1 minute read

Andata in auto, ritorno in treno

Next Article
quiz dei lettori

quiz dei lettori

Fu con la mia prima auto, una Mini 850, che nel 1968 andai in Scozia con due amici. Avendo già lavorato in Inghilterra, non avevo problemi con la guida a sinistra. Tuttavia, per precauzione pensai bene di stipulare il Libretto ETI del TCS e la casco totale per tre settimane. Cos equipaggiati arrivammo a Dover e dopo aver percorso circa mille chilometri raggiungemmo la Scozia, senza contrattempi. Era sabato sera ed eravamo stanchi per il lungo viaggio per cui, dopo una pausa, continuammo fino ad un campeggio dove trascorremmo la notte. on essendoci traffico ripartii sul lato destro . eppure i miei compagni si accorsero dell’errore. Incrociammo un signore con un bambino per mano che prese a gesticolare freneticamente al nostro cospetto, ma noi lo salutammo senza capire che ci stava incitando a spostarci sulla sinistra Dietro una curva ci spuntò davanti un furgoncino V . Mi meravigliai: Ma cosa ci fa questo sulla mia corsia on realizzai che ero io a circolare sul lato sbagliato e lo scontro fu inevitabile. Per fortuna nessuno si fece male. Solo i veicoli erano danneggiati, la Mini tanto da non camminare più.

Il poliziotto mi chiese la patente, dichiarando che non era valida no registration number . Gli segnalai, come prova, la mia foto sul documento. Il soccorritore stradale volle sessanta sterline. E rifiutò il voucher lettera di credito del Libretto ETI, dicendo che non lo conosceva. on accettò neppure il denaro dichiarando che sarebbe senz’altro stato pagato visto che io ero socio di un club automobilistico.

La Mini 850 era ben equipaggiata e, grazie alle mie buone conoscenze dei luoghi, niente ostacolava il nostro viaggio in Scozia.

Stessa situazione a Londra, alla stazione ferroviaria di Paddington dove tentai di comperare il biglietto di ritorno in Svizzera. Fifteen pounds please , disse l’impiegato della biglietteria. é lui né il suo capo avevano mai visto il Libretto ETI e i relativi voucher, perciò dovetti pagare in contanti. Fortunatamente ne avevo abbastanza con me. A quei tempi la carta di credito non era ancora diffusa come oggigiorno.

Ma tutto è bene ciò che finisce bene: dopo il rientro bastò inviare le ricevute al TCS che mi rimborsò completamente, senza burocratismi. Hans Merz

Cercasi: foto scattate dai lettori Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora raccontateci la vostra storia, curiosa, avventurosa o divertente che sia. Inviare con foto a corredo per e-mail a: touring@tcs.ch

This article is from: