Touring 20/2009 italiano

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3 dicembre 2009 touring 20 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

Contromisure per la distanza di sicurezza

Basta duelli in autostrada

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Intervista ad Andreas Meyer

Panoramica sulle FFS 4 Viaggio dei lettori di «Touring»

Le bellezze prussiane 24 Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS Test della Subaru Legacy Break a trazione integrale sobria e modulabile 14

Materiali verdi sulle auto Sempre più costruttori usano fibre naturali 18

33 Soggiorni linguistici Corsi d’inglese per i soci del TCS a Londra e Oxford 34



3 dicembre 2009 | touring 20 | editoriale e sommario

Sono necessari finanziamenti innovativi

14 Test Subaru Legacy 2.0 D Limited

24 Viaggio dei lettori in Prussia

Spazio a volontà, grazie all’abitacolo modulabile, in quest’icona dei break familiari a trazione integrale. Da notare la sobrietà grazie a un motore diesel da 150 CV.

Un viaggio in pullmann per scoprire questa regione dalla storia travagliata e le sue donne intraprendenti. Tra visite a parchi e ad affascinanti castelli.

primo piano 4 Intervista al CEO delle FFS: il futuro tra crisi finanziaria e mobilità combinata.

società e mobilità 1 1 Passaggi pedonali: riflettori per una miglior visibilità notturna e con il maltempo. 12 Tallonamenti in autostrada: incollarsi all’auto che precede è un’infrazione pericolosa.

test e tecnica 18 Ecologia sulle auto: i costruttori automobilistici puntano sui materiali «verdi». 21 Molte stelle nel crash-test: undici vetture superano brillantemente i test Euro NCAP.

viaggi e tempo libero 29 Seefeld in Tirolo: un’ampia offerta turistica invernale per ogni gusto e budget. 32 La Parigi di Maigret: seguire le tracce del noto commissario nella città sulla Senna.

club e soci 34 Corsi d’inglese: con il TCS e Boa Lingua a Oxford e Londra per perfezionare la lingua. 37 Campeggio invernale: consigli per soggiorni piacevoli immersi nella bianca natura. 11 39 41 42

il consulente il punto: Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale del TCS forum, il concorso, impressum l’incontro: Harry Hohmeister, direttore generale di Swiss

ald

Nell’ultima edizione dell’anno, i redattori della carta stampata sono soliti offrire ai lettori una rassegna degli eventi più importanti dei dodici mesi appena trascorsi. Noi di «Touring» rinunciamo a una simile retrospettiva, perché il nostro scopo è guardare sempre avanti e comporre per i nostri soci letture interessanti e rivolte all’avvenire. Per questo motivo, l’autore dell’ultimo editoriale dell’anno non si occupa del passato, bensì delle questioni della mobilità del futuro. Le discussioni, i dibattiti, le visioni riguardanti il traffico, dal monopattino sino all’aereo di linea, sono praticamente infinite. Un tema costante è il finanziamento dell’infrastruttura del traffico. I soldi mancano, lo sottolinea anche il direttore generale delle FFS Andreas Meyer nella lunga intervista in apertura di questa edizione. La rotaia e la strada come possono venire finanziate, risanate e ampliate in modo adeguato? Sono richiesti nuovi modelli di finanziamento, come il «mobility pricing» o la tassazione dei veicoli basata sul consumo di carburante. Nel frattempo, comunque, la maggior parte dei partiti ha capito che il buco finanziario può essere colmato solo unendo le forze. Da questo punto di vista, è bene che vinca la ragione, dato che è chiaro che ogni giorno vogliamo, possiamo e dobbiamo spostarci da un punto all’altro. Intanto, però, dovremmo guardarci allo specchio e chiederci cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per contribuire a risolvere il problema. Felix Maurhofer, caporedattore

Foto di copertina (montaggio) Autore: Raphael Forster (7Pictures)

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Caviale bernese grazie al tunnel del Lötschberg Presto potremo gustare il primo caviale prodotto nella serra tropicale di Frutigen (BE), nei cui bacini di acquacoltura vengono allevati gli storioni. Il progetto è reso possibile dai deflussi caldi che scaturiscono dal nuovo tunnel di base del Lötschberg.


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primo plano | touring 20 | 3 dicembre 2009

«Credo con forza nella mobilità combinata» Il CEO delle FFS Andreas Meyer parla di strada e rotaia, crisi finanziaria, progetti prioritari, fine del Cisalpino, eliminazione degli «scompartimenti del silenzio» in 2a classe e futuro della ferrovia.

«Lo charme del sistema di mobility pricing consiste nell’armonizzare più mezzi di trasporto tra loro»: Andreas Meyer intervistato da «Touring».


3 dicembre 2009 | touring 20 | primo plano

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Signor Meyer, siede spesso al volante di un’auto?

Andreas Meyer: Di rado. Quando sono a bordo di un veicolo normalmente guida mia moglie. Che tipo di rapporto ha con l’automobile in generale?

Un buon rapporto, anche se naturalmente il mio mezzo di trasporto principale è il treno e gli altri mezzi pubblici. Per me l’auto è uno dei tanti mezzi di trasporto. A volte, se devo percorrere solo una manciata di chilometri, prendo la mia auto o un taxi quando ho troppo bagaglio o voglio telefonare senza essere disturbato. Anche per destinazioni fuori mano l’auto si rivela un comodo mezzo di trasporto. Quando è a bordo di un autoveicolo le capita di arrabbiarsi, ad esempio, per le code?

Se possibile, cerco di non arrabbiarmi per alcun imprevisto. Quando sono bloccato in coda allora cerco di immaginarmi come possa sentirsi la persona responsabile per tutte le code in Svizzera, come succede per i disguidi delle FFS sulla rete nazionale. Chissà quanta posta riceverebbe ogni giorno questa istanza! In questi anni si desidera finalmente completare la rete autostradale. E ora, nel quadro dell’iniziativa dell’ATA, parte delle risorse previste per la strada dovrebbero venir invece destinate a favore della ferrovia. Lo ritiene giusto?

Credo fermamente nella mobilità combinata. Per tutti i sistemi di trasporto vale l’obiettivo di eliminare le strozzature il più

foto Fabian Unternährer

In pillole Andreas Meyer, 48 anni, avvocato, è dal 2007 CEO delle FFS. Figlio di un impiegato delle ferrovie, durante gli studi ha lavorato come pulitore delle carrozze delle FFS. Dopo diversi impegni, dal 1997 al 2006 ha lavorato per le ferrovie tedesche (Deutsche Bahn), alla fine come presidente della direzione della DB Stadtverkehr GmbH. Meyer è sposato, padre di tre bambini e abita a Muri, vicino Berna. hwm

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velocemente possibile. Per ciò che riguarda il finanziamento, il consigliere federale Moritz Leuenberger ha lanciato un’interessante discussione con la sua proposta di un sistema di mobility pricing per il trasporto privato e pubblico. Allora verrebbero chiamati alla cassa non solo gli automobilisti, ma anche i viaggiatori in treno…

Il fascino del mobility pricing consiste proprio nel prendere in considerazione tutto il mondo del trasporto. È un’opportunità per far evolvere ulteriormente la mobilità combinata; si tratta di una cooperazione intelligente tra i binari e la strada e non di un confronto sterile tra loro. Leuenberger ha parlato anche di un effetto guida. Invece di ampliare completamente sistemi paralleli, ha senso armonizzarli tra loro. È una grande opportunità che deve essere colta. A prescindere da ciò, si discute anche sull’aumento delle tariffe durante gli orari di punta. Non ritiene che in questo modo si penalizzano proprio i pendolari che non possono presentarsi al lavoro tranquillamente poco prima di mezzogiorno?

L’aumento delle tariffe punta essenzialmente a motivare con offerte attrattive quelle persone che possono prendere il treno durante gli orari di minore frequenza. Parole chiave sono: click&rail e carta giornaliera delle 9. C’è ancora un grande potenziale. Per ciò che riguarda l’effetto guida negli orari di punta, la riflessione è piuttosto sul lungo periodo. Ci poniamo ad esempio anche la domanda quanti clienti fra 10 o 20 anni cambieranno le loro abitudini di impiego in accordo con i loro datori di lavoro. I dirigenti di grandi imprese sono assolutamente pronti a chiarire a quali condizioni potranno contribuire per moderare questi flussi di traffico. In caso contrario, l’onere non potrà più essere assunto dall’ente pubblico e dai clienti. Ogni persona che non viaggia durante gli orari di punta ci permette di investire meno in binari e materiale rotabile. Il nostro problema è che il 50 percento di tutti i clienti viaggiano nel 25 percento della fascia oraria di lavoro. In media i nostri treni sono occupati per il 30 percento. continua a pagina 7


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4.11.2009 10:48:44 Uhr


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Per mantenere, ammodernare e ampliare la flotta: quali sono i prossimi punti fermi?

Allora, nel breve periodo, il provvedimento non si accanirebbe sulla clientela degli orari di punta?

A grandi linee, nel maggio dell’anno prossimo verrà assegnata un’ordinazione di due miliardi di franchi per nuovi treni a due piani nel traffico a lunga distanza. A partire dal 2013 dovrebbero venire forniti questi convogli. Nel corso del 2010 verranno presi i primi treni a due piani per il traffico regionale ed entreranno in servizio in modo graduale nel nuovo cambiamento di orario 2011.

Non vogliamo mettere in difficoltà nessuno. Intendiamo, tuttavia, premiare chi viaggia in treno al di fuori degli orari di punta. Quali sono i prossimi progetti ferroviari importanti che desidera assolutamente realizzare?

Abbiamo bisogno di fondi sufficienti per mantenere l’infrastruttura in buono stato. Poi si tratta di realizzare il più presto possibile quei progetti approvati dal Consiglio Nazionale e dagli Stati all’inizio dell’anno. Nel quadro dell’offerta base del SIF (Sviluppo futuro dell’infrastruttura ferroviaria) si tratta dei più importanti accessi al tunnel di base del San Gottardo e della linea di transito di Zurigo, nonché il quarto binario tra Losanna e Renens, lo snellimento Liestal, il tunnel di Eppenberg, lo snellimento Berna-Wylerfeld inclusa la riduzione della cadenza treni tra Berna e Thun. A questo scopo però ha a disposizione troppi pochi soldi. Come vuole comunque raggiungere l’obiettivo?

Ci mancano i soldi e siamo in ritardo. Investiamo al momento in materiale rotabile per poter sfruttare al meglio l’attuale capacità di binari. Entro il 2030 vogliamo raccogliere a questo scopo 20 miliardi di franchi di mezzi propri. Poi si deve mantenere in buono stato l’infrastruttura, in modo che, pur in presenza di un intenso traffico, non si arrivi a un peggioramento della qualità. Per qualità e sicurezza non scendiamo a compromessi. Conduciamo colloqui intensi con i responsabili della Confederazione per poter realizzare il più presto possibile i necessari progetti dell’infrastruttura. A causa di problemi finanziari è rimasto in sospeso il progetto di un collegamento ferroviario dal Giura, via Delle, alla futura fermata a Belfort del TGV-Reno/Rodano? È un progetto sensato?

Qui sorge la questione centrale della scala di priorità e dell’utilizzo di tali progetti. In futuro si deve discutere in modo più approfondito, anche per quanto riguarda la stazione centrale di Berna. Il collegamento nel Giura verso il TGV Reno-Rodano è stato avviato nel quadro dei collegamenti dell’alta velocità. La decisione è stata dunque presa prima di me. Attualmente sarebbe invece difficile far approvare ancora un simile progetto con una capacità di utilizzo così relativa. Negli anni passati, le FFS non hanno mai nascosto che il rapporto costo/utilizzo su questa linea non è ottimale, ma alla fine decide chi paga.

Andreas Meyer a proposito di… … Germania: ama l’auto come la Svizzera ama il treno. … tempo libero: indispensabile al mio equilibrio di vita. … lusso: la lounge delle FFS. … famiglia: priorità assoluta.

Il tratto da Friburgo a Losanna dell’importante collegamento ferroviario Berna–Losanna è definito una «linea lumaca». La situazione migliorerà?

La riduzione del tempo di percorrenza tra Berna e Losanna è pianificata. In origine puntiamo anzitutto su treni ad assetto variabile. Ora però si vede che la capacità di tali treni non basta per coprire la domanda. Con l’Ufficio federale dei trasporti stiamo vagliando diverse alternative. Cambiamo tema: un paio di miei colleghi usano quotidianamente la ferrovia e non è raro che, a causa di ritardi, perdono il treno, dato che non si garantiscono le coincidenze. Esistono direttive precise a proposito?

Ogni impasse o ritardo è sempre irritante e mi scuso con tutti i clienti per i disguidi sofferti. Ma in un così grande e complesso sistema è praticamente inevitabile. Due anni fa ho inasprito l’obiettivo puntualità portando il margine da cinque a tre minuti. Si deve considerare anche il fatto che: i treni più affollati vengono considerati maggiormente rispetto ai treni quasi vuoti. Per soddisfare la clientela noi misuriamo dunque la puntualità, ma non solo. In questo calco-

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lo devono essere comprese anche le coincidenze. L’obiettivo della puntualità è, dunque, combinato con l’obiettivo del 98 percento di coincidenze garantite. Nel 2009 siamo stati più puntuali del 2 percento rispetto all’anno precedente. Nel caso di disturbi nelle ore di punta, vengono colpite naturalmente molte persone, ma la tendenza è positiva. Il ritardo è una cosa, l’informazione un’altra. In questo campo le FFS non possono migliorare in modo radicale?

Sì. Stiamo provvedendo, ma bisogna sempre bilanciare tra due fattori: la velocità e la precisione dell’informazione. Nel caso di numerose impasse, bisogna dapprima scoprire cosa è successo, come si può ripristinare l’ordine nel più breve tempo possibile e quali sono le alternative per la clientela. La sfida consiste nel dare ai clienti una raccomandazione che possa essere seguita facilmente. Nella stazione centrale di Zurigo c’è una lounge di prima classe, in Germania già da tempo esistono strutture simili. Quella zurighese è solo un’unica manifestazione di marketing?

Io stesso non ho bisogno in Svizzera di una lounge. Prima della partenza vado, se proprio è necessario, in un bar oppure in un ristorante. Ma non appena a Zurigo ordino un caffè e voglio pagare, arriva già il prossimo treno. Questa lounge è sorta grazie a una collaborazione internazionale tra le grandi ferrovie e ha un senso unicamente per il traffico internazionale. All’interno della Svizzera è semplicemente una cosa «bella da avere». Ha suscitato irritazione la sua decisione secondo cui gli scompartimenti del silenzio nelle carrozze della 2a classe dei treni InterCity scompaiono, mentre vengono mantenuti nella 1a classe. I passeggeri di seconda non hanno bisogno di riposo?

Nella 2a classe per il nostro personale è diventato sempre più difficile pretendere la calma soprattutto negli orari di punta. Inoltre devono venire pianificati sempre più carrozze speciali in una composizione di treno. Offrire qualcosa, ma non riuscire a garantirla sempre, non corrisponde alla filosofia delle Ferrovie Federali Svizzere. Alla fine è stata una questione più di fattibilità che di buona volontà. I passeggeri di 1a classe sono più diligenti?

Lì funziona in effetti un po’ meglio. E una differenziazione tra prima e seconda classe ci deve pur essere.

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3 dicembre 2009 | touring 20 | primo plano

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A proposito della sofferta storia del Cisalpino: lei ha tirato il freno di emergenza e le FFS vogliono di nuovo prendere in mano le cose. Il problema di questi collegamenti ferroviari con l’Italia, anzitutto con i treni ad assetto variabile, è da considerarsi risolto?

No e non lo abbiamo nemmeno promesso. Abbiamo soltanto detto che i collegamenti internazionali con l’Italia verranno messi su un binario più scorrevole. Ma non ci sono miglioramenti veloci. Il vecchio materiale rotabile, l’ETR 470, deve essere migliorato poco alla volta e per ultimare questo lavoro ci vorranno ancora anni. Attraverso la concentrazione di questo tipo di ETR sull’asse del San Gottardo, disponiamo di composizioni sufficienti per programmare delle scorte. Sull’asse tra Ginevra e Milano, via Sempione, c’è un miglioramento dell’offerta grazie all’impiego del nuovo ETR 610, che

«Dobbiamo unire le forze per avere chance nella concorrenza internazionale» adesso sta andando piuttosto bene a livello commerciale. Le case madri, ossia le FFS e Trenitalia, si assumono la responsabilità di gestione al posto della società filiale Cisalpino. Quest’ultima si concentrava in primo luogo sulla commercializzazione dell’offerta e poteva occuparsi solamente in modo incompleto delle ordinazioni per la manutenzione di questa flotta e dunque non l’aveva sotto controllo in modo adeguato. La manutenzione dei nostri treni adesso viene gradualmente trasferita nelle nostre officine in Svizzera… … allora perlomeno sussiste la garanzia che la metà della flotta dei treni ad assetto variabile funzioni?

Anche per le Ferrovie Federali Svizzere è una grande sfida, perché non abbiamo alcuna esperienza della tecnica specifica dei prodotti del fabbricante di treni Alstom. Questa competenza dobbiamo dapprima edificarla. Anche per quanto riguarda la cassa pensioni delle FFS ha dovuto accollarsi un’eredità pesante. A che punto si è con il risanamento?

Abbiamo fatto progressi. Il Consiglio federale ha preso una decisione guida, secondo cui la Confederazione partecipa al risanamento della cassa pensione con 1,148 miliardi di franchi. Ma è solo una parte di un

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piano generale di risanamento, che i dipendenti delle Ferrovie federali e l’impresa devono ancora sopportare. Mi dispiace veramente, dato che i collaboratori hanno tutti sperato in una buona cassa pensioni. Tuttavia, quando questa cassa pensioni venne istituita (in occasione della «privatizzazione» delle FFS), si era applicato il «principio della speranza», secondo il quale alla fine si risolve sempre tutto positivamente e le pensioni possono venire pagate. Adesso, invece, ci si rende conto che era tutta un’illusione. La quota della sottocopertura, risultante dalla recente crisi finanziaria, la sopportiamo in quanto impresa, dipendenti inclusi. Guardiamo un po’ nel futuro: il panorama europeo ferroviario cambierà e la Svizzera non può sottrarvisi. Qual è la sua valutazione su questo scenario?

Siamo sulla buona strada, assieme a partner nel traffico passeggeri internazionale, verso un collegamento della Svizzera con le vicine società ferroviarie regionali. Facciamo buone esperienze con SNCF e con Trenitalia, con cui, come accennato, abbiamo appena trovato una nuova forma di collaborazione. Inoltre siamo in trattativa con le ferrovie tedesche, Deutsche Bahn, e con quelle austriache, ÖBB, con cui introduciamo il treno ad alta velocità Railjet. Anche nel trasporto merci dobbiamo essere collegati con partner dato che in questo settore si coprono distanze molto più grandi. Solo in questo modo si possono far risaltare i vantaggi della ferrovia rispetto agli altri mezzi di trasporto. All’interno della Svizzera ritengo che la collaborazione, già provata tra le società ferroviarie elvetiche, verrà rafforzata. Con il tempo si dovrà forse riflettere maggiormente su come, assieme, possiamo farci valere nel concerto europeo. In queste condizioni è ancora sostenibile il fatto che proprio nel settore del traffico merci, dove la Svizzera è un attore minore, ci si confronti direttamente come mostra l’esempio BLS-FFS?

Sia per il traffico passeggeri sia per quello delle merci, ritengo che dobbiamo unire le nostre forze, in modo da avere almeno una chance di imporci sulla concorrenza internazionale. Qual è il suo più grande desiderio?

Se adesso arrivasse improvvisamente una buona fatina, allora le chiederei 60 miliardi di franchi svizzeri oltre ad un anno di pausa delle attività ferroviarie in modo da poter realizzare tutti i progetti dell’infrastruttura. E se la buona fatina avesse ancora più soldi nel borsellino, allora ne vorrei anche una certa quantità per la strada. Intervista: Heinz W. Müller

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Non lasciatevi sfuggire l’occasione!

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Davos: paradiso escursionistico Le gite saranno accompagnate dagli albergatori dell’hotel tre stelle Bahnhof Terminus e degli hotel 4 stelle: ArabellaSheraton Seehof, Central Sporthotel, Sunstar Park e Meierhof, coadiuvati da un team di esperte guide. Scoprite Davos da sabato 22 maggio a sabato 29 maggio 2010 o da sabato 29 maggio a sabato 5 giugno 2010.

Escursioni I partecipanti verranno suddivisi ogni giorno in quattro gruppi, secondo le preferenze individuali. Il programma prevede 24 differenti gite. Naturalmente sono possibili anche giornate all’insegna del dolce far niente. Gruppo blu: 1–2 ore Gruppo verde: 2–4 ore Gruppo giallo: 3–5 ore Gruppo rosso: 4–6 ore

Punti salienti escursionistici: Escursione, cui partecipano tutti i gruppi, per assistere a due show nello splendido scenario di Davos.

1a Settimana «Touring» di passeggiate e musica a Davos, con biglietti d’ingresso garantiti per il Musikantenstadl Godete lo splendido mondo alpino di Davos abbinato ad almeno tre concerti di noti cantanti. I nomi degli artisti che si esibiranno saranno resi noti da 4 a 5 settimane prima della trasmissione dal vivo. Prestazioni esclusive per i soci TCS: – pernottamento in camera doppia, incl. colazione e cena – Libero ingresso a tutti i concerti – Due concerti all’aperto – Aperitivo di benvenuto e presentazione delle guide e degli itinerari – Tutti gli impianti di risalita Sono esclusi: – Il vitto durante le escursioni

Iscrizioni

Numero di partecipanti limitato. Termine di iscrizione: 15 dicembre 2009

Mi iscrivo definitamente alla 1a settimana Touring di passeggiate a Davos: Cognome

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Quantità camera singola (supplemento 15 Fr. per persona e notte): Quantità camera doppia (CD):

Attenzione: i biglietti per il Musikantenstadl possono essere ottenuti UNICAMENTE prenotando questa speciale offerta settimanale.

– I trasferimenti in bus e in treno che si rendono necessari durante le escursioni.

Punti salienti musicali all’aperto: – Escursioni che conducono a Monstein: martedì 25 maggio 2010, 1a settimana martedì 1° giugno 2010, 2a settimana – Escursioni che conducono sulla Schatzalp: giovedì 27 maggio 2010, 1a settimana giovedì 3 giugno 2010, 2a settimana Sabato 29 maggio 2010 avrà luogo la trasmissione dal vivo del Musikantenstadl nella Vaillant Arena di Davos. Venerdì 28 maggio 2010 si svolgerà la prova generale di questo spettacolo.

Prezzi: Albergo 3 stelle (camera doppia a persona): 1a settimana: Fr. 800.– 2a settimana: Fr. 940.– Albergo 4 stelle (camera doppia a persona): 1a settimana: Fr. 960.– 2a settimana: Fr. 1135.– 1a settimana: sabato 22 maggio a sabato 29 maggio 2010 albergo 3 stelle Fr. 800.–/persona in CD albergo 4 stelle Fr. 960.–/persona in CD (incl. biglietti per la prova generale del Musikantenstadl nella Vaillant Arena) 2a settimana: sabato 29 maggio a sabato 5 giugno 2010 albergo 3 stelle Fr. 940.–/persona in CD albergo 4 stelle Fr. 1135.–/persona in CD (incl. biglietti per la trasmissione dal vivo del Musikantenstadl nella Vaillant Arena) Da inviare a: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna oppure fax 031 380 50 06 o e-mail touring@tcs.ch


3 dicembre 2009 | touring 20 | società e mobilità

Riflettori per salvare i pedoni

il consulente Urs-Peter Inderbitzin

Incidente tra auto e moto: di chi la colpa?

Molto esposti agli incidenti, i pedoni incorrono in rischi supplementari in caso di maltempo e oscurità. Eppure esiste una soluzione per migliorare la sicurezza.

› Investire un pedone sulle strisce pedonali è l’angoscia di tutti gli automobilisti. Ogni anno, quasi 700 pedoni rimangono gravemente feriti in incidenti della circolazione e un’ottantina perdono la vita. I bambini fino a 14 anni e gli anziani sono le principali vittime di questi drammi spesso legati a cattive condizioni atmosferiche. Il pericolo è molto marcato in inverno, quando pioggia, illuminazione urbana e fari peggiorano gravemente la visibilità. Inoltre, di notte il riverbero delle luci sulla carreggiata bagnata acceca i conducenti.

caso di fondo scivoloso questo scarto di velocità basta a salvare una vita. Svolgendo un ruolo di avvertimento visivo con ogni condizione meteo, i rifrangenti segnalano agli automobilisti che sono vicini ad un passaggio pedonale e che devono quindi adeguare l’andatura.

Accrescere la sicurezza | Attualmente un centinaio di passaggi pedonali ne sono già provvisti. Farvi ricorso in modo più ampio permetterebbe di accrescere il grado di sicurezza degli utenti. Un’altra applicazione possibile di questi rifrangenti: posti sulla linea bianca al centro della strada marcano con maggior chiarezza la separazione dei sensi di marcia, offrendo una miglior visione del tracciato. E nessun timore quanto alla loro solidità: sono stati testati a lungo sulle piazze d’esercitazione dell’esercito svizzero! Jacques-Olivier Pidoux

Info Touring Per informazioni supplementari: HMB-Reflektoren AG, Münzhalde 7, 8704 Herrliberg, tel. 044 915 44 02, e-mail: hmb-reflektoren@tacag.ch, Internet: www.hmb-reflektoren.ch. I lettori possono indicare i passaggi pedonali mal segnalati all’indirizzo: TCSService Center, Zürcherstrasse 475, casella postale, 9015 San Gallo.

Dopo un incidente spesso non è chiaro chi deve rispondere dei danni. Due sono gli elementi centrali che vanno considerati: la colpa e il cosiddetto «rischio di esercizio» dei rispettivi veicoli. Per quanto riguarda il rischio di esercizio si prendono in considerazione il peso e la velocità. Recentemente il Tribunale federale ha giudicato il caso di uno scontro tra un’Opel Astra Station Wagon e una moto (6B_1009/2008). L’automobilista, fermo in colonna a Zurigo nella Hohlstrasse in direzione del centro città, tentò di spostarsi sulla doppia corsia del tram. Durante la manovra urtò una motocicletta che voleva superare l’Opel Astra sulla sinistra. Il motociclista riportò la frattura di una gamba. Ad entrambi i conducenti è imputabile una «concolpa». Il conducente dell’automobile non aveva adottato la prudenza richiesta, non avendo guardato indietro nella manovra di svolta. Da parte sua, il motociclista non aveva rispettato le norme di circolazione, avendo proceduto a sorpassare sulla sinistra una colonna di veicoli fermi. Il Tribunale federale ha ritenuto che entrambi i conducenti, con i loro rispettivi comportamenti, abbiano assunto un rischio. In questa ponderazione, la disattenzione del conducente dell’Opel Astra è meno grave del comportamento del motociclista, al quale va pertanto ascritta una maggior colpa in relazione all’incidente. Valutando il rischio di esercizio il Tribunale federale ha, tuttavia, considerato il maggior peso dell’automobile, elemento causale per le ferite riportate dal motociclista. Il parafango dell’Opel Astra ha toccato la moto sul pedalino laterale. I giudici hanno quindi reputato adeguata una ripartizione della responsabilità in misura del 50 percento. Anche se la colpa dell’automobilista è stata minore rispetto a quella del motociclista, il rischio di esercizio della vettura è stato preponderante per le lesioni riportate da quest’ultimo.

ald

Pronti a frenare | Per migliorare la situazione, molti cantoni e comuni hanno installato dei passaggi pedonali muniti di rifrangenti che riflettono i fari delle auto (v. foto). Grazie a questo segnale luminoso, l’automobilista capisce che deve ridurre la velocità e prepararsi a dare la precedenza. Questa soluzione semplice e poco costosa «aumenta di un terzo la propensione degli automobilisti a frenare», commenta uno studio della Scuola politecnica federale di Zurigo. Che precisa ancora: «L’aggiunta di riflettenti HMB contribuisce ad una diminuzione della velocità dei veicoli tra i 2 e i 4 km/h». In

All’avvicinarsi di un veicolo, i rifrangenti HMB riflettono la luce dei fari. In tal modo segnalano ai conducenti che devono prestare attenzione all’eventuale presenza di pedoni.

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L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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società e mobilità | touring 20 | 3 dicembre 2009

Contro l’angoscia in autostrada Chi non ha mai imprecato contro quelli che s’incollano al paraurti? Di fronte a questa pericolosa infrazione, la polizia passa all’azione con una serie di strumenti super sofisticati.

› Si è talmente diffusa nel paesaggio auto-

Prove affidabili | Con sprezzo del pericolo, un numero crescente di automobilisti persistono a giocare agli «autoadesivi», non esitando ad accarezzare i paraurti dell’auto che sta loro davanti: «Di regola, una distanza insufficiente è la prima causa degli incidenti in autostrada», sottolinea Rose-Marie Comte, portavoce della polizia cantonale bernese. Per tenere a freno le teste calde, la polizia bernese si è dotata di un sistema vi-

Una singolare patologia Oltre al ritiro della patente, il conducente che non ha rispettato la distanza di sicurezza incorre in una multa proporzionale alla gravità dell’infrazione, che si calcola sulla base dell’intervallo in secondi tra i due veicoli. Dissuasiva, la sanzione non ferma pertanto alcune persone dal profilo psicologico particolare. Si tratta di individui che hanno un forte bisogno di controllare la situazione e che si ritrovano disorientati quando il corso degli eventi sfugge loro di mano. L’anonimato regnante sulla strada, rafforzato dalla protezione offerta dall’abitacolo, agisce come un fattore disinibitorio. Altro tratto del carattere: una propensione a infrangere le regole sociali e a rivendicare un margine di libertà troppo esteso. Si tratta, in sintesi, di una lotta per il territorio. jop

La polizia sorveglia il rispetto della distanza tra veicoli in autostrada tramite il sistema «Vidista».

deo ultra sofisticato che calcola automaticamente la distanza tra i veicoli (v. foto sopra). Installato su quattro auto di pattuglia, «Vidista» permette di cogliere in flagrante i cow-boy dell’asfalto: «Noi ci sforziamo di intercettare i contravventori direttamente sui luoghi. Essendo l’apparecchio preciso, vi sono poche contestazioni», commenta Rose-Marie Comte. Vidista fa la felicità anche della polizia cantonale zughese, che ne apprezza la semplicità d’uso e le numerose applicazioni. Produce, inoltre, delle prove riconosciute dai tribunali.

Fila compatta | Resta il fatto che, in certe situazioni, questo sistema video non può sostituire la capacità di discernimento degli agenti di polizia. Ad esempio, in caso di traffico molto intenso, allorché la distanza di sicurezza diviene difficile da mantenere, spetta alla polizia valutare la situazione e reagire in modo proporzionato: «Noi interveniamo in caso di mancato rispetto della distanza su un lungo tratto, qualora ne risultino situazioni di pericolo», nota Marcel Schlatter, portavoce della polizia cantonale zughese. Giuridicamente parlando, l’automobile «inseguitrice» è responsabile di mantenere lo spazio di sicurezza. Ma quando si circola in colonna compatta, è difficoltoso anche

fotomontaggio Raphael Forster (7Pictures), ald

stradale svizzero al punto da diventare quasi una banalità: una cattiva abitudine, niente di più. Ma si dimentica che tallonare un veicolo mette in grave pericolo la vita altrui. Al minimo colpo di freni, avviene l’urto seguito da una sbandata incontrollabile. Nel 2008 il mancato rispetto delle distanze di sicurezza è all’origine dei tre tamponamenti a catena che avevano fatto rispettivamente 22, 17 e 13 feriti.

per il conducente attento, mantenere i due secondi di scarto (ndr: scandire i numeri 21 e 22 orientandosi su un paletto chilometrico; proseguire invece fino a 24 se la carreggiata è bagnata). Analogamente alla polizia zughese, i gendarmi ginevrini dimostrano una certa flessibilità durante le ore di punta, non sanzionando generalmente gli automobilisti che viaggiano troppo vicini gli uni agli altri, salvo in caso d’incidente. Dal canto suo, la polizia vodese rinuncia a fermare un veicolo lungo un tratto troppo affollato, allo scopo di evitare un caos stradale che mette a rischio gli utenti. Il suo portavoce, Philippe Jaton deplora comunque l’abitudine degli automobilisti di circolare «paraurti contro paraurti» e di intercalarsi negli spazi di sicurezza lasciati liberi. Un’opinione condivisa da Jean-Marc Thévenaz, capo del dipartimento Sicurezza stradale del TCS: «Si constata tra i pendolari una tendenza a cir-


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Il non rispetto della distanza di sicurezza è responsabile di numerose situazioni pericolose, tra cui incidenti e tamponamenti mortali.

colare nello stesso modo d’estate come d’inverno. Ma ci sono anche i continui cambiamenti di limiti di velocità sull’autostrada. La gente non ci capisce più niente. Per esempio, dei tratti limitati a 100 km/h durante dei lavori in corso sono mantenuti a 100 km/h anche alla chiusura del cantiere. Ciò crea confusione tra gli utenti, una parte dei quali circola a 120 km/h, la differenza di velocità è pericolosa». Ne consegue che le soluzioni non si contano in grande quantità. Oltre alla prevenzione, una breccia è stata aperta dai costruttori automobilistici, che hanno messo a punto dei regolatori di velocità attivi (vedi a lato) proprio per frenare gli slanci più Jacques-Olivier Pidoux eclatanti.

Info Touring L’attuale campagna di prevenzione «Slow down. Take it easy» espone i principali pericoli legati ad una velocità inadeguata. Maggiori informazioni su Internet: www.slow-n-easy.ch.

Regolatore attivo alla riscossa Considerato più un accessorio di piacere che uno strumento di sicurezza, il regolatore di velocità attivo fornisce tuttavia un apporto apprezzabile sull’autostrada. Questo contributo alla guida sofisticata combina un apparecchio regolatore di velocità – il famoso «cruise control» – con alcuni sensori radar o a infrarossi che rilevano la presenza di un veicolo davanti. Un sistema di gestione elettronico impartisce, quindi, l’ordine di rallentare allo scopo di mantenere la distanza con il veicolo che precede. Questa manovra si effettua automaticamente tramite il motore e i freni, senza che il conducente debba intervenire. Certi sistemi sono anche capaci di arrestare completamente il veicolo. L’automobilista può scegliere tra diverse distanze di sicurezza (generalmente tre). Nella pratica,

il regolatore attivo permette di circolare in grande relax. Se impiegato con una grande attenzione da parte del conducente, può perfino essere usato nel traffico denso. Secondo Jean-Marc Thévenaz del Touring Club Svizzero, i pendolari sono la principale categoria di utenti che ne possono trarre vantaggio: «Siccome hanno la tendenza a circolare meccanicamente, un sistema che ricorda le distanze è utile, soprattutto con il maltempo. Ma non abusiamone, poiché altrimenti si deresponsabilizzano i conducenti». Finora appannaggio dei modelli di gamma superiore, il regolatore attivo diventa dunque più popolare. Montato originariamente sulla Honda Legend, il sistema costa circa 800 franchi sulla VW Passat e 3000 franchi sulla BMW 7. MOH/jop


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test e tecnica | touring 20 | 3 dicembre 2009

La familiare integrale per eccellenza La Subaru Legacy afferma la posizione d’icona tra le break a trazione integrale combinando spazio in abbondanza con un abitacolo modulabile e sobrietà. Test della 2.0 D Limited S. gacy ha acquisito un’invidiabile notorietà nel paesaggio svizzero delle familiari a trazione integrale. La quinta generazione affina il concetto proponendo grande abitabilità, tenuto conto delle dimensioni aumentate di 5 centimetri sia in lunghezza sia in larghezza. Il tutto abbinato ad un consumo adeguato ai tempi grazie alla sobrietà del motore diesel. E la Legacy si rivela tanto più interessante dal momento che mantiene la filosofia del «tutto incluso». In fin dei conti rimane soltanto il rammarico per un design poco accattivante, comunque in linea con quello della marca.

Odissea spaziale | Le break familiari sono rinomate per la loro abitabilità. Con dimensioni nella media del segmento, la Subaru Legacy diventa molto accogliente. Soprattutto dietro, dove i passeggeri dispongono di un accesso e di uno spazio per le gambe da far impallidire parecchi modelli di categoria superiore. A ciò si aggiunga una modularità molto apprezzata, come dimostrano gli schienali regolabili del divano. Tuttavia sia sui posti anteriori sia su quelli posteriori la superficie di seduta è un po’ corta. I centimetri supplementari vanno anche a beneficio del bagagliaio, che con una capacità di 526 litri rientra nella norma del segmento. Soprattutto la sua facile accessibilità e l’ampia apertura si rivelano molto pratiche. Il tutto coronato da un ingegnoso sistema di ribaltamento del divano che funziona tramite due leve posizionate nella parete del bagagliaio e che consentono di ottenere un vasto vano ben piatto. Questo abitacolo conserva la linea curata introdotta nel modello precedente. L’alternarsi di materiali, dalla plastica similalluminio levigato alle applicazioni laccate, crea un ambiente di gradevole fattura. Tuttavia guardando più attentamente, alcuni

materiali che rivestono la plancia di bordo di aspetto monolitico sono diversamente piacevoli al tatto. Tutto risulta quindi un po’ inferiore nei confronti della numerosa concorrenza. Fedele alla filosofia della marca, la Legacy si differenzia per l’equipaggiamento che sconfina nel pletorico sull’esecuzione Limited S. Ai tradizionali rivestimenti in pelle e al tetto apribile elettrico si aggiungono di serie altri accessori poco comuni, come il sistema di navigazione e la telecamera per la retromarcia.

Pura e… dura | A proposito dell’equipaggiamento dispiace che la maggior parte delle versioni siano dotate del telaio sport. Infatti questa stradista, ben insonorizzata, è caratterizzata da ammortizzatori francamente rigidi. Gli amanti del comfort faranno bene ad optare per la versione di base Swiss, dall’equipaggiamento tuttavia molto più semplice. Questa caratteristica permette comunque alla Legacy di avere una tenucontinua a pagina 17

Più o meno

foto Mathias Wyssenbach

› Nello spazio di due decenni la Subaru Le-

+ –

Break integrale polivalente, ottima abitabilità posteriore, volume utile, bassa rumorosità (autostrada), 4쎹4 parsimoniosa e gran autonomia, ripresa e prestazioni motore boxer diesel, comportamento posato, dotazione di serie. Comfort e sospensioni peggiorate dal telaio sport e dai pneumatici ribassati, 5a e 6a marcia molto lunghe, impuntature del cambio, sterzo solo mediamente informativo, sostegno relativo dei sedili anteriori.

Abbondanza di tasti da gestire.


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Grande station familiare, la Subaru Legacy di quinta generazione è più caratteristica, ma non necessariamente più attraente.

tabella comparativa

Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»

Subaru Legacy break 2.0 D AWD Li.S

Honda Accord Tourer 2.2i-DTEC

Saab 9-3 break 1.9 TiD

VW Passat Variant 2.0 TDI High.4M

48 000.– 1998 110/150 350/1800 6,41 B2 68 –.92 11333 20/2009

45 800.– 2199 110/150 350/2000 5,81 A2 685 –.89 11333 17/20085

49 900.– 1910 110/150 320/2000 5,91 A2 –– –.92 11333 ––

48 850.– 1968 103/140 320/1750 6,11 B2 686 –.88 11113 19/20056

1

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Honda Accord 2.4 Tourer 6 VW Passat Variant 2.0 FSI

Ben accessibile, il bagagliaio presenta un gran volume piatto.


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3 dicembre 2009 | touring 20 | test e tecnica

un consumo medio inferiore a 7 l/100 km per una grande break è sicuramente un ottimo valore. Tanto più che questo propulsore abbastanza morbido e discreto fornisce riprese consistenti. Queste ultime potrebbero anche essere brillanti se la rapportatura delle marce superiori non fosse così lunga. Forse la scelta deriva dal fatto di voler attenuare il consumo dei boxer. Infatti gli atavismi marcano. Marc-Olivier Herren

Scheda tecnica

continua da pagina 14

VEICOLO PROVATO Subaru Legacy break 2.0 D Limited S; 5 porte, 5 posti; 48 000 fr. (auto del test: 48 800 fr.) Gamma: dalla 2.0i Swiss break (35 500 fr.) alla 2.5 GT Executive S (53 000 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (800 fr.), cambio automatico per 2.0i (2500 fr.) Garanzia: 3 anni di fabbrica, 3 anni assistenza; garanzia antiruggine: 12 anni (con cond.) Importatore: Subaru Svizzera SA, Industriestrasse, 5745 Safenwil, www.subaru.ch

ta ineccepibile nelle curve. La Subaru avrebbe potuto esaltare maggiormente questo concetto, fatto di sportività e sostenuto da una motricità eccellente, provvedendo a montare uno sterzo più diretto. A livello motore, il boxer diesel (a cilindri contrapposti) smentisce la reputazione delle Subaru di consumare in modo esagerato. Infatti

DATI TECNICI Motore: 4 cilindri diesel turbo, 150 CV; trazione integrale (differenziale centrale, giunto viscoso), cambio a 6 marce Peso: 1685 kg (auto del test), totale ammissibile 2075 kg, carico rimorchiabile 1700 kg Misure: larghezza interna: ant. 150 cm, post. 148 cm; bagagliaio: 526–1677 litri; pneumatici: 225/45 R 18

Ampio spazio per le gambe degno di una berlina, mentre la coda è caratterizzata dai larghi gruppi ottici. La fotocamera per la retromarcia facilita le manovre di questa imponente break.

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 9,6 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 7,4 s 80–120 km/h (in 4a) 7,7 s Diametro di sterzata: 11,9 m Insonorizzazione: 60 km/h: 59 dBA 11113 120 km/h: 68 dBA 11111 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36,9 m Equipaggiamento

11111 11111

COSTI DEI SERVIZI mano d’opera (fr.)

20 000/12 1,1 160.– 40 000/24 1,7 247.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 22,8 6496.–

Subaru Legacy 2.0 D Limited S in dettaglio

714.– 714.–

436.– 871.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Subaru da 95 a 145 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

fabbrica 7,9 5,5 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 6,6 l/100 km serbatoio 65 litri

6,4 168 g/km 175 g/km B 11113

autonomia 985 km

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

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ct./km

sendo una grande station con grande autonomia. COMPORTAMENTO 11113 La motricità garantita dalla trazione integrale e il telaio sport autorizzano velocità elevate in curva. Il comportamento è molto posato e meriterebbe uno sterzo un po’ più preciso. SICUREZZA 11111 Equipaggiamento senza pecche, tra cui anche una telecamera per la retromarcia. La frenata molto efficace e la trazione integrale completano il quadro.

km/anno

ABITACOLO 11113 Presentazione interna gradevole. Dietro si beneficia di accesso facile, immenso spazio per le gambe e schienali regolabili. Bagagliaio voluminoso e ben configurato con ribaltamento molto semplice della panca. COMFORT 11123 Rigidità degli ammortizzatori dovuta al telaio sport e alle gomme da 45˝. Il sostegno e la seduta corta dei sedili lasciano a desiderare. Livello d’insonorizzazione ottimo. EQUIPAGGIAMENTO 11111 Non esistono praticamente optional dato che la dotazione è ricca nella versione di base. Allestimento Limited S con navigatore, fari allo xeno, tetto elettrico ecc. Ergonomia mediocre della consolle centrale. PRESTAZIONI 11113 Il motore boxer diesel associa morbidezza e prestazioni, malgrado la rapportatura molto lunga del cambio imponga di viaggiare in terza e quarta marcia in città. Cambio con qualche impuntatura. Auto sobria pur es-

COSTI D’ESERCIZIO

manutenzione (km/mese) ore

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passo 275 cm

lungh. 478 cm (larg. 178 cm)


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test e tecnica | touring 20 | 3 dicembre 2009

L’era dei materiali verdi Costretti da ecologia e penuria di materie prime, i costruttori scoprono i materiali verdi. Il gruppo Peugeot-Citroën mira ad avere una posizione di preminenza.

› Copritappi termocompressi costituiti di fibre naturali, schiuma dei sedili a base di oli vegetali, tergicristalli ricavati da bottiglie di acqua minerale riciclate: i materiali verdi si intrufolano impercettibilmente nell’automobile. Una tendenza destinata ad assumere una certa ampiezza vista la preoccupazione manifestata dalle marche, ma anche tenuto conto della rarefazione delle risorse naturali. Questa filosofia, che anima la maggior parte dei costruttori, è alla base di un vasto piano in seno al gruppo PeugeotCitroën (PSA) che, dallo stadio di allievo mediocre, intende diventare leader nella applicazione di concetti ecologici.

portazione e di peggiorare il bilancio del CO2. Per quanto concerne le materie riciclate gli sforzi vanno essenzialmente nella direzione di sostituirle con un prodotto vergine equivalente. Se le vetture sono già riciclabili nella misura dell’85% l’ecoconcetto adottato dal gruppo PSA mira pure a facilitare lo smontaggio delle diverse parti in occasione del riciclaggio. Ma questa filosofia non concerne solo i veicoli in fase di sviluppo. Così il retrovisore della Peugeot 207 contiene da poco il 30% di canapa. Anche questo è il frutto dell’applicazione globale Marc-Olivier Herren dell’ecoconcetto.

Fibre naturali Derivate da cotone, lino, sisal ecc. sono utilizzate sotto forma di feltro (dal 50 al 60% di fibre) e di prodotti termoplastici. Sostituiscono le fibre sintetiche e le fibre di vetro. Oltre all’aspetto ecologico determinano un guadagno di peso e di costo. Alcuni esempi: inserto del retrovisore, ripiano posteriore, guscio dello schienale. Biomateriali Si tratta di derivati da risorse non fossili, ovvero di origine vegetale (olio di ricino, olio di soia ecc.) o animale. I vantaggi: materie rinnovabili, CO2 assorbito nella fase di crescita delle piante, possibilità di nuove applicazioni. Alcuni esempi: pannelli delle porte, schiume dei sedili, braccioli, poggiatesta.

foto ald

Futuro verde | Oggi una vettura è costituita per il 70% di metalli – già largamente riciclati – e del 10% di materiali diversi (vetro ecc.) e di fluidi. È sulla quota rimanente, formata da plastiche (polimeri) che il gruppo PSA si propone di agire. Un terreno promettente se si pensa che più del 90% dei polimeri derivi da prodotti petroliferi. A partire dal 2011 il gruppo PSA intende portare al 20% la quota parte delle materie «verdi» nei polimeri, e addirittura al 50% a più lunga scadenza. Il gruppo basa la sua azione su tre famiglie di materiali verdi: le fibre naturali (lino, canapa ecc.), i biomateriali (non derivati dalla petrolchimica) e i materiali riciclati. Tutti i veicoli del gruppo sono at-

tualmente frutto di un vero concetto ecologico sia sul piano dello sviluppo sia su quello del ricupero. I materiali verdi presentano proprietà a volte inedite. Spesso più morbidi e più resistenti, i tessuti derivati dai biomateriali (vedi sotto) hanno anche migliori qualità antistatiche, rileva uno specialista del gruppo PSA. Contrariamente alle plastiche solite non attirano la polvere. In soprappiù il loro odore è meno pronunciato di quello dei tessuti a base di petrolio. Nel caso delle fibre naturali uno dei vantaggi è di utilizzare piante coltivate nel paese di produzione, piuttosto di ricorrere all’im-

Pannelli antirumore, tappeti del bagagliaio, ripiano posteriore: le fibre naturali sono largamente presenti nella Citroën C4.



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N. socio TCS: Data: Firma: Inviare il tagliando a: TCS, ÂŤTouring ShopÂť, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, ÂŤTouring ShopÂť, tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand AG, 8340 Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.


3 dicembre 2009 | touring 20 | test e tecnica

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foto ald

Peugeot cede alla moda

Inizi promettenti: la compatta Opel Astra ha superato la concorrenza di qualche punto.

Campioni del crash Delle undici vetture sottoposte al crash-test Euro NCAP, dieci hanno conquistato le 5 stelle massime. Questo bel gruppetto evidenzia un elevato livello di sicurezza.

› L’inasprimento dei processi di valutazione da parte dell’organismo che presiede ai crash-test Euro NCAP, non ha apparentemente provocato una riduzione del numero di vetture cui sono state attribuite le preziose stelle. Pressoché tutte hanno ottenuto la valutazione massima, mentre la cittadina Chevrolet Spark, l’unico modello che ha conseguito 4 stelle (valutazione buona), ha mancato la quinta per un soffio. La classifica molto raggruppata è guidata dalla nuova Opel Astra che precede di un’inezia la SUV compatta BMW X1. I modelli valutati si sono mostrati convincenti in particolare nella protezione degli occupanti, disciplina

che ha visto la Chevrolet Cruze conquistare la vetta. Differenze sono ancora emerse nella protezione dei pedoni. Contro ogni aspettativa, questa prova è stata chiaramente dominata da una 4҂4 (BMW X1). Un’altra fuoristrada, l’imponente Infiniti FX, ha ottenuto la miglior nota per l’equipaggiamento di sicurezza. In tale esame, introdotto quest’anno, le differenze sono state marcate. È in questa materia che la Chevrolet Spark, priva di antislittamento (ESP) di serie, ha MOH/TCS c+p perso la quinta stella.

Info Touring Consultate i risultati dettagliati sul sito www.tcs.ch > auto-moto/test/auto & crash-test.

Crash-test Euro NCAP: una sicurezza di alto livello Marca/modello Opel Astra BMW X1 Chevrolet Cruze Mercedes classe E Infiniti FX Mazda 3 Mercedes GLK Peugeot 5008 VW Scirocco Citroën DS3 Chevrolet Spark

Pubblicità

protezione degli occupanti adulti bambini 95% 84% 87% 86% 96% 84% 86% 77% 86% 77% 86% 84% 89% 76% 89% 79% 87% 73% 87% 71% 81% 78%

protezione dei pedoni 46% 63% 34% 58% 44% 51% 44% 37% 53% 35% 43%

dotazione di sicurezza 71% 71% 71% 86% 99% 71% 86% 97% 71% 83% 43%

totale

valutazione

81% 80% 79% 79% 77% 77% 77% 77% 76% 73% 69%

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Primo contatto Anche se si aggrega in ritardo al folto gruppo delle monovolume compatte, la Peugeot 5008 ha il vantaggio di rappresentare un’offerta di familiare curata in ogni dettaglio accanto alla break 308 SW e alla crossover 3008 di cui condivide molti componenti. La 5008 ha però uno stile meno vistoso di quest’ultima, pur riprendendone la presentazione interna piacevole con largo uso di schiumati e cromature. La grande differenza consiste nella modularità esemplare dell’abitacolo derivata dalla cugina Citroën Picasso C4. La 5008 si distingue per i sedili individuali adattabili a scomparsa con una semplice manipolazione che trasforma il pianale in una superficie perfettamente piana. Sulle versioni 7 posti, il sedile di seconda fila si ripiega a portafoglio per consentire un comodo accesso ai due posti posteriori, certamente ausiliari. Soluzione molto pratica, come pure la configurazione rettangolare del bagagliaio, fra i più generosi del segmento. Altro elemento di spicco, la 5008 evidenzia un comportamento molto pacato, quasi privo di rollio nelle curve strette. A detrimento tuttavia del comfort della sospensione, un tantino rigida. Si distingue anche per l’equipaggiamento innovatore sulle versioni di punta, come la visualizzazione testa alta o l’inedito radar che controlla i secondi di distacco dal veicolo che precede. MOH Tecnica: monovolume compatta; 5/7 posti; lunghezza: 4,53 m; bagagliaio: 579 l Motori: benzina 120/156 CV, diesel 110/150 CV; consumi: da 5,1 a 7,3 l/100 km Prezzi: da 29 950 (1.6 VTi) a 41 150 fr. (2.0 HDi Sport Pack).

Frontale tranquillo e linea profilata: la 5008 nasconde una modularità elaborata.




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viaggio dei lettori | touring 20 | 3 dicembre 2009

Polonia tedesca | Chi visita il paese trova ovunque testimonianze del periodo tedesco e di quello comunista: per esempio, la trascuratezza delle fattorie che salta subito all’occhio del visitatore. Due sono i motivi dello sfacelo di questi edifici costruiti in passato da tedeschi. Da un lato, durante l’economia comunista pianificata non si trovavano né calce né pittura per mantenere in buono stato un’abitazione. D’altro canto, queste case erano abitate da polacchi trapiantati, per la maggior parte provenienti dalla Lituania, che non sapevano se in futuro sarebbero stati costretti a restituirle ai legittimi proprietari. Perché allora ristrutturarle? continua a pagina 26

foto Pascale Marder

«Adesso mangiate prima qualcosa», dice Christel Dickti e, senza chiedere, riempie i piatti dei presenti di Königsberger Klöpse, le polpette in salsa bianca. Königsberg dista soltanto cento chilometri dalla tavola in cui viene servito con tanta generosità questo gustoso piatto tradizionale prussiano. Oggi Königsberg si chiama Kaliningrad e fa parte della Russia. In passato anche Mragowo, la località dell’attuale Polonia in cui si trova questa tavola di legno, portava il nome tedesco di Sensburg. E anche Christel, la nostra anfitriona ha un altro nome, quello ufficiale in polacco: Krystyna. Comunque Christel, prima tedesca poi polacca ed oggi cittadina dell’Unione europea, ha smesso da tempo di preoccuparsi della propria nazionalità. Tutti i suoi pensieri sono ora rivolti alla piccola attività che ha creato da sola circa vent’anni fa, dopo la caduta della Cortina di ferro. All’epoca Christel pensò che le migliaia di tedeschi che dopo la Seconda guerra mondiale furono costretti ad abbandonare la Prussia orientale, lasciando ogni loro avere, sarebbero tornati un giorno o l’altro per vedere cosa era accaduto alle loro città natali: Stettino, Danzica o Marienburg. E così è stato. Mentre durante il periodo comunista l’allora figlia di un contadino guadagnava un paio di zloty preparando i «dolci dei morti», oggi l’instancabile imprenditrice usa ogni anno tre tonnellate di farina per cucinare il dolce da offrire agli ospiti prussiani che soffrono di nostalgia e arrivano da queste parti. Nonostante la mole, il dolce è «morbido come l’ovatta», come lei stessa dichiara nel tipico dialetto prussiano dell’Est.

Le intraprendenti imprenditrici polacche Anna Wagner e Tamara Angelard.


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Prussia: terra di incontri La Polonia ha una storia di capovolgimenti. Vi si possono ancora vedere le devastazioni subite e incontrare donne dinamiche che trasformano la loro patria. Il viaggio dei lettori di «Touring» ve le farà conoscere. Danzica, completamente distrutta dalla guerra, fa da sfondo alla nuova versione del film «I Buddenbrook» tratto dal romanzo di Thomas Mann.

Christel Dickti si è creata una propria impresa.

Lech Pietrzak si guadagna qualche zloty supplementare.


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viaggio dei lettori | touring 20 | 3 dicembre 2009

continua da pagina 24

L’ex Prussia orientale, però, vanta anche gioielli architettonici, come ad esempio il nucleo storico di Posen, arricchito dai palazzi costruiti da Giovanni Battista Quadro, architetto nato a Lugano e attivo in Polonia nel XVI secolo. Altri pregevoli monumenti storici sono il Marienburg (foto a destra), ritenuta la più grande costruzione in mattoni d’Europa, oppure il castello di Rogalin circondato da un fiabesco giardino alla francese con numerosi alberi di castagno vecchi perfino di 700 anni.

Una gita in battello | Il viaggio dei lettori di «Touring» prosegue attraverso la cosiddetta Svizzera Casciubica fino alle foreste e ai laghi della Masuria. Qui, lungo le sponde libere da costruzioni, non esistono sentieri panoramici e l’incontaminata bellezza del luogo si può godere appieno solo da un battello. A Nikolaiken, è in attesa dei passeggeri l’«Angelica», pilotata dal più anziano comandante della Masuria, il 75enne Lech Pietrzak. L’uomo dagli occhi bonari racconta volentieri la leggenda del Re Pesce di Nikolaiken e se si chiede, si viene anche a conoscenza di particolari sulla quotidianità vissuta sotto il comunismo: «Svolgevamo del lavoro non richiesto e retribuito con denaro con cui non potevamo comprare niente, una situazione incredibile», dice l’anziano marinaio scuotendo energicamente il capo. I tempi sono oggi migliori? Il comandante alza le spalle. Con la pensione di 1500 zloty non è facile sbarcare il lunario, e per guadagnarsi qualcosa in più trasporta, su richiesta, i turisti sui laghi masurici. «In compenso oggi abbiamo la libertà», aggiunge in tono conciliante.

Castello d’ambra | Danzica, la città anseatica del libero commercio. Qui spuntano dal suolo come funghi moderni alberghi dotati di ogni comfort. E chi passeggia attraverso il centro storico, vede non soltanto facciate la cui architettura assomiglia a quella di una favola e la più grande chiesa

Il castello di Malbork (Marienburg), sul fiume Nogat, è stato costruito dall’Ordine Teutonico.

di mattoni rossi del mondo, ma anche innumerevoli botteghe dell’ambra che offrono gioielli di tutte le forme e dimensioni fabbricati con questa resina fossile che, con un po’ di fortuna, si può trovare durante una passeggiata lungo le coste del Baltico. Dall’ambra ha preso il nome anche il castello di Köslin. Non sempre, però, tutto splendeva nelle gradazioni giallo oro, racconta l’attuale proprietaria. Quando vent’anni fa Tamara Angelard s’innamorò del maniero in rovina, mancavano il tetto e tutti i mobili. È difficile immaginare come si possa pensare di creare, alla vista di un mucchio di rovine, un albergo con 67 stanze. Oggi chi guarda, da una camera individualmente ammobiliata, l’enorme parco con un lago, non può credere che un tempo tutta la zona fosse incolta. «Molti ospiti che hanno conosciuto in passato il castello dell’ambra dicono: «È proprio come lo ricordo», dice sorridendo la castellana. In effetti, Tamara Angelard nel corso dell’ultimo ventennio ha acquistato in Polonia e in Francia così tanti ninnoli e

suppellettili che le camere, amorevolmente arredate, sembrano essere state sempre abitate da generazioni di grandi proprietari terrieri. Anche Anna Wagner è entrata nel settore turistico, ma in modo meno appariscente. L’insegnante di tedesco ha trasformato in una pensioncina la fattoria di mattoni rossi del bisnonno. Prevede pure di costruire un’area di stazionamento per camper, perché la presidente dell’associazione delle contadine ha intuito qui una nicchia di mercato. A chi pernotta, vengono servite a colazione uova al burro e conserve fatte in casa. Dalla sala da pranzo lo sguardo spazia sul vicino frutteto. «Gli alberi da frutto provengono dalla Lituania», dichiara Anna Wagner. E racconta di quando il nonno durante la Prima guerra mondiale trasportò un soldato ferito all’ospedale da campo. Pare che lo sconosciuto abbia promesso: «Se riesco a cavarmela, avrai mie notizie». A guerra finita arrivarono cento alberi da frutto con un biglietto che diceva: «Sono Pascale Marder sopravvissuto».

In viaggio con il nuovo pullman Edelliner

Abitacolo del bus di lusso dell’Edelline.

Comodamente attraverso la Polonia: il pullman di lusso dell’impresa Edelline promette un viaggio sotto la volta stellata. Infatti, appena il veicolo si mette in moto, minuscole lampadine si accendono sul soffitto. Il nuovo Edelliner è entrato in servizio all’inizio dicembre di quest’anno e, oltre alle tinte chiare dell’abitacolo, offre ai passeggeri anche un’ampia libertà di movimento. I posti al piano inferiore sono sempre a disposizione dei passeggeri, perché non possono essere prenotati. Qui si trova anche una zona relax con un moderno bar in cui l’accompagnatrice, sempre presente, può preparare piccoli spuntini. Non mancano né il servizio di porcellana né la birra alla spina. Naturalmente il viaggio dei lettori di «Touring» è accompagnato da un’esperta guida. pam


touring 20 | 3 dicembre 2009 | viaggio dei lettori

Con «Touring» in bus ai castelli e ai parchi prussiani La Prussia occidentale e quella orientale sono una vera miniera d’oro per gli appassionati di parchi e castelli. Natura, cultura e innumerevoli affascinanti incontri vi aspettano! CON MAGGIORI SERVIZI Viaggio in pullman a 5 stelle di Edelline Incontro con gente affascinante Pernottamenti in hotel e castelli dotati del massimo confort Cena al lume di candela nel giardino del castello Concerto privato dell’Orchestra filarmonica di Köslin, nel giardino del castello Ampio programma di visite e cultura GRUPPO 1: GRUPPO 2: GRUPPO 3:

24.5–1.6.2010 2–10.6.2010 4–12.6.2010

T F T

PROGRAMMA 1° giorno, lu/me/ve: partenza da Kerzers, Berna, Olten, Zurigo, San Gallo (viaggio T) oppure dall’aeroporto di Ginevra, Losanna, Friburgo, Berna (viaggi F) a Potsdam 2° giorno, ma/gi/sa: visita del giardino di Sanssouci. Viaggio alla volta del castello di Rogalin nella Polonia centrale. Proseguimento per Posen. 3° giorno, me/ve/do: visita della città gotica di Thorn e di una tipica fattoria masurica. Degustazione di specialità. Viaggio per Burg Rhein.

Danzica

Kolberg

Köslin

Stettin

Ryn

Posen

Potsdam

Thorn

Varsavia D

PL

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8° giorno, lu/me/ve: viaggio a Bamberg via Stettino. 9° giorno, ma/gi/sa: viaggio di ritorno in Svizzera da Bamberg. Arrivo in serata.

Praga Bamberg CZ SK F

Bratislava

Vienna CH

A

Berna

Budapest H

SLO I

Attenzione Per i dettagli del viaggio dei lettori si veda il programma al sito: www.touring.ch

HR

200 km BIH

YU

4° giorno, gi/sa/lu: escursione di un giorno attraverso la regione lacustre della Masuria. 5° giorno, ve/do/ma: visita di Marienburg sulla sponda del Nogat. Proseguimento del viaggio per Danzica. 6° giorno, sa/lu/me: visita di Danzica. Proseguimento per Köslin nella Pomerania orientale. 7° giorno, do/ma/gi: viaggio alla volta di Kolberg sul Baltico. La sera romantica cena al lume di candela e concerto privato nel giardino del parco di Köslin.

r gio pe g a t n a *V TCS: i soci renota entro p per chi 010 Sconto nnaio 2 900.–) il 10 ge 2 F H C 80.– (= di CHF

Prezzo per persona camera doppia: CHF 2980.–* suppl. camera singola: CHF 80.– sconto per chi prenota entro il 10 gennaio 2010: CHF 80.– Compresi: viaggio in pullman di lusso di Edelline dalla/alla Svizzera 8 pernottamenti in alberghi**** pasti: trattamento di mezza pensione cena al lume di candela + concerto il 7° giorno gite + visite come da programma con guide locali di lingua tedesca o francese a seconda della data autista/accompagnatore di lingua tedesca o francese dalla/ alla Svizzera hostess di lingua tedesca o francese sul pullman Consigliamo il libretto ETI Europa. Prenotate adesso presso Viaggi TCS, telefono 0844 000 140, oppure al sito www.touring.ch


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viaggi e tempo libero | touring 20 | 3 dicembre 2009

Adelboden offre di più Prezzi immutati I prezzi nel comprensorio sciistico di Adelboden-Lenk restano immutati. Nel prezzo di 57 franchi (tessera giornaliera adulti) sono ora comprese anche le regioni di Jaunpass-Boltigen e di Kandersteg. Inoltre gli impianti di risalita di Adelboden offrono a tutti i bambini sotto i sei anni la «Snowlikarte», una tessera che permette loro di usufruire gratuitamente di tutti gli impianti del comprensorio di Adelboden-Lenk (escluso il Betelberg), www.daenk.ch.

Cavalli per i disabili

Tempo di panettone In visita a Poncini Tempo di Natale, tempo di Panettone. Chi è curioso di vedere come si produce un panettone artigianale può farlo ogni mercoledì pomeriggio presso la rinomata Panetteria Poncini di Maggia. Durante la visita, del tutto gratuita, si avrà la possibilità di conoscere le varie prelibatezze dell’azienda valmaggese. Prenotazione obbligatoria: tel. 091 753 13 20. Maggiori informazioni su: www.panetteria-poncini.ch.

Novità Viaggi TCS

Corsica e Sardegna Traghetti L’Ile de Beauté si può raggiungere in traghetto una o anche più volte il giorno, da Tolone, Nizza, Savona e Livorno. Durante l’alta stagione sono offerti – in partenza da Livorno e da Civitavecchia – collegamenti giornalieri per la Sardegna. I nuovi orari per il 2010 sono a disposizione, per le prenotazioni rivolgersi direttamente a Viaggi TCS, tel. 0844 888 333 o www.viaggi-tcs.ch.

foto ald

All’Ostello ATRE di Claro Originale iniziativa dell’Associazione Ticinese Rieducazione Equestre (ATRE), che l’anno scorso ha aperto a Claro un ostello in cui si pratica l’ippoterapia per le persone con handicap. La struttura dispone di tre camere che possono ospitare fino a 12 persone. Per informazioni o prenotazioni: tel. 079 214 64 68 oppure al sito: www.rieducazione-equestre.ch.

Divertirsi in slitta Negli ultimi dieci anni la slitta è tornata di gran moda. Grandi e piccini si divertono moltissimo quando scendono a tutta velocità da un pendio con la brezza che fischia nelle orecchie. Molti centri invernali adatti ai bambini offrono piste per slittino, lunghe da due a tre chilometri. Citiamo, per esempio, Champéry in Val d’Illiez, adagiata nel gigantesco comprensorio sciistico di «Les Portes du Soleil». A Les Paccots, il delizioso villaggio a 1000 metri di quota, tra Vevey e Friburgo, anche gli amanti della slitta non resteranno delusi. Sullo Stoos, nella Svizzera Centrale, non domina il lusso, ma uno stile dal sapore un po’ retrò. Chi desidera stare seduto sulla slitta più a lungo, trova belle piste a Grindelwald, nell’Oberland Bernese, in mezzo allo splendido scenario offerto dalle vette di Eiger, Mönch e Jungfrau. Una roccaforte per gli amanti del brivido nel cuore della regione del Lemano è Les Diablerets con il Glacier 3000 dove si trovano lunghe piste per la slitta. Altre offerte al sito Internet: Bü www.myswitzerland.com/winterfinder.

Collegamenti Zurigo–Vienna

Riconoscimenti anche in Germania

Maggior comfort nel nuovo «Railjet»

Premi al gruppo Seven di Ascona

Grazie al nuovo «Railjet» delle Ferrovie Austriache (ÖBB) che dal 13 dicembre collegherà Zurigo a Vienna, in entrambe le direzioni una volta e, da metà 2010, due volte al giorno, il tempo di percorrenza sarà di otto ore – vale a dire 40 minuti in meno – e il comfort migliorato. I convogli di sette vagoni con carrozza bistro e spazio per bambini sono suddivisi in tre classi con 16 posti nella Premium, 76 nella First e 316 nell’Economy Class. Per la Premium Class è necessario un biglietto di prima classe e si paga un supplemento di 40 fr. per volta. Sono inclusi i servizi seguenti: drink di benvenuto e salvietta, vasto assortimento di giornali e riviste, servizio al posto di cibb bi e bevande. www.ffs.ch/austria.

Il gruppo «Seven» di Ascona ha ottenuto a Francoforte la «Palma d’Oro» al Leaders Club Deutschland Award 2009 e il premio «Master 2010» del Best of Swiss Gastro Award 2010. Due importanti riconoscimenti che confermano una volta di più la validità dell’offerta gastronomica ticinese. Il premio tedesco viene consegnato ogni anno a un ristorante il cui concetto è innovativo e che si trova sulla scena gastronomica da non più di due anni. Il gruppo «Seven» dello chef Ivo Adam comprende i ristoranti Seven, Seven Easy, Seven Asia. Il «Seven Easy», il più mediterraneo dei tre, è stato, invece, designato a Basilea quale «Master 2010» dal concorso Best of ac Swiss Gastro.


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Sull’altopiano tirolese La regione di Seefeld, in Tirolo, offre ai suoi ospiti ampie possibilità: sci di fondo, sci alpino, escursioni a piedi e con le racchette da neve e medical wellness.

› «Seefeld sorge su un altopiano a 1200 metri di quota, è una località soleggiata, di sicuro innevamento e seduce per la vasta selezione di sport invernali e di attività di fitness e benessere». Pone l’accento su queste caratteristiche Markus Tschoner, responsabile della regione olimpica di Seefeld, con le località di Leutasch, Mösern, Reith e Scharnitz, nelle vicinanze di Innsbruck. Da quando ha ospitato le Olimpiadi invernali del 1964, Seefeld è diventata famosa in tutto il mondo. Soprattutto quale regno dello sci di fondo. Una notorietà che non si è mai affievolita, grazie ai suoi anelli, sempre curati, che coprono una distanza totale di 266 km. Chi intende programmare i suoi tour prima delle vacanze trova al sito: www.seefeldlanglauf.at una cartina dettagliata delle piste, foto incluse. Non solo chi pratica lo sci di fondo, ma anche chi ama le escursioni trova sul «plateau», con il parco alpino del Karwendel a est e la riserva naturale protetta del Wildmoos a ovest, una vastissima rete di sentieri. Non c’è quindi da stupirsi se le località che sorgono nella regione di Seefeld sono visitate da un gran numero di turisti sia

d’estate che d’inverno. Ed è quindi evidente che l’intero comprensorio, grazie alla sua topografia, sia gradito anche a chi passeggia volentieri con le racchette da neve ai piedi. Con 45 chilometri di piste e una trentina di impianti di risalita anche l’offerta, piccola ma interessante, di sci alpino può facilmente far fronte alla concorrenza. Gli appassionati di snowboard hanno a disposizione il parco divertimento «Crazy Hole».

vantare altre qualità, per esempio quella di essere il centro turistico austriaco con la prima zona pedonale. «Siamo una località a portata di ogni budget», sottolinea Markus Tschoner, «perché da noi molti ottimi esercizi a conduzione familiare trasformano le vacanze in un’esperienza indimenticabile». Naturalmente anche la cucina e gli eccellenti vini austriaci soddisfano ogni esigenza. Christian Bützberger

Il meglio delle Alpi | A detta di Markus

Info Touring Seefeld può essere raggiunta in treno da Zurigo (con coincidenza a Innsbruck) in circa cinque ore. In auto in tre ore. Hotel Lärchenhof: prezzi da € 98 a persona/giorno, incluso un menù gourmet a scelta di cinque portate, la sera. Prospetti: Österreich Werbung, telefono 0842 10 18 18, fax 0842 10 18 19.

Tschoner, Seefeld – che fa parte del prestigioso club di località «Best of the Alps» – non è assolutamente una destinazione mondana e chiassosa. Seefeld preferisce

Oggigiorno si può avere veramente qualsiasi tipo di trattamento wellness. L’AlpenMedHotel Lamm di Seefeld offre qualcosa di speciale: la crioterapia con una visita nella camera del freddo. A una temperatura di 110 gradi sotto zero il corpo subisce un vero e proprio choc termico. Questo dovrebbe aiutare quei pazienti che soffrono di reumatismi e di dolori cronici. Un gran gelo, ma niente paura: il dottor Georg Kettenhuber visita a fondo ogni ospite prima di mandarlo al freddo. Maggiori particolari sul sito dell’albergo: www.alpenmedhotel.com. Bü Pubblicità

ald

A meno 110 gradi

A Seefeld lo sci di fondo e le passeggiate fanno parte delle attività invernali più popolari.


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Acque come discariche

I subacquei che s’immergono nel Lago di Thun sembrano aver scoperto un nuovo sport: usano le bici gettate nel lago per girare sott’acqua (foto). Ma l’hobby in voga tra i sub è un problema serio. Nei laghi e nei fiumi elvetici vengono smaltiti in modo illegale soprattutto biciclette rubate, ma anche motorini, pneumatici e tanto altro ancora. Probabilmente, i cosiddetti «banditi dei rifiuti» confondono le acque con una discarica e vi fanno sparire l’immondizia di nascosto. Quanti siano i rifiuti sommersi, non si può dire con certezza. Comunque tanti. Alcuni riferimenti li possono fornire le polizie lacuali cantonali e i club di sub, nonché le associazioni di pescatori, che si occupano regolarmente del recupero di questa immondizia in tutta la Svizzera. Ad esempio, in una grande operazione di nettezza 163 sommozzatori ne hanno recuperato 12 tonnellate dal Lago di Zurigo. Gli organizzatori dello sgombero ritengono che questo sia solo un quarto dei rifiuti che si trovano là sotto. A Thun, in un’operazione simile nell’Aare, ne sono state recuperate 2 tonnellate, tra cui un gran numero di bici e motorini. Stando all’Ufficio federale dell’ambiente, gettare rifiuti di qualsiasi genere nell’acqua è una «porcheria» antiecologica oltre che vietata. Infatti, non solo si arreca danno all’ambiente, ma si mettono in pericolo animali e nuotatori che rischiano di ferirsi lw con gli oggetti di metallo.

Le biciclette sommerse fanno venire idee curiose ai sub: pedalare sott’acqua.

foto Bü, P. Aeberhard

Nei laghi e nei fiumi svizzeri sono depositate tonnellate di rifiuti, tra cui motorini e biciclette. Le operazioni di pulizia mostrano scene desolanti. E gli oggetti di metallo sono un pericolo per chi fa il bagno.

Rivaz: un tipico, delizioso, villaggio di viticoltori del Lavaux tra St. Saphorin e Dézaley.

Dal vigneto alla locanda sul lago La piccola regione del Lavaux, sul Lemano, affascina chi vi soggiorna. Le gite attraverso i vigneti, le visite ai viticoltori e l’ottima cucina sono oltremodo appaganti.

Anche l’escursione in mezzo ai filari dei vigneti a terrazza da S. Saphorin a Cully è fantastica. Attraversando le tenute di Dézaley o di Epesses il visitatore vede, in una giornata di fine estate, mani operose intente a lavorare le vigne. Piacevole e affascinante è il viaggio di ritorno, sul Lago di Ginevra, a bordo di un battello che lascia spaziare la vista su un paesaggio da cartolina illustrata. La qualifica di patrimonio naturalistico dell’Unesco è una garanzia, affinché qui anche in futuro non si edifichi selvaggiamente.

Predomina lo Chasselas | Nei piccoli villaggi dalle case addossate l’una all’altra, la visita a un viticoltore è quasi d’obbligo. Facciamo la prima degustazione a Chexbres, dai fratelli Bovy. «Nel Lavaux l’uva Chasselas è regina», ci informa Eric Bovy che con il fratello produce 250 mila bottiglie di vino. Obbligatoria, anche perché abitiamo da lui, è la visita al giovane Bernard Chevallay, a St. Saphorin, che produce soltanto 26 mila bottiglie e che, un paio d’anni fa, è subentrato nella piccola azienda del padre. I suoi vini aromatici si possono bere anche nel vicino «Auberge de l’Onde». Il locale ci piace

non solamente per la sua particolare atmosfera, ma anche per gli squisiti salmerini. Questi pesci del Lemano sono cucinati in modo magistrale anche da Etienne Krebs, nel suo «Ermitage» a Clarens. Mentre il ristorante «Le Deck» di Chexbres, oltre ai piaceri della tavola, offre uno splendido panorama.

Esplosione floreale | Il microclima del Lago Lemano fa sbocciare una flora unica nel suo genere in Svizzera. Il visitatore può ammirarla ai bordi dei cinque chilometri di lungolago di Montreux, sulla riviera vodese. Durante la nostra passeggiata in compagnia di Bertrand Nanchen, capo-giardiniere del comune di Montreux, lo sguardo si posa su migliaia di alberi, di siepi e di fiori di tutti i tipi. Si possono ammirare una dozzina di tipi di palma, oltre a cipressi del Kaschmir o banani del Tibet e, naturalmente, fiori provenienti da tutti i continenti. Una vera esplosione floreale.

Christian Bützberger Info Touring www.lesfosses.ch, www.domainebovy.ch, www.barontavernier.ch, www.grandhoteldulac.ch, www.ermitage-montreux.com, www.alimentarium.ch, www.aubergedelonde.ch, www.cameramuseum.ch



viaggi e tempo libero | touring 20 | 3 dicembre 2009

il commento Christian Bützberger, redattore

«La Francia non ha più paura della crisi» Vivere come nel paese di Bengodi. Questo è quanto pensano gli oltre tre milioni di svizzeri che hanno visitato anche quest’anno la Francia. Il paese a noi confinante è molto apprezzato non soltanto per trascorrervi un periodo di vacanze, ma anche qualche fine settimana prolungato con due o tre pernottamenti. Va, inoltre, detto che tra le regioni preferite si trovano l’Alsazia, il Giura francese, la Borgogna e la valle del Rodano, superate solo dalla capitale Parigi che è, e continua ad essere, la carta vincente dell’economia turistica francese. Un visitatore elvetico su due proviene, inutile dirlo, dalla Romandia. Per Charles Barbier, direttore di Atout France, la centrale francese del turismo a Zurigo, la sfida è ora la seguente: «Tentare di sfruttare l’enorme potenziale di ospiti svizzero-tedeschi». Nel paese a vocazione turistica, primo al mondo, siamo molto apprezzati: «Gli svizzeri sono gli ospiti migliori d'Europa», afferma Barbier. Il 60% alloggia negli alberghi, va però aggiunto che gli svizzeri, spendono più soldi di altri gruppi di visitatori, se «il prezzo per i servizi è equo», sottolinea Charles Barbier. E pare che sia proprio così, dal momento che i due terzi di tutti gli ospiti si dicono molto soddisfatti, circa un terzo soddisfatti e solo un 3 per cento ha qualcosa da ridire. E i pronostici per il 2010? L’esperto operatore turistico guarda al prossimo futuro con ottimismo. «Potenzieremo i trasporti per la Francia. Da dicembre disporremo di un TGV addizionale. Saranno quindi quattro i TGV che collegano Zurigo con Parigi. Aumenteranno anche i voli per il sud. Nel programma figureranno le tratte Basilea-Bordeaux e Ginevra-Tolosa. Parlando di crisi, perciò, Charles Barbier, non si scompone. Fatto sensazionale: la Corsica ha ospitato per la prima volta oltre 100 mila persone provenienti dalla Svizzera e anche il turismo congressuale lungo le frontiere, ad Annecy e in Alsazia, gode di una grande popolarità. Barbier conclude affermando: «Non abbiamo più paura di una crisi turistica».

Maigret a Parigi Nel 2009 il commissario Jules Maigret festeggia l’80° compleanno e ricorre pure il ventesimo anniversario della morte del suo autore, lo scrittore Georges Simenon.

«Jules Naud aveva agganciato qualcosa con la sua gaffa. Lentamente estrasse l’asta e quando l’uncino arrivò a pelo dell’acqua, affiorò uno strano pacchetto di carta di giornale ormai ridotta a brandelli, legato con lo spago. Era un braccio intero, dalla spalla alla mano, che in acqua aveva assunto un colorito livido e una consistenza da pesce morto». Così lo scrittore di gialli belga Georges Simenon descrive in «Maigret e il corpo senza testa» il rinvenimento del cadavere presso la chiusa di Les Récollets sul canale St. Martin di Parigi.

Scenari autentici | Tutti i luoghi dei crimini descritti nei 75 romanzi del commissario Maigret sono autentici e la maggior parte possono essere visitati ancora oggi. Simenon cambiò il nome di alcuni locali: la Brasserie Dauphine, nell’omonima piazza presso il Pont Neuf, è in realtà la Taverne Henri IV. Da questa brasserie Jules Maigret, capo della squadra omicidi di Parigi, soleva farsi portare birra e panini nel suo ufficio al n. 36 del Quai des Orfèvres, tuttora sede centrale della polizia giudiziaria. E in Place des Vosges nel quartiere di Marais, nel «Tabac des Vosges», così chiamato da Simenon (in realtà «Ma Bourgogne»), i giornalisti attendevano impazienti i risultati delle inchieste del commissario. Il ristorante «Les Côtelettes», vicino a Place de la Bastille era

invece uno dei locali abituali di Simenon. Una targa recita: «Qui siete seduti al tavolo del commissario Maigret». Infatti, Maigret è Simenon come Simenon è Maigret.

Un linguaggio semplice | I romanzi del commissario Maigret sono contraddistinti da un linguaggio semplice e da molti brevi dialoghi. «Simenon è riuscito, con un vocabolario di non più di mille parole, a catturare ogni situazione», dice Anna von Planta, curatrice della Diogenes Verlag che si occupa dell’opera di Simenon. «Maigret è un commissario che non solo risolve i casi, ma che s’immedesima nell’ambiente in cui sono avvenuti i delitti. Si tratta di temi imperituri, quali: amore, gelosia, cupidigia o complessi d’inferiorità». Per questo i giovani leggono volentieri questi romanzi, anche se, nell’epoca dei telefonini, trovano un po’ strano scoprire Maigret alla disperata ricerca di una cabina telefonica…

Peter Widmer Info Touring I romanzi di Simenon in italiano sono pubblicati dalla casa editrice Adelphi: www.adelphi.it. Ristorante «Les Côtelettes»: www.lescotelettes.com; Taverne Henri IV, 13, place Pont Neuf; ristorante Ma Bourgogne, 19, place des Vosges. Dal 12 al 14.3.2010 si svolgerà il viaggio, organizzato da Kuoni e guidato da Anna von Planta, a Parigi alla scoperta dei luoghi d’azione dei romanzi. Prenotazioni: Viaggi TCS, tel. 0844 888 333.

foto Peter Widmer

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A sinistra: Quai des Orfèvres, sede della polizia giudiziaria di Parigi. In alto: una delle chiuse del canale Saint Martin. In basso: la Taverne «Henri IV», la «Brasserie Dauphine» dei romanzi.


3 dicembre 2009 | touring 20 | sezione ticino

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La parola del presidente Cari soci In merito all’annunciata chiusura degli uffici TCS, la Sezione Ticino del TCS, esprime la sua piena solidarietà a tutti i dipendenti toccati da tale decisione, in particolare a quei collaboratori che da quindici, venti e più anni sono alle dipendenze del Club ed hanno contribuito al suo sviluppo ed alla prestazione di servizi a piena soddisfazione dei soci. Il Comitato della Sezione Ticino del TCS ha esternato meraviglia e preoccupazione per la portata di tale decisione, di cui non era assolutamente a conoscenza, in occasione dell’incontro avuto a Rivera con il Presidente centrale Niklaus Lundsgaard-Hansen e il Direttore generale Bruno Ehrler. Sono state inoltre ribadite le perplessità in merito al successo che potrà avere un servizio soci effettuato di fatto senza contatto personale con l’utente, tramite un call center ubicato in Svizzera interna. Su questo aspetto il Comitato sezionale intende negoziare con la Sede centrale un accordo, ancora da definire, per implementare un servizio diretto per i soci ticinesi presso il Centro Tecnico di Rivera e questo sarà valutato con una certa urgenza. La Sezione Ticino del TCS tiene a sottolineare che i servizi erogati dal Centro tecnico di Rivera (controlli tecnici, collaudi e consulenze) e le altre attività, proprie della Sezione (scuola guida, corsi due fasi, perfezionamento, educazione stradale e formazione, ecc.), si svolgono in modo del tutto regolare. Dott. avv. Carlo Vitalini

Giro di vite per la patente In futuro aumenteranno ulteriormente gli ostacoli burocratici per conseguire la licenza di condurre. A scapito di soluzioni più pratiche. Nel 1986, il documento finale della Commissione nazionale del TCS «Formazione dei conducenti di veicoli a motore», dopo attenta analisi della situazione di base, aveva indirizzato all’attenzione delle autorità federali una serie di proposte per migliorare la formazione dei neo-automobilisti. Fra queste spiccava la «Scuola guida accompagnata» a partire dai sedici anni. Complessivamente, le conclusioni del rapporto furono ritenute interessanti e meritevoli di successivi approfondimenti. In esse si vedevano nuove ed innovative misure atte a migliorare sensibilmente la formazione e la preparazione della «prima fase» dei giovani conducenti e, di riflesso, la sicurezza stradale.

Gomme da neve obbligatorie oltrefrontiera Da metà novembre e fino al 31 marzo 2010, su tutte le strade provinciali del Comasco è in vigore l’obbligo di circolare con pneumatici invernali o catene a bordo. Le infrazioni saranno sanzionate con una multa di 78 euro. Le strade provinciali interessate dall’obbligo saranno segnalate con cartelli analoghi a quelli già in uso da anni in tutta la Val d’Aosta (foto) e in altre zone del Nord Italia. L’ordinanza della Provincia di Como precisa che l’ob-

bligo di gomme invernali «ha validità anche oltre il periodo previsto in concomitanza al verificarsi di nevicate o formazione di ghiaccio».

L’indirizzo che prese in seguito l’Ufficio federale delle strade fu quello di favorire l’introduzione dello sdoppiamento della formazione introducendo la «seconda fase» e quindi congelò la revisione, già a quei tempi urgente, della scuola guida di base. Dopo oltre vent’anni, si torna a parlare, con una certa insistenza, dell’imminente apertura, da parte dell’Ustra, di una procedura di consultazione per l’implementazione della formazione obbligatoria della prima fase per ottenere la licenza provvisoria di condurre. Gli addetti ai lavori stanno già aguzzando l’ingegno nel prevedere nuove tecniche d’apprendimento, quali simulatori o altre innovazioni virtuali, o ancora l’imposizione di un certo numero di ore obbligatorie di teoria e di pratica. E perchè, non riesumare e proporre la «Scuola guida accompagnata», che tanti consensi aveva suscitato a suo tempo? Certamente è un modello impegnativo, che ha una durata di oltre un anno e che coinvolge non solo il giovane, ma anche la sua famiglia. Nella società in cui viviamo, dove volentieri le responsabilità personali e collettive sono sovente demandate a terzi, uno sforzo individuale, soprattutto dei genitori, nel rendere più sicura la circolazione sulle nostre strade, dovrebbe essere fatta coscienziosamente, tenuto conto che le conseguenze di una formazione lacunosa, ricadranno inevitabilmente sul giovane stesso, ma anche sulla sua famiglia e sulla comunità. Renato Gazzola


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club e soci | touring 20 | 3 dicembre 2009

L’inglese per tutti nel cuore del Regno I soggiorni all’estero sono sicuramente il mezzo migliore per imparare bene una lingua. Niente di meglio allora di perfezionare l’inglese in due luoghi prestigiosi come Oxford e Londra. Con lo specialista Boa Lingua, partner del TCS. giorni linguistici all’estero per i soci o i loro figli affidandosi all’esperienza dello specialista «Boa Lingua». Nella sua ampia selezione di scuole situate in tutto il mondo si possono imparare da zero o perfezionare le principali lingue del pianeta. Il tutto, combinando lo studio della lingua con soggiorni prolungati, durante cui non viene mai trascurato l’aspetto culturale, inteso come scoperta della realtà locale e dell’offerta turistica del paese ospitante. Anche quest’anno «Touring» ha visitato questi luoghi di studio, verificandone personalmente la qualità sia per quanto riguarda l’offerta didattica e di soggiorno, sia per l’infrastruttura. Questa volta la scelta è caduta sulla lingua straniera «per eccellenza»: l’inglese. Un idioma con cui

prima o poi tutti oggi devono fare i conti, che si tratti di motivi di studio o di lavoro, sia semplicemente per farsi capire durante un viaggio o anche solo per comprendere un film in versione originale. Naturalmente, sono molti i Paesi in cui l’inglese può essere approfondito ma, se si vuole essere certi di parlare la «vera lingua di Shakespeare», allora è meglio far rotta sull’Inghilterra. E non in un posto qualsiasi, ma in luoghi che rappresentano la culla della civiltà anglosassone: Oxford e Londra. Ovvero: una deliziosa cittadina studentesca e una gigantesca metropoli dalle infinite possibilità. Antonio Campagnuolo

Info Touring I cataloghi di Boa Lingua si possono richiedere al numero di telefono del TCS: 0844 888 333.

foto ald

› Da anni ormai, Viaggi TCS organizza i sog-

Oxford: a misura di studente Appena si mette piede nello storico edificio dell’Oxford English Centre ci si ritrova immersi in un ambiente «very british». Benché affollate di computer e apparecchi tecnologici, le stanze conservano quell’aura «vittoriana» che caratterizzava la vecchia Inghilterra imperiale. Non a caso ci troviamo in uno dei luoghi che (con Cambridge) hanno formato l’élite

La bellissima facciata storica dell’Oxford English Centre accoglie gli studenti per un’immersione nel «vero inglese».

di un’intera nazione. Sin dal XIII secolo Oxford è sede della più antica università del mondo anglosassone, tutt’oggi una delle più prestigiose al mondo, i cui corsi vengono frequentati ogni anno da migliaia di giovani provenienti da tutto il pianeta. Si può dire, senz’altro, che nel corso dei secoli la città si sia sviluppata «a misura di studente», come testimoniano i quasi 40 antichi Colleges che vi hanno sede, ospitati in monumentali edifici che abbelliscono i viali della città. Ed è in un contesto del genere che si inserisce anche l’Oxford English Centre, che dal 1979 accoglie studenti di ogni nazionalità e di ogni età. Nelle sale di studio, davanti ai computer si vedono spesso volti adolescenti accanto a visi più maturi. Infatti nelle piccole classi, formate in media da 6–8 persone, si impartiscono corsi sia per debuttanti che per post universitari o professionisti bisognosi di apprendere il vocabolario specialistico del loro settore di attività. La maggior parte, giovani e meno giovani, alla fine delle lezioni rientra presso le famiglie-ospiti, che mettono a loro disposizione una camera con mezza pensione e si danno la pena di verificare nella pratica le nozioni linguistiche apprese a scuola. Perché, in definitiva, il metodo migliore per imparare a fondo una lingua straniera è proprio il contatto continuo con la gente del luogo e il suo stile di vita. ac


3 dicembre 2009 | touring 20 | club e soci

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5% per i giovani soci I giovani soci del Cooldownclub e i titolari della tessera «Giovani» del TCS hanno diritto al 5% di sconto sui soggiorni linguistici proposti dal partner Boa Lingua. Si tratta di scuole di qualità selezionate per corsi intensivi e preparazioni agli esami, situate in 170 località di 30 paesi. Oltre all’inglese, vi si può apprendere o perfezionare lo spagnolo, il portoghese, il francese e il tedesco. I soggiorni linguistici comprendono l’alloggio presso una famiglia-ospite non lontano dalla scuola, comprensivo di cena oppure di pensione completa. Naturalmente vi sono pure possibilità di sistemazioni personalizzate. Informazioni sulle modalità dello sconto del 5% presso Boa Lingua su: www.cooldownclub.ch (rubrica: Offerte speciali > Altri partner). ac Il mondo in una stanza: nelle scuole partner di Boa Lingua le lezioni si svolgono in piccole classi che non superano mai i dodici studenti, spesso tutti di nazionalità diversa.

Londra: di tutto e di più Difficile trovare una frase originale per descrivere Londra e l’atmosfera che vi aleggia. Per la capitale britannica gli aggettivi si sprecano, spesso in contrasto tra loro, come ad esempio: cosmopolita e tradizionalista, classica e all’avanguardia, molto verde ma anche trafficata. In poche parole: Londra è semplicemente… Londra, e non ha eguali al mondo. Comprensibile, quindi, perché decine di migliaia di stranieri vi arrivano ogni giorno per imparare la lingua inglese, certi di abbinare un soggiorno di studio ad un’esperienza di vita indimenticabile. Tra le scuole selezionate da «Boa Lingua» per i soci del TCS, spicca il St. Giles College, a due passi dal British Museum, dunque nel cuore della città. Benché particolarmente adatta ai giovani tra i 17 e i 26 anni, questa scuola è molto frequentata anche da «executives and professionals» che devono incrementare il loro livello d’inglese. Ha inoltre la possibilità di alloggiare gli studenti direttamente in una residenza annessa all’edificio scolastico, che dispone di varie camere singole o doppie. Una comodità spesso apprezzata da coloro che non vogliono perdere tempo nel caotico traffico londinese. Oltretutto, all’interno della scuola gli studenti hanno a disposizione mensa e caffetteria, biblioteca e laboratorio di lingue, con video e computer nonché accesso gratuito a Internet.

Oltre a varie manifestazioni di gruppo come visite a mostre e spettacoli, cene o serate cinematografiche, il St. Giles College organizza pure escursioni nel finesettimana a Oxford, Brighton oppure Cambridge. Insomma, fra studio e attività ricreative non c’è certo il tempo per annoiarsi e si riesce a vivere Londra in tutte le sue sfaccettature. ac

Edificio storico anche per il St. Giles College, in Southampton Row, non lontano da British Museum e Covent Garden.


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sÂŹ %LEGANTEÂŹDESIGNÂŹPERÂŹ o del appartamenti, ufďŹ ci, scont sale d’esposizione sÂŹ )LLUMINAZIONEÂŹ,%$ÂŹCHEÂŹCAMBIAÂŹ colore quando si mette in funzione il CD sÂŹ 2IVESTIMENTOÂŹDIÂŹLEGNOÂŹMARRONEÂŹSCURO sÂŹ 3CAFFALEÂŹPERÂŹ#$ sÂŹ ,ETTOREÂŹ#$ÂŹEÂŹRADIOÂŹ!- &sÂŹ )NGRESSOÂŹ-0 ÂŹ ADATTATOREÂŹJACKÂŹAURICOLARE sÂŹ 2IPRODUZIONEÂŹSONORAÂŹINÂŹSTEREO sÂŹ ÂŹALTOPARLANTIÂŹINCORPORATI sÂŹ 0OTENZAÂŹ ÂŹXÂŹ ÂŹ7ATT sÂŹ *ACKÂŹPERÂŹALTOPARLANTIÂŹESTERNIÂŹEÂŹPERÂŹRADIOÂŹVIAÂŹCAVO sÂŹ $IMENSIONI ÂŹ ÂŹXÂŹ ÂŹXÂŹ ÂŹCMÂŹ Quello che la copia originale del jukebox HOLLYWOOD offre sia dal punto di vista estetico che da quello acustico fa accelerare i battiti del cuore. Alto 122 cm, HOLLYWOOD è una copia di jukebox veramente fedele all’originale. La tecnologia moderna unita a un romantico design. Ăˆ chiaro, comunque, che non è un apparecchio per chi esige una riproduzione sonora di massimo livello. In compenso, HOLLYWOOD appaga la vista e riscalda il cuore. Sia come elemento decorativo in casa, come punto di richiamo in ufďŹ cio o come attrazione in qualsiasi salone espositivo.

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Peter Widmer

3 dicembre 2009 | touring 20 | club e soci

Il camping del TCS «Punt Muragl» a Samedan, in Engadina, offre un’accoglienza invernale di prima categoria.

Neve invece di sabbia I veri campeggiatori non vanno in letargo come le marmotte. E d’inverno affrontano la vera sfida di una vita a contatto con la natura. Alcuni consigli.

› Anche durante l’inverno in molti campeggi ferve una grande attività. Per quanto concerne questo tipo di vacanza va detto che occorre fare i preparativi del caso e avere una certa esperienza.

Pronti per il freddo | Oggi il mercato offre sempre più equipaggiamenti per camper e roulotte adatti a superare nel migliore dei modi i rigori invernali come, per esempio, il pavimento riscaldato. Data l’efficacia di questo tipo di riscaldamento, è possibile mantenere una temperatura ideale all’interno dell’abitacolo. È comunque importante – specialmente per quanto riguarda i camper – evitare la formazione di ponti di freddo. Perciò, in caso di gelo, è necessario coprire i finestrini della cabina con uno stuoino supplementare. Il camperista dovrebbe assicurarsi che il camino di scarico dell’impianto di riscaldamento sia costruito in modo da non essere intasato dalla neve. Questo si ottiene allungando il tubo del camino, un accorgimento che funziona anche se nevica forte. Speciali

sfiatatoi evitano, se tira il vento, che si spenga la fiamma del bruciatore. In caso di muraglie di neve accastate intorno al veicolo bisogna lasciare sufficiente spazio per permettere che circoli l’aria nel riscaldamento a gas: anche le aperture del pavimento dovrebbero essere libere dalla neve. Non riscaldate mai con la fiamma dei fornelli perché, a causa dell’elevato consumo di ossigeno, esiste il pericolo di asfissia. Importantissima è anche la riserva di gas. D’inverno due bombole da 11 kg bastano

per circa una settimana. Si consiglia, però, di procurarsi un sistema doppia bombola con commutatore automatico, perché dover cambiare la bombola di notte con un freddo pungente non è certo piacevole… Inoltre un impianto idrico è resistente al freddo invernale soltanto se tutti i tubi e le condutture sono riparate dal gelo. Peter Widmer

Info Touring Fonte: «Copilot 2009 für Wohnmobil & Caravan», DCHV Deutscher Caravaning-Handels-Verband e.V., Dolde-Medien-Verlag, Stoccarda

Campeggi TCS aperti tutto l’anno Landquart: tel. 081 322 39 55, camping.landquart@tcs.ch Lenzerheide: tel. 081 384 23 35, camping.lenzerheide@tcs.ch Samedan: tel. 081 842 81 97, camping.samedan@tcs.ch Scuol: tel. 081 864 15 01, camping.scuol @tcs.ch Soletta: tel. 032 621 89 35, camping.solothurn@tcs.ch Sion: tel. 027 346 43 47, camping.sion@tcs.ch Muzzano: tel. 091 994 77 88, camping.muzzano@tcs.ch Berna: tel. 031 901 10 07, camping.bern@tcs.ch Informazioni su camping invernali e rivenditori specializzati: www. campingtcs.ch; www.campingo.com; www.caravaningsuisse.ch wi



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Mathias Wyssenbach

3 dicembre 2009 | touring 20 | il punto

I collaboratori del Centro servizi alla clientela di Schönbühl assistono i soci 24 ore su 24.

Vantaggi per tutti i soci

»

Un socio di lunga data mi ha scritto il 4 novembre 2009: «Peccato che lei stia distruggendo in modo brutale questo rispettabile, sperimentato, influente e stimato Club». Il giudizio positivo sul TCS è corretto. Tuttavia, il socio sbaglia sulla valutazione della decisione di fine ottobre: il TCS entra in una collaborazione globale con Kuoni nel mercato dei viaggi, il TCS crea un moderno centro servizi per tutti i soci e per questo motivo il TCS chiude le sue agenzie. Facendo ciò, il club garantisce il suo futuro a favore di tutti i soci. Ogni anno i soci e altri clienti contattano il TCS 3,7 milioni di volte. Già oggi 2,1 milioni di contatti si svolgono per telefono, 400 000 tramite lettera o fax e 100 000 via e-mail. La nuova piattaforma di servizi offrirà una qualità ancora superiore e più vantaggi a questi 2,6 milioni di contatti, oltre 7000 al giorno. I nostri collaboratori specializzati per la clientela presteranno consigli e aiuto personalizzato ai soci che chiamano e li serviranno in tutte le lingue nazionali. Esattamente come i soci apprezzano già da molto tempo la Patrouille e il Libretto ETI. Nei suoi 34 uffici di rappresentanza e nelle 13 agenzie partner il TCS vendeva circa 50 000 viaggi l’anno. Questo è poco per 1,6 milioni di soci e non è sufficiente per giustificarsi sul piano finanziario in un campo in cui la concorrenza è tanto forte. Il nostro futuro partner Kuoni, il numero uno in Sviz-

zera, venderà le proposte di «Viaggi TCS» nelle sue oltre 100 agenzie di viaggio. Una settantina degli odierni specialisti di viaggi del TCS possono continuare a lavorare per Kuoni. Amplieremo l’offerta di «Viaggi TCS». Solo circa in un caso su un milione di volte l’anno un socio si incontra personalmente con i collaboratori TCS nei diversi luoghi. Per 300 000 volte si tratta di una panne risolta con l’intervento di un pattugliatore. Altre 140 000 volte ciò avviene in un centro tecnico delle sezioni per un controllo del veicolo o per una consulenza tecnica. Oppure per 60 000 volte su un terreno d’esercitazione per la formazione in due fasi. Da non dimenticare i 280 000 contatti in uno dei 32 campeggi e nei due hotel di proprietà del TCS. Al contrario sono ancora solo 115 000 le persone che l’anno scorso hanno visitato personalmente le agenzie del club. Il numero di queste visite è in calo. La stragrande maggioranza dei soci non ha più bisogno delle agenzie. Il Touring Club Svizzero può soddisfare praticamente tutte le richieste per telefono, per lettera oppure per e-mail. Per questo motivo la direzione e il consiglio d’amministrazione investiranno in futuro laddove il TCS può offrire alla grande maggioranza dei suoi soci ancora migliori prestazioni. E il Club resta vicino ai suoi soci in tutto il Paese.

«

Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale del Touring Club Svizzero (TCS)



3 dicembre 2009 | touring 20 | la pagina dei lettori

Forum

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Il concorso no flessibili e che accettino di sobbarcarsi un viaggio che può durare fino a due ore e mezzo. Del resto i luoghi di lavoro non sono di solito così vicini a una stazione da indurre i pendolari a servirsi dei mezzi di trasporto pubblici, che oltretutto sono sovrafGideon Gautschi, Giebenach follati. Più popolazione uguale più traffico

«Touring» 18/2009

Il vostro dossier speciale sulle telecomunicazioni, e in particolare l’articolo intitolato «DSP, PI, SCN e altri enigmi», mi sembrano molto interessanti, ma a mio parere incompleti. Ho acquistato un veicolo d’occasione e, purtroppo, non ho le istruzioni per l’uso dell’autoradio. Nell’elenco dei tasti d’utilizzo da voi pubblicato, trovo effettivamente tre pulsanti che sono sul mio apparecchio, tuttavia GEO, SC, IO e dx non figurano sulla vostra lista. Sarebbe davvero utile conoscere tutte le descrizioni delle autoradio in cirChristian Perriard, Sion colazione. Ore obbligatorie controproducenti «Touring» 19/2009

Permettetemi di non essere d’accordo con la proposta avanzata dai maestri conducenti. Aumentare i costi per ottenere la patente indurrà i giovani a guidare senza la licenza di condurre (come ad esempio sta avvenendo in Francia). La guida di un’automobile richiede, prima di tutto, un po’ di sale in zucca e un comportamento che non si acquista aumentando le ore di lezione con un maestro. Si potrebbe, invece, prolungare il periodo di controllo e ritirare più in fretta la patente a chi guida in modo pericoloso o Charles Rosselet (@) inadeguato.

Benessere al Beatus ll Wellness e Spa Hotel Beatus a Merligen è un eccezionale luogo di vacanza sulle sponde del lago di Thun. Incomparabile il panorama sulle Alpi Bernesi, immenso il parco dell’hotel di 12 000 m2, meravigliosa e rilassante l’oasi Wellness & Beauty con la piscina all’aperto (35°) e una interna (29°) e la zona con sette saune a scelta. Nel programma giornaliero: ginnastica, attività sportive guidate ed escursioni. Ospitalità speciale per soddisfare ogni desiderio! In palio vi sono tre pernottamenti per due persone, con mezza pensione e offerta wellness, del valore di 1410 franchi.

Hans Weber, Safnern

Mezzi di trasporto pubblici affollati

Al mio posto di lavoro, durante l’orario flessibile, è necessario essere presenti tra le 8.30 e le 16. Non è quindi possibile aggirare gli orari di punta. Alcuni anni fa ci veniva inculcato che bisognava accettare senza reclamare anche dei lunghi spostamenti per recarsi al lavoro e mostrarsi flessibili. Oggigiorno i mezzi di trasporto pubblici sono così affollati che si è obbligati a stare in Leo Bühler (@) piedi.

Sponsor: Wellness- & Spa-Hotel, Merligen-Interlaken, www.beatus.ch

foto 7Pictures, Keystone

Istruzioni incomplete

Invece di domandarsi come risolvere il problema dell’aumento del traffico, ci si dovrebbe chiedere perché questo continui a crescere e cosa bisognerebbe fare per limitarlo. Ogni anno in Svizzera la popolazione aumenta almeno di 50 mila persone, nel 2008 addirittura di 108 mila. Questo rappresenta circa 50 mila autoveicoli in più sulle strade, equivalenti a 200 mila spostamenti supplementari al giorno.

Le domande: 1. Come si chiama il CEO delle FFS intervistato da «Touring»? 2. Con quale pullman sarà effettuato il viaggio dei lettori in Prussia? 3. In quali due città si può studiare l’inglese con il TCS e Boa Lingua?

Un provvedimento contro i lavoratori

Come si fa a rincarare la mobilità negli orari di punta, durante i quali la gente deve recarsi al lavoro? Moritz Leuenberger pensa che basti semplicemente spostare gli orari di lavoro per cambiare anche quelli di punta? Oggi si pretende che i lavoratori sia-

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).

Impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Art Director/Fotografie: Martin Lobsiger (mlo). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Sabine Rothacher (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: per iscritto, indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier, tel. 022 417 24 40, fax 022 417 28 66, e-mail: service@tcs.ch o all’agenzia TCS (tel. 0844 888 111, fax 0844 888 112). Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Si possono fornire le risposte per posta (unicamente su cartolina postale), tramite SMS, email o www.touring.ch, indicando le generalità. Concorso 18/09: il cronografo Citizen è stato vinto da Michel Deppen di Vevey. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (intestazione: concorso) Termine d’invio: 3 gennaio 2010


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l’incontro | touring 20 | 3 dicembre 2009

«Più creatività e prezzi migliori»

Cosa fa di Swiss una compagnia migliore di Lufthansa?

Harry Hohmeister, dal 1° luglio CEO di Swiss, ci parla del primo volo della sua vita, delle ricette anti-compagnie low cost, delle sue impressioni sulla Svizzera e gli svizzeri.

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Quando si è accomodato per la prima volta su un aereo?

Harry Hohmeister: Se non sbaglio ancora in fasce, quando avevo appena due mesi, sulla tratta Brema-Amburgo. Come mai non è diventato pilota?

È una bella professione, ma in una compagnia aerea ho sempre voluto lavorare nel settore commerciale e della gestione.

Da quando è amministratore delegato di Swiss è già salito a bordo di un aereo nei panni di steward. Un’operazione pubblicitaria unica e irripetibile?

No. L’ho già fatto più volte. Ancor prima della mia attività presso Swiss ho lavorato come steward. Mi interessa conoscere i processi che si svolgono a bordo e soprattutto le persone. È importante per non prendere delle decisioni dalla torre d’avorio.

Siamo migliori nella struttura dei costi. Siamo più flessibili, anche perché siamo più piccoli. Nel settore del marketing Lufthansa è nettamente più forte di noi, grazie alla varietà dei suoi prodotti, alle numerose destinazioni e all’ampia offerta. D’altra parte, però, noi possiamo sfoderare la nostra «swissness», l’elveticità. Siamo un prodotto svizzero di alta qualità. Le compagnie low cost sono una minaccia anche per Swiss: la sua ricetta?

Non porgiamo di certo l’altra guancia. Non cediamo quote di mercato senza combattere, al contrario, lo dimostrano anche le novità negli aeroporti di Zurigo, Basilea e Ginevra. Ma naturalmente non siamo ancora soddisfatti di ciò che abbiamo raggiunto sinora. Le compagnie low cost non hanno una pozione magica. Con più creatività, migliori prodotti e una valida determinazione dei prezzi possiamo fare anche di meglio. Lei abita già da parecchio tempo in Svizzera, cosa le piace di più del nostro Paese?

Il modo in cui in Svizzera si coltivano i rapporti. Viene esercitato un altro tipo di democrazia e di partecipazione dell’individuo alla vita sociale e politica rispetto agli altri Paesi europei. Il risultato è un più ampio spettro di opinioni. Alla fine si accettano le decisioni perché sono basate su un largo consenso. Inoltre, non c’è dubbio che la Svizzera mi piace pure per la sua alta qualità di vita. Anche l’atmosfera in generale è molto positiva. In che situazione sarà Swiss fra dieci anni?

Naturalmente dipende da come si sviluppa l’infrastruttura degli aeroporti in Svizzera. Ritengo che gli economisti e i semplici cittadini svizzeri si rendano conto che il traffico aereo, con oltre 20 miliardi di franchi, contribuisce in modo notevole all’economia del Paese. Spero che si onori questa realtà. Così facendo, Swiss potrà crescere in modo adeguato. Il suo rapporto con l’auto?

Non ne ho mai abbastanza. Possediamo un cabriolet, un fuoristrada e un coupé sportivo. Per me l’importante è che un veicolo sia consono dal lato tecnologico ed ecologico. In genere guidiamo sempre auto nuove.

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Intervista: Heinz W. Müller

Il capo di Swiss Harry Hohmeister è attivo in prima linea nel vero senso della parola.

In pillole Harry Hohmeister è nato 45 anni fa a Delmenhorst, in Germania. Ha fatto carriera nell’aviazione (1988–1999 Lufthansa, poi Thomas Cook Airlines). Nel 2005 diviene membro della direzione di Swiss, responsabile di rete, vendite e distribuzione. Il suo predecessore e connazionale, Christoph Franz, ora è il numero due di Lufthansa. È padre di un figlio.



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