5 maggio 2011 touring 8 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilitĂ
Speciale cabriolet
Sotto i raggi del sole
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Classificazione degli hotel
Una galassia di stelle 4
Viaggio dei lettori
La Cuba misconosciuta 28
Concorso: in palio un attrezzo per le imminenti grigliate La fabbrica dei radar Dove nascono questi temuti vigilanti elettronici 10
Corsi di guida Eco-Drive Il TCS vi insegna come si fa a risparmiare benzina 34
41 Il giorno di Camping TCS Una notte gratuita nei campeggi del club 38
5 maggio 2011 | touring 8 | editoriale e sommario
sommario primo piano 4 Scelta dell’albergo
I clienti scelgono in base alle stelle o su valutazioni lette da Internet.
società e mobilità 9 Il consulente
I veicoli devono sempre essere in ordine e non solo per il collaudo.
Grossi rischi per qualche secondo in meno
Chi produce questi temuti strumenti di controllo stradale. 13 Non c’è solo la ferrovia
Molti mezzi pubblici di trasporto circolano su strada e non sui binari.
speciale cabriolet 14 Speciale cabriolet
Vento tra i capelli e sole sul volto: le novità cabrio per la nuova stagione.
28 Viaggio dei lettori a Cuba
Paradiso dei contrasti tra spiaggie, musica e patrimonio culturale. 31 Gioielli francesi sul Lemano
Gita a Evian, Thonon e Yvoire. 31 Agriturismo sul Bernina
Per escursioni e gustarsi la vita. 33 Il più piccolo Land tedesco
Cultura e gastronomia nel Saarland.
club e soci 34 Guida sicura ed ecologica
I corsi Eco-Drive del TCS creano una nuova sensibilità. 37 Centro di guida solettese
Il TCS costruisce a Derendingen. 39 il punto
Il presidente e il divieto di sorpasso dei camion.
19 Cabrio d’occasione
Consigli per l’acquisto. 22 Test della Renault Wind
Cabrio sportiva con design originale. Prove e novità 17 La nuova VW Eos Bluemotion 17 L’ammiraglia di lusso BMW 650i Cabrio
42 l’incontro
Massimo Baggi, console generale svizzero a Milano e l’Expo 2015.
39 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum
Quando l’arte sorvola le rotonde
Roberto Conciatori
La maggioranza degli automobilisti dovrebbe conoscere la seguente situazione: si sta circolando con l’automobile su una strada principale, l’ora dell’appuntamento incombe e davanti vi è un conducente lento che provoca colonne. Siccome si sta perdendo un po’ di tempo, l’impazienza si fa più grande e sale anche la voglia di sorpassare. In questa situazione, spesso ci si assumono troppi rischi e la faccenda può finir male. È una leggenda, infatti, quella secondo cui forzando il modo di guidare e azzardando sorpassi si riesca a riguadagnare il tempo perso. Nella maggior parte dei casi si tratta solo di pochi minuti, che alla fine non fanno la differenza. L’automobile club tedesco ADAC è andato alla radice della questione e lungo un tratto stradale di 20 chilometri ha simulato una gara tra un «sorpassatore» e un conducente che guidava normalmente. Il risultato è stupefacente: il guadagno di tempo si è attestato a soli 90, miseri, secondi! Inoltre, secondo un’inchiesta, la maggior parte degli utenti della strada giudica pericolosi i sorpassi e si lanciano solo raramente in manovre del genere. La morale della favola: pazienza e buon senso portano sicurezza. Rischiare molto per guadagnare pochi attimi di tempo non vale mai la pena. Felix Maurhofer, caporedattore
10 Apparecchi radar
viaggi e tempo libero
Foto di copertina Pia Neuenschwander (la VW Eos è stata messa gentilmente a nostra disposizione da AMAG)
Nel comune lucernese di Root è stato eretto un capolavoro in campo stradale. La struttura, che si chiama «Tension-Energy» ed è stata progettata dall’artista greco Costas Varotsos, collega idealmente due rotonde tramite un cavo in tensione lungo quasi 25 metri. L’opera intende simboleggiare il dinamismo sprigionato da un luogo in pieno sviluppo.
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primo piano | touring 8 | 5 maggio 2011
Molte le stelle che portano in hotel Anche nella prenotazione di una camera d’albergo i pareri si dividono sempre di più: mentre alcuni usano le guide degli hotel prestampate con la classificazione a stelle, un numero crescente di persone s’informa direttamente sui portali di valutazione redatti dagli ospiti.
› Si dice che tutto sia scritto nelle stelle. In
particolare, quando si tratta di stelle alberghiere, il cui numero caratterizza la qualità di un hotel. Recentemente le stelle degli hotel hanno anche suscitato scalpore sotto diversi punti di vista. Il Tribunale federale ha infatti deciso che le stelle appartengono al bene collettivo e dunque di tutti. D’altro canto, la sentenza della più alta corte ha quale conseguenza che la Svizzera dispone di due sistemi di classificazione alberghiera: quello di Hotelleriesuisse e quello di Gastrosuisse. Un fatto che irrita la prima associazione e rallegra la seconda. Thomas Allemann, direttore del Servizio membri e classificazione di Hotelleriesuisse: «Questa decisione provoca una mancanza di trasparenza agli occhi dei clienti. Adesso esiste un’unica classificazione delle stelle, ma basato su due sistemi. Chiediamo che l’ospite venga informato in modo chiaro sul fatto che esistono due sistemi di classificazione». Il fatto che Hotelleriesuisse si senta l’unica ad avere il titolo di assegnare le stelle alberghiere, secondo i propri criteri, si capisce da sé: «Ci chiamiamo Hotelleriesuisse e assegniamo stelle dal 1979, abbiamo un’esperienza pluridecennale», sottolinea Allemann. Un’interpretazione diametralmente opposta della decisione dei giudici di Losanna si ottiene da Gastrosuisse: «L’ospite approfitta di una maggiore trasparenza e una più grande varietà in un segmento attrattivo per il prezzo», afferma Bernhard Kuster, direttore di Gastrosuisse. E aggiunge: «Una stella è una stella. Anche quando la classi-
ficazione è fatta da due diverse associazioni, le differenze non sono rilevanti».
Nuov Nuo va Swis wiss s Lodge | Hotelleriesuisse classifica intorno a 2200 aziende e ha introdotto linee guida più severe. Soprattutto per le strutture ricettive più semplici soffia un vento più pungente. Dall’inizio dell’anno anche gli alberghi a una stella devono disporre di doccia e televisore. «Dobbiamo orientarci secondo i bisogni degli ospiti. Le stelle alberghiere non sono fini a se stesse, servono come bussola per i clienti», sottolinea Thomas Allemann. Per le aziende che non vogliono o non possono investire così tanti soldi, o la cui clientela non cerca necessariamente una doccia o una TV in camera, c’è a disposizione una nuova categoria: «Swiss Lodge». E come reagisce la clientela a pochi mesi dall’introduzione delle nuove misure per gli hotel svizzeri? «In modo assolutamente positivo. Non solo dal lato aziendale, ma anche emotivo», conclude Thomas Allemann. Anche stando al Tribunale federale, le stelle non sono solo un bene comune, ma hanno anche un valore internazionale. Dei Paesi confinanti, Germania e Austria hanno gli stessi criteri della Svizzera nell’attribuire le stelle. Stando a Thomas Allemann la Francia è «sulla buona via verso l’introduzione di standard armonizzati». Per contro, l’Italia non ha un sistema nazionale e ogni regione dispone di proprie norme e criteri. Un problema che attende una soluzione politica. Allemann è fiducioso «tanto più che anche l’Unione europea fa pressione. E ciò continua a pagina 7
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Anche le catene hanno i loro vantaggi C’è chi prenota solo negli alberghi che vengono gestiti dai proprietari, dove i clienti sono abitudinari e l’albergatore ne conosce anche gli «sfizi». C’è chi invece sa apprezzare i vantaggi delle catene di alberghi come Accor o Rezidor. I clienti che in Svizzera prenotano una camera in uno dei quattro «Radisson Blu» o dei due «Park Inn» del gruppo Rezidor, che a livello mondiale gestisce oltre 400 alberghi, approfittano della filosofia di servizio «Yes I Can!». Gli alberghi offrono anche la «Garanzia di soddisfazione al 100% dei clienti»: se una prestazione non corrisponde allo standard o non soddisfa le aspettative, allora non deve essere pagata. Inoltre per tutti gli hotel vale la «Best Online Rate Guarantee»: gli ospiti devono essere certi che le prenotazioni effettuate direttamente negli hotel o attraverso i siti degli stessi,
offrono i prezzi «migliori ottenibili al momento». Incluso è anche l’accesso a Internet Highspeed. Thomas Allemann di Hotelleriesuisse conferma i vantaggi delle catene di alberghi con canali di prenotazione propri, e che godono di una quota relativamente ampia di clienti fissi. Il gruppo Accor, la più grande catena alberghiera europea (3800 hotel, 123 marchi come Novotel, Ibis, Etap), gestisce un ottimo marketing di clientela fissa, per cui il cliente di Accor in genere sceglie un hotel Accor. Allemann consolida la sua affermazione con il caso di Accor a Berna: «Quando Accor ha aperto i suoi tre hotel a Berna la concorrenza non ne ha sofferto, perché i clienti che hanno deciso di pernottare a Berna lo hanno fatto perché c’erano alberghi Accor». Bü
La crisi economica lascia traccia: Svizzera Turismo prevede un calo di pernottamenti tra l’1 e il 3%.
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Dopo le vacanze o dopo un finesettimana, l’albergo non di rado è oggetto di affermazioni del tipo «il cibo era in ordine, ma nulla di più». Spesso viene criticata anche la differenza di prestazioni all’interno della stessa categoria di stelle. Ad esempio, dicendo che il prezzo per la prestazione offerta è troppo alto. Su questo punto dolente Thomas Allemann di Hotelleriesuisse precisa: «Quante più aziende alberghiere sono classificate in una categoria – ad esempio in quella a tre stelle sono oltre 1000 –, tanto più le differenze sono evidenti. Ci sono quelle che soddisfano a malapena le tre stelle e quelle che raggiungono il livello di quattro stelle, eppure non le vogliono avere». Bü
continua da pagina 4
vale anche per un Paese prediletto dai vacanzieri svizzeri, come la Spagna.
Un’occhiata con un clic | Coloro che comunicano attraverso smartphone e laptop, si informano e consumano anche attraverso questi strumenti mobili. Nel ricercare e prenotare una camera d’albergo, questa clientela in crescita giorno dopo giorno preferisce fare un clic su un portale Internet piuttosto che gettare un’occhiata su una guida degli alberghi. Inoltre è anche più lucrativo finanziariamente. Lo stesso albergo a tre stelle attraverso un portale online come TripAdvisor o HRS può essere prenotato sino al 20% più a buon mercato rispetto a se si usa il telefono o l’e-mail dell’albergatore. Conclusione: le prenotazioni via Internet sui portali degli alberghi riducono i margini di guadagno di molti albergatori. Come reagisce Hotelleriesuisse? «Scuotendo la testa», afferma Allemann e spiega perché con un esempio. Un ospite ha trovato su «booking.com» una camera per 150 fr. Si reca in quell’albergo, va alla ricezione e dice che vuole prenotare la stanza per 150 fr. L’albergatore gli risponde che la stanza costa 190 fr. L’ospite spiega che in Internet si può prenotare la stanza per 150 fr. L’albergatore allora manda l’ospite alla sua stazione Internet e gli dice di prenotare la stanza tramite il sito web. Pazzesco, ma all’ordine del giorno. Creare una piattaforma | Hotelleriesuisse consiglia a tutti gli albergatori di essere autonomi riguardo alla disponibilità delle camere e al prezzo. Gli albergatori dovrebbero offrire attraverso canali diretti
foto Rezidor Image Bank, Keystone
«Se il prezzo è troppo alto per il servizio»
Spesso sono i dettagli che fanno la soddisfazione dell’ospite: l’hotel «Mirabeau» a Verbier.
come telefono, telefax, e-mail oppure sulla propria homepage l’ultima camera disponibile al prezzo più a buon mercato. Thomas Allemann: «Solo così possono legare a sé l’ospite, che è sicuro di ottenere il valore aggiunto desiderato sul suo canale preferito di prenotazione». Daniela Bär di Svizzera Turismo amplia ancora di più il ventaglio di offerte online: «Lo scopo deve essere una piattaforma di prenotazione per la Svizzera intera che mette a disposizione ai visitatori un completo pacchetto di prestazioni».
sito per registrare le critiche e le valutazioni, in modo da potere reagire in modo mirato e poi agire di conseguenza. Se ci dovesse essere un reclamo e l’ospite si annunciasse direttamente, uso anche il telefono per parlare direttamente con l’ospite».
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Christian Bützberger Info Touring www.holidaycheck.ch, www.swisshotels.com, www.booking.com, www.tripadvisor.com, www.rezidor.com, www.accorhotels.com
Le valutazioni interessano | Oltre ai
portali per le prenotazioni anche quelli per le valutazioni registrano un crescente interesse tra il pubblico. Il social media di monitoraggio «Trust You Analytics» raccoglie le valutazioni degli alberghi dei più importanti portali e ne mostra l’andamento. «Questo strumento viene usato dai nostri esperti, che prima di ogni giudizio consultano un rapporto di analisi dettagliato con le valutazioni degli ospiti su pregi e i difetti di tutti i settori degli hotel», sottolinea ancora Thomas Allemann. Anche Gastrosuisse è consapevole dell’importanza di tali portali. Il suo direttore Bernhard Kuster: «Le piattaforme di valutazione possono dare indicazioni preziose, alle quali si deve prestare attenzione. Per questi motivi, i nostri esperti in classificazioni li consultano in modo regolare, prima di visitare un albergo». Anche Kurt Ritter, presidente e direttore generale del gruppo Rezidor (v. riquadro alla pagina precedente), prende molto sul serio questo tipo di portali: «Per Rezidor il commento degli ospiti è molto importante; abbiamo un programma informatico appo-
il commento
Christian Bützberger
Chi cerca un albergo e sa quali sono i requisiti che deve soddisfare, prenota quello giusto. Un hotel specializzato in wellness non è ideale per una gita cittadina. Chi supera il budget, dunque prenota un hotel con una stella di troppo, giudicherà il suo soggiorno basandosi sul prezzo e sarà troppo sensibile anche riguardo a servizi offerti in modo corretto. Sul prezzo si può discutere con ogni albergatore. La questione è semplice: qual è il tasso di occupazione? Anche le camere di albergo sono vendute, come i posti a sedere sugli aerei, seguendo il principio domanda-offerta. Le analisi dei portali di valutazione dimostrano che due terzi degli ospiti si dicono soddisfatti dei loro alberghi. Nel caso di molti altri prodotti, si comporta in modo esattamente contrario. Conclusione: il settore alberghiero svizzero offre (in genere) un buon servizio.
Come un sogno che diventa realtà nell’assolato sud della Francia
Hotel L’Estelle in Camargue Nel cuore della romantica Camargue, appena fuori Les-Saintes-Maries-de-laMer, l’hotel 4 stelle L’Estelle, diretto dall’albergatore svizzero Philipp Genner, è conosciuto da quindici anni per la sua capacità di fondere savoir-vivre francese e ospitalità elvetica. Situato ai margini del parco naturale, con una splendida vista sul lago privato, circondato da un enorme giardino mediterraneo e a soli 2 km dal mare, L’Estelle offre il privilegio di potersi rilassare in un ambiente di lusso, immersi nel grandioso scenario naturale della Camargue. Il paesaggio della Camargue è segnato dalla doppia influenza dell’acqua e del sale. L’acqua da irrigazione addolcisce la parte nord del delta, mentre l’acqua di mare aumenta ancora la salinità del suolo a sud. Dune, laghi, stagni, «sansouires» (paludi), pascoli e vegetazione caratteristica delle zone umide sono i tratti distintivi di questo territorio. La magica e misteriosa Camargue dalle mille sfaccettature ammalia ed ospita numerose specie animali, offrendo loro un habitat ideale in cui crescere e vivere.
L’hotel L’Estelle è un paradiso di tranquillità. Le eleganti camere, arredate con cura, dotate di ogni comodità e dipinte nei colori della Provenza, offrono a ogni ospite una terrazza privata nel giardino o in riva al lago. Trascorrete le attive giornate soleggiate sulle lunghissime spiagge, praticando ogni sorta di sport acquatico, cavalcando o andando in bicicletta; oppure, giocate a tennis sui campi privati dell’hotel, sfidate amici e conoscenti a bocce o allenatevi sui vicini campi da golf. I sapori della cucina gourmet mediterranea e i piacevoli momenti nel lounge bar renderanno la vostra vacanza indimenticabile. L’Estelle è però anche luogo ideale per gite culturali: iniziate con Les Saintes-Maries-de-laMer, centro e «capitale» della Camargue. Visitate anche le vicine città culturali della Provenza: Arles, Nîmes, Aix-en-Provence, senza dimenticare: Avignone! Offerta – soggiorno di 4 pernottamenti da domenica a giovedì e/o soggiorno di 3 pernottamenti da giovedì a domenica – ricca colazione a buffet, champagne di benvenuto
– una cena a lume di candela nella serata di vostra scelta (menu gourmet di 4 portate) – piscina riscaldata (26°C), uso whirlpool panoramico (32°C) – libero utilizzo campo da tennis – connessione wifi gratuita in tutto l’albergo. Prezzo del pacchetto per persona per 3 risp. 4 pernottamenti: Tipo di camera; maggio/giugno/sett./ott. Jardin € 345.– (invece di 500.–) Marais € 425.– (invece di 600.–) Suite Junior € 575.– (invece di 800.–) Letto supp. € 140.– (invece di 200.–) Tipo di camera; luglio/agosto Jardin € 395.– (invece di 560.–) Marais € 475.– (invece di 640.–) Suite Junior € 625.– (invece di 840.–) Letto supp. € 140.– (invece di 200.–) Valido da subito fino al 12 novembre 2011 Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Private Selection Hotels, tel.: 041 368 10 05, info@privateselection.ch
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il consulente
Urs-Peter Inderbitzin
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L’automobile deve sempre essere in perfetto stato
Ginevra in decollo «Aéroport International de Genève» si chiamava fino a poco tempo fa l’aeroporto della città di Calvino. Ora, che registra 11,8 mio. di passeggeri (+4,9%), ed è il secondo dei tre maggiori aeroporti svizzeri, si chiama «Genève Aéroport» come attesta il nuovo logo. Il fatturato 2010 affigge una cifra da primato di 322 milioni di fr., con un utile netto di 48,8 mio., nonostante la situazione difficile. Gli investimenti per il 2010, un anno di transizione tra la conclusione dell’ampliamento del terminal principale e i primi lavori di costruzione della nuova ala est, si attestavano a 51 mio. di fr. Il 35,8% del traffico di linea a Ginevra è stato sviluppato da Easyjet, il 14,4% da Swiss. Le aviolinee arabe si sono lanciate in un’aspra battaglia per primeggiare. Anche Swiss, che ha il quartier generale a Zurigo, con 22,9 milioni di passeggeri (+4,3%) registra un utile di 138 mio. di fr. L’EuroAirport di Basilea-Mulhouse ha registrato 4,1 mio. di passeggeri (+7%). Qui Easyjet ha una quota di mercato del 44%, seguita da Air France con l’11% e da Swiss con il 7%. hwm
Campagna «Cavaliere della strada»
Investimenti fino al 2030
Salvato dall’auto in fiamme
20 miliardi in 20 anni per i treni FFS
Jutta Ledergerber e Johann Hindenlang: sono i primi «Cavalieri della strada» di quest’anno. Il 59enne elettricista e la 40enne assistente sanitaria hanno prestato aiuto a un conducente incorso in un incidente nei pressi di Edlibach (ZG), rimasto prigioniero nel suo veicolo in fiamme. Grazie al loro pronto intervento la vittima se l’è cavata con qualche ferita leggera. La campagna «Cavaliere della strada» è cofinanziata dal Fondo per la sicurezza stradale e vi svolge un ruolo anche il TCS. Segnalare gesti eroici con una breve descrizione dei fatti e i dati dei testimoni oppure con il rapporto di polizia a: Cavaliere della strada, Hodlerstrasse 5a, 3011 Berna; www.cavalieredellastrada.ch. tg
Alla luce del previsto affollamento che si potrebbe verificare nei prossimi anni, le FFS stanno predisponendo l’ammodernamento del materiale rotabile esistente e l’allestimento di nuovi treni. Nel complesso le FFS investiranno circa 20 miliardi di fr. entro il 2030 in nuovi e più moderni convogli. In questo contesto saranno risanate 180 carrozze di 2a classe a un solo piano del tipo Bpm 51. Grazie a ciò il loro impiego sarà possibile fino al 2020. Tuttavia, per ragioni tecniche e finanziarie le carrozze, non saranno climatizzate come annunciato inizialmente. I costi si attestano a 58,5 milioni. I lavori saranno effettuati nelle officine FFS di Olten e Bellinzona. tg
Ogni tre anni siamo daccapo: l’automobile deve superare il cosiddetto collaudo e viene perciò rimessa a nuovo. Ma non bisogna dimenticare una cosa: un veicolo deve essere sempre efficiente sia per quanto riguarda il funzionamento sia per quanto riguarda la sicurezza. Il guidatore rispettivamente il detentore del veicolo sono responsabili di ciò e possono essere chiamati a renderne conto. Anche le prestazioni assicurative possono venire ridotte, se un veicolo circola nonostante difetti a livello di manutenzione. Al momento del collaudo, un veicolo deve essere in ordine. Se dovesse rivelare numerose manchevolezze, l’esperto può richiedere un nuovo esame. Lo ha stabilito il Tribunale federale recentemente (sentenza 1C_569/2010). In occasione di un controllo periodico del veicolo, un esperto ha costatato numerose lacune, in particolare per quanto riguarda le luci anabbaglianti (regolazione sbagliata), il fanale anteriore destro, l’illuminazione della targa, la tenuta ermetica di motore e tubi di scarico, i dischi dei freni (spessore minimo e ruggine). Inoltre mancavano i documenti dei controlli periodici dei gas di scarico. L’esperto ha perciò ordinato la ripetizione dell’intero collaudo. L’automobilista vi si è opposto, chiedendo che soltanto le lacune emerse in occasione del primo controllo fossero oggetto di ulteriore verifica. Una tesi tuttavia contestata sia dal Tribunale amministrativo bernese sia dal Tribunale federale. Di fronte alle numerose ed in parte gravi lacune, l’esperto aveva il diritto di sospendere l’esame e ordinare che il veicolo fosse sottoposto ad un nuovo collaudo completo. In nome del principio della proporzionalità, soltanto quando si registrano manchevolezze minime, le autorità preposte sono tenute a elencarle e verificare soltanto queste ultime in occasione di un secondo esame.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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società e mobilità | touring 8 | 5 maggio 2011
Chi sta dietro i tanto «cari» radar Sono temuti e suscitano rabbia: i radar stradali. Ma c’è una persona che si rallegra quando gli strumenti di misurazione della velocità funzionano in modo preciso e senza intoppi: è Stefan Guggisberg, che lavora nel mondo di questi odiati apparecchi.
› Da sei anni, il 42enne economista azien-
dale è direttore della Multanova SA a Uster. La società zurighese è uno dei tre offerenti* di apparecchi radar per il controllo del traffico in Svizzera. È consapevole che: «Ovunque gli apparecchi vengano posti, provocano il timore per una multa o il malumore nei confronti della polizia». La rabbia nei confronti dei «ripugnanti delatori di latta» si scarica a volte addirittura contro i produt-
tori e i fornitori, ad esempio contro l’impresa di Uster e i suoi 15 dipendenti. «Ci rendiamo conto che vendiamo un prodotto odiato e che dunque non possiamo attirare la simpatia della gente». Spesso Guggisberg riceve anche e-mail indirizzate a lui personalmente: «Ingiurie e addirittura minacce non sono una rarità», confessa nel suo modesto ufficio situato nell’area dell’ex fabbrica tessile Trümpler a Uster.
Il manager, sollecitato quasi ininterrottamente, non si lascia tuttavia scomporre, anche lui non è uno che ha sempre guidato rispettando i limiti di velocità: «In quanto conducente di auto, moto e camion, sono già stato beccato dal flash; e ricevere una multa non è piacevole». D’altra parte, è contento di constatare, «come i nostri apparecchi ad alta tecnologia svolgano perfettamente il loro compito», come si affretta a
5 maggio 2011 | touring 8 | società e mobilità
specificare. La squadra di dipendenti dell’impresa di Uster non rimane però indifferente, quando vedono attaccare i radar, che servono alla sicurezza stradale, presentandoli come strumenti di uno Stato controllore, predone e avido di soldi. L’argomento principe a difesa del loro lavoro è: «Chi però ha perso un parente a causa di un pirata della strada, la pensa in modo diverso». E non si tratta di conducenti, che per errore hanno superato di un paio di chilometri il limite, bensì di gente che eccede nella velocità in modo recidivo. «Questo genere di casi non capitano per un momento di disattenzione», sottolinea Guggisberg.
Solo persone qualificate | I produttori
di apparecchi radar vengono osservati con diffidenza, «perché anche questo settore altamente tecnologico è in costante sviluppo». Molti utenti della strada temono il controllo a tappeto con apparecchi radar moderni. Ma non sarà mai possibile, «perché l’enorme quantità d’informazioni non potrebbe venire elaborata». E il personale non è a disposizione in modo illimitato. Guggisberg fa, infatti, notare come gli uffici competenti per la gestione e la valutazione dei radar devono venire istruiti in modo specifico e completo. «Solo persone qualificate possono attuare le misurazioni, ossia far funzionare gli apparecchi». L’uso diviene sempre più standardizzato: «L’elaborazione di ogni singolo caso richiede tempo e risorse in termini di personale». Anche solo per questo motivo è un’illusione pensare che un giorno l’occhio della legge controllerà tutti i conducenti, ovunque e in ogni momento. A ciò si aggiungono ostacoli tecnici, come ad esempio nel caso di controlli della distanza tra i veicoli: «Deve essere attuata su una ben determinata distanza, lo chiede la legge». Non ci sono istantanee: «Con un’unica videocamera il risultato non è chiaro».
Stefan Guggisberg mostra la videocamera con le lampade rosse che immortala i «peccatori».
foto Hansueli Trachsel
I radar in Svizzera
Contro chi passa con il rosso o troppo veloce.
In Svizzera gli apparecchi radar registrano 2,5 milioni di veicoli a motore all’anno. Attualmente i cantoni investono massicciamente in nuovi strumenti di misura nella circolazione stradale: in questo modo il numero dei radar fissi su suolo elvetico dovrebbe più che raddoppiare nei prossimi cinque anni. Un apparecchio radar può costare 70 000 fr. ma anche di più. I sistemi di rilevazione dei radar sono vietati in Svizzera. L’Ordinanza sugli strumenti per la misurazione ufficiale della velocità nella circolazione stradale (OSMV) si trova su: www. admin.ch/ch/i/as/1999/1388.pdf
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L’angolazione e l’illuminazione della fotografia giocano un ruolo importante: «Si chiede tanto agli apparecchi. È possibile fare lo scatto di un posto nevralgico, ma mai per esteso», sottolinea Guggisberg. Inoltre non si dovrebbe dimenticare che in Svizzera è sempre necessaria la doppia prova: «Devono essere fotografati la targa e il conducente. La nostra regola principe è ottenere una buona immagine frontale», afferma Guggisberg con orgoglio. Per riconoscere il conducente sull’immagine, c’è bisogno di molta luminosità, un fattore non facile da ottenere tecnicamente, dato che molti parabrezza sono oscurati e le targhe riflettono la luce. Inoltre l’apparecchio deve fotografare in una fascia che va da 40 sino a 300 km/h di velocità. Condizioni che mettono «k.o.» le comuni macchine fotografiche.
Futuro digitale | In tutti i campi il pro-
gresso tecnologico viene accolto con giubilo, ma per quanto riguarda i radar gli utenti della strada si augurano che non diventino sempre più perfetti e sofisticati. Stefan Guggisberg fa notare, però, che i futuri apparecchi radar contribuiranno a maggior correttezza di valutazione per i conducenti davanti al giudice. E fa il seguente esempio: «Chi ad un incrocio non rispetta la precedenza oppure trascura il semaforo rosso, in futuro, potrà ottenere una sentenza che tiene conto al meglio della situazione reale, grazie alla registrazione digitale». Con una tecnologia di nuova generazione, si può ad esempio documentare che nel trasgredire le norme della circolazione non si è messa in pericolo la vita di altri utenti della strada. «Un fattore che in futuro verrà tenuto in considerazione nel decidere il grado della pena», afferma Guggisberg. Per avere un’idea di come saranno i radar del futuro, basta guardare i nuovi dispositivi collocati nel tunnel di Arisdorf: qui viene calcolata la velocità media e non solo un eccesso momentaneo. Si tratta di un radar «sulla distanza»: misura la velocità media su un tratto di strada predefinito. L’apparecchio di misurazione della velocità produce una documentazione fotografica digitale. «Con un unico sensore radar l’impianto controlla contemporaneamente diversi veicoli che circolano su quattro corsie al massimo». Inoltre, attraverso una tecnica speciale viene trasmesso il punto focale ottimale. In conclusione: «Vengono prodotte sempre immagini chiare e nitide e dunque utilizzabili». Kurt Venner
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* Oltre a Multanova, produttori e fornitori sono anche ADEC Technologies SA a Eschenbach e Bredar SA a Thörishaus.
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La maggior parte delle persone vive bene in un ambiente con un tasso di umidità relativa tra il 45% e il 65%. Lo stesso vale per computer, mobili, tende, tappeti, quadri e oggetti d’arte. Piogge incessanti o umidità costante possono compromettere seriamente l’equilibrio climatico in casa o nell’appartamento. Le conseguenze? Muffa in lavanderia e alimenti avariati, solo per citarne alcune. Ma anche dopo aver fatto il bucato, aver stirato, cucinato, fatto il bagno o la doccia l’aria è eccessivamente carica di umidità. Wellcraft DC20EPT è un deumidificatore altamente performante per combattere umidità e ristagni d’acqua. Inoltre, la lampada a raggi UV integrata contrasta efficacemente il proliferare di batteri. La condensa può essere recuperata nella tanica integrata di 5,5 litri oppure scaricata in modo continuo mediante il tubo flessibile.
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5 maggio 2011 | touring 8 | società e mobilità
Ma tutti parlano soltanto di treni Chi l’avrebbe mai detto: la rete svizzera di tram e autobus è quasi quattro volte più lunga della rete di rotaie delle FFS e delle ferrovie private.
› I trasporti pubblici vengono perlopiù associati al traffico fer-
roviario. Eppure anche la strada rappresenta una fetta importante del trasporto pubblico. L’Istituto per la pianificazione della circolazione e i sistemi di trasporto del Politecnico di Zurigo (ETH) ha quantificato la rilevanza dei trasporti pubblici che circolano su strada, ovvero: autobus cittadini e regionali, filobus e rotaie stradali. Durante un recente convegno, organizzato dal Servizio d’informazione per i trasporti pubblici (Litra) e dall’associazione di categoria Infra, sono state presentate cifre sorprendenti: con oltre 18 000 km la rete di tram e bus è in pratica quattro volte più lunga di quella ferroviaria. All’incirca il 20% della rete stradale elvetica, pari a circa 15 000 km, viene utilizzata anche da tram, filobus e autobus regionali o cittadini. Il servizio di autopostali e altre imprese di trasporto passeggeri ne rappresentano la maggiore quota in chilometri. Ogni anno sulla rete dei trasporti pubblici stradali si spostano 1,3 miliardi di persone, ossia i tre quarti di tutti i passeggeri trasportati sui mezzi pubblici. «Per una mobilità funzionale c’è bisogno sia della ferrovia sia della strada», si è sentito dire durante il convegno. Il finanziamento a medio e lungo termine della rete stradale e di quella ferroviaria non è assicurato. Un motivo in più per respingere l’iniziativa dell’Associazione Traffico e Ambiente (ATA) che ha l’obiettivo di stornare molti più soldi dalla cassa stradale. «I trasporti pubblici hanno a cuore l’infrastruttura stradale esattamente quanto quella ferroviaria», aggiunge il presidente della Litra Peter Bieri. Secondo il prof. Ulrich Weidmann, coautore dello studio dell’ETH, la forza del trasporto pubblico su strada risiede nell’alta qualità dei collegamenti, sulla buona sostenibilità ambientale, i limitati costi di gestione e nell’alta efficienza nella circolazione urbana. Nella coscienza comune non è, però, quasi radicato il fatto che la rete stradale rappresenta le fondamenta anche per la perfetta complementarietà dei trasporti pubblici, ha dichiarato Weidmann. tg/hwm
Mathias Wyssenbach
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La maggior parte del trasporto pubblico si svolge su strada.
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speciale cabriolet | touring 8 | 5 maggio 2011
› L’estate è in arrivo e con lei anche la vo-
glia di viaggiare liberi a tetto scoperto. Guidare un cabriolet è in, irradia gioia di vivere ed è semplicemente divertente. Più o meno puntuali come ad ogni abbrivio della bella stagione, anche quest’anno i costruttori di automobili presentano le novità del segmento, che fanno battere forte i cuori. Grazie alla vasta offerta di modelli, si trovano auto «scoperte» per ogni tasca. La pratica Golf Cabriolet, presentata al Salone di Ginevra, non centra l’appuntamento con la stagione: il suo esordio sul mercato è infatti previsto soltanto per la tarda estate. La quattro posti dispone di un innovativo tetto in tela ad azionamento elettroidraulico che si apre in soli 9,5 secondi. Il prezzo parte da 35 000 fr. Tuttavia la VW non è assente all’apertura della stagione, anche se soltanto con un modello oggetto di lifting: parliamo naturalmente della nuova VW EOS. Questa coupé cabrio è stata perfezionata tecnicamente, attualizzata visivamente nel frontale e nel posteriore e affinata grazie a numerosi nuovi dettagli nella dotazione (cfr. prova su strada).
Tetto trasparente | A chi ama la nobiltà, la nuova serie 6 cabrio di BMW offre lusso allo stato puro, hightech e tanti cavalli (vedi prova su strada). Un po’ meno ricercata, ma dotata di grande temperamento anche la nuova SLK Roadster di Mercedes. La casa di Stoccarda l’ha dotata dell’apprezzato tetto pieghevole, che rientra nel bagagliaio in modo completamente automatico. Ma non è tutto: per 3565 franchi supplementari, il tetto pieghevole è ottenibile nella versione trasparente «Magic Sky». Il tetto in vetro può essere oscurato oppure reso trasparente semplicemente attivando un pulsante. Un’operazione resa possibile da particelle presenti nel vetro
A tutta velocità in direzione del sole Tetti in tela ad azionamento elettroidraulico, pieghevoli o trasparenti a scomparsa: lo scopo è far entrare il sole. L’estate delle cabrio inizia.
che reagiscono alla tensione elettrica in modo da impedire il passaggio della luce. Non è tuttavia necessaria la crema da sole: Mercedes infatti comunica che i raggi UV e infrarossi sono efficacemente filtrati dal tetto anche in modalità trasparente. La nuova Roadster Mercedes è ottenibile a partire da 59 900 fr.
Potente motore V8 | Gli amanti delle
americane «muscle car» possono fare i salti di gioia: la Camaro Cabriolet presentata a gennaio è entrata nella fase di produzione di serie. A fine anno dovrebbe prendere avvio la vendita in Svizzera. Il tetto in tela si ripiega in modo simile alla Corvette come una semplice «Z» e viene agganciato a mano
Panoramica dei cabriolet più ecologici
Smart Cabrio Fortwo Cabriolet cdi softip 3,3 l/100 km 86 g CO2/km mhd softip 4,5 l/100 km 105 g CO2/km
Audi A3 Cabriolet 1.6 TDI 4,3 l/100 km 114 g CO2/km 1.8T FSI 6,7 l/100 km 156 g CO2/km
BMW 1 Cabriolet 118d 4,9 l/100 km 129 g CO2/km 118i 6,6 l/100 km 153 g CO2/km
5 maggio 2011 | touring 8 | speciale cabriolet
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versione, ma otticamente ha guadagnato in larghezza. La 308 ha, inoltre, perso quasi 25 kg e con il motore 1,6 litri HDi da 112 CV e sistema start-stop è diventata più economica della sua versione precedente. Il cabriolet francese è ottenibile a partire da 37 500 franchi.
La potente americana Chevrolet Camaro sarà commercializzata a fine anno anche in versione cabrio.
Serie limitata | Per la grande soddisfa-
franchi in su. Da parte sua, la rinnovata Peugeot 308 CC è ottenibile già da aprile. L’elegante francese si presenta con un volto leggermente «liftato» e un po’ più attrattivo, oltre a fari a forma di boomerang per le luci diurne e di posizione, che contornano il paraurti. La linea posteriore delle precedenti 308 è stata ripresa anche nella nuova
BMW 3 Cabriolet 320d 5,1 l/100 km 135 g CO2/km 320i 6,9 l/100 km 159 g CO2/km
Alfa Romeo Spider 2.0 JTD 5,4 l/100 km 142 g CO2/km
Saab 9-3 Cabriolet 1.9 TTiD 5,4 l/100 km 144 g CO2/km
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al centro del telaio del parabrezza. La quattro posti è equipaggiata con un motore V8 con una buona coppia, che distribuisce la sua potenza sull’asse posteriore grazie ad un cambio manuale. In merito al prezzo, Chevrolet Svizzera non ha potuto per ora fornire indicazioni precise, ma dovrebbe rientrare nella fascia che parte da 50 000
zione derivante dalla ritrovata indipendenza da General Motors, il costruttore svedese Saab presenta l’esclusiva Independence Edition della Saab 9-3 Cabriolet. Saranno messi sul mercato soltanto 366 esemplari. Uno per ogni giorno del primo anno di indipendenza e uno ulteriore per il primo giorno del secondo anno. Con l’esclusiva versione della MX-5 «55 Le Mans», Mazda ricorda invece la vittoria ottenuta vent’anni fa nell’omonima gara 24 ore. Questa serie molto limitata e notevolmente sportiva è prevista unicamente per il mercato svizzero già a partire da 34 600 franchi. Anche Renault scommette su un modello speciale e offre un omaggio agli anni 50: la Renault Mégane Coupe-Cabriolet Floride. Già nel 1959 esisteva una Renault decappottabile con la medesima denominazione. Questo cabriolet dal tettuccio in acciaio, proprio come all’epoca la Floride, è verniciato in beige e dotato di un rivestimento in pelle e tessuto abbinato di color rosso scuro ed avorio. Manca soltanto una giovane Brigitte Bardot che si sdrai voluttuosamente sul cofano... Chi non ha i risparmi necessari per permettersi una nuova cabrio, non deve per questo privarsi dell’esperienza di guidare con i capelli al vento: una statistica di Autoscout24 rivela che i prezzi dei cabriolet d’occasione da marzo a giugno sono mediamente inferiori dell’8 percento rispetto ai mesi invernali. Nadia Rambaldi
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Ammiraglia per lussuosi viaggi La nuova serie 6 cabrio di BMW è un sogno della tecnica e del lusso. Il V8 con 407 CV soddisfa ogni esigenza.
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› Chi si sposta con quest’auto, attira sguardi gravidi di invidia:
La VW Eos è stata ritoccata leggermente: la calandra è composta di tre elementi in nero lucido, mentre il posteriore è dotato di gruppi ottici LED.
Rinnovato svago a tetto aperto La nuova VW Eos è stata affinata con novità tecniche. Il motore Bluemotion da 1,4 litri è economico e gradevole.
› La dea dell’aurora splende di luce ritrovata: la VW Eos, ver-
sione ridisegnata del modello lanciato nel 2006, è una elegante coupé-cabrio, che grazie al tetto in acciaio garantisce un impiego confortevole anche in inverno. Il sistema del tetto CSC a 5 elementi, con vetro panoramico, scorrevole e apribile si lascia aprire e richiudere in soli 25 secondi premendo un semplice pulsante. Con il sistema di chiusura e accensione senza chiavi, in opzione, anche il tetto può essere azionato tramite il telecomando. Gli interni della EOS sono eleganti e lineari. I passeggeri dietro dispongono di molto spazio e l’accesso ai loro sedili è comodo. Un punto negativo è rappresentato dal bagagliaio, il cui volume col tetto aperto si riduce considerevolmente (da 380 a 205 litri), senza contare che nello spazio rimanente ci stanno unicamente bagagli molto piatti. Equipaggiata con motore turbo a benzina da 1,4 l e tecnologia Bluemotion, la Eos non entusiasma, ma è economica e delicata. Nonostante il suo peso ed i soli 122 cavalli, il cabriolet di Wolfsburg ha una buona ripresa ed è relativamente dinamico. Il telaio confortevole ha un comportamento fidato e sostiene in modo ottimale il motore. Rumorosità e correnti d’aria ridotte sono altrettanti fattori che aumentano il comfort di guida. I sistemi di assistenza, soprattutto il display multifunzionale con touchscreen, ma anche l’assistente di parcheggio, sono estremamente pratici e di facile uso. MOH
la nuova BMW serie 6 cabrio è un condensato di eleganza e tecnica. L’ammiraglia di lusso ha una silhouette allungata ed è più lunga, più larga e più piatta rispetto alla sua progenitrice del 2004. Il tetto in stoffa garantisce un’insonorizzazione ottimale e si apre premendo un pulsante in soli 20 secondi. Ma di forti rombi di motore nemmeno l’ombra: il cambio sportivo a 8 rapporti automatico di serie della BMW 650i fa le fusa come un gatto. Grazie al frangivento, anche in autostrada le correnti d’aria restano nei limiti. La tempesta si scatena comunque alla prima vera pressione sul pedale del gas: il nuovo cabriolet di BMW passa da 0 a 100 in 5 soli secondi. Grazie ai selettori o leve sul volante, è possibile anche cambiare manualmente, senza che il bolide da 2015 kg perda minimamente in dinamicità. Gli interni lussuosi non lasciano insoddisfatto alcun desiderio. La 2+2 posti offre ottima spaziosità davanti, mentre dietro, malgrado sia cresciuta di 7,4 cm, lo spazio per testa e gambe resta un po’ limitato. Il cruscotto è raffinatamente rifinito e studiato in modo ergonomico. Il computer di bordo è facile da utilizzare e il sistema head-up opzionale proietta i dati di viaggio sul parabrezza, nel campo visivo del guidatore. Cinque videocamere nel paraurti anteriore, negli specchietti esterni e nello sportello del bagagliaio garantiscono, in opzione, la perfetta visibilità periferica nelle manovre. MOH
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Positivo: design raffinato, elevato livello tecnico, telaio ben calibrato, rifiniture, insonorizzazione, protezione dall’aria Negativo: lunghezza e larghezza, peso, visibilità, spaziosità posteriore, consumi, molte innovazioni ottenibili solo in opzione. Tecnica: cabriolet; 2+2 posti; lunghezza: 4,89 m; bagagliaio: 350 l; motore: V8 biturbo, 4,4 l, 407 CV, 600 Nm a 1750 giri/min; cambio automatico a 8 rapporti, da 0 a 100 km/h in 5,0 s; velocità max. 250 km/h Consumo in prova: 12,0 l/100 km, autonomia 583 km Prezzo: 141 500 fr. (650i Cabrio)
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Positivo: ripresa, insonorizzazione, protezione dal vento, economicità, cambio preciso, telaio calibrato Negativo: peso, visibilità, bagagliaio, prezzo piuttosto elevato, molte innovazioni solo in opzione. Tecnica: cabriolet; 4 posti; lunghezza: 4,42 m; bagagliaio: 380/205 l; motore a benzina 1,4 l turbo, 122 CV, 200 Nm a 1500 giri/min; cambio manuale a 6 marce, da 0 a 100 km/h in 10,9 s Consumo (in prova): 6,9 l/ 100 km, autonomia 797 km Prezzo: 42 800 fr. (1,4 TSI Bluemotion)
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5 maggio 2011 | touring 8 | speciale cabriolet
Un piacere a buon mercato I cabriolet d’occasione offrono raggi di sole e aria fresca per relativamente pochi soldi. Nell’acquisto di un veicolo usato si deve, tuttavia, prestare attenzione a un paio di fattori.
› Quando il contenuto del borsellino non basta
per l’acquisto di un’auto nuova, anche nel caso dei cabriolet, in alternativa si può optare per un veicolo d’occasione. In linea di massima, valgono le stesse regole applicate nell’acquisto di un modello non decapottabile. Si dovrebbe, comunque, dedicare una particolare attenzione al tettuccio morbido e dunque delicato, tenendo presente che la capote in tessuto è più sensibile rispetto ai tetti in lamiera. Un controllo ravvicinato con i propri occhi può preservare l’acquirente da cattive sorprese. Inoltre, anche piccoli difetti sono buoni motivi per chiedere una riduzione del prezzo.
Occhio alle macchie | Le macchie sulla capote di stoffa o plastica sono brutte e in genere anche difficili da eliminare. Tracce d’acqua e di muffa possono formarsi se la capote è stata aperta in presenza di umidità ed è rimasta così per un tempo prolungato. Macchie biancastre si formano quando il cabriolet è stato portato in un autolavaggio scegliendo il programma con la cera calda. Inoltre le spazzole sintetiche irruvidiscono la copertura del tetto e la capote può poi subire dei raschiamenti. Gli strappi possono essere riparati, ma rimangono visibili. Oltre a questo, si dovrebbe controllare se asole e bottoni sono intatti.
Se le guarnizioni di gomma di porte e finestrini sono screpolate, è perché sono state trattate in modo inadeguato. Tracce di gocce d’acqua nella parte interna dei vetri indicano che la capote non è ermetica. I lunotti in plastica sono spesso opachi e graffiati, ma in genere il problema può essere risolto con una sostanza lucidante. Prima dell’acquisto di una decapottabile d’occasione si dovrebbe assolutamente provare il meccanismo di apertura e chiusura del tettuccio. Le capote manuali devono aprirsi facilmente, se cigolano è un cattivo segno. Lo stesso vale per quelle elettriche: le tracce sulle parti smaltate e sulla tiranteria indicano che la manutenzione è stata carente. Durante il viaggio di prova possono verificarsi leggere vibrazioni al volante e alcuni rumori, che sono semplicemente dovuti alla bassa rigidità dei cabriolet e che, se limitati, sono da considerare normali. Per contro, difetti nell’abitacolo a causa dell’irradiazione solare o dell’umidità sono un ulteriore motivo per trattare sul prezzo. Nei Centri tecnici del TCS il prezzo d’acquisto dei veicoli d’occasione può venire controllato attraverso la valutazione di Eurotax. Sul sito del TCS www.tcs.ch, auto-moto, sono inoltre disponibili test dei veicoli, crashtest, statistiche dei guasti e altre utili informazioni sul mercato delle occasioni. nr/TCS c+p
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Info Touring www.infotechtcs.ch > Veicoli d’occasione
TCS
Consigli per la cura dei tettucci delle cabrio
La capote di un cabriolet dovrebbe venire ben controllata prima di un acquisto d’occasione.
� La cosa più importante: le capote in tessuto non devono mai essere trattate con detergente ad alta pressione. Si dovrebbe rinunciare alle stazioni di lavaggio. Per far sì che l’impermeabilizzazione applicata dal produttore si mantenga, si deve lavare a mano la capote con molta acqua. � Con più depositi aggressivi rimangono appiccicati sulla capote, tanto più sono difficili da eliminare. � La capote dovrebbe venire aperta solo in condizioni asciutte, in caso contrario l’umidità causerà brutte ammaccature. Inoltre è importante non lasciare aperto il tetto per diverse settimane. � Per i modelli con il tetto in lamiera, le guarnizioni di gomma dovrebbero venire trattate regolarmente con spray al silicone. nr/TCS c+p
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Con il muso al vento Ci sono cani che non sono fatti per un viaggio in cabrio. Per proteggerne gli occhi dal vento ci sono occhiali brevettati, ma non tutti i quattro zampe li sopportano. volentieri viziato. Collari, guinzagli, mantelline e cucce esclusive. Al giorno d’oggi non ci sono limiti alla voglia di moda dei proprietari di cani. Ma sinora cani con occhiali da sole erano una rarità. Oltre ad essere un’immagine curiosa, è pure un accorgimento al servizio del benessere del cane: anche i loro occhi hanno bisogno di protezione da vento e sole. Questi animali accompagnano i loro padroni in molte attività del tempo libero: gite in montagna o in barca a vela e naturalmente anche viaggi in cabriolet non sono più un motivo per lasciare gli amati quattro zampe a casa. Ma un’esposizione prolungata ai raggi UV e alle correnti d’aria sulla cabrio può abbattere anche il più robusto San Bernardo.
Per ogni muso | All’inizio era un articolo riservato ai cani da valanga e ai cosiddetti «cani d’impiego», mentre ormai gli occhiali di protezione per cani riscuotono successo anche tra i privati. Dal 2005, la società Dog-goes vende occhiali di protezione per cani in Svizzera. «All’incirca la metà dei nostri occhiali sono destinati a proprietari di cani privati» spiega Frank Schneider, titolare di Dog-goes Svizzera. Quattro diverse dimensioni in quattro diversi modelli. Da mini a medium sino a large, adatti a ogni muso di cane. Quanto ci voglia a un cane per adattarsi all’occhiale di protezione, stando a Frank Schneider, dipende molto dal suo carattere. L’importante è di farlo abituare lentamente e in modo costante all’occhiale. Franziska Matheis della clinica veterinaria dell’Università di Zurigo consiglia gli occhiali protettivi ma con alcune riserve: «Certi cani reagiscono con stress perché non si sentono a loro agio». Ai cani che reagiscono in modo allergico ai raggi UV o che hanno già una cheratite dovuta agli UV, la dottoressa consiglierebbe però gli occhiali protettivi. Correnti d’aria e polvere possono inoltre causare una congiuntivite, che provoca l’arrossamento della parte interna della palpebra dell’animale che comincia a lacrimare. «Nonostante ciò non è strettamente necessario mettere gli occhiali protettivi al cane per affrontare un viaggio in cabriolet», afferma Matheis. Per far sì che i cani possano viaggiare in cabriolet, stando alla legge sulla circolazione stradale, devono venire messi in
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› Il miglior amico dell’uomo viene spesso e
Non a tutti i cani piacciono gli occhiali protettivi... ma sicuramente attirano gli sguardi.
sicurezza in modo appropriato. E ciò può avvenire mediante un box fisso o una cintura di sicurezza per cani. Dopo di che nulla impedisce di spassarsela a bordo, con o senza occhiali. Ma attenzione: un cane con
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gli occhiali attira gli sguardi dei passanti che non presteranno attenzione né all’auto né al conducente! Nadia Rambaldi
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speciale cabriolet | touring 8 | 5 maggio 2011
Curve strette e tanto sole Una folata di vento che fa bene al morale: la Renault Wind è una cabrio sportiva con un design originale e un’ottima maneggevolezza. Test della TCe 100 Exception. suo design elegante, le sue frizzanti qualità di guida e la sua maneggevolezza ne fanno un’auto ludica, unica nel suo genere. Piccolo è bello: la Wind si destreggia agilmente nel traffico urbano, ma anche negli spazi aperti e può avventurarsi senza problemi sulla corsia di sorpasso. Il motore, con una cilindrata di soli 1,2 litri, è fonte di sorprese: grazie al turbocompressore le proprietà di guida sono inaspettatamente sportive e il motore downsizing gira vigorosamente. Il cambio si combina bene col propulsore. Con i suoi 100 CV, la due posti raggiunge i 100 km/h in 10,5 secondi. Rapide anche l’apertura e la chiusura della capote, che avviene in soli 12 secondi. Una breve sosta al semaforo è quindi più che sufficiente per decidere di godersi il sole. Il tetto si solleva perpendicolarmente e scompare nello sportello del bagagliaio, senza che le dimensioni del vano risultino diminuite.
Cambio impreciso | Il piccolo bolide ha
comunque i suoi punti deboli: le corse della leva del cambio a 5 marce risultano un po’ lunghe, per cui le cambiate sono imprecise. La retromarcia talvolta non si innesta. A partire dai 120 km/h la vettura reagisce in modo nervoso ai cambi di direzione e il livello del rumore di rotolamento a tetto chiuso (75 decibel) risulta decisamente elevato. Va, però, sottolineato che la piccola coupé-cabrio sportiva offre grande piacere di guida, affronta le curve con l’agilità di una faina e il suo sterzo è molto diretto. L’elegante design della nuova Renault Wind contribuisce anch’esso a darle accenti sportivi. Il veicolo, lungo 3,83 m, è caratterizzato da una silhouette a forma di freccia, con linee laterali a salire e un posteriore rialzato. Il parabrezza molto inclinato e le gomme a basso profilo da 17 pollici contribuiscono a completare l’immagine sportiva. La parte posteriore rialzata ha tutta-
via il suo lato negativo: la visibilità perimetrale è ridotta di conseguenza e la vista attraverso il lunotto posteriore è molto limitata, al punto che vedere ciò che sta dietro la coda è pressoché impossibile. Un limite che rischia di costare caro già durante un cambio di corsia in città, ma che soprattutto in autostrada può risultare pericoloso. A parte la scarsa visibilità circolare (valutata con sole due stelle su cinque nel nostro test), in fatto di sicurezza la Renault Wind è ben equipaggiata e lo spazio di frenata garantisce al piccolo sfrecciante cabriolet la menzione «molto buono». Purtroppo l’ESP non fa parte della dotazione di serie di tutti gli allestimenti offerti.
Sedili sportivi in finta pelle | Gli interni della Renault Wind sono semplici. L’unica eccezione è rappresentata dai sedili sportivi in finta pelle di serie, che danno agli interni una nota di ricercatezza e offrono una perfetta tenuta laterale. Le persone di alta statura si lamenteranno tuttavia per la superficie di seduta piuttosto corta. La
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Più o meno
foto Fabian Unternährer
› La Renault Wind cattura gli sguardi. Il
Design sportivo attrattivo, bagagliaio ben dimensionato, rapida apertura del tetto, i freni sono potenti, la guida è sportiva e piacevole, marce ben dosate in rapporto al motore downsizing di piccola cilindrata. Pessima visibilità, assetto di guida molto rigido, alta rumorosità nell’abitacolo, cambio impreciso, finiture interne mediocri, pochi vani porta oggetti, sistema antisbandata ESP di serie soltanto su alcune versioni.
I sedili sportivi in pelle sono una vera chicca.
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La Renault Wind ama le curve e garantisce una guida sportiva.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»
Renault Wind TCe 100 Exception
Daihatsu Copen 1.3
Mini One 1.6 Cabrio
Peugeot 207 CC 1.6 VTi Allure
30 700.– 1149 74/100 145/3000 6,2 C2 75 –.69 11133 8/2011
26 600.– 1298 64/87 120/4400 6,01 D2 — –.62 11133 —
29 000.– 1598 72/98 153/3000 5,41 A2 — –.63 11111 —
30 550.– 1598 88/120 160/4250 6,41 B2 705 –.66 11111 8/20075
dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Peugeot 207 CC 1.6 Turbo Platinum
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L’abitacolo ospita il minimo necessario, ma è molto pratico.
Liguria
5 maggio 2011 | touring 8 | speciale cabriolet
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Scheda tecnica �
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103 cm
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141 cm
cm 08 –1 89
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passo 237 cm lungh. 383 cm (larg. 170 cm)
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larghezza interna: ant. 140 cm bagagliaio: 270 litri pneumatici: 205/40 R 17, min. 195/45 R 16
VEICOLO PROVATO Renault Wind TCe 100 Exception; 2 porte, 2 posti; 30 700 fr. (auto del test: 31 250 fr.) Gamma: dalla TCe 100 Dynamique (25900 fr.) alla 1.6 130 Exception (32 700 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (550 fr.), diffusore posteriore (742 fr.), assistente di parcheggio posteriore (560 fr.), sedili in cuoio riscaldabili (1300 fr.) Garanzia: 3 anni/100 000 km di fabbrica, 3 anni/100 000 km mobilità; 12 anni contro la ruggine (con condizioni) Importatore: Renault Suisse SA, 8902 Urdorf, www.renault.ch
calotta del quadro strumenti in tinta nero lucido offre un’immagine sportiva, mentre il resto dei materiali visivamente è piuttosto mediocre. Per quanto riguarda lato tattile la situazione migliora: volante, cruscotto e leva del cambio in pelle sono piacevoli da maneggiare. Inutile cercare vani porta oggetti sulla Wind. Quello che si riesce a sistemare dietro i sedili, finisce per volare nuovamente davanti alla prima frenata. Un po’ snervanti i finestrini elettrici: le operazioni di chiusura sono infatti lente e affatto automatiche, per cui in particolare l’apertura e la chiusura del tetto risultano complicate. A tutta velocità con il tetto aperto, la Wind rende omaggio al suo nome e gli occupanti sono investiti da un forte vento.
Ma gli amanti delle cabrio non se ne accorgeranno neppure. Meno gradevole, invece, l’assetto piuttosto rigido dell’autovettura, che obbliga a subire ogni minima asperità del fondo. Un fatto dovuto soprattutto alla combinazione tra le gomme da 17 pollici e le sospensioni rigide.
Spazio per i bagagli | Nonostante le sue misure, la Wind offre ampio spazio per i bagagli, con un vano da 270 litri, decisamente ampio per la categoria. Un volume che peraltro rimane invariato sia con il tetto chiuso sia aperto e che consente di pianificare una partenza con la due posti per le vacanze. Il suo terreno ideale non è tuttavia l’autostrada, bensì i percorsi sinuosi negli spazi aperti, soprattutto quando risplende il sole. In questa situazione la Renault Wind offre il meglio di sé. Nadia Rambaldi
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Il tetto della Renault Wind si apre e si chiude in soli 12 secondi e rientra nello sportello del bagagliaio. Quest’ultimo offre uno spazio invariato anche con il tetto aperto.
DATI TECNICI Motore: 4 cilindri turbo a benzina 1.2, 100 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marce Peso: 1235 kg (auto del test), totale ammissibile 1344 kg, carico rimorchiabile —
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 10,5 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 9,6 s 80–120 km/h (in 4a) 10,1 s Diametro di sterzata: 11,1 m Insonorizzazione: 60 km/h: 65 dBA 13333 120 km/h: 75 dBA 11333 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 35 m Visibilità circolare Equipaggiamento
11111 11333 11113
COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese)
ore
mano d’opera (fr.)
20 000/24 1,3 190.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 21,8 4946.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi variabili
15 000 30 000
0,69 0,48
512.– 512.–
La Renault Wind TCe 100 Exception in dettaglio
345.– 690.–
ABITACOLO 11133 L’ambiente interno è spoglio. I sedili sportivi offrono una tenuta laterale, ma i materiali impiegati non convincono. Mancano vani e superfici porta oggetti. Il vano bagagli è ampio e rimane tale anche col tetto aperto.
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Renault da 105 a 184 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 8,0 5,1 5,3 fabbrica 8,0 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 6,7 l/100 km serbatoio: 40 litri
6,2 6,3 143 g/km 167 g/km C 11333
autonomia 597 km
�
TCS Tecnica ed economia: Herbert Meier
COMFORT 11133 Assetto rigido e pneumatici da 17 pollici mirano ad una guida sportiva che penalizza però il comfort. La rumorosità nell’abitacolo è alta. La regolazione dei sedili è macchinosa. EQUIPAGGIAMENTO 11113 La versione TCe 100 Exception è dotata di buon equipaggiamento di serie. Tra l’altro offre volante e leva del cambio in pelle, regolatore di velocità, cerchi in lega, terminale di scarico cromato.
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PRESTAZIONI 11123 Grazie al motore turbo, il comportamento su strada è buono, malgrado la cilindrata ridotta. Il tipico «vuoto» del turbo non è molto percettibile nemmeno sotto i 3000 giri. La corsa delle marce, invece, è un po’ troppo lunga. COMPORTAMENTO 11113 La Renault Wind ha proprietà di guida sportive e uno sterzo diretto. Alle alte velocità il cabriolet reagisce nervosamente ai movimenti del volante. SICUREZZA 11113 Il sistema antisbandata ESP non è montato di serie su tutte le versioni della Renault Wind. Particolarmente negativa è la scarsa visibilità posteriore, mentre i freni sono molto efficaci.
Salvate delle vite! Donate il vostro sangue. Vacanze in Italia
Abbruzzo
Adriatico
Riviera Ligure
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Pia Neuenschwander
5 maggio 2011 | touring 8 | speciale cabriolet
Puro piacere circolare con il vento tra i capelli! Grazie alla vasta offerta di cabrio presenti sul mercato ognuno trova la sua beniamina.
Vasta scelta di cabriolet Anche se alcuni modelli sono spariti senza fragore, gli appassionati di cabriolet dispongono pur sempre di un’ampia gamma di modelli. Infatti tra le piccole roadster e le cabrio a prezzo faraonico, vi è veramente l’imbarazzo della scelta. Marca (posti) Abarth 500C Alfa Romeo Spider (2) Aston Martin Vantage Roadster (2) Aston Martin DB9/DBS Volante (2) Audi A3 Cabriolet (4) Audi TT/TTS (2) Audi A5/S5 (4) Audi R8 Spyder (2) Bentley Continental Cabriolet (2+2) BMW 1 Cabriolet (4) BMW 3 Cabriolet (4) BMW Z4 Roadster (2) BMW 6 Cabriolet (4) Caterham Seven (2) Chevrolet Corvette C6 Cabriolet (2) Daihatsu Copen (2) Ferrari California Cabriolet (2+2) Fiat 500C (4) Infiniti GS37 Cabriolet (4) Jaguar XK/XKR (2+2) Lamborghini Gallardo Cabriolet (2) Lexus IS250C (4) Lotus Elise (2)
potenza (CV) da 140 a 160 da 170 (d) a 260 426 da 477 a 517 da 105 a 200 da 160 a 340 da 160 a 333 da 430 a 525 da 560 a 630 da 143 a 306 da 170 a 420 da 204 a 340 da 320 a 408 175 437 87 460 da 69 a 100 320 da 385 a 510 da 560 a 570 208 da 136 a 220
prezzi (franchi) da 32 790 a 37 240 fr. da 49 900 a 64 450 fr. 176 370 fr. da 257 150 a 362 010 fr. da 39 550 a 49 750 fr. da 49 950 a 96 250 fr. da 56 550 a 96 750 fr. da 187 150 a 243 900 fr. da 321 200 a 346 200 fr. da 43 800 a 66 300 fr. da 61 300 a 117 400 fr. da 59 900 a 86 700 fr. da 122 100 a 141 500 fr. 58 300 fr. da 110 530 a 112 360 fr. 26 600 fr. 269 700 fr. da 22 200 a 30 700 fr. 88 560 fr. da 153 000 a 178 000 fr. da 305 600 a 340 400 fr. da 72 300 a 78 300 fr. da 52 700 a 77 100 fr.
Marca (posti) Maserati Gran Cabrio (2+2) Mazda MX-5 Roadster/Coupé Mercedes-Benz SLK Roadster (2) Mercedes-Benz E Cabriolet (4) Mercedes-Benz SL Roadster (2) Mini Cabrio (4) Morgan (2) Nissan 370Z Roadster (2) Peugeot 207 CC (2+2) Peugeot 308 CC (4) Porsche Boxster (2) Porsche 911 Cabriolet (2+2) Renault Wind (2) Renault Mégane Coupé-Cabriolet (4) Rolls Royce Phantom Drophead (4) Saab 9-3 Cabriolet (4) Smart Fortwo Cabriolet (2) Tesla (2) VW Golf Cabriolet (4) VW Eos (4) Volvo C70 Cabriolet (4) Wiesman (2) con riserva di modifica
potenza (CV) 440 da 126 a 160 da 184 a 306 da 170 (d) a 388 da 231 a 525 da 98 a 211 da 112 a 220 328 da 112 (d) a 156 da 120 a 200 da 255 a 320 da 345 a 530 da 100 a 133 da 130 a 180 460 da 160 (d) a 220 da 54 (d) a 102 215 (elettr.) da 105 a 160 da 122 a 210 da 150 (d) a 230 da 343 a 555
prezzi (franchi) 210 780 fr. da 34 120 a 43 300 fr. da 59 900 a 79 900 fr. da 74 800 a 112 700 fr. da 129 100 a 238 400 fr. da 29 000 a 47 100 fr. da 58 500 a 97 600 fr. da 58 700 a 64 300 fr. da 27 900 a 36 850 fr. da 37 500 a 48 000 fr. da 71 000 a 96 600 fr. da 146 900 a 284 200 fr. da 25 900 a 32 700 fr. da 37 300 a 44 800 fr. 741 900 fr. da 50 900 a 63 700 fr. da 20 800 a 34 550 fr. da 138 300 a 162 200 fr. da 35 000 a 40 700 fr. da 42 800 a 50 200 fr. da 56 200 a 66 500 fr. da 143 900 a 265 900 fr.
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viaggio dei lettori | touring 8 | 5 maggio 2011
Un’immagine quotidiana a Cuba: un lussuoso macchinone americano nel centro storico di Trinidad.
Cuba e il suo lato sconosciuto Il lussureggiante entroterra, le bianche spiagge e la capitale Avana con le sue architetture coloniali sono solo alcuni richiami di questo avvincente Viaggio dei lettori di «Touring».
› La pioggia cade a catinelle, tuona e crepi-
ta. Improvvisamente il treno elettrico smette di correre sui binari. A causa dell’umidità le ruote girano a vuoto lungo il leggero pendio, ma il macchinista e la sua squadra non si scompongono più di tanto. Il problema viene risolto semplicemente con un secchio pieno di sabbia sparso sui binari. «Trans Hershey» si chiama il treno della nostalgia, che viaggia attraverso uno dei paesaggi più idilliaci di Cuba e collega entrambi i centri turistici dell’isola – L’Avana
Spiagge da sogno come a Cayo Levisa e paesaggi mozzafiato incantano i visitatori dell’isola.
5 maggio 2011 | touring 8 | viaggio dei lettori
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foto Urs-Peter Inderbitzin
L’Avana, il museo d’auto d’epoca in circolazione
Musica swing all’aria aperta e donne che arrotolano a mano gli ambiti sigari: scene immancabili a Cuba.
e Varadero – fino quasi all’ultimo chilometro. Lungo il percorso si alternano campi di canna da zucchero e piantagioni di banane a bestiame al pascolo. Piccoli villaggi, in cui il tempo sembra essersi fermato, fiancheggiano i binari. Musica dal vivo e bibite cubane rendono il viaggio in treno una vera e propria fiesta cubana. Obiettivo è il villaggio «Hershey», nome derivante dal re del cioccolato statunitense Milton Hershey, che quasi ormai un secolo fa qui costruì una grande fabbrica di zucchero e l’annesso villaggio per i lavoratori. Da otto anni la fabbrica di zucchero è chiusa. Diverse imprese, provenienti anche dalla Svizzera, perseguono un progetto ambizioso: il villaggio storico e la macina dello zucchero dovrebbero venire trasformati in un parco industriale con due alberghi provvisti di spa e wellness.
Charme decadente | La capitale L’Ava-
na, le cui origini risalgono al 1519, spesso viene definita «la vecchia signora dei Caraibi». Negli ultimi cinquant’anni, la «diva» ha perso molto del suo charme. Centinaia di magnifici edifici coloniali e di palazzi arzigogolati nel vecchio centro di L’Avana cadono a pezzi. Spesso rimane in piedi soltanto la facciata, mentre il resto è ridotto in macerie. Dal 1982, l’anno in cui il centro storico venne dichiarato patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco, sono state restaurate molte case storiche ed è uno spasso camminare attraverso la vecchia città. Ma attenzione: con più ci si allontana dal centro della vecchia Avana, con più la città diventa fatiscente. Il tempo corrode tutto e sono prese di mira soprattutto le case lungo il famoso lungomare Malecon, dove l’aria impregnata di salsedine e le onde coronate di schiuma consumano inesorabilmente le costruzioni. La leggendaria gioia di vivere dei cubani non sembra comunque soffrirne. In molti locali del centro storico riecheggia musica, al ritmo della quale la gente
balla. Sulla Plaza de la Catedral, ornata da splendidi palazzi, le cubane vestite con i costumi tradizionali – e con in bocca un sigaro – attendono di essere fotografate dai turisti in cambio di qualche soldo, mentre i pittori offrono ai turisti le caricature disegnate in un battibaleno. A proposito di sigari: se si soggiorna a L’Avana non si può non visitare una fabbrica di sigari. Un regalo molto apprezzato da riportare a casa è anche il rum, il più noto si chiama «Havana Club», che è ottenibile anche come Gran Reserva invecchiato per 15 anni. Chi, invece, è sulle tracce del grande scrittore e premio Nobel americano Ernest Hemingway, deve visitare due bar, che nel tempo sono diventati vere e proprie mete di pellegrinaggio. Qui Hemingway trascorreva il tempo in compagnia dei suoi cocktail: «My mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita», con questa frase Hemingway rese immortale la sua figura seduta al bancone dei locali cubani.
Spiaggia paradisiaca | Spiagge puntellate di palme con sabbia bianca ce ne sono a iosa a Cuba. Un vero e proprio gioiellino è Cayo Levisa, una piccola isola antistante la terraferma con foreste di mangrovie e una spiaggia di sabbia lunga tre chilometri. Cayo Levisa con la sua barriera corallina offre luoghi perfetti d’immersione per i sub ed è anche molto variata per chi fa snorkeling. L’isola è raggiungibile dall’Avana in quattro ore con il bus e una breve traversata in traghetto. Mentre chi è in giro in automobile, può tranquillamente lasciare il veicolo in un parcheggio custodito. La visita di Cayo Levisa viene offerta dalle agenzie assieme a un viaggio attraverso la valle di Vinales, una delle regioni più belle di Cuba, con le sue colline di pietra calcarea, le palme reali, le numerose caverne e le fertili pianure. Qui sorgono anche coltivazioni di tabacco, che ovviamente è la materia prima dei famosi sigari cubani.
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Urs-Peter Inderbitzin
I pezzi di lamiera e i radiatori luccicano, ma la vernice non c’è più. All’incirca 50 000 macchinone americane degli anni Cinquanta circolano sulle strade di Cuba. Qui una Oldsmobile cabrio rosso fiamma del 1952, là una Buick verde erba del 1948 oppure una Ford cabrio in rosa acceso, anch’essa con almeno 50 anni incisi sul telaio. Sono in giro anche prodotti di marche ormai scomparse come Studebaker, de Soto o Packard. Per gli appassionati delle quattro ruote è una vera cuccagna, anche se molte di queste chicche non supererebbero i controlli severi dei nostri uffici della circolazione. Le auto d’epoca americane, ghiotte di benzina, possono essere guidate solo dalla gente locale e non possono essere vendute agli stranieri. Gli status symbol del capitalismo americano di una volta ora sono un bene culturale nazionale e socialista di Cuba.
Da sapere Formalità di viaggio: per l’ingresso a Cuba è necessario un passaporto valido ancora almeno sei mesi. Vitto: Cuba non è un’isola per gourmet; la gastronomia è piuttosto semplice ed è costituita soprattutto di pesce, pollo e carne di maiale, a volte si trova anche carne di manzo. I frutti di mare sono cari. Un livello europeo è raggiunto dai ristoranti privati, i famosi Paladares. Sigari: i migliori sigari del mondo provengono da Cuba. Si consiglia però di comprarli solamente nei negozi ufficiali e non sulla strada, altrimenti dai venditori ambulanti si rischia perfino di ricevere delle foglie di banane arrotolate. Programma del viaggio: trovate la descrizione dettagliata di questo Viaggio dei lettori di «Touring» sull’isola caraibica a pagina 30. UPI
io sgonoc2i011 g g a t n Va ota entro il 15 gdiui CHF 50.–
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Viva Cuba! Un caleidoscopio di contrasti per un viaggio colmo di sensazioni Non solo musica salsa, rum e rivoluzione: sulla più grande isola delle Antille vi accoglieranno città coloniali, bianche spiagge da sogno e un impressionante patrimonio culturale. La musica cubana è l’elisir di vita onnipresente sull’isola caraibica, godetevi questo affascinante paradiso dei contrasti. CON MAGGIORI PRESTAZIONI � accompagnatore TCS da/per Svizzera � gite in pullman moderni e climatizzati � numerose gite e visite entusiasmanti � cultura interessante e affascinante � viaggio in treno della nostalgia indimenticabile 25.11–5.12.2011 3–13.2.2012 17–27.2.2012
T T F
PROGRAMMA 1° giorno, ve, Zurigo/Ginevra–Parigi–L’Avana: il mattino volo all’Avana. Trasferta all’Hotel Telegrafo**** vicino al Campidoglio nel cuore del centro storico. 2° giorno, sa, L’Avana: un giorno dedicato a una passeggiata attraverso le stradine e le piazze della vecchia Avana con la visita delle attrazioni della capitale. 3° giorno, do, L’Avana–Hershey–L’Avana: su Cuba i treni esistono da oltre cent’anni. Un viaggio nostalgico attraverso le piantagioni di canna da zucchero sino alla tenuta di Hershey. La sera facoltativo: Cabaret Tropicana! Prezzo ca. $ 150. Biglietto acquistabile sul posto. 4° giorno, lu, L’Avana–«Vuelta Abajo»– Viñales–L’Avana: il mattino viaggio lungo la via del tabacco sino al triangolo d’oro del tabacco tra Piñar del Rio, San Luis e San Juan y Martinez. La sera: cena in un Paladar! 5° giorno, ma, L’Avana–«Playa Giron»– Cienfuegos: il mattino viaggio in direzione del centro di Cuba e poi lungo la leggendaria Baia
Golfo del Messico Messico
Cuba
Oceano Atlantico
Mar dei Caraibi
dei Porci, sino alla città portuale di Cienfuegos. 6° giorno, me, Cienfuegos–Trinidad: il mattino viaggio attraverso la strada costiera panoramica sino a Trinidad, città con architettura coloniale straordinaria. 7° giorno, gio, Trinidad: per tutto il giorno visita di Trinidad e dintorni. Viaggio a bordo di una locomotiva a vapore. 8° giorno, ve: Trinidad–Santa Clara–Varadero: viaggio al centro dell’isola verso Santa Clara. Qui Che Guevara trovò il suo ultimo luogo di riposo. Si prosegue verso la costa. Passando su un terrapieno si raggiunge Cayo Santa Maria. Pernottamento a Varadero. 9° giorno, sa: Varadero: giornata in spiaggia a Varadero! Godetevi il sole, la spiaggia e il mare. 10° giorno, do: prolungamento a Varadero oppure viaggio di ritorno Varadero–L’Avana– Parigi. Vi è la possibilità di prolungare le vacanze a Varadero. Nel caso in cui invece si rientra in Svizzera, rimane il tempo di restare in spiaggia sino alla trasferta all’aeroporto. Volo di rientro verso Parigi. 11° giorno, lu: Parigi–Zurigo/Ginevra: verso mezzogiorno atterraggio a Parigi. Il pomeriggio volo alla volta di Zurigo/Ginevra.
È compreso: volo di linea Air France classe Y � tasse aeroportuali e per carburante (CHF 400.–) � tour secondo programma in un pullman moderno e climatizzato � guida turistica locale, in lingua tedesca o francese � pernottamento in hotel ***–****, con colazione � 4 pranzi + 5 cene � accompagnatore del TCS da/a Svizzera � tutte le gite citate nel programma, visite e ingressi � documentazione di viaggio completa
Prezzi per persona in camera doppia, gruppo 25.11. CHF 2995.– supplementi per partenze in febbraio 2012 CHF 330.– camera singola CHF 225.– piccolo gruppo (10–14 pers.) CHF 300.– non socio TCS CHF 100.– Prolungamento balneare a Varadero Sol Palmeras****, in camera doppia,
Da notare: I dettagli del viaggio sono consultabili al sito www.viaggi-tcs.ch/vivacuba. Il viaggio è organizzato e realizzato da Viaggi Kuoni SA. Per l’ingresso nel Paese è necessaria una carta turistica (ca. CHF 42.–). Consigliamo il Libretto ETI Mondo. Prenotazioni da Viaggi Kuoni SA al numero di telefono 044 277 42 77, in ogni filiale Kuoni, o al sito www.viaggi-tcs.ch/vivacuba.
L'Avana
Varadero
Viñales Cienfuegos 100 km
Baia dei Porci
All inclusive, 4 giorni/3 notti incl. trasferta albergo–aeroporto
Trinidad
CHF 465.–
5 maggio 2011 | touring 8 | viaggi e tempo libero
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Tre gioielli sulle sponde del Lemano Scoprite i richiami delle sponde francesi del Lemano passeggiando nelle città di Evian, Thonon e Yvoire, oppure inforcando un monopattino elettrico Segway.
› Grazie
ai traghetti rapidi che fanno la spola sul Lemano, l’Alta Savoia si trova a soli 20 minuti da Losanna. Un viaggio piacevole da godersi sul ponte del battello, di fronte ad uno tra i paesaggi più belli del mondo. Quando si sbarca a Evian si rimane colpiti dall’elegante profilo dell’edificio in stile belle-epoque sormontato da larghe cupole. Si tratta del casinò, il cui contorno ricalca quello caratteristico della basilica di Santa Sofia a Istanbul. Per rifarsi completamente gli occhi, si andrà ad ammirare anche l’entrata del Palais Lumière.
Alla fonte pubblica | Per risalire alle origini della città termale, niente di meglio di una visita alla «buvette» Cachat, con la sua ricca esposizione che traccia la storia del prezioso liquido dalle virtù curative. Sul retro della buvette, gli abitanti di Evian si affollano attorno a una fontana per riempire le bottiglie d’acqua. La legge francese impone, infatti, alle città termali di predisporre una quantità pubblica di acqua sorgiva. Da qui deriva questa abitudine, così singolare agli occhi di uno svizzero, di approvvigionarsi d’acqua alla fontana municipale.
A partire da La Rösa si possono fare stupende escursioni in Val di Campo.
Una quindicina di chilometri ad ovest si trova Thonon-les-Bains, altra città termale con una situazione privilegiata, ma che vive all’ombra della vicina Evian. Ed è un peccato, perché Thonon possiede begli spiazzi fioriti e un centro animato. Per visitarla, nulla di più divertente di una gita guidata in Segway, organizzata dall’ufficio del turismo. Dopo una rapida introduzione, ci si lancia a 9 km/h su questi mezzi elettrici super maneggevoli. Eretti sulla piattaforma del Segway, si riesce a pilotare con precisione ammirando le principali attrazioni. Infine, una visita della riva francese del Lemano non sarebbe completa senza passare per Yvoire, il villaggio medievale conservato perfettamente che attira ogni anno quasi un milione di persone. Bagno di folla garantito in una bella giornata primaverile: ma che incanto andare a spasso per queste viuzze dove il tempo si è fermato!
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Jacques-Olivier Pidoux Info Touring Ufficio del turismo di Evian, tel. 0033 4 50 75 04 26, www.eviantourism.com; Ufficio del turismo di Thonon, tel. 0033 4 50 71 55 55 oppure www.thononlesbains.com.
Un bijou sul Bernina La Rösa, la vecchia stazione della Posta, propone un’esperienza di eccellente agriturismo.
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La padrona di casa, Pamela Schimerl, cucina su un forno a legna specialità poschiavine. Tutti gli ospiti mangiano attorno al lungo tavolo di legno massiccio nell’accogliente sala da pranzo. Formaggio e vino arrivano dalle rispettive cantine – poche cose, ma ognuna al suo posto. L’albergatore Jürg Mettler, che ha applicato la sua filosofia al «Misani» di Celerina e al «Lej da Staz» di St. Moritz, anche a La Rösa sul Passo del Bernina ha realizzato la sua idea («da me, al centro c’è solo l’ospite»). La casa del 17mo secolo è stata rinnovata rispettando la struttura originale e poi arredandola con il più moderno mobilio. Chi dopo aver cenato pernotta in una delle quattro camere doppie o quattro camere singole, adagerà la propria testa su un cuscino di crine di cavallo. Jürg Mettler ha trovato l’83enne Andrea Compagnoni, che è ancora in grado di creare questo prodotto artigianale. Le donne di Poschiavo hanno cucito i copriletti con stoffe pregiate.
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Bü
foto jop, ald
Info Touring 7742 La Rösa, telefono 081 832 60 51, www.larosa.ch, prezzo per persona: 125 fr.
Il casinò di Evian con la sua cupola che somiglia alla basilica di Santa Sofia a Istanbul. A Thonon, è possibile visitare la città in Segway (in alto). Un’antica costruzione di Yvoire.
A La Rösa sono protagonisti anche le capre, le galline e le oche.
Prossima edizione 19.05.2011 09.06.2011 23.06.2011
Ultimo termine 09.05.2011 30.05.2011 13.06.2011
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www.tourismus.saarland.de
5 maggio 2011 | touring 8 | viaggi e tempo libero
L’angolo più fotografato del Saarland: la famosa ansa del fiume Saar, il più bel punto panoramico della regione.
Nel più piccolo Land tedesco In due ore d’auto al massimo si percorre tutta la regione: una visita nel Saarland che custodisce tesori culturali, naturali e gastronomici.
› A volte gli stereotipi sono duri a scompa-
rire: chi sente parlare di Saarland e non vi è mai stato, allora pensa automaticamente ad altiforni che sputano fuoco e pennacchi di fuliggine al di sopra di grigie cittadine operaie. Certo, gli ultimi resti dell’industria metallurgica sono ancora visibili lungo la Saar, a Völklingen e Dillingen, dove si continua a produrre acciaio. Ma carbone e acciaio sono ormai apparizioni marginali, perché in seguito ad una lunga fase di ristrutturazione il nuovo motore dell’economia è costituito dall’industria automobilistica con i suoi numerosi fornitori.
Per amici della natura | Quando si visita
la regione del fiume Saar si deve assolutamente visitare la sua celebre ansa a Orscholz. Dalla piattaforma panoramica di Cloef si vede, come da un balcone imperiale, il fiume, che proveniente da Sud-Est, proprio ai piedi dell’osservatore, disegna una stretta «U», e torna per un tratto a scorrere in direzione della sorgente. Un capriccio della natura che ha creato un panorama
davvero unico, di colore ed atmosfera sempre mutevole a seconda del tempo, della stagione e del momento della giornata. Durante la nostra visita, avvenuta in novembre, dense nuvole si innalzavano verso di noi, diffondendo un’atmosfera mistica. Sarebbe un peccato di omissione, non citare il lato gastronomico del Saarland. Negli ultimi 200 anni, il piccolo Land ha cambiato spesso nazionalità. La storia, e dunque anche la cucina, sono segnate da questi cambiamenti: il Saarland è diventato tedesco, poi è ritornato francese, ed una volta è stato indipendente. Da ciò ne deriva una molteplicità e qualità culinaria, che senza esagerare, fa del Saarland uno dei gioielli gastronomici della Germania, dove la vicinanza alla Francia si sente eccome.
Una scappatella | Una visita tra vicini: proprio «dietro l’angolo» si trova Lussemburgo, la piccola capitale (120 000 abitanti) dell’omonimo Granducato. È obbligatoria una passeggiata nelle ampie zone pedonali del centro storico. E anche a Lussemburgo ci si deve mettere a tavola: da nessun’altra
parte esiste una così alta densità di ristoranti contrassegnati dalle ambite stelle Michelin... Peter Widmer
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Info Touring Sino ad ottobre 2011, l’Ufficio del turismo del Saarland offre il pacchetto culturale «4 città, 3 Paesi, 1 letto» al sito: www.tourismus.saarland.de.
Da sapere Qualche cifra: con 2600 km2 di superficie, il Saarland è la più piccola regione della Germania. Oltre 1 milione di abitanti. Capitale del Land: Saarbrücken (ca. 176 000 abitanti). Il Saarland confina al nord e all’est con la Renania-Palatinato, all’ovest con il Lussemburgo e al sud con la Francia. Indirizzi: Hotel Domicil Leidinger, Saarbrücken, www. domicil-leidinger.de, Ristorante Schlossgarten, Saarbrücken, www.restaurantschlossgarten-saarbruecken.de, www. tourismus.saarland.de, www.visitluxembourg.lu. wi
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club e soci | touring 8 | 5 maggio 2011
Spingere sul gas in modo perfetto Guidare in modo sicuro e nel contempo economico, utilizzare al meglio la spinta e decelerare dolcemente: il TCS propone a ditte e privati i corsi Eco-Drive. La frequentazione cresce di continuo, poiché queste lezioni corrispondono a un’esigenza.
› La tendenza verso una coscienza ecolo-
gica al volante passa anche attraverso un corso come quello che dodici collaboratori dell’azienda agricolo-forestale zurighese «Grün Stadt Zürich» hanno assolto nel Centro di sicurezza stradale del TCS a Betzholz. Dapprima questo gruppo di donne e di uomini ha provato un particolare piacere durante la guida su un percorso slalom e in curva. Poi, nel pomeriggio, hanno preso confidenza con un modo di guidare più parsimonioso, più sicuro e più protettivo dell’ambiente, questa volta però non sulla pista, ma su un percorso di 15 chilometri in autostrada e su strade di campagna e di paese. Erano in giro con quattro veicoli del corso, accompagnati da altrettanti istruttori del TCS. Prima dell’inizio del corso gli istruttori avevano preparato un apposito itinerario variegato. Durante il viaggio prendevano annotazioni sui singoli aspetti del comportamento di guida dei partecipanti. L’analisi di questo protocollo è servita per la valutazione di questi uomini e donne, che hanno svolto un aggiornamento professionale nell’ambito del loro lavoro al volante. Dapprima hanno guidato come sono abituati a fare, poi hanno ripercorso lo stesso tratto seguendo i consigli degli istruttori e sulla base delle nuove nozioni apprese durante la lezione di teoria.
È tutto diverso | Un tempo si passava alla marcia superiore ad elevati giri del motore, oggi invece si cambia già ai bassi regimi. «Perché?», chiede un partecipante al corso. La risposta degli istruttori è chiara: gli alti regimi sono assolutamente da evitare, perché provocano sia un eccessivo consumo di carburante sia grossi strappi al motore, oltre a molto rumore e a un basso grado di efficienza attraverso la perdita meccanica dell’attrito. «Chi cambia a bassi giri, raschia il motore, il quale si rompe!», protestano alcuni partecipanti. «Non per forza», chiariscono gli istruttori: i motori odierni, anche quelli sportivi, sono molto elastici. Possono essere guidati ai bassi regimi sen-
za problemi, senza incorrere in danni. Inoltre, come precisano gli istruttori durante la lezione teorica, i motori moderni sono equipaggiati di un interruttore dell’afflusso di carburante. Appena si alza il pedale dall’acceleratore mentre si sta procedendo ad una velocità superiore ai 1500 giri/min, l’afflusso di potenza verso il motore viene interrotto, il consumo scende a zero. Non bisogna mai dimenticare: il pedale del gas gioca un ruolo centrale, in quanto determina la quantità di aria aspirata, mentre l’elettronica regola la corretta quantità di carburante. Allora il motto è: «Guidate sempre con la giusta marcia». Ciò significa che dopo la partenza si può già cambiare in seconda nello spazio equivalente alla lunghezza di un’automobile e poi accelerare rapidamente. Si può dare molto gas, per passare al rapporto superiore già tra i 2000 e i 2500 giri/min.
Guardare avanti | Le donne e gli uomini venuti al corso avevano imparato che quando si affrontano curve, incroci e rotonde bisogna prima schiacciare il pedale del freno e poi inserire la marcia giusta, mentre invece ora devono abituarsi a guardare dritti davanti e a prevedere come guidare. Insomma occorre anticipare! Come spiegano gli istruttori, chi guarda lontano ha una visione d’insieme e può quindi circolare tran-
Erich Scheidegger, agricoltore in una fattoria di Grün Stadt Zürich
«Mi allenerò a frenare con maggior anticipo prima delle rotonde e a inserire la marcia corretta e farò in modo che diventi routine. Così si risparmia carburante»
Cambiare in anticipo oggi fa parte dello stile di guida.
Markus Wittmer, responsabile per l’agricoltura e il giardinaggio, Zurigo
«All’inizio ero scettico. Ma adesso, dopo il corso, guiderò sicuramente in modo più ecologico. Ho acquisito un’altra sensibilità di guida»
5 maggio 2011 | touring 8 | club e soci
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nuta sempre la distanza sufficiente, perché chi si appropinqua troppo, precludendosi la panoramica, non può procedere con la spinta, essendo dipendente da chi lo precede, dunque non arriva prima alla meta.
Migliore sensazione | La lezione pomeri-
Una sorridente Marlies Wächter, collaboratrice di Grün Stadt Zürich, prima della partenza del giro di istruzione.
quillamente e in modo uniforme. Consigliano anche di utilizzare la spinta in modo ottimale, di frenare in anticipo e con dolcezza, affinché ad esempio si possano far passare i pedoni sulle strisce senza doversi arrestare. Ancora una volta il piede sul gas recita un ruolo da protagonista, si deve «lavorare di fino per utilizzare in modo ottimale lo slancio del rotolamento». Ed una volta in più viene ricordato che va mante-
foto Kurt Venner
Grande interesse da parte delle aziende Oltre ai singoli corsi il Touring Club Svizzero propone un prodotto combinato, chiamato «Eco & Safety». Comprende una mezza giornata di Eco-Drive e un’esercitazione sulla pista. Secondo Daniela Schaffner di Test & Training TCS SA, l’interesse per questi corsi è aumentato massicciamente: «Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto molte richieste da parte di ditte. Per le imprese l’ambiente e la sicurezza nel traffico stradale è un tema politico: molte aziende vogliono dimostrare che stanno realizzando la riduzione delle emissioni di CO2 non solo a parole». Da un lato, le imprese che iscrivono i loro collaboratori vogliono ridurre i consumi di carburante della loro flotta di veicoli e dall’altro lato ridurre incidenti e costi di riparazione, come pure aumentare la sicurezza sul lavoro», spiega Daniela Schaffner. ve
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Susana Do Nascimento, giardiniera, Zurigo
«Per me era molto importante vedere cosa potevo migliorare e cosa dicono i professionisti del mio comportamento al volante. Userò diversamente il piede sul gas»
diana sulla strada ha portato un sacco di varietà e condizioni d’insegnamento ottimali. All’inizio le strade erano asciutte, ma verso le 16 ha cominciato a nevicare, cosa che ha costituito un’ulteriore sfida. Si è così offerta anche l’opportunità di affrontare le strade invernali. Sul fondo ricoperto di neve gli istruttori raccomandano di procedere possibilmente con un rapporto alto e a basso regime. In tal modo le ruote non girano a vuoto. Bisogna sempre frenare con il pedale e mai con il freno a mano, perché il freno a pedale si lascia dosare con maggiore morbidezza e agisce contemporaneamente su tutte le ruote. Il disinserimento della frizione evita che il motore si spenga. Inoltre: una scalata di marcia potrebbe far slittare le ruote. Molti partecipanti al corso sentivano per la prima volta questi consigli e le nuove nozioni sulla guida ecologica. Hanno apprezzato il sistema del corso di «imparare con la pratica», che non è imperniato dunque solo su grigie lezioni di teoria. Dopo la seconda guida, in sala di teoria gli istruttori hanno esaminato il protocollo stilato e hanno mostrato ai partecipanti quanto carburante avevano consumato duranti i tragitti. La maggior parte si meravigliava di quanto possa essere elevato il risparmio. Iwan Isenschmid, responsabile dei corsi Eco-Drive, conferma che i sondaggi condotti tra i partecipanti sono rallegranti: «Gli ex-allievi hanno spiegato di aver cambiato le loro abitudini al volante e oggi guidano avendo più coscienza ambientale di prima, ed hanno affermato che dopo il corso salgono in macchina con molta più tranquillità». Isenschmid è convinto che nella popolazione ci sia un mutamento di mentalità. Durante i corsi di formazione obbligatoria per i neo conducenti è sempre «sorpreso e felice» che «i giovani guidano in modo del tutto naturale risparmiando carburante, guardando in avanti e prevedendo». Sono molto interessati agli stili di guida moderni. «I giovani crescono assieme a questa tematica». Kurt Venner
Daniela Schaffner, responsabile vendite per Formazione&Eventi di Test & Training.
Info Touring Grün Stadt Zürich è un’azienda statale con 430 collaboratori, che gestisce complessivamente 4220 ettari di spazi verdi. I corsi del TCS sono certificati QAED; gli istruttori hanno superato i relativi esami. L’Associazione Quality Alliance Eco-Drive® ha come scopo di elaborare e applicare standard di qualità nella formazione e nel perfezionamento della guida rispettosa dell’ambiente. Ulteriori informazioni ai siti Internet: www.tcs.ch (rubrica corsi, eco-drive) e www.ecodrive.ch.
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Il set comprende: 1 x ROCKING CHAIR 178.— 2 x cuscini supplementari 26.— 1 x tasca porta-giornali 25.— prezzo normale Fr. 229.— ./. sconto del 40% Fr. 91.60
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Termine di invio: 28 luglio 2011 fino ad esaurimento delle scorte (N. art. 90013.00) (N. art. 90013.10) (N art. 90013.11)
Cognome:
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NAP/Luogo:
Tel.:
N. socio TCS:
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Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand AG, Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.
5 maggio 2011 | touring 8 | club e soci
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La Svizzera su una carta I soci del TCS possono acquistare la nuova «Carta SvizzeraMobile» a metà prezzo. Uno strumento per pianificare online i percorsi ed ottenere numerosi sconti.
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› SvizzeraMobile
Test & Training TCS anche a Derendingen Con la collaborazione delle Sezioni di Soletta e Berna, il Touring Club Svizzero ha deciso di realizzare a Derendingen (SO) un nuovo centro di formazione e perfezionamento per conducenti. Questo impianto, che comporta investimenti per ben 11 milioni di franchi, sorgerà su un terreno di 25 000 m2 adiacente all’autostrada A1 (direzione Zurigo–Berna). Il Centro di sicurezza stradale potrà offrire simultaneamente quattro diversi tipi di corsi di guida per moto, auto, furgoni, camion e bus. L’infrastruttura comprenderà spazi d’accoglienza, aule per la formazione e un ristorante, oltre agli uffici amministrativi. I lavori partono in maggio e l’inaugurazione del centro è prevista nella primavera del 2012. Con questa infrastruttura, situata sull’Altopiano, il club estenderà notevolmente l’offerta di formazione e servizi della Test & Training tcs SA, consolidando così la sua posizione di leader del settore dei corsi di guida in Svizzera. tg
Nuova piattaforma del club su Internet
Tutto il TCS su iPhone
Da qualche settimana si può consultare su Internet una nuova piattaforma digitale del TCS che facilita l’acquisto di automobili nuove o d’occasione. All’indirizzo web www.esperti.tcs.ch troverete un’enorme banca dati che contiene praticamente tutti i modelli di vetture commercializzati in Svizzera. Ad ogni modello è abbinata una serie completa di informazioni: i dati di fabbrica del veicolo (cilindrata, consumi, potenza, prezzo di listino ecc.); la statistica delle panne stilata dalla Patrouille TCS con in evidenza i guasti più ricorrenti; i costi mensili di utilizzo e di manutenzione. Tramite il portale è anche possibile richiedere direttamente un’offerta d’assicurazione senza impegno ad Auto TCS. Infine vi è l’elenco dei punti da seguire per comprare o vendere un’auto.
Sei mesi dopo il lancio della sua applicazione per iPhone e iPad, il Touring Club Svizzero annuncia un’altra novità: ora si possono consultare sugli schermi anche i risultati dei test dei pneumatici e le raccomandazioni di sicurezza del TCS. Lanciata sull’AppStore alla fine dell’ottobre scorso, l’applicazione del club è stata scaricata 155 mila volte. In media viene utilizzata addirittura 10 mila volte al giorno. La ripartizione geografica degli utilizzatori rispecchia l’eterogeneità linguistica della Svizzera, dal momento che circa il 70% delle versioni scaricate è in lingua tedesca, il 24% in francese e circa il 5% in italiano. L’applicazione del TCS si piazza al secondo posto tra gli strumenti di navigazione gratuiti disponibili negli store di Apple Svizzera.
Gli esperti online
Successo formidabile!
è la fondazione che coordina una fitta rete di percorsi ufficiali per il cosiddetto traffico lento, ossia per gli spostamenti a piedi, in bici o mountain-bike, sui pattini e in canoa. La rete è composta da percorsi nazionali e regionali, particolarmente attrattivi e ideali per le gite di una giornata poiché sono collegati in modo ottimale con i trasporti pubblici. Il vero «gioiello» dell’organizzazione è la mappa nazionale interattiva disponibile su www.svizzeramobile.ch, in cui oltre ai percorsi proposti da Svizzera Mobile sono riportati tutti i sentieri pedestri e le fermate dei mezzi pubblici. Ora, grazie alla nuova «CartaSvizzeraMobile» che contiene un codice personale, è possibile pianificare anche escursioni individuali, calcolandone la distanza, i tempi di percorrenza e il dislivello. La tessera è proposta ai soci TCS al prezzo speciale di 15 franchi al posto di 30. Inoltre, la carta dà diritto ad offerte speciali a prezzi vantaggiosi per vacanze, viaggi ed accessori di vario genere per le escursioni. ac
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Info Touring Iscriversi su www.svizzeramobile.ch con il codice soci TCS: 1014-0092-3386-4027. Maggiori informazioni: tel. 031 318 01 28; e-mail: info@svizzeramobile.ch.
Comodità e vantaggi con la nuova tessera a metà prezzo per i soci del TCS.
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club e soci | touring 8 | 5 maggio 2011
Una notte con Camping TCS «Perché andar lontano se il bello è così vicino»: il 21 maggio 2011 aprono le porte 27 dei 29 campeggi del TCS… con un pernottamento gratuito.
A tutto camping | È così, sabato 21 mag-
gio 2011 parte la prima giornata nazionale di Camping TCS, con una notte gratuita su uno dei seguenti 27 terreni in tutta la Svizzera: Landquart, Disentis, St. Moritz, Lenzerheide, Sciaffusa, Flaach, Zugo, Horw, Buochs, Sempach, Soletta, Interlaken, Bönigen, Gwatt-Thun, Bellinzona, Gordevio, Muzzano, Cureglia, Meride, Hinterkappelen-Berna, Gampelen, Morges, VésenazGinevra, Orbe, Salavaux, Martigny e Sion. Su presentazione del buono pubblicato in calce, ogni cliente può trascorrere la notte
Mathias Wyssenbach
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Oggi come un tempo le ferie in campeggio in Svizzera vanno per la maggiore. Lo dimostrano le ultime cifre del leader del mercato Camping TCS che, benché molti soci TCS non lo sanno ancora, gestisce 29 terreni nelle più belle contrade del nostro Paese. Con 1,1 milioni di pernottamenti ed un fatturato di 18,3 milioni di franchi nell’ultimo anno, il risultato record del 2009 (19 milioni) è stato mancato solo del 3,7%. André Ginzery, direttore di Camping TCS, lo considera comunque un successo: «Alla luce del fatto che la forza del franco ha reso nettamente più care le vacanze in Svizzera per gli ospiti europei, si può essere addirittura molto contenti». Una felicità, tuttavia, moderata dalla strategia considerata sbagliata nonostante i risultati. Precisa André Ginzery: «La debolezza dell’euro la prendiamo come un incentivo per avvicinare la Svizzera come paese di vacanza, perché non abbiamo bisogno di nasconderci; anzi, tutt’altro. Oggi campeggio vuol dire di più che delle semplici tende».
Il camping «Lido» a Soletta è uno dei 27 campeggi del TCS aperti il 21 maggio.
tra il 21 e il 22 maggio 2011 su uno dei campeggi del TCS di sua scelta. I camping prendono le prenotazioni a partire dall’8 maggio – meglio se via fax o e-mail –, sulla base dei dati che vanno inseriti nel buono in basso. Ogni buono vale per una parcella occupata al massimo da cinque persone. Il cliente consegna il proprio buono debitamente compilato, che va ritagliato dal «Touring», all’arrivo alla ricezione del campeggio prescelto. «Ma bisogna assolutamente prenotare prima, perché sarebbe deludente se il posto desiderato si trovasse al completo», raccomanda André Ginzery.
In ogni campeggio si trovano degli originali castelli gonfiabili per i bambini. E non manca niente neppure per gli affamati o gli assetati; infatti nelle caffetterie e nei ristoranti dei campeggi si cerca di offrire pasti particolarmente a buon mercato. A corredo della prima giornata nazionale del campeggio si svolgeranno diverse attività collaterali. E allora… lanciamoci tutti nell’avventura del campeggio!
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Peter Widmer
Info Touring Ulteriori informazioni sui singoli campeggi del TCS su www.campingtcs.ch.
Buono Cognome
Nome
Via/n. NAP
Località
Targa veicolo
Data di nascita
Nazionalità
Accompagnato da: numero adulti
numero bambini (età)
Data di arrivo
Data di partenza
Il posto è prenotato fino alle ore 11 del 21.5. Si prega di informarci in caso di arrivo tardivo! � motorhome lunghezza � tenda taglia Elettricità � sì � no
� roulotte
Le prenotazioni sono registrate a partire dall’8 maggio. Si prega di rivolgersi direttamente al campeggio prescelto tramite mail o fax. Importante: i ragazzi minori di 18 anni devono essere accompagnati da un adulto. Massimo 5 persone sono ammesse su ogni buono/tagliando. Informazioni: www.campingtcs.ch Ordinazione: opuscolo generale dei campeggi TCS, cpg@tcs.ch, tel. 022 417 25 20
5 maggio 2011 | touring 8 | il punto
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Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)
Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.– ASSISTA TCS www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96. Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800 Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno RC bici Fr. 6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner
Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–
Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch
Keystone
ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–
Grazie anche al TCS presto ci saranno meno tratti con snervanti gare tra bisonti della strada.
Arrivano i divieti di sorpasso per i camion
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In un «Il punto» di fine 2008 avevo parlato delle arrabbiature di molti soci del TCS causate dalle pericolose e irritanti manovre di sorpasso dei camion sulle autostrade. All’epoca, avevo invitato la Confederazione a introdurre i divieti di sorpasso per i veicoli pesanti. Nel frattempo l’Ufficio federale delle strade (Ustra) si è dato da fare. Alcuni esperti hanno stilato un elenco delle possibilità di azione e fornito le prime raccomandazioni. Alla fine del 2010 il Touring Club Svizzero, l’Astag (Associazione svizzera dei trasportatori stradali) e l’Ustra si sono accordati per preparare l’introduzione di divieti di sorpasso lungo alcuni tratti delicati della rete di strade nazionali. Ed entro la fine dell’anno per l’Ustra sarà chiaro dove, con quali mezzi tecnici ed entro quando potranno essere istituiti i divieti di sorpasso in Svizzera. Il TCS e l’Astag chiedono innanzitutto, che vengano costruite le sei o, dove necessario, le otto corsie sui tratti autostradali più carichi, nell’ambito del programma di «risanamento delle strettoie». Infatti, con carreggiate del genere non c’è bisogno di alcun divieto di sorpasso per i camion, poiché vi è sufficiente spazio a disposizione. Ma se ci sono solo due corsie per ogni direzione, i camion in sorpasso – con le loro minime differenze di velocità – sono responsabili di ingorghi, pericolose manovre di frenata, mancanza della distan-
za di sicurezza e, dunque, di alti rischi di incidenti. L’Ufficio federale delle strade prevede di introdurre divieti di sorpasso per i mezzi pesanti lungo tratti autostradali compresi tra il 15 e il 30 percento della rete, vale a dire tra 250 e 500 chilometri. A volte essi potrebbero essere limitati a determinate ore del giorno, specialmente di mattina e verso sera. Di regola, nelle gallerie saranno vietati i sorpassi. Affinché i divieti siano adattati alla densità della circolazione, dovrebbero venire segnalati tramite segnaletica «dinamica», che sarebbe attivata o disattivata a dipendenza del traffico. E sui tratti non ancora approntati per questa gestione «dinamica», l’Ustra istallerà durante i prossimi anni i segnali di divieto di sorpasso nei punti previsti. In definitiva, il Touring Club Svizzero apprezza l’odierna volontà di aprire trattative da parte della Confederazione e il suo modo di procedere sistematico e prudente. A causa di questa prassi, gli effetti positivi del divieto di sorpasso tarderanno un po’ ad arrivare, ma una volta introdotti saranno certamente utili e sensati. Questo esempio dimostra anche che il TCS può ottenere importanti risultati per i suoi soci tramite il dialogo con le autorità federali e le altre associazioni di categoria.
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Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale del Touring Club Svizzero (TCS)
5 maggio 2011 | touring 8 | la pagina dei lettori
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il concorso Non è sempre possibile scegliere «Touring» 5/2011
Via le tasse di circolazione «Touring» 6/2011
Secondo me la soluzione più semplice è quella di eliminare tutte le tasse di circolazione cantonali. Il prezzo del carburante verrebbe aumentato di circa 50 centesimi al litro e i Cantoni ottengono una quota dell’importo totale sulla base del numero di veicoli lì immatricolati e dei chilometri di strade da mantenere. Il conducente medio, su un veicolo medio, pagherà la stessa cifra odierna, mentre pagherà di più chi viaggia molto in un’automobile di grossa cilindrata e di meno chi guida poco un’auto piccola. In tal modo è superfluo anche ricorrere all’etichettaEnergia, d’altronde inesistente per i modelli più vecchi. Kurt Tagliati (@) Chi più viaggia più paga «Touring» 6/2011
Eric Fermaud, Hindelbank
Grigliate, che passione!
Non si aumenti la «vignetta» Touring» 7/2011
Spero davvero molto che il Touring Club Svizzero si impegni a favore degli automobilisti, affinché il contrassegno autostradale non venga aumentato a 100 franchi. Allo stesso modo, non è giustificato un rincaro della benzina, il cui prezzo è già oggi gonfiato da tanti balzelli. Inoltre, la Confederazione non dovrebbe dimenticare che molti stranieri fanno il pieno in Svizzera e comprano anche la «vignetta», un fatto che fa affluire nelle casse stradali non pochi soldi. Gli automobilisti si sentono sempre più come mucche da mungere per lo Stato.
«leGrill» è di facile uso, regolabile in altezza e ha una bella forma. Un modello pratico, antiruggine, che serve non solo come grill ma anche per arrostire, cuocere e anche come riscaldamento nelle fresche serate. Grazie alla sua tecnologia in soli 20 minuti si può già gustare un’ottima grigliata. La superficie per grigliare è chiusa su tre lati dunque funziona in modo ottimale con ogni tempo e anche in caso di vento. Con un po’ di fortuna «leGrill» del valore di 2150 fr. farà presto bella figura in casa vostra!
Edy Höltschi (@)
Thomas Eigenheer (@)
Sponsor del premio: Manuel Buergi, Sugiez, www.legrill.ch
foto ald, mw
Io guido una Toyota Prius e percorro 28 000 km all’anno. Perché dovrei essere avvantaggiato finanziariamente rispetto al conducente di una Porsche Cayenne che percorre invece 4000 km all’anno? Sono più dannoso di lui per l’ambiente. Ad essere sinceri, all’ambiente interessa ben poco se ho un lungo percorso casa-lavoro, se dipendo dall’auto per spostarmi o se il mio veicolo ha due o sette posti. La soluzione giusta è ancora una volta la soluzione più semplice. Da una parte rincariamo il carburante con una tassa supplementare e dall’altra parte eliminiamo le tasse di circolazione. Chi ha bisogno di molto carburante, paga molto, chi invece ne ha bisogno di poco, paga poco. Punto e basta!
impressum
Anch’io preferisco fare il pendolare con i mezzi di trasporto pubblici, ma come faccio a raggiungere casa mia con i mezzi di trasporto pubblici quando finisco il turno alle 2 o alle 3 di mattina? In seguito alla concentrazione di grandi società in pochi luoghi, molti di coloro che lavorano anche di notte, dipendono dall’automobile. Il lavoro a turni non è mai messo sul tavolo delle discussioni, come se tutti in Svizzera lavorassero solamente dal lunedì al venerdì, con orari regolari dalle 8 alle 17.
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touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Le domande: 1. Che tipo di apparecchi costruisce la ditta Multanova? 2. Dove si svolge il nostro attuale Viaggio dei lettori? 3. Come si chiamano i corsi del TCS di guida economica? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 6/11: i set di bellezza sono stati vinti da Gaby Messerli di Marly, Olga Lustenberger di Siebnen e Yvonne Aregger di Horw. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 15 maggio 2011
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l’incontro | touring 8 | 5 maggio 2011
«Un nomade dei tempi moderni» Massimo Baggi è il Console generale svizzero a Milano e nei prossimi anni seguirà il progetto elvetico all’Expo Universale del 2015. Un messaggero della Svizzera.
» Il nostro Paese è stato il primo al mondo
a confermare la sua presenza all’Esposizione Universale 2015 a Milano; perché è tanto importante per noi?
Massimo Baggi: Innanzitutto c’è la vicinanza geografica. Poi, c’è la prossimità culturale rappresentata dall’avere una lingua nazionale in comune. Infine, non va dimenticato che l’Italia è per la Svizzera il secondo partner commerciale in assoluto.
Quanti fondi sono stati stanziati per partecipare all’Expo 2015 e come sarà allestito il nostro padiglione?
L’importo esatto sarà stabilito dal Parlamento il prossimo anno. Probabilmente si tratterà della stessa cifra stanziata per Shanghai 2010, ossia circa 25 milioni di franchi. Sempre nel 2012 sarà scelto il progetto per rappresentare il tema dell’esposizione: «Energia per la vita».
E quale sarà il suo ruolo in quanto Console generale a Milano?
Sarò il braccio operativo sul posto del «gruppo di pilotaggio svizzero». In pratica farò da tramite fra Presenza Svizzera, che gestirà il nostro padiglione, e le istanze locali italiane. Poiché l’Expo milanese sarà dedicata al settore agro-alimentare, immagino che avrò contatti anche con le industrie private elvetiche che vorranno essere presenti. Dove è ubicata esattamente l’area dell’Expo 2015, a che distanza dalla Svizzera?
L’area espositiva sorgerà nella zona di Rho/ Pero, a nord-ovest di Milano, non lontano dall’aeroporto di Malpensa. Dal confine ticinese ci si impiega una mezz’ora, sia in auto che in treno. Si può dunque dire che sarà un’Expo «di casa». Grazie a questa vicinanza potremmo avere ricadute positive sul turismo?
Certamente, basti pensare che nell’estate del 2015 si prevede l’arrivo di 20 milioni di visitatori da tutto il mondo. Tramite Svizzera Turismo, faremo di tutto per «attirarli» con pacchetti turistici allettanti, magari addirittura facendoli pernottare il più possibile in Svizzera. Lei è un diplomatico, dunque «una persona mobile» per professione; ci spieghi nel dettaglio il suo rapporto con la mobilità.
È un rapporto molto assiduo, dato che noi diplomatici generalmente non stiamo nella stessa nazione per più di quattro anni. Poi si rifanno i bagagli e si riparte. Posso proprio dire che la mobilità è tutta la mia vita: mi sento un nomade dei tempi moderni. Nella sua veste ufficiale, lei organizza anche ricevimenti; qual è la specialità svizzera più apprezzata dai suoi ospiti?
Sicuramente la fondue di formaggio. Anche se bisogna proporla con chi si ha già familiarità e con rispetto per le sensibilità culturali di ogni Paese. Non dimentichiamo, infatti, che si mangia tutti dallo stesso contenitore… Per curiosità, quali sono i vini ufficiali del Consolato svizzero a Milano?
I vini che propongo sono il frutto di un bel compromesso elvetico: un bianco vodese e un rosso del Ticino.
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Antonio Campagnuolo
Intervista: Antonio Campagnuolo
Massimo Baggi accanto al cartellone che annuncia la partecipazione svizzera all’Expo 2015.
In pillole Massimo Baggi (47 anni), economista, è entrato in diplomazia nel 1992. Dopo la formazione a New York e Londra, la sua prima missione all’estero è stata in India come Consigliere economico, poi a Mosca. In seguito è tornato a Berna, come capo Divisione Asia e Oceania della SECO. Dal settembre 2010 è Console generale a Milano, incaricato per tutto il Nord Italia.