Santurantikuy, il mercatino di Natale delle Ande
Q
uando si pensa ai mercatini di Natale, vengono subito in mente i paesi nordici, in particolare quelli germanici. Ebbene, dalla metà del secolo XVI a Cusco, già capitale dell’Impero Inca, si realizza in occasione del Natale il Santurantikuy, ovvero il “mercato dei Santi”, un vero e proprio mercatino di Natale nel cuore delle Ande. Originalmente, nel mercato si vendevano quadri e statue natalizie di scuola cusqueña. Un tema ricorrente era il Bambino Gesù vestito da Inca, con tanto di mascaipacha (corona imperiale), a simboleggiare la sua regalità (foto sopra). Si vendevano anche mobili in legno intagliato, acquistati soprattutto dalle famiglie benestanti.
Con alti e bassi, il mercato natalizio di Cusco è arrivato fino ai giorni nostri, attirando migliaia di visitatori, tra cui non pochi turisti. Si realizza dal 23 al 25 di dicembre, e resta aperto tutta la notte di Natale, fungendo anche da punto di ritrovo per i festeggiamenti dopo la Messa del Gallo. Oggi, la figura più usata è quella del Niño Manuelito, da Emanuele (“Dio è con noi”), nome affettuoso con cui gli indigeni si riferiscono al Bambino Gesù. Un’altra versione è il Bambino della Spina, che raffigura il piccolo Gesù seduto su una sedia mentre si toglie una spina dal piede (foto a sin.).
Tra le tante attrazioni natalizie vanno menzionati anche il grande presepe, in cui si mischiano elementi indigeni e spagnoli, e i famosi retablo ayacuchano, ovvero i colorati presepi in legno di Ayacucho, la seconda città più importante delle Ande peruviane (foto sotto).