Touring 9 / 2015 italiano

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La rivista della mobilità

CON

TCS SEZIONE TICINO

# 9 | OTTOBRE 2015 | FR. 4.50

13 i che prodott no illumina

TENDENZE DEL CAMPING Tutte da scoprire allo Suisse Caravan Salon

SUI BINARI DELL’ OUTBACK

Australia in treno

JAGUAR XE 20D

LA BABY-JAG NEL TEST TCS PER I BAMBINI

OUR

O N

OLI

Gomme invernali a

dura prova

T


LA MIA META? LA PROSSIMA SFIDA.

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WINTER SPORT 5 *In immagine: Mercedes-Benz CLA 45 AMG, equipaggiata con Sport Maxx RT

I pneumatici Dunlop sono costruiti per veri piloti. Per tutti coloro che si spingono al limite. Che non mollano mai. E in particolare per chi apprezza la pura passione della guida.


EDITORIALE

Circondati da cantieri

È

stata un’estate calda e non solo per le temperature elevate, ma anche per i numerosi cantieri sparsi in tutto il Paese. Pur capendo le motivazioni dei lavori – in fondo ad approfittare di un nuovo rivestimento o di un’innovativa regolazione del traffico, sono tutti gli utenti della strada – l’attività di cantiere può anche oltrepassare i limiti. La località vicino al mio domicilio ad esempio quest’estate era circondata da cantieri. Erano richieste pazienza e prudenza qui e anche nel circolare giornalmente su deter-minati tratti autostradali. Grave il fatto che i cantieri in parte erano segnalati malamente. C’è ancora un ampio margine di miglioramento. Impressionante anche il fatto che proprio sulle autostrade nei pressi dei cantieri la velocità era stata ridotta a 60 km/h. E ciò nonostante che il tratto era ben visibile e le carreggiate abbastanza larghe. Questa riduzione della velocità ha provocato alcune code e addirittura tamponamenti. Speriamo che non diventi un’abitudine. Felix Maurhofer caporedattore

ottobre 2015 | touring

3


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SOMMARIO

La rivista della mobilità

ottobre 2015

Quale gomma invernale è migliore su neve e ghiaccio?

dossier

10

10

Test dei pneumatici invernali Con quale viaggio più sicuro

12

Vasta offerta Scegliere il pneumatico idoneo

15

Gomma a terra: cosa fare? Cinque consigli dell’esperto TCS

21

Incidente per gomma estiva Può portare al ritiro della patente

mobilità 23 Dalla natura il futuro materiale per i copertoni

16

Test bagaglio a mano Come scegliere la valigia

29

Il consulente Passaggi pedonali: diritti e doveri

tecnica 30

Jaguar XE 20D Il test della piccola Jag

39

Porsche Boxster Spyder Ritorno alle origini della roadster

svago 61

Per scoprire il conducente fuggito

L’Outback con l’Indian Pacific Tratta in treno per attraversare l’Australia

68

I segreti delle torbiere Imparare divertendosi nel Mooraculum

18

La valigia ideale per la vacanza

23 Colpa del pilota automatico?

26

ottobre 2015 | touring

5


Hallenstadion Zurigo dal 4 al 7 Febbraio 2016

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su ghiaccio e sul palco

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SOMMARIO

Il ritorno del felino britannico

La rivista della mobilità

30

ottobre 2015

club 72

Camping e nuove tendenze Visitare lo Suisse Caravan Salon a Berna

74

Situazione d’emergenza Come reagire quando l’auto fa splash

76

Una coppia sempre mobile L’alternativa delle vacanze in hotel

Mustang: l’auto sportiva stile USA

35

Cadillac sul mercato europeo

rubriche 15/21 L’esperto TCS

38

Una parte dell’Australia con l’«Indian Pacific»

61 Cinema al drive-in

70

Copertina (collaborazione): Foto: Pia Neuenschwander Modello: Davide Garruti, Option Model Agency Styling: Neomi Gamliel Makeup & Hair: Jarmila Kovacovsky Location: Garage Eggimann, 3074 Muri Art Direction: Alban Seeger

40

Gli sfiziosi

67

Un salto in città

78

Sulla strada

80

Forum

81

Impressum

84

Tourolino

86

In giro con

88

Prestazioni TCS

90

Gioca & vinci

TCS Sezione Ticino 92

Seggiolini per bambini

93

Alba e tartufi

94

Gottardorama

96

Formula E a Lugano

98

Consulenza: i fari

Simulatore di ribaltamento

74

La pianta insettivora

Touring n. 10 Temi trattati nella prossima edizione della rivista: test comparativo 4×4, test seggiolini auto e... James Bond. Data di pubblicazione: 29.10.2015

68

ottobre 2015 | touring

7


L’idrogeno sbarca in Svizzera Malgrado l’assenza di una rete di distribuzione dell’idrogeno, Hyundai ha deciso di fare il gran passo: la marca coreana commercializza la crossover ix35 Fuel Cell in Svizzera. Il veicolo è dotato di una pila a combustibile funzionante ad idrogeno. Questo gas è trasformato in elettricità che alimenta un motore

Il fascino dei castelli Dove sarà mai la segreta? Come viveva il castellano? È difficile trovare qualcosa che dia più emozioni autentiche dei vari castelli e delle fortezze. Per rendere pubblica la magia di queste mura ultracentenarie, 17 castelli di tre regioni linguistiche – rilevanti per la cultura e il turismo – si sono associati. Il loro obiettivo: offrire l’esperienza dei castelli in Svizzera a giovani e anziani oltre i confini regionali. Informazioni direttamente al sito: www.dieschweizerschloesser.ch.

elettrico, emanando solo vapore acqueo. L’inizio sarà modesto con una prima serie di 15 veicoli. Resta comunque il problema della rete d’idrogeno. Hyundai e l’Empa prevedono l’installazione di una prima pompa a Dübendorf all’inizio del 2016. La ix35 sarà in vendita per 66 990 fr. con un’autonomia di 600 km.

Hyundai ix35 Fuel Cell Una crossover apparentemente standard ma mossa dall’idrogeno.

LA FOTO Ambasciatrice di spicco

Doris Leuthard, consigliera federale, ha ricevuto sulla piazza federale dalla scolara Lina di prima classe il gesso per scrivere su un pneumatico della sua auto lo slogan «Ruote ferme, bimbi salvi» della campagna TCS/ upi sul rientro scolastico 2015.

Incantevoli allodole Il massiccio del Luberon, una catena montagnosa lunga circa 50 chilometri nel cuore della Provenza, è un parco naturale apprezzato da escursionisti e ciclisti. I contadini si prendono cura delle piantagioni di alberi da frutto, dei campi di cereali e dei vigneti. Degno di una visita è il villaggio di Gordes, noto per essere il più bello di Francia. Un tempo in questa zona l’allodola, un piccolo uccello con il suo bel ciuffo e il suo canto melodioso, incantava i visitatori. Ancora oggi il casale nelle vicinanze dell’abbazia cistercense Sénanque si chiama con il suo nome in francese coquillade. Col passare del tempo il casale si è trasformato in un hotel di lusso attorniato dai vigneti. Le piccole e grandi case del resort da sogno sono anche apprezzate dai ciclisti – www.coquillade.fr. LA CIFRA

7,632 mia. Le FFS ottengono 7,632 miliardi di franchi per gli anni 2017–2020. È il 15 percento in più della convenzione sulle prestazioni per il periodo 2013–2016, come hanno reso noto la Confederazione e le FFS in un comunicato stampa congiunto. Il limite di spesa maggiore si basa sulla

8 touring | ottobre 2015

necessità di fare di più per la manutenzione preventiva e per l’ampliamento delle strutture. Stando alle FFS, il limite di spesa convenuto è comunque scarso. Nel caso di bisogno comprovato, le ferrovie federali possono chiedere mezzi supplementari.

CITAZIONE

«L’aumento delle immatricolazioni non compensa le perdite per il forte calo del prezzo del commercio auto»

François Launaz presidente autosvizzera, associazione importatori svizzeri d’auto


ATTUALITÀ

Personale delle funivie: limite di 0,5 per mille Il Consiglio federale non chiede la tolleranza zero per l’alcol su funivie e affini. Per il personale degli impianti a fune è stato fissato il limite dello 0,5 per mille. Lo ha deciso l’esecutivo con la revisione dell’Ordinanza sugli impianti a fune. In origine il limite avrebbe dovuto essere dello 0,1 per mille per i collaboratori a

cui sono affidati compiti importanti dal lato della sicurezza. Facendo seguito alle critiche durante le indagini conoscitive è stato aumentato il limite. Le regole fissate si allineano alle prescrizioni riguardanti gli automobilisti. Le aziende che gestiscono gli impianti a fune sono però libere di applicare regole più severe.

BMW Isetta Il ritorno di una mitica microvettura.

Il ritorno della pallina BMW

La BMW Isetta era anche chiamata affettuosamente «pallina». Nel 1962 l’ultima Isetta usciva dalla catena di montaggio. Ora Wim Ouboter, fondatore dell’industria svizzera di monopattini Micro Mobility Systems, ne vuole lanciare sul mercato una variante elettrica. Agli svizzero-tedeschi piacciono i CV

Le automobili svizzere hanno in media 160 CV sotto il cofano. È quanto emerge da un’analisi di comparis.ch. Le più potenti circolano nel Canton Zugo, dove hanno mediamente 184 CV. In Romandia la media è di 153 CV, mentre il Ticino chiude la classifica con soli 145 CV. Le complicazioni degli orologi

Nel museo degli orologi Espace Horloger nella Valle di Joux un’esposizione offre la possibilità di osservare le conquiste tecnologiche nell’arte orologiera. Sino al 24 aprile 2016 si può vedere da vicino come funziona un calendario eterno o come si misura il tempo delle stelle – www.espacehorloger.ch. «Touring» su iPad

FOTO MATHIAS WYSSENBACH (1), ALD

Potete scaricare gratuitamente sull’iPad questa edizione di «Touring», arricchita da elementi multimediali quali video, gallerie di immagini e collegamenti direttamente ad internet. La versione iPad è disponibile nell’App Store.

Sulle tracce di 007 allo Schilthorn

L‘APP

La passeggiata di 150 metri lungo il nuovo Walk of Fame sullo Schilthorn è un must. Nel 1969 la vetta più alta delle Prealpi bernesi venne immortalata nel film di James Bond «Al servizio segreto di Sua Maestà». Il Walk of Fame rende ora indelebili le riprese indimenticabili. Il protagonista principale George Lazenby e tre bond girl sono arrivate qui

Waze: rete sociale con navigatore Questo servizio di navigazione è diverso dagli altri. Si tratta di Waze, che fornisce informazioni sul traffico stradale basandosi sulla comunità di utenti. Con l’aiuto dei dati GPS vengono messi a disposizione i dati del traffico in tempo reale. Circa 50 milioni di persone usano già questo servizio per lo scambio d’informazioni. L’app fornisce così la previsione sulla durata del viaggio e sugli intoppi lungo il percorso.

apposta per lasciare impressa l’impronta della loro mano. Sulle undici stele informative sono immortalati anche Willy Bogner e Bernhard Russi. Allora queste ex stelle dello sci furono gli autori dei leggendari stunt. La prossima stele informativa sarà dedicata a Diana Rigg, che – purtroppo – nel ruolo di Tracy Bond (moglie di 007) ha avuto vita breve.

ottobre 2015 | touring

9


I pneumatici invernali

sono pronti A parte qualche pensiero su carreggiata umida, la maggioranza dei copertoni invernali è pronta per affrontare l’inverno. Lo dimostra l’implacabile test TCS dei pneumatici invernali che si concentrava quest’anno sulle misure 165/70 R14 e 205/55 R16. TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO ISP-GRUBE

Q

uesto test comparativo del TCS si è chiuso con una nota generalmente molto positiva. Dei 35 pneumatici invernali testati, cinque hanno ottenuto la nota massima «molto consigliato» e 25 quella «consigliato». Un impressionante gruppo di pneumatici di buona qualità. Uno soltanto ha ottenuto la menzione «consigliato con riserva». Infine, le 4 pecore nere sanzionate con un «non consigliato» – soprattutto a causa delle cattive prestazioni su fondo bagnato – sono prodotti di marche di secondo piano, se non addirittura esotiche. Va inoltre detto che nel complesso le strade innevate o ghiacciate sono affrontate in modo sicuro. Soltanto su alcuni prodotti sono state registrate leggere lacune. Per questo test, il TCS ha

10 touring | ottobre 2015

considerato delle gomme che avevano ottenuto almeno la nota C nella disciplina di aderenza sul bagnato dell’etichetta europea per pneumatici (v. riquadro).

Buone note per i 165 Destinata alle piccole auto che vanno dalla Citroën C2 alla VW Polo, la dimensione 165/70 R14 ha ottenuto un buon risultato d’insieme, anche se è in questa categoria che troviamo 3 dei modelli non consigliati. Poi Goodyear, Michelin e Dunlop sono emersi dal gruppo non denotando alcuna debolezza. Tra le gomme consigliate, 9 hanno registrato difficoltà da deboli a marcate sul bagnato. Certune erano anche un po’ meno a loro agio su neve e ghiaccio. Le bocciate (Aeolus, Linglong,

Consultate le tabelle! Trovate i risultati dettagliati di questo test nelle pagine successive. L’ideale per trovare il prodotto adatto alle proprie esigenze.


DOSSIER

La neve sotto controllo La maggioranza dei prodotti testati è a loro agio su strada innevata.

Mentor) hanno fornito prestazioni molto scarse sul bagnato. Il Mentor ha richiesto 13,4 m in più del Continental nella frenata. Poche differenze sono invece emerse nei consumi: 0,2 l/100 km separano i due prodotti estremi. Se alcuni modelli promettono una longevità elevata, i meno ben classificati offrono comunque prestazioni onorevoli.

205 molto omogenei La misura 205/55 R16, che equipaggia la classe media che va dall’Alfa Giu-

Si fa sul serio I test sulla neve sono stati fatti a Ulrichen (VS).

lietta alla Mercedes classe C, brilla per la grande omogeneità. Se soltanto Continental e Yokohama raggiungono la nota massima, sono comunque seguiti da ben 16 modelli che ricevono la nota «consigliato». Anche qui, la maggioranza di questi prodotti è stata sanzionata per lacune di varia importanza sul fondo bagnato. Taluni registrano anche qualche debolezza su fondo asciutto. Unica gomma con la nota «non consigliato» la Avon ha espresso le prestazioni peggiori per tutti i criteri su fondo bagnato, concedendo 10 secondi al primo nel percorso di agilità e impiegando 8 m in più nel test di frenata. In tema di consumi, le disparità sono minime (0,3 l/100 km). Tre gomme (Continental, BF Goodrich, Kleber) hanno dimostrato una eccellente longevità. Al contrario, la durata dei prodotti Falken e Vredestein è inferiore alla soglia dei 30 000 km. In conclusione, questo test comparativo ha dimostrato che le gomme di buona qualità sono la maggioranza. Resta → l’imbarazzo della scelta.

TEST TCS E LABEL UE Da fine 2012, l’Unione europea ha introdotto un label per i pneumatici per aiutare i consumatori nelle loro scelte. Basato sullo stesso modello dell’etichetta energia, questo label considera tre criteri: l’efficienza energetica, l’aderenza su fondo bagnato e il rumore di rotolamento. Tre criteri che ritroviamo tra i numerosi aspetti valutati dal TCS. Ma i paragoni finiscono qui, perché i metodi di valutazione sono diversi. Ad esempio, per l’aderenza sul bagnato, il label UE si basa unicamente su un test di frenata, mentre il comparativo del TCS impiega sei criteri distinti. Risultato: la gomma Continental TS850 che eccelle nel test TCS su carreggiata umida, ottiene, con il label UE, la stessa nota C dei prodotti bocciati Aeolus e Mentor. Morale: per avere un’idea complessiva delle qualità di un pneumatico, vale la pena affidarsi al test comparativo ben consolidato del TCS.

ottobre 2015 | touring

11


Test TCS pneumatici invernali: 165/70 R14 81 T Marca Tipo

Goodyear UltraGrip 9

Label UE pneumatici5 E/B/68 Fondo asciutto 60% Fondo bagnato 74%3 Neve 66% Ghiaccio 60% Comfort/rumore 52% Consumo1 72% Usura 70% Prova di alta velocità superata Voto globale 66% ★★★★☆ Valutazione TCS Vantaggi molto equiliInconvenienti brato, criteri di sicurezza buoni, bagnato top, neve/ usura/consumo buoni

Michelin Alpin A4 F/C/70 70% 60% 68% 60% 42% 66% 100% superata 66%

Dunlop SP Winter Response 2 C/B/65 62% 60% 72% 64% 52% 78% 60%4 superata 64%

Fulda Kristall Montero 3 E/C/68 66% 58% 70% 60% 48% 70% 70% superata 58%

Bridgestone Continental Blizzak LM 001 Conti WinterContact TS850 E/C/71 E/C/71 68% 70% 56% 72% 72% 72% 56% 56% 42% 48% 70% 72% 80% 80% superata superata 56% 56%

★★★★☆

★★★★☆

★★★☆☆

★★★☆☆

★★★☆☆

molto equilibrato, criteri di sicurezza buoni, usura/ fondo asciutto top

molto equilibrato, criteri di sicurezza buoni, neve/ ghiaccio/consumo top

asciutto/ neve/usura/ consumo buoni bagnato qualche debolezza

neve top, usura ottimo, asciutto/consumo buoni ghiaccio/bagnato qualche debolezza

neve/asciutto top, usura ottimo, consumo buono ghiaccio qualche debolezza

Falken Eurowinter HS449 F/C/69 68% 56% 56% 64% 52% 68% 60% superata 56%

Uniroyal MS plus 77

Pirelli Snowcontrol 3

E/C/71 54% 60% 68% 52% 50% 66% 70% superata 52%

F/B/71 50% 64% 56% 64% 42% 64% 60% superata 50%

★★★☆☆

★★★☆☆

★★★☆☆

ghiaccio top, neve/usura/ ghiaccio top, asciutto/con- consumo buoni bagnato buono sumo buoni ghiaccio asciutto/ bagnato/ qualche debo- neve qualche neve qualche lezza debolezza debolezza

Test TCS pneumatici invernali: 205/55 R16 91 H Marca Tipo

Continental Yokohama ContiWinter- W.drive V905 Contact TS850 C/C/72 E/C/72 72% 76% 70%3 60% 72% 60% 60% 60% 52% 44% 74% 68% 80% 60% superata superata 70% 62%

Label UE pneumatici5 Fondo asciutto Fondo bagnato Neve Ghiaccio Comfort/rumore Consumo1 Usura Prova di alta velocità Voto globale ★★★★☆ ★★★★☆ Valutazione TCS Vantaggi bagnato/ molto equiliInconvenienti neve/usura top, brato, criteri di criteri di sicu- sicurezza rezza buoni buoni, asciutto top, neve/ ghiaccio buoni

1

La resistenza al rotolamento influisce sul consumo di carburante

3

miglior voto in questo criterio (carattere in colore nero e in neretto)

4

Goodyear UltraGrip 9

Nokian WR D3

Bridgestone Blizzak LM 001

C/C/69 56% 68% 72% 60% 60% 78% 60% superata 56%

C/C/72 68% 52% 72% 60% 52% 66% 60% superata 52%

★★★☆☆

★★★☆☆

neve/consumo top, bagnato buono, silenzioso asciutto qualche debolezza

neve top, asciutto/ghiaccio buoni bagnato qualche debolezza

peggior voto in questo criterio (carattere in rosso e in neretto)

Esigenze per raccomandazione TCS Asciutto, bagnato, consumo di carburante, usura

Il video del test

Raccomandazione TCS

12 touring | ottobre 2015

Firestone Winterhawk 3

E/C/69 66% 52% 70% 70% 56% 74% 50% superata 50%

E/C/72 66% 48% 58% 54% 48% 74% 70% superata 48%

★★★☆☆

★★★☆☆

★★★☆☆

asciutto/ asciutto/ ghiaccio top, bagnato/neve/ ghiaccio buoni asciutto/neve/ usura/consumo neve/usura/ consumo buoni usura/baconsumo qualbuoni ghiaccio che debolezza gnato qualche qualche debodebolezza lezza

1a lettera: voto criterio consumo (A–G); 2a lettera: voto criterio frenata su bagnato (A–G); cifra: rumorosità esterna in decibel (dB)

★★★★★

★★★★☆

★★★☆☆

80%

60%

40%

Prova di alta velocità Voto globale

5

Vredestein Snowtrac 5

E/C/72 68% 62% 70% 50% 46% 70% 70% superata 50%

Falken Eurowinter HS449 F/C/71 68% 56% 58% 62% 48% 58%4 50% superata 50%

superata

6

★★★☆☆

★★★☆☆

asciutto/ usura/consumo buoni bagnato/ neve/ghiaccio qualche debolezza

asciutto/ neve/consumo/ usura buoni ghiaccio/bagnato qualche debolezza

secondo il fabbricante produzione cessata

★★☆☆☆

Fulda Kristall Control HP E/C/69 60% 48% 62% 54% 36% 72% 70% superata 48%

7

secondo il fabbricante successore del prodotto disponibile

★☆☆☆☆

20%

0%

superata con riserva

non superata

80%

60%

40%

20%

0%

eccellente

molto consigliato

consigliato

consigliato con riserva

non consigliato


DOSSIER

Semperit Master-Grip 2

Barum Polaris 3

Firestone Winterhawk 3

E/C/71 60% 56% 68% 50% 56% 66% 60% superata 50%

F/C/71 64% 48% 60% 56% 46% 64% 70% superata 48%

E/C/71 66% 40% 64% 54% 44% 74% 100% superata 40%

★★★☆☆

Matador MP54 Sibir Snow F/C/71 58% 38% 60% 56% 44% 64% 70% superata 38%

F/C/71 40% 0% 64% 54% 36% 72% 70% superata 0%

★★★☆☆

★★★☆☆

asciutto/usura buoni debolezze sul bagnato, ghiaccio qualche debolezza

usura top, neve/asciutto/ consumo buoni debolezze sul bagnato, ghiaccio qualche debolezza

Michelin Alpin 5

Sava Eskimo HP

Semperit Speed-Grip 2

F/C/71 46% 52% 72% 60% 56% 72% 60% superata 46%

BF Goodrich G-Force Winter C/C/71 64% 46% 60% 60% 40% 76% 80% superata 46%

E/B/68 46% 70% 72% 66% 36% 62% 60% superata 46%

E/C/68 60% 46% 64% 54% 40% 70% 70% superata 46%

★★★☆☆

★★★☆☆

★★★☆☆

★★★☆☆

rumore top, neve/asciutto buoni ghiaccio/bagnato qualche debolezza

Barum Polaris 3

neve top, usura top, bagnato/neve ghiaccio/con- asciutto/ghiac- top, ghiaccio sumo buoni cio/consumo buono asciutto qual- buoni asciutto qualbagnato qual- che debolezza che debolezza che debolezza

★★☆☆☆

Aeolus SnowAce AW02

usura buono debolezze sul bagnato, asciutto/ghiaccio qualche debolezza

Linglong Greenmax Winter HP F/C/71 44% 0% 50% 60% 44% 72% 70% superata 0%

Mentor M2006 F/C/72 56% 0% 40% 50% 20% 68% 100% superata 0%

★☆☆☆☆

★☆☆☆☆

★☆☆☆☆

usura/neve/ consumo buoni molto debole sul bagnato, asciutto/ghiaccio qualche debolezza

usura/consumo/ghiaccio buoni m. debole bagnato, asciutto/ neve qualche debolezza

usura top, consumo buono m. debole bagnato, debole neve/ghiaccio, più rumoroso

Viking Snowtech II

Kleber Krisalp HP2

E/C/70 46% 62% 72% 64% 52% 62% 60% superata 46%

Kumho WinterCraft WP51 F/C/70 50% 44% 66% 60% 50% 64% 60% superata 44%

F/C/72 44% 52% 70% 70% 36% 68% 60% superata 44%

C/C/72 60% 42% 60% 54% 36% 68% 80% superata 42%

★★★☆☆

★★★☆☆

asciutto/neve/ neve top, neve/ghiaccio consumo/usura ghiaccio/babuoni bagnato/ buoni gnato buoni ghiaccio/baasciutto qual- asciutto qualche gnato qualche che debolezza debolezza debolezza

★★★☆☆

ghiaccio top, neve/consumo buoni asciutto/bagnato qualche debolezza

★★★☆☆

usura top, asciutto/consumo buoni ghiaccio/bagnato qualche debolezza

Toyo Avon Snowprox S953 Ice Touring ST 7 E/C/71 62% 40% 52% 44% 30% 74% 60% superata 40% ★★★☆☆

asciutto/consumo buoni bagnato/neve qualche debolezza, ghiaccio debolezze, rumoroso

E/B/69 72% 14% 46% 44% 34% 62% 60% superata 14% ★☆☆☆☆

asciutto buono bagnato/ ghiaccio debolezze, neve qualche debolezza

L’OPUSCOLO «PNEUMATICI INVERNALI 2015»

Pneumatici invernali 2015 CHF 10.– (soci gratuito)

Non c’è nulla di più utile al momento di scegliere un nuovo set di gomme. La preziosa guida informativa «Pneumatici invernali 2015» edita dal TCS si presenta in formato e contenuti rinnovati. Come sempre, vi si trovano i risultati dettagliati del test comparativo così come un’infinità d’informazioni

sui pneumatici. Ordinazione (opuscolo) oppure download (risultati) su www.pneumatici.tcs.ch. I test delle gomme estive e invernali sono anche accessibili tramite l’applicazione del TCS per iPhone, iPod Touch e iPad. Essa offre la possibilità di effettuare la ricerca per una misura precisa.

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DOSSIER

Non bisogna lasciare la scelta al caso L’acquisto di pneumatici invernali nuovi non va fatto alla leggera. Bisogna prendersi il tempo, innanzitutto, per evitare di essere presi alla sprovvista all’arrivo della prima neve, ma d’altra parte anche perché talune misure possono andare fuori stock, come è stato il caso alcuni anni orsono.

Procedura metodica Prima di recarsi dal gommista o in un garage, è vivamente raccomandato di consultare i risultati del test comparativo del TCS. Se si punta su un modello «molto consigliato» oppure «consigliato», si ha la certezza di fare una scelta giudiziosa. I test recenti sono consultabili su www.pneumatici.tcs.ch. Gli utenti di iPhone possono acce-

dere direttamente ai diversi risultati attraverso l’applicazione del TCS. Una volta scelto il modello, si chiederanno delle offerte a diversi fornitori (commerci specializzati, garagisti ecc.). Queste ultime devono includere le spese (montaggio, equilibratura, riciclaggio). Naturalmente per procedere ad un confronto sensato, ci si assicurerà di avere a che fare con prodotti identici. In generale, è meglio rinunciare a paragonare modelli venduti a buon mercato con quelli di marca. Inoltre, non bisogna farsi accecare subito dagli sconti. Solamente il prezzo finale comprensivo delle spese ha importanza. •

3 CONSIGLI DEL TCS In inverno, utilizzate soltanto gomme certificate per la stagione (con il simbolo del fiocco di neve), unica garanzia di un elevato standard di sicurezza su carreggiata bagnata, innevata o ghiacciata. Controllate ogni mese la pressione dei pneumatici del vostro veicolo. Un fattore di sicurezza che può anche rivelarsi benefico per il portafoglio. Controllate il battistrada delle vostre gomme. Per la stagione invernale, il TCS raccomanda una profondità minima di 4 mm.

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L’ESPERTO TCS

Stress risparmiato, se si gonfiano a sufficienza i pneumatici.

CORBIS

Avaria ad un pneumatico? TESTO JULIANE LUTZ

L

e panne causate dai pneumatici sono il secondo motivo più frequente per cui viene chiamata la TCS Patrouille. Vale la pena essere equipaggiati. Il 90% delle auto nuove è dotato di uno speciale spray per le forature. Il suo gas gonfia il pneumatico, mentre l’adesivo ripara la parte danneggiata. Tuttavia gli spray funzionano solo per piccoli tagli o quando a causare la perdita di pressione è un chiodo. Per tutti i casi più gravi, questo rimedio non funziona. I nostri pattugliatori constatano sovente che i clienti cercano dapprima di impiegare lo spray, ma alla fine devono ricorrere ad un aiuto professionale. Un test del TCS ha inoltre dimostrato che due spray su cinque non garantiscono la necessaria pressione per permettere una ripartenza sicura verso la più vicina autofficina. È pertanto sensato disporre di prodotti in grado di viaggiare anche in situazione di foratura, che permettono di sopportare la perdita di pressione in modo eccellente e continuare il viaggio con al massimo una velocità di

80 km/h. Diffusa è la tecnologia a spalle autoportanti (run-flat). Mentre i pneumatici tradizionali si stallonano dal cerchio in caso di foratura, i run-flat rimangono stabili al loro posto. Costano circa 20 fr. in più cadauno rispetto ad un modello comune. Al momento tuttavia i run-flat esistono soltanto per le ruote da 17 o 18 pollici.

Ruota di scorta L’alternativa è la ruota di scorta o quella d’emergenza. Un tempo parte integrante della dotazione di serie, oggi le auto ne sono quasi sempre sprovviste per ragioni di costi e peso. Delle 15 vetture più vendute nel 2014, solo una disponeva di serie della ruota di scorta. Acquistando un’auto, per vari modelli è possibile richiedere ruota di scorta o ruotino opzionali. I ruotini costano tra i 70 e i 130 fr. e permettono di raggiungere la più vicina autofficina. Le ruote di scorta montano invece un pneumatico, con cui è possibile viaggiare due o tre giorni e costano fino a 340 fr. Verificate prima dell’acquisto se nell’auto è possibile istallare una ruota

supplementare, che richiede un apposito spazio nel bagagliaio. Se la panne avviene in autostrada, evitate di sostituire la ruota, è pericoloso. Chiamate il soccorso stradale. Se invece siete su una strada principale o a casa, allora potete mettere mano alla ruota di scorta o al ruotino. Questo richiede una pressione maggiore rispetto ad una ruota normale, mentre quella di scorta va gonfiata con la stessa pressione delle altre. Consigliamo di controllare la pressione di tutti i pneumatici ogni cinque rifornimenti di carburante. Una pressione sufficiente è

la migliore prevenzione contro le forature, poiché con una pressione insufficiente il rischio di danneggiare o far scoppiare un pneumatico è maggiore. ◆

CONSIGLI

1

Una pressione sufficiente previene le forature.

2

Ruote di scorta o ruotini sono un buon investimento.

3

I run-flat permettono di continuare la marcia in caso di perdita di pressione.

4

Gli spray per le forature servono soltanto per i danni minimi.

5

Per sicurezza non cambiare mai una ruota in autostrada.

RETO BLÄTTLER Funzione: esperto test veicoli e accessori Formazione: meccanico d‘auto e venditore tecnico Età: 37 anni Contatto: experte.mobe@tcs.ch

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DOSSIER

Biomassa, Le prestazioni dei pneumatici sono oggetto di costanti miglioramenti, ma i fabbricanti dovranno trovare innanzitutto delle soluzioni per risparmiare oppure sostituire i materiali d’origine fossile. Le speranze poggiano sulla biomassa. TESTO DENIS ROBERT | FOTO DREAMSTIME, ALD

D

a oltre 130 anni, la storia del pneumatico è scandita da innovazioni miranti a rendere più sicuro e affidabile questo intermediario essenziale tra il veicolo e la strada. La sfida della sicurezza è più che mai all’ordine del giorno, considerato che da oggi al 2050, il numero di veicoli in circolazione nel mondo sarà più che raddoppiato e che questa crescita è dovuta essenzialmente ai Paesi in via di sviluppo. Ma proprio questi ultimi esibiscono purtroppo un bilancio catastrofico per quanto concerne la sicurezza stradale.

La seconda grande sfida che gli industriali si sforzano di raccogliere è l’impatto della mobilità sul gas a effetto serra. Si sa che il 20% del CO2 emesso dai veicoli è frutto direttamente dell’energia necessaria a vincere la resistenza 16 touring | ottobre 2015

il futuro

inesauribile, bisogna esplorare nuove vie».

Quali sarebbero? Secondo il direttore Thierry Willer «i materiali resteranno il campo d’innovazione e di ricerca privilegiato». «Saremo dunque obbligati a mettere meno materia nei pneumatici. al rotolamento dei pneumatici. Da qui Senza però diminuire le loro prestanascono gli sforzi dei vari fabbricanti, zioni, perché non avrebbe alcun senso già da qualche anno, per ridurre questa costruire pneumatici che contengono la resistenza, che costituisce un fenomeno metà della materia, ma che percorrono intrinseco nel pneumatico. anche la metà dei chilometri. Naturalmente l’obiettivo sarebbe piuttosto Esiste però un terzo quello di fare il doppio punto vitale, quello dei chilometri con la delle risorse naturali metà della materia!». disponibili. «RaddopIl nostro interlocutore piare la mobilità entro evoca anche la strada il 2050, significa raddel riciclaggio più doppiare la produspinto. «Bisogna impazione di pneumatici», rare a riciclare il matespiega Thierry Willer, riale dei pneumatici direttore della comuoggi per farne quello nicazione tecnica e dei pneumatici del scientifica del gruppo domani. Materiali che Michelin. «E siccome forniscano poi la pregran parte delle matestazione che si attende rie prime è d’origine da loro e che non siano La materia prima, un punto vitale petrolifera, cioè non un semplice palliativo, secondo Thierry Willer (Michelin).


I limiti della natura Benché il caucciù naturale sia d’origine rinnovabile, è illusorio voler raddoppiare le piantagioni di hevea entro il 2050. Tradizione Le tecniche di raccolta contrastano con i bisogni dell’industria.

QUATTRO DOMANDE SUI PNEUMATICI Si può fare di più per ridurre il rumore dei pneumatici? Senza dubbio, ma dipende molto dai rivestimenti stradali. Il potenziale di riduzione del rumore è superiore sul fronte dei costruttori di strade ed è difficile trovare un consenso in questo campo.

dei pneumatici una specie di polverina senza qualità intrinseche».

Materiali rinnovabili In tale prospettiva, i materiali d’origine rinnovabile reciteranno forzatamente un ruolo maggiore in futuro. «Il ricorso ai biomateriali ci libererà della coercizione petrolchimica. Sempre però con la necessità di mantenere la prestazione al Il mito dei pneumatici senz’aria Questo prototipo Tweel immaginato da Michelin non è pronto per la commercializzazione. Ma i fabbricanti ci stanno lavorando.

livello atteso», tiene a precisare Willer. «Non sappiamo ancora farlo, ma sono in corso progetti. Il caucciù naturale, che rappresenta tra il 45 e il 55% dell’approvvigionamento manifatturiero, è sicuramente rinnovabile, ma non si potranno raddoppiare le piantagioni di hevea entro il 2050. È perciò la biomassa che ci permetterà di produrre l’equivalente del caucciù naturale. E speriamo pure l’equivalente di uno sintetico. Sono le grandi tendenze. Se non si affronta il problema, non si saprà rispondere alle sfide della mobilità di domani». •

Hanno un futuro i pneumatici che permettono di circolare anche in caso di foratura? I pneumatici autoportanti sono penalizzati dalla loro massa, un fattore che accresce il consumo. Anche qui si dovrà utilizzare meno materiale in futuro. In questo senso, i pneumatici antiforatura – come ad esempio la tecnologia Seal Inside di Pirelli – costituiscono una via interessante. Uno strato di materiale sigillante impedisce ogni perdita d’aria in caso di foratura. Il pneumatico cibernetico è un mito o una realtà? Abbiamo già fatto ricorso a microchip integrati nei pneumatici montati su camion e macchinari del genio civile, che su richiesta o in modo continuato forniscono vari dati. Il Cyber Tyre di Pirelli ambisce a conquistare anche l’automobile. La futura vettura senza conducente – balzata agli onori della cronaca da qualche tempo – consentirà forse a questa tecnologia futurista di affermarsi davvero. Per il momento, il mercato si accontenta di rilevatori della pressione delle gomme, come il sistema eTIS di Continental. Il famoso pneumatico senz’aria vedrà la luce finalmente? Il Tweel di Michelin ha già delle applicazioni specialistiche (piccole ruspe, grandi tagliaerba ecc.). A detta del fabbricante, c’è ancora del lavoro da fare prima di utilizzarlo sulle automobili. Anche Bridgestone s’interessa a questa tecnologia. Per il momento, però, non abbiamo ancora trovato niente di meglio dell’aria – o dell’azoto puro – in termini di ammortizzazione e comfort.

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Le tracce Nell’ambito della sua tesi di dottorato all’Università di Losanna, Line Gueissaz ha sviluppato un processo inedito per analizzare le tracce di pneumatici presenti sulla carreggiata in seguito ad incidenti stradali. Il frutto di una faticosa ricerca durata sette anni. TESTO ALINE BEAUD

senza di prove, gli agenti di polizia giunti sul luogo si trovano subito in un vicolo cieco. Questo se non ci fosse il metodo messo a punto da Line Gueissaz nell’ambito della sua tesi di dottorato in scienze forensi alla Scuola di scienze criminali dell’Università di Losanna. Una ricerca durata sette anni che ha beneficiato del sostegno del TCS. Reportage.

Frenate d’emergenza I metodi di analisi attuali presentano dei limiti. Infatti, si basano sulle caratteristiche dette fisiche delle tracce dei pneumatici, quali la larghezza della fascia d’usura, il disegno lasciato sull’asfalto o 18 touring | ottobre 2015

la distanza tra la traccia destra e la sinistra. Ebbene, le tracce non sono sempre sfruttabili, in particolare quelle lasciate da veicoli dotati di ABS, giacché le ruote non sono bloccate al 100% neppure nelle frenate d’emergenza. Basata sulle caratteristiche chimiche delle tracce dei pneumatici, la procedura sviluppata da Line Gueissaz completa perciò il ventaglio di strumenti che aiutano la ricostruzione di incidenti a forza di provette e altra vetreria da laboratorio.

Così, a prescindere dalla qualità dei segni lasciati sulla carreggiata dal fuggitivo, basta analizzare delle minuscole particelle di gomma prelevate dalla strada per estrarre il profilo chimico della traccia. Nel corso della loro indagine, le forze di polizia potrebbero poi individuare un veicolo sospetto, quindi comparare il profilo chimico della gomma incriminata con quello della traccia al fine di determinare se questi coincidono o meno. «Ho innanzitutto dovuto sviluppare una metodologia che permettesse di deter-

minare il profilo chimico di un pneumatico, una tappa complessa», sottolinea Line Gueissaz che quindi ha dovuto effettuare dei test sul terreno. La nostra scienziata si è dunque trovata confrontata con un problema importante: come procedere per creare tracce di frenata in condizioni reali rispettando le esigenze della sicurezza stradale? La nostra ricercatrice considera infatti la giustizia ed il rispetto della legge come valori fondamentali. Non era dunque pensabile procedere su strade aperte al traffico.

«Fortunatamente ho potuto beneficiare del sostegno del TCS in questa fase della mia ricerca», ricorda la ricercatrice.

CSI TCS Così, nell’estate 2009, sotto il sole cocente, Line Gueissaz con l’aiuto di una collega e di alcuni collaboratori della «Consulenza mobilità del TCS», ha potuto testare dieci pneumatici di marche e modello diversi seguendo un semplice ma preciso protocollo. Al volante, l’esperto del club ha dapprima compiuto tre giri sulla pista del TCS ad Emmen

FOTO MAURITIUS IMAGES, ALD

Pum!

Nonostante una frenata d’emergenza, un automobilista sotto l’effetto dell’alcol investe un pedone che attraversa la strada. In preda al panico, l’autore dell’incidente si dà alla fuga, lasciando soltanto una traccia di frenata parziale dietro di lui. Quest’ultima non è utilizzabile per la ricostruzione dei fatti. In as-


DOSSIER

non hanno più segreti per lei per riscaldare le gomme, Riprendiamo quindi il noprima di effettuare una stro esempio d’incidente e frenata d’emergenza, lasupponiamo che gli inquisciando una traccia sulla renti abbiano prelevato carreggiata. La ricercadei campioni di gomma al trice e la collega hanno loro arrivo sul luogo: in quindi prelevato le partital caso avrebbero potuto celle di gomma con l’aiuto ottenere un profilo chidi un foglio di gelatina – mico della traccia. E, una strumento di lavoro semvolta identificato il veiLa Dr. Line Gueissaz, ha stuplice e relativamente a colo, quindi il pneumatico diato scienze forensi all’Univerbuon mercato. Un prosospetto, comparare i prosità di Losanna. cesso ripetuto per ogni fili chimici al fine di conpneumatico. In seguito tribuire a determinare se sono stati analizzati chimicamente le la gomma è all’origine della traccia o dieci tracce ed i dieci pneumatici. I primi meno. Una prova di grande importanza risultati sono stati confortanti: «Grazie sia per la polizia sia per la vittima. ai test effettuati presso il TCS, ho potuto A questo punto gli esperti di CSI Miami dimostrare che il profilo chimico di una avrebbero già concluso le loro indagini traccia non si distanzia dal profilo della da un sacco di tempo, ma Line Gueissaz gomma che l’ha originata, ma si diffenon si ferma qui e sviluppa un’analisi renzia da quelli degli altri pneumatici», statistica che mira a rispondere al quericorda Line Gueissaz. sito seguente: se la gomma corrisponde alla traccia, qual è la probabilità che si

«Il mio procedimento fornisce informazioni supplementari per la ricostruzione degli incidenti» Dr. Line Gueissaz, maître-assistante, Università di Losanna

Una sfilza di gomme Successivamente, la scienziata ha determinato il profilo chimico di altri 60 modelli di gomma ed è riuscita a dimostrare che il sistema permette, in prevalenza, di distinguere pneumatici di marche e modelli diversi. In alcuni casi, tuttavia, ha persino permesso di differenziare gomme di marche e modelli simili, ma con anni o Paesi di fabbricazione differenti.

tratti del pneumatico giusto e non di un altro? Un quesito ovviamente semplificato. Per corroborare la sua tesi, Line Gueissaz ha eseguito tre test alla cieca. Svoltisi con buon successo, dimostrano l’affidabilità del procedimento, che intanto è già stato applicato su casi effettivi. «Per poter utilizzare questo metodo, è

primordiale che gli agenti procedano rapidamente al prelievo delle tracce sulla carreggiata, al fine di evitare le perdite e la contaminazione della scena», sottolinea Line Gueissaz, che nel frattempo ha già presentato il suo sistema in Svizzera, negli Stati Uniti, in Cina oltre che in diversi Paesi europei. Il suo obiettivo è quello di far conoscere il metodo alle forze dell’ordine affinché possa contribuire nella ricostruzione delle scene di incidenti stradali, a dimostrazione che la nostra scienziata ha la testa sulle spalle. Non dimentica peraltro neppure di ringraziare le persone che l’hanno sostenuta durante questi sette anni di faticose ricerche. ◆

IL ME TOD O, IN B RE V E

Potrebbe desc riverci il suo metodo in poche paro le? Line Gueissa z: Il metodo ch e sviluppato ai uta la ricostruz ho ione degli incidenti stra dali. Permette di estrarre il profilo chim ico delle trac ce di pneumatici co n l’obiettivo di narne l’origin determie. Qual è il valo re aggiunto ch e fornisce? Nella pratica, un tracce di pneu certo numero di matici non po ssono essere utilizz ate a causa de lla qualità e del modo in cui so loro no state lasciate. Con il mio sistem a, è bile sfruttare una traccia, pe possir quanto di cattiva qual ità, analizzand on minuscole pa rticelle di gom e le ma. Questo sistem a integra quin di gli attuali strum enti investigat ivi. Il suo proced imento è frut to di sette anni di studi. Quali sono i risultati ottenuti? I risultati sono molto buoni. Il metodo sviluppato ga rantisce un bu on potere di discriminaz ione, vale a di re che riesce a distin guere la mag gior parte dei pneumat ici di marche diverse, e all’interno de lla stessa mar ca, dei modelli divers i. Del resto il metodo è già stato utili zzato in casi reali.

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Perfettamente equipaggiati. Su tutte le piste.

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L’ESPERTA TCS

I risparmi sbagliati rischiano di costare caro Chi viaggia in condizioni invernali con i pneumatici estivi si assume dei rischi. Non soltanto in termini di sicurezza, perché può incappare anche in un ritiro della licenza di guida. TESTO ANNE WEGMÜLLER

D’

accordo, l’inverno dalle nostre parti – specialmente in pianura – non è più quello di una volta. Salvo rare eccezioni, soprattutto in città e negli agglomerati dell’Altopiano, le strade sono prive di neve e ghiaccio. Perciò qualche automobilista rinuncia a montare le gomme da neve. Questo è ammesso, poiché la legge non prescrive – come parzialmente invece fanno altri Stati alpini – che in inverno le automobili debbano essere equipaggiate ANNE WEGMÜLLER Funzione: giurista della protezione giuridica e responsabile del gruppo «Circolazione, responsabilità civile e assicurazioni». Professione: avvocata Età: 31 anni Contatto: experte.rs@tcs.ch

esclusivamente con pneumatici invernali. Ma attenzione, i risparmi sbagliati possono costare caro. In effetti vale anche qui la regola che un veicolo per circolare deve essere in perfetto stato di sicurezza ed il conducente deve poterlo padroneggiare costantemente. Inoltre ciascuno, nella circolazione, deve comportarsi in modo da non essere di osta-

colo né di pericolo per coloro che usano la strada conformemente alle norme stabilite.

Sanzioni severe Queste disposizioni relative alla sicurezza stradale sono presto trasgredite e le conseguenze possono essere gravi. Chi causa un incidente circolando su strada ghiacciata o innevata oppure semplicemente intralcia la circolazione, deve prevedere delle sanzioni. La legge prevede la multa e nei casi gravi anche una pena detentiva fino a 3 anni. Alcuni anni fa, il Tribunale federale aveva confermato che un conducente è punibile se circola su una strada ghiacciata con le gomme estive. A causa delle condizioni invernali, l’automobilista in questione aveva sbandato ed urtato due veicoli parcheggiati. Non avrebbe dovuto percorrere la strada

relativamente ripida, perciò era stato multato con 320 fr.

Ritiro della patente A ciò si aggiunge il fatto che in simili casi anche le autorità amministrative entrano in gioco e possono ammonire oppure addirittura ritirare la patente all’autore dell’infrazione. Infine va tenuto conto del fatto che anche le compagnie assicurative possono ridurre le prestazioni o esercitare il regresso, se il conducente ha causato un incidente e occasionato danni a terze persone a causa di un equipaggiamento inadatto del veicolo. ◆

CONSIGLI

1

Usare i pneumatici invernali da ottobre a Pasqua.

2 3

Battistrada con profilo di almeno 4 mm.

4 5

Prevedere tempo sufficiente per il tragitto.

In caso di neve e ghiaccio guidare con particolare prudenza.

Su ghiaccio e neve lo spazio di frenata si allunga.

KEYSTONE

Gomme estive in inverno Chi causa un incidente, dovrà assumerne le conseguenze.

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SOMMARIO

Ottobre

L’autunno è il mese delle fiere. Abbiamo proposte per panettieri della domenica, appassionati dell’arte, fan dell’auto e per chi ama far lavoretti manuali. Oppure anche una gara per veicoli fuoristrada e una festa al grande museo all’aperto.

SABATO

10

DOMENICA

4

Divertimento 4×4

Festa al museo Gli appassionati del Ticino possono assaporare luganighe e vino dal boccalino alla festa nella masseria di Novazzano ricostruita all’interno del Museo Ballenberg. Naturalmente anche la musica è intonata all’atmosfera. Museo Ballenberg, biglietti: 22 fr. (senza cibo), www.ballenberg.ch

Su e giù per i pendii… nel trial dei veicoli fuoristrada a Farnern (canton Berna) i conducenti di 4×4 possono sfogarsi a piacimento. Farnern Schmiedemattstrasse Tassa di partecipazione: 70 fr. www.4x4fsg.ch

GIOVEDÌ

29 SABATO

17

Swiss Cake Festival Sfogliatina o torta di carote – in questo festival i panettieri della domenica mostrano la loro abilità con l’impasto. E una stilista di cake vi svela numerosi trucchetti.

Auto Zürich Car Show Per quattro giorni a Zurigo si parla di cavalli, ovvero di automobili nuove, tuning e accessori. La fiera dell’auto sostenuta dal TCS è la più grande nella Svizzera tedesca e, oltre alle novità, offre anche un proprio programma. Per esempio l’elezione di Miss Auto Zurigo. Messe Zurigo Biglietti: 12 fr. www.auto-zuerich.ch

Dietikon, Stadthalle Biglietti: 10 (bambini) e 20 fr. www.swisscakefestival.ch

GIOVEDÌ

22

Arte giovane Avete voglia di un ritratto, ma il budget è limitato? E allora rivolgetevi a «Jungkunst». Qui i pittori e i fotografi aspiranti offrono le loro opere a prezzi ancora accessibili. Winterthur, Katharina Sulzer Platz Biglietti: 10 fr. www.jungkunst.ch

22 touring | ottobre 2015

SABATO

24

Per i fan della tecnica Radio, slot-machine, apparecchi per l’ufficio, orologi, computer e tanto altro ancora – alla borsa Retro-Technica i collezionisti trovano praticamente di tutto. Dalle 9 alle 18. Granges-Paccot, Route du Lac 12 Biglietti: 2 (bambini) e 8 fr. www.retro-technica.com


MOBILITÀ

Parto in viaggio e nella valigia metto… L’autunno è ancora una stagione di viaggi e dunque anche di valigie. Per sapere quali sono i bagagli che non vi lasciano per strada diamo uno sguardo al test comparativo del TCS. TESTO DINO NODARI | FOTO NICK VEASEY (GETTY IMAGES)

S

ono lì sparpagliati sul letto. Alla sola vista della montagna di vestiti, ci si rende subito conto che: non ci starà mai nella valigia. D’accordo, tre paia di scarpe forse sono troppe per un fine settimana. E poi basta anche un solo maglione. Ci deve pur essere un metodo per riuscire a far stare il più possibile di vestiti e alcuni accessori in una borsa. I professionisti come preparano i propri bagagli? L’assidua viaggiatrice Chantal Sutter lo deve sapere.

È maître de cabine da Swiss e per questo motivo prepara la valigia un giorno sì e uno no. «Prima di fare i bagagli dovete chiedervi quanto dura il viaggio e qual è la meta. Si deve tener conto anche del codice di abbigliamento e delle previsioni del tempo. Una volta che si è data una risposta a queste domande, risulta più facile sapere quanto deve essere grande la borsa. «Poi le donne hanno il grande problema di scegliere cosa mettere», scherza Chantal Sutter.

Ingualcibile L’importante è scegliere vestiti leggeri sì, ma anche il più possibile resistenti alle pieghe. «Allora meglio un piumino che un mantello di lana», spiega Chantal Sutter. Inoltre si consiglia di privilegiare colori sobri, perché possono essere combinati più facilmente con gli altri capi di abbigliamento. A dare una pennellata di colore ci pensano poi gli accessori. «Personalmente ritengo che scegliere le scarpe sia la cosa

più difficile», ride l’assistente di volo. Anche per le calzature consiglia colori che non danno nell’occhio. Due paia di scarpe, uno comodo e uno bello, ed eventualmente un paio di sandali devono poter trovare spazio nel nostro bagaglio. Poi naturalmente anche il costume da bagno, in caso nell’albergo ci sia una piscina o una sauna.

Bagaglio a mano Che ne dite di un fine settimana a Parigi o Berlino? A chi vola per visitare una città in autunno spesso basta il bagaglio a mano. Per questo motivo, il TCS ha sottoposto a test diversi modelli offerti nei negozi al dettaglio. Guscio rigido e ruote hanno costituito dei criteri importanti.

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MOBILITÀ Anche la viaggiatrice Chantal mente per materiale, qualità Sutter consiglia trolley con e lavorazione. Per questo test le ruote, in modo da non sono stati scelti tre prodotti doverlo porche si postare a mano. sono compeI bagagli rare da sono stati teCoop, Mistati sotto gli gros e Maaspetti quanor, un trollità, manegley a buon gevolezza e mercato e servizio alla due valigie Chantal Sutter Maître de cabine presso clientela. di classe la compagnia Swiss. Cominciamo superiore. con la rallegrante concluImpermeabile sione finale: bagagli a mano Nel test comparativo si sono raccomandabili ce ne sono rivelate differenze sopratgià a partire da 40 franchi. tutto nella qualità e nel serviNei vari negozi viene offerta zio alla clientela. Tra le valiun’ampia scelta di valigie i gie «molto consigliabili» le cui prezzi si situano tra i 40 e ruote o i manici sono disponii 1000 franchi. Questo fatto bili anche dopo oltre due non deve sorprendere perché anni. Se la valigia deve avere si differenziano notevol-

Marca/modello

Pack Easy Evolution Samsonite Cabin-Trolley S S’cure Spinner

Prezzo ca. (fr.)

250.–

Disponibile da (p. es.) diversi negozi

otto, quattro o due ruote, dipende dai gusti. Quelle a quattro o otto ruote sono più pratiche su superfici piatte o in corridoi stretti. Basta però una leggera pendenza, ad esempio alle casse automatiche del parcheggio, per farle scorrere via. Con due ruote, invece, capita più difficilmente. Nei corridoi stretti però possono essere trainate solo per la larghezza. Il test in condizioni di forte pioggia ha mostrato che solo un prodotto (Samsonite S’cure Spinner) è completamente impermeabile. La causa principale dell’infiltrazione d’acqua sono le maniglie e i manici estraibili. In caso di pioggia leggera tutti i trolley dovrebbero rimanere impermeabili per almeno 30 minuti. •

Titan Xenon

Delsey Hydre

VALIGIA DEL PROFESSIONISTA Con tale equipaggiamento la maître de cabine Chantal Sutter viaggia bene: Un set di valigie leggero e maneggevole, preferibilmente con le ruote, in modo da non doverlo portare a mano. Necessaire con articoli mini in sacchetto di plastica (disponibili anche al supermercato). A seconda della meta, un kit di pronto soccorso. Adattatore per apparecchi elettrici. Piccoli sacchetti per scarpe, vestiti sporchi, biancheria intima ecc. Un sistema che evita il disordine nella valigia e protegge l’abbigliamento restante.

IT Luggage Hanoi

Conwood Trolley

220.–

160.–

180.–

90.–

40.–

diversi negozi

Migros

Manor

Coop City

Landi

Materiale

policarbonato

HS polipropilene

policarbonato

ABS

ABS

policarbonato

Misure A×L×P (cm)

55×38×20

55×40×20

53×38×20

50×40×20

54×39×22

48,5×37×20

Volume (l)

38

34

40

40

39

nessun dato

Peso (misurato)

2,6 kg

2,9 kg

2,5 kg

2,7 kg

3,2 kg

2,4 kg

Ruote

4×2

4×2

2

2

4×2

4

Chiusura TSA

no

Garanzia

5 anni

5 anni

2 anni

2 anni

10 anni

2 anni

Vantaggi

materiali e finiture di pregio

materiali/finit. buoni utilizzo

materiali e finiture buoni

materiali e finiture buoni

diversi scompartimenti

molti scompartimenti

trasporto

utilizzo

utilizzo

garanzia di 5 anni

diversi scompartimenti

servizio riparazioni

garanzia di fabbrica di 10 anni per difetti materiali e di costruzione

trasporto garanzia di 5 anni eccell. servizio rip. Inconvenienti

ermeticità migliorabile

servizio riparazioni ermeticità nessun rivestimento interno e scompartimento

servizio riparazioni superficie esterna ruvida

chiusura TSA non compresa

un po' pesante

Valutazione TCS ★★★★★ eccellente

★★★★★ ★★★★☆ molto consigliato

24 touring | ottobre 2015

★★★★☆ ★★★☆☆ consigliato

maniglia da trasporto solo laterale

★★★★☆

★★★★☆

★★☆☆☆ consigliato con riserva

maniglia da trasporto anche laterale finiture migliorabili chiusura TSA programmabile solo dall'interno

qualità percepita discutibile finiture migliorabili

pesante

nessun servizio riparazioni

★★★☆☆

★★★☆☆

★☆☆☆☆ non consigliato


zione, 1 stipula rni di 365 gio ra: copertu 88 55 0800 88

Non importa dove e quando: il TCS Libretto ETI fa parte di ogni viaggio. Oggigiorno viaggiamo molto più frequentemente. Un weekend ad Arosa, lo shopping natalizio a New York, delle passeggiate in Trentino Alto Adige o una giornata di sci a Zermatt. Per avere la libertà di viaggiare sempre quando lo desidera, ha bisogno di un’assistenza viaggi che sia al Suo fianco 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno. Con il TCS Libretto ETI sarà protetto durante piccoli e grandi viaggi. Le auguriamo fin da ora viaggi in tutta serenità, con l’assicurazione viaggi numero 1 in Svizzera. Maggiori informazioni su www.eti.tcs.ch.


Se sono i veicoli

a sbagliare…

INTERVISTA URS-PETER INDERBITZIN

U

n automobilista si affida al suo regolatore automatico della distanza e si mette ad azionare il menu dello schermo. Così finisce contro un motociclista, perché il regolatore della distanza non è stato in grado di riconoscere la motocicletta. Il guidatore va incontro ad una sanzione?

26 touring | ottobre 2015

Arnold F. Rusch: Sì, perché non può scaricare la colpa sul sistema di assistenza difettoso. La legge richiede la massima attenzione da parte del guidatore. Secondo il Tribunale federale, egli deve guidare in modo che possa mantenere il controllo del veicolo anche in caso di guasto del sistema. E chi è responsabile in questo caso?

Il guidatore è responsabile dei danni al motociclista, perché è lui ad essere in errore. Comunque è chiamato in causa anche il proprietario del veicolo. Dal canto suo, il costruttore del veicolo è soggetto alla responsabilità per il danno da prodotti, a condizione che la colpa del guidatore non interrompa la causalità. L’assicurazione può invocare la legge sulla responsabilità per il danno da prodotti e rifarsi sul costruttore?

La questione del diritto di regresso dell’assicurazione del proprietario sul fabbricante del veicolo è aperta. L’assicurazione del proprietario del veicolo può perciò far valere tali pretese. Nel caso concreto, tuttavia, il conducente è in er-

Foto Daimler, mw

I sistemi di assistenza alla guida rendono più comodi e sicuri gli automobilisti. Sussiste tuttavia il pericolo che il conducente guidi con minore attenzione. Cosa succede a livello giuridico quando questi sistemi non funzionano correttamente?


MOBILITÀ rore, perché non concentrato, il regresso sul costruttore è alquanto improbabile.

cosa avviene a livello di sanzione del conducente e di responsabilità?

Il colpo di sonno non si verifica in persone sane senza preavvisi, costituisce perciò un’infrazione grave delle norme della circolazione, che porta a una sanzione del conducente. Quest’ultimo non può rivalersi contro terzi in sede penale e civile, solo perché il sistema di assiIn casi del genere paga solo stenza ha fallito. Il conducente l’assicurazione casco totale. La può, però, procedere direttalegge sulla responsabilità per mente contro il fabbricante del il danno da prodotti non consistema di assistenza difettoso, «In futuro cerne i danni al prodotto stesso. saranno a patto che la sua colpa non interrompa la causalità. Egli deve i veicoli a La casco totale può avviare però essere pronto ad accettare un trasferimento del danno fare errori» una propria colpa.

I nuovi veicoli dispongono anche di assistenti di parcheggio, che si occu­ pano addirittura di sterzare. Ma se i sensori non rilevano una pietra di confine e il veicolo riporta un danno da par­ cheggio, chi paga?

sul costruttore del prodotto?

Dr. jur. Arnold F. Rusch

Funziona solo se il fabbricante è responsabile di una colpa; contro il costruttore del veicolo non vi è alcun diritto di regresso per responsabilità dei danni da prodotto da parte dell’assicuratore. Nel caso di un colpo di sonno nono­ stante il segnalatore di stanchezza:

I costruttori di automobili stanno lavorando al lancio sul mer­ cato di un veicolo a guida autonoma. Come dovremmo immaginare una normativa sull’assicurazione e la responsabilità per questo tipo di veicoli? Chi è responsabile quando qualcosa va storto?

La responsabilità del proprietario è già stata applicata nel trattamento diretto delle conseguenze degli incidenti. Dal momento che il proprietario trae anche beneficio dall’uso del veicolo e della tecnica di questi veicoli a guida autonoma, non vi è alcuna necessità di modificare la responsabilità del proprietario con l’assicurazione obbligatoria e l’azione diretta contro l’assicuratore. Solo il diritto di regresso di tutti gli assicuratori sul costruttore necessita di maggior apertura; in questo campo ci sono ancora lacune. Esiste uno slittamento di responsa­ bilità dal conducente/gestore al costruttore del veicolo a guida autonoma?

C’è da aspettarselo, in futuro saranno i veicoli a commettere errori. • In pillole L’avvocato Dr. jur. Arnold F. Rusch è nato a Basilea nel 1971 e ha studiato a Zurigo e Chicago. Dal 2010 è libero docente all’Università di Zurigo e dal 2011 professore incaricato all’Università di Friburgo. È specialista in diritto privato e commerciale.

Musica del futuro L’autonoma Mercedes F015 in giro sulle strade a San Francisco.

ottobre 2015 | touring

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MOBILITÀ

Iouri Podladtchikov non guida una carriola Le auto a emissione ridotta di CO2 sono in voga. Una nuova campagna dell’Ufficio dell’energia ora vuole farci venir ancor più voglia di veicoli efficienti dal punto di vista energetico. TESTO DINO NODARI

T

ruccare il motore e abbassare la carrozzeria dell’auto dovrebbe appartenere al passato. Oggi anche le auto efficienti dal punto di vista energetico vengono rese più sexy. Entro cinque anni i veicoli di nuova immatricolazione devono emettere molto meno CO2 rispetto a oggi. Lo richiede la strategia energetica 2050 del Consiglio federale. In concreto significa che i veicoli di nuova immatricolazione possono emettere al massimo 95 g/km di CO2. Un obiettivo che può essere raggiunto e che può essere divertente farlo, questo il messaggio dell’Ufficio federale dell’energia (UFE). Con la campagna «CO2 ribassato» si alza il pollice verde ma non in modo minaccioso.

Nuova generazione di auto «Attualmente in Svizzera il traffico è responsabile per il 31 percento delle emissioni di CO2. L’efficienza energetica è un importante elemento costitutivo della strategia energetica 2050; nel settore dei trasporti il potenziale di risparmio 28 touring | ottobre 2015

secondo l’utilizzo individuale. Inoltre si trovano indicazioni sugli incentivi e sulle facilitazioni fiscali per veicoli efficienti dal punto di vista energetico.

Roadshow in Svizzera energetico è enorme», ne è convinto Walter Steinmann. Con la sua campagna, il direttore dell’UFE vuole sensibilizzare gli automobilisti sui veicoli efficienti dal punto di vista energetico. Con lo snowboarder Iouri Podladtchikov ha già fatto centro. Attualmente il campione olimpionico guida un veicolo ribassato – naturalmente ribassato nel suo consumo di CO2: «Prima – ammette – ho temuto che la mia nuova auto sarebbe stata una carriola». «Ma questo timore ben presto è svanito nel nulla. L’auto è incredibile! Per me è una nuova generazione di automobile». Chi desidera informarsi su quali veicoli rispettano i valori obiettivi del 2020 può consultare il sito www.co2ribassato.ch. Una lista contiene tutte le varianti di modelli, che emettono meno di 95 g/km di CO2 ed è anche possibile effettuare una ricerca secondo diversi criteri. Il punto centrale della ricerca è il calcolatore di TCO (Total Cost of Ownership), che mostra i costi reali del modello

Dal 2016 «co2ribassato» va in tournée. Con un roadshow la campagna fa tappa in diverse fiere aperte al pubblico in tutta la Svizzera. L’inizio avrà luogo a metà aprile con la Muba a Basilea, seguito dalla BEA a Berna. I visitatori delle fiere hanno la possibilità di provare le auto e di informarsi. Anche il TCS vi contribuisce. «Ci impegniamo per una mobilità sicura, economica ed ecologica», spiega Sascha Grunder, attivo nel TCS come esperto in ecologia. La tecnica dei veicoli si è sviluppata e oggi è possibile guidare con meno emissioni e più sicurezza. «Il TCS sostiene misure tecniche nel campo automobilistico in armonia con la strategia energetica 2050 come le norme sulle emissioni per i veicoli di nuova immatricolazione, a condizione che non si applichino norme più restrittive rispetto a quelle vigenti nell’Ue e che anche in futuro si rinunci all’introduzione di tasse d’incentivazione», spiega così Sascha Grunder l’impegno del TCS. •

ALEX COLLE

Il campione olimpionico Iouri Podladtchikov durante le riprese dello spot TV per la campagna.


IL CONSULENTE

Sulle strisce anche i pedoni hanno i loro doveri Aspettare all‘infinito: alla fine di manifestazioni di massa, i conducenti devono spesso armarsi di infinita pazienza di fronte ad un passaggio pedonale. Cosa dice la legge in proposito? TESTO URS-PETER INDERBITZIN

N

ei pressi di un passaggio pedonale, all’uscita dal circo, capita che centinaia di spettatori attraversano le strisce per raggiungere la fermata del bus oppure raggiungere il proprio veicolo parcheggiato. Formano una fila lunga e irregolare. Doverosamente, numerose vetture – inclusi bus di linea – si fermano al passaggio pedonale. Per loro il destino è aspettare, aspettare e ancora, aspettare. Infatti, i pedoni si immettono di continuo sulle strisce gialle, ciò che rende impossibile agli utenti motorizzati pensare di avanzare. Solo un paio di ciclisti riesce a sgatta-

iolare tra i pedoni. La pazienza e i nervi dei vari conducenti sono messi dunque a dura prova e, nel nostro caso particolare, anche quelli di un conducente di bus, il cui piano orario è scombussolato da un’attesa di diversi minuti.

Conducente di bus snervato Come ci si deve comportare in questi frangenti? È effettivamente il caso che il traffico su ruote debba aspettare all’infinito fintanto che l’ultimo degli spettatori del circo abbia attraversato le strisce pedonali? Chiaramente i pedoni hanno la precedenza ed i veicoli devono restare in attesa. Tuttavia molti pedoni

non sanno che ai passaggi pedonali hanno anch’essi i loro doveri. Ad esempio la legge, nel caso descritto, prescrive che i pedoni debbano attraversare il passaggio pedonale possibilmente a gruppi. Ed in simili casi sarebbe oltretutto più che opportuno che i pedoni di tanto in tanto tengano in considerazione le esigenze del traffico veicolare e procedessero all’attraversamento

del campo stradale solamente quando al lato della strada si sia formato un gruppo di almeno due di dozzine di persone. Nel caso concreto, invece, il conducente di autobus con i nervi ormai a fior di pelle, aveva tentato più volte di ripartire, ma ad ogni occasione la sua manovra era stata bloccata ed impedita dall’attraversamento di un gruppetto di due o tre pedoni. •

TOLLERANZA RECIPROCA I pedoni devono attraversare le strisce gialle con prudenza e con il percorso più breve, non devono farlo in maniera repentina e inattesa e né fare uso del diritto di precedenza se un veicolo in avvicinamento si trova a una distanza tale per cui non può più fermarsi. In caso di traffico intenso, devono attraversare possibilmente a gruppi.

URS-PETER INDERBITZIN consulente giuridico

KEYSTONE

Questione di pazienza Ai passaggi pedonali è richiesta tolleranza reciproca.

ottobre 2015 | touring

29


JAGUAR XE 20D R-SPORT AUTOMATICA

Il ritorno del

felino british La Jaguar XE, grazie al design di razza e allo stile, propone un’alternativa britannica credibile ai pezzi grossi tedeschi. Il nuovo modello della baby Jag coltiva la sua differenza associando qualità dinamiche e prezzo moderato. TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO YVES-ALAIN MOOR

Tradizione britannica Berlina senza artificio e ostentazione, ma con un bel tocco di finezza e sportività. E che telaio!

E4 cilindri 2 l turbodiesel, 180 CV W6,6 l/100 km (consumo durante il test), etichetta energia A Vautonomia: 848 km kpeso: 1755 kg (modello del test) P8,8 s da 0 a 100 km/h L47 300 fr.

30 touring | ottobre 2015


TECNICA

Design elegante con sportività Telaio superbamente equilibrato Comfort di viaggio preservato Sedili anteriori confortevoli Bassi consumi possibili Rapporto prezzo-prestazioni Head up display utile Qualità percepita poco premium Comfort del 2 l turbodiesel Spaziosità posteriore media Sistema di navigazione capriccioso Alcune lacune d’equipaggiamento Consumo di fabbrica ottimista Garanzia antiruggine limitata (6 anni)

SCHEDA TECNICA VEICOLO PROVATO Jaguar XE 20d R-Sport aut.: 4 porte, 5 posti; 47 300 fr. (auto test: 67 080 fr.) Gamma: dalla E-Performance Pure, 163 CV (40 800 fr.) alla XE S, 340 CV, (62 200 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (920 fr.), sedili in cuoio (1140 fr.), telaio adattativo (1140 fr.), panca divisible (500 fr.), pacchetto sistema di navigazione (1240 fr.), regolatore adattativo, rilevatore angolo cieco (1880 fr.), telecamera di retromarcia (500 fr.), head up display (1340 fr.) Garanzia: 3 anni di fabbrica/km illimitati, 3 anni mobilità; antiruggine: 6 anni (con condizioni) Importatore: Jaguar Land Rover Svizzera SA, 5745 Safenwil, www.jaguar.ch DATI TECNICI Motore: 4 cilindri, 2 l turbodiesel, 180 CV; cambio aut. a 8 rap., traz. post. Peso: 1755 kg (auto test), tot. ammis. 2135 kg, carico rimor. 1800 kg

O

ltre un decennio dopo la X-Type, la marca inglese ci gratifica di nuovo con una baby Jaguar. Ma nulla a che vedere con l’auto di una volta, basata sulla Ford Mondeo. La «piccola» Jaguar – che misura comunque 4,69 m – torna rispettando i codici eminentemente british della marca. Di conseguenza tale berlina fa rivivere la trazione posteriore e mostra un’evidente volontà di dinamismo. Sul modello di ciò che avviene in casa Porsche, si privilegia la tecnologia piuttosto che la qualità percepita e gli equipaggiamenti. Il risultato è strepitoso: questa vettura di razza discreta si dimostra imperiale nell’equilibrio sui tracciati sinuosi. Praticamente neutro in ogni circostanza, il telaio distilla sensazioni di guida molto naturali, rare coi tempi che corrono. La carrozzeria, realizzata al 75% in alluminio, e la sospensione anteriore a doppia

Allestimento pregevole Un cruscotto ben concepito, malgrado alcune plastiche poco appaganti.

triangolazione, pure in alluminio, contribuiscono senza dubbio a questa vivacità. La Jaguar XE beneficia pure di un sistema sterzante informativo e di una frenata degna di una vera sportiva. Il telaio adattativo (1140 fr.) vi contribuisce, garantendo al tempo stesso una buona dose di progressività in autostrada. Quanto basta per dimenticare le gomme a basso profilo. D’accordo, queste attitudini si degustano certamente meglio con un motore benzina tonico, piuttosto che con la versione diesel valutata, penalizzata da un peso non indifferente (1,7 t). Ma il motore da 180 CV si rifà grazie alla sua importante coppia, conferendogli un bel brio. Un colpetto di gas e la XE è in orbita. Il tutto è messo in valore da → un efficace cambio automatico a 8 ottobre 2015 | touring

31


TECNICA

MARC-OLIVIER HERREN COLLAUDATORE Linee di classe ma senza ostentazione, un telaio straordinario e un prezzo modico: cosa chiedere di più? Un motore a benzina che impressioni e... un navigatore che funzioni. Dinamica La poppa ben sagomata accentua l’alta linea di cintura.

80%

rapporti, che permette di raggiungere i 1500 g/min in autostrada. Ciò spiega anche il consumo economico di questo test (6,6 l/100 km), facendo dimenticare il dato di fabbrica illusorio. Va tuttavia precisato che questo diesel potrebbe avere un funzionamento un po’ più dolce. Gli avviamenti del sistema startstop sono per esempio ruvidi.

Qualità percepita perfettibile Una Jaguar è anche un ambiente interno. E qui, a parte gli eleganti sedili di cuoio e gli inserti in nero piano e alluminio modellati al laser, si resta un po’ delusi. I rivestimenti del cruscotto sono abbastanza duri. Un aspetto non molto valorizzante nei confronti delle varie Audi A4 e BMW 3. Detto ciò, se si associa il modico prezzo di 47 300 fr. alle qualità dinamiche senza pari, il cliente trova ampiamente il tornaconto. Inoltre il grande schermo tattile è fornito di serie. E in più, la dotazione semplicemente corretta può essere arricchita grazie a un ampio ventaglio d’opzioni proposte a tariffe moderate. Occorre calcolare una decina di migliaia di franchi per ottenere una berlina premium accessoriata conformemente al suo rango. Tuttavia, 32 touring | ottobre 2015

l’integrazione di serie dei sensori di retromarcia e di una panca posteriore divisibile non sarebbe stata un lusso. In ogni caso la Jaguar XE è una perfetta gran turismo. Davanti, i sedili sportivi in cuoio (1140 fr.), al tempo stesso avvolgenti e confortevoli, sono un invito a macinare chilometri, tanto più che il livello sonoro è debole. Come le auto della sua stessa categoria, questa berlina riserva una spaziosità media sul sedile posteriore. Gli schienali anteriori incavati assicurano però uno spazio corretto per le gambe, mentre la seduta, con le sue dimensioni generose, promette un viaggio all’insegna del comfort. O al-

meno per due persone non troppo grandi, in quanto l’altezza libera è scarsa e il terzo posto è oberato dal tunnel di trasmissione. Situazione analoga per il bagagliaio, la cui capacità di 450 l resta nella norma.

Comoda per due Anche se un po’ striminzito, lo spazio è sufficiente sulla panca dall’ampia seduta.

Bagagliaio da berlina Due ganci permettono di abbassare i 3 elementi della panca posteriore.

L’elegante britannica è anche al passo coi tempi. I sistemi di assistenza (Head up display, regolatore adattativo e fari intelligenti) funzionano in modo soddisfacente. Non si può dire altrettanto per il sistema di navigazione, disturbato talvolta da interruzioni. Rimane comunque apprezzato lo stile molto british di questa seducente Jaguar XE. •


100 cm

DINAMICA DI COMPORTAMENTO

COSTI D’ESERCIZIO

Accelerazioni (0–100 km/h): Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D) 80–120 km/h (in posizione D) Diametro di sterzata: Frenata (100–0 km/h): Insonorizzazione: 60 km/h: 60 dBA 120 km/h: 67 dBA

km/anno ct./km

8,8 s 4,8 s 6,3 s 11,8 m 32,9 m

COSTI DEI SERVIZI Servizi gratuiti 3 anni/100 000 km. Poi: Manutenzione ora mano d’opera (km/mese) (fr.) 1 15 000/12 0,5 165.– 30 000/24 1,2 628.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 8,7 4026.– 1

incl. materiale

fr./mese fissi variabili 15 000 81 702.– 309.– 30 000 53 702.– 618.– Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS, agenzie Jaguar: da 153 a 209 fr.) CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano extra urb. misto TCS (6,0) (4,5) (5,0)2 fabbrica 5,1 3,7 4,2 111 g/km Emissioni di CO2: Media di CO2: 145 g/km etichetta energia (A–G): A CONSUMO DEL TEST 6,6 l/100 km serbatoio: 56 litri 2

autonomia 848 km

valori provvisori perché la tolleranza di 0,6 l/ 100 km per il consumo misto è stata superata. Valutazione in corso da parte di Jaguar Svizzera.

COLLABORAZIONE: luogo: circuito di Lignières (NE). Con l’amabile complicità dell’istruttore del TCS Nicolas Huguelit, promosso sbandieratore.

Tabella comparativa

Il video del test

92 cm

TCS MoBe: Herbert Meier

La Jaguar XE si unisce alle berline tedesche di media gamma premium, con le quali condivide il carattere esclusivo e il temperamento sportivo. Prezzo (fr.)

Jaguar XE 20d aut. R-Sport 47 300.–

BMW serie 3 320d aut. Sport Line 52 620.–

Cilindrata (CC)

1999

1995

Potenza (kW/CV)

132/180

140/190

Coppia massima (Nm/min)

430/1750

400/1750

Consumo (l/100 km)

(5,0)6 A2

4,01 A2

Volume del bagagliaio min./max. (l)

450/830

480/—

Costi al chilometri o (fr./km)3

0.81

0.83

Costi di manutenzione4

4026.–

2357.–

Test «Touring»

9/2015

13/20125

1

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore su 15 000 km/anno 4 costi totali su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 BMW 320d aut. Modern Line 135 kW 6 valore provvisorio, valutazione in corso

3

15 –1 92

cm

– 59

85

cm

141 cm

CHECK-UP TCS

passo 238 cm lunghezza 469 cm larghezza 185 cm larghezza interna: ant 152 cm, post. 147 cm bagagliaio: 450–830 litri pneumatici: 225/40R19, min. 205/55R17

CARROZZERIA La versione R-Sport offre uno stile di razza. Una qualità che si paga con una visibilità ridotta. Spaziosità anteriore buona, mentre quella posteriore è adatta per due persone di 1.80 m. Capacità del bagagliaio (450 l) corretta, ma apertura un po’ limitata. La panca posteriore divisibile è in opzione. Buon diametro di sterzata. ABITACOLO Come per il design, l’allestimento interno è caratterizzato dalla sportività. La qualità dei materiali e delle rifiniture è media, ma corretta visto il prezzo moderato. Impressione di spazio un po’ striminzito a causa della seduta bassa e della scarsa superficie vetrata. Comandi intuitivi, salvo quelli del riscaldamento poco leggibili. COMFORT Sedili avvolgenti, debole livello sonoro su autostrada e ammortizzamento adattativo efficace (opzione): un’eccellente stradista. Motore diesel udibile a bassa velocità, ma non fastidioso. Apporto utile dell’Head up display (opzione), malgrado vi siano talvolta dei riflessi. PREZZO-PRESTAZIONI Costo ben mirato per una premium con carrozzeria in alluminio. Climatizzazione bizona, telaio e sedili sportivi, schermo tattile ecc. sono di serie. Grande scelta d’opzioni, con conseguente estensibilità del prezzo. Manutenzione gratuita 3 anni. COMPORTAMENTO È decisamente il punto forte di questa trazione posteriore agile che resta neutra, anche nelle curve affrontate a velocità sostenuta. L’ESP reprime in modo efficace le differenze del treno posteriore. Lo sterzo contribuisce al piacere di guida. MOTORE E TRASMISSIONE Il turbodiesel è ricco di coppia e potente, anche se le prestazioni potrebbero essere un po’ più marcate. Il cambio automatico a 8 rapporti risponde bene. Motricità ottimale. CONSUMO Sete moderata malgrado il peso di 1,7 t. Il dato di fabbrica (4,2 l/100 km) è illusorio.

Schermo 8” intuitivo Basta toccare con il dito per accedere alla maggior parte delle funzioni.

Comando del cambio Una pratica rotella con 4 parametraggi a scelta.

SICUREZZA Buona dotazione e numerose opzioni. Frenata degna di una sportiva. ottobre 2015 | touring

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Startbahnwest /Quade & Zurfluh

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TECNICA

FORD MUSTANG CONVERTIBLE 5.0 GT

Cowboy da strada

NLunghezza: 4,78 m; bagagliaio: 332 l EV8 5 l, 421 CV, 524 Nm a 4250 g/min; cambio aut. 6 rap.; 0–100 km/h in ca. 5 s.; cons. (prova): 12,5 l/100 km, autonomia: 488 km L55 900 fr. È la muscle car per eccellenza. Destinata agli spazi come alle tribolazioni da bad boy, la Ford Mustang incarna la sportività anticonformista. TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

C

he piacere vedere la mitica Mustang mordere nuovamente l’asfalto europeo. In un’epoca in cui l’auto entra in un’era di guida semi-automatica, questa sesta generazione dai contorni neoclassici ci regala indescrivibili sensazioni atavicamente yankee. E ciò con un rapporto prezzo-potenza assolutamente buon mercato per 421 turbolenti cavalli. In un ambiente più country che hard rock, lasceremo girare il grosso V8 sulla sua grandiosa coppia e cullati dal suo sound sordo, ci muoveremo ad un’andatura di 1500 giri/ min. La forza tranquilla allo stato puro nella buona tradizione dei barconi all’americana. Solleticato dagli interruttori a levetta inseriti nella console centrale, il cowboy

bonario sentirà nascere un’adel gran peso: non proprianima da bad boy e passerà mente agile ma preciso, gradalla modalità normale a zie ad uno sterzo consistente. quella Sport+ o addirittura Un piacere per gli amanti Track, fadelle auto da cendo conoguidare a forza Stile western classico scenza con il di bicipiti, V8 country o hardcore lato scatenato tanto più che Telaio per muscolosi della Mul’ESP piuttosto Morbida selleria da saloon stang: la ripermissivo auPrezzi da bad boy al verde sposta del motorizza qualtore, i rapporti che derapata Sistemi di assistenza del cambio e del treno Gran sete il controllo posteriore, Panca per piccoli indiani di stabilità disebbene in asventano più soluta progrestosti. Tutto è pronto per una sività. Una vera auto da maseduta di sport tutto muscoli schi che rompe con il trend in stile USA. delle sportive moderne. Meno efficace, ma così ineAvendo salutarmente baratbriante. Oltretutto, si benefitato il suo treno posteriore cia dell’implacabile forza del rigido con una sospensione a V8 che distilla accelerazioni bracci multipli, questo cofolgoranti in un concerto di losso ammalia per il suo com- bassi rochi. Una seduta di portamento che si fa gioco muscolazione a cui partecipa

Geni americani Cabrio o coupé, mantiene il suo look estremamente Mustang.

il cambio automatico ben calibrato. Idem per il potente impianto frenante, che frena tuttavia un po’ meno quando si mollano troppo le redini. Basterà dare un’occhiata al livello del carburante per calmarsi, anche perché il serbatoio da 61 litri è un po’ tirato. Ci si rilasserà in autostrada, dove il mostro viaggia sulle sospensioni assorbenti e consuma circa 12 l/100 km. Per niente frugale.

Ambiente piacevole Potremo anche aprire la capote – il sistema semi-automatico è abbastanza pratico. Ci si rilasserà allora nella selleria in cuoio elegante e avvolgente, almeno davanti, perché dietro i due posti sono assai angusti. In ritardo rispetto agli standard europei, l’allestimento è comunque invitante e la dotazione per il comfort è al passo coi tempi. Avremmo però gradito un regolatore della velocità adattivo e un display head up, giusto per imbrigliare la bestia. • ottobre 2015 | touring

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Sport virtuoso sotto i Telaio rigoroso e sospensioni progressive confortevoli Diesel dalle solide riprese Ricco equipaggiamento di serie Rifiniture premium Bagagliaio grande e modulabile Accelerazioni penalizzate dal cambio automatico fiacco Consumi non spettacolari Comfort e abitabilità sedile posteriore Regolatore di velocità semi-adattivo ingannevole

12 pollici di serie I cerchioni sono dotati di pneumatici taglia bassa di 225/40/18.

PEUGEOT 308 GT HDI 180 SW Stadio intermediario prima della GTI, la 308 GT seduce per la qualità del telaio e delle riprese. Non male a 107 g/km di CO2. TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

A

questo livello di CO2 ci si aspetterebbe di scoprire un’auto dalle prestazioni fiacche. Ebbene no: la Peugeot 308 GT non ha certo nulla di una sportiva rabbiosa come potrebbero far pensare alcuni dettagli, quali diffusori posteriori, cerchi da 18” e pedaliera in alluminio. Fondamentalmente dinamica, si basa su un telaio convenzionale leggermente abbassato e ammortizzatori specifici. Nessuna sofisticatezza ma un effetto concreto. La station wagon dal passo allungato (+11 cm) s’inserisce molto naturalmente nelle curve, con appena un accenno di sottosterzo. Tutto questo rivelando un bell’equilibrio, anche se la berlina è certamente più agile. Il 2 l diesel è di uguale natura e brilla essenzialmente per la grande coppia che assicura riprese davvero consistenti. In effetti, se i valori d’accelerazione sono buoni, le sensazioni lo sono meno a

causa del cambio automatico dai passaggi di rapporto fiacchi. I fan della sportività potranno inserire la modalità Dynamique. La strumentazione si colora di rosso e degli istogrammi scoppiettanti indicheranno l’evoluzione di potenza e coppia. Un gadget, al pari della sonorità del motore amplificata artificialmente. Si apprezza invece piuttosto la reattività leggermente accresciuta del cambio e soprattutto la maggiore consistenza dello sterzo. La 308 GT presenta allora un volto nettamente più sportivo. Una costatazione s’impone: questa break è soprattutto un’eccellente ammiraglia che preferisce il comfort di marcia. Piccolo neo: i consumi superano nettamente i 4,1 l/100 km promessi, pur restando contenuti. Inoltre, la 308 con un allestimento quasi premium si avvicina alle shooting break, grazie ad una ricca dotazione che ne giustifica il prezzo. ◆

E2 l turbodiesel 180 CV, 400 Nm a 2000 g/min; cambio automatico a 6 rapporti; 0–100 km/h in 8,6 s; consumo (prova): 6,1 l/100 km; autonomia: 868 km; CO (fabbrica): 107 g/km L42 700 fr. 2

36 touring | ottobre 2015


TECNICA

130 g di CO2 VW GOLF GTE

Modalità di marcia elettrica e polivalenza

Fa dimenticare la fiacchezza delle ibride a cambio CVT. Non proprio una GTI, si difende bene nonostante i 39 g/km di CO2.

L

a si riconosce dal blu del logo GTE e del bordo che percorre la calandra. Per il resto, niente lascia pensare che questa Volkswagen Golf nasconda un motore elettrico da 105 CV nel prolungamento dell’1,4 l turbo. Ciò detto, l’utilizzatore si accorgerà in fretta che la batteria (8,8 kWh) alloggiata nel sottofondo, preleva un centinaio di litri dal volume del bagagliaio. A parte ciò ed il tunnel di trasmissione ingombrante, questa ibrida plug-in non presenta inconvenienti. Il sistema ibrido infatti regola alla perfezione le cinque modalità di marcia possibili. In modalità elettrica, le accelerazioni sono moderate per preservare la batteria, che in pratica consente un’autonomia tra i 25 e i 30 km. Grazie alla coppia del motore elettrico, il piacere è assoluto nel traffico urbano. Il motore benzina prende automaticamente il comando appena la carica della batteria scende. Allora anche il divertimento cala, perché l’1,4 l da 150 CV ap-

Gestione del sistema ibrido GT dalle prestazioni dinamiche Comportamento equilibrato

pare sopraffatto dal peso dell’automobile (1,6 tonnellate). Sia quel che sia, se si preme sul pulsante GTE si potrà godere di una sonorità più roca. Spinta dall’apporto aggiuntivo del motore elettrico e dalla bagattella di 204 CV, l’auto esprime potenti riprese e del temperamento. Non del tutto all’altezza di una GTI termica, ma assai dinamica. Di fatto, questa sportività è anche in gran parte merito del cambio a 6 rapporti e doppia frizione. Come prevedibile, il comportamento non è molto incisivo ma beneficia di un telaio inchiodato alla strada grazie alla zavorra offerta dagli accumulatori.

Consumi ridotti possibili Supplemento di prezzo accettabile Bagagliaio penalizzato dalle batterie Peso relativamente importante Solo 2 anni di garanzia Siamo stati confrontati con alcuni bloccaggi della presa di ricarica

Le prestazioni ci sono e sono realizzate con consumi molto ridotti, se si ricarica spesso l’auto. Quest’operazione prende meno di 4 ore attraverso la rete domestica. La Golf GTE costa circa 6000 fr. in più della GTI. Un sovrapprezzo accettabile per la sua polivalenza. ◆

18 pollici che prelevano 4 g di CO2 La versione di base a 16 pollici è annunciata con 35 g/km.

E1,4 l turbobenzina 150 CV, motore elettrico 105 CV, 350 Nm, potenza combinata 204 CV; cambio DSG; 0–100 km/h in 7,6 s; consumo (prova) 3,7 l/100 km + elettricità; CO : 39 g/km (fabbrica) L46 000 fr. 2

ottobre 2015 | touring

37


TECNICA

Il credo della DS Il marchio DS diventerà la vetrina d’alta gamma di Peugeot-Citroën. Il suo direttore marketing e vendite mondo, Arnaud Ribault, ci rivela la ricetta con cui intende portarlo al successo. TESTO MARC-OLIVIER HERREN

Arnaud Ribault ritiene che DS offra un ottimo livello di qualità. Responsabile mondiale delle vendite, il suo percorso professionale l’ha portato anche in Svizzera, dove ha lavorato per Citroën.

Arnaud Ribault: Non an­ ticiperemo alcun volume di ven­ dite prima del 2020. Infatti, non siamo orientati da questo criterio, anche se è evidente che vogliamo vendere delle automobili. Tuttavia non è questo il nostro metro di mi­ sura delle prestazioni prioritario. Ai nostri occhi, ciò che è impor­ tante è il valore reale del marchio, il livello di qualità, la soddisfa­ zione dei clienti e alla fine il vo­ lume delle vendite. Non vogliamo essere influenzati soltanto dai dati di vendita, ma puntiamo anche al valore residuo.

38 touring | ottobre 2015

Quale ricetta intendete adottare per smarcarvi dall’alta gamma tedesca?

Alta gamma e tedesco sono sino­ nimi: sono infatti i tedeschi che hanno definito i codici delle auto­ mobili premium contemporanee. Ciò detto, noi proponiamo canoni differenti da quelli dei prodotti germanici. Per DS, puntiamo mag­ giormente ad una clientela che si orienta allo stile, alla raffinatezza e alla manifattura artigianale, con, beninteso, il necessario ba­ gaglio tecnologico. Il posiziona­ mento è diverso. Alcuni clienti non esiteranno a fare il passo, altri per niente.

sono negli Stati Uniti e viceversa. Di fatto, eccetto i tedeschi, nessun costruttore è in grado di inserirsi con successo sui tre mercati dell’alta gamma mondiali che sono gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina. Ciò detto, DS è già presente su due di questi mercati. La nostra priorità è diventare performanti su questi due, prima di lanciarci anche alla conquista degli Stati Uniti. Come intendereste rivaleggiare sul piano tecnologico con le marche tedesche?

In questo settore occupiamo già una buona posizione in termini di efficienza energetica. A titolo Non è un segmento facile d’esempio, i consumi della DS5 in cui entrare… diesel da 180 CV non eccedono i La grande scommessa è quella di 4,3 l/100 km. Un’autovettura far conoscere i valori di qualità e tanto frugale quanto potente. Una durevolezza dei prodotti DS ed il via che proseguiremo. Su un altro valore residuo che ne fronte, stiamo svilup­ deriva. Oggi abbiamo pando la tecnologia «DS ha già il già raggiunto il grado ibrida plug­in con mo­ grado di qua- tore a benzina, di cui il di qualità atteso. Il la­ lità atteso. Ma marchio DS avrà proba­ voro sarà molto più lungo in termini di im­ occorreranno bilmente l’onore del magine. Prevediamo lancio in seno al gruppo altri 15 anni Peugeot­Citroën. Que­ che saranno necessari per accedere sta tecnologia è anche 15 anni per accedere allo statuto ottima per presentare allo statuto di marchio auto a trazione inte­ globale. Questo corri­ di marchio grale. Parallelamente, sponde grosso modo a globale» svilupperemo anche due generazioni di au­ motori potenti, sebbene tomobili. I nostri con­ sempre entro limiti ragionevoli. correnti hanno anch’essi avuto Non si tratta quindi di ambire a bisogno di un tempo analogo. potenze dell’ordine di 400 CV e Dobbiamo rispettare questa tem­ oltre. pistica. Come si situa DS nel mercato molto selettivo delle automobili di alta gamma?

Manterrete la rappresentativa sospensione idraulica di Citroën?

È un mercato dove troviamo i co­ struttori tedeschi ben insediati, mentre altre marche tentano di penetrarvi con più o meno suc­ cesso. Alcune ad esempio sono performanti in Europa ma non lo

Il comfort di marcia è una delle priorità di DS. Per questo motivo stiamo sviluppando nuove tecno­ logie che si riveleranno superiori agli attuali sistemi di sospensione idraulica. •

FOTO ALD

Q

uali sono le ambizioni concrete della nuova marca DS?


TECNICA

FOTO ALD

Roadster estrema Il muso è ripreso dal coupé Cayman GT4.

NLunghezza: 4,41 m; bagagliaio: 150 + 130 l E6 cilindri boxer 3,8 l, 375 CV, 420 Nm a 4750 g/min; 0-100 km/h in 4,5 s; 290 km/h; consumo (misto): 9,9 l/100 km LPrezzo: 97 600 fr. PORSCHE BOXSTER SPYDER

Stile scatenato

romba niente meno che il motore boxer della nobile 911. Approfittando di un peso piuma di 1315 kg, quest’ultimo si diletta in infinite salite di regime che terminano verso i 7800 giri/min. Il tutto amplificato, in modalità Sport Plus, da ruggiti rabbiosi e da potenti doppiette nelle scalate di marcia. E contrariamente al trend attuale, il cambio a doppia frizione è so-

Priva del superfluo, questa Spyder opera un ritorno radicale alle fonti della roadster. TESTO MARC-OLIVIER HERREN

S

ebbene sfiori l’asticella dei 100 000 fr., questa roadster non offre radio né climatizzatore, relegati tra gli optional. Del

genere puro e duro, come suggeriscono le ampie prese d’aria sul frontale e i due streamliner sul cofano posteriore. Sotto quest’ultimo

stituito da una buona vecchia trasmissione meccanica a 6 marce. Una strizzatina d’occhio supplementare al modello 718 Spyder degli anni Sessanta cui s’ispira questa roadster contemporanea. Inutile dire che sprofondati nei sedili ergonomici guarniti di alcantara, si prova un piacere enorme a maltrattare questa due posti che coniuga agilità, equilibrio e direzionalità del treno anteriore. Per goderne a pieno, ci si dedicherà al rituale di apertura della capote in semplice stoffa. Un vero cerimoniale che richiede varie manipolazioni: impegnativo ma alla fine appagante, perché i vortici d’aria non sono eccessivi. Per la cronaca, questa serie Spyder è limitata a 1800 esemplari già tutti venduti. Pazienza, visto il successo incontrato, Porsche potrebbe farci un pensierino. •

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Il nuovo California. Sin d’ora nelle tre varianti di modello Beach, Coast e Ocean. Ancora più flessibilità, per le vacanze e per la vita quotidiana: il nuovo California è disponibile nelle linee d’equipaggiamento Beach, Coast e Ocean. Le tre varianti del modello convincono con la loro modernissima generazione di motori e con la BlueMotion Technology di serie con consumi di carburante nettamente ridotti a partire da soli 6,3 l/100 km in media. E per percorrere rilassati anche la strada verso le vacanze, i numerosi sistemi innovativi di assistenza per il conducente disponibili su richiesta renderanno il viaggio ancora più confortevole.

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E la

luce

fu!

I giorni si stanno visibilmente accorciando. Adesso abbiamo bisogno di tutto ciò che illumina e irradia ambienti interni ed esterni. 13 proposte illuminanti. TESTO JULIANE LUTZ

L’AMICO GIALLO DEI BAMBINI Vi ricordate le classiche mantelline gialle con cappuccio? Ai bambini piacciono soprattutto per il loro colore. E dentro ci stanno proprio bene.

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Le moderne lampade outdoor sono così: pieghevoli, gonfiabili e caricabili al sole. Illuminano in diversi colori.

Per i ciclisti e i motociclisti la visibilità è importante per la sopravvivenza nelle giornate di pioggia. Con questi pratici Leggits non si può non essere visti.

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40 touring | ottobre 2015


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Guardare nelle fiamme che divampano e dimenticare il mondo. È possibile con stile grazie al braciere «Fuego» in acciaio trattato in modo speciale. Interio, 149.90 fr. www.interio.ch

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ottobre 2015 | touring

41


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LE AUTOMOBILI PIÙ ECOLOGICHE DELLA SVIZZERA: Vitara «benzina» e «diesel», 1° posto categoria MINI-SUV (Fonte: Auto Bild, 15.5.2015).

7

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ULTERIORI DOTAZIONI NEW SUZUKI VITARA SERGIO CELLANO TOP 4 x 4 TURBODIESEL AUTOMATICA Fari diurni LED, fendinebbia, Stop-Start automatico, ABS con distribuzione elettronica della forza frenante, 7 airbag, sistema di trasmissione ALLGRIP 4 x 4 a 4 modalità, sistema Radar Brake Support (RBS), ESP con controllo della trazione, sistema adattivo di regolazione della velocità (ACC), sistema di monitoraggio pressione pneumatici (TPMS), assistente partenza in salita, elementi di fissaggio ISOFIX per seggiolini, cerchi in metallo leggero da 17˝, sistema navigazione con telecamera di retromarcia, sistema multimediale con comandi al volante, sedili in pelle, tetto panoramico scorrevole e basculante in vetro, climatizzatore, chiusura centralizzata con telecomando, Keyless Entry/Start, dispositivo vivavoce, sedili riscaldati anteriori, alzacristalli elettrici e tempomat.

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LE AUTOMOBILI PIÙ ECOLOGICHE DELLA SVIZZERA: SX4 S-CROSS «benzina» e «diesel», 2° posto categoria MINI-SUV (Fonte: Auto Bild, 15.5.2015).

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I modelli venduti in Svizzera possono presentare dei dettagli diversi rispetto a quelli qui illustrati. Suzuki Automobile Schweiz AG si riserva il diritto di modificare in qualsiasi momento e senza preavviso specificazioni, prezzi e dotazioni, offerte di leasing nonché di modificare interi modelli o di cessarne la vendita. I modelli speciali Sergio Cellano® e PIZ SULAI® sono serie limitate e sono disponibili solo fino a esaurimento scorte. Si declina qualsiasi responsabilità per eventuali errori od omissioni in questo prospetto. Tutti i prezzi indicati sono consigliati e non vincolanti, IVA incl. I dati indicati nei nostri prospetti si basano sul ciclo europeo di consumo normalizzato che ha come obiettivo quello di permettere il paragone tra vetture. Nell’uso quotidiano i consumi possono variare sensibilmente in funzione dello stile di guida, del carico, della topografia e della stagione. Noi raccomandiamo inoltre un tipo di guida Eco-Drive rispettoso dell’ambiente.

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l’Outback Il viaggio a bordo del treno «Indian Pacific» da Perth sull’Oceano Indiano a Sydney sul Pacifico dura 65 ore. La grande attrazione è l’enorme pianura senza alberi chiamata appunto Nullarbor. Un viaggio dei lettori di «Touring» che lascerà il segno. REPORTAGE CHRISTA ARNET

L’

ufficio è minuscolo, il tavolino pieghevole è traballante, l’impianto d’aria condizionata esala aria ghiacciata e sotto i piedi continua a crepitare e vibrare. Ma per Deb Munn è il più bel posto di lavoro sulla terra. Si tratta del

«Manager’s Office» nell’«Indian Pacific», che collega Perth a Sydney. In quanto direttrice del treno, la 50enne australiana da una parte è la «madre» della squadra di 30 persone e dall’altra un’affascinante «padrona di

«Indian Pacific» Il treno circola sul tratto diritto più lungo al mondo.

ottobre 2015 | touring

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Gigantesco Vista sulla Super-Pit-Mine di Kalgoorlie.

Kalgoorlie L’antica cittadina dei cercatori d’oro.

Sydney L’Indian Pacific è entrato in stazione dopo 65 ore di viaggio.

Adelaide La merce esposta al Central Market attira i clienti. Nullarbor-Station Ex cella di prigione a Cook.

IL TRENO In totale 30 carrozze a scompartimenti diurni e notturni, tre ristoranti e due saloni nonché spazio per il trasporto dei veicoli. Tutto l’anno uno o due viaggi la settimana in entrambe le direzioni. www.greatsouthernrail.com.au

La capo treno Deb Munn in azione come padrona di casa.

casa» per 100 o addirittura 200 passeggeri. È la voce dell’altoparlante che chiama a raccolta per i pasti, annuncia le previsioni del tempo e spiega le particolarità del paesaggio lungo il tragitto. Ma è anche colei che è sempre presente con un buon consiglio ogni volta che un ospite ha bisogno.

Attraverso il solitario entroterra (Outback) Sosta A tu per tu con il deserto a Cook.

62 touring | ottobre 2015

Il serpentone argentato lungo quasi 800 metri sfreccia da 85 a 115 km/h attraverso campi di grano, steppe, prati, boschi di eucalipto, paesini e città. Lungo il viaggio da Perth a Sydney si possono visitare la città dei cercatori d’oro Kalgoorlie, la metropoli meridionale Adelaide, la città dell’argento Broken Hill e la Station Cook nel Nullarbor. Nella direzione opposta in programma ci sono gite a Broken Hill

e Adelaide (con visita della regione vinicola Barossa Valley) così come un’allettante sosta champagne nella solitaria Rawlinna. Inoltre di tanto in tanto ci si ferma, ma solo per lasciar passare i treni merci lunghi sino a 2 km.

Molte sfide Per garantire un viaggio senza intoppi, spesso Deb è in piedi giorno e notte. Gli ospiti ammalati o eccentrici sono il problema minore. Più difficile è quando delle esondazioni bloccano la tratta, un inconveniente che in estate capita spesso. «Ma ormai nulla mi può impressionare», assicura l’agile direttrice. Da 30 anni lavora con passione sull’«Indian Pacific». In questo modo ha attraversato il continente più di mille volte. E rimane sempre affascinata della sua ampiezza e bellezza come se la vedesse per la prima volta.


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AUSTRALIA Darwin Cairns

Territorio del Nord

Sydney Di notte il famoso Harbour Bridge risplende.

A U S T R A L I A Australia Occidentale Kalgoorlie

Australia Cook Meridionale

Rawlinna

Perth

Queensland

Alice Springs

Brisbane

Broken Hill

Nuovo Galles del Sud Sydney

Canberra Adelaide

OC EA NO IN DIA NO

Victoria Melbourne

Hobart

SOSTE INTERESSANTI Kalgoorlie: il nucleo storico della città dell’entroterra occidentale rispecchia l’era della febbre dell’oro a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Come venga estratto il prezioso metallo oggi lo si può scoprire grazie a un tour attraverso la Super-Pit-Mine lunga 3,7 km, larga 1,55 km e profonda sino a 600 m, dove nello scavo a cielo aperto vengono estratte sino a 22 tonnellate d’oro.

Puro relax La cosa che ama di più è la pianura deserta del Nullarbor, che il treno attraversa per una lunghezza di circa 470 km senza compiere un’unica curva. È il tratto di ferrovia dritto più lungo del mondo. Per ore si vedono solo cespugli, prati, rocce e forse si possono scorgere pure una pecora o un canguro. Ed è proprio questo nulla ad attrarre. Sognare ammirando il paesaggio e lasciarsi cullare per un tempo interminabile, è relax puro. Forse è proprio per questo che il treno annovera un alto numero di ospiti fissi. Una coppia di Adelaide nel 2014 ha compiuto il viaggio per la centesima volta! E Deb vuole trascorrervi le vacanze di Natale. •

Adelaide: metropoli multiculturale contornata da vigneti e mare. La sua arteria è il viale dello shopping e degli svaghi Rundle Street. E il cuore vero e proprio è il Central Market, dove si trovano prodotti locali come verdure, carne, pesce e vino. Broken Hill: la cittadina nello stato federale del New South Wales ha alle spalle

una storia mineraria di 150 anni. Ancora oggi vengono estratti argento, piombo e zinco. Posto su un’imponente collina il Miners Memorial è stato eretto per ricordare gli oltre 800 operai che morirono nelle miniere. Cook: un tempo questo insediamento contava 200 abitanti mentre ora ce ne sono solo quattro e funge da stazione di rifornimento per la linea ferroviaria nel Nullarbor. Le due celle in legno della prigione sono un soggetto fotografico molto gettonato. Rawlinna: la stazione nel Nullarbor si trova non lontano dal più grande allevamento di pecore d’Australia. L’atmosfera si ravviva in aprile, quando ha luogo l’evento sportivo e ludico «Nullarbor Muster».

Il reportage è stato sponsorizzato da Great Southern Rail Travel Pty Ltd. e da Tourism Western Australia. Programma viaggio lettori alle pagine seguenti.

ottobre 2015 | touring

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Australia: fascino e varietà!

Scoprite metropoli pulsanti di vita, fauna e flora uniche, lo sterminato Outback, un popolo molto cordiale e una cultura ricca e colorata: benvenuti nell’immensa Australia!

Dietro le quinte della «Sydney Opera House» Sydney è considerata una delle città più belle del mondo. Ed è qui che inizia il nostro viaggio ricco di avventure in Australia. Oltre a una visita dettagliata della città, scopriamo anche il quartiere storico di «The Rocks» con una guida «aborigena». Il simbolo probabilmente più noto della città è la «Sydney Opera House». Nel corso di una visita guidata avremo modo di dare un’oc64 touring | ottobre 2015

chiata dietro le quinte del teatro dell’opera e di scoprire molte informazioni interessanti sulla costruzione e l’utilizzo di questo sito culturale.

Il fascino dell’Outback Dopo la prima attrazione del viaggio ci mettiamo in strada per raggiungere il cuore rosso dell’Australia, e da Sydney ci rechiamo in aereo ad Ayers Rock, patria dell’Uluru. Questa regione è di enorme importanza culturale e spirituale per la popolazione locale, gli aborigeni. La cultura aborigena è una delle più antiche e interessanti della terra e risale a 60 000 anni fa. Dopo giornate ricche di avventure nel cuore rosso dell’Australia si procede per Alice Springs e quindi per Adelaide, la capitale dell’Australia meridionale.

Zoo senza recinti Dopo una notte ad Adelaide raggiungiamo la Barossa Valley, la regione vitivinicola più famosa dell’Australia. Andiamo a visitare aziende vinicole scelte

Barossa Valley

e degustiamo ottimi vini locali. Dopo due giornate all’insegna dei piaceri del palato ci aspetta un’altra attrazione importante del programma: Kangaroo Island. L’isola è un paradiso per la natura e gli animali ed è definita anche lo «zoo senza recinti». Qui vivono in libertà animali endemici quali koala, canguri ed echidna, che possono essere facilmente avvistati. Si prosegue il viaggio facendo ritorno ad Adelaide.

Il tratto ferroviario dritto più lungo al mondo La leggendaria ferrovia Indian Pacific attraversa il Paese da Est a Ovest, su un tratto pari a 4352 chilometri. Il nostro viaggio per Perth inizia ad Adelaide e ci porta ben presto lontano dalla civiltà, verso le regioni più remote e isolate dell’Australia meridionale e della

FOTO SHUTTERSTOCK (2), ALD

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CS ha organizzato in esclusiva per i propri soci e in collaborazione con voyageplan un affascinante viaggio in Australia. «Down Under», come viene spesso chiamata l’Australia, continua a essere una destinazione da sogno per molte persone. Sono soprattutto i contrasti di questa vasta terra a renderla particolarmente attraente: da un lato metropoli moderne quali Sydney o Perth, dall’altro le sterminate distese deserte rosse dell’Outback.


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INFORMAZIONI DI VIAGGIO Come arrivare a destinazione Volo di connessione da Ginevra a Zurigo e ritorno. Volo Singapore Airlines * per Sydney e da Perth a Zurigo. *con coincidenza a Singapore all’andata e al ritorno

Attrazioni TCS Backstage Tour alla «Sydney Opera House» | Uluru Outback-Dinner | Incontri con aborigeni | Degustazioni nella Barossa Valley | Kangaroo Island – «Zoo senza recinti» | Corsa con il treno Indian Pacific | Cena finale a Perth Il pacchetto comprende Volo di connessione da Ginevra a Zurigo e ritorno. Voli Singapore Airlines/ Qantas + Virgin Australia c.d.p. in classe Y incl. tasse AP e supplementi carburante CHF 700.– (dati aggiornati al mese di agosto 2015) | 17× pernottamenti in buoni hotel ***/****/ Cabine Indian Pacific Gold | 16× BB*, 8× LU* + 7× DI* | Trasferimenti ed escursioni c.d.p. | Guida turistica TCS da/a Ginevra/Zurigo | Guida turistica locale che parla tedesco o francese | Visto per l’Australia per cittadini svizzeri e UE

A U S T R A L I A Alice Springs Ayers Rock Uluru

Sydney

Perth

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DATE DI VIAGGIO E PREZZI Prezzi per soci TCS a persona in CHF in camera doppia/cabina in treno con prestazioni incl. e prestazioni extra TCS 22.1.2016 (T), 5.2 (F), 19.2 (T) e 26.2 (F) Programma di viaggio 20 giorni/19 notti da/a Ginevra/Zurigo Pacchetto: prezzo a partire da 20 partecipanti in camera doppia Supplemento per gruppi piccoli: (15–19 persone) Supplemento camera singola: Supplemento: cabina treno Platinum Supplemento aereo: Premium Economie/Business Class Supplemento: non soci TCS Riduzione: sconto per prenotazione anticipata per i soci TCS (valido fino al 31 ottobre 2015) Attenzione: numero min. partecipanti 15 / max 25 persone

parte meridionale dell’Australia occidentale. Attraversiamo la pianura di Nullarbor sul tratto ferroviario dritto più lungo del mondo. Il treno giunge a destinazione a Perth, la soleggiata metropoli che sorge sull’Oceano Indiano. Poi coroniamo il viaggio andando alla scoperta della città e della regione circostante.

Spiegazione: BB=colazione LU=pranzo DI=cena c.d.p.=come da programma

Il pacchetto non comprende Escursioni + attività facoltative | Pasti + bevande non menzionate | Mance | Spese personali | Assicurazione di viaggio

9950.– 900.– 1590.– ca. 1200.– su richiesta 200.– 200.–

(si consiglia l’assicurazione TCS Libretto ETI Mondo. Può essere acquistata all’indirizzo: www.protezione-viaggio.tcs.ch)

Un buon bicchiere

Norme d’ingresso Per l’ingresso in Australia i cittadini svizzeri devono disporre di un passaporto (validità minima 6 mesi oltre la data di rientro) e di un visto (a cura del TCS). I nostri partner di viaggio Si applicano le condizioni particolari di viaggio di voyageplan inviate con la documentazione d’iscrizione. Con riserva di modifiche al programma di viaggio.

Un’ultima attrazione è la gita al parco nazionale di Nambung, con le splendide formazioni rocciose del deserto dei Pinnacles. Dopo un’ultima serata con cena d’addio a Perth si conclude questa indimenticabile avventura in Australia e si intraprende il viaggio di ritorno in Svizzera. • Il viaggio dei lettori ha luogo con guide in lingua francese o in tedesco a seconda della data (indicate sopra con F o T).

Dimensioni del gruppo Min. 15/ max 25 persone. Supplemento per gruppi con meno di 20 persone.

Uluru

Organizzazione, prenotazione e informazioni dettagliate sul viaggio: voyageplan, Grand-Rue 98, 1820 Montreux, tel. 021 966 44 11, fax 021 966 44 17 e-mail: info@voyageplan.ch o www.tcs-voyages.ch/australie ottobre 2015 | touring

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Situata a pochi passi da Piazza Grande, questa casa è un luogo tutto da scoprire. Servitevi al bar e non partite prima di aver fatto un giretto nei vari spazi del locale: gli innumerevoli dettagli, sia all’interno che all’esterno, non vi lasceranno indifferenti.

1

Dove passeggiare a Locarno, rilassarsi, godere di una vista incantevole od osservare il volo dei rapaci: ecco le chicche dei nostri lettori.

Via Borghese 2 6600 Locarno

Consiglio una passeggiata fino al campeggio Delta affacciato sul fiume Maggia. Inoltre nel ristorante del campeggio si può mangiar bene e per i più piccoli vi è a disposizione un bel parco giochi.

2

Via Respini 27 6600 Locarno

Il Santuario Madonna del Sasso è uno dei luoghi storici e religiosi più significativi del Canton Ticino. Raggiungibile in funicolare o anche a piedi, offre una magnifica vista su Locarno e il suo lago.

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Bistrot al Farro

Falconeria

Lido Spa

Questo bistrot alternativo è un luogo bello per gli occhi e buono per il palato. Il piccolo cortile esterno è un angolo piacevolmente fresco dove sostare anche nei giorni caldi.

4

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Il Guardiano del Farro Via Borghese 32 6600 Locarno

Le spettacolari rappresentazioni di volo nella Falconeria sono una vera attrazione in un contesto naturale e rispettoso dei rapaci. Grazie alla tribuna coperta si può seguire lo show sia in caso di pioggia sia di forte sole. Un invito ad osservare e fotografare.

5

Via delle Scuole 12 6600 Locarno

Questo centro benessere termale con sauna, grotte e cascate è un luogo di relax e svago, sempre con il panorama del lago sotto gli occhi. A lato vi è il Lido di Locarno con piscine, scivoli e giochi per i bambini. È aperto tutto l’anno.

6

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Pura armonia Un paesaggio palustre da cartolina sopra Sörenberg.

La palude svela i suoi segreti Nel Mooraculum sopra Sörenberg si impara in modo giocoso il funzionamento di un paesaggio palustre. Il più gran parco divertimenti palustre delle Alpi fa parte della Biosfera Entlebuch, patrimonio dell’Unesco, e offre emozioni forti. TESTO CHRISTIAN BÜTZBERGER | FOTO EMANUEL FREUDIGER, KEYSTONE (1)

P La palude Da sperimentare dal vivo con tutti i sensi e in modo giocoso su un gran tabellone interattivo.

er accedere alla palude si percorre il sentiero Sonnentau. Lungo questo circuito, che dura una buona mezz’ora, si trovano 17 stazioni in cui un visitatore come me fa l’esperienza della palude con tutti i sensi. Così lascio scivolare la mia mano su un corrimano ricoperto da diversi strati, come legno o acciaio. È un incontro ravvicinato con la natura, in diretto contatto con pietre e legnetti. Per udire i rumori della palude si sale su un’isola con due enormi imbuti,

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che si tengono direttamente sull’orecchio per sentire il cinguettio degli uccelli della palude bassa o il bramito del cervo nella palude alta. Chi preme determinati pulsanti su un tabellone interattivo può addirittura scoprire dei cadaveri sepolti nella torbiera. Lungo il circuito Sonnentau, percorribile anche con la carrozzina, la pedagogia dell’ambiente è emozionante e avvincente perché le spiegazioni avvengono in modo ludico. A proposito il circuito si chiama


SVAGO

BIOSFERA ENTLEBUCH

Sala prove Un club di jodel prova prima dell’entrata in scena.

Sonnentau come il nome della pianta con le foglie rotonde che cresce qui. Scoperta nel 1860 da Charles Darwin a Sussex, la Sonnentau (Drosera) può sopravvivere in tale ambiente povero di sostanze nutritive perché si alimenta d’insetti. «Prendendo come esempio questa pianta protetta e la sua strategia di sopravvivenza vogliamo mostrare come funziona la palude», spiega il direttore Karl Lustenberger degli impianti di risalita Sörenberg. «E qui sopra è bello e tranquillo», esclama indicando una variopinta farfalla che volteggia sopra il prato. Gli ampi paesaggi palustri a Rossweid sono anche dei prediletti luoghi di studio per le scolaresche.

Parco giochi acquatici

sponda con una zattera e con un lasciapassare da ricercatore i bambini partono per trovare la soluzione. Il più grande parco acquatico palustre delle Alpi è situato direttamente vicino al Ristorante Rossweid. Comodamente seduti sulla grande terrazza giardino i genitori possono sempre tenere sott’occhio i figli mentre giocano. «Con questo parco divertimenti abbiamo creato una gita molto apprezzata dalle famiglie», sostiene Lustenberger. Il Mooraculm accoglie i visitatori sino a fine ottobre. ◆

La Biosfera Entlebuch, patrimonio dell’Unesco, è grande 400 km2 e comprende otto comuni. 44 paludi alte, 61 paludi basse e quattro grandi paesaggi palustri formano il panorama. È anche uno spazio vitale per un mondo variato di animali e piante. La Biosfera Entlebuch Unesco, creata grazie all’iniziativa Rothenthurm per proteggere le paludi o torbiere, non è un ambiente museale. Gli interessi e i bisogni economici e sociali dei visitatori sono componenti essenziali e vengono sviluppati sotto l’aspetto della sostenibilità.

www.mooraculum.ch

Lustenberger Il Mooraculum è una vera attrazione.

Il sapere è richiesto su questo grande tabellone.

Per i bambini più grandi il parco acquatico palustre è insuperabile. I giochi d’acqua sono un mezzo per misurare la propria capacità di mantenere l’equilibrio. Si forma una diga, si passa all’altra La Drosera è una pianta medicinale che mangia insetti. Parco giochi I bambini adorano il parco acquatico palustre.

Toccare Incontro ravvicinato con la natura.

Imbuti Funzionano come due grandi orecchie.

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CLUB

Bullitt in modalità risparmio energetico Cinema per intenditori nella propria auto: durante due finesettimana al TCS Drive-in-Movies nel Centro di sicurezza stradale Betzholz (ZH).

un film muto. Bullitt però non è sicuramente più qui con noi…

TESTO PETER WIDMER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

«Durante la prima serata circa 200 persone in 100 auto hanno visto il film e nel primo finesettimana sono stati consumati 350 hamburger», rivela Sandra Niffenegger, Marketing Manager di TCS Training & Events. Per il finesettimana successivo si erano già prenotate 35–40 automobili a sera: «Dipende molto dal film. Fast & Furious 7 e Bullitt sono dei veri magneti». Nel 2016 si prevede di effettuare i Drive-in-Movies anche in altri centri di perfezionamento di guida del TCS. «Dopo questo primo evento analizzeremo il tutto», dichiara Sandra Niffenegger.

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urante due finesettimana di agosto l’area zurighese, dove di solito si guida, si frena e ci si esercita su una pista bagnata, era di completa proprietà degli appassionati dei classici del cinema. Veniamo immediatamente guidati verso il nostro posteggio; davanti a noi è parcheggiata una Buick degli anni 60, vicino a noi una cabrio a tetto scoperto.

Mi sento Bullitt Ci viene consegnato un foglietto con le istruzioni sul comportamento da tenere prima, durante e dopo il film. Ad esempio, siamo pregati di girare l’avviamento soltanto per tenere accesa la radio du-

Super ambiente in una calda notte: gente contenta, cibo americano e organizzazione perfetta.

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rante la proiezione, ma non il motore e i fari; clacson e lampeggianti sono «out». La scelta del film di questa prima serata non poteva essere più azzeccata: «Bullitt», il poliziesco del 1968 con Steve McQueen come protagonista (a 17 anni ero andato a vederlo tre volte al cinema). Come indicato, mi sintonizzo subito sulla frequenza FM 92,5 MHz per ricevere il sonoro direttamente in auto e mi pregusto il leggendario inseguimento stradale attraverso San Francisco, tra il tenente Frank Bullitt del locale dipartimento di polizia sulla sua Ford Mustang e due killer sulla loro Dodge Charger. Mi stendo all’indietro, il so-

noro funziona correttamente, diversamente da allora ho il mio cinema personale e mi immedesimo nel ruolo del tenente Bullitt. Dopo un quarto d’ora nella mia auto cala il silenzio. Sullo schermo del mio computer di bordo appare la frase «La modalità risparmio energetico è attivata». Potrei probabilmente disattivarla nel menu, ma per farlo dovrei accendere il motore e secondo il foglietto delle istruzioni è vietato. Tuttavia, lo accendo per un secondo e apro il finestrino (ovviamente elettrico) giusto un dito. Per fortuna l’altoparlante esterno si trova pochi metri a sinistra della mia macchina, così che non dobbiamo subirci

Alla fine del foglietto delle istruzioni c’è scritto: «Andate a casa in sicurezza e dite in giro quanto era bello». Era veramente bello! •


CLUB

ERICH SCHWIZER

Non vuole diventare famoso Dall’aprile del 1991, l’ingegnere automobilistico Erich Schwizer lavora come esperto per la Consulenza mobilità del TCS a Emmen (LU). Uno sguardo alla sua variegata attività. TESTO PETER WIDMER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

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rich Schwizer non è una persona loquace. Riflette a lungo, soppesa le parole, che poi arrivano con prudenza e sostanza. Parla proprio come lavora: attento, preciso e affidabile, si può star certi che le sue affermazioni hanno un fondamento. Per l’esperto consulente per la mobilità del TCS non esistono mezze misure, come d’altronde non ne esistono nel suo lavoro. «Attualmente mi sto occupando dei prezzi dei carburanti. Sulla via del lavoro, osservo regolarmente i prezzi della benzina e li confronto con l’indice nazionale dei prezzi al consumo, quindi stilo una tabella dell’evoluzione dei prezzi. Sono dati molto richiesti dai media», racconta questo specialista padre di quattro figli. Del suo lavoro

lo affascina soprattutto la diversità delle questioni affrontate. C’è di tutto: domande sugli errori di rifornimento, sulla radio digitale, sul leasing, sui costi di gestione delle automobili o sulle fatture di riparazione dei garage. «Sotto il titolo protezione dei consumatori, non c’è quasi niente che non approdi sul mio tavolo!», dice sorridendo Erich Schwizer.

Consulenza e test Dei compiti di Erich Schwizer fanno parte anche approfonditi test sui prodotti, come pure la consulenza telefonica ai soci. Ad esempio, testa e confronta le batterie, i sistemi di navigazione, le radio digitali, internet sulle auto e sui camper. Come si effettua correttamente un test? Erich Schwizer ne spiega lo svolgi-

mento con l’esempio dei sistemi di navigazione: «Accertiamo le esigenze, definiamo i criteri del test quali i Paesi, le destinazioni, i tragitti, la chiarezza e la comprensibilità delle indicazioni, coincidenze temporali delle immagini e lingua». Per un test del genere fino alla sua pubblicazione sono necessari circa quattro mesi. Si verificano episodi curiosi nell’attività di consulenza? Erich Schwizer ci pensa su a lungo: «Un socio aveva fatto di testa propria e sul posteriore della sua auto aveva montato un sistema d’illuminazione, che avvertiva con segnali luminosi il proprietario del veicolo che lo incalzava da troppo vicino. Per questo motivo il nostro inventore amatoriale ricevette una multa e voleva sapere da noi perché doveva pagarla lui invece degli automobilisti colpevoli. Gli ho allora spiegato che non avrebbe dovuto comportarsi in modo saccente e provocatorio, ma restare piuttosto sulla difensiva». Le presentazioni

Erich Schwizer nel suo elemento. Predilige eseguire confronti tra sistemi, come ad esempio l’integrazione tra smartphone.

davanti ad un’ampia platea non sono cosa per Erich Schwizer, che evita anche le apparizioni televisive: «Non voglio diventare famoso», dice con modestia. I risultati del suo impegnativo lavoro sono comunque riconosciuti e apprezzati da tutti. •

BOTTA E RISPOSTA È critico quando compra qualcosa privatamente? Molto critico! Faccio sempre un’analisi di valore personale e guardo dove posso comprare un buon prodotto al prezzo possibilmente più basso. Se è possibile, testa un prodotto prima di comprarlo? Se, ad esempio, si tratta di un televisore, guardo il rapporto del test. Dove trovare l’equilibrio con il suo lavoro? Un tempo suonavo l’organo durante le funzioni in chiesa. Oggi suono ancora il piano in privato e nell’associazione studentesca. Generalmente suono ogni genere musicale che posso anche cantare!

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Anche questo è camping Per chi ama il gran comfort vi sono pure interni di lusso. Nella foto l’abitabilità di un Volkner Performance.

La libertà viaggia su Il boom del campeggio non si ferma. Viaggiare in camper, roulotte o tenda significa totale libertà. Tutte le tendenze e le novità del momento si trovano allo Suisse Caravan Salon.

le presentazioni di itinerari e destinazioni. Sull’area esterna si svolgerà invece la dimostrazione di una grigliata da parte di professionisti.

TESTO DINO NODARI | FOTO ALD

La più grande fiera del campeggio della Svizzera merita una visita anche da parte dei neofiti del camping. «È un modo di viaggiare molto avvincente», dice entusiasta Krähenbühl. E aggiunge: «Al Caravan Salon si può sognare e lasciarsi ispirare. Infatti, è presente l’intero settore svizzero».

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ui gli appassionati del campeggio spendono sicuramente bene i loro soldi. Infatti già da anni, lo Suisse Caravan Salon di Berna è diventato un appuntamento fisso nell’agenda dei campeggiatori e si possono fare buoni affari. Anche per quest’anno il responsabile della fiera, Rolf Krähenbühl, si aspetta oltre 40 000 visitatori. Non c’è da meravigliarsi, visto che si presentano al pubblico oltre 300 espositori nazionali e internazionali.

72 touring | ottobre 2015

Campeggio integrato Non sono solo le tendenze e le novità ad attirare i campeggiatori più accaniti e coloro che vorrebbero diventarlo. Il Salone offre di più: il palcoscenico è uno degli elementi centrali della fiera. Qui, infatti, viene presentato il futuro del caravanning. Come in altri settori, oggi si tratta della sempre maggiore integrazione dei dispositivi. «L’interazione tra tecnica ed elettronica recita un ruolo importante», afferma Rolf Krähenbühl. Oltre alle tendenze tecnologiche ci sono

TCS Camping La più grande fiera svizzera nel campo del caravanning e del tempo libero non sfugge di certo a TCS Camping. Nel suo stand c’è una tenda da safari, nella quale si può pernottare in diversi campeggi


CLUB

SUISSE CARAVAN SALON Data dal 22 al 26 ottobre 2015 Luogo Area espositiva Bernexpo SA, Berna Informazioni di dettaglio al sito: www.suissecaravansalon.ch Orari d’apertura Giovedì-lunedì 9.30-18.00 Venerdì fino alle 20.00 (dalle 18.00 entrata gratuita) Prezzi d’entrata Adulti: 15 fr. Adulti con buono (v. sotto): 10 fr. Adulti con abbonamento Libero, AVS, AI, studenti, apprendisti (con tessera), militari in uniforme 10 fr. I ragazzi fino a 16 anni accompagnati da un adulto entrano gratuitamente. Viaggio con mezzi pubblici Approfittate dell’offerta Rail-Away delle Ferrovie Federali Svizzere: www.sbb.ch/suissecaravan, www.mylibero.ch Parcheggi Posteggi anche per disabili sono a disposizione alla Mingerstrasse e nell’autosilo (a pagamento). Si prega di non parcheggiare i veicoli nei quartieri limitrofi.

ruote del TCS. Comunque, si può vivere la sensazione di libertà anche senza un proprio equipaggiamento da camping, e magari addirittura più comodamente. Ad esempio, in un Maxi-Pod come quello installato dal TCS nell’area all’aperto. In questa casetta di legno di abete trovano posto fino a quattro persone, che non devono rinunciare a nulla. Allo stand del TCS si possono ricevere informazioni davanti ad un caffè e ad una fetta di torta, il modo migliore per respirare la sensazione del campeggio. Ad attendere i visitatori c’è inoltre un concorso con ricchi premi. E chi diventa socio TCS campeggiatore al Caravan Salon, all’inizio dell’anno riceverà gratuitamente anche l’ultima guida dei campeggi. •

Berna, 22–26 ottobre 2015

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Buono CHF 5.– Questo buono comporta una riduzione del prezzo di entrata per adulti (CHF 10.– invece di CHF 15.–). I buoni non sono cumulabili e non vengono rimborsati. Potete utilizzare il buono anche online su www.suissecaravansalon.ch/ticketshop inserendo il codice personale (riportato qui sopra), così è possibile poi stampare comodamente a casa il vostro biglietto a prezzo ridotto. Il buono compilato completamente deve essere consegnato alle casse dell’esposizione. Cognome, nome CAP e località e-mail Le fotografie scattate ai visitatori dell’esposizione o agli espositori possono essere utilizzate per scopi pubblicitari.

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CLUB

Realistica Dimostrazione dal vivo a Berna sulla Piazza federale.

«CAVALIERE DELLA STRADA»

Giù il finestrino e fuori! A fine agosto sulla Piazza federale di Berna, la campagna «Cavaliere della strada» ha dimostrato come si fa a salvare se stessi o altre persone da una situazione d’emergenza. TESTO PETER WIDMER | FOTO MATHIAS WYSSENBACH

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mpotenti dobbiamo stare a guardare come l’auto affonda nell’acqua profonda. L’autista cerca disperatamente di aprire la portiera, ma invano. Poi prova ad abbassare il finestrino ed ecco che il vetro si apre senza problemi, il passeggero vi si spinge attraverso, appena in tempo prima che l’acqua invada l’abitacolo del veicolo. Infine va verso la riva.

Più attore e meno spettatore È chiaro che si tratta solo di uno spettacolo dal vivo sulla Piazza federale di Berna, ma è molto realistico. «Assieme ai salvataggi da automobili in fiamme, l’uscita da un vei74 touring | ottobre 2015

colo in acqua è la situazione di soccorso più frequente», conferma Peter Matthys, dal 2009 presidente della giuria della campagna «Cavaliere della strada». Fritz Brünisholz della polizia cantonale bernese commenta l’insieme delle tre dimostrazioni con l’auto in una piscina. Il suo consiglio: «Non provate neppure ad aprire dapprima la porta, la pressione dell’acqua all’esterno del veicolo è maggiore di quella all’interno. Anche gli alzacristalli elettrici funzionano ancora per un po’ di tempo. È possibile anche uscire dal tetto, a condizione che sia apribile». Brünisholz raccomanda inoltre di tenere in auto un

attrezzo con cui rompere il finestrino se necessario. Nella sua veste di sostenitore della campagna «Cavaliere della strada», il TCS è presente sulla Piazza federale con uno stand di TCS Training & Events. Qui i più coraggiosi possono vivere l’effetto delle cinture di sicurezza durante una frenata a fondo oppure un ribaltamento del veicolo. Marc Baertsch, responsabile dell’educazione stradale del TCS, rappresenta il club nella giuria della campagna. «Questa è la terza volta che partecipiamo a questa dimostrazione itinerante. È importante che le varie organizzazioni di salva-

Fondata nel 1969. Sostenitori: Automobile Club Svizzero (ACS), Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG), Ufficio prevenzione infortuni (upi), Radiotelevisione svizzera (RTS), TCS, Polizie stradali della Svizzera e del Principato del Liechtenstein (ACVS), Fondo per la sicurezza stradale (FSS). Attualmente esistono ben 464 Cavalieri della strada. Requisiti: fatti comprovati, nessuna autocandidatura, buona reputazione di conducente. La giuria si riunisce quattro volte l’anno, anche a livello regionale e valuta i candidati proposti, qualora i requisiti siano soddisfatti.

taggio attirino l’attenzione sulle situazioni d’emergenza e sul salvataggio». «Più attori e meno spettatori: in caso d’incidente della circolazione ogni cittadino può evitare il peggio tramite un intervento incisivo», dice Peter Matthys sintetizzando l’obiettivo della dimostrazione dal vivo. •


CLUB

Inventore L’uomo d’affari Frank McNamara al ristorante.

GETTY

Il portafoglio dimenticato

La carta di credito fa parte integrante della nostra vita. Secondo la leggenda, tutto ebbe inizio in un ristorante americano a causa di un portafoglio dimenticato. TESTO PETER WIDMER

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a prima idea sembra risalire al 1897, quando apparve un romanzo di fantascienza di Edward Bellamy, in cui si parlava di un semplice cartoncino dal quale veniva staccato un pezzo dopo ogni utilizzo. L’origine della carta di credito così come la conosciamo risale invece al 1949. Quell’anno l’uomo d’affari newyorkese Frank McNamara aveva invitato gente al ristorante, ma quando gli presentarono il conto si era reso conto di non avere con sé il portafoglio. Come alternativa firmò il suo biglietto da visita e lo lasciò al ristoratore, il quale gli concesse una proroga del pagamento. McNamara inventò allora la carta di credito e la chiamò – ovviamente – Diners Club Card. La storia continua ad essere raccontata, ma in realtà si tratta di una trovata pubblicitaria inventata dallo stesso McNamara. Nel 1951 la Franklin Bank di New York emise la prima Mastercard, seguita nel 1958 dalle prime carte American

Express di color verde e dalla Visa. Nel 1964 fu lanciata sul mercato europeo la Eurocard, che nel 2003 divenne MasterCard.

Carte di credito molto usate Da alcuni anni per i soci del TCS esiste la TCS MasterCard con significative possibilità di risparmio. L’emittente è la Cembra Money Bank AG, il cui marketing manager, Peter Braegger, ha accertato che la TCS MasterCard viene utilizzata dai soci sia per piccoli importi sia per prenotare i viaggi più cari: «Circa il 15 percento al supermercato, dal 10 al 15 percento al distributore di benzina (BP e Tamoil) e per circa il 25 percento per noleggiare auto e prenotare viaggi. Il resto è molto variegato». Chi usa la carta regolarmente approfitta di un effettivo bonus sul fatturato (si veda il riquadro a lato).

Anticipo dei costi per emergenze Molti soci TCS non lo sanno: in caso d’emergenza i titolari di un Libretto ETI

del TCS approfittano di un’esclusiva prestazione supplementare: entro un’ora saranno accreditati sul conto della loro carta di credito fino a 10 000 franchi, ad esempio per regolare senza complicazioni una fattura ospedaliera all’estero. •

CHI PIÙ LA USA… La piattaforma www.moneyland.ch definisce così l’utente frequente: «Uso spesso la mia carta di credito, per un fatturato di circa 19 000 fr.». Prelievi da bancomat in Svizzera: 5 transazioni fino a 200 fr./anno. Prelievi da bancomat all’estero: 5 transazioni fino a 200 euro/anno. Acquisti in Svizzera oppure online: 10 transazioni/mese, fatturato totale 1000 fr./mese. Acquisti all’estero oppure online: 50 transazioni fino a 100 euro/anno I titolari della TCS MasterCard Gold ricevono l’1% di bonus fatturato su tutti gli acquisti e, sui rifornimenti/acquisti presso i distributori/negozi BP e Tamoil, un ulteriore sconto dell’1%. Informazioni: www.mastercard.tcs.ch

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Relax Marianne e Daniel Hurter amano la natura e le decisioni spontanee.

«L’hotel non fa per noi» Per la coppia d’insegnanti Marianne e Daniel Hurter le vacanze in albergo sono un tabù. I due della località bernese Herrenschwanden preferiscono soprattutto la libertà e la semplicità offerta dal loro camping bus. TEST0 PETER WIDMER | FOTO EMANUEL FREUDIGER, ALD

I

l piccolo insediamento di Herrenschwanden nella periferia di Berna costituita da case a schiera unifamiliari, è discreto e semi nascosto dietro una boscaglia. L’appartamento luminoso e arredato in modo accurato è distribuito su tre piani, dalla sala si può godere la vista su un parco molto curato e attorniato dal bosco. Il primo pensiero del visitatore è che qui vive della gente che apprezza abitare in un ambiente bello e confortevole. E potrebbe pensare che dunque quando vanno in ferie scelgono alberghi a quattro o cinque stelle così come crociere di lusso. E invece tutto il contrario: entrambi sono sì dei gaudenti, ma la coppia Marianne e Daniel Hurter va in vacanza in hotel? «Per noi è un tabù,

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al massimo quando facciamo un salto in una città o quando le condizioni atmosferiche rendono poco confortevole dormire nel camping bus, pernottiamo in un hotel», afferma Daniel Hurter. Ma andiamo con ordine!

In uno spazio ristretto Né Marianne né Daniel Hurter sono «contagiati» dalla febbre del campeggio. La passione per questa forma di vacanza sorse all’inizio degli anni Ottanta, quando la coppia – allora ancora senza bambini – per dieci mesi percorse in lungo e in largo gli Stati Uniti. «A quei tempi comprammo un camper all’inizio del nostro viaggio e poi lo vendemmo appena rientrati a casa», racconta Daniel Hurter. Quando poi i

suoi genitori stavano considerando l’opportunità di comperare un camping bus VW T3, il figlio ha fatto loro da consulente. «Il furgoncino rimaneva stazionato da noi e i miei genitori lo usavano veramente pochissimo. È così che ad usare questo veicolo per i viaggi eravamo noi, tre figli con le nostre famiglie». La famiglia Hurter con i loro tre bambini, un cane, tre tavole da surf sul tetto e cinque biciclette hanno cominciato ad andare regolarmente in vacanza con il camping bus in Grecia, Sardegna, Corsica, Spagna, Francia ma anche durante dei bei peripli in Svizzera. Lo spazio esiguo nel VW non è mai diventato un problema? Marianne Hurter: «I nostri figli sono molto uniti, ancora oggi. A volte mi chiedo se è


CLUB proprio grazie agli spazi angusti in vacanza che la nostra famiglia è rimasta così unita». Quando poi i figli sono cresciuti, pernottavamo anche in una piccola tenda piantata davanti al bus, «seguendo il principio che la casa è fuori», aggiunge Daniel Hurter. «Per noi era ed è importante ancora oggi: la vita nel bus da campeggio non è vista come una vita in condizioni difficili, bensì un’altra vita che si distingue dalla quotidianità, un’esperienza che si sceglie con consapevolezza».

Accompagnatore fedele Il Bulli T3 ha condotto la famiglia Hurter per 20 anni attraverso l’Europa.

I compiti erano suddivisi tra i membri della famiglia in modo piuttosto chiaro: al padre Daniel con i due figli maschi toccava l’organizzazione di ampie gite in bicicletta e sulla tavola da surf, mentre alla madre Marianne con la figlia la cura del campo base. La grigliata si faceva sempre tutti insieme. In Grecia la famiglia però usciva spesso a mangiare in piccole taverne.

Per ora senza intoppi Gli Hurter potrebbero essere definiti dei nomadi moderni. «Trascorrere tre settimane in un’area di campeggio non faceva per noi», sottolinea Daniel Hurter. La famiglia ha provato di tutto naturalmente: campeggio selvaggio o su un’area di sosta, campeggio presso un contadino – soprattutto in Francia – sino a campeggio… in un camping. «Ma dopo tre o quattro giorni non riuscivamo più a stare nello stesso luogo e così al quinto ci rimettavamo in moto e cambiavamo posto». Gli Hurter hanno fortuna: sinora le loro vacanze con il bus si sono svolte senza intoppi. O non del tutto? Daniel Hurter: «Una volta, circolando di notte in Grecia, non ho visto un’enorme cunetta. Con la torcia ho poi dovuto cercare e raccogliere tutte le biciclette cadute sulla strada! Ma il buon vecchio T3 non ci ha mai lasciati a piedi». Nel 2005 la svolta. Il bus VW ha esalato l’ultimo respiro e la famiglia Hurter ha abbandonato il campeggio per circa

cinque anni. I figli erano ormai usciti dal nido domestico e la coppia ha cominciato a fare «normali» vacanze in albergo e appartamento. Hanno visitato i luoghi che con un camper non avrebbero potuto raggiungere come ad esempio l’isola del Canale Guernsey. «Poi ci siamo resi conto che questa forma di ferie ci stressava troppo», si ricorda Marianne Hurter. «Improvvisamente ci siamo ritrovati a dover pianificare e prenotare con largo anticipo, un fatto che ci faceva sentire limitati nella nostra libertà. L’era delle decisioni spontanee sembrava essere ormai finita». Così abbiamo deciso che era tempo di tornare alle origini: nel 2010 Marianne e Daniel Hurter si comprano un VW T5 California con tetto a soffietto; è la riconquista della bellezza delle vacanze! E ora ne approfittano anche i tre figli della coppia, perché il California viene usato anche da loro. Quali sono i prossimi piani di viaggio? Daniel Hurter: «Probabilmente in autunno al caldo – al momento non ne sappiamo di più» – «Il mio sogno sarebbe andare nel nord Europa, ma

per mio marito questa meta non è ancora stata presa in considerazione seriamente...», conclude Marianne con un sorriso. •

I PROTAGONISTI Daniel Hurter: 59 anni, formazione iniziale di maestro di scuola elementare, poi insegnante di scuola professionale, da 33 anni attivo nella Scuola professionale dell’industria e delle arti e mestieri di Berna (gibb), prima come direttore di sezione e oggi come direttore aggiunto. Hobby: surf e sci. Marianne Hurter: 59 anni, per nove anni insegnante di scuola elementare, poi casalinga madre di tre figli. Attualmente un giorno la settimana insegna in una scuola diurna. Hobby: nuoto, escursioni anche con le ciaspole. La coppia ha tre figli adulti e un nipote.

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.ch ottobre 2015 | touring

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SULLA STRADA

Auto in fiamme e tifosi in festa Nei suoi otto anni come pattugliatore del TCS, Roman Nellen di aneddoti sui suoi interventi ne ha già collezionati a bizzeffe. TESTO PETER WIDMER | ILLUSTRAZIONE CHRISTOPHE BADOUX

M

i ricordo bene della mia prima missione di soccorso stradale. L’incarico recitava: il veicolo non si avvia. Sembrava una normale missione e fortunatamente lo era, eppure ero nervosissimo. La cliente mi aspettava accanto al suo veicolo fermo davanti al Waidspital di Zurigo. La batteria era scarica, ho fatto il ponte elettrico e così la signora aveva potuto ripartire contenta. Mi ero tolto un peso dallo stomaco!

zeri ottenemmo il secondo posto, qualcosa che naturalmente mi riempie d’orgoglio ancora oggi.

Ero davvero preoccupato quel giorno che fui chiamato a soccorrere un veicolo da cui, secondo l’incarico, fuoriusciva del fumo dal vano motore. Quando sopraggiunsi sul posto della panne – vicino ad un ufficio postale – il cofano era ormai avvolto dalle fiamme. Ero già impressionato vedendo il fuoco da lontano, mentre attorno c’erano molti curiosi ma nesConcorso europeo suno che facesse qualcosa. Finora, il momento saliente Nel frattempo, comunque, della mia attività come pattu- qualcuno aveva allarmato i gliatore è stata la partecipavigili del fuoco, ma io ero zione al Road Patrolmen Con- arrivato per primo sul potest in Croazia, due anni fa. sto del sinistro. Indicai ad Fui selezionato dal TCS asuna passeggera di un veisieme ad un collega di Berna. colo di allontanarsi C’erano due pattugliatori per dall’auto. Poi con un ognuno dei diversi club autoestintore, che portiamo mobilistici d’Europa. Il consempre con noi, riuscii a corso consisteva in una prova estinguere un po’ le fiamme. teorica, in una pratica e in In seguito, aiutandomi con una parte «comica». Noi svizun canestro d’acqua, riuscii a

78 touring | ottobre 2015

Situazione impressionante Il pattugliatore spegne le fiamme.

spegnere il fuoco. Una volta arrivati, i pompieri fecero solo le verifiche finali e accertarono che non c’era più bisogno di far niente.

Rumeni euforici Ai Campionati europei di calcio del 2008 ero in servizio durante la partita tra la Romania e l’Italia, che si concluse in pareggio 1 a 1. Verso mezzanotte venni inviato ad aiutare un veicolo con targhe rumene. Alla stazione di rifornimento trovai cinque rumeni in preda ad una sfre-

nata euforia. Avevano fatto il pieno sbagliato, cioè con la benzina al posto del diesel, un «classico». Con un po’ d’inglese e di linguaggio del corpo mi descrissero cosa era capitato. Trainai il veicolo con i cinque fino al punto d’appoggio di Volketswil e pompai fuori dal serbatoio il carburante sbagliato, sempre tra le festose grida di giubilo degli amici. Felici e grati poterono quindi riprendere il viaggio verso casa. ◆

ROMAN NELLEN PATTUGLIATORE TCS Il 30enne meccanico d’auto diplomato ha lavorato ancora due anni dove ha fatto l’apprendistato, prima di diventare pattugliatore del TCS nel 2007, nel punto d’appoggio di Zurigo Est a Volketswil. Celibe, è cresciuto a Dübendorf, dove abita tuttora. Nel 2009 ha interrotto il lavoro al TCS per compiere un viaggio di sei mesi in Australia. Parlando di


L'UDC è l'unico partito… … a garantire che la galleria autostradale del San Gottardo sia risanata con la costruzione di un secondo tubo che benzina e Diesel, oggi già caricati di 85 ct/litro, non vengano ulteriormente rincarati con 30 ct/litro di imposte e tasse che il terrore delle multe imposto dallo Stato con radar e telecamere sia eliminato che gli automobilisti non debbano pagare ancora di più per la vignetta che le strade siano ampliate e non intasate da code (SÌ all’iniziativa della vacca da mungere)

Perciò il 18 ottobre

Votiamo UDC.

www.udc.ch

UDC Svizzera, Casella postale 8252, 3001 Berna, C.C.P 30-8828-5


FORUM

La mia prima auto Il nostro appello lanciato in primavera, di mandarci aneddoti sulla vostra prima automobile, ha avuto una grande eco. Per questo motivo, anche in questo numero potete leggere un’altra puntata di sorrisi e ricordi appassionanti. Il pratico lunotto rovesciato.

Con i soldi in prestito Con il tram e l’autostop

La mia piccola Fiat era un vero richiamo per il gentil sesso.

Vantaggi con le ragazze «La mia prima autovettura, una Fiat 600 d’occasione, anno 1957, la comprai due anni più tardi per 3200 marchi tedeschi, per poi in autunno cominciare a studiare per sei semestri, tirocinio incluso, nella Scuola Alberghiera di Lucerna. Le ragazze potevano pernottare in albergo, mentre noi ragazzi dovevamo affittare una camera presso una famiglia. Con la mia simpatica Fiat ero mobile e con le ragazze si godono di alcuni vantaggi… Per le attività fuori dalla scuola, ad esempio sul Bürgenstock, a Dietschiberg, Entlebuch ecc. ricevevamo un rimborso delle spese, quando andavamo con il nostro mezzo privato, altrimenti si noleggiava un bus. Dopo un soggiorno lavorativo a Madrid sono tornato in Svizzera dove abito ancora oggi». Bernhard Arnemann

foto scattate dai lettori @ Cerchiamo: Siete particolarmente fieri di una foto originale o speciale scattata ultimamente che ritrae gente, paesaggi, situazioni, monumenti. Condividete la foto con noi e i lettori inviandocela per e-mail con un breve commento entro il 5 ottobre a: touring@tcs.ch.

80 touring | ottobre 2015

«Era il 1959 e avevo 20 anni, quando comprai la mia prima auto, una Fiat Topolino, anno 1949. Questa minuscola quattro ruote con già 10 anni alle spalle mi costò ben 600 franchi – con uno stipendio mensile di 900! Dopo alcuni mesi ricevetti una multa: lo scappamento era troppo rumoroso. Mio fratello di 16 anni stava compiendo il suo apprendistato per diventare meccanico d’auto. «Nessun problema», mi disse senza esitare, lo staccò dal veicolo e lo riscaldò sul fornello a gas di nostra madre. Lo scappamento però era ancora troppo rumoroso, e allora mio fratello mise lana di acciaio nel tubo sino a che smise di fare troppo rumore. Poco dopo accompagnai in auto una bella ragazza da Neuchâtel in direzione di Losanna, quando arrivammo a Boudry, un gran fracasso, fumo dal motore, non funzionava più nulla, per caso ero davanti ad un garage della Fiat. Il verdetto del garagista fu inequivocabile: «L’auto è guasta e ripararla costa troppo!». Mi diede ancora 50 franchi per il baghero. La mia amica è rientrata a Neuchâtel con il tram, mentre io facendo autostop. E non l’ho più rivista…». José Parel, Gorgier

La mia Topolino non ha apprezzato le riparazioni fai da te.

«La mia prima auto, una Citroën Ami 6 d’occasione, anno 1968, la comprai nel 1969. Avevo appena terminato il mio apprendistato e avevo bisogno di un’auto. Dato che non avevo soldi, mi è venuto incontro mio fratello maggiore che mi prestò 4500 franchi per l’acquisto. L’Ami 6 aveva un pratico lunotto rovesciato, che rimaneva sempre pulito e libero dalla neve. Ero molto contento dell’auto, assolutamente confortevole, perché il modello venne costruito sulla base della Citroën 2CV, tuttavia con una carrozzeria più moderna e meglio isolata. La Citroën delle foto non è più mia perché è andata completamente distrutta in un incidente nel 1971. Per fortuna non riportai nemmeno un graffio». Philippe Pasquier, Bulle


Scriveteci…

touring impressum

Qui vale la regola: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata.

Avventura a Schänis

Michael Endrich, Berna Secondo tubo per il tunnel del San Gottardo

Sono state giustamente descritte le carenze dell’attuale galleria attraverso il San Gottardo. In particolare sono stati delineati i pericoli del traffico proveniente in senso contrario. Oggi la situazione è simile a quella di 40 anni fa: per motivi di sicurezza ed anche per risanare il tunnel attuale bisogna assolutamente costruire il secondo traforo. Bisogna davvero ripetere gli stessi errori: risparmiare soldi a scapito della sicurezza? Quando ero un giovane ingegnere mi occupavo della progettazione del tunnel del San Gottardo e mi ricordo che il progetto originariamente prevedeva due canne. La seconda fu poi cancellata dal Parlamento

Editore Touring Club Svizzero Casella postale 820, 1214 Vernier (GE) Caporedattore Felix Maurhofer Vice caporedattori Marc-Olivier Herren Dino Nodari Redazione Aline Beaud Christian Bützberger Juliane Lutz Peter Widmer Art Director Alban Seeger Responsabile foto Emanuel Freudiger Layout Andreas Waber Stephan Kneubühl Sara Bönzli Mathias Wyssenbach

ALD

Da molto tempo avevo un sogno nel cassetto, ossia di poter guardare per una volta dall’alto il mondo a bordo di un aliante. L’offerta del TCS su «Touring» ha fatto diventare realtà il sogno: la giornata ha mantenuto le promesse e addirittura molto di più, anche grazie al magnifico clima dell’estate. Il momento saliente è stato quando, dopo l’istruzione teorica e pratica, ho potuto guidare da solo il moderno aliante per una buona decina di minuti a quasi 2000 metri di quota. E questo, nota bene, senza essermi mai seduto in una cabina di pilotaggio. Ringrazio il TCS per l’occasione, ringrazio la società di volo in aliante di Schänis per l’indimenticabile esperienza, ringrazio il personale e gli istruttori di volo di questa giornata per l’impegno e la fiducia!

Rivista del Touring Club Svizzero (TCS)

Selfie in aliante Michael Endrich ha realizzato un sogno da bambino.

per i costi. Quella decisione fu presa dai politici, pochi dei quali avevano la competenza specialistica necessaria. Scrivo queste righe perché adesso ci troviamo nella stessa situazione di allora; si discute di nuovo sul secondo traforo. La Confederazione deve risparmiare, a qualsiasi prezzo, e questo è un boccone ghiotto che si adatta alla perfezione. Eppure la soluzione al problema sarebbe molto semplice: a ogni utente della galleria sarebbe prelevato un pedaggio, come accade spesso all’estero (nel progetto originario erano già previste le costruzioni necessarie). È interessante riferire le decisioni sbagliate prese a quei tempi; ripetere nuovamente gli stessi errori sarebbe oltremodo stupido. Alfred Heller (@) Lode alla centrale ETI

In Estonia sono stata vittima di uno stupido incidente, che

mi ha costretta ad interrompere la mia crociera. Ricoverata all’ospedale ho contattato subito la Centrale d’intervento ETI. Vorrei tributare un enorme elogio a tutti coloro che si sono occupati del mio caso. Senza il loro sostegno attivo (giorno e notte) tramite e-mail oppure per telefono, sanitario, organizzativo e anche umano, non sarei riuscita a rimettermi in sesto così bene per poter tornare in Svizzera e alla vita quotidiana. Grazie di cuore per tutti i grandi e piccoli sforzi profusi da ETI. Sono stati sempre raggiungibili, molto gentili ed educati, approntando sempre con una soluzione. Sono molto colpita dalla professionalità dell’organizzazione e contenta di avere il Libretto ETI. Ora sono in via di miglioramento e ricorderò sempre volentieri i collaboratori del TCS.

Assistenti di redazione Michela Ferrari (I) Tania Folly (F) Oliver Marti (T) Irene Mikovcic-Christen Corrispondenza Redazione Touring Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna Tel +41 58 827 35 00 Fax +41 58 827 50 25 touring@tcs.ch Tiratura Edizione italiana: 83 246 Totale: 1 334 694 Edizione/Marketing Reto Kammermann Natascia Prosperi Abbonamento: compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 12 volte l’anno. Modifica indirizzo: con il numero di socio: TCS, Sede centrale, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch Pubblicità: Publicitas Publimag AG Seilerstrasse 8, 3011 Berna Tel. +41 44 250 31 31 Fax +41 44 250 31 32 Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editoria. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti. Produzione Swissprinters SA Brühlstrasse 5, 4800 Zofingen Tel. +41 58 787 30 00

Barbara Rohner, Müllheim

La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring (www.touring.ch).

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Dimitri

2SC0ON% T O T CS

DIGLI SPETTACOLI SERLOEMZIOOZNIOATNII SU .CH /P ASZELT W W W.D ROL A CHIAVE: PA

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STARS ON TOUR 2015 LENK

SAN GALLO

HORGEN

LUGANO

LENZERHEIDE

SION

COIRA

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FRIBURGO

LACHEN

INTERLAKEN

23.01. – 07.02.15 29.01. – 01.02.15 26.02. – 04.03.15 13.03. – 22.03.15

ZURIGO

21.08. – 23.08.15 29.08. – 12.09.15

WETTINGEN

05.11. – 21.11.15 27.11. – 05.12.15

BERNA

12.12. – 31.12.15

MORGES

19.09. – 24.09.15

15.12. – 31.12.15

BIENNE

LANGENTHAL

VEVEY

BASILEA

01.10. – 07.10.15

AARAU

06.01. – 09.01.16

GINEVRA

15.05. – 31.05.15

15.10. – 25.10.15

14.01. – 16.01.16

WINTERTHUR

LUCERNA

LUGANO

06.06. – 18.06.15 .15

Partner nazionale

30.07. – 08.08.15

05.11. – 15.11.15

29.03. – 20.04.15 .04.15 29.04. – 05.05.15 .05.15

Partner principale

25.06. – 05.07.15

Media partner

04.11. – 01.12.15

27.01. – 31.01.16

Prevendita


PEOPLE

Cavaliere della strada

live a Berna Impressionante dimostrazione a Berna di come si può salvare una persona o se stessi.

Presidente giuria Peter Matthys, campagna «Cavaliere della strada».

FOTO MATHIAS WYSSENBACH

D

urante un incidente stradale ogni persona può impedire che succeda il peggio, magari anche salvando una vita. Ad esempio quando qualcuno è bloccato nell’autovettura che è caduta nelle acque di un fiume oppure di un lago.

Nel simulatore d’incidente Allo stand TCS Peter Salzmann prova l’efficacia delle cinture.

Prova di rianimazione Serafine Schenk.

5 26.8.201

RE CAVALIE DA R T A DELLA S live

azione Dimostr rale zza fede sulla Pia rna a Be

Ribaltamento Eric Noyer al volante e Robert Nyffenegger.

La giuria: da s. a d.: Anita Brechtbühl, ACS; Marc Baertsch, TCS; Peter Hari, ASTAG; Dieter Lüthi, direttore Fondo di sicurezza stradale.

I moderatori: da s. a d.: Fritz Brünisholz, Polizia cantonale bernese e Georg Auf der Maur. ottobre 2015 | touring

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TOUROLINO

COME FUNZIONA?

L’evoluzione della ruota

GIOCO 1

La ruota fu inventata in Mesopotamia (regione corrispondente in gran parte all’attuale Iraq) attorno al 3500 a.C., ovvero oltre 5500 anni fa! Prima di questa invenzione si usavano già dei tronchi per trasportare pietre pesanti e altri fardelli. Le prime ruote erano dei semplici dischi generalmente fatti di legno. In seguito sono state rese più leggere svuotandole del legno. L’invenzione dei raggi poi ha permesso di rendere solide le ruote. Numerosi anni più tardi, nel XIX secolo, hanno fatto l’apparizione i pneumatici. Un tempo erano pieni, mentre ora la maggior parte dei pneumatici sono gonfi d’aria. Attualmente ne esistono numerosi modelli e marche. Per farla breve, avrai capito che la ruota è un’invenzione in costante evoluzione! Secondo te, che aspetto avrà in futuro?

Quale ruota non ha la sua copia?

GIOCHI MOBILI

Ti annoi? Allora prova questo gioco: Chi è? Ecco un’attività per due o più persone. Un giocatore pensa ad un personaggio di fantasia o anche reale che tutti i partecipanti possono conoscere. In seguito lo disegna su un foglio di carta. Il primo, che riesce a indovinare chi è rappresentato nel disegno, ha vinto. È poi il turno del vincitore di pensare ad un altro personaggio e di disegnarlo a sua volta. Si consiglia di scegliere delle persone facilmente riconoscibili, ad esempio grazie ad un particolare indumento, come nel caso di Cappuccetto rosso.

84 touring | ottobre 2015


OUR

Questa volta ti spieghiamo l’evoluzione della ruota, sicuramente una delle invenzioni più utili per l’umanità. Non dimenticare di sfidare la fortuna e cercare di vincere uno dei tre premi. Buon divertimento!

T

tutto gira!

O N

OLI

Per lei,

GIOCO 2

GIOCO 3

Quale strada porta l’automobile al garage?

Quale pezzo del puzzle manca?

CONCORSO

Partecipazione entro l’11 ottobre 2015 per e-mail: tourolino@tcs.ch o tramite posta a: TCS, Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna La risposta del concorso n. 9 era «C». Complimenti a Marco Seeger (Bendern), Cyril Blaser (St. Imier) e Sona Mazacek (Staad).

PREMI

A

C

B

Quale segnale stradale proibisce di girare a destra? □

A □B □C

@

Inviaci un’e-mail a tourolino@tcs.ch con la soluzione giusta per partecipare al sorteggio e provare a vincere uno dei premi a lato.

Possono partecipare tutti i giovani lettori e le giovani lettrici di Touring della Svizzera e del Liechtenstein, a eccezione dei collaboratori TCS e dei loro familiari. I giovani vincitori del concorso «Tourolino» saranno estratti a sorte e avvisati personalmente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Sono escluse le vie legali. I nomi dei vincitori verranno pubblicati di volta in volta sulla rivista Touring.

1.

Un buono regalo del valore di 100 franchi.

2.

Un set di due biglietti bambino per un atelier del cioccolato del valore totale di 50 franchi.

3.

Un’entrata famiglia (2 adulti, 2 bambini) del valore di 30 franchi.

I premi sono stati generosamente offerti da Franz Carl Weber, la Maison Cailler e lo zoo di Servion.

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IN GIRO CON

Io volo,

mio padre avvita

Già a 16 anni Sandro Veronelli è un esperto di aeromodellismo acrobatico e nella prima partecipazione ai mondiali juniori giunge nono. Ma non sogna di diventare pilota professionista. TESTO E FOTO FELIX MAURHOFER

C

on lo speciale telecomando giallo in mano e un am­ pio occhiale da sole sulla testa, Sandro Veronelli è in piedi sul bordo della pista dell’aeroporto di Düben­ dorf. Con calma stoica il pilota talentuoso fa eseguire al modello il vertiginoso programma di volo acrobatico.

precisione e alla simmetria: che fanno la differenza nella gara. Inoltre devo raccogliere più esperienza possibile con le cor­ renti e i venti spesso imprevedibili. Deve compiere anche un allenamento fisico o mentale? Non faccio niente del genere. Mi basta far volare il mio modello il più spesso possibile.

Quanti velivoli ha già fatto schiantare? Per ora nessuno. Anche se ci sono state già diverse ammacca­ ture. Ma mio padre Mario è sempre dietro le mie spalle ad aiutarmi come esperto pilota di SANDRO aeromodelli. Quando ho appena cominciato VERONELLI con il volo se lui non fosse intervenuto veloce aeromodelli acrobatici come un fulmine almeno un paio di acrobazie PREFERENZE sarebbero finite male. Colore: blu

Dunque non ha ancora dovuto riparare nulla? No, non è nemmeno il mio mestiere. Io lavoro in aria con il telecomando, mio padre a terra con il cacciavite.

Veicolo: bicicletta Musica: hip hop Paese:

Svizzera

TV:

Formula 1

Nel volo acrobatico la tecnica che ruolo ha? Penso che il pilota conti almeno al 70 percento. Il modello non è così determinante e la tecnica naturalmente deve funzionare in modo affida­ bile.

Hobby: calcio, disco su ghiaccio

Lei fa volare apparecchi ad alta tecnologia, sono costosi? Sì, un modello di volo acrobatico assieme al telecomando può costare sino a 10 000 franchi. Io faccio volare l’Oxai Peridot, che abbiamo comprato d’occasione. Senza il sostegno dei miei genitori, comunque, non potrei volare a così alto livello.

È di certo impegnativo eseguire il programma di volo acrobatico di otto minuti. Con quanta frequenza si allena? Trascorro all’incirca dieci ore la settimana sulla pista di aero­ modellismo del gruppo sportivo di Reichenburg. E cosa fa esattamente? Eseguo il programma così tante volte fino a che lo so talmente a memoria che non devo nemmeno più pensarci. Poi punto alla 86 touring | ottobre 2015

Esiste un modello che lei vorrebbe assolutamente far librare nel cielo? Ce n’è uno che mi piace in modo particolare, è il modello Oxai Citrin biplano, che pare abbia caratteristiche di volo eccezionali.

Ha già avuto dei problemi? Sì, ho avuto un cosiddetto blackout tecnico. Stavo dando avvio a una figura quando non ha funzionato più nulla. Mi sono preso un gran spavento ma poi per fortuna la tecnica ha ripreso a funzionare e ho potuto far atterrare il velivolo sano e salvo. Con un modello così caro occorre mantenere i nervi saldi. Sorride malizioso: sì, in queste situazioni bisogna dimostrare sangue freddo. E visto che sono un tipo calmo, sono riuscito a mantenere l’autocontrollo. Non ha mai pensato di guidare un vero e proprio aereo? Non so ancora. In ogni caso, quella del pilota non è la mia pro­ fessione da sogno. Voglio concludere un apprendistato nel campo della manutenzione. •


Sandro Veronelli Il pilota di aeromodellismo acrobatico di 16 anni di Wangen (SZ) domina il suo hobby come nessun altro.

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di più du un soccorso stradale PRESTAZIONOI Molto di più diMolto PRESTAZIONI un soccorso stradale

I soci prima degli azionisti. Lo sapeva che da noi i vantaggi dei soci sono la cosa più importante? Si lasci sorprendere dalle nostre prestazioni quotidiane: Palpitazion

i a Myko

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Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle verdi (le altre segnate devono essere completate di volta in volta con le cifre da 1 a 9). Inviate un SMS con scritto tmi093 e le tre cifre al numero 543.

Possono partecipare tutte le lettrici e tutti i lettori di Touring in Svizzera e Liechtenstein, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro familiari. I vincitori dei concorsi «Gioca & Vinci» di Touring saranno estratti a sorte e avvertiti direttamente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.


TCS TICINO #9

Bollettino della Sezione Ticino

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La formula E a Lugano!

A SPASSO COI SOCI . . . Alla scoperta del Piemonte e dei tartufi: una giornata spensierata, in compagnia, dal gusto Momò. Pagina 93

GOTTARDORAMA lntervista all’on. Gobbi, presidente del Consiglio di Stato, sugli aspetti giuridici della galleria di risanamento. Pagina 94–95

FORMULA E . . . Chiacchierata con l’on. Borradori sul progetto che potrebbe portare i bolidi elettrici a Lugano. Pagina 96–97

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ti sfida a raggiungere il traguardo! E se sarai tra i più veloci... i premi ti attendono. Durante la “Fiera del fumetto” dal 9 al 11 ottobre, presso il Palazzo dei Congressi a Lugano, avrete la possibilità di sfidarvi su una splendida pista di Slotcars. Ma attenzione: la prudenza sarà l’arma vincente poichè il fondo stradale sarà innevato! All’entrata è venduta una tesserina per tre gare di qualificazione (fr. 5.-; Soci TCS fr. 2.-). Tutte le informazioni su tcs-ticino.ch


SEZIONE TICINO | EDUCAZIONE STRADALE

Seggiolini auto: fare la scelta giusta

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a legge impone l’uso del seggiolino per i bambini fino ai 12 anni o con altezza inferiore a 150 cm. Una ricerca dell’UPI e del TCS ha rilevato che il 93%

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non allacciato a dovere oppure in un sistema di ritenuta non adatto o poco sicuro, corre il reale pericolo di ferirsi gravemente in caso d’incidente! Al momento dell’acquisto di un seggiolino è essenziale fare la scelta giusta. Presso il centro TCS di Rivera trovate l’intera gamma di seggiolini Kiddy (valutata tra le migliori nei test TCS degli ultimi anni) a prezzi davvero vantaggiosi per i Soci. Oltre all’allettante sconto, potrete usufruire di una consulenza professionale e qualificata del personale dello shop, così come dell’assistenza per installare correttamente, all’ interno del veicolo, il seggiolino appena acquistato. Tra le proposte trovate il seggiolino «Kiddy Phoenixfix Pro 2» a cui il TCS, per la prima volta nei 45 anni di storia dei test svolti sui seggiolini per bambini, attribuisce la valutazione «Eccellente». Gli esperti hanno apprezzato soprattutto la sicurezza e la facilità d’uso a livelli massimi assegnando il giudizio «5 stelle» e non trovando nessun punto negativo. Questo seggiolino appartiene alla categoria «1» (tra i 09–18 kg o tra 1–4 anni). Vi aspettiamo per scoprire e provare quale è il seggiolino più adatto al vostro bambino. • Per maggiori informazioni riguardanti i test TCS potete consultare o ordinare l’opuscolo «Seggiolini auto 2015» direttamente sul nostro sito tcs.ch oppure richiederlo direttamente agli sportelli del Centro TCS a Rivera.

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SEZIONE TICINO | GOTTARDORAMA

Norman Gobbi: Galleria di risanamento al San Gottardo, scelta costituzionalmente corretta On. Gobbi, secondo lei perché gli oppositori alla galleria di risanamento al San Gottardo si ostinano a considerare mendaci le decisioni prese dal Consiglio e dal Parlamento federali? Francamente non riesco davvero a capire su cosa si basi questa mancanza di fiducia. Anche perché normalmente, opere di risanamento senza aumento di capacità sono semplicemente decise dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) nell’ambito di un credito annuale e tutto ciò senza un messaggio al Parlamento, senza referendum e senza tutta questa polemica che contraddistingue il risanamento della galleria autostradale del San Gottardo. Quale consigliere di Stato e presidente del Governo cantonale come vive il viscerale ostracismo, contro quest’ opera, molto importante per il Ticino, e verso la posizione dell’Autorità cantonale? Credo che vi siano ancora molti malintesi. Molte persone pensano che si vada a

votare nuovamente sulla costruzione di un secondo tubo per permettere un aumento della capacità di transito… Questo, è bene ricordarlo e sottolinearlo, non è assolutamente il caso! La galleria autostradale ha ormai 35 anni di vita e nei prossimi 10 o 15 anni deve essere completamente risanata, ciò richiede una sua chiusura totale per almeno tre anni e mezzo, per cui, dobbiamo evitare che il Ticino rimanga isolato per tutto questo tempo dal resto della Svizzera: sarebbe una vera catastrofe! La necessità di costruire un tunnel di risanamento senza – si badi bene – un aumento della capacità deriva inoltre dal fatto che non esiste una variante alternativa, per gestire il traffico durante questo periodo di chiusura, con un rapporto, tra costi e benefici, migliore di quello proposto dal Parlamento federale. L’UE ha già preso posizione sulla soluzione del Consiglio federale che è compatibile con gli accordi bilaterali. Lei prevede, che l’UE farà pressioni su Berna per aprire in futuro le quattro corsie? L’UE ha comunicato al Consiglio federale che considera la soluzione scelta compatibile con l’accordo bilaterale sui trasporti terrestri. Ha inoltre firmato e

ratificato il protocollo sul traffico della convenzione sulla protezione delle Alpi che prevede un divieto di costruire nuove strade nelle regioni alpine: non potrà dunque – e non vorrà – chiedere alla Svizzera di operare contro i principi della sua stessa politica dei trasporti. Infine, non avrà nemmeno bisogno di chiedere un aumento della capacità di transito: già ora, infatti, i camion dell’UE sfruttano solo due terzi della capacità disponibile nel tunnel. Le colonne estive che tutti purtroppo conoscono sono generate dal traffico privato e non dai camion il cui numero sulle nostre strade resta stabile durante tutto l’anno. Non faccio certo mistero di non essere un sostenitore dell’UE, ma francamente le paure degli oppositori al tunnel non possono essere condivise. Per aumentare la capacità della galleria, il popolo dovrà recarsi nuovamente alle urne. Lei considera plausibile un possibile voltafaccia dell’Autorità federale e che posizione assumerebbe il Cantone? Il divieto di un aumento della capacità è sancito dalla Costituzione federale. Non escludo che un giorno qualcuno possa lanciare un’iniziativa popolare per modificare quest’articolo; del resto siamo in un paese democratico e, in altri

Giuridicamente . . . La Costituzione – art. 84 1. La Confederazione protegge la regione alpina dalle ripercussioni negative del traffico di transito. Limita il carico inquinante del traffico di transito a una misura inoffensiva per l’uomo, la fauna, la flora e i loro spazi vitali. 2. Il traffico transalpino per il trasporto di merci attraverso la Svizzera avviene tramite ferrovia. Il Consiglio federale prende le misure necessarie. Eccezioni sono ammissibili solo se indispensabili. Esse devono essere precisate dalla legge. 3. La capacità delle strade di transito nella regione alpina non può essere aumentata. Sono eccettuate le strade di circonvallazione che sgravano gli abitati dal traffico di transito. La Legge – LTS Art. 3 Capacità 1. La capacità delle strade di transito non può essere aumentata. 2. Per aumento della capacità delle strade di transito s’intende segnatamente:

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a) la costruzione di strade che, dal profilo funzionale, sgravano o completano le strade esistenti; b) l’allargamento di strade mediantecorsie supplementari. 3. La sistemazione delle strade esistenti, se serve principalmente alla manutenzione della rete stradale e a migliorare la sicurezza del traffico, non è considerata una misura mirante all’aumento della capacità. La revisione della Legge Art. 3 Galleria autostradale del S. Gottardo (nuovo) 1. Nella galleria autostradale del San Gottardo, è consentita la realizzazione di una seconda canna. 2. Non è consentito ampliare la capacità della galleria. In ciascuna canna si potrà circolare su una sola corsia di marcia; qualora sia aperta al traffico soltanto una delle due canne, al suo interno i veicoli potranno circolare su due corsie, una per ogni direzione.

3. Per il transito del traffico pesante attraverso la galleria autostradale del San Gottardo occorre mettere a punto un sistema di dosaggio. L’Ufficio federale delle strade dispone una distanza minima per i mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci.


casi – vedi iniziativa contro l’immigrazione di massa – certi ambienti sono molto meno restii a proporre modifiche di articoli costituzionali approvati dal Popolo svizzero, anche quando non è ancora in vigore una legge di applicazione. Delle due, l’una: non si può parlare di democrazia solamente quando fa comodo per difendere i propri interessi! Sulla galleria del San Gottardo, osservo che il Ticino in passato – in occasione del voto sull’iniziativa delle Alpi e in occasione del voto sul controprogetto all’iniziativa avanti – si è espresso due volte chiaramente contro un aumento della capacità di transito sull’asse nord-sud. Il Ticino ha sempre sostenuto la politica di trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia e continuerà anche in futuro a farlo. Il tunnel di risanamento della galleria non equivale a un aumento della capacità ed è dunque compatibile con la volontà espressa dalla cittadinanza, che non va messo in discussione. Alptransit è un’opera importante per il traffico nord-sud e viceversa, sia per i passeggeri, sia per le merci, ma non rappresenta la panacea. E’ d’accordo che strada e ferrovia devono convivere per fornire un servizio adeguato?

La posizione del Consiglio Federale 1. ...dopo il risanamento, ciascuna canna potrà essere in esercizio soltanto con una corsia di marcia... 2. L’utilizzo di due corsie (doppio senso di circolazione), sarà ammesso soltanto nel momento in cui una canna dovrà essere interamente chiusa al traffico. 3. Rispetto alla situazione odierna, dunque, il numero di corsie rimarrà nel complesso invariato, per cui non ci sarà alcun ampliamento delle capacità della strada di transito. Compatibilità con gli Accordi bilaterali Lo studio commissionato dal Consiglio di Stato del Canton Ticino alla prof.ssa Christine Kaddous, direttrice del Centro studi giuridici europei dell’Università di Ginevra, conferma la compatibilità del risanamento con gli Accordi bilaterali stipulati con l’Unione europea. «Il progetto di risanamento del Consiglio federale, come noto, prevede di limitare la capacità della galleria autostradale a una

Dobbiamo decisamente mantenere il senso delle proporzioni. Stiamo parlando di un progetto di risanamento stradale. Si tratta di un intervento che mal si presta a un dibattito ideologico sulla politica dei trasporti e il peso relativo della strada e la ferrovia. Approfitto però, di questa occasione, per togliermi un sassolino dalla scarpa: quando si è deciso di costruire il nuovo tunnel ferroviario di base, il mondo della ferrovia – giustamente – ha insistito per avere una soluzione di massima sicurezza. Sono pertanto state costruite due canne separate sia per la galleria di base del San Gottardo, sia sotto il Monte Ceneri, con un conseguente aumento dei costi; questo proprio per evitare il traffico incrociato e i relativi rischi legati alla sicurezza. Nel caso di Alptransit quindi non si è dato un prezzo alla sicurezza – e si parla di treni, che difficilmente possono uscire dal tracciato segnato dai binari – perché dunque negare alla strada, dove i rischi di finire sulla carreggiata opposta sono molto più alti, lo stesso standard? Qui è in gioco la sicurezza dei cittadini; delle persone che transitano da nord a sud d’Europa: cerchiamo di non dimenticarcelo! La Leventina avrà sicuramente ancora un suo ruolo nei collegamenti stradali

corsia per senso di marcia anche dopo l’apertura del secondo tubo e la conclusione dei lavori di risanamento del tubo esistente, prevista per l’anno 2035 circa. Tale soluzione mantiene le capacità di traffico allo stato attuale; non si tratta pertanto – secondo la perizia giuridica – di una «limitazione quantitativa» del traffico secondo i termini fissati dall’articolo 32 dell’Accordo bilaterale sui trasporti terrestri. Reazione della Commissione Europea 1. La preoccupazione dell’UE è che il periodo di chiusura del tunnel sia il più breve possibile, e che la sicurezza e l’affidabilità del tunnel possano essere migliorati. Crediamo che la proposta del Consiglio federale potrà permettere di raggiungere questi obiettivi. 2. ...(le opzioni di risanamento) sono chiaramente questioni che riguardano la politica interna della Svizzera. 3. Siamo fiduciosi che la Svizzera continuerà ad attenersi all’accordo sul traffi-

e ferroviari con il resto della Svizzera e l’Europa. Come vede il suo futuro con tre anni e mezzo d’isolamento? Sarebbe ovviamente un duro colpo – una catastrofe – se la Leventina dovesse essere marginalizzata in questo modo. Forse tante persone non sanno che per la Leventina, Uri è un partner economico molto importante, con il quale diverse imprese della regione intrattengono rapporti quotidiani. Penso ad esempio alle molte forniture giornaliere di latte al caseificio di Airolo o di legna alla segheria Filippi sempre ad Airolo. Un terzo dei fan del HCAP giunge poi da oltre San Got- tardo per seguire le partite alla Valascia. Se vogliamo accrescere l’attrattività del nostro Cantone e segnatamente delle nostre Valli non possiamo isolarci: abbiamo bisogno di un collegamento – senza aumento della capacità di transito! – con il resto della Svizzera. Un collegamento che in futuro permetterà di migliorare anche la sicurezza delle persone che attraversano la galleria. Questi sono due argomenti che non si possono strumentalizzare ideologicamente; questi sono due argomenti per i quali il tunnel di risanamento della galleria del San Gottardo è, a mio avviso, imprescindibile!

co terrestre e non abbiamo ragioni di credere che in futuro non sia cosi. 4. Abbiamo preso atto che la soluzione proposta non vuole portare a un aumento della capacità attraverso il Gottardo, così come scritto nella Costituzione svizzera. L’Unione europea riconosce e condivide l’obiettivo di limitare il traffico transalpino. 5. «Consideriamo che il risanamento del San Gottardo, come esposto sopra, è conforme con l’art. 32 dell’accordo sui trasporti terrestri concluso tra l’UE e la Svizzera nel 1999». Doppia sicurezza 1. Referendum obbligatorio in caso di modifica della Costituzione 2. Referendum facoltativo in caso di modifica della legge. In ogni caso l’ultima parola spetta dunque al popolo! INTERVISTA A CURA DI RENATO GAZZOLA

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SEZIONE TICINO | EVENTI

Luganocome Montecarlo?

Lugano alla ricerca di nuove opportunità per aumentare visibilità e attrattività non solo turistica ma anche tecnologica.

Intervista con Marco Borradori (Sindaco di Lugano)

Una Gara di Formula E a Lugano, perchè? Nel settembre del 2014 il Team Trulli, all’esordio in formula E, si è presentato al Municipio di Lugano. Con entusiasmo abbiamo accolto la proposta di posizionare il marchio della città sulla livrea delle auto. Da subito è nato un grande interesse per questo nuovo mondo aperto alle tecnologie delle green mobility. Dopo alcuni mesi di osservazione delle gare, ci siamo incontrati ad inizio febbraio ed abbiamo deciso di provare a trasformare un sogno in una realtà:

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portare un ePrix a Lugano in un contesto di città come Pechino, Berlino, Londra, Mosca, Miami.... permetterebbe a Lugano di crearsi un volano enorme in termini turistici e di visibilità ma non solo. Con l’appoggio del Cantone, della SUPSI e dei buoni rapporti che l’amico e consigliere nazionale Fathi Derder (socio fondatore e promotore della modifica di legge approvata dal parlamento per dare il via libera all’organizzazione di una gara su circuito in Svizzera, divieto di fatto in vigore dal 1954) ha allacciato con il Politecnico federale di Losanna, auspichiamo lo sviluppo di un polo tecnologico per la green mobility in Ticino. Grazie all’ePrix vogliamo creare le basi solide per attrarre aziende internazionali attive nello sviluppo di motori elettrici e di quelle tecnologie ad esse correlate. Quali ricadute ci si aspetta per la regione? Una stima di massima non è ancora stata fatta ma siamo sicuri, alla luce del fatto

che si tratterebbe dell’unico ePrix in Svizzera e nella vicina Italia, che porteremo moltissimi appassionati e curiosi a visitare il Ticino. A questo proposito ricordo inoltre che come associazione Swiss ePrix collaboriamo attivamente con la SUPSI (tra i soci fondatori) con l’intenzione di profilare Lugano ed il Ticino come un polo di studio di iniziative sostenibili ed eco-compatibili. Significa in sostanza attirare aziende, creare posti di lavoro, arricchire quindi la regione di nuove offerte. Nella pratica cosa implica un simile evento? L’evento dura alcuni giorni, dal mercoledì al sabato, con le prove libere il venerdì pomeriggio, le qualifiche il sabato mattina e l’ ePrix al pomeriggio. A livello logistico si tratta di «creare il circuito» con la posa dei guard-rail, delle tribune per gli spettatori, dei box, delle aree per i media e del villaggio degli sponsor. Negli interventi la sicurezza gioca un ruolo


Lugano vuol essere protagonista, nel mondo delle gare automobilistiche, di una nuova Formula: «E» come elettrica. Categoria che è capofila e portabandiera di tecnologie veramente interessanti e con potenziali di sviluppo enormi. Le gare automobilistiche portano benefici tecnici alle auto che quotidianamente sono e saranno in circolazione sulle nostre strade. Anche l’immagine dell’auto elettrica sarà, a sua volta, spinta ad affermarsi come reale mezzo di trasporto e non più come «giocattolo». La ricerca si affiancherà quindi alla visibilità turistica nell’attrarre visitatori, ditte ed enti nella regione. Il progetto merita consenso e supporto! ROBERTO MORANDI

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uest’allettante possibilità per Lugano di trasformarsi, con un Gran Premio, in una piccola Montecarlo della Formula E ci ha incuriosito e abbiamo quindi posto alcune domande al Sindaco di Lugano, Marco Borradori, per meglio comprendere il progetto. •

fondamentale . A fine agosto i tecnici ed gli ingegneri della Formula E sono stati in visita a Lugano per verificare la validità del tracciato da noi proposto per l’ePrix. Ora attendiamo il responso dalla commissione circuiti della FIA (Federazione internazionale dell’automobile) alla quale spetta, in ultima istanza, autorizzare ed omologare il circuito nel rispetto delle norme di sicurezza previste dal regolamento (larghezza delle carreggiate, lunghezza delle vie di fuga e immediato accesso dei mezzi di soccorso al circuito). Chi finanzia il tutto? Ci saranno i soldi? La lettera d’intenti sottoscritta con la Formula E parla di un costo di 10 mio di Euro per il primo anno (compresi 2 mio per la realizzazione dell’ePrix) e 8 mio di Euro per i successivi 2 + 3 anni. Il finanziamento è interamente privato e in queste settimane l’associazione Swiss ePrix sta negoziando alcuni accordi:

l’obiettivo è di offrire tutta una serie di manifestazioni ed eventi promozionali sulle nuove tecnologie legate alla «green mobility» che possano dare di fatto ai partner commerciali una visibilità su un lasso di tempo superiore ai sei mesi. Quali sono gli ostacoli per aggiudicarsi l’evento? Gli ostacoli sono, di fatto, la certificazione del circuito e la sua realizzazione oltre a garantire la copertura finanziaria richiesta dalla Formula E, preso atto che il Consiglio Federale ci garantisce il diritto ad organizzare la gara anche in assenza dell’entrata in vigore per tempo della modifica all’ordinanza sulla legge stradale (che autorizza di fatto l’organizzazione di una gara automobilistica su circuito solo con motore elettrico ed in rispetto delle norme di sicurezza e velocità massima di 250 km/h). L’immagine dell’auto elettrica potrebbe avere benefici?

Il tracciato in bricciole

Lunghezza del tracciato: 2,14 km Partenza e arrivo: Viale Cattaneo Direzione del tracciato: Viale Cattaneo, Corso Elvezia, Lungolago Riva Albertolli, Via Magatti, Via Pretorio, Via Balestra, Viale Cassarate, Viale Cattaneo Box: Via Capelli Garage: Centro Esposizioni – Conza Media Center: Palazzo dei Congressi

I dati del mercato automobilistico parlano di una crescita esponenziale delle vendite di auto elettriche a livello mondiale. La Formula E del resto, con la presenza di marchi come Renault, Audi, Toyota e BMW tra le scuderie, non è altro che la più importante vetrina al mondo di questo fenomeno. L’evento dell’ ePrix di fatto non è che una parte di un concetto globale di sviluppo tecnologico. Le case automobilistiche sfruttano la vetrina dei Gran premi per mostrare al grande pubblico, in quello che è definito il villaggio sponsor, i nuovi modelli elettrici in vendita sul mercato. La velocità e le gare nuocerebbero ai tanti sforzi che si fanno nell’educazione stradale per passare il messaggio di prudenza e guida difensiva? La gara automobilistica in sé non nuoce a questo sforzo poiché si devono rispettare tutte le condizioni di sicurezza imposte dalla FIA per ogni tipo di gara. ottobre 2015

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SEZIONE TICINO | CONSULENZA TECNICA

Facciamo luce sui fari

Con l’avvicinarsi dell’inverno le ore di luce diminuiscono e l’illuminazione del nostro veicolo, sollecitata maggiormente, gioca un ruolo determinante per la nostra e l’altrui sicurezza. Inoltre, le nuove direttive non sono ancora chiare a tutti. Cosa devo sapere e fare affinché il mio veicolo possa garantirmi una visuale perfetta e a norma delle leggi vigenti? Gli agenti tecnici del Centro TCS di Rivera sono pronti a fornirvi le risposte. ESPOSITO DAMIANO

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nnanzitutto, le lampadine del veicolo devono essere tutte funzionanti. Sembra banale, ma sulle auto non provviste di segnalatori di guasto un controllo regolare è importante, un giro attorno al veicolo prende solo qualche minuto. Per i segnalatori di frenata, un’altra persona potrà aiutarvi a verificarne la funzionalità, pigiando sul pedale dei freni. Anche se una lampadina sembra funzionare correttamente non è detto che fornisca tutta la luce necessaria. Fattori quali l’uso prolungato della lampadina, il calore, le dinamiche climatiche determinano, a volte, un abbassamento dell’intensità luminosa. Se vedete una lampadina leggermente annerita o con luce debole sostituitela al più presto. Altro fattore importante è l’altezza del fascio di luce dei fari anabbaglianti, ossia la fonte principale di luce che ci permette di illuminare la carreggiata fino a 50–75 m. Se troppo basso, la luce sarà troppo vicina al veicolo e impedirà di vedere gli ostacoli in tempo utile per evitarli, mentre se il fascio di luce è regolato troppo alto disturberemo gli altri conducenti, abbagliandoli e creando situazioni di pericolo. • Al nostro Centro tecnico di Rivera, attrezzato per il controllo delle luci, siamo a disposizione per fornirvi consigli e supporto tecnico qualificato ed aggiornato su questa tematica. Il Team tecnico del Centro TCS

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ottobre 2015

Domande frequenti sui fari Da quando è in vigore l’obbligo dei fari accesi, continuo a sostituire lampadine dei fari anteriori. Cosa posso fare? Dal 1 gennaio 2014 vige l’obbligo di circolare con le luci accese. Nelle auto senza fari diurni (fari supplementari anteriori montati sul paraurti, in genere a «Led», che si accendono e spengono con il motore), le lampadine principali sono molto sollecitate. In commercio sono disponibili dei kit di fari a «Led» che possono ovviare al problema. Acquistate però esclusivamente prodotti omologati e certificati per la Svizzera, riconoscibili dalle sigle europee e dalle due lettere «RL» impresse sul vetro, i soli ad essere ammessi. I test condotti dal TCS, che trovate al sito tcs.ch alla rubrica «Test & Sicurezza», vi saranno d’aiuto nella scelta. Posso sostituire le lampadine del veicolo con delle lampadine «Led» che durano di più e consumano meno? In linea di principio no, le lampadine «Led» attualmente in commercio non sono omologate per il montaggio sui veicoli (ad eccezione di lampadine già previste dal costruttore o dall’importatore del veicolo in Svizzera). Quindi, prima di acquistarle, informatevi preventivamente dal vostro concessionario o al TCS di Rivera.

Posso usare le luci di posizione come fari diurni? La legge lo vieta, così come l’uso dei fari antinebbia (se non vi è nebbia). Le luci diurne a loro volta sono insufficienti di notte o nelle gallerie, dove vige l’obbligo di accendere i fari anabbaglianti. Posso montare dei fari «Xenon» o sostituire solo la lampadina con una «Xenon»? Anche in questo caso la risposta è no. Il montaggio dei fari non è consentito, a meno che non si tratti di un accessorio originale previsto dall’importatore o provvisto di specifiche tecniche a norma di legge. La sola sostituzione della lampadina senza faro autoregolante abbaglia gli altri utenti della strada. I fari anteriori hanno il vetro completamente opaco, la luce è molto attenuata, devo sostituire tutto il faro? Spesso i fari moderni in materiale plastico esposti a sbalzi termici, all’effetto del sole o ad altri fattori climatici presentano questa «velatura». Tra le soluzioni vi è la sostituzione completa dei fari, a volte piuttosto onerosa, oppure la «lucidatura» del vetro, da effettuarsi presso garage o carrozzerie specializzate. Il risultato è ottimo in rapporto al costo molto contenuto.


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