3 maggio 2012 touring 8 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilità
Per viaggi in pullman più sicuri
Non disturbare il conducente 4
Importazione diretta di auto
I concessionari si lamentano 10 Per bimbi in monopattino
La prima scuola guida
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Concorso: in palio un elegante orologio da donna La benzina sale alle stelle È meglio cambiare stile di guida o circolare meno 13
Test dell’Audi Q3 Una Suv bella e compatta dalle grandi prestazioni 14
41 Euro 2012 in Ucraina Con il calcio si promuove anche il turismo 26
3 maggio 2012 | touring 8 | editoriale e sommario
sommario primo piano 4 Migliorare la sicurezza dei pullmann
Aumentare gli standard di sicurezza dopo l’incidente in Vallese.
società e mobilità 9 Svago negli aeroporti svizzeri
In gita coi bimbi a Kloten, mentre Cointrin prova auto ecologiche.
Dov’è la soglia del dolore del prezzo della benzina?
Dogane incustodite: autodichiarazione. 10 In aumento le importazioni dirette
Un fenomeno che crea scontento tra gli importatori d’auto ufficiali. 13 Prezzo dei carburanti
Il caro benzina non scoraggia ancora gli automobilisti svizzeri. 13 Come evitare la coda al San Gottardo
Basta una consumazione al ristorante e si rientra in autostrada a Göschenen.
test e tecnica 14 Test dell’Audi Q3 2.0 TDI quattro
SUV compatta ideale per la strada. 19 Le vetture multispazio
Auto da vivere, quando semplicità fa rima con polivalenza.
22 Campi di lavanda francese
In Provenza distese di fiori colorati e profumati che fanno sognare. 25 Canton Soletta
Dove nidificano le cicogne e passeggiavano i dinosauri. 26 L’Ucraina e l’Euro 2012
In visita a uno dei due paesi organizzatori degli Europei di calcio. 29 Turismo culturale in Svizzera
Visitare oltre 470 musei grazie ad uno speciale passaporto. 31 Vacanze al mare a Follonica
Il villaggio Reka è perfetto per le ferie balneari in famiglia.
club e soci 34 Kids Days nelle scuole
Gli alunni imparano a circolare con i mini monopattini. 37 Nuova campagna pubblicitaria
Per far conoscere i vantaggi di essere soci del TCS. 37 Assicurazione per i ciclisti
La TCS Velo Assistance rimborsa i danni alla bici in caso d’incidente. 42 l’incontro
Prove e novità 19 Opel Combo 20 Dacia Lodgy 20 Subaru XV
Asimo, il robot umanoide di Honda. 37 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum
Rinnovata la centrale ETI a Ginevra
TCS
Dal mese di agosto dell’anno scorso il prezzo della benzina senza piombo 95 è cresciuto da 1,78 fr. ad almeno 1,84 fr. al litro. Dieci anni fa gli automobilisti svizzeri pagavano soltanto 1,29 fr. per questo carburante. Ma a che livello deve arrivare il prezzo della benzina per indurre gli svizzeri a rinunciare all’automobile? Un recente studio commissionato dal giornale gratuito «20minuti» dimostra che gli svizzeri difficilmente si fanno condizionare dall’aumento del prezzo del carburante. Solamente il sei percento ha ridotto l’uso dell’automobile, mentre più di un terzo non ha limitato il proprio consumo di benzina. Soltanto se il prezzo superasse i due franchi al litro si avrebbero degli effetti sul comportamento degli automobilisti. Che l’aumento della benzina sia argomento politico di scottante attualità è risultato evidente di recente in Italia. Non appena è stato preannunciato un prezzo pari a due euro al litro, tra gli abitanti della vicina penisola si sono accese vivaci proteste. Ulteriori approfondimenti sull’argomento dei prezzi dei carburanti potete trovarli sull’attuale «Touring». In sostanza, si deve prestare più attenzione alle proprie abitudini in materia di mobilità in generale e di stile di guida in particolare, dunque: guidare con accortezza e badare ai consumi indicati quando si acquista una nuova auto. Felix Maurhofer, caporedattore
9 Il consulente
viaggi e tempo libero
Foto di copertina Autore: Nadia Rambaldi
I locali della Centrale d’intervento ETI e del servizio medico ETI Med, situati nella sede centrale del TCS a Ginevra-Vernier, sono stati ampliati e dotati di apparecchiature tecnologiche all’avanguardia. Ora il TCS può fornire un’assistenza ottimale ai beneficiari del Libretto ETI anche nel caso di eventi straordinari che generano un afflusso elevato di richieste d’aiuto.
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primo piano | touring 8 | 3 maggio 2012
Più sicurezza per i viaggi in pullman Il drammatico incidente stradale avvenuto a Sierre il 13 marzo scorso, costato la vita a 22 bambini e a 6 adulti, ha sollevato numerosi interrogativi e dubbi sugli standard di sicurezza. La riflessione è in corso.
› Fatalità,
scenario inimmaginabile, peggior incidente nel peggior posto: i commentatori faticano a trovare gli aggettivi adatti per descrivere la sciagura del 13 marzo scorso a Sierre, costata la vita a 28 persone, tra cui 22 bambini. Mentre circolava in una galleria autostradale vallesana, un pullman belga aveva improvvisamente deviato
dalla sua traiettoria e centrato frontalmente il muro di una nicchia di sosta. La collisione frontale aveva completamente distrutto la parte anteriore del veicolo e staccato i sedili dai loro ancoraggi, causando ferite mortali. A parere degli esperti, gli occupanti non avevano avuto nessuna possibilità di scampo. Secondo le leggi della fisi-
Bisogna rafforzare l’ancoraggio dei sedili? È una delle questioni al centro del dibattito.
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ca, un veicolo proiettato a 100 km/h contro un ostacolo fisso assorbe l’intera energia cinetica. Il peso del corpo è moltiplicato per 20, ben oltre le capacità di resistenza umana. Nessun sistema di sicurezza al mondo potrebbe attenuare la violenza dell’urto.
Guidare un autobus turistico non è cosa di poco impegno. Resta comunque il fatto che il pullman costituisce il mezzo di trasporto più sicuro dopo l’aereo.
foto bdo, Daimler, TCS
Bisogna riflettere | Inevitabilmente, una tragedia del genere obbliga le autorità a riesaminare la situazione. L’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha immediatamente costituito un gruppo di lavoro per esaminare le questioni inerenti all’infrastruttura. Nel mirino ci sono queste famose nicchie di sosta disposte ad angolo retto rispetto alla strada. Arrotondarne il bordo permetterebbe indubbiamente di evitare l’urto frontale, ma il veicolo rimbalzato sulla carreggiata rischierebbe di percuotere una vettura proveniente in senso inverso. Tra i due rischi, difficile fare la scelta giusta. È uno dei dilemmi con i quali si scontrano gli esperti dell’Ustra (v. riquadro a pagina 6). Dopo l’emozione, per i professionisti del trasporto e gli specialisti in incidenti è venuto anche il tempo della riflessione. Le immagini spaventose del pullman belga sfracellato hanno suscitato numerosi interrogativi per quanto riguarda la solidità dei veicoli. Ci sarebbe bisogno di consolidare la struttura? «Ciò significa aumentare il peso dei bus. Ma in caso di collisione con un’automobile, i danni agli occupanti della macchina sarebbero ancora più gravi», spiega Raphaël Murri, responsabile del dipartimento Sicurezza passiva del Dynamic Test Center di Vauffelin. «Penso che i fabbricanti si porranno la questione della solidità – osserva Jean-Richard Salamin, responsabile del dipartimento Trasporto di persone dell’Astag. Comunque non ci si po-
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trà certamente mettere a circolare in carro armato». Sussistono, tuttavia, numerosi interrogativi concernenti il dispositivo di fissaggio dei sedili al pavimento. Infatti, in occasione dell’incidente di Sierre, le file di sedili si sono staccate dai punti d’ancoraggio, incastrandosi le une con le altre e schiacciando con il loro peso gli sfortunati passeggeri. «Mi sorprende che i sedili siano stati divelti dal pavimento», commenta David Piras, segretario generale dei Routiers suisses. Su questo punto specifico, il crash-test effettuato l’anno scorso dal Dynamic Test Center di Vauffelin e dal TCS apporta degli insegnamenti chiarificatori. Si trattava di valutare le conseguenze di una collisione frontale tra un autobus lanciato a 60 km/h e un camion fermo. Al momento dell’impatto, i sedili del bus sono rimasti agganciati e tutti i manichini dotati di cintura di sicurezza risultavano sani e salvi. Ma un urto frontale ad oltre 80 km/h, come per la tragedia di Sierre, finisce in modo del tutto diverso: «Lì non c’è niente da fare. Non può proteggervi neppure un veicolo che ha ottenuto 5 stelle in un crash-test EuroNcap», conferma Raphaël Murri. «Pur ammettendo che i sedili restino miracolosamente al loro posto, le lesioni provocate dalla pressione estrema del corpo contro la cintura di sicurezza sarebbero probabilmente fatali».
Assistenze salvifiche | Altro parametro sottoposto ad analisi: nell’incidente di Sierre tutto è iniziato con uno sfregamento della parete destra del tunnel. Spetta agli inquirenti determinare le ragioni di questa improvvisa perdita di controllo. Ma già molti osservatori evocano il ruolo salvifico che potrebbero recitare i sistemi elettronici continua a pagina 6
Cifre rassicuranti
Un crash-test ha valutato gli effetti di una collisione frontale tra un autobus e un camion. A 60 km/h la cintura di sicurezza salva la vita.
Con un tasso di incidenti mortali di 0,2 per ogni miliardo di passeggeri-chilometri, il trasporto in pullman e autobus è sicuro tanto quanto la rotaia e nettamente di più dell’auto individuale, che registra un tasso di 4,5. L’aereo si piazza in testa alla classifica. È quanto emerge da uno studio realizzato nel 2005 dall’Unione europea. Cifre simili si osservano negli Stati Uniti. Per incrementare maggiormente la sicurezza dei bus turistici, due sistemi di assistenza alla guida diventeranno obbligatori in Europa a partire dal 2015: segnalatore di cambio corsia e sistema di frenata d’emergenza. In Svizzera, gli autobus sono sottoposti a collaudo tecnico ogni anno.
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primo piano | touring 8 | 3 maggio 2012
di assistenza alla guida, già ampiamente presenti su certi modelli. Mercedes, per esempio, equipaggia di serie la maggior parte dei suoi autobus turistici con una decina di dispositivi elettronici, tra cui: ESP, sistema di assistenza corsia (Lane Monitor), regolatore di distanza (Distance Control), assistenza alla frenata (Brake Assist). Oltre a questo equipaggiamento di base, vengono proposti una decina di altri optional: «Gli assistenti di guida sono sempre più diffusi», si rallegra Jean-Richard Salamin. «È però importante che i costruttori informino le compagnie di pullman sulla questione», afferma Raphaël Murri. Ma allora, non ci sarebbe bisogno di un obbligo legale? «Difficile – prosegue Murri – perché scostarsi dalle norme europee è sempre problematico».
foto MAN, Keystone
continua da pagina 5
Il posto dell’autista dovrebbe essere separato dai passeggeri per evitare distrazioni.
Formazione spinta | Unico padrone a bordo, l’autista costituisce il tassello cruciale della sicurezza. Sappiamo bene quanto per lui sia a volte difficile dedicare tutta l’attenzione alla strada. Domande dei passeggeri, regolazione della ventilazione, gestione dell’elettronica di comfort e di divertimento: un secondo di disattenzione e di colpo succede il peggio, anche ai più sperimentati: «Non spetta all’autista occuparsi del video – insiste David Piras, segretario generale dei Routiers suisses –. Il lettore DVD dovrebbe essere posizionato ad almeno due metri da lui. Ci sarebbe anche molto da ridire sui comandi di bordo di certi pullman. La semplice regolazione della ventilazione diventa un esercizio complicato. E non parlo di situazioni dove il frigo è disposto accanto all’autista, che così deve anche
occuparsi delle bibite». Di fronte a queste sollecitazioni variegate, Jean-Richard Salamin fa appello alla responsabilità individuale degli autisti, affinché seguano una formazione specifica dedicata al comportamento da adottare con i passeggeri. La regola d’oro consiste nell’informarli in modo esaustivo prima di mettersi al volante, allo scopo di evitare domande nel momento sbagliato durante il tragitto. E se, nonostante tutto, ciò accade, l’autista dovrebbe invitare l’interlocutore a pazientare fino alla prossima pausa: «In Svizzera disponiamo di una legislazione severa e di un elevato livello di formazione – sottolinea Salamin –. Non basta superare l’esame di autista di pullman. È d’obbligo una formazione complementare dove la questione della di-
strazione è ampiamente affrontata. In seguito, c’è un giorno di formazione all’anno. Non vedo cosa si potrebbe fare di più». Nella pratica, però, sembra spesso difficile opporsi ad una richiesta dei passeggeri o rinviare continuamente la risposta alla prossima pausa. Solo una cabina chiusa proteggerebbe definitivamente l’autista da ogni interferenza. Ma ci si dovrebbe chiedere se i clienti vedrebbero una cosa del genere di buon occhio? Potrebbero avere l’impressione di essere i fastidiosi responsabili di questa «emarginazione dell’autista» ed arrivare ad evitare i viaggi in pullman. Perché un guidatore accessibile contribuisce sicuramente alla soddisfazione della clientela. Effettivamente, la questione non è di facile soluzione. Jacques-Olivier Pidoux
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Un rompicapo per gli esperti federali suscettibile di sorprendere: «Un conducente che non se l’aspetta All’indomani della sciagura di Sierre, l’Ufficio federale delle strade potrebbe molto probabilmente dare un colpo di sterzo a sinistra (Ustra) ha creato un gruppo di lavoro incaricato di riesaminare le e urtare un utente che arriva in senso inverso», prosegue Antostrutture delle gallerie. Al primo posto delle sue preoccupazioni, nello Laveglia. Allo studio vi sono anche dei sistemi di assorbile nicchie di sosta ad angolo retto rispetto alla strada. Per evitare mento degli urti disposti sui lati; in virtù della loro flessibilità o che non costituiscano un ostacolo fatale si studia la possibilità di morbidezza, rappresentano una sorta di materasso protettore arrotondarne il bordo o di mantenere i veicoli a distanza per mezche smorza una parte della forza d’impatto: «Questa soluzione zo di un guardrail: «Ma quale rigidità deve avere questa barriera?» sembra comportare pochi svantaggi, ma si chiede Antonello Laveglia, portavoce cozza contro la questione dello spazio. Le dell’Ustra. «Se troppo solida riuscirebbe gallerie offrono solo uno spazio ristretto». senz’altro a impedire che una macchina si Il gruppo di lavoro dell’Ustra fornirà le prischianti contro il muro della nicchia, ma rapme raccomandazioni tra due o tre mesi. Nel presenterebbe un pericolo mortale per i frattempo, gli esperti esamineranno in parmotociclisti». ticolare le sistemazioni in voga all’estero, La stessa accurata analisi dei rischi connella speranza di prendere a prestito qualdiziona la riflessione degli esperti sulla posa che buona idea: «Ma la grande difficoltà di bande vibranti sul ciglio della carreggiaconsiste nel trovare soluzioni che conventa. Appena un automobilista devia sulla gono a tutte le categorie di utenti», concludestra, una vibrazione sonora invaderebbe Le nicchie dei tunnel pongono interrogativi. de Antonello Laveglia. jop improvvisamente l’abitacolo; al punto che è
Un romantico gioiello sul lago Lemano
Hotel La Barcarolle a Prangins presso Nyon Rapidamente raggiungibile, splendidi vigneti, vista mozzafiato sul lago, cucina eccellente e tanto tempo da dedicare a se stessi. Questo romantico gioiello è situato direttamente sul lago a Prangins presso Nyon, la storica città portuale tra Losanna e Ginevra già visitata addirittura da Giulio Cesare! Le eleganti camere con balcone e splendida vista sul lago, e l’accogliente atmosfera rustica invitano al pieno relax. La superba ampia vista sul lago dischiude letteralmente nuovi orizzonti! L’hotel La Barcarolle è ideale per un romantico weekend gastronomico, ma anche per ogni tipo di escursione a piedi, in bicicletta o sul lago. Visitate il museo nazionale ospitato nel Castello di Prangins (1730) e i suoi giardini, situati a soli pochi minuti a piedi dall’hotel. Oppure potete scoprire ad esempio il «Sentiero dei toblerone»: questa linea di difesa anticarro costruita durante la guerra è oggi ro-
manticamente ricoperta da edera e muschio e offre un gradito habitat naturale per vari animali. Nel canton Vaud questo sentiero escursionistico di recente realizzazione e ben segnalato sfiora l’hotel La Barcarolle e si snoda lungo le fortificazioni, prendendo appunto il nome di «Sentiero dei toblerone». In alternativa, potete compiere un giro in barca fino a Yvoire e visitare il «Giardino dei cinque sensi» che vi lascerà un ricordo indelebile… O ancora potete percorrere in bicicletta i pittoreschi tragitti tra il lago Lemano e il Giura attraversando gli innumerevoli paesini di viticoltori. Le biciclette vengono naturalmente fornite dall’hotel. Il romantico weekend gastronomico comprende in esclusiva per i soci TCS: • 2 pernottamenti in camera doppia con balcone e ampia vista mozzafiato sul lago, camere molto luminose in stile rustico e dotate di tutti i comfort.
• Aperitivo • In una serata a scelta, menu gourmet a 3 portate dall’eccellente cucina francese • Colazione a buffet quotidiana • Mappe della regione per escursionismo e mountain bike • Servizio di prestito di biciclette Il prezzo esclusivo è di CHF 260.– a persona (invece di CHF 500.– in camera superior). Prenotabile da subito ed entro il 30 ottobre 2012 da venerdì a domenica, e prenotabile giornalmente nei mesi di luglio e agosto, come anche in tutti i giorni festivi. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Private Selection Hotels, tel. 041 368 10 05, E-mail: info@privateselection.ch, www.privateselection.ch Il call center è attivo da lunedì a sabato per informazioni e prenotazioni.
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il consulente Urs-Peter Inderbitzin
Flughafen Zürich AG
Le dogane invitano a dichiarare da sé le merci
Sulla nuova terrazza d’osservazione di Kloten, lo spazio giochi attira schiere di bambini.
Test di vetture e svago all’aeroporto Divertimenti di tutti i tipi per i bambini a Kloten, test di veicoli futuristici a Cointrin: i due aeroporti internazionali diversificano le loro attività rivolte al pubblico.
› Tra
la folla di viaggiatori frettolosa e stressata che si accalca all’aeroporto di Kloten, un gruppo di allegri bambini si dirige verso il «Check-in 2». Accompagnati dalla loro maestra, si recano alla nuova terrazza d’osservazione situata nelle immediate vicinanze delle piste di decollo e delle aree di stazionamento degli aeroplani. Si è talmente vicini agli apparecchi che si intravvede l’interno della cabina di pilotaggio. Grazie agli «airportscopes» – binocoli multimediali – è possibile seguire in primo piano il lavoro degli addetti aeroportuali sulla pista, dove i velivoli si preparano al decollo. Da sballo, poi, il parco giochi con cockpit di pilotaggio e torre di controllo collegati via radio.
Compleanni | Questa nuova attrazione è divenuta una meta d’escursione obbligatoria nella regione zurighese. Al punto che è meglio evitare i finesettimana ed i giorni festivi: «Cerchiamo di soddisfare i visitatori esterni, che si tratti di famiglie o di qualsiasi persona che s’interessa all’aviazione», indica Sonja Zöchling, portavoce dell’aeroporto. Obiettivo raggiunto. Le visite guidate non si contano, esattamente come le visite «alternative» in pattini a rotelle e bici o le
feste di compleanno per i bambini: «Ogni giorno, un gruppo o una scolaresca visita l’aeroporto», si rallegra Sonja Zöchling.
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Jacques-Olivier Pidoux Info Touring Più informazioni su visite e animazioni a Kloten: www.flughafen-zuerich.ch (in francese e tedesco).
Auto verdi a Cointrin Cointrin non si presta all’osservazione degli aerei. Per contro, nell’ambito di una collaborazione con il gruppo automobilistico Catecar, vi si testano alcuni veicoli urbani leggeri, che integrano tecnologie di punta. Dotati di batteria elettrica e prolungatore di autonomia, questi prototipi «swiss made» consumano all’incirca un litro ogni cento chilometri. Sono utilizzati dalla decina di collaboratori del servizio tecnico dello scalo ginevrino, che trasmettono poi al fabbricante le loro osservazioni: «Siamo felici di partecipare in questo modo a un’avventura scientifico-industriale», afferma Bertrand Stämpfli, portavoce di Cointrin. jop
Negli ultimi tempi capita sempre più spesso di varcare il confine in auto e trovare il valico senza doganieri. Persino su strade molto battute, come quella che porta dal punto franco italiano di Livigno a St. Moritz, capita di trovare la dogana svizzera temporaneamente deserta: una conseguenza delle riduzioni di personale della Confederazione. Cosa bisogna quindi fare quando si rientra in Svizzera con merce soggetta a dazio doganale ma il valico non è presidiato? Ho diritto di entrare in Svizzera senza pagare il dazio? Contrabbandare merce attraverso i valichi non sorvegliati è sconsigliato. Le autorità doganali hanno la possibilità di effettuare controlli anche all’interno del territorio nazionale. Se il contravventore viene scoperto, la fattura è davvero salata. La procedura corretta da seguire è la seguente: quando si giunge ad un valico non presidiato occorre provvedere all’autodichiarazione. Bisogna prelevare il formulario «Dichiarazione doganale nel traffico turistico» contenuto nell’apposita cassetta, compilarlo indicando le merci trasportate e firmarlo. Le franchigie di valore e quantità sono dedotte direttamente dalle autorità doganali, quindi la fattura per la parte eccedente sarà recapitata a domicilio per posta. L’originale del formulario e le ricevute vanno depositate nella cassetta, mentre vanno portate con sé le due copie come attestato qualora si dovesse subire un controllo in territoro svizzero da parte delle guardie di frontiera. Attenzione: qualora le quantità importate dovessero superare i limiti autorizzati o necessitassero di autorizzazione oppure si tratta di merci vietate, l’ingresso in Svizzera dovrà avvenire sempre attraverso un valico sorvegliato. Infine, l’entrata attraverso un valico dove non è possibile neppure l’autodichiarazione scritta è ammessa unicamente nel caso in cui le merci non superano i limiti di franchigia di quantità e di valore.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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società e mobilità | touring 8 | 3 maggio 2012
A scapito degli importatori ufficiali › Tra
tanti importatori automobilistici svizzeri c’è molta preoccupazione. Per due motivi: il primo è dato dall’aumento delle importazioni dirette in conseguenza del franco forte, mentre il secondo è rappresentato dalla possibilità di aggirare la tassa sulla CO2 (v. riquadro). Secondo Eurotaxclass, l’importazione diretta è passata dal 2 al 6% (nel 2011) e durante i primi mesi di quest’anno è cresciuta addirittura di oltre il 10%. Una situazione disastrosa per gli importatori generali i quali, salvo promozioni e premi, hanno ben poco da contrapporre ai prezzi bassi degli importatori diretti. Senza dimenticare che essi sono legati a contratti di fornitura a lungo termine.
Ingenti perdite | «Per le Seat la quota di importazioni dirette raggiunge circa il 10% e ciò comporta una perdita di fatturato di circa 30 milioni di franchi», dichiara Ronald Ziegler, capo marca di Seat. Preoccupato pure Jürg Naef, vicedirettore di Suzuki Svizzera, che stima la quota d’importazioni dirette di Suzuki a circa 15%. Da una parte v’è la perdita di fatturato degli importatori, dall’altra il calo di creazione di valore aggiunto nell’industria automobilistica, in quanto a causa dell’importazione diretta viene meno la catena di servizi, aggiunge Ziegler. Inoltre, l’importazione diretta si avvantaggia delle campagne pubblicitarie
del commercio automobilistico svizzero, il quale spende circa 300 milioni di franchi l’anno in pubblicità. Jürg Naef di Suzuki ritiene che gli importatori diretti siano solo degli opportunisti: «Alla fine i clienti, per prestazioni di garanzia o in caso di azioni di richiamo, si rivolgono ai rivenditori ufficiali, i quali devono poi venirne a capo». Non è accettabile che gli importatori ufficiali debbano curare la rete dei rivenditori, mantenere i depositi dei pezzi di ricambio, proporre l’intero ventaglio di modelli e di veicoli di prova, formare centinaia di apprendisti, pubblicizzare le marche e che l’importazione diretta possa gratuitamente trarre vantaggio da tutto ciò. «Noi facciamo fronte a tutto questo, senza guadagnarci nulla sull’auto», dice Naef. A suo avviso ciò porta ad una distorsione della concorrenza. Joël Thiébaud, segretario generale dell’Associazione indipendente commercio automobile Svizzera (VFAS), respinge con veemenza l’accusa di opportunismo. Nell’associazione ci sono molti membri che vogliono formare apprendisti e anche mantenere depositi dei pezzi di ricambio. A titolo d’esempio, presso il Garage Auto Kunz di Wohlen si troverebbero sempre almeno cinque apprendisti in formazione. In più, i fondi per la formazione dell’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA) sono ali-
Felix Maurhofer
Ultimamente, la percentuale di auto d’importazione diretta in Svizzera è aumentata di oltre il 10%. Ciò preoccupa gli importatori ufficiali, che tentano di arginare il problema concedendo incentivi e sconti legati al basso tasso dell’euro.
mentati anche da commercianti indipendenti che non sono collegati all’UPSA. Naturalmente anche tra gli importatori diretti si riscontrano modelli di business che non prevedono alcun servizio. Ma questo accade in ogni settore. Anche i concessionari ufficiali hanno questa possibilità, potendosi legare al costruttore con un sem-
L’importazione parallela può aggirare le multe sulla CO2 La questione relativa alle emissioni di CO2 è argomento scottante, poiché da luglio di quest’anno gli importatori generali, per le auto nuove messe in circolazione, devono rispettare limiti definiti di CO2 e in caso di violazione dovranno pagare una multa. Non si può definire con esattezza l’aumento del prezzo di un’automobile, poiché l’ammontare della sanzione dipende dal suo peso e dal numero di veicoli importati e siccome i limiti di CO2 differiscono a seconda della tipologia di importatore. Certo è che le auto con alti valori di emissioni, ad esempio le SUV, costeranno oltre il 20% in più. Gli importatori diretti invece possono aggirare le indicazioni di CO2. Un’autovettura nuova immatricolata da sei mesi all’estero
è considerata d’occasione e può essere importata in Svizzera senza sanzioni. È comprensibile, dunque, che ciò possa dare fastidio agli importatori ufficiali, penalizzati dai limiti sulle emissioni di CO2. Joël Thiébaud del VFAS, sorpreso da queste accuse, precisa: il termine di sei mesi non si applica solo agli importatori diretti, ma vale anche a quelli ufficiali, nei confronti dei quali si applica la medesima base legale. E infine aggiunge: naturalmente si prevedono spostamenti di assortimento sulle auto d’occasione più nuove, ma ciò non può essere considerato un aggiramento delle norme, in quanto è consentito dal legislatore e quindi va considerato nell’ambito delle strategie di assortimento. fm
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zarsi ad ogni costo dei modelli che in certi paesi non registrano vendite».
Strategie degli importatori | «Noi, però, vogliamo agire anche da importatori, introducendo euro-bonus e favorendo la fedeltà del cliente», indica Ziegler. Come la maggior parte degli importatori, anche Suzuki risponde alle grandi differenze di prezzo tra importazioni ufficiali e importazioni parallele con l’applicazione di sconti speciali e incentivi. Per gli importatori generali, Auto Svizzera propone le seguenti misure d’azione: bonus e programmi d’incentivazione, modifica del listino prezzi, come pure prestazioni aggiuntive in forma di pacchetti servizi. A titolo esemplificativo si può menzionare Audi Svizzera che nel mese di febbraio ha ridotto dell’11% i propri prezzi listino di auto nuove. Auto Svizzera, tuttavia, vuole fare pressione anche sulla politica. «Con riferimento all’amministrazione, pretendiamo parità di condizioni per tutti», proclama Andreas Burgener.
Gli importatori diretti svizzeri offrono un’ampia gamma di auto nuove a prezzi imbattibili.
plice contratto di vendita o di manutenzione. Per quanto riguarda i richiami, secondo la direttiva dell’Ufficio federale delle strade (Ustra), è l’importatore diretto ad avere l’obbligo di informare i propri clienti. I costi per le riparazioni in garanzia vanno in ogni caso assunti dai produttori, motivo per cui concessionari e importatori ufficiali non possono sentirsi penalizzati. «Al contrario – ciò garantisce un sicuro sgravio economico», afferma Thiébaud.
Equa distribuzione | Andreas Burgener, direttore di Auto Svizzera (Associazione importatori svizzeri di automobili) ritiene che, se da una parte bisogna lasciare spazio al libero mercato, dall’altra è necessario distribuire equamente oneri e mansioni. Burgener si riferisce in particolare alla procedura d’esame del tipo d’auto, completamente a carico degli importatori generali. Thiébaud sostiene che l’esame del tipo oggettivamente non sia più attuale e che dovrebbe essere sostituita con una soluzione
più pragmatica da parte delle autorità UE. Per Burgener, un altro punto spiacevole è che gli importatori diretti vendono come nuove in Svizzera, auto spesso già immatricolate all’estero, ove nella gran parte dei casi permangono per diversi mesi. Il cliente, quindi, solo in caso di sinistro si accorge che la garanzia di fabbrica è già scaduta.
Bonus e incentivi | Ronald Ziegler di Seat ritiene che la quota di auto d’importazione diretta s’innalzerà ulteriormente e perciò cerca il dialogo con i produttori, affinché si possano prendere in considerazione misure concrete. Un valido argomento potrebbe essere quello di adattare il listino prezzi. Al cliente, in definitiva, interessa avere un prezzo attraente, indipendentemente se esso si ottenga con un «euro-bonus» o con uno sconto. Burgener, tuttavia, non crede che la maggiore pressione sui produttori possa sortire effetti: «Nel business dell’auto vi sono esuberi a livello mondiale e a ciò si aggiunge che i produttori vogliono sbaraz-
Offerte fasulle | Burgener vuole rivolgersi anche al Sorvegliante dei prezzi della Confederazione per pretendere correttezza sui prezzi, in quanto le importazioni «grigie» attirerebbero i clienti con offerte fasulle non corrispondenti alla realtà. Ma Joël Thiébaud della VFAS nega che i suoi membri procaccino clienti con offerte sleali. Egli sostiene che tutti i membri agiscono nel rispetto delle condizioni d’inserzione delle borse online, pertanto rientra nella libertà imprenditoriale raggiungere una posizione ottimale nel quadro delle condizioni citate. Jürg Naef di Suzuki è però di diverso avviso: «Molti annunci pubblicitari degli importatori paralleli non sono corretti. Se ne possono trovare esempi ogni giorno sulla stampa, dove le auto vengono pubblicizzate come nuove, quando invece sono già state immatricolate all’estero oppure si offre un usato paragonandone il prezzo con quello dell’auto nuova, evidenziando in modo scorretto una differenza di prezzo ovviamente troppo alta». Inoltre, gli importatori ufficiali devono attenersi alle condizioni poste in materia di prescrizioni energetiche e di comunicazione del prezzo. Gli importatori paralleli, invece, possono permettersi qualsiasi cosa a livello pubblicitario, anche perché le istituzioni non intervengono. «Una situazione assolutamente inaccettabile e soprattutto fuorviante per il consumatore», conclude Naef. Felix Maurhofer
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Info Touring www.auto-svizzera.ch, www.vfas.ch (entrambi in tedesco e francese). Informazioni sui limiti di CO2 al sito www.tcs.ch
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società e mobilità | touring 8 | 3 maggio 2012
Protetti dalle martore Una rete metallica sotto la macchina impedisce alle martore di salire nel vano motore. Ma già un semplice cambio di parcheggio mette al riparo dalle visite di questi roditori.
› Hanno
un corpo agile e affusolato, occhietti neri e denti aguzzi, che infilano volentieri nelle parti di gomma morbida. Con i loro piccoli morsi a cavi, guarnizioni e manicotti dei veicoli, le martore possono provocare alti costi. Il rimedio più efficace contro il gioioso roditore è rappresentato da un garage chiuso senza buchi dai quali le martore possono entrare. Ci sono però altri mezzi, per tener lontano dall’auto questo animale selvatico.
Sentieri invisibili | Nella loro zona di cac-
acustico si sono rivelati inefficaci. Apparecchi ad ultrasuoni possono avere effetti collaterali sui bambini piccoli e sugli animali domestici. Più efficaci sono i cosiddetti «scaccia bestie», che trasmettono alle martore delle scosse di corrente non pericolose tramite delle piastrine di contatto nel vano motore, mettendo in fuga gli animali. Quando si apre il cofano il dispositivo di elettroshock viene disattivato. Se nonostante tutto si ripete un danno da martora, esso dovrebbe essere annunciato all’assicurazione, che deciderà se farsi carico dei costi di riparazione. Nella maggior parte dei casi ciò avviene. nr
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Perlustrazioni vandaliche Le martore si infilano volentieri nei vani motore dei veicoli. Secondo lo specialista di martore Urs Tester di Pro Natura, il motivo risiede nel fatto che questi roditori si sentono al sicuro in quello spazio stretto e buio. Serve loro da rifugio quando si sentono minacciati da cani e pedoni. La maggior parte delle volte la visita si svolge senza danni, ma può succedere che la martora morda un cavo nella sua foga esplorativa. Perlopiù ciò avviene in estate, quando le giovani bestie nate in primavera diventano attive e perlustrano i dintorni. Il territorio di insediamento corrisponde in media ad un chilometro quadrato per ogni coppia di martore. La densità più alta di martore si registra nelle zone residenziali poco edificate. La densità è meno alta nei centri città, nelle aree boschive e in quelle coltivate. nr
fm
cia le martore hanno itinerari fissi, che percorrono durante la loro ricerca di cibo e che marcano con gli odori. Se qualcuno non ha ancora subito un danno da martore è probabilmente perché il suo parcheggio non si trova lungo una di queste piste. Come è invece il caso se un cavo è già stato rosicchiato: «Se l’auto sta sopra un sentiero di martora, è ragionevole scegliere possibilmente un altro posteggio», spiega Urs Tester di Pro Natura. A volte basta addirittura spostare la macchina di pochi metri. E dopo la visita di una martora bisogna immediatamente ripulire il motore, perché le tracce di odore attirano altre martore. Un altro mezzo per tener lontano le martore dall’auto è una rete per le gabbie dei conigli, posta sotto l’auto parcheggiata. La martora, infatti, non cammina volentieri su superfici «mobili», dunque le viene blocca-
to l’accesso al vano motore. Chi ha già subito spesso i danni da martore può proteggere cavi e tubi del motore dai loro morsi con tubi a cerniera disponibili a poco prezzo nei negozi specializzati. Questi tubi con cerniera vengono semplicemente infilati sui cavi, e grazie a scanalature fanno scivolare i denti delle martore. Non sempre i cavi rosicchiati devono essere sostituiti, perché a volte possono anche essere riparati. L’effetto di rimedi casalinghi come peli di cani, sostanze odoranti e spray antimartore svanisce relativamente presto e agisce solo limitatamente. Apparecchi passivi che funzionano con la luce o dispositivi d’allarme
Una griglia di rete metallica sotto il vano motore protegge efficacemente dalle visite delle martore.
3 maggio 2012 | touring 8 | società e mobilità
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Il caffè che apre la sbarra In caso di traffico congestionato al Gottardo, è possibile acquisire un accesso speciale a Göschenen con una consumazione al ristorante.
Keystone
› Paulo R. (nome noto alla redazio-
La raffineria Petroplus a Cressier è ferma, anche per questo il prezzo del carburante è alle stelle.
Come si risparmia Il prezzo di benzina e diesel sale sempre più. Lamentarsi non serve, ma con alcuni semplici accorgimenti si possono risparmiare costi a lungo termine.
› Negli ultimi tempi, praticamente ad ogni
pieno il prezzo è sempre più alto: tra il 2009 e fino all’inizio di quest’anno il costo della benzina e del diesel è aumentato quasi di un quarto. Nel primo trimestre del 2012 il prezzo della benzina senza piombo 95 è già salito da 1,73 a circa 1,90 fr. Ovviamente questo aumento è spiacevole e le speculazioni sulle ragioni sono pressoché infinite. Perciò vogliamo attenerci ai fatti. Innanzitutto bisogna considerare che quasi la metà del prezzo del carburante in Svizzera finisce nelle varie casse dello Stato sotto forma di tasse (imposta sugli oli minerali, Iva ecc.), da cui traggono vantaggio anche i trasporti pubblici.
Economia e politica | Il carburante è poi uno dei giocattoli dell’economia e della politica: petrolio, benzina, diesel ecc. sono negoziati in borsa analogamente ad azioni, metalli e altre materie prime. La situazione economica ma anche fattori politici (tensioni nei paesi del Vicino Oriente) hanno ripercussioni sul mercato mondiale. Il petrolio facilmente estraibile si trova, infatti, in zone politicamente instabili. A tutto ciò si aggiungono problemi per la raffinazione in Europa, in particolare l’insolvenza di Petroplus che rifornisce anche l’impianto di Cressier (NE), al momento chiuso. La distribuzione della domanda presso le rimanenti raffinerie d’Europa permette margini di
guadagno elevati. Inoltre, la domanda mondiale di petrolio è in costante crescita, soprattutto nei paesi emergenti. Un esempio per tutti: l’insieme delle automobili immatricolate attualmente in tutta la Svizzera (4,16 milioni) equivale alle auto nuove vendute ogni tre mesi nella sola Cina. D’altra parte vi sono fattori che attenuano la risalita del prezzo, come il raffreddamento dell’economia ecc. Non si dimentichi, poi, che dal 1980 il carburante è diventato solo moderatamente più costoso, di circa il 57%, mentre nel frattempo il prezzo di un chilo di pane è più che raddoppiato.
Leggeri sul gas | Gli automobilisti possono reagire all’aumento dei prezzi solo cambiando stile di guida e comportamenti nell’ambito della mobilità: spingere meno sull’acceleratore, passare in fretta alla marcia superiore (eco-drive), liberare il veicolo da pesi superflui. Raggiungere distributori che prevedono un prezzo più basso di 3 centesimi conviene soltanto all’interno di un raggio compreso tra i 6 e gli 8 chilometri. A volte – soprattutto in città – si può rinunciare del tutto all’automobile, utilizzando i mezzi pubblici. Al momento dell’acquisto di un veicolo è decisivo puntare su un modello a basso consumo. Per una scelta oculata ci si può riferire all’etichetta energetica (disponibile sul sito: www.catalogoauto.tcs.ch). hwm/ESCH
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ne) si trova sull’A2 in direzione Ticino quando s’imbatte nella solita coda al San Gottardo. Dovendo andare in toilette, decide di lasciare l’autostrada a Göschenen alla ricerca di un ristorante. Tuttavia, da cittadino educato, non utilizza il bagno se non dopo aver consumato un caffè. Al momento di pagare, il cameriere gli spiega che con lo scontrino potrà passare, ad ogni «ora piena», dall’entrata autostradale di Göschenen che viene chiusa in caso di coda. All’ora consentita, Paulo R. si dirige verso l’entrata autostradale. Lì esibisce lo scontrino al poliziotto, ma questi glielo restituisce dicendogli che è possibile passare soltanto con una consumazione minima di 20 fr. Paulo R., allora, prega il poliziotto di chiudere un occhio. Al che l’agente gli fa cenno di passare. Telefonate da noi fatte nei vari ristoranti di Göschenen hanno confermato l’applicazione da parte della polizia locale di questa «misura a sostegno dell’economia». Una impiegata nella ristorazione ci ha detto di essere stata informata dalla polizia circa la possibilità di poter «acquistare» l’ingresso autostradale con 20 fr. Ma come giunge la polizia urana a fissare una consumazione minima per l’eccezionale ticket d’ingresso a Göschenen? Karl Egli, portavoce della polizia cantonale di Uri spiega che la prassi è utilizzata da anni, ma che viene applicata solo quando la colonna è ferma per più di un’ora e la strada del passo è chiusa. Vista in quest’ottica, questa regola eccezionale è applicata solo pochi giorni all’anno. Ed è vista di buon occhio dagli automobilisti. Egli nega, però, che la polizia urana abbia fissato una consumazione minima. La regola speciale ha anche lo scopo di evitare il congestionamento del traffico sulla strada cantonale, usata per emergenze e trasporti pubblici. Se ciò non venisse garantito, la regola speciale verrebbe immediatamente sospesa. Felix Maurhofer
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test e tecnica | touring 8 | 3 maggio 2012
L’Audi Q3 ha tutto di una SUV studiata per l’uso su strada. La calandra espressiva e i gruppi ottici circondati da diodi LED le conferiscono una forte identità.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»
BMW X1 xDrive 20d Steptronic
Ford Kuga 2.0 TDCi Titanium
Range Rover Evoque 2.2 SD4 Pure
48 000.– 1968 130/177 380/1750 6,0 C2 68 –.87 11111 8/2012
52 800.– 1995 130/177 350/1750 6,21 C2 695 –.92 11111 1/20105
46 800.– 1997 120/163 340/2000 6,81 D2 — –.92 13333 —
53 100.– 2179 140/190 420/1750 6,51 C2 696 –.97 11333 1/20126
dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 BMW X1 sDrive 20d 6 Range Rover Evoque 2.2 SD4 Coupé
1
Posto di guida funzionale ed ergonomico.
Audi Q3 2.0 TDI quattro S Tronic
3 maggio 2012 | touring 8 | test e tecnica
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La quintessenza della SUV stradale L’Audi Q3 esalta i geni della SUV compatta. Votata alla strada, infiamma l’asfalto con agilità e un diesel tonico. Test della versione 2.0 TDI quattro S Tronic.
› Vanta look ed impetuosità che ci si atten-
foto Fabian Unternährer
de da una SUV compatta ed in essa la definizione di «Sport Utility Vehicle» acquista tutto il suo senso, dato che la sua vocazione la porta quasi esclusivamente a spassarsela sull’asfalto. Cosa che l’Audi Q3 sa fare a meraviglia. La sua taglia compatta (4,39 m) non le impedisce inoltre di mostrare una reale prestanza. Il muso deciso e il posteriore inclinato alla moda di una crossover le conferiscono una forte identità visiva, ulteriormente sottolineata dall’intrinseca firma di fari e luci posteriori LED. Un autentico veicolo di tendenza che si inserisce intelligentemente nel solco delle grandi SUV tanto deprecate. La Q3 apre inoltre nella sua categoria una breccia d’alta gamma, introducendovi finezze tecnologiche, ma anche prezzi importanti e, cosa non certo onorevole, una certa avarizia in fatto di dotazione di base.
Compatta e accogliente | Questa SUV cittadina non si accontenta di condividere una parentela stilistica con le sorelle maggiori Q5 e Q7. Ne eredita anche l’ottima fattura, caratteristica della marca. Le sue
+ –
Più o meno Crossover di stile, comportamento sovrano e motricità, diesel scattante, cambio a 7 rapporti reattivo, finiture e allestimento di pregio, abitabilità posteriore, assistenti utili, comandi funzionali, servizi di manutenzione. Equipaggiamento di serie striminzito, prezzi dei pacchetti opzionali, altezza del tetto tirata (con tetto apribile), modularità del vano bagagli deludente, tenuta laterale dei sedili anteriori perfettibile, sterzo un po’ insensibile.
Il cambio a doppia frizione molto spontaneo.
linee nette e sportive le conferiscono una notevole presenza stilistica che, l’abbiamo costatato, non lascia indifferenti gli altri utenti della strada. Stesso discorso dentro l’abitacolo, fatto di materiali seducenti e sobrio nella configurazione. Andando a pescare a piene mani nel catalogo degli optional, lo si arricchirà di pregiati inserti e altre rifiniture in cuoio, ottenendo un interno tra i più accoglienti, tanto più che, malgrado la sua taglia ridotta, l’abitabilità posteriore offre un agio apprezzabile per le gambe degli occupanti. Di preferenza tuttavia limitati a due, perché il sedile centrale presenta un’elevazione non propriamente comoda. Elegantemente foderato di moquette, il bagagliaio non è da meno e offre una capacità paragonabile alla concorrenza. Occorre tuttavia fare i conti con un piano di carico piuttosto alto. Inoltre il sedile posteriore, facilmente ripiegabile, crea una superficie abbastanza inclinata. La Q3 è tutto meno che un esempio di modularità. D’altra parte però, è da mettere in risalto la capacità dei vani portaoggetti ricavati nelle portiere.
Che velocità! | Malgrado il ricorso alla costruzione leggera, l’Audi Q3 concede tuttavia alla bilancia ben 1,8 tonnellate. Ma questa SUV esplosiva non se ne cura e il suo diesel da 177 CV impone ritmi indiavolati. Accelerazioni brusche da GTI, salite di regime vivaci e riprese dotate di grande coppia: il 4 cilindri offre prestazioni inattese. Una tonicità che l’Audi Q3 deve anche alla spontaneità e alla rapidità del cambio a doppia frizione che innesta i 7 rapporti a velocità della folgore e senza il minimo contraccolpo. Questo diesel dal forte temperamento condivide inoltre la sobrietà dei suoi congeneri compatti. Con consumi medi di 6,6 l/ 100 km, non è infatti per nulla vorace, gracontinua a pagina 17
oh!
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Giacomo Puccini
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(spuntare la data desiderata)
� 12 luglio
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� 17 luglio
3 maggio 2012 | touring 8 | test e tecnica
continua da pagina 15
Scheda tecnica �
passo 260 cm
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160 cm
m 3c –8 60
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�
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cm 12 –1 91
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96 cm
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101 cm
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lungh. 439 cm (largh. 183 cm)
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�
larghezza interna: ant. 150 cm, post. 145 cm bagagliaio: 460–1365 litri pneumatici: 235/50 R 18, min. 215/65 R 16
VEICOLO PROVATO Audi Q3 2.0 TDI quattro S Tronic; 5 porte, 5 posti; 48 000 fr. Gamma: dalla 2.0 TDI 4�2, 140 CV (38 800 fr.) alla 2.0 TFSI, 211 CV (48 000 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (1000 fr.), nappa (2970 fr.), navigatore (da 1780 fr.), sistema di aiuto al parcheggio (1360 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica, Swiss Garantie 3 anni/100 000 km; antiruggine: 12 anni (con condizioni) Importatore: Amag, 5156 Schinznach-Bad, www.audi.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri turbodiesel, 177 CV; trazione integrale permanente, cambio automatico a 7 rapporti con doppia frizione Peso: 1785 kg (auto del test), totale ammissibile 2185 kg, carico rimorchiabile 2000 kg
zie anche all’apporto delicato del sistema start-stop. A parte la trazione integrale assicurata da una frizione multi disco, la Q3 si distanzia dalle 4�4 e rinuncia persino al controllo di velocità in discesa caro alle SUV. Ma in cambio ne ottiene una motricità senza macchia che valorizza al meglio il suo brillante telaio. Fondamentalmente stradale, questa vettura a trazione integrale seduce fin dai primi metri per il suo tocco raffinato. A mano a mano che si forza l’andatura, poi, si è conquistati dalla qualità del suo comportamento. Agile e poco soggetta al rollio, la Q3 inanella infatti le curve con una precisione e un equilibrio che regalano enorme piacere di guida. E se lo sterzo meriterebbe più sensibilità, la frenata strapotente inchioda let-
teralmente la SUV alla strada. La Q3 è altresì a suo agio sull’autostrada, dove se ne apprezzano la discrezione del diesel e le sospensioni sufficientemente progressive. Vi si aggiunge l’assistenza benevola di sistemi quali il rilevatore di cambio corsia attivo, che trasmette leggeri impulsi al volante se occorre cambiare traiettoria. Unico neo, questo dispositivo d’avanguardia è in opzione, come la maggior parte delle dotazioni. Se il prezzo d’acquisto è nettamente ridotto, il modello testato si limita ad offrire una climatizzazione… manuale e la dotazione di serie manca ad esempio del regolatore di velocità o del sensore fari. La manutenzione gratuita per 10 anni compensa solo in parte queste lacune. Per fortuna, perché questa brillante Q3 merita altro destino che quello di inciampare su mere questioni contabili. Marc-Olivier Herren
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Dietro si sta comodi, ma lo spazio per la testa è ridotto dal tetto scorrevole. Bagagliaio di buona capacità. Peccato che a sedili ribaltati non si crei una superficie di carico piana.
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 7,9 s Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 4,4 s 80–120 km/h (in posizione D) 5,9 s Diametro di sterzata: 11,8 m Insonorizzazione: 60 km/h: 59 dBA 11113 120 km/h: 68 dBA 11111 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36 m Visibilità circolare Equipaggiamento
11111 11133 11113
COSTI DEI SERVIZI Servizi gratuiti per 10 anni/100 000 km, poi: manutenzione (km/mese) ore
mano d’opera (fr.)
30 000/24 1,1 160.– 60 000/48 1,3 189.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 8,0 2225.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi variabili
15 000 30 000
87 59
706.– 706.–
Audi Q3 2.0 TDI quattro S Tronic in dettaglio
382.– 764.–
ABITACOLO 11113 Plancia sobria e materiali di pregio per un ambiente lussuoso. Indicato per due passeggeri, il sedile posteriore offre ampio spazio per le gambe. Lo spazio per la testa è limitato dal tetto apribile. Baule spazioso, piano di carico non del tutto piatto con i sedili ribaltati.
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), concessionarie Audi da 95 a 197 franchi
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 7,2 5,2 fabbrica 7,0 5,3 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 6,6 l/100 km serbatoio: 64 litri
6,0 5,9 159 g/km 159 g/km C 11113
autonomia 970 km
�
TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger
COMFORT 11113 Sospensioni gradevoli e buona insonorizzazione da apprezzare sui tragitti autostradali. I sedili in pelle (in opzione) potrebbero garantire maggior tenuta laterale. DOTAZIONE 11133 Cerchi in lega da 17’’, radio/CD, freno a mano elettrico, sistema startstop: la dotazione di serie è striminzita per una auto di lusso. Il pacchetto Ambiente (3400 fr.) è indispensabile per avere una dotazione decente.
17
PRESTAZIONI 11112 Accelerazioni toniche, riprese solide, coppia enorme: il turbodiesel da 177 CV si fa beffa del peso di 1,8 t. Grazie anche alla spontaneità del cambio a 7 rapporti. Consumi moderati. COMPORTAMENTO 11112 La compattezza di questa 4�4 consente una tenuta sportiva. Neutra nel complesso, la SUV manifesta una leggera tendenza al sottosterzo e al rollio quando si viaggia a velocità sostenuta. Preciso, lo sterzo manca però un po’ di consistenza. Frenata impressionante. SICUREZZA 11113 Buon equipaggiamento di base e sistemi di assistenza (in opzione) molto utili nell’uso quotidiano.
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3 maggio 2012 | touring 8 | test e tecnica
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Volume e spazio a profusione
Automobili semplici da vivere: le multispazio brillano per la loro polivalenza.
La storia d’amore delle multispazio Prive di ambizioni estetiche, le multispazio incarnano la vettura da vivere per eccellenza. Abitabilità e volume utile fenomenali valgono loro una popolarità crescente.
› Imbarcare i figli senza dover fare contorsioni per legarli o caricare senza fatica oggetti voluminosi: questa è una multispazio nel quotidiano. Passeremo sopra alla loro estetica più simile ad una scatola di scarpe che ad una crossover, perché queste camionette ad uso civile hanno conquistato tanto le famiglie quanto gli appassionati di attività del tempo libero. Fin dagli esordi della Citroën Berlingo nel 1996 – prodotta in 1,4 milioni di unità – questo concetto rudimentale non cessa di conquistare nuovi adepti.
Viva i cloni | Questo segmento ricorre più che mai alla clonazione. Già si conoscevano le gemelle Citroën Berlingo/Peugeot Partner, ma ora l’alleanza tra Fiat e Opel ha prodotto una Doblo e una Combo quasi identiche. Altro frutto inedito di una collaborazione, la Mercedes-Benz Citan annunciata per l’autunno non è altro che una Renault Kangoo con un cofano prominente sul quale troneggia una sgargiante stella. Solamente la VW Caddy Life continua la corsa solitaria. Ad ogni modo, le multispazio moderne hanno perso il loro carattere commerciale. Sia la Berlingo sia la Kangoo poggiano oggi su un telaio da monovolume. Nell’abitacolo, le lamiere a vista di un tempo sono oggi
ricoperte da rivestimenti in plastica. L’Opel Combo propone addirittura delle rifiniture di diversi colori. Principale atout, le onnipresenti porte scorrevoli assicurano accessibilità senza pari ai sedili posteriori. Tanto che le multispazio figurano tra le rare auto di un recente test comparativo del TCS a poter accogliere 3 seggiolini per bambini sui sedili posteriori. Alcuni modelli vi aggiungono un tocco di modularità, all’insegna della Grand Kangoo che propone 5 sedili posteriori individuali che scorrono su binari. Una volta tolti, liberano un volume gigantesco di 3400 l. Il tutto con un piano di carico molto basso e una larghezza che permette d’inghiottire una paletta ferroviaria, come esige lo standard della categoria. Sul piano ambientale, da notare l’apparizione di sistemi start-stop e anche della Kangoo Z.E. elettrica. Non particolarmente innovative in fatto di sicurezza, queste vetture non propongono mai più di 4 airbag di serie. Tuttavia l’ESP fa il suo esordio nel segmento e Mercedes annuncia un dispositivo in grado di tenere in considerazione il carico. Moderati, i prezzi si aggirano sui 30 mila franchi. Rimane il fatto che le monovolume d’inizio gamma, anche se meno spaziose, hanno i loro seri argomenti da contrapporre. Marc-Olivier Herren
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Opel Combo Per la sua terza generazione, la multispazio di Opel fa rotta verso la Turchia dove è assemblata negli stessi stabilimenti della Fiat Doblo, di cui condivide gran parte delle componenti e in particolare i motori. Sola differenza significativa rispetto al suo clone Fiat, la calandra ornata dall’ampio logo cromato di Opel. Disponibile con due passi (2,76 e 3,10 m), la Combo è declinata in versione multispazio e furgone. Il modello lungo tocca addirittura i 4,74 m. Le famiglie si indirizzeranno di preferenza sulla multispazio che si distingue poiché il suo abitacolo nasconde le origini utilitarie con ampio uso di rivestimenti in plastica. Due porte scorrevoli garantiscono un accesso facilitato al sedile posteriore, dove i passeggeri godono di uno spazio smisurato. Due sedili supplementari (1200 fr.) aumentano la capacità a 7 posti. Anche il bagagliaio cubico regala un immenso volume e può ospitare 3200 l di carico con il sedile mediano ribaltato, che si ripiega facilmente a portafogli. Debuttando con un diesel 1,3 l (90 CV) su alcune versioni, la gamma dei motori si estende fino al 2 l diesel da 135 CV. In questo caso, però, il prezzo non è più tanto da multispazio. In fatto di comportamento, la Combo presenta un comfort di marcia assolutamente dignitoso. Sempre spartano, l’equipaggiamento tende ad ampliarsi. MOH Tecnica: multispazio; 5-7 posti; lunghezza: 4,39 m; bagagliaio: 790–3200 l Motori: benzina 95 CV, diesel 90/105/135 CV, GPL 120 CV Prezzi: da 22 750 fr. (1.4i Combo) a 33 550 fr. (2.0 CDTi Cosmo start-stop).
Le forme senza fronzoli dell’Opel Combo offrono uno spazio fenomenale.
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test e tecnica | touring 8 | 3 maggio 2012
Benvenuta sul pianeta crossover Con la XV, Subaru entra nell’era crossover. Nata per la città, questa 4�4 ha i numeri per sedurre anche una clientela extraurbana.
foto ald, MOH
› I suoi tratti atletici e il suo posteriore bombato le conferiscono
La cromatura sopra la griglia del radiatore illustra la nuova immagine di Dacia. La Lodgy sembra un po’ goffa, ma è un miracolo di spaziosità.
L’auto conveniente per le famiglie Con la Lodgy, Dacia lancia sul mercato una robusta e pratica monovolume compatta. Una vettura che offre molto a poco prezzo.
› Praticità e convenienza sono parole adatte quando si scrive di
Dacia. Tuttavia, la settima nata della marca rumena del gruppo Renault, nonostante il prezzo ridotto, dovrebbe poter salire di un gradino rispetto ai modelli precedenti. Non a caso la Dacia Lodgy offre anche numerosi equipaggiamenti che dovrebbero semplificare la vita di ogni automobilista. Per 700 franchi per la prima volta è ottenibile il computer di bordo integrato con bluetooth, navigatore, schermo tattile da 7”. Altrettanto nuovo è il regolatore di velocità di serie. Tanta dotazione per pochi soldi: come con i precedenti modelli, Dacia mira ai clienti orientati sulle occasioni. La nuova vettura familiare sarà costruita nella nuova fabbrica di Tangeri, in Marocco. In fatto di design, questa monovolume familiare rimane molto concreta. Appare robusta, con un frontale gradevole e un posteriore che invece non è davvero bello. In cambio, l’ampia e accessibile apertura del bagagliaio è convincente. L’abitacolo offre molto spazio per una famiglia, grazie anche ai numerosi vani portaoggetti e ben tre fissaggi Isofix sul sedile posteriore. E se la prole fosse più numerosa, esiste perfino la variante con una terza fila di sedili. Quest’ultima fila, che prevede due soli posti, si può facilmente smontare all’occorrenza grazie al peso contenuto a soli 16 kg (volume del vano bagaglio: 827 litri). L’abitacolo è rifinito con molta plastica dura, con un effetto quindi un po’ spartano, ma dall’apparenza comunque moderna, grazie alla colorazione a due tonalità. La versione di base è mossa da un motore benzina da 1,6 l piuttosto poco esplosivo. In alternativa ci sono tuttavia due motorizzazioni turbodiesel e da fine anno il benzina 1,2 l da 115 CV, già montato sulle Renault Mégane e Scénic. nr
uno stile personalizzato, che per Subaru è indubbiamente audace. Nonostante un’altezza da terra imponente di 22 cm, la XV ha tutto della crossover urbana. Compattezza, larghezza giusta e raggio di sterzata ridotto, in città fanno meraviglie. Senza fronzoli, gli interni seducenti segnano un passo avanti. Si registra persino la presenza di plastiche lusinghiere sulla plancia. A parte il computer di bordo poco intuitivo, i comandi si rivelano funzionali. Graziosamente arrotondati, i sedili ereditati dalla berlina Legacy assicurano un morbido comfort. Identica costatazione per il sedile posteriore, che per un’auto di 4,45 m, offre spazio per le gambe degli occupanti, che vi accedono facilmente grazie al grande angolo di apertura delle portiere. Accettabile, la capacità del bagagliaio è invece un po’ limitata. La Subaru XV trae profitto dalla bontà del diesel da 147 CV. Più progressivo che esplosivo, questo boxer seduce per la sua dolcezza di funzionamento e offre prestazioni molto dignitose, rimanendo tuttavia economico. Dotata di asse posteriore a bracci multipli, questa crossover dona una piacevole sensazione di agilità e leggerezza. Si apprezzano altresì le sensazioni dello sterzo e il comportamento piuttosto neutro. Meno convincenti le sospensioni, che faticano ad assorbire le irregolarità. Se questa crossover ignora i sistemi di assistenza, l’equipaggiamento è ben fornito. Il tutto con un posizionamento di prezzo davvero unico. MOH
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Positivo: abitabilità posteriore, equipaggiamento completo, comportamento agile e ingombro minimo, turbodiesel morbido e sobrio, prezzo mirato Negativo: sospensioni poco filtranti, computer di bordo poco intuitivo, bagagliaio mediocre, inserimento retromarcia fastidioso. Tecnica: crossover; 5 posti; lunghezza: 4,45 m; bagagliaio: 380 l; 2 l boxer turbodiesel, 147 CV, 350 Nm a 1600 giri/min; cambio a 6 marce, trazione integrale permanente con giunto viscoso; da 0 a 100 km/h in 9,3 s Consumo in prova: 7,0 l/100 km, autonomia: 857 km Prezzo: 33 300 fr. (XV 2.0D Swiss two).
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Tecnica: monovolume compatta; 5 o 7 posti; lunghezza: 4,5 m; bagagliaio: 207/827/2617 l Motori: benzina 1,6 l, 82 CV, diesel: 1,5 l, 90/107 CV Consumi (fabbrica): da 4,2 a 7,1 l/100 km, CO2 116–165 g/km Prezzi: da 12 900 fr. (versione di base) a 21 100 fr. (Lodgy Lauréate); ottenibile da subito.
La crossover Subaru XV vanta una personalità affermata. Da notare gli ampi passaruota e l’importante altezza da terra di questa 4�4 stradale.
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Ogni volta che Odile Tassi, la 45enne proprietaria di «L’Essentiel de lavande» a Clansayes, parla della «sua» lavanda gli occhi celesti le brillano come i campi di lavanda al sole davanti alla sua bella casa nella campagna provenzale. Dal 2008, Odile trasforma i cinque ettari di lavanda in oli essenziali.
Baci alla lavanda | «Il mio obiettivo è di riscoprire la lavanda in tutte le sue sfaccettature per un suo uso quotidiano», afferma l’appassionata imprenditrice. Il visitatore viene poi a sapere che la specie di lavanda utilizzata da Odile Tassi per i suoi prodotti è il «lavandino». Profuma in modo più intenso e si può sfruttare meglio rispetto alla lavanda comune e viene, dunque, utilizzato soprattutto nella produzione di profumi. La lavanda
comune viene, invece, sfruttata esclusivamente come pianta curativa. L’«oro blu» può essere impiegato anche in cucina sotto forma di spezia, come hanno dimostrato gli chef David Mollicone di Villa Augusta, e Cédric Denaux del ristorante «L et Lui», a Saint-Paul-trois-châteaux. Cédric Denaux condisce con la lavanda il formaggio di capra caldo su un letto di fichi freschi e anche il dessert di albicocca di David Mollicone riceve l’inconfondibile profumo di lavanda ma solo «un bisou» (un bacetto), come sottolineano entrambi. Per la produzione di essenze per l’industria del profumo e per l’uso in cucina vengono utilizzati soprattutto i fiori.
Attrazioni | Mentre la Drôme provenzale è caratterizzata da villaggi pittoreschi, uliveti e campi di lavanda, il Dipartimento dell’Ardèche oggi è una delle mete predilet-
La Provenza, una sinfonia profumata I campi di lavanda più famosi si trovano a Sault e sul Plateau de Valensole. Ma nei dipartimenti della Drôme e dell’Ardèche, nel nord della Provenza, la lavanda è altrettanto blu e il suo profumo intenso.
Il blu violetto è dominante: un campo di lavanda nel Dipartimento della Drôme nel nord della Provenza.
te per gli amanti della natura. Ardèche significa escursioni, gite in bici e in canoa nelle gole del fiume Ardèche. Senza dubbio il più bel capolavoro del fiume è il famoso Pont d’Arc, il ponte naturale alto 66 metri. I due dipartimenti sono diversi, ma hanno pure delle similitudini: cultura, gastronomia e alberghetti con charme. Così ad esempio a Grignan (Drôme) il primo fine settimana del mese di luglio ha luogo il «Festival de la correspondance»; e un pernottamento nell’Hotel «Clair de la Plume» ai piedi del pittoresco villaggio è quasi obbligatorio. A Nyons gli amanti dell’«oro liquido» fanno le scorte di olio d’oliva, ad esempio nel Moulin Dozol. Nel Dipartimento dell’Ardèche non si dovrebbe mancare la visita al grande mercato di Aubenas il sabato mattina. Davanti a un bicchiere di Chatus (un tipo d’uva rossa autoctona dell’Ardèche) nella vineria «Le
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La Provenza svela la sua beltà ai ciclisti
Chant des Bouteilles» i visitatori si possono riposare dopo aver gironzolato tra le bancarelle. Una possibilità di pernottamento un po’ fuori dal comune si trova direttamente sulla riva dell’Ardèche nella Lodge du Pont d’Arc: diversi alloggi in tenda arredate di tutto punto ricordano le avventure dei safari in Sudafrica. Chi invece preferisce un enorme loft in una fabbrica dismessa, sceglie «La Manufacture» a Vals-lesBains. A soli pochi minuti d’auto da lì si trova Antraigues un villaggio di montagna ancora rimasto fuori dalle rotte turistiche, dove viveva il compositore e chansonnier francese Jean Ferrat morto nel 2010.
In autunno e primavera le condizioni climatiche in Provenza sono ideali per andare in bicicletta. Una rete ciclabile estesa e dalla manutenzione perfetta vi attende nelle zone del Vaucluse e del Lubéron. Inforcare la bicicletta e percorrere ben 300 km ai margini delle grandi arterie stradali: un’esperienza impossibile per gli svizzeri, che a casa propria devono pedalare a contatto permanente con il traffico. Sulla vasta rete ciclabile che attraversa il Lubéron e il Vaucluse, una moltitudine di viottoli percorrono la campagna e i vitigni. Tra Saint-Martin de Castillon e Les Baumettes, i fortunati ciclisti beneficiano anche di 28 km di zona libera da qualsiasi incrocio con strade dipartimentali! Una manna che gli svizzeri in giro sui pedali sanno apprezzare con il giusto valore. La strada riservata alle due ruote è asfaltata perfettamente e demarcata per separare la circolazione nei due sensi. Ci si sposta lungo questo tratto dove si può pedalare in tutto relax, dimenticando le precauzioni della guida nel gran traffico, circondati da una natura che non ci si stanca mai di ammirare. In particolare, i campi di papaveri di una densità eccezionale, si estendono a perdita d’occhio in un mare rosso vivo. Oscillando dolcemente nella brezza mattutina, descrivono abbaglianti onde scarlatte. Gli apparecchi fotografici captano scene che ricordano le tele di Claude Monet e Vincent van
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Peter Widmer
Questo viaggio è stato organizzato da Rhône-Alpes Tourisme, Drôme Tourisme, Ardèche Tourisme e Atout France in Svizzera. Ulteriori fotografie al sito www.touring.ch, «Touring» su Flickr.
Gogh. Non c’è quindi da meravigliarsi, che grandissimi pittori abbiano vissuto in Provenza. Di rara purezza, la luce alterna il verde smeraldo al blu translucido e a contrasti violenti quando scoppia il temporale, come quello che si abbatte sopra di noi a Gordes, facendo sprofondare in qualche secondo il paesaggio nell’oscurità, prima della riapparizione di un sole trionfante. Nel corso del nostro periplo provenzale, scopriamo alcune affascinanti contrade con qualche decina di anime. Di un pittoresco irresistibile, Oppèdes-le-vieux si distingue per la sua chiesa del XII secolo in cima a uno sperone di roccia e per una vegetazione onnipresente. All’altezza di Roquefure, svoltiamo a sinistra per andare a ristorarci al Relais de Roquefure. Le tavole sono apparecchiate all’ombra di un immenso cedro, in un giardino le cui estremità si perdono nella foresta circostante. C’è forse un quadro più delizioso per concedersi una pausa degustazione dei prodotti del territorio, «tapenade», caviale di melanzane, melone, sformati di legumi, torta provenzale? Il nostro giro si conclude a Isle-sur-la-Sorgue, giustamente soprannominata la piccola Venezia, in riferimento ai vari canali che l’attraversano dove girano senza interruzione delle ruote ad acqua. Da non perdersi il mercato che invade la città ogni domenica. Per saperne di più si consultino i siti: www. provence-a-velo.fr, www.provence-cycling .com e www.provenceguide.com. jop
foto GlowImages, wi, ald
Camere con charme
L’Oustalou, che in provenzale vuol dire «casa», si trova a Rosières nell’Ardèche. Su due ettari di terreno si trova questo alberghetto immerso nella quiete più assoluta. Ogni camera è arredata in modo individuale. Su richiesta, i padroni di casa, Véronique e Philippe Alcalde, la sera cucinano un tipico menu terroir per la «Table d’hôtes»; www.loustalou-ardeche.com.
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La Citronnelle A Montauroux, a 30 minuti da Cannes, si trova «La Citronnelle», l’albergo di Elisabeth e Peter Hanney. Due camere e un appartamentino per famiglie, un enorme giardino con piscina e una pista per le bocce garantiscono una vacanza di puro relax. I padroni di casa parlano tedesco, francese, inglese, spagnolo e portoghese; www.lacitronnelle.com. Pedalare a lato del gran traffico, in mezzo a vigne e papaveri: in rotta per la Provenza!
Vacanze in Italia Adriatico
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Laghi Italiani
3 maggio 2012 | touring 8 | viaggi e tempo libero
Tra cicogne e orme di dinosauri Soletta è un piccolo cantone, ma offre una grande quantità di attrazioni. Come ad esempio la colonia di cicogne di Altreu, la città barocca di Soletta, le orme dei dinosauri a Lommiswil o la Gola del Lupo.
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Welschenrohr Lommiswil Altreu
Soletta
Il fiume Aare non è solo l’arteria vitale della città di Soletta, ma offre anche una vasta serie di possibilità per il tempo libero, sia sulla riva sinistra sia su quella destra. Da Soletta salpano i battelli della società di navigazione del Lago di Bienne (BSG), che fanno rotta verso questa città del Seeland. Già dopo una mezzoretta trascorsa a bordo si attracca ad Altreu, la colonia svizzera delle cicogne. Nel centro informativo di Witi i visitatori possono raccogliere tutti i dati e i dettagli di questo habitat naturale. In seguito, si mangia un boccone al ristorante «Zum grüene Aff» e si torna a Soletta facendo una passeggiata di due ore lungo l’Aare. In ogni caso vale la pena partecipare a una gita guidata della città per ammirarne gli edifici storici, la cattedrale e le undici fontane. È in programma ogni sabato alle 14.30 con partenza dalla porta di Basilea. Chi dopo la gita mostra interesse per le antiche armature, deve assolutamente dare un’occhiata al Museo Altes Zeughaus. fm
foto fm
Dalle cicogne alla città
Ad Altreu le cicogne sono una presenza costante.
Dinosauri e Parco Naturale di Thal
La suggestiva Gola del Lupo invita all’esplorazione.
Da sapere Canton Soletta Nel cantone di 791 chilometri quadrati, con capoluogo Soletta, abitano 260 000 persone distribuite in 120 comuni. Centro informativo di Witi Colonia di cicogne ad Altreu. Informazioni al sito www.infowiti.ch. Società di navigazione del Lago di Bienne Informazioni www.bielersee.ch. Musei Il cantone è ricco di musei, eccone una scelta: Museo di Storia Naturale di Soletta, Castello di Waldegg
Il Giura solettese è noto per i suoi fossili. Per familiarizzarsi con la tematica degli animali preistorici e in particolare dei dinosauri è utile visitare il Museo di Storia Naturale di Soletta, dove si possono fare scoperte molto interessanti. In seguito si è preparati al meglio per un incontro ravvicinato con vere e proprie orme di dinosauri. A solo qualche chilometro da Soletta, nella cava vicino Lommiswil si possono ammirare impronte dei brontosauri risalenti a 145 milioni di anni fa. Da Lommiswil il viaggio prosegue, passando da Weissenstein, sino a Welschenrohr. Qui ci si ritrova nel bel mezzo del Parco Naturale di Thal, un paradiso per gli escursionisti. Uno dei circuiti più impressionanti è un periplo di quattro ore con partenza da Welschenrohr. Si attraversa la romantica Gola del Lupo con le sue grotte, i rilievi del Giura, passando davanti alla deliziosa e piccola Cappella della Peste sul Mieschegg fino all’Oberer Talmatt, azienda agricola dotata di caffè-ristorante. fm
a Feldbrunnen (castello e museo con giardino barocco), Museo Blumenstein con curiosità e pezzi rari del XVIII secolo, Museo Altes Zeughaus a Soletta con una delle collezioni d’armi più grande d’Europa, Museo degli automi musicali a Seewen e Museo Bally dedicato alle scarpe a Schönenwerd. Pernottamenti L’Hotel an der Aare, nell’originario edificio delle infermiere del vecchio ospedale di Soletta, è in stile moderno e ha 16 camere (www. hotelaare.ch). Per un alloggio più economico, si consiglia l’ostello della gio-
ventù di Soletta situato direttamente sull’Aare (www.youthhostel.ch/solothurn). Ristoranti Situato in mezzo alla città vecchia, l’hotel-ristorante Roter Turm dispone dei ristoranti Turmstube e La Tourelle con 15 punti Gault Millau (www.roterturm.ch). Il ristorante «Zum grüene Aff» ad Altreu è membro della Confraternita del Pesce d’Oro www. zumgrueneaff.ch Informazioni: www.solothurn-city.ch, www.mysolothurn.com e www.naturparkthal.ch
All’hotel e ristorante Roter Turm in pieno centro di Soletta i buongustai hanno di che leccarsi i baffi.
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viaggi e tempo libero | touring 8 | 3 maggio 2012
Il calcio proietta l’Ucraina allo zenit Paese organizzatore dell’Euro 2012, l’Ucraina vuole approfittare dell’ondata di tifosi di calcio per far crescere il turismo e stringere i legami con l’Europa occidentale. Come spiega Markiyan Lubkivskyi, delegato Uefa a Kiev.
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Cosa rappresenta per un Paese come l’Ucraina l’organizzazione dell’Euro 2012?
Markiyan Lubkivskyi: Al di là della posta in gioco strettamente sportiva, gli Europei di calcio comportano una dimensione geostrategica considerevole. Ne va dell’integrazione europea del Paese. Anche se il polo d’influenza russo resta molto forte, sono convinto che l’avvenire dell’Ucraina si giochi anche all’Ovest e che l’Euro 2012 ci permetterà di marcare una tappa decisiva in questo senso. Grazie ad esso, getteremo le basi di un migliore equilibrio geopolitico. Tenuto conto dell’eredità sovietica e della crisi economica, non è difficile organizzare un avvenimento del genere in Ucraina?
frontiera sugli assi stradali sono stati modernizzati e offrono ormai una capacità accresciuta. Questo dimostra l’entusiasmo del nostro paese. Qual è la sua sfida maggiore in quanto responsabile dell’organizzazione dell’Euro 2012 in Ucraina?
Sì. Se aveste visto lo stato di questo luogo solo due anni fa (indica con la mano lo stadio olimpico di Kiev, ndr.), avreste giudicato la situazione disperata. Eppure, abbiamo costruito due nuovi stadi, a Lvov e a Donetsk e rinnovato a fondo quelli di Kiev e Kharkov.
L’aspetto più complesso consiste nel portare avanti 57 progetti in simultanea, senza trascurare alcun dettaglio. Il Campionato europeo di calcio rappresenta il terzo avvenimento mondiale, dopo i Giochi Olimpici e la Coppa del mondo di calcio. Organizzare una manifestazione di quest’ampiezza non è cosa scontata per una «giovane nazione» come l’Ucraina, indipendente dal 1991. Non abbiamo alcuna esperienza precedente alla quale riferirci, contrariamente alla Svizzera e all’Austria nel 2008. Ma saremo pronti in tempo.
A livello di trasporti, sono state realizzate delle nuove infrastrutture?
Ritiene che l’Euro 2012 avrà delle ricadute turistiche?
Sì. Gli aeroporti delle quattro città che ospiteranno le partite in Ucraina sono stati dotati di terminali super moderni e di nuove piste di atterraggio. Prossimamente accoglieremo dei treni veloci fabbricati da Hyundai e Skoda, uno dei quali è stato trasportato via nave dalla Corea. I posti di
Sicuramente. Spero che i tifosi di calcio avranno il tempo e la curiosità di visitare le quattro città ospitanti, perché esse hanno delle identità molto contrastanti: da un lato le città culturali di Kiev e Lvov, dall’altro le città industriali di Donetsk e Kharkov, testimoni della storia della metallurgia.
Kiev, futura campionessa europea del turismo Lo stadio olimpico di Kiev è pronto ad accogliere gli incontri di calcio dell’Euro 2012, in particolare la finale del 1° luglio.
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L’Euro 2012 costituisce una piattaforma turistica senza precedenti; ci saranno delle manifestazioni collaterali?
foto Keystone, jop
Parallelamente alle partite di calcio, proporremo degli spettacoli che rappresenteranno le peculiarità culturali del nostro Paese, ponendo un accento particolare sull’arte e sulla moda. Vi saranno quindi mostre di scultura all’aperto e sfilate di creazioni di moda. Porremo anche in valore il nostro patrimonio artigianale e architetturale. Le nostre chiese ortodosse sono annoverate tra i gioielli dell’umanità. E sono convinto che i visitatori saranno entusiasti dell’ospitalità ucraina.
Markiyan Lubkivskyi, 40 anni, è responsabile dell’Euro 2012 in Ucraina.
«Per una giovane nazione come l’Ucraina non è scontato organizzare un evento sportivo del genere»
In una nazione come l’Ucraina, indipendente solamente da vent’anni, i Campionati europei di calcio rappresentano molto più di un semplice evento sportivo. Infatti, segnano l’ora del ritorno sulla scena politica europea e del tanto agognato avvicinamento alle nazioni occidentali, dalle quali ci si aspetta che attenuino l’influenza del grande fratello russo. L’organizzazione di una manifestazione del genere permette di dimostrare al mondo che l’Ucraina possiede le qualità imprenditoriali indispensabili per assicurarsi il futuro economico, senza bisogno di tutele. Per quanto riguarda invece l’aspetto emozionale e dell’accoglienza, gli ucraini non faranno di certo troppa fatica a conquistarsi la simpatia dei visitatori stranieri. Ospitalità e senso della festa fanno, difatti, parte del DNA nazionale. A Kiev si viene soggiogati dalla bellezza delle chiese ortodosse. Vi si entra con discrezione – è vietato fotografare o filmare – allo scopo di non disturbare il fervore dei fedeli che pregano o baciano le icone. I ristoranti generalmente praticano prezzi ragionevoli e le bancarelle di strada indicano i prezzi delle bevande e delle tavolette di cioccolato. Facile dunque verificare che il
Proprio queste due ultime città hanno delle squadre di calcio che brillano nelle competizioni europee; ciò avrà un impatto turistico?
Ritengo di sì. Infatti, tanto Kharkov quanto Donetsk sono città situate in prossimità della frontiera russa; e nei giorni delle partite numerosi spettatori provengono dalla Russia.
resto reso sia corretto, cosa che peraltro i commercianti fanno spontaneamente. Naturalmente il considerevole afflusso di spettatori stranieri durante l’Euro 2012 rischia di provocare un decollo dei prezzi e una moltiplicazione di piccole truffe di ogni genere. Attenzione in particolare ai taxi non ufficiali, che praticano tariffe proibitive; o anche alle persone in costume che vogliono farsi fotografare al vostro fianco, facendosi poi pagare questo souvenir fino a 89 fr. Si teme che anche alcuni alberghi partecipino a questa irragionevole corsa al rincaro. Ma non bisogna trarre odiose conclusioni né giudizi affrettati. Si tratta di una situazione eccezionale e dal 2 luglio 2012, il giorno dopo la finale dell’Euro, le cose riprenderanno il loro corso normale. Kiev ritornerà quella città faro dagli innumerevoli tesori storici e artistici e dai generosi spazi verdi sulle sponde del fiume Dniepr; la capitale ucraina si iscriverà presto tra le destinazioni turistiche di primo piano, al fianco di Praga e Berlino. Gli svizzeri sono ben posizionati per saperlo, loro che già beneficiano di eccellenti collegamenti aerei in partenza da Ginevra e Zurigo. Jacques-Olivier Pidoux
Quanti tifosi vi aspettate?
Circa 800 000 persone, una metà delle quali arriveranno senza biglietti, giusto per vivere l’atmosfera di un avvenimento fuori dal comune. Le partite di calcio saranno ritrasmesse su schermo gigante sulla Piazza dell’Indipendenza e sulla vicina grande arteria stradale trasformata in una vasta zona pedonale, capace di accogliere 100 000 persone. E lei come si sente, adesso che manca soltanto qualche settimana all’inizio della competizione?
Non vivrò mai più un evento del genere nel corso della mia vita. Sono triste nel vedere avvicinarsi la fine. Non oso pensare al momento in cui tutto si fermerà, l’indomani della finale.
«
Intervista: Jacques-Olivier Pidoux Info Touring Tutte le informazioni sulle partite dell’Euro 2012 in Polonia e Ucraina, possibilità di alloggio e altri eventi nelle otto città ospitanti su www.uefa.com.
L’Euro 2012 è… � 8 città ospitanti: Poznan, Wroclaw, Varsavia e Danzica in Polonia; Lvov, Kiev, Kharkov e Donetsk in Ucraina. � 1,4 milioni di biglietti messi in vendita. Il meno caro costa 50 euro, mentre un biglietto per la finale può salire fino a 600 euro. Le richieste d’acquisto dei biglietti provengono da 206 paesi. � Un’audience televisiva prevista di 150 milioni di telespettatori a partita, in oltre 200 paesi. � Nelle otto città ospitanti la capacità degli aeroporti è stata raddoppiata. � Dal 2007 sono stati costruiti 750 km di autostrade in Polonia e 1400 km di strade sono state costruite e rinnovate in Ucraina. � 5500 volontari aiuteranno i funzionari dell’UEFA.
Liguria
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3 maggio 2012 | touring 8 | viaggi e tempo libero
Divertirsi un mondo al museo
Novità Viaggi TCS
Scoprire l’Alaska
Uno straordinario passaporto che permette di visitare più di 470 musei svizzeri. La varietà spazia dal Museo dei trasporti a quello dei «Capelli e pettini» di Mümliswil.
› Nei musei svizzeri è custodita una ricca eredità culturale. Con lo straordinario Passaporto Musei Svizzeri larghe fasce della popolazione potranno accedere a questi tesori. Il motto è: divertirsi con la cultura. Grazie a questo pass è diminuita la diffidenza a visitare i musei. Le opportunità sono tante, secondo Albert Meyer, amministratore della fondazione Passaporto Musei svizzeri, «ogni interessato può trovare in un batter d’occhio un museo, basta che
Tutto ciò che ruota attorno ai capelli Nel museo solettese «Capelli e pettini» di Mümliswil si possono ammirare pettini decorativi artistici in corno, tartaruga e celluloide, come fermagli, cerchietti e diademi, pettini per baffi, ciglia e pidocchi. «Capelli e pettini» è l’unico museo dell’area germanofona dedicato esclusivamente al pettine, quale oggetto culturale e d’uso quotidiano, nonché alla sua realizzazione artigianale e industriale – www.haarundkamm.ch, tel. 062 386 12 30. tg
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lo voglia». Ne vale veramente la pena, poiché i musei sono luoghi di avventura, dove il visitatore può immergersi, secondo i propri gusti e desideri, nell’arte, nella storia, nelle tradizioni e nelle scienze naturali.
Tre attrazioni | Secondo Meyer i musei sono oggi molto più interessanti, interattivi ed emozionanti rispetto al passato, specialmente per i giovani e le famiglie. Grazie al «passaporto», i musei elvetici raggiungono annualmente oltre 730 000 ingressi che generano più di 5 milioni di franchi. Questo denaro è rimborsato ai musei per «i mancati ingressi», aggiunge Meyer. Il Museo dei Trasporti di Lucerna, il museo all’aperto di Ballenberg e la Fondazione Gianadda a Martigny sono attrattive irresistibili per i visitatori. Ma le sorprese sono offerte anche da tanti piccoli musei, come quello dei «Capelli e pettini». Non resta che andare a vedere. Christian Bützberger
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Info Touring I soci TCS hanno diritto a sconti sui pass annuali: adulti 119 fr.; adulti plus (1 adulto con massimo 5 bambini) 152 fr.; famiglie (2 adulti con bambini) 220 fr.; libretto-coupon (5 ingressi) 55 fr. Più elaborazione/porto 4 fr. L’offerta è valida sino al 31 dicembre. Ulteriori informazioni al numero: 044 389 84 56 e su www.museumspass.ch.
Viaggio dei lettori di «Touring» Il programma prevede innanzitutto cinque giorni nel parco nazionale di Denali. Dopo uno spettacolare viaggio in treno panoramico, a Whittier ci si imbarca sulla Island Princess****. La fantastica crociera di otto giorni conduce al ghiacciaio Hubbard e al Glacier Bay, verso Skagway, Juneau e Ketchikan attraverso l’Inside Passage e infine si raggiunge la meravigliosa città di Vancouver. Date di viaggio: 15–30 agosto. Informazioni e prenotazioni all’indirizzo web: www.reisen-tcs.ch/alaska (cliccare su «italiano»).
Paese dell’acqua Più di 7000 laghi Secondo Jürg Schmid di Svizzera Turismo, la fortuna delle vacanze estive in Svizzera la fa l’acqua. Circa 7000 tra laghi e laghetti, più di 120 ghiacciai, innumerevoli cascate, gole, caverne, grotte e migliaia di chilometri di fiumi sono un’attrazione garantita. Offerte: www.myswitzerland.com.
Osservare i camosci Nel parco naturale di Chasseral Tra le novità del parco vanno in particolare menzionate le gite in famiglia per osservare le marmotte (30 giugno e 14 luglio) e l’escursione alla scoperta dei camosci (9 giugno). Inoltre continuano ad essere proposte le già affermate «offerte top», come l’escursione del weekend con corso di francese (2/3 giugno), la gastronomia di piante selvatiche (1 luglio) e la passeggiata a piedi nudi (12 agosto). Ulteriori informazioni: www.parcchasseral.ch.
Viaggiare attivamente
foto Haarundkamm/Javier Alberich, ald
Con Swiss Trails Gli escursionisti, i ciclisti, i biker, gli skater e i canoisti possono vivere la Svizzera attivamente. Swiss Trails offre dei brevi viaggi emozionanti in undici posti incantevoli del paese, inseriti dall’Unesco tra i patrimoni mondiali o qualificati quali Riserve della Biosfera. Presso Swiss Trails è disponibile l’intera rete attiva di «SvizzeraMobile» con circa 700 alloggi che possono essere scelti a proprio piacimento. Maggiori dettagli al sito www.swisstrails.ch.
Il museo «Capelli e pettini» mostra tutto quel che ruota attorno al mondo dei capelli.
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Gioie estive in Toscana La zona di Follonica si snoda su chilometri di bianche spiagge che lambiscono il Mediterraneo. Dove è bello stendersi al sole e tuffarsi nell’acqua azzurra.
› Allungati
sotto l’ombrellone, mamma e papà si abbandonano a una dolce sonnolenza, cullati dal rumore delle onde. Qualche metro più in là, il figliolo sguazza nell’acqua poco profonda del Mar Tirreno sul suo materassino ad aria che lui trasforma in motoscafo remando freneticamente con le braccia. Le ore scorrono serenamente sotto il sole radioso della Toscana, tra il meritato riposo, la costruzione di castelli di sabbia, partite di beach-volley, pedalò o ginnastica acquatica. A fine giornata, la famiglia rientra nel bungalow e cena sulla terrazza circondata da pini ed eucalipti.
Vale la pena dedicare uno o due giorni alla visita dei gioielli dei dintorni. Ad esempio Massa Marittima, con il patrimonio architettonico, Populonia con la fortezza che domina il mare o Castiglione della Pescaia, porto di pescatori che vive al ritmo del via vai delle barche. Jacques-Olivier Pidoux
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Passeggiata all’italiana | Dopo un buon pasto, al calar della notte, è tempo di riguadagnare il bordo del mare per partecipare ad un immancabile rito sociale italiano: la passeggiata serale in famiglia, quando si cammina fino a mezzanotte sul lungomare, mangiando un gelato, discutendo, scherzando, mentre i bambini vanno in giro su monopattini e biciclette. Il massimo, per loro, consiste nel reggersi in piedi sul portapacchi, con le mani appoggiate sulle spalle del conducente! Mischiatevi a questo grande momento di convivialità all’italiana, dove si sente vibrare il profondo temperamento di chi ama la vita, con il calore e la leggerezza dei nostri vicini del Sud.
Da sapere Indirizzo: Golfo del Sole, Viale Italia 301, I-Follonica, tel. 0039 0566 72 111, www.golfodelsole.it Prenotazioni: Reka, Neuengasse 15, Berna, tel. 031 329 66 33, www.reka.ch Viaggio: autostrada A12 Genova–La Spezia–Livorno fino a Rosignano Marittimo; poi la Via Aurelia SS1 fino all’uscita di Follonica Nord. Punti forti: alloggi sulla sponda del mare in un sito ombreggiato; personale competente e poliglotta, che dà volentieri informazioni sulle escursioni. jop
foto jop
Nessuno si annoia | Nel villaggio Reka di Follonica, la promessa di un alloggio vista mare viene sempre mantenuta. Quasi un centinaio di bungalow si stagliano sulla collinetta che costeggia la spiaggia (v. foto). Di sera si prende il fresco in terrazza oppure ci si concede un bagno di mezzanotte. Gli alloggi sono situati a qualche decina di metri l’uno dall’altro, su un’ampia distesa
verde ombreggiata e cosparsa di magnifici fiori. È qui che si trova anche il campo di calcio sintetico, quello di tennis, il minigolf, i tavoli da pingpong, la piscina. Come dire: è impossibile soccombere alla noia, se oltretutto ogni giorno viene proposto un programma d’attività.
Bungalow direttamente sulla spiaggia immersi nel verde di pini ed eucalipti: è il quadro privilegiato a disposizione dei vacanzieri nel villaggio Reka di Follonica, in Toscana. Per svagarsi si può approfittare della piscina con scivolo o partecipare ad un torneo di pallavolo.
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3 maggio 2012 | touring 8 | viaggi e tempo libero
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Al Nord il verde è più verde L’Irlanda del Nord è sempre stata più povera di turisti rispetto alla Repubblica d’Irlanda. Ma con la firma della pace, anche il Nord sta diventando un richiamo.
› Il castello di Belle Isle a Lisbellaw, origi-
nario del XVII secolo e oggi di proprietà del duca di Abercorn, ricorda una scena da film: il viale di accesso attraverso un parco, il castello ricoperto di edera, la vista su un laghetto, enormi scaloni, mobili massicci e tele storiche nella sala del camino, dove si servono aperitivi, tè e pasticcini, e una lunga tavola nella sfarzosa sala da pranzo. Le otto camere degli ospiti sono ampie, confortevoli e ammobiliate tutte in modo diverso. E quando, subito dopo cena, l’amministratore del castello Charles Plunket dà il meglio di se stesso raccontando aneddoti davanti al camino con il fuoco scoppiettante, sembra di sentire il fantasma del castello aggirarsi intorno.
Paesaggio costiero | L’Irlanda del Nord,
rocciosa Carrick-a-Rede camminando su dei sentieri.
Belfast alla moda | Dopo l’accordo di pace nel 1998 regna di nuovo la calma e da allora la capitale Belfast sta rifiorendo con un boom di negozi, locali alla moda ed eleganti zone residenziali come Laganside lungo le rive del fiume cittadino. La sera il popolo dei party si dà appuntamento nelle viuzze per gustarsi qualche «Guinness» anche durante la stagione fredda! Gioia di vivere, jazz e un’atmosfera rilassata anche il sabato mattina al mercato di St. George, che ha luogo in un padiglione coperto in un pomposo stile vittoriano. L’apartheid confessionale riemerge alla luce però nuovamente nel quartiere operaio di Belfast Ovest sotto forma di «murales» politici.
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Peter Widmer Info Touring www.discoverireland.ch, www.irlandtours.ch, www.falcontravel.ch, www.belle-isle.com. Ulteriori immagini nell’album sul sito www.touring.ch.
foto Peter Widmer
che fa parte della Gran Bretagna, con lo storico accordo di pace del 1998 tra cattolici e protestanti è diventata anch’essa un’attrazione turistica. E con buoni motivi, dato che la provincia di cose da far vedere ne ha,
soprattutto sulla costa, come ad esempio la Giant’s Causeway (il Selciato del Gigante). Si tratta di un affioramento roccioso costituito da 37 mila bizzarre colonne di basalto che hanno dato origine a numerose leggende e saghe. Quando c’è la bassa marea, i visitatori possono scoprire a piedi le colonne perlopiù esagonali (si consigliano scarpe comode!). Le onde che s’infrangono contro Causeway e gli stormi di gabbiani che garriscono nel vento conferiscono un non so che di magico a questo luogo con le sue grigie scogliere. Soltanto chi è ben saldo sulle proprie gambe, e non soffre di vertigini, può avventurarsi sul Carrick-a-Rede Rope Bridge, un ponte sospeso – situato non lontano da Giant’s Causeway – fatto di tavole di legno e funi d’acciaio, lungo venti metri, che ondeggia nel vuoto a trenta metri al di sopra del mare. Un tempo i pescatori gettavano la loro lenza dal ponte per prendere all’amo salmoni. Quando si è attraversato «il burrone» si può raggiungere la piccola isola
In alto: sulla costa della contea di Antrim i prati verdi ricoprono perfino le scogliere a picco sulle acque dell’Atlantico. In basso a sinistra: le rovine del monastero medievale sul lago Lower Lough Erne dell’Isola di Devenish. A destra: la Belfast City Hall costruita nel 1906.
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club e soci | touring 8 | 3 maggio 2012
› «Non si tratta di una sfida a chi va in mo-
do più veloce e folle», spiega il coordinatore sportivo René Lauper alla piccola folla, che non vede l’ora di provare i mini monopattini portati con sé. Lauper, tuttavia, esorta i bambini a essere pazienti: per prima cosa deve essere montato correttamente l’equipaggiamento di sicurezza, il quale è già stato preparato e disposto in grandi casse dal coordinatore sportivo dell’Ufficio federale dello sport (UFSPO). Non manca assolutamente nulla, quando René Lauper realizza un «Micro Scooter Kids Day»: caschi, ginocchiere e paragomiti, una trentina di mini monopattini e, naturalmente, tanta pazienza e disponibilità. Quel pomeriggio 26 scolari di 3a e 4a della scuola elementare di Ipsach, nel Canton Berna, si divertiranno durante una di queste giornate in micro scooter. Trascorre circa un quarto d’ora prima che ogni scolaro indossi il proprio equipaggiamento di sicurezza. René Lauper e la maestra Eva Martin danno una mano e subito dopo si può dare inizio al riscaldamento.
Manovrare correttamente | Dal 2009 il TCS è sponsor principale dei «Micro Scooter Kids Days». Questi corsi sono rivolti agli scolari a partire dall’asilo e fino alla 5a elementare. Decine i corsi che si svolgono nella Svizzera tedesca e francese (v. riquadro). Lo scopo è quello di insegnare ai bambini a comportarsi correttamente e a padroneggiare mezzi di spostamento che rappresentano nuove forme di mobilità, come i mini monopattini, i micro scooter, i kickboard, i pattini in linea e gli skateboard. Mezzi che sono sempre più utilizzati anche nel tragitto verso la scuola e quindi è importante che i bambini imparino a manovrarli nel modo corretto: «I ragazzini devono imparare a valutare correttamente la velocità e soprattutto a frenare correttamente», spiega René Lauper. Il corso arricchisce le competenze tecniche dei bambini, favorisce la comprensione delle regole basilari sulla circolazione stradale e la consapevolezza dei pericoli. La dimestichezza con queste nuove forme di mobilità viene eseguita in modo giocoso con esercizi pratici. In tal modo si risveglia anche l’attenzione e l’entusiasmo dei bimbi di Ipsach, i quali con grande interesse e dedizione fisica eseguono gli esercizi di riscaldamento mostrati loro da René Lauper. Remano con le braccia, saltellano in cerchio, si sdraiano per terra, per poi balzare velocemente in piedi. Appena terminata la fase di riscaldamento può avere inizio la parte più divertente del pomeriggio. Ogni bimbo afferra un mini monopattino e comincia a girare intorno al
René Lauper spiega al gruppo di scolari come guidare in sicurezza i loro monopattini.
Divertirsi su due ruote in sicurezza Durante i Kids Days gli scolari fino alla 5a imparano a guidare il mini monopattino in piena sicurezza. La formazione è impartita dall’associazione «New mobility safety projects». Sponsor principale è il TCS.
Protetti con caschi, ginocchiere e paragomiti i bambini danno il via al Kids Day.
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piazzale della scuola. Il coordinatore sportivo René Lauper tiene d’occhio tutti gli alunni e osserva le loro tecniche di guida così da spiegare loro, dopo il primo rodaggio, quello che è giusto e ciò che invece stanno sbagliando. Ciò perché chi cade dal micro scooter a 20 km/h subisce una pressione sul corpo pari a quattro volte il proprio peso. Una caduta incontrollata può dunque essere molto dolorosa.
La frenata corretta | Per guidare in sicurezza, il manubrio di un mini monopattino deve essere posizionato all’altezza dell’ombelico del guidatore. Ammortizzatori laterali del manubrio usurati o staccati possono causare delle ferite da taglio in caso di caduta e perciò dovrebbero sempre essere sostituiti. René Lauper esorta inoltre i bambini a non fare troppo affidamento sulle maniglie dei freni del monopattino. Ma non bisogna frenare neppure con le suole delle scarpe. Come frenare correttamente viene illustrato subito all’inizio dall’istruttore stesso che, sotto il vigile sguardo dei bimbi, si fa un giro veloce, salta con entrambi i piedi per terra e cammina accanto al proprio mini monopattino, provocandone l’arresto. «Ad una velocità di 20 km/h vi occorrono circa dieci passi per fermarvi», spiega l’istruttore. Dopo che René Lauper ha spiegato e illustrato gli esercizi sulle tecniche di guida e di frenata, i bambini possono quindi scatenarsi con esercizi di abilità e con una gara a staffetta. La maestra Eva Martin è soddisfatta del corso: «Per noi insegnanti non è irrilevante quello che fanno gli allievi durante il tragitto verso la scuola. Per questo è importante mettere a loro disposizione uno spazio per esercitarsi con queste nuove forme di mobilità». Nadia Rambaldi
A turno, ogni bambino si è potuto misurare con il percorso delimitato dai coni.
L’abilità dei ragazzini è stata messa alla prova durante la gara di staffetta.
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Info Touring www.newmobility.ch
foto Nadia Rambaldi
Kids Days 2012
L’atterraggio sulla pancia non fa parte della staffetta: questa è una caduta controllata.
Dal 2009 il TCS è sponsor principale dei Kids Days, organizzati in collaborazione con «Original Micro Scooter», Ufficio prevenzione infortuni (upi), Ked Helmsysteme e Museo dei trasporti di Lucerna. Decine i corsi tenuti nella Svizzera tedesca e in Romandia. In Ticino un Micro Scooter Kids Day è in programma a Lugano il 1° settembre. Prenotazioni tramite scuole o consigli dei genitori. Maggiori informazioni: René Lauper, tel. 079 635 41 54; e-mail: lauperotti@ bluewin.ch. nr
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Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch TCS Societariato www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata TCS Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)
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Nuova campagna pubblicitaria TCS Nella prima settimana di maggio, il Touring Club Svizzero ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria su vasta scala. Essa mira a far conoscere al grande pubblico il «marchio TCS» e la sua nuova veste grafica, come pure i vantaggi di far parte del club e l’ampiezza delle prestazioni alle quali si ha accesso grazie alla tessera di socio TCS. Quattro soggetti illustreranno altrettante prestazioni: TCS Patrouille, TCS Ambulance, TCS Assicurazione auto e TCS Protezione giuridica circolazione. Poiché in questa campagna la qualità della fotografia riveste un ruolo centrale, il club ha scelto di affidarla al noto fotografo zurighese Noe Flum. La foto qui pubblicata è quella dedicata al soccorso stradale svolto dagli uomini della Patrouille (si veda anche l’inserzione pubblicitaria a pagina 21). tg
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3 maggio 2012 | touring 8 | la pagina dei lettori
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il concorso da dopo i primi 440 km. Abbiamo anche il costo della benzina più basso dell’Europa Occidentale. Dunque, essendo pragmatici, si dovrebbe accettare l’aumento della vignetta a 100 fr., purché lo straniero che vuole attraversare la Svizzera con sola andata paghi ancora gli odierni 40 fr. Silvano Zaccariotto, Pura Bisogna alzare il sedile del conducente
Americani meno arroganti di noi «Touring» 6/2012
Da alcuni anni non guido più con piacere, in quanto sono aumentate pesantemente l’arroganza e l’aggressività. Penso sempre che potremmo prendere come esempio gli Stati Uniti. Lì funziona tutto con tranquillità, altrimenti in un’area come quella di Los Angeles non si riuscirebbe ad avanzare per niente. Walter Daub (@)
Osservate attentamente i conducenti che vi vengono incontro e vedrete che almeno uno su 5 lo si scorge a stento. Sempre più giovani, pensando di imitare i piloti di F1, si siedono sul fondo dell’auto riducendo in modo preoccupante la loro visibilità sulla strada. Anche persone anziane di piccola statura guidano a testa alta, cercando la strada che a malapena vedono sopra il volante. Non è forse il caso di rendere attenti questi conducenti del pericolo dovuto alla loro scorretta posizione in auto?
Segnali spesso ridicoli
Con la vostra analisi avete colto in pieno l’argomento. Il continuo aumento di regole e segnali da parte delle autorità, spinge gli utenti della strada a difendere ostinatamente ed energicamente lo spazio di libertà rimasto loro. Demarcazioni e segnaletica stradale seguono le logiche distorte del micro management e gli automobilisti vengono bistrattati da scelte incomprensibili. Un cartello realmente esistente che segnala un «semaforo a 182 m» è un esempio ridicolo di inettitudine pratica, tipica dei burocrati da scrivania. Urs Grützner (@)
Un elegante gioiello da polso Aerowatch SA, azienda familiare indipendente situata nel Canton Giura, produce orologi di alta qualità dal 1910. Avete ora l’opportunità di vincere un elegante orologio da donna Aerowatch al quarzo Arlequin con cassa in acciaio, vetro zaffiro bombato, quadrante madreperla e braccialetto in cuoio blu. Questo piccolo gioiello è impermeabile fino ad una profondità di 50 metri. Rispondete alle tre domande e con un po’ di fortuna sarete la proprietaria di questo gioiello di 630 franchi.
F. Padlina, Minusio Distanti... ma non troppo «Touring» 6/2012
In caso di congestione del traffico bisogna mantenere sempre una distanza sufficiente dal veicolo che precede. È evidente, però, che molte persone si portano a una distanza troppo consistente, fino a 50 metri, incrementando inutilmente le code. Hans Helfer (@)
Sponsor del premio: Aerowatch SA, Saignelégier, www.aerowatch.com
Trovo incomprensibile la politica del TCS, a cui sembra non piaccia l’aumento del prezzo della «vignetta», ma non spiega la cruda realtà di chi usa le autostrade nei Paesi limitrofi. Un esempio: andata e ritorno a Valencia, per quasi 3000 km attraverso Italia, Francia e Spagna costa 260 euro di pedaggi, oltre al fastidio dei caselli e ai diversi tipi di pagamento. Oltretutto in Paesi che non hanno i costi di manutenzione causati da neve, ghiaccio, sale ecc. Come se da noi ci obbligassero ad uscire dall’autostra-
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100 franchi non sono troppi
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impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 058 827 35 00, fax 058 827 50 25. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Le domande: 1. Quali sono i paesi organizzatori dell’Euro 2012? 2. Da quale anno il TCS è sponsor principale dei Kids Days? 3. Come si chiama il robot sviluppato da Honda? Si possono fornire le risposte per posta (solamente su cartolina postale), tramite SMS o www.touring.ch, indicando le generalità. Concorso 6/12: la macchina fotografica è stata vinta da Aldo Molteni di Tesserete. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 13 maggio 2012
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l’incontro | touring 8 | 3 maggio 2012
Asimo, un robot affabile e malizioso
consistente essenzialmente nell’assistere gli umani nei loro compiti quotidiani. E come si traduce tutto ciò?
Sesto con quel nome, il robot Asimo sviluppato da Honda è in grado di comprendere e di spostarsi da solo. Al punto da mettersi al servizio degli umani. Un’intervista fittizia.
» Va fiero dei progressi folgoranti compiuti rispetto ai suoi predecessori?
Asimo: Sono solo un robot umanoide sviluppato dal centro Honda di ricerca di base. Non rivelo dunque i miei stati d’animo. Ma è vero che sono molto soddisfatto delle mie nuove facoltà. Pensate un po’: il mio avo concepito nel 2000 si limitava semplicemente a camminare. Passo dopo passo, i miei predecessori hanno acquisito nuove
funzioni, come il senso dell’udito, la possibilità di correre e di trasportare dei carichi.
Ebbene, mi capita già di accogliere le persone che si presentano al centro di ricerca. Ma ciò che più mi piace è di prendere le ordinazioni delle bibite. Siccome sono capace di captare svariati ordini simultaneamente, mi capita di servire contemporaneamente un succo d’arancia, un tè al latte e un caffè. Ordinazione che ho, beninteso, confermato prima a voce ai miei tre ospiti. E il servizio funziona bene?
Quali nuove facoltà le piacciono di più?
È fantastico, sono già in grado di determinare il mio comportamento. E siccome sono diventato autonomo, posso finalmente dialogare con gli esseri umani e rendere loro una sfilza di servizi. In effetti, mi avvicino significativamente al mio obiettivo finale,
Senza il minimo inconveniente. Porto il vassoio senza versare nulla e metto ogni bicchiere nelle mani dei miei ospiti. Gli parlo in giapponese e mi piace anche fargli dei segni con le mie cinque dita. Com’è possibile questo prodigio?
Mi hanno regalato delle nuove mani articolate, farcite di sensori e di minuscoli motori. Così riesco a scegliere una bottiglia, a svitarne il tappo e a versarne il contenuto in un bicchiere. Bello, no? E per quanto riguarda la camminata?
Siamo al massimo. Riesco oramai a fare anche dei piccoli scatti di corsa fino a 9 km/h, mentre prima mi trascinavo a 6 km/h. E per la prima volta posso anche correre all’indietro. Arrivo perfino a mantenermi su una sola gamba. E non mi fanno più paura i fondi sconnessi. I miei piedi si adattano alla natura del terreno. Con tutte queste nuove facoltà ha messo su peso?
Assolutamente no. Ho addirittura perso 6 chili per un peso totale di 48 kg. Pertanto, continuo a essere alto 1,30 m. Gli ingegneri hanno già messo in pratica alcune delle sue facoltà?
Certamente. Il mio sensore di controllo della stabilità è stato montato sulle macchine da competizione impegnate in Moto GP. Entro il 2015, la navigazione vocale a bordo delle vetture potrà discernere varie voci contemporaneamente, proprio come me. Ha degli svaghi?
Se c’è l’occasione non disdegno di calciare un pallone. Ho un bel tiro, sa.
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Intervista: Marc-Olivier Herren
Il robot umanoide Asimo si sposta in modo autonomo e riesce a conversare.
In pillole Abbiamo incontrato Asimo nel centro di ricerche Honda a Wako (Giappone). La sua prima uscita pubblica risale al novembre 2011. Sviluppato da Honda Robotics, questo umanoide dovrebbe essere in grado di aiutare, in futuro, gli esseri umani nelle loro attività. Scoprite le facoltà e i movimenti di Asimo sul sito http://asimo.honda.com.