Touring 06/2010 italiano

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1 aprile 2010 touring 6 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

Viaggio dei lettori in bici elettrica

Senza sforzo sui pedali 28

Con Rex nell’autolavaggio

Garagisti innovativi 4 Dopo la fusione tra Viaggi TCS e Kuoni

Soci sempre benvenuti 34

Concorso: in palio un cronografo sportivo ed elegante Seggiolini di bordo In vigore l’obbligo per i bambini fino a 12 anni

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Ripari fonici stradali Abitanti sempre più protetti dal rumore

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Test della Skoda Superb Una station molto ampia e che consuma poco 22



1 aprile 2010 | touring 6 | editoriale e sommario

L’importanza dell’assistenza per i concessionari

10 Milioni contro il rumore

22 Test Skoda Superb Combi 2.0 TDI

La Confederazione investe a piene mani nei ripari fonici. Obiettivo: garantire una certa tranquillità agli abitanti insediati lungo le autostrade svizzere.

Nuovo slancio per la Skoda Superb con una versione break molto più elegante. Impressionante lo spazio del bagagliaio e dell’abitacolo. Buoni anche i consumi.

primo piano 4 Intraprendenza del futuro: un garagista ha diversificato le sue attività.

società e mobilità 9 Seggiolini bimbi: nuova norma per il trasporto dei piccoli in auto, minibus e pullman. 13 Radio digitale: lo standard DAB non ancora molto richiesto per le autoradio.

test e tecnica 15 Motociclette: le novità del settore motociclistico per la stagione 2010. 19 Hispano-Suiza: la rinascita di un marchio prestigioso partirà dal Ticino.

viaggi e tempo libero 28 Viaggio dei lettori: dall’Oberland Bernese al Vallese in bicicletta elettrica. 32 Vetrate magiche: ammirare i giochi di luce all’interno di chiese e cappelle del Giura.

club e soci 34 Agenzie viaggi: l’integrazione di Viaggi TCS con Kuoni si svolge nel migliore dei modi. 37 Personaggi TCS: ritratto di Paolo Ferrazzini, responsabile di Assista a Bellinzona. 9 39 41 42

il consulente contatti TCS forum, il concorso, impressum l’incontro: Fritz Jost, responsabile della serra tropicale di Frutigen

fm

Qual è il fattore decisivo per l’acquisto di un’automobile? La marca, il modello, il prezzo, l’impatto ambientale o il concessionario? A mio avviso, quest’ultimo riveste un ruolo centrale. Il contesto in cui svolge i suoi colloqui con i clienti e il suo livello di competenza sono determinanti. Nonostante la flessione subita dalle vendite, vi sono ancora concessionari che considerano la clientela come un «male necessario». Un esempio negativo: fissato un appuntamento, il venditore dà l’impressione di non avere tempo da perdere, del resto l’auto desiderata non è disponibile. Mette quindi in mano al cliente la documentazione e lo congeda. Un esempio positivo: il venditore invita i clienti ad accomodarsi in una stanza adibita appositamente ad accogliere la clientela, offre loro qualcosa da bere e illustra in maniera competente il modello desiderato dalla «a alla zeta», concedendo inoltre un breve giro di prova. A causa delle mutate esigenze della clientela e del maggiore grado d’informazione di quest’ultima, la vendita di auto è certamente divenuta un’operazione più complicata. L’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA) lo ha constatato e intende ora fornire ai suoi associati una migliore preparazione. Gli acquirenti potranno così rivolgersi a consulenti competenti, in grado anche di fornire un’assistenza post vendita. Come dimostra la storia principale di questa edizione, alcuni si spingono addirittura oltre e riescono a vendere ben più di una semplice auto. Felix Maurhofer, caporedattore

Gli sciatori primaverili non conoscono limiti Foto di copertina ald

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È primavera e le nevi cominciano a sciogliersi, rendendo difficile agli sciatori la pratica del loro amato sport. Ma i due ripresi in foto non si arrendono e scivolano agevolmente anche sulle estese zolle d’erba che ormai emergono tra la neve.


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primo piano | touring 6 | 1 aprile 2010

Markus Lerch nel suo salone d’esposizione: con il mangime e i box da trasporto per cani è andato incontro alle esigenze della clientela.


1 aprile 2010 | touring 6 | primo piano

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Garage pieni di sorprese Volete acquistare le gomme invernali e anche una razione di mangime per cani? Oppure fare uno shampoo al vostro Fido dopo il corso antipanne per signore? Ecco che cosa si sono inventati i garagisti più ingegnosi per fidelizzare la clientela.

Tutti gli automobilisti dipendono da lui: il garagista. Acquisto di un’automobile, il test dei gas di scarico, la riparazione di un danno da parcheggio oppure manutenzione approfondita: il punto di riferimento è sempre e solo lui. Nel migliore dei casi, si rimane fedeli al «proprio» garagista per anni e anni se non decenni, anche se il garage del paese vicino dovesse esporre le auto appese ad una gru o se quello lungo la strada per andare al lavoro è appena stato rinnovato e appare adesso molto più illuminato e invitante. Ristrutturazioni e ingegnose azioni di marketing non sono però sufficienti. L’importante, infatti, è riuscire a fidelizzare la clientela a lungo termine.

foto Andrés Morya, UPSA, ald

Alcuni esempi | Una nicchia piuttosto insolita per un rivenditore di automobili è ad esempio quella occupata da Markus Lerch, proprietario di due garage a Rothrist e ad Aarau. Qui rivende automobili Saab, Mitsubishi e più recentemente anche Skoda. Oltre ad olio motore e detergente per i vetri, Markus Lerch, che si definisce un «amante degli animali» pur non avendo alcun cane, vende anche mangime per cani! Tutto è iniziato con un lavaggio per cani presentato dall’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA). «Eravamo proprio in fase di ristrutturazione», spiega Lerch che – appunto – gestisce anche un autolavaggio, «e improvvisamente mi è venuta l’idea: perché non installare anche un lavaggio per i cani?». Si deve poi alla sua capacità di persuasione se l’UPSA ha acconsentito a vendergli l’unico modello da dimostrazione di cui disponeva. Così quello che era stato progettato come un locale adibito allo smaltimento è diventato un «dog shower». Le docce per cani abbinate ad autolavaggi non sono certo una novità (vedi riquadro), ma in questa storia ci ha messo «lo zampino» anche il caso, quando un giorno al distributore di Lerch si è fermato a fare

rifornimento il direttore delle vendite del marchio di mangime per cani Royal Canin. Il suo sguardo è così caduto sulle docce per questi fedeli amici dell’uomo. «Sarebbe possibile sfruttare le sinergie?», ha chiesto il dirigente a Markus Lerch. Questi, da parte sua, ha acconsentito ad osare l’esperimento. E la clientela ha reagito «con stupore, ma positivamente». «La vendita di box per cani si è poi aggiunta come logica conseguenza», dichiara Lerch raccontando la sua storia di successi. Poiché gli affari dalle vendita di mangime, box e lavaggio per cani vanno bene, ci si può chiedere se Markus Lerch, con i suoi tre marchi di automobili, abbia una clientela particolarmente cinofila. «Non necessariamente», afferma e spiega: «Quando eravamo ancora tra i primi ad avere un lavaggio per cani in Svizzera, abbiamo certamente beneficiato dell’effetto sorpresa e sono stati molti i curiosi che sono venuti». Eppure l’effetto non è svanito, perché evidentemente con la sua «strategia dei cani» Lerch ha risposto ad una vera esigenza degli automobilisti. Vi è poi un altro vantaggio nel momento in cui un potenziale acquirente si presenta al suo garage appena rinnovato con un amico al guinzaglio: «In base alla razza del cane, si può prevedere quale modello di auto possa essere il più adeguato».

Donne e cani | Lerch non punta però solo sui cani. Un’altra specialità della casa sono i corsi pratici «antipanne» rivolti soprattutto alle signore, i quali trattano temi come il traino, la sostituzione di una ruota, le catene da neve e la ricarica della batteria. «Lo scopo del corso è quello di scacciare dalle signore il timore verso l’auto», spiega Lerch, soddisfatto del riscontro molto positivo avuto dalle frequentatrici del corso. Ma quali altre innovazioni possono attencontinua a pagina 7


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1 aprile 2010 | touring 6 | primo piano

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Una professione sempre più complicata

Il lavaggio per cani in funzione (in alto a sinistra): «Gli animali reagiscono come gli ha insegnato il padrone», afferma Markus Lerch (destra) mentre mostra un aspirapolvere per cani. I box per trasportare i cani in auto (in basso) sono pezzi unici fatti su misura.

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dersi in futuro i clienti di Lerch? «Non posso rivelare i dettagli dei miei progetti futuri», afferma Lerch e aggiunge: «Il settore individuato deve sempre avere a che fare con le auto, ma riuscire comunque a sorprendere i clienti». Infine rivela che intende espandersi verso altri due settori: automobili elaborate e tecnologie ecocompatibili. Anche Urs Wernli, presidente centrale dell’UPSA, ritiene che il futuro dei garagisti stia nell’ecologizzazione del parco veicoli. «Si tratta di un tema sempre più rilevante, e al garagista in quanto garante della mobilità spetta l’importante compito di sensibilizzare i clienti in merito». Un grande garage già rinomato in Svizzera in questo ambito è il basilese Grosspeter. Assieme al marchio Honda rappresentato, il garage punta su una strategia ecologista. I punti vendita Honda vengono ad esempio abbelliti con piante e prato vero, mentre l’amministratore Stefan Baltisberger è addirittura riuscito ad organizzare il lancio di un’Honda presso lo zoo di Basilea. «Ora anche il direttore dello zoo viaggia su una Honda Insight», racconta con soddisfazione. Ma non è ancora tutto. È stata infatti avviata anche una collaborazione con dieci ditte di taxi di Basilea che utilizzano delle Honda Insight come ecotaxi. «Così riusciamo ad attirare l’attenzione su di noi a breve termine, anche se nel set-

tore dell’ecologia occorre riuscire a posizionarsi più a lungo termine affinché l’impegno profuso porti dei frutti», ritiene BalPascale Marder tisberger.

Info Touring Altri corsi pratici antipanne per signore sono previsti per il 14 giugno e il 1 novembre 2010. Maggiori informazioni al sito www.lerch.ag

Lavaggio, piega e phon Un cane bagnato non è proprio una delizia per l’olfatto e un quattrozampe sporco è lo spauracchio di ogni custode di condominio. Per questo motivo il numero dei lavaggi per cani in Svizzera aumenta costantemente. Si tratta di impianti che l’ESA, organizzazione d’acquisto del settore svizzero dell’automobile e dei veicoli a motore, commercializza già da cinque anni. Ben apprezzate sono anche le docce per cani costruite dall’italiana Euroself, che prevedono programmi comprendenti le fasi di risciacquo, balsamo e asciugatura. Le cosiddette «dog shower» sono ubicate presso alcune sedi di Landi. Da tre anni anche il centro servizi TCS di Volketswil-Hegnau dispone, oltre che di un modernissimo autolavaggio, anche di una dog shower. Informazioni all’indirizzo www.tcs-zh.ch > Waschstrasse. pam

Oggi anche un’auto di 10 anni è già considerata «vecchia». Basta gettare uno sguardo nell’abitacolo per capire che alla fine dello scorso millennio a bordo vi era molto meno elettronica. Sono poi arrivate diverse innovazioni nell’ambito della sicurezza e oggi vi sono sistemi moderni in grado di avvertire quando un’altra autovettura viene a trovarsi nell’angolo morto o quando il conducente sta per addormentarsi. Al Salone dell’auto di Ginevra la tendenza era palese: si stanno cercando, ed anche individuando, alternative alle automobili a benzina, che verranno presto o tardi anche immesse in commercio. «Il progresso tecnologico è stato notevole già negli ultimi 10 anni, ma nei prossimi dieci subirà un’ulteriore accelerazione», dichiara il dott. Peter de Haan, che ha condotto lo studio «Da oggi a domani: ruoli futuri del garagista». Anche i garagisti dovranno tenere il passo con questo progresso e un riguardo particolare si dovrà ai temi del consumo energetico e delle emissioni di gas serra, a cui i privati attribuiscono particolare valore. «Anche i privati vogliono salvaguardare le risorse, risparmiare sulle spese per il carburante ed eventualmente approfittare di agevolazioni fiscali», afferma de Haan. Lo studio ha inoltre rivelato che i privati ricorreranno sempre più spesso all’assistenza, poiché si dedicheranno sempre meno in prima persona al proprio autoveicolo. Anche per questo i garagisti devono arrivare ad offrire servizi adeguati. pam

In futuro il garagista sarà confrontato a parecchie sfide nella sua attività.


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1 aprile 2010 | touring 6 | società e mobilità

Protetti anche su pullman e minibus

il consulente Urs-Peter Inderbitzin

Retromarcia non grave in corsia d’emergenza

La nuova normativa sui seggiolini per bambini in auto si applica anche a pullman e minibus, ma è possibile mettersi in regola senza troppe complicazioni.

› Dal 1° aprile 2010, i bambini di statura

inferiore a 150 centimetri dovranno essere protetti fino all’età di 12 anni con un dispositivo di trattenuta testato e omologato. I seggiolini per bambini dovranno essere muniti di un’etichetta ECE versione 44.03 o 04. I genitori possono verificare la conformità controllando che le prime due cifre dell’etichetta del seggiolino riportino l’indicazione 03 o 04. L’utilizzo di dispositivi di trattenuta delle versioni 01 o 02 (anteriori al 1995) non sarà più ammesso a partire dal 1° aprile 2010.

Minibus e pullman | Queste disposizioni

tato nell’opuscolo «Seggiolini per bambini» pubblicato dal TCS. 쐽 Nei minibus dotati di posti a sedere di dimensioni ridotte e di cinture a tre punti, i bambini fino a 4 anni devono sedere su un dispositivo di trattenuta adeguato. 쐽 Nei pullman, i bambini fino a 4 anni devono prendere posto su un dispositivo di trattenuta appropriato.

Pratico opuscolo | Per agevolare l’applicazione delle nuove prescrizioni, il TCS e l’Ufficio prevenzione infortuni hanno pubblicato un opuscolo in nove lingue. L’opuscolo informa che un bambino non sistemato su un seggiolino adeguato corre un rischio sette volte superiore di rimanere ucciso o ferito. Senza contare l’elenco di errori all’atto del fissaggio: seggiolini fissati in modo allentato, cinture troppo vicine al collo, attorcigliate o che bloccano male il corpo, tutti errori che potrebbero avere gravi conseguenze in caso di incidente. tg

Info Touring L’opuscolo «Bambini in auto: allacciarli in modo corretto secondo l’età» può essere scaricato da www.seggiolini-auto.tcs.ch. Vi sono pure i test TCS sui seggiolini per bambini, oltre agli sconti concessi ai soci TCS dai negozi Baby-Rose.

Keystone

si applicano altresì ai trasporti collettivi. Per quanto riguarda i minibus, i casi che si presentano sono i seguenti: 쐽 Nei minibus dotati di posti a sedere di dimensione normale e di cinture a tre punti, i bambini di statura inferiore a 150 centimetri dovranno sedere fino all’età di 12 anni su un dispositivo di trattenuta (come per le auto). 쐽 Nei minibus dotati di cinture addominali (dette anche cinture a due punti), i bambini fino a 7 anni devono essere sistemati in un dispositivo di trattenuta, ma attenzione perché solamente certi modelli sono adattabili ad una cintura addominale. L’elenco è ripor-

La nuova normativa si applica anche ai trasporti in minibus.

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Immaginate di viaggiare in autostrada e che, sulla corsia di emergenza dell’imbocco autostradale, vi venga incontro un’auto in retromarcia. Passato lo spavento, pensereste che per fortuna del conducente la polizia non ha visto la manovra. Se l’avesse vista, l’automobilista sarebbe sicuramente stato punito con una forte multa e il ritiro della patente. Fino a poco tempo fa si trattava di una considerazione corretta. Nel marzo 2007, il Tribunale federale aveva infatti sentenziato che «chi procede in retromarcia sull’autostrada anche nelle condizioni più favorevoli, al fine di riuscire ad imboccare un’uscita già passata, provoca oggettivamente almeno un rischio astratto accresciuto per la sicurezza degli altri». Si tratta di una sentenza (6A.64/2006 del 20.3.2007) con cui il TF difendeva una sentenza delle autorità bernesi competenti, le quali avevano sanzionato il conducente indisciplinato con il ritiro di un mese della patente per grave infrazione delle norme della circolazione. Aveva lasciato addirittura intendere che si sarebbe anche potuto comminare il ritiro per un periodo di tre mesi. Il 14 gennaio 2010, l’alta corte si è però dimostrata più indulgente. Con tre voti contro due, i giudici di Losanna hanno deciso che procedere in retromarcia sulla corsia d’emergenza dell’imbocco dell’autostrada non deve essere punito quale violazione grave delle norme di circolazione, ma solo semplice. Non vi sarebbe infatti alcun rischio astratto accresciuto per gli altri utenti del traffico se le condizioni atmosferiche e del fondo stradale sono buone, se la densità del traffico risulta ridotta e se la velocità ammessa all’imbocco dell’autostrada è di soli 60 km/h. Il conducente indisciplinato può così cavarsela con una piccola ammenda; anche il ritiro della patente per un periodo di tre mesi, sanzione comune in caso di gravi infrazioni delle norme della circolazione, viene a decadere.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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società e mobilità | touring 6 | 1 aprile 2010

Tra pressione dei costi e disagi da rumore

› Oltre

un milione di persone nel nostro Paese sono vittime di un eccessivo rumore stradale, anche lungo le autostrade. Tra queste, i circa mille abitanti di Lenzburg, che nell’estate 2013 potranno però tirare un sospiro di sollievo grazie ad un progetto di protezione acustica da 36 milioni di franchi. Esso prevede la sostituzione del manto stradale nel tratto Lenzburg–Birrfeld, una semicopertura a Lenzburg in direzione di Zurigo, l’ampliamento del viadotto dell’Aabach e, infine, la costruzione di pareti fonoassorbenti.

In Svizzera sono stati realizzati ripari fonici lungo 450 km di autostrada, costati circa 800 milioni di franchi. Entro il 2015, la protezione acustica sulle strade nazionali costerà un ulteriore miliardo.

Il silenzio degli anni 70 | Sono decine di anni ormai che sulla A1 tra Berna e Zurigo si sfreccia lungo le abitazioni di Lenzburg, costruite negli anni 70. Ma solamente ora gli abitanti si libereranno finalmente dell’inquinamento acustico. Esther Widmer, incaricata dell’informazione e della comunicazione per l’Ustra, sede di Zofingen, sottolinea che l’autostrada presso Lenzburg fu stata inaugurata nel lontano 1967: «E la decisione di costruire fu addottata addirittura già dieci anni prima». L’autostrada è dunque sorta dinanzi alle abitazioni. Ma perché si sono costruite le case direttamente a lato dell’autostrada? Lo spiega Richard Buchmüller, direttore dell’ufficio tecnico comunale di Lenzburg: «Perché in quegli anni non era un problema costruire direttamente lungo l’autostrada, anzi. Allora gli appartamenti con vista autostrada erano addirittura richiesti!». Una cosa che oggi sarebbe inconcepibile: «Gli inquilini mettevano un cuscino sul davanzale della finestra e restavano a guardare il traffico autostradale».

Le misure di protezione fonica vengono pagate dai proprietari delle strade, ossia dai cantoni nel caso delle strade cantonali o dai comuni nel caso di quelle comunali. Ma anche la Confederazione mette mano al portafoglio nell’ambito di accordi programmatici. I contributi dipendono dall’efficacia dei progetti di risanamento. La rilevanza delle misure di protezione acustica e la priorità accordata loro nel budget cantonale vengono stabilite e gestite come sempre in maniera differenziata: l’attuazione della politica di protezione fonica è diversa da cantone a cantone.

Mathias Wyssenbach

Differenze da cantone a cantone

Molti utenti del traffico che passano accanto ad una parete fonoassorbente sull’autostrada non sanno che si tratta di una struttura che costa tra i 600 e i 2000 franchi al metro quadro.


1 aprile 2010 | touring 6 | società e mobilità

Ma i tempi sono cambiati e oggi gli abitanti protestano regolarmente contro l’eccessivo rumore del traffico, soprattutto nei pressi delle autostrade. Gérard Poffet, vicedirettore dell’Ufficio federale dell’ambiente, constata come il traffico venga oggi percepito diversamente. «Le persone vogliono essere tutelate dall’inquinamento fonico e anche i requisiti di compatibilità ambientale sono molto più severi rispetto a qualche anno fa». A causa dell’intensificarsi del traffico e dell’aumento del tasso di insediamento, oggi le misure di protezione acustica si concentrano soprattutto sugli agglomerati. Ciò significa che non tutti vedranno la costruzione di una parete fonoassorbente dinanzi a casa.

Proporzionalità | I costi delle misure di protezione fonica vengono sostenuti al 100% dalla Confederazione, proprietaria delle autostrade. Per questo, nel manuale sul «Rumore stradale dell’Ufficio federale dell’ambiente e dell’Ufficio federale delle strade», si afferma ad esempio che «prima della costruzione di una parete fonoassorbente, occorre valutarne la proporzionalità». L’obiettivo è un «ottimale rapporto costo-efficacia dei progetti», dichiara Gérard Poffet. Può dunque accadere che determinate misure di protezione fonica non vengano realizzate, nonostante l’interesse della popolazione, perché «non viene rispettata la proporzionalità». Sulla delimitazione delle competenze, le opinioni sono però divergenti.

Un dilemma | Anche la compatibilità ambientale dei progetti di protezione fonica è molto discussa. Le pareti fonoassorbenti gettano ombre che per molti costituiscono un intervento inaccettabile sul paesaggio. Di questo si sta occupando l’Ufficio federale delle strade (Ustra). Oggi, per le pareti in vetro fonoassorbente vi sarebbero soluzioni molto riuscite sotto il profilo architettonico, afferma il vicedirettore Jürg Röthlisberger. Tali pareti avrebbero però costi maggiori: «Le pareti fonoassorbenti devono essere belle e offrire la massima protezione, ma anche richiedere poca manutenzione». Ci si scontra così con un dilemma: «Chi vuole altri cantieri? E chi è disposto a pagare di più?» Interrogato sul tema del rumore provocato dalle autostrade, Röthlisberger ricorda come, da quattro anni, vengano utilizzate solamente pavimentazioni fonoassorbenti e non più asfalto fuso: «Queste moderne pavimentazioni assorbono molto rumore e presentano una minore diffusione superficiale del suono». Inoltre, i motori di oggi «non producono più tutto quel fracasso di una volta», asserisce il vicedirettore dell’Ustra.

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Protezione fonica per la ferrovia » Quanti chilometri di protezione

fonica (compresi i tunnel) sono stati realizzati finora? Gérard Poffet: Finora sono stati realizzati circa 110 km di pareti fonoassorbenti. Qual è la zona più interessata? I corridori di transito del San Gottardo e del Lötschberg. Quanto costa la protezione fonica lungo la ferrovia e chi paga? Il risanamento fonico delle ferrovie costerà circa 1,8 miliardi di franchi. Sarà la Confederazione a finanziare il risanamento con il fondo FTP, utilizzato anche per finanziare i grandi progetti NFTA, Ferrovia 2000, raccordo alla rete ad alta velocità (RAV) e sviluppo futuro dell’infrastruttura ferroviaria (SIF). Intervista: ve

«

Gérard Poffet, vicedirettore dell’Ufficio dell’ambiente (UFAM)

Anche i nostri 220 tunnel fungono da protezione fonica. Per Jürg Röthlisberger è importante «che la pianificazione del territorio pervenga alle giuste decisioni». In Svizzera, la pianificazione sarebbe fortemente dominata dalla superficie. Spetterebbe a cantoni e comuni procedere o meno alla zonizzazione dei terreni edificabili. Non si dovrebbe però acquistare un terreno economico nei pressi dell’autostrada per poi pretendere costosi progetti contro il rumore, ritiene Röthlisberger. L’inquinamento fonico dovrebbe essere un fattore determinante per il costo del terreno.

Banca dati sul rumore | In tutta Europa le persone sono vittime di un eccessivo rumore stradale. Secondo le stime dell’European Environment Agency, si tratta di quasi 67 milioni di persone, ossia un sesto dell’intera popolazione europea. In Svizzera, un cittadino su sette sarebbe vittima di un inquinamento acustico eccessivo. Qui, come del resto in tutti i paesi europei, il rumore stradale è concentrato nelle zone urbane (cittadine), anche se per quanto riguarda il risanamento fonico, la Svizzera sarebbe all’avanguardia rispetto al resto d’Europa. Gérard Poffet: «Il nostro paese dispone di una banca dati sul rumore che registra l’inquinamento acustico su tutto il Kurt Venner territorio nazionale».


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mw

1 aprile 2010 | touring 6 | società e mobilità

Al momento la ricezione DAB ha poco successo tra gli automobilisti svizzeri.

Radio digitale: quo vadis? Ricezione cristallina e possibilità di ascoltare ovunque la propria musica: la radio digitale si sta imponendo. Ma sul mercato dell’auto il DAB non è ancora d’attualità.

Molti automobilisti si ritrovano sempre confrontati con la stessa irritante situazione: l’emittente OUC che scompare lentamente fino a quando il sistema RDS non passa alla successiva stazione o le informazioni sul traffico che si riescono a sentire solo a spizzichi. Del DAB, ossia di una tecnologia di trasmissione dell’audio su digitale terreste (Digital Audio Broadcasting), si parlava già vent’anni fa. Oggi è possibile acquistare radio DAB portatili in qualsiasi negozio specializzato. Monika Weibel, addetta stampa di Migros, afferma: «Dalla disattivazione delle onde medie la domanda è in forte aumento». Gli stessi toni ottimistici si ritrovano da Interdiscount e MediaMarkt, che presentano sui loro scaffali un’ampia offerta di apparecchi DAB. In ogni radio digitale è integrato un piccolo calcolatore, ragion per cui un apparecchio digitale ha un consumo maggiore rispetto ad una radio analogica OUC. Ernst Werder, capoprogetto commercializzazione digitale di SRG SSR idée suisse, sottolinea che con una radio DAB è possibile ricevere, a seconda delle regioni linguistiche,

tutti i programmi radio SRG/SSR, ai quali si aggiungono diverse emittenti private. Fino a metà 2006, nella case svizzere vi erano circa 25 000 radio digitali, mentre oggi ve ne sono già oltre 400 000: «E le vendite continuano ad aumentare».

Poche autoradio | La possibilità di ricevere le stazioni su tutto il territorio elvetico senza interferenze non può che suscitare grande interesse tra gli automobilisti. Ma le auto sono davvero pronte ad accogliere tale dispositivo? Ad esempio, i nuovi modelli Toyota sarebbero tutti di serie «DAB ready», ossia compatibili con lo standard DAB, come dichiara l’importatore per la Svizzera. Attualmente però non vi sarebbe una grande richiesta. Da Amag l’autoradio DAB è disponibile come optional, sebbene nemmeno il vicedirettore Dino Graf riscontri al momento «un’importante domanda». Debora Amacker di Ford Svizzera spiega che la radio DAB è disponibile come optional su tutti i modelli Ford con un sovrapprezzo di 300 fr. Però nemmeno a lei risulta una gran richiesta. Affermazioni piuttosto

sconfortanti, che Ernst Werder commenta così: «Si tratta di una situazione che non riflette esperienze e confronti che ho avuto con diverse case tedesche, svedesi, giapponesi ed inglesi. La maggior parte ha infatti in programma l’integrazione di autoradio Kurt Venner DAB+ sui futuri modelli».

Giovani non interessati La ricerca mostra come, dopo la disattivazione delle emissioni ad onde medie, molti adulti siano passati alla radio digitale per nostalgia dei programmi musicali. I giovanissimi, al contrario, sarebbero più dediti a scaricare musica da Internet. Ed è sempre tramite la rete che i giovani s’informano. «Solo dai 30 anni si riscontra un interesse per l’ascolto della radio, ed è allora che il DAB può rivestire un ruolo importante», auspica Ernst Werder. Il sogno di vedere una radio digitale integrata nell’abitacolo di ogni auto è però ancora lontano. ve


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1 aprile 2010 | touring 6 | test e tecnica

Potenza e innovazione Le vere novità di questa nuova stagione motociclistica in sordina sono meno che in passato e la recessione è palpabile. Alcuni costruttori si dimostrano però innovativi e stupiscono con le loro pionieristiche novità.

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Al momento nessun altro costruttore di motociclette spinge tanto sul gas quanto l’italiana Ducati, un marchio di lunga e gloriosa tradizione. Già lo scorso anno la rossa di Bologna aveva lanciato diverse novità, e ora l’offensiva del marchio è inarrestabile. La novità più interessante è senza dubbio la Multistrada 1200 S. Questa motocicletta, indicata come la migliore e la più bella esposta all’ultimo Salone del ciclo e motociclo di Milano, è estremamente attraente e sfolgorante grazie a tutta una serie di raffinatezze tecniche ed elettroniche. continua a pagina 16

Raffinatezza ed eleganza: la Multistrada 1200 S della Ducati.


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test e tecnica | touring 6 | 1 aprile 2010

Innovativa e senza compromessi: la BMW S1000 RR.

continua da pagina 15

Particolarmente degni di nota sono i quattro assetti selezionabili, ossia le modalità: Sport, Touring, Urban e Enduro. Un pulsante consente di regolare di conseguenza la potenza del motore, la messa a punto e la taratura del telaio, nonché il grado di intervento del controllo della trazione. La Multistrada offre così il più ampio repertorio di possibilità d’impiego visto finora. Spinta da un motore V2 da 150 CV, questa versatile allrounder dal peso ridotto di 220 kg promette il massimo del piacere di guida in ogni condizione.

Senza compromessi | Innovativa come sempre, la BMW si è messa decisamente d’impegno. La prima supersportiva S1000 RR, che non ammette compromessi, è un’inequivocabile dichiarazione di guerra alle marche giapponesi che dominano ormai da anni questo prestigioso segmento. Con i suoi 193 CV e quasi 300 km/h, la S1000 RR è la moto BMW di serie più potente e più

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Completamente nuova e insolita: Honda VFR1200F.

veloce di tutti tempi. Mentre il cambio servoassistito permette cambiate veloci, l’ABS perfeziona le frenate più decise sulla breve distanza. All’uscita dalle curve il controllo della trazione consente di accelerare senza alcuna derapata della ruota posteriore. Inoltre, i numerosi dispositivi elettronici permettono tempi più rapidi sul giro, garantendo nel contempo una maggior sicurezza nel traffico. Completamente nuova fin nell’ultimo dettaglio è anche la sport tourer Honda VFR1200F. Il suo fulcro è il motore V4, che con una cilindrata di 1237 cc, 172 CV e un’elevata coppia di 129 Nm, fa sentire la sua pressione sull’albero motore. L’insolita estetica dei cilindri, con i due esterni ripiegati in avanti e i due interni indietro, fornisce compattezza alla struttura nella zona delle ginocchia. Due preziosità tecnologiche della moto sono la manopola elettronica del gas e la frizione antisaltellamento, mentre catalizzatore regolato e CBS-ABS vanno a completare la dotazione di serie. L’ampia carenatura offre una buona prote-

zione dalle intemperie e, grazie alla struttura a doppio strato, anche un ottimale apporto e deflusso dell’aria.

Moto da viaggio | La rivisitazione appena presentata della leggendaria XT1200Z Super Ténéré della Yamaha dovrebbe arrivare già a maggio. Questa poliedrica moto da viaggio per moderni avventurieri può contare sulle più recenti scoperte tecnologiche e sulla genetica delle vincenti moto da rally. La propulsione è data da un nuovissimo motore a due cilindri in linea con 1199 cc di cilindrata, 110 CV di potenza, cambio a sei marce e trasmissione a cardano. Oltre che dal controllo della trazione regolabile in tre livelli, la messa a punto del motore è garantita anche dai due assetti selezionabili «Sport» e «Touring». Con il suo serbatoio da 22,6 litri, la Super Ténéré arriva a pesare 261 chilogrammi. La dotazione di serie comprende freni combinati dotati di ABS, portapacchi con bauletto in alluminio, cavalletto centrale, salvamotore, sella regolabile e parabrezza, nonché


1 aprile 2010 | touring 6 | test e tecnica

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Silenzioso sorpasso

foto motopress.ch

È il boom delle biciclette elettriche e pure l’interesse verso gli scooter a corrente cresce. Più modesta è invece la richiesta di vere moto a propulsione elettrica. Ma le cose potrebbero cambiare in un futuro non troppo lontano.

Leggendaria e poliedrica: la Yamaha XT1200Z Super Ténéré.

una presa da 12V per ricaricare navigatore, cellulare ecc. Per la stagione motociclistica 2010 si prospettano ulteriori novità basate su modelli comprovati. Tra le più interessanti vi sono la super sport Aprilia RSV4 R, una variante più economica del modello RSV4 Factory lanciato nel 2009. La BMW regala ai motori boxer delle vendutissime R1200 GS e R1200 RT nuove testate con due alberi a camme invece che uno solo. La Harley-Davidson rispolvera, invece, i bei tempi e lancia con il modello Fourty Eight un autentico «factory custom» dal look Hot Rod deciso dei bobber più puristici. Non meno interessante è il chopper VT1300CX Fury della Honda. La Kawasaki presenta nuove versioni della streetfighter Z1000, della allrounder Versys e della sport Hanspeter Küffer tourer 1400 GTR.

Più scooter nel traffico Nonostante la flessione subita dalle vendite, l’interesse verso gli scooter resta elevato. Nel corso del 2009, in Svizzera sono stati venduti circa 44 000 veicoli motorizzati a due ruote, di cui uno su due era uno scooter. Venti anni fa, la quota di questi ultimi era solo del 19%, mentre il record si è toccato nel 2001 con il 66%. Gli scooter 125 sono oggi i più amati con una quota di mercato pari al 46,6%. Per guidarli basta possedere una patente per autoveicoli e otto ore di corso di base senza esame. L’offerta in questo segmento è ampia e varia. Quasi tutti i modelli sono facili da guidare grazie alla trasmissione automatica. Per la stagione 2010, la classe 125 sfoggerà freni combinati e ABS. hpk

Grazie al loro sistema di propulsione silenzioso e privo di emissioni, le moto elettriche godono di possibilità inimmaginate, in particolare per lo sport e il tempo libero. Le manifestazioni indoor, come il freestyle cross, possono essere organizzate nei palazzetti più piccoli, mentre le gare su strada e sterrato possono disputarsi anche nei pressi dei centri abitati. L’«E-Power International Championship» è il primo campionato mondiale per moto elettriche. A fronte di un prezzo di acquisto ancora elevato, questo tipo di moto presenta ridotte spese di esercizio. Il fabbisogno energetico di una moto elettrica è circa cinque volte più basso di una a benzina e, grazie alla corrente «pulita» svizzera, le emissioni di CO2 sono addirittura dieci volte minori. Il consumo calcolato di energia su 100 km è pari a soli 0,5 litri di benzina, mentre il rumore prodotto è praticamente nullo.

Made in Switzerland: la Quantya Strada «a propulsione pulita» direttamente dal Ticino.

Prezzi in discesa | I prezzi caleranno per effetto dell’aumento di domanda e produzione. L’annuncio dell’ex presidente di Honda, Takeo Fukui, di voler produrre a partire dal 2010 motociclette e scooter a propulsione elettrica ha fatto rizzare le orecchie al settore delle due ruote. Il CEO del maggiore costruttore motociclistico al mondo è convinto che le moto elettriche rappresentano il futuro del segmento, per lo meno sulle brevi distanze. Tra le prime aziende, e dunque tra le più esperte in fatto di moto elettriche, vi è la svizzera Quantya. Questa piccola impresa con sede a Lugano produce, oltre a diverse moto da gara, anche il modello Strada dotato di omologazione per la circolazione stradale. La monobike presenta un peso di 95 chili e una velocità di 70 km/h. Un’offerta analoga di moto leggere da on e offroad è quella del marchio americano Zero Motorcycles. Lo zero (0) sta ad indicare la propulsione elettrica priva di emissioni. Concepita per una clientela orientata piuttosto al lifestyle è invece l’Elmoto, una moto inglese leggera e dalla spiccata maneggevolezza che farà certamente scalpore. hpk

Emissioni zero dagli Stati Uniti: Zero Motorcyes.

Cattura gli sguardi ed esprime un nuovo concetto di mobilità: la futuristica Elmoto.


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1 aprile 2010 | touring 6 | test e tecnica

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Hispano-Suiza e… luganese Dopo un’eclissi di 70 anni, Hispano-Suiza riprende il volo da Lugano. Come la cicogna che ornava le prestigiose auto progettate dall’ingegnere ginevrino Marc Birkigt.

«La rinascita di Hispano-Suiza è scaturita dalla voglia di costituire un nuovo DNA automobilistico e di creare un marchio», designer di fama circondato da una piccola squadra di esperti specialisti, Erwin Leo Himmel si entusiasma all’idea di rilanciare questo prestigioso nome, che nel periodo interbellico rivaleggiava con l’emblematica Rolls-Royce. I visitatori del Salone di Ginevra hanno così scoperto una GT sportiva che unisce una linea morbida a spigoli privi di concessioni. «Cerchiamo di sviluppare un progetto dal forte contenuto emotivo. Hispano-Suiza, i cui diritti erano scaduti, è il vettore perfetto per veicolare valori che esprimono lifestyle e alta tecnologia», precisa il signor Himmel che intende prendere in mano l’eredità di Marc Birkigt.

versione ibrida, riallacciandosi allo spirito Hispano-Suiza che fu pioniere di questa tecnologia. Con l’unica differenza che questo modello, spinto da un motore elettrico anteriore da 150 CV, sarà in grado di sviluppare complessivamente 900 CV. Ma come il suo ingegnoso predecessore svizzero, Himmel non si accontenterà di essere sulla buona strada, lui che lavora già ad un lussuoso yacht da 25 metri che porta, naturalmente, l’emblema Hispano-Suiza.

Marc-Olivier Herren

Una saga ispano-franco-svizzera Nato a Ginevra nel 1878, l’ingegnere Marc Birkigt si distingue per le sue notevoli doti nel campo della meccanica. Nel 1899, raggiunge Barcellona dove crea la prima auto spagnola, la Cuadra, un marchio che nel 1904 cederà il passo a Hispano-Suiza, subito apprezzata per la sua tecnologia all’avanguardia, e di cui Birkigt sarà il direttore tecnico. Nel 1911 viene inaugurata una filiale francese che fabbricherà i modelli più prestigiosi, come la H6B del 1919 in grado di raggiungere i 135 km/h e superiore alle Cadillac e Rolls di allora. La produzione francese, per un totale di 2600 unità, sarà sospesa nel 1938 per far posto a motori per l’aviazione. Lo stabilimento spagnolo proseguirà invece le attività fino al 1944 (6000 unità). Marc Birkigt, che si specializzerà successivamente nell’industria degli armamenti, morirà nel 1953 con 150 brevetti al suo attivo. MOH

foto Mathias Wyssenbach

Futuro ticinese | Se la prima serie di questa sportiva attesa per l’autunno sarà fabbricata a Monaco di Baviera, da qui ad un anno Erwin Leo Himmel intende creare uno stabilimento produttivo nella regione di Lugano, dove l’azienda avrà la sua sede: «Questa regione così mondana si sposa bene con la tradizione Hispano-Suiza». Una vettura d’eccezione che vale la «modica» cifra di 700 000 euro presuppone una pro-

duzione artigianale limitata a 25–50 unità all’anno. Una cinquantina i posti di lavoro previsti in Ticino, mentre distribuzione e marketing saranno stazionati a Barcellona. Il prototipo biposto presentato a Ginevra non conosce mezze misure. Telaio Space Frame in alluminio, carrozzeria in carbonio e motore V10 da 750 CV dovrebbero autorizzarlo a concorrere con automobili d’eccezione come la Bugatti Veyron. Basata su tecnologia Audi/Lamborghini, questa sportiva di classe sarà presentata nel 2011 in

Autore di numerosi modelli del gruppo VW, Erwin Leo Himmel ha lasciato libero sfogo all’immaginazione in questa Hispano-Suiza V10 Supercharged.


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test e tecnica | touring 6 | 1 aprile 2010

Prova della Fiat Punto Evo Sport Pinze dei freni rosse, gonne laterali e spoiler tradiscono il dinamismo di questa Punto, unica versione della cittadina Fiat ad essere stata rimaneggiata per accogliere il 1,4 l downsizing da 135 CV. Ma più che il carattere frizzante, è la disponibilità a caratterizzare questo mini motore turbocompresso. Molto disponibile nel contesto urbano, presenta riprese consistenti già dal regime più basso. Una qualità sconosciuta fino a poco fa sulle city car. Come sull’Alfa MiTo della stessa motorizzazione, i consumi medi si rivelano purtroppo ben lontani dai 5,6 l rivendicati. E ciò malgrado un sistema start/stop molto preciso. Dotata di un telaio irrigidito, la Punto Sport mostra una buona agilità, pur rimanendo sensibile ai cambiamenti di appoggio. Il tocco sportivo è sottolineato dai sedili debitamente scolpiti. Questa city car dall’abitabilità più che dignitosa rivela anche una presentazione più rifinita, come nel caso del rivestimento imbottito della plancia degli strumenti. MOH Positivo: prestazioni e ripresa, emissioni di CO2 (fabbrica), presentazione interiore migliorata, equipaggiamento di sicurezza Negativo: consumi deludenti, marcato sottosterzo, comando del cambio, modularità del bagagliaio. Tecnica: cittadina; 5 porte; lunghezza: 4,07 m; bagagliaio: 275 l; 4 cilindri turbo 1,4 l, 135 CV, 206 Nm a 2000/min; cambio a 5 marce; 0 a 100 km/h in 8,9 s Consumo in prova: 8,0 l/100 km, autonomia 562 km Prezzo: 27 990 fr. (1.4 MultiAir Sport).

La Fiat Punto Evo Sport: una city car a 5 porte ben motorizzata e polivalente.

foto ald, MOH

La cittadina con la foggia da GTI

Vera auto da conquista, il coupé Peugeot RCZ dona un gradito impulso di stile.

Coupé e vettore d’immagine Il coupé compatto RCZ rivitalizza la gamma Peugeot e si fa portatore di un’identità stilistica più audace.

I coupé vantano una tradizione ben consolidata presso Peugeot. Basta ricordare l’elegante 406 disegnata da Pininfarina. Frutto del centro di stile della casa la RCZ, vera e propria Audi TT alla francese, porta una ventata d’innovazione pur rifacendosi al segmento dei coupé compatti. Con i suoi 4,29 m, è la prima «fuori serie» di Peugeot, ragion per cui il suo design non si discosta fondamentalmente dal prototipo iniziale, come dimostrato dagli archi in alluminio del tetto. Basato sulla 308, questo coupé assemblato in Austria da Magna Steyr riprende un collegamento al suolo classico, ossia un retrotreno a traversa deformabile. La dinamicità è sottolineata da un alettone posteriore ritraibile in funzione della velocità. A livello di motore, si ritrova il benzina

1,6 l turbo, la cui versione più rifinita, che sprigiona 200 CV e va da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi, sarà addomesticata da una trasmissione integrale. Gli interni pongono l’accento sulla qualità delle rifiniture. Dietro vengono proposti due posti di fortuna più adatti ai bambini. Un’attenzione particolare è stata donata all’equipaggiamento. Cerchi da 18 pollici, sensore di retromarcia e climatizzazione bizona sono forniti di serie. A questi si aggiunge la possibilità di personalizzazione con, ad esempio, il rivestimento del tetto in carbonio. Peugeot assicura che questa RCZ sarà seguita da altre auto distintive destinate a energizzare la gamma. Perché non una versione definitiva del grande coupé MOH SR1 presentato a Ginevra?

Tecnica: coupé 2+2 posti; lunghezza: 4,29 m; bagagliaio: 321 l; motore turbo a benzina 156/200 CV e diesel 163 CV Prezzo: da 39 600 fr. (156 CV) a 44 600 fr. (200 CV, trazione integrale); da fine aprile.

La nicchia dei coupé

Leasing: una pratica latina

Mercato svizzero Con un 2,5%, le immatricolazioni di coupé e di auto sportive restano scarse. Questa nicchia ha però registrato un progresso durante il 2009 grazie al ritorno della leggendaria VW Scirocco venduta in 1352 unità. Si tratta di un territorio ad appannaggio dei tedeschi (Audi A/S5, BMW 1 e 3, Mercedes CLK). Si deve comunque notare il bel successo della focosa Nissan GT-R venduta in 166 esemplari. Il segmento, da 7000 unità, si attesta in nona posizione nella classifica Eurotaxglass.

Ticinesi e romandi in testa Il leasing di automobili è innanzitutto un affare per latini. Secondo le stime di comparis.ch, il 27% delle vetture in circolazione in Ticino e a Neuchâtel sono state acquistate a leasing. Tutti i cantoni romandi si collocano al di sopra della media svizzera (17%). Il leasing è invece in ritardo nei cantoni di BS, AI, UR, SZ, SH, NW con una percentuale del 13%. Gli esperti spiegano il fenomeno con una proporzione maggiore di automobili nuove nei cantoni latini.


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Una Saab 9-5 e si riparte L’interminabile vicenda Saab si avvia verso il lieto fine con la ripartenza del marchio che scommette sulla berlina 9-5.

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Mathias Wyssenbach

Tra annunci di imminente ripresa e smantellamenti avviati in dicembre, non si sapeva ormai più cosa avrebbe riservato ancora la faticosa saga del costruttore svedese. A fine marzo, ogni congettura è stata spazzata via con la ripartenza della produzione presso l’emblematico stabilimento di Trollhätten, dove i 3400 dipendenti coltivano un vero e proprio spirito di famiglia. Passata al minuscolo costruttore olandese Spyker, Saab riprende la produzione della sua gamma attuale, aggiungendovi da maggio la berlina 9-5. Pur conservando la tecnologia del gruppo General Motors, alla quale era legata dal 1990, Saab svilupperà strutture di distribuzione indipendenti. In Svizzera, i concessionari hanno rinnovato la loro collaborazione con la nuova società Saab Automobile

Il futuro di Saab dipende in larga misura dall’accoglienza che la clientela riserverà alla berlina 9-5.

e l’eco riscontrata al Salone di Ginevra è stata molto positiva. Si tratta di un sostegno indispensabile dal momento che il marchio svedese, le cui vendite sono crollate l’anno scorso sotto le 40 000 unità, deve superare ora le 100 000 unità per non essere in perdita. Questo obiettivo dipenderà inizialmente

dal successo della 9-5, disponibile in Svizzera da giugno per 49 500 fr. Saab è convinta di avere in serbo il prodotto giusto per entrare in via definitiva nel segmento premium. Una break seguirà tra un anno, mentre il mercato USA avrà diritto al crossover MOH 9-4X dal prossimo inverno.


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test e tecnica | touring 6 | 1 aprile 2010

Break dalle dimensioni imponenti (4,84 m), la Skoda Superb Combi è tutt’altro che goffa, soprattutto grazie alla linea arrotondata del tetto.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»

Il posto di guida privilegia la funzionalità.

Skoda Superb Combi Elegance 2.0 TDI 4쎹4

BMW serie 3 Touring 320d xDrive

Subaru Legacy Limited S 2.0 D AWD

VW Passat Variant 2.0 TDI 4Motion

50 600.– 1968 125/170 350/1750 6,5 B2 69 –.91 11113 6/2010

56 700.– 1995 130/177 350/1750 5,61 A2 — –.93 11111 —

48 000.– 1998 110/150 350/1800 6,41 B2 68 –.92 11333 20/2009

49 300.– 1968 103/140 320/1750 6,11 B2 685 –.89 11113 19/20055

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 VW Passat Variant 2.0 FSI


1 aprile 2010 | touring 6 | test e tecnica

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La break familiare in formato cargo Diventata break, la Skoda Superb Combi dispone di un bagagliaio enorme e ha tutte le caratteristiche per ottenere successo. Test della 2.0 TDI 4҂4 Elegance.

A dispetto di un’abitabilità da limousine hollywoodiana, la berlina Skoda Superb non ha mai scatenato dalle nostre parti le passioni di una break. Ma le cose promettono di cambiare con il modello Combi che, non contento di aver abbandonato la forma allungata poco graziosa della berlina, si profila come una break massiccia e non priva di eleganza. Basata sul telaio allungato dell’Octavia, si distingue per una capacità record, al punto da confondersi con le familiari più voluminose. E contro ogni aspettativa, questa grande break presenta una larghezza contenuta, molto meno ingombrante della maggioranza del segmento.

foto touring

Tanto comfort | Il conducente è quasi tentato di invitare i passeggeri posteriori a formare una cordata, tanto è interminabile lo spazio a disposizione delle gambe. In effetti, questa Superb Combi ricorda quasi la limousine stretch. Con un’accessibilità tra le più agevoli, i passeggeri seduti dietro possono accomodarsi su sedili molto confortevoli. Almeno per due persone, vista la seduta rialzata del posto centrale. Meno convincenti sono i sedili anteriori, la cui

+ –

Più o meno Break grande ed elegante, enorme abitabilità e ampio bagagliaio, rapporto prezzo/dotazione, comportamento equilibrato e motricità, ripresa e prestazioni, bassi consumi, comfort di gran stradista, rifiniture serie. Ribaltamento panca un po’ elaborato, sistema di copertura dei bagagli, stabilità relativa dei sedili anteriori, ammortizzazione un po’ rigida sulle piccole asperità, capacità del serbatoio limitata a 60 litri, solo 2 anni di garanzia.

Lo spazio posteriore è molto generoso.

stabilità si rivela piuttosto mediocre. È vero che l’auto non rientra nella categoria premium, come ci ricordano il design ordinario della plancia degli strumenti e i rivestimenti in plastica grezza. Ciononostante, le rifiniture ispirano fiducia ed è apprezzabile la funzionalità dei comandi ereditata dal gruppo VW. Il ricorso mirato ad elementi cromati conferisce sobrietà agli interni.

Capacità da vendere | Aprendo il bagagliaio, anch’esso di dimensioni gigantesche, si viene rassicurati dal sistema di compartimentazione che permette di gestire tutto questo spazio. Basta infatti far scivolare gli elementi del sistema sulle rotaie presenti sul pianale per modulare a proprio piacimento la capacità utile di 633 litri, certamente ben configurata. Nonostante la semplicità della presentazione, non mancano certo i tocchi di ingegnosità. Ad esempio nei ganci che consentono di fissare le borse ai lati, e nei vani portaoggetti laterali. Meno entusiasmante è il meccanismo di ribaltamento della panca che richiede di sollevare tutta la seduta, una soluzione elaborata e piuttosto arcaica se confrontata con quanto propone la concorrenza. Ma si tratta di uno dei pochi punti deboli di questa break, che però torna davvero «Superb» nell’equipaggiamento. Estremamente ampio nella versione Elegance, a cominciare dai fari direzionali allo xeno fino alla regolazione elettrica e memorizzabile dei sedili. Per di più, gli optional sono innovativi e a prezzo moderato. Che tenuta! | Di primo acchito, lo sterzo appare un tantino duro, ma è una falsa impressione perché questa break monumentale si rivela un colosso dalla spiccata agilità fin dai primi metri. La trazione integrale contribuisce a perfezionare la guidabilità e consente alla Superb Combi di affrontare le continua a pagina 25


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1 aprile 2010 | touring 6 | test e tecnica

Scheda tecnica

continua da pagina 23

VEICOLO PROVATO Skoda Superb Combi 2.0 TDI 4쎹4 Elegance; 50 600 fr. (veicolo del test: 56 780 fr.) Gamma: dalla 1.4 TSI, 125 CV (35 900 fr.) alla 3.6 V6 DSG, 200 CV (54 000 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (750 fr.), navigatore (940 fr.), sedili in cuoio (2110 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica, assistenza illimitata (cond.); garanzia antiruggine: 12 anni Importatore: Amag, Aarauerstrasse 20, 5116 Schinznach-Bad, www.skoda.ch

curve con serenità. Si resta addirittura sorpresi dalle velocità raggiunte. Del resto, questa break è altresì debitamente insonorizzata, anche se la sensazione di guida trasmessa rasenta quasi l’asetticità. È pur vero che la sua vocazione principale sono le lunghe distanze, durante le quali è possibile apprezzare il comfort di marcia. La dol-

DATI TECNICI Motore: 4 cilindri turbodiesel, 170 CV; trazione integrale (Haldex, cambio a 6 marce) Peso: 1715 kg (auto del test), totale ammissibile 2232 kg, carico rimorchiabile 2000 kg Misure: larghezza interna: ant. 147 cm, post. 145 cm; bagagliaio: 633–1865 litri; pneumatici: 225/45 R 17, min. 205/55 R 16

cezza del turbodiesel da 2 l e 170 CV è conforme a questa vocazione. Senza eccedere in sportività, il motore fornisce prestazioni sorprendenti per una break di tale calibro. E non è troppo ingordo considerando la media di 6,8 l/100 km della trazione integrale. La Skoda Superb Combi farà certamente parlare di sé, soprattutto perché il rapporto prezzo/dotazione è uno dei suoi migliori argomenti. Marc-Olivier Herren

Design curato del retrotreno. Elementi di elevata praticità: il gancio laterale estraibile e la lampada tascabile amovibile. L’immenso bagagliaio può essere compartimentato a oltranza.

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 9,1 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 6,4 s 80–120 km/h (in 4a) 6,9 s Diametro di sterzata: 11,4 m Insonorizzazione: 60 km/h: 59 dBA 11113 120 km/h: 69 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 36,9 m Equipaggiamento

11111 11111

COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore

mano d’opera (fr.)

30 000/24 1,3 189.– 60 000/48 1,6 232.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 20,5 4530.– COSTI D’ESERCIZIO

Skoda Superb Combi 2.0 TDI 4쎹4 in dettaglio

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Skoda da 95 a 194 franchi

VALUTAZIONE ECOLOGICA Emissioni misurate (banco di prova Audi): Monossido di carbonio (CO) 11113 Idrocarburi (HC) + NOx 11133 Particolato (PM) 11113 CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

TCS 9,0 5,8 fabbrica 8,4 5,4 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G):

7,0 6,5 184 g/km 175 g/km B

CONSUMO DEL TEST 11113 6,8 l/100 km autonomia 882 km serbatoio: 60 litri TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

ABITACOLO 11112 Presentazione curata e materiali sobri. Abitabilità posteriore gigantesca, così come la capacità del bagagliaio. Ribaltamento della panca posteriore elaborato e copertura del bagagliaio poco stabile. Numerosi e pratici elementi di fissaggio e ganci di stivaggio. COMFORT 11113 Enorme spazio, rumorosità moderata, sospensioni progressive: caratteristiche di una grande stradista, malgrado la fluidità di marcia un po’ carente e la mediocre stabilità dei sedili anteriori. Buon comfort sui posteriori. EQUIPAGGIAMENTO 11111 Se il secondo livello di allestimento è già molto ampio (climatizzazione bizona, sensore di retromarcia, airbag ginocchia), la versione Elegance aggiunge fari direzionali allo xeno, sedili a regolazione memorizzabile ecc. Optional a prezzo contenuto. PRESTAZIONI 11113 Funzionamento dolce, riprese consistenti e accelerazioni decise, il die-

sel fornisce prestazioni rispettabili e sobrie, malgrado la trazione 4쎹4. Cambio marce agevole. COMPORTAMENTO 11112 Questa break mimetizza la sua voluminosità e mostra buon equilibrio sui tracciati sinuosi. Buona guida e motricità grazie alla trazione 4쎹4. La maneggevolezza approfitta della larghezza contenuta. SICUREZZA 11111 L’equipaggiamento senza pecche va di pari passo con una frenata molto efficace. 109 cm

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1 aprile 2010 | touring 6 | test e tecnica

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Viaggiare sulle nuvole con la C5

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Il CD Autoinfo TCS 2010 è lo strumento ideale per scegliere l’auto nuova o usata più appropriata. Oltre 5000 modelli sono accessibili tramite diverse chiavi di ricerca (prezzo, consumo, categoria energetica ecc.). Questo CD contiene centinaia di test d’auto e di altri test. Permette anche di calcolare individualmente i costi al chilometro e di servizio. Novità: il CD elenca oltre 1300 richiami e altri annunci. I soci TCS possono ottenerlo per 29 fr. (non soci, 39 fr.) nei centri tecnici del club (tel. 0844 888 110) od ordinarlo su www.infoguida.tcs.ch o per e-mail a tus@tcs.ch, indicando il numero della carta sociale. tg

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che piccolo errore di percorso, Citroën ha sempre presentato design particolari. Nella C5 Tourer lo dimostra con una carrozzeria sportivo-elegante dalla linea accattivante. Ciò che il modello più grande della famiglia Citroën promette dall’esterno, viene mantenuto anche all’interno: la lavorazione dei materiali di qualità è impeccabile e la sensazione di spazio è buona. Il bagagliaio ha una capacità di 533 litri e addirittura di 1462 litri a sedili posteriori ribaltati. Come solito nei costruttori automobilistici francesi, questa break fa sfoggio di un comfort di guida davvero eccezionale. Le sospensioni pneumatiche ammortizzano tutto quanto si metta di intralcio alle gomme, dando la sensazione di guidare come sulle nuvole. Anche le prestazioni alimentate dal turbodiesel si fanno sentire. Il motore gira in modo equilibrato e presenta un’adeguata accelerazione. Lo sterzo è sufficientemente rigido, anche se potrebbe essere più diretto e fornire maggior feedback. A proposito di sterzo, il mozzo fisso del volante è particolare, ma richiede un po’ di

Tutto sull’auto

Oltre a design e spazio, la C5 Tourer convince grazie all’elevato comfort di guida.

abitudine. Quando si ruota il volante, a fm girare è solo la corona. Positivo: elevato comfort di guida, carrozzeria sportiva ed elegante, buona modularità dell’abitacolo Negativo: visuale posteriore limitata, il mozzo del volante richiede abitudine. Tecnica: break, 5 posti; lunghezza 4,83 m; bagagliaio 533l; motore: V6 HDi 3.0l, 240 CV, 448 Nm a 1600/ min; cambio aut. a 6 r.; da 0 a 100 km/h in 7,9 s; carico rim. 1570 kg Consumo in prova: 7,6 l/100 km, autonomia 934 km Prezzo: da 57 000 fr. (HDi V6).


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viaggio dei lettori | touring 6 | 1 aprile 2010

In alta quota con la bici elettrica Un elettrizzante viaggio per i lettori di «Touring»: su una Flyer dall’Oberland Bernese al Vallese è un vero divertimento per corpo e spirito. Scariche di adrenalina garantite sul Passo del Grimsel.

› Con la stessa leggerezza delle farfalle sui

Ritorno alle radici | Perché un viaggio dei lettori di «Touring» in bicicletta elettrica irto di salite e discese, si chiederanno i lettori. La risposta è semplice: il TCS è stato fondato nel 1896 a Ginevra proprio da un gruppo di ciclisti. Uno degli scopi del gruppo era quello di creare offerte turistiche da condividere. Si tratta di servizi che incontriamo ancora oggi, come sul tratto in salita da Steg attraverso la valle del Rodano, dove il percorso è segnalato da cartelli rossi e dai pannelli recanti l’adesivo del TCS. Il tratto piano verso Naters, della durata di un’ora, invita a un’allegra chiacchierata. Come «dessert» è però prevista la salita verso Riederalp. L’impegnativa salita è l’occasione ideale per sfruttare al meglio le nostre Flyer con il livello «high», ossia con una spinta del 150% da parte della batteria. A Ried-Mörel prendiamo la funivia per afcontinua a pagina 30

foto Christian Bützberger, ald

pascoli naturali in fiore, il gruppetto pedala ad andatura di crociera sulle bici elettriche costeggiando il fiume Kander. Il tratto pianeggiante da Spiez a Frutigen via Wengi su graziosi sentieri naturali è ideale per un tranquillo rodaggio. A Frutigen il viaggio dei lettori di «Touring» dà già la sua prima emozione con la visita alla nuova serra tropicale, nelle cui vasche nuotano migliaia di storioni siberiani in acqua a 20°C, che viene successivamente impiegata anche per riscaldare la serra (v. anche pag. 31). Da qui si rimonta in sella in direzione di Kandersteg. L’ultimo strappo è più impegnativo, ma scendere dalla bici non è né vietato, né tanto meno una «vergogna». La mattina dopo ci vede pedalare elegantemente sulle nostre Flyer attraverso i vagoni aperti del treno navetta, fino alla carrozza adibita al trasporto di bici e moto. Grazie al tunnel del Lötschberg, in soli 20 minuti compare la stazione di Goppenstein. Sull’antica strada stretta durante la rapida discesa a valle verso Steg, il vento ci fischia nelle orecchie.

La serra tropicale di Frutigen una nuova attrazione turistica nell’Oberland Bernese, contrapposta al «vecchio» valicamento del Grimsel, che però grazie alle Flyer può essere affrontato da chiunque.


1 aprile 2010 | touring 6 | viaggio dei lettori

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«È una poiana o un’aquila?». Con le bici elettriche Flyer i lettori di «Touring» attraversano senza problemi il paesaggio alpino del Vallese.

Il villaggio di Ernen nel Goms è stato insignito nel 1979 del premio Wakker per gli affreschi più antichi di Guglielmo Tell.

Il TCS è sempre presente anche sui pannelli panoramici dell’Eggishorn e indica la strada verso le cime del Vallese.


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viaggio dei lettori | touring 6 | 1 aprile 2010

continua da pagina 28

frontare comodamente l’ultimo tratto verso Riederalp.

Sali e scendi | La tappa odierna da Riederalp a Fiescheralp via Bettmeralp è un’altra piacevole pedalata, non solo sotto il profilo sportivo, ma anche sotto quello paesaggistico. Questo tratto in alta quota è accompagnato dalla vista di alcune tra le più fiere cime da tremila metri del Vallese. Nonostante tutto il pedalare, resta sempre tempo per ammirare i volteggi di una poiana e rinfrescarsi il viso in un fresco ruscello di montagna. Con tutta la nostra mobilità, a Fiescheralp passiamo sulla funivia e ci dirigiamo sull’Eggishorn. Il panorama a 360° sulle vette alpine e sull’esteso ghiacciaio dell’Aletsch ai loro piedi, inondato dalla splendente luce del sole, è una vista che colpisce tutti coloro che l’ammirano. Così come i fondisti in inverno, escursionisti e ciclisti amano il Goms nella stagione estiva. Dal villaggio musicale di Ernen, il viaggio si snoda a destra e a sinistra del giovane Rodano sui deliziosi sentieri del lato sinistro della valle, fino a raggiungere Münster, destinazione della nostra tappa. La chiesetta del paese e quella di S. Pietro sono dei piccoli gioielli, mentre il museo parrocchiale ospita alcune rarità.

Sul Grimsel | Secondo gli esperti, ogni gita in Svizzera che si rispetti deve includere il valicamento di un passo. Ecco allora che partiamo di primo mattino. Dopo un’energetica colazione che scaccia ogni incertezza dallo stomaco, ci si spalma ben bene di crema su viso e polpacci. Fino a Oberwald è un’allegra e vivace pedalata in una luminosa giornata estiva, ma da Oberwald la cadenza della pedalata si fa molto più lenta, il respiro più corto e rumoroso. Un consiglio per tutti i ciclisti che affrontano per la prima volta il Grimsel: non guardate mai in su.

Pedalare e chiacchierare lungo i pianeggianti sentieri naturali del Kander regala puro relax.

Le serpentine si elevano diritte come un fuso e quasi all’infinito. Prima di chiedersi chi ce l’ha fatto fare, bisogna respirare a fondo, passare al livello «high» e rallentare la pedalata. Pedala, pedala… e improvvisamente ci si imbatte nel cartello che indica l’altitudine del passo a 2164 metri. Ce l’abbiamo fatta! L’adrenalina si riversa nel sangue e si è pervasi da gioia e pure da un pizzico d’orgoglio. Riuscire a giungere sul Grimsel a 57 anni e con un paio di chili di troppo non è da tutti! Quello che ci attende è altrettanto piacevole: l’imponente lago artificiale, il restaurato ospizio del Grimsel, una deliziosa cena e finalmente una profonda dormita. Chi si applica, viene ricompensato. E in questo caso addirittura due volte: prima con una veloce discesa dall’ospizio al parcheggio di Handegg e poi con un giro mozzafiato sulla funicolare del Gelmer, che con una pendenza del 106% resta impresso a

tutti i passeggeri. Consigliamo anche l’escursione attorno al lago di Gelmer, un altro lago artificiale che appartiene turisticamente al mondo del Grimsel.

Costeggiando il lago | Al termine dei nostri cinque giorni in bici elettrica in questa regione alpina, il programma prevede un tratto più lungo costeggiando la suggestiva regione bernese tra il lago di Brienz e quello di Thun. In direzione Axalp, sfiorando le cascate di Giessbach, possiamo nuovamente ammirare splendidi paesaggi. Il sentiero ciclabile verso Spiez offre l’occasione perfetta per chiacchierare e passare in rassegna tutte le emozioni vissute. Allora qualcuno osa commentare che spensieratamente sono andati via in totale 220 chilometri, e le voci fanno già trasparire un certo compiacimento per gli sforzi compiuti che giovano a corpo e spirito. In sella allora!.

Da sapere

La batteria di una Flyer può essere sostituita con poche mosse.

Christian Bützberger

Abbigliamento: sportivo. Meglio vestirsi «a cipolla» con diversi strati e una giacca a vento. Corti o lunghi, i pantaloncini da ciclista con rinforzo aiutano a proteggere le parti più delicate. Per completare, abbigliamento antipioggia, guanti e casco. Sostituzione della batteria: la sostituzione della batteria non deve spaventare i più impacciati. Sul cestino del portapacchi c’è sempre una batteria di riserva. Provviste: una bottiglietta di acqua, una barretta e una banana stanno in qualsiasi zainetto. Tappe: le tappe giornaliere di 25–80 chilometri possono essere affrontate anche dai ciclisti meno allenati, soprattutto perché non c’è alcuna ansia da prestazione. Tre livelli: le Flyer, le bici elettriche della ditta Biketec, offrono ai ciclisti tre livelli di spinta: Eco fornisce una spinta del 50%, Standard del 100% e High del 150%. Viaggio dei lettori di «Touring»: le sei date di partenza e tutte le informazioni e dettagli sono riportati alla pagina successiva. Bü


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Meiringen Spiez

Dalla serra tropicale ai ghiacciai

Interlaken

Più divertimento grazie a Viaggi TCS. In cinque giorni pedalerete in libertà sfiorando ghiacciai chilometrici, verdi pascoli e gorgheggianti ruscelli di montagna. Grazie alla Flyer, bicicletta dotata di motore elettrico, potrete affrontare serenamente ogni salita. ANCORA PIÙ PRESTAZIONI • La bici elettrica FLYER è fornita da Biketec e regolata secondo le esigenze personali • Nessun bisogno di trasportare il bagaglio, ce ne occupiamo noi! • 4 pernottamenti in hotel *** e **** • Pensione completa (dal pranzo del 1° giorno fino al 5°) • Libero accesso alla zona benessere 1° e 2° giorno • Assistenza di un professionista esperto di biciclette elettriche Flyer da Spiez e ritorno • Varie gite e visite d’interesse

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1: 25–29.7.2010 2: 8–12.8.2010 3: 15–19.8.2010 4: 22–26.8.2010 5: 5–9.9.2010 6: 26–30.9.2010

T F T F T F

Programma 1° giorno, domenica: Spiez–Frutigen-Kandersteg (circa 30 km) Arrivo individuale a Spiez, nel Canton Berna. Dopo un giro istruttivo, consegna delle bici elettriche Flyer e partenza per la serra tropicale di Frutigen. Visita, pranzo e prosecuzione del viaggio attraverso la suggestiva valle del Kander in direzio-

Frutigen

passo del Grimsel 씱

Giro d’avventura 2010 con la «Flyer»

Münster

Kandersteg

Riederalp Briga

20 km

ne Kandersteg. Pernottamento a Kandersteg.

mento presso l’albergo dell’ospizio del Grimsel.

2° giorno, lunedì: Kandersteg– Riederalp (circa 45 km) Dopo colazione, trasferimento in treno attraverso il tunnel del Lötschberg. Viaggio lungo il Rodano verso Naters e da Briga in direzione di Ried-Mörel. Picnic lungo il percorso. Trasferimento in funivia su Riederalp. Pernottamento a Riederalp.

5° giorno, giovedì: passo del Grimsel-Spiez (circa 70 km) Viaggio con la funicolare del Gelmer a Handeck. Escursione fino alla diga del lago di Gelmer. Prosecuzione attraverso i boschi e lungo l’Aare verso Meiringen. Picnic lungo il percorso. Ritorno a Spiez e fine del viaggio. Restituzione delle Flyer. Rientro individuale al luogo di residenza.

3° giorno, martedì: Riederalp– Münster (circa 35 km) Pedalata sul sentiero in alta quota da Riederalp a Fiescheralp via Bettmeralp. Giro in funivia fino all’Eggishorn (2869 m), con indimenticabile panorama su Eiger, Mönch, Jungfrau e il ghiacciaio dell’Aletsch. Pranzo e successiva partenza per Lax, nell’Alto Goms, e ulteriore risalita della valle verso Münster. Pernottamento a Münster. 4° giorno, mercoledì: Münster– passo del Grimsel (circa 45 km) Il programma prevede il valicamento del passo. Tranquilla salita da fondo valle nel fantastico mondo del Grimsel lungo la strada panoramica che porta alla Berghaus Oberaar. Pranzo e prosecuzione verso l’ospizio del Grimsel. Visita della centrale elettrica di Oberhasli con successivo aperitivo. Pernotta-

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viaggi e tempo libero | touring 6 | 1 aprile 2010

Orsetti a Berna Parco degli orsi La prossima gita primaverile deve assolutamente condurvi nella capitale federale. Qui, nel nuovo Parco degli orsi, i due piccoli Urs e Berna trotterellano tranquilli sotto l’occhio vigile della madre Björk affascinando grandi e piccini. Informazioni all’indirizzo www.baerenpark-bern.ch. A chi ha voglia di vedere anche altri animali, consigliamo lo zoo Dählhölzli, anch’esso lungo il fiume Aare (www.tierpark-bern.ch).

Giura: la magia delle vetrate sacre Il Giura si presenta gaudente, edonista e sportivo. Ma siete mai entrati in una delle sue chiese? Resterete ammaliati dall’incomparabile bellezza delle vetrate.

› La ricchezza del Giura non sta solamente

Yverdon fantascientifico La Maison d’Ailleurs Questo museo sul lago di Neuchâtel, insignito del Premio dell’immaginazione 2010, è dedicato alla fantascienza, all’utopia e ai viaggi straordinari. Nel museo, unico al mondo nel suo genere, è possibile ammirare una raccolta di oltre 70 000 documenti relativi ad una forma d’arte spesso disconosciuta (www.ailleurs.ch).

Tulipani a Morges Un mare di fiori Narcisi, giacinti e oltre 200 specie di tulipani daranno bella mostra di sé fino al 16 maggio al Parc de l’Indépendance sul lago Lemano, nei pressi del castello di Morges, per conquistare il favore di decine di migliaia di visitatori. Inoltre per due finesettimana si svolgeranno manifestazioni speciali organizzate sotto il patrocinio dei due paesi ospiti Turchia e Olanda (www.morgestourisme.ch).

nel suo paesaggio naturale, nella sua tradizione orologiaia e nella sua vigorosa cucina. Il cantone possiede, infatti, anche la maggiore concentrazione in Europa di vetrate dell’epoca moderna. Si tratta di un vero e proprio museo all’aperto diffuso fin negli angoli e nei borghi più reconditi. Soli o accompagnati da una guida, si parte alla scoperta di questo eccezionale patrimonio realizzato tra il 1920 e il 1970 e disperso tra quasi 40 chiese e cappelle.

Sinfonia policroma | La gita può iniziare ad esempio da Courtételle, a un tiro di schioppo da Delémont, dove sfavillano le opere di Hans Stocker, uno dei precursori dell’arte sacra moderna. Nel coro della chiesa, due grandi vetrate policrome incorniciano un’enorme croce in plexiglas. Questa, come un caleidoscopio riflette la luce colorata emanata dalle vetrate, mentre lo spoglio arredamento liturgico permette alla sinfonia policroma di esprimersi in tutta la sua forza. A qualche chilometro da lì, a Courfaivre, un’enorme sorpresa attende il visitatore: si tratta delle vetrate realizzate da Fernand Léger, il celebre pittore cubista,

ateo e simpatizzante comunista. Caratteristiche che non gli hanno però impedito di mettere in scena con profonda ispirazione i grandi temi della fede cristiana: natività, crocifissione, risurrezione e giudizio universale. La tecnica della colorazione del vetro nella massa applicata da Léger conferisce ricchezza e profondità all’illuminazione dell’edificio. Ma è a Soubey, non lontano da Saignelégier, che si può ammirare il vetro colorato nella sua forma più riuscita. Giustapposizioni cromatiche, le vetrate di Coghuf assolvono appieno alla funzione della finestra quale collegamento con l’esterno. A seconda delle condizioni di luce, l’edificio si infiamma di colori vivaci oppure sprofonda in una penombra rosata, in perfetta armonia con i colori cangianti del cielo. «Il non figurativo è più prossimo alla spiritualità perché è un’espressione dell’interiorità», diceva il pittore Matisse. E non si può che Jacques-Olivier Pidoux dargli ragione.

Info Touring Su www.vitraux-jura.ch e www.juravitraux.ch informazioni su artisti, itinerari e visite guidate. Maggiori dettagli: Ente turistico del Giura a Delémont, tel. 032 420 47 71, www.juratourisme.ch.

In tutto il mondo Se il viaggio vi entusiasma più dell’arrivo, allora siete potenziali clienti di un treno d’avventura. Ve ne sono su tutti e cinque i continenti, per viaggi individuali o di gruppo. Viaggiare sul treno l’«Oro degli Zar» attraverso Russia, Cina e Mongolia è un’avventura transiberiana che non scorderete. Sul treno di lusso Rovos Rail potrete invece godervi un avventuroso viaggio da Dar Es Salaam fino a Città del Capo. Un altro treno leggendario è l’Orient Express, indimenticabile è la tratta che da Londra porta a Venezia attraversando la Svizzera. Troverete ulteriori proposte da sogno sul nuovo catalogo Railtour (www.erlebniszuege.ch).

foto jop

Viaggi in treni storici

Mosaici di colori: a sinistra, la vetrata di Coghuf dialoga con la luce; in alto, un’opera di Hans Stocker, mentre in basso una vetrata di Fernand Léger nella chiesa di Courfaivre.


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il consulente di viaggio Urs-Peter Inderbitzin

ald

Se dopo i controlli in aeroporto sparisce l’orologio

Black Mamba: le montagne russe più spericolate e pazze, una vera sfida per i visitatori.

Un fantastico parco d’attrazioni Da quasi 40 anni tutti gli occhi si illuminano quando si programma una visita a Phantasialand in Germania. Le aree tematiche sono ingegnose, autentiche e artistiche.

› Con oltre 40 attrazioni, dieci eccellenti

spettacoli speciali e una superficie di 280 ettari, Phantasialand non sarà il parco divertimenti più grande d’Europa, ma sicuramente il più eccezionale grazie alla sua ricca varietà tematica. Scopriamo allora questo mondo di fantastiche avventure. Nel palazzo Feng Ju, dove si affrontano il bene e il male, il mondo viene messo sottosopra. I più coraggiosi si dirigono verso il giardino barocco, nel quale dominano magia e atmosfere tetre, oppure verso il Mystery Castle per lasciarsi cadere dai 65 m di altezza del Bungee Drop nella profondità oscura. Black Mamba sono le spericolate montagne russe dell’area tematica Africa, che con i loro giri della morte e avvitamenti fanno perdere il senso dell’orientamento e trasmettono l’ebbrezza della velocità.

Mondi magici | Chi è alla ricerca di una vera scossa, potrà trovarla nell’area tematica Messico. Tra le rovine del tempio azteco di Talocan si viene catapultati a velocità stratosferica in mezzo agli elementi naturali, e il viaggio attraverso il frastagliato paesaggio roccioso e lungo l’impetuoso torrente promettono di far venire il capogiro. L’area Fantasy tiene fede al suo nome. Questa fantasiosa zona coperta offre numerose attrazioni per i più piccoli che qui pos-

sono incontrare il popolo dei Wuze. Il grosso ananas che si libra a 17 m da terra fa da contrasto ad altre velocissime montagne russe. Un giro sul lago della luna di Wakobato permette di vedere i Wuze d’acqua lottare contro gli spettri in una meravigliosa realizzazione. Per finire, assistiamo alla quotidiana Phantie Parade, una sfilata da favola con le figure gigantesche del parco, che ci fa rivivere i mondi magici di PhantaIna Kunz sialand.

Da sapere Come arrivare: in auto percorrendo l’A5 fino a Mannheim, poi sull’A61, alla prima uscita per Bonn passare sull’E29 e seguire i cartelli Phantasialand. Ingresso: gratuito per bambini fino a 7 anni e per i bambini nel giorno del compleanno. Biglietto giornaliero bambini € 29.50, adulti € 33.50 (previste altre riduzioni). Informazioni speciali: si tratta principalmente di un parco divertimenti a misura di famiglie, in cui hanno la possibilità di divertirsi già i bambini dai tre anni di età. Al parco sono annessi alcuni hotel tematici ben curati. Altre informazioni: www.phantasialand.de. ik

Sono sempre le stesse snervanti procedure: dopo il check-in all’aeroporto, tutti i passeggeri devono sottoporsi al controllo di sicurezza, un’operazione particolarmente sgradevole, soprattutto se vi è una lunga coda di attesa. Gran parte del tempo va perso perché i passeggeri hanno nel bagaglio a mano oggetti vietati, quali acqua o altri liquidi, e perché devono ancora infilare da qualche parte le loro quattro cose. Se ci si prepara adeguatamente, le procedure di controllo possono essere espletate molto più in fretta. Per risparmiare tempo, gli oggetti quali denaro, chiavi, cellulare, macchina fotografica ecc. devono essere riposti nel bagaglio a mano o nella tasca della giacca. Portatile senza custodia, giacca e cappotti vanno invece depositati nei contenitori di plastica forniti. Purtroppo, spesso accade che in occasione del controllo di sicurezza spariscano o vengano rubati oggetti di valore. Per i ladri, infatti, è un’operazione piuttosto semplice impossessarsi rapidamente di un portafoglio o di un cellulare nella confusione, per poi sparire nella calca di persone. Orologi, gioielli e portafogli non vanno perciò mai riposti apertamente nei contenitori di plastica; la tasca della giacca o il bagaglio a mano sono luoghi molto più sicuri. La Corte d’appello di Francoforte ha recentemente sentenziato (sentenza 1 U 169/08) che il viaggiatore non ha diritto al risarcimento danni qualora, durante le procedure di controllo aeroportuali, venga smarrito un oggetto di valore e non vi sia alcun testimone a confermare un eventuale comportamento illegale. Nel caso citato, a seguito del controllo di sicurezza un passeggero aveva smarrito un prezioso orologio, il quale era evidentemente sparito poco prima o durante le procedure di controllo. Lo Stato tedesco in qualità di committente dei controlli di sicurezza all’aeroporto non è però stato riconosciuto responsabile del danno del valore di 4000 euro.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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Viaggi TCS e Kuoni: integrazione riuscita Il passaggio del settore viaggi del TCS a Kuoni procede secondo programma e i già collaboratori di Viaggi TCS offrono ora consulenza ai soci presso le filiali Kuoni. niastrasse a Zurigo. Ora le due giovani impiegate sono in un’agenzia Kuoni posta poco più avanti, nell’elegante Bahnhofstrasse. Entrambe tracciano un bilancio positivo a pochi mesi dal passaggio: «Siamo entrate a far parte di un mondo diverso e più grande. Abbiamo avuto fortuna e siamo contente di poter lavorare nello stesso team». Il cambiamento è senz’altro stato profondo, ma non sarebbe giusto fare un confronto. «Qui alla Bahnhofstrasse abbiamo più clienti allo sportello e di un segmento diverso», precisa Andrea Broder. «Eppure i

«Ben oltre un semplice consulente viaggi» Gianni Moccetti, direttore Kuoni, definisce il TCS un’azienda con tradizione tanto quanto Kuoni. Entrambe sarebbero riuscite finora a superare alcune sfide e dovranno continuare a farlo in futuro, per spingere anche i consumatori più giovani a prenotare le vacanze presso un’agenzia viaggi. «Un fattore decisivo sarà la competenza umana». Lo scambio di esperienze e il rapporto tra consulente e cliente saranno determinanti per il successo commerciale. «L’uomo non è un mero elaboratore di fatti alla stregua di un computer, ma avverte anche vibrazioni», e nel contesto di un colloquio, una buona consulente può avvalersi di questa capacità. Secondo il direttore Moccetti la sfida può essere così riassunta: «A quali condizioni il cliente è disposto a pagare quel valore aggiunto rappresentato da una consulenza personalizzata?» Moccetti dirige lo sguardo avanti. «Noi di Kuoni dobbiamo saperci trasformare da semplici consulenti viaggi in consulenti per il tempo libero». Alcuni esempi concreti: se una consulente ha a disposizione due biglietti per un concerto degli Stones a Londra, deve saperli attivamente offrire ad un vero appassionato del gruppo musicale, insieme all’organizzazione del viaggio. Oppure registrare direttamente

sull’agenda elettronica Outlook di un cliente un appuntamento con lo specialista di malattie tropicali. Il paragone con il concierge di hotel, in grado di soddisfare qualsiasi richiesta, non è poi così assurdo. In futuro, sarà richiesta una migliore fusione dei desideri della clientela con la già ottima assistenza di Kuoni. Come accade ad esempio quando la consulente chiede ad un padre di due figli in età scolare quali siano le esperienze che ha intenzione di fare insieme a loro nei prossimi dieci anni. Quando i bambini avranno l’età giusta per Disneyworld, la consulente chiamerà il cliente. Lo stesso deve accadere nel caso di un interessante safari o di una crociera, dei quali il cliente viene immediatamente avvisato. Il destination management, ossia l’assistenza personalizzata sul posto, è uno dei punti forti di Kuoni, e in futuro questo principio dovrà cominciare proprio in agenzia. I consulenti viaggi dovranno in parte reinventarsi e in parte riscoprire i vecchi valori, per essere in grado di offrire al cliente l’«arte» del viaggiare e, dunque, un valore aggiunto ben riconoscibile. «I consulenti viaggi devono trasformarsi da passivi esecutori di ordini in specialisti attivi con una profonda conoscenza della clientela e soluzioni su misura». Bü

foto Bü, Christian Bonzon

Lo scorso autunno Kuoni, leader degli operatori turistici svizzeri, ha acquisito il settore viaggi del TCS. Per i collaboratori interessati il passaggio si è svolto a ritmo serrato, dando adito a diverse domande: «Dove lavoreremo? Come saranno i colleghi del nuovo posto di lavoro?». Abbiamo gettato uno sguardo su quanto sta accadendo a Zurigo e Losanna, dove tre ex impiegati del TCS offrono ora consulenza turistica ai soci del club presso Kuoni. Andrea Broder e Sabrina Venzin hanno lavorato fino al novembre 2009 all’agenzia Viaggi TCS di Ura-

clienti abituali di Viaggi TCS sono passati a Kuoni assieme a noi», constata con soddisfazione Sabrina Venzin. Per questi clienti è molto importante continuare a fare riferimento alla loro consulente viaggi. Del resto, i soci TCS vengono trattati con riguardo. Così, in occasione di un evento, su 340 soci del club ben 65 hanno chiesto informazioni sulle destinazioni presentate. Ad aprile e maggio si terranno eventi per clienti anche in varie città romande. Le due giovani non nutrono amarezza per il repentino cambio di posto. «Prima lavoravamo all’interno di un buon team, come del resto anche qui», sottolineano all’unisono. Nella sfortuna avrebbero infatti avuto la fortuna di non essere trattate da «svantaggiate», ma come collaboratrici stimate e di valore. D’altronde, Kuoni ha fatto di tutto per consentire la loro rapida e buona integrazione nella nuova agenzia.

Rapido affiatamento | Gianni Moccetti, direttore alle vendite dirette per la Svizzera e responsabile di tutte le filiali Kuoni, valu-


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Agenzia modello presto nel centro di Losanna

Sabrina Venzin e Andrea Broder guardano con ottimismo al futuro insieme a Gianni Moccetti all’interno della nuova filiale Kuoni alla Bahnhofstrasse di Zurigo.

ta altrettanto positivamente la situazione: «Siamo riusciti ad affiatarci in tempi brevissimi». Sotto il profilo infrastrutturale, le otto agenzie acquisite hanno subito e stanno subendo una rielaborazione secondo gli standard Kuoni. Talvolta l’offerta è stata addirittura ampliata come a Sion. Qui i soci del club possono recarsi sia presso l’ex agenzia di Viaggi TCS, sia presso la filiale Kuoni. Lo stesso vale per Svitto dove, tra l’acquisizione dell’agenzia Viaggi TCS e la filiale Kuoni già esistente, l’offerta è raddoppiata. «A Stans stiamo cercando una nuova ubicazione», spiega Moccetti. Anche a Wetzikon, Kuoni è presente con due agenzie, mentre a Glarona la Kuoni ha acquisito l’agenzia del TCS. A Glarona e Stans, Kuoni dispone così di una rete di vendita ampliata. A Losanna Petit-Chêne (v. colonna a destra) e a Ginevra Rive sono in corso i lavori di totale ristrutturazione. «Nello stesso stile adottato qui in Bahnhofstrasse a Zurigo» continua Moccetti. «Se vogliamo vendere emozioni, dobbiamo farlo in luoghi d’in-

contro che forniscano ispirazione, dove il sogno di una vacanza comincia già con la prenotazione».

Nella capitale vodese, il passaggio di testimone tra Viaggi TCS e Kuoni si svolge dolcemente. Per un attimo destabilizzati dal cambiamento di insegne, i soci del TCS hanno prontamente ritrovato il loro marchio scorgendo al banco dell’agenzia volti familiari. Tre impiegate di lunga data assicurano abilmente la transizione e si impegnano a rispondere a tutte le domande: «Il nostro ruolo è quello di tranquillizzare i soci e dimostrare loro che ne trarranno dei benefici, spiega Sophie Felber, direttrice dell’agenzia. L’evoluzione è positiva, perché con Kuoni si è entrati in un’azienda che vive di viaggi». Una cosa è certa: la clientela TCS non verrà trascurata a causa della riorganizzazione logistica. I lavori di ristrutturazione che inizieranno fra qualche mese faranno della futura agenzia Kuoni uno degli esercizi modello della capitale vodese, il quale terrà ampiamente conto dei desideri e delle specificità dei soci del club: «È una clientela esigente che conosce bene il mondo dei viaggi e si aspetta un servizio personalizzato. E noi glielo offriamo unendo le forze di Kuoni e TCS», prosegue Sophie Felber. I viaggi ai quali i soci del TCS sono abituati, come quelli del catalogo «Travelclub», continueranno ad essere proposti e ulteriormente sviluppati in futuro. D’altra parte, i soci del club avranno accesso ad una rete ampliata e ad un’offerta corposa. Ma soprattutto, beneficeranno sempre dell’ubicazione ideale dell’agenzia, nel pieno centro di Losanna. jop

Veri professionisti | Gianni Moccetti restituisce la cortesia ad Andrea Broder e Sabrina Venzin affermando: «Tra i collaboratori del TCS abbiamo trovato veri professionisti». Era una cosa risaputa, ma la rapidità con cui si sono integrati nel team Kuoni conferma la loro qualità. Gianni Moccetti tiene a sottolineare che tutti gli apprendisti di Viaggi TCS assunti da Kuoni potranno concludere il loro apprendistato. La continuità è così garantita. I soci che fino all’anno scorso hanno prenotato le vacanze presso i loro consulenti di fiducia di Viaggi TCS, potranno continuare tranquillamente a farlo da Kuoni.

Christian Bützberger Info Touring Ex collaboratori di Viaggi TCS lavorano ora anche presso le agenzie Kuoni a Lugano in: Via Ronchetto, Via Canova e Contrada Sassello. Saranno lieti di soddisfare ogni richiesta dei soci del TCS.

Sophie Felber, direttrice dell’agenzia Kuoni di Losanna.



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La legge al servizio dei soci Paolo Ferrazzini è un uomo di legge. Nel suo ufficio di Bellinzona arrivano migliaia di casi di assicurati alla protezione giuridica Assista TCS. Assieme al suo team, li vaglia uno ad uno e s’impegna affinché i soci TCS ottengano giustizia.

La sede dell’agenzia Assista TCS di Bellinzona si trova sulla via principale della capitale ticinese, a 500 metri in linea d’aria dal Tribunale penale federale. Una vicinanza ideale per un servizio che si occupa di legge. Paolo Ferrazzini, lic. jur., ci accoglie nel suo ufficio stracolmo di documenti e dossier. Sono solo una minima parte di tutti quelli trattati da questa agenzia regionale di Assista, una delle sette sparse per la Svizzera. Ferrazzini, infatti, è il responsabile del Servizio giuridico di Bellinzona, competente per il Ticino e i Grigioni italiani, ma anche per gli assicurati Assista di tutto il Paese che hanno vertenze in Italia. Con lui lavorano altri quattro avvocati, più altri cinque collaboratori. Ogni anno, il team ticinese tratta circa 3000 dossier, di cui ben un migliaio riguardano casi «italiani». In totale, Assista TCS conta quasi 520 000 polizze e nel 2009 i suoi 64 avvocati hanno liquidato oltre 53 300 pratiche.

della visita per farci raccontare come si svolge il processo di disbrigo delle pratiche da parte di Assista. Spiega Paolo Ferrazzini: «In linea generale, il socio assicurato prende contatto con noi e ci espone il problema. In seguito ci invia la documentazione del caso, che viene studiata da un avvocato, il quale cerca di trovare subito la soluzione migliore». Naturalmente, poiché la polizza prevede la libera scelta dell’avvocato dopo aver consultato Assista, l’assicurato può rivolgersi ad un legale di fiducia. Tuttavia, avverte il capo-ufficio: «Va sottolineato che i nostri avvocati hanno una vasta competenza nei settori specifici, grazie alla lunga esperienza accumulata». I problemi più ricorrenti sono infatti inerenti alla circolazione stradale, in particolare per quanto attiene al risarcimento danni o a infrazioni delle norme di circolazione quali radar, ritiro della patente o multe di parcheggio. E in queste materie, la protezione giuridica per i soci del TCS può sicuramente vantare una specializzazione unica a livello nazionale. Tanto più che Assista appartiene a un club che si occupa esclusivamente di mobilità da oltre 110 anni. Come fa notare Ferrazzini: «Nessuno meglio di noi conosce ogni aspetto inerente a questo ambito». Ma allora perché Assista, oltre alla polizza «Circolazione», propone anche le prote-

Antonio Campagnuolo

La soluzione migliore | Approfittiamo

Paolo Ferrazzini seduto alla sua scrivania ricoperta di dossier e pratiche legali.

zioni giuridiche «Privata», «Immobili» e «Imprese»? Semplice: «Perché spesso i soci TCS, oltre che automobilisti, sono pure proprietari di case o piccoli imprenditori o hanno semplicemente bisogno di essere tutelati in ogni ambito della vita privata. Assista ha prodotti concreti, ritagliati su ogni esigenza», risponde Ferrazzini.

Un paese difficile | Uno degli ambiti che più impegna l’ufficio di Bellinzona è la soluzione di pratiche provenienti dalla vicina Italia che coinvolgono soci TCS di tutta la Svizzera. «L’Italia è un paese difficile dal punto di vista delle procedure in materia assicurativa e degli infortuni. Per questo motivo, anni fa si decise di trattare tutti i casi in Ticino», dichiara Ferrazzini. In buona parte si tratta di litigi coperti dalla protezione giuridica «Circolazione» all’estero inclusa nel Libretto ETI.

«Nel corso degli anni abbiamo allacciato legami con i migliori studi legali della Penisola specializzati nel ramo assicurativo e della circolazione. I nostri partner conoscono perfettamente la complessa normativa italiana». Così il servizio Assista di Bellinzona è diventato un punto di riferimento nell’ambiente. Tanto che, rivela Paolo Ferrazzini, «a volte capita che addirittura noti avvocati svizzeri si rivolgano a noi per conoscere la strada da intraprendere. In Italia se non si va al buon indirizzo si rischia di Antonio Campagnuolo nuotare...».

In pillole Paolo Ferrazzini (49 anni) si è laureato in diritto a Friburgo. È entrato al TCS nel 1991, come giurista dei Servizi Esteri della sede centrale. A Bellinzona dal 1993, nel 2000 è diventato responsabile del locale servizio Assista. Sposato e padre di un bambino, abita a Locarno. Tutto su Assista TCS: www.assista.ch oppure tel. 0844 888 111.


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club e soci | touring 6 | 1 aprile 2010

Politica e campeggio nel cuore Il suo cuore batte per la famiglia, la politica e il campeggio: per Regula Gysin, sindaco di Liestal, le vacanze in campeggio sono le più rilassanti.

A dire il vero Regula Gysin è sempre stata tutt’altro che un’amante dei campeggi, e da bambina trascorreva le ferie con i genitori sempre in albergo. Ma cosa non fa fare l’amore? «Mi sono sposata con un ex scout convinto. Per lui la cosa più bella della nostra luna di miele di quattro settimane, sono stati i sette giorni trascorsi in due in una piccola tenda viaggiando attraverso la Grecia. Per lo più abbiamo fatto ‘campeggio libero’», racconta la 65enne esponente del Partito Liberale Radicale (PLR). «Per me, che non avevo mai dormito in una tenda, è stata una sfida immane, anche se ho capito ben presto la sensazione di libertà che dava». Da allora il sindaco di Liestal è un’appassionata campeggiatrice, una passione che ha trasmesso anche ai suoi sei figli, ora adulti.

trovano subito con chi fare amicizia, aldilà delle barriere linguistiche», ricorda l’esperta campeggiatrice, che ha sempre scelto campeggi frequentati più da turisti che da stagionali «per conoscere altre culture e stili educativi».

Riunione di famiglia in vista | La famiglia Gysin ha campeggiato anche all’estero: ad esempio in Spagna, Francia, Italia, Sicilia, Grecia, Scandinavia, Austria, Germania, Portogallo. Mamma Gysin ha però sem-

pre cucinato per tutta la famiglia, senza mai avvertirne il peso («del resto, è anche uno dei miei hobby»). «Per contro, nessuno dei miei figli ha mai avuto problemi gastrointestinali», afferma con fierezza. Solamente la griglia è sempre stata di competenza del marito. Per la primavera 2010, i Gysin hanno in programma una grande riunione di famiglia al campeggio TCS «Lido» di Soletta. Potrà essere interessante seguire l’evento.

Peter Widmer

In campeggio | Per ragioni di sicurezza e infrastruttura, questa grande famiglia ha sempre preferito soggiornare in campeggio. La madre di sei figli attribuisce un buon voto ai campeggi TCS, menzionando in particolare il campeggio TCS «Lago di Thun» a Gwatt, presso Thun: «Ci siamo stati più volte, è l’ideale per le escursioni». Ma anche i campeggi TCS «Lido» a Soletta e «Punt Muragl» a Samedan sono tra i preferiti dei Gysin, che non sono necessariamente alla caccia di animazione. «Quando si va in vacanza con i figli, si deve dedicare del tempo a fare qualcosa con loro. Ecco perché i campeggi sono l’ideale per trascorrere le ferie con la famiglia. I bambini di ogni età

Regula Gysin (65) è cresciuta a Liestal. Formazione come assistente di studio medico e laboratorista medica. Grazie alla professione del marito, ha soggiornato in tutta Europa, tra cui in Romania e Ungheria. Fino al 2003, Regula Gysin ha lavorato part-time nella sua professione. 18 anni in ambito scolastico, anche come dirigente. È entrata in politica seguendo un iter inusuale: eletta direttamente nell’esecutivo municipale come esponente del PLR in occasione di un’elezione complementare nel 2001, è sindaco da oltre cinque anni. Gysin è sposata e ha sei figli. Hobby: campeggio, viaggi, lettura, musica, cucina.

foto Mathias Wyssenbach, ald

In pillole

In alto: il sindaco Regula Gysin nel suo ufficio al municipio di Liestal. In basso a sinistra: madre di sei figli, per lei non è mai stato un peso dover cucinare in campeggio. In basso a destra: la vicinanza all’interno di una tenda ha dato ai bambini Gysin sicurezza, ma anche disciplina.


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Panoramica prezzi e prestazioni TCS telefono 0844 888 111 o www.tcs.ch Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr.55.–* * camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–

Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.– ASSISTA www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione Fam. Fr. 96.– Individuale Fr. 66.– Privata Fam. Fr. 215.– Individuale Fr. 192.– Immobili Fr. 95.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio su richiesta Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno responsabilità civile (RC) bici Fr.6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner

Fr. 50.– Fr. 20.– Fr. 100.– Fr. 50.–

Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del club informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen (da giugno 2009). Formazione in due fasi www2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre definitiva. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Viaggi 0844 888 333 Camping www.campingtcs.ch 022 417 25 20 Alberghi Schloss Ragaz, Bad Ragaz www.hotelschlossragaz.ch 081 303 77 77 Bellavista, Vira Gambarogno www.hotelbellavista.ch 091 795 11 15 Ciclo e svago www.bici.tcs.ch

ald

ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura Mondo Fr. 45.–

Consegnata la Picasso in palio È stata consegnata di recente l’automobile Citroën Picasso 1.6 HDi in palio nel concorso a premi indetto nell’ambito della campagna del TCS denominata «Gli Esperti», svoltasi nei mesi di settembre ed ottobre del 2009. La vettura, nuova di zecca e del valore di ben 29 540 franchi, è stata vinta dalla signora Crystel Martellotta di Le Pâquier-Montbarry (FR). Nella foto la fortunata (e felicissima) vincitrice attorniata dai suoi familiari al momento della consegna del premio, avvenuta nel corso di una piccola cerimonia presso il «Garage Joye & Huguenin» di Friburgo. Un altro importante concorso a premi promosso dal TCS era quello lanciato all’inizio del 2010, nell’ambito della campagna di rinnovamento delle quote sociali. Tra migliaia di partecipanti sono stati sorteggiati 120 fortunati, che negli scorsi giorni hanno ricevuto a casa altrettanti buoni per l’acquisto di carburante o da spendere agli sportelli ferroviari delle FFS, del valore di 500 franchi ciascuno. tg

Saranno usate sulla pista di Ambrì

Seggiolini per bambini testati dal TCS

Auto Chevrolet per i campi giovani

Sconto del 15% nei negozi Baby-Rose

Chevrolet si impegna nella formazione dei giovani nella circolazione mettendo a disposizione del TCS otto nuovi modelli Spark. La simpatica piccola vettura sarà la protagonista dei campi-giovani organizzati in estate dalle sezioni del club nel villaggio TCS di Scruengo, riservati a ragazzi fino a 17 anni che desiderano accostarsi al volante e prepararsi all’esame di teoria. Le Chevrolet Spark saranno impiegate durante le esercitazioni sulla pista dell’aerodromo di Ambrì. Ricordiamo che il fondatore della marca americana fu lo svizzero Louis Chevrolet, un vero pioniere dell’automobile, sempre pronto ad impetg gnarsi in imprese innovative.

Partner da lungo tempo del TCS, i negozi specializzati della catena Baby-Rose concedono il 15% di sconto ai soci che comprano un seggiolino auto per i bambini più piccoli. La riduzione è concessa unicamente sui prodotti che nei test del TCS hanno conseguito 3, 4 o 5 stelle, corrispondenti nell’ordine alle valutazioni: raccomandato, particolarmente raccomandato ed eccellente. Inoltre, i 25 rivenditori Baby-Rose della Svizzera procedono al controllo gratuito dei seggiolini usati dei soci del club, secondo i criteri elaborati dagli esperti del TCS. La lista con i prezzi dei seggiolini testati dal club su Internet: ac www.tcs.ch (Vantaggi soci).



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Forum

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Il concorso le. Ma anche di adulti o intere famiglie in cui la madre, ad esempio, si prende la precedenza facendo poi attraversare tutta la famiglia. Il fatto poi che ad indossare un casco siano solo i bambini, ma non padre e madre, sarebbe un altro tema di cui discuKurt Rhyner, Hombrechtikon tere. A Friburgo non si può «Touring» 5/2010, primo piano

«Touring» 3/2010

Volevo comunicarvi che grazie al vostro giornale ho appreso della nuova legge del 1° aprile 2010 inerente ai seggiolini per bambini fino a 12 anni o a 150 cm. Io ho una bambina di 7 anni e una di 3 anni, visto che dovevo cambiare il seggiolino alla più piccola, ne ho immediatamente comperato uno pure alla maggiore secondo le raccomandazioni in vista della nuova legge. Il 10 marzo, mia moglie ha dovuto fare una brutta frenata per evitare un incidente. Abbiamo così potuto constatare l’efficacia di un seggiolino completo di schienale anche per la figlia Stefano Fumagalli, Novazzano più grande. Tasse uguali per tutti «Touring» 3/2010

Le diverse tariffe dell’imposta sui veicoli a motore vigenti in Svizzera rappresentano un’ingiustizia. Fintanto che i cantoni ricevono fondi federali per la costruzione e la manutenzione di strade, dovrebbero attenersi ad una normativa unitaria stabilita dalla Confederazione. Non è ammissibile che la motrice di un autoarticolato sia tassata nel cantone sede della ditta, mentre il rimorchio ad esempio in Ticino. Una ditta di trasporti può così risparmiare migliaia di franchi l’anno, sebbene i rimorchi siano stazionati nello stesso cantone delle motrici.

L’Ufficio della circolazione friburghese comunica che la foto di copertina sull’identificazione di un numero di targa tramite cellulare non corrisponde a realtà. Infatti, sul display dell’iPhone figura un numero del canton Friburgo, ma in questo cantone tale richiesta non funziona tramite l’applicazione Carindex, ma unicamente tramite il sito Internet www.autoindex.ocn.ch.

Maleducazione in bici

L’elegante e sportivo Formex A780 propone una speciale estetica e apre nuove prospettive nel settore della tecnologia innovatrice, ad esempio con un sistema di sospensione. Il vetro in zaffiro protegge il quadrante principale che ospita i tre contatori. Il cronografo al quarzo ETA è impermeabile fino a 100 metri. In palio al nostro concorso vi è un orologio modello A780 del valore di 795 franchi.

Francesco Boffa non «Boffo» «Touring» 5/2010

Vorrei segnalare una inesattezza riportata a pag. 26 di «Touring» n. 5, all’interno dell’articolo di Peter Widmer intitolato «Destinazioni sul Mar Nero». L’architetto che ha progettato la scalinata di fronte al Porto di Odessa, è Francesco Boffa, originario di Collina d’Oro (Lugano), non «Boffo», come indicato nel testo. Di Francesco Boffa, mio avo, mi vanto di portare ancora il corretto cognome. Alessandra Molli Boffa, Montagnola

Willi Meier, Rothenbrunnen

Ogni giorno vedo ciclisti attraversare le strisce pedonali. Si tratta, in parte, di bambini a cui non è stato certamente insegnato così durante il corso di educazione strada-

Tecnologia e design al vostro polso

Sponsor del premio: Formex Watch SA, www.formexwatch.com

foto ald, Peter Widmer

In auto figli sicuri nei seggiolini

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch. Le lettere dei lettori vengono pubblicate anche nell’edizione online di «Touring» (www.touring.ch).

Impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Sabine Rothacher (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: per iscritto, indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier, tel. 022 417 24 40, fax 022 417 28 66, e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. Quale motocicletta è stata designata come la migliore e la più bella al Salone di Milano? 2. Quale bicicletta elettrica sarà utilizzata per il nostro viaggio dei lettori? 3. Dove si trova la serra tropicale in cui si allevano storioni? Si possono fornire le risposte per posta (unicamente su cartolina postale), tramite SMS, e-mail oppure sul sito www.touring.ch, indicando sempre le generalità. Concorso 4/2010: la Ford Ka è stata vinta da Alfred Paringer di Regensdorf. Complimenti! Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (intestazione:concorso) Termine d’invio: 18 aprile 2010


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l’incontro | touring 6 | 1 aprile 2010

I turisti all’assalto della serra tropicale A Frutigen, nell’acqua calda che scaturisce dal tunnel della NFTA sono allevati storioni siberiani che producono caviale di alta qualità. Il calore serve anche a riscaldare una serra.

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L’idea della serra tropicale è geniale; che cosa attrae in particolare i visitatori?

Fritz Jost: La combinazione e la realizzazione di questo progetto, che prevede di raffreddare l’acqua che sgorga dalla galleria a 20° per non pregiudicare la vita fluviale. Inoltre, il coerente utilizzo del calore consente agli storioni d’allevamento di crescere più in fretta e produrre caviale. Il calore residuo è quindi usato per riscaldare l’edi-

ficio. Infine, per i visitatori vi è la possibilità di gustare il caviale ed i frutti della serra nel nostro ristorante. Quanti turisti all’anno vi visiteranno?

Conto su circa 50 000 nel primo anno. L’impianto è realizzato per 180 000 persone. Dopo tre mesi contiamo quasi 20 000 visitatori. Sono veramente convinto che riusciremo a raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti.

Vi sono altre idee in corso di elaborazione?

Il nostro ruolo nel complesso dell’offerta turistica è molto importante, poiché non rappresentiamo solo un’alternativa in caso di maltempo, ma una destinazione interessante ad esempio per scuole e aziende. E quando produrranno il caviale gli storioni?

In autunno avremo già 150 kg di caviale. Ogni anno la produzione salirà di 500–600 kg. In cinque anni avremmo così 3 tonnellate di caviale, mentre le nostre popolazioni producono tale quantità in un unico anno, per cui i pesci devono essere macellati. La serra tropicale non è solo un’attrazione, ma anche un luogo in cui i visitatori possono imparare molte cose.

La tematica che presentiamo è quella della gestione delle nostre risorse energetiche e dell’alimentazione. Siamo davvero costretti a trasportare i nostri generi alimentari in tutto il mondo o possiamo produrre un genere di lusso come il caviale anche qui? Il nostro esempio dimostra che possiamo. Con il supporto di una catena di grande distribuzione e di un produttore di energia elettrica, avete davvero bisogno dei turisti?

Ma certamente. Le 3 tonnellate di caviale saranno commerciabili solo fra cinque anni e solo allora potremo rimborsare gli investimenti da 30 milioni di franchi sostenuti per la serra. Dobbiamo dunque riuscire a restare a galla per i prossimi cinque anni. Non vogliamo rovinare questa atmosfera così positiva, ma ci consenta di menzionare il Mystery Park di Interlaken...

Il nostro modello economico è migliore, perché noi produciamo qualcosa e siamo ora già in grado di commercializzare il pesce. Offriamo mostre e numerose possibilità di riflessione e partecipazione attiva. L’accogliente atmosfera del nostro ristorante è poi molto apprezzata. Nella serra tropicale, inoltre, i rischi sono coperti su più livelli. Vi pubblicizzate anche all’estero?

Al momento non ancora, ma quando gli storioni produrranno il caviale intendiamo pubblicizzarlo anche nei paesi confinanti. Saremo così in grado di offrire un pregiato prodotto da esportazione proveniente dalle nostre montagne svizzere.

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Christian Bützberger

Intervista: Christian Bützberger

Fritz Jost è convinto che la serra tropicale sarà un progetto di successo.

In pillole Fritz Jost, 45 anni, è sposato e abita a Kandersteg (BE). Si definisce un «infiltrato» nel settore turistico. Naturalista, ha inizialmente lavorato nel settore delle telecomunicazioni e poi quale gestore della teleferica dello Stockhorn. Dopo i lavori di costruzione a fine maggio lascerà la serra tropicale. Altre informazioni: www.tropenhaus-frutigen.ch



Un romantico gioiello sul lago Lemano

Hotel La Barcarolle a Prangins presso Nyon Rapidamente raggiungibile, splendidi vigneti, vista mozzafiato sul lago, cucina eccellente e tanto tempo da dedicare a se stessi. Questo romantico gioiello è situato direttamente sul lago a Prangins presso Nyon, la storica città portuale tra Losanna e Ginevra già visitata addirittura da Giulio Cesare! Le eleganti camere con balcone e splendida vista sul lago, e l’accogliente atmosfera rustica invitano al pieno relax. La superba ampia vista sul lago dischiude letteralmente nuovi orizzonti! L’hotel La Barcarolle è ideale per un romantico weekend gastronomico, ma anche per ogni tipo di escursione a piedi, in bicicletta o sul lago. Visitate il museo nazionale ospitato nel Castello di Prangins (1730) e i suoi giardini, situati a soli pochi minuti a piedi dall’hotel. Oppure potete scoprire ad esempio il «Sentiero dei toblerone»: questa linea di difesa anticarro costruita durante la guerra è oggi ro-

manticamente ricoperta da edera e muschio e offre un gradito habitat naturale per vari animali. Nel canton Vaud questo sentiero escursionistico di recente realizzazione e ben segnalato sfiora l’hotel La Barcarolle e si snoda lungo le fortificazioni, prendendo appunto il nome di «Sentiero dei toblerone». In alternativa, potete compiere un giro in barca fino a Yvoire e visitare il «Giardino dei cinque sensi» che vi lascerà un ricordo indelebile… O ancora potete percorrere in bicicletta i pittoreschi tragitti tra il lago Lemano e il Giura attraversando gli innumerevoli paesini di viticoltori. Le biciclette vengono naturalmente fornite dall’hotel. Il romantico weekend gastronomico comprende in esclusiva per i soci TCS: • 2 pernottamenti in camera doppia con balcone e ampia vista mozzafiato sul lago, camere molto luminose in stile rustico e dotate di tutti i comfort.

• Aperitivo a base di champagne • In una serata a scelta, menu gourmet a 3 portate dall’eccellente cucina francese • Colazione a buffet quotidiana • Mappe della regione per escursionismo e mountain bike • Servizio di prestito di biciclette Il prezzo esclusivo è di CHF 260.– a persona (invece di CHF 500.– in camera superior). Prenotabile da subito ed entro il 30 ottobre 2010 da venerdì a domenica, e prenotabile giornalmente nei mesi di luglio e agosto, come anche in tutti i giorni festivi. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Private Selection Hotels, tel. 041 368 10 05, E-mail: info@privateselection.ch, www.privateselection.ch Il call center è attivo da lunedì a sabato per informazioni e prenotazioni.


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