17 novembre 2011 touring 19 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilitĂ
Uno sport in calo di popolaritĂ
In Svizzera si scia meno
Riscaldamenti ausiliari in auto
Sbrinare senza raschiare 13 4
Alla scoperta del Toggenburgo
Con le ciaspole ai piedi 22
Concorso: in palio un set tipicamente svizzero con orologio e coltellino Marciapiedi scivolosi Un problema che si ripresenta ogni inverno
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Test delle catene da neve Le migliori sono ancora quelle classiche 15
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Dimissioni del presidente Lundsgaard-Hansen parla dei suoi anni al TCS 32
17 novembre 2011 | touring 19 | editoriale e sommario
sommario primo piano 4 Iniziative per rivalorizzare lo sci
Ridare alle giovani generazioni il gusto di sciare.
società e mobilità 8 Marciapiedi innevati e ghiacciati
I pedoni si lamentano del cattivo servizio invernale.
Marciapiedi innevati, ciaspole e consigli stagionali
Si possono guidare motorini o e-bici dopo il ritiro della patente? 10 Ripristinato il volo Agno–Berna
SkyWork Airlines riprenderà in estate i voli tra Lugano e la capitale.
test e tecnica 13 Ambiente caldo e vetri sbrinati
Test dei riscaldamenti che scaldano l’abitacolo e sbrinano i parabrezza. 15 Test delle catene
Imbattibili le classiche.
22 Il richiamo del Toggenburgo
Dimensione umana e identità alpina per escursionisti e fan dell’inverno. 27 Ciaspole per ogni esigenza
Tre modelli di racchette da neve per passeggiare sulla bianca coltre. 29 La città delle luci
Lione si illumina a giorno grazie alla grandiosa Fête des Lumières.
club e soci 31 Offerte speciali invernali
Saas-Fee aspetta i soci del TCS. 32 Intervista al presidente dimissionario
Niklaus Lundsgaard-Hansen ci parla dei suoi anni alla testa del club. 35 Carta di credito MasterCard
La nuova carta del club è adatta ad ogni esigenza dei soci. 35 Spese di cura del Libretto ETI
Cure coperte anche all’estero.
17 Batterie di nuovo in regola
Un test TCS ne ha valutato l’efficienza. 18 Test della VW Golf Cabrio
Una decapottabile per ogni stagione giunta alla quarta generazione. Prove e novità 20 VW Up! 20 Infiniti M35h
42 l’incontro
Beni Stöckli, l’ultimo fabbricante di sci in Svizzera.
37 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum
Si torna a volare dal Ticino a Berna
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La Svizzera è da sempre considerata, senz’ombra di dubbio, una delle destinazioni invernali più attrattive d’Europa. Le possibilità di movimento sulla neve sono sterminate, sia in pianura sia in montagna. Da un punto di vista economico, l’inverno, soprattutto per le regioni alpine, è di enorme importanza. Un paio di cifre: nell’ultimo inverno le funivie svizzere hanno generato un fatturato di 800 milioni di franchi, di cui 27,3 milioni registrati con i cosiddetti «skierdays», ossia quelle persone che arrivano per una giornata sulle piste e utilizzano i vari impianti di risalita. Sempre lo scorso inverno, negli alberghi elvetici hanno pernottato oltre 15 milioni di ospiti, senza contare il settore para alberghiero. Per questi motivi la nostra redazione dedica l’attuale edizione al tema dell’inverno. Ad esempio trattiamo, con reportage e consigli, diversi temi inerenti al turismo invernale, come il boom delle escursioni con le ciaspole oppure l’avvio dei giovani alla pratica dello sci. Mettiamo, inoltre, sotto la lente lo sgombero della neve in inverno sui marciapiedi e consigliamo le migliori catene per la neve. Per dirla in breve: dopo aver letto questo numero di «Touring», l’inverno può tranquillamente arrivare anche dalle vostre parti. Felix Maurhofer, caporedattore
9 Il consulente
viaggi e tempo libero
Foto di copertina Autore: Jürg Müller
Dopo uno stop di cinque anni, dall’estate 2012 sarà ripristinato il collegamento aereo tra Lugano e la capitale federale. I voli da e per Agno saranno assicurati da Dornier 328 da 31 posti (foto) della compagnia bernese SkyWork (v. pag. 10). Dallo scalo ticinese si proseguirà poi verso nuove destinazioni del Mediterraneo: Elba, Figari, Nizza, Spalato e Fiume.
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primo piano | touring 19 | 17 novembre 2011
Alla ricerca dei giovani sciatori Finiti i tempi in cui ogni piccolo svizzero sapeva sciare. Di fronte alla disaffezione per questo sport, operatori dell’associazionismo e della sanità pubblica moltiplicano le iniziative per ridare il gusto di sciare ai piccoli Elvezi.
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Gli strateghi del settore turistico si perdono in congetture sul calo di popolarità che colpisce lo sci. È da addebitare al prezzo degli abbonamenti, alla mancanza di neve o alla lontananza delle stazioni alpine? È comunque un fatto che le cifre delle frequenze delle stazioni sciistiche accusino una flessione durante l’ultimo decennio. E
questo movimento al ribasso dovrebbe accentuarsi sotto l’influenza delle «partenze naturali», ossia quando gli sciatori più fedeli – quelli della generazione del «baby boom» – abbandoneranno il loro sport favorito per questioni d’età… lasciandosi dietro un grande vuoto. Infatti, molteplici fattori pesano sfavorevolmente, tra cui soprattut-
Bernhard Russi, il padrino di Snow for free, si sforza di porre lo sci alla portata di tutti.
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to la pletora di sport praticabili a prezzo modico e l’abbandono progressivo dei campi sci delle scuole (v. riquadro in basso). Un’evoluzione che preoccupa Caterina Beffa, a capo del progetto della Fondazione Cleven-Becker: «Nel momento in cui il sovrappeso e la mancanza d’esercizio diventano preoccupanti, mi sembra doveroso sostenere uno sport come lo sci, che si svolge all’aperto e richiede l’insieme delle capacità fisiche. È importante avviare i bambini allo sport il più presto possibile, se si vuole combattere l’obesità con efficacia». Unendo i fatti alle parole, la Fondazione Cleven-Becker e Bernhard Russi hanno ideato l’azione «Snow for free», consistente in quattro mezze giornate di sci offerte ai ragazzi tra i 9 e i 13 anni. Abbonamento, materiale, trasporto, monitoraggio, sono completamente gratuiti. Ogni inverno, quasi 2200 giovani ne approfittano, provenienti essenzialmente da famiglie di città con entrate modeste. L’iscrizione si effettua online su www.snowforfree.ch. E, con un po’ di fortuna, gli sciatori in erba solcheranno le piste sotto l’ala protettrice di Bernhard Russi in persona, dato che l’ex campione olimpico ne fa un punto d’onore di allenare un gruppo di bambini. Dalle testimonianze raccolte, dispensa consigli che permettono di fare grandi progressi! «Snow for free suscita grande interesse – sottolinea Caterina Beffa. Il numero di iscrizioni supera abbondantemente i posti disponibili».
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Settimana gratuita | Dal canto suo, anche Swiss-Ski, la Federazione svizzera di sci, dispensa sforzi sostanziali affinché il maggior numero possibile di bambini conoscano le gioie di scivolare sulla neve. Per esempio, con la campagna «Piacere della
Nell’ora in cui le famiglie devono stringere la cinghia, lo sci patisce i suoi alti costi.
Snow for free regala mezza giornata di sci ai bambini meno abbienti. Trasporto, materiale, abbonamento, monitoraggio: tutto è gratuito.
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neve», Swiss-Ski offre ai giovani di città una giornata d’evasione in montagna a condizioni finanziarie molto convenienti, grazie alla stretta collaborazione con gli impianti di risalita, i ristoranti e i negozi sportivi delle regioni interessate. Tutti stanno al gioco accordando sconti sostanziosi. Il secondo capitolo degli sforzi promozionali compiuti da Swiss-Ski è il campo di vacanze Juskila, che si svolge ogni anno a Lenk (BE); anch’esso gratuito grazie al sostegno di numerosi sponsor. I 60 posti disponibili sono attribuiti con un sorteggio tra le circa 1400 iscrizioni provenienti da tutta la Svizzera. Circa 150 monitori Gioventù e Sport si occuperanno di loro. Oltre allo sci alpino e allo snowboard, durante il soggiorno i partecipanti possono provare lo sci di fondo e perfino… il salto con gli sci. Cinema e discoteca allietano il campo, che si conclude in bellezza con una gara di snowboard: «Molti bambini vivono durante il campo il loro primo contatto con lo sci. La maggior parte dei loro genitori non avrebbero i mezzi finanziari per offrirgli questo piacere», nota Nicole Moning-Wild, responsabile di Juskila. Infine, allo scopo di ragcontinua a pagina 7
I campi sci non sono davvero più in voga Un piccolo sondaggio in vari cantoni dimostra che, complessivamente, sia il numero di campi sci che la loro frequentazione sono in calo: «Solo una piccola parte di scolari vi partecipa», ammette Martin Wendelspiess, capo delle scuole del canton Zurigo. Le domande di essere dispensati provengono spesso da persone di origine straniera, per le quali lo sci non fa parte delle abitudini culturali: «I migranti sono sovrarappresentati tra i non partecipanti», precisa HansGeorg Signer, del Dipartimento dell’educazione del canton Basilea. Riguardo alle ragioni di questa evoluzione, Martin Wendelspiess vi vede anche la conseguenza dell’esplosione dell’offerta sportiva. Altro fattore evocato da Markus Christen, membro della direzione dell’educazione del canton Berna, è il costo del campo e dell’equipaggiamento che eccede i mezzi finanziari di molte famiglie. In controtendenza con questo quadro a tinte fosche, Ginevra pare essere il paradiso dei campi sci: «Le nostre attività sportive invernali sono prese d’assalto», si rallegra May Piaget, vice-segretaria generale del canton Ginevra. «È il motivo per cui la nostra offerta si è ampliata negli ultimi anni». jop
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Moltitudine di iniziative per incoraggiare lo sci » Perché la pratica dello sci è in calo
nel nostro paese? Laurent Vanat: La gente proveniente dall’immigrazione non è abituata a questo sport e ci sono sempre meno campi-scuola di sci invernali. Quest’ultimo fattore riveste una grande importanza, perché se non si impara a sciare già da piccoli non si scierà poi da adulti.
Il Rivella Family Contest fornisce l’occasione di sciare in famiglia in un ambiente rilassato.
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giungere il maggior numero possibile di bambini, Swiss-Ski si associa al Rivella Family Contest, una simpatica manifestazione sotto forma di gara disputata in famiglia su un percorso semplice. Il cronometro si arresta quando l’ultimo membro della famiglia ha superato la linea d’arrivo. L’essenziale non è di terminare in testa alla classifica, ma di partecipare al programma ricreativo.
Il freestyle calamita | Il successo riportato dalle varie iniziative dimostra che lo sci non ha perduto nulla del suo potere d’attrazione: «È uno sport che continua ad affascinare», osserva Caterina Beffa, secondo la quale: «Bisogna solo vedere l’affluenza alle dimostrazioni di freestyle». Resta il fatto che l’apprendistato quando si è molto giovani, condizione per la pratica dello sci in età adulta, non è più la norma. E la tendenza della collettività a disfarsi dei campi-scuola di sci accentua ancora il movimento. «La scuola ha per missione d’incoraggiare l’attività fisica in generale, non di favorire lo sci in particolare», argomenta Hans-Georg Signer, responsabile della formazione presso il Dipartimento dell’istruzione pubblica del canton Basilea. Poiché i campi di sci hanno perso il loro status d’istituzione e ormai si svolgono su base volontaria, su iniziativa degli insegnanti o dei comuni, la loro organizzazione è meno facile (cfr. intervista a lato) e suppone una presa di responsabilità pesante da assumere. Jacques-Olivier Pidoux
Alcune scuole continuano comunque ad organizzare delle vacanze bianche… Certamente. Ma in passato, gli alunni andavano nei campi invernali almeno due volte durante gli anni della scuola dell’obbligo e vi facevano l’apprendistato allo sci in modo sistematico. Oggi, quando anche si svolgono questi campi, vi si pratica tanto la passeggiata in ciaspole quanto la slitta o lo sci. Non si può dunque parlare di una vera iniziazione allo sci. I viaggi nei paesi caldi a basso prezzo, grazie anche ai voli low-cost, fanno concorrenza allo sci? Sicuramente. Penso in particolare alle crociere, un settore in pieno sviluppo. E francamente, è quasi più piacevole imbarcarsi su una nave con una valigia che arrivare in stazione con quattro paia di sci ed altrettante paia di scarponi. Questa evoluzione tocca unicamente la Svizzera? No. Gli Stati Uniti hanno preso coscienza della problematica già parecchio tempo fa. Fatta eccezione per l’Austria, tutti i grandi
mercati mondiali stagnano, oppure registrano un leggero arretramento e non sembrano esserci ricette miracolose per invertire la tendenza. Come restituire il gusto di sciare? Poiché la gente non va più dalla neve, è spuntata l’idea di portare la neve in pianura. Questo concetto si è concretizzato attra-
«La gente proveniente dall’immigrazione non ha l’abitudine di sciare» verso delle mini-stazioni sciistiche allestite nelle città durante l’inverno. Inoltre, nelle località invernali, si sta evidenziando un’offensiva incentrata sui prezzi, consistente per esempio nell’offrire gratuitamente gli impianti di risalita ai bambini di età inferiore ai nove anni. Secondo lei, quali potrebbero essere i provvedimenti più efficaci? Incontestabilmente l’intensificarsi dei campi sci scolastici, ma purtroppo vi è poca speranza da questo lato. Intervista: Jacques-Olivier Pidoux
«
Laurent Vanat lavora come consulente aziendale a Ginevra. È autore di svariati studi sulla frequentazione dei comprensori sciistici.
Info Touring Ulteriori informazioni su Internet consultando i siti: www.swiss-ski.ch e www.snowforfree.ch
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Allestendo piste in città (come qui a Ginevra) si spera di conquistare un nuovo pubblico.
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società e mobilità | touring 19 | 17 novembre 2011
Sbandare sui marciapiedi Non di rado, durante l’inverno i marciapiedi sono scivolosi e infidi. E molti pedoni si lamentano del cattivo servizio invernale svolto dai comuni. Importante è, però, anche la previdenza delle singole persone, ossia: indossare calzature adeguate.
› Non appena si comincia a tremare per il
dell’articolo 58 del Codice delle Obbligazioni (v. pag. seguente): «Il proprietario di un edificio o di un’altra opera è tenuto a risarcire i danni cagionati da vizio di costruzione o da difetto di manutenzione».
Fissare le priorità | «Capita sempre più spesso», spiega René Dietrich dell’ispettorato delle strade della città di San Gallo. «Ma non possiamo essere dappertutto e dobbiamo fissare delle priorità nello sgomberare la neve rispettando delle norme», afferma in un sol fiato. Inoltre anche i pedoni devono assumere le proprie responsabilità: «Gli automobilisti si equipaggiano per l’inverno, prima di tutto con le gomme per la neve». Tanti pedoni, invece, in inverno non fanno la stessa cosa: «Se vanno in giro con scarpe basse e suole di cuoio, il marciapiede è comunque pericoloso», afferma Dietrich in tono leggermente sarcastico. Gli fa eco Thomas Schweizer, direttore di «Mobilità pedonale svizzera» nel ricordare la
responsabilità personale dei pedoni. Nel periodo invernale, quando nevica, è raccomandabile una calzatura adeguata. Alle persone anziane si raccomanda inoltre di adottare ulteriori precauzioni come dispositivi antiscivolo o addirittura scarpe chiodate. Stando a Schweizer, comunque, si deve provvedere sia da parte di privati che di enti pubblici allo sgombero della neve e al trattamento antighiaccio sui marciapiedi. A questo scopo, vige una regola che determina le zone da sgomberare in modo prioritario, perché è chiaro che non si possono fare tutte contemporaneamente. La precedenza l’hanno, stando a Thomas Schweizer, le strisce pedonali e le fermate dei mezzi di trasporto pubblici. Quando le strade vengono spazzate dai mezzi pesanti, è inevitabile che la neve si accumuli sui marciapiedi, è dunque qui che si deve agire in modo relativamente veloce. Ma lo si fa tendenzialmente dappertutto, anche a San Gallo. In altri posti, come a
foto Keystone
freddo e cadono i primi fiocchi di neve, non rischiano di sbandare solo gli automobilisti, ma anche i pedoni diventano insicuri quando un manto di neve più o meno spesso ricopre i marciapiedi. E a questo punto si lamentano della pulizia insufficiente o tardiva. In generale, qui e là, viene criticato il fatto che sui marciapiedi lungo le strade di quartiere ancora giorni dopo l’ultima precipitazione nevosa ci sia ancora neve e ghiaccio o il pietrisco. Soprattutto le persone anziane, che sono comunque un po’ malferme sulle proprie gambe, non riescono ad essere all’altezza della situazione e rischiano di cadere e di ferirsi anche in modo grave. Spesso la diagnosi è: frattura del collo del femore. Sempre più di frequente le vittime o i loro famigliari si rivolgono ad un avvocato, per denunciare i comuni o i privati che sono ritenuti responsabili della pulizia dei marciapiedi. Una denuncia sporta sulla base
È necessaria cautela: lo sgombero della neve sulle strade può provocare poi situazioni di pericolo sui marciapiedi.
17 novembre 2011 | touring 19 | società e mobilità
ziane criticano il fatto che qui anche dopo giorni dalla nevicata, i marciapiedi non sono ripuliti a sufficienza. A San Gallo, dove ci sono diverse salite e discese, viene versato pietriccio in modo mirato. Per contro il pietriccio non viene impiegato nelle zone commerciali dei centri urbani, altrimenti i negozi si sporcherebbero e verrebbe danneggiato il meccanismo delle porte scorrevoli. Altre città e cantoni rinunciano per contro al pietriccio per una questione di protezione ambientale dato che può finire nelle canalizzazioni e dunque dopo deve venire riciclato col rischio di diventare un rifiuto speciale.
Precedenza almeno allo sgombero dei passaggi pedonali, per evitare una corsa ad ostacoli.
Basilea, le aziende dei trasporti pubblici devono far sì che i passeggeri di tram e bus alle fermate non debbano salire e scendere scalando cumuli di neve. Lo sgombero dei marciapiedi nelle località è una faccenda, un’altra è quella dei marciapiedi nei quartieri residenziali. Spesso le persone più an-
Il contrappunto | Anche per quanto riguarda lo sgombero della neve sui marciapiedi, come hanno evidenziato ricerche di «Touring», esiste un puzzle a livello federale costituito da specialità locali. Due esempi umoristici su un tema altrimenti serio: la filosofia dello sgombero della neve nelle zone urbane adottata dai vari uffici di Ginevra, cambia in modo determinante a seconda della composizione del Governo. E stando ad Alexander Isenburg dell’Ufficio costruzioni di Basilea-Città ci sono anche dei cittadini che si lamentano del fatto che si tolga la neve dai marciapiedi, che invece li rende bianchi e così più belli.
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Heinz W. Müller
Chi risponde in caso d’incidente? Un attimo di distrazione su una superficie innevata o addirittura gelata basta per cadere a terra. Se in seguito alla caduta ci si ferisce oppure si danneggiano i vestiti, si pone il problema di chi sia il responsabile per le cure mediche e i danni materiali. La questione della responsabilità non è di facile soluzione. Stando alla legge, ogni proprietario di un edificio oppure di un’altra costruzione, a prescindere se con colpa o senza, è responsabile del danno provocato dalla propria opera in cattivo stato di manutenzione. Ma quando un’opera è da considerarsi in stato di cattiva manutenzione? Ciò dipende dalla funzione che deve compiere. I proprietari dei marciapiedi nelle città e nei villaggi sono in genere i comuni. Da loro non si può pretendere che già al mattino alle 7 l’intera rete di vie pedonali sia stata liberata dalla neve e dal ghiaccio. I comuni devono fissare delle priorità: devono prima rendere sicuri i marciapiedi davanti agli edifici con un frequente passaggio di pubblico e solo dopo gli altri in luoghi di minore rilevanza. Gli utenti non devono aspettarsi che i marciapiedi vengano sgomberati dappertutto e in ogni momento. Una particolare responsabilità viene
individuata dal Tribunale federale nei proprietari di edifici privati come banche oppure negozi, da dove entra ed esce molta gente. Qui si fissano delle esigenze ben precise per quanto riguarda la sicurezza e la manutenzione delle superfici percorribili; i proprietari devono controllare regolarmente che le vie di passaggio non siano scivolose. L’obbligo di manutenzione si estende non solo all’area compresa nella proprietà, ma anche al marciapiede antistante. In genere, i comuni affidano questo servizio di sgombero di neve e ghiaccio ai proprietari privati dell’immobile. Ad esempio, il comune di Riehen (BS), definisce che gli abitanti sono responsabili per il servizio invernale sui marciapiedi lungo le strade comunali e cantonali. Spesso anche i proprietari di case si liberano dal loro obbligo di sgombero con una postilla nel contratto di affitto. Se si va in tribunale, si devono giudicare questioni piuttosto delicate. Se sussiste una responsabilità, i danni possono essere piuttosto ingenti. Chi ha però al proprio fianco la protezione giuridica Assista del TCS (www.assista.ch), allora – come pedone danneggiato o proprietario di casa – gode di una buona consulenza. Urs-Peter Inderbitzin
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il consulente Urs-Peter Inderbitzin
Ritiro patente: nessun divieto per motorini ed e-bici Chi viene sorpreso alla guida in stato d’ebbrezza o supera in misura eccessiva i limiti di velocità, per qualche tempo dovrà scordarsi la patente. In casi simili, bisogna ricorrere ai trasporti pubblici oppure agli spostamenti a piedi. I conducenti indisciplinati colpiti da questi provvedimenti cercano, però, spesso mezzi di trasporto alternativi, per restare mobili anche senza patente. Fino a tre anni fa, anche senza patente era possibile ottenere un’autorizzazione per guidare piccole auto con velocità massima bloccata a 45 km/h (categoria F). Dal 1° gennaio 2008 ciò non è più ammesso: un ritiro temporaneo della licenza di guida include anche la categoria speciale F. Questi veicoli, sovente accusati di intasare il traffico, da allora sono praticamente scomparsi dalle nostre strade. I conducenti temporaneamente senza patente possono tuttora circolare in bicicletta. Per le due ruote a pedali, infatti, non è necessaria alcuna autorizzazione di guida, per cui non può neppure essere sospesa. Anche la guida di un ciclomotore (categoria speciale M) in linea di principio è ammessa anche per chi viene privato di patente. In casi gravi tuttavia le autorità possono vietare di guidare anche un motorino al conducente che ha violato gravemente le norme. Ma cosa capita con veicoli sempre più in voga quali biciclette elettriche o simili, ossia veicoli a due ruote con trazione elettrica? Bici elettriche con pedalata assistita, velocità massima fino a 15 km/h e potenza nominale massima di 0,25 kW, possono essere utilizzate anche in caso di ritiro della patente. Anche l’impiego di bici con motore elettrico (con o senza agevolazioni) fino ad 1 kW al massimo e una velocità massima di 30 km/h è permesso a chi subisce una simile sanzione. Tuttavia anche in questi casi, le autorità possono prevedere restrizioni qualora il trasgressore si fosse reso colpevole di violazioni particolarmente crasse.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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società e mobilità | touring 19 | 17 novembre 2011
Riprende il volo per Berna La compagnia SkyWork ripristinerà i voli Belp–Agno, grazie ai quali Lugano risulterà collegata a varie destinazioni del Nord e Sud Europa. Ombre sui contributi federali.
› L’ultima che ci aveva provato era stata la
ticinese Darwin, ma aveva dovuto arrendersi nel 2007 a causa delle perdite milionarie. Ai tempi, la linea Agno–Belp – inaugurata negli anni Ottanta da Crossair – non sarebbe stata redditizia neppure con gli eventuali sussidi pubblici di circa un milione di franchi annui. Ora ci riprova la bernese SkyWork, dinamica compagnia aerea fondata solo nel 2009. E ci prova nonostante la ministra dei trasporti Doris Leuthard abbia già dato parere negativo alla proroga per ottenere i contributi federali. I vertici di Sky Work sembrano credere realmente nell’aeroporto luganese e dall’estate 2012 reintrodurranno due collegamenti giornalieri Agno–Belp (andata e ritorno), che diventeranno tre nei finesettimana (con due voli di andata). Affiancato dalle autorità ticinesi, durante la conferenza stampa di presentazione il CEO di SkyWork, Tomislav Lang, ha spiegato di «credere fermamente nel potenziale economico dell’aeroporto di Lugano». E ciò, «indipendentemente da eventuali soldi pubblici». Anche se, ammette, farebbero comodo almeno nella fase iniziale della rotta. Sul punto sussidi hanno insistito i politici, uniti nel sottolineare il dispendio di tempo per recarsi nella capitale in treno o in auto per presenziare a impegni a livello federale, rispetto ai loro omologhi del resto della Svizzera che possono contare su distanze minori e trasporti più diretti. Il consigliere agli Stati Filippo Lombardi ha ribadito che «quei soldi ci spettano secondo le normative vigenti». Ed ha auspicato che gli atti parlamentari che chiedono di ristabilirli abbiano esito positivo. Il capo del Dipartimento del territorio Marco Borradori ha, invece, lanciato un appello alla Confederazione «in nome del tanto decantato federalismo». Borradori ha ricordato che il Cantone ha già fatto la sua parte, stanziando di recente 450 000 franchi per la ricapitalizzazione dell’aeroporto di Agno.
Nonostante gli auspici di Solari di vedere atterrare folle di turisti e uomini d’affari, è però alquanto probabile che i Dornier 328 (da 31 posti) predisposti sulla tratta da Sky Work saranno soprattutto sfruttati dai ticinesi stessi per decollare verso il Nord Europa tramite voli in coincidenza da Belp. Infatti, l’aviolinea bernese già propone destinazioni di grande richiamo, come Londra, Berlino, Amburgo, Vienna, Budapest e Amsterdam. Alle quali in estate si aggiungeranno interessanti mete balneari al Sud con partenza settimanale direttamente da
Agno verso l’Isola d’Elba, Figari, Nizza, Spalato e Rijeka (Fiume). Come, infatti, ha spiegato Tomislav Lang: «Se non dovessero arrivare i sussidi federali, cercheremo di puntare maggiormente sui voli turistici e meno su quelli d’affari». Un’affermazione sibillina, che lascia spazio a differenti interpretazioni e scenari, tra cui quello di un’ennesima cancellazione per motivi economici del collegamento quotidiano per Berna, ma il mantenimento di voli stagionali da Agno verso le spiagge del Mediterraneo. Antonio Campagnuolo
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sidente di Ticino Turismo, Marco Solari, non ha usato perifrasi riferendosi al «no» preannunciato da Doris Leuthard: «Ora vogliamo fatti non parole». Chiedendo «sensibilità», Solari ha sottolineato come, in un momento così difficile per il turismo e per l’economia ticinese, poter contare anche sui collegamenti aerei sia fondamentale.
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Verso Nord e Sud | Dal canto suo il pre-
Dalla prossima estate si potrà di nuovo volare da Agno (in foto) a Belp e tornare in giornata.
H A L L E N S TA D I O N Z U R I G O
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Un nido tiepido e sbrinato I riscaldamenti ausiliari hanno il pregio di riscaldare l’abitacolo e sbrinare il parabrezza. Secondo un test TCS, non hanno tuttavia il promesso impatto neutro sul consumo. siliario per trasformare un’auto parcheggiata all’addiaccio durante una notte di gelo in un nido accogliente. Oltre a riscaldare l’abitacolo, quest’accessorio permette di sbrinare il parabrezza. Tra le tre tecnologie confrontate dal TCS (v. prima tabella), il tradizionale riscaldamento autonomo alimentato dal carburante del veicolo offre la migliore garanzia di trovare, nello spazio di una mezz’ora, un abitacolo temperato e un parabrezza completamente senza ghiaccio. Questa tecnica assicura inoltre un preriscaldamento del motore attraverso il circuito di raffreddamento. Valutato con la menzione «consigliato», il riscaldamento ausiliario elettrico presenta un’efficacia comparabile. Ha il vantaggio di non produrre emissioni inquinanti dirette, richiede però la presenza di una presa di corrente 230 V in prossimità. Più rudimentale, lo sbrinatore ad accumulatore che produce un getto d’aria calda si rivela meno convincente. La capacità delle batterie è insufficiente per riscaldare l’abitacolo. Il suo bilancio ecologico è tuttavia positivo.
Più assetati | Un altro test che mette a confronto i riscaldamenti alimentati col carburante del veicolo (seconda tabella) ha mostrato prestazioni equivalenti. I 4 modelli Webasto e Eberspächer hanno ottenuto la menzione «consigliato», anche se i prodotti Webasto si distanziano leggermente. D’altra parte, un test che simulava una temperatura di –7 gradi al banco di prova Empa
non ha confermato le affermazioni pubblicitarie secondo cui i riscaldamenti ausiliari compensano il maggior consumo di carburante iniziale con una più rapida entrata in temperatura del motore. Un veicolo non preriscaldato ha consumato 0,81 l di benzina su un percorso tipo di 11 km. Preriscaldato, lo stesso veicolo ha richiesto 0,71 l, quantità alla quale va aggiunto lo 0,28 l consumati nel preriscaldamento (25 min.). Nel complesso quindi un maggior consumo di 0,2 l. Questo risultato modesto si spiega con il fatto che le auto moderne richiedono una fase di riscaldamento più breve.
In condizioni simili (–7 gradi), un riscaldamento ausiliario produce basse emissioni di CO e idrocarburi. In compenso, le emissioni di NOx in ciclo normale della vettura a benzina sono quasi raddoppiate. La versione diesel si distingue inoltre per un tasso più elevato di particelle. Collegato alla rete, il riscaldamento elettrico DEFA ha un influsso nettamente migliore sulle emissioni e sul consumo. Da notare che l’installazione di un riscaldamento ausiliario è molto meno cara sulle auto diesel con riscaldamento rafforzato (lista su www.tcs.ch, rubrica Auto-Moto). MOH/TCS c+p
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TCS
› Niente di meglio di un riscaldamento au-
I riscaldamenti ausiliari evitano il grande fastidio della sbrinatura a mano a colpi di raschietto. A causa degli alti costi di montaggio, l’istallazione di un normale sistema può superare i 3000 fr.
Test comparativo TCS dei sistemi di riscaldamento ausiliario Sistema/marca, tipo Riscaldamento autonomo Webasto TT Evo 5 Riscaldamento elettrico DEFA Termini 1850 Sbrinatore ad accumulatore ivt
Prezzo (ca.) apparecchio/con istall.4 1500/3150 fr. 370/1230 fr. 340/340 fr.
Sbrinamento parabrezza 70% 60 20
Mobilità 95% 20 50
Apporto ecologico 35% 65 80
Manipolazione Valutazione TCS 80% 75% 1111 70 50 1113 60 39 1133
Test comparativo TCS dei riscaldamenti autonomi Marca, tipo Webasto Thermo Top Evo benzina Eberspächer Hydronic II benzina Webasto Thermo Top Evo diesel Eberspächer Hydronic II diesel
Prezzo (ca.) apparecchio/con istall.4 1500/3150 fr. 1220/3020 fr. 1230/3150 fr. 1220/3020 fr.
Riscaldamento al banco di prova1 47% 45 46 44
Spiegazioni 1 criteri di valutazione: efficacità, temperatura ottenuta, consumo di carburante, consumo d’elettricità (Wh) 2 telecomando, istruzioni d’uso 3 CO, NOx, HC 4 riscaldamento autonomo, kit di montaggio, telecomando, montaggio (145 fr./ora)
Manipolazione2
Emissioni3
70% 67 70 67
51% 57 56 54
Valutazione TCS 55% 1113 54 1113 55 1113 53 1113
Valutazione TCS 1111 molto consigliato 1113 consigliato 1133 consigliato con riserva 1333 non consigliato
17 novembre 2011 | touring 19 | test e tecnica
15
Nel campo delle catene da neve non è ancora tempo di rivoluzioni. Un test comparativo del TCS ha confermato la supremazia delle catene classiche. Funzionali ed efficienti, sono anche meno care dei prodotti innovativi, che tuttavia non sfigurano.
› Tutte le catene di categoria «classica» di
questo test hanno ottenuto la menzione «molto consigliato». Sia in fatto di manipolazione, di efficacia su neve o ghiaccio e di usura, hanno dato piena soddisfazione. I modelli classificati come «novità» si distinguono per un montaggio semplificato e materiali innovatori. Un po’ meno efficaci, non brillano neppure in fatto di usura. Taluni non hanno resistito al test di 50 km su carreggiata in cemento. La categoria di catene a montaggio rapido è indicata per gli automobilisti che devono percorrere frequentemente un tratto di strada innevato o ghiacciato. Per esempio gli ultimi metri che portano ad uno chalet. In ragione dei loro sistemi di montaggio ricercati, questi modelli sono due volte più cari. Infine, gli spray con i quali trattare la superficie delle gomme hanno dato risultati insufficienti e non rappresentano in alcun modo un sostituto delle catene da neve. L’aderenza che offrono durante i primi metri si esaurisce con lo sfregamento della neve e rischia di dare un’illusoria sensazione di sicurezza. Negli scorsi anni, i fabbricanti hanno fatto notevoli sforzi per migliorare il comfort
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di montaggio. Tuttavia, è sempre vivamente consigliato esercitarsi a montare le catene prima di intraprendere un viaggio su strade innevate. In viaggio, occorrerà evitare di procedere al montaggio su strade in pendenza o dove il fondo della carreggiata è molle. Inoltre evitare di aiutarsi con un cric. Per scongiurare danni all’intercapedine della ruota, andrà verificato il posizionamento delle catene dopo i primi 50–100 metri. Un montaggio troppo stretto può danneggiare le gomme. Va ricordato che le catene modificano sensibilmente il comportamento del veicolo. Non bisogna superare quindi la velocità di 50 km/h.
‹
MOH/TCS c+p
TCS
Catene convenzionali imbattibili
Le buone vecchie catene classiche sono la migliore garanzia di arrivare a destinazione.
Test comparativo del TCS: catene da neve Marca/tipo
Prezzo (ca. fr.)
Montaggio Neve
Ghiaccio Usura
Nota Valutazione generale TCS
Le classiche Pewag Servo Weissenfels Clack & Go New THULE CS-10 Alpin Mountain 9 mm
210.– 150.– 200.– 70.–
69% 76 71 60
68% 69 62 59
88% 75 79 61
87% 73 78 80
73% 73 70 62
1111 1111 1111 1111
A montaggio rapido RUD Centrax THULE K-Summit
480.– 580.–
78 62
55 43
59 77
79 10
68 49
1111 1113
Le nuove RUD Hybrid Pewag Snox Michelin Easy Grip Auto Sock RUD Softspike
220.– 220.– 210.– 130.– 160.–
72 67 73 77 70
60 63 78 55 44
64 88 42 21 25
85 30 10 30 30
69 62 62 57 50
1111 1111 1111 1113 1113
Pubblicizzati come sostituti delle catene Bullock spray per pneumatici — 81 Snow Grip spray per pneumatici 30.– 81
10 8
17 0
10 10
18 18
1333 1333
Ideale come regalo di Natale!
Basel Tattoo 2012 – Whisky, Dine & Sleep al «Les Trois Rois» Trasformate la vostra visita al Basel Tattoo 2012 in un’avventura indimenticabile grazie all’offerta combinata Whisky Dinner nell’albergo Les Trois Rois a cinque stelle. Assaporate oltre allo straordinario spettacolo del Basel Tattoo, un’eccellente cena a 4 portate con 4 diversi Single Malt di Glenfiddich e il pernottamento in una lussuosa stanza del Grand Hotel Les Trois Rois di Basilea.
Programma 13, 14/16–21 luglio 2012 Fino alle ore 16.30 arrivo individuale e check-in (dalle ore 15.00) al Grand Hotel Les Trois Rois. Ore 17.30 Il drink di benvenuto Glenfiddich Fusion e saluti di prammatica. Fino alle ore 20.30 Un’esclusiva cena di quattro portate all’insegna del whisky, inclusa degustazione, in compagnia di un Global Brand Ambassador di Glenfiddich. Per finire una passeggiata a piedi fino al luogo in cui verrà rappresentato il Basel Tattoo (10 minuti) Ore 21.30 Inizio del festival della musica Basel Tattoo 2012 Ore 23.30 Fine della rappresentazione, ognuno è libero di trascorrere il resto della nottata come vuole
Programma 15 luglio 2012 Fino alle ore 16.30 arrivo individuale e check-in (dalle ore 15.00) al Grand Hotel Les Trois Rois
Whisky Dinner Pavé di fegato d’anatra all’arancia amara Glenfiddich Caoran
Passeggiata al luogo del Basel Tattoo (10 minuti) Ore 18–20 Festival della musica Basel Tattoo 2012, passeggiata per rientrare all’albergo
*** Salmone leggermente marinato e affumicato con tagliatelle allo «Sherry» e sughetto ai capperi The Balvenie 17yo Sherry Oak *** Sella di «Pata Negra» arrosto con peperonata, patate fondenti e salsa al Glenfiddich Glenfiddich 18yo
Ore 20.30 Il drink di benvenuto Glenfiddich Fusion e saluti di prammatica. Dalle ore 21 Un’esclusiva cena di quattro portate all’insegna del whisky, inclusa degustazione, in compagnia di un Global Brand Ambassador di Glenfiddich, ognuno è libero di trascorrere il resto della nottata come vuole
*** Tartina di cioccolato della Guyana con mango e gelato alla lavanda The Balvenie 12yo DoubleWood *** Caffè e tartufi al cioccolato Glenfiddich 21yo con riserva di modifiche
Informazioni • Offerta limitata a 60 lettori e lettrici • Date: 13–21 luglio 2012 • Biglietti: posti migliori
Offerta • Un drink di benvenuto Glenfiddich • Una cena di quattro portate accompagnate da un eccellente whisky, incl. caffè, acqua minerale e bibite gassate (si possono ordinare vino e altre bevande a proprie spese) • Una bottiglia personalizzata di Glenfiddich di 15 anni • Degustazione del Premium Single Malt Range di Glenfiddich • Biglietto posti migliori per il Basel Tattoo 2012 • Pernottamento all’albergo «Les Trois Rois» Basilea, prima colazione inclusa A persona in camera doppia In camera singola
CHF 535.– CHF 595.–
Iscrizione per l’esclusiva cena a base di whisky Mi iscrivo definitivamente all’evento di Touring «Whisky, Dine & Sleep» del: � 13 luglio
� 14 luglio
� 15 luglio
� 16 luglio
� 17 luglio
� 18 luglio
� 19 luglio
� 20 luglio
� 21 luglio
Se la data desiderata fosse già completa, desidero prenotare la data Cognome/nome (1a persona): Cognome/nome (2a persona): Indirizzo:
NPA/località:
Telefono (di giorno):
E-mail:
N. socio TCS:
Data/Firma:
Da inviare a: Basel Tattoo Shop, Schneidergasse 27, CH-4001 Basilea. Partecipanti: un massimo di 60 persone. Si terrà conto delle iscrizioni secondo la data d’arrivo. Termine di iscrizione: 9.12.2011. Riceverete una conferma scritta in caso di prenotazione o se non ci fossero più posti disponibili. Iscrizioni unicamente tramite questo tagliando. I biglietti per il Basel Tattoo 2012 e ulteriori prestazioni non possono essere né sostituiti né ripresi. Non è possibile prenotare unicamente i biglietti del Basel Tattoo.
17 novembre 2011 | touring 19 | test e tecnica
Batterie di nuovo in regola Tre batterie bocciate dal test comparativo TCS effettuato nel 2010 hanno fatto onorevole ammenda durante un test complementare. I modelli Exide e i prodotti di identica concezione Banner e Patrouille TCS hanno raggiunto la menzione «molto consigliato». Le lacune costatate in fatto di capacità e avviamento a freddo sono state colmate. Le batterie Banner e Patrouille TCS presentano ora un potenziale conforme all’indicazione di fabbrica di 72 Ah/660 A. A titolo
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Prima alla Svizzera
d’informazione, gli ampere ora (Ah) indicano la capacità di accumulo e gli ampere (A) la potenza per l’accensione del motore. Sul modello Exide, i miglioramenti riguardano soprattutto l’avviamento a freddo. Le tre batterie hanno sopportato senza problemi il test di longevità (cicli di scarica e ricarica). Risultati positivi anche per le verifiche tecniche relative al consumo d’acqua, al potenziale di ricarica e alla resistenza agli urti. tg
Volvo C30 Electric Fatto inusuale, la Svizzera avrà l’onore dell’anteprima di questa tre porte elettrica, anche se è pur vero che il motore da 111 CV è prodotto dalla ditta sangallese Brusa. La C30 Electric vanta un’autonomia di 150 km e la ricarica si effettua attraverso la rete elettrica (max. 10 ore). Le accelerazioni sono toniche (da 0 a 100 km/h in 11 s). Destinata alle imprese così come ai privati, questa compatta è venduta unicamente in leasing integrale (da 1290 fr./mese, tutto compreso). La sua distribuzione sarà tuttavia limitata. Della produzione iniziale di 250 unità, 50 saranno attribuite alla Svizzera.
Test comparativo del TCS delle batterie per automobili Marca e modello Capacità/avviamento a freddo Garanzia Prezzo indicativo in fr. Capacità Avviamento a freddo Durata Test tecnico Valutazione TCS
Banner Power Bull P7209 72 Ah/660 A 2 anni 383.– 42% 54% 72% 88% 11113
Exide Premium EA 722 72 Ah/720 A 2 anni 294.– 62% 40% 56% 86% 11113
Patrouille TCS P7209 72 Ah/660 A 3 anni 264.–* 76% 38% 68% 88% 11113
* montaggio gratuito per i soci TCS Altri modelli sottoposti al test comparativo dello scorso anno (2010): Arktis High Tech (11333), Arktis Qualitätsbatterie (11333), Bosch Silver S4 (11133), Moll M3 Plus K2 (11113)
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Coupé Opel GTC Primo contatto su Internet Dal 21 novembre è consultabile su www.touring.ch la nostra prova del coupé Opel GTC.
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test e tecnica | touring 19 | 17 novembre 2011
Scheda tecnica � �
141 cm
m 9c –7 55
�
passo 256 cm
� �
�
�
�
cm 14 –1 91
�
96 cm
�
107 cm
�
lungh. 425 cm (larg. 178 cm)
�
larghezza interna: ant. 148 cm, post. 126 cm bagagliaio: 250 litri pneumatici: 205/55 R 16, min. 205/55 R 16
VEICOLO PROVATO VW Golf Cabriolet 1.4 TSI; 3 porte, 4 posti; 42 500 fr. (auto del test: 51 950 fr.) Gamma: dalla 1.2 TSI Blue Motion, 105 CV (35 000 fr.) alla 1.6 TDI Blue Motion, 105 CV (40 700 fr.) Opzioni: navigatore (1140 fr.), vernice metallizzata (670 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica, mobilità illimitata; 12 anni antiruggine (condizioni) Importatore: AMAG, Aarauerstrasse 20, 5116 Schinznach-Bad, www.volkswagen.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri 1.4 benzina, compressore e turbo, 160 CV; trazione anteriore, cambio automatico DSG a 7 rapporti Peso: 1555 kg (auto del test), totale ammissibile 1940 kg, carico rimorchiabile 1400 kg
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 8,3 s Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 4,5 s 80–120 km/h (in posizione D) 5,9 s Diametro di sterzata: 10,7 m Insonorizzazione: 60 km/h: 59 dBA 11113 120 km/h: 71 dBA 11133 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 37,9 m Visibilità circolare Equipaggiamento
11111 11133 11133
COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore
Una cabrio per quattro stagioni
mano d’opera (fr.)
30 000/24 1,2 174.– 60 000/48 1,6 232.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 16,6 3910.–
La 4a generazione della Golf Cabrio propone un tetto ben isolato e apribile rapidamente, un motore potente e un look accattivante. Test della VW Golf Cabrio 1.4 TSI.
› Chi pensa che una decapottabile con il
tetto in tela sia indicata soltanto in estate, è smentito dalla nuova Golf Cabrio di quarta generazione. Due le cose che balzano subito all’occhio: da un lato un tetto in stoffa così ben fatto, che è idoneo per tutte le stagioni. Abbiamo provato la Golf Cabrio sotto zero e per quanto riguarda il riscaldamento dell’abitacolo, non abbiamo incontrato alcuno svantaggio rispetto ad una decappottabile con il tettuccio rigido. D’altro canto la Golf Cabrio con il tetto in tela non può più essere paragonata scherzosamente ad un cestino della merenda, essendo il rollbar dell’ultimo modello praticamente invisibile. La protezione contro l’eventuale rovesciamento della vettura è infatti nascosta e fuoriesce in frazioni di secondo in caso di necessità.
Spazio sufficiente | Otticamente la nuova Golf Cabrio fa un’ottima impressione con il tetto sia chiuso sia aperto, offrendo un’impressione elegante e sportiva. Il tetto si apre in modo completamente automatico in un tempo quasi record di 9 secondi, inoltre è ben rifinito, offre un’ottima insonorizzazione (71 decibel a 120 km/h) ed è ben isolato. Gli interni della Golf Cabrio 1.4 TSI sono caratterizzati dai sedili sportivi in cuoio bianchi (opzionali). Interni e rifiniture sono piuttosto anonimi, ma essenziali e ben disposti; un tocco di originalità in più però
COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi variabili
15 000 30 000
77 51
629.– 629.–
Più o meno
328.– 656.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie VW da 98 a 183 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 8,6 5,4 fabbrica 7,8 5,4 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 7,1 l/100 km serbatoio: 55 litri
6,6 6,3 155 g/km 159 g/km B
�
11133
autonomia 775 km
TCS Tecnica ed economia: Herbert Meier
non avrebbe guastato, se escludiamo l’apribottiglie inserito nel porta bibite della consolle centrale. Anche i vani porta oggetti sono ridotti al minimo. La visibilità posteriore ridotta impone l’istallazione dei sensori di parcheggio opzionali. Anche l’ampio montante frontale così come la larga traversa del parabrezza limitano la visibilità. In fatto di sicurezza, la Golf Cabrio è ben dotata. Conducente e passeggero vi trovano spazio comodamente, mentre dietro i passeggeri di alta statura faticano a trovare posto per le gambe. Sui sedili posteriori possono invece essere istallati agiatamente due seggiolini per bambini. Il volume del bagagliaio, 250 litri, è sufficiente per un cabriolet. A causa dell’apertura di carico ridotta, tuttavia, le operazioni di carico e scarico assomigliano ad una vera e propria partita a Tetris.
Buona sprinter | Il motore 1.4 l benzina a doppia sovralimentazione (compressore e turbo) da 160 CV offre ottime riprese e gira elegantemente. Nella modalità sportiva del cambio DSG, la Cabrio esprime qualità da sprinter. L’assetto del telaio è ben calibrato, coprendo l’intero spettro del comfort di guida tra la comodità e la sportività, tuttavia nelle curve strette la vettura ondeggia leggermente. La Golf Cabrio del test è ottenibile per 51 950 fr., cioè che rappresenta una bella somma. Felix Maurhofer
+ –
‹
La Golf Cabrio per la prima volta con rollbar invisibile, potente motore turbo 1.4 TSI ben accordato col cambio automatico DSG, buona spaziosità davanti, meccanismo di apertura rapido, ottime rifiniture. Politica dei prezzi degli accessori, apertura di carico del bagagliaio piccola, scarsa visibilità posteriore (sensori di parcheggio opzionali), spazio dietro ridotto, garanzia di fabbrica limitata a 2 anni, assenza del sistema start-stop.
Posteriore con luci a forma di «L».
17 novembre 2011 | touring 19 | test e tecnica
19
La nuova Golf Cabrio non è veloce soltanto sulla strada: anche il tettuccio in tela si apre in soli 9 secondi.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»
VW Golf Cabriolet 1.4 TSI DSG
Audi A3 BMW 118i Cabriolet 1.8 T FSI Cabriolet 2.0 i Attr. S tronic Steptronic
Peugeot 308 CC 1.6 T Active aut.
42 500.– 1390 118/160 240/1500 6,6 B2 71 –.77 11111 19/2011
49 390.– 1798 118/160 250/1500 6,61 C2 — –.85 11111 —
43 200.– 1598 115/156 240/1400 7,71 C2 706 –.81 11111 8/20096
47 100.– 1995 105/143 190/4250 6,91 C2 735 –.84 11111 —
dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 BMW 125i Cabrio 6 Peugeot 308 CC 1.6 T Platinum
1
Interni modesti ma funzionali.
VW Golf Cabrio 1.4 TSI in dettaglio ABITACOLO 11123 Il modello del test è valorizzato dai sedili in pelle chiara e dagli inserti decorativi. Davanti lo spazio è sufficiente, comunque diventa ristretto sui sedili posteriori. Troppo piccola l’apertura di carico del vano bagagli.
foto Felix Maurhofer
COMFORT 11113 Nonostante il tetto in tela, la rumorosità è minima e durante la guida «open air» gli spifferi restano nei limiti. I sedili in pelle opzionali sono ben rifiniti e hanno una buona tenuta laterale.
L’apertura del bagagliaio è un tantino piccola.
DOTAZIONE 11133 L’equipaggiamento di base è buono, anche se regolatore di velocità, climatizzatore automatico e volante multifunzionale sono opzionali.
PRESTAZIONI 11113 Il motore 1.4 litri Twin Charger è potente. Le buone prestazioni di guida sono garantite anche dal cambio automatico DSG a 7 rapporti. COMPORTAMENTO 11113 La Golf Cabrio permette una guida sportiva, anche se nelle curve strette ondeggia leggermente. Lo sterzo ha una buona sensibilità, anche se potrebbe essere più diretto. Anche con il tetto aperto, il livello del vento nell’abitacolo è contenuto. SICUREZZA 11113 Dotazione di sicurezza buona; l’auto ottiene 5 stelle nel crash-test Euro NCAP. Peccato che nel prezzo non siano compresi ad esempio un sistema d’avviso per il cambio di corsia o un regolatore di velocità adattativi.
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test e tecnica | touring 19 | 17 novembre 2011
Ibrida dal forte temperamento L’Infiniti M35h ha tutto dell’arma antidiesel. Con un prezzo mirato, rivalizza in tonicità, concedendosi lunghe fasi a trazione elettrica.
foto ald, MOH
› Su questa berlina dalle forme arrotondate, la tecnologia ibrida
La VW Up! presenta tratti semplificati e armoniosi. Il muso è caratterizzato da una raffinata calandra. Il portellone è coperto da un elemento in vetro.
Micro city-car piena di brio Senza stravolgere i canoni della categoria, l’ambiziosa VW Up! sfrutta con astuzia nuove tecnologie e standard affermati.
› Le numerose concept car che hanno preceduto questa micro
city-car annunciavano un’auto di terzo tipo. In definitiva, la VW Up! appare piuttosto come una 4 posti urbana molto riuscita. Questo veicolo destinato a conquistare clienti è prodotto dalle stesse linee di produzione slovacche delle cugine Seat Mii e Skoda Citigo, che si distinguono per il design e una dotazione più sommaria. Senza cadere nella stravaganza, con il suo simpatico musetto la Up! concede qualche effetto stilistico molto riuscito, come il grande lunotto rivestito da una pellicola nera incollata sul portellone. L’interno, logicamente spoglio, è valorizzato da grandi rivestimenti laccati che fanno molto «Cinquecento». A bordo si apprezzano la comodità dei sedili dalla buona tenuta, le sospensioni assorbenti e la buona insonorizzazione. Lo spazio dietro è un po’ limitato ma il bagagliaio offre un volume da primato. La sua configurazione in profondità può essere migliorata inserendo un doppio fondo e ribaltando il sedile posteriore. Nessuna sorpresa sotto il cofano, dove il tre cilindri da 75 CV rivela vivacità, pur restando piuttosto discreto. Il sistema startstop è esclusiva della versione Bluemotion da 60 CV. Seguiranno un modello a metano e nel 2013 una motorizzazione elettrica. La VW Up! d’altronde darà avvio ad un’intera gamma che, oltre ad una versione rialzata e una GTI, potrebbe persino includere una mini monovolume e una buggy. Nel frattempo, la VW Up! innova grazie al sensore laser in grado di frenare da solo il veicolo in caso di ostacoli fino a 30 km/h. Spartana nella versione di base, la dotazione si arricchisce a mano a mano che si sale di classe fino a culminare in un navigatore portatile che funge anche da display multifunzionale. Come doveroso, la VW Up! può essere personalizzata con una miriade di accessori. MOH
si trasforma in dragster, ma senza dimenticare il risparmio di carburante. Con la sua potenza combinata di 364 CV, la M35h è la più veloce delle Infiniti, le vetture d’alta gamma di Nissan già reputate per la potenza. In questo caso, il V6 è abbinato al gruppo elettrico per offrire accelerazioni da sportiva di razza. Ma non solo: la trazione posteriore sfrutta con astuzia le sue due frizioni, l’una piazzata tra i due motori e l’altra si sostituisce al convertitore di coppia e trasforma la trasmissione a 7 rapporti in cambio manuale automatizzato. La M35h alterna quindi molto spesso le diverse modalità di trazione, che arrivano sino al completo disinserimento del V6. In modo «eco», il pedale del gas esercita una contro-pressione e incita ad una guida tranquilla. Se, contrariamente alle altre ibride, il modo elettrico non si può bloccare, questa vettura effettua tragitti inusualmente lunghi senza apporto termico e può persino raggiungere i 100 km/h. La ricarica delle batterie agli ioni di litio beneficia inoltre di una gestione sofisticata dell’energia di frenata. Un bene per il risparmio energetico, meno per la sensibilità del pedale. Lo stesso dicasi per lo sterzo elettro-idraulico. Perciò, la brillante M35h si rivela mediamente incisiva, seppur molto efficace. Dotata di una panoplia di sistemi d’assistenza, offre un piacere di guida regale. E dire che questa ibrida super equipaggiata non costa che 1700 franchi in più della sua sorella a diesel… MOH
‹
Positivo: ibrida che unisce accelerazioni sportive e guida in modo elettrico, comfort di viaggio, equipaggiamento innovatore e molto ampio, prezzo attrattivo Negativo: volume e modularità del vano bagaglio, sensazione sintetica dei pedali di freni e gas, ESP troppo presente. Tecnica: berlina; lunghezza: 4,95 m; bagagliaio: 350 l; V6 3,5 l, 306 CV, motore elettrico 68 CV, potenza combinata 364 CV; cambio automatico a 7 rapporti (doppia frizione), trazione posteriore; da 0 a 100 km/h in 5,5 s Consumo in prova: 8,8 l/100 km, autonomia: 795 km; CO2 (fabbrica) 162 g/km Prezzo: 94 535 fr. (M35h GT Premium).
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Tecnica: micro city-car; 3 porte; 4 posti; lunghezza: 3,54 m; bagagliaio: 251 l Motori: 3 cilindri 1 l benzina 60 e 75 CV; consumi da 4,2 l/100 km (CO2 97 g/ km); cambio a 5 marce Prezzo: da definire; lancio a fine febbraio; 5 porte e versione a gas naturale (68 CV, 86 g/km di CO2) a metà 2012.
L’Infiniti M35h concilia prestazioni sportive e risparmio di benzina. Solo la capacità del bagagliaio (-150 l) paga per la presenza delle batterie.
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viaggi e tempo libero | touring 19 | 17 novembre 2011
Nel Toggenburgo i percorsi per le escursioni in ciaspole vi conducono verso affascinanti angoli isolati.
Il Toggenburgo in ciaspole Al contrario delle località più alla moda, il Toggenburgo (SG) ha saputo conservare una dimensione umana e un’identità alpina ben affermata. Per scoprirlo, basta percorrere gli itinerari per le racchette da neve.
› Se siete allergici alle città di montagna, evitate le grandi stazioni alpine super affollate e fate rotta sul Toggenburgo, nel Canton San Gallo. Vi sentirete a vostro agio nei borghi di Wildhaus, Unterwasser oppure Alt St. Johann. Qui la vita quotidiana segue amabilmente il suo corso attorno alla scuola, la posta, il municipio ed i negozietti. Dato che il tessuto sociale non ha subito le alterazioni del turismo di massa, vi regna un’atmosfera paesana che impregna le vacanze di una piacevole serenità.
A passo d’anatra | Ma che i patiti dello sci si tranquillizzino, si trovano nel posto giusto. Il Toggenburgo è infatti la patria di Karl Alpiger, medaglia di bronzo ai Campionati del mondo di sci alpino nel 1987 e 1989, la cui famiglia gestisce molti negozi e ristoranti della regione. Moderne, le risalite meccaniche vi trasportano in
qualche minuto su un comprensorio sciistico culminante a 2300 metri, dove ci si può sbizzarrire in tutte le declinazioni degli sport sulla neve. Per quanto riguarda le passeggiate, una ventina di itinerari attendono gli amanti delle racchette da neve (chiamate anche ciaspole). Conviene però iniziare con calma. Per scaldare i muscoli delle gambe, cominciamo con un percorso di due ore tra Sellamatt e Zinggen. Partenza dalla vetta della teleferica di Sellamatt, a 1390 metri di quota. I primi passi sono incerti, perché la larghezza delle ciaspole allacciate agli scarponi obbliga a camminare a gambe leggermente divaricate. Alla maniera di un’anatra, ci lanciamo laboriosamente sui primi metri di sentiero segnalato, una discesa seguita immediatamente da un’erta. La respirazione diventa affannosa e il cuore batte forte nel torace. Per fortuna il seguito è più dolce, con una successione di
17 novembre 2011 | touring 19 | viaggi e tempo libero
viottoli che conducono sull’altopiano offrono una vista imprendibile sulla catena montuosa del Churfirsten, l’emblema del Toggenburgo. Non ci si stanca mai di contemplare queste cime, somiglianti a onde che si slanciano verso il firmamento, animate da una costante increspatura. Dopo questo colpo d’occhio delizioso, proseguiamo la nostra marcia attraverso luoghi inaccessibili agli sciatori. In una radura in mezzo al sottobosco, ci fermiamo qualche secondo per ascoltare il rumore del vento che spira fra gli alberi ed ammirare le nuvole dalle forme di animali che scivolano nell’azzurro. L’incontro con la natura costituisce, infatti, uno dei principali piaceri della passeggiata in ciaspole. Lontani dalle piste da sci non è raro ritrovarsi completamente soli, in posti che sembrano inviolati. In due ore, incrociamo soltanto altri due escursionisti.
Cellulare e spuntino | Ritemprante, la solitudine può anche avere il suo risvolto negativo se ci si allontana o se ci si fa male. Precauzione elementare: portare sempre con sé un telefonino cellulare e qualcosa da mangiare. Si consiglia di bere regolarmente per prevenire la disidratazione conseguente allo sforzo, soprattutto se fa caldo. Camminando sotto il sole, ogni dieci minuti assorbiamo una sorsata di liquido. In contrasto con il calore ambientale, passiamo davanti ad una zona ombreggiata da dove penzolano fino al suolo grappoli di ghiaccioli. Poi il sentiero segnalato ci riporta su un terreno libero e ridiscende al nostro punto di partenza, la teleferica di Sellamatt. Sulla terrazza del ristorante, sistemati comodamente, degustiamo una meritata torta di mele. Visto il bilancio soddisfacente di questa passeggiata inaugurale, decidiamo che l’indomani attaccheremo un itinerario più impegnativo.
All’alba, mentre il villaggio di Wildhaus è ancora sprofondato nel sonno, calziamo le nostre racchette all’inizio della salita che porta a Gamplüt e, da qui, a Fros. In programma ci sono 350 metri di dislivello per una lunghezza di sei chilometri, ossia circa tre ore di marcia. Prima di avviarsi, si impone qualche movimento di riscaldamento sulla piazza del parco di Chuchitobel, poiché l’itinerario non autorizza proprio una messa in marcia in dolcezza. La rude ascesa comincia dai primi metri. Affrontiamo il pendio con qualche incertezza fino a uscire dalla foresta e constatiamo che ancora non si vede la cima. Bisogna mantenere lo sforzo durante almeno una buona mezzora prima di raggiungere Gamplüt, da dove poi si arriva facilmente a Fros, punto culminante di questa marcia. Madidi di sudore ma felici, ci riposiamo ai piedi della montagna dalla forma caratteristica di un volto umano, la stessa che calamita lo sguardo dei turisti di passaggio a Wildhaus. Riuscita la seconda prova, eccoci pronti per escursioni più esigenti, addirittura di cinque o sei ore, come ve ne sono molte nel Toggenburgo.
Vista sul Säntis | Tuttavia, come ricompensa e anche per far riposare un po’ le nostre gambe, ci concediamo il bucolico itinerario che conduce ai laghi di Schwendi (Schwendisee). La salita si effettua in teleferica fino alla stazione di WildhausOberdorf, da dove sfociamo sul pianoro con una vista imprendibile sul Säntis. Cartelli istruttivi disposti attorno ai laghi ci informano sulla fauna e la flora locale. Al ritorno, ci si potrà riposare in uno dei simpatici alberghi di montagna situati lungo il percorso. Un bel modo di concludere la giornata, ammirando uno dei paesaggi alpini tra i più belli della Svizzera.
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Jacques-Olivier Pidoux
Soddisfare la sete infinita di natura
Ex-Press, Heike Grasser
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Grazie alla sua topografia, il Toggenburgo offre condizioni ideali alla pratica della racchetta da neve: un capitale valorizzato durante gli anni dallo sviluppo di una rete di sentieri segnalati. Oggi, sono proposti ben 19 itinerari per le ciaspole: «Ciò copre l’essenziale dei bisogni», precisa Susanne Wickli, capo-progetto del marketing all’Ufficio del turismo del Toggenburgo, la quale crede fermamente alle possibilità di sviluppo ulteriore: «Siamo convinti del potenziale turistico di questa attività e intendiamo proporre nuovi pacchetti alberghieri centrati sulle ciaspole». Se questa offerta soddisfa la sete crescente di natura, essa risponde anche alla voglia dei vacanzieri di variare le attività, alternando lo sci e le racchette, in gruppo o in solitario: «Molti escursionisti in ciaspole sono individualisti alla ricerca di calma e di riposo», conclude Susanne Wickli. Ulteriori informazioni presso l’Ufficio del turismo del Toggenburgo, tel. 071 999 99 11; www.toggenburg.ch. jop
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Ciaspole ai piedi e via... Pianeggianti, ripidi, lunghi o brevi: in Svizzera esistono centinaia di ottimi sentieri per le escursioni in ciaspole. Su Internet si trova facilmente quello che fa al caso.
› Anche
Ampia offerta | Negli ultimi anni è scoppiato un vero e proprio boom, che viene anche sfruttato dai promotori professionali elvetici come destinazioni turistiche. Heinz Keller di Svizzera Turismo fa il punto della situazione: «Le escursioni con le racchette da neve hanno conquistato importanza nelle ultime stagioni invernali. Le organizzazioni turistiche locali e le società degli impianti di risalita hanno riconosciuto per tempo la nuova tendenza e hanno preparato un’ampia offerta di piste». Anche perché le passeggiate con le ciaspole, e le escursioni invernali in generale, costituiscono un’alternativa interessante per piccole e medie località invernali. E poi, durante l’inverno un ospite su tre arriva senza portare con sé né sci né snowboard… E i 300 000 escursionisti con le racchette da neve costituiscono anche un proprio mercato del materiale: ogni anno ne vengono vendute tra le 60 000 e le 70 000 paia. Sono cifre di vendita alte in relazione al numero di escursionisti. Beat Ladner riconduce queste cifre al fatto che molte ciaspole vengono noleggiate. Il loro prezzo d’acquisto si aggira attorno ai 200–250 franchi, una somma che si può sborsare facilmente per fare un regalo (di Natale). In ogni caso Ladner stima il fatturato annuale del segmento tra i 15 e i 20 milioni di franchi. Piste con un click | Nelle Prealpi e nel Giura esistono già da diversi anni numerosi e ben segnalati sentieri da percorrere con le ciaspole ai piedi. Sempre più numerose sono le località sportive invernali sulle Alpi che ora scoprono il potenziale delle camminate con le racchette da neve. «Le escursioni con le ciaspole sono veramente in voga
Ex-Press, Heike Grasser
durante l’imminente inverno saranno centinaia di migliaia a percorrere gli stupendi paesaggi innevati del nostro Paese. Su leggere, ma stabili suole, quasi senza far rumore, gli escursionisti in ciaspole si rilassano compiendo attività nella natura e fanno anche del bene alla propria salute. Sono circa 300 000, stima Beat Ladner della rivista specializzata «Schweizer Sport& Mode». Per la maggior parte si tratta di escursionisti occasionali. Stando allo studio intitolato «Sport Schweiz 2008», ci sono però anche 70 000 persone che fanno regolarmente escursioni con le ciaspole come attività sportiva e partecipano addirittura a gare.
Anche con le ciaspole ai piedi vale la pena programmare sempre delle pause per rifocillarsi.
Rispetta i tuoi confini Sul modo in cui si devono comportare gli escursionisti con le ciaspole, con gli sci oppure semplicemente a piedi per rispettare la natura lo spiega l’opuscolo informativo «Rispetta i tuoi confini». L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e il Club Alpino Svizzero (CAS) hanno creato un codice di comportamento con l’appoggio di sostenitori provenienti dal mondo dello sport, del commercio, del turismo, della caccia e della protezione dell’ambiente. Ed allora... rispetta i tuoi confini! Maggiori informazioni: www.respektiere-deine-grenzen.ch. Bü
sia tra i giovani che tra i più anziani, sia come attività accessoria accanto a sci e snowboard, sia come esperienza completa nella neve», spiega Heinz Keller di Svizzera Turismo lui stesso un appassionato di ciaspole. Alla ricerca del tracciato preparato secondo i propri desideri, principianti ed esperti trovano pane per i loro denti con qualche clic su Internet. Chi cerca un percorso con le ciaspole nella Svizzera tedesca, in Ticino o nella Romandia, può consultare un nuovo indirizzo: www.globaltrail.ch. E già può scegliere tra 135 sentieri con oltre 1000 km di lunghezza. Per ulteriori informazioni pratiche, come itinerario, cartine, attrazioni ecc. è fondamentale l’indirizzo Internet www.globaltrail.ch. (v. colonna «Tracciati per intenditori»). Camminare con le racchette da neve in Svizzera francese è più in voga che nella
Svizzera tedesca. Da un lato per le migliori condizioni topografiche – afferma Ladner – dall’altro lato perché il leader francese del mercato, TSL, ha reso popolari le racchette da neve in Romandia. All’indirizzo www.sentiers-raquettes.ch fino a poco tempo fa si potevano consultare gratuitamente ben 200 sentieri per ciaspole, per una lunghezza totale di 1000 km. Adesso, invece, chi cerca un sentiero a questo indirizzo deve prima pagare 50 franchi su un conto, poi riceve un codice per avere libero accesso alle offerte. Chi lo ritiene troppo caro o troppo complicato, traccia da sé il percorso. Diverse destinazioni in Svizzera romanda promuovono sui loro siti online i propri sentieri con le ciaspole, come i cantoni di Friburgo e Neuchâtel o i comuni di Morgins e Les Mosses.
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Christian Bützberger
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Su suole stabili
Tracciati per intenditori
A coloro che desiderano fare regolarmente escursioni su uno degli oltre 300 sentieri a disposizione immersi nei paesaggi innevati, si consiglia l’acquisto di racchette da neve. Il mercato svizzero di articoli sportivi offre un’ampia scelta di modelli a prezzi ac-
Tracciati per le ciaspole ce ne sono un po’ ovunque in Svizzera: da A come quello di Aeschiried nell’Oberland Bernese sino a Z come Zermatt con il suo «Panorama Trail». Navigando sui siti Internet www.globaltrail.ch, www.juratourisme.ch oppure www.surselva.info si scoprono proposte avvincenti.
cessibili. Oltre ad un abbigliamento impermeabile, nell’equipaggiamento degli escursionisti invernali non devono mancare un paio di bastoni e ciaspole che si adattano a qualsiasi terreno. Qui di seguito alcuni consigli riguardanti il materiale:
Modello: TSL 226 Approach Easy Terreno: per fondi poco accidentati Vantaggi: regolazione a cremagliera del numero di scarpa (taglie da 35 a 47). Alzatacco: con il sistema Easy-Up non c’è più bisogno di chinarsi per regolare l’altezza. Prezzo: 210 fr. Info: telefono 026 919 44 40 www.system-d.ch
Ad alta quota: il tracciato svizzero più ad alta quota si trova a oltre 2500 metri di altezza nel Canton Grigioni. Punto d’incontro alla stazione a valle di Bergün – www.globaltrail.ch. Tour per principianti: si tratta di un tour relativamente facile sui pendii del Mont Soleil, sopra St. Imier nel Giura bernese, che conduce alla centrale a energia solare ed eolica – www.globaltrail.ch.
Escursione notturna: nell’«Espace Nordique», nel Canton Vaud, si può percorrere la tratta «L’Arsat» di notte, equipaggiati con le lampade frontali – www.lesmosses.ch. Sulle orme della selvaggina: un’esperienza unica è quella offerta dal tracciato per ciaspole che segue le orme degli animali selvatici a Visperterminen, nel Canton Vallese – www.heidadorf.ch.
Modello: MSR Evo Terreno: adatte ad ogni fondo Vantaggi: racchette rigide ad alta presa sulla neve in ogni condizione. Elementi di allungamento modulati. L’attacco favorisce un passo naturale. Prezzo: 219 fr. Info: telefono 044 388 41 21 www.icon-outdoor.ch
Modello: Tacul Light 2.0 Terreno: ideale per un impiego nelle Prealpi Vantaggi: la forma particolare permette una camminata naturale e impedisce di inciampare. Un ottimo rapporto tra peso e grado di galleggiamento sulla neve. Prezzo: 185 fr. Info: telefono 071 335 09 30 www.salewa.com
Scuole alpine: a coloro che desiderano camminare fuori dai percorsi segnalati immergendosi nella natura incontaminata, si consiglia di utilizzare i servizi di una guida professionale – www.bergschulen.ch. Nel Sihlwald: compiere escursioni con le ciaspole è indicato non soltanto nelle regioni prealpine, ma anche in quelle urbane, come nel caso della pista per racchette da neve esistente alle porte di Zurigo, nel parco naturale di Sihlwald – www.globaltrail.ch. Bü
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Luci alla lionese lo straordinario patrimonio architettonico della città, dei suoi fiumi e dei suoi monumenti. Festa delle luci a parte, Lione vale sempre una visita. Il nome di Paul Bocuse non è noto soltanto tra gli appassionati dell’alta gastronomia. In città si possono consigliare dozzine di ristoranti senza pensarci su un attimo. Anche per quanto riguarda i mercatini di Natale e lo shopping in generale, Lione è sempre una destinazione interessante. Ulteriori informazioni sul sito Internet: www.fetedeslumieres.lyon.fr. Bü
Lyon Tourisme et Congrès/Muriel Chaulet
Dall’8 all’11 dicembre Lione sarà illuminata a festa. La Fête des Lumières è uno degli eventi più importanti della città francese, poiché unisce la tradizione popolare alla tecnologia più moderna. I visitatori vivono momenti unici, straordinari e poetici: la città si riscopre con e attraverso la luce. Gli ospiti si lasciano ammagliare e sorprendere da oltre 80 installazioni luminose, che rispecchiano la creatività di artisti provenienti da tutto il mondo. La Fête des Lumières mette in scena con luci, istallazioni video e audio,
Senza scali da Zurigo
Sulle nevi di Villars, Gryon, Bex
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Città del Capo è la metropoli oggi più alla moda di tutta l’Africa. La terza maggiore metropoli del continente è anche una perfetta destinazione per vacanze urbane. Città del Capo offre molte possibilità e si lascia combinare in modo ideale con altre destinazioni africane. Edelweiss Air vi vola due volte la settimana da Zurigo e, sino alla fine dell’anno, già a partire da 889 fr. tasse incluse. Per il Sudafrica non è necessario il visto, basta un passaporto valido ancora sei mesi dalla data del viaggio, non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Per informazioni: www.edelweissair.ch. Bü
L’ampio comprensorio sciistico di Villars, Gryon, Bex aumenta la sua attrattività. I bambini sotto i nove anni sciano gratis per tutto l’inverno. Un nuovo Free Pass offre agli adulti nei giorni feriali il 30% di sconto e nei fine settimana il 15%… senza fare la coda alla cassa. Sul Petit Chamossaire vi porterà una nuova seggiovia a sei posti. Su due nuove piste lente nei settori Bretaye (Villars) e Les Chaux (Gryon) i principianti di ogni età potranno esercitarsi con calma e in piena sicurezza. Ulteriori informazioni ai siti: www.villars.ch, www.villarsgryon.ch. Bü
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Photopress/Christof Sonderegger
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Nella valle di Saas le famiglie sono le benvenute. La regione è stata premiata dalla Federazione svizzera del turismo.
Saas-Fee è pronta per i soci Il villaggio vallesano di 1700 anime a 1800 metri di quota gioca il suo asso con eleganza: i soci del TCS che amano la neve godono di alcuni sconti.
› Saas-Fee e la Valle di Saas aggiungono attrazioni di anno in anno. Il pittoresco villaggio vallesano è vietato alle automobili, ma grazie all’enorme autosilo un arrivo in macchina non presenta problemi anche con bambini e bagagli al seguito. In particolare, i turisti di giornata hanno scoperto che si raggiunge in modo relativamente rapido l’area sciistica anche con i mezzi pubblici: il tunnel di base del Lötschberg aperto alla fine del 2007 rende possibile, ad esempio, il viaggio in treno da Berna via Visp in meno di due ore.
Riduzioni | Le stazioni a valle dei diversi impianti di risalita sono a diposizione di sciatori, snowboardisti, appassionati della slitta e dello sci di fondo o delle racchette da neve, come pure dei semplici escursionisti a piedi. I soci del TCS godono di uno sconto del 15% sugli ski-pass giornalieri e di mezza giornata nei mesi di gennaio, marzo e aprile. Mentre chi non scia ha lo sconto del 25% sui biglietti delle funivie. Bisogna, però, assolutamente presentare la tessera
di socio alla cassa. In aggiunta c’è anche lo sconto del 15% sul noleggio dell’attrezzatura invernale nei negozi Intersport.
Metrò delle Alpi | Da Saas-Fee si arriva in quota lungo tre versanti diversi: è spettacolare la salita fino ai 3500 metri dell’Allalin, che si raggiunge in pochi minuti con il Metrò delle Alpi dalla stazione Felskinn. Si tratta della funicolare sotterranea più ad alta quota del mondo. In alto la vista su molti quattromila è da mozzare il fiato. Il ristorante «Morenia» della stazione intermedia invita a soffermarsi. Altre funivie conducono sulla Längfluh, dove si è particolarmente vicino ai ghiacciai. Le altre due funivie si prendono alle stazioni di Plattjen (con la pista di Coppa del Mondo) e Hannig. Quest’ultima è particolarmente adatta alle discese in slitta. Per le famiglie | La regione di vacanza di Saas-Fee comprende anche i vicini comuni di Saas-Grund, Saas-Almagell (paese natale di Pirmin Zurbriggen) e Saas-Balen.
Da Saas-Grund e Saas-Almagell altre funivie salgono in quota. Saas-Fee e la valle di Saas sono straordinariamente congeniali per i bambini; come dimostra il sigillo «famiglie benvenute». hwm
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Info Touring Ulteriori dettagli sulle riduzioni invernali per i soci del TCS su www.risparmi.tcs.ch
Sconti un po’ ovunque Non solo a Saas-Fee, ma anche sugli impianti di risalita delle seguenti località invernali i soci del TCS beneficiano di sconti: Grächen, Sedrun/Andermatt, Lenzerheide, Ovronnaz, Toggenburgo, Rigi, Stockhorn, Pizol, Schilthorn, Titlis, Pilatus. Riduzioni anche nei 150 negozi Intersport della Svizzera. Si prega di informarsi esattamente sulle modalità per ottenere lo sconto e di portare con sé la tessera TCS da presentare prima di pagare il biglietto. tg
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club e soci | touring 19 | 17 novembre 2011
«Le fondamenta del TCS sono poste» Il presidente del TCS Niklaus Lundsgaard-Hansen dimissiona dalla sua carica e riflette sui traguardi raggiunti durante i suoi anni di presidenza. Prioritari erano la ristrutturazione, il grande impegno del TCS e il riposizionamento del marchio. Svizzero dal 2008. Quali traguardi ha raggiunto il suo mandato?
Niklaus Lundsgaard-Hansen: Mi guardo alle spalle con benevolenza. Nel 2008 il TCS si trovava in una situazione difficile, mentre oggi sta molto meglio. Nel 2008 abbiamo lanciato un profondo programma per un nuovo orientamento delle prestazioni e per una duratura riduzione dei costi correnti. Ciò è stato realizzato. Abbiamo sbloccato importanti investimenti per un trattamento dei soci ancora migliore. Una strategia innovativa per i prossimi anni è già stata preparata ed è ora sul tavolo del Consiglio d’amministrazione. Se ci fosse luce verde, nel 2020 il TCS potrà offrire nuove e valide prestazioni ad un numero di soci sensibilmente maggiore. Può farci qualche esempio di innovazioni utili durante il suo mandato presidenziale?
Abbiamo sviluppato molti nuovi elementi che vanno a profitto dei soci. Ad esempio: per favorire il soccorso stradale i nostri 220 pattugliatori riceveranno i mezzi di lavoro più moderni, affinché possano trattare in modo ancora migliore le circa 300 000 panne stradali sulle quali intervengono ogni anno. Per quanto riguarda il Libretto ETI, abbiamo istituito un nostro servizio medico in proprio, con una propria centrale di gestione per l’intervento di aerei e ambulanze. In tal mondo, il TCS tratta i suoi soci in modo ancora più personale. Adesso realizziamo i loro rimpatri sanitari con qualità ancora maggiore sebbene a costi molto più bassi. Nell’ambito della protezione giuridica Assista risolviamo molti casi e ancora più velocemente, a tutta soddisfazione dei soci. Inoltre, continuiamo ad ampliare l’offerta dei corsi di formazione e di perfezionamento di guida, aprendo altre infrastrutture moderne: nel 2010 a Lignières e nel 2012 a Derendingen. Nei nostri due alberghi e nella trentina di campeggi investiamo milioni ogni anno. Ed anche dopo la vendita delle nostre agenzie di viaggio alla Kuoni,
quest’ultima assieme al TCS continua a vendere ai nostri soci viaggi di alta qualità, senza però che il Touring Club Svizzero debba sopportare le grosse perdite del passato. Inoltre, 15 anni dopo il suo lancio, l’assicurazione per veicoli a motore Auto TCS sarà ottimizzata ulteriormente. Infine, stiamo lanciando una nuova carta di credito molto attrattiva, che comporta molti vantaggi per i soci. Quali progetti del TCS orientati al futuro sono stati realizzati?
Il Touring Club Svizzero ha fondato e sviluppato l’Accademia della Mobilità, che recita un ruolo guida nella promozione della mobilità elettrica e si impegna nel tema di futura attualità della mobilità degli anzia-
«Mi guardo indietro con benevolenza» ni. È importante il nostro nuovo centro servizi per il trattamento dei soci al telefono, per mail e per posta. Proponiamo anche piccole prestazioni complementari, come i corsi di guida per i proprietari di veicoli Oldtimer e Youngtimer. Potrei elencare ancora molto, percepisce sicuramente che sono soddisfatto. Quali sono state le sue esperienze più positive durante questo periodo?
Sono rimasto impressionato dalle grandiose, e per nulla burocratiche, prestazioni fornite dal TCS dopo l’eruzione del vulcano islandese; durante grandi catastrofi con gravi conseguenze sui nostri soci il TCS è sempre pronto. Sono anche contento per le tante attestazioni di soddisfazione dei nostri soci nei confronti delle straordinarie
Mathias Wyssenbach
» Lei era presidente del Touring Club
prestazioni della Patrouille. Mi rallegro poi per il nuovo marchio con lo sgargiante color giallo e per il nuovo riposizionamento complessivo. In questo modo il TCS irradia fiducia in se stesso. Molto positivo è l’impegno del TCS nazionale e delle Sezioni a favore della sicurezza stradale, in particolare dei bambini e dei giovani, come pure degli anziani. Cosa l’ha infastidita in seno al TCS e quali sono state le situazioni più difficili?
Mi infastidiscono le lente procedure decisionali provocate dalle molte istanze esistenti. Lentezze che sono in relazione alla nostra complicata organizzazione interna. Purtroppo, a causa dello scetticismo delle Sezioni non sono state adottate alcune pratiche interessanti. La situazione più diffici-
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largato a 25 membri. Ho fatto una nuova valutazione della situazione. Nei prossimi anni ci saranno nuovi complessi progetti e riforme, per i quali il TCS ha bisogno di una collaborazione particolarmente stretta con le sezioni e queste con la sede centrale. Queste pratiche possono avere successo soltanto se esiste la reale volontà di collaborazione. Siccome io dal 2008 mi sono esposto senza cautela a favore di ampie innovazioni nel TCS nazionale, non sono più sicuro di avere ancora la sufficiente fiducia da parte della maggioranza delle Sezioni, per poter affrontare con successo i prossimi cambiamenti. Ecco perché, secondo me, è nell’interesse del TCS che questi obiettivi siano raggiunti da un presidente centrale proveniente dalla cerchia dei presidenti sezionali. Quali auguri esprime al TCS?
Il presidente Niklaus Lundsgaard-Hansen si augura che il TCS applichi la sua strategia di crescita.
le l’ho vissuta il giorno in cui ho dovuto dare il duro annuncio a circa 200 collaboratori che i loro posti erano stati soppressi e che quindi dovevano lasciare il TCS. Tuttavia, ancora oggi sono convinto che quella decisione fosse necessaria nell’interesse di un Touring Club Svizzero forte a lungo termine. Sono consapevole di non essermi fatto solo degli amici. Quale ruolo dovrebbero avere secondo lei le Sezioni cantonali del club?
Le 24 Sezioni assicurano una rete personalizzata in tutta la Svizzera. Sono decisive per la politica e per prestazioni quali le campagne a favore della sicurezza stradale. I 18 centri tecnici sezionali sono utili ai soci per i controlli e le analisi dei veicoli, come pure per le molte proposte di perfeziona-
mento di guida. Tuttavia, quella indipendenza dal TCS nazionale proclamata da molte Sezioni cantonali impedisce decisioni puntuali e la loro realizzazione avviene durante complessi preparativi sull’intero territorio nazionale. Un TCS senza Sezioni non posso immaginarmelo, però è importante che le sezioni sviluppino ulteriormente le loro strutture e prestazioni a beneficio dei soci del TCS. Lei è stato rieletto a giugno con una chiara maggioranza, perché dà le dimissioni solo pochi mesi dopo?
Nel giugno 2011 volevo la continuità ed ero felice di un nuovo impegno nel TCS. Durante l’Assemblea dei delegati straordinaria del 25 novembre 2011 dovrà essere eletto un nuovo Consiglio d’amministrazione al-
A breve termine mi auguro l’elezione del successore più giusto per il successo del TCS. Egli deve rappresentare una cerniera tra le esigenze nazionali e quelle regionali, come pure tra le regioni linguistiche. Come ho fatto io, dovrà anche prendersi carico di decisioni impopolari. Il futuro grande Consiglio d’amministrazione di cui faranno parte i rappresentanti di ogni sezione dovrà prendersi rapidamente la responsabilità per l’insieme della Svizzera. È importante che la strategia elaborata negli ultimi tempi sia adottata presto e poi messa in vigore. O il TCS si dota adesso di una strategia di crescita con moderni strumenti di lavoro e prestazioni tagliate su scala nazionale e regionale oppure stagnerà e in pochi anni perderà molta forza e attrattività. Ed io mi auguro che i collaboratori lavorino assieme con entusiasmo per questo futuro. Sa già cosa farà dopo il suo ritiro dal Touring Club Svizzero?
No. Mi vedo in una posizione dirigenziale nel settore della mobilità. Oppure riprendo la mia attività di consulenza con una combinazione di vari progetti e compiti, che avevo abbandonato poco prima della mia elezione a presidente centrale del TCS nel 2008. Poco prima del mio 54° compleanno mi sento pieno d’intraprendenza. Intervista: hwm/fm
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In pillole Niklaus Lundsgaard-Hansen è presidente del Touring Club Svizzero dal 2008. Di formazione avvocato e consulente aziendale, abita a Lugnorre nel Canton Friburgo. Prima di approdare al TCS, ha lavorato tra l’altro come collaboratore personale dell’ex consigliere federale Adolf Ogi e come associato presso la società di revisione Pricewaterhouse Coopers. Tra i suoi hobby vi sono la Storia e le automobili d’epoca.
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Cure coperte ovunque L’assicurazione malattia di base non rimborsa la partecipazione ai costi sanitari da parte dei pazienti. Allora ci vogliono le Spese di cura del Libretto ETI del TCS.
foto TCS, iStockphoto
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La nuova TCS MasterCard vale anche come tessera di socio e dà diritto a molti vantaggi.
TCS MasterCard ha la formula giusta Lanciata solo lo scorso agosto, la nuova carta di credito del TCS sta già riscuotendo un successo straordinario. Ecco alcuni esempi di utenti tipo.
› Kurt ha 67 anni e aveva vissuto una vita
senza carta di credito. Poi, la scorsa estate, ha scoperto Internet! Ed ha scoperto anche che poteva ordinare on-line, e ad ottimi prezzi, le componenti per il suo grande hobby: il ferromodellismo. Così, ha ordinato la nuova TCS MasterCard «Load&Go», una carta prepagata dotata degli standard di sicurezza più elevati. Da allora ci ha preso gusto e ha perfino prenotato un viaggio su Internet! A 16 anni Lucas è andato per la prima volta negli Usa senza genitori per frequentare un corso d’inglese. Giovane socio del Cooldown Club, ha approfittato dell’occasione per ordinare la conveniente prepagata TCS MasterCard Cooldown Club senza tassa annuale. Prima di partire, Lucas ha caricato sulla carta 500 fr. Negli Usa la carta era accettata ovunque e lui poteva controllare su Internet le sue spese grazie alla funzione eService. Poco prima di rientrare, Lucas ha visto un paio di bellissime scarpe sportive, ma i soldi rimasti sulla carta non erano sufficienti. I genitori, allora, gli hanno fatto il regalo di compleanno accreditando sul suo numero IBAN l’importo necessario a soddisfare il suo desiderio.
La 34enne Nicole è spesso in giro per la Svizzera per motivi di lavoro. Tuttavia, raramente ha nel borsellino molto denaro. Preferisce utilizzare la sua nuova TCS MasterCard che permette di pagare piccoli importi fino a 40 franchi grazie alla funzione Pay Pass senza inserire un codice PIN. E, a fine mese, Nicole riceve direttamente sulla fattura un bonus sulla cifra d’affari complessiva degli acquisti effettuati.
Tutto in una | Qualche sabato fa la famiglia Meyer aveva programmato una gita all’Alpamare di Pfäffikon. Ma una volta giunti alla cassa del parco acquatico, papà Roger si è accorto di aver dimenticato a casa la sua tessera di socio TCS che gli dava diritto al 15% di sconto sull’entrata. Per fortuna, però, la cassiera gli ha fatto notare che la sua TCS MasterCard vale anche come tessera sociale del club, dunque anche per ottenere gli sconti concessi dai partner del programma «Vantaggi soci». Conclusione: la famiglia ha risparmiato in un attimo ben 30 franchi! tg
sistemi sanitari dell’Unione Europea e dei paesi dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) prevedono una partecipazione a carico dei pazienti per i costi di trattamento medico-sanitario. Ciò vale anche per molti turisti svizzeri che, mentre si trovano in viaggio, devono improvvisamente ricorrere ad un ricovero ospedaliero d’urgenza oppure a trattamenti ambulatoriali in uno di tali paesi. Tuttavia, l’assicurazione malattia obbligatoria svizzera non rimborsa questa quota a carico del paziente che ha dovuto curarsi all’estero. Lo fa, invece, l’assicurazione «Spese di cura» abbinata al Libretto ETI Europa. Per soli 32 franchi all’anno, l’assicurazione del TCS prende a carico la parte di spese non coperte dall’assicurazione malattia di base, conseguenti a cure mediche o di soggiorno ospedaliero in tutti i paesi europei fino agli Urali e negli Stati del bacino Mediterraneo del Medioriente e del Nord Africa. Naturalmente, sono esclusi Svizzera e Liechtenstein, dove interviene l’assicurazione malattia obbligatoria. Inoltre, per altri 45 fr. l’anno si può stipulare la variante Spese di cura «Fuori Europa» abbinata al Libretto ETI Mondo. tg
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Info Touring Le Condizioni generali d’assicurazione e le liste complete dei Paesi coperti dalle «Spese di cura» del TCS si possono scaricare dal sito www.eti.ch (rubrica: Assistenza viaggi) oppure richiedere a: tel. 0844 888 111.
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Info Touring Le nuove carte di credito TCS si possono ordinare su www.mastercard.tcs.ch o tel. 0844 888 111.
Anche durante una tranquilla vacanza può capitare di aver bisogno di cure mediche.
17 novembre 2011 | touring 19 | club e soci
Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)
Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.– Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI ASSISTA TCS www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96.– Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800 Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS TCS MasterCard Gold TCS MasterCard TCS MasterCard Load&Go TCS MasterCard COOLDOWN CLUB TCS MasterCard drive TCS American Express drive Gold
Fr. 100.– Fr. 50.– Fr. 25.– Fr. 0.– Fr. 50.– Fr. 100.–
Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-e-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch
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ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–
Con Eco4you si sfida il consumo Tra oltre mille candidati nati nel 1994, sedici sono stati estratti a sorte e hanno ottenuto la possibilità di partecipare alla 11a edizione della sfida Eco4you Challenge, che si è svolta lo scorso 20 ottobre sulla pista del Centro di guida del TCS a Lignières. I 16 ragazzi sono stati suddivisi in quattro squadre che si sono sfidate in una gara al risparmio di carburante, subito dopo aver appreso i primi rudimenti della guida. Il team vincitore ha fatto registrare un consumo di soli 4,12 litri su 100 km, grazie a un accorto dosaggio del pedale del gas. La Challenge Eco4you, organizzata tutti gli anni da Opel con TCS, BP e Michelin, intende dimostrare che è possibile imparare a guidare risparmiando sin dalla prima lezione. Nella foto i quattro 17enni che hanno vinto un corso di guida gratuito per conseguire la patente: Kevin Maino (SH), Maxime Berberat (BE), Sarah Gabriela Rohner (TG) e Michel Devaux (BE). ac
Con Test & Training TCS
Imparare a guidare su neve e ghiaccio Guidare in modo sicuro con condizioni invernali è qualcosa che va esercitato. Infatti, su ghiaccio o neve ogni veicolo reagisce in modo diverso, a dipendenza pure del tipo di trazione che ha: anteriore, posteriore o 4�4. E anche lo spazio di frenata cambia con o senza ABS. Per insegnare ai conducenti come padroneggiare il proprio veicolo in condizioni estreme, Test & Training TCS organizza durante l’inverno dei corsi di perfezionamento di guida su piste ghiacciate e innevate ad Ambrì (Leventina), Zernez (Engadina), St. Stephan (Oberland Bernese) e Bourg St. Pierre (Gran San Bernardo). Per date e iscrizioni si consulti il sito www.test-e-trainingtcs.ch (rubrica: Neve & Ghiaccio). ac
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17 novembre 2011 | touring 19 | la pagina dei lettori
forum
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il concorso sempre più persone di una certa età, che non si attengono più a quelle regole, che invece sono rimaste ovvie per automobilisti e motociclisti. Rob. Steph. Portmann (@) Poco rispetto, molta aggressività
Situazione disastrosa sui marciapiedi «Touring» 18/2011
Camminando con la mia cagnolina lungo il fiume da Molino Nuovo a Pregassona, la situazione è alquanto disastrosa. Quando costeggio il fiume debbo sempre guardarmi le spalle perché la maggior parte delle volte le biciclette sfrecciano come dei siluri. Pertanto dobbiamo starcene a bordo fiume e non vi dico le litigate. Sono del parere che gli spazi non possono essere condivisi tra bici e pedoni; è assurdo. Ma mio malgrado mi accorgo che addirittura ci sono dei cartelli che permettono l’accesso alle bici dove fino a poco tempo fa era zona esclusiva per i pedoni. Posso capire, visto che anch’io ogni tanto uso la bici, che viaggiare sulle strade sia pericoloso se non addirittura allucinante. Ma la soluzione di condividere lo stesso spazio non può e non deve essere fattibile. In tutta sincerità non mi sento più al sicuro quando passeggio, debbo continuamente guardarmi le spalle, oltre che a stare al bordo. Non calcoliamo, poi, le vetture sui marciapiedi. Patrizia Noris (@)
Dopo molti anni durante i quali ho analizzato la situazione in silenzio, ora devo proprio dire che tra i ciclisti è aumentata non solo la mancanza di rispetto, ma anche l’aggressività. Oggi il malcostume di non osservare determinate disposizioni è diventato una prassi tollerata dai più e sembra proprio difficile riuscire a tornare alla normalità. Chris Zahnd (@)
L’eleganza in rosso
Marciapiedi come ciclopiste
Ho 85 anni e vado ancora in bicicletta, ma non smetto di arrabbiarmi per la cattiva abitudine di usare i marciapiedi come se fossero ciclopiste. Hans Strässle (@)
L’orologio Wenger Sport Elegance Colors Made in Switzerland, di un diametro di 32 mm, seduce grazie al suo design elegante. La brillantezza della lunetta, in cui sono incastonati cristalli alpini rossi, conferisce a questa gamma femminile un tocco raffinato. Con il vetro in zaffiro, la cassa in acciaio inossidabile 316L e il cinturino in cuoio rosso, è impermeabile fino a 100 metri e beneficia di una garanzia internazionale di tre anni. In palio un set Wenger Sport Elegance Colors con coltellino tascabile Nail Clip 580 di 444 franchi.
Un test dei taxi discutibile «Touring» 17/2011
Sono rimasta meravigliata dalla scarsa valutazione dei taxi ad Amsterdam. Ho avuto un’esperienza diversa. Un autista gentile, paziente, un’auto stralucida, diverse destinazioni e alla fine una sorpresa: solo 29 euro. Invece di stare in colonna, ad Amsterdam i taxi possono circolare sulla corsia del tram. Elrina Bomben, Zurigo
Sponsor del premio: Wenger SA, Delémont, www.wenger.ch
Bici sui marciapiedi solo per bambini
foto mw, ald
Andare in bicicletta sul marciapiede dovrebbe essere vietato per principio. Ma si potrebbero fissare eccezioni nel caso di bambini piccoli accompagnati, per i quali la strada è ancor troppo pericolosa.
Le domande: 1. Quale sport promuove tra i giovani l’associazione Snow for free? 2. Quale cabriolet è stato sottoposto al nostro test? 3. In quale città francese si svolge la Fête des Lumières?
Samuel Bächler (@) L’indisciplina non conosce età
Che i pedoni si sentano minacciati dai ciclisti, è un fatto. E in genere si sottintende che si tratta perlopiù di giovani ciclisti. Ma l’altro fatto è che i ciclisti indisciplinati sono
Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).
impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 17/11: Maria Grazia Crameri di Samedan ha vinto il soggiorno in Germania. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 4 dicembre 2011
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l’incontro | touring 19 | 17 novembre 2011
Fabbricante di sci dall’anima svizzera
In questo modo, il cliente trova tutto sotto lo stesso tetto: una vasta scelta con una consulenza competente e ad un prezzo concorrenziale. Quale ruolo gioca la «svizzeritudine» nei suoi prodotti?
Beni Stöckli Junior è uno degli ultimi fabbricanti svizzeri di sci. La sua azienda familiare li produce dal lontano 1935 e gestisce una propria rete di filiali di vendita.
» Cosa rende buono uno sci?
Beni Stöckli: Naturalmente, deve essere di buona qualità e soddisfare le esigenze dei consumatori. Per questo lo sci in sé non è tutto: deve essere di qualità anche ciò che gli ruota attorno, come la consulenza, il servizio e una manutenzione competente. Anche il design gioca un ruolo sempre più importante. Deve venire incontro al gusto dei clienti, come anche soddisfare la loro
voglia d’innovazione. Per far tutto questo, dunque, è necessario molto tempo. Come può imporsi un produttore elvetico sul mercato?
In quanto produttori investiamo molto nello sviluppo dei nostri sci e delle nostre bici. Questi prodotti principali vengono completati nelle nostre 14 filiali con l’assortimento di oltre cento altri fabbricanti di marca.
Soprattutto sui mercati esteri come gli Stati Uniti, il marchio svizzero gioca un ruolo importante. In tutto il mondo, la croce elvetica è simbolo di qualità, innovazione e affidabilità. Sono criteri che noi rispettiamo anche nella produzione dei nostri 38 modelli di sci. Ci si fida della capacità degli svizzeri di fabbricare prodotti di prima qualità per gli sport invernali. La produzione in Svizzera non è troppo cara?
Fa parte della nostra strategia: ogni anno produciamo in Svizzera tutti i nostri 50 000 paia di sci. Occupiamo 230 dipendenti (di cui 50 persone nella produzione), tra questi molti di lunga data, che possiedono un’immensa esperienza nella costruzione di sci, garantendoci un’alta qualità. Quali pensa che siano le nuove tendenze negli sport sulla neve?
Sono piuttosto conservatore e non posso fare a meno di pensare che lo sci rimarrà il protagonista per ancora tanto tempo. Ci sono comunque delle novità che in genere non riescono a imporsi tra la gente in modo duraturo. L’importante è, però, che sempre più persone desiderano trascorrere il tempo libero nella natura e fare del movimento nella neve, non importa in che forma. Negli anni più recenti la gente ha dimostrato di comportarsi in modo polivalente. Che importanza dà alle gare sciistiche?
Un ruolo molto importante. In primo luogo, le stelle dello sci svolgono una funzione di esempio tra i giovani, poi le gare sportive sono decisive per lo sviluppo e l’innovazione dei nostri prodotti e infine la piattaforma internazionale della Coppa del Mondo costituisce un impulso per il mercato internazionale. Come si posizionerà Stöckli in futuro?
Ancora oggi siamo piuttosto concentrati sulla stagione invernale e in futuro moltiplicheremo gli sforzi nel periodo estivo. Desideriamo posizionarci come un offerente di articoli outdoor per tutto l’anno.
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Felix Maurhofer
Intervista: Felix Maurhofer
Il CEO di Stöckli, Beni Stöckli, produce con la sua azienda 50 000 paia di sci svizzeri l’anno.
In pillole Beni Stöckli Junior (42 anni) lavora dal 2000 alla Stöckli Swiss Sports SA, dove nel 2008 è diventato CEO dell’impresa di famiglia. Padre di due figli, è cresciuto a Wolhusen (LU), dove l’impresa ha sede. Ha studiato economia aziendale all’Università di Berna. I suoi hobby sono: sciare, andare in bicicletta e gli sport con la palla.