offrono un buon rapporto prezzo/qualità. La fresca miscela di caffè viene prodotta in Svizzera. In palio vi sono 5 set di macchine espresso Maki, incluse 4 tazze espresso e 40 capsule di caffè, ciascun set del valore di 189 franchi.
Stop ai 100 km/h tra Bissone e Chiasso «Touring» 14/2010
Mi congratulo con il TCS per questo successo. Tuttavia, l’impegno dovrebbe indirizzarsi anche contro la prassi dei cantieri. Detto in modo esagerato, la rete autostradale svizzera appartiene da marzo a novembre alle imprese di costruzioni stradali nazionali. Che la rete stradale abbia bisogno di manutenzione lo si capisce da sé, ma non con questi metodi. Pierre Feller (@)
Sponsor del premio: DaVito Caffè SA, Neerach, www.davitocaffe.ch
Le strade cantonali sono di preferenza controllate sui tratti diritti con limite di velocità uniforme, secondo quanto indica l’Ustra. Ciò costa per qualche chilometro centinaia di migliaia di franchi. Infatti, i dati, i mezzi di prova e le multe devono essere elaborati dalle polizie cantonali con grande dispendio di costi. Una situazione stupida. I superamenti dei limiti di velocità sono realmente pericolosi davanti alle scuole e all’interno dei centri residenziali, e sono controllati molto efficacemente con radar al laser mobili. Ogni apparecchio costa circa 30 000 franchi, per una vigilanza là dove ha veramente senso. Elmar Fasel (@)
Impressum
foto Keystone, Ti-Press
Controlli radar nei giusti luoghi
Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).
touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Sabine Rothacher (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Le domande: 1. Quale auto stanno costruendo i due fratelli Hirter? 2. Come si chiama il treno che ci ha portati da Bilbao a León? 3. Chi è l’esperto in assicurazione auto che abbiamo intervistato? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS, e-mail o www.touring.ch, indicando le generalità. Concorso 13/10: il Dyson City è stato vinto da Stéphane Orlando di Chailly-Montreux. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (soggetto: concorso) Termine d’invio: 19 settembre 2010
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l’incontro | touring 15 | 2 settembre 2010
Merlot del Ticino ai massimi livelli
lità che mi soddisfa appieno. Da allora vengo soprannominato il «barrique man». Come giudica la prassi di mettere trucioli di legno in contenitori di acciaio, per ricreare l’effetto del barrique?
La qualità viene prima della quantità: zurighese di origine, Werner Stucky è il primo viticoltore ad aver prodotto Merlot in botti di quercia facendo fare al vino un salto di qualità.
» Da giovane lei risvegliò dal torpore,
con altri viticoltori svizzero tedeschi come Kaufmann e Zündel, la modesta scena viticola ticinese. Cosa fece di straordinario?
Werner Stucky: A quei tempi i numerosi piccoli viticoltori ticinesi vendevano l’uva alle cooperative. Noi invece eravamo giovani appassionati, ben formati e idealisti, e volevamo creare il nostro vino da soli. Per incrementare la qualità, abbiamo ridotto il
tradizionale rapporto di un chilo di uva al metro quadrato a solamente mezzo chilo. Lei viene ricordato anche come il primo viticoltore in Ticino che nel 1983 produsse Merlot in barrique, ossia in botti di rovere, elevando così il prodotto al livello dei Bordeaux. È soddisfatto del risultato?
Naturalmente non è un Bordeaux, ma perlomeno un decoroso barricato con una qua-
Non ritengo che possa funzionare: quella è, e rimane, una produzione industriale. Da parte mia, rimango fedele al mio lavoro artigianale, dato che dà più soddisfazione e in fondo il prodotto risulta essere un po’ migliore. Ma chi lo sa, forse fra dieci anni la situazione sarà totalmente cambiata. In Svizzera oggi vengono prodotti eccellenti vini bianchi e anche buoni vini rossi. Quale importanza attribuisce al vino ticinese?
Con i vini bianchi siamo molto indietro, mentre con i vini rossi non abbiamo nulla da invidiare ai top dei top. In quale direzione vanno i giovani viticoltori ticinesi come Brivio o Trapletti?
Proprio questi due puntano su piantagioni estremamente concentrate. Sono rappresentanti di questa nuova tendenza. Il mondo cambia, appunto. L’offerta è maggiore della domanda. Che significato ha per il vino ticinese?
Dobbiamo intraprendere azioni di marketing più aggressive. «Ticino Wine» è un passo in questa direzione. Dobbiamo piazzare meglio i vini anche in campo turistico. Ancora oggi nella comunicazione la Svizzera non viene presentata come un Paese di vini. Dove vende le sue 18 000 bottiglie di vino prodotte in media ogni anno?
La gran parte nella Svizzera tedesca e quasi tutto il resto in Romandia. Posso fornire anche ristoranti sparsi in tutto il Paese. La produzione 2009 è stata definita l’annata del secolo. In quanto viticoltore, lei non considera il vino come un bene di lusso?
No, naturalmente no. Per me il posto di un buon bicchiere di vino è la tavola imbandita, perché è parte della cultura della cucina. Per una bottiglia di vino non pago mai più di 100 franchi. Come definisce un buon vino?
Un buon vino deve essere minerale e dal sapore penetrante. Non deve essere troppo alcolico e deve far risaltare il gusto del cibo in tavola. Intervista: Christian Bützberger
Christian Bützberger
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Werner Stucky nella sua cantina a Rivera ama i vini dal sapore penetrante.
In pillole Il 57enne Werner Stucky abita a Rivera, dapprima ha coltivato alberi da frutta e poi nel periodo 1974– 1977 ha studiato viticoltura ed enologia alla scuola di Wädenswil. Simon, uno dei tre figli, gli farà da successore. Poi Werner Stucky si dedicherà appieno ai suoi hobby: cantare, pescare («è poesia») e anche fare canottaggio sul Lago Maggiore.