Touring 9 / 2012 italiano

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18 maggio 2012 touring 9 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

Speciale cabriolet

Con stile a tetto aperto

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Ritratti di signore attive nella mobilità

Donne in mestieri da uomo 8 Intervista al presidente del TCS Peter Goetschi

Ora ETI è ancora migliore 32 Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS Statistica TCS delle panne Uno strumento che attesta l’affidabilità delle auto 11

Test della Mercedes SLK Una cabrio di gran classe farcita di comfort 12

31 Nel sud della Thailandia Alla scoperta di Phuket e delle isole vicine 22



18 maggio 2012 | touring 9 | editoriale e sommario

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sommario speciale cabriolet 4 Primo piano

Le novità della stagione. 12 Test della Mercedes SLK

Una roadster che offre molte comodità. 16 Cambiare la capote

Test sui costi della sostituzione del tettuccio in tela di dieci cabriolet. 19 Guida all’aria aperta

Questo «Touring» lo dedichiamo al modo più bello di andare in giro: a bordo di un cabriolet. Lasciar splendere il sole sulla testa è attrattivo, ma deve essere goduto con precauzione. Chi non vuole surriscaldarsi la testa, deve proteggersi. L’ideale è indossare un cappellino alla moda o un bel foulard. Quel che oggi è il non plus ultra in fatto di stile, si può leggerlo nel nostro servizio speciale sulle ultime tendenze. Un altro accessorio da non dimenticare quando si guida scoperti è uno scialle, per riparare il collo e la nuca dal vento. Per passeggeri impreparati si dovrebbe sempre avere a disposizione una sciarpa. In fondo si è responsabili del benessere dei propri ospiti, un principio che vale anche a bordo di un bolide senza tetto. E per continuare a parlare di benessere degli ospiti: al volante di una cabrio la meta è il viaggio stesso. Non trattandosi di arrivare il più presto possibile, la guida sull’autostrada dovrebbe essere evitata. Ve ne saranno grati soprattutto i passeggeri che siedono sui sedili posteriori. Non da ultimo, si deve anche tener conto della lunghezza della scorrazzata: il costante irradiamento solare e il vento stancano rapidamente. Chi, dunque, intende scambiare qualche parola con il proprio compagno di viaggio, dovrebbe programmare un massimo di due ore per ciascun tragitto di andata e ritorno. In questo modo, circolare a bordo di un cabriolet è un vero e proprio piacere. Buon viaggio! Nadia Rambaldi, redattrice

Foto di copertina Autore: Pia Neuenschwander

21 L’offerta svizzera di decappottabili

Tutti i modelli cabrio disponibili sul nostro mercato.

22 Nella Thailandia meridionale

Scoprire il lato nascosto di Phuket. 25 Adrenalina all’Europa Park

Il parco divertimento in Germania. 26 Due svizzeri nel dolce Piemonte

Tra vigneti e colline a Monforte d’Alba, Mondovì e Cuneo. 29 A Minorca per dimenticare lo stress

Piccola e piacevole isola delle Baleari.

sezione ticino 31 Pedalare con il TCS

Iscrizioni al 19° Trittico alpino. 31 Concorso su Facebook

Prove e novità 18 Chevrolet Camaro 18 Corvette Grand Sport

Mini video sulla sicurezza stradale.

club e soci 32 Intervista al presidente del TCS

società e mobilità 7 A1 tra Härkingen e Wiggertal

Finalmente il dissestato manto autostradale viene sostituito. 7 Il consulente

Bilancio positivo per le novità legate al Libretto ETI. 35 Sesto centro di guida TCS

Porte aperte a Derendingen. 36 Patrouille TCS

I vantaggi del soccorso stradale TCS.

I pedoni siano prudenti sulle strisce. 8 Donne in un mondo maschile

Alcune professioni solitamente ad appannaggio degli uomini. 11 Statistica dei guasti 2011

L’affidabilità di 92 modelli d’auto.

42 l’incontro

Diego Mathier, viticoltore dell’anno. 37 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum

Il nuovo sito Internet del TCS è online

Mathias Wyssenbach

Al volante di una cabrio la meta è il viaggio

Alcuni consigli per circolare in cabrio conservando un certo stile.

viaggi e tempo libero

Messo a punto dall’equipe E-Channels del TCS, il nuovo sito web del club è ora online. I 13 collaboratori guidati da Patrick Strössler hanno svolto un restyling completo di tutte le pagine in rete, adattandone la grafica con il colore giallo del TCS. Di facile consultazione, il nuovo www.tcs.ch presenta l’intera gamma di prodotti e prestazioni del club.


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primo piano speciale cabriolet | touring 9 | 18 maggio 2012

Farsi accarezzare dal vento I costruttori automobilistici si sono messi d’impegno e hanno caricato di cavalli i loro bolidi decappottabili. Le novità 2012 sono tutte improntate alla sportività, offrono puro piacere di guida e tanta ariosità.

› Il

vento accarezza dolcemente la pelle, il viso è riscaldato dal sole e il rombo del motore giunge direttamente alle orecchie. Guidare una cabrio è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e che per molti automobilisti incarna né più né meno il sogno della guida. Con i primi caldi, sempre più spesso i tetti pieghevoli delle 208 348 decappottabili immatricolate in Svizzera scompaiono nel vano bagagli. Nel 2011 in Svizzera sono state vendute 8782 cabrio. Andreas Burgener, direttore di Auto Svizze-

«Touring» n. 3/2012) e la Boxster (prova «Touring» n. 5/2012) la marca di Stoccarda punta come da tradizione ad una clientela sportiva. Entrambe, nella tipica tradizione Porsche, possono vantare nuove coperture sviluppate in proprio. Il tettuccio della Boxster per la prima volta si presenta senza la tradizionale copertura posteriore (vedi intervista). Il tetto della 911 Carrera Cabriolet forma invece un elegante arco che va

ra spera in una conferma di questo dato di vendita nel 2012: «le accattivanti novità di quest’anno fanno ben sperare, ma la situazione economica in Europa resta tesa». Nelle prossime pagine dello «speciale cabriolet» potrete scoprire quali saranno i modelli che quest’anno potrebbero invogliare all’acquisto di una decappottabile.

Design fluido | Due novità davvero grandiose quest’anno arrivano da casa Porsche: con la 911 Carrera Cabriolet (prova Coupé

Le belle linee della Porsche 911 Carrera Cabrio.


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Porsche non rinuncia al tetto in tela » Sulla nuova Porsche Boxster per la prima

foto ald

La Lancia Flavia può accogliere 4 adulti grazie alla sua spaziosità.

dal bordo del parabrezza fino alla copertura dell’alloggiamento posteriore: in pratica ha un profilo da coupé, ma è un cabriolet. La tela incorpora infatti al suo interno tre sottilissime lastre rigide in magnesio. Queste consentono tra l’altro di ridurre lo spessore e lo spazio necessario per alloggiare la capote quando si viaggia «scoperti». Risultato: un design fluido e linee perfette. Entrambe le nuove decappottabili di Porsche

La maliziosa due posti Mini Roadster.

volta è stata ideata una capote in tela che quando si ripiega può fare a meno di un vano che la contenga, grazie agli elementi in alluminio. Quali sono i pregi di questa nuova costruzione? Stefan Eichholz: Riuscire a mantenere la capote ripiegata nella giusta posizione senza alloggiarla in un apposito vano contenitore è stata una vera e propria sfida. Tuttavia, ne è valsa la pena: grazie alla rinuncia dell’alloggiamento, così come all’impiego di leghe di magnesio e di alluminio, abbiamo potuto alleggerire il peso complessivo di 12 kg. Anche il design è stato ottimizzato con la rinuncia all’hardtop: la capote aperta s’inserisce bene nella linea della roadster e dà l’impressione che l’automobile sia più bassa. Si apre e si chiude in soli nove secondi. Un risultato dovuto alla leggerezza della struttura e al breve movimento che il tettuccio deve compiere. All’incirca il 40% di tutte le Porsche 911 sono vendute in versione cabriolet. Perché la combinazione di auto sportiva e di cabrio è tanto apprezzata, se poi in realtà l’auto scoperta invita a viaggiare senza pigiare troppo sull’acceleratore? Molte persone desiderano guidare un’auto sportiva, ma solo poche vogliono accettare il compromesso di dover sempre viaggiare con il tetto chiuso. Facendo un piccolo sacrificio per quanto riguarda la rigidità, si guadagna in piacere procurato dal tettuccio aperto. Inoltre nella nuova

beneficiano inoltre di un efficiente strato isolante sotto la tela, al fine di garantire il miglior comfort interno. Per evitare le turbolenze a velocità sostenuta, sulla 911 Carrera Cabriolet è istallato un frangivento azionabile elettricamente, integrato nella capote.

Italianità all’americana | Chi vuole più spazio e meno cavalli, si troverà bene con la Lancia Flavia. L’elegante quattro posti può accogliere quattro adulti grazie alle sue dimensioni ragguardevoli (4,9 m di lunghezza e 1,8 di larghezza). La Flavia Cabriolet è di fatto una Chrysler 200 Cabrio. Negli USA è distribuita con il tetto rigido oppure in tela. Lancia ha invece rinunciato all’hardtop: innanzitutto perché secondo il costruttore un tetto rigido aumenta il costo fino a 6000 fr., inoltre riduce lo spazio utile nel bagagliaio da berlina. Sebbene la Lancia Flavia sia di fatto un’americana, l’allestimento interno così finemente rifinito rivela il gusto italiano. Sarà ottenibile dal mese di giugno. Con circa 1,4 milioni di cabrio vendute, Volkswagen è senz’altro uno dei costruttori

Boxster la rigidità della costruzione è stata migliorata del 40%. Su questa vettura non si nota di essere al volante di un cabriolet. Entrambe le nuove generazioni hanno fatto progressi nella rigidità. Ma come può essere ottimizzata la rigidità di un’automobile sportiva con tettuccio in tela? Normalmente il 75% della rigidità di una vettura dipende dal tetto. Senza tetto rigido si ha bisogno di un veicolo su cui siano stati inseriti elementi stabilizzanti. Nelle nuove generazioni questi elementi sono diventati più leggeri grazie all’impiego di acciai più resistenti e di fusioni di materiali più efficaci. Perché Porsche non rinuncia al tetto in tela? Il tetto in tela è parte integrante della filosofia di Porsche. I nostri clienti lo scelgono affermando il seguente principio: «Guido un cabriolet e lo si deve notare». In media, un tetto hardtop retrattile (RHT) apporta circa 60 kg di massa in più, inoltre rovina la tipica silhouette bassa delle Porsche, perché il RHT in posizione ripiegata è più alto. Infine, il baricentro del veicolo si sposta quando si apre e si chiude la capote. Intervista: nr

«

L’ingegnere della Porsche Stefan Eichholz è specializzato nello sviluppo della meccanica della carrozzeria e dei tettucci.

di auto scoperte di maggior successo. Puntuale con l’arrivo dell’estate, il gruppo presenta la sua prima GTI Cabriolet: la Golf GTI Cabrio unisce infatti la sportività con la possibilità di trasportare 4 persone. La versione top di questa bestseller ha 210 CV e raggiunge una velocità di punta di 237 km/h. Otticamente questa cabrio propone i tipici elementi della GTI: all’interno cuciture rosse, sedili in stoffa a quadri e modanature lucide, mentre all’esterno presenta la griglia del radiatore con struttura a nido d’ape attraversata da una linea rossa, nuovo design degli scarichi e paraurti GTI. La copertura in tela della Golf Cabriolet è stata ripresa tale e quale sulla GTI. Essa è già studiata per l’alta velocità, si apre in soli 9,5 secondi e si chiude in 11. Ma la GTI «scoperta» non è il solo coniglio che VW ha estratto dal cilindro. All’Auto China 2012 a Pechino il gruppo ha presentato la concept car E-Bugster. Una Beetle decappottabile con un cuore elettrico. Le batterie hanno un’autonomia fino a 180 km. Il suo pendant continua a pagina 6


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primo piano speciale cabriolet | touring 9 | 18 maggio 2012

continua da pagina 5

«normale», la VW Beetle Cabriolet, è invece prevista per inizio 2013.

Più sportiva, ma più moderata | Con 915 esemplari venduti nel 2010 e 788 nel 2011 la Mini Cabrio è la decappottabile più commercializzata in Svizzera da due anni. Il costruttore britannico-bavarese lancia ora la Mini Roadster, la prima due posti scoperta di categoria superiore della marca. Dietro i sedili si apre un pratico dispositivo di carico passante che permette di accedere al bagagliaio e caricare anche oggetti lunghi e ingombranti. Il vano bagagli da 240 litri ne conta 70 in più della Mini Cabriolet. La capote in tela si apre manualmente. Una volta sganciato, il tetto si lascia spingere all’indietro in un baleno, per scomparire nell’area anteriore del bagagliaio, dietro i sedili. Questo bolide

«scoperto» è ottenibile da subito in quattro varianti e fino a 211 CV. BMW alimenterà la gioia degli amanti della guida all’aria aperta con una nuova versione della M6 Cabriolet. La terza generazione ha un aspetto lussuoso ma atletico, e grazie al propulsore V8 che gira a regimi elevati, al cambio a 7 rapporti con doppia frizione ed ai 560 CV, è una sportiva dalle elevate prestazioni. Per scompigliarsi davvero i capelli, la M6 raggiunge i 100 km/h in soli 4,3 secondi. Nonostante tutta la potenza di questa raffinata vettura, la casa bavarese è riuscita a ridurre i consumi del 30% rispetto alla versione precedente: 10,3 l per 100 km in questa categoria di prestazioni sono davvero un valore contenuto. Il tetto in tela con le tipiche forme BMW si apre e chiude premendo un pulsante. Per restare nella categoria delle auto di lusso, da fine marzo è ottenibile in Svizzera la Mercedes-Benz SL. Questa roadster cult

può vantare una tradizione risalente agli anni Sessanta (vedi articolo in basso). L’attuale settima generazione si prende molto a cuore l’acronimo SL – Sportiva e Leggera: grazie al telaio interamente in alluminio, ha perso ben 140 kg. Il nuovo motore V6 della SL 350 esprime una coppia di 370 Nm, 306 CV e dovrebbe accontentarsi di 6,8 l per 100 km. L’hardtop è ottenibile verniciato, in vetro oppure come tettuccio panoramico a trasparenza regolabile (Magic Sky Control). Inoltre la SL presenta un’altra chicca consistente nell’intelligente e molto efficace impianto tergicristalli con le spazzole riscaldabili. Chi nonostante la difficile situazione economica desidera concedersi una decappottabile, ascolti il proprio cuore: «Un cabriolet deve entrarvi subito nel cuore. Il suo acquisto ha meno fondamenti razionali rispetto all’auto di tutti i giorni», afferma infatti Andreas Burgener. Nadia Rambaldi

Roadster: un culto con radici corsaiole 170 km/h negli anni Cinquanta e Sessanta figurava tra le auto più Le corse automobilistiche fecero scattare la scintilla: quando nel veloci. Nel 1963 insieme alla 300 SL, esce dagli stabilimenti l’ul1952 Mercedes-Benz con la 300 SL ritornò alle competizioni tima 190 SL. Fino a quel momento ne erano stati venduti 25 881 internazionali, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra esemplari, in massima parte negli Stati Mondiale, nessuno immaginava che Uniti. Entrambe le versioni sono divensarebbe stato l’inizio di un successo plutate auto di pregio per i collezionisti. ridecennale. Prima della corsa al NürnAl Salone automobilistico di Ginevra, burgring, a tre veicoli Mercedes fu pranel 1957, Mercedes-Benz presentò la ticamente tagliato il tetto: più leggeri 300 SL Roadster, quale discendente di 100 kg, la marca ottenne così una del coupé «ali di gabbiano». Quest’ultiquadrupla vittoria. mo fu prodotto dal 1957 al 1963, quindi L’idea di una roadster di serie fu lanfu rimpiazzato dal 230 SL «Pagoda». ciata nel 1953 dall’importatore negli Al più tardi a partire dal «Pagoda», la Stati Uniti Maximilian E. Hoffmann, che 190 SL Roadster (1955–1963) sigla SL è divenuta sinonimo di auto auspicava due modelli sportivi da afsportiva scoperta con elevati standard fiancare alla fino ad allora conservatridi sicurezza. Un concetto di sicurezza il ce gamma Mercedes. La 300 SL Gullcui merito va all’ingegner Béla Barényi: wing ebbe così una sorellina: la 190 SL, studiò una costruzione con cella rigida che fu anche la prima auto sportiva scoper il passeggero e zone deformabili. perta di serie della famiglia SL. La coeNell’aprile 1971 esordisce sulle strade sistenza delle due linee di modelli SL fu la 350 SL, per la prima volta con motoun fatto unico nella storia della marca re 8 cilindri. La 500 SL segue nel 1989. fino all’introduzione della linea SLK. EnQuesta linea fu prodotta fino al 2001, trambi i modelli SL furono presentati SL 300 Roadster (1957–1963) presentando numerose innovazioni: nel 1954 all’International Motor Sports roll-bar ad azionamento automatico, Show di New York e lanciati sul mercato capote ad azionamento elettroidraulinel 1955. Da allora in poi, la stella Merco, sedili «integrali». Inoltre dal 1992 cedes-Benz trovò spazio al centro della esordì il 12 cilindri e dal 1998 la genegriglia del radiatore. Mentre il più porazione dei motori a V. La SL 500, protente coupé con le porte ad ala di gabdotta dal 2001 al 2012, ha il tetto in vebiano era stato coniato nel mondo delle tro «Magic Sky Control», che in soli 16 corse, l’SL 190 nacque piuttosto come secondi la trasforma in coupé. Il modelveicolo sportivo elegante a due posti lo top SL 65 AMG del 2004 è la roadster per i viaggi e l’uso quotidiano. A scelta Nuova SL (2012) che vanta le maggiori prestazioni al si poteva avere la capote in tela o un mondo. Con la nuova SL, il 2012 segna l’inizio di una nuova era hardtop rimovibile. Il motore Otto da 1,9 litri e quattro cilindri, per questo segmento: 60 anni di «sportività e leggerezza» hanno 105 CV e albero a camme in testa diede successivamente origine marcato in modo significativo la storia delle auto scoperte. nr ad un’intera famiglia di motori. Con una velocità di punta di


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il consulente Urs-Peter Inderbitzin

Keystone

Sulle strisce non abbandonare la prudenza

Scossoni addio È leggendario, in senso negativo, il tratto autostradale dell’A1 tra Härkingen e Wiggertal: il manto d’asfalto è completamente screpolato e ogni crepa si fa sentire rumorosamente sui veicoli che vi transitano. Dopo oltre un decennio di tira e molla, compreso l’annullamento di un contratto con un subappaltatore da parte del Tribunale amministrativo federale, in queste settimane iniziano i lavori principali. Nell’ambito dell’ampliamento a sei corsie, il manto accidentato sarà sostituito da un asfalto poroso e fonoassorbente. In seguito saranno effettuati ulteriori lavori, eretti muri di protezione, attuate misure antirumore e prolungati tutti i sottopassaggi esistenti. Fuori dall’autostrada saranno costruiti degli impianti di depurazione delle acque di deflusso stradali. Il risanamento del tratto costerà 230 milioni di franchi. Tuttavia, il progresso in fatto di comodità gli automobilisti dovranno guadagnarselo con fastidiosi lavori in corso, che prevedibilmente dureranno sino alla fine del 2014. hwm

Nuovo treno a doppio piano delle FFS

Controversa proposta delle autorità

Si rischia fino a due anni di ritardo

Secondo asse tranviario a Berna

I nuovi treni FFS a doppio piano per le lunghe percorrenze della Bombardier saranno probabilmente introdotti con due anni di ritardo sul previsto, ossia nel 2015. Tra i motivi del rinvio della consegna v’è la costruzione della sovrastruttura. Si sono aggiunte proposte di migliorie, presentate nel quadro di una procedura di consultazione e che ora saranno attuate. Inoltre, le FFS vogliono rivolgersi al Tribunale federale per quanto riguarda l’accesso ai disabili. Le FFS volevano distribuire i posti e i WC per i disabili lungo tutto il treno, mentre ora uno scompartimento per disabili dovrebbe seguire la carrozza ristorante. I nuovi convogli sostituiscono gli IC 2000 introdotti a partire dal 1997. hwm

Oggi la maggior parte dei tram della capitale federale transita nella zona pedonale tra la Spitalgasse e la Marktgasse. In vista della realizzazione di una nuova linea tranviaria, che dovrebbe collegare tra loro i due comuni periferici di Köniz e Ostermundigen via Bern-City, va costruito un secondo asse tranviario. Altrimenti quello principale non sosterrebbe il traffico. Il nuovo tracciato favorito dalle autorità passerebbe attraverso due vie (Speichergasse e Nägeligasse) della città vecchia. Si tratta, però, anche del principale accesso ai parcheggi per le automobili. Il conflitto si profila all’orizzonte. Un tracciato del tram sul ponte di Lorraine è stato proposto come alternativa. hwm

Notoriamente un pedone sulle strisce ha sempre la precedenza, tranne nei confronti dei tram. Questo non significa però che chi si sposta a piedi può avventurarsi in mezzo al traffico ignorandolo. La legge sancisce in modo inequivocabile che un pedone non può attraversare all’improvviso sulle strisce, facendo appello al diritto di precedenza, qualora un veicolo che sopraggiunge sia già talmente vicino da non potersi arrestare in tempo. In caso di traffico intenso, inoltre, i pedoni hanno diritto di attraversare sulle strisce, ma ciò che è poco conosciuto, quindi praticato, è che devono farlo per quanto possibile a gruppi e non in fila indiana. Per gli automobilisti – ma anche per altri utenti come i ciclisti – il diritto di precedenza accordato ai pedoni ha delle conseguenze: ad esempio all’altezza di un passaggio pedonale occorre transitare con particolare prudenza. Se un pedone si trova già sulle strisce o attende davanti ad esse, bisogna ridurre in modo tempestivo la velocità e se necessario fermarsi. Qualora il passaggio pedonale è interrotto da un’isola, ogni metà del passaggio pedonale equivale ad uno singolo. Vale quindi l’equazione: isola pedonale = due passaggi pedonali. Gli automobilisti possono quindi transitare normalmente fintanto che il pedone si trova in attesa sull’altro lato della strada o attraversa sulle strisce della corsia di sinistra e non ha ancora raggiunto l’isola pedonale. Non appena il pedone sale su quest’ultima, gli va invece accordata la precedenza. Naturalmente in caso di traffico poco intenso, soprattutto al cospetto di persone anziane, andicappati oppure bambini (e dopo aver controllato i retrovisori!), l’automobilista ha la possibilità di fermarsi quando il pedone si trova ancora sul primo tratto delle strisce pedonali, anche se questi non ha ancora formalmente la precedenza non avendo raggiunto l’isola centrale.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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società e mobilità | touring 9 | 18 maggio 2012

Donne all’altezza degli uomini Le donne che svolgono un mestiere tipicamente maschile, devono sempre dimostrare di esserne all’altezza. Ma a volte l’istinto femminile conferisce vantaggi anche nei lavori generalmente da uomini.

› Barbie e bebè non le hanno mai interessate e da bambine preferivano giocare

Il mondo delle auto dominio degli uomini » Posso andare dove voglio e sono in gene-

re l’unica donna. Non importa se partecipo a un evento dell’associazione o a un incontro tra garagisti. Il mondo dell’auto è dominato dagli uomini. Tuttavia lavoro volentieri con gli uomini, perché con loro posso essere piuttosto diretta. Ho preso in consegna da mio padre il garage Honda, e ne sono onorata. Già da bambina mi piaceva aiutare in officina. Dopo la scuola di commercio ho studiato meccanica dell’auto e più tardi ho superato gli esami in diagnosi delle vetture.

con i maschietti piuttosto che con le femmine. Nella scuola professionale erano in genere le uniche donne e al loro primo impiego venivano guardate con occhio critico. Le donne che svolgono un tipico lavoro maschile devono essere forti e convinte di ciò che fanno. In generale, preferiscono i modi diretti dei loro colleghi di lavoro e non sono interessate ai pettegolezzi. Questa è perlomeno l’opinione delle tre donne che si esprimono in questa doppia pagina. La camionista Carmen Auer (31 anni) di Hinwil (ZH) è dal 1998 in viaggio sulle strade e trasporta merce in tutta la Svizzera. Del suo mestiere le piace soprattutto il fatto che i bambini sul marciapiede la salutano con allegria quando è al volante del suo camion. La proprietaria del garage Jeannine Blunier (37 anni) di Bümpliz (BE) è un’appassionata di auto e s’interessa prima di tutto all’elettronica di comfort. Al carattere impulsivo dell’esperta dell’Ufficio della circolazione Nicole Stucki (35 anni) di Burgdorf (BE) si sono dapprima dovuti abituare i colleghi di lavoro. Queste tre donne hanno una cosa in comune: svolgono una professione tipicamente maschile. Nadia Rambaldi

Non si deve essere timide » Dopo i primi giorni in seconda media sa-

pevo già che volevo diventare autista di camion. Lavorare in modo indipendente ed essere costantemente in viaggio mi ha sempre affascinata. Il mio desiderio non ha entusiasmato la mia famiglia, che mi ha comunque sostenuta nella mia scelta. Con i miei colleghi di lavoro intrattengo un rapporto diretto e semplice. Sono riuscita a ottenere il loro rispetto dimostrando loro che svolgo il mio lavoro con passione e abilità. Reazioni negative come ad esempio battute sessiste le ho ricevute sinora solo da gente sulla strada. Ma faccio finta di niente. In quanto donna si ha bisogno di alcuni accorgimenti per poter svolgere una professione tipicamente maschile. Adattarsi ai colleghi di lavoro, rende più facile la vita. Prima di tutto l’abbigliamento: conviene non mostrare troppo il proprio lato femminile, ma non si deve però essere troppo timide. L’importante è rimanere fedeli a se stesse e non dare l’impressione di recitare un ruolo. Inoltre, si deve essere pronte a fare le stesse cose di un uomo e sempre con

una buona dose di convinzione. In fondo devo semplicemente mostrare al mio capo che è valsa la pena assumere me invece di un uomo. Naturalmente in quanto donna che svolge un lavoro tipicamente da uomo ci

L’esperta in diagnosi di auto Jeannine Blunier gestisce un proprio garage e ama la tecnica.

Carmen Auer percorre con il suo camion 64 000 km l’anno sulle strade svizzere.


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Una qualifica che mi permette di essere rispettata nel settore. Ho comunque già avuto problemi con i collaboratori che hanno preso sotto gamba le mie indicazioni. In quanto donna sei spesso messa in discussione. A volte i clienti cercano di sfidarmi con le loro domande, perché ci sono ancora uomini che pensano che le donne siano stupide. È un pregiudizio spesso dovuto alla cultura: mi è già capitato che dei clienti stranieri se ne siano andati perché non volevano farsi consigliare da una donna sulle automobili. L’aspetto più avvincente della mia professione è la tecnica in continua evoluzione che ti mette costantemente alla prova. Il la-

voro con le auto è piuttosto duro. Noi donne abbiamo semplicemente poco ‹manpower›. Per questo motivo oggi lavoro raramente in garage e sempre più nel settore della vendita e nel management. Ciò che però faccio ancora volentieri sono le diagnosi delle vetture e la correzione di eventuali difetti. Un settore che fortunatamente si può fare anche senza impiegare troppa forza. La competenza e le capacità non hanno nulla a che fare con il sesso, bensì con la formazione, il

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carattere e l’educazione di una persona. Quando una donna vuole riuscire in una professione tipicamente maschile, si deve impegnare e dimostrare di conoscere il proprio mestiere, altrimenti si rischia di fare delle brutte figure. Dobbiamo inoltre da principio impegnarci più degli uomini per dimostrare di essere all’altezza. Comunque sia, non parlo volentieri di smalto per unghie e di moda e apprezzo il fatto di lavorare con degli uomini. Da sempre.

«

All’inizio ti guardano storto

photos Nadia Rambaldi

» Sono sempre stata un terremoto e non ho mai preso in considerazione la possi-

bilità di lavorare in ufficio. Dalla 5a elementare ho deciso di studiare meccanica d’auto. Dopo aver lavorato quattro anni, ho svolto una formazione di due anni come esperta dei collaudi ufficiali. In quanto donna, in garage devo pensare di più per fare meno fatica fisica. Ho bisogno di attrezzi perché a volte la forza fisica manca. Una donna in una professione maschile non deve trasformarsi in un uomo. Il lavoro di esperta ha meno a che fare con la meccanica e mi permette di essere più a contatto con le persone. È esattamente ciò che mi mancava quando mi dedicavo solo alla meccanica. La maggior parte mi tratta con rispetto e alcuni sono addirittura contenti di essere serviti da una donna. Devo comunque sopportare commenti e battute. Se uno mi tratta in modo arrogante, mi sento sfidata e allora devo dimostrare ciò che sono in grado di fare. Ma è dovuto al mio carattere che è molto impulsivo, metre le due colleghe all’Ufficio della circolazione reagiscono diversamente. Per me un’auto è solo un mezzo di trasporto. È un oggetto che devo esaminare ogni giorno. Ma mi rendo subito conto se i clienti hanno una particolare sensibilità per il proprio veicolo e cerco di entrare in sintonia con loro. Per molti l’auto è come una compagna. Ci vuole dunque una buona dose di tatto soprattutto quando si deve criticare la loro quattro ruote. E in quel caso, in quanto donna, riesco a farlo meglio dei miei colleghi uomini. Con loro collaboro in modo costruttivo, ma all’inizio mi guardavano con occhi piuttosto critici. È normale: se un uomo lavora come maestro d’asilo, le madri all’inizio sono piuttosto scettiche. Le aspettative nei miei confronti sono state sempre più alte di quelle dei miei colleghi uomini. Ma per me conta la mia volontà di fare bene il mio lavoro. Per quanto riguarda la mia scelta si può dire che è stata influenzata geneticamente: mia madre voleva diventare pilota di gru, ma a quei tempi era impensabile. Ciò mi ha spinto a non mollare mai.

«

sono anche dei vantaggi: in determinati luoghi non ho dovuto svuotare io il camion, ma non ne approfitto: fintanto che posso, faccio tutto da sola. Inoltre le donne sono più pazienti degli uomini, una qualità che nella circolazione stradale ha effetti positivi. La capacità di fare manovra e parcheggiare non ha nulla a che fare con il sesso, ma con il carattere. Quando lavoro come camionista non so mai come si svolge la giornata. E ciò mi piace. Ciò che, invece, mi dà fastidio è la mancanza di rispetto sulla strada e nel fare manovra. Gli uomini al volante tendono a guidare troppo vicino ai veicoli che li precedono e mettono così in pericolo se stessi e gli altri utenti della strada. Vorrei proprio che la gente fosse più prudente sulla strada, anche quando ha la precedenza. In effetti, se mi costringono a frenare di colpo non va bene a nessuno.

«

Nicole Stucki come esperta dei collaudi esamina veicoli e conducenti ogni giorno.


presenta

Gio

5.7.

Ve

6.7.

Sa

7.7.

Me 11.7. Gio 12.7. Ve

13.7.

Sa 14.7. Do 15.7.

Ligabue Pino Daniele Billy Idol/Status Quo Gotthard Lovebugs Lenny Kravitz Trombone Shorty & Orleans Avenue Elton John & Band Herbert Grรถnemeyer Lila Bungalow Laura Pausini Marlon Roudette Unheilig Sunrise Avenue Special Guest

Special Guest

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Le panne sono online La statistica delle panne 2011 pubblicata dal TCS conferma l’affidabilità degli ultimi modelli. Ma, come in passato, la parte elettrica è la prima fonte di guai.

› Con tutta evidenza, i programmi di quali-

tà applicati dai costruttori automobilistici portano i loro frutti. Elaborata in collaborazione con l’automobil club tedesco ADAC, la statistica delle panne 2011 messa online dal TCS attesta la ritrovata affidabilità delle vetture. Questa tendenza delineatasi durante gli ultimi quattro anni è una caratteristica soprattutto dei nuovi modelli. Fondata su un’ampia banca dati, questa statistica si basa su 230 000 panne e 25 marche differenti. Prende in considerazio-

ne 92 modelli messi in circolazione tra il 2006 e il 2011, ciascuno dei quali immatricolato in almeno 10 000 unità sull’arco di un anno. La statistica cataloga le avarie puramente tecniche avvenute nei primi sei anni di servizio. Disavventure quali panne per mancanza di carburante, problemi di pneumatici o chiavi chiuse nell’abitacolo non sono conteggiate.

Elettricità sotto tensione | Con il 38% di avarie riguardanti la batteria, l’alterna-

Come prevenire i guasti Delle semplici precauzioni nell’uso consentono di mettersi al riparo da inconvenienti causati dalle panne e dalle loro onerose conseguenze. Ecco qualche consiglio del TCS: � Controllare regolarmente lo stato della batteria. Se si effettuano soprattutto tragitti brevi, l’alternatore non riesce a ricaricare sufficientemente la batteria. Si raccomanda di effettuare ogni tanto dei percorsi lunghi. � Rispettare gli intervalli di manutenzione (servizi, cinghia dentata ecc.) � Verificare regolarmente i livelli dei fluidi (oli, liquido di raffreddamento). � In caso di problema elettrico, rivolgersi a uno specialista. � In caso di pieno di carburante sbagliato (benzina al posto di diesel), non avviare mai il motore. � Procedere a un «test auto-occasione» in un centro tecnico del TCS. tg

tore e l’accensione, l’impianto elettrico resta la prima causa di panne (v. lista in basso). Il motivo risiede nella moltiplicazione degli elementi elettrici che mettono a dura prova la batteria. A tal proposito, la statistica ricalca da vicino le conseguenze dei sistemi start-stop, che sollecitano la batteria con frequenti ripartenze. In seconda posizione si trovano le panne riguardanti la gestione del motore. Un punto sensibile sui motori moderni, che fanno ampiamente ricorso all’elettronica e che richiedono spesso l’intervento di uno specialista dotato di un’apparecchiatura ad hoc. Attenzione anche a rispettare scrupolosamente gli intervalli di cambio della cinghia di trasmissione. Preziosa quando si compra un’occasione, la statistica delle panne menziona in dettaglio le avarie più frequenti costatate su ogni modello. La loro affidabilità è annotata per mezzo di simboli (da – – a ++). Una visita al sito Internet del TCS si rivela altamente istruttiva. MOH/TCS c+p

Info Touring La lista dettagliata delle panne che colpiscono 92 modelli è consultabile al sito Internet www.statistiche-dei-guasti.tcs.ch. Essa cataloga la frequenza delle avarie come pure i principali difetti dei diversi modelli censiti.

Tipo di panne

in %

Batteria, alternatore, accensione Servosterzo, freni, assi Gestione motore (problemi generali) Gestione motore (benzina) Motore (meccanica) Serrature, blocco accensione, antifurto Alimentazione del carburante (pompa, tubi, serbatoio, filtro) Raffreddamento, riscaldamento, climatiz. Transmissione, frizione, comando cambio Cavi elettrici, illuminazione Gestione motore (diesel) Impianto di scarico, catalizzatore, filtro antiparticolato Carrozzeria Dotazione interna, strumentazione

37,7 10,2 8,0 8,0 7,4 5,6 5,3 4,5 3,9 3,5 2,4

Mathias Wyssenbach

1,6 1,6 0,4

Come negli ultimi anni, le panne colpiscono molto l’impianto elettrico. Anche la gestione del motore pone problemi.


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speciale cabriolet | touring 9 | 18 maggio 2012

Roadster di razza con molte comodità La terza generazione della Mercedes-Benz SLK unisce sportività a uso quotidiano in un mix elegante. La roadster offre puro divertimento. Test della SLK 350 automatica. la terza edizione della SLK otticamente si riavvicina alla SLS. Che Mercedes voglia in questo modo sganciare la SLK dalla sua immagine di auto per le signore? Un sospetto che non è soltanto dovuto al nuovo design, bensì anche al motore aspirato di grossa cilindrata, che non lascia nulla a desiderare in fatto di prestazioni. Nonostante tutta la sua aggressività e sportività, la terza SLK è davvero affabile e vizia gli occupanti con un enorme comfort per una due posti: con il tetto chiuso la rumorosità è relativamente contenuta e le sospensioni, a seconda della taratura del telaio, possono essere più rigide o più morbide. Il tetto rigido si apre e si chiude in 20 secondi premendo un bottone. Una novità opzionale è l’innovativo tetto in vetro a trasparenza variabile. L’ambiente all’interno è comodo e diversi sistemi elettronici assistono il conducente. Nel complesso la Mercedes SLK è un compromesso riuscito: una roadster confortevole e maneggevole, che grazie alle sue prestazioni sportive e al design scolpito ha le qualità per piacere anche alla clientela maschile.

Potenza e dinamica | Il suo aspetto è decisamente più robusto e dominante rispetto alle versioni precedenti. Con un muso deciso, il lungo cofano proiettato in avanti e le luci LED caratterizzanti, la SLK emana dinamismo e potenza. Le fiancate sono dominate dalle prese d’aria e dalle due pronunciate linee laterali. Il posteriore è graziosamente arrotondato. L’abitacolo è allestito nella tradizione di Mercedes-Benz: molto cuoio, modanature e cuciture decorative di ottima fattura. Grazie ai numerosi optional di lusso, guidatore e passeggero si immergono nel benessere. Il sistema opzionale di riscaldamento della zona testa inserito nello schienale evita di avere freddo alle orecchie anche col tetto

aperto. Il riscaldamento dei sedili regala altresì il giusto tepore sia al pilota che al suo copilota. I sedili sportivi regolabili elettricamente sono inoltre ampi, ben rifiniti e consentono una seduta comoda anche ai passeggeri con le gambe lunghe. Con i suoi 335 litri di volume a tetto chiuso, il bagagliaio ha buone dimensioni. Grazie al tetto costruito in magnesio e fibre sintetiche per ridurne lo spessore, rimane sufficiente spazio per il bagaglio anche quando si viaggia con i capelli al vento. I vani portaoggetti sono numerosi, seppur piuttosto scomodi.

Potenti sonorità | Le prestazioni della roadster sono assolutamente convincenti, anche senza dover rinunciare al comfort: il motore V6 gira elegantemente e col tettuccio aperto offre spettacolari e profonde sonorità. Il frangivento è davvero molto efficiente e protegge bene contro le turbolenze. Con il tetto chiuso, la roadster si trasforma in coupé ed è utilizzabile anche in inverno. Unitamente alle sospensioni rigide ma as-

+ –

continua a pagina 15

Più o meno

foto Fabian Unternährer

› Sguardo più cattivo e spigoli accentuati:

Design dinamico, motore potente, cambio automatico a 7 rapporti ottimale, interni chic e di qualità, buona dotazione di sicurezza, grosso bagagliaio per una roadster, ideale per l’uso quotidiano, buon frangivento. Optional cari, dotazione di base striminzita, consumi elevati ad andatura sostenuta, strumenti primari poco leggibili, leva delle frecce e del regolatore di velocità troppo vicine, vani portaoggetti piccoli e poco pratici.

Volante multifunzionale ben visibile.


18 maggio 2012 | touring 9 | speciale cabriolet

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Il frontale della Mercedes SLK è accattivante e ricorda otticamente il modello SLS. La roadster appare sportiva ed aggressiva con gli spigoli accentuati.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»

Mercedes-Benz SLK 350 automatica

BMW Z4 SDrive35i DSG

Nissan 370Z 3.7 automatica

Porsche Boxster S 3.4 PDK

69 900.– 3498 225/306 370/3500 7,6 E2 71 1.15 11113 9/2012

75 610.– 2979 225/306 400/1300 9,01 G2 745 1.22 11113 10/20035

67 660.– 3696 241/328 363/5200 10,91 G2 766 1.25 13333 8/20106

82 840.– 3436 232/315 360/4500 8,01 F2 767 1.36 11333 8/20057

dati importatore 2 efficienza energetica importatore 3 costi manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 BMW Z4 2.5i Roadster 6 Nissan 370 Z Roadster aut. 7 Porsche Boxster 2.7 – tutte con tetto stoffa

1

Il posteriore della roadster è stato un po’ smussato. Bello!


nale i g i r o e n • Versio ma: solo 4,7 kg iu e • Peso p inio antiruggin m • In allu

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Termine di invio: 26 luglio 2012 fino ad esaurimento delle scorte (N. art. 90013.00) (N. art. 90013.10) (N art. 90013.11) (N art. 90013.11)

Cognome:

Nome:

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Indirizzo:

NAP/Luogo:

Tel.:

N. socio TCS:

Data:

Firma:

Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 058 827 50 25; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 058 827 35 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand, Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.


18 maggio 2012 | touring 9 | speciale cabriolet

continua da pagina 12

Scheda tecnica �

104 cm

passo 243 cm

130 cm �

cm 16 –1 98

lungh. 414 cm (larg. 181 cm)

larghezza interna: ant. 140 cm, post. – bagagliaio: 225–335 litri pneumatici: a. 225/40 R 18, p. 245/35 R 18 min. 225/45 R 17

VEICOLO PROVATO Mercedes SLK 350; 2 porte, 2 posti; 69 900 fr. (auto del test: 103 595 fr.) Gamma: dalla SLK 200 (49 900 fr.) alla SLK 55 AMG (99 900 fr.) Opzioni: pacchetto Sport AMG (da 4140 fr.), tetto in vetro con trasparenza variabile (3055 fr.), sistema multimedia (3960 fr.) Garanzia: 3 anni/100 000 km di fabbrica, 30 anni assistenza mobilità (condizioni); antiruggine: 30 anni (condizioni) Importatore: Mercedes-Benz Schweiz AG, 8952 Schlieren, www.mercedes-benz.ch DATI TECNICI Motore: 6 cilindri a benzina, 306 CV; trazione posteriore, cambio automatico a 7 rapporti Peso: 1645 kg (auto del test), totale ammissibile 1855 kg, carico rimorchiabile –

sorbenti, ciò rende la SLK adatta anche a lunghi viaggi. Mercedes si mostra purtroppo un po’ avara in fatto di dotazione per il comfort: sensori di parcheggio, climatizzatore automatico e riscaldamento della zona della testa potrebbero essere previsti di serie. Un po’ fastidioso il fatto che la leva delle frecce sia così vicina a quella del regolatore di velocità. In generale la dotazione di sicurezza con numerosi sistemi di assistenza è molto ampia.

Propulsore potente | Il V6 atmosferico gira bene ed è potente. Il cambio automatico è equilibrato rispetto al propulsore. Con il programma «Sport» l’innesto dei rapporti è più sportivo e grazie alle leve sul volante

è possibile azionare da sé il cambio. In modalità «Economy» le cambiate sono meno dinamiche e chi non esagera col pedale del gas può contenere i consumi sotto gli 8 litri. Ma chi può resistere al seducente sound del V6? Una guida scattante è però immediatamente punita con consumi elevati. Come ogni roadster, la SLK mostra un comportamento spontaneo e offre puro piacere di guida. L’ESP è ben calibrato e consente di affrontare le curve sportivamente. Premendo il tasto «Sport» opzionale la dinamica di guida risulta ancora più aggressiva, anche se aumentano i contraccolpi dovuti alle irregolarità della carreggiata. Infine, il pacchetto dinamico include anche lo sterzo diretto, molto preciso. In sintesi: telaio al top, motore potente, cambio automatico ben calibrato e freni efficienti.

L’abitacolo è molto prestigioso e lussuoso ed offre spazio a sufficienza. Il bagagliaio ha una dimensione corretta anche con il tetto aperto, anche se l’accessibilità ne risulta un po’ ridotta.

DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 5,9 s Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 3,1 s 80–120 km/h (in posizione D) 3,9 s Diametro di sterzata: 10,6 m Insonorizzazione: 60 km/h: 61 dBA 11133 120 km/h: 71 dBA 11133 11111 11133 11111

COSTI DEI SERVIZI Servizi gratuiti per 100000 km o 10 anni, poi: manutenzione (km/mese) ore

mano d’opera (fr.)

15 000/12 0,6 87.– 30 000/24 1,1 160.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 13,4 4802.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

fr./mese fissi variabili

Mercedes-Benz SLK 350 automatica in dettaglio

15 000 30 000

1,15 0,77

955.– 955.–

ABITACOLO 11112 Agli occupanti è offerto spazio a sufficienza ed anche il vano bagagli è adeguato. I materiali sono pregiati, così come le lavorazioni. Gli interni sono lussuosi. Il prezzo degli optional è di conseguenza elevato.

487.– 974.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Mercedes da 107 a 222 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

TCS 10,7 5,9 fabbrica 9,9 5,5 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 8,9 l/100 km serbatoio: 70 litri

7,6 7,1 179 g/km 159 g/km E

COMFORT 11113 Le sospensioni sono rigide, ma confortevoli. I sedili sportivi offrono un’ottima tenuta laterale e regalano il giusto tepore. La rumorosità è sorprendentemente ridotta. Aperta è apprezzata come roadster, mentre chiusa è atta all’uso invernale.

11333

autonomia 787 km

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

DOTAZIONE 11113 La lista degli optional è lunga ed i prezzi elevati. La versione di base è però ben equipaggiata, comunque in questa categoria di prezzo diversi accessori offerti in opzio-

Nadia Rambaldi

Check-up TCS

SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36,6 m Visibilità circolare Equipaggiamento

15

ne dovrebbero già far parte dell’equipaggiamento di serie. PRESTAZIONI 11112 Il potente V6 gira bene, con prestazioni impressionanti. Cambio automatico a 7 rapporti ben calibrato; la gestione dei cambi si modifica premendo un pulsante. COMPORTAMENTO 11113 Offre divertimento puro, senza compromessi. Il pacchetto dinamico opzionale offre prestazioni ancora più dinamiche, con una guida spontanea. Il preciso sterzo diretto, l’ottimo telaio e il propulsore potente sono una benedizione per i fan delle roadster. SICUREZZA 11111 La dotazione di sicurezza è completa e senza lacune. L’impianto frenante è molto efficace.


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speciale cabriolet | touring 9 | 18 maggio 2012

Un taglio nel tetto, un buco nel borsello I tagli di tetti in tela dei cabriolet non si possono semplicemente rammendare. Per scongiurare danni maggiori, si deve in genere sostituire il tettuccio. polate e lunotti opachi: le cabrio con qualche anno alle spalle sono confrontate con gli stessi problemi. Un semplice set di riparazione non esiste, e i tagli e i buchi nella stoffa non possono semplicemente venire rattoppati. In genere è necessario un nuovo tettuccio. Nella sottostante tabella comparativa del TCS si illustra quanto costa un tettuccio completamente nuovo oppure una nuova tela per dieci tipi di cabriolet. A seconda dei danni, è sufficiente sostituire il lunotto, le guarnizioni e la tiranteria della meccanica del tetto. Anche un nuovo parabrezza può fare miracoli, rendendo il viaggio in cabriolet di nuovo un godimento senza correnti d’aria e allungando perfino la stagione «scoperta».

Nel caso di cabrio vecchie o addirittura d’epoca, per cui non è più disponibile il tetto originale, si deve far fabbricare un nuovo tettuccio da un sellaio per auto. Confezionare un tetto in questo modo è impegnativo: è un lavoro che può durare una settimana e che costa sino a 15 000 fr. Su Internet si trovano tettucci in stoffa a buon mercato, ma non sono di buona qualità.

Cucire e sigillare | Un sellaio per auto non confeziona solo nuovi tettucci, ma può anche, ad esempio, ricucire e sigillare le cuciture allentate. Il tetto però in questo caso deve essere in ottimo stato, altrimenti non vale la pena. Inoltre è consigliabile sostituire l’intero tettuccio. A seconda del tipo di costruzione del tetto della cabrio, il sellaio è in grado anche di sostituire il lunotto,

GTÜ/Auto-Reporter.NET

› Tagli nella tela del tetto, guarnizioni scre-

Test comparativo TCS sui tettucci di dieci tipi di cabriolet

Marca/modello Capacità del bagagliaio (l) Tipo di tela, struttura

BMW Z4 245 Twillfast® RPC

BMW serie 3 290 Twillfast® RPC

Rivestimento del padiglione Sistema d’apertura elettrico/manuale Lunotto posteriore in vetro/plastica Set di manutenzione e d’impregnazione (fr.) Sostituzione completa del tetto (costo dei prezzi in fr. e mano d’opera in ore)

sì meccanico/elettrico vetro 76.– 4600.– (meccanico) 6537.– (elettrico) 3,25 ore (entrambi) 1897.–/6,4 ore

sì meccanico/elettrico vetro 76.– 6723.– (meccanico) 9588.– (elettrico) 1,9 ore (entrambi) 2773.–/7,75 ore

solo assieme alla sostituzione del tettuccio 70.–/0,25 ore

Sostituzione del tetto in tela

Sostituzione del lunotto Sostituzione delle guarnizioni delle porte Sostituzione delle guarnizioni tra il parabrezza e il tettuccio Sostituzione delle guarnizioni posteriori del tetto Sostituzione della tiranteria meccanica Sostituzione del frangivento

Porsche Boxster 240 Sonnenland® A5.0 cerato a caldo sì semi elettrico plastica/vetro1 21.– nessun tetto completo

sì elettrico vetro 44.– nessun tetto completo

2756.–/3,2 ore

4963.–/4,7 ore

solo assieme alla sostituzione del tettuccio 117.–/0,45 ore

solo assieme alla sostituzione del tettuccio 356.–/0,59 ore

solo assieme alla sostituzione del tettuccio 59.–/0,4 ore

370.–/1,0 ore

317.–/1,25 ore

214.–/0,6 ore

516.–/0,5 ore

85.–/0,25 ore 3066.–/6,5 ore (mecc.) 3089.–/6,9 ore (elettr.) 445.–/SL*

328.–/1,25 ore 2689.–/9,8 ore (mecc.) 3361.–/13,0 ore (elettr.) 600.–/0,1 ore

47.–/0,35 ore 197.–/0,7 ore 3808.–/5,17 ore (tirante- 5902.–/6,9 ore ria principale e laterale) 161.–/SL* 739.–/0,1 ore

finestra di vetro sulla Boxster dai modelli dell’anno 2003 * SL = nessun dato del fabbricante/importatore; a seconda del lavoro!

1

Audi A4 295 Sonnenland® A5.3


18 maggio 2012 | touring 9 | speciale cabriolet

sempre che sia disponibile singolarmente. Quando si sceglie un sellaio si raccomanda di chiarire da subito se può dimostrare di avere sufficiente esperienza in lavori sui tettucci. Alcuni sellai, infatti, sono solo specializzati in imbottiture. Comunque, nel caso di un taglio nella tela del tetto anche il sellaio più esperto non potrà fare nulla. A quel punto rimane solo la sostituzione della tela. La stoffa del tetto di un cabriolet è composta in genere di tre strati: quello più esterno è di acrile e acrile poliestere, in mezzo è di gomma spessa, mentre l’ultimo strato è rappresentato dalla stoffa che si vede nell’abitacolo (rivestimento del padiglione). I modelli più costosi sono provvisti anche di uno strato isolante. I piccoli fori nello strato più esterno possono eventualmente venire incollati. Se invece si tenta di riparare un taglio nel tetto, si provoca sempre un irrigidimento e un ispessimento della stoffa. L’effetto è che poi il tettuccio non si può più ripiegare né aprire in modo corretto, provocando così danni onerosi come dei segni di sfregamento sulla stoffa e l’incurvamento dei tiranti. Nel peggiore dei casi si può addirittura spaccare il lunotto in seguito alle tensioni nella struttura. Se il tetto è semplicemente macchiato, il sellaio può colorarlo di nuovo. Per evitare comunque che si formino delle macchie, si

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consiglia di pulire regolarmente il tetto. Tanto più i depositi di sporco rimangono sul tetto, tanto più è difficile eliminarli. Insetti, sale, catrame, escrementi d’uccello, resina degli alberi devono dunque venire eliminati subito. Per farlo in modo efficace basta usare sapone per le mani e tanta acqua. In seguito il tetto dovrà rimanere chiuso sino a che si asciuga completamente. Le guarnizioni in gomma dovrebbero venire trattate ogni tanto con uno spray al silicone, in modo che rimangano elastiche. In più, i binari di scorrimento e lo scolo dell’acqua devono essere liberati dallo sporco regolarmente.

Grasso lubrificante per i tiranti | I tetti in lamiera pieghevoli in due o tre parti in genere non esigono riparazioni. Se la meccanica si blocca e il tetto rimane aperto a metà, azionando la funzione d’emergenza si può richiuderlo. Proseguire il viaggio con un tetto mezzo aperto può provocare l’incurvamento del telaio. I difetti di questi tetti pieghevoli possono essere esaminati in garage per mezzo di apparecchi di diagnosi e poi riparati. Anche per questi tetti vale la pena di prendersi cura ogni tanto delle guarnizioni. Se le cerniere cigolano, allora viene buono un grasso lubrificante che aderisce bene ed è resistente agli sbalzi di temperatura. nr/TCS c+p

Il modo migliore per lavare il tettuccio di tela di una cabrio è a mano con molta acqua.

Volvo C70 Cabrio 262 Sonnenland® A5.3

Opel Astra 330 Twillfast® II

Mini Cooper One 130–305 Sonnenland® A5B-HT

Citroën C3 Pluriel 250 nessun dato

Ford StreetKa 195 Twillfast® MC

Smart Fortwo 135 LandmarkTM

sì elettrico plastica 67.– 9558.–/5,2 ore

sì elettrico vetro no 8839.–/6,3 ore

sì elettrico vetro 76.– 5803.–/2,6 ore

no elettrico vetro no 6166.–/4,0 ore

no manuale vetro no 5460.–/SL*

no semi elettrico plastica 23.– nessun tetto completo

3629.–/2,8 ore

6400.–/3,5 ore

2073.–/5,2 ore

solo tetto completo

2878.–/SL*

solo assieme alla sostituzione del tettuccio 313.–/0,7 ore

solo assieme alla sostituzione del tettuccio 116.–/0,35 ore

922.–/1,1 ore

601.–/SL*

46.–/0,2 ore

670.–/0,4 ore

solo assieme alla sostituzione del tettuccio 370.–/0,3 ore (per sinistra e destra) 73.–/0,4 ore

335.–/0,5 ore

253.–/0,8 ore

3 parti: 100.–; 90.–; 116.–/SL* 494.–/SL*

1454.–/0,9 ore (parte tettuccio post.), 1827.–/0,7 ore (tettuccio pieghevole ant.) solo assieme alla sostituzione del tettuccio 554.–/0,1 ore (per parte) 250.–/0,4 ore

395.–/0,8 ore 1080.–/5,2 ore

131.–/0,3 ore 9658.–/6,3 ore

118.–/0,35 ore 5975.–/7,65 ore

79.–/1,1 ore 16.–/0,8 ore

692.–/0,2 ore

823.–/0,1 ore

510.–/0,1 ore

60.–/0,2 ore

129.–/SL* non disponibile separatamente 188.–/SL*

250.–/0,2 ore 321.–/0,7 ore (per lato) 4.–/0,1 ore


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speciale cabriolet | touring 9 | 18 maggio 2012

Leggende USA per l’Europa Entrambe muscolose, belle, veloci, ma così diverse, incarnano la classica auto sportiva americana. Parliamo della Corvette Grand Sport e della Chevrolet Camaro.

› Sia subito chiaro: le due sportive ameri-

cane non sono comparabili. Entrambe le cabrio dispongono tuttavia del medesimo motore V8 da 6,2 l. La Chevrolet Camaro è la classica «muscle-car». Muscolosa e possente, in apparenza tranquilla ma potente quando se ne prende il volante. La Corvette Grand Sport al contrario è inarrestabile fin dal primo istante: un vero cavallo da corsa. Non la si guida, la si deve domare. Un compito non facile, ma che regala infinito piacere di guida.

La quinta generazione della Chevrolet Camaro ha un aspetto molto caratteristico e personale. La strumentazione dell’abitacolo, l’apparenza muscolosa, il muso a forma di «V» e gli ampi fianchi sono ispirati alla leggendaria Camaro del 1969. Il telaio con le sospensioni più precise consente andature elevate in curva, mantenendo un’ottima stabilità laterale, ma garantendo anche comfort. Le capote in tela di Camaro e Corvette si sganciano entrambe a mano e si aprono

elettricamente, premendo un pulsante. La Corvette Grand Sport, con la sua ampia carrozzeria, la carreggiata aumentata oltre al telaio da corsa, incarna la vera automobile sportiva americana. E mentre le prime generazioni erano rivolte principalmente al mercato statunitense, le Corvette numero 5 (1997–2004) e numero 6 (dal 2005) rivaleggiano con le autovetture sportive europee. In tutta Europa, già a partire dal 2010 la Corvette è venduta dai concessionari Chevrolet. Nadia Rambaldi

Un purosangue da corsa

Chevrolet Camaro L’arte automobilistica «made in the USA» non ha mezzi termini: chi viaggia su questa «muscle-car» attira l’attenzione. Le automobili che precedono si spostano sulla corsia di destra appena scorgono nel retrovisore lo sguardo cattivo della Camaro. Un’auto di culto per tipi duri: le sue spalle sono larghe 1,91 m, il suo peso forma è di 2003 kg. Piuttosto pesante, non consente agili manovre e i normali parcheggi sembrano subito davvero stretti. Anche l’accesso ai sedili posteriori richiede ai passeggeri qualche acrobazia. Tuttavia questo bullo si lascia guidare in modo piuttosto sportivo impegnando fisicamente il conducente. Il modello europeo è inoltre dotato di un telaio adattato: la Camaro risulta ben piantata sulla strada, sterza in modo deciso e grazie alla cilindrata di 6,2 l, dispone di una coppia eccezionale. Il motore V8 acusticamente è tutto sommato contenuto, ma quando si forza, può diventare davvero fragoroso e addirittura impressionante con la capote scoperta. Che piacere!

Corvette Grand Sport La leggendaria auto sportiva americana fa battere forte i cuori degli uomini. La Corvette si comporta in modo prepotente e catapulta conducente e passeggero in avanti in pochi secondi. Quasi come su un ottovolante! La sinfonia del motore V8, gli innesti del cambio, la coppia e la buona risposta di motore e telaio entusiasmano ogni fanatico delle auto sportive. Di nuove sospensioni sulla Grand Sport non c’è quasi traccia: la Corvette trasmette sempre brutalmente ogni minima sbavatura del fondo stradale. Del resto è un vero cavallo da corsa purosangue: originariamente, nel 1963, fu infatti costruita per le competizioni. Queste origini si percepiscono anche nella sesta generazione. Le prestazioni sono notevoli. La lavorazione dei materiali nell’abitacolo e la funzionalità del sistema di navigazione non è paragonabile con le auto sportive europee di pari categoria. Mentre l’aspetto esteriore della Corvette colpisce al primo sguardo, l’abitacolo nel tipico stile Chevrolet USA non convince per niente.

Positivo: moderna icona del design, buon comportamento, motore V8 potente e che gira bene, buon prezzo Negativo: peso, accessibilità posteriore, ingombro.

Positivo: prestazioni e sonorità del motore, comportamento, design, buon rapporto prezzo/qualità Negativo: sistema di navigazione, telaio rigido, materiali dell’abitacolo, larghezza.

Tecnica: cabriolet; 4 posti; lunghezza: 4,83 m; bagagliaio: 290/220 l; motore V8, 405 CV, 556 Nm a 4300 giri/min; cambio automatico a 6 rapporti; da 0 a 100 km/h in 5,4 s Consumo in prova: 12,6 l/100 km, autonomia di 571 km Prezzo: 56 990 fr. (Cabrio 6,2 V8 automatica).

Tecnica: cabriolet; 2 posti; lunghezza: 4,45 m; bagagliaio: 295/144 l; motore V8, 437 CV, 575 Nm a 4600 giri/min; cambio a sei marce; da 0 a 100 km/h in 4,7 Consumo in prova: 13,2 l/100 km, autonomia di 515 km Prezzo: 88 700 fr. (Grand Sport Cabriolet)

Gli ampi fianchi della Camaro ricordano il modello del 1969.

La Corvette Grand Sport con i suoi 1,92 m è relativamente larga.

foto Martin Zürcher, nr

Auto di culto per veri duri


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Pia Neuenschwander (guanti e foulard di Coup de Chapeau, Berna, cappellino cabriolet di KB Accessoires, Berna)

18 maggio 2012 | touring 9 | speciale cabriolet

Copricapo retrò oppure foulard? Entrambi offrono un bel look e proteggono testa e capelli dal vento e dal sole.

All’aria aperta con stile A chi vuole esibirsi al volante di un cabriolet, si consiglia di curare l’aspetto nei minimi particolari. L’abbigliamento può essere tanto alla moda quanto funzionale.

› Completamente esposto agli sguardi al-

trui, l’aspetto personale di chi è a bordo di una cabrio è di centrale importanza, ancor più del procedere del viaggio. Il sole e il vento, inoltre, danno l’occasione d’indossare accessori sciccosi, che invece sarebbero inutili se si viaggiasse con il tetto chiuso: foulard o scialle, occhiali da sole, cappellino e guanti. Chi vuole fare un’ottima impressione al volante del cabriolet deve combinare l’utile al bello… e farsi notare! «Quest’estate ci renderanno belli i colori accesi, quasi fosforescenti, ma anche i colori pastello», ci anticipa la consulente di stile Dagmar Simmen di «Color and Style». Inoltre, durante un viaggio in cabrio si raccomanda di combinare la funzionalità con l’estetica: «Il materiale non dovrebbe essere delicato, ma resistente al vento e dovrebbe sopportare anche qualche goccia d’acqua». Per proteggersi dal vento e dal sole, la consulente di stile raccomanda un foulard o uno scialle. L’importante è di allacciarlo bene e di non lasciarsi distrarre dalla stoffa che svolazza. Adottando la tecnica di allacciamento del modello Grace Kelly si riesce

a mantenere il controllo sulla capigliatura durante il viaggio con il tetto scoperto pur mantenendo un certo livello di eleganza: piegare semplicemente il foulard a triangolo e metterlo sulla testa con la punta all’indietro, poi incrociare le estremità sotto il mento e legarle dietro la nuca. «E, naturalmente, il look Grace Kelly si perfeziona con un velo di rossetto e occhialoni da sole», raccomanda Dagmar Simmen. E non si dimentichi che il colore del foulard dovrebbe intonarsi con il resto dell’abbigliamento e addirittura con la cabrio.

Cappellini da cabrio | Al giorno d’oggi, anche per gli uomini esiste un’ampia scelta di copricapo alla moda, che possono resistere alle correnti d’aria. Ma non ogni cappellino va bene a ogni testa: «Gli uomini con una testa rotonda dovrebbero scegliere un cappello con visiera o paraorecchie», ci spiega la consulente in stile. Per i visi spigolosi invece si consiglia un berretto di lana. E chi cerca qualcosa di speciale, può farsi confezionare dalla «KB Accessoires» un cappello su misura.

Da oltre 15 anni, Brigitte Keller e Stefan Billeter sono titolari di un negozio nel nucleo storico di Berna specializzato in cappelli per cabrio in delicata nappa e dagli svariati colori. Il cappello può essere di colore intonato agli interni o alla vernice dell’auto. «Sono una seconda pelle, sono belli e riparano dal vento e dal sole», spiega Brigitte Keller. I cappelli in pelle avvolgono la testa e le orecchie e vengono legati sotto il mento. L’imbottitura è di seta. Ricordano i tradizionali cappelli da aviatore degli anni che furono. Stando a Stefan Billeter, i cappelli raccolgono il favore sia delle donne che degli uomini: «Le donne – afferma Billeter – apprezzano soprattutto il fatto che la messa in piega rimane a posto». Su richiesta, si possono anche far cucire dei marchi, delle strisce, dei punti o anche bandiere nazionali. E dunque si è pronti per andare in passerella sulle quattro ruote senza tetto.

Nadia Rambaldi Info Touring www.color-and-style.ch, www.kb-accessoires.ch.


Grazie all’energia solare luce, anche dove non vi è alcun allacciamento elettrico! Lampada da terra solare con sensori di movimento Una nuova generazione di lampade solari con un’elevata potenza illuminante e una lunga durata • Ideale per illuminare passaggi in giardino, entrate, scale • Con due sensori di movimento a infrarossi passivi integrati (PIR) • Accensione automatica della luce in caso di movimento nella fascia di rilevamento (90°) • Sorgente luminosa: 10 LED bianchi superpotenti • Un LED emana una luce di orientamento (se non viene rilevato alcun movimento nella zona prevista) • 10 LED illuminano per ca. 15 secondi a ogni movimento • Con sensore di luce crepuscolare per un’accensione automatica al calare della notte • Grande pannello solare • Fino a 12 ore di illuminazione • Accumulatore ad alto rendimento straordinariamente performante 3600 mA • Design moderno in robusto alluminio • Fissaggio con viti in terreni duri o con appositi puntelli nell’erba • Altezza totale: 70 cm, testa della lampada 18 x 16 cm (L x P).

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18 maggio 2012 | touring 9 | speciale cabriolet

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Cabriolet per tutti i gusti Cittadine decappottabili, roadster impetuose, confortevoli stradiste o veicoli di prestigio: l’offerta di cabriolet comporta una vasta gamma. Bella sorpresa per questa stagione: i prezzi sono stabili o addirittura in forte calo per alcune marche. Marca (posti) Abarth 500C (4) Alfa Romeo Spider (2) Aston Martin Vantage Roadster (2) Aston Martin DB9/DBS Volante (2) Audi A3 Cabriolet (4) Audi TT/TTS (2) Audi A5/S5 (4) Audi R8 Spyder (2) Bentley Continental Cabriolet (2+2) BMW 1 Cabriolet (4) BMW 3 Cabriolet (4) BMW Z4 Roadster (2) BMW 6 Cabriolet (4) Caterham Seven (2) Chevrolet Camaro (4) Chevrolet Corvette C6 Cabriolet (2) Daihatsu Copen (2) Ferrari California (2+2) Ferrari 458 Italia (2)

potenza (CV) da 135 a 160 200 da 426 a 437 da 477 a 517 da 105 a 200 da 160 a 360 da 170 a 333 da 430 a 525 da 507 a 630 da 143 a 306 da 170 a 420 da 184 a 340 da 320 a 560 175 da 405 a 432 437 87 490 570

prezzo (franchi) da 31 190 a 36 690 fr. 49 900 fr. da 146 690 a 170 520 fr. da 225 830 a 316 840 fr. da 35 200 a 44 300 fr. da 44 450 a 91 400 fr. da 51 300 a 86 600 fr. da 166 600 a 217 100 fr. da 256 700 a 346 200 fr. da 43 800 a 66 300 fr. da 61 300 a 117 400 fr. da 57 800 a 86 700 fr. da 122 100 a 186 300 fr. da 54 500 a 64 000 fr. da 54 490 a 56 990 fr. 88 700 fr. 26 600 fr. 269 700 fr. 315 000 fr.

Marca (posti) Fiat 500C (4) Infiniti G37 Cabriolet (4) Jaguar XK/XKR (2+2) Lamborghini Gallardo Cabriolet (2) Lancia Flavia (4) Lexus IS250C (4) Lotus Elise (2) Maserati Gran Cabrio (2+2) Mazda MX-5 Roadster/Coupé Mercedes-Benz SLK Roadster (2) Mercedes-Benz E Cabriolet (4) Mercedes-Benz SL Roadster (2) Mercedes-Benz SLS (2) Mini Cabrio (4) Morgan (2) Nissan 370Z Roadster (2) Peugeot 207 CC (2+2) Peugeot 308 CC (4) Porsche Boxster (2) Porsche 911 Cabriolet (2+2) Renault Wind (2) Renault Mégane Coupé-Cabriolet (4) Rolls Royce Phantom Drophead (4) Smart Fortwo Cabriolet (2) Tesla (2) VW Golf Cabriolet (4) VW Eos (4) Volvo C70 Cabriolet (4) Wiesman (2)

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potenza (CV) da 69 a 100 320 da 385 a 550 da 560 a 570 175 208 da 136 a 220 440 da 126 a 160 da 184 a 422 da 170 (d) a 408 da 306 a 537 571 da 98 a 211 da 112 a 231 328 da 112 (d) a 156 da 120 a 200 da 265 a 315 da 350 a 400 102 da 130 a 180 460 da 54 (d) a 102 215 (elettr.) da 105 a 210 da 122 a 210 da 150 (d) a 230 da 343 a 555

prezzo (franchi) da 22 200 a 30 700 fr. 88 560 fr. da 143 900 a 189 300 fr. da 277 900 a 309 400 fr. 45 900 fr. da 72 300 a 78 300 fr. da 53 500 a 66 300 fr. 175 000 fr. da 34 120 a 43 300 fr. da 49 900 a 99 900 fr. da 66 300 a 101 900 fr. da 124 800 a 211 700 fr. 257 000 fr. da 29 000 a 47 100 fr. da 52 000 a 87 100 fr. da 58 790 a 64 390 fr. da 27 900 a 33 700 fr. da 37 500 a 48 000 fr. da 65 300 a 78 900 fr. da 135 100 a 153 000 fr. 23 900 fr. da 37 300 a 44 800 fr. 654 600 fr. da 20 000 a 32 000 fr. da 118 300 a 142 200 fr. da 35 000 a 47 550 fr. da 42 800 a 50 200 fr. da 56 200 a 66 500 fr. da 126 900 a 237 900 fr.

Martin Zürcher

con riserva di modifiche

Ogni appassionato di guida con il vento nei capelli trova ciò che fa al suo caso.


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viaggi e tempo libero | touring 9 | 18 maggio 2012

Nella regione di Phuket, un angolo sconosciuto nel sud della Thailandia: il lago artificiale di Cheow Larn dalle rocce bizzarre invita a fare il bagno.

Phuket vista con occhi diversi L’isola di Phuket nel sud della Thailandia offre molto più di un turismo di massa in un clima tropicale: in un attimo, chi ha voglia di attività o cerca tranquillità raggiunge oasi sconosciute immerse in una natura lussureggiante.

› L’aria calda e umida, il frinire dei grilli e il

cinguettio degli uccelli: è in questa cornice che, nelle confortevoli tende, si svegliano gli ospiti dell’Elephant Hills Tented Camps Resort di Surat Thani. Un ambiente che stride con certi centri turistici nella grande regione balneare di Phuket, che grazie al volo diretto dalla Svizzera (cfr. scheda) è molto apprezzata dagli svizzeri. La struttura alberghiera si trova nel Parco Naturale di Khao Sok che, stando alle indicazioni, «comprende al suo interno gli alberi più antichi di tutto il sudest asiatico». Durante un safari in canoa con guide locali gli ospiti possono entrare in contatto con un

ambiente simile a quello della giungla, dato che può capitare di vedere un serpente dondolarsi placidamente dal ramo di un albero. Nell’offerta è compresa anche una visita agli elefanti, inclusa la preparazione del cibo e l’insaponamento dei pachidermi, che in alcuni casi vengono ancora usati come animali da lavoro. «I turisti europei spesso non sanno quanto sia bella e variata la zona al di fuori dell’isola di Phuket», afferma Brett Thomson, assistente del direttore del campo. La guida inglese conduce il gruppo anche in un parco naturale sconosciuto: il lago di Cheow Larn. Con un viaggio d’una quarantina di minuti a

bordo di una rumorosa barca a motore, si è condotti attraverso una magnifica natura lacustre caratterizzata da bizzarre rocce di pietra calcarea. Dopo un trekking nella giungla, dove i grilli cantano in coro una sinfonia da spaccare i timpani, il pranzo è servito in un campo galleggiante sulla sponda del lago, anch’esso appartenente al resort sopra citato. Qui i manager stressati, ma anche le famiglie, possono rallentare il ritmo, sia oziando sia dedicandosi ad attività come la canoa o il nuoto.

Come se nulla fosse | Cambiamento di scena: ad un’ora di macchina a nord di questo quadretto idilliaco, si trova la nota località di Khao Lak, con la famosa spiaggia chilometrica di sabbia fine e le numerose infrastrutture alberghiere da sogno. Anche nel rinomato «Meridien», con i suoi maestosi giardini e la spiaggia tirata a lucido, ci si sente immersi in un’atmosfera straordinaria: il buffet della colazione è uno dei più ricchi del mondo. E un massaggio thai fa bene anche allo spirito. Ma pure gli individualisti trovano nella regione hotel belli e finanziariamente accessibili. Difficile immaginarsi questa zona paradisiaca quando nel 2004 migliaia di turisti


18 maggio 2012 | touring 9 | viaggi e tempo libero

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MYANMAR

foto Heinz W. Müller, Nicole Krättli, ald, carta TCS Visuell

Comportarsi con educazione in Thailandia

Surat Thani Khao Sok Khao Lak

THAILANDIA

Koh Yao

Phuket Krabi 50 km

MALESIA

Una vacanza dalle scoperte variegate nella regione di Phuket: il lavaggio degli elefanti, la danza tradizionale sulla spiaggia e scene di vita d’altri tempi in campagna, poco lontano da Phuket.

vennero colti di sorpresa dallo tsunami. Per lo meno chi viene da fuori oggi non nota più nulla di quella catastrofe. Alcuni ospiti, tuttavia, sono un po’ irrequieti durante la notte, ma per fortuna adesso tutta la regione dispone di un sistema di allarme tsunami. Una gita quasi obbligatoria è quella a bordo del «Long Tail Boat» partendo da Phang Nga, attraverso un paesaggio naturale nella baia a nordest di Phuket. Costeggiando foreste di mangrovie e formazioni rocciose che spuntano dall’acqua, si procede in direzione di Ko Tapu: la caratteristica formazione rocciosa era servita da sfondo nel film di James Bond «L’uomo dalla pistola d’oro».

Koh Yao | Non lontano da questa cornice cinematografica dal gusto romantico si trova il Paradise Koh Yao Resort sull’omonima isola raggiungibile solo in battello. Anche in questo albergo, come in tanti altri della regione, lo scettro è in mano ad uno svizzero, in questo caso l’appenzellese Josef H. Raess. «Qui gli svizzeri tornano spesso», afferma con orgoglio. La struttura è costituita di ville o camere arredate con eleganza, e in parte con una vista meravigliosa sulla baia. Nonostante la bassa marea che non permette di fare il bagno, è un luogo in cui trascorrere dei

bei momenti di relax. Naturalmente, anche in tante altre zone dell’isola si trovano dei bellissimi posti in cui pernottare. E nei dintorni ci sono anche altri paradisi naturali, come ad esempio la regione di Krabi. Ed è un vero piacere partire alla sua scoperta.

Heinz W. Müller

Da sapere Viaggio: pratici voli diretti di Edelweiss (www.edelweissair.ch) da Zurigo a Phuket (fine ottobre–aprile; si prenoti per tempo). Si può combinare con voli Swiss su Bangkok. Clima: tropicale, stagione secca e non così calda da dicembre ad aprile. Lo spray anti zanzare è disponibile anche sul posto. Hotel: Amari Vogue Resort Krabi (www.amari.com/vogue). Indigo Pearl Phuket (www.indigopearl.com), con architettura straordinaria. Radisson Blu Plaza Resort Phuket Panwa Beach (www.radissonblu.com/ resort-phuket). Ulteriori informazioni sulla Thailandia: www.tourismthailand.ch. Prenotazioni: www.viaggi-tcs. ch (viaggi > mare & sole). hwm

«Nel Paese che vi ospita ci si comporta da ospite»: è la regola a cui si attiene Beat Schwager (61 anni), uno svizzero espatriato nel 1989 a Phuket, e che consiglia a tutti i viaggiatori. Pasticciere di professione, è partito alla scoperta del mondo. In Inghilterra ha conosciuto la moglie, una sino-thailandese, che rappresenta anche la ragione del suo trasferimento in Asia. Beat Schwager conosce la Thailandia come le sue tasche e ha anche pubblicato una guida piena di consigli. «È un Paese straordinario con un bel paesaggio, ma – afferma – si devono seguire determinate regole di comportamento». In generale, ci si deve vestire in modo appropriato e si devono rispettare determinate regole di cortesia. In quanto membro fondatore ed ex presidente della Swiss Society Phuket, a cui si rivolgono spesso gli svizzeri che hanno cercato il paradiso a Phuket ma poi hanno fallito, Schwager sottolinea: «Gli europei sono troppo spesso dei creduloni». Molte donne thailandesi, che fanno girare la testa a molti svizzeri, cercano prima di tutto qualcuno che le mantenga. Naturalmente Beat Schwager, padre di due figli ormai adulti, non può che lodare il sud della Thailandia. Secondo lui, anche per i turisti del «tutto compreso» vale la pena scoprire il resto della regione durante il loro soggiorno. Attualmente sono di moda l’eco turismo e la visita di un’isola dopo l’altra, ci conferma Schwager, che conosce ogni angolo anche della città di Phuket e che può dunque mostrare ai visitatori in mezzo alla città delle vie con case in stile coloniale e il magnifico ristorante «Blue Elephant» in una dimora padronale dei tempi che furono. Beat Schwager possiede anche una propria struttura di vacanza per chi cerca la quiete. Informazioni: www.villasantikaphuket.com. hwm

Beat Schwager conosce la regione di Phuket come le proprie tasche.


Vacanze in Italia Adriatico

Adriatico

Riviera Ligure

Abbruzzo

Laghi Italiani


18 maggio 2012 | touring 9 | viaggi e tempo libero

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il consulente di viaggio Urs-Peter Inderbitzin

ald

Ferie più corte per cambiamento del volo

All’Europa Park di Rust la nuova attrazione si chiama «Wodan», la montagna russa di legno.

L’ottovolante che mozza il fiato All’Europa Park ha preso il via la stagione. L’attrazione principale è la nuova montagna russa di legno «Wodan». Ma non è l’unica novità che vi attende a Rust.

› L’avventura comincia già facendo la coda.

Le note di musica celtica fanno da colonna sonora lungo un dedalo di corridoi interrotti da grotte e cunicoli addobbati con simboli vichinghi, soffitti tremanti e vapori mistici. E tengono in massima allerta tutti i sensi, che già pregustano la corsa mozzafiato: «Wodan – Timbur Coaster» si chiama la nuova montagna russa tutta di legno, con la quale l’Europa Park di Rust, in Germania, a fine marzo ha aperto i battenti per questa nuova stagione. Sfrecciando ad oltre 100 chilometri orari, i visitatori urlano a squarciagola con le braccia al vento sulla pista lunga 1050 metri e posta ad un’altezza di 40 metri. Adesso, chi è riuscito a superare la prova del «Wodan» sa che l’area tematica «Islanda» dell’Europa Park, in cui dal 2009 è in funzione il Blue Fire, ossia il megacoaster (un ottovolante a catapulta) migliore del mondo, si è arricchita di un’ulteriore attrazione che fornisce emozioni straordinarie.

Fedeltà svizzera | È proprio con questo tipo di offerte che anche quest’anno il parco d’attrazioni tedesco vuole fare centro. Da anni la famiglia Mack riesce ad attirare folle di visitatori. Il risultato: il numero degli ospiti è in aumento costante. Nel 2011 ne sono stati

registrati oltre quattro milioni. «Siamo particolarmente orgogliosi del fatto che ormai l’80% dei visitatori ritornano da noi», afferma Volker Klaiber, responsabile della comunicazione all’Europa Park. Con oltre 800 000 persone, che corrisponde al 20% di tutti gli ingressi, gli svizzeri sono gli ospiti stranieri più fedeli, seguiti dai francesi (18%). Dal canto suo, il direttore generale del parco divertimenti, Roland Mack, ammette di essere un «fan» della Svizzera e di coltivare numerose amicizie oltre confine. Come ad esempio DJ Bobo, al quale è stata affidata la voce del caprone «Böckli» nel film d’animazione in 4D «Il segreto del castello Balthasar» che quest’anno viene mostrato all’Europa Park.

Nuovo hotel | Anche nel settore alberghiero l’Europa Park sta primeggiando. Il 12 luglio, esattamente 37 anni dopo l’inaugurazione del complesso, apre i battenti il «Bell Rock» il quinto albergo del parco. Il numero dei letti sale così di colpo di 1000 unità raggiungendo quota 4500. All’Europa Park non mancano nemmeno le possibilità di rilassamento dopo un viaggio a tutta velocità sul «Wodan».

Chi prenota i giorni più belli dell’anno, sovente si assicura che gli orari dei voli siano tali da poter trascorrere il maggior tempo possibile nella località di vacanza. In particolare per quanto riguarda le ferie in Europa, dare un’occhiata agli orari dei voli può valere la pena. Se il volo parte presto, infatti, è possibile essere a destinazione già verso mezzogiorno, guadagnando una mezza giornata di vacanza. Lo stesso discorso vale per il ritorno: è possibile, se il volo parte soltanto verso sera, godersi una mezza giornata in più in spiaggia. È seccante quindi, quando questi calcoli vengono resi vani da un cambiamento dei piani di volo e non è possibile modificare la prenotazione o annullare il contratto per ragioni di tempo (cambiamento dell’ultima ora) o giuridiche. Nei viaggi organizzati, come si riservano gli operatori turistici nelle condizioni generali del contratto, i cambiamenti degli orari di volo sono ammessi. La giurisprudenza riconosce tendenzialmente che il giorno dell’andata e del ritorno sono destinati unicamente allo spostamento e non alla vacanza. Tuttavia, chi acquista un viaggio organizzato non è tenuto ad accettare qualsiasi cambiamento. I giudici tedeschi hanno, per esempio, sancito che in caso di significative modifiche degli orari di volo – ad esempio un volo di andata la sera tardi anziché la mattina presto o il ritorno la mattina presto anziché la sera tardi – si abbia diritto al rimborso di parte dei costi di viaggio (ad esempio la metà dei costi dell’ultimo giorno di vacanza). Motivo: con la riduzione della durata del viaggio, le legittime attese del turista sono state colpite in misura importante. In Svizzera sinora – a quanto è dato sapere – non sono ancora state pronunciate sentenze analoghe, ma alcuni operatori turistici si sono già dimostrati compiacenti e in caso di forti cambiamenti degli orari di volo, hanno riconosciuto un indennizzo di minima entità.

Robert Wildi Info Touring www.europapark.de

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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viaggi e tempo libero | touring 9 | 18 maggio 2012

Il Piemonte visto con occhi bernesi Alba, Asti e Barolo sono mete conosciute dagli svizzeri. Ma cosa ne è di Monforte d’Alba, Mondovì o Cuneo? I coniugi bernesi Verena e Mauro Balliana danno qualche consiglio agli amanti del vino e della buona tavola.

› Gli antipasti misti, il coniglio in salmì e la

torta al cioccolato sono gli assi nella manica della trattoria «La Coccinella». I padroni sono tre fratelli molto allegri e socievoli. Non ci sono molte decorazioni, ma i prodotti serviti sul tavolo di legno sono freschi e preparati in modo raffinato. E i prezzi delle pietanze sono attrattivi, così come quelli dei vini. Cucine e cantine come queste a Serravalle nelle Langhe sono spesso il motivo scatenante per un viaggio in Piemonte.

Vista magnifica | Ed è proprio questo il

Un sacco di sorprese | Monforte d’Alba, così come molti altri paesini collinari, negli ultimi anni si è lustrato a nuovo. Una piazza centrale, viuzze strette, e la chiesa attorno alla quale in estate viene organizzato un festival jazz e altri eventi culturali. Panetteria, macelleria e il piccolo bar sono punti d’incontro molto frequentati, ma non troppo dato che gli offerenti di viaggi low cost non hanno Monforte d’Alba sulla lista delle destinazioni, forse perché troppo poco lucrativa. Una gita alla chiesa meta di pellegrini nella vicina Vicoforte vale la pena perché il luogo di culto è ornato con la cupola ellittica più grande del mondo. Da visitare, inoltre, anche il monastero cistercense situato accanto a un grande chiostro rinascimentale. Chi vuole prendersela comoda può anche affittare una camera. Alba e Barolo in provincia di Cuneo sono i principali richiami turistici, ma il capoluogo è Cuneo. Il nome della città è dovuto

foto Bü, wi, ald

motivo che ha spinto i bernesi Verena e Mauro Balliana a trasferirsi in Piemonte e a porsi come obiettivo di far scoprire la regione sia a principianti che agli intenditori

del buongusto. Entrambi viaggiano da 30 anni in Piemonte e da un paio d’anni hanno realizzato un sogno. Il loro casale ristrutturato posto su una collina accanto a Monforte d’Alba, con due appartamenti arredati con gusto, è una dimora eccellente. «I nostri appartamenti devono ispirare gli ospiti a rimanere qui più a lungo e ad immergersi nell’ambiente locale», spiega Verena Balliana. Accanto a lei, il marito Mauro d’origine friulana, l’aiuta soprattutto per quanto riguarda il dolce nettare. Oltre 30 anni fa, fu infatti tra i fondatori del club enologico bernese La Barrique. In Piemonte, Mauro ha continuato a coltivare la sua passione grazie a molti viticoltori locali che oggi appartengono alla sua ampia cerchia di amici.

Il bernese organizza volentieri degustazioni e rende possibile ai suoi ospiti di gettare uno sguardo ravvicinato sul lavoro del viticoltore (v. articolo separato). E se ci fosse bisogno di chiarimenti durante la chiacchierata con i viticoltori Ferdinando Principiano o Aldo Vajra, Mauro interviene nel discorso in modo discreto ed elegante.

Verena e Mauro Balliana davanti alla piscina e ai pendii coltivati a viti. Sullo sfondo, come dipinta sulla collina, s’intravede la pittoresca Monforte d’Alba.


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alla sua forma geometrica incastonata su un altipiano. Le vie del nucleo sono costeggiate da portici. Degna di visita l’enorme Piazza Galimberti, dove ogni sabato il mercato diventa un punto d’incontro per gli abitanti della regione circostante. In un angolo si trova il Caffè Arione che vende i migliori «cuneese», che sono prelibatezze al cioccolato in parte anche con il ripieno di rum, un dolce assaggiato persino da Ernest Hemingway durante un suo soggiorno nel 1954. Da non perdere anche Mondovì, situata su una collina come se fosse accomodata su un trono. Il visitatore può viaggiare a bordo di una funicolare sino alla parte superiore della città, Mondovì Piazza. Le chiese e le viuzze sono intrise di italianità. Una buona dose di sano umorismo e di fine arte culinaria vengono celebrate da Antonio Letto nella sua, non tipica, trattoria «Ezzelino», con vista sul paesaggio circostante.

Christian Bützberger

Da sapere Viaggio: in Piemonte è meglio andare in auto che con il treno, dato che è una regione collinare e che i mezzi di trasporto pubblici sono ancora da potenziare. Ristoranti: Trattoria La Coccinella, www.trattoriacoccinella.com; Trattoria Ezzelino, www.trattoriaezzelino.com; Ristorante Il Centro (1 stella Michelin con un ottimo rapporto qualità/prezzo), www.ristoranteilcentro.com. Appartamenti di vacanza: Milleluci, Borgo Rinaldi 43, 12065 Monforte d’Alba e Mettlengässli 28, 3074 Muri, telefono 031 332 97 88, 076 321 97 88, www. milleluci.ch, info@milleluci.ch. Bü

Anche solo guardando questa immagine da cartolina di Mondovì Piazza, il visitatore percepisce il gusto dell’Italia. Due classici di Cuneo: la Torre Civica e i portici.

Vini del Piemonte: dal Riesling al Barolo Chinato vitigno coltivato soprattutto sulle colline di Tortona, nel sud-est del Roero Arneis, Barbera, Barbaresco e Barolo: vini che sono diventati Piemonte. Principiano padroneggia il suo mestiere e per il suo Barolo sinonimo di Piemonte. Ma che in questa regione ci siano anche preliRavera 2007 ha ottenuto i «tre bicchieri», massimo riconoscimento batezze enologiche meno note, lo dimostrano le degustazioni presso della guida dei vini italiani del Gambero Rosso. tre diversi viticoltori. Uno dei vini rossi di punta di Conterno Fantino Che il Riesling non prosperi solamente a Monforte d’Alba (www.conternofantino.it) nelle regioni di Wachau oppure in Alsazia, è il suo Langhe Rosso «Monprà», un assemè ben dimostrato da Milena e Aldo Vajra blaggio di uve Nebbiolo e Barbera. Una (www.barolodibarolo.com) a Barolo. Infatti, scoperta si rivela il Barolo Chinato, vino da questo bianco delicato è prodotto qui fin aperitivo e da dessert, che contiene oltre dal 1984 e arriva sul mercato con la deno50 erbe. La ricetta è stata inventata nel minazione «Langhe Bianco». Altrettanto 1895 dal farmacista Giuseppe Cappellano convince il «Kyè» di uve Freisa associate a di Serralunga d’Alba: Barolo, corteccia di grappoli di Nebbiolo. Ne vengono riempite chinino ed erbe speciali. appena 7000 bottiglie. Tra due anni il giovane viticoltore FerdiMilena Vajra ci tiene a dissociarsi dai nando Principiano di Monforte d’Alba (www. vini barricati: «Noi produciamo vino, non leferdinandoprincipiano.it) presenterà un algno», questa la sua netta opinione. tro pregiato nettare piemontese, come egli Peter Widmer stesso ci confessa: il bianco Timorasso, un Milena Vajra della cantina G.D. Vajra a Barolo.


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La foresta delle foreste A sentir nominare la Foresta bavarese, tutti pensano al suo Parco Nazionale con linci ed orsi. Ma non è tutto: un diversivo è garantito da musei, usi e costumi e attività sportive.

› Non appena si scende dal trenino regionale

«Waldbahn» alla stazione tedesca di Bayerisch Eisenstein, sul confine con la Repubblica Ceca, si guarda verso il Grosser Arber e, improvvisamente, si realizza che è qui che dal 1976 si disputano le gare di Coppa del Mondo di sci di Zwiesel, tra le cui vincitrici troneggiano nomi come Maria Walliser, Erika Hess e Corinne Schmidhauser. Con 1456 metri, il Grosser Arber, immerso nel Parco Naturale della Foresta bavarese, è la vetta più alta della selva al confine tra Boemia e Baviera. Dalla sua cima i visitatori possono godersi la fantastica vista sulla Foresta bavarese e la confinante Selva Boema così come sulla pianura del Danubio tra Ratisbona e Passavia. L’«ArberLand», di cui una parte era già stata messa sotto protezione nel 1939, è diventata una destinazione di richiamo per gite e ferie per famiglie, escursionisti, ciclisti e per chi ama la natura, grazie alla bellezza della flora e della fauna che attornia il Grosser Arber con cascate, paludi, laghi dell’epoca glaciale, il Parco Nazionale della Foresta bavarese, la «Strada del vetro» (Glasstrasse), i Biergarten all’ombra dei platani, numerosi ristoranti e hotel accoglienti, così come una rete di ben 300 km di sentieri marcati, quasi 200 km di percorsi ciclabili e 80 km di piste di fondo.

mo che è installato per metà sul versante della stazione di confine Bayerisch Eisenstein che appartiene dalla Repubblica Ceca e per l’altra metà sulla parte che appartiene alla Baviera. Da qui si raggiunge Pilsen verso nord, con la ferrovia ceca, o in direzione sud, in auto o sul trenino regionale Waldbahn, il Centro per i visitatori del Parco Nazionale a Falkenstein. Poi si prosegue sulla «Strada del vetro» passando da Zwiesel sino a Frauenau, il «cuore di vetro» della Foresta bavarese. Con

i suoi innumerevoli laboratori artistici per la produzione del vetro e il rinomato Museo del vetro, Frauenau è di sicuro il centro più vitale della cultura secolare del vetro nella regione. Render fertile questa eredità, presentarla in modo attrattivo per il pubblico e riconoscere oltre che sfruttare le potenzialità future della tradizione del vetro, sono gli obiettivi del Museo e dei Giardini di vetro di Frauenau, dove una passeggiata si trasforma in un viaggio in un mondo fantastico.

Bruno Bernhard

La Strada del vetro | Informazioni dettagliate concernenti il Parco Nazionale della Foresta bavarese, così come il Parco Nazionale Sumava oltre il confine, si possono ottenere all’Ufficio informazioni bavarese-boe-

Viaggio: con l’auto via Lindau e Monaco verso Ratisbona e Passavia. Con il treno da Zurigo via Monaco sino a Ratisbona. Da Ratisbona con l’ICE verso Plattling, cambiare per Bayerisch Eisenstein o Zwiesel www.ffs.ch, www.bahn.de. In giro gratis: con il biglietto BayerwaldTicket o la carta Nationalpark-Card con la dicitura GUTi-Logo si viaggia gratuitamente nella zona tariffaria del Bayerwald-Ticket con bus e treno, www.bayerwaldticket.com. Ulteriori indirizzi: www.germany.travel, www.bayerischeisenstein.de, www.arber.de, www.nationalpark-bayerischer-wald.de. bb

foto ald

Da sapere

In alto: una vista fantastica sulla cittadina di Bayerisch Eisenstein e la Selva Boema. In basso: il romantico laghetto di Arbersee è un’apprezzata meta di escursioni per giovani e anziani.


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«Poc a poc» su Minorca La piccola isola delle Baleari è la destinazione di vacanza perfetta per chiunque desideri lasciarsi alle spalle lo stress. Vi si promette attività e buona cucina.

› La

frenesia non appartiene a Minorca. «Poc a poc» («passo dopo passo» oppure «sempre con calma») è il motto di queste parti, che rappresenta anche il lento scorrere della vita d’ogni giorno. Coloro che si immaginano Minorca come una copia in miniatura dell’isola sorella di Maiorca, rimarrà sorpreso positivamente o, forse, anche deluso. Nel 1993 l’Unesco ha inserito Minorca tra le riserve della biosfera. I 216 chilometri di coste di questa isola delle Baleari offrono scogliere a picco e spiagge giallo ocra a settentrione, come pure dolci dune di sabbia bianca sul versante meridionale. I paesaggi di Minorca si lasciano scoprire a piedi, a cavallo oppure in bicicletta, lungo itinerari segnalati. Il territorio, nonostante un paio di colline – il Monte del Toro è la più alta con 357 metri –, appare piuttosto pianeggiante. L’isola è caratterizzata da prati rigogliosi, boschi di querce e pinete come pure da numerosi muretti di pietra.

Ciutadella e Mahón | Ciutadella si trova

Il bar dei pirati | Inevitabile la visita al bar «Cova d’en Xoroi». È situato sulla costa meridionale, ad un’altezza di 26 metri a strapiombo sul mare, all’interno di una grotta discosta vicino a Cala en Porter. Si dice che un pirata con un solo orecchio (xoroi) si sia nascosto in questa grotta dopo aver saccheggiato il paese delle sue bellezze, prima di fare una tragica fine giù dalle scogliere. La cucina isolana è impregnata di diverse influenze, fra le quali naturalmente quella del mare. I palati fini sanno che sul-

l’isola vengono servite le aragoste bollite nel particolarmente apprezzato piatto chiamato «caldereta de langostas». Perfino il Re di Spagna Juan Carlos arriva regolarmente sull’isola a bordo del suo veliero per assaggiare questa famosa specialità.

Bruno Bernhard

Da sapere Viaggio: a Minorca si arriva in aereo all’aeroporto internazionale di Mahón (voli da Zurigo via Maiorca con Air Berlin, da Berna-Belp con Helvetic ogni domenica da primavera all’autunno). In nave da Barcellona oppure da Palma di Maiorca verso i porti di Mahón e Ciutadella. Autovetture a noleggio: un’automobile a noleggio è l’ideale per scoprire l’isola, che fu occupata dagli inglesi tra il 1708 e il 1802. Informazioni: si consiglia di consultare i seguenti siti web: www.spain.info, www.illesbalear.es, www.menorca.net, www.ciutadella.org, www.helvetic.com oltre a www.aaretalreisen.ch. BB

foto Bruno Bernhard

all’estremo ovest di Minorca. Il centro storico con i suoi magnifici edifici e le strade

ricoperte da ciottoli offre un’atmosfera quasi medievale. Dal punto panoramico dietro il Municipio si gode una vista imponente sul porto, che si trova in una piccola baia ai piedi della città. Mahón, il capoluogo dell’isola, come Ciutadella conta circa 25 mila abitanti e si allunga per cinque chilometri su uno dei maggiori porti naturali del Mediterraneo. La città offre una grande zona di divertimento e tempo libero con molti ristoranti, bar e terrazze panoramiche. Naturalmente su Minorca ci sono anche confortevoli alberghi e una vita notturna con tutto il corredo del caso.

Il suggestivo porto naturale di Mahón. Il bar «Cova d’en Xoroi», situato a 26 metri a strapiombo sul mare. Scoscese scogliere e spiagge giallo ocra si trovano sulla costa settentrionale dell’isola.


Liguria


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Concorso Facebook di educazione stradale

Panorami mozzafiato accompagnano i cicloamatori durante tutto il percorso del Trittico.

Al Trittico si pedala… già iscritti? Come da tradizione, domenica 24 giugno è in programma il Trittico alpino ticinese, l’atteso appuntamento per gli appassionati della bicicletta. Una giornata su e giù per le montagne, tra passi e valli...

› E siamo arrivati alla 19.a edizione: il Trit-

tico alpino ticinese non perde il suo fascino. Giornata cicloturistica non competitiva che in vent’anni di storia è divenuta una classica imperdibile per gli amanti di questa disciplina. Il percorso si snoda tra splendidi panorami alpini partendo da Biasca e valicando il San Gottardo, l’Oberalp e il Lucomagno. Le vallate che si percorrono presentano scenari che rendono magica questa esperienza. Sul percorso sono presenti quattro punti di ristoro, tra i quali il noto Campeggio TCS di Disentis, oramai indicato da tutti i partecipanti come tappa obbligata per le leccornie regionali che sono offerte e per la bellezza del luogo in cui è situato. Certo che l’impegno fisico richiesto è notevole e per percorrere piacevolmente i 160 km con 3340 m di dislivello è necessario avere già un’adeguata preparazione. Dalla partenza di Biasca, domenica 24 giugno tra le ore 6 e le 9, fino all’arrivo di

nuovo a Biasca entro le 19, tutto è organizzato per non far mancare nulla ai ciclisti e rendere sicuro ed assistito l’intero loro viaggio sull’amata due ruote. La Ciclomotor con il suo veicolo, pattugliatori del TCS, motociclette e samaritani assisteranno i partecipanti lungo tutto il percorso. Importante è iscriversi anticipatamente così da evitare il pagamento di un supplemento di 10 franchi, richiesto alle nuove iscrizioni sul posto di partenza. Il pagamento potrà, poi, essere effettuato sul conto postale 69-6095-1 oppure in ogni caso il giorno della manifestazione prima della partenza. La quota di partecipazione è di 50 fr. I soci TCS usufruiscono dello sconto di 10 franchi, mentre i soci Junior o Cooldown di 20 fr. (presentando le relative tessere sociali). Tutti i partecipanti ricevono un omaggio. Allora… cosa aspettate a iscrivervi? Iscrizioni online tramite il sito della Sezione www.tcs-ticino.ch oppure per telefono allo 091 935 91 35. mor

I fans di Facebook della Sezione Ticino sono 3200. L’educazione stradale è un punto fondamentale nelle attività della Sezione. Quindi, si sono voluti unire questi due aspetti lanciando un concorso creativo: realizzare con il proprio telefonino o macchina fotografica un breve filmato sul tema della circolazione e i suoi pericoli. I fans di facebook sceglieranno, con il classico «Mi piace», i filmati da presentare alla giuria, la quale proclamerà le tre migliori proposte assegnando 1000 franchi al primo classificato, un buono per le due giornate di corsi due fasi al secondo e un corso per una giornata due fasi come terzo premio. Tutti i partecipanti riceveranno gadget e omaggi e i filmati presentati saranno pubblicati in rete. Maggiori informazioni e regolamento su www.tcs-ticino.ch.

Grigliata Momò d’inizio estate Il Gruppo TCS del Mendrisiotto organizza per venerdì 1 giugno 2012 dalle 19.00, presso la Locanda degli Eventi a Novazzano, una festa d’inizio estate con una ricca grigliata. L’iscrizione è necessaria e può essere effettuata allo 079 444 5 666 o per posta elettronica a tcs.mendrisiotto@bluemail.ch, entro e non oltre il 28 maggio 2012. La partecipazione, con bibite escluse, è di 30 fr. per persona e 20 fr. per i ragazzi fino a 14 anni. La manifestazione avrà luogo con qualsiasi tempo.


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club e soci | touring 9 | 18 maggio 2012

«Abbiamo esteso la competenza di ETI» Alcuni mesi fa il TCS ha riorganizzato le prestazioni del Libretto ETI inglobando ETI Med e TCS Ambulance. Il presidente del TCS Peter Goetschi stila un primo bilancio positivo e parla del futuro delle prestazioni ETI.

»

Da diversi mesi i titolari del Libretto ETI approfittano di ETI Med e TCS Ambulance, che bilancio trae?

Peter Goetschi*: È molto rallegrante. Il nostro obiettivo è stato raggiunto. Siamo nella posizione di offrire ai titolari ETI in Svizzera e all’estero un’assistenza completa. Grazie al partenariato con Alpine Air Ambulance (AAA), un’impresa svizzera che ha la sede a Zurigo nella quale abbiamo una partecipazione azionaria del 49%, e al nostro servizio medico ETI Med, oggi possiamo offrire aiuto con la stessa mano.

Non è che così facendo si risparmia sulle spalle dei soci?

No, al contrario. Al centro ci sono i pazienti e il loro trattamento ottimale. Il centro di competenza medico ETI Med chiarisce quali sono le misure migliori per loro. E ciò comprende il mezzo di trasporto migliore.

Funziona in modo eccellente. Abbiamo acquisito una competenza sui voli, che si rafforzerà ancora in futuro. Gli elicotteri e gli aerei appartengono al Touring Club Svizzero?

No, la flotta appartiene ad AAA oppure viene noleggiata. Grazie alla collaborazione con AAA abbiamo potuto esibire il colore giallo del nostro marchio, affinché i soci riconoscano subito chiaramente che il rimpatrio è una prestazione del TCS. Prima non era così, perché lavoravamo con diverse aziende di trasporto aereo. Dal novembre 2011, Alpine Air Ambulance opera nei rimpatri assieme al TCS. Ma c’è proprio bisogno di questa cooperazione con AAA?

Da quando esiste il Libretto ETI, cioè dal lontano 1958, abbiamo incaricato diverse ditte di trasporto aereo per i rimpatri sanitari. Grazie alla partecipazione in AAA possiamo avanzare direttamente le nostre richieste ed ampliare e ottimizzare il servizio a vantaggio dei soci. In questo modo siamo disponibili e responsabili per tutti i beneficiari ETI senza mediazioni.

«Il TCS non farà mai concessioni sulla qualità»

foto Felix Maurhofer

Alpine Air Ambulance è una parte importante in questa catena di servizi, come funziona questa collaborazione?

La nuova offerta è anche qualitativa?

I soci finora rimpatriati si sono tutti espressi positivamente, senza eccezioni, riguardo al trattamento e al rimpatrio. Il TCS non farà mai concessioni sulla qualità. Sull’intera catena di servizio lavora del personale sperimentato – dai piloti ai medici fino ai meccanici, che dispongono di tutte le licenze internazionali.

una flotta composta da due elicotteri, due autoambulanze, un jet ambulanza come pure di un Airbus A320 in caso di grandi avvenimenti. Se necessario, possiamo anche lavorare con altri partner. In questo modo siamo capaci di riportare a casa velocemente un gran numero di persone.

Il TCS è in grado di affrontare un evento straordinario?

Esistono piani per ampliare ulteriormente l’offerta?

Già in passato il TCS ha dimostrato che in presenza di eventi eccezionali, come ad esempio lo Tsunami, si può contare su di lui. Adesso abbiamo compiuto un ulteriore passo in avanti. La centrale d’intervento di AAA è raggiungibile 24 ore su 24; così possiamo reagire rapidamente ad ogni eventualità. Inoltre, AAA può appoggiarsi su

Il nostro compito e il nostro obiettivo è di offrire ai nostri soci le prestazioni migliori possibili. Riceviamo molti riscontri che ci dimostrano come i nostri trasporti sanitari siano molto richiesti. Organizziamo all’incirca 800 rimpatri all’anno. Inoltre, i nostri mezzi terrestri e aerei si completano in modo eccellente. Nessuna meraviglia che la


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Il presidente centrale del TCS Peter Goetschi stila un bilancio positivo del nuovo servizio TCS Ambulance.

creazione della TCS Ambulance abbia suscitato grande interesse anche tra i club partner stranieri, che in futuro potrebbe condurre ad un’ulteriore collaborazione. Ma chi paga la fattura per il rimpatrio di un socio che ha il Libretto ETI?

I costi per i rimpatri su mandato del TCS sono sempre assunti al 100% dal club, indipendentemente da chi ha effettuato il volo per conto del TCS. Il TCS offre il Libretto ETI da 54 anni, quanto è ampio il successo di questa assicurazione di viaggio?

Non è certo un caso che oltre 700 000 soci TCS siano titolari del Libretto ETI e che la tendenza sia in crescita. Alla centrale d’in-

«Siamo in grado in ogni momento di riportare a casa un beneficiario ETI» tervento ETI a Ginevra, notte e giorno 30 collaboratori trattano con grande competenza casi in tutto il mondo. Trattano oltre 100 000 richieste all’anno in tutte le lingue della Terra. I beneficiari ETI possono star certi che in caso di emergenza verrà fornito un aiuto personalizzato rapido e senza burocrazia. In tutte le crisi in cui sono stati coinvolti svizzeri, come a Luxor o per lo

Tsunami oppure in occasione dell’eruzione del vulcano islandese, siamo intervenuti ed eravamo presenti. Quali sono i fattori del successo?

Sicuramente la completa protezione di viaggio, che ora è stata ampliata con ETI Med e TCS Ambulance. In caso di eventi straordinari il titolare ETI può contare su di noi, perché siamo in grado in ogni momento di riportarlo a casa. Abbiamo acquisito molta esperienza e competenza nel settore dei viaggi, che possiamo e vogliamo utilizzare ancora al meglio a vantaggio dei nostri soci. Intervista: Felix Maurhofer

«

* Peter Goetschi, friburghese di 46 anni, è presidente centrale del TCS dal 1° gennaio 2012.


Miss & MisterTeenie Svizzera 2012 Iscrizione: Info e iscrizioni www.teeniecontest.ch Il contest giovanile per le qualità morali!

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hwm

18 maggio 2012 | touring 9 | club e soci

Alcune settimane prima dell’apertura, Clemens Stalder sul terreno del centro Derendingen dove si lavorava ancora alacremente.

Il sesto centro del TCS Alla fine della prossima settimana verrà aperto il nuovo centro di sicurezza stradale del TCS a Derendingen (SO). Sabato 26 maggio è invitato anche il pubblico.

› Il TCS è il numero uno in Svizzera nel cam-

po della formazione e del perfezionamento di guida. Con il suo sesto centro di sicurezza stradale della filiale del TCS Test & Training SA a Derendingen verrà colmata la lacuna nel Mittelland. Di questo si rallegra particolarmente il direttore del centro Clemens Stalder, anche perché la posizione vicino all’autostrada A1 nei pressi di Soletta è ottimale per attirare il massimo di partecipanti ai corsi. Questi finora dovevano ripiegare su altri centri di sicurezza stradale del TCS, sobbarcandosi tragitti a volte disagevoli.

A pieno regime | Stalder, che dal 1991 ha ricoperto numerosi incarichi al TCS, si rallegra enormemente per il nuovo compito: «Si tratta naturalmente di una nuova sfida per me. Ed essendo uno che lavora volentieri con la gente ed è appassionato di veicoli, questa nuova funzione è un lavoro da sogno», afferma Stalder. Tuttavia fino all’apertura ha ancora un sacco di cose da fare e il tasso d’adrenalina sale di giorno in giorno. In occasione dell’appuntamento con «Touring», poche settimane fa, i lavori conclusivi

per la pista e per l’elegante edificio multifunzionale, costruito secondo le norme «minergie», erano ancora a pieno ritmo. Come al solito, c’è bisogno ancora di un sostanzioso sprint finale, ma si può contare su professionisti che porteranno a termine i lavori in tempo.

Vasta offerta | Il nuovo centro di sicurezza stradale offre l’intero ventaglio della formazione: vi si impartiscono diversi corsi di perfezionamento per automobilisti e motociclisti e naturalmente la formazione in due fasi. Si aggiungono corsi per furgoni, camion, bus e autobus snodati. Sempre apprezzate saranno anche le esercitazioni tagliate su misura per le aziende. Saranno proposte anche manifestazioni individuali, su richiesta in combinazione con corsi di sicurezza o per divertimento, catering incluso. Buona copertura | La filiale del club Test & Training tcs SA ha cominciato la propria attività nel 2000 con la messa in servizio del centro Stockental vicino Thun. Più tardi sono seguiti Betzholz (ZH), Plantin (GE), Emmen

(LU) e Lignières (NE). Inoltre, molte sezioni del TCS organizzano propri corsi di formazione. hwm

Info Touring Per richieste al Centro di sicurezza stradale Derendingen, Längackerstrasse 1, 4552 Derendingen; tel. 058 827 15 00; www.derendingen.tcs.ch.

Porte aperte L’inaugurazione del Centro di sicurezza stradale Derendingen sarà celebrata sabato 26 maggio con una giornata delle porte aperte (dalle ore 9 alle 17). Oltre alla normale attività, direttamente sulla pista vi saranno corse in taxi e voli in elicottero. Nell’ambito di un concorso si potranno vincere buoni per corsi di guida. Il centro di sicurezza stradale si trova alla Längackerstrasse 1 a Derendingen (direzione Industrie Ost), vicino all’autostrada A1. Bus 5 dalla stazione di Soletta fino a «Freiheit». Altre info: www.test-e-trainingtcs.ch. hwm


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club e soci | touring 9 | 18 maggio 2012

Un servizio senza paragoni Alcuni soci si chiedono perché devono pagare la quota del TCS se il soccorso stradale è già incluso nell’assicurazione della loro auto. La risposta si chiama: Patrouille.

› Ogni tanto val la pena ricordarsi perché si

è diventati soci del Touring Club Svizzero, magari ricordando il suo servizio più sollecitato, ossia il soccorso stradale fornito dalla sua Patrouille in ogni angolo della Svizzera dopo aver chiamato il numero 0800 140 140. Il suo motto si può riassumere così: «Proseguire invece di rimorchiare». Infatti, nell’86% dei casi – dunque quasi 9 volte su 10 – gli «angeli gialli» riescono a risolvere la panne direttamente sul posto, consentendo al socio di proseguire il viaggio con la propria auto. E risparmiandogli

così ulteriore dispendio di nervi, tempo e denaro. Nel caso, però, che non si possa riparare il guasto sul posto, il socio TCS può scegliere di far trainare il veicolo in un vicino garage oppure di rimorchiarlo fino all’officina di fiducia. A questo punto, il socio può decidere di proseguire il viaggio con un altro mezzo (auto a noleggio o treno) che il TCS gli organizza prontamente.

Veri angeli | Va pure sottolineato che, contrariamente a molte assicurazioni commerciali, si ha diritto al soccorso stradale gra-

tuito della Patrouille TCS non solo in caso di panne, ma anche di incidente se il veicolo non è più nelle condizioni di proseguire. Inoltre, i nostri pattugliatori sono in grado di fornire i primi soccorsi, avendo tutti svolto la formazione di Samaritani. Se per caso il conducente non è nello stato di rimettersi al volante, viene riaccompagnato a casa assieme al veicolo e agli altri eventuali passeggeri. Il club fornisce un sostegno attivo perfino dopo un eventuale furto dell’auto del socio. Sempre coperte sono anche le panne «causate da sé», quali possono essere ad esempio quelle per la perdita delle chiavi dell’automobile oppure per un pieno di carburante sbagliato (diesel al posto di benzina o viceversa).

Super esperti | Un paragrafo a parte merita la formazione specialistica ricevuta dal personale della Patrouille. I pattugliatori del TCS, infatti, sono al vertice del settore per competenze tecniche su tutte le marche, i modelli e i tipi di propulsione, compresi i veicoli elettrici, ibridi o a gas. E se proprio uno dei nostri «angeli della strada» non dovesse farcela al primo colpo a capire la causa di una determinata panne, può contare sul supporto dei suoi colleghi dell’Helpdesk Tecnico di Schönbühl. Si tratta di una sorta di squadra di «angeli custodi» per ogni evenienza, composta da specialisti di prima categoria che possono a loro volta contare su una banca dati inesauribile, contenente le schede tecniche di migliaia di modelli – e relativi «punti deboli» – di tutte le marche del mondo. Affiliazione personale | Va, per finire, ricordata un’importante peculiarità del TCS rispetto a una normale assicurazione per veicoli a motore: l’affiliazione al club garantisce una copertura «personale» e non legata a un determinato veicolo o a una determinata targa. Questo vuol dire che il socio ha diritto ad essere soccorso dalla Patrouille TCS in caso di panne o incidente se si trova alla guida di qualsiasi auto privata, anche se di proprietà di terze persone. E ciò giorno e notte, 365 giorni l’anno, con ogni condizione climatica. ac

TCS

Se anche cambiare una ruota sgonfia diventa un problema… basta chiamare la Patrouille TCS.

Info Touring Tutti i dettagli sulle prestazioni garantite dalla Patrouille TCS su: www.tcs.ch > Assistenza > Patrouille TCS.


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Prezzi e prestazioni TCS

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Un rally alpino d’altri tempi

telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch TCS Societariato www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata TCS Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

Dal 6 al 10 giugno si svolge la terza edizione del rally automobilistico «Swiss Lakes Classic», di cui il Touring Club Svizzero è partner ufficiale. Si tratta di un giro a tappe dal carattere turistico-sportivo, riservato a oldtimer di prestigio costruite tra il 1930 e il 1975, attraverso paesaggi alpini e lacustri tra i più belli della Svizzera. Quest’anno la carovana di macchine storiche percorrerà circa 800 km da Montreux a Interlaken, con soste a Evian in Francia, Gstaad e Morat. Oltre a strade panoramiche come quelle dei passi del Grimsel, Novena, San Gottardo e Susten, il programma prevede una prova di regolarità sul circuito del TCS a Lignières (NE). Vi saranno anche appuntamenti mondani, tra cui un’escursione in battello sul Lago di Thun con cena a bordo e premiazione del concorso d’eleganza «Mademoiselle Swiss Lakes». Il programma dettagliato si può consultare al sito: www.swisslakesclassic.ch. ac

TCS Libretto ETI www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.– TCS Carta Aziendale www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica circolazione da Fr. 111.– TCS Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI TCS Protezione giuridica www.assista.ch TCS Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96.– Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.–

Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch TCS Velo Assistance. Con protezione giuridica, assistenza e casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* TCS Moto Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carte di credito TCS TCS MasterCard Gold TCS MasterCard TCS MasterCard Load&Go TCS MasterCard COOLDOWN CLUB

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Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-e-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch Corsi obbligatori per la licenza di condurre. TCS Viaggi www.viaggi-tcs.ch TCS Viaggi 0844 888 333 TCS Camping www.campingtcs.ch 058 827 25 20 TCS Hotels Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago tcs www.bici.tcs.ch

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TCS Assicurazione auto www.tcs-assicurazione-auto.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800

Nei centri Test&Training TCS

Stage per autisti professionisti Dal 1° settembre 2009, chi effettua professionalmente trasporti di persone o merci, oltre alla licenza di condurre deve essere titolare di un apposito certificato di abilità e deve seguire una formazione continua regolare. I centri Test&Training TCS sparsi in tutta la Svizzera propongono regolarmente stage di guida per furgoni, camion e rimorchi a partire da 310 fr. I corsi si compongono di due lezioni di teoria e di una parte pratica di esercizi, tra i quali figurano: manovre di frenata a diverse velocità e condizioni del manto stradale, guida in curva, parcheggio e retromarcia, elusione di ostacoli improvvisi e frenata in discesa.

Oltre a questi stage, vengono proposti programmi individuali su misura, quali ad esempio il corso di comportamento per autisti o quello di stivamento delle merci. Per informazioni: www.test-e-trainingtcs.ch (Camion e bus). ac

Nei centri del TCS si può svolgere anche la formazione continua per autisti professionisti.


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18 maggio 2012 | touring 9 | la pagina dei lettori

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il concorso potrebbe essere un aumento a 50 o 55 fr.! Avanti così TCS, sempre all’avanguardia e grazie per quello che fate per noi. Damiano Picciolo, Basilea Meno tasse per le più piccole

Lamenti fuori luogo «Touring» 8/2012

Le lamentele degli importatori generali sono penose. Dal primo luglio saranno messi meglio degli importatori piccoli e individuali, che dovranno calcolare la tassa sulla CO2 per ogni singolo veicolo. Si deve addirittura temere che i progressi ottenuti negli ultimi anni a favore dell’apertura del mercato e contro i prezzi esagerati vengano azzerati. Un disastro dal punto di vista dei consumatori. Andreas Schmid (@) Ben vengano le ibride «Touring» 7/2012, Forum

Condivido appieno quanto esprime il signor Graf: giustamente non vogliamo l’atomo o i fiumi in secca, però allora non mettiamoci anche contro l’estetica delle pale eoliche o dei pannelli solari! Invece il signor Nijman non sa come funziona un’auto ibrida (o voleva forse dire elettrica?): ben vengano flotte ibride che non solo non consumano nessuna energia alternativa, ma risparmiano la metà di quella inquinante. Questo è il veicolo del futuro! P. Bianchi (@)

Molte famiglie hanno automobili di grandi dimensioni ma di rado trasportano più di due passeggeri contemporaneamente. Per una ditta dovrebbero valere altre regole, qualora l’auto non venga utilizzata per scopi privati. Oggigiorno vi sono molti veicoli con emissioni inferiori a 130 g/km. Credo che le auto più piccole dovrebbero avere dei vantaggi fiscali. Paul Müller (@)

Cucina raffinata e centro benessere

Per uno stile di guida ecologico «Touring» 8/2012

Non esiste una spiegazione plausibile al fatto che i prezzi del carburante hanno raggiunto livelli esorbitanti e che i consumatori devono sopportare sempre nuovi aumenti, a parte la ricerca di alti margini di guadagno da parte di pochi. Naturalmente, guidando di meno, producendo veicoli ecologici e adottando uno stile di guida «EcoDrive» può essere risparmiato carburante. In quanto maestro di guida mi sposto quotidianamente sulle nostre strade e non riesco a togliermi il sospetto che i conducenti che seguono uno stile «anti Eco-Drive» non hanno ancora raggiunto la soglia del dolore fiscale. H.U. Ammann, Rheinfelden

Il 4**** Superior Design e Wellnesshotel Golf Panorama è il principale progetto turistico del Canton Turgovia e ha meritato una menzione nella guida Michelin con questo elogio: «Moderne e chiare linee in colori caldi». Mentre il ristorante Panorama «comporta piatti internazionali con componenti regionali e di stagione». In palio vi è un soggiorno di tre pernottamenti per due persone, inclusi mezza pensione e programma wellness, del valore di ca. 1800 franchi. Sponsor: Design e Wellnesshotel Golf Panorama, Lipperswil www.golfpanorama.ch

TCS, avanti così!

Rispondo al signor Zaccariotto: il TCS fa politica per non far pagare la «vignetta» 100 fr. a noi! Dobbiamo ringraziare molto il TCS, per tante cose che fa. Non credo che un turista che attraversi la Svizzera una o due volte l’anno per fare 300 o 600 km debba pagare 100 fr. E se non ha la vignetta, ne debba pagare altri 100 di multa? Veda di fare la sua autostrada signor Zaccariotto e se li paghi lei i 100 fr. se ha così tanta voglia. Ci

foto fm, mw

«Touring» 8/2012, Forum

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).

impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 058 827 35 00, fax 058 827 50 25. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. Quante cabrio sono immatricolate attualmente in Svizzera? 2. Chi dirige il nuovo centro Test & Training del TCS a Derendingen? 3. Chi è stato eletto viticoltore svizzero dell’anno 2011? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 7/12: la bici elettrica è stata vinta da Marcus X. Schmid di Môtiers. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 3 giugno 2012


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l’incontro | touring 9 | 18 maggio 2012

«Il gusto è la nostra guida»

to di riprendere la ditta di famiglia sapevo che per migliorare avrei dovuto andare per la mia strada e lavorare duramente. Questa «ansia esistenziale» si è trasformata finora in una specie di estremismo per la massima qualità.

Diego Mathier, produttore di vini a Salgesch e due volte «Viticoltore svizzero dell’anno» persegue con chiarezza il suo obiettivo: «I miei vini devono rendere felice la gente».

» Undici anni fa ha ripreso da suo padre la

cantina Nouveau Salquenen e in poco tempo ha già vinto oltre 350 premi nei concorsi vinicoli. Cosa fa meglio degli altri viticoltori?

Diego Mathier: Forse non facciamo niente meglio, ma solo diversamente. Non raccogliamo unicamente le uve, le vinifichiamo e poi facciamo il vino. Ma noi capovolgiamo il procedimento: io il vino l’ho prima di tutto in testa. Ci chiediamo che tipo di vino

possiamo fare. Al nostro interno siamo anche i maggiori critici di noi stessi. Lei è stato eletto per la prima volta «Viticoltore dell’anno» nel 2007. Ed è stato anche il primo che ha ricevuto questo premio una seconda volta, nel 2011. Cosa rappresenta per lei?

Per me tutto questo significa molto. I miei genitori erano personalità forti. Al momen-

Oltre a saper fare buoni vini, bisogna anche saperli vendere. Cosa sa fare meglio?

Non lavoro più nella vigna, ma mi lascio molto influenzare da quello che succede là. Cerchiamo costantemente di interpretare la natura. Durante le degustazioni sono presenti anche l’enologo e capo cantiniere Cédric Leyat e mia moglie Nadia. La produzione strategica, i progetti riguardanti il vino che vorremmo fare, come pure la conduzione della vigna, passano comunque tutti da me. E per quanto riguarda il marketing?

Naturalmente sono molto presente anche sul versante della vendita. Voglio capire quel che piace alla gente. Apprezzo quando la gente mi critica, così si vede anche se ho avuto un’idea sbagliata. Un vino è davvero come un’opera d’arte. O ti piace o non ti piace. E noi non facciamo vini che devono piacere a tutti. Con 30 ettari di vigna propria ed altri 50 affittati, lei costituisce la quarta generazione a dirigere un’azienda con 25 collaboratori; ma quali obiettivi si prefigge ancora?

La ricerca del vino perfetto. Nella viticoltura ogni anno è diverso. Si vede sempre quel che è andato male l’anno precedente. Un cuoco ha diverse possibilità al giorno se qualcosa gli va storto, mentre un viticoltore ha una sola possibilità all’anno. Io, dunque, ho forse ancora 20 o 25 possibilità. Oggi non ci sono più vini cattivi, semplicemente perché non si vendono più…

È proprio così. Il consumatore decide da sé quali vini vuole bere. Ci sono vini eccellenti in diverse regioni della Svizzera, ma la definizione «vino svizzero» non esiste.

Per me il vino svizzero esiste eccome. C’è un’incredibile varietà di produttori di punta, che non temono il confronto a livello internazionale. Per convincersene, vada a degustare nelle cantine di tutte le regioni del Paese. Intervista: Christian Bützberger

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Durante le degustazioni Diego Mathier osserva il colore dei suoi vini con occhio critico.

In pillole Diego Mathier, nato l’8 settembre 1970, e sua moglie Nadia sono i felici genitori di cinque bambine. Mathier ha ottenuto la licenza in scienze economiche all’Università di San Gallo e in seguito ha lavorato in banca. Amante del calcio e dello sci si definisce una persona gaudente. Informazioni: www.mathier.com; tel. 027 455 75 75.




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