22 settembre 2011 touring 16 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Riciclaggio dei pneumatici
Gomme usate per l’Africa 6
Mobilità elettrica a convegno
Il boom delle bici elettriche 12 Test dei pneumatici invernali
Ampia scelta di buona qualità 14–19 Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS Test della Chevrolet Aveo Una cittadina originale con un eccellente comfort 22
Emozioni in Kenya Safari fotografico all’ombra del Kilimangiaro 26
35 Giornata avvocati del TCS Chi paga i danni nei casi di tamponamenti a catena 36
Notizie e informazioni dalle Sezione Ticino del TCS 22 settembre 2011 touring 16 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
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22 settembre 2011 | touring 16 | editoriale e sommario
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sommario primo piano 6 La seconda vita dei pneumatici svizzeri
Molte vecchie gomme partono per l’Africa e il Sudamerica.
società e mobilità 11 Novità nel mondo dei trasporti
Nuovo logo per Swiss e nuove carrozze a due piani per le FFS.
Pressioni nascoste per vendere più scarpe?
L’uso dei fari come avviso a volte è permesso. 12 Simposio sulla mobilità elettrica
Verso nuove norme per le bici elettriche per una maggior sicurezza.
26 Safari in Kenya
Emozioni a non finire tra i maestosi animali selvaggi dell’Africa. 28 Biosfera dell’Entlebuch
Area protetta dall’Unesco con vantaggi per turisti e abitanti. 30 Traghetti per la Grecia
Viaggiare senza stress e con comfort.
sezione ticino 35 Passaggi pedonali
Nuovo progetto a Lugano. 35 Soccorso stradale alla tele ticinese
«Storie» in strada con la Patrouille.
test e tecnica
club e soci
14 Speciale pneumatici invernali
36 Tamponamenti a catena
Leggete il nostro recente test che ha svelato prestazioni notevoli. 19 Test dei pneumatici quattro stagioni
Difficile trovare prodotti ideali per ogni stagione. 22 Test della Chevrolet Aveo
Cittadina con stile originale e dal comportamento convincente. Prove e novità 21 Toyota Yaris
Ne hanno discusso gli avvocati TCS. 37 Nuovo ambasciatore del TCS
L’attore comico Marco Rima si presenta ai soci del club. 39 Carta Aziendale
Soccorso stradale per le ditte. 42 l’incontro
Hugo Gasser, guida escursionistica. 39 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum
Le biposto pronte a conquistare le città
ald
Le scarpe sono il presupposto per andare avanti, tanto sul marciapiede quanto su un sentiero pedestre. Ma di quante scarpe ha bisogno l’essere umano? Di recente ho stilato un bilancio delle mie scarpe e sono rimasto scioccato. A casa mia, sugli scaffali delle scarpe e in cantina c’erano calzature da sci, da sciescursionismo, da calcio, da palestra, da scalatore, da montagna e scarponcini da trekking, stivali alti da pesca, calzature in neoprene per immersioni, diverse «Crocs» e vari mocassini. Mi sono allora chiesto se sono diventato dipendente da un eccessivo impulso a consumare oppure se ho fatto una certa confusione! Eppure la maggior parte delle mie scarpe sono collegate a uno specifico utilizzo, perché ne ho bisogno per praticare i miei hobby. Ma di sicuro ogni tanto mi lascio anche trasportare a comprare scarpe da una pubblicità maliziosa. Il motivo scatenante del mio bilancio calzaturiero è il fatto che ora mia figlia va all’asilo, dove il consumo di scarpe viene effettivamente favorito. I piccoli sono incoraggiati a portare con sé pantofole, stivali per la pioggia e scarpe da ginnastica per il chiuso e per l’aperto. Dunque, già solo per l’asilo i bambini dovrebbero avere nel migliore dei casi almeno quattro paia di scarpe. È l’inizio di una velata spinta al consumo? Se mi ricordo bene, come alunni dell’asilo avevamo solo sandali e pantofole, mentre la ginnastica si faceva a piedi nudi. Felix Maurhofer, caporedattore
11 Il consulente
viaggi e tempo libero
Foto di copertina Autore: Pia Neuenschwander
Il recente Salone dell’auto di Francoforte lascia forse presagire un ritorno di fiamma delle cittadine a due posti in linea. Contrariamente alle rustiche Messerschmitt due tempi degli anni 50, questo prototipo Opel «Rak e» a propulsione elettrica tocca i 120 all’ora con una autonomia di 100 km. Audi presenta uno studio simile con il monoscocca Urban Concept.
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primo piano | touring 16 | 22 settembre 2011
Scelti, ordinati ed esportati Anche quando un pneumatico ha ormai fatto il suo tempo in Svizzera, può avere ancora una lunga vita all’estero. Le nostre gomme usate sono apprezzate soprattutto in Africa e Sudamerica, dove restano ancora a lungo in servizio.
› Alcuni ce la fanno ad essere esportati al caldo dell’Africa e del Sudamerica, non pochi finiscono invece al caldo dell’inceneritore e qualche raro esemplare viene trattato come una rarità: il destino di un pneumatico ha molte facce e dipende in buona misura dal suo profilo e dalla sua dimensione. La decisione se una gomma potrà conti-
nuare ad esistere spetta ai commercianti di pneumatici usati. Uno di questi è la AABA SA di Bremgarten (AG). I selezionatori di pneumatici hanno uno dei lavori più importanti: decidono quale gomma potrà essere rivenduta e quale riciclata per diventare un nuovo prodotto o materia da ardere. Da questa decisione dipende la soddisfazione
Le gomme sono selezionate con cura e vanno a finire tra i rifiuti oppure in magazzino.
foto Pia Neuenschwander
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dei clienti e in definitiva l’esistenza stessa della ditta. In linea di massima, tutti i pneumatici ai quali resta un profilo superiore agli 1,6 mm vanno in esportazione. Il 60% delle gomme usate sono esportate in Africa e in Sudamerica, contingenti minori finiscono in Europa, Asia e Medioriente, dove prestano servizio ancora a lungo. In Africa, infatti, i pneumatici non devono fornire le stesse prestazioni che qui da noi. «Gli africani preferiscono una gomma usata europea piuttosto di una nuova cinese a buon mercato», spiega Stephan Bättig, membro della direzione dell’Associazione svizzera del pneumatico (RVS). Ciò si spiega con l’elevata qualità delle gomme europee. Dell’associazione fanno parte 17 aziende per il trattamento dei pneumatici usati. La RVS cura gli interessi nel campo della rivendita, dello smaltimento e dell’industria del pneumatico, inoltre si batte per avere una rete di strutture commerciali regolamentata sul mercato svizzero.
re: da tutta la Svizzera vengono depositati vecchi pneumatici, che poi sono controllati e sistemati con ordine. Le gomme in cattivo stato finiscono subito nel container e vengono portate a Wildegg, dove sono bruciate facendo da combustibile alla locale fabbrica di cemento. Circa il 65% di tutti i pneumatici usati vengono inceneriti come rifiuti. Il resto viene lavorato come granulato per tappeti di gomma o suole delle scarpe. In generale le gomme di scarto non sono esportate. Le eccezioni sono sottoposte ad autorizzazioni speciali rilasciate dalla Confederazione. I grossi pneumatici dei camion vengono riutilizzati in Svizzera dopo essere stati rigommati, perché gomme simili sono molto costose. «Per i pneumatici delle auto questo trattamento non è più finanziariamente conveniente», spiega Stephan Bättig. È, comunque, possibile esportarli per la rigommatura.
«Piccolo Securitas» | Sulla piazza dei
matici con un buon profilo vengono ordinati nel magazzino secondo la dimensione. Quando vengono vendute, si mettono una dentro l’altra due o tre ruote alla volta, le più piccole nelle più grandi, per risparmiare spazio durante il trasporto. Questo lavoro si chiama «duplicare» e «triplicare» ed è svolto da due macchinari. In seguito, le gomme sono accatastate alla parete, pressate a «pacchetti» da un carrello elevatore e riposte nel container. «Con questo sistema in un container ci stanno oltre 3000 gomme», indica Stefan Egger. Secondo l’accordo di settore, solo le aziende che hanno superato un esame della RVS possono esportare le ruote duplicate e triplicate. I controllori
vecchi pneumatici i visitatori sono accolti da un abbaiare. Rocky, il nero pitbull terrier americano, vuole sapere esattamente chi entra nel suo territorio. Ciò significa un’accurata ispezione con annusata degli sconosciuti. Con il muso umido il quattro zampe segnala il suo assenso e passa in consegna gli ospiti al suo padrone, Stefan Egger. «Rocky è il nostro piccolo Securitas» spiega sorridendo. Eppure si tratta di una cosa assolutamente necessaria: «Sono già state rubate delle gomme o ne sono state scaricate illegalmente», spiega Stefan Egger. Lui lavora come capo-squadra e sorveglia che nell’azienda tutto funzioni a dove-
Sul piazzale della AABA SA vengono scaricate ogni giorno molte vecchie gomme.
Le gomme col profilo corretto sono registrate e immagazzinate per dimensione e qualità.
Paese che vai, gomma che hai | I pneu-
continua a pagina 9
Quando non è in servizio come vigilante, Rocky si dedica a tempo pieno ad azzannare vecchie camere d’aria.
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22 settembre 2011 | touring 16 | primo piano
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continua da pagina 7
dell’associazione garantiscono che siano avviate all’esportazione solo merci di buona qualità. Alcune gomme restano per anni sugli scaffali della AABA SA. Ma per le dimensioni più comuni vengono trovati clienti già in poche settimane. Le dimensioni ricercate dipendono dal Paese e dall’acquirente. L’elemento fondamentale è costituito dal tipo di vetture guidate in Africa e in Sudamerica, poiché è là che finiscono la maggior parte dei pneumatici esportati: «Al momento là vanno per la maggiore i minibus e i furgoncini, dunque anche le relative gommature», spiega Stephan Bättig.
Polvere di gomma | In estate lo spiazzo dei pneumatici usati è piuttosto silenzioso. Il periodo più intenso è quando anche i garage hanno più lavoro. «Appena la radio annuncia la prima neve, tutti vogliono cambiare le gomme nello stesso momento», dice Stefan Egger. La stessa cosa accade dopo l’inverno, quando bisogna montare i pneumatici estivi. Ma sotto il caldo sole d’agosto c’è il solito tranquillo via vai. Gli uomini lavorano a torso nudo e a intervalli regolari prendono le gomme consegnate all’entrata.
Le gomme accatastate e duplicate sono compattate in «pacchetti» per il trasporto.
Perfino il cane da guardia Rocky si ritira a riposare all’ombra. Intanto, il capo-squadra Stefan Egger è costretto a motivare i suoi collaboratori alzando la voce. Il tono è forte e ruvido. D’altronde è un lavoro per «veri maschi», che sanno pensare e agire in modo pratico. Ma non è l’unica cosa che
conta: «La gente che lavora con i pneumatici è davvero speciale. Si dice che proviene dalla polvere di gomma, miscelata chimicamente con del collante», ci racconta Stefan Egger, mentre al suo fianco Stephan Bätting della RVS annuisce sorridendo.
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Nadia Rambaldi
Un segreto ben custodito: la mescola di gomma
Cintura d’acciaio Un fascio di fili d’acciaio ricoperti di gomma rendono rigido il pneumatico. Cintura tessile Fasciatura in velluto di nylon a coste come rafforzamento ulteriore del battistrada
Fascia interna Miscela di gomma sulla parte interna del pneumatico, sostituisce la camera d’aria del pneumatico Cerchietto Componente del tallone, influisce sulla forma del pneumatico nell’affrontare le curve e nella reazione di guida
to allo strato inferiore. Le altre mescole di gomma sui fianchi, sulla carcassa e sul tallone sono a loro volta calibrate in base al compito che devono svolgere per garantire una buona prestazione del pneumatico. Per la mescola di gomma viene impiegato tra l’altro gomma naturale (15%), la linfa essiccata di un albero sudamericano e gomma sintetica (24%) derivata dal petrolio. Il processo di vulcanizzazione fa perdere alla mescola di gomma l’originale plasticità, conferendole caratteristiche elastiche. Ulteriori componenti sono acciaio (12%), tele di fibra (12%), ammorbidenti e additivi (6%) e imbottitura come fuliggine (31%). I materiali d’imbottitura riducono l’usura del pneumatico e lo mantengono rigido. La fuliggine conferisce tra l’altro il colore nero tipico del pneumatico. nr Battistrada e profilo In contatto con il manto stradale, trasmette le forze che scaturiscono dal veicolo Fianco Strato di gomma flessibile per proteggere la carcassa Carcassa Struttura che conferisce al pneumatico, in combinazione con la pressione, la capacità di carico Fasce di rinforzo sui fianchi Per aumentare la stabilità e la precisione di manovra Tallone Provvede alla tenuta del pneumatico sulla ruota
grafico Goodyear Dunlop
Un pneumatico è composto da una moltitudine di diverse materie prime, che vengono utilizzate nella lavorazione del battistrada, del fianco, della carcassa, del tallone e dello strato interno. Le componenti principali sono l’acciaio, diversi tipi di caucciù, materie plastiche e prodotti chimici: in totale 15 misture di gomma e oltre 200 materie grezze. Determinanti per la qualità di un pneumatico sono le mescole di gomma: ogni produttore di pneumatici dispone di una propria ricetta e gli ingredienti ben dosati costituiscono un segreto aziendale ben custodito. La mescola di gomma del battistrada di un pneumatico è quella più importante, dato che è lo strato superiore in diretto contatto con il manto della carreggiata, sottoposto dunque all’influsso di umidità e calore. Lo strato esterno, con le scanalature del profilo, è un po’ più morbido rispet-
Scoprite le prealpi in treno!
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Bild hat Grauschleier und sind die Rebberge in den Voralpen?
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Ameron Hotel Flora
prealpi) è il raccordo più corto ed attrat-
Albergo popolare e rinnovato con 161 ca-
Nel cuore della città considerata patrimonio
tivo tra il Lago di Costanza ed il Lago dei
mere, vicino alla stazione con dei luoghi inte-
mondiale dell‘UNESCO vi attende, nei suoi
Quattro Cantoni. Dei comodi treni diretti
ressanti da vedere nei suoi dintorni. Le
edifici classici, il nobile albergo Einstein di
vi portano rapidamente alle mete delle
camere arredate in modo moderno, dispon-
San Gallo da 4 stelle, con una lunga e interes-
escursioni più famose che si trovano
gono di aria condizionata, radio, WLAN, mini-
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22 settembre 2011 | touring 16 | società e mobilità
Treni più comodi
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Urs-Peter Inderbitzin
I nuovi treni a due piani delle FFS per le lunghe percorrenze sono più attenti alle esigenze dei clienti.
› Ovviamente, anche per quanto riguarda i
tizia per i passeggeri delicati: i veicoli saranno pressurizzati in modo che nei tunnel non si crei più la fastidiosa «occlusione» delle orecchie. Le FFS hanno ordinato 59 treni per 1,9 miliardi di fr. Saranno i primi convogli a doppio piano al mondo a disporre di una nuova tecnica di oscillazione, che permetterà ai treni di affrontare le curve più velocemente; grazie a ciò si potrà guadagnare tempo sulla tratta Berna–Losanna. hwm
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foto FFS
nuovi treni a due piani per il traffico a lunga percorrenza, non è stata reinventata la ruota… Un modellino dei treni prodotti da Bombardier mostra che si tratta di piccolezze, che dovrebbero migliorare il comfort dei passeggeri. Tra queste, le prese di corrente per ogni sedile e gli indicatori elettronici per la prenotazione dei posti. Inoltre, spariranno i poco amati sedili di gruppo. Una bella no-
Anche le carrozze-ristorante dei nuovi treni a due piani delle FFS punteranno sulla funzionalità.
Il nuovo logo di Swiss ricorda Swissair Il 2 ottobre ricorre il decimo anniversario del grounding di Swissair, la compagnia area che fu l’orgoglio della Nazione e il cui logo era un marchio di garanzia. La fine di Swissair rappresentò anche la morte di quel famoso logo: al suo posto venne creato in poco tempo un nuovo simbolo, ideato dal celebrato designer e fondatore di «Wallpaper», Tyler Brûlé. Ora però i responsabili del marketing ci hanno ripensato e creato un nuovo logo; la rassomiglianza con quello della vecchia Swissair è straordinaria: la coda di un velivolo tornerà ad essere addobbata con una croce svizzera. Questa volta però la scritta è stampata in caratteri maiuscoli, a destra della coda invece che a sinistra come prima. In questo modo, si vede subito da ogni angolazione che Swiss è
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una compagnia aerea elvetica. «Considerata la grande varietà dell’offerta, possiamo differenziarci come operatori in primo luogo grazie al nostro marchio», ha dichiarato il direttore commerciale Holger Hätty durante la presentazione. Se da Swiss nascerà nuovamente Swissair è un argomento che sarà continuamente oggetto di speculazioni anche in futuro. Comunque, è un diritto che Swiss ha già acquisito nel 2009. hwm
Straordinaria somiglianza con il vecchio logo.
L’uso dei fari come avviso non è sempre vietato Sovente automobilisti e conducenti «altruisti» azionano i fari di profondità ad intermittenza per segnalare un controllo della velocità da parte della polizia. Ciò che molti ignorano è che questo tipo di avviso è vietato. L’uso di segnali di avvertimento – clacson o fari abbaglianti – è punibile con una multa disciplinare di 40 franchi. Non è invece proibito avvertire gli altri conducenti della presenza di un controllo di polizia con un gesto della mano. Le segnalazioni con i fari abbaglianti sono ammesse unicamente quando possono contribuire alla sicurezza stradale. Ad esempio, ciò è il caso quando si intende avvertire i conducenti che circolano in senso contrario che stanno viaggiando nella nebbia oppure di notte a luci spente. Oppure questo tipo di segnalazioni è ammessa per segnalare ad un automobilista fermo ad un incrocio che può immettersi nel traffico. Anche chi si appresta al sorpasso in situazione di traffico nei due sensi può essere avvertito del pericolo attraverso l’uso dei fari abbaglianti. In queste ed altre situazioni simili l’uso dei fari abbaglianti può migliorare la sicurezza stradale. Un segnale luminoso – anche durante il giorno – può inoltre risultare più efficace e meno molesto per i residenti rispetto al clacson. L’uso degli abbaglianti non è invece ammesso quando non vi è un motivo ragionevole, ad esempio per salutare altri conducenti oppure per far notare un errore di guida. Il Tribunale federale lo ha confermato alcuni anni fa (BGE 107 IV 194): «I privati cittadini non sono agenti della stradale e lezioni di guida sulla strada sono indesiderate e sgradite». Dopo il crepuscolo possono, invece, essere fatti soltanto segnali luminosi, mentre l’uso del clacson è ammesso unicamente in caso di emergenza.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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società e mobilità | touring 16 | 22 settembre 2011
Jean-Marc Thévenaz (a s.) e Toni Keller (a d.) del TCS attorniano Jörg Beckmann e Romeo Wälti, due degli oratori del simposio.
L’elettromobilità è un rischio? Mentre il numero di due ruote elettriche registra una forte crescita, si dovrebbero adottare nei loro confronti norme destinate a rafforzare la sicurezza stradale? Il tema era al centro di un recente simposio organizzato dal TCS.
› La Svizzera attualmente conta 11 000 au-
tomobili ibride e circa 500 veicoli completamente elettrici. Tra il 2005 e il 2010, le biciclette elettriche hanno conosciuto una crescita veramente sensazionale, passando da 1792 a 39 427 unità vendute. Continuando con questo ritmo, il traguardo delle 50 mila unità sarà ben presto raggiunto. Tanto più che nel solo 2010, è stato registrato un balzo del 64% nelle vendite. Queste cifre attestano l’attenzione che regna attorno a questo mezzo di trasporto che permette di coprire distanze ragguardevoli senza stancarsi.
Resta il fatto che a una velocità oscillante tra 25 e 45 km/h – e anche superiore per gli scooter elettrici –, un incidente può avere conseguenze drammatiche. Bisognerebbe dunque rendere obbligatorio il casco, dispensare corsi di guida o introdurre un esame oppure sottoporre i veicoli a un controllo tecnico? L’insieme di queste misure è stato oggetto di un lungo dibattito da parte dei partecipanti ad un recente simposio organizzato dal dipartimento Sicurezza stradale del TCS. Secondo Volker Fröse, dell’Ufficio federale delle strade, non vi è ombra di dubbio: dal momento in cui si sale in sella
ad un mezzo che raggiunge punte di 50 km/h, l’obbligo di indossare il casco deriva dal semplice buon senso. Un proposito sottolineato da numerosi altri relatori (v. riquadro alla pagina seguente), i quali hanno pure evidenziato la necessità di perfezionamento per molti utenti.
Rischioso silenzio | Essendo silenziosi,
pare che i veicoli elettrici rappresentino un pericolo particolare per i pedoni. Una problematica illustrata molto chiaramente da Jean-Marc Meyrat, della Federazione svizzera dei ciechi: «Per noi non vedenti, la questione del rumore emesso dal traffico stradale non è nuova. Allo scopo di segnalare la propria presenza, il conducente di un veicolo elettrico dovrebbe emettere un avvertimento sonoro. Per esempio, sarebbe bene equipaggiare le auto elettriche di un clacson speciale, con un suono simpatico, o che possano emettere un rumore del motore artificiale». Jean-Marc Meyrat ha concluso il suo intervento con un appello alla prudenza nelle Zone 30: «Queste aree prive di punti di riferimento tattili generano tra i ciechi una sensazione d’insicurezza». All’appello
22 settembre 2011 | touring 16 | società e mobilità
ha fatto eco Urs Schwegler di Newride, che ha esposto la sua esperienza personale di adepto delle due ruote: «Parto sempre dal principio che non mi sentono».
«Velocità come quelle del campione Fabian Cancellara»
Industria dinamica | Ciò non toglie che
L’elettromobilità sta avanzando soprattutto tra le biciclette. Negli ultimi anni le vendite delle elettriche sono raddoppiate. Questa elettrificazione delle due ruote porta con sé delle grandi sfide. In primo luogo per lo stesso ciclista, ma anche per l’infrastruttura e per i legislatori. Volker Fröse dell’Ufficio federale delle Strade (Ustra) durante una relazione ha raccontato le sue esperienze in qualità di e-biker. «Con la bici elettrica raggiungo le stesse velocità del ciclista professionista Fabian Cancellara». L’elevata velocità aumenta pure il rischio d’incidenti e di riportare gravi ferite. Inoltre, gli automobilisti non riescono ancora a valutare con esattezza la velocità delle bici elettriche, un fatto che può provocare incidenti. I ciclisti dovrebbero sempre proteggersi con un casco. Anche però tra gli automobilisti sussiste un bisogno di chiarezza. «Purtroppo però la motivazione non va di pari passo con il boom delle bici elettriche. Per questo motivo c’è bisogno di un
l’insieme degli utenti della strada dovranno abituarsi alla presenza di questi mezzi veloci e silenziosi. Come ha ricordato Jörg Beckmann, direttore dell’Accademia della mobilità, le condizioni quadro in Svizzera sono propizie al loro successo. Il nostro Paese possiede, infatti, un tessuto industriale composto da piccole imprese dinamiche, rivolte alla ricerca e all’innovazione, un’infrastruttura elettrica efficiente, come pure una moltitudine di attori locali favorevoli all’introduzione di una rete di stazioni di ricarica: «Le imprese svizzere hanno una capacità di innovazione tanto più degna di nota poiché non beneficiano di alcun sostegno da parte delle collettività pubbliche», ha sottolineato concludendo Jörg Beckmann. Jacques-Olivier Pidoux
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Info Touring Per saperne di più sulla mobilità elettrica si vedano i siti: www.mobilityacademy.ch, www.newride.ch, www.e-mobile.ch
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foto Nadia Rambaldi, Biketec, Adpic
Su due ruote così veloci, il casco si impone.
Per i ciechi i silenziosi veicoli elettrici diventano un pericolo.
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obbligo del casco, almeno per le bici con un minimo di 250 watt», afferma Fröse. Nel 2010 nel Canton Berna si sono registrati 20 incidenti con bici elettriche. Nel 2011 erano già 26 alla fine di giugno. Essi si producono perlopiù nelle regioni urbane, soprattutto a Berna e Thun, secondo una statistica della polizia cantonale bernese. «Gli incidenti accadono durante deboli flussi di traffico, sui tratti diritti e in condizioni di bel tempo», spiega l’istruttore del traffico Romeo Wälti. Alcuni sinistri potrebbero essere evitati con un’infrastruttura ciclistica migliore, afferma convinto Christoph Merkli dell’associazione Pro Velo Svizzera. Egli invoca piste ciclabili veloci nelle aree cittadine, per rendere possibile agli e-biker di procedere senza ostacoli. Nel campo dell’elettromobilità, secondo Merkli, c’è bisogno di vere corsie ciclabili con una larghezza minima di 2,5 metri, affinché siano possibili manovre di sorpasso senza pericolo. nr
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speciale pneumatici invernali | touring 16 | 22 settembre 2011
Sottoposti all’implacabile test sulla neve nell’Alto Vallese, i pneumatici del test 2011 si sono rivelati all’altezza delle attese.
Le gomme invernali crescono Sia i pneumatici invernali di dimensione 175/65 R 14 T sia quelli da 195/65 R 15 T hanno fornito prestazioni notevoli nel severo test comparativo del TCS. I risultati.
› Gli automobilisti alla ricerca delle gomme invernali ideali dispongono di una scelta più vasta che mai. Dei 30 pneumatici sottoposti al test TCS, 9 hanno ottenuto la menzione suprema «molto consigliato» e 18 sono risultati «consigliati». Solo 2 prodotti hanno dovuto accontentarsi di un «consigliato con riserva», mentre la gomma da 195 Trayal Arctica è l’unica ad esse-
re stata declassata. Tale modello ha accumulato lacuna su lacuna, dimostrandosi molto debole sul bagnato, debole sull’asciutto, leggermente insufficiente su neve e ghiaccio e con i consumi più elevati.
175 a loro agio | La misura 175/65 R 14 T
– che equipaggia le cittadine – non ha manifestato alcuna lacuna sulla carreggiata
L’opuscolo del TCS e l’app per iPhone L’opuscolo «Pneumatici invernali 2011» del TCS informa dettagliatamente sui risultati del test. Come sempre, è ottenibile gratuitamente (non soci, 10 fr.) nei punti di contatto TCS o si può ordinare da fine settembre per e-mail all’indirizzo tus@tcs.ch ma anche scaricarlo da www.pneumatici.tcs.ch. Il test e diverse questioni relative ai pneumatici sono disponibili attraverso l’applicazione TCS per iPhone. Un nuovo design, un menu attrattivo e la funzione di ricerca fanno di questa applicazione TCS una vera guida mobile, scaricabile gratuitamente tramite l’Apple Store. tg
asciutta. Stessa costatazione sul bagnato, dove nessun prodotto ha però potuto avvalersi di prestazioni eccellenti. Le prove sulla neve effettuate al Passo della Novena hanno in generale prodotto buoni risultati. In ragione delle lacune dimostrate in questa disciplina, il Falken Eurowinter HS439 è stato penalizzato con un «consigliato con riserva». Per quanto riguarda i consumi di carburante, gli scarti non sono cambiati. La gomma più sobria, la Continental ha permesso di risparmiare il 5% del carburante, ossia 0,3 l/100 km, rispetto al modello Uniroyal… uscito dal medesimo gruppo. Il pneumatico Michelin continua a comandare la corsa in fatto di longevità e ha percorso una distanza circa doppia rispetto alla gomma meno efficiente.
195 equilibrate | Montate sia sulle vettu-
re compatte sia sulle familiari, le gomme da 195/65 R 15 T hanno brillato per omogeneità. 6 modelli sono stati valutati come «molto consigliato», 8 come «consigliato». E
22 settembre 2011 | touring 16 | speciale pneumatici invernali
foto TCS
l’unico pneumatico «consigliato con riserva», il Falken Eurowinter HS439 rielaborato ha mostrato progressi sul bagnato, ma non abbastanza sulla neve. La maggior parte dei prodotti fa buona impressione sull’asciutto. Nessuna lacuna particolare è inoltre emersa su strada bagnata, anche se nessuna gomma vi eccelle. Ad eccezione di 3 modelli, tutte le gomme hanno superato la prova sulla neve senza colpo ferire. Come il suo omonimo da 175, il Falken vede la sua valutazione complessiva scendere a «consigliato con riserva» per le sue prestazioni mediocri sulla neve. Le disparità in fatto di consumi si fissano al 6%, ossia 0,4 l/100 km. Michelin vince la palma della longevità anche in questa categoria. Nel complesso si può affermare che il mercato abbonda di gomme di qualità. La scelta si farà dunque sui dettagli che l’automobilista avrà il piacere di leggere sulle tabelle qui di seguito. MOH/TCS c+p
‹
È un fatto: i pneumatici invernali sono essenzialmente confrontati a carreggiate umide.
Test comparativo del TCS: pneumatici invernali 175/65 R 14 T marca/tipo Continental WinterContact TS800 Michelin Alpin A4 Dunlop SP Winter Response Goodyear Ultra Grip 8 Semperit Master-Grip ESA-Tecar Super Grip 7 Vredestein Snowtrac 3 Uniroyal MS plus 6 Maloya Davos Firestone Winterhawk 2 Evo Sava Eskimo S3+ Pirelli Winter 190 Snowcontrol Serie 3 Ceat Formula Winter Falken Eurowinter HS439
ca. prezzo in fr. 1 113.– 115.– 127.– 129.– – 108.– – 112.– – 115.– – 117.– – –
asciutto
bagnato
neve
ghiaccio
60% 62 62 60 54 54 60 54 60 60 62 54 50 60
68% 60 62 70 64 56 56 68 58 50 54 60 44 44
76% 62 60 56 70 70 56 58 60 64 58 60 58 26
60% 68 60 64 64 62 64 60 62 58 66 64 58 66
comfort/ rumore 46% 36 54 50 44 50 42 42 36 56 44 36 48 50
consumo2 usura 80% 72 66 76 74 72 70 62 68 66 76 70 64 72
70% 98 60 84 64 70 90 60 70 74 60 50 60 54
valutazione TCS 1111 1111 1111 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1133
Test comparativo del TCS: pneumatici invernali 195/65 R 15 T marca/tipo Continental WinterContact TS 830 Goodyear Ultragrip 8 Semperit Speed-Grip 2 Dunlop SP Winter Sport 4D Michelin Alpin A4 Pirelli Winter 190 Snowcontrol Serie 3 Nokian WR D3 Vredestein Snowtrac 3 Fulda Kristall Montero 3 Barum Polaris 3 Kleber Krisalp HP2 Kumho I’ZEN KW23 Bridgestone Blizzak LM-32 GT Radial Champiro WinterPro Falken Eurowinter HS439 Trayal Arctica
ca. prezzo in fr. 1 126.– 143.– – 143.– 126.– 134.– – – – – 126.– – 129.– – – –
Note 1 Prezzo consigliato dall’Organizzazione di acquisto del settore svizzero dell’auto e dei veicoli a motore. 2 La resistenza al rotolamento incide sul consumo.
asciutto
bagnato
neve
ghiaccio
60% 64 60 64 66 64 74 58 56 66 64 64 68 54 66 32
70% 74 66 70 60 64 58 60 52 54 44 54 48 42 52 0
72% 62 68 68 62 64 68 68 76 66 62 62 62 44 36 40
62% 62 62 62 64 70 64 64 60 60 62 62 54 64 62 50
comfort/ rumore 48% 46 52 46 40 40 42 52 52 46 38 40 52 42 46 26
Criteri di valutazione in %: le spiegazioni Le classificazioni dei diversi criteri di valutazione sono indicate in %. Occorre considerare queste percentuali come delle «note individuali» e non come dei valori assoluti. Così una differenza del 20% su di un criterio non significa che il pneumatico è inferiore del 20% in cifre assolute. Un valore del 100% equivale alla nota massima «eccellente», 0% equivale a «non consigliato». La miglior nota per criterio di valutazione è in verde La peggior nota per criterio in rosso
consumo2 usura 76% 68 80 68 68 74 70 64 72 66 72 68 64 72 68 58
74% 70 70 64 90 60 70 64 70 70 90 54 70 70 54 80
valutazione TCS 1111 1111 1111 1111 1111 1111 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1113 1133 1333
Valutazione TCS 1111 molto consigliato 1113 consigliato 1133 consigliato con riserva 1333 non consigliato
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MMA ROGRA P IN O NUOV RNO DEL GIO
IL PIÙ GRANDE SCHERMO DELLA SVIZZERA. www.filmtheater.ch
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Prepararsi ad equipaggiare l’auto per l’inverno Gli automobilisti intenzionati a cambiare le gomme invernali hanno interesse a muoversi in tempo, per non essere presi alla sprovvista. Secondo le prime informazioni, come lo scorso inverno potrebbe infatti capitare che talune dimensioni possano andare in rottura di stock. Prima di tutto andrà verificato se le vecchie gomme invernali hanno ancora un profilo
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sufficiente per affrontare una nuova stagione fredda (4 mm). In virtù del calo dell’euro, taluni importatori hanno proceduto ad una leggera riduzione dei prezzi (inferiore al 10%). Il TCS ha avviato un sondaggio sui prezzi dei pneumatici nuovi al fine di verificare in particolare in che misura il consumatore beneficia realmente delle riduzioni
annunciate dagli importatori. I soci del TCS che hanno acquistato delle gomme possono condividere le loro esperienze (prezzi d’acquisto, montaggio ecc.) sul sito www.pneumatici.tcs.ch. In questo modo il TCS è in grado di seguire in tempo reale l’evoluzione del mercato dei pneumatici e continuare a fornire consigli mirati. MOH
r ciale pe e p s a t g! Offer i Tourin d i r o t t i le
TOUR 2011 Alain Clark (NL)
Avery Sunshine (US)
Johannes Oerding (DE)
Saint Lu (AT)
Myron (CH)
Phil Dankner (CH)
MARTEDÌ MARTEDÌ 25.10.2011, 25.10.2011, Z ZUGO UGO
Chollerhalle www.chollerhalle.ch
MERCOLEDÌ 26.10.2011, ZURIGO GIOVEDÌ 27.10.2011, ZURIGO X-TRA www.x-tra.ch
VENERDÌ 25.10.2011, BERNA Restaurant Kreuz www.kreuz-belp.ch
SABATO 29.10.2011, BASILEA Stadtcasino www.stadtcasino.ch
MARTEDÌ 1.11.2011, SAN GALLO MERCOLEDÌ 2.11.2011, SAN GALLO Einstein www.einstein.ch
GIOVEDÌ 3.11.2011, LUCERNA
Hotel Schweizerhof www.schweizerhof-luzern.ch
VENERDÌ 4.11.2011, AARAU
SPONSOR TITOLARE
Kultur- und Kongresszentrum www.kuk-aarau.ch
SABATO 5.11.2011, GINEVRA Halle Sécheron www.halle-secheron.ch Special guest: Tweek (CH)
PARTNER MEDIA PARTNER
Line-up e info dettagliate su: www.seatmusicsession.ch
APERTURA ORE 19.00, INIZIO ORE 20.00. (BASILEA INIZIO ORE 19.00) PREVENDITA Offerta speciale per i lettori di Touring, solo su www.touring.ch CHF 50.– anziché CHF 55.–, incl. IVA, escl spese amministrative.
Solo due pneumatici quattro stagioni testati riescono a tenere testa alle gomme invernali sulla neve.
L’incerta scommessa dei quattro stagioni Un test TCS sui pneumatici quattro stagioni conferma quanto è difficile ottenere prodotti efficaci sia in condizioni estive che invernali. Un solo modello è stato giudicato «consigliato».
› Mentre
numerosi pneumatici invernali del test comparativo TCS raggiungono risultati convincenti, la maggior parte delle gomme quattro stagioni di dimensione 175/65 R 14 T testate devono accontentarsi di valutazioni globali mediocri. Persino il Goodyear Vector 4 Seasons, accreditato della menzione «consigliato», mostra leggere lacune su tutti i fondi considerati. Sulla neve, soltanto due prodotti (Goodyear e Kleber) hanno appena toccato il livello delle gomme invernali, mentre gli altri hanno fornito prestazioni pessime. Su strada ghiacciata, tutti i pneumatici si sono mostrati inferiori ai loro omologhi per l’inverno. Le prestazioni su strada bagnata e asciutta sono state valutate basandosi sul test delle gomme estive. Anche sull’asciutto, un unico modello rivaleggia con le gomme estive (Vredestein). Probabile vittima dell’obiettivo antago-
nistico di fornire buone prestazioni sia sull’asciutto che sulla neve, questo pneumatico si è però rivelato il peggiore su fondo innevato. Gli altri quattro stagioni hanno invece rivelato qualche debolezza sull’asciutto. Niente di grave, ma gli automobilisti che utilizzano sovente tali prodotti in quel tipo di condizioni devono esserne coscienti. Eccetto un modello (Kleber) che ha mostrato gravi lacune su fondo bagnato, tutte le gomme si sono ben comportate in questa disciplina. I quattro stagioni fanno gara pari con i pneumatici specifici in materia di consumi (0,2 l/100 km, ossia una differenza del 4%) e d’usura. Nel bilancio finale, bisogna costatare come nessun quattro stagioni si rivela buono nell’insieme delle discipline, criterio indispensabile per pretendere la menzione TCS «molto consigliato». MOH/TCS c+e
‹
Comparativo TCS: pneumatici quattro stagioni 175/65 R 14 T marca/tipo
asciutto bagnato neve
Goodyear Vector 4Seasons Sava adapto Vredestein Quatrac 3 Kleber Quadraxer Hankook H730 Optimo 4S Rigdon All Season 120
46% 52 62 50 46 46
56% 48 50 34 48 42
48% 38 20 46 28 38
ghiaccio comfort/ rumore 52% 40% 56 36 54 34 42 28 54 42 54 24
consumo2 usura 72% 80 70 76 72 66
84% 70 80 94 60 60
valutazione TCS 1113 1133 1133 1133 1133 1133
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TCS
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42 Ressort
touring 13
9. August 2007
Trekking sul Kilimangiaro 5896 m con safari e soggiorno balneare sull’Oceano Indiano
Sulla montagna più alta dell’Africa Il maestoso vulcano, la montagna più alta africana, con la sua affascinante vetta innevata, incanta chiunque. Un’ascensione straordinaria, ma tecnicamente facile, che dura sei giorni. Il safari vi farà scoprire poi la natura selvaggia dell’Africa. Lasciatevi sedurre dai tramonti, dal clima piacevole e dalla straordinaria flora e fauna. Il soggiorno balneare sull’Oceano Indiano conclude questo fantastico viaggio. Programma: 1°–2° giorno: volo Edelweiss Air Zurigo–Kilimangiaro, escursione di acclimatamento 3° giorno: attraverso la foresta pluviale fino al rifugio Mandara 2682 m 4° giorno: trekking con vista sul maestoso Kilimangiaro, rifugio Horombo 3719 m
Iscrizione
5° giorno: giornata di acclimatamento, salita alla sella di Mawenzi, rifugio Horombo 6° giorno: attraverso il deserto montano Kibo fino al rifugio Kibo a 4694 m 7° giorno: il gran giorno: ascensione al Kilimangiaro 5896 m, discesa al rifugio Horombo 3719 m passando per Kibo 8° giorno: ritorno al punto di partenza Marangu Gate, hotel 9° giorno: safari nel parco nazionale Lake Manyara, Ngorongoro Sopa Lodge 10° giorno: affascinante safari nel parco nazionale Ngorongoro, l’8a meraviglia del mondo 11° giorno: parco nazionale Tarangire, noto per i suoi branchi di elefanti 12° giorno: volo per Mombasa sull’Oceano Indiano, Severin Sea Lodge 13°–15° giorno: spiagge da sogno, soggiorno balneare sull’Oceano Indiano 16° giorno: volo di ritorno Mombasa–Svizzera
Trekking sul Kilimangiaro, safari e soggiorno balneare
� inviatemi il programma dettagliato gratuito. � mi iscrivo per il viaggio del: � mi iscrivo al seguente evento informativo: Cognome
Nome
Via
CAP/Località
Telefono
Cellulare
E-mail Data/Firma Inviare a: Bergschule Uri, Casella postale, 6490 Andermatt, telefono 041 872 09 00, fax 041 872 09 50, E-mail: info@bergschule-uri.ch. Programma dettagliato su: www.bergschule-uri.ch/tcskili
Requisiti: per escursionisti dal passo sicuro e con una buona condizione fisica. Date: 4. 3–19. 3.2012 26. 8–10. 9.2012 14.10–29.10.2012 18.11–3.12.2012 Offerta TCS esclusiva: prezzo speciale TCS prezzo normale
25. 3– 9. 4.2012 16. 9– 1.10.2012 21.10– 5.11.2012
Fr. 5950.– Fr. 6250.–
Le nostre prestazioni: – confortevole Lodge trekking di 16 giorni – accompagnamento da Zurigo da guide alpine svizzere – gruppi di 10–16 partecipanti – voli Svizzera–Kilimangiaro–Mombasa– Svizzera (tasse comprese) – tutti i trasferimenti sul posto – trekking tutto compreso (pensione completa, trasporto bagagli, permesso, tasse per i parchi nazionali) – soggiorno balneare sull’Oceano Indiano (prima colazione e cena) Eventi informativi gratuiti: giovedì, 20 ottobre 2011 Lucerna domenica, 22 aprile 2012 Altdorf domenica, 23 settembre 2012 Altdorf
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Meno monella, più signora › Finita l’era delle strumentazioni in posi-
zione centrale e delle rotondità azzardate: non è più tempo degli effetti stilistici. La Yaris III è addirittura investita del compito di inaugurare i futuri tratti della gamma Toyota. Conseguentemente più posato, il design emana una certa presenza e linee prestigiose volute per conquistare una clientela maschile un po’ più distante. Questo slancio conformista va di pari con un allestimento interiore più raffinato che associa in modo indovinato rivestimenti di diverse fatture. Fedele all’adagio «compatta ma spaziosa», questa cittadina allungata di 10 cm sembra una grande quanto ai posti davanti, dotati di sedili dalla tenuta nettamente migliorata. Dietro i 5 cm di maggior passo offrono uno spazio per le gambe assai stupefacente. La Yaris rinuncia di colpo al quasi mitico sedile scorrevole e il bagagliaio rivaleggia ora con le altre city-car, benché più grandi. Ritornata dietro il volante, la strumentazione lascia spazio allo schermo tattile sulla console centrale. Col salire delle versioni, questo strumento poco frequente nella categoria accoglie i comandi centra-
lizzati, la telecamera di retromarcia, e, assolutamente sofisticata, la ricezione di sms e applicazioni scaricabili (prezzo della benzina, parcheggi liberi). Degne di nota anche comodità come il climatizzatore bizona o il tetto panoramico vetrato. Questa city-car innovatrice si accontenta invece di conservare le motorizzazioni esistenti, sebbene con consumi leggermente ridotti. Motivo in più per attendere con im-
pazienza la versione ibrida a metà 2012. Molto matura anche nel comportamento, la Yaris lascia intravedere migliori qualità stradali sui lunghi viaggi e, ultimo colpo di scena, offre la manutenzione gratuita per 3 anni o 45 000 km. MOH
‹
Tecnica: city-car; 3/5 porte; 5 posti; lunghezza: 3,89 m; bagagliaio: 286–768 l Motori: benzina, 69/99 CV, diesel 90 CV Prezzo: da 15 190 fr. (1.0 Terra) a 25 690 fr. (1.3 Multidrive Sol Pr.); lancio a fine ottobre.
ald
La Toyota Yaris di terza generazione rientra definitivamente nei ranghi. Un tempo sfrontata, questa sorprendente cittadina spaziosa trova la maturità e diventa pioniera del multimedia.
Allungata e abbassata, la Toyota Yaris III mostra linee più signorili, anche se perde 20 kg.
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City-car giapponese dal sapore francese Nel momento in cui numerosi costruttori europei delocalizzano la produzione dei piccoli modelli, ci si dimentica che la Toyota Yaris è prodotta dal 1999 nei dintorni di Valenciennes, nel nord della Francia. Una manna per questa regione vicina alla costa atlantica flagellata da crisi del carbone e da ondate recessive. Favorita dall’abolizione dei contingenti europei che fino ad allora frenavano le auto giapponesi, la Yaris sembra aver fatto il suo nido stabilmente in Francia. Toyota si dice peraltro determinata a mantenere una produzione vicina alla clientela. Il gigante nipponico non è verosimilmente neppure insensibile alla debolezza dell’euro. Comunque sia, la casa annuncia una capacità annua in questo sito industriale di 200 000 Yaris, che durante gli esercizi migliori, è stata venduta in 270 000 unità sul Vecchio Continente. Più che mai, quindi, rappresenta uno dei cavalli di battaglia del numero uno mondiale in Europa, in un segmento automobilistico chiamato a crescere con le norme sulla CO2. E poiché Toyota si rifornisce essenzialmente dai fornitori locali, la storia della piccola Yaris assume i contorni della favola economica. MOH
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test e tecnica | touring 16 | 22 settembre 2011
City-car dal destino planetario A parte un motore senza brio, la Chevrolet Aveo onora le sue ambizioni planetarie. Lo stile è originale e il comportamento convincente. Test della versione 1400 LT. te con gli atavismi delle automobili coreane. Proiettata al rango di modello mondiale da General Motors, sarà prodotta in diversi continenti e – cosa non evidente – riesce a conciliare correttamente le attese dei diversi mercati ai quali è destinata. In leggero divario rispetto ai canoni europei, il design mostra una personalità intrinseca sottolineata dai fari a doppia ottica visibili. Meno entusiasmo regala il rudimentale insieme delle strumentazioni che si riduce ad un quadrante di ispirazione motociclistica. In ogni caso, il grande indicatore digitale della velocità è perfettamente leggibile. La bella sorpresa proviene dal comportamento che associa tenuta di strada rigorosa e guida morbida. Tutto fuorché evidente per un veicolo a vocazione planetaria. Meno generoso il giudizio sul motore da 100 CV, i quali faticano a sviluppare appieno la loro potenza. Evidentemente la Chevrolet Aveo mantiene l’attrattivo rapporto prezzo-prestazioni caratteristico dell’intera produzione coreana.
Uno stile suo | In linea coi modelli più recenti della Chevrolet, l’abitacolo dell’Aveo è una riuscita miscela di componenti. Di qualità mediocre, le varie plastiche degli interni compongono un insieme francamente eterogeneo, ma tutto sommato di qualità. Questi elementi sono nobilitati dalla famosa illuminazione blu ghiaccio cara alla marca. Il tutto è inoltre valorizzato da sedili anteriori ben rifiniti che emanano un’impressione lussuosa poco frequente nel segmento delle city-car, tanto più che sono confortevolmente avvolgenti. Una volta trovata la maniglia della portiera, alloggiata nel telaio del finestrino, i passeggeri posteriori accedono facilmente ai sedili grazie al grande angolo di apertura. Di ampie dimensioni, lo spazio per le gambe e l’altezza da terra offrono una buona comodità, almeno per due occupanti, in
quanto l’Aveo pecca per la sua larghezza un po’ troppo limitata. La prodigalità, invece, non manca in fatto di compartimenti portaoggetti e per quanto riguarda il bagagliaio dal volume accresciuto e dalla forma cubica. È invece sufficiente la modularità del sedile posteriore, che però una volta ribaltato crea un gradino piuttosto elevato. Tipico di un’automobile «mondiale».
Tenuta e comfort | Basata su un telaio inedito, l’Aveo spicca per la progressività delle sue sospensioni, apprezzabile nei tragitti autostradali, soprattutto perché unita a un basso livello di rumorosità. Elementi che potrebbero penalizzare la tenuta di strada. Invece il telaio, senza essere incisivo, è ben saldo sulla carreggiata e molto rassicurante. Assistita da un servosterzo idraulico che offre una buona sensibilità, questa city-car affronta le curve con precisione e agilità. Inoltre la frenata è potente, nonostante sulle ruote posteriori siano montati dei semplici tamburi.
+ –
continua a pagina 25
Più o meno
foto Mathias Wyssenbach, ald
› Questa Chevrolet Aveo rompe decisamen-
Rapporto prezzo/prestazioni, abitacolo spazioso, volume bagagliaio, comportamento rigoroso, sterzo preciso, sospensioni confortevoli e livello sonoro, sedili anteriori avvolgenti, dotazione completa, frenata molto efficace.
Prestazioni indebolite dalla scarsità delle riprese, predominanza di plastiche dure, modularità del bagagliaio sommaria, consumi che variano molto secondo la guida, riflessi sul parabrezza, costi di manutenzione elevati.
I sedili anteriori dalle misure generose.
22 settembre 2011 | touring 16 | test e tecnica
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Fari visibili e calandra a due fasce: la Chevrolet Aveo mostra carattere. Da notare la maniglia della porta posteriore integrata nel telaio del finestrino.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»
Chevrolet Aveo 1.4 16V LT
Fiat Punto Evo 1.4 16V Dynamic
Ford Fiesta 1.4 16V Trend
Renault Clio 1.2 TCe Expression
19 790.– 1398 74/100 130/4000 6,1 B2 71 –.56 13333 16/2011
21 900.– 1388 77/105 127/4500 5,71 B2 715 –.55 11113 6/20065
21 250.– 1388 71/96 125/4200 5,81 C2 736 –.55 11133 20/20086
19 600.– 1149 76/103 152/3500 5,41 B2 737 –.52 11113 20/20077
dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Fiat Punto 1.3 JTD 6 Ford Fiesta 1.6 7 Renault Twingo 1.2 TCe
1
Strumentazione relativamente ampia per una city-car.
Vacanze in Italia
Liguria
Riviera Ligure
22 settembre 2011 | touring 16 | test e tecnica
continua da pagina 22
Scheda tecnica
� �
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152 cm
m 0c –8 56 �
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cm 15 –1 92
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100 cm
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109 cm
�
passo 253 cm
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lungh. 404 cm (larg. 174 cm)
�
larghezza interna: ant. 140 cm, post. 130 cm bagagliaio: 290–653 litri pneumatici: 195/65 R 15, min. 185/75 R 14
VEICOLO PROVATO Chevrolet Aveo 1400 LT; 5 porte, 5 posti; 19 790 fr. (auto del test: 20 310 fr.) Gamma: 1200 LS, 86 CV (16 990 fr.) a 1600 LTZ automatica, 115 CV (24 490 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (520 fr.), tetto vetrato apribile elettricamente (1200 fr.) Garanzia: 3 anni di fabbrica, 3 anni assistenza; garanzia antiruggine: 6 anni (con condizioni) Importatore: Chevrolet Suisse SA, 8152 Glattpark (ZH), www.chevrolet.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri benzina 16 valvole, 100 CV; trazione anteriore, cambio a 5 marce Peso: 1235 kg (auto del test), totale ammissibile 1566 kg, carico rimorchiabile 1000 kg
Davvero peccato quindi che il motore di 1,4 litri non sia all’altezza. Nonostante un’innegabile disponibilità nella guida urbana, questo 16 valvole manca tremendamente di potenza nei regimi intermedi. Un fatto che appare in tutta la sua evidenza in autostrada, dove si fatica a mantenere la velocità di crociera in presenza della pur minima salita. Fuori città, inoltre, la debolezza delle riprese obbliga a scalare frequentemente la marcia per far uscire l’autovettura dal torpore che la assale quando marcia sotto i 4000 giri/min, con tutte le conseguenze in fatto di rumorosità e di consumi di carburante, che sono invece moderati con una guida normale. Fortunatamente il cambio si manipola con grande facilità. Da segnalare, infine, il
prossimo arrivo di un propulsore diesel di 1,3 l e 95 CV ad accensione automatica start-stop. In fatto di equipaggiamento il quadro è nettamente più positivo: all’immagine delle ghiere ergonomiche della ventilazione, questa cittadina eredita alcuni elementi quasi d’alta gamma, come per esempio il volante multifunzionale della versione LT, che riunisce i comandi dell’impianto audio, del telefono e del regolatore di velocità. Dal canto suo, la dotazione di sicurezza, che include il sistema antisbandamento ESC, è impeccabile. L’assenza di alzacristalli elettrici automatici e i riflessi presenti sul parabrezza non cancellano il pregio dell’Aveo di riuscire a far dimenticare che si tratta di una autovettura pensata per la distribuzione mondiale.
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Marc-Olivier Herren
Doppio cassetto e diversi vani portaoggetti nell’abitacolo. Il bagagliaio voluminoso dalla modularità limitata. Il posteriore sormontato da uno spoiler aerodinamico.
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 12,6 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 13,2 s 80–120 km/h (in 4a) 14,4 s Diametro di sterzata: 11,0 m Insonorizzazione: 60 km/h: 61 dBA 11133 120 km/h: 71 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 35,9 m Visibilità circolare Equipaggiamento
11111 11113 11113
COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore
mano d’opera (fr.)
15 000/12 1,2 174.– 30 000/24 1,4 203.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 23,5 7153.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi variabili
15 000 30 000
56 39
426.– 426.–
Chevrolet Aveo 1400 LT in dettaglio
274.– 548.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Chevrolet da 105 a 175 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 8,6 4,7 fabbrica 7,7 4,9 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 6,6 l/100 km serbatoio: 46 litri
6,1 5,9 144 g/km 159 g/km B 11333
autonomia 697 km
�
TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger
ABITACOLO 11113 Anche se dominano le plastiche dure, l’interno è piacevole. Davanti c’è molto spazio. L’accesso dietro è semplice, spazio sufficiente per 2 passeggeri; buona la libertà per le gambe. Bagagliaio voluminoso, ma modularità minima. Numerosi vani portaoggetti.
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zionale sono di serie. Comandi di ventilazione ergonomici. Assenza di plafoniera centrale. PRESTAZIONI 11133 L’1,4 l da 100 CV si rivela gradevole in città, ma manca di coppia a medio regime. Per ottenere riprese decenti, occorre spingerlo oltre i 4000 giri/min, con conseguente aumento dei consumi. Cambio maneggevole.
COMFORT 11113 La sospensione progressiva a velocità autostradale e i sedili anteriori avvolgenti, anche se dalla seduta un po’ corta, offrono un buon piacere di marcia. Discreto nella guida normale, il motore diventa rumoroso dal momento in cui si è costretti a salire di giri.
COMPORTAMENTO 11113 Ben piantato sulla strada, il telaio è molto rassicurante, con poco sottosterzo e agile. Sterzo idraulico preciso e sensibile. L’antisbandamento agisce discretamente. Frenata molto efficace.
DOTAZIONE 11113 Il secondo livello è ben dotato: climatizzatore manuale, regolatore della velocità, computer di bordo e volante multifun-
SICUREZZA 11113 Equipaggiamento di livello (6 airbag e antisbandamento) e 5 stelle Euro NCAP.
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viaggi e tempo libero | touring 16 | 22 settembre 2011
Un’immagine simbolo del continente nero: un branco di elefanti nel Parco nazionale di Amboseli sfila in corteo ai piedi del Kilimangiaro.
Alle falde del Kilimangiaro
Mandrie di zebre e gazzelle, cortei di elefanti e feroci felini in agguato: tutto questo e molto di più si può ammirare durante un safari nelle sterminate savane del Kenya ai piedi del Kilimangiaro. Nella culla dell’umanità.
› Il minibus sobbalza sulla strada di terra
battuta. Ogni tanto uno scossone più forte ci costringe a togliere gli occhi dai binocoli, che dal tetto aperto dirigiamo come radar da una parte all’altra del campo visivo. Sullo sfondo una densa coltre di nuvole nasconde la cima arrotondata del Kilimangiaro, la vetta d’Africa, impedendo di vedere il cono perennemente innevato di questo antico vulcano che sfiora i 6000 metri di quota… È uno spettacolo che affascina sempre anche gli stessi africani, per i quali è praticamente l’unica occasione per vedere la neve. Ad un tratto Josiah, la guida, arresta il veicolo a fianco di un altro minibus fermo
ai margini della pianura. Dal suo tetto sollevato spunta un gruppetto di turisti che, in assoluto silenzio, stanno puntando binocoli ed enormi obiettivi fotografici verso l’erba alta. Ad occhio nudo non si intravede assolutamente niente: solo erba, qualche arbusto e un rado boschetto di alberelli sullo sfondo. Nessuna forma di vita. Ma dopo un attimo di osservazione, Josiah sussurra eccitato: «Ceetah, ceetah!», vocabolo che in tutta l’Africa vuol dire: «ghepardo». E allunga il dito verso un punto ben preciso. Di scatto, zoom e binocoli mirano in quella direzione. Grazie alle loro potenti lenti, ora si vede qualcosa: laggiù a 150–200 metri,
acquattato nell’erba, perfettamente mimetizzato grazie alla sua pelliccia maculata, si cela immobile il predatore. Spuntano appena le orecchie e la coda che sventola nervosa per scacciare le mosche. Sta aspettando le gazzelle. Solo allora scatterà fuori con un balzo felino e… si compirà la feroce legge della savana, la sola che vale qui nel Parco nazionale di Amboseli, in Kenya.
Non è uno zoo | Vedendo questa scena e
il paesaggio che le fa da contorno viene da pensare che, se è vero che l’essere umano ha visto la luce milioni d’anni fa sugli sterminati altopiani del Kenya, allora è proprio qui che doveva trovarsi il rimpianto Paradiso terrestre. Come è proprio in questa totale immersione in un mondo primordiale che sta l’essenza intima di un safari fotografico. È l’incontro casuale con gli animali selvaggi, senza il filtro di un recinto come avviene negli zoo. Nei parchi del Kenya nessuno sa già all’inizio quali e quanti animali vedrà. Se capita d’incontrare per tutto il giorno solo qualche gazzella e nessun leone, è inutile prendersela con la povera guida, che in alcun caso può uscire dalle piste battute. D’altronde, si ricordi sempre che questo è un posto dove da «cacciatore» ci si
UGANDA
SOMALIA KENYA
Amboseli
Nairobi
TANZANIA 200 km
Kilimangiaro
Tsavo
Mombasa
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foto Antonio Campagnuolo, carta TCS Visuell
22 settembre 2011 | touring 16 | viaggi e tempo libero
In alto a s.: i tipici minibus dal tetto rialzato che si usano per i safari fotografici; al centro: una giraffa fa capolino tra i rami delle acacie; in alto a d.: giovani leoni riposano all’ombra, sazi della caccia notturna. In basso: mandria di zebre nel Parco nazionale di Tsavo Ovest.
può trasformare in «preda». Qui non ci sono animali «da circo», perfino i simpatici babbuini possono diventare aggressivi.
Oro verde | Dopo cena, si sta al riparo nel-
le tende del «safari camp» ormai sprofondato nell’oscurità. Fuori riecheggia la musica della notte africana, un «concerto» di chissà quali insetti sovrastato ogni tanto dai lamenti di una iena affamata in lontananza. Sdraiati sui letti protetti dalle zanzariere, al lume di candela molti «cacciatori di immagini» stanno leggendo «Verdi colline d’Africa», un classico di Ernest Hemingway. Storie di safari d’altri tempi, dove per settimane si andava in giro per la savana kenyana in cerca di trofei a cui sparare. Oggi, per fortuna, cacciare animali per puro sport è assolutamente vietato. Da decenni il Kenya è in prima linea nella difesa della fauna selvatica e oggi conta 51 parchi nazionali e riserve naturali, per una superficie complessiva pari circa a quella dell’intera Svizzera. Finalmente, tutta la popolazione kenyana – compresi i fieri Masai sempre in cerca di pascoli per le loro vacche – ha capito quale prezioso capitale rappresenta la natura preservata allo stato puro. E così adesso tutti riconoscono il valore
economico di questo «oro verde», che assicura l’arrivo continuo di turisti.
Leoni all’ombra | L’indomani di buon mattino si parte verso il Parco nazionale di Tsavo. Quella di Tsavo è un’enorme riserva naturalistica, di oltre 20 000 km2, divisa in Est e Ovest dalla strada che collega il porto di Mombasa alla capitale Nairobi. E subito, il lungo percorso verso una delle uscite dal parco si trasforma nell’ennesimo show. La pianura è affollata di mandrie di gazzelle e antilopi di ogni specie, intente a brucare
placidamente l’erba assieme a qualche esemplare di zebra e di bufalo. In un boschetto di acacie fanno capolino alcune giraffe dall’aria simpatica. Poi sorpresa: un gruppo di leoni si sta facendo fotografare senza scomporsi all’ombra di un albero ai bordi della strada. Intanto, il vento ha spazzato le nubi lasciando scoperta la vetta imbiancata del Kilimangiaro. Ai suoi piedi sfilano gli elefanti. Antonio Campagnuolo
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Il viaggio è stato organizzato dal tour operator specialista dell’Africa orientale Private Safaris. Altre immagini al sito: www.touring.ch
Da sapere Sconto soci: lo specialista Private Safaris offre ogni tipo di soggiorno, circuito e safari in Kenya, Tanzania, Ruanda e Uganda. Per i soci TCS c’è una riduzione di 100 fr. per persona sui pacchetti forfait dei cataloghi 2011 e 2012, valevole fino al 31.12.2012. Prenotazioni: Private Safaris, africa@privatesafaris.ch, www.privatesafaris.ch, tel. 044 386 46 46 o su www.viaggi-tcs.ch/circuiti Al mare: si consiglia di abbinare un safari in Kenya con un soggiorno balneare sulle spiagge dell’Oceano Indiano. Formalità: passaporto valido almeno sei mesi dopo il ritorno; il visto si può ottenere all’aeroporto d’arrivo. Valuta: scellino kenyano (1 CHF vale ca. 110 KES); le principali carte di credito sono accettate anche nei campisafari dei parchi nazionali. Lingue: swahili e inglese. ac
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viaggi e tempo libero | touring 16 | 22 settembre 2011
Una vasta area protetta Da dieci anni, lo straordinario paesaggio carsico e palustre dell’Entlebuch è protetto dal marchio di Biosfera dell’Unesco. Un vero e proprio atout per abitanti e visitatori.
› In origine si trattava di proteggere le tor-
biere e le paludi. Poi la possibilità per l’Entlebuch – che conta circa l’1% del territorio svizzero – di diventare una regione modello per quanto riguarda la sostenibilità, grazie alla sorprendente approvazione dell’Iniziativa popolare Rothenthurm nel 1987. «Improvvisamente ci siamo ritrovati con circa 400 km2 di area protetta, di cui circa 130 di paesaggi carsici», racconta Nina Liechti del Centro Biosfera di Schüpfheim (LU). Dimostrando lungimiranza, gli otto comuni del distretto dell’Entlebuch, una regione che non è mai stata economicamente sviluppata, decisero allora di creare una «riserva della biosfera». E nel 2001 furono ricompensati per il loro coraggio con il marchio distintivo conferito dall’Unesco.
Tutti ne approfittano | Le riserve della
Cercare soluzioni | Alla domanda, se tut-
to prosegue in modo liscio, come suggeriscono le ampie e tranquille distese, Nina Liechti risponde sorridendo che «nella Biosfera dell’Unesco Entlebuch, ad esempio in inverno sono in funzione 22 impianti sciistici». Lo sguardo si rivolge però anche al futuro. Il direttore Theo Schnider desidera aprire la fase della concorrenza dopo la fase della costruzione e del consolidamento. La questione rimane il come: facciamo troppo? Facciamo in modo giusto? Oltre all’Entlebuch, è stata onorata del marchio Biosfera dell’Unesco anche la Valle di Münster alla fine del 2010. Nel frattempo, in tutto il mondo ci sono ben 580 biosfere distri-
buite in 114 Paesi. E va bene così, ma possono anche divenire di più.
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Christian Bützberger
Info Touring Nell’Entlebuch ci sono 44 torbiere e 61 paludi. Ulteriori informazioni al sito www.biosphaere.ch
Per ogni età La Biosfera dell’Unesco dell’Entlebuch (UBE) è un’area protetta, ma non chiusa ermeticamente. I contadini offrono i loro prodotti e vi è anche un pastificio. Nei pressi ci sono offerte per i bambini con un parco giochi (www.zyberliland.ch) e anche per gli appassionati delle camminate con gite classiche e anche con un itinerario alla scoperta del paesaggio palustre (www.erlebnisenergie.ch). Molto apprezzate sono pure le escursioni guidate alla ricerca dell’oro (www.biosphaerenakademie.ch). Infine al sito www.biosphaere.ch diversi cuochi di Entlebuch offrono le proprie specialità servite in tavola. Bü
foto Christian Bützberger
biosfera sono modelli «viventi», dove la gente abita e lavora in modo sostenibile. La protezione dei paesaggi naturali con il marchio Biosfera non ha una limitazione unidimensionale con solo «turismo» o solo «bio». Al contrario, uno sviluppo sostenibile pre-
suppone l’agire comune di società, natura ed economia. «I prodotti della regione dovrebbero anche venire elaborati nella regione, in modo che la creazione di valore possa rimanere nel luogo di produzione», sottolinea Nina Liechti. Interessante è anche il fatto che nella biosfera a causa degli spazi molto strutturati agiscono solo pochi contadini bio.
Il bambino si diverte al parco giochi di Romoos. Il carbonaio Markus Wicki nel suo podere di Drachslis nella regione di Bramboden/Napf.
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il consulente di viaggio
Urs-Peter Inderbitzin
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Grazie al GPS non si perde neanche un’attrazione
La festa fiorita La Floriade è la più importante esposizione internazionale di giardinaggio esistente al mondo e viene organizzata solo ogni dieci anni. Nel 2012 si terrà dal 5 aprile al 7 ottobre a Venlo, nella provincia olandese di Limburgo. All’evento si attendono oltre due milioni di visitatori, che saranno accolti da più di un centinaio di espositori privati, oltre a numerosi Paesi ospiti. La mostra è dedicata interamente a giardinaggio, orticoltura, frutticoltura e architettura del paesaggio. Su una superficie di oltre 66 ettari i visitatori scopriranno un’affascinante varietà di fiori, di alberi, arbusti, verdure e frutta. Il parco offre innumerevoli giardini a tema e padiglioni internazionali con esposizioni di fiori e piante, che invitano a vivere la natura con tutti i sensi. L’agenzia viaggi Mittelthurgau organizza per Viaggi TCS un’esclusiva crociera fluviale sul Reno a bordo della MS Excellence Queen**** con visita alla Floriade. Ulteriori informazioni: www.reisen-tcs.ch/floriade (crociera in tedesco), www.voyages-tcs.ch/floriade (in francese) o tel. 071 626 85 85. Bü
1° Festival del Golf dei Laghi
Evento a Stresa per i golfisti dell’Insubria Dal 29 settembre al 1° ottobre si svolge a Stresa sul Lago Maggiore il «1° Festival del Golf di Stresa e dei laghi». Nelle intenzioni degli organizzatori si tratta di promuovere questo sport dall’alto valore turistico «aggregando un’area che abbraccia il Piemonte, la Lombardia e il Canton Ticino». Un vasto territorio che corrisponde alla cosiddetta Regio Insubrica. Oltre a cimentarsi in due gare nei Golf Club di Cignese e Stresa, gli appassionati potranno visitare l’esposizione «Mondo del Golf», nella quale saranno presenti le maggiori aziende del settore, assieme a tecnici e specialisti pronti a consigliare i visitatori. A disposizione pure alcuni maestri che impartiranno i primi rudimenti di questa disciplina. Dettagli: www.stresagolf.com
In autunno si festeggia Festa del raccolto «L’autunno è la nostra stagione migliore», disse una volta Goethe. L’autunno è il tempo della festa del raccolto. Numerosi i riti e le usanze regionali e locali in tutta la Svizzera. Transumanza, festa della vendemmia e delle castagne, nonché molti mercati contadini. Svizzera Turismo presenta oltre 150 dei più importanti e originali eventi in tutti gli angoli del Paese. Il calendario è completato da 100 consigli per escursioni sopra il «mare di nebbia» ed è visionabile al sito Internet: www.myswitzerland.com/autunno
In Ticino la musica è sacra Cantar di Pietre Prosegue fino al 15 ottobre la rassegna di musica sacra «Cantar di Pietre» nelle chiese romaniche del Ticino. Volutamente mirata a porre l’attenzione su elementi musicali, liturgici e drammaturgici propri della realtà medievale e rinascimentale, Cantar di Pietre è giunta con successo alla 24a edizione. La manifestazione si caratterizza per il connubio tra musica antica ed edifici sacri storici, grazie al quale si ricrea un’atmosfera suggestiva durante i concerti, che sono tutti gratuiti. Programma dettagliato e interpreti su www.cantardipietre.ch
È già successo a ogni viaggiatore: durante un tour in automobile in un Paese straniero o attraverso una regione sconosciuta si vuole visitare il più possibile. Ma poi lo sgomento: al termine di una tappa ci si accorge che non si è vista una cascata, un parco nazionale o un monumento storico. La stizza è ogni volta grande, perché tornare indietro in genere non vale la pena e perché metterebbe sottosopra il programma di viaggio. E dunque ci si concentra sulle attrazioni della tappa successiva. Nell’era del GPS questi inconvenienti possono essere evitati. Su diversi sistemi GPS possono venir visualizzati i cosiddetti «punti d’interesse», però solo le attrazioni nelle immediate vicinanze. Un’agenzia di viaggi tedesca, che è rappresentata anche in Svizzera, offre da qualche tempo per determinati Paesi un’interessante combinazione: un manuale ritagliato su misura per il viaggio previsto con tutte le attrazioni e i consigli così come un apparecchio per la navigazione che conduce a questi punti. Chi parte il mattino e accende il GPS ottiene immediatamente tutti i «punti d’interesse» che si trovano in un raggio di 150 km a destra e a sinistra della strada percorsa. Basta selezionarlo e il GPS porta il conducente nel luogo desiderato. Un «test sul campo» in Australia ha mostrato che il GPS, in combinazione con il suo manuale, funziona bene e rappresenta un aiuto decisivo, anche se il sistema deve essere ancora perfezionato: infatti, diversi punti interessanti – come un bel tragitto lungo un fiume o una colonia di foche – il GPS non li ha in programma. Di fronte al gran numero di attrazioni registrate sarebbe auspicabile una classificazione dei singoli «punti d’interesse». Ulteriori dettagli su Internet: www.boomerang-reisen.ch (rubrica Services > Tourenmanual).
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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I due traghetti «Cruise Europa» e «Cruise Olympia» offrono diverse possibilità di svago e relax ai passeggeri a bordo.
In Grecia senza stress La moderna generazione dei traghetti marittimi offre sulle rotte tra l’Italia e la Grecia tutte le comodità. Inclusi casinò, wellness e una cucina squisita.
› Per poter approdare alla destinazione del-
le ferie il più serenamente possibile e poi salire a bordo della propria auto, sempre più viaggiatori si affidano ai traghetti moderni. In questo modo si prendono due piccioni con una fava: si raggiunge la meta e lo si fa in tutto relax, dato che il lungo tragitto via terra verso la Grecia (o anche la Turchia) non è privo di ostacoli.
Hotel galleggiante | Se si viaggia in mare
non si ha bisogno di prenotare camere d’albergo, non si pagano pedaggi autostradali né ci si deve stressare per far rifornimento di carburante, non si rischiano incidenti della circolazione, non si hanno neppure problemi di lingua ecc. In poche parole: facendo una mini crociera si unisce l’utile al dilettevole. Non stupisce, dunque, che molte famiglie in alta stagione o coppie attempate nella bassa stagione, campeggiatori in camper o con roulotte al seguito, saccopelisti, gruppi e semplici automobilisti scelgano la via del mare. Lo sviluppo dell’attività dei traghetti è dovuto anche al fatto che il settore della na-
vigazione cerca sempre di rinnovarsi: sempre più comfort e prestazioni supplementari a bordo, navi sempre più nuove e grandi – e con prezzi vantaggiosi e sconti speciali. Il settore dei traghetti sta godendo di un vero e proprio revival dopo che per lungo tempo è rimasto poco attrattivo perché poco ispirato. E così la «Cruise Olympia» della società armatrice greca Minoan Lines trasporta sino a 3000 passeggeri sulla rotta Ancona– Igoumenitsa–Patrasso. Per non rendere noioso il tragitto degli ospiti che vanno in vacanza (o vanno a casa) viene offerto relax nel wellness di 400 metri quadrati, dove possono godersi sauna, whirlpool o sedute di beauty, oppure concedersi una birra fresca al piano bar in tutta tranquillità.
Casinò e disco | Chi ama divertirsi giocando, ha a disposizione un vero casinò con tavoli da roulette e da blackjack oppure una discoteca. E nel settore per bambini, i più piccoli possono sfogarsi senza disturbare chi invece è alla ricerca di quiete. La nave sorella, altrettanto rinnovata, «Cruise Eu-
ropa» viaggia lungo la stessa rotta e anche lei rende possibili traversate in diverse categorie di prezzo. Qui gli ospiti trovano 413 cabine interne ed esterne e chi vuole concedersi qualcosa di extra, prenota una delle 18 «Owner Suite» o delle 50 Junior Suite che comprendono l’accesso gratuito al settore wellness. Inoltre ogni traghetto dispone di 542 sedili da pullman. E su entrambi i giganti del mare si trova anche un centro conferenze completamente equipaggiato per eventi e seminari e posti per 300 ospiti.
Per ogni tasca | A seconda dell’appetito e dello spessore del borsellino, i passeggeri si rifocillano nella tavola calda, nel self service o nel ristorante à la carte. E chi sulla «Cruise Europa» ha peccato troppo dal lato culinario, trova un settore wellness in cui ci si può rimettere di nuovo in forma.
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Werner Knecht Info Touring I soci del TCS ottengono nel quadro del programma Show Your Card una riduzione del 20 percento sulle tariffe Minoan Lines: tel. 044 262 78 88 o www.minoan-lines.ch
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Attenzione ai finti affari in vacanza In alcune destinazioni di vacanza vengono proposte gite turistiche in bus con visita a manifatture artigianali: si consiglia cautela negli acquisti.
arrabbiandosi Yolanda W. Durante le sue vacanze balneari nel Mediterraneo orientale aveva visitato una fabbrica di gioielli. Qui c’era un bracciale di corallo. Pur essendo di solito una consumatrice critica, in quel caso aveva creduto ad un’opportunità vantaggiosa. «Ma dopo la successiva valutazione in una gioielleria svizzera, l’affare si era rivelato un’illusione». Quel che è successo alla 46enne signora è capitato a tanti altri che in vacanza sono stati condotti in negozi outlet e laboratori artigianali dove hanno comprato carissimi tappeti, gioielli e articoli di pelletteria. La retorica naturalmente fa parte del repertorio del venditore, come pure l’accenno a familiari gravemente ammalati che per sopravvivere hanno bisogno urgente di denaro per pagare costose operazioni. DavanPubblicità
iStockphoto
› È stato un acquisto d’impulso, dice oggi
Durante una gita organizzata non sempre un affare è davvero… un affare.
ti a proposte apparentemente convenienti, va mantenuta la massima cautela: il cliente non ha la possibilità di stabilire il reale valore di un determinato prodotto. Che si tratti delle gemme di una collana come pure di anelli, il reale valore attribuito non può essere verificato sul posto. Inoltre, come nel caso di gioielli con falsi timbri di metalli preziosi, può succedere che al ritorno s’incorra in problemi e nel sequestro da parte della dogana svizzera. Alcuni viaggi proposti particolarmente a buon mercato sono a volte legati a «escursioni informative» o «visite a fabbriche». Gli introiti provenienti da queste vendite mascherate servono al finanziamento indiretto dei viaggi a basso costo. Ogni tanto, vengono addirittura aggiunti sorprendenti costi addizionali come un «supplemento stagionale» o una «tassa di prenotazione». In definitiva, molti di questi viaggi non costano meno delle offerte più serie. Al momento di prenotare bisogna, perciò, essere prudenti e concentrarsi sulla trasparenza dei costi.
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Adrian Zeller
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Castagnata del Gruppo del Bellinzonese
Le nuove strisce pedonali inaugurate su Via Trevano, davanti al cimitero di Lugano.
Il Gruppo di Bellinzona e Valli del TCS invita i propri soci e le rispettive famiglie alla Castagnata sociale che si terrà sabato, 15 ottobre 2011 dalle 15.00 al 17.30, presso il Grotto Scarpapè sopra Giubiasco. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 30 settembre 2011 a: manifestazioni. tcs@bluewin.ch o tramite posta all’indirizzo TCS Gruppo Bellinzonese e Valli: casella postale 149, 6500 Bellinzona 5, indicando il numero di partecipanti ed il numero di socio TCS. Attenzione: i posti sono limitati e risulteranno iscritti i primi 200 annunciati.
Pedoni prudenti… conducenti attenti! Il 12 settembre è stato presentato il progetto «A Lugano le strisce comunicano». Un’azione di sensibilizzazione degli utenti della strada promossa dal TCS.
› La campagna è stata ideata dalla Polizia comunale di Lugano in collaborazione con il Gruppo TCS del Luganese e con l’adesione di «Strade più sicure» del Dipartimento delle Istituzioni. Per quanto riguarda il TCS, il suo impegno nell’ambito della sicurezza stradale risale al lontano 1912, proprio con un filmato educativo per i pedoni! Dopo la modifica dell’Ordinanza sulle norme della circolazione stradale del 1994, il nostro club ha ripreso con più energia ad occuparsi della sicurezza dei pedoni, con particolare attenzione all’infrastruttura del passaggio pedonale. Nel 2004 e nel 2005, Lugano è già stata presa in considerazione dal TCS, a titolo sperimentale, con una nuova segnaletica orizzontale dei passaggi pedonali: ne sono scaturiti esiti interessanti, tuttora al vaglio dei competenti Uffici federali. L’impegno del Club in tale ambito è inoltre dimostrato dalla partecipazione ad Eurorap nella conduzione di test specifici sui passaggi pedonali, i cui risultati di due anni fa, proprio per il Luganese, non sono certo stati brillanti… Anche in base alle recenti statistiche, circa un terzo degli incidenti stradali avvengono sulle strisce pedonali e le categorie più a rischio rimangono i pedoni (in particolare bimbi ed anziani) ed i ciclisti: tali
riflessioni sono servite da stimolo nella promozione dell’attuale campagna di sensibilizzazione, quale ulteriore prevenzione dalle modalità innovative. Il progetto demarca una zona d’attesa sul marciapiede, a ridosso di una trentina di passaggi pedonali scelti per la prima fase in prossimità delle scuole. La striscia utilizzata descrive, con accattivante grafica, il corretto comportamento da adottare nell’attraversare la strada, evidenziando l’iter da seguire: fermati, guarda e attraversa! Una campagna di comunicazione attiva accompagna il progetto per alcuni mesi, tramite la distribuzione di volantini in prossimità dei passaggi pedonali, per informare non solo il pedone ma anche il conducente, sull’atteggiamento da adottare: controlla, rallenta, fermati! Viene così accentuata l’importanza della comprensione tra pedone e conducente, quale mezzo d’azione nella prevenzione degli incidenti. Si auspica quindi che l’esito attentamente studiato e monitorato di questo progetto pilota – la cui seconda fase ripartirà in primavera con un’altra trentina di passaggi pedonali – in futuro possa essere sviluppato in altri Comuni del Cantone, con la collaborazione dei diversi Gruppi locali e della Sezione Ticino del TCS.
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Graziana Rigamonti Villa
La Patrouille TCS protagonista di «Storie» sulla TSI Domenica, 2 ottobre 2011, i pattugliatori del soccorso stradale TCS saranno protagonisti a «Storie», la trasmissione settimanale che la Rete 1 della RSI manda in onda alle ore 20.45. Il regista Andrea Canetta ha seguito per diversi giorni gli «angeli gialli» nei loro interventi documentando diverse e interessanti piccole storie di automobilisti rimasti in panne.
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club e soci | touring 16 | 22 settembre 2011
Tamponamenti: chi paga? Se decine di veicoli si scontrano a catena a causa della nebbia o del ghiaccio, il rimborso dei danni è molto complicato. Da alcuni anni gli assicuratori si sono dati un regolamento, che permette una rapida e semplice evasione di questi casi.
› Otto anni fa sull’autostrada A1 tra Nie-
derbipp e Wangen an der Aare un tamponamento a catena vide coinvolti 70 autoveicoli. Una persona rimase uccisa e 50 ferite, di cui 12 gravemente. Difficile chiarire chi avesse commesso per primo un errore di guida e fosse dunque responsabile dell’accaduto. Di fronte alla complessità della situazione, l’Associazione svizzera d’assicurazioni (ASA), si vide costretta a trovare una soluzione pragmatica conveniente per tutti gli interessati e per le compagnie d’assicurazione coinvolte. Lo scopo era di risolvere rapidamente la questione del risarcimento dei danni ed evitare alle persone coinvolte lunghe verifiche, complesse controversie e procedimenti giudiziari costosi. Un obiettivo che fu raggiunto: sia per i danni materiali sia alle persone, si trovò infatti una soluzione accettata da tutti gli interessati.
Nasce un regolamento | L’esperienza
cato una volta soltanto, in occasione di un tamponamento di massa avvenuto sull’autostrada A9 a Lutry nel Canton Vaud, nell’aprile del 2008.
Riduzioni eccessive | L’elemento centrale della regolamentazione è il seguente: i danni materiali di ogni autovettura coinvolta nel tamponamento a catena vengono rimborsati dall’assicurazione casco totale; qualora un’automobile non sia coperta dalla casco totale, l’indennizzo è garantito dall’assicurazione di responsabilità civile del veicolo. Chi è coinvolto in un incidente di massa beneficia quindi del completo rimborso dei danni al proprio veicolo, a prescindere da eventuali colpe. Anche per i danni alle persone è chiamata in causa l’assicurazione di responsabilità civile del veicolo sul quale viaggiava la persona ferita oppure deceduta. Tuttavia viene applicata una riduzione forfetaria dei dan-
ni diretti non assicurati. Conducente e titolare, non però il semplice passeggero, devono sopportare parte dei danni alle persone. Una riduzione motivata con il rischio intrinseco nell’utilizzo di un veicolo da un lato e dall’altro con una possibile colpa e lo stato di necessità. Secondo lo specialista in responsabilità civile di Baden Volker Pribnow, relatore sul tema alla Giornata giuridica del TCS, queste riduzioni, che possono raggiungere il 40%, sono troppo elevate e non giustificate.
Accordo facoltativo | Le persone dan-
neggiate non sono tuttavia obbligate ad accettare questa procedura d’indennizzo dei danni semplificata. Possono pretendere una rifusione dei danni a norma di legge, cosa che in taluni casi può risultare vantaggiosa. Una risposta che spetta agli specialisti dopo un esame caso per caso.
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Urs-Peter Inderbitzin
positiva fatta nell’evasione di questo caso indusse l’ASA ad elaborare un regolamento, da applicare in futuro agli incidenti di massa a partire da 25 veicoli. Numerosi assicuratori – compresa la SUVA e l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) – vi hanno aderito. Unico neo: organizzazioni che rappresentano gli interessi dei danneggiati oppure degli automobilisti, come per esempio il Touring Club Svizzero, non poterono entrarvi. Finora il regolamento è stato appli-
Tema centrale della 47ma Conferenza degli avvocati consulenti del Touring Club Svizzero di quest’anno è stato proprio il risarcimento danni. L’avvocato Corinne Monnard Séchaud ha parlato della stima dei danni, mentre il suo collega Volker Pribnow ha esaminato l’accordo per gli incidenti di massa. Il professor Rodrigo Rodriguez, infine, ha parlato della situazione giuridica nei casi di incidente all’estero, mentre il professor Baptiste Rusconi e l’avvocato Manfred Dähler hanno orientato i 300 giuristi sulla recente giurisprudenza del Tribunale federale. UPI
Keystone
Formazione continua per i giuristi del TCS
Il nuovo accordo regola il risarcimento danni per gli incidenti collettivi con più di 25 veicoli.
TCS
22 settembre 2011 | touring 16 | club e soci
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«Il mio compagno fisso» Il nuovo ambasciatore del marchio TCS, Marco Rima, parla del suo legame con il club e di ciò che significa il TCS per la Svizzera e per la sua amata auto d’epoca.
» Che tipo di rapporto ha con
Risate garantite: Marco Rima al lavoro sul set assieme ad un pattugliatore del TCS.
Marco Rima, ambasciatore TCS Porterà con umorismo il marchio TCS nelle case svizzere attraverso la televisione: l’attore comico Marco Rima. Gli spot saranno diffusi a partire dall’inizio di ottobre.
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di chi altro poteva trattarsi: l’attore svizzero-tedesco Marco Rima è il testimonial del TCS. Si confronterà con alcune situazioni comiche, durante gli intervalli pubblicitari diffusi dalla Televisione svizzera. Nel corso di numerosi episodi saranno proposte ai telespettatori le variegate prestazioni del club, tematizzate in modo divertente. Rivelare di più sarebbe un peccato – non val la pena, infatti, rovinare le battute di spirito anticipandone i contenuti.
I telespettatori più attenti potranno constatare che il Touring Club Svizzero si presenta in maniera un po’ diversa rispetto a quanto ha fatto sinora. Si comincia su SF1 sabato, 1° ottobre, alle ore 17.52. Naturalmente, alcuni episodi saranno diffusi anche sui secondi canali delle televisioni romanda e ticinese. Marco Rima è diventato celebre in Svizzera tedesca con il suo Comedy Theater e la partecipazione a film e programmi televisivi. tg
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il TCS? Marco Rima: Si può dire che sono cresciuto con il TCS. Già mio padre e mio nonno erano soci del club. Una volta mio nonno mi regalò una targhetta, che montai subito sulla mia bicicletta. Per me il Touring Club Svizzero è stato un compagno fisso fin da piccolo, delle cui prestazioni mi sono già avvalso. Per questo motivo oggi m’impegno volentieri come ambasciatore del marchio del TCS. Come vede in concreto il suo impegno? Al contrario di George Clooney, che nel suo ruolo di testimonial punta molto sulla sua immagine, io brillo per competenza! Tramite le scenette televisive nelle vesti di ambasciatore del TCS vorrei attirare l’attenzione sulle prestazioni del TCS nelle più svariate situazioni. Per me si tratta anche di trasmettere all’esterno in un modo simpatico lo spirito del club. Quali valori intende rappresentare come testimonial del TCS? Mi sono simpatici valori tipicamente elvetici quali l’affidabilità, la qualità e la competenza, per i quali si batte il TCS. Inoltre, vorrei mostrare soprattutto la passione con la quale gli esperti del Touring Club Svizzero svolgono quotidianamente il loro lavoro. Quale augurio esprime al TCS per il futuro? Da oltre cent’anni il TCS si preoccupa affinché gli svizzeri siano mobili. Con me nei panni di ambasciatore del marchio dovrebbe essere così anche per i prossimi cinquant’anni. Affinché sia io sia l’intera Svizzera possiamo circolare sempre senza alcuna preoccupazione… anche quando la mia amata automobile d’epoca sciopererà nuovamente. Intervista: tg
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Il cabarettista svizzerotedesco Marco Rima (50 anni) ha vinto per quattro volte il Premio Walo. Abita nel Canton Zugo.
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22 settembre 2011 | touring 16 | società e mobilità
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Fr. 100.– Fr. 50.– Fr. 25.– Fr. 0.– Fr. 50.– Fr. 100.–
Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch
Il TCS per le ditte Anche le flotte aziendali possono usufruire del soccorso stradale del TCS. Con la Carta Aziendale il club propone un’assistenza su misura per ogni piccola e media azienda.
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un’azienda è fondamentale arrivare puntuali dal proprio cliente. Che si tratti di consegnare merci industriali, come pure pacchi e corrispondenza o anche un carico di generi alimentari, la garanzia della consegna all’orario prefissato è fondamentale per la propria credibilità. Ma cosa fare se l’autista incorre in una panne e il veicolo si ferma sulla strada? Per non rischiare di fare «brutte figure» con i propri clienti, o peggio di provocargli un danno in seguito alla mancata consegna della merce attesa, si consiglia di sottoscrivere la Carta Aziendale del TCS.
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e medie imprese, la Carta Aziendale assicura il soccorso stradale a ogni veicolo della flotta (max. 3,5 t di peso e 3,2 m d’altezza) da parte della Patrouille TCS, in Svizzera e Liechtenstein. L’assistenza è garantita 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Le tariffe annue sono decrescenti a dipendenza dal numero di veicoli e vanno da 80 fr. (da 1 a 4 veicoli) a 65 fr. (50–59 veicoli). Sempre a tariffe decrescenti è offerta la protezione giuridica «Circolazione» (in CH e FL), che prende a carico i costi dell’avvocato e altre spese legali fino a 250 000 fr., in caso di litigi riguardanti uno dei veicoli assicurati. In aggiunta, è possibile stipulare il Libretto ETI Europa e la protezione giuridica per ricevere assistenza anche in caso di guasto all’estero.
Christa Fuchs
Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch
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Con la Carta Aziendale il TCS garantisce anche alle ditte le prestazioni dei suoi «angeli gialli».
Infine, la Carta Aziendale del TCS dà pure diritto a sconti sui carburanti nei distributori BP e Tamoil e a cospicue riduzioni sul noleggio di veicoli presso gli specialisti Hertz, Europcar e Avis. ac
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Info Touring Con l’adesione online su www.tcs.ch/azienda non si paga per il primo anno la tassa base di 54 fr.
Buono «2-fasi» per i soci Cooldown
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Si paga 66 fr. e se ne ricevono subito 50
Dimissioni soci da inviare per iscritto
È un contratto davvero conveniente quello offerto dal TCS ai giovani tra i 16 e i 25 anni che si iscrivono al suo Cooldown Club: la quota annua costa solo 66 fr. e si riceve subito in regalo un buono di 50 fr. per la formazione della patente in due fasi o per un corso di perfezionamento di guida. Oltre al soccorso stradale della Patrouille, l’affiliazione dà diritto a tutte le riduzioni del programma «Vantaggi soci» del TCS più a quelle riservate ai soli soci Cooldown. Adesione online, sconti e la lista dei centri TCS dei corsi guida «2-fasi» in tutta la Svizzera: www.cooldownclub.ch.
Si ricorda che i soci TCS che desiderano uscire dal club possono farlo senza problemi seguendo i termini stabiliti dagli statuti del club: «La dimissione deve essere rassegnata per iscritto al più tardi tre mesi prima della scadenza annuale». Le lettere di dimissioni vanno, dunque, spedite entro il 30 settembre 2011 a: TCS Societariato, Chemin de Blandonnet 4, CP 820, 1214 Vernier. Gli statuti del TCS si possono scaricare interamente dal sito Internet www.tcs.ch (rubrica: Il TCS > Chi siamo). tg
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22 settembre 2011 | touring 16 | la pagina dei lettori
forum
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il concorso si viene regolarmente fermati per il controllo dopo pochi chilometri e scatta automaticamente la multa! Adriano Di Vittorio (@) No alla vignetta per le roulotte
«Touring» 15/2011
Per terreni dissestati non si ha nulla in contrario a questa categoria di veicoli. Ma a bordo di questi veicoli ho visto raramente dei contadini o guardie forestali, perché in genere usano normali auto con trazione a quattro ruote. Fuoristrada su strade asfaltate e in città sono veramente fuori luogo. Al massimo soddisfano un bisogno di sicurezza secondo il principio: nel caso di tamponamento, l’importante è che non mi succeda nulla. Altrimenti, le SUV sono solo uno status symbol. Inoltre, si parla troppo poco del grande spazio occupato sulle strade, negli autosili, sui parcheggi e di quanto questi divoratori di benzina ostacolino la visuale negli sbocchi stradali. Charles Maag (@) Vignetta da raddoppiare per gli stranieri Forum, «Touring» 15/2011
Si dovrebbe introdurre una doppia vignetta autostradale: una di 40 fr. per noi residenti in Svizzera, poiché attraverso le tasse contribuiamo alla realizzazione e alla manutenzione dell’autostrada. E un contrassegno di 80 fr. per tutti gli altri utenti che non pagano le tasse in Svizzera. Anche con questo aumento del 100% saremmo di gran lunga più a buon mercato delle autostrade in Italia, Austria e Francia, dove già per un unico viaggio si spende più che da noi, dove la validità è annuale. Devo anche denunciare il malcostume dell’autorità austriaca che, al contrario di noi, non piazza dei collaboratori per la riscossione del bollino autostradale ai valichi di frontiera sull’autostrada. Si può tranquillamente pensare che lo faccia di proposito, visto che in seguito
impressum
Made in Switzerland L’orologio Wenger «GST Made in Switzerland», dal diametro di 43 mm, è dotato di un cronografo 12 ore e datario. Fedele alla tradizione di qualità degli orologi Wenger, il cronografo GST presenta un vetro in zaffiro, un quadrante di colore nero montato su una cassa d’acciaio inossidabile 316L e un braccialetto di pelle nera. È impermeabile fino a 100 metri e ha una garanzia internazionale di tre anni. In palio al nostro concorso un set Wenger GST Chrono e coltellino tascabile Evolution 10, del valore totale di 559 franchi!
Fuoristrada tascabili via dagli agglomerati «Touring» 15/2011
Pochi giorni fa, mentre stavo andando in bicicletta nei pressi di un agglomerato, dei giovani hanno fatto sfrecciare lungo la strada di accesso due di queste mini auto telecomandate con un rumore assordante. A questo punto mi chiedo se si possa evitare l’uso di questi fuoristrada tascabili nei quartieri residenziali. Dobbiamo già sopportare abbastanza rumore causato da motorini, moto, veicoli sportivi e auto con musica a tutto volume. Karl Furrer (@)
Sponsor del premio: Wenger SA, Delémont, www.wenger.ch
foto ald, chb
Le SUV sono provocatorie
Ritengo che noi in Svizzera paghiamo già abbastanza per il contrassegno autostradale. Anche per la mia roulotte devo comprarne uno ogni anno. In Austria pago un’inezia e posso andare in autostrada con il mio veicolo al traino, allora perché non può funzionare anche in Svizzera? In Germania non si paga assolutamente nulla, mentre in Svizzera gli automobilisti vengono chiamati continuamente alla cassa. Se dobbiamo sborsare di più per la vignetta, allora solo a condizione che non si debba comprare un contrassegno supplementare per il rimorchio. Hanspeter Peier (@)
Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).
touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Le domande: 1. Qual è il nome della ditta del nostro reportage sui pneumatici? 2. In quale paese africano si svolge il reportage turistico? 3. Come si chiama l’ambasciatore del marchio TCS? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 14/11: il soggiorno alberghiero è stato vinto da Thea Fantoni di Gordola. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 2 ottobre 2011
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l’incontro | touring 16 | 22 settembre 2011
Colui che media tra natura e cultura Dopo anni trascorsi in posizioni dirigenziali alle PTT, a Swisscom e al Dipartimento della difesa, ha dato una svolta alla sua vita: Hugo Gasser oggi offre gite culturali.
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Che cosa l’ha spinta, a 56 anni, a lasciare un posto ben pagato come quadro, per imparare il mestiere della guida escursionistica e correre il rischio del lavoro indipendente?
Hugo Gasser: Chi non risica non rosica! Ma il rischio non è così grande: faccio escursioni sin da ragazzo e la formazione di due anni e mezzo come guida escursionistica – oggi riconosciuta a livello federale – per me è stata un approfondimento di qualcosa che
già mi era familiare. Amici e conoscenti, con cui ho camminato sinora, mi hanno spinto a fare il passo. La mia vita non è mai stata lineare perché ho sempre cercato il cambiamento. Sono giunto alla conclusione che il successo professionale (finanziario) non può essere un obiettivo. Oggi penso di sapere ciò che voglio, ma fra dieci anni può essere qualcosa d’altro. Oltre all’attività delle escursioni offro anche consulenze in
«business process engineering». Ma l’impegno si sta focalizzando gradualmente sempre più sulla guida escursionistica. Lei offre in particolare escursioni a tema, i cosiddetti viaggi nel tempo. Cosa vuole trasmettere ai partecipanti?
In Svizzera si va senza problemi da un punto all’altro, i sentieri sono ben segnalati. La guida escursionistica deve dunque offrire la terza dimensione: è il mediatore tra natura e cultura. Mi sono specializzato sulla Belle Epoque dal 1850 al 1914. Di questo periodo esistono ancora molte testimonianze, beni culturali, in un numero veramente eccezionale. Un tempo la gente usava la natura per sopravvivere, oggi invece ho spesso l’impressione che si approfitta della natura per vivere delle esperienze. Come si svolge concretamente un viaggio nel tempo?
Faccio spesso pause, esorto il gruppo a sedersi, a chiudere gli occhi e immaginarsi l’aspetto del luogo 150 anni fa. È importante trovare la tranquillità per dar libero sfogo alla fantasia. Su tale base posso costruire le mie storie. Ci si deve immedesimare nell’epoca per poter viaggiare nel tempo. Come prepara il suo gruppo prima di affrontare un lungo trekking all’estero?
Non organizzo più incontri preparatori, perché mi sono reso conto che la gente è restia a partecipare a questo tipo di appuntamenti, e se ci vanno, fanno poche domande e poi non vedono l’ora di andarsene. La documentazione che faccio avere è esaustiva e prima del viaggio contatto i partecipanti telefonicamente. All’aeroporto sfrutto il tempo di attesa per fare le presentazioni e per rispondere a ulteriori domande. Le escursioni che offre, le prova prima tutte personalmente?
Non sempre. Può anche capitare che il tragitto lo percorro per la prima volta con il gruppo. Ma mi preparo nei minimi dettagli sino a conoscere praticamente già a memoria il percorso. Inoltre, prima di partire m’informo sugli eventi più attuali. Trascorre le sue vacanze facendo escursioni?
Non per forza, ma sempre con lo zaino in spalla, utilizzando i mezzi di trasporto locali, e pernottando in pensioni.
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Intervista: Peter Widmer
La guida Hugo Gasser trasmette ai suoi clienti il piacere della natura e della cultura.
In pillole Hugo Gasser (57), di formazione è programmatore informatico. Capo sezione nel segretariato generale delle PTT, poi dirigente alla Swisscom, direttore sezione Condotta e Organizzazione dell’approvvigionamento dell’esercito nello Stato maggiore generale del DDPS. Dal 2010 quasi esclusivamente guida escursionistica: www.alpgehnuss.ch