Touring 06 / 2011 italiano

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31 marzo 2011 touring 6 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilitĂ

Due ruote elettriche

Spinti dalla corrente 18

Volare a basso prezzo

Non solo Internet 6

Strada franca tra Germania e Basilea

Una storia di confine 12

Concorso: in palio una linea di cosmetici bio Crisi petrolifera mondiale La Svizzera ha riserve per altri sei mesi 15

Il TCS agli slowUp Al via la stagione della mobilitĂ lenta

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Auto elettriche sui passi Il mondo del Grimsel in esclusiva per i soci 38


31 marzo 2011 touring 6 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilitĂ

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31 marzo 2011 | touring 6 | editoriale e sommario

sommario viaggi e tempo libero

primo piano

28 La Mongolia in moto da cross

6 Voli a basso prezzo su Internet

Non sempre il web è più conveniente.

società e mobilità

Feste popolari della mobilità lenta. 32 il consulente di viaggio

11 Fiscalità della strada

Se bisogna annullare le vacanze...

Il TCS esprime la sua posizione.

33 Sull’isola di Spiekeroog

11 il consulente

Le zone 30 non valgono per i ciclisti.

L’anno scorso sono stati 2,1, mentre quest’anno saranno 1,9, i miliardi di franchi che la Confederazione investe in costruzione, ampliamento e manutenzione delle strade nazionali. Alla fine del 2011 la rete autostradale sarà di 1900 chilometri. Ma dobbiamo attendere ulteriormente, dato che al completamento della rete mancano ancora circa 100 chilometri. Questo tratto, se sarà finanziabile, dovrebbe venir costruito nei prossimi 15 anni. E con le finanze, si sa, è sempre un po’ complicato, dato che a medio termine mancano i soldi per nuove costruzioni e per la manutenzione. Dunque si devono pensare nuovi modelli di finanziamento, oggetto di opinioni discordanti. Ad esempio il TCS si oppone decisamente al previsto aumento della tassa sugli oli minerali e del contrassegno autostradale. Inoltre i cantieri stradali provocano grattacapi pure per gli ostacoli al traffico. Ci si può consolare pensando che, dopo il periodo dei lavori, si circolerà in modo più scorrevole e gli utenti potranno spostarsi in modo più rilassato. Spesso, però, gli utenti della strada devono aspettare a lungo prima di approfittare di questo «relax». Un esempio estremo è rappresentato sull’attuale «Touring», riguardo al progetto di costruzione della cosiddetta «strada franca» tra Lörrach e Weil am Rhein, sul territorio di Riehen (BS). Fino a che il tratto stradale potrà essere aperto al traffico, all’inizio del 2013, si sarà aspettato ben 29 anni! Felix Maurhofer, caporedattore

12 La lunga storia della strada franca

Un’oasi di pace nel Mare del Nord.

club e soci

Si concretizza un progetto secolare.

35 Ritratto di Sibylle Greiner

15 Crisi petrolifera

Le nostre riserve bastano per sei mesi.

La «Miss Bicicletta» del TCS. 37 Sconto ecologico con Auto TCS

test e tecnica

I soci «ambientalisti» pagano meno. 38 Il mondo del Grimsel per i soci

18 Trazioni elettriche per due ruote

Offerta speciale con gita in e-auto.

Confronto del TCS con pro e contro.

41 il punto

23 Check-list per le vacanze

I consigli del TCS per partire in auto.

Il presidente contro nuove tasse.

23 Approvvigionamento d’auto dal Giappone

Impatto limitato per l’Europa.

44 l’incontro

Urs Kessler, fondatore dello SnowpenAir di Interlaken.

24 Test della Ford Grand C-Max

Molto spazio e grande modularità.

41 prezzi e contatti TCS 43 forum, il concorso, impressum

Novità 21 Cadillac pronta al rilancio in Europa.

Morti in incidenti aerei nel mondo nel 2010

America del Nord 7

Europa 0 Africa 142

Eurasia 14 MediorienteAsia 505

AsiaPacifico 61

America del Sud 100

Fonte: Jet Airliner Crash Data Evaluation Centre (Jadec)

Foto di copertina Autore: Fabian Unternährer

L’anno scorso sono morte 829 persone in 49 incidenti aerei nel mondo. Le vittime sono state 63 più del 2009 (+8%), quando già erano cresciute rispetto all’anno prima. Dal grafico si evince che le aviazioni civili più colpite sono quelle dei Paesi in via di sviluppo, mentre nessuna delle maggiori compagnie mondiali ha subito incidenti nel 2010.

grafico Hanspeter Hauser

La Via Crucis infinita delle strade nazionali

Grande avventura nelle steppe. 32 Il TCS agli slowUp

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primo piano | touring 6 | 31 marzo 2011

Biglietti low cost sotto la lente Non esiste una strategia comprovata per ottenere sempre il volo più a buon mercato rispetto agli altri passeggeri. Comunque vale la pena confrontare le tariffe. Coloro che nella caccia all’occasione puntano solo su compagnie low cost e su Internet, possono avere delle «care» sorprese.

Un nome che è una promessa: cheaptickets.ch, il nuovo portale Internet, che da febbraio si è gettato nella mischia del grande bazar online con biglietti d’aereo a basso costo. Ginevra–New York andata e ritorno da 607 fr. oppure Zurigo–Maiorca andata e ritorno per 174 fr., sono le offerte del nuovo arrivato. Per cheap-tickets.ch la concorrenza è comunque spietata. Negli ultimi anni innumerevoli offerenti sono approdati sul web con lo stesso messaggio. I loro nomi: billigflug.de, fluege.ch oppure netflight.ch. A questi si aggiungono molti altri portali, ad esempio swoo-

doo.com ecc., dove vengono messi a confronto i voli e i prezzi. Tutti gli offerenti hanno una cosa in comune: promettono ai clienti i migliori prezzi della Terra, anzi… del cielo. Sono incoraggiati dalle previsioni di crescita più che positive per il mercato aereo mondiale in cui le possibilità di guadagno sono immense. La lotta nei cieli viene vinta da chi offre i posti più a buon mercato… oppure fa credere che è così a un’ampia clientela. Con un buon marketing si è già a metà dell’opera, dato che nella giungla delle tariffe un consumatore non riesce a farsi


31 marzo 2011 | touring 6 | primo piano

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un quadro completo della situazione, e si tende a ritenere «realmente» a buon mercato ciò che, invece, semplicemente «sembra» a buon mercato. Il trend è stato avviato dalle stesse compagnie aeree, come Easy Jet o Ryanair, che ora lo sfruttano senza remore. Con un perfetto battage pubblicitario queste società hanno riservato per sé la posizione di leader in fatto di prezzi nella mente dei passeggeri di tutto il mondo. Le prenotazioni sono massicce e le flotte vengono ampliate di anno in anno.

Internet: differenziare | Spesso, però, gli autoproclamati cacciatori di occasioni sono invece dei creduloni. «Alcuni clienti arrivano da noi con l’idea fissa di prenotare un volo Easy Jet per risparmiare il più possibile», afferma Nick Gerber, esperto di voli dell’agenzia di viaggi Globetrotter a Berna. Con sorpresa del cliente, tuttavia, spesso per la stessa tratta si trovano tariffe più vantaggiose presso le compagnie aeree tradizionali. Oltre a Globetrotter anche altre agenzie di viaggi possono avere accesso a migliaia di tariffe aeree e prenotare per i loro clienti l’offerta più adatta. Nella maggior parte dei casi, continua a pagina 8

Dire che Internet è il canale più a buon mercato e l’agenzia di viaggi quello più caro non corrisponde al vero. La concorrenza produce continui cambiamenti.


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primo piano | touring 6 | 31 marzo 2011

foto Keystone

Il prezzo «prenotato»

Per acquistare un biglietto al prezzo più favorevole è necessaria una buona dose d’impegno.

continua da pagina 7

le agenzie di viaggio trovano le tariffe migliori utilizzando i portali che confrontano le offerte. Gerber: «Per questo servizio i clienti pagano un piccolo contributo». E in numerosi casi vale la pena pagare qualcosa in più, dato che chi fa affidamento solo su Internet può venire ingannato. Alla prima occhiata una tariffa bassa sembra anche vantaggiosa: «Ma a cosa serve – si chiede Nick Gerber – risparmiare 150 fr. quando a causa degli scali intermedi si raggiunge la meta dopo 19 ore invece di nove?». Ciò che rivela il portale web solo al momento della prenotazione, il consulente di viaggio lo spiega in anticipo. Anche una tariffa Internet di 170 fr. per Zurigo–Ibiza andata e ritorno è allettante.

Al momento di prenotare, però, si viene a sapere che il volo include una sosta a Barcellona di cinque ore, prima di ripartire per la destinazione finale: meglio allora pagare 220 fr. per un volo diretto. «Inoltre evitiamo ai clienti la lunga ricerca dei biglietti ed offriamo altri servizi, come la consulenza personale o una help-line telefonica 24 ore su 24», sottolinea Gerber.

Stranezze tariffarie | In questo mercato

si possono anche creare ingenti differenze di prezzo per lo stesso volo a causa del luogo d’imbarco. Ad esempio, spiega Nick Gerber: «Un passeggero britannico ha prenotato da noi un volo Londra–Zurigo–Dubai con Swiss per 79 sterline. Il passeggero svizzero, che è salito sullo stesso aereo da Zurigo, ha pagato 700 franchi». Ci sono passeggeri

Per garantire alla clientela su Internet più tempo per riflettere prima di prenotare un biglietto nella giungla delle tariffe, diverse compagnie aeree permettono di bloccare la tariffa per un certo periodo. In concreto: chi scopre una tariffa attrattiva può bloccarla presso Air France, KLM, Continental o Iberia. Air France e KLM permettono di riservare sino a 14 giorni – al prezzo di 15 fr. (economy-class, tratte brevi e medie) e 23 fr. (business/first-class, tratte lunghe). Continental consente al cliente di «congelare» la sua tariffa per un massimo di una settimana dietro pagamento di una cifra che va da 12 a 24 fr., Iberia invece ha una durata di prenotazione che va da 24 a 72 ore. row

che viaggiano in treno da Zurigo a Milano per poi salire su un volo Milano–Zurigo–Los Angeles. Motivo: facendo così pagano sino al 50% in meno che se avessero prenotato il volo diretto Zurigo–Los Angeles. Lo stesso può capitare nel caso di voli solo andata. Zurigo–Madrid solo andata può essere più caro di Zurigo–Madrid–Zurigo. Queste sono stranezze che non hanno niente a che fare con il mezzo di prenotazione – siti Internet o direttamente presso la compagnia aerea o l’agenzia di viaggio –, bensì semplicemente con la formazione delle tariffe da parte della compagnia aerea sui diversi mercati. Spesso si muovono al limite del legale e ultimamente in diversi Paesi europei ci sono stati casi giuridici in cui i passeggeri hanno vinto contro le compagnie aeree. Robert Wildi

«Non esistono regole fisse sui prezzi» » Signora Amrein, lei per Swiss deve produrre il massimo

utile per ogni posto a sedere. Com’è la sua giornata tipo? Sarah Amrein: Al «revenue management» si guarda regolarmente la situazione del mercato, lo stato delle prenotazioni e il volume dell’occupazione dei voli. Non esistono determinati punti fissi, ma ci orientiamo sempre alla situazione del mercato che cambia ogni giorno e alle relative prenotazioni, per adattare i prezzi dei posti di conseguenza. Stando alla sua esperienza, ci può dire quanti giorni prima della partenza un biglietto è più a buon mercato? No, non esistono regole del genere. A decidere è unicamente la situazione di mercato, che è in continuo e veloce mutamento. Il prezzo si orienta solo a: domanda, capacità dei voli e occupazione dei posti. Come mai con Swiss i biglietti di sola andata possono essere più cari dei biglietti andata e ritorno per lo stesso volo? Nel mercato dell’aviazione civile ci sono diversi concetti di prezzo.

Swiss persegue una filosofia «andata e ritorno». Ciò significa che il nostro calcolo delle tariffe si basa su voli di andata e ritorno. Per contro, i voli di sola andata sono offerti in modo molto limitato o addirittura non vengono offerti. Dunque, sono anche costosi. Nonostante ciò non si può chiedere a un cliente di pagare di più per ricevere meno prestazioni. Considerato il concetto appena spiegato ha senso, dato che la tariffa di andata e ritorno è spesso a buon mercato. A ciò si aggiunge che la tariffa di sola andata in gran parte non è sottoposta ad alcuna restrizione e si può cambiare liberamente e gratuitamente o addirittura può essere annullata. Intervista: Robert Wildi

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Sarah Amrein, capo per la Svizzera del reparto «Revenue Management & Pricing» di Swiss.




31 marzo 2011 | touring 6 | società e mobilità

Ogni cantone ha la sua tassa

il consulente

Urs-Peter Inderbitzin

Ciclisti quasi senza limiti nelle zone 30

Le imposte di circolazione cantonali si differenziano da cantone in cantone in modo determinante. Nel corso del dibattito su una nuova base di calcolo, il TCS ritiene che criteri come cilindrata o potenza non siano idonei per una valutazione rispettosa dell’ambiente.

ald

› Il federalismo svizzero non si ferma nem-

meno davanti all’imposta di circolazione, dato che i cantoni adottano approcci diversi tra loro. Nella maggior parte dei cantoni il calcolo si basa sulla cilindrata e sui cavalli fiscali, in alcuni cantoni sul peso totale, in Ticino o nel canton Vaud sono rilevanti sia la potenza che il peso totale. Se, ad esempio, il proprietario di una Toyota Prius 1.8 HSD si trasferisce da Argovia in Ticino, non paga più un centesimo invece di 276 fr. Per contro, il proprietario della compatta SUV Subaru Forester 2.5XT AWD, che appartiene alla categoria di efficienza energetica G, viene punito se dal canton Turgovia si trasferisce a sud delle Alpi: nel cantone della Svizzera orientale paga 360 fr., mentre in Ticino ben 1149 fr. Una lista del TCS con tutte le tasse di circolazione cantonali con tutte le particolarità è disponibile al sito Internet: www.tcs.ch (rubrica auto-moto > ambiente). Il Touring Club Svizzero è a favore di una «ecologizzazione» delle tasse di circolazione cantonali, a condizione che il sistema sia

L’etichettaEnergia dovrebbe valere come base per la nuova tassazione dei veicoli a motore.

semplice dal lato amministrativo, non venga usato per aumentare le entrate e faccia suo il principio contenuto nella proposta di riunificazione degli uffici della circolazione stradale. Stando al TCS, una svolta può essere impressa attraverso un sistema di sconti o bonus-malus. Quale base deve servire assolutamente l’etichettaEnergia. tg/hwm

Un’aria sempre più pulita Nonostante gli uccelli del malaugurio, in Svizzera la qualità dell’aria è sempre più pulita. Lo testimonia un nuovo opuscolo del Touring Club Svizzero.

› Il traffico delle auto in Svizzera, che ancora

oggi origina l’80% di tutte le prestazioni del traffico, è spesso nel mirino di numerose personalità. Si sostiene sia colpevole del continuo aumento delle emissioni inquinanti. Ma in realtà è il contrario, come risulta dalla nuova guida informativa del TCS «Ci mancherà l’aria pulita?», la risposta è fornita da Sascha Grunder, direttore Ambiente e Mobilità del club: «La qualità dell’aria in Svizzera è molto migliore di quanto la gente pensi». Lo conferma, niente meno, che il capo dell’Ufficio federale per l’ambiente (Ufam),

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Bruno Oberle: «Dalla metà degli anni Ottanta Confederazione, Cantoni e Comuni hanno deciso e applicato numerose disposizioni per la protezione dell’aria. Grazie ad esse, le emissioni d’inquinanti atmosferici sono calate in modo notevole». L’opuscolo del TCS sull’ambiente, in cui esperti provenienti dal campo della politica, della scienza e della tecnica esprimono il proprio parere, si rivolge alle persone che desiderano approfondire la questione. Fa chiarezza nell’oscurità della politica ecologista e mostra che ogni singola persona può contribuire alla diminuzione dell’inquinamento atmosferico. tg

Info Touring L’opuscolo è ottenibile al sito www.infoguida.tcs.ch oppure al numero telefonico 0844 888 111.

Nel corso degli ultimi anni sono state implementate numerose «zone d’incontro» e «zone 30» in varie città e agglomerati urbani. Esse hanno lo scopo di moderare il traffico e rendere più sicure le strade. Per i veicoli a motore, in queste zone valgono i limiti di velocità di 20 e rispettivamente 30 km/h. Limiti che sono oggetto di frequenti controlli da parte della polizia e non di rado costano agli automobilisti multe salate. Il limite di velocità non vale tuttavia per i ciclisti. Questo è dovuto ad una particolarità della legge che finora non è ancora stata eliminata. Stando all’articolo 32 capoverso 2 della Legge federale sulla circolazione stradale, il Consiglio federale è competente per fissare i limiti di velocità soltanto per i veicoli a motore, quindi non per le biciclette. Ciò porta all’assurda situazione per cui il conducente di una bici elettrica deve rispettare i limiti di velocità, mentre un ciclista può pedalare alla velocità che più desidera, anche oltre il limite. Gli automobilisti all’interno di queste zone devono, quindi, attendersi di essere superati dalle biciclette. In linea generale, un ciclista può infatti circolare anche a 50 km/h in una zona 30 senza essere multato pur avendo superato di ben 20 km/h la velocità consentita. L’Ufficio federale delle strade motiva il fatto anche con l’argomento che le biciclette non hanno l’obbligo di essere munite di tachimetro, per cui il conducente non può sapere con precisione la velocità alla quale sta circolando. Tuttavia, un importante principio della circolazione stradale (LCStr. art. 32, cpv. 1), prescrive che la velocità va adattata alle circostanze, in particolare per quanto riguarda le condizioni della carreggiata e del traffico. Di conseguenza, sulla base di tale principio e in via puramente teorica, anche un ciclista potrebbe essere multato poiché circola ad andatura eccessiva in zone a velocità limitata.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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società e mobilità | touring 6 | 31 marzo 2011

Il progettista e direttore dei lavori Uwe Förster controlla i rivestimenti per la strada franca tra Lörrach e Weil am Rhein.

Strada corta, storia lunga La strada franca tedesca su territorio elvetico è in costruzione e dovrebbe essere terminata entro fine 2012. Il progetto molto dibattuto ha conquistato il cuore del direttore dei lavori Uwe Förster nonostante le grandi sfide che esso rappresenta.

› «Questa strada è il mio bebé», afferma

l’ingegnere edile Uwe Förster con un tono di voce che mischia un’abbondante dose di orgoglio con un pizzico di preoccupazione. Il «bebé» non è altro che la «strada franca», lunga 740 metri e dal costo di 16 milioni di euro che collega Lörrach a Weil am Rhein. Prima di cominciare l’impresa, il «bebé» ha suscitato rabbia ed ha fatto le prime pagine dei giornali. Infatti, il progetto stradale è rimasto ben 29 anni confinato nei cassetti di progettisti, ingegneri, autorità, amministrazioni e, soprattutto, nella mente degli oppositori. Il breve tratto di strada lungo il fiume Wiese, dunque su territorio elvetico ma su mandato della Germania, negli ultimi tre decenni è stato un dossier scottante con un massiccio movimento d’opposizione. I dimostranti si sono incatenati agli alberi, i leader della protesta hanno fatto lo sciopero della fame e si è addirittura giunti a una votazione cantonale.

Di tutto questo, Uwe Förster, quando nel 2006 si prese carico della faccenda in quanto progettista e direttore dei lavori, se ne accorse solo in modo marginale. Il 52enne ingegnere edile, domiciliato a Brombach, in Germania, e sposato con una donna che svolge la stessa professione, non ne ha avuto proprio il tempo: non appena è stato assunto come nuovo collaboratore nell’ufficio tecnico Gruner, sono arrivati sul suo tavolo i piani per la strada franca. «Consapevole delle condizioni particolari, ho subito capito che era necessario dare il massimo», afferma l’ingegnere. È convinto che valga la pena faticare perché la strada franca da un lato alleggerisce il traffico nelle tre località di confine e dall’altro lato collega in modo diretto Lörrach e Weil am Rhein.

Sicurezza e ambiente | A chi da Riehen viaggia in direzione di Weil am Rhein passando dalla Weilerstrasse, salta subito all’occhio il cantiere con il grande cartello-

ne informativo. È situato tra il fiume Wiese e la collina di Tülling e confina con le località di Lörrach e Weil am Rhein. «Sia il fiume che la collina ci hanno dato dei bei grattacapi», spiega Förster. Nel tunnel lungo 388 metri si notano le palancolate che servono a proteggere il cantiere dall’acqua del fiume e, come se non bastasse, a stabilizzare la collina per scongiurare le frane. Allora il sonno di Uwe Förster diventa irrequieto quando nella zona si concentrano forti temporali, che aumentano il rischio di esondazione del fiume e di smottamenti della collina. Le palancolate sono messe in sicurezza con ancoraggi sulla roccia lunghi 30 metri e sono controllate in modo permanente. Tuttavia un’assoluta sicurezza non esiste mai – pensa il direttore dei lavori – inoltre il tempo può mettere a repentaglio il piano di lavoro. Ad esempio, se la temperatura scende a 5 gradi sotto zero, gli operai mettono via gli attrezzi e non si muove più nulla.


31 marzo 2011 | touring 6 | società e mobilità

L’ingegnere deve sopportare una pressione non indifferente: nel caso di ritardi nella costruzione rischia di pagare ingenti «multe convenzionali», inoltre deve rispettare le severe disposizioni di protezione dell’ambiente, e deve occuparsi della sicurezza e della qualità sul cantiere. «Oltre alla responsabilità per il cantiere – afferma – devo anche vedermela con una trentina di autorità e uffici». E soprattutto svolge una funzione di elemento di collegamento tra la Germania e la Svizzera, un ruolo che considera un aspetto molto positivo del suo lavoro. Si tratta di far stare sotto lo stesso tetto le disposizioni e le norme di costruzione di entrambi i Paesi, facendo valere sempre quelle più severe. Förster dà molta importanza a qualità e sicurezza, in particolare sul cantiere non lascia nulla al caso, e controlla severamente che le disposizioni vengano rispettate.

Secondo i piani | Förster tuttavia non si

è lasciato perdere d’animo da tutte queste difficoltà e nel 2006 si è gettato nell’impresa di completare il ponte di 139 metri sul fiume Wiese, che collega i due confini. Ed oggi è un bel giorno, perché tutto procede secondo programma e il sole splende ancora nello scavo profondo dieci metri.

Con orgoglio, Förster ci fa da guida nel cantiere, spiega a cosa servono le imponenti palancolate e gli ancoraggi sulla roccia, parla e incoraggia gli operai che incontra sul cammino e lancia un’occhiata di controllo alle armature di ferro. Poi indica i tubi sotto la soletta del tunnel che permettono il fluire dell’acqua freatica. A questo punto ci spiega pure che viene raccolta tutta l’acqua di scarico della strada in un sistema chiuso e poi viene eliminata sul territorio tedesco, perché la strada franca si trova su una zona di protezione dell’acqua freatica. Förster definisce il suo «bebé» un progetto edile molto interessante, perché comprende tutti gli aspetti dello scavo e ogni giorno offre nuove sfide. Dopo ormai cinque anni, Förster conosce il cantiere come le sue tasche. Un fatto che gli semplifica il compito. È fiducioso, che per la fine del 2012 o l’inizio del 2013, la galleria sarà ormai risanata e la strada potrà essere messa al servizio della circolazione. In questo modo sarà terminato un progetto che costituisce senza dubbio un episodio particolare della storia svizzera delle costruzioni.

Felix Maurhofer Info Touring www.loerrach.de

Una storia infinita tra due frontiere La storia della «strada franca», come viene chiamata la strada che collega Lörrach in Germania e Riehen nel Canton di Basilea Città, ebbe inizio già nel 1852. Allora i Confederati promisero al granduca di Baden questa strada di collegamento tedesca su suolo svizzero. L’accordo fu concluso nel 1861, ma non andò secondo i desideri. Il tema rimase in secondo piano sino al 1970, quando il traffico e le code si concentravano soprattutto attraverso le località di confine svizzere come Riehen e i punti di valico minacciavano di collassare. I problemi del traffico portarono nell’aprile del 1977 alla firma di un accordo bilaterale tra la Germania e la Svizzera per la «strada franca». Poi, però, si verificarono gravi ritardi a causa dell’isola sul fiume Wiese, delle difficili condizioni geologiche sulla collina di Tülling, in territorio tedesco, e dei dubbi riguardanti la necessità della strada. Alla fine degli anni Novanta venne completata la strada (B 317) a Weil am Rhein (D) sino a poco prima del confine elvetico. Quando nel 2004 si è cominciato a lavorare alla costruzione del tratto mancante su territorio svizzero, l’associazione «Regione senza strada franca» guidata dall’ecologista Martin Vosseler ha presentato opposizione. Sono seguiti ricorsi a tutti i livelli giuridici, occupazioni del territorio e nel 2006 una votazione cantonale che venne approvata dal popolo basilese. Quando il bosco di Auenwald fu comunque disboscato, Vosseler fece lo sciopero della fame per un mese, di modo che anche il Bundestag tedesco trattò il tema. Ma il Tribunale federale svizzero non si lasciò commuovere e nel 2006 respinse l’ultimo ricorso contro l’autorizzazione al disboscamento, legittimando così definitivamente la costruzione della strada franca. fm

A317 GERMANIA

Riehen

Weil am Rhein

A317

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SVIZZERA 500 m

Nel 2006 Uwe Förster con la costruzione del ponte sul fiume Wiese ha assunto la direzione dei lavori (in alto). Förster controlla le armature (sotto a sinistra). Piano della strada contestata.

foto Felix Maurhofer, ald, carta TCS Visuell

Lörrach

strada franca

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Il simbolo dell’opposizione alla strada franca.


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31 marzo 2011 | touring 6 | società e mobilità

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Riserve per un semestre In caso di una crisi di approvvigionamento, la Svizzera può venire rifornita di prodotti petroliferi per sei mesi attraverso lo sblocco delle riserve obbligatorie.

› Con

la crisi in Medio Oriente e Nord Africa, la sicurezza di approvvigionamento di prodotti petroliferi in Svizzera torna di nuovo al centro dell’interesse pubblico. In particolare la perdita della produzione libica viene compensata dalle capacità presenti in Azerbaigian e Kazakistan. Ma cosa succede se in Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio del mondo, scoppia una crisi o si materializzano degli ostacoli ai trasporti nello Stretto di Hormuz?

Se tutto va storto | Considerato che il consumo mondiale è di 85 milioni di barili, l’Arabia Saudita con i suoi 9–10 mio. di barili all’anno, rappresenta il 10% dell’offerta globale. Nel caso di crollo dell’approvvigionamento di petrolio saudita dovuto a crisi politica, ne risentirebbe l’intera Europa, gli Stati Uniti e anche l’Estremo Oriente. Stando a Rolf Hartl, direttore dell’Unione petrolifera svizzera, tale scenario sarebbe però di durata limitata: «Ogni regime torna il più presto possibile al ‹solito business›. Le perdite di forniture costituiscono piuttosto un ostacolo a breve termine». La situazione

peggiore si verificherebbe nel caso in cui lo Stretto di Hormuz non fosse più transitabile a causa di una crisi politica. La via tra il Golfo Persico ad Est e il Golfo dell’Oman è il più importante snodo per l’esportazione del petrolio verso Giappone, USA, ed Europa occidentale. Un blocco delle forniture – spiega Hartl – provocherebbe in prima linea un aumento del prezzo. Uno scenario, che tenendo conto dei tumulti in corso nel mondo arabo, è da prendere in considerazione già da oggi. Non appena il mercato non riesce più ad ovviare da sé ai disturbi di approvvigionamento, si estrae la carta delle riserve obbligatorie. Nel caso di leggera crisi di fornitura nel mercato petrolifero, la Svizzera grazie allo sblocco della riserva obbligatoria può venire rifornita sino a sei mesi con prodotti petroliferi. «Nella riserva obbligatoria svizzera sono disponibili benzina, diesel e olio da riscaldamento per quattro mesi e mezzo e cherosene per tre mesi», spiega Rolf Hartl. Se a questi si aggiungono le quantità che si trovano ancora negli oleodotti e nelle stazioni di rifornimento, allora la riserva

ammonta a sei mesi. Queste riserve sono state create e gestite dagli importatori, e sullo sblocco delle riserve decide l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE).

Il caso «Katrina» | Le riserve obbligato-

rie potrebbero essere accessibili nell’arco di due settimane. Durante questo periodo, l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico (Ufae) ha la possibilità di preparare ulteriori disposizioni d’urgenza come ad esempio il razionamento del carburante e il contingentamento di olio da riscaldamento e di cherosene. L’ultima volta è stato necessario uno sblocco delle riserve obbligatorie nel settembre 2005 quando a causa dell’uragano «Katrina» ci furono dei problemi di fornitura negli Stati Uniti. Fortunatamente non se ne dovette fare uso. La Svizzera si rifornisce di petrolio per il 40% attraverso le due raffinerie elvetiche di Collombey (VS) e Cressier (NE). Il greggio proviene da Kazakistan, Azerbaigian, Nigeria, Algeria e Russia. Il 60% del petrolio arriva come prodotto finito dall’Unione europea in Svizzera. Nadia Rambaldi

Riserve petrolifere nel 2009 secondo le regioni in miliardi di tonnellate

Ex Unione Sovietica 16,6

Europa 1,9

Nordamerica 10,2

Africa 16,9

Medio Oriente 102,0

Asia e Pacifico 5,6

Fonte: BP Revisione statistica di Energia del Mondo

carta TCS Visuell

America del Sud e centrale 28,5


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«Oggi è chiaro che presto non si potrà più fare a meno della tecnologia ibrida». Intervista con Philipp Rhomberg, Direttore generale Toyota AG

Toyota persegue l’obiettivo dichiarato «emissioni zero». Ma come va inteso concretamente questo obiettivo? Toyota persegue l’obiettivo «emissioni zero» non da oggi, ma già dal 1967. Si tratta di una visione globale della mobilità sostenibile, oltre che della costante ricerca di soluzioni capaci di incrementare l’ecocompatibilità delle automobili. Oggi la tecnologia full-hybrid rappresenta un grande e decisivo passo avanti verso le «emissioni zero».

La tecnologia full-hybrid di Toyota. Quando si tratta di realizzare progetti d’avanguardia, Toyota è sempre un passo avanti. Una superiorità confermata proprio dalla tecnologia full-hybrid (Hybrid Synergy Drive®). Questo progetto di propulsione combina in modo straordinario bassi livelli di consumo, emissioni ridotte e puro piacere di guida. «Hybrid» non vuol dire altro che combinazione di due o più sistemi, nel nostro caso di due fonti di propulsione: un motore elettrico e un motore a combus-

tione interna. La parola «Synergy» si riferisce invece alla perfetta interazione di queste due propulsioni, utilizzate separatamente o insieme per ottenere la massima efficienza in termini di consumo carburante e il massimo rendimento. Grazie a questa tecnologia, Toyota ha compiuto un decisivo passo avanti verso l’obiettivo «emissioni zero».

Hybrid Synergy Drive Sistema full-hybrid

Il motore elettrico e il motore a combustione interna lavorano in squadra e raggiungono un rendimento elevato con un esiguo consumo di carburante.

Motore elettrico con coppia elevata Il motore elettrico funziona come uno «sprinter», ben allenato per le partenze veloci e sui brevi tratti.

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Standby *1

Il motore elettrico e il motore a combustione interna sono spenti. Entrambi sono «in pausa».

2

Partenza

Alla partenza, il veicolo viene trainato esclusivamente dal motore elettrico.

Motore a combustione interna con elevata resistenza Il motore a combustione interna funziona come un «granfondista», allenato per garantire una prestazione costante sui lunghi percorsi.

3

Corsa

Il motore a combustione interna svolge il lavoro principale, mentre il motore elettrico dà una mano. Tuttavia, è possibile anche il contrario oppure entrambi possono aiutarsi a vicenda.

Ripartizione della potenza altamente efficiente MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA

MOTORE ELETTRICO

CARICAMENTO BATTERIA

L’impianto di climatizzazione continua a funzionare anche a motore spento.

Partenza solo con il motore elettrico. *2

Utilizzo ottimale del motore a combustione interna e del motore elettrico.

SISTEMA FULL-HYBRID

*1 Se il livello di carica della batteria ibrida è basso, il motore a benzina può funzionare anche in standby. Questo per far funzionare il generatore che serve a ricaricare la batteria. Non è necessaria una stazione di ricarica esterna per caricare la batteria ibrida. *2 In particolari condizioni di funzionamento, il motore a combustione interna e quello elettrico possono funzionare insieme.


Ciò vorrebbe dire che, anche in futuro, Toyota punterà interamente sulla tecnologia full-hybrid… Esatto. Toyota continuerà a lanciare sul mercato nuovi modelli fullhybrid. Il nostro obiettivo è di quello offrire, entro il 2020, anche la versione ibrida dei modelli con motore convenzionale. Già oggi Toyota e Lexus offrono in Svizzera sei serie di modelli con tecnologia full-hybrid. Perché si dovrebbe acquistare un’auto a propulsione ibrida e non ad esempio una diesel con filtro antiparticolato? Secondo lei, dove sta il fascino sostanziale della propulsione ibrida? Sia la più moderna tecnologia diesel che quella full-hybrid di Toyota sono eccezionali in termini di efficienza. Tuttavia, la tecnologia fullhybrid – combinando la potenza di un motore a benzina ed uno elettrico – offre al cliente i vantaggi di entrambi i sistemi di propulsione tradizionali. Come il diesel – e persino in modo ancora più netto – il motore elettrico genera un’elevata coppia ai bassi giri, mentre il motore a benzina offre elevate prestazioni agli alti regimi. Dall’interazione delle due propulsioni nasce un equilibrio ottimale tra prestazioni, efficienza e consumo.

Secondo il suo punto di vista, quindi, la tecnologia full-hybrid offre il massimo dell’efficienza in quanto a prestazioni e consumi di carburante? Nei nostri veicoli full-hybrid, la combinazione di motore a benzina e motore elettrico si rivela estremamente efficiente in tutte le condizioni di guida e fornisce prestazioni elevate. Fino ad oggi è l’unica tecnologia che, nel traffico stop&go e a una velocità inferiore ai 50 km, permette di guidare esclusivamente in modalità elettrica e senza produrre emissioni. Se questo non è essere efficienti! Secondo lei, quale sarà la propulsione del futuro: l’ibrido, il motore elettrico o qualcosa di più stravagante, come ad esempio il motore a idrogeno? Oggi è chiaro che presto non si potrà più fare a meno della tecnologia ibrida. Sarà sempre più importante la combinazione di motori a combustione interna ed elettrici da caricare anche a una presa con sistema plug-in. Il plug-in incrementa l’autonomia della modalità elettrica, contribuendo alla riduzione del consumo emissioni. Tuttavia, anche i motori diesel e a benzina efficienti, come quelli di Toyota, manterranno la loro importanza, soprattutto per coloro che viaggiano su lunghi percorsi. Al contrario, i veicoli ad alimentazione esclusivamente elettrica verranno utilizzati sempre più in città o per brevi tratti. Ciò però non accadrà prima del 2015-2020.

Come funziona una full-hybrid. Oggi i clienti possono scegliere tra automobili con concetti di propulsione alternativi. Attenzione però! Ad eccezione dei modelli ibridi di Lexus, solo la Toyota Prius e la Toyota Auris Hybrid offrono, in virtù della loro propulsione full-hybrid, ottimali prestazioni dinamiche e bassi livelli di consumo e di emissioni, garantendo la stessa autonomia di un’automobile alimentata a benzina. Non fa differenza se vi spostate in città, in campagna o in autostrada.

4

Accelerazione

Il motore elettrico e il motore a combustione interna insieme fanno girare le ruote per generare una potenza ottimale con il massimo rendimento possibile.

5

Alta velocità

Il motore a combustione interna traina il veicolo, il motore elettrico dà una mano in caso di necessità.

Nel traffico urbano ogni tanto potrete guidare anche nella sola modalità elettrica (fino a una velocità di 50 km/h), quindi senza emissioni e praticamente senza rumori. Il funzionamento della propulsione full-hybrid di Toyota si può spiegare molto facilmente con il principio del tandem:

6

Frenata

Il motore a combustione interna viene spento, il motore elettrico funziona come generatore, quindi la batteria viene ricaricata e viene generata un’azione frenante.

Modalità EV (funzionamento esclusivamente elettrico) * 3 Il motore elettrico è in grado di trainare da solo il veicolo per brevi tratti.

Interruttore per la modalità EV Massimo utilizzo del rendimento del motore a benzina e del motore elettrico.

Il potenziale di rendimento del motore a benzina consente bassi consumi.

L’elevata capacità del motore elettrico e della batteria consente un grande recupero e immagazzinamento di energia.

Propulsione solo tramite motore elettrico.

*3 L’autonomia della modalità EV (esclusivamente elettrica) varia in base al livello di carica della batteria ibrida. Può succedere che la modalità EV non sia sempre disponibile, a seconda del grado di funzionamento del sistema ibrido. Attenzione! Tutte le illustrazioni e le informazioni si basano su esperimenti interni di Toyota e servono unicamente a scopo di confronto.


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test e tecnica | touring 6 | 31 marzo 2011

Più veloci grazie al motore elettrico Lo scorso anno in Svizzera sono state vendute quasi 40 mila biciclette elettriche. Anche gli scooter elettrici sono sempre più apprezzati. Il TCS ha messo sotto la lente quattro veicoli elettrici a due ruote. Alcuni consigli per l’acquisto. aria del mattino sul viso, anziché restare incolonnati negli ingorghi dei pendolari. Con le temperature in aumento torna la voglia di andare in bicicletta. Come dimostrano i dati di vendita, sul mercato delle due ruote giocano un ruolo crescente le bici elettriche. Che si debbano percorrere brevi distanze in città o più lunghe fuori porta, il mercato delle due ruote elettriche, in particolare delle bici, offre un ampio e variegato campionario. Per l’acquirente diventa, però, sempre più difficile trovare il veicolo perfetto. Un ruolo importante lo giocano il quadro legislativo, l’impiego che s’intende fare del mezzo, il tipo di propulsione e naturalmente il prezzo. Il TCS ha testato le bici elettriche E-Fun di Bike Pro, Flyer T8 di Bike Tec e Operator 5.6 di Wheeler insieme all’aggregato elettrico aggiuntivo BionX e allo scooter elettrico Vespino E4.

Sistemi di trazione | Esistono essenzial-

mente tre sistemi di trazione. Il motore anteriore è sovente montato sui modelli più economici, quali per esempio Bike Pro. Ha il vantaggio che è semplice da integrare sulla bicicletta. Lo svantaggio consiste nell’influsso del motore sul manubrio e le difficoltà in caso di cambio della ruota. Il motore centrale è invece caratteristico delle bici elettriche della fascia di prezzo medioalta, quale per esempio la Flyer T8. È integrato principalmente sul telaio, per cui non è possibile montarlo successivamente su una bici tradizionale. Inoltre con questa tipologia di trazione si manifesta un’usura supplementare della catena. La struttura compatta e la ripartizione dei pesi sono in-

vece gli aspetti positivi. Il cambio di ruota non risulta, inoltre, influenzato dalla presenza del motore. Il motore posteriore è spesso usato quando la trazione elettrica è montata sulla bici successivamente, come ad esempio sulla Wheeler con motore BionX oggetto del test. Esso offre una risposta diretta ed è facile da montare. Il cambio della ruota è, tuttavia, complicato ed il peso relativamente importante sulla ruota posteriore può dare qualche problema di tenuta di strada.

Profili d’impiego | Di fronte alla pletora di modelli, è opportuno approfondire il tipo di impiego che si intende farne e il territorio in cui ci si muoverà. Chi intende utilizzare la bicicletta elettrica in ambiente urbano dovrà potervi salire e scendere senza difficoltà, quindi preferirà un veicolo che faciliti quest’operazione. Per il traffico stradale, un motore da 200 W e una assistenza alla pedalata da 25 km/h. Chi si sposta invece più spesso fuori città, deve prestare attenzione anche all’autonomia degli accumulatori. Per frequenti viaggi extra urbani bisognerà inoltre anche puntare sulla buona qualità di cambio, freni, copertoni e telaio. Il test del TCS ha dimostrato che la qualità generale della Flyer T8 e della Wheeler/BionX appare buona, mentre la Bike Pro mostra qualche lacuna in fatto di stabilità del telaio, freni, cambio e luci. D’altro canto la qualità delle componenti si ripercuote direttamente sul prezzo. Chi intende impiegare il mezzo anche per le salite, necessita di una grande capacità in fatto di batterie e un motore fino a 500 W di potenza. Lo scooter elettrico si presta per

foto Fabian Unternährer

› Viaggiare spediti e godersi la frizzante

Indicatore di velocità e del livello batteria.

i percorsi urbani come alternativa a quello a benzina o ad una city-car. Biciclette elettriche da 1000 Watt sono invece piuttosto di nicchia, analogamente alle bici trasformate per il «downhill», mezzi che raramente si vedono sulle strade. Un fattore importante per la modalità di trazione è il sistema con cui è avviata e regolata l’assistenza propulsiva del motore, che può essere regolata da un contagiri o da un sensore di potenza, entrambi istallati sui pedali. Il contagiri riconosce unicamente la frequenza della pedalata, ma non la forza che s’imprime sui pedali, per cui si ottiene la sensazione di pedalare a vuoto,

Norme legali per i diversi tipi di biciclette elettriche Pedalata assistita fino a Potenza max. del motore in watt Immatricolazione Possibile uso solo motore elettrico Guida autorizzata Porto del casco obbligatorio

25 km/h 250 contrassegno bici no da 14 anni con patente motorino, altrimenti da 16 anni no

nessuna limitazione 500 targa motorino no da 14 anni con patente motorino

nessuna limitazione 500 targa motorino sì, fino a 20 km/h da 14 anni con patente motorino

nessuna limitazione 1000 targa motorino no da 14 anni con patente motorino

nessuna limitazione 1000 targa motorino sì, fino 30 km/h da 14 anni con patente motorino

no

no

no

sì, se >20 km/h


31 marzo 2011 | touring 6 | test e tecnica

La trazione centrale è integrata nel telaio, mentre l’anteriore e la posteriore si trovano sulle rispettive ruote.

mentre con il potenziometro la bicicletta viene sempre mossa da una combinazione di energia umana ed elettricità. I modelli Flyer T8 e Wheeler/BionX che dispongono di questo tipo di gestione del motore, nel test sono risultati più confortevoli. Una carica degli accumulatori per una bici elettrica costa tra i 6 e i 9 centesimi, mentre caricare completamente uno scooter costa 65 centesimi. I caricatori non devono restare collegati alla rete quando non sono utilizzati e se possibile vanno spenti. Per quanto riguarda l’autonomia, essa è influenzata da numerosi fattori. Se l’assistenza alla pedalata è regolata al massimo o se si viaggia spesso in salita, allora si accorcia. In condizioni normali, di regola le indicazioni del fabbricante sono invece corrette, fintanto che gli accumulatori non sono esausti. Un consiglio: la giusta pressione dei pneumatici – che per le bici da strada corrisponde a 4 bar – ha una grossa influenza sull’autonomia delle batterie. Le biciclette elettriche possono essere guidate a partire dai 14 anni con una patente per ciclomotori. A partire da 16 anni è possibile guidare bici con motore fino a 250 W e un’assistenza alla pedalata fino a 25 km/h anche senza patente per ciclomotori. Bici con motori più potenti sono invece equiparate a motocicli leggeri. Per i motori elettrici con prestazioni fino a 1000 W valgono quindi le prescrizioni dei ciclomotori: possono circolare in versione puramente elettrica fino a 30 km/h. L’Ufficio federale delle strade ha al vaglio un adeguamento delle normative. nr/TCS c+p

Test TCS comparativo di biciclette e scooter elettrici

Fabbricante/ modello Assistenza fino a Potenza del motore in watt Autonomia Prezzo in franchi Sistema di trasmissione

Bike Pro E-Fun 25 km/h 180 ca. 40 km 1499.– Trazione anteriore con sensore di velocità Tempo carica batteria 0–100% 6 ore 17 minuti Vantaggi – Facile scendere e salire – Freno a contropedale – Spia del consumo in stand-by sul caricatore Svantaggi

Bike Tec Flyer T8 25 km/h 250 20–80 km 3790.– Trazione centrale con sensore di potenza 5 ore 49 minuti – Finiture – Componenti – Gestione del motore – Efficienza del caricatore – Montaggio semplice del rimorchio – Assenza di un indicatore di – Componenti corrente sul caricatore – Inserimento dell’assistenza – Assenza di luci senza batterie ritardato – No luce dietro senza batterie – Usura accresciuta di catena e corone – Montaggio del rimorchio difficoltoso

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Wheeler/BionX Operator 5.6/HS 500 45 km/h 500 ca. 60 km 4998.– Trazione posteriore con sensore di potenza 5 ore 25 minuti – Grande assistenza alla pedalata – Componenti – Luci anche senza batterie – Interruttore principale sul caricatore – Trasmissione insufficiente ad alta velocità – Efficienza del caricatore – Montaggio del rimorchio difficoltoso

Vespino E4 88 km/h 4000 ca. 60 km 7890.– Trazione posteriore con acceleratore a mano 4 ore 36 minuti – Costi di viaggio – Costi di manutenzione – Protezione dall‘aria – Nessuna emissione di gas – Qualità della lavorazione – Indicatore dello stato delle batterie impreciso – Tenuta instabile in curva


Traversata transatlantica con la Queen Mary 2 Attraversare l’Atlantico da Southampton a New York e godersi una navigazione con il massimo comfort, un’eccellente gastronomia e un ampio programma d’intrattenimento. A New York vi attendono arte, musica, gastronomia e shopping. Un vero e proprio viaggio per i sensi... Viaggio dal 20 settembre al 1° ottobre 2011 PROGRAMMA 1° giorno, ma, 20.9.11: il mattino volo dalla Svizzera a Londra e trasferta in pullman verso Southampton. Imbarco e partenza nel tardo pomeriggio. 2°–7° giorno, me–lu, 21–26.9.11: giorni in mare. Lasciatevi alle spalle il tran-tran quotidiano! Concedetevi il tempo per essere pigri o per sfruttare le offerte sulla nave. Non importa se un’interessante conferenza, un concerto, un corso di ballo o di computer, un’introduzione al gioco di carte del bridge oppure all’arte dei cocktail: questo e tanto altro vi attende. Di

CON MAGGIORI PRESTAZIONI � Assistenza Viaggi TCS da/per la Svizzera � Traversata dell’Atlantico sulla lussuosa Queen Mary 2 nella cabina con la categoria prescelta � A bordo vasto programma di attività e intrattenimento � Pensione completa sulla nave � Aperitivi di benvenuto e di congedo � A New York visita della città, del porto e museo d’arte moderna � A New York hotel di prima categoria in posizione centrale � Grande programma d’intrattenimento alternativo a New York

notte, la nave mostra il suo lato migliore: ballare con l’orchestra nella Sala Queen? Tentare la fortuna al casinò? Godersi uno spettacolo teatrale? Oppure lasciarsi coccolare nei numerosi bar? Purtroppo le giornate trascorrono troppo velocemente! 8° giorno, ma, 27.9.11: il mattino presto arrivo al porto di New York. Sbarco, poi visita della metropoli. Trasferta all’hotel. 9° giorno, me, 28.9.11: in mattinata escursione al porto. Il pomeriggio libero. 10° giorno, gio, 29.9.11: il mattino visita del MoMa – Museum of Modern Art. Il pomeriggio visita dell’Empire State Building. 11° giorno, ve, 30.9.11: nel pomeriggio trasferta all’aeroporto e rientro in Svizzera. 12° giorno, sa, 1.10.11: il mattino arrivo in Svizzera. Prezzi per persona, 12 giorni/ 11 notti da/fino in Svizzera Cat. D4, cabina interna, ponte 6: camera doppia CHF 4590.–/singola CHF 7000.– Cat. C4, cabina esterna, ponte 5: camera doppia CHF 4890.–/singola CHF 7450.– Cat. C3, cabina esterna, ponte 6: camera doppia CHF 4990.–/singola CHF 7500.– Cat. B3, cabina con balcone, ponti 4+5: camera doppia CHF 5290.–/singola CHF 8100.– Cat. B2, cabina con balcone, ponti 5+6: camera doppia CHF 5450.–/singola CHF 8350.– Cat. B1, cabina con balcone, ponte 6: camera doppia CHF 5590.–/singola CHF 8600.– Cat. A2, cabina deluxe con balcone, ponte 11: camera doppia CHF 5990.–/singola CHF 9200.–

Cat. A1, cabina deluxe con balcone, ponte 12: camera doppia CHF 6090.–/singola CHF 9500.– Inoltre: prezzi per 3a e 4a persona su richiesta. Compresi nel prezzo: � voli Svizzera–Londra/ New York–Svizzera � trasferte a Londra e New York � 7 pernottamenti a bordo, nella cabina della categoria prenotata � proposte d’intrattenimento a bordo � pensione completa a bordo (dalla cena il giorno 1 sino alla colazione il giorno 8) � servizio + tasse (aeroporto/porto) � 3 pernottamenti a New York, incl. colazione americana � tutte le gite, visite + ingressi del programma � guida TCS da/per la Svizzera + guida a New York in lingua tedesca/francese Da notare: per i dettagli sul viaggio dei lettori si veda il programma al sito www.viaggi-tcs.ch/ QM2. Il viaggio è stato organizzato e realizzato da KUONI Viaggi SA. Il programma serale a New York è facoltativo. Organizziamo volentieri noi per voi! Consigliamo il Libretto ETI Mondo. Prenotazioni in tutte le agenzie Kuoni, tel. 044 2774277 o www.viaggi-tcs.ch/QM2

Southampton �

CH

New York �

1000 km


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31 marzo 2011 | touring 6 | test e tecnica

Chevrolet, allarme centenario Quarto produttore mondiale, Chevrolet celebra quest’anno il suo centenario di fondazione da parte di Louis Chevrolet, emigrato giurassiano nato nel 1878 a La Chaux-de-Fonds. Un marchio planetario oggi in pieno boom.

› Louis Chevrolet porta senz’altro uno dei co-

gnomi svizzeri più celebri. Questo giurassiano che ha trascorso l’infanzia a Bonfol (JU) e la giovinezza a Beaune (Francia) fu il motore della Chevrolet Motor Company, da lui fondata nel 1911 assieme all’uomo d’affari William Durant. Tuttavia, quel rinomato pilota e talentuoso ingegnere che era Louis Chevrolet (foto) lasciò la società già nel 1913 a causa di divergenze con il suo socio. Il quale intendeva produrre vetture di massa a prezzo abbordabile, mentre lo svizzero spronava per l’eccellenza automobilistica, sulla scia della lussuosa berlina Chevrolet Classic Six lanciata nel 1912. E la marca diventò uno dei pilastri della formidabile epopea automobilistica americana. Integrata dal 1918 in General Motors, fu – ed è tuttora – il principale vettore del gigante dell’auto, a lungo numero uno mondiale. E dire che Louis Chevrolet non ha toccato il minimo diritto d’autore sui milioni di auto che si sono fregiate del suo nome. Figura emblematica dell’automobile americana, Chevrolet è ormai passata allo statuto di costruttore globale, la cui reputazione non poggia più soltanto sulle grandi berline e le Corvette. Il ridispiegamento concluso di recente in

Per Cadillac scatta il rilancio europeo

foto ald

Dopo la bufera che ha scosso General Motors, Cadillac si ristabilisce in Europa attraverso una piccola struttura con sede a Glattbrugg (ZH) la cui flessibilità (8 persone) contrasta con i fasti d’altri tempi. Se gli obiettivi sono modesti (circa 1200 unità), questa icona dell’auto di lusso americana

Il crossover SRX è la punta di diamante di Cadillac.

Europa è emblematico di questo nuovo orientamento. Il mezzo milione di Chevrolet distribuite annualmente sul Vecchio Continente sono quasi esclusivamente derivate dalla gamma dell’ex marchio coreano Daewoo. Una gamma popolare che dovrebbe permettere a medio termine di raddoppiare le vendite europee. Detto ciò, Chevrolet non rinnega il sogno americano, come testimoniano la potente Camaro e l’innovatrice Volt elettrica. MOH

Info Touring Promossa al rango di capoluogo dei festeggiamenti del centenario, La Chaux-de-Fonds accoglierà il 19 giugno dei modelli Chevrolet di ogni epoca. Il 3 novembre, sarà scoperto un monumento in onore a Louis Chevrolet.

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può appoggiarsi su modelli collaudati. Il grosso delle vendite è garantito dalla crossover SRX e dalla berline CTS, declinate sia in versione break che coupé. Senza contare l’esplosiva CTS-V da 564 CV. Si aggiunga la titanica 4�4 Escalade, eccezionalmente affiancata da una versione ibrida meno vorace, tranne la CTS-V, tutti i modelli sono disponibili a trazione integrale. Cadillac si smarca con un rapporto prezzo/prestazioni più favorevole rispetto alla fascia alta tedesca. Per contro, queste auto profondamente americane sono assetate e, vista la ristrettezza del mercato europeo, nessun diesel è previsto. Così la marca punta sull’uscita di un modello compatto (circa 4,50 m) e leggero entro il 2012–13. Questa propulsione, prevista in differenti carrozzerie, contribuirà ad abbassare le emissioni di CO2. Cadillac conta anche sulle ibride e ha accesso alla tecnologia della Chevrolet Volt (prolungatore di autonomia). A meno che non veda la luce la scoppiettante cittadina Urban Luxury Concept. MOH

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31 marzo 2011 | touring 6 | test e tecnica

Nuovi produttori

Per un viaggio sereno Mentre le vacanze estive sono ancora una lontana prospettiva, quelle di Pasqua si avvicinano a grandi passi. Affinché l’automobilista si prepari nelle migliori condizioni e, soprattutto non dimentichi niente, il TCS ha elaborato una preziosa lista di controllo. Alcuni dei principali punti da rispettare per la sicurezza: � Gli oggetti non indispensabili in viaggio vanno sistemati nel bagagliaio. � Caricare i bagagli pesanti sul fondo del vano bagagli, immediatamente dietro la

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Thailandia e Marocco Nel permanente tentativo di ridurre i costi, i costruttori automobilistici guardano verso nuovi paesi con vantaggi fiscali e una manodopera a buon mercato. Finora centro mondiale dei pick-up, la Thailandia inizia a fabbricare autovetture più sofisticate e dal 2014 potrebbe integrare i top 10 dei produttori con 2,3 milioni di veicoli. Altre dimensioni per il Marocco, dove Renault aprirà un sito Dacia per produrre quasi 500 000 unità in tre anni.

panca passeggeri. Gli oggetti leggeri vanno riposti in alto ma non devono superare la sommità della panca. � Verificare lo stato dei pneumatici, il livello dei liquidi, le lampadine, la batteria ecc. � Tenere a mente che la guida di un veicolo carico cambia sensibilmente.

Top 5 dell’occasione

Dominazione tedesca I marchi VW, Opel,

La check-list vacanze in auto si scarica da www.tcs.ch > auto-moto; lista di controllo generale su www.travelnews.tcs.ch. tg

Renault e BMW trotterellano in testa al mercato elvetico dell’usato, che è salito l’anno scorso a 775 000 unità (+12%). Questa cifra rappresenta più del doppio delle vendite di auto nuove (294 000).

Rosso antico

ald

Opel CD Nel 1969, la casa tedesca presentava uno studio di coupé biposto basato sul telaio di una Diplomat accorciata di 30 centimetri. Appena restaurata con minuzia, questa progenitrice delle Opel Bitter sfoggia addirittura il suo rosso d’epoca ricreato da Glasurit.

Approvvigionamento di autovetture in Europa

Impatto tsunami limitato... almeno a breve termine Lo tsunami che ha devastato il Giappone non avrà un impatto immediato sulla distribuzione di auto in Europa. Per marche come Toyota, Nissan o Honda, la produzione avviene all’80% circa fuori dal Giappone. Inoltre gli stock europei sono ben forniti. E tutto sembra indicare che la produzione nel Paese riprenderà prossimamente. Bisognerà ovviamente fare i conti con qualche imprevisto, come ad esempio le interruzioni di corrente, le vie di comunicazione mal messe e, fattore più grave, l’assenza di alcuni fornitori di componenti, toccati dal sisma. Il nord-est del Giappone ospita infatti importanti fabbricanti di semi-conduttori – alla base dei micro-chip – che riforniscono l’industria automobilistica. Una settimana dopo la catastrofe, qualche fabbrica europea e americana a corto di pezzi ha dovuto rallentare la produzione. Alcuni analisti dubitano tuttavia che vi sarà una penuria di componenti elettronici in caso di prolungamento della crisi giapponese. Se l’industria automobilistica è vittima del suo sistema di produzione «just in time», non va dimenticato che possiede anche una notevole capacità di adattamento. MOH

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test e tecnica | touring 6 | 31 marzo 2011

Lo spazioso fratello maggiore La Ford Grand C-Max convince grazie all’abitacolo modulare e all’ampiezza degli spazi disponibili. La versione 1.6 Ti-VCT Titanium offre tanto comfort, ma poco temperamento. pisce al primo sguardo per l’enorme offerta di spazio. La nuova Ford Grand C-Max è 14 cm più lunga della sua sorella minore e offre quindi un maggior volume di carico, che nell’uso quotidiano si fa sentire e permette di istallare una terza fila di sedili. La monovolume compatta, nonostante la sua dimensione, è sorprendentemente maneggevole ed in fatto di comportamento stradale non è inferiore al modello a 5 posti. Primo modello Ford in Europa, la Grand C-Max dispone di due porte laterali scorrevoli. Questo garantisce un’accessibilità ottimale all’abitacolo estremamente modulare di questa minimonovolume, anche se contrasta un po’ con il suo look esteriore altrimenti molto elegante. Il muso non si distingue in pratica dalla C-Max ed è molto piacevole alla vista, mentre il posteriore appare un po’ appesantito e grezzo. La linea del tetto non scende in modo così marcato come quella della più piccola C-Max, fattore che la rende un po’ più statica. Nonostante la sua altezza (1,65 metri) e lunghezza (4,52 m), il design della Grand C-Max nel complesso è comunque molto dinamico.

Moderno, ma sovraccarico | Il cockpit della Grand C-Max è molto moderno, ma non offre grande funzionalità. Il cruscotto futuristico è bello, ma come anche il volante, è dotato di troppi pulsanti, di cui una parte troppo piccoli. In aggiunta, i materiali risultano di qualità abbastanza mediocre, così come le rifiniture. I numerosi vani per oggetti e porta-bicchieri sono tuttavia molto pratici. Il sistema di navigazione opzionale, il computer di bordo e la radio sono di difficile utilizzo. I sedili in pelle (in opzione a 1700 franchi) sono eleganti, comodi e davanti anche completamente riscaldabili. Inoltre, questa opzione permette anche di regolare elettro-

nicamente il sedile del conducente in ben sei direzioni. Nella zona posteriore la Grand C-Max riserva alcune sorprese. Il suo concetto interno è ben studiato e offre soluzioni di dettaglio molto pratiche. I due sedili singoli della seconda fila si lasciano regolare perfettamente. Inoltre, con due manipolazioni, la poltrona centrale della seconda fila si ripiega su se stessa oppure può essere del tutto nascosta sotto la superficie del sedile esterno destro. La terza fila di sedili (in opzione a 1000 fr.) può anch’essa essere montata con poche operazioni. Sebbene disponga di poggiatesta regolabili in altezza e di molto spazio per la testa, è prevalentemente pensata per i bambini. Il volume di carico con due file di sedili è di ben 1742 litri. Con la terza fila di sedili aperta, rimane però soltanto poco spazio per il bagaglio.

Freni efficaci | Con un motore 1.6 aspirato

e 125 CV la minimonovolume con i suoi 1645 kg risulta un po’ sotto-motorizzata. Tuttavia la Grand C-Max è ottenibile anche

+ –

continua a pagina 27

Più o meno

foto Fabian Unternährer

› Il secondo modello della Ford C-Max col-

Grande modularità ed enorme offerta di spazio nella versione a 5 sedili, comportamento dinamico e buon comfort di viaggio, porte scorrevoli molto pratiche, buon rapporto prezzo/prestazioni e prezzi degli optional ragionevoli.

Il cruscotto è sovraccarico e frammentato, le prestazioni del motore e soprattutto le riprese sono insufficienti. I materiali della plancia sono un po’ buon mercato e il bagagliaio nella versione 7 posti estremamente piccolo.

Abitacolo luminoso col tetto opzionale in vetro.


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Nonostante la sua mole in altezza e lunghezza, il design della Ford Grand C-Max nel complesso risulta sportivo e dinamico.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»

Ford Grand C-Max Mazda 5 1.6 Ti-VCT 2.0 DiSi Titanium Exclusive

Peugeot 5008 1.6 VTI Sport

Renault Grand Scénic 1.4 T Dynamique

34 550.– 1596 92/125 159/4000 6,6 C2 69 –.75 11133 6/2011

35 500.– 1598 88/120 160/4250 6,91 C2 676 –.75 11113 9/20106

34 600.– 1397 96/131 190/2250 7,31 D2 687 –.74 11113 13/20097

34 620.– 1999 110/150 191/4500 6,91 C2 705 –.74 11113 16/20055

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/ anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Mazda 5 2.0 Exclusive 6 Peugeot 5008 1.6 T 7 Renault Gr. Scénic dCi 160

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Il cockpit è moderno, ma poco funzionale.


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31 marzo 2011 | touring 6 | test e tecnica

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Scheda tecnica �

111 cm 100 cm 95 cm

� �

165 cm

m m cm 9 c –71 c –8 11 –1 55 64 9 � � 8

passo 279 cm lungh. 452 cm (larg. 183 cm)

� �

larghezza interna: ant. 146 cm, post. 150 cm bagagliaio: 475–1742 litri pneumatici: 215/55 R 16, min. 205/55 R 16

VEICOLO PROVATO Ford Grand C-Max 1.6 Ti-VCT Titanium; 5 porte, 7 posti; 34 550 fr. (auto del test: 46 200 fr.) Gamma: dalla Duratec 1.6 Ti-VCT, 105 CV (27 950 fr.) alla Duratorq 2.0 TDCi, 163 CV (43 350 fr.) Opzioni: 3a fila di sedili (1000 fr.), vernice metallizzata (750 fr.), sistema di navigazione SD con radio DAB (1600 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica, 1 anno garanzia extra Ford; garanzia antiruggine: 12 anni (con condizioni) Importatore: Ford Motor Company (Switzerland) SA, 8304 Wallisellen, www.ford.ch

con motori di potenza superiore, fino a 180 CV. Il motore da 1,6 litri, sotto i 3500 giri manca di ripresa, che si fa sentire soltanto a partire da 4000 giri. Il cambio a 5 rapporti tuttavia è ben calibrato, ma non più al passo coi tempi: a 120 km/h si sente infatti la mancanza di un sesto rapporto. Altrimenti la rumorosità è abbastanza contenuta. Degni di citazione sono inoltre i freni della minimonovolume molto efficaci: lo spazio di frenata a 100 km/h secondo il test del TCS è risultato essere di soli 36,5 metri. La dotazione di sicurezza della Grand C-Max è completa e tutti i poggiatesta sono regolabili correttamente. La visuale anteriore è un po’ limitata, soprattutto il muso che si lascia soltanto indovinare. L’assistente di parcheggio opzionale e i sensori di distanza

per il parcheggio davanti e dietro (a partire da 850 fr.), risolvono completamente il problema.

Familiare che vale il prezzo | La Ford

Grand C-Max è l’auto familiare perfetta per la sua modularità. Il comfort di viaggio elevato ne fanno inoltre un veicolo ideale per i lunghi tragitti. A giri elevati il rumore del motore è percettibile, ma discreto. Il telaio è ben calibrato e molto sportivo e dinamico per una minimonovolume. La versione Titanium è riccamente equipaggiata, ma anche le versioni più economiche Ambiente (da 27 950 fr.) e Carving (da 29 850 fr.) presentano un buon rapporto prezzo/prestazioni e prezzi degli optional ragionevoli. In generale un’auto che vale il suo prezzo e che offre grande comfort per le famiglie.

Il sedile centrale della seconda fila si può nascondere sotto la superficie del sedile laterale destro. I due sedili della terza fila si istallano con una sola manipolazione.

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 12,4 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 11,4 s 80–120 km/h (in 4a) 12,4 s Diametro di sterzata: 12,4 m Insonorizzazione: 60 km/h: 58 dBA 11111 120 km/h: 69 dBA 11111 11111 11133 11111

COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore

mano d’opera (fr.)

20 000/12 0,6 87.– 40 000/24 1,2 174.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 20,6 5034.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

fr./mese fissi variabili

Ford Grand C-Max 1.6 Ti-VCT Titanium in dettaglio

15 000 30 000

75 52

571.– 571.–

ABITACOLO 11113 Il concetto degli interni offre grande modularità e una configurazione dei sedili di facile gestione. La disponibilità di spazio davanti e sulla prima fila posteriore è molto buona. Il sedile centrale a scomparsa nella seconda fila e i due sedili della terza fila sono destinati ai bambini, ma garantiscono spazio sufficiente per la testa anche ad un adulto.

ni: climatizzatore automatico a due zone, aiuto alla partenza in salita, accensione senza chiave, cerchi in lega e molto altro.

COMFORT 11113 Sospensioni un po’ rigide, ma a pieno carico si ammorbidiscono. Il motore a giri elevati si fa sentire, ma non eccessivamente. Cruscotto e volante sono sovraccarichi di pulsantini e pongono qualche difficoltà di utilizzo.

COMPORTAMENTO 11113 La minimonovolume è sorprendentemente agile e dinamica, lo sterzo diretto e preciso, con buona reattività.

365.– 730.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Ford da 125 a 185 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

TCS 8,9 5,2 5,7 fabbrica 8,9 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 7,7 l/100 km serbatoio: 60 litri

6,6 6,9

138 g/km 167 g/km C 11133

autonomia 779 km

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

EQUIPAGGIAMENTO 11111 La versione Titanium è la variante più ricca in fatto di dotazio-

Nadia Rambaldi

DATI TECNICI Motore: 4 cilindri a benzina 1.6, 125 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marce Peso: 1645 kg (auto test), totale ammissibile 2135 kg, carico rimorchiabile 750 kg

SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36,5 m Visibilità circolare Equipaggiamento

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PRESTAZIONI 11133 Il motore 1.6 aspirato con i suoi 125 CV fatica a far prendere velocità ai 1645 kg di questa minimonovolume. Il cambio a 5 rapporti è ben calibrato, anche se in autostrada si sente la mancanza di una sesta marcia.

SICUREZZA 11111 Ottimi freni, equipaggiamento di sicurezza completo. La visibilità davanti è un po’ limitata, per cui un assistente di parcheggio è consigliato.


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viaggi e tempo libero | touring 6 | 31 marzo 2011

In Mongolia in sella a cavalli rombanti Immergersi nel silenzio e nella vastità della natura mongola su una moto fuoristrada è un’esperienza tanto straordinaria quanto indimenticabile. Il Paese offre incontri con culture arcaiche.

I lesti cavallini della steppa percorrono in branco la prateria.

Ci sono momenti nella vita, in cui la fortuna e la libertà ti prendono per mano e ti accompagnano nell’avventura. Sono momenti rari, ma accadono, e sono talmente intensi che rimangono impressi nella mente e nel cuore per sempre. Proprio così è stato per il gruppo di motociclisti «offroad» al quinto giorno del loro viaggio attraverso la Mongolia selvaggia. Hanno attraversato un’ampia valle fluviale, ricca di boschi, branchi di yak che brucano e prati puntellati di stelle alpine. Non ci sono steccati, né cartelli di divieto, solo distese infinite coronate da un cielo color dell’acciaio.

Piccoli lama annunciano l’inizio della lezione al suono dei corni.


31 marzo 2011 | touring 6 | viaggi e tempo libero

Mentre giù in fondo alla valle le due jeep di accompagnamento lasciano dietro di sé nuvole di polvere, i motociclisti conquistano una dopo l’altra le cime della catena di colline, si gettano in ampie curve tra le valli laterali, per poi passare davanti a bizzarre formazioni rocciose e affrontare infine le vette successive. La cavalcata selvaggia attraverso un paesaggio magico è stata compiuta non senza inconvenienti. Poco prima di giungere al campo di tende mongole (ger) di Tsenkher con le sorgenti minerali calde, due motociclisti hanno bucato la gomma. Con pochi rapidi gesti, i mecca-

nici mongoli risolvono il problema e soltanto due ore più tardi i centauri, segnati dagli sforzi di una giornata trascorsa nella steppa, si ritrovano nella sorgente di 40 gradi, a ricordare gli avvenimenti appena vissuti come in un film.

Tappe variate | Viaggiare a bordo delle moto da cross attraverso la Mongolia è una delle avventure più esclusive su due ruote di questi tempi. A seconda dell’abilità di guida, il tragitto da un accampamento all’altro può variare di grado di difficoltà. Dato che nella vastità della steppa non s’in-

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contra anima viva, e nemmeno i cellulari funzionano, è importante che sui veicoli di accompagnamento ci siano dei meccanici, così come sufficiente carburante, alimenti e bevande. Appena arrivati in Mongolia è importante una cosa: si devono lasciare a casa gli standard occidentali. Ma non risulta difficile farlo, dato che ci si inoltra nella natura selvaggia. Si dorme nei confortevoli campi di tende, dove si trova tutto il necessario per ritemprare gli stanchi motociclisti. La cucina mongola è gustosa con molta carne piccante. E prendere una doccia fredda non dà proprio fastidio, continua a pagina 31

L’orizzonte si staglia all’infinito e la varietà del paesaggio con le ger è un paradiso per i motociclisti.

Gli altari (ovoo) servono per onorare gli spiriti locali e le divinità.

Pneumatici bucati vengono riparati in un battibaleno dai mongoli.


Vacanze in Italia

Adriatico

Liguria


31 marzo 2011 | touring 6 | viaggi e tempo libero

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Dormire all’interno di una «ger» come Gengis Khan

Ugii Nuur Tsetserleg

Amarbayasgalant Ulan Bator Khogno Khan

Karakorum MONGOLIA

200 km

foto Felix Maurhofer, carta TCS Visuell

Uran Togoo

Durante il Naadam, che è la Festa nazionale della Mongolia, ovunque hanno luogo corse di cavalli con fantini spesso molto giovani.

continua da pagina 29

perché si pensa solo a togliersi di dosso la polvere accumulata durante il giorno.

Mille chilometri | Il viaggio di sette giorni

sulle Suzuki RMZ 400 è suddiviso in tappe che attraversano le regioni di Selengen, Bulgan, Arkhangai, Övörkanghai e Töv. Si consiglia una certa esperienza nella guida fuoristrada, dato che in totale si percorrono oltre 1000 km attraverso la steppa e anche su valichi ripidi. È chiaro comunque che i centauri hanno un equipaggiamento da cross completo, dato che soprattutto in caso di precipitazioni le cadute non sono una rarità. La spavalderia nella natura selvaggia è rischiosa: i soccorsi non giungono rapidamente sul luogo dell’incidente. Scoprire dal seggiolino della moto la vastità infinita della Mongolia con i suoi nomadi cordiali e ospitali è un’esperienza incredibile. I paesaggi cambiano in continuazione, la sfida su due ruote tiene sveglio

il conducente, soprattutto quando si circola a oltre 80 km/h sulla pianura della steppa o si attraversano fiumi dalle acque agitate. Si percorrono valli ricoperte di fiori, ci si arrampica su per i boschi, e si conquistano dune di sabbia o ci si tiene in equilibrio sul terreno accidentato. Lungo il tragitto si incontrano numerose attrazioni come i templi buddisti di Karakorum e Amarbayasgalant, i vulcani spenti di Uran Togoo o la città mineraria di Erdenet. E chi ha fortuna, in luglio può assistere alla festa del Naadam con le spettacolari corse dei cavalli, il tiro con l’arco e la lotta, ottenendo un quadro piuttosto completo di come sia la cultura di questo popolo della steppa, affascinante e legato indissolubilmente alla natura. In questa Mongolia il tempo sembra essersi fermato. Chi apprezza la bellezza della natura, un pizzico di avventura e lo stile di vita semplice, vi ritorna volentieri, con la motocicletta, a piedi o in groppa a un cavallo mongolo.

Felix Maurhofer

A soli pochi chilometri fuori dalla capitale Ulan Bator comincia la natura selvaggia e il territorio dei nomadi. Si dice che da nessuna parte al mondo ci siano così tanti nomadi come in Mongolia. E ancora oggi vivono esattamente come i loro avi, si spostano laddove c’è cibo per il loro bestiame e vivono in tenda, che in lingua mongola si dice «ger». Questa dimora mobile ha dimostrato per secoli di essere la soluzione migliore per affrontare il rigido clima. La ger è costruita in modo estremamente semplice ed è costituita da una griglia circolare di pali di legno sulla quale poggiano le pertiche di sostegno del tetto che si incontrano alla sommità con un cerchio di legno. Due colonne poggiate al centro sostengono tutta la struttura. La porta d’ingresso ha una cornice di legno. La tenda è ricoperta con feltro, pelli e altri materiali impermeabili. A seconda della stagione, vengono impiegati più o meno strati di copertura esterna. Ci sono ger di varie dimensioni, piccole per la caccia e grandi per le feste. In media le ger abitative hanno una superficie di 25 metri quadrati e in mezzo sono alte 2,5 m. I mongoli hanno bisogno mediamente di un’ora per erigere una ger. Dato che l’ingresso è sempre rivolto verso sud per sfruttare la luce e il calore del sole, nella steppa non c’è bisogno di una bussola. Nelle ger dei turisti lo spazio interno è arredato con letti, portabiti, un tavolo e una stufa. Per contro, a casa dei mongoli vige un ordine rigoroso. Di fronte alla porta si trova un posto d’onore per gli oggetti di culto. Il capofamiglia ha il suo posto al nord, la parte a est è per le donne con i loro utensili casalinghi, la parte ovest è riservata agli uomini. I bambini soggiornano nello spazio delle donne, gli ospiti in quello degli uomini. Chi entra in una ger non deve mai urtare oppure calpestare la soglia, perché pare porti sfortuna. fm

Da sapere Programma: volo Svizzera–Ulan Bator, visita della capitale, sette giorni in moto attraverso la Mongolia, volo di ritorno. Miglior periodo: da maggio a settembre. Volo di andata: via Mosca verso Ulan Bator (ad es. con Aeroflot). Prezzo: tour in moto della Mongolia da 4700 fr. senza volo. Voli da 1500 fr. In generale i prezzi sono più bassi rispetto alla Svizzera. Valuta: Tugrik (1 fr. = 1200 Tugrik). Ingresso: è necessario un visto turistico (www.geneva.mfat.gov.mn). Salute: a causa del clima secco bere sempre a sufficienza, bollire il latte fresco e non mangiare carne cruda. Equipaggiamento: un kit completo da motocross, vestiti caldi e traspiranti, sacco a pelo. Prenotazioni e informazioni: Rebel Motorradreisen, www.rebeleurope.ch, office@rebeleurope.ch, tel. 033 681 80 13. fm

Le ger della steppa mongola sono alloggi confortevoli e ben arredati.


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viaggi e tempo libero | touring 6 | 31 marzo 2011

il consulente

Urs-Peter Inderbitzin

L’agognato viaggio in ferie è prenotato e pagato, ma poco prima di partire per il periodo che dovrebbe essere il più bello dell’anno succede un incidente. Chi non ha stipulato un’assicurazione che copre l’annullamento del viaggio (che può facilmente venire dimenticata durante la prenotazione via Internet) ha avuto semplicemente sfortuna. L’agenzia di viaggi, anche se l’annullamento della vacanza è dovuto a motivi validi, non rimborsa quasi nulla. Ma anche chi ha concluso una polizza assicurativa di «annullamento viaggi» deve osservare alcuni principi. Ad esempio, non si ottengono soldi se il viaggio viene disdetto solo per un cambiamento di programma puramente personale. Non si ha nemmeno diritto al rimborso quando l’assicurato improvvisamente decide, per esempio, di sposarsi invece di partire. E neppure si vedono i soldi dall’assicurazione se una persona non può andare in vacanza perché il malessere se l’è procurato da sé abusando di alcol, droghe o medicinali. Se si dispone di un’assicurazione annullamento viaggi e l’assicurato sa che non può partire in viaggio per un motivo importante, deve annunciarlo immediatamente e cancellare il viaggio. Se un viaggiatore, che ad esempio ha prenotato per febbraio un viaggio in Canada per fare eli-sci e in dicembre giocando a tennis si è slogato una caviglia, e dimentica di annullare un viaggio perché, erroneamente, ritiene di guarire in tempo per andare a sciare, allora ha un problema. Se l’assicurato non può partire perché ci sono state delle complicazioni con il piede ferito, l’assicurazione deve rimborsare solo i costi che avrebbe dovuto pagare nel caso di disdetta del viaggio in tempo debito. Il rischio di un processo di guarigione senza complicazioni non viene, infatti, assunto dall’assicurazione.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.

ald

Se una vacanza deve essere annullata

Come ogni anno circa 50 000 persone formeranno una corona attorno al Lago di Morat.

Le feste popolari della mobilità lenta Spostarsi con la forza dei propri muscoli in bici, sui pattini o a piedi. Gli slowUp sono un divertimento con il carattere della festa popolare. Il TCS naturalmente vi partecipa.

› La stagione 2011 degli slowUp ha in pro-

gramma 18 eventi in movimento per giovani e anziani nelle più belle regioni della Svizzera. Si inizia il 10 aprile sul Lago di Morat. E vi sono due novità: l’8 maggio avrà luogo il primo slowUp Soletta-Bucheggberg e il 29 maggio il primo del Ticino, tra Bellinzona e Locarno. Così il movimento per... un maggior movimento sarà definitivamente presente in tutta la Svizzera. slowUp significa divertirsi nel tempo libero senza costrizioni, usando i propri muscoli, percorrendo tragitti chiusi al traffico motorizzato, godendosi i bei paesaggi lungo il percorso e con carattere di festa popolare. Le giornate sono gratuite e per tutti i ciclisti, pattinatori a rotelle ed escursionisti.

L’impegno del TCS | In qualità di spon-

sor nazionale, il TCS è presente a dieci giornate slowUp, in missione di assistenza con le sue pattuglie di ciclisti e distribuendo campanelli gratis per maggior sicurezza. Sibylle Greiner di Ciclo&Svago: «Il TCS è un club della mobilità e partecipa attivamente al traffico dolce» (cfr. pagina 35). Allo stand del TCS si trova un percorso di abilità con tanto di concorso a premi. I dieci vincitori di giornata si incontrano per la finale su un

campeggio del TCS. Il premio principale è una bicicletta di marca Merida oppure un finesettimana con SwissTrails per due persone. Bü/sch

Info Touring www.slowUp.ch; per ulteriori eventi del tempo libero e in bicicletta: www.bici.tcs.ch

I 18 slowUp 10.4 1.5 8.5 15.5 22.5 29.5 5.6 19.6 26.6 3.7 10.7 7.8 21.8 28.8 4.9 11.9 18.9 25.9

Lago di Morat Werdenberg-Liechtenstein Soletta-Buecheggberg (nuovo) Svitto-Swiss Knife Valley Sciaffusa-Hegau Ticino (nuovo) Vallese Hochrhein Giura Vallée de Joux La Gruyère Fêtes de Genève Lago di Sempach Lago di Costanza (Svizzera) Mountain Albula Emmental-Oberaargau Basilea, Dreiland Lago di Zurigo


31 marzo 2011 | touring 6 | viaggi e tempo libero

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Un’isola costruita sulla sabbia Le famiglie sono a loro agio sull’isola di Spiekeroog, nel Mare del Nord. Spiagge sabbiose, dune rigogliose e un accogliente centro cittadino anche per i più piccoli.

› Il

traghetto «Spiekeroog» avanza lentamente lungo questo braccio di mare chiamato Wattenmeer. I gabbiani strillano, sullo sfondo le tipiche casette s’intravvedono tra le dune. A bordo dell’imbarcazione ci si può sfamare con un hot dog alla senape. Dopo una traversata di un’ora si raggiunge la destinazione. La gru solleva i container con le valigie delle vacanze per deporli a terra. I cani scodinzolano amichevoli e scappano all’avvicinarsi dei turisti. Ogni cosa è al suo posto in quest’isola pedonale: senz’auto e perfino senza bici, che non possono circolare nel centro con i suoi piccoli hotel, caffè e negozi. Qui il pedone è re.

L’ex sindaco Uli Bauer va in estasi quando descrive le bellezze naturali di Spiekeroog. Le chiome dei castagni e dei tigli formano un tetto colorato sopra il pittoresco villaggio di 800 abitanti. Conosce meglio di tutti la storia di questo paradiso, che attira molte persone alla ricerca di pace. Con fervore, Bauer racconta di un’altra sua passione: le foche, che nei passati decenni sono state decimate da un virus approdato sull’isola. Questi mammiferi socievoli possono essere osservati in ben determinate zone discoste sulla spiaggia. Anche innumerevo-

li uccelli marini si posano in questo paesaggio idilliaco. Chi ama camminare, durante la bassa marea si avventura nel Wattenmeer in compagnia di una guida. Di ritorno sulla terra asciutta ci si ritempra con un tè delle Isole Frisone e una fetta di torta o ci si lascia deliziare all’Hotel Linde. Nel bar dell’albergo risalente all’Ottocento i locali e i turisti raccontano e ascoltano le storie del mare, in un’assoluta quiete. Qui è unicamente la natura a dare il ritmo alle ore che passano: l’ideale per rilassarsi, da soli o con la famiglia. Stephan Müller

Patria delle foche | Il visitatore può farsi

una prima impressione di Spiekeroog in una passeggiata notturna, un’esperienza indimenticabile. Non appena gli occhi si abituano all’oscurità, si cammina attraverso le dune ricoperte di ammofila, ginepri e pini silvestri sino alla spiaggia di sabbia bianca. Sullo sfondo il Mare del Nord rumoreggia e le nuvole ornate dalla fioca luce della luna scorrono come fantasmi sopra le teste. La guida del parco nazionale Watt, Cristoph Heithecker, facendo un gesto col braccio ci racconta che il faro lampeggiante di Helgoland è situato 25 miglia marittime più a est. Ci spiega che quest’isola tedesca facente parte dell’arcipelago delle Frisone è praticamente costruita sulla sabbia. Le lunghissime radici di ammofila tengono assieme la sabbia compattandola e formano dune ondulate, che col tempo vengono ricoperte da altre piante. Sono barriere naturali contro la furia del Mare del Nord, che erode le spiagge nei giorni di tempesta.

Viaggio: con il treno «City Night Line» (www.citynightline.ch) da Zurigo/Basilea verso Amburgo oppure in automobile e in traghetto. Alloggio: Spiekeroog offre numerosi appartamenti di vacanza confortevoli e camere d’albergo a prezzi modici. Per i mesi estivi è necessaria una prenotazione con largo anticipo. Sulla strada verso il Mare del Nord vale la pena una sosta a Oldenburg, la città degli acquisti della Germania del nordovest. Indirizzi utili: www.spiekeroog.de, www.oldenburg.de. sm

foto Stephan Müller

Da sapere

In alto: una distesa di sabbia fine ideale per le passeggiate. A s.: cavalli brucano l’erba sui prati impregnati di salsedine. A d.: da Neuharlingersiel ci s’imbarca alla volta dell’isola di Spiekeroog.


Un romantico gioiello sul lago Lemano

Hotel La Barcarolle a Prangins presso Nyon Rapidamente raggiungibile, splendidi vigneti, vista mozzafiato sul lago, cucina eccellente e tanto tempo da dedicare a se stessi. Questo romantico gioiello è situato direttamente sul lago a Prangins presso Nyon, la storica città portuale tra Losanna e Ginevra già visitata addirittura da Giulio Cesare! Le eleganti camere con balcone e splendida vista sul lago, e l’accogliente atmosfera rustica invitano al pieno relax. La superba ampia vista sul lago dischiude letteralmente nuovi orizzonti! L’hotel La Barcarolle è ideale per un romantico weekend gastronomico, ma anche per ogni tipo di escursione a piedi, in bicicletta o sul lago. Visitate il museo nazionale ospitato nel Castello di Prangins (1730) e i suoi giardini, situati a soli pochi minuti a piedi dall’hotel. Oppure potete scoprire ad esempio il «Sentiero dei toblerone»: questa linea di difesa anticarro costruita durante la guerra è oggi ro-

manticamente ricoperta da edera e muschio e offre un gradito habitat naturale per vari animali. Nel canton Vaud questo sentiero escursionistico di recente realizzazione e ben segnalato sfiora l’hotel La Barcarolle e si snoda lungo le fortificazioni, prendendo appunto il nome di «Sentiero dei toblerone». In alternativa, potete compiere un giro in barca fino a Yvoire e visitare il «Giardino dei cinque sensi» che vi lascerà un ricordo indelebile… O ancora potete percorrere in bicicletta i pittoreschi tragitti tra il lago Lemano e il Giura attraversando gli innumerevoli paesini di viticoltori. Le biciclette vengono naturalmente fornite dall’hotel. Il romantico weekend gastronomico comprende in esclusiva per i soci TCS: • 2 pernottamenti in camera doppia con balcone e ampia vista mozzafiato sul lago, camere molto luminose in stile rustico e dotate di tutti i comfort.

• Aperitivo a base di champagne • In una serata a scelta, menu gourmet a 3 portate dall’eccellente cucina francese • Colazione a buffet quotidiana • Mappe della regione per escursionismo e mountain bike • Servizio di prestito di biciclette Il prezzo esclusivo è di CHF 260.– a persona (invece di CHF 500.– in camera superior). Prenotabile da subito ed entro il 30 ottobre 2011 da venerdì a domenica, e prenotabile giornalmente nei mesi di luglio e agosto, come anche in tutti i giorni festivi. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Private Selection Hotels, tel. 041 368 10 05, E-mail: info@privateselection.ch, www.privateselection.ch Il call center è attivo da lunedì a sabato per informazioni e prenotazioni.


31 marzo 2011 | touring 6 | club e soci

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Scoprire la Svizzera in bici Ha fatto del suo hobby una professione: da quattro anni la basilese Sibylle Greiner si occupa di sport in bicicletta... 24 ore al giorno, come si suol dire.

› Nella sede centrale del TCS a Ginevra-Ver-

nier, Sibylle Greiner guida con molta passione il suo reparto del quale è anche «l’unica collaboratrice», nonostante il Touring Club Svizzero sia nato il 1° settembre 1896 con il turismo in bicicletta. Infatti, quel giorno il TCS fu fondato da un gruppo di 205 appassionati ciclisti proprio allo scopo di promuovere il turismo sulle due ruote. E rafforzare la presenza e l’attenzione verso la bicicletta è tuttora il compito principale della basilese Sibylle Greiner. Per raggiungere tale scopo, il TCS è coinvolto in una serie di svariati progetti, che arrivano praticamente tutti sul tavolo di Sibylle Greiner.

che è responsabile per la pubblicità e il coordinamento di queste gare in collaborazione con le sezioni. In quanto partner di SvizzeraMobile il TCS patrocina anche la segnalazione, tramite i cartelli di color bordeaux, delle piste per biciclette e mountain-bike della Svizzera. La professionista della due ruote Sibylle Greiner grazie al suo lavoro può confermare che la bici diventa sempre più popolare; la tendenza a muoversi della popolazione è costante. «Con l’arrivo delle biciclette elettriche saranno sollecitate anche le persone meno sportive, per le quali sarà ora pos-

sibile concedersi maggiore mobilità e indipendenza con questo tipo di due ruote». Costante è anche la motivazione di Sibylle Greiner, che continua a impegnarsi in seno al TCS a favore dello sport ciclistico.

Peter Widmer

In pillole Sibylle Greiner (41) è responsabile dal 2007 del dipartimento Ciclo e Svago nella sede centrale del TCS a Ginevra. I suoi hobby: bici, sci alpino, sci nautico, alpinismo. Informazioni su Ciclo&Svago: www.bici.tcs.ch, tel. 022 417 25 18.

10 slowUp | Così, ad esempio, il club è lo

sponsor nazionale di dieci slowUp che si svolgeranno quest’anno. Chi vi partecipa potrà esercitarsi sul monociclo, prendere parte ad un percorso di abilità e vincere ricchi premi. In ogni slowUp c’è un vincitore principale, che partecipa all’estrazione finale di una bicicletta della marca Merida o un finesettimana con SwissTrails per due persone. Allo stand si possono provare caschi e indumenti da bici e acquistare viaggi in bicicletta. Un altro grande evento è il «Tour des Jeunes» a luglio: giovani tra i 12 e i 25 anni attraverseranno la Svizzera in una settimana. Alla fine avranno pedalato per quasi 1000 chilometri. Naturalmente, Sibylle Greiner farà parte della carovana. Sempre nel 2011 si svolgeranno due viaggi ciclistici, che lei accompagnerà: uno prevede dieci giorni in pullman e bicicletta attraverso la Norvegia, mentre l’altro porta per una settimana sulla costa atlantica verso Bordeaux e il Sud della Francia. «Grazie al pullman a cinque stelle questi viaggi sono adatti anche ai non professionisti della bici. E chi ha dubbi può anche noleggiarne una elettrica», racconta Sibylle Greiner descrivendo questi piacevoli viaggi.

cutori di Sibylle Greiner sono le sezioni del TCS, anche per i cosiddetti «Brevetti». Si tratta di giornate ciclistiche in Svizzera, in gran parte organizzate dalle sezioni locali. Ad esempio c’è il brevetto delle Prealpi Appenzellesi, il Trittico alpino, il Tour du Canton di Ginevra. Attualmente vengono proposte sette gare di questo genere. Per un Brevetto non conta il tempo impiegato ad arrivare al traguardo, ma molto di più i chilometri che si riesce a percorrere, dice Sibylle Greiner

Mathias Wyssenbach

Brevetti per tutti | I principali interlo-

Sibylle Greiner non solo organizza e coordina eventi ciclistici, ma pedala volentieri.


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Il nuovo BBQ King Grill ha ora una serpentina di riscaldamento più grande. Inoltre, il braciere di metallo pressofuso (coperchio + braciere) accumula efficacemente il calore. Risparmiatevi la fatica di appiccare il fuoco con carbonella o bombolette di gas esplosive, spesso vuote quando servono. l’ENERGIA ELETTRICA è pulita, sempre disponibile e comoda. Niente fumo, niente gas. Oggi, la maggior parte delle amministrazioni accetta soltanto i barbecue elettrici, perché il gas è a rischio di esplosione e la carbonella emette fumo.

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Inviare il tagliando al seguente indirizzo: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch. Per eventuali domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni per telefono). Ditta partner/consegna: Colag AG, 8003 Zurigo, solo in Svizzera o nel Liechtenstein.

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31 marzo 2011 | touring 6 | club e soci

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Ferie serene con Assista Assista TCS «Circolazione» tutela i soci su tutte le strade d’Europa. La protezione giuridica che vi consente di guidare serenamente.

foto ald, TCS

› Pasqua si avvicina e molti hanno

Viaggiare su un’auto a basse emissioni è vantaggioso anche dal profilo assicurativo.

L’eco-sconto di Auto TCS L’assicurazione veicoli a motore del TCS ricompensa chi si impegna a favore dell’ambiente. Fino al 30% di sconto per le automobili a bassa emissione di CO2.

› Chi ha un’autovettura che non emette più

di 130 grammi di CO2 al km, può ricevere un consistente sconto sul premio RC e sulla casco collisione se sottoscrive una polizza con Auto TCS. La riduzione – riservata ai conducenti con più di 25 anni d’età – può raggiungere il 30%. Inoltre, se stipuleranno l’assicurazione entro il 31 dicembre prossimo, i nuovi assicurati riceveranno gratis per il primo anno l’assicurazione di protezione giuridica Assista «Circolazione» (cfr. articolo a lato).

Grossi risparmi | Ma passare ad Auto TCS comporta anche ulteriori vantaggi finanziari: chi sottoscrive una nuova polizza riceve anche un buono di 100 franchi da scontare su un corso di perfezionamento di guida in uno dei centri di sicurezza stradale del TCS. Un’occasione da prendere al volo, visto che chi frequenta uno di questi corsi riceverà ben due gradi di bonus, ciò che comporta un’ulteriore riduzione del 20% sul premio RC e casco collisione. Insomma: assicurarsi con Auto TCS può diventare un vero e proprio affare! A tal proposito ricordiamo che al giorno d’oggi cambiare assicurazione è molto più facile che in passato. Infatti, da qualche

anno non bisogna più aspettare la scadenza del vecchio contratto (spesso valido per svariati anni) oppure un aumento del premio. Adesso si può passare a una nuova compagnia assicurativa anche semplicemente ogni qual volta si cambia l’automobile (nuova o d’occasione) oppure se si incorre in un sinistro.

già pianificato qualche giorno di vacanza all’estero. Chi viaggerà con la propria automobile non deve dimenticare che la protezione giuridica Assista TCS «Circolazione» non è valida solo in Svizzera, ma in tutti i Paesi europei (da Gibilterra agli Urali), come pure negli Stati che si affacciano sul Mediterraneo in Nord Africa e Medio Oriente. È la polizza ideale per evitare qualsiasi fastidio legale conseguente ad un eventuale incidente stradale, anche se leggero.

Copertura totale | Per soli 66 fr. all’anno nella formula «Individuale», oppure per 96 fr. per la «Famiglia», Assista Circolazione interviene in tutti i settori giuridici legati alla mobilità: incidenti stradali, infrazioni alla legge sulla circolazione, contratti legati ai viaggi, contratti d’acquisto o di noleggio di un’automobile, riparazioni in garage e assicurazioni per veicoli a motore. Per ogni litigio, Assista TCS si prende a carico la vostra difesa legale fino a 250 000 fr. tg

Info Touring Su www.assista.tcs.ch troverete le Condizioni generali; potrete contrarre una polizza online e scaricare la lista di consigli per partire «Sicuri in vacanza». Informazioni per telefono: 0844 888 111.

Per ogni veicolo | Auto TCS propone polizze assicurative per ogni tipo di veicolo a motore: motociclette e scooter, camper e roulotte e perfino veicoli oldtimer. Unica condizione per sottoscrivere una polizza con l’assicurazione del club: essere soci del Touring Club Svizzero. Inoltre, Auto TCS offre polizze su misura per i giovani conducenti con meno di 25 anni. Infine, un aspetto da non sottovalutare: i contratti di Auto TCS sono «annuali», ciò vuol dire che non vi «legate» all’assicurazione per lunghi periodi e potrete decidere liberamente di prolungare la polizza di anno in anno. ac

Info Touring Tutti i dettagli riguardanti l’assicurazione veicoli a motore del TCS su: www.autotcs.ch. Qui potrete anche calcolare online il vostro futuro premio. Oppure telefonate al numero: 0800 801 000.

All’estero anche un incidente senza feriti diventa fonte di grossi problemi.


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club e soci | touring 6 | 31 marzo 2011

A corrente sul passo è proprio uno spasso

Vivere il mondo del Grimsel: proverete i brividi dei ponti sospesi e della ripida funicolare del Gelmer, poi guiderete sui passi con un’auto elettrica.

› Dove sbuca l’automobilista se a Innert-

kirchen, nell’Oberland Bernese, sceglie di valicare il Passo del Grimsel? Questa è solo una delle domande che ci si pone durante un soggiorno nella regione del Grimsel. Comunque… dipende, perché ci sono due varianti possibili: chi al bivio di Gletsch (VS) svolta a sinistra s’inerpica sul passo del Furka fino a Hospental, chi invece sceglie di andare a destra raggiunge Oberwald nel Goms. Quel che è straordinario in questo viaggio tra i passi alpini è che il guidatore è seduto al volante di un’auto elettrica. La «e-auto» della marca norvegese «Think» è una classica due posti, che si può guidare con una normale patente.

A corrente | Durante la guida in mon-

Mondo di emozioni | La guida di un’auto

elettrica – o, se si preferisce, una bici elettrica – è solo una parte del pacchetto di tre giorni nel mondo del Grimsel. Di cosa si tratta? Il «Grimselwelt», scaturito dall’esperienza delle centrali elettriche di Oberhasli, è costituito dalla simbiosi tra tecnica e natura. Durante questi tre giorni si può, ad esempio, osservare come l’elettricità viene prodotta dall’acqua. Le nove centrali costruite a tappe a partire dal 1925 rappresentano uno dei più complessi siste-

mi idroelettrici delle Alpi. E non si può vedere soltanto il mondo sotterraneo di gallerie, pozzi, turbine e generatori, ma anche la Grotta di Cristallo che ha milioni di anni nel tunnel d’accesso a Gerstenegg. Ma nel mondo incantato del Grimsel si provano anche i brividi. Come sulla funicolare del Gelmer, che con una pendenza del 106% è la più ripida d’Europa. Oppure quando si passa sul ponte di corde sospeso più lungo e ad alta quota di tutto l’arco alpino. A condizione che si sia disposti a intraprendere, complessivamente, una marcia di quasi tre ore.

Gastronomia | Il mondo del Grimsel offre anche un grande intrattenimento culinario. Il livello dei piatti e dei vini serviti nei due alberghi Handeck e Hospiz è degno del suggestivo scenario naturale e delle realizzazioni tecniche. tg

Info Touring Per informazioni e prenotazioni del pacchetto di tre giorni nel Grimselwelt si veda a pagina 39.

foto KWO, P. di Renzo, ald

tagna, i soci del TCS sperimentano direttamente quanto il motore della «Think» reagisca subito quando si spinge sull’acceleratore. Infatti, diversamente dal motore a benzina, tutta la potenza propulsiva è disponibile immediatamente. E se la batteria

si scarica a vista d’occhio mentre si viaggia in salita, durante la discesa a valle il «serbatoio» torna a riempirsi. Questa intelligente soluzione si chiama recupero di energia. Tuttavia, si richiede attenzione: il raggio d’autonomia della batteria è limitato a una distanza di circa 120 chilometri. Dopo di che, si deve tornare alla presa di corrente. Grazie al progetto «Alpmobil», a cui partecipa attivamente il TCS, i soci possono testare un veicolo elettrico.

Guidare una «Think» che non emette quasi alcun rumore è divertente quanto guardare nel vuoto mentre si sale sulla funicolare del Gelmer. Dopo le bellezze della giornata, di sera il personale degli hotel Handeck e Hospiz vizia i soci del TCS.


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«Touring»-Leserreise | touring 6 | 31. März 2011

Immersione nel mondo del Grimsel Il mondo del Grimsel e del Susten è un paesaggio ricco di storie e tesori. Un tempo gli animali da soma lasciavano le loro tracce su queste montagne. Oggi le centrali elettriche di Oberhasli producono dalla forza dell’acqua energia elettrica per 1,2 milioni di persone. La simbiosi tra tecnica e natura impregna il carattere del paesaggio alpino e fornisce all’umanità energia rinnovabile in abbondanza. Vivete durante tre giorni questa grandiosa avventura sui passi! MOLTE PRESTAZIONI ESCLUSIVE PER I SOCI TCS � 2 pernottamenti* all’Hotel Handeck o nell’Ospizio del Grimsel � Auto elettrica oppure bici Flyer a disposizione � Menu gastronomici di 4 portate � Interessanti visite ed escursioni * secondo disponibilità

Programma di viaggio

1° giorno: arrivo individuale negli alberghi del Grimsel nel corso del pomeriggio. A cena vi riprenderete dal viaggio con un menu di 4 portate. Pernottamento. 2° giorno: il secondo giorno vi attende una ricca colazione a buffet e, per i più avventurosi, il ponte sospeso sulle gole dell’Handeck. Quindi si sale a quota 1850 metri con la funicolare del Gelmer, la più ripida d’Europa. Per gli appassionati di passeggiate vi è una rete di

31. März 2011 | touring 6 | «Touring»-Leserreise

sentieri di montagna ben tenuti attorno al Lago Gelmer o che ridiscendono all’Hotel Handeck via Chüenzetennlen. Concludete in bellezza la giornata con una prelibata cena. 3° giorno: l’ultimo giorno si sperimenta il piacere di una guida rispettosa dell’ambiente a bordo di un’auto elettrica (il veicolo è a disposizione tutti e tre i giorni). Godetevi, ad esempio, un viaggio sulla strada panoramica che conduce alla capanna Oberaar, dove potrete lasciarvi stupire dal mondo dei ghiacciai, un patrimonio naturale dell’Unesco. Per un pranzo abbondante potete spendere il buono di cinquanta franchi. Il vostro soggiorno nel mondo del Grimsel si conclude con una visita alla centrale elettrica. Vedrete come la sfrenata forza dell’acqua diventa elettricità e come questa trovi la strada per arrivare a casa vostra. Come momento culminante vi sarà aperta la «centrale» della natura, la Grotta di Cristallo. Dopo la visita, ritorno a casa individuale. Da notare: questo pacchetto è prenotabile unicamente a partire da due persone.

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Arrivo: possibile ogni giorno a partire dal 10 giugno e fino al 23 ottobre 2011. Luoghi dei pernottamenti (secondo disponibilità): Handeck: albergo sull’Alp Handeck ai piedi del Passo del Grimsel; 39 eleganti camere immerse nel silenzio. Rilassatevi nell’oasi benessere dell’hotel. Ospizio del Grimsel: storico albergo di montagna sulla sommità dell’omonimo passo. Dietro la facciata di granito grezzo vi aspetta un interno che soddisfa ogni desiderio: 28 camere arredate con grande gusto con moderni ed accoglienti spazi. Gastronomia: in entrambi gli alberghi si servono pietanze fresche, a base di prodotti regionali e relativi vini.

Prezzi per persona in CHF camera doppia: suppl. singola:

CHF 495.— CHF 80.—

Compresi: � 2 notti con la prima colazione � 2 cene gastronomiche di 4 portate � 1 andata-ritorno con la funivia del Gelmer � visita della centrale elettrica � buono di 50 fr. per un pranzo nella regione � 1 bottiglia di vino della casa in camera � utilizzo dell’automobile elettrica o della bici Flyer durante il soggiorno. Il viaggio è organizzato e gestito dagli alberghi del Grimsel. Consigliamo il Libretto ETI Europa.

Da prenotare presso Grimselwelt, al tel. 033 982 26 26 oppure inviando un’e-mail a: welcome@grimselwelt.ch o www.viaggi-tcs.ch/grimsel



31 marzo 2011 | touring 6 | il punto

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Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–) Fondazione Centesimo per il Clima

ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.– Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI

Una discarica ecologica finanziata dalla Fondazione Centesimo per il Clima a Sumatra.

Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.–

Politica svizzera sul clima: evitare errori

ASSISTA TCS www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96. Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800 Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno RC bici Fr. 6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner

Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–

Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch

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L’8 aprile una maggioranza del Consiglio degli Stati ha fatto due errori nella sua decisione riguardante la politica sul clima della Svizzera. Essi dovranno essere corretti a giugno dal Consiglio nazionale, altrimenti il popolo dovrà tirare il freno a mano con una votazione popolare. Sono sbagliate entrambe le seguenti conclusioni della maggioranza degli Stati: 1. Ridurre del 20 percento rispetto al 1990 l’inquinamento di CO2 in Svizzera entro il 2020 unicamente tramite provvedimenti a livello nazionale. 2. Una tassa CO2 sui carburanti con un massiccio rincaro della benzina e del diesel di circa 30 centesimi al litro. La politica climatica è una sfida globale. Dunque: le soluzioni sono possibili soltanto a livello globale con il contributo di tutti i Paesi. L’emissione di CO2 può e deve essere ridotta dalla popolazione di tutto il mondo. Grazie alla sua alta efficienza energetica, la Svizzera ha un basso inquinamento di CO2 in confronto ad altre nazioni con analogo livello di benessere. È dimostrato che con lo stesso importo – ad esempio un milione di franchi – potremmo far scendere l’inquinamento di CO2 nei paesi in via di sviluppo e in quelli emergenti tra le cinque e le venti volte più che in Svizzera. Pertanto è molto più efficace se s’investono soldi in progetti di alta qualità e ben collaudati all’estero, piuttosto di cercare di ridurre CO2, con meno successo, autorizzando progetti in Svizzera. Per questo

motivo la decisione del Consiglio degli Stati è sbagliata: cerca di raggiungere una riduzione di CO2 solamente in Svizzera. Le limitazioni per la nostra popolazione e per l’economia sarebbero sproporzionate rispetto ai benefici per il clima mondiale. Il secondo errore è la prospettata tassa CO2 sui carburanti. Non è chiaro se carburanti più costosi avranno un effetto di svolta, portando la popolazione e l’economia a consumare meno. Finché si tratta di una necessità e fintanto che per motivi finanziari l’acquisto delle nuove tecnologie più parsimoniose non sarà (ancora) possibile, ogni aumento fiscale rappresenta un inutile aggravio per i consumatori e per l’economia. La Fondazione Centesimo per il clima finanzia volontariamente da anni con investimenti diretti progetti per ridurre la CO2 in Svizzera e all’estero, con buone ripercussioni sul clima. Se proprio si devono aumentare le imposte sui carburanti, allora lo si faccia per finanziare gli urgenti progetti per costruire e risanare le strade. Il TCS respinge tali aumenti fiscali sotto forma di tassa sulla CO2. Se proprio bisogna aumentare la fiscalità sulla strada, allora unicamente per risanare le strettoie che arrecano danni economici. Le errate conclusioni del Consiglio degli Stati costeranno alla Svizzera parecchi posti di lavoro in più di quanti contribuiranno a crearne. Il Consiglio nazionale deve correggerle, altrimenti il TCS non può dare il suo appoggio alla legge sulla CO2.

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Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale del Touring Club Svizzero (TCS)



31 marzo 2011 | touring 6 | la pagina dei lettori

forum

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il concorso contributo, perché sono loro che chiudono e accorpano i settori delle imprese. Non basta rendere allettante ai collaboratori il treno (in genere strapieno) dicendo che da Berna a Zurigo ci vogliono solo 58 minuti, dato che la maggior parte dei pendolari non vive in stazione! Martin Rindlisbacher (@) Luci di giorno

«Touring» 5/2011

Mi ha fatto piacere leggere questo articolo e posso confermare la veridicità delle affermazioni fatte. Per 13 anni ho lavorato in esterno al servizio della clientela di un’impresa del canton Argovia, ed ero responsabile dei clienti romandi. Percorrevo diverse centinaia di chilometri al giorno, sono stato spesso vittima delle «palpebre pesanti» che minacciano gli automobilisti soprattutto durante il viaggio di ritorno. Mi concedevo allora una «turbosiesta» sul parcheggio autostradale di Bavois, presso Yverdon. Poi ero in grado di proseguire il viaggio senza il rischio di colpi di sonno. Durante quasi 40 anni di guida, non ho mai avuto alcun incidente dovuto al sonno. B. Roulet, Berna Pendolari «Touring» 5/2011

Per quattro anni ho fatto il pendolare dal Seeland bernese a Zurigo, quattro ore di viaggio al giorno. A 56 anni mi sono messo a calcolare che al momento della pensione avrei totalizzato oltre 300 giorni trascorsi a fare il pendolare. Ho smesso prima. Il tempo libero è perso letteralmente per strada, e il «Work-Life-Balance» tanto lodato dal datore di lavoro è ormai sbilanciato. Movimento, sport, relax erano solo parole senza senso. Una situazione ancor più incomprensibile se si pensa che adesso i pendolari sono di nuovo chiamati alla cassa, e devono pagare di più per l’abbonamento generale. Inoltre le carrozze di seconda classe delle FFS, spesso sporche, non invitano proprio a mettersi comodi. Sono i datori di lavoro che dovrebbero dare un maggiore

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Varie volte mi è capitato di dover frenare di colpo per scongiurare un incidente in una rotonda a due corsie. Guidando sulla corsia esterna capita spesso che gli automobilisti della corsia interna svoltano a destra – senza guardare – per uscire dalla rotonda. Così chi è sulla corsia esterna è costretto a una brusca frenata per evitare una collisione. Dovrebbe essere chiaro che l’auto sulla corsia interna non ha diritto di precedenza e che in nessun caso può tagliare la strada all’auto sulla corsia esterna. Willi Pavan (@)

Sponsor del premio: Artdeco www.dekora.ch

foto ald, mw

Turbosiesta

Dico grazie agli automobilisti che guidano anche di giorno con le luci accese. Si possono evitare incidenti grazie ai fari anabbaglianti che rendono il veicolo più visibile. I motociclisti e i treni circolano per buoni motivi anche di giorno con la luce! Ci sono naturalmente i saccenti e gli incorreggibili che non credono a questo dato di fatto, ma spero si accenda in loro una luce prima del calare del buio! Heinz Sommerhalder (@)

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).

touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. Quanto è lunga la strada franca tra Lörrach e Weil am Rhein? 2. Quante bici elettriche sono state vendute all’incirca lo scorso anno? 3. Quanti sono in totale gli slowUp in programma nel 2011? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 4/11: l’Honda Jazz ibrida è stata vinta da Guillaume Chevalley di Meyrin. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 17 aprile 2011


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l’incontro | touring 6 | 31 marzo 2011

«Bruce Springsteen sarebbe geniale» Urs Kessler, direttore generale delle ferrovie della Jungfrau, ha fondato 14 anni fa lo SnowpenAir. Oggi l’evento sulla Kleine Scheidegg è un appuntamento fisso per i melomani.

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Con il primo SnowpenAir del 1998 lei voleva prolungare la stagione e trattenere la gente sulla Kleine Scheidegg. Qual è l’obiettivo del 14° SnowpenAir?

Urs Kessler: L’obiettivo si lascia definire semplicemente con quattro «P»: programma, party, panorama e piste. Quest’anno, dopo il concerto sciatori e snowboardisti potranno scendere a valle fino a Grindelwald sulle piste battute.

Nel 1998 arrivarono 2000 spettatori, l’anno scorso erano 13 500 in due giorni. Com’è il pronostico per quest’anno?

Il sabato 9 aprile è tutto esaurito. La domenica è una prova, che facciamo solo per la seconda volta. Immagino che, in caso di bel tempo, molti decideranno spontaneamente di venire allo SnowpenAir ad ascoltare le canzoni di Hansi Hinterseer. Conto su circa 5000 spettatori.

Status Quo, Bryan Adams, Zucchero, Joe Cocker, Amy Macdonald e adesso James Blunt. Quando suoneranno i Rolling Stones ai piedi di Eiger, Mönch e Jungfrau?

Bisogna rimanere realisti. Noi non possiamo permetterci gli ingaggi per questi divi assoluti. Comunque, sogno di riuscire a portare Bruce Springsteen sulla Kleine Scheidegg. Il budget ammonta quest’anno a 1,3 milioni di franchi; come appare tale evento musicale di due giorni dal punto di vista dei conti?

Lo SnowpenAir si finanzia tranquillamente da solo da 13 anni. Lei vorrebbe far diventare la domenica una giornata soprattutto per le famiglie. Come va la cosa?

Di domenica arriva un altro pubblico. L’esperienza di quest’anno ci fornirà ulteriori impulsi. Durante lo SnowpenAir i letti d’albergo della regione della Jungfrau sono al completo?

Con lo SnowpenAir vengono prenotati circa 2000 arrangiamenti forfettari nella regione della Jungfrau. Le ferrovie della Jungfrau hanno rilevato l’impianto del Lauberhorn; sulla lista delle acquisizioni c’è anche un albergo?

Abbiamo deciso di non investire in alberghi, perché non abbiamo il necessario know-how. Tuttavia, promuoviamo l’insediamento di strutture alberghiere nei nostri siti, le stazioni, dove possediamo terreni. A Interlaken Est sorge perciò un nuovo ostello per la gioventù con 220 letti. Cosa si può migliorare ancora?

Stare fermi significa fare passi indietro. Ciò per noi vuol dire incrementare la qualità in tutti i settori (trasporti, accoglienza ecc.). Nel 2010 le Ferrovie della Jungfrau festeggeranno il centenario: cosa ci aspetta?

Abbiamo un programma con 70 attività. Vogliamo dare il massimo del massimo alla nostra clientela. Vogliamo anche allestire la Jungfraujoch con una nuova veste. Cosa significa la mobilità per lei che è il direttore di un’azienda ferroviaria?

Significa offrire la Jungfraujoch per 365 giorni all’anno.

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Christian Bützberger

Intervista: Christian Bützberger

Urs Kessler ha portato sulla Jungfraujoch milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.

In pillole Il 49enne Urs Kessler è sposato, ha due figli e abita a Wilderswil. Dopo la formazione in gestione aziendale alle BLS ha conseguito il diploma commerciale e il diploma federale di pianificatore e responsabile marketing. Hobby: calcio, sci, fitness. Desideri di vita: restare in salute.



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