touring
4 settembre 2014 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
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Il giornale della mobilitĂ
Il volo, che passione
Librarsi nel blu
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A treni ed aerei in Europa
Il bus, un nuovo concorrente 14 Test della CitroĂŤn C4 Cactus
In viaggio ben accoccolati 22 34
Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS
24 Soggiorno in India Yoga ed ayurveda per una completa rinascita.
27 Nuove terme argoviesi Oasi del wellness alla moda per tutti a Bad Zurzach.
36 L’iter del nostro test auto A Emmen abbiamo seguito le varie prove di un veicolo.
B A S E L TAT T O O P R O D U C T I O N S E ABC PRODUCTION IN MOSTR A
Dal 10 al 13 dicembre 2014 St. Jakobshalle Basel www.christmas-tattoo.ch
Poesia per cena: una cena Christmas Tattoo riflessiva e cabarettistica Il Christmas Tattoo 2014 presenta per la seconda volta nella St. Jakobshalle di Basilea uno show natalizio favoloso e riflessivo, con tante sorprese. Vivete anche voi un’indimenticabile serata al Christmas Tattoo: una cena natalizia nel Swissôtel Basel, con intermezzi letterari e musicali - a volte leggeri e riflessivi, altre vigorosi e umoristici – e in conclusione una visita alla presentazione Christmas Tattoo. I taglienti intermezzi umoristici di Daniel Buser (lettura), nonché i vivaci e sorprendenti arpeggi di Carina Walter, vi regalano una cena squisita per entrare nell’atmosfera della presentazione Christmas Tattoo. In coppia, con la famiglia o in gruppo (su richiesta è possibile prenotare tavoli da 8).
Pacchetto e programma Ore 17.30
Ore 19.00 Ore 19.15 Ore 20.00 Ore 22.40 ca.
Poesia per cena, Christmas Tattoo 2014 Swissôtel Basel, Messeplatz 25, 4005 Basilea Drink di benvenuto e amuse-bouche Cena di 3 portate, incl. acqua minerale, soft drink, birra di Natale Feldschlösschen e caffè (vino e liquori pagati a parte) Fine della cena
Godetevi la poesia per cena nell’ambientazione natalizia, ricca di atmosfera, dell’albergo Swissôtel Basel.
Servizio navetta per la St. Jakobshalle di Basilea Inizio della presentazione Christmas Tattoo 2014 Biglietto di prima categoria e rivista Christmas Tattoo Fine della presentazione
Su richiesta è possibile prenotare, in aggiunta, un pernottamento allo Swissôtel Basel, inclusa ricca colazione a buffet. Trasferimento di ritorno individuale dalla St. Jakobshalle allo Swissôtel per gli ospiti che pernottano (uso dei mezzi di trasporto pubblici incluso nel prezzo del biglietto, collegamenti diretti con il tram n. 14.)
Assicuratevi ancora oggi i vostri posti! Presentazioni e prezzi Il pacchetto può essere prenotato per il 10.12, l’11.12 e il 12.12.2014. Poesia per cena:
Vivete in prima persona un tranquillo show natalizio con oltre 500 partecipanti da tutto il mondo.
CHF 290.- a persona (incl. cena e bevande come da descrizione, biglietto per lo show di categoria 1, rivista, navetta per la St. Jakobshalle)
Pernottamento in camera doppia: Pernottamento in camera singola: Pernottamento junior suite:
CHF 220.- incl. colazione per due persone CHF 180.- incl. colazione CHF 320.- incl. colazione per due persone
Consulenza, informazioni e prenotazione Swissôtel Basel, tel. +41 61 555 37 31 (dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17), reservations.basel@swissotel.com oppure online su www.christmas-tattoo.ch/swissotel Daniel Buser, lettura Attenzione! I posti sono limitati. Le iscrizioni vengono considerate in base alla data di ricezione. Termine per l’iscrizione: 31.10.2014. La fattura vale come conferma della prenotazione. In caso di posti esauriti verranno inviate comunicazioni per corrispondenza relative a prenotazioni e disdette. Non è possibile prenotare esclusivamente i biglietti. Sono escluse la restituzione e la sostituzione dei biglietti e delle prestazioni complementari.
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Carina Walter, arpa
editoriale e sommario | touring
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n. 15 | 4 settembre 2014
Il sogno di volare diventa realtà
A
l giorno d’oggi volare dal punto A al punto B è un’ovvietà per la maggior parte delle persone. Se vogliamo andare da qualche parte, prenotiamo un volo, andiamo all’aeroporto e poi semplicemente partiamo. Un’altra cosa è tirare con le proprie mani le corde di guida di un parapendio o addirittura tenere ben salda la barra di comando di un aereo o di un elicottero. Questo numero è dedicato ai piloti per hobby. Mentre gli ostacoli per prendere il comando di velivoli a vela, aerei a motore o elicotteri sono difficili da superare, grazie al parapendio il sogno di volare può diventare facilmente realtà. Chi è in forma e non soffre di vertigini, può iscriversi a una scuola per diventare pilota di parapendio.
touring
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attualità 4
sezione ticino
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Bambini in automobile: nel seggiolino e ben allacciati. Il consulente: possibile la confisca del veicolo in leasing. Arriva dai bus tedeschi la grande concorrenza ai viaggi in Europa.
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Diffusi anche sulle monovolume i sistemi di assistenza alla guida. Test della Citroën C4 Cactus: ambiente morbido e conviviale.
Prove e novità 17 Seat Leon Cupra. 19 Audi A3 Cabriolet. 20 VW Golf Sportsvan.
Liberi di volare nel blu
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foto Pia Neuenschwander, Silvia Mettler, fm
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Il parapendio, forse il metodo meno complicato per imparare a volare. Il volo a vela: usare i venti per scivolare in silenzio attraverso l’aria. Pilota privato: tecnologia avanzata e moderni metodi di formazione. Una lunga marcia verso il brevetto di pilota d’elicottero. Intervista con Peter Müller, direttore dell’Ufficio dell’aviazione civile.
Foto di copertina: Markus Zimmermann
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viaggi e tempo libero 27 28 31 33
DOSSIER
Intervista con Claudio Biffi che ha fatto ricerche sui 100 anni del TCS. Nuovo portale «autoefficienti.ch» presente a VEL Expo Ticino.
club e soci
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test e tecnica
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Una miscellanea di notizie dal mondo della mobilità.
società e mobilità 13
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Dopo aver superato con successo l’esame finale e aver intascato la licenza, può – rispettando le regole vigenti – conquistare il cielo. I piloti esperti volano lunghi tragitti con l’aiuto della termica. Ma non è ancora tutto, quelli acrobatici con le loro colorate «stoffe» fanno manovre artistiche come il looping. Si potrebbe dire che il parapendio nell’arco alpino si è trasformato quasi in uno sport popolare. Un panorama alpino senza i variopinti parapendii non è quasi più immaginabile. Quando oltre 20 anni fa facevamo i primi saltelli con i parapendii comprati in Francia, non avremmo mai pensato che questo attrezzo per il cielo sarebbe stato capace di fare tutto questo. Felix Maurhofer, caporedattore
In India per scoprire le vere origini dello yoga e dell’ayurveda. Nuova immagine per le terme: l’esempio di Bad Zurzach. Spa moderna a Haute Nendaz. Escursione alle torri calcaree dei monti Gastlosen. Un’interessante meta di viaggio: la città dell’auto VW a Wolfsburg.
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Come si eseguono i test TCS delle auto: visita al centro di Emmen. Ai mondiali in Brasile grazie al concorso della TCS MasterCard. prezzi e contatti TCS quiz & concorsi la pagina dei lettori, impressum l’incontro: Alex Clapasson, pilota dei ghiacciai.
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touring | attualità n. 15 | 4 settembre 2014
Auto del tempo che fu al fianco di motori elettrici
SONDAGGIO ONLINE
Avete già trascorso vacanze in campeggio?
All’incirca trecento veicoli storici tra automobili sportive e granturismo, vetture da corsa, motociclette e sidecar si sono ritrovati alla Lignières Historique sul circuito del TCS sulle alture del lago di Bienne nel Canton Neuchâtel. Circa 9000 spettatori si sono fatti trasportare all’indietro nel tempo, in quello che fu l’unico circuito svizzero da gara e la mecca dello sport dei motori elvetico. Gli appuntamenti salienti dei quattro giorni del Racing Festival sono state le corse dimostrative e i giri di qualificazione, una gara valida per il campionato svizzero di moto storiche e due gare automobilistiche della classe GT granturi-
32%
57% 11%
■ Sì, tempo all’aria pura ■ Una volta e mai più ■ No, non fa per me
smo e auto da corsa. Anche il programma a margine ha risvegliato l’entusiasmo durante questo variegato finesettimana, con il cinema all’aperto, le aste e il Grand Prix Suisse Berne Memorial. Durante queste giornate non è stata celebrata solo la storia dell’automobile, ma è anche stato scritto un nuovo capitolo: infatti, venerdì sera sul circuito del TCS hanno sfrecciato i motori elettrici. Il primo Swiss Energy Grand Prix, una prova di strategia su 100 giri di pista da 1,25 chilometri, rappresentava una grande sfida per autovetture e piloti. Maggiori informazioni ed una galleria di immagini delle giornate su www.touring.ch. nr
Leggende dei motori oltre alle più recenti auto elettriche: che competizione!
La nuova domanda: Quale formazione di pilota Le piacerebbe poter seguire? La vostra opinione ci interessa! Potete partecipare ai nostri sondaggi online pubblicati regolarmente sul sito web www.touring.ch
WWW.TOURING.CH
Dopo la Google Car, il bus senza autista Dotati di numerosi sensori per segnalare gli ostacoli, i bus navetta progettati dalla start-up Bestmile di Losanna hanno trasportato dei passeggeri durante due settimane di test nell’area del Politecnico federale losannese (EPFL).
Al salvataggio dei contadini di montagna
Leader della condivisione del parcheggio la ditta parku.ch ha messo a punto un sistema chiamato Sesamo, capace di aprire le porte dei garage sotterranei e le barriere dei parcheggi esterni tramite smartphone.
«Touring» su iPad Potete scaricare sul vostro iPad questa edizione di «Touring». La versione per il tablet è arricchita da elementi multimediali quali video, gallerie di immagini oppure collegamenti a Internet.
foto fm, Rega, Paul Ronga, Segway Svizzera, ald
«Sesamo, apri le porte del garage!»
Bisognava essere molto motivati per partire in escursione in montagna durante l’estate piovosa e instabile che abbiamo appena vissuto. Di conseguenza, la Rega ha registrato una diminuzione del numero d’interventi di soccorso, tra l’inizio di giugno e la metà di agosto, di quasi il 17%. In compenso, è stata fortemente sollecitata dai contadini di montagna le cui mandrie hanno subito i tormenti del mal-
801 Sono le missioni effettuate dalla Rega per soccorrere i bovini feriti in seguito ad una caduta.
tempo. A causa del terreno bagnato, numerosi bovini sono rimasti feriti o sono morti in seguito a delle cadute. Dato che gli animali spesso si trovavano in un’area impraticabile con un veicolo, solo gli elicotteri della Rega erano in grado d’intervenire. Per questo motivo, la Rega ha effettuato in totale 801 missioni di salvataggio, contro le 583 dell’anno scorso, durante lo stesso periodo di tempo. jop
attualità | touring
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n. 15 | 4 settembre 2014
Segway e risciò circoleranno presto sulle piste ciclabili
Taxi pubblicitari
A Ginevra la società Taxiphone ha applicato su una parte della sua flotta alcuni messaggi favorevoli al progetto di tunnel della rada che sarà posto in votazione il 28 settembre. «Liberare il centro città», «Rendere scorrevole il traffico», «Sì al tunnel»: questi gli slogan mobili.
La serie limitata speciale Air14 È cosa frequente l’associazione tra vetture sportive e aerei da caccia. Sponsor ufficiale di Air14, Renault Svizzera non è venuta meno a questa regola lanciando una serie limitata di 50 esemplari basata sulla Mégane R.S. 275 Trophy per segnare l’avvenimento in programma a Payerne. Battezzata Mégane R.S. 275 Air14, questa declinazione si distingue essenzialmente dal modello normale per alcuni ritocchi estetici. L’ala F1 della calandra si orna di rosso, così come i cerchi da 19˝. Vi si aggiunge la scritta Air14 sui parafanghi posteriori. Nell’abitacolo, i sedili avvolgenti esibiscono impunture di colore rosso. E per attestare il carattere unico dell’auto, una placca numerata da 1 a 50 è stata posta davanti alla leva del cambio. Dotato della stessa tecnologia della Mégane R.S. 275, questo modello esclusivo (44 500 fr.) passa da 0 a 100 km/h in 6 secondi MOH soltanto. Non è ancora il muro del suono, ma si sente.
I passeggeri sono indennizzati in caso di ritardi ferroviari
La Transgiurassiana vede profilarsi la fine del tunnel
In conformità con una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, le Ferrovie federali svizzere (FFS) distribuiscono già ai passeggeri dei buoni viaggio di 10 franchi (seconda classe) e di 15 franchi (prima classe) per scusarsi dei ritardi di oltre un’ora. Le FFS applicano questa direttiva in ogni circostanza, anche quando non sono i responsabili dei disagi, ad esempio in caso di forze maggiori (smottamenti, maltempo o scioperi). La pratica elvetica si avvicina così a quella in vigore nell’Unione europea, in cui le imprese di trasporto rimborsano almeno un quarto del biglietto in caso di ritardi di un’ora, la metà per due ore. jop
Con l’apertura della Porrentruy–Bure dell’A16, il canton Giura è ora collegato alla rete autostradale europea. Questo tracciato è noto per il vasto ritrovamento di tracce di dinosauri. Gli 85 km della Transgiurassiana che collegano Bienne a Boncourt, messi in cantiere ben 27 anni fa, dovrebbero essere completati a fine 2016. Così l’A16 offrirà un collegamento diretto tra l’Altopiano svizzero e la Francia. I tronconi su cui si sta ancora lavorando allacceranno Court a Loveresse (8,8 km nel Giura bernese) e Choindez a Delémont (4,7 km). In calendario per il 2002, la messa in servizio dell’A16 ha accumulato un ritardo considerevole a causa di alcuni tagli di fondi. MOH
L’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha avviato una consultazione che mira ad ammorbidire le regole della circolazione riguardanti i veicoli elettrici. Tenendo conto della popolarità crescente di questo tipo di veicoli, l’Ustra intende autorizzare i Segway – i monopattini elettrici a ruote parallele – a circolare sulle piste ciclabili. Di conseguenza i Segway verrebbero parificati ai veicoli elettrici lenti. I giovani a partire dai 14 anni potranno guidarli mediante una licenza per ciclomotore, mentre a partire dai 16 anni non sarà necessario alcun permesso. Per quanto riguarda i veicoli a tre ruote tipo risciò, che non oltrepassano la larghezza di un metro, anch’essi saranno ammessi sulle piste ciclabili. Il testo dell’Ustra chiarifica anche le regole da applicare alle sedie a rotelle per disabili. jop
L’APP
UN’APP INTERATTIVA PER TURISTI ALLA SCOPERTA DEL CANTON VAUD L’app «Brochures touristiques: Région du Léman, Genferseegebiet, Lake Geneva Region» avvisa l’utente quando si trova nei pressi di una località interessante. Le attrazioni sono cliccabili su una cartina, che contiene anche sei itinerari che conducono ai luoghi da non perdere, come il Castello di Chillon, sparsi in tutto il Canton Vaud. Un calendario degli eventi fornisce consigli concreti. Grazie all’app si possono anche prenotare pernottamenti online, tutte le altre funzioni sono disponibili senza connessione internet. La guida turistica interattiva può essere anche utilizzata in modalità «Augmented Reality» così che le attrazioni sono visibili pure in immagine.
Scaricabile gratis nell’App Store e su Google Play in tedesco, francese e inglese.
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touring | dossier n. 15 | 4 settembre 2014
Ce l’ho fatta! L’atterraggio a Unterseen dopo il primo vero e proprio volo con salto dal Niederhorn.
Volare in parapendio | Questo modo di volare è sicuramente il meno complicato di tutti. L’istruzione può essere completata in poche settimane e poi si è già piloti.
Stoffa per volare
S
ulla cima del Niederhorn l’allievo pilota Beat Lüthi è in posizione di partenza con le mani in alto e con lo sguardo sul Lago di Thun. E ciò solo quattro giorni dopo aver cominciato l’istruzione. Da questa vetta è pronto per il battesimo dell’aria, aspetta il vento favorevole e corre con decisione per spiccare il volo. Con un fruscio si apre il parapendio sopra di lui, frena brevemente, controlla se la vela è completamente aperta e poi prende quota per salire nel cielo sgombro di nuvole. «Prosegui ancora per un po’ dritto, poi sopra il bosco volerai in termica, per poi uscirne con cerchi morbidi», risuona la voce dell’istruttrice di volo Claudia Michel dall’apparecchio radio attaccato al corpo. Fila tutto così liscio che si potrebbe credere che il volo in parapendio sia il
modo più semplice per conquistare il cielo, per arrivare a questo punto, bisogna comunque impegnarsi.
Tempo necessario: 25 giorni All’inizio della settimana Beat Lüthi si è esercitato durante il corso di base sul pendio di allenamento. È corso innumerevoli volte, ha disteso il suo parapendio a forma di banana, assortito con cura le corde, fatto scattare la cintura e aspettato l’ordine di partenza del maestro della scuola di volo libero Ikarus di Interlaken Hanspeter Häppy Michel. E lui è severo, corregge anche ogni piccolo errore commesso al decollo e all’atterraggio. Solo quando gli allievi, dopo innumerevoli piccoli saltelli in aria, riescono a controllare le manovre più importanti, si comincia con i voli con molta aria sotto i piedi e
così con una vera e propria sensazione di volare. Tra un’esercitazione e l’altra, gli allievi si concentrano sulla teoria. Devono conoscere le basi della meteorologia, dei materiali utilizzati, della pratica del volo e dei regolamenti. Durante i primi dei totali 50 voli da assolvere gli allievi sono in contatto costante via radio con il maestro di volo. Fornisce loro indicazioni e li accompagna nell’atterraggio. Non è facile valutare correttamente il vento, volare con precisione la curva di atterraggio e poi toccare morbidamente il terreno. A ciò si aggiungono le più svariate manovre di volo in aria come la spirale, l’otto – detta anche orecchie – e altre ancora. «Chiunque può imparare il volo in parapendio, basta solo che s’impegni e abbia voglia di correre per un paio di metri», afferma Häppy Michel. Chi non si
dossier | touring
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n. 15 | 4 settembre 2014
DA SAPERE
foto Felix Maurhofer
◾ Giornata di prova: a chi non si sente sicuro, si consiglia di seguire la giornata speciale di prova del parapendio per 150 franchi.
sente sicuro – spiega Michel – dovrebbe provare prima un volo in tandem o partecipare a una giornata di porte aperte. I principianti talentuosi hanno bisogno di 25 giorni per essere pronti per l’esame e, dopo aver superato l’esame, prendere in consegna la licenza di pilota.
Ancora boom Una volta intascata la licenza di pilota solo la meteo e i regolamenti pongono dei limiti al volo in parapendio. Stando alla statistica della Federazione Svizzera di Volo Libero (FSVL) nel nostro Paese ci sono attorno a 30 000 piloti di parapendio
– con tendenza al rialzo. In Svizzera ci sono numerosi club aperti a nuove iscrizioni. In programma ci sono voli di gruppo o addirittura viaggi organizzati per compiere voli. Agli istruttori di volo Häppy Michel consiglia di seguire la formazione continua. A questo proposito ritiene importante l’istruzione specifica sulla sicurezza, in cui vengono allenate manovre complesse al di sopra del lago. Per tutti i suoi allievi già adesso è chiaro che dopo questa formazione desiderano continuare a volare, e anche molto. Per loro il sogno del volo è diventato realtà. Felix Maurhofer
◾ Requisiti per licenza: corso di base e di licenza superati con successo, almeno 50 voli in 5 aree di volo, superamento esami di teoria e pratica.
Senza teoria non si parte: l’istruttore Hanspeter Michel spiega diverse manovre di volo.
◾ Costi: costi dei corsi: corso di base e di licenza pilota a partire da 2640 franchi (riduzione per allievi e studenti). Equipaggiamento da 5000 franchi per parapendio, sedile, vela di emergenza e casco.
L’istruttrice Claudia Michel controlla con occhio critico i primi passi dell’allieva.
◾ Scuole di volo: in tutta la Svizzera: www.shv-fsvl.ch
Giocare con i venti
circa 1500 franchi l’anno. Si tratta della possibilità più a buon mercato per avere accesso ai velivoli e a tutto il materiale necessario come paracaduti o rimorchi. Per ogni volo si devono aggiungere i costi di traino. Questi ultimi vengono calcolati al minuto e sull’aerodromo di Birrfeld (AG) ammontano a 7 franchi. Stando a Lüthi dunque un volo costa tra 30 e 70 franchi, «ma può durare sino a 6 ore». I soci devono in cambio occuparsi di alcuni compiti societari e possono partecipare agli eventi del club. L’alternativa è l’acquisto di un aliante. Il prezzo di un velivolo d’occasione parte da circa 30 000 franchi. Christian Bützberger
Scivolare attraverso l’aria a bordo di un aereo senza motore per svariati chilometri, questo è il vero volare – il volo a vela.
L’
arte del volo a vela secondo il maestro di aliante Beat Lüthi (che nell’articolo qui sopra abbiamo incontrato mentre seguiva le lezioni della scuola di parapendio) consiste «nell’usare i venti ascensionali a proprio favore». Per l’argoviese 57enne, che in circa 3500 voli ha trascorso 4000 ore a bordo di alianti, il volo a vela è un affascinante gioco con le forze della natura. Sino a che però si riesce a giocare come un uccello con i venti e le correnti d’aria, è necessaria anche un po’ di conoscenza teorica.
Importante
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Aderire a un gruppo di volo Ai potenziali piloti di aliante Beat Lüthi raccomanda di seguire in inverno un corso di teoria, in modo da poter cominciare in marzo con l’istruzione pratica. I costi totali di formazione si aggirano attorno a 6000 franchi. Non appena intasca la licenza, la maggior parte dei piloti entra a far parte di un gruppo di volo a vela. Il contributo versato dai soci ammonta a
◾ Formazione: corso di base, corso di licenza per piloti, teoria ed età minima di 15 anni per la formazione, esame a partire dai 16 anni con il consenso dei rappresentanti legali. Tempo richiesto: 25 giorni.
L’appassionato pilota e maestro di aliante Beat Lüthi in un Nimbus-4 DM.
◾ Abbigliamento: tuta oppure vestiti sportivi. A seconda della stagione, calzature robuste. In estate anche berretto e occhiali da sole. ◾ Per il primo volo in solitario è prescritto un certificato medico per l’abilità al volo. ◾ Indirizzi utili: www.segelfliegen .ch, www.birrfeld.ch, www.gvvt.ch e www.afg.ethz.ch.
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touring | dossier n. 15 | 4 settembre 2014
Formazione pilota privato | Grazie a una tecnologia moderna e metodi avanzati di formazione oggi è possibile realizzare il sogno del volo.
Vivere una libertà sconfinata
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l di sopra delle nuvole la libertà deve essere senza confini e tutti vogliono provare questa sensazione, come canta l’autore Reinhard Mey nel brano in cui descrive un protagonista che guarda un aereo in fase di decollo e afferma con un sospiro: «Avrei volentieri volato con lui». Per molti quello del pilota è ancora un mestiere da sogno. Non importa se aliante, Cessna o Jumbo: gli aerei emanano ancora un inspiegabile fascino a guardarli volare come uccelli sopra le nuvole dove godono di una libertà illimitata, da sempre è stato uno dei sogni dell’umanità.
Affinché il sogno del volo rimanga riservato solo ai «diligenti e competenti», gli esperti, che credono nella bontà dello studio, e le autorità, che credono invece nella necessità della burocrazia, hanno creato dei regolamenti. In generale, chiunque sia provvisto di un’abilità media può imparare a volare. Una mente equilibrata ma flessibile, un pensiero sistematico e la capacità di risolvere parallelamente diversi compiti (multitasking) sono i requisiti essenziali. Non si ha bisogno né di uno studio accademico né di abilità sovrumane. Sapere l’inglese è di vantaggio. Per diventare pilota privato di velivoli a motore in Svizzera, devono essere soddisfatte le seguenti condizioni: 17 anni di età al momento dell’esame, certificato medico (occhiali consentiti, non permesso il daltonismo). Il processo per diventare pilota passa in genere attraverso una scuola di volo. Un corso teorico di sei mesi (serale) e 45 ore di volo sono il minimo da assolvere. L’intera durata della formazione ammonta a circa un anno (a dipendenza della meteo) e costa a seconda dell’offerente e del velivolo usato per l’istruzione tra 16 000 e 25 000 franchi.
Diverse scuole La formazione di pilota privato viene offerta da diverse scuole di volo ed è sotto il controllo dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC). La licenza di pilota privato (PPL) consente di volare di giorno ed effettuare voli in condizioni di volo a vista. Il pilota privato può prendere a bordo come passeggeri la famiglia, gli amici e i conoscenti e ha la libertà di in-
SWISS Flying Club
Come si diventa pilota privato?
traprendere brevi gite nella regione, voli nelle Alpi e addirittura viaggi all’estero. I responsabili dell’istruzione di Swiss (Swiss Flying Club SFC, con sede a Hausen am Albis) raccomandano, prima di cominciare con la formazione, di – ad esempio – prenotare un volo di prova
Un istruttore di volo supervisiona ogni manovra e valuta le varie conoscenze dell’allievo pilota.
Pilota privato: dati e fatti ◾ Requisiti: per cominciare la formazione, non è prescritta un’età minima legale. Al primo volo in solitario però si devono avere almeno 16 anni; per poter chiedere la PPL si devono avere almeno 17 anni. È richiesto il certificato di un medico di fiducia dell’UFAC. ◾ Swiss Flying Club (SFC): formazione teorica e pratica ca. 16 500 franchi, www.swissflyingclub.ch ◾ MFGZ Zurigo: da 18 500 a 25 000 fr. a seconda dei progressi e dell’aereo usato per l’istruzione, www.mfgz.ch ◾ Ecoflight GmbH, Mollis: prezzo forfettario formazione pratica PPL ZHAW 15 990 fr., www.ecoflight.ch ◾ Fluggruppe Seeland, Biel/Bienne: da 16 000 a 20 000 fr., www.fg-seeland.ch. ◾ FGZO Oberland zurighese: 19 140 fr. www.fgzo.ch ◾ Avilù SA, Agno: www.avilu.ch, 22 000 fr. (in classe), wi 24 000 fr. (privatamente).
(249 franchi), in cui il partecipante può prendere il controllo dell’aereo accanto al maestro di volo. Presso SFC la formazione per diventare pilota privato si suddivide in diversi livelli: nella formazione di base il candidato impara a volare diritto e a fare le curve, salire e scendere. Una grande attrazione è tra l’altro il primo volo in solitario, dunque senza il maestro a bordo. Poi si continua con altri voli di navigazione. Sono comprese indicazioni sulle Alpi, grazie alle quali s’impara a comportarsi correttamente nell’Arco Alpino. Un’ulteriore attrazione è il volo in solitario con navigatore lungo 270 km, dove si può atterrare in due altri scali intermedi. L’intera formazione si conclude con un volo di esame, che viene attuato da un esperto dell’UFAC. Si può volare sia con SFC che con il Motorfluggruppe Zürich (MFGZ) con velivoli monomotori. La formazione presso MFGZ è sottoposta al controllo della Swiss Pilot School Association. Per mantenere la sicurezza al livello della licenza PPL, ci si deve allenare regolarmente. Il minimo prescritto è fissato a una media di 12 ore all’anno. Peter Widmer
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n. 15 | 4 settembre 2014
Pilota di elicotteri | Ritrovarsi ai comandi di questi insostituibili apparecchi costituisce il sogno di molti. La formazione, però, è un po’ cara ed esigente.
La lunga marcia verso la licenza
Battesimo dell’aria A titolo di esperienza iniziatica, è giudizioso concedersi un battesimo dell’aria allo scopo di provare come si comporta un elicottero e di osservare da vicino il lavoro del pilota. Se si rimane convinti, la formazione vera e propria può cominciare. Bisogna avere almeno 17 anni, un’eccellente reputazione (casellario giudizia-
le), conoscenze dell’inglese, eventualmente una seconda lingua nazionale ed essere in buona salute. Va presentato pure un certificato medico rilasciato dall’Istituto di medicina aeronautica, come pure un esame della vista presso un oftalmologo accreditato dall’Ufficio federale dell’aviazione civile.
Esercizi in tandem La formazione di pilota privato necessita di almeno 45 ore di volo, 10 delle quali in solitaria e un massimo di 5 ore al simulatore. L’aspirante è affiancato da un esperto istruttore alle doppie leve di comando. Il tandem effettua esercizi aerei e si familiarizza con le differenti aree di atterraggio. Sul piano teorico, si tratta di acquisire un bagaglio sufficiente nelle materie generali (diritto aereo, meteorologia, navigazione) e in quelle specifiche (principi del volo in elicottero, procedure operative). L’iscrizione agli esami è depositata tramite una scuola accreditata. La teoria si svolge all’Ufficio federale dell’aviazione civile e la pratica consiste in un volo con un esperto. Generalmente ci vogliono da 9 a 24 mesi per concludere
Scegliere il luogo della formazione in funzione del tipo di apparecchi I candidati alla licenza di pilota devono seguire la formazione presso un organismo in possesso di un certificato ATO (Approved Training Organisation) riconosciuto dall’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC). Le scuole appartenenti a Swiss Helicopter soddisfano le condizioni fissate dall’UFAC. In Svizzera tedesca sono basate a Berna-Belp, Pfaffnau (Svizzera centrale) e Balzers (Liechtenstein), in Romandia a Gruyères (FR) e in Ticino a Locarno. Il tipo di apparecchi determina anche la scelta del luogo di formazione. Infatti, il candidato che desidera formarsi sugli Hughes 300C andrà a Berna-Belp, Gruyères oppure Locarno, mentre quello che aspira a pilotare un Jet Ranger andrà agli eliporti di Berna-Belp o Gruyères. Ulteriori informazioni direttamente presso Swiss Helicopter AG, Muristrasse 114, 3123 Belp, telefono 031 818 88 88, mail@swisshelicopter.ch, www.swisshelicopter.ch > it > scuola di volo. jop
Molte ore di volo si svolgono in tandem, sotto la supervisione di un istruttore.
iStockphoto
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leggia certamente una certa magia su questo oggetto bislungo e luccicante che offre una panoramica totale del cielo e della terra. Veder sfilare le cime innevate sotto la plancia di vetro rappresenta senz’altro una delle più belle esperienze in assoluto. Sotto questo punto di vista, pochi resistono alla voglia di imparare l’arte del «manico di scopa». Ma non va sottovalutato che la formazione è lunga ed esigente, perché si tratta di mantenere il controllo del proprio apparecchio non soltanto con il bel tempo, ma anche in condizioni meteo sfavorevoli. Non ci si stupirà quindi di dover sborsare quasi 36 000 franchi per la licenza di pilota privato e all’incirca 100 000 per quella professionale.
con successo il corso. Una volta intascata la licenza, il pilota privato ha il diritto di compiere dei voli privati. È tenuto ad effettuare ogni anno almeno 2 ore di volo, compreso un volo di controllo con un esperto. Per coloro che vorrebbero spingersi più in là e farne un mestiere, la pazienza è indispensabile. «Gli inizi non sono facili», si può leggere sul sito internet di Swiss Helicopter. Conviene passare per una fase transitoria dove si lavora in coppia, per esempio come assistente di volo. Oppure prendere i comandi durante dei voli semplici, sotto la sorveglianza di un capo pilota. Se un periodo di perfezionamento così lungo si rende necessario è a causa della difficoltà delle missioni che attendono il futuro pilota: rifornire le regioni di montagna, portare soccorso in caso di catastrofi naturali o incidenti gravi, partire alla ricerca di escursionisti dispersi… spesso sfidando il maltempo. Ed è escluso che si possa ammirare il paesaggio mentre delle vite umane sono in pericolo. Per mostrarsi all’altezza delle circostanze, sono necessarie conoscenze approfondite e un lungo allenamento. Le prospettive sono però promettenti, sia nel trasporto di persone sia nel salvataggio o si possono seguire i vari moduli di formazione per diventare istruttore, capo pilota o ancora direttore di base. Jacques-Olivier Pidoux
10 touring | dossier n. 15 | 4 settembre 2014
«In alcune regioni il cielo è diventato un po’ stretto» L’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) è responsabile per la sicurezza e la qualità della formazione dei piloti in Svizzera. Il direttore Peter Müller è certo che in futuro il nostro Paese avrà bisogno di più piloti. Intervista: Dino Nodari
L’interesse nel volo privato è in diminuzione. Da cosa dipende? In effetti registriamo un calo, in prima linea presso i piloti di volo a vela. Più moderata invece la diminuzione riguardante il volo a motore e in elicottero. Si tratta di un fenomeno in parte legato ai costi più ingenti. D’altronde oggi ci sono tante altre alternative, come il deltaplano o il wingsuit (la tuta alare, ndr), che sono attrattive ma soprattutto meno care. Oltre ai costi ingenti si parla anche di un eccesso di regolamentazione. È in effetti così che sono aumentati i regolamenti e che volare non è diventato più a buon mercato. Le due cose combinate assieme possono essere il motivo determinante di un certo calo. È contento l’Ufficio federale di questo sviluppo? No, è nell’interesse dell’UFAC che la Svizzera abbia dei buoni piloti – anche nell’aviazione leggera. Alcuni di questi piloti in un secondo tempo diverranno anche piloti professionisti e di linea. E di questo genere di piloti ce ne sarà sempre bisogno dato che il traffico di linea è in costante aumento. È per noi dunque un bene che i giovani seguano una formazione e ottengano una licenza di pilota.
Nello spazio aereo svizzero c’è ancora posto per altri velivoli? In alcune regioni il cielo è diventato stretto. Un risultato che ha anche a che vedere con nuovi attori e nuovi apparecchi – ad esempio i droni. E poi si aggiunge la questione di autorizzare la circolazione a velivoli ultra leggeri. Allo stesso tempo vogliamo rendere più sicuro lo spazio aereo per voli di linea e voli charter, definendo e introducendo i cosiddetti spazi aerei controllati. Questi ultimi possono essere sorvolati solo da apparecchi che dispongono di radio e transponder. E dove in Svizzera il cielo è diventato stretto? In particolare nella Svizzera tedesca – come nel caso di Buochs, Alpnach o Emmen. Qui il traffico aereo è molto intenso e gli utenti del cielo circolano a velocità estremamente diverse tra loro.
«È tipico che in cielo si aggiungano sempre più apparecchi» Come fa l’UFAC a garantire la qualità e la sicurezza delle scuole di volo? È uno dei nostri compiti principali. Le scuole di volo sono ispezionate e controllate regolarmente. Dove abbiamo l’impressione di dover esaminare più a fondo, facciamo visite più frequenti. Ma non abbiamo risorse illimitate. Presso alcune scuole di volo andiamo una volta l’anno, presso altre solo una ogni tre. Molto importante per noi sono anche gli istruttori di volo: osserviamo esattamente quali
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Il direttore dell’UFAC è in grado di volare? Lei ha una licenza di pilota? Peter Müller: No, ma appena ho saputo che sarei diventato direttore dell’UFAC, ho preso un paio di ore di lezione. Già dopo qualche cenno teorico, ho volato lungo la costa del Perù. Una procedura non proprio secondo le regole dell’UFAC (ride).
corsi frequentano, la loro formazione continua e poi anche noi organizziamo corsi. In questo modo possiamo garantire la qualità della formazione.
«Si sa poco sulla mia vita privata e va bene così», afferma Peter Müller. Il direttore dell’UFAC ha 64 anni e ha assunto l’incarico nel 2009. Prima era segretario generale del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e ambasciatore della Svizzera in Perù.
Chi decide il programma di insegnamento, l’UFAC o l’UE? I programmi d’insegnamento sono definiti in gran parte dall’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea, ndr). Con l’accordo bilaterale sul trasporto aereo la Svizzera si è inserita nel sistema dell’Unione europea, di conseguenza dobbiamo adottare gran parte degli standard europei. In più però in Svizzera si devono fare allenamenti specifici dovuti a certe particolarità: la topografia, ovvero il territorio montagnoso del nostro Paese. Per questo ad esempio abbiamo emanato alcune norme per il volo in montagna. La Svizzera va oltre rispetto all’Ue? Sì, determinate procedure da noi vengono allenate più intensamente. C’è una grande differenza se un pilota di elicottero è attivo in Svizzera o in Olanda. Un pilota che fa salvataggi in montagna ha bisogno di altre capacità rispetto a uno che è di servizio su una piattaforma di trivellazione offshore.
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n. 15 | 4 settembre 2014
di nuove tecnologie, altrimenti non si può avere dei progressi.
Il Consiglio federale vuole ridurre il numero delle aree di atterraggio in montagna. Due dovranno essere chiuse. Perché? Qui si è di fronte a un conflitto tra gli interessi operativi ed economici dell’industria degli elicotteri, gli interessi del settore turistico e della protezione della natura e contro l’inquinamento fonico. Le aziende di elicotteri locali e in parte i responsabili del turismo desiderano mantenere se è possibile le aree di atterraggio. D’altra parte le organizzazioni di protezione dell’ambiente desiderano ad esempio limitare l’heliski, ovvero sciare usando l’elicottero quale mezzo di risalita. Anche qui l’arte consiste nel trovare un compromesso. Ora stiamo valutando quali due aree di atterraggio, che si trovano in zone particolarmente degne di protezione, possano essere chiuse. In concreto, quali due aree di atterraggio di montagna sono prossime alla chiusura? Una decisione finale non è ancora stata trovata. Nei prossimi due o tre mesi avremo di certo trovato una soluzione.
Lo spazio aereo svizzero Dati e cifre dell’aviazione civile (2013) Flotta aerea 1924
aeroplani: 312
elicotteri:
745
alianti: 255
motoalianti:
373
mongolfiere: 11
dirigibili:
Passeggeri negli aeroporti svizzeri in milioni 50 42,7 40
30
36,1
2007
37,9
37,2
2008
2009
Sicurezza, protezione dell’ambiente ed economia: l’aviazione mette in gioco molti interessi e dunque fa sorgere anche numerosi conflitti. Come riesce a conciliare le due facce della medaglia? Riuscire a trovare un equilibrio tra questi diversi interessi è una grande sfida per il nostro Ufficio. La sicurezza è al primo posto. Dobbiamo però anche far sì che un’industria dell’aviazione possa continuare ad esistere in Svizzera. Infine dobbiamo anche tener conto degli interessi ecologici e della problematica del rumore. Riuscire ad armonizzare in qualche modo questi interessi più disparati è entusiasmante da ogni punto di vista. La sicurezza ha così la precedenza? Sì, la sicurezza innanzitutto. Ma la sicurezza può anche essere difesa senza farne un dogma, altrimenti il traffico aereo rischia di venire limitato eccessivamente. Il nostro lavoro diventa difficile ogni volta che in cielo si aggiungono nuovi apparecchi. Al giorno d’oggi, ad esempio, i droni. La prima impressione è che nuovi apparecchi aerei comprometterebbero la sicurezza, ma per questo si deve vietarli? Vogliamo anche promuovere lo sviluppo
Attualmente si stanno progettando automobili in grado di volare. Cosa significherebbe un apparecchio di serie per lo spazio aereo? Per ora non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione per qualcosa del genere. Comunque, le auto in grado di volare verrebbero trattate come velivoli a motore. Di sicuro tali veicoli sostituiranno questo o quel velivolo convenzionale. Questa idea ci mostra in modo chiaro cosa dovremo ancora affrontare. Quanto più il traffico sulla terra sarà intenso, tanto più grande sarà la tentazione ◾ a conquistare il cielo.
45,5
2012
2013
39,0
2010
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Licenze piloti professionisti:
I voli acrobatici sono sempre causa di querele per inquinamento fonico. A lamentarsi sono soprattutto gli abitanti vicino ad aeroporti regionali. Anche in questo caso non esiste un compromesso che renda felici e contenti tutti quanti. È vero che due anni fa abbiamo ricevuto molte denunce a causa dei voli acrobatici. Di conseguenza, abbiamo comunicato all’associazione dei voli acrobatici che i piloti dovevano cambiare il loro comportamento, ovvero non allenarsi in orari sensibili e di non eseguirli sempre nello stesso posto. Da allora la situazione è migliorata notevolmente – e dunque non riceviamo quasi più lamentele.
44,4
3672
piloti privati: piloti d’elicotteri:
5146 976 1832
piloti d’alianti: piloti di mongolfiere:
303
Incidenti ed episodi gravi con velivoli svizzeri 64 Aeroporti e campi d’aviazione
aeroporti nazionali aeroporti regionali campi d’aviazione ed eliporti Grafico: KEYSTONE, Fonte: UFAC
touringevent NEPAL
LANGTANG E GOSAINKUND
Fantastico trekking nel parco nazionale del Langtang, in una delle zone per il trekking dal carattere più originario del Nepal. Le suggestive cime dell’alta valle del Langtag che costituisce il confine naturale con il Tibet, i numerosi monasteri e i luoghi di pellegrinaggio caratterizzano questo interessante percorso di trekking attraverso la regione del Langtang, del Gosainkunda e dell’Helambu. In primavera fioriscono estesi boschi di rododendro. Inserite il codice TCS 09/14 per prenotare.
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società e mobilità | touring 13 n. 15 | 4 settembre 2014
Sicurezza stradale | I seggiolini per bambini salvano la vita, ma solo se usati nel modo corretto: infatti un bambino su due è allacciato male.
I vostri figli si proteggono così
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Ogni età ha il suo seggiolino I seggiolini per bambini salvano la vita, ma soltanto se impiegati correttamente. Pertanto il TCS, assieme all’Ufficio prevenzione infortuni, ha lanciato una campagna informativa sul corretto uso dei seggiolini per bambini in automobile. Quale seggiolino è adeguato per una de-
Consigli in 10 lingue La campagna informativa del TCS e dell’Ufficio prevenzione infortuni include un volantino che, con parole ed immagini, spiega come assicurare un bimbo in automobile nel modo corretto. Il volantino può essere scaricato dallo speciale sito internet www.seggiolini-auto.tcs.ch in dieci lingue, tra cui turco, serbocroato e albanese. In tal modo il TCS intende rivolgersi anche ai nr genitori stranieri.
TCS
n bambino su due non è ben assicurato in automobile e uno su quattordici non è addirittura neppure allacciato. Lo rilevano le inchieste condotte dal TCS e dall’Ufficio prevenzione infortuni (upi). Queste cifre non sono difficili da estrapolare. Ogni anno, infatti, circa 400 bambini sono coinvolti in incidenti automobilistici. Un bambino senza seggiolino è tre volte più a rischio di rimanere gravemente ferito o addirittura ucciso in seguito all’incidente. Rispetto agli adulti, i bambini hanno un cranio relativamente pesante rispetto al peso del corpo e la loro zona pelvica si forma completamente solamente a partire dai dodici anni. In caso di incidente un bambino senza seggiolino, allacciato soltanto con una cintura a tre punti, incorre in un grosso rischio di ferirsi: nel caso peggiore la cintura può scivolare sulla pancia e provocare ferite interne e fratture della colonna vertebrale. Un buon seggiolino, montato correttamente, garantisce ai piccoli passeggeri una sicurezza ottimale durante tutti gli spostamenti in auto.
terminata fascia d’età e come va assicurato correttamente il bambino sul seggiolino? A queste domande risponde il volantino della campagna (vedi riquadro). Inoltre, va superata la nuova prova di omologazione «i-Size» (nota anche come R129), il nuovo regolamento europeo per i seggiolini dei bambini in auto. È in vigore dal luglio 2013 e fornisce un’ulteriore protezione in diversi ambiti. La modifica più importante riguarda l’obbligo di trasportare rivolti all’indietro i bimbi fino a quindici mesi d’età, su seggiolini omolo-
È indispensabile passare ad un’altra categoria di seggiolino quando la testa del bambino sporge dal seggiolino.
Video
gati secondo la nuova norma. I bambini piccoli dovrebbero essere trasportati il più a lungo possibile sui seggiolini a guscio che si posizionano al contrario del senso di marcia. Inoltre, bisogna passare ad uno più grande quando la testa dei bambini sporge sopra il seggiolino. Per i bimbi fino a quattro anni sono adatti i seggiolini dotati di una cintura di sicurezza. Questi seggiolini vanno fissati all’autovettura con ganci fissi (per esempio Isofix). Anche in questo caso: il seggiolino va cambiato quando la testa del bimbo inizia a sporgere. Per i più grandicelli, fino ai dodici anni, si consiglia un seggiolino con schienale. È importante che la cintura sia allacciata ben stretta, deve aderire il più possibile al corpo del bambino. nr/ TCS MoBe
Anche il veicolo in leasing è confiscabile
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a inizio 2013 nell’ambito del programma Via Sicura, sono in vigore norme più severe per le infrazioni gravi alle norme sulla circolazione. Superamenti della velocità importanti – ad esempio superiori ai 60 km/h fuori dalle località – non soltanto sono considerati reati punibili con una pena detentiva sino a 4 anni, ma anche il veicolo utilizzato dal pirata della strada in simili casi può essere sequestrato e successivamente confiscato dal giudice penale per essere rivenduto. In una decisione di principio (1B_406/ 2013), il Tribunale federale ha recentemente sancito che anche veicoli presi in
il consulente Urs-Peter Inderbitzin
leasing possono essere sequestrati per essere rivenduti nell’ambito di un procedimento di confisca per ragioni di sicurezza. Nel caso concreto la corte era chiamata a statuire sul caso di un motociclista che a Ganterschwil aveva superato di almeno 71 km/h il limite di 80. Il pubblico ministero aveva sottoposto la moto a sequestro probatorio, ma anche a titolo preventivo per la copertura dei costi ed eventuale confisca. Al Tribunale federale il pirata della strada aveva chiesto il dissequestro della moto. Quest’ultima era stata da lui personalmente verniciata, per cui sosteneva di avere con essa un «legame idea-
le» e desiderava poterla poi riutilizzare, tanto più che continuava a pagare le rate del leasing. In conseguenza al sequestro, egli sarebbe inoltre risultato psichicamente afflitto e dunque inabile al lavoro al 100%. Per il Tribunale federale questi argomenti non hanno avuto alcuna rilevanza. Ha perciò confermato il sequestro preventivo. Esso sarebbe giustificato per procrastinare o quantomeno ridurre il rischio di nuove infrazioni gravi o addirittura gravi e qualificate. Se la motocicletta per ragioni di sicurezza dovrà essere confiscata e rivenduta, sarà stabilito nell’ambito di un procedimento separato.
14 touring | società e mobilità n. 15 | 4 settembre 2014
Viaggi in pullman | In Svizzera sempre più agenzie tedesche di viaggi in autobus offrono le loro trasferte nelle grosse città europee a prezzi stracciati. Una tratta su gomma da Zurigo a Monaco di Baviera può costare soltanto pochi franchi.
Viaggi a basso prezzo con gli autobus tedeschi
La liberalizzazione del mercato dei viaggi in bus a lunga distanza in Germania ha l’effetto che anche in Svizzera sorgono offerte simili.
ca e prevede un futuro dorato: «Attualmente vengono servite 219 fermate su 82 linee in otto Paesi (Germania, Svizzera, Francia, Lussemburgo, Austria, Repubblica Ceca, Olanda e Italia)».
Tanto comfort per tutti Per il comfort si fanno le cose così in grande che anche le ferrovie e le compagnie aeree rimangono senza fiato: WLAN gratuito, Media Center con offerta di film, telefilm e musica gratuiti, sedili comodi e regolabili, in genere 83 cm di spazio per le gambe, toilette a bordo, aria condizionata così come un’offerta di merendine e bibite a buon mercato. Marie Gloystein dice ciò che vale per tutte le agenzie tedesche di viaggi in autobus ossia che «dalla liberalizzazione del mercato tede-
sco dei viaggi in autobus a lungo raggio all’inizio nel 2013 questo tipo di mercato si è sviluppato molto bene in Germania. L’estensione oltre i confini è una conseguenza logica». Il più recente concorrente arriva sul mercato con autobus gialli (come autopostali): il club automobilistico tedesco ADAC e la Deutsche Post (posta tedesca) hanno fondato l’ADAC-Postbus come società in comune, di cui ognuno detiene il 50 percento. Questo nuovo offerente vuole completare il mercato tedesco dei viaggi in autobus con un’ampia rete di linee. A lungo termine entrambe le imprese hanno in programma di collegare mediante 300 pullman tutte le città con oltre 200 mila abitanti. I biglietti non sono disponibili solo online, bensì anche nelle
foto Fabian Unternährer, ald
N
uovi pullman graziosi, arredati con molta cura e con nomi promettenti come «FlixBus» e «MeinFernbus» o anche il «Postbus» giallo di ADAC saranno presto pronti ogni giorno a Zurigo per trasportare a prezzo vantaggioso i passeggeri in varie città d’Europa. Il direttore della società tedesca «FlixBus», André Schwämmlein, sul sito internet dichiara: «L’ondata tedesca dei viaggi in autobus conquista le strade d’Europa». Bettina Engert, portavoce di «FlixBus», diventa anche più concreta: «Per le prossime settimane ci concentriamo sul collegamento da Basilea e Zurigo». Anche Marie Gloystein, responsabile della comunicazione di «Mein Fernbus», leader del mercato in Germania, è eufori-
società e mobilità | touring 15 n. 15 | 4 settembre 2014
La maggior parte dei pullman a lunga distanza offre ai loro passeggeri accesso WLAN gratuito, un Media Center con un’offerta di film e musica gratuito così come sedili comodi e regolabili.
filiali della posta e nelle agenzie ADAC. Stando alle stime, il volume d’affari del mercato dei viaggi in bus a lunga distanza di quest’anno ammonta a 160 milioni di euro, nel 2015 dovrebbe addirittura salire a 350 milioni, ovvero più del doppio.
Cosa fanno le ditte tedesche? In Svizzera una delle ditte che offre viaggi internazionali su gomma è ExpressBus GmbH. «Assieme ai nostri partner, partendo dalla Svizzera trasportiamo i passeggeri in 350 località sparse in 17 Paesi», spiega il direttore Patrick Angehrn. Oggi anche altre ditte offrono questi viaggi internazionali a partire da Ginevra, da un grande e moderno terminal di autobus all’aeroporto di Cointrin. Ma il principale elemento frenante sarebbe la mancata liberalizzazione in Svizzera, afferma l’Astag (vedi l’intervista). Al giorno d’oggi la maggior parte della gente viaggia con il treno o con l’aereo. Ma sono sempre più numerosi coloro che decidono di prendere il pullman. Ma chi sono queste persone e che viaggi compiono? A questo proposito si esprime Michael Kuntz, redattore economico presso la Süddeutsche Zeitung: «Se si osservano le cifre nel dettaglio, si rileva che quasi il 90% dei passeggeri circola per motivi privati. Visitano parenti, amici, un concerto, una città, magari per farvi shopping». Per gli uomini di affari l’autobus non è un’opzione. Chi paragona i prezzi delle compagnie aeree e della ferrovia con quelli degli offerenti di viaggi in pullman, rimane subito allettato dall’offerta del trasporto su gomma (vedi tabella). Gli aerei e i treni moderni ad alta velocità sono comunque i chiari vincitori, se si considerano le durate delle trasferte. L’autobus può rimanere bloccato in coda per ore. Quando si fanno dei calcoli comparativi, non si de-
Un esempio: quanto costa andata e ritorno Zurigo–Monaco di Baviera al 19 settembre? Offerente
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ve dimenticare che le tariffe aeree oggi sono molto variabili. Il momento in cui si compie il viaggio con una linea low cost influisce molto sul prezzo del biglietto. Così, ad esempio, per 128 fr. si vola da Zurigo a Berlino e ritorno. E se si viaggia in
La legislazione attuale in Svizzera non permette alcun collegamento all’interno del Paese con autobus (ad es. Zurigo–Berna) che potrebbe essere in concorrenza con i mezzi pubblici. E le chance politiche per una liberalizzazione interna sono piuttosto scarse.
«L’espansione in Svizzera è una conseguenza logica»
E perché non entra a far parte del grande business?
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treno, l’abbonamento FFS può avere un effetto sul prezzo perlomeno sino al confine svizzero. I paragoni dei prezzi non sono dunque proprio facili. È chiaro però che se si prende il pullman non si deve avere troppa fretta. Kurt Venner
L’INTERVISTA
Per quanto riguarda i viaggi in bus a lunga distanza quali sono le differenze di mercato tra la Svizzera e la Germania? Stefan Huwyler: I mercati di Germania e Svizzera si differenziano in modo notevole. Attualmente in Svizzera ci sono solo una manciata di imprese che sarebbero abbastanza interessate e grandi per costituire un’offerta nazionale o internazionale concorrenziale di viaggi in autobus.
Durata viaggio (una tratta) 3 ore 45 min. 4 ore 4 ore 20 min.
Stefan Huwyler è direttore del settore del trasporto passeggeri, Astag (Associazione svizzera dei trasportatori stradali), e Mobilcity (Centro di competenza per l’auto e i trasporti).
Sempre più offerenti di viaggi in bus fanno il loro ingresso sul mercato svizzero. Gli offerenti dalla Germania si stanno scannando? La liberalizzazione del mercato dei viaggi in pullman in Germania all’inizio del 2013 ha provocato un vero e proprio boom, che nel frattempo si è trasformato in una partita ad eliminazione di alcuni offerenti cresciuti troppo velocemente. L’espansione delle imprese tedesche di viaggi in autobus nel vicino estero e dunque anche in Svizzera è una conseguenza logica. ve
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La Seat Leon Cupra SC si distingue per il suo frontale e le nervature sulle fiancate.
manca e il generatore acustico conferisce una sonorità ancor più corsaiola, senza tuttavia eccedere nella pacchianeria. Sotto la guida del differenziale autobloccante e del suo omologo elettronico che gestisce l’ESC, questa trazione anteriore
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test e tecnica | touring 19 n. 15 | 4 settembre 2014
Arioso sogno in bianco Audi A3 Cabriolet | L’elegante decappottabile a 4 posti è diventata più lunga e più larga, offrendo maggiore agio ai suoi occupanti. Un virtuoso compromesso tra sportività e comodità.
La nuova versione del cabriolet compatto lanciato nel 2007 si basa sulla nuova limousine A3, quindi è quasi 20 cm più lunga ed assai più comoda. In 18 secondi il tettuccio scompare nel bagagliaio da 320 litri, senza ridurne di molto la capienza, poiché il vano della capote occupa poco spazio. Nel contempo, il passo è aumentato di 2 centimetri, per cui l’elegante auto da crociera è in grado anche di adottare un’andatura sportiva senza che il comfort ne risenta. Le sospensioni adattive permettono al cabriolet dai copertoni di taglia bassa di affrontare ad andatura briosa le curve preservando il piacere di viaggio dei suoi passeggeri. Con il frangi-
vento opzionale (450 franchi) i viaggi a tetto aperto non sono più un problema, mentre con la capote chiusa l’insonorizzazione è molto buona. Unitamente al regolatore adattivo della velocità, trasformano la A3 Cabrio pressoché in un’ammiraglia. Il motore 1,8 TFSI da 180 CV, iniezione diretta, sistema start-stop e turbocompressore eroga buone riprese e gira con eleganza. Soltanto in partenza manifesta una certa debolezza, per il dispiacere della conducente. Il turbo però offre il suo contributo, soprattutto con la modalità di guida Dynamic, con cui si circola a giri più elevati. Con il vento nei capelli: cosa volete di più? Nadia Rambaldi
La seconda generazione della A3 Cabrio: 2 cm più larga, 18 cm più lunga della precedente, elegante e senza fronzoli. Galleria di immagini su internet www.touring.ch o su Touring iPad.
Gli svittesi amano i cabriolet
Pia Neuenschwander
Bagagliaio spazioso
Yves-Alain Moor
Q
uest’automobile merita sole, caldo e bel mondo. Per questo motivo alla sua guida siamo andati in Costa Azzurra. Laggiù a bordo di una vettura scoperta ci si scalda subito il cuore, malgrado l’impressione in generale fredda che potrebbe trasmettere questo elegante cabriolet. Fuori dominano le linee nitide, accurate e senza troppi fronzoli. Bella da vedere, certo, ma non tanto da togliervi il fiato. I suoi veri pregi si trovano all’interno: materiali di qualità, rifiniture pulite e design gradevole. Un grande schermo centrale e una pratica ghiera di comando sulla console centrale. Di più non serve. I sedili sono molto comodi e regolabili in svariati modi, almeno quello del conducente. Davanti lo spazio è principesco, ma anche dietro si gode di un buon agio.
Nel nostro Paese i cabriolet sono molto amati, sebbene sia possibile viaggiare a tetto scoperto soltanto pochi mesi l’anno. Secondo il sito internet Comparis, un’auto su venti in Svizzera è una decappottabile. Queste vetture non sono tuttavia apprezzate in misura uniforme in tutti i Cantoni o regione linguistica. I cantoni con il maggior numero di appassionati sono Svitto, seguito da Zugo e Argovia. Agli ultimi tre posti troviamo Grigioni, Uri e Appenzello Interno. In Romandia ci sono meno cabriolet che nella Svizzera tedesca, benché Gine-
Positivo: design elegante, prestazioni scattanti, comfort elevato, buona insonorizzazione, spazio generoso e bagagliaio capiente, lavorazione ottima. Negativo: accenno di fiacchezza in partenza, visibilità posteriore limitata, consumi elevati, prezzo degli optional, look freddo. Tecnica: cabriolet; 2 porte; 4 posti; lunghezza: 4,42 m; bagagliaio: 320 l; 1,8 l turbobenzina, 180 CV, 250 Nm a 6200 g/ min; cambio 7 marce a doppia frizione, da 0–100 km/h in 7,8 s Consumo (in prova): 8,3 l/100 km, autonomia: 602 km Prezzo: 50 300 fr. (A3 Cabriolet Ambition)
vra e Giura rappresentino grosse eccezioni. Qui la diffusione di auto decappottabili è pari a quella che si registra nella Svizzera tedesca. Di fatto ci si attenderebbe poi che nella «Sonnenstube» circolino molte più autovetture convertibili che a nord delle Alpi. Niente di più sbagliato: anche il Ticino in fatto di amore per questi particolari modelli è sullo stesso piano della Svizzera tedesca. Il soleggiamento non è quindi un fattore decisivo per l’acquisto, tanto più che le cabrio prodotte oggi possono essere impiegate senza problemi anche in inverno. È piuttosto il potere d’acquisto (e chi abita nei paradisi fiscali) dunque a far pendere la bilancia verso un’automobile decappottabile. nr
20 touring | test e tecnica n. 15 | 4 settembre 2014
Yves-Alain Moor
Monovolume compatte assistite
Golf dal fisico XXL, la VW Sportsvan conserva tuttavia una linea elegante.
L’altra monovolume VW Golf Sportsvan | A metà tra berlina compatta e monovolume, questo nuovo modello acquista attrattiva rimanendo molto spazioso.
L
a prima edizione si chiamava Golf Plus. Al fine di renderlo un prodotto più profilato, VW ha scelto la designazione Sportsvan, dotandolo, va pur detto, di una presentazione più curata. Anche perché questo veicolo amato dai cinquantenni che ne apprezzano la posizione di guida rialzata, intende ringiovanire il ventaglio della sua clientela. In effetti, la Sportsvan è una vettura a sé: più alta di 13 cm rispetto alla Golf, concede tuttavia una decina di centimetri alle monovolume compatte.
Spazio a profusione Ciò detto, l’apparenza è quella di una Golf che abbia fatto un po’ di body building. Senza tuttavia essere erculea, la Sportsvan non ha nulla da invidiare alle monovolume. L’accesso ai posti dietro è comodo. I sedili non sono individuali, ma il divano frazionabile (⅓, ⅔) scorre lungo 18 cm. Lo spazio per le gambe è eccezionale e resta buono anche in posizione completamente avanzata. E siccome lo spazio per la testa è enorme e gli schienali sono regolabili, i passeggeri non hanno di che lamentarsi. Davanti, i conducenti attempati ritrovano un posto di guida rialzato, come su una SUV, anche se la posizione molto eretta dà un po’ la sensazione da furgoncino. Ma ci si abitua, tanto più che i comodi sedili della versione Highline sono molto accoglienti.
Positivo: abitabilità generosa e modularità, rifiniture, comportamento posato, cambio DSG gradevole e dalle buone prestazioni, sistemi d’assistenza di punta Negativo: prezzo, posizione di guida, garanzia limitata (2 anni). Tecnica: monovolume compatta; 5 posti; lunghezza: 4,43 m; bagagliaio: 500–1520 l; 1,4 l turbobenzina, 150 CV, 250 Nm a 1500 g/min; cambio 7 marce a doppia frizione; da 0 a 100 km/h in 8,8 s; carico rimorchiabile: 1500 kg Consumo (in prova): 7,1 l/100 km, autonomia: 704 km Prezzo: 36 450 fr. (1400 TSI DSG Highline)
Un po’ meno voluminoso che sulle monovolume, il bagagliaio inghiotte 120 l in più della Golf, più corta di 8 cm. Il pianale modulare permette di liberare uno spazio di carico piatto. Innumerevoli i vani portaoggetti. Poco influenzata dalla sua altezza, la Sportsvan è avvantaggiata rispetto alle monovolume standard in fatto di tenuta di strada. Quasi priva di rollio, affronta le curve con agilità e precisione. Grazie anche all’1,4 l turbo da 150 CV, consente ai suoi conducenti di lasciarsi andare. Questo motore brioso e frugale beneficia inoltre della spontaneità proverbiale del cambio DSG. Non sorprende il fatto che la Sportsvan riprenda i prezzi piuttosto elevati della Golf, con un sovraccosto di un migliaio di franchi. Equipaggiata in modo onesto e molto ben rifinita, propone una tecnologia di bordo di punta (v. a lato). MOH
La democratizzazione dei sistemi di assistenza alla guida avanza a passo di carica. È il turno delle monovolume compatte ultimo grido d’essere dotate di regolatore di velocità adattivo (ACC) o di avviso di superamento involontario della linea di carreggiata (ASL) attivi. Tanto che un veicolo come la VW Golf Sportsvan della prova a lato è dotata di dispositivi ancora recentemente riservati all’alta gamma. L’unione tra ACC e ASL attivo in autostrada consente una guida rilassata. Grazie ad una telecamera che rileva la segnaletica orizzontale, il veicolo mantiene automaticamente la traiettoria anche lungo curve piuttosto marcate. Inoltre l’ACC rallenta l’auto fino all’arresto totale negli ingorghi. Se l’arresto non è completo, il veicolo riparte poi da solo. Contrariamente ad altri ACC, questo sistema è molto preciso ed opera senza frenate brusche. Con la stessa filosofia, BMW sulla sua monovolume serie 2 Active Tourer va ancora più lontano. Il suo pilota automatico, negli imbottigliamenti tra 0 e 60 km/h, resta attivo per 30 secondi dopo la fermata ed è pronto a rilanciare l’andatura appena il traffico riparte. Questo dispositivo che legge la segnaletica al suolo mantiene anche la vettura nella propria corsia. Un vero pilota automatico. Altro aiuto provvidenziale, il sistema di sorveglianza periferica della VW Sportsvan rileva i rischi di collisione davanti al veicolo si rivela efficace e frena soltanto in caso di reale pericolo. Da citare anche l’assistenza per l’uscita dai parcheggi, ormai munita dell’allarme che avvisa nel caso vi siano veicoli in avvicinamento quando si esce da un posteggio in retromarcia. Insomma bisognerà impegnarsi per fare un incidente. MOH
I sistemi di assistenza alla guida non sono più appannaggio dell’alta gamma.
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22 touring | test e tecnica n. 15 | 4 settembre 2014
Citroën C4 Cactus 1.6 Blue HDi Shine Edition
Un sofà che vuol essere nido intimo Crossover atipica, la Citroën Cactus si compiace nel privilegiare il piacere di marcia e la convivialità. Questo divano mobile propone una visione originale dell’automobile senza pretendere di raggiungere la perfezione.
P
er definizione, un cactus punge. Ma sulla Citroën C4 Cactus, l’unico aspetto pungente concerne le forme arrotondate messe in rilievo dagli airbump, le protezioni in plastica morbida contenenti cellule d’aria. Infatti non appena ci si siede in questo insolito veicolo, si viene riportati nell’universo soffice dei tempi delle mitiche DS. Compatta, la crossover non ha nulla a che vedere con le SUV, anche se esibisce passaruota pronunciati. Audace ma non temeraria, si distanzia volontariamente dalle auto traboccanti di tecnologia per esprimere un concetto di vettura semplice e abbordabile, che mette in risalto lo spirito da salotto.
Viaggiare, viaggiare Ciò detto, i prezzi contenuti non comportano auto spoglia. Sembra piuttosto il contrario, a giudicare dalla cura dell’allestimento interno. Infatti, la Cactus vuol essere un invito al viaggio: l’abitacolo è ispirato al tema dei bagagli, all’insegna delle impugnature delle portiere e del rivestimento del cassetto porta-oggetti, che ricordano le cinghie delle valigie. L’effetto non è soltanto visivo, ma si rivela anche pratico. Le impugnature stanno bene in mano, mentre il cassetto portaoggetti beneficia dell’inserimento dell’airbag nel tetto per potersi aprire verso l’alto e liberare un volume importante. Quanto all’ambiente da salotto, è concretizzato da larghi sedili tipo poltrona. Ben imbottiti, offrono un comfort morbido perfettamente adatto all’ambiente zen che regna a bordo di questo bozzolo motorizzato. Tale dolcezza non impedisce ai sedili di garantire una tenuta più che dignitosa. L’ambiente è avvincente anche dietro dove i passeggeri godono di un buono spazio per le gambe. Al contrario il tetto panoramico riduce lo spazio per la testa e gli schienali sono molto verticali. Per il resto tutto sembra perfetto in questo abitacolo popolato da numerosi e ampi vani porta-oggetti. Il bagagliaio cu-
bico inoltre ha una capacità nella norma. Qualche risparmio però è stato fatto: lo schienale non è frazionabile e per ribaltarlo occorre premere simultaneamente due pulsanti decentrati. Inoltre, lo schienale non si ripiega completamente e forma un grosso scalino. A ciò si aggiunge
PIÙ O MENO Concetto semplice e attrattivo Design deliziosamente originale Rapporto prezzo-prestazioni Consumi molto ridotti Comfort elevato (sospensioni, sedili, dotazione) Peso contenuto Frenata molto efficace Modularità bagagliaio e dettagli d’equipaggiamento poco curati Visibilità posteriore ridotta Manipolazione schermo tattile Leva del cambio Sterzo poco comunicativo Garanzia minima
qualche meschinità come i finestrini posteriori a compasso. Votata all’essenzialità, la Cactus esprime pure qualche aspetto innovativo. La strumentazione è inserita su due schermi, di cui uno tattile che raggruppa la maggior parte delle funzioni (radio, climatizzatore ecc.). Non molto rapido, si manipola facilmente una volta capita la pressione necessaria da imprimere alle dita. È fornito di diverse applicazioni (informazioni stradali, guida Michelin), pratiche ma dalla reazione lenta.
Che tocco stradale Tutto meno che pungente, la Cactus ha un filtraggio delle sospensioni dei più assorbenti. Un vero piacere bighellonare alla sua guida, tanto più che il diesel non certo super potente approfitta del peso ridotto per imprimere alla vettura un’andatura sufficiente. Il tutto con un consumo contenuto (4,8 l/100 km). Più mojito che tequila boom boom, la Cactus è un’automobile da vivere lasciandosi andare serenamente. Infatti il piacere di guida deriva dall’ambiente di bordo rilassato. Marc-Olivier Herren
La strumentazione si compone di due schermi. Contrariamente alle SUV, la posizione di guida non è rialzata. I posti dietro sono spaziosi. Lo schienale però non è frazionabile e i finestrini si aprono solo a compasso. Rudimentale.
SCHEDA TECNICA VEICOLO PROVATO Citroën C4 Cactus Blue HDi 100 Shine Edition; 5 porte, 5 posti; 27 950 fr. (auto del test: 29 450 fr.) Gamma: dalla 1.2 VTi, 75 CV (18 150 fr.) alla 1.6 e-HDi ETG6, 92 CV (27 300 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (650 fr.), airbump colorati (200 fr.), tettuccio panoramico (900 fr.), set assistente di parcheggio (450 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica, 2 anni d’assistenza; antiruggine: 12 anni (condizioni) Importatore: Citroën (Suisse) SA, 8952 Schlieren, www.citroen.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri 1,6 l turbodiesel, 100 CV; trazione anteriore;cambio a 5 marce; Peso: 1245 kg (auto test), totale ammissibile 1610 kg, carico rimorchiabile 825 kg
Tabella comparativa Citroën C4 Mini Cactus 1.6 HDi Countryman Shine Edition 1.6 D One Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring» 1 3
27 950.– 1560 73/100 254/1750 3,5 A2 68 0.62
28 800.– 1598 66/90 215/1750 4,2 A2 — 0.61
11333
11111
15/2014
—
dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore su 15 000 km/anno 4 costi totali su 180 000 km (15 000 km/anno)
touring 23
Citroën C4 Cactus 1.6 HDi in dettaglio 94 cm
◂
154 cm
◂
◂
m 1c –8 56
passo 259 cm
◂
◂
◂
◂
cm 13 –1 91
▸
▸
▸
113 cm
▸
lungh. 416 cm (largh. 173 cm)
▸
larghezza interna: ant. 143 cm, post. 142 cm bagagliaio: 358–1170 litri pneumatici: 205/50 R 17, min. 195/65 R 15
ABITACOLO 11113 Originale e rifinito con materiali gradevoli, l’interno è accogliente. La maggior parte dei comandi sono concentrati su uno schermo tattile ben concepito, ma dai tempi di risposta lenti. Dalla forma di poltrone, i sedili sono comodi e ben dimensionati. Spazio generoso anche dietro, ma l’agio per la testa è tirato e gli schienali molto eretti. Cubico e di buona capacità, il vano bagagli è penalizzato però da uno schienale ribaltabile non frazionabile.
La Citroën C4 Cactus esibisce linee anticonformiste valorizzate dagli airbump colorati.
DOTAZIONE 11113 Senza fronzoli, l’equipaggiamento privilegia la funzionalità. Schermo tattile e regolatore di velocità sono di serie. La versione Shine include climatizzatore automatico, navigatore, telecamera di retromarcia e cerchi in lega. Deplorevoli alcune misure di risparmio (finestrini posteriori a compasso, assenza di alzacristalli sequenziali).
foto Fabian Unternährer
CHECK-UP TCS
TCS MoBe: Herbert Meier
DINAMICA DI COMPORTAMENTO Accelerazione (0–100 km/h): 11,0 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 9,4 s 80–120 km/h (in 4a) 9,7 s Diametro di sterzata: 11,3 m Insonorizzazione: 60 km/h: 59 dBA 11113 120 km/h: 68 dBA 11111 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 35,6 m Visibilità circolare Equipaggiamento
ct./km
fr./mese fissi
variabili
15 000 30 000
62 42
511.– 511.–
270.– 540.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (OFS), agenzie Citroën: da 108 a 185 fr.
11111 11133 11113
Manutenzione (km/mese) ore
mano d’opera (fr.)
15000/12
160.–
Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 23,7 6333.–
test TCS
CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
COSTI DEI SERVIZI 1,1
COSTI D’ESERCIZIO km/anno
extra urbano misto
TCS 3,9 3,3 fabbrica 3,8 3,2 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichetta energia (A–G): CONSUMO DEL TEST 4,8 l/100 km serbatoio: 45 litri
Citroën C4 Cactus
3,5 3,4 92 g/km 148 g/km A 11113
autonomia 938 km
COMFORT 11112 Sedili dall’imbottitura soffice, ammortizzatori assorbenti e livello sonoro contenuto: la Cactus offre un eccellente piacere di viaggio, disturbato soltanto da qualche rumore aerodinamico in autostrada e dalla durezza relativa delle gomme da 17 pollici.
▸ Video del test
PRESTAZIONI 11123 Se non deborda di potenza, il turbodiesel da 90 CV eroga accelerazioni oneste e si lascia guidare docilmente. Molto sobrio, si accontenta di meno di 5 l per 100 km. La leva del cambio poco precisa, dagli innesti lunghi e un po’ recalcitrante convince meno. COMPORTAMENTO 11113 Votata al comfort, la Cactus non ha un comportamento esaltante. Affronta però bene le curve rivelandosi sottosterzante. Sterzo un po’ asettico. SICUREZZA 11113 Standard nella norma e frenata efficace. Visibilità posteriore ridotta.
24 touring | viaggi e tempo libero n. 15 | 4 settembre 2014
Yoga e ayurveda | Lo yoga è in voga – anche in Svizzera. Un viaggio nel Paese di origine, l’India, per la precisione a Karnataka, offre interessanti scoperte, innumerevoli conoscenze e preziose illuminazioni. Reportage: Silvia Mettler
Dalla consapevolezza all’illuminazione
Nell’area naturale del Swaswara a Gokarna, con vista sull’Oceano Indiano gli ospiti possono trovare il relax più assoluto.
«I
nspirare profondamente, mantenere il respiro, espirare completamente. Dimenticate il passato, il presente e il futuro. Siate solo con voi stessi», questa la frase che Abraham recita con calma, parola per parola. È un vero e proprio maestro di yoga di Cochin nel sud dell’India, il Paese di origine delle scuole di yoga, ayurveda e meditazione. Nei luoghi dove molti anni fa immigrarono portoghesi, britannici e olandesi, le culture vivono una accanto all’altra pacificamente. E qui in una piccola stanza per le lezioni un ometto allampanato (dall’età indefinibile) insegna i cosiddetti asana, le posture yoga. Come ospite e «allievo» ci si sente praticamente un corpo estraneo. Abraham è un talento naturale e conosce il potenziale di ciascun corpo. «Dovete osare l’impossibile – altrimenti non raggiungerete mai il vostro obiettivo»! Solo così si riesce
a spiegare il fatto che alle sue allieve tiri la coda di cavallo in modo che si riesca a flettere la schiena – come per incanto – ancora più profondamente. Un’esperienza che alle nostre latitudini non si potrebbe fare perché lo yoga viene insegnato in modo molto più «morbido». Sandra, una delle 600 istruttrici organizzate nella federazione svizzera di yoga, prima della partenza ha avvisato i partecipanti al viaggio dei metodi insoliti d’insegnamento. Lei ha imparato nelle scuole indiane ed era a conoscenza delle forme d’insegnamento del maestro di yoga che si distinguono dalle nostre. Una nuova scoperta.
Atmosfera rilassata La prossima destinazione del nostro viaggio: Gokarna, una cittadina al nord di Karnataka, bagnata dall’Oceano Indiano. Nell’Hotel Swaswara vengono accolti gli
ospiti in maggior parte occidentali stressati nella mente e rigidi nel corpo. Qui il gruppo fa l’esperienza con tutti i sensi del corpo e con lo spirito di un campo di yoga e impara molto di più sullo yoga di quanto ci si poteva aspettare. Questo resort si trova in mezzo ad un’area verde al di sopra della magica Om Beach. La via verso il rilassamento conduce attraverso esercizi corporei insoliti, tecniche di respirazione alternative, massaggi ayurvedici e qualche lavoro di corvé in giardino. Scoperta: il soggiorno nel Resort Swaswara ridefinisce praticamente il concetto di vacanze wellness.
Magnificamente spaventoso La gracile signora Anupama Bhat ha studiato per cinque anni le scienze di yoga e ayurveda. Con le sue lezioni di yoga due volte al giorno ci fa dono di sinora inimmaginabili nuove scoperte. La cosa ma-
viaggi e tempo libero | touring 25 n. 15 | 4 settembre 2014
Alle 6 si comincia «Om, om», risuona all’unisono dalle bocche chiuse dei quindici ospiti, che la mattina presto sono saliti sulla collina per la meditazione con vista sull’Oceano Indiano. Sul loro tappetino siedono in posizione di loto e cercano di rilassarsi con la meditazione. È un gruppetto misto di ospiti: un albergatore dal Tirolo, una consulente alimentare di Ginevra, un banchiere di Londra, per citarne solamente qualcuno. Dopo la meditazione si comincia direttamente con la quotidiana dose di yoga mattutina e dopo un’ora di «contorsionismo» si va a fare la meritata colazione.
Vitale: una sana alimentazione La colazione consiste in gran parte di frutta, succhi, noci e cereali assortiti che provengono direttamente dall’area della scuola oppure dalle fattorie nei dintorni. Un’alimentazione sana è una componente importante nell’Hotel Swaswara. Si evitano carne, caffè e alcool. La nostra scoperta: i bocconcini serviti in modo appetitoso e conditi con le spezie locali sono gustosissimi.
Ridere e aiutare Risate sonore provengono dalla sala di meditazione nel cuore del Resort Swaswara. Degli adulti camminano senza meta in un locale, si salutano con grandi gesti e trovano il tutto verosimilmente divertente. Ciò che di primo acchito può sembrare comico, è in realtà lo Yoga della Risata – una forma dello yoga. «Nello Yoga della Risata gli ospiti imparano prima di tutto tecniche di respirazione che poi alternano a diversi esercizi di risata», spiega Anupama. E: ciò che da noi si chiama semplicemente aiutare gli altri – nell’Hotel Swaswara si chiama Karma Yoga. Karma significa azione e descrive tutto ciò che si fa e che prima o poi ricadrà su di noi. Così succede che gli ospiti tagliano il prato, aiutano a pulire e nel farlo si sentono bene. Ridere ed aiutare sono anche una forma di yoga. Una scoperta del tutto nuova.
Terapie ayurvediche Oltre alle lezioni di yoga il resort offre anche terapie ayurvediche. Ayurveda, la
A COLPO D’OCCHIO ◾ Visto: il visto necessario per l’ingresso in India deve essere richiesto in anticipo presso il servizio dei visti a Berna. Visto multiple-entry, validità 6 mesi. Formulari online da compilare, misure severe per le foto necessarie – informarsi in modo dettagliato, vedi al sito internet in.vfsglobal.ch. ◾ Valuta: 100 rupie indiane sono circa 1.50 franchi. ◾ Farmacia di viaggio: le condizioni igieniche in India non sono paragonabili a quelle in Svizzera. I farmaci contro la diarrea non devono assolutamente mancare.
Abraham, un maestro di yoga non sempre «morbido».
◾ Hotel: il Resort Swaswara appartiene al gruppo alberghiero indiano CGH Earth Group Hotel (clean, green and healthy) e dista circa tre ore di auto dall’aeroporto. ◾ Il pacchetto: nell’Holiday Package di 1340 fr. (estate 2015) sono inclusi sette giorni pensione completa, lezioni di yoga, meditazioni, tre massaggi ayurveda per tutto il corpo, un trattamento detox e un massaggio alla testa o alla nuca.
La struttura del resort con vista sull’Om Beach.
◾ Assicurazione: il Libretto ETI Mondo deve essere messo in valigia. ◾ Informazioni: Asia365, Casella postale, Geroldstrasse 4, 8010 Zurigo, telefono 044 277 54 54, www.asia365.ch.
medicina tradizionale indiana risalente a oltre 5000 anni or sono, fa miracoli. La filosofia di base ayurvedica suddivide gli elementi che costituiscono il corpo e lo mantengono, in tre energie di vita (Dosha): Vata, Pitta e Kapha. Le terapie ayurvediche non curano un determinato male, bensì cercano di ricreare l’equilibrio dei tre Dosha. I massaggi a più mani con oli caldi aiutano ad avvicinarsi a questo obiettivo. La combinazione tra sole, mare, yoga e un’alimentazione sana ha un effetto estremamente benefico e rilassante. Il proprio corpo segnala che il soggiorno in India diventa di giorno in giorno una fonte di giovinezza. Una delle molte scoperte che possiamo unire alla ◾ parola «raccomandabile». Questo viaggio è stato promosso da Asia365.
Si intuiscono i profumi inebrianti delle spezie indiane.
foto Silvia Mettler
gnifica: ogni corpo con il tempo diventa sempre più snodato. La cosa spaventosa: ciascuno viene confrontato con i propri limiti. Il magnificamente spaventoso: la signora Anupama sa esattamente sino a che punto una persona si può spingere e cosa si può pretendere da ogni singolo partecipante alle sue lezioni – e lo fa anche.
Ayurveda – la medicina tradizionale degli indiani.
Bagni termali a Bad Ragaz alle porte dei Grigioni! L’albergo Schloss Ragaz è situato a 200 metri dalle Terme Tamina, direttamente adiacente al campo di golf. Dopo che l’acqua per ben 14 anni è filtrata tra i vari strati di roccie sgorga dalla sorgente a ben 36,5° C. <wm>10CAsNsjY0MDCx0LUwNTI2MAUA4h2AfA8AAAA=</wm>
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2 Entrate giornaliere nelle famose Terme Tamina 1 Buono-Wellness da utilizzare del valore di CHF 50 2 pernottamenti con mezza pensione da CHF 372 4 pernottamenti con mezza pensione da CHF 666 7 pernottamenti con mezza pensione da CHF 981 I prezzi s’intendono per persona con buffet di colazione e mezza pensione. Utilizzo del proprio Wellness-Pavillon, parcheggio, tasse di soggiorno e IVA.
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viaggi e tempo libero | touring 27 n. 15 | 4 settembre 2014
Bad Zurzach | Cambio d’immagine per i bagni termali nel Canton Argovia: abbandonata quella di luogo di cura polveroso per presentarsi come oasi del wellness alla moda.
I bimbi si divertono da Papa Moll È la figura comica svizzera tedesca per eccellenza: il grassoccio, calvo e impacciato Papa Moll rallegra i bambini da oltre 60 anni. A Bad Zurzach i bambini possono divertirsi nel Paese di Papa Moll, fare la diga nel ruscello o sfogarsi nel parco giochi acquatico. Lo svago è offerto anche dal minigolf con 18 piste tipo classico oltre alle 12 tipo dno adventure.
Relax puro nella nuova oasi di benessere
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teplici saune. L’area della sauna ne offre anche due con costume, che sono apprezzate soprattutto dai visitatori più giovani. Allo stesso modo è ben consigliabile sperimentare il solebad. Grazie al sistema acustico subacqueo, si vive una straordinaria esperienza immersi nella vasca.
Bad Zurzach offre un’ampia area wellness & spa. L’ingresso nelle terme costa per gli adulti 19 franchi (2 ore) o 31 (giornata intera).
Molti più ingressi «Siamo riusciti a compiere la svolta e ora siamo orgogliosi di essere una struttura di lifestyle», afferma Peter Schläpfer, direttore dell’Ufficio del turismo di Bad Zurzach. L’obiettivo è stato quello di ren-
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Bad Zurzach sono garantite brevi vacanze rilassanti. La località termale offre uno dei programmi più grandi e moderni di wellness in Svizzera. Passando davanti alle quattro vasche esterne si raggiunge la nuova torre di tre piani dedicata alla sauna. Al piano sotterraneo si trova l’enorme bagno turco, al pianoterra una sauna con peeling al sale e sopra la sauna panoramica. Da qui lo sguardo scorre sull’area «Sol Aqua Natura» inaugurata lo scorso autunno e alla quale appartiene anche la torre della sauna. La vasca per il nuoto naturale offre il tanto apprezzato rinfresco dopo le mol-
dere nuovamente il bagno termale un evento e dunque di attirare sempre più famiglie e giovani clienti. Gli investimenti hanno dato i loro frutti. Rispetto all’anno precedente, risulta un aumento degli ingressi del 20 percento. Ma Schläpfer non è ancora soddisfatto. I bagni termali e il settore alberghiero devono essere migliorati costantemente. Già oggi le quattro infrastrutture alberghiere sono collegate direttamente con le terme. Dal Turmhotel per il piccolo portafoglio sino al lussuoso Park Hotel, Bad Zurzach offre per tutte le esigenze l’offerta più adatta. Per far sì che la cura di ringiovanimento funzioni, è stata ampliata l’offerta. Così ogni venerdì sino alle 23 ci si può lasciar cullare dalle acque termali. L’offerta «Fridays at the Pool» si dirige verso il giovane pubblico. Inoltre ci sono offerte forfettarie per buongustai, coppie o solo donne. Dino Nodari
Con la bicicletta lungo il Reno Il bel paesaggio collinare della regione argoviese si può scoprire in modo agevole e salutare sulla due ruote. Attorno a Bad Zurzach si estende infatti una rete di ciclopiste ben costruite. Anche più in alto lungo il Reno la vicina Foresta Nera attira con molte belle ciclopiste. E per chi teme di restare senza fiato, si consiglia di scegliere una bicicletta elettrica. In questo modo ci si può godere senza sforzi il sentiero attraverso i vigneti o lungo il Reno. L’Ufficio del turismo di Bad Zurzach è anche partner di Rent a Bike.
Ci sono a disposizione sei biciclette elettriche del tipo Flyer, quattro bici comfort così come un modello per bambino. I prezzi per un giorno oscillano tra 38 e 54 franchi. Le prenotazioni possono essere effettuate direttamente da Rent a Bike. Particolarmente bello è l’itinerario circolare da Bad Zurzach via Rekingen nella pittoresca cittadina Kaiserstuhl per poi rientrare sul lato tedesco sempre lungo il Reno. Il sentiero conduce accanto a bei locali rustici, che invitano a fare una sosta. dno
In bici alle porte di Baden e Zurigo e lungo le rive del Reno.
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Dalla selvaggia Gola del Lupo al Buco dell’Orso evasioni Christian Bützberger
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rotte annerite dalla fuliggine e possenti rocce sporgenti. Il puntino sulla i è il piccolo ruscello, che con fragore scorre lungo il proprio percorso e che conferisce alla stretta Gola del Lupo quel tocco di romanticismo selvaggio. Dopo la salita segue una breve escursione in quota attraverso ampie e morbide pianure sulla seconda catena del Giura inclusa una vista stupenda sulla prima catena con il Weissenstein. Il nostro sentiero conduce passando da Tannmatt e Mieschegg sino all’Hinter Brandberg. Qui vale la pena fare una pausa pranzo, anche solo per le specialità fatte in casa e i gustosi dessert, Verena Béguelin, una pasticciera qualificata, serve ai tavoli. Durante la discesa di circa un’ora verso Welschenrohr gli escursionisti non possono fare a meno di lasciarsi scappare delle esclamazioni di stupore alla vista dell’impressionante Buco dell’Orso. Questa escursione di quattro ore è una buona occasione per conoscere più da vicino il Parco naturale Thal. In questa piccola oasi, a solo un’ora da Berna, Zurigo e Basilea, fioriscono più di quindici tipi di orchidee, vivono anfibi, farfalle e rettili. Più volte è stata anche osservata un’aquila reale. Curare questa varietà della specie è uno degli obiettivi del Parco naturale Thal, che può essere raggiunto e percorso senza problemi anche con il treno e l’autopostale – www.naturparkthal.ch.
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Piaceri acquatici sulla cima delle Alpi
Grotta nella roccia, un ideale riparo.
Tutti in Vallese la sognavano già da tempo: una spa che offre rinvigorimento e rilassamento dopo un’intensa giornata di marcia, bicicletta o sci. Il sogno è diventato realtà a Haute Nendaz, grazie al completamento del nuovo centro benessere situato nel cuore della stazione sciistica. Aperto all’inizio del 2014, offre vasche esterne e interne, saune, hammam e jacuzzi, ma anche delle realizzazioni originali come la grotta del freddo, la capanna ludica per i bambini, il percorso Kneipp o ancora la piscina per il nuoto controcorrente. Il complesso dispone anche di sette sale di cura per vivere dei momenti di cocooning personalizzati che si declinano in massaggi, peeling del corpo, maschere e gommage del viso. Il tutto in
un ambiente intimo e raffinato che evoca la cornice naturale della regione. E, in effetti, all’interno della spa i visitatori avvolti nei loro candidi accappatoi a poco a poco si abbandonano al completo relax cullati dal rumore dell’acqua che scorre come un ruscelletto di montagna.
Ci si prepara per le feste autunnali
Viaggi per ornitologi per hobby
In autunno la festa del vino e del formaggio, la transumanza e la tosatura delle pecore sono piacevoli appuntamenti sociali. Vi sono anche eventi più esotici come la regata delle zucche nell’Aathal-Seegräben. O conoscete la festa del Matzufamm (il tradizionale minestrone) a Bosco Gurin? Chi vuole scoprire l’arte dell’estrazione dell’olio di oliva, si reca nel frantoio di Sévery presso Morges alla grande festa della noce. Informazioni su più di 400 feste autunBü nali: www.myswitzerland.com.
Nel mondo si stima che ci siano oltre 10 000 specie di uccelli. Per questo, Migros offre agli ornitologi per hobby dei viaggi speciali. In un tour attraverso l’Irlanda si possono osservare uccelli di lago e di torbiera. Nell’ovest del Brasile, nel Pantanal, un’enorme zona umida naturale, vivono oltre 650 diverse specie di uccelli. Ulteriori informazioni sui viaggi per gli appassionati di ornitologia ai siti www.migros-ferien.ch, www.hotelplan.ch, www.travelhouse.ch nonché Bü www.globusreisen.ch.
Rustico e contemporaneo Dopo aver approfittato dei piaceri acquatici, non c’è niente di più bello che stendersi sulla terrazza panoramica aperta alla vista grandiosa sulle Alpi. Gli esteti apprezzeranno pure lo stile architettonico rustico-contemporaneo della struttura, un piacere per gli occhi. Hotel e spa Nendaz 4 Vallées, Haute Nendaz, tel. 027 611 11 11, www.hotelnendaz4vallees.ch. jop
Il Vallese ha appena ottenuto un fiore all’occhiello turistico in più: la spa Nendaz 4 Vallées, a Haute Nendaz.
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New York nello splendore dell’Avvento
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arlare già adesso dell’Avvento può sembrare un po’ troppo presto, ma il concorso del Libretto ETI del TCS è allettante e promette un viaggio per lo shopping natalizio nella grande metropoli americana. Inoltre, tradizionalmente il periodo dell’Avvento a New York inizia già nel mese di novembre con la fantasmagorica parata del Ringraziamento da Macy’s, che preannuncia l’arrivo di Santa Claus in città e inaugura gli acquisti natalizi!
L’imbarazzo della scelta La città si distingue per la sua grande e, soprattutto, variegata offerta di ogni tipo di prodotto. Un’esperienza particolare sono i mercatini di Natale, che cercano di superarsi uno con l’altro in cerca di gloria. Il più grande mercatino newyorkese si trova a Bryant Park e già da solo vale una visita. Per coloro che sono alla ricerca di giocattoli fatti a mano e oggetti unici, il mercatino giusto è quello di Columbus Circle a Manhattan. Sempre nella gettonata Manhattan c’è il mercatino
sulla Union Square, che attira i visitatori con il suo profumo di cannella, castagne e vin brulé. Le vetrine dei negozi, poi, hanno un’atmosfera tutta particolare grazie all’illuminazione a festa. Un buon punto di partenza per il giro sono i grandi magazzini Macy’s. Da qui si può passeggiare in
Il leggendario albero di Natale del Rockefeller Center a New York brilla da decenni non solo per gli occhi dei bambini.
direzione del Central Park e lasciarsi ispirare dalle decorazioni poi delle vetrine. Eccezionali sono quelle di Barneys Flagship Store sulla Madison Avenue: ogni anno le decorazioni natalizie sono create da un artista diverso. Se siete alla ricerca di regali per i bambini, allora non può mancare una capatina da FAO Schwarz. Il grande negozio di giocattoli si estende lungo un intero isolato. Si può approfittare di un viaggio all’insegna dello shopping anche per conoscere meglio la città, aldilà dei negozi e dei centri commerciali. Dal traghetto per Staten Island si ha una vista mozzafiato, e del tutto gratuita, su Downtown Manhattan e sulla Statua della Libertà. Ogni anno un appuntamento saliente è l’illuminazione del mitico e gigantesco albero di Natale del Rockefeller Center. L’abete alto quasi 22 metri è decorato con oltre 30 000 lampadine. Nelle immediate vicinanze c’è una pista di ghiaccio particolarmente popolare, che è perfetta per trascorrere qualche ora sui pattini immersi nella folla. wi
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Il TCS Libretto ETI mette in palio uno shopping trip natalizio a New York! Con un pizzico di fortuna potrà vincere uno shopping trip natalizio di quattro giorni per 2 persone a New York! Inclusi: volo di andate e ritorno Zurigo-New York, pernottamenti allo Sheraton hotel in Times Square e biglietti per un evento esclusivo a scelta tra una partita di hockey su ghiaccio o di basket oppure uno spettacolo a Broadway.
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viaggi e tempo libero | touring 31
Andreas Staeger
n. 15 | 4 settembre 2014
Escursioni | La parete rocciosa e affilata dei monti Gastlosen ricorda le Dolomiti. Il massiccio elvetico comunque ha dimensioni meno imponenti dell’originale.
Un castello di torri calcaree
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uante persone occorrono per far suonare la campana della chiesa nel paesino di Abländschen? Tre – una suona la campana, la seconda tiene ferma la chiesa affinché non cada e la terza invita gli abitanti a rimanere in silenzio per poter sentire lo scampanellio. Nella barzelletta che si racconta tra gli abitanti della regione di Saanen, c’è anche un pizzico di verità, perché la chiesa di Abländschen è veramente minuscola.
Castello formato dalla natura Ancora più incredibile risulta la catena montuosa, che si erge dietro il paesino. Bianche torri calcaree dalle cime appuntite si stagliano quasi verticalmente nel cielo. Il massiccio dall’aspetto bizzarro si chiama Gastlosen, un nome che dovrebbe derivare dalla parola latina «castellum». In effetti con le sue guglie, cime e pinnacoli i monti ricordano una fortezza medievale. Abländschen appartiene al comune di Saanen nell’Oberland bernese, ma è raggiungibile più facilmente dal friburghese Jaun. Qui si trova anche una seggiovia che porta alla vetta sul versante nordest
dei Gastlosen. La stazione a monte è il punto di partenza dell’avvincente escursione attorno ai monti calcarei. Il sentiero è perlopiù stretto, in parte esposto, e a tratti supera notevoli dislivelli. Lungo il tragitto circolare alcune capanne offrono sempre una possibilità di sosta al momento giusto. La prima è la Buvette proprio accanto alla stazione a monte della seggiovia Musersbergli.
Mille sfaccettature Con un lieve sali e scendi attraverso boschi e pascoli si raggiunge il Gustiweidli e poi avanti sino al rifugio di montagna Soldatenhaus (dove si può, oltre che rifocillarsi, anche pernottare). In seguito gli escursionisti si trovano confrontati con un sentiero sassoso e in parte molto ripido sino al Wolf-Ort. Il tratto lungo il confine tra i Cantoni di Berna e Friburgo offre una vista stupenda: con uno sguardo si può ammirare la regione di Saanen con le sue colline aggraziate e sullo sfondo le vette appuntite. A questo punto la direzione dell’escursione si sposta verso est. Attraverso i pascoli alpini si cammina dapprima per
alcuni minuti in discesa. Poi il sentiero prosegue più o meno pianeggiante sino ai piedi delle Sattelspitzen, per poi a Oberberg di nuovo abbassarsi verso un ampio e verde pascolo. Dopo aver superato Büelsgraben si giunge direttamente ai piedi della Gastlosen-Flühe sino alla baita Grat. Qui il sentiero si dirige verso nord e conduce attraverso i boschi sino al Musersbergli, dove si conclude questo appassionante tour in montagna. Andreas Staeger
Un paesaggio idilliaco sul versante meridionale dei monti Gastlosen.
A COLPO D’OCCHIO ◾ Trasporto: la seggiovia «Gastlosen-Express» circola da Kappelboden presso Jaun (FR) sino al Musersbergli, il punto di partenza della gita ai monti Gastlosen. ◾ Escursione: la gita in montagna di difficoltà medio-alta è lunga 12 km e dura circa 4 ore e 40; lungo il percorso si devono affrontare 700 metri sia in salita che in discesa. ◾ Possibilità di sosta: Bärghus Gastlosen/Musersbergli, Soldatenhaus, baita Grat. Stagione ideale: da giugno a ottobre.
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viaggi e tempo libero | touring 33
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n. 15 | 4 settembre 2014
Uno sguardo d’insieme sull’Autostadt con l’atrio d’ingresso, il porticciolo e i canali.
Wolfsburg | Le opere d’arte integrate nella natura, l’architettura imponente, il design d’altri tempi, tecnica e innovazione fanno dell’«Autostadt» Wolfsburg un’interessante meta di viaggio per tutti.
Nella città dell’automobile
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uando ci si avvicina a Wolfsburg non si scorge dapprima una chiesa bensì due imponenti torri circolari di vetro alte 48 metri. Sono le torri dell’«Autostadt» in Germania, il parco tematico del gruppo Volkswagen. Le torri sono collegate con la fabbrica mediante un tunnel sotterraneo e custodiscono 800 auto nuove. Il loro trasporto all’interno e all’esterno della struttura è gestito tramite un sofisticato sistema coordinato da un computer! Anche i visitatori vengono trasportati in cima mediante una cabina panoramica e sulla terrazza possono godersi la vista sul parco. Il punto d’incontro e di partenza di tutte le attività è la Piazza. Alcuni dei ristoranti sono situati ai margini di questo padiglione. Nel pavimento sono integrati dei globi che mostrano il mondo con gli avvenimenti ambientali e politici. Un globo di 4,5 tonnellate è sospeso in aria, proprio sopra le teste dei visitatori. La parola d’ordine del parco a tema: «Uomini, automobili e ciò che li muove». Il tutto immerso in un’atmosfera che fa di Autostadt un luogo ricco di emozioni.
Il futuro della mobilità L’adiacente padiglione espositivo si concentra sul tema «Il futuro della mobilità». Chi vuole confrontarsi in modo interattivo e informativo con il design internazionale di automobili, può disegnare il suo
veicolo da sogno, stampare il modello e portarselo a casa. Nel padiglione Level Green in programma c’è il tema sostenibilità e dunque si affrontano le scoperte scientifiche e i concetti validi per tutte le generazioni. Ci sono film entusiasmanti, complesse animazioni al computer, esperimenti e workshop. I bambini sono invitati a creare da sé la propria pizza, in modo da poi avere le forze per ottenere la licenza di condurre a bordo di eleganti auto per bambini. Nel nuovo settore sono stati costruiti dei veicoli speciali che costringono i bambini a impegnare tutto il corpo per essere in grado di metterli in movimento.
Le pietre miliari dell’auto Un museo con esposizioni temporanee è la ZeitHaus. Le pietre miliari della storia dell’automobile impressionano per le forme dei modelli. La speciale selezione di 50 marchi va dalla Bugatti T15 del 1912 sino alla BMW 328 del 1938, che mostra già un design funzionale, la Citroën DS del 1956 con la sua forma aerodinamica sino alla Ford Capri del 1972. Una piccola perla è l’esposizione delle icone della VW dal Maggiolino del 1950, con il piccolo lunotto posteriore diviso in due, o la Karmann Ghia del 1966. Ad un certo punto, all’interno dell’area di 25 ettari di superficie si nota un tunnel lungo 20 metri, composto di 2160 vasi di
fiori, che ruota lentamente e che naturalmente sprigiona un intenso profumo; un’opera d’arte, così come l’architettura imponente del padiglione Porsche. In un’elegante presentazione si possono ammirare tre Porsche sempre tirate a lucido, ovvero la «Panamera S E-Hybrid», la «Porsche 911 Carrera S» e la «Boxter S». Creatrice di auto da sogno e di leggende delle gare titolate, Porsche ha alle spalle una storia lunga mezzo secolo. Nel padiglione Audi si possono ricevere le risposte e le immagini riguardanti il marchio Audi mediante dei palloni touchscreen. Ina Kunz
Info Touring Nell’Autostadt si trovano dieci ristoranti, che offrono buoni piatti e bibite per tutti i gusti e a prezzi moderati (www.autostadt.de).
Nella ZeitHaus si possono ammirare le pietre miliari della storia automobilistica.
34 touring | sezione ticino n. 15 | 4 settembre 2014
Famiglie luganesi al Tamaro
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Il Gruppo del Luganese è lieto di invitare i propri soci, con i familiari, domenica 14 settembre al Monte Tamaro. Tutto è offerto: salita libera a partire dalle 10.00, aperitivo, pranzo, bibite e tombola. Ultimi posti disponibili (la giornata è limitata a 200 partecipanti) quindi affrettatevi e annunciatevi subito! L’iscrizione è obbligatoria a info@tcs-lugano.ch oppure sul sito www.tcs-lugano.ch
Comitato degli anni ‘20… in formato western!
Un archivista e tante sorprese 100 anni di storia del TCS che hanno segnato la mobilità e tante nostre abitudini in Ticino, sono oggi riassunti in un documento digitalizzato (100tcs-ticino.ch oppure App). L’artefice di questo lavoro di ricerca è Claudio Biffi, 36 anni, di Giubiasco, di formazione storico e… archivista. Claudio Biffi, come si diventa «archivista»? Ho studiato storia e scienze politiche a Losanna. Ho inoltre sempre avuto il pallino della lettura. Gli storici sono costantemente confrontati col problema delle fonti, la loro valutazione e non da ultimo il comprendere da dove le informazioni provengono e perché qualcuno ha deciso di conservarle. E qui nascono gli archivi… Ricordo un seminario di storia di Bellinzona del Settecento, non si trovava un libro. Andai nell’archivio e come per incanto girandomi verso un primo scaffale me lo trovai davanti. Quello fu forse un colpo di fortuna o di intuito, ma la ricerca in un archivio dovrebbe essere «ordinata». Attenzione: ordine non significa però solo ben disposto e visibile, bensì una logica di posizionamento in funzione di conoscenze o obiettivi. Stiamo scoprendo un lavoro molto diverso da quello che ci si poteva immaginare, ma il luogo dove si svolge è ancora la cantina o il solaio?
Sì, quello corrisponde sovente ancora alla realtà… anche per il lavoro sul TCS.
Una pila di carta di 14 metri Ci può descrivere questo lavoro, due anni per leggere tutti i documenti? (Ride) No, no. Non sarebbe nemmeno possibile. Basti pensare che mettendo tutti i fogli uno sopra l’altro avremmo una pila di carta di 14 metri! Poi vi sono circa 500 foto, filmati ottenuti grazie alla collaborazione con la RSI e non da ultimo tanti documenti sonori. È affascinante ascoltare come si parlava un tempo in pubblico, i toni, le parole. Curiosità e sorprese nel corso del lavoro? Tantissime. Forse quella che mi ha colpito di più è stata la fotografia di un comitato del TCS degli anni Venti. Tutti erano vestiti da «cowboy». Altro che rigore formale e grigiore del passato. Nessuno sa il perché di tale fotografia, forse volevano farsi paladini di tutori dell’ordine e delle leggi… sulla strada. Bisogna pensare che in quei tempi l’automobile era un oggetto totalmente nuovo che andava ad
Claudio Biffi, storico e… archivista.
Dove trovo l’archivio «100 anni TCS-Ticino»? L’applicazione informatica che permette la visualizzazione, in modo semplice e originale, della raccolta di documenti e testimonianze del secolo di vita della sezione ticinese del TCS, curata da Claudio Biffi, è consultabile direttamente in internet all’indirizzo 100tcs-ticino.ch oppure scaricando gratuitamente l’App, multi-piattaforma (smartphone, tablet e desktop), da Apple Store, Google Play e Windows Store col nome di «100 TCS-Ticino».
affiancarsi a biciclette e carri trainati da cavalli.
Una ricerca che può interessare tutti? Sicuro! Non è uno studio storico, lo si può visionare per curiosità, così come si guarda un album fotografico, per rivivere momenti del passato o per trovare facce note. Lo si può però anche consultare in modo più strutturato per farsi un’idea di quello che è stato il TCS del passato ed il nostro modo di vivere di un tempo.
sezione ticino | touring 35 n. 15 | 4 settembre 2014
TCS a VEL EXPO TICINO Consulenza e-mobilità: uno strumento utile
Giornate BMW a Rivera Vi aspettiamo! I concessionari BMW TICINO, in collaborazione con BMW Svizzera, vi invitano al centro TCS di Rivera per provare la nuova gamma BMW su un percorso predisposto per voi: ◾ sabato, 13 settembre dalle ore 9.00 alle 17.00 e ◾ domenica, 14 settembre dalle 9.00 alle ore 16.00 Vi attende un team di esperti che vi informeranno sulle ultime novità BMW, BMW Efficient Dynamics, BMW connected Drive, tecnologia BMW TwinPower Turbo e la tecnologia BMW xDrive. Ai visitatori sarà offerto un rinfresco. Vi aspettiamo numerosi per provare il piacere di guidare BMW. Concessionari BMW Ticino: Rolando Agustoni-Balerna, Cencini-Lugano, Emil Frey-Lamone, RivapianaMinusio, Torretta-Bellinzona e Pino Vescovi-Biasca.
T
ra i progetti innovativi, in fase di studio, annunciati l’anno scorso all’apertura di VEL EXPO TICINO, in ambito di mobilità sostenibile, la Sezione Ticino del TCS presenta quest’anno: la nuova piattaforma internet autoefficienti.ch. Questa banca dati, sviluppata in collaborazione con infovel-centro di competenze per la mobilità sostenibile, contiene tutte le informazioni necessarie per valutare la vasta gamma di modelli di veicoli offerta dal mercato, che emettono fino a 95 g di CO2/km, permettendo di scegliere il modello che più soddisfa le proprie necessità di mobilità. Questo strumento internet ha un’interfaccia semplice e accattivante che, in forma molto intuitiva, permette di selezionare le vetture secondo alcuni parametri basilari: le proprie disponibilità finanziarie, il numero di posti, i grammi di CO2 emessi per chilometro e l’autonomia.
Questi criteri di ricerca propongono una scelta di veicoli. Oltre alla presentazione di tutti i dati tecnici del veicolo prescelto, il sistema fornisce anche l’ammontare dell’imposta di circolazione ed un eventuale sostegno finanziario, per ora al vaglio delle autorità cantonali e che potrebbe divenire realtà nei prossimi mesi. Un altro aspetto interessante è il calcolo TCO (Total Cost of Ownership) che visualizza i costi d’esercizio dell’automobile suddividendoli tra quelli fissi e variabili e permettendo di conoscere il costo al chilometro in rapporto alla percorrenza media annuale. Presso lo stand TCS a VEL EXPO TICINO, oltre alla presentazione dei propri prodotti e servizi, sarà possibile famigliarizzare con il sistema e utilizzarlo in prima persona su postazioni a disposizione del pubblico. Molti veicoli descritti nella banca dati saranno esposti. Un’occasione da non perdere.
Concorso 100 anni: terza ed ultima fase! Dal 22 agosto è iniziata l’ultima fase per poter vincere i premi in palio e partecipare al sorteggio finale: una BMW Serie 1! Al sito TCS-ticino.ch troverete tutte le informazioni necessarie per partecipare al concorso.
I vincitori della seconda fase Tra tutti coloro che hanno risposto correttamente sono stati estratti i primi tre premi, mentre altri due fortunati sono stati estratti a sorte tra tutti i partecipanti. Le risposte esatte: la Sezione conta, oggi, 76 000 soci; i Gruppi locali sono 4 ed i tipi di corsi di perfezionamento della guida proposti sono 7. Ecco i vincitori (seconda fase: 1º maggio–20 agosto): 1º premio: Yvonne Steger – San Pietro, e-bike Merida E.spresso del valore di 3890 fr. 2º premio: Mattia Pedetti – Bissone, buono acquisto MIGROS, valore 1000 fr. 3º premio: Matteo Alberto Brignoli – Giubiasco, corso TCS di un giorno a scelta 4º e 5º premio: Heike Radczuweit – Minusio; Maria Gambetta – Locarno, controllo tecnico completo dell’auto al Centro TCS. Tutti e 5 gli estratti a sorte di questa fase parteciperanno al grande evento finale di dicembre che assegnerà la BMW Serie 1.
36 touring | club e soci n. 15 | 4 settembre 2014
Test TCS dei veicoli | In collaborazione con la redazione, la Consulenza mobilità del TCS testa ogni anno una ventina di vetture. I risultati sono presentati poi su «Touring».
La svedese passata al microscopio due settimane dal team «Consulenza mobilità» del TCS a Emmen (LU). La squadra dei collaudatori si compone dallo stesso Meier e da altre cinque persone del TCS. Alla fine, la Volvo sarà guidata per un’altra settimana dai giornalisti di «Touring».
Dapprima l’auto è controllata Come prima cosa, sulla V40 sarà eseguito un test iniziale. In tal modo, ci si assicura che i dati di fabbrica corrispondano e che non sussistano difetti. È, infatti, già successo che un’auto abbia meno CV di quelli annunciati dal fabbricante. Si tratta comunque di eccezioni. Dopo questo primo test, la Volvo viene posta sulla pista per le misurazioni della dinamica di guida: accelerazione da 0 a 100 km/h ed elasticità del motore a partire dai 60 km/h: in quarta il motore ha una coppia sufficiente fuori dalle località per procedere tranquillamente a un sorpasso oppure l’accelerazione da 60 a 80 km/h dura troppo? Ad ogni modo, la Volvo V40 fa una bella figura, il capo progetto Herbert Meier è soddisfatto della svedese: «L’elasticità indica quanto si può scorrere bene nel
foto Nadia Rambaldi
C
hi vuole comprarsi una nuova automobile si trova confrontato ad innumerevoli questioni. Le domande riguardanti il modello e il colore dovrebbero trovare una rapida risposta in base ai gusti personali o alle necessità. Ma appena si tratta di qualcosa di un po’ più tecnico e si va più nel dettaglio, la faccenda si complica. Per facilitare l’acquisto di una nuova automobile ai suoi soci, il TCS testa ogni anno una ventina di nuove vetture. Questi test pubblicati su due pagine nel «Touring» e su Internet, informano su tutti i principali aspetti tecnici, forniscono misurazioni obiettive e dinamiche come pure valutazioni soggettive della macchina: una buona base per decidere l’acquisto di una nuova futura autovettura. I modelli da sottoporre a test sono scelti tra le nuove vetture più attrattive e vendute sul mercato svizzero. In questo caso, il capo del progetto test del TCS, Herbert Meier, ha messo sotto esame una Volvo V40. Come tutti gli altri veicoli testati, anche la V40 è stata messa a disposizione da un importatore. La compatta station wagon viene ora esaminata per
«Le antipatie vanno tralasciate» Come capo progetto dei test sui veicoli, Herbert Meier cerca sempre di mettersi nei panni del cliente. Affinità o antipatie verso determinate marche vanno dunque accantonate. «Determinanti per i giudizi personali delle auto testate sono i destinatari e la valutazione del veicolo», spiega Meier. Sono giudicati soggettivamente l’aspetto generale, l’abitacolo, il comfort, l’equipaggiamento, le prestazioni di guida, la maneggevolezza, così come la sicurezza attiva e passiva. Ogni auto viene sottoposta ai voti di 5 collaudatori, da cui risulta una media. nr Come test iniziale viene controllato lo stato generale del veicolo.
I test dinamici
club e soci | touring 37 n. 15 | 4 settembre 2014
Il banco di prova del TCS Sorvegliato dalla Confederazione A Emmen il TCS dispone di un banco di prova per i consumi accreditato dalla Confederazione, l’unico del genere in Svizzera. Ogni due anni si tiene un’audizione per verificare la manutenzione dell’apparecchiatura. Qualsiasi intervento sull’apparecchiatura è documentato, tutti i misuratori sono calibrati da organismi ufficiali. Ogni cinque anni avviene un nuovo accreditamento: oltre all’intero impianto tecnico, vengono verificate anche le competenze specialistiche del personale. L’accreditamento del banco di prova è estremamente complesso; ma solo così si può garantire che tutti i risultati siano impeccabili. nr
Il capo progetto Meier dispone la V40 sul banco di prova del TCS per misurare i consumi.
Video del reportage
sono effettuati in condizioni di tempo asciutto e gomme estive.
traffico, ad esempio ad un’entrata autostradale. Non dipende solo dalla potenza del motore, ma anche dalla gradazione del cambio». Sui veicoli testati ogni anno la differenza salta all’occhio: sui cambi moderni la quarta marcia è spesso calibrata su un passo molto lungo. Ciò che può anche risultare scomodo quando si circola in città. Comunque la Volvo V40 non deve sapere solo accelerare, ma anche frenare. Per stabilire con esattezza la distanza di frenata, vengono effettuate dieci misurazioni con l’auto mezza carica a 100 km/h, quindi viene calcolato il valore medio. Inoltre, la svedese deve sottoporsi alle misurazioni del rumore a 60, 80, 100 e 120 km/h. Va però misurato anche il diametro di sterzata e la visibilità circolare: per determinare il diametro di sterzata, il volante dell’auto viene avvitato completamente e si gira in tondo tra due coni. Solamente da pochi anni il TCS testa anche la visibilità circolare sui veicoli, perché i nuovi modelli offrono sempre meno
visibilità per ragioni di design. I costruttori possono, comunque, migliorare il loro punteggio grazie alla presenza dei nuovi e tecnologici sistemi di assistenza offerti già di serie.
Consumo di carburante Usando il metro vengono misurati tutti i sedili e gli spazi per la testa e le gambe all’interno dell’abitacolo della Volvo V40. Esistono grandi differenze da un modello all’altro soprattutto sul sedile posteriore. Tuttavia, quest’ultimo non riveste la stessa importanza su ogni auto. Proprio per questo motivo il TCS lavora con singoli voti. Un punto cruciale quando si compra un’auto è il consumo di carburante. Perciò la squadra di collaudatori del TCS investe due giornate intere a ricontrollare i dati sui consumi forniti dal costruttore. Per le misurazioni del consumo di carburante i veicoli vengono messi sul banco di prova certificato dalla Confederazione (vedi riquadro). Il consumo nell’utilizzo pratico viene rilevato dalla squadra del test. Durante il test del TCS la Volvo V40 percorre quasi 4000 chilometri sulle strade svizzere. Sulla maggior parte delle vetture la differenza tra dati di fabbrica e consumo reale si attesta attorno al litro; ciò non significa però che le case costruttrici barino. Per mantenere bassi i loro valori di consumo, ricorrono a tutte le possibilità fornite dalla legislazione vigente. Il consumo reale determinato dal TCS è un valore rilevato sulla strada: dipende dal carico, dall’uso del climatizzatore, dalla gommatura, condizioni stradali e stile di guida del conducente. La Volvo V40 si dimostra sobria e beve solo 7,1 litri. Niente male! Nadia Rambaldi
Il diametro di sterzata viene determinato con l’aiuto di due coni.
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club e soci | touring 39 n. 15 | 4 settembre 2014
Esperienza unica con la Nazionale Stephan Ryser non poteva credere alla sua grande fortuna. «Solo quando ho avuto i documenti di viaggio in mano ho veramente realizzato che potevo vedere e sostenere dal vivo la Nazionale svizzera ai Campionati del Mondo. È stata una sensazione incredibilmente bella», dice emozionandosi ancora oggi. Stephan Ryser è il fortunato vincitore del concorso della TCS MasterCard della primavera scorsa. A questo concorso hanno partecipato 6495 persone. Per Stephan Ryser la partecipazione è fruttuosa. A giugno è andato in Sudamerica assieme alla sua compagna Irene Bachmann per nove giorni, durante i quali erano in programma due incontri della Nazionale.
Prima della partenza i due erano molto nervosi, perché lei non viaggia spesso ed era addirittura la prima volta fuori dall’Europa. Perciò ha dovuto prima farsi fare il passaporto. L’atmosfera negli stadi era sempre molto speciale e le emozioni sono venute del tutto automaticamente. Anche perché i tifosi delle varie squadre si capivano bene tra loro. «In particolare a Brasilia, dove la Svizzera ha vinto contro l’Ecuador, è stata una cosa unica», racconta Ryser. Nell’incontro contro la Francia, invece, che a Salvador ha umiliato la nostra Nazionale per 5 a 2, l’umore era un po’ depresso. «Ma anche questo fa parte delle eventualità», dichiara il
TCS Societariato www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata TCS Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con TCS Velo Assistance Casco 2000) Fr. 37.– Juniores (con TCS Velo Assistance Casco 2000) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già Fr. 55.– socio motorizzato o non motorizzato) (camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–) TCS Libretto ETI www.eti.ch Informare sempre prima ETI! Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Mondo motorizzato «Famiglia» Fr. 191.– Mondo motorizzato «Individuale» Fr. 145.– Mondo non motorizzato «Famiglia» Fr. 165.– Mondo non motorizzato «Individuale» Fr. 135.– Fr. 32.– Spese di cura «Europa» Spese di cura «Mondo» Fr. 50.– TCS Carta Aziendale www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica circolazione da Fr. 111.– TCS Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI
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Atmosfera speciale
Il fortunato vincitore: Stephan Ryser con Irene Bachmann a una partita della Nazionale elvetica in Brasile.
vincitore. Da tale viaggio Stephan Ryser è tornato con tante impressioni, sia per l’estrema povertà in Brasile sia per le tante meraviglie e le splendide spiagge. In Brasile o in qualsiasi altro posto al mondo, non si può rinunciare ad una carta di credito quando si viaggia. Ogni volta che usano la carta di credito del TCS i soci del club approfittano di un bonus sul fatturato, fanno il pieno con lo sconto
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e possono viaggiare serenamente in tutto il mondo. Questo perché in caso d’emergenza ricevono un aiuto immediato. Chi non possiede ancora una carta di credito può provare ora gratuitamente la TCS MasterCard per un anno. tg
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Giochi & Concorsi 15/2014 Tre giochi e altrettante possibilità di vincere uno dei tre fantastici premi! Concorso 1:
In palio: 2 notti per 2 persone al Wellness Schloss Panorama Royal**** Il Wellness Schloss Panorama Royal a Bad Häring, sopra Kufstein, offre lo splendido panorama delle alpi tirolesi. È il luogo ideale per evadere dallo stress quotidiano e rilassarsi in un’oasi di tranquillità e ispirazione. Il direttore Peter Mayer non si occupa solo dei suoi ospiti con estrema cordialità, ma in qualità di istruttore di Qi Gong li aiuta anche a fare il pieno di energia grazie a questa sofisticata disciplina. Il suo hotel vuole essere fonte di energia, forza e vitalità per gli ospiti. L’area wellness della struttura, la Spa Royal, si estende su 2500 m2 e comprende saune, percorso energetico, oasi di tranquillità, bagno esperienziale con rocce e cascata, piscine e sala fitness. In palio: 2 pernottamenti nella suite presidenziale, inclusi mezza pensione e utilizzo dell’area wellness.
Valore ca. CHF 1’200.–
Termine di partecipazione per ogni gioco: 14 settembre 2014. Concorso gioco per i lettori Chance 1:1:Leserspiel Quante ore di volo occorrono come minimo per diventare pilota privato? Inviate un SMS con scritto tmi151 xx (xx = numero) al numero 543.
Concorso 2: sudoku facile Risolvete il sudoku per trovare le tre cifre nelle caselle colorate di rosso. Inviate un SMS con scritto tmi152 e le tre cifre al numero 543.
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Sponsor del premio: www.panorama-royal.at
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5 Valore CHF 599.–
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Concorso 3: sudoku medio È inoltre dotato di sensore di impronte digitali per il blocco e funziona con sistema operativo Android 4.4.
Risolvete il sudoku per trovare le tre cifre nelle caselle colorate di verde. Inviate un SMS con scritto tmi153 e le tre cifre al numero 543.
Concorso 3:
Samsung Galaxy Tab S 8,4” 16 GB, WLAN: sottile e leggero, dal design pregiato Il display super Amoled da 8,4 pollici con risoluzione di 2560 x 1600 pixel garantisce colori intensi e luminosi e immagini nitide. Il pregiato tablet presenta uno spessore di soli 6,6 mm e un peso di 298 g, che lo rendono estremamente maneggevole e comodo da portare sempre con sé. La fotocamera principale offre una risoluzione di 8 MP e autofocus. L’apparecchio dispone di un sensore di impronte digitali per il blocco e funziona con l’attuale sistema operativo Android 4.4.
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Il compatto Samsung G800 S5 mini Black 16 GB
Con il suo touchscreen super Amoled da 4,5 pollici, l’S5 mini ha dimensioni più piccole rispetto all’attuale apparecchio di punta di Samsung, ma non teme confronti in fatto di dotazioni tecniche. La fotocamera offre una risoluzione di 8 megapixel con autofocus, flash LED e stabilizzatore ottico. La memoria interna ha una capacità di 16 GB, ma è espandibile tramite slot per micro SD. Il piccolo smartphone resiste alla polvere e alle brevi immersioni in acqua.
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Verena Hochstrasser, Augenstein | Karin Binder, Döttingen | Ursula Herzog, Hochdorf
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Valore CHF 479.–
I vincitori dell'edizione n. 13 sono:
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Ogni SMS costa CHF 1.50. La partecipazione ai concorsi è possibile pure tramite cartolina postale a: TCS, Editoria Touring, casella postale, 3024 Berna.
Possono partecipare ai concorsi tutte le lettrici e tutti i lettori di «Touring» della Svizzera e del Liechtenstein, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori dei «giochi & concorsi» Touring saranno estratti a sorte e avvisati. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Sono escluse le vie legali. I nomi dei vincitori vengono sempre pubblicati nella rivista Touring.
la pagina dei lettori | touring 41 n. 15 | 4 settembre 2014
LA DOMANDA
«A Ginevra e in qualche cantone svizzero tedesco, viene dedotto un margine di 5 km/h durante i controlli radar. Perché nel canton Vaud è solo di 3 km/h?» Jean-Michel Mariéthoz, St-Sulpice
Avete una domanda per un esperto del TCS? Inviatela per posta a: TCS, Redazione «Touring», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna o per e-mail a touring@tcs.ch.
C
ontrariamente alle apparenze, i vodesi non sono eccessivamente severi. Tutte le polizie si conformano all’ordinanza dell’Ufficio federale delle strade che regola la materia. I margini di sicurezza non dipendono dalla tolleranza degli addetti al controllo, ma sono destinati a compensare le possibili imprecisioni degli apparecchi. Il vostro tachimetro, per esempio, deve obbligatoriamente indicare una cifra uguale o superiore alla velocità reale. Potete verificarlo facilmente esaminando il vostro ultimo rapporto di collaudo o confrontando la velocità del contatore con quella indicata dal GPS. Per quanto riguarda le misurazioni della velocità per gli apparecchi di controllo, i margini dipendono dalla modalità di rilevamento (sul luogo, su tratti, in movimento ecc.), così come dagli apparecchi e dalla velocità.
Ammettiamo che siate fotografati all’interno di una località. Per la stessa velocità, la differenza dell’importo della multa può, a dipendenza del tipo di apparecchio (radar convenzionale o laser), ammontare a 80 franchi per un superamento inferiore a 10 km/h del limite di velocità in vigore. Si consiglia sempre di rispettare i limiti di velocità. Non si può far affidamento su una deduzione automatica di 5 km/h per evitare una contravvenzione. Il tipo di allestimento stradale dovrebbe corrispondere ai limiti in vigore, perché nessuno è capace di vedere tutti i cartelli stradali. Il GPS può fornire un aiuto, non indicandovi la posizione dei radar fissi ma il locale limite di velocità. Tuttavia, anche questa informazione può essere errata, ad esempio in seguito a modifiche temporanee (cantieri) o definitive.
l’esperto TCS Daniel Muhlemann Sicurezza stradale
velocità diverse ecc. Credo che il buonsenso stia diventando merce sempre più rara. Gianni Silini (@)
Cantieri e disagi stradali
Bloccare lo smartphone «Touring» 13/2014
Ho letto l’articolo «Blocco chiamate per conducenti» e credo che ora si stia esagerando. Sono d’accordo che inviare SMS alla guida e telefonare senza viva voce è pericoloso, ma ad arrivare a bloccare le telefonate in entrata lo trovo inopportuno. I tempi di spostamento anche per fare pochi km si allungano sempre di più e ne consegue che non si possa essere reperibili per parecchio tempo. I motivi che possono distrarre la guida sono molti di conseguenza sarebbero da vietare: autoradio, cartelloni
Autostrade gratuite «Touring» 14/2014
mw
Recentemente sono tornato dalle vacanze in Francia, vasto paese con larghe strade molto scorrevoli. Nella nostra piccola Svizzera, paese con luoghi incantevoli, le strade (le autostrade) sono certamente ridotte anche a causa della mancanza di spazio. Da Basilea a Lugano via San Gallo sono 400 km di «pena» con una velocità media di appena 80 km/h. Per questi forti disagi vorrei invitare la consigliera federale Leuthard a guidare lei l’auto e immettersi per questo viaggio sulle nostre strade… Cantieri non operativi e molte inutili strettoie rallentano la marcia e causano anche momenti di stress! E di rabbia! Non si potrebbe lavorare anche durante le ore notturne per velocizzare questi cantieri? E togliere i restringimenti inutili? Altro che voler aumentare il costo della vignetta autostradale… dov’è il corrispettivo servizio? Rinaldo Bottinelli (@)
I cantieri autostradali e l’apposita segnaletica fanno discutere e reagire i nostri soci e lettori. pubblicitari a lato strada, parlare con altre persone a bordo, GPS, dissetarsi, fumare e portare bambini a bordo (giocano, urlano, litigano). Per non parlare dei continui controlli mobili radar che ormai obbligano a passare più tempo a guardare il tachimetro che la strada… Sarebbe più opportuno invece dedicarsi ad ottenere strade in condizioni migliori, una pianificazione dei cantieri più intelligente, una cartellonistica chiara e coerente in presenza dei cantieri autostradali, vedi la tratta Chiasso–Lugano Nord dove si trovano spesso 2 cartelli contemporaneamente che indicano
touring Scriveteci!
Un lettore faceva recentemente allusione al costo di un suo viaggio in auto fino a Marsiglia, che gli è costato più caro che il contrassegno autostradale svizzero. Desidero ora apportare il mio contributo. Ho effettuato un viaggio in camper ad Amsterdam. Per arrivarci sono passato dalla Germania, come pure dalle città di Lussemburgo, Bruxelles e Rotterdam circolando sulle autostrade non appena era possibile. Non ho pagato un solo euro di pedaggi stradali. E inoltre, la maggior parte delle autostrade del Belgio e olandesi sono illuminate di notte. Perché paragonare solo il prezzo del nostro contrassegno con la Francia? Manuel Corminboeuf, Montfaucon Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).
touring impressum Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); Dino Nodari (dno, vice caporedattore); Marc-Olivier Herren (MOH, vice caporedattore); Christian Bützberger (Bü), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Tania Folly (f), Oliver Marti (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 058 827 35 00, fax 058 827 50 25. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83 141, totale: 1 325 035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Natascia Prosperi. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 044 250 31 31, fax 044 250 31 32. Produzione: St. Galler Tagblatt AG, CIL Centre d’impression Lausanne SA. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844 888 111; e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
42 touring | l’incontro n. 15 | 4 settembre 2014
«Non c’è niente di più bello di volare tra i ghiacciai» Per il pilota dei ghiacciai Alex Clapasson il massimo è quando il suo Super Cub PA-18 può toccare il suolo su una delle 40 aree d’atterraggio di montagna.
Come si diventa pilota dei ghiacciai? Prima di tutto si deve ottenere la licenza di pilota e poi seguire una formazione con un maestro di volo dei ghiacciai e infine compiere un volo di esame con un esperto.
Cresciuto ad Andermatt, Alex Clapasson è pilota dei ghiacciai sino al midollo e in più un appassionato alpinista (a.clapasson@ me.com).
Quali sono le sfide per un pilota dei ghiacciai? Saper valutare correttamente le condizioni del tempo, in particolare vento e neve. Un pilota dei ghiacciai deve essere in grado di definire la situazione locale. Ogni area d’atterraggio di montagna è diversa e ognuna difficile a suo modo. Il ventaglio di opzioni volando tra i ghiacciai è notevolmente ristretto, così non esiste la possibilità di riprendere quota a causa di un atterraggio che si rivela essere impossibile. Lei è anche guida alpina. È un vantaggio? Il fatto di essere cresciuto ad Andermatt e di conoscere le montagne come le mie tasche è di certo un vantaggio. Quante volte è già atterrato su un ghiacciaio? Migliaia negli ultimi quindici anni. Sono anche istruttore di volo sui ghiacciai e dunque anche solo con un allievo compio una trentina di atterraggi durante ogni giornata di volo. Quanto costa una formazione e cosa comprende? La formazione dura circa un anno. L’allievo impara a volare sui ghiacciai in ogni stagione, perché in luglio regnano altre condizioni rispetto a dicembre. Una formazione di pilota dei ghiacciai costa tra 7000 e 9000 fr. e un volo di prova ca. 600–700 fr.
«Volare sui ghiacciai è sempre un volo con poche opzioni» Ha già vissuto situazioni spinose? No. Quando si vola sui ghiacciai le situazioni difficili si devono riconoscere in anticipo per poterle evitare. E il velivolo viene controllato ogni 50 ore di volo. Inoltre le informazioni per la preparazione del volo sono estremamente complete e precise. Hermann Geiger è stato il pilota dei ghiacciai più noto. È un modello per lei? Era ed è per me un esempio da seguire. Ho divorato il suo libro, in camera mia avevo una sua foto, era il mio eroe da bambino. In Svizzera era un pioniere del volo di salvataggio. Lo ammiro.
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Perché ha voluto divenire a tutti i costi un pilota dei ghiacciai? Alex Clapasson: Perché in questo modo vivo l’affascinante combinazione tra due mondi: quello del volo e quello della montagna.
Gli atterraggi in montagna non sono ben visti da tutti (rumore, protezione della natura). Qual è il suo parere e la sua esperienza a proposito? Sempre quando è possibile non voliamo al di sopra di gruppi di persone. In montagna esistono 40 aree di atterraggio, che vengono usate da due dozzine di velivoli. La maggior parte degli sciatori e alpinisti mi salutano cordialmente quando mi vedono atterrare. Intervista: Christian Bützberger
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