22 maggio 2009 touring 9 www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilità
Ostelli della gioventù
Alloggi per ogni età 20
Marchi a rischio fallimento
Cosa fare se la marca non c’è più 4 SlowUp del lago di Morat
Il TCS soccorre anche in bici 30 Concorso: in palio un apparecchio digitale dell’ultima generazione Automobili intelligenti Sistemi che riconoscono i limiti di velocità 18
Una vacanza da cowboy Un sogno d’infanzia diventa realtà in Colorado 26
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Copertura Libretto ETI La versione Europa vale in tutto il Mediterraneo 33
22 maggio 2009 | touring 9 | editoriale e sommario
Gli ostelli sono luoghi d’incontro apprezzati
14 Test della Ford Ka 1.2 Titanium
26 Vacanze da cowboy in Colorado
Cittadina molto agile ed economica che fa gli occhi dolci ad una clientela giovane. Sottoposta a test TCS la nuova versione dalla forma ben rimodellata.
Soggiornare in due ranch nello stato americano del Colorado, imparando a radunare e sorvegliare le mandrie. Un sogno d’infanzia che si trasforma in realtà.
società e mobilità 4 Mercato dell’auto in crisi: e se la mia marca sparisse? Perplessità tra gli automobilisti. 10 Studio upi: la metà degli incidenti mortali avviene in campagna.
test e tecnica 18 Statistica dei guasti 2008: banca dati TCS per conoscere l’affidabilità delle vetture. 19 Bagagliaio di classe: Opel cambia il concetto di break con l’Insignia Sports Tourer.
viaggi e tempo libero 20 Ostelli della gioventù: infrastrutture moderne per accogliere famiglie, scuole e turisti. 29 Fragranze portoghesi: immersi nei profumi dell’isola di Madeira.
club e soci 30 SlowUp del lago di Morat: iniziata la stagione di questi eventi con la presenza del TCS. 33 Libretto ETI: per vacanze tranquille in Europa e nel mondo intero. 10 35 37 38
il consulente contatti TCS, il punto: Andreas Meyer forum, il concorso, impressum l’incontro: Mathias Häberli, direttore dell’aeroporto di Berna-Belp
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Chi è mobile e viaggia molto incontra spesso la gente più diversa. Ciò può accadere durante i quotidiani trasferimenti al posto di lavoro, durante le gite del finesettimana o nei viaggi. Perfino in vacanza si possono fare incontri particolarmente interessanti ed è anche un compito dell’operatore turistico fare in modo che ciò avvenga. Simpatici discorsi davanti al fuoco di un caminetto d’albergo, durante la cena seduti in una grande tavolata all’aperto, in giro da qualche parte su una piazza di paese oppure all’interno di un museo. Un’istituzione, che provoca volontariamente questi incontri è rappresentata dagli ostelli della gioventù. Esistenti da 85 anni, gli ostelli della gioventù svizzeri sono un esempio emblematico. Non hanno successo solo in ragione degli incontri, ma i 57 ostelli della Svizzera sono riusciti a scrollarsi di dosso l’immagine impolverata di camere da condividere e di silenzio assoluto già alle 10 di sera. La redazione «Touring» ha visitato alcuni di questi ostelli e ha potuto vivere insperati incontri con giovani e anziani. Oltre alla loro posizione attrattiva e perlopiù centrale, gli ostelli sono apprezzati anche per altri fattori. La ricetta vincente sta sicuramente nella filosofia e nel prezzo degli ostelli della gioventù. Solo l’anno scorso i pernottamenti sono cresciuti del 7,3 percento, per complessive 978 000 notti. Davanti a questo risultato di tutto rispetto: giù il cappello! Felix Maurhofer, caporedattore
La Hispano-Suiza ritrova il nero originale Foto di copertina Autore: Fabian Unternährer
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Il restauro di questo leggendario cabriolet Hispano-Suiza J12 fabbricato nel 1933 ha richiesto un migliaio di ore. Capolavoro di perfezione: la formula della vernice originale è stata riesumata dalla banca dati della ditta Glasurit. Quando si dice: cura del dettaglio!
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societĂ e mobilitĂ | touring 9 | 22 maggio 2009
Oggi chi vuole acquistare un’automobile non deve unicamente provarla, ma anche informarsi esattamente sulla situazione finanziaria del produttore.
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Attualmente, per diverse marche automobilistiche, il futuro appare a tinte fosche e alcune sono addirittura minacciate dal fallimento. A quali rischi si va incontro quando si affronta l’acquisto di un marchio ormai in rovina? A questo proposito, particolarmente delicata è la questione delle prestazioni di garanzia del fabbricante. La maggior parte delle marche automobilistiche offre due o tre anni di garanzia. Spesso è anche possibile, con un piccolo supplemento, prolungare la durata. Se un produttore fallisce, non importa quanto dura la garanzia, dato che in ogni caso essa diventa nulla. E ciò perché si tratta di pretese nei confronti del produttore. Le cose cambiano se un investitore compra la marca, la mantiene in vita e si prende carico delle garanzie correnti.
Se la marca rischia di scomparire Il paventato fallimento di alcune marche d’auto disorienta gli acquirenti. Sorgono perplessità circa la garanzia di fabbrica, la responsabilità per eventuali danni materiali e la fornitura dei pezzi di ricambio.
foto i love images, laif, Keystone
Ruolo del garage | Allora, se il produttore va in fallimento, le garanzie sono nulle, e poi? Poi il commerciante o il garagista garantiscono per eventuali difetti. Il garagista, dunque, deve riparare tutti i difetti per un periodo di due anni. Nel caso di un danno, deve provare quattro volte a risolvere il problema, altrimenti l’acquirente ha diritto a una riduzione del prezzo o, nel caso di difetti notevoli, alla sostituzione dell’auto oppure al rimborso del prezzo. Tutto è regolato nel diritto delle obbligazioni. Ma attenzione: in genere non viene rimborsato l’effettivo prezzo d’acquisto, bensì viene detratto un cosiddetto pagamento per l’uso del veicolo basato sui chilometri percorsi. Un’ulteriore insidia può celarsi nella garanzia per i difetti: «Dato che i garagisti danno per scontata una garanzia del produttore, molti concessionari escludono la garanzia per difetti dal contratto di compravendita», afferma Marion Zuber del servizio giuridico del TCS. Ciò significa che chi compra, al momento dell’acquisto di una marca a rischio fallimento deve fare attenzione che la garanzia per i difetti sia inclusa nel contratto di compravendita. continua a pagina 7
22 maggio 2009 | touring 9 | società e mobilità
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Una crisi sempre più drammatica
I veicoli che sono stati fermi su un piazzale più di 10–12 mesi non possono definirsi «nuovi».
continua da pagina 5
Veramente drammatica diventa la situazione, quando anche il concessionario va in fallimento. A quel punto, può diventar difficile mantenere in funzione la propria auto anche con un garage indipendente. In un caso simile i problemi sorgono in particolare con quelle componenti che dipendono da un software. «Anche modelli simili, che vengono offerti da diverse marche, non possono venire riparati da terzi o possono esserlo solo per vie traverse a causa degli accessi al software legati a un marchio ben determinato», constata Beat Wyrsch, del settore «Consulenza e perizie» del TCS a Emmen. «Prima che un marchio automobilistico fallisca, i suoi dati dipendenti da un software dovrebbero venire venduti o resi accessibili ai concorrenti», richiede Wyrsch. La situazione è migliore per quanto riguarda i pezzi di ricambio. Questi vengono offerti su base volontaria da parte di aziende non fallimentari per un determinato modello e per dieci anni (per pezzi usurabili 15 anni). In seguito è sempre possibile comprare componenti simili o trovarle da uno sfasciacarrozze, spiega Wyrsch. Inoltre, molti pezzi di ricambio vengono prodotti dal fornitore. La caccia a pezzi di ricambio può avere effetti curiosi, come in Austria dove aumentano già oggi i furti d’auto, dato che i pezzi di ricambio provenienti dall’Est iniziano a scarseggiare.
Veicoli in parcheggio | Se calano le vendite di auto, allora i piazzali delle fabbriche si riempiono di veicoli nuovi: si produce per tenerle parcheggiate. A questa situazione si reagisce con offerte di sconti e notevoli riduzioni di prezzo. Una buona occasione dunque per ottenere un’auto a buon merca-
to. Ma attenzione, questi veicoli possono creare grattacapi: ci sono venditori scaltri che tentano di vendere per veicoli nuovi quelli che sono rimasti fermi a lungo. «Consulenza e perizie» fa notare che il Tribunale federale ha deciso che un veicolo non è più da ritenere nuovo quando è rimasto fermo più di 10–12 mesi. L’aggettivo «nuovo» viene meno anche quando il veicolo è già stato messo in circolazione una volta e/o ha percorso 1000 chilometri o è stato modificato.
Data di produzione | Un acquirente può accertare in modo semplice l’anno di produzione del veicolo in vendita, afferma «Consulenza e perizie». La data di produzione scritta sui pneumatici è di aiuto, perché sul fianco delle gomme si trova un numero DOT a quattro cifre: le prime due stanno per la settimana di produzione e la terza e la quarta cifra per l’anno. Ad esempio, 0508 significa che il pneumatico è stato prodotto nella quinta settimana 2008. In genere, un veicolo è fabbricato dopo la fornitura delle gomme che avviene «just in time». Ulteriori indizi per individuare l’anno di produzione si trovano, secondo il modello, sulle cinture, sul parabrezza anteriore o anche su componenti in plastica, come ad esempio la copertura nel vano portabagagli. Un buon mezzo per mettersi al riparo da un involontario acquisto di una vettura rimasta parcheggiata a lungo, consiste nell’annotare sul contratto di compravendita «modello 2009». Nel caso di un veicolo diesel si dovrebbe aggiungere ancora la nota seguente: «Dotato di un filtro antiparticolato che non richiede manutenzione e che è idoneo a vari tipi di traFelix Maurhofer gitti».
Quanto sia grave la situazione per alcune case automobilistiche, lo dimostra la nuova perdita trimestrale del gigante General Motors (GM). Per l’ottava volta di seguito, GM registra cifre rosse: nel primo trimestre 2009 la perdita ammonta a 6 miliardi di dollari, mentre l’anno precedente raggiungeva i 3,3 miliardi. Il fatturato si è dimezzato a quota 22,4 miliardi di dollari. Solo grazie a crediti statali che si aggirano attorno ai 15,4 miliardi di dollari, GM riesce a mantenersi a galla. E se entro il 1° giugno non verrà elaborato un piano di risanamento, GM dovrà dichiarare bancarotta. Al centro della crisi si trovano anche le filiali europee Saab e Opel, che vogliono staccarsi da GM. Altri marchi GM, come Hummer e Saturn, sono in vendita e Pontiac prossimamente verrà chiusa. Con la scomparsa di marchi è verosimile che pure le vendite di auto diminuiscano. A livello mondiale, si calcola che quest’anno si avrà un calo dell’8 percento, pari a 53 milioni di veicoli. La capacità di produzione totale ammonterebbe a 72 milioni di auto. Le vendite calano anche in Svizzera: stando alla statistica dell’Associazione degli importatori svizzeri di automobili, nei primi tre mesi di quest’anno sono state vendute in totale 58 910 auto, ossia l’11,4 percento in meno rispetto al 2008. Gli esperti, però, prevedono una ripresa e ritengono che nel 2020 nel mondo si venderanno ancora 70 milioni di veicoli. La quota maggiore verrà tuttavia prodotta, oltre che da Stati Uniti ed Europa, soprattutto da case automobilistiche di Cina, Russia e India. Per la maggior parte degli economisti, è sicuro che possono sopravvivere solo le società che sono in grado di costruire più di 5,5 milioni di veicoli all’anno. Si trova in una posizione favorevole anche chi offre veicoli a buon mercato e che consumano poco. fm
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Info Touring Ulteriori informazioni nell’opuscolo del TCS «Acquisto e vendita dell’auto»; www.infotechtcs.ch
Per i marchi della compagnia statunitense General Motors le cose si mettono male.
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Kurt Venner
22 maggio 2009 | touring 9 | società e mobilità
Ronny Fischer, rivenditore di auto americane a Winterthur, monta il filtro dell’aria della Ford F100 del 1956 con motore 5 litri V8.
Innamorato dell’americana Le vistose auto «made in USA» non sono più di moda. Anche negli Stati Uniti sono richiesti modelli più piccoli ed economici. Ma i fedeli ammiratori esistono ancora.
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«La gente vuole auto meno provocanti» constata Max Nötzli, presidente dell’Associazione importatori svizzeri d’automobili. Grandi e pesanti veicoli americani sono ancora presenti sulle strade, ma – soprattutto in Europa – vengono offerti i modelli più rispettosi dell’ambiente: i grandi, potenti motori assetati di benzina non sono più gettonati come una volta. Il loro mercato è infatti calato notevolmente: «Oggi viene importato solo il due percento di questi veicoli sovradimensionati in potenza, peso e velocità, che a dire il vero non provengono tutti dagli USA», afferma Nötzli. I pochi garage che importano ancora questi «mostri» dagli Stati Uniti o che commerciano con l’usato, fanno i loro affari con le riparazioni di questi esotici esemplari, come dimostrano le ricerche di «Touring».
Bella sensazione al volante | I fanatici e gli appassionati comunque ci sono ancora. Uno di loro è l’esperto informatico e socio TCS Ronny Fischer di Winterthur. È un
orgoglioso proprietario di una Chevrolet Blazer pesante quasi due tonnellate e larga oltre due metri. Fischer adora la sua «botte americana», come è solito chiamare la sua vettura: «È molto affidabile, comoda da guidare e offre spazio sufficiente per un’intera famiglia». Circola su ruote alte, dunque: «Guardo gli altri dall’alto in basso».
Auto da bandito | L’auto che determina lo stile di vita gli dà «una piacevole sensazione alla guida». Alla domanda di come faccia a conciliare l’alto consumo di carburante e i prezzi della benzina in aumento, risponde che per lui guidare significa più di «spostarsi da un punto all’altro». Per lui un consumo tra 12 e 18 litri ogni 100 chilometri è «okay». Prima Ronny Fischer possedeva una ChevyVan, «un’auto di colore nero opaco con i finestrini scuri e con un motore di 5,7 litri, conosciuta nei film come il bolide dei banditi». Alla domanda, se la quattro ruote gli serve per compensare una serie di complessi, Ronny Fischer ride: «Me lo sento dire spes-
so, ma non m‘interessa particolarmente il parere degli altri». Tra tutte le «botti americane» gli piacciono soprattutto le «Muscle Cars», le carrozze enormi e super motorizzate degli anni Settanta. A bordo si è attorniati non da lamiera, bensì da acciaio.
Materiali immortali | Ronny Fischer è cliente di Reto Zimmerli. L’ex pilota di motocross e go-kart compra, ripara, restaura e vende soprattutto grandi auto americane (spesso anche oldtimer). È un appassionato meccanico d’auto di talento e ammira le auto americane «perché offrono materiale e lavorazione di maggiore qualità». I motori e le carrozzerie sono praticamente «immortali». Possiede una Pontiac del 1946, il cui motore e il cui cambio non hanno dovuto ancora essere riparati. «Gli affari vanno avanti bene nonostante la recessione e la moda che preferisce automobili più piccole», spiega soddisfatto Zimmerli. Ha molti clienti facoltosi, «da noi comprano la seconda o terza auto».
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Kurt Venner
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società e mobilità | touring 9 | 22 maggio 2009
Pericolo massimo in campagna
il consulente Urs-Peter Inderbitzin
La «strage» del finesettimana nelle campagne svizzere non è un’invenzione. Più della metà degli incidenti mortali capitano proprio su piccole strade fuori dai centri urbani.
› Raramente si parla di sicurezza fuori dalle grandi arterie. Eppure è in campagna che si verifica la maggior parte degli incidenti mortali: il 53 percento del totale delle vittime perde la vita su queste strade, ammonisce un recente studio dell’Ufficio prevenzione infortuni (upi). L’incidente ha un esito quasi sempre fatale e la collisione avviene contro un veicolo che circola in senso inverso, un ostacolo fisso o un pedone. Il peggior nemico dell’automobilista è l’albero che moltiplica per tre il rischio di ferite gravi o mortali rispetto a un urto contro un tabellone o un palo: «Per migliorare la sicurezza – rileva l’upi – conviene mantenere liberi da ostacoli i bordi delle carreggiate su una larghezza di almeno 6 metri».
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Info Touring Lo studio dell’upi è consultabile al sito www.upi.ch (rubrica: Media).
Motociclisti in pericolo In campagna, gli utenti della strada più esposti al pericolo sono i motociclisti. Corrono un rischio quasi 27 volte superiore a quello degli occupanti di un’auto! A tal riguardo, l’upi raccomanda l’attuazione di un dispositivo che impedisca alle moto di scivolare sotto i guardrail, così come l’uso di un equipaggiamento di alta qualità – caschi e vestiti – testato prima dell’acquisto: «Le strade sono soprattutto concepite per le vetture. Per le due ruote motorizzate, che raggiungono più velocemente i loro limiti di stabilità, devono allestire delle strade che tollerano i loro errori, o perlomeno che ne attenuano le conseguenze». jop
Keystone Polizia canton Soletta
Perdita di controllo | Nel caso di incidenti mortali entrano spesso in gioco altri fattori, come ingerire alcol e non allacciarsi le cinture. A tal proposito, l’upi lamenta che solo il 3 percento dei controlli di velocità vengono effettuati su strade di campagna. L’Ufficio chiede una presenza di polizia potenziata fuori dalle località e la riduzione dei limiti di velocità sui tratti reputati pericolosi, come le discese ripide e ricche di curve. Per quanto riguarda le misure tecni-
che, gli esperti dell’upi raccomandano l’introduzione di serie sulle automobili del sistema elettronico ESP che ha un effetto stabilizzante in caso di perdita di controllo del Jacques-Olivier Pidoux veicolo.
In campagna, le collisioni con gli alberi sono particolarmente fatali.
Attenzione ai pedoni accanto alle strisce La situazione è nota: un pedone non attraversa la strada sulle strisce pedonali, bensì accanto alle medesime. Il pedone ha la precedenza, l’automobilista deve frenare o può continuare per la sua strada e passare accanto al pedone? E cosa succede se l’automobilista investe il pedone e lo ferisce? Il conducente può essere sanzionato nonostante il pedone non si sia comportato correttamente? Recentemente il Tribunale federale ha deciso un caso su questo tema, chiarendo alcuni punti. Bisogna partire dall’art. 33 della Legge sulla circolazione stradale, che prescrive al conducente di circolare con particolare prudenza quando si avvicina ai passaggi pedonali. Questo dovere del conducente rimane immutato anche quando il pedone attraversa la strada accanto alle strisce pedonali, comportandosi quindi in modo scorretto. L’automobilista, nonostante la sua precedenza, deve pertanto adottare una particolare prudenza e non può semplicemente continuare per la sua strada. Vale il seguente principio: ogni utente della strada, che si comporta correttamente, può ritenere che anche gli altri utenti della strada rispettino le regole. Ma se vi sono indizi che permettono di ritenere che un altro utente della strada non si comporterà correttamente questo principio, detto «dell’affidamento», non può più essere applicato. Chi in una tale situazione insiste nel suo diritto di precedenza e mette in pericolo altri utenti della strada agisce negligentemente e può essere punito. Nel caso giudicato dal Tribunale federale (6B_922/2008) una persona anziana era stata investita da un’automobile mentre stava attraversando la strada accanto alle strisce pedonali. La condanna del conducente ad una multa di 900 franchi con la condizionale è stata confermata, nonostante l’incidente fosse riconducibile soprattutto ad un comportamento negligente del pedone.
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
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22 maggio 2009 | touring 9 | società e mobilità
Pochi soldi per risanare Per il programma di eliminazione delle strozzature sulla rete di strade nazionali non si prevedono abbastanza fondi. È questa l’opinione del TCS.
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Keystone
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Affinché si possa gestire, senza arrivare al collasso, il crescente traffico sulle strade nazionali, che ogni anno aumenta tra l’1,5 e il 2 percento, la Confederazione prevede 5,5 miliardi nei prossimi 20 anni. Troppo poco, afferma il TCS nella procedura di consultazione. Con il dipartimento Leuenberger e la Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale, il TCS ha ribadito la necessità di almeno 8,5 miliardi di franchi per attuare il programma di costruzioni. Il TCS esorta allora la Confederazione a destinare il più presto possibile al fondo infrastrutturale le eccedenze annue del conto stradale; la stessa cosa vale per le gigantesche riserve del conto speciale del traffico stradale.
Le strozzature autostradali dovrebbero sparire: il TCS chiede più fondi destinati allo scopo.
Alla luce delle difficoltà di finanziare l’infrastruttura dei trasporti, il Touring Club Svizzero chiede alla Confederazione di evitare nuove tasse sui carburanti e si schiera contro qualsiasi storno di fondi dal conto stradale. L’aumento delle imposte sugli oli
minerali è solo l’ultimo mezzo da prendere in considerazione. Il TCS chiede da sempre che i soldi del conto speciale del traffico stradale vadano, come vincolato per legge, alle strade e non a progetti ferroviari.
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test e tecnica | touring 9 | 22 maggio 2009
Ideale per la fuga È agile, economica e quindi rappresenta un ottimo modello d’accesso. Ora anche l’aspetto esterno suscita meno controversie. Test della Ford Ka 1.2 Titanium.
Italo-tedesca | Quello che non si vede a prima vista è che la Ka utilizza la stessa piattaforma della Fiat 500. Al pari della grintosa italiana, la Ka viene proposta con motore a benzina 1200 da 69 CV e in versione 1300 diesel da 75 CV. La casa di Colonia tuttavia non ha puntato sul nostalgico look retrò, bensì su un design aggressivo moderno. Il risultato è un’utilitaria originale dal marcato styling sia all’esterno sia all’interno. L’attuale Ford Ka suscita probabilmente maggiori consen-
si estetici rispetto al modello precedente, ma risulta meno personale. Infatti, malgrado la vecchia Ka abbia polarizzato con la sua forma a «gugelhopf», ha pur sempre ottenuto la distinzione «automobile più bella del mondo».
Sistema ad incastro | Malgrado la limitata lunghezza di 3,6 metri la disponibilità di spazio all’interno è sufficiente. Soltanto dietro manca un po’ di spazio in altezza. La cittadina convince anche in fatto di vani portaoggetti e di volume di carico. Criticabile è invece il sistema di ribaltamento del divano posteriore, che risulta un po’ antiquato per un’auto moderna che vuole essere trendy. Anche se il design all’interno è adeguato alla categoria, i materiali utilizzati non sembrano di qualità elevata. Inoltre, i sedili di tessuto un po’ troppo morbido e di color blu-grigio chiaro sono piuttosto delicati e ricordano il calesse della Barbie. Ma l’intercontinua a pagina 17
Più o meno
foto Martin Lobsiger
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La piccola Ford dallo styling ricercato è già una star del cinema come ha dimostrato l’ultimo film dell’agente segreto 007, James Bond, nel quale, verniciata con una pittura speciale color oro, ha recitato il ruolo di agile veicolo da fuga. Purtroppo la Ford Ka non verrà proposta alla clientela in questa versione tutta dorata. Ma comunque in uno sgargiante color «Blush Metallic», un rosa vivace, in sintonia con il rossetto della potenziale clientela. Infatti la nuova Ford Ka, grazie al suo prezzo base di 17 050 franchi (versione Titanium), è molto interessante per il pubblico giovane, per il quale è stata disegnata. La piccola Ford corrisponde pienamente all’immagine di grintosa city-car, come viene proposta nel film dalla «Bond-girl» di turno. Nel test «Touring» si è imposta come vettura molto agile, dall’ottima frenata e dalla ridotta tendenza sottosterzante. Tuttavia, malgrado la sua precisione nei tornanti necessiti di un certo tempo per salire di giri in salita o in autostrada. Probabilmente il peso di 1100 chilogrammi è un po’ troppo per un motore di soli 1200 cc. Anche il consumo medio di 6,1 litri di benzina non crea dei nuovi parametri nel segmento delle utilitarie. Inoltre, il serbatoio da 35 litri è molto ridotto, persino per una cittadina.
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Styling moderno, molto agile e maneggevole come city-car, generosa disponibilità di spazio, freni efficaci, buon contatto con il fondo stradale e rapporto prezzo/contenuto, adeguati prezzi degli accessori e tre anni di garanzia. Prestazioni ed elasticità del motore mediocri, sedili dallo scarso contenimento laterale, comandi radio difficoltosi, serbatoio ridotto, rumori di rotolamento, visibilità posteriore-laterale limitata, assale posteriore rigido.
La Ford Ka è una cugina della Fiat 500.
22 maggio 2009 | touring 9 | test e tecnica
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La Ford Ka mostra forme vivaci sia dentro che fuori. Sul versante del prezzo questa piccola cittadina si piazza in una categoria che seduce la clientela giovane.
tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring» 1 4
Ford Ka 1.2 Titanium
Fiat 500 1.2 Top
Mitsubishi Colt 1.1 MPI Base
Renault Twingo 1.2 Expression
17 050.– 1242 51/69 102/3000 5,3 A2 74 –.50 13333 9/2009
18 000.– 1242 51/69 102/3000 5,11 A2 735 –.49 11133 1/20085
16 490.– 1124 55/75 100/4000 5,51 B2 736 –.49 11333 15/20046
16 400.– 1149 55/75 107/4250 5,71 B2 737 –.49 11333 20/20077
dati importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Fiat 500 1.4 Lounge 6 Mitsubishi Colt 1.5 Instyle 7 Renault Twingo GT TCE 100
Un abitacolo ben guarnito che esce dall’ordinario.
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9. August 2007
Wellness all’ombra del Cervino Quando avete visto l’ultima volta il Cervino da vicino? Benvenuti a Zermatt, il paradiso degli sport estivi. L’Hotel Alpenhof & Spa è un moderno albergo di lusso dall’atmosfera rustico-elegante, situato in una posizione tranquilla di fronte alla funicolare Sunnegga/Rothorn e nei pressi della ferrovia del Gornergrat. Le eleganti, ampie camere doppie, ricche di luce ed elegantemente arredate, in parte con stanze da bagno semiaperte, offrono ogni comfort. Lo straordinario «spazio bagno e benessere Vanessa» dispone di una grande piscina al coperto, sauna, camino all’aperto, caldarium, laconium, grotta aromatizzata, vasca Kneipp, nebbia d’acqua fredda, pioggia tropicale, nuovo «hot spot», idromassaggio esterno, sauna nel-
la capanna di legno, zona relax equipaggiata di letti con materassi ad acqua e sfondo musicale, vizia corpo, mente e spirito. Godetevi in coppia o da soli il beauty pool ALPIENNE o rilassatevi sulle nostre sedie a sdraio Alpha. Con l’aiuto di professioniste del ramo, scoprite i differenti trattamenti nel centro di bellezza, quali impacchi di fiori di fieno e bagni di Cleopatra, massaggi, sedute di cosmesi. L’albergo si distingue per la sua squisita cucina. Per trascorrere una tranquilla serata dopo la cena, gli ospiti si riuniscono nel pianobar, vicino a un fuoco scoppiettante nel caminetto. Offerta speciale - 2 notti in camera doppia o singola, inclusa la colazione con ricco buffet
- ogni giorno una cena di cinque portate, a scelta - ingresso libero allo straordinario centro «Vanessa», di oltre 1500 m2. Validità e prezzi Dal 13 giugno al 19 luglio 2009 e dal 23 agosto al 22 settembre 2009: 293 fr. a persona in camera doppia (invece di 368 fr.), 315 fr. in camera singola (invece di 394π fr.). Dal 20 luglio al 22 agosto 2009: 325 fr. a persona in camera doppia (invece di 408 fr.), 343 fr. in camera singola (invece di 430 fr.). Per informazioni e prenotazioni: Private Selection Hotels, tel. 041 368 10 05, e-mail: info@privateselection.ch
22 maggio 2009 | touring 9 | test e tecnica
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Scheda tecnica 87 cm
151 cm
1 cm –7 50
passo 230 cm
m 9c –10 89
105 cm
lungh. 362 cm (larg. 166 cm)
larg. int: ant. 134 cm, post. 130 cm bagagliaio: 224– 747 litri pneumatici: 195/45 R 16, min. 165/65 R 14
VEICOLO PROVATO Ford Ka 1.2 Titanium; 3 porte, 4 posti; 17 050 fr. (auto del test: 21 490 fr.) Gamma: Duratec 1.2, 69 CV (14 500 fr.) o 1.3 FAP, 76 CV (19 950 fr.) Opzioni: ESP (700 fr.), vernice metallizzata (550 fr.), climatizzazione (450 fr.) Garanzia: 2 anni fabbrica, 2 anni assistenza mobilità; garanzia extra Ford (in opzione): da 360 fr., antiruggine: 8 anni (cond.) Importatore: Ford Motor Company, Geerenstrasse 10, 8304 Wallisellen, www.ford.ch
no è ben rifinito e chissà, forse proprio questa combinazione di colori pastello piacerà alla clientela giovane. In ogni caso, al prezzo base di 14 500 franchi viene offerto parecchio al pubblico giovane. Ed è in un certo senso comprensibile che un prezzo del genere non possa comprendere un sistema di controllo elettronico della stabilità (ESP) di serie, anche se la Ford Ka mira esplicitamente ad un pubblico di giovani. Qualora poi il cliente desideri equipaggiarla con elementi in opzione quali
l’ESP, il parabrezza riscaldabile, il climatizzatore oppure lo spoiler posteriore verniciato nello stesso colore della carrozzeria, potrà farlo a un prezzo assolutamente ragionevole. Un equipaggiamento supplementare, sicuramente utile, è il telecomando del sistema audio che permette di gestire l’impianto stereo comodamente dal volante. Infatti, perfino le dita di giovani non ancora giunti a maturità fisica e delle delicate «Bondgirl» potrebbero avere difficoltà con i minuscoli tasti del volume.
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Pascale Marder
La forma della nuova Ford Ka ricorda solo da lontano la precedente. Il volume del bagagliaio è accettabile per una cittadina, come pure la disponibilità di spazio sul divano posteriore.
DATI TECNICI Motore: 4 cilindri Duratec 1.2, 69 CV; trazione anteriore, cambio 5 marce Peso: 1080 kg (auto del test), totale ammissibile 1320 kg, carico rimorchiabile: nessuno
Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 14,0 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 14,0 s 80–120 km/h (in 4a) 16,8 s Diametro di sterzata: 10,1 m Insonorizzazione: 60 km/h: 64 dBA 11133 120 km/h: 74 dBA 11133 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 37,6 m Equipaggiamento
11111 11133
COSTI DEI SERVIZI manutenzione (km/mese) ore
mano d’opera (fr.)
20 000/12 0,7 102.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 35,9 7281.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno
ct./km
fr./mese fissi
variabili
15 000 30 000
50 34
384.– 384.–
238.– 476.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Ford da 94 a 150 franchi
VALUTAZIONE ECOLOGICA Emissioni misurate (banco di prova Empa): Monossido di carbonio (CO) 11133 Idrocarburi (HC) 11113 Ossidi d’azoto (NOx) 11113 CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano
extra urbano misto
TCS 7,1 4,2 fabbrica 6,3 4,4 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 6,1 l/100 km serbatoio: 35 litri
5,3 5,1 124 g/km 204 g/km A 11333
autonomia 574 km
TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger
Ford Ka 1.2 Titanium in dettaglio ABITACOLO 11123 Generosa disponibilità di spazio sui sedili anteriori e a livello del bagagliaio. Design interno dallo styling marcato, ma dai materiali non di elevata qualità. Strumenti primari ben leggibili. COMFORT 11133 Malgrado le sospensioni rigide, la Ka garantisce un comfort di guida sufficiente. L’assale posteriore tende a saltellare; i fruscii aerodinamici sono ben percepibili. I sedili di stoffa sono scarsamente configurati. Ribaltando il divano posteriore non si ottiene una superficie piana e il sistema è antiquato. EQUIPAGGIAMENTO 11133 Elementi di comfort non in abbondanza, ma prezzi moderati degli accessori. Comandi della radio difficoltosi.
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PRESTAZIONI 11133 Erogazione piacevole del motore. Tuttavia, come di consueto in questa categoria di cilindrata, l’elasticità è scarsa. Sfavorevole rapporto peso/prestazioni con 1,1 tonnellate contro 69 CV. I punti forti della Ka sono il traffico urbano e quello a breve raggio. Buoni valori delle emissioni. COMPORTAMENTO 11113 Lo sterzo è preciso, l’auto agile e poco sottosterzante con una risposta pronta. Il telaio permette elevate velocità nelle curve. SICUREZZA 11133 La dotazione di elementi di sicurezza è soddisfacente. ESP e poggiatesta posteriori sono a pagamento. La Ka ha sorpreso con ottimi valori nelle frenate.
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test e tecnica | touring 9 | 22 maggio 2009
Guasti 2008: la statistica Preparata dal TCS in collaborazione con il club automobilistico germanico ADAC, la statistica delle panne 2008 è consultabile gratuitamente per i soci del club.
foto mlo, mw
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Un limite di velocità non visto: se ne occupa il sistema di riconoscimento dei segnali.
Auto che leggono i cartelli stradali In balia della giungla dei limiti di velocità, l’automobilista può ora contare sull’assistenza di dispositivi che leggono i segnali stradali. Si tratta di sistemi più o meno affidabili.
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A meno di dar prova della massima vigilanza non è evidente sapere sempre quale sia il limite di velocità sul tratto di autostrada che si sta percorrendo. Di conseguenza i costruttori hanno ideato un dispositivo di riconoscimento dei cartelli stradali ricorrendo ad una macchina fotografica (v. riquadro). Non appena viene identificato un segnale l’informazione è visualizzata sul cruscotto. Per verificare l’efficacia di questi sistemi di assistenza, «Touring» ha valutato quelli della BMW serie 7 e della familiare Opel Insignia, due dei pochissimi modelli che propongono questa tecnologia. Globalmente i dispositivi funzionano relativamente bene, anche se a volte sono totalmente fuori strada. Abbastanza rudimentale, «l’Opel Eye» reagisce istantaneamente quando rileva segnali che indicano la velocità, sia che si tratti di segnali standard o luminosi, che sovrastano la carreggiata o che siano collocati sui veicoli da cantiere. Questo dispositivo che memorizza le limitazioni visualizza a volte limiti stravaganti. Un’altra lacuna: non è operativo sotto i 60 km/h, cosa che limita il suo uso in città. Sofisticato, il dispositivo della BMW si rivela più affidabile. Il che non impedisce di ritrovarsi in un parcheggio con un limite indicato… a 80 km/h. Ha soprattutto il vantaggio
di funzionare a bassa velocità e di individuare così le zone a 30 km/h. Il limite viene visualizzato su cruscotto e parabrezza. Rimane la questione del prezzo: il sistema BMW, indissociabile dal navigatore e dal dispositivo che segnala il superamento della corsia (Afil), costa 4080 franchi. Ai quali si possono ancora aggiungere 2090 franchi per la visualizzazione «a testa alta»… Venduto a 800 franchi, Afil incluso, l’Opel Eye rientra nella tecnologia accessibile e sarà MOH offerto sulla futura Astra.
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Occhio di falco I due sistemi utilizzano una macchina fotografica tra parabrezza e retrovisore. L’Opel Eye scatta 30 immagini al secondo. Quando viene identificato il segnale stradale, il limite si visualizza sul cruscotto. Il dispositivo individua anche i cartelli che indicano i divieti di sorpasso. Il dispositivo BMW lavora in interazione con il navigatore. Le velocità identificate dalla macchina fotografica, ad esempio un limite temporaneo, hanno la priorità su quelle memorizzate dal software del navigatore. MOH
Questa classifica di riferimento messa a disposizione del Touring Club Svizzero si basa su quasi 2,5 milioni di panne. Come per il passato i problemi elettrici figurano in testa alla lista seguiti dai difetti del sistema di accensione e dell’iniezione. Questi dati forniscono preziose indicazioni sul grado di affidabilità delle vetture, in particolare al momento di scegliere un veicolo d’occasione. Le principali avarie che si sono registrate su ciascun modello sono catalogate sul sito Internet www.infotechtcs.ch. Come dimostra la classifica sottostante, le marche tedesche dominano nelle differenti categorie. Cittadine: 1: Audi A2; 2: Toyota Aygo; 3: Fiat Panda Compatte: 1: Audi A3; 2: Mercedes classe B; 3: Mercedes classe A Familiari: 1: Mercedes classe C; 2: Audi A4; 3: BMW serie 3 Alto di gamma: 1: Audi A6; 2: BMW serie 5; 3: Mercedes classe E Coupé/cabriolet: 1: BMW serie 3; 2: Mercedes SLK; 3: VW Eos Fuoristrada/SUV: 1: BMW X3; 2: Mercedes ML; 3: VW Touareg Piccoli monovolumi: 1: Citroën Xsara/Picasso C4; 2: VW Touran; 3: Opel Meriva Grandi monovolumi: 1: VW Sharan; 2: VW T5; 3: Mercedes Vito. MOH
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Info Touring I soci TCS possono consultare la statistica delle panne su www.infotechtcs.ch. Il numero di socio e il nome che figurano sulla tessera 2009 permettono di ottenere il nome d’utente e la password.
Nulla di meglio delle esperienze dei professionisti per sapere l’affidabilità di un’auto.
22 maggio 2009 | touring 9 | test e tecnica
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Hyundai in salute con la nuova ix55
Positivo: comportamento rigoroso, prestazioni, piacevolezza motore/cambio, interni, rapporto prezzo/tecnologia Negativo: bagaglio di capacità media, ingombro, sistema di assistenza al parcheggio in opzione, pneumatici ribassati.
Tecnica: SUV; 7 posti; lunghezza: 4,84 m; bagagliaio: 598–1746 l Motore: 3 l V6 diesel, 240 ch, 451 Nm a 1750/min; trazione integrale permanente; cambio automatico a 6 marce; da 0 a 100 in 10,4 s; consumo misto: 9,4 l/100 km; carico trainabile: 2,5 tonnellate Prezzo: 62 990 fr. (ix55 3.0 CRDi)
foto mw, ald
celerazioni sportive, anche sulla versione automatica provata. Attenzione tuttavia alle disposizioni ingorde di questo propulsore. E attenzione anche alla scelta dei pneumatici ribassati che possono alterare il comfort, comunque riuscito di questa break di razza che offre un rapporto prezzo/tecMOH nologia attrattivo.
Primo contatto Sospinto dal rinnovamento al momento giusto dei modelli compatti (i10, i20, i30), Hyundai è uno dei pochi costruttori in solida salute. Per questo può curare le sue quote di mercato sull’insieme del globo. Al contrario, la comparsa della massiccia SUV ix55 consentirà semplicemente di completare l’offerta di fuoristrada verso l’alto. Si tratta di un veicolo dal design abbastanza banale che propone un rapporto prezzo/prestazioni poco comune. Un equipaggiamento pletorico e 7 posti a un prezzo che supera di poco i 60 mila franchi è comunque allettante. Soprattutto dal momento che i due sedili posteriori a scomparsa offrono uno spazio corretto e non manca il comfort di marcia. Per il resto questa SUV si mostra piuttosto bonacciona, quasi linfatica. Come, ad esempio il diesel di 240 CV che privilegia la progressività alla tonicità o il cambio automatico francamente lento. Identica situazione per l’assetto abbastanza pesante che però punta sul piacere di guida. Facendo ricorso a un giunto a lamelle, questa fuoristrada da svago mette in mostra velleità essenzialmente stradali. La prova è data dall’altezza dal suolo che è di soli 18,5 cm. Ma oltre alla modularità e all’abitabilità l’arma segreta dell’ix55 potrebbe essere benissimo il peso trainabile di 2,5 tonnellate. MOH
L’Insignia break possiede un tocco di sportività. Enfatizzato dai cerchi da 20” in opzione…
Una stiva di classe L’Insignia Sports Tourer rompe con la tradizione delle break Opel dal grande bagagliaio. Con un tocco di classe.
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Mutamento radicale per gli appassionati delle spaziose Omega, Vectra o Caravan: con l’Insignia Sports Tourer la break familiare di Opel s’avvicina all’alto di gamma e privilegia comportamento e qualità percepita al posto del volume utile. Con una stiva di 540 l questa break con un tocco sportivo offre una capacità non spettacolare per un’auto che sfiora i 5 m e potrebbe disporre di grandissima superficie di carico. Ciò si spiega con il disegno avvolgente del massiccio portellone in cui sono integrati i blocchi ottici posteriori. Portellone che si aziona facilmente, mentre la panca si ribalta in un attimo e dà accesso a uno spazio piatto. Come nell’abitacolo, la rifinitura è curata. Questa break Insignia condivide l’autotelaio adattativo molto efficace della berlina. Animato dal potente 2 l da 220 CV offre ac-
Un ESP Peugeot per fondi molli Senza essere una fuoristrada, la crossover compatta Peugeot 3008 vi si avvicina grazie al suo antislittamento (ESP) sofisticato che facilita le partenze in condizioni difficili (neve, fango ecc.). L’obiettivo è di eliminare i problemi di motricità provocati a volte da un ESP classico. Denominato Grip Control il sistema Peugeot propone cinque modalità
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Tecnica: break; lunghezza: 4,91 m; bagagliaio: da 540 a 1530 l; 2 l turbo, 220 CV, 350 Nm a 2000/min; cambio automatico a 6 marce, da 0 a 100 km/h in 8,1 s Consumo in prova: 11,6 l/100 km, autonomia di 604 km Prezzo: 51 100 fr. (Sports Tourer 2.0T Sport).
di funzionamento tra cui alcune specifiche per neve, fango e sabbia. L’azione affinata dell’antislittamento consente di affrontare meglio i diversi fondi e ottimizza l’avvio di questa vettura a due ruote motrici. Il sistema, che costa da 500 a 750 franchi in opzione, è abbinato a un treno di gomme Mud and Snow (fango e neve). Basta per districarsi agevolmente da situazioni poco piacevoli, o addirittura per azzardarsi ad affrontare percorsi difficili. La trazione integrale è prevista per il 2011 con il lancio della verMOH sione ibrida della Peugeot 3008.
Lunga e larga, la Hyundai ix55 si distingue per abitabilità e modularità.
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viaggi e tempo libero | touring 9 | 22 maggio 2009
Ostelli per giovani e meno giovani Alloggio a prezzi abbordabili, buona cucina e rapporti di grande cordialità sono le caratteristiche degli ostelli della gioventù. Ciò garantisce, a lungo andare, prosperità per i gestori e soddisfazione per gli ospiti.
› Basta con le serate uggiose, piccolo-bor-
Gastronomia, carta vincente | A detta del portavoce Tobias Thut contribuiscono all’enorme successo degli ostelli anche le prestazioni culinarie. L’offerta standard comprende il trattamento di mezza pensione con prima colazione e cena. Nel prezzo del pernottamento è sempre compresa la prima colazione. In genere la cena è di tre portate: minestra, secondo e dessert, più una bevanda. Il prezzo, a seconda della regione e della stagione, varia da 14.50 a 17.50 franchi. Un’offerta particolarmente apprezzata dai giovani e dalle famiglie. Queste ultime hanno la possibilità di conoscere altre famiglie, di mangiare con loro, di intessere rapporti cordiali, i bambini stringono presto amicizia e giocano insieme. A proposito: gli ostelli della gioventù non perseguono una politica dei prezzi unitaria. «Cercontinua a pagina 23
foto Fabian Unternährer, ald
ghesi, in cui si doveva spegnere la luce alle 10. Da dieci anni gli ostelli della gioventù stanno mietendo un successo dopo l’altro. Lo scorso anno le 57 strutture con 6400 letti, sparse in tutta la Svizzera, hanno registrato circa un milione di pernottamenti, per l’esattezza 986 471 notti. Quest’anno figurano in agenda due importanti eventi: gli ostelli della gioventù internazionali riuniti nell’«International Youth Federation» (IYHF), festeggiano il centesimo anniversario, quelli svizzeri l’85°. L’associazione conta esattamente 95 236 membri che, con un po’ di fortuna, potranno diventare 100 mila entro la fine dell’anno in corso. I 57 ostelli della gioventù elvetici sono suddivisi in tre categorie: semplice, classica e top. Vengono gestiti dalla Federazione svizzera degli ostelli della gioventù sotto la direzione di Fredi Gmür. 24 ostelli appartengono alla Fondazione svizzera per il turismo sociale, 21 sono amministrati da appaltatori/affittuari e 12 da imprenditori in franchising. Questi ultimi sono imprenditori autonomi che beneficiano delle strutture degli ostelli e ne seguono le direttive.
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Moderno, quasi stilizzato: così si presenta l’ingresso con lobby dell’ostello della gioventù di Losanna. Per questo l’edificio è apprezzato non soltanto dai saccopelisti.
Salvate delle vite! Donate il vostro sangue.
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chiamo sempre di trovare un buon rapporto prezzo/prestazioni», sottolinea Thut. Con i dormitori, che restano sempre il prodotto classico (quota del 75%) e le camere doppie, gli ostelli propongono allettanti offerte. Le camere doppie, a detta di Thut, non sono mai immesse sul mercato a prezzi sotto costo. Nella maggior parte dei casi queste corrispondono alle camere di un albergo a due stelle, nella stessa località.
Prezzi moderati | Un posto letto in un dormitorio – compresa la prima colazione – costa mediamente 33 franchi. Una camera a quattro letti per una famiglia costa, a seconda dell’età dei figli, dai 100 ai 140 franchi. Nel 2008 alcune centinaia di impiegati – si tratta complessivamente di 300 posti di lavoro a tempo pieno – hanno conseguito un
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fatturato complessivo di 40,5 milioni di franchi (senza aziende in franchising). L’organizzazione a scopo non lucrativo investe il guadagno esclusivamente nell’infrastruttura, in nuovi prodotti e offerte.
Scuol e Basilea | Uno tra gli esempi più azzeccati di investimenti riusciti è l’inaugurazione, avvenuta nel 2007, dell’ostello di Scuol che rispetta lo standard Minergie. La struttura gode del favore degli ospiti, come dimostrato dal numero di pernottamenti dello scorso anno: 25 831. A detta di Tobias Thut la disponibilità dei posti è quasi sempre esaurita nelle strutture di St. Moritz e di Zermatt come pure in quelle di Zurigo, Losanna e Ginevra. Occupato praticamente fino al 100 per cento è anche il classico ostello estivo di Leissigen nell’Oberland continua a pagina 25
Il nuovo ostello della gioventù di Scuol gode del favore di ospiti di tutto il mondo.
Confortevole punto di ritrovo alle porte della metropoli zurighese
Atmosfera mediterranea in casa patriziale a Figino
Puntando sulla semplicità, l’ostello della gioventù di Baden (AG) rinuncia agli investimenti di prestigio a favore dell’essenziale: camere confortevoli, prima colazione abbondante, sala di riunione, refettorio. Per il resto i visitatori possono soddisfare i loro desideri culinari e ricreativi nella città argoviese o facendo capo a Zurigo, a soli 15 minuti di treno. Le manifestazioni della grande vicina hanno del resto ricadute dirette sull’occupazione dell’ostello: la Street Parade, la Maratona di Zurigo e la corsa di San Silvestro attirano ogni anno numerosi visitatori, al pari dei grandi appuntamenti sportivi internazionali come l’Euro 2008 e i Campionati del mondo di hockey tenuti recentemente a Kloten. Un ambiente simpatico è stato creato nell’ostello dalla vivacità dei tifosi slovacchi venuti a sostenere la loro squadra nazionale. D’altra parte l’ampia offerta culturale di Baden e di Zurigo induce diversi artisti a soggiornarvi: «Fa piacere costatare che i musicisti di heavy metal dal look eccentrico e coperti di tatuaggi siano sempre educati e corretti», sottolinea il gerente Andreas Aebischer. «Al contrario i gruppi ska sono molto turbolenti». Responsabile dell’esercizio da 19 anni, Andreas Aebischer apprezza la diversità di questo lavoro che richiede empatia e facoltà di adattamento per svolgere di volta in volta le mansioni di contabile, cuoco, uomo delle pulizie, animatore, amico, capo o psicologo. jop
Raffinate, eleganti e con i soffitti a stucchi si presentano le camere della casa in stile patriziale di Figino che, a partire dagli anni Cinquanta, è stata trasformata in un ostello della gioventù. «Anche se siamo stati classificati di «categoria semplice», dice quasi scusandosi la gerente Margarete Lenhardt. Ed aggiunge: «Un tempo uno dei tre accoglienti locali con caminetto – attualmente usati come soggiorni e sale per seminari – fungeva da camera ardente». Anche questo fa ormai parte del passato, ora la casa è piena di vita e di gioia. «A Figino ospitiamo un’alta percentuale di bambini, specialmente durante le vacanze scolastiche», sottolinea Margarete Lenhardt. Ma non vengono proposti programmi di animazione, dal momento che la piccola penisola sul lago di Lugano offre la possibilità di intraprendere un numero quasi illimitato di escursioni: Morcote, Lugano, Luino, Monte Generoso, Swissminiatur a Melide, monte San Salvatore, lago di Varese, tanto per citarne alcune. Le famiglie apprezzano soprattutto la spiaggia libera, che si raggiunge in soli cinque minuti. A Figino, si consiglia di gustare la cena, caratterizzata dal tocco ticinese. Un esempio tratto dalla nostra visita del 25 aprile 2009: insalata verde, arrosto di maiale, risotto (per i vegetariani risotto con spinaci), tiramisu. wi
Ostello della gioventù di Baden, Kanalstrasse 7, 5400 Baden, tel. 056 221 67 36, fax 056 221 76 60, baden@youthhostel.ch
Ostello della gioventù Figino, via Casoro 2, 6918 Figino, telefono 091 995 11 51, fax 091 995 10 70, figino@youthhostel.ch
All’insegna della semplicità: l’ostello della gioventù di Baden.
Apparteneva a una famiglia patrizia: l’ostello di Figino.
Vacanze in Italia
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Bernese. Nella primavera del 2010 si inaugurerà nell’elegante quartiere basilese di St. Alban un edificio restaurato che, secondo i responsabili, sarà destinato ad avere un grande successo.
Sensibilità per l’ambiente | Tra i valori destinati a perdurare nel tempo c’è il rispetto dell’ambiente, che tornerà a vantaggio dei nostri nipoti. Per questo tutte le 17 strutture hanno ottenuto il riconoscimento del marchio dello stambecco e ben 13 quello europeo di certificazione ambientale. Entro due anni l’intera rete di ostelli svizzeri otterrà l’ecolabel dell’Ue. Sensibili verso l’ambiente si dimostrano anche gli ospiti. Già oltre la metà versa 60 centesimi per notte per compensare le emissioni di CO2. 30
centesimi vanno a favore dei progetti myclimate nel mondo intero, con gli altri 30 gli ostelli finanziano le misure da loro stesse ideate per un efficace risparmio energetico. Guglielmo Brentel, presidente della Società svizzera degli albergatori (altrimenti nota come Hotelleriesuisse), attribuisce un gran valore a queste strutture. «Gli ostelli hanno cambiato la propria immagine in modo estremamente positivo, oggi sono oltremodo competitivi, adatti alle famiglie e anche redditizi». Il presidente apprezza il ruolo degli ostelli quali membri attivi in grado di attrarre molti giovani e molte famiglie. «Sono luoghi di ritrovo in cui regna sovrana l’ospitalità». Christian Bützberger
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Info Touring Ostelli della gioventù svizzeri, Schaffhauserstrasse 14, 8042 Zurigo; telefono 044 360 14 14, fax 044 360 14 60, www.youthhostel.ch
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Da sapere Tesseramento: tessera associativa junior fino a 18 anni 22 franchi, tessera senior, a partire da 18 anni, 33 franchi. Tessera family 44 franchi (comprese tutte le tessere junior). Tessera leader per gruppi composti da un minimo di dieci persone (insegnanti, responsabili ecc.) 55 franchi e le organizzazioni, come: scuole, club o federazioni pagano 99 franchi. Grazie a un sistema informatizzato, Hostelling International permette di prenotare online (www.hihostels.com) gli oltre quattromila ostelli della gioventù sparsi in 80 paesi del mondo. La sede principale è a Londra, dove sono coordinati i servizi interni, ma ogni paese agisce in tutta autonomia. Bü
A Losanna si può dormire sopra un sito storico a prezzi modici
Il «vicino» del Cervino accoglie il mondo fra le sue mura
Chi pensa che, entrando come ospite nell’ostello «Jeunotel Lausanne», si veda consegnare la biancheria per farsi il letto, si sbaglia di grosso. Riceve invece un telecomando per la TV e un biglietto per i mezzi di trasporto pubblici, valido per tutta la durata del soggiorno. Anche altre vecchie usanze non esistono più: per esempio è finito il tempo degli alloggi collettivi. «Offriamo camere da uno a quattro letti», spiega Gaudenz Dorta, gestore dell’ostello della gioventù di Losanna. «Oggi le camere a più letti sono passate di moda». Le più richieste sono le stanze a due letti dotate di doccia. Quello che molte persone ancora non sanno: gli ospiti non soltanto dormono nelle dirette vicinanze del lago Lemano, ma anche sopra un sito storico, poiché l’ostello sorge su un antico insediamento romano. Lo standard della casa equivale a un comfort di «due stelle e mezzo». Un fatto interessante non solamente per «saccopelisti» e scolaresche, ma anche per i congressisti. Questi ultimi, infatti, hanno a disposizione sale per riunioni in grado di ospitare fino a 30 persone. Anche i gruppi sportivi amano questa struttura che sorge nella capitale olimpica. Molti gruppi sportivi sono stati qui, come si può notare dai gagliardetti in mostra nel ristorante: dalla federazione di hockey egiziana fino a un club di nuoto inglese. pam
All’ora dei pasti ciascuno si affretta nell’ala sinistra della sala da pranzo per mettersi a tavola vicino alla finestra, dove tra un boccone e l’altro, si può ammirare la scultorea sagoma del Cervino irradiata dal sole. Uno spettacolo che non stanca mai neppure uno svizzero: «Le passeggiate nella regione sono magnifiche», confida Ueli Zürcher, responsabile dell’ostello della gioventù di Zermatt. «Mi piace compiere lunghe gite durante il mio tempo libero». In perfetta armonia con il suo prestigioso vicino, l’ostello propone una cornice affascinante, con una scelta di camere da 2, 4, 6 e 8 letti. Completamente rinnovato nel 2003, è stato affiancato da due edifici che hanno portato la capacità complessiva dell’ostello a 174 letti. Funzionale, luminoso, facile da gestire, conosce una frequenza elevata durante i periodi delle vacanze e i fine settimana, mentre nelle stagioni intermedie tutto dipende dalle condizioni meteorologiche: «Abbiamo più paura del cattivo tempo che della crisi economica», scherza Ueli Zürcher. L’ostello attira sciatori, appassionati delle lunghe camminate, scalatori e fanatici delle foto ricordo. I turisti asiatici, specialisti di questo genere, rimangono solo 12 ore in questa stazione, il tempo di farsi immortalare con il Cervino e di ripartire per il loro giro dell’Europa in 14 giorni. Ma nella loro memoria porteranno certamente pure una traccia dell’ostello della gioventù di Zermatt. jop
Jeunotel Lausanne, ch. du Bois-de-Vaux 36, 1007 Losanna, tel. 021 626 02 22, fax 021 626 02 26, lausanne@youthhostel.ch
Ostello della gioventù, Winkelmatten, Staldenweg 5, 3920 Zermatt, tel. 027 967 23 20, www.youthhostel.ch/zermatt
Il sottosuolo dell’ostello losannese ospita vestigia romane.
Un alloggio semplice, ma caloroso, ai piedi del Cervino.
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viaggi e tempo libero | touring 9 | 22 maggio 2009
Dura vita da cowboy nel Far West Sui monti e nelle praterie dello stato americano del Colorado i turisti possono sperimentare la vita dei cowboy: cavalcare per ore e ore, condurre il bestiame al pascolo e marchiare i vitelli.
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La sera al Diamond Belle Saloon si fa baldoria. Il locale stracolmo di gente vibra al ritmo sincopato del «ragtime», la birra scorre a fiumi, tra i tavoli si muovono a passo di danza ragazze vestite in abiti succinti e, accanto al bancone forato da un proiettile, siedono tipi barbuti con grandi cappelli da cowboy a falda larga. Una scena che potrebbe esser tratta da un film, se non fosse per alcune piccole differenze. Dai cinturoni degli ospiti non pendono, infatti, pesanti pistole ma moderni telefonini. E fuori della porta si vedono, invece di focosi puledri, grosse automobili.
Uno scenario ideale | Il ristorante fa parte dei mitici «Strater-Hotel» che, con una trentina di altri edifici del XIX secolo, formano il centro storico di Durango. Non c’è perciò da stupirsi se la cittadina, situata nel sud del Colorado, sia lo scenario ideale per girarvi dei film e costituisca un polo d’attrazione per i nostalgici: qui è ancora presente il vero Far West, anche se in forma annacquata. Le vecchie case sono state dotate dei moderni comfort, le taverne sono state trasformate in eleganti ristoranti. Anche gli assalti degli indiani e i cruenti duelli tra pistoleri fanno parte del passato. Continuano, però, a esistere i rudi cowboy che indossano stivali, speroni, camice a quadri e pantaloni di pelle, guarniti di frange. Assomigliano in tutto e per tutto ai bovari di un tempo. E, come in passato, caval-
cano da mattina a sera, prendono al lasso giovani manzi ricalcitranti e li conducono al pascolo attraverso vaste praterie. Ma, attenzione: non tutto è semplice ed elegante come appare a prima vista.
Cavalli, manzi e bisonti | I turisti possono cimentarsi a fare i cowboy o le cowgirl. Oltre sessanta ranch, situati in varie parti del Colorado, accolgono ospiti paganti. Molti hanno smesso di fare i contadini e offrono, nei cosiddetti «dude-ranches», programmi di equitazione e d’intrattenimento per grandi e piccini. Altri possiedono ancora imponenti fattorie con moltissimo bestiame: come lo Zapata Ranch presso il Parco Nazionale delle Great Sand Dunes. L’azienda agricola di 40 mila ettari, che sorge ai piedi di vette di quattromila metri, ospita migliaia di bovini e di bisonti. Proprietaria è la Nature Conservancy, un’organizzazione per la conservazione della natura, che concretizza il modello esemplare per una gestione assolutamente ecologica di simili strutture. Chi ama stare in sella può imparare a conoscere lo stile di vita dei cowboy. Talvolta si è chiamati a selezionare il bestiame e a condurlo verso nuovi pascoli, altre volte a riparare un recinto o una conduttura d’acqua. Un’esperienza eccezionale si vive nel corso di un’escursione di tre giorni a cavallo, dormendo sotto la volta stellata. Consigliamo comunque, a chi intende cimentarsi
per la prima volta, di prendere una lezione di equitazione di due ore da un professionista. Può darsi che in seguito, si sia affievolita la vostra sete d’avventura e che preferiate dedicarvi alle passeggiate, all’osservazione degli uccelli e alle gite in bicicletta. Infatti, non solo la dura sella, ma anche le altezze del Colorado, in media di 2073 metri di quota, possono dar fastidio. I bravi cavallerizzi, che desiderano imitare i veri cowboy, si troveranno a loro agio nel Chico Basin Ranch, a sud di Colorado Springs. Qui non esistono programmi turistici, si deve semplicemente cavalcare, pescare e passeggiare da soli. Oppure partecipare ai lavori del ranch. Il podere appartiene allo Stato del Colorado e ha la stessa gestione dello Zapata. In una prateria di 38 mila ettari, disseminata di colline, pascolano ogni anno fino a seimila capi di bestiame. Agli animali non vengono propinati né foraggi concentrati, né ormoni o antibiotici ed i vasti pascoli non sono trattati con concimi o pesticidi. Nonostante ciò il lavoro non manca.
Romantico fuoco da campo | D’estate e d’autunno mandrie di mille e più bovini devono essere sospinte attraverso grandi distanze e, in certi giorni, si devono marchiare oltre 500 vitelli. Ciò significa stare in sella fino a otto ore il giorno. Va da sé che la sera chi vorrebbe immedesimarsi con i cowboy non riesca più a stare in piedi dalla stanchezza. Intorno al fuoco da campo, però, si dimenticano tutti gli strapazzi. E quando Mike, il gestore del ranch, prende la chitarra e incomincia ad intonare un motivo del vecchio Far West, gli ospiti hanno l’impressione che si sia finalmente avverato un soChrista Arnet gno a lungo accarezzato.
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Info Touring L’antico Stato del Colorado sorge nel cuore degli Stati Uniti ed è caratterizzato dalla catena delle Montagne Rocciose, con imponenti vette che raggiungono i 4400 metri. La capitale è Denver, in cui vivono – compresa la periferia – ben 2,6 milioni di abitanti. Altre città importanti sono: Vail e Aspen, note soprattutto agli amanti degli sport invernali.
Colorado: da sapere
MO
COLORADO
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Vail
Denver
NE RO
Aspen
CC IOS E
Durango
Colorado Springs
Alamosa 100 km
Viaggio: volo per Denver (ad es. con Swiss/Lufthansa via Francoforte). Si prosegue con un’auto da noleggio o volo interno per Durango o Alamosa (Zapata Ranch). Al momento le tariffe aeree per l’America sono convenienti e tendono a diminuire. Periodo ideale per vacanze da cowboy: da maggio a settembre. Alloggio: The Strater Hotel, Durango, belle camere doppie da $ 165 (www.strater.com). Zapata Ranch: comode stanze in una casa di legno, ristorante, giardino con idromassaggio. Una settimana con pasti e attività varie, da $ 2000 a persona (www.zranch.org). Chico Basin Ranch: semplici cottage con cucina. Una settimana con pasti e attività varie, da $ 1495 a persona (www.chicobasinranch.com). Prenotazioni: Viaggi TCS, tel. 0844 888 333, www.viaggi-tcs.ch. Altre informazioni: www.colorado.com, ranch: www.coloradoranch.com. cha
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Il mestiere del cowboy, un’emozionante alternativa alle usuali vacanze, un duro lavoro in sella a un cavallo dal mattino presto fino a tarda sera.
Bisonti al pascolo, uno scenario pittoresco. Cowboy a cavallo: un soggetto molto fotografato. La sera si fa ogni tanto baldoria e ci si concede una buona bevuta per togliersi la polvere dalla gola.
La sera, cantando intorno a un romantico fuoco da campo, sogni giovanili si trasformano in realtĂ .
Vacanze in Italia
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I profumi di Madeira Niente è più imbarazzante del fatto che la persona che ci sta dinnanzi usi lo stesso nostro profumo. Ma ora, chi ci tiene, può preparare da sé la fragranza desiderata.
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«Maître» de Barry spruzza un liquido dorato su una strisciolina di carta, la sventola in aria e dice scandendo le parole: «Questa è l’essenza più cara del mondo». Le partecipanti al corso annusano, una dopo l’altra, il pezzetto di carta. Pare che il corpo di Gesù, prima di essere deposto nel Santo Sepolcro, sia stato cosparso di incenso Kyara. E che l’imperatore della Cina fosse l’unica persona del suo regno, a poter usare questo profumo. Oggi il Kyara, combinato con la dolce fragranza della rosa di Grasse, gode di una grande popolarità presso i ricchi sceicchi del Medio Oriente, i quali pagano senza batter ciglio anche più di 7000 franchi per farsi preparare un profumo personalizzato da Nicolas de Barry.
profumo creato appositamente per lui. E quale luogo può ispirare maggiormente le future creatrici di profumo se non Madeira, l’isola dei fiori? Ad esempio, Maggie intende preparare un delicato profumo per la nipotina di tre anni. Maître de Barry consiglia tre gocce di caprifoglio. Schatzi non è ancora soddisfatta della sua creazione, composta di sette gocce di ylang, due gocce di essenza di neroli e quattro gocce di legno di rose. Per rendere
il profumo più polveroso, il maestro aggiunge due gocce di giaggiolo e per renderlo più carico tre gocce di ambra. Lo zenzero – a detta del famoso profumiere – è ancora troppo predominante. Infine, tutti sono soddisfatti e lo spruzzatore è pieno di un elisir color giallo-oro. Bisogna solo trovare il nome da dare a questa nuova creazione. E Schatzi ne ha già pronto uno: «Plus que hier» («più di ieri»), da semPascale Marder pre il suo motto!
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Fai da te | Chi vuole può anche preparare da sé il proprio profumo seguendo le indicazioni di un esperto. Per esempio, frequentando un corso della «Perfume Masterclass», proposto dall’albergo di lusso Reid’s, sull’isola portoghese di Madeira. E non che gli ospiti del Reid’s non possano permettersi un profumo di Maître de Barry… Dal momento del suo pensionamento, la danese Katharina, chiamata da tutti «Schatzi» («Tesoro»), alloggia stabilmente al Reid’s. Ma, proprio lei, trova sempre più difficile rispondere alla domanda: «Che cosa regalo a mio marito che ha già tutto?». Perciò quest’anno, Schatzi gli offrirà un
Per venire incontro agli illustri ospiti del Reid’s Palace, l’albergo organizza vari corsi. Quest’anno ad esempio si sono già svolti oltre a quello citato sopra «Perfume Masterclass», un corso di pittura «Churchill Painting Class» e in ricordo di George Bernard Shaw, che al Reid’s si cimentò nei primi passi di tango ne sono seguiti due «Dancing Masterclass». E, per finire, anche uno di bridge e, nello splendido giardino dell’hotel, uno di pittura botanica. Ulteriori informazioni al numero di telefono + 351 291 71 70 30 o al sito Internet www.reidspalace.com. pam
foto Pascale Marder
Pronti per un corso di bridge?
Sull’isola dei fiori di Madeira, le future creatrici di profumi troveranno le più disparate ispirazioni in fatto di fragranze. Foto sotto: il profumiere Nicolas de Barry e due dei suoi celebri profumi.
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club e soci | touring 9 | 22 maggio 2009
Il 10° slowUp del lago di Morat era all’insegna dei ciclisti e delle famiglie. Ad assisterli c’erano anche i ciclo-pattugliatori del TCS Thomas Jaggi e Silvan Gruber.
Soccorso d’urgenza: i due pattugliatori in bici del TCS riparano un pedale rotto ai bordi della strada.
I pattugliatori TCS (da s.): Vincent Borgognon, Silvan Gruber, Hergim Morinaj, Jonathan Colliard, Thomas Jaggi, Hugo Moreira Cabral.
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Angeli gialli su due ruote Al 10° slowUp del lago di Morat dominava un traffico come sull’autostrada A1 nelle ore di punta. In giro non c’erano però auto, ma soprattutto ciclisti. In caso di panne i pattugliatori in bici del TCS prestavano aiuto.
› Migliaia di amanti del movimento hanno pattinato o pedalato in occasione dello slowUp del lago di Morat. Erano 50 000, secondo gli organizzatori, i partecipanti che hanno preso parte al primo slowUp della stagione in Svizzera, già arrivato alla sua decima edizione. Ma chi incorreva in un guasto alla bici lungo i 32 chilometri del percorso rischiava di sentirsi perduto. Se non ci fossero stati i giovani pattugliatori ciclistici del Touring Club Svizzero con i loro rimorchi contenenti l’attrezzatura adatta a riparare biciclette e pattini a rotelle.
Sempre pronti | Tre squadre di due uomini ciascuna, tutti e sei studenti della Scuola professionale di Friburgo, pedalavano tutto il giorno attorno al lago. Due di loro erano Silvan e Thomas, entrambi prossimi all’esame di maturità professionale. Silvan trascorre spesso il tempo libero armeggiando con la bicicletta e proviene da una famiglia molto appassionata di ciclismo. Con i suoi genitori ha pedalato da Friburgo a Venezia; per lui il giro del lago di Morat è dunque un semplice esercizio di riscaldamento. I due soccorritori stradali non hanno dovuto attendere a lungo la clientela. Appena partiti, la coppia si è imbattuta in un ragaz-
foto mw, pam
Pedalare diventa facile
Uno stand del TCS era presente sia a Morat che ad Avenches.
Tra il Touring Club Svizzero e la marca di biciclette elettriche Flyer esiste una collaborazione. In alcuni slowUp si possono provare le bici Flyer presso gli stand del TCS. Inoltre, in occasione del Brevetto ciclistico TCS del «Trittico Alpino» (Ticino, Uri e Grigioni) si potranno affittare delle bici elettriche. La collaborazione vale anche nei campeggi del TCS: in 14 dei 32 camping si possono noleggiare le Flyer. Tutto per i ciclisti (eventi, escursioni, vacanze, accessori) su: www.bici.tcs.ch. pam
zo la cui bicicletta aveva perso un pedale. Con poche manipolazioni il pedale torna al suo posto e il giovane può ripartire. La famiglia lo aspetta in un punto poco affollato e gli fa cenni di saluto. I due pattugliatori non fanno neppure in tempo a risalire sulle loro bici gialle che già una ragazza gli pedala incontro. Ha appena ripreso dal letargo invernale la sua mountain-bike e si è accorta che durante l’inverno molta aria è fuoruscita dai pneumatici. I due pattugliatori potrebbero aiutarla…? Possono e mettono mano alla pompa; come ringraziamento la giovane ciclista paga loro una birra.
Chiave a portata di mano | Lungo il percorso i due «angeli gialli» s’imbattono spesso anche in «autoriparatori». «Possiamo aiutare?», chiedono i due ad un ciclista fermo ai bordi della strada. Lui declina e mostra una chiave inglese con la quale ha appena avvitato un bullone. I ciclo-pattugliatori ripartono tranquilli: quel ciclista sa cavarsela molto bene anche da solo. Ai lati della strada c’è sempre qualcuno che sembra essere in cerca di aiuto, non però a causa di un’avaria ma piuttosto perché vuole fare una pausa, sta facendo un pic-nic oppure si spalma addosso la crema solare. Tuttavia, in questi casi i pattugliatori del TCS non possono di certo prestare aiuto: «Non siamo mica come quelli di Baywatch», sibila Thomas. Durante il loro giro, però, i due non finiscono solamente con l’aiutare i ciclisti. Anche i pattinatori a rotelle arrivano per usufruire del sostegno del TCS. Così, ad esempio, Thomas stringe una vite dei pattini ad un giovane «skater» fermo ai bordi della via, che si era perso e che adesso può riprendere la sua corsa verso il traguardo.
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Pascale Marder Info Touring Fino al 27 settembre in svariate regioni della Svizzera si svolgono altri 13 slowUp. Date e altre informazioni al sito: www.slowup.ch.
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Riviera Ligure
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Sulla moto senza pensieri Moto-Assistance ha sviluppato una serie di prestazioni che tiene motociclisti e scooteristi lontani dalle preoccupazioni. In Svizzera e all’estero, 24 ore su 24.
foto Argus, 7Pictures
› Innanzitutto il prezzo: 41 franchi
La versione «Europa» di ETI è valida anche nei paesi del Nord Africa, Egitto compreso.
Vacanze tranquille con il Libretto ETI Un documento indispensabile per chi viaggia, che assicura contro ogni imprevisto. Coperti in tutta Europa e nel mondo intero con prestazioni imbattibili.
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Come dimostra la crisi della «febbre suina», quando ci si reca all’estero è sempre meglio essere pronti a qualsiasi evenienza. E non ci riferiamo unicamente a coloro che si trovavano in viaggio nei luoghi in cui è scoppiata la pandemia. Pensiamo solo allo stress di coloro che avevano già prenotato una vacanza in Messico e che rischiavano di perdere i soldi in caso di annullamento. Ecco perché è sempre meglio avere un’assicurazione che si prenda a carico inconvenienti del genere. Niente di meglio, allora, del Libretto ETI del TCS, che copre le spese di annullamento del viaggio.
no sul Mediterraneo, sia del continente africano sia del Medioriente. Mentre, invece, per i territori d’oltremare dei paesi europei (come ad esempio l’isola francese della Réunion), bisogna stipulare l’estensione «ETI Mondo», valida in tutto il resto del piaac neta.
Da Gibilterra agli Urali | Nella sua ver-
Per soli 103 franchi l’anno, ETI Europa Famiglia copre tutte le persone viventi nella stessa economia domestica e i minorenni ospiti del titolare. ETI Europa Individuale costa invece 75 franchi l’anno e copre il titolare del Libretto ETI e i minorenni non domiciliati che sono suoi ospiti. L’estensione Mondo costa 191 franchi all’anno in versione Famiglia e 145 franchi se Individuale. I titolari del Libretto ETI possono anche contrarre il Complemento spese di cura nelle formule Europa (32 fr.) oppure Mondo (45 fr.).
sione di base «Europa» (v. riquadro), questo indispensabile compagno di viaggio garantisce un’assistenza completa alle persone anche in Svizzera e Liechtenstein per quanto riguarda alcuni aspetti, come: l’annullamento della vacanze in seguito a malattia o altri impedimenti, il trasporto d’urgenza. Inoltre, copre l’assistenza ai veicoli e dà diritto alla protezione giuridica su tutto il territorio geografico europeo, da Gibilterra a Russia e Kazakistan (fino agli Urali). Vi sono compresi territori isolati come l’Islanda e la Groenlandia, nonché i Paesi che si affaccia-
all’anno (non soci TCS: 48 fr.), ovvero circa 3.40 franchi al mese. Poi le prestazioni in Svizzera: soccorso stradale e trasporto a domicilio della moto o dello scooter; rimborso delle spese di rientro anticipato o di soggiorno prolungato. All’estero: soccorso stradale e rimpatrio della moto; invio di pezzi di ricambio e pagamento dogana; rimpatrio sanitario d’emergenza; rimborso delle spese di rientro a casa o di soggiorno prolungato; anticipo in caso di ricovero ospedaliero o di furto di denaro; protezione giuridica Assista TCS Circolazione per i litigi all’estero. È proprio conveniente questa Motoac Assistance del TCS!
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Info Touring Si può sottoscrivere Moto-Assistance TCS al sito www.tcs.ch (Assistenza > Moto).
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Info Touring Maggiori dettagli e le condizioni generali scaricabili al sito: www.eti.ch
ETI su misura
Caldo e sole stimolano lunghe gite su due ruote: è meglio assicurarsi bene.
Il TCS per le imprese
Carta aziendale Con la Carta aziendale TCS sono coperti tutti i veicoli della ditta, qualunque sia il conducente. I prezzi partono da 65 franchi l’anno per ogni veicolo, più un costo di base di 54 franchi per ogni azienda. Le prestazioni: soccorso stradale in Svizzera per veicoli fino a 3,5 tonnellate di peso e 3,2 metri d’altezza; traino del veicolo a domicilio e spese di rientro a casa. È possibile l’estensione delle prestazioni in tutta Europa e la protezione giuridica in Svizzera ed Europa. tg www.tcs.ch/azienda
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Indirizzi utili
Agenzie con Viaggi TCS 5001 Aarau: Rathausgasse 2, 062 838 21 00; 5400 Baden: Theaterplatz 3, 056 203 79 79; 4010 Basel: Steinentorstrasse 13,061 205 99 99; 6500 Bellinzona: Viale Stazione 8 A, 091 821 61 60; 3006 Bern: Thunstrasse 63, 031 356 34 34; 2501 Biel-Bienne: Aarbergstrasse 95, 032 328 70 50; 1630 Bulle: La Gare, Case postale 348, 026 913 05 15; 7002 Chur: Grabenstrasse 34, 081 258 73 73; 2300 La Chaux-de-Fonds: av. Léopold-Robert 33, 032 911 80 80; 2800 Delémont 1: rue de la Maltière 1, 032 422 66 86; 1700 Fribourg: rue de l’Hôpital 21, 026 350 39 39; 1204 Genève: Cours de Rive 8, 022 417 20 30; 1214 Genève/ Vernier: ch. de Blandonnet 4, Case postale 820, 022 417 20 30; 1003 Lausanne: rue du Petit-Chêne 3, 021 331 21 21; 6601 Locarno: Via Trevani 3/Via Ciseri 6, 091 751 75 72; 6901 Lugano: Via S. Balestra 3, 091 911 65 65; 6000 Luzern 7: Burgerstrasse 22, 041 229 69 29; 1870 Monthey: pl. Centrale 3, Case postale 1096, 024 475 79 59; 2000 Neuchâtel: 1, rue Pourtalès/av. 1er Mars, 032 729 81 81; 4600 Olten 3: Dornacherstrasse 10, Postfach 1011, 062 207 36 36; 1951 Sion: rue des Cèdres 3, Case postale 1374, 027 329 28 28; 3601 Thun: Aarestrasse 14, Postfach 2614, 033 225 76 76; 8400 Winterthur: Bahnhofplatz 18, 052 224 04 04; 6300 Zug: Baarerstrasse 21, 041 729 47 47; 8021 Zürich: Uraniastrasse 14, 044 217 30 70 Agenzie senza Viaggi TCS 3900 Brig: Bahnhofplatz 1, 027 324 23 00; 1920 Martigny: avenue de la Gare 6, 027 720 49 49; 6850 Mendrisio: c/o Ente Turistico Mendrisiotto, Via Lavizzari 2, 091 697 67 67 Servizi giuridici ASSISTA (riservati agli assicurati ASSISTA) 6501 Bellinzona: Viale Stazione 8 A,091 821 61 11; 1214 Genève/Vernier: ch. de Blandonnet 4, Case postale 820, 022 417 27 27; 1003 Lausanne: Place Pépinet 1, Case postale 2040, 021 331 25 50; 9000 St. Gallen: Poststrasse 18, 071 227 19 50; 8027 Zürich: Gotthardstrasse 62, 044 286 85 85 Centri tecnici/consigli tecnici 2500 Biel-Bienne: route de Longeau 7, 032 341 41 76; 1304 Cossonay-Ville: 021 863 11 11; 2046 Fontaines: 032 853 36 49; 1763 GrangesPaccot: route d’Englisberg 2, 026 350 39 00; 3063 Ittigen: Ey 15, 031 356 34 56; 1217 MeyrinGenève: 212, route de Meyrin, 022 782 77 95; 6802 Rivera: 091 935 91 35; 9015 St. GallenWinkeln: Zürcher Strasse 475, 071 313 75 00; 8604 Volketswil: Geissbüelstrasse 24/26, 044 286 86 36 Centri di sicurezza/corsi di guida www.2fasi.tcs.ch 4614 Hägendorf: Mobile Fahrtraining-Station, 062 216 89 66; 8340 Hinwil (ZH): Verkehrssicherheitszentrum Betzholz, 043 843 10 00; 3632 Niederstocken/Thun: Verkehrssicherheitszentrum Stockental, 033 341 83 83; 1214 Vernier: Test & Training tcs Suisse Romande, 022 417 23 97 Alberghi del TCS 7310 Bad Ragaz: Hotel Schloss Ragaz, 081 303 77 77; 6574 Vira Gambarogno: Hotel Bellavista, 091 795 11 15
foto FFS
L’agenzia TCS più vicina Prestazioni del club Tel. 0844 888 111, Fax 0844 888 112; Viaggi TCS Tel. 0844 888 333; Auto TCS Agenzie Tel. 0800 801 000, Fax 0800 802 000; Auto TCS Servizio sinistri Tel. 0848 848 600; Centrale d’informazione Tel. 022 417 24 24 (24 ore su 24); Infostrada 163 (50 ct./a chiamata e al minuto); Soccorso stradale 140; Assistenza in caso d’incidente Tel. 0800 140 140; Sede centrale 1214 Genève/Vernier, Ch. de Blandonnet 4, Case postale 820, Tel. 022 417 27 27, Fax 022 417 20 20
Sempre più passeggeri dei treni risparmiano passando dalla prima alla seconda classe.
La crisi crea occasioni per le FFS
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Noi agiamo in uno dei settori di mercato più difficili. Anche le FFS sono colpite dalla crisi economica mondiale. Ma vediamo nella crisi anche delle opportunità per snellire ulteriormente le FFS. Nel traffico merci percepiamo un forte vento contrario già da ottobre. Il volume di trasporti internazionali è sceso del 20 percento rispetto all’anno precedente. Il calo degli affari nazionali è un po’ meno forte. Già lo scorso agosto abbiamo introdotto i primi adeguamenti di capacità nel traffico merci. Nel frattempo abbiamo ridotto la flotta di 700 vagoni merci e abbiamo posto fuori servizio le 65 locomotrici più vecchie. Nel traffico passeggeri registriamo ancora un aumento di clientela, anche se il tasso di crescita si è nel frattempo un po’ appiattito. Stiamo assistendo a una tendenza verso i prodotti più a buon mercato, ad esempio la seconda classe al posto della prima. Con la nostra attrattiva offerta di biglietti economici, che lanceremo prossimamente, paghiamo un tributo a questa evoluzione. Nel contempo, intendiamo migliorare l’utilizzo delle nostre offerte fuori dagli orari di punta; oggi, durante l’intera giornata, i nostri treni hanno un tasso di occupazione media del 31 percento. Speriamo di compensare con un aumento dei viaggi per il tempo libero degli svizzeri, il calo nel settore viaggiatori in provenienza dall’estero. Se la crisi dovesse durare a lungo, è tuttavia ipotizzabile un effetto di trasferimento dalla più costosa auto ai meno cari traspor-
ti pubblici. L’attuale crisi economica è, per le FFS, anche portatrice di opportunità. Oggi mettiamo sul banco di prova cose che in precedenza non avremmo tenuto in considerazione: già in autunno abbiamo bloccato tutti i progetti informatici che non potevano assicurare un reale contributo al successo dell’azienda. Abbiamo posto come priorità il rafforzamento di tutte le attività e i procedimenti di cui fanno uso i clienti. Ciononostante, investiamo a mente fredda là dove è importante: così qualche settimana fa abbiamo sottoscritto la più grande ordinazione di materiale rotabile della storia delle FFS, per 2,1 miliardi di franchi. Così facendo forniamo anche un contributo attivo alla soluzione della crisi, ad esempio creando nuovi posti di lavoro, come agenti della polizia ferroviaria, macchinisti e personale del treno. Ci rallegriamo per i provvedimenti strutturali adottati dalla Confederazione miranti a stimolare la congiuntura. Essi offrono l’opportunità di evitare misure di razionalizzazione e di accelerare il recupero dei ritardi accumulati nella manutenzione delle infrastrutture. Il motivo di poter disporre rapidamente di questi fondi, è dovuto al fatto che li utilizziamo strettamente per scopi di politica economica nazionale. E non da ultimo ne approfittano gli oltre tre milioni di clienti FFS, tramite migliorie nonché urgenti e necessari alleggerimenti della rete FFS.
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Andreas Meyer, presidente della direzione delle FFS. L’opinione degli autori invitati su questa pagina è indipendente da quella della redazione di «Touring».
22 maggio 2009 | touring 9 | la pagina dei lettori
Il concorso
Foto BZ, ald
Forum
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Anche il radar sbaglia «Touring» 8/2009
fermato, in una lettera a Forum, che la nostra rete autostradale non permette di viaggiare a velocità superiori a 120 km/h. Le nostre autostrade, però, sono state costruite quando non esistevano ancora i limiti di velocità. Inoltre, le nostre autostrade sono in condizioni migliori di quelle dei paesi limitrofi, dove si può viaggiare a velocità ben più sostenute. Non devono temere un confronto neppure con la Germania. E dovrebbe essere noto a tutti che lì non esiste un limite massimo di velocità. Hansueli Hauser, Trasadingen
Bravi! Finalmente anche il Touring Club Svizzero punta l’obiettivo sugli errori che hanno portato a multe per infrazioni inesistenti, come descritto nell’articolo.
Grigliata del Gruppo del Mendrisiotto
Molti accusano i conducenti di vetture potenti. Chi è realmente un pirata della strada? Uno che una volta ha viaggiato a 60 km/h all’interno di un centro urbano? Penso che ci si potrebbe innanzitutto domandare da dove vengono questi «pirati»? Detto per inciso: bisogna essere veramente ingenui per credere che la rottamazione del veicolo riesca a risolvere il problema! In breve tempo l’auto sarebbe sostituita da un’altra…
Il Comitato del Gruppo TCS del Mendrisiotto rivolge ai suoi soci l’invito a partecipare alla festa di fine primavera con grigliata, che si terrà venerdì 5 giugno 2009 alla Locanda degli Eventi di Novazzano, a partire dalle ore 19:00. Alla manifestazione possono partecipare i soci del Gruppo con le rispettive famiglie. Costo (bibite escluse): adulti 30 franchi; ragazzi fino a 14 anni 15 franchi. Prenotazioni: telefonare allo 079 444 56 66 oppure per posta elettronica al seguente indirizzo: tcs.mendrisiotto@bluemail.ch. I posti sono limitati, termine d’iscrizione: martedì 2 giugno.
M. Kühne (@)
Erminio Bernardoni, segretario del Gruppo
H. R. Ott (@) La rottamazione non serve «Touring» 5/2009
Le nostre autostrade sono migliori
Apparentemente l’isterismo nei confronti dei pirati della strada non è ancora sparito. Recentemente un lettore ha addirittura af-
Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch.
Vinta la Ford di Auto TCS È stata vinta da Urs Keusch di Villigen (al centro nella foto) la Ford Focus Carving 1.6 del valore di 30 600 franchi messa in palio da Auto TCS tra i suoi assicurati fino a 25 anni. Nella foto il vincitore circondato (da sinistra a destra) da Reto Gräub del Garage Ford di Villigen (AG), dalla responsabile delle agenzie TCS di Aarau e Baden Carla Marinello, dai responsabili della Patrouille TCS Bernhard Wyder e Sascha Braun.
Impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Art Director/Fotografie: Martin Lobsiger (mlo). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Nadia Visentini (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: per iscritto, indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier, tel. 022 417 24 40, fax 022 417 28 66, e-mail: service@tcs.ch o all’agenzia TCS (tel. 0844 888 111, fax 0844 888 112). Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.
Una geniale digitale Esterno resistente, interno intelligente: parole che descrivono perfettamente la macchina fotografica digitale Lumix FT1 impermeabile all’acqua e alla polvere e resistente agli urti con un obiettivo grandangolo di 28 mm (Leica) e 12 megapixel. Insomma la digitale perfetta per tutte le avventure all’aria aperta. La Panasonic FT1 permette di registrare filmati di qualità grazie alla funzione HD Movie 720p AVCHD Lite. Con un po’ di fortuna potrete vincere una Lumix FT1 del valore di 649 franchi (disponibile nei colori argento, arancione, blu o verde). Sponsor del premio: John Lay Electronics, Littau. www.panasonic.ch Le domande: 1. Con quale altra auto condivide la piattaforma la Ford Ka del test? 2. Quando è stato aperto l’ostello della gioventù a Scuol che rispetta lo standard Minergie? 3. Che anniversario festeggiava quest’anno lo slowUp di Morat? Si possono fornire le risposte per posta (unicamente su cartolina postale), tramite SMS, email o www.touring.ch, indicando le generalità. Concorso 7/09: il soggiorno all’albergo Bellevue Palace di Berna è stato vinto da Michela Tosio di Pregassona. Congratulazioni! Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (intestazione: concorso) Termine d’invio: 7 giugno 2009
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l’incontro | touring 9 | 22 maggio 2009
Svizzera e all’estero con apparecchi di linea. Le vengono le lacrime agli occhi?
«La nostalgia è cosa da musei» All’aeroporto di Berna-Belp decollano e atterrano non solo i jet del Consiglio federale, ma anche aerei di linea e charter. Il direttore di Alpar, Mathias Häberli, sulla situazione attuale.
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In tutto il mondo, Berna-Belp è l’unico aeroporto di una capitale che non riceve sussidi diretti. Un problema?
Mathias Häberli: Può di certo diventare un problema. Dopo che per una ventina d’anni si è riusciti a gestire l’aeroporto senza sovvenzioni seguendo i principi dell’economia privata, ci troviamo nel mezzo di un profondo cambiamento di paradigma. Siamo sommersi da un’ondata di norme di sicurezza
piuttosto onerose. Inoltre, la Svizzera ora fa parte del trattato Ue di Schengen, per cui gli aeroporti internazionali diventano i confini esterni dell’Ue e devono approntare le apposite infrastrutture. A nostro parere, si tratta di compiti sovrani, che devono essere garantiti dalla mano pubblica. 80 anni fa venne fondata Alpar, che gestisce l’aeroporto bernese. A quei tempi si volava in
No. Nella nostra attività la nostalgia appartiene ai musei e agli air-show. Al suo posto monta la rabbia, se si pensa che dopo l’inizio fulminante nei primi anni Trenta, i bernesi non sono riusciti a sviluppare il traffico aereo in modo da tenere il passo almeno con Basilea e Ginevra. Un’occasione mancata che ha posto limiti molto stretti allo sviluppo economico e turistico della regione. Sono ormai passati i tempi in cui, Crossair serviva in modo principesco la capitale federale. A parte Lufthansa, che vola tre volte al giorno a Monaco, sono state aperte poche linee che spesso sono state subito chiuse. Perché?
Dopo l’integrazione di Crossair nella Swiss e il fallimento di Air Engiadina/Swisswings l’aeroporto ha cercato di diversificare l’offerta, affidando le tratte con potenziale a diverse compagnie aeree, per non rischiare di perdere tutto in un solo colpo. Una strategia non proprio facile da attuare, dato che dapprima entrano in considerazione le compagnie straniere che reagiscono secondo principi puramente economici e non dimostrano alcun legame a un determinato luogo: non appena si accorgono che la tratta non rende, si rivolgono a tratte più proficue. Per lo meno, recentemente Air France ha inaugurato la nuova linea verso Parigi-Orly con due voli al giorno. Anche per quanto riguarda i voli charter, è meglio non sfruttare il potenziale di sviluppo mediante un solo apparecchio. Si sogna di far volare a Berna una compagnia low cost. È realistico?
Per i velivoli low cost la pista è ancora troppo corta. Inoltre, nessuna di queste compagnie si serve di aeroporti con speciali procedure di atterraggio, come nel nostro caso. Ciò richiede un impegno operativo e finanziario troppo grande. A Belpmoos decollano e atterrano anche gli apparecchi del Consiglio federale. I loro piloti possono volare ad ogni ora del giorno e della notte?
Dato che Berna-Belp è l’aeroporto della capitale, i voli federali sono consentiti 24 ore su 24. Questa eccezione alla regola è ancorata nella concessione dell’aeroporto dal Intervista: Heinz W. Müller 1929.
Fabian Unternährer
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Mathias Häberli, capo dell’aeroporto della capitale federale, davanti allo scalo.
In pillole Dall’inizio dell’anno Mathias Häberli (41) è direttore di Alpar SA, società di gestione dell’aeroporto bernese. Prima era capo del settore traffico aereo, infrastruttura e sicurezza. Ingegnere meccanico specializzato in aeronautica e aerodinamica, ha lavorato al Gruppo Armamento del Dipartimento federale della difesa occupandosi del velivolo militare Tiger.