Touring 11 / 2012 italiano

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21 giugno 2012 touring 11 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilitĂ

Corsi TCS per motociclisti

Imparare grazie a un film

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Bagagli a mano in aereo

Come facilitare i controlli 4

Speciale automobili compatte

Un segmento sempreverde 14–23 Concorso: in palio set di cosmetici per volti splendenti Test delle aree di servizio Autogrill svizzeri cari, ma si mangia molto bene 10

Test dei motori downsizing Ha meno cilindri il futuro delle auto a benzina 22

41 Hotel sui passi di confine Consigli per una sosta sulla via delle vacanze 24



21 giugno 2012 | touring 11 | editoriale e sommario

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sommario primo piano

viaggi e tempo libero

4 Bagaglio a mano in aereo

24 Pernottare sui passi alpini

Rispettare le direttive per velocizzare i controlli di sicurezza.

Gli ospizi di un tempo hanno molto da raccontare e da offrire. 29 La regione di Prettigovia

società e mobilità

Gite in un angolo dei Grigioni tra tradizioni contadine e architettura.

9 Politica dei trasporti

Programma Via Sicura quasi pronto.

29 Consigli di viaggio

Soldi protetti in vacanza.

9 il consulente

Le statistiche dimostrano chiaramente che per i motociclisti il rischio di incidenti sulla strada è di circa venti volte superiore rispetto a quello degli occupanti di un’automobile. Secondo l’upi, un ruolo centrale nelle frequenti collisioni lo recitano gli stessi conducenti così come altri utenti della strada, quali gli automobilisti. Per esempio, spesso i conducenti di autovetture scorgono le motociclette troppo tardi. Indagini hanno anche dimostrato che uno stile di guida difensivo, come pure un’infrastruttura stradale adeguata alle motociclette, contribuiscano molto alla sicurezza dei centauri. In poche parole, per circolare con più sicurezza in moto c’è bisogno di un grado maggiore di attenzione, di anticipazione e di capacità di adattamento rispetto ad altri mezzi. E proprio su questo punto mettono l’accento i corsi di guida per moto del TCS. In primavera ho potuto sperimentare di persona, durante un corso «Moto Road» nel centro di perfezionamento di guida di Stockental, quanto istruttivi, legati alla pratica e competenti siano questi corsi (cfr. reportage a pagina 32). E con mia sorpresa la maggioranza dei partecipanti al corso erano ripetenti abituali, che assolvono uno dei tanti corsi per moto ogni anno prima della stagione motociclistica. Un fatto straordinario, intelligente e degno di essere emulato. Felix Maurhofer, caporedattore

La gente è il vero oro della città ai piedi del Vesuvio.

10 Test delle aree di servizio europee

Buoni risultati per sei svizzere.

club e soci 32 Corsi moderni per motociclisti

speciale auto compatte

Migliorare le conoscenze di guida con il nuovo Moto Road del TCS.

14 Il 2012 è l’anno delle compatte

Notevole rinnovamento tecnologico.

35 Controlli dei veicoli

Nei centri tecnici TCS per prepararsi al collaudo ufficiale cantonale.

17 Peso delle vetture

Audi dà la caccia ai chili superflui. 18 Test della Honda Civic 2.2 diesel

35 Il TCS non vi pianta in asso

La nona generazione ha una buona modularità e consumi moderati.

Il cane guida per ciechi considerato come un membro della famiglia.

22 Test comparativo motori downsizing

Ricetta miracolosa con i tre cilindri a benzina, su esempio della Ford Focus. Prove e novità 17 Audi A3 23 Renault Mégane

42 l’incontro

Susi Genevay, psicologa del traffico e psicoterapeuta romanda. 37 prezzi e contatti TCS 41 forum, il concorso, impressum

L’auto domina i viaggi con pernottamenti 60 % 62,8

AUTO A UTO

50 %

40 %

AEREO AEREO

TRENO TRENO

PULLMAN PULLMAN

ALTRO ALTRO

50,3 41,1

40,7

30 %

29,2 23,6

20 %

19,2 11,8

10 %

0,6 ,

0 Svizzera

Foto di copertina Autore: Philippe Riedi

31 La ricchezza di Napoli

2,3 , Estero

5,2

4,0

3,5

2,3 ,

3,3

Svizzera /estero

I viaggi con pernottamenti svolti all’interno della Svizzera vengono effettuati per il 62,8% con l’automobile. Segue il treno con il 29,2%. Nel medesimo tipo di viaggi all’estero, aereo ed auto si piazzano alla pari. Nel complesso (Svizzera + estero), l’automobile è chiaramente in testa alle preferenze con il 50,3% dei viaggi effettuati, seguita da aereo e ferrovia.

grafico Hanspeter Hauser (fonte: Ufficio federale di statistica)

I motociclisti intelligenti si addestrano

Eccessi di velocità in situazioni d’emergenza particolari.


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primo piano | touring 11 | 21 giugno 2012

Il bagaglio a mano, un bene conteso In aeroporto le valigie e il bagaglio a mano sono sottoposti a severi controlli. Può innervosire, ma è per la sicurezza. I passeggeri possono contribuire a far sì che questi controlli avvengano in modo efficiente e dunque molto più rapido. nente decollo, i passeggeri provenienti dalla stazione ferroviaria o dal parcheggio fanno il loro ingresso all’aeroporto di Zurigo. Con uno sguardo, registrano la lunghezza della coda nell’area del check-in. Sorpresa! Pare proprio che tutti debbano partire oggi… e ci vorrà un po’ di tempo sino a che ognuno consegni le proprie cose. Ma innervosirsi non serve a niente, perché la procedura al check-in non viene né modificata né alleggerita su misura. A Kloten, l’incarico di smistare e consegnare i bagagli è affidato per un buon 70% alla società Swissport. Il responsabile degli uffici zurighesi Urs Zumstein spiega che Swissport è organizzata a livello internazionale e svolge questo compito in 179 aeroporti di 36 Paesi diffusi nei cinque continenti. Nel 2011, i 35 000 dipendenti hanno registrato un fatturato di 1,7 miliardi di franchi. L’anno scorso, all’aeroporto di Zurigo Swissport ha servito 19,9 milioni di passeggeri per un totale di 99 000 voli di 40 compagnie aeree e 8,1 milioni di colli. Per far sì che questi milioni di bagagli vengano smistati e consegnati velocemen-

Roger Scheuch consiglia di verificare se i documenti d’identità sono ancora validi.

te, è necessaria la collaborazione dei passeggeri che possono contribuire in modo determinante a un disbrigo senza intoppi. Si comincia dalle cose semplici, come evitare di chiedere all’addetto del check-in una penna e poi scrivere con tutta calma l’indirizzo sull’etichetta e infine attaccarla alla valigia. È anche sensato, prima di ogni decollo, verificare la data di scadenza di validità del passaporto oppure della carta d’identità. Lo stesso per quanto riguarda eventuali visti d’entrata. Per molti Paesi, infatti, non è sufficiente una semplice carta d’identità ma ci vuole un passaporto vistato.

Di tutto e di più | Non manca chi agli sportelli si presenta con ingombranti colli dalle forme insolite e li vuole imbarcare. Andrea Ulbrych e Roger Scheuch di Swissport possono raccontare innumerevoli aneddoti: «Una volta arrivavano passeggeri con pneumatici per automobili e seghe». Erano tempi in cui gli stagionali che tornavano a Pristina cominciavano a passare dai pullman agli aerei. «E c’erano anche frigoriferi e televisori».

foto Linda Pollari

› Spesso già piuttosto nervosi per l’immi-

Andrea Ulbrych aiuta i passeggeri a un apparecchio self-service per il check-in, i cosiddetti «Automatici Cuss», in modo che la prossima volta tutto funzioni al meglio.


21 giugno 2012 | touring 11 | primo piano

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Orologi e chiavi è meglio metterli in un comparto del bagaglio a mano prima di farli passare attraverso i controlli di sicurezza.

Oggi sono la norma sacche da golf e carrozzine, aggiunge sorridendo Scheuch. Ma cosa succede quando un’orchestra sinfonica vuole imbarcarsi con tutti gli strumenti al seguito? «Si annunciano allo sportello dei gruppi, in modo che possiamo mettere a disposizione i posti e infrastrutture più adatte», sottolinea Scheuch.

«Automatici Cuss» | Oggi nella maggior

Si fa coì: sul bagaglio a mano si appoggia la giacca e poi si attraversa lo scanner.

parte degli aeroporti ci sono a disposizione apparecchi self-service, i cosiddetti «Automatici Cuss», in cui i passeggeri possono fare da sé il check-in. Un sistema che fa aggrottare la fronte non solo ai viaggiatori più anziani. Andrea Ulbrych: «Tutto è descritto in modo preciso. E vicino agli apparecchi sono sempre presenti i collaboratori di Swissport, nel caso in cui sorgessero dei problemi. «Se mostriamo ai passeggeri, tut-

te le operazioni che si possono compiere a questi apparecchi, come cambiare i posti o stampare le etichette, la prossima volta li useranno con più fiducia», spiega Roger Scheuch. Il check-in di animali domestici, in genere cani e gatti, viene fatto in sportelli separati, ha aggiunto Urs Zumstein. Gatti e piccoli cani possono essere portati a bordo con il passeggero se provvisti di speciali contenitori. È necessario annunciarli al momento della prenotazione. I cani grandi, come ad esempio i San Bernardo, volano nella stiva dell’aereo, ma in aree speciali riscaldate. Molti passeggeri s’innervosiscono alla vista di quelle persone che in aereo salgono con troppi, e troppo grandi, bagagli a mano. Urs Zumstein, attivo in aeroporto da oltre continua a pagina 7


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21 giugno 2012 | touring 11 | primo piano

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40 anni, sorride a sentire la parola bagaglio a mano. Il personale di Swissport al checkin rende attenti per conto delle compagnie aeree i passeggeri con bagaglio a mano eccessivo che devono consegnare questi colli. E ciò può far innescare discussioni anche accese.

Aeroporto di transito | Urs Zumstein fa notare che l’aeroporto di Zurigo è anche un apprezzato scalo di transito e che dunque molti passeggeri non fanno il check-in a Kloten. Ad esempio: un passeggero vi arriva in classe economy da un volo transatlantico a bordo di un grande velivolo. Tre ore dopo sale a bordo di un aereo più piccolo per volare a Stoccarda. Con sé porta del bagaglio a mano in eccesso, che sul volo transatlantico non ha fatto sorgere discussioni. Nel velivolo più piccolo si creano invece problemi di spazio. «Se troppi passeggeri in transito portano con sé bagaglio a mano ingombrante, allora dobbiamo prenderlo noi in consegna», sottolinea Zumstein. Questo bagaglio viene etichettato, registrato nel computer e riposto nella stiva dei bagagli.

Zumstein afferma che questi passeggeri dovrebbero pagare per il bagaglio in eccesso, ma spesso per mancanza di tempo ciò non accade, altrimenti i passeggeri perderebbero l’aereo. «In questo caso dobbiamo chiudere entrambi gli occhi», si rammarica l’esperto in logistica. Negli aeroporti di transito spesso parte del bagaglio resta a metà strada. L’aeroporto di Zurigo però a riguardo è uno dei primi della classe, in ogni caso rispetto al famigerato aeroporto londinese di Heathrow. Il trasporto dei bagagli è anche una questione di passaggio di consegne. Quando il personale di terra di Swissport ha trasportato il bagaglio dai grandi velivoli ai più piccoli, il loro compito è terminato. A questo punto, se ci sono discussioni a causa di bagaglio in eccesso, ne è responsabile il personale di volo. «Una questione delicata, dato che la priorità è data alla sicurezza», sottolinea Zumstein. Le discussioni per il bagaglio a mano sono in voga da anni, «e una soluzione non è in vista a breve termine». Christian Bützberger

Info Touring www.swissport.com, www.flughafen-zuerich.ch, www.swiss.com/web/IT/services/baggage.

il commento Christian Bützberger

All’aeroporto di Zurigo decollano e atterrano ogni anno 24 milioni di passeggeri. Dato che la sicurezza ha la priorità assoluta, in casi di grande afflusso si formano code più o meno lunghe nei punti nevralgici come check-in e controlli di sicurezza. Le previsioni indicano con relativa certezza che in futuro i controlli di sicurezza saranno più severi. L’impiego ancora in prova di body scanner ne è la dimostrazione. Spesso i passeggeri s’innervosiscono per le disposizioni che devono seguire in nome della sicurezza. Ma non ha senso e non porta a nulla. È utile, invece, leggere le disposizioni riguardanti il bagaglio e la dogana. Chi inoltre si prepara ad affrontare le procedure dall’arrivo all’aeroporto sino all’imbarco in aereo, in seguito li compie in modo più concentrato e meno emotivo, e dunque vola in modo molto più rilassato.

Non ostentare orologi di marca e banconote Chi vuole salire sull’aereo, deve prima passare attraverso i controlli di sicurezza. Non serve a nulla fare il muso e porsi domande sul senso dei controlli riguardanti la quantità di acqua eccessiva o i tubi di crema solare troppo grandi. Il passeggero passa i controlli di sicurezza in modo efficiente, se si attiene alle disposizioni e mette il coltellino e le bottigliette di profumo nella valigia e non nello zaino. Sembrerebbe logico e ormai acquisito, ma nonostante ciò, gli addetti alla sicurezza ritirano ogni giorno da 500 a 800 chili di materiale proibito e perlopiù liquido. «Touring» ha interpellato Fritz Marti, capo della sezione controllo aeroportuale della polizia cantonale zurighese, su una questione tanto delicata, quanto quotidiana dei controlli di sicurezza: il passeggero XY arriva al controllo, appoggia i suoi effetti personali come borsellino, telefonino, chiavi e orologio in una delle vaschette apposite. La colloca sul nastro trasportatore e cammina attraverso il metal detector. Comincia a suonare, il passeggero XY viene sottoposto al controllo manuale da parte dell’addetto e infine torna al nastro trasportatore per prendere le sue cose. Ma a questo punto si accorge che manca l’orologio. Il passeggero ne deduce che è stato preso da un altro viaggiatore e comunica la scomparsa al poliziotto presente ai controlli. Cosa succede a questo punto? «L’importante è che il passeggero annunci subito la scomparsa», sottolinea Fritz Marti, un uomo con una lunga esperienza alle spalle. Nella maggior parte dei casi, il presunto oggetto rubato riappare perché il proprietario nella fretta lo ha messo nel posto sbagliato. In caso contrario – afferma Marti – si attiva la polizia. Il fatto viene ricostruito, anche per mezzo delle telecamere di sorveglianza. Per evitare che ciò accada, Marti consiglia ai passeggeri di non porre in evidenza sulle vaschette oggetti di valore, come orologio e borsellino, ma di metterli nella borsetta o nello zaino. Chi

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Oltre ai controlli sulla persona, gli addetti alla sicurezza aeroportuale passano al vaglio anche il contenuto del bagaglio a mano.

viaggia in compagnia, può mettere assieme tutti gli oggetti di valore in una vaschetta e far passare la prima persona «vuota» attraverso i controlli di sicurezza. La seconda persona può così controllare tutta la procedura e poi toccherà al compagno. Werner Benz, capo del servizio media della polizia cantonale zurighese, sottolinea che nel 2011 all’aeroporto di Zurigo sono stati denunciati 403 furti di bagagli. Se si tiene conto che sono 24 milioni i passeggeri che frequentano annualmente l’aeroporto, si tratta dunque di una cifra molto bassa. Nonostante ciò Benz consiglia di «tenere sempre d’occhio il bagaglio a mano». Bü



21 giugno 2012 | touring 11 | società e mobilità

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il consulente Urs-Peter Inderbitzin

Pro Velo Svizzera

Eccessi di velocità tollerati soltanto eccezionalmente

Dopo un infinito dibattito è deciso: i bambini fino a 14 anni non dovranno portare il casco in bici.

Via Sicura: a volte è meglio far meno Nell’ultima sessione le Camere federali hanno approvato provvedimenti per la sicurezza stradale. Presentata anche una mozione riguardante l’infrastruttura dei trasporti.

› Nella scorsa sessione parlamentare le due

Camere si sono occupate del programma d’intervento per migliorare la sicurezza stradale, noto come Via Sicura. Un progetto ormai maturo, poiché il processo politico per attuare misure atte a ridurre le vittime della strada fu avviato già nel 2000. Numerosi i provvedimenti che nel frattempo hanno dato vita ad aspre controversie finendo eliminati. Dopo un lungo viavai tra Consiglio nazionale e degli Stati, è stato abbandonato anche l’obbligo di portare il casco per i ciclisti fino a 14 anni. Approvato, invece, il divieto di circolare sulle strade principali per i bambini sotto i sei anni non accompagnati da adulti. Trovata l’intesa anche sul concetto secondo cui per i test di alcolemia dei conducenti sarà sufficiente l’analisi dell’alito con l’etilometro. I controlli del sangue, più impegnativi, dovrebbero essere svolti soltanto se sussiste il sospetto del consumo di droghe. A detta di Thomas Rohrbach, dell’Ufficio federale delle strade, le misure entreranno in vigore probabilmente verso la metà del 2013.

Vignetta più cara | In Consiglio nazionale è stato deciso l’aumento del prezzo del

contrassegno autostradale: al contrario del governo, che avrebbe voluto far pagare 100 fr. per la «vignetta», la Camera bassa ha optato per 70 fr. Ora la parola passa agli Stati.

Analisi completa | Da tempo, sotto la cupola federale si parla di finanziamento della strada e della ferrovia e del rischio che la cassa stradale venga prosciugata. Per permettere al Parlamento di deliberare in modo equilibrato, il Nazionale ha accolto una mozione della Commissione dei trasporti. Essa chiede al governo di elaborare un programma di sviluppo strategico dell’infrastruttura stradale, che illustri i progetti di risanamento da realizzare entro il 2030, strade principali incluse, e le modalità di finanziamento. Soltanto quando il programma per l’infrastruttura stradale avrà raggiunto lo stesso livello di elaborazione del programma ferroviario, il Parlamento potrà prendere decisioni equilibrate sui lavori e sui costi da affrontare. «Il traffico su strada finanzia già oggi gran parte dell’infrastruttura ferroviaria, oltre alla propria ed alle casse federali in generale», è stato fatto notare criticamente in Consiglio nazionale. hwm

Molti automobilisti credono che in situazione d’emergenza è possibile premere il gas e superare i limiti consentiti. Ciò è vero solo entro certi limiti. Ci sono in effetti situazioni, nelle quali in via eccezionale il superamento della velocità indicata è giustificato. Nella gran parte dei casi non è tuttavia data la situazione di necessità e chi supera i limiti non può contare su alcuna clemenza. Il Tribunale federale ha condannato un veterinario per violazione grave delle norme stradali, sebbene questi avesse motivato il superamento massiccio del limite di velocità (75 km/h invece dei 50 consentiti) con la necessità di intervenire per un’infiammazione mammaria acuta. L’alta corte ha motivato la sua sentenza (6B_7/2010) affermando che un superamento importante della velocità è ammesso solo in situazioni di emergenza, in altre parole quando ciò serve a proteggere l’integrità fisica, la salute o la vita di esseri umani. La cura di un animale malato non giustifica il mancato rispetto delle norme stradali e la messa in pericolo della vita di altri utenti della strada. Altrettanto ingiustificato è il superamento del limite di velocità quando a causa di un’acuta crisi di dissenteria, un automobilista è costretto a correre in auto alla ricerca di una toilette (1C_4/2007). Al contrario, non sono state adottate misure contro il conducente che ha trasportato d’urgenza all’ospedale universitario di Zurigo un vicino di casa gravemente ammalato, viaggiando al doppio della velocità consentita. Il paziente era stato colto da improvvisi atroci dolori alla testa ed era entrato nell’abitazione del vicino gemente e con il volto straziato dal dolore. Non era inoltre stato possibile rintracciare un medico a breve termine. In questo caso il Tribunale federale ha riconosciuto al conducente l’eccezionalità della situazione e l’ha assolto dalla colpa e dalla relativa pena (BGE 106 IV 1).

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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società e mobilità | touring 11 | 21 giugno 2012

Si mangia bene, ma a prezzi troppo alti Mai come ora così tante aree di servizio hanno ottenuto un risultato positivo nel test di queste aree europee. Anche la Svizzera ha totalizzato sei volte «buono». I punti critici sono la mancanza di accessi pedonali e i prezzi alti dei ristoranti.

› Quest’anno le 65 aree di servizio testate hanno ottenuto risultati migliori rispetto ai test precedenti. Ma anche dopo 12 anni di EuroTest, gli esaminatori devono fare i conti sempre con gli stessi difetti – prezzi alti al ristorante e nei negozi, pericolo per i pedoni a causa della mancanza di accessi lungo i parcheggi, barriere architettoniche per le persone in sedia a rotelle e infrastrutture non adatte alle famiglie – che hanno costituito i motivi più frequenti per una valutazione negativa. Il risultato generale del test di quest’anno è però notevole: 33 volte le stazioni di servizio hanno ottenuto «buono», 27 volte «sufficiente». Non sono stati assegnati «molto buono» né «molto insufficiente». Solo 5 delle 65 aree di servizio si sono viste attribuire «insufficiente».

Vincitore austriaco | Il vincitore di EuroTest 2012 è l’area di servizio Wörthersee sulla A2 Villach–Vienna, in Austria. All’esterno, l’attrattivo parco giochi è separato dal traffico in modo sicuro. All’interno, un’area da gioco per i bambini e una poltrona per massaggi, così come una sala biliardo e un angolo con camino permettono una pausa riposante e rilassante. Le toilette, che comprendono anche un wc separato per portatori di andicap, sono ottime sia visivamente che igienicamente. Il fasciatoio per bambini è provvisto di rotolo di carta, riscaldamento a infrarossi e liquido disinfettante. Il negozio è ben assortito, il personale è molto gentile e il cibo è piaciuto agli esaminatori. Solo il livello alto dei prezzi e la mancanza di accessi pedonali hanno impedito una valutazione ancora migliore. Anche le altre sei aree di servizio austriache hanno ottenuto la nota «buono». In questo modo, l’Austria e la Svizzera hanno qualcosa in comune: anche le sei aree di servizio elvetiche hanno ottenuto «buono». Il punto negativo che accomuna Austria e Svizzera è però l’alto livello dei prezzi in negozi e ristoranti delle aree di servizio. In compenso, in entrambi i Paesi gli esaminatori sono rimasti molto impressionati dalla gastronomia. Le sei aree di servizio elvetiche offrono una vasta scelta

di piatti gustosi e pietanze saporite, che è stata votata cinque volte con «molto buono», un unicum nel confronto europeo. La Svizzera, inoltre, ha raccolto punti con i suoi impianti sanitari moderni e puliti. Gli esaminatori hanno apprezzato anche la vasta offerta di articoli nei negozi. Per quanto riguarda però le infrastrutture per le famiglie c’è ancora un potenziale di miglioramento. Nella valutazione generale, le aree di servizio Lucerna-Neuenkirch Est sulla A2 Lucerna–Basilea e Würenlos sulla A1 Berna– Zurigo sono tra le prime dieci delle 65 testate. Per conoscere in dettaglio come hanno concluso il test le restanti aree di servizio svizzere si consulti la scheda sulla pagina seguente. Dalla parte dei vincitori di EuroTest 2012 si trovano anche la Croazia e la Slovenia. Tutte e tre le infrastrutture testate in Croazia hanno ottenuto la nota finale «buono». Hanno convinto il livello basso dei prezzi, gli accessi senza barriere per persone con andicap così come gli ottimi servizi igienici. Solo la sicurezza dei pedoni nell’area esterna lascia a desiderare. La Slovenia era rappresentata nel test con due aree di servizio, entrambe hanno ottenuto la nota «buono». E con Austria, Svizzera, e Croazia finisce qui la lista dei Paesi le cui aree di servizio hanno ottenuto tutte «buono».

In Serbia la peggiore | Il perdente del 12° test delle aree di servizio in Europa si trova in Serbia: l’area di servizio sulla A1 Belgrado–Zagabria tra Pecinci e Ruma ha incassato un «molto insufficiente» in sicurezza del traffico, infrastruttura per famiglie e servizi igienici. Per gli esperti, a Ruma mancava un’area da gioco, un locale con fasciatoio e sedie per bambini al ristorante. Inoltre alle persone portatrici di andicap l’area di servizio non offriva un parcheggio né una toilette. A coronamento del tutto, le toilette erano sporche e mal odorose così come il personale peccava in gentilezza. La seconda area di servizio serba testata, Rumenka I, ha però concluso con un «buono». Per contro, i prezzi bassi hanno avuto un effetto positivo sugli esaminatori.

Panini imbottiti in modo appetitoso a Pratteln Sud: valutazione «molto buono» per la gastronomia.

I passaggi pedonali sono importanti per la sicurezza: nota «molto buono» per Bavois.

Un attrattivo angolo giochi: nota «molto buono» alle infrastrutture per le famiglie a Würenlos.


21 giugno 2012 | touring 11 | società e mobilità

foto TCS

Assieme alle aree di servizio Tienen in Belgio, El Toro e Montserrat in Spagna e Rokycany nella Repubblica Ceca, Ruma in Serbia costituisce il fanalino di coda di EuroTest. Nel mezzo si situano i risultati delle aree di servizio in Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Olanda. Da notare: in Germania la visita a una toilette non è gratuita. In Olanda le barriere davanti alle toilette costituiscono per le persone in sedia a rotelle un ostacolo insormontabile e in Italia, Francia e Lussemburgo gli esaminatori hanno constatato una buona media, ma anche aree di servizio non proprio a misura di bambino e con un alto livello dei prezzi.

negozi e nei ristoranti non dovrebbero essere molto più cari rispetto al resto della regione. Inoltre i negozi dovrebbero offrire articoli igienici. In questo modo, aree di servizio grigie e modeste potrebbero divenire buone o perfino molto buone. nr

Info Touring Si possono consultare i risultati dettagliati del test su: www.viaggi-tcs.ch/areeservizio

Serie di richieste | Anche se il test delle aree di servizio di quest’anno ha dato buoni risultati, dappertutto ci sono possibilità di miglioramento: per motivi di sicurezza, le vie d’accesso dovrebbero venire poste lungo i parcheggi di fronte alle auto e anche i passaggi pedonali dovrebbero essere marcati in modo chiaro. Per le famiglie è importante la presenza di un fasciatoio in un apposito locale, di un parco giochi separato dal traffico all’esterno e di un’area giochi all’interno. Le persone in sedia a rotelle hanno bisogno di accedere senza problemi a tutte le infrastrutture. L’utilizzo delle toilette dovrebbe essere gratuito e i prezzi nei

Come si svolge il test Ogni area di servizio è stata visitata due volte da due diversi gruppi di esaminatori. Il criterio di base del test erano le esigenze di una famiglia con due bambini, di cui uno piccolo. Gli esaminatori hanno pranzato, visitato la toilette, incluso il fasciatoio e hanno inoltre verificato in negozio la disponibilità e il prezzo di determinati articoli utili per il viaggio. La lista di controllo completa comprende le categorie: sicurezza del traffico, area esterna, accesso e strutture interne, gastronomia, negozio, infrastrutture per le famiglie, impianti sanitari, igiene e prezzi. La valutazione contempla cinque voti: «molto buono», «buono», «sufficiente», «insufficiente» e «molto insufficiente». nr

«Buone» le sei aree di servizio svizzere Grauholz Nord L’area di servizio sull’autostrada A1 Zurigo–Berna, tra Schönbühl e Wankdorf, ha raccolto punti grazie alla qualità dell’area esterna e della cucina, anche se molto cara. Grauholz Nord dimostra grande considerazione per le famiglie, pur non avendo un locale separato con fasciatoio. Le precedenze sono L’area di Grauholz Nord. ben segnalate e anche i passaggi per i pedoni sono marcati in modo chiaro. Gli impianti sanitari sono nuovi, moderni e puliti. L’ampia offerta di prodotti nel negozio è sorprendentemente a buon mercato, ma i menu proposti nel ristorante sono cari. Bavois L’area di servizio autostradale sull’A1 Berna–Ginevra, tra Chavornay e La Sarraz, è l’unica che era già stata testata una volta nel 2007. Già all’epoca era stata criticata la mancanza di strutture adeguate per le famiglie e per il livello troppo alto dei prezzi. Il parco giochi purtroppo è tuttora separato malamente dalla circolazione che si svolge sull’area. Inoltre non c’è un locale igienico separato con fasciatoio. Il risultato complessivo è però migliorato rispetto a cinque anni fa, grazie soprattutto ai buoni impianti sanitari e all’igiene. Würenlos L’area di servizio sulla A1 Berna–Zurigo, tra Wettingen Est e Spreitenbach si mostra adatta alle famiglie, il parco giochi è separato dai flussi di traffico in modo sicuro. Il fasciatoio per bambini piccoli è provvisto di rotolo di carta, salviettine umide e liquido disinfettante. E per il benessere delle madri vi è a disposizione una poltrona massaggiatrice. L’offerta nel negozio è ampia, ma purtroppo

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gli articoli sono troppo cari. Il punto di critica principale è comunque la mancanza di accessi e attraversamenti per i pedoni. Purtroppo nel parcheggio scarseggiano i cestini. Pratteln Sud I servizi igienici dell’area di servizio hanno visto tempi migliori, ma per il resto la struttura è in buono stato e pulita. Il parcheggio per i pullman è coperto e nelle vicinanze dell’edificio. Purtroppo all’esterno manca un parco giochi, però all’interno si trova un angolo per giocare e un locale separato con fasciatoio. Non ci sono accessi sicuri per i pedoni, anche se i passaggi sono demarcati. Il cibo è caro, ma gustoso. Lucerna-Neuenkirch Est L’area di servizio sulla A2 Lucerna–Berna tra Rothenburg e Sempach ha perso punti a causa della scarsa igiene degli impianti sanitari, della mancanza di una vera e propria toilette per persone portatrici di andicap e dell’alto livello del prezzo dei menu. Per contro, gli esaminatori hanno apprezzato le vie di traffico ben segnalate, il parco giochi attrattivo e sicuro, l’angolo giochi, il locale fasciatoio per i bambini e l’ampia offerta di articoli in negozio. Bellinzona Nord L’area di servizio sulla A2 Basilea–Chiasso tra Bellinzona Nord e Bellinzona Sud è risultata molto adatta alle famiglie: il parco giochi e l’angolo giochi interno sono ben attrezzati e sicuri. Nel locale fasciatoio si trovano pannolini e carta. L’igiene nelle toilette era buona, gli impianti sanitari sono puliti, ma in parte vecchi. Al ristorante il pavimento durante il primo test era un L’area di Bellinzona Nord. po’ sporco e il cibo caro. nr


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speciale auto compatte | touring 11 | 21 giugno 2012

La berlina compatta a due volumi Skoda Rapid sarà praticamente identica a questa show-car Mission L.

2012 o l’anno delle compatte La storia d’amore tra gli automobilisti europei e le vetture compatte non è ancora destinata a concludersi. Questo segmento strategico avviato dalla Golf conosce quest’anno un rinnovamento fenomenale sul piano tecnologico.

› Come

indica il loro nome, le vetture compatte si caratterizzano per il loro aspetto eminentemente cittadino. Di lunghezza compresa globalmente tra 4,20 e 4,50 m, queste familiari incallite sono letteralmente tagliate per le strade europee. Non meraviglia quindi che il segmento C si prende quasi un quinto delle vendite sul Vecchio Continente, cui si aggiunge il successo crescente delle 4�4 per il tempo libero e la buona tenuta delle monovolume compatte. Spinta da una concorrenza sempre più ag-

guerrita, questa categoria è chiamata, secondo gli analisti del settore, a progredire del 7% entro il 2014 e raggiungere l’incredibile cifra di 2,4 milioni di unità. Al pari dei vicini europei, anche gli automobilisti svizzeri hanno una notevole propensione per le compatte. L’inamovibile Golf occupa il primo rango già da anni – lo scorso anno 12 700 le unità vendute – e ha ampiamente distanziato il gruppo delle inseguitrici, guidato dall’Opel Astra e dalla Renault Mégane.

La popolarità crescente delle compatte trae profitto dalle penalizzazioni inflitte ai veicoli che emettono molta CO2. Ma questa categoria beneficia anche della riduzione di gamma degli automobilisti, che hanno abbandonato le vetture di dimensioni esagerate. In tale prospettiva, le compatte stanno per compiere un salto tecnologico che permetterà loro di rivaleggiare con le categorie più altolocate.

Ondata di novità | A queste condizioni quadro favorevoli, si è appena aggiunto un rinnovamento massiccio dell’offerta. Una tendenza avviata dal lancio della Honda Civic di 9a generazione (v. test) e della Hyundai i30. In compagnia della sua derivata Kia Cee’d attesa per l’autunno, quest’ambiziosa coreana, la cui qualità percepita è sensibilmente migliorata, contribuirà a movimentare ulteriormente il segmento. Tra i valori certi, quest’estate giungerà anche un’ennesima declinazione della Subaru Impreza, celebre per i suoi motori boxer e la trazione integrale. Ma la grande novità è evidentemente la VW Golf, prevista per


21 giugno 2012 | touring 11 | speciale auto compatte

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MQB, ovvero il valzer dei pianali Le compatte Audi A3 e VW Golf VII sono i primi modelli ad utilizzare la nuova tecnologia di pianali modulari (Modularer Querbaukasten, MQB) del gruppo Volkswagen. Questa razionalizzazione trasversale spinta all’estremo della concezione e della costruzione automobilistica sarà applicata, entro il 2016, su oltre 40 modelli delle due marche oltre che di Seat e Skoda. L’MQB flessibilizza l’architettura dei veicoli e ciò per passi, larghezze e dimensioni delle ruote o scarti della pedaliera differenti. Questo vasto scambio di organi automobilistici si estende dalle city-car alle grandi familiari del genere Passat. Nonostante carreggiate e passi diversi, tutti i modelli potrebbero teoricamente essere assemblati sulla medesima linea di produzione.

Questo sistema modulare riguarda anche i motori. La famiglia dei benzina andrà ad esempio da 60 a 150 CV e comprenderà il famoso gruppo a disattivazione dei cilindri. La flessibilità di fabbricazione permetterà di integrare i futuri modelli elettrici e ibridi. A termine, l’MQB beneficerà sia ai modelli di grande diffusione sia a quelli di nicchia. Questo concetto sarà decisivo nell’ottica della riduzione del peso e dei consumi. Altro atout importante: la costruzione modulare accelererà la diffusione dei sistemi d’assistenza alla guida nei segmenti inferiori. Con l’introduzione della nuova strategia, il gruppo VW prevede di ridurre i tempi di fabbricazione del 30% e i costi di produzione del 20%. La concorrenza è avvisata. MOH

La costruzione modulare permetterà a oltre 40 modelli di condividere elementi identici.

ciò nonostante l’Europa avrà diritto ad un modello con portellone.

foto ald

Tecnologia di punta | All’insegna della

Subaru Impreza rima con trazione integrale.

La Volvo V40 inaugura l’airbag per i pedoni.

quest’autunno al Salone di Parigi. Le prime informazioni lasciano supporre che Volkswagen non rivoluzionerà un design che, senza entusiasmare gli automobilisti europei, ha mostrato di soddisfarli pienamente. La rivoluzione giungerà dall’interno, poiché la Golf sarà basata sul nuovo telaio modulare MQB che sarà condiviso dalla maggior parte dei modelli del gruppo Volkswagen (v. riquadro sopra). Questa tecnologia sarà inaugurata dall’Audi A3 il cui peso è

stato ridotto di 80 kg (v. presentazione). Questo veicolo dalla rifinitura d’alta gamma sarà raggiunto a fine estate dalla Volvo V40, che abbandonerà lo stile station wagon per avvicinarsi alle compatte classiche. Ultra classica invece la Skoda Rapid annunciata per Parigi, che consacrerà l’esordio della casa ceca nel segmento. La sua carrozzeria che ricorda i modelli a tre volumi è rivelatrice della crescente influenza di mercati emergenti quali la Cina e l’India. E

Volvo V40, che inaugurerà l’airbag per i pedoni e sarà bardata di sistemi di assistenza alla guida, le compatte raggiungono la tecnologia di punta. Radar anticollisione e regolatori di velocità adattiva sono già a disposizione. Analoga tendenza anche in ambito di infotainment. La navigazione sull’Audi A3 vede ad esempio aggiungersi un comando con touchpad (tappettino tattile). Ma uno dei principali argomenti delle compatte è la loro sobrietà, ottenuta con un enorme sforzo di downsizing. La Renault Mégane diesel scenda a 90 g/km di CO2, mentre la Ford Focus inaugura un 3 cilindri benzina. Non da meno, il gruppo Volkswagen generalizzerà un motore a benzina munito di un sistema di disattivazione dei cilindri. Una tendenza che non bandisce le compatte pensate per il piacere di guida, quali la Focus ST e l’Astra OPC, che sviluppano rispettivamente 250 e 280 CV.

Marc-Olivier Herren


Vincete con In palio 110 x 2 biglietti! I biglietti sono per le seguenti rappresentazioni: 20 x 2 domenica, 15.07.2012, ore 18:00 10 x 2 lunedì, 16.07.2012, ore 21:30 10 x 2 martedì, 17.07.2012, ore 21:30 10 x 2 mercoledì, 18.07.2012, ore 21:30 20 x 2 giovedì, 19.07.2012, ore 17:30 20 x 2 venerdì, 20.07.2012, ore 17:30 20 x 2 sabato, 21.07.2012, ore 17:30 I biglietti saranno inviati a caso ai centodieci vincitori.

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foto ald

21 giugno 2012 | touring 11 | speciale auto compatte

Dotata di sbalzi ridotti, l’Audi A3 esibisce tratti finemente scolpiti. Questo modello tecnologico propone fari LED.

La rivoluzione di velluto In apparenza, l’A3 non cambia. Ma l’apparenza inganna perché questa compatta d’alta gamma si affina sotto ogni aspetto, al punto da esalare grande omogeneità.

› Non vi è nulla di più simile ad un’A3 di

questa terza generazione… tuttavia, questo archetipo dell’auto compatta di lusso compie una mutazione fondamentale. Ad iniziare dalla carrozzeria, raffinato insieme dai tratti tesi. Del resto la finezza è il vero fil rouge di questo modello che ambisce a rimanere il punto di riferimento d’alta gamma di questo segmento. La plancia di bordo depurata e ornata di materiali che non sfigurerebbero nelle categorie superiori, è un esempio di ergonomia. Questo universo accogliente è valorizzato da uno schermo multifunzionale ultrapiatto a scomparsa, dall’effetto design e molto tecnologico. Come le precedenti generazioni, anche questa A3 debutta in versione tre porte. Il

passo allungato di 2 cm migliora l’accesso ai sedili dietro, anche se rimane ostico. Ci si abituerà o si attenderà la cinque porte, entro il prossimo anno. Il bagagliaio cubico, graziosamente rifinito, è nella norma. Frutto di un lavoro da orefice, il telaio alleggerito propone un convincente compromesso. Ben piantata sulla carreggiata, la vettura si mostra docile e agile nelle curve. Una vera auto moderna in grado di offrire piacere di guida, mantenendo tuttavia un livello di comfort elevato. Un ulteriore affinamento può essere ottenuto scegliendo il sistema con 5 parametraggi del telaio o la trazione integrale, che bandisce ogni problema di motricità. Ma se i prezzi sono pressoché stabili, le opzioni e l’infinità

di equipaggiamenti faranno rapidamente esplodere il prezzo finale. Ragione in più perché le motorizzazioni promettano consumi in notevole calo. Ad immagine del 4 cilindri TFSI da 140 CV in grado di disattivare due cilindri a carico ridotto (4,9 l/ 100 km). Questo propulsore molto atteso si rivela morbido e dotato di coppia, pur mostrando carattere. Simbolo di questa Audi A3 che può contare su sistemi di assistenza alla guida e sistemi di infotainment sinora appannaggio dell’alta gamma. MOH

Tecnica: 3 porte, 5 posti; lunghezza: 4,24 m; bagagliaio: 365 l Motori: benzina, 122/180 CV, diesel 105/150 CV; consumi: da 3,8 l/100 km, 99 g/km di CO2 Prezzi: da 31 400 fr. (1.4 TFSI 122 CV) a 40 350 fr. (1.8 TFSI quattro); ottenibile da settembre.

Audi conduce una caccia sistematica ai chili superflui Il fenomeno è sufficientemente raro da meritare una menzione: l’Audi A3 di base è annunciata con un peso di 1175 kg, ciò che secondo i tecnici della marca, equivale al peso del primo modello del 1996. In altre parole, la tendenza cronica all’aumento di peso si è finalmente invertita. Nel complesso, Audi risparmia fino a 80 kg. Bilancio lodevole, risultato di una guerra senza quartiere ai chili superflui sull’insieme del veicolo. I costruttori hanno agito sia sul telaio sia sulle parti meccaniche e dell’abita-

Il solo carter motore ha perso 15 kg.

colo. Le principali economie sono state realizzate ricorrendo ad acciai forgiati a caldo molto rigidi, quindi più sottili per la scocca, che si alleggerisce di 25 kg. Vi si aggiungono cofano e parafanghi in alluminio (–9 kg). L’impiego di un carter motore in alluminio porta un ulteriore dimagrimento di 15 kg. Una serie di misure addizionali, quali le scatole degli airbag in plastica e il supporto dello schermo multifunzionale in alluminio (–640 g) hanno contribuito alla drastica dieta dimagrante. MOH


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speciale auto compatte | touring 11 | 21 giugno 2012

Di ritorno sul pianeta Terra Dopo l’era del vascello spaziale, la Honda Civic di nona generazione rifà rotta verso la Terra. Spaziosa, conserva la sua riuscita modularità. Test della 2.2i-DTEC Executive. tito ridanno un volto terrestre alla Civic, la nona della serie, che si scosta decisamente dai richiami intersiderali della sua sorella maggiore. Tuttavia la parentela resta evidente, anche perché Honda non ha voluto rimaneggiare a fondo questa compatta che, per finire, è frutto di un’evoluzione più che di una rivoluzione. Se la si guarda da vicino, continua a proporre un’eccellente abitabilità, tenuto conto delle sue misure contenute (4,30 m) e mantiene una modularità incomparabile nel segmento. Siamo meno entusiasti dal comportamento senza lacune, ma piuttosto indolente di questa Honda il cui temperamento si deve esclusivamente alla tonicità del suo diesel. Le novità sono da ricercare sul fronte dei sistemi di assistenza alla guida, dato che la Civic integra il regolatore di velocità adattivo e il radar anticollisione, sebbene al costo addizionale di 3000 fr.

Spazio al consenso | La carrozzeria abbassata di 2 cm esprime più dinamismo. Anche la calandra è più classica, contrariamente all’ampio blocco dei fari posteriori che sporge dalla poppa. Questione di gusto. Il ritrovato conformismo si nota sulla plancia di bordo, le cui apparenze rimangono tuttavia futuriste. Come prima, il conducente beneficia di una strumentazione a due livelli: il grande tachimetro digitale sormonta una fila di contatori. Ben disposto e perfettamente leggibile, a condizione che la luce non sia troppo intensa. In caso contrario, lo schermo di controllo che affianca la strumentazione diventa illeggibile. Inoltre occorre adattarsi ai piccoli tasti del sistema di navigazione (2700 fr.). Ornata di plastiche di discreta qualità, quest’ultima Civic raccoglie l’unanimità di gradimento in fatto di abitabilità. I sedili in cuoio ben rifiniti e ornati di impunture convincono sia per la loro tenuta sia per la comodità. Le porte posteriori dall’apertura

ampia offrono un accesso comodo ai sedili che regalano un apprezzabile agio per le gambe. Lo spazio sotto il tetto è invece un po’ limitato dal tettuccio apribile della versione Executive. Seduto in posizione sopraelevata, il passeggero centrale non è certamente privilegiato. La prodigalità ritorna padrona nel bagagliaio. Grazie all’ubicazione spostata del serbatoio del carburante, questo vano dal pianale basso è uno dei più elaborati della categoria, ivi compresa la sua modularità. Oltre al ribaltamento semplicissimo del sedile posteriore che libera una vasta superficie piana, la Civic propone una seconda configurazione: è sufficiente rialzare le sedute dei sedili per creare un ulteriore vano di carico tanto alto quanto voluminoso.

Qualità stradali | La Civic di nona generazione rivela anche una buona disposizione stradale. A bassi regimi trionfano i suoni gutturali del diesel, ma sull’autostrada regna il silenzio, mentre le sospensioni meno rigide si rivelano assorbenti e sufficiente-

+ –

continua a pagina 21

Più o meno

foto Fabian Unternährer

› La sua linea abbassata e il muso appiat-

Diesel tonico e consumi moderati, equipaggiamento generoso, sistemi d’assistenza innovativi (opzionali), bagagliaio voluminoso, modularità intelligente, qualità da ammiraglia, prezzo mirato, strumentazione ben studiata.

Motore rumoroso a bassi regimi, marce superiori molto lunghe, visibilità posteriore ridotta, peso importante, spazio per la testa sui sedili posteriori (con tetto apribile), comando dello sportellino del serbatoio mal posizionato.

Abitabilità posteriore assolutamente corretta.


21 giugno 2012 | touring 11 | speciale auto compatte

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Più conformista, lo stile della Honda Civic di nona generazione non ha però perso dinamismo, all’insegna del cofano appiattito.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»

Honda Civic 2.2i DTEC Executive

Alfa Romeo Peugeot 308 Giulietta 2.0 2.0 HDI JTDM Progression Allure

VW Golf 2.0 TDI BMT Comfort

36 200.– 2199 110/150 350/2000 4,5 A2 70 –.73 11333 11/2012

35 750.– 1956 103/140 350/1750 4,51 A2 705 –.72 11113 18/20105

38 850.– 1968 103/140 320/1750 4,31 A2 697 –.73 11113 1/20097

36 800.– 1997 110/150 340/2000 5,11 B2 706 –.73 11113 18/20076

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Alfa Romeo 1.4 T 6 Peugeot 1.6 THP 7 VW Golf 2.0 TDI

1

Pratica, la strumentazione a due zone di controllo.


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21 giugno 2012 | touring 11 | speciale auto compatte

continua da pagina 18

Scheda tecnica 90 cm

passo 260 cm

m 9c –8 64

144 cm

cm 11 –1 89 �

101 cm

lungh. 430 cm (largh. 177 cm)

larghezza interna: ant.145 cm, post. 146 cm bagagliaio: 467–1342 litri pneumatici: 245/45 R 17, min. 205/55 R 16

VEICOLO PROVATO Honda Civic 2.2i-DTEC Executive; 5 porte, 5 posti; 36 200 fr. (auto del test: 41 900 fr.) Gamma: dalla 1.8i, 142 CV (27 900 fr.) alla 2.2i-DTEC, 150 CV (36 200 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (650 fr.), navigatore (2700 fr.), regolatore adattivo della velocità e radar anticollisione (3000 fr.) Garanzia: 3 anni di fabbrica, 3 anni assistenza; garanzia antiruggine: 12 anni (con cond.) Importatore: Honda Automobili (Svizzera) SA, 1242 Satigny, www.honda.ch

mente progressive. Un quadro ideale per lunghi tragitti in tutta comodità. L’imperativo di contenere i consumi obbliga ad avere rapporti molto lunghi per le marce superiori, ma si tratta di un male minore: il diesel portato a 150 CV dimostra infatti una bella vitalità. Sin dai regimi più bassi, il motore ha riprese molto potenti e salite di giri quasi sportive. E le accelerazioni sono della medesima qualità, tanto da rimpiangere che il telaio non dimostri lo stesso temperamento. Insomma, questa Civic diesel che supera la tonnellata e mezza è dotata di un comportamento equilibrato, ma per nulla incisivo: un risultato nel complesso ragionevole, che tuttavia avrebbe potuto avvicinarsi ad una GTI.

Il nuovo sterzo elettroassistito offre sensazioni di media consistenza, mentre il cambio di facile manipolazione, meriterebbe innesti più precisi. In sostanza, è quindi preferibile premere il tasto verde della guida «Econ» e frenare gli ardori del motore e moderare il climatizzatore. Grazie anche al sistema start-stop che funziona con discrezione, la Civic diventa allora un modello di sobrietà accreditato di consumi medi di 5,3 l/100 km. Questa vettura diventata tutto sommato saggia, ha il vantaggio di essere ben dotata. Quasi tutte le versioni sono equipaggiate di una telecamera per la retromarcia che compensa la visibilità posteriore ridotta. Da evidenziare inoltre l’intervento senza precipitazione del radar anticollisione. La Honda Civic, con un prezzo mirato, è di fatto in linea con i tempi. Marc-Olivier Herren

Una volta sollevato, il sedile posteriore libera un ampio spazio di carico. Il grande bagagliaio cubico non è da meno. La parte inferiore del portellone vetrato è maggiormente traforata.

DATI TECNICI Motore: 4 cilindri turbodiesel, 150 CV; trazione anteriore, cambio a 6 marce Peso: 1555 kg (auto del test), totale ammissibile 1910 kg, carico rimorchiabile 1500 kg

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 8,6 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 7,7 s 80–120 km/h (in 4a) 7,4 s Diametro di sterzata: 11,8 m Insonorizzazione: 60 km/h: 61 dBA 11133 120 km/h: 70 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 35,7 m Visibilità circolare Equipaggiamento

11111 11133 11111

COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore

mano d’opera (fr.)

20 000/12 0,7 102.– 40 000/24 2,2 319.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 30,4 6943.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

fr./mese fissi variabili

15 000 30 000

73 50

595.– 595.–

Honda Civic 2.2i-DTEC Executive in dettaglio

323.– 546.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Honda da 95 a 182 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

TCS 5,6 3,9 fabbrica 5,2 3,9 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 5,3 l/100 km serbatoio: 50 litri

4,5 4,4 118 g/km 159 g/km A

11113

autonomia 943 km

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

ABITACOLO 11112 Design futurista ma meno stravagante. Idem per gli interni e la strumentazione a due livelli ben leggibile. La qualità percepita segna un progresso. Spazio posteriore ben dimensionato, ma l’agio per la testa è ridotto dal tettuccio apribile. Il bagagliaio cubico ha grande capacità. Modularità intelligente.

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in lega ecc.). La versione Executive ha sedili in pelle, tetto panoramico, sensori retromarcia ecc. PRESTAZIONI 11112 Energico e con tanta coppia, il diesel da 150 CV offre accelerazioni toniche e riprese consistenti, con consumi contenuti. Un po’ ruvido a bassi regimi, ma in generale elegante. Quinta e sesta marcia molto lunghe.

COMFORT 11113 Sospensioni morbide e progressive, salvo per le piccole asperità (gomme di misura ridotta). L’insonorizzazione è migliorata e la selleria confortevole e avvolgente contribuisce alla comodità sui lunghi tragitti.

COMPORTAMENTO 11113 Più posato che incisivo, il telaio è tarato per sicurezza e comfort. Peso importante e tendenza marcata al sottosterzo. Lo sterzo potrebbe essere più sensibile.

DOTAZIONE 11111 Anche nella versione di base, la dotazione è ampia (climatiz. aut., regolatore velocità, telecamera retromarcia, cerchi

SICUREZZA 11111 Senza lacune, la dotazione si può completare con radar anticollisione e regolatore di velocità adattivo. Frenata potente.


speciale auto compatte | touring 11 | 21 giugno 2012

foto TCS, ald, MOH

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La versione tre cilindri della station wagon Ford Focus 1.0 SCTi si rivela tra le più economiche, pur riservando un sorprendente piacere di marcia.

La promettente era delle tricilindriche Un tempo destinati a muovere ruvide cittadine, i tre cilindri downsizing rappresentano il futuro dei motori a benzina. Primi importanti risultati con la Ford Focus 1.0 SCTi.

› L’abbassamento dei limiti sulle emissioni

di CO2 indurrà profondi ripensamenti in ambito di motorizzazioni. La ricetta miracolosa messa in pratica dai costruttori si chiama downsizing. Il principio di base consiste nel ridurre la cilindrata ma non le

prestazioni. Questo gioco di prestigio realizzato grazie all’aggiunta di un turbocompressore non è nuovo in sé: si tratta di una tecnologia applicata già alla fine degli anni Settanta. Allora, al contrario di oggi, si trattava di estrarre il massimo della potenza

dal motore, sulla scia della Daihatsu Charade GTti del 1987 il cui tre cilindri turbo sviluppava 74 kW. Il downsizing attuale mira invece essenzialmente a ridurre i consumi di carburante. Questa nuova tecnologia è stata avviata nel 2006 sulla VW Golf GT 1.4 TSI il cui motore dalla cilindrata ridotta era alimentato da un turbo e da un compressore. Da allora, numerosi costruttori ne hanno seguito l’esempio nelle più svariate categorie di cilindrata. Quest’anno, Ford è la prima marca a compiere un passo supplementare con l’inserimento di un tricilindrico da un solo litro nella categoria delle auto vetture compatte (VW Golf ecc.). Altri costruttori seguiranno, a partire dalla Peugeot, che quest’estate introdurrà un motore tre cilindri sulla city car 208.

Comparativo veicoli Prezzo (fr.)4 Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Potenza specifica (kW/l) Coppia massima (Nm/min) Consumo misto3 (l/100 km) Emissioni di CO2 (g/km) 1

dati secondo l’importatore

2

Ford Focus break 1.0 SCTi Titanium

Ford Focus break 1.6 Ti-VCT Titanium

VW Golf break 1.4 TSI Comfortline

Opel Astra break 1.4 Turbo Cosmo

Renault Mégane break 1.4 TCe 130 Dynamique

32 475.– 999 92/125 92 170/1500 5,11 A2 114

32 475.– 1596 92/125 57 159/4000 5,91 C2 135

33 400.– 1390 90/122 65 200/1500 6,51 D2 151

34 400.– 1364 88/120 64 200/1850 6,11 B2 144

31 700.– 1397 96/131 68 190/2250 6,31 D2 145

efficienza energetica secondo l’importatore

3

consumo misto UE 80/1268

4

prezzi per Ford Focus 1.6 Ti-VCT, al 2/2012


21 giugno 2012 | touring 11 | speciale auto compatte

Per verificare se questa tecnologia inedita mantiene le promesse, il Centro tecnico del TCS a Emmen ha messo sul banco di prova la Ford Focus, in particolare la familiare 1.0 SCTi Ecoboost. Il suo tre cilindri turbo da 1 l sviluppa 125 CV, come il 4 cilindri 1,6 aspirato precedente (v. tabella). In altre parole la potenza specifica per litro è notevolmente più elevata (92 contro 57 kW), inoltre questo propulsore dispone di una coppia considerevole a bassi regimi. Il tutto ad un prezzo invariato.

Un vero cammello | Il dato di fabbrica che indica un consumo di 5,1 l/100 km si presenta come estremamente basso per una familiare di queste dimensioni, gratificata dell’etichetta energetica A. Questo valore è stato confermato al banco di prova di Emmen con un risultato di 5,4 l, ovvero con uno scarto davvero minimo rispetto al dato di fabbrica. Beninteso, i consumi registrati su strada sono più elevati. Ma nel corso del test realizzato su 900 km, la Focus 1.0 SCTi si è accontentata di una media di 6,2 l/100 km. Un buon valore per una familiare di quasi 1,5 tonnellate. A titolo di paragone, il test della cittadina Fiesta dotata del vecchio 1,6 l atmosferico aveva registrato un consumo medio di 7,2 l. Un dato che dimostra il salto tecnologico compiuto. Va inoltre detto che la Focus è scesa addirittura sotto i 5,2 l in occasione del ciclo normalizzato su 100 km. Confermare i dati sui consumi è positivo, ma non bisogna penalizzare il piacere di viaggiare. I piccoli tre cilindri visti sinora sulle city car sono simpatici, ma peccano per rumorosità e vibrazioni invadenti. Niente di tutto ciò con l’1.0 SCTi. Questo propulsore sovralimentato è molto discreto. A basso regime, si sente appena e le vi-

brazioni sono quasi impercettibili. Si fanno sentire quando si sale di giri, ma senza divenire fastidiose. E va anche detto che questo motore cela un certo carattere. Dotato di una coppia di 170 Nm a 1500 giri e persino di 200 Nm in overboost, questo motore si lascia guidare facilmente a bassi regimi. Ciò che contribuisce alla sua economicità. Non sportive, le prestazioni sono comunque discrete (da 0 a 100 km in 11,5 s). In sintesi, va sottolineato che la familiare Ford Focus 1.0 SCTi sposa perfettamente sobrietà, comfort di marcia e telaio di qualità.

MOH/TCS MoBe

Consumo reale TCS normaliz.

urbano l/100 km

extra urbano misto l/100 km l/100 km

8,7 7,1

5,0 4,4

6,3 5,4

Il consumo misto della station wagon Ford Focus 1.0 SCTi misurato al banco di prova secondo il ciclo TCS è stato di 6,3 l/100 km, ossia 0,9 l in più che la misurazione del TCS effettuata secondo il ciclo normalizzato europeo. Il consumo misto fornito dall’importatore è di 5,1 l/100 km. Rispetto alla misura ufficiale normalizzata, il ciclo TCS mira ad indicare un dato vicino a quello che sarà realizzato dall’automobilista nell’uso quotidiano. Nel caso in questione, il peso del veicolo testato è stato arrotondato a 1470 kg. La climatizzazione regolata a 3 gradi in meno di quella del locale dove abbiamo svolto il test. I fari non erano accesi – la Focus dispone di fari diurni – mentre l’impianto radio era acceso. tg

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Diesel tascabile d’ispirazione zen Renault Mégane 1.5 dCi 110 I motori diesel si tingono anch’essi di downsizing. Il 4 cilindri 1,5 l turbodiesel Renault è stato profondamente rimaneggiato con questo spirito. Misure quali il miglioramento del rendimento e delle risposte del turbo così come l’integrazione di ugelli d’iniezione più precisi portano ad un consumo misto record di 3,5 l/100 km ed emissioni di CO2 ridotte a 90 g/km sulla break Mégane. Questa la teoria. Nella pratica i consumi medi si sono fissati a 5,6 l/ 100 km. Comunque una bella prodezza, tanto più che questo propulsore di bassa cilindrata vanta un funzionamento morbido e una sonorità discreta. Con una potenza di 110 CV, non c’è da sperare in prestazioni sportive, ma le riprese sono buone. Stesso discorso in autostrada, dove questa stradista è capace di tenere l’andatura anche in leggera salita, nonostante i rapporti allungati. In fondo, questa station wagon Mégane ci fa scoprire un sentimento nient’affatto sgradevole: un modo di guidare zen ma per nulla noioso. MOH Positivo: consumi e impatto CO2 minimi, autonomia, motore gradevole, presentazione interna, abitabilità posteriore, grande bagagliaio Negativo: marce lunghe, modularità del vano bagaglio obsoleta, visibilità posteriore ridotta. Tecnica: break compatto; 5 posti; lunghezza: 4,57 m; bagagliaio: 486–1600 l; 1,5 l turbodiesel, 110 CV, 240 Nm a 1750 g/min; cambio manuale a 6 marce; da 0 a 100 km/h in 12,4 s Consumo in prova: 5,6 l/100 km, autonomia: 1071 km Prezzo: da 31 000 fr. (1.5 dCi 110 Grandtour).

I segreti di un maestro del downsizing Un motore a bassa cilindrata come il tricilindrico 1 l della Ford Focus mette a frutto attriti interni ridotti per migliorare il rendimento. Per accorciare la fase di preriscaldamento, che penalizza i consumi, un termostato fissato nella parete dei cilindri spegne momentaneamente il circuito di raffreddamento liquido. Una volta che la temperatura raggiunge i 70 gradi, il termostato fa ripartire il circuito che è quindi gestito da un secondo termostato. Inoltre il collettore degli scarichi è integrato alla testa, al fine di accelerare l’entrata in temperatura. Questo motore dispone altresì di una cinghia di distribuzione «umida», una tecnica che riduce l’attrito. La costruzione a corsa lunga permette di viaggiare a bassi regimi, riducendo così i consumi. La conseguente coppia ridotta è compensata dal turbocompressore. In futuro, questo 3 cilindri sarà montato anche sulle monovolume B-Max e C-Max. tg

Economica e polivalente, la break Mégane 1.5 dCi rivendica soli 90 g/km di CO2.


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viaggi e tempo libero | touring 11 | 21 giugno 2012

Hotel che raccontano storie emozionanti Per secoli gli ospizi sui passi hanno svolto importanti funzioni sociali ed economiche. Da semplici camerate sono diventati apprezzati alberghi per automobilisti, motociclisti e ciclisti, a volte anche lussuosi.

Gran San Bernardo: con vista sull’Italia › Molti del Gran San Bernardo conoscono

solo la galleria, che li porta in Piemonte. Eppure vale la pena fare una deviazione sul passo a quota 2472 metri, che si trova lungo la Via Francigena, un tracciato di pellegrinaggio che collega Canterbury in Inghilterra a Roma, attraverso Francia e Svizzera. Sul valico l’escursionista ha la possibilità di scegliere tra due possibilità di pernottamento sul versante svizzero: l’ospizio dei canonici agostiniani oppure l’Hôtel du Col du Grand St. Bernard.

Ostello per pellegrini | Nell’anno 1050 Bernardo, arcidiacono di Aosta, fondò sulla

sommità del passo l’ospizio, come rifugio gratuito per i viaggiatori che qui si potevano riprendere dagli strapazzi dell’attraversamento del passo. Un tempo l’ospizio offriva a questi viandanti un tetto a titolo gratuito, mentre oggi il pernottamento non è più gratis ma pur sempre molto a buon mercato (v. scheda a pagina seguente). «È rimasto fino ad oggi ciò che San Bernardo incoraggiava: un luogo d’incontro, di preghiera, di contemplazione, di condivisione», dice il priore José Mittaz. Ancora oggi l’ospizio accoglie in precedenza ospiti che viaggiano a piedi, «nel frattempo anche i ciclisti», aggiunge il priore Mittaz. Ma come si fa a controllare se qualcuno arriva a piedi, in bicicletta o in automobile? «Il nostro compito non è di controllare, ma di accogliere gli ospiti», afferma deciso il

priore José Mittaz. «Anche se ci troviamo alla frontiera con l’Italia, nell’ospizio non conosciamo limiti. Tutti sono benvenuti qui da noi, indipendentemente dalla loro

I cani San Bernardo stanno al Gran San Bernardo come la torre Eiffel sta a Parigi.


21 giugno 2012 | touring 11 | viaggi e tempo libero

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Sempione: la torre Stockalper

Da tempo sulla sommità del Passo del Gran San Bernardo non ci sono unicamente pellegrini che si godono la vista sull’Italia.

religione e dalla loro nazionalità». Attualmente, quattro canonici dell’Ordine degli Agostiniani gestiscono l’ospizio tutto l’anno, con il sostegno di personale pagato, di volontari e di operatori che svolgono il servizio civile. Per i turisti motorizzati che valicano il passo c’è invece a disposizione un alloggio nell’albergo sull’altro lato della strada. Anche questo hotel è di proprietà dei canonici, ma viene diretto da un affittuario. Se l’ospite alloggia in una camera sul lato sud, la vista dalla finestra spazia sul versante italiano e sulla statua di San Bernardo.

300 anni di Barry | Senza dubbio la maggiore attrazione sul Gran San Bernardo sono i cani di razza San Bernardo, che sono allevati ormai da 300 anni dai canonici. Il

foto wi, picswiss.ch, jop, hwm, nr, ald

Secondo Heimatschutz Svizzera, è uno dei 100 hotel più belli del Paese. E così la pensano anche altri: per la rivista GeoSaison è addirittura uno dei migliori 90 alberghi d’Europa e ha già vinto due premi del pubblico di «Best of Swiss Gastro». Parliamo della Stockalperturm, l’imponente costruzione eretta tra il 1666 e il 1684 dal magnate vallesano dell’epoca, Kaspar von Stockalper. Situato ad una cinquantina di metri appena dalla dogana italo-svizzera di Gondo, questo antico magazzino merci e ostello sulla strada del Passo del Sempione è stato trasformato in albergo con ristorante nel 2007, conservando la secolare struttura in solida pietra. Alcune sale dell’edificio ospitano un’esposizione che testimonia la «corsa all’oro» che investì Gondo verso la fine dell’Ottocento. Ancora oggi si può provare l’ebbrezza di trovare qualche pagliuzza di metallo giallo partecipando a un trekking guidato alle vecchie miniere, che include un corso per «lavare l’oro» in un torrente. Innumerevoli, naturalmente, gli itinerari escursionistici nell’area, come ad esempio la «Via Stockalper» che in tre giorni porta da Gondo a Briga, attraverso il Passo del Sempione. Ai rocciatori, invece, si segnala la via ferrata «Gabi-Sempione», lunga 750 metri con un dislivello di 250 metri. ac

Hotel Stockalperturm, Gondo – Prezzi: camera doppia da 150 fr., in camerata di 20 letti da 45 fr., camera famiglia a 4 letti da 270 fr.; inclusa prima colazione. Oro di Gondo: pacchetto con notte in doppia, menù di 3 portate e gita a 150 fr. p.p. Info e prenotazioni: tel. 027 979 25 50, www.stockalperturm.ch

più celebre di loro, il leggendario Barry, visse all’ospizio dal 1800 al 1812 e avrebbe salvato la vita ad oltre quaranta persone. «Per questo motivo all’ospizio c’è sempre un cane che si chiama Barry», informa Anja Ebener della Fondazione Barry. In estate circa la metà dei San Bernardo viene spostata dall’allevamento di Martigny al canile sulla cima del passo del Gran San Bernardo. Quando la guardiana Cécile Loye improvvisa piccoli spettacoli e giochetti, i suoi protetti danno il meglio di sé, per la gioia di grandi e piccini. La massima attrazione sul valico è rappresentata dalla passeggiata di mezz’ora assieme ai cani San Bernardo (dal 1° luglio al 9 settembre 2012), al prezzo di 48 franchi in un gruppo di dieci persone al massimo.

Peter Widmer

Ospizio del Gran San Bernardo: 30 fr. in camerata (12 letti) incl. colazione, 43 fr. in camera da 3 e 4 letti con colazione. Hôtel du Col du Grand St. Bernard: 27 camere (singole, doppie e a quattro letti); prezzo 61 fr. a testa in camera doppia incl. colazione. Ulteriori informazioni: www.gsbernard.net, www.hotelhospice.ch, www.fondation-barry.ch, www.verbierst-bernard.ch, www.vallese.ch, www.viafrancigena.ch.


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21 giugno 2012 | touring 11 | viaggi e tempo libero

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E in mezzo passa la frontiera Al bar dell’Hôtel Franco-Suisse, un gruppo di amici conversa allegramente. Niente di più banale. Se non fosse che una parte di loro si trova in Svizzera, mentre l’altra in Francia. Alla fine della serata, ritornano nelle camere e cambiano nuovamente di Stato valicando il settimo gradino della scala. Infine, prima di coricarsi, oltrepassano ancora molte volte la frontiera spostandosi dal letto alla poltrona, dall’armadio alla sala da bagno. Infatti, l’Hôtel Franco-Suisse si trova a cavallo del confine. Metà delle stanze sono in Francia, l’altra metà in Svizzera. Questa peculiarità unica al mondo attira un numero considerevole di curiosi, ricercatori, etnologi o giornalisti, come ad esempio una squadra della televisione giapponese che di recente gli ha dedicato un lungo reportage. Ma i visitatori sono anche sedotti dallo spirito da chalet, dal fascino alpino, dall’ambiente familiare, dalla cucina saporita e dalle camere accoglienti; senza dimenticare la posizione privilegiata nel cuore delle vaste distese giurassiane, propizie alla passeggiata e al riposo. Anche gli amanti dell’azione vi troveranno soddisfazione: canyoning, speleologia e idrospeed li attendono a Rousses (F), che modestamente è la seconda più grossa fortezza francese. Ma il massimo è dormire con la testa in Svizzera e i piedi in Francia! Jacques-Olivier Pidoux

Hôtel Franco-Suisse, La Cure – Prezzi: camera singola, 59 euro a notte; camera doppia, 69 euro a notte. Ristorazione: cucina locale. Specialità: il cosciotto di pollo di Bresse. Informazioni e prenotazioni: tel. 022 360 13 96, www.arbezie-hotel.com, info@arbezie-hotel.com.

Dove dormì Albert Einstein

In alto sulla spalla

Sul Passo dello Spluga (2113 slm), che segna il confine tra Svizzera e Italia ed è il punto più alto della strada verso Chiavenna, non ci sono alberghi. Ma nell’omonimo villaggio di Spluga, ai piedi del passo, sorge lo storico Hotel Bodenhaus: costruito nel 1722, un tempo ospitava grandi personaggi. Hanno firmato il libro degli ospiti, oltre ad Albert Einstein, anche il pittore inglese William Turner, il poeta Conrad Ferdinand Meyer come pure il filosofo Friedrich Nietzsche. Con l’apertura dell’A13, il Passo dello Spluga ha perso molta della sua importanza e oggi Spluga è soprattutto un luogo di transito. Così, anche l’80% degli ospiti della Bodenhaus sono di passaggio sull’asse Nord-Sud. Il restante sono ospiti abituali e trascorrono più notti tra le amorevoli cure dei proprietari, i coniugi Willibald e Angela Löschl-Burkhardt, che hanno rimesso a nuovo l’albergo, comprato nel 2000. Nell’hotel si respira un’aria da chalet e chi vi soggiorna per più giorni lasciandosi viziare, trascorre perlopiù delle vacanze all’insegna delle passeggiate. La regione della Via Mala con la celebre gola può essere percorsa magnificamente a piedi. Mentre d’inverno impera lo sci. Heinz W. Müller

Finalmente, quando dopo un lungo, tortuoso viaggio, si raggiunge la sommità del passo a 2149 m di quota, la vista sulla Val Monastero è semplicemente mozzafiato. Anche Oswald Mettier ha avuto questa impressione, quando nel 1932 ebbe l’idea di costruire sul Passo del Forno un piccolo ostello. Nel 1935 venne inaugurato l’hotel Süsom Givè, da allora rimasto proprietà della stessa famiglia. Da 16 anni è il pronipote di Oswald Mettier, Peider Andri Toutsch, ad essere padrone del Süsom Givè, che in romancio significa qualcosa come «là in alto sulla spalla». Il Passo del Forno collega Zernez in Engadina alla Val Monastero e da lì alla Val Venosta in Alto Adige. La strada è tenuta sgombra anche d’inverno, perché è l’unico collegamento con la Val Monastero dalla parte svizzera. In inverno però l’albergo è chiuso, perché la clientela del Süsom Givè è costituita soprattutto da escursionisti, ciclisti e viaggiatori di passaggio. Il Parco Nazionale offre uno scenario magico per molte attività del tempo libero. Le camere del Süsom Givè sono pulite e funzionali. Anche i motociclisti sono benvenuti, come segnala la moto posta sul tetto. E in estate il padrone mette la griglia sul piazzale accanto al chiosco. Nadia Rambaldi

Hotel Bodenhaus, Spluga – Prezzi: camera doppia 89 fr./persona, singola 99 fr., dependance 54 fr., bambini fino a 5 anni gratis, poi riduzioni. Gruppi/seminari su richiesta. Cucina: molto variata, anche con specialità locali. Mezza pensione: menu serale di quattro portate 41 fr. Prenotazioni: tel. 081 650 90 90. Internet: www.hotel-bodenhaus.ch. Altre informazioni: www.viamala.ch.

Hotel Süsom Givè, Passo del Forno: camere singole, doppie e per quattro persone, dormitori con letti a castello. Prezzi: camera con colazione 73 fr., dormitorio con colazione 38 fr. Cucina: regionale e sostanziosa. Info e prenotazioni: www.ofenpass.ch, tel. 081 858 51 82, ofenpass@gmx.ch. Offerta speciale: l’ufficio del turismo a Samnaun propone gite di più giorni, tel. 081 868 58 58.


Liguria


21 giugno 2012 | touring 11 | viaggi e tempo libero

I Grigioni sotto una nuova luce

consigli di viaggio

Proteggere meglio i soldi in viaggio

La regione grigionese di Prettigovia propone escursioni originali che valorizzano il patrimonio architettonico, oltre al modo di vita tradizionale e alla cultura locale.

› Oltre ai suoi leggendari paesaggi, il can-

foto jop

ton Grigioni beneficia di un patrimonio culturale, storico e architettonico di primaria importanza. Per scoprire queste numerose ricchezze, si raccomanda caldamente di partire in passeggiata assieme a delle guide esperte nella regione di Prettigovia. Una prima escursione culturale si inoltra tra i pittoreschi sentieri pedestri che sovrastano Pany, sotto l’esperta guida di Chlasi Salzberger. L’uomo non ha eguali quando descrive le tradizioni ancestrali dei contadini di montagna.

Meno stress | Seduto per terra, Chlasi Salzberger mima come si ridiscendeva in pianura con un carico di fieno. Poi, impugnando la falce, mostra in che modo i contadini falciavano i campi ogni mattina tra le 4 e le 6: «All’epoca si faceva tutto il lavoro a mano, e non si era stressati. Oggi, tutto si fa a macchina e si è stressati», sottolinea con malizia prima di evocare un ricordo d’infanzia, quando ogni estate saliva all’Alpe: «Essere responsabile di una mandria a dieci anni, era istruttivo». Oltre alle colorite spiegazioni di Chlasi Salzberger, a mezzogiorno i partecipanti al tour si concedono un saporito pic-nic al-

Chlasi Salzberger mostra i gesti dei contadini di una volta.

l’aperto composto da una scelta di prodotti tipici: salumi e formaggi, innaffiati naturalmente da un po’ di vino rosso locale.

In bici elettrica | La seconda passeggiata culturale si svolge in bici elettrica lungo il fiume Landquart. Poco dopo Klosters, i partecipanti intravedono subito i lavori di ampliamento del letto del fiume dopo le devastanti piene del 2005. Proseguendo in direzione di Küblis, la guida richiama la nostra attenzione sul ponte del Sunniberg, alto 70 metri e lungo 500, prodezza architettonica che si integra perfettamente nel paesaggio. In seguito, siamo accolti da Marco Walli, talentuoso scultore del legno la cui notorietà supera le frontiere regionali: «Finisco un’opera che sarà offerta dal mio cliente ai suoi partner commerciali in India», confida. Infine, le nostre bici elettriche ci riconducono a Schiers, punto finale della nostra gita culturale… che nelle pupille non ci lascia solo bei paesaggi, ma anche utili informazioni sulla vita della gente di qua. tg

In bici attraverso fiori e sentieri.

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Info Touring Per maggiori informazioni sulle escursioni «Stella und roba» e «Wilde Wasser überbrücken»: Prettigovia Turismo, tel. 081 325 11 11, www.praettigau.info (in tedesco)

Con le vacanze scolastiche cominciano anche le ferie estive. Ogni anno si ripropone la stessa domanda: quanti soldi e in quale forma devono essere portati in vacanza? Ancora oggi i contanti rimangono il mezzo di pagamento numero uno. Per motivi di sicurezza, è comunque sconsigliabile portare con sé cifre troppo elevate. Inoltre, in molti Paesi vigono disposizioni sul cambio di valuta che puniscono l’introduzione di grosse quantità di denaro contante. In ogni caso, viaggia più sicuro chi è in giro con poco liquido. La Swiss Bankers Prepaid Services SA, una società di servizi delle banche svizzere ad orientamento internazionale, ha perciò creato la Carta Travel Cash. Secondo Thomas Beck, responsabile dell’informazione, questa carta prepagata è il «denaro da viaggio» che ha tre vantaggi essenziali rispetto ai contanti: � Con la Carta Travel Cash i viaggiatori possono, 24 ore su 24 in oltre 1,5 milioni di bancomat con il marchio «Maestro» in tutto il mondo, prelevare soldi nella valuta locale. In oltre 13 milioni di negozi si può inoltre pagare con la carta prepagata. � Una Carta Travel Cash può essere richiesta in oltre 160 filiali bancarie. Da Postfinance i titolari di un conto possono richiedere la carta anche mediante e-banking. Agli sportelli del Cambio FFS i clienti possono procurarsi immediatamente la Carta Travel Cash. Le carte devono essere sempre ricaricate dove sono state prese la prima volta. Ad ogni ricarica si paga una tassa pari all’1% dell’importo caricato. Non viene prelevata alcuna tassa annua. � Un prelievo di contanti all’estero costa a seconda della valuta della carta: 4 €, 5 $ o 5 fr. Quando si effettua un prelievo al bancomat non s’instaura alcun collegamento con il conto bancario, garantendo così la massima sicurezza. Nel caso di perdita o furto della Carta Travel Cash, essa viene sostituita gratuitamente in qualsiasi parte del mondo, incluso il credito che vi era rimasto. Bü www.swissbankers.ch


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21 giugno 2012 | touring 11 | viaggi e tempo libero

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foto ald, sme

Agitare prima dell’uso

I tipici mini chioschi vengono frequentati volentieri anche solo per fare una chiacchierata.

L’oro di Napoli è la sua gente

La scena offerta durante il raccolto delle olive attorno alla cittadina medievale di Spoleto, in Umbria, è particolarmente teatrale. Negli ultimi due mesi dell’anno gli ulivi vengono scossi con le macchine. I frutti cadono nelle reti appositamente distese attorno all’albero e in poco tempo vengono pressati per produrre il tanto ricercato «extra vergine». Per produrre un litro d’olio si spremono sino a dieci chili di olive. In Svizzera il 25% di questo «oro liquido» venduto proviene dalla storica casa italiana Monini. Già anni fa il programma svizzero tedesco per i consumatori «Kassensturz» ha attribuito a questo marchio il massimo punteggio per la qualità. Zefferino Monini è a capo dell’azienda familiare dal 1991 e controlla in modo minuzioso il ben apprezzato prodotto di qualità – www.bellaumbria.net/Spoleto e ancora www.monini.com. sme

Napoli, la metropoli del Sud Italia che attira i visitatori per il Vesuvio, i tesori culturali e l’eccellente cucina. Il vero «oro» della città partenopea sono però i suoi abitanti.

› C’è chi la ama e c’è chi la teme, questa pulsante metropoli ai piedi del Vesuvio. Certamente, questa città del Meridione d’Italia non appartiene alle eleganti e rinomate destinazioni di vacanza sulle sponde del Mediterraneo. Troppo rumorosa e caotica, sbuffano gli scontenti, prima di proseguire il viaggio sui loro pullman climatizzati verso la Costiera amalfitana, dove la gita continua secondo più comuni canoni turistici. Napoli è la città per chi ha voglia di scoprire i veri valori partenopei. La moltitudine di tesori culturali – dal Museo di Capodimonte con la sua galleria delle porcellane sino al Teatro San Carlo, dove un tempo cantava Caruso – è impressionante, così come il nucleo cittadino con il suo labirinto di vicoli. E la sera, dal quartiere collinare di Vomero si può ammirare il Vesuvio e lo scintillio della città sul mare.

Per individualisti | Ma il vero oro di Napoli è la sua gente. Abitanti come Ciro Muscariello, che nel centro storico ha aperto un alberghetto con poche camere rinnovate con gusto. Dato che il «Pignatelli» non ha una sala da pranzo, gli ospiti ricevono la colazione in camera. O come Patrizio Sorbillo, rampollo di una grande famiglia loca-

le. La sua mini pizzeria è costituita di soli quattro tavoli di legno illuminati da luci al neon, ma per la «Margherita» al forno a legna di Patrizio la gente fa volentieri la fila. Anche le opere di Giuseppe Cesari sono impressionanti: in mezzo a negozi kitsch della via dei pastori di San Gregorio Armeno, Giuseppe nella sua officina restaura in tutta calma le figurine sacre.

L’arte d’arrangiarsi | I napoletani sono i maestri dell’arte di «arrangiarsi», ossia il riuscire a trarre il meglio da ciò che si ha, anche se è poco… persino in cucina! Non è possibile resistere alla delicata mozzarella di bufala, alle croccanti pizze e alla gustosa pasta, che profumano di erbette fresche e nemmeno al pesce del sud in tutte le sue variazioni. A proposito di pesce: un obbligo per i visitatori di Napoli è una visita serale a Marechiaro. Stando a una canzone popolare, in questo luogo romantico anche i pesci fanno all’amore quando la luna è alta in cielo. A dir poco promettente! Beatrice Käser

Info Touring L’Oro di Napoli, Viaggi Gourmet di Kuoni «cultimo». Da prenotare in tutte le filiali Kuoni, telefono 044 277 49 99, www.cultimo.ch; 5–9 settembre, prezzo per persona: 1890 fr.

I turisti visitano il raccolto delle olive come la vendemmia nelle zone viticole.

Più cultura termale In Vallese Le cinque note località termali di Brigerbad, Leukerbad, Ovronnaz, Saillon e Val d’Illiez si sono unite per rafforzare la cultura dei bagni termali. Nei prossimi due anni, le cinque località vallesane investiranno oltre 100 milioni di franchi nello sviluppo delle infrastrutture per imprimere una nuova spinta alla tradizionale cultura dei bagni termali.

Trekking sull’acqua Ascona–Venezia in barca È un vero unicum nel suo genere: in 8 giorni da Ascona a Venezia senza utilizzare le strade ma spostandosi sull’acqua a bordo di gommoni a motore. È un’iniziativa del Forum Lago Maggiore che da alcuni anni sta riscuotendo grande successo tra gli amanti del turismo «slow». Si parte dal Verbano il 18 agosto, poi si naviga sul Ticino fino al Po, per sfociare in Adriatico e arrivare infine nella laguna veneta il 25 agosto. Per tutti i dettagli: www.asconavenezia.org o tel. 079 444 27 55.


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club e soci | touring 11 | 21 giugno 2012

In curva con un sorriso › Tra Wattenwil e Riggisberg, nel Canton

Berna, s’incontra una curva dietro l’altra. Un tratto ideale per le motociclette, particolarmente adatto a esercitarsi alla guida. Oggi però non si richiede una semplice guida, dato che alle spalle procede l’istruttore Andreas Hofstetter con una telecamera fissata sul casco. Filma ogni movimento e individua impietosamente le traiettorie sbagliate. Chi vuole circolare in sicurezza in sella ad una moto, deve conoscere bene se stesso e stare sempre all’erta. Alla fine del giro pomeridiano di due ore ci riesce ogni conducente. Ci vuole molta concentrazione per affrontare le curve in modo corretto e sicuro, facendo attenzione a tutto quello che si muove sulla strada e nelle vicinanze che potrebbe rappresentare un pericolo, e contemporaneamente provare ancora il piacere di guidare.

Analisi impietosa | Un’ora dopo, ci si ritrova tutti assieme nella sala di teoria del Centro di sicurezza stradale Stockental. I sette partecipanti al corso attendono con trepidazione l’analisi dei video. Mentre fuori le ruote surriscaldate stanno raffreddandosi lentamente, Hofstetter si accinge ad una critica costruttiva. «Guarda, qui mentre svoltavi non ti sei immesso nel modo giusto, una cosa che può portare a collisioni e ricordati di guidare più a destra nelle strade strette», commenta l’istruttore durante una sequenza filmata. In quasi tutti i presenti esiste qua e là un potenziale di miglioramento e in ognuno cresce la consapevolezza che non si smette mai d’imparare durante tutta la vita. Poiché i video non mentono, l’analisi è istruttiva e utile ad accrescere la propria sicurezza sulla strada. Così le traiettorie in curva devono essere affrontate in modo pulito, eventuali pericoli riconosciuti in anticipo ed evitati con manovre adeguate, quali frenate o aggiramenti.

Teoria e molta pratica | Il nuovo corso Moto Road del TCS inizia con una piccola lezione di teoria, che gli istruttori Andreas Hofstetter e Reto Kobel impartiscono in modo serio ma informale. Durante il giro di

autopresentazione emerge che la maggior parte dei partecipanti al corso sono frequentatori abituali, che non iniziano la nuova stagione motociclistica senza aver prima frequentato un corso per moto del TCS. Poiché l’obiettivo del club è quello di accrescere la sicurezza personale, sono state delineate, analizzate e discusse diverse situazioni stradali con un pericolo potenziale. Secondo l’istruttore Reto Kobel, si tratta sempre di fare in modo che ogni motociclista che si esercita costantemente nelle procedure di sicurezza affini i propri sensi e sappia prevedere la strada. Dato che ai motociclisti piace più il vento in faccia che le lezioni di teoria, il riscaldamento sulla pista di Stockental arriva al momento giusto. Uno dopo l’altro i centauri serpeggiano fra gli ostacoli, esercitano la guida lenta, affinano la tecnica in curva, migliorano quella visiva come pure la postura. Gli istruttori tirano fuori continuamente dal gruppo uno o l’altro e gli danno i consigli necessari. Perfino i motociclisti più esperti possono imparare ancora qualcosa. Finalmente può iniziare la prima guida filmata tra Stockental, Thun e Amsoldingen. Durante questo tragitto gli istruttori si concentrano in primo luogo sul comportamento di guida nel traffico. Vale a dire le immissioni negli incroci e le svolte, l’osservanza delle regole stradali o la guida nelle rotonde.

Irene Burri di Schwarzenburg

«Grazie alle analisi filmate ora so come guido in curva e cosa posso migliorare. Per me il corso è un’ottima conferma della mia condizione»

foto Philippe Riedi

Il nuovo corso Moto Road del TCS è imperniato sulla pratica. Tramite analisi filmate i partecipanti possono migliorare il loro modo di guidare. Un corso ricco di insegnamenti per aumentare la sicurezza personale.

Esercitazioni anche tra gli ostacoli d’acqua.

Heidi Schuwey di Jaun

«È stato davvero molto arricchente imparare ad allenare gli occhi ed esercitarsi in strada a riconoscere in anticipo i vari pericoli»


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L’analisi finale rileva alcune lacune che potranno essere corrette nel pomeriggio in occasione della seconda guida filmata. Prima di mezzogiorno viene trattato anche un altro argomento. Sulla base di situazioni pratiche vengono affrontati i temi della visibilità e dell’angolo morto. La conclusione in sintesi: mantenere la distanza dal veicolo che precede è decisivo sia per la propria visuale sia per quella nello specchietto retrovisore come pure per la distanza di frenata. Uno degli esempi studiati era terrificante, perché dimostrava con quanto ritardo un’auto vede una motocicletta ad un incrocio. L’analisi ha rilevato come un automobilista non percepisce un motociclista che sopraggiunge durante tre secondi e che il motociclista ha di conseguenza appena tre secondi per reagire a uno spostamento della macchina. È apparso chiaro che quando si va in giro non bisogna pensare solo a sé ma anche agli altri utenti della strada.

L’istruttore filma ogni movimento dei partecipanti al corso grazie a una telecamera fissata al suo casco.

Teoria e pratica | I tragitti nella regione di Thun–Schwarzenburg hanno dimostrato chiaramente: si trovano sempre e ovunque situazioni pericolose. Come quando un cane arriva di corsa davanti alle ruote, vi è ghiaia sulla strada oppure un trattore s’immette a marcia indietro sulla strada. Per evitare incidenti è importante riconoscere, evitare, reagire. Naturalmente, completano queste basi la capacità di guida, la concentrazione e l’attenzione. Secondo Andreas Hofstetter si dovrebbe sempre avere un sorriso sul volto, per dimostrare che non si è stressati. Stanchi ma arricchiti da molte esperienze e consigli, i partecipanti si danno appuntamento alla prossima stagione motociclistica. Felix Maurhofer

Info Touring Informazioni sui corsi moto: www.tcs.ch > corsi.

Varie offerte di corsi Più sicurezza se si guarda dritti davanti a sé. Le analisi video scoprono impietosamente gli errori di guida.

Marino Sansoni di Meikirch

«Sono presente per la sesta volta a un corso moto del TCS e ogni volta imparo qualcosa. Per me le nuove conoscenze sono una buona base per iniziare la stagione» Gli ultimi consigli prima di avventurarsi sul tracciato.

Test & Training TCS offre in sei centri di guida e di sicurezza durante tutto l’anno corsi per conducenti di motociclette e di scooter. Una scelta di proposte: Moto Basic, Moto Superior, Moto Road e Moto Sport a Lignières. I corsi Basic, Superior e Road sono finanziati dal Fondo per la sicurezza stradale con un contributo tra i 100 e i 200 fr. Per gli scooter il TCS offre corsi speciali. Obiettivo di ogni corso è di far conoscere a tutti i conducenti i propri limiti e quelli dei loro veicoli. Per i motociclisti che per una volta vogliono correre velocemente senza traffico in senso opposto, il Touring Club Svizzero ha in programma corsi di guida su circuiti da gara all’estero. fm



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il TCS non vi pianta in asso

Christian Bonzon

Il cane dei ciechi è un «familiare»

Nei centri tecnici del TCS si può eseguire un pre-collaudo per certificare eventuali difetti.

Come prepararsi al collaudo ufficiale Cosa bisogna fare prima di portare la propria automobile al collaudo dell’ufficio cantonale di circolazione? Una serie di consigli del TCS per evitare costose sorprese.

› La rituale convocazione dell’ufficio della

circolazione è arrivata: all’ora X, del giorno Y, bisognerà presentarsi presso il relativo centro tecnico cantonale per procedere al collaudo ufficiale. Per essere certi che il veicolo superi l’esame è meglio farlo prima controllare dal proprio meccanico di fiducia. Ma cosa bisogna dirgli per evitare che vi rimetta completamente «a nuovo» la macchina, con la conseguente salatissima fattura? La regola d’oro è: dare istruzioni chiare! Se i servizi sono stati svolti regolarmente e si tratta del primo collaudo ufficiale da quando la vettura è stata immatricolata, ossia dopo quattro anni, le cose da fare sono piuttosto semplici: pulire accuratamente il veicolo anche sotto la scocca (eventualmente anche il motore) e procedere ai controlli di fari, freni, sterzo e sospensioni. Per un’automobile di classe media la fattura dovrebbe attestarsi sui 300 fr., più circa 150 fr. per i lavori di pulizia. Ad ogni modo, si raccomanda di verificare sempre i prezzi affissi nei garage.

Preventivo scritto | Per quel che concerne le auto più anziane, specie quelle da sottoporre a collaudo ogni due anni, prima

di effettuare eventuali onerose riparazioni è utile confrontare il valore del veicolo con le spese da sostenere per prepararlo all’esame ufficiale. Questo, soprattutto se le auto presentano danni cagionati dalla ruggine oppure problemi di carrozzeria. Un preventivo scritto da parte del garagista faciliterà la decisione. Infatti, se i costi di riparazione sono più elevati del valore residuo della macchina, forse non conviene affrontare la spesa.

Prima dal TCS | Ma se proprio volete essere sicuri delle condizioni in cui si trova il vostro veicolo, la cosa migliore è di effettuare un «pre-collaudo» in uno dei centri tecnici del Touring Club Svizzero. Qui, per poche decine di franchi, vi sarà fornita una lista completa degli eventuali difetti riscontrati dagli esperti del TCS. Basterà poi consegnarla al vostro garagista: avrete così definito in modo chiaro il suo mandato. È una procedura un po’ più lunga, ma che può rivelarsi estremamente economica! ac

Info Touring Una serie di consigli utili per prepararsi al collaudo ufficiale, come pure indirizzi e prestazioni dei Centri tecnici del TCS, sono pubblicati sul sito www.tcs.ch, rubrica: Auto&Mobilità > Centri tecnici.

Sul TCS si può sempre contare. Lo conferma un socio titolare del Libretto ETI. «Sono cieco dalla nascita e un cane per ciechi mi accompagna ovunque», racconta il socio. «Un giorno, prima della partenza per un viaggio, il mio cane si è ammalato gravemente e il veterinario mi ha sconsigliato di viaggiare nei successivi tre giorni, perché l’animale doveva venire curato sul posto. Senza di lui non avrei comunque potuto spostarmi, sia perché senza il mio caro animale al seguito non potrei proprio intraprendere il viaggio, sia perché lui è la mia guida indispensabile in ogni situazione», prosegue il non vedente. Così l’uomo ha annullato il viaggio e ha spedito al TCS il certificato del veterinario, assieme alle proprie motivazioni. Chiedeva al TCS il rimborso delle spese di annullamento fatturate dall’agenzia di viaggio. Nel caso di una malattia grave del titolare o di una persona a lui vicino, il Libretto ETI fornisce infatti le proprie prestazioni. Tra i beneficiari sono contemplati il titolare del Libretto ETI, le persone che vivono con lui sotto lo stesso tetto, invitati minorenni che intrattengono relazioni familiari con colui che viaggia ma che non abitano in famiglia. Tuttavia, il cane in questione non è una persona, dunque per principio non beneficia delle prestazioni del Libretto ETI. Ma poiché si tratta di un cane per ciechi, dal quale la persona interessata dipende, in questo caso speciale il Libretto ETI ha considerato di poter concedere le sue prestazioni. E così i costi di cancellazione del viaggio, sostenuti del titolare cieco, sono stati rimborsati. tg

In questa rubrica saranno segnalati in ordine sparso casi concreti, nei quali il TCS ha preso a braccetto con efficienza i suoi soci. Per motivi di protezione dei dati gli eventi e le persone sono state rese anonime.



21 giugno 2012 | touring 11 | club e soci

Prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch TCS Societariato www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata TCS Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con TCS Velo Assistance Casco 2000) Fr. 37.– Juniores (con TCS Velo Assistance Casco 2000) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.– (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–)

TCS Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI TCS Protezione giuridica www.assista.ch TCS Assicurazione protezione giuridica Circolazione «Ind.» Fr. 66.– «Fam.» Fr. 96.– Privata senza sottoscrivere la circolazione «Famiglia» Fr. 245.– «Individuale» Fr. 225.– Privata con circolazione già sottoscritta «Famiglia» Fr. 215.– «Individuale» Fr. 192.– Immobili Fr. 60.– TCS Assicurazione auto www.tcs-assicurazione-auto.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio 0800 801 800 Assicurazioni due ruote www.assistancetcs.ch TCS Velo Assistance con assistenza e casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* copertura casco fino a Fr. 7500.– Fr. 172.–* TCS Moto Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carte di credito TCS TCS MasterCard Gold TCS MasterCard TCS MasterCard Load&Go TCS MasterCard COOLDOWN CLUB

Fr. 100.– Fr. 50.– Fr. 25.– Fr. 0.–

Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-e-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen. Formazione in due fasi www.2fasi.tcs.ch Corsi obbligatori per la licenza di condurre. TCS Viaggi www.viaggi-tcs.ch TCS Viaggi 0844 888 333 TCS Camping www.campingtcs.ch 058 827 25 20 TCS Hotels Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago tcs www.bici.tcs.ch

Nuove Mercedes B per la 2-fasi Sono state consegnate di recente nel nuovo centro Test & Training TCS di Derendingen (SO) le nuove Mercedes B 180 da utilizzare durante la seconda giornata dei corsi obbligatori per la patente in due fasi. Si tratta di 26 automobili dotate di equipaggiamento speciale, con doppi pedali per il monitore e strumento di misurazione per la guida «ecologica», che vengono impiegate durante la cosiddetta prova di «feedback di guida». Le Mercedes B presteranno servizio in tutti i sei centri di guida del TCS in Svizzera. Nella foto, la consegna delle 26 auto a Markus Serafini, direttore di Test&Training TCS SA, da parte di Michaela Steffen di Mercedes-Benz Svizzera. Tutte le informazioni riguardanti i corsi obbligatori per neo conducenti volti all’ottenimento della licenza di condurre definitiva si possono trovare al sito Internet: www.test-e-trainingtcs.ch (rubrica: Formazione 2-fasi). ac

TCS Moto Assistance per moto e scooter

La Patrouille aiuta anche i motociclisti Forse non tutti ancora sanno che la Patrouille TCS non soccorre solo i soci che rimangono in panne con la loro auto, ma anche quelli che viaggiano in moto e scooter. A condizione che abbiano la TCS Moto Assistance. Per soli 41 fr. l’anno (48 fr. per i non soci TCS), si ha diritto al soccorso stradale in Svizzera e all’estero, all’eventuale trasporto a domicilio della moto e al rimborso di eventuali costi di ritorno anticipato o di soggiorno prolungato. TCS Moto Assistance include altre importanti prestazioni all’estero, come il rimpatrio sanitario d’urgenza e la protezione giuridica «Circolazione». Sottoscrizioni online: www.tcs.ch (Assistenza). ac

Fotolia (montaggio TCS)

TCS Carta Aziendale www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica circolazione da Fr. 111.–

André Springer

TCS Libretto ETI www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura fuori Europa Fr. 45.–

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21 giugno 2012 | touring 11 | la pagina dei lettori

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il concorso tevi a riconsegnare «vuoto» il veicolo. Per questo motivo, accettate soltanto auto con il pieno e non lasciatevi abbindolare da scuse campate in aria. Inoltre, controllate che l’auto sia equipaggiata con gli accessori obbligatori, che in Portogallo sono il triangolo di panne e il gilet fluorescente. Peter Stoller (@) Non forzare l’immissione in autostrada

Deve essere chiaro a ciascun utente della strada che esistono diversi livelli in cui si svolge la mobilità: corsie per auto, passaggi pedonali, ciclopiste ecc. Chi si muove su uno spazio che non è il suo, si deve per prima cosa orientare e assicurare che lo spazio che non gli appartiene sia libero. Ed ora la cosa più importante, ossia il rispetto nei confronti degli altri utenti del traffico: con strisce pedonali o senza, con segnaletica o senza. Ma sempre con pazienza! Attaccarsi in modo ottuso, arrogante e non molto intelligente ai propri diritti può avere conseguenze fatali. A cosa serve comportarsi così, se poi sull’epitaffio della tomba ci sarà scritto: «Avevo ragione io». Martin Zollinger (@) Autonoleggio alla portoghese

Negli aeroporti del Portogallo sono attive diverse piccole società di noleggio che, grazie a costi più bassi, offrono auto a tariffe molto favorevoli. Ma quando si confrontano i prezzi, si deve fare bene attenzione alle condizioni di contratto. Ciò che da «Hertz» è incluso, da «Airauto» è ottenibile solo con un supplemento. Questi offerenti lavorano con uffici mobili e personale a buon mercato, che capisce poco o nulla dei diversi modelli d’auto. Al momento del ritiro e della consegna, il veicolo deve essere controllato a fondo. È ormai diffusa la cattiva abitudine di consegnare le auto con poco carburante o addirittura «a secco». È piuttosto spiacevole, soprattutto se ci si accorge quando si è in mezzo all’autostrada. Il livello di carburante viene indicato correttamente sul protocollo, ma non azzarda-

Anche se prima di ogni rampa d’accesso in autostrada si trova un enorme cartello di «dare la precedenza», la maggior parte dei conducenti dà per scontato di avere la precedenza per immettersi nella carreggiata autostradale o che comunque vengono semplicemente lasciati «entrare», non importa se il traffico è intenso. E così si mette la freccia ancor prima di trovarsi in parallelo alla corsia autostradale, seguendo il principio: la freccia è accesa, allora ho la precedenza. In questa situazione sono di enorme importanza il buonsenso e il rispetto.

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Cyrill Pflugi (@) Turgovia non è San Gallo «Touring» 10/2012

Da sapere: le città Arbon e Bischofszell si trovano effettivamente vicino al confine con il Canton San Gallo, ma sono ancora nel Canton Turgovia. Entrambe sono capoluoghi di distretto e vale proprio la pena visitarle. Jakob Stauber (@)

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Non forzare i propri diritti

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).

impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), JacquesOlivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Graniello (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 058 827 35 00, fax 058 827 50 25. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. Quanti bagagli ha registrato nel 2011 Swissport all’aeroporto di Zurigo? 2. In quale cantone svizzero si trova la regione di Prettigovia? 3. Come si chiama il nuovo corso di guida del TCS per motociclisti? Si possono fornire le risposte per posta (solo su cartolina postale), tramite SMS o www. touring.ch, indicando le generalità. Concorso 9/2012: il soggiorno all’albergo Wellness Golf Panorama di Lipperswil è stato vinto da Nicola Beltrami di Cugnasco. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte o su www.touring.ch. Termine d’invio: 1° luglio 2012


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l’incontro | touring 11 | 21 giugno 2012

L’esperta che decide chi può guidare La psicologa e psicoterapeuta Susi Genevay ha di recente fondato a Yverdon, nel Canton Vaud, un istituto incaricato di svolgere perizie sull’attitudine alla guida.

» Lei ha fondato a Yverdon-les-Bains

l’ADP, Istituto d’azione e di sviluppo in psicologia del traffico. Perché?

Susi Genevay: In seguito all’inasprimento della legge sulla circolazione stradale nel 2005, le richieste di perizie psicologiche sono letteralmente esplose, mentre ci sono pochi psicologi formati in questo campo in Svizzera romanda. È per rispondere a questa domanda che è stata creata l’ADP.

Dopo lo studio del dossier, il perito procede a un approfondito incontro esplorativo. A dipendenza del caso, ricorre a test della personalità, attitudinali e di efficienza elaborati per la psicologia del traffico. Un rapporto finale è stilato e trasmesso alle autorità, che decidono in ultima istanza. Quali indizi indicano che un individuo è inetto alla guida?

Quelle che hanno bocciato tre volte gli esami di guida, i nuovi conducenti la cui patente è stata annullata dopo due ritiri nel periodo di prova di tre anni, come pure i plurirecidivi.

Una mancanza di controllo di sé, dei propri impulsi ed emozioni. Si constata una difficoltà ad accettare i propri limiti, le regole e le leggi, per il fatto che esse costituiscono un ostacolo alla libertà personale. Le persone inabili non sono mai coscienti dei loro problemi, banalizzano i loro comportamenti scorretti e proiettano l’errore sulla polizia, le autorità o perfino sul perito.

A grandi linee, come si svolge una perizia psicologica?

In che modo si rimedia a questi problemi caratteriali?

Quali sono le persone che devono sottoporsi a una perizia psicologica?

Proponiamo di farsi seguire da uno psicoterapeuta specialista nel campo della psicologia della circolazione, indipendente dal nostro istituto, oppure un corso organizzato dall’upi. Lo scopo è di responsabilizzare la persona, di farle prendere coscienza delle proprie difficoltà, di aumentare la sua motivazione a cambiare e di elaborare alcune strategie da applicare nelle situazioni a rischio allo scopo di diminuire la probabilità di recidiva. A quale fascia d’età appartengono le persone che analizzate?

Per quanto riguarda i problemi caratteriali, vediamo in gran maggioranza dei giovani maschi tra 18 e 25 anni. Per contro, se si tratta di tre bocciature agli esami, sono uomini e donne tra i 20 e 60 anni. E per quali motivi falliscono per tre volte i loro esami di guida?

È spesso gente che ha fretta di ottenere la patente e che manca di pratica o che ha difficoltà a controllare lo stress. S’incontrano spesso persone con un retroterra culturale diverso, che non hanno coscienza delle esigenze della rete stradale svizzera. Fornite spesso pareri sfavorevoli?

Rappresentano una minoranza di casi, ma dobbiamo far di tutto per identificare i conducenti potenzialmente pericolosi e toglierli dalla strada.

«

Jacques-Olivier Pidoux

Intervista: Jacques-Olivier Pidoux

Susi Genevay dirige a Yverdon (VD) un istituto che realizza perizie attitudinali alla guida.

In pillole Psicologa e psicoterapeuta iscritta alla Federazione svizzera degli psicologi (FSP), Susi Genevay è direttrice dell’ADP – Istituto d’azione e di sviluppo in psicologia del traffico a Yverdon. L’ADP conta attualmente quattro psicologi. Susi Genevay è pure rappresentante della Società svizzera di psicologia della circolazione (SPC) per la Svizzera romanda.




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