7 luglio 2011 touring 12 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilità
Operai sui cantieri
Un lavoro ingrato
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Viaggi e animali domestici
In auto con cani e gatti 13 Corsi di immersione nel Mar Rosso
Subacquei si diventa 26 Concorso: in palio due set abbonamento metà prezzo, carta di credito e giornaliera Traffico sulle autostrade Visita alla nuova centrale di Emmenbrücke 10
Test della Ford Focus Aspetto curato, consumi bassi e tocco sportivo 16
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Centri tecnici del TCS Prima di pagare è meglio far controllare l’occasione 34
7 luglio 2011 | touring 12 | editoriale e sommario
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sommario viaggi e tempo libero
primo piano
26 Corso di sub in Egitto
4 Cantieri autostradali
Imparare ad immergersi nel paradiso sottomarino egiziano.
Lavoro ingrato e pericoloso per gli operai della manutenzione.
30 Particolarità engadinesi
società e mobilità
Dolci, caffè, whisky e salumi: paradiso della gola in Alta Engadina.
9 Rincaro contrassegno autostradale
Tre buoni motivi per essere contrari. 9 Il consulente
Recentemente ho potuto seguire una discussione tra genitori, che parlavano delle loro prossime mete di viaggio con al seguito bambini tra i tre e i cinque anni. Sinceramente quasi non credevo alle mie orecchie. Si parlava di destinazioni come Bali, Sudafrica o California. Ma viene da chiedersi: «È davvero sensato prendere in considerazione viaggi così lontani con dei bambini piccoli oppure si tratta solo dell’ego dei genitori?». Va comunque sottolineato che viaggi così lontani non rappresentano affatto una rarità. E ci si può chiedere quanto i bambini possano approfittare di un viaggio del genere. Immaginatevi: ore e ore nell’aereo, poi l’arrivo in un mondo completamente estraneo con condizioni climatiche a volte estreme e via di questo passo. Secondo me è chiaro che i viaggi lontano hanno un senso quando i bambini hanno una certa età, quando con loro si può girare nell’interno più che stare sdraiati in spiaggia e possono anche capire la cultura straniera. Per questo motivo lancio un appello affinché le ferie con i bambini si trascorrano nella molto variegata Svizzera. Qui è divertente viaggiare in auto, treno o battello e c’è molto da scoprire. L’offerta di vacanze adatte ai bambini va dai villaggi per famiglie della Reka alle idilliache capanne alpine fino a dormire sulla paglia in fattoria. E se qualcosa va storto, si può sempre far ritorno in poco tempo dove si abita. Felix Maurhofer, caporedattore
Foto di copertina Autore: Christian Bonzon
club e soci 34 Auto d’occasione
Un test imparziale nei centri tecnici del TCS prima dell’acquisto dell’usato.
10 Centrale di gestione del traffico
Per combattere gli ingorghi nazionali. 13 In viaggio con gli animali domestici
37 Albergo TCS Schloss Ragaz
Fido e Fufi sicuri in auto.
Un’oasi di pace idilliaca con il marchio «Relais du Silence».
test e tecnica
40 Viaggiare informati
Preparare il proprio itinerario stradale con l’aiuto del sito del club.
16 Test della Ford Focus 1.6 TDCi
Piacere di guida e sportività per la terza edizione della Focus. 21 Veicoli aziendali
42 l’incontro
L’importatore coreano Hyundai interessato al mercato aziendale. Prove e novità 21 La familiare Hyundai i40 23 Fiat Freemont, l’italo-americana
Brigitte e Ivo Jost, alla scoperta del mondo in bicicletta.
40 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum
Gli svizzeri amano la Svizzera
Paese
Numero pernottamenti 2010 15'765'304
Spesa giornaliera in fr. 170.–
Germania
5'816'520
150.–
Regno Unito
1'853'557
220.–
Svizzera
Stati Uniti (USA)
1'506'435
220.–
Francia
1'449'278
160.–
Gli svizzeri trascorrono volentieri le vacanze in patria e rappresentano il 44% di tutti i pernottamenti dell’anno scorso. I rimanenti provengono per il 41% dall’Europa e per il 15% dal resto del mondo. Britannici e americani sono quelli che spendono di più per il soggiorno (senza viaggio), ad eccezione degli arabi del Golfo che spendono ben 500 fr. al giorno.
grafico Hanspeter Hauser
Ha senso viaggiare nei paesi lontani con bambini?
Regole della circolazione sui laghi.
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primo piano | touring 12 | 7 luglio 2011
«Nessuno si preoccupa di noi» Gli operai incaricati della manutenzione delle autostrade svolgono un mestiere ingrato e pericoloso. Oltretutto incassano le ingiurie degli automobilisti arrabbiati perché devono rallentare. Reportage a Losanna e Winterthur.
› «A 30 centimetri dalle automobili, tutto è
pericoloso», confida Joao Rodriguez, che con due colleghi è affaccendato da due ore a rimettere in sesto un guardrail deformato da un veicolo. Le tracce di pneumatici al suolo attestano la violenza dell’urto. L’atmosfera è dantesca. Oltre ai colpi di martello sul guardrail c’è la sfilata ininterrotta di vetture che intasano l’altra metà della carreggiata. Difficile parlarsi in mezzo a tanto chiasso, tanto più che gli operai indossano il casco e le protezioni acustiche. Per lavorare in un clima del genere ci vuole un carattere ben temprato.
Rischioso sbaglio | Siamo sull’autostra-
da che aggira Losanna: «Il rumore è tremendo – sottolinea l’addetto Tiziano Monti –. È difficile scambiare qualche parola. Per questo motivo organizziamo il lavoro in modo più preciso possibile prima di venire qua». Si percepisce la routine nei gesti millimetrici degli «uomini in giallo». Concentratissimi, compiono il loro lavoro metodi-
camente, facendo continuamente attenzione a non oscillare o scivolare. Per il momento tutto fila liscio, ma non è sempre il caso… perché malgrado una visibilissima segnaletica a illuminazione LED, disposta 500 metri prima dell’area del cantiere, non è raro che accada l’incredibile. Ci sono automobilisti che irrompono sulla corsia chiusa al traffico e si accorgono del loro sbaglio soltanto pochi metri prima del camion-tampone: «Un giorno una macchina è penetrata sulla corsia dove stavamo lavorando e ci è venuta praticamente addosso. Che caos!», esclama Joao Rodriguez. «Il conducente ha inchiodato sui freni appena prima del camion-tampone ed è riuscito a rimettersi in carreggiata all’ultimo secondo… Per fortuna in quel momento non passava nessun altro veicolo».
Urtare la giraffa | Pur con più spavento che dolore, il fatto si è concluso meno bene recentemente sull’A9, all’altezza di Lutry nel canton Vaud. Un furgoncino ha centrato
I lavori di manutenzione si svolgono generalmente durante le ore non di punta, tra le 9 e le 15, al fine di non ostacolare il traffico dei pendolari.
Alcune strisce riflettenti supplementari sono apposte ai veicoli destinati alla manutenzione delle autostrade per aumentarne la visibilità.
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Gli operai lavorano alacremente per riparare una guidovia danneggiata in seguito ad un incidente.
la «giraffa luminosa» in pieno giorno (vedi foto sulla pagina seguente), con bel tempo e sotto un sole radioso. Incidenti del genere accadono in media una volta al mese sulla rete di competenza dell’Unità territoriale 2 dell’Ufficio federale delle strade: «La spiegazione fornita dal conducente colpevole è quasi sempre la stessa: non l’avevo visto», sottolinea Denis Rohrbasser, responsabile della gestione del centro di manutenzione di La Blécherette.
Radersi al volante | Davanti a un simile
Certe operazioni necessitano la presenza nelle immediate vicinanze del traffico.
pericolo, le autorità non restano inattive. Gli operai ricevono indumenti ad alta visibilità e si addobbano i veicoli di bande riflettenti supplementari. In caso di maltempo, nella misura del possibile, gli interventi sono rinviati fino al ritorno di condizioni favorevoli.
Inoltre, se necessario, le fasi più delicate si svolgono con l’appoggio della polizia. Si è anche acquistato un «dispositivo di corsie» LED, che segnala in anticipo la presenza di un cantiere, 500 metri prima. Si dovrebbe essere ciechi per non accorgersene… oppure terribilmente distratti: «Quando si vede gente che si fa la barba, si trucca o legge il giornale al volante, ci si dice che allora ci sono fin troppo pochi incidenti», osserva Marc-André Luy, vice-responsabile della gestione.
Lavoro notturno | A livello nazionale,
l’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha apportato anche il suo contributo ad edificare, su tutta la rete autostradale svizzera, la sicurezza decidendo di sostituire la fascia continua a pagina 7
Touring e o sorteggian e d a r a P t e Stre
20 YEARS STREET PARADE! La ventesima edizione della variopinta e folle parata della Svizzera si svolgerà il 13 agosto sulle
ti per 5�2 bigliet e Mobile di v o L a iv s lu l’esc ata per il r t n e l’ e e g 011. Boy Geor al 13.08.2 1 1 y g r e En scrivendo Megaparty re un SMS
ipare invia MS). Per partec (CHF 1.–/S 8 8 9 9 o r e al num e «Parade» ione tramit Partecipaz ing, corso Tour n o C : a le a ost , cartolina p ella postale s a C , » e d a «Par : ine di invio m r e T . o ig 8099 Zur 1* 25. 07. 201
sponde del lago di Zurigo. Touring mette in palio 5x2 pacchetti VIP esclusivi! Ognuno di questi pacchetti Touring VIP comporta 2 biglietti per la Love Mobile «crazy electronic circus» con Boy George e il DJ René S., 2 biglietti per la zona VIP del ventesimo anniversario, 2 biglietti per il Megaparty Energy 11 e un 1 CD «Street Parade official Compilation mixed by Remady». L’unica condizione per partecipare a questo sorteggio sarà quella di vestirsi poi nello stile (colori) richiesto dagli organizzatori, come pure tanta voglia di ballare e di far festa! Godetevi la Street Parade da questa speciale prospettiva e il successivo Megaparty Energy11 con le superstar David Guetta, Armin van Buuren, DJ Antoine, Remady e altri 150 DJ! Ti garantiamo una festa di prima categoria! * In merito a questo sorteggio non viene tenuta alcuna corrispondenza. I vincitori saranno avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali. I collaboratori del TCS e i loro famigliari non possono partecipare.
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divisoria centrale floreale con dei blocchi di cemento. Finito il tempo in cui bisognava tagliare le siepi più volte l’anno, come pure i complicati interventi in caso di incidente! Il provvedimento è salutare pure per i contribuenti, poiché permette notevoli risparmi. Ma gli sforzi dell’Ustra cozzano a volte contro degli imperativi in contraddizione tra loro. Allo scopo di perturbare il meno possibile la circolazione, l’Ufficio federale ha intensificato il lavoro durante la notte… nonostante in questa fascia oraria i rischi per la sicurezza degli addetti siano importanti: «Di notte la gente guida velocemente. Vanno in discoteca o tornano da una cena in compagnia», spiega Denis Rohrbasser. «Si tratta spesso di conducenti che utilizzano poco la macchina in settimana e mancano quindi dell’abitudine al volante. Il nostro personale corre di conseguenza un rischio elevato».
guardrail danneggiato, i tre «uomini in giallo» procedono alle ultime verifiche prima di ricaricare il materiale sul camion e abbandonare i luoghi. Tutto si è svolto bene questo martedì mattina, ma come d’abitudine gli automobilisti non hanno manifestato atteggiamenti di riguardo: «Abbiamo diritto spesso a colpi di clacson, quando non si tratta di gesti del dito medio e insulti», si lamenta José Rodriguez. Il quale conclude con una sua statistica personale che fa riflettere: «Non oltre il 50% degli automobilisti fa attenzione a noi».
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Jacques-Olivier Pidoux
foto Christian Bonzon, ald
Dito medio | Al lavoro ormai da molte ore sul
«Non l’avevo visto», ripetono di regola gli automobilisti che urtano la segnaletica luminosa (in alto). Grandi sforzi sono necessari per riparare i guardrail (in basso).
Un veicolo «intelligente» depone i coni sulla carreggiata te i coni sulla carreggiata e poi li rimuove agevolmente a concluUna delle mansioni più pericolose su un cantiere di manutenzione sione del cantiere. L’operazione è pilotata tramite computer dalstradale consiste nel mettere in sicurezza il perimetro vietato al l’interno dell’abitacolo, ben riparati. Non c’è più bisogno di avventraffico. Per farlo, un operaio deve deporre a mano una serie di turarsi personalmente a qualche centimetro dalle autovetture. coni lungo la corsia aperta alla circolazione, spostandosi a qualTestato durante due mesi nella regione di Winterthur, il veicolo ha che centimetro dalle automobili. Stessa cosa quando i lavori terconvinto i responsabili. «Aumenminano: l’operaio recupera i coni ta sensibilmente la sicurezza dei spostandosi nuovamente sfionostri dipendenti», osserva Beat rando il traffico. Malgrado ogni Städler. Al prezzo di 600 000 precauzione, il compito resta alfranchi, comporta solo una legtamente pericoloso: «Prima o poi gera crescita dei costi di manuci scappa un incidente», nota Beat tenzione. Städler, capo gestione presso Denaro ben investito, perché il l’ispettorato delle strade nazioveicolo possiede anche un altro nali del canton Zurigo. vantaggio: 150 metri prima delDeciso ad agire prima che l’irl’area dei lavori, depone tre banreparabile abbia luogo, il cantone de di plastica sulla carreggiata cerca un mezzo per svolgere queprovocando uno scossone al passta mansione in modo più sicuro. saggio dei veicoli, allo scopo di Dopo lunghe ricerche, Beat Städscuotere dal torpore i conducenti ler ha scovato in Olanda un veie renderli attenti all’imminente colo munito di un braccio articoQuesto veicolo farà forse presto la sua comparsa in Svizzera. cantiere. jop lato che depone automaticamen-
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Aumento fuori luogo stradale solo quando si sono prosciugate le riserve delle casse stradali di 2,8 miliardi e la Confederazione rinuncia definitivamente a qualsiasi nuovo finanziamento trasversale delle rotaie attraverso la strada. In terzo luogo, nel caso di un’ulteriore riscossione di tributi, per gli automobilisti ci deve essere un chiaro valore aggiunto, ma il TCS ritiene che non sia assolutamente il caso di questa proposta. Per quanto riguarda il previsto contrassegno autostradale elettronico, per motivi di protezione dei dati, il club chiede che si mantenga il collaudato sistema del bollino autoadesivo. tg
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Keystone
respinge il rincaro del contrassegno autostradale da 40 fino a 100 fr. previsto dalla Confederazione. In primo luogo perché non è accettabile che gli automobilisti vengano chiamati alla cassa per finanziare i costi di manutenzione e gestione degli attuali 400 km di strade, per i quali sinora erano responsabili i Cantoni. Il TCS critica il fatto che questa baruffa di competenze tra Confederazione e Cantoni sia risolta a spese degli automobilisti. In secondo luogo, il club è del parere che si debba considerare un aumento del prezzo del contrassegno auto-
il consulente
Urs-Peter Inderbitzin
Il TCS respinge l’aumento del prezzo del contrassegno autostradale sino a 100 franchi per tre fondati motivi.
› Nella procedura di consultazione il TCS
9
A fine marzo la consigliera federale Doris Leuthard (a sinistra Rudolf Dieterle dell’Ustra) ha spiegato i suoi piani riguardanti il rincaro del contrassegno autostradale.
Una decisione controversa delle ferrovie
Iniziativa contro i pirati della strada
Non più biglietti su Intercity e InterRegio
Si sfondano porte aperte
A partire dal cambio di orario di dicembre 2011, ci sarà l’obbligo del biglietto per i treni a lunga percorrenza (InterCity e InterRegio). In altre parole: non si possono più comprare biglietti dal personale di bordo. Chi non possiede un titolo di viaggio, verrà multato. Ad essere gabbati sono i passeggeri stranieri e la critica a questa decisione è piuttosto grande. I responsabili vorrebbero almeno trovare una soluzione assieme al personale di bordo, definendo a quali condizioni si possono concedere delle eccezioni. hwm
Recentemente è stata depositata l’iniziativa popolare contro i pirati della strada. La Federazione stradale svizzera (FSS), di cui fa parte anche il TCS, considera «fuori luogo un ancoraggio a livello di Costituzione di un catalogo di misure dettagliato per la lotta ai pirati della strada e agli eccessi di velocità». C’è bisogno di intervenire ma a livello di legge: devono essere introdotte regole più severe nel quadro del progetto «Via sicura». Per la FSS, l’iniziativa popolare sfonda porte aperte ed è dunque da respingere. tg
Le regole del traffico vigono anche sui laghi Si ritorna a remare e pagaiare. Materassini gonfiabili e gommoni tornano a solcare i nostri laghi. Una vera festa. Tuttavia occorre sapere che esistono regole anche per «gli aiuti al galleggiamento» oppure i mezzi da svago o da bagno. Queste imbarcazioni da spiaggia – come vengono definite ufficialmente – non richiedono alcun numero d’immatricolazione, ma possono essere impiegate unicamente entro 150 metri dalla riva oppure dal natante da cui sono state messe in acqua. La traversata del lago a bordo di un canotto o di un materassino è quindi vietata se non è accompagnata da un natante immatricolato. Proibito pure addentrarsi in riserve di piante acquatiche quali canneti, giunchi o ninfee. Le zone chiuse alla navigazione sono segnalate con boe di colore giallo. Natanti a motore possono avvicinarsi a meno di 150 metri dalla riva soltanto per approdare o per partire, stazionare o attraversare passaggi stretti. Essi devono inoltre scegliere la via più breve. La velocità è inoltre limitata a 10 km/h. Infine, chi viaggia su uno specchio d’acqua è chiamato ad un particolare dovere di precauzione: deve segnatamente vegliare a non mettere in pericolo nessuno, a non arrecare danni a beni altrui né all’ambiente, oltre che prestare attenzione alla navigazione di linea e alla pesca. Ulteriori restrizioni basate su altre norme sono peraltro possibili. Sul Lago di Baldegg (canton Lucerna) – di proprietà di Pro Natura – i vari tipi di navigazione sono proibiti. Chi trasgredisce le prescrizioni, non riceve una multa come per la circolazione stradale, ma è chiamato a comparire davanti al giudice, il che significa non soltanto la multa, ma anche le spese di giustizia. Le infrazioni su laghi e fiumi possono essere punite con l’arresto o la multa, ma nei casi gravi – quando sono messe in pericolo le persone – anche con la detenzione fino a 3 anni.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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società e mobilità | touring 12 | 7 luglio 2011
Guerra agli ingorghi stradali Per molto tempo i Cantoni hanno fatto di testa propria nel regolare il traffico sulle strade nazionali. Dal 2008, nella centrale di gestione del traffico a Emmenbrücke si cerca di risolvere il problema a livello nazionale. Ma si è soltanto all’inizio.
› Sino alla fine del 2007, sui trafficatissimi
1800 chilometri della rete svizzera delle strade nazionali dominava una regia cantonale per quanto riguarda la gestione del traffico: ogni centrale di comando della polizia dirigeva il traffico autostradale più o meno secondo propri criteri, dunque senza una visione nazionale. Una procedura che ha portato a misure non coordinate tra loro, che non hanno fatto altro che peggiorare la situazione soprattutto nel caso di code che oltrepassano i confini cantonali.
Centralizzazione | Da quando le strade
annunci del traffico per tutta la Svizzera nelle rispettive lingue nazionali. Il Touring Club Svizzero è uno dei cofondatori e titolari di Viasuisse; il direttore generale del TCS Bruno Ehrler è il presidente del consiglio di amministrazione.
Molte fonti | Non solo il personale di Via-
suisse, che sfrutta anche gli avvisi automatizzati di colonne (tel. 0800 800 020), ma anche gli operatori della centrale di gestione nazionale a Emmenbrücke devono fare riferimento alle indicazioni dei rispettivi corpi di polizia, con cui sono in costante contatto. A ciò si aggiunge un complesso sistema di raffigurazione della situazione del traffico. Lo strumento più importante sono i 310 contatori online, che forniscono dati dettagliati sulla situazione della circolazione: attraverso immagini live di 450 telecamere lungo il tragitto vengono salvati i dati così raccolti. Tutto serve a registrare la situazione del traffico sulle strade nazionali,
foto hwm, ald
nazionali sono sotto la responsabilità della Confederazione, secondo «La nuova impostazione della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni» (NPC), si stanno facendo lenti progressi in fatto di coordinamento. Una delle realizzazioni è l’inaugurazione, il primo febbraio 2008 a Emmenbrücke vicino Lucerna, della Centrale nazionale di gestio-
ne del traffico (VMZ-CH). Da qui, un giorno dovrebbero venire gestite in modo centralizzato le strade nazionali al fine di evitare, o comunque di ridurre, gli incolonnamenti. Nell’avveniristico edificio, che dovrebbe essere terminato con un investimento di 10 milioni, lavorano attualmente venti persone che si suddividono la giornata in tre turni (nel fine settimana in due turni). La struttura non è ancora sfruttata al cento per cento e si sta procedendo alla creazione di nuovi posti di lavoro. I dipendenti della centrale di gestione del traffico non sono comunque senza lavoro, al contrario: nel quadro attuale delle possibilità, già adesso coordinano il traffico sulle strade nazionali, controllano il traffico pesante sull’asse nord-sud, in particolare nel tunnel del San Gottardo, monitorano i cantieri (attualmente sono 263) e lavorano in collaborazione con la centrale delle informazioni sul traffico nazionale Viasuisse a Bienne. La redazione redige ed elabora gli
Il responsabile di gruppo Mario Frei segue sui monitor la situazione del traffico sulle autostrade e reagisce in base alle segnalazioni.
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33 milioni di ore di colonne in Svizzera
In questo edificio avveniristico nel canton Lucerna si gestisce il traffico autostradale svizzero.
analizzarla e ordinare le necessarie misure (deviazioni, riduzioni della velocità ecc.). Tuttavia Michael Müller, direttore del settore Informazione e Comunicazione, che ha accompagnato «Touring» nella visita della centrale a Emmenbrücke, invita a non farsi troppe illusioni: «La gestione del traffico ha un raggio di azione limitato, se non ci sono alternative». In altre parole significa che in Svizzera, piccola e densamente popolata, si può fare molto di meno rispetto ad altri Paesi in cui lo spazio a disposizione è più ampio e dunque esistono più itinerari alternativi.
Agire direttamente | È, dunque, ancora più importante la segnaletica attiva sulle strade nazionali. Uno strumento cruciale
sono i limiti di velocità adattabili in modo dinamico, cartelli con annunci e segnali luminosi. Solo recentemente, nel quadro di un progetto pilota il personale dell’Ustra può azionare da sé a partire da Emmenbrücke gli impianti di gestione del traffico nel triangolo tra le A1, A2 e A3. Ma si dovrà attendere ancora un po’ di tempo per arrivare al punto che il personale della centrale lucernese possa agire direttamente in tutto il Paese. Gli strumenti necessari possono venire installati solo nel quadro delle normali misure di manutenzione di determinati tratti autostradali. In questo modo, solo al più presto nel 2020, si potrà sfruttare appieno la centrale di gestione nazionale del traffico inaugurata nel 2008.
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Heinz W. Müller
Gli utenti delle strade perdono ogni anno sulla rete di strade nazionali ben 33 milioni di ore a causa delle code. Un dato che provoca all’economia costi attorno a 1,2 miliardi di franchi. Lo scrive nero su bianco il «Rapporto sui flussi di traffico 2009» dell’Ufficio federale delle strade (Ustra). La ragione principale delle code è il congestionamento, che provoca due terzi circa (8029 ore) di tutti gli incolonnamenti (soprattutto negli agglomerati). Ulteriori cause sono incidenti e cantieri. L’area di Zurigo rimane il punto di maggior concentrazione di code in Svizzera. Dal 2003, il numero di ore d’incolonnamenti sulla circonvallazione nord Zurigo–Winterthur (3512 ore) è praticamente raddoppiato e corrisponde a quasi un terzo delle ore di coda sull’intera rete di strade nazionali. L’inaugurazione della circonvallazione Zurigo ovest sulla A3 non ha portato sollievo, anzi tutt’altro. Il congestionamento è intenso anche attorno a Basilea, Berna, Losanna e Ginevra. L’autostrada A1 tra Berna e il raccordo di Wiggertal è spesso sovraccaricato di traffico. La situazione è più scorrevole tra Härkingen e Wiggertal grazie a corsie supplementari. La A2 tra Erstfeld e Biasca (tunnel del San Gottardo) produce ogni anno il 13% di tutte le ore di coda sulle strade nazionali. Gli ingorghi si registrano soprattutto nei fine settimana e durante gli esodi vacanzieri. hwm/tg
«Ai corpi di polizia non mancherà il lavoro» » La centrale non sembra essere sfruttata appieno. Cambierà
la situazione? Marc Wijnhoff: Ci vorrà ancora un po’ di tempo sino a che la centrale di gestione nazionale del traffico sarà in servizio al cento per cento. Il motivo è soprattutto tecnico. Per motivi storici, gli impianti attualmente a disposizione sono orientati a un sistema decentralizzato e dunque tecnicamente poco compatibili tra loro. Per questo motivo, la maggior parte degli impianti di gestione del traffico vengono diretti a partire dai Cantoni. La centrale a Emmenbrücke si prenderà carico in modo graduale dei compiti attualmente svolti a livello cantonale. Ma in questa maniera non si sottrarrà lavoro alle centrali della polizia? Il coordinamento delle forze d’intervento, la gestione delle telefonate di emergenza, la decisione di misure per affrontare situazioni straordinarie in seguito a incidenti, auto in panne ecc. rimangono di competenza della polizia. Inoltre nei prossimi anni aumenterà la necessità di coordinamento tra la gestione del traffico sulle autostrade e il resto della rete stradale, sulle quali i corpi di polizia rimangono responsabili anche per la gestione operativa del traffico. In conclusione, alla poli-
zia non mancherà il lavoro anche quando la VMZ-CH sarà completamente operativa. È in progetto l’integrazione della centrale delle informazioni sul traffico Viasuisse nella centrale di Emmenbrücke? Direi proprio di no. Noi intendiamo concentrarci sulla gestione operativa del traffico stradale. Per questo motivo abbiamo deciso da subito di affidare a Viasuisse l’elaborazione a livello redazionale e la diffusione delle informazioni sul traffico. In questo settore Viasuisse dispone di un’esperienza pluriennale e una competenza dimostrata giorno dopo giorno. Inoltre, essa dispone di un accesso diretto alla SSR idée suisse così come ad altri utilizzatori di informazioni sul traffico. Uno scambio permanente di dati è garantito in ogni momento da sistemi tecnici. Intervista: hwm
«
Marc Wijnhoff, direttore della Centrale di gestione del traffico (VMZ-CH), Emmenbrücke
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Cane e padrone protetti Per far sì che cani o gatti a bordo non distraggano il padrone e lo mettano in pericolo, devono essere assicurati bene. Il TCS ha verificato diversi sistemi.
› Al giorno d’oggi, il cane è praticamente un
membro della famiglia a pieno titolo, dunque è anche l’accompagnatore in numerosi viaggi nel tempo libero. Ma anche i gatti non sono da meno, anche se viaggiano soltanto per la visita annuale dal veterinario. Per far sì che i quattro zampe e anche i loro padroni siano protetti in maniera adeguata ed i viaggi si svolgano col minore stress possibile, questi animali devono essere messi in sicurezza. Non da ultimo anche per rispettare le disposizioni di legge vigenti (vedi riquadro). Per la mobilità con gli animali domestici esistono diversi sistemi di sicurezza, che vengono testati mediante crash-test sul loro grado di sicurezza e sulla loro maneggevolezza.
Poche chance | I crash-test effettuati
hanno dimostrato che, nel caso di un incidente stradale a 50 km/h, le probabilità di sopravvivenza per un cane non posto in condizioni di sicurezza sono molto scarse. Il cane va a sbattere in avanti, con un peso 25 volte il suo, sul parabrezza oppure contro il poggiatesta e lo schienale anteriori. Nel caso di un incidente del genere le conseguenze per il conducente ed il passeggero sono notevoli. Anche una coperta protettiva che viene usata per il trasporto del cane sui sedili posteriori non può cambiare nulla, poiché serve solamente per proteggere dallo sporco. Molto meglio le cinture di sicurezza per cani che, in combinazione con una bardatura, proteggono le persone impedendo al cane, nel caso d’incidente, di venire catapul-
tato in avanti. Le cinture vengono fissate alla cintura di sicurezza in dotazione sul veicolo, alla chiusura della stessa oppure agli attacchi Isofix nei nuovi prodotti. Le cinture di sicurezza per cani con chiusure in plastica non offrono alcuna sicurezza nel caso di una collisione o di una frenata a fondo, dato che si spezzano facilmente. Per contro, i sistemi che hanno superato i crash-test con chiusure in metallo e doppio allacciamento al sistema della cintura hanno dato buoni risultati, ma proteggono in prima linea le persone e non il cane: l’animale, infatti, urta comunque contro lo schienale del sedile e si ferisce gravemente.
Box per il trasporto | Ulteriori sistemi di
sicurezza sono reti o grate, che dividono lo spazio interno dell’auto. Dato che esistono diverse reti e grate e fatte di diversi materiali, questo sistema non può essere valutato in modo generale. Il materiale e il fissaggio devono essere predisposti per diversi
quintali, solo in questo modo, nel caso di una collisione, l’animale non viene catapultato in avanti. L’ideale sono delle grate solide che vanno dal tetto sino al pavimento. I box di plastica per il trasporto offrono, se piazzati in modo ottimale e ben fissati, una buona protezione sia per il cane sia per il passeggero anteriore. Tanto più il box è stabile, tanto più è sicuro. Al momento di piazzarlo è importante che venga appoggiato sul davanti. I piccoli box si collocano al meglio nello spazio per i piedi dietro il sedile del passeggero, i grandi box, invece, di traverso alla direzione di marcia nello spazio di carico direttamente appoggiati allo schienale. Per il TCS, il sistema più sicuro per il trasporto dei quattro zampe è il box metallico installato in modo fisso nello spazio di carico. Il cane non può nuocere a nessuno ed è ben protetto grazie al fissaggio stabile anche nel caso di una collisione.
Nel trasporto di animali, devono essere rispettate le norme dell’Ordinanza sulla protezione degli animali e della Legge federale sulla circolazione stradale (LCStr). L’Ordinanza prescrive che gli animali devono disporre di spazio sufficiente, non devono subire danni e non soffrire. Stando alla LCStr, vanno messi in sicurezza in modo che non danneggino o diano fastidio e non possano cadere. Lo stesso vige nella maggioranza dei Paesi europei. All’estero è d’obbligo un passaporto UE per animali. Meglio informarsi all’Ufficio federale di veterinaria sulle norme d’ingresso. TCS c+p
TCS
Trasporto di animali
Un box fisso offre la miglior protezione per cane e padrone durante i viaggi in auto.
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nr/TCS c+p
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Termine di invio: 29 settembre 2011 fino ad esaurimento delle scorte
Tagliando d‘ordinazione Ordino a prezzo speciale (+ spese di spedizione):
pz Ghirlanda di bandierine 10 bandierine 20 x 30 cm Fr. 118.80/pz invece di Fr. 198.–/pz (N. art. 90111.00) + spese di spedizione Fr. 9.50 pz Bandiera svizzera LED 50 x 50 cm Fr. 58.80/pz invece di Fr. 98.–/pz (N. art. 90112.00) + spese di spedizione Fr. 9.50 pz Bandiera svizzera LED 100 x 100 cm Fr. 118.80/pz invece di Fr. 198.–/pz (N. art. 90113.00) + spese di spedizione Fr. 14.50 Cognome:
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test e tecnica | touring 12 | 7 luglio 2011
Focus incarna il dinamismo La terza generazione della Ford Focus mette accenti su design, comportamento stradale, sicurezza ed economicità. Test della Focus 1.6 TDCi Titanium. golarmente un modello di successo. E Ford, con la terza generazione della Focus è riuscita proprio in questo, presentando una vettura che promette una buona dose di sportività e molto piacere di guida. Se il modello precedente era ancora un po’ goffo, la nuova linea è infatti più elegante e smaliziata. Particolarmente piacevole è l’insolito posteriore. In concreto, non solamente l’apparenza, ma anche le proprietà di guida della Ford Focus 1.6 TCDi Titanium sottoposta al nostro test, con i suoi 115 CV, sono accattivanti. Su questo punto gli ingegneri di Ford hanno lavorato sodo e la nuova Focus è ben piantata sulla strada, affronta le curve con bravura, offre buone reazioni e dimostra grande sicurezza. Il telaio sportivo ma non troppo rigido e stabile, così come lo sterzo diretto garantiscono un potenziale di piacevolezza nella guida. La terza generazione della Ford Focus incarna, dunque, il divertimento allo stato puro e pone nuove sfide nel segmento, grazie anche a numerosi e utili sistemi di assistenza alla guida.
sori dei sistemi di assistenza, scende lungo il parabrezza e richiede qualche tempo per abituarvisi. Oltre a ciò, sulla Focus anche la visibilità laterale e posteriore è molto limitata, per cui i sensori di parcheggio sono un must. Il bagagliaio, con un volume di 365 l, è spazioso per la categoria. Unico neo l’altezza del bordo di carico. Chi ha bisogno di più spazio può ottenere 1148 l ribaltando i sedili.
Poca esplosività | Non appena il turbo-
diesel da 1.6 litri sale di giri, la Focus si dimostra dinamica. Il motore gira molto bene e con eleganza. Inoltre, ciò che più conta oggi, è molto economico. Ma prima di arrivare a ciò, ci vuole del tempo. Il motore manca un po’ di esplosività in avvio e impiega 10,9 secondi per spingere l’auto a 100 km/h. Se i giri scendono sotto i 1500 g/min, occorre scalare marcia, altrimenti il motore non riesce a rilanciare la vettura. Nonostante innesti un tantino lunghi, l’inserimento delle marce è morbido e piuttosto preciso. Ben riuscito è il telaio equili-
Focus appare compatta. Un’impressione che inganna, perché l’abitacolo sportivo appare spazioso, ad eccezione dei sedili posteriori, che a causa della linea del tetto, che ricorda un coupé, non offre molto spazio per la testa. Una dualità che si percepisce fin dal momento in cui si aprono le portiere: l’ambiente interno viene infatti illuminato di luce rossa, ma vira al blu al momento di chiuderle. Sempre in blu sono illuminati gli strumenti principali, ben piazzati e leggibili. Leggibilità e visibilità che si esauriscono purtroppo qui, poiché la console centrale e il volante sono tempestati di numerosi pulsanti e comandi. Quasi come su un’astronave. Dietro lo specchietto retrovisore centrale, un guscio di plastica, che racchiude i sen-
+ –
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Interni coerenti | Vista da fuori la nuova
Più o meno
foto Mathias Wyssenbach
› La regola recita che basta migliorare re-
Ottimo telaio con proprietà equilibrate, consumi moderati, buona offerta di spazio nel vano bagagli, ampio equipaggiamento di sicurezza e comfort, buon rapporto prezzo/prestazioni, ottima comodità di guida.
Visibilità anteriore, posteriore e laterale limitate, vano di carico alto, necessità di assistente di parcheggio, sistemi di assistenza non tutti «maturi», palese difficoltà di ripresa, margine sotto tetto ristretto sul posteriore.
L’ingombrante guscio di plastica sul parabrezza.
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La terza generazione della Ford Focus brilla per il design elegante e l’assetto sportivo ma confortevole.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»
Ford Focus 1.6 TDCI Titanium
Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDM Distinctive
Citroën DS4 1.6 HDi SO Chic
Opel Astra 1.7 CDTi Cosmo
38 350.– 1560 85/115 270/1750 4,3 A2 70 –.76 11333 12/2011
35 450.– 1598 77/105 280/1500 4,41 A2 705 –.71 11133 18/20105
37 150.– 1560 82/112 270/1750 4,71 A2 696 –.75 11133 1/20116
36 000.– 1686 92/125 280/2000 4,61 A2 707 –.76 11333 5/20107
dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/ anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Alfa Romeo 1.4 MA Distinctive 6 Citroën C4 2.0 HDi 7 Opel Astra 1.6 T Sport
1
Il cruscotto con una pletora di pulsanti.
Avvolgitubo automatico
Basta con l’arrotolare il tubo a mano!
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STOP ANYWHERE L’elemento più importante non si vede! Mentre con i normali avvolgitubo il tubo estratto rientra fino all’ultimo punto di attacco, la geniale meccanica brevettata del WATERROLL mantiene il tubo esattamente alla lunghezza estratta da Lei!
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SLOW RETURN Un’altra caratteristica degna di nota: i normali avvolgitubo tirano il tubo con «forza bruta» e a velocità elevata, cosa che può causare danni e in casi estremi anche incidenti. WATERROLL invece fa rientrare gradualmente il tubo e lo riavvolge perfettamente.
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Scheda tecnica �
m 8c –8 61
�
passo 265 cm
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lungh. 436 cm (larg. 182 cm)
�
148 cm
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cm 13 –1 89
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95 cm
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107 cm
� �
larghezza interna: anteriore 146 cm, post. 143 cm bagagliaio: 365–1148 litri pneumatici: 215/50 R 17, min. 205/55 R 16
VEICOLO PROVATO Ford Focus 1.6 TDCi Titanium; 5 porte, 5 posti; 38 350 fr. (auto del test: 44 563 fr.) Gamma: dalla 1.6Ti-VCT Ambiente (24 400 fr.) alla 2.0 16 V Duratorq TDCi Titanium (40 850 fr.) Opzioni: pacchetto Driver Assistant (1600 fr.), vernice metallizzata (1150 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica, 1 anno garanzia extra Ford; 12 anni contro la ruggine (condizioni) Importatore: Ford Motor Company SA, Geerenstrasse 10, 8304 Wallisellen, www.ford.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri diesel 1.6 turbo, 115 CV; trazione anteriore, cambio a 6 marce Peso: 1455 kg (auto del test), totale ammissibile 1900 kg, carico rimorchiabile 1200 kg
brato, che offre sportività senza penalizzare la comodità. La Focus curva con la precisione di un go-kart, non ha praticamente sottosterzo e rimane stabile come su due binari nella carreggiata. Riusciti anche i sedili, ben rifiniti e dalla buona tenuta laterale.
Sistemi d’assistenza | Il fattore sicurez-
za e sistemi di assistenza sono centrali sulla Ford Focus. Già nella versione di serie, la Focus Titanium è ben equipaggiata per la categoria: luci automatiche, sensore pioggia, regolatore di velocità o assistenza alla partenza in salita. Ciò che non ha rivali per questa categoria sono inoltre i sistemi opzionali a prezzi vantaggiosi. Ad esempio sul veicolo testato erano istallati regolazione
automatica degli abbaglianti, mantenimento della corsia, rilevamento di veicoli nell’angolo morto, attivazione automatica della frenata in città e riconoscimento dei segnali stradali (pacchetto Driver Assistant a partire da 1600 fr.). Riconoscimento dei segnali e rilevamento delle vetture nell’angolo morto peraltro non sono ancora calibrati in modo ottimale. I freni agiscono rapidamente e la vettura si ferma dopo 36,7 metri. In fatto di sicurezza, la Focus guadagna punti già nella versione base. Come nelle versioni precedenti, anche la terza era della Focus farà la gioia dei fan per la linea sportiva, il motore economico ma dalle ottime prestazioni e in particolare per le caratteristiche dinamiche della guida. La versione Ambiente è ottenibile a partire da 24 400 fr. con motore da 105 CV 1.6 a benzina. Felix Maurhofer
‹
I passeggeri posteriori devono fare attenzione all’alta soglia d’entrata. La visibilità posteriore è limitata. Gradevole la coda di nuova concezione.
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 10,9 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 7,4 s 80–120 km/h (in 4a) 8,7 s Diametro di sterzata: 11,6 m Insonorizzazione: 60 km/h: 60 dBA 11113 120 km/h: 70 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36,7 m Visibilità circolare Equipaggiamento
11111 11133 11111
COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore
mano d’opera (fr.)
20 000/12 0,6 87.– 40 000/24 1,2 174.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 26,2 6048.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi variabili
Ford Focus 1.6 TDCi Titanium in dettaglio
15 000 30 000
76 52
608.– 608.–
ABITACOLO 11113 L’abitacolo nel complesso è spazioso, benché a causa della linea simile ad un coupé lo spazio posteriore è piuttosto limitato. Il bagagliaio è spazioso, con 365 litri di volume, ma il vano di carico è alto. Diversi sono i vani portaoggetti.
346.– 693.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Ford da 125 a 185 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 5,3 3,7 fabbrica 5,1 3,7 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 5,5 l/100 km serbatoio: 53 litri
4,3 4,2 111 g/km 167 g/km A 11113
autonomia 964 km
�
TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger
COMFORT 11113 La regolazione delle sospensioni offre un buon compromesso tra rigidità e comfort. Sedili sportivi ben rifiniti e con la giusta tenuta laterale. L’uso dei vari pulsanti e comandi sulla console centrale e sul volante richiede un certo tempo di apprendimento. DOTAZIONE 11111 La versione Titanium è ottimamente equipaggiata con climatizzatore automatico a due zone, regolatore di velocità,
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sistema audio Sony, luci automatiche e sensore per la pioggia. PRESTAZIONI 11113 Il turbodiesel nel complesso si comporta bene. Nonostante qualche difficoltà di ripresa alla partenza, in seguito la potenza è sorprendente e garantisce alla Focus le necessarie prestazioni di guida. Il motore gira bene e consuma anche poco. COMPORTAMENTO 11111 L’assetto della nuova Focus è ottimo e permette curve precise e dirette, con poco sottosterzo e buona tenuta di strada. La manovrabilità è pure buona. SICUREZZA 11112 La versione di base offre un’ottima dotazione di sicurezza. Gli optional sono il top.
Rilassatevi nella vostra vasca idromassaggio Un’esperienza di benessere da vivere in casa e all’aperto
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Con brio in controtendenza Anni luce di distanza dalle insipide Sonata, la prorompente familiare Hyundai i40 aggiunge tecnologia e qualità percepita al classico rapporto qualità/prezzo coreano. la station wagon Hyundai i40 dovrebbe accelerare la già irresistibile ascesa della marca coreana. Per riuscirvi, entra in una nuova fase che propone standard qualitativi vicini all’alta gamma e prezzi abbordabili. Audace, si fa gioco dei canoni stilistici del segmento delle auto familiari esibendo una linea slanciata che associa carrozzeria dalle nervature dinamiche con un posteriore ispirato ai coupé. Il tutto coronato da luci diurne LED dal disegno intrinseco. Ma questo vettore d’immagine non si limita agli effetti stilistici. I materiali di pregio che guarniscono l’abitacolo e l’ergonomia dei comandi l’avvicinano ai modelli di alta gamma. Così come gli equipaggiamenti innovativi della versione superiore, che monta sedili ventilati, assistenza al parcheggio e navigatore. Con la differenza fondamentale che tutto è di serie. Questa grande station wagon ha un ampio bagagliaio, molto vicino al top della categoria e molto accessibile grazie all’inserimento basso del pianale. Gli occupanti dei sedili posteriori godono di molto spazio per le gambe, con l’unico inconveniente che non possono infilare i piedi sotto i sedili anteriori. L’insonorizzazione è stata oggetto di particolare cura. Così come il telaio, fondamentalmente rigido e imperturbabile, ma che dà un’impressione un po’ asettica.
foto ald
› Sviluppata specificamente per l’Europa,
I designer della familiare Hyundai i40 si sono ispirati all’arte moderna... e si vede!
Degno di nota il raggio di sterzata ridotto. Discretamente valoroso, il motore a benzina 2 l da 177 CV a iniezione diretta fa il suo onesto lavoro. Il diesel da 136 CV si dimostra più brillante, mentre la versione da 115 CV è tra le più economiche del segmento. Associata ad un sistema start-stop, promette consumi modesti: 4,3 l/100 km e 113 g/km di CO2. Non contenta di proporre un prezzo concorrenziale, la familiare
Hyundai i40 si profila con una garanzia di 5 anni e 5 anni o 100 000 km di manutenzione gratuita. Anche in questo ambito, siamo nell’alta gamma, ma senza ritrovarne pure i prezzi. MOH
‹
Tecnica: station wagon; 5 posti; lunghezza: 4,77 m; bagagliaio: 553–1719 l Motori: benzina 135/177 CV, diesel 115/136 CV Prezzi: da 30 990 fr. (1.6 GDi Comfort) a 44 990 fr. (1.7 CRDi Premium), lancio il 26 agosto; versione berlina 4 porte per fine 2011.
Vetture aziendali strategiche L’importatore Hyundai prevede di smerciare dal 40 al 45% delle station wagon i40 attraverso le flotte aziendali. Quest’obiettivo ambizioso è significativo dell’importanza rappresentata da questo settore, oggi dominato dalle marche europee. Specialista in gestione di parchi veicoli, la società Arval stima la vendita annua per il 2010 a 107 000 unità, compresi i veicoli utilitari leggeri. «Questo mercato riveste un’importanza strategica per gli importatori che devono certo concedere margini ridotti, ma recuperano sul volume delle vendite. A ciò si aggiunge poi il servizio dopo vendita e i pezzi di ricambio», annota Danilo Bertocchi, direttore commerciale di Arval Svizzera. I veicoli aziendali sono acquistati con modalità diverse che variano dall’acquisto puro e semplice fino al «leasing full service». Protagonista
di un successo crescente, quest’ultima formula consiste in pratica a una sorta di noleggio a lungo termine, per esempio su 4 anni. Le società che offrono questa prestazione assumono l’intera gestione del veicolo (manutenzione, ripara-
Indispensabile per i veicoli di flotta: bagagliaio voluminoso e pratico come quello della Hyundai i40.
zioni ecc.). «Oltre al fatto di potere pianificare i costi del veicolo nel tempo, il cliente beneficia anche di riduzioni sui prezzi dei pezzi di ricambio, quali ad esempio i pneumatici», annota Danilo Bertocchi, la cui società gestisce circa 50 000 veicoli. In generale, i ribassi ammessi sui veicoli di flotta variano tra il 10 e il 15% circa, o anche di più in caso di grosse ordinazioni. La vettura di flotta classica utilizzata dai rappresentanti è la VW Passat, oggi detronizzata dalla Skoda Octavia. Da notare che un numero crescente di aziende adottano direttive che privilegiano veicoli rispettosi dell’ambiente. Una tendenza marcata, che secondo un sondaggio promosso da Arval, si registra maggiormente all’estero rispetto alla Svizzera. Il fatto che le imprese svizzere sono meno obbligate a limare i costi potrebbe spiegare questo fenomeno. MOH
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Vacanze in auto Preziosa lista di controllo Per lanciarsi in un lungo viaggio in automobile bisogna prepararsi minuziosamente. A tal scopo, il TCS ha elaborato una lista di controllo catalogando i principali elementi da portare in viaggio. Gilet di sicurezza, adesivo CH, chiave di riserva, cavi elettrici e cavo di rimorchio: sono alcuni dei punti su cui apporre la croce su questa lista facile da scaricare su www.tcs.ch > auto-moto. Un controllo preventivo in uno dei 18 centri tecnici del TCS rassicurerà sull’affidabilità del suo veicolo. Rivolgersi a www.centri.tcs.ch.
foto ald, Keystone
L’usato si vende bene
Nuovi fari e nuova calandra: ma la nuova Freemont assomiglia ancora molto alla Journey.
Si scrive Fiat, si legge Dodge
Primo semestre rallegrante Non meno di 414 000 automobili usate sarebbero state vendute nel primo semestre di quest’anno. La crescita stimata in 9,2% da EurotaxGlass è da mettere all’attivo della ripresa congiunturale. Gli aumenti più marcati sono costituiti dalle micro cittadine (+15%), dal gruppo cabriolet/roadster (+17%) nonché dalle auto di lusso (+12%). Nonostante una leggera flessione prevista nel secondo semestre, le vendite annuali dovrebbero superare la soglia delle 800 000 unità.
È nata la primogenita del matrimonio tra Fiat e Chrysler. Seguiranno altre sette italo-americane che amplieranno considerevolmente la gamma dei modelli Fiat.
› La cosiddetta «Fiat-Chrysler connection»
concretizzata nel 2009 porta i primi frutti. Dopo che a inizio giugno Torino ha reso noto di aver rilevato la maggioranza del colosso statunitense, a fine mese è stato presentato il primo modello italo-americano: la sport utility familiare Freemont. Tuttavia, la sette posti di 4,89 m di lunghezza non è una vera italiana, bensì una Dodge Journey, che sarà peraltro commercializzata come tale dall’altro capo dell’Atlantico. L’unione Fiat-Chrysler darà presto vita ad altri sette modelli congiunti. In questo modo Fiat intende ridurre i costi ed ampliare il suo ventaglio di proposte. Secondo Paolo Gagliardo, direttore marketing di Fiat, entro il 2014 la metà dei modelli uscirà dalla piattaforma comune. «La Freemont è una singola pennellata di un grande dipinto», profetizza Gagliardo che, con riferimento alla nuova SUV, promette «soluzioni innovative Fiat su una solida ed affidabile Chrysler». Per l’edizione europea gli ingegneri di Fiat si sono impegnati a fondo e hanno dato alla vettura un carattere un po’ più europeo con due nuove motorizzazioni. Per il lancio sul mercato, la Freemont è proposta a trazione anteriore e due motori diesel: il 2.0 Multijet 16V da 140 o 170 CV. In autunno
saranno disponibili anche le versioni 4�4 e un cambio automatico a 6 rapporti in combinazione con i propulsori diesel ed un motore a benzina 3,6 litri V6 da 276 CV. L’intervento di Fiat ha anche permesso di migliorare la taratura delle sospensioni e la guidabilità. L’uso di materiali insonorizzanti ha permesso di ridurre le vibrazioni e l’elevata rumorosità. La monovolume viaggia con piacevolezza ed è indubbiamente più maneggevole della Dodge Journey. Per muovere i suoi quasi 1900 kg i 170 CV sono però assolutamente necessari. Con le sue 32 configurazioni possibili e i 20 vani portaoggetti la Freemont è una monovolume familiare economica che cancella dal portafoglio Fiat i modelli Ulysse, Multipla e Croma. È ottenibile da giugno negli allestimenti Freemont e Freemont Urban. La prima versione è già ben dotata e dispone di serie di climatizzatore automatico trizona, touchscreen, sensore della pressione dei pneumatici, impianto d’allarme e rialzi di sicurezza per i bambini già compresi nei sedili. nr
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Tecnica: monovolume familiare 7 posti; 5 porte; lunghezza: 4,89 m; bagagliaio: 145–1461 l Motori: 2.0 l turbodiesel, 140/170 CV Consumi (fabbrica): da 5,3 a 8,3 l Prezzi: da 39 150 fr. (2.0 l 140 CV Freemont) a 42 650 fr. (2.0 170 CV Freemont Urban).
Un tocco di Colette Aston Martin Cygnet Questa microcittadina incaricata di abbassare le emissioni di CO2 della marca britannica esce ora con una serie speciale di 14 esemplari ridisegnati da Colette. Ispirandosi al tema del «cioccolato amaro», la casa di moda parigina ha creato un interno in pelle marrone trapuntata. Tocchi azzurrognoli tappezzano l’insieme della vettura, dai cuscini posti sopra il divano ai contorni della calandra. Un esercizio di stile… fatturato a 48 995 euro!
Satellite europeo Lancio in ottobre La messa in orbita dei primi due satelliti europei Galileo è programmata per il 20 ottobre. Se tutto va secondo i piani, molti servizi saranno operativi dal 2014. A cominciare dal sistema di assistenza alla guida automobilistica che farà concorrenza al GPS americano.
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Vacanze in Italia
Liguria
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viaggi e tempo libero | touring 12 | 7 luglio 2011
Lukas diventa un uomo rana Nuotare sott’acqua come un pesce è il sogno di tanti. Il giovane Lukas ha quindi deciso di frequentare corsi di sub in Egitto. E non se ne è pentito affatto.
› Il battello delle immersioni «Ocean Bird»
oscilla e sbuffa in mezzo alle onde del Mar Rosso, mentre i sommozzatori vengono sbattuti di qua e di là. Il balletto ondoso dura un’oretta, sino a quando l’imbarcazione viene ormeggiata sopra il banco corallino di Abu Galawa Soraya e la situazione si fa più calma. Il maestro di sub egiziano, Mostafa Abdel Mobdy, ha disegnato uno schizzo della barriera corallina e spiega all’allievo Lukas, come deve svolgersi l’immersione a una profondità di 16 metri.
Ogni dettaglio viene discusso a fondo e i subacquei, prima di indossare la muta, la cintura con i pesi, il gilet con le bombole (chiamato in gergo «jacket»), le pinne e la maschera, ripassano il controllo di sicurezza e soltanto alla fine saltano in acqua dalla piattaforma del battello.
Nuova dimensione | Dopo qualche batti-
to di pinna in superficie, Mostafa dà il segnale per l’immersione: Lukas fa fuoriuscire l’aria e si lascia scivolare lentamente
verso il basso. Mostafa rimane sempre al suo fianco, controlla che il giovane abbia fatto bene la decompressione e che non muova troppo freneticamente le pinne. Ora si apre il sipario su un nuovo mondo, lasciando intravedere uno scenario semplicemente grandioso. Tutto attorno coralli duri e morbidi in svariati colori e forme, e branchi di pesci e calamari a portata di mano. Lukas non può ancora godersi appieno la molteplice fauna delle profondità, dato che ha cominciato solo quattro giorni fa a con-
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Prima d’iniziare, Lukas deve riempire alcuni formulari.
Prima di toccare l’acqua, Mostafa spiega l’attrezzatura sub.
L’allievo sub Lukas impara ad usare il jacket in acque libere.
frontarsi con la materia delle immersioni. L’essenziale è di trovare la giusta profondità in maniera da non toccare i coralli sensibili e delicati, di respirare tranquillamente in modo da non consumare troppo velocemente l’ossigeno delle bombole e di seguire pedissequamente i segnali del maestro. Dopo una mezz’oretta d’immersione lungo la barriera, i sub risalgono gradualmente in superficie, facendo prima la sosta di sicurezza. «Uau… è stato geniale – afferma Lukas – adesso posso capire la passione di
Togliere e rimettere la maschera necessita esercizio e coraggio.
un sub». All’inizio del corso, il giovane bernese non avrebbe mai pensato di entusiasmarsi così tanto per questo sport. Ma per potersi definire davvero un sub, ci vogliono ancora numerose lezioni teoriche ed esercizi in acqua.
Un sacco di teoria | Chi vuole imparare ad immergersi, deve prima di tutto raccogliere un gran numero di documenti: dall’attestato medico d’idoneità ai formulari da riempire assieme al maestro Mostafa
nella scuola sub Barakuda nel Lahami Bay Resort, sulla sponda egiziana del Mar Rosso. Quasi come per la scuola guida, anche per la scuola sub la teoria viene prima della pratica. L’allievo sub prima di potersi avvicinare al mare, riceve dal maestro Mostafa un manuale di 250 pagine per il «Corso Open Water Diver» del PADI (Professional Association of Diving Instructors). Lukas ha dovuto studiare i primi capitoli sulla continua a pagina 29
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continua da pagina 27
Prima immersione | A questo punto la faccenda si fa seria: davanti alla barriera corallina i due s’immergono ad una profondità di due metri e la prima delle cinque cosiddette immersioni in «piscina» hanno così potuto avere inizio. Ancora piuttosto impacciato con addosso tutta l’attrezzatura sub, Lukas ha dovuto svolgere diversi esercizi, come svuotare la maschera riempitasi d’acqua, scambiare il proprio respiratore con quello del maestro oppure risalire in modo sicuro in acque libere. Dopo tre giorni di pratica e molte nozioni teoriche – da come decidere la giusta quantità di pesi sino alla protezione dei coralli – l’allievo può affrontare le quattro immersioni obbligatorie in acque libere sino ad una profondità di 18 metri. Anche le cosiddette immersioni «forti» sono state affrontate da Lukas senza problemi, e dunque è pronto per l’ultima prova e ottenere il brevetto. Per l’esame finale Lukas ha dovuto affrontare diverse situazioni in acque libere, come immergersi senza maschera, risalire da dieci metri di profondità
foto Felix Maurhofer
base delle immersioni e sull’equipaggiamento. Dopo una lezione di ripetizione nella sala di teoria della scuola sub integrata nel Lahami Bay Beach Resort si è finalmente passati al lato pratico: Lukas ha provato l’equipaggiamento a noleggio, ha ricevuto le istruzioni sul funzionamento, ha allacciato le bombole al jacket, ha avvitato il respiratore e l’ha collegato al jacket. Poi ha ripassato i principali segnali che vigono sott’acqua e Mostafa ha ripetuto al debuttante la regola più importante: «Non trattenere mai il respiro, inspira ed espira sempre con regolarità».
Una volta ottenuto il brevetto, nulla impedisce l’incontro con una razza.
con una sola boccata d’aria oppure svolgere una corretta pausa di sicurezza. Anche la teoria è stata testata con 50 domande. In tutto l’esame è durato una mezza giornata, in seguito Lukas ha potuto ottenere con orgoglio il brevetto «Open Water». Avendo superato il primo livello di sommozzatore, adesso ha a sua disposizione tutto il mondo sottomarino. Il maestro Mostafa però prima di lasciarlo partire a godersi la libertà del vasto mare, lo ha esortato a esercitarsi molto, immergersi sempre in modo cauto e scendere in profondità solo quando si sente ben in forma. Soltanto così ci si può divertire nell’avventura sottomarina.
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Felix Maurhofer
Il viaggio è stato organizzato da Manta Reisen.
Da sapere Viaggio: tutto l’anno da Zurigo o Ginevra verso Marsa Alam. Da qui bus navetta sino all’hotel (ca. due ore di viaggio). Ingresso/valuta: è necessario un passaporto valido. Non si devono cambiare soldi in valuta locale, tutti accettano euro, dollari e carte di credito. Pernottamento: Lahami Bay Beach Resort con scuola sub integrata, volo e albergo a partire da 1090 fr. Immersioni: il corso Open Water del PADI costa da 330 euro, un pacchetto di 10 immersioni 210 euro e l’attrezzatura completa a noleggio 30 euro al giorno. Informazioni e prenotazioni: www. manta.ch, www.barakuda-diving.com, www.padi.com. fm
«Dovremmo lasciarci alle spalle solo bolle» » Possono imparare tutti a fare sub?
Mostafa Abdel Mobdy: In linea di principio sì, basta essere in forma, non avere problemi di salute, in particolare non difetti respiratori né di circolazione sanguigna. Già a partire dai 15 anni si può seguire il corso per ottenere il brevetto Open Water. A cosa deve prestare attenzione un allievo sub? Deve trovare una scuola sub che lavora in modo serio seguendo standard internazionali di formazione e che dispone di attrezzatura moderna e offre anche un piacevole ambiente istruttivo. Ha una ricetta contro la paura? C’è bisogno di un’atmosfera che infonda fiducia e di un’istruzione graduale. Il primo contatto con il mondo sub avviene in ogni caso in acque calme ad una profondità al massimo di due metri. Le immersioni non nascondono pericoli? Naturalmente non siamo pesci e possiamo respirare sott’acqua soltanto grazie a supporti tecnici. Ma quando tutte le misure precauzionali vengono rispettate e i sommozzatori rispettano le regole, fare sub non è pericoloso. Diventa invece problematico
quando le persone non conoscono i propri limiti e dunque rischiano troppo. Quanto le sta a cuore la protezione dell’ambiente marino? È un elemento importante della formazione ma anche di ogni immersione. Si dovrebbe fare sub rispettando l’ambiente marino e lasciando così alle spalle solo bolle d’aria. Perché è diventato maestro sub? Sono cresciuto a Hurghada, ho studiato turismo e durante lo studio ho insegnato sub. Mi piace veramente mostrare alla gente l’affascinante mondo sottomarino. Fare immersioni subacquee è il perfetto mix tra avventura e divertimento. Intervista: Felix Maurhofer
«
Mostafa Abdel Mobdy, maestro di sub del centro immersioni Barakuda.
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viaggi e tempo libero | touring 12 | 7 luglio 2011
› La schiera di persone che sostiene che Re-
nato Giovanoli produca le salsicce migliori e la carne secca più gustosa in tutto il Canton Grigioni è sempre più ampia. Salsicce, salami, prosciutto e lardo, e anche la sua coppa trovano acquirenti in tutto il mondo. Già suo nonno e suo padre erano macellai: una tradizione portata avanti dal vivace 76enne che produce le sue salsicce seguendo le ricette tramandate di generazione in generazione. Nell’affumicatoio i suoi occhi luccicano e la bocca sorride in mezzo alla barba, mentre spiega il processo produttivo. Per 24 ore, Giovanoli lascia appese le sue salsicce di camoscio, capriolo, e cervo in mezzo al fumo di rami di ginepro e segatura. Poi le conserva per due mesi in cantina, sino a che ritiene sia il momento di metterle in vendita. Il piccolo e originale uomo dal carattere forte ha lasciato la sua impronta nella vita del minuscolo borgo di Pila sul Passo del Maloja. Attento, sobrio e con un orecchio teso verso la natura, percorre la sua via imperterrito, fedele al motto interpretabile in modo anarchico che è appeso sul bancone delle vendite: «Lo Stato nega la libertà e la libertà nega lo Stato».
Puro malto | La meta di pellegrinaggio per gli amanti del whisky di tutti i Paesi è l’Hotel «Waldhaus am See» a San Moritz con il più grande bar di whisky del mondo. Ufficialmente sono più di 2500 i tipi di whisky che riposano delle cantine della casa, ma a questi se ne aggiungono altrettanti ben custoditi nella cantina privata di Claudio Bernasconi. La passione del collezionista è nata a braccetto con l’attività di albergatore. Mentre i suoi colleghi compravano la prima auto, Bernasconi si aggiudicava la sua prima botte di whisky. Per i suoi meriti raccolti con il whisky scozzese, Claudio Bernasconi è stato insignito del titolo di «Keeper of the Quaich», il più alto riconoscimento della Scotch Whisky Society. Tuttavia... quanto più la scelta è ampia, tanto più è difficile scegliere. Gli ospiti del «Waldhaus», però, non si devono fissare su un marchio. Durante una degustazione si possono comunicare i desideri e le proprie preferenze, che vanno dai gusti leggeri agli aromi affumicati. E anche la fascia dei prezzi lascia aperte ogni possibilità: il bicchiere di whisky più a buon mercato (2 cl) costa 2.50 fr., la variante più esclusiva ben 9999 franchi. E allora... salute! È già dalla terza generazione, esattamente dal 1912, che la famiglia Badilatti tosta il caffè. Il Caffè Badilatti a Zuoz non è soltanto la casa di torrefazione più ad alta quota d’Europa, ma l’attuale direttore della
Le salsicce, il lardo e le altre specialità grigionesi di Renato Giovanoli sono molto richiesti.
Profumi e sapori in Alta Engadina Salsicce, whisky, caffè e torte: una serie d’incontri engadinesi, emozionanti quanto arricchenti, con persone che offrono prelibati prodotti gastronomici. Chi ha tempo e voglia può collegare la visita ai produttori con lunghe escursioni in montagna.
Veronica Zender mostra due tipi di Caffè Badilatti nell’omonima casa di torrefazione a Zuoz.
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La fetta di torta è costituita da diversi strati di pasta frolla, con uno stupendo ripieno alla crema di ciliegie, il tutto infine ricoperto da uno strato di mandorle caramellate.
Claudio Bernasconi custodisce nell’Hotel «Waldhaus» di S. Moritz migliaia di bottiglie di whisky.
ditta Daniel Badilatti si distingue anche per un’attività all’insegna del commercio equo. Compra la maggior parte del caffè da piccole cooperative della fascia equatoriale. Ancora prima della Fondazione Max-Havelaar, ha realizzato l’idea del caffè prodotto tramite cooperative. Badilatti garantisce a questi piccoli produttori agricoli un acquisto annuo di determinate quantità di caffè a un prezzo fisso ed equo. In quanto membro dell’organizzazione non profit «Coffeekids», il Caffè Badilatti aiuta i bambini dei coltivatori di caffè, offrendo scuole, formazioni e assistenza medica sul luogo. Durante una visita attraverso la torrefazione, gli ospiti vengono a sapere da Veronica Zender che una miscela Badilatti è
composta da sei sino a otto tipi di caffè. Queste e tante altre possono infine venire gustate nel bar della casa: il godimento di una tazzina di nero caffè è garantito.
Torta alle mandorle | Un buon caffè si
sposa bene con una fetta di torta. Il giusto indirizzo è la pasticceria Kochendörfer a Pontresina. Fondata nel 1896 da Fritz Kochendörfer, oggi è in mano alla quarta generazione rappresentata dai fratelli Stephanie e Claudio Kochendörfer. Stephanie si occupa dell’hotel, mentre Claudio della pasticceria. L’attrazione culinaria della casa non è la torta di noci nota nei Grigioni, bensì la torta engadinese creata negli anni Trenta da Oscar Kochendörfer.
Dal cuoco artista | Molte sono le vie che conducono al cuoco pluridecorato Daniel Bumann e a sua moglie Ingrid nella loro «Chesa Pirani» nel villaggio di La Punt. Ci siamo preparati all’appuntamento culinario con una passeggiata di un’ora e mezza partendo da Zuoz e costeggiando l’Inn. Alcuni cartelli indicano che ci troviamo nel paesaggio incontaminato dell’Auen, dove il terreno lungo il fiume viene modificato di continuo a dipendenza della quantità di precipitazioni. I padroni di casa accolgono e congedano ogni ospite personalmente nel corridoio della casa patrizia risalente al 1750. «In questo modo ognuno ha la possibilità di dirmi cosa gli è piaciuto e cosa invece non gli è andato bene». Tipico di Bumann, senza troppi giri di parole. Così come definisce la sua cucina: «Semplice e chiara, senza troppi orpelli». Ma colui che crea una cucina che si è guadagnata 18 punti GaultMillau e due stelle Michelin merita qualche parola in più. Il menu allo zafferano, che Daniel Bumann ha dedicato a sua moglie, originaria di Mund, l’unico luogo in Svizzera dove cresce questa spezia, è un capolavoro. La rana pescatrice di Roscoff – un paesino della Bretagna – con lenticchie beluga e zafferano, è un’opera d’arte per il palato. Il fatto che il limone e lo zafferano vadano benissimo d’accordo lo dimostra il risotto con i croccanti scampi del Sudafrica. Daniel Bumann e il suo piccolo team, («siamo un prodotto di nicchia»), nel limite del possibile compra la carne presso i contadini nei dintorni. L’entrecôte di manzo «black angus» allevato a Samedan è un buon esempio: accompagnato in modo fantastico da una salsa all’arancio e allo zafferano con verdure. Anche i migliori formaggi svizzeri dal carrello offrono ciò che Daniel Bumann promette. Alla domanda, come sarà l’haute cuisine fra cinque anni, il maestro risponde con una punta d’ironia, «sempre più la gente viene resa attenta sul fatto che ad ogni pezzo di carne una volta c’era attaccata anche una testa». Christian Bützberger
foto Christian Bützberger, ald
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Ingrid e Daniel Bumann viziano i loro ospiti nella «Chesa Pirani» a La Punt.
Info Touring Renato Giovanoli, 7516 Maloja, tel. 081 824 31 13. Hotel Waldhaus, San Moritz, tel. 081 836 60 00, www.waldhaus-am-see.ch. Caffè Badilatti, 7524 Zuoz, tel. 081 854 27 27, www.cafe-badilatti.ch. Pasticceria Kochendörfer, 7504 Pontresina, tel. 081 838 80 40. Bumanns Chesa Pirani, 7522 La Punt, tel. 081 854 25 15, www.chesapirani.ch.
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club e soci | touring 12 | 7 luglio 2011
Test delle auto d’occasione Per evitare brutte sorprese dopo aver acquistato un’auto usata, niente di meglio di un esame imparziale e approfondito del veicolo in uno dei 18 centri tecnici del TCS. Reportage sul posto a Fontaines, nel canton Neuchâtel.
› Sotto un aspetto fiammante, un’occasione
può celare difetti invisibili. Ma una volta conclusa la transazione e il pagamento in contanti, è troppo tardi per esigere delle riparazioni. Per evitare questo scenario catastrofico, prima dell’acquisto è preferibile ricorrere a un esperto imparziale. Nei suoi 18 centri tecnici sezionali, il TCS effettua un esame completo dello stato del veicolo usato e ne stima il valore secondo la norma Eurotax. A tal scopo, ci siamo recati nel centro tecnico del TCS a Fontaines, nel canton Neuchâtel, al volante di una Toyota Picnic comprata nel 2000 e indicante sul contachilometri 82 000 km.
Frenata d’emergenza | Nel centro tecni-
co siamo accolti da Tierri Galvan, l’uomo incaricato delle perizie. Il lavoro comincia a tambur battente. GPS in mano, s’istalla al volante, afferra l’apparecchio e si avvia
sulla strada. Si tratta di valutare la variazione tra la velocità sul tachimetro e quella reale. Per gli 80 km/h registrati sul nostro veicolo, la velocità effettiva è di 74 km/h, a 50 km/h si circola in verità a 46 km/h: «Siamo nella norma», sottolinea Tierri Galvan. Di ritorno al centro tecnico, accelera a fondo sulla pista di prova ed effettua una frenata d’emergenza… perfettamente controllata dall’ABS. Dopo l’inevitabile controllo antinquinamento, l’esperto s’immerge nei documenti del veicolo e controlla soprattutto che la carta grigia e il libretto antinquinamento portino lo stesso numero di serie. Tierri Galvan spinge ancora più lontano le indagini riguardanti il numero di telaio e la targhetta di fabbrica posta sotto il tetto: tutto concorda. Quest’ultima contiene anche una informazione essenziale alla sicurezza: il peso massimo per asse, vale a dire il carico
massimo possibile su ogni ruota. Il conducente che avrà montato un modello di ruota inadeguato ne farebbe le spese. Fortunatamente, la nostra valorosa Toyota Picnic supera alla grande questa prima serie di esami.
Allontanare le faine | Ma ecco che si appresta a vivere degli spiacevoli momenti. Posata sul banco di prova, l’auto viene scossa in tutti i sensi e sottoposta a vibrazioni e torsioni che riproducono le sconnessioni della strada. Questo trattamento d’urto mira a testare l’allineamento delle ruote, l’efficacia degli ammortizzatori e la frenata. Dopo qualche minuto, la stampante sforna un foglio con i risultati. Galvan se ne appropria e abbozza un sorriso. Tutto a posto. L’attenzione dell’esperto converge ora sul motore. Apre il cofano e inizia l’ispezione: «Nei paraggi di casa sua ci sono delle
Nessun dettaglio sfugge all’esperto (a s.). L’auto subisce il test antinquinamento (al centro) prima di salire sul banco di prova per testare l’allineamento delle ruote.
Munito del suo apparecchio diagnostico, Tierri Galvan verifica se sono stati registrati errori (a s.); infine cerca fori e altre fughe sotto il pianale (a destra).
7 luglio 2011 | touring 12 | club e soci
faine – sottolinea mostrando le tracce dei denti sui cavi di caucciù –. Si possono allontanare con delle pile a ultrasuoni o con dei fili elettrici, ma un buon trucco è l’‹Anitra WC›. Le faine ne detestano l’odore».
Freni difettosi | In seguito apre la scatola
elettronica e vi collega i cavi del suo apparecchio di diagnosi. Quest’ultimo fornisce un verdetto rassicurante: nessun errore è stato registrato. Non male in 11 anni di servizio! La qualità giapponese non è una leggenda. Non si può dire altrettanto dell’ultimo garagista, che ha versato mezzo litro d’olio di troppo: «Bisogna toglierlo perché rischia di creare delle sovrappressioni»,
aggiunge Tierri Galvan. Ma la sorpresa è ancora maggiore esaminando la composizione del liquido dei freni. Con un tasso d’umidità superiore al 4%, l’efficacia della frenata non è più garantita, in particolare durante una ripida e lunga discesa: «Il liquido dei freni si trasformerebbe in vapore sotto l’effetto del calore. Bisogna cambiare e spurgare tutto il circuito», indica con sicurezza Tierri Galvan. Passando in rivista meticolosamente l’interno dell’abitacolo, verifica il fissaggio dei sedili, l’accessibilità al triangolo di panne e lo stato delle cinture di sicurezza: «È necessario soprattutto per i proprietari di cani, perché gli animali amano mordicchiare
Informatevi presso gli esperti del TCS
le cinture». Per terminare, Galvan scende nella fossa per esaminare il pianale. Il colore non lascia spazio ai dubbi, la ruggine ha cominciato la sua opera e converrebbe tener d’occhio il serbatoio: «Il miglior trattamento contro la ruggine, è un lavaggio del telaio alla fine dell’inverno e un prodotto antiruggine». Più fastidiosa, una fuga di olio viene constatata all’altezza della pompa di direzione e la ruota di scorta è sgonfia: «Se ha un problema all’estero, resta ai bordi della strada», commenta Galvan. Alla fine di questo minuzioso esame, stila la lista delle riparazioni: arrestare la fuga d’olio, cambiare il liquido dei freni e montare pneumatici nuovi; il costo dell’operazione si deduce dal prezzo di vendita. Ma a quanto ammonta? Un momento di suspence quando Tierri Galvan cerca il valore di una Toyota Picnic nella banca dati Eurotax. Il verdetto è rallegrante: 8383 franchi. «Per una vettura di 11 anni, è buonissimo», sottolinea Galvan. La conclusione dell’esperto: all’acquisto di un’occasione, si impone un controllo generale. «Se il venditore rifiuta… qui gatta ci cova», conclude.
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Jacques-Olivier Pidoux Info Touring Particolari sul test occasioni del TCS: www.tcs.ch > auto-moto > centri tecnici > test auto-occasione.
foto Christian Bonzon
Per aiutarvi a prendere la decisione giusta al momento dell’acquisto di un’automobile d’occasione, e soprattutto per evitare dolorosi inconvenienti successivi, il Touring Club Svizzero ha elaborato una piattaforma Internet che fornisce una massa di informazioni sul veicolo di vostra scelta. Affidabilità, costi di manutenzione, consumo, etichetta energia, riparazioni da prevedere: questi dati obiettivi raccolti dagli specialisti del TCS vi apporteranno una base di decisione razionale, che consente di negoziare la transazione al prezzo più corretto. Allora, appuntamento sul sito www.esperti.tcs.ch. jop
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Nel corso del test auto-occasione del TCS, Tierri Galvan effettua un controllo completo di ogni parte sensibile del motore.
Vacanze in Italia
Adriatico
Prossima edizione 04.08.2011 18.08.2011 01.09.2011
Ultimo termine 25.07.2011 08.08.2011 22.08.2011
7 luglio 2011 | touring 12 | club e soci
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Pace, charme e qualità In Svizzera ci sono 16 alberghi Relais du Silence. Case selezionate, che coltivano i loro punti forti.
foto Bü, ald
› I 16 hotel sono presenti in tutte le
I padroni di casa Patrick e Barbara Zettel davanto al loro «Schloss Ragaz» a Bad Ragaz.
L’oasi del silenzio L’hotel del TCS «Schloss Ragaz» fa parte anche dei Relais du Silence. Il marchio dà visibilità all’albergo, lo rende appetibile e fa confluire ospiti in quest’oasi di pace.
› Nomen est omen, dicevano i Romani. Ben-
ché i detti latini non siano cosa per chiunque, sicuramente alla portata di tutti è un Relais du Silence come lo «Schloss Ragaz». L’albergo, di proprietà del TCS dal 1956, è situato grandiosamente tra due campi da golf in mezzo a una natura molto curata. Anche per ciò che riguarda l’offerta agli ospiti e gli standard di qualità, la casa soddisfa i requisiti di coloro che cercano un Relais du Silence. Vale a dire: una struttura medio-grande a conduzione familiare, circondata da una natura autentica (cfr. colonna a destra). Ma il riferimento al silenzio è vero solo per quanto riguarda l’esterno. «Non siamo gente da cuffie da notte, ma coltiviamo e incarniamo la tradizionale accoglienza volta al benessere degli ospiti», sorride Patrick Zettel, che con la moglie Barbara dirige impeccabilmente l’hotel.
Dentro e fuori | Patrick Zettel conosce
l’albergo sin negli angoli più reconditi, poiché era la casa dei suoi genitori, che l’hanno gestito per 32 anni come un hotel termale. Infatti, lì vicino, a un tiro di schioppo, ci sono le terme. Queste sorgenti che sgorgano a una temperatura di 37,2 gradi hanno fatto la fortuna di Bad Ragaz. Dal 1997 Patrick e Barbara Zettel conducono lo «Schloss Ragaz» come una struttura di wellness, spa e trattamenti di cosmesi. «Siamo un luogo
idilliaco per rilassarsi, dove si possono ricaricare nuovamente le batterie», afferma Zettel vantando le virtù della sua struttura. Gli ospiti sono all’80% svizzeri. Una variopinta miscela di golfisti, ciclisti, escursionisti e ospiti delle terme. «Una clientela di fascia media ben posizionata, che sa apprezzare l’hotel a tre stelle con tutte le sue qualità», sintetizza l’albergatore con passione. Popolare è anche l’offerta speciale per i soci TCS (ottobre/novembre) di otto giorni, sette notti, in mezza pensione a partire da 833 franchi a testa.
Il richiamo del marchio | Secondo l’al-
bergatore, l’appartenenza al marchio Relais du Silence ha un forte potere di richiamo. «Se un nuovo ospite telefona chiedendo se la casa è davvero immersa nel silenzio, noi evochiamo la nostra appartenenza ai Relais du Silence. L’argomento è sempre convincente», osserva Zettel. Sono ben accette anche altre prestazioni come l’offerta speciale tramite il buono dell’associazione. Ma l’albergatore tiene assolutamente a precisare che «il marchio Relais du Silence non significa in alcun modo che le famiglie con bambini non siano le benvenute».
regioni del Paese. Le strutture sono di media grandezza, condotte in modo familiare e competente ed offrono una cucina raffinata. Gli alberghi però sono anche noti per un eccellente rapporto prezzo/qualità e vengono volentieri prenotati da turisti individuali. Ogni 18 mesi arriva «l’uomo del mistero» che controlla se viene effettivamente offerto quel che è proposto. Il grande vantaggio degli hotel Relais du Silence sta nella presenza europea con 210 alberghi in dieci nazioni (Belgio, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Olanda, Austria, Spagna e Svizzera), 70 dei quali gestiscono un ristorante gourmet. Ma il direttore Stéphane Barrand precisa: «Non siamo una catena alberghiera, siamo una cooperativa organizzata in modo associativo».
Quattro marchi | A sua volta il marchio Relais du Silence costituisce un’associazione assieme ad altre tre etichette: P’tit Dej Hotels, Inter e Qualys Hotels, ed è inserito nella Société Européenne d’Hôtellerie SEH. Quest’ultima rappresenta 554 alberghi da una a 4 stelle, con 19 000 camere e 4800 collaboratori. Forse è l’occasione per organizzare con facilità un’imminente vacanza attraverso l’Europa, dall’albergo di lusso all’offerta più conveniente. Bü
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Info Touring Su Internet: www.relaisdusilence.com, www.qualys-hotel.com, www.inter-hotel.com, www.ptitdej-hotel.com
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Christian Bützberger Info Touring «Schloss Ragaz», tel. 081 303 77 77, info@ hotelschlossragaz.ch, www.hotelschlossragaz.ch
L’Hotel «Waldheim» sul lago di Sarnen, uno dei 16 Relais du Silence in Svizzera.
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club e soci | touring 12 | 7 luglio 2011
Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)
foto TCS
ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.– Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI
Su www.tcs.ch trovate gli strumenti per pianificare in modo ottimale ogni viaggio in auto.
Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.–
Evitare le code a colpi di mouse
ASSISTA TCS www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96.– Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800 Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner
Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–
Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. www.test-et-trainingtcs.ch Test&Training Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch
Il sito Internet del TCS vi dà la possibilità di preparare il viaggio per le vacanze evitando gli ingorghi stradali.
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Mancano pochi giorni o solo poche ore all’agognata vacanza al mare? Allora non rovinatevi l’inizio di un periodo di relax con lunghe attese in colonna sulle affollate autostrade che portano al Sud, ma verificate prima a che ora e lungo quale itinerario è preferibile mettersi in viaggio. Per farlo sono sufficienti alcuni minuti davanti allo schermo del vostro computer. Alla rubrica «Infostrada» del sito web del club www.tcs.ch, troverete le previsioni del traffico settimana per settimana con aggiornamenti quotidiani, corredata da una cartina in cui sono segnalati con chiarezza i principali punti di ingorgo causati da cantieri o altre perturbazioni della circolazio-
ne, quali chiusure di tunnel o di tratti stradali, con relative date e orari. Così, se pensate di rischiare di ritrovarvi in colonna per ore, grazie al programma «Itinerari» potreste calcolare un percorso alternativo che vi porti a destinazione senza estenuanti perdite di tempo. Molto utile per prepararsi al viaggio anche la rubrica on-line delle previsioni Meteo (attuali o dei prossimi giorni) contenente informazioni sul clima in Svizzera e in Europa. Da non dimenticare: prima di mettervi in auto registrate sul telefonino il numero per contattare in ogni momento la centrale Infostrada: 022 417 24 24 (a tariffa locale solo per i soci TCS). ac
Allenarsi alle gare in pista a Digione
sta di 3,8 km imparando i trucchi dei campioni della velocità. I partecipanti saranno suddivisi in tre livelli: Basic (debuttanti in circuito), Advanced (con esperienza) e Open (gare con gomme slick). Il casco integrale è obbligatorio per tutti! tg
Aperte le iscrizioni ai Racing Days 2011 Avete mai provato l’adrenalina di un pilota da competizione di auto o motociclette? Il TCS vi dà l’occasione di farlo, partecipando ai Racing Days 2011 sul circuito francese di Dijon-Prenois, il 12 (auto) e 13 ottobre (moto). Passerete una giornata sulla pi-
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Info Touring Prezzi: moto 390 fr. (non soci TCS 430), auto 450 fr. (non soci 490). Dettagli e iscrizioni: www.test-e-trainingtcs.ch o per e-mail a: test&training@tcs.ch. Consultare anche il sito: www.circuit-dijon-prenois.com
7 luglio 2011 | touring 12 | la pagina dei lettori
forum
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il concorso chiudono entrambi gli occhi. Si accontentano della minuscola sigla del Paese, difficilmente decifrabile quando il veicolo è in movimento. Hans Mink (@) Colori che confondono
Il pericolo si annida ovunque «Touring» 11/2011
Trovo il titolo «Basta con i passaggi a livello mortali» del vostro articolo assai ridicolo. Non sono i passaggi a livello ad essere mortali, bensì la stupidità e l’incoscienza della gente. Altrimenti, perché non scrivere «Basta con questi tram assassini» o «Basta con queste auto assassine (per i ciclisti)», «Basta con queste bici assassine (per i pedoni)» ecc.? Tutto è potenzialmente «assassino»: ci sono situazioni pericolose oggettive, ma a questa stregua dovremmo vietare persino i cantieri autostradali... Antonio Scettri (@) Svizzeri all’avanguardia «Touring» 10/2011
A me dà particolarmente fastidio la differenza di trattamento degli svizzeri nell’Unione europea, perché dall’alba dei tempi le nostre targhe contengono una croce bianca su sfondo rosso. Un simbolo che può essere riconosciuto perfino da poliziotti inesperti. Paul Jäger (@)
Devo dire che vedo quasi solo vetture straniere senza l’adesivo del Paese di provenienza. Il presunto sostituto, la sigla nella targa, non è assolutamente equivalente. Il contrasto della scrittura bianca su sfondo blu è chiaramente peggiore di quella nera su sfondo bianco. Andreas Kolp (@) Il treno serve anche agli automobilisti
L’ampliamento della rete ferroviaria serve anche agli automobilisti. Chiunque lascia a casa l’auto e va al lavoro in treno alleggerisce il carico sulle strade. Immaginate il caos e le code se i passeggeri del treno tornassero a bordo dell’auto. Robert Borer, Tobel
Abbonamento del treno e carta di credito L’abbonamento metà prezzo delle FFS con carta di credito Visa offre un doppio vantaggio. Con una sola carta è possibile viaggiare con i mezzi pubblici a prezzi di favore in Svizzera e pagare senza denaro contante in tutto il mondo. Inoltre utilizzate gratuitamente, grazie alla carta giornaliera, per un’intera giornata treni, autopostali, battelli e i mezzi cittadini di trasporto pubblico svizzeri assaporando il comfort della prima classe. In palio vi sono due set con abbonamento metà prezzo FFS incl. carta di credito e una giornaliera di prima classe.
Nessuna garanzia di pulizia «Touring» 10/2011
Il leggero ronzio del motore elettrico della Citroën C-Zero produce una sensazione di armonia con l’ambiente, che – si legge nell’articolo – viene esaltata dall’assenza di sostanze inquinanti. Ma chi mi garantisce che la corrente in rete viene prodotta unicamente da turbine idroelettriche e non da centrali a carbone o simili? Urs Sahli (@)
Sponsor del premio: FFS, www.ffs.ch
Svizzeri primi della classe
Quasi invisibile
Anche le vetture provenienti dall’UE dovrebbero essere provviste dell’adesivo identificativo del Paese. Ma i «cacciatori di multe» svizzeri, in genere tanto zelanti,
impressum
foto DR, FU
Perché gli svizzeri devono essere sempre i primi della classe? Su ogni targa, appare in modo chiaro, accanto al simbolo del cantone, anche quello della Svizzera, è dunque logico che il veicolo è immatricolato nella Confederazione. Claude Piola (@) Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).
touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Le domande: 1. Dove si trova la nuova centrale di gestione del traffico? 2. Come si chiama l’albergo TCS che fa parte dei «Relais du Silence»? 3. Quale coppia percorre il mondo in bicicletta da oltre quindici anni? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 10/11: il soggiorno a Davos è stato vinto da Anne-Luce Pellandini di Taverne. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 31 luglio 2011
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l’incontro | touring 12 | 7 luglio 2011
Scoprire il mondo in sella alla bicicletta
gente. In genere percorriamo itinerari non ancora scoperti dal turismo di massa. In sella ad una bicicletta non siamo visti come degli intrusi, dei ricchi «occidentali», siamo accettati meglio e instauriamo contatti molto facilmente perché non esiste un finestrino che ci divide dalla gente.
Amano definirsi gli avventurieri della bicicletta e viaggiano intorno al mondo dal 1995 esclusivamente con la bici e la tenda: Brigitte e Ivo Jost di Matten presso Interlaken.
Quanti chilometri avete già percorso finora in bicicletta?
» Da 16 anni viaggiate in Europa, ma anche in Sudamerica, Madagascar e l’anno scorso avete percorso l’Asia centrale e la Mongolia. Qual è stato il viaggio più impressionante?
Quando si è in viaggio per un anno in sella a una bici, si sopportano parecchi strapazzi. Ci sarebbero dei mezzi di trasporto più comodi per viaggiare attorno al mondo.
Brigitte e Ivo Jost: È sempre il più recente! È stata la traversata in bicicletta di un lago ghiacciato in Mongolia, con 40 gradi sotto zero. Il ghiaccio, spesso 50 centimetri e trasparente come il vetro, strideva e scricchiolava. È stata un’emozione straordinaria.
Per noi la bicicletta è il mezzo di trasporto più comodo. Si è in giro ad una velocità leggermente superiore che a piedi. Un ritmo che ti permette ancora di elaborare le innumerevoli impressioni strada facendo. Con la bicicletta siamo estremamente vicini alla
All’inizio di un viaggio percorriamo sino a 80 chilometri al giorno, mentre alla fine sono facilmente 150. Se pensiamo che dal 1995 siamo in giro durante le vacanze estive e in più calcoliamo gli ultimi viaggi di quasi un anno attraverso il Sudamerica e l’Asia, arriviamo sino a quattro anni in viaggio e circa 60 000 chilometri. Come progettate i viaggi?
Raccogliamo il maggior numero possibile d’informazioni sul Paese che vogliamo scoprire, soprattutto in Internet. Le tappe giornaliere le decidiamo mano a mano durante il viaggio. Importante è anche la preparazione dell’equipaggiamento. In più cerchiamo di apprendere le conoscenze base della lingua mediante dei corsi. Ad esempio, per il nostro viaggio in Asia centrale l’anno scorso abbiamo frequentato un corso di lingua russa. La preparazione per il viaggio in Mongolia è durata circa sei mesi. Cosa mettete nei bagagli e come vi approvvigionate durante un viaggio?
Ogni bicicletta è equipaggiata di quattro borse, che contengono tenda, sacco a pelo, bollitore, vestiti, farmacia da viaggio, filtro per l’acqua, apparecchio fotografico e pezzi di ricambio. Senza scorte alimentari, portiamo con noi un fardello di 20–25 chili. Quando ci muoviamo al di fuori della civilizzazione, allora dobbiamo occuparci di tutto. In Cina non abbiamo dovuto cucinare quasi mai, perché in ogni angolo c’è un venditore ambulante. Si deve però ammettere che la nostra alimentazione non è sempre equilibrata e allora ci aiutiamo con le compresse di vitamine. Quali sono i vostri Paesi preferiti?
Entrambi preferiamo Paesi a clima fresco e amiamo le montagne. Le montagne e i passi per noi sono le mete preferite, anche se si fa fatica. Il nostro sogno è partire un giorno dalla Svizzera e pedalare attorno al mondo. Intervista: Peter Widmer
Mathias Wyssenbach
«
Si può ingaggiare Brigitte e Ivo Jost per raccontare i loro viaggi: www.fotofolio.ch.
In pillole Brigitte Jost (30 anni) è cresciuta a Schwanden vicino Sigriswil. Di formazione è maestra d’asilo, lavoro che ha svolto per otto anni a Matten vicino Interlaken. Hobby: viaggi, lettura e lavori manuali. Ivo Jost (30 anni) proviene dall’Oberland Bernese. Di formazione è maestro di scuola elementare e fotografo. Hobby: viaggi, fotografia e lettura.
presenta
Teatro Svizzero on Tour
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umberto tozzi Superstar
ChF 85 / 75 / 65 sabato 13.08.2011
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