Touring 10 / 2011 italiano

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9 giugno 2011 touring 10 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

Speciale auto cittadine

Pronti all’onda elettrica 12–27

Servizio di soccorso sanitario

Un turno in ambulanza 4 Dormire in posti insoliti

Per notti molto originali 28 Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS All’estero piovono multe Si ricordi d’incollare il bollino «CH» in Italia 9

Test della Subaru Trezia Tanto spazio offerto dalla versione compatta 24

35 Un capo della Patrouille Ama le auto gialle del TCS ma anche quelle d’epoca 39



9 giugno 2011 | touring 10 | editoriale e sommario

sommario primo piano 4 Soccorso sanitario a Berna

Visita di un servizio d’ambulanza.

società e mobilità 8 La giungla dei cartelli stradali

Sparirà il segnale «50 km/h limite generale» nelle località? 8 Il consulente

Le auto piccole ed economiche sono di moda

9 Multe all’estero

L’obbligo del «CH» sui veicoli che circolano all’estero e tariffe multe. 11 Costo del diesel in Svizzera

Val la pena comprare un’auto a diesel?

speciale auto cittadine 12 Test della Citroën C-Zero

Auto elettrica di nuova generazione. 15 Circolare ogni giorno in auto elettrica

Predomina il facile uso. 20 Personalizzare l’autovettura

Una moda dagli ampi sviluppi.

28 Pernottamenti alternativi in Svizzera

Oltre che nei classici alberghi è possibile dormire in posti originali. 31 Escursioni in montagna

Sconti per i soci del TCS che desiderano cercare aria fresca. 32 Vacanze in Polonia

Un circuito turistico in automobile.

sezione ticino 35 Assemblea dei delegati a Chiasso

Vitalini riconfermato presidente e Gazzola nominato socio onorario.

club e soci 37 Completo successo nei campeggi TCS

Tanti appassionati e nuovi adepti per la prima giornata nazionale. 39 Ritratto di Stefan Kilchenmann

Un capo-gruppo della Patrouille TCS racconta le sue passioni. 44 Il punto

Gli oltre mille giorni del presidente.

24 Test della Subaru Trezia

Una monovolume compatta per conquistare nuova clientela.

18 19 21 21

Prove e novità Lancia Ypsilon a cinque porte Chevrolet Aveo Opel Corsa Ecoflex Mini John Cooper Works

46 l’incontro

Sylviane Berthod, dagli sci al volante di un’ambulanza.

44 prezzi e contatti TCS 45 forum, il concorso, impressum

Quattro piccoli scolari vanno a Parigi

Mark Schiesser

Con il motto «piccolo, ma bello» si presenta l’attuale edizione di «Touring», che include lo speciale sui piccoli veicoli. Se si pensa all’incombente scarsità di materie prime e alla mancanza di spazio, in particolare nelle città, è comprensibile che sempre più automobilisti diano la preferenza ad una Smart e a vetture piccole ed economiche. Il fatto che le piccole auto siano di moda, lo dimostrano anche le statistiche di vendita del mercato svizzero: nei primi tre mesi dell’anno è stato venduto il 13% in più di piccole vetture rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per questo motivo, la redazione ha voluto affrontare il tema. In questa edizione i lettori possono farsi un’idea su come evolve il mercato e quali tecnologie economiche vengono inserite nelle citycar. Ad esempio, abbiamo provato l’elettrica Citroën C-Zero così come la compatta Subaru Trezia oppure abbiamo esaminato il ruolo dei piccoli veicoli in relazione alla problematica della CO2. Oltre allo speciale sulle auto cittadine, «Touring» offre letture interessanti come il reportage sui servizi sanitari bernesi, multe all’estero o pernottamenti alternativi in Svizzera. Buon divertimento con la lettura! Felix Maurhofer, caporedattore

Chi paga i danni ai veicoli provocati da buche in autostrada?

viaggi e tempo libero

Foto di copertina Autore: Fabian Unternährer

Durante la Giornata dell’educazione stradale nella Svizzera orientale, 165 bambini tra i 10 e i 12 anni si sono cimentati su vari percorsi di abilità e su nozioni di teoria. In modo totalmente ludico, sono stati sensibilizzati sui pericoli insiti nel traffico. I quattro vincitori parteciperanno a settembre alla Giornata europea dell’educazione stradale a Parigi.

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primo piano | touring 10 | 9 giugno 2011

Come 13 giri attorno al Mondo Il servizio di soccorso sanitario di Berna percorre 500 000 km l’anno, quasi 13 giri attorno alla Terra. All’inizio del turno serale l’atmosfera è rilassata. Ma per il primo intervento non bisogna attendere a lungo.

Due operatori sanitari fanno salire un ferito sull’ambulanza. Ora si va in ospedale.


9 giugno 2011 | touring 10 | primo piano

› Nella sala d’attesa della «polizia sanita-

ria» (Sanitätspolizei) sulla Nägeligasse a Berna regna un’atmosfera di calmo dinamismo. È martedì sera, poco prima delle 18: gli infermieri del turno di notte arrivano uno dopo l’altro e si preparano a entrare in servizio. Alcuni fanno i letti del dormitorio, dove si potranno riposare tra un intervento e l’altro, ma comunque soltanto dopo lo scoccare della mezzanotte. Col trascorrere delle ore tutti si equipaggiano a dovere: indossano le scarpe con la punta d’acciaio e i calzoni con i riflettori. Oltre a ciò, vengono impacchettati i guanti di plastica così come quelli antitaglio e una pila tascabile. La giacca gialla con le strisce luminose viene indossata solo nel momento in cui scatta l’operazione d’intervento. Durante questa notte sono in servizio 13 persone, 12 infermieri e un medico. Si tratta della metà del personale normalmente presente durante i turni di giorno.

25 interventi | L’allarme scatta già alle

18.03: la prima delle sei squadre deve uscire in seguito ad una collisione stradale tra un ciclista e un’automobile. Il team ha con sé l’indispensabile protocollo d’intervento, che viene compilato con le indicazioni – pressione del sangue, battito del polso, medicazioni, condizioni e prima diagnosi – che verranno poi consegnate ai medici dell’ospedale. I due infermieri si mettono le giacche gialle e salgono sulle ambulanze.

Alla partenza vige la fretta, ma densa di concentrazione. Sul luogo ci si rende conto che il ciclista deve venire ospedalizzato. Intanto le altre cinque squadre sfruttano il tempo a disposizione per il controllo del materiale e si assicurano che tutti gli apparecchi medici siano pronti per l’intervento e che l’equipaggiamento sia al completo. Un team è stazionato sino alle 23 presso lo «Stade de Suisse», dove 20 000 tifosi stanno assistendo a una partita di calcio. Il prossimo intervento non si fa attendere a lungo: alle 18.08 la polizia accompagna un automobilista ubriaco. Nella stanza del pronto soccorso viene effettuato l’esame del sangue. Durante questa notte altri 25 interventi terranno occupati gli infermieri del soccorso sanitario.

144 non 140! | Chi nel Canton Berna chiama il numero 144, viene collegato automaticamente alla centrale di pronto intervento sanitario situato sulla Nägeligasse nel centro della capitale federale. In Svizzera praticamente ogni cantone ha una propria centrale di emergenza sanitaria (per esempio Ticino Soccorso) «Le chiamate a Berna vengono dirottate a otto servizi di soccorso regionali», afferma Walter Baumer, direttore di gruppo della centrale bernese di pronto intervento sanitario. continua a pagina 7

Nella centrale di soccorso sanitario a Berna il telefono squilla 649 volte al giorno.

Non appena arriva la telefonata, una squadra di soccorso si prepara alla partenza.

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9 giugno 2011 | touring 10 | primo piano

continua da pagina 5

Tra una telefonata e l’altra intercorrono al massimo 20 minuti. Ma due o tre volte al giorno succede che un socio del TCS si sbagli e chiami il 144, quando invece vuole raggiungere il 140 del soccorso stradale. Nonostante tutto lo stress: «Queste chiamate non ci danno fastidio e l’errore è ben presto spiegato», afferma Baumer. Le 14 persone addette ai telefoni della centrale bernese rispondono a 237 000 chiamate all’anno, dunque una media di 649 al giorno.

In 15 minuti | La «Sanitätspolizei» è responsabile per un totale di 41 comuni attorno alla città di Berna, da Oberbalm sino a Iffwil, da Ferenbalm sino a Vechigen. Nel 90% dei casi, gli infermieri raggiungono gli infortunati entro 15 minuti. «Il resto dei pazienti viene raggiunto al più tardi entro mezz’ora», spiega Martin Müller, vicedirettore per la formazione. Ogni anno 16 670 interventi vengono affrontati a partire dalla Nägeligasse; i 70 infermieri e i 27 camici bianchi in formazione percorrono nei loro veicoli 500 000 km, che equivalgono a quasi 13 giri completi attorno alla Terra. Per 682 volte l’anno gli infermieri intervengono a causa di incidenti stradali, che corrisponde a una quota di circa il 5% del totale degli interventi. Gran parte delle emergenze sono casi legati a malattie, agli incidenti sul lavoro e nel tempo libero, così come all’abuso di sostanze stupefacenti. Il servizio di soccorso sanitario compie però anche interventi per gli ospedali, come

Durante la verifica quotidiana del materiale vengono controllati gli apparecchi medici.

per esempio trasporti di malati e neonati. Inoltre coordina l’assistenza medica nel caso di grandi eventi e catastrofi, interviene anche per mezzo di soccorritori sub, organizza corsi di formazione per corpi di polizia, pompieri e soccorritori. Questo martedì sera sulla Nägeligasse trascorre in modo dinamico, ma calmo. Le emergenze scattano al ritmo di un quarto d’ora, e tra una e l’altra si trova il tempo per una breve cena. A volte si cucina insieme anche se praticamente non ci si siede mai tutti insieme contemporaneamente attorno al tavolo. «Non di rado ci si deve alzare dal

tavolo lasciando lì il piatto ancora caldo», afferma l’infermiere Martin Gerschwiler. Ci si comporta così anche con gli interventi dopo la mezzanotte: «Alcune notti non tocco mai il letto, ma può pure capitare di poter dormire a lungo». Dopo il ciclista ferito e l’automobilista ubriaco la notte registra un crampo esteso, un attacco d’asma, un’intossicazione da alcool e diversi trasporti di ammalati. Una donna viene portata all’ospedale dopo una caduta con sospetto di frattura al collo del femore. Alle 23 uno dei team viene chiamato nel centro città: una lite tra donne si conclude con un attacco con lo spray al pepe. La ferita però non vuole andare in ospedale. Gli infermieri le sciacquano gli occhi. Dopo mezzanotte il soccorso sanitario deve uscire ancora sette volte. Le sei squadre si alternano negli interventi, perché in questo modo rimane tempo sufficiente per chiudere un po’ gli occhi. Ma si tratta di un sonno piuttosto superficiale.

Rianimazione | Il turno di notte dura sino

alle 7 di mattina. Un quarto d’ora prima comincia già il turno di giorno. Prima della fine del turno gli infermieri si occupano ancora di una persona priva di sensi nel centro città e trasportano due persone all’ospedale. Nell’ultimo intervento del turno di notte alle 6.50 si tratta di una persona priva di sensi con un blocco della circolazione. I sanitari riescono a rianimarla. Un lieto fine per una notte del tutto normale presso il servizio di soccorso sanitario bernese. Nadia Rambaldi

Dalla carriola alla moderna ambulanza ottimale servizio. Nell’equipaggiamento standard sono compresi anche medicinali e infusioni. I moderni mezzi di comunicazione come radio digitale, telefono e GPS sono indispensabili al team durante l’intervento. Il soccorso sanitario di Berna dispone di oltre 31 vetture e nove barche di soccorso. La durata di utilizzo di un’ambulanza va dagli 8 ai 10 anni. tg

La prima ambulanza risale al 1886 ed era più una carriola che un veicolo. Dopo sono state utilizzate le carrozze, sino a che nel 1917 giunge il primo veicolo elettrico e nel 1925 il primo a benzina. La Chevrolet Van fu in servizio sino al 1999, da allora questo lavoro è svolto dalle Mercedes gialle.

foto Jürg Spori, Nadia Rambaldi, ald

I veicoli del servizio di soccorso sanitario di Berna sono modelli standard di Mercedes e VW. La società Ambulanz Mobile è responsabile in Germania per l’arredamento interno individuale. La società Ambutech a Rotkreuz importa i veicoli ed è competente per gli ultimi ritocchi e per le autorizzazioni. Tutte le ambulanze dispongono di apparecchi medici moderni, che garantiscono un

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società e mobilità | touring 10 | 9 giugno 2011

il consulente

Urs-Peter Inderbitzin

Chi paga i danni causati dalla buca sull’autostrada? L’inverno, il sale e i bisonti della strada mettono a dura prova le autostrade e in alcuni tratti si traballa come su una pista di ghiaia. Di tanto in tanto sulle corsie si formano addirittura dei buchi, come ha dovuto costatare un automobilista di Zugo nel gennaio 2010. Il conducente viaggiava sull’autostrada A1 da Lenzburg in direzione Zurigo sulla corsia di destra quando è finito su una buca ed ha udito uno scoppio. Arrestatosi immediatamente sulla corsia d’emergenza, ha subito costatato il danno: una gomma anteriore ed una posteriore erano a terra. Il cerchione anteriore destro era inoltre rotto. Danni materiali per quasi 2600 fr. per i quali ha chiamato in causa l’Ufficio federale delle strade per un indennizzo. Ma senza risultati. L’USTRA ha infatti contestato, in veste di proprietario della strada, di dover rimborsare i danni, poiché non era data la prova di omessa manutenzione. La rete stradale non può essere tenuta sotto controllo nella stessa misura di un edificio. Del resto il buco è stato chiuso immediatamente dopo l’incidente. In questo modo l’USTRA avrebbe ottemperato appieno il suo obbligo di mantenere la strada in sicurezza. L’automobilista non ha tuttavia accettato la decisione e promosso un’azione legale. Di fronte al Tribunale federale amministrativo, ha sostenuto la tesi del difetto di manutenzione. A suo parere, un conducente non può aspettarsi, su un’autostrada, una buca di circa un metro di lunghezza, 40 cm di larghezza e 15 cm di profondità. Se però l’USTRA, quindi la Confederazione, sia responsabile nella fattispecie non è ancora chiarito in via definitiva neppure dopo la sentenza del Tribunale federale amministrativo (A-5837/2010, il 4.4.2011). Infatti, secondo i giudici, a Berna il caso è di competenza della giustizia civile. Il conducente di Zugo ha quindi ancora la possibilità, di fare causa all’USTRA di fronte ad un tribunale civile.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.

I segnali di 50 orari devono sparire La segnaletica sui limiti di velocità va abolita negli abitati. Il suo ruolo viene assunto dagli attuali cartelli di località. Ma sul presunto onere finanziario si è creata un’opposizione.

› Di quando in quando s’inveisce contro la

giungla segnaletica sulle nostre strade. Ma adesso che la Confederazione si è rimboccata le maniche per porvi rimedio almeno nelle località, c’è chi mugugna. Qual è la questione? Il Consiglio federale intende far sparire l’indicazione «Velocità massima 50, limite generale». La sua funzione verrebbe assunta da un cartello di località, per la precisione da un nuovo segnale «Fine della località sulle strade principali», in questo modo si potrebbe alleggerire un po’ la segnaletica. Facendo così, la Svizzera non sarebbe più un unicum rispetto agli altri Stati firmatari della Convenzione di Vienna sulla segnaletica stradale, la quale applica ai limiti di velocità all’interno delle località la stessa regola valida per le altre disposizioni concernenti esclusivamente gli abitati.

Questione costi | L’Ufficio federale delle strade ha verosimilmente fatto il conto senza l’oste: in fase di procedura di consultazione l’Associazione dei Comuni Svizzeri critica in particolare questo punto della revisione dell’Ordinanza sulle norme della circolazione. Il suo «argomento»: molti dei 2600 Comuni dovrebbero smontare i cartel-

li dei 50 km/h a proprie spese e spostare i cartelli di località più vicino al centro. Infatti, oggi questi sono posti là dove ha inizio un’area anche scarsamente edificata, e dunque il limite di 50 verrebbe applicato anche dove non ha senso. L’Associazione dei Comuni fa notare inoltre che ci sono Comuni e strade di transito che sopporterebbero una velocità superiore ai 50 km/h.

Il parere del TCS | Intanto anche altre

associazioni accolgono con scetticismo la proposta della Confederazione e chiedono altri studi di ricerca e gruppi di lavoro. Per il TCS la proposta della Confederazione è accettabile, anche perché, appunto, grazie ad essa si potrebbe porre rimedio alla giungla segnaletica. È comunque prevista una fase transitoria di cinque anni. In questo modo, l’argomentazione contraria dei costi per il trasferimento dei cartelli verrebbe piuttosto indebolita. Comunque sia: stando alla competente Ustra, i dadi non sono ancora tratti. Dopo la valutazione delle prese di posizione, l’ufficio presenterà una mozione al Consiglio federale, che poi prenderà una decisione. E infine la decisione potrà essere contestata. Heinz W. Müller

Mathias Wyssenbach

8

Addio giungla dei cartelli: il segnale «Velocità massima 50, limite generale» ha i mesi contati.


9 giugno 2011 | touring 10 | società e mobilità

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All’estero non si scherza Anche all’estero gli automobilisti possono essere chiamati alla cassa. Vale dunque la pena guidare in modo disciplinato. Pure l’assenza dell’adesivo «CH» può essere multato.

› Ci sono automobilisti che dopo aver oltre-

In linea di principio, anche gli automobilisti provenienti dai Paesi dell’Ue dovrebbero incollare il contrassegno del rispettivo Stato di provenienza. Ma da quando la sigla della nazione viene indicata direttamente sulle targhe europee, le autorità locali chiudono un occhio.

passato le patrie frontiere, hanno l’errata sensazione di potersi permettere più di quando si trovano a circolare sul suolo svizzero. E poi si sorprendono se – al contrario degli abitanti del luogo, che spesso la passano liscia – sono «beccati» dalla polizia locale e vengono multati, come ci riferiscono spesso i lettori di «Touring».

Meglio pagare | Se in viaggio si riceve come souvenir una multa, spesso questa viene accartocciata e una volta a casa non si reagisce alle richieste di pagamento. Per gli automobilisti svizzeri sordi ai richiami può rivelarsi controproducente: se si ritorna all’estero, prima o poi si può essere rintracciati sulla base di un confronto dei dati. Il servizio d’incasso delle multe da parte delle autorità estere attraverso società private è controverso, ma chi non paga può incappare in problemi in occasione di futuri viaggi all’estero. Heinz W. Müller

mw

Il CH è necessario | Ad esempio, non va sottovalutata la verifica dell’obbligo di incollare sul posteriore del veicolo il contrassegno con la sigla identificativa del Paese di provenienza. Numerose reazioni dei nostri lettori dimostrano che in Italia gli agenti delle forze di polizia «pescano» gli automobilisti svizzeri e li multano perché non hanno incollato l’adesivo «CH». E lo possono assolutamente fare, come accertato dall’indagine di «Touring» presso l’Ufficio federale delle strade (Ustra). Chi viaggia solamente in Svizzera non ha bisogno di un contrassegno adesivo nazionale, ma non appena esce all’estero la sigla «CH» (Confoederatio Helvetica) è obbligatoria anche per i rimorchi e le roulotte. L’adesivo ovale su sfondo bianco, alto 11,5 cm e largo 17,5 cm, è disponibile nelle stazioni di servizio, nei garage e anche nei supermercati.

Come indica la lista sottostante, nonostante gli accordi europei le multe variano molto a seconda del Paese. Opporsi è difficile e l’uso, in determinate regioni, di pagare una «bustarella» può provocare ancora maggiori danni e per questo «Touring» lo sconsiglia vivamente. La miglior ricetta per evitare problemi all’estero è viaggiare in modo conforme al Paese in cui si circola.

Non appena si esce dalla Svizzera, l’adesivo «CH» è obbligatorio.

Info Touring I soci del TCS non viaggiano senza Libretto ETI all’estero. Chi vuole essere sicuro in Svizzera, sottoscrive anche l’assicurazione di protezione giuridica TCS Assista. Attenzione: le multe devono essere pagate di tasca propria. Consigli per i viaggi all’estero: www.tcs.ch > Auto-Moto > Lista di controllo – Vacanze in auto.

Variabilità europea: confronto internazionale delle multe più frequenti Paese

eccesso di velocità di 20 km/h (fuori località)

uso del cellulare senza sistema mani libere

alcol alla guida alcolemia multa consentita

semaforo rosso ignorato

divieto di sorpasso infranto

Austria Belgio Cechia Danimarca Finlandia Francia Germania Gran Bretagna Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Norvegia Olanda Polonia Portogallo Spagna Svezia Svizzera

da 30 € da 175 € da 15 € da 65 € da 100 € da 90 € 30–35 € da 72 € da 35 € da 80 € da 140 € 145 € da 390 € da 70 € da 15 € da 60 € da 90 € da 130 € da 180 fr.

da 25 € 100 € 30 € 67 € fino a 78 € da 22 € 40 € 44 € fino a 150 € 60 € da 78 € fino a 74 € 165 € 140 € 50 € da 120 € fino a 91 € possibile 120 fr.

0.5 ‰ 0.5 ‰ 0.0 ‰ 0.5 ‰ 0.5 ‰ 0.5 ‰ 0.5 ‰ 0.8 ‰ 0.5 ‰ 0.8 ‰ 0.5 ‰ 0.5 ‰ 0.2 ‰ 0.5 ‰ 0.2 ‰ 0.5 ‰ 0.5 ‰ 0.2 ‰ 0.5 ‰

72–2180 € da 150 € da 35 € 135–200 € da 8* € da 90 € 90–320 € da 120 € da 350 € da 80 € da 155 € 145 € 590 € 150 € da 50 € da 100 € da 90 € da 130 € da 250 fr.

72–2180 € da 150 € da 35 € 140 € da 5* € da 90 € 30–250 € da 120 € da 350 € da 80 € da 75 € 145 € 590 € 150 € da 50 € da 120 € da 90 € da 150 € da 230 fr.

218–5813 € da 140 € da 900 € da 1* € da 15* € da 135 € da 500 € fino a 6500 € da 100 € da 1270 € da 540 € da 145 € da 560 € da 250 € da 145 € da 250 € da 300 € da 180 € da 580 fr.

La tabella contiene valori indicativi, dato che la multa viene comminata sulla base di decisioni di polizia o del tribunale. * Tariffa giornaliera o calcolo della multa sulla base dello stipendio mensile (esempio in Finlandia: 1/30 dello stipendio mensile).

senza garanzia Fonti: www.oeamtc.at, www.bussenkatalog.ch



9 giugno 2011 | touring 10 | società e mobilità

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Il diesel non sempre conviene Diversamente dalla maggior parte dei Paesi europei, in Svizzera il carburante diesel costa molto di più della benzina senza piombo 95. E ciò sebbene i motori diesel siano considerati più rispettosi dell’ambiente. Come mai?

› Recentemente, l’Ufficio federale di stati-

stica ha messo in evidenza «il costante aumento della sensibilità ecologica negli ultimi anni»: «nel 2010 circolavano 739 000 veicoli (il 18 percento del totale) con motore diesel e 17 100 veicoli con motore ibrido». Ancora dieci anni fa soltanto 100 000 auto erano a propulsione diesel e ibrida, e dal 2003 il numero delle vetture con motore a benzina è in calo. Chi oggi compra una moderna vettura diesel con catalizzatore e filtro antiparticolato, inquina l’ambiente meno di una provvista di motore a benzina grazie al consumo relativamente basso.

Forte tassazione | Il comportamento de-

benzina è usata solamente per far funzionare i motori delle automobili. Nel corso degli ultimi anni, il comportamento dei consumatori è mutato a favore delle vetture diesel anche grazie ai progressi tecnici: «Oggi i veicoli diesel offrono prestazioni di guida (accelerazione, elasticità e velocità) equiparabili ai veicoli a benzina». Le auto a diesel non sono più così lente, pesanti e rumorose come 10 o 20 anni fa. «Grazie ad un regime di rotazione molto alto, la dinamica si sente già a 1600 giri». Questa caratteristica (viaggiare a bassi regimi) viene incontro alla tecnica di guida eco-drive che risparmia energia e riduce le emissioni

di CO2. Ma di fronte al costante aumento della differenza di prezzo rispetto alla benzina, molti automobilisti si chiedono se valga la pena comprare una vettura diesel. Erich Schwizer: «Chi con un’auto diesel viaggia poco, soprattutto negli agglomerati e ad una velocità massima di 50/60 km/h, deve fare i conti con costi supplementari». Se si viaggia ripetutamente sotto la temperatura di esercizio e senza sovraccaricare il motore, di regola capita che il filtro antiparticolato si intasi. «Il TCS consiglia agli automobilisti che percorrono meno di 10 mila km all’anno, di scegliere una vettura a benzina». Kurt Venner

gli acquirenti non viene dunque premiato. Il diesel è nettamente più caro rispetto alla benzina. A dipendenza della stazione di rifornimento, oggi la differenza si aggira tra i 5 e i 7 centesimi il litro. Una spiegazione la fornisce Erich Schwizer, capo progetto Tecnica & Economia TCS: «Un sovrapprezzo di circa quattro centesimi del diesel rispetto alla benzina senza piombo 95 è dovuto alla tassazione in Svizzera». Il prezzo del diesel dovrebbe essere al livello del carburante senza piombo 98, come fu sino al 2005. Erich Schwizer aggiunge che: «In Svizzera le richieste di una riduzione della tassazione del diesel sono state respinte più volte in Parlamento». Negli ultimi anni, il diesel è diventato più caro della benzina anche a seguito della forte domanda, considerato che questo carburante è usato pure in altri settori, come nell’edilizia e nel trasporto di merci su strada e su rotaia. Al contrario, la

In tempi di forte aumento dei prezzi, il diesel è rincarato in modo più marcato rispetto alla benzina. Nell’estate 2008 la differenza ammontava sino a 30 centesimi il litro. Se nei prossimi mesi si dovesse ripetere la situazione del 2008, in un secondo tempo dovrebbe di nuovo correggersi. Tuttavia, dato che i mercati finanziari – influenzati dai tassi bassi delle banche d’emissione – esercitano una forte pressione sui prezzi del carburante, tali sviluppi non sono prevedibili con esattezza. tg

Mathias Wyssenbach

Andamento del prezzo

Diversamente dall’estero, in Svizzera il diesel è proposto a un prezzo maggiore della benzina.


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speciale auto cittadine | touring 10 | 9 giugno 2011

Scheda tecnica �

161 cm

m 4c –8 63

cm 02 –1 82

98 cm �

107 cm

� �

passo 255 cm lungh. 348 cm (larg. 148 cm)

� �

larghezza interna: ant. 126 cm, post. 123 cm bagagliaio: 166–860 litri pneumatici: ant. 145/65 R 15, post. 175/55 R15, dimensioni minime identiche

Gamma: modello unico Citroën C-Zero, 67 CV; 45 990 fr. o leasing 499 fr./mese Opzioni: tutto è incluso Garanzia: 2 anni fabbrica, 5 anni/50 000 km sulle componenti elettriche, di cui le batterie; 3 anni d’assistenza; garanzia antiruggine: 7 anni (con condizioni) Importatore: Citroën Suisse SA, 27, rte des Acacias, 1211 Ginevra 26, www.citroen.ch DATI TECNICI Motore: elettrico sincronizzato con magneti permanenti, 49 kW/67 CV; trazione posteriore, trasmissione diretta a 1 rapporto; batteria agli ioni di litio Peso: 1195 kg (auto del test), totale ammissibile 1450 kg, carico rimorchiabile –

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h):

15,0 s

Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 80–120 km/h (in posizione D)

8,5 s 12,4 s

Diametro di sterzata:

9,4 m

Insonorizzazione: 60 km/h: 59 dBA 120 km/h: 72 dBA

11113 11113

SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 39,2 m

11113

Visibilità circolare

11113

Equipaggiamento

11113

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

0

0

Emissioni di CO2:

130,2 Wh/km 19 g/km*

* calcolato sulla base di Strommix svizzera di 142 g/kWh (secondo l’Ufficio federale dell’ambiente)

Media svizzera di CO2:

167 g/km

etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 16,1 kWh/100 km autonomia 105 km serbatoio: 16,8 kWh

Pimpante e dinamica, la Citroën C-Zero è tra le prime automobili elettriche della nuova generazione. Guida assolutamente rilassante, ma il prezzo è alto.

› Al volante della minuta Citroën C-Zero,

VEICOLO PROVATO Citroën C-Zero; 4 porte, 4 posti; 45 990 fr. (auto del test: 45 990 fr.)

TCS

Molto zen, l’onda elettrica

A

TCS Tecnica ed economia: Herbert Meier

l’automobilista si trasforma impercettibilmente in adepto della meditazione zen. Un giro della chiavetta seguito da un sonoro bip e questa microcittadina gemella della Mitsubishi i-Miev procede in un silenzio assordante. Il tenue fischio del motore elettrico e i discreti rumori di rotolamento generano una sensazione di buona coscienza ambientalista amplificata dall’assenza di emissioni inquinanti. Il motore prosegue la sua progressione assolutamente senza sforzi e si integra perfettamente nel traffico. Attenzione però al contachilometri: l’accelerazione dopata dalla coppia costante del motore elettrico di 67 CV è sincera quanto sostenuta. E quando si spinge sul gas, questa pulce da città si trasforma in una divertente macchinetta.

Occhio all’autonomia | Domina una sen-

sazione di quiete. L’abitacolo sorprendentemente spazioso di questa quattro posti di 3,48 m è ben adattato alla sua funzione di auto da prossimità. I due passeggeri dietro non stanno scomodi. Le onnipresenti plastiche dure di questa sfruttata categoria sono eclissate da materiali che valorizzano e sono piacevoli al tatto. Il bagagliaio dal pianale sopraelevato per accogliere il gruppo motore è accessibile e perfino voluminoso a spalliera abbassata. Tutto parrebbe al meglio nel migliore dei mondi… fino al mo-

Più o meno

mento in cui, dopo aver attivato il riscaldamento ed essersi avventurati in autostrada, si lancia un’occhiata furtiva al computer di bordo. Paura! L’autonomia teorica è già sparita per metà e ci si chiede se si riesce ad arrivare a destinazione. Questo sentimento ignoto su un’auto termica ricorda che la C-Zero è un veicolo a vocazione urbana e suburbana. Se la si lancia senza riflettere nel flusso del traffico autostradale, si esce dal suo ambito prediletto. Un po’ più a suo agio sulle strade di campagna, questa propulsione equipaggiata di pneumatici anteriori stretti tradisce pertanto una forte tendenza alla sottosterzata, mentre il posteriore perde aderenza se si mettono le ruote su fondo bagnato. Ma l’ESP, abbondantemente messo a contributo, vigila sulla sicurezza. Ci si adatterà dunque a una guida tranquilla e ai tragitti urbani dove la maneggevolezza e l’infimo raggio di sterzata della C-Zero fanno meraviglie. Il cambio a presa diretta – che si maneggia come un automatico – concorrono al sentimento rilassante della guida. Tutto ciò senza aver rinunciato alle comodità usuali che sono la climatizzazione automatica, i vetri elettrici oppure i 6 airbag di rigore. E se il prezzo di 45 990 fr. è scioccante, i costi di consumo e di manutenzione sono modesti (cfr. tabella e articolo seguente). Per nulla spiacevole, questa attitudine zen. Marc-Olivier Herren

+ –

Assenza di emissioni (immediate), bassi consumi, costi di manutenzione modici, cittadina molto agile e maneggevole, buona visibilità, uso in autostrada, abitabilità e bagagliaio sufficienti, dotazione di sicurezza completa. Prezzo molto alto per una microcittadina, riscaldamento e climatizzazione riducono molto l’autonomia, ricarica in rete per circa 6 ore, forte tendenza sottosterzante, manipolazione del computer di bordo, volante non regolabile.

Molto stretta, la C-Zero si infila dappertutto.


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Derivata dalle microcittadine giapponesi, la C-Zero si differenzia per il suo look ovale e la scarsa larghezza. Da notare il parabrezza dalle dimensioni abbondanti.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo Rumore int. 60 km/h (dBA) Costi consumo (fr./100 km)7 Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4

Citroën C-Zero elettrica (Li-Io)

Think City elettrica (Ni-Chl)

Smart Fortwo 0.8 Passion diesel

Fiat 500 0.9 Twinair Lounge benzina

45 990.– EL 49/67 184/2490 130 Wh/kmA2 59 1.95 0.68 —8

46 500.– EL 25/34 90/3050 311 Wh/km1 A2 64 4.66 — —

21 800.– 799 40/54 130/2250 3,3 l/100 km1A2 666 6.40 –.50 11111

25 000.– 875 63/85 145/2000 4,0 l/100 km1A2 625 7.24 –.57 11133

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Fiat 500 1.4 Lounge 6 Smart fortwo 1.0 Passion 7 calcolati secondo i prezzi in vigore al momento del test 8 nessun dato disponibile 1

La qualità percepita sovrasta quella delle abituali cittadine.

Citroën C-Zero in dettaglio

foto Fabian Unternährer

ABITACOLO 11123 Ci si dimentica del prezzo (45 990 fr.) grazie a plastiche di qualità e applicazioni laccate. L’accuratezza va di pari passo con un abitacolo accogliente per 4 passeggeri, nonostante la larghezza appena sufficiente. Di capacità accettabile, il bagagliaio ben configurato raggiunge gli 860 litri a panca ribaltata.

Il bagagliaio dal piano elevato è modulabile facilmente.

ecc. comunque niente di impressionante, considerato il prezzo. PRESTAZIONI 11133 Con una coppia istantanea di 184 Nm, la C-Zero parte con prontezza e procura perfino sensazioni. Riprese molto consistenti. Non è lenta in autostrada (30 km/h), ma l’autonomia (da 80 a 130 km) naufraga.

COMFORT 11113 Ovviamente discreto, il motore è soppiantato dai rumori aerodinamici e di scorrimento. Abbastanza previdenti, l’ammortizzazione delle sospensioni è nella norma, mentre il comfort dei sedili è appena sufficiente.

COMPORTAMENTO 11123 Molto sottosterzante, è poco soggetta al rollio grazie al basso inserimento delle batterie e del motore. Super maneggevole, è principesca in città.

DOTAZIONE 11133 Offerta senza opzioni, la C-Zero è una microcittadina molto ben dotata: climatizzazione automatica, alzavetri elettrici

SICUREZZA 11113 Dotazione completa, tra cui un ESP molto sollecitato vista la costruzione atipica.


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Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8340 Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.


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Circolare a elettricità Il test della Citroën C-Zero fornisce interessanti informazioni sulla compatibilità delle nuove automobili elettriche nell’uso quotidiano. Predomina la facilità di utilizzo.

› Non bisogna illudersi: le auto elettriche

per percorrere la trentina di chilometri effettuati quotidianamente dal conducente medio europeo.

Sorvegliare l’autonomia | Il controllo dell’autonomia è invece più stressante. La strumentazione comporta una spia del carburante (capacità elettrica) e un computer di bordo che calcola l’autonomia potenziale residua. È sufficiente accendere il riscaldamento e lo sbrinatore del lunotto per vederla decrescere rapidamente. Ma niente panico. Indicata in 150 km dal costruttore, l’autonomia si situa in generale tra 80 e 130 km. Non abbastanza per lanciarsi in lunghi tragitti autostradali, ma sufficiente Pubblicità

Fabian Unternährer

non si generalizzeranno a breve termine. Così quest’anno saranno vendute in Svizzera solo una trentina di C-Zero, in massima parte ad aziende private e pubbliche. Detto ciò, il test di «Touring» interesserà molto anche i privati. Una prima constatazione: prendere in mano questa micro cittadina è di una facilità sconcertante. Ci si trova immediatamente a proprio agio al volante. Al limite, il conducente preoccupato dell’autonomia getterà uno sguardo alla lancetta del computer che segna l’utilizzo della batteria agli ioni di litio. Vi si distinguono tre zone: fase di ricarica, guida economica e forte consumo. Il modo di guida ideale viene comunque assimilato rapidamente. Le fasi di ricarica si osservano se si procede con il freno motore.

Il pieno, prego: la Citroën C-Zero si ricarica tramite questa spina da agganciare alla rete.

Pieno a buon mercato | Una bella sorpresa: il consumo medio rilevato si attesta a 16,1 kWh/100 km, che si salda tramite una fattura di circa 2.40 fr. per 100 km. In assenza di una presa di ricarica rapida, tale operazione deve farsi via rete elettrica. Il tappo del serbatoio della C-Zero si apre su una presa alla quale si aggancia una grossa spina (foto) raccordata alla rete da 230 V. La ricarica completa dura all’incirca sei ore e, soprattutto, presuppone che il veicolo possa essere allacciato a casa propria o sul luogo di lavoro oppure ad un’ipotetica presa di corrente pubblica. Questa mancanza di flessibilità è compensata da costi di manutenzione bassi e da emissioni di CO2 del tutto teoriche, stimate dal TCS in 19 g/km, ossia quasi un quinto di quelle delle vetture termiche più sobrie. Un grosso neo sono i 45 990 franchi da sborsare per la Citroën C-Zero (idem per la Peugeot Ion e la Mitsubishi i-Miev), che potrebbero dissuadere dall’acquistare una vettura che varrebbe appena 20 000 fr. in versione termica. Una pillola amara che andrà giù meglio con il finanziamento in leasing (499 fr. al mese) privilegiato da Citroën. MOH


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Mobilità elettrica nell’immediato

» In quale misura l’incidente nucleare di Fukushima rischia di influire sul successo dell’auto elettrica?

Manfred Pauli: Questo incidente avrà poche ripercussioni, poiché lo sviluppo della mobilità elettrica ha sempre poggiato sull’utilizzo di energie rinnovabili. E poi il problema della penuria di petrolio resta intatto. Bisogna anche precisare che se l’intero parco automobilistico elvetico fosse elettrico – cosa assolutamente improbabile – la crescita della domande d’elettricità resterebbe limitata tra il 6 e l’8%. Le automobili elettriche di nuova generazione sono assorbite innanzitutto dalle flotte aziendali. E i privati?

Sulle circa 800 auto elettriche immatricolate in Svizzera, al massimo 150 appartengono a privati. Ricordiamo che la produzione è ancora modesta, soprattutto a causa delle scarse capacità di produzione di batterie. Nissan, per esempio, fabbricherà quest’anno solo circa 25 000 Leaf. In maggioranza andranno sia ai paesi che promuovono la mobilità elettrica sia alle flotte aziendali. Aspetto positivo: le prime esperienze, in particolare per il processo di ricarica delle batterie, saranno fatte dalle imprese. Ed i privati dovrebbero disporre di contingenti più grandi a partire dal 2012. Fin là, saranno funzionanti diverse fabbriche di batterie. Qual è l’identikit dell’odierno acquirente?

Considerati i prezzi di partenza (circa 45 000 fr.) si tratta di pionieri, i quali hanno consapevolezza che l’autonomia dei modelli elettrici è sufficiente per coprire i loro spostamenti. Per il momento il mercato non permette ancora di stabilire se saranno usate come seconda macchina o come veicolo principale, pronti a noleggiare uno più grande in occasione delle vacanze.

«Fukushima non peserà affatto sull’auto elettrica» Manfred Pauli, Accademia della mobilità

Quando avverrà la vera avanzata delle auto elettriche?

Il concetto di vettura elettrica è ancora molto teorico per il grande pubblico. Ci si può aspettare un’avanzata quando si noteranno automobilisti circolare con vetture del genere. Il passaparola sarà la pubblicità migliore, ad esempio per eliminare la paura legata all’autonomia. Perché bisogna essere chiari: per l’80% dei giorni, l’auto elettrica corrisponde già alle esigenze degli utenti. D’altra parte, i sondaggi dimostrano che gli automobilisti sopravvalutano la loro percorrenza effettiva. E dal profilo del sovvenzionamento e dell’infrastruttura?

La Confederazione procede a ricerche sulla promozione della mobilità elettrica, ma non prevede contributi all’acquisto come avviene in Francia. Certi cantoni concedono degli sconti oppure esenzioni all’imposta sui veicoli. Per quanto riguarda l’infrastruttura per la ricarica delle batterie, attualmente si contano circa 280 punti disseminati in tutto il Paese. Li si trova sul sito www.lemnet.org. Intervista: Marc-Olivier Herren

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speciale auto cittadine | touring 10 | 9 giugno 2011

Piccole ma dotate di un gran fascino › La prima categoria automobilistica euro-

pea ha più che mai il vento in poppa. Bisogna dire che le citycar giocano un ruolo fondamentale nella problematica del CO2. Parallelamente la loro polivalenza ormai assodata le autorizza a imporsi come prima automobile. Non sono quindi più segregate al ruolo di vetture di prossimità. Non sorprende perciò che la loro importanza sia cresciuta di molto. Nel corso degli ultimi tre anni, l’Opel Corsa, una delle protagoniste del segmento, è stata venduta al ritmo di oltre 400 mila unità l’anno. Quanto alla Lancia Ypsilon appena presentata (v. sotto), è stata adottata quale vettore principale della marca italiana, con un obiettivo di vendita di circa 120 mila unità annue.

Avvenire radioso | Le citycar beneficia-

no della tendenza a scendere nella gamma da parte dei consumatori, tendenza che dovrebbe essere rinforzata dalle legislazioni sul CO2 e dal trend di crescita di tasse e prezzo dei carburanti. Questi modelli apprezzati per la maneggevolezza – non superano i 4 m di lunghezza – aggiungono oggi prestazioni che permettono di valicare senza problemi i confini urbani. A cominciare dai notevoli progressi in fatto di insonorizzazione. I motori downsizing molto economici e con una coppia elevata grazie alla sovralimentazione (turbo) sono ormai generalizzati. Anche gli equipaggiamenti

si sono sviluppati sensibilmente. Airbag a tendina ed ESP sono di rigore sui modelli meglio equipaggiati. Sul fronte delle novità, l’inizio anno ha visto nascere la Nissan Micra di quarta generazione, prossimamente dotata di un motore 3 cilindri turbo. Quest’estate arriverà la Lancia Ypsilon, ormai in versione 5 porte e la Chevrolet Aveo profondamente modernizzata (v. a lato). Entro ottobre, la seconda edizione della Kia Picanto (3,6 m) dovrebbe essere venduta in Svizzera. Altro modello di grande impatto, la Toyota Yaris III è prevista per settembre. Ad esse si aggiunge la vitalità dei minimonovolume proposta dal duo Toyota Verso S/Subaru Trezia e dalla Honda Jazz ibrida. Economiche per definizione, le citycar possono trasformarsi all’occasione in vere auto di piacere. Come dimostrano la Mini John Cooper Works (v. prova), la Citroën DS3 Racing, la Opel Corsa OPC o la Seat Cupra ABT, tutte flirtanti con i 210 CV. Da notare anche l’arrivo dell’Audi A1 sport (185 CV). Il futuro di questo segmento è nelle mani anche delle micro citycar. Con il lancio della VW Up (ca. 3,55 cm) al Salone di Francoforte, il gruppo Volkswagen darà un segnale forte. Tanto più che questo modello sarà affiancato dalle cugine Seat e Skoda, probabilmente già a partire dal prossimo Salone di Ginevra. La sfida è definitivamente lanciata. Marc-Olivier Herren

Mantengono sotto controllo il CO2 Costretti a ridurre le emissioni medie di CO2, i costruttori si sono infatuati delle citycar. L’esempio caricaturale è rappresentato dalla Cygnet, un clone della Toyota iQ che Aston Martin vende esclusivamente agli adepti delle sue supersportive al prezzo massimo di... 61 690 fr. E per fare inghiottire la pillola, questa pulce della strada super equipaggiata annega letteralmente nel cuoio. Più rigorose, le altre marche puntano su modelli a bassi consumi. La gran parte sono equipaggiate con piccoli motori diesel uniti a sistemi start-stop con consumi misti talvolta inferiori a 4 l/100 km. La benzina però non ha ancora detto l’ultima parola. Riduzione di cilindrata e potenza mantenuta (downsizing) sono le parole magiche. In quest’ambito, ci s’incammina verso un uso accresciuto dei tre cilindri o addirittura dei due cilindri, com’è già il caso per Fiat. MOH

foto ald

Dietro la loro apparenza semplice, le citycar costituiscono un fattore fortemente strategico per i costruttori. Giro d’orizzonte tra novità e tendenze di un segmento che beneficia di un gradimento crescente tra il pubblico.

Un pizzico di lusso per ogni giorno Lancia Ypsilon Si prendono cinque porte, un nuovo elegante design, misure esterne compatte, un motore premiato ed ecco che si ottiene un piccolo bolide cittadino con ambizioni da ammiraglia. Il risultato di questa miscela è la nuova Lancia Ypsilon, che a partire dal 24 giugno dovrebbe fare la sua apparizione nelle città svizzere. La novità principale è la carrozzeria a cinque porte della citycar, pur avendo mantenuto il design compatto. La maniglia della porta posteriore è così nascosta, che la si nota soltanto al secondo colpo d’occhio. Il marchio italiano ha peraltro lavorato molto al design e la nuova Ypsilon appare più snella ed elegante grazie alla minore altezza (–4 cm) e alla maggiore lunghezza (+6 cm). La linea del tetto e della carrozzeria esprimono un dinamismo che potrebbe attirare anche la clientela maschile. La Ypsilon non dovrebbe quindi più rimanere un’auto per donne, ma grazie ad una


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L’astro nascente di Chevrolet

La Ypsilon, grazie a miglior accessibilità e 5 porte, punta a diventare un’auto anche per le giovani coppie.

migliore accessibilità e ad una spaziosità ottimizzata, soddisfare anche le giovani coppie. Il motore benzina 1,2 l provato ha dimostrato poco temperamento. Nonostante il peso ridotto (965 kg), i suoi 69 CV non bastano per accelerazioni importanti. Ciononostante, grazie al design italiano, esteriormente la nuova citycar di Lancia fa davvero bella figura. Inoltre, grazie al sistema Magic Parking, la piccola vettura si par-

In città dà il meglio delle sue possibilità: la nuova Lancia Ypsilon.

cheggia da sola in uno stallo di appena 4,60 metri. Che cosa chiedere di più? Chi desidera qualcosa di più vivace, sceglierà il diesel da 95 CV oppure la motorizzazione TwinAir da 85 CV, il premiato motore bicilindrico che finora è stato utilizzato per la Fiat 500 e 500C. Anche in fatto di consumi la Lancia Ypsilon propone ottime prestazioni: il motore TwinAir nel traffico misto annuncia 4,2 l, mentre il diesel scende a 3,8 l. Dati sicuramente raggiunti anche grazie al sistema start-stop di serie. All’interno, la Lancia Ypsilon è sorprendentemente spaziosa e anche i passeggeri dietro siedono comodamente. Gli interni sono eleganti e come il look esteriore, sono personalizzabili a piacimento. La sciccosa citycar manca un po’ in fatto di vani portaoggetti, inoltre le strumentazioni principali poste centralmente richiedono uno sforzo di adattamento. Nadia Rambaldi Tecnica: citycar; lunghezza: 3,84 m; bagagliaio: 245 litri Motori: benzina 69/85 CV, diesel 95 CV Prezzi: da 17 990 fr. (1.2 6V, ottenibile solo da ottobre) a 25 590 fr. (1.3 diesel).

Chevrolet Aveo Con questa citycar sviluppata grazie agli apporti di conoscenze di General Motor, la filiale coreana di Chevrolet gira definitivamente le spalle alla sua tecnologia obsoleta. Questa vettura mondiale, proposta in versione cinque porte con portellone e berlina tre volumi, è stata ornata di una linea intrinseca valorizzata da espressivi fari scoperti circolari. Dominato da un cruscotto un po’ sovraccarico, l’abitacolo include numerosi elementi di valore, quali i bei pulsanti a comando ereditati dai modelli superiori. Decisamente più corta della berlina (–36 cm), l’Aveo cinque porte si distingue per un telaio che privilegia sospensioni e insonorizzazioni confortevoli. Gli occupanti posteriori dispongono di una buona libertà per le gambe. Quanto al bagagliaio, dotato di un pianale regolabile, vanta una capacità rispettabile. Non molto incisiva, questa cittadina basata su un telaio inedito, vanta tuttavia un comportamento stradale molto rassicurante. Il cliente ha la scelta tra tre motori a benzina mediamente vivaci e un turbodiesel con sistema start-stop che emette soltanto 99 g/km di CO2. Da notare il cambio automatico a 6 rapporti opzionale. Mirati, i prezzi vanno di pari passo con la dotazione ben fornita a partire dal secondo livello di equipaggiamento. MOH Tecnica: citycar; 4/5 porte; lunghezza: 4,40/4,04 m; bagagliaio: 502/290 l Motori: benzina 86/100/115 CV, turbodiesel 95 CV (ottobre) Prezzi: da 16 990 fr. (1.2 LS 5 porte) a 24 490 fr. (1.6 LTZ); lancio a luglio.

La Chevrolet Aveo riprende la calandra a due livelli tipica della marca.


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ald

Chi cerca lo stravagante, adorerà sicuramente il nuovo modello Fiat 500 by Gucci.

Si vuole un’auto sempre più unica «Inconfondibile come chi la guida»: un’automobile non è soltanto una macchina, ma pure l’espressione della propria personalità. Una panoramica delle proposte.

› Sono passati i tempi in cui comperando

un’autovettura si potevano scegliere solamente il colore, i cerchioni e gli interni. I fabbricanti oggi propongono un’ampia gamma di possibilità per una personalizzazione unica o quasi. Fanno tendenza attualmente gli adesivi, che combinati con il colore della carrozzeria, garantiscono l’individualità soprattutto delle automobili cittadine.

Esclusività soprattutto | La rubacuori italiana Fiat 500 offre agli individualisti ben otto diversi set di adesivi. A ciò si aggiungono 12 tonalità di colore della carrozzeria e ovviamente i classici accessori quali i cerchi in lega leggera, i coprimozzi e le pinze dei freni verniciate. Infinite possibilità quindi per distinguersi dalla grande massa. Il nuovo «colpo» di Fiat è la «500 by Gucci»: un modello speciale in bianco o nero, decorato dentro e fuori con le caratteristiche bande rosso-verdi del noto stilista. Disponibili, inoltre, capi di vestiario ed accessori abbinati.

Non soltanto gli italiani, ma anche i francesi registrano una domanda accresciuta di note personali per l’auto, per cui hanno promosso la relativa offerta. Il piccolo bolide sportivo Citroën DS3 dispone di dieci tonalità per la carrozzeria più altre tre per il tetto. Vi è, in più, la possibilità di scegliere il colore delle ruote e dei mozzi. Inoltre, l’abitacolo può essere allestito secondo diverse varianti decorative. E per chi non ne ha abbastanza, sono pure disponibili diverse serie di adesivi.

Car configurator | La personalizzazione

individuale era stata lanciata dal costruttore di citycar Mini Cooper. In estate la Mini uscirà peraltro con una nuova linea di design chiamata «Mini Yours», che offre varianti di personalizzazione per la carrozzeria, gli interni, gli allestimenti ma anche edizioni limitate. Quanto basta per garantirsi un’immagine di unicità. Anche la Smart Brabus si è votata all’unicità: con diversi colori e allestimenti, permette così di lasciar correre la fantasia e

fare della propria autovettura un pezzo unico. L’operazione di personalizzazione avviene di regola per mezzo del sistema informatico chiamato «car configurator», che è disponibile sui siti Internet di pressoché tutte le marche d’autovetture e consente di combinare a discrezione tutte le opzioni disponibili. Nadia Rambaldi

Collezione Mini Mini Cooper non offre solo un lavoro da pioniere per quanto concerne la personalizzazione dell’auto. Infatti la marca ha pure una ricca collezione di vestiti, scarpe, borse e accessori da viaggio. Inoltre vi sono a disposizione sedie e borse frigorifero, occhiali da sole, cuscini, borracce, tazze e addirittura vestiti da bébé... per la futura generazione di conducenti Mini. La passione Mini non è confinata in garage! nr


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Il seguito sportivo della saga Mini Ludica a volontà, la Mini John Cooper Works interpreta con brio il suo ruolo di citycar sportiva. Senza cadere negli eccessi.

foto MOH

› La versione «pompata» a 211 CV della Mini è tanto sportiva

La versione Ecoflex dell’Opel Corsa ha beneficiato di un leggero restyling e di un assetto migliorato, che è rassicurante anche se non brillante.

Super economica ma non solo Nel corso degli anni, l’Opel Corsa Ecoflex si erge a campione di sobrietà. Al punto da sfidare l’eccelsa VW Polo.

› Dal 2007, la versione con etichetta risparmio della citycar di

Opel ha costantemente ridotto i consumi sul misto, scendendo progressivamente da 4,5 a 3,5 l/100 km. Una performance che la piazza a 0,2 l dalla Polo Bluemotion. Per arrivare a tanto e limitare le sue emissioni di CO2 a 94 g/km, la Corsa 1.3 CDTi Ecoflex beneficia in particolare di una gestione del motore affinata, di un allungamento dei rapporti del cambio e di un telaio abbassato di 2 cm. Senza dimenticare l’irrinunciabile sistema start-stop automatico del motore nel traffico urbano. Questo dispositivo sorprende per la sua prontezza di funzionamento sia nell’arresto che nella ripartenza. Di primo acchito le sonorità roche e rumorose del diesel da 1,3 l lasciano un po’ perplessi. Mano a mano che sale di giri, il propulsore da 95 CV dimostra tuttavia una discreta piacevolezza. E se la coppia non è eccezionale, le riprese sono più che buone, tanto più che questa piccola diesel dimostra buone qualità anche sui lunghi tragitti. Insonorizzazione e assorbimento delle sospensioni relativamente progressivo fanno buona impressione pure in autostrada. Senza contare che l’economicità impressionante del motore garantisce un’autonomia poco frequente in questa categoria. Resta il fatto che questa Corsa poco dispendiosa in carburante costa ben 3450 fr. in più della sorella a benzina da 100 CV. MOH

quanto ammaliante. Rimaneggiata in fatto di iniezione e di scarico, il motore 1,6 l turbocompresso offre i primi segnali di vitalità facendo russare in modo lievemente roco i due grossi tubi di scarico già a medio regime. Una pressione sul pulsante «sport» e la risposta del pedale del gas diventa ultra-reattiva, mentre lo sterzo si irrigidisce. La Mini è trepidante di fronte alle prime curve, che saprà negoziare con il suo assetto proverbiale in stile kart. Un vero condensato di agilità, precisione quindi piacere di guida, salvo per il fatto che la coppia del motore, repentinamente portata a 280 Nm dall’effetto overboost, impegna un sistema antisbandamento (DSC) decisamente castrante. Una frustrazione del conducente che ci si può azzardare ad eliminare, disinserendo questa assistenza e costatando come il superbo telaio della Mini, ben supportato dal differenziale elettronico, si rivela di una stabilità e di un’efficacia assolute. Sensazioni allo stato puro. Contrariamente a quanto si temeva, questa Mini non è tuttavia troppo rigida nelle sospensioni, tanto è vero che si presta piuttosto bene all’uso autostradale. Stesso discorso in città, dove la citycar non sobbalza al primo tombino sconnesso che incontra. Senza trascurare il fatto che il motore downsizing gira senza fare una piega anche a regimi molto bassi. Grande temperamento non rima necessariamente con eccesso, a parte quello, endemico, del rapporto qualità-prezzo. MOH

Positivo: comportamento ludico, motore esplosivo e generoso, vera sportiva ma polivalente, consumi ragionevoli Negativo: rapporto prezzo-equipaggiamento, effetto di coppia marcato, abitabilità e volume del bagagliaio, qualità percepita migliorabile. Tecnica: citycar sportiva; 3 porte, 4 posti; lunghezza: 3,73 m; bagagliaio: 160 l; 1,6 l turbo benzina, 211 CV, 260 Nm a 1850 g/min; cambio a 6 rapporti, da 0 a 100 km/h in 6,5 s, velocità massima 238 km/h Consumo in prova: 8,3 l/100 km, autonomia: 602 km Prezzo: 41 600 fr. (Mini John Cooper Works).

Positivo: bassi consumi e autonomia, emissioni di CO2, qualità stradali (insonorizzazione e ammortizzatori), abitabilità e bagagliaio, costo degli optional Negativo: diesel rumoroso a bassi regimi, costo elevato rispetto al benzina, abitacolo un po’ spartano, montante anteriore molto largo. Tecnica: citycar; 3 porte, 5 posti; lunghezza: 4,0 m; bagagliaio: 285 l; 1,3 l turbodiesel, 95 CV, 190 Nm a 1750 g/min; cambio a 5 rapporti, da 0 a 100 km/h in 12,3 s Consumo in prova: 4,8 l/100 km, autonomia: 833 km; emissioni di CO2 (fabbrica): 94 g/km Prezzo: 25 800 fr. (1.3 CDTi Ecoflex Enjoy).

Citycar di carattere, la Mini John Cooper Works si distingue per le nuove prese d’aria che ornano il paraurti e per le pinze dei freni rosse.


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Termine di invio: 28 luglio 2011 fino ad esaurimento delle scorte N. art. 90117.00

Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8340 Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.


9 giugno 2011 | touring 10 | test e tecnica

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Sicurezza per bambini La qualità di un seggiolino è determinata dal grado di sicurezza e maneggevolezza. Il TCS ha testato 26 seggiolini e per la prima volta li ha sottoposti a un’analisi delle sostanze tossiche.

seggiolini di tutte le categorie per quanto riguarda la sicurezza, la maneggevolezza e l’ergonomia. Inoltre è stato effettuato un esame di tossicità dei materiali che entrano in contatto con i bambini. Solo due dei 26 seggiolini non hanno superato l’esame a causa di un contenuto di sostanze tossiche troppo elevato. Si è aggiudicato il titolo di miglior prodotto il guscio per bébé Römer Babysafe Plus II SHR con base Isofix, che ha staccato i concorrenti grazie alla base Isofix montabile anche solo con una mano. Per bambini sino a 4 anni, i seggiolini montati nella direzione opposta a quella di marcia offrono una protezione ottimale in caso di scontro frontale come ad esempio l’HTS Pubblicità

TCS

› In 130 crash-test sono stati provati 26

Dall’aprile 2010 i bambini sino ai 12 anni devono essere trasportati in auto con un seggiolino.

Besafe iZi Kid. Quelli montati nel senso di marcia come Kiddy Energy Pro 2 sono però più semplici da installare. Per quanto riguarda i seggiolini per bambini sino ai 12 anni dominano le nuove generazioni di Römer e Cybex, che offrono una buona prote-

zione in caso di collisione. Solo due dei 26 prodotti testati sono risultati «insufficienti», mentre tanti sono i «consigliati». tg

Info Touring L’infoguida «Seggiolini auto 2011» è disponibile gratuitamente al sito www.infotechtcs.ch.


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speciale auto cittadine | touring 10 | 9 giugno 2011

Miracolo di spazio e versatilità Con Trezia, Subaru cerca di conquistare nuove fasce di clientela. La monovolume compatta offre tanto spazio con poco ingombro. Test della 1.4 D Swiss automatica. Ma non esiste! Anche gli scettici hanno dovuto ricredersi all’ultimo Salone di Ginevra. Subaru non produce più soltanto 4�4. I giapponesi percorrono nuove strade e con la Trezia cercano di conquistare nuove fasce di clientela. Un’operazione sostenuta da Toyota: è sua la Verso-S sul cui telaio è basata la Trezia. Si tratta del primo risultato della Joint Venture avviata tra le due case. La nuova minivan compatta sostituirà l’ormai vetusta Subaru Justy e vuole attirare giovani famiglie e coppie più anziane con una posizione di guida rialzata e tanto spazio, nonostante l’ingombro ridotto.

Gestione ottimale dello spazio | Il punto forte della Trezia risiede chiaramente nella spaziosità e nel grande volume di carico. Per un’auto di quattro metri, la gestione dei volumi è considerevole: un merito che si deve anche alla sua altezza (1,60 m). Davanti e dietro i passeggeri siedono comodamente, godendo di ampio spazio per le gambe. Le persone di alta statura tuttavia arrivano subito al limite con le ginocchia. I sedili anteriori hanno forma ergonomica, sono comodi e facili da regolare. Sulla seconda fila trovano posto tre persone, anche se nel sedile centrale ci sta meglio un bambino. L’abitacolo è rifinito con decoro e il cruscotto è ordinato e ben visibile. La molta plastica trasmette però un’impressione di mediocrità. Lo stesso dicasi per le porte. Il tutto però si giustifica con il costo della vettura. Il doppio cassetto portaoggetti e i numerosi vani nelle porte e nella console centrale sono molto pratici per riporre oggetti che durante il viaggio devono essere raggiungibili con le mani. Il volume del bagagliaio raggiunge i 429 l, che per la categoria sono un dato di cui essere fieri. Sale inoltre a 1388 l con i sedili posteriori abbassati tirando una leva. Il vano bagagli è inoltre dotato di un coperchio rimovibile che permette di modificare l’altezza della

superficie di carico: un miracolo di modularità degli spazi. Anche vista da fuori la nuova Subaru fa bell’effetto: il muso corto e il look compatto e moderno non le faranno vincere premi per il design, tuttavia sono degni di menzione.

Fastidiose pause nel cambio | Fatto salvo per l’innesto ritardato dei rapporti del cambio automatico ed il conseguente beccheggio, la Trezia è confortevole da guidare. Queste pause negli innesti sono tuttavia molto fastidiose e rallentano sensibilmente l’altrimenti agile incedere del veicolo. Un fattore di disturbo che può essere attenuato utilizzando la modalità di guida sportiva e i selettori del cambio posizionati sul volante. Ai fan della Subaru mancherà il tradizionale motore boxer con trazione integrale. Ma il «piccolo» turbodiesel sale bene di giri e con 4,7 l per 100 km è anche molto economico nei consumi. Acusticamente, il motore è tuttavia presente, anche se in modo non eccessivo. I rumori esterni sono ben assorbiti permettendo di conver-

+ –

continua a pagina 27

Più o meno

foto Mathias Wyssenbach

› Una monovolume compatta della Subaru?

Buon rapporto prezzo/prestazioni, numerosi vani portaoggetti, volume del bagagliaio, modularità, consumi ridotti, design moderno e compatto, agilità, maneggevolezza e dinamismo, freni buoni. Beccheggio dovuto a innesti fastidiosamente lenti dei rapporti, carrozzeria un po’ «a buon mercato», visibilità ridotta, nessuna luce diurna, regolazione sedili per persone alte, opzioni solo in blocco, volume serbatoio ridotto.

Grande modularità grazie agli elementi mobili.


9 giugno 2011 | touring 10 | speciale auto cittadine

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Il frontale corto e il design moderno e compatto della Subaru Trezia fanno una buona impressione.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring» 1 4

Subaru Trezia 1.4D Swiss aut.

Citroën Opel C3 Picasso Meriva 1.6 HDi Séduction 1.3 CDTi ecoFlex

Skoda Roomster 1.6 TCi Magic

25 300.– 1364 66/90 205/1800 4,2 A2 71 –.60 11333 10/2011

26 140.– 1560 82/112 270/1750 4,81 A2 695 –.62 11133 6/20095

26 340.– 1598 66/90 230/1500 4,71 A2 717 –.60 11111 18/20067

26 400.– 1248 70/95 180/1750 4,51 A2 716 –.61 11133 16/20106

dati secondo importatore 2 efficienza energetica secondo importatore 3 costi manutenzione per km (15 000 km/anno) su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Citroën C3 Picasso 1.6 HDi Excl. 6 Opel Meriva 1.4 T 7 Skoda Roomster 1.6 Magic

Strumentazioni primarie e cruscotto ben visibili.


Vacanze in Italia

Abbruzzo

Adriatico Toscana

Riviera Ligure


9 giugno 2011 | touring 10 | speciale auto cittadine

continua da pagina 24

Scheda tecnica � �

160 cm

m 7c –8 62 �

passo 255 cm lungh. 400 cm (larg. 170 cm)

cm 11 –1 89

103 cm �

111 cm

� �

larg. int: ant. 141 cm, post. 140 cm bagagliaio: 429–1388 litri pneumatici: 185/60 R 16, min. 185/65 R 15

VEICOLO PROVATO Subaru Trezia 1.4 D; 5 porte, 5 posti; 25 300 fr. (auto del test: 25 800 fr.) Gamma: dalla 1.3i Swiss (22 500 fr.) alla 1.4 D automatica Swiss (25 300 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (500 fr.) e Luxury Pack (3500 fr.), con tettuccio panoramico di vetro, telecamera di retromarcia, start-stop automatico, sistema audio con schermo a colori ecc. Garanzia: 3 anni/100 000 km di fabbrica, 3 anni mobilità; 12 anni contro la ruggine (con condizioni) Importatore: SUBARU Schweiz AG, 5745 Safenwil, www.subaru.ch

sare senza problemi anche viaggiando in autostrada a tutta velocità. Il concetto di tetto rialzato non impedisce alla Trezia di essere una vettura agile e dinamica. Il comportamento in curva è buono, l’auto gira bene, nonostante un leggero sottosterzo e mantiene in modo stabile la sua traiettoria anche con una guida sportiva. Lo sterzo è diretto, anche se rimane leggero, comunque offre buone sensazioni stradali.

Niente luci diurne | La visibilità nella

monovolume compatta, nonostante il finestrino triangolare, è penalizzata dal montante anteriore, come spesso accade in questa categoria, per cui la vettura raggiunge soltanto tre delle cinque stelle della nota massima. La dotazione di sicurezza corri-

sponde allo stato della tecnica e nel test ha mancato per poco la menzione «molto buono». Pieni voti per la Trezia invece nel test di frenata. Quel che purtroppo manca sono le luci diurne. Nell’equipaggiamento di serie della cinque posti troviamo anche sette airbag (compreso quello per le ginocchia del conducente), sistema allarme cinture per tutti i 4 passeggeri, climatizzatore manuale, retrovisori riscaldabili e regolabili elettricamente, alzacristalli elettrici anteriori, chiusura centralizzata con telecomando e volante regolabile in altezza. Grande dotazione per un prezzo ben moderato. Chi però vuole di più sulla sua Trezia, deve mettere mano al portafogli in misura importante: le opzioni sono ottenibili solo in forma di pacchetto completo «Luxury Pack» per 3500 fr.

La seconda fila di sedili offre molto spazio ai passeggeri. Il cassetto portaoggetti è piccolo, ma è combinato con un ulteriore pratico vano.

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 12,4 s Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 7,2 s 80–120 km/h (in posizione D) 9,6 s Diametro di sterzata: 11,6 m Insonorizzazione: 60 km/h: 61 dBA 11113 120 km/h: 71 dBA 11113 11111 11133 11113

COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese)

ore

mano d’opera (fr.)

15 000/12 1,1 160.– 40 000/24 3,4 493.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 27,6 6704.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

fr./mese fissi variabili

15 000 30 000

60 42

462.– 462.–

Subaru Trezia 1.4 D Swiss automatica in dettaglio

289.– 577.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Subaru da 98 a 175 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

TCS 4,9 3,8 fabbrica 5,0 4,0 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 4,7 l/100 km serbatoio: 42 litri

4,2 4,4 110 g/km 167 g/km A 11113

autonomia 894 km

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

ABITACOLO 11113 L’abitacolo è versatile, ben disegnato e strutturato e offre molteplici vani portaoggetti. I materiali corrispondono al prezzo. Per una vettura di 4 m, la monovolume offre un’ottima spaziosità e il bagagliaio è davvero generoso, anche se con i sedili ribaltati non presenta una superficie di carico piatta. COMFORT 11113 Nonostante la taratura piuttosto rigida, il comfort delle sospensioni è ottimo. Il motore è acusticamente presente, ma nei limiti. DOTAZIONE 11113 La dotazione di serie è completa per il segmento. Purtroppo le opzioni sono ottenibili soltanto come pacchetto completo.

Nadia Rambaldi

DATI TECNICI Motore: 4 cilindri diesel 1.4 turbo, 90 CV; trazione anteriore, cambio automatico Peso: 1265 kg (auto del test), totale ammissibile 1605 kg, carico rimorchiabile 800 kg

SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 37 m Visibilità circolare Equipaggiamento

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PRESTAZIONI 11113 Niente motore boxer tradizionale con trazione integrale, ma un piccolo turbodiesel dalle potenti riprese. Il cambio automatico costa poco di più di quello manuale, ma denota pause fastidiose negli innesti. COMPORTAMENTO 11113 Nonostante il tetto alto la Subaru Trezia rimane agile e dinamica. Anche con una guida sportiva, tiene bene la strada e manifesta soltanto un leggero sottosterzo. SICUREZZA 11113 La dotazione di sicurezza è completa: la Trezia dispone di sette airbag. I montanti anteriore e posteriore limitano leggermente la visibilità, mentre lo spazio di frenata è molto buono.


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viaggi e tempo libero | touring 10 | 9 giugno 2011

Dalla botte alla tenda mongola Ma perché pernottare sempre in albergo, quando in Svizzera gli ospiti hanno a disposizione alternative tanto strane quanto originali? Nell’Emmental i viaggiatori possono riposare nel Sahlenweidli, un vecchio casale del 1762, e in Argovia nell’enorme silo di una miniera. Oppure in un rustico della Verzasca.

Vivere come ai tempi di Gotthelf Non in un sol colpo, ma gradualmente attraverso la trasmissione televisiva «Vivere come ai tempi di Gotthelf» il Sahlenweidli è diventato noto nella Svizzera tedesca. Il casale, che dispone ancora oggi di una «cucina del fumo», venne costruito nel 1762 e si trova tra i comuni di Röthenbach ed Eggiwil nell’Emmental bernese. Helen e Hans Schenk, che a un paio di centinaia di metri gestiscono una fattoria ecologica, hanno ereditato il Sahlenweidli negli anni Ottanta. Hans Schenk è cresciuto lì sino al suo sesto anno di vita. Nell’estate del 2004, dopo la celebre trasmissione televisiva «Vivere come ai tempi di Gotthelf», in cui due famiglie hanno vissuto per settimane in inverno nel Sahlenweidli, il grande pubblico ha iniziato a interessarsi al lavoro in cam-

Degustare e poi dormire nella botte Un tempo, gli ospiti che dopo una degustazione di vino non se la sentivano di tornare a casa, venivano ospitati nel villaggio. Un fatto che la famiglia Waldmeier, proprietaria di un vigneto a Trasadingen nel sciaffusano Klettgau, fece venire l’idea di far alloggiare i loro ospiti in una botte. «Dormire nel fienile di un contadino era già noto, ma noi siamo viticoltori e non abbiamo un fienile», spiega Katja Waldmeier. «Dormire in una botte da vino» invece era una novità. La famiglia si procurò quattro botti da 15 000 litri, una dimensione che oggi viene utilizzata soltanto raramente nella viticoltura, e sono state trasformate in cabine con sei brandine in ognuna. L’hotel della botte è aperto da inizio maggio sino a

fine ottobre. Per 106 franchi ci sono ad esempio un pernottamento per due persone, che comprende una raclette e anche la colazione. Katja Waldmeier, cuoca qualificata, gestisce anche una locanda, aperta durante i finesettimana. Il locale offre pietanze locali come lardo, formaggio e anche cibo alla griglia. Inoltre viene messo in tavola il vino prodotto dal marito e viticoltore Christian Waldmeier. Katja Waldmeier non si limita a offrire un dormitorio. «Se arriva una coppia, riceve una botte tutta per sé», sottolinea l’albergatrice esperta in botti senza vino. Peter Widmer Contatto: famiglia Waldmeier, Gässli 63, 8219 Trasadingen, telefono 052 681 36 56, www.fasshotel.ch, e-mail: waldmeier@fasshotel.ch. Prezzi: adulti e bambini dai 6 sino ai 10 anni 22 fr. per ogni pernottamento, bambini dai 3 sino ai 6 anni 5 fr., colazione per adulti 10 fr., bambini dai 6 ai 10 anni 5 fr., bambini dai 3 ai 6 anni gratis. Bimbi con meno di 3 anni pernottano gratis. Prendere con sé il sacco a pelo.

pagna, al pane fatto in casa e ai chicchi di caffè tostati sul fuoco del camino. E così adesso molti curiosi vogliono vedere da vicino il Sahlenweidli e vivere a loro volta «come ai tempi di Gotthelf». Da allora Helen e Hans Schenk danno in affitto il loro «nido» a ospiti che «vogliono fuggire dalla civilizzazione con tutte le sue comodità per una fine di settimana oppure anche solo per un paio di giorni», racconta la padrona di casa. Gli inquilini si procurano da sé il cibo, ma possono anche usufruire delle ditte di catering. Altrimenti quassù, a 1000 metri d’altezza, a parte volpi e lepri, nessuno passa per caso. Christian Bützberger Contatto: famiglia Hans Schenk, Sahlen, 3538 Röthenbach, telefono 034 491 16 01 o 079 380 25 33, www.sahlenweidli.ch, e-mail: schenkhans@freesurf.ch. Prezzi: il Sahlenweidli costa 45 franchi al giorno, a cui si aggiungono 20 fr. a letto per le lenzuola e 50 fr. per la pulizia finale. Inclusi nel prezzo anche la legna da ardere e il petrolio.


9 giugno 2011 | touring 10 | viaggi e tempo libero

A colazione con il padrone di casa Si innalza maestoso al di sopra dell’area verdeggiante nella bella Fricktal. La base piuttosto stretta, si allarga verso l’alto raggiungendo un’altezza di 17,5 metri. Una costruzione colossale dei vecchi tempi, quando si estraeva ancora il bronzo: il silo della miniera a Herznach. Oggi la costruzione si è trasformata in un bed & breakfast. Tra il 1937 e il 1967 a Herznach nel Canton Argovia vennero estratte 1,6 milioni di tonnellate di bronzo. Il costruttore di mulini Ulrich Hohl nel 1981 comprò tutto lo stabilimento inclusi quattro ettari di terreno. Per due anni una squadra di operai di Amburgo lavorò per svuotare il silo e renderlo abitabile. Ne risultarono quattro camere

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tanto confortevoli quanto originali per ospiti e un appartamento privato al piano superiore per Ulrich Hohl e la sua compagna Brigitte Deiss. Nel bovindo è stata costruita una sala da pranzo, dove gli ospiti possono fare colazione. Ma la vista stupenda offerta dall’appartamento privato attira sempre gli ospiti al piano superiore. Da allora, i proprietari fanno colazione con i loro clienti. «Non voglio più rinunciare al tempo in cui noi sediamo qui assieme al tavolo», afferma Ulrich Hohl. Una ferrovia mineraria, uno stagno balneabile, una mostra di fossili e naturalmente il vecchio cunicolo ampliano l’offerta di Herznach. Nadia Rambaldi Contatto: silo della miniera di Herznach, Bergwerkstrasse 36, 5027 Herznach, telefono 062 534 02 44, info@bergwerksilo.ch, www.bergwerksilo.ch. Prezzi: da 70 fr. a persona colazione inclusa.

Un nido sulla Verzasca Era il 1983 quando Marlis Solèr e Louis Villars decisero di costruire il loro nido d’amore in un posto irragiungibile dalla folla. Comprarono un gruppo di vecchi rustici di pietra a Odro, un alpe a 1250 m di quota che domina la Val Verzasca e, con pazienza, iniziarono a ristrutturarli. Col passar degli anni, Marlis e Louis si rendevano conto che più tempo trascorrevano a Odro meno voglia avevano di far ritorno alla «civiltà». Così, quindici anni fa, decisero di abbandonare definitivamente la Svizzera interna. Iniziarono a lavorare i prati abbandonati, ad allevare capre e a vendere il loro formaggio. E trasformarono Odro in un fantastico agriturismo: due pittoresche cascine in sasso per coppie o famiglie e un dormitorio per 16 persone. Colazione e cena in comune sulla terrazza a strapiombo sul fiume Verzasca e il Lago Maggiore. Specialità: formaggi e salumi del posto e costine alla brace. Oggi, uno dei rustici è stato perfino trasformato in un piccolo museo, che espone i reperti del duro lavoro che in passato si svolgeva sugli alpeggi verzaschesi. Un’oasi selvaggia tra capre e galline, che si raggiunge solo a piedi dopo una lunga marcia tra i boschi e i pascoli di almeno due ore partendo da Vogorno. Ma, come dicevano i latini: «Ad astra per aspera»... chi davvero vuol raggiungere le stelle deve dapprima superare alcune difficoltà. Antonio Campagnuolo

foto tg, ald

Contatto: azienda Montana Odro, 6632 Vogorno; tel. 091 745 48 15; info@odro.ch; www.odro.ch. Prezzi: le due cascine costano 90 fr. a notte; nel dormitorio per 25 fr. a persona; non sono inclusi colazione e altri pasti.

La montagna in yurta mongola Qualche minuto dopo la partenza da Montreux, il treno a cremagliera offre un panorama mozzafiato sul Lemano e le Alpi. Il naso incollato alla finestra, i turisti emettono «Oooh!» e «Aaah!» in segno d’ammirazione. Lo spettacolo culmina sulla cima del Rochers-de-Naye con una vista che abbraccia il lago e quando cala il buio, l’atmosfera è da favola grazie alle luci notturne. È in questo luogo eccezionale che si può trascorrere la notte in una yurta mongola. All’interno, alcuni spaziosi sofà guarniti di cuscini fanno da letto. Per godere un po’ più di comfort è comunque consigliabile di portare con sé un sacco a pelo soprattutto se la temperatura è fresca. La compagnia ferroviaria Goldenpass – che gestisce le yurte – propone un forfait che comprende una fondue, il pernottamento e la colazione. Il meglio che si possa chiedere per fare il pieno di energia prima di visitare il giardino alpino de La Rambertia, situato nelle vicinanze o di avviarsi verso mete più lontane. Per i bambini è il parco delle marmotte ad essere in cima alla lista. Pur essendo animali selvatici sembrano apprezzare la vicinanza umana, dirigendosi verso la recinzione non appena si avvicina un visitatore... senza dubbio nella speranza di ricevere un dolcetto da sgranocchiare. «È troppo carino!», gridano i piccoli. Jacques-Olivier Pidoux Contatto: Centro Goldenpass, 1820 Montreux, tel. 0900 245 245; Internet: www.goldenpass.ch. Prezzi: adulti 70 fr., bambini 60 fr., incluso il tragitto in treno a cremagliera, la fondue e la colazione. Forfait per una notte in yurta (massimo 8 persone) 270 fr.


Vacanze in Italia


9 giugno 2011 | touring 10 | viaggi e tempo libero

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Romanticismo alpino con panorami da sogno

foto nr, swiss-image

Stockhorn nella Simmental: ad un’altezza di 2139 metri, si trova un ristorante panoramico, due laghetti per pescare e sentieri per le escursioni. I soci del TCS ottengono il 25% di sconto sulla funivia dello Stockhorn. Stanserhorn a Lucerna: a 1900 metri offre una vista su 100 km di catena delle Alpi e dieci laghi svizzeri. Inoltre c’è un ristorante rotante, un parco delle marmotte e tanto ancora. Niesen nell’Oberland bernese: un panorama a 360° sulle imponenti Alpi bernesi, sui laghi di Thun e Brienz e sino al Giura. I soci TCS ottengono uno sconto sino al 25% sulla funicolare.

Sul San Salvatore si trova un ristorante, un museo, una chiesa e una via ferrata.

Pan di zucchero alla luganese La funicolare del Monte San Salvatore trasporta su e giù dalla vetta sino a 170 000 visitatori all’anno. I soci del Touring Club Svizzero ora pagano la metà.

›I

luganesi sono soliti chiamare il loro monte-simbolo «Pan di zucchero», per la sorprendente somiglianza con il celebre colle di Rio de Janeiro. Fiero e possente, il San Salvatore troneggia sopra Lugano e il suo lago. Nel XIII secolo i pellegrini conquistavano con le proprie forze la caratteristica montagna alta 912 metri. Da 121 anni è a disposizione di cittadini e turisti come area prediletta di svago e meta di escursioni. Nel 1890 entrò, infatti, in esercizio la funicolare che diede avvio al più vecchio impianto turistico del Ticino. Dal marzo scorso i soci del TCS ottengono il 50% di sconto sulle discese e sulle risalite, pagando così solo 12 franchi invece di 24, ingresso al museo compreso.

Sette punti panoramici | La funicolare sale su per la montagna passando accanto a boschi e vigneti, mentre la città diventa lentamente e progressivamente sempre più piccola. A metà strada si cambia carrozza: a causa della differenza di pendenza, il tratto viene percorso con due diverse funicolari. Una volta arrivati in cima, a disposizione dei visitatori ci sono un ristorante, un self-service, un’area picnic e un parco giochi. Inoltre si trovano sette punti panoramici, che permettono la vista sul lago,

sulla città di Lugano, sulla pianura lombarda, sulle Alpi svizzere e sulle montagne della Savoia. Inoltre vi aspetta una via ferrata, un museo e una chiesa.

A caccia di lampi | Il museo è stato alle-

stito nell’ex ospizio della «Confraternita della Buona morte ed Orazione». Sino al 1914, a Lugano l’Ordine accompagnava i condannati a morte sino all’ultimo respiro. La chiesa sulla vetta del San Salvatore è ancora oggi di proprietà della Confraternita, mentre il museo, il ristorante e la funicolare appartengono alla fondazione privata del San Salvatore. Le esposizioni del museo sono dedicate alla religiosità, alla geologia e alla ricerca sui lampi e sulle caverne. Proprio la ricerca sui lampi e sulle saette, che venne praticata sulla vetta dal 1942 al 1982, ha caratterizzato in modo decisivo la storia del monte e viene illustrata nella mostra «Sulle tracce dei fulmini». La funicolare è accessibile anche in sedia a rotelle, si trova nei pressi dell’uscita autostradale di Lugano Sud ed è collegata con la fermata del treno Lugano-Paradiso.

Nadia Rambaldi Info Touring www.montesansalvatore.ch, www.risparmi.tcs.ch

Pilatus a Lucerna: la più ripida ferrovia a cremagliera del mondo conduce su questa vetta, che invita ad una breve vacanza. I soci del TCS ottengono il 20% di sconto sulla tariffa normale. Rochers-de-Naye a Montreux: a 2045 metri offre una vista magnifica sul Lago di Ginevra e molte escursioni. Rigi sul Lago dei Quattro Cantoni: la «Regina delle montagne» offre a 1797 metri oltre 120 km di sentieri per gite. In luglio e agosto i figli sino a 16 anni dei soci TCS viaggiano gratis, in compagnia dei genitori, con le ferrovie del Rigi.

Säntis nella Svizzera orientale: dalla stazione di partenza Schwägalp, la funivia del Säntis vi trasporta nel paradiso delle escursioni. Muotas Muragl in Engadina: l’hotel di montagna è immerso in un’atmosfera romantica, il Muotas Muragl offre sia in estate che in inverno numerose attività del tempo libero. nr Ulteriori sconti: www.tcs.ch > Vantaggi soci


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viaggi e tempo libero | touring 10 | 9 giugno 2011

Polonia dai mille volti: paesaggi lacuali incontaminati della Masuria (in alto), il magnifico centro storico di Danzica invita a una passeggiata e la stazione balneare di Sopot è apprezzata sia dai turisti che dai locali. Il Marienburg completamente rinnovato è uno dei numerosi patrimoni dell’Unesco in Polonia.

Scoprire la Polonia in automobile Ampi paesaggi incontaminati, con foreste immense e i tortuosi laghi della Masuria, storiche città pulsanti in vesti ancora medievali e la stupenda costa del Mar Baltico: la Polonia vale sicuramente sempre un viaggio.

› 65 anni fa Danzica fu ridotta in macerie.

Quasi il 90% della magnifica città anseatica affacciata sul Mar Baltico fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi la «Regina del Baltico» si presenta di nuovo in ottima forma. Il centro storico è stato ricostruito seguendo fedelmente i piani e le fotografie dell’epoca. Attorno al Mercato Lungo si possono di nuovo ammirare le case borghesi. E sulle rive del vecchio Mott – il vecchio porto di Danzica – l’enorme gru

di legno del XV secolo testimonia dell’importanza storica della città anseatica mercantile. Nello stesso quartiere vale la pena visitare anche la stretta Frauengasse, un gioiellino architettonico. Nelle cantine delle case strette si trovano boutique alla moda, ristoranti o negozi di gioielli, un vero bengodi per gli appassionati dello shopping. A circa 15 km da Danzica vi aspetta lo stabilimento balneare di Sopot con una spiaggia di sabbia lunga quattro chilometri

e larga cento metri, così come un pontile che si staglia per oltre 500 metri sul Mar Baltico.

La città di Cracovia | Ancora più affasci-

nante della città vecchia di Danzica si presenta al sud della Polonia Cracovia. Risparmiato dalla guerra, il nucleo storico è rimasto praticamente intatto e mostra tutta la sua bellezza medievale. Nell’antico Palazzo del Tessuto, affacciato sulla grande piazza del mercato, un’architettura rappresentativa del XIV secolo, oggi si trovano piccole bancarelle con prodotti artigianali e vari souvenir. La piazza principale pullula di ristoranti e caffè, in cui si può splendidamente oziare. Proprio accanto alla città vecchia, in alto sopra la Vistola, troneggia il Castello del Wawel con il Mausoleo di San Stanislao – una meta altrettanto degna di una visita. Chi si sente attratto da artisti e antiquari, dovrebbe recarsi nella zona a est del Castello. La zona di Kazimierz, un tempo il quartiere ebraico della città, è una vera e pro-


9 giugno 2011 | touring 10 | viaggi e tempo libero

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La Polonia in auto non è un gioco da ragazzi

Danzica Görlitz

RU

LT

Steinort Nikolaiken BY

POLONIA

Varsavia

D

Auschwitz-Birkenau CZ

Cracovia SK

UA 200 km

Enormi foreste, innumerevoli laghi: la Masuria mostra il suo lato migliore. Può capitare che la strada finisca quasi all’improvviso, ma grazie a un traghetto il viaggio prosegue senza intoppi sull’altra sponda.

pria miniera di articoli kitsch e di preziosi, inoltre racchiude alcuni locali dove si mangia a buon mercato. Qui il grande regista americano Steven Spielberg girò alcune sequenze del suo pluripremiato film «La lista di Schindler» (Schindler’s list).

La natura dei Masuri | Chi va in giro per

la Masuria con l’auto, non dovrebbe avere il timore di abbandonare le strade principali e viaggiare attraverso la campagna in tutta calma. Il vantaggio è che si possono fare molte scoperte: paesaggi contadini, strade chilometriche che si immergono in fantastiche foreste, piccoli villaggi di pescatori ai bordi di uno dei numerosi laghi e casali e castelli. Da visitare è, ad esempio, il Castello del conte di Lehndorff proprio nelle vicinanze di Steinort. L’idilliaco maniero, situato in una rotonda insenatura del lago Dargainen, ha vissuto tempi migliori e prossimamente verrà sottoposto a un restauro. È già stato rinnovato uno stabile che ora comprende due ristoranti. In un’area di servizio si può

preparare un luccioperca appena pescato nel lago. È consigliabile anche una gita in barca sui grandi Laghi Masuri, partendo dal paesino di Nikolaiken. Si possono anche visitare le testimonianze del terribile passato dell’era nazista. Come la Wolfsschanze (la Tana del Lupo), il quartier generale di Hitler durante la campagna di Russia nelle vicinanze di Ketrzyn. Qui il gruppo formatosi attorno al conte von Stauffenberg organizzò l’attentato al

foto Urs-Peter Inderbitzin, carta TCS Visuell

Sopot

La rete stradale polacca è carente: a parte alcuni nuovi tratti, le strade di campagna sono piene di buchi e cunette, dunque quando si viaggia in Polonia si deve prevedere molto più tempo rispetto che in Svizzera. Ma non si guida in modo aggressivo: in generale in Polonia non si guida in modo più rischioso o più velocemente che da noi. Nonostante che le città e i paesini siano ben segnalati e che con una buona cartina si possano trovare con facilità entrambi, si consiglia di portare con sé un navigatore GPS. Il viaggio attraverso la campagna e la ricerca degli alberghi nelle città diventa così ancor più semplice. La Polonia è di per sé un Paese sicuro per i turisti. Si consiglia comunque di chiudere bene il veicolo e di non lasciare in auto oggetti di valore quando si parcheggia. Se possibile, utilizzare parcheggi custoditi e di notte il parcheggio dell’hotel. Nel caso di viaggi in campagna, si deve fare attenzione ai passaggi a livello incustoditi che da noi non esistono quasi più sulle strade principali: al segnale stop fermarsi brevemente, guardare a sinistra e a destra, e poi proseguire lentamente a causa del passaggio accidentato. Anche di giorno viaggiare sempre con i fari accesi.

Führer. Alla fine della guerra, le forze armate fecero scoppiare l’enorme bunker, in modo che ancora oggi si possono scorgere le macerie in cemento e ricoperte di arbusti. Ancora più tetro è il capitolo AuschwitzBirkenau, dove i nazisti durante la guerra eressero un campo di concentramento e di annientamento, in cui oltre un milione di persone – soprattutto ebrei, ma anche polacchi e russi – trovarono la morte.

Urs-Peter Inderbitzin

Da sapere Valuta: nonostante la Polonia sia membro dell’Ue, i polacchi non hanno l’euro, bensì la valuta polacca, lo zloty (PLN); 100 zloty corrispondono a circa 33 franchi. In tutti i grandi comuni ci sono bancomat. Cibo: la cucina polacca è gustosa e sostanziosa. Norme d’ingresso: i cittadini svizzeri necessitano di una carta d’identità o di un passaporto validi. Per il veicolo è consigliabile, ma non obbligatoria, la «Carta Verde». Date delle partenze: 14 giorni da/per la Svizzera, 12, 26 giugno, 10, 24 luglio, 7, 21 agosto, 4 settembre. Prezzo: da 1410 franchi per persona in camera doppia. Informazioni e prenotazioni: www.viaggi-tcs.ch, Viaggi TCS & Kuoni Special Tours, tel. 044 277 42 77. UPI


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9 giugno 2011 | touring 10 | sezione ticino

Il riconfermato presidente sezionale Carlo Vitalini tra l’ex segretario Renato Gazzola (a sinistra) e il nuovo Roberto Morandi.

Una vita per il TCS

L’assemblea dei delegati sezionali svoltasi a Chiasso ha reso omaggio all’ex segretario Renato Gazzola, nominato «socio onorario». Approvati i nuovi statuti della Sezione Ticino.

› È stata un’ovazione quella con cui i 127

delegati, convenuti il 12 maggio al Cinema Teatro di Chiasso, hanno accolto la nomina di Renato Gazzola a «socio onorario» del TCS Sezione Ticino. Un riconoscimento rarissimo, attribuito a personalità che si sono distinte per il loro grande impegno in seno al club. E certamente Gazzola è una di quelle. Classe 1946, diplomato in «Albergheria e Turismo», assunto dal TCS nel 1972 all’agenzia di Lugano, nel 1975 fu chiamato dall’allora presidente Franco Felder ad occuparsi del segretariato sezionale. Inizia così la sua lunga avventura come «braccio operativo» del TCS in Ticino, riconfermato da tutti i presidenti che in 35 anni si sono avvicendati alla testa della Sezione. Si è occupato sistematicamente di tutto: nuovi servizi e prestazioni per i soci, corsi di formazione e di educazione stradale, manifestazioni fieristiche ed eventi sportivi quali l’ormai affermato Trittico alpino. Fino al suo «gioiello»: la costruzione del Centro TCS di Rivera, inaugurato nel 2001. Tappe fondamentali di «una vita completamente dedicata al TCS», ripercorse dal presidente sezionale Carlo Vitalini che ha voluto così tributare un omaggio ufficiale «all’amico Renato», qualche mese dopo il pensionamento avvenuto alla fine dello scorso febbraio. Una grande personalità che, come ha sottolineato Vitalini, per decenni è stata identificata in Ticino come «Il TCS». Al punto, che all’indomani del pen-

sionamento, la sede centrale di Ginevra ha subito assunto Gazzola come portavoce del club nazionale per la Svizzera Italiana. Anche questa una prima storica. Vitalini, ha poi tenuto a fare gli auguri di buon lavoro nel segno della continuità al neo segretario sezionale Roberto Morandi, già al fianco di Renato Gazzola per oltre un decennio.

Un’ottima annata | Condotta magistralmente dall’avv. Dr. Carlo Vitalini, l’assemblea ha anche approvato all’unanimità la revisione degli statuti sezionali, le cui principali novità possono così riassumersi: integrazione del Comitato Direttivo nel Comitato Sezionale; riduzione di quest’ultimo a 12 membri (5 del Gruppo del Luganese, 3 del Bellinzonese e Valli, 2 del Locarnese e 2 del Mendrisiotto); diminuzione del numero dei delegati sezionali a 180; durata massima delle cariche in seno agli organi sezionali di 12 anni (15 per il presidente). Riconfermato presidente per acclamazione, Carlo Vitalini ha illustrato l’andamento dei conti della Sezione Ticino durante il 2010. Una buona annata, contraddistinta dal successo del nuovo Punto di contatto per i soci a Rivera e, soprattutto, dall’enorme aumento della partecipazione ai corsi di formazione due fasi per i neo conducenti, che si tengono sulla pista di Ambrì e a Rivera: 2500 partecipanti ripartiti in 244 corsi, con una crescita del 52% dei ricavi, come ha poi precisato il tesoriere Fausto Filippi-

ni. Grazie alla chiusura dei conti in attivo e all’utile messo a preventivo anche per l’anno in corso, le quote sociali non saranno aumentate neppure nel 2012.

Aspetti politici | La relazione del presi-

dente ha toccato anche importanti questioni politiche di livello nazionale inerenti alla mobilità. Tra queste: il completamento del San Gottardo in vista del risanamento totale previsto per il 2020 e il collegamento delle autostrade A2-A13. In questo contesto, Vitalini ha sottolineato la partecipazione della sezione al Forum sulla Mobilità, che si occupa di stimolare la realizzazione delle grandi opere stradali e ferroviarie dei prossimi 20–30 anni. Intervenuto come ospite d’onore, il neo consigliere di Stato nonché capo del Dipartimento delle Istituzioni, Norman Gobbi ha da parte sua promesso la massima attenzione delle autorità cantonali alla sicurezza stradale ed alle misure atte ad incrementarla. In apertura di assemblea c’era stata la tradizionale premiazione dei 15 migliori apprendisti dell’anno nel ramo dell’automobile. Tra i giovanissimi premiati anche una giovane donna, fatto raro per questo settore professionale storicamente maschile. Si tratta di Simona Marchi di Ponte Capriasca, che ha completato la formazione di carrozziere verniciatore.

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Un successo per Camping TCS Circa 3000 ospiti hanno usufruito del pernottamento gratuito durante la prima giornata nazionale del campeggio nei 27 camping del TCS. Sei campeggi erano al completo.

› Con un tempo bello e soleggiato e tempe-

rature estive si è svolta nel finesettimana del 21/22 maggio la prima «Giornata nazionale di Camping TCS» sui 27 campeggi già aperti dei 29 appartenenti al TCS. Sotto il motto «Perché devo andar lontano se il bello è così vicino!» gli interessati al campeggio hanno potuto trascorrere gratuitamente una notte su un terreno a scelta. Avevano bisogno solo di consegnare il buono pubblicato due settimane prima su «Touring» e poi anche su alcuni quotidiani delle varie regioni linguistiche.

Un successo | André Ginzery, direttore di Camping TCS, si mostra soddisfatto: «Sei campeggi erano tutti esauriti grazie all’azione: Morges, Sempach, Zugo, Salavaux, Soletta e Thun. Perfino Bellinzona, un tipico luogo di transito era sorprendentemente ben occupato con 67 persone». Muzzano registrava addirittura 200 persone, che non si sono volute lasciar sfuggire la notte gratis. Non erano pochi i clienti, che avevano già campeggiato più volte sulle aree del Touring Club Svizzero, ma ancora di più coloro che visitavano per la prima volta un campeggio del club. Così ad esempio a Gampelen sui circa 150 partecipanti l’85% erano nuovi clienti. Sempre lì una novantina di bambini si sono divertiti nella discoteca dei piccoli. «Avevamo una frequenza come in alta stagione», dice Beat Eschler, direttore

Vincitori del bungalow a Soletta: Martin e Diana Stebler con Lia e Timo.

entusiasta del camping del TCS a Gampelen. Molti ospiti sono arrivati già giovedì o venerdì, approfittando di un week-end prolungato (e conveniente).

Fortunati vincitori | Al campeggio TCS «Lido» di Soletta, la direttrice Silvia Frey ha potuto dare il benvenuto ad una novantina di «clienti dell’azione», tra i quali i coniugi

Diana e Martin Stebler di Büsserach con i loro figli Timo e Lia. Sono loro i fortunati vincitori del pernottamento gratuito in un confortevole bungalow, completamene ammobiliato. «I bambini sono entusiasti della casetta», si rallegravano i genitori, che di solito utilizzano le case di vacanza della cassa di viaggio svizzera Reka. Con le vacanze in tenda sono meno a loro agio, ma ora possono immaginare di trascorrere le future ferie in uno di questi chalet nei camping del TCS. «Questo finesettimana la casalinga prende libero», dice ovviamente Diana Stebler; per la gioia del ristorante del «Lido»… Nel campeggio TCS «Eymatt» a Hinterkappelen-Berna abbiamo incontrato davanti alla loro roulotte la giovane coppia Sara e Alexander Michel con le due piccole Murielle e Amélie. Si tratta di campeggiatori sperimentati. «Esatto», dice il 37 commerciante di Buttwil (AG), «spesso campeggiamo all’estero durante le ferie estive, mentre durante i finesettimana soprattutto sulle rive di un lago della Romandia, ad esempio a Salavaux e Gampelen. Per noi Berna è una novità – grazie al buono di Touring». Se è così la famiglia Michel è già «TCS compatibile». Peter Widmer

foto wi

Alexander e Sara Michel con Amélie (3 mesi) e Murielle (2 anni e mezzo) a Berna.

Info Touring Informazioni dettagliate sui 29 campeggi del TCS e sui 18 club di campeggiatori regionali: www.campingtcs.ch, www.campingclubtcs.ch


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club e soci | touring 10 | 9 giugno 2011

Ben assistiti con ETI-Med Giorno dopo giorno, il TCS si impegna ad offrire servizi di assistenza ottimali durante i viaggi dei suoi soci. Che siano in Svizzera oppure all’estero.

Sebbene il soccorso stradale sia la prestazione più conosciuta, il TCS effettua ogni anno anche quasi 4000 casi di assistenza medica che sfociano in oltre 700 rimpatri sanitari dall’estero. Allo scopo di migliorare le sue prestazioni, il Libretto ETI ha introdotto nel 2010 un valore aggiunto per i suoi titolari tramite l’unità di assistenza medica ETIMed. Quest’ultima si compone di diversi professionisti della salute che consigliano i soci in difficoltà e gestiscono, per esempio, le richieste di rimpatrio. Essi forniscono anche consigli medici e orientano il socio su un eventuale operatore medico competente all’estero. Questo «savoir-faire» è molto apprezzato dai soci che così beneficiano di un’assistenza completa, prestata direttamente dai collaboratori del Libretto ETI. Sulla base di questa esperienza, all’inizio dell’anno il TCS ha deciso di accentuare il suo ruolo nel settore dell’assistenza alle persone. Grazie ad una partecipazione nella società svizzera Alpine Air Ambulance basata a Zurigo, il TCS gestisce completamente i rimpatri sanitari per poter offrire un’assistenza dalla A alla Z. tg

I rimpatri sanitari dall’estero non sono affatto rari; per fortuna c’è ETI-Med.

Segnala un giovane e ricevi un regalo Ogni socio del Cooldown Club che raccomanda un giovane parente, un amico o un conoscente tra i 16 e i 25 anni, che poi diventerà a sua volta socio Cooldown, riceve un regalo. Basta cliccare sull’indirizzo Internet www.cooldownclub.ch/getmember, indicare uno dei cinque regali a scelta, poi compilare e, infine, inviare il formulario correlato. Se il ragazzo o la ragazza da voi segnalato pagherà la quota annua di affiliazione entro due mesi, voi riceverete a casa l’articolo desiderato. Attualmente i regali disponibili per la campagna «Member get Member» del Cooldown Club sono: un set da spiaggia (in foto) con telo da bagno, seggiola e palla gonfiabili, occhiali da sole e set da badminton; un grill in acciaio; un buono di 50 fr. da spendere presso Orange Citydisc; uno zaino di marca Crumpler con calcolatrice, blocco note e pennarelli Stabilo; un set di primo soccorso per l’auto con gilet rifl f ettente. tg

Grande concorso

Nuova tecnologia NaviCom

Vinto il viaggio in Groenlandia

Patrouille sempre più efficace

Il vincitore del concorso indetto dal Touring Club Svizzero sul sito Internet www.sicurezza.tcs.ch è il signor Martin Suter di Zurigo. Il fortunato socio ha vinto un buono per due persone, del valore di 17 000 franchi, per partecipare al Viaggio dei lettori di Touring in Groenlandia, a bordo della nave «MS Fram». Martin Suter e chi lo accompagna saranno alloggiati in una cabina esterna, con la pensione completa durante tutti i dieci giorni della spedizione marittima, alla quale prenderà parte anche l’astronauta svizzero Claude Nicollier. La suggestiva crociera tra i ghiacci della Groenlandia si svolgerà dal 2 all’11 luglio con a bordo ben 225 soci del TCS.

I pattugliatori del TCS tengono il passo con gli ultimi ritrovati della tecnologia mediante nuovi computer portatili e cellulari dalle prestazioni molto elevate. Entro la fine del 2011, l’intera flotta sarà equipaggiata con moderni notebook touchscreen di Panasonic e telefonini Nokia dalle prestazioni elevate. Con il nuovo sistema «NaviCom», i 220 «angeli gialli» del TCS avranno con sé un ufficio mobile che permetterà loro di svolgere con ancora maggiore efficacia il loro compito di soccorso e riparazione dei veicoli in panne. Infatti, il computer portatile è collegato automaticamente al navigatore e funge anche da apparecchio di diagnostica onboard.


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«Sangue giallo» nelle vene Come responsabile della Patrouille TCS per la regione dei Tre Laghi, Stefan Kilchenmann è in costante movimento. È appassionato di auto sia al lavoro che nel tempo libero. Ama molto andare in giro con la sua Alfa Spider dell’83. Kilchenmann è responsabile dei punti d’appoggio della Patrouille TCS a Domdidier, Auvernier e Bienne. Non va in giro come pattugliatore, ma in giacca e cravatta. È infatti responsabile di settore nella regione dei Tre Laghi, che si estende tra Bienne, Friburgo e Neuchâtel, dove si occupa dell’impiego ottimale dei suoi 20 pattugliatori. Ogni giorno c’è un sacco da fare. La maggior parte del lavoro consiste nella conduzione del personale. «È una sfida trattare tutte le questioni e i problemi dei collaboratori impiegati in tre luoghi così distanti tra loro», afferma Kilchenmann. Altrettanto importante è la redazione del piano di servizio, che richiede molto coordinamento e talento organizzativo. In più si occupa dell’amministrazione, tratta i reclami e giudica i casi di danni. Cerca anche costantemente di migliorare la qualità del lavoro e l’efficienza del soccorso stradale. E se nella sua squadra si libera un posto, anche il reclutamento passa da lui. Ciò però capita di rado, perché i pattugliatori del TCS hanno un grande orgoglio professionale e, dunque, raramente cambiano posto di lavoro. Kilchenmann si occupa anche dei contatti, ad esempio con le sezioni locali del TCS, con la polizia oppure con le associazioni. Le tante sfaccettature del suo lavoro offrono una grande variazione, afferma il capo settore. Ha molta responsabilità ed è una sfida dirigere tre gruppi con due lingue diverse e differenti mentalità. Nel 2010 la sua squadra di pattugliatori ha trattato ben 25 200 panne, occupandosi di batterie scariche, chiavi chiuse nell’abitacolo, pneumatici da cambiare e tanti altri problemi.

Una vocazione | A Stefan Kilchenmann sono sempre piaciuti gli «angeli gialli» del TCS. Perciò, dopo l’apprendistato come meccanico, il perfezionamento nella diagnostica e quattro anni di esperienza lavorativa, gli fu subito chiaro che il suo prossimo datore di lavoro sarebbe stato il Touring Club Svizzero. E se Kilchenmann s’impegna in qualcosa, lo fa a tutta velocità. Così per un anno ha lavorato come pattugliatore a Berna, poi è diventato capo-gruppo, quindi nel 2008 è stato nominato capo-gruppo a Friburgo. Dalla riorganizzazione della Patrouille TCS nel 2010 è responsabile del settore dei Tre

Laghi. Adesso dice di aver trovato il lavoro dei sogni e che invecchierebbe volentieri al TCS.

L’Alfa prima di tutto | Le automobili

hanno da sempre un ruolo importante anche nella vita privata di Kilchenmann. Non stupisce allora che, durante il suo tempo libero, preferisca guidare macchine più vecchie. Dedica fino a dieci ore la settimana a rimettere in sesto il suo VW Maggiolino del 1969 oppure a lucidare la sua Alfa Romeo Spider Cabrio (1983). Avendo una formazione da meccanico è in grado di riparare tutto da sé, tranne la carrozzeria e l’abitacolo. Benché per il vecchio Maggiolino nutra molto affetto, ha un debole assoluto per la sua Alfa italiana. Se gli si domanda qual è l’auto dei suoi sogni, risponde come un fulmine: «Un’Alfa Romeo Giulia GTA». Come secondo hobby, Stefan Kilchenmann prefe-

risce il motociclismo con la sua Honda VTR SP 1. Con questa intraprende lunghe gite oppure mette alla prova i propri limiti su un circuito da corsa. E quando arriva la stagione fredda, Kilchenmann si trasforma in un appassionato tifoso dell’SCB, la squadra di hockey di Berna. Nel tempo libero Kilchenmann viaggia molto sulle strade in Svizzera e all’estero. La cosa che lo fa particolarmente arrabbiare nel traffico sono i conducenti impreparati e gli automobilisti della domenica.

Felix Maurhofer

In pillole Stefan Kilchenmann (32 anni) è responsabile di settore della Patrouille TCS per la regione dei Tre Laghi, con tre punti d’appoggio tra Bienne, Friburgo e Neuchâtel. Abita a Flamatt, è meccanico d’auto di formazione, specialista in diagnostica e impiegato tecnico. Nel tempo libero restaura vecchie auto o intraprende lunghi viaggi in moto.

Felix Maurhofer

› Stefan

Stefan Kilchenmann trascorre molto del suo tempo libero assieme all’amata Alfa Spider.


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club e soci | touring 10 | 9 giugno 2011

Per un TCS forte e con un grosso valore aggiunto Odile Schuler Volken, Christoph Erb, Martin Michel e Luigi R. Rossi: quattro consiglieri d’amministrazione del TCS si presentano per la rielezione all’Assemblea dei delegati del 17 giugno a Davos. In un colloquio con «Touring» indicano dove vorrebbero condurre il TCS.

» Qual è la motivazione per la vostra ricandidatura?

Odile Schuler Volken: Fornire ai soci prestazioni eccellenti è l’obiettivo massimo del Touring Club Svizzero. Solo un’azienda di successo è attrattiva anche per i collaboratori. Il consiglio d’amministrazione vuol far diventare il TCS uno dei migliori datori di lavoro della Svizzera entro il 2020. Per far ciò ha bisogno di collaboratori più che motivati. Vogliamo creare le opportunità per esprimere le loro competenze e promuovere il loro talento. Ci vogliono condizioni di lavoro moderne e flessibili, salari adeguati al mercato e alti standard di qualità sul lavoro. Ma per il TCS sono importanti anche le questioni di politica dei trasporti. In questo contesto mi sono impegnata molto per le regioni periferiche, perché sono in buona parte dipendenti da buoni collegamenti stradali e dall’automobile. Poiché voglio partecipare a questi sviluppi anche in futuro, mi ripresento alle elezioni per il consiglio d’amministrazione. Christoph Erb: Il TCS si trova contemporaneamente in una fase sia di svolta sia di movimento. Di svolta perché, in quanto associazione organizzata in modo federalista, deve adattarsi agli sviluppi aziendali. Di movimento, perché la mobilità diventa sempre più sfaccettata e offre sempre più opportunità. In questo ambito il TCS deve giocare un ruolo importante negli interessi dei suoi soci. Al Touring Club Svizzero spettano importanti decisioni politiche – come ad esempio, il modo di finanziare la mobilità in futuro. In questo ambito c’è bisogno di esperienza politica, conoscenze specifiche approfondite e soprattutto una rete di contatti con le organizzazioni partner. Sono elementi che io posseggo e che vorrei mettere a disposizione del TCS anche nei prossimi anni. Martin Michel: Di fatto, il TCS è in movimento. Noi vogliamo contribuire a migliorare la mobilità nel nostro Paese. Così, per esempio in seno all’Accademia della mobilità promossa dal Consiglio d’amministrazione, conduciamo approfondite discussioni sulle nuove forme della mobilità. Cerchiamo, tra l’altro, miglioramenti per la mobilità degli anziani. E vogliamo poter presentare una mobilità ancora più rispet-

tosa dell’ambiente e più sicura. Negli ultimi tre anni, nella mia veste di presidente di questa Accademia ho potuto contribuire a fondare una società filiale di grande successo. Le variegate opinioni sulle questioni dello sviluppo della mobilità mi motivano a promuovere lo sviluppo dell’Accademia negli anni a venire. Luigi R. Rossi: Il Touring Club Svizzero dovrebbe venir percepito come un’organizzazione della mobilità e una piattaforma con offerte di soccorso, di servizio e per il tempo libero. Per questo motivo abbiamo bisogno di centri di servizi ovunque sul territorio nazionale, dove tra l’altro effettuiamo controlli dei veicoli, test dei veicoli d’occasione, consulenze ed offriamo prodotti del club, che grazie alla loro qualità e ai prezzi unici hanno solo bisogno di essere resi noti al pubblico. Personalmente sono convinto che con una collaborazione più stretta tra il club centrale e le sezioni locali potremmo migliorare sensibilmente l’offerta di prestazioni ai soci.

Avete citato alcuni degli ambiti in cui il club dovrebbe svilupparsi. Quali sono gli elementi centrali della vostra strategia comune?

Rossi: Si dimentica facilmente che nel 2005 abbiamo effettuato una riforma delle strutture e nel 2006 abbiamo adottato una strategia all’insegna del consolidamento. L’obiettivo era quello di ridare al club anche delle fondamenta più sicure. Penso che lo abbiamo raggiunto. La strategia futura del consiglio d’amministrazione sarà una chiara strategia di crescita. Abbiamo ottenuto dei risparmi grazie ai quali abbiamo sufficienti mezzi per autofinanziare le innovazioni e gli investimenti e per poter, dunque, aumentare costantemente i vantaggi per i soci. Michel: La nostra comune rappresentazione del futuro è quella di un club più forte e con maggiori valori aggiunti per i soci. Siamo convinti che l’obiettivo dei due milioni di soci entro il 2020 sia realistico. Inoltre vorremmo creare una comunità d’interessi per ogni questione riguardante la mobilità con

Martin Michel, Luigi R. Rossi, Odile Schuler Volken e Christoph Erb (da sinistra a destra).


9 giugno 2011 | touring 10 | club e soci

Christoph Erb (55), avvocato, direttore della KMU di Berna, Berna in Cda del TCS dal 2006

Martin Michel (49), avvocato, Lachen (SZ) in Cda del TCS dal 2006

Luigi R. Rossi (56), avvocato, San Gallo in Cda del TCS dal 2006

foto Mathias Wyssenbach, ald

Odile Schuler Volken (64), albergatrice e specialista di turismo, Fiesch (VS), in Cda del TCS dal 2009

altri due milioni di utenti, che sarebbe collegata a noi tramite una rete sociale. Ogni socio dovrebbe avere ogni anno numerose esperienze positive con il TCS, che riguardino la vita di club, le proposte per il tempo libero oppure addirittura la rete di protezione sociale. Inoltre vogliamo ampliare i vantaggi per i soci, affinché possano venir usati in media una volta al mese da ogni socio. Erb: La percezione del Touring Club Svizzero come una comunità d’interesse è importante per tutti noi. Essa non è costituita solamente da prodotti e prestazioni eccellenti, come ad esempio sono abituati ad avere i soci con il soccorso stradale. In quanto organizzazione della mobilità, saremo confrontati anche in futuro con tematiche di politica dei trasporti e ci impegneremo sulle questioni che preoccupano i nostri affiliati, per aumentare la sicurezza stradale e anche per la protezione dei consumatori in generale. Schuler Volken: Il TCS dovrebbe stare sempre dalla parte dei soci. Vogliamo che ciò si percepisca sempre quando si elaborano le prestazioni per i soci. Questo significa, ad esempio per il Libretto ETI, che il Touring Club Svizzero copra l’intera catena delle prestazioni da quando entra in centrale la chiamata di soccorso, poi la si tratta e si attuano i provvedimenti del caso fino al compimento del rimpatrio e al trasferimento ospedaliero. In questa strategia rientra anche la nostra credibilità. A tale proposito è importante che come club godiamo di un’alta credibilità presso i nostri soci, per-

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ché ci impegniamo in alcune tematiche come la sicurezza stradale, la formazione dei giovani conducenti, l’educazione stradale nelle scuole oppure la protezione dei consumatori. Con le prossime elezioni molti soci delegano agli organi anche la speranza di apportare modifiche nella struttura del club, vale a dire come il TCS dovrebbe essere guidato in futuro. Come vi ponete nei confronti di questa preoccupazione?

Michel: In poco tempo le sfide per organi di un’impresa sono cambiate enormemente. Ciò spesso viene sottovalutato in una struttura associativa. Secondo me, indipendentemente da situazioni concrete come la taglia e le competenze dei singoli organismi, è importante trovare persone che siano consapevoli della loro nuova responsabilità e portino con sé le capacità indispensabili. Oltre alle loro attività professionali, i nuovi consiglieri d’amministrazione del TCS dovranno poter dedicare molto tempo per prendere sul serio questi compiti impegnativi e per occuparsene. Schuler Volken: Adesso sono da due anni all’interno del consiglio d’amministrazione del club. Si tratta effettivamente di una funzione che richiede notevole impegno. Con i suoi oltre 1500 collaboratori, il Touring Club Svizzero non è certo un piccolo datore di lavoro. Abbiamo bisogno di organi di guida, che siano consapevoli anche di questa responsabilità, che non è sempre facile da portare. Rossi: A mio parere, al Touring Club Svizzero manca un organismo che possa adottare decisioni vincolanti anche in nome delle Sezioni cantonali. Decisioni del genere dovrebbero essere adottate dall’Assemblea dei delegati. Per questo motivo, assieme alla questione della struttura andrebbe aperta la discussione circa i futuri indirizzi della nostra associazione. Sono quindi a favore che torni ad esistere una conferenza dei presidenti durante la quale siano affrontate le esigenze delle nostre sezioni cantonali. Erb: Con un numero di affiliati così elevato, quando si cerca il consenso in merito a una questione politica, il Touring Club Svizzero necessita di discussioni su vasta scala e di decisioni democratiche. Per le questioni aziendali, invece, ciò non è altrettanto possibile. Nessuna impresa al mondo può permettersi di discutere apertamente e su vasta scala sotto gli occhi della concorrenza. Qui c’è bisogno di una conduzione con compiti chiari. In tutte le discussioni sull’orientamento e le strutture non bisogna dimenticare che un’azienda ha bisogno di sicurezza e stabilità. Non possiamo più permetterci di lasciare oscillare il pendolo in un’altra direzione ogni paio d’anni. Intervista: tg

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il punto | touring 10 | 9 giugno 2011

Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch

ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–

Mathias Wyssenbach

Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

Dopo i dolorosi tagli del 2008 il TCS è tornato in salute e a creare nuovi posti di lavoro.

Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.– ASSISTA TCS www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96. Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800 Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno RC bici Fr. 6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner

Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–

Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch

1094 giorni di grande gioia e responsabilità

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Il 17 giugno 2011 – giornata dell’Assemblea dei delegati nazionali del TCS a Davos – avrò trascorso 1094 giorni come presidente centrale del Touring Club Svizzero. Questo compito mi ha procurato grande gioia. Ho fatto esperienza di molti arricchenti contatti con soci e clienti: ci siamo occupati delle missioni dei pattugliatori e delle prestazioni del Libretto ETI, sono stati risolti con successo casi di protezione giuridica, l’ospitalità nei campeggi e negli alberghi del TCS era fantastica, i corsi di guida erano avvincenti, le misure per la sicurezza stradale le abbiamo molto apprezzate, i resoconti dei test sono sempre utili. Così, notte e giorno, il TCS dimostra la sua utilità per gli 1,6 milioni di soci. Mi hanno fatto felice i molti successi raggiunti durante questi 1000 giorni di mio impegno. Sulla scena politica nazionale siamo riusciti a scongiurare nuove e maggiori imposte a carico degli automobilisti. Abbiamo evitato le burocratiche e inutili «Zone ambientali» nelle nostre città. Sono stati stanziati crediti per il risanamento urgente delle strettoie. Il TCS ha pure introdotto molte richieste innovazioni per quanto riguarda le prestazioni ai soci. Ad esempio, il Libretto ETI per le singole persone, l’affiliazione Cooldown per i giovani e l’Accademia della mobilità. Il TCS ha anche ampliato apprezzati servizi: i campeggi e gli alberghi, la propria consulenza medica per il Libretto ETI, il perfezionamento di guida, la consulenza ai

consumatori oppure l’assicurazione per i veicoli a motore. Il presidente centrale deve anche assumersi la responsabilità e adottare decisioni scomode, che non piacciono a tutti. Nell’autunno del 2008, assieme alla direzione e al consiglio d’amministrazione ho avviato un programma per la riduzione dei costi e la modernizzazione del club. La messa in pratica si trova in fase avanzata. Purtroppo abbiamo dovuto tagliare circa 200 posti di lavoro. Era indispensabile per ridare al TCS nazionale la forza finanziaria e l’opportunità per fare investimenti in nuove proposte ai soci e moderni sistemi tecnici. Al presidente centrale si richiede a volte di affrontare anche decisioni difficili. Ma il club oggi è più in salute di tre anni fa. Ad esempio TCS e Kuoni offrono ai soci proposte di viaggio di alto valore. Il TCS modernizza i mezzi di soccorso tecnici della Patrouille e i servizi telefonici per la consulenza ai soci. Le sezioni hanno creato attraenti punti di contatto per la consulenza personalizzata. Il TCS è tornato a creare molti nuovi posti di lavoro. Il TCS è apprezzato in tutta la Svizzera. Le sue prestazioni godono della fiducia. Gli 1,6 milioni di soci sono i veri proprietari del club. Servirli nella maniera migliore come presidente centrale è la mia responsabilità e la mia gioia quotidiana.

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Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale del Touring Club Svizzero (TCS)


9 giugno 2011 | touring 10 | la pagina dei lettori

forum

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il concorso persone che soffre la fame nel mondo, della deforestazione e di altro ancora. Ogni essere umano produce nel suo corpo della CO2. Dovremmo smetterla con queste tasse, prima che ci costringano a pagare anche per poter solo respirare. Werner Furrer (@) Per i malati o per il clima?

Tassa sulla CO2 non proponibile «Touring» 9/2011

Penso che non sia proponibile aumentare in modo massiccio il costo del carburante, poiché in una zona morfologicamente difficile (come per esempio, il Ticino e i Grigioni) lo spostamento con mezzi pubblici è a volte impossibile e la gente è obbligata ad usare i veicoli privati. Nelio Rigamonti, presidente del Gruppo TCS Bellinzonese e Valli

Ritengo un’assurdità il fatto di spremere sempre di più gli automobilisti. Paghiamo già abbastanza con il carburante e le tasse di circolazione. La tassa sulla CO2 a favore della cassa malattia, non aiuta il clima. Lotti Schnyder (@) Si risparmi sulle sigarette

Nell’albergo dei vip

Ma cosa sono 28 centesimi al litro di benzina? Possiamo ancora percorrere 200 chilometri e risparmiare semplicemente un caffè o un terzo di un pacchetto di sigarette oppure studiare ancora un po’ il tragitto prima di prender posto in automobile.

Davos collega lo svago estivo con le gioie invernali, lo charme di una località alpina svizzera con lo splendore della metropoli. Non è un caso dunque che volentieri qui vi soggiornino anche ospiti illustri. Lo Steigenberger Belvédère accoglie tutti con il massimo riguardo: la sua fama di Grandhotel non ha bisogno di presentazioni, riesce a coniugare il passato glorioso al presente vitale. Vincete un pernottamento per due persone (inclusa colazione) e lasciatevi il tran tran quotidiano alle spalle.

Martin Hofer (@) Tasse senza senso

A dire il vero, la tassa sulla CO2 è insensata e di certo un onere difficile da sopportare per le persone con difficoltà economiche. D’altro canto, una tale tassa farebbe aumentare ancora di più la domanda di autovetture efficienti. Jochen Mooser (@)

Errata corrige «Touring» 9/2011

Nell’articolo «Un Paese e la sua ardente passione» si è verificato un errore: l’immagine sulla seconda pagina non è di Pforzheim, bensì si tratta della piazza del mercato di Schorndorf. La Redazione

Solo misure ragionevoli

Non ho nulla contro la promozione da parte dello Stato di misure direttive ragionevoli. È solo che questi provvedimenti devono avere un senso e non minacciare l’esistenza delle piccole imprese. Peter Zuber (@)

Sponsor del premio: Steigenberger Grandhotel Belvédère, Davos www.davos.steigenberger.ch

Alcuni politici vogliono sostituire le nostre centrali nucleari con centrali a gas. Le enormi emissioni di CO2 dovrebbero venire ridotte nel traffico stradale. Ad esempio con le auto elettriche che hanno a loro volta bisogno di corrente? Più sensato sarebbe una politica ragionata. Markus Alder (@) Non poi così «bio»

Il bio-diesel sovvenzionato dallo Stato è responsabile di un incremento del numero di

impressum

foto key, ald

Meno atomo più CO2

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).

touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. Quale adesivo deve avere un’auto per valicare le nostre frontiere? 2. Quale vettura elettrica il TCS ha sottoposto a test? 3. Che attività esercita adesso Sylviane Berthod? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 8/11: il grill è stato vinto da Ruth Weibel di Lucerna. Congratulazioni! Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 19 giugno 2011


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l’incontro | touring 10 | 9 giugno 2011

Dalle piste di sci all’ambulanza

Come reagisce la gente quando circolate in ambulanza con i lampeggianti blu e la sirena?

Si vede di tutto. In città i passanti hanno la tendenza a lanciarsi sui passaggi pedonali e gli automobilisti a inchiodare sui freni. In autostrada, sicuramente perché ascoltano della musica, la gente non ci sente arrivare e succede che ci sbarrino la strada per molto tempo.

Alla fine di 12 anni di carriera in Coppa del Mondo di sci, Sylviane Berthod sta svolgendo la formazione di autista di ambulanze. Un mestiere che l’appassiona.

» Dopo una lunga carriera come sciatrice ai massimi livelli, come sta andando il ritorno alla vita «normale»?

Sylviane Berthod: Non è facile. Bisogna accettare di rimettersi in questione e di dover ricominciare tutto da zero. Comunque, ho la fortuna di esercitare un’attività che mi appassiona tanto quanto lo sci. Questo mi dà l’energia necessaria per trovare il mio posto nel mondo professionale.

Chi è responsabile in caso di incidente?

Il suo passato di sportiva d’élite è utile nella sua attività?

Sì. Sono abituata a compiere istintivamente il gesto giusto, a reagire velocemente, senza dover riflettere e a non lasciarmi sommergere dalle emozioni. Come nello sci, ritrovo l’adrenalina e l’imprevisto. Quando suona l’allarme abbiamo tre minuti per raggiungere l’ambulanza e metterci in strada, ma senza precipitazione.

Generalmente l’autista. L’ambulanza richiede la precedenza, ma non è assoluta. Se accade che si guidava troppo velocemente o senza sirena, rischiamo anche il ritiro della patente. Tutti i parametri della guida sono registrati su una «scatola nera», come sugli aerei. Nelle situazioni di emergenza che stile di guida si adotta?

È importante evitare le frenate brusche. Se sono sballottati, il collega e il medico sul retro non riusciranno a curare correttamente il paziente. Agli incroci, ad esempio, è vietato passare a tutta velocità. Bisogna attraversare a passo d’uomo e riaccelerare in seguito. Siete spesso confrontati a scene difficili da sopportare?

No. I due terzi degli interventi riguardano persone anziane che cadono in casa e non riescono più a rialzarsi. Generalmente, le si trasporta all’ospedale per un controllo. Il lavoro consiste essenzialmente a rassicurarle e tenergli la mano nell’ambulanza. Se si riesce a farle sorridere, abbiamo raggiunto il nostro scopo. La sua notorietà è un vantaggio nei confronti dei pazienti?

Sì. Ciò le tranquillizza. Hanno l’impressione di essere in salvo perché vedono arrivare Sylviane Berthod. Sdrammatizzano la situazione. Inoltre, ciò fornisce degli argomenti di conversazione. Tre anni dopo il suo ritiro dalle competizioni, viene ancora riconosciuta spesso?

Sì, all’incirca in un intervento su tre, e mi fa piacere. Per ogni sportivo d’élite, cadere nell’anonimato costituisce una tappa difficile. Per quel che mi riguarda, ciò si effettua progressivamente.

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Christian Hofmann

Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

Dopo lo sci agonistico, Sylviane Berthod segue una formazione in autista di ambulanze.

In pillole In 12 anni di Coppa del Mondo di sci, Sylviane Berthod (34 anni) si è classificata regolarmente tra le prime dieci in discesa libera. Ha ottenuto sei podi e vinto la discesa di St. Moritz nel 2001. Oggi pratica soprattutto lo sci-scalata e apprezza i giri in moto. Inoltre, è impegnata a favore di associazioni caritatevoli.




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