23 giugno 2011 touring 11 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilità
Va di moda l’avventura sicura
I Tarzan dei nostri boschi 6
Motorini fatti in carcere
I reclusi dell’e-moto 12 Assemblea dei delegati TCS a Davos
Confermato il presidente 30
Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS Test della Peugeot 508 sw Un bel design con massimo comfort e prestazioni 14
Test dei sedili delle auto L’ergonomia va di pari passo con la sicurezza 18
29 Sconti per i soci TCS Riduzioni nella regione bodanica e in Ticino
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Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS 23 giugno 2011 touring 11 www.touring.ch GAA 1214 Vernier TI
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23 giugno 2011 | touring 11 | editoriale e sommario
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sommario primo piano 6 Turismo outdoor
Affidarsi ad operatori seri per divertirsi in tutta sicurezza.
società e mobilità 10 Importante allacciare sempre la cintura
Lo ha dimostrato un crash-test tra un pullman e un camion.
Il rovescio della medaglia del tempo libero
11 A rischio la destinazione vincolata
Le attività del tempo libero occupano un posto sempre più importante nella nostra società. In particolare, fioriscono gli sport nella natura come le escursioni, il jogging e la bicicletta. Anche le cosiddette attività di soft adventure come canyoning, rafting o la visita di un parco avventura raccolgono il favore di sempre più persone. La voglia d’aria aperta e di una dose d’adrenalina sono di sicuro elementi positivi per quanto riguarda il fitness, ma c’è anche il rovescio della medaglia. Oltre alla necessità di un’infrastruttura per i parchi avventura o di un percorso per i rampichini downhill, la gente in qualche modo deve arrivare dove si svolgono le attività e in genere lo devono fare in auto. Se il boom non si sgonfia, in futuro si formerà ancor di più di questo traffico del tempo libero. Stando all’Ufficio federale delle strade (Ustra), la metà di tutti i viaggi in Svizzera sono riconducibili al tempo libero ed oltre il 50% viene effettuato in automobile. È evidente che in avvenire la Confederazione punta a promuovere un traffico del tempo libero rispettoso dell’ambiente. Un obiettivo giustificato sino ad un certo punto, dato che non si deve dimenticare che i mezzi di trasporto pubblici non sempre rappresentano la soluzione ottimale. Tanto più che nei fine settimana di bel tempo i treni sono strapieni. Alla fine, la scelta del mezzo di trasporto rimane nelle mani del singolo individuo. Ed è bene così. Felix Maurhofer, caporedattore
12 Detenuti montano motorini elettrici
Decreto federale su finanziamento e ampliamento infrastruttura ferrovie. 11 Il consulente
Larghezze delle corsie autostradali in presenza di cantieri. Assemblato nel carcere di Bellechasse un ciclomotore elettrico.
test e tecnica 14 Test della Peugeot 508 SW
Comfort di viaggio e ottimo design. 18 Test dei sedili
Il TCS verifica comodità ed ergonomia dei sedili delle automobili.
viaggi e tempo libero 22 Adrenalina nei parchi avventura
Una nuova moda prende piede: lanciarsi da un albero all’altro. 26 Capi adatti al tempo libero
Novità per le attività all’aperto. 27 Calabria gastronomica
Il Festival del peperoncino.
sezione ticino 29 Pronti per le vacanze
Prima di partire è bene fare «provviste» al centro TCS di Rivera. 29 Trittico alpino
Appuntamento ciclistico il 26 giugno.
club e soci 30 Assemblea dei delegati a Davos
Il resoconto completo dell’annuale raduno dei delegati nazionali del club. 36 Vantaggi per i soci
Proposte vantaggiose per lo svago in Ticino e attorno al Lago di Costanza. 39 Centro di sicurezza stradale TCS
Posta la prima pietra a Derendingen.
18 Sistema Skyactiv di Mazda
Un programma tecnologico per motori diesel e benzina. Prove e novità 21 Audi Q5 Quattro ibrida 21 Lexus CT200h ibrida
42 l’incontro
François Scherly, consulente turistico
39 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum
Daniel Rhis
Basta con i passaggi a livello mortali
Foto di copertina Autore: Fabian Unternährer
Ogni anno sui 2600 passaggi a livello non custoditi della Svizzera muoiono fino a sette persone. Nel 2014 dovrebbero essere tutti risanati, almeno in teoria. Le BLS hanno posto in servizio un primo impianto (in foto), ideale per tratti poco trafficati, che costa la metà di una comune struttura del genere. Il treno attiva da sé il segnale sonoro e visivo.
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primo piano | touring 11 | 23 giugno 2011
«Un po’ di rischio c’è sempre» Il mercato del turismo outdoor con le attività di river rafting, canyoning, volo in parapendio, bungy jumping e parchi avventura è in costante crescita. Per ragioni di sicurezza, ai consumatori si consiglia di scegliere un operatore serio e qualificato.
23 giugno 2011 | touring 11 | primo piano
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› Quel 27 luglio 1999 scosse la Svizzera. A
Saxetbach nell’Oberland Bernese si è verificato un grave incidente di canyoning, in cui 21 persone hanno perso la propria vita. Questo dramma, ripreso dai mass media del mondo intero, ha messo sottosopra il settore degli offerenti dell’outdoor in Svizzera. Una delle conseguenze tratte dalla vicenda, fu il rafforzamento delle disposizioni di sicurezza. Oggi una cinquantina d’imprese, che offrono attività cosiddette «soft outdoor», si sono riunite nella Swiss Outdoor Association (SOA). «Lo scopo principale dell’associazione era ed è il miglioramento della formazione delle guide, per ridurre al minimo i rischi», sottolinea Hans Allemann, presidente della Swiss Outdoor Association e titolare del Centro Alpino di Gstaad (BE). Le attività centrali della SOA si concentrano sulla formazione in cinque campi: rafting, canyoning, parchi avventura, bungy jumping e canoa. Le guide esordienti cominciano con una formazione base, per poi avanzare di gradino con gli altri corsi modulari sino a divenire una guida esperta. La collaborazione con le altre associazioni è organizzata in modo aperto, così viene offerta la formazione in canyoning assieme all’Associazione delle guide alpine. Hans Allemann fa riferimento anche al fatto che la SOA è membro dell’associazione europea «European Outdoor Group» (EOG) fondata nel 2003, che coordina la formazione delle guide a livello europeo. Con la libera circolazione delle persone è importante sapere come viene addestrata una guida di rafting nella Repubblica Ceca o in Spagna. Stando ad Allemann, lo scopo è «raggiungere uno standard di formazione comune a tutta l’Europa, come lo conoscono le guide alpine».
I brividi si fanno di certo sentire quando per l’avventura di canyoning si sceglie la «Chli Schliere» nella Svizzera interna.
Attenti alla vita | E adesso, come si distingue un offerente di attività outdoor improvvisato da uno serio, sotto la cui protezione ci si può sentire sicuri? «In effetti, per un consumatore è una scelta veramente difficile perché una rivista patinata dice ben poco su cosa ci sia dietro un’offerta», conferma Allemann. continua a pagina 9
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23 giugno 2011 | touring 11 | primo piano
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I consumatori devono fare attenzione all’etichetta della Fondazione «Safety in adventures». La fondazione si pone quale scopo il miglioramento della sicurezza delle attività all’aperto e d’avventura proposte a livello commerciale come river rafting, canyoning ecc., nonché la certificazione degli standard tramite l’etichetta «Safety in adventures». Stando ad Hans Allemann «la grande maggioranza dei soci della SOA posseggono questa etichetta», promossa tra l’altro dalla SUVA, l’upi, i cantoni e naturalmente anche dalla SOA. Questa etichetta certifica che l’offerente soddisfa determinati standard di sicurezza, ma non dice nulla riguardo alla qualità dei suoi prodotti. Molte società associate alla SOA hanno per questo anche la certificazione ISO 9001, che garantisce determinati livelli di qualità. Allora è sempre meglio chiedere in modo diretto all’offerente sulle garanzie di sicurezza e di qualità.
Legge dal 2013 | Le norme di sicurezza
per l’esercizio di attività outdoor aviatorie come il paracadutismo e il parapendio sono regolate, così come in acqua con il river rafting. Com’è la situazione nel caso del canyoning, dei parchi avventura e del bungy jumping? Il rafting sottostà alla legge della navigazione, i gommoni sono immatricolati come le auto e dispongono di un’assicurazione di responsabilità civile. Per il canyoning la situazione è più complessa, dato che esistono solo leggi cantonali, ma non in tutti cantoni. Il Canton Zurigo ad esempio non conosce ancora disposizioni per gli operatori di canyoning. Ma dal primo gennaio 2013 entrerà in vigore per tutta la Svizzera la legge sulle attività sportive a rischio, che vengono esercitate nelle montagne, nei laghetti e nei fiumi. Da quella data, tutti gli oepratori commerciali di canyoning hanno bisogno di un’autorizzazione. Non è però ancora chiaro se la legge vale anche per i parchi avventura, stando a Christoph Lauener dell’Ufficio federale per
foto Outdoor Interlaken AG, mw
continua da pagina 7
Hans Allemann, fondatore e proprietario del Centro Alpino di Gstaad, è specialista in outdoor.
lo sport. Lo deciderà il Consiglio federale. «È vero che per i parchi avventura non esiste ancora una legge, ma la Swiss Outdoor Association offre naturalmente corsi di formazione», sottolinea Hans Allemann. Anche l’Associazione svizzera dei parchi avventura offre dei corsi.
meno giovani vogliono arrampicarsi sugli alberi (vedi anche pagina 22). Questo boom di certo si ridimensionerà. Infatti, il mercato del river rafting viene definito da Hans Allemann piuttosto stagnante, mentre il bungy jumping è un mercato molto piccolo e con pochi offerenti.
Costi accessibili | I costi di formazione
Il mercato outdoor cresce | È interessante anche un confronto dei prezzi per un’offerta di canyoning nella «Chli Schliere» in Svizzera interna. In Internet diverse imprese presentano offerte con prezzi identici. Sono per caso delle tariffe concordate tra gli offerenti? Hans Allemann nega e presenta l’esempio dei prezzi nel settore alberghiero, «anche i prezzi degli hotel si muovono sempre attorno allo stesso livello». Chi abbassa i prezzi nel settore, perde il margine. Anche in questo caso fa riferimento ai prezzi delle scuole di sci.
per le cinque attività outdoor della SOA sono finanziabili, dato che vengono offerti in modo modulare come per la formazione di maestri di sci e di guide alpine. Ad esempio river rafting: un partecipante frequenta un corso base, offerto sul libero mercato, di due o tre settimane, che costa circa 2000 fr. Poi entra in una società outdoor, viene di nuovo addestrato e in seguito sostiene un esame presso la SOA. Per questo paga ancora 500 fr. Ora deve assolvere 50 corse, poi può affrontare il livello superiore. Il mercato dell’outdoor è un mercato in crescita con punti chiave che variano con il tempo. Attualmente si moltiplicano le offerte di nuovi parchi avventura. Giovani e
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Christian Bützberger Info Touring www.swissoutdoorassociation.ch, www.4000plus.ch, www.safetyinadventures.ch, www.seilparks.ch
Ogni sportivo outdoor è assicurato Una cosa che prima o poi interessa ogni sportivo che pratica attività outdoor è la sua copertura assicurativa. Com’è assicurato un acquirente di un tour di canyoning, offerto da una società appartenente alla SOA? In linea di principio, ogni consumatore svizzero è coperto dalla propria assicurazione obbligatoria contro gli infortuni. Se succede qualcosa di storto e l’assicurazione infortunio esercita a buona ragione il regresso, allora si ricorre alla responsabilità civile. Un offerente serio di outdoor, stando a Hans Allemann, ha un’assicurazione di responsabilità civile della società, «è una condizione per ricevere l’etichetta Safety in adventures».
Tra gli assicuratori, come la Suva, le discipline sportive che comportano rischi quali rafting, canyoning, parchi avventura, bungy jumping e canoa vengono classificate come «Rischio relativo». Stando ad Angela Zobrist della Suva a Lucerna ciò significa che nell’esercitare attività outdoor è richiesta una giusta dose di buon senso. Allora attenzione, chi non rispetta le regole comuni, la Suva può anche ridurre le prestazioni sino al 50%. «Nel caso di incidenti durante l’esercizio delle suddette cinque discipline la Suva negli ultimi due anni non ha ridotto in nessun caso le prestazioni», fa notare Angela Zobrist. Bü
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società e mobilità | touring 11 | 23 giugno 2011
Allacciarsi ovunque ci si sieda Chi su un bus turistico si allaccia con la cintura di sicurezza, protegge sia se stesso che gli altri passeggeri. Un crash-test del TCS evidenzia cosa succede di preciso.
› Un bus turistico si scontra a 60 km/h con
un camion fermo. Uno scenario finora mai contemplato in un test in Svizzera. Numerosi curiosi si sono ritrovati per assistere a questo test del TCS sulla pista di prova del Dynamic Test Center SA a Vauffelin. Le forze con cui cozzano uno contro l’altro sono immense: i due veicoli hanno un peso di circa 10 tonnellate. All’interno del pullman sono stati sistemati alcuni manichini. Nella parte posteriore del bus si trovavano due bambini, uno di tre anni in un seggiolino e uno di sei con la cintura di sicurezza, più un adulto: tutti allacciati con una cintura di sicurezza. Invece nella parte anteriore non tutti i manichini sono stati assicurati. I risultati esaminati tramite un’analisi delle immagini riprese sul video dimostrano che: val la pena in ogni caso allacciarsi la cintura nei bus turistici, ovunque si sia seduti.
cupanti. In Svizzera ogni anno vi sono circa 250 feriti all’interno di veicoli adibiti al trasporto di passeggeri. La cifra dei feriti gravi o dei morti tende comunque a diminuire costantemente, grazie sicuramente all’obbligo di allacciare le cinture sui bus turistici introdotto nel 2006. Tuttavia, nelle statistiche l’effetto dell’obbligo della cintura è meno evidente del previsto. Da un lato ciò si deve alla diffusione delle cinture di sicurezza: soltanto il 70% dei 2700 bus turistici della Svizzera ne sono oggi equipaggiati. D’altro canto molti passeggeri non usano le cinture a disposizione. Il crash-test, effettuato assieme al Dynamic Test Center SA
e ad altri partner del TCS, intende dimostrare in modo preventivo quali forze si scatenano durante un incidente e che danni possono fare.
Sempre allacciati | Come ha dimostrato
il crash-test il mancato porto della cintura può concludersi con la morte. Il TCS raccomanda allora di utilizzare sempre le cinture di sicurezza a disposizione, indipendentemente dal fatto che ci si sieda dietro, al centro o sul davanti dell’autobus turistico.
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nr/TCS c&p Info Touring www.infotechtcs.ch
Pericolo per altri | I manichini che nel crash-test erano allacciati secondo le prescrizioni sono rimasti intatti. Sia per i bambini che per gli adulti i valori sono rimasti al disotto dei limiti biomeccanici. Tuttavia il pericolo proveniva anche da un’altra parte: alcuni dei manichini allacciati sono rimasti feriti dai loro «colleghi» non allacciati che sono stati catapultati tutt’attorno. Chi, allora, si allaccia in un pullman non solo protegge se stesso, ma pure gli altri oc-
Dal 2006 il porto delle cinture di sicurezza sui bus turistici è obbligatorio. Sui trasporti pubblici di linea come ad esempio gli autobus cittadini o gli autopostali l’obbligo non vale, ad eccezione che sulle corse straordinarie. Questo grazie alle corsie separate per i bus che riducono di molto i rischi di incidenti nel traffico stradale e alla velocità ridotta dei veicoli. Sugli scuola-bus valgono le stesse prescrizioni delle automobili private: obbligo della cintura e dei seggiolini per i bambini sotto i 12 anni, più bassi di 150 cm. Su bus scolastici equipaggiati con speciali sedili, i bambini sotto i 12 anni possono essere allacciati anche solo con la cintura. Ciò deve essere menzionato sulla licenza di circolazione del veicolo. nr/TCS c&p
foto TCS, nr
Obbligatorio dal 2006
A una velocità di 60 km/h il pullman blu cozza contro il camion fermo. I manichini del test non allacciati vengono scagliati ovunque e mettono in pericolo gli altri passeggeri.
23 giugno 2011 | touring 11 | società e mobilità
La fine del principio del «chi usa paga» Il decreto federale su finanziamento e ampliamento della infrastruttura ferroviaria potrebbe costituire il definitivo allontanamento dal principio della destinazione vincolata.
› Il 30 marzo il Consiglio federale ha avvia-
to la procedura di consultazione sul finanziamento e l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria. L’intero pacchetto con il nome FAIF (Finanziamento e Ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria) verrà presentato in Parlamento nel 2012. Il TCS ritiene che il progetto favorisca il finanziamento trasversale e che sottragga così alla strada i mezzi finanziari di cui ha bisogno a lungo termine.
Attacco ai vincoli | La nuova formulazio-
ne dell’articolo 86 della Costituzione lascia aperti gli obiettivi della procedura di consultazione: tramite la modifica del concetto di «traffico stradale» in «traffico d’agglomerato» le entrate a destinazione vincolata provenienti dagli oli minerali e dal contrassegno autostradale potrebbero venir dirottate verso il trasporto pubblico. Il TCS respinge con forza il finanziamento trasversale. Le modifiche costituzionali rappresentano il definitivo allontanamento dal principio della destinazione vincolata e del «chi usa paga». Il progetto è lanciato come controprogetto diretto all’iniziativa dell’ATA «Per i trasporti pubblici». Contrariamente all’iniziativa, irresponsabile e ideologica, «il controprogetto costituisce un’accettabile base di discussione, ammesso che i punti citati vengano corretti», afferma Gérard Métrailler, responsabile del servizio politico del TCS. nr
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Keystone
No al FIF | Elemento centrale del decreto federale è il Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF), che sostituirebbe l’attuale sistema di finanziamento basato sulle diverse casse della Confederazione e dei Cantoni. Il fondo verrebbe alimentato da parti della TTPCP, dell’Iva, della tassa sugli oli minerali, della cassa federale e di nuove fonti. I punti di contrasto del progetto sono le nuove fonti e la proroga del «quarto» per le Ntfa oltre il 2023: qui si tenta di dirottare i finanziamenti vincolati per la strada. Per il TCS il progetto FIF non rappresenta una buona soluzione perché fa confluire gli investimenti per l’ampliamento della ferrovia, la gestione e la manutenzione, nello stesso calderone. Il TCS invece auspica una
soluzione che rispetti il principio secondo cui chi usa l’infrastruttura la paga. I costi della gestione dovrebbero venire sopportati di più dagli utilizzatori, mentre il gestore e l’autorità pubblica dovrebbero far fronte al mantenimento e all’ampliamento.
Secondo il FIF, dal 2013 l’attuale «quarto» per le NTFA dovrebbe andare ai trasporti pubblici.
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il consulente
Urs-Peter Inderbitzin
Cantieri e larghezza delle corsie di sorpasso Rieccoli di nuovo ovunque, gli irritanti cantieri autostradali. La corsia di sorpasso diventa una strettoia, dentro la quale si passa letteralmente a pelo. Spesso la larghezza massima consentita è fissata a 2 metri. Alcuni lettori di «Touring» sono rimasti disorientati. Due metri soltanto? Oggi molte auto moderne di classe media, inclusi i retrovisori, sono più larghe di due metri. Con una vettura del genere è possibile viaggiare sulla corsia di sorpasso? In altre parole, a far testo è la larghezza della carrozzeria oppure l’effettiva larghezza del veicolo inclusi gli specchietti retrovisori? La risposta al quesito è relativamente semplice. Innanzitutto il cartello «larghezza massima» non è riferito alla larghezza effettiva della corsia stradale, bensì all’ampiezza massima dei veicoli che vi possono transitare. Le corsie di sorpasso all’altezza di cantieri autostradali devono comunque conservare una larghezza minima di 2,5 metri. In secondo luogo, la larghezza dei veicoli è misurata senza contare gli specchietti retrovisori. Quindi, chi possiede un veicolo che senza i retrovisori misura meno di 2 metri, può tranquillamente viaggiare su una corsia di sorpasso sulla quale vige la larghezza massima di 2 metri. Qualora la carrozzeria superasse la misura di 2 metri di ampiezza, allora sarebbe proibito uscire sulla corsia di sorpasso ristretta. L’automobilista rischia di essere punito dalla polizia con una multa ed eventualmente anche con il ritiro della patente. A chi non è certo della larghezza del proprio veicolo oppure non è a suo agio nel superare sulla corsia di sorpasso ristretta per esempio un autocarro, è consigliato di restare sulla corsia di destra – che è sempre larga al minimo 3 metri – fintanto che raggiunge la fine del cantiere. La perdita di tempo è davvero irrilevante e rispetto ai veicoli che viaggiano sulla corsia di sorpasso anche lungo i cantieri ammonta a soltanto pochi secondi.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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società e mobilità | touring 11 | 23 giugno 2011
L’elettromotorino che esce di galera «Mobilec» è il nome del ciclomotore ideato dallo svizzero Peter Eberli. Questi motorini elettrici vengono montati nel penitenziario di Bellechasse (FR). Lo abbiamo visitato.
› Soprannominata l’orto della Svizzera, la Grand Marais (grande palude) è una pianura fertilissima situata tra i laghi di Neuchâtel, Morat e Bienne. Ai bordi di questa terra bonificata deviando i corsi d’acqua del Giura, l’istituto penitenziario di Bellechasse, nel Canton Friburgo, può accogliere fino a 203 detenuti. Dopo essere stati condannati da tribunali della Svizzera romanda e del Ticino, essi vengono posti qui in libertà
vigilata o in semilibertà. Più volte alla settimana un arzillo pensionato arriva qui a bordo di un motorino elettrico. Alle spalle ha un tragitto di circa 30 chilometri da casa. Suona il campanello della fortezza per entrare. Poco dopo il pesante cancello si apre lentamente sul luogo di detenzione e lui può passare senza problemi i controlli di sicurezza. I dipendenti dell’istituto di pena lo salutano amichevolmente. Pochi
minuti più tardi Peter Eberli si trova nella «sua» officina… situata ovviamente dietro le sbarre.
Una specie di terapia | Lì alcuni reclusi
stanno montando un motociclo elettrico sotto la vigile guida del capo-officina MarcAndré Pauchard, lui stesso di formazione meccanico di moto. Il motoveicolo si chiama «Mobilec» e dopo molti anni viene prodotto nella sua seconda serie. Peter Eberli è il papà di questo ciclomotore, che è facile da manovrare grazie al cambio elettromeccanico. Assieme al capo-officina sorveglia che le tante componenti siano assemblate correttamente dai reclusi. Non sono molti gli ospiti di Bellechasse che hanno dimestichezza con questa attività. A dipendenza della pena da scontare, i reclusi lasciano il proprio lavoro nell’officina del carcere dopo soli pochi mesi, di solito perché hanno potuto trovare un lavoro
23 giugno 2011 | touring 11 | società e mobilità
fuori dalle mura della prigione. Pauchard fa estrema attenzione a che la qualità sia rispettata. Consulta spesso uno dei 200 piani dettagliati della Mobilec, elaborati da Peter Eberli con lavoro certosino. Può anche succedere che le componenti, perlopiù prodotte in Cina, debbano essere migliorate. Una volta che hanno acquisito familiarità con il processo di produzione, i detenuti hanno bisogno di quattro o cinque ore per montare un motorino elettrico. Complessivamente, però, ci vogliono tra le 17 e le 20 ore fino a che un Mobilec sia pronto per la consegna. Tutto il materiale, che arriva dalla Cina tramite container, viene immagazzinato a portata di mano a Bellechasse. Il coronamento finale è rappresentato dalla prova di guida, effettuata da MarcAndré Pauchard oppure da Peter Eberli,
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della quale fa parte l’irta salita sul vicino Mont Vully: «Se arriviamo là sopra senza problemi, il Mobilec ha superato l’esame interno di qualità», racconta Eberli con gli occhi lucidi.
340 cicli | Secondo il capo-officina André Pauchard, i reclusi – che durante la breve visita di «Touring» hanno pronunciato solo poche, laconiche, parole – sono veramente motivati. Il penitenziario viene rimborsato per il loro lavoro (e tutti i detenuti di Bellechasse ricevono un piccolo salario per ogni lavoro che fanno). Attualmente, 80 dei 340 motocicli elettrici previsti per questa serie sono già assemblati. Alla fine dell’anno il lavoro sarà completato. Non è ancora del tutto chiaro come si proseguirà, ma Peter Eberli spera che anche una prossima edizione del motorino con motore elettrico integrato possa essere montata tra le mura del penitenziario della «grande palude». Grazie al caso | Tutto si deve proprio a un
Amato dagli anziani
reportage giornalistico concernente i lavori di montaggio della prima serie di Mobilec. Casualmente il direttore di Bellechasse, Philippe Tharin, lesse un servizio su una officina di disabili nella regione solettese. Quel contratto era giusto scaduto e Bellechasse vi si lanciò sopra. Ma senza Peter Eberli, che per lungo tempo a partire dalla metà degli anni Ottanta si batté per il progetto, oggi il Mobilec non esisterebbe. E neppure senza il sostegno dell’Ufficio federale dell’energia. Con grandi sforzi oggi Eberli cerca dei commercianti intermediari, ma non è un compito agevole. Come non è facile ridistribuire per la rifinitura in Svizzera, o almeno in Europa dell’Est, i componenti prodotti perlopiù in Cina per ragioni di costo. Come è stato invece il caso per il prototipo del 1992 (Condor SA, Courfaivre JU). «Unicamente la costruzione di un telaio Mobilec costa in Svizzera venti volte di più che in Cina», spiega Eberli, che oggi non si tira indietro – munito degli attrezzi di riparazione – dal recarsi spesso in treno dai clienti per aggiustare un guasto. «Con l’abbonamento generale è possibile», sorride l’idealista.
Il motorino elettrico Mobilec – che raggiunge al massimo i 30 km/h – è disponibile in due versioni: con un’autonomia di circa 30 km costa 2650 fr., mentre per 3100 fr. si percorrono 45 km. Secondo Peter Eberli della Sytrel International Sàrl (Colombier) il motorino può essere guidato dai 14 anni, «ma ne vendiamo soprattutto a gente di una certa età, che non vuole più circolare in macchina e che da giovane guidava già un motorino». Un esemplare della prima serie circolava nel Consolato Svizzero a Washington; www.mobilec.ch, tel. 032 841 36 37, sytrel@bluewin.ch. hwm Peter Eberli davanti al carcere di Bellechasse, dove viene montato il suo motorino elettrico.
foto Mathias Wyssenbach, ald
Jean-Louis Jeanmaire | Il penitenziario
I condannati montano il Mobilec e imparano qualcosa di utile per la vita dopo la galera.
di Bellechasse – che con una superficie di oltre 700 ettari è la seconda maggiore azienda agricola della Svizzera – divenne famoso alla fine del 1977, quando accolse il capo delle truppe svizzere della protezione aerea, il colonnello brigadiere Jean-Louis Jeanmaire, condannato per spionaggio a favore dell’Unione Sovietica. Nel 1988 l’ex alto ufficiale fu rilasciato anticipatamente e morì nel 1992, poco prima dell’82° compleanno. Heinz W. Müller
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test e tecnica | touring 11 | 23 giugno 2011
Piacevole ed elegante, la Peugeot 508. Con questa station wagon la casa francese entra nel novero delle automobili di classe superiore.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»
Ford Mondeo SW 2.2 TDCi Titanium aut.
Opel Insignia Sports T. 2.0 CDTI Cosmo aut.
VW Passat Variant 2.0 TDI Highline aut.
55 300.– 2179 150/204 450/2000 5,9 B2 68 –.99 11133 11/2011
51 850.– 2179 147/200 420/1750 6,51 C2 695 –.96 11333 16/20075
53 900.– 1956 118/160 350/1750 6,21 B2 696 –.99 11333 3/20096
53 300.– 1968 125/170 350/1750 5,31 A2 687 –.93 11113 5/20117
dati secondo importatore 2 efficienza energetica sec. importatore 3 costi manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Ford Mondeo STW 2.5 T 6 Opel Insignia 2.0 T aut. 7 VW Passat Variant 2.0 TDI aut.
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Il cruscotto è ben ordinato e la strumentazione è visibile.
Peugeot 508 SW 2.2 HDi GT aut.
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La 508 punta alle stelle La Peugeot 508 entra nel segmento superiore, con un ottimo design e un comfort di viaggio convincenti. Test della versione 508 GT SW 2.2 HDi automatica.
› È fuori discussione che il marchio france-
se Peugeot, negli ultimi anni, abbia fatto grandi progressi in tutti i settori della produzione automobilistica. Alcuni esempi significativi: l’eccezionale crossover 3008 oppure la coupé sportiva RCZ. Quanto il gruppo Peugeot presenta ora con la 508 SW, erede dei vecchi modelli 407 e 607, supera tuttavia tutte le aspettative. La familiare, sottoposta a test nella versione 508 GT SW 2.2 HDi automatica, è una vera bellezza fin dal primo colpo d’occhio. La carrozzeria classico-sportiva incontra certamente il gusto di molti, senza tuttavia perdere in esclusività. Il design sottolinea l’avvicinamento del modello al segmento superiore. Con la 508, insomma, si può viaggiare con orgoglio.
Punti di forza interni | L’apparenza este-
riore elegante si ripropone anche nell’abitacolo confortevole e ben rifinito. Tutto, dal cruscotto fino ai sedili posteriori appare ben ordinato e l’offerta di spazio è generosa. Le strumentazioni e i comandi sono ordinati in maniera logica e ben raggiungibili dal sedile di guida. Un atout è rappresenta-
foto fm
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Più o meno Un ottimo rapporto prezzo/prestazioni, un’ampia dotazione di comfort e sicurezza, buone prestazioni con consumi moderati, buona offerta di spazio davanti e dietro, comportamento ben equilibrato. Schema del cambio antiquato, complicato e impreciso, scarsa visibilità posteriore e laterale, ampio raggio di sterzata, pulsante d’accensione sul lato sinistro di non facile uso, utilizzo del volante multifunzionale.
Il comando nascosto dell’head-up display.
to dal joystick sulla console centrale, che permette di gestire sia il sistema audio sia quello di navigazione. Utile anche il display head-up, sul quale sono proiettate le principali informazioni durante il viaggio. Chi vuole attivarlo, tuttavia, non troverà i necessari comandi al primo colpo: sono nascosti in uno scomparto a sinistra del volante. Il tettuccio panoramico con oscuramento elettrico, che si estende fino ai sedili posteriori, offre all’abitacolo un’atmosfera allegra. Con i suoi 560 litri di volume, il bagagliaio è in linea con quanto ci si attende da una station wagon. Inoltre, una volta ribaltato il divano posteriore, lo spazio aumenta a 1598 litri. Per fissare oggetti instabili, nel vano bagagli si trovano occhielli di fissaggio ben disposti, mentre per i carichi alti è inclusa la rete fermabagagli. In fatto di modularità, la 508 sw offre quasi il massimo. L’unico miglioramento immaginabile concerne i cassetti e i vani portaoggetti, che sono presenti nell’abitacolo in numero alquanto ridotto.
Avanti tutta | Il 2.2 litri turbodiesel del
modello testato, con i suoi 204 CV, offre subito buona ripresa e gira in modo piacevolmente silenzioso. In soli otto secondi la vettura del peso di 1,8 tonnellate viene proiettata a 100 km/h. Non del tutto adatto al motore è il cambio automatico a 6 rapporti, poiché le cambiate sono troppo incerte. Le leve del selettore sono inoltre fissate al piantone dello sterzo, ciò che non è molto pratico. Nonostante il peso, questa familiare è molto dinamica. Il telaio con taratura sportiva e lo sterzo preciso, permettono una buona velocità in curva. L’auto risponde bene e trasmette una buona sicurezza nella guida. Accanto ad una buona dotazione di sicurezza, la 508 è inoltre anche dotata di continua a pagina 17
Un luogo dove assaporare i primi tepori primaverili, la frescura estiva e l’estate indiana
Benvenuti a Pontresina! Quando l’eccezionale diventa semplice quotidianità, quando i contrasti vi accolgono come un caldo abbraccio, allora siete arrivati da noi, all’Hotel Saratz! Respirate l’aria pulita, lasciatevi riscaldare dai raggi del sole e traete ispirazione dai panorami da sogno. Con i suoi sei comprensori escursionistici e alpini l’Engadina è una delle più belle e variegate regioni turistiche della Svizzera. Gli impianti di risalita consentono di accedere non soltanto ai più famosi 3000 – Piz Nair, Corvatsch e Diavolezza – ma anche di raggiungere innumerevoli punti strategici per magnifiche escursioni panoramiche. L’Hotel Saratz 4 stelle Superior coniuga stile di vita moderno e tradizione alberghiera engadinese, grandezza e design, architettura e la particolare realtà montana dell’Engadina. L’Hotel Saratz è al tempo stesso elegante e familiare, moderno e affascinante – il connubio tra vecchio e nuovo crea
un’atmosfera unica. 93 camere luminose, arredate con stile, offrono design, comfort e vista sul ghiacciaio. L’area wellness dell’Hotel Saratz comprende la piscina coperta, completamente ristrutturata nel 2011, con whirlpool e ampia zona relax, una classica sauna di legno e un bagno turco in pietra naturale. Il bagno saraceno, fiore all’occhiello dell’area wellness, è una reinterpretazione dell’hammam e la rinascita della classica sala da bagno. Oltre al bagno saraceno, l’attrazione principale nell’antica cantina con il soffitto a volta è il bagno rhassoul, ispirato all’Oriente. Con un cerimoniale di bellezza millenario vengono spalmati sul corpo tre differenti tipi di argilla curativa. Offerta TCS in esclusiva per voi! – 2 pernottamenti in una camera comfort Saratz; a seconda della disponibilità con upgrade gratuito in una camera lato sud – Prima colazione con ricco buffet ogni mattina
– 1 Dine Around per una sera a vostra scelta (possibilità di scelta tra tre ristoranti) – 1 piatto di frutta fresca in camera – 1 aperitivo Saratz – 1 trattamento rhassoul per persona – libero accesso all’area wellness – libero utilizzo degli impianti di risalita dell’Alta Engadina, di bus e ferrovia retica (fino a metà ottobre) Validità e prezzi: Durante l’intera stagione estiva 2011 fino al 30.11.2011, CHF 299.— a persona (anziché – a seconda del periodo e della tipologia di camera – fino a CHF 503.— a persona), CHF 405.— in camera doppia a uso singolo. Per informazioni e prenotazioni Private Selection Hotels tel. 041 368 10 05 e-mail: info@privateselection.ch
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Scheda tecnica 99 cm
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148 cm
m 9c –8 66
passo 282 cm
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cm 11 –1 90
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110 cm
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lungh. 481 cm (larg. 185 cm)
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larghezza interna: ant. 153 cm, post. 150 cm bagagliaio: 560–1598 litri pneumatici: 235/45 R 18, min. 215/55 R 17
VEICOLO PROVATO Peugeot 508 SW GT 2.2 HDI aut.; 5 porte, 5 posti; 55 300 fr. (auto del test: 60 350 fr.) Gamma: dalla 508 SW 1.6 VTi (35 900 fr.) alla 508 SW 2.2 HDi FAP (58 300 fr.) Opzioni: pacchetto cuoio nappa GT (2000 fr.), vernice metallizzata (800 fr.) Garanzia: di fabbrica 3 anni/100 000 km, 3 anni mobilità; 12 anni contro la ruggine (condizioni) Importatore: Peugeot (Suisse) SA, Gewerbestrasse 19, 3302 Moosseedorf, www.peugeot.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri turbodiesel 2.2, 204 CV; trazione anteriore, cambio automatico a 6 rapporti Peso: 1795 kg (auto del test), totale ammissibile 2280 kg, carico rimorchiabile 1900 kg
un efficace impianto frenante. Al test di frenata l’auto si è fermata completamente dopo soli 36 metri.
Ottimo comfort di guida | L’ultima station wagon nata in casa Peugeot scivola elegantemente sull’asfalto. Le sospensioni sono rigide al punto giusto e soltanto a velocità ridotta l’automobile risulta leggermente rigida. I sedili in pelle offrono una buona tenuta, mentre la versione massaggiante contribuisce al rilassamento del conducente. Notevole anche la silenziosità dell’abitacolo. Ciò che sarebbe stato bene sulla 508 sono i sistemi di assistenza alla guida che troviamo disponibili per modelli concorrenti, per esempio il regolatore di distanza, il sensore
di punto morto o di cambio corsia. I sensori di parcheggio su una station wagon sono un must assoluto, poiché in particolare la visione posteriore è limitata e la lunghezza del muso è difficile da valutare. Anche per questo in materia di visibilità la 508 riceve soltanto tre stelle. In condizioni di spazio ristretto, la familiare denota inoltre qualche difficoltà, dovuta al raggio di sterzata di 12,6 metri. Nel complesso, con la 580, Peugeot presenta sul mercato una station wagon gradevole e di valore, che non teme la concorrenza in fatto di design, equipaggiamento, comportamento, comfort, prestazioni e modularità. Inoltre, Peugeot è senz’altro in testa per quanto riguarda il rapporto prezzo-prestazioni: la versione di base della familiare (1.6 VTi SW) è ottenibile a partire da 35 900 franchi. Felix Maurhofer
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Comandi del sistema audio e di navigazione nella console centrale di facile uso. Bagagliaio ampio e modulare. Purtroppo, la visibilità posteriore è notevolmente limitata.
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 8,2 s Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 4,5 s 80–120 km/h (in posizione D) 5,5 s Diametro di sterzata: 12,6 m Insonorizzazione: 11113 60 km/h: 59 dBA 120 km/h: 68 dBA 11111 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36 m Visibilità circolare Equipaggiamento
11111 11133 11111
COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore
mano d’opera (fr.)
30 000/24 1,4 203.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 20,2 5493.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi variabili
15 000 30 000
99 68
780.– 780.–
Peugeot 508 GT SW 2.2 HDi automatica in dettaglio
458.– 917.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Peugeot da 108 a 185 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 8,1 4,7 fabbrica 8,1 4,7 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 6,6 l/100 km serbatoio: 72 litri
5,9 5,9 154 g/km 167 g/km B 11113
autonomia 1091 km
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TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger
ABITACOLO 11111 Spazi generosi davanti e dietro, benché nella parte posteriore siedano veramente comodi soltanto due passeggeri. Il tetto digradante riduce un po’ l’apertura di carico, ma con 560 fino a 1600 litri di volume, la capacità del vano bagagli è garantita. Materiali di grande pregio con ottima rifinitura. COMFORT 11112 Le sospensioni della station offrono un riuscito compromesso tra rigidità e comfort. I sedili di pelle sono davvero ben formati e regolabili in molte modalità. Il volante multifunzionale è piuttoso sovraccarico di strumentazione. DOTAZIONE 11111 Equipaggiamento completo, con alcuni extra quale il dispositivo di as-
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sistenza per i fari abbaglianti, l’head-up display e la connessione bluetooth. PRESTAZIONI 11112 Il motore turbodiesel può offrire potenti riprese ed è ben disposto ai giri. Fornisce prestazioni degne di nota anche a consumo moderato. Lo schema delle marce è tortuoso e complicato e non corrisponde più all’odierna tecnica. COMPORTAMENTO 11113 Se si tiene conto del suo peso e delle sue dimensioni relativamente grosse, la 508 SW è comunque una vettura agile. Infatti, il telaio sportivo e lo sterzo preciso permettono un’ottima reattività. SICUREZZA 11111 Standard di sicurezza elevati con un ottimo impianto frenante.
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test e tecnica | touring 11 | 23 giugno 2011
L’ergonomia dei sedili non va più Il TCS ha approfittato dei dati raccolti durante 26 recenti test di automobili per confrontare l’ergonomia dei sedili. Sulla metà dei veicoli, la dimensione di seduta non è ottimale e su 11 il contenimento laterale lascia a desiderare.
stione assolutamente personale. Alcuni conducenti prediligono quelli sportivi, altri la comodità. Aldilà delle preferenze individuali, bisogna rilevare che ogni persona ha una sua specifica conformazione fisica. Morale: il buon sedile è quello che si adatta al singolo individuo. Detto questo, i sedili hanno un ruolo di primo piano nella sicurezza. I progressi degli ultimi anni sono stati confermati. Sui 26 sedili a confronto, 12 forniscono buona protezione in caso di collisione da dietro (risultati Euro NCAP), mentre 5 sono giudicati soddisfacenti. Nessun dato di crashtest è disponibile per i restanti 9 modelli. Oltre la metà delle auto testate erano dotate di sedili acquistabili in opzione (modelli in
foto ald
› Precisiamolo subito: i sedili sono una que-
È fondamentale verificare l’ergonomia e la comodità dei sedili al momento di scegliere un’auto.
Benzina e diesel, stessa battaglia Mentre la maggior parte dei costruttori puntano sul downsizing per ridurre il consumo, Mazda si distingue adottando un tasso di compressione identico sia per i motori a benzina che a diesel.
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A ciascuno la sua ricetta. Partendo dal presupposto che i motori a scoppio equipaggeranno ancora più dell’80% dei veicoli nel 2020, Mazda si appresta a perfezionare il loro rendimento conservando delle tecnologie semplici. Questa scelta chiude la porta ai propulsori downsizing, più complessi e costosi, sui quali la riduzione di cilindrata è compensata dall’aggiunta di turbocompressori o di compressori. Denominato Skyactiv, il programma di tecnologia Mazda si focalizza su due motori 2 l diesel e benzina che hanno la peculiarità di annoverare lo stesso tasso di compressione di 14:0. Questo passo insolito è fondamentalmente controcorrente, perché il tasso del diesel (normalmente attorno al 16:0) è stato ridotto, mentre quello della benzina (circa 11:0) è stato aumentato. Nel caso del motore a benzina, il problema del ticchettio (accensione fuori tempo del carburante) è stato risolto migliorando la combustione e la polverizzazione della benzina. Inoltre, un pistone con speciali cavità assicura una com-
bustione più rapida, mentre un collettore di scarico 4-2-1 allungato impedisce ai gas di ritornare dentro la camera di combustione. Alla fine, consumi ed emissioni di CO2 sono stati ridotti del 15%. In prova, il prototipo spinto da questo 2 l atmosferico seduce per
Diversi prototipi basati sulla Mazda 6 celano le nuove tecnologie della marca.
la coppia di circa 2000 giri/min e le sue salite di regime repentine. Operazione inversa sul motore diesel, dove i problemi di partenza a freddo provocati dalla compressione ridotta sono stati risolti, soprattutto adottando un sistema di alzata variabile delle valvole di scarico (raggiungimento della temperatura più rapido). L’aggiunta di un turbocompressore a doppio stadio aumenta sensibilmente la coppia e la reattività ai bassi regimi, generando nel contempo più potenza negli alti giri. Di colpo, questo 2 litri che sviluppa 175 CV possiede una coppia massima di 420 Nm a 2000 giri/min. In più, la fascia del regime sale fino a 5200 g/min, ciò che ne fa un diesel di tipo sportivo. Parallelamente le emissioni di CO2 sono state ridotte del 20% e la combustione ottimizzata permette di fare a meno di costosi dispositivi di trattamento dei gas di scarico per soddisfare le norme Euro 6. Oltre a questi motori inediti, la tecnologia Skyactiv si appoggia su cambi perfezionati, tra cui un automatico molto reattivo. Miglioramenti a livello del telaio comportano inoltre un guadagno di circa 100 kg. Queste svariate innovazioni saranno sperimentate dalla SUV CX-5, commercializzata all’inizio del 2012. MOH
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sottovalutata pelle o comfort). L’investimento si giustifica completamente, come dimostrano i 6 modelli che spiccano grazie alle loro plurime possibilità di regolazione e al loro eccellente comfort di seduta. Come viene spesso stigmatizzato dagli esaminatori di «Touring», molti sedili peccano per la superficie di seduta troppo corta o per assenza di un sistema che la allunghi. Inoltre, il contenimento laterale dovrebbe essere migliorato su 11 dei veicoli testati. Sul versante dell’abitabilità, la maggior parte delle automobili offrono uno spazio più che sufficientemente sul divano posteriore. Tra le berline, l’Alfa Romeo Giulietta, la Citroën C4 e la Volvo S60 hanno un margine dal tetto appena corretto. Stessa cosa per lo spazio per muovere le gambe nell’Opel Astra e nella Suzuki Swift. Ancora una volta vale la pena verificare l’ergonomia dei sedili al momento di comprare un’auto.
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MOH/TCS c+p Info Touring Risultati dettagliati del test su www.infotechtcs.ch.
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Regolazione del sedile Qualche punto da seguire per regolare meglio il proprio sedile: � Posizionare approssimativamente il sedile prima di regolarlo definitivamente. � Alzare l’altezza al massimo. La distanza tra testa e tetto deve corrispondere circa alla larghezza del pugno. Tale regolazione assicura buona visibilità. � In posizione seduta aderendo bene allo schienale, le gambe devono toccare i pedali formando un leggero angolo. � Inclinare lo schienale in modo che le braccia siano leggermente flesse mentre impugnano il volante. � Disporre l’inclinazione della seduta fino a raggiungere i pedali senza sforzo e con le cosce ben aderenti. � Regolare la posizione lombare in modo da farla aderire alla colonna vertebrale. � La cima del poggiatesta deve essere disposta alla stessa altezza della cima del cranio. tg
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Sedile per cardiopatici Prototipo Ford Il centro di ricerca europeo di Ford (Aix-la-Chapelle) ha messo a punto un sedile che controlla l’attività cardiaca del conducente tramite sei ricettori in grado di rilevare le anomalie attraverso gli abiti. Gli ingegneri testano anche la possibilità di un’interazione con i sistemi di bordo, alfine di incitare il guidatore a fermarsi.
Cuore svizzero Volvo C30 Electric Costruita inizialmente in 250 esemplari, questa compatta sarà consegnata alla clientela (in leasing) dopo l’estate. È spinta da un motore elettrico concepito e costruito dalla società sangallese Brusa. Con un’autonomia di 150 km, può raggiungere i 130 km/h. La produzione sarà pianificata in funzione della domanda. Volvo ripone anche grandi speranze sulla versione ibrida plug-in della familiare V60, attesa a fine 2012.
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4-5-6 AGOSTO 2011 SULTANS OF SWING THE MAHONES
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CAP/Città
Tel.
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Un’ibrida di design, ma rigorosa La Lexus CT200h aggiunge un tocco di design al mondo delle ibride, ma conserva un comportamento rigoroso. La prova.
foto ald, MOH
› La Toyota Prius è nota per il suo look «ibridoide», l’Auris HSD
Ad esclusione di vari provvedimenti atti a migliorarne l’aerodinamica, l’Audi Q5 Quattro ibrida ha un aspetto identico alle versioni termiche.
La SUV ibrida dai due volti La SUV Audi Q5 innalza i limiti delle vetture a propulsione ibrida, proponendo a scelta prestazioni potenti o una guida economica.
› La Q5 segna un notevole progresso nella galassia delle ibride,
dove rappresenta il modello pioniere di Audi. Imbottita di batterie agli ioni di litio molto compatte, è in grado di fare 3 km in modalità elettrica a una velocità di 60 km/h e persino di raggiungere i 100 km/h. Questo in teoria, poiché in pratica simili inedite prestazioni servono soprattutto ad allungare sensibilmente il raggio d’azione e la velocità in modalità elettrica. Mossa da un 4 cilindri turbo, sostenuto da un motore elettrico, la SUV sviluppa una potenza combinata di 245 CV e alterna con brio i modi di funzionamento. Grazie alla funzione boost, che sollecita contemporaneamente a fondo i due motori, la Q5 è capace di accelerazioni sportive (da 0 a 100 km/h in 7,1 s). Il conducente è costantemente informato della potenza del sistema grazie ad una lancetta e ad uno schema colorato che illustra le modalità di funzionamento. Accoppiata con un cambio tiptronic a 8 rapporti, questa divertente 4�4 rivendica consumi nel misto di 6,9 l/100 km, un risparmio del 20% rispetto all’equivalente termico. Una sobrietà dovuta anche all’aerodinamica che beneficia della carenatura del sottoscocca e di un’altezza da terra ridotta di 2,5 cm. Inoltre, sono stati introdotti numerosi altri piccoli miglioramenti, tra i quali ad esempio il compressore del climatizzatore che entra in azione a seconda del reale bisogno. Ad eccezione del sovrappeso di 130 kg e di una perdita di volume di 80 l sotto il pianale del bagagliaio, questa Q5 dal comportamento sempre equilibrato, non è affatto penalizzata dalla tecnologia adottata. L’abitabilità posteriore, con i sedili scorrevoli, ne dimostrano la polivalenza. Da notare poi le assistenze alla guida molto sofisticate. Il prezzo è ovviamente molto superiore alle versioni termiche, anche se sono molto meno ben equipaggiate. MOH
per il suo classicismo. Pur condividendone la motorizzazione ibrida, la Lexus CT200h punta invece all’alta gamma. Lo si nota dal superbo abitacolo di gran classe che punta su materiali di pregio. La versione Excellence provata si arricchisce di una selleria in pelle che spicca per tenuta e comfort. L’aspetto tecnologico è sottolineato dal comando che permette di navigare sullo schermo informativo, che ricorda il mouse del computer. Profondamente intuitivo e pratico. Questa mini Lexus si distingue dalle compatte proponendo un sistema di avviso in caso di collisione, fortunatamente non troppo allarmista, e un regolatore adattivo della velocità (3600 fr). Prezioso, quest’ultimo manifesta tuttavia leggeri scossoni. Dotata di un asse posteriore a doppio triangolo, la Lexus CT200h dimostra una stabilità e un’efficacia poco frequenti su un’ibrida. Tanto più che il dinamismo è sostenuto da uno sterzo consistente, ancora più rigido nella modalità sport. Tuttavia, questa funzione che aumenta la risposta della doppia motorizzazione benzina/elettrica non riesce a fare di questa compatta una sportiva. La colpa è dell’effetto mulinante del cambio a variazione continua, che penalizza le riprese. Ci si accontenterà dunque di godere del buon dinamismo di questa ibrida. Dotata di buone caratteristiche autostradali, eccelle nel traffico urbano, dove consente di percorrere brevi distanze in modalità strettamente elettrica e di realizzare, con una guida prudente, consumi da record. MOH
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Positivo: design ibrido, modalità elettrica, consumi ridotti, emissioni di CO2, comportamento rigoroso, qualità percepita, dotazione di sicurezza Negativo: reattività del cambio CVT, abitabilità posteriore, capacità del bagagliaio, visibilità posteriore, prezzo elevato. Tecnica: compatta; 5 porte; lung.: 4,32 m; bagagliaio: 375 l; 4 cil. benzina 1,8 l 99 CV, elettrica 82 CV, potenza combinata 136 CV; cambio a variazione continua; da 0 a 100 km/h in 10,3 s Consumo in prova: 5,8 l/100 km, autonomia: 775 km, 94 g/100 km CO2 (fabbrica) Prezzo: 58 400 fr. (CT200h Excellence)
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Tecnica: SUV; 5 posti; lunghezza: 4,63 m; bagagliaio: 460 l Motori: 4 cilindri turbo, 211 CV, elettrico 54 CV, potenza combinata 245 CV, coppia 480 Nm; cambio automatico a 8 rapporti, trazione integrale permanente; consumo misto: 6,9 l/100 km; 159 g/km CO2 Prezzo: 83 900 fr. (lancio a fine 2011)
Dotata di uno stilismo marcato, la Lexus CT200h mette in mostra un frontale di personalità e una linea atletica, accentuata da un tetto spiovente.
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viaggi e tempo libero | touring 11 | 23 giugno 2011
In bilico sulla fune per sfuggire al trantran I parchi avventura sono di moda. Andare a caccia di sfide staccandosi dal terreno senza alcuna esperienza di arrampicata, affascina grandi e piccini. Per la sicurezza si fa di tutto, tuttavia non esiste una garanzia assoluta. sulla piattaforma a 18 metri di altezza in mezzo alle chiome degli abeti del bosco di Längeney, nel parco avventura di Gantrisch (BE): l’inconsueta altezza fa concentrare lo sguardo nella profondità verdebruna del sottobosco. La nostra sicurezza: due moschettoni attaccati ad un cavo metallico. Qui comincia la tirolese, che corona la fine del tragitto di media difficoltà, il «percorso dello scoiattolo». Mi attacco saldamente alla fune tesa e, un po’ nervoso, comincio a controllare di nuovo. Bene. Sono pronto. Due piccoli passi mi dividono dal bordo della piattaforma. Venti metri più in là si trova l’ultimo albero attorno a noi. Un ultimo controllo. «Adesso devo osare. Lasciati semplicemente andare!», dico a me stesso a bassa voce. «Poi puoi sempre frenare». Inspiro profondamente, guardo in avanti e prendo la rincorsa. Via, si parte!
Attività per giovani | L’Associazione svizzera dei parchi avventura vanta una lista di 39 parchi ludico-sportivi distribuiti su tutto il suolo elvetico. La tendenza è al rialzo, ma nel nostro Paese è ancora un settore giovane. Solo dieci anni fa si è cominciato a rendere arrampicabili le corone degli alberi per un vasto pubblico. «Abbiamo cominciato otto anni fa», racconta Rolf Ryser, titolare e direttore del Parco Avventura Gantrisch SA e uno dei pionieri nel settore della Svizzera tedesca (vedi anche breve intervista). All’idea è arrivato grazie ad una guardia forestale locale, che offriva nella foresta di Längeney corsi per scolaresche e che voleva renderli ancora più attrattivi. Ma gli esordi non sono stati semplici. «Una delle difficoltà maggiori – spiega Ryser – è stato ottenere il permesso di costruzione». Anche apprendere il modo di costruire un parco acrobatico non è stato uno scherzo da ragazzi. Il team di Gantrisch si ispirò al parco avventura di Aigle, il primo in Svizzera. Nello sviluppare il suo progetto, Ryser ha sempre puntato al rispetto delle risorse del bosco. Nel suo parco viene attaccato agli
ernährer foto Fabian Unt
› Siamo
alberi solo legno non trattato proveniente dalle immediate vicinanze della foresta. Grazie a questo, gli elementi non più utilizzabili possono ancora servire come legna da ardere.
Prima l’istruzione | Prima di mandare il nostro gruppo di arrampicatori all’avventura, si deve seguire e superare un vasto programma di sicurezza. Innanzitutto riceviamo il materiale: cintura, casco e guanti di pelle sono necessari per il percorso. Rolf Ryser controlla che tutto sia a posto. Le cinture vengono allacciate, il casco messo in testa. Segue poi l’introduzione nell’area dedicata all’esercitazione. «Guardate con attenzione», ci esorta l’istruttore «per la vostra sicurezza, entrambi i moschettoni devono essere sempre attaccati in modo speculare al cavo d’acciaio. Uno a sinistra e uno a destra». Dopodiché impariamo come si fa a passare da una fune all’altra e come si deve procedere per agganciarsi alla carrucola della
tirolese. «Controllate sempre che tutto sia a posto. Guardate anche cosa sta facendo il vostro partner di arrampicata e controllatevi a vicenda». Siamo pronti. Si parte. Cominciamo con il più semplice dei sei percorsi, l’ideale punto di partenza per gli esordienti. Tra i tre e i sei metri sopra il terreno abbiamo sempre il contatto visivo con un addetto del parco. Ci teniamo in equilibrio su funi sottili e travi di legno e poi abbiamo di nuovo il terreno solido del bosco sotto i piedi. Immediatamente ci risulta chiaro: adesso vogliamo andare più in alto.
Il rischio sussiste | Il Parco Avventura di Gantrisch offre in totale sei percorsi. Tutti hanno il nome di un animale e sono contrassegnati con un grado di difficoltà crescente come le piste di sci. Su funi, pertiche, scale e ponti tibetani ci muoviamo in avanti nel bosco di abeti bianchi e rossi. continua a pagina 25
23 giugno 2011 | touring 11 | viaggi e tempo libero
Spettacolari arrampicate e faticose traversate nel bosco. L’avventura al parco di Gantrisch dura circa tre ore.
«Facciamo appello al senso di responsabilità» » Con il suo team lei è stato uno dei primi costruttori di un
parco avventura in Svizzera. Quali sfide ha dovuto affrontare, nel 2004, per costruire il suo parco? Rolf Ryser: Quando cominciammo a realizzare il nostro progetto, ci voleva anzitutto una buona dose di coraggio, e sono stato anche deriso un po’. A un tale progetto innovativo non si dava un’alta probabilità di sopravvivenza. Non sapevamo nemmeno a cosa saremmo andati incontro. Oggi tutto è cambiato. Si è sviluppato un grande e proficuo mercato di attività outdoor. E in questo modo il rischio di questo tipo di imprese è andato sempre più diminuendo con il passare degli anni. Non ogni area boschiva si adatta alla costruzione di un parco con le funi sospese. A cosa bisogna fare attenzione in particolare? La cosa più importante è che le piante crescano bene. Oltre a ciò, è necessario un sano sottobosco. Abeti rossi e bianchi sono i migliori per un parco avventura rispetto alle latifoglie. Siamo comunque sempre in contatto con la guardia forestale. Per questo motivo a volte chiudiamo temporaneamente delle piattaforme, in modo da non stressare troppo l’albero. A quanto ammonta l’impegno finanziario per il costruttore di un parco avventura? Il nostro capitale iniziale otto anni fa era di centomila franchi, una somma che oggi di certo non basta più. I progetti attuali richiedono un investimento di mezzo milione e anche di più. Anche se devo dire
che la maggior parte dei parchi oggi vengono costruiti completamente da ditte specializzate. Come giudica il futuro dei parchi avventura in Svizzera? Attualmente assistiamo a un impiego sempre maggiore di materiale. Vengono sviluppati e poi messi sul mercato sistemi di sicurezza sempre innovativi e affidabili. Da parte degli ospiti osservo il desiderio di percorsi sempre più alti, veloci e mozzafiato. Allo stesso tempo hanno però l’esigenza che non capiti nulla di storto. Due aspettative difficilmente conciliabili. Cosa consiglia alla gente che per la prima volta visita un parco avventura e che si preoccupa per la sicurezza? I visitatori dei parchi avventura devono essere coscienti della propria responsabilità. I pericoli possono venire ridotti, ma non eliminati del tutto. È veramente sicuro solo chi si comporta in modo coscienzioso e responsabile. Inoltre non dovrebbe mai sopravvalutare le proprie capacità fisiche. Con un abbigliamento adeguato e una certa abilità sportiva si può affrontare un parco avventura in tutta sicurezza. Intervista: lw
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Rolf Ryser è titolare e direttore del Parco Avventura Gantrisch SA nel Canton Berna. Nel 2004 fu uno dei primi costruttori di un parco con funi sospese in Svizzera.
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Rolf Ryser presenta con orgoglio il suo pezzo migliore, la più alta piattaforma su un albero della Svizzera: un abete bianco di 54 metri è stato conquistato sino all’altezza di 36 metri. «La gente in genere arriva con una prospettiva positiva», sottolinea il gestore del parco acrobatico. «Qui si attendono di poter superare una propria piccola avventura». Per questo il parco si addice anche a famiglie con bambini. A Gantrisch sono ammessi su un percorso per i più piccoli solo bambini a partire da un’altezza di 110 centimetri. Nella stragrande maggioranza dei casi fila via tutto liscio. Se durante il percorso sulle funi sospese qualcuno dovesse avere improvvisamente paura, viene fatto uscire il più velocemente possibile. Per far fronte a casi del genere è stato formato tutto il personale, come tiene a rassicurarci il titolare del parco. Rolf Ryser è comunque del parere che «i pericoli non sono in nessun caso maggiori di altre attività svolte nella natura come fare escursioni, rampichino o sciare». Stando agli esperti, il rischio maggiore è costituito dallo stesso arrampicatore. «I rari casi di incidenti sono sempre causati dal non rispetto delle regole di comportamento del parco». Da parte del gestore, è stato intrapreso tutto il possibile per ridurre al minimo il rischio. Materiale e strutture vengono controllati regolarmente per usura e danni. In più il parco di Gantrisch è stato ispezio-
Cinque parchi avventura svizzeri Il giardino di funi a Pontresina (GR) Il giardino di funi a Pontresina è stato inaugurato nell’estate dell’anno scorso. È gestito dalla locale scuola per alpinisti «Go Vertical». Il parco si trova in mezzo al bosco di Pontresina e offre ponti tibetani, scivoli a fune, travi sospese e molti altri ostacoli da superare. Orari: aperto dal 4 giugno sino a fine ottobre. Da luglio sino a settembre: 10–19 h, giugno e ottobre: 13–18 h. Prezzi d’ingresso: bambini 4–7 anni 15 fr., ragazzi 8–16 anni 25 fr., adulti 35 fr. Gruppi: riduzione del 10%. Informazioni: tel. 079 269 24 64; Internet, www.hochseilgartenpontresina.ch Parco Avventura di Aigle (VD) Il parco avventura di Aigle, nel canton Vaud, è stato il primo parco con funi sospese mai aperto in Svizzera. Dal 2001 ci si può arrampicare nella foresta di Fahy. Il parco offre in totale dieci percorsi e si vanta di avere due
«Aprite bene gli occhi» Rolf Ryser spiega agli arrampicatori come assicurarsi.
nato più volte da società specializzate e viene anche certificato.
Avventura per tutti | Torniamo al percorso dello scoiattolo: mi butto nel vuoto. Sempre più velocemente gli alberi scorrono ai miei fianchi. L’attrito tra la carrucola e la fune produce un rumore quasi selvaggio. Con la mano destra mi tengo alla sicurezza e con la sinistra, grazie al guanto di pelle, sono in grado di frenare in qualsiasi momento. La piattaforma si avvicina molto rapidamente a me. La manovra di frenata riesce perfettamente. Raggiungo la piatta-
enormi tirolesi. Su un tratto di 250 metri si sfreccia sopra un piccolo torrente che scorre attraverso la fitta foresta. Orari: aperto dal 22 aprile al 30 ottobre. Gli orari sono consultabili in Internet. Prezzi d’ingresso: bambini 4– 7 anni 13 fr., ragazzi 8–11 anni 23 fr., giovani 12–15 anni 28 fr., adulti 38 fr. Prezzi speciali per apprendisti e studenti, famiglie con almeno tre persone e gruppi con almeno 11 persone. Informazioni: tel. 024 466 30 30, www.parc-aventure.ch Parco Avventura Gordola (TI) Il Parco Avventura è parte del centro sportivo di Gordola. A disposizione degli appassionati di avventura ci sono sette percorsi di varia difficoltà. In totale è percorribile un tragitto di 880 metri tra gli alberi. L’attrazione principale è la tirolese lunga ben 150 metri. Il parco è un’ottima gita di un giorno per chi proviene sia da Locarno che da Bellinzona. Orari: marzo: solo gruppi previa prenotazione. Da aprile a giugno: feriali solo per gruppi, fine settimana 10–
forma e posso di nuovo appoggiarmi sui piedi con mio grande sollievo. Dopo tre ore di arrampicata, con ormai le braccia indolenzite per lo sforzo, siamo di nuovo a terra. Ci troviamo subito tutti d’accordo: è valsa la pena fare lo sforzo. Già nel viaggio di ritorno ci vantiamo delle nostre gesta eroiche. L’esperienza di un parco avventura è davvero una sfida alla portata di tutti.
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Lukas Wittwer Info Touring Il Parco Avventura Gantrisch è raggiungibile da Berna in circa 40 minuti di viaggio in auto. Cartina, orari, ulteriori informazioni: www.seilpark-gantrisch.ch.
17 h. Da luglio ad agosto: ogni giorno 9.30–18 h. Settembre: feriali solo per gruppi, fine settimana 10–17 h. Ottobre: ogni giorno 9.30–18 h. Novembre: solo gruppi previa prenotazione. Prezzi d’ingresso: bambini: 12 fr./h, ragazzi sino 16 anni 20 fr., adulti 25 fr. Informazioni: tel. 091 745 22 28, www.parcoavventura.ch Parco Avventura Rheinfall (SH) Il parco avventura di Rheinfall è nel bel mezzo del bosco di Neuhausen. Con la vista sul Reno si possono affrontare sei percorsi. Il parco può essere raggiunto anche dal fiume: chi viaggia con il treno sino alla stazione Schloss Laufen, in cinque minuti è sulla riva del Reno e può arrivare al parco a bordo del traghetto. Orari: aperto ogni giorno dal 2 aprile sino a fine ottobre 2011, 10–19 h. Prezzi d’ingresso: bambini sino 7 anni 16 fr., 8–9 anni 22 fr., ragazzi 10– 13 anni 26 fr., 14–15 anni 32 fr., da 16 anni: 40 fr. Gruppi: riduzione del 10% per tutte le categorie. Informazioni: tel. 052 670 19 60, www. ap-rheinfall.ch
Parco con funi sospese Rigi (SZ) Il parco con funi sospese del Rigi è parte dell’azienda agricola dell’Alpenhof a Küssnacht. In totale possono essere affrontati sei percorsi di varia difficoltà. Nella fattoria c’è inoltre un’area picnic, dove i visitatori hanno a disposizione un grill a gas. Chi invece vuole venire servito, all’Alpenhof trova una vasta offerta come in un ristorante. Orari: aperto dal 22 aprile al 30 ottobre 2011, da mercoledì a domenica, 10–18 h. Durante il periodo delle vacanze (estate, autunno) aperto ogni giorno. Prezzi d’ingresso: ragazzi sino 16 anni 29 fr., adulti 42 fr., in gruppi da 10 persone: 38 fr. Informazioni: tel. 079 844 06 24, www.seilparkrigi.ch
Maggiori dettagli su tutti i parchi avventura svizzeri al sito Internet: www.seilparks.ch (anche in italiano)
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viaggi e tempo libero | touring 11 | 23 giugno 2011
Utili applicazioni per l’outdoor Per emergenze App della Rega In caso di incidente, si possono chiamare subito i soccorsi con l’applicazione della Rega. Quando si lancia l’allarme, il telefono trasmette le coordinate dell’infortunato direttamente alla centrale della Rega. Include la lista di controllo per l’allarme. L’applicazione è gratuita.
Per le montagne Point De Vue Chi fa un’escursione e non ha con sé una cartina né è pratico della zona, tramite questa applicazione può farsi indicare le cime delle montagne nelle vicinanze. L’applicazione costa 2.20 fr.
Il tempo sotto controllo Meteo News L’applicazione mostra per quasi tutte le località in Svizzera, Francia e in importanti luoghi del mondo le previsioni del tempo. Oltre alle temperature dell’aria, possono venire chieste anche le temperature dell’acqua. L’applicazione costa 4.40 fr.
Pianificare il proprio tragitto GPS Tracks L’applicazione è una guida multimediale e mostra cartine così come diverse proposte di escursioni in tutta la regione delle Alpi. È possibile anche registrare dei percorsi. L’applicazione è gratuita.
Per gente attiva Chi fa attività all’aperto ha bisogno di capi resistenti alle intemperie, dalla giacca ai pantaloni, dalle magliette agli scarponi. Ecco una scelta dei prodotti più innovativi.
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Pantaloni elastici Un pantalone per attività outdoor deve riuscire a sopportare molti strapazzi. I calzoni multifunzionali per escursioni Salewa «Terminus» soddisfano questi criteri: sono elastici e lavorati con una stoffa specialmente resistente. Comprende due tasche sul davanti e sul retro, così come un rinforzo per le ginocchia. In caso di pioggia, i pantaloni si asciugano velocemente. Esiste sia il modello per uomo che per donna. Disponibile nei negozi specializzati, prezzo 159 fr.; www.salewa.ch.
Come vestirsi bene Mammut Packing List Chi vuole essere sicuro, di avere il giusto equipaggiamento per le sue attività outdoor, trova in questa applicazione diverse liste di materiale da prendere con sé, dai vestiti al vettovagliamento. L’applicazione è gratuita.
Contro zanzare fastidiose Mosquito Device L’applicazione Mosquito manda un tono in una frequenza sgradevole per le zanzare e dovrebbe così frenarle dal pungere. L’applicazione è gratis.
Informazioni per l’aria aperta
Giacca per ogni tempo Non importa se piove, soffia il vento o nevica, la leggera giacca softshell Peak 2 Peak di Columbia rende un buon servizio con qualsiasi meteo. È costituita da un materiale in tre strati, completamente impermeabile, antivento ed estremamente traspirante. Le giacche hanno un cappuccio, sistema di ventilazione sull’avambraccio, gomiti rinforzati e diverse tasche. Disponibile nei negozi sportivi specializzati, prezzo 500 fr. Informazioni www.columbiasportswear.ch.
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Calabria... piccante! La Calabria non è sinonimo solo di sole e spiagge sabbiose, ma anche di cucina «focosa»: l’appuntamento gastronomico è con il «Festival del Peperoncino» a Diamante.
› Quando Gian Luigi Guaglianone serve i
suoi peperoni fritti «pipi vruschi» e poi mette in tavola una scodella di «Cavatelli al peperoncino» ancora fumanti, allora non ci si può che infervorare. Nel meridione calabrese, quando si tratta di mangiare non può mai mancare il peperoncino rosso, che la fa da padrone anche al ristorante «La Stella Dell’Isola», gestito con passione da Gian Luigi e suo padre Armando. Un locale situato in mezzo al verde, appena sopra il paesino di Diamante, un’affascinante stazione balneare sulla costa tirrenica.
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Beatrice Käser
Info Touring Festival del Peperoncino, viaggio gastronomico (Kuoni cultimo) da prenotare in tutte le filiali Kuoni, tel. 044 277 49 99, www.cultimo.ch, 7–11 settembre 2011, prezzo a persona: 1790 fr.
Beatrice Käser
Peperoncini ovunque | Una volta all’anno si rende onore in modo speciale ai peperoncini di Diamante: con un proprio festival! All’inizio di settembre da tutti i balconi della città vecchia penzolano gli sfavillanti ortaggi intrecciati con estro artistico. Sul lungomare tirato a lucido le bancarelle fanno la gara a offrire la specialità più gustosa: salami, formaggi, salse per la pasta,
liquori e anche cioccolata – e quasi sempre molto piccanti. La gastronomia, combinata con lo svago e l’italianità da cartolina, del «Festival del Peperoncino» attira i visitatori da tutto il mondo. Tanto più che la Costa dei Cedri e il suo entroterra hanno molto da offrire: dalle ampie spiagge di sabbia sino al paradiso delle escursioni, il Parco Nazionale del Monte Pollino. Più a Sud non si deve mancare la visita alla cittadina di Pizzo dove si può gustare un fantastico gelato «Tartufo» confezionato artigianalmente. Infine, la località balneare di Tropea fa parlare di sé oltre che per le sue bellezze turistiche anche per le sue ottime e rinomatissime cipolle dolci. Buon appetito!
In Calabria si possono gustare una buona tavola, belle spiagge e anche molta cultura, ad esempio a Pizzo (in alto a destra) e a Diamante (sotto).
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taccuino di viaggio
Christian Bützberger
Prodotti sani, sempre freschi dal mercato Il turismo è in costante crescita in tutto il mondo e milioni di persone sono in viaggio ogni giorno come turisti o pendolari. E tutti i viaggiatori quando sentono un languorino allo stomaco vogliono essere nutriti. Pizze unte, panini mollicci, patatine fritte quasi fredde – chi non conosce i prodotti generalmente offerti? Ma per fortuna sempre più ristoratori vengono incontro alla domanda dei consumatori che desiderano prodotti sani e freschi. Un lusso è anche gustare un succo di arancia spremuto al momento. Ed è semplicemente un divertimento andare il sabato mattina presto al mercato per mettere nel cesto prodotti appena colti. Anche nei Marché Restaurant si trovano prodotti freschi di rugiada e ora anche all’aeroporto di Zurigo. Un panino croccante dalla panetteria bio, una minestra asiatica dalla ricetta accattivante, una carne alla griglia proveniente dalla macelleria del ristorante. Al giorno d’oggi ognuno si può nutrire in modo sano e consapevole. A partire da ora mangiare non è solo nutrirsi, ma è anche divertimento. Marché International, è – come dice il nome – una società gastronomica di successo sia in Svizzera che all’estero. «Oggi siamo il gruppo gastronomico leader in luoghi molto frequentati come autostrade ed aeroporti, e a Lipsia addirittura in uno zoo», sottolinea il CEO Oliver Altherr. In Svizzera Marché International, è una filiale al 100% del gruppo Mövenpick, rappresentato in 29 luoghi con 50 punti di servizio (dove i soci TCS hanno uno sconto del 10%, cfr. pag. 37). Chi desidera provare i prodotti freschi in vacanza, può farlo in Germania, Austria, Slovenia, Norvegia, Ungheria, Croazia o Canada. In Asia si possono ordinare piatti preparati freschi con molta swissness a Singapore, Indonesia, Corea del Sud, e Malesia. Marché International costituisce pure un’alternativa per chi viaggia molto e a cui non piace aspettare sino al ritorno a casa per avere sul tavolo un buon rösti con bratwurst. Ulteriori informazioni direttamente al sito Internet: www.marchéinternational.com.
Vacanze in Italia
Liguria
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foto ald
Buone vacanze!
Prepararsi alle vacanze Il Centro TCS di Rivera propone tutto l’occorrente per partire serenamente all’estero. Le vacanze sono alle porte e si comincia a pensare a tutte le cose «ancora da fare» prima di partire. La Sezione Ticino del TCS ricorda che alcune di queste procedure possono essere svolte nel Centro TCS di Rivera. Al Punto di contatto potrete acquistare le ViaCard per i caselli autostradali italiani o la «vignetta» austriaca o germanica. Itinerari e informazioni sono ottenibili dal nostro personale. Se viaggiate in auto in paesi dove si richiede la patente internazionale, portate una foto passaporto e la vostra licenza di condurre a Rivera così da ottenere questo documento. Se desiderate viaggiare sicuri, allora il Libretto ETI fa per voi. Que-
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Trittico: ultimo appello Non vi siete ancora iscritti? Mancano pochi giorni al Trittico alpino ticinese, Gran fondo cicloturistica con partenza e ritorno a Biasca percorrendo 163 km negli splendidi panorami alpini e valicando il Gottardo, l’Oberalp e il Lucomagno, che si terrà domenica prossima 26 giugno. La partenza è prevista alla Pista del Ghiaccio di Biasca tra le 6:00 e le 9:00. È possibile iscriversi sul
posto ma annunciarsi prima permette di evitare la sovrattassa di 10 fr. sulla tariffa d’iscrizione fissata per i soci Cooldown a fr. 30.–, per i soci TCS a fr. 40.–, mentre per i non soci a fr. 50.–. Il termine per l’iscrizione via posta è già scaduto ma ci si può ancora iscrivere on-line fino a venerdì sera alle 17:00 al sito www.tcs-ticino.ch e pagare direttamente sul posto la domenica mattina. Chi non si sente preparato per compiere un simile sforzo può optare per la bici elettrica Merida, noleggiabile a fr. 45.– oltre alla tassa di iscrizione, che permetterà di rendere piacevole la «biciclettata» (necessaria la pre-iscrizione sempre sul sito indicato). Per tutti gli amanti di questo sport non può mancare nella propria lista di escursioni effettuate la più classica: il Trittico alpino ticinese. A domenica!
Ci avviciniamo alle vacanze estive. È il momento di redigere un resoconto delle attività sezionali per questa prima parte del 2011. Molta carne al fuoco e nessun odore di bruciato. Questo in sintesi il risultato finora ottenuto, con il colore dell’abbrustolito che sembra presagire un’ottima grigliata. Al Centro tecnico TCS di Rivera la statistica permette già di affermare che l’attività di diagnostica è più marcata dell’anno scorso. I corsi di perfezionamento accusano invece una ulteriore diminuzione a causa di una sempre più elevata partecipazione ai corsi della seconda fase per conseguire la licenza definitiva di condurre. I nuovi corsi per anziani «Generazione 70+» sono molto apprezzati registrando anch’essi il tutto esaurito. Il Punto di contatto a Rivera, in sostituzione delle agenzie chiuse nel 2009, offre un’assistenza ottimale ai soci per tutte le prestazioni della vasta gamma dei prodotti TCS. Il Villaggio di vacanza TCS di Scruengo ha già incamerato un numero di prenotazioni tale da assicurare una stagione positiva. Le manifestazioni hanno regalato molte soddisfazioni, a cominciare dalla biennale Giornata giuridica a cura del Prof. Rusconi. La partecipazione al primo Slowup in terra ticinese, giornata ricreativa dedicata al movimento su strade chiuse al traffico, ha stimolato la Sezione a riproporsi anche l’anno prossimo. Il Trittico alpino, se la meteo sarà alleata, potrebbe offrire un’altra splendida giornata di ricreazione. Sul fronte politico l’argomento mobilità è stato al centro delle attività. Le consultazioni della legge sulle strade e quella sul finanziamento delle infrastrutture ferroviarie 2030, oltre che l’impegno nel Forum della mobilità a favore del completamento del Gottardo, per evitare l’isolamento del Ticino alla prospettata chiusura di questa importante via di comunicazione, sono solo alcuni aspetti trattati nei mesi trascorsi. Buone vacanze a tutti! Avv. Carlo Vitalini, presidente della Sezione Ticino del TCS
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club e soci | touring 11 | 23 giugno 2011
Riconfermato il presidente ma con un nuovo Cda Niklaus Lundsgaard-Hansen è stato riconfermato presidente centrale del TCS durante l’Assemblea dei delegati a Davos. Il Ticino riconquista il seggio in Consiglio d’amministrazione dove entra il suo presidente sezionale Carlo Vitalini.
› Momenti di suspence nel moderno Centro
congressi di Davos, dove venerdì 17 giugno l’Assemblea dei delegati del Touring Club Svizzero doveva eleggere il presidente centrale e i membri del consiglio d’amministrazione. Per la massima carica si presentavano il friburghese Niklaus LundsgaardHansen, eletto presidente del TCS nel 2008, e il giurassiano André Burri, membro della direzione di Postauto nonché presidente del parlamento cantonale del Giura. In sintesi: una personalità che si riproponeva all’insegna della continuità opposta a una figura che rappresentava l’alternativa. Per 111 voti contro 62, i 178 delegati presenti hanno scelto di riconfermare la fiducia per altri due anni a Lundsgaard-Hansen, rieleggendolo subito alla prima votazione a scrutinio segreto.
Cda nuovo di zecca | Completamente di segno opposto l’esito delle votazioni per il Consiglio d’amministrazione del club, composto di otto seggi (oltre al presidente). Qui si presentavano dimissionari tre membri: Beat Aebi (Sezione Zurigo), Guido Henseler (Waldstätte) e Jean-François Ottesen (Vaud). Si ripresentavano invece cinque consiglieri: Christoph Erb (Berna), Martin Michel (Svitto), Luigi R. Rossi (San Gallo) e Odile Schuler-Volken (Vallese). Questi ultimi propugnavano la causa della riconferma dell’odierno corso nella gestione aziendale del TCS, oltre a una riconferma dell’attuale struttura degli organi centrali del club, con un Cda ristretto. Una formula rimessa tuttavia in discussione soprattutto dai presidenti di sezione, che a nome del Consiglio delle Sezioni hanno proposto un massiccio allargamento del Cda, con l’obiettivo di migliorare la collaborazione tra le rappresentanze del club, centrali e locali. Per realizzare prossimamente questo scopo si presentavano otto nuovi candidati. A grande maggioranza, l’assemblea ha voluto la svolta ed ha quindi rinnovato completamente il Consiglio d’amministrazione, eleggendo tutti i pretendenti al primo turno: Fabienne Bernard (VS), Thierry Burkart (AG), Véronique Fontana (VD), Peter Löhrer (ZH), Peter Steiner (Waldstätte), Alfred Zolliger (SH), Guy Zwahlen (GE) e Carlo
Foto in alto: l’assemblea procede al voto a scrutinio segreto per eleggere presidente e Cda. Il verdetto delle urne: Niklas Lundsgaard-Hansen viene riconfermato per un altro mandato.
Vitalini, presidente della Sezione Ticino. La Svizzera italiana torna così ad essere rappresentata nel Cda del TCS nazionale, dopo la sorprendente mancata rielezione nel 2009 dell’allora presidente sezionale Giorgio Carlo Bernasconi.
Essendo il TCS la maggiore organizzazione della mobilità in Svizzera, non poteva mancare durante l’assemblea una parentesi dedicata alla politica dei trasporti. Il presidente della Commissione Mobilità, Christoph Erb ha ricordato i principali punti in
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foto Mathias Wyssenbach
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Gli otto nuovi consiglieri d’amministrazione del TCS: da sinistra, Peter Löhrer (ZH), Thierry Burkart (AG), Véronique Fontana (VD), Carlo Vitalini (TI), Peter Steiner (Waldstätte), Fabienne Bernard (VS), Guy Zwahlen (GE) e Alfred Zollinger (SH).
agenda: finanziamento dei trasporti e tassa sulla CO2. «I nostri soci sono disposti a farsi carico dei costi derivanti dal traffico stradale. Ma non accettano di addossarsi anche i costi dei trasporti pubblici», ha dichiarato Erb. Questi ha poi sottolineato come il TCS sostenga senza mezzi termini l’obiettivo della Confederazione di ridurre l’inquinamento di CO2 in Svizzera, per contribuire a combattere il pericolo del cambiamento climatico. Tuttavia, la strada scelta tramite la
ventilata tassa sulla CO2 non è quella corretta, perciò il TCS si schiera contro l’introduzione di una nuova tassa sui carburanti (cfr. riquadro).
Questione Gottardo | In apertura dell’assemblea, la consigliera di Stato grigionese Barbara Janom Steiner aveva portato il saluto del Cantone ospitante ai delegati del TCS provenienti da tutto il Paese. Nel suo discorso, la donna politica ha sottoli-
Referendum contro la tassa sulla CO2? L’Assemblea dei delegati del TCS ha mosso aspre critiche al progetto di revisione della legge federale sulla CO2. In particolare è stato condannato il fatto che per attuare la programmata riduzione del 20% di emissioni di CO2 entro il 2020, il Parlamento punti esclusivamente su provvedimenti a livello nazionale. Il TCS si aspetta un ripensamento sulla proposta delle Camere federali, affinché per raggiungere gli obiettivi di riduzione vengano considerate anche misure da realizzare all’estero, ad esempio sostenendo progetti per la protezione del clima. I delegati del TCS definiscono incomprensibile la decisione da parte del Consiglio degli Stati di insistere sull’introduzione di una tassa sulla CO2. Se il Parlamento dovesse confermare la decisione, il TCS potrebbe lanciare un referendum.
neato l’importanza per i Grigioni delle strade, che tanto contribuiscono alla sua economia turistica. Janom Steiner ha perciò ricordato come il suo governo abbia deciso di impegnarsi attivamente presso la Confederazione affinché si proceda al raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo. I grigionesi temono, infatti, che la prevista chiusura del tunnel per i lavori di risanamento completo possa dirottare il traffico stradale Nord-Sud sul loro cantone, attraverso l’A13 e la galleria del San Bernardino. Uno scenario definito «insostenibile». Barbara Janom Steiner ha, dunque, chiesto apertamente al Touring Club Svizzero il sostegno per questa battaglia vitale per il suo cantone.
Soci onorari | Come tradizione vuole, in chiusura dei lavori l’assemblea ha conferito la prestigiosa nomina di «socio onorario» ad alcune personalità che si sono distinte nella vita del club. Si tratta di: Beat Aebi (ZH), Michael A. R. Bernhard (VD), JeanFrançois Ottesen (VD) ed Erich Rüfenacht (ZH). tg
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I conti tornano a brillare Il Gruppo TCS ha archiviato l’esercizio 2010 con un risultato consolidato di 10 milioni di franchi. Il fatturato netto ha registrato 345,6 milioni di franchi e i soci superano gli 1,6 milioni. La ristrutturazione avviata nel 2009 sta dando i suoi frutti.
› Il 2010 è stato un anno durante il quale il
TCS ha consolidato la propria posizione di primo fornitore in Svizzera di prestazioni inerenti alla mobilità. Per l’anno trascorso, il Gruppo TCS può vantare un esercizio positivo, interamente posto all’insegna della riorganizzazione lanciata alla fine del 2009. Come ha sintetizzato a Davos il direttore generale Bruno Ehrler con visibile soddisfazione: «Le misure varate per accrescere l’efficienza e ridurre i costi hanno dato i frutti sperati». Il rallegrante utile consolidato di 10 milioni di franchi riflette vari processi di ottimizzazione. Un particolare fondamentale: questo risultato è stato conseguito sebbene le quote dei soci siano immutate da otto anni. E immutate resteranno anche nel 2012.
Più efficienza | Il direttore generale ha poi voluto fare qualche esempio per illustrare l’odierna situazione del club. Innanzitutto, la centralizzazione dei servizi telefonici a Schönbühl non ha provocato soltanto una sensibile riduzione dei costi, ma ha anche consentito di aumentare di 75 000 all’anno il numero delle chiamate trattate, accorciando i tempi di reazione. Inoltre, grazie alla costituzione di una squadra di diagnosi mediche interna, denominata ETIMed, l’assistenza all’estero ha guadagnato rapidità ed efficienza a beneficio dei soci. Dal canto suo, il gruppo d’intervento mobile di ETI si è distinto nel 2010 per il rimpatrio di oltre mille soci bloccati in seguito all’eruzione del vulcano islandese. Queste prestazioni efficaci sono state molto apprezzate dai soci, che l’anno scor-
so hanno sottoscritto oltre un milione di prodotti ETI, tra Libretto ETI Europa e Mondo e assicurazione Spese di cura. Va, inoltre, ricordato che investimenti mirati nel settore della formazione e del perfezionamento di guida hanno permesso al club di estendere l’offerta di corsi. Complessivamente, il TCS e le sue Sezioni hanno impartito 1030 corsi di formazione in due fasi in 29 siti, frequentati da 11 300 neo conducenti.
Patrouille al top | Resta altissima l’effi-
cacia delle prestazioni fornite dalla Patrouille TCS. Durante lo scorso esercizio, i 220 pattugliatori hanno compiuto 290 000 interventi di soccorso stradale e in oltre l’85% dei casi hanno consentito all’automobilista di riprendere il viaggio con la propria auto. Buono l’andamento anche dell’assicurazione Assista TCS, che complessivamente
ha venduto circa 350 000 polizze di protezione giuridica «Circolazione» e 152 000 polizze nella variante «Privata». Soddisfacenti pure i risultati del settore alberghiero e dei campeggi. Nonostante il deprezzamento dell’euro, che ha penalizzato l’arrivo di turisti stranieri nei 29 camping del TCS, il fatturato è calato solo dell’1,8% rispetto al 2009. I due hotel del TCS, lo Schloss Ragaz a Bad Ragaz (SG) e il Bellavista a Vira Gambarogno (TI), hanno continuato a beneficiare di un tasso d’occupazione superiore alla media elvetica. Uno sguardo, infine, all’effettivo dei soci: al 1° ottobre 2010 il TCS contava 1 618 342 soci, nonché 18 632 soci campeggiatori. Nel TCS pure la giovane generazione si sente a proprio agio: fondato nel 2008, il Cooldown Club per i giovani tra i 16 e i 25 anni annovera ormai 25 000 affiliati ed è in continua espansione. ac
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Non bisogna mai dimenticare che tra le attività centrali del TCS ve ne sono molte il cui successo non si misura con utili di bilancio, pur essendo fondamentali per soci e consumatori. Tra queste vi è il settore della sicurezza stradale, che sensibilizza sui rischi del traffico tutti gli utenti, dai bambini in età prescolastica fino agli anziani. Molto apprezzato è anche il settore Consulenze & Perizie, che mette le sue competenze a disposizione di tutti i consumatori svizzeri con test di prodotti legati all’auto. ac
Mathias Wyssenbach
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Il CEO del TCS Bruno Ehrler (a destra) con il direttore finanziario Serge Burgener.
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Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand, 8340 Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.
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Il comitato organizzatore della Sezione Grigioni: da sinistra, Fidel Alig, Albert Kleeli e Carlo Bächler.
La consigliera di Stato grigionese Barbara Janom Steiner.
Il candidato presidente André Burri con la moglie Nicole.
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I soci onorari: da sinistra, Erich Rüfenacht, Jean-François Ottesen, Beat Aebi e Michael Bernhard.
I delegati ticinesi Carlo Vitalini (da sin.), Davide Agustoni e Giorgio Balestra con il portavoce del TCS per la Svizzera Italiana Renato Gazzola (a ds.).
Sempre presente: l’ex direttore generale del TCS Etienne Membrez.
Tutta la Svizzera si ritrova a Davos Abituata ai grandi eventi di livello internazionale come il World Economic Forum (WEF), Davos ha accolto il 17 giugno un altrettanto importante evento seppur «limitato» al piano nazionale. Oltre 200 tra delegati, dirigenti e ospiti d’onore del Touring Club Svizzero provenienti da tutta la Svizzera sono convenuti nel moderno Centro Congressi della cittadina grigionese per tenere la loro annuale as-
semblea. Un’occasione sempre molto attesa per rinsaldare i legami all’interno di un club ben radicato in tutte le regioni del Paese e che oggi conta oltre 1,6 milioni di affiliati. Dopo i lavori assembleari i delegati hanno avuto modo di conoscersi meglio durante una cena di gala, mentre il giorno dopo hanno potuto visitare la regione che li ospitava. hwm/foto: Mathias Wyssenbach
Tre presidenti di sezione: da sinistra, Peter Goetschi (FR), Véronique Fontana (VD) e Thierry Burkart (AG).
I «Davoser Ländlerfründa» hanno allietato l’atmosfera pre-assembleare con le loro musiche folcloristiche.
Il modernissimo Centro congressi di Davos ha accolto il 17 giugno i delegati del TCS provenienti dai quattro angoli del Paese. Un momento di incontro e di relax prima dell’apertura dei lavori.
Emanuel Gonzales e Vera Bernet hanno Due personaggi TCS: il portavoce Stephan Müller (sin.) e assicurato il servizio ai convenuti. Marcel Walser, vice-responsabile Coordinamento Sezioni.
Le tre vestali dell’assemblea: da sin., Sabine Bouchenkir, Johanna Grombach Wagner e Jessica Tritten.
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club e soci | touring 11 | 23 giugno 2011
Un’estate per i soci Una scelta di partner presso i quali i soci del TCS e le loro famiglie ottengono sconti esclusivi. Proposte per grandi e piccini in Ticino e nella regione del Lago di Costanza. A cominciare da un romantico soggiorno nel grazioso paesino di Gottlieben. Se il nome è un programma, Gottlieben è sicuramente stato toccato dalla grazia del Signore. Questo paesino di 300 anime, lambito dal Reno che collega l’Untersee al Bodensee (Lago di Costanza), è l’emblema stesso dell’armonia. Un’armonia che si esplicita sia nella natura, fatta di acqua e canneti con sullo sfondo la sponda germanica, sia nell’architettura curatissima dei suoi antichi edifici, raggruppati in uno spazio ridottissimo. Con una superficie che non arriva al mezzo chilometro quadrato, Gottlieben è infatti uno dei Comuni più piccoli della Svizzera. Una dimensione derivante dalla sua origine medievale di scalo per la riscossione dei dazi doganali sui battelli in transito sul Seerhein. Ed è in questo quadro idilliaco, affacciato sul fiume, che si erge il nobile edificio dell’Hotel Die Krone****. Una struttura antica di tre secoli appartenente alla rinomata catena Swiss Quality Hotels, sinonimo di qualità assoluta, presso la quale i soci del TCS godono di uno sconto esclusivo del 15% sui pernottamenti, nell’ambito del programma «Vantaggi soci».
«Die Krone» è realmente un hotel-bijoux, con le sue 23 camere e suite tutte arredate in stile differente, con una combinazione di mobili antichi e moderni, che fanno sprofondare l’ospite in un’atmosfera di dolce relax. Eccellente anche la cucina, annoverata nella guida Gault-Millau, che propone sofisticate elaborazioni di specialità tipiche di questa bella zona del canton Turgovia. Raffinato ed originale anche il mini cinema con una decina di posti, dove gli ospiti possono guardare film a propria scelta. Ideale per concedersi una pausa tra un’escursione e l’altra attorno alle rive del Lago di Costanza, a cavallo tra Svizzera e Germania. E potrebbe succedere che nei corridoi incrocerete qualche «testa coronata», visto che «Die Krone» è un indirizzo molto in voga tra i «sangue blu» di tutta Europa. Antonio Campagnuolo
Prenotazioni direttamente presso l’albergo: tel. 071 666 80 60; e-mail: info@hoteldiekrone.ch. Per ulteriori informazioni: www.hoteldiekrone.ch. Tutti i partner con gli sconti riservati ai soci del TCS sono riportati sul sito: www.risparmi.tcs.ch
Conny-Land: urla e brividi da spavento Chi soffre di cuore... è meglio che stia alla larga dal «Cobra». Mai nome fu più appropriato per la nuova spettacolare attrazione del parco divertimenti Conny-Land a Lipperswil (TG), da anni ormai partner del TCS nel programma «Vantaggi soci». Un ottovolante che si snoda a oltre 30 metri d’altezza per una lunghezza di 220 metri, che porta i passeggeri a raggiungere gli 85 km/h con una forza gravitazionale che tocca i 5,5 G, culminante con un looping pauroso! Siamo al limite del sopportabile dall’essere umano (in buona salute!) sia a livello fisico che emozionale. Le urla da brivido di chi viene catapultato sui binari dell’ottovolante angosciano la lunga fila di visitatori che sta aspettando il proprio turno per salire a bordo. Ma questi ultimi sono poi rinfrancati dalla gioia
stampata sui volti sorridenti di quelli che scendono, evidentemente allegri per lo scampato pericolo. Naturalmente, a Conny-Land non mancato emozioni più «morbide», adatte ad ogni età. Quella che sicuramente riscuote il maggior successo presso tutti i visitatori è lo spettacolo dei delfini nella grande laguna artificiale dal fondo azzurro come i mari tropicali. Osservare questi animali intelligentissimi mentre schizzano fuori dall’acqua compiendo acrobazie è fonte di grande piacere e rilassamento mentale. Come altrettanto divertenti sono gli spettacoli dei simpatici leoni marini, molto impacciati e quasi ridicoli quando si muovono fuori dall’acqua, ma sensazionalmente agili quando nuotano leggeri come sirene. E se volete fare una sorpresa ai vostri figli, regalategli l’offerta «Istruttori per un giorno»: ore e ore trascorse giocando con le foche e nuotando con i defini. ac I soci e le loro famiglie hanno il 20% di sconto presentando alla cassa la tessera TCS 2011. Informazioni: tel. 052 762 72 72 oppure al sito: www.connyland.ch
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Ritom: ascensore per i pascoli «A2 San Gottardo: 5 km di coda al portale Sud; tempo d’attesa previsto: due ore»... Non è difficile sentire qualcosa del genere alla radio quando si viaggia dal Ticino verso Nord. La miglior cosa da fare sarebbe una lunga pausa aspettando che la colonna ferma davanti al tunnel si esaurisca lentamente. Ma dove arrestarsi per un paio d’ore quando già ci si trova in autostrada? Non certo su una grigia area di servizio, dove si continuano a respirare i gas emessi dai veicoli in transito. Meglio allora proseguire fino a Quinto, uscire dall’A2 e avviarsi sulla cantonale in direzione di Ambrì-Piotta. Giunti qui si segue il cartello «Funicolare del Ritom», si sale a bordo della caratteristica cabina rossa e... ci si lascia trasportare in cielo come se si fosse su un comune ascensore. Si tratta, infatti, della funicolare più ripida d’Europa, con una pendenza massima addirittura dell’87,8%. Man mano che si sale si vede l’ombrosa Val Leventina allargarsi, con il fiume Ticino che la percorre, mentre l’autostrada si riduce a una sottile linea grigiastra. Lassù, a 1800 metri, vi attende una passeggiata di 15 minuti su un largo sentiero
che conduce al Lago Ritom e all’alpe di Piora. Il blu del lago, le mucche sui pascoli verdi punteggiati di fiori sgargianti... Benvenuti in Paradiso! ac I soci TCS hanno lo sconto del 20% sulla funicolare del Ritom a Piotta. Orari: www.ritom.ch
Falconeria: acrobati con le piume Quando inizia lo spettacolo sembra di essere tornati al Medioevo, ai tempi in cui i cavalieri andavano a caccia col falco appollaiato su uno spesso guantone di cuoio. Alla Falconeria di Locarno è possibile riprovare le emozioni di questa antica arte venatoria, nata 4000 anni fa nelle steppe
dell’Asia. Anche se oggi non sono più le volpi o le lepri ad essere preda dei grandi rapaci, ma i prelibati bocconcini di carne con cui gli addestratori ricompensano i loro voli acrobatici sulle teste degli spettatori. Il verde parco locarnese offre la possibilità di vedere da vicinissimo i più grandi uccelli rapaci del mondo: aquile, grifoni, avvoltoi, falchi, gufi e civette. E durante lo spettacolo, presentando la ventina di predatori piumati che a turno si esibiscono, il falconiere ne descrive le particolarità fisiche e caratteriali. Poi, li si può ammirare con calma mentre riposano all’interno delle loro spaziose voliere, tutte corredate di lavagne con dettagliate informazioni sulla specie e i luoghi di provenienza. Alcune hanno una telecamera che proietta le immagini dei piccoli al riparo nel nido. Le rappresentazioni si tengono anche in caso di pioggia, dato che c’è una tribuna coperta e che questi fieri sparvieri non temono di certo l’acqua! ac I soci TCS hanno uno sconto di 2 fr. sulle entrate singole e di 5 fr. sulla Family-Card. La Falconeria è chiusa il lunedì. Orari spettacoli: tel. 091 751 95 86 oppure www.falconeria.ch
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Marché sull’A2: primi sapori mediterranei Quanti, non appena sbucati sul versante ticinese della galleria autostradale del San Gottardo, si sentono già in vacanza. Mezzogiorno incombe e molti, partiti dai grandi agglomerati urbani della Svizzera interna dopo la colazione, sentono già un certo languorino allo stomaco... Ma dove sfamarsi a dovere senza perdere tempo prezioso per arrivare a destinazione? Facile: il giusto indirizzo è il Marché Restaurant dell’area di servizio Bellinzona Nord, ideale anche per chi proviene dall’A3 via San Bernardino. Appena entrati ci si rende conto che non si tratta del solito self-service autostradale impregnato dell’odore di cibi fritti. Qui è l’italianità a farla da padrona: pasta fatta in casa, zuppe e minestre del giorno (cucinate rigorosamente senza dado!), succhi di frutta freschi (ritirati dal bancone ogni due ore al massimo), pasticceria fatta in casa con frutta di stagione. Insalate e verdure sono fornite al Marché dai contadini della regione e fanno bella mostra di sé nelle cassette, ancora gocciolanti di rugiada mattutina. Mentre l’entrécote viene grigliata sul momento, a vostro gusto. Non vi sono alimenti congelati e perfino il caffé è «bio». E sulla via del ritorno, forse già sazi di «italianità», sulla carreggiata opposta vi attende il grill asiatico del Marché di Bellinzona Sud. Anche un’alimentazione sana fa bene al viaggio! ac I soci del TCS godono di uno sconto del 10% sui cibi e le bevande (non alcoliche) nei ristoranti Marché di tutta Europa; www.marche-restaurants.com
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Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)
Keystone/TCS
ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.– Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI
Cerimonia del primo colpo di pala con alcune personalità del Touring Club Svizzero: da destra, Christoph Erb, Beat Flückiger, Niklaus Lundsgaard-Hansen e Fritz Arni.
Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.–
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ASSISTA TCS www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96. Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800 Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno RC bici Fr. 6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner
Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–
Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch
Primo colpo di pala a Derendingen per il sesto Centro di sicurezza stradale di Test & Training TCS.
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«Con il Centro di sicurezza stradale di Derendingen colmiamo finalmente la lacuna per una copertura nazionale dell’offerta di formazione e perfezionamento di guida», ha detto il presidente centrale del TCS Niklaus Lundsgaard-Hansen durante la cerimonia del primo colpo di pala. Gli investimenti si attestano a 11 milioni di franchi. La nuova struttura sarà sviluppata in modo che nel perimetro si possano svolgere quattro corsi contemporaneamente. Nel nuovo centro saranno proposti corsi per tutte le categorie
di veicoli a motore. Così che conducenti di motociclette, automobili e camion potranno essere formati e perfezionati da parte degli istruttori del TCS. Assieme alle sue sezioni, il club è diventato il numero uno nel settore della formazione e nel perfezionamento di guida. In totale, sui suoi 14 centri di formazione e nei 35 luoghi dei corsi per la formazione obbligatoria dei neo conducenti, il club impartisce circa 4050 corsi e training l’anno con oltre 44 000 partecipanti. tg/hwm
ETI-Med compie un anno
all’estero. Attiva 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, questa squadra di specialisti, denominata ETI-Med, ha già registrato circa 4000 telefonate di soci in difficoltà. In seguito a questi contatti, sono stati organizzati più di 700 rimpatri sanitari dall’estero, fra i quali 150 con un aereo-ambulanza, 350 con voli di linea, 190 con un mezzo terrestre tipo autoambulanza e 20 con l’elicottero. Tra i compiti di ETI-Med anche quello di fornire informazioni di carattere medico a chi intende recarsi all’estero. ac
Il nuovo servizio di assistenza medica del Libretto ETI è già stato contattato 4000 volte nel suo primo anno di vita. E ha operato oltre 700 rimpatri sanitari dall’estero con diversi partner.
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Giusto un anno fa, nel giugno del 2010, il TCS aveva istituito una cellula medica interna, incaricata di fornire una consulenza immediata ai soci titolari del Libretto ETI confrontati con un’emergenza sanitaria
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Info Touring Tutto sul Libretto ETI: www.eti.ch
23 giugno 2011 | touring 11 | la pagina dei lettori
forum
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il concorso per colmare questa lacuna nella rete stradale elvetica e avviare in tempi brevi la costruzione della seconda canna del San Gottardo. Max Niederhauser (@) La risposta all’etichetta ambientale «Touring» 9/2011
Il Fondaco dei tessuti di Cracovia «Touring» 10/2011
La didascalia di una foto dell’articolo sulla Polonia purtroppo è sbagliata: l’edificio immerso nella luce del sole con davanti la carrozza trainata da cavalli bianchi non è il castello di Marienburg, ma il Fondaco dei tessuti di Cracovia. Johann Georg Hasler (@) La Redazione ringrazia per le segnalazioni dei lettori e si scusa per eventuali errori.
Non capisco l’inquietudine creatasi attorno alle zone ambientali nei centri cittadini, che ora stanno diventando di moda in Europa. Come vogliamo vivere in queste città che non permettono i contatti umani? Si spendono somme inverosimili per pubblicità, ma poi si soffoca il proprio turismo. Gli alberghi che si trovano nei centri vietati al traffico, dovrebbero riempirsi con ospiti locali, che arrivano a piedi e dunque a emissioni zero. Di sicuro non si riempiono di turisti che devono tirarsi dietro i bagagli a partire dal posteggio ai bordi della città. In Svizzera abbiamo abbastanza luoghi fantastici, anche centri cittadini, che attendono solo di essere visitati. Hans Rechsteiner (@)
Perfezione sportiva al polso Dinamismo e sportività si fondono in questo Certina DS Podium in acciaio inossidabile 316L con rivestimento nero in PVD. Dispone di un movimento preciso al quarzo ETA con cronografo 12 ore. L’orologio è impermeabile fino ad una pressione di 10 bar (100 metri) e il vetro è di zaffiro. Come tutti i modelli sportivi Certina risponde al concetto DS (doppia sicurezza). Questo cronografo DS Podium da uomo ha un valore di 685 franchi e con un po’ di fortuna presto potrà abbellire il vostro polso!
Sul «CH» applicare la reciprocità «Touring» 10/2011
Obiettivo tassa CO2: incassare!
Mi sembra oltremodo ingiusto che, mentre i conducenti svizzeri all’estero rischiano la multa se non hanno l’adesivo «CH», per i conducenti europei che vengono in Svizzera si chiude un occhio. Infatti, anche se la sigla è presente sulle loro targhe, essa non è conforme alle misure regolamentari. Se questo simbolo è diventato anacronistico per i nostri vicini, non sarebbe meglio che l’obbligo fosse stralciato per tutti? O sia d’obbligo per tutti! Nicola Skory, Lugano
«Touring» 9/2011
Verosimilmente non s’impara nulla dal passato: un supplemento di dieci centesimi non ha avuto alcun effetto, tanto meno il seguente rincaro del prezzo della benzina. Ma forse non si vuole proprio imparare, dato che alla fine ciò che importa è riempire le casse statali. Johann Jakob (@)
Sponsor del premio: Certina SA, Le Locle, www.certina.com
Negli anni ‘60 il popolo ha approvato alle urne la costruzione di autostrade nazionali, in particolare un collegamento Nord-Sud e uno Est-Ovest. Attualmente, quest’ultimo è percorribile senza soluzione di continuità, mentre esiste ancora una grande falla sull’asse Nord-Sud: il passaggio del San Gottardo. Stando alla definizione, le autostrade sono «strade a carreggiate separate da uno spartitraffico». Ciò non è il caso del San Gottardo, dato che esiste un traffico in senso inverso. Finalmente è giunto il momento
impressum
foto UPI, Keystone
Per il raddoppio del San Gottardo
Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).
touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Le domande: 1. Quale modello di Peugeot abbiamo sottoposto a test? 2. Di quale parco avventura tratta il nostro reportage? 3. Dove si è svolta quest’anno l’assemblea dei delegati del TCS? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 9/11: il soggiorno con esposizione a Neuchâtel è stato vinto da Doris Schneider di Seftigen. Complimenti! Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 3 luglio 2011
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l’incontro | touring 11 | 23 giugno 2011
Tramutarsi in avventurieri
ze delle altre categorie di clienti, in particolare delle famiglie, conviene proporre anche delle «piste rosse» e «piste blu». Quali realtà turistiche le sembrano particolarmente pertinenti?
Un numero crescente di turisti ricerca l’avventura e di dare il massimo di se stessi. Una tendenza analizzata da Francis Scherly, professore all’Università di Losanna.
» Canyoning, salto con l’elastico, via ferrata: come spiegare lo sviluppo spettacolare delle attività legate all’avventura?
Francis Scherly: Esse si iscrivono in una mutazione avviata da circa un decennio. Dal «sea, sex and sun» proprio degli anni Sessanta si evolve verso una tendenza che privilegia il risveglio, l’ascolto, l’ecologia e l’ambiente. La natura diventa una compagna sulla quale ci si appoggia per proporre
una moltitudine di attività. In tale contesto, mi sembra che il canyoning e il salto con l’elastico si rivolgono principalmente a una clientela di iniziati che ricercano un colpo di adrenalina tramite una sfida fisica. Queste attività piene di adrenalina non sono quindi adatte a tutti i turisti...
No. Si tratta delle «piste nere» delle vacanze estive. Allo scopo di rispondere alle esigen-
Menzionerei per esempio il villaggio di vacanze di Fiesch (VS) dove si trovano non meno di una trentina di attività a scelta, che vanno dall’aerobica al badminton passando per il parapendio e il rafting. Sono anche sedotto dalla stazione friburghese di Moléson, che ha realizzato un complesso per il tempo libero con bob-slitta e monopattino d’erba. È sport ed avventura ma senza rischi. Fanno anche la comparsa i parchi avventura dove si scalano gli alberi e si ridiscende in fune tirolese. Quali sono le loro possibilità di successo?
Penso molte ma dovrebbero essere dapprima sostenute dal marketing. I parchi avventura recitano un ruolo importante nel processo di diversificazione delle località di vacanza. Poiché per vincere bisogna puntare alla polivalenza. I parchi avventura mirano ai giovani e ai bambini. Che ruolo hanno questi ultimi nella scelta degli svaghi?
Si stima che circa il 50% delle scelte di svago provenga dalle preferenze dei bambini. Il marketing ha capito questa realtà e cerca di sedurli. Ma attenzione alle derive possibili sul piano etico. In occasione di un viaggio all’estero, ha visto una realizzazione promettente che potrebbe applicarsi in Svizzera?
Di recente ero a Whistler Mountain, nella British Columbia. Sono rimasto molto impressionato dallo sviluppo dei «Bike Parc», vale a dire dei parchi che offrono diversi percorsi per rampichini in mezzo alla natura. È la perfetta descrizione del fatto che «l’oro verde» viene in soccorso dell’«oro bianco». Infatti numerose stazioni invernali svizzere di media montagna sono minacciate dalla mancanza di neve. Come reagire?
Attraverso un’accresciuta diversificazione. Parallelamente alle attività del tipo avventura, non si trascuri la cultura che attira molto pubblico nella stagione intermedia.
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Jacques-Olivier Pidoux
Intervista: Jacques-Olivier Pidoux
Francis Scherly, professore onorario dell’Uni di Losanna e specialista di turismo.
In pillole Francis Scherly è professore onorario all’Università di Losanna e consulente turistico. Ha condotto numerose ricerche che trattano di eventi culturali e sportivi, come ad esempio l’impatto del Festival Jazz di Montreux, del Tour di Romandia oppure della Patrouille des Glaciers. Per hobby ha fondato l’Accademia svizzera di coro delle Alpi.