5 novembre 2009 touring 18 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilitĂ
Speciale comunicazioni mobili
Connessi a tutti i costi
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Spedizione nell’Artico canadese
Tra ghiacci e orsi polari 26 Programma di risanamento
Il TCS si prepara al futuro 44
Concorso: in palio un cronografo con carica a energia solare Prevenzione stradale Tragedie di vita per vittime e colpevoli di incidenti 6
Viaggi per piccole tasche Anche con pochi soldi si può andare lontano 32
47 I privilegi dei soci TCS Un club che non vi pianta mai in asso 38
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MobilitĂ G ARANTITA
2010
Rinnovo
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Soci TCS, vantaggi a non finire ! e sulla t a d i u g , 0 1 0 Anche nel 2ta con il TCS strada gius
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5 novembre 2009 | touring 18 | editoriale e sommario
Per esempio Angela, Florian e Chris
26 Avventura tra i ghiacci
Un’ibrida dall’abitacolo futuristico, che dispone di una tecnologia d’avanguardia in fatto di trazioni alternative. E con una grande autonomia di viaggio.
Uno degli ultimi angoli della Terra dove la natura è ancora la padrona assoluta. Una crociera attraverso il Passaggio a Nord Ovest nell’Artico canadese.
primo piano 6 Incidenti: un video del TCS che testimonia tragedie dalle conseguenze permanenti.
società e mobilità 10 Nuovi servizi: nascono società cui affidare la completa gestione della propria auto. 1 1 Seggiolini: fondamentale fare la scelta giusta dei sistemi di ritenuta per bambini.
test e tecnica 12 GPS per telefonini: sempre più cellulari si trasformano in navigatori satellitari. 24 Il piani di Ford: intervista al capo per la Svizzera e l’Austria Bernhard Soltermann.
viaggi e tempo libero 30 Feste di Natale: ritornano dappertutto i mercatini dell’Avvento. 32 Viaggi «budget»: vacanza romana con soli 400 franchi in tasca.
club e soci 38 Affiliazione: i soci TCS possono contare sul loro club in ogni ambito della mobilità. 44 Risanamento TCS: il presidente Lundsgaard-Hansen illustra il programma strategico. 9 43 47 48
il consulente contatti TCS forum, il concorso, impressum l’incontro: Laurent Nobs, restauratore di auto d’epoca
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Angela, Florian e Chris sono solo tre di molti giovani il cui destino è volto al peggio in pochi attimi sulla strada. Ognuno di questi incidenti ha cambiato drammaticamente la vita dei giovani, niente è più com’era. I tre utenti della strada con lughe storie di dolore alle spalle (v. servizio a pagina 6) hanno avuto il coraggio di esporsi in prima persona e costituiscono il nucleo di un nuovo strumento didattico del TCS. Con esso saranno sensibilizzati innanzitutto gli scolari e gli studenti delle scuole professionali. E c’è un buon motivo: l’anno scorso il 16% di tutti i morti della circolazione e il 22% dei feriti gravi avevano tra i 12 e i 25 anni. Non pochi esponenti di questa fascia d’età si muovono nel traffico relativamente senza attenzione e non pensano a quanto rapidamente potrebbero incorrere in un incidente, dunque anche in una multa o in danni materiali. E le conseguenze psico-fisiche sono sicuramente molto peggiori. Per tale motivo non si fa mai abbastanza prevenzione. Eppure questa non può iniziare solo all’asilo oppure a scuola, ma deve cominciare in famiglia. I genitori, i nonni e le altre persone di fiducia devono sempre dare il giusto esempio quando sono in giro con i loro pargoli. Ciò inizia con l’attraversamento delle strisce pedonali, passa per l’allacciamento delle cinture e finisce con il rispetto delle regole della circolazione e con il «fair play» al volante. Heinz W. Müller, vice caporedattore
20 Test della Toyota Prius
Franky Slow Down: l’angelo dei conducenti Foto di copertina Autore: Raphael Forster (7Pictures)
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Una velocità non appropriata è tra le più frequenti cause di incidenti tra i giovani automobilisti e molti motociclisti. Nella campagna «Slow down. Take it easy» (cfr. www.slow-n-easy.ch) l’angelo riunisce la sua band per promuovere il buon senso.
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Un attimo che ti segna la vita I giovani utenti della strada spesso corrono rischi troppo grandi e le conseguenze sono incidenti che li segnano per tutta la vita. E il destino colpisce in modi molto diversi. Il TCS sensibilizza con un nuovo strumento didattico.
Una disattenzione sulla strada può avere conseguenze per il resto dell’esistenza. Nella foto un incidente presso La Chaux (VD), che lo scorso agosto costò la vita a due motociclisti.
Il 26 giugno 2006 la vita di Angela cambiò nello spazio di una manciata di secondi. Quel giorno una ciclista di 13 anni svolta improvvisamente senza fare un cenno della mano e si scontra con l’auto di Angela. La ragazzina muore e da allora nulla è più come prima. «Ciò che mi è capitato può succedere a chiunque, si spera semplicemente che non accada mai», riflette la giovane della Svizzera orientale oggi 25enne.
Età rischiosa | La donna segnata pesantemente dal destino ha scelto di rendere pubblica la sua esperienza per cercare di elaborare la propria tragedia. Già nella primavera 2008 «Touring» pubblicò un’intervista con Angela. Ora si trova nella fase in cui si sente avanzare sulla (lunga) via della guarigione. La maggior parte degli altri gio-
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vani coinvolti in un incidente stradale rimangono invece anonimi, spesso sono sotto choc. E sono lasciati soli in genere per tutta la vita. Colpevoli o no, la statistica degli incidenti mostra che troppi giovani rimangono feriti o muoiono a bordo di un veicolo: nella fascia di età 18–24 anni, ogni 100 000 abitanti muoiono o rimangono ferite gravemente 66 persone, molte di più rispetto alle altre fasce di età. Solo nel 2008, sempre nella fascia di età 18–24 anni i passeggeri feriti gravi sono stati 389 e i morti 28. Molti, però, non rimangono coinvolti in un incidente per caso, bensì sono vittime dell’inesperienza e di un comportamento rischioso.
Sensibilizzare i giovani | Sono stati presi dei provvedimenti per correggere questo fenomeno. Tra questi
la formazione in due fasi, per cui i nuovi conducenti ricevono la patente in modo definitivo solo dopo aver frequentato i corsi di perfezionamento. Ma nell’educazione stradale c’è ancora tanto da fare, perché nelle scuole professionali e nelle scuole medie vi sono ancora lacune. Il TCS le colma in parte: sei anni dopo la prima edizione, la sezione Sicurezza stradale del TCS (con il sostegno del Fondo di sicurezza stradale) mette a disposizione il materiale didattico «Traffico – Incidenti – Conseguenze II». Questa volta si trattano le conseguenze di lunga durata. Con esempi impressionanti e autentici viene mostrato ai giovani come sulla strada sia facile venire coinvolti in un incidente con conseguenze imprevedibili, che in parte possono avere effetti a vita.
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Lo testimonia, oltre alla citata Angela, anche Chris (41 anni), che 21 anni fa durante una gita su un passo alpino a bordo di una motocicletta fece un incidente e perse una gamba. «Ho riabilitato il mio corpo, ma non la mia psiche danneggiata dall’incidente», rivela oggi. A dire tutta la verità, Chris voleva diventare istruttore sportivo, mentre invece adesso è inchiodato su una sedia a rotelle. Ma non per questo si lascia scoraggiare. «Il tempo cura le ferite, ma non cancella le cicatrici», è il bilancio che trae anche il 29enne Florian dopo una storia di dolore lunga oltre 11 anni. Il conducente di scooter che circolava in modo corretto fu investito il 10 gennaio 1998 da un’auto provecontinua a pagina 8
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Meglio profondità di show
continua da pagina 7
niente in senso contrario e rimase ferito gravemente subendo danni permanenti. Da allora tutto non è più come prima.
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Da decenni lei si occupa di sicurezza della circolazione. I giovani d’oggi rischiano davvero di più rispetto al passato? René Wittwer: Penso di no. I giovani da tempo costituiscono un gruppo a rischio. Ogni giovane cerca di scoprire i propri limiti ed è disposto a rischiare molto. Quando si seguono le notizie dei media, si ha l’impressione che sempre più giovani diventano pirati della strada … … è una fotografia soggettiva della realtà. Ci sono molti conducenti più anziani che guidano in modo rischioso. Quel che è cambiato è il modo di uscire di casa la sera e il finesettimana. I giovani escono sempre più in auto e poi si sfidano al volante. Proprio per questo capitano perlopiù incidenti gravi. Il video del TCS ha un approccio piuttosto delicato, sarebbero più efficaci immagini choc? È giusto che si mostri la realtà, ma così non si raggiungono veramente
Il TCS offre corsi | I tre destini qui illustrati sono stati ripresi in un breve documentario e costituiscono la cornice di uno strumento didattico su DVD. Maggiori dettagli al sito Internet www.play4safety.ch; la documentazione per i docenti è disponibile tramite una password. Per gli insegnanti interessati, il TCS offre corsi di avviamento. Un opuscolo con testi da leggere completa questo strumento di sensibilizzazione. «Traffico – Incidenti – Conseguenze» è una serie che colpisce nel profondo e che ha un effetto duraturo. Contrariamente a Paesi come Gran Bretagna, Irlanda e Stati Uniti, si rinuncia in modo consapevole a immagini scioccanti con giovani vittime completamente sfigurate da incidenti stradali.
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Heinz W. Müller Info Touring I membri del corpo docente possono ordinare i DVD «Traffico – Incidenti – Conseguenze II» presso: Sicurezza stradale TCS, casella postale 820, 1214 Vernier. E-mail: sro@tcs.ch. Si prega di indicare l’indirizzo della scuola o dell’istituzione.
i gruppi a rischio. Gli eventi per la prevenzione degli incidenti organizzati come degli show non hanno alcun effetto duraturo. Non si dovrebbe garantire una profilassi più intensa e tempestiva? Si dovrebbe allora cominciare già all’asilo e dovrebbe essere condotta senza lacune. Ma non è il caso. Forse siamo giunti al punto che finalmente la sicurezza del traffico venga inserita nel programma di insegnamento. Che ruolo hanno i genitori nell’educazione stradale? Molti genitori non si rendono conto di quale funzione di esempio essi abbiano. Posso solo scrollare la testa quando alcuni genitori pagano le multe dei loro figli. È richiesta una ragionevole repressione. Intervista: hwm
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René Wittwer, responsabile del TCS per l’educazione stradale.
Angela: può succedere a chiunque
Florian: niente torna come prima
Avrebbe dovuto essere una breve vacanza, l’ultima prima della maturità. Il rientro, il 23 luglio 1988, cambiò la vita di Chris per sempre. Stava viaggiando in motorino di ritorno dal Ticino… ora il basilese circola con una bici a manovella: in quell’ultimo viaggio perse la gamba sinistra e soffrì di un trauma al cervello con gravi conseguenze. Seguirono molte operazioni e crisi, come mostra il film «I confini ridisegnati («Die Weichen neu gestellt»). Ma Chris non si scoraggiò, grazie alla volontà e alla famiglia, in prima linea la sua seconda moglie anche lei costretta su una sedia a rotelle. «Vado avanti e non mollo», afferma Chris.
Un incidente grave? Può capitare forse agli altri, ma non a me: lo pensava anche Angela. Sino al 26 giugno 2006, quando una ciclista si scontrò proprio con la sua auto – e trasformò la vita di Angela in un incubo per lungo tempo. A testimonianza, il contributo «Può capitare a chiunque» («Es kann jeden treffen»). Angela si riprese solo dopo un periodo veramente difficile. E ora finalmente ha ripreso la sua formazione interrotta a metà. Per elaborare il trauma personale, Angela – oltre a mostrarsi coraggiosa davanti ai media – ha fondato un gruppo di auto aiuto per chi ha causato vittime di incidenti.
Il 10 gennaio 1998 Florian a bordo del suo scooter venne urtato frontalmente da un’auto. Subì 16 fratture ossee, cinque al cranio e cadde in coma. Durante la lunga riabilitazione dovette imparare di nuovo tutto: a respirare, parlare, deglutire e mangiare. Il film «La morte davanti agli occhi» («Den Tod vor Augen»), contenuto in «Traffico – Incidenti – Conseguenze I», documenta in modo impressionante il suo destino. Il nuovo film «Niente torna come prima» («Nichts wird wieder, wie es war») tratta le conseguenze di lunga durata del suo incidente. Tra queste, il difficile reinserimento nel mondo del lavoro.
Una giornata estiva diventò una tragedia: Angela si sta riprendendo lentamente.
Non era colpevole, ma su Florian l’incidente pesa come se lo fosse.
foto Keystone, mw
Chris: ridisegnare i confini
L’incidente di Chris risale a molto tempo fa, ma le conseguenze si sentono ancora.
5 novembre 2009 | touring 18 | società e mobilità
Piloti cercasi
il consulente
Sembra un controsenso: le compagnie aeree sentono gli effetti della crisi, ma i piloti scarseggiano. Eppure non lo è!
› Il grounding Swissair è ancora ben im-
mica non sia lontana. La nuova generazione di piloti è molto più flessibile e pronta a cambiare temporaneamente attività nei periodi di crisi. Dal 1972 Horizon ha formato 3000 piloti. La formazione può avvenire in modo complementare alla professione e in gran parte pure con corsi a distanza. Da poco è in funzione un nuovo simulatore per le esercitazioni di volo. In tal modo il passaggio alla cabina di pilotaggio vera e propria avviene senza intoppi. hwm
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Info Touring www.horizon-sfa.ch. Si può visitare il simulatore di volo anche in occasione di manifestazioni.
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presso nelle menti. Oltre al personale di terra e agli assistenti di volo, anche molti piloti persero il posto di lavoro. Alcuni hanno poi trovato un impiego in un altro angolo della Terra, mentre altri hanno cambiato lavoro. «Presto ci sarà scarsità di piloti e di istruttori», prevede Silvio Dreier, direttore della Horizon Swiss Flight Academy e pilota a tempo parziale della compagnia Helvetic. Stando a uno studio, entro il 2026 in Europa vanno arruolati 73 000 piloti. «È il momento ideale per accedere alla professione», sostiene Dreier, convinto che la ripresa econo-
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Illusione perfetta: il simulatore corrisponde in tutto e per tutto al velivolo DA42 Twin Star.
Il decollo dopo la crisi
Richiami e chip-tuning
Helvetic Airways fuori dalle turbolenze
Due provvedimenti per più sicurezza
La compagnia aerea Helvetic, che iniziò le attività nel 2003 con sette velivoli e fu quasi schiacciata dalla concorrenza low cost, ha ripreso quota: oggi la compagnia, che come la scuola d’aviazione Horizon (v. sopra) appartiene al gruppo Helvetic Airways di Martin Ebner, possiede quattro Fokker 100 ed è fuori dalle cifre rosse. Per Swiss, Helvetic offre voli di linea su Budapest, Praga, Manchester e Milano-Malpensa. Le due compagnie hanno rinnovato il contratto sino al 2014. Inoltre, Helvetic hwm copre destinazioni charter.
Secondo il governo, l’Ufficio federale delle strade dovrebbe avere la possibilità di lanciare campagne di richiamo nel caso di componenti automobilistiche pericolose. Ma solo qualora il fabbricante o l’importatore restassero inattivi, ad esempio perché non sono in grado di procedere per mancanza di fondi o perché la società è fallita. La Confederazione adotta misure anche contro il «chip-tuning» illegale della potenza dei motori. Alcune modifiche necessitano ora di un’omologazione ufficiale; chi non lo fa incorre in sanzioni. tg
Urs-Peter Inderbitzin
Scrivere SMS è più pericoloso che telefonare Adesso è stato messo nero su bianco dalle massime autorità giudiziarie: scrivere messaggi SMS mentre si è alla guida di un veicolo è pericoloso poiché distoglie l’attenzione dal traffico e può causare incidenti. Un chiaro segnale da Losanna che va preso sul serio da tutti i conducenti. Secondo la legge sulla circolazione stradale, infatti, il conducente deve padroneggiare il proprio veicolo in modo da poter rispettare i suoi obblighi di prudenza. Deve concentrare la sua attenzione sulla strada e sul traffico e mentre guida non deve compiere azioni che ostacolano l’utilizzo del veicolo. L’attenzione del conducente non deve essere ostacolato nemmeno da sistemi di comunicazione o d’informazione. Il Tribunale federale ha quindi applicato queste regole in modo conseguente specificando che scrivere SMS mentre ci si trova al volante non è una semplice bagattella. Pericoloso è pure l’utilizzo di un sistema di navigazione satellitare GPS, come ad esempio la programmazione della destinazione dell’itinerario di viaggio. Le manipolazioni necessarie assomigliano, infatti, a quelle per scrivere gli SMS. Telefonare al volante può costare una multa di 100 franchi, sempre che non si provochi un incidente o non si mettano in pericolo altre persone. Scrivere un SMS viene sanzionato ancor più duramente: chi viene colto in fallo deve attendersi un ammonimento ed una multa di alcune centinaia di franchi. Se il conducente esce di strada e travolge la staccionata di un giardino, come nel caso esaminato dal Tribunale federale (sentenza 6B_666/2009), si viene condannati per grave violazione delle norme della circolazione. E solo perché nell’incidente non sono stati coinvolti pedoni o ciclisti. Inoltre: chi viene sanzionato per gravi violazioni delle norme della circolazione subirà pure la revoca della licenza di condurre.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
società e mobilità | touring 18 | 5 novembre 2009
Keystone
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Per mancanza di tempo, un numero crescente di persone delega la gestione della loro automobile ad un’impresa.
L’auto in affidamento Con la crescita delle esigenze professionali, trovare tempo per gestire la propria auto non è più possibile. Alcune società private lo fanno al vostro posto.
› Dopo una pesante giornata di lavoro, verso le 18 chi ha ancora tempo per lavare la macchina, andare al collaudo oppure ritirare una targa? E come montare i pneumatici invernali se il garage è ormai chiuso? «Se non potete farlo da soli, affidatevi a noi!»: è lo slogan di alcuni piccoli e astuti imprenditori che stanno facendo floridi affari. Ben radicati in Svizzera romanda, assicurano al vostro posto tutti i compiti di routine legati all’auto. La clientela? Spesso agiata e internazionale, si compone anche di madri con bambini o di persone anziane dalla mobilità ridotta.
Parcheggi ardui | A Ginevra, i dipendenti di Groomservices si occupano anche del rompicapo del parcheggio. Un colpo di mano molto utile in una città dove i posteggi sono piuttosto rari e spesso in formato ridotto. Il tempo necessario a scivolare nello stretto rettangolo rischia di compromettere un appuntamento professionale o una cena al ristorante: «Deposito il mio cliente, parcheggio il suo veicolo e poi gli riporto le chiavi con una cartina indicante il luogo del
posteggio», spiega Brice Mourgues d’Algues, responsabile di Groomservices.
Biglietti su Internet | Ascoltando le esigenze dei clienti, Groomservices ha pure sviluppato una «navetta partenze in vacanza», ovvero il trasporto di andata e ritorno all’aeroporto con l’auto personale del cliente, la quale viene riportata a casa dopo la sua partenza. Una prestazione che consente di disporre del comfort abituale e dell’equipaggiamento adeguato, come i seggiolini per bambini. Con un qualcosa in più per attenuare la fatica del viaggio: «A bordo dispongo di bottiglie d’acqua affinché i miei clienti possano rinfrescarsi dopo le lunghe ore del volo», aggiunge Brice Mourgues d’Algues. Nel suo catalogo di servizi, Groomservices offre pure l’acquisto su Internet di biglietti aerei come pure la stampa della carta d’imbarco, ciò che permette di guadagnare tempo prezioso all’aeroporto. E non ci sono soltanto privati cittadini a richiedere questo tipo di prestazioni. Alcune aziende hanno in organico questi tut-
tofare dell’automobile. Antoine Domahidy, capo di Domicilservices a Etoy (VD), gestisce il parco veicoli di servizio di una multinazionale con sede a Morges: «Quando una vettura passa da un impiegato all’altro, procedo alla pulizia e al controllo del buon funzionamento».
Voglia di delegare | Pur sentendo il vento della crisi, Antoine Domahidy non è assolutamente toccato dal rallentamento economico. Vede un futuro roseo, grazie soprattutto alla comparsa di nuovi prodotti sul mercato: «Con le nuove schiume pulenti a secco, lavare le carrozzerie diventerà rapido e meno caro, a tutto vantaggio del cliente». Una visione ottimistica condivisa da Johana Eidam, responsabile di My personal assistant con sede a St. Sulpice (NE): «La gente cerca sempre di delegare soprattutto i compiti fastidiosi», conclude.
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Jacques-Olivier Pidoux Info Touring Maggiori informazioni sui seguenti siti Internet: www.groomservices.ch, www.domicil-services.ch e www.mypersonalassistant.ch.
5 novembre 2009 | touring 18 | società e mobilità
Più sicurezza per i bimbi
Escursione mortale Istallare un seggiolino per bambini davanti resta un problema. Un test TCS individua gli errori da non fare.
› Istallare un bambino sul seggiolino anteriore è perfettamente legale. Tuttavia le cose si complicano se rimane attivato l’airbag frontale. Questa sistemazione è ancora più complicata per il fatto che solo un terzo delle auto nuove è munito di serie di sistema di disattivazione dell’airbag. Un altro terzo lo offre in opzione. Di fronte a tale situazione confusa, una certezza: non bisogna in alcun caso istallare un seggiolino con lo schienale in direzione contraria alla marcia se l’airbag non è disattivabile. Un crash test effettuato dal TCS a 64 km/h ha dimostrato che l’airbag colpisce con molta violenza il guscio dove sta il bambino, che viene così
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proiettato contro lo schienale. Ne deriva il rischio di ferite gravi, addirittura mortali. Testa, nuca e torace sono molto esposti. Il TCS raccomanda di sistemare, possibilmente, i bambini dietro. Se il seggiolino è fissato nella direzione di marcia, spesso non bisogna disattivare l’airbag. Si abbia cura di arretrare il più possibile il sedile del passeggero in modo che il bimbo non venga a trovarsi nella zona di gonfiaggio dell’airbag. Gli airbag laterali e a tendina non ponMOH/TCS c+e gono, invece, problemi.
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Info Touring Il test dettagliato e le sequenze filmate visibili sul sito www.infotechtcs.ch
Un brutto incidente riporta alla mente una cosa da fare sempre: prima di partire in auto con dei bambini, bisogna allacciarli in modo corretto. Dal 1° aprile 2010 vale una nuova normativa.
› Recentemente dopo una collisione a Zurigo un bambino è stato catapultato fuori da un’auto e investito dal conducente che sopraggiungeva, morendo sul colpo. Come è potuto succedere? Le indagini proseguono. «Un bambino su tre in automobile non è assicurato nel modo giusto», afferma Anton Keller del settore Consulenza e Perizie del TCS a Emmen. Un importante riflesso è che il conducente, appena fa salire dei bambini, chiuda la sicura delle portiere su entrambi i lati. È poi decisivo che ogni piccolo sia ben allacciato, all’interno di un seggiolino per bambini o con una cintura a tre punti. Ma attenzione: evitare le giacche ingombranti. Affinché in casi urgenti possano essere liberati subito dai loro posti, lasciate leggermente allentate le cinghie. Per motivare i bambini si consiglia di lasciar loro scegliere il colore dei seggiolini (dettagli e test:www.infotechtcs.ch).
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Novità | Dal 1° aprile 2010 i bambini fino a 12 anni, se di statura inferiore ai 150 cm, dovranno essere allacciati a un dispositivo di sicurezza per fanciulli. Finora il limite era di sette anni. hwm
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L’airbag comprime il seggiolino situato in posizione contraria al senso di marcia.
Test TCS dei seggiolini per bambini La sicurezza e la manipolazione degli ultimi seggiolini per bambini hanno evidenziato notevoli differenze. E un prezzo elevato non è garanzia di sicurezza. Degli otto dispositivi valutati dal TCS, due sono giudicati «non consigliati» (1 stella) per la scarsa protezio-
ne offerta nello scontro laterale. Due altri presentano rischi di manipolazione errata e sono consigliati con riserva (2 stelle). I risultati dettagliati su www.infotechtcs.ch e nell’opuscolo «Seggiolini per bambini 2009» disponibile nelle agenzie TCS. tg
Marca/modello Nania Be One SP Sunshine Kids Monterey Booster Jané Montecarlo Plus Isofix Recaro Start 2.0 HTS Besafe iZi Combi X2 Britax Multi-Tech I’Coo C-Care Plus Chicco Neptune
prezzo in fr. 100.– 220.– 270.– 490.– 800.– 500.– 229.– 260.–
peso 0–13 kg 15–36 kg 15–36 kg 15–36 kg 0–18 kg 9–25 kg 0–13 kg 9–36 kg
valutazione TCS 11113 11113 11133 11133 11333 11333 13333 13333
Se ci sono bambini a bordo va inserita la sicura delle portiere posteriori.
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speciale telecomunicazioni | touring 18 | 5 novembre 2009
Telefonino o GPS: chi vincerà la corsa? La scelta di telefonini con GPS integrato è sempre più vasta. Navigon e TomTom offrono programmi di navigazione completi. Allora i semplici navigatori diventano superflui?
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Perché comprare un apparecchio di navigazione satellitare? Gli attuali smartphone hanno già tutto ciò di cui un navigatore ha bisogno: il ricevitore GPS è integrato e lo schermo è grande. E dato che è sensibile al tatto, l’apparecchio può essere usato comodamente anche con la pressione delle dita. Per metterlo in funzione basta installare un programma di navigazione. Un tipo di software che le due grandi società Navigon e TomTom hanno messo sul mercato per l’iPhone.
Affidabilità provata | Durante un viaggio di prova confermiamo che sia il «Mobile Navigator» di Navigon sia le applicazioni del TomTom pilotano in modo affidabile attraverso il traffico. Con Navigon ci si può far condurre non solo lungo la via più breve o più veloce, ma anche per quella più bella. TomTom punta su «IQ Routes»: questa funzione calcola la durata del percorso
sulla base della velocità media degli altri utenti ed evita le vie che in quel determinato momento sono spesso intasate. Del programma di Navigon convincono le indicazioni date in modo flessibile: a seconda della situazione, la diramazione viene annunciata prima o dopo. Pratico è l’assistente del tracciato con la veduta «streetview». Prima delle diramazioni, ad esempio quelle autostradali, si vede in un unico colpo d’occhio come ci si deve immettere sulla corsia di marcia. Mentre Navigon è in testa nell’integrazione dell’iPhone-Musikplayer, TomTom è all’avanguardia per quanto riguarda le voci che annunciano il tragitto: vi sono contenute indicazioni con due voci tedesche e anche altre lingue straniere.
Localizzazione lenta | La navigazione tramite telefonino ha anche svantaggi rispetto ai normali apparecchi di navigazione stradale: a volte si deve attendere a lun-
go sino a che l’iPhone localizzi satelliti a sufficienza. Se si affronta una serie di tornanti in cima a un passo o si gira attraverso stretti vicoli, la freccia che indica la direzione salta di strada in strada a causa della cattiva ricezione. E anche se non si ha bisogno di un apparecchio aggiuntivo, la navigazione tramite cellulare non è proprio a buon mercato. Oltre al programma, si deve comperare un supporto sul quale si può montare l’iPhone in auto. E se non ci si concede un adattatore di corrente, allora lo smartphone, sempre ghiotto di energia, a metà percorso ci abbandona. Di conseguenza, il software Navigon per l’iPhone con la cartina europea costa 149 franchi; anche il software TomTom con l’Europa occidentale costa 149 fr. Un supporto si può avere per circa 40 franchi e il cavo per la ricarica è disponibile a partire da 30 fr. Così la «convercontinua a pagina 14
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speciale telecomunicazioni | touring 18 | 5 novembre 2009
sione» dell’iPhone in un apparecchio per la navigazione in auto costa in totale 229 franchi. TomTom metterà sul mercato un supporto per auto con incluso un potenziatore del segnale GPS, apparecchio viva voce e cavo per ricarica di corrente. Ancora oggi TomTom genera l’80% degli introiti dalla vendita di apparecchi speciali di navigazione. Ma ciò sta cambiaNDO gradualmente. «Nel nostro settore è di gran moda la navigazione su telefonino», conferma Gerhard Mayr, vicepresidente di WorldWide Mobile Phones presso Navigon.
In testa | Ma chi è in testa alla corsa? Lo smartphone o il classico apparecchio di navigazione? Né in casa TomTom né da Navigon si pensa che i cellulari elimineranno dal mercato gli apparecchi di navigazione. «Crediamo che gli strumenti speciali di navigazione rimangono i mezzi prediletti», afferma Sarah Schweiger, responsabile per le pubbliche relazioni presso TomTom. E Gerhard Mayr afferma: «Entrambe le forme di navigazione hanno i loro punti forti». Il vantaggio del cellulare è la comodità di avere solo un apparecchio, mentre il vantaggio dell’apparecchio di navigazione è la grandezza dello schermo e la possibilità di aggiungere altre funzioni. Telefonini con il software di navigazione si adattano ad un impiego spontaneo e mobile, precisa Mayr. «Gli strumenti di navigazione classici, per contro sono necessari per affrontare viaggi lunghi e impegnativi».
foto Raphael Forster (7Pictures)
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I programmi di navigazione trasformano un cellulare iPhone in una cartina stradale.
«Il modo di usare i navigatori GPS è simile a quello delle macchine fotografiche», aggiunge Sarah Schweiger: «Il telefonino viene utilizzato per scattare una fotografia velocemente. Chi invece vuole fare veramente una buona foto, prende una macchina». A dire il vero, proprio nel campo degli utilizzatori occasionali sta emergendo una nuova concorrenza. Migliaia di volontari lavorano al progetto Openstreetmap per creare una propria e gratuita carta stradale. Ed essa può essere trasmessa anche su uno smart-
Apple o Nokia, HTC, Samsung & Co. L’iPhone di Apple da tempo non è l’unico smartphone, che può essere potenziato per diventare un apparecchio di navigazione. Ormai è possibile anche con la maggior parte degli altri produttori di smartphone. Ma solo gli apparecchi più potenti possono offrire un comfort paragonabile ai comuni strumenti: per la navigazione è necessario uno schermo più grande, più luminoso e più sensibile al tatto. Lo smartphone inoltre deve disporre di un processore veloce, una buona velocità grafica e memoria a sufficienza. Queste esigenze vengono soddisfatte realmente soltanto dagli apparecchi più nuovi e anche più cari. Chi vuole essere attrezzato per il futuro, preferisce scegliere un iPhone oppure uno smartphone, che funziona con Android di Google oppure con Windows Mobile di Microsoft.
phone. Al momento, «la Wikipedia delle cartine» non può ancora tener testa alle cartine prodotte in modo dispendioso dai due offerenti commerciali. Ma il fondatore del progetto Steve Coast prevede che: «Fra tre, quattro anni si potranno impiegare le nostre cartine europee senza problemi per Mathias Born la navigazione stradale».
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Info Touring Navigon: www.navigon.ch, TomTom: www.tomtom.ch, accessori auto: www.dataquest.ch.
Tali sistemi operativi al momento sembrano avere il più grande potenziale e, dunque, anche i programmatori si concentrano su di essi. Mentre per gli apparecchi WindowsMobile esistono già sul mercato buoni programmi di navigazione, per il sistema Android si deve ancora portare un po’ di pazienza. Comunque, si può già ora notare un grande dinamismo nello sviluppo di software. Oggi in commercio sono già disponibili diversi programmi di navigazione – addirittura per alcuni telefonini non proprio nuovi di zecca. A dire il vero, nessuno di questi programmi offre un ventaglio di funzioni simile a quello di un comune apparecchio di navigazione. Ma esiste ancora una terza via: invece di trasformare il cellulare in un navigatore, si può anche comprare un apparecchio di navigazione che può telefonare. Con il Nüvifone, l’azienda specializzata Garmin, in collaborazione con il produttore di computer Asus, ha messo in commercio un portatile GPS di questo tipo. Mathias Born Info Touring Assortimento di telefonini idonei al GPS: iPhone 3GS 32 GB (foto grande, da fr. 1199.–), HTC Touch HD (fr. 799.–), Nüvifone (prezzo non pervenuto), Nokia N97 (da fr. 999.–), Samsung S8000 Jét (da fr. 549.–).
5 novembre 2009 | touring 18 | speciale telecomunicazioni
DSP, PI, SCN e altri enigmi
la nota Felix Maurhofer
I tasti d’utilizzo dell’impianto stereo, del navigatore o del sistema d’intrattenimento sono caratterizzati da sigle poco trasparenti. Una panoramica delle funzioni. Tutte le frequenze di una emittente radio (alternative frequency) AST Le stazioni più potenti memorizzate automaticamente (autostore) AUD Regolazione degli alti, dei bassi o del bilanciamento AVC Regolazione automatica del volume che si adatta ai rumori dell’auto (automativ volume contro..l) DECT Digital cordless telecommunications: si tratta di un standard di trasmissione digitale per telefonini DMS Possibilità di allacciamento e di gestione di un caricature CD (disc management system) DSP Elaborazione di segnali digitali di determinati suoni come musica classica, jazz ecc. (digital signal processing) EON Attualizza in continuazione le stazioni AF (enhanced other networks) EPT Determinazione della posizione mediante GPS in galleria MAN Ricerca manuale delle stazioni PI Ricerca automatica di frequenze se il segnale dell’emittente diventa più debole (program identification)
Luogo d’interesse (point of interest) Ricerca del tipo di programma: notizie, jazz ecc. (program type) RV Indicazione realistica di incroci e uscite autostradali sotto forma di immagini (real view) SCN L’apparecchio si sintonizza in successione per alcuni secondi con le stazioni radio (scan) SEEK Tasto di selezione e ricerca per determinare emittenti radio SKIN Permette di modificare il design dell’indicatore del menu sul GPS ST Segnale stereo TA Interrompe il sistema audio per informazioni sul traffico (traffic announcement) TIM Memorizza automaticamente diverse informazioni del traffico (traffic informazione memory) TMC Canale digitale per informazioni sul traffico che possono essere richiamate in qualsiasi momento (traffic message channel) VMG Velocità con la quale ci si avvicina al traguardo con navigazione GPS (velocity made good) POI PTY
Raphael Forster (7Pictures)
AF
Spesso l’utente fa fatica a interpretare in modo corretto le abbreviazioni.
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Connessione miracolosa di colore blu Fondamentalmente il sistema Bluetooth, inventato negli anni Novantaper collegare senza fili apparecchi elettronici (prevalentemente i cellulari) è geniale. Nel frattempo la tecnologia è anche entrata nel settore automobilistico. Senza cavi è possibile telefonare a mani libere senza rischiare multe. In parecchie auto il sistema d’intrattenimento, chiamato un tempo «impianto stereo», ha raggiunto un livello tale da poter stabilire un contatto Bluetooth con il telefonino. Inoltre, alcuni apparecchi sono in grado di integrare l’agenda telefonica nel sistema audio. Spesso i contatti vengono abbinati a una gestione vocale, il che facilita notevolmente la chiamata. Si tratta di una buona cosa, che ha legalizzato la telefonia al volante. Quindi basta accomodarsi a bordo, prendere il «natel», attivare il collegamento blu e attendere di stabilire il contatto con l’impianto vivavoce dell’auto. Gli apparecchi sono programmati in modo da riconoscere subito i cellulari più usati, indicandoli sul display del sistema audio. Tuttavia, talvolta capita che su quest’ultimo compare una lista di diversi tipi di telefonini, ma non di quello che si possiede. Come può succedere? L’utente Bluetooth in questione ha fatto uno sbaglio da principiante volendo collegare il suo apparecchio in un parcheggio molto frequentato davanti a un supermercato. Dato che questa tecnologia di rete ha un raggio di 100 metri, l’impianto vivavoce ha riconosciuto tutto quello che si trovava nelle vicinanze. Però non è possibile stabilire una connessione con telefonini estranei, dato che il collegamento deve essere confermato mediante un codice. Il principiante in materia Bluetooth ha quindi lasciato il parcheggio di malumore e ha provato a stabilire una connessione nel garage di casa sua. Ora il suo cellulare è apparso sul display, il codice è stato inserito e il sistema Bluetooth ha potuto essere utilizzato.
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Dal GPS ai sistemi tuttofare I moderni sistemi di navigazione non servono soltanto all’automobilista che non conosce un luogo. Ora anche un escursionista, chi fa shopping o chi cerca un tesoro sfrutta le molteplici possibilità d’impiego degli odierni dispositivi.
› Sono passati i tempi in cui un GPS si limitava a condurre l’automobilista da un punto A ad un punto B con una voce squillante. Infatti, gli attuali navigatori offrono molto più della mera pianificazione di un percorso. I nuovi apparecchi danno una visione realistica dei cartelli stradali, come pure delle immagini tridimensionali di edifici. Riescono anche a elaborare indicazioni vocali e non calcolano soltanto il percorso con il minor consumo di carburante, ma danno pure consigli in merito a una guida ecologica. Alcune funzioni supplementari permettono di togliere l’apparecchio GPS dal suo supporto dopo aver posteggiato l’automobile, per poi utilizzarlo camminando a piedi in città. E per coloro che dovessero aver dimenticato dove hanno lasciato la macchina: nessun problema, se si ha un apparecchio del produttore Garmin la funzione speciale «Garmin Locate» memorizza il luogo. Combinato ad un sistema di GPStracking, questo sistema può essere usato perfino come protezione antifurto. Nella spiacevole evenienza che l’auto venisse rubata, una ditta specializzata può determinarne le coordinate esatte. Durante la guida sono sicuramente molto utili le informazioni che riguardano la situazione delle strade, che si basano sia sul sistema radiofonico Info Traffico, sia
sul rilevamento elettronico di ingorghi, il cosiddetto sistema TMC. I moderni apparecchi GPS consigliano poi un itinerario alternativo. Relativamente nuovo è il cosiddetto HD-Traffic, che viene ad esempio proposto dal leader europeo TomTom. L’HD-Traffic riceve da Swisscom dei dati di posizione anonimi riguardanti tutti i cellulari attivi. L’idea che sta alla base di questo sistema: se su un determinato tratto di strada vengono rilevati molti cellulari attivi deve esservi un ingorgo del traffico.
Intrattenimento | Oltre a tutte questi impieghi pratici ci si può divertire con le indicazioni stradali vocali. Invece della solita voce gentile, TomTom propone anche voci in diversi dialetti. Su alcune piattaforme si possono, a pagamento, caricare annunci fatti da persone famose o voci di navigazione d’impronta umoristica. Con la francese Marie o Alì dall’accento turco si giunge a destinazione di tutt’altro umore. Il nuovo GPS del produttore TomTom va interpretato sotto il punto di vista «lifestyle» e si indirizza direttamente alle donne (v. foto piccola). L’apparecchio denominato «white pearl» non viene soltanto fornito con un involucro di seta bianca, ma contiene anche indirizzi di boutique di alta moda come Armani, Esprit, Valentino o Kookaï.
Il «white pearl» GPS di TomTom, tutto bianco, s’indirizza in particolare alla clientela femminile.
recchi GPS non si rivolgono, però, solo agli automobilisti e agli affezionati dello shopping. Doti come «impermeabilità», «adatto al casco» o «utilizzabile con i guanti» sono destinati ai clienti motociclisti. Funzioni supplementari, quali bussola, misuratore dell’altitudine barometrica e indicatore della temperatura invece si rivolgono più agli escursionisti che ai tradizionali utilizzatori del GPS. Se l’apparecchio, come ad esempio il Garmin Oregon 550t, è dotato anche di fotocamera digitale, ci si può divertire. Gli scatti sono accompagnati automaticamente dalle cosiddette Geo-Tags, ossia dalle coordinate
foto Raphael Forster (7Pictures), ald
Per i ricercatori di tesori | Gli appa-
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di latitudine e longitudine affinché l’immagine possa essere attribuita a una posizione ben precisa. Una volta che il navigatore è allacciato al computer non è solo possibile ricostruire l’esatto percorso escursionistico, ma anche determinare con precisione da quale luogo è stata scattata una determinata foto. Ovviamente quest’uso può servire da ricordo per una visita effettuata in una città poco nota. Infine i percorsi, sia in città sia in montagna, possono essere scambiati, valutati e discussi. Inoltre, le diverse possibilità degli attuali navigatori hanno creato una nuova disciplina, il cosiddetto geocaching, una sorta di caccia al tesoro. Mentre all’epoca gli scout disegnavano a mano delle carte oggi si pubblicano le coordinate dei nascondigli su Internet. Chi riesce poi a trovare il tesoro con l’ausilio del GPS sostituisce un oggetto del bauletto nascondendolo nuovamente per successivi ricercatori e documenta il suo ritrovamento su Internet.
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Pascale Marder Info Touring Percorsi escursionistici che possono essere caricati gratuitamente sul GPS ai siti Internet: www.gps-touren.ch o www.gpsies.com. Tutto sulla ricerca di tesori tramite GPS: www.goecaching.com, www.swissgeocache.ch o www.geocaching.it
Un sistema militare con successo civile
Oggi i moderni GPS non vi lasciano più in asso neppure nelle zone verdi non attraversate da strade.
Il GPS (global positioning system) è stato creato inizialmente per determinare la posizione in ambito militare. Da quando, nel 2000, è stato disinserito l’offuscamento artificiale dei segnali, il sistema basato sul rilevamento satellitare ha iniziato la sua marcia trionfale nella società civile e si è affermato in tutto il mondo come maggior sistema di ritrovamento. L’aiuto all’orientamento, con una precisione fino a 10 metri, si è imposto sia nell’aviazione che nella nautica e nel traffico stradale e individuale. Il controllo GPS viene però usato anche nelle competizioni sportive e può anche essere d’aiuto per ritrovare un cane smarrito.
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foto Raphael Forster (7Pictures), ald
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Oggi pressoché tutti i nuovi modelli d’auto hanno una presa USB per iPod e simili già di serie, anche collegata direttamente agli altoparlanti.
Musica a oltranza Quasi tutti oggi hanno in tasca un lettore MP3 con centinaia di brani musicali memorizzati. Ovviamente la gente vorrebbe poterli ascoltare anche in macchina. Ma come si riesce a trasmettere la musica in formato MP3 all’autoradio?
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Un ricevitore radio fa parte della dotazione standard di un’automobile alla pari del volante. Tuttavia negli ultimi quattro o cinque anni è nato un problema di difficile soluzione per diversi veicoli non recenti: il conducente vorrebbe poter ascoltare la sua collezione di titoli musicali registrati sul lettore portatile MP3 anche mentre guida. Le vetture più nuove sono dotate dei rispettivi cavi USB. Tuttavia, le auto d’occasione non prevedono certe comodità. Allora cosa bisogna fare? Vi sono molte possibilità. Quella più economica sta nell’acquisto di un minitrasmettitore FM che viene allacciato al lettore MP3. L’uso è estremamente semplice. Il trasmettitore FM viene, ad esempio, collegato a un iPod, sul quale viene poi memorizzata una frequenza a onde ultracorte. Basta, quindi, selezionare sull’autoradio quella frequenza ed ecco che la musica desiderata invade l’abitacolo. Attenzione, pe-
rò, perché questo sistema funziona soltanto su una frequenza non occupata da un regolare emittente radiofonica. Chi effettua un lungo tragitto può improvvisamente entrare nella zona di trasmissione di una stazione radio che disturba la frequenza scelta. Allora bisogna fermarsi e selezionare una nuova frequenza sull’autoradio e sul lettore MP3.
Adattamenti | L’installazione di un minitrasmettitore FM è talmente semplice quanto è limitato il suo campo d’impiego. Anzitutto il brano musicale scelto non può essere selezionato tramite l’autoradio, sul cui display non è neppure possibile visualizzare il titolo del brano in ascolto, ossia la cosiddetta etichetta ID3 (v. schede sulla pagina che segue). Per chi desidera maggiore comfort, la migliore soluzione consiste nell’investire in una nuova autoradio. Già un apparecchio
da soli 99 franchi offre notevoli vantaggi rispetto al minitrasmettitore FM. Difatti, questo modello economico non permette soltanto di allacciare il lettore MP3, ma anche di ascoltare i CD oppure i brani musicali registrati su una carta di memoria SD o su un memory stick via porta USB. Un vantaggio supplementare: l’apparecchio può anche essere allacciato ad una carta SD, a uno stick USB ed a un lettore MP3. Successivamente, premendo un tasto è possibile scegliere da quale fonte audio ascoltare la canzone. Ottiene ancora di più chi è disposto a spendere oltre 300 franchi. Vale tuttavia la pena paragonare dapprima i differenti modelli. Le autoradio più care offrono, infatti, oltre a tutte le comodità di un modello di base, anche la predisposizione per la ricezione DAB, l’allacciamento Bluetooth, come pure un sistema di telefonia a mani libere.
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Particolare importante: il cellulare e la radio devono essere «A2DP» compatibili (v. scheda). Per poter selezionare il brano successivo tramite la tastiera della radio, oppure per poterlo interrompere, occorre disporre anche dello standard «AVRCP». Chi vuole sostituire la vecchia autoradio con un nuovo modello economico dovrebbe rivolgersi ad uno specialista nell’installazione. I costi si aggirano – a seconda degli allacciamenti presenti – attorno al centinaio di franchi. Sui veicoli più vecchi è anche possibile che alcune prese non combacino e che occorrano degli adattatori. Nell’eventualità di un’errata manipolazione, può verificarsi un cortocircuito o addirittura l’incendio di un cavo, fatto che può causare danni molto costosi. Si consiglia, inoltre, di installare, oltre alla nuovo appa-
Una soluzione classica: lettore MP3 allacciato alla presa USB dell’autoradio.
recchio radio, anche un supporto per il lettore MP3. La sostituzione si rivela semplice se la macchina dispone di un vano per la radio a norma DIN. La situazione cambia, invece, se si tratta di un’autoradio montata di serie. In questo caso si deve fare ricorso ad un esperto.
Alternative | In quel caso ci si può, comunque, anche servire di un altro apparecchio, ossia di un impianto vivavoce Bluetooth che, concepito per telefonare senza cavi, permette anche di leggere i dati MP3. La gestione avviene mediante telecomando. Ulteriore pregio: il display dell’impianto mani libere visualizza la copertina a colori dell’album che si sta ascoltando, se è stata memorizzata sull’iPod. L’impianto mani libere e, quindi, anche la musica sono tuttavia pronti all’uso soltanto dopo 20 «lunghi» secondi dal momento in cui si gira la chiave dell’avviamento. Sbaglia però chi crede che sulle automobili nuove, dotate di serie di un allacciamento USB integrato, non vi siano problemi di connessione dell’iPod. Infatti, non tutti i punti di allacciamento USB e iPod possono utilizzare automaticamente tutte le funzioni del rispettivo apparecchio. Per questo motivo, si consiglia di portare con sé il lettore MP3 quando si acquista una vettura nuova per provarlo immediatamente ed eventualmente chiedere chiarimenti. Infat-
ti, ci potrebbe essere necessario ordinare anche un accessorio oppure recarsi presso Pascale Marder uno specialista.
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Info Touring Consigli dettagliati inerenti al tema «Installazione aftermarket di MP3 e audio-streaming» sono ottenibili al sito www.tcs.ch (rubrica: Auto&Moto > Infotech News).
Glossario in breve MP3 Sigla di «MPEG Audio Layer 3». Formato dati compatto e diffuso per registrazioni digitali del suono. Etichetta ID3 Sigla di «Identify an MP3». Visualizza sul display informazioni supplementari inerenti ai brani. Carta di memoria SD La «Secure Digital Card» è una carta di memoria molto diffusa, utilizzata anche sugli apparecchi fotografici ecc. Ricevitore DAB «Digital Audio Broadcasting»: diffusione digitale di dati audio in formato MP2. A2DP Una tecnica usata da diversi costruttori che permette di trasmettere segnali audio stereo via Bluetooth a un corrispondente apparecchio ricevitore. AVRCP Si tratta di un protocollo di telecomando Bluetooth per il telecomando di apparecchi audio e video. Ulteriori abbreviazioni a pagina 15.
Confronto TCS dei dispositivi di allacciamento MP3
Marca e modello Indicazioni Distribuzione Prezzo indicativo Spese di montaggio Caratteristiche pisitive e negative
Conclusioni TCS
Minitrasmettitore FM es. MusikFly Trasmette su FM a qualche metro di distanza Rivenditori e negozi specializzati da Fr. 50.– a 100.–
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Autoradio CD/MP3 Autoradio JVC KD-R801, Sistema mani libere Scott SRX 210 Bluetooth, iPod-control Parrot MKi 9200, for iPod Montaggio da parte di Montaggio da parte di Montaggio da parte di uno specialista uno specialista uno specialista Rivenditori e negozi Rivenditori e negozi Rivenditori specializzati specializzati specializzati Fr. 99.– (in offerta) Fr. 329.– Fr. 369.– escluso montaggio escluso montaggio escluso montaggio nessuna circa Fr. 100.– da Fr. 100 a 200.– da Fr. 150 a 300.– + universale, semplice + riproduzione MP3 senza + telefonia e MP3 dal + telefonia e MP3 dal + riproduzione di MP3 su disturbi in 5 varianti cellulare via Bluetooth cellulare via Bluetooth tutte le radio + allacciamento simultaneo + Front Aux, 2u USB + iPod, USB, Aux-in, SD + qualità del suono, come di diverse fonti audio + allacciamento simultaneo + display chiaro nella radio + visualizza il titolo del di diverse fonti audio + qualità del suono telefono, – possibili disturbi da stazio- brano in riproduzione + telecomando semplice microfono doppio ni radio regolari – illuminazione: display – scarica rapida accumu+ telecomando semplice – comando soltanto a veicolo bianco, tasti arancioni latore del cellulare con – scarica rapida accumulatofermo – carte SD massimo 1 GB, Bluetooth re cellulare con Bluetooth – tasti piccoli MP3 massimo 2 GB – regolazione volume trami- attivo – allinea MP3 in successione te joystick darebbe mag- – pronto dopo solo ca. 20 – scelta titoli su base numeri gior spazio per il display secondi da avviamento – tasti piccoli – indicazione etichetta ID3 – indicazione etichetta ID3 con Bluet. solo sul cellulare con Bluet. solo sul cellulare Soluzione economica per Alternativa con più possibi- Equipaggiamento aftermar- Equipaggiamento aftermartutte le radio, ma a rischio lità del minitrasmettitore e ket di cellulare e MP3 per ket di cellulare e MP3 per di disturbo costi solo di poco superiori auto con vano radio DIN auto con e senza vano DIN
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L’ibrida adatta a tutti i giorni La Toyota Prius III, emblema dell’auto ibrida, costituisce un progresso in tutti i settori ed è molto armonica nell’uso quotidiano. Test della versione 1.8 Linea Sol Premium. ta, questa Prius ha tutto di un’auto del terzo tipo o perlomeno ne fornisce un assaggio. Una volta avviata, non si ode alcun rumore nell’abitacolo sulla cui plancia futuristica spicca una moltitudine di spie. Dopo una breve esitazione si aziona il joystick bluastro, e, come per incanto, la berlina si avvia in un silenzio psichedelico, coperto dal fischio vellutato del motore elettrico. Si sarebbe quindi tentati di inserire un cicalino acustico per i pedoni, mentre una sensazione di gioia invade il conducente quando si ferma all’altezza dell’«auto-fobico» di turno. Difatti la Prius III ha la capacità di muoversi nella modalità completamente elettrica. Ovviamente solo su distanze corte e sempre che si prema l’acceleratore con dolcezza senza superare i 50 km/h.
Il duetto dei motori | Al di là della possibilità di viaggiare nella modalità elettrica – un reale piacere nel traffico incolonnato – il vero punto forte sta nell’associazione perfetta tra il quattro cilindri termico di 1800 cc e motore elettrico. Idealmente diretto dalla gestione elettronica, il duo benzina/ elettrico muove la Prius in maniera molto fluida e senza contraccolpi. Mentre la modalità elettrica, selezionabile tramite un tasto, si limita essenzialmente all’uso cittadino, l’automobilista viaggia soprattutto col programma economico. In tale caso il motore termico aiuta quello elettrico, e viceversa, non appena si sollecita il pedale dell’acceleratore. Più potente, la Prius III è un passo avanti anche a livello di piacevolezza di guida. All’infuori del fatto che il cambio a variazione continua (CVT) manifesti ancora una tendenza a emanare un certo stridore in forte accelerazione e una scarsa reattività. Ma i conducenti stanchi di giocare il ruolo di allievi modelli della guida ecologica hanno
l’opportunità di inserire la modalità «power» che accentua notevolmente le risposte dell’acceleratore. Con una potenza globale di 136 CV, la Prius garantisce d’altronde prestazioni adeguate. In ogni caso la vocazione primaria è la sobrietà. A questo scopo diversi ausili di guida ecologica sono presenti sulla plancia. Il tutto è abbastanza comprensibile, ma attenzione a non distrarsi. Nell’uso pratico il conducente dal piede leggero può senz’altro ottenere consumi medi inferiori ai 5 l/km. Con il rischio tuttavia di ritrovarsi una colonna di auto dietro alla sua vettura ecologica. Come dimostra invece il nostro consumo di 5,1 l, una guida normale permette di ottenere un valore ragguardevole malgrado la richiesta di prestazioni maggiori.
Buona stradista | Anche se forzatamente sottosterzante, la Prius denota un comportamento equilibrato. Vi contribuisce anche uno sterzo nettamente più consistente. Gli continua a pagina 22
Più o meno
foto Wälti
› Terza edizione del modello ibrido di Toyo-
+ –
Propulsione ibrida innovatrice adatta al quotidiano, modalità elettrica, bassi consumi, tecnologia di punta, abitacolo ed ergonomia futuristica, equipaggiamento completo, vasta abitabilità posteriore, buone capacità da stradista.
Prezzo ancora elevato, comportamento molto sottosterzante, ammortizzatori piuttosto rigidi (in città), reattività del cambio CVT, rumore del motore in accelerazione, troppe informazioni sulla plancia, pianale bagagliaio alto.
Joystick e tre modalità di guida.
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Aspetto ibrido: il design della parte anteriore è stato nettamente affinato, mentre la coda rimane pesante. Da notare gli efficaci fari LED in opzione.
tabella comparativa
Trasmissione ibrida in serie-parallelo Toyota Prius 1.8 Hybrid Sol Prem.
Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Motore benzina (kW/CV) Motore elettrico (kW/CV) Potenza combinata (kW/CV) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)2 Costi di manutenzione3 1 2 3
dati secondo l’importatore per km (15 000 km/anno) su 180 000 km (15 000 km/anno)
43 900.– 1798 73/99 60/82 100/136 4,2 A1 70 –.77 11113
La Toyota è un modello interamente ibrido (serie-parallelo). Significa che il motore elettrico (82 CV) e il gruppo termico 1800 (99 CV) possono funzionare separatamente o in parallelo. In fase di decelerazione il motore elettrico funge da generatore e recupera l’energia cinetica per ricaricare le batterie (nichel-idruro di metallo) posizionate sotto il bagagliaio. In partenza e a bassi giri l’auto può funzionare completamente nella modalità elettrica. In condizioni normali, la distribuzione della potenza tra motore termico ed elettrico viene adattato in continuazione.
Comandi semplificati malgrado un’architettura futuristica.
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cui funzioni sono indicate sulla strumentazione centrale, o l’indicazione della velocità proiettata alla base del parabrezza. Ma la chicca di quest’auto ben equipaggiata sta nell’opzione tetto a pannelli solari (+1900 fr.), che alimenta la ventilazione a vettura ferma. All’insegna di un’ecologia che bada al comfort di chi la usa piuttosto che a imporre un regime spartano.
continua da pagina 20
Scheda tecnica VEICOLO PROVATO Toyota Prius 1.8 Linea Sol Premium; 5 porte, 5 posti; 43 900 fr. (auto del test: 54 130 fr.) Gamma: dalla 1.8 Linea Luna (38 900 fr.) alla Linea Sol Premium (43 900 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (730 fr.), sistema di navigazione, sensori retromarcia ecc. (3100 fr.), tetto solare scorrevole (1900 fr.) Garanzia: 3 anni fabbrica, 8 anni sulle componenti ibride, 3 anni assistenza mobilità; antiruggine: 12 anni (con condizioni) Importatore: Toyota Schweiz AG, Industriestrasse, 5745 Safenwil, www.toyota.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri benzina 1,8 l, 99 CV/elettrico 82 CV; potenza totale 136 CV; trazione anteriore, cambio a variazione continua Peso: 1495 kg (auto del test), totale ammissibile 1805 kg, carico rimorchiabile – Misure: larghezza interna: ant. 145 cm, post. 144 cm; bagagliaio: 445–1120 litri; pneumatici: 195/65 R 15, min. 195/65 R 15
ammortizzatori, un po’ rigidi nell’uso urbano, procurano un buon comfort di guida sull’autostrada. Inoltre i sedili più accoglienti e la generosa abitabilità di questa berlina di 4,46 m ne fanno una buona stradista. Vettura sofisticata in termini di propulsioni, la Prius lo è anche nella forma. Come dimostrano i comandi sul volante, le
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Marc-Olivier Herren
Malgrado il pianale elevato, il bagagliaio ha una capacità corretta. L’ampia vetrata del lunotto di coda. Pannelli solari sul tetto (opzione) alimentano la ventilazione con l’auto ferma.
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 10,7 s Elasticità: 60–100 km/h (in modalità D) 6,0 s 80–120 km/h (in modalità D) 7,9 s Diametro di sterzata: 11,8 m Insonorizzazione: 60 km/h: 59 dBA 11113 120 km/h: 70 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 38,8 m Equipaggiamento
11113 11111
COSTI DEI SERVIZI Manutenzione gratis 45 000 km/3 anni, poi: mano d’opera (fr.)
15 000/12 1,1 160.– 30 000/24 1,5 218.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 21,8 4125.–
Toyota Prius 1.8 Linea Sol Premium in dettaglio
671.– 671.–
288.– 576.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Toyota da 86 a 168 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 3,8 4,4 fabbrica 3,9 3,7 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 5,1 l/100 km serbatoio: 45 litri
4,2 3,9 96 g/km 175 g/km A
쑺
11111
autonomia 882 km
TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger
Pubblicità
105 cm
94 cm
쑸
m 4c –11 89
쑺
77 50
corretta ed effetto di pattinamento dovuto al cambio CVT meno marcato. Si nota ancora una certa scarsa reattività. Una guida tranquilla permette di viaggiare nettamente sotto i 5 l/100 km. COMPORTAMENTO 11133 Lo sterzo è diventato più consistente e la tenuta più equilibrata, anche se rimane nettamente sottosterzante. SICUREZZA 11111 L’equipaggiamento di serie è molto completo (7 airbag, sistema antipattinamento) e la frenata si rivela potente.
쑸
1 –9 63
cm
151 cm
variabili
15 000 30 000
ABITACOLO 11113 La plancia ha un aspetto futuristico. Presentazione buona, ma plastiche dure. Spazio dietro molto ampio, ma divano concepito per due passeggeri. Bagagliaio ben configurato, ma penalizzato dall’alta soglia (batterie). COMFORT 11123 Buona stradista, poco rumorosa e con ammortizzatori abbastanza progressivi, tranne in città dove si dimostra un po’ rigida. Il motore termico, accoppiato al cambio CVT, si ode in accelerazione ma non troppo. EQUIPAGGIAMENTO 11111 Ben dotate, tutte le Prius hanno un grande display alla base del parabrezza, climatizzatore automatico e cerchi in lega. La versione Sol Premium prevede anche tutti gli accessori per migliorare il comfort oltre a opzioni innovatrici (tetto solare, tempomat adattativo, sistema di pre-collisione). PRESTAZIONI 11123 Motore termico ed elettrico funzionano in armonia. Accelerazione
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fr./mese fissi
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ct./km
쑸
km/anno
쑺
COSTI D’ESERCIZIO
쑸
manutenzione (km/mese) ore
쑸 쑸
passo 270 cm
lungh. 446 cm (larg. 175 cm)
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Adesso Opel riprende a sperare Lanciata nel momento in cui la casa tedesca si è liberata dalla tutela di General Motors, la nuova Astra fa brillare verso l’alto il segmento delle vetture compatte.
foto ald
› Per essere una compatta è stata ideata con una certa audacia.
La X1 è la più piccola serie X della BMW e si fa valere sia per dinamismo di guida sia per il livello estetico.
Piccola X sinonimo di piacere di guida La BMW X1 appartiene alla famiglia delle SUV compatte. La nuova fuoristrada abbina un dinamismo di guida equilibrato a un design raffinato. Ed offre molto spazio.
› Chi ricerca una SUV compatta dalle buone caratteristiche dinamiche con sufficiente spazio, oltretutto rifinita in modo molto curato e abbia anche una certa funzione rappresentativa, non potrà che orientarsi verso la BMW X1. L’eleganza esterna di questa automobile, lunga 4,45 metri e larga 1,80, combacia perfettamente con le caratteristiche di guida d’impronta sportivo-rigida dell’ultimo prodotto di casa BMW. La cinque posti xDrive 20d da 177 CV si muove con disinvoltura e riesce ad entusiasmare soprattutto i conducenti sportivi grazie al suo assetto rigido. Inoltre il sistema di trazione integrale xDrive e i sistemi di regolazione della stabilità DSC o DTC permettono alla X1 di superare ogni situazione, sia su strada bagnata sia sullo sterrato. La X1 non è una fuoristrada vera e propria data la sua altezza dal suolo da 19,4 cm, ma sicuramente è adatta ad affrontare terreni impervi. Come era lecito attendersi dagli ingegneri della BMW anche il posto di guida della X1 convince. Gli strumenti sono sistemati in modo logico e intuitivo e le finiture ineccepibili. La visibilità anteriore è eccellente, cosa che non si può dire di quella posteriore a causa della forma della coda simile a una coupé. In ogni caso si può ottenere come optional la telecamera per la retromarcia. Malgrado il bagagliaio non sia enorme, con una capacità di 420 litri, la X1 si fa comunque valere per la buona modularità. Tra l’altro gli schienali dei sedili posteriori possono essere reclinati fino a 30° permettendo di guadagnare 60 litri di volume. fm Inoltre possono essere abbattuti nel rapporto 40/20/40.
Ampiamente più spaziosa della VW Golf (+22 cm in lunghezza e +10 cm di passo), la nuova Astra punzecchia numerose berline medie sul terreno delle dimensioni e dell’abitabilità posteriore. Forse un po’ meno facile da posteggiare delle concorrenti, dispone in compenso di argomenti solidi come vettura familiare. Opel propone in un primo tempo una versione a cinque porte che costituisce il 50% delle vendite e si concede un anno per lanciare una break, che muterà la denominazione usata fino alla noia di «Caravan» in quella – molto più accattivante – di «Sports Tourer». Una versione tre porte è pure in cantiere, ma la data del lancio è ancora incerta. L’interno è molto ricco e le possibilità di regolazione del volante e dei sedili vanno ben oltre gli standard abituali di questo segmento. La possibilità di sistemare degli oggetti sono numerose nell’abitacolo e la tinta esterna della carrozzeria di talune versioni è la medesima della plancia e del rivestimento delle porte. Il bagagliaio modulabile, della capacità di 370 litri se lo si carica fino al ripiano posteriore, inaugura un sistema ingegnoso di pianale mobile. Le otto motorizzazioni proposte, di cui quattro diesel, offrono consumi ridotti in media del 12%. Questi buoni risultati sono ottenuti in parte grazie a rapporti di demoltiplicazione esageratamente lunghi. Fra i motori che raggiungono risultati interessanti in fatto di consumo, va ricordato l’inedito 1,4 l turbo di 140 CV (5,9 l/100 km) e il diesel 1.3 ecoFlex di 95 CV (4,2 l/100 km, cioè 109 g/km di CO2). La nuova Astra propone pure equipaggiamenti alto di gamma inaugurati sulla sorella maggiore Insignia.
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Denis Robert Opel Astra: berlina compatta; 5 porte; lunghezza: 4,42 m; bagagliaio: da 370 a 795 litri Motori: benzina da 100 a 180 CV, diesel 95 a 160 ch Prezzi: da 22 600 fr. (1.4 ecoFlex) a 34 950 fr. (1.6 Turbo), lancio ad inizio novembre.
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BMW X1: SUV compatta, 5 posti, lunghezza: 4,45 m, bagagliaio 420 l. Motori: xDrive 18d 143 CV, xDrive 20d 177 CV, xDrive 23d 204 CV, xDrive 28i 258 CV. Prezzi: sDrive 18d: 41 900 fr., xDrive 18d: 44 900 fr., xDrive 28i: 58 900 fr.
Opel Astra: design più dinamico, maggior abitabilità, motori più sobri ed equipaggiamenti degni della classe superiore.
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test e tecnica | touring 18 | 5 novembre 2009
Ford ottimizza motori e design Il capo di Ford Svizzera e Austria, Bernhard Soltermann, è convinto che le auto a basso consumo acquisteranno importanza. Ford intende favorire nuove forme di mobilità.
Bernhard Soltermann: Il catalogo è stato ampliato dai cinque modelli di allora ai 15 odierni. Ford ha investito molto nel design dei veicoli ed è cambiata in modo significativo, all’insegna del «design cinetico». Altri importanti sviluppi sono avvenuti nel settore della tecnologia come ad esempio il lancio dei moderni motori diesel common rail o il rinnovamento nel settore delle trazioni (frizione doppia «Ford Powershift»). Inoltre, attualmente disponiamo del più giovane gamma di modelli di tutti i grandi costruttori europei, che costituisce un chiaro vantaggio sulla concorrenza. Qual è la sua ricetta vincente durante la crisi finanziaria?
Da un lato la nostra gamma di modelli che si adatta bene agli odierni, difficili tempi, perché abbiamo un’offerta più larga per ogni esigenza. È pure significativo il fatto che una crescente fetta del mercato svizzero si stia allontanando dal segmento più prestigioso. Sono sempre più richieste macchine piccole con motorizzazioni a basso consumo. Ciò che ci contraddistingue è che noi diamo molto valore alla soddisfazione della clientela. Questo è possibile solo perché come importatore investiamo molto tempo nel lavoro di base con la nostra rete di distribuzione, con la quale intratteniamo un eccellente rapporto. Altrettanto vincenti sono le nostre offerte tagliate su misura per
In pillole Il 44enne bernese Bernhard Soltermann è direttore regionale di Ford per la Svizzera e l’Austria dal 2009. Lavora in Ford da sedici anni, ricoprendo in passato vari incarichi, come brand manager, responsabile di zona, direttore vendite e direttore marketing. Bernhard Soltermann ha compiuto i suoi studi presso la facoltà di Economia dell’Università di Berna con diploma finale MBA ed è sposato. fm
il mercato svizzero come il programma «Friendship». Come vi posizionate sul mercato elvetico?
Siamo un marchio di massa e restiamo fedeli alle nostre radici, anche durante i periodi di alta congiuntura in Svizzera. Invece di puntare sull’alta categoria, abbiamo rafforzato il rapporto prezzo/prestazioni. Per
«Siamo rimasti fedeli alle nostre radici di marchio di massa» quanto riguarda il finanziamento delle auto offriamo in permanenza dei leasing attrattivi, adattati alle tendenze. Cosa intraprende Ford per garantire la qualità?
Nella fabbrica di Colonia abbiamo una produzione altamente flessibile, grazie alla quale si può rapidamente passare da un modello all’altro. In questo modo possiamo reagire immediatamente alla richiesta attuale e contemporaneamente raggiungere alti standard di qualità. Intanto come stanno andando i modelli Flexifuel di Ford?
Due anni fa questi modelli, che possono essere alimentati sia a bioetanolo che a benzina, vissero un vero boom, che nel frattempo si è un po’ attenuato. Nonostante i 109 distributori con bioetanolo la domanda del pubblico è calata. Questo perché c’è una grande insicurezza e molti sono indecisi su quale propulsione alternativa dovrebbero ora puntare. Alla fine però sarà la politica a decidere cosa verrà comprato.
foto Gerry Ebner
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Lei lavora da 16 anni alla Ford, come è cambiata la marca in questo periodo?
Nel mercato dell’auto guadagnano sempre più importanza l’ecologia e l’economia. In questa ottica, dove pone l’accento Ford?
Proprio perché nella clientela domina una grande insicurezza, a livello di gruppo è stato deciso di ottimizzare al meglio possibile la nostra attuale tecnologia sui motori a benzina e a diesel. Di conseguenza, nel 2010 lanceremo su larga scala i nuovi motori Ecoboost. Inoltre, durante il prossimo anno offriremo su larga scala la nostra doppia frizione «Ford Powershift». In parallelo proseguiamo la ricerca in tutte le direzioni, anche per quanto riguarda l’automobile elettrica. A questo proposito, ci si può certamente attendere qualcosa da Ford. Cosa si aspetta dall’introduzione del limite di CO2 a 130 g/km per le nuove vetture?
Fondamentalmente, ci rallegriamo per il passo intrapreso verso la riduzione delle emissioni, ma bisogna ancora vedere come
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Nella sua veste di capo di Ford Svizzera e Austria, Bernhard Soltermann lancia uno sguardo attento ai futuri sviluppi del mercato.
sarà imposto nel caso specifico della Svizzera. Abbiamo un parco veicoli diverso e altre abitudini di utilizzo rispetto ai paesi EU. Perciò le scadenze dovranno essere rinviate di cinque anni. Non comunque siamo tra i cinque costruttori che già dispongono di un numero considerevole di modello con pochissimi scarichi di CO2. Ad esempio, nel 2010 ci sarà la Focus Econetic ulteriormente ottimizzata con un’emissione di soli 99 g di CO2 per ogni chilometro. Verso quale tendenza principale si orienterà Ford in futuro?
Si tratta molto chiaramente dei modelli più piccoli a scarso consumo. Naturalmente contiamo sul fatto che, nonostante comprino auto più piccole, molti clienti si permettano di più in equipaggiamento. Per quanto riguarda la sicurezza, dobbiamo fare di più nell’ambito della protezione dei pedoni. Penso anche che certi sistema di assistenza
«In futuro avremo bisogno di una mobilità più integrata»
veicolo in comproprietà e lo usano in comune. Riflettiamo anche su future forme di finanziamento, come ad esempio il cosiddetto «split leasing». La statistica delle panne del TCS 2008 si basa in parte sui dati della Germania, sono rappresentativi della realtà svizzera?
alla guida come ABS e ESP diventeranno un giorno obbligatori. Siamo esortati a costruire automobile ancora più sicure e leggere. Come cambieranno i viaggi in relazione all’attitudine alla mobilità?
Abbiamo bisogno di più mobilità integrata e a lungo termine dovremo meglio intrecciare tra loro il traffico individuale e quello pubblico. Poiché il comportamento dei consumatori si è modificato, non bisogna più ad ogni costo possedere un’automobile. Abbiamo sempre più clienti che comprano un
Ci sono stati malintesi del modo di vedere le cose tra TCS e Ford? Due punti sono importanti: la maniera di utilizzo non può essere paragona esattamente allo stesso modo tra Germania e Svizzera, perché ad esempio là vengono percorsi tratti molto più lunghi. Inoltre il servizio di soccorso stradale è organizzato diversamente in Svizzera, così che esiste un’altra banca dati. Di conseguenza, secondo noi nella statistica delle panne c’è una distorsione tra i due paesi, che autorizza conclusioni difficili da riportare da un mercato all’altro.
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Intervista: Felix Maurhofer
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viaggi e tempo libero | touring 18 | 5 novembre 2009
Avventura tra i ghiacci polari Un’avventurosa spedizione attraverso il Passaggio a Nord Ovest, nell’Artico canadese. A bordo di una vecchia nave sovietica, su un mare di ghiaccio abitato dagli orsi polari. Sensazioni uniche, regalate da una natura assolutamente selvaggia.
Foto grande: la nave russa Lyubov Orlova in una baia mentre gli Zodiac fanno la spola con la riva. A lato: un pilota di Zodiac durante un’escursione e il ponte della Lyubov illuminato dai bagliori del tramonto artico.
5 novembre 2009 | touring 18 | viaggi e tempo libero
› All’arrivo
nel minuscolo aeroporto di Resolute, provenienti da Montréal dopo cinque ore di volo, ci si rende immediatamente conto di essere arrivati ai «confini del mondo». A dir la verità, si rimane anche un po’ delusi dalla totale mancanza di ghiacci, abituati come siamo a vedere panorami scintillanti di bianco nei reportage sull’Artico. D’estate, infatti, il paesaggio del Territorio canadese di Nunavut è praticamente desertico, completamente spoglio d’alberi e di qualsiasi altra forma di verde. E, se non fosse per il gelido mare che lambisce la riva e per i gabbiani che svolazzano sfiorando l’acqua, parrebbe di trovarsi nel Sahara invece che quasi al Polo Nord. Sulla riva, alcuni gommoni Zodiac attendono il gruppo di turisti per trasferirli sulla nave ancorata al centro della baia. Una volta saliti a bordo della «Lyubov Orlova», si viene riuniti nel salone principale dove in modo ironico (ma non troppo) gli organizzatori avvertono i passeggeri: «Questa non è una vacanza, ma una spedizione. La parola d’ordine è: flessibilità!». E non tardiamo ad accorgercene… A cominciare dalle cabine
in cui si alloggia, con un comfort fin troppo spartano: wc, lavabo e doccia in poco più di un metro quadro. Insomma, la «flessibilità» inizia da qui.
La rotta maledetta | Ma le scomodità e il mobilio demodé della vecchia nave sovietica passano in secondo piano quando, dopo qualche ora di navigazione, s’incontrano i primi blocchi di ghiaccio che galleggiano sul mare. L’adrenalina assale tutta la nave, che si riversa sul ponte per assistere a questo spettacolo, che ci farà da sfondo per i successivi otto giorni. E mentre l’orizzonte si tinge dei colori del tramonto, la «Lyubov» inizia ad avanzare verso il reticolo di insenature, isole e scogli che costituisce il tratto centrale del famigerato «Northwest Passage». Navigabile in estate e solo da pochi anni, «grazie» al riscaldamento globale che ha assottigliato il ghiaccio della banchisa, il Passaggio a Nord Ovest non è altro che il tortuoso collegamento marittimo tra Atlantico e Pacifico oltre il Circolo Polare Artico. La sua ricerca durò per tutto l’Ottocento, con innumerevoli spedizioni e un enorme
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tributo di vite umane. Ma solo nel 1906, dopo tre anni fra i ghiacci e gli eschimesi, il grande esploratore norvegese Amudsen trovò la rotta giusta. Oggi a queste latidudini, con inverni a 50° sotto zero, vive ancora qualche migliaio di indigeni Inuit; perlopiù in villaggi distanti tra loro centinaia di chilometri, come Resolute o Gjoa Haven. Tuttora dediti alla caccia e alla concia delle pelli, gli Inuit hanno oramai abbandonato i tradizionali igloo di neve ghiacciata per più calde casette di legno e, invece che su slitte trainate da cani, si spostano a bordo di quad e motoslitte.
Emozioni animalesche | Intanto, attorno alla nostra nave il ghiaccio si infittisce fino a dover richiedere l’intervento di un rompighiaccio della guardia costiera canadese, che si posiziona davanti aprendo un varco nella banchisa. Mentre tutti i passeggeri osservano ammirati i lastroni bianco-azzurri che cozzano contro i fianchi continua a pagina 29
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5 novembre 2009 | touring 18 | viaggi e tempo libero
Montréal: città di storia, di verde e di design
Resolute
100 km
Somerset Island
Prince of Wales Island
CANADA
King William Island
foto Antonio Campagnuolo, ald, carta TCS Visuell
Gjoa Haven
Cartina: il tratto centrale del Northwest Passage. A destra: una bambina Inuit a Gjoa Haven. In basso: mamma orsa e i suoi due cuccioli a spasso tra i ghiacci dell’Artico.
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della «Lyubov», una voce riecheggia dall’altoparlante di bordo: «Orsi polari a ore undici!». All’unisono la folla sul ponte punta i binocoli davanti a sé, leggermente a sinistra, dove una mamma orsa passeggia con i suoi due «bebè» sulla superficie ghiacciata. L’emozione è indescrivibile. E lo sarà per tutto il viaggio, ogni qualvolta vedremo uno di questi bianchi animali aggirarsi sulle rocce o in riva al mare. O addirittura nuotare placidamente con i cuccioli accanto alla nave, come grosse palle di neve che galleggiano nell’acqua. Come sarà emozio-
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nante ogni singolo incontro con gli abitanti della natura, che si tratti di un gruppo di foche che nuotano tra i blocchi di ghiaccio durante un’escursione sugli Zodiac, di una mandria di pelosi buoi muschiati che bruca lo scarno pascolo di un’isola disabitata o di piccole lepri artiche abbarbicate sulle scogliere spazzate dal vento. Ma avete mai provato ad essere tranquillamente seduti a tavola, mentre sulla vetrata della sala da pranzo sfilano una decina di alte pinne nere precedute da potenti getti d’acqua? E sentire all’altoparlante: «Orche assassine a ore nove!».
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Antonio Campagnuolo
Tappa obbligata per i viaggi verso il Circolo Polare Artico (o anche per le prossime Olimpiadi invernali di Vancouver 2010), la bellissima Montréal vale da sola una visita prolungata. Grazie alla cura maniacale del design urbano ed all’equilibrio tra verde e costruzioni, la si potrebbe definire una «metropoli leggera», dove non si ha mai la sensazione di trovarsi in un agglomerato di quasi due milioni d’abitanti. Particolarmente valorizzate sono le sue vestigia storiche di chiara impronta francese, tanto che i grattacieli, che caratterizzano tutti i centri del Nord America, sono limitati in altezza per legge. Ufficialmente francofona, sebbene ormai quasi la metà della popolazione sia di lingua madre inglese, Montréal fa di tutto per ricordare che qui ci si trova in Québec. Così, la bandiera con i gigli di Francia svetta su ogni edificio pubblico assieme alla foglia d’acero emblema del Canada. Dal punto di vista turistico, la città ha moltissimo da offrire, a cominciare dal centro storico di «Vieux Montréal» dell’epoca coloniale francese. Passeggiando tra i suoi vicoli, pieni di gallerie d’arte e di boutique, si ha la curiosa sensazione di trovarsi in una qualsiasi cittadina di Francia. Stessa cosa quando si leggono i menu dei ristoranti, dai prezzi abbastanza convenienti. Da non mancare, poi, una camminata fino al porto sul grande fiume San Lorenzo e, magari, una gita in battello per scoprire altre prospettive della città. Un posto per rilassarsi nel verde è il vasto parco sull’isola Sainte-Hélène, che nel 1967 ospitò l’Esposizione Universale da cui iniziò la «rinascita» architettonica di Montréal, poi culminata nelle Olimpiadi del 1976 con i suoi impianti sportivi futuristici. E se, infine, si ha un po’ di nostalgia di montagna basta salire sul Mont-Royal, che domina la città alla quale dà il nome. ac
Da sapere Voli: AirCanada vola su Montréal da Ginevra (diretto) e Zurigo (via Toronto), da 1163 fr. più tasse. Hotel a Montréal: Fairmont Queen Elisabeth, da 160 CAD (1 dollaro canadese vale ca. 1 fr.); Marriott Château Champlain, da 185 CAD. Viaggi nell’Artico: Cruise North organizza varie spedizioni artiche; www.cruisenorthexpeditions.com Info turistiche: www.tourisme-montreal.org; Nunavut Tourism Europe, tel. 056 610 55 72, e-mail: rweinmann@gmx.ch o www.nunavuttourism.com Consigli: viste le condizioni meteo instabili oltre il Circolo polare artico conviene prevedere un «giorno di riserva» a Montréal prima del ritorno in Svizzera. Viaggi TCS: gli esperti di Viaggi TCS vi consigliano al meglio su ogni tipo di vacanza in Canada, tel. 0844 888 333. ac
Montréal vista dalla passeggiata che costeggia il fiume San Lorenzo.
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viaggi e tempo libero | touring 18 | 5 novembre 2009
il taccuino Christian Bützberger, Redattore
In Austria tutto è meglio che in Svizzera. In Austria tutto è più a buon mercato di qua. Queste le ragioni per cui, ancora qualche anno fa, molte persone sceglievano di trascorrere le vacanze in Austria e non in patria. Oggi questo tema non è più così attuale. Per quale motivo? La Svizzera è forse diventata più conveniente o addirittura migliore? Domande semplici, risposte complicate. «Ultimamente Svizzera Turismo ha lanciato importanti campagne pubblicitarie a livello nazionale per far conoscere ancor di più la Svizzera ai suoi abitanti», informa Carmen Breuss, responsabile di Oesterreich Werbung a Zurigo. Va inoltre considerato che, in tempo di crisi e con la paura di perdere il posto di lavoro, molti preferiscono trascorrere le vacanze nel proprio paese. Comunque per gli svizzeri l’Austria continua a essere una destinazione gratificante. Da gennaio ad agosto i pernottamenti dalla Svizzera sono aumentati del 2,2% e gli arrivi del 3,5%. Ciò significa che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi otto mesi del 2009 un numero maggiore di nostri concittadini si è recato in Austria. In compenso il periodo di soggiorno è stato più breve. Si tratta di un totale di 673 mila persone. «Una cifra che ci riempie di orgoglio», dichiara Carmen Breuss. Stupisce che vi siano sempre più turisti che si recano nel paese a noi limitrofo d’estate (60%) che d’inverno (40%). Il 55% degli svizzeri trascorrere le proprie vacanze in Tirolo, la città più popolare è senz’altro la capitale Vienna. Perché l’Austria? «Per la natura, la cultura, l’ospitalità e l’ottimo rapporto prezzo/servizi», sottolinea Carmen Breuss. E non dimentica di aggiungere che nell’ospitalità sono comprese la qualità dell’infrastruttura, la bontà dell’offerta e la varietà della cucina. Che ne è della crisi? «Durante l’alta stagione – cioè Natale e il mese di febbraio – si registra praticamente il tutto esaurito. Adesso dipende solo dalla neve. E questa fortunatamente non ha niente a che vedere con la crisi», dice sorridendo Carmen Breuss.
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Austria: una meta gratificante per molti svizzeri
Mercatini di Natale Quando nell’aria si avverte un sentore di neve e il profumo di caldarroste, di vin brulé e panpepato si diffonde nelle strade, mentre le città risplendono di luci che rendono l’atmosfera magica e sognante… è segno che è arrivato l’Avvento. E con esso i mercatini di Natale. Famoso è il «Christkindlimarkt» di Norimberga. Lo storico scenario con l’imponente Frauenkirche (foto) garantisce un’atmosfera ricca di fascino. La magia dell’Avvento aleggia anche in tutti gli altri mercatini, da Friburgo in Brisgovia a Colmar fino a Strasburgo in Alsazia e, naturalmente, anche in Svizzera. A Montreux, sulle sponde del Lemano si trova uno dei più bei mercatini composto da 150 casette di legno, tutte uguali, in cui è possibile acquistare splendidi oggetti d’artigianato. Si scoprono antiche usanze anche a Urnäsch e Appenzello, con Bü il «nuovo» e il «vecchio» San Silvestro. Informazioni: www.railtour.ch.
Neve polverosa e cielo blu Private Selection Hotels All’insegna del motto «magicamente personale», i Private Selection Hotels affascinano grazie alla loro squisita ospitalità, al servizio personale di alto livello e alla stupenda ubicazione. Per l’inizio della stagione invernale oltre 20 alberghi a quattro e cinque stelle situati da Arosa a Zermatt, ma anche in Baviera, in Tirolo e in Alto Adige, offrono la popolare offerta speciale con skipass ad un prezzo oltremodo allettante: tre pernottamenti con mezza pensione gourmet, l’utilizzo gratuito dell’infrastruttura wellness e uno skipass di due giorni per 575 fr. a persona (a metà settimana) e per 675 fr. a persona (weekend). Importante: nessun supplemento per la camera singola. Ulteriori informazioni presso Private Selection Hotels, telefono 041 368 10 05 o al sito: www.privateselection.ch.
Novità Viaggi TCS
A casa di Babbo Natale Rovaniemi In questo villaggio della Finlandia, grandi e piccini potranno incontrare il «vero» Babbo Natale e visitare l’ufficio postale dove arrivano le letterine natalizie dei bimbi di tutto il mondo. Il soggiorno a Rovaniemi prevede anche un’escursione in motoslitta, la visita a un allevamento di renne e un giro in slitta trainata da questi dolci animali. Da 2176 fr., in hotel 4 stelle e mezza pensione; bambini da fr. 1833; iscrizione: 47 fr. Periodo: 5–8 dicembre 2009. Volo da Milano-Malpensa. Prenotazioni nelle agenzie ticinesi di Viaggi TCS.
Relax nell’Oceano Indiano Mauritius Un angolo di paradiso sulla Terra, circondato da acque cristalline, spiagge di sabbia fine intervallate da rocce laviche, un entroterra verdeggiante: è l’Isola di Mauritius. Adagiato su una lunga spiaggia bianca, l’Ambre Resort&Spa**** si caratterizza per la tipica architettura mauriziana. Protetta dalla barriera corallina, la laguna antistante si presta a tutti gli sport acquatici. Partenze settimanali da Milano-Malpensa dal 29.11 al 7.12.2009. Prezzi da 2480 fr. in camera doppia con trattamento tutto incluso; quota d’iscrizione: 117 fr. Maggiori informazioni nelle agenzie di Viaggi TCS, tel. 0844 888 333.
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Amati parchi In Svizzera, diversi parchi naturali e zone inserite nel patrimonio dell’Unesco offrono a tutte le età esperienze che arricchiscono.
foto Bü, ald
› I parchi naturali sono straordinari
Nel parco della valle di Binn paesaggi dal sapore antico allietano gli escursionisti.
spazi vitali immersi in splendidi paesaggi autentici. Sono protetti dalla Confederazione per le generazioni future. Nuovi parchi d’importanza nazionale danno un enorme impulso allo sviluppo agricolo ed economico di una regione. Il governo riconosce soltanto «quei parchi che si basano su iniziative popolari e che sono sostenuti dalla popolazione locale», sottolinea Roland Baumgartner, di Svizzera Turismo, buon conoscitore della mappa dei parchi naturali svizzeri.
Industria e natura | Nel vastissi-
La carta vincente della valle di Binn Gli abitanti della valle di Binn sono fieri delle loro varietà naturali. Inoltre, i 200 minerali di cui è ricca la montagna attraggono cercatori di cristallo di tutto il mondo.
› Anni fa il piccolo comune di Binn fece notizia. A causa della mancanza di bambini si pensava di chiudere le scuole, se giovani famiglie non fossero venute subito a stabilirsi in paese. Il grido d’aiuto non è caduto nel vuoto e oggi nel lindo villaggio, che nel 1992 vinse il premio della Lega svizzera per la difesa del patrimonio nazionale, si contano otto scolari. Da un anno la valle di Binn, cui appartengono anche i due comuni di Ernen (premio Wakker 1979) e Grengiols, per attrarre gli ospiti reclamizza il parco paesaggistico, un altro gioiello della regione.
Colorato mosaico | Torbiere, pasture magre, fitti boschi di abeti rossi, malghe, prati verdeggianti, margini proglaciali, rade pinete, laghi alpini dalle acque scure e misteriose, steppe rupestri, antichi poderi e alpeggi: nel parco di circa 160 km quadrati gli escursionisti possono godere di un fantastico paesaggio all’insegna della varietà. Non per niente la valle di Binn è detta anche la valle dei tesori nascosti. Cristalli di rocca, pirite, granato, rutilo, quarzo affumicato o dolomite, i circa duecento minerali della zona sono famosi a livello planetario. In-
fatti cercatori provenienti dal mondo intero cercano caparbiamente i minerali nascosti nella montagna.
Fonte d’energia | Bruno Huggler di Vallese Turismo definisce il parco di Binn «una fonte di energia». Tramite offerte concrete si vuol far conoscere la natura ai visitatori. Proposte che, secondo Huggler, si possono benissimo integrare con un turismo morbido e vicino alla natura. «In questa nicchia intravedo un interessante potenziale che non compromette l’armonia con la natura», afferma l’esperto. Anche gli abitanti della valle appoggiano il parco, come dice l’ex sindaco Andreas Tenisch durante il giro attraverso il paese di Binn. Per l’occasione racconta con un po’ di malinconia che, in un primo tempo, l’attuale galleria ferroviaria attraverso il Sempione doveva cominciare da Binn. «Ma poi, lo Stockalper si è fatto avanti e ha portato tutto a Briga».
mo parco nazionale della Bassa Engadina tutto ruota attorno alla natura. L’uomo rimane spettatore e s’impegna a non abbandonare i sentieri segnalati. Nei parchi naturali d’importanza nazionale si tende a creare una convivenza armoniosa tra l’uomo e le sue attività (piccole industrie) e il paesaggio. Per Svizzera Turismo i parchi naturali e le zone protette dall’Unesco, come per esempio la riserva della biosfera di Entlebuch o la regione Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn, sono interessanti anche sotto l’aspetto economico. A detta di Baumgartner oggigiorno gli ospiti cercano «esperienze, attività e gioia di vivere in mezzo alla natura». E tutto questo lo trovano nei parchi. Non c’è da stupirsi perciò se praticamente tutte le regioni del nostro paese, una terra a vocazione turistica, cercano di otteBü nere l’ambito label.
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Info Touring Informazioni: www.patrimoniomondiale.ch; www.bafu.admin.ch/paerke; www.MySwitzerland.com/nature
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Christian Bützberger Info Touring Per ulteriori informazioni si consulti i siti Internet: www.landschaftspark-binntal.ch, www.goms.ch, www.hotel-castle.ch.
Stambecchi nel parco di Val Mueschauns: il soggetto più fotografato dai turisti.
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› La seguente sistemazione non può essere prenotata via Internet e neppure vi si accettano le carte di credito. Presso la casa di accoglienza per i pellegrini gestita dalle «Suore Nostra Signora di Lourdes» (1) si pagano, in contanti, 35 euro a notte. In cambio si riceve: una camera singola con un letto relativamente corto, doccia e WC in corridoio e, per colazione, un panino con burro e marmellata. Ma è chiaro che chi desidera trascorrere un finesettimana a Roma per 400 franchi deve fare qualche rinuncia riguardo al comfort. In questo budget devono starci: volo (160 fr. con Easy Jet), vitto e alloggio, la visita della città e magari pure un po’ di shopping. Sotto questo aspetto Roma è una destinazione gratificante. Come vanta la guida della città – naturalmente non acquistata ma
Cavarsela con un mini budget I viaggi possono pesare sul bilancio familiare. Ma, con un po’ di pianificazione e creatività, è possibile concedersi una breve evasione all’estero per meno di 400 franchi a testa. Come dimostra l’esempio di Roma.
Il noleggio di scooter e bici (www.trenoescooter.com) si trova nell’area della stazione Termini. La manutenzione delle bici lascia a desiderare.
2 Presso le suore di Nostra Signora di Lourdes, in Via Sistina 113, si può prenotare una camera solo per telefono, al numero +0039 06 474 53 24. Le nove religiose offrono 30 camere che bisogna lasciare libere ogni mattina alle 9.00.
presa in prestito dalla biblioteca – la metà delle otto attrazioni di spicco offerte dalla capitale italiana è gratuita. Per esempio la Scalinata di Trinità dei Monti (2) si trova di fronte al nostro alloggio. Da qui si può ammirare uno splendido tramonto sulla Basilica di San Pietro e i due euro per un gelato sono ben spesi. Poi, però, è ora di «andare a nanna», perché le porte del convento si chiudono alle 22.30 e le suore sono molto severe su questo punto. L’indomani dobbiamo chiarire la questione del mezzo di trasporto. Una Vespa sarebbe l’ideale. Dal momento, però, che il noleggio costa 35 euro al giorno, optiamo per la bicicletta che costa solo 10 euro. E il casco? Nessun problema: «Per i ciclisti il casco non è obbligatorio», ci ricorda l’impiegato di Treno e Scooter (3). Ne facciamo quindi a meno. Anche se il tragitto sulle strade laDue euro si possono lanciare (rigorosamene di spalle) nella Fontana di Trevi oppure usare per gustare una coppetta di gelato nella vicina gelateria «Il Melograno».
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Colosseo, Campidoglio e Foro Romano fanno parte della visita di Roma. L’ingresso costa 12 euro.
stricate sino a Piazza Navona (4) è pericoloso, il traffico è micidiale e perciò non è consigliabile seguire il nostro esempio. Alla tappa successiva, nel vicino Campo dei Fiori, si stacca il cavalletto della bici. Per tirarci un po’ su di morale compriamo una bella pera al mercato ortofrutticolo. Poi, a piedi ci rechiamo a vedere uno dei grandi monumenti di Roma, il Pantheon. L’ingresso è gratuito, la confusione enorme.
Nella vicina Via del Governo Vecchio si trova un negozio di articoli usati (5) con una vasta scelta di chimoni. Proseguiamo poi su strade accidentate alla volta della Basilica di San Pietro (6). Anche qui all’insegna del motto: le migliori cose della vita sono quelle gratis. Comunque, l’ingresso libero bisogna guadagnarselo: la coda di gente in attesa fa il giro di tutta Piazza San Pietro. Dobbiamo aspettare 25 minuti prima di mettere piede dentro le mura più importanti della Cristianità. Affamati – è mezzogiorno – pedaliamo a nostro rischio e pericolo sulle strade di Roma e raggiungiamo l’Università (7). Qui ci concediamo un panino al formaggio, una bibita e un biscotto, il tutto per 3 euro, con la possibilità di approfittare di un WiFi, di un gabinetto e di un bancomat. La città universitaria, però, è talmente vasta e i vari edifici
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così spogli che non invitano certo a soffermarvisi. Dopo aver riconsegnato la bici, troviamo in Via Cesare Balbo (8) uno stravagante mercato dell’usato in cui il prete prova le scarpe e giovani suore confrontano delle borse. La sera mangiamo una pizza a La Meridiana (9), in Via di Campo Marzio, e All’Università degli studi di Roma «La Sapienza», in Via del Castro Laurenziano, si può mangiare a prezzi convenienti e usare Internet via WiFi.
lanciamo una monetina nella mitica Fontana di Trevi (10).
L’indomani lo dedichiamo alle Catacombe (11). L’autobus 218 parte dalla stazione San Giovanni e ci porta alla chiesa di San Sebastiano. Il biglietto d’ingresso costa 6 euro, inclusa la buona aria di campagna. Al ritorno facciamo una piccola scoperta, perché nei pressi della vicina stazione del metrò si trova il mercatino delle pulci (12) più caotico di Roma. Le bancarelle si susseguono come in un bazar di Istanbul. La più originale è quella della costumista Liliana Cignetti che offre tutto il paradiso del vintage.
1 Vestiti vintage a prezzi stracciati al mercato di Via Sannio, vicino alla stazione della metropolitana di San Giovanni; vi si possono acquistare anche borse, gioielli e scarpe.
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È possibile abbinare la visita alle Catacombe con una gita in campagna. Con l’autobus 218 fino alla fermata Fosse Ardeatine.
E per finire l’ultima tappa: il Colosseo (13), il cui biglietto d’ingresso, inclusa la visita del Campidoglio (14) e del Foro Romano (15), costa 12 euro. Mangiamo nella White Lounge (16) nella stazione della metropoli-
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tana di Piazza Barberini. Chi dispone di un budget limitato sceglie il bistrò al pianterreno, mentre chi ha più possibilità va al ristorante al piano superiore. Prima di partire ci congediamo dalle religiose che ci hanno ospitato con una calorosa stretta di mano, una benedizione e il dono di un rosario di plastica come souvenir.
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Pascale Marder Info Touring Indirizzi per alloggi economici a Roma su Internet: www.only-apartments.it; www.romaefrancigena.eu; www.sfromana.it.
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Dani Ben Davids dimostra la sua bravura suonando lo schofar nel suo negozio situato nella città nuova di Gerusalemme.
Tra fede e rave party Contesa come capitale da israeliani e palestinesi, Gerusalemme è un crogiolo internazionale di culture e religioni. Si apre a chi la visita a piedi. La città, però, non è soltanto una meta di pellegrinaggio, ma anche i giovani hanno i loro spazi.
› Costruita in arenaria bianca, Gerusalemme ha più di cinquemila anni ed è dunque una delle città più antiche del mondo. Affascina i turisti perché è il punto d’incontro di Oriente e Occidente e il crocevia di tre religioni: Ebraismo, Cristianesimo e Islam. È d’obbligo visitare il nucleo storico, dove si può accedere liberamente ai luoghi d’interesse turistico. Su richiesta, l’Ufficio informazioni presso la porta di Giaffa procura delle guide. Qui le antiche tradizioni sono rimaste immutate nel tempo: gli ebrei pregano davanti al Muro del Pianto (rovine del tempio di re Salomone), i cristiani percorrono in pellegrinaggio la Via Dolorosa fino alla Basilica del Santo Sepolcro di Gesù e i musulmani pregano nella Moschea di Omar dalla cupola dorata. La maggior parte dei visitatori cerca in questi luoghi la spiritualità e la Città Santa offre a ognuno qualcosa: cattolici, protestanti e greco-ortodossi, tutti accolgono la «propria» gente e propongono alberghi che possono essere prenotati anche dai normali
turisti (v. riquadro). Una pietra miliare architettonica della città nuova è il più famoso albergo di lusso di Israele, il King David Hotel, costruito nel 1931. Nelle dirette vicinanze il gallerista Raphael Marrache gestisce la sua «Marrache Fine Arts Gallery» che sorge nel romantico quartiere di Yemin Moshe. Nella sua galleria mostra opere di artisti come Yoram Raanan, che dipinge quadri mistici. «Qui vivono persone provenienti da oltre 120 paesi. Il mio obiettivo è dimostrare la molteplicità di questa città cosmopolita», dice Marrache.
Souvenir, souvenir | Il cuore della città nuova di Gerusalemme è la zona pedonale Ben Yehuda, famosa per i musicanti di strada, i bar e le gioiellerie. Il negozio di Dani Ben Davids, il «Weta Shop» a Ben Yehuda Street, è diventato un punto d’incontro internazionale. Su richiesta fa sentire il suono del corno di montone (schofar), vende monili d’argento e fornisce utili consigli a chi desidera fare il giro della città. Molto gettona-
to è il Museo d’Israele, in cui sono conservati i rotoli del Mar Morto. La metropoli non offre, però, solo religione, ma anche musica rave: nel quartiere di Talpiot i giovani festeggiano le loro notti brave. Anche questa è Gerusalemme. Marc David Herzka
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Da sapere Viaggio: Swiss e altre compagnie aeree, volano giornalmente alla volta di Gerusalemme (www.swiss.ch). Alloggi e prezzi: Christ Church Guest House, www.cmj-israel.org, camera doppia con prima colazione, da 108 fr.; King David Hotel, 23 King David Street, www.danhotels.com, camera doppia con prima colazione, da 450 fr. Informazioni e prenotazioni: Viaggi TCS, telefono 0844 888 333 o www. viaggi-tcs.ch, organizza volentieri per voi un viaggio in Israele. mdh
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La grazia in Provenza Vicino a Nizza e a Cannes, il cantone di Fayence presenta la sua corona di villaggi medievali aggrappati al fianco delle colline, dove si respira la dolcezza di vivere.
di Saint-Raphaël bastano a lasciarsi alle spalle l’agitazione della Costa Azzurra. Si penetra gradualmente in un mondo che esala il fascino discreto della Provenza autentica, circondato da una vegetazione lussureggiante. Sui primi contrafforti delle Alpi, il cantone di Fayence dispiega la sua collana di villaggi medievali che sembrano risparmiati dal trascorrere del tempo e che celano autentici tesori: l’abbazia cistercense di Le Thoronet, la cappella di NotreDame-de l’Ormeau a Seillans o la bellezza incomparabile delle gole del Verdon. Per chi desidera soggiornarvi, la regione possiede una vasta offerta che va dal campeggio al piccolo albergo economico, pas-
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Un ambiente meraviglioso fa da scrigno al Four Seasons Hôtel de Terre Blanche, in Provenza.
sando attraverso il Domaine Terre Blanche Hôtel Four Seasons, un cinque stelle dotato di tutte le raffinatezze per il wellness e il golf. In questa categoria rasenta l’eccellenza… a tariffe comunque elevate. Ma una volta tanto nella vita, magari per un’occa-
sione molto speciale, perché non offrirsi il Jacques-Olivier Pidoux meglio?
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Da sinistra: Dino Ceccato (Nissan Center Europe), Beat Aebi (TCS) e Dieter Jermann (Pirelli Tyre Europe SA).
Uscita perfetta dal bunker: Dino Graf (AMAG Automobil- und Motoren AG).
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Premiati: da sin. Andreas Spenger (GC Goldenberg), Romy Born, Hans «Hausi» Leutenegger e Reto Kammermann (Touring).
Touring Golf Trophy sotto il sole Per il secondo anno consecutivo il settore «Editoria e Pubblicità» di Touring ha invitato i suoi clienti e partner commerciali a giocare a golf assieme ad altri ospiti di spicco. I numerosi partecipanti al «Touring Golf Trophy» hanno avuto la fortuna di poter contare su una giornata autunnale straordinariamente calda. Ciò, abbinato alle perfette condizioni del campo del Golfclub Schloss Goldenberg tra i vigneti zurighesi, ha fatto sì che diversi handicap venissero migliorati. Situato nel comune di Dorf (ZH), il «course» costruito nel 1997 è lungo complessivamente 5405 metri ed è classificato «par 70». Si contraddistingue per i continui saliscendi e dispone di un eccellente Testo: Reto Kammermann; foto: Mathias Wyssenbach ristorante nella clubhouse.
Da sinistra: Thomas Müllerschön (St. Galler Tagblatt), Felix Maurhofer (Touring), Fredy Blaser (Publimag).
Da sinistra: Armin Stumpp (Stumpp Medien), Kurt Schwab (Media Consulting) e Fritz Reust (SDA).
Yvette Höner impegnata in un colpo di avvicinamento al green.
Anche Alex Clapasson (Scenic Air) fa conoscenza con la sabbia del bunker.
Da sin.: Verena Gharbi (TCS), Vivien Wick (MeteoNews) e Markus Siegler.
Frauke Potent (Mediabrands) fra Werner Twerenbold (a sinistra, Twerenbold Reisen) e Luigi Rossi (TCS).
Da sinistra: Karl Kammerer (SsangYong AG), Alex Müller (Colag AG) e Bruno Wolfensberger (Wolfensberger AG).
Thomas Dudli (Helvetia) e Romy Born (Carré Event AG).
Un «fly» di forti personalità: Andreas Wenzel, Peter Wick e Oliver Höner.
Una sorridente Sultana Bill (Gruppo FIAT) in tenuta da golfista.
Conradin Cathomen (MAS AG) osserva un Ernst «Aschi» Wyrsch (Steigenberger Belvédère, Davos) compagno di percorso a distanza di sicurezza. prende le misure alla buca numero 9.
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club e soci | touring 18 | 5 novembre 2009
Un club al completo servizio dei suoi soci Cosa significa in concreto essere soci del TCS? Semplice: un aiuto continuo e ovunque, accesso ad assicurazioni su misura, consulenza specialistica e sconti a volontà. re soci del TCS e in quali spiacevoli conseguenze si può incorrere se non lo si è. Immaginate, ad esempio, una fredda e buia notte mentre guidate su una deserta strada di campagna e l’auto improvvisamente si spegne. Che fare? A chi chiedere aiuto? Oppure immaginate che è mattino presto e dovete arrivare all’aeroporto per prendere un volo due ore dopo, ma l’auto parcheggiata davanti a casa non parte. Magari è una semplice questione di batteria scarica, ma se a quell’ora non c’è in giro un vicino gentile con i cavi elettrici… l’aereo è perso.
L’ultimo sole del Sud È un vero «last minute» la proposta dell’Hotel Bellavista di Vira Gambarogno: fino all’8 novembre 2009 è, infatti, ancora valida l’offerta speciale per il giubileo dei 50 anni degli alberghi del TCS. Su tutti i soggiorni di una settimana (7 notti) verranno regalati 50 fr. a persona. Ad esempio, sulla «settimana speciale soci TCS» che parte da 756 fr. a testa in camera doppia, con colazione e mezza pensione. Prenotate immediatamente all’Hotel Bellavista, tel. 091 975 11 15; info@hotelbellavista.ch. Più informazioni: www.hotelbellavista.ch. Durante le vostre vacanze in Ticino approfittate degli sconti offerti da molti partner del TCS nel settore del tempo libero; la lista completa su Internet: www.risparmi.tcs.ch. ac
Se però siete soci del TCS niente panico: basta una telefonata al numero 140 e presto un «angelo giallo» della Patrouille si occuperà di voi. E non solo per trainarvi nel più vicino garage, ma per risolvere sul posto il vostro problema: infatti, gli esperti pattugliatori del TCS riescono a risolvere subito oltre l’85% delle panne. Un primato difficilmente battibile dalla concorrenza e che spiega anche perché, anno dopo anno, oltre 1,6 milioni di persone rinnovano la fiducia al TCS.
Anche all’estero | Naturalmente, le situazioni citate possono riprodursi anche all’estero, dove lo stress diventa sicuramente maggiore (cfr. pagina seguente). Ma se siete titolari del Libretto ETI basta chiamare la Centrale d’intervento di Ginevra e questa si attiverà subito con i suoi partner stranieri affinché possiate proseguire il viaggio. Ed ETI non interviene solo per i guasti all’auto, ma per ogni eventuale problema sorto prima, durante o dopo una vacanza. ETI copre infatti anche le spese di annullamento del viaggio (anche in Svizzera) a causa di malattia o altro evento grave, così come si assume i costi del rimpatrio d’urgenza a domicilio o le spese di eventuali liti giudiziarie legate al viaggio. Ricordiamo, invece, che per eventuali litigi concernenti la mobilità in Svizzera vi è un altro prodotto di punta del TCS: l’assicurazione di protezione giuridica Assista «Circolazione». Assista TCS è disponibile anche nelle formule «Privata», «Immobili» e «Impresa» che vi tutelano praticamente in ogni ambito della vita sociale.
Per una vita mobile | Ovviamente, l’organizzazione leader in Svizzera nel settore della mobilità è presente in tutti gli aspetti di questo fondamentale campo, dove ha un’esperienza di oltre 110 anni. Il TCS, infatti, si occupa già degli utenti della più tenera età con l’educazione stradale nelle scuole, continuando con i corsi per ottenere la licenza di condurre in due fasi, il perfe-
foto Mathias Wyssenbach, jop, ald
› Spesso ci si dimentica cosa significa esse-
zionamento di guida per ogni tipo di veicolo, fino ai corsi per anziani. Inoltre, ha creato un club specifico per i giovani motorizzati tra i 16 e i 25 anni: il Cooldownclub, con prezzi e vantaggi esclusivi. Altrettanto conveniente è l’assicurazione per veicoli a motore Auto TCS, che quest’anno ha addirittura abbassato i premi invece di aumentarli. Farsi fare un’offerta in una agenzia del club non costa niente e può far risparmiare parecchi soldi. Infine, va sottolineato come il TCS sia attivo nella protezione dei consumatori, effettuando una moltitudine di test di affidabilità su veicoli e accessori, come pneumatici, seggiolini per bambini ecc. Senza dimenticare gli innumerevoli sconti per i soci in Svizzera e all’estero, grazie ai quali si può facilmente recuperare l’intera quota annua ac d’affiliazione.
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Info Touring La panoramica completa dei servizi TCS: www.tcs.ch. E per i giovani motorizzati: www.cooldownclub.ch
5 novembre 2009 | touring 18 | club e soci
I guasti alla batteria sono la prima causa di panne: se la batteria è ormai «fuori uso» si può acquistarla dal pattugliatore TCS a prezzo vantaggioso.
«Sono difeso bene dal mio club» avuto il TCS, saremmo rientrati a casa senza macchina, perché Socio di vecchia data del TCS, il vodese Jean-Daniel Page è semripararla o venderla in Italia sarebbe stato troppo complicato». pre stato soddisfatto dei servizi del club. Ne è entrato a far parte Fedele alla sua reputazione di «angelo custode», il club recita quando lavorava per una società internazionale di elettronica. anche la parte del saggio consigliere a favore dei suoi soci; una Costretto ad effettuare frequenti spostamenti in auto all’estero, prestazione apprezzata da Jean-Daniel Page: «Quando si pensa aveva bisogno del Libretto ETI per premunirsi contro ogni evedi comprare un’auto d’occasione, si può sottoporla ad un tecnico nienza in caso di panne. Ma se durante quel periodo non ebbe del TCS, il quale valuta il costo di eventuali riparazioni. Grazie a alcun problema, tutto cambia nel 2007: durante un viaggio in quel parere si è ben attrezzati per negoziare con il venditore». Italia, la sua auto ha un guasto. Un corpo estraneo era penetrato E per beneficiarne non c’è bisogno di sponel motore, frantumando una fila di valvole starsi nei grandi centri urbani. Con le sue e rendendo la vettura inservibile. Una teleunità tecniche decentralizzate, il TCS è fonata alla centrale d’intervento ETI bastaanche presente nelle regioni periferiche. va a sbloccare la situazione. Presto arrivaE per concludere, nell’era in cui la glova sui luoghi un veicolo del club automobibalizzazione tiene banco in economia, listico italiano ACI, che rimorchiava l’auto Jean-Daniel Page si rallegra di far parte di in un garage. Inoltre, gli fu messa a dispouna organizzazione svizzera: «Per essere sizione un’automobile a noleggio per il reservito e difeso bene è preferibile avere a sto del viaggio e pagata una notte d’alberche fare con una società al 100% elvetica, go. Totale della fattura, circa 3200 fr.: «Le che conosce le abitudini e la mentalità dei spese sono state concesse senza discusJean-Daniel Page: quando ha avuto bisogno il TCS lo ha tratto d’impaccio. suoi affiliati». jop sioni né complicazioni. Se non avessimo
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«Veramente contenti!» Ginette e Christian Alter sono i felici proprietari di una mobilhome venduta dal TCS sul suo campeggio «Les Neuvilles» a Martigny. I coniugi traboccano di entusiasmo.
› «L’unico problema con questa mobilhome è che mia moglie ripete di continuo per tutto il giorno che è troppo contenta», sorride Christian Alter, proprietario da luglio di una mobilhome, o «casa mobile», sul campeggio TCS «Les Neuvilles» a Martigny. Seduti comodamente in terrazza, gustano un caffè ammirando il levar del sole che abbraccia le montagne vallesane. Qualche metro più in là, i campeggiatori spuntano dalle tende e si dedicano alle loro occupazioni. È in questo contesto insolito, ma tanto pittoresco, che Christian e Ginette Alter hanno scelto il loro domicilio. E davvero si è trattato di un colpo di fulmine.
Rimanere più a lungo | E la nostra coppia non rimpiange la scelta fatta. Tutti gli elettrodomestici sono di eccellente qualità e a basso consumo di energia. La lettiera sostiene perfettamente la muscolatura della schiena. L’interno è chiaro e sistemato con gusto mentre l’isolazione realizzata secondo le severe norme francesi è a prova di temporale: «Quando si scatena un temporale si sentono appena le gocce di pioggia cadere sul tetto», sottolinea Ginette Alter. Inoltre vi è abbastanza spazio per accogliere i nipotini durante i fine settimana o le vacanze. Trascorrono le giornate a sguazzare nella piscina gonfiabile, a giocare al minigolf del campeggio o a divertirsi spensieratamente nell’ampio spazio dedicato agli svaghi. Felici, non domandano che di rima-
nere più a lungo. «I nostri nipotini sono in paradiso», commenta Ginette Alter. E l’elenco dei vantaggi della sistemazione in una casa mobile non si ferma qui. Il riposo notturno è garantito dal regolamento interno del campeggio che impone la calma dalle 22. E dal momento che vi è spazio a sufficienza ogni proprietario di mobilhome dispone di due posti di parcheggio. Unico mini-inconveniente le prese necessitano di un adattatore.
Tenda e camper | In questo ambiente ideale Christian e Ginette Alter rivivono la loro passione per il campeggio che praticano dalla prima giovinezza. Spagna, Italia, Francia: hanno assiduamente percorso le strade ai bordi del mare, prima in tenda, poi in camper, in coppia e con i loro figli: «Mi ricordo in particolare di Capo Finistère e della regione di Arcachon», conclude Ginette Alter. Jacques-Olivier Pidoux
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Info Touring Per ogni informazione sulle mobilhome, si contatti la signora Ruth Huber, tel. 079 747 87 95 o e-mail: r.hubertanay@romandie.com
foto Mathias Wyssenbach
Nipotini felici | Piuttosto stretti nel loro appartamento di Martigny, desideravano ritrovare l’atmosfera meravigliosa della vita all’aria aperta che avevano conosciuto da emeriti campeggiatori. Incuriosita dalle «case mobili» messe in vendita dal TCS, Ginette Alter si è recata a «Les Neuvilles» per visitare queste casette mobili. Sedotta dallo spazio a disposizione e dalla qualità dell’arredamento vi ha condotto il marito spe-
rando segretamente che condividesse la sua passione. La decisione di comprare venne poco dopo: «La responsabile delle case mobili non si capacitava che prendessimo una decisione così in fretta, poiché normalmente occorrono da 6 a 7 visite. Alcune settimane dopo abbiamo traslocato».
Ginette e Christian Alter sono così contenti della loro casa mobile che l’hanno battezzata: «Trop contente»! Mobilio funzionale, robusto ed estetico all’interno, grazioso giardino all’esterno: vi sono tutte le condizioni per trascorrere giorni lieti.
CHI DA` IL SUO SANGUE AIUTA
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Panoramica prezzi e prestazioni TCS Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–* * camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–
Keystone
ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura Mondo Fr. 45.– Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI
Nei mesi freddi una buona illuminazione dell’auto è quasi un’assicurazione sulla vita.
Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.–
Attrezzati per la scarsa visibilità
ASSISTA www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione Famiglia Fr. 96.– Individuale Fr. 66.– Privata Famiglia Fr. 215.– Individuale Fr. 192.– Immobili Fr. 95.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio su richiesta Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno responsabilità civile (RC) bici Fr 6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner
Solo aguzzando la vista e con una buona illuminazione i conducenti possono circolare più sicuri nei mesi freddi. Il TCS e i suoi partner offrono aiuto in vario modo.
› Rieccola la stagione in cui le strade spesso scompaiono inghiottite dal buio. Nebbia, carreggiate bagnate e foglie viscide sono causa di stress supplementare per gli automobilisti. Soprattutto quando gli occhi non vedono più così bene o quando i fari sono regolati in modo errato.
Aiuto invece di multe | Chi prossimaFr. Fr. Fr. Fr.
50.– 20.– 100.– 50.–
Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del club informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen (da giugno 2009). Formazione in due fasi www2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre definitiva. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Per ogni viaggio un consiglio personalizzato nelle agenzie di Viaggi TCS (tel. 0844 888 333) Per ottenere ulteriori informazioni sulle prestazioni del TCS e sui numerosi vantaggi offerti ai soci tel. 0844 888 111 o www.tcs.ch
mente sarà fermato dalla polizia nell’oscurità non rischia necessariamente un rimprovero o addirittura una multa. Infatti, nelle prossime settimane in tutto il Paese saranno fermati soprattutto quei conducenti che circolano con fari che non funzionano in modo ottimale. I pattugliatori del TCS o altri specialisti sono a disposizione per risolvere il problema secondo bisogni e desideri individuali; a pagamento ci sono solo i costi materiali. Contemporaneamente, il personale delle agenzie locali del TCS distribuisce opuscoli, preziosi consigli e perfino buoni per un test della vista gratuito presso un negozio affiliato all’Associazione svizzera degli ottici. La campagna del Touring Club Svizzero e dei suoi partner si chiama infatti «Vedere e farsi vedere», che è una condizione di base per un viaggio sicuro, confortevole e in fin dei conti senza alcun tipo di incidente. Chi
non dovesse incappare in uno di questi controlli può in determinati giorni, a seconda di dove abita e a quale sezione appartiene, far esaminare – ed eventualmente regolare – i suoi fari in uno dei centri tecnici del TCS. Un esperto dell’Associazione svizzera degli ottici, inoltre, può effettuare un breve test della vista direttamente oppure, se non è possibile compierlo al momento, consegna un buono per un test gratuito presso un ottico dell’associazione.
Fari e luce | L’iniziativa del Touring Club Svizzero e dell’Associazione svizzera degli ottici è collegata anche alla Giornata nazionale della luce, che viene celebrata il 26 novembre. In questo ultimo giovedì di novembre, nell’intera Svizzera si sensibilizzano su questo tema tutti gli utenti della strada, compresi i ciclisti che ancora troppo spesso circolano di notte senza luce, provocando così incidenti e soprattutto mettendo in pericolo se stessi. hwm
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Info Touring Informazioni su ulteriori iniziative per la vista delle sezioni del TCS al sito: www.infotechtcs.ch. Associazione svizzera degli ottici: www.sov.ch. I centri tecnici del TCS esaminano, su appuntamento, le automobili per accertarne l’idoneità a superare l’inverno.
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club e soci | touring 18 | 5 novembre 2009
Il TCS pone le basi per il futuro Il Presidente centrale del TCS, Niklaus Lundsgaard-Hansen e il direttore generale del TCS, Bruno Ehrler, spiegano nell’intervista in che modo il TCS intende ristrutturarsi e riorientarsi per il futuro.
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Signor Lundsgaard-Hansen, il consiglio d’amministrazione ha deciso di apportare modifiche importanti al TCS. Cosa ha spinto il TCS ad adottare questa decisione?
valore aggiunto per i soci. Il marchio Viaggi TCS rimarrà come prima.
Niklaus Lundsgaard-Hansen: Il TCS intende prioritizzare di nuovo in futuro l’idea del club e assegnare una maggiore centralità ai vantaggi diretti per i soci. Vogliamo basarci in modo ancora più coerente sulle esigenze dei nostri soci. Il TCS ha adottato decisioni importanti basandosi su questi principi.
Bruno Ehrler: Sì, stiamo installando un centro di servizi alla clientela modernissimo. In questo nuovo punto di convergenza, telefonando al numero 0844 888 111 i soci potranno ricevere una risposta 24 ore su 24 e 7 giorni alla settimana a tutte le loro domande telefoniche, elettroniche e scritte.
Ci saranno altre modifiche sostanziali?
Grazie a questo investimento nel futuro otterremo un notevole miglioramento della raggiungibilità e della qualità dei servizi, con tempi di attesa al telefono più brevi e con un’assistenza più onnicomprensiva dei nostri soci tramite tutti i canali di comunicazione. In che modo questa decisione si ripercuote anche su tutti gli uffici del TCS?
Bruno Ehrler: Il comportamento dei nostri
Cosa significa questo, praticamente?
Niklaus Lundsgaard-Hansen: In un periodo contraddistinto dalla modifica delle abitudini dei consumatori, da una forte concorrenza e da un ambiente economico difficile, era arrivato il momento per il TCS di porre le basi per un futuro di successo. Intendiamo soprattutto continuare a potenziare i servizi ai soci, aumentare la qualità dei servizi, sviluppare innovazioni e approfondire il contatto con i nostri soci. In poche parole: vogliamo offrire ai nostri soci ciò che si aspettano da noi. Signor Ehrler, in che modo il TCS realizza questo cambiamento?
Bruno Ehrler: Cooperando con Kuoni, il principale offerente di viaggi svizzero, miglioriamo per i nostri soci l’accesso alle offerte di viaggi del TCS. Kuoni rileverà 10
«In prima linea vogliamo migliorare i servizi per i soci.» agenzie viaggi del TCS e offrirà in futuro prodotti fatti su misura di Viaggi TCS in oltre 100 delle sue sedi. Grazie a questa cooperazione potremo concentrarci maggiormente sul nostro punto di forza, ovvero l’integrazione dei servizi, che comprende un
Werner Tschan/Studio Ltd.
Niklaus Lundsgaard-Hansen
Bruno Ehrler, direttore generale et Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale.
5 novembre 2009 | touring 18 | club e soci
soci è nettamente cambiato. Attualmente, i nostri soci contattano il TCS soprattutto per telefono o online. È un dato di fatto che oggi un socio viene in un ufficio del TCS in media solo ogni da 10 a 12 anni. Questo nuovo orientamento del TCS si è ripercosso sulla rete di uffici nel modo seguente: nel dicembre 2009, Kuoni rileverà 10 uffici del TCS. Gli altri uffici chiuderanno entro la metà del 2010. Oltre il 90 percento degli incontri personali con i nostri soci si ha per l’assistenza per i guasti di veicoli, i corsi di formazione e perfezionamento, le centrali tecniche, i campeggi e gli hotel del TCS, dove naturalmente continuerà ad essere possibile uno stretto contatto personale tra i soci e il TCS. Stiamo inoltre valutando nuove possibilità di contatto in posti interessanti per i nostri soci, come per esempio i centri commerciali. La cessione o la chiusura degli uffici non causa inevitabilmente licenziamenti?
Bruno Ehrler: Intendiamo ridurre al minimo i licenziamenti, per quanto possibile. Kuoni rileverà 65–75 collaboratori dell’area viaggi del TCS. Offriamo inoltre possibilità di lavoro interne, tra l’altro anche nel nuovo
centro di servizi alla clientela. Nonostante questo prevediamo la perdita di circa 150 posti di lavoro. Ci dispiace veramente, ma per i dipendenti interessati abbiamo previsto misure d’accompagnamento generali e onnicomprensive. I soci in futuro non potranno quindi più usufruire dei servizi del TCS negli uffici. Questo non comporta una diminuzione del rendimento?
Bruno Ehrler: No. Con questa decisione intendiamo piuttosto puntare sulle esigenze e sull’attuale comportamento di consumo dei nostri soci, i quali trarranno vantaggio dal miglioramento dei servizi. Ogni socio potrà godere di una maggiore qualità dei servizi nel contatto telefonico, online e per lettera, 24 ore al giorno e tutti i giorni della settimana. Inoltre ogni socio trarrà vantaggio da un’offerta di viaggi maggiore e fatta su misura per le sue esigenze. Signor Lundsgaard-Hansen, dove sono secondo Lei i punti di forza del TCS, oggi e in futuro?
Niklaus Lundsgaard-Hansen: Il TCS è apprezzato dai suoi soci in quanto club effi-
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ciente per la mobilità. Il proverbiale «spirito del club» unisce il socio al TCS. Chi può fidarsi del proprio club 24 ore al giorno, per tutto l’anno, sa che ogni franco dei soci è bene investito. Con la rinuncia alla rete di uffici, che nel frattempo non vengono praticamente più usati, rendiamo disponibili fondi importanti per gli investimenti futuri. Il cambiamento attualmente stabilito è quindi un passo importante per il futuro. Le modifiche purtroppo connesse, che sono in parte dolorose per il personale interessato, verranno attuate a favore del miglioramen-
«Intendiamo ridurre al minimo i licenziamenti, per quanto possibile.» Bruno Ehrler
to della qualità dei servizi. In futuro, il TCS sarà considerato dai suoi soci più forte, più moderno e più presente, di questo ne siamo convinti. In che misura le decisioni adottate hanno conseguenze sulle sezioni?
Niklaus Lundsgaard-Hansen: Con queste decisioni intendiamo rivivacizzare il concetto di club, in modo che ogni franco dei soci possa corrispondere ad un valore aggiunto netto. Traggono vantaggio di questo coerente orientamento ai soci anche le sezioni del TCS. Sono interessate dalla chiusura degli uffici solo alcune sezioni. Dato che i nostri uffici finora hanno fornito una funzione di supporto alle sezioni, intendiamo offrire loro servizi analoghi in una nuova forma. Discuteremo dettagliatamente insieme alle sezioni quali servizi intendiamo portare avanti e in che forma. Nelle sezioni, i soci non avranno nessuno svantaggio. I servizi delle sezioni non sono interessati dalle modifiche. I bollettini su Internet e quelli delle sezioni continueranno ad informare i soci sulle numerose offerte delle sezioni, per esempio sui corsi di aggiornamento. La struttura federalistica del TCS non viene posta in questione da questa decisione?
Niklaus Lundsgaard-Hansen: Assolutamente no. Le novità si basano solo sull’offerta di servizi, che sarà ottimizzata, ma la struttura dell’associazione e del club rimarrà la stessa. Il TCS continuerà ad avere il suo carattere di organizzazione non finalizzata al guadagno e orientata all’utile collettivo. L’impresa nazionale conserverà la sua sede principale a Ginevra e le 24 sezioni potranno continuare a svilupparsi.
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Intervista: Stephan Müller
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Forum
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Il concorso un prossimo futuro, mi sento sicura perché Andrea Gelli-Bigler, Baden esiste il TCS. Frecce dimenticate … «Touring» 17/2009
Un plauso per la «strada che perdona» «Touring» 16/2009
Ancora una volta un ottimo progetto, sensato ed efficace. Speriamo solo che sia realizzato. Peccato che, anche nel caso dell’attuazione delle poche misure adeguate, alcune importanti modifiche, note da tempo, non vengono eseguite in modo corretto. Mi ha colpito, per esempio, il fatto che lungo un tratto dell’autostrada A1, nei pressi di Winterthur, i nuovi guardrail siano stati dotati di una terza ringhiera di lamiera. Penso che si tratti della ben nota misura di sicurezza a favore dei motociclisti. Evidentemente, però, queste guidovie offrono la sicurezza sperata, poiché il terzo segmento di metallo non protegge dai paletti taglienti. Dato che i centauri non amano le autostrade, non vale forse la pena dilungarmi al proposito. Mi auguro, comunque, che questo tipo di guardrail non sia montato sulle strade cantonali o sui passi alpini, con la motivazione di potersi avvalere di una soluzione unitaria atta a risparmiare. È meglio non fidarsi.
Perché gli automobilisti dimenticano spesso e volentieri l’indicatore di direzione? La risposta la vediamo tutti i giorni: perché la mano che normalmente dovrebbe attivare la freccia regge il telefonino… Le sanzioni per chi usa il cellulare al volante dovrebbero essere inasprite; in caso contrario è quasi impossibile mettere fine a questo malcostume. Per quanto riguarda l’uso della freccia nelle rotonde va però detto che molte di queste sono talmente piccole che, nonostante tutta la buona volontà, è difficile mentre si guida, azionare anche l’indicatore Hans-Heiner Kern, Zurigo di direzione.
Un cronografo Citizen Questo orologio al quarzo non necessita del cambio della batteria, visto che per funzionare dispone di una moderna tecnologia che cattura la luce e la usa come fonte di energia inesauribile e gratuita. Oltre alla funzione di cronografo, l’elegante Citizen della serie Promaster, del valore di 945 franchi, dispone di sveglia e di un secondo fuso orario programmabile. Il vetro è in zaffiro ed è impermeabile fino a 200 metri. La cassa è in carburo di titanio con rivestimento di carbonio.
… ma la polizia è assente
Dimenticare di mettere la freccia può essere pericoloso. Mi arrabbio ogni giorno quando vedo che molti utenti della strada non fanno uso dell’indicatore di direzione. Vorrei che la polizia eseguisse un maggior numero di controlli nei pressi delle rotonde e sulle autostrade e infliggesse delle multe ai trasgressori. È più facile, però, denunciare quei conducenti che, per esempio, lasciano 10 minuti in più la macchina in un posteggio. Un’auto ferma non causa incidenti.
Sponsor del premio: Citizen Watch (Switzerland) AG, Bienne, www.citizenwatch.ch
Carlo Matzinger, Reussbühl
Erwin Siegenthaler, Niederuzwil
Voglio proprio complimentarmi con la vostra Patrouille! Il 19 settembre 2009 ho subito un guasto all’auto e nel giro di soli sei minuti il pattugliatore è arrivato sul posto! Un fatto che ho veramente apprezzato, anche perché ero molto agitata. Il collaboratore del TCS ha dimostrato una grande comprensione e molta professionalità, due doti per me importantissime in quel momento. Ho vissuto una nuova esperienza, anche perché ho visto trainare la mia auto. Pur sperando di non rimanere più in panne in
foto mw
Un grazie alla Patrouille TCS
Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).
Impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Art Director/Fotografie: Martin Lobsiger (mlo). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Sabine Rothacher (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: per iscritto, indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier, tel. 022 417 24 40, fax 022 417 28 66, e-mail: service@tcs.ch o all’agenzia TCS (tel. 0844 888 111, fax 0844 888 112). Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Le domande: 1. Quanti piloti ha formato la scuola Horizon dal 1972? 2. Chi è il capo di Ford per la Svizzera e l’Austria? 3. Quel è la città meta del nostro viaggio a basso costo? Si possono fornire le risposte per posta (unicamente su cartolina postale), tramite SMS, email o www.touring.ch, indicando le generalità. Concorso 16/09: il set di pneumatici invernali è stato vinto da Caroline Pjeta di Lichtensteig. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro familiari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta corrispondenza. Non è possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (intestazione: concorso) Termine d’invio: 15 novembre 2009
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l’incontro | touring 18 | 5 novembre 2009
Artigiano e imprenditore
Chi sono i suoi clienti?
In piena crisi economica, il giovane giurassiano Laurent Nobs, 22 anni, raccoglie la sfida dell’indipendenza avviando la propria ditta di restauro di automobili. Diventare padrone di questi tempi è un atto alquanto audace…
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Dove ha trovato i soldi necessari ad avviare la sua impresa, nell’aprile scorso?
Laurent Nobs: Molta gente mi ha detto che sono matto, che non ce l’avrei fatta. Ma questo progetto mi accompagna ormai da anni e corrisponde alla mia passione. A 17 anni, ho completamente ricostruito un’Autobianchi A112 Abarth rossa. Ci ho passato sopra almeno 2500 ore. In seguito, una cosa tira l’altra.
La mia situazione di partenza era sana. Disponevo di un’officina completamente equipaggiata e di una lista di ordini abbastanza folta, equivalente a 25 000 fr. di lavori fatturabili. Questo mi ha consentito di evitare di prendere a prestito soldi in banca. Tanto meglio, perché non voglio essere in debito con nessuno.
Si tratta principalmente di proprietari di auto storiche che cercano un determinato pezzo, per esempio un tubo di scappamento o un serbatoio su misura, o vogliono ricostruire una parte del veicolo. Inoltre, per conto di piloti di rally, fabbrico degli archi di rinforzo secondo le norme di sicurezza imposte da questo sport. Dopo circa sei mesi di attività, come si sviluppano i suoi affari?
Molto bene. Senza avere speso un centesimo in pubblicità, ho clienti da tutta la Svizzera romanda, qualcuno dalla Svizzera tedesca e sono perfino stato contattato da un francese di Normandia. Sono anche presente alle manifestazioni di auto d’epoca per presentare il mio lavoro. Tra le diverse sfaccettature del suo mestiere, qual è l’aspetto che preferisce?
Mi piace modellare la lamiera con le mani. Tagliarla a macchina è troppo poco per me! La mia grande soddisfazione è di imprimerle la forma in modo artigianale. Finora qual è stato il suo lavoro meglio riuscito?
Si tratta della modifica completa di un pickup VW degli anni Settanta. Ho trasformato tutto, dal ponte alla cabina. Questo veicolo è una specie di vetrina della mia abilità. Me ne servo per mostrare ai clienti l’ampiezza delle mie prestazioni. Come è nata la sua passione?
Viene da lontano. Da bambino smontavo le automobiline e le biciclette. Poi, dai sette anni, mi sono messo a cambiare le ruote della macchina di mio padre. Lei ha una formazione professionale di fabbro. Perché non ha scelto piuttosto di fare il meccanico o il carrozziere?
Perché il lavoro sulla lamiera è secondario, al contrario del mestiere di fabbro dove si fabbricano i pezzi da sé. Gli automobilisti del Giura hanno la nomea di amare la velocità. È ancora così?
No. Le cose sono cambiate molto, soprattutto sotto l’effetto dei maggiori controlli di polizia. Quando sono in trasferta vedo altrettanti eccessi, se non di più, su certe strade dei cantoni di Vaud e Neuchâtel.
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Fabian Unternährer
Intervista: Jacques-Olivier Pidoux
Restaurare i veicoli è la sua passione: Laurent Nobs nel suo atelier a Fregiécourt.
In pillole Laurent Nobs, 22 anni, vive e lavora nel villaggio di Fregiécourt (JU). Dopo un apprendistato come fabbro, il 1° aprile 2009 ha fondato la propria ditta di restauro di veicoli antichi. Aiutato dalla famiglia per le mansioni amministrative, padroneggia tutti i procedimenti di saldatura su ogni tipo di metallo. Informazioni al sito: www.nobslaurent.ch.
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